Il Brivido Sportivo n 30 del 10 Settembre 2014

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Dopo i colpi duri, la Viola reagirà

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Il Calvario di Rossi

L'Esclusiva

Con l’intervento, Pepito cancella il passato

Chiesa: «Pepito reagisci. Per te e per Firenze»

Tutti con Pepito a pagina 3

L’editoriale

a pagina 7

CONTRO I CATTIVI PENSIERI

di mario tenerani

R

da pagina 4

ipartiamo un’altra volta senza pensare alla sfortuna che colpisce con chirurgico cinismo il cammino dei viola. Pepito fuori 5 mesi - ma

potrebbero essere meno - è una mazzata dura da assorbire. Ma la Fiorentina non può concedersi neppure questo lusso: ha un obiettivo, tornare in Champions. E per questo dovrà battersi. Lo ha ricordato a Moena anche

il presidente Della Valle. Gli input della proprietà non possono essere disattesi. Certo, senza quel fenomeno di Giuseppe Rossi tutto si complica

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Dopo il ko di Roma e l’intervento di Pepito, i viola hanno una sola alternativa: vincere per cancellare l’amarezza

lente d'ingrandimento

DOPO I COLPI, LA VIOLA REAGIRà SUBITO Assente a Roma per squalifica, Cuadrado ha in testa l’obiettivo Champions

Deluso anche dalla Nazionale, Gomez ha una sola via, il gol.

di alessandro rialti

I

due colpi duri subiti dalla Fiorentina in questi ultimi giorni sicuramente hanno lasciato un segno. La grande delusione di Roma, dove gli uomini di Montella non sono riusciti mai a riprendere in mano la gara, la sconfitta la brutta figura hanno trasmesso un sen-

timento di tristezza che non è ancora evaporato. Di sicuro più pesante il colpo determinato dalla conferma della necessità di un intervento in artroscopia sul ginocchio di Giuseppe Rossi. Però si tratta di colpi che nel calcio possono starci, inclementi, dolorosi, ma ne fanno parte. Non bisogna infatti dimenticare che a Roma la Fioren-

tina di ko ne ha inanellati talmente tanti da realizzare una collana di perle nere. In fondo anche per infortunio di Pepito si sapeva bene che nel momento dell’indagini artroscopica si poteva configurare la necessità di un piccolo intervento sul menisco. Giorno dopo giorno si ha però la conferma che per

quanto riguarda Rossi il suo rientro a disposizione di Montella non sarà poi così lontano. Certo saranno mesi pesanti ma questo non cambia il fatto che questa squadra abbia la possibilità e anche il dovere di resistere e recuperare e soprattutto cancellare subito la sconfitta di Roma con una gara importante contro il Genoa. Perché c’è bisogno di un po’ di entusiasmo per portarlo dentro Firenze ma anche per regalarlo a Pepito affinché si renda conto che le settimane che dovrà ‘perdere’ per tornare in condizione e riprendersi il campionato saranno poi fondamentali per la volata finale della stagione. Siamo convinti che la Fiorentina e Montella reagiranno subito, con una bella vittoria che riporti l’entusiasmo affievolito dopo la grigia gara dell’Olimpico. Una vittoria che riporti anche la consapevolezza che questa squadra nonostante la terribile assenza di Pepito ha al suo interno uomini di valore, intelligenza, qualità tec-

niche e coraggio bastanti per restare in cima alla classifica. Sarà interessante vedere come reagirà il gruppo storico alla doppia mazzata di Roma e di Rossi, ma sarà fondamentale anche vedere come i giocatori d’attacco sapranno trovare le soluzioni giuste alla mancanza di Pepito. Pensiamo ovviamente a Gomez che deve essere pieno di rabbia per il ko di Roma dove è stato fra i peggiori e per i fischi che ogni tanto i tifosi tedeschi gli regalano. Così come la reazione di Cuadrado che torna dopo la lunga estate fatta di parole di carta piuttosto che di pallone. Infine grande curiosità per i nuovi, quelli arrivati nel finale di mercato e che potranno dirci se davvero la qualità generale di questa Fiorentina è cresciuta. Vogliamo vedere la trasformazione della difesa e il rafforzamento del centrocampo in attesa di Marin che resta per ora la grande incognita, speriamo positivo, di questa squadra.


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il calvario di pepito

Segnali positivi dopo l’intervento al ginocchio svolto a Vail, in Colorado:

ROSSI, C’E’ IN FONDO

Rossi festeggia un gol: Firenze aspetta di rivederlo presto così

di francesca bandinelli

I

l sereno dopo la tempesta. Tutto nel giro di poche ore. Prima c’è stato il report diffuso dalla società viola in merito all’artroscopia diagnostica eseguita a Vail da Giuseppe Rossi: «ACF Fiorentina comunica che l’atleta Giuseppe Rossi e’ stato sottoposto a intervento di artroscopia al ginocchio destro dal dottor Singleton (assistente del professor Steadman, ndr). L’esame ha evidenziato una buona stabilità del neolegamento crociato già precedentemente operato. E’ stato inoltre possibile riparare con sutura la recente lesione del menisco mediale.

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L’atleta sarà monitorato in Vail in questa settimana . Al termine inizierà le attività di fisioterapia in New York che proseguiranno a Firenze, secondo protocollo, La ripresa dell’attività sarà dettata dallo specialista, che stima intorno ai 4-5 mesi». Subito dopo son cominciati ad arrivare lampi di sereno. Il muro del pessimismo ha iniziato a sgretolarsi, perché i segnali sono assolutamente positivi. Giuseppe tornerà presto e in via definitiva, senza più necessità di essere centellinato nemmeno in allenamento. I summit sono continuati incessanti. Da una parte la Fiorentina, rappresentata in Colorado dal medico sociale, Paolo Manetti, dall’altra il dottor Singleton, quello che materialmente ha eseguito l’artroscopia al ginocchio dell’attaccante italo-americano. Nel mezzo i dirigenti del club dei fratelli Della Valle e pure l’agente del giocatore, Andrea Pastorello, in costante contatto con il giocatore e la sua famiglia. Il report ha indicato i tempi massimi di recupero, ma secondo l’opinione degli addetti ai lavori già a dicembre, nella seconda metà del mese, il giocatore potrebbe tornare a lavorare sul campo (ma logicamente ancora non in gruppo).

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L’attaccante italo americano aveva riportato un sovraccarico con sollecitazione al menisco prima di Ferragosto, in allenamento. Per questo motivo non era partito per l’amichevole contro il Real Madrid. Dopo le prime due settimane di scarico e lavoro fisioterapico specifico, Rossi era poi volato la scorsa settimana, in occasione del debutto dei viola in campionato all’Olimpico, a Londra, dal dottor Williams. Era stato già lui ad indicare la soluzione chirurgica. Rossi ha però scelto, in pieno accordo con la società, di tornare in Colorado, nella clinica del professor Steadman che lo aveva operato nel 2012. In questi giorni, Pepito resterà sotto stretta osservazione. Il decorso post operatorio verrà monitorato giorno dopo giorno e intanto si inizierà la prima fase riabilitativa. A Vail sono arrivate pure mamma Cleonilde e la sorella Tina. Jenna, la fidanzata, lo ha accompagnato fin dall’inizio. Tornerà a New York sul finire di questa settimana e lì inizierà a lavorare diviso tra la sua casa in New Jersey e il New York Sportsmed and Physical Terapy di Manhattan, proprio come accaduto lo scorso inverno. Dopo un ulteriore consulto e comunque dopo che Singleton e Steadman avranno dato il via libera all’ultima fase riabilitativa, Rossi farà rientro a Firenze. Dove tutti lo aspettano a braccia aperte.

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Rossi soccorso in campo dopo l’impatto con Rinaudo lo scorso gennaio

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UN CALVARIO LUNGO TRE ANNI

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Un calvario, quello vissuto tra 2011 e 2012 quando ancora vestiva la maglia del Villarreal, tornato maledettamente d’attualità il 5 gennaio scorso, nel derby toscano col Livorno. Rinaudo frana addosso a Giuseppe Rossi e i sogni viola, insieme a quelli del ragazzo fino a quel momento capocannoniere della Serie A, restano congelati in un cassetto. Dopo una prima risonanza magnetica a Firenze (trauma distorsivo del ginocchio destro, lo stesso operato, e lesione di secondo grado del collaterale mediale), Pepito vola negli Stati Uniti dal professor Steadman. Viene escluso il ricorso all’ennesimo intervento chirurgico e Rossi comincia la prima fase riabilitativa a New York. Dal 21 marzo, dopo una serie di valutazioni funzionali che hanno confermato la buona stabilità del ginocchio e la corretta attivazione neuromotoria degli arti inferiori, Rossi torna progressivamente in campo. Il 3 maggio subentra a Joaquin nella ripresa della finale, persa dai viola, di Coppa Italia. Prandelli, dopo averlo inserito nei pre-convocati, decide di escluderlo dal gruppo mondiale. Alla vigilia della gara contro il Real Madrid giocata il 16 agosto scorso l’ennesimo fastidio, che in realtà pareva più di tipo muscolare. I primi referti raccontano di un sovraccarico del ginocchio, con l’incognita menisco. In realtà si è rivelato molto di più. (f.b.)

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Ancora una presentazione per il volume “I Love Pepito”: insieme ai tre autori, a Scandicci, presenti anche gli uomini mercato del club viola

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Insieme verso il terzo scudetto (perché Firenze ti aspetta) di francesca bandinelli

A

Scandicci, la settimana scorsa, intervenuto ad una nostra iniziativa, erano stati il ds Daniele Pradè e il direttore dell’area tecnica Eduardo Macia ad annunciare cosa sarebbe successo di lì a poco a Giuseppe Rossi. «Non sapere ancora la sentenza definitiva su Rossi - aveva detto - ci fa star male ma dobbiamo essere ottimisti, Giuseppe è un valore per noi e per tutta l’Italia. L’artroscopia servirà a capire le condizioni del ginocchio di Giuseppe. La decisione riguardo a chi la effettuerà e dove sarà presa entro venerdì, dopo un consulto del giocatore con un assistente del professor Steadman». A scegliere di operarsi in Colorado è stato lo stesso Rossi. Paolo Manetti, medico sociale dei viola, è subito volato in America. Adesso c’è solo da aspettarlo. Forza Giuseppe, Firenze è tutta con te.

E

A TINTE VIOLA

CITA

- UNA RINAS

PRADE’

LA NOTTE DI idue da una ate le vent gior ni dopo Sono pass Tre , di minu ti. man ciata e la Fiore ntina

inuovo anno inve stim enti i primi vag l’iniz io del ti da poco i impo rtan . delle emesso alla luce degl dovu ta stare a guar dare nel torpore l 2013 ha , bbe sonnecchia do l’accompadi Larrondo estiv i, sare ti. Firenze il fred soprattut to o di di Natale, lsiasi. Tutt ma nien te Si parl ava vacanze naio qua del Sien a, no ne in un gen E’ già buio qua l’atta ccan te na com incia Spag gna com do. dalla ioni: Della e molto umi ssi da una frustata più. Quan do e indis crez ovattato sco e prim e o le legg nott son re . E’ ntini a filtra Ross i, si 3 gennaio do i fiore li . o Gius eppe a. Giovedì su Firenze Valle ha pres on line dei prin cipa di adrenalin si irrompe di ioni si stava ndo Ros telef onin o sulle ediz fonda, qua gli stessi momenti iber ici. Il a cena col Villarque quot idian i stac cato . E’ orma i è Pradè in dell’affare i ce, sura i tipic la chiu Prad è, inve ole che man cano fiorentine, godendo se apev “buche” li e cons bana i, dell fuor . real in una imi detta gli, della città del a l’annunnel cuore solo picc oliss spes sore uma no ristoranti 17,58 arriv in allo dopo, alle si pens a hanno raggià cerc ato Il giorno Villarreal, Lo avevano si». resp into al rentina e gioc ator e. eppe Ros aveva già cio: «Fio . Gius lui su viola ma Viodi etto ordo e dive rsi, giunto l’acc agra sull’home pag into dal prog società. defl mitte nte, conv se viola scop re che, iale della La notizia ha dopo il dies organo uffic io, prima ancoJuve ntus Solo el, la ann unc ndo, lach seco com e a rete l’ann uale: reda all’u ltimo di trave rso, con ersi Nell’era dell è contest mett dai iale, salto i prim a llo uffic tenta to di ra di que o presi d’as poch i mes re internet son impazziti di gioia. aveva fatto ndo di fatto salta zioni e siti E ente face nto dalla , letteralm è il bulg aro. Berb atov, tifosi viola Jersey, tale ze. Ma Ross i non del New ia da mal’acc ordo . enta a Firen Lui, l’italiano , con quella facc aio si pres segnare ana il sette genn , nato per classe diaf figlia ola la la Cup le per rito idea rca sotto gol, sba felicità. di di e c valangh Uno cho elleschi. del Brun

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o. IL SOPRANNOMo a gustarselo splendid inciso, già ha fatto in temp a che Rossi ico poco odo, per Enzo Bearzot tella, tecn In un peri prim n’è andato pionato: na di Mon un gol appena. Se La Fiorenti vola in cam i vedere, davvero fargl debuttante, consacrata quarta me che il se che potes più l’ha quel sopranno trovato, diveninvernale o l’altro, che stagione a dietr gli aveva la sosta dell adel Mondo a mer ti, alla fine fatto su Ct campione a 35 pun to funziona un vestito o Tut son come pio. a a il dop prim “Pepito”, era il “Vecio” avev teranno sei mesi tto. In lui incubi di , dopo una un Rossi a cui misura, perfe viglia, gli Della Valle agonistico di e stione di ti. Andrea rivisto il piglio a dato fiducia nonostant per que evapora ando, avev e schivata stato lui, nell’82, sala di com to come era retrocession in Pabli . io ato ente o megl gna è torn della rasse tutto. Paolo, luzione vinc centimetri, di una rivo in occasione anni alla stes ribattezzato sto fuori due protagonista adra marciano i , che era rima imposta della Caf riportare e squ di ntina ietà arge essa Soc la squalifica differenza: sei Fioren, la scomm cita. La per scontare la sa velocità io è rius che e, combine, fece alla stad dirigenti del Mondiale per presunta fiorentini tella e ai iatori oniere azzurro are ie a Mon ione calc gol, capocann il pallone d’oro. A ferm tina, graz disposiz pure messo a calcio mosimità degli a fine anno, rime un gli hanno di più in pros pensato torna qualità, esp o Rossi, per estetico ci ha nostr il o nali, cett votati alla con da internazio io”, gnolo. Il risultati e appuntamenti una. Di certo, il “Vec dello spa dato dai o con bell sfort col asse ragione. sempre la relazione al potere, volta, ha avuto che ha una di, scorre serenaancora una una città quin a ali.Tutto, che arriv contesto senza egu iosa è in questo Pietra prez a robusti. si. gi mente. Ed Ros sag ntare e Pepito comincia paio di mes voler dive Giusepp ema che izione di sano di un nell’amb astico diad portatore alimenta di un fant acquisto serio, si inzioni forma. Un o avvisati. na fa sul senza dist prendere coni son o la Fiorenti iclasse, Firenze: adra, i rosi si è un cas a un fuor squ cas Ros a de o, Il primo a rta e ripo one italic eria di nte una gran he il pall Della Vall una mis definitivame stito anc io italiano: ha soltanto bino appena o al calc elli” ha inve Giuseppe Il second hé bam a dei cerv re, infatti, mago , pressoc . La “fug retroviso da quel a, club che semantiche cchietto a o il naso con il Parm lasciò sfilare sott la salvezz . Nello spe A e per ttico seri dida e in ai e se lo piena lotta presenz doppietta i, poi, in e fiducia 9 reti e 19 a gli died a . Gli emilian quei 9 centri - una Parmalat are il Parm dall’Americ si, con arrivato e il crack nte a salv rreal. 2007 e Ros cretame n, complic gna al Villa tribuì con nel gennaio di Ferguso olta in Spa tino - con in prestito «Vecio», stav des de a, sero del lo ripre onitore erà il gran ra stranier cco prem va avventu il nome glielo trov nuo viola, rinto una se Poi da lì ito, anche di Ranieri. nta Pep ti, con l’Italia. terra dive opre: in mol ombelicale In quella o, lo risc il cordone ananza. te sontuos rzot. servare he la lont le, a con Enzo Bea un interpre plice anc un’esclu la Naziona ato ritrova seppe. Com riempie, scatta il campion Resta solo nza mato Giu si Fiorentina o abbasta chio non no sottosti son l’oc han Grazie alla o, non nte, o orin lcun te quel evolme Milano-T ce lo met le, per qua infatti, colp viaggi sull’asse Naziona co, dopo, incertezze. non arizioni in ma. Il cari dubbi e Quando ale. Le app senza se e senza cortina di limin una sub ito sione iclasse su Pep fa calare lamarti fuor rtunio che per proc doppio info maledetto E PEPITO 25 I LOV

TO I LOVE PEPI

- UNA RINASCITA A TINTE VIOLA -

coincidenza: un anno prima, venerdì 4, la Fiorentina annunciava con grande enfasi il suo acquisto. Stavolta, invece, ci sono solo tristezza, paura, incredulità. Si gioca il 24’ del secondo tempo, Rossi ha le spalle voltate alla porta, è lontano dall’area di rigore, una banale azione di gioco. Normale per tutti, non per Rinaudo, ruvido centrale del Livorno. L’impatto su Pepito è molto forte, un tamponame nto violento. Il viola sta effettuando una torsione quando gli arriva da dietro il giocatore avversario. Il risultato è sconfortant e. La gente capisce subito il dramma: Pepito è a terra che si dispera. Esce in barella tra gli applausi, entra Matos. «Fallo intenzionale con palla lontana», ringhia Montella, che di botte se ne intende. Ne ha prese tante in carriera. Nel tunnel che porta agli spogliatoi volano parole grosse e non solo, tra viola e amaranto. E’ dura riportare la calma. Andrea Della Valle, famoso per i toni sempre misurati e molto cortesi, esplode con la forza del tritolo: «Rinaudo è un farabutto», attacca il presidente: «Si parla di rispetto e fair play, mentre Rinaudo è stato indecoroso anche perché ha protestato con l’arbitro e non ha avuto neppure il coraggio di chiedere scusa». Firenze e l’Italia sono in ansia: nella mattina dell’Epifania non c’e’ una calza con i dolci per Pepito, ma una lunga visita a Teso in volto, Rossi lascia Careggi dal professor Giron. Fuori dal l’ospedale di Careggi Cto telecamere, flash e un plotone di cronisti. Giuseppe arriva all’ospedale fiorentino accompagnato dal Pastorello, il fisioterapista procuratore Bongiorno e il capo delle relazioni esterne della Fiorentina Elena Turra. E’ scuro in volto, si appoggia alle stampelle, indossa una tuta, in testa un cappellino da baseball. Esce dopo qualche ora leggerment e più rilassato; il legamento offeso ha tenuto anche se ha subìto una lesione. «Non rischia la carriera», sentenziano i medici. Il bollettino medico parla di «lesione di secondo grado del legamento collaterale mediale del ginocchio destro». 36

Ora per Giuseppe c’è in vista un altro volo in America, dal Professor Steadman, nella sua clinica in Colorado. Lo ha operato altre volte e toccherà a lui dare il parere definitivo su questo nuovo incidente. E intanto comincia il conto alla rovescia su quando Rossi rientrerà in campo: due-tre mesi, pare. Mondiale a rischio? Pepito farà di tutto per esserci. La Fiorentina, nel suo miglior periodo, perde anche Rossi capocannoniere del campionato. Ed è già senza Gomez da metà settembre. Proprio il tedesco per tirare sù il morale a Giuseppe estrae dal suo incerto italiano una battuta che si rivelerà profetica: «Coraggio Pepito, tornerai prima di me…». E’ il coraggio che ti dà la forza. Quella voglia di non darla mai vinta al destino rema contro. Giuseppe ce che ti la farà anche in questa occasione. Si rimette sotto col lavoro a New York. Steadman gli ha detto che non c’è necessità di ricorrere ad un nuovo intervento. Riparte la corsa contro il tempo: due traguardi in testa. Giocare almeno la finale di Coppa Italia e partire per il Brasile. Prandelli si informa, lo tiene costantemente sotto osservazione. Arriva anche il 3 maggio. I viola disputano una finale dopo anni, ma ci arrivano senza 12 i tre tenori: Gomez, Cuadrado e Rossi. Pepito è in panchina: Montella al 74’ lo manda in campo al posto di Joaquin, quando i viola sono sotto 2-1. E’ la mossa della disperazion e perché Giuseppe è distante dalla condizione ideale. Ma non si tira indietro. La finale va al Napoli, 3-1, però il nuovo ritorno di Giuseppe si è consumato. In campionato sono rimaste solo 3 partite: Giuseppe ne gioca due subentrando e una da titolare. Col Sassuolo va a segno su rigore, a Livorno presenta un assist splendido per il gol-vittoria di Cuadrado e col Toro, in campo dal primo minuto, segna su azione. Un’altra resurrezion e, Giuseppe urla così la sua soddisfazione. L’orgoglio di avere qualità morali e temperame ntali fuori dal comune. Sente di aver dimostrato anche a Prandelli di essere rinato. Purtroppo non finirà così: Giuseppe entra nei 30 Coverciano, ma alla fine il di ct azzurro non se la sente di portarlo al Mondiale. “Non pronto”, gli dice Prandelli. sei

DOLORE NAZIONALE

Tutti sotto la stessa bandiera, quella di Giuseppe Rossi, la faccia bella del calcio. I messaggi virtuali di solidarietà post infortunio hanno coinvolto chiunque, cantanti, calciatori, sportivi, sponsor. L’abbraccio è stato collettivo. Ha cominciato Ignazio Abate, terzino del Milan - «Beppe spero non sia niente di grave, incrocio le dita per te» - ha continuato Margherita Granbassi, fiorettista italiana vincitrice di due medaglie olimpiche a Pechino - «Un enorme in bocca al lupo, Pepito» -, per arrivare al CT azzurro, Cesare Prandelli: «Giuseppe l’Italia ti aspetta». Dalla Russia è arrivato il messaggio di Domenico Criscito - «incrocio le dita per te, amico» -, mentre Luca Antonini ha aggiunto: «Forza Giuseppe non mollare. Tu sei forte e in qualsiasi caso supererai tutto. Sono con te». La Fiorentina si è stretta tutta intorno al suo fenomeno. Dall’Inghilter ra non ha tardato ad arrivare il messaggio di Stevan Jovetic, che non ha dimenticato il calvario vissuto nei lunghi mesi d’infortunio passati in maglia viola: «Non mollare campione - ha scritto -, hai fatto vedere a tutti chi sei». Gli hanno fatto eco Marco Masini, cantante e tifoso viola, e pure Dario Nardella, allora deputato Pd e oggi sindaco di Firenze.

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L’ex attaccante viola, all’inizio della stagione 2001/02 fu vittima di una lesione ai legamenti: il suo campionato fini’ dopo 5 giornate di andrea giannattasio

F

irenze trattiene ancora una volta il fiato per il suo campione: Rossi è volato in America mercoledì scorso per sostenere l’artroscopia diagnostica al ginocchio destro dell’attaccante. Tra i quattro e i cinque mesi di stop è stato il responso dei medici. Un tunnel senza fine quello di Pepito, tornato al top dopo il grave ko di gennaio, abbattuto moralmente dall’esclusione mondiale di Cesare Prandelli ma protagonista di un precampionato a gonfie vele: tutto sembrava essere ripartito. Poi, dietro l’angolo, sempre la solita immancabile sfortuna: un sovraffaticamento dell’arto con interessamento del menisco che molto probabilmente costringe Rossi a sta-

L'esclusiva

CHIESA: «PEPITO, DEVI REAGIRE. PER TE E PER FIRENZE» re fuori dai campi a lungo. Per parlare della spiacevole situazione del fenomeno gigliato, Il Brivido Sportivo ha contattato Enrico Chiesa, ex attaccante viola che nella stagione 2001-2002, alla quinta giornata di campionato durante la partita contro il Venezia, riportò la rottura dei legamenti del ginocchio, concludendo anzitempo la stagione. Chiesa, cos’è la prima cosa che si sente di dire a Rossi dopo l’ennesimo infortunio? «Non ho altre parole che forza, forza, forza! Per lui è

un momentaccio, forse il più brutto della carriera assieme a quello vissuto al Villarreal. Giuseppe è un ragazzo immenso sia sotto l’aspetto umano che sotto quello sportivo e per questo mi sento molto vicino a lui in questo momento. Sono già da adesso convinto, però, che riuscirà a superare anche questa salita». Anche lei ha vissuto il dramma di un infortunio al crociato: che sensazione si prova ad avere per l’ennesima volta la prospettiva di stare fuori dai campi per lungo tempo? «Ti cade letteralmente il

In maglia Viola Chiesa ha collezionato 59 presenze realizzando 34 gol

mondo addosso: per un calciatore il campo, il pallone, il rumore dello stadio è tutto. E Pepito, che è un campione, lo sa meglio di me. Purtroppo però credo che il numero 22 viola sia in parte già abituato a questa sensazione quindi penso che anche in questa circostanza saprà reagire per il meglio. Sono fiducioso». Lei crede che dopo una quarta operazione così delicata al ginocchio, un giocatore come Rossi possa tornare al 100%? «Con l’attenzione della chirurgia moderna penso proprio che non ci saranno problemi: ripeto, purtroppo l’abitudine di aver vissuto già calvari di questo tipo darà ancora più forza al calciatore, che dopo mesi di grande sfortuna si merita solo il meglio». La Fiorentina intanto, almeno per i prossimi tre mesi, dovrà fare a meno di Pepito: chi vede nella rosa della Fiorentina il più adatto a sostituirlo? «Penso che Babacar abbia già adesso tutte le potenzialità per giocare da titolare a fianco di Gomez. A Roma ha dimostrato di avere grande personalità e sono convinto che Montella lo vorrà premiare. A mio avviso però non penso che sia scontato che il tecnico riconfermi il modulo a due punte...»

Enrico Chiesa, qui con la maglia del Siena: coi viola si è infortunato nel 2001

Lei cosa suggerirebbe? «O una formazione con Gomez unica punta ed un trequartista alle sue spalle, ed in questo caso l’interprete migliore potrebbe essere Ilicic, o un 4-3-3 puro col tedesco unico rifinitore e sulle

fasce due esterni con Vargas e Cuadrado. Anche con Rossi out, la Fiorentina a mio avviso resta una formazione micidiale e la possibilità di avere tante varianti tattiche è sicuramente un’arma in più da giocare».

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Alberto Aquilani col Genoa ha segnato una tripletta straordinaria: e per i viola sarebbero potuti arrivare anche i tre punti

amarcord

QUANDO IL POKER FU CANCELLATO DALL’ARBITRO... di RUBEN LOPES PEGNA

è

stata la partita di Alberto Aquilani. E’ stato il “principino” il vero grande protagonista dell’ultima sfida tra Fiorentina e Genoa valida per la seconda giornata del girone di ritorno e disputatasi al Franchi il 26 gennaio di quest’anno (era domenica) in notturna. La gara è terminata con un rocambolesco 3-3. Il centrocampista viola ha realizzato una tripletta, la prima della sua carriera in serie A . E, senza un errore dell’arbitro Tommasi di Bassano del Grappa, avrebbe calato addirittura il poker. E’ stato un incontro vietato ai deboli di cuore con tante emozioni ma, purtroppo, con diverse decisioni sbagliate da

Alberto Aquilani col Genoa ha festeggiato la prima tripletta viola della sua carriera

parte di Tommasi che hanno finito con il danneggiare la Fiorentina. Montella, ex giocatore del Genoa nel 1995/96 in serie B (21 gol all’attivo), per questo match ha mandato in campo la seguente

Aquilani bacia il tatuaggio sul polso per festeggiare il gol

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(Matos dal 82’), Matri, Joaquin (6 dei 14 giocatori impiegati, ovvero Roncaglia e Matri passati proprio al Genoa, Compper. Anderson, Ambrosiani e Matos non sono più a Firenze). Dopo 25 minuti di studio la partita si è accesa all’improvviso. Gilardino ha lanciato in area Antonelli che ha simulato una caduta sull’uscita di Neto. Tommasi ha abboccato ed ha assegnato il rigore ai rossoblu. Era il 27’ quando Gila ha segnato dal dischetto il gol del vantaggio del Genoa sotto la sua vecchia curva, la Fiesole. Sono trascorsi 360 secondi appena e la Fiorentina ha pareggiato su rigore realizzato da Aquilani e concesso dall’arbitro per una trattenuta De Maio su Ambrosini. Un minuto dopo il Genoa è, però, tornato in vantaggio con un gol di Antonini, scattato in posizione di fuorigioco. Al 42’ ancora Aquilani ha segnato il gol del pareggio con un

preciso rasoterra scagliato dall’interno dell’area di rigore che non ha dato scampo al portiere Perin. Nella ripresa la Fiorentina è partita bene e al 4’, sugli sviluppi di un’azione d’angolo, Aquilani ha siglato il gol del vantaggio. L’arbitro, però, lo ha annullato per un inesistente fuorigioco. Al 10’ poi il Genoa ha colpito un palo con Konatè. Al 12’ la formazione di Montella si è portata in vantaggio davvero con Aquilani su assist di Joa-

e

quin. Ma a 12 minuti dalla fine è stata raggiunta dai rossoblu. Su angolo battuto da Fetfazidis, Antonini ha toccato di testa il pallone e De Maio ha battuto Neto per il definitivo 3-3. Nel finale la Fiorentina ha attaccato ancora e al 91’ è andata vicino alla vittoria con un gran tiro di Roncaglia finito di poco fuori. Alla squadra di Montella questo pareggio è andato stretto, soprattutto per i tre errori di Tommasi, tutti ai suoi danni.

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Sestese Servizi Luciano Chiarugi promuove il mercato della Fiorentina e punta anche sui due talenti Bernardeschi e Babacar

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ella settimana in cui il campionato è fermo per gli impegni della nuova Nazionale di Antonio Conte, la Fiorentina deve fare a meno di dodici giocatori impegnati in giro per il mondo. Montella ne ha approfittato per fare qualche esperimento tattico venerdì sera contro il Lugano (la sconfitta per 2-1 è figlia delle tante assenze), ma l’attenzione di tutti è ormai puntata sul Genoa e sulle condizioni fisiche di Giuseppe Rossi (stop previsto di 4-5 mesi). Il Brivido Sportivo, questa settimana, ha intervistato in esclusiva Luciano Chiarugi, con il quale abbiamo parlato del calciomercato appena concluso e delle prospettive stagionali di questa Fiorentina. Partiamo con un giudizio sulla campagna acquisti. Soddisfatto del lavoro del-

la società? «Le valutazioni finali spetteranno al campo, ma io credo che la società abbia lavorato bene. Il fatto che Cuadrado sia rimasto è già di per sé una cosa fondamentale, poi sono arrivati giocatori interessanti come Richards, Badelj, Marin e Kurtic. Siamo coperti in tutti i ruoli, secondo me abbiamo fatto anche quest’anno una buona campagna acquisti. Permettetemi di dire, però, che il vero colpo sarà il recupero di Giuseppe Rossi. Mi dispiace tanto per l’ennesima botta che ha preso, gli faccio un grande in bocca al lupo affinché torni in campo il prima possibile». Le prime uscite di Mario Gomez che impressione le hanno lasciato? «Mi piace il suo modo di porsi. Lui sa di essere uno che ha sempre segnato e quindi è sicuro dei suoi mezzi, i gol

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Luciano Chiarugi con la Fiorentina ha vinto una Coppa Italia e uno scudetto

arriveranno. Secondo me dobbiamo avere la pazienza di inserirlo al meglio negli schemi di Montella, che non sono semplici per uno con le sue caratteristiche fisiche e tecniche. Io sono convinto che quest’anno ci darà delle grandi soddisfazioni, poi con il ritorno di Cuadrado anche lui sarà avvantaggiato». In attacco ci sono anche due giovani di belle speranze come Bernarde-

schi e Babacar. Cosa si aspetta da loro? «Sono veramente curioso di vederli all’opera con continuità. Su Bernardeschi mi sono già espresso prima dell’estate, l’ho visto veramente cresciuto. Anche Montella ha avuto parole importanti per lui. E’ chiaro che non può sostituire Rossi in termini di gol e giocate e non gli va data neanche questa responsabilità. Rossi è un grandissimo campio-

ne, nessuno lo potrà mai imitare. Anche Babacar ha fatto vedere di avere personalità, può benissimo stare nella rosa della Fiorentina. Io penso che questi due ragazzi saranno molto importanti nel corso della stagione». Chiudiamo con la classica griglia di partenza d’inizio stagione. La Fiorentina può lottare per la zona Champions League? «Tutto dipende da Ros-

si, sono sincero. Se lui riuscisse a rientrare in campo a giochi ancora aperti la Fiorentina potrebbe giocarsi alla grande quei primi tre posti ai quali tutti ambiscono. Oltre a Juventus, Roma e Napoli vedo un grande entusiasmo nel Milan, che quest’anno potrebbe davvero tornare a dare fastidio nelle zone altissime della classifica».

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onsiderando che gli arbitri di serie “A” sono 21, e che CELI di Bari, per i postumi dell’incidente occorso nel finale della stagione scorsa sarà disponibile non prima di Natale, le designazioni per la seconda giornata di campionato, a nostro avviso, sono obbligate. Il motivo? Usciranno i dieci arbitri disponibili che non sono stai designati nella giornata inaugurale del campionato 2014/2015. Seguendo alcune piccole regole, proveremo ad indovinare il “Messina-pensiero“ per il secondo turno di designazioni. Cagliari–Atalanta - CERVELLARA di Taranto Miglior gara possibile per un debutto da arbitro di “A” vero

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Empoli–Roma - MAZZOLENI di Bergamo Per la “Roma” fuori casa riteniamo ci voglia un internazionale, ma non di prima fascia, per non bruciarsi uno dei magnifici quattro (Rizzoli, Rocchi, Tagliavento ed Orsato ) troppo presto.

Fiorentina–Genoa - DAMATO di Barletta Sarebbe una partita adatta per far fare la “pace” (dopo i disastri della scorsa stagione), un po’ come servirebbe con Calvarese e Gervasoni. Siccome da sempre la “pace”, fra arbitri e squadre, la si fa fare in trasferta… per un gioco di incastri, prevediamo al Franchi fiorentino, il concittadino di Ettore Fieramosca. H. Verona–Palermo - ORSATO di Schio Gara ad hoc per mandare un internazionale a due squadre che ne avranno pochi, se non quando giocheranno in casa con le big del campionato.

Lazio–Cesena - GIACOMELLI di Trieste Partita che potrebbe nascondere qualche insidia (specie se l’undici del trio Lotito/Tare/Pioli non sbloccherà subito il risultato), ma l’arbitro friulano, deve pur cominciare a riscattarsi. Napoli–Chievo - GERVASONI di Mantova Anche questa sembra essere fatta apposta per l’arbitro residente nella città che fu la patria dei Gonzaga.

Inter–Sassuolo - IRRATI di Pistoia Partita che sembra fatta apposta per il trentacinquenne avvocato pistoiese.

Parma–Milan - ROCCHI di Firenze Anche questa gara sembra essere la “Scarpetta di Cenerentola” per l’appena quarantunenne direttore di gara fiorentino.

Juventus–Udinese - MASSA di Imperia Anche se siamo solo all’inizio, è pur sempre uno scontro fra due squadre prime in classifica e… la Juve è sempre la Juve, quindi un internazionale di 2/3° fascia, come il direttore di gara ligure, sembrerebbe perfetto.

Sampdoria–Torino - CALVARESE di Teramo Avrebbe potuto fare tranquillamente anche Napoli-Chievo, ma PER Gervasoni sarebbe stato sicuramente più complicato dirigere Samp-Toro per quanto accaduto la scorsa stagione.

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VItaly Musko, il ministro dello sport russo

L’Italia dovrebbe prendere esempio ed agire. Al di là delle parole di Tavecchio

SE INSEGNA ANCHE LA RUSSIA... di cristiano Puccetti

L’

iniziativa viene dalla Russia perché i dirigenti del nostro movimento calcistico non avrebbero potuta mai pensarla. Eppure non è necessario essere dei geni. Il Ministro dello Sport di Mosca,

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Vitaly Musko, ha annunciato che “intende ridurre il numero di giocatori stranieri nei club di calcio e dei principali altri sport – basket, pallavolo, hockey su ghiaccio – per facilitare la crescita degli sportivi russi”. Sembra la scoperta dell’acqua calda eppure è una

mossa inevitabile che la Russia attuerà davvero rapidamente e che nel giro di tre-quattro anni porterà indubbi benefici. Dopo l’imbarazzante spedizione in Brasile della squadra di Capello serviva una svolta radicale, i prossimi campionati del mondo si giocheranno

proprio in Russia e Mosca vuole assolutamente evitare l’umiliazione. Ha dunque ritenuto indispensabile ridurre il numero degli stranieri nei vari campionati. Il tema è stato dibattuto anche da Antonio Conte, fortemente in difficoltà nel diramare le convocazioni

per la sua nuova e dignitosa Italia. Come sempre il suo grido straziante è caduto nel vuoto, in Italia una norma così andrebbe attuata domani, ma naturalmente i vertici del calcio hanno subito infilato la testa sotto la sabbia. Il giro di soldi legato agli stranieri è im-

ponente, ci sono interessi sotto che il povero tifoso neanche si immagina: soldi che vanno, soldi che vengono, soldi che restano. Chissà dove. Per questo non verrà mai stroncato. Adesso ricomincia la Russia a chiudere le frontiere nello sport. E l’Italia? Dorme.

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PRE-CAMPIONATO: (facoltativo) dal 08/15 Settembre al 31 Ottobre 2014. CAMPIONATO: dal 3 Novembre 2014 al 15 Giugno 2015 (Calcio a 11, inizio 20 Ottobre 2014). Una partita settimanale con possibilità di scelta del campo di gioco e/o giorni di gara. Fase Finale Provinciale nel periodo Marzo-Giugno 2015, Fasi Finali Regionali nel giugno 2015. COPPA ITALIA: (facoltativa) dal 10 Novembre 2014 al 15 Giugno 2015 suddivisa in una prima Fase Eliminatoria Provinciale e successiva Fase Finale. TORNEO DEL PANETTONE: dal 12 Dicembre 2014 al 3 Gennaio 2015. TORNEI PRIMAVERA - ESTATE: dal 4 Maggio al 23 Luglio 2015. Le Speciali Promozioni 2014/2015 Fino al 10/09/2014

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Via Isonzo, 26/A Firenze Tel/fax 055 6531930 centroginnastica.firenze@virgilio.it Quattro giornate di prova per artistica e ritmica, lunedì 22 ripartono i corsi

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icominciati ormai gli allenamenti delle sezioni agonistiche maschile e femminile, della sezione Ginnastica per Tutti, e della squadra di Acrosport, il Centro Ginnastica Firenze si prepara a ripartire anche con i corsi della Scuola di Ginnastica. Le attività di primo livello (nuovi iscritti) e di secondo livello partiranno lunedì 22 settembre presso la palestra di Sorgane – per quanto riguarda il settore dell’artistica – e il 1° ottobre presso la scuola “Vittorino da Feltre” di Ponte a Ema per la ginnastica ritmica. Previste nella struttura di via Isonzo quattro giornate di prova prima dell’inizio dei corsi, mercoledì 10 e giovedì 11, ed inoltre mercoledì 17 (giornata riservata ai nati negli anni 2009/2010/2011) e giovedì 18, dalle ore 17.30 alle 18.10, quando lo staff tecnico della società sarà

a disposizione per una lezione dimostrativa e per presentare la struttura ai futuri piccoli e grandi ginnasti. Le istruttrici della sezione ritmica – settore esclusivamente femminile – saranno presenti nelle giornate dell’11 e 18 settembre, in modo che le bambine che si avvicinano al mondo della ginnastica possano avere un primo “assaggio” di entrambe le discipline, artistica e ritmica, e poi scegliere l’attività preferita. Per accedere alle lezioni di prova è sufficiente prenotarsi, anche telefonicamente,

presso la segreteria societaria, aperta dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 19, e raggiungibile al numero 055/6531930 negli orari di apertura oltre che dalle 10 alle 12 del mattino. Intanto il CGF fa registrare anche quest’anno decine di presenze al consueto appuntamento con la manifestazione “Gioca lo Sport” per il Quartiere 3, organizzata dal comitato territoriale UISP di Firenze e andata in scena lo scorso weekend, come ogni anno, presso il parco dell’Anconella di Firenze Sud. Tantissimi i bambini

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e le bambine che hanno fatto conoscenza con la ginnastica artistica, grazie alla “palestra in miniatura” allestita dallo staff del Centro, e con la ginnastica ritmica e i suoi piccoli attrezzi, con l’assistenza degli allenatori della società. Una tre giorni – da venerdì a domenica – che ha permesso all’associazione di presentarsi al pubblico per il nuovo anno sportivo, prima di entrare nel vivo delle numerosissime attività che riempiranno l’annata a cavallo del cinquantennale della società gigliata.

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Segue dalla prima maledettamente. La squadra perde almeno un 30 per cento della propria competitività, però non è possibile recriminare. Montella sarà chiamato ad un ulteriore sforzo, attingendo ad una rosa che sfiora le 30 unità. Pescando chi in quel preciso momento sarà più utile alla causa viola. Campionato, Europa League e Coppa Italia: tutto è in ballo e la Fiorentina è affamata. Ora c’è il Genoa da affrontare: Gasperini è stato sfortunato all’esordio in campionato perdendo col Napoli al 50’ della ripresa... I rossoblu non meritavano la sconfitta, sono una squadra tosta. Arricchita da un fresco ex viola, Facundo Roncaglia. I fischi in nazionale per Gomez, dovranno trasformarsi in applausi al Franchi. Soprattutto se Mario tornerà ad essere super. Non è il caos, secondo noi, di allarmarsi troppo: Gomez ha una cilindrata grossa, fatica ad andare subito in forma, ma quando sta bene il tedesco vede la porta come pochi. Toccherà a lui caricarsi sulle spalle la Fiorentina. Poi sarà aiutato da Cuadrado, Borja Valero, Pizarro e speriamo i nuovi come Marin, Badelj e Richards. Scacciamo il pessimismo cosmico che sta piombando sulla Fiorentina per lo stop di Pepito: i viola restano comunque una delle migliori formazioni del campionato. Adesso i giocatori hanno un compito: reagire alla delusione e preparare le condizioni ideali di classifica per riabbracciare Giuseppe, magari ai primi vagiti del 2015.

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el calcio i risultati delle amichevoli vanno sempre presi con molta cautela. Però nella partita che l’Italia ha vinto con l’Olanda, e in attesa di quella con la Norvegia, una cosa è saltata agli occhi di tutti: i giocatori della Nazionale hanno ricominciato a correre. Sì, perché da qualche mese avevano smesso. Già in fase premondiale si erano notate una stanchezza e una rilassatezza preoccupanti. Gli addetti ai lavori − e in particolare i prepa-

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LE CORSE DEI RAGAZZI DI CONTE ratori atletici del team azzurro − pensavano che in Brasile i giocatori avrebbero ricominciato a saltare come grilli e a correre come gazzelle... Del resto a Coverciano avevano costruito il casottino “Little Manaus”, in cui erano state riprodotte le caratteristiche del clima brasiliano! Le cose però, come tutti ben ricordano, non sono andate nel verso giusto. Il clima caldo-umido (e certi atteggiamenti poco agonistici di qualche giocatore) hanno rimandato tutti a casa in netto anticipo rispetto al previsto.

Non a caso per l’auspicabile rinascita è stato scelto Conte, un allenatore da battaglia, adatto a rompere i ponti con un passato un po’ molle. Gli altri candidati, da Mancini a Guidolin a Zaccheroni, non soddisfacevano. Sembravano tutti troppo uguali alla vecchia gestione. Insomma ci voleva la mano forte, uno che non guardasse in faccia a nessuno, ma anche con abbastanza carisma da poter diventare la guida, il guru, il capo per definizione, quello che tutti seguono con cieca convinzione fino alla vittoria.

Non sappiamo se Tavecchio, il nuovo presidente della FIGC, abbia fatto questo ragionamento quando ha pensato all’ex allenatore della Juventus. Di sicuro però si è assicurato un allenatore, non un selezionatore. Uno a cui piace la linea del fronte e non quella delle retrovie, ma soprattutto un accentratore che pensa a tutto e quindi ti lascia un sacco di tempo libero. Resta da valutare il rapporto del ct con chi va in campo. Certo, personaggi come Balotelli difficilmente troveranno anco-

ra posto in nazionale, a meno che non decidano di mettersi a rincorrere gli avversari per il campo o che capiscano che non si può entrare e uscire dalla partita a proprio piacimento. Discorso che comunque vale per tutti i giocatori (presenti e futuri) della Nazionale. La voglia di sacrificarsi correrà parallela ai risultati. Ma forse, non trattandosi di una squadra di club, le occasioni per incontrarsi saranno così poche che non ci vorrà tanta diplomazia per riuscire ad andare d’accordo.


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