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di Francesca bandinelli

menica dopo domenica e che di sicuro i preziosismi sa già bene come dispensarli (vedi il tunnel a Cigarini mostrato all’Azzurri d’Italia di Bergamo): ora, però, è sulle sue ali che la Fiorentina dovrà tornare a volare, all’Olimpico di Roma, contro la rivale di sempre, la squadra dove per altro ha scelto di andare Mohamed Salah, l’altro che, lo scorso gennaio, aveva tumulato il ricordo di Juan Cuadrado passato al Chelsea. Dell’egiziano, per certi versi, Tello ha raccolto l’eredità. Lo spagnolo dal dribbling tagliente e dai sogni importanti, ora, punta a spiccare il volo. Definitivamente. Alle sue idee e ai suoi guizzi sono stati affidate le speranze della squadra viola che dal quarto posto di un anno fa, conquistato grazie alle reti e alle falcate rapidissime di Salah, adesso punta un gradino più su, ai danni (anche) della Roma, in attesa che la giustizia sportiva possa dare la propria risposta definitiva all’annosa questione che vede coinvolte Fiorentina-Chelsea e, di riflesso, pure il club giallorosso per il trasferimento estivo dello Speedy Gonzalez d’Egitto. Tello, cercato già in estate su indicazione di Paulo Sousa ed arrivato durante il mercato invernale, è il fulcro di tutto. L’ex Porto ha capito subito che la sua avventura lusitana era agli sgoccioli. Appena 11 presenze in campionato, 1 assist e niente più. Meglio in Champions, dove è riuscito se non altro a lasciare il segno contro il Maccabi Tel Aviv, ma ancora troppo poco. Per questo, non appena i dirigenti viola sono andati a bussare alla sua porta non ha avuto nemmeno un’incertezza. Ha conquistato tutti con la classe, quella che in riva all’Arno ha sempre acceso gli entusiasmi,

L'ex viola Mohamed Salah

Mercato Fiorentina vicinissima Al portoghese Teixeira

a Fiorentina pensa alla Champions, ma guarda anche al mercato. Secondo le ultime indiscrezioni, infatti, il club viola avrebbe trovato l’accordo con Joao Carlos Teixeira, fantasista portoghese in scadenza di contratto con il Liverpool. I dirigenti viola sarebbero già volati in Inghilterra per assicurarsi la firma del giocatore che piace molto al tecnico Paulo Sousa che vorrebbe assegnargli un posto di rilievo nella Fiorentina della prossima stagione. Classe 1993, il talento lusitano vanta già esperienze nelle nazionali giovanili portoghesi. Se l’affare dovesse concretizzarsi il segnale è chiaro: Paulo Sousa, anche in virtù del contratto che lo lega alla Fiorentina per un’altra stagione, ha intenzione di restare a Firenze e di costruire una squadra sempre più competitiva per il futuro.

ma ha bisogno della consacrazione definitiva. E all’Olimpico, contro la Roma, Da noi contro il suo predecessore che ogni euro di tanto male ha fatto con le sue TRASLOCHI - TRASPORTI - SGOMBERI spesa TRASLOCHI ALBO Noleggio Scala Aerea ﬁno a 32 mt. ISCRIZIONE scelte a quei tifosi che lo aveTRASPORTATORI - 338 SGOMBERI FI 4611317V Luca 333 TRASPORTI 4233131 - Gerardo 9636554 vano accolto come un faraone, SMALTIMENTO RIFIUTI ha l’occasione più ghiotta. Tello Noleggio Scala Aerea ha già pronto il suo passaporto, quello fino a 32 mt. per aprire la strada ai sogni. Suoi e di Luca 333 4233131 Firenze. Gerardo 338 9636554

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Tello contro Salah duello a cento all’ora

a Coppa, l’Europa League, lui non l’ha potuta giocare. Col Porto (poi retrocesso in Europa League), prima di arrivare a Firenze, Cristian Tello era stato protagonista in Champions, il paradiso del calcio che conta in cui punta a tornare la Fiorentina: ora tocca a lui, in questo scampolo di campionato che resta, fare la differenza per riportare la Fiorentina nel gotha del calcio. Lo spagnolo ci crede. Fin qui, si è “accontentato” di un gol all’Atalanta e di due assist e di una clamorosa traversa contro il Napoli, ma non gli basta. La sua, da qui in avanti, sarà una partita doppia: per convincere la dirigenza che lo ha portato in Italia a riscattare il suo cartellino (8 milioni), ma anche il Barcellona che lo ha fatto crescere a riportarlo alla base, senza correre il rischio di essere oscurato dai talenti dei blaugrana (il contro-riscatto fissato è di 16 milioni). Di certo c’è che è l’esterno che è tornato ad accendere la fantasia dei tifosi viola che lunedì sera al Franchi si sono spellati le mani per applaudirlo. Si tratta di un giocatore in fase di crescita, che la maturazione se la sta costruendo do-

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Venerdì notte a Roma la Fiorentina si gioca la Champions, servirà lo stesso spirito ammirato col Napoli

Appunti di viaggio

Non mollare di un centimetro

L'esultanza viola dopo il gol al Napoli

Il gruppo gigl

l calcio non è la boxe, non ci sono giudici che assegnano i punti, altrimenti la Fiorentina avrebbe vinto col Napoli. Gran partita dei viola, un pari stretto per gli uomini di Sousa. Ma così va il pallone. Allora prendiamo il buono che questa sfida ci ha consegnato: la Fiorentina è tornata ad esprimere un calcio spumeggiante, pieno di cose buone. Pressing costante e felice, veicolazione della palla, autostima. E’ una goduria veder giocare la Fiorentina. Queste qualità serviranno all’Olimpico venerdì notte (ore 20,45). Primo perché quello è un campo stregato per la Fiorentina anche se lo scorso anno tra Coppa Italia ed Europa League i viola furono fantastici. Ma negli ultimi 25 anni spesso i risultati non hanno sorriso alla Fiorentina. Secondo perché la squadra di Spalletti è reduce da 6 trionfi consecutivi alla media di 3 gol a partita. Insomma, sarà dura. Però alla Fiorentina potrebbe bastare anche un pareggio. Non per la classifica avulsa, visto che al Franchi ci fu l’affermazione dei giallorossi, ma per il momento attuale. Restare appaiati alla Roma significherebbe non mollare di un centimetro. E’ chiaro, però, che la Fiorentina non verrà meno al suo mandato e giocherà per vincere anche a Roma.

Il cammino viola prima della sosta di Pasqua

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Spalletti conosce bene la Fiorentina, l’ha studiata tanto nel periodo in cui era a casa, sulle colline di Montespertoli, in attesa di rientrare nell’arena. Il tecnico toscano conosce alla perfezione i movimenti dei viola e studierà le contromosse necessarie. Anche la Roma dovrà preoccuparsi perché questa Fiorentina può giocare in questo modo contro qualsiasi avversario. Non resta che attendere il nuovo “spareggio” Champions, con la speranza che stavolta i viola si portino in campo un pizzico di fortuna in più…

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“Chi- vince prende il terzo posto. La squadra di Spalletti è favorita, ma… Vi dico la mia sul caso Totti” FI 4611317V Luca 333 4233131 Gerardo 338 9636554

Caputi: “Roma-Fiorentina, sarà spettacolo”

di Alessandro Latini

a una settimana campale all’altra. La Fiorentina si gioca così un pezzo della sua stagione, passando dallo sfortunato pareggio col Napoli alla Roma. La sfida contro i giallorossi ha sempre un sapore speciale. Un po’ perché in palio c’è un posto in Champions League, un po’ perché nella squadra di Spalletti c’è quel Salah che tanto ha fatto disperare i tifosi viola. Il gol dell’andata, dopo pochi minuti di gioco, è un affronto da vendicare. La Fiorentina, venerdì, andrà all’Olimpico a giocarsi la partita. E’ vero che i giallorossi sono reduci da sei vittorie consecutive, ma è altrettanto vero che il calendario li ha messi di

fronte ad ostacoli non insormontabili. La sfida con la Fiorentina, protagonista di una grande prestazione contro il Napoli, è sicuramente l’impegno più probante. Per parlare di questa sfida, Il Brivido Sportivo ha intervistato in esclusiva Massimo Caputi, noto giornalista di spiccata fede giallorossa. Per la Fiorentina l’obiettivo è il terzo posto: sulla sua strada c’è adesso la Roma. Può farcela la squadra di Sousa? «La Fiorentina ha un merito: negli ultimi anni è sempre stata molto costante ed è sempre stata tra le prime quattro del campionato. Dobbiamo partire da qui, perché mantenere il terzo posto sarebbe un grande successo. Rispetto alle avversarie ha fatto un mercato meno roboante, ma ha avuto sempre una sua identità di gioco. La partita con la Roma è molto importante, è chiaro. Per come gioca la Fiorentina, che fa la partita, mi aspetto una sfida davvero spettacolare all’Olimpico». Anche perché l’obiettivo dell’Europa League è sfumato…. «Il campionato inglese è di livello superiore. Io credo che la Fiorentina sia stata molto sfortunata nel sorteggio. Il Tottenham di oggi è una squadra forte ed in salute, oltretutto nel doppio confronto è stato aiutato anche dall’arbitro. La Fiorentina non ha sfigurato come dice il punteggio del ritorno. Quella partita poteva tranquillamente giocarsi più avanti nella competizione».

Massimo Caputi

Destino comune ad altre squadre l’addio all’Europa. Qual è stato il motivo secondo lei? «Non è una cosa normale, certamente, ma quando peschi nell’urna Bayern Monaco, Real Madrid, Villarreal e Tottenham la strada si fa dura. Io punto un po’ sulla sfortuna.

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Da Telemontecarlo alla Rai La sua voce anche nei videogiochi

Caputi nella vesto di caporedattore allo sport del Messaggero

La Lazio aveva il compito più facile e, come da pronostico, ce l’ha fatta a passare il turno. Se c’è una squadra che ha leggermente deluso è il Napoli. Dal gruppo di Sarri mi aspettavo di più, ma il Villarreal rappresenta comunque la quarta forza della Liga».

re il contratto. La questione andava gestita meglio e con anticipo. Un simbolo della Roma come Totti non può chiudere ventiquattro anni così. Mi auguro che si arrivi ad un accordo. Spero proprio che la storia d’amore tra la Roma e Totti finisca nel migliore dei modi».

Torniamo al presente. Di nuovo Salah sulla strada dei viola… «Salah sta disputando un ottimo campionato. Ha avuto una flessione derivata dal brutto infortunio rimediato nel derby. Da quando è arrivato Spalletti è tornato ad essere decisivo. Sulla vicenda con la Fiorentina dico che è stata, ed è tuttora, una vicenda antipatica. Non sappiamo ancora bene come stiano le cose. Quello che mi sembra evidente è che Salah non volesse più rimanere a Firenze».

In conclusione, secondo lei come finisce la corsa al terzo posto? «Mi sembra ancora tutto da decidere, sia per il primo e secondo posto che per il terzo. Al momento è normale che Juventus e Napoli siano avvantaggiate per giocarsi lo Scudetto, tutte le altre squadre di alta classifica, secondo me, hanno diverse possibilità di centrare l’ultimo posto per la Champions League. Al momento, secondo me, qualche chance in più ce l’ha la Roma, se manterrà questo passo. Come condizione e struttura della rosa mi sembra avvantaggiata. Credo però che la Fiorentina, che mi è piaciuta tantissimo lunedì sera contro il Napoli, se la giocherà fino all’ultima giornata con pieno merito».

Da un fuoriclasse ad un altro. Che cosa dice sul caso Totti-Spalletti? «Totti pensa di poter giocare ancora, mentre la società non gli vuole rinnova-

assimo Caputi nasce nel 1961. Dopo le prime esperienze nelle tv locali romane, nel 1986 entra a far parte della redazione di Telemontecarlo, specializzandosi nello sport e principalmente sul calcio. Dal 1990 è telecronista, insieme a Josè Altafini, delle partite della Nazionale ai Mondiali di Italia 90. Poi con Giacomo Bulgarelli di Usa 94 e Francia 98. Dal 1990 al 2001 è anche conduttore della trasmissione sportiva domenicale “Galagol”. Nel 2001 passa alla Rai e partecipa alle trasmissioni “Quelli che il calcio” e “La Domenica Sportiva” che conduce nel 2002-2003. Nel 2005 è inviato in Repubblica Dominicana per il reality show “L’Isola dei Famosi”. Dall’agosto del 2013 assume la carica di caporedattore allo sport nello storico quotidiano romano “Il Messaggero”. La sua voce è nota anche agli appassionati di videogames avendo prestato la voce al videogioco di calcio Fifa dal 1998 al 2002 con Giacomo Bulgarelli.

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Il parroco della Fiorentina, amico fraterno di Spalletti: “E' un grande tecnico e un grande uomo. Ma abbiamo bisogno dei tre punti. Stravedo per Berna”

Il personaggio

Don Massimiliano: “Viola... abbi Fede Caro Luciano, scusa ma dobbiamo batterti” di Giacomo Cialdi

a partita dell'Olimpico contro la Roma è diventata, classifica alla mano, una delle più importanti della stagione viola: dopo il pareggio contro il Napoli, proprio contro i giallorossi la Fiorentina potrebbe mettere un mattone decisivo nella corsa al piazzamento Champions League. In questa fase del campionato giocare meglio degli avversari non basta più, servono punti, possibilmente tre punti. Per l'occasione il Brivido Sportivo ha intervistato il parroco della Fiorentina e della Nazionale, Don Massimiliano Gabbricci, grande tifoso viola e grande amico del tecnico della Roma Luciano Spalletti. Don Massimiliano, è soddisfatto di questa Fiorentina? «Quest'anno la Fiorentina sta facendo cose straordinarie, sta dimostrando di poter competere per obiettivi molto importanti. Capisco che i tifosi vogliano sempre di più, puntino mete sempre più ambiziose ma io sono soddisfatto di questa squadra. Facciamo vedere un gran calcio, come accaduto contro il Napoli, uno dei migliori della Serie A, e questo mi inorgoglisce». Cosa le sta piacendo di più?

Luciano Spalletti, tecnico della Roma

«Potrei dire il bel gioco, ma credo che l'arma in più di questa Fiorentina sia il carattere, la capacità di superare le difficoltà. In alcune partite e in alcuni momenti delle nuvole nere si sono addensate su di noi, ma i ragazzi hanno avuto una grande reazione e hanno ripulito il cielo su Firenze».

C'è un giocatore che, tecnicamente o umanamente, preferisce agli altri? «Sono molto legato a Manuel Pasqual, è un ragazzo d'oro. In campo stravedo per Bernardeschi, lo conosco dalle giovanili e sta crescendo davvero benissimo. Può diventare un grandissimo giocatore». Ha conosciuto anche Sousa, come le è sembrato? «Ho incontrato più di una volta l'allenatore, ma non ho avuto modo di approfondire la nostra conoscenza. Posso dire che mi ha fatto una bellissima impressione: ho percepito fin da subito il suo spessore umano, ha un carattere deciso ed è molto chiaro. Ha un bellissimo rapporto con i suoi giocatori, e questo si riflette anche in campo. Il portoghese ha creato una squadra più equilibrata e compatta rispetto alle precedenti gestioni, ha portato un calcio più moderno». Ha visto tante Fiorentine, quella di Sousa a quale somiglia? «E' sempre difficile fare paragoni, ma credo che dal punto di vista della determinazione questa Fiorentina somigli molto alla squadra di Trapattoni: grande compattezza e voglia di vincere. E' la Fiorentina che ha sfiorato il terzo Scudetto...». Sono certo avrà tantissimi aneddoti sui viola, ce n'è uno che ricorda con particolare piacere e che vorrebbe raccontarci? «Mi creda, ci sono centinaia di bellissimi ricordi legati alla Fiorentina. Il primo che mi viene in mente riguarda il matrimonio di Donadel, che colgo l'occasione per salutare: ovviamente eravamo nella gestione Prandelli, il campionato era finito, il centrocampista viola convolava a nozze ed erano presenti tutti. Era un'atmosfera molto simpatica e scherzosa, quasi goliardica, con Frey, Ujfalusi e Pasqual che non facevano altro che ridere e fare battute. Ad un certo punto Santana mi rovesciò il vino addosso e fu un momento davvero divertente, con risate generali. Quello era stare insieme in modo sano... sono molto legato a quei ragazzi». Veniamo alla partita contro la Roma. Che gara sarà all'Olimpico? «A mio parere è la partita più importante e difficile dell'anno. E' un vero e proprio spartiacque. La Roma arriva al massimo della forma, avremo bisogno anche di un po' di fortuna. Nella gara del Franchi contro i giallorossi abbiamo giocato benissimo, secondo me la miglior partita della stagione, dominando sul piano del gioco e creando occasioni da gol.

Siamo stati sfortunati! E' un match davvero difficile, temo la Roma perché ha grandi qualità. E poi c'è Luciano... il mio grande amico che dobbiamo battere». A proposito di Spalletti, lei lo conosce bene: cosa può dirci di lui? «Lo conosco da una vita ormai. Ero soltanto un ragazzo quando lui giocava nella squadra della mia città, Castelfiorentino. Io ero un volontario della Misericordia e andavo a vedere le partite. Ci siamo conosciuti allora e poi ci siamo ritrovati in seguito. E' una persona molto concreta, non sta dietro alle parole e alle cose esteriori. E' un sanguigno, un uomo che dice ciò che pensa e fa ciò che dice. E al momento credo sia uno dei migliori allenatori al mondo. Il fatto che ci sia lui sulla panchina della Roma non fa altro che aumentare la pericolosità della gara dell'Olimpico». Cosa pensa abbia portato di diverso rispetto a Garcia? «Ha portato una mentalità vincente, un modo di fare dentro e fuori dal campo che fa bene al gruppo. Con Luciano non ci sono proclami, ma risultati». Crede nel terzo posto? «Ci credo fortissimamente, quando se non quest'anno?! A Natale ho incontrato la squadra e la società e sono stato chiaro: dobbiamo lottare per le prime tre posizioni. Non per il terzo posto, per le prime tre posizioni. E' tutto aperto, basta soltanto crederci e restare uniti. A partire proprio dall'affascinante sfida contro la Roma».

Manca il colpo del knock out

a Fiorentina non vince ma convince. Contro il Napoli i viola potevano sciogliersi dopo la magra di Londra, potevano perdere la magica sincronia di gioco che aveva consentito loro il terzo podio del campionato, potevano perdersi e scivolare nella mediocrità. Invece no, la squadra di Paulo Sousa è parsa più tonica e brillante che mai. Ha messo sotto il Napoli, ha costretto gli azzurri a soffrire e Maurizio Sarri ad avvitarsi nella rabbia. Il problema ricorrente è che questa squadra, ogni tanto, accu-

sa delle pericolose distrazioni. Quella di Marcos Alonso è la più eclatante. E pensare che lo spagnolo solo sessanta secondi prima era in estasi per aver realizzato il gol del vantaggio. Ne consegue che purtroppo in questo gruppo manca quella cattiveria e quella capacità di concentrazione che può consentire ad una buona squadra di diventare grande. E’ come se a un pugile bravo nella “scherma” mancasse il pugno del knock out. Lo stesso Tello (giovane di grandi doti) davanti a Reina ha avuto paura di far gol. La Fiorentina ha bisogno di giocatori di carattere in difesa, necessita di “mastini” che sap-

on Massimiliano Gabbricci, sacerdote di 44 anni, laureato in filosofia e teologia, è originario di Castelfiorentino dove ha conosciuto un giovane Luciano Spalletti (giocatore a quei tempi della squadra locale), al quale è tuttora legato da profonda amicizia. Parroco della chiesa dell’Immacolata San Martino a Montughi di Firenze, è anche cappellano della Fiorentina e , quando si raduna a Coverciano, pure della Nazionale azzurra. Il rapporto con la Fiorentina, di cui è da sempre tifosissimo, nasce nel 2006. E’ Pantaleo Corvino, dopo la scomparsa di Don Francesco Morelli che rivestiva precedentemente il ruolo, a chiedergli di seguire spiritualmente i giocatori gigliati. E in quegli anni nasce anche un grande rapporto con Cesare Prandelli che lo vorrà poi alla Nazionale. Da dieci anni, dunque, il “parroco viola” è sempre stato al fianco della Fiorentina. “Per me è stato un sogno avverato – ha sempre dichiarato – anche perché, e l’apertura di Papa Francesco che ha testimoniato la sua passione per il San Lorenzo ne è l’ennesimo esempio, non c’è niente di male nell’avere una fede calcistica”.

Giacchetta Nera

Fiorentina bella e incompiuta. Per diventare grandi serve più cattiveria

di Massimo sandrelli

Fu Corvino a volerlo accanto ai viola E Prandelli lo chiamò per la Nazionale

Federico Bernardeschi

Il pungiglione

Il gol di Alonso contro il Napoli

Don Massimiliano Gabbricci

piano garantire un rendimento utile e soprattutto costante. La Fiorentina ha bisogno di implementare la propria rosa con giocatori che siano funzionali al progetto tecnico-tattico di Paulo Sousa. Già, perché si vede chiaramente che quando l’allenatore viola deve ricorrere al turn over è costretto a impiegare giocatori come Roncaglia o Mati Fernandez, per fare degli esempi, che mal si adattano al gioco viola. Per carità, sono encomiabili nell’impegno e specie il cileno hanno anche colpi interessanti ma la squadra viola è stata progettata da Paulo Sousa per giocare a un’altra velocità. Quindi non c’è bisogno di grandi colpi di mercato ma di un’attenta opera di reclutamento che possa far individuare gli elementi giusti. Questa Fiorentina può diventare veramente una grande fonte di soddisfazione ma non si può perdere altro tempo. I Della Valle ci devono credere. Altro che stadio, nonostante un puerile scetticismo dei “grandi osservatori” è la squadra la grande occasione che la Famiglia deve saper sfruttare. Ecco se i Della Valle rinunciassero all’idea di lavorare sul futuro di questo gruppo, integrandolo nelle qualità carenti, commetterebbero il più grande errore della loro storia sportiva.

Stavolta Tagliavento non sbaglia di giancarlo carmagnini Carpi – Atalanta 1 – 1 Calvarese - Gara dalla posta in palio altissima che il fischietto abruzzese addomestica bene. Forse un po' generoso ma alla fine, comunque, giusto il rigore, per il contatto di spalla in area orobica fra l’ex, non rimpianto, Borriello e l’emiliano Poli. Chievo – Genoa 1 – 0 Fabbri – Proprio non ci siamo… Tanti, troppi errori, fra i quali emergono, come iceberg, 2 rigori (uno per parte) clamorosi non concessi. Male! Empoli – Roma 1- 3 Gervasoni – Non incide sul risultato ma… tecnicamente e disciplinarmente, spesso lascia un po' a desiderare. A fine corsa… Fiorentina - Napoli 1 - 1 Tagliavento Aiutato anche dall’estrema correttezza in campo dei giocatori, il fischietto umbro, ancora nella classe Elite della Uefa, fa la migliore gara dell’anno. Bravo! Juventus – Inter 2 – 0 – Rocchi – Altra gara “monstre” dell’internazionale fiorentino. Fare dei sofismi, ancorché inutili, sull’episodio del rigore di Miranda su Morata… è voler cercare il classico “ago nel pagliaio”! Pensare che il rumeno Hategan (Tottenham-Fiorentina) farà gli Europei e Rocchi no, fa veramente rabbia. Lazio – Sassuolo 0 – 2 Damato – Il contatto Mauricio-Defrel in area biancoceleste è sicuramente da rigore, ma l’emiliano Magnanelli doveva finire la partita mezzora prima, e si era sempre sullo 0-1.

Milan – Torino 1 – 0 – Celi – Discreta partita dell’arbitro pugliese, che però lascia qualche perplessità nell’azione dove Donarumma esce su Bruno Peres, perché l’appena diciassettenne portiere rossonero, in uscita bassa, prende il pallone ma, Alex da dietro spinge il granata… dare il penalty non sarebbe stato un’eresia. Giusto invece annullare il gol di Bacca, perché quando il colombiano del Milan riceve l’assist di Antonelli è davanti a tutti i difensori granata. Palermo – Bologna 0 – 0 Di Bello – La crescita prosegue molto lentamente… Troppi errori, sia tecnici che disciplinari. Ancora non ci siamo! Sampdoria – Frosinone 2 – 0 Orsato – Reduce da Juve-Napoli e PSV-Atl. Madrid di Ch. League, fatte alla grande, l’arbitro scledense è sembrato fin troppo nervoso e fallace oltre il lecito, facendo riaffiorare alla memoria l’Orsato di qualche tempo fa. Rimane più di un dubbio, sarebbe stato rigore, per un braccio largo di Blanchard su colpo di testa di Quagliarella. Udinese - H. Verona 2 – 0 Doveri – Partita ruvida, che il direttore di gara capitolino porta bene in fondo, mettendo di suo anche una discreta dose di buon senso, che non guasta mai. Peccato per l’errore, sul fuorigioco che porterà allo 1-0 friulano, dell’assistente Stallone che con un po' più di attenzione si poteva evitare. Episodio importante che non sminuisce certo i meriti dei vincitori, ma che sicuramente fornisce ai “vinti” un valido alibi.

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Il portiere del secondo scudetto viola: “Contro la Roma è dura, ma la Fiorentina non ha paura di nessuno”

Superchi: “E’ una gara da tripla” di Lucia Petraroli

a vinto la bellezza di cinque trofei indossando la maglia viola e, soprattutto, è stato il portiere della Fiorentina del secondo Scudetto. Franco Superchi è, di diritto, nel grande libro della storia viola. Nel 1968-69, quando gli toccò raccogliere l’eredità del grande Enrico Albertosi, in pochi avrebbero scommesso su di lui, ma il suo rendimento tra i pali fu di un’eccezionale regolarità e, anche grazie alle sue parate, la Fiorentina di Pesaola riuscì a cucirsi il tricolore sul petto. Ma nella vita di Superchi c’è anche tanta Roma: è nato nella provincia di Roma, ha vestito a lungo da secondo portiere la casacca giallorossa (vincendo anche lo Scudetto), allenando anche nel settore giovanile capitolino. Insomma è l’uomo ideale per commentare la vigilia della sfida importantissima che attende i viola all’Olimpico venerdì prossimo. Franco Superchi, che partita sarà Roma-Fiorentina? “Una partita aperta a tutti i risultati e decisiva in ottica terzo posto. L’anno scorso la Fiorentina ha vinto due gare bellissime all’Olimpico in Coppa Italia ed Europa League. Quest’anno non credo che sarà così facile, ma i viola spesso e volentieri hanno Franco Superchi in maglia viola stupito e ribaltato i pronostici”. Secondo lei la Fiorentina può ambire alla Champions?

Sì perché la Viola gioca a viso aperto e non ha paura di nessuno. Lo ha dimostrato lunedì sera contro il Napoli. E’ una delle squadre che gioca il miglior calcio in Italia. Dunque non vedo per quale motivo non possa arrivare in Champions”. Dunque le piace il lavoro svolto da Paulo Sousa a Firenze… “Sta facendo un grande lavoro. Sa come far giocare la squadra ed è riuscito a far innamorare una piazza difficile come Firenze. Sento parlare di un addio a fine stagione, ma secondo me i Della Valle lo terranno ancora, almeno un’altra stagione”. A proposito dei Della Valle, che ne pensa del clima polemico che li circonda? “Non li conosco personalmente, ma reputo che abbiano fatto tanto per la Fiorentina. Hanno risollevato la società dal fallimento e l’hanno portata stabilmente in Europa dalla serie C2. Quindi capisco poco le contestazioni nei loro confronti”. Da ex portiere che ne pensa di Tatarusanu? “Non è bellissimo da vedere, è poco appariscente, ma il suo lo sta facendo egregiamente e per un portiere conta soprattutto questo. Il gol subito col Napoli è soprattutto responsabilità di Alonso che non lascia passare il pallone. Poi si è riscattato con due grandi interventi ”. Del caso Sepe si è fatto un’idea? “Mi dispiace per lui. Forse gli avevano promesso di giocare e solo in questo modo si può dare una spiegazione a quello che ha detto. Io l’avrei confermato in Europa League, però lo sfogo mi pare esagerato”. Nella rosa viola ci sono anche Lezzerini e il giovane Satalino, convocato recentemente anche per l’Europa League. Che ne pensa?

“Sono contento che la Fiorentina dia la possibilità di stare con il gruppo a due giovani portieri italiani. Un tempo la nostra scuola era la migliore al mondo, oggi si guarda solo all’estero e per me è un errore”. Il reparto difensivo viola è considerato l’anello debole della Fiorentina, è d’accordo? “No. Il reparto è valido. Però manca qualcosa a destra e non si è colmata la lacuna col mercato di gennaio”.

a destra) Superchi (in altoo scudetto nd co se l de nella Fiorentina

Guardando in casa Roma, il ritorno di Spalletti ha avuto un effetto benefico. Tutto merito dell’allenatore toscano? “In gran parte Franco S sì perché è riuperchi con la m aglia dell uscito a ridare a Roma entusiasmo a un ambiente depresso. Sulle sue qualità di allenatore, poi, non si può certo discutere”. Che idea si è fatto sul caso – Totti? “Totti io l'ho visto crescere, la prima maglia della Roma l'ha messa quando lo allenavo io nel settore giovanile.

Tricolore da titolare a Firenze. Vince anche a Roma da riserva

Lo scorso anno grandi imprese all'Olimpico in Coppa Italia ed Europa Legaue Il successo in campionato manca dal 25 aprile 2012

Nella Coppa le ultime gioie

Gli voglio bene, però in questo caso non capisco il suo comportamento. Non me lo aspettavo da parte sua che è sempre stato un uomo di grande rispetto. In questo caso mi sento di dare ragione all'allenatore perché è lui che deve prendere le decisioni e decidere chi mettere in campo e chi no”. Ci regala un ricordo di Firenze e della Fiorentina? “Per me Firenze è stata una grande opportunità. Ho un ricordo bellissimo: sono stato viola per 11 anni, mi hanno dato la possibilità di giocare in serie A e di vincere uno Scudetto da titolare. Sono felice di quello che ho fatto, anche se non mi è piaciuto il finale. Mi cercavano squadre come Inter e Juventus, ma i dirigenti di allora mi vollero cedere al Verona per evitare contestazioni di piazza, come avvenute dopo gli addii di Sarti e Albertosi. E’ stato questo l’unico rimpianto della mia carriera”.

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ranco Superchi nasce nel 1944 nella provincia di Roma. A 15 anni si mette in luce nella Bettini Quadraro, storica società laziale dove hanno debuttato anche Francesco Graziani e Francesco Rocca. Nel 1961 passa in serie C alla Tevere Roma. E’ lì che la Fiorentina lo nota, portandolo in maglia viola nel 1965. A Firenze ha davanti a sé il grande Enrico Albertosi e non trova spazio. Poi, con la cessione del portiere al Cagliari (1968), diventa titolare proprio in una delle stagioni più importanti della storia viola: quella del secondo scudetto. Dopo il grande trionfo resta a guardia dei pali viola per altri 7 anni, vincendo altri trofei. Complessivamente con la Fiorentina conquista un tricolore, due Coppe Italia, una Mitropa Cup e una Coppa Italo-Inglese, disputando 227 partite. Ceduto al Verona nel 1976, resta in gialloblù per 4 stagioni per poi chiudere la carriera da secondo portiere alla Roma dove, nel 1983, conquista un altro scudetto come riserva di Franco Tancredi.

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La Fiorentina del Prof Rigoletto Fantappiè, che vita in viola: “Quando andavamo allo stadio in calesse”

VENT'ANNI SENZA SUCCESSI Prima del 2011/12, la Fiorentina era stata per vent'anni senza vincere all'Olimpico con la Roma. Si era imposta prima di allora per 3-1 nel campionato 1991/92 con l'ex giallorosso Gigi Radice in panchina con una doppietta di Batistuta e una rete di Dunga. LA PRIMA IN GIALLOROSSO DI BATI Uno dei giocatori più importanti ad aver vestito la maglia delle due squadre è stato Gabriel Batistuta. Alla sua prima partita all'Olimpico con la Roma contro la Fiorentina punì i viola sconfitti (1-0) per un suo gol segnato a Toldo all'83'. Era il campionato 2000/01 e allora in panchina sedeva Fatih Terim. Mario Gomez festeggia la doppietta in Coppa Italia

di Ruben lopes pegna

a Fiorentina non vince all'Olimpico in campionato con la Roma dal 25 aprile 2012 quando, con l'ex laziale Delio Rossi in panchina, si impose per 2-1 con i gol di Jovetic al 2' e Lazzari al 92'. Quest'ultimo segnò dopo il momentaneo pareggio di Totti. SUCCESSI IN COPPA I viola, però, hanno vinto due volte nella capitale nella passata stagione con i giallorossi. Nei quarti di finale di Coppa Italia, in gara secca, il 3 febbraio batterono la Roma per 2-0 con una doppietta di Mario Gomez. In Europa League, nella gara di ritorno degli ottavi di finale dopo l'1-1 dell'andata al Franchi, il 19 marzo 2015 si imposero per 3-0 grazie alle reti di Gonzalo Rodríguez al 9' su rigore, Alonso al 18' e Basanta al 23'.

SEMPRE SCONFITTI IN CAMPIONATO CON MONTELLA IN PANCHINA L'aeroplanino con la sua ex squadra all'Olimpico ha perso tutte e tre le partite di campionato giocate: 2-0 nella passata stagione alla prima giornata, 2-1 nel 2013/14 (gol viola del momentaneo pareggio di Vargas) e 4-2 nel 2012/13 (reti gigliate di Roncaglia e El Hamdaoui). L'ULTIMO PAREGGIO Risale a dieci stagioni fa, nel 2005/06 quando sulla panchina viola sedeva l'ex tecnico della Roma Cesare Prandelli (per due mesi nel 2004/05; lasciò prima dell'inizio del campionato per le gravi condizioni di salute della moglie). Il match finì 1-1 e segnarono Tommasi al 2' e Toni, futuro attaccante giallorosso, su rigore al 67'.

TRE SUCCESSI CONSECUTIVI ALL'OLIMPICO La Fiorentina ha vinto a Roma in campionato 14 partite, 3 delle quali consecutivamente. Si impose per 2-1 in rimonta nel 1968/69 quando si aggiudicò il secondo scudetto (allenatore era Bruno Pesaola, ex ala giallorossa e capitano Giancarlo De Sisti, ex mezzala romanista) con gol di Maraschi e Amarildo, 1-0 nel 1969/70 con rete di Rizzo su rigore e 1-0 nel 1970/71 con gol di Chiarugi. LA PRIMA VITTORIA A ROMA. Risale al campionato 1935/36. La Fiorentina si impose per 1-0 con una rete di Gringa. L'ESORDIO DI ENRICO ALBERTOSI. Uno dei più grandi portieri della Fiorentina e del calcio italiano debuttò in serie A in maglia viola il 18 gennaio 1959 sul campo neutro di Livorno (per la squalifica dell'Olimpico) nell'incontro con la Roma terminato a reti bianche.

Rigoletto Fantappiè con Pasqual,Viviano,Toni e Jovetic

di Giampiero Masieri

ndavano in chiesa la mattina presto. Gente di fede. Non ne dubitiamo, ma lo facevano anche per necessità. Sembra francamente un po’ strano, o almeno inconsueto, ma il racconto di Rigoletto Fantappiè chiarisce tutto. Fantappiè ha 95 anni, era un bambino quando lo portarono per la pima volta allo stadio. In auto? No, sul calesse di un cavallo, da Bagno a Ripoli a Via Bellini. Durante la partita il cavallo faceva merenda con l’erba lì vicino. Rigoletto, detto Rigo, racconta dunque, con una chiarezza e una precisione da fare invidia, che quando la Fiorentina giocava a Milano, e si parla di tanti e tanti anni fa, alcuni tifosi viola, uno era il famoso Mario Fantechi, eccetera, viaggiavano di notte in treno. Viaggio lunghissimo. Era ancora buio quando il treno arrivava. Il tram per andare in centro non c’era ancora. Troppo presto. I bar erano

chiusi. “Allora si andava in una chiesa di Via Scarlatti, non lontana dalla stazione e si aspettava che la città si svegliasse”. A un tifoso come lui non si può raccontare nulla, c’è soltanto da ascoltare. La prima partita che vide? In Via Bellini tra la Fiorentina e Le Signe. Lui aveva cinque anni. Una partita importante la ricorda? “Le due di Italia-Spagna a Firenze nel ‘34 con Zamora in porta”. I giocatori viola più amati? “Il portiere Griffanti, poi Egisto Pandolfini e ‘i Chiarugi”. Chiediamo infine. Ma durante quei lunghissimi viaggi di notte per Milano come andava per voi tifosi? “Bene, andava. Prima di partire ci regalavano un vassoio di paste del Bruzzichelli, chi poteva stare meglio di noialtri? Poi si andava in centro. I tifosi del Milan o dell’Inter, a seconda dei casi, ci accoglievano bene, con simpatia”. In piccolo, o per lo meno in margine, ma anche questa è storia della Fiorentina.

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er essere certi di raggiungere il massimo della impopolarità sul 'Brivido' è sufficiente parlare bene della Juventus. Bastian Contrario ne è perfettamente cosciente, ma ogni tanto è davvero impossibile trattenersi e, a mo' di outing, per espellere un po' di tossine, va fatto. Ma quante cose si possono imparare a guardare in casa dei "nemici"... Gira e rigira siamo al punto di partenza: siamo tutti convinti che (anche) questo scudetto lo vincerà la Juventus. Alzi la mano chi pensa il contrario! Eppure sembrava morta, la squadra di Allegri: dopo 6 giornate aveva collezionato 3 sconfitte, 2 pareggi ed 1 solo successo, aveva racimolato la miseria di 5 punti sui 21 a disposizione. La Juventus era rotolata al quindicesimo posto in classifica, in zona retrocessione, Allegri era un allenatore da esonerare per la maggior parte della critica e della stampa. Questi sono fatti, è storia di questo campionato che non va mai dimenticata. Tutte le avversarie pensavano, speravano, sognavano che le partenze contemporanee di Vidal, Pirlo e Tevez avessero inferto il colpo mortale alla squadra dominatrice degli ultimi anni. Tutti immaginavano che il solco scavato tra la Juventus e il resto della serie A fosse stato definitivamente ricoperto. Il campo invece ha raccontato esattamente il contrario. "Purtroppo" la società bianconera resta almeno 10 anni avanti rispetto a tutte le altre. Persino nel gestire le rarissime sconfitte. La svolta della stagione della Juventus è avvenuta infatti il 28 ottobre, subito dopo il k.o. nel turno infrasettimanale sul campo del Sassuolo. Intorno alle 23 Agnelli, Nedved e Marotta, presenti sempre a tutte le partite dei bianconeri, hanno fatto irruzione nello spogliatoio del Mapei Stadium che ospitava la squadra e con poche ma convincenti parole hanno convocato tutti all'indomani, alle ore 8, al Centro Sportivo di Vinovo. I giocatori e l'allenatore, rientrati a Torino nella notte e con pochissime ore di sono, sono stati torchiati al mattino dai dirigenti inferociti. Per tre ore abbondanti a Vinovo non è volata una mosca: da quel giorno la Juventus in campionato ha vinto 16 partite su 17, di cui 15 consecutive. Ha ragione Sousa quando racconta e ripete il concetto "Ci sono squadre che hanno il dovere di vincere e altre, come la Fiorentina, che possono solo costruirsi il sogno

e r o u C V iola

Andrea Della Valle tornato al Franchi lunedì scorso

di farlo". Non fa una grinza. Ma esistono molti modi per accorciare il gap con chi sta dominando in Italia. E' vero, la Fiorentina non potrà mai avere lo stesso bacino d'utenza della Juventus e dunque, per la iniqua ripartizione delle risorse televisive, neanche gli stessi introiti. Ma la Fiorentina potrebbe, anzi dovrebbe costruirsi in tempi rapidissimi uno stadio di proprietà come quello dei bianconeri. Nessuno glielo impedisce, se non l'incredibile lentezza e la scarsissima chiarezza sulla vicenda: il progetto stenta a decollare, tutti parlano e nessuno procede. Intanto la società resta indietro...

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La Fiorentina inoltre potrebbe e dovrebbe avere dei dirigenti presenti e severi come quelli della Juventus: sempre al seguito della squadra, belli ambiziosi e capaci di far sentire il peso dei loro investimenti a giocatori e allenatore. In fondo è proprio, è solo questo che chiede la città ai Della Valle. E' giusto che Firenze continui a considerare i bianconeri come gli storici, potenti e ricchi rivali. Forse però è giunto anche il momento, considerate le ambiziosi dichiarate della società viola, che la Fiorentina percepisca la Juventus come un 'antipaticissimo' modello da seguire.

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La Fiorentina dei Della Valle può imparare tante cose guardando in casa dei “nemici” della Juventus

Un odioso modello da seguire

Firenze

Un cuore sportivo

n'attività sportiva regolare e corretta può farti stare meglio e rappresenta uno dei cardini della prevenzione delle malattie cardiovascolari. È altrettanto vero che una valutazione delle condizioni fisiche prima di intraprendere l'attività sportiva ed un periodico controllo dei vantaggi forniti da questa attività rappresenta una verifica doverosa da parte del medico ed un diritto del soggetto che desidera fare sport. Gli studi scientifici ed i media in questi ultimi anni hanno registrato un aumento del numero di complicanze, fino in casi estremi al decesso, correlati ad un'attività fisica non regolamentata e non controllata. Per questo motivo si impone la necessità di un cambio di direzione da un rilascio incontrollato e superficiale di certificati medici "di sana e robusta costituzione" non preceduti da una visita medica accurata e da eventuali esami ulteriori che da questa valutazione potrebbero scaturire. Quanto detto è ancor più vero quando l'attività sportiva viene svolta da un bambino, poiché in considerazione della giovane età, possono non essere ancora state identificate eventuali anomalie, generalmente congenite, che possono in taluni casi controindicare questa attività o, se non controindicata in modo assoluto, richiedere che venga eseguita sotto stretto controllo medico. Per maggiori informazioni e per qualsiasi domanda scriveteci a redazione@brividosportivo.it e un esperto vi risponderà. Dott. Francesco Corradi Specialista in Medicina Interna e Medicina di Urgenza Dirigente Medico AOU Careggi

L’ex difensore, grande tifoso viola: “I giallorossi fanno paura, ma se la Fiorentina vuole la Champions non può fallire”

Stovini: “A Roma ci giochiamo tutto” di francesca landi

a girovagato mezza Italia, facendosi onore nel cuore delle difese, ma non è mai riuscito a coronare il suo sogno di vestire la maglia della Fiorentina. Lorenzo Stovini è un grande cuore viola. Fin da ragazzino fa un tifo sfegatato per i colori della città in cui è nato eppure, per uno strano scherzo del destino, la sua carriera calcistica è partita proprio da Roma, sponda giallorossa, dove ha fatto tutta la trafila del settore giovanile, prima di andare a cercar fortuna a Vicenza. Poi tante avventure calcistiche e anche tante voci su un suo possibile approdo in viola, mai concretizzatosi. Oggi, da tifoso e da opinionista, segue le vicende della Fiorentina e ci aiuta a commentare la vigilia della partitissima di venerdì sera all’Olimpico fra i gigliati e la Roma.

“E’ un allenatore di grande carisma che ormai ha acquisito la forza mentale per fare quello che vuole, soprattutto a Roma. E’ un ottimo allenatore che ha rimesso in linea una squadra che pareva alla deriva”. A Roma, però, è esploso il caso Totti. Che ne pensa? “E’ difficile giudicare da fuori. Per una leggenda come lui non è deve essere semplice digerire questa situazione. Si è sentito messo da parte dopo essere stato per vent’anni il numero uno indiscusso. La tifoseria è tutta dalla sua parte e solo i risultati potranno tenerla calma. E’ come se fosse seduto su una polveriera pronta a esplodere”. Torniamo in casa viola, la Fiorentina può spuntarla nella corsa alla Champions? “Perché no? Ma sarà lo scontro diretto

Stovini, che partita attende i viola all’Olimpico di Roma? “Una partita carica di significato, come lo è stata quella contro il Napoli. La Fiorentina deve guardarsi avanti e indietro e non è una situazione facile. La Roma è l’avversario più temibile per la corsa al posto Champions, quella da temere di più, ma anche da affrontare con maggiore coraggio e determinazione. Per me è più forte come organico anche rispetto al Napoli”. Veniamo ai due tecnici pronti a sfidarsi, che ne pensa di Paulo Sousa? “E’ una persona educata, gentile, intelligente ed elegante. Un vero signore anche fuori dal contesto calcio. Come allenatore è bravissimo e sa anche comunicare nel modo giusto. Le sue dichiarazioni sono sempre intelligenti, velatamente fa capire molte cose e non lo fa sparando a zero. Sa mantenere sempre alto il livello di concentrazione della squadra e sa anche gestire gli equilibri di una piazza non semplice come Firenze. Tutte qualità proprie di un grande tecnico”.

Parola all'esperto

In attacco preferisce Kalinic o Babacar? “Certamente Kalinic. In questo momento, almeno, è troppo importante per la squadra. Babacar è ancora giovane, ma deve trovare al più presto la giusta mentalità e dare sempre il massimo. Si deve, poi, adattare al 4-23-1 nel quale, uno dalle sue caratteristiche, trova molte difficoltà”. Cosa ne pensa delle polemiche che circondano la famiglia Della Valle? “Sono imprenditori fenomenali e si affidano a collaboratori intelligenti che, magari, hanno sbagliato qualcosa nelle ultime sessioni di mercato. I tifosi sono divisi, ma io credo che bisognerebbe ringraziarli per quanto hanno fatto fino a oggi per questa società.

liato gig mai ma , oc Fiorentino d ra serie A e serie B re t re giovanile della amente nel setto ifensore centrale, ic ist lc ca Oltre 500 ga ce es Cr are al Vicenza. D renze nel 1976. o

Stovini in campo contro Luca Toni

ancoross per approd nasce a Fi orenzo Stovini giovanissimo e ne esce nel 1997 sso anno. Dopo due stagioni in bi ve rimane a do ste riv e ar llo cc ne ve Le ato dal Roma do in serie A 01, viene acquist isce a titolo amente, debutta molto forte fisic resta per altri due anni. Poi, dal 20 lla squadra. Nel 2006 si trasfer ati nella on de pi ve m no do ta ca a i pi in ca tim gg a e divent utando ot passa alla Re serie A e serie B, è protagonista fino al 2009, disp diventando capitano nel 2010 tra , ni an ue nq ci ro per poli i professionisti è nia. In rossoazzur i, firma per l’Em definitivo al Cata aduto il contratto con i sicilian gione: 4. L’ultima esperienza tra ncia il suo ritiro nu Sc sta . an massima serie arcature in una il contratto con le rondinelle e n i dilettanti suo record di m e realizzando il ma già a dicembre 2012 rescinde 15 per giocare alcune partite co 12 reti. 20 quella di Brescia, salvo tornare sui suoi passi nel B, disputa 536 partite, segnando o, rie at se oc e gi A io rie lc se ca l tra da , mplessivamente del Casellina. Co

Stovini con la maglia dell'Empoli

Parliamo anche del toscanaccio Luciano Spalletti…

con la Roma a dare una sentenza quasi definitiva. E’ la classica partita bivio. Quella che non si può sbagliare perché vale una stagione”. Qual è il giocatore indispensabile tra i viola? “Senza dubbio Borja Valero, il metronomo. Con quest’allenatore sta dando il meglio di sé, impossibile farne a meno”.

Però mi piacerebbe che qualche volta Andrea Della Valle entrasse “a gamba tesa”. Una sua più diretta partecipazione potrebbe far si che certe situazioni fossere gestite meglio rispetto al passato. E' stato molto positivo il suo ritorno al Franchi per la gara contro il Napoli. Adesso spero che resti sempre al fianco della squadra”. Chi vince lo scudetto? "La Juve oggi è favorita e ha un vantaggio importante. Il Napoli può ancora inserirsi. Per la Fiorentina sembra impossibile in questo momento, abbiamo lasciato troppi punti a casa. Ma se facciamo l'impresa a Roma possono cambiare le prospettive".

Lorenzo Stovini

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SPAGNA C5: MALELE VICINISSIMO AL SUCCESSO! INVIOLA CUP: ECCO LE DATE UFFICIALI!

di Federico Gennarelli

no dei gironi più equilibrati dell’anno si avvia a conclusione, ma fino alla fine sarà difficilissimo sapere chi la spunterà. Infatti, sarà un’ultima giornata al cardiopalma non solo per le prime posizioni, ma anche per stabilire i piazzamenti utili per Top League e Golden League. In vetta si stabilizza il Malele, che batte 4-0 i volenterosi Capezzoli & Cavalli e si assesta davanti a tutti con i gol di De Cicco, Bartalini, Genova e Aufiero. Gli arancioneri approfittano del K.O. dell’MGS, fermato 6-2 dal Lentula e scappano a +5 con una sola giornata da giocare. L’ex capolista subisce la forza dei fratelli Iadicicco, che segnano 2 volte con Matteo e 4 con Stefano. A nulla valgono le reti di Tartoni e Fallani. Può ancora provarci, invece, la PGS Torregalli, vittoriosa per 5-2 su Mischia Selvaggia: Reggiani (2), Melani e Schipani

superano il centro di Palazzo e portano i Reds a -3 dal Malele, con lo scontro diretto a favore. La PGS è obbligata a vincere contro Trallaltro per sperare, ma basterà un pari

questi ultimi con il Lentula per essere campioni. A sorpresa, perde terreno il Fuk Cafè, ma mantiene il quarto posto per la Top. È un vero e proprio colpo di coda quello dell’Humaniteam, corsaro nel 3-1 finale sui Blues. Al sigillo di Campanella r i s p o n d o n o Pampaloni, Casati e Marcantoni, per i primi 3 punti iridati degli azzurri. Sartini e compagni sono ora chiamati al difficile esame MGS per restare aggrappati al quarto posto. Infine, bel pareggio fra Giorgini e Trallaltro, che

chiudono sul 4-4 dopo una gara intensa. Da una parte vanno a segno Bertini con una tripletta e Bruni, mentre dall’altra Cencetti (2), Paoletti e Mancini. Vediamo la classifica prima dell’ultima giornata: Malele 35, PGS 32, MGS 30, Fuk Cafè 28, Giorgini e C&C 26, Mischia 24, Lentula 23, Trallaltro 17, Humaniteam 3. Grandi novità in tema di prossime manifestazioni! Sono infatti finalmente ufficiali le date della seconda edizione del torneo InViola CUP 2016, che Midland GS è orgogliosa di organizzare Malele con la partnership esclusiva di ACF Fiorentina! Dopo il grande successo della scorsa edizione, quest’anno sono in programma tante novità: nuovi gironi, nuove formule e modalità! La manifestazione si svolgerà per il calcio a 5 maschile e femminile, il calcio a 7 e a 11 e prevederà le finali nel nostro glorioso Stadio Artemio Franchi! Si comincia il 23 maggio, mentre il giorno designato per lo splendido atto conclusivo sul manto erboso dello storico impianto di Viale Fanti sarà l’8 luglio! Sono in palio premi esclusivi e oltre 80.000 punti InViola! Sul nostro portale www.midlandsport.it sono già aperte le iscrizioni, gratuite, per tutte le categorie di gioco, con gli impianti già disponibili e selezionabili! Partecipare è facile: sarà possibile registrarsi direttamente dalla nostra sezione online “Prossime manifestazioni” selezionando il torneo corrispondente, oppure presso la nostra sede di Via Pagnini 13/r. Il Franchi vi aspetta, perché con InViola CUP i protagonisti siete voi!

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PISTA F.C. AD UN PASSO DAL TITOLO NEL GIRONE G DI CALCIO A 7 di Steto

Girone D Atletico Bukkake capolista solitario del girone con 5 punti di vantaggio sugli Street Boys e 6 sul Castello Huelva: 41 punti, 70 reti all’attivo (miglior attacco) e 20 reti incassate (miglior difesa) fanno pendere il pronostico dalla parte dei primi della classe. Nell’ultimo turno la capolista si è imposta nettamente (6-2) nello scontro diretto sul Castello Huelva, evitando così l’aggancio in vetta, ed anzi eliminando probabilmente una diretta concorrente dalla lotta per il titolo (il Castello Huelva ha giocato una partita in più delle prime due squadre del girone). Lotta accesa per il quarto posto, attualmente occupato (29 punti) dal Boca Miglio Verde, prossimo avversario dell’Atletico Bukkake: a 28 punti insegue La Combriccola Del Fiasco, mentre al sesto posto il Piuma (25 punti) precede di una lunghezza il Grullajax FC. Ottavo posto parimerito (18 punti) per Gli Spartani e Chiavo Veronica, mentre le ultime tre posizioni sono occupate nell’ordine da Granchi Avatori (8), Marines (6) e GS Ragnoni B (3). Girone E Vincono le prime tre della classe e rimangono tutte in corsa per il titolo, racchiuse in soli 4 punti: la capolista Real Marocco (34) precede di un punto il Tubonastri Group che a sua volta tiene a tre lunghezze di distanza il FC New Garden. Il Real Marocco ha il miglior reparto offensivo (85 reti), mentre la difesa meno perforata è quella del Tubonastri Group (28 gol). Si contendono la quarta piazza due formazioni: FC Disco Excelsior (22 punti) e Palle D’Apollo FC (21 punti). Tre squadre lottano invece per il sesto posto: il Paris San Gennar (15 punti) deve difendere le due lunghezze di vantaggio sulla Dinamo Arrapati e le quattro sul Cral Nuovo Pignone. In fondo alla classifica infine cercano di evitare l’ultimo posto FC Pooltrend (6) e PSV Maindoveh (5). Girone F Anche in questo raggruppamento ci sono tre squadre in corsa per il titolo: Palestra Good (capolista con 31 punti), SSS Beyfin (che insegue ad una sola lunghezza) ed Atletico Oki (che di punti ne ha 29). Imbattuta adesso troviamo solo la capolista Palestra Good (che ha anche la miglior difesa), mentre il SSS Beyfin non ha mai pareggiato ed è la formazione col miglior reparto offensivo (77

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le reti realizzate). Altre tre compagini lottano per il quarto posto, racchiuse in soli due punti: Real Mente Anziani (21), Lungarno Fitness (20) ed Albergatori Amici Per Firenze (19). L’Oldimpia (16 punti) occupa la settima posizione, mentre la Lokomotive Oxfam (12) precede di tre lunghezze il Club Lastra Riccardo Biscioni che, pur all’ultimo posto, ha sorprendentemente sconfitto l’Atletico Oki nell’ultimo turno. Girone G Pista Football Club solitario in classifica (23 punti): alla capolista, che precede di quattro lunghezze (a due giornate dal termine) Bamba Team e PGS Torregalli U21, sarà sufficiente

LA COMBRICCOLA DEL FIASCO

solo una partita da giocare). La quarta posizione è occupata dallo Stoke Azzo (13 punti) che precede di due lunghezze il San Donato In Polverosa e di tre il Chiavas F.C. All’ultimo posto, con 8 punti, troviamo il Partizan Degrado.

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un pareggio per festeggiare la vittoria finale. Nel prossimo turno è in programma lo scontro diretto col Bamba Team, che nell’ultima giornata si è imposto proprio sul PGS Torregalli U21 (impossibilitato ormai a raggiungere il primo posto in quanto ha

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Segue dalla prima autorità con Andrea e sentire le sue dichiarazioni a fine gara, dove si cacciano indietro i demoni della polemica e si rinnovano certezze fondamentali («io innamorato, io che voglio bene alla Fiorentina, stupidaggini le voci di cessione e riparleremo di quello che non mi è piaciuto a fine stagione, non ora che dobbiamo lottare per la classifica). Bellissimo vedere Borja Valero che incita i compagni, al di là delle energie residue. Sì, tutto bello e pure la classifica. I viola meritavano il successo pieno e i tre punti (maledetti pali e traverse) ma il calcio è pieno di delusioni legate ai risultati. Andare oltre, perché a Sousa rimangono il punto strameritato e la prestazione della sua squadra. E, non dimentichiamolo mai, il terzo posto in classifica. E tutto questo dopo aver giocato contro Inter, Tottenham e Napoli. Peccato per l’Europa League? Vero ma la squadra era sfinita e ne aveva anche ragione. La cosa fantastica è che l’avventura continua. Adesso la tappa di una stagione fantastica porta tutti a Roma venerdì sera, dentro l’Olimpico, ad affrontare una squadra che Luciano Spalletti pare davvero aver rigenerato. Ma pure i giallorossi hanno problemi e difficoltà, intanto partono dalla stessa quota numerica, inoltre convivono con il caso-Totti, senza dimenticarsi mai che sono loro che dovevano lottare per lo scudetto che, invece, se ne sta volando via. Ci aspettiamo un’altra Fiorentina, rognosa come quella che ha fatto venir il mal di testa ai napoletani, una Fiorentina che per adesso è solo nella testa di Paulo Sousa. L’ipnotizzatore, il vero padrone tecnico della banda viola. Si giocherà fuori dal fortino-Franchi? Vero, ma anche in trasferta la Fiorentina ha regalato vere e proprie imprese. Oramai in positivo non ci meravigliamo più di niente. ©Alessandro Rialti

140x73 Settimanale di critica e attualità Aut. Trib. Fi nr. 1947 del 26/09/1968

DIRETTORE RESPONSABILE Mario Tenerani

STAMPA Rotostampa srl

Capo Redattore Tommaso Borghini

HANNO COLLABORATO Alessandro Rialti, Massimo Sandrelli Cristiano Puccetti Ruben Lopes Pegna Duccio Magnelli Alessandro Latini Lucia Petraroli Giampiero Masieri Francesca Bandinelli Giacomo Cialdi, Francesca Landi

EDITORE E PUBBLICITà Salvini Editore srl Via S. Quirico 167 50013 Campi B.zio (Fi) tel. 055.9334666 GRAFICA E IMPAGINAZIONE Rossana De Nicola Alexandra Barbieri

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FOTO Massimo Sestini

FUORIGIOCO di Duccio Magnelli Fiorentina e Napoli fanno marameo al ranking Uefa uscendo senza grossi scossoni emotivi dall’Europa League per concentrarsi solo sul campionato e provare a conquistare i soldi della Champions. Al San Paolo i beniamini di casa lasciano il campo fra gli applausi del pubblico, mentre a Firenze gran parte dei tifosi (e degli osservatori non neutrali) tira un bel sospiro di sollievo. Come a dire: meno male che ci hanno tolto da questo impiccio! Per fortuna colpevole del misfatto è stato il Tottenham, uno squadrone, e quindi c’è anche un alibi perfetto e inattac-

QUESTIONE DI RANKING cabile. Squadrone, con tutto il rispetto, non è però il Carpi che ha eliminato la Viola dalla Coppa Italia… Diciamolo subito, siamo tra quelli che giovedì si sono arrabbiati per la sconfitta pesantissima di Londra. Soprattutto perché il confronto fra la seconda della Premier e la terza del campionato italiano è stato davvero impietoso (e agli inglesi mancavano due giocatori importanti). Ma ci sembra che fin da inizio stagione sia mancata la giusta determinazione per giocarsi in modo concreto la seconda coppa europea. Rosa non adeguata, si è sempre detto. E allora com’è stato possibile, l’anno scorso, arrivare

nelle due semifinali di coppa e quarti in campionato? E Montella era uno che usava poco la panchina. In attesa di risposte esaurienti (che in realtà non ci aspettiamo), la coperta delle qualificazioni nelle coppe europee si fa sempre più corta. Nel senso che le eliminazioni pesanti delle italiane (e non sono messe bene neppure Roma e Juventus) potrebbero compromettere la classifica Uefa. Il cosiddetto ranking. I posti Champions potrebbero restare sempre i soliti anche per le stagioni a venire. Due sicuri e uno affidato alla tagliola dei preliminari. Poca roba, soprattutto considerando il prestigio di cui il

nostro calcio pensa di godere. I soldi e la visibilità della Champions fanno gola a tutti, ma per questo è essenziale andare avanti il più possibile anche nell’Europa League. Il problema poi è che gli altri si guardano bene dal considerare la seconda coppa europea un impiccio o un ripiego. Inglesi, spagnoli e tedeschi vanno avanti, ridando forza e lustro a una manifestazione che sta riguadagnando consensi. I sorteggi degli ottavi presentano scontri che certamente non avrebbero sfigurato nemmeno nella Champions. Noi, Lazio a parte, stiamo a guardare. Fuori dai giochi, ma (chissà!?) felici di esserlo...