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Il Brivido Sportivo STADIO - 18 Novembre 2012 -
L’APPETITO VIEN MANGIANDO A PATTO DI RIEMPIRE GLI SPALTI E NON SOTTOVALUTARE QUESTO AVVERSARIO
L’Editoriale di Alessandro rialti
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embra incredibile che una squadra che ha appena battuto la Lazio e il Milan possa avere qualche preoccupazione ad affrontare al Franchi l’Atalanta. Invece è bene che la squadra di Montella abbia questa giusta preoccupazione. Sono proprio queste le partite che possono riservare dei rischi insospettati. Affrontare la Lazio in uno scontro diretto che valeva l’aria d’Europa non era difficile, anzi era semplice fare uno più uno e verificare che quella poteva essere (ed è stata) una gara spartiacque. Facile poi affrontare il Milan a San Siro in un pomeriggio che si è trasformato in un trionfo sapendo benissimo che il Milan, seppur ferito, non è più il Milan ma che comunque vincere sul suo campo non è mai così facile e scontato, anche se la Fiorentina ci è riuscita per due volte di fila. Attenzione e motivazione sono qualità che uno deve sempre avere anche quando in apparenza si incontra un avversario sulla carta meno temibile e forte. La stessa Inter che pareva lanciata verso l’aggancio della Juve al primo posto, quella Juve che i nerazzurri avevano appena battuto nel confronto diretto, contro gli uomini di Colantuono ha improvvisamente steccato e si è ritrovata davanti ad uno sgraditissimo stop. L’Atalanta è davvero un’avversaria scorbutica e affronterà
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Fiorentina - Atalanta
i viola nel modo ad essa più congeniale: ovvero aspettando per poi cercare di colpire in contropiede disponendo di uomini rapidi e pericolosi e di un attaccante, il ‘Tanque’ Denis che sta dimostrando di avere il piede caldo. Per fortuna Montella è un uomo e un allenatore che sa diventare più facilmente pompiere che incendiario. E se da una par-
Supplemento al n. 32 de Il Brivido Sportivo Direttore responsabile Michela Lanza
te anche lui, Vincenzino ‘il Freddo’, davanti alle ripetute vittorie, quattro di fila, ha sentito salire la ‘pressione’ del successo, dall’altra va a dire a tutti che l’eccesso di ottimismo può diventare deleterio. Lo stesso ha fatto Luca Toni, uno che se ne intende, conosce bene i rischi dell’eccesso di ‘zucchero’ e che in questa settimana ha consigliato tutti i com-
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pagni di stare ‘tranquilli’. Perché con l’Atalanta sarà un’altra battaglia. Firenze intanto ha un’occasione importante, quella di ricordarsi dei momenti belli non solo in campo ma pure sugli spalti. Per questo ci aspettiamo che il Franchi sappia davvero diventare il 12° uomo, l’arma in più per tentare di mettere paura ai bergamaschi. Anche la Juve, in una
Redazione redazione@brividosportivo.it Grafica e impaginazione grafica@brividosportivo.it
notte di tifo vero, andò in difficoltà e si ritrovò davanti al muro degli slogan del nostro stadio. Questa dunque è un’altra strada da seguire insieme alla classe di Pizarro, Borja Valero, Aquilani e ad una squadra che ha dimostrato finora di avere testa e cuore e che quindi non farà il più stupido degli errori, sottovalutare cioè l’avversario. Siamo ar-
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rivati a 4 vittorie consecutive. Ma non bisogna accontentarsi, non bisogna sentirsi appagati. L’appetito vien mangiando ed è questo lo slogan che deve percorrere Firenze perché vincere aiuta a vincere di nuovo, a vincere di più. E permette davvero di allungare la classifica che sta diventando sempre più bella e intrigante. Alessandro Latini, Ruben Lopes Pegna, Giampiero Tosi, Duccio Magnelli, Luca Capanni, Federico Pettini
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Il Brivido Sportivo STADIO - 18 Novembre 2012 -
Stagione Viola di Michela Lanza
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uropa League, Champions o scudetto? La Fiorentina sta trottando veloce, con un ritmo di 2 punti a partita. Ha intrapreso una strada affascinante e redditizia: quella del bel gioco che produce spettacolo e risultati. Adesso c’è da capire dove la porterà questo lungo cammino. È come se stesse percorrendo un sentiero, in fondo al quale ci sarà un bivio con tre indicazioni: e sarà a quel bivio (che probabilmente coinciderà col mese di gennaio quando il campionato sarà al giro di boa e si capirà con precisione dove potrà andare questa Fiorentina) che i viola ‘spagnoli’ di Montella dovranno scegliere quale obiettivo inseguire fino alla fine della stagione. EUROPA LEAGUE. I viola sono attualmente quarti ed hanno ben 6 punti di vantaggio sulla sesta in classifica: per questo non ci sono dubbi sul fatto che l’Europa League si stia rivelando al momento l’obiettivo minimo. Ma, si sa, nel calcio basta poco per alimentare un sogno, così come basta un niente, una flessione, per vedere smaterializzarsi la speranza. Chi oggi parla di traguardo Champions o addirittura di possibile lotta per lo scudetto (che, attenzione,
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Questa Fiorentina sta facendo sognare, addirittura
COMUNQUE vada, SARÀ UN SUCCESSO non significa vincere il titolo, ma provare a farlo), potrebbe essere il primo, dopo un paio di partite sbagliate o sfortunate (come possono capitare), ad escludere le ipotesi più affascinanti e prestigiose per tornare a credere solo e soltanto all’Europa League. A quel punto, si correrebbe il rischio di veder ‘sminuito’ il campionato della Fiorentina. E questo non deve accadere: se dopo aver sognato, aver alimentato desideri e speranze in qualcosa di utopistico, l’obiettivo finale raggiunto dovesse essere realmente l’Europa League, che qualcuno non si mostri scontento o deluso. Perché raggiungere con una squadra completamente nuova (che è stata costruita senza spese folli, senza il bisogno che i Della Valle esborsassero 43 milioni di euro per 4 giocatori come successo nel mercato estivo del 2008 quando arrivarono Gilardino, Vargas, Jovetic e Melo) un onorevole quarto o quinto posto sarebbe comunque un traguardo importante e la Fiorentina in tutti i suoi
elementi sarebbe comunque da applaudire. Anche perché la sensazione è che la mentalità vincente del tecnico viola possa prevedere una compagine protagonista pure in Europa League, senza ovviamente dimenticare il campionato. E dunque i viola onorerebbero la competizione, come hanno già fatto in passato. CHAMPIONS LEAGUE. Se l’Europa League è una realtà, c’è un obiettivo che è lì, a soli 3 punti di distanza e che sembra essere verosimile (seppur impensabile solamente due mesi fa): è la qualificazione alla prossima Champions League ovvero il secondo o terzo posto in classifica, escludendo il primo posto che significherebbe, sì, qualificazione all’Europa che conta, ma anche scudetto. Partiamo col presupposto che ad inizio stagione l’obiettivo della Fiorentina era solo ed esclusivamente quello di riportare entusiasmo e di far divertire: obiettivo raggiunto con largo anticipo, tanto che Montella potrebbe pure andare in vacan-
za… Ironia a parte, si sa che l’appetito vien mangiando e allora, una volta capito che l’entusiasmo era tornato, si è pensato all’Europa: prima ad un rispettoso quarto-quinto posto cioè all’Europa League, poi dopo le ultime quattro vittorie consecutive il pensiero è andato oltre e automaticamente ha alzato l’asticella al terzo posto. L’obiettivo Champions sembra davvero essere alla portata della Fiorentina, una squadra che sembra danzare sul rettangolo verde, che impone la propria personalità su ogni campo, che dà lezioni di calcio a giro per lo Stivale, che sembra avere una sincronia già pressoché perfetta e che ha portato al gol ben 11 giocatori. Con i numeri di questa squadra il terzo posto è fattibile anche
perché le altre compagini (Inter e Napoli) hanno pur sempre da pensare (si spera per molto) al proprio cammino attuale in Europa League che, di fatto, potrebbe consumar loro energie in chiave campionato. E allora, questa sì che sembra la strada giusta da imboccare nel momento in cui la truppa viola si troverà davanti al bivio. Tornare in Champions al primo colpo si può: Yes, we can!
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c’è chi la vede anche in lizza per il titolo e pure la testa sulle spalle. C’è chi pensa che non perseguire il sogno di dar fastidio ai piani alti della classifica sarebbe da sciocchi, in un campionato dove il livello si è notevolmente abbassato e dove ci sono big che faticano come nessuno mai avrebbe pensato ad inizio stagione e che, con Milan e Roma nel caos più totale, la Fiorentina può puntare in alto e se tutto va bene, pure in… altissimo. Ma la ragione ci ricorda che è il sentiero (dei tre che saranno presenti al bivio di gennaio) più improbabile da imboccare: tutti ne devono essere consapevoli. Per questo Montella, giustamente, ha frenato gli
virebbe l’incastro perfetto di troppe componenti: l’integrità fisica fino alla fine del campionato di tutti gli elementi viola, qualche scivolone dei bianconeri e contemporanea-
entusiasmi vestendo i panni del pompiere: «Inter e Napoli sono le uniche a poter insidiare la Juve». Così come l’esperto Toni che, per esempio, ha predicato umiltà in vista della sfida di oggi pomeriggio («Conosco Firenze: quando le cose vanno bene, l’entusiasmo sale alle stelle. E invece contro l’Atalanta non c’è nulla di scontato»). Per lottare per lo scudetto ser-
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mente un cammino senza il minimo errore o intoppo da parte della banda Montella, che la difesa continuasse ad essere la prima della classe e che tutti i giocatori della rosa avessero la continuità di rendimento attuale senza troppi cali di forma. Oltre ovviamente a quel pizzico di fortuna senza il quale nessuno mai avrebbe vinto niente e al ‘permesso’ della classe arbitrale. Resta il fatto che, anche se la Juventus adesso è a 7 punti, lo scudetto resta un’utopia. Un sogno “Surreale, ma bello”.
da imboccheremo. Dove i piedi e l’intelligenza tattica di Pizarro e Borja Valero ci porteranno. Vediamo dove arriveremo con la personalità del pacchetto difensivo (dove spiccano Roncaglia e l’immenso Gonzalo Rodriguez) e con i lanci illuminanti di Aquilani. Dove ci porteranno le cavalcate balistiche di Cuadrado, la rapidità di Ljajic e i gol di Jo-Jo, Toni ed El Hamdaoui. Senza dimenticare la saggezza di capitan Pasqual e l’importanza di un leader ‘viola’ come l’‘inoperoso’ Viviano. Di sicuro per scoprirlo c’è da superare l’ostacolo-Atalanta, una squadra in salute che ha matato l’Inter, che ha fatto 20 punti (sul campo) e che attualmente occupa il sesto posto della classifica. Non sarà una partita semplice, forse anche poco affascinante, ma per puntare a traguardi importanti, per centrare obiettivi che hanno più le sembianze di un sogno, serve fare bottino pieno anche con compagini certamente meno blasonate del Milan. Vincere a San Siro è stato bello, ma quella di oggi sarà una sfida ancora più importante. E allora, solo dopo aver battuto anche l’Atalanta, saremo tutti più “liberi di volare, liberi di sognare”.
COMUNque, SARÀ UN SUCCESSO. Comunque andrà a finire (Europa League o Champions) sarà un successo (lo scudetto, non sarebbe un successo, sarebbe un’apoteosi, ma – ribadiamo il concetto – oggi non è un obiettivo concreto). Vediamo dove i nostri eroi ci guideranno. Vediamo che stra-
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IPOTESI SCUDETTO. La ragione dice no, ma il cuore dice “perché no!?” Un’idea che surriscalda gli animi, che infiamma la gente, ma ad onor del vero resta più vicina ai sogni che alla realtà: sembra infatti al momento difficile, se non impossibile, che la Fiorentina, pur bella, possa contendere alla Juventus lo scudetto, anche se c’è chi, in uno slancio di ottimismo, non esclude a priori la possibilità dei viola di dar noia ai bianconeri (e all’Inter) nella corsa al titolo. Per esempio, Antonio Conte, tecnico dei bianconeri, che ha dichiarato «Anche la Fiorentina è da scudetto. È un’outsider, io lo segnalai già a suo tempo…». Gli ha fatto da eco il suo ds Marotta rafforzando la sua tesi: «L’Inter e il Napoli sono le maggiori antagoniste per lo scudetto, ma aggiungo anche la Fiorentina, un’ottima squadra costruita bene e guidata bene da Montella». Ma la lista non si limita a Conte e Marotta, sono stati tanti (e se i risultati continueranno ad essere così esaltanti saranno sempre più) gli addetti ai lavori che credono alla possibilità che la Fiorentina si inserisca, a sorpresa, nella lotta per lo scudetto. Il gioco che esprime le dà (o potrebbe darle) la forza di provare a credere ad un sogno, mantenendo ben piantati i piedi per terra
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Il Brivido Sportivo STADIO - 18 Novembre 2012 -
Fiorentina - Atalanta
L’Esclusiva
Esclusiva con il difensore doppio ex, attualmente tecnico del Gubbio
SOTTIL: “FIORENTINA DA CHAMPIONS MA ATTENTA ALL’ATALANTA” di Alessandro Latini
F
iorentina-Atalanta è una sfida fra le squadre rivelazione di questo campionato. I viola stanno disputando un torneo da favola, ma anche gli orobici hanno risalito la classifica dopo un inizio balbettante a causa della penalizzazione (la squadra di Colantuono ha totalizzato 20 punti sul campo). Due compagini in forma che vengono dai successi contro le squadre di Milano. La Fiorentina ha dato una lezione di calcio al Milan a San Siro mentre l’Atalanta ha fermato la lanciatissima Inter formato trasferta.
Per parlare della partita di oggi, ma soprattutto della stagione della squadra di Montella, il Brivido Sportivo ha intervistato in esclusiva Andrea Sottil, doppio ex della sfida (due stagioni a Firenze dal 1994 al 1996 e tre a Bergamo dal 1996 al 1999) che attualmente è alla guida del Gubbio in Prima Divisione di Lega Pro. L’ex difensore sta facendo davvero un ottimo lavoro perché la sua squadra si trova attualmente al quarto posto ma ha una gara da recuperare contro la Carrarese (ultima) e con un vittoria balzerebbe addirittura in testa alla classifica.
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Il Brivido Sportivo STADIO - 18 Novembre 2012 Andrea Sottil, la prima domanda è banale ma è doverosa: che ne pensa da allenatore di questa Fiorentina? «E’ una squadra molto compatta con un bel palleggio, gioca benissimo a calcio fin dalla difesa. Ha uno sviluppo di manovra ottimo, dal centrocampo in su c’è grande qualità. Montella ha dato un’identità alla squadra e tanto entusiasmo. E’ venuto fuori un lavoro che aveva già iniziato a Catania ma è evidente che la Fiorentina è una squadra superiore a quella siciliana ed il campo lo dimostra». Montella divide i meriti con il suo numeroso staff: quanto è importante avere così tanti collaboratori con cui confrontarsi per un allenatore? «Ho sentito dire che effettivamente ne ha molti, ma se Vincenzo li ha scelti vuol dire che gli servono e sa benissimo come impiegarli. Ha la possibilità di lavorare su ogni tipo di dettaglio, che sia fisico o tecnico e quindi può trarre il meglio dalla squadra. Credo sia un aspetto importante perché poche squadre possono vantare uno staff così numeroso. Se una società, in questo caso la Fiorentina, lo permette è sicuramente un vantaggio per l’allenatore perché il calcio di oggi va sempre di più verso la specializzazione dei singoli. Per questo i collaboratori diventano molto importanti».
Fiorentina - Atalanta molto tattico e fisico. Bravi a loro ed a chi li ha portati a Firenze, ma ovviamente i complimenti vanno anche a Montella che li sta mettendo nella condizione di rendere al meglio». Aquilani, Pizarro e Borja Valero. Quante squadre hanno un centrocampo superiore a quello della Fiorentina? «Sinceramente penso che solo la Juventus abbia un centrocampo più forte perché Marchisio, Pirlo e Vidal formano un trio dove c’è il massimo di tutte le qualità. Però la Fiorentina secondo me ha fatto il miglior mercato estivo e questi tre centrocampisti si completano. Io ho giocato con Pizarro e lui è un regista formidabile, Aquilani se riesce a trovare continuità è uno che si sa inserire e che realizza anche diversi gol e Borja Valero è un altro ottimo giocatore. Come ho già detto non vedo tante squadre superiori a centrocampo». Secondo lei manca un attaccante a questa rosa per essere completa? «La Fiorentina ha ripreso Toni che, anche se è un po’
Secondo lei la difesa a tre che usa la Fiorentina può rappresentare il futuro del calcio italiano? «Questo sistema difensivo si adottava già diversi anni fa, poi è un po’ sparito come una sorta di moda. Ci sono allenatori come Mazzarri e Gasperini che hanno sempre adottato questo tipo di sistema, adesso ci sono tante squadre in serie A che giocano così. Ci sono naturalmente dei vantaggi e degli svantaggi, all’estero questo tipo di difesa si usa pochissimo: in Germania, Inghilterra e Spagna le grandi squadre giocano con una linea difensiva a quattro. In questo momento è un orientamento italiano, evidentemente si è notato che si prendevano troppi gol ‘facili’. Molto dipende poi dalle caratteristiche dei giocatori che uno ha disposizione».
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«Per me è un top player, un giocatore straordinario che sa fare tutto con il pallone tra i piedi e inoltre corre anche per la squadra. E’ un giocatore moderno e completo». A Firenze si è tornati a parlare di Europa. Lei quale pensa possa essere l’obiettivo di questa Fiorentina? «Montella fa bene a dire di non porsi limiti. In questo campionato non vedo molta qualità e una squadra come la Fiorentina che va a battere il Milan in casa sua vuol dire che può fare cose importanti. Ha tenuto testa alla Juventus che è la squadra più forte in Italia. Io dico che se trova una certa continuità nei risultati l’obiettivo della Champions League è tutt’altro che impossibile, anzi, lo vedo probabile».
Quindi secondo lei tra gli allenatori emergenti Montella è quello più preparato?
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A proposito di giocatori importanti. Jovetic in che categoria lo colloca?
«Non è mai facile: ognuna ha la sua identità ed il suo credo. Io ricordo che la Fiorentina di Prandelli giocava molto bene, ma non farei paragoni. Sono due grandi squadre con caratteristiche diverse perché gli interpreti non sono gli stessi. Prandelli è molto bravo, ed il fatto che allena la Nazionale lo testimonia, idem Montella. La bravura degli allenatori è l’unica cosa che si può accomunare».
«Sono due ottime scoperte. Si sono fatti notare subito per le abilità tecniche in un campionato che è
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‘datato’, si fa sempre sentire dentro l’area. Se devo andare a cercare il pelo nell’uovo dico che forse manca un centravanti da affiancare a Jovetic per formare una coppia formidabile come avrebbe potuto essere se fosse arrivato Berbatov. Toni si porta in dote grandi numeri e merita tutto il rispetto possibile, ma un giocatore di caratura europea come il bulgaro avrebbe permesso davvero il salto di qualità».
Un altro grande tema di discussione è il paragone tra questa Fiorentina e quella di Prandelli. E’ possibile fare un confronto?
Nella difesa viola spadroneggiano due giocatori come Facundo Roncaglia e Gonzalo Rodriguez. Chi l’ha sorpresa di più?
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«Sicuramente sì. Ha avuto grande personalità fin da subito nel passare dalle giovanili alla prima squadra della Roma. Si è imposto in A con il Catania (e io conosco bene la piazza) e tutti ne parlavano in modo positivo. Alcuni miei ex compagni mi raccontano di quanto sia attento e concentrato sui particolari anche in allenamento. Quindi credo proprio che sia fra i migliori, se non il migliore, fra tutti i giovani allenatori». Oggi al Franchi arriva l’Atalanta, altra bella rivelazione di questo campionato. Che partita si aspetta? «L’Atalanta è una bella gatta da pelare, è un esame per la Fiorentina. La continuità non si dà solo con le grandi squadre, ma soprattutto con queste realtà di medio livello. L’Atalanta è una squadra compatta che difende ed attacca con tanta grinta e qualità. Inoltre è allenata da Colantuono che io stimo molto. Con il Milan gli stimoli vengono da soli, l’esame vero per capire se la Fiorentina è pronta per grandissimi traguardi è proprio quello di oggi. Alla squadra di Montella servirà una grande partita perché l’Atalanta gioca davvero molto bene».
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L’Angolo del tifoso Confronto tra la Fiorentina di Prandelli e quella attuale: parlano tre fan viola di Luca Capanni
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esare Prandelli e Vincenzo Montella: paragone giusto, piacevole, sbagliato, impossibile? Rispondono tre volti noti alla platea viola e non solo: Furio Valcareggi, agente di mercato, tifoso ‘viola scuro’ e ideatore dell’omonimo programma su Lady Radio; Marzio Brazzini, ultras storico della curva Fiesole e commentatore fisso di ‘Viola nel cuore’ in onda su Radio Blu; Gianfranco Monti, showman e conduttore radiofonico di ‘Giro di Taglia’ su R101, appassionato tifoso della Fiorentina da sempre. FURIO VALCAREGGI. «Lo spogliatoio di oggi ‘non paga tasse’. Adesso, come ai tempi di Prandelli, l’allenatore pretende che la squadra sia seria e che ogni giocatore dia il massimo. Non c’è nessun giocatore con cinque chili in più, non c’è più nessuno che esce a tarda notte cappottandosi con la macchina. Magari fanno le ore piccole lo stesso, non lo so, ma se le fanno le fanno con più cervello. Ecco cosa intendo con il ‘non pagare tasse’: non finiscono sui giornali tutte le mattine per notizie extra-campo, non pesano sulla Fiorentina in termini di immagine e stabilità ambientale. Altre affinità specifiche tra i due allenatori non ne vedo, non mi addentrerei
LA PIÙ BELLA È QUELLA DI MONTELLA… nei particolari tattici: nelle analisi tecniche amo semplificare, dico che entrambi sono molto esigenti, cercano di non prendere gol e di farne uno più degli altri. Altra cosa importante è il rapporto con l’esterno: tutti e due sanno gestire nel modo giusto l’approccio con i tifosi, senza eccessi, e Montella è un vero numero uno in conferenza stampa. Poi ovviamente contano i risultati: se vinci è più facile essere simpatico e credo che Montella possa fare anche meglio di Prandelli, entro tre anni può puntare allo scudetto. Penso che per altri due anni vincerà la Juve dopodiché, continuando così e rinforzando l’attacco, che comunque adesso è già ottimo per la Champions, ci saremo anche noi». MARZIO BRAZZINI. «Dico subito che secondo me Montella è perfino superiore a Prandelli. E’ superiore nelle motivazioni, e mi riferisco ad esempio alle dichiarazioni che ha fatto una settimana fa affermando che non dobbiamo porci limiti, quindi che nessun traguardo è impossibile. Prandelli ci ha regalato grandi gioie, sia chiaro, ma lo vedevo un po’ più frenato e ciò influiva appunto sulla squadra dal pun-
to di vista mentale. Mi sembra che ora ci divertiamo ancora di più, basti pensare all’atteggiamento col quale affrontiamo le big. Mi piace l’impostazione tattica di questa Fiorentina che va veramente in ogni campo per giocarsela. Montella ha probabilmente il miglior centrocampo degli ultimi tempi, però non dimentichiamoci che in passato in attacco avevamo giocatori del calibro di Mutu, Toni nel pieno della carriera, Pazzini ecc. Per quanto riguarda il rapporto con i tifosi, Montella appare un po’ più chiuso. Magari col tempo si scioglierà, farà quello che gli verrà naturale, a noi interessa solo che faccia giocar bene la Fiorentina. Firenze è tutta con lui, gli au-
guro di proseguire così, di tenere questo gruppo così unito e di centrare la Champions. Per questo obiettivo teniamo presente che nel girone di ritorno avremo tutti gli scontri diretti in casa, eccezion fatta per quello con la Juve, quindi possiamo farcela». GIANFRANCO MONTI. «Quello che mi ha colpito di più è stato il coro per Montella durante la gara col Cagliari. Dico la verità, da fiorentino mi sono emozionato a sentire questa standing ovation per un allenatore arrivato da così poco tempo. Sia Prandelli che Montella sono due grandi tecnici. Il primo è diventato ct della Nazionale ed a Firenze ha dato tantissimo, non dimentichiamoci che con lui siamo arrivati tre volte quarti
e una volta terzi (piazzamenti sul campo senza le penalizzazioni di Calciopoli, ndr). Quindi lo ringrazierò a vita perché mi ha fatto veramente godere. Stiamo parlando di due Fiorentine diverse: Montella ha giocatori diversi rispetto all’epoca di Prandelli ma, se devo fare un semplice paragone, da tifoso che va allo stadio a guardare uno spettacolo, dico che lo spettacolo offerto da Montella mi diverte ancora di più. Aggiungo che mi diverto anche quando perdo, forse vi sembrerà stupido ma è così, perché il gioco non manca mai nemmeno in quelle occasioni. Auguro a Montella di ottenere gli stessi fantastici risultati che ha ottenuto Prandelli. Secondo me può farcela perché la società sta appoggiando totalmente il progetto dell’allenatore, esattamente come accadde con Cesare. A proposito di società e di cori del Franchi, credo sia arrivato il momento di dedicare un caloroso coro al patron Andrea Della Valle. Io sinceramente lo aspetto con impazienza, magari già da oggi».
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Fiorentina - Atalanta
Il Mercato In assenza di vere occasioni i viola potrebbero restare così anche in nome dell’equilibrio
CENTRAVANTI SI O NO? NIENTE DRAMMI SE A GENNAIO NON ARRIVA S di Alessandro Latini
olo in un sogno di mezza estate, tutt’al più, Pradè e Montella avrebbero potuto immaginare una Fiorentina così. Il dominio sul piano del gioco schiantato in faccia al Milan (anche se Allegri non sarà d’accordo) rimane negli occhi come un bellissimo film. La trama scritta dai dirigenti e dai giocatori è stata fin qui perfetta, senza troppe
lacune o sbavature. La Fiorentina incanta l’Italia intera, con una difesa praticamente impenetrabile (la migliore con soli nove gol subiti al pari di Juventus e Napoli) ed un centrocampo pieno zeppo di tecnica e
qualità, che ha cominciato a trovare anche i gol dei suoi interpreti più illustri come Aquilani e Borja Valero. Se questi due reparti hanno fin da subito convinto, l’attacco è finito spesso nel mirino per non aver trasformato in gol la grande mole di lavoro svolta dal resto della squadra. Questo fino a qualche settimana fa, quando mancavano all’appello i gol di Ljajic, Toni ed El Hamdaoui ed il solo Jovetic non poteva reggere l’intero peso offensivo. Adesso le cose sono cambiate in maniera radicale, perché se è vero che i gol non sono arrivati a grappoli, è altrettanto vero che sono arrivati al momento giusto. Ljajic e Toni hanno messo in ghiaccio i tre punti contro la Lazio, El Hamdaoui ha sigillato con una perla la fantastica domenica di Milano. E queste reti, oltre a portare punti preziosi alla
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Il Brivido Sportivo STADIO - 18 Novembre 2012 classifica della Fiorentina, potrebbero anche avere l’effetto di bloccare il mercato. ORA SEGNANO TUTTI. Andiamo con ordine. La Fiorentina, in estate, era convinta di dover affiancare a Jovetic un centravanti di primo piano, uno di quelli che al termine della stagione viaggiano ampiamente in doppia cifra. L’affare Berbatov lo testimonia ed il mancato arrivo del bulgaro ha creato, inizialmente, più di qualche problema a Montella. L’Aeroplanino però non si è perso d’animo, ha rivisto qualche schema offensivo e si è messo a lavorare con le punte a disposizione. Toni, Ljajic, El Hamdaoui e Seferovic si sono alternati al fianco di Jovetic e spesso lo hanno aiutato ad andare a segno. Serviva però il salto di qualità. I movimenti ed il lavoro sporco dovevano essere accompagnati dai gol, altrimenti la Fiorentina sarebbe rimasta una bella incompiuta. E per fortuna, come abbiamo scritto, sono arrivati nei momenti giusti. Detto questo, e sottolineato l’ottimo lavoro che stano fa-
11
Fiorentina - Atalanta
cendo gli attaccanti (Toni in particolare è una ‘sorpresa’ anche per lo staff a livello atletico) rimbalza da giorni la solita domanda: a gennaio potrebbe arrivare un nuovo centravanti? SOLO OCCASIONI. Ad oggi la risposta non è più così scontata come poteva esserlo nelle settimane passate. La linea societaria (e questo lo stiamo ribadendo da diverso tempo) è quella che ha accompagnato il mercato estivo: gli investimenti saranno fatti solo se tutte le componenti andranno ad incastrarsi. Non sarà valutato solo il rapporto tra qualità e prezzo, ma saranno tenuti in stretta considerazione anche altri aspetti, come l’adattabilità al gioco di Montella e il comportamento tenuto dal giocatore in questione nel corso della carriera. La società cerca solo elementi che si possano inserire al meglio in un gruppo compatto. Nessuna ‘testa calda’, anche se l’allenatore non ha fatto mistero di gradire un po’ di pepe nello spogliatoio. L’acquisto ci sarà solo se il mercato creerà l’occasione giusta, non
sarà comprato nessun ripiego anche per non rischiare di turbare un equilibrio che è stato ormai raggiunto. Le opportunità invernali, tenuto conto di quanto detto finora, si annunciano quindi poche ed è per questo che nelle ultime ore si sta facendo largo l’idea di rimandare tutto a giugno. Se la Fiorentina rimanesse immutata a gennaio insomma non sembrerebbe una tragedia
visto che adesso tutti gli attaccanti hanno cominciato a segnare. Numericamente potrebbe esserci un problema solo ad inizio anno, quando Mounir El Hamdaoui parteciperà alla Coppa d’Africa con il suo Marocco e, calendario alla mano, starà lontano da Firenze circa una ventina di giorni (indicativamente dal 10 al 30 gennaio se il Marocco dovesse fermarsi alla prima
fase) che gli farebbero saltare le partite contro Udinese, Napoli, Catania e forse Parma. Anche questa condizione, però, non sembra sufficiente per forzare la mano in sede di mercato. I dirigenti viola, oltretutto, stanno seguendo con particolare attenzione i campionati sudamericani: tra i nomi circolati quello di Maximiliano Urruti, talento classe ’91 del Newell’s Old Boys che secondo alcuni esperti di mercato sarebbe già stato bloccato dalla Fiorentina per la prossima estate (anche se da parte dello stesso club viola la cosa sarebbe già stata ridimensionata). Di certo, forte della posizione in classifica e degli ottimi risultati conseguiti fin qui, la società non farà operazioni di mercato avventate. Si continuerà a seguire una logica di crescita attraverso i giusti passaggi che potrebbero anche non prevedere l’acquisto di un attaccante a gennaio puntando tutto sulla prossima estate. Anche perché c’è da capire quale sarà il futuro di Stevan Jovetic. Ma questa è un’altra storia…
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1^ giornata Andata
Ritorno
25/8/2012 0-1 2-0 2-1 2-0 2-0 0-1 0-3 0-3 2-2 0-0
4^ giornata Andata
Ritorno
23/9/2012 1-0 1-1 0-3 0-0 0-2 2-0 0-1 1-1 1-1 2-1
-
3/2/2013
Atalanta-Palermo Bologna-Pescara Cagliari-Roma Catania-Napoli Inter-Siena Juventus-Chievo Lazio-Genoa Parma-Fiorentina Sampdoria-Torino Udinese-Milan
12^ giornata Andata
Ritorno
11/11/2012 3-2 0-0 2-2 2-4 3-2 1-3 2-0 0-0 1-6 1-0
-
7/4/2013
Atalanta-Inter Cagliari-Catania Chievo-Udinese Genoa-Napoli Lazio-Roma Milan-Fiorentina Palermo-Sampdoria Parma-Siena Pescara-Juventus Torino-Bologna
06/01/213
-
Atalanta-Lazio Chievo-Bologna Fiorentina-Udinese Genoa-Cagliari Juventus-Parma Milan-Sampdoria Palermo-Napoli Pescara-Inter Roma-Catania Siena-Torino
5^ giornata Andata
Ritorno
26/9/2012 2-1 0-2 0-0 1-1 2-0 3-0 1-0 1-1 1-0 0-0
10/2/2013
-
Catania-Atalanta Chievo-Inter Fiorentina-Juventus Genoa-Parma Milan-Cagliari Napoli-Lazio Pescara-Palermo Roma-Sampdoria Siena-Bologna Torino-Udinese
13^ giornata Andata 18/11/2012
-
Ritorno 14/4/2013
Bologna-Palermo Catania-Chievo Fiorentina-Atalanta Inter-Cagliari Juventus-Lazio Napoli-Milan Roma-Torino Sampdoria-Genoa Siena-Pescara Udinese-Parma
2^ giornata Andata 2/9/2012 1-3 1-1 3-2 1-3 3-0 2-1 2-0 2-1 3-0 1-4
Ritorno 20/1/2013
-
Bologna-Milan Cagliari-Atalanta Catania-Genoa Inter-Roma Lazio-Palermo Napoli-Fiorentina Parma-Chievo Sampdoria-Siena Torino-Pescara Udinese-Juventus
6^ giornata Andata 30/9/2012 1-5 4-0 1-2 2-1 4-1 2-1 4-1 1-1 0-1 0-0
-
Ritorno 17/2/2013
Atalanta-Torino Bologna-Catania Cagliari-Pescara Inter-Fiorentina Juventus-Roma Lazio-Siena Palermo-Chievo Parma-Milan Sampdoria-Napoli Udinese-Genoa
14^ giornata Andata 25/11/2012
-
3^ giornata Andata 1-3 2-0 1-3 0-1 3-1 1-1 2-3 2-3 2-2 0-2
1-0 1-1 0-1 2-1 0-3 2-0 1-2 0-1
Atalanta-Genoa Cagliari-Napoli Chievo-Siena Lazio-Udinese Milan-Juventus Palermo-Catania Parma-Inter Pescara-Roma Sampdoria-Bologna Torino-Fiorentina
-
Chievo-Lazio Fiorentina-Catania Genoa-Juventus Milan-Atalanta Napoli-Parma Palermo-Cagliari Pescara-Sampdoria Roma-Bologna Siena-Udinese Torino-Inter
Ritorno
7/10/2012 2-1
21/4/2013
27/1/2013
7^ giornata Andata 2-0
Ritorno
Ritorno
16/9/2012
-
24/2/2013
Catania-Parma Chievo-Sampdoria Fiorentina-Bologna Genoa-Palermo Milan-Inter Napoli-Udinese Pescara-Lazio Roma-Atalanta Siena-Juventus Torino-Cagliari
15^ giornata Andata
Ritorno
2/12/2012
-
28/4/2013
Bologna-Atalanta Catania-Milan Fiorentina-Sampdoria Genoa-Chievo Inter-Palermo Juventus-Torino Lazio-Parma Napoli-Pescara Siena-Roma Udinese-Cagliari
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La classifica
squadra
1) Juventus 2) Inter 3) Napoli 4) Fiorentina 5) Lazio 6) Atalanta° 7) Roma
PARTITE
in casa
in trasferta
gol
P g v n p g v n p g v n p F S
squadra
31 12 10 1 1 6 5 0 1 6 5 1 0 29 9 27 12 9 0 3 5 3 0 2 7 6 0 1 24 13 26 12 8 2 2 6 5 1 0 6 3 1 2 20 9 24 12 7 3 2 6 5 1 0 6 2 2 2 19 9 22 12 7 1 4 6 4 1 1 6 3 0 3 19 17 18 12 6 2 4 6 4 0 2 6 2 2 2 13 15 17 12 5 2 5 6 2 2 2 6 3 0 3 28 23
PARTITE
in casa
in trasferta
gol
P g v n p g v n p g v n p F S
8) Catania 16 12 4 4 4 6 4 1 1 6 0 3 3 15 16 9) Parma 16 12 4 4 4 6 3 3 0 6 1 1 4 14 16 10) Udinese 15 12 3 6 3 5 2 2 1 7 1 4 2 16 18 11) Cagliari 15 12 4 3 5 6 2 2 2 6 2 1 3 11 17 12) Torino* 14 12 3 6 3 6 2 1 3 6 1 5 0 13 10 13) Milan 14 12 4 2 6 7 3 0 4 5 1 2 2 18 16 14) Palermo 11 12 2 5 5 6 2 3 1 6 0 2 4 11 17
squadra
PARTITE
in casa
in trasferta
gol
P g v n p g v n p g v n p F S
15) Chievo 11 12 3 2 7 7 3 2 2 5 0 0 5 12 23 16) Pescara 11 12 3 2 7 7 2 1 4 5 1 1 3 9 23 17)Sampdoria* 10 12 3 2 7 5 1 1 3 7 2 1 4 13 18 18) Genoa 9 12 2 3 7 7 1 2 4 5 1 1 3 12 19 19) Bologna 8 12 2 2 8 5 1 2 2 7 1 0 6 12 18 20) Siena◆ 7 12 3 4 5 6 2 3 1 6 1 1 4 12 14 Penalizzazioni: * -1 punto; ° -2 punti; ◆ -6 punti
Le soste Oltre a quelle di Natale (non si gioca domenica 30 dicembre, ma si riprende all’Epifania) e Pasqua, ci saranno altri “vuoti domenicali” in occasione degli impegni della Nazionale (9 settembre, 14 ottobre e 24 marzo).
8^ giornata Andata 21/10/2012 2-1 1-0 1-1 2-4 2-0 2-0 3-2 0-0 2-1 1-0
-
Ritorno 3/3/2013
Atalanta-Siena Cagliari-Bologna Chievo-Fiorentina Genoa-Roma Inter-Catania Juventus-Napoli Lazio-Milan Palermo-Torino Parma-Sampdoria Udinese-Pescara
16^ giornata Andata 9/12/2012
-
Ritorno 5/5/2013
Atalanta-Parma Bologna-Lazio Cagliari-Chievo Inter-Napoli Palermo-Juventus Pescara-Genoa Roma-Fiorentina Sampdoria-Udinese Siena-Catania Torino-Milan
9^ giornata Andata 28/10/2012 1-3 0-1 2-0 1-0 1-0 0-0 2-3 0-1 0-0 1-3
-
Ritorno 10/3/2013
Bologna-Inter Catania-Juventus Fiorentina-Lazio Milan-Genoa Napoli-Chievo Pescara-Atalanta Roma-Udinese Sampdoria-Cagliari Siena-Palermo Torino-Parma
17^ giornata Andata 16/12/2012
-
31/10/2012 1-0 4-2 2-0 0-1 3-2 2-1 1-1 2-2 3-2 2-2
Ritorno 8/5/2013
Catania-Sampdoria Chievo-Roma Fiorentina-Siena Genoa-Torino Juventus-Atalanta Lazio-Inter Milan-Pescara Napoli-Bologna Parma-Cagliari Udinese-Palermo
10^ giornata Andata -
17/3/2013
Atalanta-Napoli Cagliari-Siena Chievo-Pescara Genoa-Fiorentina Inter-Sampdoria Juventus-Bologna Lazio-Torino Palermo-Milan Parma-Roma Udinese-Catania
18^ giornata Andata 22/12/2012
-
Ritorno
Ritorno 12/5/2013
Atalanta-Udinese Bologna-Parma Cagliari-Juventus Inter-Genoa Palermo-Fiorentina Pescara-Catania Roma-Milan Sampdoria-Lazio Siena-Napoli Torino-Chievo
11^ giornata Andata 4/11/2012 1-1 4-0 4-1 1-3 5-1 1-1 2-0 4-1 1-2 1-0
-
Bologna-Udinese Catania-Lazio Fiorentina-Cagliari Juventus-Inter Milan-Chievo Napoli-Torino Pescara-Parma Roma-Palermo Sampdoria-Atalanta Siena-Genoa
19^ giornata Andata 6/1/2012
-
Ritorno 30/3/2013
Ritorno 19/5/2013
Catania-Torino Chievo-Atalanta Fiorentina-Pescara Genoa-Bologna Juventus-Sampdoria Lazio-Cagliari Milan-Siena Napoli-Roma Parma-Palermo Udinese-Inter
Il Brivido Sportivo STADIO - 18 Novembre 2012 -
15
Fiorentina - Atalanta
La formazione
P
otrebbe essere questo il motto da tenere in considerazione nel tentare di individuare la formazione che sarà mandata in campo da Montella oggi contro l’Atalanta. L’allenatore campano non ha grossi motivi per cambiare uomini nel suo scacchiere tattico, anche perché Stevan Jovetic potrebbe essere arruolabile solo per la panchina. In porta quindi ci sarà Viviano, protetto dalla solita linea difensiva a tre composta da Roncaglia a destra, Gonzalo Rodriguez al centro e Tomovic sulla sinistra, che potrebbe rappresentare l’unica novità rispetto a Milano nel tentativo di far rifiatare Savic. A centrocampo nessun dubbio, c’è spazio solo per snocciolare i titolarissimi. Cuadrado (resiste una remota possibilità legata a Cassani se il colombiano dovesse tornare stanco dalla Nazionale) e Pasqual occuperanno il loro posto sulle corsie esterne, mentre il trio delle meraviglie sulla linea mediana giocherà dal primo minuto come accaduto proprio a San Siro per la prima volta. Pizarro sarà quindi in cabina di regia, con Aquilani sul centro destra e Borja Valero dalla parte opposta. In attacco Adem Ljajic agirà al posto di Jovetic se il montenegrino non dovesse farcela ed al suo fianco dovrebbe esserci ancora Luca Toni. Dopo il gol contro il Milan scalpita anche El Hamdaoui, ma per
Squadra che vince (e come vince!) non si cambia. il momento dovrebbe ancora accomodarsi in panchina (anche perché avrebbe accusato un piccolo problema alla caviglia in nazionale). L’Atalanta arriva a Firenze sulle ali dell’entusiasmo dopo la vittoria contro l’Inter di domenica scorsa. Colantuono deve rinunciare per squalifica ad una pedina fondamentale come Federico Peluso e all’attaccante Facundo Parra, anche’esso fermato dal giudice sportivo. L’allenatore sembra orientato a riproporre il 4-4-1-1 che fin qui gli ha dato tante soddisfazioni. In porta ci sarà quindi l’ottimo Consigli di questa prima parte di campionato. In difesa Raimondi agirà sulla destra con l’ex viola Brivio che prenderà il posto di Peluso sulla sinistra. Al centro un altro ex viola come Manfredini dovrebbe far coppia con Stendardo. Tanta corsa e qualità a centrocampo, con Schelotto e Bonaventura esterni e la coppia Carmona-Cigarini al centro della linea mediana. In attacco Maxi Moralez sarà chiamato ad innescare German Denis.
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Ljajic Pasqual Borja Valero Pizarro
Tomovic
1 Viviano
Toni
4 Roncaglia, 2 G. Rodriguez, 40 Tomovic;
Cuadrado Aquilani
11 Cuadrado, 10 Aquilani, 7 Pizarro, 20 Borja Valero, 23 Pasqual;
G. Rodriguez Viviano
Roncaglia
30 Toni, 22 Ljajic. Allenatore: Vincenzo Montella
Atalanta 4-4-1-1 47 Consigli 77 Raimondi, 2 Stendardo, 5 Manfredini, 28 Brivio; 7 Schelotto, 17 Carmona, 21 Cigarini, 10 Bonaventura;
Denis Moralez
Schelotto Carmona Cigarini Raimondi Bonaventura Stendardo Manfredini Brivio Consigli
11 Moralez; 19 Denis. Allenatore: Stefano Colantuono
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Il Brivido Sportivo STADIO - 18 Novembre 2012 -
Fiorentina - Atalanta
I’Nonno Pilade
Il Pungiglione
ALLEGRI HA DAVVERO VISTO UN’ALTRA MILAN-FIORENTINA Questa settimana siamo troppo contenti per aver voglia di pungere forte, tutto ci sembra bello, non ci riesce pigliarcela nemmeno con Romeo per il solito rigore che danno solo contro di noi e allunga la serie, o per la mancata espulsione di Bonera. In fondo è andata a finir bene, perdoniamo (ma scriviamo nel registro): solo cartellino giallo, insomma. Se proprio si deve dare un rosso lo diamo ad Allegri (tanto anche per lui l’importante è non aver ricevuto il rosso da Berlusconi) per le sue dichiarazioni post-partita che hanno ‘scandalizzato’ persino la D’Amico (forse perché ancora dolente per le punzecchiate ricevute, lei stessa, in precedenza). Il signor Allegri da Livorno, detto ‘Acciuga’, con la faccia sempre più triste (e ne ha ben donde) deve aver visto una proiezione privata della partita: secondo lui la Fiorentina avrebbe vinto grazie a due regali della difesa rossonera un incontro equilibrato che sarebbe potuto finire benissimo in altro modo. Nei suoi sogni forse. Ora noi si può capire che all’allenatore di una squadra abituata a vincere, perdere e, soprattutto, il ri-perdere dispiaccia. Si può capire che un tecnico costretto a schierare un quartetto di difesa Di Sciglio, Mexes, Bonera, Constant, possa rendersi conto che non basta vestirli di rossonero per avere qualcosa che somigli a quanto aveva un paio di anni orsono. Capiamo anche che l’esser ritenuto alla fine il solo responsabile del ‘mazzo di carciofi’ che gli han lasciato in mano possa innervosirlo. Siamo dell’idea che, nel caso, una persona seria toglie il disturbo da solo e si risparmia la serie di figurette che sta facendo, sempre appeso ad un filo e con la spada di Damocle in testa. Questi però son problemi suoi, quello che vorremmo è che una persona seria sapesse anche capire ed avesse la forza di esprimere i motivi delle sconfitte, riconoscesse il valore degli avversari invece di aggrapparsi ad alibi che non stanno né in cielo né in terra. Per questo le api partono per Milano con un bersaglio preciso. E se poi, già che sono da quelle parti, passano anche da Montolivo che ha chiacchierato tutta la settimana precedente la sfida da ex per poi chetarsi finalmente dopo la partita, ne hanno licenza.
I’ MILANNE GLI E’ SISTEMAO, ADESSO AVANTI A I’ PROSSIMO
E
gli arria i’giorno dopo, e po’ quello dopo ancora, ‘nsomma anche l’impresa di S. Siro, la lezione di carcio a’diaoli data a domicilio e la dee passa’ pe’ forza nell’arbum de’ rihordi, perché la vita gli è un attimo e pigliallo ‘n tasca gli è un baleno e bisogna sempre pensare a icche verrà. Si smette di ballare e d’abbracciassi, di slogassi e gomiti ni’ gesto dell’ombrello, di cantare e di berciare, i’Milanne gli è ‘overre’, ito, sistemao, messo ‘n cassetta ‘nsieme a tre punti. Avanti i’prossimo. Chi gli è? L’Atalanta? Allora artri tre facili, alla fine e si fa filotto! Ecco questo gli è proprio icche un si dee né dire né pensare. ‘Ntanto perché l’Atalanta la viene dall’ave’ fatto un bello scherzo da prete allo Strafarcioni e alla su’banda di strisciai. E’ nerazzurri tarocchi e gli hanno battuto quelli veri, roba da cinesi di quelli bravi: la copia meglio dell’originale! Per cui tanto brodi e un dean essere, co’ i’Dennisse che gli ha ricominciao a fa’ go’ e un monte di ragazzini bravi e che corran come barberi. Niente da mette’ paura alla viola di S. Siro, ma se gli è quella, perché se la vien differente, co’ tacchi arti e la puzza sotto a i’naso, allora e probremi e possan venire e, messi benino come siamo, e punti buttalli via e sarebbe un crimine! Questa gli è l’unica preoccupazione: noi, cioè che la si pigli ‘n coglionella, anche se Vincenzino e sembra capille bene queste ‘ose e quindi e gnene spiega anche bene a
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loro, che e vanno ‘n campo. Dovrebban gioca’ gli stessi di Milano, perché Jo-Jo gli è difficile che recuperi, i’nonno e si contenterebbe che rientrasse a Torino, e l’unico dubbio e potrebbe esse’ Tomovic ‘n difesa. Se giocan con la stessa testa e ci si dovrebbe divertire e raccatta’ punti anche oggi e a fagni capi’ a tutti che a Firenze quest’anno e un si frigge con l’acqua. Tra ninnoli e nannoli e siam lì, a un passo dalla famosa Scempionse che la sembrava tra sogni irraggiungibili e ora che siamo ‘n ballo e si dee ballare, finché la musiha la un si ferma. Perciò Colantuono fa’ poho rumore, la pancia piena e tu ce l’ha’ di già, e tu ha lasciao a bocca asciutta i’petroliere, a noi e tu ci da’ e nostri tre punti e siam tutti amici. A margine di domeniha e c’è da notare che Eupalla e pare sceso ‘n campo pe’ bilanciare i’dodicesimo che gioha sempre pe’ quegli artri. E ci danno i’solito rigore contro che danno sortanto a noi? Di fori! E un buttan fori Bonera che gli agguanta Luhone? Strappao! ‘Nsomma se Eupalla seguita e si ritorna dodici contro dodici e allora e son cazzi vostri! I’nonno e si prepara lo zainetto tattiho: boccia ‘n primisse, pledde, bottiglia dell’acqua carda, la portrona che porta bene e i’ telecomando. Pronto pe’ i’ triprice fischio, triprice come e’ punti che dean arriva’ anche questa vorta: Forza Violaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa aaaaaaa!
Il Brivido Sportivo STADIO - 18 Novembre 2012 -
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Fiorentina - Atalanta
Amarcord di RUBEN LOPES PEGNA
L
’Atalanta l’ha guidata per sette stagioni conquistando promozioni e piazzamenti importanti; la Fiorentina per meno di nove mesi. Ma anche in riva all’Arno Emiliano Mondonico ha lasciato il segno, riportando i viola in serie A. “Arriva a Firenze l’allenatore dal cuore viola”. Con titoli simili a questo molti quotidiani accolgono l’ingaggio del ‘Mondo’ alla guida della Fiorentina. Siamo nel febbraio 2004. La squadra è in serie B e la promozione sembra quasi impossibile. I Della Valle, per sostituire l’esonerato Cavasin, puntano così sulla sua esperienza. Il tecnico di Rivolta d’Adda, dal canto suo, corona il sogno di una vita, quello di allenare la squadra della quale è tifoso. La sua passione per la Fiorentina, fatto insolito per chi è nato in provincia di Cremona, comincia a metà degli anni Cinquanta, quando la formazione gigliata, guidata da Bernardini, conquista lo scudetto e disputa la finale di Coppa dei Campioni, dando spettacolo ovunque in Italia e in Europa. Il ‘Mondo’ – che all’epoca ha tra i nove e i dieci anni - ne rimane affascinato. E da allora la sua fede, anche nel corso degli anni, è rimasta sempre immutata. Non ne ha mai fatto mistero neanche quando come allenatore ha incontrato la Fiorentina da avversario. Anche se spesso le
Il tecnico di Rivota d’Adda ha allenato i bergamaschi per 7 anni e riportato i viola in A
FIORENTINA-ATALANTA? LA PARTITA DEL CUORE DI MONDONICO ha riservato delle brutte sorprese. A Firenze viene accolto dai supporter gigliati con grandi ovazioni. Non è un tifoso qualsiasi, infatti, Emiliano Mondonico. E’ anche iscritto dal 1988 ad un viola club, il Settebello, i cui soci sono pazzi di gioia e gli riservano numerosi striscioni. Il tecnico di Rivolta d’Adda compie a Firenze un autentico capolavoro. Quando arriva, la squadra viola è quattordicesima, a otto lunghezze dal sesto posto, che significa spareggio con la quartultima del campionato. In venti giornate il ‘Mondo’ trasforma la Fiorentina e la porta proprio al sesto posto e perciò allo spareggio promozione con il Perugia. Mondonico, però, si ritrova nelle sfide decisive contro gli umbri
senza il suo centravanti titolare, Christian Riganò, bloccatosi per un infortunio alla penultima giornata. Tutti temono il peggio. Ma l’allenatore viola, invece, non si abbatte e trasforma completamente l’assetto tattico della squadra. Dal 4-4-2 passa a un più prudente 5-4-1. E l’unico attaccante è Enrico Fantini, una punta di movimento, schierato per lo più in precedenza come centrocampista di fascia. E’ la mossa vincente del ‘Mondo’. Fantini segna a Perugia, dove la Fiorentina nel match d’andata si impone per 1-0, e anche nella gara di ritorno al Franchi. A Firenze realizza il gol del momentaneo vantaggio. Poi, però, si fa espellere e lascia i compagni in dieci per buona parte della ripresa. Gli umbri pareggiano con Do Prado ma
tunno!!! le offertissime d’au sti la crisi con twenty six.. rive
non riescono ad andare oltre. La Fiorentina così il 20 giugno 2004 torna in A, grazie anche alla bravura del suo allenatoretifoso. Mondonico viene riconfermato per la stagione successiva praticamente a furor di popolo. La piazza è tutta con lui, autore di questa impresa straordinaria. L’avventura del ‘Mondo’ a Firenze però dura poco. Al termine della partita di Udine della settima giornata – finita con un pareggio per 2-2 – inaspettatamente il tecnico di Rivolta d’Adda se ne esce in sala stampa con delle dure affermazioni: “Ho avvertito – afferma – per la prima volta da quando sono alla Fiorentina un malessere nei miei confronti da parte dei tifosi viola (alcuni fischi quando ha fatto scaldare dalla panchina
per primo Fantini anziché Portillo, idolo dei supporter ndr). Ho il massimo rispetto per tutti. Ma sono amareggiato e non so se una cosa del genere riuscirò a superarla. Non lancio accuse a nessuno. Questa è una situazione personale mia di grandissimo disagio. E se le cose stanno così forse è
meglio che vada via. Ritengo che la società debba avere un momento di riflessione”. Non si dimette però il ‘Mondo’. E nel frattempo sia i dirigenti che i tifosi viola la prendono male. Il giorno dopo, lunedì 25 ottobre, la società esonera Mondonico, 258 giorni dopo il suo arrivo a Firenze.
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Il Brivido Sportivo STADIO - 18 Novembre 2012 -
Senza Filtro di Federico Pettini
I
fin off o a ert l3 av 0/ ali 11/ da 20 12
n tanti si sono chiesti cosa ci fosse in fondo all’arcobaleno. C’è chi pensa ad una pentola dell’oro, chi a qualche paradiso di non si sa chi o che cosa, un drago, la felicità. Magari tutte queste cose. C’è chi la curva dell’arcobaleno la vede lunghissima, senza mai fine. C’è chi invece ha già visto cosa c’è alla fine e se anche c’è stato per un attimo, beh, non smette mai di raccontarlo. E raccontarlo. E raccontarlo ancora. Forse, sono solo storie di bambini, infantili favole che non hanno senso. “Non è facile diventare un tifoso di calcio. Ci vogliono anni. Ma se ti applichi ore e ore entri a far parte di una nuova famiglia. Solo che in questa famiglia tutti si preoccupano delle stesse persone e sperano delle stesse cose. Cosa c’è di infantile in questo?” In questo momento mi sento un po’ Colin Firth, anche se non ci assomigliamo nemmeno un po’. Una sigaretta in una mano, un whisky nell’altra. E mi ci sento ancora di più perché ho finito tutti i bicchieri puliti e il whisky è in una tazza. Pazienza, almeno non mi attacco alla bottiglia, non ancora almeno.
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Fiorentina - Atalanta
Dal Diario di Charlie del 16/11, luogo non definito
PASSATO, PRESENTE, FUTURO DIETRO L’ARCOBALENO Andatelo a spiegare a quel migliaio di tifosi che ha invaso Santa Maria Novella, cosa è infantile. Andatelo a raccontare a Guetta subito dopo il rigore sbagliato da Pato, cosa è infantile. E’ una settimana strana, questa. Ti trovi tra il Milan e l’Atalanta. Il passato e il presente di chi doveva essere il tuo
futuro e invece ha scelto qualcos’altro. Non stiamo dietro a chi ha sbagliato, a chi non ha parlato con chi e chi invece ha parlato troppo. E continua a straparlare. Da qualsiasi parte la si voglia guardare, il motivo per cui si parla tanto del numero 18 arrivato a San Siro quest’estate è uno solo.
Dispiace non vederlo più in maglia viola. L’Atalanta il suo passato, il Milan il suo futuro. E la Fiorentina in questo momento se la gode. Un turbinio di colori che ti abbraccia, ti avvolge, ti travolge. C’è come una forza clamorosa che brutalmente ti tira su, sulla curva dell’arcobaleno. Lasciamo perdere le tv, la Domenica Sportiva, Crudeli che piange, il papero nel pollaio. La Fiorentina quest’anno è più forte di tutto. Pensate soltanto a com’era la squadra che ha giocato lo scorso anno. Montolivo non c’era perché squalificato. Fatto apposta oppure no, pazienza. Di quella squadra, di quel mister, di quella società, non è praticamente rimasto nessuno. Quasi un miracolo vedere che in quattro mesi una squadra va a San Siro, con il solo Pasqual che ha vissuto la tribolata stagione salvezza, e domina quello che è il Milan. O quello che ne è rimasto. Ma poco importa. Il campionato è già spezzato in due.
Le prime cinque e poi… c’è chi insegue. Tra Allegri e Zeman che lottano per una fetta di panettone, o di pandoro. Domenica c’è l’Atalanta e vediamo di essere più dei soliti abbonati o poco più. Riempiamo uno stadio e non ringraziamo solo Montella, Borja Valero, Roncaglia e tutti gli altri. Ma anche Andrea Della Valle, quello che ha deciso nel momento più importante della sua gestione, i dieci anni, di rilanciare, con persone competenti, capaci, abili conoscitori di calcio e comunicatori. E per favore, non fatemi stare con i piedi per terra. Fatemi immaginare che per un momento, solo per un momento, anch’io, per una volta, possa vedere in un futuro neanche troppo lontano cosa ci sia in fondo a quell’arcobaleno. Anche io, come Paul e come chi sa quanti altri, sono diciotto anni che aspetto. Soundtrack - Somewhere over the rainbow, Aretha Franklin
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Il Brivido Sportivo STADIO - 18 Novembre 2012 -
L’Evento
Fuori gioco
Serate di sport e letteratura al Torrino di Santa Rosa: domani tutti i segreti della corsa
LE SCELTE DI CESARE (E QUEL NO A PASQUAL)
ANDIAMO A CORRERE… PERCHÉ COSÌ FAN TUTTI di Michela Lanza
A
ltro giro, altra… corsa. Siamo arrivati alla quarta puntata de ‘I lunedì del Torrino – serate di sport e letteratura’ che si svolgerà domani, 19 novembre, presso il Torrino di Santa Rosa. Puntata nella quale, stavolta, la protagonista assoluta sarà la corsa. Dopo l’emozione provata nel rivivere il ricordo di Gino Bartali attraverso gli aneddoti raccontati dal figlio Andrea nel suo libro ‘Gino Bartali, mio papà’, domani sera il Torrino ospiterà e presenterà di nuovo un’opera che vuole essere quasi una guida per imparare a correre. Stiamo parlando del volume di Fulvio Massini dal titolo ‘Andiamo a correre’. La corsa dunque raccontata da Massini, allenatore da 30 anni di maratoneti, il quale attraverso quest’opera ha deciso di svelare i segreti dello sport più comune al mondo, spiegandone la tecnica e l’allenamento in
di duccio magnelli
base alla preparazione fisica e agli esercizi. Chi non ha mai corso nella propria vita? Correre lo possono fare tutti, non solamente gli sportivi preparati e allenati. E questo libro, che è un omaggio allo sport che tutti hanno praticato fin da piccoli, sarà protagonista di questa nuova serata-evento del Torrino che verrà condotta dal giornalista Carlo Carotenuto e alla quale interverranno Alessio Piscini (presidente federale Fidal), Giancarlo Romiti (presidente Firenze Marathon), Alberto Lucherini (due volte vincitore della Maratona di Firenze) e ovviamente l’autore del libro. L’evento, organizzato dall’Associazione Rondinella del Torrino in collaborazione con la Biblioteca d’Oltrarno e con il patrocinio del Comune di Firenze e del Quartiere 1, prevede l’ingresso libero e sarà preceduto da un apericena a buffet (dal costo di 5 euro) che avrà inizio alle ore 20 (per prenotazioni 331 6545552).
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D’OLTRARNO
Associazione Rondinella
del Torrino
del Torrino” “I lunet dì e letteratura
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Serate di spor
D’OLTRARNO
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D’OLTRARNO
no Soderini 2 ore 21.15.
Torrino di Santa Rosa, lungar 19 novembre
“Andiamo a Correre” di Fulvio Massini
Con l’autore partecipano: regionale Fidal Alessio Piscini, presidente te Firenze Marathon Giancarlo Romiti, presiden vincitore della Alberto Lucherini, due volte Firenze Maratona di uto Caroten Conduce: Carlo (5 euro). Dalle 20 apericena a buffet 45552 Info: 055/213921 – 331/65
Fiorentina - Atalanta
Ingresso libero
Le prossime date: 19 novembre: “Andiamo a Correre” di Fulvio Massini 26 novembre: “Antognoni, 10 modi per dirti ti amo” di Luca Calamai 3 dicembre: “Il calcio fiorentino. Le origini, le partite gloriose, i protagonisti” di Sandro Bennucci, Uberto Bini, Filippo Giovannelli
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N
on ce ne vogliano i tifosi della Viola, soprattutto quelli − e sono il 99,9% − che non hanno ancora dimenticato il fantastico periodo di Prandelli alla guida della Fiorentina. Però questa volta abbiamo qualcosa da (ri)dire sulle convocazioni della Nazionale. Ci rendiamo conto che l’argomento è poco interessante per i tifosi della Fiorentina, che la Nazionale la guardano poco e di malavoglia, ma ci sono un paio di cose che vorremmo chiedere a Cesare, e siamo certi che se potesse ci risponderebbe, e probabilmente ci convincerebbe anche che siamo nel torto. Caro Cesare, che ci fanno Giaccherini e Florenzi in un contesto che dovrebbe essere di élite e che, soprattutto, dovrebbe premiare la continuità di gioco ad alti livelli? Giaccherini nella Juventus gioca pochissimo, Florenzi nella Roma gioca di più, ma fa parte di una squadra che attualmente − se non fosse per i tre punti raccolti a tavolino con il Cagliari − sarebbe più vicina al fondo che non alla cima della classifica. E poi il centrocampo giallorosso non brilla certo per solidità e concretezza. Anzi, appare piuttosto tremolante. Insomma, francamente ci sfugge il senso di queste convocazioni. Anche perché − e qui nasce un altro problema, che poi è quello che, da tifosi viola, ci sta più a cuore − continuando a scorrere i nomi leggiamo quelli di Santon e di Peluso, quest’ultimo convocato al posto dell’infortunato Criscito. Due terzini. E allora, caro Cesare, con tutta questa gente che ti sei portato in Nazionale, possibile che tu non abbia trovato uno strapuntino, un angoletto, un posto magari piccolo per un giocatore che conosci bene perché l’hai allenato ai tempi della ‘tua’ Fiorentina? Insomma, non potevi proprio trovare il modo di convocare Manuel Pasqual, anche solo per un atto di presenza? Sarebbe stato bello e giusto, perché di bravi mancini in giro ce ne sono pochi. Convocare il capitano viola, un giocatore che a Firenze è molto rispettato per la grande professionalità e correttezza, sarebbe stato, poi, il giusto riconoscimento al bel campionato della Fiorentina. Naturalmente senza rancore e con ancora nel cuore e nella mente i ricordi di quella grande avventura. Firmato: uno dei tanti tifosi viola.
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