Il Brivido Sportivo nr. 33 del 20.09.2012 by SPORTMEDIA GROUP

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86 - n. 32 - Giovedì 20 settembre 2012

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Settimanale di critica e attualità sportiva

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L’esclusiva

Zé Maria: “Pizarro come Garrincha, Jovetic-Toni da pagina 3 coppia ideale”

L’editoriale

L’esclusiva

http://www.atletidicristo.org/intervistezemaria.htm Marcelo Zè Maria è nato nel 1973 in uno dei paesi più poveri del Brasile, "con un pallone sotto il braccio". All'età di cinque anni già giocava in una società calcistica. Malgrado le insistenze di sua madre di smettere di giocare a calcio per impegnarsi negli studi di ingegneria, Zè Maria ha perseguito con tenacia il suo sogno: giocare nella Squadra Nazionale Brasiliana.

Riganò: “JoJo-Toni coppia ideale, Luca farà più di 10 gol”

J O -TO

a pagina 5

A 17 anni giocava da professionista e a soli 21 anni giocò la sua prima partita in maglia verdeoro. Ben presto approdò in Italia come giocatore del Parma con una vita completamente realizzata, ma un grave infortunio lo fece cadere in una profonda crisi e alla fine dei suoi sogni. Forse non avrebbe mai più giocato a calcio!

"In quel periodo buio" racconta Zè Maria "mia suocera, una credente in Cristo Gesù, iniziò a pregare per me e per mia moglie Sandra. In un momento di grande disperazione, nel corso di una telefonata dal Brasile, mia suocera mi disse: "Non ti disperare, il Signore può fare tutto!". In quel periodo con il salmista potevo dire: “Le mie lacrime sono divenute il mio cibo giorno e notte” (Salmo 42:3). Nel mio profondo sconforto pregai: "Signore, Tu conosci le mie lacrime. Vengo davanti a Te perché so che Tu mi darai la forza necessaria".

di alessandro rialti

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A N

A C M C H A V I N O U A N

DA G O L

Da jovetic a Toni fino ad Andrea Della Valle adesso son tutti diventati davvero fiorentini

ono stati giorni da festa popolare. Firenze travolta dalla sua voglia di essere felice. Sembrano lontani secoli gli anni bui della doppia gestione Mihajlovic e di Rossi. Come d’incanto si è tornati ai momenti belli dell’eraPrandelli. E adesso in rapida successione di tempo la Fiorentina di Vincenzo Montella dovrà prima verificare le sue forze anche in trasferta su un campo niente affatto facile come quello di Parma. E subito dopo verrà la notte più attesa, quella del faccia a faccia con la Juventus. Saranno due appuntamenti in grado di far dire fino in fondo quale possa essere davvero la misura della Fiorentina. Certo che la coppia Jovetic-Toni è riuscita a trasformarsi nell’amplificatore dei sogni dei tifosi viola. Ma non ci sono solo Segue in ultima

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Il Brivido Sportivo - Giovedì 20 settembre

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Marcelo Zé Maria

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Dal dio del calcio al Dio del perdono.

L’ex brasiliano del Parma a 360°: dal centrocampo viola alla sfida di sabato fino alle simpatie per la Fiorentina

Zé Maria: “Pizarro come Garrincha, Jovetic-Toni coppia ideale” di michela lanza

un volto noto del calcio italiano e mondiale, uno che nel nostro campionato ha indossato diverse maglie (da quella del Parma a quella del Perugia, fino a quella dell’Inter) ma mai quella della Fiorentina, anche se Firenze ce l’ha nel cuore. Un viso che ispira simpatia, ma soprattutto un ex campione brasiliano (46 presenze con la maglia verdeoro, una Coppa America e una Confederations Cup vinte entrambe nel 1997) che mastica calcio e segue con attenzione ogni vicenda pallonara di casa nostra, nell’attesa di una chiamata per poter svolgere la sua nuova attività di allenatore (ha conseguito il patentino di allenatore di Prima Categoria UEFA Pro il 5 luglio scorso presso il Centro Tecnico di Coverciano). Stiamo parlando di José Marcelo Ferreira, più noto come Zé Maria, ex compagno di squadra prima di Fabio Liverani (entrambi giocatori del Perugia dei miracoli di Serse Cosmi), poi di David Pizarro (nell’Inter di Roberto Mancini). Così, da buon brasiliano

amante del bel calcio e del possesso palla, Zé Maria ha espresso in esclusiva al Brivido Sportivo la sua opinione sul centrocampo della Fiorentina di Montella, raccontando le analogie tra Liverani e Pizarro e svelando qualche retroscena che lo riguarda, oltre alla sua amicizia con l’ex Edmundo. La Fiorentina sta esprimendo un ottimo calcio battendo tutti sotto il profilo del possesso palla. Tutto questo è merito soprattutto di Vincenzo Montella e del lavoro meticoloso del suo staff, ma anche degli uomini che ha a disposizione, in primis dei centrocampisti tra i quali spicca David Pizarro che il tecnico stesso ha definito «un giocatore che ha un difetto solo: la squadra non potrà fare a meno di lui». Lei che ci ha giocato insieme nell’Inter cosa ci dice delle doti del cileno? «Lo conosco bene e non posso che dar ragione a chi lo ha voluto a Firenze perché è un grande giocatore, dentro il campo si distingue per la forte personalità, sa guidare la squadra (l’ha sempre fatto in tutte le squadre

in cui ha militato: nell’Udinese, nell’Inter, nella Roma, oggi nella Fiorentina) ed abbina qualità tecniche ed esperienza». E’ davvero l’uomo in più della squadra di Montella? E sarebbe davvero così pesante la sua assenza il giorno in cui dovesse mancare? «La sua assenza si sentirebbe, si! È per questo che credo che nessuna squadra dovrebbe ruotare intorno ad un solo giocatore, anche se è vero che lui e Jovetic sono i pilastri della Fiorentina di Montella. Prima possibile, Vincenzo dovrà trovare qualcuno (o la maniera) in grado di sostituirlo il giorno in cui sarà costretto a rinunciarci o per una squalifica, per un infortunio o per qualunque motivo. Avere giocatori che sono punti di riferimento come Pizarro, induce la squadra che ti affronta a cercare di limitare al massimo la loro libertà di azione e diventa dura quando gli avversari riescono a trovare il modo di bloccare le fonti di gioco di una squadra. Ma Vincenzo questo lo sa, sa che la sua Fiorentina non può dipendere da un solo giocatore, come

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sa (però) che Pizarro è un giocatore fondamentale di cui potersi fidare ciecamente». In generale, la Fiorentina ha cambiato molto (9/11 della squadra sono nuovi di zecca), ma è proprio a centrocampo che ha optato per una rivoluzione maggiore cambiando non solo le pedine ma anche la mentalità del gioco: con Borja Valero, Pizarro e Aquilani che hanno preso il posto di Lazzari, Montolivo e Behrami la prerogativa è tenere il pallino del gioco in mano. Pensa che sia una politica giuhttp://www.atletidicristo.org/intervistezemaria.htm sta quella messa in atto dalla società viola? Marcelo Zè Maria è nato nel 1973 in uno dei paesi più poveri de «Fare questa domanda ad un brasilianoBrasile, – sor- "con un pallone sotto il braccio". All'età di cinque ann ride – è come avere già già giocava in una società calcistica. Malgrado le insistenze di su la risposta. Partiamo dal madre di smettere di giocare a calcio per impegnarsi negli studi d presupposto che il ceningegneria, Zè Maria ha perseguito con tenacia il suo sogno trocampo è il cuore di ogni squadra e giocare che un nella Squadra Nazionale Brasiliana. reparto di centrocampo che sa giocare il pallone, ma allo stesso tempo sa A 17 anni giocava da professionista e a soli 21 anni giocò la su difendere, è fondamenprima tale. La Fiorentina di partita in maglia verdeoro. Ben presto approdò in Itali oggi ha uomini là come in mez-giocatore Tornando a Pizarro, vie- realizzata piace: vincere giocando del Parma con una vita completamente zo che quando hanno la bene è la cosa più bella ne in mente la prima epoma un grave infortunio lo fece cadere in una profonda crisi e all palla fanno male con che ci sia nel mondo del ca-Della Valle, quando in dei suoi sogni. Forse nondàavrebbe più giocato lanci lunghi, con fine passagcabina mai di regia c’era un a calcio! calcio. E’ appagante, gi corti, con verticalizza- soddisfazione, è il mas- altro signor giocatore zioni, con accelerazioni, simo. La Fiorentina di che risponde al nome di con inserimenti. La poli- Montella lo sta facendo Fabio Liverani col quale "In quel periodo buio" racconta Zè Maria "mia suocera, un tica della Fiorentina mi e lo sta facendo bene». lei ha giocato a Perugia.

di Poli Alessandro e Malva Antonio

credente in Cristo Gesù, iniziò a pregare per me e per mia mogli Sandra. In un momento di grande disperazione, nel corso di un telefonata dal Brasile, mia suocera mi disse: "Non ti disperare, Signore può fare tutto!". In quel periodo con il salmista potev dire: “Le mie lacrime sono divenute il mio cibo giorno e notte (Salmo 42:3). Nel mio profondo sconforto pregai: "Signore, T conosci le mie lacrime. Vengo davanti a Te perché so che Tu m darai la forza necessaria".

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Quali sono le similitudini e le differenze tra il cileno e il romano? «Molte similitudini e qualche differenza: parliamo di due ex trequartisti che sono stati arretrati e fatti diventare registi. Entrambi con i piedi buoni, il lancio lungo e il passaggio corto. David (Pizarro, ndr), però, ha qualcosina in più rispetto a Fabio (Liverani, ndr): è più veloce e ha il dribbling più facile. Liverani era più lento e non aveva quel tipo di giocata nelle sue corde, per questo in una ipotetica classifica Pizarro ha un punto in più, anche se sono due giocatori nati per il loro ruolo». Pizarro in tre parole. «Intelligente, testardo e genio. Nel suo ruolo è davvero un mago, un genio. Sa sterzare come pochi e lo fa in ogni zona del campo. In più, nonostante tutti conoscano a memoria la sua mossa, nessuno riesce a fermarlo, a bloccarlo. Un po’ come Garrincha che faceva sempre lo stesso dribbling e mai nessuno è riuscito a limitarlo. Fa bene Montella ad affidarsi e a fidarsi di Pizarro. Lo conosce bene, sa quello che vale e che può dargli». La Fiorentina di Liverani (e della coppia ToniMutu) si piazzò terza (sul campo) e poi quarta

(con la staffetta Pazzini-Vieri per giocare accanto a Mutu). Quella di Pizarro (e della coppia Jovetic-Toni), dove pensa si possa posizionare? «E’ presto per dirlo, il campionato è appena iniziato e per adesso è molto strano. Vediamo il Milan perdere due partite su tre, l’Inter non decollare in casa, la Lazio vincere ovunque, la Roma fare un solo punto in due sfide tra le mura amiche. Ma la Fiorentina, indipendentemente da questo, se sta bene può fare davvero un’ottima figura. La squadra di Vincenzo, che sta dimostrando di essere davvero bravo, può tranquillamente conquistare una posizione importante della classifica e puntare all’Europa League. Juve, Napoli e Roma sembrano essere le squadre più accreditate per le primissime posizioni, ma la Fiorentina può fare bene e ambire in alto. Anzi lo auguro a Montella e alla squadra, anche perché sono sempre stato un tifoso viola. Ricordo ancora di quando sono arrivato io in Italia, allora la Fiorentina era una delle ‘sette sorelle’ e mi è sempre rimasta simpatica, così come da sempre sono innamorato di

Firenze… Per questo spero che Vincenzo porti la squadra in alto». Ma tutto questo affetto per la Fiorentina a cos’è dovuto? Magari è stato vicino ad indossare la maglia della Fiorentina? «Anche. Si, sono stato vicino ad indossare la maglia della Fiorentina parecchie volte nell’epoca Cecchi Gori. La volta in cui ci sono stato veramente ad un passo risale al primo anno di Roberto Mancini sulla panchina viola. Ci vedemmo in un ristorante, lui mi chiese se mi avrebbe fatto piacere arrivare a Firenze, poi però non se ne fece più di niente. Ma la mia simpatia per i colori della squadra del capoluogo toscano è anche frutto della mia amicizia con Edmundo e Amaral. Entrambi mi hanno sempre parlato molto bene della Fiorentina e della piazza di Firenze. E poi ci metto il carico da novanta: la bellezza della città. Ho girato il mondo, conosco tanti posti e posso garantire che la vostra è una delle città più belle del mondo. Nessun dubbio a riguardo». Un parere sul ritorno di Toni e sulla coppia formata con Jovetic: se il centravanti di Pavullo sta bene fisicamente

c’è chi sostiene che per il 3-5-2 di Montella sia la miglior coppia possibile per la Fiorentina. «Lo credo anche io. È una coppia perfetta, l’uno completa l’altro. Jovetic è un ragazzo che ha iniziato questo campionato al meglio, con la testa giusta. Inoltre è un vero fuoriclasse. Toni può reggere e fungere da appoggio necessario per il montenegrino perché, nonostante sia molto alto, è anche bravo tecnicamente, quindi può dialogare con Jovetic senza problemi. E poi, non lo scopriamo certo adesso, è un attaccante vero, uno che ha sempre fatto gol. Il suo un ritorno romantico? Si, ma anche tecnico ed economico se si pensa all’intelligente operazione di mercato che ha soddisfatto entrambi, giocatore e società». Intanto sabato la Fiorentina giocherà a Parma, in un ambiente che lei conosce benissimo. Che partita si aspetta, quali le difficoltà che i viola possono riscontrare? «Sarà una partita difficile per i viola perché, nonostante anche domenica abbia perso a Napoli, il Parma non gioca affatto male. È una squadra che ha carattere e lotta fino alla fine. Quindi credo che

il pubblico assisterà ad una bella gara. Un pronostico? Tutti sanno quanto io sia legato a Parma. Sono arrivato in Italia a 23 anni e con i ducali ho passato due stagioni ricche di soddisfazioni, sfiorando pure uno scudetto (il Parma, nella stagione 1996-97, arrivò secondo con 63 punti, dietro alla Ju-

ventus capolista con 65 punti, ndr). Proprio per questo, l’unica partita nell’arco di un campionato in cui non tifo Fiorentina è quella contro il Parma. Amo Firenze, ma solo per sabato parteggio per i ducali. E spero di poter essere al Franchi martedì prossimo per il match contro la Juve».

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Parla l’ex bomber viola che si avventura in un suggestivo pronostico

Riganò: “JoJo-Toni coppia ideale, Luca farà più di 10 gol” di Alessandro latini

jajic gioca un’ora al servizio di Jovetic, Toni in pochi minuti trova il gol su assist del montenegrino. Ruota intorno a questa sintesi l’attacco della Fiorentina. Contro il Catania il vero protagonista ancora una volta è stato Stevan Jovetic, punto di riferimento imprescindibile per tutto il gioco di Montella: in coppia con Ljajic si trova a meraviglia, gioca centravanti e arriva al gol con una certa regolarità. Quando gioca con Toni si deve allargare in veste di seconda punta con il compito di distribuire spesso anche assist. Contro i siciliani ne ha regalato uno a Toni (gli voleva donare anche la fascia di capitano dopo l’uscita dal campo di Pasqual, ma lo stesso Toni ha rifiutato lasciandogliela) e, senza voler togliere niente alla prestazione volenterosa del giovane Adem, la gente ha cominciato ad immaginarsi la coppia offensiva dell’immediato futuro: ovvero Toni-Jovetic. Uno che di attaccanti se ne intende è Chistian Riganò, ex bomber viola e tifoso della squadra di Montella tanto che tutte le domeniche è presente in tribuna con il figlio per tifare per la Fiorentina. A lui il Brivido Sportivo non poteva non chiedere un parere su questo duo d’attacco che appare ben assortito allargando poi il discorso a tutto ciò che riguarda l’universo viola. Riganò, domenica era in tribuna al Franchi in veste di tifoso: che impressione le ha fatto questa Fiorentina? «E’ una bella Fiorentina, mi piace. Anche domenica abbiamo fatto una buona gara e abbiamo concesso poco al Catania. E’ normale che nel primo tempo se non ci pensava Jovetic con un’invenzione a sbloccare la partita non saremmo passati in vantaggio perché mancava profondità in attacco. Nella ripresa con l’ingresso di Toni le cose sono cambiate. Con questo gran possesso palla è difficile sfondare sempre centralmente. Quando Pasqual va sul fondo e mette al centro c’è bisogno di uno

in area che fa gol di testa e nel primo tempo contro il Catania un paio di occasioni di questo tipo le abbiamo sciupate perché in area non c’era nessuno. Con Luca in campo c’è più profondità e le sue caratteristiche

la al centro e lui la può buttare in rete». L’ingaggio di Toni potrà essere importante anche per costruire un gruppo unito? «Sicuramente si. Luca è un ragazzo eccezionale. Con lui ho avuto modo di

care vuol dire che il ragazzo lo merita. Anche se non dovesse partire titolare è comunque una risorsa importante per la Fiorentina. Con le sue qualità può essere decisivo a gara in corso». Poi c’è Mounir El Hamda-

dare un segnale alla piazza e con la sua conferma è arrivato forte e chiaro dopo due anni di difficoltà. E’ stato giusto trattenerlo quest’anno, poi se la prossima estate vorrà andare via dovrà portare tanti bei soldi. Io perso-

Lui invece è uno che tiene botta agli attaccanti possenti. Mi sarebbe davvero piaciuto confrontarmi con lui». L’entusiasmo sta tornando. E la prossima partita in casa sarà quella con la Juventus…

danno due alternative di gioco alla Fiorentina, che può dialogare palla a terra ma anche con palloni alti. Senza di lui mi sembra che il possesso palla sia un po’ fine a se stesso». Secondo lei la coppia Jovetic-Toni è quella giusta per questa Fiorentina schierata con il 3-5-2? «L’ho già detto e lo ripeto: Luca secondo me farà più di dieci gol se riuscirà a giocare con continuità nel corso della stagione. Sono sicuro che sia il partner ideale per Jovetic. Sarà il campo a dare il responso finale. Il modulo 3-5-2 è adatto a loro due anche se in panchina c’è un allenatore capace come Montella che può variare modulo anche durante la partita. Cuadrado a destra e Pasqual a sinistra sono garanzie per Toni, mettono la pal-

fare due ritiri ai tempi di Prandelli e so che tipo di persona sia. E’ uno con tanto carisma, all’interno del gruppo gli piace scherzare e può dare sicuramente una mano per formare un gruppo compatto insieme a gente come Pizarro e Pasqual. Luca si sa far voler bene, con il gol al Catania è come se non fosse mai andato via da Firenze». Oltre a Toni, lotta per un posto vicino a Jovetic pure Adem Ljajic. Che impressione le ha fatto in questo inizio stagione? «Adem mi piace perché si muove bene, si vede che ha le qualità. Sta a lui avere continuità e mettersi in mostra. Contro il Catania mi ha impressionato anche per quel recupero difensivo che ha salvato un gol: si sacrifica per i compagni e se Montella lo fa gio-

oui, pure lui spera in una maglia da titolare. «E’ un ragazzo che ha una voglia matta di giocare, lotta su ogni pallone e sgomita con gli avversari. Per me sono tutti segnali positivi, poi è chiaro che gli attaccanti devono fare gol. La palla la sa trattare, è un’arma importante». Pensa che il mancato arrivo di Berbatov si rivelerà una carenza importante per la Fiorentina? «Di certo se fosse arrivato il bulgaro non sarebbe arrivato Toni. Resto convinto che a gennaio la Fiorentina prenderà un altro attaccante ma ci sono diversi mesi per capire quanto renderanno i vari Toni, Ljajic ed El Hamdaoui». Il miglior colpo di mercato è stato trattenere Jovetic a Firenze? «Ovviamente si. C’era da

nalmente non me ne andrei mai da Firenze, ma capisco che possa avere l’ambizione di vincere titoli importanti. Quello che conta è che sia rimasto con la giusta convinzione e i quattro gol in tre partite realizzati finora dimostrano che è così». Da ex attaccante come avrebbe visto un duello tutto fisico con Facundo Roncaglia, il nuovo idolo dei tifosi? «Se avessi trovato uno tipo lui a marcarmi mi sarei molto divertito. Quando sostieni un duello impari fisicamente con un difensore non è divertente, perché magari l’arbitro favorisce chi è più basso e meno forte fisicamente nei contrasti finendo per fischiare sempre contro l’attaccante perché il difensore di turno cade per terra.

«La gente adesso è contenta, ma io vorrei vedere ancora più persone allo stadio. Ai miei tempi, ma anche nell’era-Prandelli, lo stadio era molto più pieno. A parte questo mi sembra che il pubblico abbia sempre dato una mano. I tifosi viola ogni tanto si lasciano andare a qualche fischio, ma alla fine ci sono sempre per trascinare la squadra. Martedì spero sia la volta buona per fermare la Juve, ormai sono diversi anni che la Fiorentina non vince contro i bianconeri. Credo che i cinque gol presi lo scorso anno brucino ancora molto, anche se tanti giocatori non sono più presenti in rosa. Basta pensare a quella sconfitta e al fatto che si gioca contro la Juve, la carica deve essere pazzesca».

Il Brivido Sportivo - Giovedì 20 settembre DIRETTORE RESPONSABILE Michela Lanza direttore@brividosportivo.it REDAZIONE redazione@brividosportivo.it CONSULENTE EDITORIALE Alessandro Rialti

PErsonaggio

di alessandro latini

a faccia da duro piace da impazzire ai fiorentini, ma anche quello che fa in campo non è niente male. A Firenze è ufficialmente scoppiata la ‘Facundo Roncaglia mania’. Il difensore argentino è già entrato nel cuore dei tifosi che contro il Catania, a partire dalla curva Fiesole, hanno cominciato a tributargli i primi cori. Uno strappo alla regola, perché al momento si canta soprattutto per la maglia, senza dediche ai singoli giocatori. Ma per questo difensore tutto cuore e coraggio è stata fatta un’eccezione. Lui gradisce e va avanti per la sua strada, consapevole che quell’affetto lo può consolidare solo con le prestazioni in campo. Facundo (ormai i tifosi lo chiamano così) ha cominciato la sua scalata al cuore della gente fin dal ritiro estivo di Moena, quando dimostrò a Montella di aver intenzione di dare battaglia fin da subito per una maglia da titolare. Propedeutico, in questo senso, il lavoro dell’allenatore viola che ha ‘calato’ subito il personaggio nella realtà italiana. Roncaglia ha capito che deve dosare l’irruenza e deve essere disciplinato tatticamente. Il resto è farina del suo sacco. Il cuore e la grinta che mette in campo sono un quel qualcosa in più che lo fa emergere rispetto agli altri. OCCHIO AL DESTRO. E a Firenze un giocatore così

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COLLABORATORI Alessandro Rialti, Michela Lanza, Ruben Lopes Pegna, Luca Capanni, Alessandro Latini, Giampiero Tosi, Duccio Magnelli, Chiara Baglioni. FOTO La Presse

Il nuovo idolo La maglia n. 4 a ruba nei negozi. E il tam tam su internet non accenna a diminuire

E’ scoppiata la ‘Roncaglia Mania’: Firenze ha un nuovo idolo non può che riscontrare simpatie. In molti lo accostano a Daniel Passarella, uno che da queste parti ha lasciato un’impronta indelebile. Se qualcuno gli fa notare che il Caudillo aveva anche i piedi buoni lui raccomanda pazienza, ancora Firenze non ha visto tutto. E forse è proprio così e chi ha potuto vedere gli allenamenti in Trentino può confermare che il nostro Facundo ha anche un destro terrificante sui calci da fermo. Sarà difficile per lui farsi spazio nelle gerarchie dei tiratori viola, ma nessuno si sorprenda se, quando verrà assegnata una punizione alla Fiorentina al limite dell’area avversaria (in posizione centrale), vedrà Roncaglia presentarsi sul pallone. Sarà un avvertimento per la barriera e per il portiere: la porta la prende spesso e se la mira è giusta la potenza è solo una logica conseguenza. Lui intanto si gode il momento. Firenze lo ha conquistato in tutto e per tutto con le sue bellezze. Se ne va in giro per la città con un cappello calato fin sugli occhi, per godersi lo spettacolo con un pizzico di privacy. Ma lui di riserva-

tezza non può averne, perché i fiorentini si sono letteralmente innamorati. TAM TAM INARRESTABILE. La sua maglia n.4 va a ruba nei negozi, ma quello che colpisce di più è il tam tam mediatico che lo circonda. Giura di non saperne niente anche perché non è uno che fa uso costante di social network, ma l’idea di essere diventato un beniamino per i fiorentini non gli dispiace. Su Facebook il buon Facundo è presente sulla bacheca di ogni singolo tifoso. I gruppi che lo riguardano (compreso il suo fan club ufficiale) sono stati presi d’assalto dalla gente. C’è voglia di condividere e confrontarsi su questo personaggio che riscalda i cuori per la sua grinta, ma che è anche un punto di riferimento in campo per Montella. E’ così che si è trasformato per la gente in una sorta di Chuck Norris di ultima generazione, con tanto di aforismi che ne esaltano qualsiasi tipo di dote, soprattutto la fisicità e il temperamento. I tifosi si sbizzarriscono e sono nate anche un paio di canzoni che raccontano le sue fantomatiche imprese.

MIRINO PUNTATO. C’è un motivo preciso, però, per il quale la gente sta ‘caricando’ Roncaglia come una molla. Tutto porta a martedì prossimo, quando al Franchi arriverà la Juventus di Antonio Conte. I tifosi vedono in lui il giocatore giusto per fermare (con maniere più o meno forti) i vari Vucinic, Giovinco, Matri. Sono partiti slogan e appelli per caricarlo al massimo e, tramite lui, per caricare tutti i compagni. Facundo ha già assicurato di aver capito molto bene l’importanza della partita ed è determinato a dare battaglia dal primo all’ultimo minuto. Il Franchi sarà stracolmo, pronto per esplodere ad ogni sua singola giocata, soprattutto se dovesse riuscire a sfruttare una palla inattiva per segnare il gol vittoria. Un sogno ad occhi aperti, quest’ultimo, ma il roccioso argentino ha già dichiarato di averci fatto un pensierino vero. Sarebbe la ciliegina sulla torta, anche se il suo mestiere è quello di fermare gli attaccanti avversari. Musica per le orecchie dei tifosi, che del Torito sono già innamorati pazzi.

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La storia Nel club emiliano ben 5 giocatori che sono stati a Firenze

La Fiorentina a Parma per sfatare la Legge dell’ex di RUBEN LOPES PEGNA

inque ex. Sono tanti davvero anche se per ragioni varie non tutti saranno in campo sabato pomeriggio al Tardini di Par-

ma. Sarà un’occasione comunque per ritrovare molti volti conosciuti del passato recente della Fiorentina. Carvalho De Oliveira Amauri, Massimo Gobbi, Marco Marchionni, Alessandro Lucarelli e Jaime Valdes, in rigoroso ordine alfabetico, hanno indossato tutti la casacca viola durante la gestione-Della Valle, anche se solo qualcuno ha lasciato veramente il segno. Due di loro, Gobbi e Marchionni, sono stati anche protagonisti nell’ultima Champions disputata dalla Fiorentina, nel 2009/10. Bei tempi quelli che i tifosi viola

sperano presto di rivivere. Ricordiamoli allora questi giocatori che speriamo non facciano sabato brutti scherzi alla loro ex squadra. AMAURI. E’ arrivato a Firenze a gennaio di

quest’anno negli ultimi giorni di mercato per sostituire Gilardino, ceduto al Genoa. Il centravanti brasiliano, naturalizzato italiano, però, per una condizione atletica approssimativa (non giocava una partita da quasi nove mesi) e per una serie di infortuni (quello con la Roma all’Olimpico gli ha fatto saltare le ultime 4 gare) ha giocato davvero poco. Al suo attivo soltanto 13 presenze e 1 gol, all’89’ a San Siro con il Milan alla vigilia di Pasqua che ha regalato alla Fiorentina la vittoria in rimonta (2-1) e tre punti fondamentali per la sal-

vezza. Da lodare per l’impegno profuso e per una grande abnegazione. Ma il senso del gol francamente l’aveva smarrito con il trascorrere degli anni. La Fiorentina non gli ha rinnovato il contratto in scadenza a giugno ed è tornato al Parma, dove era stato da gennaio a maggio del 2011, segnando 7 reti, una delle quali anche ai viola. GOBBI. Dei cinque gigliati passati al Parma è quello che a Firenze è rimasto per più stagioni, quattro, dal 2006/07 al 2009/10. Nell’estate del 2010 non gli fu rinnovato

il 2 marzo 2008, quando i viola vinsero per 3-2. LUCARELLI. Il capitano del Parma e fratello di quel Cristiano più volte accostato alla Fiorentina, a Firenze ha trascorso solo una stagione, in serie B, nel 2003/04, disputando 31 partite. Il difensore livornese fu protagonista nella prima parte del lungo torneo (46 giornate più le gare di spareggio). Dopo il mercato di gennaio fu messo un po’ in disparte. Mondonico gli preferiva spesso Viali e Delli Carri. Così non giocò neppure le sfide per

il contratto scaduto. Così il giocatore decise di approdare a Parma. Gobbi era arrivato in riva all’Arno nell’anno più difficile, quello del dopo Calciopoli con 15 punti di penalizzazione. Con la Fiorentina si è tolto delle grandi soddisfazioni, disputando anche una partita in Nazionale e giocando da protagonista in Europa (da ricordare la sua discutibile espulsione decretata da Ovrebo all’Allianz Arena contro il Bayern in Champions sull’1-1). Prandelli da centrocampista di sinistra lo ha utilizzato anche nel ruolo in terzino. E comunque è risultato un jolly davvero prezioso. Al suo attivo 81 presenze in campionato e 2 gol, uno storico alla Juve a Torino (quello del momentaneo vantaggio, ovvero dell’1-0)

la promozione con il Perugia. L’anno dopo passò al Livorno, tornato in serie A. Oggi a 35 anni è comunque ancora un elemento importante per la squadra di Donadoni grazie alla sua grande esperienza. MARCHIONNI. E’ tornato al Parma, dove aveva già giocato dal 2001/02 al 2005/06 (a parte una parentesi di sei mesi al Piacenza da gennaio a giugno del 2003), la scorsa settimana. Da svincolato (la Fiorentina non gli ha rinnovato il contratto scaduto a giugno) ha, infatti, potuto tesserarsi per la sua nuova squadra anche dopo la chiusura del mercato. A Firenze era arrivato su richiesta di Prandelli nell’estate del 2009. L’attuale commissario tecnico azzurro lo aveva già avuto

con sé in Emilia e lo riteneva importante per la nuova Fiorentina. Nella sua prima stagione in viola (2009/10) – la migliore – al suo attivo 6 gol in campionato in 29 partite. E un gol anche in Champions, agli ungheresi del Debrecen al Franchi nel match vinto dai gigliati per 5-2. Inoltre tre partite anche con la Nazionale di Marcello Lippi. E’ rimasto a Firenze per tre anni ma con Mihajlovic e Delio Rossi ha trovato poco spazio e ha giocato meno: 24 presenze e un gol nel 2010/11, 8 e nes-

suna rete nel 2011/12. In totale 61 incontri e 7 reti in campionato. Poi il suo addio senza troppi rimpianti. VALDES. A Firenze è stato davvero poco. Da luglio del 2004 a gennaio del 2005, nella prima stagione dei Della Valle in serie A. All’attivo del fantasista cileno soltanto cinque partite senza neanche un gol. Fu ceduto al Lecce come parziale contropartita per l’acquisto da parte della Fiorentina di Bojinov. Di lui i tifosi viola hanno pochi ricordi.

Il Brivido Sportivo - Giovedì 20 settembre

Il pungiglione

Jojo e il mercato: ma perché Di Marzio non si riposa un po’?

i rischia d’essere monotoni ma ci tocca a sguinzagliare le api per i soliti motivi, cioè il solito motivo: Jovetic. A Sky, tra la D’Amico (chissà se la fosse ‘nemica’) e compagnia, quando si parlava di Fiorentina non si poteva non accennare alla famosa clausola rescissoria. Ora che sembran rassegnati al fatto che quest’anno il montenegrino rimarrà a Firenze, il tormentone si sposta su quanto dovrà pagare l’anno prossimo chi lo comprerà. Perché che qualcuno lo compri per loro è matematico come che il sole sorgerà domattina. Il colmo l’ha raggiunto Di Marzio che l’ha chiesto addirittura a Montella, durante l’intervista che avrebbe dovuto riguardare la partita col Catania, quanto lui pensava che sarebbe stato il giusto valore di questa famosa clausola. Può essere domanda più cretina? Cosa vuoi che ne sappia l’allenatore? Se avesse un suo parere, come chiunque può avere, pensi che sia così deficiente da dirtelo? Infatti lo scafato napoletano Montella gli risponde con una battuta: “Di Marzio, il calcio-mercato è chiuso, ma perché non ti riposi un po’ anche tu?” Non contenti ci riprovano con Jovetic, domanda diretta, e lì ci salva un guasto tecnico che interrompe il collegamento. Ma la volete far finita? Jovetic è della Fiorentina ed ha quattro anni di contratto, è cominciato adesso il campionato, volete, insieme a Di Marzio, andare a riposare, che è un eufemismo per non consigliarvi altra destinazione? Nel frattempo le api volano ed i pungiglioni sono roventi.

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Gli è tornato i’ 30, non la fine del mese ma Lucone pennellone

nche i’sole e gli ha perso i’capo pe’ questa viola! Di fatti e pa’ tornao primaverile come ‘n estasi perché lei la gli si presenta com’una primavera botticelliana, tra svolazzi e sorrisi. Bella da svenire! Oddio i’Pecche più che botticelliano e pare un caratello, però pien di vin santo di quello bono. Lui gli è i’cardine di tutto, la leva di quello che se trovaa i’punto d’appoggio e volea sollevare i’mondo e ‘nfatti e ci solleva tutti. Grazie Roma! Come que’ bischeri di’Milanne e regalaran Pirlo alla Juve e gni fecen vince’ lo scudetto, così ora que’ tonchi di giallozzozzi e gli hanno regalao Pizarro a noi e… i’resto ditelo voi perché e mi commovo! ‘Ntorno a i’cardine però e si movean tutti. O che c’è n’è uno poco

bono? No, neanch’uno, anzi e se n’ha anche dimorti ‘n panca che gli è un peccato facceli stare (a alla lunga magari e sarà un probrema, speriamo di no). O chi l’arebbe detto l’anno scorso di stare a fa’ questi discorsi? Miracolo a Firenze e i’nonno e si riempie di lividi pe’ esse’ sicuro che un sogna. Gli è tornato anche i’30! Non la fin di’ mese, no, Lucone Toni pennellone, quello de’ 31 go’ e tutti a piglia’ pe’ la sella: “lo spazio e l’ospizio”, gli è vecchio, gli è ito, gin-Tonic, e tutte le corbellerie che quelle carogne de’ mi’ concittadini e sanno tira’ fori. Meno male che la maggioranza la un n’è staa silenziosa e l’ha ‘nvece fatto festa, ovazioni pe’ Toni e lui e gli ha ripagati: un minuto e un go’, se va a queste medie e

batte i recorde de’ 31, perché ora e gli ha anche Nasello accanto (e pe’ quello di sabato e potrebbe cominciare a ringraziallo). E gli è bastao quella mezzora pe’ capire icche po’ esse’ questa

Fiorentina co’ un centrattacco: e partia ‘n vertihale e s’aprian l’acque, come davanti a Mosè, e gli è un antro giohare. Se regge, se un si fa male (perché l’età la c’è e i’nonno ne sa quarcosa di quanto la conta), pe’ minuti che potrà reggere, e si potrà fanne piange’ diversi, a comincia’ da quelli di martedì quest’artro. Fa fai i’bischero parrucchino, tienili anche con noi ‘n panca Asamoah e Vucinicce e poi tu lo ‘edi icche l’è bon pella tosse! Ma prima e c’è Parma, lì e dean esse’ artri tre, e un c’è verso, pe’ mette’ fieno ‘n cascina prima della grande vendetta, evento pe’ i’ quale i’nonno e gli ha di già da parte du’ bocce di quello bono, una pe’ principiare e una pe’ festeggiare. Forza Violaaaaaaaaaaa aaaaaaaaaa!

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L’attesa Aspettando quella che al Franchi è da sempre la Partita

Tifosi già al lavoro, sorprese in vista per Fiorentina-Juventus di Luca Capanni

a febbre sale, il 25 settembre si avvicina, i riflettori del Franchi si preparano ad accendersi su quella che per Firenze sarà sempre la Partita dell’anno. In mezzo c’è la trasferta di Parma e la banda Montella deve concentrarsi adesso esclusivamente su quella, ma lo stesso non vale per la tifoseria. Pur non trascurando la gara con i ducali, gli ultras viola sono già al lavoro per riservare un trattamento ‘speciale’ all’‘ospite d’onore’ Juventus. A proposito d’onore, ma stavolta senza virgolette e senza ironia, la curva Fiesole e lo stadio intero domenica scorsa hanno commemorato il ventennale della scomparsa del loro indimenticato leader, Stefano Biagini detto ‘Pompa’, riservandogli un toccante tributo. Cori fragorosi ed uno striscione per lui: «Venti anni fa come oggi, Pompa vive sempre». Tanti occhi lucidi, un po’ per la commozione un po’ per l’orgoglio, ed a fine partita l’abbraccio con la figlia, che dalla tribuna ha voluto raggiungere gli ultras sotto la Fiesole per ringraziarli. Orgoglio, dicevamo, di aver avuto un punto

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di riferimento così carismatico e di averlo ancora: questo il sentimento unitario della Fiesole, che si sta ricompattando. Fra i capisaldi più granitici c’è appunto anche la rivalità con la Juventus. Una rivalità sana, ovviamente, ma bella tosta. Nei migliori bar sport di Firen-

ze i sostenitori viola si stanno ritrovando per organizzare la serata di martedì sugli spalti. Ci saranno sorprese, questo è certo, per le quali collaboreranno attivamente e economicamente vari viola club ed il movimento dei ‘non tesserati’. In sostanza, metteranno i soldi di tasca

loro, come accadde anche per la coreografia della passata stagione. Domenica scorsa, prima e durante la gara col Catania, hanno attivato una raccolta di offerte volontarie. Ognuno ha messo quello che si sentiva di mettere, da zero in su, e chi non ha avuto la possibilità di contri-

buire ma avrebbe voluto farlo, avrà altre occasioni nell’immediato futuro. Per finanziare le loro iniziative, i tifosi viola non hanno altre fonti se non le proprie tasche, in quanto non si sono mai avvalsi di alcun contributo da parte della società, come invece suc-

cede in altre città d’Italia. «Lo spirito giusto è quello del ‘Pompa’», ripetono gli ultrà viola, e vogliono cavarsela da soli come ai tempi in cui lui li capeggiava. Ci riusciranno anche stavolta: la Fiesole offrirà un forte impatto visivo e coreografico, oltre che sonoro. Proprio in fatto di decibel, la gran parte di loro è convinta che i gradoni del Franchi tremeranno dall’inizio alla fine contro la Juve. C’è ottimismo, le ‘guerre’ intestine alla tifoseria sono scongiurate e la contestazione contro i Della Valle è finita. Piuttosto, sarà ‘acclamato’ in modo speciale (e qui reinseriamo virgolette e ironia) Antonio Conte come avremo modo di constatare martedì prossimo. Insomma, il colore viola è tornato vivace ed unito ed è scoppiato l’entusiasmo. Ecco perché tutti pregustano un Franchi gremito e scatenato. Altro caposaldo ultras: se lo stadio è pieno e la squadra va in campo con la bava alla bocca, c’è da essere sempre soddisfatti. Assioma che nell’ultima sfida con la Juve si è concretizzato solo nella prima proposizione. Raccapricciante ricordo! Ma dall’anno scorso sembra passato un secolo.

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L’evento Tutto pronto per il via alle attività della Scuola di Ginnastica FGI-CONI

Cgf: meno 5 giorni all’inizio dei corsi di Maria Consiglia Grieco

E’

iniziato il conto alla rovescia al Centro Ginnastica Firenze A.S.D. di Sorgane. Meno cinque giorni e la Scuola di Ginnastica FGI-CONI riprenderà la sua regolare attività, ultimo atto che – dopo il rientro in palestra delle sezioni agonistiche di artistica maschile e femminile, e di ginnastica generale – sancirà definitivamente il via dell’anno sportivo 2012/2013, dal prossimo 24 settembre. E anche quest’anno, a una settimana dall’inizio dei corsi, si registra già il pienone sia per quanto riguarda le nuove iscrizioni, sia per le

Mattinata fiorentina

di chiara baglioni

“I

n pochi sanno che un calciatore per arrivare in serie A e guadagnare tanti soldi ha fatto tanti sacrifici”. Così comincia la scheda di presentazione di Alberto Rosa Gastaldo, giocatore degli Allievi Nazionali della Fiorentina e protagonista assieme ad Axel Gulin, Cedric Gondo e Saverio Madrigali del nuovo docu-reality di MTV. Le speranze, la vita da adolescenti, la scuola, l’ambientamento in città lontane da casa: tutto questo verrà raccontato dalle telecamere del canale musicale per eccellenza per il reality sui giovani giocatori della Fiorentina, iniziato lunedì 17 settembre. Il programma si chiama CalciatoriGiovani Speranze e va in onda dal lunedì al venerdì alle 15,10 e alle 19,30 e ogni venerdì con una pun-

riconferme da parte dei vecchi utenti. Come sempre, in linea di mas-

sima i primi corsi (destinati cioè ai nuovi utenti dai cinque anni d’età) saranno collocati il martedì e giovedì, mentre i secondi corsi (vecchi iscritti, bambini e bambine reduci da almeno un anno d’attività) troveranno spazio nei giorni di lunedì e mercoledì. Una delle eccezioni è rappresentata dal corso “Meteore” – gruppo misto dei piccolissimi di 3/4 anni – confermato il lunedì e mercoledì dalle 16.10 alle 17.00. Si raddoppia il corso di Acro-

batica per ragazzine delle scuole medie: visto il successo ottenuto nei tre anni di vita del gruppo, è stato necessario creare un corso, collocato il lunedì e mercoledì, che va ad aggiungersi a quello “storico”, che continuerà gli allenamenti il martedì e giovedì. La società gigliata ha poi in programma – una volta raccolte le necessarie adesioni – di arricchire anche la proposta rivolta ai ginnasti adulti nelle ore serali, affiancando al tradizionale

corso trisettimanale di attrezzistica (ginnastica artistica per adulti, già

cominciato) un corso di ginnastica dolce di mantenimento, a cadenza bisettimanale (lunedì e mercoledì); le serate del martedì e giovedì sarebbero invece dedicate ad un nuovo corso di coreografia e acrobatica, pensato per chi – ginnasti e non – ha voglia di muoversi praticando una disciplina innovativa e divertente, adatta ad ogni età. E allora, chiunque abbia voglia di ginnastica può recarsi presso la segreteria della società, in via Isonzo 26/A dal lunedì al venerdì (ore 9-12 e 16-19), o collegarsi al sito www.centroginnasticafirenze.it. (fotografie di Laura Pieri)

Via il reality sui sogni e le speranze dei giovani viola tata speciale alle ore 22, per un totale di 36 puntate (6 mesi). UN PROGRAMMA DI SUCCESSO. Già lo scorso anno MTV aveva seguito le vicende personali e gli allenamenti di preparazione alle Olimpiadi di Londra delle atlete italiane di ginnastica artistica. Il successo di Ginnaste-Vite Parallele è stato un vero e proprio tormentone per gli adolescenti di tutta Italia, tanto che Carlotta Ferlito, ginnasta classe 1995 membro della squadra nazionale che ha partecipato alle Olimpiadi 2012, conta su Twitter più di 74mila fan e 107mila contatti su Facebook. L’atleta azzurra, grazie anche alle telecamere di MTV che l’hanno seguita persino nel tragitto da casa a scuola, è diventata un vero e proprio idolo per le ragazzine che sognano di fare sport (nello specifico ginnasti-

ca) ad altissimi livelli. PRO E CONTRO. Gli spettatori di Mtv avranno la possibilità di conoscere i giovani calciatori della Fiorentina fuori e dentro al campo. Ragazze, scuola, amici, la lontananza dai genitori. Questo inevitabilmente porterà delle conseguenze non solo positive. Il fenomeno del reality show ruota soprattutto attorno al desiderio di chi vi partecipa di diventare famoso grazie all’apparire bello e vincente. Il rischio che lo show si riveli una facile via di successo va preso in considerazione dalla società viola che comunque, avendo dato il consenso, si sarà preparata. I ragazzi protagonisti, appena sedicenni, devono ancora dimostrare tutto sul campo. E un reality non deve tramutarsi in una scorciatoia per sfondare nel mondo del calcio e tantomeno in serie A.

Il Brivido Sportivo - Giovedì 20 settembre

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il quarto posto in campionato, arrivando al Mugnone FC a cui è andata la miglior Difesa oltre alla splendida vittoria del proprio girone! Assenti i secondi e i terzi classificati che hanno così destinato i loro buoni acquisto derivanti dalla posizione finale in classifica in beneficenza. Ecco le foto dei premiati.

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Aperte le iscrizioni ai campionati c5/c7

ono aperte le iscrizioni ai campionati di calcio a 5/7 2012-13. Ecco il riepilogo delle principali caratteristiche e delle promozioni della prossima stagione sportiva:

CARATTERISTICHE STAGIONE SPORTIVA 2012/13 CATEGORIE: c5/c7 maschile, c5 femminile, c5/c7 maschile over 35, c5 maschile under 21; PRE-CAMPIONATO: (facoltativo) dal 10/17 settembre al 25 ottobre 2012; CAMPIONATO: dal 5 novembre 2012 al 30 maggio 2013 (pausa natalizia dal 22/12 al 06/01/12). Una partita settimanale con possibilità di scelta del campo di gioco e/o giorni di gara. Fase Finale Provinciale nel periodo aprile-maggio 2013, Fasi Finali REGIONALI nel giugno 2013, Finali UNISPORTS nel luglio 2013.Finali REGIONALI nel giugno 2013, Finali UNISPORTS nel luglio 2013. COPPA TOSCANA/SPORTIKA: (facoltativa) dal 12 novembre 2012 al 30 maggio 2013 suddivisa in una prima Fase Eliminatoria a gironi e successiva Fase ad eliminazione diretta. TORNEO DEL PANETTONE: (facoltativo) dal 17/24 dicembre 2012 al 3 gennaio 2013. TORNEI PRIMAVERA - ESTATE: dal 6 maggio al 25 luglio 2013 (seguirà programma dettagliato). LE SPECIALI PROMOZIONI 2012/13 - IN OMAGGIO A TUTTE LE SQUADRE UN KIT DA GIOCO (10 MAGLIE + PANTALONCINI) O € 100,00 B.A.; - ISCRIZIONE GRATUITA DI 10 ATLETI (A TUTTE LE SQUADRE CHE PAGHERANNO SUBITO TUTTE LE QUOTE GARA DEL CAMPIONATO); - CORSO ALLENATORI C5/C7 GRATUITOVALEVOLE MAX PER DUE TESSERATI A SQUADRA.

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Segue dalla prima

loro, anche se Toni ha commosso tutti con quella sua dedica al bambino mai nato. E Jovetic che sembra tornato ad essere felice della sua maglia viola è la dimostrazione visibile dei successi di Andrea Della Valle. E poi la gente, vera protagonista di questi giorni. Con le file ai botteghini per ‘strappare’ un tagliando per la sfida con la Juve di martedì sera, oppure quella che in centinaia e centinaia salirà sui pullman e sulle auto per andare a Parma. E dire che solo pochi mesi fa, nella passata stagione, sugli spalti del Tardini erano appena in 150. Dunque grande attesa per due gare-termometro nella convinzione comunque che qualcosa sia veramente cambiato. Ed è bello che a identificare questa nuova realtà siano uomini così diversi: Luca Toni, con il suo passato da scarpa d’oro e Stevan Jovetic, il ragazzo che non nasconde di aver un sogno: vincere il Pallone d’oro. Tra sogni e ricordi, la Fiorentina ha iniziato una stagione che davvero potrebbe essere bella come il gioco che fin qui ha fatto vedere Vincenzino Montella. Ma adesso è tempo di immergersi in questi due attesi appuntamenti sperando che la sfida con la Juve possa svolgersi all’insegna del grande spettacolo e non rovinata da episodi arbitrali che possano coinvolgere nel modo peggiore la gente. Che queste due occasioni insomma permettano a Parma-Fiorentina e a FiorentinaJuve di trasformarsi solo in eventi calcistici e nulla di diverso. Un’ultima annotazione ci sentiamo di fare in riferimento ad Andrea Della Valle: chi lo voleva più spesso a Firenze adesso sarà sicuramente soddisfatto, il presidente non soltanto non manca un appuntamento ma vive il suo nuovo progetto calcistico con un’intensità formidabile. Diciamo che è diventato fiorentino a tutti gli affetti, e forse lo stesso vale anche per Toni che è tornato tra lo scetticismo di tanti ma che con il coraggio, il dolore e la voglia di dare qualcosa alla sua vecchia maglia è riuscito a ritrovarsi al punto tale che a qualcuno è parso che il tempo non fosse mai trascorso. Infine ci rivolgiamo a Jovetic che sta giocando in un modo straordinario: ci pensi bene prima di immaginarsi altrove perché uomini come Pizarro, Borja Valero, Roncaglia, Gonzalo Rodriguez, Pasqual, Cuadrado, Mati Fernandez non si trovano da tutte le parti, provi a domandarlo a Riccardo Montolivo…

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Fuorigioco Dopo gli ultimi eventi i fratelli Tod’s hanno riconquistato la fiducia del popolo viola di duccio magnelli

a appassionati tifosi della Viola, superata brillantemente la terza giornata di campionato, ci accorgiamo di avere due sole certezze: la prima è che Jovetic non giocherà mai nella Juventus. La seconda è che Andrea e Diego − gli amatissimi (a Firenze) fratelli Tod’s − da ora in poi potranno viaggiare soltanto con Trenitalia perché per entram-

Diego e Andrea: sono ormai ‘due di noi’ bi sarà impossibile acquistare i biglietti di Italo, il nuovo treno della NTV di cui è presidente Luca di Montezemolo. Infatti, alle dichiarazioni al vetriolo di Andrea a proposito del comportamento della Juventus nell’affare Berbatov, si sono aggiunte le parole di fuoco di Diego sugli amministratori e sui proprietari della FIAT (e

quindi sugli Agnelli, casualmente padroni anche della Juventus…). Alla piccata risposta di Montezemolo, avrebbe fatto seguito, secondo indiscrezioni non controllate, l’obbligo di affiggere sulle carrozze di Italo gigantografie con le foto dei Della Valle e la scritta ‘indesiderati’ (il wanted pareva forse eccessivo). Ma se Monte-

zemolo urla tutta la sua rabbia (anche perché DDV è suo socio in affari), la Firenze viola si è, invece, risvegliata felice. Finalmente i due fratelli, sia pure con ritardo, hanno capito il vero spirito della città, la vera essenza del tifo fiorentino, che se da una parte smania per la maglia viola, dall’altra s’infuria quando vede il bianconero

piemontese (le altre squadre con la maglia zebrata le tollera a malapena). La sparata di Diego, però, è anche una prova evidente del suo desiderio di tenersi fuori, almeno direttamente, dalle vicende calcistiche. Andrea ha infatti attaccato in modo diretto la dirigenza juventina, mentre il fratello ha scelto una strada diversa per mostra-

re tutto il suo livore per il comportamento di Marotta & C. Il risultato, agli occhi meravigliati e stupefatti dei tifosi viola, è comunque lo stesso. E allora adesso a DDV rimane da fare una cosa sola per dimostrare tutto il suo amore per la squadra: venire a Firenze, sedersi in tribuna al Franchi e inzuppare di sudore una camicia. Come ha fatto Andrea. Per dimostrare, ormai, di essere anche lui uno di noi.