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Verona per cancellare l’ultimo zero. Parliamo delle vittorie in trasferta, senza le quali pensare di andare in Europa diventa praticamente impossibile. Fin qui la squadra viola anche lontano dal Franchi ha disputato ottime gare, pensiamo alla sconfitta di Napoli e ancor più al pareggio rocambolesco di Parma. Insomma Jovetic e compagni un successo in trasferta l’avrebbero anche meritato. Ma finora tutto si è limitato ad un solo punto preso con la squadra di Donadoni e al doppio zero contro il Napoli e in casa dell’Inter. Dunque la gara con il Chievo appare particolarmente invitante: a Verona i viola hanno spesso incrociato il proprio Segue in ultima
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Il Brivido Sportivo - Giovedì 18 ottobre DIRETTORE RESPONSABILE Michela Lanza direttore@brividosportivo.it REDAZIONE redazione@brividosportivo.it CONSULENTE EDITORIALE Alessandro Rialti
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DISTRIBUZIONE distribuzione@brividosportivo.it COLLABORATORI Alessandro Rialti, Michela Lanza, Ruben Lopes Pegna, Luca Capanni, Alessandro Latini, Giampiero Tosi, Duccio Magnelli. FOTO La Presse
La penna di paperino
Il calcio di Borja Valero e quello di Montolivo
l nome di chi firma questa nuova rubrica è simpatico, la rubrica lo sarà di meno. Vi si può avvicinare solo chi ha la pazienza (o addirittura il piacere, un sadico) di leggere qualche considerazione sul gioco del calcio, argomento (il gioco, non il calcio) che interessa sempre di meno rispetto a quanto ruota intorno (al calcio, non al gioco). Il primo tema ha il nome di Borja Valero, al quale, fino a questo momento, manca solo una cosa, che comunque non è proprio un dettaglio: il gol. Ha giocato 7 partite, ne ha sbagliate una sola, quella di San Siro con-
tro l’Inter, ma tutte le altre sono state giocate da protagonista, da riferimento essenziale nel sistema di Montella. Al debutto, contro l’Udinese, ha preso la squadra in mano insieme a Pizarro, le ha soffiato dentro e le ha dato un’anima, un’identità. La Fiorentina gioca come gioca Borja Valero, pressando subito per recuperare palla, palleggiando per mandare fuori giri l’avversario, dialogando con Jovetic quando il montenegrino esce dalla linea d’attacco e aspettando l’imbucata su una delle due fasce di Cuadrado (o Cassani) e di Pasqual per servirli
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sulla corsa, quasi mai da fermi. Ora, il Franchi non è San Siro, e tanto meno il Camp Nou, ma diventarne subito padrone, attirare su di sé tanta attenzione e tanta considerazione, non è mai stato facile per nessuno, nemmeno per chi inventava un colpo dal niente. Borja c’è riuscito dopo appena 45 minuti, un tempo sufficiente per dimostrare quanto il suo predecessore Montolivo non era riuscito a far vedere in sette campionati. Ci ha colpito la personalità, la sicurezza, l’autorevolezza con cui ha guidato una squadra nuova, pensata e costruita in poche settimane da Montella. Gli manca il gol (come è mancato per anni a Montolivo) per potersi inserire in un gruppetto di centrocampisti del livello più alto, gruppetto di cui fanno parte, per esempio, Marchisio e Hamsik. Nel campionato scorso, lo juventino e il napoletano hanno segnato 9 reti a testa; negli ultimi due anni nel Villarreal, lo spagnolo ha tenuto una media più bassa (11 gol in 97 partite ufficiali), ma col tipo di gioco della Fiorentina, dove l’area avversaria non va presidiata dagli attaccanti ma... assaltata da 4-5 centrocampisti e attaccanti ad ogni azione, può migliorare. Per il momento va già bene così. Borja, insieme a un altro bel gruppo di viola, ha riportato il gioco del calcio al Franchi.
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L’opinione
Consigli e pensieri dell’ex tecnico: “Se Montella avesse i Toni&Mutu di Prandelli sarebbe a cavallo”
Aldo agroppi: «Un bomber da 20 di michela lanza
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ella sua lunga e gloriosa storia la Fiorentina ha avuto ben 54 allenatori (Montella compreso). E tra questi non è possibile non ricordare il toscanaccio Aldo Agroppi, uno che la squadra viola l’ha allenata per due volte. La seconda, quando è subentrato a Gigi Radice per volontà
di Vittorio Cecchi Gori, è stato suo malgrado - e per responsabilità non soltanto sue - uno degli artefici della retrocessione della Fiorentina nella stagione 19921993. L’altra (la prima) è stato colui che ha portato una squadra composta da qualche giocatore esperto e importante ma a fine carriera (Passarella, 33 anni, Oriali, 34, Gentile, 33, e Antognoni,
32) e da molti giovani (Berti, 19, Onorati, 20, D. Pellegrini, 20, Carobbi, 22, Battistini, 23, Pin, 25, Massaro, 25, e Monelli, 23) a centrare un obiettivo straordinario quanto inaspettato: era la stagione 1985-86, e la sua Fiorentina si piazzò al quarto posto nonostante i problemi fisici di Antognoni (solo 19 presenze per il capitano) e la costante assenza di Baggio
(già a Firenze, ma mai schierato a causa del suo grave infortunio). Così, con una squadra che aveva un’età media di 26 anni, Agroppi arrivò quarto dietro a Juventus, Roma e Napoli. Insomma un piazzamento che ai giorni nostri, fino a un anno fa, sarebbe valso i preliminari di Champions. Da tempo l’ex tecnico si gode il calcio da fuori, facendo l’opinionista e dicendo sempre quello che gli passa per la testa. Perché ci sono tre parole per descrivere Agroppi da Piombino: verace, diretto, sincero. Con la sua sincerità, quindi, ha espresso i propri pensieri in esclusiva al Brivido Sportivo sulla Fiorentina, su quello che le manca, su Toni, su Montella e molto altro. Agroppi, iniziamo subito dal futuro di questa Fiorentina: per puntare dritti all’Europa cosa manca? «Bisogna aspettare ancora un po’ per capire cosa manchi realmente a questa squadra, anche se mi sembra che tutti
siamo d’accordo sul fatto che sia priva di un attaccante che garantisca 20 gol a stagione. Con una punta di quel livello, la squadra migliorerebbe di molto. Però è anche vero che è molto difficile acquistare giocatori importanti nel mercato di gennaio». Dunque Toni non può bastare? «Nessuno si aspetta da Toni grandi cose, ma se ci smentisse sarebbe cosa bella e gradita. Purtroppo però non è più il Toni che Firenze ha conosciuto qualche anno fa. Quello che per tre anni (i due in cui ha militato nella Fiorentina e il primo al Bayern Monaco) è stato il miglior centravanti d’Europa. Penso che il solo Toni non possa bastare per le ambizioni della squadra di Montella. E per quanto riguarda El Hamdaoui, non lo conosco molto bene perché per ora ha giocato davvero poco». Si parla di rinforzi e tra tanti nomi che si fanno (su tutti Bergessio e Lisandro Lopez) è spuntato pure il nome di Osval-
do, che sarebbe un ‘clamoroso’ ritorno. Ci dà un suo parere a riguardo? «Giocatori come Osvaldo costano molto, bisogna vedere la società quanto vuole spendere, quali sono gli obiettivi. E comunque, Osvaldo per la Roma è un elemento importante, io non lo lascerei mai andare via… Gli altri, invece (Bergessio e Lisandro Lopez, ndr) mi sembrano più abbordabili. Vedremo a gennaio cosa succederà». Intanto c’è da affrontare il presente e il presente si chiama Chievo Verona. «La trasferta di Verona è sempre stata difficile e lo sarà anche domenica perché il Chievo, nonostante il rendimento basso che ha avuto fino ad oggi, è una buonissima squadra. La Fiorentina deve andare là convinta di essere più forte e scendere in campo per portare a casa i tre punti. Deve iniziare a ottenere qualche vittoria anche in trasferta…». Anche perché senza vittorie esterne non si può raggiungere l’Europa…
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gol e la Fiorentina spiccherà il volo»
«Eh già! Iniziare a vincere qualche gara lontano dalle mura amiche è fondamentale per tornare in Europa. E la Fiorentina può farlo perché ha gli uomini giusti per centrare l’obiettivo. La squadra ha dimostrato, in questo inizio di stagione, di es-
sere all’altezza delle concorrenti. Per ora ha fatto molto bene». Molti paragonano la Fiorentina di Montella a quella di Prandelli. Che ne pensa? «La Fiorentina di Prandelli a livello di uomini e di rosa era più forte di
quella di oggi, in particolar modo in fase offensiva. L’attuale ct azzurro poteva contare su una coppia formata da Toni e Mutu, due per capirsi che gli garantivano 40 gol in un solo anno. Poi, una volta andato via Toni, è arrivato Gilardino a far cop-
pia con il romeno, e anche loro avevano nel proprio bagaglio 15-20 gol a testa a campionato. Insomma, per Prandelli è stato tutto più facile… Ce l’avesse Montella quell’attacco lì. Con un Toni come quello che aveva Prandelli la Fiorentina potrebbe puntare davvero in alto». Al di là degli uomini, le due Fiorentine vengono paragonate per il gioco e l’entusiasmo che trasmettono. «Non ho sempre seguito la Fiorentina in questo inizio di stagione, quindi non voglio sbilanciarmi. Ma se la gente dice così, evidentemente sarà vero… quello che conta, al di là dei paragoni, è che sia tornato il giusto entusiasmo intorno alla squadra». Passiamo a Montella: è un allenatore che le piace? «E’ un giovane allenatore che per ora ha fatto bene dovunque è andato. Ha fatto bene quando ha raccolto le redini della Roma. Ha fatto benissimo a Catania. E sta facendo altrettanto bene adesso a Firenze.
Lui è stato un grandissimo attaccante, furbo e scaltro. Spero che queste qualità le trasmetta oggi da allenatore ai
suoi uomini in campo. Insomma, a me Montella piace e mi sta anche simpatico… a differenza di Prandelli».
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Faccia a faccia Testa a testa Valcareggi-Pallavicino sulla Fiorentina di questa prima parte di stagione
“Viola ok, il bilancio è giusto. di luca capanni
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arlo Pallavicino e Furio Valcareggi hanno tante cose in comune, ad esempio sono entrambi agenti di mercato (l’agenzia di cui fa parte Pallavicino, la ‘Branchini Associati’, detiene anche la procura di Montolivo, mentre Valcareggi cura gli interessi del toscano Giaccherini) e soprattutto sono tifosissimi viola. Sono anche amici di vecchia data e, da buoni amici, spesso si sono scontrati nel dibattito sulla squadra del cuore. Oggi duettano in esclusiva per il Brivido Sportivo: domande uguali per entrambi, risposte diverse, senza che l’uno conosca le risposte dell’altro. Quanto le piace questa nuova Fiorentina da 1 a 10? PALLAVICINO. «9. Mi piace perché è piena di cose da scoprire, come un albero di Natale circondato di sorprese. A differenza degli ultimi anni, ci sono giocatori con potenzialità infinite
e c’è forte curiosità». VALCAREGGI. «10. E’ una squadra seria, fatta di giocatori che danno affidabilità in tutte le partite e ricca di alternative». Cosa ha spinto i Della Valle a dare una sterzata quest’estate? P. «Sicuramente c’è stato uno scongelamento nella vicenda Cittadella. Ma la vera svolta secondo me è stata un’altra: in passato Andrea Della Valle si trovava a dover prendere atto dei problemi di mercato senza essere coinvolto in esso. Oggi non più, peraltro Toni l’ha scelto lui: possiamo dire che questo è il primo anno in cui il patron della Fiorentina è veramente protagonista». V. «C’è stata la sterzata perché i Della Valle hanno capito che il progetto Corvino era finito, nonostante Corvino avesse fatto benissimo nei primi cinque anni». Quanto c’è del vecchio diesse in questo nuovo corso viola? P. «Molto poco».
V. «Pradè ha trovato una situazione buona per il mercato in uscita: i calciatori da cedere non erano dei ‘piombi’ invendibili. Corvino ha portato Behrami, Nastasic, Jovetic e Ljajic il quale
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potrebbe essere l’erede di Jo-Jo fra un anno e che a me piace molto. E scherzosamente dico ‘benedetta quella cazzottata’, sennò avremmo ancora Delio Rossi». Com’è il bilancio di que-
ste prime sette giornate? P. «Qualche rimpianto c’è sempre, ma il bilancio è molto buono considerando che la squadra è nuova e certi arbitraggi ci hanno penalizzato». V. «Ci mancano terri-
bilmente i due punti di Parma. Per il resto va bene, anche se considero non valida la partita di Napoli e mi meraviglio che le istituzioni abbiano consentito di giocare in un campo
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Ma fosse arrivato Berbatov…” così impresentabile». Se un anno e mezzo fa Montolivo avesse avuto la sfera di cristallo e avesse potuto vedere la Fiorentina ed il Milan di oggi, avrebbe rinnovato con i viola? P. «Il discorso del Milan è a lungo termine, sarebbe riduttivo limitarlo a questo momento. Per quanto riguarda la Fiorentina, sono certo che la trasparenza attuale avrebbe semplificato enormemente il rinnovo. Anzi, credo che non ci sarebbero state difficoltà, con la volontà di trasparenza totale che regna oggi in casa viola». V. «In questa Fiorentina Montolivo avrebbe fatto fatica ad essere titolare, avrebbe dovuto giocar bene con continuità. Detto questo, secondo me è andato al Milan per un po’ più di denaro, per la carriera e perché fa la Champions». Per un agente di mercato tifoso viola, è preferibile avere i propri assistiti nell’organico della Fiorentina o no? P. «Se un tuo calciatore è protagonista in vio-
la ti dà una scarica di adrenalina eccezionale, come mi è successo con Borgonovo, Banchelli in serie B, Rui Costa e lo stesso Montolivo. Però devo ammettere che il coinvolgimento è troppo grande e, siccome nel calcio come nella vita sono più le sconfitte delle vittorie, tutto sommato ora mi godo lo stadio senza
stress, non avendo giocatori in Fiorentina». V. «A me piacerebbe averne, non ho timore: sono sicuro che farebbero bene e che darei loro buoni consigli. Ovvio che andrei al Franchi con uno stress superiore, e dopo tre partite storte mi romperebbero tutti le… Ma sono troppo innamorato di Firenze e mi piacerebbe molto».
Se quest’estate fosse arrivato Berbatov la Fiorentina avrebbe potuto accarezzare l’idea di lottare per lo scudetto? P. «Sicuramente saremmo andati molto avanti, ma non si sa fin dove. Siamo in fase di collaudo, siamo all’anno zero». V. «Direi di sì, con un Berbatov in forma sì». Tirando le somme, dove può arrivare la Fiorentina di oggi? P. «Quella di oggi mi ricorda tre Fiorentine: quella di Nassi-Agroppi che sorprese tutti arrivando in Uefa nell’86, quella di Ranieri 199495 che veniva dalla B e sfiorò l’Europa, e la prima Fiorentina di Corvino-Prandelli che conquistò la Champions anche se poi tutto fu stravolto da Calciopoli. Credo che la cosa migliore sia non darsi obiettivi, restare a mente libera per centrarne qualcuno». V. «In Europa. Noi concorriamo con Napoli, che è favoritissimo, Lazio e Roma, Zeman permettendo. Sopra di noi c’è la Juve, mentre le milanesi sono fuori».
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Countdown In attesa del centrocampista romano Montella scopre l’importanza delle seconde linee
Aquilani, un ritorno in campo a rischio zero di Alessandro Latini
L
a primissima fase della stagione è andata in archivio con la pausa per gli impegni della Nazionale. Sette giornate di campionato possono dunque bastare per i primi bilanci, che in casa viola sono largamente positivi. Quinto posto in classifica, quarta difesa del campionato e probabilmente il miglior gioco d’Italia. La squadra di Montella piace ai tifosi ed agli addetti ai lavori, anche se per adesso non segna valanghe di gol (la Fiorentina ha il decimo attacco del torneo). I reparti che funzionano dunque a meraviglia sono la difesa (dove Roncaglia è diventato un idolo per i tifosi in poche settimane, Gonzalo Rodriguez ha il piglio del leader e Tomovic è la rivelazione assoluta del mercato estivo) ed il centrocampo. Sulla linea mediana viola duettano a meraviglia Borja Valero e David Pizarro, con l’aggiunta di un terzo elemento partita dopo partita. Lo spagnolo ed il cileno sono l’arma tattica nella manica di Montella, che con il doppio regista riesce spesso a mandare in crisi gli allenatori avversari che decidono di sacrificare un uomo in copertura su Pizarro. Borja Valero è talmente bravo con il pallone fra i piedi che l’Aeroplanino arriva quasi a sperare di trovarsi di fronte avversari ad uomo sul cileno, così da avere l’ex Villareal più libero di impostare la manovra. Disquisizioni tattiche a parte, la nota dolente fin qui è rappresentata dalle condizioni fisiche di Alberto Aquilani, che ha giocato 15’ contro l’Udinese alla prima giornata (con tanto di assist a Jovetic per il gol vittoria) e poi non si è più visto. I tifosi lo aspettano con impazienza, consapevoli che
se il centrocampo ha girato bene finora anche senza di lui, con la sua presenza non può far altro che migliorare. Su Facebook è partito anche una sorta di ‘appello’ alle altre squadre: “Portatevi un pallone da casa, perché quando torna Aquilani la palla voi non la vedete mai”. Battute ed esagerazioni, figlie di un ritrovato ottimismo tangibile ovunque. SENZA FRETTA. Il calvario di Aquilani sembra però essere giunto alla fine. L’ex cen-
trocampista del Liverpool è alle prese con una fastidiosa tendinopatia achillea, patologia per la quale sono difficili da stimare i tempi di recupero. In un primo momento si parlava del match contro la Juventus per il ritorno in campo, ma i consulti medici a cui la Fiorentina ha sottoposto il giocatore hanno fatto scegliere la strada della cautela. Meglio aspettare una settimana in più per il rientro piuttosto che rischiare una ricaduta che lo terrebbe fuori di nuovo a lungo. Anche in questi giorni la Fiorentina predica cautela e se Alberto sarà convocato per Verona vorrà dire che sarà al cento per cento. Lui, da parte sua, non vede l’ora di entrare in questo bel meccanismo costruito da Montella e non ne fa certo un mistero: «Ho voglia di giocare il prima possibile, è normale. Quando si ha questo genere di infortuni non è facile dare una data certa in cui si torna a disposizione. Adesso per me è già importante aver ripreso ad allenarmi. Sto seguendo un programma di recupero che sta procedendo nella maniera giusta, non abbiamo voluto accelerare i tempi». Concetto chiaro, anche se la gente continua a sognarlo a centrocampo, insieme a Pizarro e Borja Valero: «E’ giusto che i tifosi abbiano questa attesa sul nostro centrocampo, anche se ci sono giocatori molto completi nel reparto: non ci siamo solo noi tre. Detto questo, quando torno avrò voglia di giocare». Il rientro potrebbe esserci domenica a Verona con il Chievo (o forse la domenica successiva contro la Lazio), ma tutto dipenderà dalle sensazioni che proverà il giocatore nei giorni precedenti alla partita. LA FORZA DELLE RISERVE. In ogni caso la rosa della Fiorentina ha dimostrato di poter sopperire tranquillamente alle assenze. Spe-
cialmente a centrocampo, Montella ha avuto la possibilità di scegliere di volta in volta il sostituto di Aquilani e contro il Bologna ha dovuto fare a meno anche di Pizarro. Una delle novità di questa Fiorentina è appunto la qualità delle seconde linee. Giocatori come Migliaccio, Romulo e Cassani (Mati Fernandez è considerato un titolare) si sono fatti trovare pronti nel momento in cui sono stati chiamati in causa e l’apporto non è poi stato così distante da quello fornito dai titolari. E’ normale che Romulo e Migliaccio non abbiano la qualità di Aquilani e che Cassani non abbia gli spunti offensivi di Cuadrado, ma tutti hanno sopperito sfruttando al massimo le loro caratteristiche. Il caso più eclatante è stato quello di Ruben Olivera, che fino alla partita contro il Bologna sembrava un corpo estraneo in attesa del mercato di gennaio. L’uruguaiano ha invece sostituito Pizarro nel cuore del campo e ha stupito tutti con una bella prestazione. Lui, che lo scorso anno era uno dei più bersagliati, dimostra che in un contesto giusto anche uno con le sue caratteristiche può fare bella figura. Lo stesso discorso vale per Savic, impiegato per la squalifica di Gonzalo Rodriguez, mentre nel reparto offensivo non sembrano esserci, al momento, titolari e riserve. Jovetic a parte, Montella ha ruotato tutti gli uomini a sua disposizione. Da Ljajic ad El Hamdaoui, passando per Toni e anche per Seferovic, titolare nella trasferta di Parma. In attesa dunque di Aquilani e degli uominigol (Luca Toni ed El Hamdaoui) nel pieno della forma, Montella attinge a piene mani da tutta la sua rosa. E’ questo uno dei segreti del nuovo ciclo viola.
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Fiorentina 2 - 1 Udinese
Diario del campionato
1° giornata • 25-08-2012
Udinese
Fiorentina Viviano; Roncaglia, Gonzalo Rodriguez, Nastasic; Cassani (Cuadrado dal 56’), Romulo (Aquilani dal 77’), Pizarro, Borja Valero, Pasqual; Jovetic, Ljajic (El Hamdaoui dal 66’). All.: Montella
Brkic; Faraoni, Heurtaux, Danilo, Coda, Pasquale (Domizzi dal 77’); Badu, Willians (Pereyra dal 46’), Battocchio; Muriel (Fabbrini dal 66’), Maicosuel. All.: Guidolin
Arbitro: Mazzoleni di Bergamo • Reti: 28’ Maicosuel, 68’ e 91’ Jovetic risultati 1° giornata Atalanta - Lazio 0-1 Chievo - Bologna 2-0 Fiorentina - Udinese 2-1 Genoa - Cagliari 2-0 Juventus - Parma 2-0
Milan - Sampdoria 0-1 Palermo - Napoli 0-3 Pescara - Inter 0-3 Roma - Catania 2-2 Siena - Torino 0-0
Classifica serie A dopo la 1° giornata Squadra Pt G V Inter 3 1 1 Napoli 3 1 1 Chievo Verona 3 1 1 Genoa 3 1 1 Juventus 3 1 1 Fiorentina 3 1 1 Lazio 3 1 1 Sampdoria** 2 1 1 Catania 1 1 0 Roma 1 1 0 Torino* 0 1 0 Udinese 0 1 0 Milan 0 1 0 Bologna 0 1 0 Cagliari 0 1 0 Parma 0 1 0 Palermo 0 1 0 Pescara 0 1 0 Atalanta*** -2 1 0 Siena**** -5 1 0
N 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1
P Gf Gs 0 3 0 0 3 0 0 2 0 0 2 0 0 2 0 0 2 1 0 1 0 0 1 0 0 2 2 0 2 2 0 0 0 1 1 2 1 0 1 1 0 2 1 0 2 1 0 2 1 0 3 1 0 3 1 0 1 0 0 0
*Torino: 1 punto di penalizzazione **Sampdoria: 1 punto di penalizzazione ***Atalanta: 2 punti di penalizzazione ****Siena: 6 punti di penalizzazione
Ci sono 27.000 spettatori, nonostante il caldo afoso, per assistere al debutto dei viola in campionato. Tanti davvero dopo le due ultime deludenti – ed è dire poco - stagioni. Montella si affida al 3-5-2. E’ questo il modulo che ha deciso di adottare durante la preparazione. L’Udinese è squadra tosta, anche se Guidolin ha lasciato in panchina diversi titolari, in vista della gara di ritorno dei preliminari di Champions League. I bianconeri passano in vantaggio con Maicosuel ma è la Fiorentina a fare la partita con un centrocampo straordinario, orchestrato da Pizarro e Borja Valero. Così i tifosi la applaudono, nonostante lo svantaggio, alla fine del primo tempo. Nella ripresa è un’altra musica. E con l’ingresso in campo di Cuadrado, El Hamdaoui e Aquilani il gioco migliora ancora. Jovetic pareggia al 23’ anche se il suo tiro è deviato da Danilo. Pasqual colpisce la traversa nel finale su punizione. E poi Jo-Jo, su assist da 35 metri di Aquilani, al secondo minuto di recupero regala ai viola la prima vittoria con un gol da antologia.
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Il Brivido Sportivo - Giovedì 18 ottobre
Napoli 2 - 1 Fiorentina
Diario del campionato
2° giornata • 2-09-2012
Fiorentina
napoli De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Britos; Maggio, Dzemaili, Behrami (Inler dal 52’), Zuniga; Hamsik (Donadel dall’89’); Insigne (E. Vargas dall’80’), Cavani. All.: Mazzarri
Viviano; Roncaglia, Gonzalo Rodriguez, Tomovic; Cuadrado, Romulo (Seferovic dall’85’), Pizarro, Borja Valero, Pasqual (M. Fernandez dal 76’); El Hamdaoui (Ljajic dal 70’), Jovetic. All.: Montella.
Arbitro: Damato di Barletta • Reti: 55’ Borja Valero aut., 74 Dzemaili, 87’ Jovetic risultati 2° giornata Bologna - Milan 1-3 Cagliari - Atalanta 1-1 Catania - Genoa3-2 Inter - Roma 1-3 Lazio - Palermo 3-0
Napoli - Fiorentina 2-1 Parma - Chievo 2-0 Sampdoria - Siena 2-1 Torino - Pescara 3-0 Udinese - Juventus 1-4
Classifica serie A dopo la 2° giornata Squadra Pt G V Juventus 6 2 2 Napoli 6 2 2 Lazio 6 2 2 Sampdoria** 5 2 2 Roma 4 2 1 Catania 4 2 1 Torino* 3 2 1 Inter 3 2 1 Genoa 3 2 1 Fiorentina 3 2 1 Milan 3 2 1 Chievo Verona 3 2 1 Parma 3 2 1 Cagliari 1 2 0 Bologna 0 2 0 Udinese 0 2 0 Palermo 0 2 0 Pescara 0 2 0 0 Atalanta*** -1 2 0 Siena**** -5 2 0
N 0 0 0 0 1 1 1 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 2 1 1
P Gf Gs 0 6 1 0 5 1 0 4 0 0 3 1 0 5 3 0 5 4 0 3 0 1 4 3 1 4 3 1 3 3 1 3 2 1 2 2 1 2 2 1 1 3 2 1 5 2 2 6 2 0 6 0 6 1 1 2 1 1 2
*Torino: 1 punto di penalizzazione **Sampdoria: 1 punto di penalizzazione ***Atalanta: 2 punti di penalizzazione ****Siena: 6 punti di penalizzazione
Si gioca su un terreno di gioco ai limiti della praticabilità, e forse anche oltre. Non c’è erba ma sabbia. E’ la Fiorentina a fare la partita. Nel primo tempo si vedono solo i viola, anche se le conclusioni pericolose sono davvero poche. Nella ripresa, però, è il Napoli a passare in vantaggio. Borja Valero tocca di testa nella propria rete una punizione di Insigne per il più classico degli autogol. Gli azzurri raddoppiano poco prima della mezzora con una conclusione dal limite dell’area di Dzemaili. La Fiorentina, però, non demorde e con un gran tiro di Jovetic a tre minuti dalla fine riapre il match. Il finale è tutto dei ragazzi di Montella. Il Napoli trema ma resiste.
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Il Brivido Sportivo - Giovedì 18 ottobre
Fiorentina 2 - 0 Catania
Diario del campionato
3° giornata • 16-09-2012
catania
Fiorentina
Andujar; Alvarez, Legrottaglie, Spolli, Marchese; Biagianti (Izco dall’82’), Lodi, Almiron (Castro dal 46’); Barrientos, Bergessio, Gomez (Ducara dall’88’). All.: Maran
Viviano; Roncaglia, Gonzalo Rodriguez, Tomovic; Cuadrado (M. Fernandez dal 73’), Migliaccio, Pizarro, Borja Valero, Pasqual (Cassani dall’82’); Jovetic, Ljajic (Toni dal 63’). All.: Montella
Arbitro: Doveri di Roma • Reti: 42’ Jovetic, 65’ Toni risultati 3° giornata Chievo - Lazio 1-3 Fiorentina - Catania 2-0 Genoa - Juventus 1-3 Milan - Atalanta 0-1 Napoli - Parma 3-1
Palermo - Cagliari 1-1 Pescara - Sampdoria 2-3 Roma - Bologna 2-3 Siena - Udinese 2-2 Torino - Inter 0-2
Classifica serie A dopo la 3° giornata Squadra Pt G V Juventus 9 3 3 Napoli 9 3 3 Lazio 9 3 3 Sampdoria** 8 3 3 Inter 6 3 2 Fiorentina 6 3 2 Roma 4 3 1 Catania 4 3 1 Torino* 3 3 1 Milan 3 3 1 Genoa 3 3 1 Parma 3 3 1 Chievo Verona 3 3 1 Bologna 3 3 1 Atalanta*** 2 3 1 Cagliari 2 3 0 Udinese 1 3 0 Palermo 1 3 0 Pescara 0 3 0 Siena**** -4 3 0
N 0 0 0 0 0 0 1 1 1 0 0 0 0 0 1 2 1 1 0 2
P Gf Gs 0 9 2 0 8 2 0 7 1 0 6 3 1 6 3 1 5 3 1 7 6 1 5 6 1 3 2 2 3 3 2 5 6 2 3 5 2 3 5 2 4 7 1 2 2 1 2 4 2 4 8 2 1 7 3 2 9 1 3 4
*Torino: 1 punto di penalizzazione **Sampdoria: 1 punto di penalizzazione ***Atalanta: 2 punti di penalizzazione ****Siena: 6 punti di penalizzazione
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Montella sfida il suo recente passato. Il Catania, la sua ex squadra, è formazione di tutto rispetto e ha fatto soffrire all’Olimpico la Roma. La Fiorentina, però, prende in pugno subito la partita. E va in vantaggio a tre minuti dall’intervallo con un bel tiro di Jovetic su assist di Ljajic. Nella ripresa, dopo poco più di un quarto d’ora, debutta Luca Toni, accolto dal boato del Franchi. Due minuti dopo il suo ingresso in campo, su assist di Jovetic, realizza la rete del due a zero. Sembra di vivere quasi una favola. Toni aveva lasciato la Fiorentina cinque anni prima e non segnava con la maglia viola dal 7 aprile 2007 nel match interno con l’Ascoli.
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Il Brivido Sportivo - Giovedì 18 ottobre
Parma 1 - 1 Fiorentina
Diario del campionato
4° giornata • 22-09-2012
Fiorentina
Parma Mirante; Benalouane, Paletta, Lucarelli; Rosi, Parolo, Valdes, Galloppa, Gobbi; Belfodil (Palladino dal 66’, Ninis dal 70’), Pabon (Amauri dal 66’). All.: Donadoni
Viviano; Roncaglia, Gonzalo Rodriguez, Tomovic; Cuadrado (Migliaccio dal 78’), M. Fernandez (Romulo dal 61’), Pizarro, Borja Valero, Cassani; Jovetic, Seferovic (Toni dal 65’). All.: Montella
Arbitro: Valeri di Roma • Reti: 20’ Roncaglia, 93’ Valdes (rigore) risultati 4° giornata Atalanta - Palermo 1-0 Bologna - Pescara 1-1 Cagliari - Roma Rinv. Catania - Napoli 0-0 Inter - Siena 0-2
Juventus - Chievo 2-0 Lazio - Genoa 0-1 Parma - Fiorentina 1-1 Sampdoria - Torino 1-1 Udinese - Milan 2-1
Classifica serie A dopo la 4° giornata Squadra Pt G V Juventus 12 4 4 Napoli 10 4 3 Sampdoria** 9 4 3 Lazio 9 4 3 Roma 7 4 2 Fiorentina 7 4 2 Inter 6 4 2 Genoa 6 4 2 Atalanta*** 5 4 2 Catania 5 4 1 Torino* 4 4 1 Parma 4 4 1 Bologna 4 4 1 Udinese 4 4 1 Milan 3 4 1 Chievo Verona 3 4 1 Cagliari 2 4 0 Pescara 1 4 0 Palermo 1 4 0 Siena**** -1 4 1
N 0 1 1 0 1 1 0 0 1 2 2 1 1 1 0 0 2 1 1 2
P Gf Gs 0 11 2 0 8 2 0 7 4 1 7 2 1 10 6 1 6 4 2 6 5 2 6 6 1 3 2 1 5 6 1 4 3 2 4 6 2 5 8 2 6 9 3 4 5 3 3 7 2 2 7 3 3 10 3 1 8 1 5 4
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Al Tardini la Fiorentina parte in quarta e dopo 20 minuti passa in vantaggio con un gran gol di Roncaglia, che batte Mirante con un tiro potente da lontano. Il Parma va vicino al pareggio colpendo un palo con Lucarelli. Ma un palo lo colpisce anche Roncaglia, sempre più beniamino dei tifosi gigliati. Tutto ciò avviene nel primo tempo dominato dalla Fiorentina. Nella ripresa è un’altra musica. Roncaglia atterra Pabon. E’ rigore. Ma Viviano (all’11’) para la conclusione dell’ex Valdes. Il Parma gioca meglio. Ma i viola si procurano un rigore a 3 minuti dal 90’ per un fallo di Rosi (che viene anche su espulso) su Cassani. Jovetic, però, si fa parare il tiro da Mirante. E al 93’ per un fallo di mano di Toni in area, Valeri decreta il secondo penalty per il Parma. Questa volta Valdes non fallisce. Finisce così 1-1. Per la Fiorentina sono due punti buttati via.
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Il Brivido Sportivo - Giovedì 18 ottobre
Fiorentina 0 - 0 Juventus
Diario del campionato
5° giornata • 25-09-2012
juventus
Fiorentina Viviano; Roncaglia, Gonzalo Rodriguez, Tomovic; Cuadrado, Romulo (Migliaccio dal 91’), Pizarro, Borja Valero, Pasqual; Ljajic (M. Fernandez dal 76’), Jovetic (Toni dall’88’). All.: Montella
Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichsteiner, Vidal, Pirlo (Pogba dal 67’), Giaccherini (Marchisio dal 74’), Asamoah; Giovinco, Quagliarella (Vucinic dal 58’). All.: Carrera (Conte squalificato)
Arbitro: Tagliavento di Terni risultati 5° giornata Catania - Atalanta 2-1 Chievo - Inter 0-2 Fiorentina - Juventus 0-0 Genoa - Parma 1-1 Milan - Cagliari 2-0
Napoli - Lazio 3-0 Pescara - Palermo 1-0 Roma - Sampdoria 1-1 Siena - Bologna 1-0 Torino - Udinese 0-0
Classifica serie A dopo la5° giornata Squadra Pt G V Juventus 13 5 4 Napoli 13 5 4 Sampdoria** 10 5 3 Inter 9 5 3 Lazio 9 5 3 Roma 8 5 2 Fiorentina 8 5 2 Catania 8 5 2 Genoa 7 5 2 Milan 6 5 2 Atalanta*** 5 5 2 Torino* 5 5 1 Parma 5 5 1 Udinese 5 5 1 Bologna 4 5 1 Pescara 4 5 1 Chievo Verona 3 5 1 Siena**** 2 5 2 Cagliari 2 5 0 Palermo 1 5 0
N 1 1 2 0 0 2 2 2 1 0 1 3 2 2 1 1 0 2 2 1
P Gf Gs 0 11 2 0 11 2 0 8 5 2 8 5 2 7 5 1 11 7 1 6 4 1 7 7 2 7 7 3 6 5 2 4 4 1 4 3 2 5 7 2 6 9 3 5 9 3 4 10 4 3 9 1 6 4 3 2 9 4 1 9
*Torino: 1 punto di penalizzazione **Sampdoria: 1 punto di penalizzazione ***Atalanta: 2 punti di penalizzazione ****Siena: 6 punti di penalizzazione
Tabacchi
Il Franchi è esaurito per la partitissima con la Juve. Splendida è la coreografia della Fiesole con il vessillo della vecchia Repubblica fiorentina (biancorosso) in mezzo a tante bandierine viola. In campo c’è una sola squadra ed è quella di Montella. La formazione bianconera trema a più riprese. Trascinata da Pizarro e Borja Valero la Fiorentina tiene sempre in pugno il match. E nel finale del primo tempo sfiora per due volte il gol del vantaggio. Prima Jovetic colpisce di testa la traversa e poi Ljajic solo davanti a Buffon tira incredibilmente fuori. Nel secondo tempo i viola intensificano i loro attacchi. E pur senza impegnare seriamente il portiere della Nazionale, vanno vicini alla rete con Cuadrado, Romulo e Pasqual. Finisce, però, 0-0 ma ai punti avrebbe sicuramente vinto la Fiorentina.
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Il Brivido Sportivo - Giovedì 18 ottobre
Inter 2 - 1 Fiorentina
Diario del campionato
6° giornata • 30-09-2012
Fiorentina
inter Handanovic; Ranocchia, Samuel, Juan Jesus; J. Zanetti, Gargano, Cambiasso (Mundigayi dall’82’), Nagatomo; Coutinho (R. Alvarez dal 71’); Milito (Guarin dall’85’), Cassano. All.: Stramaccioni.
Viviano; Roncaglia, Gonzalo Rodriguez, Tomovic; Cuadrado (Toni dal 70’), Romulo, Pizarro, Borja Valero (Migliaccio dall’82’), Pasqual; Ljajic (M. Fernandez dal 46’), Jovetic. All.: Montella
Arbitro: GIANNOCCARO di Lecce • Reti: 17’ Milito (rigore), 34’ Cassano, 40’ Romulo risultati 6° giornata Atalanta - Torino 1-5 Bologna - Catania 4-0 Cagliari - Pescara 1-2 Inter - Fiorentina 2-1 Juventus - Roma 4-1
Lazio - Siena 2-1 Palermo - Chievo 4-1 Parma - Milan 1-1 Sampdoria - Napoli 0-1 Udinese - Genoa 0-0
Classifica serie A dopo la 6° giornata Squadra Pt G V Juventus 16 6 5 Napoli 16 6 5 Inter 12 6 4 Lazio 12 6 4 Sampdoria** 10 6 3 Torino* 8 6 2 Roma 8 6 2 Fiorentina 8 6 2 Genoa 8 6 2 Catania 8 6 2 Bologna 7 6 2 Milan 7 6 2 Pescara 7 6 2 Udinese 6 6 1 Parma 6 6 1 Atalanta*** 5 6 2 Palermo 4 6 1 Chievo Verona 3 6 1 Siena**** 2 6 2 Cagliari 2 6 0
N 1 1 0 0 2 3 2 2 2 2 1 1 1 3 3 1 1 0 2 2
P Gf Gs 0 15 3 0 12 2 2 10 6 2 9 6 1 8 6 1 9 4 2 12 11 2 7 6 2 7 7 2 7 11 3 9 9 3 7 6 3 6 11 2 6 9 2 6 8 3 5 9 4 5 10 5 4 13 2 7 6 4 3 11
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A San Siro la Fiorentina subisce la seconda sconfitta del campionato, anche questa immeritata. I viola iniziano all’attacco. Al primo affondo, però, l’Inter si procura un rigore. Gonzalo Rodriguez intercetta con il gomito (per lui c’è anche l’ammonizione), da posizione ravvicinata, un tiro di Zanetti. Giannoccaro concede molto generosamente il penalty che Milito trasforma. Viviano compie alcune splendide parate. Ma poi i nerazzurri raddoppiano con Cassano. La Fiorentina non demorde e Romulo di testa, su assist di Pizarro, trafigge Handanovic a cinque minuti dall’intervallo riaprendo il match. Nella ripresa Montella manda in campo Matia Fernandez al posto di Ljajic. La squadra viola gioca meglio. Ma al 17’, per un fallo su Nagatomo, Gonzalo Rodriguez subisce la seconda ammonizione e l’espulsione. In precedenza Giannoccaro aveva invece graziato Samuel già ammonito. Anche con un uomo in meno la Fiorentina continua ad attaccare ma non riesce a trovare il gol del pareggio.
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Il Brivido Sportivo - Giovedì 18 ottobre
Fiorentina 1 - 0 Bologna
Diario del campionato
7° giornata • 07-10-2012
bologna
Fiorentina Viviano; Roncaglia, Tomovic, Savic; Cassani (Cuadrado dall’84’), M. Fernandez, Olivera (Migliaccio dal 76’), Borja Valero, Pasqual; Toni (El Hamdaoui dal 64’), Jovetic. All.: Montella
Agliardi; De Carvalho, Natali (Sorensen dal 67’), Cherubin; Garics, Pazienza, Taider, Morleo (Acquafresca dal 57’); Kone, Diamanti (Gabbiadini dal 77’); Gilardino. All.: Pioli
Arbitro: Orsato di Schio • Reti: 7’ Jovetic risultati 7° giornata Catania - Parma 2-0 Chievo - Sampdoria 2-1 Fiorentina - Bologna 1-0 Genoa - Palermo 1-1 Milan - Inter 0-1
Napoli - Udinese 2-1 Pescara - Lazio 0-3 Roma - Atalanta 2-0 Siena - Juventus 1-2 Torino - Cagliari 0-1
Classifica serie A dopo la 7° giornata Squadra Pt G V Juventus 19 7 6 Napoli 19 7 6 Lazio 15 7 5 Inter 15 7 5 Roma 11 7 3 Fiorentina 11 7 3 Catania 11 7 3 Sampdoria** 10 7 3 Genoa 9 7 2 Torino* 8 7 2 Milan 7 7 2 Bologna 7 7 2 Pescara 7 7 2 Udinese 6 7 1 Parma 6 7 1 Chievo Verona 6 7 2 Palermo 5 7 1 Atalanta*** 5 7 2 Cagliari 5 7 1 Siena**** 2 7 2
N 1 1 0 0 2 2 2 2 3 3 1 1 1 3 3 0 2 1 2 2
P Gf Gs 0 17 4 0 14 3 2 12 6 2 11 6 2 14 11 2 8 6 2 9 11 2 9 8 2 8 8 2 9 5 4 7 7 4 9 10 4 6 14 3 7 11 3 6 10 5 6 14 4 6 11 4 5 11 4 4 11 3 8 8
*Torino: 1 punto di penalizzazione **Sampdoria: 1 punto di penalizzazione ***Atalanta: 2 punti di penalizzazione ****Siena: 6 punti di penalizzazione
La Fiorentina parte in quarta e dopo sette minuti, su azione di calcio d’angolo, Jovetic realizza il suo quinto gol del campionato. Tra i viola debutto assoluto per il difensore montenegrino Savic e debutto stagionale per Olivera, schierato al posto dell’infortunato Pizarro (buona la sua prestazione). La squadra di Montella, trascinata da Jovetic e Borja Valero, domina il match. Tira in porta 17 volte, 9 nello specchio. Solo le prodezze del portiere rossoblu Agliardi evitano al Bologna una sconfitta più pesante. I rossoblu impegnano Viviano solo nel finale del primo con una punizione dell’ex Diamanti. La Fiorentina esce dal campo tra gli applausi e con il quinto posto in classifica alla pari con la Roma e il Catania.
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Noi i’ pandoro e si vo’ e se ne vole Chievo mangiare anche dimorto
La storia Il Bentegodi e la parrucca viola di Toni prima della beffa
Quando la sfida con il si tramutò da gioia a pianto di RUBEN LOPES PEGNA
Q
uanta delusione e quanta amarezza in quella trasferta al Bentegodi del 14 maggio 2006 contro il Chievo. Una partita che alla resa dei conti sarebbe risultata, purtroppo, inutile per la vicenda Calciopoli. Era una partita sognata da anni, in quelli bui del fallimento, della C2, della serie B e nel primo anno di A quando la Fiorentina agguantò la salvezza solo all’ultima giornata, grazie alla miglior classifica avulsa nei confronti del Parma e del Bologna. Ma nella stagione 2005/06, con l’arrivo di Pantaleo Corvino nel ruolo di direttore sportivo, di Cesare Prandelli in panchina e di giocatori di altissimo livello in rosa, i tifosi viola stavano assaporando finalmente la gioia del ritorno in Champions League, sia pure ai preliminari, dopo uno splendido campionato ed uno strenuo duello con la Roma. Il traguardo sarebbe stato raggiunto dalla Fiorentina all’ultima giornata vincendo a Verona. Firenze perciò si mobilita per l’occasione in modo straordinario. Nessuno vuole perdersi la probabile festa. E tre giorni prima del match con il Chievo i ventimila biglietti inviati in città sono esauriti. E’ un esodo di proporzioni bibliche. Purtroppo, però, quarantotto ore prima dell’incontro le prime nubi di Calciopoli cominciano ad abbattersi sulla Fiorentina. La gente si fida dei Della Valle che professano a ragione – come emergerà in seguito – la propria innocenza. Ma capisce che la faccenda è seria e che quella festa a lungo sognata per tanto tempo potrebbe essere rovinata dalle inchieste in corso. Il viaggio verso Verona del lungo serpentone viola – migliaia di macchine e decine e decine di pullman - che si snoda sull’Autostrada del Sole prima e poi su quella del Brennero non è allegro come in tante altre circostanze. All’arrivo allo stadio la gente cer-
ca, sia pure a fatica, di cacciare i cattivi pensieri. Prandelli per due giorni ha fatto il possibile per tenere alta la concentrazione tra i suoi giocatori, anche se non è stato facile. Il tecnico di Orzinuovi al Bentegodi manda in campo la seguente formazione, schierata con il 4-4-2: Lobont; Ujfalusi, Gamberini, Dainelli, Pasqual; Fiore, Brocchi, Donadel, Jorgensen (Montolivo dall’89’); Bojinov (Jimenez dal 56’), Toni (Pazzini dall’81’). Di quella squadra in maglia viola ci sono ancora il capitano Manuel Pasqual e Luca Toni. Nel Chievo di Pillon ci sono tra gli altri due futuri giocatori gigliati, Semioli e Amauri. Al Bentegodi la partita è vera. Il tifo dei supporter gigliati sugli spalti è incessante. Il Franchi si è praticamente trasferito in massa a Verona, a duecentotrenta chilometri da Firenze. La Fiorentina va in vantaggio con Toni poco prima della metà del primo tempo (al 21’ per l’esattezza), durante il quale il Chievo si rende comunque spesso pericoloso. Poi, dopo una ripresa tranquilla, a cinque minuti dalla fine capitan Dainelli segna il gol del definitivo due a zero, quello che regala alla squadra di Prandelli l’accesso ai preliminari di Champions e ai veneti il piazzamento Uefa (poi andranno loro a disputare i preliminari di Champions ma retrocederanno in serie B). Al fischio finale di Bergonzi si scatena la festa in campo e sugli spalti. Toni corre con una parrucca viola sotto la curva occupata dai supporter gigliati. Prandelli è felice come un ragazzino e con lui tutti i giocatori. Sugli spalti i tifosi gigliati urlano la propria felicità. Ma non riescono a godersi fino in fondo la gioia. Il timore che la festa si trasformi in un incubo li accompagna nel ritorno a Firenze. Purtroppo la Fiorentina pagherà ingiustamente con una penalizzazione di diciannove punti, poi ridotta a quindici, per le vicende di Calciopoli. Per giocare la Champions League dovrà attendere altri due anni.
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ridagli con la nazionale sempre ni’ mezzo peggio che i’ giovedì! E si ricomincia a vincere a fare i’ tortello e co’ una voglia pazza di pandoro e ci tocca a rimane’ con l’acquolina ‘n bocca pe’ corpa di questi strisciati vestiti d’azzurro che vanno a gioha’ ‘n Armenia! O se un c’è che pehore e pastori da quelle parti! Eppure, se un ci si stava attenti, se i’ portiere (gli è gobbo Docche e un lo nomino) e un facea un miraholo e se e un si trovaa i’fratello di Gianni lo Gnoccaro a dacci una mano… e un so miha come l’andaa a finire. Basta, torniamo alle cose serie, Aquilani e pa’ che torni davvero. Diciamolo piano e toccando ferro, anzi un lo diciamo nemmeno pe’ non porta’ cicia che, con lui, e ne basta anche poha. Però e si rischia d’ave’ un be’ probrema d’abbondanza, da tutte le parti, e ci son tutti, rientra Gonzalo, rientra Pizarro, i’marocchino e dovrebbe esse’ pronto anche lui… Speriamo che un comincino a venire e bronci. Caro Vincenzino qui e si vede se tu se’ ganzo davvero. E latini e diceano che gli è meglio abbondare che esse’ deficienti, grazie, però anche nell’abbondanza e un bisognerebbe esagerare. O chi mette dreo? Ritorna Gonzalo, e Savicce? E a centrocampo? Aquilani, Pecche e Borgia gli è l’ideale, ma i’cileno 2 ‘ndo va? ‘N panca? E davanti dopo Nasello chi c’è? Lucone, i’marocchino o Icce 2, o i’cileno 2 ricicrato punta anche lui? ‘Nsomma e n’ha da pensare Vincenzino, pensa, pensa e troa la soluzione a tutto perché noi i’pandoro e si vo’ mangiare e se ne vole anche dimorto! A noi e basta che siin tutti contenti e giochin bene e, soprattutto, e vincano, di’ resto e ce ne frega poho. “Tu Chievo, io chiavo” che, detta da i’nonno, la fa quasi scappa’ da ridere, però gli è un grido di guerra nato su quelle gradinate che va bociato un’artra vorta. Poerini, e ci hanno anche l’allenatore novo, che però e l’ha belle vinto la prima e quindi l’è ‘n pista pe’ perde’ la seconda se no e si monta troppo i’capo e noi, messi gli stivali delle sette leghe, come i’famoso gatto, e si dee andare a tre punti pe’ vorta pe’ un pochino ora che puzzoni strisciati e si son belle ‘ncontrati e s’è belle pagao i’pedaggio a’ ladroni. “Un fiorino” e diceano a Benigni, e qui, “tre punti”. Pe’ passa’ que’ cancelli e bisogna daglieli o di riffa o di raffa gli cascasse le strisce! Ma ora e s’è belle dato, quindi avanti tutta che i’pandoro e ci aspetta! E pe’ accompagnallo e un po’ mancare sapete icche? I’mio, e con la chiave farsa, apro, beo e chiudo: Forza Violaaaaaaaaaaaaaaa
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L’uomo simbolo Quanto entusiasmo per il capitano viola protagonista di un’iniziativa ai Gigli
Manuel Pasqual: quando la ‘Striscia’ e il maglia s’è cucita addosso Tapiro: stavolta Il pungiglione
di Luca capanni
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ateci un pizzicotto per capire se stiamo sognando. Anzi no, non datecelo, non si sa mai. Non vorremmo risvegliarci all’improvviso allo scorso 13 maggio, tra quei gradoni del Franchi semideserti per l’ultima gara di campionato contro il Cagliari. O all’inizio di quello stesso mese, in quel 2 maggio passato tristemente alla storia per la rissa Rossi-Ljajic. Era l’acme del tutti contro tutti, e stava arrivando l’improrogabile momento di rivoluzionare tutto. Così è stato: nuovo diesse, nuovo allenatore, nuovi giocatori e nuovo capitano. Ma soprattutto nuova passione, travolgente e festosa come quella che ha avvolto proprio Manuel Pasqual durante l’evento ‘Intel’ svoltosi la settimana scorsa al centro commerciale ‘I Gigli’.
E lui, quella fascia di capitano, ha tutta l’aria di volerla portare con orgoglio ancora a lungo: «L’allenatore me l’ha consegnata definitivamente alla prima gara di campionato, mentre in Coppa Italia l’aveva indossata Jovetic. Se mi sarebbe dispiaciuto non averla? Essendo arrivato all’ottava stagione in maglia viola la fascia è un riconoscimento importante per me. Non tanto per gli otto anni, quanto perché sento che quello che ho fatto per questa squadra e per questa società è stato apprezzato. Sono onorato di esser stato designato come punto di riferimento per i miei compagni». Lui la maglia viola se la sente cucita addosso e si sente un po’ fiorentino d’adozione: «Le parole di Marchionne su Firenze se le porta via il vento, noi pensiamo a goderci il ritorno dell’entusiasmo, che è
la cosa principale. E’ la cosa a cui tenevo di più, al di là degli obiettivi di classifica; il clima dell’anno scorso era desolante per me. E che bello vedere il patron scatenarsi in tribuna con la camicia sudata. Andrea Della Valle è sempre stato presente ed in queste occasioni dà il segno di essere il primo tifoso». Un assembramento di tifosi avvolge Pasqual, che li accoglie seduto al tavolo fra autografi, battute e strette di mano. All’evento è accorsa gente di tutte
le età, ma tanti sono i bambini che gli saltellano intorno o arrivano in braccio ai genitori. E Nicola Procaccio, il responsabile ‘Intel’ che ha curato l’iniziativa, ringrazia e fa una confidenza: «Milano è la città che mi ha dato il lavoro ed in cui abito con la famiglia, ma io sono fiorentino e per non perdere il nostro accento chiedo sempre ai miei vecchi amici di ‘controllare’ la mia parlata. Guai a chi tocca Firenze, per me è la capitale del mondo». Altro che piccoli e poveri…
hai sbagliato indirizzo
Il bersaglio persino ovvio sarebbe questa volta Marchionne, quello che ‘un conosce Firenze, peggio d’una massaia del Cheshire’. Però gli se n’è già dette tante che sarebbe difficile trovarne di nuove, quindi, pur rimanendo sempre in argomento, le api le si mandano da quel brindellone porta-tapiri del signor Staffelli di ‘Striscia la notizia’ che, nell’occasione, ha sbagliato indirizzo e, invece di andare a portarlo al suddetto ad della Fiat, è andato da Diego Della Valle. Forse di là c’era un veto, Marchionne deve esser verde di rabbia per tutto quanto gli è tornato addosso e non accetta altre prese di giro, mentre il nostro si è mostrato molto più disponibile al sorriso. O forse è un ulteriore segno della mancanza totale di obiettività che esiste quando si toccano certi personaggi e certe istituzioni. Certo è che rivolgersi a DDV per consegnargli il tapirone, che è simbolo di gaffe, non ha molto senso logico, vuol dire schierarsi con chi non sembra avere diritto ad alcun appoggio. Non è DDV che sta programmando di non mantenere promesse e far sparire tanti posti di lavoro. La colpa è dirlo mentre non è colpa il farlo? No caro ‘Striscia’, l’hai fatta fuori dal vasino e le api le mandiamo non solo al fattorino, ma a tutto il team, risparmiando solo le veline, per ragioni estetiche.
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Doppietta CGF: Gaito e Chiti sul podio del Torneo Allievi
Doppietta CGF: Gaito e Chiti sul podio del Torneo Allievi di Maria Consiglia Grieco
è
partita alla grande la stagione sportiva della sezione maschile del Centro Ginnastica Firenze, precisamente con una doppietta oro-argento nella prima prova regionale del Torneo Allievi, competizione federale under 15 che per la Toscana si è aperta domenica 14 ottobre a Prato. A
conquistare le due medaglie più preziose in palio, Jacopo Gaito – primo classificato – e Riccardo Chiti (argento), entrambi ginnasti di seconda fascia allenati dai tecnici Matteo Alterini, Letizia Gensini e Andrea Paoli. Gli atleti in gara si sono misurati nelle prove a quattro dei sei attrezzi previsti nella ginnastica artistica maschile, presentando i propri esercizi
al corpo libero, al volteggio, alle parallele pari e alla sbarra, mentre gli anelli e il cavallo con maniglie entrano solo più tardi a far parte delle competizioni ufficiali, quando si ha a che fare con ginnasti più grandi e più esperti. Una (doppia) vittoria che fa ben sperare anche per il futuro dei piccoli ginnasti di prima fascia, Elia
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Awad (ottimo il suo undicesimo piazzamento), Niccolò Bartoloni, Matteo Casel-
la, Andrea Curia, Lorenzo Giani e Marco Silei che – scesi in pedana insieme
ai “colleghi” di seconda fascia – hanno fatto onore ai colori della società di Sorgane. Una “menzione speciale”, come si suol dire, meritano i piccoli Mirko Bigazzi, Cosimo Donati, Niccolò Falciani e Pietro Sansom – allenati da Paola Fantinato – che, pur appartenendo alla sezione di ginnastica generale, si sono cimentati con una competizione del settore agonistico, senza assolutamente sfigurare e rendendosi protagonisti di un bell’esordio dell’anno sportivo appena cominciato.
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SEMIFINALI NEW SEASON 2012: CI SIAMO Le semifinali del New Season C5 e C7 sono ufficiali. Dopo dei quarti da cardiopalma, ecco i risultati che hanno decretato la nuova griglia di accoppiamenti tra le squadre che si giocheranno l’accesso alle rispettive finalissime. Nel C5 ben due match sono terminati alla lotteria dei rigori con A-team(2) e Ellessedì che hanno salutato la manifestazione e si preparano così all’imminente campionato per un errore di troppo dal dischetto. Sono passati quindi Autoscuola Chiti e Campone UTD! Passaggio sofferto ma diretto invece per la squadra dei Faggi Boys che ha battuto per 6-5 l’Autocarrozzeria Alfieri e per Les Merengues (4-3 ai Buratti). Ecco quindi che proprio lo storico Campone UTD affronterà in semifinale la new entry
del nostro settore, Faggi Boys, mentre l’altra semifinale vedrà scontrarsi Autoscuola Chiti e Les Merengues. Nel C7 la Steaua Rossa ha fatto suo il derby contro la Steaua grazie al risultato netto di 4-2 e il Troppo Sport ha passato il turno grazie al 4-3 rifilato alla Carrozzeria Cantini Elio. Il Grioli FC continua a sognare sulle ali dell’entusiasmo e, guidato dalle 15 reti messe a segno finora da bomber Torrini, ha battuto anche la quotata Dinamo Buster, che ha salutato così anzitempo il torneo. Il risultato più rotondo e meno sofferto di questi quarti, fra C5 e C7, è quello che ha visto i Milan Boyss imporsi sulla Settignanese, surclassata da ben 9 reti dei rossoneri che hanno passato così agilmente il turno. Queste dunque le Semifinali del C7: la sorpresa Grioli FC affronterà la fortissima compagine Steaua Rossa, mentre i Milan Boyss se la vedranno con il Troppo Sport. La prossima settimana un bell’articolo sulle due vincitrici del New Season 2012!
GRANDE SUCCESSO DEL QUIZZONE MIDLAND Ormai giunta alla quarta edizione, la nostra iniziativa sulla fanpage di facebook Midland Sport del QUIZZONE MIDLAND, ha davvero riscosso un grande successo dandoci conferma di essere apprezzato da tutti i nostri amici del web. Bellissimi
i premi messi in palio per coloro che risponderanno alle nostre semplici domande. Ecco i primi premiati che hanno potuto verificare la qualità dei nostri riconoscimenti: Leonardo Tucci, nella prima edizione, si è aggiudicato una tuta LUANVI bianco-rossa; Fabio Mancini, nella seconda edizione, ha vinto una tuta Royal bianco-blu; nella terza è stato Domenico Abiuso a ricevere in premio una maglia Joma; nell’ultima edizione, invece, la splendida fascia da capitano marchiata Acf Fiorentina (sempre Joma), se l’è portata a casa Simone Anderini. Chi sarà il prossimo vincitore del QUIZZONE MIDLAND? Tutti possono partecipare, basta diventare nostri fan, rispondere alla domanda e incrociare le dita!
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ono aperte fino al 31 ottobre 2012 le iscrizioni ai campionati di calcio a 5/7 2012-13. Ecco il riepilogo delle principali caratteristiche e delle promozioni della prossima stagione sportiva:
CARATTERISTICHE STAGIONE SPORTIVA 2012-13 CATEGORIE: c5/c7 maschile, c5 femminile, c5/c7 maschile over 35, c5 maschile under 21. PRE-CAMPIONATO: (facoltativo) dal 10/17 settembre al 25 ottobre 2012. CAMPIONATO: dal 5 novembre 2012 al 30 maggio 2013 (pausa natalizia dal 22/12 al 06/01/13). Una partita settimanale con possibilità di scelta del campo di gioco e/o giorni di gara. Fase Finale Provinciale nel periodo aprile-maggio 2013, Fasi Finali REGIONALI nel giugno 2013, Finali UNISPORTS nel luglio 2013. COPPA TOSCANA/SPORTIKA: (facoltativa) dal 12 novembre 2012 al 30 maggio 2013 suddivisa in una prima Fase Eliminatoria a gironi e successiva Fase ad eliminazione diretta. TORNEO DEL PANETTONE: (facoltativo) dal 17/24 dicembre 2012 al 3 gennaio 2013. TORNEI PRIMAVERA - ESTATE: dal 6 maggio al 25 luglio 2013 (seguirà programma dettagliato). LE SPECIALI PROMOZIONI 2012-13 - IN OMAGGIO A TUTTE LE SQUADRE UN KIT DA GIOCO (10 MAGLIE + PANTALONCINI) O € 100,00 B.A. - ISCRIZIONE GRATUITA DI 10 ATLETI (A TUTTE LE SQUADRE CHE PAGHERANNO SUBITO TUTTE LE QUOTE GARA DEL CAMPIONATO). - IN OMAGGIO UN SOGGIORNO-VACANZA DI UNA SETTIMANA (IN LOCALITÀ DI MARE O MONTAGNA) A TUTTE LE SQUADRE CHE PARTECIPERANNO A PRE-CAMPIONATO, CAMPIONATO E COPPA TOSCANA. - CORSO ALLENATORI C5/C7 GRATUITOVALEVOLE MAX PER DUE TESSERATI A SQUADRA. IMPIANTI DI GIOCO 2012-13 Sono confermati tutti gli impianti della stagione passata, inoltre nuovi bellissimi impianti e altri completamenti rinnovati. ORARI APERTURA SEDE CALCIO TOSCANA A partire dal mese di settembre 2012, la sede del CALCIO TOSCANA, (Via E. G. Bocci 103, Firenze - tel. 055 4223599) sarà nuovamente aperta tutto il giorno dal Lunedì al Sabato nei seguenti orari: mattina ore 09.30-13.00, pomeriggio ore 15.30-19.30.
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Segue dalla prima destino e questa volta potrebbe succedere di nuovo. A Montella l’occasione per dare un segnale fondamentale anche per quanto riguarda le potenzialità della propria squadra anche lontano da Firenze. Certo, è già importante aver ricostituito il ‘fortinoFranchi’ al quale per tanti anni si è appellato Cesare Prandelli. Pure il ct azzurro ha sofferto fuori casa in passato con la sua Fiorentina, però ha saputo anche cogliere vittorie fondamentali: pensiamo prima di tutto a quella contro la Juventus nel 2008. A Montella quindi l’onere adesso di dimostrare che la sua squadra, che è bella e appare fin qui imbattibile al Franchi, ha dentro di sé anche la forza per imporre il proprio gioco in altri stadi. Il Chievo resta una formazione ostica, niente affatto arresa e ha appena cambiato allenatore. Però sul terreno della qualità generale è indiscutibile che gli uomini del tecnico viola abbiano qualcosa in più. Certo, bisognerà fare i conti in questi giorni con la preoccupazione di dover verificare se e come molti di loro avranno ‘digerito’ gli impegni con le rispettive nazionali. Ma è anche vero che nel frattempo l’intero organico viola è tornato disponibile. Probabilmente Aquilani dovrà aspettare ancora un po’, però sia Toni che El Hamdaoui hanno sicuramente fatto dei passi in avanti e lo stesso vale per Pizarro che ha saltato la partita con il Bologna per un affaticamento muscolare. Torna al centro della difesa anche Gonzalo Rodriguez così l’intero reparto sarà completo e Montella avrà la possibilità di scegliere. Aspettiamo con impazienza inoltre pure il ritorno di Jovetic che rimane comunque - lo dicono i numeri - l’asse portante della squadra. Stevan è in grandi condizioni, è pieno di motivazioni e le continue voci di mercato in ogni caso non scalfiscono più la sua tranquillità. Pertanto forte attesa e grande mobilitazione per andare a Verona, città abitualmente amica, per vedere dal campo se davvero questa Fiorentina ha la forza per aumentare il ritmo e avvicinare sempre di più la linea di demarcazione con l’Europa. L’obiettivo è cancellare quell’ultimo zero e dimostrare che in casa come fuori la squadra di Montella è capace di vincere con chiunque.
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Fuorigioco di duccio magnelli
I
l trucco c’era, anche se non era facile vederlo. Quando Lance Armstrong finì di vincere i suoi sette Tour de France (record di tutti i tempi), un suo collega − dopato e poi pentito −dichiarò che «alle imprese incredibili non si deve credere». Adesso il ‘fuoriclasse’ statunitense sta per essere radiato per doping e le sue ‘imprese’ cancellate per sempre. Ma
I sette tour e la partita (quasi) perfetta il trucco c’era, e forse qualcuno l’aveva visto, anche in alcune partite del calcio italiano. Dove i protagonisti-prestigiatori schierati in campo mostravano al pubblico la mano ‘onesta’ mentre con l’altra, ben nascosta, falsificavano le carte. Secondo le dichiarazioni di alcuni pentiti, siamo ormai prossimi all’Apocalisse del calcio italiano, alla verità
sulla partita più truccata di tutti i tempi: quel Salernitana-Bari di tre anni fa in cui si dice che gran parte dei giocatori del Bari, privi di stipendio da mesi, avessero deciso di sistemare i conti in banca scommettendo sulla loro sconfitta (e già che c’erano, giusto per arrotondare, anche su un over…). La partita finì 3-2 per la Salernitana e i pugliesi, peraltro già
promossi in serie A, avrebbero centrato ambedue gli obiettivi della scommessa. Se tutto questo risultasse vero potrebbe essere l’inizio della fine per il nostro calcio. Sarebbe difficile, a quel punto, normalizzare, accomodare, penalizzare e poi dimezzare, come si sta facendo per il recente scandalo scommesse. Non basterebbe nemmeno più ‘bastonare’
sonoramente i responsabili e magari cacciarli, come fanno in America ai marines congedati con disonore. Anche perché, visti i nomi eccellenti che giocarono quella partita, la perdita di fiducia sarebbe totale e tutti i risultati ‘strani’ verrebbero messi in dubbio. Una gara come Livorno-Spezia, per esempio, giocata alcuni giorni fa e terminata 1-5 (un
over clamoroso che qualche ‘burlone’ aveva già previsto su Internet), potrebbe finire nel calderone dei sospetti. Insomma, la sincera speranza è che i pentiti, questa volta, si siano voluti ritagliare un quarto d’ora di notorietà. Altrimenti, al confronto, anche le sette vittorie ‘dopate’ al Tour del France potrebbero sembrare un trucchetto da avanspettacolo.