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S TA D I O 20 gennaio 2013

Fiorentina - napoli { Confronto tattico

Montella e Mazzarri, innovazione ed esperienza da pagina 11

{ L’intervista

{ L’Esclusiva

EMILIANO BIGICA, PARLA DELLE SUE DUE EX SQUADRE

Biagio Izzo: “nel Napoli vorrei Borja Valero”

da pagina 8

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Il Brivido Sportivo STADIO - 20 Gennaio 2013 -

L’Editoriale di Alessandro rialti

a Fiorentina deve fare in fretta per ritrovare l’armonia che aveva avuto fino dai primi giorni a Moena. Niente si è rotto e niente può essersi incrinato, ma c’è qualcosa che ben identifica lo stato d’animo dell’intera squadra viola. Ed è Stevan Jovetic. Che sia un grande giocatore è indiscutibile, che quando la stagione ha iniziato a dipanarsi sia stato lui l’uomo più importante, colui che finalizzava, creava, vinceva, è altrettanto vero. Ma ormai sono gare che Stevan non segna, che Stevan corre, corre e non arriva, che si impegna e non incide, che sembra dentro il gioco ma in realtà dentro il gioco non c’è. Pre-

SENZA IL MIGLIOR JOVETIC

NON PUÒ E NON POTRÀ MAI ESSERCI

LA MIGLIORE FIORENTINA

mettiamo che non può essere solo colpa sua, c’è qualcosa ora nei meccanismi della Fiorentina che non funziona più. Vero che in fase di mercato con il casoBerbatov la società

S TA D I O

Fiorentina - Napoli

Supplemento al n. 02 de Il Brivido Sportivo Direttore responsabile Michela Lanza

viola ha mancato l’arrivo di un giocatore capace davvero di fare coppia con JoJo. Ed è sempre vero che in prospettiva ci pare fantastica l’ipotesi di vedere insieme Giuseppe Rossi e Jovetic. Però il passato e il futuro in questo momento ci interessano zero. Conta ritrova la Fiorentina migliore e se non si trova il migliore Jovetic l’intera ricerca potrebbe naufragare. Per Jovetic il problema è semplice e complicato a un tempo: il montenegrino è bravissimo a mettersi fra le linee e cercare il fraseggio stretto, cosa che

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con Ljajic pareva funzionare bene. Ma strada facendo il serbo ha dimostrato di essere bravo solo in teoria perché fin qui di vere occasioni da gol se ne è costruite poche. E la coppia seppur teoricamente molo interessante in pratica diventa sterile. Toni ha fatto molto, la sua è stata una vera e propria resurrezione, ha segnato 6 gol, si impegna sempre ma pure lui in coppia con Jovetic ci sembra che mal si coniughi e comunque alla lunga i due paiono allontanarsi piuttosto che stringersi. Tralasciamo ovviamente Stampa Grafiche Cappelli - Sesto F.no Foto La Presse Hanno collaborato Alessandro Rialti, Michela Lanza,

gli altri due candidati: Seferovic è troppo giovane, El Hamdaoui troppo lontano considerando che se ne sta alla Coppa d’Africa. Dal Siena poi è in arrivo Larrondo che forse se avesse avuto più tempo e se la società viola avesse stretto i tempi di acquisto in queste partite (decisive) una mano avrebbe potuto darla. Ma ci resta un dubbio fondamentale: sarà lui il partner giusto? C’è pure poi discorso che riguarda ancora Stevan: ha un senso quel suo agitarsi, correre ovunque per raddoppiare, tentare mille dribbling e provare inutili tiri da lontano? Tutte le volte che la squadra va in difficoltà e lui con essa, Stevan finisce per diventare frenetico ma non decisivo. È una riflessione che deve fare il giocatore ma anche il suo allenatore perché senza il miglior Jovetic non c’è e non ci sarà mai la migliore Fiorentina. È questo il grande quesito, la domanda alla quale il giocatore e il suo tecnico dovranno rispondere già dalla partita col Napoli dove il confronto fra Stevan e Cavani potrebbe diventare inclemente. Ma è dalle grandi sfide che i grandi giocatori possono trovare la forza per dare risposte importanti. Mario Tenerani, Francesca Bandinelli, Tommaso Mattei, Alessandro Latini, Ruben Lopes Pegna, Andrea Giannattasio, Giampiero Tosi, Duccio Magnelli.

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Il Brivido Sportivo STADIO - 20 Gennaio 2013 -

Appunti di viaggio

AL BANDO

di Mario Tenerani

Fiorentina - Napoli

’atmosfera incantata del dicembre 2012 è svanita. Le tre sconfitte consecutive con un gol fatto e 6 subiti sono un campanello d’allarme non trascurabile, ma non può essere finito tutto e in particolare non si può rovinare tutto. È proprio in momenti come questi che si misura il percorso di crescita di una squadra, soprattutto quando questa è nuova di zecca. Era troppo prima, è troppo poco adesso. Serve come in ogni cosa di buon senso una sana via di mezzo, sinonimo di saggezza. Le tre battute di arresto non possono essere solo imputate alla sfortuna, anche se la cattiva sorte ci ha messo molto del suo, arbitri compresi. Col Pescara si è celebrata la fiera del gol sbagliato e probabilmente c’era un rigore su Toni, oltre alla mancata espulsione di Jonathas, uomo partita degli abruzzesi. A Udine Romeo

Non

ha condizionato due gol su tre dell’Udinese e non ha cacciato dal campo Di Natale. Con la Roma in Coppa Italia i tre pali colpiti dalla Fiorentina avrebbero potuto e dovuto orientare la sfida su un indirizzo diverso. Al netto di tutto ciò, però, emergono un paio di considerazioni: la prima riguarda la fragilità dell’attacco viola. Jovetic e Toni non segnano più, mentre Ljajic e Seferovic stanno continuando a non segnare. Questo è un problema. Da affrontare e risolvere subito. Con il lavoro di Montella e anche dei dirigenti. I tifosi sperano che Larrondo possa dare una mano, ma i numeri non portano conforto: in

32 presenze in A col Siena solo 2 reti... Montella è riuscito a creare una cooperativa del gol mandando a bersaglio 13 uomini diversi, il record del campionato. I tre reparti si sono divisi il carico delle segnature. Ma non basta. Devono tornare a festeggiare gli attaccanti perché sono loro a determinare, più di centrocampisti e difensori, l’esito delle partite. Seconda valutazione: il gioco ha smarrito la rapidità di esecuzione della prima parte della stagione. La Fiorentina a tratti è poco ordinata e tendente all’errore. Con la Roma, ad esempio, la difesa è sbandata troppo sia come gruppo che come singoli,

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Il Brivido Sportivo STADIO - 20 Gennaio 2013 -

Fiorentina - Napoli

IL CATASTROFISMO,

roviniamo tutto vedi Gonzalo Rodriguez che fino ad oggi non aveva fallito un appuntamento. Tutto questo spingerà Montella ad un lavoro specifico. La Fiorentina presenta qualche criticità, ma resta il valore generale di una squadra che non ha realizzato per uno scherzo del destino 35 punti nel girone di andata, anche se ora è a zero e fuori dalla Coppa Italia. L’errore gigantesco che potrebbe commettere l’ambiente sarebbe quello di iniziare a battere la strada del catastrofismo, istruendo processi sommari ad imputati che fino a poche ore fa erano considerati addirittura da scudetto...

Il nemico numero uno potrebbe diventare, come spesso è accaduto in passato, la mancanza di equilibrio. Alla Fiorentina serve solo respirare un attimo, riflettere sugli sbagli, scacciare il fantasma della malasorte e ripartire. In fin dei conti un avversario come il Napoli, con la sua forza acclarata, rappresenta uno stimolo eccezionale. Se i viola sconfiggeranno la squadra di Mazzarri oltre a conquistare i primi 3 punti del 2013 torneranno a respirare quell’atmosfera magica di dicembre e tutto, potete scommetterci, sarà come prima. Forza e coraggio, non roviniamo un sogno.

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La Stagione Viola di Michela Lanza

o stomaco è ancora chiuso. La delusione ancora evidente e fastidiosa. L’amarezza prevale su tutto. La Roma (a proposito: dov’è finita la Roma di Zeman? Quella che doveva venire a Firenze a viso aperto? Per affrontare la Fiorentina il boemo ha cambiato il suo credo tattico e la sua squadra si è difesa come la più scarsa delle ‘provinciali’ per poi ripartire in contropiede

Fiorentina - Napoli

Anche contro la Roma l’ex centrocampista del Villarreal ha lottato come

BORJA VALERO, CUADRADO,

RIPARTIRE DAL LORO ESEMPIO e questo la dice lunga sul match di mercoledì) doveva essere battuta, ma l’imprecisione e la sfortuna ci hanno messo del suo. Quei tre legni a portiere battuto (in ordine: una traversa di Aquilani su calcio di punizione, un incrocio di Borja Valero e un palo clamoroso su diagonale di Cuadrado) fanno più male di

una pugnalata, perché la Fiorentina meritava di passare il turno. Lo meritavano i Della Valle. Lo meritava Montella. Lo meritavano quei giocatori che sono scesi in campo dimostrando di essere pronti a qualsiasi sacrificio per la maglia viola. Tre nomi su tutti: Borja Valero, Cuadrado e capitan Pasqual. IL CAMPIONE VERO HABLA ESPAÑOL. Spiccano oltre alle sue qualità tecniche incredibili, la sua personalità, la sua serietà, la sua signorilità sul terreno di gioco: doti che rendono Borja Valero un campione di livello europeo, superiore a tutti, immenso. Il leader, quello che ha una marcia in più (altro che Jovetic, campioni bisogna dimostrare di esserlo coi fatti, non a parole!). Mercoledì scorso era in dubbio: dopo l’infortunio subito a Udine alla caviglia sinistra, non si sapeva neanche se ce l’avrebbe fatta a scendere in campo con la Roma, né eventualmente in

quali condizioni. Ma ci sono giocatori che, quando l’allenatore chiama, rispondono “presente”. Lui è uno di questi, così anche contro i giallorossi è stato il migliore in campo, non si è risparmiato dal primo all’ultimo minuto (il centoventisettesimo), rincorrendo gli avversari, impostando e inserendosi quando necessario per dare una mano alla fase offensiva (colpendo, come ricordato, pure un incrocio dei pali). E continuando, ovviamente, a subire la sua dose di falli quotidiana. E tutto questo perché? Perché è un professionista impeccabile. Perché quando c’è da stringere i denti lo fa a differenza di altri un po’ ‘viziatelli’ e ‘pisseri’ che amano piangersi addosso. È il vero esempio di questa Fiorentina. L’uomo delle 24 partite su 24. È l’unico indispensabile dell’undici di Montella (insieme a David Pizarro, pure lui insostituibile).

BORJA VALERO presenze minuti ammonizioni espulsioni gol assist

CAMPIONATO 20 1.826 3 0 1 7 *

COPPA ITALIA TOTALE 4 24 363 2.189 0 3 0 0 1 2 0 7

UN ‘CAVALLO’ CHE STRINGE I DENTI. Se Borja Valero è sceso in campo in non perfette condizioni, non è stato da meno Guillerme Cuadrado. L’esterno viola è uno dei punti di forza di questa Fiorentina e, pur essendo un pò in debito d’ossigeno e quindi meno brillante (dopo 23 partite giocate tutte a ritmi elevati ci può stare), è certamente una pedina fondamentale. E anche contro la Roma è balzata agli occhi una cosa: quando non salta l’uomo e non riesce a creare la superiorità numerica, la squadra fatica a creare ghiotte occasioni da gol; quando invece ha la lucidità e la forza di affondare e magari entrare in area, la Fiorentina sa rendersi pericolosa. Certo, non è lo stesso Cuadrado di qualche giornata fa, sta passando un momento in cui spesso sembra avere il freno a mano tirato, ma oltre a non avere alternative del suo livello e quindi non avere la possibilità di farlo rifiatare, è anche un uomo che non è possibile regalare all’avversario. Montella sa che pur non essendo al top, dal suo cilindro e dal suo mix di fantasia e velocità, può sempre nascere la giocata giusta (il palo colpito mercoledì a seguito di un inserimento perfetto trema ancora). Ed è per

*8 per chi attribuisce a Gonzalo Rodriguez il gol di Udine

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Fiorentina - Napoli

un leone e non è stato il solo

PASQUAL, GLI INSTANCABILI: di lui solo Diamanti, Barrientos, Totti e Weiss). E poi piace la sua dedizione al sacrificio. Peccato per quell’espulsione rimediata nel finale, ma dopo tanti calci…

questo che è temuto da ogni avversario (non è un caso il fatto che sia il giocatore più bersagliato della squadra di Montella: solamente in campionato ha subito 52 falli. Più

IL CAPITANO. Poi c’è lui, il capitano viola. Quello che soffre per la Fiorentina, che mette in campo il cuore, oltre alle sue qualità: Manuel Pasqual. Su di lui vale in

parte lo stesso discorso fatto per Cuadrado: sta soffrendo un po’ a causa di un calo logico e inevitabile, ma è un giocatore che non conosce la parola ‘risparmio’ (è sceso

CUADRADO presenze minuti ammonizioni espulsioni gol assist

CAMPIONATO 19 1.536 5 0 1 2

COPPA ITALIA TOTALE 4 23 286 1.822 1 6 1 1 0 1 0 2

PASQUAL presenze minuti ammonizioni espulsioni gol assist

CAMPIONATO 18 1.642 2 0 1 4

COPPA ITALIA TOTALE 3 21 262 1.904 0 2 0 0 1 2 0 4

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in campo ben 21 volte). Anche contro la Roma è stato uno dei migliori, c’ha creduto fino a quando è stato in campo (sostituito solo all’inizio del secondo tempo supplementare) e ha messo una buona quantità di palloni in mezzo, mai sfruttati a dovere. Le sue cavalcate sulla fascia sono encomiabili. E poi, c’è l’attaccamento alla maglia e alla città, quello stesso attaccamento che lo ha fatto tornare a casa deluso dopo l’eliminazione dalla Coppa. Era arrabbiato il capitano. Lui ci credeva, voleva andare avanti. Voleva un trofeo. E da alcuni dei suoi compagni si sarebbe aspettato (in campo) qualcosa di più. Come dargli torto? Da questi tre uomini dediti al sacrificio e dai quali c’è sempre da imparare qualcosa, c’è da ripartire col Napoli, oggi. Perché oggi sarà un’altra battaglia contro una squadra tosta, dura, coriacea e forte. E allora Montella chiederà ancora ai suoi uomini di stringere i denti. A Pasqual e Cuadrado di scendere ancora in campo perché sulle corsie esterne solo loro hanno dimostrato di essere all’altezza della situazione. E a Borja Valero di tirare ancora il fiato accanto magari ad un rientrante Pizarro. E che sia la volta buona per riuscire, tutti insieme, a scacciare la malasorte delle ultime partite. Mura in pietra, finiture di pregio, soffitti affrescati, porte e finestre che conservano antiche caratteristiche, come ad esempio le porte dei bagni, con tracce di disegni e messaggi dei detenuti. Una cornice intrigante e accogliente con il piacevole spazio esterno che si affaccia su una delle piazze rinate nell’ex complesso carcerario e dove si può gustare sia carne che pesce oltre a un’ottima pizza, alcuni nomi: Regina Coeli, Poggioreale, Ucciardone, Pianosa... Tra le specialità tortelli di radicchio, scrigno di pollo, polpo al radicchio, filetto di orata ... e dulcis in fondo, il tortino al cioccolato. Valida scelta di vini, oltre che di birre artigianali.

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L’Esclusiva

Esclusiva con il doppio ex che ha vinto la Coppa Italia a Firenze con Batistuta e Rui Costa

di Michela lanza

Fiorentina - Napoli

un doppio ex ed ha vinto la Coppa Italia nel lontano 1996 quando in panchina c’era Claudio Ranieri (anch’egli doppio ex della sfida odierna), in porta Toldo, in mezzo al campo Rui Costa e là davanti il Re Leone Batigol. Lui, Emiliano Bigica, fu tra l’altro uno dei protagonisti della semifinale di andata contro l’Inter (fu colui che effettuò il millimetrico lancio per Ciccio Baiano che, arpionato il pallone, fu agganciato in area: rigore e vantaggio viola). Al di là dei ricordi di Coppa, l’ex centrocampista di Fiorentina e Napoli è stato intervistato in esclusiva dal Brivido Sportivo per presentarci il big match che quest’oggi i tifosi gusteranno (con appetito) alle 12.30 al Franchi. Bigica, partiamo dalla Coppa Italia: questo trofeo l’ha vinto a Firenze ormai 17 anni fa, dispiaciuto che la Fiorentina sia stata eliminata dalla Roma ai quarti? «Partiamo dal presupposto che vincere un trofeo

EMILIANO BIGICA: “NAPOLI GIÀ DA SCUDETTO,

LA FIORENTINA HA TUTTO PER DIVENTARLO PRESTO” è sempre bello, ma mai facile. Vincere a Firenze, poi, è bellissimo perché quando accade ha un sapore diverso. È una sensazione immensa. Ricordo ancora quando è accaduto quando c’ero io, nel 1996 e riesco ancora a percepire la felicità nostra e dei tifosi che ci festeggiarono come nessuno ha mai fatto prima di allora aspettandoci a notte fonda di ritorno da Bergamo. Sono state emozioni irripetibili per tutti noi. Per questo mi dispiace che la Fiorentina di Montella sia stata eliminata dalla Roma mercoledì sera, dopo una partita bella ma

un po’ sfortunata. Avrei voluto vederla ripetere la nostra impresa, visto che la cabala l’aveva rimessa davanti all’Inter, così come successe a noi, pensavo fosse di buon auspicio. Peccato. Vorrà dire che si butterà sul campionato per cercare di raggiungere una posizione di classifica importante e tornare in Europa». Archiviata la Coppa Italia, oggi si giocherà Fiorentina-Napoli. Che partita si aspetta? «Sarà una sfida bella e difficile per entrambe le squadre. La Fiorentina è avvantaggiata nei numeri posi-

tivi: in casa infatti ha uno score favorevole contro i partenopei, basta andare a guardare il passato per capire che ha spesso avuto la meglio sul Napoli, a volte ha anche vinto con divertenti goleade (a parte nella scorsa stagione quando gli uomini di Mazzarri si imposero nettamente al Franchi, ndr). Il Napoli, però, potrebbe essere avvantaggiato dal modo di giocare dei viola di Montella. La Fiorentina vuole proporre sempre il proprio calcio ed è una squadra che ha il baricentro basso: questo potrebbe favorire gli azzurri che sono abili, anzi deva-

stanti quando partono in contropiede. Detto questo, penso che l’allenatore viola sappia bene a cosa andrà incontro e metterà in atto degli accorgimenti tattici affinché la sua squadra non lasci agli avversari ampie praterie dove potrebbero andare a nozze». La partita di mercoledì influirà in qualche modo sul risultato odierno? «Sono convinto che la partita di Coppa Italia darà una spinta alla Fiorentina perché l’eliminazione avrà incattivito i viola che, dopo tre sconfitte consecutive (tra campionato e coppa) avranno voglia di rifarsi:

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per questo penso che quella di oggi al Franchi sarà una partita bellissima». Senta, Fiorentina-Napoli è anche e soprattutto Jovetic-Cavani, anche se il centravanti partenopeo è più importante per il Napoli di quanto non lo sia Jovetic per la squadra di Montella. Che dice a riguardo?

Fiorentina - Napoli

«Sono due fuoriclasse, con caratteristiche diverse. Jovetic ancora non è un giocatore fondamentale per la Fiorentina. Non è un leader. Leader tra i viola sono altri tipi di giocatori: Pizarro, Rodriguez, lo stesso Toni. Ma non Jovetic che, comunque, è un signor calciatore che, dopo essere stato martoriato dagli infortuni,

ha bisogno di ritrovare il gol e, essendo ancora molto giovane, ha anche ampi margini di crescita. E poi resta sempre un giocatore che quando è in giornata è pericoloso in ogni momento per ogni retroguardia. Cavani è innanzitutto una macchina da gol e poi è un giocatore che ormai ha una consapevolezza della sua forza e una stima nei suoi mezzi tali che lo hanno fatto diventare uno dei numeri uno al mondo. Poi lui sì, è anche un leader carismatico. Un po’ assomiglia a Batistuta. Forse il centravanti del Napoli è un po’ più tecnico, ma Bati – io ci ho giocato assieme – era devastante». Rimanendo in tema di attaccanti: pensa che l’arrivo di Giuseppe Rossi possa bastare all’attacco viola del futuro o serva un bomber da 20 gol a campionato? «Ma Rossi se sta bene è una punta da 20 gol a campionato! La Fiorentina con lui ha trovato l’uomo ideale per finalizzare al meglio la sua manovra offensiva, perché è il giocatore perfetto per il gioco di Montella e ideale per giocare

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insieme a Jovetic». Quale sarà la chiave tattica della partita? «Fiorentina e Napoli hanno sistemi di gioco simili. La squadra viola gioca praticamente sempre col 3-5-2. I partenopei alternano il 3-5-2 ad un modulo con tre punte, al 3-4-1-2 col trequartista alle spalle delle due punte. Comunque nella gara di oggi si ritroveranno tutti uomo contro uomo. Chi avrà più forza nel superarsi nell’uomo contro uomo, probabilmente vincerà. Se invece questi ‘duelli’ dovessero finire in parità, allora la Fiorentina ha l’arma in più dei calci piazzati, dove si è mostrata abile in più di una circostanza». Quando Napoli e Fiorentina potranno vincere lo scudetto? «Il Napoli è una società che ha programmato e che ogni anno ha aggiunto due-tre tasselli importanti ad un mosaico quasi perfetto, senza modificare l’impianto di squadra e di gioco. Per questo credo che quest’anno essendo vicino alla vetta, deve provarci. È in piena corsa scudetto. La Fiorentina, invece, ha rico-

struito quest’anno avendo la fortuna e la bravura (col suo allenatore) di creare in un colpo solo un collage, un gruppo eccellente e di trovare subito gli equilibri giusti. Se quest’anno farà bene come ha fatto fino ad ora (a parte questo momento sfortunato), con due-tre innesti dalla prossima stagione può puntare a obiettivi più importanti di un piazzamento europeo…». Infine una domanda sui portieri: un suo parere su Viviano e Neto… «Mi ricordo che anche Toldo, che era una sicurezza, ha passato un periodo di crisi in cui andava in difficoltà sulle uscite. Però da grande campione com’era, si è ripreso bene. Questo per dire che un periodo di calo può capitare a tutti i portieri e quando questo accade vanno sostenuti e tranquillizzati affinché si possano riprendere. Per quanto riguarda Viviano e Neto, li considero entrambi due portieri da Fiorentina. Uno (Viviano) ha forse più esperienza, ma entrambi sono validi».

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Il Brivido Sportivo STADIO - 20 Gennaio 2013 -

Il Confronto tattico di Alessandro LATINI

no ha la furbizia e la simpatia tipica dei campani, l’altro la schiettezza e la caparbietà che appartiene ai toscani. Stiamo parlando di Vincenzo Montella e Walter Mazzarri, due fra i tecnici italiani più preparati in assoluto e che oggi si sfideranno a circa dieci metri di distanza sulle panchine del Franchi. Op-

Fiorentina - Napoli

L’Aeroplanino vuole diventare grande, Mazzarri è uno degli allenatori più esperti ed apprezzati della Serie A

Montella e Mazzarri,

sfida a colpi di innovazione ed esperienza posti nel modo di comportarsi durante la partita e davanti alle telecamere, piuttosto simili nel modo di intendere il calcio. Fiorentina-Napoli sarà, probabilmente, una partita spettacolare perché entrambi vorranno giocarla a viso aperto. Né i viola né gli azzurri sono portati, per caratteristiche, a giocare sull’avversario e allora c’è da scommettere che sarà battaglia dal primo all’ultimo minuto, con Mazzarri che salterà e si sgolerà in panchina e con Montella che osserverà pacato la partita dei suoi. IL DECANO. Walter Mazzarri da San Vincenzo nella Fiorentina c’è anche cresciuto. Ha fatto parte del settore giovanile e si è allenato qualche volta con la prima squadra, senza mai esordire. Erano gli anni di Antognoni e lo stesso Unico 10 pochi giorni fa ha ammesso che la sua presenza in quella Fiorentina ha tarpato le ali al giovane Mazzarri, che tecnicamente pro-

metteva bene, ma aveva la grande ‘colpa’ di giocare nello stesso ruolo del Capitano. Se per lui la carriera da calciatore non è stata un granché, quella da allenatore ha preso davvero una bella piega. Ormai Mazzarri in Italia è un punto di riferimento e qualche voce di mercato lo vorrebbe addirittura in procinto di trasferirsi al Milan a fine stagione, qualora la sua parentesi napoletana dovesse concludersi. Un punto di riferimento soprattutto a livello tattico, visto che il suo 3-5-2 è ormai diventato caro a tanti colleghi e sta spopolando anche fra le grandissime squadre (leggasi alla voce Juventus). Un modulo che l’allenatore toscano usa da anni e che ormai conosce come le proprie tasche. La fortuna del Napoli, in questi ultimi campionati, è stata proprio la scoperta di questo nuovo sistema di gioco, che ha valorizzato i tre difensori centrali, i due esterni di centrocampo e soprattutto il centravanti.

L’INNOVATORE. Vincenzo Montella, invece, la carriera da calciatore ce l’ha avuta davvero radiosa e si sta sedendo adesso al tavolo dei grandi allenatori italiani. Niente a che vedere con le oltre 500 panchine in carriera di Mazzarri, ci mancherebbe, ma fra le nuove leve l’Aeroplanino è quello che riscuote i consensi maggiori. Vincenzo studia, si adatta alle caratteristiche dei suoi giocatori e poi ci mette qualcosa del suo. O meglio, ci mette tanto del suo. Le nozioni apprese nel corso della carriera dai vari Spalletti, Capello ed Eriksson sono state fin qui il suo biglietto da visita. Il 3-5-2 che ha cucito addosso alla sua Fiorentina dimostra l’intelligenza tattica che lo contraddistingue. In estate l’idea era quella di giocare con il 4-3-3, poi in corso d’opera sono cambiati interpreti e schemi, che lo hanno convinto a mettere da una parte il suo progetto tattico. Forse solo per

questa stagione, c’è chi è pronto a scommettere che dal prossimo ritiro estivo (e con l’arrivo di

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qualche giocatore funzionale) Montella sia pronto a rispolverare il suo caro tridente offensivo. Se lo chiamano l’innovatore e lo vengono a studiare tecnici giovani e meno giovani un motivo ci sarà. La Fiorentina lo vuole blindare per mettere a tacere qualsiasi illazione di mercato e nei prossimi

mesi gli sottoporrà quasi certamente un allungamento con adeguamento del contratto. QUASI A SPECCHIO. Il Napoli arriva alla partita con la tranquillità di chi ha lavorato una settimana intera per centrare l’obiettivo, mentre la Fiorentina è reduce dai tempi supplementari di mercoledì sera contro la Roma in Coppa Italia. Le due squadre si posizioneranno in campo (quasi) a specchio, con la variante Hamsik che è un giocatore che preoccupa particolarmente lo staff di Montella. I movimenti fra le linee dello slovacco saranno una delle chiavi della partita e se fra i viola dovesse essere in campo Pizarro (e non Migliaccio) è probabile che Montella chieda a Borja Valero un sacrificio in fase d’interdizione. Con il ‘Pek’ in cabina di regia, però, in fase di possesso palla la

Fiorentina ha una gamma di opzioni da sfruttare che solo lui riesce a proporre. I duelli individuali più importanti saranno certamente quelli sulle fasce: Cuadrado contro Armero e Pasqual contro Maggio. Ipotizzabile che la Fiorentina sia costretta a rincorrere sulla propria fascia sinistra, mentre a destra Cuadrado potrebbe sfruttare le amnesie difensive del connazionale. Montella, inoltre, chiederà alla sua difesa di essere meno svagata rispetto alla gara contro la Roma. Troppe le palle perse in uscita mercoledì sera, che contro gli attaccanti del Napoli si trasformerebbero quasi certamente in gol. In questo senso c’è bisogno di ritrovare il miglior Gonzalo Rodriguez, uno dei pochi difensori in Serie A in grado di essere il primo regista offensivo e di contenere lo strapotere di Cavani. E Jovetic? Guiderà ancora una volta l’attacco e si troverà di fronte dei difensori non rapidissimi, ma il suo duello

individuale dipenderà dal partner d’attacco. Se non gioca Toni (con Ljajic titolare) il primo che lo prenderà in consegna

Fiorentina - Napoli

sarà Cannavaro. E questo potrebbe essere non necessariamente svantaggio.

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Il Brivido Sportivo STADIO - 20 Gennaio 2013 -

Fiorentina - Napoli

Il Brivido Sportivo STADIO - 20 Gennaio 2013 -

Il confronto di Tommaso Mattei

come il campionato dal quale sono partite, C come il sogno che inseguono. Fiorentina-Napoli dalla serie C alla Champions League. Non è il titolo di un film ma sicuramente uno dei tanti temi di una sfida fra due realtà che hanno tanti punti in comune e allo stesso tempo sono lontane anni luce. Da una parte Diego e Andrea Della Valle, dall’altra Aurelio De Laurentiis, i primi due pragmatici, compassati e riservati, il secondo istrione, cinematografico e colorito. Tutti uniti dalla passione per una maglia, dalla voglia di primeggiare, dal grande senso imprenditoriale. Una scalata o meglio una risalita, quella di Fiorentina e Napoli, partita da lontano, dalla serie C appunto e culminata in quella che è la più bella competizione per club a livello europeo. La Fiorentina per ben 4 volte ha centrato la qualificazione in Champions League (giocandola però solamente in due occasioni a causa di Calciopoli), il Napoli ci è riuscito lo scorso anno. Oggi si troveranno di fronte ancora una volta, in una gara dalle grandi ambizioni. Il Na-

Fiorentina - Napoli

Fiorentina-Napoli mette di fronte anche due proprietà con molto in comune ma pure con qualche differenza

DELLA VALLE-DE LAURENTIIS: COSÌ UGUALI, COSÌ DIVERSI poli vuole provare a recitare il ruolo di anti-Juve, la Fiorentina spera di tornare a sentire la famosa musichetta. In tribuna al Franchi si incontreranno anche i due presidenti che per arrivare dove sono adesso hanno fatto tanta strada. Il 1o agosto 2002 venne fondata la Fiorentina 1926 Florentia da Leonardo Domenici, allora sindaco di Firenze, pronta per il campionato di C2, subito acquistata da Diego Della Valle e rinominata Florentia Viola. Nell’estate del 2004 arrivò il fallimento del Napoli ma solo poche settimane dopo l’imprenditore cinematografico Aurelio De Laurentiis rilevò il titolo sportivo dalla curatela fallimentare del tribunale di Napoli e iscrisse la squadra, con la denominazione Napoli Soccer, al campionato di terza serie. Storie simili, appunto, e molto dolorose per due città che nel calcio esprimono una

passione difficile da trovare altrove. Ma la tenacia e i soldi dei due gruppi imprenditoriali hanno restituito la dignità che queste realtà meritano. GRANDI INVESTIMENTI. I Della Valle hanno festeggiato da poco i 10 anni di paternità viola, De Laurentiis si avvia a tagliare lo stesso traguardo. Tanti denari sulle rive dell’Arno e all’ombra del Vesuvio con il presidente partenopeo che ha speso leggermente di più rispetto alla famiglia marchigiana, una media annua di quasi 30 milioni di euro a stagione per entrambe le società. In campo per questo turno di campionato non sarà ancora tempo di bilanci ma certamente sarà una tappa fondamentale per la rincorsa europea delle due squadre. Chissà se De Laurentiis troverà ancora il modo di stuzzicare Jovetic visto che nelle ultime estati il presidente azzurro

ha prima flirtato con il montenegrino per poi concludere il corteggiamento definendo il numero 8 viola uno con troppi problemi fisici. Certo è, invece, che Andrea Della Valle non avrà di questi pensieri visto che il mercato viola non è mai passato dal San Paolo, casomai ci è arrivato. Gamberini e Behrami infatti sono solo gli ultimi due giocatori passati da Firenze a Napoli, difficile invece trovare trasferimenti al contrario. TROFEI 1-0 PER IL NAPOLI, MA… In tutto questo bisogna sottolineare una differenza non da poco. Aurelio De Laurentiis ha già alzato un trofeo al cielo, i fratelli Della Valle ancora no. La tanto denigrata Coppa Italia fa già parte della gestione del numero uno azzurro, vinta dal Napoli nella scorsa stagione. Diego e Andrea hanno fatto più viaggi europei di un certo

valore – come già sottolineato – hanno ricevuto più volte i complimenti della Fifa e della Uefa, hanno inventato il terzo tempo. Riconoscimenti, prestigio ma non trofei. I viola pagano gli ultimi due anni di black-out nei quali molti treni sono stati persi ma di fronte il futuro è assolutamente invitante: Jovetic tentato dal rimanere, Giuseppe Rossi in rampa di lancio, un staff tecnico che regala certezze. Dall’altra parte dopo la già pesante, a livello tecnico, cessione di Lavezzi, si dovrà fare i conti con il campione Cavani che a giugno avrà mezzo mondo ai suoi piedi e sappiamo tutti quanto valga l’uruguaiano per tutto il Napoli. Resta sicuramente il rammarico per i fratelli Tod’s di non aver alzato ancora al cielo un trofeo a fronte di una gestione attenta e pronta a spiccare il volo visto che, con il fair

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Il Brivido Sportivo STADIO - 20 Gennaio 2013 play finanziario alle porte, la Fiorentina ha nel bilancio uno dei punti di forza nonostante i costanti esborsi monetari. Il Napoli sotto questa voce ha ancora qualche passo da completare per essere un esempio virtuoso come è quello viola. IL NUOVO CHE AVANZA. Firenze-Napoli, lontane ma spesso vicine, unite a volte da momenti difficili, quelli delle contestazioni che sia Andrea Della Valle sia Aurelio De Laurentiis hanno vissuto sulla propria pelle. Presidenti che spendono ma che vengono criticati da due tifoserie calde e passionali. Hanno superato anche questo. Di certo i due proprietari di Fiorentina e Napoli rappresentano il nuovo che avanza nel calcio, chi in un modo, chi nell’altro. C’è chi prende una lambretta per protestare contro la Lega e chi cerca un tavolo dove sedersi per rifondare il mondo del pallone. Abitudini diverse, storie diverse, di chi senza dubbio ha riportato due realtà a poter sognare a occhi aperti. Nel mondo calcistico, si sa, l’aspetto cromatico poi è un elemento non da poco. Tante squadre condividono gli stessi colori sociali, ma una sola è ‘la viola’. Firenze è tra le realtà più belle nel panorama pallonaro, Napoli una delle più toste, la Fiorentina ha saputo risollevarsi, così come il Napoli. A guardar bene, però,

Fiorentina - Napoli

l’esperienza in serie C non è l’unico ricordo da condividere. L’età, ad esempio, è la stessa per entrambe, nate nel

fino a quando non arrivò una sessione di mercato e un conteso Lucarelli che cambiò tutto. «Ha preferito l’azzurro al

lontano 1926. Poi ci sono gli scudetti, anche qui alla pari, due a due. Una Supercoppa Italiana conquistata negli anni ’90, gli azzurri superando la Juventus, la Fiorentina contro il Milan, ed infine un trofeo continentale a testa, Uefa per gli azzurri, Coppa delle Coppe per i viola. VOGLIA DI CHAMPIONS. I fratelli Tod’s hanno qualche stagione in più nel calcio che conta e non è un caso che De Laurentiis abbia spesso citato, quale esempio da seguire, i fratelli viola. Tutto perfetto, rose e fiori, esempi da seguire

viola della Fiorentina, perché quel colore porta male», disse il patron del Napoli durante la presentazione dell’attaccante cercato anche dall’allora direttore sportivo gigliato Pantaleo Corvino. Come non bastasse l’imprenditore cinematografico volle aggiungere: «Quando l’ho chiamato aveva dato una mezza parola ai viola, ma ha capito che i colori azzurri erano più adatti a vincere. Non me ne voglia il mio amico Della Valle ma a Napoli sappiamo che il viola è un colore strano». Non tardò ad arrivare la

osteria

dura replica di Andrea Della Valle e in un secondo gli attestati di stima che arrivavano da entrambe le parti svaniro-

no nel nulla. «Vorrei ricordare che piuttosto che mancare di rispetto alla squadra intera e a tutta la città di Firenze con le sue ironiche affermazioni, il presidente De Laurentiis si dovrebbe preoccupare di far sentire molto presto l’inno della Champions League al bel popolo di Napoli che tanto merita, cosa peraltro ripetutamente già accaduta in questi anni a Firenze. Cominci piuttosto ad impegnarsi per dare con i fatti e non con battute da quattro soldi a Napoli ed ai napoletani le soddisfazioni che ampiamente meritano. Mai a noi della Fiorentina sarebbe venuto in mente di mancare di rispetto ad una gloriosa società come il Napoli ed ai suoi tifosi». La musichetta della Champions suonò poi davvero al San Paolo, cosa che invece manca alla Fiorentina da un po’. Per questo oggi che non c’è più la Coppa Italia, diventa l’obiettivo primario per Montella e i suoi, anche se non bisogna perdere altro terre-

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Il Personaggio di Alessandro Latini

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tornata finalmente ad essere una sfida di cartello. FiorentinaNapoli in programma oggi rappresenta il meglio che la serie A possa proporre in questo momento: il gioco della squadra di Montella contro Edinson Cavani, indiscutibilmente il miglior giocatore del nostro campionato. È vero che i viola nelle ultime due giornate non hanno raccolto niente, ma è innegabile che abbiano proposto ancora un buon gioco e certamente avrebbero meritato di più in termini di punti. Uno stratosferico Perin contro il Pescara ed alcune decisioni arbitrali sfavorevoli (sia contro gli abruzzesi che contro l’Udinese) hanno tarpato le ali ad una squadra che palesa qualche limite offensivo ma che non è mai stata messa sotto da nessuno sul piano del gioco. Il Napoli, invece, ha ripreso la marcia trionfale che aveva interrotto nel momento in cui era venuto a conoscenza della senten-

Fiorentina - Napoli

L’uruguaiano è fondamentale per il Napoli, JoJo la

TALENT SHOW: JOVETIC VS za nell’ambito dello scandalo scommesse. Lo shock, per gli uomini di Mazzarri, è durato davvero poco e nel giro di qualche partita si sono ripresi il terzo posto. Ecco perché la sfida di oggi vale doppio: accorciare la classifica nelle zone altissime è una priorità per Montella ed i suoi ragazzi. Per farlo l’Aeroplanino si aggrappa alle giocate ed ai gol del suo giocatore con maggior talento. Stevan Jovetic nell’ultimo periodo ha un po’ smarrito la via della rete ma la storia dimostra che appena si alza qualche critica lui risponde sul campo. L’occasione è davvero propizia, perché molto probabilmente chi vincerà la sfida individuale tra lui e Cavani avrà la meglio anche per quanto riguarda la partita. IL FUTURO È ADESSO. Di Stevan, nelle ultime settimane, si è detto e scritto

di tutto, specie in chiave futuro. È risaputo che il talento montenegrino volesse cambiare aria la scorsa estate, ma nel corso dei mesi anche lui si è reso conto di quante cose siano cambiate all’inter-

no di squadra e società. Le promesse mantenute da Andrea Della Valle lo hanno colpito, i giocatori che adesso gli passano il pallone lo hanno conquistato. In questo caso non c’è nessuna forzatura gior-

nalistica, è proprio la realtà dei fatti. Da qui a dire che Jovetic resterà a Firenze anche il prossimo anno ce ne corre, molto dipenderà dal piazzamento europeo che otterrà la Fiorentina. Ma per parlare di quello

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Fiorentina - Napoli

ciliegina per Montella ma non è ancora decisivo

CAVANI, FUORICLASSE AL POTERE che accadrà a giugno ci sarà tempo nelle prossime settimane. Il futuro tecnico della Fiorentina è adesso, e passa soprattutto dai suoi piedi. Gli ultimi gol in campionato di Jovetic risalgono alla trasferta di Palermo e coincidono con l’ultima vittoria in campionato della Fiorentina. Contro Pescara e Udinese la via della rete non l’ha trovata, ma non ci è andato nemmeno troppo vicino. IMPORTANTE MA NON FONDAMENTALE. Tuttavia c’è da fare una riflessione ulteriore. Montella ha dimostrato di sapersela ‘cavare’ anche senza il suo numero 8. La Fiorentina ha vinto e segnato anche se in sua assenza e se c’è un giocatore che incide davvero pesantemente in negativo quando non scende in campo quello è David Pizarro. Qualità del gioco e congetture a parte, sono proprio i numeri a testimo-

niarlo. Con il ‘Pek’ in cabina di regia la Fiorentina ha una media di quasi due punti a partita, quando il regista cileno è stato assente la media si è abbassata ad un punto e mezzo. Tutto questo per dire che Stevan Jovetic nel collettivo viola è importante ed è la ciliegina sulla torta, ma probabilmente non è fondamentale come Cavani lo è per il Napoli. ORO DI NAPOLI. Il Matador partenopeo, che ogni domenica può contare su tutta la squadra che gioca per lui, è il pericolo numero uno per la retroguardia viola e nonostante non sia andato a segno domenica scorsa contro il Palermo si porta in dote al Franchi la bellezza di 26 reti stagionali. Un numero spaventoso, che fa sospirare spesso i tifosi viola. Con lui in questa Fiorentina lo scudetto sarebbe praticamente certo. Un sogno che svanisce

subito, anche perché oggi Gonzalo Rodriguez e compagni se lo ritroveranno contro con la maglia azzurra del Napoli e per non farlo diventare un incubo (come accadde lo scorso anno) occorrerà tutta l’attenzione e la concentrazione del caso. Come detto in precedenza, la partita vivrà sulle giocate e sui gol dei due campioni, ma Mazzarri ci perdonerà nel momento in cui affermiamo che Cavani è più decisivo per il Napoli di quanto Jovetic lo sia per la squadra viola (l’uruguaiano ha segnato il doppio dei gol solo in campionato). Questo almeno è quanto ha detto il campo fino ad oggi. Perché se al novantesimo la Fiorentina si sarà dimostrata Jovetic-dipendente e Cavani non avrà toccato palla saremo tutti particolarmente contenti.

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Il Personaggio

Fiorentina - Napoli

La sfida contro il Napoli registra anche il ritorno del centrocampista svizzero e dell’ex capitano

GUARDA CHI SI RIVEDE, PRIMA DA EX AL FRANCHI PER BEHRAMI E GAMBERINI di Andrea Giannattasio

ve maglie in Palazzo Vecchio. Quella che però poteva essere una delle più belle storie d’amore si sarebbe di lì a poco trasformata in un atroce ‘tradimento’ che sarebbe in poco tempo degenerato in un addio. E come spesso avviene

hissà se al fischio d’inizio della partita di questo pomeriggio un filo di rimpianto o, quanto meno, di emozione attraverserà i pensieri di Alessandro Gamberini e Valon Behrami, per la prima volta avversari nello stadio che, chi più chi meno, li ha fatti maturare e salire alla ribalta. Il primo, l’ex capitano non designato ma imposto, l’uomo spogliatoio mancato nella travagliata stagione del suo Mihajlovic-Rossi, rappresenta uno dei difensori con più presenze nella storia gigliata. I numeri per l’ex Bologna infatti parlano chiaro: con le sue 224 presenze ed i sei gol, Gamberini è stato uno dei più importanti protagonisti delle gioie e dei dolori delle ultime sette stagioni viola, cominciate con la rinascita prandelliana, proseguite con la decadente esperienza di Mihajlovic e terminate con i cazzotti di Rossi a Ljajic nella fosca serata col Novara. Nel mezzo, otto presenze in Nazionale - conquistata grazie alle prestazioni in maglia viola -, una semifinale di Uefa persa incredibilmente ai calci di rigore e tanta sfortuna nell’ultimo biennio fiorentino. Una storia d’amore conclusasi male quella del ‘Gambero’ a Firenze, cacciato quasi a furor di popolo dalla piazza che lo ha fatto crescere e lo ha lanciato nel palcoscenico internazionale. Non è però meno dolorosa la conclusione della liaison d’amour di Firenze con Valon Behrami. Anzi, tutt’altro: l’addio dello svizzero – avvenuto al pari di Gamberini nel luglio scorso – ha un po’ sorpreso in estate il popolo viola che nel mediano ex Lazio aveva scorto tutti i crismi del capitano in pectore e dell’uomo simbolo della Fiorentina in un momento di estremo sconforto dovuto alla penuria di risultati

sportivi e ad una sempre più dilagante disaffezione verso la maglia viola da parte di alcuni giocatori. “Behrami no - ripeteva Firenze - Non è così. È diverso dai suoi compagni”. Era questa la convinzione radicata ed inoppugnabile dei tifosi, un dogma che aveva per giunta spinto la Fiorentina a fare dello svizzero uno dei propri uomini immagine nell’indimenticabile serata della presentazione delle nuo-

nel calcio moderno, l’immancabile motivo del litigio fu un cavillo legato al contratto il cui rinnovo – osannato dalla piazza ed auspicato dal giocatore stesso – si fece di giorno in giorno sempre più lontano fino a portare alla definitiva rottura tra la società e l’entourage del calciatore. Behrami e Gamberini dunque, non potevano più restare a Firenze da separati in casa e la svolta per i due si ebbe in una calda mattinata d’estate (per la precisione attorno alle 8 del 16 luglio scorso), quando la Fiorentina – in partenza per il ritiro di Moena – comunicò di aver autorizzato i due giocatori ad effettuare le visite mediche con il Napoli, la società che con un

esborso attorno ai 10 milioni di euro si era garantita le prestazioni di due delle più importanti colonne viola, il cui futuro fino a poche settimane prima sembrava destinato ancora a lungo a Firenze. All’annuncio della duplice cessione, i sentimenti del popolo viola erano nettamente divisi in due: da un lato vi era una notevole soddisfazione per la partenza del numero cinque della squadra che nonostante la fascia di capitano non solo non era stato in grado di dimostrare il proprio carisma all’interno dello spogliatoio viola ma aveva per di più fatto registrare un evidente calo sul piano del rendimento; dall’altro, invece, si percepiva una cocente delusione per la scelta di Behrami, che al nuovo progetto dei Della Valle aveva invece preferito la sfida del Napoli di Mazzarri e De Laurentiis, di lì a poco impegnato in Supercoppa Italiana contro la Juventus. Dei due ex viola, adesso, a Firenze non rimane che il ricordo, una lontana memoria spazzata via dal nuovo entusiasmante ciclo aperto dalla Viola di Montella che alla grinta di Behrami e all’incertezza di Gamberini ha invece preferito la classe di Borja Valero e la sicurezza di Gonzalo Rodriguez. Un netto cambio di tendenza dunque che, a conti fatti, avrebbe reso superflue le eventuali permanenze dei due giocatori in viola, le cui caratteristiche tecniche poco si abbinano con lo spumeggiante gioco della Fiorentina attuale. Le strade di Firenze e dei due ex viola, però, quest’oggi si ritrovano ma non ci sarà tempo per gli eventuali scambi di convenevoli: la corsa all’Europa chiama.

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4^ giornata Andata

Ritorno

23/9/2012 1-0 1-1 0-3 0-0 0-2 2-0 0-1 1-1 1-1 2-1

3/2/2013

Atalanta-Palermo Bologna-Pescara Cagliari-Roma Catania-Napoli Inter-Siena Juventus-Chievo Lazio-Genoa Parma-Fiorentina Sampdoria-Torino Udinese-Milan

12^ giornata Andata

Ritorno

11/11/2012 3-2 0-0 2-2 2-4 3-2 1-3 2-0 0-0 1-6 1-0

7/4/2013

Atalanta-Inter Cagliari-Catania Chievo-Udinese Genoa-Napoli Lazio-Roma Milan-Fiorentina Palermo-Sampdoria Parma-Siena Pescara-Juventus Torino-Bologna

13/01/2013

Atalanta-Lazio Chievo-Bologna Fiorentina-Udinese Genoa-Cagliari Juventus-Parma Milan-Sampdoria Palermo-Napoli Pescara-Inter Roma-Catania Siena-Torino

5^ giornata Andata 2-1 0-2 0-0 1-1 2-0 3-0 1-0 1-1 1-0 0-0

18/11/2012 2-1 4-1 2-2 0-0 2-2 2-0 3-1 1-0 2-2

1-1

1-3

3-2

1-2 1-1

1-3 3-0

0-0

2-1

0-3

2-0

0-2

2-1

0-1

3-0

2-3

1-4

Catania-Atalanta Chievo-Inter Fiorentina-Juventus Genoa-Parma Milan-Cagliari Napoli-Lazio Pescara-Palermo Roma-Sampdoria Siena-Bologna Torino-Udinese

13^ giornata Andata 3-0

1-3

0-4

10/2/2013

Ritorno 14/4/2013

Bologna-Palermo Catania-Chievo Fiorentina-Atalanta Inter-Cagliari Juventus-Lazio Napoli-Milan Roma-Torino Sampdoria-Genoa Siena-Pescara Udinese-Parma

2/9/2012

0-2

Ritorno

26/9/2012

2^ giornata Andata

Ritorno 20/1/2013

Bologna-Milan Cagliari-Atalanta Catania-Genoa Inter-Roma Lazio-Palermo Napoli-Fiorentina Parma-Chievo Sampdoria-Siena Torino-Pescara Udinese-Juventus

6^ giornata Andata 30/9/2012 1-5 4-0 1-2 2-1 4-1 2-1 4-1 1-1 0-1 0-0

Ritorno 17/2/2013

Atalanta-Torino Bologna-Catania Cagliari-Pescara Inter-Fiorentina Juventus-Roma Lazio-Siena Palermo-Chievo Parma-Milan Sampdoria-Napoli Udinese-Genoa

14^ giornata Andata 25/11/2012 0-1 0-1 0-0 3-0 1-0 3-1 1-0 0-1 1-0 2-2

3^ giornata Andata 1-3 2-0 1-3 0-1 3-1 1-1 2-3 2-3 2-2 0-2

1-0 1-1 0-1 2-1 0-3 2-0 1-2 0-1

Atalanta-Genoa Cagliari-Napoli Chievo-Siena Lazio-Udinese Milan-Juventus Palermo-Catania Parma-Inter Pescara-Roma Sampdoria-Bologna Torino-Fiorentina

Chievo-Lazio Fiorentina-Catania Genoa-Juventus Milan-Atalanta Napoli-Parma Palermo-Cagliari Pescara-Sampdoria Roma-Bologna Siena-Udinese Torino-Inter

Ritorno

7/10/2012 2-1

21/4/2013

27/1/2013

7^ giornata Andata 2-0

Ritorno

16/9/2012

24/2/2013

Catania-Parma Chievo-Sampdoria Fiorentina-Bologna Genoa-Palermo Milan-Inter Napoli-Udinese Pescara-Lazio Roma-Atalanta Siena-Juventus Torino-Cagliari

15^ giornata Andata

Ritorno

2/12/2012 2-1 1-3 2-2 2-4 1-0 3-0 2-1 5-1 1-3 4-1

28/4/2013

Bologna-Atalanta Catania-Milan Fiorentina-Sampdoria Genoa-Chievo Inter-Palermo Juventus-Torino Lazio-Parma Napoli-Pescara Siena-Roma Udinese-Cagliari

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La classifica

PARTITE

in casa

in trasferta

gol

squadra

P g v n p g v n p g v n p F S

1) Juventus 2) Lazio 3) Napoli 4) Inter 5) Fiorentina 6) Roma 7) Milan

45 20 14 3 3 10 7 1 2 10 7 2 1 41 14 42 20 13 3 4 11 9 1 1 9 4 2 3 30 19 42 20 13 3 4 11 8 2 1 9 5 1 3 40 18 38 20 12 2 6 10 6 2 2 10 6 0 4 32 22 35 20 10 5 5 10 7 2 1 10 3 3 4 37 24 32 20 10 2 8 9 5 2 2 11 5 0 6 40 34 31 20 9 4 7 10 6 0 4 10 3 4 3 36 27

squadra

PARTITE

in casa

in trasferta

gol

P g v n p g v n p g v n p F S

8) Udinese 30 20 7 9 4 10 5 4 1 10 2 5 3 32 27 30 20 8 6 6 10 6 4 0 10 2 2 6 28 26 9) Parma 10) Catania 29 20 8 5 7 11 7 2 2 9 1 3 5 27 27 11) Chievo 24 20 7 3 10 10 5 3 2 10 2 0 8 21 33 12) Torino 23 20 5 9 6 10 4 2 4 10 1 7 2 23 24 13) Atalanta° 22 20 7 3 10 9 5 1 3 11 2 2 7 18 30 14) Sampdoria* 21 20 6 4 10 10 3 2 5 10 3 2 5 22 28

squadra

15) Bologna 16) Pescara 17) Cagliari 18) Genoa 19) Palermo 20) Siena◆

PARTITE

in casa

in trasferta

gol

P g v n p g v n p g v n p F S 21 20 6 3 11 10 4 3 3 10 2 0 20 20 6 2 12 10 4 1 5 10 2 1 19 20 5 4 11 10 3 2 5 10 2 2 17 20 4 5 11 10 2 3 5 10 2 2 15 20 3 6 11 9 3 3 3 11 0 3 11 20 4 5 11 10 3 3 4 10 1 2

8 25 26 7 17 37 6 19 33 6 21 32 8 16 32 7 19 31

Penalizzazioni: * -1 punto; ° -2 punti; ◆ -6 punti;

Le soste Oltre a quelle di Natale (non si gioca domenica 30 dicembre, ma si riprende all’Epifania) e Pasqua, ci saranno altri “vuoti domenicali” in occasione degli impegni della Nazionale (9 settembre, 14 ottobre e 24 marzo).

8^ giornata Andata 21/10/2012 2-1 1-0 1-1 2-4 2-0 2-0 3-2 0-0 2-1 1-0

Ritorno 3/3/2013

Atalanta-Siena Cagliari-Bologna Chievo-Fiorentina Genoa-Roma Inter-Catania Juventus-Napoli Lazio-Milan Palermo-Torino Parma-Sampdoria Udinese-Pescara

16^ giornata Andata 9/12/2012 2-1 0-0 0-2 2-1 0-1 2-0 2-4 0-2 1-3 2-4

Ritorno 5/5/2013

Atalanta-Parma Bologna-Lazio Cagliari-Chievo Inter-Napoli Palermo-Juventus Pescara-Genoa Roma-Fiorentina Sampdoria-Udinese Siena-Catania Torino-Milan

9^ giornata Andata 28/10/2012 1-3 0-1 2-0 1-0 1-0 0-0 2-3 0-1 0-0 1-3

Ritorno 10/3/2013

Bologna-Inter Catania-Juventus Fiorentina-Lazio Milan-Genoa Napoli-Chievo Pescara-Atalanta Roma-Udinese Sampdoria-Cagliari Siena-Palermo Torino-Parma

17^ giornata Andata 16/12/2012 3-1 1-0 4-1 1-1 3-0 1-0 4-1 2-3 4-1 1-1

31/10/2012 1-0 4-2 2-0 0-1 3-2 2-1 1-1 2-2 3-2 2-2

Ritorno 8/5/2013

Catania-Sampdoria Chievo-Roma Fiorentina-Siena Genoa-Torino Juventus-Atalanta Lazio-Inter Milan-Pescara Napoli-Bologna Parma-Cagliari Udinese-Palermo

10^ giornata Andata -

17/3/2013

Atalanta-Napoli Cagliari-Siena Chievo-Pescara Genoa-Fiorentina Inter-Sampdoria Juventus-Bologna Lazio-Torino Palermo-Milan Parma-Roma Udinese-Catania

18^ giornata Andata 22/12/2012 1-1 1-2 1-3 1-1 0-3 2-1 4-2 0-1 0-2 2-0

Ritorno

Ritorno 12/5/2013

Atalanta-Udinese Bologna-Parma Cagliari-Juventus Inter-Genoa Palermo-Fiorentina Pescara-Catania Roma-Milan Sampdoria-Lazio Siena-Napoli Torino-Chievo

11^ giornata Andata 4/11/2012 1-1 4-0 4-1 1-3 5-1 1-1 2-0 4-1 1-2 1-0

Ritorno 30/3/2013

Bologna-Udinese Catania-Lazio Fiorentina-Cagliari Juventus-Inter Milan-Chievo Napoli-Torino Pescara-Parma Roma-Palermo Sampdoria-Atalanta Siena-Genoa

19^ giornata Andata 6/1/2013 0-0 1-0 0-2 2-0 1-2 2-1 2-1 4-1 2-1 3-0

Ritorno 19/5/2013

Catania-Torino Chievo-Atalanta Fiorentina-Pescara Genoa-Bologna Juventus-Sampdoria Lazio-Cagliari Milan-Siena Napoli-Roma Parma-Palermo Udinese-Inter

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Il Brivido Sportivo STADIO - 20 Gennaio 2013 -

Fiorentina - Napoli

La formazione

a Fiorentina si lecca le ferite dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia per mano della Roma e affronta il Napoli con la voglia di ottenere i primi punti in questo 2013. Montella non sembra orientato ad effettuare grandi rivoluzioni e con ogni probabilità darà ancora fiducia ai titolari. In porta il ballottaggio è perennemente aperto, ma la buona prova di Neto contro la Roma lascia pensare che sarà confermato il portiere brasiliano. In difesa potrebbe rivedersi Roncaglia (dopo due stop consecutivi per scelta tecnica) con Gonzalo Rodriguez e Savic a completare il pacchetto arretrato. Tomovic dovrebbe accomodarsi in panchina. A centrocampo in molti avrebbero bisogno di tirare il fiato, ma il big match contro gli uomini di Mazzarri impone un sacrificio. E allora sulla destra ci sarà ancora Cuadrado (apparso nervoso e piuttosto stanco mercoledì sera contro la Roma), mentre a sinistra giocherà capitan Pasqual (anche lui uscito dal campo stremato). In mediana dovrebbe rivedersi Pizarro davanti alla difesa dopo l’infortunio alla caviglia rimediato contro il Pescara, con ai suoi lati Aquilani e l’imprescindibile Borja Valero. In attacco possibile la staffetta tra Ljajic e Toni, con il primo che questa volta potrebbe essere favorito sul secondo per giocare accanto a Jovetic. Il Napoli, invece, ha avuto una settimana intera per

Probabili formazioni Fiorentina-Napoli preparare la sfida del Franchi e, inoltre, ha pure ritrovato due pedine importanti in difesa (tolta la squalifica a capitan Cannavaro e Grava), oltre ai 2 punti in classifica che gli erano stati tolti dalla Commissione Disciplinare in merito alla presunta combine di Sampdoria-Napoli del 16 maggio 2010. Tutto questo grazie alla sentenza della Corte Federale che ha ancora smentito la linea accusatoria di Stefano Palazzi, così com’era già successo nel caso Bonucci e Pepe ad agosto. Ma torniamo al campo. Mazzarri non ha alcun problema di formazione. In porta ci sarà come di consueto De Sanctis, mentre la linea di difesa a tre sarà composta da Campagnaro, Cannavaro e dall’ex capitano viola Gamberini. Centrocampo con i titolari anche per gli azzurri, con Armero e Maggio larghi sulle fasce, Inler e Behrami (altro attesissimo ex) a comporre la cerniera di centrocampo e con Hamsik qualche metro più avanti libero da vincoli tattici. Lo slovacco proverà ad innescare Pandev, in vantaggio su Insigne, e soprattutto Cavani, il capocannoniere del campionato.

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STADIO Artemio Franchi ORE 12,30 Fiorentina 3-5-2

Jovetic Borja Valero Pizarro

Savic

89 Neto

Ljajic

Pasqual

4 Roncaglia, 2 G. Rodriguez, 15 Savic;

Cuadrado Aquilani

11 Cuadrado, 10 Aquilani, 7 Pizarro, 20 Borja Valero, 23 Pasqual;

G. Rodriguez Neto

Roncaglia

22 Ljajic, 8 Jovetic Allenatore: Vincenzo Montella

NApoli 3-4-1-2 1 De Sanctis; 14 Campagnaro; 28 Cannavaro, 55 Gamberini; 11 Maggio, 85 Behrami, 88 Inler, 27 Armero; 17 Hamsik; 19 Pandev, 7 Cavani Allenatore: Mazzarri

Pandev Cavani

Armero

Hamsik Inler Gamberini

Maggio Behrami Cannavaro

Campagnaro

De Sanctis

Il Brivido Sportivo STADIO - 20 Gennaio 2013 -

L’Esclusiva di Michela Lanza

un attore simpatico e frizzante, nonché un noto comico italiano, è napoletano doc ma soprattutto è un tifoso sfegatato del Napoli: stiamo parlando di Biagio Izzo, impegnato in questo momento a teatro con lo spettacolo ‘Tutti con me’, che il Brivido Sportivo ha contattato in esclusiva per chiedergli un parere sul match che quest’oggi, all’ora di pranzo, vedrà di fronte la squadra di Montella e quella di Mazzarri, e sui protagonisti delle due splendide realtà del calcio italiano. Izzo, partiamo dalla partita di oggi: cosa si aspetta? «Quello che mi auguro prima di tutto è che sia una grande giornata di sport e che in campo le due squadre diano vita ad una grande partita. Certo, non posso che sperare che la

Fiorentina - Napoli

Intervista all’attore napoletano, sfegatato tifoso di Cavani e compagni, aspettando la sfida con i viola

Biagio Izzo:

“Montella un grande, JoJo forte, Viviano da tenere.

E nel Napoli vorrei

Borja Valero” Fiorentina risenta dei supplementari e delle fatiche di Coppa Italia e che vinca il Napoli… Non me ne vogliate (scherza)». Da tanti anni, dai tempi di Maradona, il Napoli non era così vicino alla vetta: crede davvero nello scudetto? «Già per quello che è stato

fatto, per dove siamo arrivati è giusto fare un plauso a tutti: società, tecnico, calciatori. La squadra in una posizione così alta è un motivo d’orgoglio per tutti noi. Però, in cuor mio, credo che per l’obiettivo scudetto sia onestamente ancora troppo presto. Spero piuttosto in un

piazzamento Champions. Tornare nell’Europa che conta vorrebbe dire tanto e darebbe al Napoli la possibilità di trattenere i giocatori più importanti e di poterne allettare altri a venire a rinforzare la rosa nella prossima stagione. Lo sappiamo tutti quanto è importante il biglietto

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Il Brivido Sportivo STADIO - 20 Gennaio 2013 da visita della Champions League». Dal Napoli alla Fiorentina di un napoletano doc come Vincenzo Montella. Che ne pensa dei viola? «Vincenzo lo conosco personalmente e posso garantirvi che è una persona deliziosa. Approfitto del Brivido Sportivo per fare i complimenti al mister per il grandissimo lavoro che sta facendo con la sua Fiorentina, in questo momento un po’ sfortunata. Perché c’è poco da fare: avere un allenatore bravo fa la differenza. Non bastano i giocatori per ottenere i risultati, serve anche il ‘manico’. E lui, Montella, è davvero bravo. Ha dato un gioco frizzante, europeo alla sua squadra. È una delizia veder giocare la Fiorentina e sono sicuro che nei prossimi anni, dando fiducia all’allenatore, la vedremo lottare per obiettivi molto ambiziosi». A proposito di giocatori forti: un bel duello quello tra Cavani e Jovetic…

Fiorentina - Napoli

«Assolutamente sì. Cavani è uno degli attaccanti più forti in assoluto grazie alla sua generosità realizzativa. Jovetic è genialità nel gioco allo stato puro, un ottimo rifinitore. Ha l’estro di Lavezzi, ma è un giocatore che ragiona di più del ‘Pocho’. Due campioni che potrebbero fare molto bene giocando insieme». Jovetic a parte, chi ‘ruberebbe’ alla Fiorentina? «Ahhh non ho dubbi: Borja Valero. Mi piace tantissimo e lo ‘ruberei’ volentieri alla Fiorentina. Ma vorrei dire un’altra cosa… posso?». Prego… «Spero che la Fiorentina non dia via Emiliano Viviano, che lo faccia rimanere a Firenze. Ho avuto il piacere di conoscerlo e posso dire che, oltre ad essere un bravo portiere e un bravo ragazzo, è completamente malato della sua squadra del cuore (tant’è vero, ma penso che i tifosi viola lo sappiano già, ha un giglio tatuato sul cuore). È bello quando in una squadra ci sono per-

sonaggi così affezionati, veri tifosi, che tengono alla maglia come lui tiene a quella viola. Un po’

XXX

come sono Cannavaro e Insigne a Napoli. Sono per la permanenza di Viviano in viola».

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Le vogliamo chiedere degli ex viola che militano nel Napoli: soddisfatto di Gamberini e Behrami? «Moltissimo. Pensi, quando sono arrivati a Napoli non erano in tanti a credere che avrebbero fatto bene. C’era scetticismo intorno a loro e molti erano più convinti di Donadel. Invece Gamberini e Behrami si sono inseriti molto bene e stanno dando molto al Napoli. In particolare il difensore». Vuole mandare un messaggio a qualche comico toscano, tifoso viola, prima di questo match? «Nessun messaggio in particolare, solo un saluto a Leonardo Pieraccioni, Paolo Ruffini e Massimo Ceccherini che la Fiorentina ce l’ha nel sangue. Che dire, non me ne vogliano i miei amici che sento spesso, ma oggi mi auguro che vinca il Napoli». Grazie della sua disponibilità… «Grazie a lei e un saluto a tutti i lettori del Brivido Sportivo».

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Il Brivido Sportivo STADIO - 20 Gennaio 2013 -

Amarcord

Fiorentina - Napoli

Le sfide tra viola e partenopei sono sempre state avvincenti: indimenticabile quella tra Antognoni e Maradona

QUANDO LA FIORENTINA DI BERSELLINI SUPERÒ IL NAPOLI DELLO SCUDETTO

di Ruben lopes pegna

l Napoli, guidato da Walter Mazzarri, ex giocatore della Primavera viola, è un avversario tosto per la Fiorentina. E quella di oggi si annuncia una partita comunque spettacolare, tra formazioni ricche di talenti. Del resto le sfide tra le due squadre sono quasi sempre state avvincenti. Una delle più belle da ricordare è sicuramente quella disputatasi al Comunale, poco più di venticinque anni or sono, il 4 gennaio 1987 per la quattordicesima giornata, la penultima del girone d’andata. Quel giorno invece che a Firenze sembra, però, di essere al San Paolo. Al seguito degli azzurri, in testa alla classifica e al momento imbattuti in

campionato, ci sono oltre ventimila tifosi. Praticamente metà stadio è vestito d’azzurro. Il clima sugli spalti è incandescente. I supporter gigliati sono preoccupati in virtù di una Fiorentina reduce da tre sconfitte consecutive prima della pausa natalizia. I viola hanno perso a Empoli e con l’Inter a Firenze per 1-0 e a Torino con i granata per 2-1. L’allenatore Eugenio Bersellini manda in campo la seguente formazione: Landucci; Contratto, Carobbi; Gentile, Pin, Galbiati; Oriali, Battistini, Diaz (Monelli dall’86’), Antognoni, Di Chiara (Onorati dal 76’). Il tecnico viola si affida ad una squadra votata più a difendere che ad attaccare con il terzino campione del mondo Claudio Gentile schierato in mediana ed il mediano, anch’egli campione del mondo, Gabriele Oriali, impiegato come tornante di destra. In pratica l’unica punta di ruolo è il centravanti argentino Ra-

mon Diaz, ex napoletano, con Alberto Di Chiara a supporto sulla fascia sinistra. L’allenatore del Napoli Ottavio Bianchi, futuro tecnico e presidente della Fiorentina nella stagione 2001/02, quella della retrocessione in serie B prima e del fallimento dopo, si affida tra gli altri a Bruscolotti, Ciro Ferrara, Bagni, Giordano e soprattutto a Diego Maradona, pur reduce da una lunga pausa natalizia in Argentina e tornato in Italia solo poche ore prima del match del Comunale. La squadra viola parte subito di slancio. E dopo appena sei minuti Diaz, l’ex di turno, segna il gol del vantaggio. Sembra un fuoco di paglia. Ci si attende la reazione del Napoli. Ma non c’è. Gli azzurri dimostrano di aver patito la rete e stentano a riprendersi. E così al 25’ il capitano viola Antognoni realizza addirittura il gol del 2-0. I tifosi gigliati sono increduli. La Fiorentina così bene in quella stagione non ha mai giocato. E, invece, contro la capolista sfodera una prestazione ecce-

zionale. A quel punto Bianchi rivede la formazione iniziale. E al 36’ toglie un centrocampista, Sola, ed inserisce un altro attaccante, Carnevale. È un Napoli ora a trazione anteriore, con Giordano, Maradona e Carnevale. È chiaro il tentativo di cominciare la rimonta già nel primo tempo. I primi frutti del cambiamento tattico si vedono comunque all’inizio della ripresa. Dopo cinque minuti Maradona accorcia le distanze. E gli azzurri iniziano l’arrembaggio. La Fiorentina si difende ma soffre. Bersellini a un quarto d’ora dalla fine toglie Di Chiara e manda in campo Roberto Onorati, un centrocampista con più spiccate doti in fase difensiva nel tentativo di bloccare gli assalti dei partenopei. La squadra viola comunque regge. E il portiere Landucci fa la sua parte con interventi prodigiosi. Bersellini a quattro minuti opera la seconda ed ultima sostituzione (allora ne sono consentite due soltanto). Toglie Diaz ed inserisce al suo posto un altro

centravanti, Paolo Monelli. È proprio Monelli, appena un minuto dopo il suo ingresso in campo, a compiere un autentico capolavoro balistico. Ricevuto il pallone da Stefano Carobbi vede il portiere Garella fuori dai pali. Così lo sorprende con un tiro dalla metà campo viola, da oltre cinquanta metri. È un gol prodigioso, alla Maradona, da parte di un giocatore bravo ma non certo eccelso sul piano della tecnica, realizzato sotto la curva Fiesole che impazzisce di gioia come il resto dello stadio (quello colorato di viola). È uno dei più bei gol mai realizzati da un giocatore della Fiorentina nel corso della sua storia. Il Napoli a quel punto si arrende. L’incontro finisce così con il successo della squadra di Bersellini per 3-1. Per gli azzurri è la prima sconfitta in campionato. I partenopei, però, si rifaranno, conquistando a fine stagione il primo scudetto della loro storia.

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28 Il Pungiglione

TROPPA CONCITAZIONE IN RAI SULLA ZUFFATINA DODO’-CUADRADO La puncicata questa volta va al telecronista di campo della RAI, Failla, che dicono anche tifoso della Fiorentina. La sua diretta drammatica del fine partita, per chi vedeva quel che in realtà stava succedendo è risultata alla fine eccessiva, più da ridere che da piangere. Dopo 120’ di corse l’adrenalina è a livelli di guardia e la zuffatina Dodò-Cuadrado ci sta. Il monello brasiliano dà uno scapaccione al colombiano e gli fa saltare il tappo, spintoni e digrignar di denti ma niente di più. Quanto basta per un giusto rosso alla coppia. Ed è là, prima di imboccare le scale del sottopassaggio che sembra si riaccenda la tensione fra i due, ci sarebbe persino chi parla di un sputo di Dodò a Cuadrado che farebbe ripartir la contesa. Azioni che si fermano sul nascere però, per l’intervento immediato di almeno una ventina di steward a evitare ogni vero contatto tra i due. Uno steward poi inciampa in un tabellone da solo e cade (come ha raccontato anche Montella). I giocatori romanisti, ai quali non par vero di perdere i due-tre minuti che mancano alla fine del match, partono dal campo verso il retro porta di Neto per difendere un presunto attacco al compagno, ma in pratica non sta succedendo nulla. Solo per Failla pare essere all’ ‘Armageddon’. Dice concitato: “Incredibile, mai visto cose simili su un campo di calcio, intollerabile”, gli aggettivi si sprecano per un nulla che sta succedendo. E per fortuna molti stanno vedendo con i loro occhi. Vero che drammatizzare gli eventi può incidere sugli indici d’ascolto, ma “est modus in rebus”, e la misura il Failla in questo caso sembra averla superata di un bel pezzo. Per questo apro l’alveare, via alle api, senza pietà.

Il Brivido Sportivo STADIO - 20 Gennaio 2013 -

Fiorentina - Napoli

I’Nonno Pilade

I livelli di sculo e l’hanno superao e livelli di guardia.

E ora c’è pure i’ Cavani

n c’è verso, questo 2013 e un si vo’ scorda’ d’ave’ i “13” ma sortanto pe’ noi, o icche gli ha ‘n corpo? Co’ giallozzozzi e livelli di sculo e l’hanno superao e livelli di guardia. Anche pe’ decenza l’arbitro e un n’ha avuo i’coraggio d’infierire, così, cramoroso a i’Franchi, e un ci ha fatto punti dispetti e allora Eupalla, pe’ non facci senti’ la mancanza e gli ha rimbonzao la dose. Tre pali, Gonzalo che piglia ni’ capo a portiere alle nane una concrusione vincente di Tomovicce (‘ntanto se ne butta dimorti drento, e s’hanno anche a para’ da noi!), rimpalli sculai, di tutto ‘nsomma. E così e si saluta anche pe’ quest’anno la Coppa Italia, bene così e ci si po’ concentra’ tutto su’ i’ campionato, pigliamola così. I’ male gli è che oggi e si potebbe subito piglia’ la botta che la ci lea tutte le illusioni anche lì. E gli arria i’pesciaiolo di S. Vincenzo, co’ i’ Cavani che se s’aesse noi e si sarebbe prima de’ gobbi, e ci troa a buho pillonzi, stremati dalla fatiha, a dovessi gioha’ tutto o quasi. L’uniha speranza gli è che varga la legge di’contrappasso, cioè che Eupalla e ci renda tutto i che ci ha levao, ‘n fatto di sculo, ‘n queste prime tre partie di’ 2013. Allora i’ pesciaiolo e s’attacca, lui, Cavani, Hammesicche e i’ cinepanettonaro, i’ ciuccio e

sorte bastonao e con li orecchi ciondoloni. Se però e continua su questa farsariga a i’ ciuccio e gni si piglia i’barroccio pe’ carica’ tutti quelli che si piglia. Oh, e la finirà eh, e la sarà come l’infruenza, passaa la febbre e si torna a sta’ bene. ‘Ntanto i’nonno e sarà ceppihone, ma se si cominciasse a attacca’ noi nelle praterie e a lascia’ l’arie di rigore ‘ntasae da venti giohatori a quell’artri? E lo chiaman dominio territoriale, ma se noi e si pigia e quegli artri e ce lo buttan ni’ baugigi, alla fine chi vince? Con la Roma e gli è bastao qui rifrullino di Destro a fa’ veni’ i’ mar di capo a Gonzalo lasciao solo a guardallo, se si fa uguale con Cavani… addio fichi. ‘Nsomma Vincenzino, esse’ moderni e va bene, ma un po’ di mutande di bandone, visto che gli è tre domeniche che alla fine e ci frizza, no? E tu ti lamenti perché un t’hanno preso chi la ‘mbuchetta, e tu ha ragione, i’nonno gli è con te, ma se un tu ce l’hai o a icche serve fa’ cozzi co’ muriccioli? Che e du’ ragazzi dell’este e un son degli sfondatori e dovrebbe esse’ chiaro, che Toni gli ha trentacinqu’anni, anche, e allora vediamo di trova’ i verso di fa’ co’ icche s’ha. Ma presto, perché oggi e si dee comincia’ a rihorrere! Forza Violaaaaaaaaa!

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Il Brivido Sportivo STADIO - 20 Gennaio 2013 -

L’Angolo del tifoso

Fiorentina - Napoli

La parola ai tifosi: l’ex presidente del Collettivo spiega perché ha sempre difeso i Della Valle

STEFANO SARTONI: “SOGNARE NON COSTA NULLA,

E ALLORA

CLONATEMI BATISTUTA”

di Michela LAnza

ggi il Brivido Sportivo ha voluto interpellare ed intervistare in esclusiva l’ex presidente del Collettivo Autonomo Viola, Stefano Sartoni, ancora oggi riconosciuto – a ragione – come leader indiscusso del tifo fiorentino. A lui il merito di aver sempre creduto nella famiglia Della Valle anche nei momenti di depressione, anche nei momenti di crisi, a dispetto di una contestazione che avrebbe voluto ‘liberare’ la Fiorentina dai fratelli Diego e Andrea. Da dove nasce la sua stima? Cos’è che lo ha portato a credere nel nuovo programma viola andando contro la massa? E cosa pensa della nuova èra con Montella al timone?

Stefano, prima di tutto le chiediamo un parere spontaneo e istintivo su questa prima parte della stagione viola. «Bellissima! Nessuno se lo sarebbe mai aspettato. Dopo tanti cambi e un allenatore che pareva essere una nuova scommessa (rivelatasi poi una certezza), nemmeno il più ottimista avrebbe scommesso sui viola. Certo, dispiace per le ultime tre sconfitte (in particolare quella col Pescara) e per l’eliminazione dalla Coppa, ma per adesso è una stagione da 10». A proposito di Coppa Italia, dopo l’uscita dalla competizione, i viola hanno una sola via per tornare in Europa: il campionato. E oggi c’è in Napoli. «Purtroppo la Roma si è dimo-

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strata la nostra bestia nera, ma abbiamo un interno girone di ritorno per conquistare un piazzamento europeo: non sarà facile, ma tutto è ancora possibile, soprattutto se oggi riusciamo a battere il Napoli, una squadra che, Cavani a parte, non mi entusiasma neanche troppo: come rosa ritengo la Lazio più completa dei partenopei. Ma la corsa al terzo posto passa inevitabilmente dalla partita di oggi». Il Napoli di De Laurentiis e la Lazio di Lotito hanno vinto una Coppa Italia. La Viola no. Per un tifoso: meglio 4 anni da protagonista senza trofei, o maggior discontinuità ma un trofeo in bacheca? «Difficile scegliere. Certo Napoli e Lazio non hanno vissuto

quattro anni come i nostri durante i quali abbiamo giocato due volte la Champions arrivando ad un passo dai quarti e giocato una semifinale di Coppa Uefa e una di Coppa Italia, eliminati solo da un’Inter invincibile. Ma è anche vero che la vittoria di un trofeo rimane tutta la vita, sono ricordi indelebili che metti in bacheca e che il tempo non cancella né affievolisce. Partite come quelle di Liverpool sono tappe e l’adrenalina dura 24 ore. Un trofeo dura per sempre, soprattutto se lo vivi: le ultime Coppe Italia vinte, per esempio, chi se le scorda!». Tre aggettivi per definire Montella. «Professionista serio, educato, bravo tatticamente. Sfido chiunque a partire con 18 gio-

catori nuovi, mettere insieme una signora squadra e a fare un girone d’andata come ha fatto lui. E poi, devo dire la verità, da giocatore me lo ricordavo un po’ peperino. Ricordo ancora le sue liti con Capello e il suo caratterino. Oggi, da allenatore, lo vedo completamente diverso, cambiato. Molto pacato in ogni cosa che fa o dice. Insomma, credo sia stato molto bravo a calarsi nei panni del tecnico dopo aver dismesso quelli da giocatore. Non tutti ci riescono così velocemente». E invece, tre parole per descrivere Andrea Della Valle? «Tifoso (è così che lo abbiamo riscoperto), imprenditore (anche se questo è un ruolo che viene riconosciuto più a Diego, credo che anche il contri-

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Il Brivido Sportivo STADIO - 20 Gennaio 2013 -

buto di Andrea sia importante per le aziende di famiglia), troppo buono (mi riferisco in particolar modo al suo modo di reagire, al modo con cui ha mantenuto la calma nei momenti in cui è stato attaccato fino ad arrivare a prendere gli sputi). Qualcuno avrebbe reagito diversamente. Personalmente avrei riconsegnato le chiavi dello stadio al sindaco». Facciamo un piccolo passo indietro: in tanti pensavano, anzi credevano, che la Fiorentina fosse ‘morta’ dopo l’addio di Prandelli. Che dopo i 5 anni belli con tecnico di Orzinuovi, fosse di nuovo finito il calcio a Firenze iniziando, così, una ‘battaglia’ anti-Della Valle. Perché secondo lei c’era chi credeva una cosa del genere? E perché il quinquennio dei piazzamenti Champions è sempre stato attributo a Prandelli e non a Della Valle? «Io sono sempre stato un ‘prandelliano’ e anche se un giorno dovesse andare alla Juventus gli sarò riconoscente perché a Firenze ha fatto grandi cose, così come Corvino. Poi, come tutti sanno, si è rotto qualcosa. Il fatto che i tifosi riconoscessero i meriti di quelle stagioni a Prandelli e non ai Della Valle credo che

Fiorentina - Napoli

sia dovuto al poco coinvolgimento della famiglia in quel momento. Andrea e Diego inizialmente il calcio lo vedevano come uno spettacolo teatrale: una cosa da vedere composti e applaudire se è piaciuto. Non erano coinvolti a livello emozionale. Non si erano mai esposti come ha fatto negli ultimi mesi Andrea. Poi c’è stato un momento di frattura: Diego forse voleva

mollare, il fratello no e, anzi, ha preso definitivamente in mano la situazione mettendoci continuamente la faccia, anche nel momento della contestazione, rispettando tutte le promesse fatte ai tifosi. Ora Andrea vive e sente la Fiorentina come una passione, viene

a Firenze, si fa fotografare, rilascia autografi, resta a contatto con la gente. Faccio un esempio: tempo fa c’è stata l’assemblea dei Soci dei Centro Coordinamento. Solitamente della Fiorentina veniva o Mencucci o chi per lui. Quest’anno è venuto lui, Andrea, e la gente si è

scatenata dalla gioia». A lei, al contrario, va riconosciuta una cosa: ha sempre creduto che il nuovo ciclo, il rilancio, un ritorno tra le grandi fosse possibile. Cos’è che la spingeva a credere nei Della Valle a dispetto di coloro che, con eccessiva sapienza, si professavano portatori di notizie come quella che la famiglia Tod’s avrebbe presto venduto tutto e lasciato la Fiorentina? «Mi spingeva a credere nei Della Valle il fatto che fossero persone serie. Possono aver fatto alcune cose bene, altre male, ma il modo di fare è quello che li ha contraddistinti

rispetto ad altri. Sono quadrati, nel mondo della finanza sono dei numeri uno. Sono dei vincenti in tutti i settori e mi domandavo come mai avrebbero dovuto non ambire a qualcosa di importante con la Fiorentina. Siamo arrivati ad un punto che: o vendevano o rilanciavano. E loro, da ambiziosi, hanno rilanciato. E poi, mi chiedevo anche chi sarebbe potuto venire al posto loro… abbiamo un’esperienza alle spalle che ci doveva insegnare tante cose: dopo il fallimento si sono fatti avanti personaggi di ogni genere, tanti avventurieri. E quindi chi poteva essere meglio di una famiglia seria come la loro? Spero che questo rilancio del-

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la Fiorentina voluto da Andrea Della Valle serva a far ricredere quelli che volevano mandarli via da Firenze…». Se la sente di paragonare questo momento storico (quello attuale, il rilancio della Fiorentina con Montella-Pradè-Macia) ad un altro del passato? «Credo che per quanto riguarda la serietà e il modo di fare le cose, la Fiorentina migliore sia proprio questa dei Della Valle, soprattutto adesso che sono stati fatti passi avanti sotto ogni punto di vista: della comunicazione, del marketing, etc. Però se devo paragonare questo periodo storico ad un altro precedente, dico che mi torna in mente la Fiorentina di Agroppi, Nassi e Piaceri: una squadra molto giovane che fece una grande stagione. Per quanto riguarda, invece, l’operato di Pradè-Macia, dico che stanno facendo grandi cose, come fece all’inizio Pantaleo Corvino. Perché io non dimentico che, prima di commettere tanti errori, ha fatto anche ottime operazioni di mercato e portato fior fiori di giocatori». Parliamo di stadio, di tifo. Davvero, secondo lei, il disamore degli ultimi due anni è stato la causa dello svuotamento del Franchi? «Quello è stata una delle cause, anche perché mi ricordo

che in passato, anche quando abbiamo lottato per non retrocedere, lo stadio era comunque costantemente pieno. Per questo dico che i motivi per cui il Franchi si è svuotato sono molteplici: sì, ok l’assenza di risultati, ma c’hanno messo del loro anche la crisi economica e l’avvento delle televisioni». Quanto è stato difficile per un leader del tifo come lei che ha vissuto momenti storici felici, quando gli stadi erano stracolmi, aver visto il vuoto sugli spalti e una curva così divisa, a volte quasi irriconoscibile? «Per quanto riguarda gli stadi vuoti, la situazione è unanime: in ogni parte d’Italia la situazione è questa anche se è chiaro che per noi che li abbiamo vissuti e visti stracolmi, è brutto vederli così semideserti. Certo, il nostro era sempre stato il fiore all’occhiello del tifo, era sempre stato pieno anche quando le cosa andavano male, ma oggi sono cambiati i tempi. Per quanto riguarda la curva, dico che forse oggi chi la popola si crea troppi problemi e, invece di avere come obiettivo principale e unico come avevamo noi quello di tifare Fiorentina, si pensa a fare la guerra alla Tessera del Tifoso, si pensa a Sandri e a tante altre cose.

Forse anche cose giuste, ma prima c’era solo e soltanto la Fiorentina. Il tifo è cambiato». Quanto è importante lo stadio di proprietà per riportare la gente allo stadio e quanto è felice che i Della Valle stiano per mantenere anche questa promessa a Firenze (non dimentichiamoci il Centro Sportivo ai ‘campini’)? «Sicuramente sarebbe molto importante perché sarebbe una risorsa economica in più per diminuire il gap con le

grandi e per avere maggior appeal anche in campo europeo (quando siamo stati a giro per l’Europa, abbiamo visto realtà più piccole e ‘sconosciute’ di noi, avere stadi più belli e confortevoli…). E poi dico che mi fa piacere vedere che i Della Valle, dopo aver mantenuto la promessa di creare un Centro Sportivo ai ‘campini’ (che eventualmente rimarrà al Comune), si stanno impegnando anche per costruire lo stadio di proprietà dimostrando di far sempre seguire i fatti alle pa-

Fiorentina - Napoli role. Non nascondo però che quelli della mia generazione, ma anche quelli delle generazioni precedenti, se e quando avverrà il ‘trasloco’ dal Franchi un po’ di nostalgia ce l’avranno. Al Franchi ci lasceremo il cuore, ma per crescere serve anche questo». La Fiorentina ha un programmazione precisa (che non è più ‘progetto’) che dovrebbe portare a farla competere per l’alta classifica: crede allo scudetto? «Io ho sempre creduto ai Della Valle e quindi credo nella programmazione della società. Allo scudetto ci spero, ma resto consapevole che continuerà ad essere un’impresa ardua vincerlo. Per troppi motivi. Però continuo a sognarlo: almeno il sognare non ce lo possono togliere». E a proposito di sogni: qual è il giocatore che vorrebbe vedere vestire la maglia viola? «Se avessero clonato Batistuta, vorrei che i Della Valle mi riportassero a Firenze lui. Ma non essendo possibile, scelgo il giocatore che gli somiglia più di tutti: Osvaldo. Tra l’altro un giocatore che era già nostro e sul quale era stato deciso di non puntare. Ma si può sempre rimediare. RossiOsvaldo sarebbe una coppia perfetta».

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Mercato Se Pradè e Macia otterranno il via libera potrebbero cercare pure di affrettare per Aubameyang

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tretta finale Rafal Wolski. La Fiorentina proverà a portarlo in Italia il prima possibile, anche a costo di rivedere (per quanto in maniera marginale) l’aspetto economico. I viola hanno già fatto arrivare la propria offerta - intorno ai tre milioni e mezzo di euro compreso il bonus da versare al Legia Varsavia come indennizzo per una partenza immediata - ricevendo in cambio fino ad oggi soltanto secchi no. Dalle colonne di Sport Review, a rompere il silenzio è stato lo stesso centrocampista: «Prima o poi lascerò la Polonia - ha

detto - la situazione potrebbe anche cambiare a breve, anche perché la società ha praticamente tutti i suoi giocatori in vendita». Le difficoltà economiche del club, al di là delle dichiarazioni di circostanza dei dirigenti, sarebbero tutt’altro che rosee. «Non mi interessa quanto possano valutare il mio cartellino - ha continuato -, potrebbe valere anche un solo milione, quello che conta è che ci sia qualcuno pronto a scommettere su di me». Daniele Pradè non si ferma. Farà di tutto per portarlo in Italia il prima possibile: nella peggiore delle ipotesi farà valere l’opzione il prossimo giugno. Si cerca

piuttosto un centrocampista capace di sfruttare anche la propria rapidità in fase offensiva. Anche per questo si segue Moussa Sissoko del Tolosa, tra l’altro in scadenza di contratto il prossimo giugno. ALL’ATTACCO. Marcelo Larrondo è il nuovo attaccante viola, il sostituto temporaneo di Mounir El Hamdaoui. È arrivato in prestito oneroso (trecentomila euro il costo dell’operazione) e se a fine stagione si vorrà riscattare l’intero cartellino si dovranno versare in tutto circa due milioni e mezzo. Di certo c’è che il solo suo arrivo, stando ad ascoltare anche le parole di Vincenzo Mon-

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tella dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia, potrebbe non bastare. Serve un attaccante che possa non soltanto cercare la porta, ma soprattutto trovarla. In un momento in cui Toni e Jovetic faticano servono altre caratteristiche. Si proverà a fare un tentativo in Francia per Pierre Emerick Aubameyang, ma sarà difficilissimo. Il giocatore nei giorni scorsi ha aperto all’Italia, ma in vista dell’estate. «Non credo che lascerò il Saint-Etienne adesso - ha detto a L’Equipe -, anche se ho molte richieste. Credo che la miglior soluzione per me sia proprio quella di chiudere la stagione dove sono, anche perché nella mia testa so già che questi saranno gli ultimi mesi che trascorrerò qui». Non resterà in Francia: «Voglio provare un’esperienza in un altro paese - ha continuato -, anche perché le nuove regole fiscali entrate in vigore in Francia (tassazione al 75% per chi guadagna oltre un milione l’anno) le reputo francamente eccesE 2,50 sive, nonostante il denaro 3,50 ASTELLATE non sia il mio unico EpenE 3,00 FRITTI siero». Sulle sue tracce ci E 4,50 RDURE sono anche gli sceicchi del

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City, ma i viola sarebbero in vantaggio. VIA OLIVERA. In uscita è stato ufficializzato il passaggio di Ruben Olivera al Genoa. Quella contro la Roma in Coppa Italia è stata l’ultima sua panchina viola, un anno dopo il suo arrivo nello scorso mercato di gennaio. E gli altri? Detto che è stato sancito il no alla cessione di Romulo, si tornerà presto a parlare anche della situazione relativa a Cristian Llama per il quale si erano registrati sondaggi di Torino e Palermo. Roma e Samp raccoglieranno informazioni su Mattia Cassani, tutto mentre sono stati rifiutati quasi trenta milioni per Cuadrado e Roncaglia. Andrea Della Valle ha detto no. Dalla Germania è arrivata un’offerta straordinaria per l’esterno colombiano (in caso di cessione, però, la metà del valore del giocatore andrebbe divisa con l’Udinese), mentre il Rubin Kazan avrebbe investito se necessario anche otto milioni per il difensore argentino arrivato a parametro zero. In casa viola, però, nonPEPSI si vende. PEPSI, light, PEPSI twist RIECCO NSEREKO. Lo ARANCIATA slam, 7UP, BIRRA avevamo lasciato in Thai-

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rispettivo teutonico della C2 italiana con forti ambizioni di promozione. Ha firmato un contratto fino al 2014 rescindendo dalla società viola.

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Le nostre pizze sono fatte con ingredienti semplici e genuini. Per l’impasto: Bibite acqua, farina00,Bibite farina E 2,50di soia, lievito, sale e olio extravergine di oliva. E 2,50 PATATE FRITTE TRIS di VERDURE PASTELLATE Per il condimento base: E 3,50 * PEPSI, PEPSI light, PEPSI twist Bibite E 3,50 TRIS di VERDURE PASTELLATE E Sfiziosità 6,00 E 3,00 ANELLI di CIPOLLA FRITTI polpa di pomodoro, olio extravergine di oliva, basilico PEPSI, PEPSIsale, light, PEPSI twist ARANCIATA slam, 7UP, BIRRA E 3,00 E 2,50 ANELLI di CIPOLLAGRAN FRITTI PATATE FRITTE E 4,50 slam, MISTO di VERDURE E 2,00 ARANCIATA 7UP, BIRRA e mozzarella fior di latte. 1/2 Litro (gassata o naturale) E ACQUA 3,50 verata di zucchero a velo E 4,50 E TRIS 6,00di VERDURE PASTELLATE

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Il Brivido Sportivo STADIO - 20 Gennaio 2013 -

Fuorigioco di Duccio magnelli

desso siamo arrivati al momento tanto agognato. Dopo due anni di malinconiche polemiche, spettacoli indecorosi e risse da bar (quelli brutti e infidi, in cui le brioche sopravvivono anche alla chiusura settimanale), finalmente la platea dei tifosi viola può cominciare a pensare l’inosabile. Sopravvissuti a Sinisa e Delio Rossi, riemersi dalle acque torbide e pericolose delle polemiche pro e contro i Della Valle, adesso davvero gli affezionati della Viola possono domandarsi, con malcelato orgoglio, se la Fiorentina di Montella è migliore di quella di Prandelli. A qualcuno sembrerà strano parlare di questo nel momento più difficile della stagione. Dopo un inizio di girone di ritorno faticoso (e notevolmente sfortunato), dopo un quarto di finale di Coppa Italia perso in maniera incredibile, qualcuno, ne siamo certi, vorrebbe già parlare di crisi. Ma proprio i gol sbagliati nella partita col Pescara, gli errori ar-

Fiorentina - Napoli

LE DUE FIORENTINE

bitrali di Udine, i pali del Franchi che ancora tremano dopo la partita di mercoledì, ci dicono che questo confronto, adesso, invece, lo possiamo fare. La rivoluzione dell’estate scorsa che ha ricordato quella francese per il numero delle teste cadute, aveva ridato forza e fiato alla tifoseria, ma c’era anche l’incognita di trovarsi

davanti una squadra tutta nuova con un allenatore, secondo molti, giovane e inesperto (“anche Mihajlovic aveva fatto bene a Catania” ci sembra ancora di sentirli i corvi neri). E invece, adesso, siamo qui, in questo orario grottesco per una partita di calcio, a dirci che avremmo messo la firma per trovarci, all’inizio di stagione, in que-

sta condizione di classifica. È vero che, al di là di qualsiasi disquisizione tecnicotattico, il posto che Prandelli ha nel cuore dei fiorentini, Montella deve ancora guadagnarselo (se non altro perché è qui da nemmeno sei mesi). Detto questo, però, la cosa più bella è che a Firenze si sia parlato, a Natale, come surrogato alla

mancanza del campionato, non di allenatori da cacciare o di squadre da ricostruire. E allora, visto che il 2013 è appena iniziato e si devono fare buoni propositi, noi, le due Fiorentine, ce le teniamo ben strette. Anche perché, in tempi di crisi, non è mica da tutti averne due così belle. Una da ricordare e l’altra da ammirare.

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