Il Brivido Sportivo nr. 1 del 08.01.2013

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¡Bienvenido Pepito! L’editoriale di Alessandro Rialti

N

on contano le battaglie, conta vincere la guerra. Quella di domenica al Franchi è stata una brutta sconfitta,

A

È stato un brutto ko ma i Della Valle lavorano per un grande futuro di quelle che ti restano appiccicate addosso, che fanno rabbia, che ti rovinano la settimana. Ma resta solo una sconfitta, una batta-

glia persa. Potremmo discutere ancora delle mille occasioni sbagliate, delle grandi parate di Perin, della scarsa precisione di Toni, del-

la giornata grigia di Jovetic. Potremmo riparlare dell’errore di Roncaglia sul secondo gol del Pescara che ha chiuso definitivamente

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per quelle sconfitte che spesso succedono. Sosta natalizia, un po’ di allegria, un bellissimo primo tempo,

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Il Brivido Sportivo - Martedì 8 gennaio 2013 DIRETTORE RESPONSABILE Michela Lanza direttore@brividosportivo.it

Appunti di viaggio

REDAZIONE redazione@brividosportivo.it CONSULENTE EDITORIALE Alessandro Rialti

EDITORE E PUBBLICITà

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COLLABORATORI Alessandro Rialti, Michela Lanza, Mario Tenerani, Francesca Bandinelli, Ruben Lopes Pegna, Alessandro Latini, Giampiero Tosi, Duccio Magnelli. FOTO La Presse

Dalla trasferta di Udine alla sfida con Inter, sarà un autentico tour de force

Fiorentina, un mese per sapere se sei grande di Mario Tenerani

S

confitte come quelle col Pescara fanno male, ma sono nell’ordine generale delle cose. Il calcio è uno sport da effetti speciali: in pochi avrebbero preconizzato i viola perdenti eppure è successo. Ma il giudizio complessivo sulla Fiorentina non deve e

non può cambiare. Si tira una linea e si riparte. Soprattutto non può mutare la valutazione sul prossimo mese viola: l’avremmo fatta, comunque, a prescindere dall’esito del confronto con la squadra abruzzese. La Fiorentina è attesa ad un vero e proprio esame che verificherà definitivamente le proprie ambi-

zioni. Se Montella supererà questo ostacolo avrà contezza del reale valore del suo gruppo. Il futuro ha il profilo di queste 6 gare strette tra Udine e la sfida con l’Inter che si disputerà al Franchi il 17 febbraio. Ma il calcolo contempla solo il campionato: le partite, infatti, diventeranno 7 con il quarto di finale di Coppa Italia con la Roma, che andrà in scena il 16 gennaio. E se i viola saranno così bravi nell’eliminare i giallorossi, gli impegni, sempre nel medesimo segmento temporale, diventeranno 9 perché la Fiorentina alla fine di gennaio dovrà affrontare anche la doppia semifinale (andata e ritorno, in programma 22 o 23 e 29 o 30 gennaio) di Coppa Italia. Ricapitoliamo: trasferta a Udine, confronto con la

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Roma in Coppa, al Franchi col Napoli, quindi l’ipotetica e auspicabile semifinale di andata di Coppa, poi a Catania, l’eventuale semifinale di ritorno di Coppa, a Firenze col Parma, a Torino con la Juve e a Campo di Marte con l’Inter. Una sorta di corso di sopravvivenza per l’alta classifica e per l’adattabilità a due competizione diverse. Prova generale per la prossima stagione quando i viola dovrebbero recitare su tre palcoscenici: campionato, Europa e Coppa Italia. E sempre con ambizioni di spessore perché la Fiorentina proverà a vincere qualcosa. Il Pescara è già lontano, mentre davanti agli occhi c’è un mini ciclo tosto, da affrontare però con la consapevolezza dei forti.

La Fiorentina ha un timbro di gioco che non ha smarrito e ha una società pronta a regalare nuovi colpi dopo aver già sfer-

rato un attacco agli avversari riportando in Italia un campione assoluto come ‘Pepito’ Rossi. Il viaggio è appena iniziato.


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Il Brivido Sportivo - Martedì 8 gennaio 2013

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L’iniziativa di brividosportivo.it: ecco la classifica finale delle speranze dei tifosi per la Fiorentina futura

‘I sogni son desideri’ e Pradè

prova a realizzarli di MICHELA LANZA

U

n anno in chiaroscuro il 2012 viola, un anno in cui Firenze è passata dalle stalle alle stelle. Pensare che solo dodici mesi fa in viola si registrava l’avvicendamento in attacco tra Gilardino (accusato di aver spento la luce e per questo ceduto al Genoa) e Amauri (preso dalla Juventus dopo mesi di inattività), nell’illusione che l’emarginato italo-brasiliano potesse resuscitare a Firenze e regalare qualche gol ad un attacco spuntato e quasi inoffensivo, in una squadra povera ed esanime. Insomma, l’anno scorso il mercato di gennaio era quello della speranza, la speranza di azzeccare il giocatore giusto per rivitalizzare una squadra sterile e in piena emergenza, nonché finita nei bassifondi della classifica. Quante cose sono cambiate oggi! Oggi che il gruppo viola, a differenza dell’anno scorso, ha un domani. Oggi che il mercato di gennaio è un trampolino per il futuro più che per il presente. Oggi che questa sezione di mercato non è della ‘speranza’ ma della logica, della programmazione, delle certezze. La Fiorentina ha già una

squadra di tutto rispetto e Pradè e Macia, in questo mese, cercheranno di non alterare gli equilibri che esistono nello spogliatoio e, se possibile, di migliorare la rosa per il presente ma soprattutto per il futuro. Dicevamo: l’anno scorso arrivava Amauri, quest’anno ‘Pepito’ Rossi, un giocatore presente nella lista dei desideri viola. Come facciamo a saperlo? Semplice… Abbiamo chiesto ai lettori del brividosportivo.it di rivelarci le loro fantasie, le loro speranze attraverso lo speciale ‘I sogni son desideri’ con la promessa di recapitarle a chi di dovere... E loro lo hanno fatto inviando mail e lettere alla redazione del Brivido (destinate a Daniele Pradè) tramite le quali

hanno esposto al direttore sportivo viola il loro indice di gradimento tra i tanti nomi che vengono accostati alla Fiorentina. Così, le abbiamo raccolte, le abbiamo messe da parte settimana dopo settimana, e alla fine abbiamo stilato una classifica che ha evidenziato quanto gli attaccanti abbiano ancora un fascino insuperabile e intramontabile agli occhi dei tifosi. Ma non solo: le abbiamo consegnate nelle mani dello stesso Pradè, come promesso ai nostri lettori. Perché ogni promessa è un debito. Così, grazie anche alla Fiorentina che ci ha permesso di portare a termine questa iniziativa, venerdì scorso siamo stati accolti al Franchi dal ds viola che ha gradito di

buon gusto l’idea e lo spirito del Brivido (“Molto carina questa iniziativa – ha detto Pradè – ringrazio il Brivido Sportivo e i tifosi”). Consegnata la busta contenente ‘i sogni dei tifosi’ il direttore sportivo poi l’ha aperta spinto dalla curiosità e sul podio, al secondo posto, ha notato che c’è proprio ‘Pepito’ Rossi. Così si è lasciato andare ad un sorriso e ad un lapidario “Almeno con uno abbiamo subito accontentato i nostri tifosi…” (chiaro il riferimento all’arrivo dell’ex Villarreal ndr). Sugli altri nomi poi… staremo a vedere. Intanto, eccola la classifica finale de ‘I sogni son desideri’. E chissà che tra questi, qualcun altro non si avveri!

CLASSIFICA FINALE 1° classificato: Pablo Daniel Osvaldo 34,9% 2° classificato: Giuseppe Rossi 12,9% 3° classificato: Antonio Di Natale 11,3% 4°: Ricky Van Wolfswinkel 7,1% 5°: Klaas Jan Huntelaar 6,5% 6°: Giampaolo Pazzini 5,8% 7°: Daniele De Rossi 5,1% 8°: Alejandro Dario ‘Papu’ Gomez 3,1% 9°: German Denis 3% 10°: Alessandro Matri 2,2%

Fra gli outsider che formano il rimanente 8,1%, segnaliamo Rafal Wolski (ventenne centrocampista offensivo polacco del Legia Varsavia), Matias Vecino (centrocampista uruguaiano classe ’91 che ha già trovato l’accordo con la Fiorentina), Luis Muriel dell’Udinese, Gonzalo Bergessio del Catania, la vecchia fiamma estiva Lisandro Lopez e l’enfant terrible Mario Balotelli. All’ultimo posto, ma comunque presente, Alessandro Del Piero: con un voto.

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24 O SU 2RE 4!

Cronaca dei primi giorni da fiorentino del neo attaccante viola: approccio ok, ora si aspetta il rientro in campo

Rossi-Firenze, è stato subito amore a prima vista di Michela LAnza

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uardare avanti. È questo l’obiettivo dell’ambiente viola dopo la sconfitta interna inaspettata contro il Pescara. Guardare avanti e sorridere a quello che sarà il prossimo futuro viola che si è già arricchito di un innesto importante: quello di Giuseppe Rossi. Il giocatore ex Villarreal ha trascorso i suoi primi giorni fiorentini soddisfatto di essere approdato in maglia viola. Arrivato in Italia sabato scorso, si è fermato a Roma dove ha svolto le visite mediche a Villa Stuart, seguito dal professor. Mariani, per poi ripartire alla volta di Firenze per stringere la mano al patron viola e abbracciare i suoi nuovi compagni. Arrivato al centro sportivo sabato pomeriggio con il suo procuratore Federico Pastorello, Rossi, è stato accolto a braccia aperte da tutti. A riceverlo e ad aprirgli le porte del centro è stato il portiere Emiliano Viviano, il primo ad abbracciarlo felice di averlo come nuovo compagno di squadra. Poi è stata la volta del patron Andrea Della Valle, che con orgoglio e soddisfazione lo ha accolto e presentato

al resto della ‘famiglia viola’: dal club manager Vincenzo Guerini al responsabile della comunicazione Gianfranco Teotino, dal capitano Manuel Pasqual all’amministratore delegato Sandro Mencucci, dal tecnico Vincenzo Montella alla squadra fino ai magazzinieri Romeo e Leonardo. Della Valle gli ha fatto fare un giro della struttura mostrandogli ogni angolo di essa e il neo acquisto viola è rimasto piacevolmente sorpreso da tanta organizzazione. Immancabile il saluto, poi, con il ds Daniele Pradè, colui che ha avuto il merito di riportarlo nel Belpaese, colui che lo ha convinto del progetto Fiorentina il 22 novembre 2012 a New York, colui insomma che lo ha portato alla Fiorentina. Fi n i -

to il tour, stremato dalla stanchezza del viaggio oltreoceano, dalle cinque lunghe ore di visite mediche (a proposito, Rossi è stato definito clinicamente guarito) e dopo i convenevoli, il ‘Pepito’ nazionale ha trascorso la sua prima serata fiorentina andando a letto presto e svegliandosi l’indomani incantato dalla calma e dalla pace che trasmettono le colline fiorentine, anche se immerse nella foschia del mattino. Il suo primo pensiero è stato quello di scattare una foto alla città di Firenze adagiata nella sua culla col suo telefono e twittarla con tanto di messaggino: “Buongiorno Firenze!... Che bella città!”. È così che domenica mattina ha avuto inizio la sua giornata, quella che lo avrebbe portato al bagno di folla al Franchi. Infatti, alle ore 14.58 del 6 gennaio, quando è sbucato in tribuna d’onore insieme ad Andrea Della Valle, i tifosi presenti allo stadio sono letteralmente impazziti e gli hanno riservato innumerevoli applausi e un’ovazione meritevole di un campione. Lui sorridente e felice ha salutato, ringraziato, stretto le mani a coloro che

erano più vicini alla tribuna e si è goduto l’affetto della gente accanto ad un compiaciuto, fiero ed adrenalinico Della Valle. Poi è iniziato il match, e mentre nella mente dei supporter viola passava già il film della coppia-gol JoveticRossi, la Fiorentina ha dato spettacolo sciupando però tutte le occasioni che aveva creato. Ben 7 le palle-gol nel primo tempo, ritmi elevati e giocate da calcio spagnolo… poi la beffa e la prima sconfitta casalinga della stagione. Inattesa, clamorosa, arrivata proprio davanti agli occhi del nuovo idolo viola, proprio nel giorno dell’arrivo di Rossi. Insomma, una sconfitta che ha stonato in un giorno di festa come

quello del 6 gennaio, che ha visto l’entusiasmo della gente prevalere su tutto. Sconfitta, però, che è stata subito archiviata e che non ha scalfito la soddisfazione di ‘Pepito’ di essere approdato in riva all’Arno. Così dopo la partita, dispiaciuto per il risultato ma sempre più convinto della sua scelta, ha lasciato lo stadio salutando i compagni con un arrivederci a presto (il giocatore tornerà a New York) e dandosi appuntamento l’indomani con la società per la firma del contratto e la presentazione alla stampa. Che dire, meno male che domenica la Befana ha portato Rossi (Giuseppe, non Delio come uno striscione rivolto a Ljajic ha ironiz-

zato “Tranquillo Adem, questo Rossi è Giuseppe”) per addolcire il carbone che evidentemente era rimasto dentro al sacco viola (la sconfitta col Pescara dev’essere la ‘punizione’ della vecchietta con la scopa in virtù di quanto la Fiorentina ha fatto nei primi mesi del 2012…). Altrimenti, senza lo zuccherino ‘Pepito’ la sconfitta sarebbe stata più amara. Adesso però c’è solo una cosa che conta: che il feeling con la città sia scattato all’istante, che lui si rimetta al 100% e presto scenda in campo con la maglia viola, possibilmente al fianco di Jovetic. Che dire: ben arrivato Beppe Rossi!

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Il Brivido Sportivo - Martedì 8 gennaio 2013

LA PRESENTAZIONE Presentato il neo viola Giuseppe Rossi, intrigato dal gioco e dal progetto Fiorentina

“Fiorentina ti ho scelto perché sei la più bella. E ora aspettami, che ho voglia di giocare con Jo-Jo e Toni” di Michela LAnza

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n tanti hanno già espresso un pensiero sul suo arrivo. Da Vincenzo Montella («L’arrivo di Rossi è un capolavoro della società. E’ un giocatore fortissimo. Mi rivedo un po’ in lui, ma non so se più forte di me, sarà il tempo a dirlo. Ha tanta esperienza a livello internazionale, è un valore aggiunto per la Fiorentina. Lo sarebbe stato anche per qualche squadra più blasonata. È una seconda punta che salta l’uomo e fa i gol di una prima punta: è un giocatore abbastanza completo. Quando arrivano grandi giocatori è sempre un vantaggio. E la città deve essere orgogliosa: significa che la società sa convincere i giocatori non solo a parole ma con i fatti, perché credo che Rossi potesse scegliere di andare anche altrove. Ma ha scelto noi e ne sono orgoglioso»), ai compagni Borja Valero («Ci godremo di nuovo il suo calcio. Benvenuto»), Gonzalo Rodriguez («Che grande il ‘Bambino’ - soprannome messo a Rossi dagli ex compagni del Villareal ndr - che viene alla Fiorentina»), fino a Jovetic («Rossi è un grande giocatore e può fare molto bene qui. Spero che presto possa giocare con noi e credo che formeremo una bella coppia d’attacco»). Insomma l’entusiasmo è alle stelle e tutti sono contenti dell’arrivo di ‘Pepito’. Mancavano all’appello

solo le sue parole. Quelle con le quali si è presentato ufficialmente a Firenze e ai suoi nuovi tifosi: «Sono contento di essere approdato alla Fiorentina che è una grande squadra e l’unica che ha dimostrato con i fatti e non a parole di volermi. Spero di guarire il più presto possibile – ha detto Giuseppe Rossi – per giocare davanti al pubblico di Firenze. Ho accettato subito la Fiorentina – e l’avrei

fatto anche la scorsa estate – quando il direttore (Pradè ndr) mi ha spiegato il nuovo progetto della società che prevede un perfetto mix tra tanti giovani e qualche giocatore d’esperienza. Un progetto che mi piace molto e del quale ho deciso di fare parte. E poi, non potevo non accettare di venire a giocare nella squadra che esprime il miglior calcio d’Italia. Questa Fiorentina, in effetti, mi ricor-

da il mio Villarreal, una squadra che 5-6 anni fa ha fatto vedere il miglior calcio spagnolo (a proposito: Rossi è stato vicino alla Fiorentina anche nel 2007, ma all’epoca preferì espatriare in Spagna)». Con queste parole, il neo acquisto viola ha subito voluto esprimere la sua contentezza nell’essere arrivato a Firenze, in una città e in una squadra ambiziose che l’hanno accolto con entusiasmo:

«L’accoglienza che mi è stata riservata la ricorderò per sempre. Ringrazio la società che mi ha dato la possibilità di tornare nel grande calcio, in una squadra che punta alla Champions, e spero di ripagarla in modo adeguato e soprattutto – come ho già detto – spero di tornare presto per poter giocare al fianco di Jovetic, che è un grande giocatore, uno che lo puoi mettere prima o seconda punta

che riesce comunque a fare gol e a servire degli invitanti assist, ma anche per giocare al fianco di Toni». Toni che, tra l’altro, ha incrociato in Nazionale: «Sì, è uno dei giocatori che nello spogliatoio conosco già, così come Aquilani, Cassani e Viviano (tutti incontrati in Nazionale) oltre a Gonzalo Rodriguez, Borja Valero, Mati Fernandez (miei ex compagni al Villarreal). E a proposito di Viviano: è un amico, l’ho visto bene, ed è stato il primo che mi è venuto a salutare per darmi il benvenuto». Tornare prima possibile si, ma senza fare il passo più lungo della gamba: la priorità di Giuseppe Rossi è quella di essere al 110% prima di indossare la maglia viola: «Il mio obiettivo principale è guarire. Manca poco, ma serve ancora un po’ di pazienza. È importante che io torni al top. Non conosco né la data né il periodo preciso del mio rientro, perché in questo momento mi sto dedicando giorno dopo giorno alle terapie di routine per rinforzare il ginocchio, che comunque è già stabile (terapie che Rossi sta effettuando a New York con il suo fisioterapista Luke Bongiorno, ndr). Ma il tutto deve essere fatto senza fretta. Sono sereno e fiducioso. Se ho mai pensato di smettere quando mi sono fatto male la seconda volta? Sono stato molto triste

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nei giorni post infortunio, ma di smettere non ho mai pensato. Il calciatore è l’unica cosa che so fare e poi sono fortunato ad avere la famiglia che ho, gli amici che ho, il fisioterapista che ho: mi sono stati tutti molto vicini e sono stati fondamentali a livello psicologico». Infine, le parole di ‘Pepito’ sul patron viola Andrea Della Valle, su Vincenzo Montella e sulla stagione viola: «Il presidente l’ho conosciuto due giorni fa (sabato, ndr) ed ho toccato con mano che è una grandissima persona. Siamo fortunati ad averlo. Per quanto riguarda Montella, l’ho conosciuto personalmente in questi giorni, ma conosco da quando ha iniziato ad allenare la sua idea di calcio moderno e mi piace tantissimo. Io come lui? Magari un giorno potessi arrivare

ad avere le sue doti di goleador! Se lo ricordano tutti: era un mancino, aveva il baricentro basso e faceva tanti gol. Il mio ruolo? Non ho preferenze, mi sono trovato bene con un attaccante, con due attaccanti, da solo. Non fa differenza. Quello che conta adesso è che abbiamo una squadra fortissima, che siamo 4° in classifica e che possiamo lottare per posizioni europee, anche per un posto in Champions. Il campionato è lungo e servono pazienza e umiltà. Per quanto riguarda, infine, il numero di maglia, visto che il 22 era già occupato, ho scelto il 49 perché è l’anno di nascita di mio padre». Ebbene, queste le parole di ‘Pepito’ Rossi, il talento che la Fiorentina ha legato a sé fino al 2017, alla faccia di chi scappa dall’Italia: il bello del calcio è qui.

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Il noto operatore di mercato promuove l’operato di Pradè e Macia in esclusiva per il Brivido Sportivo

Salvatore Bagni:

«Rossi? Non è una scommessa bensì una certezza. Gli altri club seguano l’esempio della Fiorentina sul mercato internazionale» di Alessandro latini

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eanche il tempo di aspettare il via ufficiale (lo scorso 3 gennaio) che il mercato della Fiorentina è partito davvero con il botto. Giuseppe Rossi in viola a titolo definitivo non se lo sarebbe aspettato nemmeno il sognatore più incallito, eppure Da-

niele Pradè ed Eduardo Macia hanno messo a segno l’ennesima operazione di altissimo livello. Il campo dirà ancora una volta se hanno avuto ragione, ma c’è da scommettere che soprattutto il diretto interessato farà di tutto per tornare il calciatore ammirato nel passato. Rossi a parte, la Fiorentina si appresta ad ac-

cogliere anche Matias Vecino e sta lavorando per mettere a segno il colpo Rafal Wolski, uno dei talenti più promettenti del calcio europeo. Nonostante manchi ancora molto alla chiusura del mercato è già tempo di primi commenti ed il Brivido Sportivo ha sentito in esclusiva Salvatore Bagni, procuratore ed

operatore di mercato, ma soprattutto conoscitore del talento di ‘Pepito’ e grande amico del ds viola. Bagni, partiamo proprio da Giuseppe Rossi. La sorprende che sia arrivato alla Fiorentina? «Tante squadre hanno parlato di lui, la Fiorentina ha agito. Adesso bi-

sogna credere solo nel suo completo recupero e non abbiamo motivo di dubitare che possa tornare quello che era una volta. Viene da due gravi infortuni, ma essendo giovane avrà senz’altro una buona ripresa fisica. Pradè secondo me ha sfruttato bene la retrocessione del Villarreal: ha preso i tre giocatori più rap-

presentativi e funzionali al gioco di Montella. Con Rossi non si può parlare di scommessa, è solo questione di aspettare che recuperi perché non è che in questi mesi abbia disimparato a giocare. Stiamo parlando di un giocatore che prima dell’infortunio costava più di 25 milioni di euro».

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Intrecciamo tattica e mercato. Jovetic e Rossi li vedremo in campo insieme o lei crede che l’arrivo di ‘Pepito’ preluda ad una cessione del montenegrino? «Nel calcio di oggi non esiste più la prima punta statica. Tutti gli allenatori vogliono giocatori che si muovano sul fronte offensivo e che abbinino la qualità nelle giocate. Rossi e Jo-

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vetic sono due giocatori di questo tipo e non vedo perché non possano giocare insieme. Se Rossi sarà il sostituto di Jovetic non possiamo dirlo adesso. Io dico solo che tutti i giocatori hanno un prezzo e possono cambiare casacca. Se arriva qualcuno che propone tanti soldi è difficile rinunciare, anche se io credo che tutto dipenda dalla quali-

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ficazione o meno della Fiorentina in Champions League: i ricavi di questa competizione spostano gli equilibri. Jovetic può essere incedibile oggi, ma a giugno gli incedibili non esistono». E’ giusto dire che in questo momento la coppia Pradè-Macia rappresenta il meglio fra i dirigenti in Italia? «Macia lo conosco poco,

mentre Pradè è un mio amico e so come lavora. Ha già concluso quasi tre operazioni ed è uno che adesso può agire tranquillamente, perché ha lavorato bene a settembre ed ha gettato le basi per fare queste operazioni a livello tecnico ed economico». Facciamo un po’ di nomi. Nonostante Rossi rimane in piedi la trattativa Larrondo…

«E’ un giocatore che non mi esalta, capisco però che al momento possa essere funzionale alle esigenze della Fiorentina. Però, ripeto, la vedo più come un’operazione momentanea dettata dalle caratteristiche del giocatore». Vecino invece arriverà a Firenze la prossima settimana. Che giocatore dobbiamo aspettarci? «So che lo hanno pagato circa 2 milioni di euro. E’ un giocatore che ha una buona fisicità e dal centrocampo in avanti può giocare in diversi ruoli. Può fare il trequartista, a destra o a sinistra, ma non lo vedo come un vice Aquilani: ha un raggio d’azione più avanzato». Poi c’è Rafal Wolski, del quale si parla un gran bene… «Questo giocatore lo conosco benissimo, dopo che ha partecipato agli Europei con la Polonia è salito un po’ alla ribalta. E’ un giocatore di grandissima qualità tecnica, adesso ha avuto un piccolo problema fisico ma prendendo lui non si sbaglia, si va sul sicuro. La Fiorentina ci sta lavorando e credo che sia a buon punto. Su di lui c’erano tante squadre, specialmen-

te tedesche (il Borussia Dortmud su tutti, ndr). Dal punto di vista economico prendendo Wolski la Fiorentina non ci rimetterebbe sicuramente». Chiudiamo con il mercato delle altre squadre, che per il momento non sembra esaltante… «Tanti dirigenti sono convinti che a gennaio non si debbano prendere gli stranieri, io invece sono dell’idea che quelli bravi andrebbero presi proprio a gennaio per farli maturare bene in vista della stagione successiva. Le altre squadre stanno facendo un mercato consono alle loro esigenze. Il Napoli ha preso Armero e poi forse prenderà Calaiò, che è perfettamente consapevole del ruolo che andrà a ricoprire. L’Inter ha preso Rocchi perché aveva bisogno di un vice Milito e voleva spendere poco. Io dico che rispetto alle altre squadre la Fiorentina ha spaziato bene a livello internazionale, non ha guardato solo al nostro campionato. Questa è la strada da seguire, perché di talenti bravi in giro per il mondo ce ne sono un’infinità».

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Rossi ma non solo, Montella aspetta Larrondo mentre Pradè-Macià sondano a 360°

Un attaccante subito: ecco l’obiettivo degli uomini-mercato viola di Francesca Bandinelli

U

n attaccante subito. Lo ha detto anche Vincenzo Montella, alla vigilia della gara contro il Pescara. Con Mounir El Hamdaoui impegnato in Coppa d’Africa, l’imperativo è quello di rafforzare il reparto avanzato. Ma il mercato della Fiorentina non si fermerà qui. Intanto si cercherà di chiudere il prima possibile l’operazione con il Siena per Marcelo Larrondo (24). Il giocatore è il primo su cui Pradè e Maciá torneranno subito a premere sull’acceleratore. Serviranno ancora ore, ma l’operazione alla fine si farà. Forse già oggi o comunque in queste ore. Il Siena sembra intenzionato a voler tornare su Olivera e Della Rocca, i viola dal can- to loro hanno fatto arrivare la loro ultima offerta, un milione

di euro, anche niente se nell’operazione dovesse entrare uno dei due come contropartita tecnica. Il duo-mercato della società dei fratelli Della Valle, però, non trascura nessun potenziale obiettivo. Era stato fatto un sondaggio accurato per Mauro Icardi, due gol alla Juventus nell’ultimo

turno di campionato: due milioni e duecentomila euro per la metà del cartellino, però, sono stati giudicati eccessivi. Adesso l’unico a poter spingere per la cessione è soltanto il giocatore. Delio Rossi ne è rimasto affascinato, per lui non si muove. Maurito, però, quel niet alla partecipazione al Sub 20 con la Nazionale argentina non l’ha preso per niente bene. E, al di là dell’entusiasmo di queste ultime ore, le vecchie ruggini potrebbero anche tornare a galla. CENTROCAMPO - Se da un lato l’operazione Rafal Wolski sembra poter slittare a giugno - il Legia Varsavia è riuscito a pagare gli arretrati che pendevano sulla testa del club come una sorta di spada di Damocle ed è disposto anche a rinunciare al bonus che la Fiorentina gli avrebbe garantito per lasciar partire il giocatore subito - dall’altra c’è l’intenzione di provare a restare sulla scia di Fran-

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cesco Lodi, uno che la Fiorentina aveva messo sotto la lente d’ingrandimento già da due anni. Anche in questo caso si sarebbero registrati rumors nella Milano nerazzurra, ma l’appeal della Fiorentina attuale potrebbe diventare un incentivo per qualunque giocatore. Sempre che il Catania decida di privarsene prima della naturale scadenza del contratto (2015). LE USCITE - Ci si concentrerà poi sulle uscite. Mattia Cassani continua ad essere corteggiato dalla Sampdoria: potrebbe volerci qualche settimana, ma l’esterno riscattato dal Palermo la scorsa estate, alla fine, potrebbe davvero salutare Firenze. In questo caso, si continua a monitorare da lontano l’italo-argentino Ezequiel Schelotto (23). Difficile

che l’Atalanta decida di privarsi di uno dei suoi elementi di forza, ma soprattutto sarà complicatissimo battere la concorrenza dell’Inter. I viola, silenziosi e formalmente dietro le quinte, osservano però con attenzione i vari movimenti, pronti ad aspettare eventualmente il momento giusto per inserirsi. Il Palermo, invece, continua a sondare sottotraccia la situazione per Cristian Llama. E Gareth Bale? E’ sicuramente un campione al quale nessun club vorrebbe mai dire di no, ma i quasi cinquanta milioni per il cartellino sono un buon deterrente per guardare altrove. La Fiorentina non ha intenzione di fare follie. Meglio piuttosto aspettare. ASPETTANDO GIUGNO - Intanto non si

molla la pista legata a Pierre-Emerick Aubameyang, attaccante del Saint-Étienne e della nazionale gabonese che tanto piace alla dirigenza viola. Arrivarci adesso, in questo mercato di gennaio, pare difficilissimo. Quasi un’impresa. E’ vero che il club francese naviga a metà classifica, lontano dalle zone europee, ma al tempo stesso nessuno ha intenzione di privarsi con troppa leggerezza del capocannoniere con otto gol all’attivo. A giugno, del resto, gli scenari sarebbero diversi. Il giocatore, cresciuto nel settore giovanile del Milan, ha voglia di tornare e lasciare il segno: in qualche modo il suo gradimento all’operazione lo ha già fatto arrivare. Ma serve tempo.

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Il Brivido Sportivo - Martedì 8 gennaio 2013

amarcord

Viola in Friuli per rimettersi in marcia e anche commemorare il decennale della scomparsa dell’asso brasiliano di Ruben lopes pegna

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Udine nel segno di Julinho. Non ci sarebbe modo migliore per celebrare il fuoriclasse brasiliano nel decennale della sua scomparsa che cade nei prossimi giorni (è morto a San Paolo l’11 gennaio 2003) che ripetere un’impresa gloriosa come quella del 16 settembre 1956. Quel giorno con lui in campo, la Fiorentina si impose a Udine con un perentorio 5-2. Fu una partita speciale quella, perché la squadra viola scese in campo per la prima volta nella sua storia in una gara di campionato (era la prima giornata) con lo scudetto sulle maglie. Fulvio Bernardini mandò in campo la formazione titolare, quella che tutti i tifosi della Fiorentina, anche i più giovani, ormai conoscono a memoria e che a maggio si era laureata campione d’Italia: Sarti; Magnini, Cervato; Chiappella, Rosetta, Segato; Julinho, Gratton, Virgili, Montuori, Prini. Fu un match combattuto, vero, e Julinho fu grande protagonista. Dopo il gol di Montuori al 1’ ci fu il pareggio dello svedese Lindskog al 10’. Poi Secchi portò in vantaggio i friulani al 23’. Montuori all’ultimo minuto del primo tempo siglò la rete

A Udine nel ricordo di Julinho e di quel famoso 5-2 con lo scudetto

del due a due. Ma fu Julinho al ventesimo della ripresa a realizzare il gol del sorpasso, quello che ridette fiducia alla Fiorentina che poi dilagò. Andarono infatti a segno anche Cervato su

rigore al 36’ e Virgili a tre minuti dal novantesimo per la rete del cinque a due finale. Non c’è dubbio comunque che fu di Julinho il gol più importante della gara, quello che ne determinò il risultato ancora in bilico a metà ripresa. Il brasiliano era arrivato a Firenze, nella stagione precedente, quella dello scudetto, a ventisei anni (era nato a San Paolo il 5 agosto 1929), per preciso volere del tecnico Fulvio Bernardini che ne era rimasto folgorato ai Mondiali in Svizzera del 1954. Ju-

linho era un’ala destra straordinaria. Saltava i difensori avversari con una facilità incredibile con le finte che effettuava con il corpo. Grazie a quelle spesso coloro che lo dovevano contrastare finivano a terra. E poi aveva un dribbling eccezionale. Giocava più per la squadra che per se stesso. Era un assist-man più che un goleador nel senso classico della parola, anche se poi comunque il suo nome finiva spesso nel tabellino dei marcatori. I tifosi viola se ne innamorarono a prima vista, perché giocatori così ne esistono davvero pochi nel mondo. Julinho fu grande protagonista nella stagione del primo scudetto, segnando 6 reti (tra cui quella decisiva a Trieste il 6 maggio 1956

che sancì, grazie all’uno a uno finale, la conquista dello scudetto) in 31 partite. In quella successiva (1956/57) di reti ne siglò addirittura 9 (suo record in maglia viola) in 30 incontri. E poi nell’ultima (1957/58) realizzò altri 7 gol in 28 gare. Va aggiunta anche una rete nella Coppa dei Campioni 1956/57 (nei quarti al Grasshoppers), nella quale la Fiorentina arrivò in finale, dove fu sconfitta a Madrid per due a zero dal mitico Real, complice anche un pessimo arbitraggio. Julinho, nonostante gli ottimi risultati conseguiti in maglia viola (uno scudetto, due secondi posti e una finale di Coppa dei Campioni) fu vinto dalla saudade (già dopo la seconda stagione voleva

abbandonare Firenze e ci volle tutta la bravura di Bernardini che volò in Brasile per convincerlo a desistere dal suo proposito) e tornò in patria. I tifosi, però, non lo hanno mai dimenticato e nelle occasioni in cui è tornato in riva all’Arno gli hanno riservato grandissime accoglienze. Domenica a Udine, dove la Fiorentina si è imposta meno di un mese fa in Coppa Italia (uno a zero con gol di Borja Valero), sarebbe bello ripetere una prestazione come quella del settembre di cinquantasette anni fa. Siamo certi che da lassù Julinho ne sarebbe estremamente felice.

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A vede’ quegli artri e c’è ancora di più da mangiassi le mani M a che siam sihuri che un sia i’ 13 a porta’ sculo ‘nvece di’ 17? Perché un anno peggio di così carcistihamente parlando e un si potea miha ‘ncominciare! E si perde ‘n casa, pe’ la prima vorta di’ campionato, contro e' più broccoli che s’è visto calare a Firenze, quegli strisciati azzurri adriatici che sono stai sessanta minuti a tira’ pallae senza passa’ la metà campo, pe’ ‘mbuchettalla drento a i’ primo crosse che gni è capitao! Un culo così nemmen Morbello con la Spal quando e ci fece perde’ i’campionao ni’ ’57! Ni’ mezzo i’ solito arbitro che un ci dà du’ rigori chiari come i’ sole (artro che quello della Lazio!), che gni permette di tutto, anche d’azzoppacci i’Pekke, che gli sta attento con la carcolatrice a ammoni’ sortanto quelli vergini. Uno che gli avea avuo i’ cartellino giallo e potea anche tira’ le revorverae, nulla. Così e n’ha ammonii sei ma rossi neanche mezzo e i’Pekke

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gli è andao via ‘n barella e Robocoppe a gattoni co’ una caviglia ‘n mano. ‘Nsomma una caccia all’omo più che a i’pal-

brodi che c’è quattro go’ di differenza a di’ poho e gli ha di’ cramoroso. A vede’ quegli artri poi e c’è ancora di più da

lone. Gli è vero che anche noi e s’è sbagliao un par di go’ grossi come case, con Luhone e Tomovicce, e che qui’ portierino capellone e n’ha prese armeno un artro paio difficili davvero, però non vince’ una partia contro una banda di

mangiassi le mane. Stramazzoni che ne piglia tre da Frignolin (e domeniha e ci si dee torna’ noi) e soprattutto Rocky Barboa che va a batte’ e gobbi ‘n casa, nonostante che fosse anche lui nella formazione tipo anti-gobbo: dieci contro

Il pungiglione

undici! Di tutto questo e un se n’è approfittao, e meno male che armeno e danni e si son ridotti. Un c’è che la Lazio, ma se e ci mandaano i’ su’ arbitro (o gni davan le medesime istruzioni a i’ nostro) che gni ha dao rigore contro e buttati fori due a’ sardi a dieci minuti dalla fine e si vincea anche noi. Speriamo che Pepito, presente ‘n tribuna d’onore, e un si sia scoraggiao. Forza Pepito o un tu lo ‘edi che d’uno che fa e’go’ e se n’ha bisogno come di’ pane? Rimettiti presto ‘n carreggiaa che si rivola! ‘Ntanto però se si cercasse anche quarcosa di bono pe’ subito e un sarebbe male. Da come e s’è giohato i’ primo tempo e si dovea anda’ a piglia’ i thè su i’ 3-0 e pensare a quanti e se ne facea dopo, ma se un tu la ‘mbuchetti poi e te lo ‘mbuchettano a te, gli è la legge di’ carcio, che la un n’è tanto lontana dalla legge di’ menga. Comunque e sempre Forza Violaaaaaaaaaaaaa!!

Delio batte la Juve ma non il ricordo della rissa con Ljajic

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a vinto a Torino alla seconda partita sulla panchina della sua nuova squadra, la Sampdoria. Ha fermato la Juve nonostante l’inferiorità numerica (rischia di diventare una regola che chi gioca contro i bianconeri debba finire le partite con qualche espulso…), dovrebbero essere solo applausi e cori di peana per Delio Rossi. Ma lui, nelle interviste, sciupa tutto meritandosi la settimanale puncicata. Volendo togliersi dei sassolini dalle scarpe, evidentemente, nel giorno del ritorno ad un successo importante, ritorna infatti sull’episodio che ha concluso la sua esperienza in viola cercando, a nostro modo di vedere, in maniera abbastanza penosa, di minimizzare. No caro Delio, non è affatto normale quello che è successo, non è affatto normale che un allenatore prenda a cazzotti un suo giocatore e meno normale ancora è che lo faccia in mondovisione, a partita in corso e per motivi non troppo gravi. Nessuna offesa a parenti più o meno prossimi è stata provata e confermata da nessuno o da nessuna ripresa televisiva nonostante lei, Delio, l’avesse dichiarato a discolpa, e anche l’inventarsi scusanti non è accettabile. Quindi non si tratta di montatura di nessuno ma di un episodio grave, per il quale certo non è prevista una condanna a vita, ma nemmeno è concesso che si venga in tv a raccontar storielle. Con il tempo si dimentica, la sua carriera continua, gliela auguriamo brillante, ma se sull’argomento tace crediamo che sia meglio per tutti, soprattutto per lo stesso Rossi. Per non averlo fatto mandiamo le api a pungere.

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Il Brivido Sportivo - Martedì 8 gennaio 2013

Centro Ginnastica Firenze a.s.d.

GINNASTICA

organizzatori finali nazionali 2013 Serie A1/A2 ginnastica artistica maschile e femminile e campionato di categoria allieve 1° e 2° livello 6/7 aprile 2013 Nelson Mandela Forum - Firenze

Tre mesi alla finalissima di serie A e del campionato di Categoria Allieve

Firenze Serie A 2013: l’evento si avvicina! di MAria Consiglia Grieco

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rchiviate le festività natalizie, inizia ufficialmente il conto alla rovescia che anche quest’anno porterà a Firenze la grande ginnastica italiana. Fra tre mesi esatti, il prossimo 6 aprile, sarà ancora una volta la città gigliata – dopo la finalissima del 2011 e le due prove di campionato del 2010 e 2012 – ad assegnare lo scudetto del campionato nazionale di serie A1 e A2 di ginnastica artistica maschile e femminile. Cornice dell’evento, come sempre, il Nelson Mandela Forum di Firenze, e organizzazione firmata dallo staff del Centro Ginnastica Firenze, la cui proficua collaborazione con l’Associazione Palasport (che gestisce il palazzet-

to) ha fatto sì che la Federazione Ginnastica d’Italia – ormai per il quarto anno consecutivo – rendesse quella fiorentina una tappa irrinunciabile del massimo campionato a squadre. Stavolta però i vertici federali hanno voluto arricchire l’appuntamento toscano di un’altra prestigiosa finale nazionale: quella del campionato di Categoria Allieve livelli 1 e 2, prevista per il 7 aprile, immediatamente all’indomani dell’assegnazione dello scudetto 2013. Un onore particolarmente gradito per la società gigliata, dal momento che il campionato di Categoria è il maggior torneo individuale a livello nazionale, e che a sfidarsi sull’all-around (il programma completo dell’ar-

tistica femminile, su tutte e quattro le specialità della disciplina) saranno le migliori piccole ginnaste attualmente al lavoro nel panorama agonistico italiano; il fior fiore del vivaio del Paese, da cui – ce lo auguriamo – potrebbero sbocciare nuove future campionesse. A breve sarà possibile prenotare i biglietti per assistere ad entrambe le competizioni sul sito www.centroginnasticafirenze. it, direttamente presso la società organizzatrice; anche quest’anno, dopo il successo ottenuto dall’iniziativa nella passata edizione, saranno disponibili i tagliandi “Gold”, che permetteranno di assistere alle gare dall’esclusiva tribuna Gaggioli del Mandela Forum. Firenze 2013… il countdown è iniziato!

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Il Brivido Sportivo - Martedì 8 gennaio 2013

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I bianco-blu reduci da 4 vittorie nelle ultime 5 gare.

NOVOLI FC: squadra rivelazione del 2012! di Nicola Cecconi

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erminate le votazioni sulla pagina facebook Midland Sport per la squadra rivelazione di questo inizio stagione fra tutti i campionati di C5 e C7. Fra le tante formazioni in lizza, con ben 146 voti la spunta il NOVOLI FC del girone Italia C7, con il GRIOLI FC dello Svezia C5 secondo classificato con 110 preferenze. Terza un’altra formazione del girone Italia C7, i MESTOLI IN Q-LOW, che hanno ricevuto 60 voti. Ecco quindi che la nuova squadra del settore Midland, il NOVOLI FC appunto, si aggiudica questo primo ‘traguardo’ grazie ai suoi tanti fans e appassionati che l’hanno votata. Una squadra, questa, che al primo anno conta quindici giocatori in rosa: Baracco Edoardo, Battelli Lorenzo, Berisha Gent, Calà Lesina Marco, Chukwu Daniel, Cinotti Franco, Corsi Alessandro, Fraternali Stefano, Gaschi Artan, Manetti Francesco, Manetti Tommaso, Manzo Tommaso, Santini Stefano, Vanni Cosimo e Zavala Morante Riccardo,

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tra i quali spiccano i due bomber che hanno realizzato 14 delle 20 reti messe a segno dal Novoli: 5 siglate da Manzo Tommaso e 9 da Chukwu Daniel. Ma nonostante sia la squadra rivelazione del 2012, la partenza in campionato del Novoli FC è stata sicuramente a rilento visto che nelle prime tre partite non è riuscito a trovare punti contro Mestoli in Q-Low, Firenze 94 e Atletico Lippi. Nei primi due incontri (nel 6-0 contro i Mestoli

e nel 5-0 contro il Firenze) l’attacco è rimasto a secco mentre nel terzo match la sconfitta è stata di misura per 5-4 contro l’Atletico Lippi. Presagio di riscatto visto che poi è arrivata la prima vittoria

(per 4-2) alla quarta di campionato contro i Foca Juniors; vittoria seguita da un’altra vittoria per 3-1 contro gli University of Florence. E poi ancora vittorie alla settima e ottava giornata: non a caso il Novoli FC conta ben quattro vittorie negli ultimi cinque incontri, solo la capolista New Garden ha fermato la serie positiva dei bianco-blu, battendoli per 5-2 alla sesta giornata. Avendo già os-

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girone di andata (in calendario il 15 gennaio) se la vedrà contro i Persi, attualmente ultimi in classifica con soli due pareggi in otto gare. Vedremo se bomber Chukwu riuscirà ad incrementare il suo personale bottino e se la squadra riuscirà ad ottenere punti pesanti che potrebbero servirle per essere etichettata come qualcosa di più che ‘semplice’ “squadra rivelazione” di questo inizio campionato.

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servato il turno di riposo il Novoli FC conta quindi dopo nove gare, 4 vittorie e altrettante sconfitte: dodici i punti in classifica per un settimo posto che li tiene agganciatissimi alla zona della Top League, traguardo decisamente interessante per una squadra al primo anno di attività nel nostro settore. Ieri sera il Novoli FC ha affrontato una delle pretendenti al quarto posto per la zona Top League, il Firenze SS, mentre l’ultima del

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Il Brivido Sportivo - Martedì 8 gennaio 2013

calcio toscana

Campionati alla sosta: ecco i nomi

delle regine d’inverno di Steto In occasione delle festività natalizie, durante lo stop dei campionati, presso l’impianto sportivo Sales a Firenze si è svolta la IX^ Edizione del Torneo del Panettone di calcio a 5 alla quale hanno partecipato sei formazioni che si sono affrontate in una prima Fase Eliminatoria a gironi (che si è svolta giovedì 27 dicembre 2012) e in una successiva Fase Finale (con Semifinali e Finali) che si è disputata giovedì 3 gennaio 2013. Nella finalissima per il 1°/2° posto, si è registrato il successo con pieno merito dei fortissimi FC Devastanti - capitanati da Riccardo Poli - che hanno battuto in finale col punteggio di 4-0 il GS Ragnoni Coverciano, vera e propria rivelazione del Torneo. Per l’occasione, nelle file del FC Devastanti, hanno militato anche alcuni componenti della formazione dei Final Blow (storica rivale del FC Devastanti nei Campionati disputati negli anni passati) in segno di solidarietà per la prematura scomparsa di uno dei componenti del FC Devastanti, Shahin Tusha, avvenuta alcuni giorni prima di Natale, ed al quale i compagni di squadra hanno inteso dedicare la vittoria nel Torneo. Un bellissimo gesto

per il quale intendiamo pubblicamente ringraziare la formazione di Simone Giannelli (Final Blow) che oltre a distinguersi per i meriti sportivi conquistati sul campo nel corso dell’ultimo decennio, rappresenta in pieno lo spirito sportivo con il quale si contraddistinguono tutti i tornei e manifestazioni organizzati sotto l’egida del Calcio Toscana. Tornendo alle finali disputate, in quella per il 3°/4° posto c’è stato il successo per Gli Spaventapassere di Matteo Cecconi che si sono imposti per 4-2 sulla formazione del GS Tedalda. Nella finalina per il 5°/6° posto, infine, vittoria (per 12-3) dell’Atletico Poco sui giovanissimi ragazzi del FC Case Minime, che per l’occasione avevano sostituito la formazione del F.C.T. Firenze Che Trinca, impossibilitata a partecipare alla finale. Nei campionati (che riprenderanno a partire dalla metà di gennaio) invece ha conquistato il titolo di campione d’inverno (con due turni d’anticipo) il Marraddotta (C5 girone D) e lo stesso ha fatto, nel calcio a 5 femminile, il Club Sportivo FI (gruppo D). C5 Femminile - Ece Plast (girone A) e Jolly Ferruccia (girone B) sono campioni d’inverno nei propri raggruppamenti che hanno chiuso (al termine del girone d’andata)

FC DEVASTANTI e GS RAGNONI COVERCIANO.

a punteggio pieno. Nel girone C invece il CF Pelletterie aveva terminato in testa il girone d’andata, ma è stato successivamente raggiunto in classifica dal Prato Nord: le due compagini sono ora appaiate in classifica con 18 punti e lo scontro diretto in programma il 22 gennaio 2013 deciderà molto probabilmente le sorti di questo girone. Infine nel gruppo D il Club Sportivo FI si è laureato campione d’inverno, ed ora comanda con 4 punti di vantaggio sul Cral Dip. Comunali Femm.: la formazione di Saimo Manetti (a tre giornate dal termine del campionato) è ad un passo dal quarto titolo negli ultimi cinque anni! C7 Maschile - Dopo sette giornate (a due dal giro di boa) troviamo in testa ai campionati di calcio a 7 Malcantera (girone A), L.A. Valona (girone B), Blues (girone C), Polis Multietnic C7 (girone D) e la coppia Atletico Bukkake-FC

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Breccia (girone E): fra queste nessuna è a punteggio pieno, anche se Malcantera, Blues, Atletico Bukkake e FC Breccia non hanno mai perso. I migliori reparti offensivi sono quelli di Atletico Bukkake e FC Breccia (39 reti all’attivo) seguiti dal L.A. Valona (ex Flamurtari e già vincitrici del loro girone la passata stagione) con 33 reti. Ben cinque sono invece le difese meno battute (con solo 6 reti incassate), vale a dire quelle di Dagnene Secche (girone A), FC Montalunga (girone B), Ceppo Club (girone E) e delle capoliste Polis Multietnic (D) e FC Breccia (E). Infine sempre cinque (una per ciascun girone) sono le formazioni che non hanno ancora ottenuto punti in classifica: si tratta (in ordine di raggruppamento) di Atletico Cavedani, GS Ragnoni Coverciano, Bastardi, Little Florence A e PSV Maindoveh. C5 Maschile - FC Barrettino, St. Donato Park Rangers (SPR), I Prevedibili, Marraddotta, FC Invicta e W I’Parraco comandano solitari i rispettivi gironi: fra queste squadre solamente il Marraddotta è a punteggio pieno ed ha pure conquistato, con due giornate d’anticipo, il titolo di campione d’inverno. Più equilibrata la situazione nel girone G dove ben tre formazioni sono in testa: Atletico Ragnaia, Final Blow e FC Devastanti sono appaiate a 18 punti (nell’ultimo turno è andato all’Atletico Ragnaia il big match contro i Final Blow, sconfitti per 3-1), anche se il FC Devastanti ha giocato una partita in meno.

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Segue dalla prima le parate di un portiere molto bravo, forse la mancanza di un po’ di cattiveria in area piccola, poi però resterebbero solo la rabbia, il mal di fegato e nulla di più. La Fiorentina di gare così non ne aveva mai perse finora, probabilmente poteva accadere ed è accaduto. L’importante è guardare avanti. Per fortuna il giorno dopo è stata definita nei dettagli la trattativa con Giuseppe Rossi, il talento del calcio italiano tornato a casa. E contestualmente si è così confermata la determinazione con cui i Della Valle intendono guardare al futuro. È questa la guerra, non la singola partita seppur deludente di domenica scorsa, conta l’approdo finale alla costruzione di quella squadra alla quale Andrea Della Valle sta lavorando. Certo, la vittoria sulla formazione di Bergodi avrebbe permesso ai viola di stare appiccicati al Napoli e al secondo posto, e avrebbe messo ulteriore pressione alla Juve. Ma chiunque abbia a cuore le sorti della Fiorentina sa benissimo che una programmazione vera indica nella crescita complessiva del gruppo viola l’arma vincente per tornare in Europa, per riprendersi magari la zona Champions e, perché no, accarezzare di nuovo la possibilità di battersi per lo scudetto. Ora confidiamo nel lavoro di Pradè e Macià per sistemare qualcosa nella rosa e confidiamo anche nel lavoro psicologico che farà Vincenzo Montella nel restituire ai propri giocatori la determinazione per tornare presto a vincere. Dunque al bando il pessimismo, la paura di ricadute e massimo spazio alla voglia di riprendersi quello che è stato lasciato sui guanti di Perin. Intanto sottolineiamo con forza come l’arrivo di Rossi dica molte cose: 1) che i Della Valle e i loro collaboratori in questo momento hanno la forza e l’immagine bastanti per avvicinare qualsiasi giocatore di grande qualità. 2) che Andrea Della Valle e con lui il fratello Diego sono decisi a creare davvero le premesse per la costruzione di una grande Fiorentina: guardano anche oltre questo campionato e ciò non può che darci serenità. Non è poco. E anche se questo 2013 appena iniziato ci ha regalato subito una coltellata alle spalle, Montella ha le doti per andarsi a prendere, magari già a Udine, quanto è stato perso domenica.

Fuorigioco di Duccio MAgnelli

A

desso che è arrivato Giuseppe Rossi − e che l’altezza dell’attacco viola si è vertiginosamente abbassata − possiamo affermare senza paura di essere smentiti che la Fiorentina sta assomigliando sempre più al Barcellona. Oddio, siamo ancora lontani dal metro e sessantanove di Messi, Pedro e Sanchez (il metro e

Come il Barcellona (stadio a parte) settantotto di Tecla fa di lui il gigante dell’attacco dei catalani, ora che Villa è stato messo in castigo). Ma visto che Toni & C. sono veramente troppo alti, gli intraprendenti e abili tecnici del mercato viola hanno deciso che il metro e settantatre di Rossi è la soluzione ideale per portare la squadra viola sulle tracce di quella che, probabilmente, è la migliore formazione del mondo. Del resto, la

Fiorentina aveva cercato di uguagliare i ‘piccoli’ spagnoli già a centrocampo. Il metro e settanta di Pizarro è lo stesso di Xavi, pochi centimetri dividono Iniesta e Borja Valero, mentre Busquets e Aquilani se la vedono nella vertigine dell’oltre metro e ottanta. E quindi, visto che il Barcellona gioca così bene, perché non provare a imitarlo anche davanti, tentando di creare anche noi quel

caos organizzatissimo che rende Messi il centravanti più piccolo e più prolifico del mondo? Immaginiamo già Rossi, Jovetic e Ljajic turbinare come trottole impazzite facendo girare il pallone a velocità vertiginosa, mentre dietro di loro i piccoletti del centrocampo vigilano e dettano i tempi dell’azione. Con i tre della difesa che diventano sempre più costruttori, e non solo di-

struttori, del gioco. Certo ci pare già di sentirli i corvi neri, che perfino in momenti di strepitio gioioso come questi riescono, non si sa come, a far udire la loro voce. “Tanto Giuseppe Rossi è stato preso per sostituire Jovetic”. Può darsi. Ma siccome la società, soprattutto quest’anno, sta dimostrando che tutto è possibile, perché non provare a rendere realtà quella che oggi può sem-

brare un’utopia? A proposito, per essere quasi uguali al Barcellona ci vorrebbe anche uno stadio nuovo. Non come il loro, naturalmente. Anche perché mancherebbe il posto per costruirlo. Ma qualcosa di un po’ più importante del vetusto (seppur glorioso) Franchi. Anche per dare degno palcoscenico ai nostri meravigliosi funamboli.


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