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Finalmente il giusto merito ad Andrea Della Valle te tutto il Franchi dopo i cori per Montella, quelli per Roncaglia, Jovetic, Toni e per tanti altri protagonisti della squadra ha deciso che era venuto il giorno di dare ad An-
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drea Della Valle quel che è di Andrea della Valle: ovvero la ricostruzione della Fiorentina. Così come per due stagioni la squadra viola era stata criticata per il rendimen-
to e, ancor di più, per i comportamenti e la mancanza di cuore, dopo che si era arrivati a toccare il fondo sfiorando addirittura la retrocessione, in un giorno di paura Andrea
Della Valle prese il coraggio a piene mani e andò nella sala del Marchese Ridolfi ad incontrarsi con i leader del tifo. Probabilmente un atto che lasciò perplesso anche suo
fratello Diego ma che per noi segnò l’inizio del colpo di reni che ha riportato la Fiorentina prima ad affiorare dal
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Il Brivido Sportivo - Martedi 20 novembre DIRETTORE RESPONSABILE Michela Lanza direttore@brividosportivo.it REDAZIONE redazione@brividosportivo.it CONSULENTE EDITORIALE Alessandro Rialti
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COLLABORATORI Alessandro Rialti, Michela Lanza, Ruben Lopes Pegna, Luca Capanni, Alessandro Latini, Giampiero Tosi, Chiara Baglioni. FOTO La Presse
Esordio per Hegazy, il Nesta d’Egitto
di Michela Lanza
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domenica contro l’Atalanta di Colantuono è arrivato anche l’esordio del gigante egiziano. In questo inizio di stagione, molti si chiedevano il motivo per il quale ancora Montella non lo avesse utilizzato o quantomeno provato. E tutto perché la curiosità di vedere all’opera un giocatore “nuovo” è sempre superiore alla razionalità di continuare a puntare su chi non ha mai deluso né commesso errori gravi. Ma ci sono vari aspetti da non sottovalutare quando si fanno scelte su chi mandare in campo: Ahmed Hegazy, classe 1991, arriva da un calcio completamente diverso da quello italiano e ha probabilmente avuto bisogno di più tempo per ambientarsi, oltre ad aver avuto problemi di lingua e un ritardo nella preparazione dovuto alla partecipazione alle recenti Olimpiadi di Londra con la sua nazionale, l’Egitto. Contro l’Atalanta, però, è arrivata la sua prima volta. Al 76’, con una folta chioma riccioluta e il numero 3 sulla schiena, ha fatto il suo esordio subentrando al posto dell’idolo di casa Roncaglia. L’egiziano, un colosso di oltre un metro e novanta per 83 kg di peso, si è calato subito nella parte dimostrando una fisicità imponente e una certa abilità sulle palle alte. Da affinare la forma fisica e
Il Personaggio
soprattutto il feeling coi compagni, ma anche lui – come gli altri – potrà essere utile a Montella. Probabile, tra l’altro, che l’Aeroplanino lo riproponga in Coppa Italia contro la Juve Stabia il prossimo 28 novembre: sarebbe un modo per fargli prendere confidenza in partita coi compagni e col calcio italiano, perché si sa: un allenamento è una cosa, l’agonismo della gara un’altra. Certo è che di Hegazy (che conta già 14 presenze con la maglia
della sua Nazionale) è stato detto un gran bene, soprattutto in patria dove lo hanno definito (come ormai è noto) il “Nesta delle Piramidi” e sono pronti a scommettere che possa consacrarsi e crescere ulteriormente con la maglia della Fiorentina. Ora, probabilmente, chi Nesta (quello vero) lo ha visto all’opera, ritiene il paragone leggermente eccessivo, ma nell’attesa di vedere davvero quali saranno i suoi pregi e i suoi difetti, di capirne qualità e virtù
s u l terreno d i gioco, l’augurio c h e tutti i tifosi viola e il Briv i d o S p o r - tivo vogliono fargli non può che essere di confer-
mare quanto di buono è stato detto sul suo conto. Un augurio che vuol essere un sincero e ufficiale ‘benvenuto’ in viola. Adesso all’appello manca di vedere all’opera in una partita ufficiale (anche se ha giocato nel secondo tempo in occasione dell’amichevole di giovedì scorso contro il Montreal Impact) solamente Francesco Della Rocca, giocatore ex Palermo arrivato in viola insieme ad Emiliano Viviano, che ancora non è sceso sul terreno di gioco, a causa soprattutto di un’ernia addominale che lo ha costretto ad operarsi e che lo ha tenuto fuori per settimane. Arriverà anche il suo momento, nel frattempo continuiamo a goderci u n a Fiorentina bella, vincente e convincente. In tutti i suoi elementi.
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Dopo la quinta vittoria consecutiva, la Fiorentina di Montella è ora 3° in classifica
di Michela LAnza
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ome da tradizione, vincere aiuta a vincere. La Fiorentina di Montella non si ferma, vola sulle ali dell’entusiasmo. Domenica contro l’Atalanta (squadra che non perdeva dal 7 ottobre e che veniva da 5 risultati utili) è arrivata per la Viola la quinta vittoria consecutiva: risultato tutt’altro che scontato prima del match. Invece, per gli uomini dell’Aereoplanino, in questo momento, sembra essere tutto naturale (verrebbe quasi da dire facile), sembra che ogni volta che scendono sul terreno di gioco abbiano un solo obiettivo: quello di divertire divertendosi. Una squadra bella, insomma, come non si vedeva a Firenze (chi c’era lo racconta) dai tempi di Julinho e Montuori. Una squadra che riesce a vincere, quella di oggi così come quella di allora, attraverso il gioco. Una squadra, quella di Montella, che anche contro gli orobici ha dimostrato di non sbagliare mai l’approccio portandosi in vantaggio dopo appena 4 minuti e addirittura chiudere (o quasi) la gara alla fine del primo tempo: andare a riposo sul 3-1 è sicuramente vantaggioso, a maggior ragione se si hanno la testa e la concentrazione giuste per
Vincere aiuta a vincere:
non far calare la tensione. E anche questo è merito dell’allenatore. NUMERI DA CAPOGIRO. 5 vittorie consecutive significano aver eguagliato il record della Fiorentina 2005-06 (quella dei 31 gol di Toni e di Prandelli in panchina) che perseguì 5 vittorie una dietro l’altra (dall’ottava alla dodicesima giornata comprese), oltre a quello della viola campione d’Italia di Bernardini (1968-69, dalla diciassettesima alla ventunesima giornata) e della giovane Fiorentina di Chiappella (1965-66, dalla trentesima alla trentaquattresima giornata). Significa essere, con 27 punti fatti in 13 partite, la seconda miglior Fiorentina dei 10 anni di gestione Della Valle (dietro solamente, per adesso, a quella del 2005-06 che realizzò 29 punti. E se Jovetic non avesse sbagliato il rigore di Parma…). Significa viaggiare a una media di 2,07 punti a partita. Significa infine avere raggiunto il 3° posto in classifica ed essere in piena lotta per un posto in Champions e, perché no, poter dare un occhio anche a quello che succede ancora più su… La Fio-
rentina ormai non è più una sorpresa, anche se qualcuno continua a chiamarla così. La squadra di Montella è diventata realmente una squadra da battere. Una squadra da temere. Una squadra da provare ad arginare. Una compagine che fa paura in tutti i suoi reparti e in tutti i suoi elementi. 7 RETI SENZA JO-JO. Il gioco che esprime la fa essere ‘unica’ e affasci-
nante. Bella e con un’anima. Non c’è partita nella quale non abbia stravinto il duello col proprio avversario di turno relativo al possesso palla. Non c’è gara in cui non abbia espresso il suo gioco, in cui non abbia messo in campo la propria personalità e fatto la partita. Con o senza Jovetic. L’assoluta novità di questa prima frazione di campionato, sta proprio nel
fatto che i viola non sono più JoJo-dipendenti. Nelle undici partite che i viola hanno giocato con il montenegrino in campo, la Fiorentina ha messo a segno 16 gol; nelle ultime due gare, senza il suo ‘top player’ (e con l’ingresso a centrocampo di Aquilani) la squadra ne ha realizzati 7: segno evidente che non solo l’assenza del numero 8 viola nessuno l’ha sentita ma anche che
(per assurdo) c’è stato perfino un miglioramento. AQUILANI GIÀ DECISIVO, COME CUADRADO E... A proposito di Alberto Aquilani. Il centrocampista ex Roma e Liverpool, conta appena 6 presenze in maglia viola (solamente due dal primo minuto), durante le quali ha già realizzato 3 gol che hanno evidenziato la sua classe, la sua puntua-
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e il grande sogno continua… Cuadrado è il giocatoremotorino dei viola che taglia a fette gli avversari. Che si mette in moto e avanza con una progressione e tecnica sopraffina invidiabili. Aquilani, Cuadrado… e Gonzalo Rodriguez. Arrivato a Firenze dopo la retrocessione del Villareal, in
lità sotto porta e anche la sua abilità negli inserimenti, e 3 assist (uno per Jovetic in FiorentinaUdinese, uno per Toni in Fiorentina-Lazio e ancora uno per il centravanti di Pavullo nel match di domenica). In poche parole, è dimostrato dai numeri che, pur non essendo ancora al top, Aquilani è già diventato ‘decisivo’ per la Fiorentina. Così come, se vogliamo, Guillermo
Cuadrado: il giocatore colombiano sta strabiliando per la sua velocità, per la sua imprevedibilità e per la quantità infinita di falli che subisce ogni partita e che ha dato modo alla Fiorentina di rimanere anche domenica scorsa in superiorità numerica. Spesso capita che i suoi diretti avversari, non per demeriti propri ma per meriti balistici dello stesso Cuadrado,
tentino di fermarlo e, loro malgrado, finiscono per essere regolarmente saltati o per commettere fallo. È successo con l’Atalanta (espulso Cigarini), poteva succedere a Milano (Ambrosini ha ‘massacrato’ il numero 11 viola), è successo con la Lazio (espulsi Hernanes e Ledesma), è successo a Verona (giallo per Jokic e Dramè). Solo per fare alcuni esempi. Insomma,
molti si chiedevano se il difensore avrebbe avuto successo o meno in Italia ed ecco la risposta: Gonzalo è un gigante, al centro della difesa
svetta per tecnica e intelligenza tattica, è come fosse un regista difensivo, e da lui
partono molte delle azioni gigliate (la manovra della Fiorentina parte dalla difesa e si distende fino alla fase offensiva). Come se non bastasse, è molto pericoloso in zona gol, come testimoniano le 3 reti già segnate in 12 presenze con la maglia della Fiorentina. Un difensore che segna 3 gol in 12 partite ha un qualcosa in più. È un giocatore che n o n solo f a l a differenza nel suo reparto di competenza, ma sa anche essere decisivo in partite dove magari per scardinare le difese avversarie serve un coniglio che esce dal cilindro, la sua
testa che svetta su un calcio d’angolo. O un suo puntuale inserimento in area durante un calcio di punizione. TONI, E 4. ORA PROVIAMO LA SESTINA. Infine lui, Luca Toni, il centravanti che ha già tagliato il traguardo dei 4 gol segnati in 10 presenze. Eppure in quanti erano scettici il 31 agosto! Invece sembra un ragazzino nello spirito e nella voglia, quasi come Ljajic (a proposito, che soddisfazione toccare con mano le qualità del giovane serbo che sta giocando un signor campionato!) e insieme, i due, si trovano a meraviglia. Domenica dopo domenica sempre meglio. Ma dietro, attenzione, c’è El Hamdaoui, che scalpita e che anche contro l’Atalanta ha cercato con tutto se stesso il gol personale. E allora, con tutta questa carne al fuoco, sale ancora l’asticella e il prossimo obiettivo è provare ad andare a vincere a Torino contro gli ‘amici’ granata degli ex Cerci e Santana per una sestina che entrerebbe nella storia. Perché il sogno… continua!
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Giocare contro i granata significa per la Fiorentina anche affrontare per la prima volta l’esterno di Valmontone
Parli di Toro e spunta… Alessio Cerci: che sfida contro il discusso ex di Michela Lanza
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a prossima partita di campionato vedrà la Fiorentina impegnata all’Olimpico contro il Torino. Sarà una partita in cui le tifoserie faranno festa, l’una inciterà l’altra, forti di un gemellaggio storico. In campo, invece, le due squadre cercheranno di conquistare la posta in palio: da una parte c’è il team di Ventura che, tornato in serie A, ha l’obiettivo di portare a termine una salvezza ‘tranquilla’; dall’altra la banda-Montella che non si pone limiti e, per questo, senza guardare troppo la classifica, vuol vedere l’effetto che fa a vincere la sesta partita di fila, cosa mai successa prima d’ora, neanche nell’epoca del primo scudetto o della Fiorentina yè-yè. E, così come nel match contro l’Atalanta, anche all’Olimpico di Torino non saranno poche le insidie, seppur il Toro in casa abbia perso ben 3 gare su 6 (e vinto solo contro Pescara e Bologna). Proprio per questo, la squadra di Montella dovrà mantenere la concentrazione alta,
altissima. I viola anche stavolta dovranno non sbagliare l’approccio. E stare attenti al ‘veleno’ degli ex Santana e soprattutto Alessio Cerci. È lui il personaggio della sfida. È senza dubbio lui uno dei giocatori simbolo del cambio di passo tra passato e futuro. Il talento di Valmontone è arrivato a Firenze due anni fa, nel 2010, portandosi dietro credenziali e speranze. Ma le aspettative non sono state ripagate, anche se ci sono due Cerci da raccontare: il giocatore e l’uomo. Il ‘giocatore’ è stato senza dubbio discontinuo, ma tecnicamente il migliore degli ultimi due anni disastrosi viola (dopo Jovetic). Non è stato un caso, infatti, che con le sue giocate e i suoi gol abbia contribuito a salvare la panchina di Mihajlovic alla fine della stagione 2010-11 e la Fiorentina dallo spettro della serie B lo scorso anno, grazie anche alla pesante rete segnata a Lecce. Gol che sono stati in totale 12 in 46 presenze in A con la maglia viola e che lo hanno eletto secondo marcatore della squadra dietro a Gilardino nel 2010-11
e a Jovetic l’anno scorso. Ai 12 gol, poi, vanno aggiunti 4 assist. Insomma i numeri di Alessio sono importanti, peccato per il ‘fuori campo’ e il mancato feeling con i tifosi. Al contrario di quanto è stato detto e scritto, però, l’ex numero 7 viola non era un viveur assiduo di discoteche e neanche un amante costante delle ore piccole (altri giocatori, negli ultimi due anni, hanno tenuto comportamenti ben peggiori dei suoi, lui rientrava nella norma), ma sono stati i suoi atteggiamenti a rompere da subito il rapporto con tifosi e città. Le leggende metropolitane (anche se spesso ingigantite) lo hanno reso e fatto apparire ancor peggio di quello che in realtà era, pur ammettendo che non abbia un carattere semplice da gestire. Chiedere a Montella. Presunti gatti al guinzaglio (anche se era un cagnolino di piccola taglia), liti con vigili e vigilesse, botta e risposta con la curva Fiesole e, come non bastasse, il giorno del suo compleanno quest’estate a Moena è passato alla storia come la ‘sera delle
pernici’. Ovunque spuntava il suo nome, una sorta di accanimento nei suoi confronti (in parte lo è stato). E comunque nella Fiorentina di oggi serviva altro. Una festa in una malga ‘spiona’ ha fatto sì che anche le ultime cartucce degli ex viola in bilico per una possibile riconferma siano state sparate male. Così, dopo i postumi di quella festa e in seguito a qualche diversità di vedute con il tecnico Montella che pretende un gruppo di giocatori che si sappiano sacrificare senza pensare a se stessi (e l’Aeroplanino lo conosce bene dai tempi di Roma quindi sa anche quali sono le sue qualità tecniche), anche il talento di Valmontone è stato accantonato. I piedi sopraffini non possono bastare se limitati da bronci, polemiche e malumori. Così, Montella ha optato per rinunciare alla sua classe (un talento come quello di Cerci non si può discutere), scegliendo di liberare lo spogliatoio da diatribe e contrasti che si sarebbero potuti venire a creare. Troppo rischioso avere uno scontento in un grup-
po di gente entusiasta. Troppo rischioso per gli equilibri della squadra, dello spogliatoio. Via Cerci è arrivato poi un certo Cuadrado che sta dimostrando tutto il suo valore e ha tutta l’aria di essere un ragazzo rispettoso e a modo: il campo e il suo ‘fuori campo’ fin qui parlano da soli. Chissà se Alessio, da tifoso romanista, avrà oggi la stessa stima di Montella che aveva prima di essere ‘messo alla porta’. Chissà se non sia pentito di non aver cercato di convince-
re il tecnico napoletano a dargli un’altra chance in viola. Le ‘liti’ di Moena non potevano che avere un effetto: quello del congedo. E anche se la cessione in comproprietà fa pensare solo ad un arrivederci, la sensazione è che sia stato addio già da tempo. Da prima del suo passaggio al Toro. Detto questo non ci sono dubbi che sia lui, Cerci, l’elemento più imprevedibile dei granata e, per questo, uno dei più temibili. Pasqual, che se lo ritroverà di fronte, lo sa.
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Quella rovesciata di Osvaldo al Toro e fu Champions di Ruben lopes pegna
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i sono partite che entrano di diritto nella storia di una società. Una di queste è senza dubbio TorinoFiorentina del 18 maggio 2008, valida per la trentottesima e ultima giornata di campionato. Quel giorno, infatti, vincendo in Piemonte la squadra viola torna in Champions League dopo nove lunghissimi anni. Riviviamola allora quella emozionante sfida che ha regalato a Firenze una gioia davvero immensa. La Fiorentina si presenta all’appuntamento con i granata di De Biasi già salvi con due lunghezze di vantaggio sul Milan che affronta a San Siro l’Udinese settimo e ormai ammesso alla Coppa Uefa. Se la squadra di Prandelli vince è matematicamente ai preliminari di Champions a prescindere dal risultato di San Siro. Se pareggia ci va solo se i rossoneri perdono o pareggiano perché se vincono viene superata dalla formazione di Ancelotti, in vantaggio negli scontri diretti. Insomma non bisogna fare calcoli né ascoltare le notizie che vengono dalla radio.
con Stellone. Intanto a ricolosi come nel primo lezza come se ne vedono quattro a uno per i rossoMilano al 32’ l’Udinese tempo, anche se conti- pochi sui campi di gioco. neri. A Torino, la Fiorenpassa in vantaggio con nuano a attaccare. Pran- I giocatori viola e Pran- tina controlla la partita un gol di Mesto. Con que- delli manda in campo delli festeggiano. Sugli abbastanza agevolmente. sti risultati la Fiorentina forze fresche. Inserisce spalti i tifosi gigliati im- Alla fine è il trionfo. La sarebbe in Champions. prima Semioli al posto di pazziscono di gioia. Due squadra viola torna in Ma non c’è da fidarsi de- Kuzmanovic, arretrando minuti dopo la rete il Champions dopo nove gli altri, anche perché il Santana a centrocampo, tecnico di Orzinuovi fa anni. Ma la festa non Milan sicuramente cer- e poi Pasqual, facendo uscire Osvaldo e man- è finita con il tripudio cherà di reagire. Nella uscire Liverani con Gob- da in campo il difensore all’Olimpico. Anzi il bello ripresa dopo tre minuti i bi spostato in mediana. Potenza per proteggere deve ancora cominciare. rossoneri pareggiano con Finalmente al 31’ arriva il vantaggio. Ci sono da Quando la squadra in aePato. I viola sono ancora il gol del meritato van- giocare ancora 720 se- reo arriva a Firenze intornell’Europa che conta taggio gigliato. Su un condi che sembrano non no alle 22 trova una città ma cercano a tutti i co- cross dalla sinistra Osval- finire mai. La Fiorentina letteralmente impazzita sti la vittoria. Al 6’ San- do, che pochi mesi prima fa girare il pallone e cer- di gioia. Al Franchi ci f i n a l e ca come può di perdere sono oltre trentamila titana spreca una buona a Torino nel tempo. Il Toro comunque fosi per accogliere giooccasione, calciando da non ha più la forza catori, allenatore e diribuona posizione sopra la per reagire. Intan- genti. E quando entrano traversa. E due minuti to a San Siro il sul terreno di gioco per dopo Sereni si oppoMilan dilaga e un saluto l’entusiasmo ne a una conclusiosegna anco- cresce alle stelle. Firenze ne ravvicinata di ra con Cafu è tutta lì per tributare il Osvaldo. Intanto e Seedorf. dovuto omaggio ai suoi a San Siro al 14’ 4 2 ° M O S T R A M E R FCi An T ZIONALE i sOc e N A campioni. Inzaghi porta in vantaggio il Milan, che in questo momento è 10-11 17-18 24-25 NOVEMBRE 2012 4 2 ° M O S T R A M E R 4C2 A TO in Champions. ° M O SNT AR ZAI OMNE AR LC EA T O N A Z I O N A L E All’Olimpico di Torino la Fiorentina ha un attimo 1 0di- 1 1 1 7 - 1 8 2 4 - 2 51 0N- O B -R1E8 2 02142- 2 5 N O V E M B R E 2 0 1 2 1 1V E M 17 sbandamento. E al 15’ i granata segnano con Diana ma in chiara posiavezione di fuorigioco. L’arva regalato la rete della bitro Farina giustamente vittoria con la Juve, con annulla il gol. Un minuto una splendida rovesciata dopo Frey compie un aubatte il portiere granata tentico miracolo su un Sereni, il migliore dei tiro fortissimo di Diana. suoi. E’ un gol di 4rara bel2° M OSTRA MERCATO NAZIONALE I viola non sono più pe-
Prandelli nella settimana che precede la sfida con i granata catechizza a dovere i suoi. All’Olimpico di Torino, dove ci sono cinquemila supporter gigliati, il tecnico di Orzinuovi manda in campo la seguente formazione schierata con il 4-3-3: Frey; Jorgensen, Gamberini, Ujfalusi, Gobbi; Kuzmanovic (Semioli dal 56’), Liverani (Pasqual dal 68’), Montolivo; Santana, Pazzini, Osvaldo (Potenza dal 77’). I viola partono a spron battuto. E dopo due minuti Montolivo inventa un assist per Santana che a tu per tu con il portiere Sereni si fa anticipare. Sereni poi si supera all’11’ e al 14’ su due conclusioni di testa rispettivamente di Santana e Pazzini. Il Toro, dal canto suo, si rende pericoloso solo al 18’ con un tiro di Rosina che Frey devia in angolo. La gara è un monologo viola. Così protagonista è ancora Sereni che in otto minuti, tra il 25’ e il 33’, compie tre interventi prodigiosi su una punizione di Liverani, su un colpo di testa di Gamberini e su una forte conclusione di Montolivo. I granata, poi, alla mezzora impegnano severamente Frey
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L’ex difensore di Fiorentina e Torino parla in esclusiva al Brivido Sportivo dell’exploit viola di Alessandro Latini
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on la maglia del Torino addosso è diventato prima un uomo e poi un calciatore, con quella della Fiorentina è maturato ed ha conosciuto il grande calcio ed i campioni. Stiamo parlando di Giulio Falcone, la cui vita spesa nel calcio ha fatto tappa nelle due squadre che si affronteranno domenica prossima allo stadio Olimpico. La Fiorentina è l’autentica rivelazione della stagione e con un po’ di fortuna potrà dare particolarmente fastidio alle squadre più accreditate di lei ad inizio campionato. Il Torino vive d’istinto e può essere capace di tutto, ma il suo cammino verso la salvezza sembra essere meno complicato di quanto sembrava in estate. E Giulio Falcone (che in maglia viola ha segnato l’unico gol fra i professionisti in un match contro il Vicenza), in qualità di doppio ex ma soprattutto di amico di Vincenzo Montella, ha parlato in esclusiva al Brivido Sportivo.
Falcone: “Montella vero artefice, Pizarro e Borja Valero fondamentali” se la Fiorentina prende pochi gol il merito non è solo di loro due. E’ la squadra intera che svolge bene la fase difensiva, come anche quella offensiva. La cosa che emerge è che c’è un grande spirito di gruppo e questa è una cosa fondamentale».
la Fiorentina non possa fare». Dall’impatto alla gara a quello di Montella su questo gruppo, che possiamo definire fulmineo… «Vincenzo lo conosco bene e so che tipo di allenatore è. Ha fatto molto bene sia a Roma che a Catania e se lui non si fosse proposto subito così non ci sarebbe stata questa bella Fiorentina. Sono molto contento, spero proprio che continui così».
Falcone, la prima domanda è inevitabile. Cosa l’ha impressionata di più di questa Fiorentina?
«Devo dire che l’approccio che ha alla gara. Non è semplice da avere in maniera così naturale nel campionato italiano.
Tutti sanno quello che devono fare e lo fanno dal primo all’ultimo minuto. Meglio di così penso che per il momento
La difesa a tre che adotta la Fiorentina è il sistema migliore in questo momento? «Per giocare con una difesa a quattro bisognerebbe imporre il gioco e ci vorrebbero due terzini con grandissima tecnica e fisicità, altrimenti gli esterni rimarrebbero troppo bassi. Con tre centrali, i due laterali hanno più liberta d’azione perché comunque sanno di essere
La forza della difesa sembra essere una delle armi in più della Fiorentina. «Roncaglia e Gonzalo Rodriguez sono giocatori molto bravi che stanno facendo bene, ma
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«Sono molto contento che Luca stia facendo così bene. Non mi aspettavo, come tanti altri, che tornasse con questa voglia di segnare e devo dire che ha smentito tutti quelli che pensavano ad un ritorno fatto solo di romanticismo. Se sta bene fisicamente come adesso e segna non c’è discussione. A gennaio, invece, io ascolterei solo i consigli di Montella, che finora mi sembra ne abbia dati di giusti alla dirigenza». Jovetic secondo lei è già fra i giocatori più forti d’Europa?
Capitolo obiettivo stagionale. I tifosi viola sognano un piazzamento europeo. Lei dove la vede questa Fiorentina a fine stagione? «Secondo me arriverà fra le prime cinque in classifica. Questo vuol dire che potrebbe arrivare anche quinta, ma sarebbe comunque un posto utile per tornare in Europa». La Fiorentina domenica fa visita al Torino, una squadra capace di qualsiasi prestazione.
«Ventura è un signor allenatore, sono molto contento che il Torino vada bene perché ho passato tanti anni lì. E’ una squadra concreta, è difficile che perda la testa. Sarà una partita ostica per la Fiorentina, soprattutto perché Ventura prepara bene le partite e sa cosa deve fare per non uscire sconfitto. Mi sembra che finora abbia fatto un ottimo lavoro».
«Secondo me ancora no. Per rientrare nella famosa categoria del ‘top player’ devi fare quattro o cinque anni ad altissimi livelli e lasciare il segno in competizioni importanti. Dopo questo percorso sei riconosciuto come tale. Non puoi essere discontinuo per considerarti fra i più forti. Io la penso così: per ora Jovetic non è fra i giocatori top in Europa, ma ciò non toglie che abbia tutte le qualità per diventarlo».
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Torino e Fiorentina, le origini di scolino allo stadio nella grande macchia viola, grazie ad un antico gemellaggio fra le due fazioni. Lo sa bene Pietro Vuturo, un tifoso (oggi appartenente al movimento dei ‘non tesserati’) che ha partecipato alla nascita del primo gruppo organizzato viola, i leggendari ‘Ultras Viola’ fondati nel 1973 e capeggiati dall’indimenticabile Stefano Biagini detto ‘Pompa’. «I nostri gemellaggi in Italia - premette Vuturo - sono tre, cioè con Hellas Verona, Torino e Catanzaro. Quello col Toro è il più antico, si perde praticamente nel tempo e nel lontano 1978 si concretizzò a tutti gli effetti». L’origine di questo gemellaggio dipende dal motivo che tutti immaginiamo? «Sì, tutto nella norma, la cosa è avvenuta per induzione, in virtù della
di Luca capanni
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ata astrale 25 settembre 2012, l’aria è elettrica intorno al Franchi per l’atteso big match serale contro la Juve. La gente si prepara, si riunisce fuori dallo stadio già diverse ore prima del fischio d’inizio: bandiere, sciarpe, cori e sfottò contro la ‘nemica’ di sempre. Fra le tante bandiere ne compare una enorme, davanti al Bar Marisa: in essa campeggiano due grandi tori simmetrici, viene sventolata da un tifoso granata e scatena subito il coro spontaneo ‘chi non salta è un bianconero’. Non poteva mancare, la bandiera del Torino, per mille motivi non poteva mancare in quel big match. Ma è piuttosto abituale, anche per altre partite, che i colori granata accompagnino la Fiorentina e si me-
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un antico granitico gemellaggio forte rivalità con la Juventus condivisa dalle due tifoserie. Non c’è stato un episodio particolare che ha fatto scattare la molla, ma semplicemente questo sentimento comune». E in quel lontano 1978 cosa accadde? «Conoscevamo già bene ‘Margaro’ e ‘Strego’, che erano i capi-tifosi granata, e ci trovammo facilmente d’accordo. Ovviamente ciò non avvenne mica in una partita qualunque…». Per caso c’entra qualcosa la ‘Vecchia Signora’? «C’entra e non per caso. C’era il derby di Torino e noi andammo a dare una mano ai granata, insieme agli ultras della Samp ed a quelli della Lazio. Ci furono grandi sbandierate in campo, prima, dopo e durante la partita. Ci spostavamo e ci muovevamo molto, diciamo così… e quelli della Juve non è
che rimasero molto contenti». Capita spesso ancora oggi che i tifosi viola vadano all’Olimpico di Torino per tifare al fianco dei granata? «Sì, c’è un gruppo di noi che ci va, formato soprattutto da gente di mezza età, quarantenni circa. E lo stesso fanno loro: i granata vengono spesso al Franchi, come anche quelli dell’Hellas. Direi che la classifica di frequenza, in questo senso, è Verona, Toro e Catanzaro». E domenica che farete? «Domenica sarà di nuovo gemellaggio, i granata sono finalmente tornati in serie A e ci ritroveremo con loro. Magari faremo delle partitelle fra noi, come è accaduto altre volte, e poi allo stadio sarà una festa con sciarpe, bandiere e cori. Niente striscioni però. Come sapete, dai primi di set-
tembre è stata introdotta un’ulteriore ‘genialata’, in base alla quale possono entrare allo stadio solo gli striscioni autorizzati e iscritti all’Albo nazionale degli striscioni (col risultato che alla fine entrano quasi esclusivamente quelli standard, riferiti ai nomi dei gruppi organizzati, e praticamente mai quelli contenenti slogan fantasiosi o ironici legati all’evento, ndr)». È mai entrato in crisi il gemellaggio col Toro? «No, mai, nella maniera più assoluta. Peraltro ormai si sono create molte amicizie personali, alcuni di noi e di loro si incontrano durante l’anno anche senza la scusa del campionato. Il gemellaggio col Toro è storico, forte e rinsaldato nel tempo».
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I
’nonno gli è ‘n sollucchero, gli è dorce come ‘miele, se mi do una leccata e mi vien la gricemia a trecento! Questi viola prima e mi conducevano alla tomba pe’ un verso, ora pe’ quell’artro, prima e patio troppo ora e godo a bestia! ‘Ncredibili! Anche l’Atalanta che gli aveva sculacciao Strafarcioni e la banda di strisciati nerazzurri e l’era daa pe’ la squadra più ‘n forma (dopo noi, chiaro) e gli ha preso quattro pere e a ire. Quattro soli perché i’sehondo tempo e
s’è giocao alla meno, dopo i’ go’ di Luhone, i’quarto, e s’è badao a giohare a quattro cantoni, anche perché poerini, ‘n dieci e poi l’urtimo quarto d’ora ‘n nove perché i’rosso e s’è rotto, e pareano una banda di disperai. Alla fine di’ primo tempo e n’avean belle tre ‘n saccoccia. Gli era i’ momento di far entrare i’ 9 che l’aveano ‘n panca, Troisi. E l’avean portao apposta: “Ricomincio da 3”. Ricomincio a piglianne un artro, ‘nfatti Lucone verga ni’ baugigi dopo tre minuti!
Colantuono e dice che gli hanno giocao bene, che gli è contento… figurati noi! Se vo’ mette’ la firma pe’ fa’ lo stesso anche a i’ ritorno, noi e ci si contenta e ci si sta. Ora tutti a parla’ di scudetto, tutti a sognare ‘n grande, tutti a fa’ cori, finalmente anche a’ padroni! Certo che una squadra così e la fa pensa’ l’impossibile, però restiamo co’ piedi ‘n terra se no a i’primo acquazzone e si piglia la pormonite! Siamo forti, godiamoceli partia pe’ partia senza fa’ tanti conti e senza pensare a quegli artri. Noi e le si vincan tutte e po’ e si guarda!
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‘Ntanto domeniha e si va a trova’ Cespuglio a Torino, speriamo che un n’abbia ‘n serbo quarcosa. Dalla su’ parte e c’ha i’capitano e Savicce che megliora tutte le partie. O che s’ha a ave’ paura? Mai. Ventura e gli avrà la sventura di dacci tre punti e poi tanti auguri pe’ i’ futuro. Ni’ frattempo, pe’ paura di svegliammi e di ritrova’ i’ troiaio dell’artr’anno con quarcuno che dice “scherzo, scherzo” e gni ridò un’artra botta di quello bono. Pe’ briachi e c’è sempre i’paradiso! Forza Violaaaaaaaaaaaa aaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!
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Il Brivido Sportivo - Martedi 20 novembre
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L’evento
TUTTE LE NOTIZIE VIOLA
24 O SU 2RE 4!
Dopo tante icone dello sport fiorentino, lunedì prossimo sarà la volta di Antognoni
Una ‘bandiera’ al Torrino: 10 modi per dirgli ‘ti amo’ M
anca poco alla fine del ciclo ‘I lunedì del Torrino – serate di sport e letteratura’, che hanno caratterizzato, appunto, i lunedì al Torrino di Santa Rosa dal 29 ottobre ad oggi. Ieri sera è stata ri-celebrata la ‘corsa’ attraverso il libro di Fulvio Massini ‘Andiamo a correre’, ma si avvicina quella che sarà la puntata più eccitante per gli sportivi fiorentini e soprattutto per i tifosi viola. Infatti, lunedì prossimo 26 novembre, ‘scenderà in campo’ Giancarlo Antognoni. La bandiera di Firenze, l’idolo assoluto della città, il Capitano di tutti i tempi, l’‘Unico 10’ ripresenterà il suo libro ‘10 modi per dirti ‘Ti amo’’ (a cura di Luca Calamai) attraverso il quale si è messo a nudo accantonando la sua timidezza e raccontando la sua vita, la sua famiglia e la sua lunga esperienza in viola. Un vero e proprio atto d’amore nei confronti di Firenze e della Fiorentina, oltre che dei tifosi viola ai quali resterà sempre legato. Così, dopo la pallavolo con la Ruini, il pugilato con Bundu, il ciclismo attraverso la leggenda di Bartali e la corsa attraverso le lezioni e i consigli del Massini, Firenze vuol commemorare il suo campione per eccellenza, legando ancora la passione dello sport all’importanza culturale della letteratura: Antognoni e il suo calcio, famoso per il suo stile in campo e per la sua serietà fuori. Sarà
un piacevole momento in cui torneranno alla luce ricordi e aneddoti, e in cui la gente potrà ancora avvicinare Antonio regalando tutto l’affetto possibile a colui che ha mostrato negli anni fedeltà assoluta ai colori viola. Alla serata, oltre ovviamente a Giancarlo Antognoni, interverrà l’autore del libro Luca Calamai. Ma non solo… Accorrete numerosi e lo scoprirete. L’evento, organizzato dall’Associazione Rondinella del Torrino in collaborazione con la Biblioteca d’Oltrarno e con il patrocinio del Comune di Firenze e del Quartiere 1, prevede l’ingresso libero e sarà preceduto da un apericena a buffet (dal costo di 5 euro) che avrà inizio alle ore 20 (per prenotazioni 331 6545552).
Le prossime date 26 novembre: “Antognoni, 10 modi per dirti ti amo” di Luca Calamai 3 dicembre: “Il calcio fiorentino. Le origini, le partite gloriose i protagonisti” di Sandro Bennucci, Uberto Bini, Filippo Giovannelli
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Il Battibecco
cucina toscana creativa
Il Battibecco, locale nuovo come ubicazione ma di grande esperienza nella conduzione, è circondato da un proprio curatissimo parco e immerso in una secolare pineta nei pressi di Impruneta , alle porte del Chianti. E’ condotto dalle famiglie Girardi e Del Bravo insieme ad altri soci che perpetuano una tradizione culinaria dal 1970 con la gestione in Firenze della
già affermata meta di ristoro per esigenti buongustai: l’ Osteria n° 1. L’ambiente è rustico-raffinato, suddiviso in due sale. Nella prima un bel soffitto di legno con travi massicce a vista e un grande camino del 1500 rendono l’atmosfera calda ed avvolgente, nella seconda le ampie vetrate che si affacciano sul bosco la rendono solare e luminosa ma anche
raccolta ed intima. Quadri, accessori di pregio, uniti agli addobbi floreali donano all’ambiente charme e prestigio. In sala Giovanni Girardi, Dante e Tullio Del Bravo accolgono ed intrattengono gli ospiti. In cucina gli chefs Enrico Boaretto e Lorenzo Falciani propongono piatti della tradizione sapientemente rivisitati in chiave moderna.
Via Vittorio Veneto, 38 Impruneta Tel. 055 2313820 - Fax. 055 2010188 - www.ilbattibecco.it
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Il Brivido Sportivo - Martedi 20 novembre
Centro Ginnastica Firenze a.s.d.
GINNASTICA
organizzatori finali nazionali 2013 Serie A1/A2 ginnastica artistica maschile e femminile e campionato di categoria allieve 1° e 2° livello 6/7 aprile 2013 Nelson Mandela Forum - Firenze
Vitellozzi campione interregionale di categoria
Trasferta da incorniciare per il Centro Ginnastica: Poeta di bronzo, Bedini settimo di MAria Consiglia Grieco
C
he ci fossero tutte le carte in regola per far bene era già evidente dall’esito del campionato regionale, che aveva regalato – qualche settimana fa – il doppio titolo di campione di Categoria allievi al Centro Ginnastica Firenze, nel primo e secondo livello, rispettivamente con Vannucchi e Poeta. Un biglietto da visita importante da esibire alla fase interregionale della zona centro, che il Palazzetto dello Sport di Montevarchi (AR) ha ospitato nella giornata di sabato 17 novembre, e tante aspettative riposte nei ginnasti allenati da Andrea Paoli, Letizia Gensini e Matteo Alterini. E se il campione toscano Niccolò Vannucchi è stato purtroppo costretto a dare forfait, a causa di un recente infortunio rimediato in allenamento (ma naturalmente presente in campo gara a dare man forte ai compagni), ci ha pensato il suo vice, Sovann Vitellozzi, a portare un altro oro nella bacheca della società gigliata, insieme al titolo di campione interregionale di prima fascia del raggruppamento dell’Italia centrale e, naturalmente, l’ingresso alla finalissima italiana. Una gara impeccabile, condotta su tutti i sei attrezzi della ginnastica artistica maschile: volteggio, corpo libero, cavallina, parallele pari, anelli, sbarra, per una competizione individuale che accoglie gli allievi più promettenti e – proprio perché giocata su una prova all-around sulle sei specialità – potenzial-
mente più completi. Ma non finisce qui, anche quando si è trattato di misurarsi con gli atleti di seconda fascia, più grandi e “navigati”, il CGF ha schierato Nicola Poeta, che dopo il titolo toscano ha conquistato il bronzo interregionale e l’accesso diretto alla finale nazionale di dicembre, riuscendo a superare alcuni avversari abituali con una gara precisa e pulita. Non ancora certa la qualificazione di Daniele Bedini, nonostante un’ottima gara che gli è valsa il settimo piazzamento interregionale, perché il passaggio diretto spetta ai primi quattro classificati di ogni raggruppamento, mentre i ripescaggi saranno determinati dalla classifica unificata di tutti i punteggi italiani. Appuntamento dunque al primo dicembre per il titolo nazionale! (foto di Gianluigi Vitellozzi)
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vc Alfa Cure e Euroflorence: 4 su 4 nel Montecarlo c5
VC Alfa Cure è alla quarta vittoria su quattro, con un secco 9-0 rifilato ai Gamerz FC e con 6 delle 9 reti messe a segno da Ringressi, attuale bomber della formazione prima in classifica autore di 16 realizzazioni. Anche l’Euroflorence continua ad inanellare vittorie grazie al 6-2 contro il Coffe Team, buona squadra che però ancora non trova punti per salire in classifica. La formazione viola tiene quindi il passo dei primi e si lascia alle spalle il Pian del Mugnone, alla prima sconfitta stagionale contro la Ditta Edile Foschini per 6-4. Proprio loro scavalcano così il Pian del Mugnone e si piazzano al secondo posto in classifica con 10 punti. Secondo posto raggiunto anche dai Galacticos di mister Rossi con la bella vittoria per 6-3 sulla Fortis C5 che invece pareggia il conto fra vittorie e sconfitte, conquistando 6 punti in 4 giornate. Il Mugnone FC cade in casa del Foha FC perdendo 3-1 e fermandosi così a metà classifica, mentre proprio i Foha ottengono un gran risultato che smuove non di poco la loro situazione. Il risultato più roboante è decisamente il 12-2 a favore dei Siamo alla Frutta contro i Desperados United con i vincitori che ottengono la prima vittoria in campionato mentre i Desperados sono costretti ad andare ancora alla ricerca dei primi punti. Nel match le triplette di Bigiarini e Menghini hanno contribuito sicuramente alla vittoria della formazione di casa. Marciano quindi ancora senza sosta VC Alfa Cure e Futsal Euroflorence mentre in fondo la situazione si fa complicata per Desperados United, Coffe Team e Gamerz FC.
NEL GERMANIA-PORTOGALLO C7, I POERONI A TUTTA BIRRA!
Vince tutto il gruppetto di testa che inizia quindi a fare vuoto dietro di sé con i Poeroni C7 che salgono a quota 12 punti grazie al 5-0 rifilato al Ghetto Sport Tamoil, unica formazione ancora rimasta a zero punti. Vittoria abbastanza agevole anche quella della Steaua per 6-2 contro i Diamante 9, che resta così a braccetto con i primi della classe. Terzo risultato utile per l’Allegra Brigata che sale a 9 punti battendo per 9-1 i Lakers SS, mettendo in mostra un Agati in splendida vena realizzativa (una stupenda tripletta per lui). Anche il Sanitario Feminino rimane attaccato al gruppo ottenendo i 3 punti contro un ottimo Capanno D’Angiolino, al quale però non bastano le 2 reti messe a segno: finale 4-2 per il Sanitario e Capanno d’Angiolino che dovrà subito rimettersi in marcia dalla prossima per non veder aumentare il divario dai primi. Nell’ultimo incontro della settimana esce vincente lo Smile Team pur soffrendo non poco nel risicato 1-0 contro gli Amatori Lanciotto, con bellissimo gol vittoria di Grella per i padroni di casa che salgono così a 7 punti in campionato. Dopo 4 giornate da evidenziare in questo girone la miglior difesa dei Poeroni (solo 2 reti subite). L’attacco più prolifico è sempre quello dei Poeroni con 20 reti realizzate e Bambagioni Niccolò in evidente stato di grazia con 9 gol finora messi a segno.
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calcio toscana Calcio a 5 femminile, riflettori puntati sulla squadra del Sagittae
Giovanissime in campo: ecco la grande avventura A
l campionato di calcio a 5 femminile della stagione 2012/2013 che è appena iniziato si è iscritta una nuova squadra chiamata SAGITTAE F.T. Già il nome della squadra (le Frecce, in latino) lascia presagire il carattere combattivo e determinato di questa compagine che si affaccia per la prima volta ad un campionato di calcio a 5. Ma la caratteristica principale di questo nuovo team è la giovanissima età delle 15 giocatrici tesserate: età media di appena 18 anni! Queste ragazze si sono affidate alle competenti risorse di uno dei migliori allenatori che abbiamo visto nei nostri campionati femminili, il tecnico Matteo Cecconi, che conosciamo da diversi anni come allenatore della squadra Smatte F.T., nonché della Rappresentati-
va Femminile del Calcio Toscana. Dopo le soddisfazioni con la ex squadra e con la Rappresentativa, questa sarà una nuova divertente (ma non facile) avventura per il 34enne allenatore, chiamato a tirar su praticamente dal niente una squadra che fa della freschezza atletica e della buona volontà delle giocatrici le sue armi migliori. Paradossalmente, le giocatrici di maggior esperienza di questo nuovo team sono tre ragazze: Gaia, Marta e Francesca (che hanno seguito il mister dalla loro ex squadra) che hanno rispettivamente 21, 21 e 18 anni e contano già numerose presenze nei nostri campionati nei quali militano da 5/6 anni (Gaia ha anche un paio di presenze nel-
la Rappresentativa). Il resto delle componenti delle Sagittae F.T. è formato da ragazze di età compresa fra i 13 e i 20 anni: nello specifico sono due le ragazze di 21 anni, due di 20, tre di 19, due di 18, cinque di 17 e una di 13. In più dobbiamo considerare che, a parte le tre giocatrici già menzionate, tutte le altre sono alla loro prima esperienza con il calcetto, non avendo mai giocato una partita ufficiale. Risulta quindi evidente che la caratteristica che manca a questa compagine è proprio l’esperienza, ed è qui che entrano però in ballo altre componenti come la determinazione, la voglia di divertirsi e, non per ultima, la compe-
tenza di mister Cecconi che ha dichiarato: “Sono veramente contento di questa squadra. Sarà certamente dura, specialmente all’inizio. Anche se siamo consapevoli che ci troveremo davanti squadre molto più esperte e preparate, affronteremo ogni gara con la voglia di ben figurare e di rendere il più difficile possibile alle nostre avversarie il loro lavoro. Dodici ragazze della mia squadra non hanno mai giocato delle partite ufficiali, solo allenamenti o raramente qualche partitina a scuola nelle ore di educazione fisica. La prima partita ufficiale è stata mercoledì 14 novembre contro l’Ece Plast (ex Aton Green) e la differenza si è
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fatta subito vedere. Ma il risultato finale (10-2 per l’Ece Plast) non ci rende molta giustizia: ho visto nelle mie giocatrici una determinazione, una volontà e un impegno veramente notevoli; e anche nella netta e giusta sconfitta, le note positive sono state sinceramente molte. Una fra le più positive è stata sicuramente il gol di Maria Elisabetta (che chiamiamo Betta), ragazza di solamente 13 anni, ma con grandi doti da attaccante. Io ed il mio grande co-mister Francesco siamo sicuri che se continuiamo con questo impegno, soddisfazioni ancor maggiori non tarderanno ad arrivare”. Crediamo che effettivamente, il gol di Maria
Elisabetta sia il gol ‘più giovane’ della storia del Calcio Toscana ed il fatto che viene dal calcio a 5 femminile, sport nel quale la componente dell’esperienza e della maturità ha un ruolo veramente fondamentale, è certamente una nota più che positiva, anche in relazione ad un maggior sviluppo futuro di questa disciplina. Concludiamo facendo un grandissimo in bocca al lupo di cuore al mister Matteo Cecconi e a questo nuovo gruppo di ragazze eccezionali, unite tutte da una salda amicizia e dalla voglia di divertirsi sui campi di questo bellissimo sport che è il calcio a 5 femminile. Steto
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A due passi da Coverciano potrete trovare Il Piacere, un’osteria autentica e molto alla mano. Il piacere della buona ciccia, della pasta fatta in casa, del salume profumato, del formaggio ricercato. Ogni mese qui si cambia, ma la qualità è la stessa, con sorprese e ghiottonerie come fosse sempre festa. E i vini rossi di casa? Un vera delizia. Un piacere che stuzzica i sensi e soddisfa la fame. Per un tête-à-tête, per una compagnia di amici, per serate importanti e piccoli eventi felici. Lorenzo, Filippo e gli chef Tommy e I’Cioffi vi faranno leccare i baffi .
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Segue dalla prima pelo d’acqua poi a riprendersi la spiaggia piena di sole. Quella che in questi giorni si stanno godendo Montella e i suoi giocatori. È cominciata così la grande risalita di Andrea Della Valle, da quel giorno più di ogni altro aspetto (anche se la squadra non l’aveva mai lasciata), occasione dopo occasione, ha ribadito il proprio impegno, la propria determinazione e, cosa più importante per tutti i tifosi, il suo tifo. Crediamo che per lui e suo fratello Diego sia stato come ricomprare la Fiorentina. Una nuova nascita dopo i tormenti di Calciopoli e i giorni belli con Prandelli e Corvino. Ma forse adesso tutto è ancora più bello perché Andrea Della Valle si è conficcato dentro la squadra e perché alle spalle c’è la memoria grigio-fumo delle stagioni di Mihajlovic e Rossi. Quegli slogan e quello striscione esposto in Maratona (Andrea Della Valle uno di noi, ndr) sono stati il giusto contributo di una città ad un uomo che fra mille critiche ha saputo ‘incassare’ e uscire dall’angolo nel quale pareva esser stato messo. Onore quindi a chi impegnando tutto il proprio gruppo ha saputo scommettere su uomini giusti come Pradè o come Macià, su Montella e su un progetto di squadra che lo stesso Andrea Della Valle aveva tracciato: «Voglio giocatori tecnicamente bravi e che abbiano rispetto per la maglia». È stato accontentato ma così, di fatto, Della Valle ha accontentato tutti i fiorentini che ora si riconoscono davvero nella squadra. Lo scudetto è un sogno, siamo onesti, più che una possibilità. Però è anche vero che fino a poco tempo fa definivamo così anche una possibile sfida per un posto in Champions. Eravamo troppo timidi allora, per questo adesso crediamo sia giusto lasciare a tutti la speranza di non svegliarsi, di continuare a vivere e ad assaporare una Fiorentina che sta prendendo a calci i suoi giorni neri e sta dimostrando di essere bella, così bella da andare oltre ogni aspettativa. Ci sarà da iniziare un nuovo ciclo, pericoloso, rischioso, con le trasferte di Torino e Roma. Ma nel fortino del Franchi i viola hanno la chance di incontrare Samp, Siena e Pescara, gare dalle quali possono ottenere davvero tanto, anche il passaporto dei sogni più grandi.
Rugby di Chiara Baglioni
I
l Franchi si prepara al rugby. Dopo il grande successo del 20 novembre 2010 quando la Nazionale italiana perse a testa alta 32 a 14 contro l’Australia, lo show si ripete, con lo stesso avversario. Il 24 novembre Firenze ospiterà il Cariparma Test Match 2012, un banco di prova importantissimo in vista del prossimo Sei Nazioni che inizierà il 2 feb-
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Dopo gli All Blacks, gli azzurri affrontano sabato a Firenze l’Australia
Al Franchi con la palla ovale: appuntamento col grande Rugby braio 2013. La sfida contro gli Wallabies si carica di grandi suggestioni dopo le prime due uscite degli azzurri. Il 10 novembre scorso la squadra di coach Brunel ha vinto, per un soffio, 28 a 23 contro Tonga. A Roma invece contro i campioni del mondo All Blacks della Nuova Zelanda l’Italrugby ha subito
una sconfitta per 10 a 42 offrendo comunque spettacolo puro per oltre 60 minuti. NAZIONALE A COVERCIANO. Proprio per come succede con il calcio, anche la Nazionale rugbistica si è trasferita a Coverciano nei giorni precedenti la partita. Parisse e compagni si sono tra-
sferiti da Roma già dalla giornata di sabato scorso. Doppi allenamenti tutti i giorni sul campo Padovani (anche a porte aperte) e lavoro in palestra per il recupero degli infortunati: questo il programma di preparazione. Durante l’intervallo di FiorentinaAtalanta, tra l’altro, un gruppetto di giocatori az-
zurri ha salutato il pubblico presente al Franchi ricordando l’appuntamento del 24 novembre. Più di 15 mila biglietti sono stati venduti fino a lunedì. Si prospetta il tutto esaurito nonostante il match venga trasmesso in diretta dalle reti di La7. La Feder Rugby Italia, il Comune di Firenze e la
Fiorentina hanno invitato unitamente i tifosi e gli appassionati di questo sport ad assistere ad una delle partite più belle e difficili che gli azzurri possono affrontare. Seconda in classifica nel ranking mondiale dopo gli All Blacks, l’Australia non è mai stata così vicina: a Firenze si ripete lo spettacolo.