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Verso il Toro
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’ partita bene la Fiorentina, più di quanto ci aspettassimo. Le in-
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Il regalo più bello: Milan asfaltato, Sousa incanta Firenze
di Mario Tenerani
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Il mister portoghese sempre più leader Sorpresa Kalinic
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2 IL TALK SHOW SULLA FIORENTINA
DAL 13 SETTEMBRE
TUTTE LE DOMENICHE ALLE 21.00 SU CANALE 18
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PRESENTA:
CRISTIANO PUCCETTI
TOSCANA TV
Il decano dei giornalisti viola: “Ho cominciato a seguire la squadra 60 anni fa e non l’ho più lasciata, tra trionfi
«Da Julinho a Pepito, vi racconto tu
Che regalo la vittoria
La Fiorentina campione d'Italia del 1955-56
scia Raffaello Palo
di Tommaso Borghini
U
na lunghissima carriera trascorsa a raccontare le vicende della Fiorentina, con la classe propria dei “Signori del giornalismo”. La Fiorentina compie in questi giorni 89 anni di vita, un evento che la squadra di Paulo Sousa ha già festeggiato alla grande battendo nettamente il Milan alla prima di campionato e che noi del Brivido Sportivo vogliamo celebrare insieme a Raffaello Paloscia, decano e maestro dei giornalisti sportivi viola, che ci aiuta a ripercorrere gli incredibili trionfi e le tribolate vicende dell’irresistibile epopea gigliata.
Raffaello Paloscia, quando ha cominciato a seguire la Fiorentina come giornalista?
Per il resto ho visto e commentato tutti i successi viola: 2 Scudetti, 5 Coppe Italia, una Coppa delle Coppe, una Mitropa Cup e una Supercoppa Italiana. Mica male… ai giovani tifosi viola, infatti, dico sempre: ‘vi invidio per l’età, ma voi dovreste invidiare me perché ho visto cose che in una vita sola non si potranno mai più vedere».
«Esattamente 60 anni fa quando il grande Giordano Goggioli, capo della redazione sportiva della Nazione, mi trasferì dal settore province a quello sportivo. Io lo chiamai dicendogli che Beppe Virgili, fortissimo centravanti della Fiorentina del primo scudetto, era andato al Cto per un infortunio e lui mi urlò dalla cornetta: ‘Molla tutto e vai a vedere che si è fatto’. Da lì cominciò la mia carriera di giornalista viola».
Ma il compleanno della Fiorentina è il 26 o il 29 agosto?
Lei ha assistito dal vivo e raccontato tutti i grandi trionfi viola…
Qual è la squadra che le è più rimasta nel cuore?
«Non proprio tutti, al mio personale palmares manca soltanto la Coppa Italia del 1940.
«Ultimamente è venuta fuori questa storia del 29, ma storicamente si è sempre festeggiato il 26 agosto, dunque oggi stesso. Quel giorno fu nominato il Consiglio Direttivo della nuova società e fu eletto come presidente il Marchese Ridolfi, non ci sono dubbi… poi dicano pure ciò che vogliono».
«Facile: quella del 1955-56. Ho iniziato la mia carriera seguendo quella Fiorentina e
ho stretto legami fraterni con quasi tutti i giocatori di allora. Ricordo che le interviste si facevano negli spogliatoi, altro che sale stampa. Il tecnico Bernardini ci riceveva in accappatoio nel suo piccolo ufficio allo stadio. Quella era una squadra meraviglio-
lore nel ’69 e anche quella del 1983-84, allenata da Picchio De Sisti e con Antognoni a dettare il gioco e Pasquale Iachini all’ala. Un vero spettacolo».
Quali date della storia viola sono rimaste scolpite nella sua memoria?
«16 Maggio 1982, dopo Cagliari – Fiorentina e il famoso Scudetto scippato dalla Juve. Zeffirelli mi telefonò pretendendo un’intervista in cui sparò a zero sui bianconeri. Il giorno dopo Boniperti ci querelò entrambi. Lui fu condannato (poi amnistiato) io assolto per aver riportato fedelmente le sue parole. Poi 18 maggio 1996: la notte della vittoria della Coppa Italia a Bergamo. Fa c e m m o una trasmissione interminabile con Alessandro Bonan a Rete 37. Noi volevamo 9 -6 alia nel 1968 campione d'It aspettare La Fiorentina fino alle 3 di notte per sa, tra il ritorno dei viola al Franchi, ma i tecnici le più forti al mondo. Gratton, finché è alle 1 ci dissero: ‘Noi si va a letto!’. Infine stato in vita, ogni anno faceva una cena de- 17 febbraio 2010: la partita di Champions a gli scudettati del ‘56 al suo circolo, veniva Monaco contro il Bayern, non avevo mai vianche Julinho dal Brasile. E l’unico giorna- sto un arbitro come il signor Ovrebo, fu lui a lista invitato era il sottoscritto. Poi, tra le estromettere la Fiorentina dalla Coppa dei squadre più belle, ci metto la Ye-Ye trico- Campioni».
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incredibili e cocenti delusioni. Oggi mi aggrappo a Sousa e Rossi”
tte le mie Fiorentine
sul Milan» I tre giocatori che non dimenticherà mai?
“Ero nella schiera dei polemici, poi mi ha catturato la grinta di Pauolo Sousa. Sono andati via giocatori importanti, ma ci sono anche giovani come Babacar e Bernardeschi dal grande futuro. Mi piace molto anche Kalinic che si è mosso benissimo nella gara contro il Milan, spianando la strada al Giuseppe Rossi successo viola. E’ stato un gran bel regalo di compleanno. E se Pepito Rossi torna Fenomeno…ci divertiremo”.
«Senza offesa per gli altri: Armando Frigo, giocatore viola e partigiano fucilato dai tedeschi, a ricordarlo mi commuovo ancora. Poi Armando Segato, per me un fratello, il primo giocatore morto di Sla. E Stefano Borgonovo, grande uomo anche nella malattia».
La mia Fiorentina top di tutti i tempi? «Allenatore Fulvio Bernardini, presidente Enrico Befani, modulo 3-5-2: Sarti; Magnini, Passarella, Cervato; Julinho, Antognoni, Dunga, De Sisti, Baggio; Hamrin, Batistuta. Sarebbe una squadra invincibile. Ma anche la formazione B non sarebbe male: Albertosi, Vierchowod, Rosetta, Ujfalusi, Chiarugi, Rui Costa, Chiappella, Pecci, Amarildo, Montuori, Toni».
Cosa pensa della Fiorentina, vittoriosa nella prima di campionato contro il Milan?
IL TOP 11 DI TUTTI I TEMPI DI PALOSCIA Modulo 3-5-2 Baggio
Batistuta
De Sisti
Hamrin
Dunga
Cervato Passarella Sarti
Mencucci: «Cambieremo la storia del calcio femminile»
LA Novità
Antognoni Julinho Magnini
Allenatore Fulvio Bernardini
M
a quale calcio in rosa! Il calcio femminile si sta colorando sempre più di viola e non solo a Firenze. Se, infatti, questa fine di agosto 2015 segna l’89esimo anno di vita della Fiorentina, la stessa data potrà essere ricordata anche per la nascita di una squadra che potrebbe sancire un cambiamento epocale nella versione femminile del pallone nostrano: la Fiorentina Women’s Football Club. Una realtà nuova di zecca che rappresenta il primo caso in Italia di una squadra femminile gestita esclusivamente da un club professionistico e collegata alla formazione maschile. Un’idea rivoluzionaria che ha come principale obiettivo quello di contribuire allo sviluppo del calcio femminile in Italia, abbattendo le barriere del pregiudizio, facendo di Firenze un modello da seguire a livello nazionale. Voluta fortemente da Andrea Della Valle, la squadra femminile viola vestirà le stesse maglie di quella maschile e sarà diretta da personaggi che hanno fatto la storia del club gigliato negli ultimi anni: Sandro Mencucci sarà il presidente, il prof. Vincenzo Vergine vestirà i panni di amministratore delegato. In panchina siederà il tecnico Sauro Fattori, ex viola degli anni ’80, e già allenatore dell’Acf
MONTESPERTOLI
L'ALTRO EVENTO: È NATA LA FIORENTINA WOMEN’S FC
Firenze, la società femminile sulle cui fondamenta è sorta la nuova realtà. E in campo a guidare il gruppo ci sarà una super campionessa del calibro di Patrizia Panico, autentico mito del calcio femminile azzurro. “Vogliamo cambiare storia e concetto del calcio femminile – ha spiegato Sandro Mencucci – aumentandone il numero dei tesserati, oggi fermo a 20mila. La nostra vuole essere una rivoluzione culturale, sulla base degli esempi di Usa (dove le tesserate sono 18 milioni) e Germania (1 milione). Il Comune ci ha promesso che farà i lavori per migliorare l’impianto di San Marcellino, ma se ci saranno eventi importanti useremo anche il Franchi. Andrea Della Valle è molto interessato e si è appassionato già al progetto. Speriamo che lo facciano presto anche i tifosi viola, coinvolgendoli con i risultati e col bel gioco. Abbiamo già molte proposte di sponsorizzazione, questo vuol dire che c’è grande in-
teresse per la nuova realtà”. Il mister Sauro Fattori non sta nella pelle: “Sono molto contento di questo incarico essendo fiorentino ed avendo giocato con la Fiorentina. Affronteremo questa avventura in modo sereno, consapevoli della necessità di dare soddisfazioni alla città. Sono sicuro che la gente di Firenze si appassionerà presto”. Anche perché l’esperta Patrizia Panico promette gol a grappoli: “Ho lasciato Verona dopo uno Scudetto. Non giocherò la Champions, ma non vedo l’ora di scendere in campo con questa maglia viola. Sono stata convinta dal progetto e dall’umiltà con cui è stato abbracciato. Daremo il massimo sul campo per raggiungere dei risultati calcistici ma l’obbiettivo principale è abbattere i pregiudizi sul calcio femminile e contribuire alla diffusione di questo sport fra le donne, come avviene in Nord Europa e negli Usa”.
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La spumeggiante Fiorentina vista contro il Milan ha convinto anche gli scettici Il portoghese è il leader della rivoluzione silenziosa viola. Che spettacolo il Franchi
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La Fiorentina che ha battuto il Milan
di FRANCESCA BANDINELLI
S
ul fatto che questa sia la Fiorentina di Paulo Sousa non ci sono dubbi. Non ha buttato via niente del lavoro di Montella: ha solo allargato orizzonti e prospettive. E’ stato lui il leader della “rivoluzione silenziosa viola”, quello che non ha strillato obiettivi e che semmai ha fatto suo il richiamo al senso d’appartenenza, a quella passione che col Milan, in una notte di metà agosto, ha visto arrivare al Franchi quasi trentaquattromila persone. E dire che era arrivato con la macchia di aver vinto con la Juventus. Pochi giorni prima della sua presentazione, sul muro del Bar Marisa, comparve una scritta che pareva più di una condanna, quasi una sentenza: «Sousa gobbo». Adesso quel Paulo che pure sembrava tanto lontano in tutto è diventato il vero grande elemento catalizzatore della nuova stagione, l’elemento capace di
trascinare e di rovesciare le prospettive. A cominciare dalla formazione che ha deciso di mandare in campo, rimescolando tutte le carte del mazzo a disposizione. Eppure i numeri arrivati dal campo gli hanno dato ragione: sì, perché con lui la Fiorentina ha arricchito l’onda di successi all’esordio al Franchi alla prima di campionato (4) e sta pure alimentando la striscia di risult a t i positivi al m o mento Pauolo Sousa
più lunga della Serie A (5 vittorie dello scorso campionato più quella contro il Milan: sei in tutto). Non bastasse, ha restituito a Ilicic quel ruolo di primo piano che si era ritagliato da aprile scorso. Sì, perché lo sloveno ha partecipato attivamente a 9 degli ultimi 18 gol realizzati (8 reti e un assist) e pure col Milan ha messo insieme 6 tiri (di cui 3 nello specchio) facendo meglio di chiunque altro. Sempre la scorsa stagione, non era successo mai che il Milan non riuscisse a mettere insieme un tiro nello specchio della porta. Le maglie del portoghese hanno funzionato bene. E lo ha riconosciuto pure lui, senza modestia. «Ho visto una qualità tremenda e una concentrazione pazzesca». Era quello che voleva cominciare con i tre punti, adesso c’è solo da continuare a far divertire la gente. Oltre alla squadra, che attende comunque di essere ancora perfezionata, l’altra nota positiva è proprio quella della tifoseria. Firenze ha mostrato a tutti l’orgoglio del Marzocco, con uno striscione in Curva Fiesole, mentre in Maratona si è srotolata una maglia viola, griffata Le Coq Sportif. Quasi trentaquattromila (33.904) gli spettatori della prima di campionato, più di ventimila (20.400) gli abbonati. Il calo rispetto al passato c’è stato, ma attorno al 12%. Nessuna emorragia, insomma.
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Semmai tanta sana goliardia, come quando dalla Fiesole si è levato il coro “Montolivo dov’è”, come a sottolineare la parabola discendente dell’ex figliol prodigo viola, partito per la Milano rossonera per andare a vincere e finito risucchiato in una spirale maledetta, tra sconfitte ed esclusioni continue dall’Europa. Ora tocca a Sousa, per altro specialista di partenze sprint nelle ultime due esperienze internazionali, con Maccabi Tel Aviv e Basilea, tenere tutti con i piedi per terra. I tifosi possono pure sognare, ma non la squadra. La rivoluzione silenziosa iniziata col suo arrivo non prevede eccezioni.
LA Sorpresa
Nikola Kalinic
ORA KALINIC SEMBRA INAMOVIBILE
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o ha voluto fortemente Paulo Sousa, preferendolo a Mattia Destro e a tutte le altre opzioni per l’attacco viola. E il portoghese pare davvero averci visto giusto perché il debutto di Nikola Kalinic è stato devastante. Ne sanno qualcosa i poveri difensori del Milan che per fermarlo hanno saputo usare solo le maniere forti. Grande tecnica, capacità di svariare su tutto il fronte offensivo e di reggere, anche da solo, il peso dell’attacco viola, il centravanti croato è stato la vera rivelazione di questo inizio di stagione della Fiorentina. Peccato soltanto per quel gol clamorosamente fallito al 20’ del primo tempo nella sfida col Diavolo. Un errore che ha fatto aleggiare sul Franchi lo spettro di un nuovo Mario Gomez, ma il fantasma è stato subito scacciato perché Kalinic è stato decisivo nel causare l’espulsione del giovane Rodrigo Ely che ha spianato la strada alla vittoria viola, oltre che protagonista di giocate sontuose al servizio della squadra. Insomma se il croato continuerà così sarà davvero dura per Babacar riconquistarsi il posto da titolare.
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Il tecnico analizza il prossimo match Torino-Fiorentina: "Ventura valore aggiunto dei granata Sousa? Finalmente uno che cura la difesa e lo ha già dimostrato col Milan. Che bello il gemellaggio”
L'Esclusiva
Qual è il punto di forza della Fiorentina? «Lo stesso del Toro: i giovani che hanno, ma bisogna farli giocare, in panchina non ho mai visto maturare nessuno. Babacar e Bernardeschi hanno un grosso avvenire, potranno alternare partite buone a meno buone, ma bisogna insistere su di loro altrimenti poi non ci lamentiamo di non avere giocatori».
di Lucia Petraroli
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opo lo strepitoso trionfo sul Milan il secondo ostacolo nel cammino viola in campionato è il Torino di Giampiero Ventura. Una squadra tosta, giovane e sempre difficile da incontrare, soprattutto sul suo terreno. Per analizzare il prossimo match della Fiorentina abbiamo contattato in esclusiva Eugenio Fascetti, mister di grande esperienza che conosce benissimo la realtà granata (ha allenato il Toro nell’89-90) e quella gigliata, per vicinanza geografica (è viareggino doc) e per una brevissima quanto intensa esperienza da tecnico nei giorni precedenti al fallimento. Mister Fascetti, chi è più forte fra Fiorentina e Torino? «La Fiorentina ha indubbiamente qualcosa in più e lo ha dimostrato battendo nettamente il Milan, ma occhio alla squadra granata che può creare molte difficoltà con le sue doti tecniche i suoi nuovi giovani e il suo spirito sparagnino». Quanto conta in tutto questo Ventura? «Ventura è un allenatore d’esperienza che avrebbe meritato un grande club. In estate si parlava per lui anche della Fiorentina e io dico che se la sarebbe meritata. Le squadre di Ventura possono piacere o no, ma le vedi subito, hanno la mano dell'allenatore che lascia un’impronta decisa. Ha il pregio di aver lanciato tanti giovani. Credo proprio che con i nuovi innesti, Belotti su tutti, il Torino sarà una grande sorpresa in questo campionato».
Chi è l’acquisto più importante dei viola? «Il ritorno di Pepito Rossi, anche all'80 per cento lui può dare una grande mano e cambiare le partite. Babacar ha avuto degli infortuni e non può bastare. La Fiorentina necessita di un attaccante come Pepito. E anche il nuovo croato (Kalinic ndr) mi sembra bravo». Tra le cose belle del nostro calcio c’è il gemellaggio fra Fiorentina e Torino, un «patto» tra tifosi che resiste negli anni…
«E’ sempre bello assistere alle sfide tra Torino e Fiorentina dal vivo. Perché C’è sempre un grande calore intorno alle due squadre e le due tifoserie si stimano a tal punto da creare spettacolo anche sugli spalti. La Fiorentina sono anni che è a grandi livelli, lo meriterebbero anche i tifosi del Torino che hanno una tradizione storica. Tutti i supporter granata si aspettano una squadra pronta a lottare per le prime posizioni e la società si sta avvicinando, piano piano, a questo obiettivo».
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Eugenio Fascetti con Giovanni Galli
E la Fiorentina targata Paulo Sousa? «Il tecnico portoghese è intelligente e pensa molto di più alla fase difensiva rispetto a quanto faceva Montella. Sicuramente la squadra prenderà meno gol dell'anno scorso perché ha una difesa più protetta. I componenti della retroguardia della Fiorentina sono ottimi giocatori ma quando si trovano uno contro uno soffrono molto. Questo Sousa l’ha capito e sta lavorando per eliminare il problema. Mi pare che i frutti siano già sotto gli occhi di tutti».
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FASCETTI: «VIOLA SUPERIORI MA OCCHIO ALLO SPIRITO DEL TORO»
Cosa pensa dei Della Valle e del presidente del Torino Cairo? «Che stanno facendo benissimo con società sane dal punto di vista economico. E’ questo il calcio che mi piace. Ce ne fossero di più di club così…». Fascetti, qual è il primo ricordo che le viene in mente di Firenze? «La sera in cui ci dettero la notizia del fallimento della Fiorentina. Eravamo con la squadra già in ritiro vicini a Trento, erano le 19:30, stavamo andando a cena. Il giorno dopo prendemmo la macchina e tornammo a casa. Peccato perché era un bel gruppo. Non ho rimorsi ma mi dispiace di non essere riuscito a portare avanti quell'esperienza con la Fiorentina. Purtroppo, però, non dipese dalla nostra volontà, ce lo hanno impedito».
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6 IL TALK SHOW SULLA FIORENTINA
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CRISTIANO PUCCETTI
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Sfide storiche sul campo dei gemelli granata, il successo per 6-0 del 1959 è ancora da record
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gonista è ancora Sereni che in otto minuti, tra il 25’ e il 33’, compie tre interventi prodigiosi su punizione di Liverani, su colpo di testa di Gamberini e su una forte conclusione di Montolivo. I granata, dal canto loro, alla mezzora impegnano severamente Frey con Stellone. Nella ripresa al 6’ Santana spreca una buona occasione, calciando da buona posizione sopra la traversa. E due minuti dopo Sereni si oppone a una conclusione ravvicinata di Osvaldo. Intanto a San Siro al 14’ Inzaghi porta in vantaggio il Milan (era stato sotto di un gol), che in questo momento è in Champions. Al 15’ i granata segnano con Diana ma in chiara posizione di fuorigioco. L’arbitro Farina giustamente annulla il gol. Un minuto dopo Frey compie un autentico miracolo su un tiro fortissimo di Diana. I viola non sono più pericolosi come nel primo tempo. Prandelli manda in campo forze fresche. Inserisce prima Semioli al posto di Kuzmanovic, arretrando Santana a centrocampo, e poi Pasqual, facendo uscire Liverani con Gobbi spostato in mediana. Finalmente al 31’ arriva il gol del meritato vantaggio gigliato. Su un cross dalla
Mati Fernandez lotta nella sfida dello scorso anno
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abacar è stato il grande protagonista dell’ultima sfida tra Torino e Fiorentina disputatasi allo stadio Olimpico il 28 settembre 2014 e terminata 1-1. Fu lui, dopo il gol dell’ex Quagliarella al 62’, a firmare la sua prima rete di quel campionato su assist di Bernardeschi (entrato da appena due minuti) al 79’. LE PARTITE STORICHE Ci sono incontri che entrano di diritto nella storia di una società. Una di queste è la gara tra Talmone Torino e Fiorentina dell’11 gennaio 1959. All’ombra della Mole la squadra dell’ungherese Lajos Czeizler si presenta bella carica. E’ reduce, infatti, da due vittorie casalinghe consecutive con il Genoa per 7-1 e con l’Udinese per 7-0. I viola vanno in campo con la seguente formazione: Sarti; Robotti, Castelletti; Chiappella, Cervato, Orzan; Hamrin, Gratton, Montuori, Lojacono, Petris. Parte forte la Fiorentina che al 12’ passa in vantaggio con un gol di Lojacono. Al 31’ raddoppia Montuori che poi va a segno anche nella ripresa al 5’. Al 9’ e al 17’ del secondo tempo è Hamrin a realiz-
zare la sua doppietta. E poi è Chiappella al 31’ a chiudere le marcature e a segnare il gol del 6-0. Un altro trionfo tennistico per i viola dunque dopo quelli delle due precedenti partite a Firenze. Questa di Torino è la partita nella quale la Fiorentina in trasferta ha segnato di più e nella quale logicamente ha vinto con il maggior scarto di reti. Un’altra partita storica giocata tra le due squadre a Torino è quella del 18 maggio 2008, valida per la trentottesima e ultima giornata di campionato. Quel giorno, infatti, vincendo in Piemonte la Fiorentina sarebbe tornata in Champions League dopo nove lunghissimi anni. Con i tre
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punti il traguardo sarebbe stato raggiunto comunque a prescindere dal risultato del Milan (impegnato a San Siro con l’Udinese), l’unica formazione in grado di insidiare i vioscorsa stagione a segno a Torino nella la. All’Olimpico L’esultanza di Babacar di Torino, dove ci sono cinquemila supporter gigliati, il tecnico di Orzinuovi manda in campo la seguente formazione schierata con il 4-3-3: Frey; Jorgensen, Gamberini, Ujfalusi, Gobbi; Kuzmanovic (Semioli dal 56’), Liverani (Pasqual dal 68’), Montolivo; Santasinistra Osvalna, Pazzini, Osvaldo (Potenza dal 77’). I viola partono a spron bat- do con una splendida rovesciata batte il portuto. E dopo due minuti Montolivo inventa tiere granata Sereni, il migliore dei suoi. E’ un assist per Santana che a tu per tu con il un gol di rara bellezza come se ne vedono portiere Sereni si fa anticipare. Sereni poi si pochi sui campi di gioco. I giocatori viola e supera all’11’ e al 14’ su due conclusioni di Prandelli festeggiano. Sugli spalti i tifosi testa rispettivamente di Santana e Pazzini. Il gigliati impazziscono di gioia. A San Siro inToro, dal canto suo, si rende pericoloso solo al 18’ con un tiro di Rosina che Frey devia in an- tanto il Milan vince 4-1. Ma alla fine il gol di golo. La gara è un monologo viola. Così prota- Osvaldo regala il trionfo. La Fiorentina torna in Champions dopo nove anni.
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Andrea Della Valle: "Squadra fatta al 99 per cento". Ma continua il braccio di ferro con lo spagnolo Suggestione Iturbe, ipotesi di scambio Vecino-Gabbiadini. Per la mediana si punta Kasami
mercato
TUTTO RUOTA ATTORNO AL CASO JOAQUIN UFFICIALE: ECCO JAIME BAEZ di Francesca Bandinelli
A
Joaquin
E Sabatini non potrà abbassare di molto la valutazione Andrea Della Valle per evitare di portare a bilancio una plusvalenza pesante come un macigno.
su Instagram ha ribadito a chiare lettere: “Ho deciso, voglio tornare a casa”. Le ultime ore di lavoro di questa sessione di mercato, è indiscutibile, saranno frenetiche.
ndrea Della Valle non ha dubbi: «Al 99% la squadra è fatta». Potrebbe arrivare un centrocampista - e Pajtim Kasami, in questo senso, è il PISTA BORINI Ma chi arriverebbe in caso di addio principale indiziato, nonostante su di del torero? Il primo indiziato è Fabio Borini del Liverlui spinga forte anche il Leverkusen. pool, uno che oltretutto potrebbe ricoprire Ma tutto dipenderà dalla risoluzione un ruolo importante anche all’interno del caso Joaquin. Il patron ci ha par- d e l l o spogliatoio. Se da una parte lato, ma all’esclusione giustificata dal pare che i viola siano riusciti a superiacutizzarsi di un problema muscola- rare la concorrenza del Sunderland, re all’adduttore ci hanno creduto in s p u n tandola dunque su tutta la pochi. «Sapete come ragiono Premier, c’è da capire io - ha continuato il patron -: quanto davvero l’Inter lo spagnolo è al centro del stia cercando progetto ed il tecnico crede d i molto in lui. Ci ho parlato e p re n mi ha detto che vuole tornadere re in Spagna ma sa che può il giofarlo in futuro. Spero che catore. abbia capito: vuole torIn queste nare a casa ma non è il ore Borini pomomento. Il giocatore trebbe arrivare addirittura non è sul mercato, in Italia per le visite medicosì come nesche. Per convincere gli insun altro». In glesi servono intorno ai 7 queste ore milioni di euro, oltre alla però è atteso in disponibilità di mettersi Italia il manager sulle spalle un ingaggio del giocatore con da oltre due milioni netti a un’offerta da parte del stagione. Betis. Difficilmente saranno i 5 milioni richiesti dalla FiorenSUGGESTIONE ITURBE tina, ma alla fine la cifra ci si La suggestione, invece, potrebbe avvicinare molto. Il porta il nome di Iturbe, arclub biancoverde sta cedendo gentino di proprietà della al Real Madrid Ceballos e la Roma. E’ vero che potrebbe clausola rescissoria che indiventare il ramoscello d’ocasserà - 12 milioni di euro livo per cercare di ricompor- permettono margini di L’attaccante re la frattura figlia del….. della Roma manovra fino ad oggi im“ratto” di Salah, ma il giocaIturbe pensabili. tore vuole un trasferimento a Inoltre Joaquin sta fortitolo definitivo, senza prestiti zando ulteriormente la né eventuali diritti di riscatto mano e recentemente stabiliti.
PEDINA DI SCAMBIO Una terza via, però, potrebbe già essere facilmente individuata. Sì, perché visto il fortissimo interessamento del Napoli per Vecino, il centrocampista uruguaiano lanciato in Serie A proprio da Sarri la scorsa stagione ad Empoli, ecco che potrebbe essere “sacrificato” per arrivare a Manolo Gabbiadini, 23 anni costato ai partenopei circa 12 milioni lo scorso gennaio. In buona sostanza, considerato che per Vecino il Napoli sarebbe pronto e mettere sul piatto della trattativa 10 milioni di euro, ecco che con 8 il talento ex Samp potrebbe essere portato a casa. Per adesso i partenopei fanno muro, considerando Gabbiadini incedibile, ma non è detto che non cambino idea. Per altro, il suo agente Silvio Pagliari qualche tempo fa ha manifestato qualche malessere: «Se non gioca - ha detto - togliamo il disturbo». Accadrebbe in buona sostanza quello che è successo con Savic, passato all’Atletico e capace di ripagare la Fiorentina con 10 milioni cash e pure il cartellino di Mario Suarez. Succederà tutto nelle prossime ore e dipenderà unicamente dalla permanenza o meno di Joaquin. COLPO SUDAMERICANO E’ fatta, invece, per Jaime Baez, attaccante uruguaiano (con passaporto comunitario) classe ’95, il cui trasferimento a Firenze ha adesso i crismi dell’ufficialità. Per averlo la Fiorentina verserà nelle casse dello Juventud de Las Piedras 2,3 milioni più un milione di bonus legato a rendimento e obiettivi.
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Con la sua doppietta regalò a Firenze la serie A, poi è passato al Torino “Ho il cuore diviso a metà: una parte è viola, l’altra è granata”
FANTINI: «SOUSA L’UOMO GIUSTO CHE SFIDA CON VENTURA»
di Alessandro Latini
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Se torna quello che conosciamo, in coppia con Babacar può essere devastante».
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econdo turno di campionato alle porte, con le squadre di club che poi si fermeranno per lasciare spazio agli impegni della Nazionale di Antonio Conte, che sarà di scena anche a Firenze il 3 settembre contro Malta. E la Fiorentina continua a preparare la sfida di Torino, in un match che precede anche il gong finale del calciomercato estivo. Alla Fiorentina manca ancora qualche tassello, che Paulo Sousa ed i tifosi sperano di inserire nella rosa, anche se in extremis. Ma dopo la vittoria contro il Milan, Andrea Della Valle è stato chiaro: squadra fatta al 99%, probabilmente arriverà solo un altro giocatore e si faranno le barricate per trattenere Joaquin. Domenica sera andrà in scena anche il consueto abbraccio tra le tifoserie di Torino e Fiorentina. Un gemellaggio che dura ormai da anni, nel segno della rivalità sportiva con la Juventus, e che ogni anno riceve nuova linfa dalla simpatia fra le due tifoserie. Torino-Fiorentina, quindi, è anche l’occasione per vedere uno dei gemellaggi più forti e belli d’Italia. Per l’occasione, Il Brivido Sportivo ha intervistato in esclusiva Enrico Fantini, uno con i l cuore diviso a metà (“una parte viol a e l’altra granata, sono proprio tifoso di queste due squadre”). Amatissimo dai tifosi del Toro, ma anche da quelli gigliati. Nessuno ha dimenticato l’eroe della promozione in Serie A, con quei due gol nel doppio spareggio con il Perugia che lo hanno proiettato dritto dritto nel cuore della gente.
Fantini, partiamo da Paulo Sousa. L’ha convinta in questi suoi primi mesi viola? «Ho sempre detto che poteva essere l’allenatore giusto, dà un’idea di gioco interessante alle proprie squadre. Poi in estate ho visto le amichevoli con Barcellona e Chelsea ed è andata molto bene. Ora lo aspetta il campionato, il vero scoglio duro, anche se la partenza contro il Milan è stata davvero ottima. I tifosi viola io li conosco bene e non si accontentano facilmente.
Firenze
Da ex attaccante, come spiega il flop di Gomez in Italia? «Ha avuto troppi problemi fisici, ha una struttura fisica imponente e gli è sempre servito troppo tempo per tornare in forma dopo gli infortuni. Credo sia per questo che ha fallito a Firenze». Fantini segna il gol al Perugia che porta i viola in serie A Sarà difficile ripetersi, certo, ma le premesse sono comunque buone». L’ottimo pre-campionato quanto è significativo? «Aver visto la squadra così competitiva in estate mi aveva un po’ spaventato, perché mi fanno un po’ paura le partenze a razzo. Di solito l’estate si usa per risolvere i problemi, che sinceramente in questa squadra non ho visto, tranne qualche carenza d’organico. Spero che riescano a far bene e che possano sempre avere un’ottima condizione fisica per giocare ad alti ritmi come domenica scorsa, perché comunque io sono tifoso. Ormai lo sapete, ho il cuore mezzo viola e mezzo granata».
Enrico Fantini
L’estate viola è stata caratterizzata anche dal caso Salah. Sorpreso da com’è andata la vicenda? «Nel calcio non mi sorprende più nulla. Pensavo che la Fiorentina avrebbe fatto di più per farlo rimanere a Firenze. Adesso devono fare qualcosa in attacco secondo me, anche se molto dipende da Rossi.
L’allenatore del Torino Giampiero Ventura
Domenica andrà in scena la ‘sua’ partita: che Torino-Fiorentina si aspetta? «Le squadre ancora non si conoscono, sarà una partita dove può succedere di tutto. Io credo che verrà fuori un bello spettacolo, può succedere di tutto in campo. Ma sicuramente sarà anche interessante dal punto di vista tattico, vista la bravura di Sousa e Ventura». Chiudiamo facendo le carte al campionato. Chi sarà la sorpresa della stagione? Ed in vetta alla classifica cosa succederà? «Io vi sorprenderò, quest’anno vedo molto bene il Torino e credo che possa stare nella parte alta della classifica. A Frosinone era andato in svantaggio ed è riuscito a ribaltare il punteggio con facilità. La Fiorentina la devo ancora inquadrare, mentre l’Inter mi ha deluso parecchio in estate, con l’Atalanta è riuscita a vincere solo grazie ad una prodezza di Jovetic. Il Milan è stato altalenante, ma credo che con Mihajlovic starà in alto in classifica alla fine del campionato. Tra Roma e Juventus, inoltre, io dico che al momento vedo la Roma in vantaggio: i giallorossi si sono rinforzati molto ed hanno anche più fame».
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Troppi casi destabilizzanti, la proprietà s’interroghi sulle origini degli errori commessi dal club per trarne insegnamento
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on è utile, né tempestivo e neppure particolarmente eccitante tornare sulle polemiche che hanno arroventato l’estate viola. Bisogna tuttavia trarne un insegnamento, altrimenti gli errori a cosa servono? La premessa spazza via tutte le illazioni: siamo convinti che la Fiorentina avesse bisogno di un reset cruento, di una ristrutturazione e l’idea di puntare sui giovani è accattivante. La decisione di sforbiciare il monte ingaggi, considerato come va il mondo, rappresenta una scelta oculata. Giustamente il tifoso si esalta quando il presidente della propria squadra compie una spesa folle, ma le cifre girate in questo mercato sono illogiche. Tornando alle vicende di casa viola è sorprendente (e sconvolgente) l’incapacità dei dirigenti della Fiorentina di prevedere, anticipare, neutralizzare l’evolversi di determinate situazioni. Negli ultimi tempi è scoppiata una bomba al mese, senza che nessuno provasse a disinnescarla. Non è così che si lavora, non è così che si edifica la credibilità di una società. Il danno, alla fine, è più d’immagine
che pratico. Perché licenziato Montella, è arrivato Paulo Sousa, perché Salah non era convincibile (meglio avere un Bernardeschi motivato), perché dell’addio di Gomez non si è accorto nessuno, perché la vicenda Joaquin è stata una bizza del giocatore. Ma ciò che ferisce ed inquieta il popolo viola è questa insicurezza della società, questa inettitudine a controllare e a prevenire l’esplosione di casi destabilizzanti, ormai da diversi mesi. Certezze granitiche che si sfaldano in un attimo: Montella fino a metà maggio doveva essere l’allenatore della Fiorentina anche nel prossimo campionato. Nessuno nutriva dubbi sul fatto che Salah volesse continuare il proprio percorso in maglia viola, nessuno pensava che Savic, fresco di rinnovo, potesse essere ceduto così, all’improvviso. E inoltre, fino a metà agosto nessuno aveva reale percezione della suadade di Joaquin, ritenuto da Sousa un titolare inamovibile. Preoccupa e destabilizza l’idea che l’equipe numerosa di dirigenti viola, professionisti e ben remunerati, non abbia la benché minima idea di quello che sta succedendo all’interno della squadra. Mancanza di lungimiranza?
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Non si direbbe, visto le operazioni intelligenti di questi anni. Mancanza di dialogo? Può essere. Troppe teste che pensano (spesso divergendo) e troppe persone che prendono decisioni nello stesso ambito? Può darsi. E’ assolutamente indispensabile che i proprietari della Fiorentina, Diego e Andrea Della Valle, analizzino accuratamente la situazione. Occorre un meccanismo di responsabilizzazione trasparente che inchiodi ogni dirigente alle sue responsabilità. Nello scaricabarile delle colpe non si è ancora capito perché a Neto non si stato proposto un rinnovo col tempismo giusto. La predisposizione del giocatore a restare c’era. E’ che questa situazione, come tante altre, non sono state capite, annusate, anticipate. Da lì una serie di scivoloni, di figuracce, una più clamorosa dell’altra. Scherzati e schifati persino da uno sconosciuto come Milinkovic Savic. La squadra va avanti e Sousa guiderà Firenze e la Fiorentina ad un gran bel campionato. Intanto però la società si interroghi su un'estate davvero bestiale.
EMPOLI – CHIEVO 1-3 - MARIANI Buonissimo debutto alla prima ufficiale da arbitro della massima serie … Ora l’importante è dare continuità! FIORENTINA - MILAN 2-0 – VALERI In odore di avvicendamento con Irrati nel ruolo di Internazionale, forse galvanizzato dall’essere diventato “papà” per la seconda volta ( AUGURI !), fornisce una prestazione di alto livello, sbagliando praticamente niente. FROSINONE – TORINO 1-2 - BANTI Non fa la gara da raccontare ai nipotini, lasciando qualche dubbio su un episodio in area granata ( Moretti su Dionisi ) all’inizio del 2° tempo, ma alla fine prende la sufficienza. H. VERONA - ROMA 1-1 - GUIDA Potrebbe fare un po’ meglio … Un fallo, non fischiato, su Toni a metà del 2° tempo, grida ancora vendetta, ma anche gli arbitri sono in rodaggio! INTER - ATALANTA 1-0 - CALVARESE Buon debutto stagionale per l’arbitro abruzzese … Che sia l’anno buono per fare il definitivo salto di qualità ? … Vedremo! JUVENTUS – UDINESE 0-1 - MAZZOLENI Pur con qualche sbavatura (veniale), fa una gara più che accettabile, fornendo gli unici brividi con il piccolo infortunio ad un polpaccio nel finale di gara. LAZIO - BOLOGNA 2-1 - ROCCHI Direzione puntuale e precisa senza macchie. Lascia qualche dubbio un fuorigioco fischiato a Kishna (assistente n° 1 Posado) … ma si parla veramente di centimetri. PALERMO - GENOA 1-0 – IRRATI Nella stagione che forse gli regalerà la qualifica di Internazionale, l’avvocato pistoiese parte subito con il piede giusto. Gara senza problemi anche per merito suo. SAMPDORIA – CARPI 5-2 - FABBRI La più bella sorpresa di questa 1° giornata. Dirige da veterano una gara ricca di episodi, non sbagliando niente, dimostrando anche buona personalità e carisma. SASSUOLO - NAPOLI 2-1 - DOVERI Non bene … Ma lo sappiamo tutti che non è un “Top”!
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CARLO PALLAVICINO: «ENTRAI IN REDAZIONE CON UN SOGNO, PAOLO MELANI MI AIUTÒ A REALIZZARLO» di Federico Pettini
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no sguardo al passato, senza perder d’occhio la quotidianità. Questa nuova rubrica vuole andare a conoscere e riscoprire tutti quei p e rs o n a g g i , giornalisti e non, che hanno calcato la redazione de Il Brivido Sportivo di Paolo Melani. Un percorso fatto di ricordi, di Paolo Melani, anima calcio di altri tempi del Brivido Sportivo e anche di giornalismo vissuto in maniera completamente diversa. In un’epoca fatta di smartphone e wi-fi, un viaggio settimana dopo settimana per capire perché la carta stampata non morirà mai. Il primo personaggio che siamo andati a contattare è Carlo Pallavicino, procuratore ed editore di calciomercato.com, diventato giornalista insieme a Paolo Melani. Carlo Pallavicino, ci racconti i suoi primi passi a Il Brivido Sportivo. «Arrivai nella sede de Il Brivido a sedici anni. Fare il giornalista era il sogno della mia vita. Fu Luca Calamai, che insieme ad Alberto Polverosi a quei tempi si occupava di ciclismo, a darmi la possibilità di conoscere Paolo Melani nella sede di Via del Barco, a Firenze Nord. Ero un ragazzino senza esperienza ed entrare in quella redazione fu per me molto emozionante, ero quasi imbarazzato. Il primo pezzo che feci fu un’intervista a Galbiati. L’eccitazione fu tanta quando dopo qualche settimana vederla pubblicata sul giornale». Che rapporto aveva con Paolo Melani? «Paolo era una persona che dava sempre grande fiducia ai giovani. Come ha fatto con me. Dopo due anni dal mio ingresso al Brivido, presi la maturità e mi fece subito capo redattore. Dovevo occuparmi del giornale, dal menabò all’impaginazione. Ci misi anima e corpo, stavo in redazione anche venti ore al giorno. Vedere crescere un giornale fatto da te era
un’emozione forte. L’arrivo poi di Sconcerti (allora capo dei servizi sportivi per La Repubblica) fu una grande esperienza, imparammo tantissimo. Con me c’era un altro ragazzo, Alessandro Bocci. Paolo dava a tutti una possibilità. A quei tempi non c’erano siti internet o radio. Solo qualche televisione privata. Era la fine degli anni ’70. Il Brivido Sportivo era l’unica vera possibilità di fare il giornalista. E con lui diventai pubblicista. Mi pagò anche la prima mensilità della mia carriera, 6mila lire. Nell’82, l’adesivo «Meglio secondi che ladri» era ovunque in città. Di certo, Il Brivido Sportivo è stata una delle esperienze più belle della mia vita». Da giornalista è diventato procuratore e poi anche editore di calciomercato.com… «Dopo il Brivido, dovevo passare a Tuttosport per fare l’inviato da Firenze. Poi non se ne fece più nulla e in quegli anni conobbi Branchini.
30 anni dopo
Era un’occasione nuova ed intrigante. Nell’87 quello del procuratore era una mestiere in crescita. Il campionato italiano era al top. Il mercato si faceva prevalentemente in Italia, cosa impensabile oggi. Così come oggi è cambiato il lavoro del procuratore. E’ impensabile infatti di andare a prendere un ragazzo nei campetti di periferia, perché in pochissimi arrivano a certi livelli». Quali sono le zone che ama di più di Firenze? «La zona dello stadio è quella a cui sono più affezionato. Da bambino, tifoso, poi adolescente che prendeva il 17 dalla Stazione per andare a vedere gli allenamenti di Antognoni e poi per lavoro, anche per la ristrutturazione del Franchi per Italia ’90. Via Carnesecchi, con la sede Primavera, la latteria, la vecchia sede della Fiorentina, del Corriere. Luoghi in cui sono cresciuto».
Passiamo all’attualità: l’estate della Fiorentina non è stata semplice, poi sono arrivate vittorie prestigiose... Una storica copertina del Brivido «A questa squadra qualcosa manSportivo ca. La Fiorentina è in una situazione di bilancio non favorevole. Per questo motivo non può rafforzarsi in maniera adeguata. Credo che questo sarà un anno di transizione. Sperando nell’esplosione dei giovani e nel rientro di Pepito. La Fiorentina qualche tentativo di provare a superarsi lo ha fatto, purtroppo è stata sfortunata».
Carlo Pallavicino, oggi affermato procuratore
Che messaggio vuole dare ai lettori del Brivido? «Un caro saluto ai lettori di una testata che porterò sempre nel cuore. L’augurio per la nostra squadra è che quest’anno almeno ci si possa divertire. E che la partenza di Montella non sia stata così dolorosa. Nella storia fiorentina i risultati sono stati quelli che sono. Ma anche avere dei riscontri come il primo Radice, o Terim o Malesani penso sia quanto di più possiamo augurare per la squadra di Sousa e mi pare che il portoghese sia già sulla buona strada».
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Midland
QUANTE NOVITA’ PER LA STAGIONE 2015/16 MIDLAND! buzione dei punti per le tessere del circuito loyalty viola. Saranno 3000 i punti per ogni squadra iscritta al campionato, mentre altri 500 sono assicurati per ogni partecipante ai tornei. Non potrà mancare, dopo il grande successo della scorsa edizione, il grande torneo InViola CUP,
di Federico Gennarelli
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ono tantissime le novità e le esclusive pensate per la stagione che sta per cominciare! Infatti, oltre alle già note promozioni e iniziative, da quest’anno si comincia con un metodo tutto nuovo: infatti, sarà possibile iscriversi direttamen-
te online alle nostre manifestazioni!
Basterà accedere all’apposita sezione del portale midlandsport.it, registrarsi e compilare tutti i campi obbligatori! Una grande opportunità in più per tutti! Non finisce qui, perché Midland GS si allarga sempre più! In esclusiva per la stagione, saranno disponibili per il calcio a 7 due novità: la prima è lo splendido impianto del CUS Montalve, che dopo il grande successo giù ottenuto, torna anche per la stagione invernale! Il giorno di gioco sarà il lunedì, con un altro a scelta: una struttura tutta nuova e di ultima generazione. La seconda è la casa dell’SS Signa 1914, denominata “Il Crocifisso”, situata nell’omonima via: un manto erboso che sarà inaugurato il prossimo ottobre, dotato di ampie tribune con 150 posti e ingresso bar. In più, avremo tante novità anche per il calcio a 5, perché Midland si espande anche a Prato! Il circolo sportivo Planet Soccer SAS in località Vaiano (PO) sarà a completa disposizione per il campionato e rappresenta una grande opportunità per tutti coloro che sono distanti dai campi fiorentini. Non finisce qui: in zona Lastra A Signa ecco la Polisportiva San Pietro
con le finali all’Artemio Franchi!
E ancora: riprende la Scuo-
La nuova struttura del Planet Soccer
la Calcio a 5
a Malmantile, in Via Dello Stadio,
dopo l’ottima annata appena trascorsa, con tante novità, ma ci sarà spazio anche per tante iniziative, sui nostri social e non solo!
presso il Palazzetto Dello Sport. Questa struttura va ad aggiungersi a quella già presente dello
Sporting Arno di Badia A Settimo e inaugura la partnership con il negozio Decathlon di Lastra A Signa, con moltissimi vantag-
gi per i tesserati! Non è tutto: la struttura di Campi Arena, in Via Barberinese, ha rinnovato prima dell’estate il suo campo di calcio a 5, rendendolo ancora migliore! Da settembre, poi, partirà anche il nuovissimo torneo Shoot&Serve, in collaborazione con Gran Tennis Toscana: il calcio a 5 si unisce a racchetta e palline gialle per dare vita a una manifestazione del tutto particolare! Doppia sfida per aggiudicarsi i punti e vincere la speciale classifica: saranno quattro gli impianti a disposizione.
lve
a del Cus Monta
La nuova struttur
Continua, poi, la partnership con InViola e ACF Fiorentina: infatti, anche quest’anno, Midland GS sarà attiva nella distri-
Insomma, la stagione 2015/16 è ufficialmente iniziata: vi aspettiamo sul nostro sito www.midlandsport. it oppure alla nostra infoline allo 055-4630649!
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7 7APERTE 7 LE ISCRIZIONI AI CAMPIONATI
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DEL MSP CALCIO TOSCANA
di STETO
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ono aperte le iscrizioni ai campionati MSP CALCIO TOSCANA di calcio a 5/7/11 maschile e femminile per la stagione sportiva 2015/2016. Queste le principali novità della stagione: SPECIALE PROMOZIONE MEZZA ESTATE: per tutte le squadre iscritte entro il 15/09/2015 in omaggio € 150,00 spendibili in materiale sportivo (o kit da gioco 15 maglie + pantaloncini); SPECIALE PROMOZIONE MAXI SETTE: per le squadre di calcio a 7 iscritte entro il 30/09/2015 quote gara campionato € 55,00 (anziché € 65,00); Di seguito invece ecco il riepilogo delle principali caratteristiche dei Campionati e delle speciali promozioni previste: CARATTERISTICHE STAGIONE SPORTIVA 2015/2016 CATEGORIE: c5/c7/c11 maschile, c5 femminile, c5/c7
maschile under 21 e over 35; PRE-CAMPIONATO: (facoltativo) dal 07/14 Settembre al 30 Ottobre 2015; CAMPIONATO: dal 2 Novembre 2015 al 30 Maggio 2016 (Calcio a 11, inizio Ottobre 2015). Una partita settimanale con possibilità di scelta del campo di gioco e/o giorni di gara. Fase Finale Provinciale nel periodo Aprile-Maggio 2016, Fasi Finali Regionali a Giugno 2016; COPPA ITALIA: (facoltativa) dal 9 Novembre 2015 al 30 Maggio 2016 suddivisa in una prima Fase Eliminatoria Provinciale e nella successiva Fase Finale; TORNEO DEL PANETTONE: dal 14 Dicembre 2015 al 7 Gennaio 2016; TORNEI PRIMAVERA - ESTATE: dal 2 Maggio 2016 al 23 Luglio 2016.
LE SPECIALI PROMOZIONI 2015/2016 SCADENZA 11/09/15 11/09/15 15/09/15 15/09/15
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IMPIANTI DI GIOCO 2015/2016 Sono confermati tutti gli impianti della stagione passata tra cui nuovi bellissimi impianti ed altri completamenti rinnovati.
PER INFORMAZIONI E/O ISCRIZIONI CONTATTARE: MSP CALCIO TOSCANA - ORGANIZZAZIONE TORNEI E CAMPIONATI C5/C7 Sede Firenze Nord: Via E.G. Bocci 103 - 50141 FIRENZE - Tel. 055 4223599 - Sede Firenze Sud: Via D.M. Manni 51/B - 50141 FIRENZE - Tel. 055 3830496 Infoline: 330 787331 - 320 1792232 - 339 4421445 Web: www.c5c7.mspfirenze.it - www.calciotoscana.it Email: info@c5toscana.it - infoc5c7@mspfirenze.it
Da noi ogni euro di spesa
5PT
Segue dalla prima
all’inizio e il cammino è lunghissi-
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mo. Però resta un dato: per Sousa e i suoi viola, era importantissimo partire col piede giusto. Dopo un’estate di polemiche e casi più o meno incendiari, una prestazione convincente sarebbe stata il miglior carburante per cominciare. Il Milan è stato asfaltato e il risultato vale doppio per la classifica avulsa: i rossoneri saranno quasi sicuramente un avversario dei viola per la corsa all’Europa. Ci sono motivi per sperare in una grande Fiorentina. Intanto Sousa: carismatico, deciso, grintoso, tattico. Si vede in panchina quello che era stato in campo, geometrico e agonista. I viola giocano in modo molto diverso rispetto alla scorsa stagione: dal fraseggio prolungato siamo passati al pressing feroce in mezzo al campo e non solo. La Fiorentina è attenta nel recuperare il pallone quando lo perde va subito a cercarlo di riconquistarlo. Soprattutto riesce ad andare in verticale con grande facilità e velocità. Poi Kalinic: il centravanti croato è stato una bella sorpresa. Elegante, bravo ad attaccare la profondità, ottimo nelle sponde e grande visione di gioco. Se è questo e non è stato un abbaglio, dovremo battere le mani alla Fiorentina per un grande acquisto. Così come Ilicic: le giocate della seconda parte della scorsa annata sono state confermate. Ora Ilicic è dentro la Fiorentina. Da rivedere magari Gilberto, per adesso sufficienza d’ufficio. Questa sarà una settimana di mercato perché ci avvieremo alla chiusura delle trattative; l’auspicio è che i dirigenti viola rinforzino ul-
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teriormente la squadra perché la concorrenza è tanta. Nessuno dovrà illudersi dopo la vittoria sul Milan. Ma la strada è buona, avanti così.
FUORIGIOCO di duccio magnelli
Settimanale di critica e attualità Aut. Trib. Fi nr. 1947 del 26/09/1968 DIRETTORE RESPONSABILE Mario Tenerani Capo Redattore Tommaso Borghini EDITORE E PUBBLICITà Salvini Editore srl Via S. Quirico 167 50013 Campi B.zio (Fi) tel. 055.9334666 GRAFICA E IMPAGINAZIONE Rossana De Nicola Alexandra Barbieri STAMPA Rotostampa srl HANNO COLLABORATO Alessandro Latini, Ruben Lopes Pegna, Cristiano Puccetti, Duccio Magnelli, Lucia Petraroli, Federico Pettini, Giancarlo Carmagnini, Francesca Bandinelli FOTO Massimo Sestini
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LE REGINE DEL MERCATO
embrerebbe che la parola più calzante per il calciomercato estivo di quest’anno sia “caotico”. Molti affari, forse troppi, proprio mentre si vociferava che in giro c’erano pochi soldi. La squadra da battere rimane la Juventus, anche se, nella sua pur maestosa gigioneria, non sembra perfetta. Aver perso in un colpo solo Pirlo, Vidal e Tevez potrebbe causare qualche problema anche alla oliatissima macchina di Allegri (e anche la difesa non convince pienamente). E poi chissà che i bravissimi e irreprensibili tecnici del mercato bianconero non abbiano pure loro commesso l’errore di fare acquisti dalle grandi d’Europa. Khedira, bravo ma troppo spesso in infermeria a Madrid, ha già pesantemente marcato visita anche a Torino. Se si va a leggere il bollettino medico del giocatore negli ultimi anni - e il numero delle
sue presenze con Ancellotti - viene da chiedersi perché Agnelli non abbia chiamato Della Valle e chiesto notizie di Mario Gomez. E sul perché non si debbano mai fare mai affari con Bayern, Real & c. Il Milan, l’Inter e la Roma hanno cercato, in una frenetica corsa all’acquisto, di colmare il gap con i bianconeri. Le milanesi, reduci da una stagione fallimentare, non potevano certo esimersi da campagne acquisti sontuose, costosissime e un po’ compulsive. I giallorossi hanno messo su un attacco apparentemente “atomico”, con Salah e Dzeko. Anche se per quest’ultimo vale quanto detto sopra: perché nel City non giocava mai (come Jovetic, voluto da Mancini)? Con l’egiziano invece il problema non si pone, visto che nella Fiorentina giocava moltissimo. La speranza dei tifosi viola è che a un certo punto a Roma, presi dalla disperazione, siano costretti a ritirare fuori Totti dalla naftalina (come hanno
già fatto i cugini laziali con Mauri). Invece i responsabili di mercato della Viola si augurano che Destro, finito misteriosamente a Bologna, fallisca rovinosamente. Altrimenti mica è facile spiegare ai tifosi come può essere finito a una neopromossa dopo che sembrava vicinissimo al Franchi… Desta curiosità il Napoli. Un pezzo di Empoli è stato trasferito al San Paolo. Molti pensano che Sarri non mangerà la pastiera (del resto si dice anche che Mihajlovic a Milano non mangerà il panettone). Ma De Laurentiis voleva mettersi in casa un tecnico che fosse il più diverso possibile da Benitez, che invece di pastiera era golosissimo visto che al Real, come prima cosa, gli hanno imposto di dimagrire. A proposito, ma a Madrid che dolce mangiano a Natale?