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Beldì: “Viola, ritrova lo spirito da battagliaˮ

di Giacomo Cialdi

a sosta del campionato arriva in una fase molto difficile per la squadra di Sousa. I due passi falsi consecutivi contro Verona e Frosinone hanno gettato la Fiorentina e la tifoseria viola in uno stato di profonda depressione. La speranza è che la pausa serva per ricaricare le energie mentali e fisiche e ripresentarsi alla sfida con la Sampdoria del Franchi con una condizione ben diversa da quella attuale. Per analizzare il momento dei viola, il Brivido Sportivo ha intervistato Paolo Beldì, regista e grande tifoso della Fiorentina. Paolo Beldì, cosa sta succedendo a questa Fiorentina? "E' difficile spiegare il perché di questo calo. Quest’anno, per oltre metà campionato, ammetto di essermi quasi illuso di poter vincere il tricolore, poi purtroppo alcune partite mi hanno riportato brutalmente alla realtà. La Fiorentina comunque deve riprendere a lottare perché la stagione deve essere chiusa con orgoglio. Abbiamo vissuto settimane esaltanti, specie nel

girone d'andata, quando la squadra sembrava capace di ogni impresa. Tutto ciò non può essere svanito nel nulla, va solo ritrovato quello spirito da battaglia che ci ha fatto sognare". Cosa le è piaciuto di più fino ad ora? Cosa meno? "Ho apprezzato molto il gioco espresso dalla squadra nel momento d'oro, per gran parte della stagione Sousa è stato bravissimo a sfruttare il gioco di Montella perfezionandolo, rendendolo più verticale e veloce. Poi è arrivato il calo e soprattutto sono arrivati dei gol presi che mi sono piaciuti pochissimo e non penso si tratti di responsabilità soltanto della difesa ma di tutti i giocatori in campo". Che giudizio si è fatto su Paulo Sousa dopo questi mesi a Firenze? "L'allenatore portoghese mi è piaciuto fin dall’inizio e mi piace ancora. E' un ottimo tecnico e devo dire che sono stato il primo a parlarne bene: avevo sentito che il Basilea giocava un ottimo calcio, quindi ero fiducioso... queste ultime battute d’arresto non possono farlo diventare improvvisamente colpevole".

Cosa ne pensa del mercato invernale? "Io vado controcorrente e dico che tanto di meglio a gennaio non si poteva trovare: Tello e Zarate mi sembrano due buoni giocatori. Nel mercato invernale non ci sono grandi occasioni... meglio non spendere che spendere male".

"Per me sì. Io faccio il tifoso e come tale credo e spero sempre che la squadra possa ritrovarsi e ritrovare quello spirito battagliero che le ha permesso di mettere paura a tutte le avversarie. Sembrerà strano, ma io al terzo posto ci credo ancora".

Ma il caso Benalouane ha fatto arrabbiare tanti tifosi… "Sì, ma purtroppo può capitare di acquistare un giocatore che poi accusa dei problemi fisici. E' capitato anche al Napoli con Alberto Grassi, sono incidenti non sempre semplici da prevedere".

Dirige per 18 anni “Quelli che il Calcio” E a ogni gol viola va in onda l’inno di Parigi

Cosa ne pensa invece della possibile frattura che sembra essersi creata nel rapporto tra la famiglia Della Valle e la città? "I tifosi fiorentini vogliono sempre di più, fa parte del nostro DNA. Certe volte si esagera con le critiche, anche quando le cose vanno piuttosto bene. E ci sta che un imprenditore che ha investito molto denaro ad un certo punto non sia più disposto ad accettare queste critiche. Spero vivamente che i Della Valle non lascino la Fiorentina, in questi anni hanno fatto delle grandi cose".

aolo Beldì nasce nel 1954. Nella sua Novara debutta come comico radiofonico, negli anni '80 comincia la carriera di regista inizialmente come aiuto. Sfruttando i suggerimenti del suo maestro Beppe Recchia, lavora, fra gli altri, con Enzo Tortora, I gatti di Vicolo Miracoli e Walter Chiari. Poi entra in Fininvest dove è regista di programmi di grande successo come “Mai dire Banzai” e “Mai dire Mundial”. La collaborazione con Antonio Ricci lo porta nel varietà dove dirige “Lupo solitario” e “Matrjosca”. Negli anni ’90 passa alla Rai dove è regista di “Mi manda Lubrano” e altre trasmissioni di successo come “Svalutation” condotta da Adriano Celentano. Dal 1993 la grande e lunga esperienza nel programma “Quelli che il calcio” di cui è regista fino al 2009. Qui emerge il suo tifo appassionato per la Fiorentina di cui manda l’Inno a ogni rete segnata dai viola. Beldì ha curato la regia anche di tre Festival di Sanremo (1999, 2000 e 2006). Nel 2011 torna a “Quelli che il calcio” di cui è regista, per la diciottesima volta, anche nel 2013-14. Nel 2015 dirige il talk show “Ballarò”. Ha scritto 3 libri: Perché inquadri i piedi? (1996), Un Beldì vedremo... tutto viola (2010) e Due Beldì vedremo... tutto viola (2014).

Secondo lei cosa manca a questa squadra per fare il definitivo salto di qualità? "Credo manchi veramente poco: anno dopo anno vedo un gruppo migliore, più forte, più competitivo. Da tifoso sono convinto che, a breve, arriverà un bel trofeo. Magari già dall’anno prossimo. Bisogna avere sempre fiducia". In attesa del trofeo, i viola possono ancora sperare nel miracolo del piazzamento Champions?

Il regista Paolo Beldì

Inaugurato il ristorante di Spalletti, Gilardino e Dainelli. Il tecnico della Roma: “La Fiorentina può fare un filotto e toglierci il terzo posto”

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Il regista, grande tifoso: “La squadra che ha messo paura a tutti non può essere svanita nel nulla, la rivedremo prestoˮ

Beldì con l'ex diesse viola Pantaleo Corvino e con Sandro Mencucci

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alla quale non potevano mancare Spalletti, Gilardino e Dainelli, oltre ad altri ospiti-amici dei tre soci. Un’occasione anche per parlare delle vicende di casa viola, proprio con il tecnico dei principali rivali della Fiorentina nella corsa alla Champions: “Noi della Roma abbiamo fatto un filotto nelle ultime partite – ha

commentato Spalletti – ma questo filotto può essere fatto anche dalla Fiorentina, per questo dico che la lotta per il terzo posto è ancora aperta e che i viola fanno bene a essere ambiziosi. Momento delicato per la Fiorentina? Ci sono stati mezzi passi falsi, ma stanno lavorando bene e propongono sempre un

bel modo di giocare al calcio. Complimenti a Sousa per quello che sta facendo e anche a Bernardeschi che si merita la convocazione in nazionale”. Anche l’ex bomber gigliato Gilardino ha parlato della sua ex squadra: “A Firenze mi sento a casa e alla Fiorentina sono molto affezionato. La squadra sta facendo un campionato eccezionale e sui Della Valle posso testimoniare che hanno un grande amore per questa maglia e per questa città. Non molleranno mai”. Parola anche a Dario Dainelli che non smentisce la voce che lo vorrebbe destinato a un futuro nella dirigenza viola: “L’apertura di questo locale è un modo per legarmi ancora di più a Firenze. Io di nuovo in Fiorentina? Da giocatore no perché ormai sono un vecchietto, ma spero che si possa aprire in futuro un altro discorso, magari per far parte della società”. Tra gli ospiti d’onore c’era pure Manuel Pasqual: “Terzo posto? Noi non molliamo e ci proveremo fino alla fine”. Amarcord finale con Luca Toni e Sebastian Frey che si sono salutati con un lungo abbraccio proprio davanti al bistrot. Perché, come si legge in una frase sulla parete del locale, “Il calcio non è soltanto un gioco”. E’ molto di più.

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7 punti in meno rispetto al girone d’andata e gol col contagocce. E il successo manca da un mese

L'ora di interrompere il digiuno

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e Lazio all’Olimpico. La Roma, invece, alla ripresa avrà il derby della capitale, quindi il Bologna, il Torino e, più di ogni altra, il Napoli, in quella che potrebbe diventare la sfida per il secondo posto della classifica. All’ultima giornata, invece, Spalletti dovrà vedersela con Sinisa Mihajlovic. Massima attenzione dovrà essere prestata comunque anche all’Inter che tra le big dovrà affrontare il solo Napoli.

a dimensione la danno i numeri. All’inizio della stagione, dopo 11 giornate (e nonostante l’Europa League ancora nel vivo con la fase a gironi) la Fiorentina era prima in classifica, a pari merito con l’Inter. Ventiquattro punti in 11 giornate: una media di oltre due punti a partita, figli di otto vittorie e tre sconfitte. Il pareggio era l’illustre Mr X che i viola ancora non conoscevano. Nel girone di ritorno, la marcia si è inceppata. Diciassette punti nelle stesse undici gare, 1,5 punti in media ad ogni gara, figli di solo 4 successi ben 5 pari e 2 ko. Paulo Sousa il portoghese pragmatico lo ha detto senza troppi giri di parole: «La zona Champions adesso è lontana». Oltre ai 5 punti di distacco dalla Roma, attualmente al terzo posto, c’è pure lo svantaggio negli scontri diretti contro i giallorossi. Adesso anche la squadra di Spalletti può concentrare tutte le sue attenzioni sul campionato e, al di là del calendario non certo agevole, l’abbondanza di elementi a disposizione nella rosa farà comunque la differenza. I viola, invece, costretti a fare di necessità virtù in difesa dove i cambi non sono nemmeno pensabili, dovranno raschiare il barile delle energie. Nonostante la cooperativa del gol particolarmente efficace, fin qui, il blocco in area di Nikola Kalinic ha determinato la battuta d’arresto forse più importante. E contro la Samp, alla ripresa del campionato, l’attaccante croato non potrò nemmeno esserci per via di una squalifica da scontare. Il rammarico è ancora più grande se si considerano, fin qui, le tante occasioni da gol costruite e non realizzate. Solo col Frosinone, sono stati ben 25 i tiri nello specchio della porta della Fiorentina. Mai nessuna squadra, fin qui, aveva colpito tre legni nella stessa gara: i viola, dalla loro, non hanno nemmeno la fortuna. Al Matusa è stato superlativo Leali, abile a serrare la

Il calendario viola dopo la sosta Josip Ilicic

sua porta sempre, così come la Franchi era stato decisivo Gollini (su Kalinic), per altro figlio del settore giovanile viola. Pure contro il Napoli, nel pari di fine febbraio al Franchi, pali e legni avevano fatto la differenza, con Tatarusanu bravo a sventare ogni pericolo azzurro, al di là del malinteso con Alonso costato il gol di Higuain. L’ultima vittoria è vecchia di un mese, 21 febbraio contro l’Atalanta, in una gara comunque in bilico fino all’ultimo (2-3 il finale) ed ora non si può più scherzare. Alla ripresa, come detto c’è la Samp di Montella finita nuovamente nella zona calda della classifica, poi ci sarà la trasferta di Empoli. Al Franchi arriverà quindi il Sassuolo di Di Francesco mentre la settimana successiva la Fiorentina scenderà in campo a Udine. Quindi, al Franchi, ci sarà l’ultima gara di cartello della stagione, quella contro la Juventus, l’acerrima nemica sempre più lanciata verso l’ennesimo scudetto. Chiuderanno l’anno Chievo Verona in trasferta, Palermo al Franchi

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L’ex portiere: “Serve più grinta contro squadre affamate, altrimenti è dura. Bernardeschi merita l’azzurro”

Ivan: “Altro che calendario facile Le partite si vincono sul campo”

di Alessandro latini

l pareggio a reti bianche di Frosinone profuma tanto di seconda occasione sprecata da parte della Fiorentina. Dopo il punticino preso contro il Verona, quello raccolto in Ciociaria che non muove in maniera sufficiente la classifica. Fiorentina fermata dalla sfortuna, ma anche da se stessa. Abulica per larghi tratti di partita, solo in alcune circostante è sembrata almeno parente di quella del girone d’andata. Non sfruttato il pareggio tra Roma ed Inter, con un po’ di nervosismo che ha accompagnato i viola negli ultimi giorni. Adesso non resta che rimboccarsi le maniche e ripartire da -5. Sono sempre quelli i punti che separano la Fiorentina dalla Roma, ma le gare si stanno riducendo sempre di più. Pochi quelli che continuano a sognare, molti di più i tifosi che vorrebbero blindare almeno il quarto posto. Questa settimana, Il Brivido Sportivo ha intervistato in esclusiva Andrea Ivan, il portiere della rinascita. Che ha un cuore viola enorme. Altro giro altra corsa. La Fiorentina non è riuscita a vincere neanche contro il Frosinone. E’ finita la corsa Champions? “La speranza c’è sempre, sicuramente. La partita tra Roma e Inter è stata fondamentale, anche se io guardo sempre al mio orticello. Terzi ci possiamo arrivare se i giallorossi si faranno male, non dipende solo da noi. Il passato ormai non conta: dobbiamo vincere tutte le partite possibili ed approfittare degli scontri diretti della Roma”. C’è sempre quel calendario a confronto che può dare una mano ai viola…

Andrea Ivan in viola

“Questo è il classico errore che facciamo sempre a Firenze. Si guarda alla carta, ma il calcio si gioca in campo. In questo periodo dell’anno è molto più difficile giocare contro chi lotta per salvarsi. Hanno una fame incredibile squadre come Verona e Frosinone. Non mollano niente fino a che non sono spacciati. Lottiamo su tutte le partite, poi vedremo”. Alla luce di quanto visto nel girone di ritorno. Aumentano i rimpianti per il mercato di gennaio? “Si poteva fare meglio, come sempre. Molto probabilmente, se hanno lavorato così, i dirigenti viola saranno stati frenati da alcuni aspetti. Ad oggi la Fiorentina ha fatto tanto, i dirigenti hanno lavorato bene. Stiamo crescendo anno dopo anno. E’ vero che non si è vinto niente, ma per vincere bisogna programmare e sono convinto che a breve qualche trofeo arriverà anche a Firenze. Se una pecca gliela devo trovare, dico che secondo me non sono tanto bravi a comunicare con l’esterno”.

e poi sono caduti nel dimenticatoio ce ne sono tanti, basti pensare a Scuffet. Un piccolo calo è fisiologico, deve avere tempo per crescere e per sbagliare. Ma credo proprio che d’ora in avanti possa ritornare al livello di inizio stagione, complice anche il miglioramento dei vari terreni di gioco”. In prima squadra si sta affacciando il giovane portiere Giacomo Satalino. Da ex portiere, come giudica il suo inserimento da parte di Sousa? “Non l’ho mai visto giocare, ma tutti me ne parlano molto bene. Se Sousa lo ha voluto con sé vuol dire che ci ha visto qualcosa. E’ vero che di Donnarumma ne nasce uno ogni cent’anni, ma è altrettanto vero che con i giovani portieri bisogna avere il fegato di farli giocare. Per quello che so, stanno lavorando tecnicamente e psicologicamente sul ragazzo e non mi sorprenderei di vederlo in campo da qui al termine della stagione. Il portiere del futuro va costruito in casa.

Ne avevamo costruito uno, come Neto, e ce lo siamo fatti scappare. Io spero che Satalino possa davvero diventare il portiere del futuro della Fiorentina, anche perché Tatarusanu soffre le pressioni del campionato italiano. E’ un buon portiere, ma lo vedo sempre un po’ troppo legnoso”.

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porta viola Un fiorentino nella risalita dalla C2 Protagonista della nelle giovanili

e nel 1973. Cresciuto ndrea Ivan nasce a Firenz i e nel 1994 prima squadra a 21 ann in utta deb i, del Poggibons ie B. Dopo ser in li dove fa l’esordio i poi, nel viene ingaggiato dall’Asco ann due per lare igiani in C1 è tito rch ma dei ne ssio e riesce a e oce tier retr por la o ernitana dove fa il second 1997, si trasferisce alla Sal iodo migliore della sua carriera arriva dal il per debuttare in serie A, ma lare inamovibile e in Livorno, Ivan diventa tito al i itos fer tras : 2 la chiamata della 2000 in poi 200 l Ne B. mozione in serie amaranto conquista la pro la ripartenza dalla sesceglie come portiere per “sua” Fiorentina che lo sta della vittoria del oni tag pro tia Viola, Ivan è rie C2. Nell’allora Floren serie B, come seconanche nella stagione della campionato di C2 e resta l’estremo difensore la, vio dei zione in serie A do di Cejas. Con la promo comincia un lungo girovagare tra Pescara, ee lascia a malincuore Firenz anche un’esperienza campionato di serie B) poi ori toscane con le Atalanta (dove vince un min a di Ibiza) fino alle serie i in Spagna (nella squadr 4 è preparatore dei portier 201 l Da . cci ndi Sca e e maglie di Fiesolecaldin lo Sporting Arno. del settore giovanile del

Cosa dice della convocazione in Nazionale di Bernardeschi? “Mi aspettavo la sua chiamata, meritata per quello che ha dimostrato. Dobbiamo stare cauti con lui, è giovanissimo e deve crescere ancora tanto. Giocatori che hanno fatto bene Ivan con Christian Riganò

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Forse la Fiorentina s'è rotta. Ora per i Della Valle è tempo di tirare le somme

Un problema di autostima di Massimo sandrelli

a Fiorentina s’è rotta? Può darsi ma le “grida di dolore” che si alzano verso Paulo Sousa mi paiano quantomeno singolari. C’è chi invoca il ritorno al modulo di Montella, come il mio amico Leonardo, c’è chi invece preferirebbe qualche altra alchimia numerico-tattica. Il discorso, a mio avviso, è molto più semplice. La Fiorentina ha perso molto dell’autostima che l’ave-

porta di Leali che tremano ancora, oltre al fatto che l’arbitro Valeri ha concesso al Frosinone di applicare il gioco maschio fino quasi all’eccesso. Basti pensare che la Fiorentina ha subito 23 falli, subendone 10 e sul taccuino dell’arbitro ci sono otto ammoniti: quattro per parte. Ma queste lagnanze lasciamole a Marotta che non potendo giustificare l’eliminazione della Juve dalla Champions se l’è presa con l’arbitro. Qualcuno ha detto che la Juve che si rammarica dell’arbitro è come Arsenio Lupin che se la prende con la polizia…

I tifosi viola al Ma

In AZZURRO

Torniamo invece alla Fiorentina. Tutto quanto è successo deve essere oggetto di riflessione per la società viola. Si devono mettere tutti (almeno quelli che conoscono l’argomento) intorno ad un tavolo ed esaminare con onestà quanto è successo. A quel punto Diego e Andrea Della Valle devono tirare le somme e soprattutto devono porsi il loro vero obiettivo. Sulle ceneri di questa stagione si può costruire qualcosa di interessante. Saranno loro interessati a farlo? Attendiamo con ansia la risposta.

Bernardeschi e Astori Sfidano Spagna e Germania

i sono anche i viola Federico Bernardeschi e Davide Astori nel listone dei convocati diramato dal Ct Antonio Conte per le prossime amichevoli della Nazionale che vedranno gli azzurri impegnati contro le corazzate Spagna e Germania. Per il giovane esterno della Fiorentina si tratta della prima chiamata dopo le svariate presenze nell’Under 21. Per il difensore, invece, si tratta di un ritorno, visto che ha già 10 presenze e una rete all’attivo in Nazionale. Gli azzurri giocheranno contro le furie rosse della Spagna giovedì 24 marzo alle ore 20,45 allo stadio Friuli di Udine (diretta tv su Rai Uno). La seconda partita amichevole contro i campioni del mondo della Germania è, invece, prevista per martedì 29 marzo in terra tedesca all’Allianz Arena di Monaco, sempre alle 20,45. Anche in questo caso è programmata la diretta sui canali Rai.

iniic

tusa di Frosinone

Nikola Kal

va condotta, forse oltre i propri meriti, in testa alla classifica. La sconfitta subita contro la Roma è stata cocente. Nè la buona prova con il Napoli è stata sufficiente a ricreare quello spirito.

Il pareggio in extremis con il Verona e quello con il Frosinone hanno fatto il resto. A ben guardare neppure la fortuna è stata amica dei viola ma si sa bene che “piove sempre sul bagnato”. Si possono fare molte ipotesi, come molte sono state fatte. Contro il Verona il gol all’ultimo minuto ha vanificato la vittoria che peraltro la squadra aveva meritato sul campo, contro i ciociari ci sono i pali della

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Buon compleanno

Il 29 marzo il portoghese festeggerà 44 anni, ripercorriamo la sua epopea fiorentina

E nel 2000/01 conquistò la Coppa Italia, l'ultimo trofeo vinto dalla Fiorentina. La gioia per il portoghese fu doppia perché Manuel era il capitano della squadra di Mancini. Fu lui perciò ad alzare nel cielo del Franchi il prestigioso trofeo la sera del 13 giugno 2001. Un mese esatto dopo, il 13 luglio, Rui Costa era di nuovo nel suo stadio ma per un'occasione ben più mesta, quella del suo addio alla Fiorentina.

Rui Costa alza al cielo la Coppa Italia

di RUBEN LOPES PEGNA

ette anni è stato alla Fiorentina n Batistuta Manuel Rui Costa che subito Rui Costa, co suo viola club l de dopo Pasqua, il 29 marzo, fealla festa steggerà il suo 44° compleanno. Sono state stagioni felici, quelle dal 1994 al 2001 per lui e per tutti i tifosi viola. Il fantasista portoghese che indossava la maglia numero Per cercare di salvare la società dieci era stato portato a Firenze dal numero die- di Cecchi Gori dal fallimento fu, ci per antonomasia, Giancarlo Antognoni allora infatti, ceduto al Milan per 85 dirigente della Fiorentina che lo aveva ammira- miliardi di vecchie lire. Ma i to durante la fase finale del campionato europeo tifosi volevano salutarlo in Under 21 in Francia. E fece di tutto per con- maniera degna come si fa per vincere il presidente Vittorio Cecchi Gori ad un grande giocatore, un granacquistarlo dal Benfica, una delle squadre della de capitano e anche un grande sua città, Lisbona per 11 miliardi di vecchie lire uomo. Ed organizzarono la festa del Fran(una cifra considerevole per un ragazzo di 22 chi. In più di diecimila nel tardo pomeriggio anni). Mai scelta fu più felice, perché Manuel, accorsero allo stadio per salutarlo. Manuel con la sua tecnica sopraffina, conquistò subi- fece il giro del campo, mentre i tifosi sugli to tutti, anche se l'allenatore Claudio Ranieri spalti piangevano come dei bambini e gli getspesso nei finali delle partite lo sostituiva tra i tavano le sciarpe viola. Anche il portoghese era mugugni della gente. La sua visione di gioco e commosso, perché con Firenze era nato ed è rii suoi lanci al bacio erano fantastici. Comunque masto negli anni un amore indissolubile. aveva anche una certa confidenza con il gol. MARIO MAZZONI Festeggia lo stesso giorNe segnò 50 con la maglia viola in 7 stagio- no di Rui Costa l'85° compleanno. Non ha mai ni tra campionato e coppe. In campionato, nel giocato nella Fiorentina lui che a Firenze è nato. 1998/99, con Trapattoni in panchina di reti ne Ma nella società viola ha allenato le squadre realizzò addirittura 10 e fu il secondo marcato- giovanili sul finire degli anni sessanta del sere della Fiorentina dopo Batistuta. A Firenze si colo scorso e poi è stato "secondo" di numetolse delle belle soddisfazioni. Si aggiudicò la rosi tecnici tra cui Nereo Rocco. E quando il Coppa Italia nel 1995/96 e la Supercoppa italia- Paròn, alla fine del campionato (1974/75), na nel 1996 con Ranieri in panchina. lasciò la Fiorentina, fu lui a guidarla nella

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na voce al telefono: “Sono Pecci”. Risposta: scusi, chi parla? “Parla Eraldo Pecci, ex centrocampista anche della Fiorentina”. Ma senti, proprio lui, con quel nome di battesimo inconsueto. Vorrebbe che si parlasse della Fiorentina. Come no, siamo qui apposta. Ma non della Fiorentina di oggi, di Borja Valero e di Badelj. Gli preme la Viola di un tempo, quella del primo scudetto. Che bellezza. Chiediamo come mai un lungo passo all’indietro come quello. Tagliamo corto, La telefonata non è d’ieri. E’ invece recente una trasmissione televisiva che Pecci ha fatto per Tele San Marino, con vasto raggio. Ha parlato di tutti i viola del primo scudetto, da Magnini a Julinho, da Cervato a Rosetta, da Montuori al povero Gratton, che morì a Firenze per le ferite riportate qualche giorno prima in una rapina nella sua casa. Trasmissione fatta con amore, oltre che con assoluta competenza. Oltre a tutto, o forse prima di tutto, Pecci ha sempre amato Firenze, fino da quando giocò, proveniente dal Torino di Radice, con Graziani, Antognoni, Massaro, già nell’81. Un ultimo sussulto. Ricordate quando la Fiorentina mancò di poco lo scudetto a Cagliari nel maggio dell’82? Un nostro collega de “La Nazione”, Alessandro Fiesoli, scrisse: “Con Pecci in campo a Cagliari, forse il sole sarebbe stato viola e non bianco-nero nell’ultima giornata di quel campionato splendido e infernale”.

OLIVEIRA E' tempo di compleanno (domani 24 marzo) anche per un altro ex viola, Luis OLiveira, per tutti "Lulù". E' stato a Firenze poco più di tre stagioni, dall'estate del 1996 fino alla fine di agosto del 1999, totalizzando complessivamente in campionato 95 presenze e segnando 26 reti. Fu acquistato dal Cagliari e al club rossoblù tornò. Nella prima partita ufficiale in maglia viola vinse a San Siro contro il Milan la Supercoppa italiana il 25 agosto 1996. Ma per l'ala brasiliana naturalizzata belga il campionato migliore alla Fiorentina fu quello con Alberto Malesani in panchina (1997/98) quando realizzò ben 15 reti (tra cui una alla Juve, battuta 3-0, al Franchi), contribuendo al quinto posto finale della squadra viola. Poi l'anno dopo a Firenze arrivò Giovanni Trapattoni e "Lulù" cominciò a giocare in posizione più arretrata, dando comunque il suo contributo importante. Manuel Rui Costa

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fase finale della Coppa Italia. La squadra viola, con Mazzoni in panchina, si aggiudicò il prestigioso trofeo, battendo il Milan 3-2 nella finale dell'Olimpico del 28 giugno 1975. Fu il punto più alto della sua carriera. Guidò di nuovo la prima squadra, dopo l'esonero di Mazzone e prima dell'arrivo di Chiappella, nella stagione 1977/78 quando la Fiorentina si salvò all'ultima giornata. Dopo quell'avventura lasciò la società viola. Vi ritornò nel 1990 voluto da Mario Cecchi Gori come responsabile del settore giovanile della Fiorentina. E quel ruolo lo ricoprì fino al fallimento dell'estate del 2002, contribuendo alla crescita di tanti ragazzi.

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Bruno Longhi: “Firenze, è difficile fare di più” Come giudica l'operato della famiglia Della Valle? “Firenze è sempre stata una piazza in fermento. I Della Valle hanno portato la Fiorentina a un ottimo livello, che si sposa coi progetti e la disponibilità della famiglia. Ma si può sempre migliorare e credo che i Della Valle debbano ripartire dalla parte migliore di questa stagione, dal momento in cui la Fiorentina è riuscita a raggiungere anche il primo posto in classifica. Ciò significa che la squadra viola può essere protagonista anche a grandissimi livelli”.

Cosa pensa di Paulo Sousa? “E’ una grande persona sia umanamente che professionalmente. Ha il carattere dei vincenti e ha tenuto la Fiorentina su grandi livelli. E’ chiarò, però, che non possa fare miracoli”.

Per farlo, però, serviranno mercati ben diversi rispetto all’ultimo di gennaio… “Questo sì, ma a gennaio è difficile cambiare in positivo il volto di una squadra. Chi ha i giocatori buoni se li tiene, a meno che non si sborsino cifre enormi. Solo la Roma è riuscita a cambiar faccia a gennaio e lo ha fatto anche con un po’ di fortuna. Alla Fiorentina, a mio avviso, hanno sbagliato solo una cosa: non colmare l’ormai famosa lacuna in difesa, situazione che ha pesato non poco”.

Eppure ultimamente il portoghese è finito anche lui nel mirino della critica… “L’accusa che gli è stata formulata è quella di voler stupire a tutti i costi. Ma non credo che sia giusta perché lui ha scelto facendo sempre riferimento a ciò che hanno dato i suoi uomini nel corso della settimana di lavoro. Altrimenti sarebbe autolesionista. Io sto dalla parte dell’allenatore. Non si può prima osannare una persona, poi criticarla dopo appena due-tre settimane, dimenticandosi ciò che è stato in grado di fare per la maggior parte della stagione”.

Bruno Longhi nei panni di telecronista

di Lucia petraroli

a sua voce ha fatto emozionare milioni di telespettatori incollati ai teleschermi per seguire le partite di Champions League e delle altre manifestazioni internazionali. Bruno Longhi è uno dei commentatori che ha fatto la storia del calcio in tv. Il giornalista di Mediaset, famoso per la sua frase must a ogni inizio di collegamento: “Amici sportivi buonasera e buon calcio”, ha raccontato le vicende del pallone nostrano dal 1981 a oggi, seguendo, ovviamente, anche le vicissitudini della Fiorentina, realtà che anche oggi segue con continuità e interesse. E noi de "Il Brivido Sportivo" lo abbiamo intervistato per ascoltare un’opinione preziosa sui viola in un momento così delicato della stagione. Bruno Longhi, ormai la Fiorentina ha alzato bandiera bianca sulla corsa Champions? “Finché ci sono punti a disposizione i viola hanno il dovere di provarci, ma le ultime prestazioni contro Verona e Frosinone raccontano di una squadra in debito d’ossigeno e di idee. Oggi la Roma di Spalletti è nettamente avvantaggiata. I giallorossi hanno giocatori di qualità superiore alla Fiorentina e all’Inter e con l’allenatore di Certaldo hanno trovato l’equilibrio che mancava con Garcia. Perciò raggiungerli è davvero durissima”.

Giacchetta nera

Senza Champions come giudicherebbe il campionato della Fiorentina? “Comunque positivo. Non dimentichiamoci quello che si pensava della rosa viola a inizio stagione. Nessuno avrebbe collocato i viola nella posizione attuale, al quarto posto seppur in compartecipazione con l’Inter che ha gli scontri diretti a sfavore. Peccato per alcune battute a vuoto, come il pareggio di Verona. Però il gioco espresso dalla formazione di Sousa è stato a tratti entusiasmante e questo non può essere cancellato”.

Guardano alla prossima partita, cosa prevede nella sfida tra la Fiorentina e la Samp dell’ex Montella? “La Samp non è più quella di un mese fa. Oggi è meno vulnerabile e piano piano sta assimilando i concetti di gioco di Montella, concetti che a Firenze conoscete bene e che sono stati in parte riadottati da Sousa. Si preannuncia una partita spettacolare con due squadre che andranno alla ricerca del risultato attraverso il gioco. Se dovessi puntare giocherei la Fiorentina perché, a livello di spessore di gioco e di singoli, ha sicuramente ha qualcosa in più. Poi il calcio è strano e tutto può succedere”. Montella diceva che la dimensione di Firenze è al massimo il quarto posto, è d’accordo? “Se non è il quarto può essere al massimo il terzo, ma Napoli, Roma e Juve hanno qualcosa in più e soprattutto hanno più risorse dai diritti tv che consentono loro di spendere molto sul mercato. Già il fatto di battagliare con queste società è un risultato importante e i tifosi viola dovrebbero esserne orgogliosi. E' difficile fare di meglio di quanto fatto negli ultimi anni”.

Le seconde linee della Fiorentina sono da bocciare? “Alcune purtroppo sì, ma lo si sapeva già all’inizio che la rosa delle cosiddette riserve non era all’altezza dei titolari e non si è posto rimedio, almeno in alcuni settori dove c’era maggiore carenza”. Babacar è stato tra quelli che ha deluso di più. Cosa gli è successo? “Deve maturare, ma mi sembra che sia stato “crocefisso” ingiustamente. Del resto grazie ai suoi gol la Fiorentina aveva risolto alcune partite importanti, come quella con l’Inter. Ha dimostrato che può essere all’altezza della situazione, ma deve acquisire maggiore continuità nelle prestazioni e deve farlo in fretta”. Sousa resterà in viola anche l’anno prossimo? “In linea di massima penso di sì. Anche se molto dipende dai rapporti con la società e se entrambe le parti sono soddisfatte del lavoro reciproco. Una cosa è certa: per Paulo Sosa ci sarà un grande futuro, non so se alla Fiorentina o altrove. Il portoghese è destinato a grandi platee e lascerà Firenze solo per chiamate di grandi club come il Barcellona o simili. Ma non credo l’anno prossimo, a meno che non accada un terremoto imprevedibile”.

Bruno Longhi

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isivo è anche un bravo musia essere uno stimato giornalista telev Bruno Longhi nasce nel 1947. Oltre fino a comparire nella regiano port lo che giovanili da bassista cista, come dimostrano i suoi trascorsi 1981 intraprende la carriera nell’album “Il mio canto libero”. Nel strazione di un brano di Lucio Battisti e 1986. Nel 1988 passa a 1982 diali Mon ando a commentare i gare più importanti a di giornalista a Telemontecarlo, arriv delle to osi con Sandro Piccinini nel commen ntus e di quella del Juve Fininvest, poi a Mediaset, alternand dalla vinta 1996 finale di Champions del ospite fisso del stato è livello europeo. Sue le cronache della ioni Coppa Intercontinentale. Per tante stag ogames: nelle vide di ati 2010 vinta dall’Inter e di sei finali di ssion appa agli e 4. La sua voce è nota anch ti come Gioionis opin programma “Controcampo” su Rete da o sue le cronache delle partite, affiancat ball, nelle Foot Is This edizioni di Fifa dal 2003 al 2006 sono serie della co ogio vide prestato la sua voce al vanni Galli e Aldo Serena. Ha anche versioni 2002, 2003, 2004 e 2005.

Valeri, manca un rigore ai viola E un cartellino rosso a Blanchard

di Giancarlo Carmagnini Atalanta - Bologna 2-0 Giacomelli - Le querce non possono improvvisamente mettersi a fare i limoni... Il direttore di gara triestino, inizia benino, ma poi ne sbaglia una dietro l'altra, dalle quali emergono il rigore, poi parato, concesso agli orobici per un fallo che non esiste, di Gastaldello su Gomez e ancor di più, l'entrata nettamente fallosa di Pinilla (che di lì a breve diventerà assistman per Diamanti) su Maietta nell'occasione del secondo gol nerazzurro. Empoli - Palermo 0-0 Massa - Bene l'Internazionale ligure, in una partita dalla quale escono tutti felici, le squadre (un punto che fa comodo ad entrambe) e tutta la "band" arbitrale che, anche aiutata dai giocatori, non sbaglia praticamente niente. Bravo! Frosinone - Fiorentina 0-0 Valeri - Abbastanza contraddittoria, imprecisa e, talvolta, anche svogliata, la gara dell'Internazionale romano. Qualche giocatore ciociaro sarebbe, probabilmente, dovuto andare a fare la doccia con largo anticipo (Gori / Ajeti) e, molto grave, non ha visto, mal supportato dall'addizionale, nonché concittadino, Doveri, una clamorosa sbracciata di Blanchard su Kalinic, che forse esaspera un po’ l'accaduto, che avrebbe portato al rigore più rosso. H. Verona - Carpi 1-2 Russo - Finalmente una partita diretta in modo egregio dall'arbitro nato alle falde del Vesuvio. C'era solo una decisione da prendere, espellere Rebic per doppio giallo, e lui la prende senza nessun imbarazzo. Ok!

Milan - Lazio 1-1 Tagliavento - Qualche piccola sbavatura ed un rigore sì / rigore no, per un contatto Parolo / Montolivo sul limite dell'area biancoceleste che il ternano valuta comunque bene, dato che nemmeno i mille replay del dopo gara hanno potuto stabilire con esattezza se il capitano rossonero fosse dentro o fuori dell'area. Napoli - Genoa 3-1 Gervasoni - Non dirige una partita limpida come l'acqua di fonte... ma nel complesso "la porta a casa" senza fare danni e, soprattutto, senza incidere sul risultato, che di questi tempi non è decisamente poco. Roma - Inter 1-1 Orsato - Dopo la designazione per il famoso Juve-Napoli, dove il "prescelto" Rizzoli fece come il Celestino V di Dantesca memoria... L'arbitro scledense non è stato più lui. Certo, averne di Orsato, però anche nel big match dell'Olimpico capitolino, sono state troppe le sbavature, anche mal supportato dalla sua "squadra", fra le quali la più importante è, sicuramente, la mancata concessione di un rigore alla Roma (23’ st) per fallo di mano di Miranda su colpo di testa del bosniaco Dzeko. Da rivedere, in maniera sensibile, anche lo spostamento, perché troppe volte si trova a dare noia all'azione, specie a fine "diagonale". Sampdoria - Chievo 0-1 Pairetto - Per il figlio d'arte piemontese, che l'anno prossimo sarà tra i "grandi"... una prestazione che ci racconta di un arbitro che dovrà fare ancora tanta strada se, dopo che sarà arrivato in "Paradiso"... vorrà rimanerci!

Sassuolo - Udinese1-1 Di Bello - I "piccoli" si ostinano a fare di tutto per cercare di non diventare "grandi" e provare a crescere. Le direzioni del brindisino continuano ad essere deficitarie, e non è purtroppo una novità, sia sul piano tecnico che su quello disciplinare. Ancora non ci siamo! Torino - Juventus 1-4 Rizzoli - Decisamente non è la sua miglior stagione, e mi augurerei che fosse anche l'ultima. Da queste colonne ho sempre sostenuto la sua ipervalutazione rispetto a quello che effettivamente si sarebbe meritato, pur non essendo, chiaramente, uno "scarso"! Tralascerei il presunto "non fuorigioco" di Maxi Lopez, fra l'altro deciso dall'assistente Tonolini e non da lui, perché quando si parla di centimetri, se non addirittura di millimetri, tutto svanisce come una birra stappata da 3 giorni; ma mi soffermerei maggiormente sull'aspetto disciplinare che lo ha visto sbagliare in toto e con tutte e due le squadre, segno di una instabilità emotiva evidente e di una personalità che va, via via, quasi senza lasciare traccia, verso i titoli di coda. Non si può lasciare venire a protestare platealmente sul viso Bonucci, senza cacciarlo direttamente invece che ammonirlo soltanto... e non lo si può nemmeno graziare altre 2 volte successivamente... ma nemmeno si può graziare Glik, che già ammonito precedentemente, fa un fallo "come se non ci fosse un domani" su Alex Sandro senza essere sanzionato nuovamente. Tralasciando altre piccoli (?) accadimenti e concludendo, se sei il numero mondiale da 2 anni, è proprio in queste partite e con questi episodi che devi dimostrare al mondo intero di esserlo veramente. Bocciatissimo!

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Torneo di viareggio

I baby viola sfidano l'Atalanta negli ottavi di finale, mister Guidi chiede un'impresa

Non c’è Parola sport all'esperto senza medicina

Primavera, fuori l'orgoglio di RUBEN LOPES PEGNA

a Primavera viola gioca mercoledì (23 marzo) alle 17 (diretta su RAISPORT1) allo stadio Ferdeghini di La Spezia (sul campo sintetico come quello delle Due Strade dove disputa le partite casalinghe) la gara degli ottavi di finale del 68° torneo di Viareggio contro l'Atalanta. E' una sfida particolarmente difficile, perché nel girone eliminatorio la Fiorentina sul campo non ha vinto neppure una partita. L'unico successo lo ha ottenuto a tavolino per 3-0 con l'Entella. La Fiorentina aveva pareggiato 1-1 in rimonta la prima gara contro gli argentini del Belgrano a Viareggio. Il gol, all'inizio della ripresa, era stato segnato dal centrocampista Castrovilli, giocatore che è in prestito dal Bari per questa manifestazione. Nella seconda gara a Quarrata la squadra di Guidi era stata sconfitta dall'Entella per 2-0. Ma la Fiorentina aveva presentato ricorso perché i liguri avevano schierato un fuoriquota tesserato per un'altra squadra, cosa non ammessa dal regolamento. Il ricorso era stato accolto e i viola perciò avevano vinto a tavolino per 3-0. Nella terza gara a Seravezza la formazione di Guidi aveva poi pareggiato in rimonta per 1-1 con i nigeriani dell'Abuja, che erano stati sconfitti nelle due precedenti partite. Il gol dei viola era stato segnato nei minuti di recupero da Caso. La Fiorentina con cinque punti si è piazzata al secondo posto dietro l'Entella ma ha sempre stentato a trovare il ritmo giusto. “La squadra può e deve fare di più - ha affermato il tecnico Federico Guidi - e per andare avanti nella manifestazione dovrà giocare in un'altra maniera”. L'avversario dei viola, l'Atalanta,

Diakhate, stella della Primavera viola

si è classificata prima nel proprio girone, vincendo tutte e tre le partite. Ha battuto il Feyenord, il Palermo e il Mounana, formazione del Gabon. Insomma oggi la squadra di Guidi per accedere ai quarti che si disputeranno venerdì (le semifinali sono in programma il giorno di Pasquetta e la finale mercoledì prossimo 30 marzo) dovrà disputare un incontro di grandissimo spessore. Sembra diventato una maledizione il torneo di Viareggio per la Fiorentina. E' da quasi un quarto di secolo, ovvero dal 1992, che non se lo aggiudica. La squadra di Mimmo Caso battè allora la Roma in finale allo stadio dei Pini di Viareggio per 3-2 con reti di Banchelli, Giraldi e Beltrammi. In finale i viola, per l'ultima volta, ci sono andati cinque anni fa, nel 2011. La formazione di le giocavano Renato Buso, nella quatra gli altri Carraro, Iemmello e mando PicMatos, perse all'Archi di Livorno per 2-0 contro l'Inter.

Sport in sicurezza

uante volte il giorno dopo un’attività sportiva uno si sente soddisfatto nonostante doloretti vari ed il commento che viene in mente è non ho più vent’anni. Fare sport è uno dei presupposti fondamentali per una vita sana sia di corpo che di mente, però perché sia tale bisogna tenersi sotto controllo. La medicina dello sport nata per supportare i settori agonistici di ogni sport finalmente è diventata dal 2013 la via per la prevenzione per tutti coloro che si dedicano allo sport. La Medicina dello Sport è una medicina di tipo preventivo, a cui noi italiani non siamo, per costumi e mentalità, abituati; è invece fondamentale sempre, ma soprattutto in età giovanile e dopo i 35-40 anni, valutare la condizione fisica di un soggetto per fornirgli, se è un giovane che inizia lo sport, le indicazioni più corrette per la pratica dello stesso e tutti quei consigli inerenti l’alimentazione e i mezzi di prevenzione e cura delle patologie ad insorgenza giovanile (eccesso ponderale, scoliosi, piede piatto o cavo ecc.), o se viceversa è un adulto che non ha mai fatto sport o lo riprende dopo anni di inattività, per dargli le indicazioni relative al tipo di attività a cui può sottoporsi senza rischi. Anche la semplice attività in palestra definita in gergo tecnico attività a basso impegno cardio circolatorio richiede comunque il preventivo rilascio di un certificato medico (non più quello c.d. di “sana e robusta costituzione”) bensì quello rilasciato dal medico sportivo in quanto prevede una serie di accertamenti specifici per la pratica di attività sportive. Per maggiori informazioni scriveteci a redazione@brividosportivo.it

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OLANDA C7: TROPPO SPORT ALLUNGA, MA IL TITOLO È IN BILICO! SVAMP-PIGLIATUTTO! ARRIVA ANCHE IL CAMPIONATO! Mariani da una parte e Gatta, Carlier e Magrini dall’altra i goleadors. Infine, successo per il New Sperimental Team, che chiude la pratica Atletico Passera per 6-1. Haijrizi e E. Trouché siglano una

Svamp campioni

di Federico Gennarelli

ran bagarre nel girone Olanda C7. Infatti, è sempre più sfida per il titolo fra il Troppo Sport e la Dinamo Calabria. Dopo molte giornate appaiate, i primi trovano l’allungo: il 5-1 sull’Aborigenal United è firmato da Cini (4) e Di Genova, mentre per gli avversari segna L. Aloise. Score che permette ai gialloblu di portarsi a +3 sulla Dinamo, battuta dal tosto Grioli per 3-2. Non basta la doppietta di Biscioni, superata da D’Alessandro, Sutera e Scalas. All’ultima giornata ci sarà l’emozionante scontro diretto.

Esce dalla lotta scudetto lo Sporting Bosco, sconfitto da A Qualcuno Piace Caldo (2-4). A sorpresa, gli ospiti passano grazie a Marchetti, Burroni, Picchi e Tellini. I gol di Mensuali e Luti contribuiscono solo a rendere meno amara la sconfitta allo Sporting, che resta terzo. Infatti, perde anche il Samba, che lascia il quarto posto. I Reds incappano in un 3-0 ad opera del Celtic Bacon: con Guerrini (2) e M. Mangani arriva il sorpasso. Pari poco utile quello fra San Paolino e Bausi: i primi, già sicuri di un posto Golden, sono la squadra che ha ottenuto più X, mentre i secondi coltivano residue speranze di ottava posizione. Fedi (2) e

con due turni di anticipo. A sancire il verdetto il 14-0 con cui le bianco-blu stendono l’A.C. Clo, griffato da Mosca (5), Saccomani (3), Naldi e Trudu (2), Taddei e Acuti. Ininfluenti le gare restanti: l’MCL Quinto Alto, infatti, nonostante l’80 sulla Libertas Bisenzio, resta a -4 ma con il riposo da scontare. 5 reti della capocannoniere Alessi e le altre con Fornara, Bellucci e Benedetti. Gran match fra Breack Balls e Squadrone, entrambe a pari punti. 5-5 dopo 50’ scoppiettanti, che vedono un tris di Schirano e i gol di Paoli e Auletta da una parte e le doppiette di E. Naimi e Mugnaioni dall’altra, con sigillo finale di Piras. Sale anche l’Amatori Lanciotto, corsara 3-2 in casa del Pozzo Per Edoardo: bomber De Maria Troppo Sport realizza tutte le reti, mentre Benucci e Tarchi non bastano doppietta, mentre A. Trouché e G. Rufat alle padrone di casa. completano il tabellino. Il gol della bandiera In coda, match da 3 punti per le Great Five Atletico è di Belli. contro l’Atletico Sbandi: il finale è di 3-1, Classifica: Troppo Sport 46, Dinamo 43, grazie a una Signorini in gran forma – Sporting 39, Celtic 38, Samba 37, Grioli doppietta – e da un’autorete. A segnare per 33, San Paolino 29, A Qualcuno P.C. 23, Bausi e New Sperimental 18, Aborigenal l’Atletico è Carchedi. Ha riposato il Mugnone. 13, Atl. Passera 1. Non si fermano più le Svamp! Dopo il pre- Classifica: Svamp 51, MCL 47, Breack campionato ecco il secondo titolo, questa Balls e Squadrone 38, Libertas 36, Am. volta nel girone Uruguay. Le ragazze di Lanciotto 27, Pozzo P.E. e Mugnone 20, Cicali e Giannetti conquistano il successo A.C. Clo 8, Great Five 6, Atl. Sbandi 1.

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AL VIA LE FASI FINALI DI CALCIO A 5 FEMMMINILE di Steto

Top Sportime Le otto formazioni più forti del calcio a 5 femminile si sfidano nella Fase Finale più prestigiosa: la Top Sportime. Oltre alle tre squadre vincitrici dei rispettivi Campionati (AglaSan Giusto, Gulp e CS Firenze Rosso), vi partecipano le formazioni classificatesi a ridosso delle posizioni di vertice. Dopo tre giornate comanda a punteggio pieno il New Aton Green, seguito a due lunghezze di distanza dal Gulp: le due compagini che si sono contese il Campionato nel girone B, adesso sono le più lanciate per la corsa al titolo di Campione Provinciale. Nei tre successi ottenuti (conro Agla-San Giusto, Smartists Nuova Zambra e Jolly Ferruccia), la capolista ha incassato soltanto una rete (mettendone a segno sette). In terza posizione, staccate 5 punti dalla vetta, insegue un terzetto di squadre: CS Firenze Rosso, Le Buba N.Z. ed Agla-San Giusto mantengono una sola lunghezza di vantaggio sulla coppia Jolly Ferruccia e Smartists Nuova Zambra. Chiude il Mix Team, alla ricerca dei primi punti in questa Fase Finale.

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Eccellenza Nessuna formazione a punteggio pieno nella Fase Finale Eccellenza: delle sette squadre in gare, tre di esse hanno giocato una partita in meno. Ad eccezione della capolista Sancat (7 punti), tutte le altre compagini hanno incassato almeno una sconfitta, segno di un grande equilibrio nel girone. La Sancat fra l’altro si è sempre imposta di misura (in entrambi i casi col punteggio di 2-1) nelle due gare vinte, mentre il pari (3-3) è arrivato nel match col CS Firenze Bianco. Alle spalle della capolista, ad una sola lunghezza distanza, ci sono due squadre: Cral Afaf Firenze C5 e Sagittae F.T. A (prossimo avversario delle prime della classe). Con 3 punti (ma una gara in meno) sono sempre in corsa per il primato AC Derba fem. e PGS Torregalli, mentre, ad eccezione del punto preso con la capolista, non è riuscito a smuovere la classifica il CS Firenze Bianco (1 punto). In ultima posizione, ancora ferme a 0 punti, troviamo le ragazze dell’Urban Cougar.

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ciascuno le due squadre tallonano ad un solo punto il New Garden Nuova Zambra. Quinta posizione per le Mad Cows: un punto all’attivo conquistato nel match (terminato 1-1) contro la vice-capolista. All’ultimo posto, con due sconfitte in due gare disputate, c’è il Montefiridolfi Calcio che nell’ultimo match ha messo in difficoltà l’Ellepi.

Promozione Sei squadre prendono parte alla Fase Finale Promozione: dopo due giornate una sola formazione è a punteggio pieno, mentre soltanto una compagine è alla ricerca dei Sestese Servizi punti per muovere la propia classifica. Grazie ai successi TRASLOCHI - TRASPORTI - SGOMBERI su Montefiridolfi Calcio e Le Morelline N.Z., comanda il Noleggio ScalaTRASLOCHI Aerea ﬁno a 32 mt. gruppo (6 punti) il Team Paddu. Al secondo posto (4 punti) - 338 SGOMBERI Luca 333 TRASPORTI 4233131 - Gerardo 9636554 troviamo il New Gareden Nuova Zambra, formazione SMALTIMENTO RIFIUTI Noleggio Scala Aerea che segna poco (2 reti), ma che incassa ancora meno fino a 32 mt. (soltanto una rete al passivo): e nel prossimo turno è in Luca 333 4233131 programma il big match contro il Team Paddu. Terzo posto Gerardo 338 9636554 a pari merito per Ellepi e Le Morelline N.Z.: con un successo Iscr. albo trasportatori fi4611317v- Aut. trasporto rifiuti FI 27348

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Segue dalla prima

La squadra sembra scarica. Doveva essere il frangente del calendario favorevole e dell'assalto alla Champions League e invece si sta rivelando il segmento delle occasioni perdute contro squadre che avrebbero dovuto essere impaurite e che invece hanno trovato coraggio nel corso delle partite. Quello che ci aveva fatto vedere la Fiorentina fino a poche settimane fa, mettiamoci dentro anche la bella prestazione col Napoli, era la sintesi di una stagione esaltante, soprattutto per il gioco. Adesso la magia è svanita, è inutile girarci intorno. Non solo: la squadra sembra aver smarrito la gioia di produrre un calcio spumeggiante, non c'è più allegria. Lo sprint è partito e pensare di perdere tutto quanto si era costruito è demoralizzante. Il terzo posto, per stessa ammissione di Sousa, si allontana ineluttabilmente: diventa dura con 8 turni a disposizione riprendere 6 punti alla Roma (visto che la classifica avulsa premia i giallorossi in caso di arrivo a pari punti). Peccato, perché dopo aver visto la Fiorentina in testa al campionato e a lungo seconda e terza, il rammarico aumenta. Nell'analisi probabilmente entrano tanti fattori: il mercato di gennaio non è stato esaltante e quello era invece l'istante in cui la società avrebbe dovuto dimostrare di voler aggredire l'obiettivo Champions. Quindi lo stato di forma del gruppo: la brillantezza di un tempo è evaporata, può darsi che al serbatoio viola manchi qualche litro di benzina. Detto tutto questo, è vietato mollare, i viola hanno il dovere di crederci ancora e di provare a infilare un filotto nelle ultime otto partite di campionato. E a maggio faremo i conti. ©Mario Tenerani

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DIRETTORE RESPONSABILE Mario Tenerani Capo Redattore Tommaso Borghini EDITORE E PUBBLICITà Salvini Editore srl Via S. Quirico 167 50013 Campi B.zio (Fi) tel. 055.9334666 GRAFICA E IMPAGINAZIONE Rossana De Nicola Alexandra Barbieri

STAMPA Rotostampa srl HANNO COLLABORATO Massimo Sandrelli Ruben Lopes Pegna Duccio Magnelli Alessandro Latini Lucia Petraroli Giampiero Masieri Francesca Bandinelli Giacomo Cialdi

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FOTO Massimo Sestini

Il Brivido Sportivo augura a tutti BuonA Pasqua e vi informa che le pubblicazioni riprenderanno il 6 aprile 2016

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FUORIGIOCO di Duccio Magnelli

i sarebbe molto da discutere sulle capacità divinatorie degli allenatori delle squadre di calcio italiane. Fanno sorridere, per non dire di più, le parole di Pioli prima della partita di Europa League contro lo Sparta Praga. Il tecnico della Lazio aveva dichiarato che la sua squadra puntava a vincere la coppa per salvare la stagione. Lodevolissimo intento, che però è andato a cozzare contro un terrificante 0 a 3 che ha chiuso i conti a favore dei cechi. Con qualche telecamera maligna che, alla fine del primo tempo, ha rubato al presidente Lotito un sibilante labiale in cui non si dichiarava tanto d’accordo con il tecnico sull’assetto tattico della squadra. E Pioli non è solo in questa lettura presbite della sfera di cristallo.

LA DISFATTA DEI MAGHI Allegri aveva affermato che la sua squadra sapeva dove colpire il Bayern. Diciamo che a lui è andata meglio, visto che almeno fino al 70esimo minuto la partita era scivolata via benissimo e la profezia sembrava potersi avverare. Peccato però che Harry Potter-Guardiola si sia rivelato un mago molto più abile dello Zurlì di Livorno nella lettura del futuro. Soprattutto quello dei supplementari. Facezie a parte, il nefasto turno di coppa ha dimostrato che sarebbe meglio non crogiolarsi troppo nella favola del più bel campionato del mondo. Favola che circola da troppo tempo fra gli addetti ai lavori. Sì, perché il calcio italiano è in crisi. Perfino il tecnico della Nazionale l’ha certificato rassegnando le dimissioni a pochi mesi dal campionato europeo e confermando l’ormai scarsissimo appeal di cui gode il football del bel paese. Del resto il campanello

d’allarme era già suonato quando era stato eletto il presidente della Federazione. Figura controversa, probabilmente poco digerita dalla dirigenza calcistica europea per certe sue dichiarazioni un po’ al limite (per usare un eufemismo). Da allora la pedata italica ha cominciato un declino che oggi pare quasi inarrestabile. Dal punto di vista economico alcune nostre società prima potentissime adesso soffrono pesanti crisi debitorie (quelle di Milano, per esempio). I calciatori più importanti non passano da noi ma vanno altrove. I nostri tecnici, prima invidiati per la loro abilità tattica soprattutto a livello difensivo, ora prendono valanghe di gol. E la cosa peggiore è che li prendono da tutti, da squadroni e squadrette. Sperare in un futuro migliore è lecito. Sempre però che cambino i maghi... Buona Pasqua a tutti.