di Ed Brubaker, Michael Lark e Sean Phillips traduzione: Stefano Formiconi progettazione grafica e impaginazione: gruppo saldatori / lettering: Matteo De Angeli supervisione: Alessio Danesi
direttore responsabile: Marco Marastoni / direttore editoriale: Andrea G. Ciccarelli responsabile diritti internazionali e supervisione editoriale: Alessio Danesi reparto grafico: Marianna Barretta, Paolo Tempesta ufficio stampa e PR: Francesca Pilla comunicazione social: Francesco Gualdi coordinamento di produzione: Julie Agnello amministrazione: Sonia Bigi / logistica e spedizioni: Marco Bindocci redazione e direzione: Gruppo Saldatori Srl Via Leone Ginzburg, 18 – 42124 Reggio Emilia saldapress@grupposaldatori.com / www.saldapress.com PR: ufficiostampa@saldapress.com
Scena del crimine è un libro della collana Maèstro
SCENE OF THE CRIMETM (including all prominent characters featured herein), its logo and all character likenesses are trademarksTM of Ed Brubaker and Michael Lark., unless otherwise noted. Storie, personaggi e avvenimenti sono frutto di fantasia e non hanno nessun riferimento reale. Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo volume può essere riprodotta o trasmessa con qualsiasi mezzo, elettronico oppure meccanico, compresi cinema, radio, televisione e fotografia, senza il consenso esplicito di gruppo saldatori Srl.
stampa: Grafiche Stella – San Pietro di Legnago (VR) prima edizione, settembre 2024 ISBN: 979-12-5461-300-9
Parole ED BRUBAKER
Disegni MICHAEL LARK
Chine SEAN PHILLIPS / MICHAEL LARK
Colori JAMES SINCLAIR
Lettering originale JOHN COSTANZA
Assistant editor JENNIFER LEE
Editor SHELLY BOND
Design SEAN PHILLIPS
Fotografie ED BRUBAKER
Introduzione BRIAN MICHAEL BENDIS
SCENA DEL CRIMINE
Introduzione di Brian Michael Bendis
Ci stiamo avvicinando a quel punto della carriera di Ed Brubaker in cui nessuno degli irriducibili di Ed Brubaker sa più decidere qual è il suo fumetto di Ed Brubaker preferito. Ma io, uno degli irriducibili originali di Ed Brubaker, sono qui per dirvi che il mio fumetto preferito di Ed Brubaker è QUESTO.
Questo è uno dei pochissimi fumetti al mondo che mi ha fatto esclamare: “Grrr! Perché non ci ho pensato io?!”
Di solito, mi piace quando uno dei miei amici o qualcuno che ammiro tira fuori una nuova idea, ma capita di rado che io desideri sinceramente quell’idea.
Scena del crimine, io ti desidero.
Questo, Buckaroo Banzai e Alta fedeltà (sia il romanzo che il film).
All’epoca in cui uscì questa serie, sia io che Ed avevamo la fama di autori di fumetti polizieschi. Di fatto, gran parte del nostro rapporto consisteva nel riunirci assieme a Greg Rucka e Brian Azzarello per foto di gruppo e interviste sul fatto che insieme fossimo la nuova ondata di autori di fumetti polizieschi. Ciascuno di noi condivideva un’affinità per gli stessi scrittori e gli stessi classici del cinema e ciascuno di noi era alla ricerca di quell’approccio particolarissimo che potesse renderci unici.
Io ed Ed approdammo nel mondo del fumetto all’incirca nello stesso periodo. Entrambi facevamo parte di quella schiera di giovani talenti arruolati da Caliber Comics che presto avrebbero scoperto che il proprio lavoro non sempre viene pagato e che era arrivato il momento di passare a un’altra casa editrice.
A quei tempi, Ed scriveva e disegnava una serie intitolata Lowlife in cui raccontava nel dettaglio tutti i suoi peccati di gioventù. Confessava i suoi peccati mentre li commetteva.
Non ci conoscevamo ancora, ma io ero un suo grande fan. E, visto che so quante copie vendessero i nostri fumetti all’epoca, so anche di essere stato uno dei suoi primissimi fan. A volte avevamo l’impressione che gli unici ad apprezzare i fumetti Caliber fossero gli altri creatori di fumetti Caliber
In effetti, molti della ciurma Caliber, come Mike Oeming, David Mack e Mark Andreyko, si frequentavano e divennero buoni amici. Ed, però, si trovava sulla Costa Ovest, impegnato a fare più o meno le stesse cose che raccontava in Lowlife, per cui non c’erano molte occasioni per instaurare un rapporto. Vi starete chiedendo: perché non gli hai scritto un’e-mail? Il fatto è che questo succedeva prima delle e-mail. Ebbene sì, apparteniamo a un’altra era geologica.
Allora, però, eravamo tutti giovani che cercavano di capire cosa avessero da offrire al mondo (benché stessimo già offrendo qualcosa al mondo). E, tra tutti noi, Ed sembrava quello più maturo. Di sicuro, era il più furbo perché è stato il primo a lasciare Caliber. Ha capito l’antifona e se l’è filata.
Alcuni di noi rimasero scioccati. Molti dei talenti Caliber erano così esaltati all’idea di fare fumetti, e tutti per la stessa casa editrice, che andarsene ci sembrava una follia. Circa un mese dopo, però, quando
anche noi scoprimmo ciò che aveva scoperto lui, ovvero che la barca stava affondando, ricordo che pensai: “Il ragazzo è un passo avanti a tutti”.
E questo suo talento cominciò a trasparire anche nel lavoro. Tutti i suoi progetti, a riprenderli in mano col senno di poi, erano di qualche anno, o diversi anni, avanti rispetto a tutto il resto.
Sleeper, il suo ciclo su Batman, Catwoman e Scena del crimine... sia nei fumetti che nel cinema e nella tv, l’estetica peculiare di Ed può ritrovarsi quasi dappertutto ora.
(Escludiamo quella storia autoconclusiva di Prez, però.)
Un’altra piccola curiosità su Ed che trovo interessante è che non scrive come parla. Succede a quasi tutti gli scrittori: una parte della loro voce, la loro vera voce, si insinua nei personaggi o nella narrazione. Avete mai ascoltato un’intervista a Stephen King o a Neil Gaiman?
Ma della vera voce di Ed non vi è praticamente traccia nella sua scrittura. Soprattutto in opere come questa serie. E questo, io credo, dimostra un’abilità straordinaria. Prima di conoscere Ed, avevo sempre immaginato che si immergesse completamente nel suo personaggio prima di cominciare a scrivere.
Invece no.
Da una parte c’è Ed l’uomo e dall’altra Ed lo scrittore.
Una volta Ed l’uomo si è staccato da Call of Duty su Xbox perché gli sembrava di avere visto un ragno. Eppure, non ho mai visto quella scena nel suo ciclo su Captain America.
Ciò che Ed e il nostro ex collega in Caliber Michael Lark hanno creato è un noir classico con una sensibilità moderna. Per certi versi mi ricorda Il lungo addio di Robert Altman. Prende le regole del noir e le applica alla contemporaneità. Solo che, rileggendo quest’opera, tutto sembra ancora decisamente moderno, mentre il film di Altman non è invecchiato proprio bene. Sì, l’ho detto.
Quindi, per favore, godetevi questo fumetto meraviglioso realizzato da autori meravigliosi.
Se non altro perché così potrete unirvi a noi VERI irriducibili di Ed Brubaker nel decidere quale sia la sua opera migliore.
(È questa).
Bendis! Portland, Oregon Settembre 2012
Un piccolo frammento di buonanotte
SCENA DEL CRIMINE
Non vedevo Paul Raymonds da più di tre anni e sarei stato più che felice di continuare così.
insomma, stavo pensando alla morte quando Paul Raymonds è sceso dalla sua auto ed è rientrato nella mia vita...
Saranno state le quattro e mezzo del mattino ed ero uscito a farmi un giro. Un caso recente era finito particolarmente male e non mi faceva dormire la notte.
Una coppia mi aveva assoldato per ritrovare il figlio scappato di casa e mi aveva fornito informazioni sufficienti a risolvere il caso alla svelta.
Peccato che, quando l’ho trovato, era morto di overdose, abbandonato a marcire in un cassonetto del Mission.
Aveva solo undici anni e, guardando il suo fragile visino, non mi capacitavo di come il mondo avesse potuto condurlo a quella fine.
Di cadaveri ne avevo visti tanti in vita mia, troppi, ma non mi ero mai abituato allo strazio del volto di un bambino senza vita.
ciao, jack...
sergente. cu-
rioso incontrarti a quest’ora della notte...
be’, direi che dipende dal perché ti trovi qui.
curioso “divertente” o curioso “strano” ?
senti, non c’è bisogno di essere scontrosi, va bene? mi pare che neanche tu sia mai venuto a cercarmi in tutti questi anni.
in realtà, cercavo te. tuo zio mi ha detto che razza di orari fai ultimamente.
mi cercavi, perché?
non ci vedevamo da tanto. una volta eravamo come una famiglia.
sto per mandarti del lavoro e volevo avvisarti prima, così non cadi completamente dalle nuvole.
e quindi...?
lavoro? e perché? perché tu dovresti...?
no, immagino di no. spero solo che tu non sia qui per rivangare il passato perché--
ho sentito parlare bene di te e ho pensato che sarebbe una piacevole novità se, per una volta, fossi tu ad aiutare me.
ehi, se stai tornando a casa, sappi che hai del rossetto sul collo.
te la mando domani in giornata. cerca di non fare troppo il saputello...
Aveva ragione. Una volta eravamo come una famiglia, ma in tutti i modi sbagliati.
i l nostro legame si era deteriorato irreparabilmente e, anche se era stata soprattutto colpa mia, Paul Raymonds mi ricordava tutti i guai in cui mi ero cacciato. Un passato dal quale volevo fuggire, ma che non mi sarei mai lasciato del tutto alle spalle.
Avrei dovuto salire in auto in quel preciso istante e guidare verso il Washington o il Kansas o qualsiasi altro posto, ma ovviamente non l’ho fatto.
Capitolo uno
i l telefono mi ha svegliato verso le dieci del mattino seguente e una donna dal tono un po’ rigido di nome Alexandra Jordan mi ha informato che sarebbe venuta nel mio ufficio entro un’ora.
Non mi succedeva da un po’ di essere tanto nervoso all’idea di incontrare un nuovo cliente e questa storia mi seccava parecchio.
sì, sono io. lei è la signorina jordan? mi chiami alex... lei è jack herriman?
eh, già... mi dispiace deluderla...
no, è che... mi aspettavo una persona più in là con l’età... non è come me la immaginavo...
i l detective sergente Paul Raymonds era stato il partner di mio padre in polizia e, anche se un tempo in effetti eravamo come una famiglia, non capivo perché volesse affidarmi un caso.
Solo un corridoio separa la mia camera da letto dal mio ufficio, per cui non c’era bisogno di affrettarsi, ma l’ho fatto comunque.
Cosa potevo fare io più di lui?
ehm, permesso...
la signora di sotto ha detto che potevo salire. il signor herriman è arrivato?
no? non la manda il sergente raymonds?
sì, ma mi ha detto solo che siete cari amici e che lei è molto bravo nel suo lavoro.
le dispiace se fumo?
faccia pure... come conosce raymonds?
noi... be’... è per il mio impiego. lavoro come interinale in uno studio legale e lui ha rilasciato una deposizione nei nostri uffici.
mmh... e per cosa mi ha raccomandato?
ecco qui... insomma, chi è scomparso? e chi sareste “voi” ?
io e mia madre... e be’, non so se è davvero scomparsa, ma si tratta della mia sorellina maggie. non la sentiamo da quasi un mese.
be’, diciamo che si tratta di un caso di persona scomparsa, anche se non abbiamo contattato la polizia, cioè, a parte paul. lui dice che spesso gli investigatori privati ottengono risultati migliori in questi frangenti.
dipende molto dalle circostanze...
e a quel punto si è rivolta a raymonds che le ha raccomandato me? ma perché non denunciare comunque la scomparsa alla polizia?
d’accordo... e senta, quando l’ha vista l’ultima volta?
il 3 gennaio. quasi un mese fa, come le dicevo. quel pomeriggio doveva recarsi a un seminario. una roba new age. a me sembrava una stupidaggine...
è così insolito? se ha aspettato tanto anche solo per parlarne con raymonds, evidentemente non era troppo preoccupata...
...dovrei avere qualcosa...
infatti non lo ero, inizialmente, ma non succedeva da anni che non ci sentissimo per tutto questo tempo... sono passata per casa sua e non è rientrata neanche per cambiarsi.
vede, maggie ha un passato un po’ burrascoso e io temo che sia ricaduta nei suoi antichi vizi. potremmo metterla nei guai se ci rivolgessimo alla polizia.
fermi tutti. non rapisco persone da sette religiose, se è di questo che si tratta.
dubito che si sia unita a una setta... se la conoscesse, anche lei lo troverebbe davvero improbabile.
ma, se così fosse, le assicuro che non sarà necessario alcun rapimento. mi basta che lei la trovi, se può. mi basta solo che lei controlli che stia bene.
...e che le dica che sono preoccupata per lei.
va bene, sì. avrò bisogno di un po’ di cose da lei. una foto recente, nomi e numeri di--
wow, fantastico... una cliente preparata.
è tutto qui, tutto quello che so. paul mi ha detto di cosa avrebbe avuto bisogno per iniziare subito.
ricorda qualcos’altro di quel seminario? è il punto di partenza più ovvio, per quanto remota sia la possibilità che possa essere rimasta invischiata con quella gente.
il volantino è lì dentro, sotto le foto...
secondo lei, quanto ci vorrà per trovarla?
...va bene... sì, ho già visto questi volantini in giro...
direi che ho abbastanza elementi su cui lavorare. ho solo bisogno che mi firmi un contratto e siamo in affari...
in questo genere di casi, o è incredibilmente facile o incredibilmente difficile. entro domani sera dovrei sapere quale delle due. poi potrà decidere se continuare a cercare.
se non salta fuori qualcosa entro oggi, potrei dovere passare al suo appartamento... presumo che lei abbia--
signorina jordan...?
Capitolo due
E di sicuro era ben consapevole dell’effetto che mi avrebbero fatto queste foto di Maggie Jordan. Era esattamente il mio tipo... a partire da quel suo sguardo pacato e malinconico, che ai più sarebbe passato inosservato.
Dopo che se n’è andata, ho fatto qualche telefonata e poi ho lasciato che la mia testa assorbisse tutte le informazioni. Alexandra Jordan era chiaramente l’amante di Raymonds. Questo spiegava perché lui aveva deciso di rifiutare di occuparsene personalmente.
se vinci tutte le volte, sì.
Sono sempre stato attratto da ciò che le persone cercano di nascondere, senza riuscirci.
Spiegava anche perché l’aveva mandata da me. A prescindere dai nostri problemi personali, o forse PROPRiO per quelli, sapeva di potersi fidare.
io con un baro non ci gioco, tutto qui.
vedremo. almeno cerca di non insultare i clienti. se mai dovesse entrarne qualcuno.
ehi, io devo seguire al volo una pista su questo caso. se chiama whitey a proposito di una targa che gli ho chiesto di verificarmi, potete farvi lasciare un messaggio?
lasci di nuovo il negozio nelle sue mani?
ah, capisco. se vinco, evidentemente sto barando...
non è saggio, mi rendo conto, ma non ho altra scelta.
ehi, sono perfettamente in grado di badare a questo posto.
be’, io tra un po’ esco, ma tuo zio è qui...
ehi, non è colpa mia se quello era un cretino!
ci vediamo dopo...
Mio zio Knut e la sua fidanzata Molly mi hanno cresciuto da quando avevo dodici anni.
allora, vuoi giocare o no?
pensavo che tu non volessi.
Knut ovviamente è QUEL Knut Herriman, il famoso fotografo di cronaca e scene del crimine. La sua carriera ebbe inizio negli anni Quaranta, quand’era solo un ragazzino che stava imparando come trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato... cogliendo quegli istanti di vita che i più preferirebbero dimenticare.
ahhh, dai quelle carte del cavolo...
Da che ricordo, Molly e Knut sono sempre stati fidanzati, ma lei ha sempre trovato qualche scusa per rimandare la cerimonia vera e propria.
Quella attuale è che non lo sposerà finché non si deciderà ad andare in pensione, cosa che non riesce proprio a fare.
impresa non facile dopo tutti gli anni passati a cercare di distruggerla.
Poi Knut doveva svuotare il suo ufficio e io ho deciso di riporre le mie speranze nell’unica cosa in cui ero mai stato bravo... mettermi nei guai.
Raggiunse la celebrità nel “mondo dell’arte” quando, alla fine degli anni Cinquanta, durante un ricevimento, stese Weegee. i due non si erano mai stati simpatici, per cui non fu una grande sorpresa, ma se c’è qualcosa che il “mondo dell’arte” adora sono le controversie.
E, dopo qualche tempo, la situazione è migliorata. E un po’ di quel vuoto se n’è andato.
Sono tornato a vivere sopra il negozio di Knut quasi quattro anni fa, quando stavo cercando di rimettere insieme la mia vita.
Ma avevo sbattuto la faccia contro un muro e, per quanta droga o alcol assumessi, nulla sembrava riempire il buco che mi ero scavato dentro.
E così ho passato qualche mese a fissare il soffitto... cercando di immaginare un futuro per me.
Capitolo tre
All’alimentari biologico di zona ho trovato un volantino più recente della Lunarhouse. Questa settimana i loro “seminari” si tengono tutti i giorni in una vecchia casa vittoriana vicino al parco.
Anche se sua sorella aveva qualche dubbio a riguardo, speravo che Maggie Jordan si fosse unita a loro. Era il 27 e lei era scomparsa dal 3. Se non era qui, la mia pista si sarebbe decisamente raffreddata.
Un vantaggio dell’essere giovane e trasandato è che nessuno sospetta mai che io abbia qualche incarico ufficiale.
E, visto che nessuno faceva troppo caso a me, ho pensato di curiosare un po’ in giro prima di cominciare a fare domande.
Quando sono entrato, nessuno ha questionato sulla mia presenza.
Forse l’avrei trovata qui che si passava una canna con i rimastoni di Woodstock.
ehi, amico, come butta?
ehm, bene... alla grande...
ah, scusate.
scusate.
dopo, amico, dopo!
ehm, in realtà, stavo cercando un’amica...
maggie. la conosci?
...forse io posso aiutarla. sono mitchell luna e dirigo la lunarhouse.
che c’è, ti sei perso?
questa ragazza è una sua amica, ha detto?
maggie... non mi suona familiare... forse è meglio se chiedi all’ingresso...
ehi, calmiamoci tutti, non sono uno sbirro...
è uno stronzo della narcotici.
volevo solo dare un’occhiata al terzo
piano. credo mi abbia detto che era lì...
che cazzo succede?
che? narcotici? ma che dici, amico?!
non credo proprio.
non proprio, lei è... ehm, scomparsa e io sono stato assunto per ritrovarla.
sto solo cercando un’amica...
e chi sarebbe esattamente?
ah, un investigatore privato. interessante.
e quindi ha pensato di intrufolarsi e curiosare, eh?
be’, di sotto non stavano troppo a controllare... e così ho pensato...
potrei averla vista, ma non ci giurerei, sai? girano un sacco di ragazze da queste parti.
di sicuro non vive con noi, ora.
c’è qualcuno in grado di confermarlo? una ragazza? o magari tenete un registro di chi soggiorna nei vostri dormitori?
si figuri... va bene, non è successo niente...
ma perché la cerca proprio qui, questa ragazza?
l’ultima volta che è stata vista, era diretta a uno dei vostri seminari. dopodiché è sparita.
mmh... be’, è possibile che si sia stabilita qui o nell’altra nostra casa. alcuni decidono di restare...
si chiama maggie jordan... la famiglia è molto preoccupata per lei...
non ci piace tenere traccia delle persone. la lunarhouse è una comunità libera, e quindi libera anche da tutti i ridicoli vincoli della società. non chiediamo documenti né carte di credito.
ma potrebbe averlo fatto?
sì, è possibile che sia rimasta qui per qualche giorno, ma non posso esserne sicuro.
sì, tutto molto bello, ma qualcuno avrà parlato con lei, ci sarà un responsabile dell’organizzazione, no? cioè... ci dev’essere un tizio che pianifica questi seminari e sa chi si trova in quale stanza, giusto?
ha una bella faccia tosta per essere uno che si intrufola nelle case delle persone, signor herriman.
e sappia che il cinismo è energia negativa.
provi a chiedere a ilsa, alla reception. si occupa di gestire la maggior parte delle questioni pratiche.
e la prego di perdonare i miei amici se hanno reagito in maniera eccessiva prima. sono giovani, come lei.
Luna non me la raccontava giusta. Non poteva avere un ricordo tanto vago di Maggie Jordan. Per un attimo, quando aveva visto quella foto, era sembrato quasi spaventato. i lsa, la segretaria non ufficiale, ha confermato i miei sospetti...
sarà rimasta qui per... una decina di giorni, credo... e poi se n’è andata senza dire una parola...
voi due eravate amiche?
come le dicevo, mitchell va a letto con tutti...
non proprio. lei era... diversa, diciamo. il modo in cui si comportava... ecco, non sembrava del tutto coinvolta.
capisco... be’, sono andati spesso a letto insieme?
nello stile di vita della lunarhouse, intende?
ah, sì, mi ricordo di maggie.
più o meno. cioè, partecipava alle attività, ma se ne stava sempre un po’ sulle sue... l’unico con cui sia andata a letto era mitchell, ma tutti vanno a letto con lui.
è andata a letto con luna? lui neanche si ricordava di lei...
buon pomeriggio, lunarhouse...
no, mi dispiace, il signor luna è in riunione, vuole lasciare un messaggio?
non lo so, qualche volta... aspetti, devo rispondere...
se lei e maggie non eravate amiche, come fa a sapere di lei e luna?
qui dentro tutti sanno chi va con chi...
...viene annunciato pubblicamente. sta scherzando?
così nessuno si ingelosisce. la gelosia nasce dall’immaginazione...
i lsa mi aveva dato un’idea. Se la relazione tra Maggie e Luna era naufragata e lei se n’era andata per questo motivo, forse aveva chiamato qui. Nulla più di un rifiuto ti spinge a comporre un numero di telefono in piena notte.
La mia fortuna si è esaurita molto presto...
ehi! che cazzo fai?! questa è proprietà privata!!!
Una volta trovata la differenziata dell’ufficio di Luna e dopo avere spulciato tra pubblicità e messaggi di un’ex moglie e diverse altre donne, ho avuto un colpo di fortuna.
ehi! torna qui!!!
vaffanculo, maledetto ciccione! se ti facessi meno canne, forse non saresti così lento!
ehi!
Capitolo quattro
il numero dal quale Maggie aveva chiamato era di un motel, lo Sleepy Shores a Santa Cruz, a un paio d’ore di auto lungo la costa.
Knut mi aveva scarabocchiato un messaggio da parte di Whitey, il mio amico poliziotto. La verifica sull’auto di Maggie non aveva dato risultati. Lo Sleepy Shores era la mia unica pista.
Non volevo rischiare di spaventarla chiedendo informazioni al telefono, per cui ho deciso di recarmi lì di persona.
Ho allungato un ventone al receptionist e gli ho detto che lavoravo per una compagnia di assicurazioni...
sì, è qui da noi. sarà arrivata una settimana fa circa. si chiama maggie johnson. è alla numero 8.
adesso, però, non è in camera. esce tutti i giorni verso le due... e dove va?
a bere, immagino. torna ogni sera completamente sbronza... è una scapestrata, quella. non vuole neanche che la cameriera le rifaccia la stanza la mattina...
La sua auto era parcheggiata nel piazzale. Ovunque fosse andata, lo aveva fatto a piedi. Ma non sapevo quanti bar potevano esserci da queste parti, e ho imparato molto tempo fa che, quando ci si avvicina così tanto a qualcuno, è meglio starsene buoni e aspettare.
Ho chiamato Knut pregandolo di raggiungermi. Non avevo idea di quanto sarebbe durato il mio piantonamento e so, che, quando è più lungo di qualche ora, è meglio avere compagnia.
È un peccato farsi sfuggire qualcuno perché stai pisciando tra i cespugli.
tran-
fi-
sì... ma l’addetto alla reception dice che torna ubriaca tutte le sere... potrebbe sbucare fuori da un momento all’altro...
A mezzanotte, dopo essersi lamentato di quanto si stesse rivelando noiosa la serata, nonostante aspettassimo una bella ragazza, Knut si è appisolato.
...hunnr... hunnnrk...
Mi fa compagnia durante i piantonamenti perché ha fatto lo stesso con mio padre. È una tradizione di famiglia.
scusa se ci ho messo tanto. molly mi ha riempito di provviste...
dio ti ringrazio.
questa è lei? così mi piaci. ero stufo di aspettare notti intere per notificare un mandato di comparizione a un camionista...
sì, anch’io vado matto per quei lavori...
tutto
quillo,
nora?
niente? no.
Non ne parla mai, ma so che papà gli manca molto.
Finalmente qualcosa si è mosso...
Era Maggie, purtroppo non da sola. Ed era palesemente ubriaca, come mi aveva assicurato il receptionist.
Tanto da non riuscire neanche ad aprire la porta.
Sono scattato senza pensarci due volte...
ehi!
ehi, testa di cazzo! ehi!!!
oofff!
ehi! che cazzo fai? lascialo in pace!
che cazzo...?! bravo, scappa! bastardo!
che succede? ti fai prendere a schiaffi da quello scemo?
no, figurati, mi stavo solo riscaldando...
col cavolo. quello ti faceva a fettine. ti serve una pistola o almeno un manganello...
e ora che ti prende? hai perso un dente?
Non ero un combattente... Avevo fatto a botte tante volte e, di solito, un paio di colpi fortunati riuscivo ad assestarli... ma era comunque imbarazzante farmi salvare da un vecchio.
guarda che roba...
la bella addormentata, dici?
no... dimmi che ne pensi...
così gli fai vedere chi comanda...
SCENA DEL CRIMINE
L’investigatore privato Jack Herriman ha visto molti cadaveri e non solo per via della sua professione: suo zio, infatti, è un famosissimo fotografo di scene del crimine, un lavoro che ti obbliga a guardare ogni giorno la morte. Ingaggiato per quello che dovrebbe essere un lavoro semplice – ritrovare una persona scomparsa – che lo porterà sulle strade di Chinatown, Jack finirà invischiato in una situazione pericolosa in cui pare essere coinvolta una setta che segue il culto del sesso...
SCENA DEL CRIMINE è un emozionante e cupo romanzo grafico che ha inaugurato la collaborazione tra lo sceneggiatore Ed Brubaker (Incognito, Friday, Captain America e Gotham Central) e i disegnatori Michael Lark (Daredevil) e Sean Phillips (Fatale). Un capolavoro thriller noir riproposto in una prestigiosa edizione ricca di contenuti speciali.