Il brivido sportivo n 12 del 26 marzo 2014 by SPORTMEDIA GROUP

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Hanno collaborato Francesca Bandinelli, Lorenzo Cancemi, Andrea Giannattasio, Giulio Incagli, Alessandro Latini, Duccio Magnelli, Ruben Lopes Pegna, Cristiano Puccetti, Ubaldo Scanagatta, Matteo Scarpelli, Giampiero Tosi

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{ L’Intervista

GALLI: «SEEDORF E’ ARRIVATO NEL MOMENTO SBAGLIATO»

arrivano lo zio e Barbara

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FIRICANO: «BATI, OGGI, QUI, AVREBBE VINTO LO SCUDETTO»

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3 EDITORIALE di mario tenerani

opo la Juve serviva una risposta sul piano del carattere: è arrivata. Questa Fiorentina è viva. Cade, ma sa rialzarsi. Occorreva anche mandare un segnale alle rivali. Guardando al terzo posto la Fiorentina ha accorciato le distanze, ora Montella è a meno 7 da Benitez. Guardando al quarto, i viola hanno staccato l’Inter - punita in casa dall’Atalanta - di 4 punti.

Mancano nove giornate alla fine del campionato: i numeri invitano ancora a credere nell’obiettivo Champions. Sarà un gran finale.

SEGNALI (NON DI FUMO) ALLE AVVERSARIE L’obiettivo viola, però, è il terzo posto, prima ancora della blindatura del quarto. Mancano, infatti, 9 turni alla fine del campionato per un totale di 27 punti in palio. Come

detto, la distanza dal Napoli resta considerevole (due vittorie e un pareggio), ma la squadra di Benitez sembra abbastanza provata sul piano fisico. La Fiorentina ha il do-

Il momento dell’infortunio di Mario Gomez. Brividi per tutti, ma si tratta dell’altro ginocchio rispetto a quello infortunato a settembre.

vere di crederci anche perché manca ancora troppo tempo alla trentottesima giornata. E’ impensabile gestire due mesi in attesa della finale di Coppa Italia. Le grandi squadre sanno recuperare i distacchi anche quando quest’ultimi paiono incolmabili. Questo è il messaggio che arriva dal San Paolo. Un messaggio molto forte. Credere nel terzo posto: i viola nello spogliatoio lo devono ripetere come un mantra. Missione durissima, ma possibile. Il Napoli dà segnali di cedimento, magari la «crisetta» che la Fiorentina ha avuto prima, potrebbe arrivare adesso sotto il Vesuvio. Credere nel terzo posto perché la società potrebbe trarne giovamento assoluto: la qualificazione in Champions può valere tra i venti e trenta milioni per una società come la Fiorentina, in grado di sfruttare l’indotto. Per i giocatori, invece, ci sarebbe la possibilità di esibirsi su un palcoscenico di prestigio massimo e gli stimoli aumenterebbero le prestazioni, c’è da scommetterci. La statura temperamentale del gruppo di Montella si misurerà anche nell’approccio a questa sfida, perché di sfida

si tratta. Quando si rincorre si deve sperare nelle disgrazie altrui, non bastano più i meriti propri. Ecco perché è dura, ma non provarci sarebbe un errore imperdonabile. La Fiorentina dal punto di vista mentale dovrebbe giocare non pensando ai meno 7 di distanza dal Napoli, ma immaginandosi nella stessa posizione di classifica degli uomini di Benitez. Sarebbe un bel modo per darsi una carica più forte. Certo, molto dipenderà dal recupero di Mario Gomez dopo questa ulteriore tegola cadutagli sulla testa. Non ci voleva, accidenti. Con Rossi ancora fuori, il carico dell’attacco finirebbe solo sulle spalle di Matri che a Napoli, per inciso, ha fallito tre gol abbastanza semplici. Verranno anche per lui, speriamo, tempi migliori. Però anche Alessandro deve diventare più cattivo sotto porta... Credere, dunque, nel terzo posto. Serve per crescere e la Fiorentina deve farlo. E se alla fine la qualificazione Champions arrivasse davvero, questa diventerebbe una stagione memorabile... Pensando anche a Roma, sabato 3 maggio...

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4 Il successo del San Paolo ha riacceso l’entusiasmo: aspettando

LENTE D’INGRANDIMENTO

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di alessandro rialti

a partita di Napoli ha detto due cose molto precise. La prima è che la Fiorentina ha subito indiscutibilmente l’eliminazione dall’Europa League, il colpo da ko della Juventus. La gara del San Paolo ha confermato che gli uomini di Montella non sono al top, che Gomez ancora deve farne di strada per tornare il miglior Gomez di sempre, al di là del problema (parso di lieve entità) all’altro ginocchio, che Matri deve migliorare l’intesa sia con i compagni che, soprattutto, nel rapporto con i gol, che la linea difensiva viola non è al top, e che Borja Valero, grandissimo giocato-

Neto durante un intervento: la sua crescita è evidente sotto gli occhi di tutti.

re qual è, inizia ad avere il serbatoio per metà vuoto. Ma la sfida dell’altra sera

ha confermato pure che se la Fiorentina, a questo punto della stagione, con oltre quaranta gare

alle spalle, non è brillante, non lo è nemmeno il Napoli di Rafa Benitez, l’altra delusa eliminata

prima dalla Champions nonostante un girone da protagonista e poi dall’Europa League. D’altra parte, questo risultato arrivato grazie al guizzo del torero viola Joqauin, ha fatto sì che la distanza in classifica tra terzo e quarto posto, ora, non sia più impossibile. Certo, le gare da giocare sono sempre meno, le possibilità di riagguantare l’ultimo treno per la Champions si stanno lentamente consumando, ma sono pur sempre vive. Il campionato, per la Fiorentina, ha ancora tanto da poter raccontato. E’ trasparente che pure il Napoli inizi a sentire la lunga stanchezza di una stagione vissuta tutto all’attacco. Non è

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5 la finale di Coppa Italia bisogna continuare a correre in campionato.

A PORTATA DI MANO facile per nessuno, specie se poi si considera che queste due squadre si ritroveranno protagoniste anche nella notte dell’Olimpico, per la finale di Coppa Italia. E’ indiscutibile che tra viola e azzurri sarà ancora uno scontro complesso e tutt’altro che deciso. Questa vittoria ha restituito a tutti quel sorriso che si era spento al Franchi giovedì scorso. Ora bisogna fare l’ultimo step: bisogna che Gomez, archiviati i fastidi fisici che lo hanno martoriato durante tutto l’anno, migliori ancora, che Borja Valero si ritrovi (insieme alla sua brillantezza) e con lui Pizarro. C’è poi bisogno del mi-

glior Cuadrado e, perché no, l’augurio è che davvero Pepito Rossi riesca a fare un miracolo presentandosi in campo per le ultime gare della stagione di Serie A, aspettando la finale. Intanto, prendiamo atto che la Fiorentina non ha tumulato i suoi ultimi sogni di Champions: conta, questo, e non poco. E’ un modo per restare vivi e vigili. E’ un modo anche per preparare bene quella finale che rimane comunque l’atto conclusivo più atteso dell’intera stagione. Consoliamoci poi con i punti già acquisiti che raccontano di una storia, quella viola, vissuta senza incertezze da protagonisti. E’ un

modo per ipotecare anche i l futuro. Perché se è indiscutibilmente importante provare a lottare fino in fondo per il terzo posto, se è fondamentale cercare di raggiungere la finale di Coppa Italia avendo tutte le cartucce ancora utilizzabili, è guardando lontano che si capisce che un buon finale di stagione darebbe a Montella, a Pradè e a Macia una visione totale di quello che ancora manca e di quello che ancora è ne-

cessario fare. Perché il progetto viola non si ferma certo a questo campionato e a questa Coppa: i Della Valle vogliono restare stabilmente in Europa e poi vogliono finalmente vincere qualcosa.

Borja Valero in azione a Napoli: lo spagnolo deve ritrovare lo smalto che lo ha sempre contraddistinto.

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6 amarcord

Grandi sfide in passato tra Fiorentina e rossoneri, da quella mitica del ’56 al poker con Rui Costa trascinatore

Quella volta che contro il Milan

ARRIVO’ IL PRIMO SCUDETTO VIOLA di Ruben Lopes Pegna

on è la formazione stellare di qualche tempo fa ma la sfida con il Milan è pur sempre affascinante. E la Fiorentina spesso e volentieri si è tolta delle belle soddisfazioni. Abbiamo scelto due partite tra quelle giocate tra viola e rossoneri particolarmente significative. E’ SCUDETTO. Il Comunale di Firenze è stracolmo il 15 aprile 1956 per l’arrivo dei campioni d’Italia del Milan nel match valido per la ventisettesima giornata. Ci sono quasi 65.000 persone. Ma in testa alla classifica c’è la Fiorentina di Fulvio Bernardini con 9 lunghezze di vantaggio sui rossoneri. Il tecnico romano recupera Sarti dopo due mesi di assenza e Prini, squalificato la domenica precedente. Manda così in campo la seguente formazione: Sarti; Magnini, Cervato; Chiappella, Orzan, Segato; Julinho, Gratton, Virgili, Montuori, Prini. La gara è

combattuta sin dall’inizio. Ma al 16’ i viola vanno in vantaggio. Julinho serve Virgili che si invola sulla fascia destra. Giunto sul fondo crossa al centro. Julinho non arriva sul pallone sul quale, invece, da sinistra si avventa Prini che, dopo qulache passo, sferra un tiro angolato sul quale niente può Lorenzo Buffon, parente di Gigi (giocherà anche

nella Fiorentina nel 1963/64). E’ il gol dell’1-0. Il Comunale esplode di gioia. La Fiorentina insiste e al 38’ raddoppia. Gratton serve Virgili che approfitta di un errore di Pedroni e spara un gran missile che supera ancora Buffon per la rete del 2-0. Il Milan cerca di reagire. Ma Sarti compie delle buone parate come del resto anche Buffon. Nella ripresa i vio-

la continuano ad attaccare e al 18’ segnano ancora. Prini serve Gratton che supera due avversari. Buffon esce dall’area di rigore ma respinge il pallone sul quale si avventa Virgili. Il centravanti gigliato avanza di qualche metro e scaglia un tiro fortissimo verso la porta incustodita. E’ gol del definitivo 3-0 per la Fiorentina che si è dimostrata nettamente superiore al Milan sotto il profilo tecnico, tattico ed anche atletico. Il Comunale è in festa. Di fatto lo scudetto è scucito dalle maglie rossonere e cucito su quelle viola. A sette giornate 11 punti di vantaggio (la vittoria ne vale ancora 2) sono impossibili da rimontare. IL POKER. Dopo aver pareggiato al Delle Alpi con la Juve per 3-3 il giorno dell’Epifania sabato 13 gennaio 2001 la Fiorentina di Terim affronta al Franchi il Milan di Zaccheroni. L’Imperatore manda in campo la seguente formazione: Toldo; Torricelli, Repka (83’ Lassissi), Pierini, Vanoli; Bressan, Cois, Rui

Costa, Di Livio; Nuno Gomes (85’ Leandro), Chiesa (79’ Marco Rossi). I viola partono in quarta e al quarto d’ora passano in vantaggio. Rui Costa pennella una punizione al bacio per la testa di Nuno Gomes, lasciato colpevolmente solo in area, per il gol dell’1-0. il Milan reagisce e con Bierhoff ha un paio di buone occasioni per segnare. Nella ripresa, però, si scatena la Fiorentina. Dopo 2 minuti Rui Costa lancia Cois che stoppa il pallone con il petto e batte Abbiati con un destro fantastico.I viola sfiorano il tris due volte con Nuno Gomes e poi con Rui Costa e Chiesa, mentre il Milan non si fa mai vedere dalle parti di Toldo. Al 27’ il gol gigliato arriva in contropiede. Torricelli serve Rui Costa. Perfetto è l’assist del capitano per Chiesa che solo davanti ad Abbiati lo batte facilmente. E al 42’ arriva anche il gol di Rui Costa, il migliore in campo in assoluto, a sancire il trionfo della Fiorentina per un 4-0 davvero memorabile.

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7 vento di tempesta

La gara contro la Fiorentina dirà la verità sul destino di Clarence Seedorf. E’ l’ultima chance, altrimenti è testa a testa Tassotti-Inzaghi

SEEDORF, CAPOLINEA FIRENZE? di francesca bandinelli

Seedorf sulla panchina del Milan: quella del Franchi è la sua ultima chance. morragia di sconfitte che aveva visto i rossoneri finire al tappeto nelle ultime quattro gare. E’ rimasto a Roma per far concentrare meglio la sua squadra, per evitare ai giocatori sforzi inutili sul piano della stanchezza fisica e soprattutto per ritrovare quella coesione necessaria a superare l’esame più difficile. Sì, perché al di là dell’eliminazione dall’Europa League, il successo del San Paolo contro il Napoli ha restituito ai viola l’entusiasmo necessario

per schiacciare di nuovo sul gas col terzo posto di nuovo nel mirino. Battere questa Fiorentina, per quanto stanca alla luce delle tante gare messe insieme fino ad oggi, ora non è per niente facile, anche senza Pepito Rossi e Mario Gomez. Il Milan, stando alle versioni di circostanza, sarebbe tutto con il tecnico olandese arrivato direttamente dal campo del Botafogo per sedere in panchina e gettare le basi di una rifondazione radicale. Lo ha detto aper-



na sentenza, quella sul destino di Clarence Seedorf che è stata rinviata ad oggi. Il tecnico arrivato direttamente dal Brasile non ha più possibilità d’appello. Dipende tutto dalla gara del Franchi, anche perché non è bastato il pareggio contro la Lazio ad allontanare il vento di tempesta. Pareggiare tre giorni fa, contro la Lazio, era il minimo sindacale che era stato richiesto all’olandese: adesso c’è Sembrano passati anni luce da ricominciare tutto da quando il Seedorf giocatore da capo. Solo che, festeggiava successi in campo: almeno questo va adesso deve salvare il Milan detto, Seedorf pare e la sua panchina. un po’ meno solo. Le parole di Galliani lo hanno rassicurato: «Contano i risultati, non il gioco». Un punto è poca cosa, è evidente, ma se non altro ha bloccato l’e-

tamente Ricardo Kaka domenica scorsa, fugando ogni sospetto. Resta da capire fino a che punto Clarence possa invece contare su Mario Balotelli. Un suo tweet - «La vita è piena di gente falsa. Non credere in nessuno. Solo nella tua famiglia» - è parso ai più essere rivolto proprio al suo allenatore dopo l’esclusione dall’undici titolare all’Olimpico di Roma che a qualche altro destinario. E adesso? Seedorf non può più sbagliare, Berlusconi Senior e sua figlia Barbara sono alla finestra. Tassotti potrebbe essere il candidato a raccogliere l’eredità di una squadra nata sotto il segno di Allegri e finita a rotoli a tre quarti di stagione. Resta anche la candidatura di Filippo Inzaghi, ma in casa Milan ci si è presi tempo per riflettere. Per un club che solitamente non ha mai fatto dell’esonero la via d’uscita preferita cambiare be due volte non fa parte del DNA. Di certo, a giugno, sarà rivoluzione. Seedorf, intanto, deve salvare tutto: il Milan e la sua faccia.

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8 Un anno fa, tra aiutini e rigori generosi, il Milan conquistò la qualificazione ai preliminari di Champions ai danni dei viola: il tempo della vendetta è maturo.

IL GRANDE FURTO

VENDETTA VIOLA.

di francesca bandinelli

i decise tutto all’ultima giornata, 19 maggio 2013. Quella della qualificazione ai preliminari di Champions League, per la Fiorentina, la scorsa stagione fu solo una bellissima illusione. Quello strapotere Milan che solo un anno fa pareva inattaccabile, però, oggi è quasi un cumulo di macerie. Ma cosa accadde in quella serata? Per ottantanove minuti i viola sono stabilmente al terzo posto, ma alla fine nell’Europa che conta ci finisce il Milan, grazie all’ennesimo rigore generoso trasformato da Balotelli e alla rete, decisiva, di Philppe Mexes. L’ANTEFATTO - La Fiorentina già stava assaggiando la grande avventura europea alla fine di una stagione da rivelazione con un allenatore brillante e una pattuglia di talenti. Milano, invece, ne era fuori. Due

FIRENZE NON HA DIMENTICATO. volte fuori. Da una parte c’era l’Inter affogata in classifica e addirittura umiliata dall’Udinese, dall’altra il Milan affannato a cercare di dare un senso a una stagione partita con l’handicap delle cessioni di Ibrahimovic e Thiago Silva. Alla fine Allegri ha tagliato il traguardo che si era prefisso e con

Un rigore, trasformato da Balotelli, quantomeno generoso, la scorsa stagione ha spianato la strada al Milan in Champions ai danni della Viola.

Galliani contestato un anno fa al Franchi. esso pure la conferma, ma i nodi sono venuti al pettine. VENDETTA, PIATTO FREDDO - Adesso, la vendetta può essere servita fredda. Si, perché in ballo, lo sa bene Andrea Della Valle, non c’è solo l’onore e il prestigio, ma soprattutto una mon-

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tagna di soldi grazie ai quali il mercato della Fiorentina, già di per sé brillante, avrebbe potuto fare il salto di qualità definitivo. I viola, che già in passato hanno vissuto sulla propria pelle il dolore della fase di transizione da un ciclo all’altro, adesso hanno la possibilità di affondare definitivamente il nemico, riprendendosi, almeno sotto il profilo

morale, quando strappato un anno fa. RINASCITA VIOLA - Nonostante tutto, la Fiorentina non si è mai piegata. Un anno fa, quando Galliani fu “beccato” in tribuna e se ne uscì definendo il Franchi uno «dei peggiori stadi d’Italia», i viola riuscirono a riprendersi la gara in mano nonostante il doppio svantaggio: stavolta non si potrà sbagliare. TRE PUNTI PER TROPPI MOTIVI - Servono i tre punti per continuare a tenere il Napoli nel mirino, sperando in un passo falso di Higuain e compagni. Ci sarà tutta Firenze a sostegno della sua squadra: nessuno ha dimenticato il grande furto della scorsa stagione. Basterà mettere in un angolo quello che una volta era Golia e che adesso sembra solo il fantasma di sé stesso.

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10 L’intervista

L’ex portiere di Fiorentina e Milan in esclusiva al Brivido Sportivo, parla

GALLI: «SEEDORF E’ ARRIVATO di alessandro latini

iorentina-Milan rimane un match di cartello, nonostante il momento difficile che sta vivendo il club rossonero. La rivalità, mista ad antipatia sportiva per quanto accaduto nello scorso campionato, rimane alta. Per questo il popolo viola cerca la rivincita. Sconfiggere il Milan vorrebbe dire estrometterlo in modo definitivo dalla corsa all’Europa League, un traguardo che è già molto difficile da raggiungere per la squadra di Seedorf. Per parlare di questa sfida, Il Brivido Sportivo ha intervistato in esclusiva Giovanni Galli,

una vita lunga nove stagioni a Firenze anche se è in maglia rossonera che ha vinto tutto quello che c’era da vincere. Galli, partiamo dal Milan. Seedorf è l’uomo giusto al posto giusto oppure no? «Le intuizioni dei dirigenti del Milan sono sempre state vincenti. L’inserimento di questo nuovo tecnico ci poteva stare, anche per fargli conoscere i giocatori a disposizione ed impostare così la nuova stagione. Dispiace, perché Seedorf ha delle qualità per fare l’allenatore, ma credo che sia capitato al Milan nel momento sbagliato». Chi è il maggior responsabile della crisi tecnica del Milan? «Non è facile dirlo. Oggi il responsabile è il gruppo che sta lavorando in questo mo-

Galli con la maglia del Milan: in rossonero ha vinto solo in campo europeo due Coppe dei Campioni, una Supercoppa Uefa e una Intercontinentale.

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mento, come in passato era responsabile quel gruppo di lavoro. Se non ha responsabilità Seedorf, non ne aveva neanche Allegri. Probabilmente si pensava che la squadra fosse più forte di quello che è in realtà e si credeva, inoltre, che ci fossero degli uomini guida all’interno dello spogliatoio. Il Milan è una squadra che ha sempre avuto uno zoccolo duro, con giocatori che tramandavano lo spirito vincente di anno in anno. Tolti Abbiati e Bonera, nessuno ha una storia in quella squadra. Quando perdi Inzaghi, Gattuso, Nesta, Ambrosini e tutti gli altri è difficile ricreare un gruppo vincente». A proposito di Ambrosini. Avere uno come lui all’interno dello spogliatoio che cosa vuol dire? «E’ uno di quelli che trasporta, con la carriera che ha avuto. Quando lui arrivò alla Fioren-

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11 di tutto: da Ambrosini a Rossi e Neto passando per la crisi rossonera

NEL MOMENTO SBAGLIATO» tina dissi che era uno degli acquisti più centrati, perché dentro lo spogliatoio è uno che sa farsi ben volere e sa gestire tante situazioni. E’ un esempio positivo, ha vissuto tante battaglie e sa bene come gestire certi momenti. Uno con la sua cultura calcistica il Milan non ce l’ha e devo dire che avrebbe fatto comodo ai rossoneri». A Firenze si aspetta un Milan propositivo o si affiderà solo alle ripartenze? «Seedorf sta cercando di cambiare un po’ la mentalità. Contro l’Atletico Madrid e contro la Juventus ha cercato di giocare a pallone nel primo tempo, ma poi alla fine ha perso la partita. Non sono molto ottimista in questo senso e devo dire che l’assenza di un anno nelle competizioni europee potrebbe anche essere utile per trovare un’identità di gioco».

Giuseppe Rossi è finalmente a Firenze. Il momento del suo ritorno in campo si avvicina. «La speranza è quella di vederlo presto in campo. E’ logico che lui farà di tutto e di più per tornare in qualche gara di campionato o per la finale di coppa. Poi c’è il Mondiale. Io dico che spero di vederlo in Brasile per lui e per tutti, ma non sono nelle sua testa per potermi sbilanciare». Neto si è preso qualche rivincita nel corso di questa stagione. E’ lui la sorpresa più bella della Fiorentina? «Ha smantellato tutto lo scetticismo che c’era intorno a lui. Ha dimostrato di avere carattere e in diverse partite è stato decisivo. Per come la vedo io deve lavorare ancora tanto e deve migliorare a livello tecnico. Ha grandi margini di miglioramento».

Giovanni Galli, ex giocatore e dirigente della Fiorentina. Qui il giorno dell’ingresso nella Hall of Fame Viola.

12 Non è soltanto questione di stile: ecco i cinque motivi della discordia infinita tra Fiorentina e Milan.

UNA BAGARRE CONTINUA

CHI SEMINA VENTO, RACCOGLIE TEMPESTA.

di Francesca Bandinelli

volerla dire con un proverbio, chi la fa l’aspetti. O ancora: San Giovanni non vuole inganni. Sì, perché quella Champions sfumata nell’ultimo quarto d’ora della scorsa stagione, nessuno l’ha dimenticata. Tanto che, inutile negarlo, almeno a Firenze, la crisi infinita del Milan non è

stata poi motivo di sorpresa. Che il ciclo vincente inaugurato da Massimiliano Allegri

Adriano Galliani torna al Franchi dopo la baruffa della scorsa stagione.

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fosse giunto al capolinea era evidente a tutti già da tempo: in fondo proprio quella qualificazione - con eliminazione agli ottavi da parte dell’Atletico di Simeone - ha messo a sottacere i veri problemi del club, ritardandone la rinascita. Un po’ come accaduto alla Fiorentina due anni fa. Chi semina vento, però, si sa, raccoglie tempesta. IL CASO MONTOLIVO - Il passaggio, a parametro zero, di Riccardo Montolivo al Milan non è stato mai digerito. Nessun dubbio sul fatto che la sua avventura in maglia viola fosse giunta al capolinea, ma quel procrastinare fino all’ultimo una firma non è stato un gesto apprezzato. Tanto più che Corvino, un anno prima della fine dell’accordo del giocatore arrivato dall’Atalanta,

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aveva trovato un accordo con la Roma per monetizzare al massimo dalla cessione di uno dei giocatori di punta. L’IRA DI GALLIANI - Sono ancora negli occhi di tutti le immagini della collera di Adriano Galliani, amministratore delegato rossonero e braccio destro calcistico di Silvio Berlusconi, preso di mira da qualche improperio nella tribuna vip del Franchi lo scorso aprile. Ci fu chi si lasciò prendere la mano, con parole poco edificanti e pure con il lancio di qualche monetina. A fare da paciere intervenne Matteo Renzi, allora sindaco di Firenze. Il resto fu un botta e risposta piccato. Da una parte la Fiorentina - «Galliani non ha contribuito a rasserenare gli animi, si è messo a discutere anche con un bambino

dei Pulcini» - dall’altra l’ad del Milan - «E’ il peggior stadio d’Italia, sono trent’anni che qui succedono queste cose». MAGLIE PREMONITRICI - Doveva ancora finire il campionato, che il Milan le sue maglie in vista della Champions - con tanto di logo - le aveva già preparate. Era il 12 maggio, sette giorni prima dell’ultima gara della stagione. «Sono già sicuri di andarci» chiosò Montella. Galliani, con il suo solito piglio, replicò: «Il logo Champions sulla maglia è stato solo un errore su cui qualche poveraccio ha costruito sopra qualcosa. Fare retropensieri su questo è demenziale». Adesso, a far affondare l’ex corazzata rossonera possono essere i viola. Senza possibilità d’appello.

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14 l’esclusiva di andrea giannattasio

opo l’eliminazione dall’Europa League per mano della Juventus, sono diventati tre - a questo punto - gli obiettivi stagionali della Fiorentina da qui fino al termine della stagione: vincere la Coppa Italia col Napoli nella finale di maggio, blindare un 4° posto che significherebbe accesso alla prossima Europa minore ma direttamente alla fase a gironi e soprattutto, proposito da esaudire a breve termine, battere in casa il Milan per vendicarsi del

Luciano Chiarugi oggi: in passato ha allenato f i n a le della anche la Primavera Viola.

Fiorentina-Milan vista con gli occhi di un doppio ex: servirà attenzione,

CHIARUGI: «VIOLA, METTI E AFFONDA

Chiarugi in una foto d’epoca insieme ad Amarildo.

passata stagio-

ne, quando con una serie di “aiutini” i rossoneri riuscirono a qualificarsi ai preliminari di Champions League a scapito proprio dei viola. Per inquadrare la sfida

di mercoledì sera all’Artemio Franchi, Il Brivido Sportivo ha raccolto il parere del doppio ex Luciano Chiarugi, campione d’Italia coi viola nel ‘69 e vincitore di una Coppa delle

Coppa in maglia rossonera nella stagione ‘72-’73: Chiarugi, come riparte la Fiorentina in campionato dopo l’eliminazione dall’Europa League? «I giocatori viola devono tornare in campo con la consapevolezza di essere usciti a testa alta contro la formazione più forte d’Italia che probabilmente vincerà anche il trofeo continentale. Non penso che i ragazzi di Montella subiranno un contraccolpo psicologico importante perché la stagione della Fiorentina resta di alto profilo e soprattutto ci sono ancora degli obiettivi da raggiungere, primo tra tutti la finale di Coppa Italia contro il Napoli» Che partita si aspetta mercoledì tra viola e rossoneri?

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15 perché i rossoneri, già in crisi profonda, non hanno più niente da perdere.

IN CAMPO L’ASTUZIA IL MILAN». «Sarà una gara molto dura, il Milan ha molti più problemi della Fiorentina ma proprio per questo motivo in una gara di cartello come quella del Franchi vorrà certamente riscattarsi. In casa rossonera c’è davvero troppo da rimettere a posto, a cominciare dalla rosa dei giocatori e per finire con i vertici della dirigenza. La Fiorentina se giocherà come sa fare non avrà problemi, a mio avviso, a portare a casa l’intera posta». Il 3° posto può essere ancora un obiettivo possibile per i viola? «E’ davvero molto dura, adesso: bisognerebbe che il Napoli da qui in innovativi avantiProdotti perdesse tantissimi punti per strada mentre la Pulitore germicida portatile Fiorentina vincesse praticaPulisce, sgrassa e sanifica le Solo così mente tutte le gare. superfici dallo sporco giornaliero, il tutto senza l’utilizzo di prodotti chimici ma con la sola acqua di rubinetto che viene trasformata in Acqua Ionizzata. Elimina il 99,9% dei batteri incluso il virus H1N1. La sua tecnologia è certificata e riconosciuta dalle normative HACCP.

la rimonta può essere possibile, ma al momento mi pare molto difficile». Quanto è pesata nell’economia del campionato viola l’assenza di Giuseppe Rossi per tutta la seconda parte della stagione? «Moltissimo. Pepito era l’uomo che non una sola giocata riusciva a risolvere tante partite complicate per la Fiorentina e spesso e volentieri ci è riuscito. A questo punto non resta che sperare di rivederlo in campo al più presto, prima nella finalissima di Coppa Italia contro il Napoli e poi in maglia azzurra per il Partner Rossi tecnologico Mondiale in Brasile. è un campione in tutti sensi, si meriterebbe davvero un finale coi fiocchi».

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Alla sua prima stagione in Serie A conquistò il titolo di capocannoniere e di campione d’Italia col Milan. In viola solo otto presenze.

PRATI: «ROSSI-BALOTELLI, UNA COPPIA MONDIALE» Pierino Prati, 68 anni, oggi. di andrea giannattasio

on è certo il momento migliore delle stagione per Fiorentina e Milan, che dopo una settimana di polemiche condite dall’eliminazione delle due squadre rispettivamente da Europa e Champions League si affrontano in

una gara che ha il sapore di rivincita. In particolar modo per i colori viola, alla luce di una stagione - quella dello scorso anno - che ancora oggi brucia e non poco e che ha di fatto regalato ai rossoneri un’immeritata qualificazione ai preliminari della coppa dalle grandi orec-

chie. Per analizzare la sfida dell’Artemio Franchi, Il Brivido Sportivo ha contattato in esclusiva il doppio ex della sfida Pierino Prati, bandiera del Milan tra il 1967 ed 1973 e con otto presenze in maglia viola nella stagione 1977-1978. Prati, che sfida si aspetta tra Fiorentina e Milan? «Sarà una gara molto difficile per entrambe le formazioni anche se penso che i rossoneri in questo periodo abbiano molti più problemi rispetto ai ragazzi di Montella. In casa Milan si sta vivendo uno dei periodi più duri degli ultimi anni, con risultati che non arrivano ed un gioco che latita da inizio stagione. Penso che Prati con la maglia del Milan: coi rossoneri 141 presenze e 72 gol.

Prati è arrivato alla Fiorentina nel 1977/78.

il ritiro a Roma possa aver fatto bene alla squadra e a Firenze Seedorf cercherà di riscattare il recente periodo nero». Ed in casa viola, a suo avviso, che clima si respira? «Il campionato della Fiorentina è ottimo, la classifica parla chiaro: l’eliminazione dall’Europa League non peserà più di tanto nella testa dei giocatori, che sono ben consci di aver tenuto testa ad una delle formazioni più forti d’Europa. Non ci dimentichiamo che i viola per larghi tratti del campionato hanno dovuto giocare con i propri campioni a mezzo servizio, e mi riferisco ovviamente a Gomez e a Pepito Rossi. Le mo-

tivazioni per concludere bene la stagione per la Fiorentina ci sono tutte, perché c’è un 4° posto da conquistare ed una finale di Coppa Italia tutta da giocare». C’è un giocatore della Fiorentina che l’ha maggiormente colpita fin qui? «Il calciatore che più di tutti ha saputo fare la differenza tra i viola è sicuramente Giuseppe Rossi: nessuno se lo aspettava ai livelli di inizio anno ma Pepito ha saputo dimostrare di essere un campione assoluto, uno che ha il gol e la classe nel sangue. Dopo il suo ko a gennaio la Fiorentina ha avuto dei problemi evidenti ma comprensibili». Rossi e Balotelli possono essere la coppia che permetteranno all’Italia di arrivare a giocarsi la finale del Mondiale in Brasile? «Mi auguro davvero di sì: stiamo parlando di due grandissimi giocatori, anche se ognuno di loro in questo momento sta affrontando dei problemi di natura diversa. Il numero 49 viola deve ancora tornare da un grave infortunio e nessuno di noi sa come arriverà a giugno per la competizione brasiliana, Balotelli invece ha come sempre i suoi problemi ‘’di testa’’, che deve risolvere da solo. Se entrambi saranno al top per fine campionato, l’Italia ha grandi possibilità di far vedere ottime cose al Mondiale».

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Lorenzo Cirri Studio legale Affitti in nero: cambia tutto Cosa si intende per affitto in nero? Si parla di affitto in nero quando il locatore: non ha provveduto a registrare il contratto di locazione  ha registrato il contratto in ritardo  ha registrato il contratto indicando un canone di affitto inferiore a quello effettivo Cosa prevedeva in merito il Dlgs 23/2011? Prima, in caso di rifiuto da parte del locatore di registrare il contratto di locazione di immobili ad uso abitativo, la disciplina prevista dal Dlgs 23/2011 (che ha introdotto la cd. cedolare secca) riconosceva tale facoltà al conduttore. Quest’ultimo tramite una denuncia all’Agenzia delle Entrate poteva ottenere un duplice vantaggio:  un regolare contratto di locazione con durata di 4 anni, rinnovabile di altri 4  un canone annuo di locazione fissato in misura pari al triplo delle rendita catastale, ovvero un importo molto inferiore rispetto agli attuali prezzi di mercato. Cosa è successo recentemente? In seguito ai dubbi sollevati da ben sei Tribunali ordinari, tra cui quello di Firenze, la Corte Costituzionale con la recente sentenza n. 50, del 14 marzo 2014, ha dichiarato incostituzionali le disposizioni previste ai commi n. 8 e 9 dell’art. 3, Dlgs 23/2011. Di conseguenza le sanzioni tributarie previste per i locatori, in caso di affitto in nero, sono da ritenere incostituzionali. Per cui, adesso, i locatori che non provvedono a registrare regolarmente il contratto rischiano comunque una denuncia per evasione fiscale, ma non saranno più soggetti a una modifica ex-lege delle condizioni contrattuali pattuite.

Per ottenere una modifica dell’assegno divorzile la parte interessata dovrà presentare un istanza al Tribunale. Quali sono i giustificati motivi? Il giudice per decidere sull’ istanza di revisione dell’assegno di divorzio dovrà verificare l’effettiva sussistenza dei giustificati motivi. Questi coincidono con tutta un serie di ipotesi, verificatesi dopo lo scioglimento del matrimonio, in grado di mutare sensibilmente le condizioni patrimoniali di entrambi gli ex coniugi e che possono derivare, ad esempio, da un mutamento della loro situazione lavorativa o familiare. Quali decisioni potrà prendere il giudice? Il giudice dopo aver verificato l’effettiva sussistenza di questi giustificati motivi potrà decidere di:  incrementare l’assegno  ridurre l’assegno  revocarlo del tutto  non accogliere l’istanza, in questo caso continueranno a far fede gli obblighi originariamente previsti;

Il patrocinio a spese dello stato Cosa si intende per Patrocinio a spese dello Stato? L’istituto del Patrocinio a spese dello Stato è fondamentale per garantire , anche ai non abbienti la possibilità di far valere le proprie ragioni ed i propri diritti nelle competenti sedi giudiziarie. Questo sarà possibile grazie all’attribuzione gratuita di un difensore a scelta tra quelli iscritti nell’albo degli avvocati abilitati al gratuito patrocinio.

L’assegno divorzile, dopo la sentenza del giudice, può essere modificato?

Chi può beneficiare di tale istituto? Le categorie dei beneficiari sono:  i cittadini italiani;  gli stranieri regolarmente soggiornanti nel territorio nazionale al momento in cui sorge il rapporto o il fatto oggetto del processo;  gli enti o le associazioni senza scopo di lucro o che non svolgono attività economica.

L’art. 9 della legge n. 898 del 1970 prevede che l’assegno divorzile possa essere modificato, sia in senso migliorativo che peggiorativo, qualora dopo la sentenza di divorzio dovessero sopravvenire dei giustificati motivi.

Tali soggetti, per essere considerati non abbienti, dovranno dimostrare di avere un reddito annuo imponibile ai fini dell’imposta personale sul reddito inferiore a 10.766,33 €,

Modificare l’assegno di divorzio

Cosa deve fare chi è interessato a richiedere il Patrocinio a spese dello Stato? Il soggetto che ritiene di avere tutti i requisiti previsti dalla legge, potrà proporre la domanda in ogni stato e grado del procedimento: questa dovrà essere presentata al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati del luogo in cui ha la sede il magistrato presso il quale si svolge il processo. Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, nei 10 giorni successivi alla presentazione dell’istanza di ammissione al Patrocinio a spese dello Stato, si riunirà per decidere se accoglierla o respingerla.

Ripartizione spese tra conduttore e locatore Come si dividono le spese tra conduttore e locatore? La legge prevede che sul conduttore, cioè sull’inquilino, gravino le spese di ordinaria manutenzione, che dipendono da deterioramenti legati al normale uso, tra le quali possiamo ricordare:  le riparazioni dell’impianto elettrico e idrico  le riparazioni di pavimenti, pareti e soffitti  le riparazioni delle apparecchiature degli impianti di riscaldamento, condizionamento e produzione di acqua calda Al locatore , cioè al proprietario, spetteranno invece le spese di manutenzione straordinaria, collegate pertanto ad eventi imprevisti o comunque non evitabili con opere di ordinaria manutenzione, tra le quali:  le sostituzioni relative all’impianto elettrico e idrico  il rifacimento completo di pavimenti e rivestimenti  la sostituzione di infissi e serramenti Cosa accade se il conduttore effettua delle spese che non sono a suo carico? Per il pagamento delle spese di ordinaria manutenzione, il conduttore ha a disposizione un termine di due mesi dalla richiesta del locatore. Se il conduttore effettua riparazioni o sostituzioni urgenti, che non dovrebbero essere a suo carico, ha diritto ad essere completamente rimborsato dal locatore, purchè gli dia immediato avviso di tali spese.

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19 gli opposti di mario tenerani

arà un Fiorentina-Milan con un retrogusto diverso. E stavolta non partiremo dalla roventi polemiche di un annetto fa, per altro ancora ben lontano dallo spegnersi. I disastri arbitrali in Italia continuano - basta osservare attentamente la direzione del britannico Webb in Fiorentina-Juventus di Europa League per capire che significhi dirigere senza sudditanza alcuna - e con questa realtà bisogna misurarsi. No, stavolta la sfida col Milan ci porterà ad un’altra considerazione: il club rossonero vive il momento più brutto della fulgida era Berlusconi, mentre la Fiorentina è all’alba di una nuova era. Un testa-coda del futuro che incuriosisce gli addetti ai lavori ed entusiasma i fiorentini. Il Milan è in una zona della classifica che non c’entra niente con le sue ambizioni e peggio ancora col suo blasone. I rossoneri sono fuori da tutto e continuando così andranno in ferie anzi tempo. La società è avvitata su stessa tra ieri e domani, senza lo straccio di un presente. Anche una figura storica

La Fiorentina, con Montella, ha riaperto ormai da quasi due anni un ciclo. Il Milan sta rotolando sulle proprie ceneri.

ALBA VIOLA. TRAMONTO ROSSONERO. e prestigiosa come Galliani pare ai titoli di coda, in pieno conflitto con uno degli eredi al trono, Barbara Berlusconi. E’ il Milan più modesto degli ultimi trent’anni. Una squadra da rifondare e le ricostruzioni, per taluni aspetti anche affascinanti, sono di una difficoltà incredibile. E’ possibile che al Milan servano due-tre anni per tornare ad essere competitivo. Sulla Fiorentina, invece, sta sorgendo un sole nuovo: in campo e fuori. Montella, Pradè, Macia e Cognigni hanno costruito un grande progetto tecnico. I viola sono in finale di Coppa Italia, lottano nelle prime posizioni della classifica e sono usciti a testa altissima nel

Mentre San Siro contesta la sua squadra, Firenze la applaude: questa la festa sugli spalti prima della gara contro la Juventus in Europa League. doppio confronto europeo con la Juventus, nettamente la squadra migliore del nostro campionato. Non solo: i Della Valle sono sempre più entusiasti della Fiorentina e pronti ad investire massicci capitali per rendere il club viola più solido sul piano economico e dotato di una progettualità efficace a farlo durare a lungo, su

piani altamente competitivi. Si parla di un nuovo stadio, di aree commerciali, di strutture all’avanguardia anche per il settore giovanile. Una società pronta ad espandersi a macchia d’olio in città. Il calcio italiano non versa in condizioni esaltanti, ha vissuto certamente frangenti più floridi, ma la Fiorentina

rappresenta un bel segnale di contro tendenza. Chi l’avrebbe detto appena due anni fa che oggi si sarebbero affrontate due società immerse in realtà completamente diverse. Forse anche la geografia del pallone italiano sta riscrivendo i propri punti cardinali. Forse siamo davvero all’alba di una nuova era.

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21 l’anti-milan

A San Siro ha castigato i rossoneri due volte su due: adesso lo spagnolo punta a ripetersi al Franchi.

BORJA VALERO SI VESTE DA GIUSTIZIERE

di francesca bandinelli

San Siro, i rossoneri, li ha castigati due volte. La scorsa stagione e quest’anno. Al Franchi, ancora, non ci è mai riuscito. Borja Valero, adesso, ha fame di rivincita. Un anno fa era stato il giocatore più presente in tutta la Serie A, costretto ai box solo un turno

per somma di ammonizioni. Con lui in campo la Fiorentina aveva sempre vinto. Fino ad ora, invece, solo in campionato, è rimasto fuori già cinque volte, di cui in una sola occasione per problemi muscolari. I compagni sono riusciti a sfatare la maledizione del successo impossibile senza il “todocampista” viola soltanto due domeniche fa, al Franchi, col Chievo. Tocca a lui cancellare il vuoto lasciato nelle ultime settimane. Lo

sente come un dovere. Borja, il muratore di sogni, ha un solo obiettivo in testa, trascinare la squadra in una nuova scalata della classifica. Un anno fa, nella sfida di ritorno terminata 2-2 con una remuntada viola da manuale, fu il migliore attore non protagonista, ma stavolta non gli basta. E’ a caccia di gol lo spagnolo: cinque in campionato e uno in Europa. Il suo record lo ha già superato, ma vuole di più. Ha lavorato per spingere in un angolo le difficoltà del passato in fase di finalizzazione e ora punta a raccogliere i frutti, che si chiamino assist o reti. Solo dopo si preoccuperà di firmare il prolungamento del suo contratto. Col Milan, che proprio un anno fa sfilò all’ultimo tuffo la qualificazione ai preliminari di Champions League ai viola, è

L’esultanza di Borja Valero a San Siro in occasione del suo secondo gol in carriera al Milan.

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questione di principio e sul principio non si transige. Borja non ammette mezze misure. E’ rimasto mortificato dopo l’esclusione dall’Europa League: voleva essere anche lui ad eliminare la Juventus, ma alla fine si è trovato costretto ad arrendersi. Quella punizione spedita tra le braccia di Buffon è diventata il suo incubo. La corsa per diventare grandi, però, continua. Borja del resto vuole arrivare a giocarsi la Champions con la Fiorentina e non molla la presa. In ballo ci sono troppe cose, a cominciare da quel sogno Mondiale che lo spagnolo cullerà fino all’ultimo. Sa bene che non sarà facile convincere Del Bosque a convocarlo, anche alla luce dell’importante concorrenza in quel ruolo nella Roja, ma Borja vuole continuare a crederci fino alla fine. L’entusiasmo è la sua benzina nelle gambe, oltre all’amore incondizionato per Firenze e la sua

gente. E’ stato il megafono della squadra per richiamare tutti allo stadio nei momenti più complicati e anche il leader silenzioso capace di traghettare tutti al di là delle difficoltà. E’ arrivato a Firenze all’indomani dell’addio, mai troppo rimpianto, di Riccardo Montolivo ed ha regalato subito una visione del mondo da una diversa prospettiva. Ha aperto le porte, attraverso i social network, ai tifosi, rendendoli partecipi della sua vita, insieme alla moglie Rocio e al piccolo Alvaro (adesso c’è anche la piccola Lucia) e non ha mai messo schermi di fronte a nessuno. E’ piaciuto per la semplicità dell’uomo e la ricercatezza delle giocate da calciatore. Adesso vuole affossare definitivamente il Milan: per continuare la striscia positiva di risultati al Franchi e pure per prendersi un pizzico di rivincita sul passato. In fondo, lui, Borja Valero è l’antimilan.

22 QUELLI CHE COL MILAN

Contro i rossoneri, la Viola ha fatto sue partite diventate leggendarie:

FIRICANO: «BATI IN QUESTA

Aldo Firicano, 47 anni. di lorenzo cancemi

ante soddisfazioni e due trofei ci ha regalato la Fiorentina degli ultimi anni

Novanta guidata da Claudio Ranieri. Avrebbero, invece, meritato di più le squadre di Malesani e Trapattoni,

quest’ultima campane d’inverno e vicina al terzo titolo della sua storia. Le gioie viola passavano anche dagli scontri diretti in campionato con le grandi squadre: tra queste c’era anche il Milan che, al Franchi e a San Siro, spesso ha dovuto soccombere alle mitragliate di Batigol e all’intelligenza tattica di Rui Costa. Quella Fiorentina, oltre all’incredibile forza offensiva, poteva fare affidamento su una grande solidità in difesa. Aldo Firicano, in esclusiva per Il Brivido Sportivo, ha raccontato i ricordi delle sue partite giocate contro i rossoneri, oltre ad esprimere una

VIOLA! PATTINIAMO INSIEME ALLA

sua analisi del prossimo Fiorentina-Milan. Nelle stagioni giocate da lei in maglia viola, la Fiorentina si è resa protagonista di grandi vittorie contro il Milan, ma qual è il suo ricordo più bello di quelle partite? «Ce ne sono diversi di ricordi belli. La Fiorentina in cui io ebbi la fortuna di giocare stava disputando dei campionati ad altissimo livello: furono anni importanti per la squadra e per la città. Le gare contro il Milan sono sempre state delicate e noi riuscimmo, con la giusta mentalità, a conquistare tanti punti, sia in casa che in

trasferta. Comunque se devo scegliere una partita come ricordo più bello, non ho dubbi: i miei pensieri vanno a quel Milan-Fiorentina della stagione ’98/’99, in cui trionfammo per 1-3, e alla punizione di Batistuta. Non è mai facile segnare su calcio di punizione da dentro l’area di rigore, lui ci riuscì tirando con una potenza spaventosa, lasciando Lehmann impietrito». La Fiorentina in quegli anni era inarrestabile: ma c’è qualche giocatore della rosa attuale che avrebbe voluto volentieri come compagno nella sua squadra?

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23 dalla Supercoppa italiana a San Siro alla sfida risolta da Bati su punizione

VIOLA AVREBBE VINTO LO SCUDETTO» «Assolutamente sì. E’ vero che eravamo molto competitivi, ma giocatori come Cuadrado, Borja Valero o Giuseppe Rossi ci avrebbero fatto un gran comodo». E quali giocatori di quella squadra, ’98/’99, sarebbero stati più utili a Vincenzo Montella? «Se le dicessi Batistuta sarebbe troppo facile: l’attacco attuale è già molto forte, però uno come Gabriel, capace di cambiarti la partita, non si può non volerlo in squadra. Io, dunque, scelgo Rui Costa: un calciatore dalla grande classe, che in questa Fiorentina avrebbe

dato il suo enorme contributo a centrocampo». Il Milan dell’era Seedorf, fuori da ogni competizione europea, pare in crisi: secondo lei, la partita del Franchi è dall’esito scontato oppure bisogna stare attenti ad una reazione di carattere dei rossoneri? «Proprio perché sono in crisi bisogna fare maggiore attenzione: squadre come il Milan, in evidente difficoltà, possono trovare, da un momento all’altro, la partita giusta per ripartire e ritrovare l’affetto dei tifosi: il risultato è tutt’altro che scontato».

La Fiorentina ha ancora qualche speranza per il posto in Champions? «Finché la matematica non la condanna, la Fiorentina deve sperare ancora nel terzo posto, anche perché il Napoli può perdere qualche punto per strada. Visto che ci sono Inter e Parma col fiato sul collo e i partenopei non ancora sicuri del terzo posto, la squadra viola deve avere ancora più motivazioni per vincere i prossimi impegni in campionato». Aldo Firicano ha giocato a Firenze dal 1996 al 2001.

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24 PAGINA INTERA

penelope

25 i’ nonno pilade

upalla a volecci consola’ dell’eliminazione gobba un aiutino a Napoli e ce l’ha anche dato, o che dee sempre rema’ contro anche lui? Se poi e s’aggiunge che, miraholo de’ miraholi, e c’è capitao un arbitro onesto, ecco spiegato che anche noi e si po’ vince’ le patue che contano anche fori le mura, anche davanti a 70000 assatanai che di sihuro e un tifavan pe’ noi. Se tu ci hai un be’ portiere (e i’ mi’ nipote e gli ha fatto vede’ un’antra vorta di che panni veste! O ‘ndo sono tutti quelli che gni facean la guerra, e che guerra!) e un be’ centravanti e tu se’ di già un be’ passo avanti. Ora i’ centravanti e ci si riavrebbe ma e si rirompe ogni pochino, grosso in qui’ modo e si fa fa le riffe? Speriamo che un sia un’antra lungagnata come a quell’artro ginocchio! Anche perché i’bel velino e si mangia e go’ com’ un affamato davanti a un banchetto. O Matri, ma buttala dentro ogni tanto! Ni’ mezzo senza Pizarro che, quando e c’è e ci fa anche smadonnare con tutti que’ ghirigori, ma quando un c’è e si vorrebbe sempre che ci fosse, e si perde parecchie geometrie e mi sembra che si sia anche un po’ alle pompe e quello l’è i’ nostro core, un ce lo scor-

Meno male c’ha pensato i’torero! TUTTO GLI’è POSSIBILE! diamo. ‘Nsomma i’ nonno gli ha ancora l’adrenalina fin sulla punta de’ capelli pe’ qui’ go’ di Gioacchino a du’ minuti dalla fine, e piglia questi tre punti e ci brinda su co’ una bella boccia, però un n’è miha tranquillo. Meno male che quegli artri e fanno come e gamberi, la banda di’ pesciaiolo la perde, quelli di Parma e pareggiano…E guardo ndreo? E i terzo posto…Mah, magari, ma quando e sembra che si pigli la rincorsa e riarria la tegola, ora e c’è un’antra vorta i’ tedescone ‘n restauro! Pensiamo a i’Milan che e va a passo di lumaha, ma un si sa mai, e a fa’ tre punti tutte le domeniche e poi e si farà e conti. ‘Ntanto gli è tornato Pepito…magari, chissà che e si vedano ‘nsieme pe’ quarche partita? Se fossen stai sempre ‘nsieme ‘n campo ‘nvece che da fisioterapisti, e gli era un’antra storia, ma gli è ‘nutile piange’ su’ i’ latte versao. Pensiamo a i’ futuro e positivo, con Eupalla e un arbitro onesto e si po’ vince’ con tutti. Forza Violaaaaaaaaaa!

Joaquin, il “Torero” viola.

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2/03/2014

Bologna - Verona Catania - Genoa Chievo - Atalanta Inter - Roma Juventus - Milan Lazio - Fiorentina Napoli - Livorno Parma - Sassuolo Sampdoria - Torino Udinese - Cagliari

Andata 0-2

Ritorno

3^ giornata

15/09/2013

1-1

Ritorno

Atalanta - Udinese Cagliari - Inter Catania - Chievo Fiorentina - Parma Genoa - Napoli Milan - Sampdoria Roma - Bologna Sassuolo - Lazio Torino - Juventus Verona - Livorno

Andata

1-1

23/02/2014

14^ giornata

Andata

Ritorno 26/01/2014

29/9/2013

1-3

Ritorno

Andata

0-1

06/04/2014

Bologna - Inter Livorno - Juventus Milan - Genoa Napoli - Parma Roma - Cagliari Sampdoria - Lazio Sassuolo - Atalanta Torino - Catania Udinese - Fiorentina Verona - Chievo

1/09/2013

2-4

16/02/2014

2^ giornata

Andata

0-1

Ritorno

5^ giornata

Andata 1-1

Ritorno 19/01/2014

25/09/2013

2-1

30/03/2014

Andata

2-0

tel 055/684317

1^ giornata

24/08/2013 2-1

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partite totali v n p

1 Juventus 78 29 25 2 Roma 64 28 19 3 Napoli 58 29 17 4 Fiorentina 51 29 15 5 Parma 47 28 12 6 Inter 47 29 12 7 Lazio 42 29 11 8 Atalanta 40 29 12 9 Verona 40 29 12 10 Torino 39 29 10

8^ giornata

Andata 20/10/2013 2-1 2-1 4-2 2-1 1-2 1-0 2-0 2-1 3-3 3-2

16^ giornata

Andata 15/12/2013 0-0 0-1 3-0 1-1 4-0 2-0 2-2 4-2 0-0 0-2

3 1 14 7 2 14 7 5 15 6 8 14 11 5 15 11 6 15 9 9 14 4 13 14 4 13 15 9 10 15

Ritorno 9/03/2014

Atalanta - Lazio Cagliari - Catania Fiorentina - Juventus Genoa - Chievo Livorno - Sampdoria Milan - Udinese Roma - Napoli Sassuolo - Bologna Torino - Inter Verona - Parma

14 11 9 8 6 7 7 9 8 6

0 15 11 0 14 8 2 14 8 3 15 7 2 13 6 2 14 5 3 15 4 3 15 3 5 14 4 4 14 4

0 3 4 3 7 6 4 2 2 5

in trasferta v n p

3 4 3 3 4 5 5 2 2 4

9^ giornata

27/10/2013 1-0

1-1

0-0

0-1

1-0

1-2 2-4

4-2 2-0

1-0

2-0

0-1

2-0

0-0

3-2

0-1

1-0

0-2

0-1

Ritorno

in casa v n

Andata

1-0

27/04/2014

Catania - Verona Chievo - Sampdoria Fiorentina - Bologna Genoa - Atalanta Juventus - Sassuolo Lazio - Livorno Milan - Roma Napoli - Inter Parma - Cagliari Udinese - Torino

1-0 1-1 1-0 1-2 4-0 1-1 0-1 4-1 4-1

65 54 53 49 46 47 37 33 43 42

19 11 28 28 29 42 29 32 35 34

Ritorno

Bologna - Livorno Catania - Sassuolo Chievo - Fiorentina Inter - Verona Juventus - Genoa Lazio - Cagliari Napoli - Torino Parma - Milan Sampdoria - Atalanta Udinese - Roma

22/12/2013 1-4

16/03/2014

17^ giornata

Andata

+21 +8 -1 -6 -11 -12 -15 -17 -19 -20

Gol f

11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

Andata 1-1

1-3

0-3

1-3

1-2

2-0 1-0

1-0 4-0

2-0

3-3

1-0

1-1

4-2

1-0

0-3

1-2

2-3

2-0

Ritorno

Atalanta - Juventus Bologna - Genoa Cagliari - Napoli Inter - Milan Livorno - Udinese Roma - Catania Sampdoria - Parma Sassuolo - Fiorentina Torino - Chievo Verona - Lazio

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Sampdoria Milan Genoa Udinese Cagliari Bologna Chievo Livorno Sassuolo Catania

37 36 36 34 29 26 24 24 21 20

1-0 2-0 3-0 1-0 3-0 2-0 3-1 1-3

23/03/2014

Atalanta - Inter Cagliari - Bologna Fiorentina - Napoli Genoa - Parma Juventus - Catania Livorno - Torino Milan - Lazio Roma - Chievo Sassuolo - Udinese Verona - Sampdoria

18^ giornata

06/01/2013 0-0

Ritorno

10^ giornata

Andata 2-0

partite totali v n p

29 10 7 12 15 29 9 9 11 14 29 9 9 11 14 29 10 4 15 14 29 6 11 12 15 29 5 11 13 15 29 6 6 17 14 29 6 6 17 15 29 5 6 18 14 29 4 8 17 14

30/10/2013

1-2

4/05/2014

Centro Assistenza Nissan

6 6 6 7 6 3 4 4 4 4

5 4 4 5 5 5 8 7 9 4

14 15 15 15 14 14 15 14 15 15

0-0 0-2

1-0

1-1 1-0

0-2 2-1

1-3

0-1

1-1

3-4

2-0

1-1

0-1

0-3

0-5

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11^ giornata -

1-4 1-1 0-3 4-0 3-0 4-3 0-0 0-3

38 42 32 33 27 24 23 32 28 21

32 36 37 37 35 35 41 45 43 54

Ritorno 26/03/2014

19^ giornata

12/01/2014 0-0

Bologna - Chievo Lazio - Genoa Livorno - Atalanta Milan - Fiorentina Napoli - Catania Parma - Juventus Sampdoria - Sassuolo Torino - Roma Udinese - Inter Verona - Cagliari

Andata 2-1

Gol

-22 -21 -21 -23 -30 -33 -33 -35 -36 -37

03/11/2013

0-1

Ritorno

4 4 4 2 4 7 2 4 1 6

Andata

2-1

11/05/2014

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in casa v n

Ritorno 18/05/2014

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PER LA TOSCANA CHE LAVORA.

29 le probabili formazioni di francesca bandinelli

attere il Milan per vendicare il passato, quella Champions sfuggita all’ultimo quarto d’ora della scorsa stagione dopo che i rossoneri si erano già cuciti il logo della massima competizione europea sulle maglie. Battere il Milan perché ad una squadra in crisi non si fa mai rialzare la testa e poi perché è rimasto solo questo modo per non vanificare gli sforzi fatti domenica scorsa al San Paolo, al termine di una giornata incredibilmente positiva. Vincenzo Montella dovrà fare a meno di Mario Gomez almeno per un turno (quando andiamo in stampa il giocatore non si è ancora sottoposto agli accertamenti diagnostici per valutare l’entità dell’infortunio subito), ma potrebbe ritrovare almeno Mati Fernandez. Il tutto aspettando il rientro, tutti si augurano il prima possibile, di Giuseppe Rossi che intanto continua a twittare il suo entusiasmo per la squadra viola. Rispetto alla gara contro l’11 di Rafa Benitez, orfani ancora di Pizarro, il tecnico viola proverà a cambiare il meno possibile. In difesa è aperto il ballottaggio tra Roncaglia e Tomovic, con l’argentino in leggero vantaggio. Al centro giocheranno Gonzalo Rodriguez e Savic mentre a sinistra toccherà al capitano, Manuel Pasqual. Nel mezzo, le chiavi del comando saranno saldamente nelle mani (e nei piedi) di Alberto Aquilani, con Borja Valero a destra e Mati Fernandez - se pienamente recuperato - a destra. Non dovesse farcela il cileno, resta aperta la pista che porta a uno tra Bakic e Wolski. Davanti Cuadrado e Joaquin si sistemeranno sulle fasce, con Matri al centro. E Ilicic? E’ sempre più il valore aggiunto di questa squadra e, soprattutto, è l’asso nella manica di Vincenzo Montella.

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26 marzo 2014 ore 20,45 Fiorentina 4-3-3 Joaquin

1 Neto Matri

4 Roncaglia, 2 G. Rodriguez, 15 Savic, 23 Pasqual

Cuadrado

Borja Valero Aquilani Pasqual

Savic

14 Mati Fernandez, 10 Aquilani, 20 Borja Valero

Mati Fernandez

G. Rodriguez Roncaglia Neto

11 Cuadrado, 32 Matri, 17 Joaquin Allenatore: Vincenzo Montella

A disposizione: 25 Rosati, 12 Lupatelli, 3 Diakitè, 5 Compper, 40 Tomovic, 66 Vargas, 21 Ambrosini, 8 Bakic, 72 Ilicic, 30 Matos. Diffidati: Compper, Pasqual, Aquilani, Savic

milan 4-2-3-1

32 Abbiati

Balotelli

2 De Sciglio, 13 Rami, 5 Mexes, 21 Constant

Taarabt

34 De Jong, 18 Montolivo 10 Honda, 22 Kaka, 23 Taarabt

Kaka

Honda

De Jong Montolivo De Sciglio Rami Mexes Bardi Constant

45 Balotelli

Diffidati: Constant, Mexes

Allenatore: Seedorf

SIGNA LUCCA MONSUMMANO IN ESCLUSIVA ILONA

A disposizione: 59 Gabriel, 1 Amelia, Zapata, 25 Bonera, 81 Zaccardo, 26 Silvestre, 28 Emanuelson, 4 Muntari, 15 Essien, 8 Saponara, 7 Robinho, 11 Pazzini.

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30 l’esclusiva di andrea giannattasio

iorentina-Milan è una classica del nostro campionato ma in questa stagione assume tutto un valore particolare per i colori viola. Il 3° posto dello scorso anno sfumato a pochi istanti dal gong finale del campionato è

L’uscita di scena della Fiorentina dall’Europa può diventare un trampolino

AMORUSO: «CAOS MILAN, una ferita ancora aperta che brucia ancora in casa viola e l’occasione di potersi ‘’vendicare’’ sportivamente coi rossoneri arriva proprio in un periodo poco fortu-

nato per la Fiorentina, uscita dall’Europa League contro la Juventus e con una Serie A che ormai per i gigliati ha davvero poco da raccontare. Per capire che partita

Amoruso, difensore, in viola ha vinto Coppa Italia e Supercoppa italiana.

potrà essere quella del Franchi, Il Brivido Sportivo ha contattato l’ex viola Lorenzo Amoruso, che si è così espresso sul big match di mercoledì: Amoruso, che momento sta vivendo la Fiorentina in questo finale di marzo? «L’eliminazione dall’Europa League pesa ma secondo il mio punto di vista non ha soltanto risvolti negativi: sappiamo tutti che la Juventus resta la squadra più forte d’Italia e la favorita alla vittoria finale della competizione europea e la Fiorentina deve essere orgogliosa di essersi giocata alla pari con i bianconeri questo trofeo. La

cosa in cui forse la squadra di Montella deve migliorare in questo periodo è l’atteggiamento. Per concludere al meglio questo campionato servirà testa e voglia di migliorarsi sempre» Che clima vede, invece, in casa Milan? «Quando finiscono i cicli non è mai facile cominciarne un altro in modo vincente: già dallo scorso anno i rossoneri avevano mostrato delle magagne che erano state sepolte sotto la cenere per un 3° posto arrivato come tutti sappiamo, con aiutini e scelte arbitrali poco chiare. Il Milan è una squadra totalmente da rifondare, in cui

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31 in vista del rush finale di campionato. Contro i rossoneri servono i tre punti.

VIOLA APPROFITTANE» solo due o tre elementi meritano di restare in rossonero». Quali sono gli obiettivi stagionali per le due squadre, adesso? «La Fiorentina deve continuare a credere in se stessa, a migliorarsi. I viola sono una squadra giovane, costituita appena l’anno scorso ma i segnali per un progetto vincente ci sono tutti. Il Milan deve ricominciare da campo, anche una qualificazione all’Europa League non salverebbe una stagione praticamente disastrosa. Se già ora Seedorf è in discussione vuol dire che in quella società c’è un caos pauroso».

Che gara si aspetta tra viola e rossoneri? «Se la Fiorentina giocherà come sa fare, non dovrebbe aver problemi a fare risultato contro il Milan: anche i viola hanno le loro difficoltà ma queste sono certamente minori rispetto a quelle che hanno i ragazzi di Seedorf» A Firenze tornerà per la seconda volta da ex Montolivo: che stagione ha fatto sin qui il capitano rossonero? «Come tutti i suoi compagni, non si è reso sicuramente protagonista di una buona annata: nel passato campionato aveva sicuramente fatto meglio».

Lorenzo Amoruso durante una gara di beneficenza con la maglia degli ex viola.

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32 la vera storia

Ha voluto il Milan ad ogni costo. Adesso torna per la seconda volta

MONTOLIVO, CRONACA DI di francesca bandinelli

iccardo Montolivo cresce nel settore giovanile dell’Atalanta. Viene opzionato da Fabrizio Lucchesi nell’ambito dell’operazione che porta Pazzini a Firenze ma Corvino lascia decadere il tutto. Nell’agosto del 2005 viene ceduto ai viola in compartecipazione per 3,5 milioni di euro.

Riccardo Montolivo con la fascia da capitano del Milan. Il suo addio è passato in sordina: Firenze lo ha dimenticato.

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Gioca subito 20 partite in campionato, solo sette delle quali da titolare, e realizza un rete, la prima in viola, contro il Treviso. Nell’estate del 2006 la Fiorentina riscatta anche l’altra metà del cartellino per 2 milioni. Con la maglia viola fa il suo esordio europeo in Europa League e realizza il suo primo gol all’Everton. Nella stagione 08/09 mette il sigillo sulla sua prima doppietta, il 22 novembre all’Udinese. Alla seconda partecipazione in Champions segna al Debrecen. A gennaio 2010, dopo la partenza di Dainelli e Jørgensen diventa il capitano della squadra. Lascia la Fiorentina, in scadenza di contratto, alla fine della stagione 2011/12. Il 17 maggio 2012, il Milan, attraverso un comunicato apparso sul proprio sito ufficiale, annuncia l’arrivo in rossonero di Montolivo a parametro zero (contratto quadriennale). Da quest’anno è il capitano rossonero. Questa, a tappe, la vera storia del suo addio a Firenze. - Nell’aprile del 2010 il procuratore di Riccardo Montolivo, l’avvocato Branchini, incontra Pantaleo Corvino. Si inizia a parlare di prolungamento del contratto. L’entourage

- -

del giocatore ipotizza un accordo quinquennale. Le parti tornano ad incontrarsi prima del Mondiale ma l’appuntamento viene rinviato al termine della competizione. Il 1 settembre 2010 Corvino annuncia che le parti sono molto vicine al rinnovo. Immediata la replica di Branchini: «Le parole di Corvino ci colgono di sorpresa, ma da aprile ad oggi ci sono stati cambiamenti». L’8 settembre parla Andrea Della Valle: «Sono esterrefatto, mancavano solo alcuni dettagli». Montolivo ribatte: «Non si tratta di un problema economico: questa vicenda non sposta il mio attaccamento alla maglia». Il 18 febbraio 2011 Montolivo aggiunge: «A 26 anni ho voglia di fare il salto di qualità: sogno una squadra ogni anno più forte. Se ci fosse una svolta positiva troverei la penna e firmerei subito». Il 4 maggio Branchini aggiunge: «Non è Montolivo a decidere, ma la proprietà». Il 23 maggio Montolivo chiude ad

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33 da avversario nel suo vecchio stadio e i viola vogliono fermarlo.

UN LUNGO ADDIO. MAI RIMPIANTO. ogni possibilità di rinnovo: «Ho deciso di non prolungare il mio rapporto con la Fiorentina: per me la Fiorentina è sempre stata la priorità, amo questa maglia ma i dubbi che mi avevano portato a prendermi una pausa di riflessione non se ne sono andati: non è una questione di soldi o di progetto, solo che rispetto a qualche anno fa qualcosa è cambiato, il clima, l’ambiente, i Della Valle che anche per i tanti impegni di lavoro si sono pian piano allontanati». - I primi di luglio la società fa una nuova offerta, rifiutata. - Il 14 luglio Della Valle annuncia: «Questa situazione mi sa tanto di presa di giro». - Il 19 agosto Pantaleo Corvino annuncia: «Arrivati a questo punto del mercato ho preso una decisione: Montolivo verrà tolto dal mercato italiano, se arriveranno offerte importanti verrà ceduto solo all’estero altrimenti resta ancora un anno con noi. Montolivo è diventato un giocatore importante grazie alla Fiorentina e per meriti suoi avrebbe merita-

to tutte le attenzioni possibili, credo che Riccardo possa essere all’altezza dei grandi club ma il fatto che nessuno si sia fatto avanti in maniera importante mi ha portato a questa decisione che comunicherò a breve al procuratore del giocatore. Chi pensa di arrivare negli ultimi giorni e fare proposte indecenti, come quella che mi ha presentato tempo fa l’agente di Montolivo proponendo metà cartellino di Paloschi con il Milan, deve cambiare idea: non accettiamo proposte indecenti anche per non rischiare di alterare rapporti di stima fra noi e gli altri club». - Il 1 settembre, all’indomani della chiusura del mercato, torna a parlare Pantaleo Corvino: «Per Riccardo non c’è stato alcun interesse del Napoli, ma uno serio della Roma. Il giocatore ha rifiutato e ci ha fatto sapere che per lui andare alla Roma sarebbe stato come un tradimento verso la città di Firenze. Probabilmente lui ha rifiutato per un senso di appartenenza alla Fiorentina. E questo ci fa pensare che c’è la possibilità di potersi sedere attorno a

un tavolo, prima dell’inizio del campionato e trovare una soluzione per il futuro che soddisfi entrambi e dia continuità al rapporto. Lui per noi è un campione, cosa che non pensano, però, gli altri club, visto le poche o nulle offerte che sono arrivate». «Noi, però, non possiamo puntare su giocatori che non credono nel progetto viola. Spero che Montolivo e il suo entourage accettino di discutere il proprio futuro». - Il 7 settembre Giovanni Branchini, agente del calciatore, lascia aperto uno spiraglio: «Ci tengo a precisare che oggi non c’era alcun appuntamento in agenda con i dirigenti della Fiorentina. C’è comunque grande serenità in tutti i soggetti coinvolti. Il rapporto con la Fiorentina non si è mai interrotto; ci stiamo infatti confrontando, quasi quotidianamente, nel tentativo di trovare una soluzione che possa essere soddisfacente per entrambi». - Il 9 settembre l’amministratore delegato Sandro Mencucci dice: «Stiamo lavorando dopo piccole aperture. Non è una cosa immediata, per

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questo chiedo un po’ di silenzio per dare il tempo di lavorare a Corvino e Branchini. Vediamo di trovare una soluzione gradita alla Fiorentina e a Montolivo e vedremo poi se sarà di due o più anni. Non ci sono scadenze precise perché c’è stata un’apertura positiva con delle chiare manifestazioni di volontà. Dare ultimatum non è da Fiorentina». Il 16 settembre Montolivo parla nuovamente con ADV, alla presenza di Corvino. Hanno convenuto di aspettare il suo procuratore visto che adesso non è più per il no. A stagione iniziata, il giocatore fa sapere di non voler prolungare il suo contratto in scadenza di stagione. La Fiorentina decide di affidare la fascia di capitano a Gamberini, con Jovetic suo vice. Montolivo conserva il posto da titolare e il 27 novembre 2011 festeggia le 200 presenze in viola. Lascia nel maggio 2012 la Fiorentina dopo 258 presenze complessive e 19 gol ed un Oscar del calcio AIC vinto durante la sua permanenza in viola nel 2007.

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34 Il conduttore radiofonico grande amico del capitano del Milan lancia la sfida: «Il Milan è in crisi, ma noi abbiamo bisogno di tornare a volare»

il tifoso vip

MONTI: «MONTOLIVO, IL PASSATO NON CONTA» Monti insieme a Paolo Hendel: entrambi comici e appassionati di Fiorentina. di Matteo Scarpelli

a tifato per Riccardo Montolivo con il vigore di chi sa di sostenere la propria squadra a prescindere. Gianfranco Monti, conduttore radiofonico e superitifoso della Fiorentina, sa che le strade dell’ex capitano e della squadra viola non torneranno ad incontrarsi mai più, ma vederlo in questo centrocampo pieno di talenti avrebbe avuto, oggi, tutto un’altro sapore. Archiviata l’eliminazione in Europa, aspettando la finale di Coppa Italia, adesso serve continuare a vincere tra le mura amiche. Buonasera Gianfranco, com’è nata la sua passione per la Fiorentina? «È iniziata nel 1968 quando mio fratello mi portò allo stadio. Avevo nove anni e certo non sapevo che avrei partecipato

alla festa per il secondo scudetto della storia viola. Allora non riuscii a mettere bene a fuoco la gioia infinita per una simile conquista: da quell’anno, poi, non siamo più riusciti a ripetere l’impresa». Cosa ne pensa della partita tra Fiorentina e Milan? «Sarà una gara pericolosissima, anche perché il Milan, reduce da mille delusioni, ha l’assoluta necessità di invertire il trend. E’ una stagione storta, la loro, e quando ti trovi di fronte a questi buchi neri riuscire a trovare la medicina migliore non è facile. La squadra sta vivendo di riflesso le debolezze societarie, ma i campioni non mancano. Ecco perché la Fiorentina dovrà stare molto attenta. L’insidia è dietro l’angolo». E di Seedorf? «Ritengo che Clarence Seedorf come giocatore sia stato uno dei migliori in Europa in assoluto, ma come allenatore cre-

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do che sia….un “miracolato”. È arrivato subito in una grande società come il Milan e non è scontato fare bene da subito. I risultati, infatti, non gli stanno dando ragione. Le sue parole, poi, onestamente non mi sono piaciute. Troppo facile scaricare la responsabilità sugli altri. Ritengo il suo atteggiamento irrispettoso nei confronti di chi lo ha preceduto ed ha comunque scritto pagine importanti della storia di quel club. E’ vero che un allenatore deve sempre difendere squadra e società, ma a tutto c’è un limite». Quale sarà la sensazione che le susciterà Montolivo da avversario al Franchi con la fascia di capitano? «Nessuna, l’ho già visto in un’altra circostanza quando fece anche gol. Lo ribadisco sempre: è un ragazzo a cui voglio bene, è un amico, ma…. spero perda 3-0. Quando c’è la Fiorentina di mezzo i sentimenti finiscono in un cassetto. Saremo avversari per 90 minuti». Se le dicessi Riccardo Montolivo con di nuovo indosso la maglia

della Fiorentina cosa mi risponderebbe? «Sinceramente credo che oramai per Montolivo a Firenze non ci sia più nessuna speranza. Ritengo che sia sempre un bel gran giocatore, ma i tempi per un eventuale ritorno non sono per niente maturi. Se penso a Riccardo in un centrocampo con Borja Valero, Aquilani e Matias Fernandez credo che non…sfigurerebbe. Se fosse rimasto con questi giocatori avremmo avuto uno dei reparti più forti d’Europa. I sogni, però, noi li lasciamo agli altri e ci coccoliamo i nostri giocatori». Un suo parere sulla squalifica a Borja Valero. «E’ stata una vergogna, ma non credo nella malafede degli arbitri. Non ho idea di cosa sia accaduto quando ha stilato il referto, perché la ricostruzione fatta dal giudice sportivo è parsa completamente diversa rispetto a quella del giocatore. Ed io credo a Borja Valero, grande uomo prima ancora che calciatore stimato. È stata una squalifica immeritata: mi auguro che il responsabile, quando si ritrova ad andare a letto, pen-

si a quello che ha fatto». Se Gomez e Rossi non si fossero infortunati così a lungo dove pensa che sarebbe potuta arrivata questa Fiorentina? «Sicuramente avremmo almeno nove punti in più. Il fatto, o meglio la sfortuna, è stata aver perso i due giocatori più importanti uno dietro l’altro. Con loro due in campo fin dall’inizio della stagione saremmo molto più in su. Immaginatevi una Juve senza Tevez e Llorente, o un Napoli senza Higuain e Insigne. Probabilmente sarebbero molto più indietro rispetto all’attuale classifica». Della crescita di Norberto Neto che ne pensa? Andrà ai Mondiali? «Non so se andrà ai Mondiali, ma glielo auguro di tutto cuore perché Neto è un ragazzo d’oro. Ero sicuro che sarebbe arrivato a questi livelli, è un ottimo portiere. Ha commesso degli errori, è vero, ma li fanno tutti, da Buffon a Handanovic. Io mi tengo Neto e vorrei che restasse anche in futuro il mio portiere».

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35 Al Milan manca la disciplina, quella che in passato ha fatto la differenza. E i risultati latitano troppo spesso.

l’intervista di giulio incagli

CAROBBI: «FIORENTINA, UN MODELLO DA IMITARE».

n una società di calcio, l’organizzazione interna, il rispetto e la divisione tangibile dei ruoli, sono aspetti fondamentali per avere successo. Il Milan ha rappresentato per un ventennio questo modo di fare calcio, ottenendo risultati che, come “spesso” ci ricorda Galliani, nessuna società aveva mai ottenuto prima. Il grande Milan degli olandesi e del calcio totale di Arrigo Sacchi, era costituito da giocatori incredibili, come Van Basten, Gullit o Baresi, ma aveva principi e valori ben definiti, che ne facevano un’armata imbattibile. Valori tramandati nel corso degli anni di allenatore in allenatore, di giocatore in giocatore e che hanno fatto parlare del cosiddetto: “stile Milan”. Oggi la storia dice altro però. Questi aspetti in casa rossonera si sono indeboliti o addirittura dissolti. La squadra latita a metà classifica in campionato, fuori dalle coppe e in società il caos la fa da padrone. Il modello da imitare in Italia ed in Europa non è più quello di Berlusconi e Galliani, ma di Della Valle, Pradè , Macìa e Montella, che in poco tempo hanno dato un’identità precisa alla società ed un gioco convincente alla squadra. La macchina viola sembra un ingranaggio perfetto, dove ogni pezzo si interseca ottimamente con gli altri. Stefano Carobbi, cuore viola, ma con un passato in rossonero, analizza la

crisi d e l Milan, soffermandosi sulle enormi differenze tra la squadra di Seedorf e quella che dominava in Italia e in Europa, ed elogia la società viola definendola: un modello da imitare. Stefano Carobbi, lei ha

Stefano Carobbi, cresciuto nel settore giovanile della Fiorentina, dall’89 passa per due stagioni al Milan.

vestito le maglie di entrambe le squadre. Ha qualche rimorso per non essere riuscito a ritagliarsi un ruolo da protagonista a Milano, come invece aveva fatto a Firenze? «Firenze e la Fiorentina sono diventate la mia vita. Avevo soltanto tredici anni quando ho iniziato nelle giovanili. A Milano ho vinto tanto. Dietro a quel Milan non c’erano soltanto grandi giocatori, ma un’organizzazione societaria e una mentalità vincente. Purtroppo ero in un gruppo di giocatori fenomenali, veri e propri pezzi di storia del nostro calcio. Non è facile imporsi quando davanti hai gente del calibro di: Baresi, Maldini, Tassotti o Costacurta. Comunque non ho rimorsi, anzi. È stata un’esperienza incredibile e poi alla fine ho fatto un favore alla Fiorentina… All’epoca la società aveva esigenza di vendere i giovani più promettenti per far cassa. L’unico ram-

marico che ho nella mia carriera è legato ad una….predizione fatta da Passarella. Mi diceva sempre che avevo le caratteristiche per fare una carriera da bandiera vera. Volevo che nel mio almanacco si leggesse solo il nome di una squadra: Fiorentina. Sono un nostalgico, vorrei che i giocatori rispettassero e fossero legati alla maglia. Ho ammirato tanto Antognoni». Le due società stanno vivendo momenti antitetici. Cosa pensa della realtà Fiorentina e della crisi rossonera? «La Fiorentina da due anni a questa parte si sta muovendo benissimo. A livello organizzativo e di gestione societaria sta diventando un modello anche in Europa. Sta ponendo le basi per diventare un top club. La piazza è diventata più appetibile anche per giocatori di livello internazionale e gli ultimi acquisti, vedi Gomez o Anderson, lo dimostrano. La città è trasportata dal modo di giocare della Fiorentina. Montella ha dato un’impronta precisa, arrivare alla vittoria tramite il bel gioco e penso che questa mentalità paghi a lungo andare anche a livello euro-

peo. Per quanto riguarda il Milan, il discorso è ampio ed articolato. Il punto fondamentale a mio avviso è la mancanza di disciplina, che ai miei tempi era uno dei punti cardini della società. Quando arrivava il presidente Berlusconi al campo, da Van Basten a Gullit a Baresi, tutti dovevamo farci la barba. Era una formalità certo, ma serviva a dimostrare rispetto nei confronti di un’autorità superiore. Questo è il Milan delle creste e degli orecchini di brillanti, una società da ricostruire e riprogettare, dove figure come il Presidente o Galliani non hanno più il potere e l’influenza di una volta». Pensa che Seedorf possa mettere in difficoltà la squadra di Montella? «La partita la faranno sicuramente i viola. Il Milan dovrà essere abile a sfruttare le ripartenze, ma ora come ora vedo troppo divario tra le due squadre. Parliamo di una squadra che ha un’identità di gioco ben precisa, delineata dall’allenatore e collaudata in questi due anni, il Milan al contrario è in cerca di conferme e la “cura Seedorf” sembra non avere grossi effetti».

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36 FIORENTINA AMORE MIO

La crisi dei rossoneri è figlia di giocatori non all’altezza della storia del club.

Paolo Monelli: Con loro è Fiorentina di alessandro latini

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gione la Fiorentina dove sarebbe potuta arrivare? «Beh, devo dire che sono due giocatori che potevano assicurare a Montella almeno 30 gol stagionali. Tra averli e averne la metà c’è una bella differenza. Credo che la Juventus, in campionato, sia di un livello superiore rispetto a tutti, ma la Fiorentina con quei due davanti si sarebbe potuta giocare il secondo posto». Giuseppe Rossi è tornato in Italia e sta bruciando le tappe per tornare in campo nel finale di stagione. Poi c’è il sogno Mondiale… «Ho letto che sta recuperando in fretta, sono con-



Paolo Monelli ha fatto il suo esordio con la Fiorentina il 14/10/81 in Catanzaro-Firoentina (0-2).

l turno infrasettimanale del campionato mette di fronte Fiorentina e Milan. Lo scorso anno le due squadre lottavano per i primissimi posti, in questa stagione solo i viola sono rimasti protagonisti al vertice. Il Milan naviga a centro classifica, in una posizione anonima che, salvo miracoli, non lo porterà in Europa la prossima stagione. Per la nostra rubrica Fiorentina Amore Mio, questa settimana abbiamo intervistato in esclusiva Paolo Monelli, ex attaccante viola degli anni ’80, che a Firenze ha totalizzato 124 presenze condite da 26 reti.

Monelli, da ex attaccante come valuta il ritorno di Gomez dopo il lungo stop per infortunio? «Sta facendo bene, fortunatamente per lui e per la Fiorentina. Ha fatto già gol, è normale che ancora abbia bisogno di tempo per tornare al massimo della forma. Andare in rete con facilità è una buona medicina per accelerare il recupero. E’ stato davvero un peccato non averlo per così tanti mesi. Adesso Gomez deve trascinare la squadra, come ha fatto Rossi quando è mancato lui». A proposito di Rossi e Gomez: con loro due sempre in campo per tutta la sta-

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37 Il centravanti arrivato dal Monza nel 1981 non ha dubbi.

«Rossi-Gomez? da secondo posto» tento. Io credo e spero che possa fare tre o quattro partite fatte bene con la maglia della Fiorentina nel finale di stagione. A quel punto Prandelli lo porterà sicuramente in Brasile. Anzi, potrebbe essere anche il giocatore più fresco in quel periodo. D’altra parte si è riposato parecchio. Purtroppo per lui e per la Fiorentina». Si sfideranno due tecnici giovani in FiorentinaMilan. Anche se Montella, rispetto a Seedorf, ha già una certa esperienza. «Montella sta facendo un ottimo lavoro a Firenze. Ho notato un’evoluzione del suo gioco, perché lo scorso

anno era bellissimo veder giocare la Fiorentina, ma tante volte il gioco era un po’ fine a se stesso. Quest’anno vedo una squadra meno bella ma più cinica. Ripeto, ha avuto la grande sfortuna di perdere Rossi e Gomez in periodi diversi e quando manca la gente che butta la palla dentro è dura per tutti. In ogni caso la sua squadra cerca sempre di giocare a calcio e questo è il suo grande merito». Sull’altra panchina ci sarà Seedorf. E’ arrivato troppo presto a guidare una squadra così importante? Di chi sono le colpe del fallimento del Milan? «Non so

se sia arrivato troppo presto oppure no. C’è da dire che ci sono tanti esempi di allenatori che hanno avuto un grande passato da giocatore e poi hanno trovato subito posto in panchina. Qualche colpa ce l’ha anche lui per quello che sta accadendo al Milan, ma io credo che le responsabilità maggiori siano dei giocatori e della società. Tanti di quei calciatori non sono da Milan, su questo non c’è dubbio. Puoi avere anche l’allenatore migliore del mondo, ma se non hai i giocatori forti vai da poche parti».

Monelli in una figurina dei primi Anni Ottanta. E’ rimasto a Firenze fino al 1987.

38 verso roma di Ruben Lopes Pegna

a doppietta riuscì ai viola di Hidegkuti 53 anni fa, nel 1960/61. Vinsero, infatti, la Coppa delle Coppe e la Coppa Italia, stabilendo un primato mai riuscito prima di allora a una formazione italiana, quello di aggiudicarsi in una stagione due competizioni. Il trionfo in Coppa delle Coppe lo abbiamo raccontato nel precedente numero del Brivido Sportivo. Ora ci occupiamo del successo in Coppa Italia. IL CAMMINO IN COPPA ITALIA. Si gioca sempre in gara unica a eliminazione diretta. I viola entrano in scena agli ottavi di finale. A Messina si impongono facilmente sui giallorossi siciliani per 2-0 con reti di Benetti e Petris e accedono così ai quarti di finale. Questa volta l’avversario è di quelli tosti, la Roma. E l’impegno è ancora in trasferta, all’Olimpico. La partita è emozionantissima, vietata sicuramente ai deboli di cuore. Va in vantaggio la Roma con Pestrin. La Fiorentina pareggia con un gol del suo centravanti Dino Da Costa, un ex. Il brasiliano (è un oriundo, però, che vestirà anche la maglia azzurra dell’Italia) segna pure il gol del 2-1 e poi Petris realizza la terza rete gigliata. Sembra fatta per i viola. Ma non è così. La Roma non de-

53 anni fa la squadra viola vinse nello stesso anno la Coppa delle Coppe e la Coppa Italia

LA FIORENTINA DI HIDEGKUTI

e quella gloriosa fantastica doppietta morde e accorcia le distanze con lo svedese Selmosson. Poi Milan riporta i gigliati in vantaggio di due gol, 4-2. I giallorossi, però, non si arrendono. Menichelli li fa rientrare in partita con la rete del 4-3. La Fiorentina, però, realizza altri due gol con Petris e Milan, prima dell’ultima rete del match, messa a segno dal romanista Orlando, che tre anni dopo vestirà la casacca gigliata. Finisce così con il successo dei viola per 6-4. La squadra di Hidegkuti supera dunque il turno. E come 41 anni prima, quando vinse la prima Coppa Italia della sua storia, ritrova in semifinale al Comunale la nemica di sempre, ovvero la Juventus. E come nel lontano 1940 le rifila tre reti, anche se questa volta ne subisce uno. Milan porta in vantaggio i viola. Mora pareggia per i bianconeri. Poi segnano Marchesi e Da Costa per il 3-1 definitivo, davanti a uno stadio ebbro di gioia. LA FINALE. Si gioca domenica 11 giugno 1961 di pomeriggio, 15 giorni dopo il trionfo in Coppa

delle Coppe, ancora a Firenze davanti a un pubblico scarso. Sono appena 14.000 gli spettatori presenti al Comunale per un incasso di circa dieci milioni e mezzo di lire. Il rischio dell’appagamento è davvero alto. Hidegkuti è, però, bravo a caricare a dovere la squadra. L’avversaria dei gigliati è la Lazio che tre anni prima si è aggiudicata il trofeo, battendo all’Olimpico la Fiorentina. In casa viola c’è perciò voglia di rivincita. I tifosi che hanno da poco festeggiato la conquista della Coppa delle Coppe sognano uno storico bis. La squadra, grazie al lavoro del tecnico ungherese, si

IL TABELLINO Fiorentina-Lazio 2-0 FIORENTINA: Albertosi; Robotti, Castelletti; Gonfiantini, Orzan, Marchesi; Hamrin, Micheli, Da Costa, Milan, Petris. Allenatore: Hidegkuti LAZIO: Cei; Molino, Eufemi; Carradori, Janich, Carosi; Mariani, Franzini, Rozzoni, Prini, Mattei. Allenatore: Flamini; direttore tecnico: Carver ARBITRO: Rigato di Mestre RETI: 4’ Petris, 81’ Milan

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presenta al match concentrata e senza il minimo calo di tensione dopo il trionfo europeo. Rispetto alla formazione che ha conquistato la Coppa delle Coppe c’è una sola novità. Gioca il mediano Marchesi al posto di Rimbaldo. La Fiorentina è in grande spolvero. E dopo 4 minuti va in vantaggio. Hamrin passa il pallone a Petris. L’ala sinistra gigliata scocca un tiro secco rasoterra sul quale niente può il portiere biancazzurro Cei. La Lazio attacca e per 2 volte l’ex Rozzoni impegna Albertosi. Sul finire del primo tempo la Fiorentina si fa pericolosa e Cei è bravo a parare

Nandor Hidegkuti è il primo a conquistare, con la una squadra italiana, la Fiorentina, Coppa delle Coppe e Coppa Italia nella stessa stagione.

le conclusioni di Hamrin, Petris e Da Costa. Nella ripresa il ritmo della gara cala d’intensità. Alla mezzora, comunque, Petris, con un tiro al volo, colpisce la traversa. E’ il preludio al gol del raddoppio. Infatti, al 36’ Milan, sfugge al controllo di due difensori laziali, e segna la rete del definitivo 2-0. Dopo la Coppa delle Coppe, la squadra viola si aggiudica così anche la Coppa Italia, la seconda della sua storia. E’ ancora il capitano Alberto Orzan ad alzare al cielo il prestigioso trofeo, mentre la banda dei vigili urbani intona l’inno di Mameli. Firenze è ebbra di felicità. Una stagione, anonima in campionato, è diventata così semplicemente fantastica.

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42 giacchetta nera

Domenica sufficiente per i fischietti, ma le polemiche non mancano.

Tagliavento a Napoli: Savic colpisce prima la palla poi Mertens.

di Giancarlo Carmagnini

Bologna-Cagliari 1-0 GERVASONI Altra prova non cristallina dell’arbitro mantovano. Sul rigore chiede aiuto a Nasca (addizionale di porta), senza che ce ne fosse bisogno perché il rigore è nettissimo. Da notare che al rientro negli spogliatoi espelle Dessena

IL RE DEGLI ARBITRI RESTA ROCCHI

per proteste, e che quest’ultimo unitamente ad Ibarbo gli appoggia una mano sulla spalla. Vedremo cosa scriverà nel referto. Catania-Juventus 0-1 DAMATO Altra partita da dimenticare per il fischietto pugliese. Alla luce del desiderio di vendetta di Bergessio su Chiellini (all’andata lo ju-

ventino gli aveva rotto il perone), nasce un match che assomiglia più ad un incontro di wrestling che di calcio. Pure Chiellini, di fatto, avrebbe meritato di finire prima sotto la doccia. Chievo-Roma 0-2 MAZZOLENI Rimandato “fuori” da Braschi dopo gli “errori/orrori” di Genoa-

Juve si rivela troppo permissivo all’inizio, anche se poi cerca di rimediare nel prosieguo della gara, dove però è sempre abbastanza impreciso. Sicuramente questa non è la sua migliore stagione. Inter-Atalanta 1-2 GIACOMELLI Molti, forse troppi, dubbi su un contatto in area atalantina fra Stendardo e Ranocchia, per il resto normale amministrazione. Lazio-Milan 1-1 ROCCHI Si conferma il numero uno stagionale, sbagliando praticamente zero. Da notare il ricorso al VI° uomo per far smettere i cori contro Seedorf, facendo fare un appello allo speaker. Napoli-Fiorentina 0-1 TAGLIAVENTO Direzione di gara finalmente all’altezza della sua fama. Contestazioni del Napoli per un fallo di Savic su Mertens, ma il difensore viola prende prima il pallone.

Parma-Genoa 1-1 TOMMASI Direzione di gara tranquilla, ma non è un fenomeno. Sampdoria-Verona 5-0 CALVARESE Curioso l’episodio dell’assist fornito dal direttore di gara abruzzese a Renan nell’occasione del 2° gol doriano. Torino-Livorno 3-1 RUSSO Partita senza infamia e senza lode per il fischietto campano, che conduce in porto una gara abbastanza tranquilla, aiutato anche dal comportamento sportivo dei 22 in campo: solo un ammonizione a fine gara. Udinese-Sassuolo 1-0 PERUZZO Probabilmente il peggior arbitro a disposizione di Braschi. Concede 2 rigori molto discutibili ed annulla il gol di Floccari (su rigore ribattuto dal palo) su segnalazione dell’addizionale Maresca con incomprensibile ritardo.

43 Il caro-biglietti sta rendendo complicato anche l’ultimo dei divertimenti rimasti agli italiani. E c’è chi dice: “Si approfittano del nostro cuore”.

Bastian contrario di cristiano puccetti

errà un giorno che dirigenti, allenatori e calciatori saranno costretti ad andare a suonare i campanelli dei tifosi per invitarli, supplicandoli, a recarsi allo stadio. Sì, perché le società, con politiche dei prezzi stravaganti, e le istituzioni, con il loro imbarazzante ostracismo, stanno facendo di tutto per allontanarli, per cacciare gli appassionati dal loro luogo sacro. Dopo il boom dei diritti televisivi, che ha dopato il calcio ed ha portato alla rovina del movimento italiano, gestito da dirigenti “cialtronissimi” e poco lungimiranti, si auspicava una progressiva riduzione del costo dei biglietti. Invece niente, come

Il Franchi semi vuoto il giorno della protesta viola: il caro biglietti sta svuotando gli impianti.

SBRIGHIAMOCI, O MORIRA’ ANCHE LO STADIO. fiorentini di non mancare ad un appuntamento storico, la volontà della società, considerati gli alti costi di gestione, di provare a massimizzare economicamente una grande partita europea. “Si approfittano del nostro cuore”, ha commentato un tifoso dopo essersi dissanguato per acquistare due biglietti di Maratona. Chi ha ragione? Gli spettatori sono indubbiamente la parte debole del meccanismo. Inoltre ormai non possono più tollerare di pagare certe cifre per andare in stadi assolutamente inadeguati. Dove se piovi ti bagni, se hai sete devi accendere un mutuo per

i prezzi della maggior parte dei beni di consumo, sono sempre ed inesorabilmente aumentati. Arrivando a raggiungere cifre assurde, pazzesche, inconcepibili. Ci vogliono tutti sul divano, il colpo d’occhio alla domenica sulla maggior parte degli stadi italiani, fa pietà. La polemica della settimana è stata il costo esoso dei biglietti della partita con la Juventus. Un autogol clamoroso. E come sempre, ci si ritrova tra due fuochi. Il desiderio di tanti

Renzi allo stadio: tocca a lui dare un’accelerata alla legge sui nuovi impianti sportivi.

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armi a disposizione la costruzione di nuovi stadi per poter usufruire del pagamento del canone dei vecchi impianti. Solo la Juventus, che a Torino manca poco decide il piano urbanistico, è riuscita a ritagliarsi spazi e permessi per il nuovo Stadium. Ora ci si affida nuovamente nella mani di Matteo Renzi, questa volta nelle vesti di Premier. L’ex sindaco di Firenze sta cambiando a velocità supersonica un paese stravecchio. La legge sugli stadi non sarà certo una priorità, ma se non ci si sbriga morirà anche uno degli ultimi luoghi di aggregazione.

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45 violascuro di Andrea Giannattasio

na vittoria di carattere al San Paolo di Napoli regala alla Fiorentina una buona fetta di quarto posto e una finestra con vista sul terzo. Adesso per i viola di Montella, esclusi dall’Europa League, rimane solo il percorso a tappe in campionato, dove il prossimo avversario sulla tabelle di marcia si chiama Milan, la squadra che non più tardi di un anno fa negò ai gigliati quello che sarebbe stato un meritatissimo preliminare di Champions League, anche grazie ad una serie di ‘’spintine’’ e decisioni arbitrali quanto meno discutibili. Per analizzare il momento dei viola, Il Brivido Sportivo ha come sempre chiesto il parere all’agente FIFA di nota fede viola Furio Valcareggi: Valcareggi, la vittoria di Napoli può regalare nuove ambizioni per il terzo posto? «Credo che la squadra viola, nonostante la nuova interessante classifica, sia ormai proiettata con la mente alla finale del 3 maggio ma credo che se nel turno infrasettimanale la Fiorentina batterà il Milan ed il Na-

Turno infrasettimanale con insidia per il Napoli col Catania. La Fiorentina deve battere il Milan, o forse meglio il suo fantasma

CHAMPIONS, NON E’ DETTA L’ULTIMA!

Gomez a terra dopo l’infortunio al ginocchio sinistro. poli non otterrà l’intera posta a Catania il discorso Champions potrebbe riaprirsi davvero. Se così non fisse, tutte le prossime

partite saranno un grande allenamento in vista della finale di maggio». I 3 punti del San Paolo sono

un primo ‘’squillo’’ in vista della finalissima di Roma di Coppa? «Certo, la sostanza delle due squadre è quella che si è vista domenica sera: Fiorentina e Napoli sono due belle squadre che in Tim Cup partiranno alla pari, senza nessuna favorita. Saranno i solisti, a mio avviso, a decidere chi si aggiudicherà la coppa e sia viola che azzurri hanno nelle loro fila tanti campioni in grado di dare una svolta improvvisa alla partita». Cosa ne pensa dell’infortunio occorso a Gomez? «Purtroppo questo ragazzo mi sembra un po’ cagionevole ma non c’è

Tradizione

La Toscana è in ogni piatto che prepariamo e in ogni parola che lo descrive. Diamo la priorità alla filiera corta nella selezione delle materie prime, ma “non ci si perita” a pescare oltre confine, se l’incontro tra i nostri sapori ed esperienze lontane ci sembra esaltare entrambe le cose...

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dubbio che in questa stagione sia stato davvero sfortunato. Spero non sia davvero nulla di grave e che possa dare il suo contributo fin dalle prossime giornate. Con lui e Rossi in finale contro il Napoli, ci sarà da divertirsi». Chiusura sul Milan: che gara si aspetta mercoledì sera al Franchi? «I rossoneri sono battibilissimi, non ho dubbi. La Fiorentina è più forte dei ragazzi di Seedorf in tutti i reparti del campo, dal portiere all’attacco. Dobbiamo restituirgli quanto ci hanno tolto nella passata stagione e quale occasione migliore di mercoledì?».

46 Per quanto difficile si riapre la corsa per il terzo posto, ma perché Cuadrado viene retrocesso sempre in difesa?

ubi maior di ubaldo scanagatta

COSA VA

Usciti con le lacrime agli occhi dalla tristissima serata di giovedì al Franchi, puniti da Pirlo e dagli sfottò bianconeri, abbiamo ritrovato il sorriso nella serata napoletana di domenica, già rasserenata in partenza dall’inopinata sconfitta casalinga dell’Inter e dal pareggio anch’esso casalingo del Parma.

MALEDETTA SFORTUNA, MA ADESSO TORNIAMO A CORRERE COSA NON VA non ci sia nulla da rivedere?

E ora sogniamo, contro il Milan che ci ha scippato la Champions per giocarla in modo inguardabile, un Mercoledì da Leoni. Il successo di Napoli, ancorché poco convincente dopo un primo tempo in cui ci ha salvato San Neto - Santo subito - , è importante perché restituisce fiducia ad una squadra martoriata da infortuni di varia natura e perfino da febbriciattole traditrici (Mati Fernandez, diventato uno dei viola più in forma, Anderson e Wolski, due giocatori in progresso e a caccia di conferme) e riapre la porta alla speranza. Una speranza fievole, perché 7 punti non sono davvero pochi da recuperare su un totale di 27 in 9 giornate, però restituiscono alla Viola un obiettivo che pareva cancellato.

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Sia pur restando con i piedi per terra e senza farsi eccessive illusioni, il

Con una finta “muleta” in mano, Joaquin si prepara ad imitare il torero. E’ stato lui il matador del Napoli di Benitez. calendario del Napoli, che mercoledì va a Catania, domenica ha la Juve in casa e poi andrà a Milano con l’Inter pare oggettivamente più complesso di quello che tocca alla Fiorentina. Le le ultime tre partite di campionato della Fiorentina, con Bologna, Sassuolo e Livorno (probabilmente un paio già condannate) sembrano messe lì apposta per con-

sentire un felice ritorno in campo a Pepito Rossi e magari un bel sorpasso se...ci fosse il Napoli ancora a tiro. Joaquin aveva messo un pallone d’oro sulla testa di Matri, poi ha fatto gol. Come aveva fatto anche contro la Juve all’andata. Se non altro sceglie bene le squadre alle quali fare gol. Lo farei giocare contro il Milan e la Roma.

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Mentre scrivo non so ancora quale sarà la diagnosi dei medici sul ginocchio di Gomez, ma di vederlo in campo contro il Milan non ci spero nemmeno. E allora ragazzi, ma quanta sfiga abbiamo quest’anno. Si fosse dovuto giocare domenica chissà, magari 7 giorni potevano bastare. Ma per l’appunto stavolta si gioca il turno infrasettimanale. Ma un prete che ci benedica? Si stava riprendendo, anche il tunnel che ha fatto per favorire lo scatto di Bakic verso il gol quasi sicuro (e l’espulsione del difensore napoletano) su uno dei pochissimi palloni che gli avevano passato era stato un gran colpo di classe. Ma perché la Fiorentina continua a non trovare il modo di essere più pericolosa all’attacco, di servire un suo centravanti pur giocando con due esterni? A Gomez, a Matri, a Matos, se arrivano due palloni giocabili a partita è grassa. Possibile che

Non va che non si abbia coraggio. Contro il Napoli in dieci dal 38mo ci potevano stare anche le due punte. Invece di mettere in campo Roncaglia, avrei retrocesso Vargas a terzino, e lasciavo sia Gomez sia Matri, oppure mettevo dentro pure Matos se proprio Gomez aveva la lingua di fuori. Non va che a Cuadrado gli si dica di fare il terzino vecchia maniera. Ma perché? Lui salta l’uomo ma se lo salta nella nostra metà campo...chissenefrega! E se sbaglia il dribbling dietro è un vero guaio. Davanti meno. Un conto è farlo partire un po’ dietro, un altro... troppo dietro. Matri. Come si fa a sbagliare gol così? E a non scartare un portiere quando si è in corsa e con tutto il tempo per beffarlo? Meno male che almeno ha recuperato quel pallone poi dato a Pasqual.

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47 tradizioni fiorentine

In via Bellini, amanti del ghiaccio e delle rotelle troveranno il loro universo perfetto.

PATTINAGGIO E FIORENTINA, la sintesi perfetta del Pattino Viola

di Lorenzo Cancemi

ltra tappa del nostro viaggio attraverso le tradizioni fiorentine degli esercenti della città. E’ arrivato il momento di dare la parola ad uno sport che molte gioie, sia a livello europeo che mondiale, sta regalando al nostro paese: il pattinaggio. Il Pattino Viola, il negozio di Via Bellini, che in breve tempo, ha fatto breccia nei cuori degli amanti del mondo del ghiaccio e della Fiorentina, grazie alla vendita di tanti gadget della squadra viola, è diventato il pinto di riferimento. Il Brivido Sportivo ha intervistato Martina Mori che ci ha raccontato i primi anni di attività e la sua grande passione per la Fiorentina. Martina, come nasce il Pattino Viola? «La nostra attività è nata appena tre anni fa e abbiamo iniziato vendendo unicamente materiale da pattinaggio, sia tecnico che di montaggio: in

un secondo momento ci siamo aperti anche al mondo della Fiorentina, mettendo a disposizione per i nostri clienti vari gadget della squadra viola». Quali sono i prodotti più richiesti dai clienti? «Per adesso i materiali da pattinaggio, di cui mettiamo a disposizione dei clienti tutte le più importanti marche mondiali, restano i prodotti più gettonati, ma i gadget della Fiorentina, le maglie e tutti gli articoli sportivi della Joma si stanno facendo sotto. Diciamo che per ora c’è un piccolo vantaggio per i pattini da ghiaccio, ma è molto probabile che gli oggetti dedicati ai viola diventino sempre più richiesti». Restiamo sulla Fiorentina: c’è stato qualche giocatore viola che è passato dal vostro negozio? «Purtroppo ancora no, ma la speranza c’è eccome. Mi piacerebbe molto che ci venissero trovare alcuni giocatori tipo Gomez, Giuseppe Rossi, Aquilani, Borja Valero».

Attualmente i viola sono in corsa su due fronti, coppa Italia e campionato: quale dei due obiettivi è più alla portata secondo lei? «Io direi che occorre concentrarsi maggiormente sulla conquista della coppa Italia: di solito non faccio pronostici, ma non le nascondo che ho buoni presentimenti per la finale di Roma. Poi voglio sperare che, per quella partita, Montella possa avere a disposizione sia Rossi che Gomez, che praticamente hanno giocato insieme solo 4/5 gare: è stato davvero un peccato non averli avuti entrambi per tutta la stagione». Dunque lei non crede in una possibile rimonta al terzo posto. «Onestamente no, sono molto scettica: non mancano molte partite alla fine del campionato e il Napoli ha un discreto vantaggio da gestire. E’ vero che la speranza è sempre l’ultima a morire, però è improbabile che la Fiorentina possa rimontare sul Napoli».

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48 Giannastica

Primi verdetti per le finali di giugno, esordio della ritmica nei campionati GpT

E ORA TUTTI A PESARO!

di Maria Consiglia Grieco

l fittissimo weekend del Centro Ginnastica Firenze comincia già nella mattinata del sabato, con le piccole ginnaste di Prima categoria UISP in trasferta a Metato (Pisa). Lisa Bartalesi, Chiara Casella e Alessia Mariani migliorano la prestazione rispetto alla prima prova, in vista della finale regionale del prossimo 4 maggio. Nel pomeriggio tocca invece alle ginnaste della sezione Ginnastica per Tutti, in gara a Montevarchi nella seconda ed ultima prova regionale del Torneo di 3° livello, dove in prima fascia Camilla Nistri apre le danze con la marcia giusta, piazzandosi sesta (con il quarto punteggio in classifica) e guadagnando in scioltezza la qualificazione per la finale nazionale di Pesaro. Qualche errore di troppo sporca la prova delle quattro ginnaste di seconda fascia Sara Corsini, Arianna Giannelli, Alessia Ravenni e Annachiara

Sottili, che attenderanno le ammissioni ufficiali per la finalissima di giugno, in virtù della classifica finale stilata col migliore dei due punteggi regionali. Senza problemi anche il passaggio del turno per Irene Gensini – quinta classificata in terza fascia a soli tre decimi dalla medaglia d’oro – così come appare scontata la qualificazione di Chiara Cortese, Camilla Vannucchi e probabilmente anche di Ricciarda Nencini, migliorata di varie posizioni, e Costanza Mugnai; mentre Alessia Burberi, Bianca Aterini e Laura Pieri (tornata in gara dopo un infortunio) dovranno attendere il verdetto federale. Anche la domenica parte alla grande: sempre a Montevarchi, tutti qualificati i ginnasti del settore

maschile GpT, con Omar Kamal nel 2° livello, Mirko Bigazzi medaglia d’argento nella prima fascia del 3° livello, seguito dall’esordiente Alan Corti – che alla sua prima uscita agonistica porta a casa la coppa del terzo posto – e da Cosimo Donati, Leonardo De Mattia e Tommaso Mattei. Altro bronzo, in seconda fascia, per Francesco Di Luca, quarto il compagno di squadra Pietro Samson. La giornata prosegue con il Torneo femminile di 2° livello, e in prima fascia Elisa Caldini sfiora, con un solo decimo di distacco, la venticinquesima posizione (utile per l’ingresso in finale), e dovrà perciò restare in attesa delle ammissioni ufficiali. In seconda fascia sono ben dieci le atlete gigliate in pedana,

e qui il settimo posto di Sofia Giannandrea e il decimo di Stella Meini significano qualificazione praticamente in tasca; ottimo il ventitreesimo piazzamento di Dorotea Mariani, che aspetterà le ammissioni ufficiali come le compagne Valentina Bartolini, Francesca Frilli, Rebecca Levi Micheli, Ludovica Mazzuoli, Sofia Piseddu, Giulia Raviglione e Francesca Trapani. Non sembrano esserci dubbi, invece, sul passaggio del turno della ginnasta di terza fascia Martina

Marazzini, in virtù del suo ottimo quindicesimo posto di domenica sera. Si affaccia ai campionati federali anche la sezione GpT della ritmica, che esordisce con una buona prova a Follonica nella seconda prova regionale del Torneo di 1° livello con Alice Boninsegni e Chiara Benvenuti, alle prese con le specialità corpo libero e palla, guidate dal tecnico Rosanna Catullo, recente acquisto dello staff della società gigliata.

Le ginnaste di Prima categoria con il tecnico Ilaria Galli I ginnasti della sezione maschile GpT

Elisa Caldini

Le ginnaste della seconda fascia del 3° livello

Le ginnaste della terza fascia del 3° livello

Le ginnaste di seconda fascia del 2° livello

Le ginnaste della sezione GpT ritmica

49 calcio toscana di steto

renderà il via questa settimana la Fase Regionale della Coppa Toscana per il C5 e per il C7, dopo che da novembre a febbraio ben 14 formazioni fiorentine si sono date battaglia nella Fase Provinciale. Per la prima volta inoltre si svolgerà la Coppa Toscana di calcio a 5 femminile, con una prima Fase Provinciale di qualificazione e successivamente la Fase Regionale che stabilirà la squadra vincitrice per la Toscana. Coppa Toscana calcio a 5 maschile Nel calcio a 5 maschile, ad un anno dalla storica affermazione del FC Devastanti nella passata stagione (prima squadra fiorentina ad aggiudicarsi la Coppa Toscana!), saranno 4 le formazioni della nostra provincia a partecipare alla Fase Regionale: oltre ai campioni in carica, si sono qualificate Milady Gold, Circoloco e St. Donato Park Rangers (SPR). Nella Fase Provinciale le 10 formazioni partecipanti erano state suddivise in due gironi da 5 squadre ciascuno con gare di andaC.S. Firenze

Prima volta per le ragazze del calcio a 5: dalle fasi provinciali di qualificazione si passerà alle Regionali per incoronare la squadra vincitrice

COPPA TOSCANA DI C5 E C7, SI COMINCIA! ta e ritorno. Milady Gold (girone A) e FC Devastanti (girone B) hanno vinto - rimanendo imbattuti - i loro raggruppamenti, qualificandosi così direttamente per la Fase Regionale. Le seconde e le terze classificate dei due gironi hanno invece disputato lo spareggio per gli altri due posti disponibili: il Circoloco (secondo nel gruppo B) si è imposto per 8-2 sul Giglio Club, mentre Il Fortino (terminato secondo nel girone A) ha avuto la meglio - dopo un’appassionante sfida terminata 2-2 e conclusasi ai calci di rigore - del St. Donato Park Rangers (SPR). Tuttavia saranno questi ultimi a prendere parte alla Fase Regionale essendo stati ripescati a seguito della rinuncia della formazione Il Fortino (che la scorsa stagione concluse la Coppa Toscana al terzo posto).

St Donato Park Rangers (SPR)

Coppa Toscana calcio a 7 maschile Nel calcio a 7 maschile solo una formazione fiorentina prenderà quest’anno parte alla Fase Regionale: in una

Manifestazione nella quale le nostre squadre hanno sempre trovato molte difficoltà - tant’è che il miglior risultato di una fiorentina è rappresentato da una qualificazione alle Semifinali alcuni anni fa - una sola squadra in corsa non fa aumentare le possibilità di arrivare il più lontano possibile nella Coppa. Tuttavia lo Slot House Calenzano è una formazione in grado di poter creare più di un grattacapo alle forti compagini della Regione. In testa al proprio girone di calcio a 5 - nel quale è in lotta con squadre molto competitive quali Deportivo Chiesanuova VP, Milady Gold e Circoloco -, lo Slot House Calenzano ha vinto il proprio raggruppamento della Fase Provinciale, terminando davanti a Twentysix C7, Aperitivo La Coruna e Novoli. Per la squadra fiorentina

pertanto questa Fase Finale - nella quale andrà ad affrontare le più esperte formazioni della Toscana - rappresenta la possibilità di mostrare tutto il suo reale valore. Coppa Toscana calcio a 5 femminile Per la prima volta si disputerà la Coppa Toscana anche per il calcio a 5 femminile: sette formazioni fiorentine parteciperanno alla Fase Preliminare che si svolgerà domenica 30 Marzo 2014 presso l’impianto Nuova Zambra di Sesto Fiorentino. Le squadre in gara che si sfideranno in un’unica estenuante giornata sono ASD Firenze 2008, La Querce 2009, C.S. Firenze, Jolly Ferruccia, Cral Dip. Comunali Femm., New Aton Green e Lastrigiana. Le prime quattro squadre classificate accederanno alla Fase Regionale che prenderà il via a partire dal mese di aprile.

50 MIDLAND

Black and Yellow: la Top League non è più un miraggio.

NEL SEGNO DEL BORUSSIA,

PER IL GIOCO E PER LA FILOSOFIA di marco cicali

evan Daniel Kalathil Palankandi, responsabile, portiere e giocatore dei “Black and Yellow” partecipanti al girone Germania di C7, ci parla della prima stagione in un campionato Midland. Come sono nati i Black and Yellow e perché la scelta della maglia del Borussia Dortmund? «I Black and Yellow nascono da un bel gruppo già creato, in passato, per tornei sociali fatti in occasione di eventi multietnici e di eventi contro il razzismo. La scelta delle maglie del Borussia Dortmund? Semplice...è la società migliore al mondo. Parlando di etica, del rapporto che hanno con i loro tifosi, del messaggio di “calcio” che mandano a tutti e ovviamente anche per il loro gioco...una squadra UNICA E COMPLETA in tutti i sensi». Al primo campionato per ora è quarto posto: è soddisfatto dell’andamento stagionale? «Si…siamo decisamente soddisfatti perché abbiamo ancora ottime possibilità di accedere alla Top League che vorrebbe dire scontrarsi con le squadre migliori della Midland» C’è stata una partita che le è rimasta particolarmente impressa? «Sì. Al momento la partita che mi ha suscitato più emozione è stata quella contro l’Allegra Brigata all’andata. Abbiamo ribaltato il risultato da 2-0 a 2-3 in 7 minuti grazie ai goal di Alouich, Fagnoni e Topali. Roba da “Borussia Dortmund”». Delle tre squadre che si giocano il titolo, quale l’ha convinta di più? «Devo dire che è difficile giudicare tra Ficalak Soccer, Goldbet e Steaua Bucuresti. Sono tutte tre ottime squadre che hanno sbagliato pochissimo durante la stagione. Abbiamo sempre giocato con loro alla pari, sia all’andata che al ritorno, ma se sono sopra di noi un motivo c’è». Tra poco inizieranno le fasi finali, qual è l’obiettivo della sua squadra? «Noi decidiamo il nostro destino. Non siamo inferiori a nessuno e daremo il massimo partita per partita. Fino ad adesso il divertimento è sempre stato al primo posto. Dalle prossime partite in poi mi sa che ci sarà anche tanto agonismo in campo».

Black and Yellow: una passione infinita per il Borussia.

ARRIVA LA BELLA STAGIONE, ARRIVANO I TORNEI MIDLAND! Come ogni anno, quando i campionati terminano, cominciano i tornei con tutto il classico palinsesto Midland. Si parte con il Firenze Estate (C5, C7 e femminile), giunto alla 15° edizione, che inaugura la stagione. Le iscrizioni terminano il 24 Aprile, mentre il torneo prenderà il via dalla settimana successiva. L’iscrizione della squadra E’ GRATUITA.

A seguire ecco una manifestazione storica, ovvero il Trofeo 4 Città (C5 e C7), giunto alla 18° edizione. Le iscrizioni terminano il 15 Maggio, il torneo comincerà dal 19. In premio, per la squadra vincitrice, un weekend di finali nazionali (a spese dell’organizzazione). Anche in questo caso, l’iscrizione della squadra E’ GRATUITA. A giugno sono in programma la Green Cup Femminile (termine iscrizioni il 29 Maggio,

inizio torneo dal 3 Giugno), il divertente Trofeo Misto Blu e Rosa (termine iscrizioni il 12 Giugno, inizio torneo dal 16) e la Champions League per le compagini più competitive, che quest’anno sarà eccezionalmente GRATUITO (termine iscrizione il 12 Giugno, inizio torneo dal 16). Il premio per la vincente è unico: 4 giorni a Barcellona con un torneo europeo (a spese dell’organizzazione).

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