Il Brivido Sportivo nr. 32 del 13.09.2012 by SPORTMEDIA GROUP

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Settimanale di critica e attualità sportiva

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L’editoriale

Juvetic, MAI!

La stagione della rinascita passa per forza dal Catania

di alessandro rialti

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l mercato è finito, i Della Valle hanno tracciato la strada nuova che sta diventando ancora più importante. Probabilmente il loro progetto è ben più alto di quello immaginato. Così come gli obiettivi. Non gli basta riprendersi... Segue in ultima

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Il futuro di Jo-Jo La Fiorentina blocca il sogno Juventus: per il montenegrino serviranno 40 milioni di ALESSANDRO LATINI

a Fiorentina, nell’immediato futuro, è chiamata a salire diversi gradini. Il gioco e il divertimento proposti fin qui dalla squadra devono continuare a crescere di pari passo con i risultati. Andrea Della Valle non lo ha dichiarato pubblicamente, ma il messaggio l’ha recapitato alle persone che lavorano per lui: l’obiettivo della Fiorentina è quello di tornare in Europa. Poco importa se questa stagione (in origine) doveva segnare il punto zero della rinascita, l’ottimo lavoro di Pradè e Macia ha accelerato i tempi di un percorso naturale che deve fare un gruppo totalmente rinnovato. Nessuna fretta e nessun trionfalismo, ma nella sede viola si è ricominciato a respirare quell’entusiasmo che aveva caratterizzato i giorni più belli. Quelli, appunto, spesi in giro per l’Europa. La squadra farà la sua parte, ma anche dirigenza e proprietà sono convinti di fare la loro. I prossimi mesi saranno fondamentali per la crescita del progetto. Pradè e Macia hanno già avuto l’input per spendere il famoso ‘tesoretto’ già nel mercato di gennaio e i due dirigenti hanno ripreso immediatamente i contatti per quei giocatori che avrebbero voluto portare a Firenze in estate. Ecco quindi che le candidature del brasiliano Ralf e dell’attaccante Lisandro

DellaValle blinda Jovetic Pronta la clausola rescissoria Incedibile La clausola rescissoria rende quasi impossibile una cessione in Italia

Lopez hanno ripreso vertiginosamente quota. E poi ci sono gli impegni più gravosi, quelli che spettano alla proprietà. Andrea Della Valle non si tirerà indietro e nelle prossime settimane i suoi tecnici valuteranno pro e contro dell’area Mercafir per la costruzione del nuovo stadio. L’ottimismo del Comune di Firenze fa ben sperare: la fumata bianca potrebbe comunicarla lo stesso Della Valle entro tempi stretti. Ma il numero uno viola ha un altro compito da portare a termine: blindare con una clausola rescissoria dal valore pazzesco Stevan Jovetic. Lo abbiamo tenuto per ultimo nella nostra ideale scaletta delle priorità perché la Fiorentina ha diversi mesi ‘tranquilli’ per studiare la soluzione migliore possibile. In realtà Della Valle vuole risolvere la questione alla svelta. MOSSA ANTI-JUVE. Blindare Stevan Jovetic

vuol dire garantire un futuro alla Fiorentina. Il montenegrino ha avuto tante offerte nel mercato estivo e due club (il Manchester City e la Juventus) hanno bussato alla porta della Fiorentina con i 30 milioni di euro che in un primo momento sembravano potessero bastare per strapparlo a Firenze. Sembrava, appunto, perché il famoso gentlemen’s agreement di cui si faceva forte Fali Ramadani (plenipotenziario procuratore di Jo-Jo) per Andrea Della Valle contava il giusto. L’agente serbo ha convinto ben due squadre a tirare fuori l’ingente somma, ma in alcuni frangenti il patron viola non si è fatto nemmeno rintracciare telefonicamente per non rischiare di cadere in tentazione. Una cessione non è mai stata presa in considerazione. I rapporti con la Juventus, fin lì, erano vicini alla cordialità, anche se in Fiorentina nessuno ha

mai visto di buon occhio la destinazione bianconera come quella futura del montenegrino. Il rischio di creare un nuovo ‘caso Baggio’ ha sempre spaventato un po’ tutti. Troppo accesa e antica la rivalità tra le due tifoserie per pensare di cedere un giocatore così importante alla squadra più odiata dai fiorentini. Ma i vari Agnelli e Marotta hanno tolto l’impaccio da soli. Lo scippo di Dimitar Berbatov (poi non andato a buon fine per mano del Fulham) ha fatto andare su tutte le furie Andrea Della Valle, che ha espresso il proprio sdegno attraverso un duro comunicato nel quale ha dato dei dilettanti ai dirigenti juventini. I giorni sono passati, ma la posizione è sempre quella. Jovetic alla Juventus non ci andrà mai. E gli uomini dei Della Valle stanno studiando il modo di escludere il club piemontese dalla corsa al giocatore in maniera totale. In ogni caso, il rischio che qualche squadra italiana possa concorrere per accaparrarsi il giocatore è assolutamente minimo, visto che la clausola rescissoria di Stevan Jovetic sarà molto probabilmente superiore ai 40 milioni di

euro. Nessuno nel Belpaese ha la possibilità (attenzione poi al Fair Play finanziario) di spendere una cifra simile, ragion per cui resta facile prevedere che i vari sceicchi sparsi in giro per l’Europa non avranno molti concorrenti. La proprietà nelle prossime settimane incontrerà l’entourage del giocatore e metterà appunto tutti i dettagli. La Fiorentina uscirà da questa vicenda con una certezza: se qualcuno dovesse prendersi Jovetic vorrebbe dire che Pradè e Macia il prossimo anno avrebbero una montagna di soldi per fare la campagna acquisti. CIFRE PAZZESCHE. Il termine ‘clausola rescissoria’ gli appassionati del calcio nostrano hanno cominciato a masticarlo recentemente grazie al Napoli di De Laurentiis, che ha blindato Edinson Cavani dandogli un valore di 63 milioni di euro. Chi vuole il ‘Matodor’, come del resto succederà per Jovetic, dovrà versare nelle casse del club la cifra pattuita. Ma a Firenze questo termine lo si conosce già molto bene. In tanti ricorderanno che proprio la Juventus versò nelle casse viola i 25 milioni di euro che servivano per comprare Felipe

Melo e quella era proprio la cifra della clausola rescissoria inserita nel contratto del brasiliano. Ma il mondo del calcio è pieno di giocatori ‘prigionieri’ di clausole rescissorie. In Spagna, ad esempio, è obbligatoria ed i presidenti dei club puntano sempre ad inserire nel contratto clausole altissime per non incoraggiare i ricconi di turno a prendersi i giocatori più importanti. Florentino Perez, presidente del Real Madrid, è stato il primo a parlare di ‘clausole anti-sceicchi’, ovvero valutazioni irraggiungibili per chiunque (anche per gli abbienti arabi). Cristiano Ronaldo e Kakà per questo motivo hanno una clausola rescissoria pari ad 1 miliardo di euro. Al Barcellona sono invece più ‘terrestri’ e libererebbero Leo Messi dietro ad un assegno di 300 milioni di euro, mentre per Iniesta, Fabregas e Piquè si ‘accontenterebbero’ di 200 milioni. Ha fatto scalpore anche quella che il Tottenham ha inserito nel contratto di Gareth Bale, ovvero 180 milioni di euro. Rimanendo in Inghilterra fa invece ‘sorridere’ la clausola rescissoria di Wayne Rooney, che con 34 milioni di euro potrebbe lasciare il Manchester United. Decisamente un buon affare, viste le cifre che circolano oggi. In Italia ancora la pratica non è così diffusa, ma nel prossimo futuro i contratti dei campioni saranno tutti allineati a quelli dei loro colleghi d’Europa.

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Il futuro L’arrivo di Bakic, già “mezzo viola”, sembra ormai sicuro: sarà lui il successore di Jo-Jo?

E se qualcuno si prendesse Jovetic? Le molte idee nella testa di Pradè di ALESSANDRO LATINI

e è vero che la clausola rescissoria che sarà inserita nel contratto che lega Stevan Jovetic alla Fiorentina metterà al riparo la società da brutte sorprese, è altrettanto vero che rimane forte il rischio di perdere il fuoriclasse montenegrino nella prossima estate. La consolazione (e che consolazione!) è che la Fiorentina in caso di cessione di Jo-Jo racimolerebbe una cifra vicina ai 40 milioni di euro (forse anche qualcosa in più, il valore della clausola sarà concordato con l’entourage dell’attaccante nelle prossime settimane) che gli permetterebberodimettereadisposizione di Montella due o tre giocatori di alto livello. E’ bene ricordare che Stevan Jovetic è a tutti gli effetti un giocatore della Fiorentina, ma possiamo cominciareancheafarciunadomanda. Quella che poi frulla nella testa di diversi tifosi. Ma se Jovetic dovesse lasciare la Fiorentina, chi potrebbe arrivare per sostituirlo? Una domanda a cui adesso è impossibile rispondere con certezza, ma intorno alla quale proviamo ad elaborare una serie di ipotesi. TALENTO PURO. Il primo nome da cui partire è sicura-

mente quello di Marko Bakic. Molti di voi si domanderanno chi sia e perché cominciamo proprio da lui. Il motivo è semplice. E’ già un giocatore della Fiorentina, anche se per adesso è in comproprietà con ilTorino. Montenegrino come il suo idolo (Jovetic, neanche a farlo apposta), ha solo diciotto anni ma in patria lo dipingono come un fenomeno. Nessuno si scandalizza quando viene accostato al numero 8 viola, segno che quel ragazzino ci sa davvero fare. A differenza di Jovetic gioca in una posizione leggermente più arretrata, tanto che nel Mogren (la squadra montenegrina che

ci avevano messo gli occhi da tempo e hanno deciso di accelerare la trattativa per portarlo in Italia a causa del forte pressing della Stella Rossa,disposta (quasi) a tutto per strapparlo alla concorrenza. E così i dirigenti viola hanno coinvolto quelli del Torino per un motivo molto semplice: la Fiorentina non aveva più posti liberi per gli extracomunitari. L’investimento totale è stato di circa 3 milioni di euro e la prossima stagione il giocatore dovrebbe senz’altro raggiungere Firenze. Di lui parlano tutti benissimo, ma il complimento più grande gliel’ha fatto Dejan Savicevic,

benissimo e potrà crescere tanto”. E proprio per questo i tifosi viola quest’anno seguiranno la squadra granata con un occhio più attento. C’è quel ragazzino che potrebbe rappresentare il futuro… RALF A GENNAIO. Dalla promessa alle certezze, la Fio-

Ralf è il primo obiettivo di Pradè Il centrocampista del Corinthians dovrebbe sbarcare a Firenze dopo il Mondiale per Club lo ha lanciato) ha disputato diverse partite anche come centrocampista. Le sue doti principali sono il dinamismo e la grande visione di gioco, oltre ad avere un tiro molto potente ed una buona tecnica individuale. Pradè e Macia su quel talento che ha esordito nella Nazionale maggiore lo scorso agosto (ha sostituito Jovetic)

ex stella del Milan e attuale presidente della Federazione montenegrina: “Bakic raggiungerà i livelli di Jovetic, ha tutto per diventare una stella. Certo, ci vorrà un po’ di tempo per abituarsi a una nuova realtà, ad un calcio che ancora non conosce, per di più in un campionato difficile come quello italiano: ma sono convinto che aTorino farà

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rentina sta già cominciando a muoversi per il mercato di gennaio. Il ds Pradè, spinto dal gran lavoro di Macia,ha ripreso i contatti per portare finalmente in Italia il brasiliano Ralf. Il mediano del Corinthians disputerà il Mondiale per Club con la squadra brasiliana e poi sarà felice di volare in Italia, dove ad attenderlo troverà un

Montella pronto a metterlo in concorrenza (o magari al fianco) di Pizarro. Sarà lui il primo rinforzo invernale, ormai non ci sono più dubbi. E poi c’è la questione attacco, rimasta in sospeso dopo l’affaire Berbatov. In questo caso Pradè predica calma, un po’ perché ha molta fiducia nelle possibilità realizzative di Luca Toni e un po’ perché nel mese di gennaio le priorità potrebbero essere in altri ruoli. In ogni caso i dirigenti gigliati continuano a seguire la vicenda che ha per protagonista Lisandro Lopez. Il Lione ha bisogno di monetizzare con qualche cessione eccellente e soprattutto deve liberarsi di qualche ingaggio abbastanza pesante. Il tutto in tempi rapidi, perché il giocatore ha il contratto in scadenza nel giugno 2014 e il suo valore diminuirà sempre di più con l’avvicinarsi di quella data. Ralf e Lisandro Lopez sono due idee che la Fiorentina tiene calde a prescindere dal futuro di Stevan Jovetic, ma è chiaro che l’attaccante potrebbe rientrare anche in una logica di sostituzione del montenegrino. ALTERNATIVE. Nel caso di un addio a Stevan Jovetic, Firenze avrebbe bisogno del nome giu-

sto per continuare ad alimentare l’entusiasmo nonostante la perdita di un giocatore così importante. L’elemento adatto potrebbe essere Giuseppe Rossi, accostato già alla Fiorentina ma per il momento lasciato in stand by visto il grave doppio infortunio che lo terrà fuori almeno fino a febbraio. Inevitabilmente la corsa a ‘Pepito’ sarebbe ricca di ostacoli viste le tante squadre interessate a lui, ma un Pradè con 40 milioni di euro in mano potrebbe spaventare le big del nostro campionato e non solo. Interessante anche la pista che potrebbe portare a Pierre-Emerick Aubameyang del Saint Etienne (ha iniziato la stagione alla grande con 3 reti e 2 assist in 4 partite di Ligue 1), ma Pradè potrebbe tornare a trattare con maggiore convinzione anche con il PSG per i vari Nene, Hoarau e Gameiro oppure potrebbe decidere di dare l’assalto decisivo a Chamakh o Matavz. Ma perché non pensare ad un ritorno di fiamma per il ‘Papu’ Gomez? Insomma,continuiamo a sperare che nessuno si presenti mai con i soldi giusti per prendersi Jovetic, ma in fondo le alternative potrebbero non essere così male.

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Punto forte Un comparto di grande tecnica, impreziosito dall’esperienza di Pizarro: “È il terzo del campionato”

Tanti interpreti e diversi moduli Il centrocampo è l’arma in più di ruben lopes pegna

n centrocampo straordinario, quello costruito da Pradè e Macia per la nuova Fiorentina. “Uno dei tre migliori del campionato”. Così lo ha definito la scorsa settimana Vincenzo Guerini, club manager della società, che da calciatore, prima del grave incidente automobilistico che lo costrinse a chiudere la carriera a 22 anni, era un ottimo mediano ed aveva già debuttato in Nazionale. Ha ragione il dirigente viola. I centrocampisti arrivati a Firenze, dopo le partenze di Behrami, Montolivo, Vargas, Lazzari e Kharja, sono di grande levatura e hanno permesso al reparto di fare un autentico salto di qualità. Montella non avrà che l’imbarazzo della scelta e sarà costretto, suo malgrado, a lasciare in panchina cinque o forse anche sei dei nuovi acquisti. Già nelle prime due partite di campionato sono rimasti fuori dall’undici iniziale Mati Fernandez, Migliaccio (giunto a Firenze dopo la prima gara con l’Udinese), gli infortunati Aquilani (impiegato solo nel finale con i friulani) e

Della Rocca, oltre agli esterni Cuadrado (contro l’Udinese) e Llama (escluso a Napoli essendo arrivato solo negli ultimi giorni di mercato). Gente brava che sarebbe titolare in molte squadre del nostro campionato. Finora il tecnico viola ha optato per un centrocampo a cinque con Pizarro in cabina di regia (il suo alter ego può essere Migliaccio ma anche Olivera), supportato da Romulo (un’autentica scoperta di Montella dopo un anno trascorso nell’anonimato) e Borja Valero in posizione di interni. Cassani (con l’Udinese) e Cuadrado (al San Paolo) si sono alternati sulla corsia destra, mentre Pasqual (Llama è una valida alternativa al capitano) ha giocato a sinistra. Sono tutti giocatori dotati di grande tecnica e tutti dediti per lo più a costruire il gioco (gli interditori sono Romulo e Migliaccio, ma quest’ultimo può fare anche il centrale difensivo) ed a tenere il possesso del pallone secondo i dettami dell’allenatore. La grande qualità emersa finora nelle prime

due partite di campionato è destinata comunque ad aumentare quando Aquilani si sarà ripreso dall’infortunio (per lui è previsto uno stop di due settimane) e sarà in grado di giocare un’intera partita, prendendo il posto di Romulo. L’ex giocatore di Roma, Milan, Juve e Liverpool ha i “piedi buoni” per usare un’espressione cara all’ex tecnico della Fiorentina Fulvio Bernardini. Tutti abbiamo ancora negli occhi lo splendido assist (un lancio

da quasi quaranta metri) che ha regalato a Jovetic il pallone per il 2-1 nel match con l’Udinese. Con lui in campo Montella, a gara in corso, può passare dal 3-5-2 al 3-4-1-2, visto che può giocare (lo ha fatto anche in Nazionale) anche a ridosso delle punte. Il ruolo di rifinitore può essere ricoperto anche da Mati Fernandez, entrato a Napoli a un quarto d’ora dalla fine al posto di Pasqual per cercare di recuperare il risultato. E in quella posizione, ma anche

da seconda punta, può essere impiegato anche Borja Valero. L’ex giocatore del Villareal ha giocato dietro Ljajic per metà del secondo tempo nell’amichevole contro l’Al Nasr di Zenga in una sorta di 3-5-1-1. Ancora, tra l’altro, si deve vedere all’opera Della Rocca, che può ricoprire diverse posizioni del centrocampo. Montella, però, potrebbe variare anche totalmente modulo. Il 3-4-1-2 o il 3-5-1-1 sono delle varianti importanti di quello usato finora. Ma ci potrebbero essere altre soluzioni, assai più radicali: il 4-4-2, il 4-3-2-1, ovvero l’albero di Natale, ma anche il 4-3-1-2 o il 4-33. Insomma le possibilità all’ex tecnico del Catania non mancano davvero. Con il 4-4-2 come esterni di centrocampo potrebbero essere impiegati Cuadrado o Romulo a destra e a sinistra Llama o Mati Fernandez (quest’ultimo se si volesse dare un’impronta più offensiva alla squadra), fermi restando Pizarro, Borja Valero e Aquilani a contendersi i due posti di centrali. Con il 4-3-2-1 i ti-

tolari potrebbero essere gli ultimi tre con Cuadrado o Romulo e Mati Fernandez o Llama o magari Jovetic o Ljajic a ridosso dell’unica punta. Con il 4-3-1-2 Pizarro, Borja Valero e Aquilani (con le valide alternative di Migliaccio e Romulo) potrebbero essere i titolari del centrocampo con Mati Fernandez in veste di rifinitore, ruolo questo che, però, può essere ricoperto anche dagli stessi Aquilani e Borja Valero. Gli ultimi due insieme a Pizarro potrebbero essere impiegati nel 4-3-3, dove ai lati della punta centrale potrebbero giocare Cuadrado, Romulo, Llama, Mati Fernandez, Jovetic (se non viene impiegato centravanti), e Ljajic. Insomma Montella ha nelle mani davvero un bel giocattolo e soprattutto una squadra duttile che può essere modificata nel modulo a gara in corso anche senza cambiare giocatori. A lui il compito - nelle due partite di campionato giocate ci è già riuscito - di far rendere questa Fiorentina sempre

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La storia Dieci vittorie e cinque pareggi nei precedenti al Franchi, per una gara sinonimo di spettacolo

Fiorentina-Catania, grandi emozioni Viola mai sconfitti fra le mura amiche di RUBEN LOPES PEGNA

sinonimo di spettacolo. Da sempre. L’incontro FiorentinaCatania ha regalato per lo più emozioni e divertimento. Con gli etnei poi i viola sono imbattuti. Nei 15 incontri disputati a Firenze hanno ottenuto 10 vittorie e 5 pareggi. E due volte si sono imposti per cinque a zero. L’ultimo è stato il 6 novembre 1983, nell’incontro valido per l’ottava giornata di campionato. Quel giorno il tecnico gigliato “Picchio” De Sisti manda in campo la seguente formazione: Galli; Pin, Contratto; Oriali, Massaro, Cuccureddu; Bertoni, Pecci, Monelli (Pulici dal 60’), Antognoni (Miani dal 75’), Pasquale Iachini. E’ forse una delle Fiorentine più spettacolari della storia quella che De Sisti schiera abitualmente in quella stagione. I difensori puri sono tre: il libero Cuccureddu, che sostituisce con il Catania il titolare Passarella, Contratto e Pin. Poi ci sono cinque centrocampisti: Oriali, Massaro (che indossa l’inusuale maglia numero cinque), Pecci, Antognoni e

Pasquale Iachini. Ma a parte Oriali, gli altri quattro sono più portati alla fase offensiva che non a quella di interdizione. Massaro finirà la carriera addirittura da attaccante puro. Iachini, dal canto suo, eccelle soprattutto per i suoi cross dalla fascia sinistra. Antognoni e Pecci, poi, sono due mezzali dotate di classe immensa ed abili soprattutto in fase offensiva. All’attacco ci sono Monelli ed il “puntero” argentino Bertoni. Nel Cata-

nia guidato da Di Marzio, oggi apprezzato opinionista televisivo, giocano tra gli altri il futuro tecnico della Fiorentina Claudio Ranieri con la maglia numero due e gli stranieri Pedrinho e Luvanor. L’arbitro del match è Pierluigi Pairetto. La partita si mette subito in discesa per la Fiorentina, che va in gol dopo appena diciotto minuti con una rete del suo centravanti Paolo Monelli. Poco dopo la mezz’ora, al 36’, Eraldo Pecci realizza la

rete del raddoppio. Il primo tempo si chiude con i viola in vantaggio per 2-0. E l’incontro sembra virtualmente chiuso. Dopo pochi minuti dall’inizio della ripresa, la formazione gigliata mette in cassaforte il risultato. Al 6’ va ancora in gol Monelli, realizzando così una doppietta, e poi al 10’ segna anche Daniele Massaro. Sia Monelli che Massaro sono cresciuti nelle file del Monza. La Fiorentina li ha acquistati entrambi dal club brianzolo nell’estate del 1981.

E dunque è una domenica importante per loro. De Sisti a quel punto della gara opera le prime sostituzioni. Dopo un quarto d’ora esce Monelli ed entra Paolo Pulici, il grande attaccante che conquistò insieme a Pecci lo scudetto con il Torino nel 1975/76. Poi alla mezz’ora viene sostituito Antognoni ed al suo posto va in campo Luciano Miani. Il Catania non tenta la minima reazione. La Fiorentina, senza strafare, a cinque minuti dalla fine trova il quinto gol con Da-

niel Bertoni, che trasforma un calcio di rigore. Il campionato regalerà grandi soddisfazioni ai viola che lo concluderanno al terzo posto (con il secondo miglior attacco insieme a quello della Roma) a sette punti dalla Juve campione d’Italia. Ma senza l’infortunio capitato a febbraio ad Antognoni nell’incontro con la Sampdoria avrebbero potuto fare ancora meglio. Il Catania, dal canto suo, si classificherà all’ultimo posto e retrocederà mestamente in serie B.

Llama si presenta

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uell’inconfondibile accento argentino, da queste parti, piace parecchio. La voglia di non mollare mai per raggiungere l’obiettivo fa il resto, perché Cristian Llama ha tutte le caratteristiche per entrare nel cuore dei tifosi viola. E lui non ha fatto niente per frenare l’orgoglio della gente: «Ho preferito la Fiorentina al Palermo perché sapevo che la tradizione dei viola è sicuramente più prestigiosa di quella dei rosanero e gli obiettivi per questa stagione sono sicuramente più ambiziosi. Volevo fare un salto di qualità, calcistico e di vita, poi anche Montella mi ha chiamato e mi ha convinto a venire qui. Nel 2010 mi sono operato al ginocchio, però adesso sto bene e cercherò di dare il massimo quando entrerò in campo. Gli

infortuni sono alle spalle, è tutto passato». Musica per le orecchie di chi ascolta, soprattutto perché negli occhi si legge la determinazione tipica dei sudamericani. Il ruolo non è un problema, mentre gli obiettivi sono ben chiari: «Nel 3-5-2 devo fare qualche sacrificio, ma penso di poterlo fare senza problemi. Pasqual è un giocatore che ha molta esperienza in Serie A, è più difensivo rispetto a me. Io mi trovo meglio nella metà campo avversaria. Se la Fiorentina giocherà spesso come ha fatto a Napoli penso che arriverà lontano. Tra i primi sette posti dovremo esserci per forza, perché sennò sarebbe un fallimento». La chiusura, inevitabile, su uno che qui ha fatto la storia: «Batistuta è stato un idolo a Firenze, sarebbe bello fare quello che ha fatto lui». A. L.

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di LUCA CApanni

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Impegni internazionali Mati Fernandez segna ma nel “derby” viola vince Cuadrado

rendete questa formazione, schierata su un 4-2-3-1 di prandelliana memoria: Viviano; Cassani, Hegazy, Savic, Tomovic; Cuadrado, Mati Fernandez; Zohore, Jovetic, El Hamdaoui; Seferovic. Si tratta di una formazione virtuale, con qualche ruolo più o meno riadattato. Virtuale ma non troppo, infatti include esclusivamente giocatori che rimetteranno la maglia viola dopo aver indossato, nei giorni scorsi, quella delle rispettive Nazionali, impegnate nelle qualificazioni ai Mondiali 2014 o nelle altre competizioni specificate di seguito. EMILIANO VIVIANO. Il campo non lo sfiora nemmeno, perché Buffon è intoccabile e risultano da scavalcare anche De Sanctis e Sirigu. Ma la convocazione del cittì Prandelli resta un ottimo presagio: se chiuderà bene la porta della Fiorentina, gli si spalancherà quella di una carriera nuovamente in ascesa. MATTIA CASSANI. Guarda dalla panchina azzurra il 2-2 di Sofia contro la Bulgaria. Gioca invece tutta la partita di Modena contro Malta: finisce 2-0, altro risultato insoddisfacente, ma il compito primario di un difensore è non far segnare l’avversario. Un suo collega di reparto, Peluso, è andato però oltre realizzando la seconda rete, dopo l’1-0 di Destro. AHMED HEGAZY. Il ‘Nesta egiziano’ avrebbe dovuto disputare delle amichevoli

La Fiorentina nel mondo Le gesta dei viola nelle nazionali

col Benin e con la Nigeria, poi sostituita dal Camerun. Tutte annullate per motivi di sicurezza: per l’ultima gara, da disputarsi ad Alessandria d’Egitto, la federazione camerunense avrebbe chiesto ai padroni di casa un volo privato fino al Cairo ed un servizio di bodyguard. La richiesta non sarebbe stata accolta, il duello con Eto’o è rimandato a tempi migliori. STEFAN SAVIC. In campo dall’inizio alla fine sia a Podgorica, per MontenegroPolonia 2-2, sia a San Marino dove la selezione montenegrina dilaga per 6-0. Nella prima sfida, schierato centrale nella difesa a quattro, causa il rigore dello 0-1 ma si riscatta

con un salvataggio sulla linea. Nessun problema invece nella seconda, impiegato come terzino destro. NENAD TOMOVIC. La sua Serbia, allenata da Mihajlovic, pareggia prima a Glasgow 0-0 contro la Scozia, poi travolge in casa (a Novi Sad) il Galles di Gareth Bale (autore del gol della bandiera) battendolo 6-1. Ma il difensore gigliato resta sempre in panchina, al contrario di Nastasic. JUAN GUILLERMO CUADRADO. Il colombiano assiste dalla panchina all’abbuffata di gol nella sfida casalinga di Barranquilla, contro l’Uruguay sconfitto per ben 4-0. Si diverte di più allo stadio Monumental di Santiago de Cile, perché nel

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‘derby’ contro Mati Fernandez gioca tutto il secondo tempo e partecipa alla rimonta dall’1-0 all’1-3. MATIAS ARIEL FERNANDEZ. Inutile ma splendida rete del talentuoso cileno: ruba palla ad un avversario, respinge gli assalti dei difendenti e scarica un gran tiro da 25 metri portando in vantaggio il Cile per 1-0 sulla Colombia. E’ il 41’, il pubblico è in visibilio anche se non durerà. Durerà invece Mati, giocando fino alla fine. KENNETH ZOHORE. L’attaccante danese vince il triangolare under 19 disputato in Svezia, andando anche a segno nella prima sfida contro la Nazionale ospitante. Nella gara contro

l’altra avversaria, la Norvegia, entra invece al 64’ con la sua squadra in vantaggio per 1-0, gli capita un’occasione ma non la sfrutta. STEVAN JOVETIC. Erroraccio, solo davanti al portiere, nel 2-2 con la Polonia, talmente clamoroso (sarebbe valso il 3-2) che lo spingerà alle scuse pubbliche. Il campione montenegrino si consola con la vittoria per 6-0 a San Marino pur non gonfiando la rete: indossa la fascia di capitano (visto che Vucinic rimane in panchina), favorisce il tap-in dell’1-0 di Djordjevic colpendo il palo con un tiro dalla distanza deviato, si esibisce in una semirovesciata sfiorando il gol.

MOUNIR EL HAMDAOUI. Trasferta da incubo per l’attaccante marocchino, che perde 2-0 a Maputo contro il Mozambico, nel terzo ed ultimo turno eliminatorio per accedere alla Coppa d’Africa. Un cartellino giallo ed alcuni errori per lui, fra cui uno marchiano: tiro di piatto sottoporta spedito fuori. Il match casalingo di ritorno, fissato in ottobre a Rabat, sarà in salita. HARIS SEFEROVIC. La giovane punta svizzera festeggia la conquista dei playoff per un posto agli Europei under 21, che si terranno a giugno in Israele. Nelle due sfide casalinghe pareggia 0-0 contro la Spagna entrando al 71’, e firma il definitivo 3-0 all’88’ contro l’Estonia, dopo esser subentrato al 55’. LUCA LEZZERINI. C’è gloria anche per l’estremo difensore viola classe ’95, che nell’amichevole a Cava dei Tirreni salva in più occasioni il risultato degli azzurrini under 19, mettendo in banca il 2-0 sul Portogallo. Stamattina, giovedì 13 settembre ore 11 a Torre Annunziata, la rivincita per i lusitani. Ma intanto Luca può godersi i complimenti pubblici del cittì Evani.

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Ma che basta una banda di pellegrini dell’este pe mettici i pensieri?

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La Nazionale ni’mezzo a rompecci i’ ritmo

a solita Nazionale mi’mezzo a rompici i ritmo e anche quarcos’artro e così e c’è questa domeniha vota. Per lo meno e gli avessen giohato benino co’ burgari (ma i’fenomeno Berbatoffe e un lo chiaman nemmeno a casa sua? E c’era Popoffe, Ivanoffe, Manoleffe, ma Berbatoffe ‘ndo l’era?). O i’Pranda e un n’era quello che gli andaa a imporre gioho da tutte le parti? O se basta una banda di pellegrini dell’este pe mettici i pensieri? Ma che siam sicuri ‘n Brasile d’andacci? L’uniha cosa che un n’ha perso gli è i didreo, perché pe’ fa du’ go’ come s’è fatto e bisogna aenne abbastanza. Speriamo che basti. Ma veniamo a noi. Meno male che c’è stao i’venerdì che armeno un’amichevole co’ le truppe cammellate di Zenga e ce l’ha fatta vedere. Poerini, loro sì che gli eran pellegrini, però quarcosa di bono e s’è visto lo stesso. ‘N primisse i’ ritorno di Notto-

lone! Lucone gli è vivo! I go’ che l’ha fatto, anche se chi lo marcava e gli era un impedito, gli è roba da lustrassi gli occhi, e poi gli ha corso, e s’è dao da fare, ‘nsomma, sta a vedere che questa scerta di’ core e l’ha ‘ndovinaa Andrea! Armeno una su due! Così e son serviti anche quegli spiritosi che gli avean detto che Montella e se l’era presa pe’ la scelta di Lucone, che gni avean fatto di’ la battuta: “Non m’avete capito, e ho detto che il mi’ centravanti e sarebbe stato lo spazio, non l’ospizio!” E ‘nvece gli era contento sì, e di più e lo sarà.

‘N secundisse e s’è visto giohare a i’ carcio, sempre, e i’ nonno vede’ i’Pecche e Borgia (lui e gli avvelena l’avversari, con le su’ rasoiate) e lo rimette a i’mondo. E son garanzia di palla che gira, di gente che si move, ‘nsomma di gioho che ruzzola. Se penso a i’ centrocampo di quell’artr’anno e mi vien gli ‘ncubi! Va bene che davanti e s’avea nessuno, ma ce ne mancaa undici, undici nazionali e s’è finio con quattro bambini, eppure i’pallino sempre noi. Come minimo gli è un augurio miha da poco. ‘N porta e c’era i’ mi’ nipoti-

Se per Prandelli dieci mesi sono troppi...

uesta settimana la puncicatina e se la becca l’ex-amato, l’ex-santo (o tuttora santo per tanti a Firenze) allenatore della Nazionale, i’Cesare nazionale. Non per la prestazione degli azzurri che, di questi tempi di inizio campionato con atleti ancora non al massimo e preparazioni non in sincronia con quelle degli avversari può essere anche spiegabile e che comunque, al massimo potrebbe meritare qualche critica, ma non certo le punture. No, non per quello che fa, ma per quello che dice, soprattutto quando si riferisce a Gobbolandia. E’ venuto infatti fuori con un’altra dichiarazione a sproposito sul collega Conte. “Pochi dieci mesi? E che volete dargli l’ergastolo per un’omessa denuncia? È un pericolo nel quale potremmo cascare tutti”. Anche volendo riconoscergli l’attenuante della solidarietà di categoria, si rende conto che sta criticando l’operato di giudici federali e lui è allenatore federale? Ha letto l’intervista di Sandulli? Non gli è venuto qualche dubbio nella testa, o si autocensura da tutto quello che può essere contro gli interessi di Madama? E poi il finale, l’omessa denuncia è un pericolo per tutti? Un dipendente della FIGC che fa questi discorsi? Che mette in dubbio che correrebbe a denunciare qualsiasi combine, come da regolamento? Ci sembra realmente che sia andato al di là, che la voglia di difendere sempre gli stessi, magari anche solo perché gli danno da sei a otto giocatori per la Nazionale, gli abbia fatto perdere il senso della misura. E allora via agli sciami, così impara. Giampiero Tosi

no, ma e un gli hanno tirao mai, quasi quasi e ci poteo stare anch’io, ‘nsomma e bisogna riedello ‘n prove più serie. Quell’artro e un se lo potrebbe tenere un po’ di più i’Pranda? Bene quelli novi, ma’ visti, Migliaccio e LLama, con loro e i’Borgia e si sembra la squadra della Cirio, la squadra de’ pelati, però e giohano, e poi e capelli e ce li ha Lucone pe’ tutti! ‘Nsomma e quattromila e passa che sono andati allo stadio e son tornati contenti e un c’è stao nemmen i’solito scappa scappa che si fredda la minestra negli urtimi minuti. Piccoli segni che contano. Domeniha e c’è i’Catania, l’ex squadra di nostro. E son tosti, ma a i’nonno questa Fiorentina la gni piace un fottìo. Io diho che si fa di’ bene, di sihuro e ci si diverte e poi… tosti… dreo e ci s’ha Facundo, e basta che li guardi che loro e ritornan negli spogliatoi, e fanno la doccia e vanno all’aeroporto, e zitti. E i’nonno e brinda: Forza Violaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!

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uindi hai capito il programma?”. “Sì, direttore sì… E’ l’ultimo fine settimana libero che mi rimane, la saluto…”. “Mi raccomando, fai il bravo”. La moto correva via in direzione di quel locale sulla spiaggia. Appena entrato, Elisabeth non aveva neanche il tempo di salutarlo, tanto era pieno di gente. In fondo, la fine dell’estate è meglio salutarla con un bicchiere in mano. Charlie prese posto dove al solito, quel tavolo un po’ nell’angolo dove non ci si sedeva mai nessuno. Vicino a lui, quattro ragazzi avevano deciso di alzare il gomito una volta di più.Una volta ancora. “Liz, il solito per me, tesoro”. “Arrivo, caro.Te lo porto subito”. Appena ricevuto il suo whisky, si mise ad ascoltare le parole senza freni di quei ragazzi che proprio non volevano andarsene, nonostante l’ora fosse più vicina alla mattina che alla notte. “… ma sì, vedete. Sono le banche che comandano tutto. Lasciate perdere i giornali, quello che vi dicono in televisione…”, diceva Roger. “Ma lascia perdere, sono cose necessarie. Se siamo arrivati a questo punto è colpa che prima ognuno faceva quello che voleva…”, di rimando Flint. “E qual è la soluzione? Si prende e si va tutti via dall’Italia? Si apre un bar in Messico e si vede come va?”, la geniale idea di Mark. “Sì, e come fai con la famiglia, gli affetti… Come fai con la Fio-

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mattinata fiorentina

Promessi abbonati rentina?”, il più sentimentale, Mike. “Oh ragazzi, non scherziamo. Io quest’anno ho fatto l’abbonamento perché magari ci si diverte e anche parecchio…”, il più sveglio, Flint. “Macchè abbonamento. Fattela te la tessera del tifoso. A me non mi avranno mai”, rispondeva un accanito Mike, che a casa però aveva un impianto audio video da fare invidia alla Twenty Century Fox con ogni possibile parabola per vedere qualsivoglia sport in qualsivoglia momento. “Io ho fatto prima. Resto a casa. Hanno anche prolungato la campagna abbonamenti, ma tanto i problemi son sempre quelli. Pochi soldi in tasca e niente attaccante”, il pratico Roger. “Ascolta Roger. Se Marotta manda i messaggini a Monaco non abbiamo certo colpa noi. E poi è arrivato Toni, che di sicuro farà comodo”. “Si, peccato non abbia più vent’anni…”. “Insomma, io l’abbonamento non l’ho fatto e non lo farò. Fino a che non sarà finita la querelle Cittadella tanto le cose non si muoveranno. Aspetterò per lo stadio nuovo”.

“Avrai meno denti e meno cervello di oggi, allora!”. “Intanto io mi godo i diciassette nuovi acquisti, un allenatore serio e preparato e spero di togliermi qualche soddisfazione. Te resta pure a casa con il tuo divano, la tua tv ultimo modello a pagamento e una donna per contratto, più che per amore”. Mike non aveva partecipato alla discussione. Ad un certo punto si alzò. “Ragazzi. Oggi è l’ultimo fine settimana che l’estate ha deciso di darci. Siamo alticci, c’è chi è sbronzo, di certo tornare a casa sarà un problema e alla fine si dormirà magari in spiaggia. La Fiorentina non la si vede sui giornali o in tv. Non la leggi sui siti o sui finti facebook. La Fiorentina si vive allo stadio. Con l’amico di curva che ti tiene il posto se arrivi in ritardo, con la vecchia che di calcio ci capisce poco ma fa colore, con l’occasionale che ti ritrovi accanto e quando poi si segna al novantesimo diventa il tuo migliore amico. Ecco, questa è la Fiorentina. Ognuno faccia come vuole, ma facciamo un patto. Ci ritroviamo qui, fra un anno, come sempre. E tutti potranno dire “te l’avevo detto” per qualsiasi

24 O SU 2RE 4!

Vignola e campionato: settimana d’oro per la Primavera viola cosa. Per Aquilani rotto, per i goal di Toni, per il tesoretto di gennaio, per la Cittadella, per la posizione in classifica. In alto i calici!” Tutti lo seguirono quasi automaticamente. In quel brindisi che segnava anche l’addio per un lungo anno, furono rotti due bicchieri.A Charlie venne in mente se per caso Liz avesse qualche animale impagliato nel locale.Poi si ricordò che le pernici sono animali di montagna, al massimo avrebbero preso un pesce spada… Usciti loro, anche il locale aveva iniziato a spegnere le luci, che sarebbero così rimaste fino a fine giugno. “Ora possiamo fare quello che vogliamo. Andare dove ci pare, visitare nuovi paesi, oppure cambiare vita, lavoro, casa. Insomma, c’è l’infinito davanti a noi.”, disse Liz. Charlie guardava il mare, scuro come il cielo, tanto da fare una cosa. “Forse hai ragione, però… Non si può più scappare. Ora sai che vivere non è vero che c’è sempre da scoprire e che l’infinito… E’ strano ma per noi sai tutto l’infinito… finisce qui…”, poi la baciò e si gettarono sulla spiaggia. Federico Pettini

Il Torneo di Vignola regala ancora soddisfazioni. Per la decima volta la Fiorentina Primavera vince l’ambito trofeo giovanile. La finale ha visto i viola di Leonardo Semplici giocare contro un avversario in forma e in ascesa come il Sassuolo. La Fiorentina domina il match soltanto nella ripresa, lasciando al Sassuolo qualche ripartenza. Leonardo Capezzi fa la differenza. Il centrocampista gigliato al trentesimo del secondo tempo entra in area, con il portiere in uscita, e allieta il pubblico presente con un pallonetto perfetto. Palla in rete e vittoria viola. E non è un caso che poi lo stesso gioiellino viola classe 1995 abbia vinto il premio come “Miglior giocatore de Torneo”. UN CAPEZZI DA TENERE D’OCCHIO. Già Nazionale Under 16, il centrocampista diciassettenne del Valdarno ovunque vada impressiona favorevolmente gli allenatori. Lo sa bene lo stesso Vincenzo Montella che lo ha voluto nella rosa del ritiro estivo di Moena e lo ha convocato persino in prima squadra. Quest’anno in Primavera, seppur giovanissimo, sembra uno dei giocatori più talentuosi. Mai caricare un ragazzo di troppe responsabilità, però le basi ci sono. VITTORIA ANCHE IN CAMPIONATO. E chissà se proprio Capezzi avrà colpito anche l’Unico 10 Giancarlo Antognoni, presente in tribuna al Poggioloni in occasione della terza partita di campionato Primavera contro la Pro Vercelli. Prestazione non esaltante, anzi. La Fiorentina supera 2 a 0 la squadra ospite, ma non brilla. Lo vede anche Semplici che sostituisce i più stanchi, tra cui Capezzi. Dopo la finale del Vignola servono gambe fresche, ad esempio quelle del neo acquisto Rocco Giordano (1995), figlio dell’ex giocatore della Lazio Bruno, prima punta arrivata quest’estate nelle fila della squadra viola. La Fiorentina aspetta gli ultimi minuti per chiudere il conto. Prima Gondo piazza in rete un diagonale perfetto nell’angolino basso, poi Fossati tira una pregevole punizione dai venti metri al sette. Il Cagliari in trasferta sarà un altro difficile banco di prova dopo il 5-0 a Torino contro la Juve. Chiara Baglioni

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L’evento Folla di bambini allo stand della società gigliata per provare la ginnastica

“Gioca lo Sport 2012”: grande successo per il CGF di Maria Consiglia Grieco

re giorni e decine e decine di bambini alla scoperta della ginnastica: questi gli ingredienti dell’edizione 2012 di “Gioca lo sport”, la tradizionale festa organizzata nel Parco dell’Anconella dal Quartiere 3 del Comune di Firenze, in collaborazione con il comitato cittadino UISP (Unione Italiana Sport per Tutti), dal 7 al 9 settembre. Presente, tra le società sportive venute a presentare le varie discipline, anche il Centro Ginnastica Firenze A.S.D. che, grazie ad alcuni istruttori e membri dello staff, ha messo in piedi presso il proprio stand un piccolo percorso motorio, dove bambine e bambini di ogni età hanno potuto cimentarsi con un “assaggio” di questo sport e delle capacità che esso sviluppa: equilibrio, coordinazione, potenza, agilità. Sono bastati un trampolino, una piccola trave, un piano inclinato e un’adeguata tappetatura, perché i ginnasti in erba

Orario continuato 09/23 - Aperti anche ad agosto

potessero sperimentare alcuni schemi motori di base, camminare, saltare, rotolare, che costituiscono appunto il primo passo per avvicinarsi alla disciplina più completa che si possa proporre ad un bambino di 3-4 anni, in grado di offrire l’attività propedeutica alla pratica di qualunque tipo di futura disciplina sportiva, anche al di fuori della stessa ginnastica. Un grande successo, testimoniato dalle numerose iscrizioni effettuate direttamente presso lo stand all’interno del parco, trasformato per l’occasione – oltre che in una mini palestra – in “segreteria all’aperto”, e reso possibile dalla

preziosissima collaborazione di alcuni genitori e delle loro figlie, ginnaste già cresciute che hanno dato un fattivo aiuto nel trasporto, nell’allestimento e nella gestione dello stand dimostrativo per l’intera durata della manifestazione. Le iscrizioni

proseguono però tutti giorni, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 19 presso la sede societaria di via Isonzo 26/A (zona Sorgane), in attesa dell’inizio delle attività della Scuola di Ginnastica, previste per il prossimo 24 settembre.

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Voglia di giocare? Midland ritorna in campo! 14° Edizione CAMPIONATI AMATORIALI 2012/13 Calcio a 5, Calcio a 7, FEMMINILI C5 e OVER 35 ISCRIZIONE GRATUITA INIZIO MANIFESTAZIONI IL 22 OTTOBRE 2012. Inizio iscrizioni 23/07. Termine iscrizioni 15/10. STRAORDINARIE PROMOZIONI, PER OGNI SQUADRA CHE SI ISCRIVERÀ AI CAMPIONATI DA SCOPRIRE VISITANDO IL NOSTRO SITO HYPERLINK “http://WWW.MIDLANDSPORT.IT” WWW.MIDLANDSPORT.IT SPECIFICHE ORGANIZZATIVE Possibilità di scelta del campo, del giorno e dell’orario di gioco, con gironi anche a giorno e campo unico Almeno un Delegato LDA sempre presente per seguire e assistere la serata di gare. Vasta scelta di impianti e giorni di gioco (scegli il tuo girone qui) Campionato seguito dalla Redazione TV (di MIDLAND SPORT CHANNEL) e Internet con continui aggiornamenti giornalieri con news direttamente dai campi Gironi composti da 12 squadre (22 gare di regular-season) Le gare di C5 sono da 2 tempi da 25 minuti Le gare di C7 sono da 2 tempi da 30 minuti Le gare hanno una cadenza settimanale Fasi finali Coppa Campioni, Coppa Uefa e Coppa Intertoto, comprese nei campionati, per TUTTE le partecipanti (facoltative). Premi finali, con trofei e/o buoni acquisto, per le prime 4 classificate di ogni girone e per le finaliste provinciali Tutte le Finali dalle Regionali alle Europee (unici in Italia ad offrirle) a spese dell’organizzazione Ogni anno Midland effettua selezione del personale e delle squadre Realizzazione dell’esclusiva opera de L’Almanacco annuale delle squadre, con devoluzione proventi in beneficenza. Sconti e convenzioni per i tesserati in vari impianti per affitti campo per amichevoli o allenamenti stagionali. ABBIGLIAMENTO ACF FIORENTINA PER MIDLAND SPORT! Già da tempo rivenditori ufficiali JOMA, si concretizza così ancora di più la colla-

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brillanti nelle fasi finali dove non raggiungono i posti che gli spetterebbero ma promettendo che il prossimo anno cercheranno di competere anche per il titolo di “campioni provinciali Midland”. Quarti e presenti alle premiazioni anche la bella formazione del Pipela FC come vediamo dalle foto arrivate in redazione.

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Aperte le iscrizioni ai campionati c5/c7

ono aperte le iscrizioni ai campionati di calcio a 5/7 2012/13. Ecco il riepilogo delle principali caratteristiche e delle promozioni valide per laprossima stagione sportiva:

CARATTERISTICHE STAGIONE SPORTIVA 2012/13 CATEGORIE: c5/c7 maschile, c5 femminile, c5/c7 maschile over 35, c5 maschile under 21; PRE-CAMPIONATO: (facoltativo) dal 10/17 Settembre al 25 Ottobre 2012; CAMPIONATO: dal 5 Novembre 2012 al 30 Maggio 2013 (pausa natalizia dal 22/12 al 06/01/12). Una partita settimanale con possibilità di scelta del campo di gioco e/o giorni di gara. Fase Finale Provinciale nel periodo Aprile-Maggio 2013, Fasi Finali REGIONALI nel giugno 2013, Finali UNISPORTS nel luglio 2013. COPPA TOSCANA/SPORTIKA: (facoltativa) dal 12 Novembre 2012 al 30 Maggio 2013 suddivisa in una prima Fase Eliminatoria a gironi e successiva Fase ad eliminazione diretta. TORNEO DEL PANETTONE: (facoltativo) dal 17/24 Dicembre 2012 al 3 Gennaio 2013. TORNEI PRIMAVERA - ESTATE: dal 6 Maggio al 25 Luglio 2013 (seguirà programma dettagliato). LE SPECIALI PROMOZIONI 2012/13 - IN OMAGGIO A TUTTE LE SQUADRE UN KIT DA GIOCO (10 MAGLIE + PANTALONCINI) O € 100,00 B.A.; - IN OMAGGIO UN PALLONE DA CALCIO A 5/7. PROMOZIONEVALIDA FINO AL 14 SETTEMBRE 2012. - ISCRIZIONE GRATUITA DI 10 ATLETI (A TUTTE LE SQUADRE CHE PAGHERANNO SUBITO TUTTE LE QUOTE GARA DEL CAMPIONATO); - IN OMAGGIO UN SOGGIORNO-VACANZA DI UNA SETTIMANA (IN LOCALITÀ DI MARE O MONTAGNA) A TUTTE LE SQUADRE CHE PARTECIPERANNO A PRE-CAMPIONATO, CAMPIONATO E COPPA TOSCANA. PROMOZIONEVALIDA FINO AL 14 SETTEMBRE 2012. - CORSO ALLENATORI C5/C7 GRATUITOVALEVOLE MAX PER DUE TESSERATI A SQUADRA.

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13/04/12 11.33

Segue dalla prima

l’immagine dopo due anni e mezzo di ‘passione’. Ora i Della Valle si stanno convincendo come nel triennio d’oro della coppia Corvino-Prandelli, vogliono tornare in Europa. Perché in un calcio in cui oramai anche i bilanci tornano ad essere un elemento fondamentale e club importanti come Inter e Milan iniziano a stare attenti nelle spese e negli investimenti e nelle loro bombole comincia a scarseggiare l’ossigeno la Fiorentina potrebbe davvero tornare a sfidare i tetti del campionato. Certo la Juve resta per certi aspetti irraggiungibile, Napoli e Roma si confermano realtà in crescita e affascinanti. Ma i Della Valle possono tornare protagonisti come pochi anni fa. Bisogna avere l’intelligenza di immaginare questa stagione come quella della rinascita, quella in cui si torna a posare mattoni per edificare il futuro. La gara di domenica contro il passato di Montella, ovvero il sorprendente Catania, può trasformarsi nell’occasione ideale per valutare fino in fondo le possibilità di crescita di questa Fiorentina. Da tempo non c’era una squadra così equilibrata e con tante alternative. E’ indubbio che qualche limite ci sia (vedi l’attacco) ma rimangono curiosità che sarà intrigante scoprire. Inoltre tutto gira attorno ad un progetto che ha tutto per catturare entusiasmi. Non devono deludere gli oltre 13000 abbonati perché era anche logico aspettarsi un minimo di cautela e attesa da parte della gente. Conta invece la risposta del pubblico nelle gare ufficiali, di campionato e Coppa Italia, e addirittura nelle amichevoli. Il Franchi insomma non è più vuoto. Ma il salto di qualità avverrà proprio in questo mese: due gare accessibili, con Catania e Parma, da cui ottenere il massimo, o almeno provarci con grinta e determinazione. E poi l’attesissimo match con la Juve che ha lasciato alle spalle polemiche e veleni. Ma oggi la squadra di Conte appare un po’ meno irraggiungibile. In ogni caso adesso bisogna fare i conti con la realtà, che si chiama Catania. Una partita che può trasformarsi in un autentico trampolino di lancio.

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Fuorigioco Toni, Totti, Klose, Pirlo: il calcio italiano è sempre di più una gerontocrazia di duccio magnelli

orse hanno fatto scorte di gerovital, la magica pozione inventata dalla dottoressa rumena Aslan che prometteva l’eterna giovinezza. Oppure, come Faust, si sono messi d’accordo con il diavolo per avere, in cambio dell’anima, ancora qualche ora di luci accese sulla ribalta. Fatto sta che i “vecchietti terribili” del calcio italiano non ne vogliono sapere di

Il Gerovital, Faust e i vecchietti terribili abbandonare la scena. Anzi, più provano ad allontanarsi, più qualcuno li tira per la giacca pregandoli di rimanere ancora. Stiamo parlando di quel gruppetto di quasi matusalemme − tutti abbondantemente sopra la trentina − che hanno ancora voglia di faticare, di sudare, di perdersi dietro alla magica palla che spesso per le generazioni

più giovani sembra correre troppo forte. Qualcuno di loro sembrava pronto per la pensione: Pizarro, per esempio, buttato giù dall’aereo in fase di decollo per il Cile, oppure Luca Toni, convinto a tornare sul campo solo dalle parole di Andrea Della Valle. Totti in molti lo immaginavano già nelle liste degli epurati zemaniani, mentre anche per Klose,

dopo la delusione europea, sembrava pronto un mesto addio. Di Pirlo, invece, si sapeva che non avrebbe perso il proprio ruolo di punto di riferimento insostituibile nel gioco della Juventus e della Nazionale (anche se, prima o poi, si dovrà prendere in considerazione la sua inevitabile uscita di scena). Insomma, se nel mazzo ci mettiamo

anche Del Piero, che non gioca più in Italia solo per sua precisa scelta (e più lontano di così da Torino non sarebbe potuto andare…), ci viene il dubbio che il calcio, come molto altro in questo paese, sia roba da vecchi. Ma a differenza, tanto per fare un esempio, dei matusa della politica, nel calcio nessuna di queste vecchie cartucce vivac-

chia. Forse perché occupare poltrone è fisicamente meno dispendioso. Il campo verde, invece, richiede fatica e sacrificio e non puoi barare quando l’avversario ti arriva addosso pronto a farti sentire un ex. Insomma, i vecchietti terribili dettano ancora legge, lasciandosi alle spalle le giovani promesse drogate da contratti milionari e dalle smanie dei social network. E se, invece che gerovital o Faust, fosse soltanto passione?