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Settimanale di critica e attualità sportiva

Fondato nel 1927

Appunti di Viaggio

L'Esclusiva

La Festa

Serviva una svolta: adesso la Viola è davvero diventata grande.

Virgil Colfescu: “Attenti al tecnico del Pandurii”

Doccia e champagne:

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Il Brivido Sportivo - Mercoledì 23 Ottobre 2013 DIRETTORE RESPONSABILE Mario Tenerani direttore@brividosportivo.it REDAZIONE redazione@brividosportivo.it CONSULENTE EDITORIALE Alessandro Rialti

EDITORE E PUBBLICITà Salvini Editore srl Via S. Quirico 167 50013 Campi B.zio (Fi) tel. 055.9334666 Fax 055.9334667 info@salvinieditore.it

GRAFICA E IMPAGINAZIONE Chiara Reggiani Alexandra Barbieri grafica@brividosportivo.it STAMPA Galeati Industrie Grafiche srl (Imola)

HANNO COLLABORATO Francesca Bandinelli, Giulia Bonci, Giancarlo Carmagnini, Andrea Giannattasio, Michela Lanza, Alessandro Latini,

Ruben Lopes Pegna, Cristiano Puccetti, Giampiero Tosi. DISTRIBUZIONE distribuzione@salvinieditore.it FOTO Massimo Sestini

Vincere contro la Juventus, in rimonta, era il sogno di ogni tifoso: adesso la Fiorentina deve solo sfruttare la scia.

APPUNTI DI VIAGGIO

Il bivio che tutti aspettavamo: ora assalto all’Europa.

LA DESTINAZIONE FINALE è...

TORINO

di MARIO TENERANI

i sono gol che cambiano il destino di un giocatore, ci sono partite che mutano gli orizzonti di una squadra. Il trionfo incredibile della Fiorentina sulla Juventus, regala tre punti ai viola, ma paradossalmente stavolta sono l’aspetto secondario. Le dimensioni della vittoria sono così grandi, anche per come sono maturate, da avere un impatto fortissimo

sul terreno psicologico, del gruppo e dell’ambiente. Una rimonta da 0-2 a 4-2, contro la “nemica” di sempre, fortifica gli animi, irrobustisce le ambizioni, fa lievitare la propria autostima. Un risultato così potrebbe davvero donare nuovi e bellissimi scenari ai viola. Non è certo, ma è verosimile - pure auspicabile - che la Fiorentina abbia passato un bivio sul percorso della propria crescita e che adesso si

senta più forte, di conseguenza più pronta per determinati traguardi. Sbriciolare con queste modalità la Juventus - al momento resta la squadra italiana più strutturata -, significa spingere le gambe su un trampolino che potrebbe proiettare i viola molto avanti. Questo successo, più che un conto numerico per aggiornare la classifica, deve trasformarsi in un’occasione di (ri)lancio per la per Fiorentina. Montella è stato un campione - ha vinto uno scudetto storico con la Roma e con la maglia azzurra nel 2000 è arrivato ad un passo dal titolo europeo -, sa benissimo che la maturazione di un gruppo passa anche da prestazioni come quelle dei viola domenica scorsa. Da partite così non si può tornare indietro, è vietato. Si può soltanto conti-

In campionato, invece, l’asticella è sistemata al terzo posto, quello è il sogno da realizzare. In chiave Champions la Fiorentina ha fatto un balzo positivo, ma non basta. Deve insistere. Però ora i viola si sentono più forti. E poi stan-

L'ironia fiorentina non ha tardato a palesarsi anche con magliette… componibili. no attenti: la stagione è ancora lunga e se davanti qualcuno dovesse mollare, magari la stessa Juve...

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L'emozione più grande: Pizarro e Pepito Rossi festeggiano un gol, il quarto, che ha dell'incredibile.

nuare a crescere, sfruttando quella spinta decisiva. In Italia e in Europa. Il prossimo avversario di Europa League si chiama Pandurii e sulla carta si mostra molto più debole del Dnipro, schiantato dai viola a domicilio, su un terreno pesante e in mezzo ad una tormenta di neve. Detto ciò nessun impegno può essere sottovalutato, ma ora la Fiorentina dovrà sbarazzarsi alla svelta di questi onesti romeni. Utilizzando questa gara per dare spazio ad alcune seconde linee fino ad ora rimaste ai margini. La meta europea di Montella è la finale di Europa League che sarà disputata allo Juventus Stadium... I bianconeri, in qualche modo, entrano sempre nel radar viola. Affermazioni come il 4-2 alla Juve aiutano anche per accreditarsi a livello continentale.

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Tre gol e la storia: Pepito si è ripreso tutto

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epito. Pepito. Pepito. Tre volte Rossi (più Joaquin) e la Fiorentina ha vinto una partita storica, ribaltandola in un quarto d’ora (in termini di gioco e di risultato), come se qualcuno dall’alto spingesse i viola. Come se qualche presenza suprema avesse deciso che la vittoria, dopo 15 anni d’assenza, dovesse ritornare in un modo spettacolare. Rocambolesco. Inaspettato. Magico. Quasi… sacro. E lui, Pepito Rossi ha voluto ‘esagerare’ segnando una tripletta pazzesca in una giornata dove l’atmosfera era strana. Lui che l’aveva ‘accusata’ giorni prima attraverso un’intervista ad un noto quotidiano nazionale, la “Gazzetta dello Sport”. “Qualche anno fa la trattativa per il mio passaggio alla Juventus era avanzatissima, poi il Villarreal conquistò la Champions e non fece partire nessuno – ha svelato Rossi –. Un gol che sogno di realizzare? Ora penso a un gol contro la Juve perché vivo nel presente, quindi non mi chiedete del Maracanà o dei Mondiali. Ora voglio provare a battere la Juve”. Detto fatto. Non solo ha provato a batterla, ma c’è riuscito e segnando tre gol! Ha voluto ‘esagerare’ Pepito. Del resto si avvertiva una sensazione particolare nell’aria al Franchi domenica pomeriggio… Era l’orgoglio di Firenze che premeva. L’orgoglio di chi non

vuol vedere mai più giocatori avversari ‘mitragliare’ in segno di derisione nei confronti di Batistuta (l’ultimo che aveva ‘ucciso’ la Juventus prima che iniziasse la festa dei ragazzi di Montella domenica). L’orgoglio di chi aveva ancora sullo stomaco quella cinquina subìta quando in panchina sedeva Rossi (Delio, però…). Così, quell’infinito orgoglio dei fiorentini si è materializzato in Rossi (questa volta, Giuseppe…) che ha regalato una domenica speciale ai viola e bestiale ai bianconeri. PEPITO UNA MINIERA D’ORO. Un giocatore stratosferico Pepito. Un attaccante che con la tripletta di domenica alla Juventus si sta dimostrando, oltre che ‘bello da vedere’, pure efficace ed infallibile bomber. Cinico e spietato, ha capitalizzato al massimo le occasioni da gol che gli sono state concesse, col suo sinistro chirurgico. Ogni palla gol, una sentenza inappellabile, come se infortuni e dolori fossero ricordi lontani anni luce. No, quelli sono lì dietro l’angolo, a ricordare a Pepito la differenza tra giocare divertendosi e stare a guardare logorandosi. Il tempo in cui lui guardava i compagni è terminato: ora è il mondo che guarda lui. Che ammira la sua immensa classe, la sua gioia nello scendere in campo. La sua interminabile umiltà che lo rende ancor più campione di quanto non lo sia a suon di gol. E che ne apprezza semplicità e uma-

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Liga) e, di conseguenza, a far volare più in alto possibile la Fiorentina. Tutto questo, in attesa del rientro del suo ‘gemello del gol’ Mario Gomez. Ma in attesa di Super Mario, godiamoci e coccoliamoci il piccolo, grande Rossi, che da domenica è ufficialmente entrato nella storia viola, quella scritta con l’inchiostro indelebile… e pensiamo che le sue giocate e i suoi gol serviranno anche domani, quando la squadra scenderà in campo al Franchi per affrontare i rumeni del Pandurii.

Il rigore che cambia la storia di Fiorentina-Juventus. E' il primo gol in carriera di Giuseppe Rossi contro la Juventus. Nel giro di pochi minuti ne realizzerà altri due.

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la maglia viola (2 su rigore). Come se non bastasse, Rossi conta anche 1 rete segnata in Europa League (e 2 assist) in 2 presenze (è mancato nella sfida interna col Grasshopper e col Dnipro) per un totale di 9 reti segnate in 10 partite giocate. Anzi, per la precisione in 728 minuti giocati. Il che significa che il numero 49 viola va in gol ogni 80 minuti avendo una media clamorosa da bomber di razza. Di questo passo Rossi può assolutamente puntare a battere ogni record personale (la sua stagione top è stata quella con la maglia del Villarreal nel 2010-11, quando ha realizzato 18 reti in 36 partite nella

nità. Oltre ai… numeri. Quei numeri che lo rendono una vera e propria miniera d’oro per la Fiorentina e Montella, consapevoli di aver compiuto un capolavoro portandolo a Firenze. Credendoci quando ancora era infortunato. Pepito è l’oro di Firenze, il nuovo ‘Fenomeno’ viola. È più semplicemente… un fuoriclasse. NUMERI DA BOMBER. Sono i numeri, che sono clamorosamente dalla sua parte, a testimoniare quanto detto. Con la tripletta di domenica alla Juventus, Pepito è salito in cima alla classifica dei marcatori della serie A con 8 reti all’attivo. 8 reti segnate in 8 partite di campionato giocate con

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Quando il vento è cominciato a cambiare sul Franchi

LA FESTA

Doccia e champagne. Mitragliate e di FRANCESCA BANDINELLI

hampagne. Champagne e sfottò, perché due mitragliate valgon bene quattro fucilate. Andrea Della Valle, il patron della Fiorentina, una giornata così la sognava da sempre. Lui accanto a suo fratello Diego, circondato dai suoi uomini più fidati, da Macia a Pradè, gli artefici di questo miracolo viola, e la Juventus là in basso. Quasi a fare da cornice, oltretutto in uno stadio diventato un esempio di civiltà ovunque. Tanto da essersene accorti anche i vertici del calcio internazionale e mondiale. Champagne, dunque, perché battere la Juventus, l’unica delle grandi che al Franchi, dall’arrivo dei Della Valle nel mondo del calcio era riuscita sempre e comunque a mantenere l’imbattibilità, va oltre a tutte le logiche. Questione di storia passata, dallo scudetto conteso del 1982, al campo neu-

tro contestato, nella finale di Coppa Uefa del ’90, alla cessione di Baggio fino ai toni alti tra le proprietà. C’è stato il caso Berbatov e il pugno duro per Stevan Jovetic, che ha portato nelle casse viola 30 milioni di euro sì, ma dall’Inghilterra, sponda Manchester City. Davide stavolta ha davvero sconfitto Golia. Erano almeno in cinquecento fuori dal Franchi ad attendere i loro eroi, forse anche di più. Lì, ad applaudirli, quasi a scortarli verso casa. Hanno festeggiato con Diego e Andrea Della Valle, che a loro volta hanno voluto condividere con i tifosi la loro grande gioia. Prima, i dirigenti, avevano brindato nello spogliatoio. A rivelarlo era stato Vincenzo Montella: «Sono venuti a festeggiare, Andrea era incontenibile. Lo abbiamo dovuto frenare....». A Firenze, del resto, da sempre, battere la Juve (e da 0-2 a 4-2) vale quasi quanto un trofeo e se in fondo questo è un po’

il limite delle rivalità troppo sentite, quando arriva il giorno giusto è felicità allo stato puro.

«Questa vittoria la gente la aspettava da 15 anni: è la vittoria di Firenze, del cuore di questi ra-

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- afferma Andrea Valle -. Rimarrà storia, contro una Juventus più forti

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LA FESTA

è comparso un raggio di sole: ed è stato il Rossi Show.

fucilate: Firenze in delirio creduto in lui». L’ultima battuta del presidente della Fiorentina riguarda le esultanze di Tevez e Pogba, evidentemente studiate perché entrambi hanno «mitragliato» alla Batistuta: «Evidentemente le “mitragliate” degli avversari ci portano bene, gli abbiamo dato quattro fucilate».

Hanno sorriso tutti. Manuel Pasqual, il capitano, ha cominciato con l’esaltare il suo portiere: «Dobbiamo ringraziare Neto per averci tenuto in partita quando la Juve ha creato le occasioni per il terzo gol: è stato bravo e decisivo. Nel primo tempo non trovavamo spazi, nella ripresa siamo stati

I fratelli Della Valle esultano in tribuna dopo il 4-2 alla Juventus, quindici anni dopo l'ultima volta.

più aggressivi. Adesso mi godo questo momento: finalmente abbiamo regalato una gioia ai nostri tifosi e alla proprietà. Da troppo tempo non riuscivamo a battere la Juve a Firenze: stavolta ci siamo riusciti». Gomez, che in tribuna si era prima lasciato rapire dalla magia della coreografia iniziale, ha esultato su facebook: «Fiero

Felicità incontenibile sugli spalti del Franchi al 90'.

della mia squadra, avevo la pelle d’oca». E allora, champagne. Tutto, mentre, in città i caroselli sono continuati fino a tarda serata. C’è stato chi ha atteso, fuori dal Franchi, l’uscita del pullman bianconero - qualcuno ha pure sfoggiato il proprio di dietro a mò di sfottò al passaggio del bus, venendo prontamente tirato via da qualche provviden-

ziale compagno di marachella -, chi ha gridato il proprio sdegno nei confronti della Vecchia Signora, e chi invece ha colorato la città facendo sventolare bandiere e sciarpe ovunque, dai viali di circonvallazione fino al Piazzale Michelangelo. Pure in periferia la festa non è stata da meno. Se davvero dovesse essere alzato un trofeo, ecco allora che la

città rischierebbe la paralisi totale, niente a che vedere nemmeno con i blocchi alla viabilità vissuti per il mondiale di ciclismo. Ha vinto Firenze, ha vinto la sportività e pure la goliardia. In fondo, vedere Conte dirigere un coro di scherno rivolto a lui stesso ed uscire a capo chino dal campo, non ha prezzo. Per tutto il resto c’è Pepito.

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Il Brivido Sportivo - Mercoledì 23 Ottobre 2013

LE RIVINCITE

Il portiere brasiliano, con Pasqual, era l’unico presente la notte della vergogna dello 0-5. Lo spagnolo ha festeggiato il primo gol italiano contro la vecchia pretendente

Neto e Joaquin, Che rivincite! Specie contro la Juve! Il gran gol dalla distanza di Joaquin.

La delusione di Norberto Neto. La carica alla squadra, però, è arrivata soprattutto da lui. di FRANCESCA BANDINELLI

orberto Neto, domenica pomeriggio, intorno alla mezz’ora, era il più abbattuto. Quel calcio di rigore battuto da Carlitos Tevez lo aveva ferito. Lo 0-2 firmato Paul Pogba lo aveva addirittura dilaniato. Eppure non ha battuto ciglio. Ha continuato a crederci, a dare fiducia alla squadra. A salvare palloni su palloni. Su Marchisio e su tutti gli altri giganti bianconeri. Ha ribattuto colpo su colpo, senza mai mollare di un centimetro. Lo sapeva lui che cosa significava giocare contro la Juventus. Era in panchina la notte della vergogna, quel-

la dello 0-5 subìto in casa dai bianconeri pochi mesi fa che oggi paiono secoli. Di quell’incubo non ha dimenticato niente. Nè i fischi dello stadio, né tantomeno le male parole dei giorni successivi. Era in panchina lui, è vero, eppure si sentì responsabile comunque, per non essere riuscito a dare la spinta giusta ai suoi compagni. Stavolta, la storia l’ha fatta lui. Con la semplicità di chi sa di voler dimostrare ancora tanto, di voler convincere tutti, città e tifoseria: perché la Fiorentina Norberto l’antidivo, se l’è cucita sulla pelle. Sarà per quel suo essere diverso da tutti, nessuna cresta, nessun tatuaggio,

nessun eccesso, nemmeno nel portamento, ma Neto stupisce anche con le parole. E’ il giovane che non ti aspetti, quello che ha accettato la tanta panchina fatta negli anni senza battere mai ciglio, concentrato solo sul lavoro e sulla disciplina. Le oltre cento presenze in campionato in Brasile, oltre alle esperienze maturate con le varie nazio-

nali (non ultima quella Olimpica con cui ha vinto l’argento a Londra nel 2012), non lo hanno per niente cambiato. Pensa al presente e quando deve parlare di futuro si lascia scappare solo una frase: «Se avrò l’opportunità di stare qui a lungo non mi tirerò indietro, sarebbe un sogno oltre che un onore». Adesso deve soltanto continuare su

questa stessa strada. Esattamente come Joaquin, lo spagnolo arrivato in estate dal Malaga per una scommessa fortemente voluta dal direttore sportivo viola Daniele Pradè. Joaquin Sanchez, non appena saputo dell’interesse della Fiorentina, quasi non ci credeva. Ha realizzato in fretta, però. Ha lasciato il Malga, di cui era un autentico punti

di riferimento ed ha deciso di ricominciare tutto da capo. L’esclusione dall’Europa dei Boquerones e la multa di trecentomila euro da pagare per aver contravvenuto le regole del fair play finanziario imposte dalla Uefa non hanno permesso possibilità di manovra. La Fiorentina, educatamente, ha atteso al proprio posto il momento opportuno. Aveva già l’accordo con il giocatore, che fin da subito si è mostrato entusiasta di fronte all’ipotesi di un trasferimento in Italia, e ha preferito non forzare mano e tempi. Ha realizzato tutto in un attimo il sogno straordinario nel quale è atterrato. Al termine della gara contro la Juve, allegro per i festeggiamenti avvenuti negli spogliatoi, ha detto: «Non pensavo di trovarmi tutto solo è ho chiamato Borja Valero che mi doveva passare il pallone visto che ero tutto solo. Abbiamo festeggiato con lo Champagne. Ne ho bevuto un po’ troppo. In passato sono stato vicino alla Juventus, ma adesso sono qui».

Viola imbattuti nei confronti casalinghi, ma c’è pure il ricordo di qualche eliminazione

amarcord di Ruben Lopes pegna

ilancio positivo a metà, almeno a Firenze, per la Fiorentina contro le formazioni rumene. Nei quattro confronti casalinghi i viola sono imbattuti e non hanno subito neppure un gol. In due occasioni, tuttavia, nel doppio confronto (tra andata e ritorno), sono stati eliminati. Ciò è accaduto nelle prime due sfide, entrambe con l’Universitatea di Craiova. Un’altra curiosità. Tutte e quattro le partite a Firenze si sono giocate a settembre. Questo con il Pandurii è il primo incon-

Fiorentina contro squadre rumene, BILANCIO POSITIVO A METà tro tra le mura amiche che i viola disputano con una formazione rumena nel mese di ottobre. MALEDIZIONE UNIVERSITATEA. E’ il 19 settembre 1973. E’il giorno dell’esordio europeo in panchina per Gigi Radice. Anche per Antognoni, in campo logicamente, è il debutto europeo, con la maglia numero sette. Al Comunale si gioca il match d’andata dei trentaduesimi di finale di Coppa Uefa. La squadra viola

Angelo Di Livio nella gara in cui i viola hanno affrontato il Gloria Bistrita. Erano ancora i tempi dei Cecchi Gori

attacca a lungo ma non riesce a segnare. L’incontro finisce così 0-0. Nel ritorno a Craiova, però, i gigliati perdono per 1-0 e vengono eliminati al primo turno. Nove anni più tardi la sfida tra le due squadre si ripete e anche questa volta il confronto è valido per i trentaduesimi di finale di Coppa Uefa. Nel match d’andata in Romania la squadra di De Sisti (per lui questo è l’esordio europeo in panchina) perde per 3-1. Nel ritor-

no a Firenze il 29 settembre 1982 non è facile ribaltare il risultato. Il gol di Giancarlo Antognoni su calcio di rigore dopo 11 minuti rimane l’unico della partita. Il successo per 1-0 non serve così a scongiurare l’eliminazione. Una curiosità. Antognoni ha giocato entrambe le partite con l’Univarsitatea. De Sisti, dal canto suo, è sceso in campo nella prima con la maglia numero dieci (uscì per infortunio dopo mezzora sostituito da Caso) ed era in panchina nella seconda. GLORIA BISTRITA. C’è un altro tecnico romano, Claudio Ranieri, sulla panchina gigliata quando la Fiorentina nella stagione 1996/97 trova sul proprio cammino un’altra formazione rumena. L’incontro questa volta è valido per i sedicesimi di finale di Coppa delle Coppe. Il match d’andata a Bistrita finisce 1-1. Nel ritorno al Franchi il 26 settembre 1996 ai viola basterebbe un pareggio per 0-0 per superare il turno. La Fiorentina, tuttavia, vince per 1-0. Il gol partita non lo realizza il bomber Gabriel Batistuta ma Massimo Orlando al 22’ del primo tempo. Per la mezzala veneta

C'era anche Gabriel Omar Batistuta, in quel 12 settembre 1996 in Romania. si tratta dell’unico gol in una competizione europea segnato con la casacca gigliata. La squadra gigliata approda così agli ottavi di finale. E’ la prima volta che riesce ad eliminare una compagine rumena. STEAUA BUCAREST. Questa volta il match è valido per la fase a gironi della Champions League. Con la Steaua al Franchi il 30 settembre 2008 la Fiorentina di Cesare Prandelli gioca la seconda partita del girone. L’incontro finisce 0-0. In

campo c’è il rumeno Adrian Mutu. Per lui è una sorta di derby, avendo militato in un’altra squadra della capitale, la Dinamo. Sulla panchina della Steaua c’è Marius Lacatus, ex ala gigliata nel 1990/91 (21 presenze e 3 reti) con Lazaroni in panchina. Poi nel ritorno a Bucarest i viola vinceranno e concluderanno il girone al terzo posto, accedendo ai sedicesimi di finale di Coppa Uefa. La Steaua, invece, con quella sconfitta, uscirà dall’Europa.

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Archiviata la gara contro la Juventus, c’è da battere il Pandurii per il primo posto del Girone E di Europa League

Parla l’agente fifa Virgil Colfescu: “La squadra di Pustai è zemaniana. Occhio ai brasiliani Eric e Alex Dos Santos…” Virgil Cofescu, agente Fifa ed esperto di calcio rumeno

di MICHELA LANZA

opo oma la storica vittoria contro la Juventus di domenica scorsa, la Fiorentina domani sera affronterà il Pandurii per la terza partita della fase a gironi dell’Europa League (anche la squadra rumena arriva all’appuntamento dopo una netta vittoria in campionato per 6-1 contro il Botosani). Una partita apparentemente facile per gli uomini di Montella, decisamente superiori a livello tecnico rispetto agli avversari, ma che può nascondere tante insidie. Per parlare del match che dovranno affrontare Pasqual & Co. domani, il Brivido Sportivo ha voluto intervistare in esclusiva l’agente Fifa Virgil Colfe-

scu, amico di Firenze e della Fiorentina. Virgil Colfescu, iniziamo col chiederle se ha visto la partita della Fiorentina contro la Juventus. «Durante l’intervallo volevo spegnere la tv. Non c’era storia, con la Juventus che stava dominando la Fiorentina. Sotto di due gol, non pensavo potesse esserci una reazione così da parte dei viola, anche se, secondo me, è mancato… Buffon: sul gol del pareggio poteva e doveva fare di più. Però…». Però la Fiorentina ha vinto entrando nella storia. In Romania, nel frattempo, ha vinto anche il Pandurii contro il Botosani per 6-1… «Sì, sono state due vittorie diverse. Due partite diverse. La Fiorentina dopo un primo tempo al di sotto,

nella ripresa è entrata in campo da grande squadra surclassando la Juve. È stato un match a due facce. Il Pandurii, invece, ha battuto abbastanza agevolmente la neopromossa del campionato rumeno che, fino a domenica, era stata la vera rivelazione del momento perché aveva incontrato tutte squadre di bassa classifica. Ma da ora in poi, ovvero dal momento in cui inizierà ad affrontare anche le squadre più forti, tornerà a lottare per non retrocedere. Nonostante la vittoria ‘facile’ del Pandurii, non sono mancati gli errori commessi dal team che hanno fatto arrabbiare il tecnico Cristi Pustai». Che tipo di errori? «Errori che, come ha dichiarato Pustai, se commetti contro la Fiorentina… paghi. “Con la Fiorentina non si scherza”, ha detto. Contro il Botosani, il Pandurii ha subito una sola rete, ma contro una squadra come quella di Montella, sarebbe deleterio. La squadra di Pustai la potremmo definire… zemaniana. Il tecnico rumeno è un professore di matematica e ama il calcio:

il suo gruppo gioca per attaccare e, inevitabilmente, fa tanti gol ma ne subisce altrettanti». Quali sono gli uomini più pericolosi del Pandurii? «I rumeni giocano con un 4-2-3-1 ed hanno una buona linea di centrocampo guidata dal brasiliano Eric, eletto due anni fa miglior giocatore di Romania che anche domenica è andato in gol (doppietta per lui). Un altro giocatore al quale fare attenzione è sicuramente l’altro brasiliano Alex Dos Santos (anche lui a segno contro il Botosani con una doppietta). E occhio anche all’attaccante lituano, Matulevicius che è un ottimo colpitore di testa, e al centrocampista argentino Distefano. Una squadra, come potete capire, che ha molti stranieri (tra i giocatori rumeni, segnalo il terzino destro Ungurusan) e che in vista della doppia sfida con la Fiorentina ha un obiettivo». Quale? «Fare (o provare a fare) 4 punti contro i viola di Montella (vincere in casa e portare via un punticino da Firenze). E con ogni probabilità saranno incentivati

da un premio partita del quale non conosco l’entità. Però è chiaro: la Fiorentina non avrà problemi se giocherà da Fiorentina. Personalmente credo che non ci sarà partita tra i viola e il Pandurii, anche se il calcio è strano e può succedere di tutto, basta vedere quanto successo domenica al Franchi». Quindi, secondo lei la Fiorentina dovrà temere in particolare… se stessa? «Diciamo che il Pandurii è una squadra abile sui calci piazzati, sui calci d’angolo e forte in contropiede se le si concedono troppi spazi. E che la Fiorentina, se determinata, è nettamente superiore. Poi non so se dopo la vittoria contro la Juventus, arrivata in rimonta, sarà appagata e si rilasserà… ma conoscendo Montella, non credo che succeda niente del genere». Dei viola, invece, chi potrà far male al Pandurii? «Avendo una difesa tutt’altro che da dieci… dico Pepito Rossi e Cuadrado». Cosa dovranno aspettarsi il 7 novembre prossimo, in occasione del ritorno, i tifosi viola che voleranno in Ro-

mania? «Come sanno tutti, la partita verrà giocata alla Cluji Arena, a Cluji. È uno stadio tipo l’Allianz Arena (con le dovute proporzioni, ovviamente, ndr), cioè nuovo e molto bello. E non credo che molti tifosi del Pandurii seguiranno la squadra fino a Cluji. Insomma, l’accoglienza non sarà assolutamente ‘calda’ per i viola, anzi… essendo Cluji una grande città dove vivono tantissimi italiani, è possibile che siano più gli sportivi che andranno a seguire la Fiorentina piuttosto che il Pandurii». E ad un tifoso che vola in trasferta a Cluji che cosa suggerisce? «Che è una trasferta tranquilla, assolutamente non a rischio. Cluji è una città dove in molti parlano italiano, è vivibile. A livello turistico è molto accogliente, gli alberghi sono accessibili e si mangia bene. Tra l’altro ci sono tantissimi ristoranti italiani e anche per la sera ci sono molti bar dove poter andare a bere una birra e passare del tempo in compagnia. Insomma, una trasferta consigliata!».

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Il Brivido Sportivo - Mercoledì 23 Ottobre 2013

Il viola è il capocannoniere della Fiorentina in Europa, il romeno è l’amuleto del Pandurii. zoom E pensare che dovrebbero difendere... sull'Avversario

Gonzalo Rodriguez vs Marko Momcilovic,

DIFENSORI E GOLEADOR

Gonzalo Rodriguez ha segnato in carriera 21 gol, di cui 9 con la maglia della Fiorentina. E' il cannoniere dei viola in questa edizione di Europa League.

GONZALO RODRIGUEZ 182 cm per 79 kg, destro di piede, Rodriguez è un giocatore compatto, grintoso e dal gran tempismo. Sangue latino, non manca la personalità. Può giocare centrale di difesa sia nel modulo a 4 che in quello a 3. Nel suo primo anno i maglia viola si è distinto per senso della posizione e sicurezza: la manovra offensiva riparte sempre dai suoi piedi. Anche se ora è senza dubbio uno dei migliori difensori della serie A e, molte squadre farebbero carte false per averlo, la carriera di Gonzalo non è stata rose e fiori. Dopo gli inizi in Argentina nel suo San Lorenzo, nel 2004 arriva al Villarreal dove diventa praticamente una bandiera. Otto stagioni 184 partite e 6 reti. Tutto sembra andare per il meglio ma nel 2006 arrivano i guai fisici. Prima i legamenti del ginocchio sinistro poi la rottura del crociato destro gli costano 7 mesi di stop che vengono bissati nel 2007 per un altro infortunio al legamento. Praticamente un calvario. Ma tutto questo non abbatte il giocatore che complice la brutta stagione del Submarino amarillo lascia la Spagna per approdare in riva all’Arno. Qui la rinascita. Una stagione sfavillate da protagonista assoluto. Ministro della difesa viola, Gonzalo Rodriguez ha dimostrato di essere nonostante tutto uno dei difensori più forti del campionato più difficile del mondo.

MARKO MOMCILOVIC ROSA FIORENTINA Portieri: 1 Neto 24 Luca Lezzerini 78 Gustavo Munùa Difensori: 2 Gonzalo Rodriguez 3 Marcos Alonso 4 Facundo Roncaglia 5 Marvin Compper 15 Stefan Savic 23 Manuel Pasqual 34 Lorenzo Venuti 40 Nenad Tomovic Centrocampisti: 7 David Pizarro 8 Marko Bakic 10 Alberto Aquilani 11 Juan Cuadrado 14 Mati Fernandez 17 Joaquin 20 Borja Valero 21 Massimo Ambrosini 31 Leonardo Capezzi 72 Josip Ilicic 77 Olexandr Yakovenko Attaccanti: 30 Ryder Matos 33 Mario Gomez 49 Giuseppe Rossi

ROSA PANDURII Portieri: 33 Răzvan Stanca 80 Pedro Mingote Difensori: 3 Sipo 4 Marko Momčilović 5 Paraskevas Christou 6 Iulian Mamele 18 Bogdan Ungurusan 21 Erico 23 Ionut Rada 25 Marian Pleaşcă

Difensore serbo classe 1987 Marko Momcilovic è un terzino di fascia sinistra dal mancino puro arrivato al Pandurii nella sessione estiva di mercato con un contratto in scadenza 30 giugno 2016. In solo tre mesi è diventato uno degli idoli dei tifosi grazie anche alla sua grinta e alla sua forza fisica. Fino a questo momento l’allenatore della squadra rumena Cristian Pustai lo ha sempre utilizzato, impiegandolo per tutte e diciassette le partite ufficiali sia in campionato che in campo europeo, qualificazioni incluse. Nonostante sia un difensore, Momcilovic, ha uno spiccato senso del gol e, con due reti all’attivo, ha dimostrato una forte personalità anche in area di rigore sopratutto nei calci piazzati vero punto di forza di questo giocatore in fase d’attacco, qualità che l’ha fatto diventare uno dei pilastri della formazione. La Fiorentina dovrà stare attenta proprio su quella fascia con i giocatori viola che dovranno cercare di evitare lo scontro fisico.

Centrocampisti: 7 Alin Buleică 8 Virgil Cristea 19 Paul Anton 22 David Distéfano 24 Eric Pereira 28 Nicandro Breeveld Attaccanti 9 Alex Dos Santos 11 Admir Adrovic 26 Viorel Nicoara 90 Alexandru Ciocur 99 Deivydas Matulevicius Allenatore: Cristian Pustai

Allenatore: Vincenzo Montella

Momcilovic in pochi mesi è diventato uno dei punti di riferimento del club. Micidiale in fase aerea e sui calci piazzati.

FINARMENTE SI BRINDA!

Ma vu’mmavete fatto rischia’ l’infarto

alla revorverata allo sciampagne! Se vu’ volee vedemmi morto dielo, che m’attacco a i’ fiasco e lo voto finchè un mi sorte dagli orecchi! O ragazzi alla mi’ età e un si po’ miha ave’ di questi corpettoni! E si sembraa morti, i’nonno e gli era vicino a sparassi pe’ davvero e meno male che i’ mi’ nipote e gli ha fatto un par di miraholi (o sentiamo icche dihano quelli che critihan sempre, ora!) se no e s’era sulla strada di fa’ la sehonda di du’ anni fa. ‘Nsomma da batte’ la capoccia ni’ muro dalla disperazione a fa’ la più bella mezzo-

ra della storia viola-gobba. Un rigorino anch’ a’ noi, ha visto che anche gli arbitri ogni tanto e si rihordan che gli hanno famiglia? Oddio e ce n’avea dao anche uno contro Rizzoli da Roma, e magari e un c’eran nessun di due, però pigliamo perché così e si riapre la partia…o sta’ a vedere…Pepito e marca e sona la cariha, e che cariha! Prima e gnene rimbonza una nell’angolo a gatto di piombo Gigi, che si butta e pa’ che si sdrai a i’sole accanto alla Sederova, poi e si svergina anche Gioacchino e come se un bastasse Pepito e fa’ anche i’ quarto

Il pungiglione

di Giulia bonci

‘n contropiede tirao da littorina Cuadrado che gli avea da fassi perdona’ quella birbonata ni’ primo tempo su’ i’ sehondo go’ di loro. Da 0-2 a 4-2! O chi lo sognava? Nemmeno a esse’ briachi! ‘Nvece e gli era vero! Qui’ rintronao di Tevezze e gli era venuo a fa’ la mitragliata alla Bati sotto la curva Fiesole appena fatto i’ go’, su rigore poi, bada mi ti lie! O strullo ma un tu lo sa’ che c’è i’ copiraitte? Ma lo sa’ che gli è quasi un moccolo i che tu ha’ fatto? “ ma io e sono amiho di’ Bati…” I’ fatto gli è che è poi e c’è venuo anche Pogba a ripigliacci pe’

fondelli! O lui di chi gli è amiho? Di Tevezze? Andae a raccatta’ ghiande tutte due e con quattro sacchi su i’ groppone, rediholi! Mai sfidare Eupalla, se s’incattivisce e son dolori! E se ci s’incazza noi anche peggio! E’ fratelloni ‘n tribuna e sartavan come se fosseno ‘n curva Fiesole, tutto lo stadio vicino all’orgasmo. Gomezze, con la Karina, che un credea a su’ occhi! “e m’è venuo la pelle d’oha” e gli ha detto. Guarda di guarire alla sverta perché e prossimi berci e tu ce li dei fa’ fa’ te o che credi d’esse’ venuo a vede’ gli Uffizi? I’ poero Pe-

i'nonno pilade

pito per ora e marca pe’ te e pe’ lui, ma tu gni vorra’ da’ una mano. Quindi artro che pelle d’oha, e ti dee veni’ la pelle di’ giaguaro pe’ sverzagnene dentro più possibile. E ci siamo, ora e mi metto davanti alla DS, e v’ho scritto prima perché a sentilli, tutti a stomaho torto, lo Zazzeroni, i’ Civoli, la bionda fanè, e un resisterò alla briaha, e mi faranno gode’ troppo, se poi parla quello co’ i gatto ‘n capo… e allora meglio scrive’ ora che son quasi sobrio (‘nsomma, più o meno), Forza Violaaaaaaaaaaaaaaa!

Sciame d’api alla croazia,

ma pure Rebic qualche puncicata se la merita

on so bene contro chi mandare le api, cioè chi è il colpevole del pasticcio Rebic, ma qualcuno c’è di certo perché la situazione sarebbe comica se non riguardasse le condizioni atletiche di un giocatore. Dunque Rebic, grossa promessa del calcio croato, ma forse anche europeo e, di sicuro, viola, debutta col Parma alla fine del primo tempo subentrando a Pepito Rossi infortunato. Sembra senta una pizzica-

ta al muscolo alla prima discesa che fa (riscaldamento forse inadeguato vista l’esigenza di entrata rapida). Fa finta di niente, anzi nemmeno rientra negli spogliatoi e resta a riscaldarsi in campo per poi finire regolarmente la partita. Però la sera stessa viene comunicato il suo infortunio con 2-3 settimane di previsto decorso. Martedì scorso bollettino medico che lo vede ancora negli indisponibili con poca probabilità di utilizzo per

oggi. Invece risponde alla convocazione della Under 21 Croata, non solo, ma gioca il mercoledì, salvo uscire alla fine del primo tempo ripresentandosi infortunato a Firenze. Montella in conferenza stampa ne conferma l’indisponibilità, aggiungendo sibillinamente che non si è allenato col gruppo perché ha preferito giocare con la sua nazionale. “Ha preferito” o cosa vorrebbe dire? Se uno è infortunato non gioca, non può preferire.

Se uno è infortunato nemmeno risponde alla convocazione, eppure qualcuno avrà pure acconsentito, non crediamo possibile che ciascuno possa decidere in base alle proprie “preferenze”. Insomma faccenda non molto chiara. Mandiamo le api a chiarire ed a pungere che se lo merita, perché qualcuno, di sicuro, se lo merita. Rebic è un patrimonio della Fiorentina, importante, e va tutelato, anche contro le sue “preferenze”.

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Il Brivido Sportivo - Mercoledì 16 Ottobre 2013

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i siamo divertiti, abbiamo cercato di spezzare la tensione con un po’ di leggerezza. E i protagonisti siete stati voi, lettori del Brivido Sportivo e del brividosportivo.it. Avete risposto numerosi, attraverso il blog di Mario Tenerani, sulla nostra pagina facebook e i mille mezzi messi a disposizione dalla tecnologia. Adesso... che l’impresa è stata portata a termine tocca a voi mantenere le promesse. Ve ne ricordiamo qualcuna e... aspettiamo di sapere l’effettiva realizzazione dell’impegno preso!

«Pur di battere la Juve, io divento tifoso viola…». Fabrizio C.

«Non avevo promesso niente, avevo rispettato tutti quelli che dicevano di volare bassi, meglio, di stare coi piedi per terra, perché un incontro non è un campionato. Non posso andare allo stadio, ho spento la radio per soffrire il meno possibile, non si poteva nemmeno parlare di rigore ingiusto. Più tardi ho acceso la televisione dicendomi: Vediamo quant’e se ne prese. E’ vero sono un peccatore e non dovrò fare fioretti, ma molti addetti ai lavori dovranno grattarsi la testa perché al di là del successo viola questa partita è una cornucopia di records (anche scenografici)». Ricky

«Pur di battere la Juve, fo lo strappo della Salviati con la Graziella». Amedeo

«Ciao Mario, rispetterò volentieri la promessa di non fumare per tutto un girone il mio sigaro settimanale!! 4 dicembre 1994 - fine primo tempo Juve 0-Fiorentina 2. Finale Juve 3-Fiorentina 2. Almeno questa gliel’abbiamo restituita! Speriamo sia di buon auspicio per il nostro campionato; ci sono partite che possono dare una svolta, mi auguro che sia così anche per noi!» Ale

«Pur di battere la Juve, smetto di litigare con mia moglie». Renzo F. (Ce la farai, Renzo?)

«Pur di battere la Juve, lascio che il mio fidanzato trasformi la casa in un Viola Club, come vorrebbe lui. Forza Viola!!! Sempre e comunque«. Juliana S. (Juliana, allora veniamo tutti da te a festeggiare, adesso!)

«Pur di battere la Juve, non direi mai più “rigore per il Milan”». Corrado C.

«Pur di battere la Juve, sposo la mia ragazza». Eduardo

«Pur di battere la Juve, non tocco alcool fino a Natale». Alessandro

«Semplicemente meravigliosi, gioco non spettacolare ma chi se ne frega abbiamo vinto un’emozione fantastica.Firenze e i fiorentini splendidi come sempre, caro Mario mi dispiace di non aver fatto un fioretto! Un abbraccio viola e 1000 di questi giorni con un pensiero e una dedica a Mario, Valter, e al giovane Bernardo. Ciao». Stefania

«Giornata strepitosa, se ti ricordi avevo detto che la volta che non avevo fatto un fioretto per vincere coi gobbi s’era vinto a Torino 3 a 2 e la cosa s’è ripetuta anche se dopo il primo tempo avevo una paura folle! Vorrei fare un grosso complimento al pubblico fiorentino che non è caduto nelle provocazione di quei due tristi figuri che si chiamano Tevez e Pogba che hanno dimostrato di essere 2 piccoli uomini oltre che due perfetti idioti facendo il gesto della mitraglia in segno di scherno verso il pubblico di Firenze. Fortunatamente chi di mitraglia ferisce di mitraglia...» Paolo

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Il Brivido Sportivo - Mercoledì 23 Ottobre 2013

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ettando via lontana la maschera professionale che ci impone aplomb e tornando per un attimo bambini, quando il cuore batteva a mille e senza pudori per il colore viola, non abbiamo nessunissimo dubbio a considerare questo Fiorentina-Juventus la partita più emozionante, incredibile e palpitante degli ultimi 35 anni di storia. Per quanto mi riguarda – parere grettamente

personale – il campionato potrebbe già finire adesso. Dal punto di vista tecnico e giornalistico, difficile trovare spunti che non siano stati sviscerati a dovere dalle brillanti analisi dei colleghi del Brivido. Proviamo dunque a tratteggiare piccoli goduriosi particolari che ai veri fiorentini non possono essere sfuggiti. Partiamo da una teoria assoluta ed inattaccabile: vincere in rimonta con due gol in contropiede è la massima sublimazione dello sport più meraviglio-

so mai ideato, il calcio. I rigori, le punizioni, i calci d’angolo, i missili da fuori area sono, per il tifoso, ‘orgasmi’ controllati, obbligati o talvolta improvvisi. Ma l’eccitazione della manovra di Borja e la sgroppata di Cuadrado nei gol del sorpasso e del collasso bianconero sono sensazioni indescrivibili. Lo stadio di domenica aveva sapore di anni ‘80. Ribolliva di passione sana ed ha saputo essere impermeabile alle vergognose provocazioni della Juventus.

E’ questo l’aspetto su cui vale la pena soffermarsi. Le smitragliate di Tevez e di Pogba, che hanno fatto inorgoglire il curvino bian-

QUANTI RIGORI!

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VERI in Torino–Inter, il migliore fra gli emergenti. Tante decisioni importanti e delicate, tutte giuste, compresa quella di espellere il portiere interista Handanovic assegnando nel contempo il rigore al Toro dopo 5 minuti della prima frazione di gara e del quasi esordiente MARIANI che dopo diverse buone apparizioni nelle serie cadetta ha confermato il suo discreto momento dirigendo senza sbavature Verona–Parma, partita comunque con molti episodi importanti, determinanti ai fini del risultato. Concludiamo con una curiosità, l’arbitro tedesco BRYCH ( Categoria “ELITE” come Rizzoli, Rocchi e Tagliavento), nominato miglior arbitro della Bundesliga nello scorso campionato, ed autore di una clamorosa svista nell’incontro Hoffenheim–Bayer Leverkusen, quando ha convalidato un gol ai “farmacisti con il pallone in realtà mai entrato in porta, dirigerà l’attesissimo Milan ÷ Barça valevole per la 3° giornata del gruppo “H” di Champions League.

iornata questa, l’ottava, dove sono stati concessi ben undici rigori, quasi tutti giusti o comunque che “ci stavano”… Roba da record visto che non accadeva da oltre cinquant’anni. Uniche eccezioni, a nostro modo di vedere, quelli concessi da DAMATO in Sassuolo–Bologna, veramente molto generosi e il rigore dato da RIZZOLI alla Fiorentina per fallo su Mati Fernandez. Rizzoli si è reso protagonista anche di un grosso errore di valutazione: Aquilani, infatti, doveva essere espulso per un entrata molto dura da dietro su Bonucci nel corso del primo tempo. Cartellino non giallo, ma come minimo arancione. Errore analogo lo ha fatto GUIDA in Milan– Udinese non punendo con il rosso diretto, ma solo con il “giallo” Pinzi dell’Udinese per un brutta entrata da dietro su Birsa. In questa giornata, tutto sommato ampiamente positiva, da segnalare le buone direzioni di DO-

BASTIAn CONTRARIO

conero e sorridere cinicamente gli altri 14 milioni di tifosi juventini che stavano guardando la partita in tv, sono gesti pensati, meditati, studiati in settimana. E che, al netto dalla rivalità, hanno un unico fine: provocare una reazione se possibile sconsiderata del pubblico, scatenare la rabbia dell’idiota e spingerlo a compiere il gesto inconsulto. Non sono possibili altre interpretazioni. Perché le manifestazioni di gioia, anche sguaiate, come i guizzi di Conte ai gol della propria squadra, sono tollerabili e rientrano nella dialettica sportiva. Ma mimare l’esultanza di Batigol, quasi a sottolineare i 15 anni di astinenza dal successo che opprime la Fiorentina, non rientrano nella goliardia. A dire il vero non rientrano in niente.

L'abbraccio romantico di Joaquin. E' arrivato a Firenze da pochi mesi ma ha subito capito il significato della gara contro la Juve.

C’è però una giustizia, che talvolta si palesa anche nel calcio. Infatti l’affronto di Tevez e Pogba è stato lavato con una umiliazione memorabile. Joaquin al 3 a 2 e poi lo straordinario Rossi sul definitivo 4 a 2 avrebbero potuto sì imbracciare la mitraglia, vendicarsi e crivellare di munizioni la Juventus. Hanno preferito invece l’esultanza ecologica, vecchi tempi: abbracciarsi tra di loro per festeggiare l’impresa appena compiuta e co ndividere col pubblico l’ebbrezza di una domenica indimenticabile. Altro cuore, altro stile, altra storia.

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Empoli

Il Brivido Sportivo - Mercoledì 23 Ottobre 2013

L’ex portiere azzurro giudica positivo il bilancio di questo inizio di stagione della squadra di Sarri

GIANLUCA BERTI: “Questo Empoli lotterà fino all’ultimo per i primi posti” to scoppiettante quanto inatteso fino ad una serie di conferme tra componenti della nuova e vecchia guardia, che in queste prime giornate Gianluca Berti, ex portiere con un trascorso importante nelle fila dell'Empoli. hanno dato risposte più che soddisfacenti. di ANDREA GIANNATTASIO Per fare il punto su questo primo spictempo di primi bi- chio della stagione azzurlanci in casa Em- ra Il Brivido Sportivo ha poli: dopo le prime interpellato l’ex portiere dieci giornate di campio- dell’Empoli Gianluca nato che hanno portato in Berti. dote un bottino di 20 pun- Berti, dopo queste prime ti in classifica, gli azzurri dieci giornate che bilandi Sarri si trovano adesso cio si sente di dare alla al secondo posto, in pie- stagione dell’Empoli? na zona promozione e a «Gli azzurri sin qui hanno due sole lunghezze dalla disputato un grande camsorprendente capolista pionato, bisogna soltanto Lanciano che sembra non fare un grande applauso a aver intenzione di molla- questa squadra che giorno re un centimetro. Le note dopo giorno sta riconferper cui sorridere sono tan- mando quanto di buono te per il club del presiden- fatto vedere l’anno scorso. te Corsi: da un inizio tan- E’ una squadra molto for-

te che darà filo da torcere a molte formazioni». La società predica calma ripetendo che il vero obiettivo è la salvezza: è d’accordo? «Gli obiettivi veri della squadra li conoscono solo la società e lo spogliatoio ma personalmente, io che ho visto tutte le gare dell’Empoli quest’anno, ogni sabato mi stupisco del gran lavoro che fa questa squadra; non finisce mai di incantare. Il consiglio è quello di guardare giornata dopo giornata ma credo proprio che l’Empoli resterà attaccato al treno delle prime fino all’ultimo». Il sogno dei play-off è dunque possibile? «Assolutamente sì, la squadra ci deve credere fino all’ultimo; può tranquillamente farcela». Qual è il giocatore che l’ha sin qui stupita maggiormente? «Sicuramente della “vec-

chia guardia’’ devo dire Maccarone e Tavano che sono due attaccanti di grande livello che si cercano e si trovano a memoria. Per me sono anche due grandi amici e gli auguro ogni bene». E tra i giovani? «Mi ha stupito molto Pucciarelli in questo avvio di stagione, perché si sta man mano guadagnando sempre più spazio in squadra ed in queste ultime giornate ha trovato anche più di una volta il gol». Chi è il giovane più pronto per il salto di qualità tra i grandi? «L’anno scorsoi fu Saponara, per questa stagione dico già Elseid Hysaj, un terzino classe ‘94 di sicuro affidamento che dopo le 20 presenze nella passata stagione oggi è diventato un titolare fisso e un vero e proprio punto di riferimento nella sua Nazionale».

Maurizio Sarri, tecnico dell'Empoli. L'obiettivo è quello di avvicinare il più possibile la zona promozione in Serie A.

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Podio in seconda fascia e quarto piazzamento in prima fascia

GINNASTICA di Maria Consiglia grieCo

omenica tutta al maschile per il Centro Ginnastica Firenze. Il weekend appena passato aveva in programma un unico appuntamento, l’apertura del Torneo regionale allievi under 15 di artistica maschile, appunto. Ad organizzare la prima prova del campionato 2013 la società Etruria di Prato, che nella mattinata di domenica 20 ottobre ha ospitato gli atleti provenienti da tutta la Toscana. La società di Sorgane si presenta a ranghi ridotti, a causa delle assenze di Andrea Curia, infortunato, e di Marco Silei, reduce da un periodo di indisposizione e dunque non ancora al meglio della forma, menJacopo Gaito e Edoardo Lompi

ARGENTO PER GAITO, LOMPI SFIORA IL PODIO

Ottimo esordio regionale domenica a Prato per gli allievi under 15 del CG Firenze tre bisognerà attendere la seconda prova del torneo per assistere all’esordio di Gabriele Sollai e Duccio Abate, che stanno ultimando la preparazione. Pochi ma buoni, come si suol dire, perché la gara di Edoardo Lompi in prima fascia (classe 2003) vale un ottimo quarto posto – venticinque i partecipanti – oltre al primo

piazzamento al volteggio e il secondo al corpo libero; doppio argento, invece, per Jacopo Gaito (2001), che in seconda fascia si aggiudica il secondo posto in classifica assoluta e quello nella specialità del corpo libero, ed in più porta a casa il terzo punteggio alle parallele pari. Un avvio più che positivo per gli atleti allenati da

Andrea Paoli e Matteo Alterini, in una gara disputata su quattro delle sei specialità canoniche della ginnastica artistica maschile: volteggio, corpo libero, sbarra, parallele pari, a cui si aggiungeranno – in caso di qualificazione alla finale nazionale – il fungo (propedeutico al cavallo con maniglie) e

gli anelli. E allora a maggior ragione val la pena di fare un grosso in bocca al lupo ai ginnasti fiorentini per il

Jacopo Gaito sul podio

Edoardo Lompi quarto classificato

I ginnasti del CGF con i tecnici Andrea Paoli e Matteo Alterini

prossimo appuntamento, il 10 novembre a Livorno, con la seconda ed ultima prova della fase regionale.

Il Brivido Sportivo - Mercoledì 23 Ottobre 2013

MIDLAND

NEW SEASON: Aut. Alfieri e Sanitario Feminino

DAVANTI A TUTTI

di MARCO CICALI

i è concluso il primo torneo stagionale, il New Season. L’Autocarrozzeria Alfieri nel C5 e il Sanitario Feminino nel C7 si sono portati a casa i primi trofei bat-

tendo nelle finali, rispettivamente, i Puka e il Pipela FC. Nella finalissima del Palanovoli partono bene i ragazzi in maglia brasiliana che non soffrono la qualità dei Puka e vanno avanti per 2 a 0 grazie alla doppietta di

AUTOCARROZZERIA ALFIERI

SANITARIO FEMININO

Cosenza. A pochi minuti dal termine sembra riaccendere la speranza il centro di Kuqi A. per i pluricampioni del girone Italia, ma subito ci pensa Abdeloihab a rendere inutile lo sforzo dei Puka. Risultato finale: 3 a 1 per l’Autocarrozzeria Alfieri che si propone come prima contendente dei Back in Black per la vittoria

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finale del girone Danimarca. Oltre al primo posto soddisfazioni personali anche per Mgarn A. che vince il titolo di capocannoniere e per Parascandolo G., portiere degli Alfieri, che vince la miglior difesa. Nella finale per il terzo e quarto posto vittoria per 2 a 1 del Koori Sushi Poggibonsi sui Capezzoli e Cavalli

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in una gara equilibrata fino alla fine, giocata a viso aperto da entrambe le squadre, seppur con gli uomini contati (5 per parte). A segno per il Koori Sushi vanno Masieri e Bellini, mentre per i C&C Dragoni. Sanitario e Pipela non si sono risparmiate nella finale del C7. Gara a fasi alterne, con un

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primo tempo di marca giallorossa chiuso avanti grazie al potente mancino di Ceccarelli. Nel secondo tempo esce allo scoperto il Sanitario Feminino che recupera lo svantaggio e sorpassa gli avversari con due reti, una di Morganti e una di Mori. Il Pipela prova a riagguantare il pareggio ma, prima è la traversa a dire di no, poi è il terzo goal degli avversari su punizione deviata di Mammoli a rendere vano ogni tentativo di rimonta. Al termine dei 60 minuti è festa per il Sanitario che, in aggiunta al primo posto, porta a casa le coppe di miglior difesa e di capocannoniere con Mori A. La finalina per la terza e quarta posizione tra Campone Utd e Steaua finisce ai rigori, dopo il 2 a 2 dei tempi regolamentari. A referto vanno per gli amaranto Santorelli F. e Biagiotti, per la Steaua Enache e Hotea. Dal dischetto si impone la Steaua per 11 a 10.

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Il Brivido Sportivo - Mercoledì 23 Ottobre 2013

I tornei precampionato c5 e c7 AL VIA LA FASE FINALE

calcio toscana

di STETO LA VALONA

i è conclusa la settimana scorsa la Fase eliminatoria dei Tornei Pre-Campionato C5 e C7, e d’ora in avanti le squadre non potranno più permettersi passi falsi se vorranno cercare di portare a casa gli ambìti trofei.

COSMOS ALL STARS

Pre-Campionato C7

Pre-Campionato C5 maschile

Chiudono in testa i propri raggruppamenti FC Devastanti (detentori in carica del Torneo), GS Tedalda, AC Giglio C5, Final Blow (finalisti della passata edizione), Cosmos All Stars FC e Real Cerveza: queste ultime tre formazioni hanno vinto tutte le gare disputate, ma adesso comincia un “nuovo torneo”. FC Devastanti e Final Blow sono le super favorite per la vittoria finale, mentre le principali antagoniste potrebbero essere Twentisix (rivelazione del gruppo B), AB Ceres (che si è sempre ben comportata nelle ultime stagioni), St. Donato Park Rangers (SPR) e Cosmos All Stars FC (vincitrici dei propri campionati nella passata stagione). Un ruolo importante giocherà pure la tenuta atletica delle squadre, dal momento che in soli 11 giorni è previsto un tour de force di 4 partite che porterà all’assegnazione del titolo. Di seguito ecco gli abbinamenti delle gare degli ottavi di finale della Fase Finale A.

Gara 1

FC DEVASTANTI

ATLETICO RAGNAIA

Gara 2

COSMOS ALL STARS FC

PANZER 8

Gara 3

GS TEDALDA

PEPITO TEAM

Gara 4

TEAM STATUTO

TWENTISIX

Gara 5

FINAL BLOW

PES UNITED

Gara 6

REAL CERVEZA

CLUB 70

Gara 7

ST. DONATO PARK RANGERS (SPR)

CORTE DEI CONTI

Gara 8

AC GIGLIO C5

AB CERES

Grande equilibrio nel calcio a 7 dove nessuna squadra ha terminato la Fase eliminatoria a punteggio pieno: in ben due gironi (A e C) la prima e la seconda classificata hanno concluso con gli stessi punti, mentre nel gruppo B l’Aperitivo La Coruna ha preceduto di una sola lunghezza ben due formazioni. Più difficile fare pronostici in un torneo che - con le gare ad eliminazione diretta che cominceranno dai quarti di finale - è davvero incerto. Il blasone del FC Breccia permette alla formazione di Daniele Collina di ricoprire il ruolo di favorita per la vittoria, ma sono in molti ad ambire al prestigioso torneo: Real Marrakech (che ha già fermato sul pari il FC Breccia), L.A. Valona (vincitrice degli ultimi due campionati) e Blues (vincitori del loro campionato la scorsa stagione) solo per fare alcuni nomi. Insomma, le gare dei quarti di finale - dei quali di seguito pubblichiamo gli accoppiamenti - saranno delle vere e proprie battaglie.

Gara 1

FC BRECCIA

MILF FC

Gara 2

APERITIVO LA CORUNA

BLUES

Gara 3

AC DJIGLIO

L.A. VALONA

Gara 4

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Segue dalla prima La storia di Giuseppe (che bel nome biblico, per tanto tempo il nome di tutti i papà), Rossi (il cognome di tanti italiani) detto Pepito per la sua fantastica avventura spagnola, è una storia d’altri tempi. Tempi sicuramente migliori di questi, nella vita e sui campi di calcio. Un ragazzo che tutti vorrebbero avere come figlio, come fratello, ma anche come fidanzato della propria figlia. Pepito sorrisi e pensieri, gol e voglia di vivere. A Firenze ce ne sono stati di ragazzi così, fantastici, pensiamo a Giancarlo Antognoni, pure lui bersagliato dalla sfortuna e altrettanto riempito dall’amore della gente. Un amore che lo ha seguito per sempre. Ecco, a Giuseppe auguriamo di poter un giorno dire: l’amore di Firenze è stato il mio...primo scudetto. Il primo, quello del cuore, ma a noi auguriamo che Pepito ci porti il secondo scudetto (che poi sarebbe il terzo della storia), quello che purtroppo neppure Antognoni è riuscito a regalare alla città, complici in giustizie ancor oggi inaccettabili. A Giuseppe raccomandiamo di non cambiare mai, di restare il fantastico ragazzo che stiamo imparando a conoscere, a Pepito diciamo che un nostro vecchio slogan, il vecchio slogan del Brivido, Meglio secondi che ladri, lo vorremmo finalmente mandare in pensione sostituendolo con: Pepito e lo scudetto restituito. D’altra parte è stato lui a restituirci la vittoria al Franchi contro i bianconeri, allora sia ancora lui a dare tre gol. Al passato.

Alessandro Rialti

FUORIGIOCO LA REDAZIONE

assano le giornate, continuano i cori razzisti, si moltiplicano le sanzioni di chiusura delle curve, ma sempre con una sospensiva pronta a farsi largo. Le dettagliate relazioni dei Collaboratori della Procura Federale hanno documentato, senza la necessità di ulteriore approfondimento, che nelle circostanze segnalate, gruppi di sostenitori di Milan, Inter, Roma e Torino hanno intonato cori che, sia pure con marginali variazioni, sono con-

QUANDO LE REGOLE VENGONO APPLICATE E LE SANZIONI SOSPESE. notati sia da un’evidente intenzionalità discriminatoria sia da quella rilevante “dimensione e percepibilità”. Per il Torino si è trattato della prima violazione, mentre gli altri tre club sono entrambi al secondo episodio. Il giudice ha ritenuto equo predisporre, nei confronti delle società sopra indicate, la sospensione dell’esecuzione delle sanzioni in considerazione della concreta e continuativa collaborazione fornita alle Forze dell’ordine nella prevenzione delle manifestazioni di violen-

za e di discriminazione. Nessun provvedimento è stato invece assunto a carico di Napoli e Udinese: i cori intonati dalle tifoserie in trasferta devono essere considerati, si legge nel dispositivo, “soltanto” dei beceri insulti, privi di quella specifica connotazione discriminatoria. Per quanto tempo ancora dovremo avere a che fare con situazioni simili? Intanto a Firenze, lo stadio è all’inglese e al massimo... a colorare gli spalti oltre a magliette componibili spuntano parrucche colorate.