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{ La Stagione Viola

Finalmente grande con le grandi

da pagina 4

{ L’Esclusiva

Mario FACCENDA:

“Bravo montella, idee e talento per un nuovo calcio”

da pagina 12

{ Il Confronto

Pasqual-Vargas:

e ora affondiamo il Genoa

“come essere protagonisti in modo diverso” da pagina 14

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Il Brivido Sportivo - 14 Marzo 2013

Fiorentina - Genoa

L’Editoriale

HA RAGIONE JO-JO, LA FIORENTINA MERITA LA CHAMPIONS

di AlessaNDRO RIALTI

ome neppure in un sogno. La Fiorentina a Roma contro la Lazio ci è riapparsa di colpo bella e vincente, come era successo al Franchi con l’Inter, come era stata per gran parte del girone di andata, come può essere spesso se non sempre. Una squadra bellissima e non più brutta ma buona, soluzione estrema quando bisogna essere più realisti del re. La Fiorentina...vera, se ci è concesso un po’ di esagerare, ma onestamente avete visto molte squadre capaci di giocare quel calcio? Ha ragione Steven Jovetic quando dice che questa Fiorentina merita la Champions e lo afferma sapendo benissimo che proprio il conseguimento dell’ingresso alla ricchissima manifestazione europea potrebbe trattenerlo almeno un altro anno in viola. Ha ragione il campioncino del Montenegro quando festeggiando il suo primo gol alla Lazio, raggiungendo la panchina della Fiorentina ha indiscutibilmente indicato i propri attributi virili per ricordare a tutti che lui e

Adesso dieci partite per ILLUMINARSI e DIVERTIRCI tutta la Fiorentina le... palle ce l’hanno. Senza voler restare nella virile manifestazione della propria forza, è giusto sottolineare che questa squadra indiscutibilmente giovane di nascita (inteso come gruppo seppur composto da uomini di notevole esperienza) e giovanissima nel suo allenatore è un’idea di calcio nuova, importante. Altre sono le squadre da rottamare, la Fiorentina, invece, deve essere seguita e aiutata a crescere. Una squadra così Firenze e i Della Valle l’hanno avuta poche volte. Forse le squadre viola di Cesare Prandelli avevano maggiore furbizia, logica, equilibrio e qualche campione che da solo riusciva quasi a fare la differenza. Il leader di questa Fiorentina è invece il gioco e con il gioco vogliamo sì met-

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tere Vincenzino Montella ma pure Borja Valero (immenso, insostituibile, fantastico campione), Pizarro (l’uomo che

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ha cancellato tutte le carte d’identità) e anche il capitano inossidabile Pasqual, l’eclettico e discontinuo ma micidiale

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Cuadrado, pure una difesa da infarto per i suo arrischiati disimpegni ma di grande efficacia e il gioco delle triangolazioni strette come lame di coltello fra Jovetic e Ljajic. Complimenti infine proprio al ragazzino terribile, il Pierino la peste che fece perdere la testa a Delio Rossi. La classifica attuale, questo quarto posto, annota poi il vantaggio negli scontri diretti con Lazio e Inter, la possibilità di giocare al Franchi contro il Milan che ha già perso la gara di andata e un calendario non facile ma neppure impossibile. La Fiorentina ha davanti a sé dieci gare per illuminarsi e divertirci. Quello che speravamo, quello che sognavamo. Godiamoci questa chiusura di stagione e poi, poi i sogni… Duccio Magnelli, Tommaso Mattei, Ruben Lopes Pegna Federico Pettini, Alessandro Rialti, Mario Tenerani, Federico Pettini, Giampiero Tosi.

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Il Brivido Sportivo - 14 Marzo 2013

Stagione Viola

Fiorentina - Genoa

I viola di Montella hanno sempre più le sembianze (e la mentalità) di una squadra creata per vincere

FIORENTINA DA APPLAUSI, finalmente

GRANDE con le GRANDI di Michela Lanza

randi con le grandi. La Fiorentina di Vincenzo Montella sta dimostrando di essere una compagine capace di mettere sotto anche gli avversari più forti, di fare punti importanti anche contro le squadre con le quali solitamente, in passato, ha sofferto o perso con una regolarità sconcertante. Anche

quando con le ‘provinciali’ sembrava imbattibile. Anche nei suoi anni migliori. Oggi invece non è più così. Oggi non esistono né remissione né paura reverenziale contro nessuno. Oggi il gruppo affronta ogni squadra a viso aperto, senza paura, anzi cercando di imporre in casa e pure in trasferta il proprio gioco. Insomma, la Fiorentina di Montella è una squadra che ha tirato fuori il carattere

anche contro le ‘big’. Perché in fondo, una vittoria contro una ‘grande’ del campionato, vale sempre doppio: regala soddisfazione a tutti, regala punti pesanti, regala un pizzico di autostima che non guasta mai. Oppure (solo per fare un esempio) qualcuno vuol farci credere che battere il Pescara sia uguale a battere la Lazio? Che vincere a Palermo sia come strapazzare il Milan a San Siro?

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Il Brivido Sportivo - 14 Marzo 2013

IMBATTIBILI IN CASA, FORTI CON LE BIG. Ci sono stati anni in cui la Viola era grande con le piccole e piccola (se non piccolissima) con le grandi. Oggi, invece, è grande (anche se qualche volta ‘presuntuosa’) con le piccole e grande con le grandi. E tutto (o quasi) dipende non dall’avversario, ma dalla capacità della stessa Fiorentina di essere più o meno cinica, o dagli errori dei singoli che a

Fiorentina - Genoa

volte hanno purtroppo inciso sul risultato. E allora, dopo essere la squadra che ha accumulato più punti in casa (dopo la Juve, ma i bianconeri hanno giocato una partita in più allo Juventus Stadium) in virtù di 10 vittorie, 3 pareggi e 1 sola sconfitta (per un totale di 33 punti), ci si accorge che i Montella Boys hanno vinto domenica sera a Roma contro la Lazio la loro 4ª partita con le ‘concorrenti big’. Dopo

aver battuto la Lazio in casa, il Milan a San Siro e l’Inter a Firenze, è arrivata la prestigiosa vittoria dell’Olimpico contro gli uomini di Petkovic, che avevano fino ad allora vinto in casa lo stesso numero di match della Fiorentina (10), pareggiandone 2 e perdendone altrettanti (2). Poi è arrivata la squadra viola, si è imposta non permettendo alla Lazio di ragionare e quindi di giocare, e l’ha giustiziata

senza pietà, danzandole sul petto… dopo una partita quasi perfetta. PAREGGI DAL SAPORE DI VITTORIA. Dunque, ricapitolando, i Viola stanno costruendo la loro corsa all’Europa attraverso le partite casalinghe (a proposito, non può essere fallito l’appuntamento col Genoa!) e attraverso gli scontri diretti. E di questi match vis-à-vis con le altre sorelle dell’alta classifica, la Fiorenti-

na di Montella ha per adesso ottenuto 4 vittorie (come già ricordato), 4 sconfitte (contro il Napoli al San Paolo, l’Inter a San Siro, la Roma all’Olimpico e la Juve allo Juventus Stadium) e 2 pareggi (contro Juve e Napoli in casa). Alla luce dei fatti, potremmo sottolineare come ogni sconfitta sia figlia di partite tutte diverse tra sé, di periodi particolari della stagione viola, di errori individuali e arbitraggi quantomeno dubbi. Contro il Napoli il 2 settembre scorso, i viola avevano appena fatto ‘amicizia’, ancora non erano abbastanza affiatati e il campo sabbioso era piuttosto osceno: non poteva certo agevolare una squadra tecnica come quella viola. Ma la Fiorentina non meritava la sconfitta, come ha addirittura ammesso Mazzari dopo il 90°. Contro l’Inter a San Siro, l’arbitraggio ha inciso quanto basta per non far giocare in superiorità numerica i viola in virtù di un’espulsione sacrosanta di Samuel non sanzionata, per poi espellere il viola Rodriguez facendo sì che fossero i nerazzurri a trarre vantaggio numerico… e poi, qualche contropiede di trop-

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Il Brivido Sportivo - 14 Marzo 2013

Fiorentina - Genoa

PRANDELLI E MONTELLA CON LE ‘GRANDI’

Stagione Viola po concesso ad un attacco formidabile ha fatto il resto. Arriviamo così alla sconfitta dell’Olimpico dove – giriamola come vogliamo – gli errori del portiere hanno influito sul risultato, anche se all’apparenza è sembrato tutto fin troppo netto. Ma la Fiorentina c’era. Era lì ed ha lottato fino al 90°. Infine la sconfitta di Torino con la Juve: forse la peggiore… la partita tra quelle con le big che si può definire ‘non giocata’. Forse per un eccesso di carica e adrenalina, forse per l’effetto-Juventus Stadium. Chissà. Sta di fatto che, se in trasferta i viola hanno trovato qualche muro, in casa avrebbero meritato la vittoria sia con la Juve che, se vogliamo, contro un Napoli forte ma duro. Eccessivamente duro. Con i bianconeri al Franchi tutti ricorderanno due episodi: l’occasione fallita da Ljajic e il rigore non concesso su Pasqual (specialità della casa bianconera). Contro i partenopei, invece, chi non ricorda quella mancata espulsione di Behrami e quell’occasionissima capitata sul destro di Aquilani? Alla fine, due pareggi che hanno più il sapore di vittoria e se la Fiorentina avesse fatto bottino pieno in casa con le grandi non avrebbe rubato niente. Punti o non punti, vittorie o sconfitte, solo con la Juve in trasferta (dal 20’ in poi) ha dato l’impressione di essere ‘sottomessa’. Praticamente un caso. Fino a pochi mesi fa sarebbe stato un caso il contrario! LA CHAMPIONS ATTRAVERSO I PUNTI PESANTI. Alla luce di questa disamina (non ci dimentichiamo che la Fiorentina deve ancora giocare due big-match in casa, con Milan e Roma) è chiaro che Montella e i suoi uomini stanno ottenendo proprio dalle partite clou i punti che potrebbero essere determinanti per un piazzamento Champions. Difficilissimo, ma non impossibile. Del resto battere una diretta concorrente vale doppio per la classifica e per il morale. Anche da questo si riconosce la mentalità più o meno vincente di un tecnico. Anche da questo si capisce la voglia della Fiorentina di Montella (e della società capeggiata dai Della Valle) di primeggiare, di competere con le più alte protagoniste del campionato. Anche da questo, dovremmo capire che la Fiorentina 2012-13 è solo un gran bell’inizio e dalle sue fondamenta non può che essere edificata una squadra da sogno. O se vogliamo, presto da scudetto.

Prandelli con le GRANDI (Juve, Milan, Inter, Roma, Lazio) 1ª stagione IL NAPOLI NON C’ERA Partite giocate 10 Vinte: 2 Pareggiate: 3 Perse: 5 Prandelli con le GRANDI (Milan, Inter, Roma, Lazio) 2ª stagione IL NAPOLI E LA JUVENTUS NON C’ERANO Partite giocate 8 Vinte: 2 Pareggiate: 3 Perse: 3 Prandelli con le GRANDI (Juve, Milan, Inter, Roma, Lazio, Napoli) 3ª stagione IL NAPOLI E LA JUVENTUS ERANO AL LORO 1° ANNO SERIE A Partite giocate 12 Vinte: 4 Pareggiate: 3 Perse: 5

JUVE MILAN INTER ROMA LAZIO NAPOLI JUVE MILAN INTER ROMA LAZIO NAPOLI JUVE MILAN INTER ROMA LAZIO NAPOLI

Prandelli con le GRANDI (Juve, Milan, Inter, Roma, Lazio, Napoli) 4ª stagione

JUVE Partite giocate 12 MILAN Vinte: 3 INTER Pareggiate: 2 ROMA Perse: 7 LAZIO NAPOLI Prandelli con le GRANDI (Juve, Milan, Inter, Roma, Lazio, Napoli) 5ª stagione JUVE Partite giocate 12 MILAN Vinte: 1 INTER Pareggiate: 4 ROMA Perse: 7 LAZIO NAPOLI Prandelli con le GRANDI (Juve, Milan, Inter, Roma, Lazio, Napoli) TOTALE JUVE Partite giocate 52 MILAN Vinte: 12 INTER Pareggiate: 15 ROMA Perse: 27 LAZIO NAPOLI Montella con le GRANDI (Juve, Milan, Inter, Roma, Lazio, Napoli) JUVE Partite giocate 10 MILAN Vinte: 4 INTER Pareggiate: 2 ROMA Perse: 4 LAZIO Ancora da giocare: 2 NAPOLI

Vinte Pareggiate Perse 1 1 1 1 1 1 2 2 2 3 5 Vinte Pareggiate Perse 2 2 1 1 2 2 3 3 Vinte Pareggiate Perse 1 1 1 1 2 1 1 2 1 1 4 3 5 Vinte 1 1 1 3 Vinte 1 1 Vinte 1 1 1 1 5 3 12 Vinte 1 1 2 4

Pareggiate 1 1 2 Pareggiate 1 1 2 4 Pareggiate 4 3 2 4 2 0 15 Pareggiate 1 1 2

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Il Brivido Sportivo - 14 Marzo 2013

Fiorentina - Genoa

Jovetic e Ljajic gemelli diversi

Appunti di Viaggio

di Mario Tenerani

ovetic-Ljajic, la coppia balcanica che sta riaccendendo il sogno Champions della Fiorentina. È la “Violic”, tanto per spiegare bene che osmosi ci sia con la vecchia Jugoslavia. Il feeling con la prima porta sull’Est è forte da queste parti. Del resto i risultati non sono mancati nel tempo: Jovetic, Ljajic, Nastasic, per restare ai più noti, ma anche Savic sta diventando sempre più forte e Tomovic, il più normale della pattuglia, si

difende. In tutti i sensi. Non dimenticando Seferovic, che da gennaio sta scandendo il suo tempo a Novara a suon di gol. Ma i primi due, beh, loro sono un’altra storia. Gemelli diversi. Uniti come siamesi nell’amicizia, ma con precise differenze. Intanto l’età: 24 Stevan, 22 Adem (ancora da compiere per entrambi visto che il montenegrino è nato il 2 novembre del 1989 e il serbo il 29 settembre del 1991). Poi il fisico: potente e alto il primo, saettante e brevilineo il secondo. Anche se sul ruolo si potreb-

be discutere: questo è il lato in cui si somigliano di più. Sono seconde punte, trequartisti quando serve, anche se Jovetic potrebbe avere un futuro da prima punta, in un giorno lontano. Dipendesse da lui forse mai, perché il montenegrino non ama quella posizione. Il serbo, invece, non si pone neppure il problema: col numero 9 non ha niente a che spartire. Entrambi sono arrivati dal Partizan Belgrado, buona fabbrica di giocatori. Jovetic pagato 8,5 milioni, Ljajic 6,5 e tutti e due sono sbar-

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Il Brivido Sportivo - 14 Marzo 2013 cati a Firenze con l’etichetta dei giovani fenomeni. Stevan strappato al Real, dove il connazionale Mijatovic, vecchia conoscenza viola lo voleva portare, Ljajic ad altri club, dopo che aveva rischiato di finire allo United. Stevan ha fatto meno fatica a imporsi, anche se ha perso la stagione 2010-11, la prima di Mihajlovic a Firenze, per colpa di un maledetto infortunio. Mentre Ljajic non ha mai convinto i propri allenatori: Prandelli, Mihajlovic, Rossi. Anzi, da quest’ultimo ha preso pure un paio di pugni in faccia, la storia è tristemente nota. Eppure il gemello Jovetic lo ha sempre difeso, dicendo a tutti che Adem sarebbe esploso, perché tecnicamente fortissimo. Ljajic è maturato più tardi e ancora non sappiamo se lo sia davvero, ma in questa stagione si è imbattuto in Montella che lo ha capito fino in fondo. Il tecnico ci ha scommesso forte fin dall’inizio. Per il tipo di gioco che ha in testa Vincenzo, il tandem giusto è quello formato dai gemelli

Fiorentina - Genoa

diversi, non da Jovetic e Toni. Ljajic, infatti, pur non segnando nel girone di andata - un solo gol alla Lazio - ha spesso giocato bene. Niente da dire nel “dai e vai” con Stevan, molto da ridire sui gol sbagliati, alcuni clamorosi, e sui pochi assist. Sempre ad un centimetro dalla gloria, sempre in ritardo col successo. Pareva irrecuperabile il serbo Ljajic - il ragazzo che Mihajlovic ha fatto fuori dalla nazionale perché non canta l’inno -, fino a quando davanti ai suoi occhi si è materializzata l’Inter: quella domenica sera (17 febbraio) è stata la scintilla che ha acceso un sogno. Ljajic ha griffato una doppietta da collezione, Jovetic pure. Si sono caricati sulle spalle la Fiorentina e l’hanno portata in braccio ai tifosi impazziti dalla felicità. Ljajic si è ripetuto la settimana seguente, segnando un bel gol a Bologna, ma i viola hanno perso. Poi a Roma Adem ha segnato di nuovo: punizione velenosa, Marchetti non ci ha capito nulla. Ma nel primo tempo aveva aperto come una sca-

toletta la difesa laziale, servito un assist a Jovetic arrivato a rimorchio, con l’azione arricchita da un velo (puro zucchero filato) di Borja Valero. Jovetic ha segnato 12 gol in 23 partite: è nettamente in vantaggio rispetto a Ljajic che ne ha realizzati 5 in campionato (in 20 gare) e 1 in Coppa Italia, ma il nuovo modulo, questo 4-3-3 flessibile, sembra esaltare le qualità del serbo. Adem regala ampiezza all’attacco viola e come esterno svolge un lavoro di qualità e sacrificio come mai aveva fatto in precedenza. La strada pare imboccata nella direzione più felice. Il mercato tra qualche mese deciderà se separarli oppure confermarli ancora in viola: intanto la Fiorentina da 4 mesi attende che Ljajic firmi il rinnovo di un contratto in scadenza 2014, ma Adem sta temporeggiando. La questione è delicata, anche se non come quella di Jovetic: per il montenegrino ballano 30 milioni. Prenderli o lasciarli. Per adesso Andrea Della Valle li ha lasciati. Poi vedremo.

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Il Brivido Sportivo - 14 Marzo 2013

Il Mercato

Fiorentina - Genoa

Su di lui riflettori sempre puntati ma ad ora nessuno si è fatto avanti. E a giugno faccia a

Il futuro di jovetic Passa per l’europa, meglio se

Quella delle grandi di Francesca Bandinelli

fficialmente del suo futuro non intende parlare. Vuole portare Firenze in Champions League, «là dove la città merita di stare e dove io spero di tornare», stando però concentrato soltanto sul calcio giocato. Stevan Jovetic ha messo in un angolo tutti i mugugni della città. Ha segnato il suo quarto gol in trasferta, ma soprattutto ha contribuito a portare in riva all’Arno i primi tre punti del 2013 lontano dal

Franchi. Per arrivare a chiarire il suo futuro, dunque, ci vorranno tempo e pazienza. Toccherà al giocatore prendere una decisione e alla Fiorentina avallarla se ritenuta economicamente soddisfacente. Di certo, da luglio, da quando cioè Andrea Della Valle parlando con il suo campione gli promise di essere pronto a liberarlo la stagione successiva, nessuno si è fatto avanti. ZERO FATTI. Ci sono state tante parole e pochi fatti, pure in Inghilterra, sponda Manche-

ster City. Così come da parte della Juventus. Anzi, dal giorno della beffa-Berbatov tra i due club non c’è stato mezzo passo in avanti sul fronte di un riavvicinamento societario. Daniele Pradè, il diesse viola, non ha avuto alcun segnale - da parte della sua proprietà - di mano tesa alla dirigenza juventina. Questo non vuol dire che non possa succedere a breve giro di tempo ma la realtà rimane la stessa: per il momento c’è una cortina di ferro che pare insuperabile. Tanto che le voci

dell’ultimo periodo secondo le quali potrebbero essere inseriti n e l l ’o p e ra zione Quagliarella (che piace ai viola) o Matri, rimbalzano davanti al niet sulle trattative. Tradotto in altri termini, Stevan potrebbe anche andarsene, ma solo a fronte di un pagamento

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Il Brivido Sportivo - 14 Marzo 2013

faccia con Della Valle cash. Trenta milioni, forse anche di più se nelle prossime settimane verrà fatto firmare al giocatore un prolungamento di contratto con tanto di clausola rescissoria. Quanto accaduto con Toni, qualche anno fa, quando Diego Della Valle rinunciò a 25 milioni di euro dall’Inter pur di non rafforzare una diretta concorrente per l’Europa, fa ben sperare tutti. ARRIVA RAMADANI? Intanto, dopo essere stato annunciato per diversi giorni, probabilmente stavolta Fali Ramadani, il procuratore della colonia slava viola, si paleserà di fronte ad un en plein così importante. Sicuramente vorrà parlare del contratto di Adem Ljajic, cosa che interessa anche al club viola considerato che il piccolo attaccante serbo che tanto ha fatto arrabbiare Delio Rossi e Mihajlovic, ha un contratto che scade nel 2014. Ma si tornerà a discutere anche della situazione di Stevan. Quanto al futuro,

Fiorentina - Genoa

quello cioè che succederà da giugno in avanti, ribadiamo, tutto dipenderà dalla decisione finale del piccolo principe del Montenegro solo dopo il faccia a faccia che lo attende con il suo patron. RIFLESSIONI AD ALTA VOCE. Di certo, Jovetic dovrà fare diverse considerazioni: nell’anno del Mondiale, gli conviene andare ad arricchire la rosa di un top club europeo? O forse è meglio restare ancora un altro anno a Firenze insieme a ‘Pepito’ Rossi e provare a riportare la Fiorentina ai vertici del calcio italiano e internazionale? Siamo certi che Jo-Jo, quello che all’Olimpico non ha esitato a fare il gesto degli attributi per dimostrare ancora una volta carattere e personalità, sta riflettendo attentamente. Ogni tanto appare imbronciato, ma chi lo conosce bene, nello spogliatoio, è convinto che sia tutto legato alla viscerale necessità di fare costantemente gol del montenegrino. Nessun mal di pancia, dunque, soltanto voglia di essere comunque protagonista, sotto i riflettori del calcio che conta. Prima però c’è da agganciare quel terzo posto che lui per primo ha messo nel mirino. Jovetic è pronto. Perché il suo futuro passa per l’Europa. Meglio se quella delle grandi.

Rinnovo per LUPATELLI:

A volte ci sono giocatori che, anche se non scendono in campo, riescono ad essere leader, riescono ad influire positivamente sul gruppo, affinché questo possa rendere al meglio. Giocatori, anzi uomini, che sono degli esempi per tutti, soprattutto per i più giovani. Uno di questi è senza ombra di dubbio Cristiano Lupatelli, portiere della Fiorentina, reduce (e piacevolmente sorpreso) dal prolungamento del contratto per un altro anno con la società viola. «Ringrazio la società – ha detto il ‘Lupo’ – sono contentissimo del rinnovo. È stata una sorpresa anche per me, perché non ne sapevo niente. Conosco bene qual è il mio ruolo a Firenze e sono strafelice di far parte di questa società, di questo gruppo: un gruppo sano, nel quale spiccano due punti di forza che sono il rispetto e l’umiltà. Per quanto riguarda l’obiettivo della Fiorentina di quest’anno – ha continuato dall’alto della sua esperienza e con un pizzico di saggezza – è quello di arrivare più in alto possibile: Champions o Europa League, bisogna guardare di domenica in domenica. A partire dal Genoa, una partita difficile contro una squadra che arriverà a Firenze agguerrita e che dovrà essere affrontata con la massima cautela, con concentrazione e determinazione». Da numero 1 a numero 1, impossibile non chiedere al navigato Lupatelli un parere sul dualismo Viviano-Neto e sul grande ex, Seba Frey, che arriverà al Franchi per cercare di difendere la porta del ‘Grifone’ per allontanare l’incubo retrocessione. «Il ruolo del portiere è particolare, può capitare che vengano a crearsi dualismi ma, visto che mi alleno con loro tutti i giorni, posso confermare che sia Viviano che Neto sono due ottimi portieri. Per quanto riguarda Emiliano, poi, ha passato dei momenti di difficoltà che possono capitare a tutti, ma si è ripreso alla grande. Lo ha dimostrato anche domenica scorsa all’Olimpico. Frey? Ho giocato anche con lui: è un amico, oltre ad essere un ottimo portiere. Un difetto? È troppo buono». Chiusura del ‘Lupo’ su Firenze, città nella quale ha deciso di rimanere ancora dopo il prolungamento del contratto con la Fiorentina: «È una delle città più belle del mondo e sono molto legato a tutti: è un onore far parte di questa società». Per costruire un gruppo vincente, anche figure come quella di Lupatelli hanno un valore assoluto. E Montella – che lo conosce dai tempi dello scudetto vinto con la maglia della Roma – lo sa bene… (Foto di www.violachannel.tv ©) Michela Lanza

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Il Brivido Sportivo - 14 Marzo 2013

L’Esclusiva

Fiorentina - Genoa

Il doppio ex di Fiorentina e Genoa esalta la squadra viola a partire dal suo allenatore

FACCENDA: “BRAVO MONTELLA,

idee e talento per UN NUOVO CALCIO”

di Tommaso Mattei

a Fiorentina si è svegliata grande. Dopo la vittoria sulla Lazio, la classifica dice di nuovo che i viola possono lottare davvero per la Champions League. La strada è ancora lunga ma il solo essere lì, in lotta per il terzo posto, è una grande vittoria per tutto il mondo-Fiorentina. Tanti gli artefici di tutto questo, a partire dalla società, dai fratelli Della Valle alla squadra, per finire a Vincenzo Montella. Il tecnico napoletano sta plasmando sempre più questa squadra a sua immagine e somiglianza. Veloce, divertente e vincente. Sì, perché dopo anni di botte subite dalle grandi della serie A, in questo campionato stanno arrivando anche i successi che contano di più, quelli con le big del torneo. E se la classifica sorride ai viola è sicuramente anche per questa nuova caratteristica della Fiorentina, perché Montella ha portato a Firenze il suo essere vincente, il suo essere collante fra equilibrio e sfrontatezza. Ha riportato entusiasmo in tutta la città e soprattutto ha regalato al calcio italiano un nuovo modo di interpretare il gioco del pallone. Il Brivido Sportivo ne parla in esclusiva con un grande doppio ex della sfida Fiorentina-Genoa: Mario Faccenda. Faccenda condivide il fatto che Montella abbia grandi meriti in questa rinascita della Fiorentina? «Sì, a Montella attribuisco il 60% dei meriti di tutto

questo. È un allenatore importante, bravo a mettere insieme una squadra nuova partendo da zero dopo una grande rivoluzione e questo nel calcio non è facile. Non voglio però dimenticare la società, che ha scelto gli uomini giusti, ma Montella sta facendo davvero tanto. Cito l’esempio di Cuadrado che ho seguito personalmente a lungo. Lo sta migliorando tanto, lo ha anche modificato a livello tattico alzandolo molto nella fase offensiva e dando così alla squadra una spinta non da poco. Lo ha voluto e lo sta facendo crescere». Secondo lei la Fiorentina può arrivare in Champions League? «Ha tutte le possibilità. Ci sono anche altre squadre ma la Viola è lì e se la giocherà fino alla fine. Se gioca come contro la Lazio può farcela». La gara con il Genoa è di quelle da non sottovalutare… «La Fiorentina sulla carta è la favorita, ma il Genoa sta giocando bene ed è una squadra viva. Nonostante le due ultime sconfitte, che ad onor del vero non meritava, non sta mollando. Poi la vittoria del Siena a Palermo ha rimesso nei guai i rossoblu e dunque sarà una gara difficile per la Fiorentina, di quelle da non sottovalutare». Cosa le piace di più del tecnico Montella? «Dico la personalità. Non è facile recuperare anche mentalmente giocatori che arrivavano da delusioni come magari delle retrocessioni (il riferimento è ovviamente a Gonzalo Rodriguez, Borja Valero ma anche Cuadrado, retrocesso col Lecce nella passata stagione, ndr) e quindi è stato veramente bravo a prendere il meglio da ognuno. Poi è uno che in panchina si agita poco, ma si fa sentire lo stesso». Se le diciamo che Montella ha portato nel campionato un nuovo modo di fare calcio lei cosa risponde? «Forse è troppo ma il suo modo di fare calcio è molto bello. I suoi giocatori non buttano mai via il pallone e lui, Montella, legge molto bene

le partite anche se qualche errore lo ha fatto. Del resto sta facendo esperienza e ancora deve crescere, ma la strada è quella giusta». Si aspettava questo successo di Montella? «I giocatori li conoscevo e devo dire che il gruppo è molto forte ma Montella è stato bravissimo a non fare confusione soprattutto nell’amalgamare il tutto. Credo che questo sia il grande merito di un allenatore che comunque ha nel dna la voglia di vincere e con il suo calcio sta dimostrando di avere idee e tanto talento».

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Il Brivido Sportivo - 14 Marzo 2013

Il Confronto

Fiorentina - Genoa

Per quattro stagioni insieme a Firenze,

Il razionale pasqual

come essere protagonisti di ALESSANDRO LATINI

ssere protagonisti in serie A per poi gettare al vento una grande carriera, se si hanno certe inclinazioni psicologiche e comportamentali, è piuttosto facile. Ritagliarsi uno spazio da leader pur non essendo nato con la camicia, al contrario, è roba per pochi. Il nostro confronto settimanale, questa volta, lascia da parte gli attori principali che infiammeranno il match tra Fiorentina e Genoa e si concentra su due simboli, per certi versi opposti. È lontano da noi il pensiero di voler contrapporre il bene con il male. Il giusto con lo sbagliato. La nostra intenzione è quella di sottolineare come la tecnica e la fisicità nel calcio moderno contano, ma in alcuni casi fino ad un certo punto. Dopo qualche riga sveliamo i

protagonisti: Manuel Pasqual e Juan Manuel Vargas. In comune hanno solo il ruolo e parte del nome, per il resto solo differenze abissali. Il primo ha costruito la carriera sul lavoro e sul sacrificio, lasciando spesso per ultimo il centro sportivo per qualche seduta di allenamento supplementare mentre i compagni erano (o sono tutt’ora) in doccia. Il secondo ha dilapidato un talento enorme, trasformandosi in brevissimo tempo da esterno immarcabile a ‘barzelletta’ di una città intera. ESEMPIO E LEADER. È quasi troppo facile tratteggiare la figura del capitano viola. Fin troppo educato e rispettoso in un mondo assolutamente distante da lui, nel quale rappresenta davvero una piacevole eccezione. Pacato al punto giusto, mai protagonista di comportamenti fuori dalle righe e di dichiarazioni polemiche (anche quando, forse, ne avrebbe avuto mo-

tivo). Con il passare delle stagioni (questa è l’ottava a Firenze) si è guadagnato la stima ed il rispetto di tutti i calciatori che sono transitati dagli spogliatoi del Franchi. Ha sempre dimostrato fedeltà ed attaccamento alla maglia, anche nei periodi più bui, come quando Prandelli lo relegava in tribuna o come quando dovette subire l’umiliazione di essere escluso dalla lista Champions (settembre 2008). Con l’arrivo di Montella è diventato capitano ed è l’uomo giusto al posto giusto. Aziendalista quanto basta, presente in campo nel rapporto con l’arbitro e soprattutto leader e punto di riferimento di una squadra che di giocatori di personalità ne ha diversi. Quest’anno è tornato anche a giocare su altissimi livelli, tanto da spingere l’opinione pubblica ad intraprendere la battaglia per farlo tornare in Nazionale. Difficile fare finta di niente,

Il Brivido Sportivo - 14 Marzo 2013

Fiorentina - Genoa

i due esterni hanno condiviso la fascia sinistra

contro l’esuberante vargas:

in modo diverso quando nella selezione di Prandelli i terzini sinistri non spiccano certo per qualità eccelse. Il rapporto tra l’ex tecnico della Fiorentina e Pasqual ha cessato di esistere nel momento in cui Prandelli ha lasciato Firenze (e forse anche prima). Non una telefonata, nessun contatto. Difficile, a questo punto, che il ct cambi idea sul suo conto, nonostante che le classifiche di rendimento lo vedano nelle posizioni di vertice dall’inizio della stagione. Il sogno di ogni calciatore è quello di vestire la maglia della propria Nazionale. Manuel l’ha coronato in due circostanze nel 2006 e adesso sembra averci messo una pietra sopra. Almeno questo è quello che dichiara ufficialmente se interpellato sull’argomento, anche se in fondo al suo cuore la speranza non è tramontata del tutto.

GENIO E SREGOLATEZZA. Dall’altra parte c’è Juan Manuel Vargas, che alla Fiorentina con Pasqual ha giocato per ben quattro stagioni e spesso si è trovato proprio in concorrenza con il terzino veneto. Per dire la verità, il peruviano è ancora di proprietà del club dei Della Valle ed in prestito al Genoa ha trovato solo di recente una certa continuità di impiego. I tifosi viola hanno avuto il ‘privilegio’ di conoscere Vargas in tutte le sue sfaccettature. Dal Juan Manuel capace di arrivare sul fondo e mettere al centro cross da spingere in rete al Loco che tirava tardi e si ribaltava con la macchina sotto casa di Mihajlovic il passo è stato brevissimo. Pure troppo. L’involuzione tecnica, dopo due stagioni giocate su altissimi livelli, è stata evidente e palese ed è arrivata in seguito ad un crollo fisico. Vargas è il classico

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con pecorino piccante e salsa messicana) [i seguenti piatti sono serviti con PATATE FRITTE o con ONION RINGS] 09 - MONTECRISTO (Toast con prosciutto e formaggio, fritto in pastella) 10-HAMBURGER 11 - CHEESEBURGER 12 - BACONCHEESEBURGER 13 - CRUNCHYBURGER 14 - B.L.T.E. (Tramezzino triplo con Bacon Lattuga - Pompodoro - Uova) 15 - CLUB HOUSE SANDWICH 16 - VEGETARIAN SANDWICH 17- CHICKEN SANDWICH 18 -SOYDOG

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esempio di come un calciatore dal talento innato possa gettare al vento una carriera che lo avrebbe potuto portare nei più grandi club europei. Per lui si parlava di squadre come il Real Madrid. La sua forza fisica unita alla tecnica è stata un mix micidiale per le difese avversarie, ma ha avuto il grosso demerito di esaurirsi troppo in fretta. La vita piuttosto sregolata fuori dal campo non lo ha aiutato, così come ricordiamo bene i suoi viaggi transoceanici per rispondere alle convocazioni della propria Nazionale. Odissee più che trasferte, che anche il Genoa ha imparato presto a conoscere. Domenica Pasqual e Vargas si saluteranno all’ingresso in campo, poi non si incroceranno più per il

resto della partita. Ognuno occuperà la sua fascia mancina (sempre che il peruviano venga scelto da Ballardini per giocare titolare) con la speranza che per una volta nel calcio a trionfare siano la razionalità e la diligenza, piuttosto che la sregolatezza di un genio mancato.

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Il Brivido Sportivo - 14 Marzo 2013

Fiorentina - Genoa

Il Personaggio La gara con il Genoa sarà anche l’occasione per rivedere il portiere francese, protagonista viola per 6 anni

RIECCO SEBA FREY,

di Andrea Giannattasio

ampioni nel calcio si diventa, numeri uno, però, lo si nasce. E Sébastien Frey, il grande ex della sfida contro il Genoa, è sicuramente uno di questi. Forse, per la verità, uno degli ultimi veri fuoriclasse dentro e fuori dal campo che abbiano mai indossato la maglia viola negli ultimi dieci anni. La lunga storia del portierone francese con la Fiorentina infatti - un idillio d’amore durato per ben sei stagioni - racconta di un legame romantico, viscerale ed improntato sempre alla correttezza reciproca. Il francese arrivò a Firenze nell’estate del 2005, nell’ambito della grande Fiorentina ricostruita agli albori del nuovo ciclo Prandelli-Corvino: per il numero uno di Thononles-Bains parlavano le oltre 150 presenze collezionate con la maglia del Parma e la Coppa Italia alzata al cielo dai ducali nel 2001 oltre che un feeling speciale con la Toscana, terra di cui Frey è innamorato perso e nella quale aveva acquistato anni fa (con la ex moglie Roberta, propretaria insieme alla madre del Grand Hotel Imperiale) una splendida casa sul lungomare della Versilia. L’approccio con la maglia viola fu per ‘Seba’ (entrato subito nel cuore di tutti i tifosi viola per la

indimenticabile e (spesso) rimpianto EX

sua proverbiale tenacia e per le sue particolari capigliature) assolutamente sensazionale: nel primo anno a Firenze permise alla squadra viola - grazie a parate di rara bellezza che al Franchi non si vedevano dai tempi di Toldo - di raggiungere il quarto posto in classifica, prima che un galeotto (per essere gentili) intervento di Zalayeta in una fredda serata torinese del 10 gennaio 2006 gli procurasse un trauma contusivo alla tibia che lo costrinse a saltare gran parte del girone di ritorno: un infortunio grave che, probabilmente, un altro portiere non avrebbe saputo mettersi alle spalle come ha invece saputo fare lui.

Ma la storia di Frey a Firenze non racconta soltanto di sei anni di successi e sconfitte nel calcio: il capoluogo toscano rappresenta per il portierone francese anche l’ombelico del mondo nel quale l’ex numero uno viola è riuscito a trovare la propria pace interiore attraverso la conversione al Buddhismo, la filosofia alla quale si è avvicinato durante, appunto, il suo primo lungo infortunio e dal quale è saputo uscire anche - e soprattutto - attraverso il coraggio spirituale. Da quel difficile periodo, conclusosi nel maggio 2006 (il mese in cui la Fiorentina, per dimostrare tutta la propria riconoscenza verso Frey, lo riscattò dal Parma per 5 milioni di euro), iniziò la scalata di Sébastien con la sua squadra, una costante parabola ascendente che permise alla Fiorentina di conquistare, nell’ordine, una semifinale di Coppa Uefa, quattro qualificazioni (‘sul campo’, come direbbe qualcuno) in Champions

League ed un’indimenticabile sequenza di parate al limite dell’impossibile che resteranno impresse nella storia del club. Dal suo addio - avvenuto il 29 luglio 2011 - difendere la porta viola non è stata più la stessa cosa. Anzi, si può legittimamente dire senza timore di essere smentiti che trovare un degno successore del francese sia stata un’impresa non da poco, una ricerca che, per la verità, è in atto ancora oggi e di cui non si riesce ad intravedere l’epilogo. Tutti gli estremi difensori che fino ad oggi si sono succeduti tra i pali della Fiorentina non sono stati capaci - chi per un verso, chi per un altro - di regalare quelle garanzie e quella sicurezza che invece Frey, in sei anni di maglia viola aveva saputo sempre offrire con stupefacente regolarità, contribuendo in maniera sempre decisiva e concreta (portando punti alla causa viola come fosse un centravanti) al piazzamento finale dei viola in

Emozioni

classifica. La coppia del passato Boruc-Avramov e l’attuale tandem di portieri Viviano-Neto non sono stati ancora in grado di scacciare definitivamente i fantasmi di Frey che aleggiano ancora sul terreno del Franchi e che tornano a manifestarsi spesso e volentieri nelle domeniche in cui il Genoa di Seba scende in campo, una squadra che probabilmente a quest’ora sarebbe già in serie B se tra i pali non avesse avuto ‘San Frey’, come lo avevano ribattezzato molti tifosi viola. Domenica per il portierone rossoblù non sarà di certo una partita banale, e non lo sarà probabilmente neppure per tutti quei tifosi che saranno presenti al Franchi. Quel popolo viola che ha fatto entrare fin da subito Frey nel proprio cuore, apprezzandolo per i suoi tanti ‘miracoli’ fra i pali e per le acconciature stravaganti di cui, a Firenze, si sente ancora una gran mancanza. E se fosse stato un errore lasciarlo partire?

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Bologna-Atalanta Catania-Milan Fiorentina-Sampdoria Genoa-Chievo Inter-Palermo Juventus-Torino Lazio-Parma Napoli-Pescara Siena-Roma Udinese-Cagliari

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1-0

2-1 Catania-Parma 0-2 2-1 Chievo-Sampdoria Fiorentina-Bologna 1-2 1-0 0-0 1-1 Genoa-Palermo 1-1 0-1 Milan-Inter 0-0 2-1 Napoli-Udinese 0-2 0-3 Pescara-Lazio 3-2 2-0 Roma-Atalanta 0-3 1-2 Siena-Juventus 3-4 0-1 Torino-Cagliari DI A VEN DA LUNE LE 15^ giornata DALLE 9,30 AL LLE A 0 ,0 4 1 Andata E DALLE Ritorno 2-0

Ritorno 27/1/2013

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Juventus Napoli Milan Fiorentina Lazio Inter Roma Catania Udinese Sampdoria*

P 62 53 51 48 47 47 44 42 41 35

g 15 14 14 14 15 14 13 14 14 14

in casa v n 11 2 9 4 10 0 10 3 10 2 7 4 7 3 9 2 7 6 7 2

p 2 1 4 1 3 3 3 3 1 5

g 13 14 14 14 13 14 15 14 14 14

in trasferta v n 8 3 6 4 5 6 4 3 4 3 7 1 6 2 3 4 3 5 3 4

p 2 4 3 7 6 6 7 7 6 7

partite totali g v n p 28 19 5 4 28 15 8 5 28 15 6 7 28 14 6 8 28 14 5 9 28 14 5 9 28 13 5 10 28 12 6 10 28 10 11 7 28 10 6 12

Gol f s 55 18 47 24 50 32 50 33 37 34 44 37 58 49 36 35 37 35 35 33

P 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

Le soste: oltre a quelle di Natale (non si gioca domenica 30 dicembre, ma si riprende all’Epifania) e Pasqua, ci saranno altri “vuoti domenicali” in occasione degli impegni della Nazionale (9 settembre, 14 ottobre e 24 marzo).

8^ giornata Andata 21/10/2012 2-1 1-0 1-1 2-4 2-0 2-0 3-2 0-0 2-1 1-0

Ritorno 3/3/2013

Atalanta-Siena Cagliari-Bologna Chievo-Fiorentina Genoa-Roma Inter-Catania Juventus-Napoli Lazio-Milan Palermo-Torino Parma-Sampdoria Udinese-Pescara

16^ giornata Andata 9/12/2012 2-1 0-0 0-2 2-1 0-1 2-0 2-4 0-2 1-3 2-4

9^ giornata Andata 28/10/2012

2-0

1-3

0-3

0-1

1-2

2-0

1-3 3-2

1-0 1-0

1-1

0-0

0-3

2-3

0-0

0-1

0-0

0-1

1-3

Ritorno 5/5/2013

Atalanta-Parma Bologna-Lazio Cagliari-Chievo Inter-Napoli Palermo-Juventus Pescara-Genoa Roma-Fiorentina Sampdoria-Udinese Siena-Catania Torino-Milan

Ritorno 10/3/2013

Bologna-Inter Catania-Juventus Fiorentina-Lazio Milan-Genoa Napoli-Chievo Pescara-Atalanta Roma-Udinese Sampdoria-Cagliari Siena-Palermo Torino-Parma

17^ giornata Andata 16/12/2012 3-1 1-0 4-1 1-1 3-0 1-0 4-1 2-3 4-1 1-1

10^ giornata Andata 31/10/2012 1-0

0-1

4-2

2-0

2-0 0-2

0-1 3-2

1-2

2-1

1-1

1-3

2-2

2-1

3-2

1-4

2-2

8/5/2013

Parma Bologna Cagliari Atalanta ° Torino Chievo Genoa Siena ◆ Pescara Palermo

35 35 34 33 32 32 26 24 21 21

in casa v n

14 14 14 14 13 14 14 14 14 14

7 6 5 6 5 6 4 6 4 3

2 3 5 5 4 3 7 5 9 5

14 14 14 14 15 14 14 14 14 14

5 5 4 3 4 5 3 3 1 6

in trasferta v n p 2 4 4 4 2 3 2 2 2 0

3 0 3 2 8 0 5 3 2 6

9 10 7 8 5 11 7 9 10 8

partite totali v n p

28 28 28 28 28 28 28 28 28 28

9 10 9 10 7 9 6 8 6 3

8 5 7 5 12 5 8 6 3 12

11 13 12 13 9 14 14 14 19 13

Gol f

36 39 35 28 33 29 27 29 21 23

37 36 48 39 36 44 42 40 56 41

Penalizzazioni: * -1 punto; ° -2 punti; ◆ -6 punti;

1-0

Ritorno

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Ritorno 17/3/2013

Atalanta-Napoli Cagliari-Siena Chievo-Pescara Genoa-Fiorentina Inter-Sampdoria Juventus-Bologna Lazio-Torino Palermo-Milan Parma-Roma Udinese-Catania

18^ giornata Andata 22/12/2012 1-1 1-2 1-3 1-1 0-3 2-1 4-2 0-1 0-2 2-0

Ritorno 12/5/2013

Atalanta-Udinese Bologna-Parma Cagliari-Juventus Inter-Genoa Palermo-Fiorentina Pescara-Catania Roma-Milan Sampdoria-Lazio Siena-Napoli Torino-Chievo

11^ giornata Andata

Ritorno

4/11/2012 1-1 4-0 4-1 1-3 5-1 1-1 2-0 4-1 1-2 1-0

30/3/2013

Bologna-Udinese Catania-Lazio Fiorentina-Cagliari Juventus-Inter Milan-Chievo Napoli-Torino Pescara-Parma Roma-Palermo Sampdoria-Atalanta Siena-Genoa

19^ giornata Andata

Ritorno

6/1/2013 0-0 1-0 0-2 2-0 1-2 2-1 2-1 4-1 2-1 3-0

19/5/2013

Catania-Torino Chievo-Atalanta Fiorentina-Pescara Genoa-Bologna Juventus-Sampdoria Lazio-Cagliari Milan-Siena Napoli-Roma Parma-Palermo Udinese-Inter

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Il Brivido Sportivo - 14 Marzo 2013

Fiorentina - Genoa

La Formazione

PROBABILI FORMAZIONI L Fiorentina-Genoa ’obiettivo non è nemmeno troppo nascosto: arrivare alla pausa per gli impegni della Nazionale da soli al quarto posto. Per farlo la Fiorentina ha bisogno della vittoria contro il Genoa di Ballardini, anche per dare continuità alla stupenda vittoria di Roma contro la Lazio. In quest’ottica Montella non dovrebbe rivoluzionare la formazione titolare che è scesa in campo domenica sera all’Olimpico. Viviano, reduce da una delle più belle partite disputate in maglia viola, sarà in porta. A proteggerlo avrà l’ormai consueta difesa a quattro, con Tomovic (preferito ultimamente a Roncaglia nel ruolo di terzino destro puro) Gonzalo Rodriguez, Savic e capitan Pasqual a comporre il reparto. Poche, come detto, le sorprese possibili. Solo Roncaglia, appunto, può sperare di superare il giocatore serbo in extremis. A centrocampo assisteremo al ritorno di Alberto Aquilani dopo il turno di stop per squalifica e prenderà il posto che è stato di Migliaccio. In cabina di regia ci sarà Pizarro, mentre sul centro sinistra agirà Borja Valero, diventato ormai un idolo per Firenze. In attacco dovrebbe esserci spazio ancora per Cuadrado largo a destro, Ljajic sul versante opposto e Stevan Jovetic in veste di centravanti. Toni dovrebbe accomodarsi in panchina, pronto a subentrare a gara in corso.

Anche Ballardini arriva a Firenze con l’intenzione di non stravolgere l’assetto tattico che gli ha consentito di fare diversi punti prima di imbattersi nella Roma e nel Milan. Il ‘Grifone’ quindi si schiererà con un 3-5-1-1 particolarmente accorto, con l’obiettivo di difendersi e ripartire in contropiede. In porta ci sarà Frey, grande ex mai dimenticato dalle parti del Franchi. In difesa dovrebbe esserci spazio per Granqvist, Portanova (reduce dalle polemiche per il brutto fallo su Pazzini) ed un altro ex come Moretti. Il folto centrocampo dovrebbe prevedere l’inserimento di Cassani (e siamo a quota tre ex) ed Antonelli sulle corsie laterali, mentre la linea mediana dovrebbe essere composta da Kucka, Toszer (sostituirà l’indisponibile Matuzalem in cabina di regia) e Vargas (non poteva mancare il quarto ex). In attacco Bertolacci agirà alle spalle dell’unica punta che sarà Borriello. Probabile il recupero, almeno per la panchina, per altri due che hanno vestito la maglia della Fiorentina, Manfredini e Rossi, mentre Ruben Olivera è ancora alle prese con un problema muscolare al polpaccio.

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Fiorentina 4-3-3 Jovetic

Borja Valero Pizarro

Pasqual

Savic

1 Viviano

Cuadrado

40 Tomovic, 2 Rodriguez, 15 Savic, 23 Pasqual;

Aquilani

Rodriguez

10 Aquilani, 7 Pizarro, 20 Borja Valero;

Tomovic Viviano

11 Cuadrado, 8 Jovetic, 22 Ljajic. Allenatore: Vincenzo Montella

Genoa 3-5-1-1 1 Frey

Borriello

5 Granqvist, 90 Portanova, 24 Moretti; 26 Cassani, 33 Kucka, 28 Tozser, 8 Vargas, 13 Antonelli;

Cassani

Bertolacci Antonelli Vargas

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Portanova Frey

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Il Brivido Sportivo - 14 Marzo 2013

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Fiorentina - Genoa

Nel 1977/78 i viola guidati da Chiappella riuscirono a difendere la A proprio contro i liguri

Quando la sfida con il Genoa fece rima con SALVEZZA ALL’ULTIMO TUFFO

e sfide tra Fiorentina e Genoa evocano sempre ricordi tristi come l’incidente alla testa a Giancarlo Antognoni nel 1981 ma anche momenti di gioia come la salvezza conquistata al Comunale all’ultima giornata del campionato 1977/78. Ed è proprio quest’ultima gara che vogliamo ricordare. Alla vigilia della partita con i rossoblu, la squadra viola gui-

ne: Galli; Galdiolo, Orlandini; Pellegrini, Della Martira, Zuccheri; Caso, Braglia, Sella (Gola dal 49’), Antognoni, Casarsa. La tensione in campo e sugli spalti è palpabile. La partita è brutta e le emozioni scarseggiano. I tifosi incitano i viola ma sono nel contempo incollati alla radiolina, visto che la salvezza della Fiorentina dipende anche dagli altri risultati. Poco dopo la mezz’ora un boato scuote il Comunale. Via etere arriva la notizia che a San Siro Muraro ha portato in vantaggio l’Inter. In quel momento i gigliati sarebbero salvi. Passano pochi minuti e arriva la doccia gelata. Un autogol di Facchetti riporta il Foggia in parità. L’Inter, comunque, che pure non ha

interessi di classifica, gioca una partita vera. Glielo hanno promesso a Chiappella, già tecnico dei nerazzurri, i suoi ex giocatori con una telefonata poche ore prima del match. Nella ripresa Fiorentina e Genoa giocano con la paura addosso. Dopo quattro minuti Chiappella è costretto a togliere il suo bomber Ezio Sella per un infortunio. Al suo posto inserisce il centrocampista Steno Gola, mentre anche Antognoni non è al meglio per la tarsalgia che lo sta tormentando da parecchi mesi. La gara va avanti quasi di inerzia, senza sussulti. Intanto però a un quarto d’ora dalla fine Scanziani riporta in vantaggio – questa volta definitivamente – l’Inter sul

Foggia. Il Comunale esplode. I viola negli ultimi minuti difendono con successo lo zero a zero che vuol dire salvezza. E alla fine raggiungono l’obiettivo. Ma che fatica e che grande tensione. I tifosi festeggiano il risultato come se fosse uno scudetto vinto. Il Genoa, invece, quel 7 maggio del 1978 retrocede mestamente in serie B con il Foggia e il Pescara, mentre il Bologna, vittorioso con la Lazio e il Verona grazie al pareggio con il Toro, rimangono in serie A. Ma la squadra rossoblu guidata da Gigi Simoni può recitare il suo mea culpa, perché al Comunale avrebbe dovuto sicuramente osare di più. Con il pareggio, infatti, sapeva di finire comunque tra i cadetti.

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di RUBEN LOPES PEGNA

data da Beppe Chiappella – il terzo tecnico della stagione dopo Mazzone e Mazzoni – è penultima insieme al Genoa e al Bologna con 24 punti (il Pescara è già retrocesso) ad una lunghezza dal Foggia e dal Verona e a due dalla Lazio e dalla Roma. Con la vittoria sarebbe quasi matematicamente in serie A. Ma anche con un pareggio si salverebbe grazie alla miglior differenza reti, in caso di sconfitta del Foggia a Milano con l’Inter o del Verona al Bentegodi con il Torino. Il Genoa, invece, per rimanere in serie A deve assolutamente vincere. Chiappella, per questa che è una delle gare più importanti della sua carriera, manda in campo la seguente formazio-

Il Brivido Sportivo - 14 Marzo 2013

Il Personaggio di Michela Lanza

a Fiorentina di Montella è considerata da tutti una squadra vera, un blocco, un gruppo. Il gioco corale è il suo marchio di fabbrica e gli individualismi non sono ben accetti. Il ‘divertimento’ è ciò che produce l’équipe viola con una regolarità quasi svizzera. Ma come in ogni staff, c’è qualcuno che prevale sugli altri. Perché c’è sempre un leader, a volte anche più di uno, qualcuno che coordina e tiene unite le menti. E in questa squadra ce ne sono tanti di uomini che possono essere considerati leader, ma in due si distinguono: uno è senza ombra di dubbio David Pizarro. Il centrocampista cileno si sta dimostrando indispensabile. Non è un caso che la Fiorentina nelle 20 partite disputate con il Pek in campo abbia raccolto 40 punti (frutto di 12 vittorie, 4 pareggi e 4 sconfitte) mantenendo una media di 2 punti a partita, mentre nelle 8 partite giocate senza il numero 7 i viola abbiano racimolato solamente 8 punti (2 vittorie, 2 pareggi e 4 sconfitte) che – visto che la matematica non è

Fiorentina - Genoa

A Firenze è nata la Borja-mania: tutti innamorati dell’insostituibile centrocampista spagnolo

ECCO IL NUOVO IDOLO VIOLA: su nombre es BORJA VALERO

un’opinione – significano un punto a partita. Dunque media ridotta del 50%. Insomma, Montella è intelligente, furbo e un grande conoscitore di calcio, e se ad inizio stagione aveva detto che l’unico difetto di Pizarro era che «la squadra

non potrà fare a meno di lui» un motivo ci sarà stato. L’INSOSTITUIBILE. Lo stesso discorso, probabilmente, oggi andrebbe allargato anche all’altro elemento del centrocampo viola: Borja Valero. Sarebbe curioso chiedere al

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tecnico napoletano se considera insostituibile lo spagnolo quanto Pizarro, anche se per rispondere, probabilmente, dovrebbe provare a fare a meno di lui. Cosa che, fortunatamente, ancora non è successa. Se Pizarro è la mente, l’uomo che

si sente anche quando non si vede, Borja Valero è l’esaltazione allo stato puro. È la massima espressione del gioco del calcio. È inebriante, inimitabile. È ovunque, difende senza cattiveria e con correttezza (solo 25 i falli commessi contro i 47 subiti) e attacca con estrema facilità. Corre senza sentire la fatica. Tatticamente è intelligente e sfiora la perfezione. Perfezione che manifesta, poi, quando lo si vede autore di numeri da prezzo del biglietto, inimitabili, che non lasciano spazio ad altro se non ad applausi di tifosi e avversari: dal sombrero allo stop quasi improbabile della palla con un dolce esterno, fino al top con quel velo a Roma che ha tramortito Olimpia ed eccitato i tifosi viola. Il numero 20 spagnolo ha letteralmente fatto impazzire una città, Firenze, che ormai si riconosce

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in lui. E che probabilmente, ad oggi, non si immagina una Fiorentina senza quel fantastico e adorabile pelato che danza in mezzo al campo con la grazia di un ballerino e la determinazione di un vincente. Anche perché ad oggi lo spagnolo le ha giocate tutte. Non è mai mancato. Ha sempre dato il suo pesante contributo alla causa. E quella diffida che ha sulla ‘testa’ fa tremare il popolo viola che spera di non doverne fare a meno (casualmente) nel match casalingo contro il Milan… AMORE RECIPROCO. Ma se Firenze si è perdutamente innamorata dello spagnolo, lui non è stato da meno, facendo lo stesso e dimostrando da subito tutta la sua ammirazione per il capoluogo toscano. Sì, perché tra il 20 viola soprannominato ‘turista’ e la Culla del Rinascimento è stato colpo di fulmine. Amore a prima vista. Borja e la sua famiglia (a proposito, ha avuto un successo clamoroso tra i tifosi anche il video del piccolo Alvaro – figlio dello spagnolo – che canta l’inno della Fiorentina) si sono ambientati come se vivessero all’ombra del Cupolone da anni. Hanno subito apprezzato l’arte e la storia

Fiorentina - Genoa

che trasuda dalle strade del centro di Firenze, dai suoi palazzi antichi, dalle opere d’arte che impreziosiscono una città (la nostra) già definita ‘gioiello’ dai turisti di tutto il mondo. E questo affetto reciproco ha da subito rafforzato un rapporto nato e consolidato sul campo, grazie alle prestazioni di un giocatore che non si capisce proprio perché non sia in Nazionale. O meglio… lo si può pure capire, visto che davanti ha mostri sacri come Iniesta e Xavi, ma siamo sicuri che oggi Borja Valero sia tanto inferiore ai campioni in carica d’Europa e del Mondo? Intanto i collaboratori di Del Bosque un viaggetto a Roma per ammirarselo dal vivo quel numero 20 viola l’hanno fatto, poi staremo a vedere. Del resto, a Firenze siamo pure apprensivi e un pizzico egoisti, quindi se lo spagnolo ce lo lasciano in riva all’Arno vorrà dire che lo coccoleremo ancor di più. Per adesso, godiamocelo con la maglia viola addosso, educato e signorile come non mai, rispettoso e semplice come pochi nell’ambiente. Insomma, oggi Firenze ha il suo nuovo idolo. Non è una punta. Non è un fantasista. È molto di più: su nombre es Borja Valero.

I numeri di BORJA VALERO Presenze in campionato: 28 Presenze in Coppa Italia: 4 Totale presenze: 32 Minuti in campionato: 2.567 Minuti in Coppa Italia: 363 Totale minuti: 2.930 Titolare in campionato: 28 Titolare in Coppa Italia: 3 Totale presenze da titolare: 31 Subentrato in campionato: 0 Subentrato in Coppa Italia: 1 (Juve Stabia) Totale presenze da ‘subentrato’: 1 Sostituito in campionato: 6 (Inter, Genoa, Sampdoria, Palermo, Parma, Lazio) Sostituito in Coppa Italia: 0 Totale sostituzioni: 6

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Ammonizioni in campionato: 3 Ammonizioni in Coppa Italia: 0 Totale ammonizioni: 3 Gol in campionato: 1 Gol in Coppa Italia: 1

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Il Brivido Sportivo - 14 Marzo 2013

Totale Gol: 2 Assist in campionato: 7 (8 se si considera gol di Gonzalo quello di Udine)

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Il Brivido Sportivo - 14 Marzo 2013

I’Nonno Pilade

Rieccoci più forti di prima,

Il Pungiglione

MARZO PAZZO GLI È I’ NOSTRO MESE

ci risiamo! Vu’ credevi d’avecci perso co’ l’anno novo! Nulla, rieccoci, più forti di prima, marzo pazzo gli è i’nostro mese. Dopo un gennaio di maghero, un febbraio un po’ ‘nsu e un po’ ‘ngiù, marzo gli è partio a tutto spiano. Gli era l’urtimo treno e ci siam sartai sopra, se si perdea e ci si potea mette’ l’animo ‘n pace, ora ‘nvece e si po’ sperare e se i’core spera e un sarà sortanto una chimera, e lo dicea anche Gianni Morandi a mi’ tempi! Ma poi, come e s’è giohato! Que’ du’ minuti a metà di sehondo tempo quando gni s’è fatto gira’ i pallone a’ limiti dell’area sua, con quelle du’ penetrazioni di’ Borja e di’ Pecche, roba che nemmeno i’nonno ne’ su’ cenci, e son da cineteha, da falli vede’ a nipoti! Go’ de’ du’ “icce”, cioè delle punte, gioho da sogno ni’ mezzo, difesa solida che la lascia poho e, oggi, portiere che para, cramoroso a Firenze. E sembraa e si fossen cambiai e’ cromosomi Marchetti e Viviano, ‘nfatti quello della Lazio e gli ha scapellao alla grande, siamo seri, sulla punizione di Nutellic. La fosse passaa a i’ nostro e s’era pronti con le palate di concio. Comunque 2-0 e a casa, cioè casa e c’eran di già siam noi che ci si torna co’ tre punti fondamentali. All’andaa e brontolarono, un go’ di Mauri annullao

che moviolisti e dettero pe’ bono, i’ raddoppio alla fine, ‘nsomma, giù frigni. Questa vorta nemmen quelli, o di’ che e dovrebben frignare? D’esser andai dreo a un’artra cosa che un n’era i’pallone giallo? E un vu l’avee vista mai e noi e vi si sorpassa, voi e la banda di Strafarcioni che gli ha riperso (ma che sarà un vizio?) ‘n casa co ‘ i’Bologna. E siam quarti e soli! I’Milan gli è a tre punti (e se gni si levasse quelli rubai e sarebbe dreo d’una diecina) e dee venire a i’Franchi e anche i’Napoli e gli è ‘n vista, un n’è miha guario nemmen lui. Cavani e s’è ‘nceppao, i’portiere gli è peggio di’ nostro, rihambi e n’hanno pochi e gli hanno belle riprincipiao a letihare, cinque punti e son tanti e pochi, se uno perde e quell’artro vince. Già, perché l’importante gli è che noi e si continui a vincere. All’andaa con la Lazio e si cominciò un filotto di cinque vittorie di seguito, se e si rifa uguale e siamo a cavallo. ‘Ntanto pensiamo a i’Genoa che l’è i’ primo. E gli hanno poho da butta’ via. Beppe Iachini e fa e’ miraholi e gni è arrivao a du’ punti! E ce ne frega poco di’ Baloccaio, noi e un ci si po’ ferma’ ora che s’è preso l’aire. Artri tre doemniha e poi quegli artri! Forza Violaaaaaaaaaaaaa!

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Ora che s’è tirato un bel sospirone, che son venuti questi tre punti dall’Olimpico e soprattutto è venuta una prestazione ai limiti del perfetto, vorremmo toglierci qualche sassolino dalle scarpe e fissare la prossima missione pungiglione contro tutti quei maghi, maghetti, astrologi e chiacchieroni che si sono spenzolati in settimana in previsioni negative per la Fiorentina. Prendiamo ad esempio Giampiero Galeazzi: “Lazio e Fiorentina andranno in Europa League, in Champions ci andrà una delle due milanesi”. Ma se pensasse un po’ ai casi suoi? Anche se la dichiarazione era in polemica col Milan, pesantemente aiutato nell’incontro della settimana prima con la Lazio (espulsione di Candreva dopo un quarto d’ora di gioco), non ci è piaciuta lo stesso. Delle difficoltà che ci sono lo sappiamo meglio di lui, di quelle lecite e di quelle meno lecite, però le nostre possibilità ce le lasci calcolare a noi. Montella parla giustamente di un risultato dal terzo al settimo posto; noi, a questo punto, non considereremmo fuori portata nemmeno il secondo, però quello è il ventaglio oggi e se riusciamo (e lì sta il busillis) a mantenere questa capacità di gioco e di continuità di concentrazione, siamo più ottimisti verso l’alto che timorosi del basso. Perciò a chi si spenzola su terreni che non son suoi mandiamo i pungiglioni roventi, nel caso i gonfiori delle punture si noteranno a mala pena.

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Il Brivido Sportivo - 14 Marzo 2013

Senza Filtro di Federico Pettini

ensieri di una notte piovosa. Pensieri confusi da una lunga giornata. Pensieri inebriati da una partita al limite della perfezione. Dove ti rifugi quando sei disgustato da ogni discorso politichese, quando hai male agli occhi per alzarti la mattina e andare a lavorare, o a farti arrestare una volta su tutte o per sbaglio, dove vai se quello che vedi intorno a te nelle piccole come nelle grandi cose ti procura affanni e pensamenti? Ti butti lì, sul calcio. Sperando che le cose vadano sempre bene. Credendoci, incitando, pregando, bestemmiando, tifando, urlando. Così, tutto il contorno delle cose vere, che non è contorno ma primo, secondo, dolce e caffè, appare tutto più bello, come migliorato da qualche potenza divina. E se le cose vanno male, beh, quella che hai intorno è il solito fango e un boccone in più o meno fa poca differenza, ma alla lunga stanca. Invece, stanotte, sono ancora a stropicciarmi gli occhi. Sono lì che penso e ripenso a quell’impresa che sembrava impossibile e che invece l’hanno fatta diventare quasi una sciocchezza. Con una classifica, adesso, che lascia

Fiorentina - Genoa

Diario di Charlie, 12 marzo, luogo non definito.

Da Borja a Pasqual, pensieri inebriati da UNA GARA AL LIMITE DELLA PERFEZIONE

da parte quel limbo che ancora un po’ ci perseguitava, ma che ci lancia direttamente nel girone dei golosi o dei lussuriosi. Che il girone dei violenti contro se stessi lo lasciamo volentieri a Zamparini e al prossimo allenatore voglia richiamare. La classifica recita che la Fiorentina si trova in mezzo a Milano rossonerazzura e a una parte

di Roma, con il Napoli a cinque punti e con la Juve che ha già vinto. Chi pensava il contrario a inizio stagione o è un folle o non sa che vuol dire giocare a calcio. Per fortuna che nella Fiorentina chi sa giocare a calcio c’è eccome. Si potrebbe parlare di Ljajic, che tira punizioni alla Pirlo con le gambe alla Cristiano Ronaldo; di Jovetic che perde i giochini in

tv ma zittisce una volta per tutte (speriamo) tutti sul campo; di Borja Valero, classe cristallina. Nonostante la primavera non sia ancora arrivata, si sente un nuovo profumo, grazie a loro. Profumo d’Europa. Per l’immenso Borja in tribuna a Roma c’erano anche gli uomini di Del Bosque, tecnico della Spagna. Spagna campione d’Europa, del Mondo, del torneo di bocce sulla spiaggia di Cesenatico. Insomma, di ogni premio calcistico sul globo terracqueo. Chissà se il numero 20 viola potrà ritagliarsi uno spazio tra i campioni, lui che campione lo è davvero. In questa notte, però, meglio lasciare un attimo da parte chi conquista copertine e titoli di giornale. Perché una convocazione in Nazionale, una volta di più, la merita lui. Il Capitano. Manuel Pasqual. Chissà cosa penserà Prandelli. Di certo a quest’ora dorme e magari la notte porta consiglio. Ma lì, sulla sinistra, caro mister, chi hai? Certo, con il Capitano di oggi non hai mai avuto un grandis-

simo rapporto. Dopo il primo anno e gli infiniti cross per Toni, c’è stata l’esclusione dalla lista Champions e l’utilizzo di Gobbi da mediano a terzino. Quindi magari puoi far giocare Chiellini a sinistra. Cassano no, quello era Donadoni e non è durato parecchio sulla panchina azzurra (anche se con la Spagna non ne ha presi 4, uscendo solo ai rigori dopo un estenuante 0-0…). Il Capitano la Nazionale la merita. Lui, unico reduce di una Fiorentina così esaltante e così deludente degli ultimi anni. Magari Firenze, avvicinata a tratti alla Nazionale per la tua presenza, potrà vedere di buon occhio la squadra azzurra solo perché rappresentata dal suo Capitano. E se così non fosse, ce ne faremo una ragione. Pasqual per primo. Che per primo ha fatto suo il motto “Firenze è la mia Nazionale”. Buonanotte, mister. Intanto, tifosi viola, godiamo e assaporiamo questa squadra una notte di più. soundtrack - AC/DC, You Shook Me All Night Long

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Il Brivido Sportivo - 14 Marzo 2013

Fiorentina - Genoa

ALLA FIERA DELL’EST

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lla fiera dell’est, una volta, i padri compravano per due soldi topolini ai figli. Adesso invece, per cifre ‘non molto superiori’, si possono comprare ottimi giocatori di calcio. E da alcuni anni a questa parte gli operatori di mercato della Fiorentina sono degli assidui clienti. Ha cominciato Corvino che, partito da Firenze, è tornato a casa con Jovetic, Ljajic e Nastasic… roba da leccarsi i baffi. Poi la coppia delle meraviglie Pradè&Macia ha venduto Nastasic al City, in una fantasmagorica opera-

zione di mercato che oltre a un bel gruzzoletto ha portato al Franchi anche un altro ‘balcanico’, Savic. Per non interrompere la tradizione è stato preso anche Tomovic, poi il polacco Wolski e, la scorsa settimana, l’ucraino Yakovenko, giocatore che, nei piani di Montella, dovrebbe fare il vice Cuadrado (ma non solo). Insomma, i giocatori dell’oriente d’Europa si stanno facendo valere al Franchi. Soprattutto quelli provenienti dalla penisola balcanica che sono sempre

stati croce e delizia di tifosi e allenaL’italiano si sta estinguendo mentre tori. Venivano chiamati i ‘brasiliani sopravvivono minoranze linguid’Europa’ per il loro talento. Peccato stiche tedesche e portoghesi. Proche a una tecnica sopraffina sombabilmente Montella ha deciso di massero incostanza e indisciplina adottare il napoletano come lingua tattica. Per ragioni misteriose gli di riferimento. Un dialetto che, alla atleti che venivano da quella parte maggior parte delle persone, apdi mondo eccellevano nel basket pare poco comprensibile. Ma, visti e nella pallanuoto, sport in cui vini risultati ottenuti, potrebbe essere cevano quasi tutto. Di loro successi stata la chiave magica che ha aperto sui campi di calcio se ne ricordano, la porta di quella colorata e moderinvece, pochissimi. Oggi però i giona torre di Babele che sembra essere catori della ex-Jugoslavia hanno diventata la nostra amatissima Viola. perso molte delle loro ‘negatività’: hanno acquisito professionalità (almeno nella maggior parte dei casi), il loro rendimento è più conImbiancatura tinuo e si inseriscono più facilmente in un Verniciatura progetto tattico. I diriDecorazioni genti viola hanno capito tutto questo, e adesso stanno provando Restauro facciate ad ampliare il proprio anche con ausilio orizzonte operativo. di scala aerea Polonia e Ucraina rappresentano le basi di partenza per scoprire Ristrutturazioni i nuovi Ljajic e Jovetic, chiavi in mano Nastasic e Savic. Un’altra scommessa importante da vincere. E quindi, adesso nello spogliatoio della Fiopierodimambro60@gmail.com rentina si parla soprattutto spagnolo e slavo.

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Il Brivido Sportivo - 14 Marzo 2013

Fiorentina - Genoa

Ginnastica di Maria Consiglia Grieco

ei ginnaste e altrettanti podi nella prima prova del campionato regionale UISP di Quarta, Quinta e Sesta categoria di ginnastica artistica femminile, che la palestra di Sorgane – naturalmente con l’organizzazione del Centro Ginnastica Firenze A.S.D. – ha ospitato nel pomeriggio di sabato 9 marzo. Un dominio assoluto quello delle atlete gigliate, come ormai accade da alcuni anni, nelle cosiddette “categorie superiori”, che raccolgono cioè quelle ginnaste che praticano attività agonistica di alta specializzazione anche in Federazione. Cinque le ragazze in gara in Sesta categoria (suddivisa in sottocategorie corrispondenti ai programmi di gara), e al termine del primo turno della giornata è stata la vicecampionessa italiana alle parallele asimmetriche Ambra Buglioni a portare in bacheca il primo oro, in Sesta categoria B; d’argento, invece, la medaglia per Lisa Menghini nel concorso C. Esordio in Sesta categoria, concorso D, per Camilla Natali e Ilaria Materassi che – rispettivamente seconda e terza in classifica finale – sono andate a completare il magnifico colpo d’occhio di

Tutte sul podio le ginnaste delle categorie superiori; un mese a FirenzeSerieA2013

DOMINIO CGF NEI CAMPIONATI UISP una delle sue migliori prestazioni di sempre, per diretta ammissione dei suoi tecnici, Lara Poggiali, Cristiano Furelli e Ilaria Galli, la piccola ginnasta gigliata ha conquistato il secondo posto e un’altra medaglia da aggiun-

un podio interamente targato CGF, con il gradino più alto conquistato da Maristella Bonafede. L’ultima a scendere in pedana – in Quarta categoria junior – è stata Anita Bartolozzi (classe 2001): dopo

gere al ricchissimo bottino di un sabato da incorniciare. Intanto, si avvicina a grandi passi il grande evento Firenze Serie A 2013, la finalissima del massimo campionato italiano a squadre di artistica maschile e fem-

minile, prevista il prossimo 6 aprile al Nelson Mandela Forum. Volano le prevendite, ma i biglietti sono ancora disponibili, e prenotabili su www.centroginnasticafirenze.it. Affrettatevi!

Il podio di Sesta categoria D tutto targato CGF

Le ginnaste di Sesta categoria

Anita Bartolozzi alla trave Anita Bartolozzi sul podio Camilla Natali in attesa alle parallele asimmetriche Lisa Menghini al corpo libero

Lisa Menghini sul podio

Maristella Bonafede al corpo libero

Ambra Buglioni alle parallele asimmetriche

Ilaria Materassi al corpo libero

Il Brivido Sportivo - 14 Marzo 2013

Fiorentina - Genoa

Midland

Stretta finale in molti gironi:

Nel girone Montecarlo calcio a 5 i Galacticos hanno vinto la super sfida contro i VC Alfa Cure e sono balzati in testa al proprio girone con 47 punti in 18 partite. I blancos si sono imposti per 9-4, risultato nel quale è spiccata la bellissima tripletta di Bartolozzi. Proprio i VC Alfa Cure sono stati scavalcati in seconda posizione dalla Futsal Euroflorence che ha vinto 6-4 contro un ottimo Piano del Mugnone, ma i punti di distacco dalla capolista sono rimasti 2. Poco dietro la novità Fortis C5 che è incappata in uno spettacolare quanto poco producente 12-12 contro il Coffe Team, pareggio amaro per la formazione giallo-argento che ha mantenuto la quarta piazza ma ha perso ogni speranza di aggiudicarsi il titolo.

È BAGARRE

Sorprendenti risultati anche nel girone Spagna calcio a 5 dove l’A-Team(2) ha ottenuto il risultato più importante dell’anno sconfiggendo per 6-1 i secondi della classe Maracanà, allungando così al primo posto in solitaria. Sicuramente Macaione è stato fondamentale per la formazione blu-fuxia grazie alle 5 reti messe a segno nel match. Il Maracanà è rimasto in seconda posizione grazie anche alla pesante sconfitta per 7-0 subita dai Tortellini Ninja contro uno strepitoso Real Bombay e al suo scatenato Verni (tripletta per lui). Il Geraci Firenze ha riaperto tutto quindi in zona Top League portando a casa i 3 punti contro gli Sharks ed affiancando proprio i Tortellini Ninja al terzo posto.

Tutto ormai deciso, almeno per le 4 posizioni di vertice, nel girone Croazia calcio a 7, dove le 3 inseguitrici hanno fatto bottino pieno ai danni della capolista Montefiridolfi che osservava il turno di riposo ed è rimasta ferma quindi a 39 punti. La Seleçao Argentinos ha accorciato a -2 il distacco grazie alla sofferta ma importante vittoria per 2-1 contro i Finti tecnici; il Sorgane è salito a 35 punti dopo il netto 2-0 rifilato ai Dildo’s e i 10 risultati utili consecutivi conseguiti (7 vittorie e 3 pareggi); il Varnelli ha chiuso il quartetto a 31 punti battendo 3-1 la Pol. Le Lame e chiudendo di fatto anche i giochi per i posti di Top League. Le inseguitrici si trovano infatti tutte appaiate a quota 18 punti.

Si avvicina sempre di più il traguardo nel girone Italia calcio a 7 per il New Garden ma ancora manca l’ultimo sforzo. Settimana agile, quella passata, per la capolista che ha vinto a tavolino contro il Firenze SS, mentre dietro solo l’Atletico Lippi è riuscito a trovare i 3 punti per mantenersi a -7 e sperare ancora nell’impresa a quattro giornate dal termine. Sconfitte pesanti invece per Mestoli in Q-Low (5-1 con il Foca Juniors) e Firenze 94, con quest’ultima che adesso vede allontanarsi la possibilità di aggiudicarsi il quarto posto valido per l’accesso in Top League. Turno di riposo per i Los Chupitos che, però, si sono visti superare solo dall’Atletico Lippi.

Il Brivido Sportivo - 14 Marzo 2013

C5 femminile:

Calcio Toscana di Steto

erminati la prima settimana di febbraio i campionati di calcio a 5 femminile, hanno preso il via (il 18 febbraio) le Fasi Finali Unisports. Le formazioni, in base al piazzamento ottenuto nei campionati, sono state divise in tre categorie: Top League, Golden League e Silver League. Ciascuna categoria è formata da un girone unico all’italiana, con gare di andata e ritorno: otterranno la vittoria di ciascuna categoria le squadre vincitrici di ciascun girone (Campionato). Ricordiamo che il Calcio Toscana è detentore in carica sia della Top League (col successo nella passata stagione del Club Sportivo Firenze) che della Golden League (nella quale un anno fa si affermò l’Aton Green, che quest’anno partecipa alla Top League col nome di Ece Plast). Top League Unisports. Grande avvio delle due formazioni del Calcio Toscana nella Top League: dopo tre giornate comanda con 7 punti il Club Sportivo FI, seguito ad un punto dal Cral Dip. Comunali Femm. e a tre lunghezze da Ece Plast (che ha giocato una partita in meno) ed Outsiders. Le campionesse in carica, dopo il pareggio (2-2) nella gara d’esordio con il Prato Nord, si sono imposte contro squadroni del calibro di Forever Gogo (5-2) e Jolly Ferruccia - Europiante Quarrata (6-4). L’Ece Plast ha avuto un ottimo ovvio, superando (63) il CF Pelletterie per poi pareggiare con le Outsiders (33). Ad un solo punto da Ece Plast ed Outsiders ci sono ben 4 formazioni: una vittoria ciascuno hanno infatti ottenuto ASD Firenze 2008, Forever Gogo, CF Pelletterie e Jolly Ferruccia - Europiante Quarrata. Sorpresa in negativo della Top League – fino a questo momento – è il Prato Nord: la squadra pratese, considerata alla vigilia una delle favorite per la vittoria, ha finora ha conquistato solo un punto ed

Fiorentina - Genoa

TUTTE LE FASI FINALI UNISPORTS FLORENCE SC

occupa l’ultimo posto della classifica. Golden League Unisports. Stanno faticando molto le due squadre del Calcio Toscana ASD MCL Quinto Alto e FC Athena. La squadra di Fulvio Matteucci è ancora a secco di punti dopo tre giornate, mentre sono 4

i punti conquistati dall’ASD MCL Quinto Alto. Comanda il girone a punteggio pieno (9 punti) la coppia formata da Florence SC e Smartists (entrambe queste due compagini avevano partecipato la scorsa stagione alla Top League), seguita a due lunghezze dal Firenze C5 Cral

Ataf. Alle spalle dell’ASD MCL Quinto Alto troviamo Non Piangere T e PGS Torregalli B (3 punti all’attivo), mentre col FC Athena, fermo a 0 punti, c’è l’USD FCG Floria 2000. Silver League Unisports. Buone notizie arrivano dalla Silver League per il Calcio

Toscana, che è presente con tre formazioni: comanda infatti la classifica la Pol. San Quirico (7 punti) che divide la vetta con il Mix Team. Soddisfazione anche per le Sagittae F.T. di Matteo Cecconi che, dopo aver perso le prime due gare contro le due capoliste, hanno ottenuto un successo (2-1) con la Lastrigiana, formazione che è preceduta in classifica dalla coppia formata da Le Morelline e Lady Mattagnanese (terze con 6 punti). Le Sagittae F.T. scavalcano così il PGS Torregalli (la terza formazione del Calcio Toscana) che ha ottenuto l’unico punto finora conquistato contro la Pol. San Quirico (match terminato 6-6). Chiude la classifica della Silver League l’Ellepi, uscita sempre sconfitta dai tre incontri disputati.

sagittae F.T.