Brivido sportivo n 35 del 02 ottobre 2013

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Parla Chiesa: “I viola possono vincere. Anche senza Rossi”

Cuadrado nel mirino di tutti. Ma occhio a Corona.

RAbbia Nibali, trionfa Rui Costa.

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Ricominciamo a vincere.

INTANTO IN EUROPA

ASPETTANDO LA LAZIO E ora la squadra si adegui alle aspettative

di ALESSANDRO RIALTI

è

indiscutibile che la sfortunata gara di San Siro e quella “autolesionistica” giocata al Franchi contro il Par-

ma hanno in una certa misura ridimensionato la Fiorentina. Questo non vuol dire che il progetto iniziale sia decaduto, siamo solo all’inizio della stagione e quindi c’è il tempo per crescere,

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migliorare e tornare a correre in classifica. Lo ha ribadito anche il patron, Andrea Della Valle, non mancando tuttavia di sottolineare la necessità per questa squadra abituata al calcio spregiudicato di

imparare a gestire tutto, pure gli ultimi secondi di gara. E’ appunto sul terreno psicologico e dell’equilibrio, dell’esperienza che questa squadra dopo la straordinaria stagione passata sta dimostrando

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Il Brivido Sportivo - Mercoledì 2 Ottobre 2013 DIRETTORE RESPONSABILE Mario Tenerani direttore@brividosportivo.it REDAZIONE redazione@brividosportivo.it CONSULENTE EDITORIALE Alessandro Rialti

EDITORE E PUBBLICITà Salvini Editore srl Via S. Quirico 167 50013 Campi B.zio (Fi) tel. 055.9334666 - Fax 055.9334667 info@salvinieditore.it

GRAFICA E IMPAGINAZIONE Chiara Reggiani - Alexandra Barbieri grafica@brividosportivo.it STAMPA Galeati Industrie Grafiche srl (Imola) DISTRIBUZIONE distribuzione@salvinieditore.it

HANNO COLLABORATO Francesca Bandinelli, Giulia Bonci, Giancarlo Carmagnini, Andrea Giannattasio, Michela Lanza, Alessandro Latini, Duccio Magnelli, Ruben Lopes Pegna, Giampiero Tosi. FOTO Massimo Sestini

Prendila così, ancora non possiamo farne un dramma...

APPUNTI DI VIAGGIO

di MARIO TENERANI

S

traordinario Battisti, aveva capito tutto... Canzone che sarebbe servita giovedì notte ai viola di San Siro. E pure in quella con il Parma, lunedì sera. Certo, fare drammi dopo 6 turni di campionato sarebbe sbagliato, ancorché ingiusto. Una sconfitta in casa Inter era da mettere in preventivo, magari non con quelle modalità. E’ il metodo che ferisce, non il merito della questione.

Esattamente come successo l’altra sera. Subire un gol fa parte del gioco, specie se ti fai portavoce di un calcio spregiudicato e offensivo. Ma non a dieci secondi dalla fine della partita. Anche perché era già successo in coda ai minuti di recupero del primo tempo, quando Gargano si è preso gioco di tutti. Se non altro quel tonfo a Milano è stato utile a chiarire e chiarirci le idee sugli obiettivi. Perché l’assunto deve essere questo: per quale traguardo corre

la Fiorentina? Stabilita la meta, possono partire le valutazioni, non il contrario. E allora, se la squadra di Montella si accontenta - si fa per dire - di un campionato da quinto-quarto posto, puntando però alla conquista della Coppa Italia o addirittura dell’Europa League, beh, lo stop di San Siro va preso così, senza farne un dramma. Riaprire la bacheca dopo 13 anni di astinenza (ultimo trionfo 2001, Coppa Italia), equivarrebbe ad un successo di notevoli

Giuseppe Rossi in azione col Parma. Dopo 36 minuti è stato costretto ad uscire per un problema muscolare.

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proporzioni. Idem dopo lo stop con il Parma. Se al contrario la Fiorentina si sentisse una formazione in grado di puntare fortemente al terzo posto Champions League, inserendosi per un periodo più o meno breve anche nella lotta per lo scudetto, lo scenario cambierebbe e quindi dovremmo dire che la frenata del Meazza e, soprattutto, quella del Franchi, sarebbe stata da evitare. Tutto qui, il discorso è molto semplice. Quanto vale la Fiorentina? Può essere veramente la terza forza dopo Juventus e Napoli? Oppure Roma e Inter stanno dimostrando di avere la stessa stoffa dei viola se non qualcosa in più? Queste sono le domande che ci accompagnano e sulle quali guelfi e ghibellini si dividono e si divideranno fino a quando non ci sarà una classifica più leggibile di quella attuale. Noi pensiamo che non si debbano fare drammi, ma anche che in queste due gare gli uomini di Montella abbiano dimostrato un deficit di mentalità vincente. Lunedì sera sembrava vero il contrario, per la forza con cui la squadra era stata in grado di riprendersi il risultato in mano, ma era soltanto una timida sensazione. Forse pretendiamo troppo, non ci scordiamo che Montella

Vincenzo Montella parla con Juan Cuadrado. Col Parma il colombiano è sceso in campo come terzino destro

e i dirigenti nel luglio 2012 hanno iniziato un percorso di lavoro, già denso di soddisfazione, ma il capolinea di questo percorso è bel lungi dall’essere ultimato. C’è ancora tanta strada

da fare, ma sembra quella giusta. Dunque pazienza, da parte di tutti, s’intende. Testa bassa e lavorare. L’ottimismo resta, il tempo ci dirà se ben ripagato. Noi ci crediamo.

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Il Brivido Sportivo - Mercoledì 2 Ottobre 2013

In viola non giocava dall’aprile 2012 e non segnava da oltre 2 anni: col Parma ha cambiato il match

stagione viola

Juan Manuel Vargas, OVVERO IL RITORNO

di MICHELA LANZA

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a partita non è stata da applausi. Il risultato ancor di meno, visto che i viola si sono fatti beffare a pochi secondi dalla fine perdendo altri due punti in casa (e sono quattro, se si aggiungono a quelli persi contri il Cagliari). Sembra impossibile trovare qualcosa di positivo nella serata di lunedì sera contro il Parma zeppo di ex vogliosi di rivalsa, invece qualcosa c’è. Vincenzo Montella probabilmente ha restituito a Firenze un… nuovo Juan Manuel Vargas. Capelli corti, fisico tirato e asciutto, comportamento da uomo volenteroso: quando il peruviano è entrato in campo al 1’ della ripresa, ha letteral-

mente cambiato il volto della Fiorentina dandole spinta, coraggio, cattiveria e creando scompiglio e occasioni a ripetizione. Una furia, un leone in gabbia che, finalmente liberato, ha sprigionato tutta la sua voglia con discese sulla fascia sinistra e cross in mezzo degni di quelli ammirati negli anni della Champions. E chissà cos’avrà pensato Mario Gomez nel vedere arrivare a destinazione – ovvero in area di rigore – così tanti palloni tagliati che sono manna dal cielo per gli attaccanti. Magari starà già pregustando il momento in cui sarà lui ad impattare con gli assist del peruviano. L’ARMA IN PIÙ. Insomma, Vargas è tornato. E lo ha fatto nel momento

giusto, quando c’era voglia di lui da parte di tutti. La gente già nel momento in cui, nell’intervallo è andato a riscaldarsi, ha iniziato a gioire. Perché lo aspettava da almeno un paio di settimane. E quando la lavagnetta luminosa ha indicato il numero 66 e lui è entrato sul terreno di gioco, c’è stato un autentico boato. L’esterno viola è stato accolto con un’ovazione e lui si è caricato iniziando a trascinarsi dietro gli avversari che non riuscivano a frenarlo. La sua potenza è ancora quella di una volta e, ora che Montella ha rotto il ghiaccio decidendo di schierarlo, Vargas non può che migliorare e affinare l’intesa coi suoi attuali compa-

L'esultanza dell'ala peruviana: gli applausi avevano cominciato a coccolarlo fin dal riscaldamento.

gni, perché la sensazione è che il peruviano possa essere davvero utile alla Fiorentina. E che da lunedì sera il tecnico viola abbia una freccia in più da scagliare per colpire gli avversari. GLI ULTIMI NUMERI. E pensare che Vargas non indossava la maglia della Fiorentina dal 1° aprile 2012, un anno e mezzo fa, quando gli uomini di Delio Rossi persero in casa col Chievo Verona (1-2). Il suo ultimo gol in viola, invece, risaliva

Juan Manuel Vargas di nuovo in gol con la maglia della Fiorentina due anni e mezzo dopo l'ultima volta.

al 22 maggio 2011 (addirittura 2 anni e quattro mesi fa…) quando, in occasione dell’ultima giornata del campionato 2010-11, la Fiorentina di Mihajlovic pareggiò a Brescia per 2-2. Infine, il suo ultimo assist vincente con la maglia della Fiorentina ci riporta alla stagione 2011-12, quando la squadra, il 25 marzo 2012, pareggiò a Genova contro il Genoa per 2-2 (beneficiario del tiro-crosso di Vargas fu Montolivo che segnò il momentaneo 1-1). Poi il buio, un Vargas irriconoscibile per troppo tempo e ora il nuovo sorgere del sole con quella rete meravigliosa che stava per regalare i 3 punti contro

il Parma. Solo un errore clamoroso di Neto ha fatto sì che la festa del ritorno del peruviano fosse sciupata, rovinata. Solo un pareggio assurdo arrivato all’ultimo secondo ha fatto sì che il rientro di Vargas passasse in secondo piano. Non per noi del Brivido Sportivo, però. Noi che vogliamo sottolineare la sua prestazione ed il suo gran gol da attaccante puro: un concentrato di potenza, abilità e precisione. Stop di petto e girata col sinistro potente di controbalzo con il pallone che si si è insaccato in rete per la gioia di chi ha sempre saputo quale fosse il vero Vargas: semplicemente devastante.

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2010-11 FIORENTINA: 24 presenze, 4 gol, 3 assist in campionato. 2011-12 FIORENTINA: 24 presenze, 4 gol, 4 assist in campionato. 2012-13 GENOA: 20 presenze, 0 gol, 1 assist in campionato.

2013-14 FIORENTINA: 1 presenza, 1 gol in campionato.


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Il Brivido Sportivo - Mercoledì 2 Ottobre 2013

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omani sera la Fiorentina sarà di scena in Ucraina contro il Dnipro, la squadra più temibile del girone E, per la seconda gara della fase a gironi dell’Europa League. L’unico precedente tra gli ucraini e i viola risale alla stagione 200102 quando la Fiorentina di Roberto Mancini batté il Dnipro nel doppio scontro valido per il 1° turno di Coppa Uefa. La prima gara i viola la giocarono in trasferta il 20 settembre 2001 e il ritorno al Franchi vide la squadra del tecnico di Jesi imporsi per 2-1 (reti di Chiesa, Adani e Slabyshev) il 27 settembre 2001. Per questo, il Brivido Sportivo ha deciso di intervistare in esclusiva uno dei protagonisti di quella sfida, Enrico Chiesa. Il grande ex viola (nonché ex giocatore della Lazio, squadra che la Fiorentina di Montella affronterà domenica prossima di ritor-

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Aspettando il Dnipro, bisogna vincere. Anche senza Rossi. no dall’Ucraina), ricorda bene quel turno di Coppa Uefa perché fu – purtroppo per lui e per la squadra di Mancini – il preludio della fine. Infatti, dopo la gara di ritorno al Franchi del 27 settembre, i viola giocarono in casa contro il Venezia (il 30 settembre) e in quella maledetta partita Chiesa si infortunò gravemente al ginocchio. Per lui, che aveva iniziato alla grande segnando 6 gol in 7 partite giocate tra campionato e Coppa in 36 giorni, fu stagione finita. Per la Fiorentina… anche, perché da quel giorno iniziò il declino, la discesa verso un punto di non ritorno, verso la retrocessione trasformatasi poi in fallimento. Chiesa, iniziamo dai suoi ricordi della doppia sfida

col Dnipro, visto che la sua Fiorentina, la squadra ucraina, l’ha affrontata e battuta nel 2001. «Mi ricordo molto bene di quella doppia sfida col Dnipro, soprattutto mi ricordo il ritorno che giocammo a settembre in casa. Vincemmo 2-1, io segnai un gol e dopo tre giorni rigiocammo al Franchi contro il Venezia, in campionato, e mi feci male… Impossibile dimenticarsi di quei giorni». Della gara in trasferta invece cosa ricorda? «Rammento che pareggiammo 0-0 su un campo non bellissimo e soprattutto che, dopo la partita, volammo direttamente a Roma dove, tre giorni dopo, avremmo dovuto giocare contro la Roma». Quali sono le difficoltà

Fiorentina-Dnipr: era il 27 settembre 2001, qui in azione, al Franchi Nuno Gomez. Enrico Chiesa segnò il gol del 2-1 viola.

Giacchetta nera

maggiori che una squadra come la Fiorentina può incontrare in campi come quello del Dnipro? «In generale, queste sono trasferte che non sono mai facili contro squadre particolari. A livello tecnico non ci sono paragoni tra la Fiorentina e il Dnipro, ma il rischio è sempre lo stesso: che la squadra più forte (in questo caso quella viola) possa prendere la partita sottogamba. Possa pensare di andare a fare una gita in Ucraina. Allora, sì, qualche problema i viola lo riscontrerebbero. Anche perché, scendere in campo con l’atteggiamento sbagliato vorrebbe dire dare forza a quelle che sono le caratteristiche della squadra ucraina: la dinamicità, la corsa e la cattiveria. Loro hanno questo». A livello ambientale come ricorda la trasferta in Ucraina? «L’ambiente che la Fiorentina troverà là sarà assolutamente normale. Non ci sono grandissimi stadi. Basti pensare che la Dnipro Arena può ospitare al massimo circa 30.000 spettatori. E poi non sono caldissimi. Insomma, sotto questo aspetto la Fiorentina non credo troverà difficoltà». Quali altre possibili difficoltà può trovare la squadra di Montella? «C’è anche il problema del viaggio che è lungo,. E ancora… se non sbaglio, ci sono 1-2 ore di fuso orario.

Mazzoleni sbaglia nel derby torinese, Massa non ancora un arbitro da top-match

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n Genoa-Napoli, Damato di Barletta, a detta di quasi tutti i media, sbaglia nel non concedere un rigore a metà del 2° tempo al Genoa, con conseguente espulsione di Cannavaro. Qui bisogna fare un distinguo, il fuorigioco di Gilardino forse non c’è, ma si parla veramente di centimetri (non è la stessa cosa di Chievo-Juve di qualche giorno prima), e quindi mi sento di assolvere l’assistente Longo, l’azione è sempre dinamica e non è così facile giudicare istantaneamente come lo si fa seduti comodamente sul divano con la riga del fuorigioco immaginario prodotta da Sky. L’arbitro pugliese nel prosieguo poi della gara, farà un cattivo uso dei cartellini gialli. Nel derby Toro-Juve altra “sciagurata esibizione” di Mazzoleni di Bergamo, che non ha espulso (solo giallo) Immobile del Toro per un entrata killer su Tevez e poi, mal assistito dall’assistente n° 2 La Rocca di Ercolano, concede il gol del vantaggio alla Juve con Tevez in netto fuorigioco … ma la “perla” della “banda” Braschi sono i tragicomici 4 minuti che ci mettonoGiacomelli di Trieste ed il suo assistente Faverani di Lodi (assistente internazionale di lungo corso, con oltre 150 gare di “A” con al suo attivo anche la finale di

Champions Bayern-Borussia Dortmund con Rizzoli) per decidere sul “rigore/non rigore” assegnato e poi tolto all’Udinese, con Di Natale già sul dischetto pronto a battere. L’errore, non si può parlare d’altro, è di Faverani, che sicuramente non ha ancora assimilato le nuove disposizioni sul fuorigioco entrate in vigore il 1° luglio; infatti il giocatore friulano Danilo non è in posizione di offside (come lo sarebbe stato l’anno scorso) perché il pallone gli passa molto alto sulla testa e non è quindi da lui né giocabile, né tantomeno a distanza tale da poter interferire in qualche maniera nell’azione. Giacomelli, in tutto questo, ha il torto di assecondare l’assistente lombardo, ma già nel 1° tempo c’era stato più di un intervento dubbio in area friulana. In totale confusione … TUTTI. Ha concluso la 6° giornata Massa di Imperia, al rientro dopo Toro – Milan ( caso Larrondo e pareggio in extremis dei rossoneri) arbitrando “senza fare danni” Fiorentina – Parma, ma non ci è sembrato al momento un arbitro da top-match; sicuramente dovrà imparare a gestire meglio la fase disciplinare. Sarà il trentaduenne polacco Szymon Marciniak a dirigere il match valido per la 2° giornata del girone “E” di Europa League Dnipro - Fiorentina.

E poi, in vista della trasferta con la Lazio, sicuramente l’altra difficoltà si chiama ‘recupero’. Quando si giocano tre partite in una settimana, la terza è sempre un’incognita dal punto di vista fisico e mentale». Diciamo che la consolazione è che pure la Lazio giocherà in Europa League giovedì, in trasferta contro i turchi del Trabzonspor. Che ne pensa? «Penso che sicuramente a livello ambientale è messa meglio la Fiorentina in Ucraina che la Lazio in Turchia dove il pubblico lo senti maggiormente, è più caldo, incita di più. Per quanto riguarda tutto il resto, visto che entrambe giocheranno in trasferta in Europa, dico che domenica partiranno alla pari. Sarà per entrambe la terza partita in una settimana e, chi recupererà meglio a livello fisico e mentale, avrà la meglio sull’altra». Infine un suo giudizio su Pepito Rossi, un attaccante che sta entrando nel cuore della gente e che è tornato alla grande dopo un infortunio lungo e brutto (anche se, purtroppo, domani sera non sarà in campo a causa di un guaio muscolare al polpaccio subìto contro il Parma). Lei, che conosce bene la parola infortunio, che mi dice del nuovo ‘Fenomeno’ viola? «Dico che la Fiorentina è stata molto brava ad acquistare un giocatore che

Enrico Chiesa oggi. Professione attaccante, in carriera ha segnato 178 gol, di cui 37 con la Fiorentina

nessuno voleva e sul quale da parte di tutti c’era scetticismo. Nonostante l’infortunio, ha deciso di prenderlo, ci ha creduto e lo ha aspettato. E quindi il suo ritorno è in primis una vittoria della società. Ora, visto il rendimento che sta avendo, sta diventando anche la sua vittoria e lo meritava! Non lo conosco personalmente, ma per come me ne parlano e da come si comporta in campo si vede che è un ragazzo umile, che ha predisposizione al sacrificio e al lavoro. Ripeto: il ritorno di Rossi è una vittoria per la Fiorentina, per lui e anche per il calcio italiano visto che è un ‘acquisto’ per la Nazionale italiana che volerà ai Mondiali alla fine della stagione».

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Il colombiano ha segnato il primo gol in Europa League in agosto nei play off contro il Grasshopper di ANDREA GIANNATTASIO

C

uadrado si riprende la Fiorentina. E questa volta, dal primo minuto. Il colombiano sarà certamente uno degli osservati speciali sia nella gara contro il Dnipro che, domenica sera, contro la Lazio, due appuntamenti fondamentali nella stagione dei viola che chiuderanno il ciclo di ferro di gare iniziato a metà settembre. Il pericolo di una “ricaduta” infatti (nel vero senso della parola) sembra ormai alle spalle per il giocatore ed i prossimi 180 minuti saranno decisivi per testare a che livello Cuadrado si è ripreso dall’infortunio alla spalla che lo ha tenuto fuori con-

CAMPIONI DA RECUPERARE

Il Focus

CUADRADO E L’EUROPA,

un feeling destinato (speriamo) a durare tro Pacos, Atalanta ed Inter. L’Europa, del resto, ha già un dolce ricordo nella mente del colombiano, che è stato in assoluto il primo marcatore stagionale della Fiorentina a Zurigo, quando nel preliminare di Europa League dopo un’accelerata fulminante superò l’impietrita difesa del Grasshopper e scaraventò alle spalle di Bürki la rete del momentaneo 1-0. Un fe-

eling con l’Europa, dunque, nato fin da subito tra l’esterno e la coppa, che già domani potrebbe vivere l’ennesimo e (ce lo auguriamo) entusiasmante capitolo. Il colombiano infatti, al di là del piccolo stop in cui è incorso nell’insidiosa gara col Cagliari di qualche settimana fa, resta al momento insieme a Pepito Rossi il giocatore più dotato tecnicamente, capace con una sola giocata di spezzare gli equilibri di una gara. La sua velocità potrebbe essere un’arma devastante per avere la meglio sulla difesa del Dnipro, che nel campionato ucraino dopo undici giornate ha subìto appena nove reti. Scalpita dunque Cuadrado, nella Fiorentina ha trovato la sua dimensione ed il trampolino più prestigioso per giocare su palcoscenici europei laddove domani sera insieme ai compagni cercherà di continuare in modo avvincente, da protagonista, la grande avventura.

L’attaccante tedesco continua la terapia dopo l’infortunio al ginocchio: obiettivo in campo prima possibile

Mario Gomez, a grandi passi VERSO IL RIENTRO Il tedesco in campo. Ha segnato la sua prima doppietta italiana col Genoa: il sogno è la classifica marcatori.

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grandi passi verso il rientro. Il recupero di Mario Gomez, il panzer tedesco arrivato a Firenze in estate dal Bayern Monaco, procede secondo i tempi prestabiliti. La sfortuna lo ha tolto di mezzo nella gara col Cagliari lo scorso 15 settembre. Sembrava destinato a realizzare il suo terzo gol in maglia viola, aveva scartato tutti, un passo solo e pure Agazzi sarebbe stato messo fuori causa. Il ginocchio destro invece è rimasto piantato nel terreno di gioco e l’impatto col il portiere sardo hanno spezzato un sogno, se non altro ne hanno rallentato il corso. Il report medico fu subito impietoso: «La Fiorentina comunica che gli accertamenti eseguiti al calciatore Mario Gomez hanno confermato una lesione distrattiva di II° grado del legamento collaterale mediale del ginocchio. Applicato un tutore specifico per 2 settimane, l’atleta inizierà un programma riabili-

tativo per la graduale ripresa dell’attività sportiva, con una prognosi complessiva di 6-7 settimane». Come annunciato in quella circostanza, il giocatore ha cominciato a lavorare subito per rispettare i tempi dettati. Calendario alla mano, dunque, dovrebbe essere a disposizione o per la trasferta contro il Chievo, il 27 ottobre prossimo, o al Franchi nel turno infrasettimanale contro il Napoli. Nella peggiore delle ipotesi, ma pur sempre restando ampiamente entro i margini temporali previsti, il panzer tedesco sarà nuovamente in campo per la gara contro il Milan del 3 novembre, in linea con la tempistica prevista. Nel frattempo tutto il peso offensivo della squadra è finito sulle spalle di quello che accanto a lui, fosse solo per l’altezza, fin dall’inizio è parso il ‘bambino’, Giuseppe Rossi. Ha raccolto la sfida l’americanino e non ha sbagliato un colpo. Sa benis-

simo che con Gomez accanto il primo a trarre beneficio è il suo modo di giocare, ma intanto lui che conosce anche la sofferenza di chi è costretto a stare fuori per un infortunio non ci ha pensato due volte a trasformarsi nell’indispensabile. Super Mario, che in questi giorni ha avuto accanto a sé in diverse occasioni la bella Carina (che spesso lo ha accompagnato al Centro sportivo per le terapie), aspetta solo il via libera. La stabilità del ginocchio, già costantemente monitorata giorno dopo giorno, verrà osservata soprattutto non appena lui lavorerà in presenza di carico. Da parte del giocatore, che continua a sottoporsi ad un programma di recupero personalizzato, c’è solo voglia

di buttarsi alle spalle questo momento triste. Era riuscito a spezzare il tabù di un digiuno dal gol che sembrava perseguitarlo: adesso ha solo il grande desiderio di ricominciare da dove si è fermato. Magari come ha già fatto in passato, festeggiando cioè il rientro in campo con una rete. Firenze intanto aspetta il D-Day per tornare a godersi il proprio campione senza freni, continuando ad urlare il solito coro dalla curva: «Mario Gomez, Mario Gomez». In fondo basterà pigiare play un’altra volta.

Mario Gomez e la fidanzata Carina al Franchi. L'attaccante tedesco spera di rientrare in campo il prima possibile. E' fuori causa dalla gara col Cagliari.

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in Ucraina per ricominciare a vincere.

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DAVID PIZARRO E’ tornato in campo dopo i due turni di squalifica inflitti dal giudice sportivo. David Pizarro è l’anima caliente della squadra. Pure l’altra sera, al di là del clamoroso errore commesso in occasione del vantaggio del Parma (in collaborazione con Gonzalo), si è dannato per tutto il tempo nel tentativo di rimettere in piedi il risultato. Alla fine è schizzato via dal campo inferocito, perché pareggiare ci sta ma non prendere gol negli ultimo dieci secondi. In Europa, il compito stavolta è persino più complicato. C’è da supplire alle assenze, troppe, e soprattutto c’è da far gol senza nemmeno un attaccante di ruolo in campo. Rebic non fa parte della lista Uefa, Rossi è out per un problema muscolare, Gomez è infortunato di lungo corso. Toccherà a lui, il centrocampista tascabile, inventarsi la giocata giusta, sia che in campo ci sia il giovane Matos, oramai l’ultima speranza dei viola, sia che alla fine ad andare a rete debba essere Aquilani o Borja Valero. Serve la sua precisione balistica: in ballo c’è il primo posto nel girone, la possibilità di ipotecare il passaggio del turno e, soprattutto, la quasi certezza di evitare il testa a testa con una delle squadre eliminate dai gironi di Champions. Pek, stavolta tocca a te.

LA ROSA

FIORENTINA Portieri 1 Neto 24 Luca Lezzerini * 78 Gustavo Munùa Difensori 2 Gonzalo Rodriguez 3 Marcos Alonso 4 Facundo Roncaglia 5 Marvin Compper 15 Stefan Savic 23 Manuel Pasqual 34 Lorenzo Venuti* 40 Nenad Tomovic

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ellissima, a tratti esaltante ma senza la ciliegina sulla torta. Così possiamo definire per la Fiorentina la stagione 2007/08, quella in cui la squadra viola è tornata a giocare in Europa dopo 6 anni, è arrivata in semifinale di Coppa Uefa ed ha conquistato il 4° posto finale in campionato che le è valso la qualificazione ai preliminari di Champions League, traguardo raggiunto per l’ultima volta nel 1998/99. In Coppa Uefa la Fiorentina ha disputato 14 partite, ottenendo 6 vittorie e 7 pareggi a fronte di una sola sconfitta. 20 le reti segnate, con Mutu goleador con 6 centri, 11 quelle subite. Ripercorriamo il cammino europeo della squadra di Cesare Prandelli. Il debutto avviene a Groningen, in Olanda, il 20 settembre 2007 per la gara d’andata del primo turno (chi lo supera va poi alla fase a gironi). La Fiorentina pareggia 1-1 in rimonta con gol di Semioli. Nel ritorno al Franchi il risultato è analogo. E Mutu segna il gol del pareggio. Il risultato non cambia nemmeno ai supplementari. Si va ai rigori. I viola li realizzano tutti con Pazzini, Montolivo, Kuzmanovic e Mutu (del rumeno è quello decisivo). Gli olandesi ne

Attaccanti 30 Ryder Matos* 33 Mario Gomez 49 Giuseppe Rossi

Centrocampisti 7 David Pizarro 8 Marko Bakic 10 Alberto Aquilani 11 Juan Cuadrado 14 Mati Fernandez 17 Joaquin 20 Borja Valero 21 Massimo Ambrosini 31 Leonardo Capezzi* 72 Josip Ilicic 77 Olexandr Yakovenko

*Lista B

Ruslan Rotan, classe 1981, centrocampista di fascia destra abbina la buona tecnica alla combattività. Bravo nel finalizzare è un pilastro del Dnipro e della Nazionale Ucraina. Iniziaa la sua carriera proprio nel Dnipro dovedebuttaa in prima squadra nella stagione 1999-2000 giocando 105 partite e segnando 11 gol fino al 2005 anno in cui tenta il salto di qualità andando nella più blasonata Dynamo Kiev. Nella Dynamo vince un campionato nazionale, due Coppe d’Ucraina e due Supercoppe Ucraine, ma nel 2008 decide di tornare al Dnipro, club nel quale milita attualmente. Rivelatosi tra i giocatori più determinanti nella prima storica qualificazioni ai Mondiali ottenuta dall’Ucraina, nel 2006 Rotan partecipa ai Campionati del Mondo in Germania, arrivando fino ai quarti di finale. Il Dnipro è la classica squadra ex sovietica difficile da affrontare, sia per motivi ambientali e climatici che per caratteristiche tecniche. E’ infatti una multinazionale con alcune buone individualità tecniche comeappuntoto il suo capitano Rotan ed è per questo che la formazione di Montella deve stare molto attenta a non sottovalutare l’avversario, chiedere al Napoli per credere.

LA ROSA

DNIPRO Portieri 16 Jan Laštůvka 71 Denys Boyko 91 Igor Vartsaba Difensori 2 Vlad Alexandru 3 Ondřej Mazuch 5 Vitaliy Mandzyuk 17 Ivan Strinić 23 Douglas 44 Artem Fedetskiy

Centrocampisti 4 Serhiy Kravchenko 6 Jaba Kankava 7 Denys Kulakov 8 Giuliano 10 Yevhen Konoplyanka 14 Yevhen Cheberyachko 20 Bruno Gama 28 Yevhen Shakhov 29 Ruslan Rotan 89 Serhiy Politylo 97 Andriy Blyznychenko

Attaccanti 9 Nikola Kalinić 11 Yevhen Seleznyov 18 Roman Zozulya 99 Matheus

Ripercorriamo il cammino della Fiorentina di Mutu che seppe arrivare fino alla semifinale della coppa europea

Viola, Prandelli e la Uefa 2007-08: UN PERCORSO BELLO E ESALTANTE sbagliano 2. Finisce 5-4 (4-3 dal dischetto) per la squadra di Prandelli che approda alla fase a gironi, composti da 5 squadre (passano le prime 3). Si disputano 2 gare in casa e 2 in trasferta. I viola debuttano in Spagna con il Villarreal. Vanno in vantaggio con Vieri e sono raggiunti nel finale. Nella seconda partita al Franchi superano gli svedesi dell’Elfsborg con un tennistico 6-1 grazie a una doppietta di Jorgensen e alle reti di Vieri, Donadel, Kroldrup e del giovane Di Carmine, al debutto in Europa. La terza gara, il 29 novembre ad Atene, è la più difficile per tanti aspetti. E’ scomparsa da tre giorni, dopo una lunga malattia, la moglie di Cesare Prandelli, Manuela. In panchina (come già a Reggio Calabria la domenica precedente) va Gabriele Pin. I viola, con il lutto al braccio e la morte nel cuore, pareggiano 1-1, grazie a un gol di Osvaldo e a un’autorete di Balzaretti. Nel quarto e ultimo incontro del girone, al Franchi, la Fiorentina batte il Mlada Bolesav per 2-1, con

Adrian Mutu in campo contro il Villarreal. Il gioco brioso della Fiorentina targata Prandelli, quell'anno, diventò il simbolo della competizione. reti di Mutu e Vieri, e si classifica al secondo posto dietro il Villarreal. Approda così ai sedicesimi di finale, dove affronta i norvegesi del Rosenborg, eliminati dalla Champions. I viola vincono entrambi gli incontri, per 1-0 quello d’andata a Trondheim con gol di Mutu e per 2-1 quello di ritorno a Firenze con gol di Liverani e Cacia. La Fiorentina è così agli ottavi e si trova di fron-

te gli inglesi dell’Everton. All’andata, al Franchi, sotto il nevischio si impone per 2-0 con reti di Kuzmanovic e Montolivo. Al ritorno, a Liverpool, perde con il medesimo risultato, che non cambia neppure dopo i tempi supplementari. Si va ai rigori. Pazzini, Montolivo, Osvaldo e Santana li realizzano tutti. Gli inglesi ne sbagliano 2. Nei tiri dal dischetto finisce 4-2 per i gigliati. La Fioren-

tina approda così ai quarti di finale. C’è ancora un’olandese sul suo cammino, il Psv Eindhoven. Il match d’andata al Franchi finisce 1-1, con gol di Mutu, ma, nel ritorno, al Philips Stadion i viola si impongono per 2-0 con doppietta di Mutu e Frey protagonista (come già a Liverpool) che para un rigore nel finale, dopo una traversa colpita da Montolivo. E’ questa la più bella partita giocata dalla formazione di Prandelli in Coppa Uefa. La Fiorentina va così in semifinale. Allo stadio Ibrox di Glasgow, dove nel 1961 vinsero la finale di andata di Coppa delle Coppe, nella gara d’andata pareggiano 0-0 con i Rangers. Al ritorno, al Franchi, il 1 maggio il risultato è il medesimo anche dopo i tempi supplementari. Si va ai rigori. Gli scozzesi sbagliano il primo, Kuzmanovic lo segna. I Rangers realizzano il secondo. Anche Montolivo va a segno. Ma i Rangers ora sono infallibili. I tiri di Liverani (parato) e Vieri (in curva) non entrano. E’ di Bobone l’errore decisivo. Gli scozzesi vincono 4-2, to-

gliendo ai viola la gioia per la finale di Manchester. Ma la squadra di Prandelli si rifà in campionato. All’ultima giornata, battendo a Torino i granata per 1-0 con un gol di Osvaldo difende il quarto posto conquistato la settimana prima (vittoria in casa sul Parma e sconfitta del Milan a Napoli) e accede ai preliminari di Champions League, dopo un lungo testa a testa con i rossoneri. In campionato, comunque, all’inizio la Fiorentina, nonostante gli impegni in Europa, va bene. E all’undicesima giornata, dopo il successo a Roma sulla Lazio per 1-0 (gol di Pazzini) è imbattuta e seconda in classifica a 2 lunghezze dalla capolista Inter. Attraversa un momento difficile tra il 12° turno e il 16° (3 sconfitte e 2 pareggi) ma poi si riprende, togliendosi anche la grande soddisfazione di battere per 3-2 in rimonta la Juve a Torino con gol di Gobbi, Papa Waigo e Osvaldo (al 93’). E sarà proprio l’italo-argentino su quello stesso campo, con la rete al Toro, a riportare la Fiorentina in Champions.


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La pioggia ha condizionato quasi tutta la gara: il cuore del gruppo azzurro non è bastato

mondialI di ciclismo

Vince Rui Costa, Beffa Nibali.

SUL PODIO PERò C’è FIRENZE.

Alberto Rui Costa all'arrivo della gara Elite uomini valida per il mondiale 2013. E' la prima volta che un portoghese sale sul tetto del mondo sulle due ruote.

A

lla fine ha vinto lui, Rui Alberto Faria da Costa, per tutti Rui Costa, il ragazzo di Portogallo che proprio a Firenze dove in passato è stato grande in viola l’altro Rui Costa suo omonimo - ha ritrovato tutto, pure l’identità. Ha vinto la corsa Elite maschile dei Mondiali di ciclismo 2013 in Toscana, Lucca-Firenze, 276,6 km di fatica in mezzo alle bellezze nostrane. Il portoghese ha battuto in volata lo spagnolo Purito

Rodriguez. Mondiale sfortunato invece per gli azzurri. La volata di Vincenzo Nibali ha lasciato a tutti l’amaro in bocca: dopo aver fatto sognare i tifosi, con un incredibile recupero all’ultimo giro del circuito di Fiesole nonostante una caduta che pareva aver compromesso tutto, alla fine non è andato oltre il quarto posto. Davanti a lui il talentuoso Alejandro Valverde, sempre spagnolo, per un terzo posto che ha avuto in terra iberi-

ca il sapore della beffa. Peccato davvero per l’Italia intera. Al settimo giro del circuito è stato Giovanni Visconti a scattare sulla salita di Fiesole: ha raggiunto il polacco Huzarski in fuga fin dal mattino e costretto le altre squadre a lavorare. Al penultimo giro l’ennesima caduta. A tradire Nibali, Scarponi e Paolini è stato l’asfalto scivoloso per via della pioggia. Il siciliano ma pistoiese d’adozione Vincenzino Nibali, lo ‘Squa-

lo’, per un minuto è rimasto a terra, poi è rientrato con grinta e cuore ed è andato ad attaccare Rodriguez. Il gioco di squadra degli spagnoli gli ha impedito ogni possibilità di vittoria, ma lui intanto si era già messo alle spalle tutti gli uomini da classiche. Più che una corsa in linea è sembrata comunque una gara a eliminazione. La pioggia, il freddo, la fatica, le tante cadute (l’ex campione del mondo Cadel

Evans e lo stesso Nibali, vittime illustri di via Trieste) hanno decimato il gruppone ben prima del previsto. Al traguardo sono arrivati meno di cinquanta corridori sugli oltre duecento partiti al mattino alle 10 da Lucca. Sugli ultimi tre giri, tuttavia, tornato a battere il sole, gli elicotteri hanno regalato in mondovisione immagini mozzafiato dei palazzi vestiti di tricolore e delle colline fiorentine. Nonostante il maltempo

tantissimi tifosi sono accorsi numerosi sulle strade dell’ultima prova: le stime hanno parlato di novantamila spettatori lungo i 106 chilometri da Lucca e Firenze e centosessanta mila lungo il percorso a Firenze e a Fiesole. All’arrivo di Rui Costa, in viale Paoli, tra gli ospiti vip c’era anche il ferrarista Fernando Alonso che ha assistito a tutto il Mondiale sulle due ruote.

La redazione

ORDINE D’ARRIVO Vincenzo Nibali sotto l'acqua. Lo squalo, nonostante una caduta in via Trieste, si è ripreso la testa della corsa sulla collina di Fiesole a due giri dall'arrivo.

1. Alberto Rui Faria da Costa (Por) in 07h25’44” (media 36,648 Km/h) 2. Joaquin Rodriguez (Spa) s.t. 3. Alejandro Valverde (Spa) a 00’16” 10. Fabian Cancellara (Svi) s.t. 4. Vincenzo Nibali (Ita) s.t. 11. Bauke Mollema (Ola) s.t. 5. Andriy Grivko (Ucr) a 00’31” 12. Lars Petter Nodhaug (Nor) s.t. 6. Peter Sagan (Svk) a 00’34” 16. Michele Scarponi (Ita) s.t. 7. Simon Clarke (Aus) s.t. 17. Filippo Pozzato (Ita) a 01’05” 8. Maxim Iglinskiy (Kaz) s.t. 51. Giovanni Visconti (Ita) a 09’15”. 9. Philippe Gilbert (Bel) s.t.

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Il Brivido Sportivo - Mercoledì 25 Settembre 2013

Il migldioortto lampre n ze di Fire

Aurelio

‘i R e di L a m pR e d ot to

D

oveva essere un evento e così è stato. La settimana appena trascorsa ha posto Firenze al centro del mondo, almeno dal punto di vista sportivo. Il Mondiale di ciclismo, svoltosi per la maggior parte sul circuito cittadino, ha raccolto favori e consensi sotto ogni punto di vista. Una settimana di festa, in cui a Firenze si è respirato uno spirito sportivo difficile da riscontrare in altre occasioni. Un misto di colori, bandiere, usanze e tifo lungo le transenne del percorso, con sostenitori provenienti dai paesi più disparati pronti a mischiarsi gli uni con gli altri. Amici per un giorno, con la passione in comune per il ciclismo. Una settimana che ha vissuto in una domenica bagnata il suo apice, con l’attesissima gara dei professionisti. La partenza da Lucca sotto il nubifragio, l’arrivo a Firenze con il circuito da percorrere per dieci volte e la speranza di vedere salire sul gradino più alto del podio un italiano. La squadra di Paolo Bettini ha corso da grande, all’attacco fin dall’inizio per fiaccare la resistenza dei temibili velocisti, Cancellara su tutti. Obiettivo centrato a due giri dalla fine, ma la dea bendata ci ha messo lo zampino facendo cadere contemporaneamente Paolini, Nibali e Scarponi. Mondiale finito? No, perché lo Squalo dello Stretto non ci stava. Rimonta sul gruppo e poi deciso a forzare il ritmo per portare via il gruppetto giusto. I due capitani spagnoli, alla fine, hanno corso

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Le voci dei protagonisti: il ct Bettini punge la Spagna, ma c’è forte rammarico nel clan azzurro di ALESSANDRO LATINI

A Firenze

mondialI di ciclismo

NIBALI EROE SFORTUNATO: “Se non fossi caduto sarebbe andata diversamente” l’uno contro l’altro ed hanno agevolato il portoghese Rui Costa, incredulo sulla linea del traguardo. CHE PECCATO. Vincenzo Nibali, eroe sfortunato della giornata, è arrivato quarto. Poca voglia di parlare, ma con una certezza nel cuore: «Se non fossi caduto e non avessi dovuto fare un grande sforzo per recuperare avrei avuto più energie da spendere nel finale. Peccato, ma è andata così. Gli spagnoli? Hanno corso male, c’è poco da dire. Mi sembra che avessero la possibilità di trionfare ed invece ha vinto Rui Costa». Già, proprio la Spagna e la sua tattica ha messo i bastoni fra le ruote agli Azzurri. Nell’aria si percepisce una certa soddisfazione per la sconfitta di Rodriguez e Valverde. Le parole del commissario tecnico, Paolo Bettini, lo confermano: «Preferisco la medaglia di legno che aver perso come ha perso la Spagna». Una frecciata piuttosto diretta, ma il pensiero corre subito ai suoi ragazzi: «Sono stati dei leoni. Quando ho visto Nibali in terra non credevo che potesse risalire in bici, lui ha fatto un gran numero per rientrare nel gruppo, immaginate lo sforzo che ha fatto». Il rammarico è

Lo strappo di via Salviati: uno dei punti più duri di tutto il circuito.

tutto lì, nello sforzo non previsto che ha dovuto fare il capitano. Anche Filippo Pozzato, altro leader della spedizione, lo conferma: «Siamo riusciti a fare selezione come volevamo, se Vincenzo non fosse caduto forse le cose sarebbero andate diversamente». Un filo di amarezza, pensando a tutti i tifosi che si sono assiepati dietro alle transenne per sostenere l’Italia: «Dispiace per tutta la

gente che ci ha sostenuto nonostante la pioggia – chiosa Diego Ulissi -. Ci ha fatto sentire euforici in certi momenti». GRAZIE E… ARRIVEDERCI. Il Mondiale di Toscana 2013 è andato dunque in archivio. Ai cittadini rimane in dote l’emozione vissuta e più di duecento chilometri di strade asfaltate per l’occasione. L’organizzazione è stata impeccabile, difficile fare meglio di

così. Disagi ridotti al minimo, grazie anche al lavoro dei volontari. E le istituzioni non hanno fatto mancare i loro ringraziamenti. In prima linea per questo Mondiale, dedicato alla memoria di Franco Ballerini, c’è sempre stato Dario Nardella, ex vice sindaco ed assessore allo sport del Comune di Firenze, attuale parlamentare: «E’ stato un Mondiale straordinario quello vissuto a Firenze. Il

grazie va ai fiorentini, agli organizzatori, agli oltre duemila volontari, alle forze dell’ordine, al Comune ed ai giornalisti». Firenze al centro del Mondo dunque, anche perché per rivedere un Mondiale in Italia passerà del tempo. I prossimi tre saranno disputati a Ponferrada (Spagna), Richmond (Stati Uniti) e Doha (Qatar). Quindi, come minimo, ci sarà da attendere fino al 2017.

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ma intanto continua il pressing straniero

Juan Guillerme Cuadrado, colombiano. La Fiorentina complessivamente ha pagato cinque milioni e mezzo per la comproprietà del giocatore all'Udinese. Oggi, il suo cartellino, ne vale almeno 25.

C

ontinua il pressing straniero per Juan Guillerme Cuadrado. Lo cercano tutti, nonostante l’infortunio che nelle scorse settimane lo ha tenuto fuori causa, e i top club d’Europa sono pronti a fare follie. Quanto potrebbero offrire per il suo cartellino? Non meno di venticinque-trenta milioni che, in virtù della compartecipazione tra Fiorentina e Udinese significherebbe una liquidità di almeno tredici-quindici milioni con cui poter affrontare il prossimo calciomercato estivo. Che i viola riscat-

tino l’intero cartellino dai friulani per poi cedere il giocatore all’estero incassando una valanga di milioni, al momento, pare improbabile. Una percentuale sull’addio del colombiano? Sessanta per cento almeno. Di certo Juan non lo farebbe per l’aspetto economico, su questo è arrivata nei giorni scorsi anche la conferma di mamma Marcela. Cuadrado gioca per il piacere di farlo: lascerebbe Firenze di fronte ad un’opportunità di crescita professionale, di concerto con la società con cui fin dall’inizio ha instaurato un feeling straordinario.

Ma la Fiorentina? Daniele Pradè e Eduardo Macia sono già pronti a valutare le eventuali altre candidature. A cominciare dall’argentino Sebastian Leto.

TALENTO SCOPERTO DA TEMPO. Ha ventisette anni, due scudetti e due coppe nazionali alle spalle, entrambe conquistate in Grecia, prima

E' l'ultima idea del duo mercato Pradè-Macia. Oggi il messicano, esterno offensivo, è un giocatore del Twente.

Sebastain Leto, oggi al Catania. La Fiorentina sta lavorando per prenderlo.

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VALIDO FINO ALL’8 ottobre 2013

di Francesca Bandinelli

con l’Olympiakos poi col Panathinaikos. Giocava nel Social, squadra della sua città, e aveva poco più di dieci anni quando fu scovato dai talent degli amaranto d’oltreoceano. Fece un gol straordinario nell’amichevole contro il Lanus, da centrocampo, e pure perdendo per 13 a 1, cominciò la sua nuova avventura. Non ha terminato gli studi, gli sarebbero serviti altri due o tre anni, ed ha preferito la palestra della vita. Sebastian Leto, argentino di Alejandro Korn, lo conosce bene Eduardo Macia, che dal Lanus lo portò, nel 2007, al Liverpool acquistandolo per tre milioni e seicentomila dollari, pur tra mille difficoltà legate al permesso di soggiorno. Sembrava potesse avere avi italiani, in grado di garantirgli uno status da comunitario e, dunque, una montagna di problemi in meno, ma alla fine il sudamericano è stato costretto ad emigrare per la terza volta. Di certo, ha sempre corso tantissimo. In campo e fuori, pure quella volta che, tornando a casa ancora con la divisa bianco e granata del Lanus si trovò di fronte un corposo equipaggiamento di tifosi del Boca, tutti seduti sullo stesso treno. Provvidenziale fu l’intervento di un poliziotto. Ci scherza ancora su, Leto, ma corre più veloce degli altri anche per questo. E’ arrivato al Catania in estate, dopo aver

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firmato un contratto lo scorso aprile. Montella lo segue da vicino per la versatilità dimostrata in campo. Lo aveva visto giocare sempre a sinistra, ma a Firenze ha fatto benissimo pure a destra. Il primo candidato è lui. SORPRESA DAL MESSICO. Attenzione poi al giovane Jesus Manuel Corona, messicano passato giusto la scorsa estate al Twente, in Olanda. Ha un contratto con il club fino al 2017, ma è destinato a spiccare il volo molto presto. Protagonista dell’ultimo Mondiale Under 20 con la Nazionale messicana ha catturato l’attenzione delle grandi del calcio internazionale, dalla Fiorentina al Napoli fino al Porto e al Borussia Dortmund. Il Tecatito, così chiamato dal nome di una famosa birra messicana, dal canto suo continua ad ammiccare e a farsi trovare pronto ad ogni occasione. In Eredivisie per il momento ha giocato appena 22 minuti: il tempo sufficiente a realizzare il primo gol.


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che si spegne la tv ‘ncattiviti a bestia

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tre! E le son belle tre vorte, e di seguito, con questa, che i’nonno e gli spenge la televisione ‘ncattivito a bestia. E un si po’ esse’ così piccioni. Tra e’ sardegnoli e parmigiani e

s’è buttao via quattro punti dopo i’ novantesimo, e ‘n casa! Lasciamo perde’ San Siro, che se uno e gli ha e santi dalla sua e c’è poho da fare, ma a i’Franchi, du’ partie vinte! O Alonso, ma e mancan quaranta sehondi e ti venisse un bene, o che la tien la palla tra piedi, che tu se’ anche grosso e leattela e un n’è nemmen facile, ‘n vece d’anda’ a cerca’ gloria all’attacco e perdila? Poi ‘ntanto tutti e se la piglian co’ i’ nipote ‘n porta, ma para’ ‘n questa squadra gli è

come esse’ lasciai ni’ mezzo a una sparatoria. Tu dei fare i’libero, che un c’è, e andare a scorrazza’ da tutte le parti, e ti tiran tutti, anche e tua, di capoccia e un ne pigliano una nemmen se gliela tiran ni’ muso e tutti e go’ che passano e son corpa tua! Ora dimmi te a i’ 92’ gli era lui che dopo ave’ fatto sette metri a rinculino e dovea fare un sarto all’indreo carpiato co’ avvitamento pe’ anda’ a leva’ i’ pallone da’ i’ capo a Gobbi e non Gonzalo che gli era lì a aspettalla da

un quarto d’ora! Delle vorte le gente e la parla perché e la ci ha la lingua, i’peggio e son quelli che scrivano anche! Ma lasciamo perdere se no e mi dihano che vo a fissazioni, parliamo anche di quarcosa di positivo: i’ recupero dell’Inca! Ragazzi, e ricorre, non come i’ nonnino i’ 2 novembre, e ricorre davvero, e crossa, e fa anche go’! Quarche carogna e gli ha detto che va a tutta birra un’artra vorta, speriamo che sia sortanto ‘n campo, fatto gli è che e c’era da

ne

bressano vipiteno, e levico

rovereto Merano e 7e 8 Dicem

Natale

stropicciassi gli occhi, e, se dura, pensare a du’ fasce con Robocoppe da una parte e l’Inca vero da quell’artra e mi fa scorda’ tutte le malinconie. Se poi ni’ mezzo e torna pennellone e siamo a scopa, o chi ci tiene? Nemmen Briaschi e la su’ banda! E s’è visto finalmente anche Rebicce, tizzo, tosto e rapido, ma centrattacco e un mi sembra, di testa e ne vede poche, però co’ piedi e c’è. ‘Nsomma, ‘n conclusione, nonostante che ci mancasse e tre meglio, Rossi, Gomez

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e Cuadrado, e la s’era raddrizzaa anche questa vorta, ni’ sehondo tempo e s’era giohato anche bene, ma se un si tien nemmeno i’semolino o ‘ndo tu vo’ andare? Urge rivede’ la difesa, così e un si po’ andare avanti e paian doventati tutti broccoli. Rivediamo i’tedesco, pensiamo a Ambrosini che di testa armeno e le piglia, ma facciamo quarchr cosa, ‘mpallinare i’ portiere che gfi è più una vittima che i’corpevole e serve a pohino. Forza Violaaaaaaaa!

Il pungiglione

CONTE E QUEI GOL ‘STRANI’ A FAVORE DELLA SIGNORA

L

e api questa volta non si perderanno per strada perché la conoscono bene. Infatti ci tocca rimandarle un’altra volta dal simpaticissimo allenatore juventino, quello dalla fluente chioma. Cosa ha fatto? Non contento di aver ricevuto due ‘regali’ sostanziosi come quattro punti in due giornate dalle generose (con altri) giacchette nere (ora gialle), ha voluto non solo minimizzare, ma addirittura far finta di essere stato a sua volta danneggiato. A Chievo annullato un goal regolarissimo a Paloschi, e la Juve va dall’1-2 a metà del secondo tempo, nel derby il goal lo regalano a lei, perché Tevez è in fuorigioco, innegabile, sulla rete di Pogba e su quel goal ci ricama la seconda striminzita vittoria (1-0). Ebbene Conte dopo aver detto che sono i casi della vita e, fin qui, se non fosse per il fatto che di casi

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sfortunati a lui ed ai suoi, per quanto riguarda le decisioni arbitrali, non capitano quasi mai, sarebbero discorsi ovvi. Sembra però presentire l’obiezione, ovvia, che abbiamo appena fatto, ed allora, per mostrare che anche a lui succede di non avere il dovuto, dice che, però, Immobile doveva essere espulso. Insomma voleva anche giocare contro dieci avversari, un goal regalato non gli basta. Il giudizio su un fallo di gioco è alquanto discutibile, Immobile avrebbe potuto anche essere espulso, con quel metro poteva esserlo anche qualche bianconero che, in genere, quanto a rudezza d’interventi certo non ci vanno di scartina, ma ben altro è partire da 1-0 per via di certe sviste. Conte abbia il pudore di tacere e siccome non l’ha fatto ecco le api a pungiglione sguainato.

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Il Brivido Sportivo - Mercoledì 2 Ottobre 2013

Gara condizionata dal rigore realizzato dai padroni di casa: per gli azzurri una battuta d’arresto in attesa del Modena di Babacar

Empoli di Andrea Giannattasio

L’

Empoli perde la testa e quella, fin ora ben salda, della classifica di serie B. La squadra di Sarri torna con le ossa rotte dalla temuta trasferta di Avellino, dove un’ingenuità di Hysaj a metà primo tempo ha spalancato di fatto le porte alla vittoria dei ragazzi di Rastelli. L’episodio chiave arriva al 34’ del primo tempo: fallo da ultimo uomo di Hjsay su Castaldo, rosso diretto e calcio di rigore. Galabinov, freddo, spiazza Bassi per il gol che vale il

Empoli, la trasferta di Avellino costa punti e la vetta della classifica successo dei campani ed il primo ko stagionale degli azzurri, che restano fermi a quota 14 punti e si vedono definitivamente superati dal sorprendente Lanciano di Baroni, che dopo la vitto-

Il fallo in area di Hysaj spalanca le porte al successo dell'Avellino sull'Empoli.

ria dii questo fine settimana si è portato a quota 15. Addio primo posto. Quello che però brucia maggiormente in casa Empoli non è tanto la sconfitta rimediata su un terreno storicamente

difficile, quanto la sfortuna che si è accanita sul gruppo azzurro nella ripresa, che più di una volta è andato vicino al pari senza però inquadrare lo specchio della porta. È ancora negli occhi

di tutti lo splendido tiro che per poco non ha permesso a Pucciarelli di trovare il gol di quello che in fondo sarebbe stato un meritato 1-1, così come un evidente rigore non assegnato ai toscani al 92’ per fallo di Pisacane sullo stesso Pucciarelli: un errore di Nasca da brividi. “L’espulsione di Hysaj è stata un peccato, perché la nostra partita è stata condizionata fin da subito in negativo” è stato il commento a caldo di Sarri dopo il fischio finale. “L’Avellino ha comunque dimostrato di essere una bella squadra. Sapevamo che ci saremmo trovati di fronte ad una compagine valida. Dobbiamo lavorare per rimediare a questo ko. L’episodio del rigore? Secondo me è esagerata. E poi nel finale c’era un rigore per noi. Sono episodi che succedono, ma non resto convinto della direzione arbitrale del signor Nasca”. Ma intanto, la vetta della classifica è persa. Il tecnico empolese però non vuol sentir parlare ancora una volta di proposizione ed alti traguardi: “Il presidente ha fatto una squadra con un budget ridottissimo, quindi il nostro

E' uno dei giocatori di punta del campionato di Serie B: Babacar, cresciuto nel settore giovanile della Fiorentina, sarà il prossimo avversario dell'Empoli. obiettivo minimo è cercare di salvarci. Non voglio sentir parlare di primato in classifica perso”. Adesso, dopo il test amichevole col Montelupo, la testa torna al campo: sabato prossimo al Castellani arriva il temibile Modena di Novellino, con un Babacar in forma smagliante. E senza Hysaj, per Sarri, sarà una grana in più.

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Il Brivido Sportivo - Mercoledì 2 Ottobre 2013

Centro Ginnastica Firenze A.S.D. Via Isonzo, 26/A Firenze Tel. e fax 055 6531930

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GINNASTICA

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La triestina a Firenze il 10 novembre per parlare di artisticità: aperte le iscrizioni

Al cgf stage con TERESA MACRI’ di Maria Consiglia grieCo

A

Non solo allenamenti al Centro Ginnastica Firenze. A due giorni dall’inizio delle attività della Scuola di Ginnastica, con l’avvio dei corsi base – il 30 settembre – presso la palestra di Sorgane e il nuovo spazio alla “Sandro Pertini”, la società fiorentina mette già in calendario un importante appuntamento formativo. Il prossimo 10 novembre 2013, infatti, l’impianto di via Isonzo sarà sede di uno stage tenuto dalla professoressa Teresa Macrì, dal titolo “L’esecuzione artistica alla trave e l’artisticità al corpo libero”. Più che nota nell’ambiente della ginnastica artistica femminile, la docente triestina – tecnico nazionale e giudice internazionale, già allenatrice del Team Italia femminile – svolge la sua attività presso la società della città friulana “Artistica ‘81 Trieste”, fucina di talenti dalla quale ha tirato fuori, insieme a Diego Pecar, ben tre ginnaste olimpiche: Martina Bremini (Sidney 2000), Francesca Benolli e Federica Macrì (Pechino 2008). L’argomento dello stage, che coprirà l’intera giornata di domenica a partire dalle 9 del mattino, risulta quanto mai attuale e pertinente alle questioni che in questo momento –

all’indomani delle novità introdotte dal nuovo Codice dei Punteggi femminile in materia di componente artistica dell’esercizio alla trave e al corpo libero – scaldano le discussioni tra tecnici e giudici. A seguito delle olimpiadi inglesi, che hanno chiuso il quadriennio 2009-2012, la Federazione internazionale ha apportato modifiche sostanziali e nuove penalità concernenti la parte artistica nella ginnastica femminile, cioè a quell’insieme di caratteristiche – musicalità, eleganza, gestualità, senso del ritmo, espressività, esecuzione dei salti e dei giri – che tante volte fanno la differenza tra una ginnasta e l’altra ma che, per loro stessa natura, sono altamente soggettive e si prestano perciò a notevoli fluttuazioni di giudizio. Ed allora la professoressa Macrì salirà nuovamente in cattedra – come nel recente simposio tenutosi a Pesaro nel giugno scorso, dove insieme a Diego Pecar e al direttore tecnico nazionale Enrico Casella aveva parlato davanti a 170 tecnici provenienti da tutta Italia – per dare ad allenatori e giudici dei punti fermi sia per quanto riguarda le ginnaste allieve, sia per le più esperte junior e senior, alla luce anche degli esiti dei campionati mondiali in corso ad Anversa, dal 30 settembre al 6 ottobre.

Lo stage è organizzato da NewEvents ed è promosso da Lara Poggiali, responsabile della settore agonistico femminile del CGF, oltre che tecnico federale e giudice nazionale della Federazione Ginnastica d’Italia. Per informazioni e iscrizioni allo stage, basta scrivere a newevents2014@gmail. com oppure contattare l’organizzazione al 3333927490 e, per restare sempre aggiornati, seguire la pagina Facebook Gym Nuovi Eventi.

Stage

10 Novembre 2013 Palestra di Sorgane - Firenze

L’esecuzione artistica alla trave e l’artisticità al corpo libero

Prof.ssa Teresa Macrì 09:00-11:00 Indicazioni sulla formazione artistica delle ginnaste 11:00-11:15 Pausa 11:15-13:00 Tecnica artistica dei salti e dei giri (con riferimento al C.D.P e al PTU) 13:00-14:00 Pausa Pranzo 14:00-15:30 Artisticita al corpo libero (con riferimento al C.D.P e al P.T.U) 15:30-15:40 Pausa 15:40-17:00 Esecuzione artistica e acrobatica di base alla trave (con riferimenti al C.D.P e al P.T.U) 17:00-17:40 Chiarimenti

newevents2014@gmail.com Info: Lara Poggiali 3333927490 GYM nuovi eventi


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Il Brivido Sportivo - Mercoledì 2 Ottobre 2013

Ancora due settimane di tempo per l’iscrizione al campionato! MIDLAND

di MARCO CICALI

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’è tempo fino al 15 ottobre per l’iscrizione ai prossimi campionati Midland. Dopo l’ottimo risultato, in quanto a numero di squadre, del pre-campionato New Season, si entra nella fase calda per la regular season. Alcuni gironi si stanno già completando sia nel calcio a 5 che nel calcio a 7. I moduli necessari all’iscrizione si possono reperire sul nostro

sito www.midlandsport.it, nella sezione Download (Modulistica), dove troverete il kit d’iscrizione creato appositamente per il campionato con modulo d’iscrizione della squadra, lista degli impianti (con i nuovissimi campi di Mezzana per il C7 e di Montelupo e Sporting Arno per il C5) e dei relativi giorni di gioco, lista dei partecipanti e le promozioni che vi proponiamo.

15° Edizione CAMPIONATI AMATORIALI 2013/14 Calcio a 5, Calcio a 7, FEMMINILI C5 e OVER 35 ISCRIZIONE GRATUITA - INIZIO MANIFESTAZIONE: 21 OTTOBRE 2013. TERMINE ISCRIZIONE: 15 OTTOBRE 2013 Sul nostro sito www.midlandsport.it trovate tante altre numerose informazioni sui campionati. STRAORDINARIE PROMOZIONI, PER OGNI SQUADRA CHE SI ISCRIVERÀ AI CAMPIONATI!

SPECIFICHE ORGANIZZATIVE: o Possibilità di scelta del campo, del giorno e dell’orario di gioco, con gironi anche a giorno e campo unico o Almeno un Delegato LDA sempre presente per seguire e assistere la serata di gare. o Vasta scelta di impianti e giorni di gioco.

o Campionato seguito dalla Redazione TV (di MIDLAND SPORT CHANNEL) e Internet con continui aggiornamenti su Facebook (Midland Sport), Twitter (@MidlandSport) e Instagram (#midlandfirenze) o Gironi composti da 12 squadre (22 gare di regular-season) o Le gare di C5 sono da 2 tempi da 25 minuti

o Le gare di C7 sono da 2 tempi da 30 minuti o Le gare hanno una cadenza settimanale

o Fasi finali Top League, Golden League e Silver League, comprese nei campionati, per TUTTE le partecipanti (facoltative). o Premi finali, con trofei e/o buoni acquisto, per le prime 4 classificate di ogni girone e per le finaliste provinciali o Tutte le Finali dalle Regionali alle Europee (unici in Italia ad offrirle) a spese dell’organizzazione o Ogni anno Midland effettua selezione del personale e delle squadre o Realizzazione dell’esclusiva opera de L’Almanacco annuale delle squadre, con devoluzione proventi in beneficenza. o Sconti e convenzioni per i tesserati in vari impianti per affitti campo per amichevoli o allenamenti stagionali.

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Il Brivido Sportivo - Mercoledì 2 Ottobre 2013

calcio toscana

APERTE LE ISCRIZIONI ai campionati del Calcio Toscana

di Steto Sono aperte le iscrizioni ai campionati di calcio a 5 e calcio a 7 stagione sportiva 2013/2014: di seguito il riepilogo delle principali caratteristiche e delle speciali promozioni.

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gionali nel giugno 2014. COPPA TOSCANA/SPORTIKA: dal 11 Novembre 2013 al 30 Maggio 2014, suddivisa in una prima Fase Eliminatoria a gironi ed una successiva Fase ad eliminazione diretta. TORNEO DEL PANETTONE: dal 16/23 Dicembre 2013 al 3 Gennaio 2014. TORNEI PRIMAVERA-ESTATE: dal 5 Maggio 2014 al 24 Luglio 2014. Le Speciali Promozioni 2013/2014 Fino al 16/09/2013:

Caratteristiche della Stagione 2013/2014 CATEGORIE: c5/c7 maschile, c5 femminile, c5/c7 maschile over 35, c5 maschile under 21. PRE-CAMPIONATO: dal 09/16 Settembre al 25 Ottobre 2013. CAMPIONATO: dal 4 Novembre 2013 al 30 Maggio 2014 (pausa natalizia dal 21/12/2013 al 05/01/2014). Una partita settimanale con possibilità di scelta del campo di gioco e/o giorni di gara. Fase Finale Provinciale nel periodo Aprile-Maggio 2014, Fasi Finali Re-

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Segue dalla prima Mario era stato l’uomo acquistato proprio per dare a Montella una certezza nel gioco d’attacco. Allo stesso tempo, i problemi avuti da Cuadrado e la grande attenzione intorno a Rossi hanno fatto sì che il tecnico viola abbia dovuto inventarsi delle Fiorentina diverse, efficaci in maniera diversa ma pur sempre competitive. Noi, tuttavia, restiamo convinti che alcuni punti deboli la Fiorentina li abbia e li abbia sempre anche saputi. La vicenda Neto che ha caratterizzato due mesi di discussioni con Montella strenuo difensore del portiere brasiliano e con i dubbi che invece affioravano qua e là all’interno dell’ambiente viola restano un punto interrogativo non risolto. Un neo che, specie in un momento tanto difficile, inevitabilmente finisce col diventare tarlo capace di logorare tutti. E’ il conto finale che fatica a tornare. Pure la stessa linea difensiva viola che può contare su fantastiche specificità come quella di Gonzalo poi deve fare i conti con un modulo di gioco che mette la squadra davanti a rischi seppur preventivati costanti. E anche il centrocampo, per quanto fortissimo sul terreno dei ricambi, lamenta un gap enorme. Borja Valero è Borja Valero, Pizarro è Pizarro, Aquilani è Aquilani, Ambrosini è Ambrosini ma gli altri da Mati a Wolski a Vecino allo stesso Ilicic non riescono sicuramente a colmare la distanza. E’ poi sul terreno dell’esperienza, della cattiveria e della furbizia che la Fiorentina deve crescere ancora. Questo è il computo di Montella: far salire la sua squadra al pari delle aspettative e degli obiettivi, non soltanto nel modulo di gioco. Ed è qui che il tecnico napoletano dovrà vincere la sua battaglia più difficile. Se non vince lui non vincerà neppure la Fiorentina.

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rmai sull’orlo di una crisi di nervi, Massimiliano Allegri ringhia su uno spiritato Balotelli che in versione Mister Muscolo cerca di passare alle vie di fatto con l’arbitro. Super Mario non è nuovo a cose di questo genere. Ma fa impressione vederlo danzare minacciosamente dietro le maglie gialle degli arbitri, come un bulletto di periferia in un locale di

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MARIANO 366 27 00 498 - artelegnocalifano@libero.it ALLENATORI SEMPRE PIU’ NEL PALLONE terz’ordine. Della serie “ti aspetto fuori”. Tanto che le tre giornate di squalifica appaiono piuttosto generose (soprattutto se paragonate alle due date a Pizarro). Intanto Antonio Conte ha deciso di strigliare sua maestà Pirlo. L’allenatore gli ha ricordato che tutti, una volta sostituiti, devono fermarsi in panchina. A meno di fratture alle gambe… Qualcuno ha giurato di aver visto Pirlo zoppicare, ma è certo che il gio-

catore il prossimo anno farà le valigie. Anche perché i suoi ritmi si stanno pericolosamente rallentando. Chi lo dice a Prandelli? Anche Paolo Di Canio − che adesso di mestiere fa l’allenatore in Inghilterra − è assurto agli onori delle cronache. Tanto i giocatori del Sunderland hanno minacciato di scioperare se la società non lo avesse cacciato. La stampa inglese ha usato per lui parole come “tiranno”,

“pazzo”, “dittatore”. E ripensando ai gesti con cui è diventato tristemente famoso, forse i colleghi d’oltremanica proprio tutti i torti non ce l’hanno. Il problema è che, visti i risultati ottenuti, definirlo un allenatore è un eufemismo (tre vittorie su tredici partite). Il fatto poi che abbia detto che i suoi giocatori hanno “immondizia al posto del cervello” conferma la statura (morale) non eccelsa del personaggio.

L’ultimo caso della settimana è quello di Brescia. L’allenatore dei lombardi Giampaolo − non sull’orlo ma ormai completamente dentro una crisi di nervi − sparisce. Si dice che l’abbiano cercato anche a “Chi l’ha visto”. Riappare dalle Marche (era al mare…) dicendo che si sarebbe dimesso da tecnico perché non aveva capito chi comandava in società, se il presidente o gli ultras. La vicenda si è trasfor-

mata in farsa quando è stato annunciato che lo avrebbe sostituito Gigi Maifredi. Sì, proprio quello del calcio champagne, colui che riuscì nell’impresa di far arrivare la Juventus settima in campionato (salvo poi essere a sua volta avvicendato. Povero Giampaolo, oltre al danno anche la beffa. L’unica consolazione è che forse adesso ha capito chi comanda nel Brescia: probabilmente tirano a sorte.


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