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Il Brivido Sportivo STADIO - 6 aprile 2014 -
L’Editoriale di Mario tenerani
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re punti sull’Inter, cinque sul Parma, dodici dal Napoli: ormai pare chiaro che l’obiettivo dei viola sia consolidare il quarto posto, perché per il terzo servirebbe un miracolo pallonaro... Senza stare a scomodare il trascendente - francamente quello serve per cose un po’ meno prosaiche del calcio -, abbiamo visto negli anni scudetti persi all’ultima giornata e rimonte impossibili. Quindi per questo, e altro, continuiamo a scrivere che la Fiorentina farà bene a spingere sul gas fino a quando la matematica non la escluderà dal piazzamento Champions. Ma è chiaro che a questo punto il sogno terzo posto sembra davvero destinato a restare tale. Mentre la quarta piazza garantirebbe a l l a F i o ren-
Ora c’è l’Udinese, senza Di Natale ma con l’allenatore che fece debuttare Vincenzo Montella in Serie C.
DIFESA DEL QUARTO POSTO E ASSALTO ALLA COPPA tina, anche nel malaugurato caso di sconfitta in Coppa Italia, di evitare comunque il preliminare. Invece, col quinto posto si ritroverebbe in una situazione analoga allo scorso agosto e col sesto ancora peggio, i preliminari inizierebbero a luglio... Ecco perché resistere agli assalti di Inter e Parma rimane un obiettivo concreto. E per quanto stiamo osservando, la Fiorentina attuale, seppur incerottatissima, ha chance concrete di farcela. I nerazzurri, infatti, continuano a non approfittare le battute a vuoto o
Montella ha debuttato in Serie C con l’Empoli allenato da Guidolin.
S TA D I O
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Fiorentina - Udinese
Supplemento al n. 13 de Il Brivido Sportivo Direttore responsabile Mario Tenerani
quasi dei viola, dimostrando di avere idee abbastanza confuse (vero Guarin?). Il pari di Livorno spiega come la squadra di Mazzarri forse abbia fatto già tanto rispetto alle condizioni in cui è partita e alla varie crisi societarie con cui si è misurata. L’Inter è una squadra piena di problemi. Certo, la Fiorentina dovrà stare attenta, ma è in grado di tenerla a distanza con serenità. Quanto al Parma non c’è molto da dire, se non battere le mani al lavoro di Donadoni: solo che dopo una rincorsa così lunga di solito arriva una piccola pausa e il margine di cinque punti di distacco dai viola non è poca cosa da colmare. Però la Fiorentina dovrà vedersela con l’Udinese per la quarta volta in questa stagione. I friulani sono poco leggibili: avrebbero potenzialità formidabili, grazie ad individualità di spessore, ma sono protagonisti di una stagione con tante ombre e poche luci. Guidolin, però, che con la Fi o re nt i n a ha un conto aperto
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Guidolin, allenatore dell’Udinese. Per qualche mese era stata l’idea forte dei Della Valle prima dell’arrivo di Prandelli.
per definizione... chiederà ai suoi uomini di fabbricare una gran partita al Franchi. Montella ne è al corrente, conosce troppo bene il suo rivale. Da calciatore debuttò in
Redazione redazione@brividosportivo.it Grafica e impaginazione Chiara Reggiani e Alexandra Barbieri grafica@brividosportivo.it
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C giovanissimo con la maglia dell’Empoli grazie a Guidolin, alle prime esperienze in panchina. Ora di tempo ne è passato tanto, ma la rivalità, quella no, non passa mai...
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Hanno collaborato Francesca Bandinelli, Andrea Giannattasio, Giulio Incagli, Alessandro Latini, Duccio Magnelli, Ruben Lopes Pegna, Ubaldo Scanagatta
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Il Brivido Sportivo STADIO - 6 aprile 2014 -
Fiorentina - Udinese
Lente Occhi puntati su Muriel, possibile nuovo rinforzo viola, e Matri: l’ex Milan gioca anche con l’incubo diffida d’Ingrandimento
RITROVARSI.
di Alessandro rialti
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a Coppa è lontana e non bisogna assolutamente farsi distrarre. La settimana passata è stata quella del sospiro di sollievo per la discreta prova di Genova, dello stop imposto dal Livorno all’Inter e quello subìto dal Parma. E’ stata anche la settimana dei sessant’anni di Antognoni e delle dichiarazioni altamente incoraggianti di Pepito Rossi che ha detto di voler tornare per dar una mano a portare la Coppa a Firenze. Buoni segnali ma che devono essere tenuti solo in mente perché il campionato non solo non è finito ma ha bisogno della massima concentrazione da parte di Montella e della squadra viola. Sappiamo benissimo che non è facile: la gara con il Milan ne è stata una riprova, ma crediamo che nonostante le tante assenze la Fiorentina abbia dentro la forza per ritrovarsi. Proprio adesso che è il momento migliore, ovvero quello della volata finale. Ritrovarsi per difendere con i denti il quarto posto che tanto vale in ottica Europa League, ritrovarsi per prendere il necessario slancio verso quello che potrebbe diventare il primo trofeo in serie A per i Della Valle. Non è facile e non
ANCHE IL CENTRAVANTI SCOMPARSO parliamo certo del calendario nel quale fra poco metterà i viola davanti alla Roma, bensì pensiamo alle... piccole partite, quelle che faranno la massa dei punti necessari per avvicinare, secondo noi e i nostri calcoli, più possibile la quota sognata, quella dei settanta punti viola. Un traguardo che sarebbe stato archiviato chissà da quanto tempo se non ci fossero stati gli infortuni, inclementi, di questa stagione. Per questo, comunque, ognuna delle prossime gare ha un significato. Mollare adesso sarebbe sbagliato e, conoscendo Montella, verrebbe interpretato come un segnale negativo per conferme e consolidamenti in vista della costruzione della squadra viola di domani. Certo, la gara con l’Udinese di contenuti ne ha anche di propri. La solita
battaglia di Guidolin e la sua... quasi panchina viola, il contatto fra Della Valle e Pozzo per il futuro di Juan Cuadrado, ma anche le possibili operazioni che i due club potrebbero ancora fare insieme, a cominciare da Muriel. Insomma sarà gara vera e con gli occhi che cercheranno più di tutti il colombiano, futuribile nuovo rinforzo, e Matri per il quale la copertina dell’anno potrebbe essere, se non si risveglia, «Il centravanti scomparso».
Luis Muriel, colombiano, classe 1991. La Fiorentina lo segue, in silenzio, da tempo.
Alessandro Matri, il centravanti scomparso. Adesso servono i suoi gol.
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Mercato e dintorni
Presto Della Valle e Pozzo si incontreranno, ma non si parlerà solo di Cuadrado.
di Francesca Bandinelli
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Fiorentina - Udinese
o ha detto pure in occasione della semifinale di andata di Coppa Italia dopo aver realizzato il gol che piegò (anche se per una settimana appena) la Fiorentina. Luis Muriel a Firenze pensa spesso: «Parlo con Cuadrado e mi dice sempre la stessa cosa: quando vieni in viola?». Il colombiano, ventitré anni e una
MURIEL E BASTA NEL MIRINO VIOLA passione irrefrenabile per il pallone, sogna ad occhi aperti e intanto continua a segnare. Otto le reti realizzate fino ad oggi nelle ventisette gare disputate con la maglia dell’Udinese in tutte le competizioni (1739 minuti giocati), uno in meno di Cuadrado che però ha messo insieme un terzo in più delle gare dis-
Dusan Basta in azione. La Fiorentina lo ha messo in cima alle preferenze da tempo.
putate dal connazionale rimasto in Friuli. Si parlerà anche di lui nel lungo colloquio che avverrà tra le due dirigenze. Sì, perché al di là di chi riscatterà il cartellino di Cuadrado, il più ricercato sul mercato internazionale, se la “Vespa” viola dovesse volare oltre Manica o comunque al di là dei confini nazionali, ecco che a Firenze potrebbe davvero arrivare l’altro caraibico, più giovane di tre anni rispetto a Cuadrado ma sempre con il “calcio vivo” nelle vene. La valutazione attuale di Muriel si aggira intorno ai 1214 milioni, ma se davvero si dovesse optare per la soluzione del gentlemen’s agreement per la risoluzione dell’affaire Cuadrado - la Fiorentina riscatta il cartellino del giocatore e, di fronte ai trentacinque/ quaranta milioni che sembrano arrivare dall’estero cede il colombiano riconoscendo un bonus anche all’Udinese - ecco che il
Muriel in un contrasto con Facundo Roncaglia.
passaggio di Muriel a Firenze diventerebbe meno complicato. Ma non è tutto, perché tra i bianconeri del nord-est piace anche Dusan Basta. Se n’era parlato anche nello scorso mercato di gennaio, ma senza troppa insistenza. Tra qualche mese, però, sarà tutta un’altra storia. In questo “Tetris” di movimenti, dipende tutto da quello che accadrà della casella con Cuadrado al centro. Muriel
intanto continua a ballare ad ogni gol e a lavorare in campo. Guidolin lo sta centellinando per rafforzarne fisico e spirito. C’è chi dice che non sia ancora pronto per una big, proprio come due anni fa si ripeteva di Juan Cuadrado. Si aspetta soltanto la prima mossa, quando Della Valle e Pozzo si incontreranno. E il mercato subirà un’importante accelerata. Con Muriel e Basta.
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L’Esclusiva di Alessandro latini
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l campionato mette di fronte Fiorentina ed Udinese, due squadre che si sono già incontrate tre volte nel corso di questa stagione. Complice, ovviamente, la doppia semifinale di Coppa Italia, che ha regalato una grande speranza alla squadra di Montella ed a tutta Firenze. Ma in attesa dell’atto finale contro il Napoli, i viola sono chiamati a concludere nel modo migliore il campionato. Niente cali di concentrazione a cominciare dalla sfida contro i friulani, con Guidolin che ha il dente avvelenato e che vorrà vendicare la sconfitta subìta in coppa. Per parlare di questa sfida, Il Brivido Sportivo ha intervistato i n
Fiorentina - Udinese
TURCI: «NETO PUO’ SPERARE NEL MONDIALE, MA MURIEL NON è PRONTO PER UNA BIG» esclusiva Luigi Turci, ex portiere della squadra friulana dal 1996 al 2002. Turci, inevitabile iniziare dai portieri. Neto è riuscito a guadagnarsi la fiducia dei tifosi viola dopo lo scetticismo di inizio stagione. «Proprio per questo motivo devo fargli i complimenti. E’ un ragazzo giovane alla prima stagione da titolare in Serie A. Ha dimostrato di avere personalità e questa è senza dubbio la prima dote che un portiere deve avere per giocare ad alti livelli. Dal punto di vista tecnico ha ancora ampi margini di miglioramento. La dico come una cosa positiva, può migliorare ancora. La base di partenza è sicura-
Luigi Turci ha difeso la porta dell’Udinese dal 1996 al 2002.
mente ottima». Secondo lei può ambire ad entrare nella rosa del Brasile che si giocherà il Mondiale? «Premetto che non ha tutta l’esperienza che servirebbe per partecipare ad una competizione così importante, ma devo dire che la concorrenza non è così agguerrita. Ai tempi del Triplete con l’Inter c’era Julio Cesar che era indiscutibile, negli ultimi due anni ha giocato poco ed ha cambiato diverse squadre senza trovare troppe fortune. Adesso è in discussione anche lui e parallelamente il Brasile non sta proponendo grandissimi portieri. Detto questo penso che Neto possa tranquillamente essere preso in considerazione per far parte della rosa». Dall’altra parte ci sarà Scuffet, baby portiere rivelazione che la Fiorentina ha già testato in Coppa Italia. Si aspettava un impatto così importante sul campionato di Serie A? «Non se l’aspettava nessuno e sono convinto che non se lo aspettasse nemmeno lui. A 17 anni e dieci mesi era impensabile potesse avere questo rendimento. E’ una sorpresa assoluta, ma partita dopo partita è sempre meno una sorpresa. Ha qualità e freddezza ed anche lui ha notevoli
margini di miglioramento. Quando diamo dei giudizi dobbiamo ricordarci sempre che questo ragazzo non è neanche maggiorenne». Fiorentina ed Udinese si sono incontrate anche in semifinale di Coppa Italia. In quella occasione è andata bene alla squadra di Montella, che adesso ha la possibilità di giocarsi un trofeo «In quelle due partite è girata la stagione dei viola, anche se nella gara di ritorno l’Udinese avrebbe meritato almeno di segnare un gol per poi giocarsi tutto ai supplementari o magari ai rigori. Neto è stato il migliore in campo e questo la dice lunga, ma in una partita da dentro o fuori conta chi passa il turno. Il resto lascia il tempo che trova. Adesso è normale che la Fiorentina punti tutto su questa partita, perché un trofeo manca da troppi anni a Firenze. Dall’altra parte troverà però un Napoli agguerrito. Non dimentichiamo che gli azzurri sono stati eliminati dalla Champions League dopo un grandissimo girone. Ne beneficerà lo spettacolo, perché entrambe vorranno vincere e sono due squadre che proveranno a giocare la partita». Il Napoli è stato sfortunato, ma anche la Fiorentina può
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rammaricarsi con la dea bendata. In carriera ha mai avuto in squadra due giocatori importanti come Rossi e Gomez, entrambi infortunati in modo così gravi? «Devo dire di no, anche se quando giocavo nell’Udinese si fece male Bierhoff e stette fuori circa tre mesi. Risentimmo molto della sua assenza perché per noi era fondamentale: non solo perché faceva tanti gol, ma anche a livello tattico. Tornando alla Fiorentina, nessuno può permettersi di concedere due giocatori come Gomez e Rossi agli avversari. La stagione viola è stata positiva, ma con loro due sarebbe potuta essere ancora migliore». Concludiamo con i due uomini che potrebbero infiammare la sfida tra Fiorentina ed Udinese. Cuadrado e Muriel si sfidano e poi guideranno la Colombia ai Mondiali. Nel futuro di questi due giocatori cosa immagina? «Sicuramente Cuadrado è il più pronto dei due per fare il salto in una grandissima squadra, talvolta è stato determinante nell’economia della stagione della Fiorentina. Muriel ha delle grandissime potenzialità, ma ancora non le ha dimostrate appieno».
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La Soluzione
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Fiorentina - Udinese
Intervista a don Massimiliano Zoccoletti, responsabile dell’ufficio per la Pastorale dei pellegrinaggi
FIORENTINA E TROPPI INFORTUNI:
come organizzare una trasferta a Lourdes
Don Massimiliano Zoccoletti, responsabile dell’ufficio per la Pastorale dei pellegrinaggi. di Andrea giannattasio
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pri Facebook, scorri Twitter e la parola più usata da tutti i tifosi viola per descrivere la catastrofica situazione relativa agli infortuni in casa viola è una ed una soltanto: Lourdes. Riferimento, ovvio, al ben noto santuario francese dove giorno dopo giorno centinaia di fedeli si recano in pellegrinaggio con la speranza di alleviare o in certi casi risolvere eventuali infermità fisiche. Volendo sintetizzare, potremmo dire che il ciclone degli infortuni che si è abbattuto sul pianeta viola fin da inizio settembre (da quel maledetto turno di campionato col Cagliari che ha spedito ai box per cinque mesi Mario Gomez) ad oggi,
con ancora il bomber tedesco sfortunato protagonista, non ha risparmiato davvero nessuno: da Tomovic a Gonzalo, da Pasqual a Pizarro, passando per Borja Valero, Giuseppe Rossi, Cuadrado e lambendo anche lo stesso Matri dopo appena 45’ dal suo esordio in viola a Catania. Praticamente una catastrofe in piena regola la cui soluzione, paradossalmente, potrebbe davvero risiedere in un pellegrinaggio religioso in una delle tantissime mete cristiane frequentate da sempre più fedeli. Ed ecco che Il Brivido Sportivo, per capire davvero se esiste realmente la possibilità di ricorrere ad un viaggio di gruppo per tutta la Fiorentina alla ricerca della pace e della serenità psicofisica dopo un anno a dir poco drammatico sotto l’aspetto degli infortuni, ha contattato don Massimiliano Zoccoletti, responsabile dell’ufficio per la Pastorale dei pellegrinaggi della diocesi di Padova (in Italia, la più attiva su questo fronte), che da anni programma e cura in prima persona svariati viaggi attraverso i santuari ed i luoghi di fede più importanti d’Europa. Don Massimiliano, ci può spiegare in poche parole com’è strutturato il vostro lavoro?
«Da anni ci occupiamo di realizzare pellegrinaggi in tutta Europa ed in parte del Medio Oriente nei luoghi di importanza religiosa più interessanti. Attraverso dei tour-operator noi selezioniamo via via una serie di gruppi che poi guidiamo nei nostri viaggi in tutte le mete prescelte. Non abbiamo mai avuto a che fare con interi gruppi specifici che si sono rivolti a noi in massa, ma siamo noi che volta volta li selezioniamo tra le varie proposte» Religione e sport: due mondi diversi che spesso, però, vanno d’accordo. Le è mai capitato in carriera di dare aiuto morale ad atleti in difficoltà che si erano rivolti a lei? «Certo, più di una volta: oltre a gestire la diocesi di Padova, ho anche la fortuna di essere da anni consulente ecclesiastico del centro sportivo italiano della mia città e pertanto ho avuto svariate volte a che fare con atleti professionisti che, in preda a problemi fisici costanti, si sono rivolti a me per essere indirizzati verso qualche meta di pellegrinaggio. Ed io, ovviamente, non mi sono mai tirato indietro». Ne hanno tratto beneficio? «Gli effetti positivi che si sono manifestati fin da subito sono stati senza dubbio sotto l’aspetto psi-
cologico ma a lungo andare non nascondo che si sono evidenziati dei progressi anche sul lato atletico, quello che più interessava proprio a questi sportivi». Quali luoghi di culto consiglia di visitare a chi si vede intrappolato nella morsa degli infortuni fisici? «Sicuramente Lourdes è la meta di riferimento per tutti, perché è la più famosa e la più visitata. Ma per quanto riguarda l’infermità fisica, altri santuari importanti sono anche quelli di Fatima in Portogallo e di Međugorje in Bosnia» La Fiorentina, come lei ben sa, è vessata dagli infortuni fin da
inizio anno ed in particolare ha vissuto i drammi di Giuseppe Rossi e di Mario Gomez: se la squadra viola si rivolgesse a lei chiedendole di organizzare un viaggio a Lourdes, lei sarebbe disposto ad accontentare il club viola? «Perché no, certamente. Sarebbe una richiesta insolita dato che non mi è mai capitato in carriera ma senza dubbio cercherei di esaudire il desiderio della Fiorentina. Una cosa è certa: un pellegrinaggio a Lourdes o in altre mete religiose sono sempre un’esperienza unica ed indimenticabile per tutti, che nella vita vale la pena fare almeno una volta».
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Il personaggio di Giulio Incagli
L’Udinese continua a sfornare talenti, fra questi il baby portiere già protagonista sulle orme di Zoff e Buffon
METTI IL RAGAZZINO IN PORTA: ECCO SCUFFET, IL PREDESTINATO
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el segno di mostri sacri come Zoff e Buffon, seguendo le orme di Samir Handanovic, sognando Brasile 2014. Questo e tanto altro è Simone Scuffet, classe 1996, friulano doc, cresciuto nelle giovanili dell’Udinese. Ha esordito in serie A il 1° febbraio 2014, a 17 anni e 9 mesi. La gara era di quelle delicate. L’Udinese in crisi di risultati e appena ai margini della zona retrocessione, era impegnata a Bologna, in una partita salvezza ad altissima tensione. Birkic infortunato, Kelava già pronto ad assaporare l’erba del Dall’Ara, ma Francesco Guidolin stupisce tutti, preferendogli il giovanissimo ed allora sconosciuto Scuffet. Una scelta irrazionale, apparentemente senza logica, la stessa però che permise a Buffon di esordire in A, quando nel 95’ fu preferito a Nista per il big match Parma-Milan. Non serve raccontare poi com’è andata…
Fiorentina - Udinese
Un plauso va obbligatoriamente alla società Udinese, che continua a sfornare talenti di anno in anno, ora anche provenienti dal suo vivaio, ma soprattutto a Guidolin, che al contrario di molti suoi colleghi, specialmente in Italia, ha avuto
il coraggio di rischiare, offrendo una chance ad un giovane promettente. La prassi negli altri campionati europei. Da quel momento Simone non ha più lasciato la port a
Scuffet in campo con l’Udinese: per il baby talento si stanno scatenando le grandi del calcio.
bianconera, grazie a prestazioni di alto livello e ad una crescita esponenziale e continua. Un climax che ha visto il suo culmine giovedì sera a San Siro. Migliore in campo, due parate decisive, i complimenti di maestro Handanovic, gli elogi di Guidolin e di tutto il movimento calcistico italiano. In poco tempo è diventato un simbolo, una speranza e una stella che brilla di luce propria. Ha stregato l’Italia e ora sono in molti a caldeggiare addirittura la sua candidatura per i mondiali in Brasile. “Guarda se alla fine non porto il ragazzino…”. La battuta-confessione del ct registrata informalmente un paio di mesi fa, che assume adesso un valore oggettivo. Tra poco Cesare Prandelli, che lo ha già convocato per lo stage di inizio
marzo a Roma, dovrà stilare la lista dei 23 che partiranno e chissà che non possa davvero stupire tutti e chiamare il baby fenomeno. I paragoni ovviamente si sono sprecati negli ultimi giorni. Sono state scomodate vere e proprie icone del ruolo, portieri che hanno fatto la storia del calcio italiano e non solo. Alle prestazioni ‘eroiche’ di Bologna e Milano, si sono poi aggiunte strane similitudini, sia calcistiche che fonetiche, che fanno di lui, volente o nolente, un predestinato. Da cinquant’anni c’è ormai una certezza nel calcio italiano: consonante finale, doppia “f” nel cognome ed eccovi fornito un numero 1 a lunga, lunghissima scadenza. In principio fu Dino Zoff, oggi Gigi Buffon, il domani si chiama Simone Scuffet.
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Verso Roma
Fiorentina - Udinese
Dopo la Coppa Italia, altro successo per la squadra guidata a suon di gol da Kurt Hamrin
MITROPA CUP: CHE DOPPIETTA PER I VIOLA di ruben lopes pegna
è
l’anno della doppietta per i viola il 1966. Dopo aver vinto la Coppa Italia, la Fiorentina si aggiudica anche la Mitropa Cup, sfiorata nel 1965 quando perde in finale con il Vasas di Budapest. Il regolamento della manifestazione consente alle due finaliste della precedente edizione, ovvero Fio-
rentina e Vasas, di accedere direttamente alle semifinali. E per di più semifinali e finali si disputano a Firenze e a Pisa. I gigliati il 15 giugno al Comunale di Firenze battono gli austriaci del Wiener Sport Club con un perentorio 4-2, grazie a una doppietta di Mario Brugnera, al gol di Kurt Hamrin su rigore e all’autorete di Windisch. Nell’altra semifinale, un pò a sorpresa, i cecoslovacchi dello Jednota Trencin superano il Vasas per 1-0 e lo eliminano. Sabato 18 giugno a Pisa Il Vasas batte, a sua volta, il Wiener Sport Club per 4-3 nella finale per il terzo e quarto posto. Magra soddisfazione per i vincitori dell’edizione precedente! Domenica 19 giugno 1966, alle ore 21, al Comunale di Firenze si disputa, invece, la finale tra Fiorentina e Jednota Trencin. Allo stadio ci
Il gol partita lo segnò Brugnera.
sono circa 20.000 spettatori. Il tecnico viola Beppe Chiappella deve fare a meno tra gli altri del portiere Enrico Albertosi e del centrocampista Mario Bertini, impegnati con la Nazionale di Edmondo Fabbri (di lì a poco ci sarà il campionato del mondo in Inghilterra). La partita non è bella. La Fiorentina attacca e lo Jednota si difende, dimostrando, però, una buona impostazione di gioco. I gigliati, comunque, impegnano severamente il portiere Rihosek con conclusioni di Hamrin, Chiarugi e Brugnera. Nel secondo tempo intensificano ancora di più gli attacchi e poi protestano a lungo per la mancata concessione di un rigore per un evidentissimo fallo su Luciano Chiarugi. La squadra gigliata, comunque, insiste in avanti e ottiene il gol partita a 13 minuti dal novantesimo. Su un angolo battuto da Hamrin, Roberto Vieri (il padre di Christian, allora ventenne, che non ha giocato neppure una partita in campionato) effettua un tiro verso la porta avversaria. Sulla sfera
A Chiarugi quel giorno venne negato un rigore evidentissimo.
si avventa come un falco il centravanti Mario Brugnera che insacca il gol che vale la coppa. Per lui è il terzo centro in Mitropa in 2 partite. A nulla poi valgono gli attacchi dello Jednota negli ultimi minuti. Il portiere Alfredo Paolicchi,
un fiorentino, mantiene inviolata la porta. A fine partita il capitano della Fiorentina Kurt Hamrin solleva nel cielo del Comunale la Mitropa Cup. La squadra gigliata è la prima formazione italiana ad aggiudicarsi questo trofeo.
IL TABELLINO FIORENTINA-JEDNOTA TRENCIN 1-0 FIORENTINA: Paolicchi; Rogora, Diomedi: Marchesi, Gonfiantini, Pirovano; Hamrin, Vieri, Brugnera, De Sisti, Chiarugi. Allenatore: Chiappella. JEDNOTA TRENCIN: Rihosek; Pekorny, Jojsik; Cemez, Hocez, Schwarcz; Nevratil, Benc, Bartovi, Sefcik, Kois. ARBITRO: Zecevic (Jugoslavia) RETE: 77’ Brugnera
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COPPA ITALIA, 5 ANNI DOPO
Verso Roma di ruben lopes pegna
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opo 5 anni, nel 1966, la Fiorentina torna a trionfare in Coppa Italia con la squadra giovane costruita dal presidente Nello Baglini e amalgamata dal tecnico Beppe Chiappella. IL CAMMINO. La manifestazione inizia molto presto, ancor prima che sia cominciato il campionato. E tutti gli incontri si disputano in gara unica. Dunque è vietato sbagliare. L’esordio dei viola nel primo turno avviene il 29 agosto 1965, quando travolgono il Genoa a Marassi con un perentorio 3-0. Hamrin realizza una doppietta e Maschio un gol. Nel secondo turno al Comunale il 4 novembre la Fiorentina si impone sul Palermo per 4-1. Nuti sigla una doppietta, Maschio un gol. E poi c’è un’autorete del rosanero Costantini. Si arriva così al terzo
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Fiorentina - Udinese
turno. E i viola, l’8 dicembre ancora al Comunale, battono il Catania per 1-0 con un gol di Morrone. Nei quarti di finale a San Siro il 7 gennaio 1966 si impongono sul Milan per 3-1 con reti di Brugnera, Hamrin e Pirovano. Il gol della bandiera milanista lo sigla Sormani. In semifinale poi il 9 febbraio a Firenze superano l’Inter di Helenio Herrera, campione d’Italia e d’Europa per 2-1. Al gol di Jair replicano Brugnera e Hamrin. LA FINALE. E’ in programma allo stadio Olimpico di Roma il 19 maggio 1966 contro il Catanzaro. C’è grande tensione in casa viola per la sfida con i calabresi, anche se sulla carta sono favoriti, non fosse altro che per la differenza di categoria (i giallorossi militano in serie B). “Quel giorno – ricordava comunque sempre con grande nostalgia l’allenatore Chiappella – sembrava di giocare al Comunale di
IL TABELLINO FIORENTINA-CATANZARO 2-1 dopo i tempi supplentari FIORENTINA: Albertosi; Pirovano, Rogora; Bertini, Ferrante, Brizi; Hamrin, Merlo, Brugnera, De Sisti, Chiarugi. Allenatore: Chiappella CATANZARO: Provasi; Marini, Lorenzini; Maccaccaro, Tonani, Prodotti innovativi Sardei; Vanini, Marchioro, Bui, Gasperini, Tribuzio. Allenatore: Ballacci Pulitore ARBITRO: Sbardella digermicida Roma portatile RETI: 30’ Hamrin, 47’ Marchioro, 109’ Bertini (rigore) Pulisce, sgrassa e sanifica le superfici dallo sporco giornaliero, il tutto senza l’utilizzo di prodotti chimici ma con la sola acqua di rubinetto che viene trasformata in Acqua Ionizzata. Elimina il 99,9% dei batteri incluso il virus H1N1. La sua tecnologia è certificata e riconosciuta dalle normative HACCP.
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Pesaola e Chiappella, prima rivali in campo poi in panchina Firenze. Da poco tempo erano stati costituiti i viola club. E quello di Roma rappresentò il primo autentico esodo di massa. Sugli spalti c’erano oltre quindicimila fiorentini. Quando entrai in campo per sedermi in panchina, stentavo a credere ai miei occhi. Non avevo mai visto tanti nostri tifosi in trasferta”. La partita con il Catanzaro, però, si rivela più difficile del previsto. La squadra viola, forse per l’emozione di molti dei suoi giovani, non riesce ad esprimPartner tecnologico ersi ai suoi consueti livelli. Il risultato comunque si sblocca alla mezzora del primo tempo. C’è uno splendido colpo di
Corti S.n.c.
fine Hamrin colpisce il palo. La sfortuna sembra accanirsi contro i viola. Al novantesimo il risultato è ancora di 1-1. Si va perciò ai tempi supplementari e non c’era, come avviene adesso, la possibilità di effettuare delle sostituzioni. Con gli undici con cui cominciavi la partita dovevi anche finirla. La tensione diventa altissima e la stanchezza comincia a farla da padrona. La Fiorentina, però, conquista un calcio di rigore per un fallo di mano commesso sa Sardei. E il ventunenne mediano pratese Bertini, al 4’ del secondo tempo supplementare, non fallisce il tiro dal dischetto e regala testa di Hamrin che, in un primo ai viola il gol della vittoria che tempo, viene respinto sulla vale la conquista della Coppa linea dal portiere giallorosso Provasi. Ma “uccellino” è lesto Italia, la terza nella storia della a catapultarsi sul pallone e a società gigliata, la prima vinta segnare il gol dell’1-0. Sembra ai tempi supplementari. Che fatta. Ma non è così. E il Catemozione grande per i ragaanzaro sornione pareggia al 2’ zzini della Fiorentina, che di lì della ripresa. L’azione nasce da a tre anni avrebbero poi vinto Sardei che innesta Maccaccaro. lo scudetto, quando il capitano Sul cross di quest’ultimo PirovaKurt Hamrin alza la coppa nel no e Ferrante lisciano il pallone cielo dell’Olimpico. Chiappella e Marchioro, appostato a centro quel giorno entra di prepotenza area, batte Albertosi. La Fiorennella storia della Fiorentina. tina attacca ma non è lucida. I Respira PulitoNessuno S.r.l. prima di lui – ed al calabresi si limitano semplicemomento neanche dopo – ha mente a controllare il gioco vinto un trofeo sia come giocasenza mai rendersi pericolosi. Impresa di pulizie tore che come allenatore. E comunque a 6 minuti dalla
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Andata 2-1 0-1 2-0 2-1 2-1 0-2 3-0 0-0 2-0 2-1
Andata
4^ giornata
22/09/2013 0-2 1-2 2-2 0-0 2-1 0-0 2-1 1-2 2-0 0-7
-
Andata 2-1 2-1 1-0 0-0 2-1 2-0 2-0 3-0 1-1 1-1
Atalanta - Fiorentina Bologna - Torino Cagliari - Sampdoria Catania - Parma Chievo - Udinese Genoa - Livorno Juventus - Verona Milan - Napoli Roma - Lazio Sassuolo - Inter
12^ giornata
10/11/2013
-
Ritorno 9/02/2014
3-3 1-2
0-1
2-1
0-0 0-3
3-1
1-0
1-1
2-2
4-3
1-3
0-2
0-0
2-2
0-1
1-0
Ritorno
Atalanta - Bologna Cagliari - Torino Catania - Udinese Chievo - Milan Fiorentina - Sampdoria Genoa - Verona Inter - Livorno Juventus - Napoli Parma - Lazio Roma - Sassuolo
19/01/2014
Verona - Milan Sampdoria - Juventus Inter - Genoa Cagliari - Atalanta Lazio - Udinese Livorno - Roma Napoli - Bologna Parma - Chievo Torino - Sassuolo Fiorentina - Catania
1-1
-
Andata
13^ giornata
24/11/2013
2-0
1-1
1-2
0-2
0-1
1-1
0-3 0-0
0-1 0-0
0-3
1-1
2-2
2-0
0-2
4-1
2-3
1-0
2-0
0-1
Bologna - Milan Chievo - Juventus Inter - Fiorentina Lazio - Catania Livorno - Cagliari Napoli - Sassuolo Parma - Atalanta Sampdoria - Roma Torino - Verona Udinese - Genoa
-
2-4 4-1
0-1
3-0
0-1 3-2
2-0
0-3
0-3
2-2
2-5
2-1
3-1
2-0
1-4
3-0
3-1
2-2
2-0 1-1
Chievo - Napoli Juventus - Lazio Roma - Verona Atalanta - Torino Bologna - Sampdoria Catania - Inter Genoa - Fiorentina Milan - Cagliari Sassuolo - Livorno Udinese - Parma
6^ giornata
2-1
2-0
1-3 2-1
2-2
2-0
1-0
4-0
5-0
0-3
2-2
3-1
0-1
3-3
2-1
0-2
-
01/12/2013 1-1 2-2 1-3 3-0 4-3 1-1 1-1 1-0 2-4 1-1
-
1-1 1-1
3-1
3-0
0-1 1-1
2-0
0-0
1-3
3-3
0-3
1-2
2-2
1-3 0-1
1-1 2-0
02/02/2014
Fiorentina - Cagliari Inter - Juventus Lazio - Chievo Livorno - Catania Napoli - Atalanta Parma - Roma Sampdoria - Genoa Torino - Milan Udinese - Bologna Verona - Sassuolo
7^ giornata
6/10/2013 1-4
1-1
1-1
0-2
0-1
2-2 1-1
0-3
2-0
0-0
1-0
4-0
2-3
3-1
0-1
2-2
3-2
2-0
Ritorno
-
Andata
1-1
13/04/2014
Atalanta - Roma Cagliari - Sassuolo Catania - Milan Chievo - Livorno Fiorentina - Verona Genoa - Torino Inter - Sampdoria Juventus - Udinese Lazio - Napoli Parma - Bologna
2-0
3-2
-
Andata
2-1 3-3 2-2 3-3 2-1 2-0 0-1 1-0 2-1
-
0-1 1-3 2-0 3-3 0-3 1-0 1-1 2-0 2-1
Ritorno 2/03/2014
Bologna - Verona Catania - Genoa Chievo - Atalanta Inter - Roma Juventus - Milan Lazio - Fiorentina Napoli - Livorno Parma - Sassuolo Sampdoria - Torino Udinese - Cagliari
15^ giornata
8/12/2013 0-2
Ritorno
3^ giornata
15/09/2013
1-1
Ritorno
Atalanta - Udinese Cagliari - Inter Catania - Chievo Fiorentina - Parma Genoa - Napoli Milan - Sampdoria Roma - Bologna Sassuolo - Lazio Torino - Juventus Verona - Livorno
Andata
1-1
23/02/2014
14^ giornata
Andata
Ritorno 26/01/2014
29/9/2013
1-3
Ritorno
-
Andata
0-1
06/04/2014
Bologna - Inter Livorno - Juventus Milan - Genoa Napoli - Parma Roma - Cagliari Sampdoria - Lazio Sassuolo - Atalanta Torino - Catania Udinese - Fiorentina Verona - Chievo
1/09/2013
2-4
16/02/2014
2^ giornata
Andata
0-1
Ritorno
5^ giornata
25/09/2013
2-1
30/03/2014
-
Andata
2-0
Ritorno
1^ giornata
24/08/2013
(Diurno e Notturno)
0-0 0-2 1-2 0-0 2-0 1-0 1-1 1-0 2-0 0-3
Ritorno 19/04/2014
Bologna - Juventus Cagliari - Genoa Inter - Parma Livorno - Milan Napoli - Udinese Roma - Fiorentina Sampdoria - Catania Sassuolo - Chievo Torino - Lazio Verona - Atalanta
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la CLASSIFICA
P
g
partite totali v n p
1 Juventus 81 31 26 2 Roma 73 31 22 3 Napoli 64 31 19 4 Fiorentina 52 31 15 5 Inter 49 31 12 6 Parma 47 31 12 7 Atalanta 46 31 14 8 Lazio 45 31 12 9 Verona 43 31 13 10 Torino 42 31 11
8^ giornata
Andata 20/10/2013 2-1 2-1 4-2 2-1 1-2 1-0 2-0 2-1 3-3 3-2
-
15/12/2013 0-0 0-1 3-0 1-1 4-0 2-0 2-2 4-2 0-0 0-2
-
Ritorno 9/03/2014
Atalanta - Lazio Cagliari - Catania Fiorentina - Juventus Genoa - Chievo Livorno - Sampdoria Milan - Udinese Roma - Napoli Sassuolo - Bologna Torino - Inter Verona - Parma
16^ giornata
Andata
3 7 7 7 13 11 4 9 4 9
15 16 16 15 16 15 15 15 16 16
p
15 13 10 8 7 6 10 8 9 7
0 16 11 0 15 9 2 15 9 4 16 7 2 15 5 2 16 6 3 16 4 3 16 4 5 15 4 4 15 4
0 3 4 3 7 7 2 4 2 5
g
in trasferta v n p
3 4 3 4 6 4 2 5 2 4
9^ giornata
27/10/2013 1-0
1-1
0-0
0-1
1-0
1-2 2-4
2-0
1-0
2-0
0-1
2-0
0-0
3-2
0-1
1-0
0-2
0-1
Ritorno
in casa v n
Andata
1-0
27/04/2014
Catania - Verona Chievo - Sampdoria Fiorentina - Bologna Genoa - Atalanta Juventus - Sassuolo Lazio - Livorno Milan - Roma Napoli - Inter Parma - Cagliari Udinese - Torino
2 2 5 9 6 8 13 10 14 11
g
-
4-2
22/12/2013 1-4 1-0 1-1 1-0 1-2 4-0 1-1 0-1 4-1 4-1
-
s
67 62 59 49 49 51 37 40 46 45
19 11 28 28 29 42 29 32 35 34
Ritorno 16/03/2014
Bologna - Livorno Catania - Sassuolo Chievo - Fiorentina Inter - Verona Juventus - Genoa Lazio - Cagliari Napoli - Torino Parma - Milan Sampdoria - Atalanta Udinese - Roma
17^ giornata
Andata
+20 +10 +1 -9 -14 -14 -15 -16 -20 -21
Gol f
11 12 13 14 15 16 17 18 19 20
42 41 39 38 32 27 26 25 21 20
g
1-1 0-3
10^ giornata
1-3
1-2
2-0 1-0
4-0
2-0
3-3
1-0
1-1
4-2
1-0
0-3
1-2
2-3
2-0
1-0
-
2-0 0-0 1-0 2-0 3-0 1-0 3-0 2-0 3-1 1-3
-
Ritorno
Atalanta - Inter Cagliari - Bologna Fiorentina - Napoli Genoa - Parma Juventus - Catania Livorno - Torino Milan - Lazio Roma - Chievo Sassuolo - Udinese Verona - Sampdoria
06/01/2013
g
11 9 11 15 11 8 12 16 10 9 12 15 11 5 15 15 7 11 13 16 7 6 18 15 5 11 15 16 6 7 18 16 5 6 20 16 4 8 19 15
23/03/2014
18^ giornata
Andata
partite totali v n p
31 31 31 31 31 31 31 31 31 31
30/10/2013
1-3
Ritorno
Milan Sampdoria Genoa Udinese Cagliari Chievo Bologna Livorno Sassuolo Catania
Andata
1-2
4/05/2014
Atalanta - Juventus Bologna - Genoa Cagliari - Napoli Inter - Milan Livorno - Udinese Roma - Catania Sampdoria - Parma Sassuolo - Fiorentina Torino - Chievo Verona - Lazio
P
p
g
7 6 7 8 7 5 3 4 4 4
4 5 4 5 5 8 6 7 11 5
16 15 16 16 15 16 15 15 15 16
in trasferta v n p
4 5 3 3 0 2 2 2 1 0
5 3 5 3 7 4 4 2 5 2
0-0 0-2
11^ giornata
1-0
1-0
1-1 1-0
0-2 2-1
1-3
0-1
1-1
3-4
2-0
1-1
0-1
0-3
0-5
2-1
-
12/01/2014 2-1 0-0 1-4 1-1 0-3 4-0 3-0 4-3 0-0 0-3
-
f
s
47 40 34 34 29 26 24 34 29 23
32 36 37 37 35 35 41 45 43 54
Ritorno 26/03/2014
Bologna - Chievo Lazio - Genoa Livorno - Atalanta Milan - Fiorentina Napoli - Catania Parma - Juventus Sampdoria - Sassuolo Torino - Roma Udinese - Inter Verona - Cagliari
19^ giornata
Andata
Gol
-19 -22 -22 -23 -31 -34 -37 -38 -42 -41
03/11/2013
0-1
Ritorno
4 5 4 2 4 2 7 5 1 6
Andata
2-1
11/05/2014
Catania - Bologna Chievo - Cagliari Fiorentina - Livorno Genoa - Sassuolo Juventus - Roma Lazio - Inter Milan - Atalanta Napoli - Sampdoria Parma - Torino Udinese - Verona
in casa v n
0-3 0-2 0-2 2-0 4-2 1-2 2-1 1-2 0-0 0-1
Ritorno 18/05/2014
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Il Brivido Sportivo STADIO - 6 aprile 2014 -
Probabili Formazioni di francesca bandinelli
S
tavolta, mancherà il pericolo numero uno tra gli avversari.- Sì, perché la maledizione dei centravanti si è abbattuta anche su Udine. Per Totò di Natale stesso infortunio di Mario Gomez, lesione di primo grado al legamento collaterale mediale del ginocchio: gli serviranno dalle tre alle quattro settimane di riposo prima di poter tornare in campo. Al Franchi, di certo, non ci sarà. Montella, intanto, ancora una volta dovrà fare i conti con la perenne emergenza di formazione. Nell’ex fortino che nel mese di marzo ha assistito, impotente, a tre sconfitte, tra campionato e Europa League e una sola vittoria, col Chievo Verona, il tecnico viola dovrà mescolare le poche carte rimaste a disposizione. Con l’assenza di Rossi, Gomez e Rebic in attacco, il ko di Vargas (lesione di primo grado all’adduttore lungo della gamba sinistra, dieci giorni di stop) e Anderson a centrocampo, senza Pasqual e Compper in difesa e la squalifica di Savic servirà ancora una volta inventarsi la mossa vincente. Torna Gonzalo Rodriguez dopo il turno di stop inflitto dal giudice sportivo, ma non basta. Il tecnico viola valuterà se riproporre Cuadrado in versione terzino, oppure se affidarsi a Roncaglia, con Tomovic a sinistra. Nel mezzo, sono da valutare le condizioni di Pizarro. Aquilani, dal canto suo, è pronto a guidare la squadra in cabina di regia. Ha dimostrato qualità tecniche e acume tattico: per ricominciare serve anche lui. Borja Valero e Mati Fernandez cercheranno di disegnare la pennellata perfetta per Matri che, davanti alla porta, adesso non può più sbagliare. Serve un remake della semifinale di ritorno di Coppa Italia: allora segnarono Pasqual e Cuadrado. Ora bisogna che si sblocchi Matri. Non c’è via d’uscita.
15
Fiorentina - Udinese
TRE PUNTI PER TORNARE A SORRIDERE Fiorentina-Udinese Domenica 6 aprile 2014 ore 15.00 Stadio Artemio Franchi Fiorentina 4-3-3 Joaquin
1 Neto
Matri Cuadrado Borja Valero Aquilani Tomovic Mati Fernandez Diakitè Rodriguez Roncaglia Neto
4 Roncaglia, 2 Gonzalo Rodriguez, 3 Diakitè, 40 Tomovic 14 Mati Fernandez, 10 Aquilani, 21 Borja Valero 11 Cuadrado, 32 Matri, 17 Joaquin Allenatore: Vincenzo Montella
A disposizione: 25 Rosati, 12 Lupatelli, 20 Ambrosini, 8 Bakic, 72 Ilicic, 27 Wolski, 30 Matos. Indisponibili: Hegazy, Rossi, Rebic, Gomez, Pasqual, Compper, Pizarro, Vargas, Anderson. Squalificati: Savic Diffidati: Compper, Pasqual, Matri, Aquilani, Matos
UDINESE 3-5-2 Muriel
22 Scuffet 75 Hertaux, 5 Danilo, 11 Domizzi 27 Widmer, 66 Pinzi, 3 Allan, 37 Pereyra, 8 Basta
Basta
Pereyra
B. Fernandez Allan Domizzi
Widmer
Pinzi
Hertaux
Danilo Scuffet
32 B. Fernandes, 9 Muriel Allenatore: Francesco Guidolin
A disposizione: 30 Kelava, 1 Brkic, 4 Naldo, 6 Bubnjic, 7 Badu, 21 Lazzari, 94 Zielinski, 20 Yebda, 34 Gabriel Silva, 17 Nico Lopez, 70 Maicosuel. Indisponibili: Di Natale Squalificati: nessuno Diffidati: Lazzari, Gabriel Silva, Badu
16 Fiorentina Amore mio di Alessandro latini
U
n occhio al campionato ed uno alla finale di Coppa Italia. Ormai la stagione della Fiorentina scorre su questi due binari paralleli. L’attesa, specialmente fra i tifosi, è soprattutto per l’atto finale della coppa nazionale. C’è voglia di alzare un trofeo sotto il cielo di Roma, ma il campionato non può essere tralasciato. La pensa così Christian Riganò, protagonista questa settimana della nostra rubrica Fiorentina Amore Mio. Riganò, partiamo da Matri. Da ex attaccante ad attaccante, cosa consiglia al centravanti della Fiorentina? «E’ un momento particolare, fatto di alti e bassi. Ha sbagliato dei gol facili, ma deve stare tranquillo. Io sottolineo il fatto che il fiuto del gol non gli manca, perché è vero che ha sbagliato diversi gol facili, ma è altrettanto vero che si è messo nella condizione di battere a rete. Questo è importante, vuol dire che fa i movimenti giusti. Uno che non ha il fiuto del gol non si creerebbe quelle occasioni. Lui non è uno che fa venti gol a campionato, ma tutti noi pensavamo che 7-8 li potesse
Il Brivido Sportivo STADIO - 6 aprile 2014 -
Fiorentina - Udinese
Parla l’ex centravanti viola: «Da qui alla fine vedrete che Matri si sbloccherà e arriverà a 7-8 gol»
RIGANO’: «FINIRE BENE IL CAMPIONATO, POI LA FINALE» fare nel girone di ritorno ed io sono ancora convinto che a quella cifra ci possa arrivare». Anche con i suoi gol, la Fiorentina deve cercare di difendere il quarto posto in campionato. «Il quarto posto deve essere difeso a tutti i costi, anche perché quelle che sono dietro non si ammazzano per superarci. Inter e Parma non hanno saputo approfittare del nostro momento di flessione e quindi io sono fiducioso. In un campionato a venti squadre arrivare quarti non è poi così male. Poi, certo, mi sarebbe piaciuto vedere questa squadra con Rossi e Gomez per tutto il campionato. Sono convinto che con loro avremmo qualche punto in più e ci saremmo potuti giocare il terzo posto un po’ meglio di come abbiamo fatto». Crede che all’interno dello spogliatoio si pensi un po’ troppo alla finale di Coppa Italia? «Non dev’essere così. La fina-
le è ancora troppo lontana. E’ normale che alzare un trofeo piaccia a tutti, ma per arrivare in forma a maggio bisogna disputare un grande finale di campionato. D’ora in poi la Fiorentina avrà l’opportunità, purtroppo, di giocare una sola partita alla settimana e quindi anche questo aspetto dovrà essere sfruttato per prepararsi al meglio durante la settimana». I tifosi vorrebbero vedere all’opera con più continuità giocatori come Wolski e Matos. Pensa sia arrivato il momento di impiegarli di più? «Wolski lo stiamo vedendo abbastanza spesso, ha giocato più nell’ultimo mese che nell’anno e mezzo precedente. Matos ha avuto le sue occasioni soprattutto in Europa League, credo si possa ritenere soddisfatto perché Montella lo tiene in considerazione. Sono due giocatori di prospettiva, per essere giudicati hanno bisogno di giocare di più, ma la stoffa c’è».
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Il Brivido Sportivo STADIO - 6 aprile 2014 -
Il Compleanno
Il 1° aprile scorso il ‘Capitano viola’ ha compiuto 60 anni
GIANCARLO ANTOGNONI,
di ruben lopes pegna
Q
uasi metà della sua vita l’ha trascorsa alla Fiorentina, dal 1972 al 2001, salvo una parentesi di due stagioni a fine carriera al Losanna, dal 1987 al 1989. 15 anni da giocatore e 12 da dirigente sono la testimonianza del grande amore di Giancarlo Antognoni, fresco del suo 60° compleanno festeggiato il 1° aprile scorso, per la squadra e la società viola. Da giocatore rifiutò trasferimenti ben remunerati alla Juve di Trapattoni e alla Roma di Liedholm, il tecnico che, quando era a Firenze, lo fece debuttare in serie A ad appena 18 anni. Da dirigente ha scelto, tra gli altri, due degli allenatori che meglio hanno fatto giocare la Fiorentina, ovvero Alberto Malesani e Fatih Terim. E proprio poche ore dopo le dimissioni di quest’ultimo, il 26 febbraio 2001, in segno di solidarietà con il tecnico turco rassegnò, a sua volta, le proprie dimissioni. “Antonio” non si è mai tirato indietro: nella primavera del 1993, per guidare insieme a Chiarugi la squadra viola, dopo l’esonero di Agroppi, nelle ultime cinque partite di campionato. Purtroppo non riuscì nell’impresa di salvare la Fiorentina dalla retrocessione ma quando assunse l’incarico la situazione era già disperata. Per i tifosi è sempre rimasto l’”unico 10” e il “Capitano” per antonomasia. Antognoni è stato un giocatore fantastico,
l’unico 10 che Firenze si porta nel cuor dotato di una classe cristallina e incommensurabile. Ed è stato, per oltre un decennio, una delle più grandi mezzali europee. Dotato di una visione di gioco straordinaria, correva sempre a testa alta. Spettacolari erano i suoi lanci al bacio per i compagni così come i suoi tiri potenti e precisi con il destro. A Firenze ha vinto poco ma ha conquistato l’amore della gente che vale più - come ha sottolineato lui stesso - di mille trofei. Nel suo palmares ci sono la Coppa Italia del 1974/75, la Coppa di Lega italo-inglese del 1975 e 2 tornei di Viareggio, nel 1973 e nel 1974 oltre alle finali di Mitropa Cup del 1972 e del torneo angoloitaliano del 1973. E’ in azzurro che si toglie la più grande soddisfazione: con la Nazionale si è laureato campione del mondo nel 1982 in Spagna, pur non giocando la finale con la Germania per un infortunio patito in semifinale contro la Polonia. Meno di un mese dopo fu anche protagonista a New York nel match Europa-Resto del Mondo, vinto dall’Europa per 3-2, grazie a un suo gol a due
minuti dalla fine. E fu premiato nell’occasione come miglior giocatore europeo. In azzurro, dove ha ottenuto anche un quarto posto ai mondiali del 1978 in Argentina e agli Europei svoltisi nel nostro paese del 1980, esordì a 20 anni a Rotterdam il 20 novembre 1974 nel match contro l’Olanda perso dall’Italia per 3-1. Per lui fu un debutto più che positivo, visto che fornì l’assist a Boninsegna per il gol del momentaneo vantaggio azzurro. Saranno 73, con 7 reti all’attivo (ma quanto rammarico per il gol annullato nel vittorioso incontro con il Brasile ai mondiali di Spagna per un fuorigioco inesistente) , le sue presenze in Nazionale. Ed è un record, perchè nessun giocatore della Fiorentina ne ha totalizzate tante quante lui. Esordì in serie A con la maglia viola numero 8 a Verona il 15 ottobre 1972 nel match vinto dalla Fiorentina per 2-1. Liedholm stravedeva per lui acquistato in estate dall’Asti Macobi. E il giorno dopo su Tuttosport Vladimiro Caminiti lo definì come il “ragazzo che gioca guardando le stelle”. Quattro anni più tardi, nel 1976,
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Pellegrini (come con il Genoa nei pressi dell’area di rigore sotto la curva Ferrovia) durante una partita con la Sampdoria vinta dai viola per 3-0 si fratturò tibia e perone. Questa volta rimase fuori per 21 mesi, rientrando solo nel novembre del 1985. Poi il suo addio a maggio del 1987. L’ultima partita giocata fu a Firenze con l’Atalanta il 17 maggio di quello stesso anno (successo gigliato per 1-0), mentre il suo ultimo gol lo aveva realizzato ad aprile nel derby con l’Empoli al Comunale finito per 1-1. In totale per lui 341 presenze e 61 reti in serie A (quella più bella in tuffo di testa alla Juve a Firenze il 27 novembre 1983 nell’incontro finito 3-3), oltre a 4 partite in Coppa delle Coppe, 7 con 1 gol in Coppa Uefa, 8 in Mitropa Cup, 6 nel torneo anglo-italiano, 2 in Coppa di Lega italo.inglese e 61 con 10 gol in Coppa Italia. Proprio in Coppa Italia aveva giocato la sua prima gara in maglia viola il 27 agosto 1972 a Firenze nel match perso dalla Fiorentina con il Monza per 3-0. In totale con la maglia gigliata ha disputato 429 incontri, realizzando 72 reti. E’ il giocatore
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quando era appena ventiduenne Carletto Mazzone gli affidò la fascia di capitano lasciata da Merlo, ceduto all’Inter. E da allora indossò per sempre la casacca con il numero dieci. Le sue stagioni a Firenze sono state straordinarie. E’ stato l’autentico fiore all’occhiello della squadra viola per la quale rischiò anche la vita il 22 novembre 1981 nel match contro il Genoa vinto dalla Fiorentina per 3-2. In uno scontro con il portiere rossoblu Martina si ruppe l’osso temporale. Rimase a terra immobile e per alcuni secondi il suo cuore si fermò. Fu salvato dal massaggiatore Raveggi e dal medico sociale Anselmi con la respirazione bocca a bocca e il massaggio cardiaco, mentre tutto lo stadio assistette alla scena ammutolito e con il fiato sospeso fino all’annuncio dello scampato pericolo dato dall’altoparlante. Saltò 14 partite e, tornato in campo, sfiorò lo scudetto nella primavera del 1982. E sappiamo quanto quel secondo posto dietro la Juve bruci ancora. Il 21 febbraio 1984, con la Fiorentina in corsa per il titolo, in uno scontro con Luca
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Fiorentina - Udinese
L’Evento
In Palazzo Vecchio la consegna delle “Chiavi della Città” alla bandiera viola
«MEGLIO DI COSI’ NON POTEVO FESTEGGIARE» di francesca bandinelli
«D Le gare contro la Juve erano sempre battaglie: Antognoni non le ha mai dimenticate. viola con più presenze in serie A e in gare ufficiali. Ed è anche quello che ha indossato più volte la fascia di capitano. Il suo addio al calcio giocato lo dette comunque il 25 aprile 1989 nel suo Comunale di fronte a 40.000 tifosi commossi come non mai. Pochi mesi dopo, sotto la gestione Pontello, iniziò la sua carriera da dirigente. Il suo carisma sui tifosi rimase immutato come quando giocava. Dovette intervenire lui per calmare gli animi dei supporter gigliati a Sochaux il 1 novembre di quello stesso anno in un match di Coppa Uefa. Rimase in società anche sotto la gestione
Cecchi Gori dove ricoprì la carica di amministratore delegato. Come dirigente ha vinto la Coppa Italia nel 1995/96, la Supercoppa italiana nel 1996 e il campionato di serie B 1993/94. E’ stato inoltre finalista in Coppa Uefa (con la Juve) nel 1989/90 e in Coppa Italia (con il Parma) nel 1998/99. Ma è un pò sua anche la Coppa Italia del 2000/01. Infatti, quando si dimise, la Fiorentina era già in finale. Non lo dimenticarono i tifosi che in occasione della finale con il Parma gli dedicarono cori e striscioni, perchè Firenze l’Unico 10” lo porta sempre nel cuore.
a calciatore non ho vinto tanto, ma nella vita ho vinto più di altri». Lo ha detto Giancarlo Antognoni, in occasione del sessantesimo compleanno. Firenze, una città intera da sempre innamorata del suo numero dieci, gli si è stretta attorno inondandolo d’affetto. Ha ricevuto anche “chiavi della città”, riconoscimento fra i più prestigiosi, direttamente dalle mani del vicesindaco Dario Nardella. «Firenze è in debito con Giancarlo per quanto ha dato alla maglia viola, sono pochi i personaggi che lasciano un segno indelebile sulla città e lui è uno di questi, è già sindaco nel cuore dei fiorentini e questa è una festa per dire grazie ad un campione che ha segnato la vita di Firenze e di chi la vive», ha detto Nardella alla presenza fra gli altri di Stefania Saccardi, vicepresidente della Regione Toscana, ed Eugenio Giani, presidente del consiglio comunale che ha fatto trovare al campione del mondo ‘82 una torta con 60 candeline che Antognoni ha spento insieme alla moglie Rita e ai figli Alessandro e Rubinia. «Il calcio è cambiato ma Antognoni resta un punto di riferimento, Nardella consegna un esempio per i giovani», ha detto Matteo Renzi, promotore ad Antognoni le dell’evento quando era sindaco di Firenze. A festeggiare An“Chiavi della Città”. tognoni («Ringrazio il premier per questo regalo speciale, ho avuto un’ulteriore dimostrazione dell’amore dei fiorentini, vuol dire che ho seminato bene») erano in centinaia nel Salone dei Cinquecento, compresi i vecchi ultrà che hanno intonato gli slogan di un tempo. C’erano poi il ct Prandelli («Un campione straordinario, per fortuna non ho mai dovuto marcarlo, grazie per le emozioni che ci hai regalato»), tanti ex viola da De Sisti a Chiarugi e una delegazione della Fiorentina attuale formata dai direttori Pradè e Macia e dai giocatori Rossi, Aquilani e Borja Valero che, dopo aver trasmesso gli auguri dei Della Valle, gli hanno donato una maglia viola autografata da tutta la squadra col suo nome e il numero 60. Numerosi gli amici presenti: Paolo Vallesi gli ha regalato la maglia della nazionale cantanti e lo ha nominato testimonial della “Partita del cuore” a favore di Emergency (presente Gino Strada) che si disputerà a Firenze il 19 maggio, mentre Pupo gli ha dedicato la celebre canzone “Firenze Santa Maria Novella” in cui c’è una strofa dedicata proprio ad Antognoni.
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Violascuro
Arriva l’Udinese e in chiave mercato torna d’attualità il futuro del colombiano
di Andrea Giannattasio
F
Fiorentina - Udinese
iorentina-Udinese in questa stagione ha già saputo regalare grandi emozioni a Firenze, che nella notte dell’11 febbraio ha conquistato proprio contro i friulani una finale di Coppa Italia che non si colorava di viola addirittura dal 2001. La ‘classica’ di questo campionato, adesso, si ripropone, con la squadra di Montella alla caccia di un altro mattone che possa allontanare l’Inter nella corsa al 4° posto ed i ragazzi di Guidolin alla ricerca degli ultimi punti salvezza dopo una stagione tra luci ed ombre. In mezzo, anche il cartellino di Juan Cuadrado, a metà tra la famiglia Pozzo e quella dei Della Valle il cui destino appare già oggi molto conteso. Per affrontare questi ed altri temi, Il Brivido Sportivo ha raccolto il parere dell’agente FIFA ma di nota fede viola Furio Valcareggi. Valcareggi, che gara si aspetta al Franchi? «Sarà una sfida tosta: l’Udinese è una squadra che storicamente mi è sempre rimasta antipatica, perché al Friuli ha sempre dato poche gioie alla Fiorentina. Discorso diverso al Franchi, dove
Valcareggi: lasciar partire Cuadrado
SAREBBE UN GROSSO ERRORE la tendenza per così dire è praticamente all’opposto. Sarebbe bello dare un altro dispiacere a Guidolin, dopo la ‘scoppola’ rimediata in semifinale a febbraio» Cuadrado è un giocatore a metà tra viola e bianconeri. Cosa farebbe col cartellino del colombiano? «Cuadrado deve essere assolutamente riscattato quest’estate dalla Fiorentina e poi tenuto. Se i Della Valle vogliono davvero vincere qualcosa, è bene che si tengano stretto il loro gioiello. Venderlo per grosse cifre? Non se ne parla nemmeno. Vendono solo i club che hanno pochi soldi e noi, per fortuna, ce li abbiamo…». E sul ruolo del giocatore qual è la sua opinione? D e v e giocare
come terzino o esterno alto? «Per caratteristiche Cuadrado non è nato per fare il terzino ma è un’ala pura, come poche se ne vedono a giro. A mio avviso,
farlo giocare nei quattro di difesa nell’out destro credo sia una forzatura» Potrà essere la gara giusta per tornare ad ammirare un gol di Matri? «Certamente: a Genova, nonostante le tante critiche, ho visto buoni segnali da parte del centravanti. La rete è matura e sono convinto che non appena Matri si riuscirà a sbloccare, segnerà a ripetizione. E magari convincerà la Fiorentina a riscattarlo».
Juan Cuadrado, colombiano, è in comproprietà tra Fiorentina e Udinese.
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IN QUESTE CONDIZIONI è GIà UN MIRACOLO IL QUARTO POSTO
Ubimaior di ubaldo scanagatta
COSA VA
Dio Viola - non è una bestemmia! - benedica l’Inter di Mazzarri perché se la Fiorentina da un paio di mesi è sulle ginocchia, quelle malmesse di Gomez e Rossi, e segna col contagocce, un gol di Joaquin nelle ultime cinque partite in mezzo al festival degli errori di Matri (così fuori di testa da scappar via addirittura da ultimo uomo della barriera nel momento in cui Balotelli batteva una punizione), i nerazzurri che non hanno uomini infortunati - ma che è venuto in mente a Guarin quando ha fatto quel retro passaggio di 30 metri che ha consentito ad Emeghara di battere Handanovic? - stanno facendo tanti di quei regali alla Fiorentina che nemmeno Babbo Natale ha mai pensato. Dopo aver buttato via cinque di sei punti in casa con Atalanta e Udinese stavolta gli uomini del furibondo Mazzarri si sono mangiati 3 punti a Livorno dove vincevano 2 a 0. In totale
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Fiorentina - Udinese
insomma sono stati capaci di regalare 7 punti in tre partite. Sono a tre punti dalla Fiorentina quando avrebbero potuto essere 4 punti sopra abbastanza comodamente! Pazzesco. Negli ultimi tempi, diciamoci la verità, l’unica cosa buona che ci è successa sono state le disavventure dell’Inter.
Gli errori dell’Inter di Mazzarri si moltiplicano: troppi i punti lasciati per strada.
COSA NON VA
Quasi tutto, tranne il mantenimento del quarto posto. Non bastavano Gomez e Rossi. Si sono fatti male, anche se per fortuna molto in maniera lieve, anche Pasqual e Vargas, e mi dicono che Mati Fernandez abbia delle cicatrizzazioni ossee alle caviglie da far paura. Gonzalo e Borja hanno giocato più di quaranta partite e non le avevano mai fatte. Lo spagnolo, poveretto, ha fatto fante di quelle corse in mezzo al campo che ho la sensazione che sia spremuto come un limone: in definitiva, invece che un uomo di 28 anni sembra il mio gemello di 64. Gonzalo aveva trovato un discreto sostegno nell’altro centrale Savic, ma il serbo si è fatto ammonire e, diffidato, non potrà giocare contro l’Udinese, pericolosa sempre ma stavolta senza Di Natale. Pure Compper s’è fatto male. Roncaglia ha commesso un fallo talmente ingenuo su Honda che si è giocato gli ultimi spiccioli di credibilità che Montella pareva disposto a spendere su lui dopo il rigore regalato al Cagliari.
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Pizarro è stato spesso bloccato alla schiena. Insomma, in queste pessime condizioni i ragazzi di Montella hanno fatto fin troppo a reggere questo quarto posto. Intanto, Vecino si mostra meno peggio di quanto credevamo, mentre il ragazzino polacco che avrebbe talento, Rafal Wolski, è un fuscellino in mezzo alla tempesta. Ragazzi ma li avete visti i centrocampisti della Juve che fisico hanno? Speriamo che il campionato finisca presto e che l’Inter continui ad aggrovigliar su se stessa. La Coppa Italia? Sognare non costa nulla. Il Napoli e’ più forte, ma su una partita sola può capitare di tutto. Altrimenti la Fiorentina non avrebbe battuto una volta in questo campionato proprio il Napoli e addirittura la Juventus. La squadra di Benitez avrebbe dovuto batterla più all’andata che nel match di ritorno. Ma nel calcio certe cose accadono. Solo che i tifosi viola dovrebbero rendersi conto che oggi come oggi ogni par-
tita non persa e’ un mezzo miracolo di una pattuglia allo stremo. Non va che i Della Valle abbiano speso 40 milioni (Rossi, Gomez e Ilicic) senza avere alcuna certezza sul furto della squadra, se non l’obbligo a doversi “coprire” l’anno prossimo con un buon attaccante di riserva, perché scommettere di nuovo sulla piena e costante integrità fisica del duo Rossi-Gomez sarebbe una follia. Ma il guaio e’ che pure il centrocampo super leggero di oggi va rafforzato. E la difesa allora? Ecco, il vero problema della Fiorentina oggi non è arrivare quarta o quinta, credetemi, ma avere una squadra sufficientemente competitiva l’anno prossimo. E fare gli splendidi con i soldi degli altri è troppo facile. I Della Valle, dopo la sfortuna di quest’anno, avranno ancora voglia di investire tanti soldi? Purtroppo pochi non basteranno. Credo che lo sappiano. Ma nessuno può sapere che cosa vogliano davvero fare.
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Il Brivido Sportivo STADIO - 6 aprile 2014 -
Fuorigioco
Aspettando i primi passi dell’Amministrazione Comunale di Firenze, i tifosi sognano il nuovo stadio.
di duccio magnelli
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rema ancora la traversa dello stadio Marassi, colpita dalla cannonata di Vargas. La Viola prende un brodino ristretto pareggiando a Genova. Potevano essere delle molto più gustose trofie al pesto, ma di questi tempi bisogna sapersi accontentare. Meno male che nel finale Sinisa Mihajlovic ha pensato bene di dare un po’ di spettacolo facendosi cacciare dal campo. Le immagini hanno immortalato l’allenatore serbo mentre con la mano sfiorava leggermente il braccio dell’arbitro Russo che però, molto meno suscettibile di qualche suo collega, ha fatto finta di niente. La televisione - che spesso è una miniera di particolari davvero interessanti, chi va allo stadio non sa cosa si perde - ha anche immortalato a inizio parti-
Fiorentina - Udinese
LA (LONTANA?) PENSIONE DEL FRANCHI ta un Matri insolitamente allegro e sorridente. Non che ci sia molto da ridere, viste le ultime prestazioni dell’attaccante viola... ma siccome la speranza è l’ultima a morire, da affezionati tifosi viola confidiamo in un pronto ritorno al gol del centravanti (l’unico rimasto). Il punto di Marassi cambia poco nella classifica, però a Genova la squadra ha dimostrato di non essere poi così stanca. E questo consola. Anche se c’è qualcuno che dice di non usurare troppo i titolari in vista della finale di Coppa Italia, la “madre di tutte le partite”. Un’idea che si potrebbe anche prendere in considerazione, se i tito-
Il plastico del nuovo stadio della Fiorentina immaginato dal Comune di Firenze nell’area Mercafir. lari non fossero in gran parte inutilizzabili. Dicono che l’infermeria stia cominciando a svuotarsi, anche perché sono finite le partite infrasettimanali. Che però erano utilissime per riempire i tempi (calcisticamente) morti. E allora, in mancanza di meglio, si tornerà a parlare del nuovo stadio. Giusto a parlare, visto che per adesso di fatti concreti - tipo posa
Un’immagine del nuovo stadio immaginato da Pallotta per la sua Roma.
della prima pietra o almeno presentazione di progetti definitivi - non c’è alcuna traccia. E dire che a Roma gli americani hanno già presentato un progetto e che il sindaco Marino ha promesso che in novanta giorni il Comune darà i permessi. Si parla di inaugurazione nel 2016. Due anni soltanto, il tempo che spesso le amministrazioni pubbliche impiegano soltan-
to per aprirlo, il progetto. Insomma gli americani, concreti e decisionisti, sembrano aver preso il via, appoggiati dall’amministrazione. Qui da noi invece qualcuno ha dichiarato che sarebbe meglio usare i soldi da investire per il nuovo stadio per rinforzare la squadra. Di quanto si allontana la pensione del vecchio Franchi?
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