Il Brivido Sportivo n. 35 del 03.09.2012

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L’editoriale Il gioco è tornato ma mancano i gol Ora la Fiorentina dimostri anche di saper vincere di alessandro rialti

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ra la Fiorentina deve dimostrare di saper anche vincere. Fino ad adesso il calendario è stato complicato e la squadra di Vincenzino Montella l’ha interpretato meglio possibile. Ma ora che le gare diventano possibili non si tratta più di gestire bene i match e giocare bene, ora diventa fondamentale portare a casa i tre punti. Ed è su questo terreno che la squadra viola deve fare il suo vero esame di maturità. Già la partita con il Bologna diventerà il termometro delle reali potenzialità di questa Fiorentina. Finora si è dimostrato senza alcun dubbio che Montella ha saputo costruire un gioco, che il suo centrocampo è in grado di tenere palla come nessun altro e con la sola eccezione di Milano pure la difesa ha grande forza e intelSegue in ultima

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Il Brivido Sportivo - Mercoledi 03 ottobre DIRETTORE RESPONSABILE Michela Lanza direttore@brividosportivo.it REDAZIONE redazione@brividosportivo.it CONSULENTE EDITORIALE Alessandro Rialti

EDITORE E PUBBLICITà Salvini Editore srl Via S. Quirico 167 50013 Campi Bisenzio (Fi) tel. 055.9334666 Fax 055.9334667 info@salvinieditore.it GRAFICA E IMPAGINAZIONE Manuela Ranfagni - grafica@brividosportivo.it

STAMPA Centro Stampa Editoriale srl Grisignano di Zocco (Vi) DISTRIBUZIONE distribuzione@brividosportivo.it

COLLABORATORI Alessandro Rialti, Michela Lanza, Ruben Lopes Pegna, Luca Capanni, Alessandro Latini, Giampiero Tosi, Duccio Magnelli, Federico Pettini, Chiara Baglioni. FOTO La Presse

Il personaggio

Uomo in più Il portiere viola grande protagonista a San Siro contro l’Inter nonostante Milito e Cassano

Le certezze della fiorentina? Con viviano è in buone mani di michela lanza

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ra le tante cose positive di queste prime sei giornate di campionato (perché di negativo c’è solo la pochezza in fase realizzativa degli uomini di Montella) c’è sicuramente lui, Emiliano Viviano. Dopo le prime partite, in particolar modo dopo Napoli, non sono stati pochi coloro che l’avevano criticato, che avevano messo in discussione le sue doti e che avevano addirittura ‘contestato’ la sua eccessiva fede viola. Emiliano, dal canto suo, si è fatto scivolare addosso le polemiche e le illazioni sul suo conto e, da grande persona e professionista come è, ha parlato sul campo. D’ISTINTO E DI RIGORE CONTRO CATANIA E PARMA. Così, già dalla partita interna col Catania, è salito in cattedra decidendo di essere protagonista della ‘sua’ amata Fiorentina. E al 72’ sul risultato di 2-0 in favore della squadra di Montella, ha evitato con un’ottima parata d’istinto su colpo di

testa ravvicinato di Bergessio che gli etnei potessero riaprire la partita. Una parata che è valsa come una rete e che ha certamente finito per restituire carica allo stesso Viviano, prima di allora ‘prigioniero’ più del ruolo di tifoso della Fiorentina che di portiere dei viola. Da quella parata («Forse potevo uscire meglio – ha commentato lo stesso Viviano a fine gara – ma devo giustificare in qualche modo il mio stipendio, no?») è iniziata la vera stagione del portiere ex Inter e Palermo. Infatti, la settimana successiva a Parma ancora una volta il numero 1 viola si è reso protagonista di una prestazione superba. Poche occasioni per mettersi in mostra, ma certamente quelle che bastano per tranquillizzare i tifosi della Fiorentina sulla bontà della scelta della società di puntare su Emiliano per i pali della porta viola. Prima, sull’1-0 per i viola passati in vantaggio con un missile di Roncaglia, si è messo in evidenza al 56’ parando con freddezza

un rigore a Valdes (con la complicità del parmense, reo di aver calciato un po’ debolmente il primo penalty concesso); poi al 90’, dopo l’errore di Jovetic su rigore che avrebbe voluto dire raddoppio per i vio-

la e prima di capitolare e pareggiare a causa del secondo penalty concesso al Parma al 93’, è riuscito a compiere un vero e proprio miracolo su un potente colpo di testa dell’ex Amauri: con un balzo da gatto, ha negato la gioia del gol all’italo-brasiliano salvando ancora il risultato. In attesa della partita dell’anno… TURISTA CON LA JUVE, INCOLPEVOLE A MILANO. Così, forte delle parate compiute contro Catania e Parma, Viviano si è preparato (soprattutto

mentalmente) ad affrontare la Juventus, nella partita delle partite per ogni tifoso viola, quindi anche per lui. Chiunque prima del match contro i bianconeri gli avesse chiedesse un semplice ‘quanto ci senti da 1 a 10 per questa partita’?, lui avrebbe risposto con un lapidario ‘100’. C’è poco da fare, anche Emiliano Viviano sentiva la gara, l’adrenalina addosso di vivere in prima persona tra i pali della porta della Fiorentina l’incontro più affascinante di un intero campionato, quello contro i ‘gobbi’. Ma, ironia della sorte (e anche per fortuna, perché le punta bianconere difficilmente perdonano) la presenza al Franchi di Viviano contro la Vecchia Signora è stata pressoché inutile. La Juve non si è mai resa pericolosa, la Fiorentina l’ha dominata e lui, il ‘Vivio’, si è potuto assolutamente godere lo spettacolo (perché di spettacolo vero e proprio si è trattato) dalla tranquillità della sua area di porta. Insomma, una serata da turista del Franchi,

inoperosa e calma come non mai, contro una Juve mai domata come quella sera da una Viola stratosferica che, però, ha raccolto ancora una volta un solo punto per la classifica che, rispetto al gioco offerto agli spettatori di ogni stadio girato, piange e si rammarica… Allora, carichi dopo la prestazione contro la squadra di Conte e Carrera, la Fiorentina e Viviano si sono diretti a Milano (è storia di pochi giorni fa) dove dovevano affrontare l’Inter e, possibilmente, cercare di sfatare il tabù San Siro. Da ex, il portierone viola è sceso in campo senza timori ma, pronti via, niente ha potuto sull’uno-due che in un quarto d’ora ha messo ko la Fiorentina: al 16’ è stato infilato dal dischetto da Milito che, purtroppo, non ha sbagliato (anche se il numero 1 viola aveva intuito la parte) e al 34’ da Cassano che, solitario, lo ha battuto indisturbato. Però non sono mancate neanche a San Siro, a Viviano, le occasioni per mettersi in mostra tanto

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da risultare il migliore in campo, come quando al 75’, sul risultato di 2-1 per l’Inter (nel frattempo Romulo aveva accorciato le distanze) e con un uomo in meno (a causa dell’espulsione di Gonzalo Rodriguez) si è immolato davanti a Milito (ancora lui) parandogli un tiro a botta sicura grazie al suo grande istinto, ripetendosi dopo aver deviato in angolo, appena un minuto prima, un pericoloso diagonale dello stesso argentino. Insomma, alla fine della partita, si è guadagnato la palma di ‘migliore in campo’ tra i viola. E quel pizzico di follia mista ad una dose smisurata di cuore che mette in campo, come quando ‘disperato’ è salito in area dell’Inter per cercare il pareggio insieme ai suoi compagni nel forcing finale dei viola, non guasta mai per essere ufficialmente chiamato ‘grande portiere’. La Fiorentina, grazie ad Emiliano Viviano, ha innegabilmente una certezza in più: la sua porta è in buone mani.

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Il grande EX Domenica la Fiorentina sfida il Bologna di un grande ex che è tornato a segnare come ai bei tempi

Gila in declino? Macché, eccolo tornato a suonare il violino di michela lanza

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na gioia vederlo correre ed esultare con il suo ‘violino’. Un dispiacere pensare che solamente pochi mesi fa era ancora un giocatore della Fiorentina. Un cruccio amaro a maggior ragione perché oggi ciò che manca alla bellissima squadra di Montella, è proprio… un attaccante da 15-20 gol a stagione. E allora, alla domanda ‘dove si trova una punta che faccia gol’?, qualcuno spesso si sente rispondere: “A Bologna”. Ebbene sì, Alberto Gilardino, grazie ad una ritrovata serenità e ad una squadra che lo mette in condizioni di fare gol, è tornato a sentirsi chiamare ‘bomber’ (a dire la verità, ‘bomber’ si è sempre sentito chiamare da chi non ha mai perso stima nei suoi confronti e fiducia nei suoi mezzi). Dunque, dopo averlo visto segnare all’ombra dei portici

di San Luca già 5 reti in 5 presenze ed aver raggiunto quota 151 reti in 383 gettoni nella massima serie (quasi un terzo dei suoi gol, ovvero 48 in 118 partite, li ha segnati con la maglia della Fiorentina), le domande che molti si pongono sono: non è che su Gila sia stata fatta una valutazione affrettata? Non è che la Fiorentina lo ha voluto cedere senza ponderare i motivi della sua involuzione che andava di pari passo, né più né meno, con quella di tutta la squadra? Non è che qualcuno si stia ancora mangiando le mani per aver ceduto nel gennaio scorso una punta che aveva solo bisogno dell’ambiente ideale, di una squadra adeguata per farlo rendere al meglio e soprattutto di riprendersi dagli infortuni subiti? Perché qualcuno chiamato ‘profeta’ aveva parlato di ‘luce spenta’, ma la verità nuda e cruda è che il black out riguarda-

va tutto l’ambiente viola ormai demotivato e che in corto circuito è finito poi proprio quel tecnico che ha avallato la sua cessione. Che errore di valutazione cedere colui che è ancora oggi l’immagine delle notti di Champions, l’icona festante dell’abilità sotto porta e della gioia sotto l’acqua di Liverpool. Mai profezia, caro profeta, si è rivelata così sbagliata.

PENSIERO STUPENDO. La Fiorentina dei Della Valle non ama troppo guardarsi indietro, ma forse vedendo le reti di Gila un mea culpa lo starà facendo. Anche perché si mormora che Montella e i dirigenti viola, su idea di Andrea Della Valle, avessero pensato davvero ad un probabile ‘rimpatrio’ del bomber di Biella a Firenze. E, dal canto suo, Gilardino non avrebbe assolutamente fatto altro che accettare col sorriso sulle labbra un ritorno in riva all’Arno, dove ha

ancora le chiavi di casa ‘sua’ e dove potrebbe anche decidere di tornare a vivere a fine carriera. Sarebbe stato felice lui di riprendersi la sua maglia numero 11, e sarebbe stata felice Alice (moglie del Gila, ndr) perché non ha mai nascosto di essersi innamorata della rinascimentale Firenze e della sua capacità di riuscire ancora ad essere a misura d’uomo. Però, alla fine, l’ipotesi del suo ritorno è stata solo un pensiero stupendo. Peccato: sarebbe stato bello se il 31 agosto fosse stata

la Fiorentina a pagare al Genoa il prestito oneroso del cartellino dell’ex campione del mondo. Sarebbe stata una scelta rischiosa, un attacco che avrebbe potuto dividere il tifo. Ma probabilmente la scelta giusta, visto che oggi Montella si trova un reparto offensivo ‘spuntato’ o quantomeno con punti interrogativi al posto degli attaccanti. L’unica certezza è Jovetic, ma il montenegrino da solo non può reggere tutto il campionato e i suoi gol (che sicuramente saranno tra i 15 e i 20 alla fine della stagione) non bastano. Per il resto, è tutto da decifrare: Ljajic non riesce a centrare la porta nonostante le buone prestazioni, Toni non è ancora al top della forma ed El Hamdaoui, sul quale sono riposte tutte le speranze di Montella e dei tifosi, è praticamente ancora da vedere all’opera nel campionato italiano e – cosa da non sottovalutare – viene

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da un lungo periodo di inattività. Per questo la soluzione-Gilardino poteva essere quella calzante, perfetta, immediata e sicura. E se a Parma, con la Juve e a Milano contro l’Inter ci fosse stato un Gila in grande spolvero? La Fiorentina siamo sicuri che avrebbe conquistato solamente 2 punti? Qualcuno obietterà ‘troppo facile dirlo adesso’. Forse, ma il Brivido Sportivo ha sempre sostenuto che ‘se uno nasce quadrato, non può morire tondo’, così come se Gila ha nel suo dna il fiuto del gol, non può certo essere diventato un ‘mangia-reti’, uno

‘smidollato’ dell’area di rigore. Eh no, uno che ha segnato 151 reti in serie A e si trova appena a 4 distanze dal più famoso e amato Pippo Inzaghi (155 gol in 369 partite), non può essere un ‘bomber casuale’, né ad intermittenza. La scelta giusta, dunque, l’ha fatta il Bologna, squadra abile a restituire serenità e giovinezza ai giocatori dati (dagli altri) per finiti. La storia lo insegna, Baggio e Signori possono confermare, e adesso anche Gilardino, tutti ‘risorti’ con la maglia rossoblu numero 10 sulla schiena (numero insolito per Gila). E forse, la scelta

giusta l’ha fatta anche lui andando a Bologna, città come il capoluogo toscano a misura d’uomo, dove la famiglia Gilardino si è già ambientata e si sta trovando molto bene. Finalmente è tornato ad essere felice. E non gli succedeva dai tempi di Firenze, quando in coppia con Mutu gonfiava le reti avversarie. IDOLO DEI BAMBINI, BOMBER DA TEMERE. A Firenze, però, ha ancora tanti amici che gli vogliono bene perché non ci sono dubbi che Alberto sia una persona talmente buona, educata e seria che inevitabilmente chi lo avvicina,

non può fare a meno di provare un sentimento di affetto nei suoi confronti. Dai tifosi alle mamme, dalle fans ai bambini… soprattutto quelli della ex Ludus 90 (squadra dilettantistica di Compiobbi che adesso si è fusa con il Fiesole Caldine dando vita ad una nuova società, l’U.S.D. Atletico Calcio Fiesole Giovani), che lo stesso Gilardino, nel mese di dicembre del 2011, ha deciso di sponsorizzare legando il suo nome alla squadra di tanti campioncini in erba che lo considerano un vero e proprio idolo per i gol segnati in campo e per il suo stile di vita regolare e da grande professionista. Così, questo legame nato pochi giorni prima del suo addio alla Fiorentina, non si è mai interrotto. I bambini della ex Ludus 90 seguono Gila e Gila segue loro chiedendo notizie sui risultati delle loro partite. È anche per questo che sabato prossimo, prima del match che lo vedrà tornare al Franchi da avversario per la prima volta dal suo addio alla Fiorentina, una delegazione di bambini della squadra da lui sponsorizzata andrà a trovarlo per salutarlo e per rinnovargli l’affetto e la stima incondizionata. Mentre domenica i tifosi

viola se lo ritroveranno davanti e saranno ‘costretti’ a temerlo, dopo la ritrovata vena realizzativa. Non sarà così per i tifosi rossoblu che lo sosterranno in quello che sarà il derby dell’Appennino dove lo vorrebbero vedere ancora protagonista. E chissà se un poeta della musica italiana, nonché tifoso doc della squadra felsinea qual è stato Lucio Dalla, il bolognese di Piazza Grande, avrebbe apprezzato qualche suo gol tanto da trovare parole in musica per descrivere l’emozione timida e lo sguardo schivo del centravanti

di Biella che gonfia la rete avversaria! Del resto, se è vero che il tifoso fiorentino è di palato fino, è altrettanto vero che nella ‘dotta’ Bologna sono abituati a giocatori che di gol se ne intendono (da Pascutti a Baggio, da Signori fino a Di Vaio, campioni che hanno segnato un totale di 666 reti segnati in serie A) e quindi apprezzeranno e gradiranno anche un ex campione del mondo al quale molti accostavano la parola ‘declino’, ma che ha ancora voglia di far sentire il suo violino: è semplicemente Alberto Gilardino. E scusate la rima.

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La spalla ideale? Montella le ha provate tutte, ma con 7 reti è il nono della serie A

I Viola e il problema del gol, caccia alla soluzione di RUBEN LOPES PEGNA

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e ha provate tutte Vincenzo Montella per trovare la spalla ideale per Jovetic in questo inizio di stagione. Ma i risultati non sono stati esaltanti, almeno in termini di gol. Tutt’altro. Accanto a JoJo hanno giocato Ljajic (il più impiegato e ben 4 volte su 6 dall’inizio del match), El Hamdaoui nelle prime due partite prima dell’infortunio ma da titolare solo a Napoli, Toni nella parte finale delle gare, Seferovic a Parma e infine Matias Fernandez nel secondo tempo del match di San Siro quando è subentrato a Ljajic (è stato impiegato come punta anche quando è entrato al 77’ contro la Juventus, giocando al fianco di Jovetic, però, solamente dieci minuti, fino a quando il montenegrino non è stato sostituito, all’87’, da Toni, ndr). Soltanto Toni, però, subentrato a Ljajic nell’ultima mezz’ora della sfida con il Catania, è andato a

segno. Per gli altri nemmeno l’ombra di una rete. E il problema del gol comincia a preoccupare Montella. L’attacco della Fiorentina, infatti, con 7 centri all’attivo dopo 6 giornate è il nono del campionato come quelli di Genoa, Catania, Milan e Siena. E il 57% dei gol li ha realizzati Jovetic. Bloccato lui, segnare diventa dura. Una soluzione, però, occorre trovarla anche se El Hamdaoui è rientrato in gruppo e appare disponibile per domenica. In ogni caso Fernandez potrebbe essere l’elemento giusto per giocare accanto a Jovetic o appena dietro le sue spalle (in una sorta di 3-51-1), in posizione offensiva insomma. A Milano ha fatto bene. E, a parte Viviano, è risultato il migliore della squadra viola. Non è un caso certo che nella ripresa la Fiorentina abbia creato dei problemi all’Inter anche quando è rimasta con un uomo in meno. E il merito di Fernandez è stato evidente. L’impatto

del giocatore argentino di passaporto cileno con la partita è stato più che positivo. Ha fatto quello che gli ha chiesto Montella. Ha puntato subito i difensori interisti che gli si paravano davanti. Si è conquistato dopo un minuto una punizione al limite dell’area di rigore per un fallo da ammonizione di Samuel (sarebbe stato il secondo giallo per lui). E poi ha continuato su questa falsariga. Fernandez ha proprio questa caratteristica specifica nel suo dna, quella di essere in grado di saltare l’uomo e di dribblarlo. A quel punto può decidere se tirare in porta o fornire l’assist a un compagno meglio piazzato. In 45 minuti a San Siro ha dimostrato di poter giocare in posizione offensiva senza problemi, dopo che a Parma era stato impiegato a centrocampo al posto di Romulo. Certo Fernandez non è una punta nel vero senso della parola. Non lo è mai stato nel corso della sua carriera e non potrà mai

esserlo in futuro. Tuttavia è un giocatore che vicino all’area di rigore avversaria può dire la sua. Alla grande. Da trequartista o da seconda punta, senza compiti di copertura come al Tardini per intendersi, dà il meglio di se stesso. Può aiutare Jo-Jo e duettare con lui. Puntando sulla velocità i due sono in grado di mettere in crisi le difese avversarie. E poi Fernandez è dotato di un bel tiro. Ha inoltre un ottimo controllo di palla ed una tecnica individuale davvero notevole. In ogni caso un posto in squadra gli va trovato. In questo momento potrebbe rappresentare la soluzione ai problemi di Montella in fase offensiva, perché ha più esperienza rispetto a Ljajic – cosa che non guasta – e perché rispetto al giocatore serbo vede meglio la porta. E’, insomma, più freddo in area di rigore. E questa è un’altra dote importante, decisiva. I numeri sono lì a testimoniare la sua predisposizione alla rete. Con lo

Sporting di Lisbona, club da cui la Fiorentina lo ha acquistato a luglio, ha realizzato 7 gol tra campionato e coppe in 31 partite nella passata stagione e 7 in 27 gare in quella precedente. Non è un goleador, certo, ma è uno che riesce comunque a dire la sua in fase realizzativa. Ed è proprio quello di cui la formazione di Montella ha più che mai bisogno in questo momento. Sin dal

derby dell’Appennino di domenica prossima con il Bologna al Franchi, prima della sosta per gli impegni delle varie nazionali, crediamo perciò che Fernandez possa giocare vicino a Jovetic. E contro difensori come Natali, Carvalho e Antonsson che non sono certo veloci, il giocatore sudamericano riteniamo che possa regalare ai tifosi viola il suo primo gol con la maglia della Fiorentina.

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In cerca di gol La Fiorentina segue campioni (Lisandro Lopez) e giovani talenti. E piace anche Bergessio

Parte la caccia al centravanti: Pradè sfoglia la margherita di alessandro latini

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onostante la Fiorentina di oggi sia proprio una bella squadra, nella testa di Daniele Pradè ronza ancora il disappunto per quello che poteva essere e non è stato. Il nome di Dimitar Berbatov suona come una cantilena piuttosto fastidiosa, ma il suo fantasma in casa viola è pressoché onnipresente. Era lui che doveva trascinare la Fiorentina a suon di gol e le prime sei giornate di campionato hanno trasformato il suo mancato arrivo in una vera e propria maledizione. E’ vero che Jovetic è lì a tallonare Cavani (e Gilardino) nella classifica dei marcatori, ma non si può negare che il centravanti bulgaro avrebbe fatto parecchio comodo al fianco del montenegrino. E Pradè era riuscito a prendere un giocatore ‘fuori portata’, così come lo sembravano Borja Valero e Aquilani (l’uno per costo del cartellino e l’altro per ingaggio).

Giocatori che nessuno credeva realmente potessero arrivare a Firenze, figli invece di operazioni di mercato ai limiti della perfezione. E così era accaduto anche per il bulgaro, salvo poi dover assistere impotenti alle manovre altrui. Berbatov sarebbe stato il giocatore

in grado di spostare gli equilibri dell’intero campionato. Tutto questo per dire che la società viola sa bene che ha bisogno di un giocatore che segni e che sia punto di riferimento della manovra offensiva di Montella, le ultime partite non hanno fatto altro che confermar-

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lo. Serve un Toni prima maniera, per intendersi. E’ da qui che nasce la voglia di rivincita di Pradè, che a questa squadra vuole aggiungere un numero cospicuo di gol già da gennaio. LUNGO CORTEGGIAMENTO. Per questo motivo i dirigenti viola sono

al lavoro già da diversi giorni. Il tempo di ricaricare le batterie dopo una campagna acquisti vissuta tutta d’un fiato e da protagonisti, che Pradè e Macia hanno ripreso a macinare lavoro e contatti in vista del mercato invernale. L’obiettivo è un grande attaccante, senza perdere di vista quelle che saranno le esigenze dettate dal campionato. La rosa è allestita in maniera omogenea, ma da qui ai prossimi mesi Montella potrebbe anche scoprire di aver bisogno di giocatori diversi dal centravanti. Pradè, in ogni caso, l’attaccante lo sta cercando per davvero, anche perché un nome importante a gennaio potrebbe in parte compensare l’eventuale cessione di Stevan Jovetic a giugno. C’è già un nome davanti agli altri ed è quello di Lisandro Lopez, argentino classe ’83 del Lione. La Fiorentina ha provato a prenderlo anche negli ultimissimi istanti del mercato estivo (dopo la fumata nera per

Berbatov), ma si è rivelato impossibile muovere un giocatore così importante con una trattativa lampo. Tutto rimandato quindi, con una certezza in più. La Fiorentina vuole Lisandro Lopez e lui non disdegnerebbe un approdo in Italia. E’ vero che il Lione è una squadra importante in Europa (anche se in recente declino) e che lui è il leader del gruppo, ma è altrettanto vero che l’avventura in serie A lo stimolerebbe non poco. Il contratto in scadenza nel 2014 mette nelle condizioni il Lione di cederlo al più presto e Pradè è assolutamente convinto che non ci sia nessuna clausola rescissoria all’interno del suo accordo con il club francese. La voce di una clausola rescissoria pazzesca (45 milioni di euro) è circolata nelle scorse settimane senza però trovare riscontri. La sua candidatura è forte, ma ce ne sono anche altre di primo livello. TRIS D’ASSI. Un altro nome che stuzzica il ds

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Il Brivido Sportivo - Mercoledi 03 ottobre

Mercato

Numeri importanti, che uniti alla sua costante presenza nella Nazionale di Del Bosque lo rendono uno degli attaccanti più importanti in Europa. PIACE BERGESSIO. Fin qui i giocatori che accendono i sogni, ma la Fiorentina si sta muovendo anche su altri elementi di prospettiva. In questo caso il primo nome da prendere in considerazione è quello di Rogelio Funes Mori, che i tifosi viola conoscono per essere stato seguito particolarmente da vicino dall’ex ds Corvino. Talmente tanviola è quello di Oscar Cardozo, centravanti del Benfica e del Paraguay classe 1983. Giocatore che rientra appieno nella categoria del famoso ‘top player’ e potrebbe essere allettato da un campionato più competitivo della SuperLiga portoghese. Il ds Rui Costa deve fare i conti con un contratto in scadenza nel 2014 e proprio questo particolare ha catturato l’attenzione di Macia e Pradè. La sua valutazione di mercato è intorno ai 15 milioni di euro e la Fiorentina un pensierino ce lo farà. Così come qualche valutazione sarà fatta su Roberto Soldado, attaccante del Valencia e della nazionale spagnola. In questo caso si viaggia

to vicino che ad un certo punto sembrava già un giocatore viola. Di prospettiva e affascinante, è un giocatore che piace ai dirigenti viola anche se non sembra avere particolare feeling con la porta. Dalla sua parte ha la giovane età e una buona tecnica, il suo approdo in Europa sarebbe una scommessa totale. Così come una scommessa sarebbe Tim Matavz, che segna con una certa regolarità nel PSV Eindhoven, ma che potrebbe trovare difficoltà in un campionato più competi-

su cifre superiori ai 20 milioni di euro, ma lui sarebbe il giocatore ideale per il gioco di Montella. Il Valencia non lo mollerà tanto facilmente, ma se Pradè la prossima estate dovesse avere in mano 40 milioni di euro tutto assumerebbe prospettive diverse. E siccome in Spagna ci sono diversi elementi interessanti, la Fiorentina continua a seguire anche Alvaro Negredo, che non ha bisogno di presentazioni e che sarebbe davvero un colpo pazzesco. L’attaccante del Siviglia è forse più avvicinabile rispetto a Soldado a livello di costo del cartellino. La Belva, pur essendo classe ’85, ha già un bagaglio di 140 gol in carriera.

tivo. Le ultime relazioni che sono arrivate su di lui non sembrano essere state particolarmente lusinghiere e Pradè potrebbe presto abbandonare l’idea, anche se rimarrà sotto la lente d’ingrandimento degli osservatori viola. Ed il mercato italiano? Difficile da praticare e tremendamente costoso per i giocatori di un certo livello. La Fiorentina continua in ogni caso a monitorarlo e sarà pronta a cogliere qualche eventuale occasione che creerà il campionato. Un’idea poteva essere legata ad Alessandro Matri, ma i pessimi rapporti tra Fiorentina e Juventus hanno congelato tutto. Il nome buono, a questo punto, potrebbe essere quello di Gonzalo Bergessio del Catania, che piace a Montella e si adatterebbe alla perfezione al gioco della Fiorentina. Occhio, infine, alla sorpresa. Ci dobbiamo segnare il nome di Wilfried Bony, giovane attaccante classe ’88 del Vitesse. Sta sbocciando in questa stagione con 7 gol già all’attivo e le big d’Europa hanno cominciato a drizzare le antenne. E’ un giocatore da seguire nei prossimi mesi con particolare attenzione. Macia lo sta già facendo da tempo.

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Il Brivido Sportivo - Mercoledi 03 ottobre

L’angolo del tifoso L’unione In attesa di nuove vittorie sul campo arriva quella più importante

Tifosi e società-squadra: dopo mercato e bel gioco, ecco la riconciliazione ta in fase di mercato, la maggior vivacità del parlecchin si con- tron Andrea Della Valle fessò burlando’, e, soprattutto, hanno perrecita un antico cepito il ritorno dell’abadagio nostrano. E riden- negazione in campo. Il do e scherzano anche pensiero degli ultras, ad Montella ha confessato, esempio, non è fatto di alla vigilia della gara con tanti fronzoli e si basa l’Inter, che quando si sve- sempre su un principio glia i sogni non li ricorda ineluttabile: “Se i giocaquasi mai, mentre a Fi- tori daranno l’anima e renze qualcuno già acca- a fine partita usciranno rezzava timidamente l’i- grondanti di sudore andea di un terzo scudetto. che quando nevica, noi Guelfi o ghibellini, prag- non li abbandoneremo matici o onirici, non mai”. Vogliono vedere importa, la novità im- impegno e volontà per la portante è un’altra, ov- maglia, stop, questo è il vero la rinascita della concetto. L’impegno c’è Fiorentina dopo i secoli stato e si è visto: si è vibui (due anni e mezzo sto contro la Juve, perché lunghi come duecento). la squadra ha messo sotE la piazza gigliata ha to i bianconeri dall’inizio colto questo segnale, alla fine, si è visto anche ecco il più grande suc- contro l’Inter, perché gli cesso che prescinde dalla undici viola non si sono vittoria o dalla sconfitta arresi mai nemmeno settimanale: la riconci- quando undici non erano liazione della tifoseria più a causa dell’espulsiocon società e squadra. ne di Gonzalo Rodriguez. Anche le frange del A proposito, ora il malpubblico che in passato contento dei tifosi resta erano state polemiche, solo nei confronti delle hanno ritrovato la fidu- direzioni arbitrali: fra cia, hanno apprezzato la ultras e società viola è mole di lavoro prodot- scoppiata la pace, fra tidi Luca Capanni

‘A

foseria e Lega Calcio no. Nonostante questa rassicurante ritrovata armonia, non sentiremo dalla curva Fiesole cori per i Della Valle, almeno non da parte degli ultras ‘non tesserati’ che, come dicevamo, non amano fronzoli e tifano ‘solo per

la maglia’. Ciò non è da imputare ad una posizione di dissenso ma, semplicemente, al fatto che essi abbiano scelto di non riservare cori individuali a nessuno. Anche un’altra posizione di dissenso che era stata molto aspra, adesso è crollata: quella

del Viola Club Settebello, autore dell’ormai celebre striscione in slang ‘S’è esiliato Dante poeta divino, figuriamoci te illustre ciabattino’. Il presidente del gruppo, Giampaolo Indomenico, spiega ai nostri microfoni il suo punto di vista: «A

nome del mio club posso dire che siamo contenti e soddisfatti della campagna acquisti. C’è ancora qualcosa di migliorabile, ad esempio nel reparto offensivo, ma confidiamo di continuare su questo standard. Siamo felici che sia stata creata una squadra in grado di riportare l’entusiasmo, questo adesso vogliamo dirlo e lo diremo. Io non sono contro i Della Valle a priori, sono contro di loro se ritengo che sbagliano, in quel caso critico ed a volte esagero pure, come in quello striscione. Da tifoso mi auguro sempre il top, in questo senso un coinvolgimento totale di Diego Della Valle sarebbe il massimo, ma Andrea sta dimostrando molto attaccamento. Si può fare sempre di più, ma abbiamo ritrovato la fiducia». Ha ragione Montella: quando ci si risveglia, come nel dopo-Inter, tanti sogni si scordano. Ma Firenze si sente finalmente fra due guanciali, ed è pronta a sognare ancora.

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I’ nonno pilade

A San Siro e ci hanno detto che c’è ancora dimorta strada da fare

E

gli era troppo bello, o che ti pare che un n’arrivasse anche i’ giorno delle ‘ncazzature vere. Perché a Napoli e ci s’era belle ‘ncazzati, a Parma anche, ma n’un antro modo, la ci si potea piglia’ co ‘ i’campo, con l’arbitro, con lo sculo… però e s’era giohato bene, o chi l’avea ma’ vista la Fiorentina così spavarda, co’ i’ cipiglio delle grandi squadre? O che si fosse diventai grandi davvero? A S. Siro e ci hanno detto che c’è ancora dimorta strada da fare, pe’ questo i’nonno e gli è triste. E c’è tanta strada da fare pe’ conta’ quarcosa ‘n Lega o ‘n Federazione perché e un si po’ sopporta’ d’ave’ arbitraggi a ripetizione come quelli di Valeri e Gianni Gnoccaro. E ci si piglia pe’ le mele? E s’è preso tre rigori contro ‘n du’ partite che basta avenne uno pe’ recrimina’ pe’ una stagione, cartellini preferenziali e chirurgici, gente buttaa fori pe’ esse’ a i’massimo un po’ cogliona. Ora e varrà anche icche e dirò tra poco (le corpe nostre) ma principiae a fammi comincia’ a me sull’1-0 e co’ uno ‘n più e poi e se ne riparla. Stramazzoni e un fa’ tanto i’ganzino, se l’arbitro e giohava con noi ‘nvece che con voi e tu ci avei poho da grattatti la bazza pe’ fare i’ verso a i’ ber Morino, per ora e tu se’ come e ti chiamano, lo Speciar Arfe. Bene e si gioha contro dodici, ormai gli è assodao, armeno contro quelli che contano, però e ci si mette anche di’ nostro, come s’è anticipao prima, e le grandi squadre le un si camuffano e basta pe’ anda’ a petto ‘n fori ma, soprattutto, e le regalan poco. E le un regalan mezzo campo voto pe’ le scorribande di quegli artri che un son de’ disperai ripresi dalla piena, ma gente che l’avrà e su’ anni, ma la palla e la la sa movere. E la ci è andaa un sacco bene, se dopo i’ primo, autore Gianni lo Gnoccaro, e un se n’è presi artri tre ni’ primo tempo ortre a quello di Cassano. E allora icche tu vo’ dire? E ti chetan subito: “O se vu ne dovei piglia’ tre o quattro, o che è corpa dell’arbi-

tro?” ‘Nsomma e ci s’è tirao la zappa su’ piedi co’ un arrembaggio zemaniato senza capo né coda. Eupalla e un ci ha vorsuo male questa vorta perché e siamo andati a i tè su i 2-1, pe’ i’ go’ di Romulo, ganzo davvero, e la partia la si potea anche raddirizzare. Poi artra Giagnoccata su Gonzalata senza capo né coda, e ci s’avvia su’ i sentiero aspro de’ miraholi ‘mpossibili. Quindi un siamo grandi, ancora, gli strisciati nerazzurri e ci hanno riportao alla reartà, ma i carcio gli è mobile, come piuma a i’ vento e muta anche lui d’accento e di pensiero. Ora gli arrivan forze nove, i’marocchino e, speriamo, Aquila, e gli arrivan partite più abbordabili… E allora borda che si dee fa’ punti, se no… e va bene non esse’ grandi, ma nemmen torna’ piccini, maremma zoppa! I’nonno gli è triste e una cosa sola e lo consola, e l’ha bisogno d’oblio, andiamo a i’saccheggio della cantina di’ gobbo. E gni s’è preso un punto solo e allora pe’ fa pari e gni gorpo tre bocce. Forza Violaaaaaaaaaaaaaaaa!

Il pungiglione

Api, cerchiamo di zittire gli ultimi fischietti NON si può essere sempre tartassati dagli arbitri tutte le volte che ci s’impenna un po’ e si sembra voler spiccare un voletto. Gli arbitraggi in serie di Valeri, Tagliavento e Giannoccaro non sono piaciuti al popolo viola e ci si deve far sentire. Senza rischiare di esser di nuovo becchi e bastonati ma anche senza fare sempre come San Lorenzo che, come è noto, faceva sempre e comunque, silenzio. Perciò le nostre api volano in formazione compatta e col pungiglione rovente, non solo dai tre fischietti in questione, ma anche e soprattutto dai mandanti e da certi commentatori che vien da pensare ‘prezzolati’. Quello che accomuna i tre arbitri sopra citati è un uso del cartellino in modo ‘intimidatorio’, da Tagliavento che ha diretto FiorentinaJuventus a Valeri che al 94’ ha assegnato un rigore contro i viola per un fallo di mano al limite a nostro avviso per niente volontario e provocato semmai da un intervento scomposto a piede alzato quindi sanzionabile di un difensore emiliano. Quanto a Giannoccaro, direttore di gara di Inter-Fiorentina, ha concesso ai nerazzurri un penalty ritenuto da molti osservatori assai dubbio condito da un’ammonizione che è poi pesata come un macigno nella ripresa quando Gonzalo Rodriguez è stato nuovamente sanzionato e quindi espulso lasciando la Fiorentina in dieci per mezz’ora. Gargano e Samuel invece hanno continuato a fare falli, della presa per la maglia a quello tattico riuscendo a terminare tranquilli tutta la partita. Api pungete, senza pietà, almeno voi!

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L’evento

Onori

In Palazzo Vecchio la cerimonia di consegna: tra i protagonisti l’olimpionico Campriani e il pugile Bracco

Medaglie al valore atletico: quando lo sport premia l’eccellenza di michela lanza

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ella splendida cornice di Palazzo Vecchio, sabato scorso, 29 settembre, si è svolta l’emozionante cerimonia di consegna delle Medaglie d’Argento e di Bronzo al Valore Atletico, in riferimento all’attività agonistica degli anni 2009 e 2010. Presente e orgoglioso degli atleti premiati, il presidente del Coni Provinciale di Firenze, Eugenio Giani che ha sottolineato quanto «Lo sport è, prima di tutto, servizio per tante persone. Ha un suo significato per quanto riguarda la formazione dei giovani, per quanto riguarda il rapporto con la salute che attraverso lo sport è garantito più di ogni altra medicina ed ha un suo significato nella vita sprezzante di ogni giorno per la persone che lavorano. Con questi riconoscimenti – ha proseguito Giani – viene testimoniata ancora una volta l’eccellenza dei nostri atleti a livello nazionale. Le croci al merito sono un premio significativo che si vuol dare non a chi arriva primo, ma a chi

si è distinto per una sensibilità generale verso lo sport». Su questi principi, dunque, ha avuto inizio la consegna dei premi vera e propria che ha visto chiamare a ritirare la propria medaglia al valore sportivo atleti più o meno conosciuti, ma di pari livello morale e che, come ha concluso Giani, «sono ambasciatori dei valori più belli dello sport perché prima di tutto ne sono interpreti». Parole toccanti, profonde, che riconciliano con quella che di base è l’etica sportiva, troppo spesso messa da parte in campi dove l’agonismo, l’arrivi-

smo e il guadagno la fanno da padrona. In campi, per esempio, come il mondo del calcio. Per fortuna, ogni tanto qualche altro sportivo (e qualche altro sport) allieta la platea con vittorie dettate dal sudore, dalla passione e dal cuore, non dall’ingordigia dell’arrivismo e dal ‘dover’ primeggiare ‘per forza’. Le Medaglie d’Argento al Valore Atletico sono state conferite a Niccolò Campriani (oro nella carabina 50 metri 3 posizioni e argento nella carabina 10 metri aria compressa ai recenti Giochi Olimpici di

Londra, e già Campione europeo 2009 nella carabina 10 metri), anche se purtroppo il campione olimpico non era presente in Palazzo Vecchio e quindi la sua medaglia è stata ritirata dall’allenatore Aldo Vigiani; Susanna Spugnoli, la quarantenne di Pontassieve (2’ classificata ai Campionati Mondiali 2010 di Danza Sportiva in carrozzina) che è appena rientrata dalla Russia dove ha vinto la Coppa Continentale nei campionati che si sono svolti l’8 e il 9 settembre scorsi; infine ai singoli componenti della squadra (2’ classificata) nella Pesca al Black Bass 2010 (Samuele Ferroni, Vincenzo Battaglia, Franco Mancini e Alessio Telesse). Quindi le Medaglie di Bronzo al Valore Atletico che sono state consegnate alla Squadra di Rugby Subacqueo (3’ classificata nel Campionato Europeo 2010 e composta da Laura D’Andrea, Elisa Dringoli, Federica Ferruzzi, Francesca Fini, Margherita Luzzi, Ilaria Magnelli, Federica Montani, Livia

S E C E RC H I U N P ò DI EVAS ION E

LE CARCERI ristor ante wine bar pizzeria

Speroni Cardi e Irene Vicenzo), a Chiara Masini Luccetti (Nuoto, Campionessa italiana 2010, 200 e 400 metri stile libero), a Michele Camarlinghi (Automobilismo, Campione italiano 2009, Montagna Gruppo CN), a Fabio Mancini (Automobilismo, Campione italiano 2010, Gran Turismo GT Cup), a Giuliano Peroni (Automobilismo, Campione italiano 2009, Autostoriche Montagna), a Luigi e Niccolò Mercatali (Autostoriche, Campioni italiani 2009 Velocità), a Marco Pontremolesi (Tiro con l’arco, Campione italiano 2010, 3D-Longbow Ind.), a Alessandro Ruocco (Pesca sportiva, Campione italiano 2009, Rugby subacqueo), a Francesco Paoletti (Pesca sportiva, Campione italiano 2009 Rugby subacqueo), a Guido Toncelli (Pesca sportiva, Campione italiano 2009, Rugby subacqueo), a Gaetano Ungaro (Pesca sportiva, Campione italiano 2009, Rugby subacqueo), Marco Innocenti (Tennis in

carrozzina, 6’ classificato Campionato Mondiale squadre 2009), ad Antonino Cappello (Taek Wondo Campione italiano, 74 chilogrammi, 2009) e infine lui, il fiorentino d’adozione Rodrigo Bracco (Pugilato, Campione italiano 2010 pesi Gallo). A proposito di Bracco: il pugile dell’Accademia Pugilistica Fiorentina (APF) già Campione italiano, allenato dal maestro Boncinelli e amico del Campione europeo Leonard Bundu, dopo essere stato insignito di tale e prestigiosa onorificenza presto (ancora da decidere data e luogo) risalirà sul ring per combattere per il titolo internazione WBA dei pesi Gallo. E, se tutto andrà come deve andare, potrebbe puntare dritto al titolo europeo. Che dire, in bocca al lupo Bracco! (Si ringrazia Rodrigo Bracco per le foto concesse al Brivido Sportivo)

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Si riperte Le atlete del Centro Ginnastica Firenze nel team Italia in gara sabato a Camaiore

International games uisp: si parte! di Maria Consiglia Grieco

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i siamo: tra pochissimi giorni si apriranno gli International Games UISP 2012. L’evento si inserisce nella prima edizione della Move Week, creata dall’ISCA (International Sport and Culture Association), che a livello internazionale riunisce le associazioni rappresentative del mondo del cosiddetto “grassroots sport”, cioè lo sport di base, per tutti. A questa rete aderisce anche l’Unione Italiana Sport per tutti, ed ecco che la Settimana del movimento arriva anche in Italia, e precisamente in Toscana. Per quanto riguarda le discipline della ginnastica artistica maschile e femminile, dell’acrobatica, dell’acrogym e il galà di coreografia, la location sarà il palasport di Camaiore; le specialità della ginnastica ritmica andranno invece in scena a Forte dei Marmi. Sarà dunque la provincia di Lucca ad

Mattinata fiorentina

di Chiara Baglioni

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cacciare via le opache prestazioni delle ultime giornate e tornare a vincere, magari contro la Juventus: era questo l’imput prima del match che avrebbe visto i Viola Boys di Semplici affrontare i bianconeri. E la Primavera viola non ha sbagliato disputando una partita perfetta, dominando per 90 minuti sia dal punto di vista tattico che fisico. Partita con la quale ha di fatto ‘vendicato’ lo 0-0 tra la Fiorentina di Montella e la Juve di Conte-Carrera nella sfida di martedì 25 settembre. Al Poggioloni delle Caldine il pubblico è stato quello delle grandi occasioni, pochi posti in tribunetta e tante bandiere viola. In mezzo ai tifosi anche l’Unico 10 Giancarlo Antognoni che da anni segue i talenti dei vivai italiani per conto

ospitare, da domani giovedì 4 ottobre, le delegazioni di ginnasti e ginnaste che arriveranno da diverse parti del mondo per partecipare agli allenamenti del giorno successivo (venerdì 5) e – naturalmente – al torneo, che si concentrerà nella giornata di sabato 6 ottobre. Il programma di massima della manifestazione prevede, per la delegazione italiana, il turno di allenamento delle ore 14 del ve-

nerdì, quando le atlete del Centro Ginnastica Firenze Anita Bartolozzi, Maristella Bonafede, Bianca Boretti, Ambra Buglioni (che gareggerà da individualista), Alessia Giannitrapani, Ilaria Materassi, Lisa Menghini, Camilla Natali, Sofia Spulcioni, Viola Vanzi cominceranno la loro avventura insieme alle altre ginnaste, toscane e non, scelte durante le selezioni dello scorso luglio. Queste atlete – junior e senior – formeranno varie rappresentative “miste”, cioè formate da ginnaste di differenti società chiamate a difendere i colori italiani; mentre le quattro allieve del CGF Giorgia Banchi, Ginevra Gai, Elena Gensini e Saramay La Rocca costituiranno un team a sé che, oltre al tricolore, rappresenteranno anche la società gigliata. La manifestazione si chiuderà con il “Party delle Ginnastiche”, nella serata di sabato, durante il quale – oltre ai festeggiamenti

di rito – avranno luogo le premiazioni delle delegazioni. Il weekend del Centro Ginnastica proseguirà poi domenica 7 ottobre, quando la palestra di Sorgane ospiterà la prima prova del campionato regionale di serie C di artistica femminile, anche se la squadra gigliata non prenderà parte a questo primo appuntamento del torneo, proprio a causa dei concomitanti impegni di Camaiore.

I ragazzi di Semplici protagonisti in campionato contro la rivale di sempre

Primavera che spettacolo: la Juventus finisce ko con un roboante 3-0 della FIGC. La Fiorentina ripartiva dall’1-1 di Cagliari e la partita contro la Juve ha segnato la demarcazione tra le squadre che possono arrivare alle fasi finali e stare ai primi posti in classifica, e quelle che invece puntano ai play off di marzo. CINICI E SPREGIUDICATI. “Giù il cappello, va in onda il Fiorentina Show”, e questa volta non su MTV. Sul campo la squadra di Semplici ha dato dimostrazione di grande autorità in tutti i reparti. Tanto che il gol del vantaggio a firma di Leonardo Capezzi è arrivato dopo appena 18 minuti dal fischio d’inizio. Il centrocampista valdarnese ha ricevuto palla da calcio d’angolo, è entrato in area smarcandosi di due difensori avversari ed ha colpito forte con un diagonale di precisione chi-

rurgica. Il gol è stato solo il preludio di una grande partita di squadra: senso tattico, pochi spazi e pressing. Il raddoppio è arrivato al 27’ minuto: cross dalla sinistra di Gondo e deviazione in porta con scivolata ad opera di Rosa Gastaldo. Il primo tempo è finito con la Juve in crisi di nervi, messa sotto assedio e incapace di ripartire. Nella ripresa il copione non è

cambiato affatto: prima Zohore ci ha provato coi tiri dalla distanza, poi Gondo e Costanzo hanno dato il via ad un uno-due da impazzire. Si avvertiva nell’aria il terzo gol, il pubblico lo percepiva, così ha cantato per tutta la partita aiutando la squadra a portare in porto la vittoria. Una bellezza per gli occhi il calcio piazzato battuto da Capezzi dai venti metri: la

palla prima ha preso il palo, poi ha attraversato lo specchio della porta in diagonale… per l’arbitro è entrata ed è stato possibile assegnare il definitivo 3-0 dei viola. È finita così, con un 3-0 tondo in favore della Fiorentina sulla Juventus che lascia spazio a poche osservazioni. Una vittoria schiacciante arrivata grazie ad una brillante prestazione di tutta la squadra. SULLE ORME DEI ‘GRANDI’. C’è un parallelo tra la prima squadra e la Fiorentina Primavera: Pradè e Macia hanno dettato delle linee guida precise per entrambe. Stesso modulo, stessa mentalità di approccio tecnico, in modo da far trovare pronti i baby viola per un possibile salto di categoria. Lo ha ribadito anche Leonardo Semplici al termine

della partita contro la Juve: «Anche se i ragazzi sono giovani bisogna dare un’impronta a questa squadra e con il gioco avvicinarci ai grandi. Cerchiamo sempre di giocare palla a terra». Con questa vittoria, la Fiorentina ha staccato la Juventus in classifica di ben 3 punti e si è attestata al terzo posto dietro a Genoa ed Empoli. Ma la strada è ancora lunga, il campionato è iniziato da poco e sabato 13 ottobre i ragazzi di Semplici saranno impegnati in una trasferta difficile a Genova contro la Sampdoria. Nel prossimo weekend gli impegni con le Nazionali giovanili, però, costringeranno alcuni giocatori stranieri a tornare nei loro paesi, come Kenneth Zohore, convocato con l’Under 19 danese per un quadrangolare.


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primi risultati

New Season C5: Conferme per Buratti e Pd Pelletteria! Dopo due giornate dall’inizio del precampionato nei gironi spiccano le prestazioni di alcune squadre fra cui Buratti, vittoriosa alla prima contro il Levante Tappami per 10-3 ed anche nella seconda con un 5-4 di misura sulla forte compagine dei Capezzoli&Cavalli. L’altra formazione che sta davvero facendo vedere grandi cose è il Pd Pelletteria che si è messa in mostra con un 3-1 nel primo match del torneo contro i Delta Soccer ed un successivo 3-2 all’Atletico Passera. Buono l’esordio nel torneo per l’A-Team (2) che ha battuto 6-3 i Disonesti dopo aver riposato nel turno precedente. Ancora stranamente a secco invece i Puka FC – Cartoleria AMU 1 che, a causa delle prime sconfitte per 9-3 contro il Campone UTD e per 6-2 contro i Back in Black, vedono allontanarsi la qualificazione alla fase successiva. Da sottolineare al momento la miglior difesa che è quella della Dinamo Buster che ha subito solo 2 reti ed entrambe nel 2-2 del primo incontro giocato con i Capezzoli&Cavalli, mentre null’ultimo match la vittoria per 10-0 le ha consentito di mantenere la rete inviolata.

NEL C7 ANCORA GRIOLI FC, MESTOLI IN QLOW E MILAN BOYSS Decisamente migliorata la rosa del Grioli nel C7 che ha iniziato questo 2012 con due vittorie di fila, una contro la forte Fiorentona per 6-1 e l’altra contro gli ULK per 4-1. Anche i Mestoli in Q-Low hanno seguito la scia del Grioli ma con l’aggiunta di una difesa impenetrabile: 4-0 al Ghetto Sport Tamoil e 4-0 all’A.C.To! I Milan Boyss hanno confermato invece i pronostici, sia nella prima giornata con un netto 8-0 rifilato a Le Murate Caffè Letterario, sia nella seconda nel sofferto 6-5 contro i Finti Tecnici. Idama Sokker, Poeroni, Ghetto Sport Tamoil e Lakers SS ancora alla ricerca del primo punticino nel proprio girone.

ABBIGLIAMENTO ACF FIORENTINA PER MIDLAND SPORT! Già da tempo rivenditori ufficiali JOMA, si concretizza così ancora di più la collaborazione fra noi ed il nuovo sponsor viola. Fra pochi giorni sarà infatti allestito un corner apposito nella nuova sede di via Pagnini 13/R con tutto il materiale ACF Fiorentina targato appunto JOMA. Un passo importante questo per Midland Sport che consolida nella sua rete di vendita un marchio importante, simbolo di qualità e storia nel modo dello sport. Già disponibili alcuni oggetti all’interno del nostro e-commerce su http://store.midlandsport.it/.

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Il Brivido Sportivo - Mercoledi 03 ottobre

calcio toscana

Promozioni E in omaggio un kit da gioco

APERTE LE ISCRIZIONI AI CAMPIONATI C5/C7 2012-13

S

ono aperte le iscrizioni ai campionati di calcio a 5/7 2012-13. Ecco il riepilogo delle principali caratteristiche e delle promozioni della prossima stagione sportiva:

CARATTERISTICHE STAGIONE SPORTIVA 2012-13 CATEGORIE: c5/c7 maschile, c5 femminile, c5/c7 maschile over 35, c5 maschile under 21. PRE-CAMPIONATO: (facoltativo) dal 10/17 settembre al 25 ottobre 2012. CAMPIONATO: dal 5 novembre 2012 al 30 maggio 2013 (pausa natalizia dal 22/12 al 06/01/13). Una partita settimanale con possibilità di scelta del campo di gioco e/o giorni di gara. Fase Finale Provinciale nel periodo aprile-maggio 2013, Fasi Finali REGIONALI nel giugno 2013, Finali UNISPORTS nel luglio 2013. COPPA TOSCANA/SPORTIKA: (facoltativa) dal 12 novembre 2012 al 30 maggio 2013 suddivisa in una prima Fase Eliminatoria a gironi e successiva Fase ad eliminazione diretta. TORNEO DEL PANETTONE: (facoltativo) dal 17/24 dicembre 2012 al 3 gennaio 2013. TORNEI PRIMAVERA - ESTATE: dal 6 maggio al 25 luglio 2013 (seguirà programma dettagliato). LE SPECIALI PROMOZIONI 2012-13 - IN OMAGGIO A TUTTE LE SQUADRE UN KIT DA GIOCO (10 MAGLIE + PANTALONCINI) O € 100,00 B.A. - ISCRIZIONE GRATUITA DI 10 ATLETI (A TUTTE LE SQUADRE CHE PAGHERANNO SUBITO TUTTE LE QUOTE GARA DEL CAMPIONATO). - IN OMAGGIO UN SOGGIORNO-VACANZA DI UNA SETTIMANA (IN LOCALITÀ DI MARE O MONTAGNA) A TUTTE LE SQUADRE CHE PARTECIPERANNO A PRE-CAMPIONATO, CAMPIONATO E COPPA TOSCANA. - CORSO ALLENATORI C5/C7 GRATUITOVALEVOLE MAX PER DUE TESSERATI A SQUADRA.

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IMPIANTI DI GIOCO 2012-13 Sono confermati tutti gli impianti della stagione passata, inoltre nuovi bellissimi impianti e altri completamenti rinnovati. ORARI APERTURA SEDE CALCIO TOSCANA A partire dal mese di settembre 2012, la sede del CALCIO TOSCANA, (Via E. G. Bocci 103, Firenze - tel. 055 4223599) sarà nuovamente aperta tutto il giorno dal Lunedì al Sabato nei seguenti orari: mattina ore 09.30-13.00, pomeriggio ore 15.30-19.30.

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Segue dalla prima

ligenza tattica. Però poi in ogni gara, con pochissime eccezioni, il giovane allenatore viola si è trovato faccia a faccia con la solita difficoltà: il gol. E adesso segnare diventerà la parola d’ordine perché senza i gol non si vincono le partite e non vincere sfide contro avversari come Bologna, Chievo, Genoa ti può mettere, a lungo andare, in difficoltà anche in classifica. Non ci è piaciuta la gara di Milano e non per il risultato che non è stato poi così umiliante. E’ stato positivo che gli uomini di Montella abbiano continuato a battersi anche quando erano in dieci contro undici. Però ci sono degli elementi di delusione che sarebbe gravissimo non sottolineare. Intanto bisogna essere onesti e verificare una volta per tutte che Ljajic in quella posizione, con quei compiti e in quel ruolo è assolutamente inutile: è vero che il ragazzo è cresciuto dal punto di vista sia comportamentale che in campo, ma quando deve vedere la porta anziché accendersi di sacro furore si spegne come il moccolino di una candela. Romulo, che con l’Inter ha segnato pure un gol, il primo per lui in serie A, non si capisce esattamente bene cosa deve fare e neppure lui sembra essersi reso conto davvero del ruolo che deve ricoprire: troppa confusione, troppi errori. Restiamo ancora appesi al dubbio per quanto riguarda anche Cuadrado che bravo lo è ma se ne sta sempre lì, sulla sua fascia, pericolosissimo quando attacca ma anche… pericoloso quando deve difendere. Quindi è evidente che sono urgenti dei cambiamenti nella speranza che El Hamdaoui torni al pieno della condizione e che lo stesso possa fare Aquilani. Augurandoci poi di vedere in campo magari più spesso Migliaccio e nella convinzione che in gare difficili e pericolose uno come Cassani possa essere davvero importante. Tutto questo però sottoscrivendo un concetto che Montella sostiene a ripetizione. E cioè che la prima vittoria di questa Fiorentina doveva essere ed è il ritorno al gioco e su questo terreno anche contro l’Inter il tecnico viola ha ottenuto una conferma. Ma visto che ormai è cosa assodata che il gioco è tornato al centro della Fiorentina ora è tempo che nelle partite che paiono meno difficili la squadra riprenda il suo cammino in fatto di gol segnati e di punti messi in cassaforte.

RISTORANTE

...Lo chef consiglia gli antipasti

i primi piatti

i secondi piatti

Antipasto Paganini una festa di salumi, formaggi e prelibatezze di ogni genere, tra cui crostini, bruschette ed una sontuosa burrata servita su un melone intagliato.

Paccheri alla Paganini una pasta da intenditori, che unisce la semplicità di un freschissimo sugo di pomodoro al basilico alla golosità di deliziose polpettine di carne fritta.

La tagliata con soncino e parmigiano

Ristorante Paganini di Michele Cardamone

i dolci

Torte Casarecce

Via Casentinese, 229 - Pelago (FI) - Fraz. Borselli TEL: +39 055 8321628 / email: info@ristorantepaganini.it www.ristorantepaganini.it

Fuorigioco di duccio magnelli

L

a risposta graffiante di Zeman («Pensavo avesse smesso con i farmaci») a una battuta di Gianluca Vialli, dimostra che l’infinita battaglia tra il boemo e lo ‘stile Juventus’ è ancora ben lontana da un possibile armistizio. Le parole, terribili e lapidarie, diventano ancora più corrosive se unite all’espressione marmorizzata che ormai da anni caratterizza il viso del tecnico. Zeman è un

Errori (e orrori) a Zemanlandia allenatore di grande fascino e sapienza, ma − come qualcuno aveva già segnalato quando si adombrava la possibilità di un suo arrivo a Firenze l’estate scorsa − è anche un personaggio scomodo e difficile, la cui ‘peggior virtù’ è quella di dire sempre ciò che pensa. E questo non aiuta, nei rapporti umani. Come a dire “tanti nemici, tanto onore”. A Roma, dove il tecnico è

approdato, forse non si ricordavano che Zeman ha tanti nemici e che una delle sue principali prerogative è quella di farsene sempre di nuovi (vedi la recente diatriba con il presidente della FIGC Abete…). Oppure, dopo l’infelice parentesi con il mite e insipido Luis Henrique, nella capitale avevano bisogno di una botta di adrenalina. Qualche intenditore aveva

anche fatto il nome di Vincenzo Montella, che con ogni probabilità sarebbe stato ben felice di essere l’allenatore prescelto, visti anche i suoi numerosi trascorsi nelle file giallorosse. Ma sono state la forza trascinatrice del tecnico boemo e del suo calcio immutabilmente offensivo a spingerlo a vele spiegate verso Trigoria. Dove chissà che non stiano

cominciando a pentirsi della scelta fatta. Sia per i risultati finora ottenuti sia perché la sua feroce anti-juventinità può risultare controindicata in un calcio come quello italiano pieno di ex che rimangono bianconeri nell’animo, per sempre (vedi, per esempio, la recente diatriba con Ciro Ferrara, attuale allenatore della Sampdoria). Insomma, gli anti-zemaniani

sono nascosti dappertutto. E bene hanno fatto i Della Valle a lasciar morire sul nascere il sogno boemo, vista anche la furia vendicatrice mostrata sabato scorso allo Juventus Stadium dai giocatori bianconeri contro la Roma. Che metamorfosi dal martedì precedente, quando pavidi e molli si erano fatti soggiogare dalla Fiorentina di Vincenzo Montella.


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