Il Brivido Sportivo n 6 ed Mugello del 15 gennaio 2014

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L'Esclusiva

GOMEZ, ORA TOCCA A TE

ANDERSON E MATRI A FIRENZE: CONTRO LA SFORTUNA

STOVINI, TRA PASSATO E PASSIONE VIOLA

a pagina 2

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L’editoriale

Testa e cuore sul mercato di mario tenerani

C

i sono momenti nella vita, come nel pallone, in cui avresti il diritto di goderti qualcosa, un frutto meritato, e invece gli eventi te lo impediscono. Alla Fiorentina attuale sta accadendo proprio questo: è dentro, con testa e impegno, ad una sessione di mercato, diventata decisiva ai fini del proseguo della stagione. Incredibile per una società che in estate aveva pianificato e realizzato al meglio i propri progetti. Ma la sfortuna ha tolto di mezzo due attori protagonisti, per giunta attaccanti, come Pepito e Gomez. E allora tutto si è bloccato e solo un rinforzo (meglio due) potranno garantire continuità di rendimento alla Fiorentina, utile a concorrere per quegli obiettivi fissati ad inizio stagione. Senza attaccanti di ruolo si può resistere per qualche partita, non per un girone intero.

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lente d'ingrandimento

La lettera scritta ai tifosi dall’attaccante contiene un messaggio ben preciso: «Firenze, ti amo», ma ora tocca a lui mettere in un angolo la paura

CARO MARIO, ORA è IL MOMENTO

DI MOSTRARE UN Pò DI CORAGGIO di alessandro rialti

L

o aspettano tutti, adesso più che mai considerando anche l’ennesimo grave infortunio subito da Pepito Rossi e una stagione che sta entrando più che mai nel vivo, tra campionato, Coppa Italia e a febbraio Europa League. Lo aspettano tutti Mario Gomez, come il Godot della celebre piece di Beckett. A partire da Vincenzo Montella che ha dovuto privarsene a metà settembre, dopo appena una manciata di partite, continuando con i tifosi che in una calda giornata di luglio hanno accolto il panzer tedesco in 25.000, insieme ad un raggiante Andrea Della Valle, orgoglioso di questo colpo di mercato, il più costoso della gestione dei fratelli Tod’s, ma anche uno dei più prestigiosi. Peccato che non sempre le belle favole si dipanano in modo felice. Tutta colpa, nel caso di Gomez, di quell’infortunio subito il 15 settembre al ginocchio destro, durante la partita con il Cagliari. Da lì è iniziato il calvario di Supermario che solo la domenica prima aveva festeggiato i suoi primi gol in maglia viola, nella trasferta stravinta (5-2) con il Genoa. Un calvario reso tale anche dall’infiammazione

tendinea che ha frenato il rientro in campo del giocatore previsto inizialmente per i primi di dicembre. Settimane di ulteriore lavoro per lui ai margini del gruppo ma anche un fiorire di voci sulla nuova data del suo ritorno: prima di Natale, dopo la sosta, per la gara di Coppa Italia col Chievo oppure per la trasferta col Torino? Nell’attesa Montella l’ha difeso dalle illazioni di chi sta bollando il tedesco come uno che si starebbe tirando indietro, frenato dal timore di correre nuovi rischi. E lo stesso Gomez giusto la scorsa domenica si è sentito in dovere di diffondere attraverso la propria pagina Facebook una lettera aperta ai tifosi viola, facendo il punto sulle sue condizioni, urlando la sua voglia di aiutare la squadra, dicendosi fiducioso di un rientro ormai

prossimo, esternando tutto il proprio amore per Firenze e per la Fiorentina. Tutto molto bello, encomiabile e comprensibile, adesso però da Mario ci si attende che dopo il dolore patito, dopo l’attaccamento mostrato vero la sua squadra e questa città, si dimostri super anche nei fatti. Nel senso che è vero che il suo infortunio e le relative complicazioni vanno curati con attenzione, ma arriva anche un momento in cui occorre scrollarsi di dosso qualche titubanza e provare ad azzardare, con coraggio e carattere.

Vale per lo stesso giocatore come pure per la sua società. E il momento è questo: senza Pepito la Fiorentina ha più che mai bisogno ora del panzer tedesco e dei suoi gol. Non c’è più un attimo da perdere.

LA LETTERA DI GOMEZ Cari tifosi, Penso che sia il momento di aggiornarvi sulla mia condizione. Come potete immaginare non è una situazione facile né per me, né per il club. Ora che si è fatto male pure Pepito, è quasi tragica. Faccio il tifo per lui e spero che si riprenda il più velocemente possibile. È uno degli attaccanti più forti al mondo e abbiamo bisogno di lui! Nello stesso modo, ho bisogno anch’io di calcio e di partite con la squadra. Non mi ricordo una fase della mia carriera così difficile come quella attuale. Due mesi sono diventati quattro ormai e questo mi rende nervoso. Stiamo facendo il massimo per poter risolvere il problema al mio tendine. Purtroppo la guarigione per un infortunio del genere è molto lenta. Ci vogliono tanta pazienza e fisioterapia ed è da settimane che questa è la mia realtà quotidiana. Lo è pure per i miei allenatori, fisioterapisti e medici. Non è facile lavorare con un giocatore impaziente che vuole solo tornare in campo e ripagare tutto ciò che i tifosi, lo staff e la gente qui a Firenze dimostrano nei miei confronti tutti i giorni. C’è tanto affetto, entusiasmo e amore. Il club mi ha impressionato sin dal primo giorno. Ma oggi, dopo tutte queste settimane difficili a causa dell’infortunio, posso dire che amo il mio club, i tifosi e questa città! È straordinario l’entusiasmo che c’è per la Fiorentina. Continuerò a fare il massimo per poter tornare in campo il più presto possibile. Sono fiducioso che presto ritroverò la mia forma, e sarò in grado di dare il mio contributo con i gol, in questo modo potremo raggiungere i nostri obiettivi! Forza Viola! Il vostro Mario Lettera tratta dal profilo ufficiale Facebook di Mario Gomez

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5 partite consecutive (e 77 minuti) senza subire gol per un totale di 527 minuti

NETO, ORMAI LA PORTA DELLA FIORENTINA È IN BUONE MANI

di Michela lanza

è

stato un peccato non espugnare Torino e vincere l’ennesima gara in trasferta della stagione. Con un pizzico di fortuna in più (Borja Valero si meritava il gol come regalo di compleanno) la Fiorentina di Montella avrebbe potuto chiudere il girone d’andata a 39 punti,

e sarebbe stato un risultato eclatante. Avrebbe significato fare, senza Mario Gomez, ben 4 punti in più della passata stagione in 19 partite. Invece, per questione di centimetri, ha dovuto arrendersi ad un onorevole 0-0, risultato falso rispetto a quanto fatto vedere da Torino e Fiorentina sul terreno di gioco. Così i punti fatti al giro di boa sono 37,

per la precisione 2 in più di un anno fa quando la prima creatura targata Montella si era fermata a 35. DIFESA (E NETO) MIGLIORATI. Se i punti fatti sono di più, ad essere meno (ed è una lieta notizia) sono i gol subiti. Proprio così, la difesa della Fiorentina, dopo 19 partite di campionato disputate, ha subito 20 gol, 1 in meno rispetto allo

527 MINUTI SENZA SUBIRE GOL 12.12.13 Europa League: Fiorentina-Dnipro 2-1 (da dopo il gol di Konoplyanka) 15.12.13 16ª campionato: Fiorentina-Bologna 3-0 22.12.13 17ª campionato: Sassuolo-Fiorentina 0-1 05.01.14 18ª campionato: Fiorentina-Livorno 1-0 08.01.14 Ottavi Coppa Italia: Fiorentina-Chievo 2-0 12.01.14 19ª campionato: Torino-Fiorentina 0-0

77 min. + 4 totali di recupero = 81 min. 90 min. + 3 totali di recupero = 93 min. 90 min. + 5 totali di recupero = 95 min. 90 min. + 6 totali di recupero = 96 min. 90 min. + 5 totali di recupero = 95 min. 90 min. + 4 totali di recupero = 94 min.

scorso campionato quando le reti prese furono 21. Che significa tutto ciò? Che la fase difensiva della squadra di Montella, spesso messa in croce, criticata e bistrattata, ha reagito molto bene a molteplici banchi di prova, e che Norberto Neto, giovanissimo portiere brasiliano al quale è stata affidata la porta viola e la maglia numero 1 tra lo scetticismo generale, si sta prendendo le sue belle rivincite. Prima di tutto dimostrando il suo valore, le sue qualità (la reattività in primis) e la sua personalità (il coraggio non gli manca

ed ha pure manifestato un carattere forte col quale è riuscito a vincere le sue debolezze, le sue insicurezze iniziali ma, soprattutto, le critiche dopo alcuni errori commessi). Poi, parando tutto quello che c’era da parare, perfino tiri insidiosissimi come quello di Cerci domenica scorsa nel primo tempo, chiudendo di fatto la porta della Fiorentina per l’ennesima volta. In pratica, sarà un caso, ma il miglioramento del 25enne portiere viola, ha palesato un netto e conseguente miglioramento della difesa. Più sicura e meno imprecisa di inizio stagione. NUMERI, NON OPINIONI. Sono i numeri a dirlo e i numeri, si sa, non sono un’opinione e neanche fatalità. Se la Fiorentina non subisce gol da 527 minuti, ovvero da ben 5 partite

consecutive tra campionato e Coppa Italia più 77 minuti nell’ultimo match in Europa League, un motivo ci sarà. E tenendo conto del recupero, i minuti a porta inviolata salirebbero addirittura a 554. I meriti sono di tutti: evidentemente il livello di attenzione e di concentrazione è aumentato e lo stato di forma degli interpreti si è perfezionato. Quindi, l’auspicio è che la retroguardia della squadra di Montella continui ad essere solida e affidabile come ha dimostrato di esserlo da un po’ di partite a questa parte. E che domenica prossima, a Catania, si possa ripartire col sorriso e con una buona dose di ottimismo in virtù di questo importante miglioramento in fase difensiva. Nella speranza che in attacco qualcosa cambi. In fretta…

Borja Valero si dispera per il gol fallito all’Olimpico di Torino.

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Il centrocampista arriverà in prestito con diritto di riscatto. Quasi fatta per Matri

mercato

CENTROCAMPISTA E ATTACCANTE:

ANDERSON E MATRI A FIRENZE di francesca bandinelli

L

a priorità era quella dell’attaccante e ormai manca solo l’ufficialità. Alessandro Matri arriverà in prestito per sei mesi: a costo zero, meno di tre milioni (lordi) per il pagamento dell’ingaggio. Centravanti a tempo determinato che potrebbe essere in campo già a Catania. Alla fine i viola si sono convinti anche se il suo curriculum lasciava qualche punto interrogativo, specie sul numero di reti fatte Ha realizzato 92 gol in carriera (in 333 gare), ma negli ultimi anni ha dovuto fare i conti con una parabola verso il basso. Dalle 20 reti realizzate tra Cagliari e Ju-

ventus nel 2010/11 è passato ai 10 centri dell’anno successivo fino agli 8 del 2012-2013. Quest’anno è fermo ad uno in 15 presenze. Quagliarella aveva un palmares più ricco (120 reti in 401 gare), ma sedere al tavolo della trattativa con la Juventus sa-

rebbe stato difficile. In Inghilterra l’obiettivo principale era il francese Demba Ba del Chelsea. Lui negli ultimi quattro campionati è sempre andato in doppia cifra. Quest’anno è fermo ad un gol in Premier, ma ha giocato solo 8 volte. Il meglio di sé l’ha dato in Champions: tre gare e due reti. Il Chelsea, però, almeno fino ad ora non si è lasciato convincere. Ecco perché Matri. Anche se l’inserimento nella trattativa della Lazio potrebbe ritardare i tempi di chiusura dell’operazione. Nel mezzo è fatta per Ander-

Alessandro Matri, oggi al Milan. E’ l’attaccante più vicino ai viola, ma il sogno resta Demba Ba.

%

E’ il centrocampista a lungo cercato dalla Fiorentina, Anderson, brasiliano di 25 del Manchester United. In passato era stato cercato anche da Corvino.

son Luis Abreu de Olivera, centrocampista brasiliano del Manchester United: messo in un angolo da David Moyes pare destinato ad arrivare a Firenze in prestito con diritto di riscatto. Un colpo a zero, insomma, ma che potrebbe trasformarsi nell’ennesima intuizione vincente del duo Pradè-Macia. Era stato Ferguson a volerlo in ogni modo ad Old Trafford, tanto

che nel 2007 il club inglese versò 17 milioni di sterline nelle casse del Porto. Nato come trequartista, si è trasformato negli anni in un centrocampista completo, che potrebbe diventare il jolly da utilizzare a seconda delle necessità. Il venticinquenne di Porto Alegre, in questa stagione, ha messo insieme appena 308 minuti in tutte le competizioni giocate con i Red Davils: ha un contratto in scadenza nel

2015 e referenze tecniche importanti da tutto il mondo del calcio. Gustavo Munua, intanto, vorrebbee rescindere il contratto per tornare al Nacional di Montevideo e provare a riconquistare la Nazionale. Ha ottenuto i tre anni di contratto che aveva chiesto, ma se la Fiorentina non troverà un sostituto all’altezza il trasferimento tanto sognato in Sud America potrebbe anche saltare.

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Esclusiva con l’ex difensore del Catania, tifoso viola da sempre, tra mercato e prossima sfida di Michela lanza

D

opo il pareggio di Torino che ha permesso alla Fiorentina di chiudere il girone di andata con 37 punti (2 in più della passata stagione) e 4ª in classifica (a 5 lunghezze dal Napoli), la squadra di Montella è attesa da un’altra trasferta delicata e difficile a Catania, nonostante la crisi che sta attraversando la squadra siciliana, momentaneamente ultima in classifica con 13 punti. Per parlare della sfida ma, visto il momento, anche per dire la sua in chiave mercato in qualità di tifoso viola, il Brivido Sportivo ha contattato in esclusiva l’ex difensore tra le altre di Catania ed Empoli Lorenzo Stovini. Lorenzo, iniziamo dalla difesa viola. Nonostante il buon momento della retroguardia viola (5 partite consecutive senza subire gol tra campionato e Coppa Italia), si parla molto di un eventuale rinforzo se non per gennaio, per giugno. Crede ce ne sia bisogno? «C’è stato un momento in cui sembrava servisse per davvero ma da qualche partita mi sembra che la retroguardia viola si stia comportando bene. E dunque se dovesse arrivare un difensore, dovrebbe essere di livello superiore a quelli attualmente in rosa. Uno che possa realmente fare la differenza. Ma per attirare giocatori così, l’obiettivo minimo dev’essere il terzo posto… Non entrare in Champions significherebbe perdere occasioni importanti e charme in chiave mercato». Le facciamo qualche nome,, iniziando da Vidic del Manchester United. Che ne pensa? «Penso che lui sia un top player. Gioca in una delle squadre più forti del mondo, sempre ai vertici del calcio europeo e mondiale. Se decidesse di accettare Firenze, significherebbe alzare notevolmente il livello della retroguardia viola. Certo ora lui gioca in Champions. Non so…». E Musacchio del Villarreal? «Non lo conosco molto, ma

L'esclusiva

LORENZO STOVINI:

“FIORENTINA PRENDI DUE PUNTE.” militando nel Villarreal e visti i precedenti (chiaro il riferimento a Gonzalo Rodriguez, Borja Valero e allo stesso Pepito Rossi, ndr), mi fido ciecamente di Pradè e Macia». Altri nomi circolati: Kaboul del Tottenham ed Heitinga dell’Everton. «Kaboul non lo conosco, Heitinga è un buon giocatore ma non paragonabile a Vidic». Quindi punterebbe diritto su Vidic? «Sì. Se la società viola intende migliorare il reparto, sono dell’opinione che dovrebbe fare uno sforzo economico in più e puntare su Vidic. Lui sarebbe davvero il top. Ma al momento credo che debba preoccuparsi più dell’attacco». In effetti è in avanti che la Fiorentina, oggi, deve intervenire. «Intanto l’infortunio di Rossi mi sembra di aver capito sia più complesso di quanto sperato dopo i primi accertamenti fatti a Firenze. Non è una cosa da poco. Mi auguro che rientri presto e torni per essere ancora il cannoniere di questo campionato. Ha avuto sfortuna ma bisogna farsene una ragione e aspettarlo. Da Rossi a Gomez: ho letto di tempi di recupero che si allungano, che ne avrà ancora per 3-4 settimane. In verità non ho ancora capito cos’ha Gomez e mi lascia perplesso questa lunga attesa per un infortunio che non ha necessitato dell’intervento chirurgico. Alla luce dei fatti, credo che servirebbero due attaccanti. La Fiorentina dovrebbe prendere una prima punta come Gomez e una seconda punta come Rossi». Matri, Borriello, Quagliarella, Di Natale, Papu Gomez: su chi punterebbe? «Credo che in questo momento sia più facile intervenire cercando di prendere quei

Fiorentino di nascita, Stovini ha vissuto diverse stagioni ad Empoli. giocatori che nelle proprie squadre di club stanno trovando poco spazio. Matri e Quagliarella potrebbero essere perfetti. Credo meno, invece, all’ipotesi Di Natale: se Milan e Juve, là davanti, sono coperte nonostante le eventuali partenze di Matri e Quagliarella, non è così per l’Udinese: l’attaccante napoletano è l’anima del club friulano e privarsi di lui diventerebbe complicato per la squadra di Guidolin». Mettiamo da parte il mercato: domenica ci sarà Catania-Fiorentina. I viola sono sempre alla ricerca del 3° posto, i siciliani vorrebbero abbandonare il fondo classifica. Che partita si aspetta?

«Semplicemente una gara difficile per entrambe le squadre, perché entrambe hanno bisogno di punti, costantemente, per i rispettivi obiettivi». Lei conosce molto bene l’ambiente del Catania: come si spiega quanto sta accadendo alla sua ex squadra? «Non credo sia successo niente di particolare perché l’ossatura della squadra resta buona e i giocatori forti ci sono. Ormai sono anni che il Catania fa bene e si salva in anticipo. L’anno scorso ha addirittura sfiorato l’ingresso in Europa. Questa è una di quelle stagioni in cui gira così, ma credo che la squadra abbia tutte le carte in regola per

salvarsi ancora. E poi non dimentichiamo che ha dovuto fare a meno per molto tempo di Bergessio che adesso è rientrato ma che è stato a lungo infortunato». Chi può essere l’uomo-partita da una parte e dall’altra? «Per quanto riguarda il Catania non ci sono dubbi: Bergessio. Vista la squalifica di Lodi è l’argentino l’uomo più pericoloso, quello che può fare la differenza. Per quanto riguarda la Fiorentina chiunque può vestire i panni dell’uomo-partita. Se la mentalità con cui scenderà la squadra di Montella in campo sarà quella giusta, senza contraccolpi psicologici dovuti alle pesanti

assenze di Rossi e Gomez, non avrà grossi problemi. Insomma, di giocatori che possono fare la differenza ce ne sono». A proposito di Lodi: è tornato a Catania, dopo essere stato accostato (per l’ennesima volta) alla Fiorentina: cosa pensa del suo ritorno in Sicilia e crede sia stato realmente vicino ai viola? «Ovviamente credo che il ritorno di Lodi a Catania possa essere prezioso per la squadra e sono convinto che sarà l’uomo che potrà salvare i rossoazzurri. Per il resto non saprei anche se le voci di un interesse della Fiorentina per Lodi le abbiamo sentite tutti».


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Dimenticare la partita del 27 gennaio dello scorso anno. Fu un ritorno amaro quello di Vincenzo Montella al Massimino nel match contro la sua ex squadra.

amarcord

VINCERE: CONTRO IL PASSATO,

PER IL FUTURO

di Ruben Lopes Pegna

U

NA STAGIONE IN SICILIA. A Catania l’attuale tecnico viola c’era stato nel 2011/12, dopo la breve esperienza nel finale del campionato precedente alla Roma in sostituzione di Ranieri. Aveva ottenuto l’undicesimo posto dopo aver lottato, però, fino a poche giornate dalla fine addirittura per un piazzamento in Europa League. Conquistò 48 punti, frutto di 11 vittorie, 15 pareggi e 12 sconfitte. Al Massimino battè anche la Fiorentina per 1-0, grazie a un gol di Lodi al 12’ della ripresa su rigore concesso per un ingenuo fallo di Gamberini su Bergessio. LA BEFFA DELLO SCORSO CAMPIONATO. Al ritorno nel suo vecchio stadio Montella fu accolto dai suoi ex tifosi con molti applausi ma anche con qualche fischio. L’aeroplanino, però, subì una sconfitta che, a distanza di quasi dodici mesi, brucia ancora parecchio. La Fiorentina, infatti, dopo

essere passata in vantaggio al 21’ del primo tempo con un gol di Migliaccio su assist di Pasqual e dopo un velo di Aquilani, fu raggiunta e superata nella ripresa. Ma quanta sfortuna e quanta ingenuità da parte della squadra viola. Dopo 5 minuti dall’inizio del secondo tempo il Catania pareggiò con Legrottaglie dopo una punizione battuta da Gomez. Ma pesanti sul gol furono le responsabilità di Neto, che si fece anticipare di testa dal difensore siciliano. Poi, però, alla Fiorentina andò tutto male. Al 7’ Cuadrado, con Andujar battuto, colpì la traversa. 60 secondi dopo colpì la traversa anche Ljajic. E poi Cuadrado andò due volte vicino al raddoppio. Nella prima occasione fu bravo il portiere catanese a deviare il pallone in angolo. Nella seconda il colombiano calciò alto. Poi il fattaccio al 32’. Aquilani contestò una decisione arbitrale e Celi lo espulse. In dieci la Fiorentina sfiorò ancora il gol con Jovetic (conclu-

sione alta) ma a 2 minuti dalla fine fu punita. Su cross di Barrientos Castro anticipò Roncaglia (brutto l’errore del difensore argentino) e battè Neto, regalando al Catania una vittoria immeritata. TRADIZIONE POSITIVA. A Catania la Fiorentina nelle 16 partite disputate in serie A ha ottenuto 8 vittorie a fronte di 3 pareggi e 5 sconfitte. Ma degli ultimi 4 confronti ne ha persi 3 (oltre ai 2 ricordati fu sconfitta per 1-0 nel 2009/10 grazie a un gol di Mascara) e pareggiato uno (0-0 nel 2010/11 con l’ex Mihajlovic in panchina). 5 ANNI FA L’ULTIMA VITTORIA. Era il 10 maggio 2009 e l’incontro era valido per la trentacinquesima giornata. La Fiorentina, quando arrivò al Massimino, era quarta in classifica e dunque in zona Champions con un punto di vantaggio sul Genoa. Prandelli mandò in campo la seguente formazione, schierata con il 4-2-3-1: Frey; Comotto, Gamberini, Dainelli, Pasqual; Montolivo,

Felipe Melo; Kuzmanovic (Donadel dal 67’), Jovetic (Zauri dall’83), Vargas (Gobbi dal 72’); Gilardino. Nel Catania, guidato da Zenga, c’erano tra gli altri l’ex viola Biagianti e il futuro viola Llama. C’era grande attesa per l’ex Manuel Vargas, per la prima volta nello stadio che l’aveva visto consacrarsi nel calcio italiano. Ma quella diventò soprattutto la partita di Stevan Jovetic. Il montenegrino, da quando era arrivato a Firenze, aveva realizzato appena una rete, e per di più su rigore, a Bergamo. A Catania Jovetic sfatò finalmente un tabù e realizzò la sua prima rete su azione con la maglia della Fiorentina all’11’ del primo tempo. I viola poi si difesero con ordine e senza troppo affanno, galvanizzati anche dal fatto che il Genoa stava perdendo a Bergamo (gol dell’ex Valdes). La Champions sembrava essere più vicina. Nel finale di gara Prandelli si coprì maggiormente per mantenere il prezioso vantaggio ed inserì

L’ultima vittoria a Catania è del maggio 2009. Stevan Jovetic segnò allora il suo primo gol su azione dopo il rigore trasformato a Bergamo.

Donadel, Gobbi e Zauri rispettivamente al posto di Kuzmanovic, Vargas e Jovetic. La doccia fredda arrivò al novantesimo non sul campo ma via etere. Il Genoa, infatti, con Criscito proprio all’ultimo minuto ottenne il pareggio con l’Atalanta. Nel recupero, invece, la Fiorentina andò ancora

a segno. Fu Zauri, infatti, a firmare il gol del definitivo 2-0. Comunque i punti di vantaggio sulla formazione di Gasperini salirono a tre con sole tre giornate da giocare e con il vantaggio della miglior classifica avulsa negli scontri diretti. E bastarono per andare ai preliminari di Champions.

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n po’ tutti coinvolti emotivamente e comprensibilmente a causa dell’infortunio di Rossi, che ha tolto il sonno a molti tifosi viola, abbiamo fatto passare un po’ troppo sotto silenzio lo slancio, d’affetto e di denaro, che i Della Valle hanno nuovamente mostrato nei confronti della Fiorentina, decidendo di investire ancora per rafforzare la squadra. Prima dell’inizio di questo mercato, si era parla-

to di una sessione in cui Pradé e Macia avrebbero dovuto mettere in campo tutta la loro creatività. Ma l’infortunio di Pepito ha fatto saltare il banco. Tuttavia non era automatico - ed è sbagliato sostenerlo – pensare che la proprietà della Fiorentina decidesse improvvisamente di riaprire i cordoni della borsa. 10 milioni non sono pochi, anzi sono tantissimi. In modo particolare in un momento in cui Thohir, scoprendo una marea di debiti nei meandri del bilancio della società appena rileva-

IL RICORDO

ta da Moratti, sta tirando i remi in barca e inizia a programmare il rilancio dell’Inter in un medio periodo: 2-3 anni. Sono tempi in cui il Milan si affida ai consueti parametri zero (vedi Honda) per mettere dentro, un po’ a casaccio, giocatori in un organico oramai depauperato dei suoi elementi migliori. Siamo infine in una fase in cui la Juventus, la grande Juventus degli Agnelli, sta pensando di privarsi del suo più scintillante talento in prospettiva: Paul Pogba. I fratelli

bastian contrario

Della Valle sentono il sudore, il rischio e la fatica per ogni milione di euro guadagnati dal loro impero e destano gli sprechi. Come biasimarli? Alla faccia dei rosiconi e di chi, corroso dall’invidia, li ha definiti taccagni, Diego e Andrea hanno tuttavia il cuore di aiutare una squadra su cui la sfortuna ha deciso di accanirsi in maniera bieca e vile. Per questo non hanno pensato un secondo prima di staccare un assegno da dieci milioni. Da dieci milioni di ‘grazie’!

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Ci ha lasciati a quasi 81 anni (era nato a Montevarchi il 24 febbraio 1933) Aldo Scaramucci, uno dei giocatori che aveva conquistato lo scudetto con la Fiorentina di Bernardini nel 1955/56. In quella stagione disputò due partite in sostituzione di Armando Segato. Giocò anche quella di Trieste del 6 maggio 1956

contro la Triestina nella quale la squadra viola, pareggiando per 1-1 con un gol di Julinho, si laureò matematicamente campione d’Italia. Scaramucci era una preziosa riserva. Giocava mediano, sia come centrocampista come quando sostituì Segato, sia come difensore centrale. In quel ruolo fu impiegato da Bernardini, a Madrid il 30 maggio 1957, nella finale di Coppa dei Campioni contro il mitico Real persa dai viola per 2-0. Scaramucci controllò il grande Alfredo Di Stefano e se la cavò piuttosto bene,

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La Toscana è in ogni piatto che prepariamo e in ogni parola che lo descrive. Diamo la priorità alla filiera corta nella selezione delle materie prime, ma “non ci si perita” a pescare oltre confine, se l’incontro tra i nostri sapori ed esperienze lontane ci sembra esaltare entrambe le cose...

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perché il suo avversario segnò solo su calcio di rigore. Scaramucci fu acquistato dal Montevarchi, la squadra della sua città, nel 1954/55 (esordio al Comunale nel match contro l’Atalanta del 21 novembre 1954 vinto dai gigliati per 2-1) e rimase a Firenze fino al 1959/60, quando passò al Siena. Giocatore dal fisico possente, collezionò in tutto in campionato 18 presenze in campionato. Scaramucci fu uno dei quattro toscani della squadra campione d’Italia insieme a Magnini, Prini e all’altra riserva Batoli.


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Quinto mandato per il dirigente di Scarperia. Adesso si lavora alla maratona in programma a settembre.

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atletica

CAPPELLINI, ANCORA PRESIDENTE DEI MARCIATORI MUGELLO di Fabrizio Paoli

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iccardo Cappellini è stato confermato nel ruolo di presidente del Gruppo Sportivo Atletica Marciatori Mugello di Borgo San Lorenzo. Per il dirigente di Scarperia, eletto per la prima volta nel 2005, è il quinto mandato alla guida della società mugellana. Il nuovo vicepresidente è Andrea Casali, che ha preso il

di cristiano puccetti

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na delle grandi novità nel panorama sportivo mugellano è la nascita della prima formazione di rugby femminile. A Borgo San Lorenzo è stata infatti formata la squadra delle Amazzoni del Rugby Mugello. Un gruppo di ragazze mugellane si è avvicinato alla disciplina durante l’edizione 2013 di Vivilosport e nell’agosto scorso la squadra delle Amazzoni ha debuttato contro il Firenze 1931, in vista dei primi impegni ufficiali, sotto la

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la società storica del podismo e dell’atletica leggera nella vallata. E’ nato, con questa denominazione, nel 1990, quando avvenne la fusione tra il G.S. Marciatori Borgo San Lorenzo e la Podistica Mugello. Il movimento podistico si era sviluppato in particolare a partire dalla metà degli anni ‘70, in coincidenza con la prima edizione della Maratona del Mugello. Era il 1974: proprio in quel pe-

riodo aveva iniziato la propria attività il G.S. Marciatori Borgo San Lorenzo. L’evento della maratona organizzata nel mese di settembre è da sempre il principale appuntamento nel corso dell’anno per la società borghigiana, che svolge attività a livello dilettantistico ed amatoriale, ma anche giovanile. E’ stato infatti formato un gruppo di nuove leve che si sta avvicinando alla disciplina.

IL GRIDO DELLE AMAZZONI: IL RUGBY HA BISOGNO DI RINFORZI

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posto di Fabio Ignesti. Il presidente si avvale della collaborazione del consiglio, nominato nell’annuale assemblea societaria che si è tenuta a metà dicembre, che è formato da Cecilia Monge Roffarello, Sabrina Gargani, Fabio Ignesti, Ferruccio Barletti, Claudio Bartoloni, Giacomo Lacadi Paoli, Gianluca Landi e Franco Bini. Il G.S. Atletica Marciatori Mugello, che ha sede nel capoluogo, è

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guida dell’allenatore Daniele Demetri. Attualmente le Amazzoni partecipano ad vero e proprio campionato, nella specialità del rugby a 7 (e non nel classico rugby a 15 che viene praticato dalle formazioni maschili). Una scelta dovuta anche al fatto che il gruppo delle giocatrici non è ancora molto ampio e sarebbe impossibile formare squadre di 15 elementi più le riserve. Proprio per questo motivo, nel campo designato per le partite e per gli allenamenti, il “Romolo Landi” di Borgo San Lorenzo, la società mugellana spe-

ra di vedere aumentare le partecipanti di un movimento che in Toscana è ancora agli albori. La stagione delle Amazzoni si svolge con la formula dei concentramenti: in ogni giornata le squadre si riuniscono in un solo campo per affrontarsi tra di loro. Per il Rugby Mugello del presidente Paolo Berni è un altro passo in avanti nel percorso di crescita: la compagine femminile va ad aggiungersi alla prima squadra maschile (nata nel 2004) ed alle quattro formazioni giovanili (Under 16, Under 14, Under 12 e Under 10).

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Le Amazzoni si allenano a Borgo San Lorenzo: l’obiettivo è rafforzare la squadra.


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Il pungiglione

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i chiude il girone d’andata a 37 punti, due di più del girone d’andata dell’anno scorso ed anche del girone di ritorno che ne fu lo

Disfattismo contro la viola? API, TOCCA A VOI

specchio. Siamo quindi al record, per la metà campionato, della Fiorentina di Montella e questo nonostante non si sia praticamente messa in campo la parte più importante della campagna acquisti di questa estate. Gomez ha giocato due partite e mezzo e poco più ha fatto Ilicic. Bisognerebbe che chi dice che ci siamo rafforzati, che Montella ha avuto una rosa più for-

te, se ne ricordasse e ne prendesse nota, perché la forza la si fa con chi può scendere in campo non con chi è costretto a passare il suo tempo tra ospedali e fisioterapisti. Jovetic e Ljajic non c’erano più e Gomez e Ilicic nemmeno, eppure per qualcuno si era più forti. In realtà si son fatti i miracoli, bisogna convenirne e se c’è chi li ha fatti ancora più grossi, beati loro,

“nemo ad impossibilia tenetur”, i distacchi dalle prime tre sono dovuti alle loro prodezze, non certo ai nostri demeriti. Eppure abbiam sentito stasera delle critiche al pareggio di Torino. Si poteva vincere (e sin qui nessuna obiezione), si doveva vincere, e qui si può cominciare a discutere. Il Torino ha fatto paura a tanti, in casa sua ha fatto solo due punti in meno

della Juve, l’unica che ci ha vinto, e con noi ha snaturato il su gioco, comportandosi più o meno come il Sassuolo e giocando sulle ripartenze, cioè sul contropiede, con dieci uomini nella propria metà campo. Vuol dire che avevano paura, che facciamo paura. Eppure non avevamo attaccanti, prima Ilicic falso centravanti, poi Yakovenko, infine un pezzettino di

Ora serve uno che la

‘mbuchetta per abitudine!

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enza lilleri un si lallera e senza punte e un si marca e gli è ‘nutile girassi ‘ntorno a’ diti. E s’avea le due meglio di’ campionato, rotti tutt’e due e rotti bene! e bisognerebbe andare a fassi benedire artro che discorsi. Ora e se la piglian con Vincenzino perché gli ha messo Yakovenko che ‘n reartà e pare un po’ “onco” più che “enko”. ‘N reartà quella un l’ha capia un gran che neanche i’ nonno. O Vin-

cenzino! e tu ci ha’ du’ ragazzotti ‘n panca che dean esse’ tirati su a chicchi di paniho, o metti un di loro! Da “Onco” o icche tu ci vo’ tira’ fori? E gli ha la valigia ‘n mano, ormai e siamo a cerca’ di riappiccihallo di qua e di là, di bono ‘n se’ mesi e un ci ha fatto vede’ che la moglie, o icche tu volei che facesse? E un l’ha vista mai (forse perché ne vede troppa, beato lui!) e go’? zero! Detto questo e si rischiaa d’esse’ alla scerta tra la zuppa e

i’ pan bagnao. Anche e’ ragazotti… magari e saranno….e diventeranno… ma oggi e n’hanno da mangia’ di paneiho pe’ arriva’ a facci esse’ sihuri che con loro e si vincea di certo. I’ fatto grave gli è che si dee scegliere tra “Onco” e du’ ragazzi che un n’hanno fatto una partia ‘ntera ‘n due ‘n serie A, dopo che c’era toccao a ‘nventa’ Ilicicce come farso nove! Più farso di così! Farso ma anche taroccao male, perché a scambiallo pe’ un

centrattacco e bisognaa esse’ ciechi come le tarpe. ‘Nsomma poero Vincenzino, e un po’ miha gioha’ lui, o gni pigliano uno che la’ mbuchetta pe’ abitudine o di go’ e se ne fa pochi. Meno male che i’ mi’ nipotino, sempre più grande, e l’ha ‘mparao a chiudila bene la su’ porta. Gli è la quinta partia che un se ne piglia punti, così è basta fanne pochi pe’ vincere e, se proprio un ci riesce, male male e si fa pari come oggi. Meglio

che nulla, marito vecchio. Però, sarvato Vincenzo che gira a 37, du’ punti più dell’artr’anno, e senza quasi campagna acquisti e anche Pepito rotto l’urtima partia, facendo quindi e’ miraholi, e bisogna dire a i’ duo Maddè (che mi rihorda e liornesi e mi fa ‘ncattivire) che e si dean da’ da fare, se no e si rischia di manda’ tutto a donne di facili costumi. E’ miraholi e si fanno, ma miha di seguito, se non che miraholi e sarebbe-

Cafe

Matos. Si poteva osare di più, perché Yakovenko e noi i giovani Matos e Rebic? Qualche dubbio ci può anche essere, ma non può portare a criticare una gestione che è positiva sotto ogni aspetto, del gioco e dei risultati. A chi lo fa mandiamo le api con i pungiglioni roventi, anche in casa questa volta, perché a tutto c’è un limite, anche al disfattismo interno.

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no! Ora e ci vo’ roba bona. Rubaela, fatevela prestare, pagate a vent’anni ‘n comode rate come Lotrito all’INPS, fate icche vi pare, ma qui e ci vole chi fa e’ go’, a alla sverta: Forza Violaaaaaaaaaaa!

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COSA VA Neto e la difesa da cinque settimane non prendono gol. Un risultato lusinghiero per una squadra che si sentiva fortissima in attacco per via dei due bomber acquistati nel 2013 e debole in difesa proprio per via del portiere semisconosciuto e semiesordiente. Il guaio è che ora è debolissima in attacco. Il Torino aveva vinto le ultime tre partite di fila in casa e ne aveva persa appena una. Insomma il pari in casa granata non è da buttar via, se non fosse che il Napoli... Borja Valero e Pizarro, due colonne della Fiorentina dell’anno scorso sono tornati ad essere fra i migliori in campo della Fiore a Torino. Peccato che Borja non abbia sigillato la bella prestazione con il gol che ci stava tutto.

I viola con il pari di Torino hanno perso due punti sul Napoli che a Verona ha vinto 3-0. In prospettiva Champions non c’è da stare troppo allegri se le concorrenti della viola fanno gol a grappoli: Juve, Roma e Napoli, hanno segnato complessivamente 11 gol. La Fiorentina zero. Le agenzie di scommesse potrebbero mettere in quote il dubbio che avvertono tanti fiorentini: ma chi rientrerà per primo fra Gomez e Rossi? E soprattutto chi per primo dimostrerà di essere recuperato al 100 per 100 risparmiandoci la messa in vetrina di tanti giovani attaccanti di riserva? Quando i tifosi viola vedono le altre squadre italiane impegnate nelle coppe spesso fanno il tifo per le avversarie. Non era meglio quando in Champions approdavano quattro squadre italiane? Oggi la Fiorentina è quarta.Chi ha orecchie per intendere...

Continua il buon momento degli arbitri italiani, mentre Braschi si prepara all’avvicendamento

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ontinua il buon andamento della truppa di Stefano Braschi (al netto delle 3 partite ancora da disputare al momento di andare in stampa: Sassuolo-Milan, Sampdoria–Udinese, Mazzoleni e Inter–Chievo) anche nell’ultima giornata

del girone di andata. Non ci sono stati episodi clamorosi aldilà di un probabile, anche se millimetrico, fuorigioco di Leto del Catania, che ha riacceso, inutilmente, per poco più di cinque minuti le speranze degli etnei nella partita persa a Bergamo 2-1 contro i nerazzurri di Colantuono.

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C’è da dire che l’assistente di Massa, Tonolini di Milano, pur essendo piazzato in maniera ottimale può aver avuto difficoltà ad individuare l’attaccante siciliano, in maglia bianca nell’occasione, per una fitta nebbia calata sullo stadio “Atleti azzurri d’Italia”. Bravo Calvarese nell’espulsione

di Matuzalem al momento della sua sostituzione, poi chiaramente non andata in atto, per comportamento non regolamentare e quindi doppia ammonizione e conseguente “rosso” per il trentaquattrenne brasiliano del Genoa. Sui generis anche Valeri, arbitro di Torino–Fiorentina, che però

al 26’ ed al 28’ del primo tempo si è reso reo di non aver sanzionato con l’ammonizione, due interventi molto scomposti di Cerci su Roncaglia e di Glik su Cuadrado. Tornando al designatore Stefano Braschi, domenica sera il Presidente degli oltre 30.000 arbitri italiani, Marcello Nicchi, in

un intervista ha detto che il designatore di Barberino non sarà più tale nella prossima stagione sportiva 2014/2015. Ricordiamo che tale situazione (non più di 4 anni come designatore) è prevista dalle Norme Federali, Norme che regolamentano tutto il sistema “calcio”.

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Le voci di un clamoroso ritorno di Totò in azzurro stanno entusiasmando la piazza

EMPOLI

DI NATALE A EMPOLI?

Baldini e Berti: “Sarebbe un affare per tutti” di ANDREA GIANNATTASIO

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na voce, per il momento. Più che altro un sogno alimentato dalle parole del presidente Fabrizio Corsi. La possibilità di rivedere ad Empoli Antonio Di Natale è un’ipotesi che ha preso piede nei giorni scorsi e ha subito entusiasmato la piazza azzurra. La possibilità di rivedere in maglia azzurra l’ennesimo ‘’figliol prodigo’’ dopo i recenti ritorni di Tavano e Maccarone ha acceso la fantasia un po’ di tutti, tifosi empolesi e romantici del calcio. Il bomber napoletano, del resto, ha parlato chiaro poco tempo fa ed ha annunciato il suo ritiro dal calcio giocato

a fine stagione: pochi stimoli, un rapporto con Guidolin probabilmente già logoro e qualche incomprensione di troppo con la piazza. Ed ecco che, oltre all’ipotesi della Fiorentina nei prossimi sei mesi (alla ricerca di un attaccante per sopperire all’assenza di Giuseppe Rossi), per la prossima stagione ha preso corpo la strada che por-

Cresciuto nell’Empoli, il sogno è quello di riportarlo…. a casa a chiudere la carriera: Totò di Natale cosa sceglierà?

Silvio Baldini ha allenato l’Empoli dal 1999 al 2003 e nella stagione 2008/09.

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ta dritta dritta ad Empoli. La città in cui Di Natale è cresciuto ed in cui non ha mai nascosto di voler un giorno tornare. Giusto, ma in che veste? Come calciatore o come dirigente? Per capire se questo clamoroso ritorno di Di Natale potrebbe effettivamente realizzarsi, Il Brivido Sportivo ha contattato due tra i protagonisti dell’Empoli tra il 1999 ed il 2004, ovvero gli

anni in cui Totò ha lasciato maggiormente il segno con la casacca azzurra: il tecnico Silvio Baldini, primo artefice dell’esplosione dell’attaccante, e lo storico portiere Gianluca Berti. ‘’Sarebbe un affare sia per l’Empoli che per il giocatore stesso - ha esordito senza mezzi termini Baldini Tornare a casa per Antonio sarebbe importante per la sua carriera e un bellissimo gesto di riconoscenza verso i tifosi che per tanti anni lo hanno applaudito. Per l’Empoli, poi, sarebbe un colpo da novanta perché Di Natale può dare ancora tanto come giocatore. Lui in dirigenza? No, ancora a mio avviso è troppo presto: come giocatore Totò è ancora molto forte. Magari in futuro perché no...’’ Fa eco a queste dichiarazioni il parere di Berti: ‘’Rivedere Antonio al Castellani sarebbe bel-

lissimo: tornerebbe a casa, nella sua casa. A essere onesto però non so quanto possa essere vero perché le recenti dichiarazioni su un suo addio al calcio a mio avviso erano dettate molto dalla sconfitta appena subita. So che con il presidente Corsi e con tutta la società ci sono ottimi rapporti quindi come idea ci può stare. Di Natale a Empoli ha dato tanto, ha fatto tanti gol ed ha scritto pagine importanti della storia del club. Lui come dirigente? Ne ha tutte le capacità ma gli auguro di poter ancora dare tantissimo in campo. E perché no, magari con la maglia azzurra’’. Insomma, i pareri sono ben chiari e la piazza, oltre alle ex bandiere azzurre, si è espressa positivamente. La speranza di rivedere ancora Antonio Di Natale vestito di azzurro, forse, non è più solo un miraggio. Gianluca Berti, ex portiere dell’Empoli.


13 Centro Ginnastica Firenze A.S.D.

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Via alle iniziative per i 50 anni d’attività; tre settimane alla serie A “Firenze 2014”

GINNASTICA

PARTE IL PROGETTO

“INVITA UN AMICO” di Maria Consiglia grieCo

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ominciato l’anno del cinquantenario, al Centro Ginnastica Firenze partono ufficialmente le iniziative per celebrare mezzo secolo d’attività sul territorio fiorentino. Già anticipato prima della pausa per le festività natalizie, prende l’avvio definitivo il progetto “Invita un amico”: gli atleti e le atlete iscritti ai corsi base della Scuola di Ginnastica potranno – previa prenotazione presso la segreteria della palestra di via Isonzo – portare con se’ un amico a provare gratuitamente una lezione di ginnastica. Dopo la prova, se ci sono posti disponibili, sarà possibile iscriversi ai corsi; in caso contrario, la prova garantirà comunque la priorità per il prossimo anno sportivo, per i corsi che partiranno dal

mese di settembre 2014. Tutte le sezioni della società saranno coinvolte in questo progetto che aprirà le porte a futuri ginnasti e ginnaste, che potranno entrare a far parte del vasto vivaio della Scuola di Ginnastica riconosciuta dal CONI: la sezione femminile presso la sede di Sorgane e l’adiacente palestra della scuola “Sandro Pertini”, quella maschile ancora presso la palestra di via Isonzo, e la sezione di ginnastica ritmica, attiva presso la palestra dell’istituto “Vittorino da Feltre” di Ponte a Ema. Intanto si avvicina l’evento più atteso dell’anno per gli appassionati di questa disciplina in Toscana; mancano infatti poco più di tre settimane all’apertura del campionato nazionale 2014 di serie A1/ A2 di ginnastica artistica maschile e femminile, il

massimo torneo federale a squadre, che ormai da cinque anni tocca la città Firenze grazie all’organizza-

zione del CGF e – a partire da quest’anno – della New Events, ospitato come sempre nella struttura del

Nelson Mandela Forum. Ancora aperta la vendita dei biglietti per sabato 8 febbraio, presso il circuito

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PAROLA DI ANDREA INCERPI

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l Presidente dei Lions FC, Andrea Incerpi, ha fatto il punto sulla stagione attualmente in corso Primo anno in Midland ma già da diverso tempo calcate i campi di C5. Come sono nati i Lions FC? «La squadra è nata dall’iniziativa mia e di Domenico Di Massa, rispettivamente presidente e vicepresidente della società, nel settembre 2010. Dopo un anno di battaglie a Firenze vestendo la maglia del Real Gavinana abbiamo deciso di fondare questa nuova squadra composta da vecchi e nuovi amici per competere e cercare di conquistare qualche trofeo. Abbiamo militato in diversi campionati, tra cui Csi ed Opes, per poi approdare, all’inizio di questa stagione, nel campionato Midland». Tre vittorie, quattro sconfitte, due pareggi. Come giudica l’inizio di campionato?

«Credo che, alla luce di quanto fatto vedere in campo, in particolare contro squadre di livello come Campone Utd e Forti a Tavola 2, potevamo avere in tasca 4 o 6 punti in più. Tuttavia faremo un primo bilancio della stagione alla fine del girone di andata che ormai è alle porte. Solo allora, dopo aver affrontato tutte le nostre avversarie, sapremo dove potrà arrivare questa squadra». Diverse sconfitte tra campionato e New Season sono state di misura, cosa vi manca ancora per fare il salto di qualità? «Dati alla mano il nostro punto di forza è senza dubbio la difesa in quanto riusciamo ad incassare pochi gol. In fase offensiva dobbiamo ancora oliare i meccanismi di gioco ma è del tutto comprensibile alla luce dei diversi innesti arrivati quest’anno a vestire la casacca arancionera per la prima

Le ragazze della Floria 2000

volta. Dobbiamo ancora trovare il giusto feeling ma credo che ci siano tutti i presupposti per disputare un buon campionato».

I Lions FC

Nel girone Svezia lo scorso anno fu dominio totale del Campone Utd, quest’anno c’è più bagarre nei primi posti: secondo lei chi la spunterà? «Devo dire che il campionato mi sembra ancora piuttosto equilibrato. Il Campone, essendo la detentrice del titolo, resta ancora la favorita, ma attenzione ai Forti a Tavola(2), hanno ottime qualità per dire la loro fino alla fine. Lo stesso vale per la Gialappa’s, anch’essa squadra di notevole livello». Con ancora tredici turni da disputare, qual è l’obiettivo dei Lions FC? «Non amo fare pronostici, specialmente al primo anno in un campionato equilibrato e difficile. Il nostro sguardo va di partita

in partita, solo così potremo restare concentrati per incamerare il maggior numero di punti possibile. E’ chiaro che un piazzamento in Europa Le-

VIOLA! PATTINIAMO INSIEME ALLA

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gue sarebbe già una bella soddisfazione per questo primo anno in Midland ma non ci poniamo certo limiti. Quando scendiamo in campo lo facciamo per

una cosa sola: vincere. Il divertimento è scontato per un gruppo di amici e per fortuna quest’ultimo aspetto non è mai venuto meno».

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In ballo c’è la qualificazione alle fasi finali. Nella Sportika Cup ancora tutto da decidere

calcio toscana

I CAMPIONATI E LA COPPA DI C5 FEMMINILE AL RUSH FINALE di steto

A

ssegnati tre titoli su quattro nei campionati di C5 femminile Calcio Toscana e MSP: l’ultima giornata decreterà anche le posizioni finali per l’accesso alle Fasi Finali. Si qualificano per la Top League Sportika le prime due squadre di ciascun girone (nel gruppo D solo la vincitrice), per l’Eccellenza le terze e le quarte classificate (nel girone D la seconda e la terza), e per la Promozione le ultime due di ciascun girone. Anche nella Sportika Cup l’ultima giornata è decisiva per decretare il nome della formazione vincitrice della Coppa. Girone A E’ l’unico girone nel quale non è ancora stato assegnato il titolo: ASD Firenze 2008 e La Querce 2009 (entrambe al comando con 22 punti) si contendono il campionato negli ultimi 50 minuti. In caso di arrivo a pari punti sarebbe l’ASD Firenze 2008 a prevalere, in quanto la formazione di Fabio Costanzo è in vantaggio negli scontri diretti. La Querce 2009 dovrà pertanto battere il PGS Torregalli (8 punti) e sperare in un risultato positivo della NPT Novoli (12 punti) contro l’ASD Firenze 2008. Chiuderà il turno la gara fra Ellepi (1 punto) e Lady Mattagnanese, con queste ultime (13 punti) intente a difendere il terzo posto dall’assalto della NPT Novoli.

New Aton Green: straordinario il record di otto vittorie in altrettante gare.

Quinto titolo nelle ultime sei stagioni per la squadra del Club Sportivo Firenze.

Girone B Grazie al pareggio ottenuto nel turno precedente contro l’Outsiders, il Club Sportivo FI (22 punti) si laurea campione con una giornata d’anticipo: per la formazione di Saimo Manetti si tratta del quinto titolo nelle ultime 6 stagioni, un primato davvero invidiabile! L’Outsiders (17 punti), sfumata la possibilità di vincere il campionato, si giocherà nella sfida col Cral Ataf Firenze C5 (16 punti) l’ultimo posto utile per accedere alla Top League Sportika. Al quarto posto troviamo le Smartists Nuova Zambra (14 punti), mentre sono già definite le ultime due posizioni: quinta è la Pol. San Quirico (6 punti), mentre l’ultima piazza è del New Garden (1 punto).

Girone C Con due giornate d’anticipo si è aggiudicato il campionato il Jolly Ferruccia: 9 vittorie su 9 partite evidenziano tutto lo strapotere delle neo-campionesse. Nella sfida col Cral Dip. Comunali Femm. (seconde con 21 punti), niente hanno potuto queste ultime che, nonostante il miglior attacco di tutti e 4 i raggruppamenti con ben 81 reti realizzate e la miglior difesa del girone, si sono dovute arrendere nei due scontri diretti alle prime della classe. Chiude al terzo posto (15 punti) la Lastrigiana, mentre è decisiva l’ultima giornata per decidere le altre tre posizioni: in lizza Le Morelline (9 punti), Mix Team (6 punti) ed ASD San Lorenzo Campi (3 punti).

Girone D Con largo anticipo aveva festeggiato la vittoria del girone il New Aton Green, che grazie alla vittoria contro Le Turche ha chiuso in maniera impeccabile il proprio cammino: 8 vittorie in altrettante gare disputate, miglior attacco del raggruppamento (53 reti all’attivo) e miglior difesa (8 reti incassate) di tutti i 4 gironi. Secondo posto per le Sagittae F.T. (12 punti): ottimo il campionato disputato dalle ragazze di Matteo Cecconi, che nel giro di soli 12 mesi hanno evidenziato dei grandissimi progressi, mettendosi in mostra anche nella Sportika Cup. Si contendono il terzo posto FC Athena (9 punti) e Real Colia (7 punti), mentre chiudono al quinto posto Le Turche (1 punto).

Le ragazze del Jolly Ferruccia si sono aggiudicate il campionato con due giornate d’anticipo.

Sportika Cup Lo scontro diretto in programma all’ultima giornata fra la capolista Cral Dip. Comunali Femm. (a punteggio pieno con 21 punti) ed il New Aton Green (secondo con 18 punti) stabilirà il nome della squadra che si aggiudicherà la Sportika Cup, vinta nella passata edizione proprio dal Cral Dip. Comunali Femm. Alle detentrici in

carica basterà quindi un pareggio per poter centrare il secondo titolo consecutivo, mentre il New Aton Green ha un solo risultato a disposizione: la vicecapolista si farà forza del proprio reparto difensivo (il migliore del girone, con 8 reti al passivo), che sarà contrapposto all’attacco più prolifico del raggruppamento (49 le reti messe a segno dalla capolista).

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Segue dalla prima E tutto ciò ci distoglie, noi compresi, da una riflessione opportuna alla metà esatta del campionato: abbiamo ammirato una Fiorentina da applausi nel metodo e nel merito. Bella e concreta, migliore dello scorso anno. Allora proviamo a farla questa riflessione. Intanto ci sono due punti in più rispetto al giro di boa del 2013 e non sono pochi, in ragione degli impegni raddoppiati. Nella stagione scorsa la Fiorentina il giovedì giocava ai Campini, adesso fa il tour d'Europa. Era nell'ordine delle cose immaginare che quest'anno i viola avrebbero lasciato qualche punto per strada, per colpa della stanchezza mentale e fisica. Invece questo non si è verificato, quantomeno fino ad ora. Se poi pensiamo al passo tenuto dalla Fiorentina di Montella in Europa League, ci accorgiamo che ha firmato un piccolo record: mai nessuna squadra italiana (da quando, era il 2009/10, è stata inaugurata questa manifestazione) era riuscita a qualificarsi prima nel girone e con quel risultato (5 vittorie e un pari). La Fiorentina in questo segmento di stagione 2013/14 ha continuato a vincere in trasferta molto spesso così come aveva fatto nella seconda parte dell'annata scorso. Altro sintomo di personalità e di presenza di un timbro di gioco, ormai riconosciuto in modo acclarato da tutti. I viola non prendono gol da 527 minuti se sommiamo tutte le gare ufficiali: altro indicatore di un equilibrio superiore rispetto a prima. La fase difensiva della Fiorentina era finita sotto accusa, mentre adesso è quasi presa a modello. Siamo solo a metà percorso, per carità, ma un bilancio provvisorio andava fatto, al netto del mercato, e il saldo ci pare positivo. Nulla è stato ancora fatto, ma la strada intrapresa dalla Fiorentina è certamente la più giusta. Avanti così. Mario Tenerani Mugello valdisieve chianti IN FASE DI REGISTRAZIONE

DIRETTORE RESPONSABILE Mario Tenerani CONSULENTE EDITORIALE Alessandro Rialti EDITORE E PUBBLICITà Salvini Editore srl Via S. Quirico 167 50013 Campi B.zio (Fi) tel. 055.9334666 GRAFICA E IMPAGINAZIONE Chiara Reggian Alexandra Barbieri STAMPA Galeati Industrie Grafiche srl (Imola) HANNO COLLABORATO Francesca Bandinelli, Giancarlo Carmagnini, Andrea Giannattasio, Duccio Magnelli, Alessandro Latini Michela Lanza, Fabrizio Paoli, Ruben Lopes Pegna, Cristiano Puccetti, Ubaldo Scanagatta. FOTO Massimo Sestini

Domenica 19 Gennaio ore 21.00 su canale 18 !! e n o i s i v e l e t a l l a tutti davanti e presentano

presentano: Cristiano Puccetti e Tommaso Bonan

ospiti in studio Furio Valcareggi - Stefano Cecchi Lorenzo Amoruso - Marco Conterio

FUORIGIOCO di DUCCIO MAGNELLI

O

rmai a Firenze non si parla d’altro che di legamenti del ginocchio. Non soltanto da parte di coloro che amano la Viola ma anche da tutti gli altri − quelli ai quali non importa un bel niente del calcio − . Insomma, non è raro sentirsi chiedere da persone insospettabili come calciofili «Come sta Rossi?». «Ma non se l’era già rotto il ginocchio? » (come se non ci si potesse rompere tutto più volte...). Non manca qualcuno che, con un’ironia tutta fiorentina, spara un «Io vo a Niccheri a farmi

Un cuore viola

(nonostante legamenti e zampe d’oca) vedere… lui in Colorado. Uguale!! ». Resta in piedi poi tutta la storia su Mario Gomez che adesso si sta complicando perché − come possibile obiettivo della prossima campagna acquisti − è stato tirato in ballo un altro Gomez (soprannominato “el papu”), un argentino che attualmente gioca in Ucraina. Una gran confusione: «In Ucraina? Ma che fanno? L’hanno venduto e ora lo ricomprano?». Difficile spiegare che ora i Gomez sono due. Naturalmente non manca-

no nemmeno quelli che, in pieno gossip calcistico, dicono che il ginocchio di Gomez (il tedesco, per intendersi) è gonfio come un pallone e che l’attaccante non tornerà a giocare prima del ritiro estivo. Ma, come già detto, i veri cuori viola sono diventati tutti ormai specialisti in ortopedia. Il passatempo preferito è andare a studiarsi l’anatomia del ginocchio per poi elencare, per filo e per segno, nomi e funzioni del legamento crociato, anteriore e posteriore. E del collatera-

le. Conoscono i tempi di ripristino e di ritorno in campo meglio dei fisioterapisti. Ovviamente hanno trascorso la notte tra venerdì e sabato scorsi incollati a televideo o su Internet, cliccando come forsennati per conoscere l’esito della visita in Colorado di Rossi. Poi, letto il comunicato in cui tra l’altro si parlava di “sollecitazione del crociato anteriore”, hanno cominciato a scuotere la testa e ad aprire le mani mostrando cinque dita a destra e uno a sinistra. Come dire, al-

meno sei mesi, campionato finito (sì, perché a loro del mondiale in Brasile non importa niente). Insomma, la Firenze calcistica adesso ha paura di perdere tutto quello che aveva conquistato. I nomi del possibili nuovi arrivi non scaldano l’animo di nessuno. Matri, Borriello, Quagliarella, Vucinic sono tutti estranei. Giuseppe Rossi era ormai entrato dentro il cuore viola. Gomez, quello tedesco, invece, non ha fatto in tempo. Ma è ancora possibile rimediare. Anche se in questo caso l’argomento di discussione è già cambiato. Non più legamento, ma zampa d’oca. Ma… c’è su Internet?


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