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Sarebbe un errore concentrarsi solo sul campionato

Teniamo aperta la porta d’Europa di ALESSANDRO RIALTI

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arebbe un errore gravissimo concentrarsi solo sul campionato. Ha ragione la Fiorentina a non mollare la presa delle prime posizioni, al di là delle difficoltà di questo periodo. La Champions è ovviamente un progetto importante ma noi crediamo che sottovalutare le chances che ancora esistono in Europa League sarebbe un errore imperdonabile. La vittoria contro l’Inter ha dato una spinta emozionale di quelle vere: primo successo in rimonta, per altro. Non era mai successo che la Fiorentina, sotto di un gol, riuscisse a portare a casa addirittura tre punti. Ci hanno pensato Borja Valero, di testa tre anni dopo l’ultima volta, e Babacar, il gioiellino cresciuto nel settore giovanile che fin qui ha segnato oltre il 50% di gol pesantissimi ai fini del risultato finale. E’ vero però che cullarsi sugli allori non serve ed ora serve il cervello, perché i viola dovranno affrontare il Tottenham che è una delle rivelazioni della Premier League. Questo fa sì che per i giocatori guidati da Paulo Sousa, il match di Coppa valga quasi come una finale. Gli Spurs stanno bene, sono ai vertici della Premier, fanno il paio con i miracoli di Ranieri (al di là dello stop di domenica) ed hanno giocatori più in palla di un anno fa. Ma questo non nasconde il fatto che anche la Fiorentina di oggi potrebbe dare agli avversari qualche difficoltà in più.

Per Sousa, e per la squadra tutta, la sfida agli Spurs si tratta di un banco di prova importante. E’ anche vero che se i viola sono stati sorprendenti in campionato, a differenza di un anno fa, in Coppa, fin qui, hanno stentato. Pensiamo agli “scivoloni” del Franchi dove i viola hanno perso sorprendentemente contro il Basilea e il Lech Poznan. Due indiscutibili trappole in cui la squadra di capitan Gonzalo si è infilata drammaticamente. Però, poi, Sousa è riuscito comunque, nell’impresa di superare il turno ed

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Il pungiglione L'assenza dei Della Valle apre degli interrogativi

Una bella festa con un solo neo

arrivare a questo grande match contro il Tottenham. Proprio per non inficiare quello sforzo e tenere aperta una porta significativa per il futuro viola, siamo convinti che anche un match difficile come quello contro gli inglesi sarà affrontato con totale motivazione. Ne ha bisogno la Fiorentina, specie considerando che, in Coppa Italia, sempre al Franchi, gli uomini di Sousa sono infilati dritti nella “tagliola” preparata dal Carpi, in una manifestazione che si è dimostrata poi appetibile per le squadre anche di seconda fascia. Dunque, l’Europa League vale, conta e sarà onorata, siamo certi, dal tecnico portoghese. Bisognerà vedere lo stato fisico del gruppo che in modo alternato ha dato garanzie e pure improvvise cadute: certo è che siamo certi di trovare il Franchi pieno nonostante le difficoltà sul mercato dei biglietti. All’ultimo minuto, la gente ci sarà e ci sarà, siamo convinti, anche una Fiorentina disposta a tutto meno che a fare una pessima figura.

Babacar e compagni festeggiano il gol decisivo all'Inter

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I giocatori viola sotto la Fiesole dopo Fiorentina-Inter

di Massimo Sandrelli

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ncora terzi, davvero. La Fiorentina ha vinto contro l’Inter la propria “finale” grazie al carattere, alla grinta, alla voglia di vincere come sa fare una grande. I viola hanno sofferto. Più che la tecnica la Fiorentina ha dovuto usare il carattere. E l’ha fatto nel momento più importante quando tutti i “maitre à penser” dell’opinione pubblica calcistica avevano apparecchiato un vero e proprio tavolo per celebrare la fine della bella avventura viola. E invece in barba a tutti i permali che avevano turbato la vigilia, alla faccia degli scettici e alla più parte dei commentatori di Sky, Paulo Sousa e i suoi uomini hanno fatto un piccolo miracolo. Hanno replicato alle mancanze di mercato (ci fosse un difensore in più…), a qualche angheria e ad un po’ di sfortuna, restando in campo come solo un gruppo vero sa fare. Ed è subito festa con un solo neo. Domenica sera allo stadio Artemio Franchi mancavano i Della Valle. I bene in-

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formati sostengono perché impermalositi per l’atteggiamento di Paulo Sousa. C’è da trasecolare. Ma come potrebbe una proprietà rendersi latitante quando la squadra è terza in classifica? Diego e Andrea Della Valle avranno di certo avuto impegni irrinunciabili perché non possiamo accettare l’idea che, potendo, abbiano scelto di disertare lo stadio, nella serata più importante, proprio contro l’Inter. No, non ci possiamo credere. Qualsiasi imprenditore ma soprattutto qualsiasi presidente di una società sportiva non mancherebbe mai un appuntamento tanto prestigioso. La squadra è al terzo posto. Rischia di essere la candidata più affidabile per l’ultimo posto in Champions League con una munifica ricaduta per le casse societarie e dovremmo pensare che, causa qualche innocente battuta, Diego e Andrea Della Valle abbiano scelto l’Aventino? No, proprio no. Del resto Paulo Sousa è talmente “governativo” che sotto la sua guida perfino Zarate sembra essere tornato un giocatore importante seppure “part time”. Non scherziamo La Fiorentina può coronare questa stagione con un piazzamento d’eccezione, con i conti a posto, addirittura con un saldo attivo nell’ultima tornata di mercato. I Della Valle devono essere fieri del proprio impegno, come lo devono essere della squadra, dell’allenatore e del popolo viola cui basta un terzo posto per essere felice.


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Gli Avversari

Dal baby talento Dele Alli alla vecchia conoscenza Lamela. Tutte le frecce all’arco di mister Pochettino

Non solo Kane nell’uragano Spurs di FRANCESCA BANDINELLI

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on solo Harry Kane, l’uragano Spurs che già lo scorso anno ha trascinato la squadra di Mauricio Pochettino. A White Hart Lane sono tutti pazzi per Dele Alli, diciannove anni che, per caratteristiche, è già paragonato ad una leggenda del calcio inglese come Steve Gerrard, per altro il suo idolo di bambino. Ad acquistarlo è stato l’ex direttore sportivo, italiano e toscano, Franco Baldini.

Il tecnico del Tottenham Mauricio Pochettino

L'attaccante degli Spurs Harry Kane

Cinque milioni di sterline al Milton Keynes Dons, squadra della nostra Lega Pro e l’arrivo nella city rimandato di cinque mesi, per permettergli di continuare ad essere protagonista nel club di provenienza. C’è stato pure il suo zampino, la scorsa stagione, nella storia vittoria contro lo United di Van Gaal in Capital One Cup, vinta con un poker secco di reti, quattro. Entrato a far parte della prima squadra del Tottenham in estate, ha firmato il primo gol già lo scorso agosto, contro il Leicester di Ranieri, per altro subentrando dalla

pagina e diventando il più giovane marcatore del club dai tempi di Gareth Bale, Mr 100 milioni di euro. Ma non è tutto, perché la rete realizzata con una girata pazzesca contro il Crystal Palace dello scorso gennaio è ancora sotto gli occhi di tutti. La Alli-mania, adesso, non conosce paragoni. E’ lui uno dei pericoli da cui dovrà guardarsi la Fiorentina di Sousa. Come detto, massima attenzione, là davanti, dovrà essere prestata ad Harry Kane, due gol nelle 5 gare disputate in questa edizione di Europa League e una voglia matta di essere protagonista sempre, anche in vista del prossimo Europeo di Francia. Il capocannoniere del club, almeno in campo internazionale, invece è una vecchia conoscenza del calcio italiano: Erik Lamela: cinque gare giocate e altrettante reti, giusto per non perdere il vizio. Toccherà a Gonzalo Rodriguez, argentino come lui, provare a fermare la sua corsa esattamente come accaduto la scorsa stagione. Un anno fa, per i viola, all’andata a riequilibrare i conti ci pensò re pasBasanta, difenso-

sato in estate a l Monterrey, in Messico, mentre al Franchi, il ritorno dei sedicesimi fu la notte di Mario Gomez e Mohamed Salah, che della Fiorentina oggi non fanno più parte. L’egiziano è passato alla Roma - e si attende ancora di conoscere il verdetto della Fifa sul ricorso presentato dalla società viola -, mentre il tedesco è il capocannoniere della Turchia con la maglia del Besiktas e al termine del campionato verrà riscattato per una cifra simbolica. Che di certo non arricchirà i viola. Sarà comunque una sfida di vertice tra due realtà, Italia e Inghilterra. Terzo posto consolidato da una vittoria in uno scontro diretto (quello contro l’Inter) per i viola (per altro in rimonta) e secondo per gli inglesi, vincenti sul Manchester City domenica pomeriggio in trasferta. Lo spettacolo non mancherà: c’è voglia di continuare a sognare a Firenze e battere gli Spurs indicherebbe la strada giusta.

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Il direttore storico del calcio in costume: “Viola, serve la cattiveria agonistica. Solo così si può compiere l'impresa europeaˮ

Artusi: “Avanti con lo spirito dei calcianti” Luciano Artusi, innanzitutto cosa significa per lei essere entrato nella Hall of Fame Viola? «E' stata una gioia immensa, per me che sono viola dentro. Da sempre ho la Fiorentina nel sangue, la seguo fin da quando c'erano due tornei, quello del Sud e quello del Nord. La Fiorentina è un monumento di Firenze, al pari della cupola del Brunelleschi e del David di Michelangelo. Quindi può immaginare quanto sia stato orgoglioso di questo riconoscimento».

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iamo finalmente arrivati alla grande sfida di Europa League tra Fiorentina e Tottenham: da una parte una squadra che vuole dimostrare tutto il suo valore anche in Europa e candidarsi al ruolo di protagonista, dall'altra un club che desidera vendicare la cocente eliminazione dello scorso anno ad opera di Montella. Per analizzare l'affascinante match del Franchi, il Brivido Sportivo ha contattato Luciano Artusi, direttore del corteo del Calcio Storico dal 1960 al 2015 e, ovviamente, grandissimo tifoso viola.

le polemiche e le critiche: io stesso mi aspettavo ben altro dal mercato di gennaio. E' un peccato!». Quella per il terzo posto è una corsa molto avvincente. Con la vittoria sull’Inter i viola hanno fatto un passo importante, possono farcela?

Come vede la Fiorentina quest'anno? «Fino a Natale ho visto una squadra incredibile: forte, bella, poderosa e coraggiosa. Contro le previsioni siamo stati per tutta la prima parte di stagione in testa alla classifica, poi c'è stato un calo e ho visto una Fiorentina stanca, spenta, sulle gambe e con poche idee. Infine, domenica scorsa contro l’Inter, ho riapprezzato una squadra brillante, cattiva e vogliosa di vincere. Insomma ci sono state più facce in questa stagione».

Il ritratto di Artusi nella Hall of Fame Viola

In città non mancano i mugugni dei tifosi e l'atmosfera tra allenatore e società non è stata delle più serene. Lei cosa ne pensa? «E' difficile criticare Sousa, credo che abbiamo fatto un bell'affare portandolo a Firenze: ha dimostrato di essere un grandissimo allenatore, di avere le idee molto chiare su ciò che vuole dalla squadra e dalla società. E' un uomo di grande temperamento. Essendo fatto così, ha espresso, più o meno velatamente, il suo malcontento per una campagna acquisti non certo esaltante. Il portoghese aveva chiesto rinforzi in difesa e questi non sono arrivati. O almeno non come si aspettava. Può essere che questo abbia incrinato il rapporto tra le parti, ma da fuori non possiamo saperlo con certezza. Per quanto riguarda i tifosi, capisco e condivido

Veniamo alla sfida di Europa League contro il Tottenham. Cosa serve per battere gli inglesi? «Per battere gli Spurs servirà tanta cattiveria agonistica. La Fiorentina dovrà riuscire a tenere testa al ritmo indiavolato degli avversari, e non sarà affatto semplice. Servirebbe lo spirito dei calcianti, quello che i viola hanno dimostrato contro l’Inter, cioè un mix di voglia di vincere, grinta e orgoglio. Se Borja Valero e compagni riusciranno a mettere queste cose potranno battere anche il Tottenham. Altrimenti andranno incontro ad una sconfitta». Che partita si aspetta? «Sono sicuro sarà una partita molto diversa rispetto a quella dello scorso anno, le due squadre sono un po' cambiate e soprattutto la prima gara sarà giocata al Franchi. Questo non è un aspetto da sottovalutare. Mi aspetto comunque una Viola in grado di comandare il gioco, di fare possesso palla e incartare gli avversari attraverso una ragnatela di passaggi. La Fiorentina dovrà essere brava a vincere il match d'andata senza subire gol. Ci riuscisse, le probabilità di passaggio del turno aumenterebbero moltissimo».

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Probabilità di passaggio del turno che, secondo lei, sono...? «Direi più del 50%. Se i viola giocano come sanno, possono battere chiunque. Inoltre non dimentichiamo il nostro allenatore: ha grande voglia di vincere e di farsi vedere all'altezza delle grandi sfide, in Italia ma soprattutto in Europa».

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L Piazza S.Croce prima di una partita di Calcio Storico

«I ragazzi di Sousa, nonostante il calo di questo inizio anno, hanno grandi qualità e credo possano riuscire a centrare il piazzamento Champions League. Anche se la concorrenza di certo non manca: l’Inter l’abbiamo battuta due volte e non la vedo superiore a noi. La Roma, invece, forse ha qualcosa in più dei viola. Con Spalletti è rinata».

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Uno degli eroi di Wembley: “Momento decisivo della stagione. Per battere gli inglesi servono attenzione, grinta e coraggio”

Firicano: “Viola, che carattere”

Ci sono ana- E questo ci tolse di dosso la tensione. Poi ci pensarono Da ex difensore, come giudica la difesa gigliata? logie fra la Batistuta e Toldo a fare i fenomeni”. “Quando il campo si apre hanno qualche difficoltà, ma vostra partita Europa a parte, come giudica l'andamento del resta un buon reparto dove eccellono Astori e Gonzacontro l’Arse- campionato della Fiorentina? lo Rodriguez. Non credo che l'arrivo di Benalouane nal del 1999 “Sicuramente ho un giudizio positivo, alla vigilia di e quella che questo campionato nessuno si aspettava una Fioren- possa spostare il giudizio. Ma, come ho già detto, a attende i vio- tina a questi livelli. C’è stato un calo fisiologico, la gennaio è difficile reperire giocatori che facciano la la al Franchi squadra ha pagato anche qualche infortunio. Ma l’ul- differenza perché si rischia di pagarli uno sproposito”. contro il Tot- tima emozionante vittoria contro l’Inter ha restituito tenham? una Fiorentina brillante e di grande carattere. Bisogna Sousa continuerà la sua “Sì perché si fare di tutto per mantenere il terzo posto fino alla fine, avventura in viola a fine tratta di una sarebbe un risultato fantastico” campionato? gara da den“Io credo di sì, ma se si tro o fuori. Il tour de force di febbraio sarà decisivo? Anche se ci “Sì, è il momento cruciale del campionato un po' per vuole andare avanti si sarà il ritor- tutte le squadre. Questo mese chiarirà quale sarà il deve incontrare con no è troppo i Della Valle al ruolo dei viola nel rush finale. Adesso è il momento di importante tirare fuori gli attributi da parte di giocatori chiave più presto, ciò che accacome Kalinic, Ilicic, Badelj, Borja Valero e Velontano da drà al Francino, i motori di questa squadra. E mi pare che occhi inchi giovedì sera. Noi contro l’Inter si sia già cominciato a farlo”. discreti 9 199 nel ted erò il Manchester Uni eravamo in ) nella Fiorentina che sup e capire Firicano (in basso a sinistra Champions, Cosa pensa del mercato di gennaio della se le resocietà viola? la Fiorenticiproche “Il mercato di gennaio poco aggiunge e na di oggi gioca in Europa League, ma il livello della intenzioni competizione si è alzato tanto negli ultimi anni. Bi- poco toglie alle squadre, non è quello coincidono”. sognerà fare attenzione alla loro voglia di rivincita che fa la differenza. Tello è il giocadi Lucia Petraroli tore più interessante dei nuovi arrivi. rispetto alla cocente eliminazione dell’anno scorso”. Mi piace molto ed è davvero un bel opo l’inebriante vittoria di domenica contro Chiudiamo con un l’Inter è il momento di pensare all’Europa Quale può essere l’arma vincente della Fiorentina? colpo. Gli altri sono di contorno, dei buosuo bel ricordo di FiLeague e alla sfida con il Tottenham di gio- “La spensieratezza. Vi racconto un aneddoto: quando ni giocatori ma che non saranno dei titolarissirenze e della Fiorentivedì al Franchi. Per analizzarla abbiamo scelto Aldo andammo allo stadio Wembley ci scortò un solo poli- mi. Zarate ha fatto un grande gol col Carpi ed è stato na… decisivo anche nell’azione del gol vittoria all’Inter, Firicano, uno che di magiche imprese europee contro ziotto nel traffico di Londra. Sembravamo una squadra parrocchiale. Un’allegra comitiva che stava per dunque è un valore aggiunto dalla panchina. Ma la “Per restare in chiave eule inglesi se ne intende, tanto da essere ricordato tra squadra titolare la conosciamo”. giocarsi tutto in una notte. ropea, non dimenticherò gli eroi viola di Wembley, capaci di battere a domimai la partita al Franchi vincilio gli inglesi dell’Arsenal nella gara di Champions ta contro il Manchester United League del 27 ottobre del 1999. Per non parlare del in Champions League. Affronmatch della stessa stagione vinto dalla Fiorentina al tavamo i campioni in carica che Franchi contro il Manchester United con Firicano al avevano giocatori formidabili come ldo Firicano nasce nel 1967. Cresciuto calcisticamente nel Ligny Trapani, dove arriva a centro della difesa gigliata. giocare nell’Interregionale, dopo un lungo girovagare (Cavese, Nocerina, Udinese) apBeckham e dominavano in Europroda al Cagliari nel 1989 diventando una delle bandiere della squadra sarda. Difensore pa. Quello fu il picco forse più alto Aldo Firicano, come si battono gli inglesi? centrale molto intelligente da un punto di vista tattico, disputa in rossoblù 235 partite, segnando della Fiorentina dei nostri anni. Li “Con attenzione, intensità e personalità. Secondo 12 gol. Poi, nel 1996, voluto dal suo ex allenatore Claudio Ranieri, si trasferisce alla Fiorentina, battemmo nettamente per 2-0 senza debuttando nella finale di Supercoppa Italiana a San Siro, vinta dai viola contro il Milan grazie me le squadre inglesi sono più pericolose in trasferta alla doppietta di Batistuta. Professionista esemplare si rende utile ogni qual volta l’allenatore di rischiare niente. Con grande carattere perché vanno a velocità doppia. Ma il Tottenham ha turno lo chiama in causa. Nella stagione 1999-2000 disputa ben 7 gare in Champions League, e coraggio. Proprio quello che servirà una mentalità più europea che non britannica. Un po’ contribuendo agli storici successi su Arsenal e Manchester United. La sua avventura a Firenze si alla Fiorentina di oggi per superare di meno ritmo, un po’ più di tecnica. In questo somiglia conclude nel gennaio del 2001 con la cessione alla Salernitana. Complessivamente disputa 114 nuovo gli inglesi”. alla Fiorentina”. partite in viola, segando 3 gol. Aldo Firicano in viola

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Nella passata stagione, sempre ai sedicesimi di Europa League la Fiorentina affrontò il Tottenham e fu un trionfo

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Come l’anno scorso…

La Fiorentina del Prof

Le vie per Borgonovo e Segato Quando Firenze non dimentica

Fiorentina di Sinisa Mihajlovic (gol viola di Gilardino e Ljajic).

Alonso nel mat

ch dello scorso

anno contro il

Tottenham

di RUBEN LOPES PEGNA

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ome l'anno scorso. La Fiorentina affronta, infatti, il Tottenham nei sedicesimi di finale di Europa League. Solo che nella passata stagione, avendo concluso la fase a gironi al primo posto e non al secondo, giocò al Franchi la gara di ritorno. Un vantaggio sicuramente. Invece il match d'andata questa volta si disputa a Firenze e la speranza è che i viola ottengano lo stesso risultato del 2014/15. Dopo l'1-1 di Londra si imposero per 2-0, grazie alle reti nel secondo tempo di Gomez al 9' e di Salah al 26', e volarono agli ottavi di finale. Montella mandò in campo per la prima volta nel 2015 Neto, escluso dopo il mancato rinnovo del contratto. Il portiere brasiliano giocò per l'indisponibilità di Tatarusanu e fu tra i migliori in campo. Una sua parata nel primo tempo sullo 0-0 fu determinante per la qualificazione. Una curiosità. Dei 14 giocatori impiegati quella sera da Montella ne sono rimasti a Firenze solo 5: Gonzalo Rodríguez, Alonso, Pasqual, Badelj e Mati Fernandez. Se ne sono andati in 9: Neto, Richards, Savic, Basanta, Pizarro, Aquilani, Joaquin, Gomez e Salah oltre all'allenatore. CINQUE AMICHEVOLI CON IL TOTTENHAM Il bilancio è di perfetta parità. La Fiorentina ha vinto 2 incontri, altrettanti ne ha persi e uno lo ha pareggiato. Il primo match risale al 28 maggio 1969, poco dopo la conquista del secondo scudetto. La squadra di Bruno Pesaola a Toronto per la Toronto Cup battè gli inglesi per 3-0 con doppietta di Amarildo e gol di Cencetti. Il secondo incontro fu giocato a Tokio il 31 maggio 1979 per la Kirin Cup e finì 1-1. Per la squadra di Paolo Carosi segnò Pagliari. La terza sfida fu disputata a Londra il 2 agosto 1997 e vide il successo dei viola di Alberto Malesani per 2-0 con i gol di Kanchelskis e Oliveira. Le due squadre si sono poi affrontate nella capitale inglese l'8 agosto 2001. La squadra di Roberto Mancini perse 3-0. Per 3-2 fu sconfitta, invece, sempre a Londra il 7 agosto 2010 la

CINQUE CONFRONTI CON LE SQUADRE INGLESI NELLE PRINCIPALI COPPE EUROPEE La Fiorentina al Franchi è imbattuta con le formazioni d'oltre Manica. Ha vinto 4 incontri e ne ha pareggiati uno e in 4 occasioni ha passato il turno. E poi non ha subito nemmeno un gol. E le 4 partite se le è aggiudicate tutte per 2-0. Insomma la tradizione è più che mai favorevole. L'unico pareggio risale alla prima fase a gironi della Champions League edizione 1999/00 con l'Arsenal (ci sono nel raggruppamento anche anche Aik Solna e Barcellona). I viola di Giovanni Trapattoni pareggiano a Firenze 0-0 e Toldo para anche un calcio di rigore. La Fiorentina comunque passa il turno e gli inglesi sono eliminati. In quella stessa edizione di Champions c'è anche una seconda fase a gironi. I viola battono al Franchi il Manchester United, campione d'Europa e futuro campione del mondo, per 2-0 con reti di Batistuta e Balbo ma poi si piazzano al terzo posto (ci sono nel raggruppamento anche Bordeaux e Valencia) e vengono eliminati. Ancora nella prima fase a gironi di Champions League della stagione 2009/10 la Fiorentina di Cesare Prandelli affronta una formazione inglese (ci sono anche Debrecen e Olympique Lione). I viola al Franchi battono il Liverpool (poi eliminato) per 2-0 con una doppietta di Stevan Jovetic. Oltre a quello con il Tottenham c'è un altro precedente in Coppa Uefa, l'attuale Europa League, con una formazione d'oltre Manica. Nella stagione 2007/08 nel match d'andata degli ottavi di finale la Fiorentina di Prandelli batte l'Everton per 2-0 con reti di Kuzmanovic e Montolivo e poi passa il turno. LA COPPA DI LEGA ITALO-INGLESE E' una manifestazione riservata alle squadre vincitrici della Coppa Italia e di quella d'Inghilterra. Nel 1975 la Fiorentina di Carletto Mazzone affronta nella gara d'andata al Comunale un'altra squadra di Londra, il West Ham, e la batte per 1-0 con una rete di Vincenzo Guerini. Poi si aggiudicherà il trofeo. IL TORNEO ANGLO-ITALIANO La Fiorentina partecipa a tre edizioni di questa manifestazione. Una sola volta raggiunge la finale. Il 3 giugno 1973 la squadra di Nils Liedholm, al Comunale, però la perde con il Newcastle per 2-1. In quell'edizione a Firenze aveva battuto l'Hull City per 1-0 e pareggiato con il Crystal Palace per 2-2. Nel 1970 la Fiorentina di Pesaola al Comunale aveva giocato due partite di questo torneo. Aveva perso per 3-1 contro il Wolverhampton e aveva vinto per 3-0 con il Sunderland. L'ultima partecipazione dei viola al torneo anglo-italiano risale alla stagione 1993/94, quando militava in serie B. La squadra di Claudio Ranieri al Franchi vinse entrambe le partite, con il Southend United per 3-0 e con il West Bromwich per 2-0. Insomma nel torneo anglo-italiano a Firenze la Fiorentina ha disputato 7 partite, vincendone 4, perdendone 2 e pareggiandone una.

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Stefano Borgonovo nella indimenticabile notte del Franchi del 2008

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ai dimenticati, morti dello stesso male, e ora più vicini che mai nella città dei loro successi sportivi. Avremo presto Via Armando Segato (1930-1973) , e lì vicino, nella zona delle Due Strade, avremo anche via Stefano Borgonovo, il centravanti, che quando era invalido fu accompagnato in barella una sera da Baggio sul campo dello stadio tra la commozione generale. Aveva accanto la moglie Chantal, sempre legata a Firenze, e subito presente quando ha saputo della strada intitolata al marito. Armando Segato era nato a Vicenza, era stato nel Prato e giocò 231 partite, con 16 gol. Era nella mediana viola, i suoi compagni si chiamavano Beppe Chiappella e Cecco Rosetta, dietro ecco il trio Sarti-Magnini-Cervato. Scudetto, sì, e che scudetto! Armando, eccolo anche in nazionale, venti partite, la classe prima di tutto, la Fiorentina a far scuola. A quarantatré anni se lo portò via un male che anni dopo colpì appunto anche Borgonovo. Mesi e mesi in ospedale, con la famiglia sempre accanto. All’ospedale San Giovanni di Dio. Borgonovo era di Giussano (Milano): 67 presenze, 18 reti. Si sapeva tutti che stava male, la moglie informava sempre i tifosi viola, poi la notizia purtroppo attesa. E’ molto bello che tra poco Firenze abbia due strade con i loro nomi. Tante altre ce ne potrebbero essere, ma quella morte comune tiene sempre Segato e Borgonovo nei nostri cuori di tifosi qualsiasi, ma sempre accanto alla Viola. Un’ultima cosa. Non sta certo a noi decidere, per carità, ma una strada potrebbe essere intitolata a Guido Gratton, povero Guido, campione d’Italia all’epoca del primo, eccezionale scudetto con Julinho e Montuori. Morì per le ferite in una rapina di notte nella sua casa vicino a due campi da tennis lungo l’Arno, a sud della città. Aveva chiuso con il calcio e faceva l’istruttore. Era nato nel ’32 a Monfalcone, ma Firenze era sempre stata sua, e ora è sua più che mai, in mezzo all’affetto di tanti di noi, gente comune che non dimentica.

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a Fiorentina è in pieno tour de force e giovedì sera al Franchi sarà il turno del Tottenham, pericolosissima avversaria dei sedicesimi di Europa League. Paulo Sousa dovrà cercare di centellinare le forze, ma anche di schierare una formazione competitiva, visto l’alto coefficiente di difficoltà dell’impegno. Sepe, come accaduto in tutte le sfide europee, dovrebbe prendere il posto di Tatarusanu tra i pali. In difesa, vista la squalifica di Roncaglia, largo a Tomovic sulla destra. In mezzo la collaudata coppia Gonzalo Rodriguez-Astori. A sinistra favorito Alonso su Pasqual (anche alla luce della squalifica in campionato dello spagnolo). Per Benalouane, invece, la convocazione dovrebbe essere rimandata al prossimo impegno di campionato di Bergamo contro l’Atalanta. Al momento della chiusura del nostro giornale, i dubbi più grandi riguardano il centrocampo e la linea dei rifinitori. Possibile che Sousa si affidi al tandem titolare Borja Valero – Vecino, con Badelj che sta recuperando ma che non è ancora pronto a scendere in campo dal primo minuto. Non è, però, da escludere un rimescolamento delle carte che potrebbe portare al debutto dal primo minuto di Tino Costa. Più avanti Zarate (anch’egli squalificato in campionato) si candida per un posto accanto a Ilicic e Bernardeschi. A meno che Sousa non decida di rilanciare uno tra Mati Fernandez e Błaszczykowski (che darebbe più equilibrio sulla fascia destra). In attacco probabile l’impiego di Babacar, con Kalinic a riposo e pronto a subentrare 1 2 in caso di necessità.

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Bernardeschi

Fiorentina 4-2-3-1

Babacar

Ilicic

Zarate

Vecino

33 Sepe

Borja Valero

Alonso

4 Tomovic 2 Gonzalo Rodriguez 13 Astori 28 Alonso

Astori Gonzalo Rodriguez Sepe

Tomovic

20 Borja Valero 8 Vecino 7 Zarate 72 Ilicic 10 Bernardeschi 30 Babacar

Allenatore: Paulo Sousa

A Disposizione: 12 Tatarusanu, 23 Pasqual, 5 Badelj, 16 Błaszczykowski, 6 Tino Costa, 14 Mati Fernandez, 9 Kalinic.

TOTTENHAM 4-2-3-1 1 Lloris 2 Walker 4 Alderweireld 5 Vertonghen 3 Rose

11 Lamela 23 Eriksen 20 Alli

Kane Eriksen

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19 Dembelé 15 Dier

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Allenatore: Pochettino

3 A Disposizione: 13 Vorm, 27 Wimmer, 33 Davies, 16 Trippier, 28 Carroll, 22 Chadli, 7 Son.

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Balbo: “Provaci ancora Fiorentina”

di Alessandro latini

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al campionato all’Europa e ritorno. La Fiorentina, dopo la fondamentale vittoria con l’Inter, si tuffa nel suo mese terribile, con la speranza di continuare a stupire. La sfida contro il Tottenham si inserisce prima della trasferta di Bergamo, mentre il ritorno farà da preludio all’attesissimo match contro il Napoli. Forze da distribuire equamente tra campionato e coppa, ma Paulo Sousa ed i suoi ragazzi sono fieri di essere arrivati a questo punto della stagione ed avere tanti impegni. Il girone europeo, ad un certo punto, sembrava quasi irrimediabilmente compromesso. Poi l’accelerata d’orgoglio ed il sorteggio, di nuovo beffardo, che ha accoppiato la Fiorentina al Tottenham per il secondo anno consecutivo. Gli Spurs, quest’anno, fanno più paura. La squadra di Pochettino vola in Premier League e sono in piena corsa per la vittoria del titolo. Campionato di primo livello, annacquato solo dalla splendida cavalcata del Leicester. Per parlare di questa partita e non solo, Il Brivido Sportivo ha intervistato in esclusiva Abel Balbo. L’attaccante argentino ha segnato ad una squadra inglese in Europa con la maglia viola. Era la Champions League, di fronte c’era il Manchester United…

Balbo festeggia

Balbo, partiamo da una considerazione generale. Come spiega il malcontento dei tifosi viola nonostante l’ottima stagione che sta portando avanti la squadra? «La Fiorentina ha dimostrato di avere un grande gioco, i risultati fino a dicembre sono arrivati. Bastava poco per completarsi, due-tre giocatori di livello per far rifiatare gli undici titolari. Sinceramente me li aspettavo, come probabilmente se li aspettavano i tifosi. Sul mercato si poteva fare di più, soprattutto per potenziare la panchina. Sono rimasto un po’ deluso anch’io, non lo nego. Ma questa squadra ha un carattere eccezionale, non si arrende mai e lo ha confermato battendo l’Inter in una partita che può segnare la svolta della stagione». A Firenze è arrivato Tello, per il quale Sousa sta cercando di cambiare modulo alla sua squadra. Può fare la differenza? «Tello mi piace molto, è un giocatore forte tecnicamente e molto veloce. Ha bisogno di giocare esterno, se Sousa pensa che cambiando modulo lui possa dare di più alla squadra fa bene a cambiare. Sicuramente ha un grande valore questo giocatore e la Fiorentina è una delle poche squadre italiane che ne può esaltare le caratteristiche. Tanti compagni tecnici lo possono aiutare, il gioco a terra è adatto a lui. Ripeto, mi piace. Può fare la differenza».

Abel Balbo

ster United

il gol al Manche

Reti a grappoli con Udinese e Roma A Firenze segna un gol storico al Manchester

A

bel Balbo nasce nel 1966. In Argentina muove i primi passi calcistici con il Newell’s Old Boys, poi passa al River Plate dove viene notato e acquistato dall’Udinese. In Friuli diventa bomber di qualità assoluta segnalandosi per la sua straordinaria abilità nel gioco aereo. Nel 1993 viene prelevato dalla Roma per 18 miliardi delle vecchie lire. In giallorosso resta 5 stagioni segnando 78 reti in 146 partite. Poi passa al Parma e, nel 1999, alla Fiorentina dove resta un solo anno all'ombra di Batistuta, mettendo a segno 3 gol in 19 partite di campionato, ma realizzando anche una rete storica nella sfida di Champions League vinta per 2-0 contro il Manchester United. Nella Nazionale argentina Balbo colleziona 37 partite con 11 reti all’attivo.

E poi c’è Zarate, una specie di mina vagante per gli avversari… «Lui può fare tutto, nel bene e nel male. Ha un talento incredibile, ma anche alti e bassi enormi. Ha fatto un bel gol con il Carpi ed è stato decisivo anche in occasione

Balbo con Batistut

a e Rui Costa

del gol vittoria sull’Inter di Babacar, se lui sta bene ed il morale lo aiuta può fare veramente un’ottima stagione a Firenze. Però deve anche adeguarsi al gioco della squadra ed essere meno egoista in certe situazioni di gioco». Adesso la testa va al Tottenham. E’ più forte rispetto allo scorso anno? «Sì, sta disputando una grande stagione. E’ in un momento eccezionale. La squadra è solida e tecnicamente valida, gioca molto alta e vengono a pressarti oltre il centrocampo. Sarà una sfida interessante, perché dall’altra parte troveranno una Fiorentina ‘spagnola’ che farà girare bene il pallone. Sono curioso di vedere le due partite, ci sarà da divertirsi». Gli occhi di tutti sono su Harry Kane. E’ lui il pericolo numero uno? «Senz’altro, è fortissimo. E’ il loro giocatore più importante, in buona forma. Ma è la squadra che sta bene, da gennaio hanno cominciato a girare tutti al massimo. Credo che questo sia il periodo peggiore della stagione per affrontarli». Concludiamo con il classico pronostico. Chi passa il turno tra Fiorentina e Tottenham? «Non lo so, al momento dico che entrambe hanno le stesse possibilità. E’ uno scontro complicato per la Fiorentina, ma le potenzialità per andare avanti ci sono tutte».

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rima dell'Inter, Firenze ha vissuto un'altra settimana difficile, tesa, travagliata, culminata con una gioia immensa e meritata, che però non è stata totale, vista l'assenza di una componente fondamentale del 'fortino': la famiglia Della Valle. Il presidente esecutivo Mario Cognigni ha spiegato che Andrea Della Valle è amareggiato e deve riflettere. Cognigni ha voluto inoltre seppellire l'indiscrezione lanciata da Sky in merito alla ricerca da parte della proprietà di partner commerciali o addirittura di acquirenti per la cessione della Fiorentina. Era arrivata in precedenza anche la smentita da parte dell'ufficio stampa, ma d'altronde che cosa avrebbe potuto fare di diverso? Oramai le squadra di calcio sono vere e proprie aziende, che si legano anche indissolubilmente al contesto e alla città che rappresentano. Da questo punto di vista i tifosi viola credo che debbano stare assolutamente tranquilli. Certo, i cinesi hanno tanti soldi, sono in assoluto i più ricchi del globo perché nell'ultimo ventennio si sono disseminati ovunque ed hanno drenato miliardi e miliardi di dollari e di euro verso il loro stato. Adesso iniziano a buttarsi nello sport, frontiera interessante. Ma dietro al sogno di un magnate che faccia della Fiorentina il nuovo Manchester City (oltre un miliardo di euro spesi per due titoli nazionali), c'è il rischio di prendere una sola clamorosa. Attenzione, dunque. All'orizzonte abbiamo la sfida col Tottenham che può dare prestigio e lustro alla squadra viola e alla società. Come accaduto lo scorso anno, quando la Fiorentina di Montella conquistò un traguardo straordinario come le semifinali di Europa League. Come sempre, già in barricata per il prossimo imminente

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Mazzoleni, peggio di così… di Giancarlo Carmagnini

Carpi - Roma 1-3 Tagliavento – Bene ma non benissimo, in una serata, dal punto di vista atmosferico, da tregenda, la porta a casa discretamente. Chievo – Sassuolo 1-1 Ghersini – Tutto sommato non male. Da rivedere un po’ l’aspetto disciplinare… ma sicuramente ha il tempo dalla sua. Empoli – Frosinone 1-2 Di Bello – Partita decisamente positiva. Qualche piccola discrepanza, ma fa parte del gioco. In crescita. Fiorentina - Inter 2-1 Mazzoleni – Sbaglia tutto lo sbagliabile ed anche di più! Non ammonisce G. Rodriguez per fallo tattico su Kondogbia dopo 9 minuti e fa lo stesso con Brozovic, in maniera ancora più marcata, per una brutta entrata su Bernardeschi al 29’ del primo tempo, il tutto condito da un “vantaggio” inspiegabile concesso all’Inter, invece di dare una pericolosa punizione dal limite. Ma nella seconda frazione di gara da il “meglio” di sé… Al 17’, ben assistito(?) da Mariani nega un rigore solare ai viola per fallo di mano di Telles su cross di Zarate dalla destra (con l’interista da ammonire per la seconda volta e quindi da espellere), poi espelle lo stesso difensore nerazzurro (fallo su Berna) per doppia ammonizione quando non la merita, infine nel finale dopo aver concesso 3 risibili minuti di recupero invece dei più appropriati 5, ne fa giocare addirittura 6 e mezzo, andando in totale confusione, non invertendo un fallo laterale importante e clamoroso, facendo quasi battere una punizione invece di un fallo laterale (richiamato alla ragione da Borja Valero) ed espellendo Zarate e Kondogbia più per ripicca che per giuste motivazioni. Inguardabile! Juventus - Napoli 1-0 Orsato – Non fa la gara perfetta perché 3-4 volte si trova ad intralciare l’azione, specie quando affonda la “diagonale” in prossimità dei vertici destri delle aree di rigore. Bravissimo! Lazio – H. Verona 5-2 Gervasoni – Non fa grossi errori, in una partita che dura, comunque, un tempo soltanto… Direttore di gara, quello mantovano, in ogni caso, senza più motivazioni (a fine anno lascerà dopo i canonici 10 anni per chi non è internazionale), che vede scorrere, senza infamia e senza lode, i titoli di coda della sua onesta, o poco più, carriera arbitrale. Milan – Genoa 2-1 Calvarese – Forse mancano un paio di gialli… ma decisamente fa un buonissima gara. Palermo – Torino 1-3 Cervellera – Partita dai 2 volti per l’arbitro pugliese, alterna buone cose ad altre meno buone. Sono quasi 2 anni che non riesce a fare una partita bene. Penso che nessuno quest’anno riuscirà a salvarlo, dopo essere stato “graziato” alla fine dello scorso anno. Sampdoria – Atalanta 0-0 Damato – Lo definirei “Mazzoleni.2”. Un gol buono annullato a Pinilla (assistente Posado), un rigore non dato a Ranocchia per netta spinta subita da Toloi, un altro negato a Correa per un fallo di mano di Masiello su un suo cross… e per finire Dodò tenuto incredibilmente in campo dopo una gomitata proditoria data all’ex viola Kurtic. Penso possa bastare per una bocciatura clamorosa! Udinese – Bologna 0-1 Russo – Partita che si dirige da sola, ma una domanda me la pongo: perché Mbaye, autore di un fallo (minimo da giallo) su Armero, non viene ammonito?

Erick Thohir, presidente dell’Inter, al Franchi

addio dell'allenatore, Firenze non riuscì a godersi per niente quella semifinale col Siviglia. E dinanzi alla manifesta inferiorità dei viola, lo Stadio Franchi, invece di rendere merito agli sforzi dei giocatori, iniziò a deriderli scatenando la furia dell'Aereoplanino che, di fatto, quella sera ruppe per sempre con Firenze. Se la Fiorentina riuscirà miracolosamente a superare il turno, avrà compiuto un'altra impresa clamorosa. Il Tottenham non solo è in lotta piena per la vittoria in Premier League (-2 dal Leicester, beffato dall'Arsenal al 95'), ma è anche reduce dal successo in casa del già citato Manchester City, un colosso molto ricco e molto fragile. All'orizzonte il Tottenham, alle spalle invece l'Inter, che mi suggerisce una riflessione: se fossi un

tifoso interista sarei terribilmente preoccupato. In settimana sono uscite indiscrezioni, poi confermate, della ricerca, abbastanza affannosa, di soci cinesi da parte di Erik Thohir. Il "magnate" indonesiano infatti, a parte essersi assunto i debiti ereditati dalla drammatica gestione precedente, ha compiuto tante operazioni con promesse di pagamenti futuri. Adesso, fonte La Gazzetta dello Sport, la società nerazzurra ha un passivo di bilancio di oltre 417 milioni, probabili problemi di liquidità a medio termine, sicuri problemi di classifica a breve termine. Cari contestatori dei Della Valle, siete ancora sicuri di pescare il jolly in Oriente? Un saggissimo e antico proverbio recita.: "Non è tutto oro quello che luccica".

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L’ex numero 10 compie 49 anni: dall’arrivo a Firenze infortunato, a quella sciarpa raccolta che passò alla storia

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Roberto Baggio co

di RUBEN LOPES PEGNA

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'ultimo suo compleanno da giocatore della Fiorentina il 18 febbraio 1990 (ora ne compie 49) Roberto Baggio lo trascorse in campo, al Renato Curi di Perugia dove la squadra viola giocò tutte le partite di Coppa Uefa e molte di campionato per i lavori di ristrutturazione del Comunale di Firenze in vista dei mondiali di Italia '90. Quel giorno era in programma il match con il Lecce dell'ex Carletto Mazzone (che lo avrebbe poi allenato nel Brescia a fine carriera) nel quale militava anche Antonio Conte, il commissario tecnico della Nazionale. I tifosi viola, numerosi come al solito, festeggiarono Roby con cori di buon compleanno (il 23°) e striscioni per quella giornata particolare. La Fiorentina vinse 3-0. Nappi segnò il gol del vantaggio al 17' del primo tempo. Poi fu proprio Baggio a dieci minuti dal novantesimo a firmare su rigore il raddoppio prima dell'autogol del definitivo 3-0 di Ferri all'85'. Fu un compleanno felice per il numero dieci viola in una stagione che per lui sarebbe culminata con la cessione alla Juventus (alla quale aveva cercato di opporsi in tutti i modi) e la partecipazione ai mon-

diali nei quali fu protagonista da giocatore viola, anche se di fatto era stato venduto ai bianconeri prima dell'inizio. A Firenze, dove era arrivato infortunato nella tarda primavera del 1985 dal Vicenza, Baggio è rimasto cinque stagioni. Ma nelle prime due ha giocato pochissimo a causa degli infortuni. Comunque debuttò in maglia viola, con Aldo Agroppi in panchina, il 29 gennaio 1986 al Comunale nella gara d'andata degli ottavi di finale di Coppa Italia contro l'Udinese vinta dalla Fiorentina per 3-1. Baggio entrò nella ripresa. Ma poco tempo dopo si infortunò di nuovo. Nella stagione successiva, sempre in Coppa Italia, con Eugenio Bersellini in panchina, firmò il suo primo gol (una doppietta per la precisione) in maglia viola. Nel derby con l'Empoli al Comunale del 3 settembre 1986 realizzò il gol dell'1-0 al 55' e, poi, dopo il pareggio di Casaroli al 55', quello del definitivo 2-1 al 63'. Pochi giorni dopo, il 21 settembre, a Firenze debuttò in serie A nell'incontro con la Sampdoria vinto dalla Fiorentina per 2-0. Poi un nuovo infortunio e il rientro in campo a fine stagione. Gioca al San Paolo il 10 maggio 1987, alla penultima giornata, nel match con il Napoli che quel giorno si laurea campione d'Italia per la prima volta. E' un giorno speciale anche per Roberto Baggio che firma il gol del definitivo 1-1 su punizione. E' il suo primo gol in serie A e regala

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pa viola che lui raccoglie. Con quella si dirige verso gli spogliatoi con metà stadio che lo applaude e l'altra metà che lo fischia. L'ultima immagine di Baggio al Franchi risale al 7 ottobre 2008. E' in programma una gara per beneficienza tra Fiorentina e Milan. Roby entra in campo con la maglia viola (non gioca) portando la carrozzina del suo amico Borgonovo, già gravemente ammalato di Sla. Lo stadio si scioglie in un applauso infinito con la gente commossa che piange a dirotto nel rivedere di nuovo la vecchia B2.

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alla Fiorentina la salvezza con un turno d'anticipo. Nella stagione successiva (1987/88) con Sven Goran Eriksson in panchina parte benissimo. E alla seconda giornata a San Siro contro il Milan di Arrigo Sacchi realizza un gol straordinario nel match vinto dai viola per 2-0. In quel campionato realizza 6 reti in 27 partite ed è il secondo goleador della Fiorentina dopo Diaz con 7 reti. Va molto meglio l'anno dopo (1988/89) in coppia con Stefano Borgonovo. Nasce la famosa B2 e i due realizzano insieme 29 (15 Roby, 14 Stefano) dei 44 gol totali messi a segno dai viola. Andranno anche in Nazionale. Borgogol, per squalifica, sarà invece assente nello spareggio Uefa di Perugia con la Roma vinto dai viola per 1-0 con un gol di Pruzzo, su assist di Baggio. La stagione 1989/90 è l'ultima di Roby a Firenze. Segna 17 reti in campionato, classificandosi secondo nella classifica dei cannonieri dietro Van Basten (19) ma facendo meglio di Maradona (16). La Fiorentina si salva solo all'ultima giornata, battendo l'Atalanta (Cesare Parndelli gioca la sua ultima partita) per 4-1 al Comunale il 29 aprile 1990. Baggio gioca quel giorno il suo ultimo incontro a Firenze con la Fiorentina e segna il suo ultimo gol in maglia viola. Rimarrà, infatti, a secco nelle due partite di finale di Coppa Uefa con la Juve che si aggiudicherà il trofeo. E due giorni dopo la seconda finale viene annunciato il suo trasferimento, da lui contrastato fino all'ultimo, al club bianconero. A Firenze ci sono incidenti davanti alla sede della Fiorentina e in altre parti della città e ci sono problemi anche per la Nazionale che deve lasciare il ritiro di Coverciano. Il ritorno di Baggio a Firenze con la maglia bianconera avviene il 6 aprile 1991 in un incontro vinto dalla Fiorentina per 1-0 grazie a un gol su punizione dell'ex granata Fuser. Roby quel giorno gioca male e si rifiuta anche di battere un rigore che, calciato da De Agostini, viene poi parato da Mareggini. Maifredi lo sostituisce e quando esce dal campo gli viene lanciata dagli spalti una sciar-

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Vittorio Betti: “Brivido Sportivo una scuola di giornalismo” Così, dato che sono sempre stato appassionato di basket, allenando anche a buoni livelli, Paolo mi ritagliò uno spazio sul giornale. A quei tempi, infatti, il giornale si occupava di tante realtà sportive cittadine e ogni settimana avevo una o due pagine dove poter raccontare un altro sport. Mi ricordo ancora la redazione dalle parti di Via del Barco. Il lavoro era sempre frenetico e per Paolo eravamo sempre troppo lenti. In qualsiasi posto della redazione lui c'era. Ci stimolava, ci incitava. Ci ha dato tante lezioni di giornalismo. Sul come essere rapidi, sintetici e diretti. E' stato un grande maestro”.

Vittorio Betti

di Federico Pettini

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itorna la rubrica “Penne da Brivido”, un viaggio nella storia della nostra testata dedicato ai giornalisti che, sotto la guida dell’indimenticabile direttore Paolo Melani, hanno trasformato il Brivido Sportivo in un punto di rifermento per i tifosi viola e gli amanti dello sport cittadino. Questa settimana abbiamo intervistato Vittorio Betti uno dei veterani dell’informazione televisiva fiorentina e toscana, oggi ottimo professionista e vicedirettore di Italia 7. Vittorio Betti, ci racconta la sua esperienza al Brivido Sportivo? “Ho iniziato giovanissimo, non ancora diciottenne, nel 1976. Io ed Enzo Baldini facevamo "forca" a scuola per andare allo stadio, più precisamente ai Campini. Allora era ancora possibile seguire gli allenamenti della Fiorentina, così dotati di una piccola telecamera cominciammo a realizzare i primi servizi. Erano gli anni delle prime tv private. Eravamo a Telelibera Firenze, una delle primissime non solo a livello regionale ma anche nazionale insieme a TeleLombardia e Tele Norba. Ed è proprio ai Campini che ho incontrato Paolo Melani”. Che rapporto aveva con Melani? “Mi coinvolse subito nella redazione che, a quei tempi, era già forte sul calcio. Del gruppo facevano parte Massimo Sandrelli, Emanuela Righini, Marcelo Mancini e tanti altri giornalisti che hanno fatto carriera.

C’è un episodio che ricorda in modo particolare? “Era il maggio dell'82. Decisi di andare a Cagliari dove la Fiorentina si giocava lo Scudetto nell’ultima partita di campionato. Paolo Melani mi disse: "Cerca di far segnare la Fiorentina, che vedrai che a Catanzaro un rigorino per la Juve ci scappa". Andò così, ma la Fiorentina non segnò. Il giorno dopo eravamo in redazione ed eravamo tutti in fibrillazione per inventarci qualcosa. E nacque una grande idea: il famoso adesivo "Meglio secondi che ladri". In quella settimana Firenze ne era tappezzata. Si vedeva ovunque. Nei dintorni dello stadio, ogni cartello segnaletico aveva appiccicato sopra quell'adesivo che ha fatto assolutamente la storia. Sono stato al giornale fino all'85, poi da lì a Teleregione, fino a Paese Sera per poi arrivare a Italia 7, ora Rete 37. Ma del Brivido Sportivo conservo sempre ricordi straordinari”.

Chi era Paolo Melani

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Paolo Melani

Passando all'attualità, che differenze ci sono tra la sfida col Tottenham di quest’anno e quella della scorsa stagione? “Quella di quest’anno è una squadra diversa. Il Tottenham in questo momento sta giocando il miglior calcio in Inghilterra e ha fatto una rimonta incredibile piazzandosi al secondo posto alle spalle della rivelazione Leicester. Ha un impianto di gioco collaudato ancor di più della scorsa stagione, con giocatori che possono essere decisivi in ogni momento. Credo che peggior sorteggio per la Fiorentina non potesse capitare”.

Sousa, il mercato e le polemiche di gennaio. Che opinione si è fatto? “Ho vissuto certi meccanismi anche in prima persona, da allenatore. Sono convinto che Sousa abbia sbagliato a fare certe uscite pubbliche. Nel calcio non c'è democrazia. Il presidente ha sempre ragione. E certe situazioni andrebbero risolte in privato. Il mercato di gennaio non offriva chissà quali giocatori e magari cambiarne troppi poteva anche influenzare negativamente sulla squadra. In questa storia tiro più le orecchie a Sousa che alla proprietà”.

Che speranze ci sono di passare il turno? “Bisogna essere realisti. Se la Fiorentina passa il turno fa un'impresa straordinaria”.

E’ cominciato un mese poi intenso, che può decidere il campionato della Fiorentina…

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aolo Melani è stato il direttore storico del Brivido Sportivo. Figlio del fondatore della testata (nata nel 1927) il giornalista fiorentino, classe 1930, ha reso grande il “Brivido” trasformandolo in un settimanale di critica e attualità molto popolare in città, tra le voci più seguite e ascoltate sulle vicende della Fiorentina. Melani, che era anche un grande tifoso della Viola, è passato alla storia per il semplice e geniale motto “Meglio secondi che ladri!” ideato nel maggio 1982, dopo il clamoroso scippo dello Scudetto da parte della Juventus nei confronti dei gigliati guidati da Giancarlo De Sisti. Autore di molti volumi sul calcio, tra i quali la collana “Fiorentina 80 anni di storia” e la “Storia della Nazionale italiana”, Melani è scomparso nel 2012 all’età di 82 anni.

“Sarà una via crucis da affrontare con coraggio. L'ambiente deve rimanere tranquillo. I tifosi che contestano per me non sono poi molti. Si tratta di una minoranza che è contro la società, ma che sostiene squadra e mister. Ma bisogna ricordarsi che gli allenatori passano in fretta mentre è difficile trovare proprietà solide che portano sempre buoni risultati”. Un'ultima battuta: lo stadio nuovo si farà? “Sono molto ottimista, anche se bisogna avere pazienza. In primavera la situazione della Mercafir dovrebbe essere risolta, così da poter iniziare un piano di lavoro per dare finalmente alla Fiorentina una nuova casa”.

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GIRONE RUSSIA-INGHILTERRA C7: I BRIACHI STOPPANO I MILAN BOYSS, MA… DAL 29 FEBBRAIO LE AMICHEVOLI UFFICIALI, POI FASI FINALI!

di Federico Gennarelli

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iornata attesissima questa 15.ma nel girone della Floragafir di calcio a 7, il Russia-Inghilterra. A farla da padrone, infatti, nel palinsesto, era la sfida di altissima classifica fra i Milan Boyss capoclassifica e il Gruppo Briachi 04, dietro di una sola lunghezza. Con 3 giornate ancora da giocare tutto è ancora possibile. Al termine di una gara combattutissima, va a referto un equilibrato 3-3, griffato dal tris di Tudor e dai gol di Gamuzza, Tognetti e Becherucci. Resta così uno solo il punto di differenza in classifica, ma con tre impegni sulla carta abbordabili, i ragazzi di Dumitru possono vincere. Posizioni Top League quasi decise per Desaparecidos e Fiorenza 1989, che si giocano il terzo posto. I primi vincono 3-0 su La Fonte 04: Sinceri, Piazzesi e Bianchi i marcatori. Rispondono i Blacks, che battono 6-3 l’Hisense, grazie a un Aldinucci in forma smagliante (5 reti) e a Donati. Gli arancioni siglano i loro centri con Melli, Forfiz e Collini. Dietro è bagarre: i Marò 5 battono 2-5 il Fortino PC-Exe: doppi Aiazzi e Marino e Del Vecchio superano le marcature di Pistolesi e Cialdi. Salgono ancora I 7 Nani, con una bella prova sul Florence Saint Croix. I padroni di casa, alla seconda vittoria consecutiva, si impongono 4-2 con Cecconi (2), Tripodi e Brigadini. La doppietta avversaria di Salimi serve solo a rendere meno amara la sconfitta.

Gruppo Briachi

Inoltre, è stato fissato anche il termine ultimo per i tesseramenti degli atleti, valido per tutti fino al 13 marzo per il C5 e al 27 per il C7. I buoni omaggio e i punti InViola, invece, sono disponibili fino al 15 marzo. Non finiscono qui le novità! Dal 29 febbraio, per i gironi a 10 squadre, sarà possibile prenotare la propria amichevole ufficiale presso Midland GS, al costo speciale di 40 euro a squadra per il C5 e di 45 per il C7, con la direzione di un arbitro LDA! Sarà sufficiente inviare la richiesta, corredata di giorni e orari disponibili e sarete accontentati, per quanto possibile, in tutte le necessità. Per chi invece volesse solo un campo per allenamento resta fruibile il nostro servizio di prenotazione impianti, disponibile direttamente dalla sezione apposita del nostro sito internet.

Classifica: Milan Boyss 41, Gruppo Briachi 40, Desaparecidos 30, Fiorenza 29, Marò 20, Fortino e 7 Nani 14, Saint Croix 12, La Fonte e Hisense 9. Stanno per terminare alcuni campionati e si stanno già predisponendo le griglie delle fasi finali! Infatti, nonostante manchi ancora tempo all’inizio della manifestazione, è già online nella apposita sezione del nostro sito il primo schema con gli accoppiamenti. La partecipazione alle fasi finali è prevista per tutte le squadre e non richiede costi aggiuntivi, ma qualora qualche società non volesse prendere parte al prosieguo della Regular Season, dovrà comunicarlo con una mail o un fax all’indirizzo info@ midlandsport.it entro il 13 marzo.

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di STETO

Girone A Ad un passo dal titolo l’Agla-San Giusto: a due giornate dal termine la capolista ha una lunghezza di vantaggio sul Jolly Ferruccia, formazione che dovrà affrontare nel big-match dell’ultima giornata. Tuttavia il Jolly Ferruccia osserverà il turno di riposo nella prossima giornata, mentre l’Agla San-Giusto sarà impegnata contro il Team Paddu: in caso di successo, l’Agla-SanGiusto potrà festeggiare la vittoria del Campionato con un turno d’anticipo; in caso contrario, le sorti del girone si decideranno negli ultimi 50 minuti. Chiude al terzo posto la formazione de Le Buba NZ, che ha ben sette lunghezze di vantaggio sulla coppia formata da Cral Ataf Firenze C5 e PGS Torregalli: Cral Afaf Firenze C5 favorito nella lotta al quarto posto in quanto deve disputare una partita in più rispetto alle dirette concorrenti. Per la sesta piazza infine sono in corsa Team Paddu (6 punti) e Le Morelline N.Z. (3 punti).

Girone C Due squadre si contendono la vittoria del raggruppamento: CS Firenze Rosso (34 punti) e Mix Team (31 punti). Alla capolista sarà sufficiente vincere una delle ultime due gare per poter festeggiare l’ennesimo titolo: infatti, i due equilibratissimi scontri diretti, hanno visto prevalere il CS Firenze Rosso (1-1 nel match d’andata e 2-1 per le prime della classe nella gara di ritorno). Il Mix Team continua a sperare, ma i tre punti di vantaggio e la solidità sempre dimostrata da parte del CS Firenze Rosso fanno pendere il pronostico a favore di queste ultime. Chiude con la certezza del terzo posto la Sancat (24 punti), formazione molto cresciuta nel corso degli ultimi anni.

Girone B Gulp (30 punti) e New Aton Green (29 punti) in lotta per il titolo a due giornate dal termine: anche in questo raggruppamento lo scontro diretto è in programma proprio all’ultima giornata, che potrebbe quindi essere quella decisiva per l’assegnazione della vittoria del Campionato. Il match d’andata vide la vittoria di misura del Gulp, nell’unico ko incassato in Campionato dalla vice-capolista. La Smartists Nuova Zambra (25 punti) ha, nella peggiore delle ipotesi, garantito il terzo posto: difficilmente si potranno aprire scenari per posizioni migliori, nonostante l’aritmetica non le condanni ancora. Lotta agguerrita per la quarta posizione: l’AC Derba fem. (14 punti) precede di un solo punto la coppia formata da CS Firenze Bianco ed Urban Cougar. Nel prossimo turno potrebbe quindi risultare decisiva la sfida fra AC Derba fem. ed Urban Cougar. Due formazioni infine si giocano la possibilità di evitare l’ultimo posto: Sagittae F.T. B (8 punti) e New Gareden Nuova Zambra (7 punti).

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E’ invece lotta a tre per la quarta piazza: il N.A. Materasso (16 punti) precede di una sola lunghezza le Sagittae F.T. A, che a loro volta hanno un punto di vantaggio sull’Ellepi. Terminano al settimo posto le Mad Cows (7 punti), mentre in ultima posizione (ed alla ricerca dei primi punti in classifica) chiude il Montefiridolfi Calcio.

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Segue dalla prima

Quando Babacar ha spinto quel pallone in rete il Franchi ha emesso l’urlo delle notti che contano. Il terzo posto è di nuovo nelle mani della Fiorentina. Con questa Roma, che spinge al massimo, era importantissimo fornire una risposta immediata. Soprattutto contro l’Inter, avversaria diretta per la zona Champions League. Adesso con i nerazzurri la classifica avulsa è regolata: vittoria andata e ritorno e via andare. Questa Fiorentina è viva non è poco. Visto quello che è accaduto di recente non è poco. Ecco il segnale che Firenze aspettava. Un passo per volta, ma è chiaro che la gara del 4 marzo a Roma contro Spalletti diventa il passaggio decisivo. Ci sono partite che non può fallire e questa era una di quelle. La Fiorentina ha dimostrato una maturità robusta, è un bel messaggio per il presente immediato e futuro. Anche Sousa ha dimostrato tanto: la sua squadra era diventata facilmente leggibile, il portoghese era chiamato a cambiare per non farsi risucchiare dal campionato. Lo ha fatto a Bologna e di nuovo con l’Inter, dispiegando il 4-2-3-1 sul campo e finendo con una batteria di attaccanti e trequartisti per vincere e ci è riuscito. Siamo felici per Babacar: il ragazzo aveva bisogno di segnare un altro gol pesante tipo quello di Kiev nella stagione scorsa. Deve migliorare, è vero, talvolta è indolente, ma ha una capacità innata di buttare dentro la palla. E ora Andrea Della Valle. Al di là della versione di facciata che spiegava come la proprietà fosse impegnata per motivi di lavoro, la verità è stata detta: Andrea Della Valle non è venuto per una sfida così importante per il “clima difficile” e adesso, sempre stante le frasi di Cognigni, starebbe “riflettendo”. Insomma, il momento non è allegro, nonostante il terzo posto. Il presidente patron è rimasto colpito da quanto è accaduto ultimamente. Speriamo che tutto possa passare e che questi dispiaceri vengano superati. Perché adesso l'Europa bussa ancora alla porta. Questo Tottenham fa paura. È secondo alla caccia del Leicester dei miracoli targato Ranieri. Superare il turno però significherebbe dare una grande dimostrazione di forza. Noi ci crediamo. ©Mario Tenerani

FUORIGIOCO

DA LONDRA CON FURORE (AGONISTICO)

di Duccio Magnelli

Settimanale di critica e attualità Aut. Trib. Fi nr. 1947 del 26/09/1968 DIRETTORE RESPONSABILE Mario Tenerani Capo Redattore Tommaso Borghini EDITORE E PUBBLICITà Salvini Editore srl Via S. Quirico 167 50013 Campi B.zio (Fi) tel. 055.9334666 GRAFICA E IMPAGINAZIONE Rossana De Nicola Alexandra Barbieri STAMPA Rotostampa srl HANNO COLLABORATO Alessandro Rialti, Alessandro Latini, Ruben Lopes Pegna, Duccio Magnelli, Lucia Petraroli, Francesca Bandinelli, Giancarlo Carmagnini, Giampiero Masieri, Federico Pettini FOTO Massimo Sestini

C

ome se un diavoletto ci avesse messo la coda, il turno di Europa League propone lo stesso copione dell’anno scorso. Tottenham e Fiorentina si ritrovano di fronte. Con gli inglesi che schiumano rabbia e meditano propositi di vendetta dopo l’eliminazione del 2015. I campi invertiti, con il ritorno a Londra, sono frutto delle sconfitte subite dalla Viola nel gironcino eliminatorio. Non è detto che questo sia un vantaggio, ma è indubbio che la seconda partita al White Hart Lane non sarà una passeggiata di salute. Gli Spurs (altro nome dei londinesi) sono

tra i protagonisti della piccola rivoluzione in atto nella Premier. Il Leicester, che l’anno scorso ha rischiato di retrocedere, ora è in testa. Una squadra, questa, allenata da Claudio Ranieri, che in Italia, Firenze compresa, era (ed è) considerato obsoleto. A seguire le grandi tradizionali United e City (Liverpool e Chelsea sono ancora più indietro), ma anche due che da sempre navigano di rincorsa: l’Arsenal e, appunto, il Tottenham. Insomma, proprio mentre si immaginava che nel calcio i valori fossero standardizzati, arrivano gli inglesi e ribaltano quasi tutto. Certo, sorprende e non poco vedere le due di Manchester sbuffare e il Chelsea fare

delitto di lesa maestà cacciando addirittura Mourinho per scarso rendimento. Anche in Italia, a inizio di stagione, era stato tentato un attacco alle istituzioni. La partenza soft di Juve e Napoli, e il volo della Fiorentina, avevano fatto sperare in un sovvertimento di valori. Ora però sta andando in modo diverso. Sì, le milanesi soffrono, ma la Roma sta recuperando e il sospetto è che da noi una favola come quella del Leicester difficilmente possa essere raccontata. Tornando alla partita del Franchi, quello che accadrà in campo dipende molto da come stanno i Viola. Perfino Lippi ha detto che la rosa della squadra è risicata (e se lo dice lui…). Ag-

giungiamo che ci sono molte alternative in prima linea, ma poche in difesa e a centrocampo . Per questo Sousa potrebbe essere tentato da schemi più offensivi, come a dire che «la miglior difesa è l’attacco». Gli inglesi sembrano più forti del 2015, però anche l’anno scorso, dopo il sorteggio, molti a Firenze si sono strappati i capelli per la disperazione. Certo, sarebbe stato meglio vincerlo il girone. Forse però non era così facile. Insomma, l’exploit in campionato pagato con le sconfitte in coppa (Italia e Europa). Consoliamoci così. Buona partita a tutti.


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