Il Brivido Sportivo speciale Fiorentina-Roma del 03 maggio 2013

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Massimo GHINI:

“MONTELLA UN GRANDE, LO RIMPIANGO ALLA ROMA”

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Il Brivido Sportivo - 3 Maggio 2013

QUESTO FINALE DI STAGIONE

L’Editoriale di AlessaNDRO RIALTI

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Fiorentina - Roma

ai mollare, continuare a rosicchiare nel cervello del Milan e nelle sue certezze come un vorace tarlo. La Fiorentina ha vinto a Genova una battaglia importante. Il Milan ha risposto battendo il Catania ma dimostrando, appunto, che la pressione continua di una squadra viola che non intende... arrendersi al 4° posto comporta uno stress non indifferente. Gli uomini di Allegri contro i siciliani per due volte sono stati in svantaggio e dopo il gol di Bergessio qualcuno ha pure temuto il crac psicologico. Non è andata così e il faccia a faccia fra milanisti e viola continua ancora. Adesso la squadra di Montella dovrà affrontare il complicato match interno contro la Roma di Osvaldo, il desideratissimo attaccante giallorosso. Ma se per il tecnico viola non sarà facile mettere sotto la sua ex squadra e il suo ex capitano Totti, è anche vero che sulla carta non sarà facile neppure il match fra i rossoneri e i granata. Il Torino non giocherà certo solo per fare un piacere alla gemellata Fiorentina, ma anche per cercare di tenere lontani i gorghi della zona retrocessione. Ventura, infatti, lentamente ha visto scivolare

È UN BEL VEDERE

e rispecchia fino in fondo il motto delle tre ‘D’ i suoi sempre più giù, mentre il Palermo è in ripresa e si sta pericolosamente avvicinando. Insomma la battaglia fra viola e rossoneri non è finita e questo è un formidabile regalo per tutta Firenze. Non solo: così facendo la Fiorentina si sta progressivamente allontanando da tutte le altre pretendenti all’Europa. Le vittorie consecutive di Ljajic e compagni hanno fatto sì, per esempio, che l’Inter sia definitivamente affondata fra le sue polemiche, gli infortuni e gli insuccessi. Anche la Lazio, che pare puntare tutto sul derby che vale la Coppa Italia, sta lentamente planando verso il basso. È in ripresa l’Udinese, che però resta fin qui a distanza ampiamente di tranquillità. E la Roma, altra grande che comunque rimane a distanza e che qualora non riuscisse nell’impresa, per la verità riuscita a pochissimi, di fare risultato pieno al Franchi è

Direttore responsabile Michela Lanza Consulente editoriale Alessandro Rialti

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destinata a restare davvero lontana da Pizarro e soci. Come si vede, si prospettava e si sperava, questo finale di stagione è per tutti un gran bel vedere. Per la gara con la Roma si prevede un super pieno di spettatori che racconteranno di un’altra giornata bella da vivere al Franchi. La dimostrazione che avevano ragione Diego e Andrea Della Valle: il motto delle tre D (dovere, dignità, divertimento) sta funzionando secondo le speranze di tutti. PS: Complimenti a quel piccolo e testardo serbo che si chiama Adem Ljajic. Nel passato qualche volta ci ha fatto arrabbiare, studiava poco da campione. Ma adesso che sta finendo l’anno scolastico possiamo comunicargli con un sorriso sulle labbra che è stato promosso a pieni voti. Faccia a tutti un’ultima cortesia: prima di andare in vacanza firmi questo benedetto nuovo contratto.

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Il Brivido Sportivo - 3 Maggio 2013

Cuadrado, la freccia viola

Appunti di Viaggio

di MArio Tenerani

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l calcio in generale ha bisogno di interpreti come Cuadrado, il calcio italiano ancora di più. Il colombiano è talento, fantasia, creatività. Tante cose belle in un corpo solo. La semplificazione delle giocate più difficili: nato per saltare l’avversario, ha eletto a fenomeno normale la superiorità numerica. Un tempo, quando le ali erano tali, gente come Cuadrado abitava stabilmente nel nostro campionato - Meroni, Sala, Conti, Causio, Donadoni, ancor prima Julinho -, mentre adesso sono merce rara, quasi introvabile. Il viola, poi, oltre alla tecnica raffinata, possiede una velocità pazzesca, quella che gli consente di arrivare talvolta ancora prima della palla... Luca Toni gli ha disegnato un soprannome formidabile: ‘Vespa’. È il tipico giocatore in grado di incendiare uno stadio: i tifosi

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Fiorentina - Roma

che vola verso la Champions stretto: non per il fuori campo, Juan è un ottimo professionista, ma per la sua crescita tattica.

Nel calcio vintage di cui abbiamo parlato prima, Cuadrado sarebbe stato perfetto. In quello attuale non basta il genio, serve anche l’applicazione concettuale. La squadra è come un’orchestra, deve suonare uno spartito. Ogni strumento ha il proprio suono. Sul piano tattico Cuadrado era indietro: arrivò dalla Colombia nel 2009 a Udine digiuno di schemi e movimenti. Ha cominciato a studiare nelle due stagioni in Friuli, anche se Guidolin non lo ha tenuto in grande considerazione. Quindi Lecce, ma l’annata è stata sfortunata

e culminata con la retrocessione in B. Infine sono arrivati la Fiorentina e Montella. Il tecnico viola, Caccia e gli altri collaboratori si sono impegnati con Cuadrado: grande lavoro in allenamento e in aula, con la visione di filmati creati ad hoc per spiegare i movimenti esatti da riprodurre in campo. Il cammino è cominciato col 3-5-2, modulo nel quale Cuadrado si è dovuto occupare dei 100 metri di campo della fascia destra, offensiva e difensiva. E la seconda fase è stata la più dura da metabolizzare, nonostante l’impegno. Montella, allora, ha deciso di rischiare ancora di più pur di assecondare la classe del suo pupillo e contestualmente liberarlo dalla responsabilità di occuparsi dei ripiegamenti difensivi. Dal 3-5-2 al 4-3-3 col chiaro intento, poi, di alzare 20 metri Cuadrado, avvicinandolo così alla porta avversaria. Perché Montella era, e

resta convinto che uno come Cuadrado debba fare assist, ma anche tanti gol. La trasformazione nel 4-3-3 si è materializzata la notte del trionfo sull’Inter (sarà un caso?), il 17 febbraio: un 4-1 sontuoso, con le doppiette di Jovetic e Ljajic, ma anche con una prova spettacolare di Cuadrado. Da allora Montella non ha più cambiato e il colombiano lo ha ripagato: non solo con altre prestazioni bellissime, ma pure con alcuni gol. Adesso sono 5 le reti e alla fine mancano ancora 4 partite. L’ultima sfida sarà trattenerlo a Firenze a lungo: intanto la società a giugno acquisterà definitivamente per 5 milioni la metà del suo cartellino e dopo si preparerà alla battaglia per averlo tutto. Ma a quella comincerà a pensare dal 2014. Chissà che prima la freccia viola non sia riuscito a far vincere qualcosa alla Fiorentina dopo averla portata in Champions...

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Stagione Viola

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Fiorentina - Roma

Ljajic sta ripagando a suon di gol e assist la fiducia e il grande lavoro di Montella. E ora va assolutamente blindato

LA FAVOLA DI ADEM:

il brutto anatroccolo è diventato cigno E ORA BATTA LA LUPA di Michela Lanza

L

a storia del brutto anatroccolo che diventa un cigno non gli rende giustizia perché lui, in fondo, non lo è mai stato ‘brutto anatroccolo’. Lui ha sempre avuto numeri, ha sempre avuto qualità tecniche, ha sempre avuto l’istinto del giocatore vero. Solo che non aveva ancora espresso tutto il suo potenziale con la continuità e con la maturità con le quali lo sta facendo adesso. Stiamo parlando – e non è possibile non farlo – naturalmente ed inevitabilmente di Adem Ljajic. DIVENTATO UOMO. Non ci sono dubbi che il lavoro di Vincenzo Montella e del suo staff, in questo senso, sia stato perfetto, eccezionale, quasi chirurgico. Ma gran parte del merito – come ha ammesso anche il tecnico viola dome-

CREAZIONE

nica scorsa dopo la partita di Genova – è suo, del giocatore che «si è messo a disposizione dimostrando costanza negli allenamenti». Ed è maturato. Il comportamento esemplare tenuto a Genova davanti alla Sampdoria di Delio Rossi (di quel Delio Rossi che aveva alzato le mani su di lui) ha dato un’immagine di un calciatore con i nervi saldi e allo stesso tempo con un carattere forte. Prima del match la stretta di mano non c’è stata (lo ha ammesso lo stesso Ljajic a fine partita con serenità e senza polemica «Non c’è stata, lui non mi ha cercato, io non l’ho cercato»). Poi il giovane serbo – com’era nella speranza di molti – ha segnato un gol strepitoso, ciliegina sulla torta di una partita sublime, e non si è lasciato andare ad esultanze vendicative, né sguaiate. Ma, anzi, ha festeggiato nor-

malmente con i suoi compagni. Infine ha ricevuto un fallaccio da Gastaldello (giustamente espulso) senza un minimo segnale di reazione. Questo non può che voler dire una cosa: il bimbo Adem è diventato uomo. Ed è pronto a prendere la Fiorentina per mano. Anzi, a dire il vero… lo sta già facendo. TENIAMOCELO STRETTO. Ed è per questo che oggi diventa fondamentale blindarlo. Far sì che il futuro della Fiorentina ricominci da lui, punti su di lui. Il popolo viola ha capito che non è più possibile, né giusto, trattenere Stevan Jovetic se il montenegrino ha deciso che dopo 5 anni (39 gol in 131 presenze in tutto) è giusto cambiare aria per vestire la maglia di club più prestigiosi, che tutti gli anni lottano per obiettivi ambiziosi. E lo stesso popolo viola si sta già abituando a pen-

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sare ad una Fiorentina senza di lui, anche perché non vede l’ora di vedere all’opera Pepito Rossi… Ma se per Jovetic si avvertono rassegnazione e comprensione, la società non può ‘sbagliare’ con Ljajic. Non ora che lui è diventato così importante per la squadra e anche per i tifosi. Il ‘ribelle’ Adem ha conquistato la gente sul campo. Dopo le bizze e gli atteggiamenti da ragazzino viziato di un anno fa, ha fatto vedere chi è strabiliando e ‘costringendo’ Firenze a ricredersi sul suo conto. Ogni domenica è una festa: applausi a scena aperta e ovazioni ad ogni sua uscita dal campo. Il rapporto con il pubblico si è completamente ricucito grazie a fatti, e non parole. Per questo, oggi, il numero 22 viola è diventato un piccolo idolo, un giocatore che regala giocate goderecce e numeri di alta classe, quindi uno da coccolare. Insomma è diventato una pedina da tenere a tutti i costi. E allora, che la società non se lo faccia scappare. Che lo blindi (magari per evitare – come ha detto Montella – che una volta raggiunto lo step successi-

vo «arrivi qualcuno a portarcelo via»). Che non commetta errori nella gestione del suo rinnovo anche se dall’altra parte c’è quel Fali Ramadani che si sta già stropicciando le mani vedendo il suo assistito regalare gol e assist uno die-

tro l’altro. Sarà una partita a scacchi quella tra l’entourage di Ljajic e la Fiorentina, ma un match che devono vincere i viola. Assolutamente. GRAPPOLI DI GOL. Anche perché questo ‘bimbo’, alla fine dei conti, continua a

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strabiliare in fatto di numeri. È definitivamente esploso. Domenica scorsa contro la Samp, oltre ad aver regalato un assist delizioso per il terzo gol di Aquilani, ha messo a segno il suo gol numero 8 in questo campionato, il che significa

Fiorentina - Roma che oggi è il secondo marcatore della Fiorentina dietro a Jovetic fermo a 12 reti (una curiosità: degli 8 gol segnati, 7 li ha realizzati nelle ultime 10 partite). Così facendo, tra l’altro, ha superato Luca Toni e si è avvicinato vertiginosamente alla doppia cifra che, con quattro partite a disposizione, è raggiungibilissima. Magari già contro i giallorossi di Andreazzoli potrebbe regalare un’altra gemma, un altro diamante della sua collezione fatta di gol spettacolari, mai di reti banali, ma solo per spettatori dal palato fine. C’è bisogno di Adem contro la Roma. C’è bisogno della rapidità delle giocate di un funambolo per far ammattire la retroguardia giallorossa. C’è bisogno di un folletto che disorienti e incida. Perché tutti lo sanno, anche questa è una partita che va affrontata come fosse una finale, è una partita da vincere. Il terzo posto è ancora a 1 punto e battere la Roma diventa fondamentale. Il Milan giocherà domenica contro un Torino ferito che si spera possa tirar fuori l’orgoglio, ma intanto serve abbattere la Lupa. Adem, pensaci… ancora tu.

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L’Esclusiva di Michela Lanza

I

l ritorno del Re Leone a Firenze, una presenza che una settimana fa ha riportato alla luce vecchi ricordi di imprese indimenticabili, impregnati di emozione ed affetto che solo il capoluogo toscano sa regalare a Gabriel Omar Batistuta. Il tam-tam della notizia della sua presenza lo ha convinto a darsi alla stampa, cosa che non ha mai fatto troppo volentieri. Ma questa volta era diverso. La sua serenità, il suo sorriso, i suoi occhi erano lo specchio di chi prova orgoglio nel vedere che il tempo che è passato dal giorno del suo addio alla maglia viola non ha scalfito neanche un po’ l’amore che lo lega alla sua città. E allora sabato 27 aprile, ad una settimana esatta da quello che può essere definito il ‘suo’ derby e che andrà di scena domani sera al Franchi, ha accolto giornalisti e fotografi in un riparato salotto dell’hotel Croce di Malta, dove ha alloggiato nei suoi giorni di relax. E ha iniziato a parlare della Fiorentina di ieri (la sua), di quella di oggi, della Roma, dei suoi ricordi vicini e lonta-

Fiorentina - Roma

Il Re Leone a ruota libera: “A Roma ho vinto ma ero di passaggio, Firenze è casa mia.

Il derby speciale di Batistuta:

MA IO TIFO

ni. Iniziando con lo smorzare una polemica che non ha mai avuto senso di esistere e che lo vede protagonista insieme all’attuale tecnico viola, Vincenzo Montella: «Non

ho mai avuto problemi con Montella e soprattutto io non ho mai chiesto la maglia numero 9 della Roma a Vincenzo. Era stata la società giallorossa a promettermi

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tutto, compresa quella maglia. Alla fine avevamo un bel rapporto. Certo, non siamo amici ma neanche nemici. Per quanto riguarda, invece, il presente, non mi aspettavo diventasse un bravo allenatore così. Lo ha dimostrato facendo ottime cose lo scorso anno a Catania e facendo ancora meglio quest’anno a Firenze». Infatti, la squadra di Montella è in lotta per un posto in Champions che varrebbe uno scudetto. Difficile da raggiungere, ma non impossibile, anche il Re Leone concorda: «Il campionato non è finito, il calendario mi sembra buono, l’obiettivo è possibile». UNA SQUADRA GIÀ SOLIDA. E a chi gli chiede se questa Fiorentina può arrivare ad essere forte come la sua, risponde: «Il terzo po-

sto già non mi sembra male considerando che solo una squadra può vincere il campionato. E soprattutto ritengo l’obiettivo Champions un grande traguardo per una società che è nata da poco e che economicamente non può essere ai livelli di grandi club come Milan, Inter e Juve. La Fiorentina sta facendo grandi cose, ora sarà importante dare un seguito a questo risultato. L’incognita è sempre quella di mantenere certi risultati nel tempo. Comunque la squadra di Montella la vedo solida, ci sono le basi e le fondamenta per poter fare delle belle cose, per poter portare avanti un ciclo. Chi mi ha colpito di più? Cuadrado, niente male (non l’avesse mai detto, il giorno dopo ha fatto il fenomeno a Genova, ndd). Sono sicuro

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Fiorentina - Roma

Però con Totti vorrei giocarci ora. E pure con Cuadrado”

“Scusa Francesco,

SEMPRE VIOLA”

che insieme a lui avrei fatto molto bene». La Viola domani sera incontrerà la Roma nella quale giocano giocatori importanti: da Osvaldo (nelle mire della Fiorentina in chiave mercato e reduce da una tripletta al Siena) a Lamela (giovane argentino rivelazione del campionato, pure lui a segno domenica scorsa). E Bati, un idolo di entrambi i romanisti, ma soprattutto di Osvaldo che cerca di imitarlo in tutto e per tutto, non fa sconti a nessuno quando si tratta di giudizi, neanche a se stesso: «Osvaldo mi piace, è un giocatore che i gol li sa fare. Magari manca un po’ di continuità, ma vede la porta. Non è facile, poi, trovare un attaccante che faccia 20 gol tutti gli anni. Lamela, invece, mi ha sorpreso, non lo vedevo adatto per il calcio italiano.

Tecnicamente si vedevano le sue qualità ma fisicamente non mi sembrava potesse emergere in Italia. Invece è esploso e non ho potuto che cambiare idea: è veramente forte. Avevo un’opinione errata su di lui e mi sono ricreduto: quando si sbaglia, bisogna avere anche le palle per dire: “Mi ero sbagliato”». TOTTI, AVREI VOLUTO GIOCARCI ORA. E poi ci sarà lui, mister 227 gol in serie A, colui che ha recentemente dichiarato “Batistuta è il miglior compagno col quale abbia mai giocato”: Francesco Totti: «Mi sono sempre trovato bene con Francesco – ha detto Bati – e siamo sempre andati d’accordo. Mi piaceva giocare con lui, ci capivamo al volo e sapeva sempre cosa volevo. All’epoca, tra l’altro, lui era ancora giovane e non

ancora esperto: non nascondo che sarebbe stato bello giocarci insieme ora, chissà quanti gol avrei segnato in più. I 227 gol in serie A? Lui era ed è un grande campione e provo un po’ d’invidia se penso che lui sta ancora giocando… anche se mi fa piacere per lui». Ebbene sì, come poter non invidiare il capitano giallorosso che ancora oggi, alla veneranda età di 36 anni, fa la differenza sul campo? Però Batigol si ‘accontenta’ di quello che ha fatto e che ha dato al calcio italiano, di quello che ha vinto in viola e in giallorosso. E di aver giocato al fianco di tanti campioni: «I più forti con i quali ho giocato? Maradona, Caniggia, Totti, Rui Costa, Balbo, Aldair, Cafù, e tanti tanti ancora. Ma non voglio dimenticarmi di Cic-

cio Baiano. Con lui mi sono trovato meglio di tutti: come mi creava gli spazi lui, non c’è mai stato nessuno. E poi era fortissimo». Anche se…

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TIFO FIORENTINA. Anche se, se domani sera sarà davanti alla tv per guardare il match, non ha dubbi su da che parte stare: «Sono tifoso della


12 Fiorentina. Quando sono a casa a Reconquista mi viene da pensare a come sono stato bene a Firenze. Di quanto o cosa ho fatto in campo mi ricordo poco. Le partite passano, quello che rimane è l’affetto della gente. L’affetto che ogni volta che torno a Firenze (erano 3 anni dall’ultima volta) mi coinvolge. Anche questa volta non mi aspettavo di trovarvi tutti qui, così come non mi aspettavo tante persone ad aspettarmi fuori dall’albergo per chiedermi foto e regalarmi così tanti attestati di stima. Mi chiedete cos’è per me Firenze? Firenze è la mia casa. Sono arrivato che avevo poco più di 20 anni, ero appena sposato e avevo una vita e una carriera davanti. Sono andato via che avevo tre figli e una carriera importante alle spalle. Sono argentino, ma mi sento anche un po’ fiorentino. Non posso fare un paragone tra Firenze e Roma. A Firenze ho vissuto, a Roma sono stato di passaggio. E poi sono state esperienze diverse in due realtà altrettanto diverse: qui (in viola) siamo ripartiti dalla serie B e abbiamo costruito, a Roma sono andato in una squadra forte e pronta per vincere». E infatti ha vinto.

Il Brivido Sportivo - 3 Maggio 2013 MAI PENTITO. NESSUN CONSIGLIO A JO-JO. Qualcuno ha provato a chiedergli se non avesse rimpianti per non averla fatta prima quella scelta di andare a vincere, invece di rimanere per 9 lunghi e intensi anni in una piazza come Firenze, ricca di passione, ma povera di trofei: «Non mi sono mai pentito pur sapendo che sarebbe stato difficile vincere. Sapevo quello che facevo, ma soprattutto sapevo quello che perdevo e quello che guadagnavo restando. La mia scelta di sposare Firenze è stata ripagata, c’ho guadagnato in affetto. E non mi sento di poter dare consigli ai giovani giocatori di oggi. Neanche a Jovetic, perché non so cosa passi per la sua testa. Dipende cosa vuole fare, dipende se decide di entrare nella storia di una società, di un club, oppure no. Io dico solo che volevo vincere a Firenze. Ma caratterialmente non siamo tutti uguali, c’è chi preferisce vincere facile. Io e la mia famiglia siamo stati contenti delle scelte fatte e ci siamo trovati bene a Firenze. Questo non significa che non sia stato bene a Roma: sono andato là per vincere nel momento in cui avevo capito che qui non era più possibile farlo. Sono andato in una squadra già forte, ho

conosciuto gente come Totti, come Aldair, Cafù, Montella, Delvecchio, e tanti altri. Potrei riassumere dicendo che sono un fiorentino che si è trovato bene pure a Roma». QUASI 3° SCUDETTO. Eppure c’è stato un momento in cui Firenze ha creduto al terzo scudetto. È insieme e grazie a lui, al Re Leone, se la Fiorentina ha riassaporato il significato di ‘primo posto’. Ma qualcosa, alla fine, è mancato. Compresa la fortuna: «Alla mia Fiorentina è mancata qualche idea, avevamo un presidente che troppe volte ha deciso di testa sua. Poi con l’arrivo del Trap (Trapattoni, ndd) la situazione era migliorata notevolmente. Era quello il momento in cui bisognava insistere, in cui siamo stati davvero vicini a raggiungere quel grande traguardo. Poi c’è stato l’infortunio: io ero tanto per la squadra. E poi Edmundo… non mi sento di dire neanche che è stata colpa sua, anche se ha dimostrato di non essere un professionista fino in fondo. Peccato. Vittorio Cecchi Gori? Lo ricordo comunque con simpatia anche se per quella sua testa non siamo riusciti a fare quello che avremmo potuto fare. Purtroppo non si è mai fidato delle persone giuste».

UNA VITA (E LE CAVIGLIE) PER LA CARRIERA. Anche senza 3° scudetto, però, Bati è rimasto nel cuore come fosse stato il centravanti del terzo tricolore. Ha vinto solo una Coppa Italia e una Supercoppa italiana in viola, ma… «Il mio rapporto coi tifosi è basato sul rispetto. Io ho sempre dimostrato di essere un professionista serio, fino

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Fiorentina - Roma

in fondo. Tanti sono abituati a baciare la maglia, a compiere gesti eclatanti, giurano amore eterno. Io invece ero e sono dell’opinione che è meglio parlare meno e lavorare di più. A volte mi hanno dato del ‘mercenario’, ma io facevo il mio interesse. Mi facevo dare quello che mi spettava, quello che la mia professionalità meritava.


Il Brivido Sportivo - 3 Maggio 2013

Mi ricordo di una partita in particolare e cioè un FiorentinaBologna (precisamente quella datata 1° aprile 2000, ndd) che giocai appena sceso dall’aereo di ritorno dall’Argentina (dove il campione aveva giocato il 29 marzo, quindi soli due giorni prima, la gara di Qualificazione ai Mondiali del 2002 contro il Cile, ndd), segnando pure due

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Fiorentina - Roma

gol. Io tutto questo lo facevo per me, perché sentivo il dovere di farlo. Perché era giusto farlo. Ci sono giocatori che dicono “Vorrei vincere per i tifosi”. Non è vero niente, vuoi vincere principalmente per te stesso, per la tua carriera. E non perché i tifosi non sono importanti, anzi. Personalmente li ho sempre stimati, ma – non so se mi

spiego – il concetto è questo: il mio lavoro ho sempre cercato di farlo al meglio per me stesso, ma nel rispetto dei tifosi. Lo sanno tutti, no? A volte sono sceso in campo con le caviglie che mi chiedevano pietà. Ma mi facevano una puntura per non sentire il dolore e io giocavo. Adesso, sono sincero, non lo rifarei. Magari, se non l’avessi fatto, starei ancora giocando… ma a quei tempi mi rendevo conto che la mia presenza era troppo importante per la squadra e non mi tiravo indietro, mai. La colpa? All’inizio dei dottori, perché non conoscevo bene la situazione. In un secondo momento, però, pure mia, perché ho continuato – consapevole – a scendere in campo anche con le caviglie malconce. E poi, i difensori, mi hanno sempre menato tutti». IN FORMA DOPO LA PAURA. Oggi Batistuta sta bene. Lo abbiamo visto camminare, felice. Ma fino a qualche anno fa ha subito interventi dolorosi alle caviglie ed ha passato momenti non facili, proprio a causa della sua immensa generosità in campo: «Come sto? Non mi avete visto che sono arrivato di corsa? (ha detto ridendo). A parte gli scherzi, sto meglio. Tre-quattro anni fa stavo male, non potevo fare quasi niente,

facevo fatica a camminare. Adesso non sto bene, ma come detto sicuramente meglio, sto migliorando piano piano. Sono come la Fiorentina: il nostro è un buon futuro. Rientrare nel mondo del calcio, magari in Fiorentina? No, sto benissimo così, senza il bisogno ‘per forza’ di stare nel calcio. Poi in una squadra devo starci per lasciare un’impronta, non sono uno di quelli che, pur di stare in questo ambiente, accetta di fare una cosa qualunque. Lo seguo ancora il calcio, sì, e mi fa piacere sapere che sono riuscito a lasciare il segno, ma non sento il bisogno di ‘esserci’. L’allenatore? Non ho voglia di farlo». IL PUNGIGLIONE DI BATI. «L’unica cosa che mi sento di dire è che, pur non conoscendo i motivi che spingono la proprietà viola a questa scelta, credo che stia sbagliando con Giancarlo Antognoni. Lui è la Fiorentina, ci dovrebbe essere a qualsiasi costo in società. E poi è italiano, non come me che sono argentino, che sto lontano… almeno per me hanno una scusa, anche se pure io ci dovrei essere». E sul mancato incontro con Andrea Della Valle: «Ho ricevuto l’invito della Fiorentina e la cosa mi ha fatto piacere, ma non sono riuscito ad andarci perché avevo degli

impegni già presi in precedenza. Comunque, sanno dove sono, sono dieci anni che dico la stessa cosa». Pungente sì, ma anche uno che sa riconoscere meriti e virtù: «Questa proprietà e questa società non hanno ancora gestito una squadra formata da grandissimi giocatori, ma si vede che sono persone serie. Faccio un esempio: nel 1998 la ‘mia’ Fiorentina mi mandò a ritirare un premio da solo. Forse neanche lo sapevano che dovevo ricevere quel riconoscimento così importante (il Trofeo dell’International Federation of Football History & Statistics, quale secondo goleador dell’anno 1998). In questa società, una cosa del genere, non succederebbe mai». Onestà intellettuale. Intelligenza. Schiettezza. Carisma. Coraggio. Le doti di Batigol erano innumerevoli sul campo, ma lo sono anche davanti ai taccuini, seppur a lui non piaccia starci. È un uomo Gabriel. E, per sempre, un tifoso viola. Per questo le sue parole hanno valore anche ad una settimana dal suo arrivederci. È per questo che stasera la Fiorentina di Montella avrà un tifoso (speciale) in più. Ci sarà col cuore, perché conta esserci con quello. Senza salamelecchi, senza ipocrisia.

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Il Brivido Sportivo - 3 Maggio 2013

L’Esclusiva di Andrea Giannattasio

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arà per il nome di Osvaldo che negli ultimi mesi è stato sempre accostato alla Fiorentina, sarà perché la classifica - a quattro giornate dalla fine - è sempre più interessante per gli uomini di Montella (ormai ad un passo dalla qualificazione in Europa League), ma la partita contro la Roma di Totti non potrà mai essere per Firenze una gara come le altre. Già all’andata il match tra viola e giallorossi è stato uno dei più belli dell’intero campionato, quando il ‘maestro’ Zeman (con la complicità della serata no di Viviano) diede una lezione di calcio ad una spavalda Fiorentina, trafitta per quattro volte dagli attaccanti della Roma e ridimensionata negli allora sogni Champions. Ma domenica la storia potrebbe cambiare: i viola sono ancora in corsa per l’Europa che conta ed i ragazzi di Andreazzoli rappresentano l’ultimo ostacolo prima di un agevole - almeno sulla carta - finale di campionato. Per discutere di questo e di altri temi, il Brivido Sportivo ha contattato un grande ex dirigente di Roma e Fiorentina, Fabrizio Lucchesi. Fabrizio Lucchesi, partiamo dalla stagione viola: come è stata finora? «Innanzitutto fatemi iniziare col dire che mi fa molto piacere rispondere alle domande del Brivido Sportivo, una grande testata che ricordo con molto piacere sin da quando lavoravo a Firenze. Detto questo,

Intervista all’ex dirigente di Fiorentina e Roma che parla anche di Jovetic, Osvaldo e dell’Europa

Lucchesi: “Comunque andrà a finire

È LA MIGLIORE STAGIONE DEI DELLA VALLE”

credo che la Fiorentina abbia fatto sin qui una stagione straordinaria, con risultati migliori del previsto. I punti della classifica sono tutti meritati e credo che i viola debbano aspirare di diritto ad un posto in Europa». Di chi è il merito principale di questa stagione? «Il merito è di tutti, nessuno escluso: dall’allenatore (uno dei giovani più interessanti), alla società, al direttore sportivo fino ai giocatori. Credo che questa possa essere considerata senza ombra di dubbio la migliore stagione da quando i Della Valle sono Firenze».

Quali sono le speranze Champions della Fiorentina, alla luce del risultato di Genova? «Io sono dell’opinione che chi insegue di solito è quello che ha la mente più libera: la Fiorentina potrà cullare il suo sogno Champions fino al termine della stagione, mettendo pressione al Milan che ogni domenica dovrà temere il risultato dei viola. È dovere della Fiorentina tentare di raggiungere il terzo posto». Capitolo attacco: dopo l’arrivo di Giuseppe Rossi, la Fiorentina secondo lei farà

qualche altra operazione? «Sicuramente la questione legata a Jovetic condizionerà gran parte del mercato viola, perché un conto è partire con un campione già affermato in attacco, un conto no. Sicuramente Giuseppe Rossi è un ottimo punto di partenza, ma qualora il montenegrino dovesse partire la società viola dovrebbe trovare un valido sostituto». Uno dei nomi più gettonati in tal senso è quello di Osvaldo, giocatore che i viola sfideranno proprio nelle prossime ore. «Non mi piace esprimere giudizi su giocatori altrui ma su Osvaldo posso dire che è un attaccante dalle qualità indiscutibili ma ha un unico grosso punto debole: la discontinuità. Pablo ha grandi numeri ma per esprimersi al meglio deve integrarsi in modo profondo con la città, con la squadra e con la tifoseria. Tecnicamente, ripeto, è un giocatore che non si discute ma potrebbe anche rendere meno di quanto ci si aspetti». E sulla Roma cosa ci può dire? «Di per sé i giallorossi sono

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un buon organico e con gli ultimi risultati sono tornati in corsa per un posto in Europa. Tuttavia anche su loro pesa la pecca della discontinuità: ormai per i ragazzi di Andreazzoli la Champions è lontana ma potrebbero dare comunque fastidio per l’Europa League. Secondo me però la Roma ormai ha la testa rivolta soltanto alla finale di Coppa Italia contro Lazio, dove si deciderà un’importante fetta di Europa». Che partita si aspetta tra viola e giallorossi? «Non ho dubbi su quella che sarà la prestazione della Fiorentina, che in casa ha sempre dimostrato di poter fare male a tutti. Bisognerà invece capire che Roma si troverà davanti la Viola: se sarà una Roma simile a quella vista nelle ultime giornate, per la Fiorentina sarà un ostacolo duro. Ma se invece al Franchi scenderà in campo una squadra simile a quella vista due domeniche fa contro il Pescara per ottenere i tre punti contro Totti & Co. basterà anche una mezza Fiorentina». Mura in pietra, finiture di pregio, soffitti affrescati, porte e finestre che conservano antiche caratteristiche, come ad esempio le porte dei bagni, con tracce di disegni e messaggi dei detenuti. Una cornice intrigante e accogliente con il piacevole spazio esterno che si affaccia su una delle piazze rinate nell’ex complesso carcerario e dove si può gustare sia carne che pesce oltre a un’ottima pizza, alcuni nomi: Regina Coeli, Poggioreale, Ucciardone, Pianosa... Tra le specialità tortelli di radicchio, scrigno di pollo, polpo al radicchio, filetto di orata ... e dulcis in fondo, il tortino al cioccolato. Valida scelta di vini, oltre che di birre artigianali.



16 L’Esclusiva di TOMMASO MATTEI

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al 1979 ad oggi ha scritto pagine importanti del cinema e della televisione italiana. Ma è dal 1954 che Massimo Ghini ha sempre tifato Roma, figlio di madre romana e padre emiliano. Tuttavia è legatissimo anche a Firenze tanto da possedere una casa che ogni tanto lo porta proprio in riva all’Arno. Ghini, da attore, ha recitato con registi del calibro di Franco Zeffirelli, Giorgio Strehler, Giuseppe Patroni Griffi e Gabriele Lavia. Nel periodo dei primi esordi di recitazione ha conosciuto anche il mondo del doppiaggio e quello di speaker radiofonico, stringendo anche una forte amicizia con altri due aspiranti attori, Fabrizio Bentivoglio e Armando De Razza. Da tifoso della Roma ha visto e si è goduto, invece, grandissimi campioni, da Giannini a Totti, da De Rossi a Montella... senza dimenticare Batistuta. E, in esclusiva al Brivido Sportivo, ha parlato della sua amicizia proprio con il tecnico viola. Massimo Ghini, partiamo proprio da Vincenzo Montella che ritroverà da avversario sulla panchina della Fiorentina. «Parlo di un amico, di una persona che ho conosciuto

Il Brivido Sportivo - 3 Maggio 2013

Fiorentina - Roma

Esclusiva con il famoso attore tifoso giallorosso e amico da tempo dell’attuale tecnico viola

Massimo Ghini: “Montella è un grande,

quanto lo rimpiango alla Roma” e ho avuto il piacere di frequentare. Adesso solo perché i nostri lavori ci hanno allontanato e ci portano in giro per il mondo non riusciamo più a vederci come prima. Ho avuto il piacere e l’onore di conoscere Vincenzo e dico questo: lui non identifica solo i colori della Roma ma è stato un grandissimo calciatore e questo va ricordato, perché l’esser diventato allenatore sta facendo un po’ dimenticare che è stato uno dei più grandi attaccanti degli ultimi venti anni. Io mi ricordo l’Aeroplanino ancora prima che venisse alla Roma, lo ricordo fin dai tempi della Sampdoria. Gli voglio dedicare questo ricordo. Era bello vederlo giocare, anche nella Samp, aveva tutto. Un grande giocatore».

Visto che lo conosce bene ci conferma anche una grande dote umana di Montella? «Sicuramente, Vincenzo ha sempre avuto quella serietà che non tutti hanno e anche da calciatore era uno con la testa sulle spalle, come Totti. Essere grandi a Firenze, Genova, Torino, Milano è abbastanza facile, essere grandi a Roma è veramente difficile perché questa stranamente è una città che ha sempre generato campioni che si sono magari persi. Mentre quelli che riescono ad affermarsi a Roma vuol dire che sono veramente dei grandi campioni». Si aspettava Montella allenatore di successo? «Diciamo che ho sempre visto in lui un’immagine molto concreta oltre a quella del


Il Brivido Sportivo - 3 Maggio 2013 gran calciatore. Lui tra l’altro ha una serie di attività fuori dal calcio con una grande solidità anche di rapporti. E dico questo per far capire che ha sempre tenuto un certo tipo di rapporto e di atteggiamento positivi. Poi, da qui a dire che ci avevo visto un futuro da allenatore il passo è lungo, anzi dico che non lo vedevo in questa veste, ma non perché non la pensassi per lui. Però, ripeto, gli notavo grande concretezza e responsabilità e questo forse comprendeva anche la capacità di diventare allenatore. Certo, quando ha smesso di giocare era ancora troppo calciatore e ancora adesso non mi meraviglierei se sotto l’abito avesse maglietta e pantaloncini». In tutta sincerità: lo aspettate a Roma? Lo rivuole sulla panchina giallorossa? Ride (ndr) ... «So quello che gli sta dando Firenze e quello che sta dando lui a Firenze e vi assicuro che c’è un rapporto molto positivo quindi non voglio strappare niente a nessuno. Noi avevamo Vincenzo ma poi qualcuno ha deciso che non doveva essere più l’allenatore della Roma. Io gli auguro il meglio per quello che sta facendo ed è chiaro che non mi dispiacerebbe se tornasse a Roma. A Firenze

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Fiorentina - Roma

sta facendo benissimo, anche qualcosa in più rispetto alla rosa che ha a disposizione. Sta facendo quasi dei miracoli in una piazza difficile come quella viola. Roma è più ‘psicopatica’ mentre Firenze è più esigente nel tipo di rapporto e quindi so che Montella sta facendo tantissimo, mancandogli degli elementi che la società dovrebbe fornirgli. Poi la stima è talmente forte

che se un domani ci fossero le possibilità di un suo ritorno a Roma ne sarei felicissimo e tornerei a trovarlo con un cimelio che Vincenzo mi ha regalato diverso tempo fa: la sua maglia dello scudetto». Chiudiamo con FiorentinaRoma: come si sta avvicinando al match? «Noi stiamo vivendo un’altra di quelle annate che non vorrei vivere mai e siamo noi

che corriamo dietro ai viola, ma abbiamo fame di raggiungere un obiettivo. Anche se mi sembra che nella testa dei giocatori ci sia l’obiettivo soprattutto di puntare tutto sul derby della finale di Coppa Italia, mi sembra di capire che ci giocheremo tutto in quella partita. So bene che la Fiorentina sta lottando per la Champions ed è chiaro che alla luce di questo la

gara diventa importante per entrambe le squadre. Per questo credo che sarà un bel match visto che in campo ci sono tutti gli elementi perché sia uno spettacolo. Certo, se la Roma gioca come contro il Pescara, la Fiorentina può dormire sonni tranquilli, se poi i giallorossi avranno voglia di fare qualcosa, allora potrebbe venire fuori un grande incontro».

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Il Brivido Sportivo - 3 Maggio 2013

Il Personaggio

Fiorentina - Roma

Il centrocampista romano sta disputando la migliore stagione della carriera tra gol, assist e pochi stop

Aquilani sfida il suo passato

e guarda la Roma dall’alto verso il basso

di ALESSANDRO LATINI

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n ‘Principino’ in mezzo ad un centrocampo di professori ci sta proprio bene e forse è per questo che Alberto Aquilani, dopo qualche stagione un po’ troppo tormentata, ha trovato finalmente la sua dimensione. Il numero 10 viola racconta di un calciatore dotato di talento fin dalla nascita, che solo una serie infinita di infortuni muscolari ne ha frenato una carriera che, altrimenti, sarebbe stata stellare. Ma Alberto le sue soddisfazioni se

le è tolte comunque perché non è da tutti, a 29 anni, aver già indossato le maglie di Roma, Liverpool, Juventus e Milan. Proprio la Roma, prossima avversaria della Fiorentina in campionato, è la squadra che lo ha cresciuto e lo ha fatto diventare un piccolo campione all’ombra di Totti e De Rossi. Ecco perché per lui (non sarà il solo, visti i tanti ex giallorossi presenti nella Fiorentina) la partita di domani ha un sapore speciale. E lui ha voglia di fare una grande prestazione per rispondere a chi, quando torna a Roma, spesso lo contesta e lo fischia.

CAPOLAVORO PRADÈ-MACIA. Ma per celebrare la stagione di Aquilani non possiamo non partire dal capolavoro estivo di Pradè e Macia e dal conseguente ‘bagno di sangue’ che è toccato al Liverpool. I dirigenti viola hanno preso Aquilani a titolo completamente gratuito. Un colpo pazzesco, se si pensa che i Reds lo avevano pagato più di 20 milioni di euro nel 2009 e che il riscatto che avrebbe dovuto pagare il Milan la scorsa estate (sempre al club inglese) era di 7 milioni di euro. Il Liverpool ci ha rimesso un capitale nel giro

di tre stagioni, la Fiorentina ha ringraziato e si è portata a casa un calciatore di livello indiscusso. La presenza di Montella (a differenza della stagione precedente in cui Aquilani era ad un passo dai viola e poi scelse il Milan) ha funzionato da garanzia, così come il fatto che sia Pradè che Macia conoscessero particolarmente bene il centrocampista (il primo per averlo avuto alla Roma ed il secondo proprio al Liverpool). Poi è toccato appunto all’Aeroplanino, che quel centrocampista elegante lo ha reso anche Segue a pag 21

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Fiorentina - Roma

Continua da pag 18

coriaceo nei contrasti e battagliero in fase d’interdizione. Nonostante qualche problema fisico ad inizio stagione ha fatto subito parlare si sé. Gli sono bastati una manciata di minuti per pennellare un lancio di quaranta metri sui piedi di Jovetic, il quale ha ringraziato ed ha segnato il gol del 2-1 contro l’Udinese alla prima giornata. Un bel biglietto da visita, con tanti saluti a Montolivo, dimenticato in fretta al pari dei mai rimpianti Lazzari e Kharja. Con il passare delle giornate si è gradualmente inserito nel centrocampo viola, fino a formare il famoso trio delle meraviglie con Pizarro e Borja Valero. Montella non prescinde da loro tre, la Fiorentina dimostra di non poter rinunciare alla qualità che esprimono, in barba a chi ad inizio stagione diceva che non si può giocare senza incontristi. MIGLIOR STAGIONE DELLA CARRIERA. E così, nel centrocampo dai piedi buoni, Alberto ha piazzato la miglior stagione della

carriera, che per la verità non è ancora finita. Le 24 presenze totalizzate fin qui in campionato sono sufficienti per togliergli l’etichetta (che gli dà tremendamente fastidio) di

giocatore di cristallo, ma sono soprattutto i gol, 7 più 6 assist, a sottolineare la bontà del suo campionato. È andato a segno con il destro, con il sinistro, di testa e su punizione, pro-

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prio per non farsi mancare niente (unica pecca il rigore fallito contro il Siena). Montella, per un breve tratto della stagione ed in piena emergenza, gli ha chiesto anche di giocare

regista davanti alla difesa al posto di Pizarro, ma il suo posto è lì sul centrodestra, pronto ad inserirsi senza palla per trovare la via del gol. Lui, romano che di più non si può, sfiderà la Roma da quella posizione del campo, con la voglia di zittire chi lo fischia e di segnare un gol che possa portare la Fiorentina in Europa, ma soprattutto davanti alla Roma in classifica al termine della stagione. PARADOSSO. Eppure un piccolo cruccio Alberto ce l’ha. Nella miglior stagione della carriera ha perso inspiegabilmente la Nazionale. Prandelli lo ha convocato per il match d’agosto contro l’Inghilterra e poi non si è fatto più sentire. Certamente Aquilani rimane nella lista dei giocatori monitorati dal ct azzurro per i prossimi Mondiali in Brasile, con la speranza di non dare ragione a Corvino quando tra una battuta e l’altra ripeteva che i giocatori della Nazionale acquistati dalla Fiorentina perdevano poi puntualmente la maglia azzurra…

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Amarcord di RUBEN LOPES PEGNA

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ono quasi sempre state sfide spettacolari quelle tra Fiorentina e Roma. E molto spesso hanno regalato emozioni e gol in gran quantità. Dagli anni Quaranta ai giorni nostri le due squadre quasi mai hanno deluso le aspettative dei tifosi. Ne abbiamo volute ricordare cinque di queste partite tra quelle più appassionanti. Una curiosità: in tre di queste cinque gare, tutte vinte dalla Fiorentina, sulla panchina viola sedeva un ex laziale. 2 OTTOBRE 1949: LA QUATERNA DI GALASSI. È l’incontro di Alberto Galassi. Il centravanti viola – 61 reti per lui in serie A con la casacca gigliata, 2 più di Antognoni - si scatena contro i giallorossi e sfoggia una prestazione straordinaria. Va in gol tre volte nel corso del primo tempo, all’8’, al 10’ e al 34’, chiudendo di fatto la partita. Poi la Roma

Fiorentina - Roma

Gol, campioni, ex tecnici laziali e mille emozioni: le due squadre quasi mai hanno deluso i loro tifosi

Tra Fiorentina e Roma quante sfide

ALL’INSEGNA DELLO SPETTACOLO

nella ripresa accorcia le distanze con una rete del suo centravanti Bacci, fiorentino di Peretola, al 9’. Ma al 28’ Galassi realizza la sua quaterna. L’incontro finisce così con il successo della Fiorentina guidata da Luigi Ferrero per 4-1. 5 APRILE 1980: LA QUASI TRIPLETTA DI ‘ANTONIO’. È il sabato prima di Pasqua e a scatenarsi in questa gara è Giancarlo Antognoni. Il capitano per antonomasia va a segno al 9’ e al 16’ del primo tempo. Poi al 39’ una sua punizione viene deviata in gol dal libero Segue a pag 25

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Il Brivido Sportivo - 3 Maggio 2013

Fiorentina - Roma

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Il Brivido Sportivo - 3 Maggio 2013 Continua da pag. 22

giallorosso Santarini, futuro tecnico in seconda dei viola con Eriksson. Con le regole attuali la rete verrebbe attribuita ad ‘Antonio’. Ma per quelle di allora è semplice autogol. Poi nella ripresa al 29’ Roberto Pruzzo, futuro gigliato, sigla il gol della bandiera per i giallorossi. Il match finisce con la vittoria della Fiorentina, guidata dall’ex laziale Paolo Carosi, per 3-1. 9 APRILE 2001: LA PRIMA DI BATI DA EX. La partita (quella dello striscione apparso nel settore ospiti “Semo tutti parrucchieri…”) si disputa di lunedì per ragioni di ordine pubblico. Se si fosse giocata di domenica l’invasione dei supporters giallorossi sarebbe stata ancora più massiccia, creando maggiori problemi alle forze dell’ordine. È la prima gara da ex al Franchi di Gabriel Batistuta. La Fiorentina, allenata dall’ex laziale Roberto Mancini, va in vantaggio al 12’ con Enrico Chiesa.

25

Fiorentina - Roma

La Roma di Capello pareggia al 30’ con Emerson. Nella ripresa i viola tornano in vantaggio con un’autorete di Candela al 12’. A otto minuti dal termine Chiesa segna il gol del definitivo 3-1. Al termine della stagione la formazione giallorossa vincerà lo scudetto, la Fiorentina la Coppa Italia. 25 APRILE 2009: LA DOPPIETTA DI GILA. Ci si gioca un piazzamento in Champions nell’anticipo serale del sabato. La Fiorentina è quinta a due lunghezze dal Genoa, la Roma sesta a tre dai viola. Ma al Franchi in campo si vede solo la squadra di Cesare Prandelli. I gigliati vanno in vantaggio con Juan Manuel Vargas al 6’. Poi nella ripresa si scatena Alberto Gilardino. Il bomber di Biella segna al 2’ e al 22’. Massimo Gobbi al 28’ sigla il gol del 4-0. La formazione di Luciano Spalletti segna la rete della bandiera con Baptista a tre minuti dal novantesimo per il definitivo 4-1.

Grazie alla sconfitta del Genoa a Bologna il giorno successivo la Fiorentina sale da sola al quarto posto in classifica e non lo mollerà più. 4 DICEMBRE 2011: L’UNICO GOL DI SILVA. È l’ultima sfida tra le due squadre al Franchi. E la Fiorentina, guidata dall’ex laziale Delio Rossi, la do-

bilimento Il tuo sta a di Toscan sul mare

Dove siamo La Mazzanta, situata circa a metà strada tra Vada e Cecina, è il luogo ideale per passare una tranquilla ma non monotona vacanza. Immersa nella pineta offre un ampio ventaglio di svaghi sia diurni con le sue spiagge, che serali con locali notturni, bowling pizzerie e discoteche. Non manca una spiaggia adibita esclusivamente ai nostri amici a quattro zampe dove potranno fare il bagno liberi.

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mina. Segna Stevan Jovetic su rigore al 17’ del primo tempo per un fallo su di lui commesso da Juan, che viene espulso dall’arbitro Damato. Un minuto prima dell’intervallo raddoppia Alessandro Gamberini. La Roma nella ripresa rimane addirittura in otto. Al 31’ Gago viene cacciato

per doppia ammonizione. Al 40’ il rosso viene estratto per Bojan che si sostituisce al portiere Stekelenburg per respingere un tiro di Nastasic. Il rigore del definitivo 3-0 un minuto più tardi lo realizza Santiago Silva. Per l’uruguayano è il primo ed unico gol segnato con la casacca gigliata.

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1^ giornata Andata

Ritorno

25/8/2012 0-1 2-0 2-1 2-0 2-0 0-1 0-3 0-3 2-2 0-0

4^ giornata Andata 23/9/2012 1-0 1-1 0-3 0-0 0-2 2-0 0-1 1-1 1-1 2-1

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Ritorno 3/2/2013

Atalanta-Palermo Bologna-Pescara Cagliari-Roma Catania-Napoli Inter-Siena Juventus-Chievo Lazio-Genoa Parma-Fiorentina Sampdoria-Torino Udinese-Milan

12^ giornata Andata 11/11/2012 3-2 0-0 2-2 2-4 3-2 1-3 2-0 0-0 1-6 1-0

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Atalanta-Inter Cagliari-Catania Chievo-Udinese Genoa-Napoli Lazio-Roma Milan-Fiorentina Palermo-Sampdoria Parma-Siena Pescara-Juventus Torino-Bologna

26/9/2012 2-1

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7/4/2013

4-3 0-0 1-3 0-2 1-1 2-2 3-1 0-0 1-2 2-2

Atalanta-Lazio Chievo-Bologna Fiorentina-Udinese Genoa-Cagliari Juventus-Parma Milan-Sampdoria Palermo-Napoli Pescara-Inter Roma-Catania Siena-Torino

5^ giornata Andata

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Ritorno

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13/01/2013

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13^ giornata Andata 18/11/2012 3-0 2-1 4-1 2-2 0-0 2-2 2-0 3-1 1-0 2-2

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Ritorno

20/1/2013

Bologna-Milan Cagliari-Atalanta Catania-Genoa Inter-Roma Lazio-Palermo Napoli-Fiorentina Parma-Chievo Sampdoria-Siena Torino-Pescara Udinese-Juventus

30/9/2012 1-5

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6^ giornata Andata

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Ritorno

Bologna-Palermo Catania-Chievo Fiorentina-Atalanta Inter-Cagliari Juventus-Lazio Napoli-Milan Roma-Torino Sampdoria-Genoa Siena-Pescara Udinese-Parma

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Catania-Atalanta Chievo-Inter Fiorentina-Juventus Genoa-Parma Milan-Cagliari Napoli-Lazio Pescara-Palermo Roma-Sampdoria Siena-Bologna Torino-Udinese

2^ giornata Andata

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14^ giornata Andata 25/11/2012

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Ritorno

Chievo-Lazio Fiorentina-Catania Genoa-Juventus Milan-Atalanta Napoli-Parma Palermo-Cagliari Pescara-Sampdoria Roma-Bologna Siena-Udinese Torino-Inter

7/10/2012 2-0

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21/4/2013

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1-0 1-2 1-1 1-0 2-1 1-1 0-6 3-3 0-1 2-2

Ritorno 24/2/2013

Catania-Parma Chievo-Sampdoria Fiorentina-Bologna Genoa-Palermo Milan-Inter Napoli-Udinese Pescara-Lazio Roma-Atalanta Siena-Juventus Torino-Cagliari

15^ giornata Andata 2/12/2012

Ritorno 27/1/2013

7^ giornata Andata

1-2

Ritorno

Atalanta-Genoa Cagliari-Napoli Chievo-Siena Lazio-Udinese Milan-Juventus Palermo-Catania Parma-Inter Pescara-Roma Sampdoria-Bologna Torino-Fiorentina

16/9/2012

1-2

17/2/2013

Atalanta-Torino Bologna-Catania Cagliari-Pescara Inter-Fiorentina Juventus-Roma Lazio-Siena Palermo-Chievo Parma-Milan Sampdoria-Napoli Udinese-Genoa

3^ giornata Andata

2-1 0-2 1-2 0-0 1-1 0-0 0-2 3-2 0-3 3-4

Ritorno 28/4/2013

Bologna-Atalanta Catania-Milan Fiorentina-Sampdoria Genoa-Chievo Inter-Palermo Juventus-Torino Lazio-Parma Napoli-Pescara Siena-Roma Udinese-Cagliari

1-1 2-4 3-0 1-0 0-1 2-0 0-0 3-0 0-4 1-0

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La classifica 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

P

Juventus Napoli Milan Fiorentina Roma Udinese Inter Lazio Catania Cagliari

80 69 62 61 55 54 53 52 48 42

g 17 17 17 17 17 17 17 17 17 17

D’ E L B A

in casa v n 13 2 12 4 12 1 12 4 9 5 9 7 8 4 11 2 10 4 7 4

p 2 1 4 1 3 1 5 4 3 6

in trasferta g v n 17 12 3 17 8 5 17 6 7 17 6 3 17 7 2 17 5 5 17 8 1 17 4 5 17 3 5 17 4 5

p 2 4 4 8 8 7 8 8 9 8

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partite totali g v n p 34 25 5 4 34 20 9 5 34 18 8 8 34 18 7 9 34 16 7 11 34 14 12 8 34 16 5 13 34 15 7 12 34 13 9 12 34 11 9 14

Gol f s 66 20 64 32 60 38 65 42 68 54 46 39 51 46 40 40 43 43 41 53

Ritorno

21/10/2012 2-1 1-0 1-1 2-4 2-0 2-0 3-2 0-0 2-1 1-0

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3/3/2013

Atalanta-Siena Cagliari-Bologna Chievo-Fiorentina Genoa-Roma Inter-Catania Juventus-Napoli Lazio-Milan Palermo-Torino Parma-Sampdoria Udinese-Pescara

16^ giornata Andata 9/12/2012 2-1 0-0 0-2 2-1 0-1 2-0 2-4 0-2 1-3 2-4

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28/10/2012

2-0

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Ritorno 5/5/2013

Atalanta-Parma Bologna-Lazio Cagliari-Chievo Inter-Napoli Palermo-Juventus Pescara-Genoa Roma-Fiorentina Sampdoria-Udinese Siena-Catania Torino-Milan

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9^ giornata Andata -

11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

Ritorno 10/3/2013

Bologna-Inter Catania-Juventus Fiorentina-Lazio Milan-Genoa Napoli-Chievo Pescara-Atalanta Roma-Udinese Sampdoria-Cagliari Siena-Palermo Torino-Parma

17^ giornata Andata 16/12/2012 3-1 1-0 4-1 1-1 3-0 1-0 4-1 2-3 4-1 1-1

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10^ giornata Andata 31/10/2012 1-0

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8/5/2013

Parma Bologna Chievo Atalanta ° Sampdoria * Torino Palermo Genoa Siena ◆ Pescara

40 40 39 39 38 36 32 32 30 22

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in casa v n

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17 17 17 17 17 17 17 17 17 17

8 6 6 6 7 6 5 4 6 4

3 4 5 6 8 7 5 7 6 12

17 17 17 17 17 17 17 17 17 17

6 7 6 5 2 4 7 6 5 1

in trasferta v n p 2 4 5 5 3 2 1 3 3 2

4 3 0 3 7 9 7 5 4 3

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g

11 10 12 9 7 6 9 9 10 12

partite totali v n p

34 34 34 34 34 34 34 34 34 34

10 10 11 11 10 8 6 7 9 6

10 10 6 8 9 13 14 11 9 4

14 14 17 15 15 13 14 16 16 24

Gol f

s

39 44 33 36 38 43 31 34 34 25

43 43 49 49 43 51 46 51 49 70

Penalizzazioni: * -1 punto; ° -2 punti; ◆ -6 punti;

1-0

Ritorno

Catania-Sampdoria Chievo-Roma Fiorentina-Siena Genoa-Torino Juventus-Atalanta Lazio-Inter Milan-Pescara Napoli-Bologna Parma-Cagliari Udinese-Palermo

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Le soste: oltre a quelle di Natale (non si gioca domenica 30 dicembre, ma si riprende all’Epifania) e Pasqua, ci saranno altri “vuoti domenicali” in occasione degli impegni della Nazionale (9 settembre, 14 ottobre e 24 marzo).

8^ giornata Andata

85 camere Piscine Spiaggia privata Ristorante e barbecue Parco giochi Diving center Taxi boat Bike hotel

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17/3/2013

Atalanta-Napoli Cagliari-Siena Chievo-Pescara Genoa-Fiorentina Inter-Sampdoria Juventus-Bologna Lazio-Torino Palermo-Milan Parma-Roma Udinese-Catania

18^ giornata Andata 22/12/2012 1-1 1-2 1-3 1-1 0-3 2-1 4-2 0-1 0-2 2-0

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Ritorno

1-1

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1-3 5-1

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1-3

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12/5/2013

Ritorno

4/11/2012

2-3

Ritorno

Atalanta-Udinese Bologna-Parma Cagliari-Juventus Inter-Genoa Palermo-Fiorentina Pescara-Catania Roma-Milan Sampdoria-Lazio Siena-Napoli Torino-Chievo

11^ giornata Andata -

30/3/2013

Bologna-Udinese Catania-Lazio Fiorentina-Cagliari Juventus-Inter Milan-Chievo Napoli-Torino Pescara-Parma Roma-Palermo Sampdoria-Atalanta Siena-Genoa

19^ giornata Andata

1-0 0-2 2-0 1-2 2-1 2-1 4-1 2-1 3-0

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1-2 1-2 2-1 1-0 5-3 0-3 0-2 0-0 2-2

Ritorno

6/1/2013 0-0

0-0

19/5/2013

Catania-Torino Chievo-Atalanta Fiorentina-Pescara Genoa-Bologna Juventus-Sampdoria Lazio-Cagliari Milan-Siena Napoli-Roma Parma-Palermo Udinese-Inter

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Il Brivido Sportivo - 3 Maggio 2013

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Fiorentina - Roma

La Formazione

PROBABILI FORMAZIONI S Fiorentina-Roma tadio ai limiti dell’esaurito, colpo d’occhio pazzesco ed ultima sfida di alto livello della stagione. Al Franchi arriva la Roma, ostacolo importante nella caccia al Milan e nella rincorsa ad un terzo posto che la Fiorentina sente di meritare. Il tempo degli esperimenti è finito, Montella ha solo certezze per quanto riguarda la formazione che opporrà all’undici di Andreazzoli. Squalificato Savic (il giallo rimediato a Genova è parso eccessivo e non è stato preso bene dal clan viola), l’allenatore viola ha un solo dubbio da risolvere, con il gigante Compper in largo vantaggio su Roncaglia per giocare al posto del montenegrino. Per il resto la formazione sembra fatta e mai come questa volta non dovrebbe esserci spazio per le sorprese. In porta ci sarà Viviano, protetto dalla linea a quattro composta da Tomovic a destra e da capitan Pasqual sulla sinistra. Al centro, come detto, spazio per Compper in coppia con il Ministro della difesa viola, Gonzalo Rodriguez. A centrocampo non si cambia, impossibile fare a meno dei Tre Tenori. Aquilani giocherà sul centro destra, Pizarro in cabina di regia e Borja Valero sul versante sinistro. Nessuna possibilità di cambio rispetto al trionfo del Ferraris nemmeno in attacco: Cuadrado e l’intoccabile Ljajic agiranno sulle corsie esterne ed avran-

no il compito di dialogare con Stevan Jovetic. A gara in corso possibili alcune varianti tattiche, con Mati Fernandez e Sissoko tenuti particolarmente sulla corda in settimana. La Roma arriva al Franchi con l’intento di accorciare in classifica sulla Fiorentina in chiave Europa League. Andreazzoli dovrebbe affidarsi al 4-2-3-1 delle ultime uscite, con la prima novità fra i pali. L’incerto Stekelenburg (tra l’altro anche acciaccato) dovrebbe essere lasciato fuori in favore dell’ex viola Bogdan Lobont, acclamato a gran voce dalla piazza anche come sorta di amuleto. Quando gioca lui la Roma non perde. Scongiuri a parte, a difendere la porta dei giallorossi dovrebbe esserci proprio il rumeno. La difesa dovrebbe essere composta da Torosidis e Balzaretti sulle corsie esterne, con la coppia centrale composta da Castan e Burdisso. A centrocampo la diga sarà composta da De Rossi (che potrebbe essere recuperato a tempo di record dopo l’infortunio patito domenica contro il Siena) e Pjanic. In attacco spazio a buona parte del potenziale offensivo a disposizione. Dietro ad Osvaldo (chiacchieratissimo in chiave mercato) ci sarà il terzetto composto da Lamela, Totti e Florenzi.

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ORE 20,45 Ljajic

Pasqual

Fiorentina 4-3-3 Jovetic

Borja Valero Pizarro Compper

Cuadrado

1 Viviano 40 Tomovic, 2 Rodriguez, 5 Compper, 23 Pasqual;

Aquilani

Rodriguez

10 Aquilani, 7 Pizarro, 20 Borja Valero;

Tomovic Viviano

11 Cuadrado, 8 Jovetic, 22 Ljajic. Allenatore: Vincenzo Montella

ROMA 4-2-3-1 1 Lobont Osvaldo

35 Torosidis, 29 Burdisso, 5 Castan, 42 Balzaretti;

Lamela Florenzi

16 De Rossi, 15 Pjajic;

Totti Pjajic

De Rossi

Torosidis

Burdisso Castan Lobont Balzaretti

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Il Brivido Sportivo - 3 Maggio 2013

L’Evento

mmaginate di essere immersi in una serata di primavera inoltrata, in un bellissimo posto all’aperto, magari insieme ad una bella compagnia e con la possibilità di dialogare con i più grandi calciatori della Fiorentina di oggi e di ieri. Ecco, smettete di sognare e preparatevi ad una grandissima novità. Un unicum che a Firenze non si è ancora mai visto e che la famiglia del Brivido Sportivo sta per regalarvi. Calciatori, procuratori, dirigenti, giornalisti tutti a disposizione del pubblico. A partire da giovedì 9 maggio il mondo viola verrà incontro a tutti voi con delle serate interamente dedicate alla Fiorentina senza il bisogno di radio o tv ma tutto dal vivo. Uno spettacolo all’aperto, un palco con i grandi viola solo per voi, le più importanti

Fiorentina - Roma

parte il brivido in tour Vi spettiamo! firme del giornalismo, un dibattito davanti a tutti i tifosi con la possibilità di interagire e di partecipare attivamente. Ogni giovedì di maggio e giugno il Brivido parte in tour con tante sorprese che vi aspettano, un enorme salotto dove dibattere tutti insieme di Fiorentina, conoscere ogni segreto di chi indossa ed ha indossato la maglia viola, scoprire

tante curiosità con la possibilità di conoscere tutto in anteprima, dal mercato al futuro. La prima serata, come detto, giovedì 9 maggio alle Pavoniere di Firenze con subito un grande parterre. Al centro il mitico Giovanni Galli, insieme a lui Furio Valcareggi e Gianfranco Monti. Le grandi opinioni di Mario Tenerani, Luca Calamai e Michela Lan-

za coadiuvati dagli spunti di Andrea Giannattasio, il tutto con la conduzione di Tommaso Mattei. Il filo conduttore di ogni serata sarà naturalmente il colore viola ma soprattutto la partecipazione di ogni tifoso, con domande, interventi e molto altro. Un grande sforzo messo in piedi dal Brivido Sportivo per portarvi dentro il mondo della Fiorentina

in prima persona dentro uno spettacolo creato a misura di tifoso. Prima e dopo la serata, magari accompagnati da un buon drink, spazio a foto, autografi e perché no anche a una domanda in più. Ogni settimana ospiti diversi, posti diversi per quello che sarà il Brivido in Tour, il vostro Brivido in Tour. Vi aspettiamo.

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con la partecipazione di: L. Amoruso, G. Antognoni, P. Beldì, L. Calamai, B. Ferrara, R. Galbiati, G. Galli, G. Monti, S. Nozzoli, S. Pagnini, R. Paloscia, A. Rialti, A. Robbiati, M. Roggi, F. Valcareggi

9 maggio ore 19.30

osPiti della serata:

le Pavoniere

dalle ore 19.00 apericena

Luca Calamai Giovanni Galli, Gianfranco Monti, Furio Valcareggi so ingres iTo u T GRA

Le Pavoniere - Parco delle Cascine - Firenze estate viola.. Dal 9 Maggio ogni giovedì è da Brivido!!!


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Il Brivido Sportivo - 3 Maggio 2013

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Fiorentina - Roma

I’Nonno Pilade

E ORA CREDICI: DOPO UNA PARTIA COME QUELLA DI GENOVA O CHE VO’ AVE’ DUBBI?

E

m’hanno sentito! Dopo e coccoloni che quasi e m’hanno fatto piglia’ co’ i’ Torino, ecco finalmente una vittoria di quelle che le garbano a i’ nonno, tre go’ e a letto, anzi, ‘n portrona a beassi davanti allo schermo, senza patire, senza stranguglioni, ‘n brodo di giuggiole da i’ primo a i’ novantesimo. O che vo’ mette’ vede’ Nutellic svolazzare messianico (magari ora e l’ho detta grossa, ma voleo sortanto di’ che sembraa Messi) davanti a i’naso di Gargamella? Che soddisfazione, a pagalla, nemmen con Master Carde! O Aquila poi? Che difende e fa go’? E Lord Fester che l’ha fatto tutto qui’ giochino biennale pe’ pigliassi quello dell’asticella e ha lasciao

andare un giohatore così? Vaia, vaia, gli è proprio vero che senza capelli i’sole e ci batte troppo forte! E dreo poi? Dopo tutte le critiche che gni s’era fatto, sette go’ ‘n tre partie ‘n casa, Gonzalo di qua, Tomovicce di là... e via discorsi! Ieri e un gni hanno fatto tocca’ palla a quattro attaccanti brucerchiati (dimorto cerchiati e bru sì ma di lividi!). L’uniho che c’è rimasto co’ i’ dubbio gli è i’ portiere, ma non pe’ corpa sua questa vorta. E un n’hanno tirao mai sì che se c’era i’nonno tra pali e la finia uguale! ‘Nsomma goduria assoluta, bilanciaa la sera dalla banda Galliani che fa un go’ irregolare e si piglia i’solito rigorino in finale come da contratto anche se un serviva più.

vano che sono ndreo come le martinicche de’ barrocci? Osvardo carmati se no un ti si ripiglia, ora tu n’ha’ fatte tre a’ panfortai, digerisci ‘n pace e rimarca co’ i’ Milan che un tu ci fa’n artro che piacere. Magari convinci anche i’tu’ conterraneo Melinda, pigliaevi una settimana di ferie e riposaevi pe’ i diaolo. ‘Ntanto Jo-Jo e si prepara a i’ risveglio, Saturdai naitte fiver, come John Travorta, e vi si travorge noi giallozzozzi così a qui’ maneggione pelao che ci ha Ma lasciamoli coce’ ni’ su’ dignene, co’ e’ soliti interessi fatto gioha’ sempre prima e brodo, a noi e basta vincine perché l’amicizia (pe’ modo gni viene uno stranguglione artre quattro e poi e si fa e di dire) e la si mantiene se da in attesa che e cugini granaconti. Quest’artra gli è la peg- una parte va e da quell’artra ta e ci preparino i’sorpasso. gio, con que’ giallozzozzi che viene. Ora e gli è l’ora che ven- Credici, credici, e dopo una quest’anno e ce l’hanno dae ga, tre punti che se n’ha biso- partia come quella di Gesempre quando c’era i’boe- gno come di’ pane mentre a’ nova o che vo’ ave’ dubbi? mo ‘n panca. Gli è l’ora di ren- giallozzozzi a icche gni ser- Forza Violaaaaaaa!

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Il Brivido Sportivo - 3 Maggio 2013

Fiorentina - Roma

Il Pungiglione

CARA RAI, CARO CIVOLI: IL CANONE LO PAGANO PURE I TIFOSI VIOLA

L

e api ronzano e sciamano verso la RAI, Canale 2, Domenica Sportiva. Insopportabile, nemmeno fosse il canale del tifoso rossonero! Emiliano vien via, tu ci stoni, unica persona seria in una banda di ‘ruffiani’. Civoli che intervista Allegri: “Se arriverete terzi, come tutti speriamo…”. Tutti chi? Ma RAI2 è un canale nazionale che noi tutti paghiamo o cosa? Parlano solo di Milan, come se la Fiorentina fosse una squadra straniera. Per far loro capire che Firenze è in Toscana e che è stata

per quattro anni capitale d’Italia dobbiamo riempirli di cartoline? Fanno il gol del 3-2 ripartendo dopo un chiarissimo fallo su Gomez e col giocatore a terra dopo che lo stesso Gomez aveva fermato una ripartenza del Catania per lo stesso motivo a parti invertite, ma non ne fanno cenno, anzi magnificano le doti opportunistiche di Pazzini e basta (a proposito, lo stesso Civoli, parlando del centravanti di Pescia, si è dimenticato di dire che, oltre ad esser ex di Sampdoria e Inter, lo è stato pure della Fiorentina…).

Che il gol era irregolare non lo dice nessuno. Dell’impresa della Fiorentina a Genova se ne parla all’una di notte quando tutti dormono (e chi li regge per un’ora!) e di sfuggita come di un’Atalanta-Bologna qualsiasi (con tutto il rispetto per Atalanta-Bologna). Insomma un servizio che dovrebbe essere su scala nazionale, ampio ed obiettivo e invece è partigiano e settario oltre i limiti del sopportabile. Api partite e pungete senza pietà, risparmiate solo Mondonico che lì ci si trova per caso ed è dei nostri.

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Il Brivido Sportivo - 3 Maggio 2013

Mercato

Fiorentina - Roma

Da Pradè a Montella, da Pizarro aD Aquilani fino

Fiorentina-Roma,

di Francesca Bandinelli

P

raticamente un derby. Sì, perché FiorentinaRoma, considerando la colonia di ex che da questa stagione anima il club viola è diventata più di una stracittadina. Sono ben sei gli ex giallorossi arrivati in riva all’Arno, dal direttore sportivo Daniele Pradè,

FRA MERCATO

nato nel quartiere dell’Aventino, fino all’ultima della famiglia, non ancora ufficializzata ma a poche ore dall’inizio della sua avventura con i Della Valle, ovvero Elena Turra. Sarà la nuova responsabile dell’area comunicazione viola a partire dal termine della stagione. È già stata a Firenze, proprio la scorsa settimana. Prima un pranzo nel cuore della città, poi una visita in quella che sarà la sede del suo nuovo ufficio. Da Trigoria a viale Fanti, insomma. Il suo passaggio, dalla Roma, verrà ufficializzato al termine del campionato, non appena scadrà il suo contratto con il club di proprietà degli americani.

TANTI EX AL FRONTE. Al Franchi, nel fortino viola, sarà una sfida speciale per tanti. Tra gli ex, c’è pure Vincenzo Montella, scudetto e Supercoppa italiana con i giallorossi e pure prima esperienza in panchina, con i Giovanissimi e poi, nel febbraio 2011, con le dimissioni di Claudio Ranieri, della squadra che condusse al sesto posto e alle semifinali di Coppa Italia. C’è poi David Pizarro, uno dei protagonisti del periodo d’oro della Roma che all’andata fu costretto a saltare il match più atteso per

raggiungere la sorella Claudia a Valparaiso per l’ultimo saluto. In estate, dopo aver capito di non rientrare nei piani di Zeman, ha rescisso il contratto seguendo Pradè

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Il Brivido Sportivo - 3 Maggio 2013

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Fiorentina - Roma

al sogno-Osvaldo: più che una sfida, un derby

quanti intrecci

E STORIE DI EX e Montella a Firenze dove sta vivendo una seconda giovinezza. Esattamente lo stesso percorso seguito da Alberto Aquilani, romano e cresciuto con Daniele De Rossi nel vivaio della Roma di cui avrebbe dovuto diventare una bandiera, ceduto poi per far cassa. Pure Luca Toni fa parte della colonia, anche se ha giocato in giallorosso solo sei mesi, durante i quali ha pure sfiorato lo scudetto. IL SOGNO. A Firenze, però, c’è chi sogna il grande colpo, che in realtà sarebbe poi un ritorno. Si tratta di Pablo Daniel Osvaldo, tre gol al Siena giusto domenica scorsa. Il giocatore, quello che nel 2008 regalò ai viola la

qualificazione ai preliminari di Champions League con un gol in rovesciata all’Olimpico di Torino, è il pezzo più ambito della prossima campagna acquisti. Daniele Pradè è stato chiaro: se e quando la Fiorentina avrà intenzione di muoversi sulle sue tracce, lo farà contattando direttamente il club con cui per altro ha ottimi rapporti. La realtà, però, dice anche altro. Già, perché parlando con i suoi amici, Daniel, lo ha detto senza mezze misure, in viola tornerebbe subito, magari spalmando l’ingaggio in più anni, con una formula di pagamento in grado di non causare terremoti al tetto salariale fissato dalla società dei fratelli Della Valle. Qual-

che giorno fa l’italo-argentina ha parlato, dicendo di tenere tantissimo alla maglia giallorossa, ma la tentazione di tentare una nuova avventura in coppia con un asso come Giuseppe Rossi sta diventando sempre più forte. DECISIONE A DUE. Molto, se non tutto, dipenderà dalla decisione finale di Stevan Jovetic. Il montenegrino parlerà con il suo presidente, Andrea Della Valle,

e deciderà. Se la Fiorentina avrà conquistato un pass per l’Europa che conta potrebbe anche decidere di restare, viceversa in base alle offerte arrivate si valuterà. A Roma c’è anche chi vorrebbe trovare un’ipotesi

intermedia: Stevan in giallorosso e Osvaldo a Firenze, più un conguaglio economico. Tutto però deve ancora essere deciso. Prima c’è da battere Totti e compagni, al Franchi. Trascinati dal pubblico viola.


US Affrico in collaborazione con l’Associazione Cutltucrale Glue presenta

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ISCRIZIONI E INFORMAZIONI

L’US Affrico è uno delle realtà sportive più consolidate presenti a Firenze che, oltre ad ottimi risultati sportivi, vanta anche una certa attenzione nell’insegnamento della cultura sportivo ai ragazzi.

Telefonando al responsabile dei centri estivi Veronica Plccardi al

L’Associazione Culturale Glue svolge le proprie attività all’interno dello strutturo dell’US Affrico ed ha tra i suoi obiettivi anche quello di avvicinare i ragazzi allo creatività mirando a stimolare la loro curiosità e la loro capacità di comunicare divertendosi.

CARATTERISTICHE DEL CENTRO ESTIVO L’obiettivo dei nostri centri estivi è quello di offrire ai bambini lo possibilità di vivere un’esperienza che oltre a divertirli vuole essere l’occasione per una crescita personale e per stare assieme, conoscersi ed imparare a condividere per allacciare cosi nuove amicizie. Per ogni turno sono accolti massimo 40 bambini di età compresa tra i 5 e i 12 anni divisi in due o tre gruppi in base all’età. Alcune attività si svolgono in comune, altre in gruppi. I bambini sono seguiti da educatori/animatori con esperienza in ambito educativo, sportivo, di animazione e nelle varie discipline creative. Il rapporto medio animatore/bambini è di 1/10.

ATTIVITÀ’ SVOLTE I nostri centri estivi offrono a bambini e ragazzi un’opportunità di svago e ricreazione durante il periodo delle vacanze estive. Si tratta Innanzitutto di un luogo di vacanza, dove si gioca, si possono stringere nuove amicizie e fare tante esperienze divertenti. Si possono svolgere attività sportive e cimentarsi in laboratori creativi. I bambini possono praticare sport in tutti gli Impianti interni alla struttura sempre sotto la sorveglianza del nostri accompagnatori. SI potranno cimentare in tutte le discipline sportive sempre con un approccio ludico mirato al divertimento ed all’apprendimento. Inoltre I bambini e le bambine potranno svolgere 1 laboratori didattici e creativi all’Interno della sala polivalente, trascorrendo piacevolmente alcune ore, Imparando a costruire con le proprie mani semplici oggetti, divertendosi ad inventare storie ed a metterle In scena. Grazie al rinnovato ristorante interno all’Impianto dell’US Affrico I bambini potranno gustare dei pasti preparati nella nuovissima cucino seguendo un menù settimanale bilanciato e diversificato. I menù settimanali saranno consegnati al momento dell’iscrizione ed eventuali modifiche dovute ad esigenze particolari dovranno essere richieste dal genitori in quello circostanza.

LA GIORNATA TIPO 8.00-9.00 Arrivo e accoglienza del bambini 9.00-9.30 Divisione in gruppi e introduzione alla giornata 9.30-12.30 Attività sportive coordinate 12.3013.00 Uscita per chi fa orarlo breve 13.00-14.30 Pranzo 14.30-16.30 Laboratori creativi all’Interno della sala polivalente

DOVE SIAMO I centri estivi si svolgono all’interno dell’Impianto dell’US Affrico in viale Manfredo Fanti in uno spazio sicuro completamente recintato e sorvegliato, dotato di attrezzature sportive quali campi da calcio e calcetto, campi da tennis, campi da basket e pallavolo oltre ad una rinnovata sala polivalente con ampio palcoscenico, un nuovo ristorante ed un grande parco Interno completamente ristrutturati.

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MODALITÀ DI PAGAMENTO Presso lo segreteria dell’US Affrico dalle 17.00 alle 19.30 (escluso il giovedì)

DA SAPERE I giocattoli si lasciano a casa, non ce n’è bisogno e si potrebbero smarrire. È meglio indossare abiti semplici, pratici e comodi, dato che si faranno tante attività e tanti giochi all’aperto. Scarpe da ginnastica o sandali aderenti con suole di gomma, pantaloni leggeri anche per le bambine, ed un golfino per il fresco della mattina.

TURNI I centri estivi si svolgono in turni della durata di una settimana ciascuno, cosi suddivisi: TURNO

PERIODO

TURNO

PERIODO

10-14

giugno

15-19

luglio

2° 3°

17-21

giugno

22-26

luglio

25-28

giugno

26-30

agosto

1-5

luglio

2-6

settembre

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10°

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minimo 10 partecipanti iscrizione entro la settimana precedente all’inizio del corso

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Il Brivido Sportivo - 3 Maggio 2013

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Fiorentina - Roma

Fuorigioco

IL RITORNO A CASA DEI TIFOSI VIOLA di Duccio Magnelli

I

n fondo bastava davvero poco per tornare a riempire il Franchi. Era sufficiente mandar via un po’ di mele se non marce ormai troppo mature, ridare aria a un ambiente che odorava di vecchio e stantio, trovare un pugno di giocatori con la voglia di rimettersi in gioco con un allenatore giovane e bravo. L’aggiunta di un paio di dirigenti abili e avveduti ha completato la miscela perfetta, esplosiva al punto giusto. Invece svuotare il Franchi non era stata un’impresa facile. Far rimanere a casa tante persone che, anche in momenti di grande depressione calcistica, avevano sempre assicurato il loro sostegno alla squadra non era una cosa di cui l’attuale proprietà potesse andar fiera. L’amore incondizionato di questa città (o almeno di parte di essa) verso la Fiorentina era un patrimonio di tifo ed entusiasmo che difficilmente si ritrovava in altre parti del globo calcistico.

Un patrimonio che le vicissitudini delle ultime due stagioni stavano pericolosamente disperdendo, soprattutto perché molti tifosi viola avevano la sensazione che qualcuno li stesse prendendo in giro o quantomeno non

dicesse loro tutta la verità. Sfiorato il punto di non ritorno, per fortuna la proprietà della Viola − in particolare il presidente onorario Andrea Della Valle − ha capito che bisognava tornare urgentemente a casa. O meglio

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tornare al Franchi, da primo tifoso. E quello è stato il vero segnale che qualcosa era finalmente cambiato. Vedere ADV agitarsi in tribuna è stata la medicina che ha guarito la sindrome depressiva della tifoseria viola. Molto più di un

acquisto importante. Perché i fiorentini stravedono per questa maglia, l’amano al di là dei risultati che ottiene. Sì, scudetti e coppe fanno bene all’umore ma arrivarci non è facile. L’importante però è lottare sempre e uscire dal campo, come si dice, con la maglia zuppa di sudore. E ora, nelle ultime tre partite casalinghe, sono tornati i bei tempi, certo un po’ dimenticati, del tutto esaurito, del Franchi straboccante di bandiere e sciarpe, delle code per entrare (quelle vere, non quelle dovute alla presenza dei tornelli…). Qualcuno ha detto che il pubblico non va in campo e non fa vincere le partite. Forse. Però è sicuro che uno stadio depresso e silenzioso certe partite le può anche far perdere. E per una tifoseria che ha riempito lo stadio anche in C2 e ha conosciuto la tristezza di un disonorevole fallimento economico, non poteva esserci umiliazione peggiore della dignità perduta davanti alle gradinate desolatamente vuote del suo amatissimo Franchi.


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Il Brivido Sportivo - 3 Maggio 2013

Fiorentina - Roma

Senza Filtro di Federico Pettini

è

opinione diffusa. Una sorta di detto popolare che non sai minimamente chi lo ha tirato fuori per primo, ma ti resta dentro. Come una cosa che hai sempre saputo, senza andare ad analizzare bene il perché. Troppo scontato, troppo banale, troppo difficile. Il treno passa una volta sola. Bizzarro, a pensarci su. Oddio, se fossi in Della Valle sarei un po’ preoccupato. Italo che passa una volta sola, ve lo immaginate? Per fortuna quella frase altro è che retorica. E, nell’immaginario comune, spesso quel treno sono in pochi capaci di prenderlo al volo. C’è chi ne ha visti passare tanti, ma aspetta sempre il treno migliore che puntualmente non arriva mai. C’è chi quel treno è riuscito a prenderlo, ma non era quello giusto e alla prima sferzata ha deragliato e tanti saluti. C’è chi invece su quel treno proprio non ha mai avuto modo di salirci. Emiliano Viviano, cuore viola, non casca in nessuna di queste categorie. Ad oggi, pare più un funzionario delle Ferrovie dello Stato che, con un casco da moto in testa, si ferma ad un passeggero al finestrino e gli chiede un sondaggio. Come Pieraccioni ne Il Ciclone. “Non partire, non partire. Parli con me, parli con me. Dove va, dove va”.

EMILIANO VIVIANO UN GIRONE dopo,

perdendo e prendendo il treno Troppe volte un pesce fuor d’acqua di questo progetto Fiorentina. Ed è un peccato. Perché l’uomo, la persona, di certo non si discute. Fiorentino doc, tifoso di curva, che si ritrova dopo anni di esilio, non forzato, a tornare a casa, per difendere la porta della sua squadra. Favola da libro cuore. Che domenica dopo domenica però sembra diventi uno dei racconti più terrificanti di Stephen King. La paura per quel ginocchio che ancora non funziona come dovrebbe, la pressione di stare in una piazza esigen-

te aggiunte al fatto che quella piazza è la sua, l’inevitabile susseguirsi di errori dovuti a qualche limite tecnico, costellati da belle parate portate soprattutto dall’istinto. Roma Tiburtina. Ultima stazione. Scendere prego. Totti ha finito per far deragliare quel treno dalla rotta fin da subito piuttosto indecisa. Il capotreno Montella decide così di far accomodare Viviano sulla banchina, sul treno ci sale Neto. Voglia di rivincita, dimostrare di essere un giocatore importante. Ma dura poco. Anche il portiere brasiliano, prima sembra

poter rimanere sul treno, poi un paio di curve fatte male e l’inevitabile disastro ferroviario. Lui, il treno, se lo è giocato del tutto. Difficile rivederlo il prossimo anno. Il buon Emiliano ecco che viene tirato su di peso dalla banchina e rimesso al suo posto. Fiorentina-Roma, un girone dopo. Il treno è andato spedito verso obiettivi che ad inizio anno erano difficilmente ipotizzabili. Ogni fermata è di un’importanza vitale. Fiorentina-Roma ha un fascino in più. Viviano contro i fantasmi del passato. Per meritare una volta per

tutte quel treno che corre veloce. Per la Fiorentina i binari sono decisi. Verso musichette che ti emozionano al solo pensiero. Per Viviano, quattro stazioni per decidere il proprio futuro. Verso soldi che possono riempire le casse viola e magari evitare spiacevoli sondaggi sulla permanenza del portiere di Peretola. Altrimenti, vedrà un nuovo treno in partenza. Senza di lui. “Non partire, non partire. Parli con me, parli con me. Dove va, dove va”. Soundtrack Casa 69, Negramaro


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Il Brivido Sportivo - 3 Maggio 2013

La Pagella che Scotta di Ubaldo Scanagatta

(direttore di www.ubitennis.com)

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Schiavone: la prima, 30 anni, ha vinto la semifinale di Fed Cup contro le ceche detentrici (Kvitova-Safarova) quasi da sola. Il secondo, 25, è stato il primo semifinalista nel Masters 1000 di Montecarlo dopo 18 anni (Andrea Gaudenzi nel 1995). La terza, 32 anni e 11 mesi dopo la sua ultima finale si è qualificata in Marocco per la sua diciassettesima e, non abbastanza superstiziosa, l’ha pure vinta. Nove - Mino Rajola: ogni anno deve staccare almeno una fattura milionaria. Basta

o al vali ffe 10 da rta /0 f 5/ ino 20 13

e lode - Rummenigge & B e c ke n b a u e r : l’amministratore delegato e il presidente onorario del Bayern indubbiamente ci sanno fare. Con un fatturato (368 milioni), inferiore a Real (513), Barcellona (483) e Manchester United (396) disputeranno la terza finale di Champions League in 3 anni. Per la Fiorentina (110) contro il Milan (257), la Juve (195) e il Napoli (148) è dura perfino qualificarsi… ma se batterà la Roma, dopo il convincente 3-0 alla Sampdoria, si potrà continuare a sognare. Al Bayern con tutti quei soldi comprare top-player (Lewandowski, Gotze) è uno scherzo. Ma siccome i giocatori non bastano mai, i due top-manager hanno sempre intrattenuto ottimi rapporti anche con gli arbitri, da Ovrebo ai suoi sosia in poi. Uno o due gol, per i rossi del Bayern, li fanno sempre anche le giacchette gialle. Ciò detto l’anno prossimo non vorrei essere Guardiola. Dieci - Roberta Vinci, Fabio Fognini, Francesca

che Ibrahimovic e Balotelli abbiano il cosidetto mal di pancia ed è fatta. Meno male che fra gli “assistiti” di Raiola non c’è Pepito Rossi. Otto - Molina Rios: con cinque gol al Posillipo l’attaccante della Rari Nantes Florentia ha contribuito al 13-7 della pallanuoto fiorentina che ribalta il risultato dell’andata (8-6) per i napoletani realizzando il miglior exploit degli ultimi 12 anni e centrando le semifinali playoff per lo scudetto contro il Brescia. Complimenti all’allenatore Sottani e a tutta la squadra. Sette - Daniele Conti: se non fosse stato per il suo record di partite disputate per il Cagliari, 407 gare, non avremmo avuto modo di ricordare un attaccante al quale i fiorentini non cesseranno mai di essere grati per le sue cinque stagioni in viola dal ’63-’64. Mario Brugnera, classe 1946, si guadagnò addirittura il soprannome di “piccolo Di Stefano”, vinse uno scudetto con il Cagliari

trasformandosi da centravanti in libero. Un caso unico. Sei - Dino Pagliari: altro attaccante (e ala) viola d’epoca, classe 1957, capelli biondi

e lunghi più barba come Kit Carson, quando i capelloni erano ancora molto discussi, oggi ri-allena il Pisa da quattro partite, tutte vinte. Domenica 3-1 in trasferta a Prato. A suo modo un personaggio difficile da dimenticare. Cinque - M’Baye Njiang: “Voglio vincere il pallone d’oro e diventare più bravo di Messi” ha dichiarato il diciottenne francese a Sky. Come no! Poi suona la sveglia e cade giù dal letto. Quattro - Osservatori del Genoa: nell’aprile 2010 scartarono Robert Lewandowski reputandolo poco dotato, inadatto ai grifoni. Complimenti vivissimi. Per non incorrere nella stessa gaffe con un altro calciatore polacco Pradè e Ma-

Fiorentina - Roma cia hanno preso Wolski, classe ’92 e centrocampista. Non farà mai 4 gol al Barcellona, però potrà sostituire Pizarro. E non sarebbe poco. Tre - Inter: per Moratti che voleva risparmiare soldi quest’anno, 150.000 euro di multe per cori razzisti (con Napoli, Chievo, Milan e Tottenham) sono comunque noccioline. Però se li poteva risparmiare, no? Due - Maria Sharapova: la Venere siberiana è d’una bellezza e… d’una ipocrisia sconvolgente. Non aveva nessuna voglia di venire in Italia il 2 e il 3 novembre per giocare la finale di Fed Cup contro l’Italia (e senza il solito

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Il Brivido Sportivo - 3 Maggio 2013 ingaggio di diverse centinaia di migliaia di euro) e se l’è astutamente sfilata di dosso dichiarando: “La finale la Russia l’ha conquistata senza di me, non sarebbe giusto per chi l’ha procurata (Kirilenko, non meno bella di lei, Vesnina e Makarova) che arrivassi io a goderne”. Masha ha giocato infatti appena quattro singolari di Fed Cup in tre match, il minimo indispensabile per garantirsi la partecipazione ai Giochi Olimpici del 2008 e del 2012. A Londra era stata scelta come portabandiera, prima donna (criticatissima) in questo ruolo per la Russia. “Fino all’ultimo ho pensato che

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Fiorentina - Roma per aver perso la testa ed essersi lasciato andare davanti a tutto il mondo ad un gesto assolutamente sconsiderato e inescusabile. Sarebbe come se Luis Suarez dopo il morso a Ivanovic decidesse d’essere coerente e non chiedere… scuse ipocrite. Zero - Luis Suarez: l’attaccante del Liverpool, recidivo, si è comportato molto peggio di quando Tyson morse e strappò l’orecchio a Holyfield. Gli hanno dato 10 settimane di squalifica e

fosse uno scherzo - dichiarò Ekateryna Bychkova - Non riuscivo a pensare a qualcosa di più ridicolo che scegliere un’americana come nostra portabandiera”. Agli organizzatori mancherà, perché venderanno meno biglietti, ma l’ItalDonne potrà celebrare più facilmente una nuova vittoria in Fed Cup, la quarta in 6 anni. Curioso che la finale sia sempre più facile, per via delle assenze delle avversarie più forti, della semifinale e delle gare che la precedono. Uno - Cristiano Lucarelli: intervistato da Radio Blu l’ex centravanti del Livorno a

proposito dell’incresciosa aggressione di Delio Rossi nei confronti del (maleducato) serbo Ljajic non ha fatto che ripetere: “Non voglio entrare nel merito di chi avesse ragione o torto… meglio essere coerenti che prestarsi a scuse ipocrite di maniera”. Ma come?!! Non bastavano le immagini viste e riviste per… entrare nel merito? Qualunque cosa avesse detto il ragazzino serbo, il maturo allenatore non sarebbe stato comunque giustificabile. E un uomo di 53 anni deve avere, almeno un anno dopo, la maturità per scusarsi senza false ipocrisie, ma semplicemente

gli sta bene. Speriamo che impari. E che non abbiano ragione i bookmakers che lo prevedono testimonial protagonista di uno spot per qualche marca di dentifricio o per gli hamburger della McDonald. Ci dovrebbe essere un limite a tutto, anche alla decenza. Pensierino sciocco: Er Pupone Totti, bandiera della Roma, potrebbe accettare il trasferimento ad una sola squadra diversa da quella giallorossa: il TOTT…enham.



Il Brivido Sportivo - 3 Maggio 2013

Ginnastica di Maria Consiglia Grieco

N

emmeno il week-end piazzato proprio a cavallo tra due festività, il 25 aprile ed il primo maggio, e il lungo ponte di dieci giorni, hanno fermato la voglia di ginnastica dei circa 700 atleti che sabato 27 e domenica 28 aprile hanno dato vita alla seconda prova regionale della Rassegna Sperimentale UISP, un programma che – suddiviso in categorie per età – offre al vastissimo movimento della ginnastica di base la possibilità di svolgere un’attività competitiva di tipo non agonistico, sia a livello individuale sia di squadra. La manifestazione – che stavolta ha fatto registrare il record assoluto di partecipazioni – si è svolta presso il palazzetto dello sport “S. Bitossi” di Montelupo Fiorentino, organizzata dalla sezione ginnastica della società ASP Montelupo. Al Centro Ginnastica Firenze è toccata la giornata di domenica, riservata alle squadre; ad aprire le danze le ragazze del livello D base (ginnaste in

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Fiorentina - Roma

Decine di atleti e tanti podi nella Rassegna Sperimentale UISP a Montelupo

Un PONTE PIENO DI MEDAGLIE PER IL CGF età da scuole medie), che sono partite alla grande con due medaglie d’argento, una nella categoria Trio, con Eleonora Dalle Mura, Lavinia Paoletti e Carolina Ronchi, l’altra nei Quartetti, con Lisa Allegri, Nina Belloni, Clara Fani e Guia Lotti. A seguire, è stato il turno delle ginnaste del livello C avanzato, che con il Trio formato da Delia Cognigni, Dorotea Mariani e Francesca Trapani hanno portato un’altra medaglia – un bronzo – nella bacheca della palestra di Sorgane. Via via che la giornata di gare scorreva, entravano in campo ginnaste sempre più piccole, ed ecco allora le squadre del livello B avanzato, che hanno confezionato una

Premiazione livello B avanzato doppietta argento-bronzo nella classifica del Trio: Costanza Fredducci, Alessia Mariani e Letizia Sanzò, davanti alle compagne Gine-

vra Mordenti, Isabella Picillo e Margherita Stella. È passato vicinissimo al podio del livello C base, poi, il quartetto formato da Irene

Calati, Francesca Marcucci, Francesca Quarta e Francesca Ravenni, quinte, ma ad un solo decimo dalla quarta squadra classificata. Hanno chiuso la lunga maratona di gare altre due medaglie per la società gigliata, con il secondo e il terzo piazzamento di due quartetti nel livello B base. Questi sono però solo alcuni dei tanti nomi delle ginnaste del vasto vivaio della Scuola di Ginnastica del CGF che hanno partecipato alla rassegna, troppo numerose per essere citate tutte, e che saranno nuovamente impegnate – a conclusione dell’anno sportivo – il 18 e 19 maggio prossimi nella terza ed ultima prova del Programma Sperimentale.

Le ginnaste del livello D base Trio

Le ginnaste del livello C avanzato in posa prima della premiazione Le ginnaste del livello D base Quartetto

Le ginnaste del livello B base con le istruttrici Ferrari Berti e Mannini



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Fiorentina - Roma

Midland

Fasi finali al secondo round,

ECCO CHI PASSA!

di nicola cecconi

A

ppena terminata la prima fase a gironi per la Top, Golden e Silver League sia di C5 e C7. Le formazioni in gara si riducono drasticamente e rimane davvero la crema delle nostre ma-

nifestazioni. Questi i nuovi giorni della seconda fase per quanto riguarda solo Top League e Golden League: nel calcio a 7 Top si trovano le conferme di New Garden, WLF, Milan Boyss e le sorprese Pipela FC, Montefiridolfi e Pode-

rosa; nel calcio a 7 Golden sempre presenti Lakers SS, Settignanese, Castello Huelva, con le novità targate Burloni, Amsd Coccoreal e Pgs Torregalli. Nella Top calcio a 5 si riconfermano Vc Alfa Cure, Ciclone Viola, Campone UTD con

i nuovi arrivi di Capezzoli&Cavalli, Trallaltro e CBP 2001; nel calcio a 5 Golden si ritrovano sempre Puka FC, Pian del Mugnone e Buratti mentre diamo il benvenuto a Firenze Gardenia, S.S Scatenati e Zambra.

CALCIO A 7 TOP A Gruppo Briachi 04 – Sanitario Feminino – New Garden – Poderosa TOP B Cral Dip Comunali – Montefiridolfi – Pol San Quirico – Cdp Vingone TOP C Il Ponte – Calci dal Basso – Allegra Brigata – Campone UTD TOP D Milan Boyss – WLF – La Combriccola del Fiasco – Pipela FC GOLDEN A Dildo’s – Dinamo Buster – Grioli FC – Troppo Sport GOLDEN B Lakers SS – Amatori Lanciotto – Novoli FC – Old Romola GOLDEN C Settignanese – Dinamo Kotti – Fiorenza – Pgs Torregalli GOLDEN D Prosport United – Castello Huelva – Amsd Coccoreal – i Burloni

CALCIO A 5 TOP A Vc Alfa Cure – CBP 2001 – A-Team(2) – Ciddippi Quinto Alto TOP B Galacticos – Atl Passera – Euroflorence – Unmimovo TOP C Autoscuola Chiti – Back in Black – Ciclone Viola – Tortellini Ninja TOP D Campone UTD – Ellessedì – Cinquestelle – Trallaltro TOP E Pinos Team – Stella Fortuna – Real Bombay – Capezzoli&Cavalli GOLDEN A Zambra – Mcl Quinto Alto – Storti FC – Forza Palas GOLDEN B Firenze Gardenia – Ditta Foschini – Pian del Mugnone – Glory Hole GOLDEN C Puka FC – Anda e Rianda – Barcollo – S.S.Scatenati GOLDEN D Sharks – Dinamo Buster – Buratti – Real Risiko


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FASI FINALI C5:

Calcio Toscana di Steto

tutti a caccia della

S

tanno riservando grosse emozioni le Fasi Finali del C5 maschile: in Top League è caccia alla Stella Rossa C5 (campione in carica), ma anche le altre manifestazioni non stanno deludendo le aspettative. Top League - Sono 4 per girone le formazioni che accedono alla fase successiva: i Final Blow cercano di vincere la concorrenza di Cosmos All Stars FC ed Il Fortino, che stanno loro contendendo il primo posto nel girone A. È invece lotta fra Marraddotta, Amico Pane, Auto Atelier e St. Donato Park Rangers (SPR) per centrare l’ultimo posto utile per proseguire la corsa in Top League. Nel gruppo B sono Stempiaz FC C5 e FC Barrettino a giocarsi il primo posto, anche se non mollano Nastyboys FC e Forno Pintucci. Equilibrio nel girone C: comanda la Stella Rossa C5, ma alle sue spalle incalzano FC Devastanti e W I’Parroco. Lottano per l’ultimo posto utile alla permanenza in Top League AB Ceres, D.L. Firenze C5 ed I Prevedibili. Golden League - Le prime 4 squadre di ciascun girone accedono agli ottavi di finale, ai quali prendono parte anche 4 formazioni che scendono dalla Top League. In questa manifestazione non troviamo

Fiorentina - Roma

STELLA ROSSA C5 nessuna formazione ferma a 0 punti: solamente Galateo Team (A) e Tiki Taka (B) sono a punteggio pieno, ma anche il Real Cerveza (girone C) è vicino al passaggio del turno. Tutte le 18 formazioni in corsa hanno ancora la possibilità di accedere agli ottavi. Un equilibrio che regna in particolar modo nei gironi B (dove tutte le squadre hanno colto almeno un successo) e C (nel quale tutte le formazioni hanno almeno due vittorie all’attivo). Silver League - Accesso agli ottavi di finale per le prime 4 di ogni girone, e retrocessione in Bronze League per 4 formazioni. Viaggia a gonfie vele il Cattolica Ass. C.C.C. (9 punti in 3 gare) che però deve tenere gli occhi ben aperti: oltre all’Italcerniere Vieusseux (9 punti in 4 gare) sono a 3 punti dalla vetta F.C.T. Firen-

ST. DONATO PARK RANGERS (SPR)

COSMOS ALL STARS FC

ze Che Trinca, FC Spartans e Real Raccattati. Nel gruppo B la P.A. La Querce C5 comanda (9 punti) con due lunghezze di vantaggio su GS Tedalda e Gallo Nero. Incerta la lotta nel gruppo C: in testa con 6 punti Atletico Far Oer, Polis Multietnic C5, P.A. Calenzano C5 ed AC Reale, seguite da Corte Dei Conti (3) e I Loffi (0).

Bronze League - Due raggruppamenti composti da 4 squadre ciascuno che accedono tutte alla fase successiva (turno preliminare): le vincenti delle sfide ad eliminazione diretta affronteranno poi (quarti di finale) le formazioni provenienti dalla Silver League. Ancora da stabilire le quattro posizioni nel

AB CERES

girone A: la gara in programma nell’ultimo turno fra SS Cantera ed I Sorelli decreterà i piazzamenti finali. Tutto deciso nel girone B: primo posto per l’AC Giglio, secondo l’Atletic Disperado, terzo il Last Minute Calcio A 5, mentre chiude al quarto posto l’AC Campi Bisenzio.




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