Brivido sportivo n33 del18 09 2013 by SPORTMEDIA GROUP

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Appunti di Viaggio

L'Esclusiva

Colpo d'Autore

Firenze torna in Europa. Tre anni e mezzo dopo lo scandalo di Ovrebo.

Milan: “Rossi come Hamrin”. Per provare a sollevare la Coppa

Ilicic, ora tocca a te. Dopo la Slovenia porta in alto Firenze.

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A T S A B A R O Pensiamo alla Coppa

C’è bisogno di cuore e testa, non solo di rabbia

L’editoriale di Alessandro Rialti

ora ci sarà bisogno del cuore e della testa. Alla Fiorentina non basteranno più il gioco o la classe dei

suoi uomini migliori, da adesso in poi toccherà a Montella allungare quella sua coperta che da ampia si è fatta di colpo corta, cortissima. In un solo colpo è rimasto out Mario Gomez per l’infortunio al ginocchio de-

stro e con lui si è fermato pure Cuadrado. Non due uomini qualsiasi, neppure due uomini importanti, semplicemente due uomini essenziali. E già che c’era la squadra viola nella maledetta gara con il Cagliari, oltre

ai due campioni e ai due punti soffiati via da Pinilla, in campionato dovrà fare a meno pure di Pizarro per qualche gara, colpa di uno sfogo figlio sicuramente di un eccesso del cileno ma anche di una realtà, quella delle

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Il Brivido Sportivo - Mercoledì 18 Settembre 2013 DIRETTORE RESPONSABILE Mario Tenerani direttore@brividosportivo.it REDAZIONE redazione@brividosportivo.it CONSULENTE EDITORIALE Alessandro Rialti

EDITORE E PUBBLICITà Salvini Editore srl Via S. Quirico 167 50013 Campi B.zio (Fi) tel. 055.9334666 Fax 055.9334667 info@salvinieditore.it

GRAFICA E IMPAGINAZIONE Chiara Reggiani - Alexandra Barbieri grafica@brividosportivo.it STAMPA Galeati Industrie Grafiche srl (Imola) DISTRIBUZIONE distribuzione@salvinieditore.it

HANNO COLLABORATO Francesca Bandinelli, Giulia Bonci, Giancarlo Carmagnini, Andrea Giannattasio, Michela Lanza, Duccio Magnelli, Tommaso Mattei, Ruben Lopes Pegna, Cristiano Puccetti, Giampiero Tosi. FOTO Massimo Sestini

appunti di viaggio

Dopo aver sfiorato la finale, con Prandelli, nel 2008, la Fiorentina torna in Europa League. Con l’obiettivo di essere protagonista. Possibilmente assoluta

di Mario tenerani

Bentornata Europa.

ove c’eravamo lasciati? A pochi minuti dai quarti di finale di Champions League, in una sera di fine inverno. Era il 9 marzo 2010. Una Fiorentina sontuosa stava vincendo 3-1 col Bayern dopo che all’andata era stata scippata da Ovrebo, un arbitro epigono di Moreno. Sembrava troppo bello quel ritorno di Champions per essere vero. Infatti a 25 minuti dalla fine ci pensò Robben, con la sua classica sterzata - da destra al centro per innescare il sinistro notoriamente chirurgico - a far partire i titoli di coda. Si infranse un sogno e in quell’istante finì anche la Fiorentina di Prandelli rimaneva solo la semifinale di Coppa Italia con l’Inter di Mourinho ad alimentare residue speranze stagionali - consegnando ai tifosi viola un futuro triste caratterizzato da due anni di anonimato e cadute pericolose. Bentornata Europa, Firenze gode. Sarà per l’endemica vocazione internazionale della città, sarà anche per la storia viola che in campo continentale ha scritto pagine prestigiose, ma in riva all’Arno quando i viola si battono per un traguardo fuori dai confini, si respira sempre un’aria magica. In Italia l’Europa League è snobbata, nei casi migliori, denigrata in quelli peggiori. Invece per Firenze e la Fiorentina è sempre un altro romanzo da leggere. Quando si chiamava Coppa Uefa, nel lontano ‘90 - e francamente il tabellone delle parteci-

E ora pensiamo a vincere e ad alzare quella coppa

La notte della mancata finale. 01 maggio 2008, Fiorentina-Glasgow Rangers: i viola escono ai rigori: il Franchi si era vestito a festa.

La squadra scesa in campo contro i Rangers al Franchi. Di quel gruppo, oggi è rimasto solo Pasqual, in rosa nel 2008, ma messo fuori da Cesare Prandelli.

panti era superiore a quello attuale - i viola persero in finale contro la Juventus e contro un arbitro che nella

prima partita, quella di Torino, procurò gravi torti alla squadra di Baggio e Dunga. Senza dimenticare il ritorno

giocato in campo neutro ad Avellino... Nel 2008, invece, la Viola di Prandelli sbatté contro il catenaccio dei Rangers in una brutta semifinale (ultima italiana a centrare questo traguardo): fu il penultimo anno della vecchia Coppa Uefa. Ma restò comunque il ricordo di una bellissima cavalcata europea con alcune perle come la notte di Eindhoven. Alla Fiorentina nessuno, fino ad oggi quantomeno, potrà mai imputare la colpa di aver preso alla leggera questo torneo, a prescindere da come si chiamasse. Stavolta è uguale, stesso canovaccio. Anzi, di più: i diri-

genti fin dal ritiro sono stati chiari dicendo di voler puntare decisamente alla finale che sarà disputata a maggio a Torino, Juventus Stadium. La Fiorentina corre per vincere, anche se se sarà dura. Ma l’importante è fissare un obiettivo e inseguirlo con pervicacia. Giocare una grande Europa League significa dare un bell’aiuto anche al calcio italiano, ossessionato dal ranking Uefa, con l’incubo di essere sorpassato pure dal Portogallo... Si comincia col Paços de Ferreira, squadra lusitana, non conficcata nella leggenda portoghese. Nel preliminare di Champions League

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un tifoso viola, Luciano Spalletti, col suo Zenit ha rifilato al Paços 8 gol in 2 gare. I portoghesi manovrano bene la palla, ma hanno una difesa imbarazzante. In campionato sono ancora a zero punti. Insomma non sembrano irresistibili. L’unico errore che potrebbe commettere la Fiorentina sarebbe quello di sottovalutare l’avversario, ma pensiamo che, considerate le premesse, questo pericolo sia da scongiurare. Perché i viola giocheranno in Europa League come fossero in Champions. Bentornata Europa, in attesa di riascoltare quella musica da brividi.

Il Brivido Sportivo - Mercoledì 18 Settembre 2013

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Due pesi e due misure. Ai viola manca un rigore, al Milan…: l’inizio di stagione ricalca il finale dello scorso campionato

stagione viola

Come prima, più di prima… Fiorentina ancora indiavolata di MICHELA LANZA

“C

ome prima, più di prima”, cantava Tony Dallara. Eccoci qua, da dove ci eravamo lasciati. E da dove siamo ripartiti. Esattamente dalle polemiche (giustificate) su come si possono indirizzare le partite, su come vengono gestite alcune gare usando due pesi e due misure. Con la Fiorentina, capitanata dal patron Della Valle, Montella e Pizarro, arrabbiata per certi arbitraggi quantomeno discutibili, e col Milan tenuto ‘in vita’ dalle decisioni delle giacchette nere e dai rigori di Balotelli (perché in quelli si che è infallibile Mario! 21 su 21…). La terza giornata di serie A è stata caratterizzata da incoerenti decisioni arbitrali. Da scelte discutibili e non tanto per un episodio che grida ancora allo scandalo (il rigore su Rossi era sacrosanto), quanto per la gestione dei cartellini. RIGORE PER IL MILAN È QUANDO ARBITRO FISCHIA… Sabato sera è andato in scena l’‘atto I’ del week-end ‘sfortunato’ delle giacchette nere, col Milan che ha beneficiato di un rigore (netto, per carità) per fallo di Pasquale su Poli al 97’ (sorvoliamo sui 7 minuti di recupero?). Il problema è

che, prima del penalty, non è stato concesso alla squadra di Ventura di effettuare una sostituzione (pronta da qualche secondo) che le consentisse di rimpiazzare Larrondo, rimasto a terra per infortunio per circa 2 minuti. I granata avevano chiesto il cambio, con tanto di lavagnetta luminosa in mano pronta ad essere esposta. Invece, nonostante l’uomo dolorante a terra a causa di una frattura al piede (Larrondo, appunto) e la richiesta del Toro quando mancavano 30 secondi al termine del match e il risultato era ancora sul 2-1, il Milan non ha perso tempo a battere una rimessa laterale. L’arbitro Massa, dal canto suo, ha lasciato che i rossoneri indirizzassero il finale del match a proprio piacere… così, sull’azione successiva all’infortunio dell’attaccante argentino ex Fiorentina, il Milan ha cercato e trovato il calcio di rigore che gli ha permesso di non perdere partita e… faccia. Vedere il volto ‘prepotente’ di Balotelli, rievoca una commedia capolavoro di Mario Monicelli nella quale un eccezionale Sordi, nel ruolo del Marchese del Grillo, amava ribadire l’arroganza del potere con un semplice: “Me dispiace…

ma io so’ io… e voi non siete un cazzo”. AMMONIZIONI E MANCATI RIGORI. Domenica, poi, è andato in scena l’‘atto II’ del week-end nero degli arbitri, con il Sig. De Marco di Chiavari che ha condizionato la partita Fiorentina-Cagliari spezzettando spesso il gioco con molti falli fischiati in favore dei sardi e distribuendo cartellini in modo tutt’altro che equo (basti pensare ai 3-4 falli subiti da Cuadrado e rimasti impuniti e al giallo rimediato pronti via da Gonzalo Rodriguez per trattenuta reciproca con Ibarbo). Ma è chiaro che l’apice dell’operato è arrivato al 91’, quando Pepito Rossi è andato giù in area per fallo (netto) di Murru. “Rigore” ha gridato Firenze. Niente da fare: nessun calcio di rigore. Con la mano, De Marco ha fatto cenno di proseguire suscitando un pensiero unanime: ora basta! Non è più possibile accettare determinati atteggiamenti. Ingiustizie sportive che, a lungo andare, significano punti in classifica pesanti. E infatti, siccome il troppo stroppa e tutto ha un limite, Pizarro è esploso, ha protestato per il rigore non assegnato alla ‘sua’ Fioren-

David Pizarro discute animatamente con il direttore di gara. De Marco gli ha appena indicato la via degli spogliatoi. Borja Valero e Daniele Conti assistono alla scena.

Vincenzo Montella al termine della gara è furibondo. L'accesa discussione con De Marco è continuata fino al tunnel degli spogliatoi.

tina. Senza alzare le mani, semplicemente con una frase ‘colorita’, ma non certo offensiva. “Che cazzo fischi…” avrebbe detto il cileno a De Marco (come ha poi spiegato Montella nel post gara). A Firenze non si può: cartellino rosso! Una frase del genere è oltraggiosa, scurrile. Per dindirindina, verrebbe voglia di dire. Forse dalla ‘Culla del Rinascimento’ si aspettano educazione e civiltà a prescindere. Ma diteglielo che si tratta di calcio. Di uno sport maschio. E fate vedere al Sig. De Marco le immagini di ogni gara dove, puntualmente, nascono discussioni tra i protagonisti con il direttore di gara. Discussioni animate, dove il gesticolare è evidente, palese: per chi ha la memoria corta, vada a rivedersi il finale di Verona-Milan del 24 agosto scorso, quando il Re dei Calci di Rigore (Balotelli), franando a terra e

non ricevendo il suo personale penalty giornaliero, ha inveito contro l’arbitro mandandolo ripetutamente a quel paese in maniera evidente. Una, due, tre volte… e ancora di più: per lui solo un cartellino giallo. Per il Pek, invece, il rosso. Del resto, il cileno viola si porterà dietro il fardello delle parole pronunciate nel mese di luglio scorso per tutta la stagione. Quanto dichiarato dal numero 7 viola a Moena sul mancato 3° posto della Fiorentina nella passata stagione, non solo ha fatto sì che venisse deferito, ma è già chiaro… avrà ripercussioni pesanti a lungo termine (“Come tutti i fiorentini sono rimasto malissimo perché ci tenevo a giocare la Champions, invece ci hanno fatto lo scherzetto. Giocare la Champions è tutta un’altra cosa rispetto all’Europa League. La mia è stata una reazione di protesta contro

il sistema, non contro la Fiorentina o Firenze”). IL MONTELLA IN-DIAVOLATO. E poi c’è lui, il mister pacato che qualcuno è riuscito a far arrabbiare, perché… vada per l’errore commesso da De Marco sul rigore non concesso (“Un errore in campo lo accetto”, ha detto Montella), ma non che la Fiorentina e i suoi uomini siano trattati in maniera diversa di altri (“ma non accetto il fatto che non ci sia uniformità di giudizio”, ha concluso). Insomma, mai prima d’ora era capitato di vedere un Aeroplanino così infuriato. Così amareggiato. Chiaramente la delusione del mancato 3° posto brucia ancora, ma è altrettanto evidentemente che la classe arbitrale e il Palazzo non stanno facendo niente per gettare acqua sul fuoco delle polemiche. E adesso vediamo cosa succederà in Lega, dove i Della Valle promettono battaglia per i diritti tv.

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a Fiorentina sarà protagonista in questa stagione in Italia e in Europa, perché è una formazione di grandissima qualità ed anche perché ha un attaccante fortissimo, Pepito Rossi. Per Gigi Milan, il giocatore che trascinò i viola alla conquista del primo trofeo internazionale, la Coppa delle Coppe del 1960/61 (la squadra gigliata fu la prima italiana a conquistare una coppa europea), non ci sono dubbi in tal senso. E’ fiducioso sulle possibilità della formazione di Montella in campionato e in Europa League? «Si lo sono. La Fiorentina è, infatti, un’ottima squadra, soprattutto dal centrocampo in su. Ha dei costruttori di gioco fantastici come Aquilani, Borja Valero e Pizarro e una coppia di attaccanti straordinaria. La qualità tecnica dei tre centrocampisti è veramente notevole. Quando i viola hanno il possesso di palla per gli altri sono dolori. C’è, però, anche il rovescio della medaglia». Qual è? «Quando la squadra è attaccata dagli avversari va un po’ in difficoltà. I tre centrocampisti soffrono quando devono recuperare il pallone. Ecco perché è stato importante l’arrivo di Ambrosini, che è bravo anche in fase di interdizione». La troppa qualità del centrocampo, per certi aspetti, è anche un limite. «Si è proprio così. In fase di non possesso passa la formazione di Montella ha

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ROSSI MI RICORDA HAMRIN, sarà lui il trascinatore della Fiorentina

qualche problema. Quando la squadra è pressata a centrocampo deve fare maggiore attenzione per evitare dei rischi. Altrimenti anche i difensori vanno in difficoltà. Io sto dicendo che nella fase difensiva nel suo complesso la squadra deve migliorare e non che i difensori di per sé non siano bravi». Ma le piacciono i difensori viola? «Abbastanza. Certo è che il reparto arretrato della Fiorentina è inferiore come qualità a quello offensivo. Questo mi sembra che sia sotto gli occhi di tutti». Di Neto è convinto? «E’ un buon portiere. A Genova ha giocato bene e con il Cagliari non è mai stato severamente impegnato. Certo, però, se ripenso ai miei tempi…». Chi era il portiere titolare? «Bella domanda questa. Nella nostra rosa c’erano due portieri della Nazionale, Sarti e il giovane Albertosi. Sia l’uno che l’altro davano logicamente la più ampia garanzia. Quando vincemmo la Coppa delle Coppe nelle due finali con i Rangers di Glasgow tra i pali c’era Albertosi, che non aveva compiuto ancora 22 anni». Torniamo alla Fiorentina attuale. I gemelli del gol Rossi-Gomez sono i migliori della serie A? «Sicuramente sono tra i migliori in assoluto. Inoltre le loro caratteristiche tecniche e fisiche si integrano a meraviglia. Faccio fatica a trovare, almeno in Italia, una coppia così forte. L’infortunio patito da Gomez con il

Cagliari non ci voleva proprio. Anche Rossi potrebbe risentire dell’assenza del tedesco. Peccato perché i due insieme avevano fatto già vedere cose straordinarie». Chi dovrebbe giocare ora centravanti? «Rossi. In Europa Rebic non può scendere in campo (non è stato inserito nella lista Uefa n.d.r.). Pepito è davvero fantastico e può essere il trascinatore della squadra. Ne ha tutte le caratteristiche. Può tornare ad essere uno degli attaccanti migliori in circolazione e non solo in Italia. E’ un elemento determinante». Rossi le ricorda qualcuno dei suoi vecchi compagni di squadra? «Si Kurt Hamrin, per il dribbling, la rapidità ed il tiro, anche se lo svedese giostrava sulla fascia». Le ha fatto un grande complimento, perché Hamrin ha segnato 151 gol in campionato. «Lo so. Ma Rossi è davvero bravo». C’è qualcuno nella squadra di Montella, invece, che le ricorda Gigi Milan? «Si, è Alberto Aquilani. E’ un centrocampista offensivo come me e come me rie-

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sce a segnare con una certa costanza. Insomma in lui mi rivedo molto». La Fiorentina torna a giocare in Europa. A lei che ha vinto la Coppa delle Coppe, realizzando tre gol nelle due finali, due a Glasgow all’andata dove i viola si imposero sui Rangers per 2-0 e uno a Firenze quando vinsero per 2-1 chiedo che cosa occorre per imporsi in questo genere di manifestazioni. «Ci vuole qualità, esperienza internazionale, personalità e grande calma nel gestire le situazioni più difficili soprattutto quando si gioca in trasferta. Con queste qualità vincemmo a Glasgow la finale d’andata di Coppa delle Coppe per poi conquistare il trofeo al ritorno davanti ai nostri tifosi». E la Fiorentina attuale ha queste qualità? «Si. Ha tutto per fare bene e regalare alla sua gente grandi soddisfazioni. Non ho dubbi su questo. In Europa può andare molto avanti. Il primo turno sulla carta non è difficile da superare e il Paços Ferreira all’esordio è un avversario più che abbordabile». Insomma lei è fiducioso sul futuro dei viola.

«Si, anche se spero che l’infortunio di Gomez non incida più di tanto sul rendimento della squadra. Anche con il Cagliari la Fiorentina è stata sfortunata.

C’era un rigore netto e poi avrebbe meritato la vittoria per il grande volume di gioco espresso soprattutto nel secondo tempo. Pazienza. Si rifarà con i portoghesi». Parola di uno che se ne intende e che con le sue reti ha regalato ai tifosi viola una delle più grandi soddisfazioni della storia.

La notte della vittoria. Fiorentina in festa per la vittoria del primo successo europeo di una squadra italiana.

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Esclusiva con Gigi Milan che trascinò i viola alla conquista della Coppa delle Coppe

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Il Brivido Sportivo - Mercoledì 18 Settembre 2013

Riflettori sul primo avversario dei viola in Europa League reduce dai preliminari Champions

ZOOM sull'AVVERSARIO

4 PARTITE 4 SCONFITTE: dal Portogallo arriva un Paços in crisi Terza sconfitta consecutiva, quella contro il Benfica, per il Paços prima della partenza per Firenze. Ben sette i gol subìti.

di TOMMASO MATTEI

ltimo in classifica, 7 gol presi e uno fatto, 4 partite e 4 sconfitte. E’ la fotografia del momento attuale del Paços de Ferreira, primo avversario della Fiorentina in Europa League, nella Liga Portoghese. I numeri non sono tutto ma

spesso, nel calcio, sono il termometro più affidabile per capire chi si ha di fronte. Il momento della squadra portoghese non è assolutamente positivo e con ogni probabilità nel girone europeo dei viola è forse la più debole. Il Paços de Ferreira abita nella città di Paço de Ferreira, nel nord del Portogallo, non

lontano da Porto. La realtà in questione è molto piccola visto anche che già lo stadio del club rappresenta un problema per le competizioni europee. L’Estádio da Capital do Móvel con i suoi 5.172 posti non ha infatti i requisiti necessari per la Uefa tanto da obbligare la società a spostarsi a Guimaraes per le

partite casalinghe di Europa League. In un primo momento sembrava che le gare si sarebbero giocate a Oporto nello stadio del Porto ma alla fine tutto si è spostato proprio su Guimaraes. E’ una esordiente assoluta nella competizione continentale: per la prima volta quest’anno è riuscita a raggiungere la fase a gironi dopo un campionato, quello scorso, assolutamente sorprendente. Il 2012 è stato, infatti, il suo anno clou: classificata al terzo posto in campionato con la conquista dei i preliminari di Champions League. Un risultato davvero storico per una città di 52mila abitanti. L’avversario per provare ad entrare

nella massima competizione europea è stato lo Zenit di San Pietroburgo del nostro Luciano Spalletti. I russi si sono imposti 1-4 all’andata e 4-2 al ritorno in Russia. Buona squadra, ma con qualche lacuna in difesa, il riassunto fatto dal tecnico italiano che ha fatto capire che sopratutto dietro i problemi dei portoghesi sono molto evidenti. I suoi calciatori sono chiamati “i castori”, Costinha, l’allenatore dei portoghesi, è stato anche in Italia ma se lo ricorderanno in pochi anche se a Bergamo ha militato nelle fila dell’Atalanta, dal 2007 al 2010. La storia però racconta di una sola partita con il team lombardo, per una lunga e successiva vertenza con il club, che poi lasciò regolarmente nel 2010, alla scadenza del contratto. Sempre il tecnico del Pacos è un grandissimo amico di Mourinho, di cui avrebbe potuto a un certo punto diventare vice, visto che Costinha con i suoi gol fu determinante per la conquista della Champions League proprio con il porto dello Special One. Difficile trovare un’individualità spiccata dentro il Pacos de Ferreira così come manca una vera e propria stella, uno dei giocatori più importanti è il peruviano Paulo Hurtado, centrocampista talentuoso classe ‘90, già nel giro della nazionale maggiore. Durante l’ultima campagna acquisti, invece, dal Manchester United è arrivato in prestito Bebé, classico

I portoghesi del Paços de Ferreira sono stati la squadra rivelazione dello scorso campionato. Sono stati eliminati dai preliminari di Champions League.

attaccante esterno che fino a questo momento non è riuscito ad esprimere il suo potenziale. Questa la formazione tipo della squadra di Costinha che ha nel 4-3-3 il suo modulo preferito: Degra; Gregory, Helder Lopes, Ricardo, Rodrigo Antonio; Andre Leao, Sergio Oliveira, Vitor Silva; Carlao, Manuel Jose, Paolo Hurtado. Lista Europa League Paços de Ferreira PORTIERI 1 Matias Degra 24 Paulo Freitas 45 Antonio Filipe DIFENSORI 2 Tiago Valente 15 Gregory 17 Nuno Santos 19 Ricardo 22 Helder Lopes 80 Tony CENTROCAMPISTI 4 Marcos Romeu 7 Ruben Ribeiro 8 Andre Leao 10 Rui Miguel 20 Sergio Oliveira 27 Rodrigo Antonio 29 Pedro Sousa 88 Jean Michel Seri 96 Filipe Anunciacao ATTACCANTI 9 Christian Irobiso 11 Rui Caetano 16 Paulo Hurtado 33 Bebè 81 Manuel Jose 83 Carlao

Il Brivido Sportivo - Mercoledì 18 Settembre 2013

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nvertire la tradizione. Immediatamente. La Fiorentina con le squadre portoghesi in Europa League, quando questa manifestazione si chiamava Coppa delle Fiere (fino al 1970/71) o Coppa Uefa (fino al 2008/09), vanta, infatti, un pessimo ruolino di marcia. Ha affrontato le formazioni lusitane in quattro occasioni ed è sempre stata eliminata: nel 1967/68 dallo Sporting di Lisbona (l’uscita dall’Europa costò la panchina a Beppe Chiappella), nel 1968/69 e nel 1972/73 dal Vitoria di Setubal e nel 1986/87 dal Boavista. Bene, invece, sono andate le cose in Coppa delle Coppe, dove i viola nel 1996/97 hanno eliminato il Benfica ai quarti di finale e nei preliminari della Champions League 2009/10 quando la Fiorentina ha guadagnato l’accesso alla fase a gironi nella doppia sfida con lo Sporting di Lisbona. E quella con lo Sporting al Franchi è stata anche l’ultima gara ufficiale con una formazione portoghese. E’ questa la partita che abbiamo scelto per il nostro racconto. Dopo il 2-2 dell’andata Prandelli il 26 agosto 2009 manda in campo la seguente formazione, schierata con il 4-2-3-1: Frey; Comotto, Gamberini, Dainelli, Gobbi (dal 46’ Jovetic); Cristiano Zanetti (Donadel dall’81’), Montolivo; Marchionni, Mutu (Jorgensen

Con le squadre lusitane i viola hanno finora avuto un deludente ruolino di marcia

Fiorentina, urge invertire LA TRADIZIONE NEGATIVA CON LE PORTOGHESI montenegrino sfiora il pareggio su assist di Montolivo. Il suo tiro finisce di poco fuori. Dopo un salvataggio di Gamberini la Fiorentina continua ad attaccare. Al 9’ il difensore Carrico sbaglia un colpo di testa in area. Sulla sfera si avventa Jovetic. Stoppa il pallone, fa una finta di sinistro saltando Pedro Silva, e poi di destro batte imparabilmente Rui Patricio nella porta sotto la Fiesole. Il Franchi esplode. Poi l’arbitro inglese Webb non concede due rigori clamorosi ai viola,

trascinati da un Montolivo super, per falli su Marchionni e sullo scatenato Jovetic. Però negli ultimi minuti la squadra di Prandelli cala d’intensità. Lo Sporting si riporta in avanti ma non succede più niente. Con un po’ d’affanno la Fiorentina accede alla fase a gironi della Champions League, mentre il Franchi fa festa e inneggia al nuovo idolo, Stevan Jovetic. Questa sarà l’ultima partecipazione dei gigliati alla manifestazione europea di maggior prestigio.

Alberto Gilardino contro Postiga. E' il 2009 e la Fiorentina si gioca l'accesso alla fase a gironi di Champions League.

dal 73’), Vargas; Gilardino. Alla Fiorentina basta anche un pareggio per 0-0 o per 1-1 per accedere alla fase a gironi ma il primo tempo è quanto mai deludente. In campo si vede solo lo Sporting. E il gol del vantaggio realizzato da Moutinho al 35’(nell’azione comunque influisce un tocco di mano di Liedson) complice anche un errore di Frey, è meritato. I portoghesi, oltre al gol, effettuano 3 tiri nello specchio

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e sciupano un’occasione d’oro con Yannick. La Fiorentina, dal canto suo, non si rende mai pericolosa. I fischi accompagnano i viola al rientro negli spogliatoi dopo i primi impalpabili 45 minuti. In questo momento la formazione di Prandelli è fuori dalla Champions. Il tecnico gigliato, all’inizio della ripresa, toglie Gobbi e arretra Vargas in difesa. Al suo posto ora gioca Jovetic. E’ tutta un’altra musica. Dopo meno di un minuto il

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Con Gomez ko, Montella punta sullo sloveno, uno dei grandi acquisti della Fiorentina di questa estate

E ORA TOCCA A ILICIC, se ci sei batti un colpo

Josip Ilicic, alla sua prima stagione in maglia viola, deve trascinare la Fiorentina al di là delle difficoltà. Con Rossi sarà il terminale offensivo della squadra.

di TOMMASO MATTEI

n Slovenia i quotidiani già titolano “Ilicic, la grande occasione”. Il motivo è presto detto, con l’infortunio di Mario Gomez lo spazio per l’ex Palermo potrebbe aumentare in maniera considerevole. Già nelle prime uscite stagionali Vincenzo Montella aveva fatto intendere di considerarlo il vice Giuseppe Rossi ma adesso, con il possibile accentramento del Pepito, Ilicic potrebbe diventare uno dei protagonisti di questa Fiorentina. Certo tutti avrebbero sicuramente preferito vederlo crescere in viola con una maggiore gradualità, cosa che avrebbe voluto dire Gomez non infortunato, ma sarà l’occasione per sfruttare e valorizzare un grosso investimento fatto dalla Fiorentina. l 1º agosto 2013, infatti, è arrivato a Firenze a fronte di una spesa di 9 milioni di euro (pagabili in tre anni) più eventuali bonus firmando

un contratto quinquennale a 1,2 milioni di euro a stagione.Cifre che fanno capire molto bene quanto la società viola abbia creduto in questo ragazzone arrivato dalla Slovenia il 27 Agosto del 2010 quando il Palermo lo prelevò dal Maribor. La prova alla quale si trova di fronte il giocatore è di quelle impegnative ma il carattere non manca di certo a uno come Josip Ilicic, nato in Bosnia Erzegovina, profugo di guerra, e che mai ha conosciuto suo padre. Il 26 agosto scorso, nella partita della prima giornata di campionato il suo esordio in maglia viola contro il Catania, al 66’ al posto di Giuseppe Rossi. I tifosi viola già se lo ricordavano molto bene visto che proprio contro i viola mise a segno uno dei suoi primi gol italiani, il 3 Ottobre del 2010 a Firenze sotto la Fiesole quando ancora indossava la maglia del Palermo, un sinistro da fuori area di splendida fattura. Proprio il mancino è uno

COLPO D'AUTORE

dei colpi preferiti, gran tiro e gran tocco di palla Ilicic è bravissimo anche nel dribbling ma sopratutto riesce ad essere di aiuto alla squadra. Se davvero Vincenzo Montella, per sostituire Gomez, dovesse portare Giuseppe Rossi al centro dell’attacco in coppia con Josip Ilicic, si creerebbero molte soluzioni offensive visto che lo sloveno è uno a cui piace muoversi molto su tutto il fronte offensivo. Carattere forte dicevamo, del resto da uno che solo pochi mesi fa dichiarava : “Il mio idolo è Messi e sarebbe, in futuro, fantastico giocare con lui”, non ci si può aspettare altro se non grande voglia di arrivare. Ne servirà tante a Ilicic per non far rimpiangere uno come Mario Gomez e soprattutto per non far intristire una tifoseria che aveva appena riscoperto la felicità per il calcio. Tocca a lui lasciare alle spalle il pessimismo e permettere alla Fiorentina di continuare a sognare. E se

in campionato non è uno che segna tantissimo sembra trasformarsi quando scende in campo in Europa League. Fino a questo momento, fra Maribor e

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Palermo, ha collezionato 10 presenze con 5 gol, ovvero una rete ogni due partite. Quando non gioca a calcio Ilicic trascorre il suo tempo libero con il

tennis ma anche con l’arte e la curiosità di conoscere la sua nuova città sperando che le bellezze artistiche del capoluogo toscano lo ispirino fino in fondo

Ilicic ha firmato un contratto fino al 2018. Ai viola è costato in tutto circa 9 milioni di euro.

Il Brivido Sportivo - Mercoledì 18 Settembre 2013

L'esclusiva

Esclusiva con l’ex esterno della Fiorentina

FRANCO SEMIOLI: vi racconto

Semioli festeggia il suo primo (e per ora unico) gol in Europa, nell'andata dei play off contro il Groningen.

di ANDREA GIANNATTASIO

a Fiorentina torna finalmente in Europa e lo fa con l’obiettivo di andare il più avanti

possibile: questa sera sarà il primo passo ufficiale di questa nuova grande avventura, dopo un preliminare contro il Grasshopper che aveva fatto faticare più del previsto gli uomini

di Montella. I ricordi legati a questa prestigiosa competizione si sommano, ma sicuramente il più fresco è quello legato alla lunga cavalcata di cui si rese protagonista la Fiorentina

di Cesare Prandelli, che nella stagione 2007-2008 non soltanto conquistò un prestigioso quarto posto in campionato ai danni del Milan (il gol di Osvaldo a Torino è ancora nella men-

te di ogni singolo tifoso viola) ma giunse persino in semifinale di Coppa Uefa (oggi la moderna Europa League), vedendo sfumare il sogno della finale solo ai rigori contro gli spietati Rangers di Glasgow. Per ripercorrere quella entusiasmante avventura, che tutti i sostenitori gigliati sperano di poter rivivere con la squadra di Montella (con un epilogo, auspicabilmente, ben diverso), Il Brivido Sportivo ha contattato in esclusiva chi di quell’esperienza fu un grande protagonista, ovvero Franco Semioli, autore del primo gol della squadra nella competizione europea (dove la Fiorentina tornava per la prima volta dopo il fallimento). Franco Semioli,qual è il suo primo ricordo legato all’esperienza in Uefa con la Fiorentina? «Sicuramente il mio gol all’esordio in viola contro il Groningen: quella rete significò tantissimo sia per me che per la squadra, che grazie alla mia rete (il match nei Paesi Bassi finì 1-1, con il pareggio dell’ex Chievo nella ripresa ed il vantaggio dei padroni di casa con Lovre n.d.r.).

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Il Brivido Sportivo - Mercoledì 18 Settembre 2013

L'esclusiva

che inaugurò la Uefa di Prandelli segnando al Groningen

la mia Europa TUTTA VIOLA Quella Fiorentina era una compagine davvero forte, forse la più attrezzata di tutto il ciclo Prandelli. Di quel gruppo ho un ricordo fantastico». Quale fu l’evento più bello di quella cavalcata? «Sicuramente, oltre al mio gol all’esordio, ricordo con piacere anche la bellissima vittoria per 2-0 sul campo del PSV Eindhoven grazie ad una doppietta di Mutu: quella sera capimmo che saremmo potuti davvero arrivare in fondo alla competizione ed infatti ci siamo arrivati. O quasi». Supponiamo che il ricordo più brutto sia legato all’eliminazione... «Purtroppo sì: quella lotteria dei rigori ci tagliò fuori da una competizione che eravamo sicuri di poterci giocare fino all’ultimo. Lo Zenit, che arrivò in finale, non era certo inferiore a noi e ci saremmo potuti giocare la coppa fino all’ultimo. Fu davvero un peccato non approdare alla finalissima, ma la squadra dopo una cavalcata in quel modo e dopo tutti i sacrifici in campionato era stanca». Quanto pesava per il grup-

po giocare il giovedì e poi ancora la domenica? «Molto, c’era sempre un grosso dispendio di energie fisiche, soprattutto quando dovevamo fare lunghi viaggi in aereo. Alcune volte tornavamo a Firenze nel pomeriggio del venerdì e sapere di dover immediatamente tornare in campo per preparare la gara di campionato ci ha spesso affaticato più del dovuto. Per fortuna però il 4° posto in classifica e la semifinale raggiunta sono due risultati eccellenti per l’annata svolta». Quanta strada può fare questa Fiorentina in Europa League? «Dipende molto dagli infortuni: se Montella avrà la fortuna di non perdere tante pedine per strada e saprà bilanciare la rosa per il doppio impegno di campionato e Coppa, sicuramente questa squadra ha un parco giocatori che può arrivare lontano. La rosa è ampia e credo che i sostituti che già ci sono siano ampiamente all’altezza dei titolari». Capitolo Gomez: il tedesco starà fuori 6-7 settimane. Quanto peserà la sua assenza per questa

Fiorentina? «Penso che il suo infortunio avrà delle grosse ripercussioni sulla squadra, perché credo che Gomez fosse diventato un punto fermo di tutto il gioco di Montella. La sua assenza

sarà pesante, ma come ho detto la Fiorentina possiede già delle ottime alternative, oltre a disporre già di un altro top-player come Giuseppe Rossi. Spero che Supermario possa tornare quanto pri-

ma in campo». Lei ora è senza contratto: quando la rivedremo sui campi da gioco? «La mia attesa è finita: entro questa settimana firmerò un nuovo contratto con un’altra società e

mi rimetterò in discussione. Sto bene fisicamente, mi sto allenando da solo con regolarità e non vedo l’ora di poter tornare a correre sul rettangolo verde: mi manca da impazzire il pallone».

Franco Semioli in azione all'Amsterdam Arena nella gara contro l'Ajax. In quella edizione di Coppa Uefa mise insieme sette presenze ed un gol.

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ARRIVA L’EUROPA, i tifosi viola si mettono in marcia

FIRENZE IN PRIMA LINEA

di GIULIA BONCI

inalmente l’Europa. E’ vero, si tratta di quella che impropriamente qualcuno chiama ancora “Europa minore”, ma questo non conta. Per la Fiorentina è un traguardo importante, il primo, e i tifosi lo sanno benissimo. L’attesa è stata tanta. Tre lunghi anni d’inferno a lottare per qualcosa che non faceva parte del dna dei viola ed ora, finalmente il Franchi, vestito di tutto punto con il nuovo restyling, può tornare a farsi bello agli occhi di tutto il continente. Sono almeno ventimila i tifosi attesi per il debutto in Europa League della squadra di Montella, tra coloro che hanno sottoscritto i miniabbonamenti, validi per tutte le partite interne, e

chi invece ha acquistato il singolo tagliando. Almeno ventimila anime piene di entusiasmo nonostante la brutta domenica appena passata tra infortuni e torti arbitrali che, si spera, almeno in Europa siano solo un brutto ricordo (Ovrebo docet). Forse le presenze potevano essere anche di più ma l’orario - alle 19,00 in molti sono ancora a lavoro - ha inciso sul numero delle persone che effettivamente sederanno sugli spalti. Un’affluenza che fin dall’inizio della messa in vendita dei biglietti però, è stata costante proprio a dimostrazione di quanto sia grande la voglia dei tifosi di tornare a calcare palcoscenici importanti come quelli dell’Europa League sognando un pronto ritorno tra le grandi di Champions. Per le trasferte invece è

La festa per il ritorno dell'Europa a Firenze comincia tre anni e mezzo dopo l'ultima volta. Presto i tifosi viola percorreranno oltre diecimila chilometri girando per l'Europa, dall'Ucraina al Portogallo.

ancora presto prevedere quanti saranno i tifosi che seguiranno la squadra. Sicuramente le destinazioni non aiutano: Ucraina e Romania non sono facilmente raggiungibili, e in Portogallo, una volta arrivati a Porto, bisognerà trasferirsi a Guimaraes. Più o meno quattordici mila chilometri da est a ovest del vecchio continente. E di sicuro i costi non saranno così tanto alla portata, vista la necessità di ricorrere all’aereo. Destinazioni come Zurigo avrebbero facilitato l’esodo di massa con il minimo dispendio economico. Nonostante questo però, anche se mancano ancora diverse settimane alla prima sfida lontano dal Franchi, ci sono già state prenotazioni per i vari pacchetti con charter preparati ad hoc dall’Associazione Centro di Coordinamento Viola Club. La Fiorentina, insomma, non sarà mai sola. Si tratta di

trasferte che nonostante la lunga distanza hanno comunque la durata di un giorno abbondante: dalla mattina alla notte inoltrata. Una fatica incredibile

Tifosi viola a Zurigo in occasione della gara d'andata dei play off d'Europa League contro il Grasshopper.

che però non preoccupa i tifosi pronti a tutto pur di stare accanto ad una squa-

dra costruita con l’obiettivo di far vivere a tutti un sogno chiamato Europa.

IL DETTAGLIO DELLE TRASFERTE UCRAINA Dnipro-Fiorentina: giovedì 3 ottobre ore 21,05 • Ore 5,30 ritrovo aeroporto “G. Marconi” di Bologna • Ore 7,00 partenza per “Dnepropetrovsk International” • Durata del volo circa 3 ore e mezzo • Arrivo e trasferimento in pullman al centro della città • Ritrovo per trasferimento allo stadio “Dnipro arena” • Dopo la gara trasferimento in pullman all’aeroporto “Dnepropetrovsk International” • Partenza per Bologna

ROMANIA

Pandurii-Fiorentina: giovedì 7 novembre ore 19,00

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Intanto i sintomi appaiono inequivocabili di CRISTIANO PUCCETTI

uest’anno non sarà necessario aspettare gli ultimi cinque minuti dell’ultima

giornata di campionato per conoscere le sorti della Fiorentina: la squadra di Montella verrà depotenziata dalla sfiancante battaglia arbitrale

Pochi attimi prima del contatto tra Gomez e Agazzi. Per molti addetti ai lavori anche qui c'erano gli estremi per l'assegnazione di un calcio di rigore.

e riverserà gran parte delle proprie energie per garantirsi una tutela adeguata al suo blasone. Sarà come un cavallo azzoppato sulla rincorsa. Non serviranno dunque regali last minute alle avversarie di turno, come accaduto nella scorsa stagione. Il timore, condivisibile, dei tifosi viola è che la classifica sia influenzata dagli errori-orrori fin dalle prime giornate. I sintomi sono inequivocabili: anziché cercare di comprendere l’amarezza per la conclamata ‘truffa’ perpetrata ai danni dei Della Valle nell’ultima stagione (con conseguente immane danno economico da oltre 25 milioni di euro), la linea di comportamento percepita in questi primi scorci di stagione conduce addirittura alla repressione. Una repressione feroce, asfissiante, capace addirittura di fiaccare il meraviglioso slancio emotivo di una squadra e di una città, costrette di schianto a risvegliarsi dall’affascinante sogno estivo. La Fiorentina di Cuadrado-Gomez-Rossi fa paura? La squadra di Montella intrusa tra le

grandi? Niente paura, non farà strada. Cari tifosi viola, non sarà questo l’anno del Terzo Scudetto e non lo saranno neppure i prossimi, se i Della Valle non si decideranno finalmente a mettere sul piatto il proprio carisma, il proprio potere, se i proprietari della Fiorentina non inizieranno a rovesciare i tavoli nella sede della Lega. Come previsto e prevedibile, la ‘faida’ con gli arbitri è ripartita immediatamente. Laddove si era fermata lo scorso anno. Rigore, netto, per il Milan assegnato nel recupero; rigore, netto, per la Fiorentina negato sempre nel recupero. Balotelli manda affanculo platealmente Calvarese e rimedia un’ammonizione, Pizarro protesta con De Marco e viene cacciato dal campo. Questa volta, al termine dell’incredibile partita contro il Cagliari, Montella e Dalle Valle, due ‘santoni’ del Fair Play, si sono fatti letteralmente esplodere. Andrea era gonfio di rabbia, si sentiva l’imprenditore caduto in una trappola, il calcio,

Calvarese e Balotelli in Verona-Milan, alla prima di campionato. Palese il gesto dell'attaccante rossonero.

che gli aspira soldi senza assicurargli regole certe, Vincenzo era fuori dalle grazie del Signore. Pepito Rossi l’ha dovuto braccare ed intrappolare dall’uscita del campo fino allo spogliatoio, perché aveva

visto i suoi occhi iniettati di sangue e temeva il gesto inconsulto. Secondo Montella, il calcio italiano perde progressivamente di credibilità. Secondo noi l’ha già irrimediabilmente persa.

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Il Brivido Sportivo - Mercoledì 18 Settembre 2013

La Fiorentina non intende sostituire gli infortunati ma punta deciso su Muriel, Leto e non solo

MERCATO

Macché presente, il mercato viola guarda al futuro e ha già le idee chiare

IRENZE - Nessun nuovo acquisto sul mercato subito. Tra gli svincolati, ovvio. I due infortuni di Juan Cuadrado, out per tre settimane, e Mario Gomez, fuori probabilmente per almeno 50 giorni, non hanno fatto cambiare idea agli uomini mercato dei fratelli Della Valle. La società non intende avvalersi di nessun altro innesto, anche perché per portare chiunque in condizione servirebbero comunque settimane di lavoro. Tanto vale, dunque, utilizzare gli elementi a disposizione. Meglio pensare al futuro, soprattutto quello immediato. Il presente è già abbastanza ricco di soluzioni. Dovrà essere bravo Montella ad assemblare i pezzi, soprattutto

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in Europa dove la coperta in attacco è diventata all’improvviso corta - non è stato inserito nella lista il croato Ante Rebic e, almeno da un primo impatto, è parso assolutamente impalpabile Yakovenko -, ma le soluzioni possibili non mancano. Meglio pianificare quello che sarà a gennaio, a cominciare dalla possibile necessità di trovare un altro centravanti. In base al recupero di Gomez e, soprattutto, alla capacità di inserimento in squadra del croato, verranno fatte le valutazioni più importanti. Eventualmente si andrebbe a cercare un attaccante alla Denis (per altro prossimo avversario con la sua Atalanta della Fiorentina in campionato), esperto e ben calato nella realtà del calcio italiano.

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na: una con lui in campo, perfetta nei movimenti e frizzante nelle idee, e una senza, più opaca e meno lubrificata. Proprio per questo, Pizarro deve imparare a frenare l’impeto. Almeno fin quando non sarà arrivato Verratti, al più tardi la prossima estate. Davanti, invece, continua la caccia a Sebastian Leto, argentino scovato da Macia ai tempi del Lanus e portato al Liverpool, salvo poi vederlo partire per la Grecia per via di un permesso di soggiorno.

Muriel, colombiano, in un'azione di gioco contro Facundo Roncaglia. La Fiorentina vanta un diritto di prelazione su tutti gli altri club eventualmente interessati a lui

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scibile del cileno. David, quando gli si... tappa la vena, diventa una furia scatenata. Lo si era capito già dallo scorso anno dai tanti cartellini gialli rimediati (a volte anche con un eccesso di zelo ingiustificato da parte dei direttori di gara) e soprattutto da quella sensazione di frustrazione che lo avevano spinto a rivelare al proprio agente di voler lasciare il calcio italiano. Il cileno è il cervello di questa squadra, è innegabile. Ci sono due Fiorenti-

da Vali bre rta o oFFe al 2 ott fino

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di Francesca Bandinelli

tutte da decidere - sarebbe per la squadra dei Della Valle. Montella, che da tempo ha fatto arrivare ai suoi dirigenti il proprio gradimento sul giocatore, aspetta soltanto le mosse del club. URGENZA VERRATTI E SOGNO LETO - Tutto mentre continua ad essere tenuta sotto stretta osservazione la vicenda relativa a Marco Verratti. E’ l’erede di David Pizarro quanto a caratteristiche tecniche e, a livello di temperamento, è sicuramente meno ira-

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Sebastian Leto, argentino scovato da Macia ai tempi del Liverpool nel Lanus. La trattativa col Catania è già aperta

IL CASO CUADRADO - In vista di giugno si lavorerà soprattutto su Cuadrado. L’obiettivo, con l’Udinese, è quello di trovare un accordo per il riscatto totale - o anche la cessione ad un terzo club - del giocatore colombiano diventato una sorta di miniera d’oro. I dirigenti dei friulani hanno ribadito a più riprese che la priorità è tutta viola, ma di fronte alla pioggia di milioni che stanno per essere offerti dall’estero, su tutti c’è il Bayern Monaco, potrebbero essere studiate strategie particolari in grado di premiare la Fiorentina che ne ha valorizzato il talento e la stessa Udinese che a suo tempo lo ha portato in Italia. Le parti si incontreranno, anche perché quella del colombiano potrebbe non essere l’unica trattativa sull’asse Firenze-Udine. E MURIEL? - Sì, perché i bianconeri vorrebbero tenere Andrea Lazzari, in scadenza sì ma formalmente ancora di proprietà dei viola, mentre Pradè da tempo ha messo gli occhi sull’altro colombiano, Muriel. Anche in questo caso, ci sarebbe già un accordo di massima: nel caso in cui Pozzo dovesse decidere di privarsi del giocatore, ecco che la precedenza in una eventuale trattativa - su basi ancora

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c’è vorsuo poho pe’ facci tornare a’ santi vecchi, anzi a’ vecchi diaoli, ‘nsomma a facci ‘ncattivire a bestia. E ci si son messi tutti. I’prode Eupalla che ci ha fatto rompe’ due di quelli che contano, e nemmen poco, e ci ha fatto raggiungere a crassiha presa di ‘ulo all’urtimo minuto. I’solito cacchina co’ ‘i’ fischio poi e gli ha fatto i’ finale co’ fochi dopo avecci lasciao massacra’ da sardegnoli pe’ sventolare i’ primo giallo a Gonzalo. Negato i’ rigore lapalissiano a Pepito perché dopo i’ quarantacinquesimo e rigori e si danno sortanto a i’ Milan, nova regola Figgicci, e poi gli ha buttao fori anche i’ Pekke che protestava. Anche qui e c’è quarcuno che gni po’ offende’

la mamma su i’ muso e son sordi, quarcun’antro ‘nvece, appena e s’avvicina e vede i’rosso. Gli ha fatto bene Vincenzino a dignene chiare. E basta e vu ci avresti ortremodo sollecitato le rotondità sferihe. Figli, figliastri e figli di bona donna, noe, e siam tutti uguali, se no e vu giohate da voi soli, tutti a strisce, lo sa’ che palle! Da una parte i’campionato de’ raccomandati e da quell’artra quello de’ normali. Già, ma se poi e son tutti raccomandati chi l’è che gli

è di botte? Un po’ per uno, cavoli vostrl, così vu lo provate quanto l’è duro i’ calle, l’importante l’è che vu la smetta di rivogallo sempre a noi. ‘N concrusione e s’è perso du’ punti e tre giohatori fondamentali, speriamo pe’ poho ma e la ‘edo dura. O che si po’ esse’ contenti? Proprio ora che s’ha da giohare un giorno sì e un giorno no. O che si vedrà Rebicce ‘n campo? Certo uno che pare un armadio e che si chiama Ante e ci ha proprio i’nome

adatto. Ma gli è forte, o vediamolo, no? Magari e comincia ìa marcare e un si lea più! Da i’male e bisogna sempre spera’ che venga i’bene, se no che ti vo’ tira’ le revorverate? Anche se stasera e ci è mancao poco, meno male che armi ‘n casa e un ne gira, ma una ciabattaa allo schermo quando gli ha pareggiao i’Cagliari e l’è volaa (tanto e ci ho le ciabatte di cencio). E si vorta pagina, Euro-

R re PE TA emb SU FERsett OF l 24

o fin

Dura la vita?!?

pa lighe, e gli arriano e portoghesi con qui’ nome rediholo. Se s’era tutti l’era roba da ridere, ma così e ci tocca a piglialli su i’ serio anche loro. Però i’ nonno gli è più preoccupato pe’ gli orobici, speriamo che armeno Robocoppe e ce lo rimontin rapido e che Eupalla e si sia belle sfogato e ci renda un po’ icche ci ha preso. ‘Nsomma che la rigiri a i’bello. Forza Violaaaaaaaaa!

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Il Brivido Sportivo - Mercoledì 18 Settembre 2013

Il pungiglione

A chi mandiamo le api?

Ormai lo sanno a memoria (loro e noi) S

abato ore 19,30 (o giù di lì), 48’ della ripresa a Torino, il Milan perde 2-1, Poli entra in area e viene spinto e sgambettato. Il rigore per il Milan non si discute e Balotelli che avrà fatto in carrie-

ra 25 gol dei quali 21 su rigore, segna e pareggia ed il Milan recupera un punto insperato ed anche immeritato. Domenica ore 14,00 (o giù di lì) 48’ della ripresa, la Fiorentina è stata appena raggiunta

dal Cagliari sull’ 1-1, Pepito Rossi entra in area e Murru, anitcipato, lo spinge e lo butta giù. Ma alla Fiorentina questi rigori non si danno, e poi al 48’ o chi credete d’essere? Il Milan? O che credete che Mencucci sia Galliani? Così la Fiorentina i punti li perde. Totti può offendere impunemente gli ar-

bitri, ma se Aquilani manda a quel paese Celi per un fallo invertito si becca rosso e due giornate e se il Pek protesta per quel rigore non concesso, idem. Fare sempre come San Lorenzo, che faceva sempre silenzio. Finalmente ha perso i gangheri anche l’irreprensibile Montella e l’ha detto chiaro. Ci vuole

Giacchetta nera

cambiarlo, per cercare di togliere dalle mani dei soliti le leve del potere, non per prenderle noi ma per vedere se si riesce a mettere in piedi qualche cosa di serio e di credibile. Nel nostro piccolo raduniamo le api, arroventiamo i pungiglioni e le mandiamo a colpire. Chi? Ormai lo sanno a memoria.

QUANTI ERRORI SUI CAMPI, domenica nefasta per i fischietti

di Giancarlo carmagnini

uniformità di giudizi se no i regolamenti che ci stanno a fare? Vincenzino fai bene a dirlo, ma ci vuole altro. Ci vuole che in quelle riunioni di Lega ci si vada ma che si cerchi di capire anche, finalmente, come funziona il giochino, se no poi non ci resta che il solito frigno. Capire come funziona per cercare di

osa possiamo dire di una....tragica domenica per i colori viola. Sicuramente siamo d’accordo, ma lo sosteniamo da sempre, come dice tutto l’entourage della Fiorentina, sulla “non uniformità” arbitrale. Ci sono troppe disparità di comportamento negli arbitri. Nell’ultima domenica ci sono stati 3/4 episodi su cui porre l’attenzione: fra questi possiamo ricordare il mancato rigore a favore della Fiorentina (e forse erano 2, perché anche l’intervento di Agazzi su Gomez, nel contrasto poi fatale al tedesco, non è poi così limpido) con conseguente espulsione di Pizarro, il turbolento finale di gara di Torino–Milan con rocambolesco pareggio al 95° su rigore, peraltro giustissimo, con l’infallibile Balotelli e la mancata concessione di un rigore a favore del Sassuolo per un evidente fallo di mano di Moras. A nostro giudizio in tutti gli episodi c’è una costante comune, ossia la mancanza di collaborazione fra i componenti la “squadra arbitrale”. Nel caso del rigore su Rossi, “forse” De Mar-

co, che ha diretto con disarmante mediocrità, era mal posizionato e quindi coperto, ma il suo assistente di porta Tommasi era nella posizione ideale per valutare un episodio solare nella sua semplice dinamica: contatto netto sul piede sinistro di “Pepito” con aggravio di una spinta, magari non fortissima. Nota a margine di questo episodio, come già detto nella settimana scorsa: l’assistente n° 1 era Vuoto di Livorno che come non tutti ricordano, a Genova, in Genoa–Fiorentina, fece espellere Montella. Massa di Imperia, giovane emergente, in Torino-Milan ha peccato forse di inesperienza nel valutare l’infortunio occorso al granata Larrondo, anche qui mal coadiuvato dal IV° uomo De Luca che non ha saputo gestire la sostituzione chiesta dalla panchina del Torino. Irrati di Pistoia, alla sua seconda stagionale dopo il debutto, buono fra l’altro, in Cagliari–Atalanta, nel contesto di una gara ben diretta, non ha assegnato al Sassuolo un rigore, per un evidente fallo di mano di Moras, anche qui mal assistito dall’assistente di porta Peruzzo.

Il Brivido Sportivo - Mercoledì 18 Settembre 2013

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Gli azzurri vincono anche a Carpi e adesso guidano il campionato aspettando un Padova in crisi di Andrea Giannattasio

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arpe diem” nel segno di Tonelli. L’Empoli ingrana la quarta e conquista la terza vittoria stagionale, la seconda consecutiva in trasferta violando il campo della matricola Carpi, che per la prima volta ospitava presso il suo stadio una gara di Serie B (la prima partita casalinga degli emiliani era stata disputata a Modena). Un successo rotondo e mai in discussione quello degli uomini di Sarri, che con questa vittoria salgono a quota 10 punti, staccando di due lunghezze

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Empoli non soffre di vertigini, che bello stare in vetta alla classifica la rivelazione Trapani, al secondo posto, e guadagnandosi la testa della classifica in solitaria. Un inizio di stagione a dir poco trionfale. Nel segno di Tonelli, dicevamo: è infatti grazie ad una doppietta del difensore

Mirko Valdifiori, centrocampista classe 1986. E' stato tra i protagonisti della vittoria sul Carpi.

classe ‘90 che l’Empoli fa esplodere lo spicchio dei tifosi azzurri accorsi al “Sandro Cabassi”; la prima perla arriva al 28’ sugli sviluppi di un calcio d’angolo, dove Tonelli svetta in mezzo a tutti e la mette dentro per il gol dell’1-0. Al 10’ della ripresa, poi, la rete del definitivo 2-0, ancora una volta sugli sviluppi di un calcio d’angolo: Valdifiori (neopapà) mette in mezzo un cioccolatino che Tonelli deve solo spingere alle spalle di Kovacsic. E’ il trionfo per gli azzurri, che in due trasferte hanno conquistato altrettante vittorie, vincendo e convincendo soprattutto sul piano del gioco. E’ un Empoli che gioca praticamente a memoria e che nonostante le parole sempre caute della dirigenza toscana continua a sognare il ritorno nel grande calcio.

Lorenzo Tonelli mette a segno il suo secondo gol. Professione difensore, col Carpi si è reinventato goleador.

Adesso però, piedi per terra: sabato al “Castellani” arriva il Padova di Marcolin, una squadra a dir poco disastrata che fino ad oggi ha raccolto solo quattro ko. Zero punti, zero gioco e, incredibile

a dirsi, zero gol realizzati: sono questi i numeri dei veneti, che arriveranno in Toscana con l’acqua alla gola e la consapevolezza di essere ormai all’ultima spiaggia. Sulla carta, l’appuntamento sembra di

quelli abbordabili, ma occhio alle sorprese. Servirà la concentrazione ai massimi livelli per continuare a stupire e mantenere il primato di Serie B: l’1-1 casalingo col Trapani deve servire più che da monito.

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Pronta a partire a Sorgane la nuova attività federale del settore GpT

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AL CGF IL NUOVO CORSO

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anno sportivo appena cominciato porta una grande novità nella palestra di via Isonzo. Il Centro Ginnastica Firenze si appresta a dare il via ad un’altra attività, all’interno della già vasta offerta della Scuola di Ginnastica: si tratta di un corso di Acrosport, disciplina

recentemente inserita tra i programmi tecnici della sezione Ginnastica per Tutti della Federazione Ginnastica d’Italia. L’attività consiste nell’esecuzione di esercizi con accompagnamento musicale – della durata massima di due minuti – composti da elementi statici, come ad esempio le verticali, ed elementi dinamici, cioè salti acrobatici,

oltre che dalla parte coreografica. I programmi tecnici ufficiali prevedono, per il quadriennio 2013-2016, la possibilità di un lavoro in coppia (maschile, femminile, o mista), oppure in gruppo, con il quartetto maschile o il trio femmini-

Apertura stand gastronomico alle ore 19,30 La manifestazione si svolgerà al coperto

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le. A questi scopi, la lezione di Acrosport comporta una parte di studio della percezione corporea e di sviluppo del senso del ritmo, oltre ad esercizi di cooperazione e interazione tra i partecipanti e – naturalmente – alla parte ginnica,

e dunque uno specifico lavoro tecnico sugli equilibri e le verticali, eseguite in coppia e in gruppo, in appoggio sulle mani al suolo o ad un compagno o compagna, fino allo studio dei salti acrobatici al trampolino e minitrampolino, per

approdare poi all’esecuzione al suolo. Istruttore responsabile del corso sarà Roberto Bellapadrona, tecnico federale e giudice nazionale di ginnastica artistica maschile, attualmente tra gli allenatori della sezione agonistica della società di Sorgane, formatosi prima in Spagna e poi in Italia, a Torino, su questa nuova attività sperimentale, grazie alla partecipazione a corsi tenuti da referenti tecnici e di giuria. La collocazione del corso è prevista per le ore serali del martedì e del giovedì, dalle 20.30 alle 22.30, evidentemente rivolto anche, ma non solo, a persone adulte che abbiano voglia di cimentarsi in una disciplina che unisce acrobatica, ritmo, equilibrio, con l’obiettivo di creare una vera e propria sezione di Acrosport, e partecipare così ai campionati italiani di serie A-B-C, oltre che a manifestazioni ginnico-coreografiche, come il Gymfestival o il grande evento della Gymnaestrada mondiale. Per ulteriori informazioni e per visionare alcuni video esplicativi, è possibile consultare il sito www. centroginnasticafirenze.it, mentre per aderire al corso è necessario contattare la segreteria societaria, in via Isonzo 26/A.

Il Brivido Sportivo - Mercoledì 18 Settembre 2013

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i è finalmente aperta la stagione Midland 2013/14 con il trofeo New Season di calcio a 5 e di calcio a 7. Ottimo risultato, in quanto a iscrizioni, anche quest’anno, con più di 50 squadre che si contenderanno i due titoli nelle finali di metà ottobre. Molte formazioni confermate dalla scorsa stagione, molte quelle nuove tutte da scoprire.

Nel C5, tra le formazioni più titolate ritroviamo Puka FC, Campone Utd (campioni uscenti), Back in Black e Unmimovo, che dovranno comunque lottare con compagini meno conosciute ma pur sempre agguerrite. Saranno 33 le squadre, divise in 9 gironi, dai quali usciranno i 16 team per gli ottavi di finale. Da lì in poi tutte gare secche fino alla finale, prevista per il 17 ottobre al Palanovoli, qualche giorno prima dell’inizio dei campionati.

Nel calcio a 7, hanno confermato la loro presenza i campioni in carica del torneo, i Milan Boyss che se la vedranno con formazioni di lungo corso quali New Garden, Gruppo Briachi 04 e W.L.F e Campone Utd C7, campione provinciale pochi mesi fa. Qui le squadre sono 24, divise in 6 gironi, con la medesima formula del C5, che vedrà dagli ottavi di finale in poi tutte partite ad eliminazione diretta. La finale è prevista per giovedì 17 otto-

bre al campo di Novoli. Oltre ad iniziare la propria attività sui campi, continuano le iscrizioni (termine ultimo il 15 ottobre) ai prossimi Campionati amatoriali che partiranno dal 21 ottobre. Sul nostro sito www.midlandsport.it potete trovare tutte le informazioni e i moduli necessari per l’iscrizione della vostra squadra, con la lista degli impianti a disposizione con possibilità di scelta di scelta del giorno

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di gioco e dell’orario di gioco, con gironi anche a giorno e campo unico. Per ogni squadra iscritta sono previste fantastiche promozioni. Midland offre, ai propri tesserati, altri servizi tra i quali il campionato seguito dalla Redazione TV (Midland Sport Channel) giunta al suo settimo anno, e gli aggiornamenti, i risultati, le notizie e le foto dai campi tramite i social network dove siamo in continua espansio-

ne: Facebook (Midland Sport), Twitter (@ MidlandSport) e Instagram (#midlandfirenze). Anche questo anno è in programma la pubblicazione de “L’Almanacco delle squadre” opera contenente le foto delle squadre partecipanti ai campionati con la loro storia (da poter scrivere tramite la pagina personale), il logo e la lista dei giocatori. Un’opera che ha uno scopo benefico, in quanto il 100% dei proventi sarà devoluto in beneficenza.

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CAMPIONATI C5-C7 TOSCANI: APERTE LE ISCRIZIONI

di Steto

ono aperte le iscrizioni ai campionati di calcio a 5 e calcio a 7 stagione sportiva 2013/2014: di seguito il riepilogo delle principali caratteristiche e delle speciali promozioni. Caratteristiche della Stagione 2013/2014 CATEGORIE: c5/c7 maschile, c5 femminile, c5/c7 maschile over 35, c5 maschile under 21. PRE-CAMPIONATO: dal 09/16 Settembre al 25 Ottobre 2013. CAMPIONATO: dal 4 Novembre 2013 al 30 Maggio 2014 (pausa natalizia dal 21/12/2013 al 05/01/2014). Una partita settimanale con possibilità di scelta del campo di gioco e/o giorni di gara. Fase Finale Provinciale nel periodo Aprile-Maggio 2014, Fasi Finali Regionali nel giugno 2014. COPPA TOSCANA/SPORTIKA: dal 11 Novembre 2013 al 30 Maggio 2014, suddivisa in una prima Fase Eliminatoria a gironi ed una successiva Fase ad eliminazione diretta.

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Segue dalla prima Ora la storia si è ripetuta e Pizarro, che già in estate aveva dimostrato di avere ipersensibilità nei confronti di quello che aveva definito lo scherzetto, anche domentica ha fatto scattare il suo risentimento. E si è beccato un rosso e la conseguente squalifica. Un errore, certo, da sanzionare, ma adesso a Firenze nessuno ha più voglia di bon ton ed eleganza. Non è più accettabile, lo hanno gridato sia Montella che, seppur con maggior accortezza, il presidente Della Valle. Firenze è infuriata, due pesi e due misure. Inutile nasconderselo, certe proteste veementi dei giocatori del Milan sembrano godere di un pass infinito. Un campionato così rischia davvero di finire prima di iniziare. Solo una vera e decisa lotta in Lega potrebbe cambiare le cose. Intanto però Montella deve cercare di portare la Fiorentina oltre il guado, ci sono adesso le gare più importanti, adesso si decide la fase a gironi di Europa League e poi pure una parte importante del campionato. Senza il bomber e il grimaldello che apre tutte le difese è chiaro che tutto si fa più difficile. Ma è anche vero che la Fiorentina dispone di riserve tecniche e fisiche importanti. Insomma giustamente urlata la rabbia, adesso la Fiorentina deve reagire. Proprio con gli uomini che fino a poco tempo fa parevano destinati a restare in garage in attesa di essere riaccesi. Insomma toccherà al ragazzino sul quale tutti scommettono, tocchera’ a Rebic farsi già pronto per sostituire un campione qual è Gomez. E toccherà a Ilicic recuperare rapidimente per dare qual tocco di classe indispensabile e che la somma spesa per acquistarlo (nove milioni) giustifica. Insomma la cosiddetta Fiorentina 2 dovrà farsi Fiorentina uno. Può farlo, anzi, deve farlo.

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inviare è sempre meglio che decidere. Del resto in Italia − da qualche mese a questa parte − rimandare, posticipare, procrastinare sembrano essere i verbi più in voga. Il governo sta rimandando tutto a data da destinarsi (e non parliamo solo di Iva e Imu), e il calcio non poteva essere da meno. Quindi chi si aspettava scontri all’ultimo sangue nell’assemblea di

Prossimamente su questi schermi: LEGA CALCIO ITALIA CHANNEL… Lega di venerdì scorso è rimasto deluso. Eppure gli ingredienti per far scoppiare un putiferio c’erano tutti: da una parte le “sette sorelle”, cioè i carichi da novanta Juventus, Fiorentina, Inter e Roma e le briscoline Sampdoria, Sassuolo e Verona (che chiedono una diversa distribuzione delle quote dei diritti televisivi). Dall’altra, Milan, Lazio e Napoli, con posizioni più “istituzionali”. Vista la situazione

bollente, però, tutto è stato salomonicamente rimandato a venerdì prossimo. Beretta, il presidente della Lega, ha parlato di “un’assemblea molto positiva e distesa” e poi, forse con un eccesso di ottimismo, di un mercato del calcio italiano secondo nel mondo solo a quello della Premier. Non sappiamo se sia davvero così. Certo che il quasi miliardo di euro che le società prendono dalle tv non

sono proprio bruscolini. Il problema, come già qui sottolineato due settimane fa, è che di questa cifra poco più del dieci per cento viene dal mercato estero. Quindi, dopo aver messo nel palinsesto la partita delle 12.30 per ingolosire il pubblico asiatico (mandando tutti in confusione, giocatori e arbitri compresi), il calcio italiano deve cercare altri modi per farsi bello fuori dal paese natio. Impresa

per niente facile. Come non lo è quella di far allargare i cordoni della borsa alle pay-tv per il triennio 2015-2018. Il grimaldello che le società potrebbero usare per riuscirci potrebbe essere la minaccia di creare un canale televisivo autonomo, una sorta di “Lega Calcio Italia Channel”. Ora, non sappiamo se una minaccia del genere possa davvero rendere insonni le notti di due vecchie volpi come

Murdoch e Berlusconi. Perché per farsi un canale televisivo proprio occorrono un’organizzazione ferrea e una capacità da professionisti del settore. Ma le sette sorelle, agguerritissime, potrebbero addirittura proporre di affiancare alle paytv tradizionali la loro nuova creatura per aumentare le possibilità di guadagno. Insomma: venerdì sapremo tutto... Rinvii permettendo, naturalmente.