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L'Esclusiva

Mercato

Ag. fifa ariatti: “Si possono fare gli affari con la Juventus”

europa del futuro: Fiorentina piu avanti di tutte

A caccia della grande punta. Tutti i papabili

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no cash no party L’editoriale

I Della Valle respingono le avances della Signora e FIRENZE APPLAUDE E GONGOLA ORGOGLIOSA

di Alessandro Rialti

a Signora è indispettita. E con essa Fali Ramadani, il procuratore serbo di origini turche che d’accordo con la socie-

C.G.R.

tà bianconera sta muovendo da tempo i fili della vicenda-Jovetic, senza neppure tramare troppo nell’ombra. La Signora e i vari Agnelli, Elkann, Marotta e via dicendo non sono certo contenti di

aver trovato nei fratelli Della Valle e nella loro Fiorentina un autentico muro di gomma. Chi vuole Jovetic deve sborsare 30 milioni di euro cash, senza contropartite tecniche: questo la Juve e Ramadani

si sono sentiti dire, come un ritornello senza sosta, da Mario Cognigni prima (il presidente esecutivo viola la scorsa settimana è stato incaricato dai proprietari della Fiorentina di ricevere, per pur

cortesia, l’agente di JoJo) e da Daniele Pradè poi (il direttore sportivo, su input dei Della Valle, dovrà gestire d’ora in avanti l’intera

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Il Brivido Sportivo - Mercoledì 29 Maggio 2013

DIRETTORE RESPONSABILE Michela Lanza direttore@brividosportivo.it REDAZIONE redazione@brividosportivo.it CONSULENTE EDITORIALE Alessandro Rialti

appunti di viaggio

di Mario tenerani

iamo dentro al mercato e ci staremo fino all’inizio di settembre. Pradè e Macia hanno un compito difficile, ma di rifinitura. La Fiorentina è già forte, lo dimostrano i 70 punti conquistati in campionato, non manca molto per renderla ancora più competitiva. L’obiettivo dichiarato - Andrea Della Valle è stato chiaro il 21 maggio scorso - per la prossima stagione è il terzo posto, cioè la zona Champions. Sfuggito qualche giorno fa per una questione di centimetri di fischi arbitrali... I viola, però, adesso hanno un vantaggio: sono più avanti

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COLLABORATORI Francesca Bandinelli, Andrea Giannattasio, Michela Lanza, Alessandro Latini, Duccio Magnelli, Tommaso Mattei, Ruben Lopes Pegna, Alessandro Rialti, Mario Tenerani, Giampiero Tosi. FOTO La Presse

CONCORRENZA CHAMPIONS: la Fiorentina più avanti dei rivali

rispetto alle dirette concorrenti Champions o comunque per la parte alta della classifica. E non è poco. La Fiorentina ha un allenatore - e che allenatore - ed una squadra praticamente fatta. C’è chi ha l’organico e non l’allenatore e chi nessuna delle due cose. Insomma, basta guardarsi in giro per capire che la Fiorentina sta meglio dei propri rivali. Partiamo dal Milan: la vicenda Allegri, a prescindere dalla riconferma, non finirà mai. Max continuerà a guidare i rossoneri ma le scorie di questa complicata e imbarazzante storia si faranno sentire. Al primo scricchiolio riemergeranno come prima e forse anche di più. Un

bel freno per il Milan. Poi il resto: i rossoneri hanno un buon organico però, attacco a parte dove Balotelli ed El Shaarawy rappresentano davvero un valore aggiunto, c’è normalità. L’unico che risalta di luce propria è Montolivo: diventerà il capitano del Milan. Gli altri centrocampisti non sono eccezionali e in difesa Galliani e Braida dovranno trovare sul mercato almeno un paio di centrali. In più il Milan, se passerà il preliminare, dovrà vedersela con la Champions: le energie per le campionato in certi momenti della stagione verranno meno e la Fiorentina potrà approfittarne anche perché l’Europa League è

un po’ meno impegnativa. La Roma è alle prese con una delle crisi più profonde della sua storia. Il caos è totale. Totti aspetta il rinnovo e De Rossi ha la valigia in mano, così come Osvaldo. Ma l’aspetto più delicato è l’allenatore: i giallorossi pensavano di avere Allegri in mano e invece si sono ritrovati di nuovo spiazzati. Dopo i disastri Luis Enrique e Zeman, non potranno più sbagliare. La situazione societaria è molto incerta, i tifosi sono in rivolta: insomma, rispetto alla Fiorentina pare un anno luce indietro... La Lazio è galvanizzata dalla vittoria in Coppa Italia: sarà una seria concorrente dei viola per la zona Champions, ma non è chiaro quanto Lotito vorrà investire per rinforzare il telaio. Sarà impegnata in Europa League e rispetto al passato dovrà allargare la rosa, altrimenti resterà penalizzata come già accaduto. L’Inter ha trovato finalmente un allenatore che le dona serenità, ma ha un gruppo sul quale mettere le mani, nonostante le rassicurazioni di Mazzarri. Le 16 sconfitte dell’ultimo campionato lasciano un segno indelebile. Sembra una formazione da rifondare. Moratti ha davanti agli occhi molti problemi da risolvere. Il Napoli partirà ancora per vincere lo scudetto, dopo aver accarezzato il sogno quest’anno. Ma non avrà più Mazzarri e forse neppure Cavani. Partisse il Matador sarebbe

ancora più pesante come assenza. Il nuovo allenatore è Benitez, la cui bravura è fuori discussione anche se la parentesi di tre anni fa all’Inter non è stata felice. Possibile, ma non sicuro, che il Napoli possa andare incontro a qualche criticità. L’Udinese allungherà il contratto di due anni all’eterno Di Natale, ma venderà certamente qualche pezzo pregiato, fedele alla sua miglior tradizione. I friulani sono temibili perché a Udine fanno calcio nel vero senso della parola, ma pronti via (quantomeno a giugno)

la Fiorentina si mostra un gradino sopra. Abbiamo lasciato per ultima la Juventus perché è indiscutibilmente la squadra migliore in Italia: al di là dell’esito del caso Jovetic, i bianconeri paiono avviati ad un’altra cavalcata verso lo scudetto e ad un’avventura impegnativa in Champions. Detto ciò non dovrebbero essere concorrenti dei viola. E se improvvisamente lo diventassero, beh, vorrebbe dire che la Fiorentina è proiettata verso traguardi prestigiosi. Altro che battaglia per il terzo posto...

AQUILANI VOLA IN BRASILE Alla fine Alberto Aquilani ce l’ha fatta e domenica prossima salirà sull’aereo che porterà la Nazionale in Brasile per disputare la Confederations Cup. Il centrocampista della Fiorentina ha convinto Prandelli in extremis ed ha vinto il ballottaggio con Poli, che avrà occasione per rientrare nel giro azzurro in vista del Mondiale. In una manifestazione di questo tipo però, serviva l’esperienza internazionale e la qualità del ‘Principino’. Una notizia non proprio positiva per Montella, che a questo punto dovrà rinunciare a lui nelle prime fasi della preparazione estiva. Un bel riconoscimento, invece, per la società e per lo stesso giocatore, che solo dodici mesi fa hanno deciso di intraprendere un fruttuoso percorso insieme.

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Esclusiva con l’ex capitano viola, oggi diventato agente Fifa, che fa una panoramica sul mercato plaudendo a Pradè e e Macia

L'esclusiva

Ariatti: «Affari con la juve si possono fare ma la Fiorentina fa bene

aD imporre il proprio diktat» di

Alessandro Latini

l mercato della Fiorentina è appena cominciato, ma l’esplosione ci sarà solo nel momento in cui sarà ceduto (se davvero sarà ceduto) Stevan Jovetic. Il montenegrino è in bilico tra la voglia di andare alla Juventus e la ferma posizione della Fiorentina, che per lasciarlo partire pretende 30 milioni di euro cash. Niente contropartite tecniche, Pradè vuole scegliere i calciatori da mettere a disposizione di Montella ed è anche convinto di poter fare un ottimo lavoro con un budget di almeno 25 milioni di euro. Per fare una panoramica generale sul mercato della Fiorentina, il Brivido Sportivo ha intervistato in esclusiva Luca Ariatti, ex capitano viola ma soprattutto neo agente Fifa ed esperto di calciomercato. Jovetic ammicca alla Juventus, la Fiorentina vuole solo soldi cash. Partiamo da qui e dalle nuove critiche di Diego Della Valle a John Elkann. Secondo lei influiranno sulla trattativa? «Ci sono interessi in ballo di ogni tipo, io penso che siano cose che

viaggiano parallelamente. Gli affari si sono sempre fatti e, secondo me, sempre si faranno. I rapporti tra le due società non sono mai stati idilliaci, ma io ho giocato con Angelo Di Livio e nell’anno della serie A arrivarono a Firenze Chiellini, Maresca e Miccoli proprio dalla Juventus. Il mercato, ad un certo punto, procede su livelli più alti e non si ferma a certe scaramucce o rancori. Se alla Fiorentina arriva l’offerta giusta il calciatore va via. Anche se quest’offerta è della Juve». A proposito di offerta, quella formulata dalla Juventus (18 milioni di euro più Marrone, oppure un conguaglio minore con l’inserimento di Quagliarella) è congrua per il valore di Jovetic? «Quando c’è un’operazione in ballo con delle contropartite non si sa mai se la valutazione è congrua oppure no. Marrone oggi ha una valutazione che fra un anno può essere molto più alta, quindi è difficile dire adesso se l’offerta sia giusta. Io credo che la Fiorentina lo voglia cedere a fronte di un pagamento cash e senza contropartita, ma se proprio dovessero inserirne una nell’affare prenderei sicuramente Marrone, che è un ragazzo che ha un valore altissimo in prospettiva. Sarebbe un grande colpo. Quagliarella invece lo lascerei stare, perché ha un ingaggio alto e non è più giovanissimo». Guardiamo oltre, per un attimo facciamo finta che la Fiorentina

abbia già ceduto Jovetic. Giocatori come Mario Gomez, Burak Yilmaz e Alvaro Negredo sono obiettivi possibili per il club viola? «Gomez ed Yilmaz hanno ingaggi fuori portata, giocano in club importanti. Negredo potrebbe essere più accessibile sicuramente. Sono tutti attaccanti forti, specialmente Yilmaz viene da un grande campionato e secondo me sarebbe un colpo pazzesco. Gomez lo conosciamo tutti, ma la vedo molto difficile come operazione. Molto dipenderà dalle richieste di Montella, anche perché se vogliamo trovare una lacuna alla Fiorentina di quest’anno è stata proprio la mancanza di un centravanti al top della forma. Toni ha fatto il possibile, ma ovviamente non è più quello di qualche anno fa». Parallelamente al mercato dei grandi nomi c’è anche quello degli affari a costo zero: Iakovenko, Alonso e Munùa sono colpi da giudicare in che modo? «Sono tutti giocatori che diventano interessanti a parametro zero. Pradè e Macia hanno una conoscenza del mercato veramente globale e riescono a lavorare a fari spenti. Annunciano giocatori senza che nessuno sappia niente, come è successo con Sissoko in inverno, ed è normale che lavorare in questo modo ti dà un grandissimo vantaggio. Questi giocatori non sono di primissima fascia, ma sarà il campo a giudicarli. La Fiorentina sta cercando giocatori titolarissimi e

di completamento della rosa e questi rientrano senz’altro nella seconda categoria». Capitolo Ljajic. Firenze deve temere di perderlo? «La grande incognita, ma allo stesso tempo può essere una garanzia, è che ha lo stesso procuratore di Jovetic. E’ improbabile che la Fiorentina non riesca a sistemarsi con almeno uno dei due. Un procuratore che ha due giocatori di questo livello si dà una priorità nel trasferire Jovetic, poi può pensare al rinnovo di Ljajic, che secondo me ha ancora bisogno di maturare a Firenze. Il prossimo campionato sarà veramente il suo banco di prova. E’ cresciuto molto quest’anno, ma ancora non è ai livelli che potrebbe raggiungere. Il prossimo anno avrà delle responsabilità sulle spalle e questo ci farà capire la vera dimensione del giocatore». Poi c’è il caso Pizarro. Secondo lei cos’è successo? «E’ successo quello che spesso succede quando i protagonisti non hanno le stesse necessità e gli stessi obiettivi. Nella testa di Pizarro non c’è più la Fiorentina ma qualcos’altro. Stiamo parlando di un grande giocatore che ha fatto un ottimo campionato, nel suo ruolo è quasi unico sul mercato. Ha un’età che gli impone di avere la forza di prendere l’ultimo treno importante della carriera se dovesse passare. Non mi meravigliano queste cose, è un normale gioco delle parti perché poi alla fine il giocatore pensa

a quello che è meglio per lui». Da uno che se ne vuole andare ad uno che vorrebbe rimanere. La Fiorentina dovrebbe puntare ancora su Viviano? «Ha fatto un campionato di alti e bassi, ma ha finito bene. Il Palermo ha in carico lui e Sorrentino e quindi uno lo dovrà vendere per forza e quando sei costretto a vendere quello che compra lo fa sempre a condizioni più vantaggiose. Io credo che sia più un discorso tecnico per Viviano. Nella testa di qualcuno c’è Viviano e nella testa di qualcun altro c’è un portiere diverso per la Fiorentina. Conoscendolo so quanto ci tiene a giocare nella squadra viola, ancora non ha dimostrato tutte le sue qualità e vorrebbe farlo. Io un’altra chance gliela darei». Chiudiamo con una cosa più personale. Nelle scorse settimane si è recato nella sede della Fiorentina per parlare con Pradè e Macia. Ci spiega il motivo? «Nella mia nuova veste di agente lavoro sui giovani talenti europei (elementi classe ‘95, ‘96, ‘97) e visto che ho conservato un buon rapporto con la società, dopo averci giocato tre anni, ci sarà un rapporto privilegiato con loro. La Fiorentina ha una persona di fiducia in più nell’ambito del mercato giovanile. Non è una vera e propria collaborazione, diciamo che è un rapporto tra persone che si stimano e speriamo che in futuro possa portare i suoi frutti».

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Il Brivido Sportivo - Mercoledì 29 Maggio 2013

mercato

Viola in movimento anche sul fronte dell'attacco, gli obiettivi sono tutti di spessore

Negredo o Yilmaz?

La Fiorentina ha seminato in attesa di raccogliere di Francesca Bandinelli

e offerte sono state presentate. Adesso si aspetta la risposta. Sì, perché nonostante la Champions sfuggita all’ultimo tuffo, nonostante i mal di pancia e le indecisioni di David Pizarro, la Fiorentina, aspettando di conoscere la destinazione finale di Stevan Jovetic, le sue esche le ha già lanciate. Sono due gli attaccanti cercati con insistenza: Alvaro Negredo (27 anni) del Siviglia e Burak Yilmaz (27) del Galatasaray. Lo spagnolo è tra i preferiti viola. Gli uomini mercato della famiglia Della Valle, consapevoli della volontà del giocatore di trovare una soluzione che gli garantisca la partecipazione alla mas-

sima competizione europea, sono convinti che alla fine il sì possa arrivare. Al Siviglia sono stati offerti circa dodici milioni di euro, ma la trattativa deve ancora entrare nel vivo. Il giocatore, dal canto suo, dopo qualche iniziale incertezza ha fatto arrivare messaggi diretti circa il gradimento della piazza italiana. La garanzia gliel’hanno data, implicitamente, Borja Valero, Gonzalo Rodriguez e Giuseppe Rossi, le vecchie conoscenze della Liga spagnola. APERTURE E CHIUSURE. Si tratta di due centravanti veri, capaci di garantire una valanga di gol (34 quelli realizzati complessivamente da Yilmaz, 27 quelli di marca spagnola) e di fare la differenza in campo: in campionato come nelle Coppe. Chi sarà più rapido a sciogliere le riserve, potrà contare su diversi milioni cash nelle proprie casse (la Fiorentina avrà a disposizio-

ne l’importante disponibilità figlia della cessione di Stevan Jovetic), mentre ai giocatori sarà comunque riservato un trattamento da big sul fronte dell’ingaggio, con un accordo di circa due milioni di euro l’anno, più eventuali premi ad obiettivo raggiunto, sia a livello individuale che di squadra. Yilmaz, dal canto suo, dopo un’iniziale apertura raccontata persino ad un compagno di Nazionale, Sahin, pare essere tornato a calcare il terreno del limbo. La Premier starebbe esercitando un fascino importante, per cui si sarebbe preso del tempo per riflettere. MIRINO SPOSTATO. E Pierre Emerick Aubameyang? Detto che sul francese del Saint Etienne si è scatenato anche il Bayer Leverkusen, il diesse Pradè per il momento aspetta. I viola avevano fatto un’offerta ben precisa al giocatore: la titubanza dimostrata, in qual-

che modo, ha infastidito oltremisura tutti. Pure le parole dei giorni scorsi, attraverso cui il giocatore ha ammesso di essere affascinato anche dall’ipotesi di un ritorno al Milan non hanno fatto bella impressione. Chi vuole la Fiorentina, del resto, deve dimostrare anche di saper cogliere l’attimo. Adesso le parti si sono invertite: sarà il giocatore a dover avere pazienza, perché le priorità della famiglia Tod’s sembrano essersi spostate su altri obiettivi. OSTACOLO INGAGGIO. Per Mario Gomez, invece, detto che il principale ostacolo è sempre stato quello dell’ingaggio, pare forte l’interesse del Napoli. Dalla Germania, nelle scorse ore, hanno dato l’affare praticamente per concluso, ma nella realtà dei fatti restano ancora zone d’ombra. La Fiorentina aspetta. Il momento giusto e i trenta milioni derivanti dalla cessione di Jovetic.

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Per ogni uscita un nuovo inserimento: Pradè e Macia vogliono dare a Montella la squadra migliore

MERCATO

Fiorentina in fermento:

se Pizarro va via deve finanziare il suo erede

di Francesca Bandinelli

er ogni uscita un nuovo inserimento. La Fiorentina non ha intenzione di restare a guardare. C’è la voglia di continuare ad essere protagonisti in campionato, sferrando l’assalto alla prossima edizione della Champions League, oltre al sogno di diventare la rivelazione di una Europa League che potrebbe diventare il prossimo obiettivo viola. Vincenzo Montella, tecnico della Fiorentina, ha voglia di vincere: Pradè e Macià stanno lavorando per mettergli a disposizione la mi-

glior squadra possibile. A prescindere da quella che sarà poi la risoluzione del caso Jovetic. Le soluzioni sono già state tutte pianificate: bisogna solo entrare nella fase operativa. A cominciare dalla porta. RIVOLUZIONE TRA I PALI - Dopo Munua, portiere del Levante nelle prossime ore verrà ufficializzato in viola (si è dovuto aspettare la fine del campionato spagnolo, sabato scorso, per rendere effettiva l’operazione), alla fine potrebbe arrivare anche Michael Agazzi. Il portiere del Cagliari nelle ultime ore avrebbe sorpassato

tutti, da Costel Pantilimon del City fino a Stephane Ruffier del Saint Etienne. ll giocatore, il cui contratto con il club sardo scade tra un anno, è stato seguito da vicinissimo: il fatto che ai rossoblù piaccia parecchio Neto, che nella stagione appena conclusa per un periodo ha sostituito (per scelta tecnica) Emiliano Viviano potrebbe dare la scossa definitiva all’operazione. Già, perché intanto il brasiliano Neto, argento olimpico, vuole giocare: il sogno di provare a convincere Felipe Scolari a convocarlo nella rosa di coloro che prenderanno parte al Mondiale casalingo è un richiamo troppo forte per lui. Ha rifiutato diverse soluzioni estere: sulla volontà di insistere con il campionato italiano, lui, non ha mai avuto dubbi. Cellino non è rimasto indifferente alle gare giocate con la maglia da titolare dal sudamericano e l’idea di tentare uno scambio, unitamente ad un conguaglio economico, lo stuzzica sempre di più. TRA DIFESA E CENTROCAMPO - In difesa verrà riscattato Tomovic dal Genoa, mentre è stato ufficialmente tolto dal mercato l’argentino Facundo Roncaglia. A meno che, come

All’antico Vinaio presenta

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accaduto lo scorso gennaio, non arrivi un’offerta plurimilionaria (di quelle che meritano attenzione, dunque), l’ex Boca Juniors non sarà ceduto. Nel mezzo, invece c’è da capire quello che accadrà di David Pizarro. Le parole dello zio, a dire il vero, non lasciano adito a molte speranze. Pare che il cileno voglia tornare al Manchester City per trovare Manuel Pellegrini, avrebbe già scelto persino il numero di maglia (il 10 anziché il 7): la Fiorentina, però, ha dettato le regole. Per assicurarselo, i citizens dovranno tirare fuori tra i cinque e i sei milioni. La

società viola non farà come la Roma che la scorsa estate lo ha liberato a zero euro: se il Pek se ne andrà dovrà comunque finanziare l’arrivo del suo erede. TITOLI DI CODA - Gli addii sono stati quelli attesi, di quei giocatori che nell’arco della stagione non sono riusciti a lasciare il segno. E’ partito l’argentino Llama, così come il francese Momo Sissoko, uno che non è stato capace di inserirsi alla perfezione nel gioco viola. La delusione più grande, però, è stata quella di Mounir El Hamdaoui, l’attaccante marocchino arrivato dall’Olanda. Paradossalmente

ha fatto meglio Larrondo, arrivato a gennaio e i cui gol hanno significato punti importantissimi in chiave classifica. In tutto ciò, c’è da capire quello che sarà il futuro di Stevan Jovetic, uno che la società viola non vorrebbe mai vendere, ma che la prossima stagione potrebbe non fare più parte della rosa della Fiorentina. L’addio che, forse, ha fatto più rumore è quello di Luca Toni, 8 gol alla sua seconda esperienza in maglia viola. La società non gli ha rinnovato il contratto, il suo futuro è ancora un’incognita. Di certo, l’amore della città gli resterà sempre dentro.

JOAQUIN-FIORENTINA: un matrimonio che s’ha da fare In attesa di conoscere il nome della grande punta che sbarcherà a Firenze, il futuro di Pizarro e gli altri nomi del mercato (in entrata e in uscita) dei viola, sta per arrivare l’esterno del Malaga, Joaquin Sanchez Rodriguez. Il calciatore spagnolo ha giocato proprio sabato scorso la sua ultima partita con la maglia del team iberico, a Barcellona contro i campioni di Spagna. Nonostante la sconfitta per 4-1, il numero 7 del Malaga ha disputato un’ottima gara (il migliore dei suoi), cambiando spesso posizione da destra a sinistra e viceversa, inserendosi costantemente in area di rigore, mettendo sempre lo zampino nelle azioni più pericolose della propria squadra e offrendo l’assist per il gol della bandiera di Morales. Insomma, la Fiorentina sta per assicurarsi un uomo che, nonostante i suoi 31 anni, vanta grandi doti tecniche oltre ad un’esperienza internazionale importante e per certi aspetti invidiabile. Dal ritiro catalano, lo stesso giocatore, da noi avvicinato, ha lasciato intendere di essere felice della possibilità di approdare in maglia viola. Un matrimonio che s’ha da fare. M.L.

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Intervista al sindaco della nota località della Val di Fassa che ospiterà ancora i viola per il ritiro estivo

L'esclusiva di tommaso mattei

arà ancora una volta il Trentino a dare il via alla nuova stagione della Fiorentina. Il colore dell’estate in Val di Fassa sarà decisamente il viola e Moena come lo scorso anno ospiterà la Fiorentina per il tradizionale ritiro estivo pre-campionato. Gran parte della preparazione verrà eseguita infatti proprio fra le montagne più belle del mondo visto che la durata sarà di 3 settimane, dal 16 luglio fino all’8 agosto. La Fiorentina aprirà così la stagione 2013-2014, con l’allenatore Vincenzo Montella pronto a salutare i tanti tifosi e gli ospiti della Val di Fassa che potranno anche assistere agli allenamenti ed alle partite amichevoli organizzate con le società sportive locali. La Val di Fassa ospiterà anche le prime partite stagionali di Borja Valero e compagni. La Fiorentina, dunque, ha scelto la strada della continuità. Dopo l’ottima esperienza dell’anno scorso, il club viola ha rinnovato con APT Val di Fassa e Trentino Marketing l’accordo per l’organizzazione del ritiro precampionato: sarà il modo migliore per prepararsi al meglio in vista dei preliminari di Europa League in programma il 22 e il 29 agosto. Il centro sportivo Cesare Benatti, che ospiterà gli allenamenti e le prime amichevoli viola come nell’estate del 2012, per l’occasione sarà rimesso a nuovo: saranno costruiti nuovi spogliatoi, una tribuna coperta e una sala stampa più ampia, per una spesa complessiva di circa 500.000 euro. Il soggiorno di Moena non si limiterà agli esercizi sul campo. Durante il ritiro i ragazzi di Montella presenzieranno a molti eventi: i tifosi che decideran-

MOENA E LA FIORENTINA, un matrimonio che promette di durare a lungo

no di passare qualche settimana in Val di Fassa avranno così l’opportunità di salutare i propri beniamini che anche in questa occasione alloggeranno nell’Hotel Dolomiti. Il Brivido Sportivo ne parla con il sindaco di Moena, Riccardo Franceschetti. Sindaco, la Fiorentina dunque torna a Moena. «C’è grande soddisfazione da parte nostra perché dopo lo scorso anno non volevamo fare una tantum, volevamo dare continuità ad un progetto insieme alla Fiorentina. I viola hanno fatto una gran bella stagione, peccato per la Champions sfumata all’ultimo, ma siamo sicuri che ci sono tutte le premesse per passare insieme un periodo molto interessante. Abbiamo fatto un accordo con la Fiorentina anche per il prossimo anno, e se c’è soddisfazione reciproca vorremo proseguire a lungo questo matrimonio. Con la Sampdoria, del resto, come già sapete, siamo andati avanti per 10 anni». Ci sono delle novità in vista? «La novità più grossa riguarda il campo di allenamento dove stiamo facendo dei lavori per rendere più confortevoli gli spogliatoi e i magazzini. Inoltre sarà ampliata la sala stampa che farà un netto salto in avanti per comodità e funzionalità. Inoltre vi annuncio che accanto al campo di al-

lenamento ci sarà un grosso e interessante expo per rendere sempre più piacevole il soggiorno dei tifosi». Un turismo, quello di Moena, che riesce o meno a beneficiare della presenza della Fiorentina? «D’estate Moena rimane un punto di interesse anche per chi non è tifoso. Certo è che avere la Fiorentina in ritiro aiuta e non poco il flusso turistico essendo un’attrattiva per tutti, che attira tifosi viola ma anche di altre squadre e magari anche i curiosi che non seguono il calcio. Inoltre la Fiorentina aiuta il nostro rapporto con il turismo toscano. La Toscana è da sempre un nostro punto di riferimento e con la squadra di Montella qua da noi è tutto più facile». Ci sono già previsioni di presenze? «Questo dobbiamo vederlo alla fine. Siamo sicuri, però, che dopo questa splendida stagione della squadra le presenze aumenteranno rispetto allo scorso anno. Già durante l’estate passata appena arrivarono il presidente Andrea Della Valle e i primi acquisti notammo una netta crescita, quindi adesso è facile credere che l’entusiasmo giocherà un ruolo fondamentale. Una cosa la posso dire: ad oggi fra prenotazioni e preventivi siamo nettamente avanti rispetto al 2012».

Lunedì prende il via la Campagna Abbonamenti

Ci si può abbonare anche senza Tessera del Tifoso La Fiorentina ha presentato la Campagna Abbonamenti per la stagione 2013/2014. Il via ci sarà lunedì 10 giugno alle ore 10. Gli abbonati dello scorso anno avranno la possibilità di confermare il proprio posto al Franchi fino all'8 luglio. Dal 10 al 22 luglio, inoltre, ci sarà il Viola Time, che darà la possibilità a tutti i tifosi di sottoscrivere l'abbonamento, sfruttando uno sconto del 13% in tutti i settori dello stadio. Dal 24 luglio al 14 agosto, invece, ci sarà la vendita libera a prezzi interi. Tranne il Parterre di Tribuna, che vedrà l'abbattimento delle barriere nel corso dell'estate, tutti i settori vedranno confermati i loro prezzi rispetto allo scorso anno. Novità di questa stagione: i vecchi abbonati potranno spostarsi di posto e settore anche durante la prelazione a loro riservata. Non sarà più obbligatorio rinnovare solo il proprio posto. Sono previste tariffe agevolate per studenti, under 18 ed under 14 e sarà possibile, inoltre, sottoscrivere l'abbonamento Insieme per famiglie e gruppi di amici. Infine l'aspetto che ha riscontrato il maggior favore dei tifosi. Da questa stagione non sarà più obbligatorio sottoscrivere la Tessera del Tifoso per abbonarsi. La Fiorentina metterà a disposizione degli abbonati una sorta di fidelity card, che permetterà anche di andare in trasferta. A.L.

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Sotto la gestione dei fratelli Della Valle la squadra viola ha cambiato, dal 2002 a oggi, sei località

storia del ritiro

FIORENTINA D’ESTATE, storia di 10 anni di ritiri tra Toscana e Dolomiti

di RUBEN LOPES PEGNA

iancastagnaio, Vigo di Fassa, Folgaria, Castelrotto, Cortina d’Ampezzo e Moena. Sono le sei località di montagna scelte per il ritiro estivo dalla Fiorentina da quando nell’agosto del 2002 la famiglia Della Valle ha acquistato la società. Quell’anno non ci fu tempo neppure per il ritiro, visto che a metà agosto praticamente non c’era neanche la squadra per affrontare il campionato di C2. Dalla stagione successiva, invece, il club viola ha spesso cambiato luogo per svolgere le prime fasi della preparazione, quelle più importanti. In diverse occasioni, comun-

que, sono state effettuate senza la squadra titolare al completo, dal momento che il mercato va avanti fino al 31 agosto. Intanto, per il secondo anno consecutivo la Fiorentina andrà a Moena, sulle Dolomiti, dove dodici mesi fa sono state gettate le basi per la splendida cavalcata in campionato. PIANCASTAGNAIO. La cittadina sulle pendici dell’Amiata ospitò a luglio del 2003 la formazione di Alberto Cavasin, che avrebbe dovuto affrontare il campionato di C1. Il 20 agosto la Fiorentina fu, però, ripescata in serie B e la squadra praticamente rivoluzionata. Alla fine la formazione gigliata conquistò la promozione in serie

A dopo gli spareggi con il Perugia. Di quell’estate a Piancastagnaio, la prima e l’ultima in Toscana nella prima fase del ritiro (nella seconda i viola sono stati a Reggello e a San Piero a Sieve) sotto la gestione Della Valle si ricordano le reti di Graffiedi e Soncin nelle prime amichevoli e una batosta con il modesto Liteks Lovech per 5-2. VIGO DI FASSA. Nella cittadina, non lontana da Moena, la Fiorentina svolse la preparazione nell’estate del 2004, subito dopo la promozione in serie A. C’era Mondonico a guidare il gruppo nel quale spiccavano tre giocatori arrivati dalla Juventus in comproprietà: Enzo Maresca, Giorgio Chiellini e Fabrizio Miccoli, diventato in breve uno degli idoli dei tifosi viola. In ritiro a fine luglio arrivò anche Portillo, in prestito dal Real Madrid. Ma lo spagnolo alla fine deluse alquanto così come la Fiorentina che con Zoff in panchina (terzo allenatore dopo Mondonico e Sergio Buso) si salvò solo all’ultima giornata per la miglior classifica avulsa nei confronti del Parma e del Bologna.

FOLGARIA. Fu questa la località scelta dalla società come sede del ritiro precampionato nei primi due anni dell’era Prandelli, nel 2005 e nel 2006. Fu qui che a luglio del 2005 i tifosi viola cominciarono ad apprezzare l’attuale capitano, Manuel Pasqual, appena acquistato dall’Arezzo. Durante il ritiro arrivò anche Luca Toni, il vero colpo del mercato di Corvino. Prandelli cominciò le prime verifiche per la squadra che in campionato si sarebbe classificata quarta, conquistando l’accesso ai preliminari di Champions League. Ma poi il ciclone Calciopoli (14 luglio 2006) vanificò tutto e la Fiorentina in primo grado fu addirittura retrocessa in serie B. Grande gioia ci fu così nel ritiro di Folgaria undici giorni più tardi, alle dieci di sera, quando in secondo grado la squadra viola fu riammessa in serie A, sia pure con una penalizzazione di 19 punti, poi ridotta a 15. In quella stagione la formazione di Prandelli arrivò quinta ed entrò in Coppa Uefa. Senza l’handicap si sarebbe piazzata addirittura al terzo posto.

CASTELROTTO. La località sull’Alpe di Siusi, scelta come sede del ritiro nel 2007 e nel 2008, può essere considerata una sorta di portafortuna. In entrambe le stagioni la Fiorentina di Prandelli si classificò quarta e centrò il traguardo della qualificazione ai preliminari di Champions League (tutte e due le volte la squadra si classificò poi per la fase a gironi). Nel 2007 giunsero, tra gli altri, Semioli e Bobo Vieri, quest’ultimo come riserva di Pazzini al primo e unico (a Firenze) campionato da titolare. Nel 2008, invece, sull’Alpe di Siusi arrivò l’importante offerta - poi respinta al mittente per il no di Prandelli - della Roma per Adrian Mutu. E fu qui che Stevan Jovetic giocò le sue prime partite con la maglia viola. CORTINA. La perla delle Dolomiti non ha mai portato fortuna alla Fiorentina. Fu scelta per la preparazione precampionato in tre occasioni: nel 2009, nel 2010 e nel 2011. E in queste tre stagioni la squadra viola non si classificò mai per l’Europa. Nel 2009, con Prandelli in panchina, si piazzò undicesima, raggiungendo comun-

que gli ottavi di finali di Champions League e le semifinali in Coppa Italia. Nel 2010, sotto la guida tecnica di Sinisa Mihajlovic, migliorò di poco il suo piazzamento finale, arrivando al nono posto. L’anno dopo, ancora con Mihajlovic, sostituito prima da Delio Rossi e poi da Vincenzo Guerini, lottò addirittura per non retrocedere in serie B. E ottenne la salvezza solo alla penultima giornata, vincendo a Lecce con un gol di Alessio Cerci. Il piazzamento finale fu un modesto tredicesimo posto. MOENA. E’ qui che Montella ha iniziato la sua avventura con la Fiorentina, ottenendo lo splendido quarto posto che vale l’Europa League. Quel piazzamento, invece, prima del declassamento dell’Italia nel ranking Uefa, valeva i preliminari di Champions come ai tempi di Prandelli. Sulle Dolomiti l’Aeroplanino cercherà dal prossimo mese di formare una squadra in grado di fare ancora meglio che nell’ultima stagione. Non sarà facile. Ma l’augurio è che Moena possa cominciare ad essere una sorta di portafortuna come Castelrotto.

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oerannoi, o chi ci farà passa’ l’estate senza vede’ gioha’ la viola? I’nonno gli è belle ‘n crisi d’astinenza, tanto che l’altro giorno e gli ha visto anche Italia-San Marino! Miha per artro, ma un po’ di viola e c’era, e tornava ‘n azzurro Aquila della notte che gli ha fatto anche go’! Ora se i’Pranda e lo rimandaa a casa pe’ portassi dreo Poli e m'avrebbe fatto ‘ncattivire a bestia, e

gni s’è dao anche la cittadinanza! Un c’è la viola e un si dice che bischerate, ma venendo a i’ serio, mentre i’pallone gli è fermo i’nostro duo de’ miraholi, i Madè, e girano a mille. E n’hanno belle presi tre, tutti pe’ la panca o quasi, ma boni. Poi e gli hanno anche quasi preso Giovacchino che gli era bono a bestia e che ancora un ni scherza miha. ‘Nsomma e siam partii bene ma l’importante l’è un fermassi. Ma, e sordi? Se un si fa i’grande sacrificio gli è difficile troalli, ma questo grande sacrificio o che dee esse’ doppio? Non solo vendilo jo-jo ma vendilo a lei, alla madama, a qui’guercio

che ci ha belle fatto delle proposte ‘ndecenti. “O che tiri ‘ndo tu guardi o ‘ndo tu miri” e dicea quello che tenea fermo i’vitello a i’mattatoio. “’Ndo guardo” “allora aspetta che vo a i’posto di’ vitello!”. Quello con l’ascia e gli era Marotta che chissà ‘ndo volea tirare a offricci tre spiccioli, i Quaglia e Marrone pe’ Jo-Jo. Di marroni qui a Vicchio e se ne troa a sportate o grullo, e di Jo-Jo e ce n’è uno solo, se un tu n’ha’ e mezzi e un ci fare ‘ngrullire e perde’ tempo, vai vai, va’ a gioha’ su un artr’uscio. Di già dopo lo scherzetto di’ Berbatoffe e ci vole un be’ coraggio pe’ fassi riedere. ‘Nfatti e un vien

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miha, e manda i’ persiano a fa’ l’ambascie e a piglia’ di bischero. Jo-Jo e un ti preoccupare se nessuno e trova que’ trenta milioni e tu rimarra’ qui, o che ci sta’ male? Paga bona e sicura, e siamo un po’ rompicoglioni, ma quando e si vo’ bene e si vo’ bene. Ce ne volessero a noi come noi e si vole a quegli artri! O ‘ndo tu sta’ meglio che qui? A Torino e ci fa un freddo birbo e poi e fanno venire i’giramento a guardalli. E c’è di peggio che ave’ 23 anni e guadagna’ quanto una ventina di super dirigenti d’azienda messi ‘nsieme e pe’ giohare a i’ carcio, non pe’ anda’ ‘n miniera! ‘N arto e cori e Forza Violaaaaaaaaaaaaaa!

Il pungiglione

LA PUNCICATA D’ORO STAVOLTA è TUTTA PER IL SIGNOR MAROTTA

on c’è dubbi su chi vince questa settimana la puncicata d’oro. Marotta, direttore sportivo della Juventus, con le sue dichiarazioni di sabato a Skysport, ha battuto tutti per distacco e sarà la prossima vittima dei pungiglioni roventi delle nostre api mugellane. Ma come si fa a far finta di cascar dal pero

così signor Marotta? “Jovetic è sul mercato? Allora vuole dire che vogliono venderlo. E’ presto, abbiamo fatto dei sondaggi, ma non con la Fiorentina. Trenta milioni cash? Ognuno ha il diritto di fare le proprie valutazioni, ma noi abbiamo dei parametri”. Chi le ha detto che Jovetic è sul mercato? Il suo procuratore col quale lei parla, infrangendo ogni regolamento, ed al quale offre mari e monti da tempo? Ha fatto dei sondaggi con lui immagino perché con la Fiorentina, che ha un contratto in vigore col giocatore fino al 2016, non ci risulta lei ci abbia mai parlato. Siccome invece con Ramadani lei ci ha parlato a lungo dovrebbe averla informata che

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in realtà Jovetic non è affatto sul mercato ma che c’è un “gentlemen agreement” o clausola rescissoria o chiamatela come vi pare che praticamente sollecita la Fiorentina a lasciarlo andare se si presenta qualcuno con un’offerta di almeno 30 milioni cash e, ovviamente, se lui vuole andare. Non si tratta quindi di nessuna valutazione o offerta di vendita, ma di una cifra pattuita in occasione del rinnovo tra giocatore e società, come succede spesso in simili frangenti. La Fiorentina non ha né necessità, né volontà di vendere, può darsi ce l’abbia il giocatore di essere venduto, ma, in quel caso, quanto è stato pattuito è noto, ed è inutile girarci d’intorno

o far finta di non capire. I giocatori della Juventus non interessano, di sicuro non interessano alle cifre indicate da lei, se qualcuno interessasse dovrebbe essere oggetto di contrattazione a parte, indipendente. Per Jovetic ci vogliono trenta milioni, cash, e poche chiacchiere, se è interessato li trovi, vendendo i giocatori ai valori dei vostri parametri non dovrebbe essere nemmeno difficile, e poi torni con intenzioni più serie. Per averci di nuovo quasi offeso con le ridicole offerte fatte portare da Ramadani, le api sfoderano i loro pungiglioni e partono in missione punitiva.

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AZZURRI AD UN PASSO DAL SOGNO:

a festeggiare sono i labronici, MA CHE STAGIONE PER I RAGAZZI DI SARRI! di Andrea Giannattasio

olo tanti applausi ed un pizzico di rammarico per non aver sfruttato al meglio il match casalingo di mercoledì scorso contro il Livorno. È questo il sentimento che si respira in questi giorni ad Empoli, una città che anche in questa stagione - nonostante le incredibili difficoltà incontrate ad inizio anno - è riuscita a sognare e a toccare con un dito il prestigioso traguardo della serie A. Non è bastato un pubblico immenso accorso festoso come non mai al match del Castellani contro il Livorno (oltre 10.000 i paganti, che hanno sostenuto gli azzurri dal 1’ al 90’); non è bastata nemmeno la 22ª perla stagionale di Ciccio Tavano, che al 20’ del primo tempo di mercoledì scorso aveva fatto esplodere tutto lo stadio per un gol che avrebbe potuto significare il tripudio. Troppa la sfortuna degli azzurri, che non hanno saputo sfruttare

alcune clamorose occasioni nella gara dell’andata play-off e che nella sfida di ritorno hanno sfiorato un clamoroso vantaggio con Maccarone, servito splendidamente dal solito Tavano. Troppa (e per certi aspetti anche superiore rispetto a quella dei ragazzi di Sarri) la voglia di riconquistare il massimo palcoscenico calcistico italiano da parte del Livorno, ancora scottato per il mancato approdo in A durante la regular-season e catapultato tra le grandi da una cannonata di Duncan, che al Castellani non ha lasciato scampo a Bassi, e da un preciso colpo di testa Paulinho, che domenica al 32’ ha fatto impazzire l’Ardenza. Il rammarico per l’Empoli c’è è resterà per un bel po’, difficile negarlo: sfiorare la A per un pelo e per di più soccombere in un sentitissimo derby dai mille significati fa molto male, ma la doppia sfida coi labronici non cancella di certo l’ottima (anzi ec-

cezionale) stagione degli azzurri, arrivati ad uno storico quarto posto dopo aver sperimentato il difficile ruolo di fanalino

di coda della cadetteria dopo le prime giornate di campionato. Sul campo vince il Livorno, dunque. Ma anche Empoli, in de-

finitiva. Una città che ha saputo rispondere alla grande e che, nonostante la delusione ancora cocente, è già pronta a spingere

in A i propri beniamini fin dal prossimo agosto. Foto di empolifc.com Fotografo Massimiliano Ciabattini

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Il Brivido Sportivo - Mercoledì 29 Maggio 2013

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L’ex portiere azzurro parla in esclusiva al Brivido Sportivo

empoli

Berti: «Amarezza ma non rammarico per l’Empoli. Il Livorno è stato più continuo».

di Andrea Giannattasio

on ce l’ha fatta l’Empoli. Gli azzurri di Sarri, dopo l’1-1 dell’andata al Castellani, hanno dovuto cedere il passo al Livorno nel ritorno della finale play-off, vittorioso al Picchi grazie ad un gran gol di Paulinho, che ha di fatto regalato ai labronici la promozione in serie A dopo un campionato di vertice vissuto a ridosso dell’imprendibile capolista Sassuolo. Tanto amaro in bocca, invece, per i ragazzi di Sarri, arrivati ad un passo dal sogno ed usciti con le ossa rotte dal doppio confronto

con il Livorno. Per analizzare l’andamento dei due spareggi per la massima categoria, il Brivido Sportivo ha contattato l’ex portiere dell’Empoli Gianluca Berti, che ha giocato con la maglia azzurra dal 1999 al 2003, con una breve parentesi anche ùella stagione 2005-2006. Berti, c’è più delusione o rammarico per il mancato approdo in A dell’Empoli? «Sicuramente c’è molto amaro in bocca per come si sono evolute le due partite dei play-off, perché perdere una finale non fa mai piacere a nessuno. Rammarico invece, a mio avviso, non ci deve essere perché se pensiamo che nella passata stagione gli azzurri si stavano giocando in questo periodo i play-out col Vincenza vuol dire che la stagione di quest’anno è stata davvero importante. Sarri ed i suoi ragazzi prendano da questa sconfitta tutto il buono che è stato fatto in questo campionato per crescere ancora». Chi meritava a suo avviso di seguire in A Sassuolo e Verona? «Il Livorno obiettivamente è stato più costante rispetto all’Empoli, anche perché è

arrivato terzo e si è giocato la promozione diretta in serie A fino all’ultima giornata. Il lavoro dell’Empoli però è stato davvero encomiabile e credo che anche gli azzurri per certi aspetti meritassero di conquistare questo traguardo: non ci scordiamo che siamo parlando di una squadra molto giovane che ad inizio anno aveva incontrato grosse difficoltà sotto il profilo del gioco e del risultato». Il caso legato a Regini e Sa-

ponara, per fortuna, si è poi risolto nel modo migliore... «È stata presa la decisione più giusta e più logica sia per l’Empoli, che si è giocato le finali con i suoi due pezzi da 90, sia per i giocatori, che hanno sperimentato l’importanza di uno spareggio play-off, nonostante la loro giovane età. Sarebbe stato sbagliato privare gli azzurri di Regini e Saponara, visto e considerato che quando si lotta per certi traguardi ci sono sempre di mezzo i soldi».

Da dove riparte l’Empoli per la prossima stagione? «Dal grande campionato che è stato fatto: la società ha fatto un grande lavoro, scegliendo giocatori votati alla causa e bravi tecnicamente e confermando dopo le prime difficoltà un bravissimo allenatore come Sarri. L’ossatura dell’Empoli è giovane e di grande prospettiva: un punto di partenza davvero ottimale per continuare a puntare in alto».

Foto di empolifc.com Fotografo Massimiliano Ciabattini

Sabato 18 maggio 2013

35° Gran Premio Citta’ D’emPoli riservato alla cat. under 23/elite

GS.

organizzato da LAMPADARI

Formazione 2013

con la collaborazione del Comitato Sport del Comune di Empoli sezione ciclismo Empoli (FI) (18/5) - solo un super Benedetti poteva riuscire a battere in questo Gran Premio Città di Empoli lo straordinario Evgeni Krivosheev, l’atleta russo della Maltinti Banca Cambiano di Empoli che voleva regalare al suo presidente Renzo Maltinti e alla società organizzatrice il primo successo di questa stagione. Però purtroppo incontrare quest’anno il trentino Luca Benedetti della Bedogni Natalini Anico al settimo successo stagionale e lottare con lui per la vittoria è veramente compito ingrato e difficile per tutti. Nella volata a due sul traguardo di Piazza Matteotti non c’è stata storia e Krivosheev comunque sempre protagonista in corsa (vittorioso in due traguardi volanti ed il gran premio della montagna a Castra) lo ha sperimentato sulla sua pelle. Purtroppo sono sette anni che un dilettante toscano non riesce a vincere questa corsa così importante e sentita, in questa edizione con 142 atleti alla partenza ospite d’onore Alfredo Martini.

COMUNE DI EMPOLI

C.O.N.I. - F.C.I.

Alessio Casini

Pierpaolo Ficara

Alessandro Di Stefano

Manuel Ciucci

Omar Asti

Paolo Mondini

Andrea Canzonieri

GARA CICLISTICA RISERVATA AI

DILETTANTI ELITE - UNDER 23

TROFEO BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI CAMBIANO 1° TROFEO LA FENICE Organizzazione

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COMMISSIONE CICLISMO COMUNE DI EMPOLI

Nicola Campigli

Ordine di arrivo:

Samuele Anichini

Lorenzo Friscia

Evgenii Krivosheev

Leonardo Tortomasi

Mattia Zennaro

1° Benedetti luca .............. (Bedogni Anico Natalini Monsummanese) 2° Krivosheev eugeny .....  (Gs Maltinti Lampadari - Banca Di Cambiano) 3° tintori David................. (Bedogni Anico) 4° Cecchinel Giorgio ........ (Delio Gallina) 5°lampa Corrado ............. (Delio Gallina) .... 9° anichini Samuele ...... (Gs. Maltinti Lampadari Banca Di Cambiano)

_____________________________________________________________ Il giorno dopo si è svolto a Marcialla il 60° trofeo matteotti Gara internazionale riservata alla cat. cat. under 23/elite Vincitore - leonardi Gianluca (Zalf Euromobil Desidee Fior) terzo - Casini alessio (G.S. Maltinti Lampadari - Banca Di Cambiano)

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Il Brivido Sportivo - Mercoledì 29 Maggio 2013

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Si aprono i campionati di Rosignano 2013. Prime medaglie per la sezione GpT

NAZIONALI FEMMINILI UISP PER IL CGF

Maria Consiglia Grieco

partita – giovedì 30 maggio presso il palazzetto “Matteo Picchi” di Rosignano Solvay (LI) – l’edizione 2013 dei campionati nazionali UISP Le Ginnastiche. Dopo le ultime edizioni in terra marchigiana, a Fano, e dopo Cattolica 2012, è proprio la Toscana ad ospitare le finali nazionali di artistica femminile. Un approdo naturale, considerato che si tratta della regione che vanta la più alta partecipazione di ginnaste ai programmi agonistici dello Sport per Tutti. Ed allora le atlete gigliate si ritrovano a giocare praticamente in casa: ad esordire in questa edizione sono le tre componenti della squadra mista della categoria Miniprima 4 attrezzi, Sara Campolmi (junior), Alessia Burberi e Martina Marazzini (entrambe senior), che al termine della gara portano a casa il titolo di vicecampionesse nazionali, oltre a un doppio oro di specialità alle parallele asimmetriche (Burberi e Marazzini a parimerito), un bronzo alla trave (Campolmi), ed ancora un altro titolo nazionale al volteggio (Burberi). A seguire, nella giornata di sabato 1 giugno, prende il via il campionato di Prima categoria a squadre; spazio allora alle componenti del team junior, Sara Corsini, Arianna Giannelli, Ales-

la squadra di miniprima 4 attrezzi

laura pieri

la squadra junior di prima categoria

sia Ravenni, Annachiara Sottili, quinte classificate a poco più di un punto dalla vetta, e con un podio sfiorato appena di un decimo dalla Sottili e dalla Ravenni, rispettivamente quarta e quinta all’attrezzo parallele asimmetriche. Insieme alle compagne più esperte, scendono in campo gara anche le “piccole”, a formare le squadre miste per l’esordio nei campionati nazionali UISP; e, se Sofia Giannandrea, Rebecca Levi Micheli e Giulia Raviglione devono fare a meno della compagna Ali-

sofia giannandrea

bianca aterini

le squadre miste di prima categoria

ce Magugliani, assente, il team formato da Elisa Caldini, Caterina Cicali, Caterina Greci, Ludovica Mazzuoli si presenta invece al completo, per un buon esordio, un rodaggio che porta nella bacheca del Centro Ginnastica Firenze

altre due medaglie di specialità, conquistate dalla Giannandrea al volteggio (argento) e alle parallele (bronzo). A chiudere il primo weekend di campionati nazionali sono poi le individualiste della stessa

categoria, le due senior Bianca Aterini e Laura Pieri, autrici di una buona prova – solo un’imprecisione a testa, rispettivamente alla trave e alle parallele – con punteggi decisamente più alti rispetto alle prove regionali.

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Il Brivido Sportivo - Mercoledì 29 Maggio 2013

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SPRINT FINALE VERSO I TITOLI di Marco cicali

Se la Silver League C7 ha già incoronato l’A.C. TO, è necessario ancora attendere per sapere chi si aggiudicherà gli altri titoli. Tra martedì e mercoledì si assegneranno gli scettri di campione provinciale sia del C7 che del C5. A contenderseli saranno, per il C7, La Combriccola del Fiasco e il Campone Utd, alle 21:20 martedì a Novoli. Nel C5 la finale, in programma mercoledì alle 21:30 al Palanovoli, vedrà di fronte Back in Black e C.B.P. 2001. Le altre coppe sono “in ritardo” rispetto alla Top League:

MIDLAND

Nella Golden C5 le semifinali vedono di fronte Zambra-Dinamo Buster e Glory Hole-Firenze Gardenia. La Zambra si è sbarazzata degli Sharks ai quarti di finale vincendo sia all’andata che al ritorno, stesso discorso per i Buster contro gli Storti. Il Firenze Gardenia ha avuto nettamente la meglio su Puka Cartoleria AMU 1, con un risultato complessivo di 16-0 (13-0 all’andata e 3-0 al ritorno). Quelli che hanno sudato più di tutti sono stati i Glory Hole che hanno superato il Barcollo ai calci di rigore (8-6), dopo aver rimontato il 2-3 dell’andata con un 4-3 al ritorno.

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le semifinali di Golden C5, Golden C7 e Silver C5 sono in programma in settimana, l’ultimo passo per le finali che si svolgeranno tra 11 e il 12 giugno.

Nella Golden C7 semifinali in programma mercoledì 5 dove si affronteranno Grioli FCTroppo Sport e Old RomolaDinamo Kotti. Grioli FC che hanno eliminato Prosport

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United con un secco 9-2 totale. Medesimo andamento ma con risultati diversi per Troppo Sport e Old Romola che hanno battuto Castello Huelva e Settignanese. Più difficoltà per Dinamo Kotti che, dopo il pareggio all’andata con i Lakers SS, al ritorno si sono imposti per 6-3. Punto Silver League C5: Sumoa-Rapid Garofano e U.C.Diamoli-Orfani di Moana ci diranno le 2 squadre che vedremo in finale. U.C. Diamoli che non hanno nemmeno faticato a causa del doppio 3-0 a tavolino per l’assenza de I Pumbas ad entrambe le partite. Gli Orfani di Moana hanno chiuso la pratica all’andata con la Virtus San

Rapid Garofano

vo. Spettacolare quarto di finale tra Rapid Garofano e Levante Tappami. Andata chiusa per 7-3 per i primi, ritorno che fino a metà partita ha visto in vantaggio i secondi che hanno chiuso il primo tempo avanti di 0-5, recuperati poi sul 5-5 dal Rapid.

Giorgio per 11-1, potendo amministrare il ritorno perso per 8-10. Sumoa che hanno avuto ragione de I Ritardatari in entrambi i match con un 10-7 complessi-

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Il Brivido Sportivo - Mercoledì 29 Maggio 2013

ATLETICO BUKKAKE E FC DEVASTANTI

calcio toscana

REGINE DEL CALCIO TOSCANA

di Steto

i sono concluse la scorsa settimana le Fasi Finali dei campionati maschili di C5 e C7: nella Top League trionfano FC Devastanti (calcio a 5) ed Atletico Bukkake (calcio a 7) che si laureano così campioni provinciali del Calcio Toscana. C5 Maschile - Non si ferma la corsa del FC Devastanti che, grazie al successo nella Top League, incrementa la serie di titoli ottenuti in questa stagione: nessun trofeo è sfuggito finora alla

squadra di Riccardo Poli che in finale ha avuto la meglio per 3-0 degli Stempiaz FC C5. Ottimo risultato anche per Il Fortino che, grazie al terzo posto conquistato contro i Nastyboys FC (superati 3-1), si aggiudica il diritto di partecipare alle Fasi Regionali. In Golden League regna l’equilibrio nella finale fra Torracchione e Galateo Team, ma sono questi ultimi ad avere la meglio (43), mentre decidono i calci di rigore nella finale per il 3°/4° posto (terminata 1-1): a spuntarla sono le Ciabatte

AC BANDINO PAPAYA VIAGGI

Sguaiate che mostrano dal dischetto una maggiore freddezza del Real Cerveza. Il GS Tedalda fa sua la coppa del primo posto in Silver League superando in finale per 8-5 il Gallo Nero, mentre terzo si classifica il The Kevin Prince che vince di misura (6-5) sui Cani Al Sole. Molto combattuta la finalissima della Bronze League: alla fine è la SS Cantera a festeggiare. La Corte Dei Conti si inchina (3-2 il risultato) e termina al secondo posto, mentre sul podio sale l’Atl. Poggio La Sughera che si impone (8-5) sull’Atletic Disperado. C7 Maschile - Dopo aver vinto il proprio campionato, l’Atletico Bukkake fa sua anche la Top League: un successo che giunge con pieno merito, ma un grande applauso va anche all’AC Bandino Papaya Viaggi sconfitto di misura (2-1) nella finalissima. Il FC Breccia termina al terzo posto guadagnandosi l’accesso per le Fasi Regionali: nella finale di consolazione - terminata sul 2-2 - il Malcantera è stato piegato solo al termine dei calci di rigore. Splendida affermazione in Golden League per la Lokomotive Oxfam: dopo aver battuto in semifinale il L.A. Valona, i neo-campioni hanno supe-

real cerveza

rato in finale (3-1 il punteggio) anche l’AC Club 1989. Il terzo posto va al L.A. Valona che si è imposto (6-1) su La Cantera. In Silver League è L’Era Glaciale a far festa: in finale ad arrendersi è il Bisquit (sconfitto 4-2) che non riesce ad ereditare il titolo dei Florence Patriots. Proprio questi ultimi terminano al quarto posto, sconfitti per 2-1 dall’Atletico Micatanto Calcio A 7.

Tornei Intenxive - Si sono conclusi la scorsa settimana anche i Tornei Intenxive di C5 e C7: nel calcio a 5 si aggiudica il titolo per la terza volta consecutiva il DLF Team che in finale supera nettamente (11-4) il FC Invicta. Nel calcio a 7 determinanti i calci di rigore per assegnare la vittoria: è l’Atletico Baccaglio che - terminata la gara sul punteggio di 1-1 - si impone sul The Shake.

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Segue dalla prima vicenda insieme al dt Eduardo Macia). Trenta milioni in contanti, prendere o lasciare. E la Juventus per adesso ha lasciato perché di pagare quella cifra non ne ha né voglia né mezzi. Per questo voleva e vorrebbe, pur senza mai aver presentato finora ufficialmente un’offerta sul tavolo dei viola, inserire qualche giocatore che non le aggrada più o le pesa troppo sui bilanci. Niente da fare, la Fiorentina vuol gestire il tutto a suo modo, come più le piace e le conviene. Anche se il tormentone rischia di accompagnarci ancora per un bel po’ Nel frattempo, comunque, i tifosi viola brindano alla posizione decisa, coerente e categorica assunta dai fratelli Tod’s. Nessun ripensamento, niente dietrofront. La Signora è avvertita e con essa anche Ramadani e tutti quei club e quei giocatori che pensano di trovare a Firenze terreno morbido e situazioni accomodanti. Se quello con la Juventus non è un braccio di ferro poco ci manca. D’altronde non è un mistero che, al di là dell’antipatia che da sempre divide le tifoserie, fra i due club e le loro dirigenze non corra da tempo buon sangue. I rapporti dall’estate scorsa, dal casoBerbatov con annessi e connessi, si sono fatti ora tesi ora inesistenti. E su tutto ha poi messo il carico Diego Della Valle con le sue critiche e i suoi attacchi di natura imprenditoriale agli eredi della famiglia Agnelli e ai manager di Fiat. Attacchi ribaditi pure qualche giorno fa dallo stesso ex patron viola ospite di Michele Santoro su La7 e che hanno fatto capire ancora di più, ammesso ce ne fosse bisogno, che per la Juve e la sua dirigenza sarà dura, durissima fare affari con la Fiorentina e i suoi proprietari. E così Firenze applaude e gongola, e orgogliosa di una dirigenza che sa tenere testa alla Signora e resistere alle sue avances.

Stagione Viola

Alessandro Rialti

fuorigioco di duccio Magnelli

ualche anno fa gli avevano detto che a Castello c’era un sacco di spazio dove avrebbe potuto sistemarsi. Poi l’avevano fatto spostare verso l’aeroporto di Peretola, promettendogli che avrebbero rifatto la pista per fargli posto. Restava soltanto da decidere se la pista farla diritta o obliqua. Roba da poco in un paese normale, ma eviden-

IL FANTASMA DELL’OPERA… STADIO temente un ostacolo insormontabile qui da noi. Infine gli avevano assicurato che alla Mercafir non ci sarebbero stati problemi e che perciò l’avrebbero messo lì, alle spalle del mercato ortofrutticolo, con tanti bei parcheggi, alberghi e ristoranti a fargli compagnia. Pare infatti che sia stato visto trascinarsi stancamente fra i palazzoni di Novoli, cercando invano di capire dove sia tutto quel posto che gli

avevano promesso. Il fantasma dello stadio di Firenze non ha pace. Quando tutto sembra pronto per la posa della prima pietra, improvvisamente qualcosa s’inceppa e resta solo lo spazio per notizie contraddittorie e allarmistiche. Qualche settimana fa un consigliere comunale dell’opposizione ha dichiarato che lo stadio non si farà mai, perché il suo destino è legato indissolubilmente

a quello della linea 2. Cioè lo stadio sarà agibile soltanto quando i treni della tramvia cominceranno a muoversi. Come a dire, giusto il tempo di prendere un caffè (magari un po’ lungo)... Il vicesindaco ha ribadito che le cose non stanno in questo modo e che sono possibili variazioni del piano urbanistico, ma il punto è che nessuno, finora, ha presentato progetti per l’area Mercafir. Diciamo la verità: i ti-

fosi viola credevano che l’unica cosa reale di questa annosa storia fosse proprio il progetto del nuovo stadio. Ricordando che dell’ormai quasi dimenticata cittadella è stato realizzato anche un plastico, che forse qualcuno conserva ancora da qualche parte come fulgido esempio di una burocrazia lenta e farraginosa. Insomma, ancora una volta si spandono voci, si indicono conferenze stampa, si parla di posa

di prime pietre per poi accorgersi che tutto è molto più complicato di quanto (forse) si voleva far credere. Sembrava che il sogno potesse trasformarsi finalmente in realtà, ma invece era solo un’ipotesi urbanistica, una possibilità, un’idea come tante. Perché aspettare la messa in moto della linea 2 della tramvia potrebbe essere un tempo troppo lungo. Perfino per un fantasma.