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L'Angolo del Tifoso
Il primo colpo si chiama Iakovenko
Vallesi: “Questa Viola ha fatto innamorare...”
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L’editoriale di Alessandro Rialti
NON SI VINCONO PARTITE COME QUELLA DI DOMENICA
SE DENTRO NON SI HA UN’ANIMA FORTE DA SQUADRA VERA
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(il pallone è quello giallo...)
a Fiorentina continua la sua crescita di squadra. Era partita questa estate dall’asilo e adesso è già all’università. Non solo risulta bella, lo era anche nella sua stessa costruzione. Non è solo elegante (è un dato endemico in un gruppo di giocatori prelevati con questa precisa caratteristica). Non solo è ordinata, logica, frutto ovviamente del lavoro fatto da un allenatore che punta a costruire squadre come un orologiaio, con perfetti meccanismi che scandiscono le ore. La Fiorentina in questi mesi, lentamente ma anche chiaramente, sta imparando ad essere squadra dentro e non soltanto fuori. Questo per dire che certe partite come quella ad esempio contro il Genoa non si vincono se dentro non si ha un’anima forte, capace di andare oltre i propri limiti momentanei.
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DIRETTORE RESPONSABILE Michela Lanza direttore@brividosportivo.it REDAZIONE redazione@brividosportivo.it CONSULENTE EDITORIALE Alessandro Rialti
GRAFICA E IMPAGINAZIONE grafica@brividosportivo.it STAMPA Galeati Industrie Grafiche srl (Imola) DISTRIBUZIONE distribuzione@salvinieditore.it
COLLABORATORI Francesca Bandinelli, Andrea Giannattasio, Michela Lanza, Alessandro Latini, Tommaso Mattei, Alessandro Rialti, Mario Tenerani, Giampiero Tosi. FOTO La Presse
Il colombiano decisivo con il Genoa e non solo per il gol.
CUADRADO lo SPACCA-DIFESE, di MICHELA LANZA
è
il giocatore che contro il Genoa ha messo la freccia, il migliore in campo, l’uomo più ficcante della manovra offensiva viola: è Guillerme Cuadrado, il colombiano che con la sua rapidità e con la sua facilità incredibile di saltare l’uomo (nell’uno contro uno, oggi, non ha rivali, almeno in Italia), riesce a creare spesso quella superiorità numerica che in fase offensiva fa sempre la differenza, specialmente quando ci si trova davanti a difese arroccate come quella del Genoa. E la Fiorentina se lo tiene stretto, consapevole di quanto sia fondamentale. I CONSIGLI DI MONTELLA. «Cuadrado è un calciatore molto forte – ha detto di recente Montella – per me è utilissimo perché può giocare ovunque, ma può migliorare tantissimo ed è ancora giovanissimo. Ci sono pochi calciatori al mondo come lui, dobbiamo tenercelo stretto». Aggiungendo a tutto questo che dall’esterno viola si aspetta più gol e più assist. Insomma, il tecnico napoletano sta cercando di migliorarla la sua ‘freccia’.
Sta cercando di insegnargli i segreti del mestiere e ad essere – se possibile – ancora più pungente perché sa bene quali sono le sue qualità e le sue potenzialità: infinite. E lui, l’umile, solare e sempre sorridente Cuadrado, sta recependo in maniera intelligente i consigli del suo allenatore, cer-
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Ma è importante anche il rientro di Mati Fernandez
pronto per lo sprint finale
cando di metterli in pratica sul campo per diventare ancora più completo, unico nel suo ruolo: «Ha ragione il mister – aveva ammesso il colombiano prima del match contro l’Inter – devo segnare di più. Non ho la giusta freddezza davanti alla porta. Montella mi sta facendo ripetizioni, lui conosce il mestiere. Devo solo rompere il ghiaccio poi anche questo mio ‘difetto’ sparirà». E ultimamente, pur non mostrando sempre quella famosa freddezza (la rete ‘mangiata’ a Bologna è ancora negli occhi di tutti) il giocatore sembra più convinto e sempre più spesso
gli capita di inserirsi e di arrivare al tiro in porta. Merito anche di un cambio di modulo dal 3-5-2 al 4-3-3 che gli permette con più regolarità di spingersi oltre la trequarti limitando la fase difensiva perché più coperto, di saltare l’uomo ed entrare in area anche con maggiore lucidità: «Mi piace il cambio di ruolo – ha confermato Cuadrado – mi fa stare più vicino alla porta». Appunto. Ma… «L’allenatore mi dice sempre di sfruttare di più la velocità…»: è così che Montella lo esorta ancora di più, lo stuzzica, lo stimola, lo vuole far diventare ancor più imprendibile, se possibile.
che, quasi regolarmente, sono soggetti a vedersi sventolare davanti agli occhi cartellini gialli, se non addirittura rossi. Del resto, il motorino destro viola o lo fermi con falli tattici più o meno cattivi, oppure non c’è verso. Per questo, non è un caso se lo troviamo sul podio dei giocatori che hanno subìto il maggior numero di falli in questa serie A: terzo a quota 80, dietro solamente a Diamanti (1° in classifica con 120 falli subiti) e a Totti (2° con 85). La speranza, ora, è che Cuadrado – l’uomo dal fiato inesauribile – possa continuare a incidere sempre più anche sul risultato (con qualche gollettino, come appunto è successo contro il Genoa) e che possa essere, in questo sprint finale per la corsa europea, l’uomo in più. Colui a cui viene passato per ultimo il testimone affinché, essendo il più veloce, possa poi rapidamente tagliare il traguardo. . . LA NOTA LIETA. Infine, prima di chiudere, è giusto e doveroso menzionare un altro elemento che, quando è entrato sul terreno di gioco, ha spostato gli equilibri del match incidendo in maniera importante: Mati Fernandez. Ed è un piacere, finalmente, poterlo scrivere! Sembrava sparito. Un desaparecido. In molti erano convinti che Montella lo avesse ‘accantonato’. In realtà lo stava solo aspettando, consapevole
SI È SBLOCCATO. Domenica, poi, seppur con un pizzico di fortuna, è riuscito a segnare il suo secondo gol in campionato: che sia quello con cui si è definitivamente sbloccato? Rete a parte, non ci sono dubbi che il numero 11 viola, contro la formazione di Ballardini, abbia fatto saltare gli equilibri con le sue accelerazioni, con i suoi uno contro uno. È di fatto il giocatore che ‘spacca’ le difese avversarie. Che le taglia. Le penetra. Le ammattisce (e Ljajic dall’altra parte). È infaticabile, instancabile. Con quel fisico esile, mette in costante allerta i suoi avversari diretti
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dei suoi mezzi tecnici. Domenica, dopo aver tessuto le sue lodi nella conferenza stampa pre partita del sabato, il tecnico napoletano lo ha gettato nella mischia nel secondo tempo, sul risultato di parità. È subentrato al 29’ della ripresa al posto di Aquilani e dopo soli due minuti ha subìto da Bertolacci un fallo da espulsione: da quel momento, con la Fiorentina in superiorità numerica, i viola hanno potuto giocare con più tranquillità contro un Genoa che, però, ha venduto cara la pelle com’era normale che fosse. E Mati non solo ha permesso che ciò accadesse grazie a quel ‘numero’ con cui era andato via a Bertolacci costringendolo, forse anche per stanchezza, ad
STAGIONE VIOLA abbatterlo, ma al 40’ ha pure sfiorato il gol che avrebbe chiuso la partita, andando a chiudere un’azione da lui avviata: il suo diagonale, però, è stato parato dal portiere Tzorvas. Peccato, se fosse riuscito a segnare avrebbe potuto sbloccarsi in maniera definitiva anche lui. Ma qualcosa di buono si è visto. Del resto, quando Montella dice «In allenamento l’ho visto completo, straordinario. Mi piacerebbe riuscisse a far vedere anche qualcosina meno di quello che mette in mostra durante la settimana. Spero ci possa dare una mano in questo finale di stagione, credo possa farlo»… c’è da fidarsi appieno. Perché Vincenzino non regala mai niente a nessuno…
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Il Brivido Sportivo - Mercoledì 20 Marzo 2013
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di MARIO TENERANI
M
aledetto ranking Uefa: il quarto posto non serve più per la Champions. Certezze solo per le prime due della classifica, preliminare per la terza. Oggi, se fossimo ai tempi di Prandelli, la Fiorentina sarebbe già in zona Champions col suo quarto posto. Ma le colpe ci sono e non sono di sicuro dei viola che nella stagione 2007-08 in Coppa Uefa (oggi Europa League) sfiorarono la finale, onorando al massimo il torneo continentale. Se si fossero comportate così anche le altre italiane,
Fiorentina, prenditi la Champions
anziché - nella maggioranza dei casi - snobbare la manifestazione, adesso non saremmo in queste condizioni. Una picconata dopo l’altra, il calcio italiano, sommando i risultati in Champions League ed Europa League, ha perso per strada un posto per la coppa che conta. Per i viola resta solo una strada: agganciare e arpionare definitivamente il terzo posto, per poi accedere al preliminare. In questo momento su quel gradino staziona il Milan, con 3 punti di vantaggio, ma il 7 aprile i rossoneri dovranno passare dal Franchi e per
loro potrebbe essere più dura del previsto. All’andata, intanto, giusto per mettersi avanti con il lavoro, i viola rifilarono 3 gol alla banda Allegri. Dunque, per la classifica avulsa un altro trionfo di Montella consentirebbe alla Fiorentina, in caso di arrivo a pari punti con i rossoneri a fine campionato, di accedere al preliminare. Questo è il crocevia per la Champions: uno snodo che mette la Fiorentina nelle condizioni di essere custode del proprio destino invece che affidarlo ad altre mani. Non è poco, anzi è pro-
prio tanto. La Fiorentina, se lo vuole davvero, può prendersi la Champions. Fino a questo momento il punto di riferimento come concorrente è sempre stato il Milan. E lo rimane, però in tanti spiegano come anche il Napoli potrebbe tornare in ballo. Tra Montella e Mazzarri ci sono 5 punti di distacco, anche in se in realtà sono 6, dato che gli scontri diretti sono a favore degli azzurri. Ma il Napoli ha un calendario a rischio: nelle prossime 9 gare dovrà andare a San Siro a ‘trovare’ il Milan, accogliere al San Paolo l’Inter, e alla 38ª giornata sarà all’Olimpico contro i giallorossi. Il rischio di cadute è alto... Anche il Milan non sta benissimo: dopo la sosta, quando i viola giocheranno a Cagliari, sfiderà a Verona il Chievo.
Ma nelle 3 partite successive Allegri avrà qualche preoccupazione di troppo: giocherà a Firenze, poi a San Siro col Napoli, quindi a Torino con la Juventus... In quel periodo la Fiorentina se sfrutterà al meglio la partita di Bergamo e l’impegno col Toro al Franchi, potrebbe dare un colpo positivo alla classifica. La parte finale della stagione, invece, tornando ad esaminare il con-
fronto tra Milan e Fiorentina, è abbastanza simile e apparentemente semplice per le due squadre: nelle ultime 3 partite i viola affronteranno Siena e Pescara in trasferta e Palermo a Firenze (tre formazioni che potrebbero essere già retrocesse). Anche i rossoneri se la vedranno con Pescara e Siena lontano da Milano, ma a San Siro alla penultima avranno un impegno difficile con la Roma. Sono tutte considerazioni di ordine teorico, sappiamo bene infatti come il campo possa stravolgere in qualsiasi frangente anche il pronostico più banale, ma il calendario indiscutibilmente offre delle occasioni. Chi ha voglia di coglierle sa come fare. Chi ha voglia di prendersi la Champions, sa come comportarsi.
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Il talento serbo rinato con la cura-Montella: resta però aperta e delicata la questione contratto
Adem Ljajic, ovvero come resettarsi e
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diventare UN SIMBOLO VIOLA di Francesca Bandinelli
è
diventato il simbolo della rinascita viola. Adem Ljajic, il ragazzo indisciplinato trasformato nel simbolo della ribellione dopo la rissa con Delio Rossi, si è ripreso tutto. Ha riconquistato la fiducia della società, ancora di più quella della gente, oltre che la stima degli operatori di mercato. La Fiorentina lo aveva esiliato dopo il fattaccio dello scorso maggio. Lo allontanò dalla squadra, dallo spogliatoio, da ogni angolo comune con i compagni. Era stato troppo grande il danno d’immagine. Per chiunque. Avrebbe dovuto essere il primo a finire sul mercato. Nessuno, però, allora sembrava volerlo.
Quasi come un appestato, era stato confinato ai margini. Lo convocò solo Sinisa Mihajlovic, con la Serbia, salvo poi spedirlo dritto in purgatorio per non aver cantato l’inno nazionale. LA RINASCITA. Vincenzo Montella lo ha rigenerato. Ha resettato tutto quello che era il passato, gli ha fatto capire che sarebbe dipeso solo da lui. Il resto è storia dei nostri giorni. Ha segnato sei gol, cinque in campionato e uno in Coppa Italia, ha confezionato sei assist, soprattutto ha trovato quella continuità di prestazioni che da troppo andava rincorrendo. Adesso deve dare la svolta definitiva alla sua carriera. Il ‘Kakà dei Balcani’, come lo avevano soprannominato ai tem-
pi del Partizan Belgrado, adesso è chiamato a fare il salto definitivo. Intanto perché deve convincere la Fiorentina a prolungargli il contratto. TEMPO DI RINNOVO? Il suo accordo è in scadenza nel giugno 2014 e lui vuole provare ad accelerare i tempi del mercato. Daniele Pradè, il diesse viola, dal canto suo intende aspettare la fine del campionato, mentre il suo manager, quello della colonia slava fiorentina, Fali Ramadani, aspetta solo il momento giusto per uscire allo scoperto e puntare a qualche obiettivo più grande da raggiungere. I giochi si decideranno adesso. Anche perché, ora, sono diversi i club che si stanno interessando al gioiellino di Novi Pazar. Non c’è più soltan-
to il Torino che tanto lo ha corteggiato in estate, in Premier League sarebbero diversi i club pronti a fare follie. La Fiorentina, con Pantaleo Corvino, nel gennaio del 2010 investì ben 6 milioni di euro su quella ‘pianticella’ che sembrava promettere grandi cose per il futuro: adesso il prezzo è se non altro lievitato. Anche per questo i viola puntano a non privarsene. BRACCIO DI FERRO. Il braccio di ferro per il prolungamento, al di là delle promesse e dei desideri del giocatore che più volte ha fatto sapere di voler continuare la sua carriera in viola, potrebbe essere più complicato del previsto. Fali Ramadani sa bene come condurre le sue trattative. La Fiorentina, dal canto suo, non sembra avere fretta. Sanno bene i dirigenti viola che con un piazzamento europeo, a maggior ragione se dovesse trattarsi di Champions League, l’appeal della società crescerebbe a dismisura. Sarebbe lo stesso Ljajic a fare pressioni pur di restare in una squadra della quale è diventato settimana dopo settimana un punto di riferimento. DAI FISCHI AGLI APPLAUSI. Pure la città, che a dire il vero a quello ‘scugnizzetto’ non si era mai troppo affezio-
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Esterno offensivo, arriverà a giugno dall’Anderlecht a parametro zero: per lui è pronto un triennale
Il primo colpo della nuova Fiorentina?
Si chiama Iakovenko di Alessandro Latini
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iamo solo a marzo, ma il calciomercato non conosce sosta. Il primo colpo della Fiorentina del prossimo anno si chiama Oleksandr Pavlovych Iakovenko, esterno offensivo mancino nato il 23 giugno 1987 a Kiev. Gioca nell’Anderlecht ed in Belgio ha costruito la sua giovane carriera. Ha il contratto in scadenza il prossimo giugno quindi arriverà a Firenze a parametro zero. Pradè e Macia hanno messo a segno l’ennesimo colpo e possiamo affermarlo con certezza anche senza aver visto Iakovenko giocare dal vivo. Impossibile essere smentiti, perché un giocatore del genere (sottolineiamo che si tratta di un’alternativa ai titolari) creerà sicuramente una plusvalenza in caso di cessione. Piano economico a parte, l’ingaggio di un esterno offensivo lascia pensare che Montella abbia tutta l’intenzione di proporre, fin dall’inizio della prossima stagione, un modu-
lo con tre punte vere. Le ‘prove’ di quest’ultimo scorcio di campionato sono un buon viatico per presentarsi al ritiro estivo con le idee piuttosto chiare. Tornando al giocatore ucraino dobbiamo rilevare come i viola lo abbiano seguito nel corso del tempo. Pradè ha bussato alla porta dell’Anderlecht anche la scorsa estate ma per liberare il giocatore si era sentito chiedere 2,5 milioni di euro. Il ‘no,
grazie’ del ds viola è stato la logica conseguenza, consapevole che sei mesi dopo avrebbe preso l’esterno a parametro zero. Per lui è già pronto un contratto triennale a 550.000 euro a stagione. Montella ha visto alcuni video ed ha avallato l’operazione. A livello fisico è un giocatore piuttosto strutturato (182 cm per 80 kg), ma gli addetti ai lavori lo descrivono come molto veloce e con un ottimo
La Spada
dribbling in corsa. Ha il passo e la resistenza per fare anche la fase difensiva, caratteristica fondamentale per fare l’attaccante in una squadra di Montella. SUBENTRA E SEGNA. Dicevamo di una carriera costruita in Belgio, anche se i primi passi da professionista li ha mossi nel Metalist Kharkiv. Nel 2005 lascia l’Ucraina per cercare fortuna all’estero e si trasferisce al Lierse. Gli basta una
stagione (24 presenze e 2 gol) per attirare l’attenzione dei più importanti club del Belgio. Dal 2006 al 2008 arriva la repentina svolta. Prima il Racing Genk (la stagione, per la verità, non è esaltante) e poi l’Anderlecht decidono di puntare su di lui. In maglia biancomalva le soddisfazioni non sono moltissime, anche se riesce a mettere a segno 6 gol in 23 presenze. Le due stagioni successive sono le migliori
della sua carriera. In prestito al Westerlo gioca finalmente titolare e mette insieme 57 presenze condite da 15 gol e dalla bellezza di 26 assist. Nella stagione 2011/2012 l’Anderlecht lo manda in prestito a gennaio all’Oh Leuven e quando torna (siamo arrivati alla stagione in corso) ha finalmente la chance di giocare nella squadra allenata da John van den Brom. In realtà non parte quasi mai dal primo minuto (solo in 8 circostanze ha giocato dall’inizio), ma a gara in corso riesce sempre a trovare spazio, tanto che è stato impiegato in 34 occasioni, è andato a segno 9 volte (7 centri da subentrante) ed ha fornito 3 assist ai compagni. La sua unica apparizione in Nazionale risale al giugno 2010. Iakovenko è il simbolo della programmazione della Fiorentina. Un modo di lavorare particolarmente fruttuoso, che anticipa la concorrenza e mira a lanciare (o rilanciare) nel calcio italiano elementi dal sicuro talento con investimenti relativamente dispendiosi.
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Il Brivido Sportivo - Mercoledì 20 Marzo 2013
Esclusiva con il cantautore impressionato dal gioco spagnolo dei viola
PAOLO VALLESI: “Questa Fiorentina
l'angolo del tifoso
ha fatto innamorare.
È bastato un momento…”
di TOMMASO MATTEI
C
hiamatela Florencia o se preferite Florentino Futbol. Del resto fra paragoni e interpreti questa squadra è sempre più latino-americana, meglio ancora spagnoleggiante, visti gli accostamenti con il Barcellonai. Borja Valero, Cuadrado, Gonzalo Rodriguez, Pizarro sono solo alcuni dei rappresentanti di questa nuova ‘caratteristica’ viola arricchita da un tecnico, Vincenzo Montella, che in Spagna si è ispirato e non
certo sulle spiagge di Ibiza ma osservando uno dei campionati più divertenti. A questo l’allenatore viola ha aggiunto il tatticismo italiano riuscendo a tirare fuori una macchina da corsa europea fatta di gioco, gol, ma soprattutto entusiasmo, quello che ha riportato in tutta Firenze. Paolo Vallesi, cantante e super tifoso viola, conosce bene la Spagna avendo tradotto molti dei suoi singoli in lingua iberica ed è anche per questo che il Brivido Sportivo lo ha voluto sentire pure su questa con-
notazione della Fiorentina. «In realtà c’è poco di ‘vera’ Spagna, ovvero il solo Borja Valero, ma sicuramente è il modo di giocare che ricorda quello spagnolo (lo stesso gioco che ha strapazzato prima l’Italia il 1° luglio del 2012 nella finale del Campionato Europeo contro la nazionale di Del Bosque, poi il Milan negli ottavi di finale di Champions una settimana fa, contro il Barcellona, al Camp Nou: risultato identico, supremazia iberica, 4-0 ndr). La Fiorentina di questa stagione è stata
spesso paragonata a quel tipo di calcio e sinceramente lo condivido visto il grande possesso di palla che produce. Però voglio sottolineare che il paragone deve essere fatto solo con alcune squadre della Liga, visto che il livello generale del campionato spagnolo credo sia inferiore a quello italiano». Paolo, a proposito di Borja Valero: è lui il suo preferito o ne ha un altro? «Borja lo metto assolutamente tra i miei preferiti ma a inizio anno credevo molto in Roncaglia. Mi sembrava davvero potesse prendere il volo e soprattutto conquistare il cuore dei tifosi, sinceramente all’inizio lo aveva anche fatto. Poi non ha fatto il salto di qualità mentre Borja Valero ha preso per mano la squadra. Mi ha fatto enorme piacere sentirgli dichiarare che non ha nostalgia di Madrid ma che sta benissimo a Firenze». Questa le ricorda una Fiorentina del passato? «In qualche modo mi ri-
corda la Fiorentina del 1982. Allora come oggi ammiro la personalità della squadra ma anche il fatto che si sogna e si sognava non solo con i risultati, ma anche con il bel gioco. L’unica cosa che la Fiorentina di oggi non riesce a fare, a volte, è quella di essere vincente in trasferta. O meglio, magari si fanno grandi prestazioni con le big, ma si soffre con le più piccole. Se dovessimo trovare la continuità anche in questo diventeremmo una grandissima squadra». Cosa si aspetta dal mercato estivo? «Io penso che la Fiorentina del prossimo anno sarà la conferma di questo gruppo più una cessione importante, che sarà quella di Jovetic. Cosa che mi può stare anche bene perché se con i soldi che andrai ad incassare vai a prendere uno come Aubameyang più altri buoni giocatori secondo me fai delle grandi cose. Un attacco formato da Aubameyang e Rossi è roba davvero bella…».
Crede che la Fiorentina possa arrivare al terzo posto? «No, anche perché quando ci abbiamo creduto abbiamo accusato degli stop. Poi il Milan va come un treno e dunque sarà dura. Magari vedendo il calendario cambi idea, ma la cosa non è facile. Io mi accontento dell’Europa League e magari la Champions me la tengo per il prossimo anno». Ci fa un paragone fra una canzone e la Fiorentina di quest’anno? «La mia ultima canzone si chiama ‘È bastato un momento’ con tanto di video, girato con Neri Marcorè. Si tratta di una storia che si riaccende con uno sguardo e se ci pensi è un po’ quello che è successo alla Fiorentina di quest’anno che ha fatto innamorare di nuovo la città in un secondo. In un… momento. È bastata la vittoria con l’Udinese alla prima giornata di campionato per far riaccendere la scintilla».
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Il Brivido Sportivo - Mercoledì 20 Marzo 2013
CI PIACE I ‘ROCOCO’ ma se Dio vole e S’ARRIVA A 51
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a nemmen quando e si vince e si po’ sta’ tranquilli a godessi i’gioho più bello di’ mondo? Una partia belle ‘n discesa, da fagnene quattro ‘n sciortezza, un primo tempo che sembraa di gioha’ come i’gatto co’ i’ topo. Un po’ di ruzzo, poi un par
d’unghiae, Nutellic, Jo-Jo, Robocoppe, Aquila… avegnene fatti uno solo e gli era perché e siam troppo boni, perché e ci piace i’rococò, perché a buttagnene dentro e ci sembra che sia da manfani, e allora via co’ i’ pomiciare. Icche c’entra? E c’entra e c’entra, ma sortanto che a fa’ gli arzatori e basta e si fa pochi punti anche a palla a volo! Così ni’ sehondo tempo, ‘nvece di buttagnene noi e ce l’hanno sverzao loro, e senza tanti comprimenti. A di’ la verità
e ci s’è quasi fatto da noi. Su un pallone a ciondolo a i’limite dell’area Gonzalo e Savicce e parean la vispa Teresa a la su’ amiha co’ i’ retino delle farfalle. “Io un la piglio, o pigliala te”, “Io, no, e un gli abbia a fa’ male, lo sai icche fo? E la passo a Viviano”, “O grullo ma miha sotto la traversa, ora e mi tocca a volacci che ci ho anche la lombaggine!”. ‘Nsomma così e s’è preso i’ carcio d’angolo, battuto i quale s’è svorto l’episodio della serie quando e passa un pallone a artezza d’omo ‘n area di porta, toccassi forte ferro perché e sona a morto. I’portiere e un n’esce nemmeno a buhallo, e difensori e perdano tutti gli avversari e giohano alle belle statuine, risurtao 1-1 e tutto a donne di facili costumi. Siccome gli era i’giorno dell’opere bone, qui’ similportiere greho che gli ha giohato a i’posto di Frey e ci ha reso subito i’ piacere e siccome e gni garbava e ricciolini di Robocoppe, e gli ha preso la palla e gliel’ha messe su’ piedi a porta vota e gni ha detto: “Vediamo se ti riesce sbagliare anche questo…”. Un gli è riuscio 2-1. Ma come e un c’è i’ fer prei? E allora e un si po’ miha esse’ debitori di cortesie! E allora e s’inventa un artro arrosto dreo con i’ solito pallone pe’ l’aria che un si piglia mai e go’ di cannoniere Antonelli. Ma ecco l’arma segreta, Cassani, o icche gni s’è dao a fare a i’Genoa a gennaio? E gli entra ‘n campo e fa subito go’, ma nella su’ porta che, pe’ fortuna, la un n’è più la nostra, nun mischio-
ne su carcio d’angolo ‘ndo Luhone e da’ una sbaragliata alle carte vicino alla riga di porta e gli uccella tutti, soprattutto Cassani che fa go’ da sé. E si vive nell’incubo che gni si voglia rendere anche questo, ma un succede e se Dio vole e s’arriva a
51. A nove partie dalla fine e s’è belle raggiunto Sinisa, e superao l’urtimo Pranda e la coppia Sinisa-Chuck Norris che s’eran fermai a 47 e 46. Quindi di già recorde degli urtimi tre campionai. Tirati ‘n su le ciocce! E sono stai anni da spasimo! Ora
i'nonno pilade e se ne dee fa’ parecchi di più, però se un si rimedia quarcosa dreo e mi sa che la Scempionsa e la si ‘eda co’ i’ binoholo. E un si po’ miha troalli sempre dorci come e grifoni che se li fanno da sé (noi ‘nvece…). Forza Violaaaaaaaa!!!
Il pungiglione
Da prandelli a conte, stavolta tocca a chi sta in panchina
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e fosse un portiere Prandelli avrebbe fatto la classica uscita a farfalle, completamente fuori tempo (e fuori luogo). Nella lunga intervista al Guerin Sportivo dice: “Tre anni fa a gennaio eravamo quarti in campionato, in semifinale di Coppa Italia e agli ottavi di Champions. Poi sono cambiati i programmi, ma il piano iniziale era di vincere lo Scudetto”… Si dimentica che, da quel gennaio, nel girone di ritorno fece 17 punti (concludendo con un passivo di 17 sconfitte) e non credo che i programmi, anche se cambiati, fossero proprio quelli perché con 17 punti in un girone si retrocede sicuri, altro che Coppe, italiane o europee! Solo il Livorno riuscì a far peggio! Quindi invece di starsene a pensare ai casi della Nazionale, esce con dichiarazioni polemiche che non servono a nessuno, men che meno a lui, perché son fuori tempo, appunto. La Fiorentina sta andando bene, l’entusiasmo è rinato, veniamo da una vittoria entusiasmante all’Olimpico e da un’altra per certi versi sofferta ma importantissima in casa col Genoa: anche a voler seminar zizzania, non è il momento giusto. Non sarà un pizzico di gelosia visto che la Fiorentina di Montella vien paragonata al Barça? In ogni caso si merita la prossima missione delle api con pungiglioni roventi. Anche solo per la mancata convocazione di Pasqual… Mezza squadra di api, però, la si manda da un altro allenatore, uno che è un po’ abbonato alle punture. Stiamo parlando di Antonio Conte che a Bologna, dopo aver festeggiato con i tifosi la vittoria come se avesse vinto la Champions ed essendosi offeso delle rimostranze di Pioli, ha voluto infilare anche Firenze ed i suoi tifosi nella replica. Si lamenta che li accolgono ovunque con offese e pietre ai pullman (“a Firenze non si può andare, a Napoli non si può andare, adesso anche a Bologna”) aggiungendo che pensa di andare all’estero. A parte che la minaccia non ci tocca (vada pure dove vuole, anche stasera se ritiene opportuno, non crediamo che il calcio italiano sarebbe oscurato dalla sua partenza) si è chiesto il perché li accolgano così? Fatto salvo che gli eccessi non possono essere giustificati in alcun modo, ma il malanimo diffuso contro la Juve ed il suo allenatore, che è reale, non sarà figlio di decenni di ‘scorrettezze’ e arroganza? Perché soprattutto loro? Solo perché vincono? Anche Milan e Inter vincono ed hanno vinto, qualche volta anche loro non sempre limpidamente, ma il tecnico bianconero ha esagerato e chi semina vento raccoglie sempre tempesta.
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Prandelli lo ha lasciato a casa (ancora) dando una versione che non convince fino in fondo
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Pasqual? Troppo ‘vecchio’ per varcare la porta di Coverciano, ma altri… stito (o vestono ancora) con Cesare la maglia azzurra, alcuni dei quali giustamente, visto che sono ancora tra i numeri uno al mondo nei rispettivi ruoli, come Buffon, Pirlo, De Rossi etc.; ma altri? Di sicuro se qualcuno è stato chiamato in passato per 'premio' alla carriera o alla stagione (e vengono in mente Lucchini e l’ul-
tima isolata convocazione di Zambrotta, per fare due nomi) stesso trattamento se lo sarebbe meritato il ‘nostro’ Pasqual. Quindi tranquillizziamo Manuel sulla qualità della sua stagione, che fin qui è stata da incorniciare, da
primo della classe, e gli ricordiamo che la Fiorentina è la sua Nazionale. Sarà con la maglia viola addosso, dunque, che continuerà a togliersi le soddisfazioni maggiori. E che soddisfazioni con la Fiorentina di Montella, colui
ECCO GLI OVER 30 AZZURRI GIGI BUFFON: oggi 35 anni, convocato per le prossime gare MORGAN DE SANCTIS: oggi 36 anni, convocato per le prossime gare ANDREA BARZAGLI: oggi 32 anni, convocato per le prossime gare
di Michela LAnza
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anuel Pasqual, 31 anni, ignorato da Prandelli per una questione di età. «Ho una grande considerazione di Pasqual giocatore – ha dichiarato il ct – ma abbiamo deciso, in quel ruolo, di puntare su calciatori più giovani. Anche se Manuel sta facendo una grande stagione con la Fiorentina». Beh, sicuramente è così perché almeno all’apparenza sembra che l’ex tecnico viola stia costruendo una Nazionale di giovani, ma siamo sicuri
CHRISTIAN MAGGIO: oggi 31 anni, convocato per le prossime gare
che per quanto riguarda il terzino veneto non ci siano motivi che vanno oltre la carta d'identità? Anche perché, se andiamo a vedere i 74 convocati della gestione Prandelli in Nazionale, scopriamo che il Capitano non sarebbe né il primo, né probabilmente l'ultimo a varcare la porta di Covericano da oltre trentenne. Allora andiamo a scoprirli tutti gli uomini che hanno compiuto trent’anni e che hanno ve-
ANDREA PIRLO: oggi 34 anni, convocato per le prossime gare DANIELE DE ROSSI: oggi 30 anni, convocato per le prossime gare ALESSANDRO DIAMANTI: oggi 30 anni, convocato per le prossime gare ALBERTO GILARDINO: oggi 31 anni, convocato per le prossime gare
oltre a: FEDERICO BALZARETTI: oggi 32 anni, ultima apparizione in azzurro a 31 anni il 14 novembre 2012 MATTIA CASSANI: oggi 30 anni, ultima apparizione in azzurro a 29 anni l’11 settembre 2012
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che gli ha riconosciuto il ruolo di leader invece di relegarlo ai margini della squadra. Colui che gli ha dato fiducia e la fascia di capitano e che, probabilmente, non lo escluderà dalla lista Champions... in caso di qualificazione.
ALESSANDRO GAMBERINI: oggi 32 anni, ultima apparizione in azzurro a 30 anni il 7 novembre 2011 STEFANO LUCCHINI: oggi 33 anni, prima e ultima apparizione in azzurro a 30 anni il 10 agosto 2010 GIANLUCA ZAMBROTTA: oggi 36 anni, ultima apparizione in azzurro a 33 anni il 12 ottobre 2010 STEFANO MAURI: oggi 33 anni, ultima apparizione in azzurro a 31 anni il 29 marzo 2011 ANGELO PALOMBO: oggi 32 anni, ultima apparizione in azzurro a 30 anni il 10 agosto 2011 THIAGO MOTTA: oggi 31 anni, portato agli Europei 2012 a 30 anni – ultima apparizione in azzurro il 1° luglio 2012 AMAURI CARVALHO DE OLIVEIRA: oggi 33 anni, prima e ultima apparizione in azzurro a 30 anni il 10 agosto 2010 ANTONIO CASSANO: oggi 31 anni, portato agli Europei 2012 a 30 - ultima apparizione in azzurro il 1° luglio 2012 ANTONIO DI NATALE: oggi 36 anni, portato agli Europei 2012 a 35 anni – ultima apparizione in azzurro il 1° luglio 2012
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Ambra Buglioni campionessa interregionale serie B
Maria Consiglia Grieco
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ncora una volta in cima al podio: tre trasferte, tre medaglie d’oro per Ambra Buglioni. La quattordicenne ginnasta fiorentina ha conquistato – dopo le due vittorie in altrettante prove regionali nel campionato piemontese – anche il titolo interregionale di serie B di ginnastica artistica femminile, nella zona 1.
In prestito alla società Victoria Torino, la Buglioni ha contribuito, con le sue esecuzioni alle parallele asimmetriche e al corpo libero, al punteggio finale ottenuto dal team, 148.950. Un’esperienza davvero particolare per la giovane ginnasta toscana e per l’istruttore che la accompagnava, Cristiano Furelli (allenatore della sezione agonistica femminile insieme a Lara Poggiali e Ilaria Galli), non solo dal punto di vista tecnico, ma anche per il prestigio di lavorare in una squadra che an-
novera tra le sue atlete l’ex maglia azzurra e ginnasta olimpica Adriana Crisci, tornata da qualche tempo in attività e che, all’età di trent’anni, è la trascinatrice del team che a maggio proverà a giocarsi l’ingresso nella massima serie, nella finale nazionale di serie B a Biella. Mentre a Mortara (PV) la Buglioni disputava la sua gara, a Rosignano Solvay (LI), altre due rappresentanti del Centro Ginnastica Firenze erano impegnate nella stessa competizione, ma per la zona 2. La Toscana ha infatti ospitato, domenica 17 marzo, la fase interregionale del campionato di serie B, per il raggruppamento di sua competenza, e dunque Ilaria Materassi (classe 1993) e Lisa Menghini (classe 1999) sono scese in campo gara con i colori della società Airone di Empoli, con la quale stanno disputando il torneo 2013. E se per stavolta alla Materassi è toccato il ruolo di riserva, la Menghini ha invece dovuto sostenere la prova su tutti e quattro gli attrezzi, volteggio, parallele asimmetriche, trave e corpo libero. A fine giornata la squadra si è piazzata ottava (da considerarsi come sesto punteggio, perché le due società che precedono non possono accedere alla finale nazionale, avendo già una rappresentativa in serie A), ma dovrà attendere le ammissioni ufficiali da parte della Federazione – qualificata la vincitrice di ogni raggruppamento territoriale, più un certo numero di squadre sulla base di una classifica stilata a livello nazionale, per un totale di 24 – per sapere se potrà giocarsi la finalissima di maggio. A Sorgane, intanto, cresce l’attesa per la finale di serie A1 e A2 del 6 aprile 2013 al Nelson Mandela Forum. Già a tre settimane dall’evento, abbattuto il record di prevendite delle tre passate edizioni: la “febbre da serie A” sale velocemente, e Firenze e il Centro Ginnastica sono pronti ad accogliere atleti, tecnici e appassionati per una finalissima da ricordare!
AMbra Buglioni sul podio di Mortara
Ambra Buglioni e il tecnico Cristiano Furelli con la squadra e lo staff della Victoria Torino
Ilaria Materassi e Lisa Menghini con la squadra di serie B dell'Airone
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Il Brivido Sportivo - Mercoledì 20 Marzo 2013
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L’FC NEW GARDEN SI RIPRENDE IL TITOLO! di Nicola Cecconi
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on tre giornate d’anticipo l’FC New Garden ha festeggiato la vittoria del titolo nel girone ITALIA di calcio a 7. La vittoria per 2-1 contro i Persi con le reti di Bernardi e Di Girolamo è stata fondamentale poiché, con il turno di riposo dell’Atletico Lippi, i punti di distacco dalla seconda in classifica sono diventati 10 e hanno consegnato di fatto il titolo di “campioni” alla formazione arancio-nero. Un percorso questo condito finora da 14 vittorie, 2 pareggi ed una sola sconfitta con 61 reti messe a segno e solamente 29 gol subiti. La difesa solida è stata sicuramente determinante per la conquista di questo ennesimo titolo (che va a sommarsi al secondo posto 2011/12 e all’altro primo posto del 2010/11), infatti
MIDLAND
solo il New Garden è ancora sotto le 30 reti subite. Fra le vittorie più belle di quest’anno va ricordata quella per 4-2 sul Castello Huelva alla 4ª giornata con la doppietta di bomber Palmisano, ed il 3-2 sui Mestoli in Q-Low, alla 9ª giornata, quando mattatore con una splendida doppietta fu Montori. Sicuramente anche quello che si giocherà il 2 aprile tra l’FC New Garden e l’Atletico Lippi (una delle due squadre che è riuscita a bloccare sul punteggio di parità, nel girone d’andata, la formazione neo campione) sarà un bellissimo match. La bacheca dell’FC New Garden, dunque, si riempirà di un nuovo trofeo e chissà che da qui alla fine del campionato non possa arricchirsi di qualche altro titolo… intanto complimenti ai nuovi campioni del girone Italia di calcio a 7!
Nuova iniziativa Midland sul canale ufficiale
LA PAROLA A ATTILIO SINATTI: ECCO L’INTERVISTA VIDEO
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opo il grande successo riscosso sui nostri vari social network, il delegato Attilio Sinatti (classe 1940) è stato scelto anche per dare il via ad una nuova iniziativa Midland sul nostro canale ufficiale di You Tube: le interviste video. Il nostro famoso delegato si è infatti reso disponibile per questa intervista sul grande schermo che ha riportato una panoramica generale sui suoi hobby, le sue passioni e
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irone A. Con tre giornate d’anticipo la Malcantera (43 punti) ha ottenuto la vittoria del proprio raggruppamento, ed è stata così la prima formazione nei 5 gironi di calcio a 7 ad aggiudicarsi il titolo. Troppo forte la capolista anche per l’AC Bandino Papaya Viaggi, che ha la possibilità di archiviare il secondo posto se non perderà lo scontro diretto contro il South Florence (30 punti), terza forza del campionato. South Florence che dovrà cercare di guardarsi le spalle dal Dagnene Secche (28 punti), che potrebbe scavalcarli ed accedere alla Top League. Grande lotta per la Golden League, dove sono in corsa tre squadre per due posti: Atletico Vulvarelli (22 punti), L’Era Glaciale (21) ed Atletico Coverciano (19). Improbabile appare una rimonta dell’Eurosquash (17 punti), destinato alla Silver League così come i Bisquit.
a malcantera e blues
i primi titoli nei campionati di c7 Girone B. La capolista L.A. Valona è ad un passo dal bissare il successo della passata stagione: servirà una vittoria nelle ultime due giornate per impedire il sorpasso in classifica del FC Montalunga (36 punti), distante 4 lunghezze dalla vetta. Al FC Montalunga - vera e propria rivelazione di questo girone - il largo successo (11-3) sul L.A. Valona permette di mantenere il secondo posto con due punti di vantaggio sulla coppia formata da AC Club 1989 e San Paolino F.C., e di avvicinarsi alla qualificazione in Top League. Già certo dell’accesso alla Golden League è il Telerama C7, mentre si giocheranno l’altro posto disponibile US Grassina (17 punti) ed A.C.A. Galat (15). Termina infine in Silver League il GS Ragnoni Coverciano (3 punti). Girone C. Sono i Blues (39 punti) la squadra vincitrice di questo girone: 4 punti di vantaggio (a due giornate dal termine)
atletico bukkake sulla Dinamo Florentia sono sufficienti per poter festeggiare il titolo. Infatti la capolista si vedrà assegnare nel prossimo turno la vittoria (a tavolino) contro I Galacticos (esclusi dal campionato), e sarà quindi ininfluente il risultato dell’ultima giornata. Per la qualifi-
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ma una vittoria dell’Avavava FC metterebbe questi ultimi al riparo da un nuovo contro-sorpasso in quanto l’Avavava FC all’ultima giornata avrebbe la partita vinta a tavolino contro il Little Florence A (esclusa dal campionato). Due compagini che hanno già conquistato l’accesso alla Top League, mentre per l’ultimo posto disponibile la lotta è fra Polis Multietnic C7 (31 punti) e La Cantera (30). Chi avrà la peggio andrà a giocare la Golden League assieme al FC Tassoni (26 punti). Per l’altro posto utile il Cral Nuovo Pignone (22 punti) ha un discreto vantaggio sui Florence Patriots (18). Per questi ultimi è più probabile l’accesso alla Silver League assieme ad Atletico Micatanto Calcio a 7 e Settebello Calcio a 7. Girone E. Atletico Bukkake ad un passo dalla vittoria del campionato: basterà un pareggio alla capolista (46 punti) per portare a termine lo stre-
pitoso percorso intrapreso. L’Atletico Bukkake è infatti (quasi) riuscito ad interrompere il predominio del FC Breccia (secondo con 41 punti) che aveva vinto gli ultimi 3 campionati, e il successo nello scontro diretto ha permesso alla prima della classe di staccare i diretti rivali. Due formazioni che saranno sicure protagoniste della Fase Finale Top League alla quale accedono assieme al Ceppo Club (36 punti). Già definite anche le squadre che parteciperanno alla Golden League: si tratta di A Nastro Azzurro (28 punti), Merendes (24) e Secretkick 08 C7 (24). Accedono invece alla Silver League Redox FC (13 punti) e FC Atletico Poco (12). Ad un passo dalla qualificazione anche il Maccabi Ataf FC (9 punti) che vanta ben 5 lunghezze di vantaggio sul PSV Maindoveh.
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cazione alla Top League servirà invece un successo alla Dinamo Florentia (35 punti), in lotta con Lokomotive Oxfam (32 punti) ed I Soliti Ignoti (31). In Golden League accederanno con ogni probabilità Gli Spartani (28 punti) e lo Sporting Chupacabras (18). Per il Vasco Te Sgama (13 punti) appare più probabile la qualificazione alla Silver League, alla quale prenderanno parte Unplugged e Bastardi. Girone D. Bellissima sfida in questo raggruppamento: saranno Riddim United (38 punti) ed Avavava FC (37) a contendersi il titolo di campione. Tutto potrebbe decidersi nello scontro diretto in programma nel prossimo turno: il Riddim United (in caso di successo) porterebbe a 4 i punti di vantaggio (ad una giornata dal termine) sui diretti rivali,
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Segue dalla prima Domenica scorsa i viola hanno sbagliato in più occasioni, non hanno saputo chiudere il match quando potevano e dovevano, e anche in difesa hanno disseminato sbagli che avrebbero potuto costare caro. Ma è proprio in questa capacità di ribaltare le proprie mancanze che la Fiorentina si sta facendo grande. Questo non vuol dire che la strada per l’Europa diventerà progressivamente in discesa, tutto questo significa però che gara dopo gara, minuto dopo minuto la Fiorentina dei Della Valle sta diventando adulta. Il futuro va affrontato e visto con grande attenzione e calma. Siamo convinti che la lotta per tornare in Europa sia possibile, ma al tempo stesso siamo altresì convinti che questo gruppo possa diventare davvero capace di lottare stabilmente ai vertici della classifica. Proprio come successe negli anni d’oro della coppia Corvino-Prandelli. E a quei tempi, siamo sinceri, ci siamo divertiti e non poco. Ma questa volta, con questa Fiorentina, potrebbe essere anche meglio. Perché in questo gruppo ci sono giocatori capaci di regalare non solo un rendimento costante e importante ma anche spettacolo. E quindi diventa fondamentale difenderla, parliamo dei vari Cuadrado, Ljajic, Borja Valero, Pizarro, Aquilani, e pure i difensori. E Jovetic? Lo abbiamo lasciato fuori perché rappresenta un caso a parte e non sarà facile da qui ai prossimi mesi trovare la soluzione giusta. Adesso però è tempo solo di continuare a lottare e a soffrire per tentare di raggiungere qualcosa che questa squadra, che l’estate scorsa stava all’asilo, sta dimostrando di essere in grado di realizzare. Con il gioco, con il cuore, con un’anima, con merito.
Stagione Viola
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Nonostante un brillante rendimento l’esterno sinistro resta ancora fuori dalla Nazionale
PRANDELLI SNOBBA PASQUAL, NIENTE AZZURRO PER IL CAPITANO VIOLA di Andrea Giannattasio
N
on fa più notizia ormai la mancata convocazione di Manuel Pasqual in Nazionale. Anche stavolta, il ct Cesare Prandelli ha deciso clamorosamente di escludere l’esterno mancino dei viola dal novero degli azzurri che domani affronteranno prima il Brasile, nella più classica ed intrigante delle amichevoli intercontinentali, e poi,
martedì prossimo, la Nazionale di Malta, match che invece sarà valido per le qualificazioni ai prossimi Mondiali di calcio. E anche stavolta, quella tanto sospirata maglia azzurra, non sarà indossata dal capitano viola, che ormai non varca le porte del ritiro di Coverciano dal lontano novembre 2006, quando l’allora commissario tecnico Roberto Donadoni convocò il numero 23 viola per l’amiche-
vole dell’11 contro la Turchia (partita finita per 1-1, dove Pasqual subentrò a 20 minuti dalla fine a Zambrotta). Da quel giorno, complice un rendimento altalenante del giocatore e qualche campionato un po’ troppo sottotono per la Fiorentina (specie gli ultimi due), la maglia azzurra è rimasta un tabù per il giocatore veneto che anche in questa occasione, complice le discutibili - ci permet-
tiamo di dirlo - scelte di Prandelli resterà a casa a vedere l’Italia in tv. Eppure, a giudicare le recenti prestazioni degli esterni sinistri ‘premiati’ dalle scelte dell’ex tecnico viola domenica sera, non sembra davvero che i vari Antonelli (che riconquista l’azzurro dopo tre anni), Balzaretti e Santon abbiano qualcosa in più rispetto allo stesso Pasqual, soprattutto se si analizzano le ultime sin-
gole apparizioni dei tre ‘competitors’: il primo, in gol domenica proprio con la Fiorentina, si trova con il suo Genoa nella zona caldissima della classifica di A e non sta sfornando prestazioni da strapparsi i capelli; Balzaretti - fatto fuori dal neo arrivato Andreazzoli prima per infortunio poi per scelta tecnica - ha giocato una sola partita per 90’ nelle ultime cinque uscite della Roma. Santon, infine - titolare
fisso nel suo Newcastle continua a navigare nei bassifondi della Premier. Non esattamente a tre punti dalla Champions come Pasqual, che è peraltro andato in gol recentemente (nel match del Franchi tra Fiorentina e Chievo) e continua ad offrire assist e prestazioni convincenti. Una scelta, dunque, che fa riflettere e che non può non nascondere ben altro dal semplice giudizio tecnico.