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30 dicembre 2017 Fiorentina - Milan

La Fiorentina in campionato è un treno in corsa, meglio non fermarsi posatore specializzato

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na settimana di festività, ma anche di tanto pallone. Il campionato ha scelto quest’anno di non fermarsi per Natale, ma lo farà tra il 6 e il 20 gennaio, quando sarà il mercato a farla da padrone. Considerando le cose della bottega viola, la sensazione è che la mancata pausa possa dare una mano al torneo della Fiorentina. A Cagliari è giunto il sesto risultato utile consecutivo in campionato, due vittorie e quattro pareggi, due dei quali pesantissimi perché ottenuti nelle case di Lazio e Napoli. Una striscia così rappresenta molto nel cammino difficile intrapreso da Pioli nell’agosto scorso a Milano con l’Inter.

I tifosi viola a Cagliari

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La Fiorentina festeggia il gol vittoria in Sardegna

L’eliminazione dalla Coppa Italia, nel giorno di Santo Stefano, sul terreno della Lazio era purtroppo prevedibile e va messa subito alle spalle. All’Olimpico sono scese in campo molte “riserve” e siamo convinti che la Fiorentina del campionato sarà tutta un’altra cosa. Delle criticità abbiamo discusso a lungo, ma ora qualche frutto sull’albero viola sta sbocciando. Ad esempio l’imbattibilità di Sportiello: non subisce gol in serie A da 425 minuti (ultima rete presa, a Roma con la Lazio, marcatore De Vrji). Ecco, fermare un treno in corsa, perché così si mostra la Fiorentina attuale, sarebbe stato un errore. Il calendario natalizio, dunque, ha dato una mano a Pioli. La famosa parola, “continuità”, va annaffiata ogni giorno come una pianta prestigiosa. Allora ben vengano in 6 giorni due incontri come quelli con Milan, il 30, e con l’Inter, il 5 gennaio. Saranno test molto concreti, ma questa Fiorentina che ha lavorato anche nel giorno di Natale, si farà trovare mentalmente pronta. Poi sarà il campo, come sempre, ad esprimere il giudizio definitivo. Stampa Baroni e Gori Foto Massimo Sestini Foto storiche archivio Paolo Melani

Hanno collaborato Alessandro Rialti, Lucia Petraroli, Giacomo Brunetti Francesca Bandinelli, Giacomo Cialdi, Ruben Lopes Pegna, Duccio Magnelli

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30 dicembre 2017 Fiorentina - Milan

Appunti di viaggio Osannato a Firenze, contestato a Milano. Il croato torna al Franchi da avversario

Kalinic, dagli applausi ai fischi

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Kalinic con la casacca del Milan

A Firenze non lo rimpiange nessuno, tra i rossoneri sono pochi quelli che di lui si sono innamorati: molti sembrano quasi averlo preso di mira. Tanto è vero che a San Siro è ormai sistematicamente fischiato dal pubblico rossonero. Conti alla mano, ciascun suo gol è costato più o meno 6 milioni e a scalzarlo, tra i compagni, c’è un Patrick Cutrone scatenato che fin qui ha messo a segno, in media, un gol ogni 189 minuti, contro i 272 del croato. Non è mai stato un bomber, nemmeno a Firenze, ma in viola quello che di lui aveva conquistato tutti era la generosità nel tornare indietro a recuperare il pallone, portandosi magari via qualche difensore avversario. Adesso qualcosa si è inceppato e a pagare potrebbe essere proprio lui, il giocatore voluto in Italia ad ogni costo da Paulo Sousa, passato lui stesso ad allenare in Cina. Firenze, adesso, lo ritroverà da avversario e intanto continua a coccolarsi Cholito Simeone.

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’ stato di gran lunga l’attaccante viola sì …“low cost”, 5,5 i milioni investiti, ma anche dal rendimento maggiore, almeno da dieci anni a questa parte. Ottantaquattro presenze, 33 gol, undici tra assist e rigori procurati: un bottino niente male a cui si deve aggiungere anche la plusvalenza che verrà messa sul prossimo bilancio con l’esercizio del riscatto (obbligatorio) da parte del Milan che frutterà complessivamente 25 milioni di euro. In passato, hanno fatto benissimo Luca Toni, sul quale però nella sua prima era in viola sono stati investiti 10 milioni di euro, Alberto Gilardino (15), Adrian Mutu (8), Stevan Jovetic (8,5) fino ad arrivare a Juan Cuadrado,

costato in tutto 21 milioni. L’eccezione al contrario è stata rappresentata da Valerj Bojinov, pagato 13 milioni più la metà del cartellino di Jaime Valdes al Lecce e in grado di mettere insieme, tra campionato e Coppa Italia, appena 10 gol in un anno e mezzo, e, nella storia recente, Mario Gomez, 15,5 milioni al Bayern e solo 14 reti in tutte le competizioni. Il croato, che nessuno al suo arrivo conosceva, invece ha fatto sognare tutti. Senza promesse roboanti, faticando anche a parlare italiano, ma con prestazioni capaci di attirare le attenzioni di tutti. Col suo “no” alla Cina, lo scorso gennaio, di fatto, ha solo posticipato il proprio addio alla Fiorentina. La clausola rescissoria, apposta da Pantaleo Corvino non appena arrivato a Firenze, è stata solo il deterrente per

chiudere le porte al mercato d’Oriente. Non appena in estate gli occhi del Milan si sono posati su di lui, non ha perso tempo. Negli stessi minuti in cui il dg viola ribadiva l’incedibilità dei propri talenti a meno di esplicita e personale richiesta, dalla Croazia era stato lui ad indicare la direzione da voler prendere. L’estate surreale che ne è seguita, tra permessi accordati per lasciare il ritiro e allenamenti saltati (che si sono ripercossi, ad inizio stagione, sulla sua condizione fisica e atletica), è stata la naturale conse guenza. Milano l’ha raggiunta davvero e con un super ingaggio (3,5 milioni), al suo posto a Firenze è arrivato Cholito Simeone, l’attaccante dal sorriso contagioso che pur di segnare è pronto a t u t to.

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30 dicembre 2017 Fiorentina - Milan

La Fiorentina ha la grande occasione: vincere per sognare l’Europa Lente d’ingrandimento

Ora tutto è tornato possibile di Alessandro Rialti

ra davvero tutto è tornato possibile. Sei risultati utili consecutivi in Campionato e la tristissima classifica di poco tempo fa si è di colpo ricolorata. Sia chiaro, niente di eccezionale (e l’eliminazione dalla Coppa Italia nel giorno di Santo Stefano ha reso il sorriso gigliato meno largo), però uno sprazzo di azzurro c’è. Sempre che i viola sappiano davvero cogliere l’occasione che oggi a pranzo avranno a disposizione. Fiorentina-Milan è diventata una sorta di transito obbligatorio per continuare a sperare nell’Europa. Traguardo che resta lontano, difficile, ma adesso davvero praticabile. Per Pioli però occorre una nuova risposta. Dopo i pari esterni con Lazio e Napoli, adesso è diventato urgente un successo contro un’avversaria di primissima fascia. Certo i rossoneri stanno vivendo una stagione iniziata a colpi di mercato ma poi trasformata in una corsa attraverso dubbi e difficoltà. Proprio per questo la gara del Franchi ha la qualità del grande match che assomiglia pure a una sorta di ultima spiaggia europea. Ma se per i viola è quasi una sorprendente “regalia natalizia”, per i rossoneri si tratta di un vero trappolone. Gara che promette comunque a Chiesa e compagni un formidabile palcoscenico. Per altro avendo davanti il Milan che ha speso milioni di euro, anche per acquistare l’ex Kalinic. Partita che ha in se stessa mille sfumature, per i fiorentini l’occasione di innamorarsi di più della loro acerba Fiorentina. Magari nella speranz a che la sorpresa possa davvero diventare tangibile, l’occasione per dare senso a questa stagione (ormai orfana anche della Coppa Italia) che pareva condannata al poco, al quasi niente e che invece sembra essersi rianimata.

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30 dicembre 2017 Fiorentina - Milan

Il campione del mondo L’ex difensore rossonero: “Chi vince può prendere un vantaggio decisivo nella corsa all’Europa League”

Collovati: “E’ quasi uno spareggio” Obiettivo Europa League, facendo crescere i vari giovani come Chiesa e Simeone, oppure Benassi. C’è una politica basata sul miglior piazzamento possibile in Serie A con parametri economici e la crescita della linea verde”.

di Giacomo Brunetti

ampione d’Italia con il Milan nel 1978-79 (lo scudetto della stella) e campione del Mondo con l’Italia di Enzo Bearzot nel 1982. Fulvio Collovati è stato tra i difensori italiani più forti di sempre e oggi continua a vivere il calcio da commentatore per la Rai. Con lui abbiamo analizzato la vigilia di Fiorentina – Milan, soffermandoci sui pregi e sui difetti delle squadre di Pioli e Gattuso. Fulvio Collovati, Fiorentina e Milan possono coltivare ambizioni europee? “Quelle dei viola sono chiare e diverse da quelle dei rossoneri. Il progetto di quest’ultimi è andato male, devono sperare di andare in Europa League. Dal punto di vista finanziario, sono nel ciclone. Il Milan deve ottenere risultati e capire dove può arrivare. Tutte e due le squadre possono ambire a una posizione dalla sesta in poi: Sampdoria, Torino, Milan e Fiorentina possono ambire a questo piazzamento europeo. Chi vince la sfida di oggi può già prendere un vantaggio decisivo.

Parlavamo di Chiesa, cosa intravede nel suo futuro? “So che è richiesto da Inter e Napoli, deve confermarsi. La Fiorentina gli ha dato fiducia, ne va dato atto ai viola. Diventerà da Nazionale, dobbiamo puntare sui giovani. Lui lotterà per lo Scudetto”. Collovati (secondo in alto da destra) nell'Italia campione del mondo del 1982

E’ quasi uno spareggio per l’Europa”.

Determinano i singoli, a volte: è una squadra senza un assetto definitivo”.

Chi può fare la differenza a l l ’i n t e r n o della gara? “Nella Fiorentina, i nomi sono i soliti: Chiesa e Simeone, su tutti, non si accontentano. Il Milan è strano, fornisce prestazioni strane. Montella aveva cambiato tante formazioni, in fin dei conti non ha certezze.

A Milano è arrivato Gattuso… “Non c’era alternativa al cambio, le aspettative erano totalmente differenti rispetto a Montella. Nelle dichiarazioni parlava sempre di crescita ma al Milan servono risultati immediati. L’unica perplessità è capire se Gattuso sia o meno una scelta a tempo. Magari farà bene, però dato che le prospettive sono altre, credo che si virerà su un profilo come Conte, ad esempio”.

Fulvio Collovati

E Pioli? “Sta lavorando bene. Il profilo della Fiorentina è cambiato: c’è una politica diversa della proprietà, è stato abbassato il monte ingaggi e si è puntato sui giovani. È il posto giusto per poter lavorare, è chiaro che non si possa pensare di ottenere dei risultati subito.

Fiorentina-Milan sarà anche la sfida dei portieri, tra il ‘chiacchierato’ Donnarumma e il ‘nazionabile’ Sportiello. “Sportiello è un buon portiere, la Fiorentina ha fatto bene a puntare su di lui. Donnarumma si può criticare, ma sarà il futuro, l’estremo difensore della Nazionale per i prossimi dieci anni: dietro a lui ci sono validi portieri, c’è una buona generazione. La vicenda legata al contratto esce puntualmente quando si avvicina il mercato. Il futuro di Donnarumma, comunque, è in un’altra società”. In estate ha lasciato Firenze per i rossoneri: Kalinic, un flop? “È stato voluto da Montella, determina se giochi per lui, ma è difficile in questo Milan senza esterni che crossano per lui. Suso determina, ma è un solista, nel momento in cui fa un dribbling, la punta perde il tempo. Kalinic gioca spalle alla porta. Non ha uomini assist, forse sarebbe andato meglio nell’Inter”.

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30 dicembre 2017 Fiorentina - Milan

L’anno scorso il rigore di Ilicic finì sul palo, vanificando il dominio viola

Amarcord

Un legno che grida vendetta UNO SECCO CON IL MILAN Al Berta, l'attuale Franchi, i viola vincono le prime 5 partite della loro storia giocate con il Milan: la prima nel 1931/32 per 3-0 con doppietta di Prendato e rete di Galluzzi, la seconda nel 1932/33 per 5-1 con gol di Pitto, Sarni, Gringa e doppietta di Borel I. Poi si impongono nel 1933/34 per 1-0 con gol di Perazzolo, nel 1934/35 ancora per 1-0 con rete di Prendato e nel 1935/36 per 3-1 con gol di Gringa, Scagliotti e Romagnoli.

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distanza di più di un anno la partita con il Milan al Franchi del 25 settembre 2016 provoca ancora rabbia tra i tifosi viola. Il match del 25 settembre 2016 terminò 0-0 ma Ilicic al 22' del primo tempo calciò sul palo un rigore concesso per un fallo di Calabria su Borja Valero. L'ULTIMO SUCCESSO DELLA FIORENTINA La squadra di Paulo Sousa lo ottenne due anni fa. Il 23 agosto 2015, al Franchi, alla prima giornata i viola si imposero per 2-0 grazie alle reti di Alonso nel primo tempo e di Ilicic su rigore nella ripresa. Il Milan rimase in dieci per l'espulsione di Ely per doppia ammonizione. L'ULTIMA VITTORIA DEL MILAN Risale al campionato 2013/14. I rossoneri si imposero per 2-0 grazie alle reti di Mexes e Balotelli.

Ilicic sta per fallire il rigore nell’ultima sfida al Franchi contro il Milan

NEGLI ANNI QUARANTA 3 SPLENDIDE VITTORIE VIOLA AL BERTA Nel 1941/42 la Fiorentina batte il Milan 4-3 con doppietta di Degano e reti di Gei e Valcareggi. E' decisivo il gol di quest'ultimo all'88'. Nel 1942/43 i iv is ec dei gol d n a i viola vincono 3-0 re di uno il to M u l a , su so viola Alon a vittoria con tripletta di Boldell’ultim lano. Ma indimenticabile resta il successo negli ottavi di finale di Coppa Italia il 13 aprile 1940 per 5-0 con reti di Morisco, Celoria, Antona e doppietta di Baldini. la Fiorentina si aggiudicherà poi la Coppa Italia. UN'ALTRA VOLTA 5 RETI Accade il 29 ottobre 1961. La Fiorentina al Comunale batte il Milan 5-2 con doppiette di Hamrin e Milani e rete di Petris.

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30 dicembre 2017 Fiorentina - Milan

Il senegalese fa discutere ma soprattutto fa gol. Ora per Pioli è un’arma in più Parola ai numeri

Babasì o Babano? Babagol

Babacar ha appena segnato il gol vittoria a Cagliari

di Mario Tenerani

abacar, Babagol, BabaNatale, Baba sempre e comunque. El Khouma entra in ogni discorso viola. Tra pacche sulle spalle e critiche per quello strano ciondolare in campo. Ma su un punto tutti convergono: segna sempre lui… In campionato 14 presenze su 18 totali, ma la miseria di 349 minuti a disposizione: ebbene, questo piccolo patrimonio ha fruttato 4 gol. La media parla di un centro ogni 87 minuti. A questo andrebbe aggiunto il gol segnato in Coppa Italia con la Samp: in quella occasione Baba era partito stranamente titolare.

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El Khouma Baba

Lo ha fatto anche a Roma con la Lazio, nella notte amara che ha sancito l’eliminazione dalla coppa nazionale. La sua non è stata una prestazione memorabile, ma di palle giocabili neanche l’ombra. Possiamo continuare a dividerci, tra i “Babasì” e i “Babano”, non ne usciremo mai da questa palude: a meno che a dirimere la questione sia, una volta per tutte, proprio questo ragazzone senegalese che ha pure un po’ la “c” aspirata. Se El Khouma riuscisse a convincere Pioli per un posto stabile dal primo minuto e in campo continuasse a segnare con questa frequenza, beh, allora evaporerebbero gli ultimi dubbi.

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Anche la situazione contrattuale può diventare un freno: un anno e mezzo alla scadenza del contratto e nessuna voglia da parte sua di accettare una destinazione diversa da Firenze. Corvino nella scorsa estate aveva provato a cederlo, ma Baba ha sempre risposto di no. Vuole liberarsi a zero euro, cercando altrove quella stima da titolare che qui gli è sempre stata negata. Nel frattempo la sua serietà gli permette di realizzare con frequenza, consentendo a Pioli di avere un’arma in più: la Babagol.

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30 dicembre 2017 Fiorentina - Milan

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L’ex attaccante: “I viola devono approfittare del mal di pancia di molti

Chiarugi: “Fiorentina, è il mome di Lucia Petraroli

eggi Fiorentina – Milan e pensi a Luciano Chiarugi, un campione dalla classe cristallina che ha legato la sua carriera al viola (soprattutto) e al rossonero. Simbolo di una Fiorentina vincente, la Viola ye-ye, e soprannominato “Cavallo pazzo”, Chiarugi nasce a Ponsacco dove inizia a tirare i primi calci è lì che la società gigliata lo nota, portandolo a Firenze da giovanissimo. Un’avventura che tocca il suo apice nel 1968-69, la magica stagione del secondo Scudetto della Fiorentina di Bruno Pesaola. Poi nel 1972, il trasferimento sotto la Madonnina per 400 milioni delle vecchie lire. E’ il Milan di Nereo Rocco e Gianni Rivera, col quale vince una Coppa delle Coppe, nel ‘73, perdendo, nello stesso anno, clamorosamente lo Scudetto nella “Fatal Verona” all’ultima giornata. Sulla panchina viola si siede anche come allenatore, nella prima esperienza con Antognoni nel dopo Agroppi (stagione ‘92-‘93) senza riuscire a evitare la retrocessione. Successivamente nel 2001 subentra a Terim per 5 giornate, prima dell'avvento di Mancini. Ma la sua passione di tecnico sono sempre stati i giovani con cui, da allenatore della Primavera viola, ha conquistato una Chiarugi esulta dopo Coppa Italia, sfiorando un gol in maglia viola il successo nel Torneo di Viareggio. Oggi, in esclusiva al Brivido Sportivo, ci racconta come vive la vigilia dell’ennesima sfida tra Fiorentina e Milan.

Luciana Chiarugi, un giudizio sulla Fiorentina vista nel girone d'andata? “Siamo tutti curiosi di capire dove può arrivare questa squadra. Abbiamo visto ottime prestazioni, alcune addirittura esaltanti come contro Napoli e Lazio. Ma non ci dobbiamo accontentare. Tutto sommato le cose non stanno andando male, il trend di risultati è

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positivo, ma si può fare meglio. Le prossime partite, contro Milan e Inter, ci diranno se la Fiorentina possa essere inserita davvero tra le squadre rivelazione”. Cosa pensa del lavoro fatto da Pioli fino ad ora? “Pioli ha iniziato con un organico tutto nuovo, con l'arrivo di giocatori importanti solo nel rush finale di mercato. Oggi vediamo delle conferme importanti maturate nel tempo, giocatori come Pezzella e Veretout, due acquisti indovinati. Simeone deve ancora trovare la sua dimensione. Lo potrà fare solo con meno pressione addosso. La ricerca del gol a tutti i costi non porta mai dei buoni frutti, lo dico da ex attaccante. La frenesia, vista talvolta in campo da questo giocatore, può portare solo brutti scherzi”.

Chiarugi con la maglia dei 90 anni viola

Quale potrebbe essere il reale obbiettivo di questa stagione per la Fiorentina? “Alla lunga il lavoro fatto da Pioli pagherà, un lavoro attento, per portare al meglio la condizione di tutti. Il mister sta facendo di tutto per riportare un club prestigioso come la Fiorentina dove merita di stare. Ma ancora non abbiamo visto l’identità precisa di questo gruppo. L'introduzione di Saponara, Eysseric e Dias è andata a fasi alterne.

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rossoneri. Simeone troppo frenetico, smetta di pensare solo al gol”

nto giusto per battere il Milan” Se anche loro daranno il contributo, la Fiorentina potrebbe raggiungere presto la quota-Europa che, secondo me, è nelle nostre corde”. Il mercato di gennaio è alle porte, in quali settori la Fiorentina dovrebbe migliorare la sua rosa? “Per prima cosa si dovrebbe lasciar partire i giocatori meno impiegati da Pioli, come Cristoforo, Hagi e Sanchez. Poi è necessario centrare uno-due acquisti mirati da inserire nell’organico. Punterei sul centrocampo e sulla difesa. Gli interventi vanno fatti subito, non si può aspettare l'anno prossimo, come sento dire in giro…”.

Che giudizio ha sulla Famiglia Della Valle e cosa prevede per il futuro della Fiorentina? “Sono molto contento quando sento dire che i Della Valle sono costantemente in contatto con tecnico e dirigenza, nonostante siano assenti fisicamente perché vuol dire che hanno ancora a cuore l’avvenire della Fiorentina. Tutti si stanno chiedendo il motivo di questa lontananza. Io credo che si tratti di un momento passeggero. Andrea Della Valle si è fatto sentire recentemente, anche se da lontano. Un suo ritorno sarebbe importantissimo per dare tranquillità a squadra e ambiente”.

Ci racconta due ricordi di Firenze e Milano che porta nel cuore? “Firenze e Milano sono state il crocevia della mia carriera. A Firenze sono approdato a 12 anni e sono andato via a 25. Anni stupendi, meravigliosi, impensabili, il sogno dei ragazzi: esordire in questo Stadio, fare qualcosa di importante… io credo di averlo fatto per i fiorentini. Ho vinto uno Chiarugi nei pann i di allenatore de Scudetto e lla Fiorentina non solo. Insieme a tanti Milano altri ragazzi, cresciuti mi ha dato più lustro a livello interqui, abbiamo fatto nazionale, in un contesto di grandissimi campioni. divertire i tifosi, fino Sono senz’altro le due società tra tutte, che porto al trionfo più bello. maggiormente nel mio cuore”. Chiarugi con la maglia del Milan

Da grande doppio ex, che partita sarà Fiorentina – Milan? “La Fiorentina sta meglio del Milan che si deve leccare le ferite. I rossoneri devono lavorare ancora molto per uscire dalla situazione in cui si sono andati a cacciare e il blasone della società pesa come un macigno. La Viola, in questo momento, potrebbe sfruttare i mal di pancia dei rossoneri, sfruttando il momento negativo di molti dei loro giocatori”.

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30 dicembre 2017 Fiorentina - Milan

Una partita una storia

7 febbraio 2001: la Fiorentina di Terim travolge il Milan e vola in finale di Coppa Italia

Rui e Chiesa terrorizzano il Diavolo

di Tommaso Borghini

ra le partite eternamente vive nella memoria di un tifoso viola c’è senz’altro Fiorentina – Milan del 7 febbraio 2001. Stiamo parlando della semifinale di ritorno di Coppa Italia, di quella Coppa Italia che sarà l’ultimo trofeo alzato al cielo da un capitano gigliato. Un ricordo indelebile, che ci piace rispolverare alla viglia dell’ennesima sfida contro i rossoneri, stavolta in campionato. Quel giorno di oltre 16 anni fa, la Fiorentina era allenata da Fatih Terim, entrato di prepotenza nei cuori dei fiorentini per il suo carisma e per il modo spettacolare in cui faceva giocare la squadra, sempre protesa all’attacco. Nella gara d’andata i viola avevano condotto la partita in quel di San Siro fino al 90’ quando un gol di Giunti aveva consentito ai rossoneri di agguantare il 2-2. Alberto Zaccheroni, tecnico del Diavolo, si era

Terim con il suo secondo Di Gennaro

Rui Costa abbraccia Terim

detto molto ottimista sulle possibilità di conquistare la finale, non sapendo che l’avrebbe aspettato una notte da incubo. Eppure i presupposti per Terim non sono dei migliori, visto che capitan Rui Costa, afflitto da un guaio muscolare, resta in dubbio fino all’ultimo. Il portoghese, fortunatamente, decide di stringe-

re i denti e la Fiorentina si schiera in campo con Toldo fra i pali; Torricelli, Repka, Pierini e Vanoli in difesa; Bressan, Amoroso, Di Livio e Rui Costa a metà campo; Chiesa e Nuno Gomes di punta. Il Milan parte spavaldo, ma i viola sono assatanati, trascinati dal loro numero 10 che, al 40’ sale in cattedra lanciando Chiesa in profondità. Il babbo di Federico vola verso l’area di Abbiati e lo fulmina con una rasoiata sul primo palo. Il Diavolo non reagisce e la Fiorentina continua a spingere sull’acceleratore fino al sacrosanto raddoppio della ripresa: stavolta Rui Costa fa tutto da solo, entra in area palla al piede defilato sulla destra, finge di metterla nel mezzo, beffando il portiere rossonero con una conclusione d’esterno sotto la traversa. Il boato del Franchi è da brividi, il popolo viola sa che quel gol vale la finale e che la Fiorentina di Toldo e Rui Costa può bissare il trofeo del 1996. E così sarà, nonostante Vittorio Cecchi Gori avesse tentato di rompere il giocattolo, costringendo il turco Terim (e Giancarlo Antognoni, allora dg) alle dimissioni. La Fiorentina supererà il Parma nella doppia finale, guidata da Roberto Mancini, mister improvvisato. Rui Costa alzerà al cielo quella Coppa nel tripudio generale e sarà il canto del cigno di una società ormai alla deriva, destinata al fallimento. Ma questa è un’altra storia.

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30 dicembre 2017 Fiorentina - Milan

L’ex attaccante, oggi procuratore: “Prevedo spettacolo e i due talenti possono decidere la gara” Parola all’esperto

Damiani: “Chiesa contro Suso, che sfida!” di Giacomo CialdI

ultima partita del 2017, il calendario regala ai tifosi un'affascinante Fiorentina-Milan. I viola con la voglia di chiudere l'anno solare alla grande, il Milan con l'obbligo di dimostrare che le ambizioni sventolate soltanto pochi mesi fa non erano soltanto un sogno di mezza estate. Per analizzare il momento delle due squadre e la gara del Franchi, il Brivido Sportivo ha intervistato in esclusiva Oscar Damiani, ex attaccante rossonero degli anni '80 e oggi procuratore sportivo. Damiani, come le sembra la Fiorentina di quest'anno? «E' una buona squadra, con discrete individualità e tanti giovani. Mi piace la filosofia del rinnovamento e del ringiovanimento della rosa portata avanti dalla società e credo che il gruppo, dopo un iniziale difficoltà, stia rispondendo abbastanza bene. Il mercato estivo ha portato a Firenze giovani interessanti, penso a Simeone e Veretout su tutti, che sommati a giocatori che già c'erano quali Chiesa ed Astori fanno sì che i viola siano una squadra temibile per chiunque». Come inquadra i buoni risultati ottenuti nell'ultimo periodo? «Sono la normale conseguenza del buon lavoro di società e allenatore, stanno arrivando i primi frutti. La Fiorentina pratica un buon calcio, anche se non sempre in modo costante, e i margini di miglioramento sono ampi. Non può che migliorare».

Per il Milan il discorso è molto diverso... «Non ci sono dubbi. La campagna acquisti estiva è stata faraonica, c'erano tantissime attese e queste per il momento rimangono soltanto nei sogni dei tifosi. E' evidente che qualcosa che non va c'è. La rosa rossonera ha grandi qualità, per questo penso che possa riprendersi e migliorare la propria classifica. Se una persona ama il Milan non può essere contento della situazione in cui si trova». Quante responsabilità aveva Montella? «Non voglio dare delle percentuali, Vincenzo è un buon allenatore e certamente le colpe non erano soltanto sue. Mi auguro che Gattuso possa fare bene e riportare la squadra dove merita». Che gara dobbiamo aspettarci al Franchi tra queste due squadre? «Una sfida spettacolare, perché in campo ci saranno tanti giocatori in grado di cambiare l'andamento della partita con una giocata. Due su tutti, Suso da una parte e Chiesa dall'altra. Penso ci saranno anche diversi gol, ma sempre in una situazione di equilibrio. Aspettiamoci un match combattuto e in bilico fino alla fine».

Damiani

aglia del

con la m

Milan

In conclusione, dovesse fare una previsione, dove vede Fiorentina e Milan a fine maggio? «La speranza è di vederle entrambe qualificate in Europa. La Champions League è un obiettivo al momento troppo distante per entrambe, ma l'Europa League è raggiungibile: quest'anno più che mai la corsa per i posti europei è difficile, ma sia la Fiorentina con la sua freschezza che il Milan con la sua qualità possono ambire a centrare la qualificazione. Buona fortuna ad entrambe».

Oscar Damiani

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Andata 24/09/2017

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Ritorno 18/02/2018

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Ritorno 08/04/2018

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7^ giornata

Ritorno 25/02/2018

ATALANTA-JUVENTUS BENEVENTO-INTER CHIEVO-FIORENTINA GENOA-BOLOGNA LAZIO-SASSUOLO MILAN-ROMA NAPOLI-CAGLIARI SPAL-CROTONE TORINO-HELLAS VERONA UDINESE-SAMPDORIA

13^ giornata

Ritorno 15/04/2018

BENEVENTO-SASSUOLO CROTONE-GENOA HELLAS VERONA-BOLOGNA INTER-ATALANTA NAPOLI-MILAN ROMA-LAZIO SAMPDORIA-JUVENTUS SPAL-FIORENTINA TORINO-CHIEVO UDINESE-CAGLIARI

27/08/2017

Ritorno 21/01/2018

CHIEVO-LAZIO CROTONE-HELLAS VERONA FIORENTINA-SAMPDORIA GENOA-JUVENTUS MILAN-CAGLIARI NAPOLI-ATALANTA ROMA-INTER SPAL-UDINESE

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8^ giornata

Andata 15/10/2017

3^ giornata

Andata 10/09/2017

Ritorno 04/03/2018

9^ giornata

Andata 22/10/2017

2-1

BOLOGNA-SPAL

1-0

ATALANTA-BOLOGNA

2-3 2-2 2-1 1-0 3-2 1-2 0-1 3-1 0-0

CAGLIARI-GENOA

0-3 3-2 3-0 0-0 0-0 5-0 0-1 0-1 2-6

BENEVENTO-FIORENTINA

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Andata

SASSUOLO-CHIEVO

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26/11/2017

Ritorno 18/04/2018

ATALANTA-BENEVENTO 1-0 BOLOGNA-SAMPDORIA 3-0 CAGLIARI-INTER 1-3 CHIEVO-SPAL 2-1 GENOA-ROMA 1-1 JUVENTUS-CROTONE 3-0 LAZIO-FIORENTINA 1-1 0-0 MILAN-TORINO 0-2 SASSUOLO-HELLAS VERONA 0-1 UDINESE-NAPOLI

CHIEVO-HELLAS VERONA LAZIO-CAGLIARI MILAN-GENOA NAPOLI-INTER SAMPDORIA-CROTONE SPAL-SASSUOLO TORINO-ROMA UDINESE-JUVENTUS

15^ giornata

Andata 03/12/2017

2-2 1-1 0-3 3-0 0-1 5-0 0-1 3-1 1-2 1-1

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Ritorno 04/02/2018

CHIEVO-ATALANTA 1-1 CROTONE-INTER 0-2 2-1 FIORENTINA-BOLOGNA GENOA-LAZIO 2-3 MILAN-UDINESE 2-1 NAPOLI-BENEVENTO 6-0 3-0 ROMA-HELLAS VERONA 1-3 SASSUOLO-JUVENTUS 0-2 SPAL-CAGLIARI 2-2

10^ giornata

25/10/2017

Ritorno 18/03/2018

3-0 ATALANTA-HELLAS VERONA BOLOGNA-LAZIO 1-2 CAGLIARI-BENEVENTO 2-1 CHIEVO-MILAN 1-4 FIORENTINA-TORINO 3-0 GENOA-NAPOLI 2-3 INTER-SAMPDORIA 3-2 JUVENTUS-SPAL 4-1 1-0 ROMA-CROTONE 0-1 SASSUOLO-UDINESE

16^ giornata

Andata 10/12/2017

2-2 0-0 1-2 0-0 1-3 2-1 0-0 2-1 2-2 2-0

Ritorno 29/04/2018

CAGLIARI-SAMPDORIA

20/09/2017

29/10/2017

BENEVENTO-LAZIO CROTONE-FIORENTINA

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partite totali v n p

CLASSIFICA Serie A

partite totali v n p

Napoli

45 18 14

Milan

24 18

Juventus

44 18 14

Bologna

24 18

Inter

40 18 12

Chievo

21 18

Roma

38 17 12

Sassuolo

20 18

Lazio

36 17 11

Genoa

17 18

Sampdoria

27 17

Cagliari

17 18

Atalanta

27 18

Spal

15 18

Fiorentina 26 18

Crotone

15 18

13 18

Udinese

24 17

Verona

Torino

24 18

Benevento

SPAL-GENOA TORINO-CAGLIARI UDINESE-ATALANTA

17^ giornata

Andata 17/12/2017

1-3

LAZIO-TORINO

Ritorno

2-1 1-2 0-2 3-1 1-0 4-1 1-0 2-1 2-1

SPAL-HELLAS VERONA

JUVENTUS-INTER

CLASSIFICA Serie A

31/03/2018

1-5

UDINESE-BENEVENTO

GENOA-ATALANTA

11^ giornata

Andata

3-3 1-2 0-3 1-0 0-0 3-0 1-3 1-0 0-1

CHIEVO-ROMA

Ritorno 11/02/2018

ATALANTA-CROTONE 5-1 BENEVENTO-ROMA 0-4 BOLOGNA-INTER 1-1 CAGLIARI-SASSUOLO 0-1 GENOA-CHIEVO 1-1 0-0 HELLAS VERONA-SAMPDORIA 1-0 JUVENTUS-FIORENTINA 1-4 LAZIO-NAPOLI 2-0 MILAN-SPAL 2-3 UDINESE-TORINO

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Ritorno 06/05/2018

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NOME

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RETI

RIGORI

Icardi Immobile Dybala Mertens Quagliarella Higuain Dzeko Iago Falque Peresic Ilicic Inglese

Inter Lazio Juventus Napoli Sampdoria Juventus Roma Torino Inter Atalanta Chievo

17 16 12 10 10 9 8 7 7 7 7

4 6 1 3 3 1 0 0 0 1 1

18^ giornata

Andata 23/12/2017

Ritorno 13/05/2018

19^ giornata

Andata 30/12/2017

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ATALANTA-CAGLIARI

CHIEVO-BOLOGNA

BENEVENTO-CHIEVO

GENOA-BENEVENTO

BOLOGNA-UDINESE

SAMPDORIA-SASSUOLO

0-1 2-3 1-0 1-0 4-0 0-2 3-2 1-0 2-2

TORINO-NAPOLI

4-0

BENEVENTO-SPAL BOLOGNA-JUVENTUS CROTONE-CHIEVO FIORENTINA-GENOA HELLAS VERONA-MILAN INTER-UDINESE ROMA-CAGLIARI

Ritorno 20/05/2018

JUVENTUS-ROMA

CROTONE-NAPOLI

LAZIO-CROTONE

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30 dicembre 2017 Fiorentina - Milan

Probabili formazioni

Assalto al Diavolo

FIORENTINA - MILAN, 30.12.2017, ore 12.30 Simeone Biraghi

Benassi

Fiorentina 3-5-2

Thereau Badelj

Astori

Veretout

57 Sportiello

Chiesa

20 Pezzella 31 Hugo 13 Astori

Hugo

utto sul campionato. Dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia a opera della Lazio, alla Fiorentina è rimasto solo un obiettivo: la zona Europa League. Per questo il lunch match del Franchi contro il Milan riveste un’importanza fondamentale per Stefano Pioli che farà di tutto per recuperare Pezzella e schierarlo in una difesa a tre nella quale, oltre ad Astori, dovrebbe trovare ancora spazio Vitor Hugo. L’alternativa è il ritorno al modulo a 4 con Laurini di nuovo titolare a destra. A centrocampo largo a Badelj in cabina di regia, al suo fianco Veretout e Benassi. Per quanto riguarda le fasce, Chiesa si occuperà della corsia di destra, Biraghi di quella sinistra. In attacco Thereau avrà il compito di appoggiare l’unica punta Simeone. A meno che Pioli non decida di dare ancora fiducia a Babacar.

Sportiello

25 Chiesa 17 Veretout 5 Badelj 24 Benassi 3 Biraghi

Pezzella

77 Thereau 9 Simeone

Allenatore: Stefano Pioli

A Disposizione: 97 Dragowski, 22 Cerofolini, 2 Laurini, 77 Bruno Gaspar, 4 Milenkovic, 15 Maxi Olivera, 6 Sanchez, 19 Cristoforo, 8 Saponara, 10 Eysseric, 28 Gil Dias, 30 Babacar.

MILAN 4-3-3 99 Donnarumma 20 Abate 13 Romagnoli 19 Bonucci 68 Rodriguez

Calhanoglu

79 Kessie 18 Montolivo 5 Bonaventura 8 Suso 7 Kaliniv 10 Calhanoglu

Kalinic

Suso

Montolivo Bonaventura Rodriguez

Bonucci

Kessie Romagnoli

Abate

Donnarumma

Allenatore: gattuso

A Disposizione: 30 Storari, 2 Calabria, 17 Zapata, 22 Musacchio, 15 G. Gomez, 31 Antonelli, 29 Paletta, 73 Locatelli, 63 Cutrone, 9 A. Silva, 21 Biglia, 11 Borini.

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30 dicembre 2017 Fiorentina - Milan

L'alfabeto della partita

Personaggi, aneddoti ed episodi che hanno scritto la storia

Fiorentina – Milan, tutte le

di RUBEN LOPES PEGNA

iorentina-Milan dalla a alla zeta con alcuni tra i protagonisti di questa sfida ma non solo.

ADEM LJAJIC Il 7 aprile 2013 al Franchi, con il Milan in vantaggio per 2-0 e con la Fiorentina in dieci uomini, realizza su rigore il gol dell'1-2. Il match (il primo di Montolivo, autore della prima rete rossonera, gioca da fischiatissimo ex) finisce poi 2-2 grazie a un altro penalty trasformato da Pizarro.

EGISTO PANDOLFINI Segna il gol del 2-0 nel match del 1948/49 al Comunale vinto dalla Fiorentina per 4-2. FIGURACCIA E' quella rimediata dai viola al Franchi il 4 ottobre 1992, quando perdono 7-3 dopo essere passati in vantaggio con Baiano.

Nuno Gomes

BORGONOVO STEFANO Gioca 3 stagioni a Firenze, nel 1988/89, nel 1990/91 e nel 1991/92. Al suo attivo 71 presenze in campionato con 19 reti. Nel 1989/90 è al Milan con cui vince la Supercoppa europea, la Coppa Intercontinentale e la Coppa dei campioni.

Joaquin ezzo a Der

Baggio in m

CLAUDIO MERLO E' lui il capitano della Fiorentina che all'Olimpico di Roma batte il Milan per 3-2 nella finale della Coppa Italia della stagione 1974/75.

GOMES NUNO Dà il via alla goleada viola del 2000/01 quando la Fiorentina batte al Franchi il Milan 4-0. Dopo di lui segnano Cois, Chiesa e Rui Costa.

DI CHIARA ALBERTO Segna il gol del vantaggio viola al Comunale nella gara del 1987/88 finita 1-1. L'anno dopo realizza la rete del definitivo 2-2 (di Pin quello dell'1-2).

HAMRIN KURT L'ala svedese con la Fiorentina vince una Coppa delle Coppe, 2 Coppe Italia e una Mitropa Cup, con il Milan 1 scudetto, una Coppa dei Campioni e una Coppa delle Coppe.

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JOAQUIN Segna il gol della vittoria in rimonta della Fiorentina per 2-1 nella partita del 2014/15 (la rete del pareggio viola è di Gonzalo Rodríguez) al Franchi.

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LUCA TONI Firma il 1° e il 3° gol nel match del 2005/06 al Franchi vinto dalla Fiorentina 3-1 (di Jorgensen l'altra rete gigliata, di Gilardino quella milanista). I viola agganciano quel giorno i rossoneri al 2° posto. MONTELLA VINCENZO Da ex al Franchi con il Milan strappa un pareggio fortunato.

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KUBIK LUBOS Il 4 febbraio 1990 al Curi di Perugia, per l'indisponibilità del Comunale per i lavoro in vista dei mondiali, segna al Milan il gol del momentaneo 2-0 dopo la rete di Baggio. Poi i rossoneri vinceranno il match 3-2.

IL PORTOGHESE Il giorno dell' addio di Manuel Rui Costa alla Fiorentina il 13 luglio 2001 al Franchi ci sono 10.000 tifosi che piangono. In viola vince 2 Coppe Italia e una Supercoppa italiana, con il Milan 1 scudetto, una Champions, una Supercoppa europea e una italiana e una Coppa Italia.

DA NOI OGNI EURO SPESO

5 PUNTI

30 dicembre 2017 Fiorentina - Milan

delle sfide tra viola e rossoneri disputate allo stadio Franchi

emozioni dalla A alla Zeta PASSARELLA DANIEL Segna al Milan al Comunale il 22 settembre 1985 il primo gol nel match vinto dalla Fiorentina di Agroppi per 2-0 (l'altra rete porta la firma di Monelli).

Liedholm

QUANTA PAURA E' quella provata nel match del 1967/68 al Comunale vinto 2-0 dal Milan. A 10 minuti dal 90' crolla una balaustra in Fiesole. Per fortuna ci sono solo una decina di feriti.

UNICO DIECI Giancarlo Antognoni realizza al Comunale il 31 marzo 1974 il terzo gol viola, dopo quelli di Saltutti e Roggi, nel match vinto dalla Fiorentina sul Milan per 3-2. In questa sfida De Sisti sbaglia due calci di rigore. ati e Roggi in una

Antognoni, Desol

X Nel senso di pareggi. Sono stati 22 in campionato nelle 77 gare casalinghe (quella del 1989/90 e persa 3-2 fu giocata a Perugia). 31 sono state le vittorie viola, 24 le sconfitte.

foto anni '70

ROGGI MORENO Il difensore viola debutta in serie A al Comunale il 12 novembre 1972 nel match contro il Milan vinto dalla Fiorentina dell'ex Liedholm in rimonta per 3-1 grazie alle reti di Longoni, Clerici e Caso. NILS LIEDHOLM Allena la Fiorentina nel 1971/72 e nel 1972/73. Fa esordire tra gli altri Giancarlo Antognoni in serie A. Con il Milan vince lo scudetto nel 1978/79.

SALTUTTI NELLO L'ala umbra, scomparsa prematuramente nel 2003, vince una Coppa Italia con il Milan e una con i viola (72 presenze in campionato dal 1972/73 al 1974/75 e 18 gol).

ORA DI PRANZO E' la seconda volta che la sfida tra Fiorentina e Milan si gioca al Franchi alle 12.30. Il precedente risale alla stagione 2012/13.

TRIS Nel primo incontro in serie A tra le due squadre al Berta il 31 gennaio 1932 la Fiorentina batte il Milan 3-0 grazie a una doppietta di Prendato e a una rete di Galluzzi.

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VALCAREGGI FERRUCCIO 4 campionati da giocatore nella Fiorentina (poi anche allenatore), 1 al Milan, quello di guerra del 1944. WEAH GEORGE Al Franchi nel match del 1995/96 finito 2-2 segna il primo gol. Quelli dei 2 pareggi viola che restano secondi a un punto dal Milan sono di Robbiati e Baiano.

ZDRAVKO KUZMANOVIC Il centrocampista gioca 70 gare di campionato (3 gol) in maglia viola dal gennaio 2007 al 31 maggio 2009. L'ultima gara la disputa al Franchi con il Milan che vince 2-0 nel giorno dell'addio al calcio di Paolo Maldini.

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30 dicembre 2017 Fiorentina - Milan

La partita Scudetto 15 aprile 1956: Prini e Virgili (doppietta) abbattono i rossoneri, Firenze si prepara al trionfo

Il tris al Milan che vale il tricolore di RUBEN LOPES PEGNA

ltre sessantun anni fa la Fiorentina di fatto conquista il suo primo scudetto nella sfida con i rossoneri a Firenze. Ancora non matematicamente. Ma quasi. Il 15 aprile 1956, infatti, battendo al Comunale per 3-0 il Milan, campione d'Italia in carica e secondo in classifica, lo distanzia di undici lunghezze (all'epoca la vittoria viene premiata con due punti e non con tre come adesso) quando mancano appena sette giornate alla fine. Insomma Firenze quel giorno, al di là della scaramanzia di rito, può tranquillamente festeggiare lo scudetto, scucendolo dalle maglie rossonere. E' una giornata storica per tanti motivi. Intanto al Comunale, l'attuale Franchi, viene battuto il record d'incasso per le partite di tutta la serie A con settanta milioni di lire. Allo stadio sono presenti settantacinquemila persone. Avete letto bene. Settantacinquemila. Non è un errore. Il fatto è che all'epoca la dimensione dei gradoni (l'altezza, non la larghezza logicamente) delle curve e della Maratona è la metà di quelli di oggi e di fatto ci stanno il doppio degli spettatori. Sugli spalti come è facile immaginare, però, si sta come sardine (solo dopo il crollo di una parte della Maratona durante Fiorentina-Juventus della stagione 1957/58 verrà diminuita la capienza del Comunale). La partita tra Fiorentina e Milan comunque è subito avvincente. D'altronde si affrontano le due squadre più forti del campionato. Lo spettacolo non manca sin dall'inizio. I viola vanno in campo con

Sradica il pallone dai piedi del rossonero Pedroni e con una sassata fulmina Buffon. E' il gol del 2-0. Firenze vede lo scudetto sempre più vicino. Ma ci vuole una paratona di Sarti su conclusione di Schiaffino, campione del mondo con l'Uruguay nel 1950, per andare al riposo in vantaggio di due reti. Poi nella ripresa dopo l'annullamento di un altro gol a Virgili su assist di Montuori per un presunto fallo del numero dieci viola su Pedroni, al 18' la partita si chiude definitivamente. Buffon esce su Gratton lanciato a rete e respinge il pallone sul quale si avventa come un falco Virgili che realizza la rete del definitivo 3-0 e firma la sua doppietta personale. Succede poco altro da questo momento alla fine. Il Milan sembra arrendersi allo strapotere viola. Il Comunale fa festa. Sventolano le bandiere. Finalmente a quasi trent'anni glia ma la sul dalla sua nascila Scudetto cucito n co a tin ren Fio La ta la Fiorentina intravede lo scudetto. L'ufficialità del primo tricolore arriverà dopo due partite (c'è Dopo alcune belle parate del portiere nel frattempo anche una sosta per le viola Giuliano Sarti, viene annullato gare della Nazionale durante la quale un gol a Virgili perché segnato con la in maglia azzurra lo scatenato Virgili mano. Ma il centravanti al 38' ne rearealizza due reti al Brasile) il 6 maggio lizza uno regolare. a Trieste.

Julinho, fenomeno della squadra del primo Scudetto

questa formazione: Sarti; Magnini, Cervato; Chiappella, Orzan, Segato; Julinho, Gratton, Virgili, Montuori, Prini. Sono i titolarissimi quelli schierati dall'allenatore Fulvio Bernardini, visto che capitan Rosetta è infortunato. Al suo posto c'è ormai da tempo Orzan. All'epoca - lo ricordiamo per i più giovani - tra l'altro non sono ammessi cambi. Non ci sono giocatori in panchina (che tra l'altro è anche scoperta). La Fiorentina passa in vantaggio al 17'. L'azione parte da Julinho che serve Virgili. Perfetto è l'assist del centravanti viola per Prini che da una decina di metri calcia a rete. Il pallone batte sul palo sinistro della porta di Lorenzo Buffon (parente del portiere della Juventus) e si insacca. Il Comunale esplode di entusiasmo.

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5 PUNTI

30 dicembre 2017 Fiorentina - Milan

Il personaggio

Il ricordo del doppio ex di Fiorentina e Milan e, soprattutto, di un grande uomo

Borgonovo, chi vive lottando

non muore mai

di Tommaso Borghini

ogliamo ricordarlo così: abbracciato con Roberto Baggio prima di una partita della Fiorentina. Perché con Baggio formava una coppia perfetta, lui rapace da area di rigore, l’altro tecnicamente divino e capace di assist che esaltavano proprio gli opportunisti con uno spiccato senso del gol. Lo sappiamo, la storia di Stefano Borgonovo è anche, e soprattutto, tanto altro… la sua lotta contro la Sla, la “Stronza” come la chiamava lui, è stata eroica e indispensabile per lo sviluppo della ricerca contro questa terribile malattia. La sua Fondazione, grazie alla moglie Chantal, continua ancora oggi la sua intrepida battaglia. Ma oggi, giorno della sfida tra Fiorentina e Milan, due tra le squadre alle quali era più affezionato, lo vogliamo ricordare sul campo di calcio a inseguire un pallone da scaraventare in rete.

Come quando beffò Zenga e lo Zio Bergomi in quel fantastico 4-3 viola sull’Inter dei record. O quando sbucò dai cespugli per mettere alle spalle di Tacconi la palla del 2-1 contro la Juve, a un soffio dal triplice fischio finale. Perché Borgonovo era quel tipo di attaccante che un difensore non vorrebbe mai incontrare. Magari non si vedeva per 90’ e nel recupero ti piazzava la zampata vincente. La sua forza era quella di crederci fino alla fine, come ha sempre fatto anche nella vita. Una vita che gli ha regalato tante gioie, quattro splendidi figli, tanto amore e un finale di grande sofferenza, nel quale il suo spirito di “attaccante nato” è venuto fuori ancora più prepotente. Nel giorno della sua morte, il 27 giugno del 2013, sulle cancellate

Borgonovo e Baggio in maglia viola

dello stadio Franchi fu appeso uno striscione che, in sole sei parole, racchiude perfettamente il significato di tutta la sua esistenza: “Chi vive lottando non muore mai!”. La storia calcistica di Borgonovo partì da Como (l’altra squadra della sua vita) e fu in maglia lariana che il Milan lo notò, decidendo di acquistarlo nel 1986, pur lasciandolo altre due stagioni in riva al Lago.

lia del Milan

n la mag Borgonovo co

Poi il prestito alla Fiorentina dove fece coppia con Baggio, formando la famosa “B2”. Una sola stagione, prima di essere separati dal destino, dodici magici mesi nei quali in due realizzarono 29 gol in campionato, sui 44 totali messi a segno dalla Fiorentina. La loro era qualcosa di più di un’intesa calcistica e nacque una grande amicizia, più forte del tempo. Fino all’ultimo giorno quando Baggio salutò Borgonovo con una lettera che cominciava così: “Caro Stefano, l’impresa più bella che sei riuscito a costruire negli anni è stata quella di trasformare il veleno della malattia in medicina per gli altri. Ciao amico mio, onorerò per sempre la tua persona”. Chantal Borgonovo con la maglia dei 90 anni viola

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30 dicembre 2017 Fiorentina - Milan

Il popolare conduttore: “Aiutiamo i viola di Pioli, questo Milan va battuto in tutti i modi”

Ciak si gira

Monti: “Proviamoci, tutti insieme!” di Lucia Petraroli

ianfranco Monti, lo conoscono tutti: popolare conduttore radiofonico, ma non solo, anche autore e attore. La sua carriera è ricca di successi, dai primi programmi sperimentali radio-tv di Videomusic, passando poi a Radio Capital e quindi a Rai Tre. Fino al grande salto a Mediaset, nelle prime due edizioni delle “Iene” e all’esperienza con Fiorello a Canale 5, continuando su Rai Uno e ancora su RaiTre con “Telekommando”, format storico di interviste nato a Videomusic. Oggi è tra i conduttori dei “Sociopatici”, popolare programma di Radio Due. Questo il lavoro di Monti, ma dentro al suo cuore c’è anche una grande passione viola, lui che ha fatto di Firenze il suo stile di vita, preferendo fare il pendolare con Roma piuttosto che perdersi tutti i giorni la cupola del Brunelleschi. Gianfranco Monti, che ne pensa della nuova Fiorentina? “Siamo partiti con una squadra nuova, formata da giocatori per me sconosciuti e non mi aspettavo certo grandi traguardi. Oggi, però, con un po' di pazienza, si sta delineando un quadro migliore e credo che potremmo stare tra il sesto e l'undicesimo posto”.

Il lavoro di Pioli quanto ha inciso sulla crescita della squadra? “Quando è arrivato sono stato piacevolmente colpito, mi piace come tecnico ma anche come persona. E’ la persona giusta per iniziare un nuovo ciclo, un anno zero. Ha cambiato molte cose nelle prime partite, ma oggi mi pare sia riuscito a trovare la quadratura del cerchio”. Chi preferisce tra i giocatori viola? “Senza dubbio Pezzella, Veretout e Chiesa. Le grandi potenzialità di Federico sono sotto l'occhio di tutti, Pezzella lo conoscevo per sentito dire e Veretout proprio non lo conoscevo. Col passare del tempo mi sono innamorato anche di questi due ultimi giocatori perché danno sempre il cento per cento”. Il mercato di gennaio è alle porte, cosa deve fare la Fiorentina?

“Qualcosa serve, in porta e in difesa siamo coperti. Milenkovic mi dicono sia un ottimo giocatore. Credo manchi qualcosa sulle fasce, un terzino che vada ad incidere. E se arriva anche qualcosa a centrocampo e in attacco tanto meglio”. Quale può essere l'obbiettivo stagionale? “Possiamo ambire al sesto posto, ovviamente dovremo capire cosa faranno le altre. Il Milan non sta carburando, la Samp era partita bene ma oggi è in calo e poi non ha molto di più della Fiorentina. Con Toro e Atalanta ce la possiamo giocare. Quindi tra il sesto e l’undicesimo posto possiamo duellare. Possiamo puntare all'Europa. Dobbiamo recuperare due giocatori importanti come Saponara e Sanchez per avere una rosa di 13-15 giocatori che facciano la differenza”. Che partita prevede contro il Milan? “Una partita da cercare di vincere in tutti i modi. Il Milan sta pagando l'arroganza estiva e un mercato in cui ha fatto man bassa di giocatori che oggi non riescono a rendere. Hanno comprato Bonucci per 70 milioni e sono, più o meno, allo stesso punto di una Fiorentina che ne ha spesi 70 in tutto, contro i loro 236”. Cosa pensa della lontananza dei Della Valle? “Sono dispiaciuto di questo distacco, vorrei rivedere il mio presidente allo stadio. Credo che potrebbe dare quella marcia in più a questa squadra. So che Andrea parla costantemente con Pioli e Corvino, ma la presenza è tutta un'altra cosa. Io però tifo Fiorentina con o senza Della Valle allo stadio”.

Gianfranco Monti (a sinistra) con Andrea Delogu e Claudio De Tommasi , protagonisti dei “Sociopatici” su Radio Due

Ci regala un suo ricordo speciale di Firenze e della Fiorentina? “Mio fratello mi portò per la prima volta da piccolissimo a vedere un Fiorentina-Napoli, era l'epoca del secondo scudetto viola, pioveva tantissimo ed ho il ricordo di questo stadio illuminato, pieno di gente, con un campo verde e il cielo plumbeo. Rimasi colpito da quell'atmosfera e me ne innamorai. Fu una grande emozione”.

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30 dicembre 2017 Fiorentina - Milan

Sfida a distanza tra i due centrali, il viola punta a superare “Mister 42 milioni”

Il duello

Pezzella-Bonucci, giganti contro di FRANCESCA BANDINELLI

ilosofie allo specchio. Da una parte c’è il Milan, che in estate ha investito 236 milioni sul mercato e che ha avuto in Leonardo Bonucci la propria punta di diamante: 42 milioni per il cartellino e 7,5 milioni netti d’ingaggio, il più ricco del club. A lui è stata data la fascia da capitano, ma non è riuscito fin qui a trasmettere il carisma che pure aveva nei sei anni trascorsi alla Juventus (conditi da altrettanti scudetti).

Dall’altra la Fiorentina, una società che ha ricostruito quasi da capo la propria squadra uscendo dalla sessione estiva di trattative con un surplus economico di circa 40 milioni (il valore delle cessioni meno gli acquisti) e con una riduzione del monte ingaggi di circa 35 milioni di euro. E’ partito, a zero, Gonzalo Rodriguez ma in prestito con diritto di riscatto per una cifra complessiva di 10 milioni è arrivato German Pezzella, rientrato poi nel giro della Seleccion argentina e trasformatosi in una delle pedine inamovibili della formazione di Stefano Pioli, tenuto fuori solo in tre occasione, alla prima giornata e, a scopo precauzionale per i postumi di una contusione, nelle sfide di Cagliari e di Roma contro la Lazio in Coppa Italia. Difensori centrali contro, di certo in campionato. Sì, perché al Mondiale Bonucci e la sua Italia non avranno i riflettori puntati addosso. Nell’ultima gara dei play off giocata contro la Svezia, il capitano rossonero si levò persino la maschera protettiva con cui stava giocando pur di tentare di salvare il salvabile. Pezzella, convocato dal Ct Sampaoli proprio per le ultime gare di qualificazione e che nelle amichevoli successive alla conquista del pass per Mosca ha debuttato con l’Albiceleste, invece farà di tutto per strappare la chiamata definitiva del suo commissario tecnico.

German Pezzella

Se su Bonucci pare essere calata quasi una maledizione, col Milan che fatica a trovare la via di fuga costretto addirittura ad un ritiro punitivo dopo il cambio di allenatore, sul sudamericano si sono concentrati gli occhi del mercato europeo. In Italia sono diversi i club a lui interessati, non ultimo l’Inter, così come in Spagna. Corvino aspetterà l’estate, come previsto dall’accordo già sottoscritto, e sancirà il matrimonio definitivo col suo gigante della difesa, quello capace di sbarrare la strada agli attaccanti avversari, ma anche quello in grado di segnare in elevazione e di conquistarsi pure

un rigore, come accaduto all’Olimpico contro la Lazio. In comune, i due, hanno il Dna di chi è abituato a vincere: Bonucci ha imparato a Torino, con la Juventus, Pezzella è cresciuto nel River, il club in cui si deve vincere per forza, perché il resto non conta. German ha già imparato a trasmetterlo ai suoi nuovi compagni: in poche settimane si è calato al centro di tutto, leader assoluto in campo, dove non pensa ad altro se non a come primeggiare. In questo mezzogiorno di festeggiamenti, con la fine dell’anno distante solo poche ore, lui vuole solo provare a regalare un sorriso in più alla sua gente. I conti, poi, si faranno alla fine. Intanto la sfida contro uno dei giganti della difesa dell’Italia vuole aggiudicarsela lui, German Pezzella, destinato a raccogliere l’eredità di Mascherano nell’Albiceleste. Vincere con la Fiorentina per poi puntare dritto a conquistare il Mondiale, 31 anni dopo l’ultima volta.

Leonardo Bonucci

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30 dicembre 2017 Fiorentina - Milan

Il bomber E’ suo il record di gol in gare ufficiali della Fiorentina. Con la maglia del Milan ha vinto la Coppa dei Campioni

Hamrin, il grande volo dell’Uccellino di Tommaso Borghini

uando giocava, a Firenze, lo chiamavano “Uccellino” perché volava leggero verso la porta avversaria. Kurt Hamrin ha legato a doppio filo la sua vita a Firenze e alla Fiorentina e nella sua parabola calcistica c’è stato spazio anche per uno po’ di Milan, esperienza che ha contribuito ad arricchire il suo già sostanzioso palmares. Nasce a Stoccolma il 19 novembre 1934, lavorando fin da adolescente come apprendista operaio prima e poi zincografo per un giornale svedese. In patria alternava il lavoro all’attività calcistica, fino al 1956 quando la Juventus decise di portare in Italia questo ragazzo esile quanto estremamente veloce, tecnico e micidiale quando si trattava di battere i portieri avversari sul tempo, pagandolo 15mila dollari.

La leggenda narra che fu un minatore italiano che lavorava in Svezia a segnalarlo, scrivendo una lettera direttamente a Giovanni Agnelli. Kurt sbarcò così nel Belpaese con la giovane moglie Marianne, ma l’avventura in bianconero durò lo spazio di una stagione. I troppi infortuni subiti spinsero la Juve a disfarsene, cedendolo al Padova, per fare spazio a Charles e Sivori. In Veneto Nereo Rocco lo accolse con gioia, soprannominandolo “Faina” per la sua grande furbizia calcistica. In 30 partite segnò 20 reti e arrivò la chiamata della Fiorentina che stava cercando un degno erede del formidabile Julinho.

Hamrin in maglia viola

Kurt Hamrin (a destra) a colloquio con Segato e l'allenatore Czeizler

Hamrin con la casacca del Milan

Una scelta benedetta perché Hamrin a Firenze divenne tra i calciatori più importanti d’Europa, restando in viola per nove stagioni e segnando 151 gol in serie A, record di tutti i tempi battuto soltanto da Batistuta nel 2000. Ma il primato in fatto di gol ufficiali in gigliato è ancora oggi suo: 208 reti in 362 partite. Così come è ancora suo il record di segnature in una sola partita di campionato: 5 realizzate a Bergamo all’Atalan-

ta nell’1-7 del 2 febbraio del 1964. In maglia viola “Uccellino” ha vinto due Coppe Italia, una Mitropa Cup e una Coppa delle Coppe, prima di trasferirsi al Milan, alla non più tenera età di 33 anni, nel 1967. A volerlo fu Rocco, che lo aveva allenato nel Padova, e in rossonero Kurt si rivelò ancora rapace in zona gol segnando reti decisive per la conquista di Scudetto, Coppa delle Coppe e Coppa dei Campioni. Oggi, certamente, guarderà con interesse la sfida tra le due squadre alle quali ha dato di più. Facendo il tifo per il colore a cui ha dichiarato di essere più affezionato, quel viola che rappresenta anche la città dove ha scelto di vivere: Firenze.

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30 dicembre 2017 Fiorentina - Milan

Festeggiare l’arrivo del nuovo anno con un successo aprirebbe scenari interessanti

Fuorigioco

Un’occasione d’oro di Duccio Magnelli

robabilmente il verde delle maglie della Fiorentina a Cagliari avrà fatto storcere la bocca a qualche nostalgico del colore viola sempre e comunque. Per il resto, la squadra in Sardegna ha condotto un’ottima partita, impedendo praticamente agli avversari di giocare. Se proprio si vuole cercare il pelo nell’uovo, il gol è arrivato tardissimo rispetto alla mole di azioni che i ragazzi di Pioli hanno macinato per tutta la partita. C’è voluta una zampata di Babacar, e mai parola fu più azzeccata visto il gesto dell’attaccante senegalese, per allontanare lo spettro dell’ennesimo zero a zero che si stava profilando all’orizzonte. Ma siccome tutto è bene quello che finisce bene, i tre punti sono arrivati e adesso si aspetta qui al Franchi il Milan, in questa vigilia di fine anno, che potrebbe far chiudere in bellezza un 2017 di luci e ombre. Inutile dire che tutti si aspettano un 2018 di trionfi e coppe. Che magari non arriveranno, della serie “mai una gioia”, perché il dubbio è che vincano sempre gli stessi. Ma è chiaro che continuare con il trend delle ultime giornate di campionato sarebbe già un fattore molto positivo.

Per il resto, logico che la Firenze tifosa si aspetti, per il futuro, soprattutto due cose: il ritorno dei Della Valle a Firenze, per riconciliarsi e mandare al macero dissidi e striscioni dai toni talvolta eccessivi. Ma anche un po’ di chiarezza sull’annoso problema stadio. Si fa o non si fa? Sul dubbio amletico sono poggiate molte speranze dei tifosi. Perché è chiaro che questo è il vero snodo su cui si gioca gran parte del futuro della squadra e della società. Si dice che il 2021 potrebbe essere la data tanto attesa della prima partita nel nuovo stadio. A noi pare lontanissima. E quindi ci aggrappiamo al presente, che è poi rappresentato dalle 12.30 di oggi, orario d’inizio della partita Fiorentina-Milan. Gara apparentemente non proibitiva per i ragazzi di Pioli. I rossoneri stanno passando un momento molto difficile. La confusione regna sovrana, non solo in campo. I dubbi sulla reale tenuta finanziaria della società non possono non aver influenzato il rendimento dei giocatori, che comunque sono lavoratori dipendenti che riscuotono uno stipendio. L’occasione, per la Viola, è davvero ghiotta. Vincere e cominciare a pensare magari non in grande, ma comunque sopra la media. Il capitano Davide Astori

SEMPRE APERTI A CENA SPAZIO GIOCHI PER BAMBINI

Che, per una squadra quasi nuova di zecca non è certo un brutto modo per festeggiare l’arrivo del nuovo anno. Naturalmente, buona partita e buon 2018 a tutti.

Il giovane Nikola Milenkovic

30 dicembre 2017 Fiorentina - Milan

Midland

ITALIA OLANDA C7:

SI ACCENDE IL DUELLO TRA ROAL FLORENCE E MARZOCCO FC

empo di pausa per i nostri campionati. Si fermano tutti i gironi per le feste natalizie, vediamo meglio chi, nel girone Italia Olanda, passerà il Natale e la Befana nelle zone nobili della classifica e chi invece dovrà saltare pranzi e cene per rimettersi in forma e tornare dopo la sosta più carico che mai. Situazioni intricate in tutti i gironi di calcio a 7, anche nel gruppone del lunedì non si scherza. Davanti a tutte le altre 11 formazioni c'è il Roal Florence di Edrin Preza. Nove partite, nove vittorie, miglior attacco con 65 reti fatte e miglior difesa con 12 reti subite. Un ruolino di marcia perfetto. Nello scontro al vertice con il Marzocco Fc i ragazzi in maglia celesteviola hanno dominato l'avversario vincendo per 6 a 1. Roberto Jahovic rappresenta la punta di diamante della capolista. 14 le reti segnate dal numero 88, secondo solo ad Angelo Longobardo dell'Atletico Lippi nella classifica marcatori. I biancorossi del Marzocco Fc, dal canto loro, inseguono a soli tre punti e con otto vittorie e una sola debacle rimangono comunque la principale insidia per la capolista. Il perfido mancino di Niccolò Ippolito e il fiuto Roal Florence del goal di Samuele Romani sono le principali armi a disposizione dei leoni fiorentini, ma I gialloblu del Troppo Sport, trascinaattenzione a tutta la rosa guidata dai ti dall'estro di Marco Cini, rimangono fratelli Fadini, composta da giocatori quarti, ma vengono agguantati dal di ottimo livello. Grioli Fc, che in assenza di un bomber I Master of the Rings, nonostante la di razza, hanno mandato a referto disconfitta patita per mano dell'Atletico versi giocatori. Dal sesto al nono posto ci sono quatLippi all'ottava giornata, mantengono tro formazioni racchiuse in tre punti. il terzo posto vista la contemporanea Atletico Lippi 1960, Paluba Fc, Cral disfatta del Troppo Sport. Per i bianNuovo Pignone C7 e The Dream Team. coverdi ottimo l'innesto di Orjan Licaj, Il Lippi, in una posizione di classifica autore di sei reti finora. Grande prima insolita, sta cominciando a carburare parte di stagione anche per Paolo ed i nuovi innesti tra cui Longobardo Lucchesi, estremo difensore dei Mor, si iniziano ad amalgamare con il resto che ha subito solamente 13 reti. del gruppo storico.

Marzocco Fc

Al decimo posto i nostri amati Spigolistri Funesti dividono la posizione con la matricola Spartan Neto. Sia ai gialloneri che ai blancos la fortuna ha spesso voltato le spalle, chissà che nel 2018 qualcosa di buono possa ritornare indietro. Chiude la classifica la Vignolplast, matricola che paga lo scotto della prima esperienza Midland. I numeri non sono del tutto negativi e con un Samuele Moretti così la remuntada è più che possibile.

Master of the Rings

30 dicembre 2017 Fiorentina - Milan

Lo sapevate che i sali minerali sono importanti anche per la mente? Alcuni consigli per l’anno nuovo di Catia Cecchini

I sali minerali come abbiamo scritto in altri articoli hanno una funzione basilare per il nostro metabolismo, sopratutto sono basilari da un punto di vista psichico. In questo periodo di feste sulle nostre tavole abbondano oltre ai dolci, frutta secca, cereali, cioccolato meglio fondente, frutta esotica, verdure di stagione, frutti di bosco, pesce, molluschi, patate, carne bianca. Questi alimenti abbondano di questi preziosi sali .I sali oltre ad avere una funzione regolatrice da un punto di vista metabolico, possono aiutare dopo questo periodo di feste nella depurazione dell’organismo e migliorare tutte le funzioni organiche. Ecco i sali più importanti e le loro funzioni.

FLUORURO DI CALCIO Terapia organica Da un punto di vista organico mantiene i tessuti giovani, evitandone l’indurimento, protegge dalle ulcerazioni della mucosa, della cornea, degli organi genitali, degli arti inferiori, favorisce la guarigione delle piaghe da decubito e le piaghe in genere. Previene l’insorgere di fibromi, l’indurimento delle linfoghiandole, di calcoli e dell’artrosi. Terapia psichica Sul piano psichico fornisce elasticità, curiosità, assenza di pregiudizi, interviene curando le perversioni, la paranoia, le manie di grandezza e manie in genere. FOSFATO DI CALCIO Terapia organica Indicato nei casi di rachitismo, incurvamento della schiena, oppure crescita rapida degli adolescenti, anemia, depressione, carie, osteoporosi, fistola anale, polipi nasali, stanchezza psichica. Terapia psichica Sul piano psichico fornisce dinamismo, intraprendenza e acutezza intellettuale.

ERMETE S.r.l. di Catia Cecchini www.caduceodiermete.it

SOLFATO DI CALCIO Terapia organica Usato in caso di infezioni, ascessi, fistole, sinusite, otite, broncopolmonite, setticemia, ipertensione arteriosa, strappi muscolari e tendinei, onanismo ed eccessi sessuali, alcolismo, verminosi, meteoropatia. Terapia psichica Apporta un equilibrio fisico mentale, combatte il logorio interiore per situazioni inconsce, promuove il desiderio di chiarezza, di pulizia e di apertura. Sviluppa entusiasmo ed estroversione. CLORURO DI POTASSIO Terapia organica Usato nei processi infettivi, nelle bronchiti acute, nella gonorrea, nell’orchite, nelle condizioni catarrali otorinolaringoiatriche e nell’infiammazione oculare con lacrimazione abbondante, aiuta il sistema respiratorio. Lenisce le distorsioni articolari con versamento e gonfiore, eczemi, ustioni, herpes delle labbra, genitale, varicella, verruche sulle mani, serve nella coagulazione del sangue. Terapia psichica Sul piano psichico favorisce lo sviluppo di una sensibilità, cura gli stati di ribellione, di oppressione, ipocrisia. FOSFATO DI POTASSIO Terapia organica Agisce contro ogni eccessiva eccitazione, nevrastenie, disturbi della pelle, della mucosa, delle vie respiratorie, eczema, lupus, forfora, caduta dei capelli, catarro nasale, congiuntivite, ulcera corneale, cataratta, diminuzione dell’udito, afte, tonsillite, faringite, leucorrea, epilessia, insonnia, intenso desiderio sessuale dopo le mestruazioni, poliuria, asma, cefalea, alitosi, dolori nevralgici, depressione, disturbi vari accusati al mattino, con il freddo, in seguito a sforzi mentali, contro la tigna, orticaria, nevrite associata a debolezza muscolare, scottature lievi. Studio Piazzale della Resistenza, 3 50018 - SCANDICCI (FI) Tel. 347.6378517 Tel. 055/252296 caduceodiermete@gmail.com

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