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siamo noi i poveracci ?
Gianmatteo Mareggini: “tra tanti nomi che sento, allora mi tengo viviano”
Eugenio Ascari: “L'addio di jovetic non è certo”
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-2 noi
poveracci
in festa voi a Sienna la strizza co
L’editoriale
Ha ragione il presidente: ASPETTANDO DOMENICA IL BELLO (VEDI CHAMPIONS) DEVE ANCORA VENIRE
di Alessandro Rialti
E
ora? Ora che il tarlo viola sta continuando a mangiare la tranquillità di Galliani e di Allegri? Ora che a Pescara la Fio-
rentina è decisa a portarsi via ad ogni costo i tre punti e i rossoneri non potranno permettersi niente altro che della vittoria? Ora ci si diverte. Già, perché il nostro campionato lo abbiamo già vinto. Fe-
steggiato sotto le secchiate d’acqua del Franchi prima pieno di gente, poi sommerso sotto la pioggia. Battuto il Palermo, vista la Fiesole riempirsi (e gli occhi sono stati sommersi stile reins and teears) di
striscioni che raccontavano di vecchi e giovani ultrà che questa bella Fiorentina l’hanno dovuta vedere dal cielo perché non sono più con noi. Inesorabilmente quarti, nessuno capace di insidiare il primo
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Il Brivido Sportivo - Mercoledì 15 Maggio 2013
DIRETTORE RESPONSABILE Michela Lanza direttore@brividosportivo.it
EDITORE E PUBBLICITà Salvini Editore srl Via S. Quirico 167 50013 Campi B.zio (Fi) tel. 055.9334666 Fax 055.9334667 info@salvinieditore.it
REDAZIONE redazione@brividosportivo.it CONSULENTE EDITORIALE Alessandro Rialti
GRAFICA E IMPAGINAZIONE grafica@brividosportivo.it STAMPA Galeati Industrie Grafiche srl (Imola)
COLLABORATORI Francesca Bandinelli, Andrea Giannattasio, Michela Lanza, Alessandro Latini, Tommaso Mattei, Ruben Lopes Pegna, Alessandro Rialti, Giampiero Tosi. FOTO La Presse
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Le brutte figure della società più titolata al mondo e la festa della squadra più bella d’Italia
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SIAMO NOI I POVERACCI? di Michela lanza
S
iamo in Europa. E questo, per noi poveracci è già motivo di festa. Noi che abbiamo bilanci in regola ma introiti inferiori (e di molto) rispetto ai ricconi del nord. Noi che per due anni abbiamo dovuto soffrire per una rifondazione necessaria e inevitabile, rischiando perfino una clamorosa retrocessione. Noi che, però, a differenza di come ci vogliono fare apparire, siamo il fiore all’occhiello del fair play. Ma non solo: noi che siamo stati e siamo talmente belli, da aver suscitato l’invidia di molti grandi capi che oggi, pur di non vederci in Champions, creano scompiglio, polemiche e ipotetiche e assurde trattative dei nostri gioielli di famiglia tramite i loro media. ‘Azione di disturbo’ si usa chiamare questa manovra: prima Montella, ora Ljajic e Cuadrado. Poi Borja Valero. E addirittura Cerci. Tutti sembrano (per loro) in fuga da Firenze (vi piacerebbe eh?), in realtà, tutti vogliono (o vorrebbero) rimanere. Ad iniziare dal tecnico che, nel frattempo, ha già confermato la sua permanenza («Di voci ce ne sono tante, conosco questo ambiente e sappiamo come funziona, ma non c’è alcuna possibilità che non continui il mio rapporto con la Fiorentina»). Ma le azioni di disturbo non si limitano a ipotetiche trattative di mercato, bensì a provocazioni belle e buone. Dopo aver fatto Montolivo capitano al Franchi, nonostante la presenza di Abbiati in porta, e la bagarre scatenata dal sig. Galliani in tribuna, i ricchi rossoneri hanno sponsorizzato la loro terza maglia per la stagione 2013-2014: un Montolivo-modello (chissà se gli avrà dato lezioni di posa la fidanzata Cristina De Pin?), con la maglia dorata e sul braccio l’evidente logo della Champions. Questa foto ha fatto il giro del mondo a partire da vener-
foto Massimo Sestini
dì scorso, due giorni prima della penultima giornata di campionato, quando la matematica certezza di arrivare 3°, il Milan, non ce l’aveva assolutamente. E, scusate, ma a dire il vero non ce l’ha neanche adesso. Almeno che, non sia già tutto scontato, come ha sottolineato Montella sabato scorso, prima del 37° turno di campionato, commentando la presentazione della nuova maglia rossonera («Evidentemente erano già sicuri da un bel pò di andare in Champions – ha ironizzato – e ce ne siamo pure accorti», aggiungendo poi «ma nulla fino all’ultimo è scontato. Noi dobbiamo vincere le ulti-
me due partite per non farci rimproverare niente e il Milan deve ancora vincere contro Roma e Siena»). Parole, quelle pronunciate dall’Aeroplanino che non sono andate giù a Milanello dove qualcuno si è risentito. In primis sempre lui, Adriano Galliani, che evidentemente si è sentito pure offeso dall’aver messo in dubbio la regolarità del campionato (ma non lo aveva fatto lui per primo?). Così, stizzito, ha risposto a Montella e a Firenze: «Il logo della Champions sulle maglie? È stato semplicemente un errore banale che può capitare. Qualche poveraccio ha deciso di ricamarci sopra per costru-
irci una notizia» e, non contento, ha aggiunto poi «In caso di mancata qualificazione quelle foto ERANO destinate a restare in un cassetto». Poveracci a chi? Ai fiorentini? A Montella? E ancora una domanda: scusi Galliani, perché ha usato il termine ‘erano destinate a rimanere nel cassetto’ riferito alle foto con le maglie col logo della Champions in caso di non qualificazione, visto che ancora il suo Milan non è qualificato e il verbo adatto sarebbe ‘SONO destinate’? Non è mica un’azione passata quella di cui lei ha parlato… E poi, ci perdoni ancora, ma non è che crediamo molto ad un ‘errore’: il
Milan è un club troppo importante ed esperto (nonché il più titolato al mondo) per commettere errori così banali e gravi. È proprio vero: a volte, più si parla, più ci si sbugiarda. Nel frattempo, torniamo a parlare di campo che ci piace di più. Dopo aver conquistato un posto in Europa, vincendo domenica scorsa contro il Palermo (20ª vittoria in campionato), la Fiorentina e la città di Firenze hanno festeggiato il traguardo raggiunto. Il primo a volerlo festeggiare è stato il patron Andrea Della Valle che, per l’occasione (speciale, visto che quella contro i rosanero era la 500ª partita ufficiale della Fiorentina targata Della Valle) è sceso in campo al fischio finale, sotto l’acqua, per andare ad abbracciare la sua squadra e il suo tecnico sventolando una maglia biancorossa con le stelle simbolo dell’Europa e la scritta: ‘Siamo tornati’. Una festa da poveracci forse, ma felici. Poi la sera è successa una cosa straordinaria: la Roma (alla quale è stato negato un rigore solare su Lamela) ha bloccato il Milan sullo 0-0 e i rossoneri, adesso, hanno di nuovo il fiato sul collo. -2, la Fiorentina di Montella è a soli 2 punti dalla banda Allegri (che tanto allegro non dev’essere…). Che significa questo? Semplicemente che la lotta Champions è ancora aperta e che il Milan ha un solo risultato in quel di Siena: la vittoria. Che arriverà, ne siamo certi, ma intanto, almeno per qualche giorno, abbiamo avuto il piacere di rendere nervosi e intimoriti i ricconi di Milano. Perché non succederà, ma se dovesse succedere… Intanto ci godiamo un particolare: i viola il loro obiettivo lo hanno raggiunto e ormai non hanno più niente da perdere a Pescara. E loro? Loro senza 3° posto dove vanno? Cosa diventerebbero: dei poveracci? Noi stiamo passando giorni sereni, rilassati, e loro? Beh, almeno qualche giorno di ‘strizza’ non glielo toglie nessuno.
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Futuro incerto per l’attaccante autore del gol che ha blindato l’Europa e mandato in B il Palermo: a breve si vedrà con Della Valle di
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na favola così non poteva non avere il lieto fine, anche se un pizzico di tristezza ha avvolto lo stadio al momento della sua sostituzione contro il Palermo. Luca Toni e la Fiorentina hanno vissuto un amore intenso, di quelli viscerali e che continueranno nel tempo al di là di un contratto. Il bomber è stato l’assoluto protagonista della settimana appena trascorsa. Prima la conferenza stampa per salutare e ringraziare Firenze, poi l’ottavo gol in campionato che ha consegnato l’Europa alla Fiorentina e che, ironia della sorte, ha condannato alla serie B il ‘suo’ ex Palermo (i tifosi rosanero lo hanno offeso e fischiato anche al Franchi). Ma andiamo con ordine. COMMOZIONE E ADDIO? Una settimana dai sentimenti alterni, cominciata appunto venerdì intorno all’ora di pranzo. La conferenza stampa indetta dalla Fiorentina il giorno prima aveva fatto drizzare le antenne a tutti, perché da qualche giorno si era cominciato a respirare negatività intorno al suo possibile rinnovo del contratto. Tra chi ha temuto il peggio e chi ha sperato nella fumata bianca ha prevalso la via di mezzo. Luca, visibilmente emozionato e commosso davanti ai giornalisti, ha preso la parola ed ha ringraziato tutti: «Siccome siamo alla fine del campionato e quella contro il Palermo potrebbe essere la mia ultima partita al Franchi, ci tenevo a ringraziare tutta Firenze anche a nome della mia compagna. Ringrazio tutti, dal tassista al macellaio, perché quando siamo arrivati qui venivamo da un periodo bruttissimo e tutti ci hanno fatto sentire a casa: è stato un anno fantastico ed anche in campo credo di aver aiutato la squadra. Non so cosa succederà in futuro. Il rinnovo? La mia volontà sarebbe quella di rima-
Il Personaggio
Luca Toni e la Fiorentina, una favola con il lieto fine a metà effetti, non gli basta essere un uomo spogliatoio, come forse qualcuno se lo è immaginato per il prossimo anno. Luca vuole un confronto con Andrea Della Valle e poi con Montella, come avranno tutti i calciatori della rosa. Se l’allenatore farà capire al centravanti che per lui in questa Fiorentina non c’è posto sarà il primo a farsi da parte, senza polemiche di alcun genere. Se invece l’Aeroplanino dovesse tenerlo in considerazione a livello tecnico il rinnovo sarebbe pressoché automatico, perché con Andrea Della Valle il rapporto è talmente di stima che i due troverebbero un accordo in pochi minuti, come successe la scorsa estate. Si parla, dunque, di un discorso squisitamente tecnico. Toni vuole sentirsi importante e stimato come calciatore all’interno del gruppo. Se poi la Fiorentina gli dovesse fare una proposta diversa (in ottica dirigenziale) la valuterà. Di proposte gliene sono arrivate già diverse, ma lo stesso attaccante ha smentito con forza l’ipotesi Sassuolo, che sembrava quella con maggior appeal viste anche le sue origini emiliane. IL GRUPPO LO VUOLE. E dopo questo turbinio di emozioni e parole è arrivato il gol di domenica che ha suggellato una stagione davvero positiva. La grande azione firmata Borja Valero-Cuadrado ha avuto l’effetto di premiare un movimento da attaccante vero, ac-
nere a Firenze, ma rimango solo se la società è contenta di avere Toni. Voglio fare il giocatore fino in fondo, se mi faranno una proposta la valuterò, ma rimarrò solo se ci sarà entusiasmo da tutte e due le parti». Parole chiare che di più non si può. FUTURO DA SCRIVERE. Non è una questione di soldi, è bene chiarirlo subito. Toni vuole continuare a sentirsi un calciatore a tutti gli
compagnato dalla fortuna che bacia solo chi è padrone dell’area di rigore. Mano all’orecchio e chissà quanti pensieri per la testa, per lui che sogna di nuovo di calcare il Franchi, ma che potrebbe aver vissuto l’ultima grande emozione con la maglia viola addosso. Inutile negarlo, a fine partita c’era anche un briciolo di tristezza, ma soprattutto la voglia di chiarirsi ancora una volta: «Il mio futuro, come ho detto, non lo conosco ancora. Ci tenevo a spiegarmi una volta di più perché qualcuno ha trovato una vena polemica nelle mie parole dell’altro giorno. Non è assolutamente così, ho solo voluto ringraziare la città». E all’interno del gruppo c’è tanta gente che gli vuole bene. Per tutti ha parlato Manuel Pasqual, il capitano ed il compagno di mille battaglie nelle due esperienze di Toni a Firenze: «Luca va solo ringraziato - ha detto il capitano - per quello che ha fatto quest’anno. Se guardate i risultati e le partite vi accorgerete che ha tirato la carretta per buona parte della stagione. Il discorso del rinnovo spetta a lui e alla società, ma lo spogliatoio spera che resti, soprattutto per quello che ci può dare con la sua esperienza». Insomma, per ora l’addio sembra la soluzione più probabile e Luca si è portato avanti con il lavoro salutando tutti con il gol che ha riconsegnato l’Europa alla Fiorentina. Se poi ci saranno altre occasioni per calcare il terreno del Franchi sarà tanto di guadagnato. Per lui e per i tifosi, che ormai lo considerano come uno di famiglia.
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Mareggini: “Consigli, Agazzi o Julio Cesar?
ALLORA MI TENGO VIVIANO” di Andrea Giannattasio
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on lo sguardo rivolto al futuro. La Fiorentina si qualifica finalmente in Europa e adesso può già pensare a come organizzare la squadra della prossima stagione che a differenza di quella di quest’anno dovrà muoversi non più su due, bensì su tre binari. E il primo nodo da sciogliere in casa viola sarà certamente quello relativo al portiere: è davvero in bilico la posizione non tanto di Neto (destinato a lasciare la Fiorentina senza lasciare un gran ricordo di sé) quanto di Viviano, voluto con forza dalla società viola nella scorsa estate ma il cui destino ad oggi sembra davvero lontano da una riconferma. Per approfondire la stagione dei portieri della Fiorentina il Brivido Sportivo ha voluto interpellare l’ex portiere della squadra viola Gianmatteo Mareggini.
Mareggini, iniziamo dalla stagione complessiva dei portieri della Fiorentina: come è stata? «Premetto subito che secondo me non è corretto analizzare il solo reparto dei portieri, scindendo lo stretto legame che c’è con la difesa: non è facile capire infatti fino a dove arrivano i meriti o i demeriti del portiere. Detto questo, credo che nel complesso sia stata una stagione positiva perché se la Fiorentina è riuscita a tornare in Europa vuol dire che tutte le componenti hanno lavorato a dovere e che anche i portieri hanno fatto la loro parte». Si parte con Viviano: come giudica il suo campionato? «La stagione di Emiliano è stata sufficiente: non mi sbilancerei tanto di più. Si vede che Viviano è un portiere che ha delle grandi potenzialità ma a Firenze in questa stagione non mi ha fatto impazzire. È vero che
ha fatto alcuni errori gravi, come nel caso della partita con la Roma all’Olimpico, ma alle sue disattenzioni vanno sommati anche alcuni interventi importanti. Credo che se resterà alla Fiorentina potrà fare meglio e contribuire alla crescita della squadra». Il riscatto per lui è stato fissato in 7,5 milioni di euro: lei li spenderebbe? «Non entro nei discorsi economici perché spettano alla Fiorentina: mi limito però soltanto a sottolineare che sotto l’aspetto tecnico non ci sono a giro tanti portieri come Viviano, almeno in Italia, e se dovessi spendere una grossa cifra per un nuovo portiere che però è ancora un’incognita per il nostro campionato mi terrei senza dubbio Viviano». Si passa poi a Neto che ha avuto pochissimo spazio. «E proprio per questo non è giudicabile: i portieri infatti possono essere analizzati
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solo se impiegati con continuità. Entrare a freddo e giocare non è mai facile e le prestazioni possono essere condizionate. Neto è molto giovane, ha potenzialità inespresse ma per quel poco che si è visto non è possibile esprimere un giudizio». Chi invece non si è visto per niente ma si è certamente fatto sentire è Cristiano Lupatelli. Qual è stata, a suo avviso, la sua importanza nello spogliatoio viola? «Lupetelli è stato sicuramente un pilastro all’interno della Fiorentina, perché pur non giocando è riuscito a compattare la squadra e a darle sempre morale. Non è un caso che la Fiorentina abbia deciso di rinnovargli il contratto nonostante non abbia giocato nemmeno un minuto. Per certi aspetti, Lupatelli è molto più importante degli altri compagni di reparto». In serie B, poi, sta crescendo pian piano una pianticel-
la viola, ovvero Andrea Seculin, che anche quest’anno ha fatto esperienza nella Juve Stabia. Come ha visto questo ragazzo? «Ha fatto bene sotto la guida di Braglia: credo che in questi anni giocare nel torneo cadetto lo abbia fatto maturare abbastanza e sono pronto a scommettere che Montella lo vorrà con sé in ritiro quest’estate. In quell’occasione potrà certamente valutare se e quanto sarà cresciuto e se eventualmente sia il caso di farlo maturare ancora un po’, magari stavolta in un club di serie A. Ma non certo per fare il vice». Per il mercato che verrà, qualora partisse Viviano, per la porta della Fiorentina si fanno i nomi degli italiani Consigli e Agazzi: le piacciono? «Onestamente, pur trattandosi di portieri che hanno fatto bene, se la squadra viola dovesse puntare su
uno di loro non credo farebbe un passo in avanti, ma due indietro. Per questa Fiorentina, che si appresta a giocare una competizione europea ci vuole semmai un portiere affermato, di esperienza. Anche se, ripeto, se si devono spendere tanti soldi per un portiere allora mi tengo Viviano». C’è un portiere in Italia che le piace? «Dovessi scegliere punterei senza dubbio su Marchetti della Lazio, che è reduce da una stagione davvero importante». E di Julio Cesar cosa ne pensa? «Sono perplesso. E questo lo dico non per un discorso di età del giocatore, quanto per le cifre che comporterebbe un affare del genere. Credo che solo con un passaggio a parametro zero un giocatore come l’ex interista potrebbe approdare a Firenze. Non vedo altre soluzioni».
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Il Brivido Sportivo - Mercoledì 15 Maggio 2013
Esclusiva con l’agente Fifa sul mercato viola: “Complicato il caso-Ljajic, Ramadani potrebbe giocare su due fronti”
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Ascari: “L’addio di Jovetic non è certo
ma la fiorentina cerchi un top per l’attacco”
di Tommaso Mattei
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già tempo di programmazione e di mercato. La Fiorentina si prepara ad una calda estate che aspetta Daniele Pradè, Eduardo Macia ma anche Andrea Della Valle ad un lavoro intenso per cercare di migliorare la squadra già bella di questa stagione quasi ormai in archivio. Quest’ultimo sarà chiamato a risolvere
in prima persona alcuni dei casi più spinosi. Da Viviano a Ljajic passando soprattutto da Stevan Jovetic. Il Brivido Sportivo ha cercato di capire cosa potrebbe succedere grazie all’aiuto di un noto agente Fifa come Eugenio Ascari, procuratore tra gli altri di Eder e Paulinho, intervistato in esclusiva. Ascari, cominciamo da un bilancio della stagione della Fiorentina. «Il bilancio è ottimo, sia
per la posizione in classifica che per il campionato fatto. Inoltre la Fiorentina ha dato e ha avuto un timbro ben chiaro di gioco, una squadra che si è caratterizzata per il metodo di proporre calcio e idee nuove. Campionato, classifica e anche gioco, un insieme di elementi che non sono cosa per tutti». Primo caso, quello di Jovetic. è un caso chiuso? «Giudicare dall’esterno non è mai facile. Prima si era detto della clausola, poi si è precisato che era solo un gentleman agreement fra le parti con date prestabilite e costo del cartellino già fissato. Con accordi simili le parole stanno a zero, vedi ad esempio quello che potrebbe succedere a Cavani. Anche se il giocatore del Napoli ricevesse pressioni da parte della piazza basterebbe
che il Psg o un’altra grande squadra arrivasse con 63 milioni e Cavani sarebbe libero di andare dove e come vuole. Se il caso di Jovetic, o meglio il suo accordo con la Fiorentina, dice che servono 30 milioni di euro senza contropartite tecniche entro il 30 giugno non credo ci sarà la fila davanti alla sede viola come invece potrebbe esserci per Cavani». Ma alla fine il montenegrino secondo lei andrà via o no? «Per andare via, con una Fiorentina che sta lottando fino all’ultimo per la Champions League, deve trovare una squadra di rango superiore e non credo siano in tante a volere spendere quella cifra. Se poi la Fiorentina deciderà di accettare anche delle contropartite tecniche (come offre la Juve), allora le
cose cambieranno. Comunque non credo sia certo che vada via». Caso apertissimo invece è quello di Adem Ljajic. «È un po’ più complicato di quello di Jovetic. Ljajic è giovanissimo e in scadenza nel giugno 2014, bisogna che la Fiorentina si sieda al tavolo della trattativa e trovi una soluzione sennò rischia un nuovo caso Montolivo. La presenza di Ramadani in tutti e due i casi potrebbe portare il procuratore a giocare sui due fronti, magari chiedendo uno sconto per Jovetic a fronte del rinnovo di Ljajic. Sono supposizioni personali ma potrebbe starci». Rimane da decidere cosa fare con Viviano. «Viviano alla cifra prestabilita non verrà riscattato dalla Fiorentina, ma con il Palermo in serie B una
base diversa dalla quale partire potrebbe portare ad un accordo». Cosa serve alla Fiorentina per compiere il definitivo salto di qualità? «Credo che alla Fiorentina serva il grande attaccante da 20 gol a campionato. Invece di avere Toni, Larrondo ed El Hamdaoui servirebbe il super attaccante. Insomma un top player al posto di tre giocatori che, chi per un motivo chi per l’altro non sono riusciti a fare quei 15, 20 gol a stagione che farebbero fare il definitivo salto di qualità alla Fiorentina». Potrebbe esserci il grande colpo estivo della Fiorentina? «Penso che il colpo, il grande nome potrebbe arrivare in seguito all’eventuale cessione di Jovetic. Con i soldi della sua cessione potrebbe starci».
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ndrea Della Valle lo ha detto senza girarci intorno: sarà lui, al termine della stagione, a parlare con Stevan Jovetic. A Moena, la scorsa estate, gli aveva garantito che avrebbe costruito intorno a lui una squadra da Champions: la promessa è stata mantenuta. Adesso tocca al montenegrino sciogliere le proprie riserve. Senza drammi, consapevoli però che chiunque vorrà portarselo a casa dovrà presentare liquidità sufficiente, 30 milioni, non di meno. Se Stevan resterà sarà lui a fare coppia con Pepito Rossi, viceversa la partita si sposterà sul un altro tavolo, quello della caccia al top player. Daniele Pradè e Eduardo Macia sanno già dove puntare il mirino. I TOP PLAYER. Il primo sul taccuino è Alvaro Negredo, ventisette anni del Siviglia, 20 gol in Liga e altri 6 in Coppa del Re. L’idea è già venuta la scorsa estate, poi non se n’era fatto di niente. Servono tra i 18 e i 20 milioni di euro, ma dalla cessione di Jovetic ne rimarrebbero altri dieci da reinvestire. E la Fiorentina, adesso, ha più appeal. Soprattutto in Spagna, dove resta la squadra italiana con più telespettatori, persino più della Juventus campione d’Italia. Se dovesse partire il montenegrino si andrà a caccia di top. Cyril Théréau? La Fiorentina non lo ha chiesto. È sicuramente un buon giocatore, ma non di quelli capaci di raccogliere un’eredità pesante come quella che
Il Brivido Sportivo - Mercoledì 15 Maggio 2013
Fiorentina già in fermento: dal rebus sul futuro del montenegrino alla caccia a portieri e attaccanti
MERCATO VIOLA: tutto o quasi ruota (come sempre) ATTORNO A JOVETIC verrebbe ad essere lasciata. Resta sempre aperta anche la pista legata a Pierre Emerick Aubameyang, 23 anni del Saint-Etienne. I contatti con il francese - e soprattutto con il padre manager - sono già stati avviati, anche se c’è da battere la concorrenza tedesca ed inglese. Le 19 reti realizzate in Ligue 1 non sono passate inosservate, specie per una società, la Fiorentina appunto, che già a gennaio ha provato a portarlo in Italia. Non si muoverà invece dalla Germania Stefan Kiessling, contratto in scadenza nel 2015 con il Bayer Leverkusen, altro uomo sul quale i dirigenti viola avevano messo da tempo gli occhi addosso. E si farà comunque un tentativo per Daniel Pablo Osvaldo con la Roma. LE ALTERNATIVE. Se, come detto, Jovetic, alla fine dovesse restare, e con lui anche Adem Ljajic, ecco che la strategia cambierebbe. Sì, perché Macia potrebbe anche tornare in Inghilterra per incontrare Dimitar Berbatov, l’uomo del ‘no’ all’ultimo tuffo dopo il tentato ‘ratto’ da parte della Juventus. Il suo allenatore, Martin Jol,
uno dei motivi (reali?) per cui l’attaccante bulgaro ha poi preferito la soluzione inglese del Fulham, nei giorni scorsi ha detto: «Ci servono altri quattro o cinque giocatori di punta, ma intanto mi auguro di tenere Berbatov. Se sono tranquillo? Abbastanza, perché è ancora legato al club per una stagione». Tutto vero, ma la mancata partecipazione degli inglesi alle competizioni europee rischia di diventa-
re un ostacolo difficile da superare. Berbatov ha già fatto arrivare i suoi messaggi a destinazione, proprio in riva all’Arno: si è detto costernato per quanto accaduto la scorsa estate. Stavolta, insomma, non direbbe no, oltre magari a non preventivare (la società viola) scali tecnici in altre città d’Europa e a pagarsi il biglietto mai rimborsato. incontri di vino pagina 28-10-2011 1:23 Pagina 1 OCCHIO ALL’ESTERNO. Detto che intanto entro il
V° Edizione
Colori compositi
20 giugno verrà acquisita la metà del cartellino di Juan Guillerme Cuadrado dall’Udinese (costo dell’operazione 5 milioni di euro rateizzati in tre anni), si dovrà capire il futuro di Alessio Cerci. La Fiorentina non lo svende. Pradè è stato chiaro. Con il colombiano capace di svariare anche a sinistra e, soprattutto, con la metamorfosi tattica della Fiorentina di Montella C
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passata al 4-3-3, ecco che il ragazzo cresciuto nel settore giovanile della Roma potrebbe fare al caso dei viola. La società viola, comunque non si fermerebbe qui. Ci si concentrerebbe su un altro forte esterno d’attacco, oltre a Oleksandr Yakovenko, già preso dall’Anderlecht. Sul taccuino degli uomini mercato viola c’è pure Andriy Yarmolenko, 23 anni ucraino della Dinamo Kiev, 12 gol in 38 gare tra Champions League e campionato russo (contratto in scadenza nel 2015). IN PORTA? Difficilissimo che i viola decidano di riscattare Emiliano Viviano. I sette milioni e mezzo chiesti da Zamparini per il cartellino del numero uno viola sono considerati troppi. Piace Costel Costel Pantilimon, portiere della Nazionale romena e secondo di Joe Hart nel Manchester City e, soprattutto, Stefano Sorrentino, in scadenza con il Palermo. Alla fine, considerato il fatto che Neto vorrebbe andare a giocare per tentare di convincere, in extremis, Scolari a convocarlo nel Mondiale di Rio, potrebbero arrivare entrambi.
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E S’E’ VINTO UGUALE, E GLI HANNO A PATIRE FINO ‘N FONDO dagli ‘gnoranti che c’è a Firenze. E ci ha ringraziao tutti perché gli è un signore, prima con le parole, poi co’ fatti, perché se oggi s’è vinto re più tre fa sei e e s’è vinto co ‘ un go’ suo, se arrivan quelli di l’ottavo. Ovescion, che un PRENDI NOTA, FISM. ma arPescara che DAI sonoIL TUO vo’ 5x1000 di’ tira’Al’ova, dimenticare andrai a firmare per il 5x1000. e più Non facili e siquesto fa numero novequando zassi ‘n piedi (i’nonno no È il numero che ogni anno ci aiuta a finanziare la ricerca contro la multipla. Scegli anche tu il 5x1000 alla Fondazione come sclerosi da programma. Edi donare perché gli è un probrema Italiana Sclerosi Multipla, firmando sulla dichiarazione dei redditi nel fermao riquadro “finanziamento ricerca scientifica e della un ci ha nemmendellarizzassi dalla seggiola) università” e inserendo il codice fiscale 95051730109. Giove Anch’io Pluvio che gli ha e libero ho scelto di vivere in un mondo dalla sclerosi multipla. applaudire, convinti, Zambrotta) scatenao su Firenze un fino a (Gianluca spellassi le mani. www.aism.it - numero verde: 800.094.464 fottìo d’acqua ‘ncattivito Poi e s’appraude anche FISM: 95051730109 anche luiCodice controFiscale i’ prefettutti quegli artri, tutti, to e Galliani pe’ quello perché arriva’ quarti mascherzo da prete di facci tematici, fa’ 67 punti a gioha’ l’urtima partia ‘n casa co’ i’ panino ‘n boc- una giornata dalla fine e ca e di traverso, e co’ i’ forse 70, pe’ una squadra foho a icculo pe’ l’arrio che n’avea fatti 46 l’anno di’ Giro d’Italia. O icche prima sarvandosi alla pegli speravan? Che un ci nurtima, e gli è roba da riuscisse di vince’ e così stropicciassi gli occhi, con la Roma e potean fa’ come da stropicciassi gli quarche ‘ntrallazzo ‘ntan- occhi e sono state tante to gli erano ‘n Champions partie, quella con l’Inmatematici? Nulla, e s’è ter, quella a Roma con la vinto uguale e gli hanno Lazio, quella con la Juve a patire, fino ‘n fondo, a Firenze. E s’è giohato così gl’ imparano a fassi come nessuno, e ci hanno le maglie ‘n anticipo! rubao come sempre, ma Nonostante l’incattivi- siam tornai ‘n Europa, e mento contro tutte quelle ci risiamo e questa vorta bande di lanzichenecchi e ci si rimane, ditegnene che seguitano a dirige’ le a qui’ frillino di Massimo cose ‘n Italia, come sopra Mauro che tutte le vorte riportatovi ni’capo, i’nonno e gli ha goduo come che l’apre bocca e mi fa un riccio soprattutto pe’ gira’ l’anima. Quest’arLuhone. I’nonno e ci ha tr’anno e si sarà ancora e’ su’ pallini, uno gli è più forti, Lorde Festere Neto, i’ nipotino trattao e dovrà ‘nvesti’ pareccome peggio un pote- chio di più pe’ fermacci ano, e quell’artro gli è e i’ su’ capo gli avrà arLuhone, poeromo che gli tri pensieri. Che piano ha fatto e’ miraholi pe’ piano e la giri? Fiduciosi, sentissi perculeggiare Forza Violaaaaaaaaaaaa!
i'nonno pilade
T
Il pungiglione
Dedicato all’ineffabile opinionista di Sky PIENO DI MALANIMO VERSO I VIOLA
C’
è qualcuno che a farsi pungere evidentemente deve sentir bene, che una volta provate le api le richiama. Non possiamo non accontentarlo. Si tratta dell’ineffabile Massimo Mauro, ex giocatore di calcio, ex ‘presidente’ del Genoa, attualmente opinionista di Sky, che non perde mai occasione di mettere in mostra il suo malanimo contro i viola (forse perché avrebbe voluto lavorare in Fiorentina?). Domenica ecco due ‘perle’ nelle sue dichiarazioni nel dopo partita: “Mi chiedo se la Fiorentina sarà capace ed avrà la forza di mantenere tutto quel che ha
avuto quest’anno. Quanto costa tenere Jovetic, Cuadrado e gli altri e comprare nuovi giocatori? Questa è una riflessione interessante da fare”. Poco prima lo stesso Mauro, sul mercato della Juventus aveva detto: “Non credo servano le punte che costano tanto. Io prenderei Cuadrado più uno che costa meno come Ibrahimovic”. Allora signor ex presidente, per quanto riguarda Jovetic ha un contratto fino al 2016 con la Fiorentina, quindi c’è poco da esser capaci di tenerlo. Semmai c’è da decidere se conviene tenerlo o meno e tutto dipende dalle offerte che arriveranno: quel-
le della sua squadra preferita che vorrebbe prenderlo rivogandoci i suoi esuberi non sono molto appetibili, tutto qui. Per quanto riguarda Cuadrado, l’anno prossimo starà a Firenze, non ci sono ‘se’ e ‘ma’ perché il diritto di tesseramento sarà comunque per la Fiorentina anche se riscatterà solo la metà del cartellino e non tutto come sta tentando di fare. La sua squadra preferita, nonostante i suoi preziosi consigli, rischia di restare al palo. Nel frattempo lei dovrà medicarsi le puncicature perché la api stanno già partendo.
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Sul versante Uisp, la squadra senior di Terza categoria ha affrontato la finale regionale con due sole componenti, orfana di Chiara Cortese e Camilla Vannucchi (infortunata ma presente in campo gara a dare man forte alle compagne), e allora è toccato ad Irene Gensini e Costanza Mugnai (per lei ben nove prove in altrettante specialità e due competizioni in poche ore) sostenere il pro-
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opo la bellissima giornata di sport che a febbraio aveva riunito nella palestra di Sorgane 300 atleti per la prima prova regionale, è toccato al palazzetto di Montevarchi ospitare il secondo e ultimo appuntamento toscano del Torneo federale GpT di 2° e 3° livello di ginnastica artistica maschile e femminile. Questa volta per il Centro Ginnastica Firenze sono stati i maschi a fare da apripista, e le medaglie sono state talmente tante che si può solo elencarne qualcuna, come i due bronzi in classifica assoluta di Gabriele Sollai (2° livello, prima fascia) e Francesco Di Luca (3° livello, seconda fascia), e i due ori di specialità nella prima fascia del 2° livello di Niccolò Falciani (minitrampolino) e Tommaso Mattei (volteggio), più un fiume di medaglie agli attrezzi conquistate da Mirko Bigazzi e Cosimo Donati nel 3° livello, e da Pietro Samson nel 2° livello. È partita poi la lunga giornata del settore femminile, e si è cominciato col 3° livello, dove in seconda fascia sono arrivate ancora due medaglie di bronzo, per Sara Corsini alla trave e Annachiara Sottili al volteggio, in gara insieme alle compagne Arianna Giannelli e Alessia Ravenni; sono seguite le colleghe di terza fascia Bianca Aterini, Ricciarda Nencini (ottimo decimo posto assoluto, argento al minitrampolino e quinta al corpo libero) e Costanza Mugnai che, dopo essersi aggiudicata la quinta posizione alle parallele asimmetriche e alla trave, è volata via in direzione Rosignano per affrontare la seconda gara della sua giornata, nella squadra di Terza categoria Uisp. A chiudere la giornata aretina – in attesa delle ammissioni ufficiali alle finali nazionali di Pesaro da parte della FGI – ci hanno pensato le piccole ginnaste di prima fascia del 2° livello, Caterina Cicali (quinta alla trave), Sofia Giannandrea (decima posizione assoluta e quarta alla trave), Caterina Greci, Ludovica Mazzuoli e Giulia Raviglione.
Giorgia Banchi con l'allenatore Cristiano Furelli
Alcune ginnaste della sezione GpT con l'allenatrice Ilaria Galli
I ginnasti della sezione GpT
gramma a tutti e quattro gli attrezzi di gara: il risultato è stato un bellissimo argento di giornata e il titolo di campionesse toscane, oltre a una valanga di medaglie di specialità (Gensini campionessa a parallele e bronzo al volteggio, Mugnai vicecampionessa a trave, Vannucchi oro a volteggio e corpo libero). Pur non presenti alla finale, si sono laureate campionesse regionali a squadre
junior anche le piccole Giorgia Banchi (terza a trave e seconda a corpo libero), Elena Gensini (prima a parallele e seconda al volteggio), Ginevra Gai (prima a corpo libero e terza a parallele) e Saramay La Rocca. E, se evidentemente le ginnaste di Sorgane si presenteranno alle finali nazionali Uisp con un biglietto da visita di tutto rispetto, per qualcun altro è già tempo di campionati
italiani: sabato, a Modena, la squadra maschile di serie C è entrata nella finalissima a venti squadre di domenica con il 14esimo punteggio, e il giorno dopo Daniele Bedini, Riccardo Chiti, Jacopo Gaito, Nicola Poeta, Niccolò Vannucchi e Sovann Vitellozzi sono riusciti a migliorarsi di altre tre posizioni, chiudendo con l’undicesimo piazzamento nazionale e confermandosi prima squadra
della Toscana. A Mortara, intanto, a disputare la propria finale nazionale individuale c’erano Giorgia Banchi e Anita Bartolozzi, che hanno portato a casa un buon piazzamento nella prima metà della classifica – rispettivamente in prima e seconda fascia – su circa sessanta ginnaste partecipanti all’ultimo atto del Torneo Allieve di artistica femminile.
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molte situazioni ancora aperte Alcune squadre hanno già staccato il pass per i quarti di finale, altre sono già state eliminate, mentre la maggior parte dovranno giocarsi il tutto per tutto nella terza ed ultima giornata. Nel Gruppo A, il Gruppo Briachi 04 ha ottenuto il pass per i quarti con una giornata di anticipo, sconfiggendo per 2-1 ed eliminando il Poderosa, grazie alle reti di Becherucci e Soldi. I “blacks” potranno anche permettersi di perdere all’ultima giornata contro il New Garden. Questi ultimi saranno invece costretti almeno al pareggio per agguantare la qualificazione matematica: infatti, il 2-2 col Sanitario Feminino non ha conferito piena sicurezza agli arancioni; in caso di sconfitta contro la capolista e contemporanea vittoria del Sanitario – e quindi di arrivo a pari punti – potrebbe essere il numero dei gol segnati la variabile da tenere sotto controllo.
Nel Girone B, le contemporanee vittorie di Cral Dip. Comunali C7 e Pol. San Quirico (rispettivamente per 3-1 e 3-2) hanno condannato all’eliminazione il CDP Vingone e il Montefiridolfi con un turno di anticipo, entrambe a zero punti. Sicuramente da segnalare ancora una volta l’estro di Emiliano Chellini, bomber del Cral, che con la sua tripletta ha messo in ginocchio un quotato Vingone. Meno netta la vittoria per il San Quirico, che ha vinto grazie a Modesti, Mazzei e Landini, ma ha ottenuto comunque 3 punti pesantissimi.
Gruppo C: anche qui è già tutto deciso. Il Campone UTD ha trovato il 25° risultato utile consecutivo in stagione grazie all’1-0 sui Calci Dal Basso; la rete di F. Santorelli ha portato a 6 punti gli amaranto, con già in tasca la qualificazione. A contendere il primo posto ai campioni del girone Spagna-Grecia sarà Il Ponte, finalista dello scorso anno, che ha regolato con un bel 4-2 l’Allegra Brigata: la doppietta di Maurizio e le reti di Possemato e Bartolozzi non hanno lasciato scampo agli avversari. Con 6 punti a testa, così, Campone e Il Ponte si avviano a braccetto ai quarti, Ritaglia e Risparmia mentre non ci sono più speranze per Calci Dal Basso e Allegra Brigata.
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Il Brivido Sportivo - Mercoledì 15 Maggio 2013
Primi verdetti delle fasi finali del c5 femminile,
calcio toscana
CI SIAMO
di Steto
M
ancano due giornate al termine delle prime Fasi Finali di C5 femminile: a breve conosceremo i nomi delle vincitrici della Golden e della Silver League. Ancora da giocare 5 gare nella Top League che vede ben 4 formazioni in lotta per il titolo di campione provinciale. Top League - Quattro squadre racchiuse in 5 punti a cinque gare dal termine lottano per il titolo più prestigioso: comanda con 25 punti la coppia formata da Jolly Ferruccia-Europiante Quarrata e CF Pelletterie, seguite a tre lunghezze dall’ASD Firenze 2008 e dalle campionesse in carica del Club Sportivo FI che di punti ne hanno 20. Le due formazioni di testa partono con un bel vantaggio in vista della volata finale, ma attenzione a sottovalutare le inseguitrici: l’ASD Firenze 2008 è la compagine più in forma fra quelle di vertice avendo fatto bottino pieno nelle ultime tre gare, mentre il Club Sportivo FI è risaputo essere una formazione che non molla fino all’ultimo secondo dell’ultima gara. Al quinto posto troviamo l’Ece Plast (16 punti), braccato da ben tre formazioni:
FIOR
di
Forever Gogo (13), Prato Nord (12) e Cral Dip. Comunali Femm. (11). All’ultimo posto chiudono la classifica le Outsiders che hanno fin qui ottenuto 4 punti. Golden League - Sono rimaste in due a contendersi la vittoria finale: con 31 punti ciascuno Firenze C5 Cral Ataf e Florence SC hanno definitivamente staccato l’ASD MCL Quinto Alto (24 punti). Decisivo potrebbe essere lo scontro diretto in programma nel prossimo turno: in caso di vittoria il Firenze C5 Cral Ataf festeggerebbe con un turno d’anticipo il titolo in virtù del vantaggio negli scontri diretti; d’altra parte una
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vittoria del Florence SC consentirebbe loro di avere il titolo a portata di mano, dal momento che nell’ultimo turno affronteranno l’USD FCG Floria 2000 (4 punti) mentre il Firenze C5 Cral Ataf se la vedrà con la Smartists (22 punti). È lotta fra Non Piangere T (13 punti) e PGS Torregalli B (12) per la quinta posizione, e due sono anche le formazioni che si contendono
la settima piazza: USD FCG Floria 2000 (4 punti) e FC Athena (3). Silver League - Sono tre le squadre ancora in lotta per il primo posto: la capolista Pol. San Quirico (29 punti) ha due lunghezze di vantaggio sul Lady Mattagnanese e quattro sul Mix Team. Molto importante il match in programma nel prossimo turno che mette di fronte la Pol. San Quiri-
assalti della Lastrigiana (15). Quarta posizione che appare quasi irraggiungibile per Le Morelline FC e PGS Torregalli, affiancate in classifica a quota 11 punti. Chiude infine il girone l’Ellepi che ha totalizzato 4 punti, tutti conquistati nelle ultime tre giornate.
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co al Mix Team: per la terza forza del girone è l’ultima possibilità di rientrare in corsa, mentre per la capolista è quasi una match ball. Una gara che interesserà pure la Lady Mattagnanese impegnata contro le Sagittae F.T.: queste ultime (16 punti) dovranno difendere il quarto posto dagli
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Segue dalla prima E poi Andrea con Vincenzino, tenendo i lembi della maglia bianca e rossa piena delle stelle europee. Bello, giusto, atteso, tutto conquistato da tutti con grande emozione. Anche il gol di Luca Toni che forse aveva organizzato la sua conferenza stampa troppo presto, intempestiva. Lui che poi, in campo, il tempo invece lo ha preso giusto segnando l’ottavo gol, quello che ha costretto David Guetta a pagare colazioni su colazioni e che lui, sportivissimo, si è affrettato a fare. Tutti soddisfatti perché non è stata una stagione come tante altre, ma per certi aspetti più bella. Perché veniva dopo il fiele dei due anni con Mihajlovic, dopo i pugni di Delio Rossi, dopo la paura per una retrocessione evitata. Bello il Franchi, quasi centomila complessivi nelle ultime tre gare disputate. Il tutto figlio di una scommessa fatta durante la passata stagione e di uomini che hanno lavorato sodo. Giusti gli applausi a Pradè, Macia, Guerini, Ripa, Montella e il suo staff, medici preparatori e dipendenti, tutti. È tornata finalmente la Fiorentina simpatia. Che giornata dopo giornata è riapparsa anche sui media nazionali che altrimenti l’avevano messa in soffitta. Bello e speciale, come il clima che si è creato in tutto l’ambiente, al centro del quale ci piace mettere un Centro sportivo che è figlio di una proprietà oramai conficcata in Firenze e con la collaborazione di uomini, da Cognigni a Mencucci, che hanno saputo tenere alla larga le antiche critiche per tirare diritto. Bello il ritorno di Diego Della Valle ma niente al confronto del tifo pieno di colore di Andrea. Che della Fiorentina è diventato oramai il vero e principale autore. È sua e non solo per quanto riguarda la proprietà. È sua per scelte e per amore. Pure questa è una vittoria, forse la più importante. Ma il bello, come dice il presidente, deve ancora venire. Ha ragione. Perché domenica il Milan sicuramente vincerà a Siena e conquisterà definitivamente il terzo posto. Ma... se non fosse così? Se il piccolo viola d’adozione Beppe Iachini fermasse Balotelli e compagni e la Fiorentina vincesse a Pescara? Cosa farebbero delle magliette nuove i rossoneri con il logo della Champions? Cosa farebbe il plastico Montolivo che posando stile Laetitia Casta sarebbe costretto a rimettersi la maglietta vecchia? La vecchia ironia del Brivido direbbe subito: meglio quarti che ladri…
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Stagione Viola
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QUANDO LA TRASFERTA DI PESCARA AIUTÒ I VIOLA A EVITARE LA B 26/03/12 16.51
di RUBEN LOPES PEGNA
C
ome nella stagione 1977/78: anche allora quella di Pescara era l’ultima trasferta del campionato. La differenza rispetto a 35 anni fa è che dopo quella partita ce ne era ancora un’altra da giocare, al Comunale contro il Genoa. La sfida in Abruzzo sarà ricordata come una delle più drammatiche della storia viola, una di quelle che ti fanno perdere anni di vita per la tensione. Come quest’anno comunque il Pescara si presenta all’appuntamento con la Fiorentina del 30 aprile 1978
già retrocesso in serie B. I viola di Beppe Chiappella, invece sono penultimi in classifica, a un punto da Bologna, Foggia e Genoa, ovvero dalla zona salvezza. Per rimanere in serie A la vittoria allo stadio Adriatico è perciò d’obbligo. Il tecnico della Fiorentina schiera la seguente formazione: Galli; Galdiolo, Orlandini; Pellegrini, Della Martira, Zuccheri; Caso, Braglia, Sella, Antognoni, Desolati (Prati dal 67’). Nelle file del Pescara ci sono tra gli altri Roberto Galbiati, che arriverà a Firenze pochi mesi dopo, e l’ex Giuliano Bertarelli. Rimarrà, invece,
in panchina un altro ex più illustre, il terzino sinistro Eraldo Mancin che con la Fiorentina conquistò lo scudetto nel 1968/69. La partita comincia con il botto. E dopo 11 minuti l’ala Bertarelli realizza il classico gol dell’ex. Per i giocatori viola è un’autentica mazzata. Ma ci pensano Chiappella dalla panchina e i tifosi dagli spalti a scuotere la squadra. E al 18’ arriva il gol del pareggio di Claudio Desolati che sfrutta un errore del portiere abruzzese Piloni. La partita ora diventa brutta. I viola non si scoprono per la paura di perdere. Il Pescara fa quello
che può. Il primo tempo finisce senza emozioni. Nella ripresa, però, la Fiorentina è costretta per forza di cose ad attaccare. Il Genoa e il Foggia stanno vincendo, il Bologna sta pareggiando. La salvezza ora è più lontana, a due punti. I viola non sfondano, però. A metà del secondo tempo esce Desolati ed entra Pierino Prati. I gigliati insistono all’attacco mentre, intanto, a Marassi l’Inter pareggia con il Genoa (sarà anche il risultato definitivo). La serie A è meno lontana. La Fiorentina continua ad attaccare. A pochi minuti dalla fine l’arbitro Casarin fischia
un rigore a favore della Fiorentina. Sul dischetto va Giancarlo Antognoni. Il tiro del capitano, però, finisce fuori di un metro alla sinistra di Piloni. Manca pochissimo alla fine. I viola insistono in avanti con la forza della disperazione e conquistano una punizione al limite dell’aerea. Al tiro va Giancarlo Galdiolo che da quella posizione di potenza aveva segnato al Napoli pochi mesi prima. Il difensore, però, calcia male, svirgolando quasi il pallone. L’effetto di tutto ciò è un assist involontario per Ezio Sella appostato in area. Il centravanti a tu per
tu con26/03/12 Piloni realizza il gol 16.51 della vittoria nella porta sotto la curva viola, impazzita di gioia. È l’89’. E la Fiorentina ricomincia a rivedere la serie A. Il primo ad abbracciare Sella è Antognoni che non riesce ancora a capacitarsi dell’errore commesso pochi minuti prima. La settimana dopo i viola, pareggiano 0-0 al Comunale con il Genoa. In seguito alla sconfitta del Foggia a Milano con l’Inter, si salvano grazie alla miglior differenza nei confronti di liguri e pugliesi con i quali chiudono il campionato a pari punti.