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L’intervista
La partita del cuore
ALBERTOSI: «GOMEZ? FESTEGGEREMO PRESTO UN SUO GOL»
ULIVIERI: «SERVE PAZIENZA PER FERMARE LE SQUADRE DI ZEMAN»
LIGAS, SARDO DI NASCITA E FIORENTINO D’ADOZIONE
a pagina 3
a pagina 7
a pagina 9
L’esclusiva
O M A I T S ! O D N A ARRIV ORA MONTELLA…LUCIDI LA VIOLA
L’EDITORIALE
di ALESSANDRO RIALTI
È
stata la settimana dei chiarimenti. Dei faccia a faccia. Dentro il centro sportivo, lontano dagli occhi di tutti, si sono
trovati il presidente esecutivo Cognigni, i due direttori sportivi Daniele Pradè e Eduardo Macia e, ovviamente, Vincenzo Montella. Per tutti un’esame di coscienza
e una valutazione complessiva delle cose che vanno e di quelle che non vanno in casa viola. La decisione è stata quella di ritrovare tutti insieme la necessaria se-
renità per valutare la cifra complessiva della squadra viola. E alla fine, tutti, hanno concordato sul fatto che la classifica attuale, assolutamente, non corrisponde con
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lente d'ingrandimento
Due legni, di cui uno a Verona, hanno negato la gioia del gol a Gomez: ma il tedesco sta tornando. E Montella deve dargli fiducia
di alessandro rialti
P
er adesso la sua incommensurabile fame di gol si è fermata sui legni a difesa delle porte di Napoli e Verona, per adesso le speranze di Firenze di ritrovare il vero e unico Mario Gomez sono rimaste a metà del guado del recupero del tedesco, eppure i segnali intravisti fanno accendere una fiammella, autentica. Certo, il super bomber che il Franchi seppe aspettare e salutare in un giorno di prima estate è ancora lontano dal traguardo della sua rinascita. Eppure quei piccoli passi avanti raccontano di una determinazione che a noi appare oggi decisamente più forte e convincente del passato. In mezzo agli errori, beffato da quella traversa che sembra sempre più bassa e insuperabile, Gomez sta riprendendosi il centro dell’attacco viola. C’è, magari a tratte, con sfumature negative, con una pesantezza nell’azione che rimane come un ancoraggio malandrino, però qualcosa sta cambiando. Intanto l’approccio che il tedesco ha con le gare. Non le subìsce più, prova ad affrontarle a fronte alta. Le sfida, tenta di mettere i suoi centimetri come una barriera per gli avversari. E poi ci sono i compagni, che lo cercano sempre di più, con insistenza, con convinzione. E’ quello di cui aveva bisogno, quello di cui ha ancora un formidabile bisogno. Ma è adesso che Mario è al centro del gioco, adesso che ci pro-
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Mario Gomez è tornato al centro dell’attacco viola anche in campionato. Al Bentegodi di Verona.
va, che colpisce, arretra, colpisce ancora, prova a dare peso alla propria squadra, che bisogno insistere. Mai come ora Gomez ha bisogno che Vincenzo Montella scommetta su di lui. Il tecni-
co viola non deve stancarsi, non deve mollare, deve semplicemente dare a Gomez tutto lo spazio. Perché solo il panzer in questo momento potrebbe far fare alla Fiorentina il salto di qualità.
Così si toglierebbe spazio a Babacar? No, perché a certe condizioni la coppia è possibile e magari, come a Varsavia, potrebbe diventare anche l’arma vincente. L’importante è che questo
nuovo percorso intrapreso da Gomez possa continuare senza interruzioni. Per questo è fondamentale che Montella dia fiducia al suo bomber, perché Mario non ha mai fatto mistero che no-
nostante i suoi oltre duecento gol ha bisogno di fiducia. Quella che piano piano sta cercando di riconquistarsi. Il gol, poi, farà il resto. Sperando che le traverse inizino piano piano ad abbassarsi.
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L’ex portiere di Cagliari e Fiorentina al “Brivido Sportivo”: «Contro Zeman i viola sfruttino le ripartenze di Cuadrado»
L'esclusiva
Albertosi: «Gomez, il gol arriva presto. Neto? Sarebbe un peccato perderlo adesso» di alessandro latini
L
a vittoria strappata al Bentegodi di Verona regala alla Fiorentina qualche giorno di tranquillità ed una classifica che è tornata a farsi interessante (non tanto per la posizione, quanto per la distanza dall’Europa che si è sensibilmente ridotta). Montella, inoltre, ha ritrovato alcuni interpreti fondamentali. Il pensiero corre a Cuadrado, di nuovo decisivo sotto porta, ma anche a Joaquin. Una sorpresa assoluta il suo impiego dal primo minuto, con lo spagnolo che ha fornito un’ottima prestazione ed ha anche confuso le idee a Mandorlini. Adesso la parola d’ordine è continuità, perché i tre punti di Verona servirebbero a poco se, prima giovedì contro il Guingamp in Europa League e poi domenica a Cagliari, dovessero arrivare nuovi passi falsi. In Francia basta un punto per blindare il primo posto nel girone, mentre in Sardegna la Fiorentina dovrà tenere a bada
l’imprevedibile banda di Zeman, capace di risultati incredibili (come il 3-3 di Napoli), ma che ancora in casa non ha mai vinto. Questa settimana Il Brivido Sportivo ha intervistato in esclusiva Enrico Albertosi, ex portiere proprio di Fiorentina e Cagliari. Albertosi, partiamo dalla Fiorentina. Cosa pensa di questa prima parte di stagione? «Ho visto buone prestazioni, ma quest’anno ne ho viste anche di scadenti ed è una novità per la Fiorentina di Montella. Nelle due precedenti stagioni il rendimento è stato costante, anche se magari qualche partita la perdeva. Quest’anno vedo poca continuità di prestazione, anche se a Verona la squadra è tornata a giocare su buoni livelli. Capisco però Montella, che ogni volta deve inventarsi l’attacco visti gli infortuni di Rossi e Gomez. Non è semplice giocare partite senza i titolari designati». Gomez sta rincorrendo il gol. Sembra vicino, ma ancora non è riuscito a mettere il pallone in rete…
«Ho visto, si ferma sempre al palo o alla traversa. Io dico che l’importante è trovarsi nelle condizioni di fare gol. Sono sicuro che a breve segnerà. Lui è un giocatore fondamentale, lo vedo in recupero. E se lui tornerà su buoni livelli fisici, per la Fiorentina le cose miglioreranno sensibilmente». Dall’attaccante al portiere, torniamo nel suo campo. Come giudica la stagione di Neto? «E’ stato bravo a reagire, soprattutto dopo l’anno in cui è stato in competizione con Viviano. Il fatto di essere stato designato come titolare assoluto lo ha aiutato, perché il titolare deve stare tranquillo. Le gerarchie devono essere chiare: ci deve essere un titolare ed una riserva. Anche se il titolare commette un errore deve essere confermato, solo così si acquista fiducia e personalità. E Neto ha fatto proprio così. Già lo scorso anno aveva finito davvero bene la stagione, quest’anno sta continuando a giocare un ottimo campionato».
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C’è anche la questione del rinnovo del contratto che riguarda il portiere. «Sarebbe un peccato perderlo adesso. E’ giovane e conosce bene il calcio italiano, i compagni di squadra e la società. Credo che la Fiorentina debba fare di tutto per tenerlo con sé ancora a lungo». E domenica la Fiorentina affronta il Cagliari di Ze-
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man. «E’ una squadra pazza, il Cagliari, può vincere o perdere contro chiunque. Zeman fa giocare bene la squadra dalla metà campo in su. In difesa hanno un po’ di problemi perché si sbilanciano tutti e rientrano in pochi. Io credo che la Fiorentina possa fare bene a Cagliari, soprattutto se sfrutterà la
velocità di Cuadrado sulle ripartenze. La vedo favorita, secondo me non pagherà nemmeno lo sforzo del giovedì contro il Guingamp. Ormai la squadra è abituata, Montella farà ruotare i giocatori e si presenteranno in buone condizioni a Cagliari».
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e in campionato la Fiorentina sta cercando di recuperare posizioni importanti, in Europa League punta dritta verso il primo posto nel girone. Stavolta i ragazzi di Montella saranno in Francia per disputare la gara contro il Guingamp, che potrebbe sancire il passaggio del turno da primi in classifica e la sicurezza quindi di un sorteggio più “morbido” nella fase successiva. Ecco il parere di Furio Valcareggi. Va l c a r e g g i ,
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Il punto in attesa della trasferta con il Guingamp che può dare ai viola il primato sicuro nel girone
VALCAREGGI: ‘VINCERE L’EUROPA LEAGUE? PER LA FIORENTINA E’ POSSIBILE’ che gara si aspetta col Guingamp? «Non credo sarà una partita particolarmente complicata: andremo in Francia per giocare il nostro calcio, per imporre la nostra filosofia di gioco e portare a casa i tre punti. La mentalità di Montella mi piace moltissimo, non è da tutti andare in giro per l’Europa a testa
Marko Marin giocherà contro il Guingamp per mettere nelle gambe minuti in vista del campionato
alta, senza snaturarsi e cercando sempre la vittoria. Quindi credo proprio che vinceremo». Quanto è importante arrivare primi nel girone? «Arrivare primi nel girone di Europa League non è fondamentale, ma è sicuramente importantissimo perché ci permetterebbe di evitare le squadre retrocesse dalla Champions, che in alcuni casi sono dei veri e propri spauracchi». Tipo? «Dobbiamo fare molta attenzione al girone della Roma. Una tra giallorossi, Cska Mosca e Manchester City lascerà la Champions e cercherà di arrivare in fondo all’Europa League. La squadra russa e il City sono molto forti, e quindi da evitare assolutamente. Poi ci sono anche il Liverpool, lo Zenit...insomma avversarie toste non mancano di certo. Non è soltanto
una questione tecnica, ma anche mentale: affrontare una squadra con blasone inferiore a quello della Fiorentina può aiutare i viola». Anche tra le squadre che partecipano già all’Europa League ci sono delle avversarie temibili, non crede? «Questa competizione non è per niente semplice, perché non ci sono più le cosiddette squadre materasso. La scrematura avviene in modo naturale, quindi chi passa il turno possiede qualcosa in più. Già adesso ci sono senza dubbio degli ostacoli insidiosi, vedi il Tottenham o il Siviglia, ma credo che la Fiorentina se la possa giocare tranquillamente con tutti». Qual è secondo lei l’obiettivo minimo dei viola nella competizione europea? «Credo che la Fiorentina debba puntare alme-
no alla semifinale. Non dimentichiamoci che in rosa ci sono una decina di calciatori che giocano con la maglia del proprio paese: quando ci sono le convocazioni delle nazionali, ai campini rimangono il magazziniere e altri due gatti». Se l’obiettivo minimo è la semifinale, crede che la vittoria sia alla portata della Fiorentina? «Può sembrare una banalità, ma in queste competizioni può succedere veramente di tutto. La Fiorentina non parte sconfitta contro nessuno, e questo è già molto importante. La squadra di Montella può vincere l’Europa League, ce l’ha nelle corde: il gioco è buono, i grandi giocatori non mancano, l’allenatore è bravo...dobbiamo puntare alla vittoria finale!».
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Contro squadre francesi, in campo internazionale, su sette sfide, in quattro occasioni i viola hanno passato il turno. Stavolta, però, la posta in palio è più alta.
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è
la seconda volta, la prima in Francia, che la Fiorentina incontra il Guingamp. Il precedente risale al 18 settembre scorso quando, nel match d’andata, vinse al Franchi per 3-0 grazie alle reti di Vargas al 34’, Cuadrado al 67’ e Bernardeschi (primo gol ufficiale in maglia viola) all’88’. Le sfide della Fiorentina in trasferta, nelle principali competizioni europee, contro le formazioni transalpine sono abbastanza positivi. In 7 partite ha ottenuto 2 vittorie a fronte di altrettante sconfitte e 3 pareggi ma in 4 occasioni ha, comunque, passato il turno. LE DUE VITTORIE. La prima i viola la ottengono nei trentaduesimi di finale della Coppa delle Fiere, l’attuale Europa League, della stagione 1967/68. Nel match d’andata si impongono a Nizza per 1-0
Ai box per un grave infortunio, Bernardeschi nel giorno del suo debutto in Europa ha segnato un gol al Guingamp
con un gol di Maraschi al 78’ e poi, grazie anche al successo per 4-0 a Firenze, accedono ai sedicesimi. La Fiorentina vince di nuovo in Francia nella stagione 1989/90 nella partita di ritorno dei quarti di finale di Coppa Uefa, l’attuale Europa League, contro l’Auxerre. Dopo il successo per 1-0 all’andata a Perugia (per l’indisponibilità del Comunale di Firenze) si ripete con il medesimo risultato anche oltralpe. E’ Marco Nappi a firmare al 79’ il gol che vale il passaggio alle semifinali.
LE ALTRE DUE QUALIFICAZIONI. Nell’edizione della Coppa Uefa della stagione 1989/90, prima dell’Auxerre, ai sedicesimi di finale la Fiorentina incontra il Sochaux. Pareggia per 0-0 all’andata a Perugia e per 1-1 nel ritorno in Francia in una partita difficilissima. Dopo 4 minuti, infatti, rimane in dieci per l’espulsione di Faccenda. Ciò nonostante va in vantaggio al 32’ con Buso. Al 36’ viene raggiunta dal gol di Laurex ma riesce a resistere agli attacchi dei francesi. Così la formazione di Bruno Giorgi accede agli ottavi di finale. L’altra qualificazione la Fiorentina la ottiene nella stagione 2009/10 in Champions League. Nella fase a gironi (passano le prime due) con Olympique Lione, Liverpool e Debrecen, perde la prima partita a Lione per 1-0 per un gol del futuro romanista Pjanic al 76’ ma gioca quasi 50 minuti in dieci per l’espulsione di Gilardino poco prima dell’intervallo per una presunta gomitata a un avversario. Dopo la sconfitta in Francia la Fiorentina vince le successive 5 partite. Così si piazza prima nel girone e accede agli ottavi.
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l netto di Genoa-Palermo (ancora da disputare al momento di andare in stampa), ecco le prestazioni dei nove colleghi del ravennate Fabbri: Atalanta-Roma 1-2 MASSA Partita difficile, con molta fisicità ed agonismo messo in campo dalle due squadre. Non fa un match indimenticabile l’arbitro ligure, neo internazionale, sbaglia spesso decisioni sia tecniche che disciplinari e, generalmente, non convince appieno, come già in 2/3 occasioni quest’anno. In fase involutiva contraria. Cesena-Sampdoria 1-1 GERVASONI Torna, purtroppo sui suoi mediocri “standard” … Probabilmente nega un rigore per parte e, in generale, non convince. Verona-Fiorentina 1-2 DI BELLO Inesperto e con poca personalità (richiama ben quattro volte, su situazione da calcio d’angolo, i giocatori invitandoli a stare più tranquilli, senza mai prendere provvedimenti disciplinari). Nega un rigore solare a Cuadrado, forse grazia Pizarro dal secondo giallo e sicuramente lo fa con Neto nell’episodio del pareggio gialloblu, nel quale il portiere brasiliano, a prescindere se l’azione avrebbe portato al gol oppure no, andava espulso direttamente per l’entrata dura e scomposta su Nico Lopez. Lazio-Juventus 0-3 DAMATO Non era una partita sulla carta facile, però, l’arbitro pugliese l’ha portata bene
in fondo, con il solo neo, forse, dell’affrettata espulsione dello juventino Padoin per doppio giallo, soprattutto il primo al 36’ del primo tempo per fallo di mano, ha lasciato molti dubbi. Milan-Inter 1-1 GUIDA Inadeguato lui e chi ce lo ha mandato (Messina), sicuramente Muntari era da “rosso”, la qual cosa avrebbe, evidentemente, cambiato la gara tatticamente a favore dei nerazzurri e poi tante, troppe, imprecisioni sia tecniche che disciplinari. Napoli-Cagliari 3-3 TOMMASI Gara tutto sommato discreta, ma dimostra poco coraggio quando sul 2-2 probabilmente c’è un penalty, con conseguente espulsione, per un fallo di Pisano su “Marechiaro“ Hamsik. Parma-Empoli 0-2 GIACOMELLI In controtendenza, finalmente, positiva, porta la gara in fondo con giustezza ed equanimità. Torino-Sassuolo 0-1 RIZZOLI Un tranquillo week end, non di paura, ma da arbitro “mondiale” … gara positiva, impreziosita dall’aspettare nel concedere il rigore al Torino, poi sbagliato, per vedere se Darmian concretizzava il “vantaggio” concessogli. Udinese-Chievo 1-1 CERVELLERA Arbitro, come il suo corregionale Di Bello, che si deve ancora “fare”, tanti problemi nella gestione disciplinare della gara e … siamo sicuri che non fosse rigore il fallo nel finale di Widmer su Cofie?
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Il presidente dell’Assoallenatori: «Montella e il tecnico boemo hanno due modi di lavorare opposti»
l'intervista
RENZO ULIVIERI: “PER FERMARE ZEMAN OCCORRE ESSERE TANTO PAZIENTI” Renzo Olivieri oggi è il presidente dell’Assoallenatori
di ilaria masini
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ttenzione alle squadre di Zeman. E quindi attenzione al Cagliari che quando trova spazi diventa devastante. Renzo Ulivieri, attuale presidente dell’Associazione italiana allenatori, ha affrontato il suo collega boemo molte volte in carriera, mettendolo spesso anche in difficoltà. «Se Zeman trova la formazione avversaria scoperta in contropiede e’ micidiale. E’ necessario tenere
la squadra compatta d i f e s a - c e n t ro c a m p o attacco. Una gara per Montella da preparare e studiare molto bene» Insomma Ulivieri, la trasferta di Cagliari per la Fiorentina e’ una partita rischiosa? «Lo è per molte squadre. L’Empoli ad esempio, e in parte anche il Napoli, hanno lasciato troppi spazi. La Fiorentina deve stare attenta ma e’ anche vero che, rispetto al Cagliari, ha il doppio di soluzione nella manovra. E poi la Fiorentina sa essere
dizione. Deve avere il tempo di entrare fino in fondo nella logica della squadra e la fortuna di giocare finalmente con continuità negli schemi di Montella perché la Fiorentina non si basa sui singoli ma sul gioco di squadra e sulla tecnica. E’ un concetto fondamentale». Lei è stato anche sulla panchina del Cagliari. Ci sono dei ricordi particolari? «Sono stato benissimo. Un ottimo ricordo della città e di un giovanissimo Daniele Conti che, nonostante fosse molto giovane, si intuiva potesse affermarsi come regista davanti alla difesa. In più un buon rapporto e grande rispetto anche con il presidente Cellino. Mi diceva sem-
Zeman nel suo passato ha allenato anche la Roma
pre che andava d’accordo con me, rispetto agli altri allenatori, per un
discorso di età. L’ho considerato un complimento…».
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anche essere paziente e può essere un fattore importante» Vede delle similitudini fra Montella e Zeman? «Sono completamente diversi, sia dal punto di vista della preparazione fisica che sulla tattica. Due modi di lavorare opposti». La Fiorentina ha ritrovato la vittoria a Verona. Si può dire che ha ritrovato anche il vero Cuadrado? «Sta crescendo. Credo che alla lunga abbia pagato qualcosa per aver giocato il Mondiale. Ci sono dei tempi naturali che e’ necessario far trascorrere per avere i giocatori al massimo della forma». E Gomez? «Va aspettato e migliorerà anche la sua con-
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Il tennis. Le sue indiscrezioni. Dietro le quinte. Noti giornalisti internazionali, tennisti, allenatori, fans dialogano ogni minuto sull’attualità e le piccole grandi storie del circuito mondiale e sulle scelte tecniche da compiere per i figli.
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Parla l’ex difensore viola rassicura Montella: ‘Ormai il gioco di Zeman lo conoscono tutti’
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Serena: «Un consiglio a Gomez, se colpisce la traversa ci faccia sopra una bella risata» di alessandro latini
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a Fiorentina è ripartita da Verona, dove i tre punti erano fondamentali per continuare a dare un senso al campionato. L’obiettivo Europa non è certamente una chimera per Montella, che aveva chiesto qualcosa in più ai senatori del gruppo ed
ha trovato i gol di Rodriguez e Cuadrado al Bentegodi. La squadra ha dimostrato di saper soffrire e di aver la lucidità per affondare il colpo al momento giusto. Contavano i tre punti, certo, ma contava anche ritrovare consapevolezza nei propri mezzi. L’Aeroplanino ricerca ancora spensieratezza, quel-
la arriverà quando la classifica sarà di nuovo positiva. E l’obiettivo è mettere le cose a posto entro Natale. Da qui in avanti la Fiorentina avrà la possibilità di qualificarsi come prima nel Girone K di Europa League e potrà mettere insieme punti importanti in campionato tra le trasferte di Cagliari e Cesena ed il derby contro l’Empoli in casa. In mezzo, la partita contro la Juventus del 5 dicembre, che rappresenta per storia ed attesa una porzione a sé della stagione. Questa settimana, per la rubrica Fiorentina Amore Mio, ecco l’ex difensore viola (ed attuale allenatore) Michele Serena. Torniamo a Verona, con Montella che ha deciso di rilanciare Joaquin dal primo minuto. Sorpreso? «No, perché stiamo parlando di un giocatore importante,
la storia parla per lui. Anche l’anno scorso è stato spesso decisivo. Montella è andato sull’usato sicuro, le sue caratteristiche non si scoprono adesso. Chi mastica un po’ di calcio sa che questo è un giocatore che può fare ancora la differenza». Un altro che è chiamato a farla è Mario Gomez. Sta tornando in condizione, ma gli manca soprattutto anche un po’ di fortuna. «Il gol arriverà quando meno se lo aspetta. La condizione fisica è normale che non possa essere al massimo, migliorerà con il passare dei minuti. La fortuna va aiutata e non va cercata, se uno si fossilizza su questa cosa è peggio. Se prende una traversa, come gli capita ormai spesso, deve farci una risata sopra». Con il ritorno in pianta stabile di Gomez, vede fattibile una coppia in attacco con Ba-
bacar? «Si può far tutto nella vita. I giocatori bravi possono giocare insieme, ma è evidente che hanno caratteristiche molto simili. Se Montella vorrà farli giocare insieme, uno dei due si dovrà un po’ snaturare. Babacar attacca più gli spazi ed è più giovane, credo che eventualmente dovrebbe essere lui a sacrificarsi un po’». Un altro grande attaccante è tornato in Italia. Giuseppe Rossi ha iniziato la fase di recupero a Firenze per tornare a disposizione nel 2015. «Ogni considerazione su di lui ormai è purtroppo un ripetersi. Troppi infortuni alle ginocchia hanno caratterizzato la sua carriera. Ci vuole pazienza, deve riprendersi al meglio e gli auguro di tornare quello che era. Due anni fa la Fiorentina aveva scelto una delle coppie gol
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potenzialmente più forti in Europa, ma purtroppo non l’ha mai potuta utilizzare. Questo testimonia una volta di più la bontà del lavoro che sta facendo Montella con la società». Domenica la Fiorentina sara’ a Cagliari. Che partita si aspetta? «Sappiamo tutti come gioca Zeman. Il fatto che in casa non abbia mai vinto poco importa, anche perché hanno fatto tre gol al Napoli. La trasferta a Guingamp potrebbe creare qualche problema alla Fiorentina; ci sarà poco tempo per recuperare energie fisiche e mentali. Il Cagliari cercherà di andare a cento all’ora, sfruttando i tagli degli attaccanti e gli inserimenti dei centrocampisti. Ma Montella sa tutto di questi avversari, il gioco di Zeman è ormai chiaro per gli altri allenatori».
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NETO E’ UN TOP PLAYER, TRATTIAMOLO COME TALE
di cristiano puccetti
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er rinnovare e prolungare il suo contratto con la Fiorentina, Neto chiede un ingaggio di 2 milioni di euro. Secondo Bastian Contrario la pretesa del portiere brasiliano è assolutamente legittima. Non si scada nei moralismi e si giudichi il
la partita del cuore
mercato per quello che è veramente: una contrattazione lavorativa sul valore sportivo di un giocatore. Neto, se da un lato può essere grato alla Fiorentina che lo ha prelevato dal Brasile ed imposto all’attenzione del calcio italiano ed europeo, dall’altro può avanzare a buon diritto le proprie richieste. Che riteniamo giustificate per una serie di
Cagliari-Fiorentina è una gara speciale per Franco Ligas, giornalista sardo d’origine e fiorentino d’adozione
UNA GARA ALLO SPECCHIO: CHI SEGNA POCO E CHI SUBISCE TANTO di alessandro guetta
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omenica la Fiorentina farà visita al Cagliari per chiudere un trittico di trasferte iniziato a Verona e proseguito a Guingamp. Per parlare proprio della sfida tra viola e rossoblù ci siamo rivolti a Franco Ligas, celebre giornalista sardo, per la precisione di Oristano, che ha lavorato spesso a stretto contatto con la Fiorentina, diventando di fatto un vero e proprio “viola d’adozione”. Franco Ligas, le chiedo subito che emozioni prova quando si affrontano Cagliari e Fiorentina. «Ogni anno sono sempre molto teso, non è facile scegliere una delle due squadre. Di solito ragiono come Ponzio Pilato e spero che vinca chi ha maggior bisogno di punti. In questo caso forse la vittoria servirebbe più alla Fiorentina; il Cagliari non avrà nessun problema a salvarsi». Negli ultimi anni i viola hanno faticato molto in Sardegna, a cosa pensa sia dovuto?
«In effetti, nelle ultime 8/9 stagioni, la Fiorentina ha ottenuto ben poco dalle trasferte di Cagliari, mi sono sempre chiesto il perché non riuscendo a darmi una risposta. Al Sant’Elia, le cose non sono andate per il verso giusto né con Prandelli in panchina né con chi è arrivato dopo». Si affrontano due allenatori di generazioni diverse come Montella e Zeman, cosa hanno in comune? «Montella è molto più simile a Zeman di quanto si possa pensare perché anche a lui piacciono le
squadre a trazione anteriore. Seppur in modo diverso, entrambi amano il gioco offensivo; piuttosto che subire un gol in meno dell’avversario preferiscono farne uno in più, se sono due meglio». Un difetto per ciascuna delle due squadre? «Il difetto della Fiorentina è semplice: non riuscire ad andare in rete o comunque farlo con discontinuità, anche se le occasioni costruite sono sempre molte. Per il Cagliari vale il problema opposto, i sardi infatti subiscono troppi gol».
motivi - tra cui la sua storia - che analizzeremo qui in ordine sparso. Il più evidente riguarda la tempistica. In questi casi si corre sempre il rischio di sbagliare il momento. La dirigenza viola non è stata molto lungimirante nel trattare la vicenda del portiere brasiliano. Arrivare a pochi mesi dalla scadenza del contratto e rischiare di perdere Neto a costo zero è stata una vera e propria follia manageriale. Che potrebbe costare carissima. La Fiorentina doveva proporgli il rinnovo contrattuale a metà della scorsa stagione: avrebbe sicuramente strappato il sì del calciatore ed a cifre molto più ragionevoli. Il portiere brasiliano adesso ha tutto il diritto di ragionare in maniera egoistica. Questo anche in virtù di una serie di considerazioni non trascurabili: la Fiorentina lo ha acquistato dall’Atletico Paranaense (altra formidabile intuizione di Corvino, per cui è già partito un meritato processo di riabilitazione e di revisionismo storico della sua gestione) nel gennaio dell’anno 2011 e lo ha lasciato il resto della stagione a marcire in panchina. Nell’annata successiva per Neto sono arrivati pochi spiccioli nelle gare di Coppa Italia, una bocciatura severa e frettolosa dopo un errore commesso proprio in questa manifestazione durante una partita contro la Roma.
E arriviamo così alla stagione 2012-13, quando la Fiorentina ha deciso di coronare il sogno di avere un tifoso viola in squadra: è arrivata Emiliano Viviano, ma le cose non sono andate nel verso giusto. Per Neto è stata un’altra stagione in panchina, col rischio di bruciarsi e con la mortificazione di una sommossa popolare dopo la sua promozione a titolare nel mese di gennaio (il pubblico chiese ed ottenne la restaurazione del suo idolo, Viviano). Consumato il divorzio da Emiliano, per tutta l’estate la Fiorentina ha cercato un portiere e, proprio quando non ne poteva fare a meno, ha puntato tutto su di lui. Dopo mesi di incertezze, da gennaio 2014, seppelliti tre anni di ruggine e di processi sommari, Neto ha iniziato ad esplodere, a compiere interventi spettacolari e decisivi. Per premiarlo, oltre a non offrirgli un rinnovo contrattuale, cosa avvenuta per altri calciatori, la Fiorentina gli ha preso pure un secondo ingombrante. Alla ripresa dei campionato e fino ad oggi Neto, oltre ad aver rintuzzato la concorrenza di Tatarusanu, è stato di gran lunga il giocatore più decisivo della squadra. Con queste premesse, come si fa a sindacare la sua richiesta? Neto serve, tifiamo per il suo rinnovo, il due milioni si possono pagare risparmiando il soldi (buttati via) degli stipendi di El Hamdaoui e Iakovenko. Da questo cul de sac non si scappa: l’alternativa era proporgli 1-1,2 milioni esattamente un anno fa. Quella davvero sarebbe stata una mossa geniale...
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ltro turno a pieno regime per il gruppo Montecarlo C5, che ha trovato ben 46 reti segnate! Una media di ben nove reti a partita, che testimonia la grande vena realizzativa del gruppo. Partiamo dall’alto: vin-
ce il duo di testa Dinamo Marte 2002 e A.C. Denti. La Dinamo trova un 4-3 contro l’ostica Autorimessa Cairoli, a segno con Anzillotti, Musto e Massai. Doppietta di Daniele Mannucci e le reti di Rossi e Mi. Gagliotti per la Dinamo. I campioni in carica, invece, battono
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l’Alfa Cure per 4-2: Ferlito (3) e Canciglia superano la doppietta di Giannoni. Importante balzo in avanti per la Fiorentona: la vittoria di misura sui Centauri per 5-4 reca le firme di Rovelli e Ottanelli con due reti a testa e di Frasconi. Le doppiette di Bertini e Sacconi non bastano ai Centauri per i primi punti. Avanti anche i Tortellini Ninja, che superano l’esame Gruppo Stressato con un pirotecnico 8-6, grazie alle triplette di Locaso e Casconi e ai gol di Muri e Affatato. Gli “stressati”
segnano con Panerai (4) e Valente (2), ma restano bloccati a 9. Infine, vittoria cruciale per l’Atletico Ma Non Troppo, che lascia in fondo alla classifica E L’Era L’Ora, con un tennistico 6-4. Tris per Gungo Ruggeri, poi Maioli, Bigiotti e Carrai arrotondano il punteggio. Dall’altra parte bomber Debole segna tutte e quattro le reti dei suoi, ma non sblocca una classifica piangente. Classifica dopo cinque turni: Dinamo Marte e A.C. Denti 15, Fiorentona 10, Tortellini Ninja e Gruppo Stressato 9, Alfa Cure 7, Aut. Cairoli 6, Atl. Ma Non Troppo 3, Centauri e L’Era L’Ora 0.
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Si accende anche il girone Germania C7, che già alla quinta giornata mostra una lotta serrata in tutte le posizioni. Cade l’Allegra Brigata, sconfitta dall’Atletico Romania con un secco 1-6, perdendo la leadership. Biltac (2), Cojocaru, Petrescu, Cioarec e un’autorete proiettano l’Atletico a 9 punti. Avanzano anche lo Zenith, che batte 7-4 lo Spirito Allegro (Micochero (2), Rossi, Romani, Feis, Zecchini e La Rosa) e la sorpresa U.C. Diamoli, che, con la tripla di Randazzo e la rete di De Lucia batte il Poderosa, vincendo 4-1. Recupera terreno il Goldbet (3-1 sul Seven Ugnano): i fratelli Reale e Dallai portano alla vittoria i gialloblu, mentre il Seven segna con Lomi. Torna a vincere il Fio fin 4 o /1 il d /12 va 15 al
calak Soccer, che gela Gli Amici Di Coi 8-1: a segno Dane (4), Ricciuti (2), Resia e Sciullo. Il gol per Gli Amici lo segna Mazzei. I biancoblu salgono a 6, ma la strada verso le prime posizioni è ancora lunga. Frena il Siamo Alle Paste, che non riesce a battere l’A.C. TO e non va oltre il 3-3 Careggini. La doppietta di Beneduce e la rete di Cirri sono stoppate dalla tripletta di capitan Bianchi, MVP per i verdi. A.C. TO che rimanda la prima vittoria in campionato. Classifica: U.C. Diamoli e Zenith guidano il gruppo a 13, seguiti dal Goldbet a 12, quindi Allegra Brigata e Siamo Alle Paste a 10, Atl. Romania 9, Poderosa e Ficalak 6, Seven Ugnano e Spirito Allegro 3, A.C. TO 2, Amici Di Coi 0.
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ono 80 le formazioni iscritte ai Campionati di calcio a 5 maschile, suddivise in 8 gironi di 10 squadre ciascuno: ecco la situazione dei raggruppamenti della zona di Firenze Sud dopo le prime tre giornate. Girone A Due squadre a punteggio pieno dopo tre gare: FC Barrettino (miglior difesa del girone con appena 7 reti incassate) e Real Marangoni (miglior attacco con 28 gol all’attivo). Alla vigilia pronosticate fra le favorite per la vittoria del Campionato, sono partite col piede giusto distanziando di tre lunghezze la Polis Multietnic C5 A, altra pretendente alla vittoria finale che già si era messa in mostra con
l’ottimo secondo posto nel recente Torneo PreCampionato. Sempre a tre punti dalla vetta si posizionano Grappa E Vinci e Ciabatte Sguaiate, mentre sorprende la partenza col freno a mano tirato dell’Amico Pane che, in attesa di recuperare la prima gara con l’AC Giglio C5, è fermo ancora a 0 punti a causa dei ko subìti contro Ciabatte Sguaiate e Real Marangoni. Girone B Anche in questo raggruppamento troviamo una coppia al comando a punteggio pieno: Real Cerveza e FC Farauei, rispettivamente miglior reparto offensivo e miglior difesa del girone. A sole due lunghezze si fanno comunque minacciosi Boca Seniors FC 2010 ed AC Deportivo La Burbuka che hanno pa-
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reggiato lo scontro diretto della prima giornata. In un raggruppamento che ha già fatto registrare tre pareggi (uno per ciascuna giornata), il record col segno X spetta all’Hellas Novoli che con 5 punti in classifica occupa la quinta posizione. Ancora in fase di rodaggio Panzer 8 e Deportivo La Carogna, alla vigilia accreditate per i piani alti della classifica ma che sono ancora alla ricerca della prima vittoria in Campionato. Girone C Una sola squadra al comando: a punteggio pieno dopo tre gare la Corte Dei Conti sta sorprendendo tutti. Dopo aver annaspato in Campionato nelle recenti annate, la capolista sembra adesso decisa a togliersi diverse soddisfazioni: il fatto di detenere anche il miglior attacco e la miglior difesa del girone sono già un buon biglietto da visita. La Corte Dei Conti dovrà comunque stare attenta a non abbassare la guardia
dal momento che ci sono ben 5 formazioni che inseguono a sole tre lunghezze di distanza: Prosit United, DC United, Firenze Gardenia, Atletico Barzotto e FC Rottweiler sono in attesa di un passo falso della prima della classe. Ferme ancora a 0 punti due squadre: Un(I)ti dal Signore ed Acquacenter. Girone Under 21 Tropical Parquet solitario
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al comando grazie alle tre vittorie in altrettante gare disputate: la squadra formata interamente da ragazzi del 1997 ha già staccato di due lunghezze FC Jimdoria e Real Kabana. Questi ultimi, vincitori del Campionato nella passata stagione, sono stati fermati - nel big match della terza giornata - sul 7-7 dal St. Donato Park Rangers (SDPR), anch’essi sicuri
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protagonisti del girone pur se distanti adesso 5 punti dalla vetta. Buona partenza del FC Scarsenal che - con 6 punti - occupa il quarto posto della classifica. Alla ricerca dei primi punti restano due squadre: All Blacks e Shakthar Donuts, rispettivamente peggior attacco e peggior difesa del girone (primato quest’ultimo condiviso insieme al Celta Vigorsol).
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Segue dalla prima
potenzialità del gruppo. Certo, il “nemico” più insidioso è stato il fato, quella incredibile concatenazione di eventi negativi che hanno tolto a Montella i suoi uomini migliori. Ma pur valutando per la loro esatta entità le assenze di Gomez, Rossi e Bernardeschi il responso è stato concorde e unanime: il gruppo viola vale ben oltre la sua attuale classifica comunque. Da qui la decisione di fare da diga, di dare al tecnico la copertura e il tempo necessario per riorganizzare il gruppo, far guarire gli infortunati, far crescere i giocatori che hanno avuto problemi fisici ed “inventarsi” così la nuova-vecchia Fiorentina. Da qui alla gara col Verona, passando per la sfida in terra bretone contro i francesi del Guingamp in Europa League, e alla successiva trasferta col Cagliari fino alla partita delle partite, di nuovo al Franchi, contro la Juventus, Montella dovrà riportare al centro della sua Fiorentina giocatori come Gomez, Marin, Joaquin, Cuadrado, Ilicic e pure Borja Valero ovvero la qualità assoluta del gruppo. Insomma, Montella dovrà “lucidare” fino a rendere brillante quella vena aurea della sua Fiorentina e deve farlo adesso. Quello che succederà da adesso fino a gennaio deciderà poi il mercato invernale. Sia dal punto di vista delle cessioni che da quello degli eventuali nuovi arrivi. Ma sono queste sei-sette settimane che diranno una volta per tutte se è stata principalmente la sfortuna a fermare la squadra viola, oppure se davvero si è entrati un pericoloso tunnel che potrebbe portare tutti alla fine di un ciclo.
Alessandro Rialti
FUORIGIOCO di duccio magnelli
DIRETTORE RESPONSABILE Mario Tenerani CONSULENTE EDITORIALE Alessandro Rialti EDITORE E PUBBLICITà Salvini Editore srl Via S. Quirico 167 50013 Campi B.zio (Fi) tel. 055.9334666 GRAFICA E IMPAGINAZIONE Chiara Reggiani Alexandra Barbieri STAMPA Galeati srl (Imola) HANNO COLLABORATO Francesca Bandinelli, Giancarlo Carmagnini, Giacomo Cialdi, Alessandro Guetta, Alessandro Latini, Ilaria Masini, Ruben Lopes Pegna, Cristiano Puccetti FOTO Massimo Sestini
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braita, Conte, adesso che è passato dall’altra parte della barricata e si rende conto quanto è duro il pane del selezionatore delle nazionali (si fa per dire, visti i quattro milioni e rotti di stipendio). Pochissimo però gli verrà concesso, giusto qualche giorno per salutare i calciatori. Poi, quando la stagione entrerà nel vivo, le società chiuderanno i boccaporti e concederanno solo il minimo previsto dai regolamenti. Del resto,
IL SELEZIONATORE NEL PALLONE la recente dichiarazione rilasciata dal presidente esecutivo viola Cognigni non lascia dubbi. La Fiorentina, come quasi tutte le altre, non è più una società sportiva, ma è un’azienda. E come tale deve comportarsi. Quindi si lascia poco spazio alla passione, agli affetti, al cuore che batte sotto la maglia (molti calciatori fanno questo gesto, ma forse alludono al portafoglio che si gonfia a ogni gol…). E si dà importanza ai bilanci e ai conti che devono tornare, dove conta di più una qualificazione Cham-
pions che una vittoria in coppa Italia. La cosa curiosa è che Conte queste cose le sa benissimo. Masticava amaro quando la nazionale gli portava via i giocatori. Adesso vorrebbe fare il paladino del cuore azzurro, ma non ci pare che funzioni. O meglio, funziona al massimo come paravento per futuri rovesci o (chissà…) per future richieste di club a cui non si potrà dire di no (pare che il Psg gli stia facendo una corte spietata). Anche perché ci sembra che sia l’unico selezionatore
a comportarsi così. Gli altri prendono quello che viene, senza farsi troppi problemi. E cercano di non stressare troppo i giocatori con schemi e tattiche, facendoli giocare più o meno come nelle squadre di provenienza, senza la pretesa di allenarli ma solo quella di metterli in campo. Del resto il tempo a disposizione è poco e i giocatori hanno come datore di lavoro le società. Non la nazionale. Nel frattempo a Conte hanno già risposto Agnelli e Lotito e le loro parole lasciano poco spazio a
interpretazioni. Il dubbio è che il c.t. abbia troppa ambizione per fare l’allenatore della nazionale. Ci sembra di rivedere Sacchi, tecnico per certi aspetti molto simile a lui. Perfezionisti, pignoli, il calcio come vita. Insomma: impossibile ipotizzare di non avere i giocatori a disposizione tutti i giorni. Da qui a marzo, alla prossima partita della nazionale, ci sono quattro mesi. Davvero troppi per Conte, per pensare di passarli negli stadi a vedere giocare le squadre allenate dagli altri.