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Il Brivido Sportivo STADIO - 8 maggio 2016 -

L’Editoriale

Fiorentina - Palermo

Match delicato e da non sottovalutare. Poi via alla ristrutturazione societaria

Viola, vietato fare brutte figure E' volato questo campionato e a tratti, francamente, è stato esaltante. Anche in casa si sono viste partite molto belle e convincenti, mentre nel 2016 le cose sono andate decisamente peggio. Gli errori servono per migliorare, però bisogna avere buone diottrie per leggere bene le situazioni sbagliate. Ora è necessario ripartire, subito, per ridare entusiasmo ad una piazza che lo sta smarrendo. Chiarezza con Sousa,

Paulo Sousa di Mario Tenerani

i chiude una stagione dai due volti, ne abbiamo parlato mille volte, ma col Palermo i viola saluteranno il pubblico di Firenze. Per tanti di loro, forse più di quello che immaginiamo, sarà davvero l'addio ai tifosi viola. Non è finito un ciclo, ma questa squadra va certamente modificata e in meglio. Intanto, però, c'è da affrontare questa partita. Come scrivemmo con l'Empoli - nella speranza di avere torto e sbagliarci - la partita con i siciliani è molto delicata per la squadra di Sousa. Gilardino - ex non avvelenato, comunque sempre molto vispo in zona gol - e compagni arriveranno a Firenze carichi di motivazioni. Per loro sarà la sfida del dentro o fuori. In palio la serie A. Un impegno, dunque, per la Fiorentina da non sottovalutare assolutamente, il rischio è quello di andare incontro ad un saluto al Franchi tra i più tristi.

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società più snella e dinamica, più attenzione ai particolari. I Della Valle sono chiamati a questo tipo di intervento, ancor prima di ragionare su un giocatore in più da prendere. Ora, però, c'è il Palermo. E occhio alle trappole... Federico Bernardeschi

Redazione redazione@brividosportivo.it Grafica e impaginazione Rossana De Nicola e Alexandra Barbieri grafica@brividosportivo.it

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Hanno collaborato Lucia Petraroli, Giacomo Cialdi, Ruben Lopes Pegna, Duccio Magnelli, Alessandro Latini, Francesca Landi

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Il Brivido Sportivo STADIO - 8 maggio 2016 -

L’anniversario

Fiorentina - Palermo

60 anni fa la Fiorentina conquistò il suo primo Scudetto con la mitica squadra di Bernardini

Come nel ’56... omaggio alle leggende di RUBEN LOPES PEGNA

“T

orneremo grandi ancor come nel ‘56”. E’ una delle canzoni che i tifosi viola in curva Fiesole spesso intonano. Nel 1956, ovvero sessant’anni fa di questi tempi, esattamente il 6 maggio, la Fiorentina del presidente Enrico Befani e dell’allenatore Fulvio Bernardini conquista matematicamente il suo primo scudetto, pareggiando 1-1 (alla sestultima giornata) allo stadio Valmaura di Trieste con la Triestina, grazie a un gol del brasiliano Julinho, voluto fortemente dal tecnico dopo averlo ammirato ai mondiali in Svizzera del 1954. E così Sarti, Magnini, Cervato, Chiappella, Rosetta (o Orzan), Segato, Julinho, Gratton, Virgili, Montuori, Prini, ovvero i titolarissimi (a Trieste ci sono, però, tra gli altri le riserve Mazza e Scaramucci) entrano di diritto nella storia del club viola. UNA CAVALCATA TRIONFALE Inizia con un pareggio a Busto Arsizio contro la Pro Patria per 2-2 e termina con la contestata sconfitta a Marassi con il Genoa per 3-1 per l’arbitraggio di Jonni di Macerata. Comunque per 33 giornate la Fiorentina non subisce sconfitte e al record di imbattibilità la squadra tiene parecchio. Ma i viola si tolgono comunque grandi soddisfazioni battendo la Juve a Torino e vincendo a Milano sia con il Milan che con l’Inter.

La Fiorentina campione d’Italia nel ’56

NUMERI DA RECORD In un campionato di 34 giornate la Fiorentina ne conquista parecchi. Ottiene il maggior numero di vittorie, 20 (8 delle quali in trasferta), e subisce il minor numero di sconfitte, una, a Marassi con il Genoa nell’ultimo turno (13 sono i pareggi). E inoltre vanta la miglior difesa con solo 20 reti al passivo (con un portiere di 22 anni, Sarti, alla sua prima stagione da titolare), 6 delle quali appena subite al Comunale. I viola rimangono in testa alla classifica per 28 giornate. E nelle ultime 27 lo sono da soli. La Fiorentina è la prima squadra non di Torino o di Milano a vincere lo scudetto nel dopo guerra. IN TESTA ALLA SETTIMA GIORNATA Pareggiando 1-1 a Vicenza (rete di Prini) la Fiorentina raggiunge la ca-

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polista Inter sconfitta a Marassi dalla Sampdoria per 3-2. E’ il 30 ottobre 1955. La settimana dopo, il 6 novembre, battendo al Comunale il Torino per 2-0 (doppietta di Montuori ancora negli ultimi 360 secondi di gioco) rimane in testa da sola fino alla conquista del titolo. E non risentirà neppure dell’assenza di capitan Rosetta (il libero, ovvero uno dei due difensori centrali) infortunatosi a Padova alla ventesima giornata. Al suo posto giocherà il mediano Orzan con grande autorevolezza. Alla fine avrà 12 punti di vantaggio sul Milan (che si era laureato campione d’Italia la stagione precedente e che batte sia Milano per 2-0 che a Firenze per 3-0) secondo in classifica in un’epoca in cui la vittoria viene premiata con 2 punti invece che con 3 come adesso.

UNA ROSA DI SOLI 18 GIOCATORI E’ un numero davvero esiguo. E lo è ancora di più se si pensa che tra le riserve Bartoli, Carpanesi e Scaramucci disputano appena 2 partite, Mazza 4 e Bizzarri 5. Il portiere di riserva Toros va poi in campo 9 volte. Insomma, in pratica, Bernardini si affida solo a 12 giocatori. E’ vero che non ci sono le coppe europee e neppure la Coppa Italia. Ma insomma il campionato è comunque lungo e non è facile gestire così poche risorse. Gratton e Segato sono i sempre presenti. Francesco Rosetta, il capitano, con i suoi quasi 34 anni è il più anziano. Giuseppe Virgili, il bomber con le sue 21 reti (più di un terzo di quelle realizzate complessivamente dalla squadra), che compie 21 anni nel luglio di quel magico 1956 è il più giovane. IL GRUPPO L’ala destra brasiliana Julinho è il giocatore di maggior classe della squadra, uno che con le sue finte manda a terra gli avversari. E’ lui uno dei 4 nuovi acquisti insieme a Montuori e alle riserve Toros e Mazza. Ma l’arma vincente della Fiorentina è il gruppo. E non è un semplice modo di dire. I giocatori sono tutti amici tra di loro. Si aiutano l’uno l’altro in campo e stanno insieme anche fuori dal campo con le rispettive famiglie. E quasi tutti (i fiorentini e i toscani sono pochi) decidono di rimanere, a fine carriera, a vivere a Firenze.

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Il Brivido Sportivo STADIO - 8 maggio 2016 -

Lente d’ingrandimento

Ultima uscita al Franchi, poi in molti partiranno. La Fiorentina ha il dovere di onorare la maglia

La partita dell’orgoglio e degli addii

Mauro Zarate e Nikola Kalinic

di FRANCESCA BANDINELLI

ltima al Franchi, nel giorno in cui la Curva Fiesole festeggia l’anniversario dal primo scudetto, quello del ‘56 che ancora oggi Firenze ricorda. Ultima al Franchi e pure ultima chance per non buttare via quanto di buono comunque è stato fatto nell’arco della stagione. Il distacco dall’Inter quarta in classifica è di quattro lunghezze, 6 sono i punti in palio: niente ancora è perduto. Prima di tutto, però servirà ritrovare il feeling con la vittoria, dopo lo stop interno incassato contro la Juventus. Serve una prova d’orgoglio dopo il pari grigissi-

punti per cancellare con un colpo di coda lo spettro di una retrocessione dopo la girandola di allenatori avvicendatisi in panchina e proprio per questo non ci si potrà distrarre. Manuel Pasqual, il capitano a cui è stata tolta la fascia a stagione in corso lo ha detto anche l’altro giorno: dopo oltre dieci anni di Fiorentina non gli è stato proposto nessun nuovo contratto. Concluderà la carriera altrove. C’è poi da capire quello che sarà il destino di Tello, in prestito da Barcellona: lo spagnolo deve convincere ancora e non può più mettere insieme errori surreali come mo del Bentegodi, anche quelli visti sabato perché per diversi, questa scorso a Verona. C’è sarà l’ultima al Franchi. Fapoi da trovare un puncundo Roncaglia, che doto di equilibrio con quella vrà sostituire lo squalificato che è stata la prima parte Tomovic saluterà Firenze: si della stagione, quella delle svincola a parametro zero e settimane vissute in testa alla per l’argentino potrebbero classifica (complice anche la spalancarsi le porte turche sosta di campionato), quando o cinesi. Aveva iniziato la sua Kalinic segnava gol a grappoli avventura in viola diventane tutto girava per il verso giusto. do in poche settimane uno dei Dopo la pausa invernale, tranpunti di riferimento della gente ne qualche sprazzo, niente per l’attaccamento alla maglia diè andato per il verso giumostrato e non può fallire nella sto. L’attaccante croato gara più importante. Di fronte Manuel Pasqual ha messo insieme reti col contagocce e quando destinato all'addio c’è il Palermo affamato di

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sembrava essersi sbloccato, contro la Juventus, ha fallito l’unico rigore stagionale non trasformato dalla sua squadra. Babacar non ha graffiato quanto invece ci si aspettava, finendo per doversi arrendere ad un infortunio muscolare, e dal mercato non sono arrivati i rinforzi necessari per dare una svolta alla stagione. C’è poi pure la questione Sousa, il tecnico che sogna di essere anche un manager all’inglese e che, all’improvviso, si è smarrito, a causa anche delle questioni societarie che si è trovato a dover fronteggiare. Deve essere aggiornato lo score dei successi interni, fin qui fermo a 11 e, soprattutto, deve esser ricostruito il fortino, violato troppe volte in questo ritorno maledetto. Firenze merita un saluto da grande, anche perché dopo sarà davvero tempo di bilanci e la trasferta di Roma contro la Lazio è davvero alle porte.

Cristian Tello, in dubbio la sua riconferma

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L’ Esclusiva

Fiorentina - Palermo

Il tecnico, doppio ex: “Sarà una bella partita. I rosanero avranno la forza della disperazione Ma i viola vorranno salutare orgogliosamente i propri tifosi nell’ultima gara casalinga”

Delio Rossi: “Palermo spacciato se la Fiorentina gioca come sa” tori hanno recepito e messo in pratica immediatamente i suoi "ordini". E' riuscito a proseguire il lavoro di Montella, rendendo il gioco un po' più veloce e verticale. Ciò detto, se una squadra perde lucidità, l'allenatore ha certamente un ruolo in questo calo. Rimane da vedere quale e in che misura».

Delio Rossi saluta Paulo Sousa prima di Fiorentina-Bologna di Giacomo Cialdi

nche questa stagione è volta quasi al termine, tra sogni sfumati di Scudetto prima e Champions League poi. La gara di oggi contro il Palermo infatti è l'ultima che la Fiorentina disputerà di fronte al suo pubblico. Una partita importante per salutare come si deve i tifosi viola, tornando a giocare un bel calcio. I rosanero, dal canto loro, verranno a Firenze con il coltello tra i denti, alla disperata ricerca di punti preziosi in ottica salvezza. Per parlare della gara del Franchi, ma anche del campionato di entrambe le squadre, il Brivido Sportivo ha intervistato Delio Rossi, ex allenatore proprio di Fiorentina e Palermo, e tecnico del Bologna fino all'ottobre scorso. Mister Delio Rossi, come valuta il campionato della Fiorentina adesso che mancano due partite alla fine? «Quando analizziamo la stagione della Fiorentina dobbiamo fare i conti con due facce della medaglia: nella prima parte di campionato, diciamo fino a gennaio, a Firenze veniva praticato il più bel calcio d'Italia, insieme al Napoli. Negli ultimi mesi, invece, la squadra ha perso la sua brillantezza, ha smarrito alcune certezze...». Ad esempio? «Uno su tutti? Kalinic! Nel girone d'andata ha fatto impazzire i tifosi segnando tanti gol e portando alla

squadra molti punti. Poi si è un po' spento, tant'è che ha timbrato pochissime volte il cartellino. E quando un attaccante non segna, è difficile per chiunque trovare le vittorie». Lei che di spogliatoi se ne intende, come si spiega questo calo dei viola?

«Da fuori possiamo soltanto azzardare delle ipotesi. Senza dubbio il calo è stato generalizzato, non ha riguardato solo alcuni interpreti: Borja Valero ha fatto qualche prestazione sotto tono, Ilicic ha avuto qualche passaggio a vuoto, lo stesso Bernardeschi ha faticato ad avere la lucidità del girone d'andata. Senza considerare che la difesa è stata un po' più ballerina, che Badelj, uno dei fulcri del gioco viola, ha saltato qualche partita per infortunio... Insomma, di variabili per spiegare questo cambio di marcia ce ne sono molte». Se la squadra ha avuto due facce, lo stesso possiamo dire dell'allenatore? Come giudica l'operato di Paulo Sousa? «Il tecnico portoghese, a mio avviso, ha fatto un ottimo lavoro. E' arrivato alla Fiorentina dimostrandosi subito un uomo credibile, tant'è che i gioca-

Oggi al Franchi arriva il Palermo, squadra che lei conosce bene. Come commenta la possibilità che i rosanero scendano in Serie B? «Purtroppo ci sono annate in cui alcune cose vanno storte e ti ritrovi in posizioni che, ad agosto, non avevi preventivato. Questo sta succedendo ai rosanero. Credo ci siano tanti fattori che hanno inciso nella brutta stagione della squadra, primo fra tutti la convinzione che la lotta per la salvezza non riguardasse loro: mentre club come Carpi e Frosinone sapevano di doversi sudare la permanenza in Serie A, il Palermo credeva di essere già salvo. E questo può rivelarsi letale! Sono molto dispiaciuto di vedere la squadra così in basso in classifica, soprattutto per i tifosi. A Palermo, ma in generale in Sicilia, il calcio è molto amato, non è soltanto uno sport ma un veicolo sociale importantissimo. Per questo spero che i ragazzi riescano a salvarsi». A proposito di fattori che hanno inciso, quanto pesano i tanti cambi sulla panchina? «Se per Sousa ho detto che si è dimostrato

subito credibile, per il Palermo devo dire che il comportamento della società ha tolto credibilità, delegittimando via via tutti gli allenatori che si sono susseguiti. Inoltre, questo ha dato anche un forte alibi ai giocatori... A parità di valori, sa cosa fa la differenza nel calcio? La società! Ci sarà un motivo per cui chi va a Empoli o a

Verona sponda Chievo fa quasi sempre bene e chi invece va a Palermo o, ultimamente, a Milano fa spesso e volentieri male. L'ambiente è fondamentale, la società è la base di un progetto». Veniamo al campo, che partita si aspetta tra Fiorentina e Palermo? «Sarà certamente una gara complessa per entrambe, si affrontano due squadre che arrivano a questo appuntamento con uno spirito completamente diverso: la Fiorentina ha praticamente raggiunto il suo obiettivo, cioè un posto in Europa, ma vorrà salutare orgogliosamente i suoi tifosi. Il Palermo deve ancora lottare per restare nella massima serie. Sarà una bella partita, conteranno molto gli stimoli dei giocatori in campo, la volontà di giocare per vincere. Sarà molto importante vedere se la voglia di sopravvivere è più forte di quella di vivere: il Palermo potrebbe avere dalla sua parte la disperazione, quindi potrebbe anche fare risultato. Credo però che se la Fiorentina farà la Fiorentina, mettendo in campo lo spirito giusto, i rosanero difficilmente riusciranno ad uscire dal Franchi con i tre punti e questo, probabilmente, per loro significherebbe essere spacciati».

Delio Rossi ai tempi in cui allenava la Fiorentina

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Amarcord

Fiorentina - Palermo

Nella scorsa stagione fini 4-3 per i viola. Rosanero battuti anche nel match d’andata da super Ilicic

Gol e spettacolo nelle sfide al Franchi Il Gila vanta 132 presenze in campionato ed ha realizzato 52 reti. Maresca è stato a Firenze nella stagione 2004/05 e ha disputato 25 partite, siglando 4 gol. LA PARTITA DEL GIRONE D'ANDATA E' stata disputata al Barbera il giorno dell'Epifania di quest'anno e ha visto il successo della Fiorentina per 3-1 grazie a una doppietta di Ilicic (al 13' e al 43') e al gol di Blaszczykowski al 93'. La rete del Palermo è stata realizzata da Gilardino al 77'.

di RUBEN LOPES PEGNA

ome tre anni fa. Anche nella stagione 2012/13, la prima di Vincenzo Montella a Firenze, la sfida tra Fiorentina e Palermo si giocò alla penultima giornata (alle 12.30 nel primo tempo sotto un sole estivo, nella ripresa sotto un violentissimo temporale) come oggi. I viola vinsero per 1-0 grazie a una rete dell'ex Luca Toni. L'ULTIMO CONFRONTO Si è giocato nella stagione 2014/15 e ha visto il successo della Fiorentina per 4-3 dopo un match emozionante. Segnarono Pasqual al 20' e Basanta al 51'. Poi Quiason trovò il pareggio grazie alle reti realizzate al 59' e al 61'. Al 64' Cuadrado riportò in vantaggio i viola e Joaquin 10 minuti dopo siglò il gol del 4-2. Belotti all'81' su rigore firmò l'ultima rete. L'ULTIMO PAREGGIO Risale alla stagione 2011/12 quando sulla panchina viola sedeva l'ex tecnico dei siciliani Delio Rossi. L'incontro terminò a reti bianche. L'ULTIMA VITTORIA DEL PALERMO L'ha ottenuta nel campionato 2010/11, il primo di Sinisa Mihajlovic a Firenze. Vinse per 2-1 grazie alle reti di Ilicic e Pastore, mentre per i viola segnò Gilardino. LA VITTORIA DEL PALERMO CON IL MAGGIOR SCARTO Risale alla stagione 1948/49 quando si impose per 3-0 grazie a una rete dell'ex Buzzegoli su rigore e a una doppietta di Pavesi. Un'altra volta i rosa hanno vinto a Firenze segnando 3 gol. E' accaduto nella stagione 2006/07 quando batterono la Fiorentina per 3-2 grazie a un gol di Di Michele e a una doppietta di Amauri, futuro centravanti viola. Per la squadra di Prandelli segnò Mutu e ci fu un autogol di Barzagli, ex difensore della Rondinella. LA VITTORIA VIOLA CON PIU' RETI In serie A è quella della stagione 1959/60. La Fiorentina si impose per 5-0 grazie a una doppietta di Morosi, ai gol di Lojacono e Hamrin e all'autorete di Valadè. Un successo con più gol ancora i viola lo hanno ottenuto nel torneo cadetto 1938/39, culminato con la loro promozione in serie A. Batterono i siciliani per 7-1 con una tripletta di Tagliasacchi, una doppietta di Grolli e i gol di Michelini e Celoria. GLI EX Nelle file della Fiorentina c'è Josip Ilicic, al Palermo Josip Ilicic per tre stagioni dal 2010/11 al 2012/13. Al suo attivo 98 get, mattato re nella ga toni di presenza in campionato con 20 reti. Nelle file dei ra d'anda ta rosa gli ex sono due: Alberto Gilardino e Enzo Maresca.

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Viola amore mio

Fiorentina - Palermo

L’ex terzino: “I Della Valle dovrebbero investire di più nella Fiorentina.

Volpecina: “Viola, Per

di Alessandro Latini

oche emozioni. Poco cuore. E di conseguenza pochissimo entusiasmo. Anzi, per niente. La Fiorentina si avvia a concludere nel modo più anonimo possibile un campionato che poteva riservare qualcosa d’impensabile. In attesa di capire qualcosa su quello che sarà il futuro, la squadra viola aspetta il Palermo. Partita assolutamente vitale per i rosanero, che arriveranno a Firenze alla ricerca di punti salvezza. La volata con il Carpi è lanciata, due partite per decidere le sorti della stagione. La Fiorentina sarà chiamata ad onorare il campionato, anche per garantirne la regolarità. Servirà, dunque, qualcosa in più di quanto messo in campo sabato sera a Verona. Questa settimana Il Brivido Sportivo ha intervistato in esclusiva il doppio ex Giuseppe Volpecina che, in maglia viola, ha fatto parte della squadra finalista di Coppa Uefa nel 1990, persa tra le polemiche contro la Juventus. Campionato ormai finito. Fiorentina promossa o bocciata?

«Direi promossa. Ho seguito tanto la Fiorentina, dopo averci giocato sono rimasto tifoso della squadra viola. E poi il mio secondo figlio è tifosissimo della Fiorentina, quindi sono avvantaggiato. A me la squadra è piaciuta. Hanno giocato bene ed hanno fatto divertire la gente. Quando hanno capito che non potevano raggiungere la Champions League hanno mollato mentalmente. Secondo me la Fiorentina è stata vittima della panchina corta. Con tanti impegni alla fine qualcosa si paga sempre se non ci sono alternative dalle quali attingere energie e qualità. Credo che con piccoli accorgimenti, il prossimo anno potrà fare molto bene». La classifica, così com’è, rispecchia i reali valori delle squadre? «Direi di si. La Juventus ha fatto un qualcosa di straordinario, difficilmente ripetibile. Ha vinto lo Scudetto la sera in cui ha battuto il Napoli. Gli Azzurri hanno provato a stargli dietro, ma dopo quella partita sono calati mentalmente. E’ giusto anche il terzo posto della Roma. Per quello che si è visto in campo, la Fiorentina doveva stare davanti all’Inter».

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Paulo Sousa le è piaciuto alla sua prima esperienza in Italia? «Si, ha fatto esprimere un buon calcio alla sua squadra. Poi ha commesso qualche errore di troppo. Ho notato che raramente ha confermato la stessa squadra per due partite di fila. E questa secondo me è una pecca: non ha dato continuità. Però ha qualità ed idee. In Italia è difficile fare l’allenatore: proporre bel calcio non basta se non ottieni risultati». A livello di singoli, chi promuove per quanto visto nel corso della stagione?

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Fiorentina - Palermo

Sousa è bravo, ma quanti errori. Il Palermo? Se retrocede è tutta colpa di Zamparini”

vincere bisogna spendere” «Borja Valero è un giocatore che m’incanta e mi diverte quando gioca. Ma è stata una conferma. Mi è piaciuto Kalinic, che conoscevo ma non credevo che potesse essere così pronto e utile per la Serie A. Mi ha sorpreso, lui come Ilicic. Lo sloveno ha avuto finalmente continuità ed ha dimostrato di essere fondamentale per la squadra». Poco entusiasmo fra i tifosi. Come si fa per riaccendere la passione?

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«Io abito a Napoli ed anche qui ci sono le stesse critiche e le stesse polemiche. Tutto ruota intorno al mercato di gennaio: sia Napoli che Fiorentina potevano essere rinforzate, ed invece le due società non lo hanno fatto. Ai tifosi viola dico di avere pazienza, oggi nel calcio bisogna guardare prima al bilancio e poi al resto. Non è più come ai miei tempi, quando i presidenti si toglievano soldi di tasca e li mettevano nelle squadre. C’è da soffrire ancora, perché la Juventus è troppo avanti rispetto alla concorrenza in Italia. Fatturato, introiti e stadio di proprietà. Non c’è paragone con gli altri club. I Della Valle devono capire che se vogliono vincere con la Fiorentina devono tirare fuori i soldi di tasca. Altrimenti in Italia non vinceranno mai niente». Il Palermo arriva al Franchi in cerca di punti salvezza. Ce la faranno i rosanero a salvarsi? «Lo spero, ma è dura. Il Palermo mi ha fatto diventare calciatore, i siciliani sono persone splendide. Zamparini ha le colpe maggiori, secondo me. Se non avesse mai esonerato Iachini non si sarebbe trovato in questa situazione. Avrebbe fatto il suo campionato tranquillo. Poi ha cominciato a cambiare allenatori a raffica ed è venuto fuori questo casino».

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N.B.: Lo Stage verrà svolto al raggiungimento di un minimo di 10 partecipanti.

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1^ giornata

Ritorno

23/08/2015

1-1 2-0 1-2 1-1 1-0 0-1 2-1 1-0 5-2 2-1

6^ giornata

Andata

Ritorno

27/09/2015

2-1 1-2 2-0 1-0 1-2 1-4 2-1 5-1 1-1 2-1 Andata

14/02/2016

Atalanta-Sampdoria Bologna-Udinese Frosinone-Empoli Genoa-Milan Verona-Lazio Inter-Fiorentina Napoli-Juventus Roma-Carpi Sassuolo-Chievo Torino-Palermo 12^ giornata

Ritorno

08/11/2015

1-3 2-2 0-2 0-0 1-0 1-0 2-1 0-2 1-0 0-1

0-0 1-0 2-1 1-2 2-5 1-2 0-1 3-1 1-1 3-1

03/04/2016

Empoli-Juventus Frosinone-Genoa Verona-Bologna Milan-Atalanta Napoli-Udinese Palermo-Chievo Roma-Lazio Sampdoria-Fiorentina Sassuolo-Carpi Torino-Inter

0-1 0-4 1-0 1-2 1-3 1-3 4-1 1-1 3-1 2-1

Andata

17/01/2016

Empoli-Chievo Fiorentina-Milan Frosinone-Torino Verona-Roma Inter-Atalanta Juventus-Udinese Lazio-Bologna Palermo-Genoa Sampdoria-Carpi Sassuolo-Napoli 7^ giornata

Ritorno

04/10/2015

21/02/2016

2-1 1-1 1-0 3-0 3-1 2-0 0-4 2-4 1-1 1-1

Carpi-Torino Chievo-Verona Empoli-Sassuolo Fiorentina-Atalanta Juventus-Bologna Lazio-Frosinone Milan-Napoli Palermo-Roma Sampdoria-Inter Udinese-Genoa

Andata

13^ giornata

2-2 1-2 2-2 2-1 0-2 4-0 1-0 1-1 1-0

0-0 1-3 2-3 3-2 0-0 0-0 1-1 0-5 1-3 1-2 Ritorno

22/11/2015

0-1

1-1 0-2 2-4 1-1 1-1 4-0 2-2 0-4 1-2 1-3

10/04/2016

Atalanta-Torino Bologna-Roma Carpi-Chievo Fiorentina-Empoli Genoa-Sassuolo Verona-Napoli Inter-Frosinone Juventus-Milan Lazio-Palermo Udinese-Sampdoria

Camp Esordienti (ragazzi nati dal 2003 al 2004) Ore 08:30 Ritrovo Ore 09:30 Inizio Camp Ore 12:00 Pranzo Ore 13:00 Attività ricreative Ore 14:30 “Rompete le righe” Andata

2^ giornata

30/08/2015

2-0 0-1 1-2 4-0 2-0 2-1 2-2 2-1 3-1 0-1

Andata

Atalanta-Frosinone Bologna-Sassuolo Carpi-Inter Chievo-Lazio Genoa-Verona Milan-Empoli Napoli-Sampdoria Roma-Juventus Torino-Fiorentina Udinese-Palermo

Andata

0-0 2-0 1-1 1-4 1-1 2-2 4-2 0-1 0-2 1-4

8^ giornata

18/10/2015

3-0 0-1 2-0 3-2 1-1 0-0 2-1 3-1 2-1 1-1

Ritorno 24/01/2016

Ritorno 28/02/2016

Atalanta-Carpi Bologna-Palermo Frosinone-Sampdoria Genoa-Chievo Verona-Udinese Inter-Juventus Napoli-Fiorentina Roma-Empoli Sassuolo-Lazio Torino-Milan 14^ giornata

29/11/2015

1-2 1-1 0-1 0-2 1-0

2-3

0-3 1-0 2-1 3-0

2-1 0-3

0-2

2-0

1-0 3-2 1-2 4-1

0-2 1-1

1-1 0-0 0-2 0-1 0-2 0-2 1-1 3-1 2-0 0-1 Ritorno 17/04/2016

Chievo-Udinese Empoli-Lazio Frosinone-Verona Genoa-Carpi Milan-Sampdoria Napoli-Inter Palermo-Juventus Roma-Atalanta Sassuolo-Fiorentina Torino-Bologna

0-0 0-2 2-1 1-4 0-1 0-2 0-4 3-3 1-3 1-0

Andata

3^ giornata

13/09/2015

2-2 1-0 0-2 2-2 1-0 1-1 2-0 2-2 2-0 2-2 Andata

Empoli-Napoli Fiorentina-Genoa Frosinone-Roma Verona-Torino Inter-Milan Juventus-Chievo Lazio-Udinese Palermo-Carpi Sampdoria-Bologna Sassuolo-Atalanta 9^ giornata

25/10/2015

1-2 0-1 2-0 1-2 2-0 3-0 2-1 1-1 4-1 1-0 Andata

Carpi-Bologna Chievo-Napoli Empoli-Genoa Fiorentina-Roma Juventus-Atalanta Lazio-Torino Milan-Sassuolo Palermo-Inter Sampdoria-Verona Udinese-Frosinone 15^ giornata

06/12/2015

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0-0 1-3 0-1 1-4 2-0 1-1 0-2 1-3 3-0 0-2 Ritorno 20/04/2016

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PREZZI SCONTATI PER CHI SI ISCRIVE ENTRO IL 27 MAGGIO Ritorno

20/09/2015

03/02/2016

Atalanta-Verona Bologna-Frosinone Carpi-Fiorentina Chievo-Inter Genoa-Juventus Milan-Palermo Napoli-Lazio Roma-Sassuolo Torino-Sampdoria Udinese-Empoli

1-1 1-0 0-1 0-1 0-2 3-2 5-0 2-2 2-0 1-2

1-2 0-1 1-2 0-1 0-1 2-0 2-0 2-0 2-2 1-1

10^ giornata

Andata

Ritorno

28/10/2015

13/03/2016

Atalanta-Lazio Bologna-Inter Frosinone-Carpi Verona-Fiorentina Milan-Chievo Napoli-Palermo Roma-Udinese Sampdoria-Empoli Sassuolo-Juventus Torino-Genoa

2-1 0-1 2-1 0-2 1-0 2-0 3-1 1-1 1-0 3-3

16^ giornata

Andata

Ritorno

13/12/2015

1-0 3-0 0-1 3-1 1-1 1-1 0-0 4-1 1-1 0-4

0-2 1-2 1-2 1-1 0-0 1-0 2-1 1-1 0-1 2-3

24/04/2016

Chievo-Atalanta Empoli-Carpi Genoa-Bologna Juventus-Fiorentina Lazio-Sampdoria Milan-Verona Napoli-Roma Palermo-Frosinone Sassuolo-Torino Udinese-Inter

0-1 0-1 0-2 2-1 1-2 1-2 0-1 2-0 3-1 1-3

5^ giornata

Andata

Ritorno

23/09/2015

07/02/2016

Carpi-Napoli Chievo-Torino Empoli-Atalanta Fiorentina-Bologna Inter-Verona Juventus-Frosinone Lazio-Genoa Palermo-Sassuolo Sampdoria-Roma Udinese-Milan

0-0 1-0 0-1 2-0 1-0 1-1 2-0 0-1 2-1 2-3

01/11/2015

3-0 0-0 1-1 4-1 0-0 1-0 2-1 1-3 0-1 0-0

partite totali v p s

CLASSIFICA Serie A

partite totali v p s

Juventus

88 36 28

Empoli

Napoli

76 36 23

Genoa

43 36 12

Roma

74 36 21 11

Bologna

41 36 11

Inter

64 36 19

Atalanta

41 36 10 11 15

Fiorentina 60 36 17

Sampdoria

40 36 10 10 16

4 5

Ritorno

55 36 14 13

43 36 11 10 15

Sassuolo

Udinese

38 36 10

Milan

54 36 14 12 10

Carpi

35 36

11 17

Lazio

51 36 14

Palermo

35 36

Chievo

49 36 13 10 13

Frosinone

31 36

Torino

45 36 12

Verona

25 36

13 19

9 9

20/03/2016

Bologna-Atalanta Carpi-Verona Chievo-Sampdoria Fiorentina-Frosinone Genoa-Napoli Inter-Roma Juventus-Torino Lazio-Milan Palermo-Empoli Udinese-Sassuolo

Andata

17^ giornata

20/12/2015

1-3 2-3 2-3 2-0 2-4 1-1 1-2 2-0 2-0 0-1

0-1 2-1 0-0 1-1 3-3 2-0 0-0 2-2 1-2 1-1

11^ giornata

Andata

CLASSIFICA Serie A

0-2 2-1 1-0 0-0 1-3 1-1 4-1 1-1 0-0 1-1 Ritorno 01/05/2016

Atalanta-Napoli Bologna-Empoli Carpi-Juventus Fiorentina-Chievo Frosinone-Milan Verona-Sassuolo Inter-Lazio Roma-Genoa Sampdoria-Palermo Torino-Udinese

1-2 0-0 0-2 0-0 3-3 0-1 0-2 3-2 0-2 5-1

Classifica Marcatori

4^ giornata

Andata

NOME

SQUADRA

RETI

RIGORI

Higuain

Napoli

Bacca

Milan

Dybala

Juventus

Icardi

Inter

Kalinic

Fiorentina

Salah

Roma

Eder

Inter

Ilicic

Fiorentina

18^ giornata

06/01/2016

3-3 0-1 2-3 3-0 0-0 0-1 2-1 1-3 2-2 2-1

Ritorno 08/05/2016

Chievo-Roma Empoli-Inter Genoa-Sampdoria Juventus-Verona Lazio-Carpi Milan-Bologna Napoli-Torino Palermo-Fiorentina Sassuolo-Frosinone Udinese-Atalanta

Andata

19^ giornata

10/01/2016

0-2 0-1 2-1 1-3 1-5 0-1 0-1 1-1 1-2 0-1

Ritorno 15/05/2016

Atalanta-Genoa Bologna-Chievo Carpi-Udinese Fiorentina-Lazio Frosinone-Napoli Verona-Palermo Inter-Sassuolo Roma-Milan Sampdoria-Juventus Torino-Empoli

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Il Brivido Sportivo STADIO - 8 maggio 2016 -

Fiorentina - Palermo

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ultima partita stagionale al Franchi per congedarsi con un successo dal popolo viola. E’ questa la missione di Paulo Sousa che, però, dovrà vedersela contro un Palermo affamato di punti salvezza. In difesa, vista la squalifica di Tomovic, scelte obbligate per il tecnico portoghese: davanti a Tatarusanu ci saranno Roncaglia, Gonzalo Rodriguez e Astori. Per quanto riguarda il centrocampo, al momento della chiusura del nostro giornale, non era stato ancora sciolto il dubbio-Vecino, alle prese con un guaio muscolare. Perciò, a meno di recuperi dell’ultim’ora, il duo in mediana dovrebbe essere composto da Borja Valero e Badelj. A loro supporto, sulle fasce, Alonso a sinistra (con la possibilità di vedere Pasqual a gara in corso, per consentirgli di salutare i tifosi viola) e Bernardeschi (favorito su Tello) a destra. In attacco, dietro all’unica punta Kalinic, probabile l’impiego dell’ex di turno Ilicic e di Zarate, mostratosi in forma discreta nelle ultime uscite.

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Ilicic Alonso Badelj

Kalinic

Tatarusanu

TIFO

A IOL

DEI

FIORENTINA 3-4-2-1

Zarate

12 Tatarusanu

Borja Valero Bernardeschi Gonzalo Rodriguez

Astori

quo

32 Roncaglia 2 Gonzalo Rodriguez 17 Astori

Roncaglia

10 Bernardeschi 20 Borja Valero 5 Badelj 28 Alonso 7 Zarate 72 Ilicic 9 Kalinic

Allenatore: Paulo Sousa A Disposizione: 24 Lezzerini, 34 Satalino, 23 Pasqual, 6 Tino Costa, 16 Blaszczykowski, 26 Kone, 14 Mati Fernandez, 27 Tello.

PALERMO 3-4-1-2 70 Sorrentino

20 Vasquez

6 Goldaniga 12 Gonzalez 4 Andelkovic

21 Quaison 11 Gilardino

3 Rispoli 10 Hiljemark 25 Maresca 77 Morganella

Quaison Gilardino

Vasquez

Maresca Morganella Andelkovic

Rispoli Hiljemark Goldaniga Gonzalez Sorrentino

Allenatore: Ballardini A Disposizione: 1 Posavec, 23 Struna, 2 Vitiello, 7 Lazaar, 15 Cionek, 97 Pezzella, 28 Jajalo, 24 Cristante, 18 Chochev, 8 Trajkovski, 54 La Gumina, 99 Djurdjevic.

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Il Brivido Sportivo STADIO - 8 maggio 2016 -

Fiorentina - Palermo

L’ex portiere, tifoso viola: “Le motivazioni fanno la differenza. Tata? Bravo, ma se viene Sirigu…”

Berti: “Partita tosta, il Palermo si gioca tutto”

di Lucia Petraroli

’ sempre stato un grande tifoso viola, dopo un lungo girovagare sui campi di mezza Italia, è riuscito anche a coronare il suo sogno di vestire la maglia della Fiorentina. Gianluca Berti, ex portiere e fiorentino doc, ci aiuta ad analizzare la vigilia della sfida tra i gigliati e il Palermo, ultima salinga della gara cas t a g i o n e. L’ex estremo difensore, c h e

Gianluca Berti in maglia viola

in viola ha trascorso una stagione, conosce bene anche l’ambiente rosanero, avendo giocato nel Palermo prima nel 1995-1996, poi nel 2003-2004, stagione della storica promozione in serie A dei siciliani dopo 31 anni di assenza. Gianluca Berti, che partita prevede tra Fiorentina e Palermo? “Sarà una partita tosta. E’ chiaro che vale più per il Palermo che non per la Fiorentina. Le motivazioni contano moltissimo in questa fase della stagione e loro si giocano tanto, se non tutto, per restare in serie A. Sono molto legato al Palermo, avendo vinto in rosanero un campionato di serie B che è valso il ritorno in A dopo tantissimi anni, ma sarà difficile che i rosanero si salvino. Hanno cambiato 7-8 allenatori e in società c’è molta confusione. E’ difficile mettere insieme i cocci tutte le volte”. Che ne pensa del campionato della sua squadra del cuore: la Fiorentina? “Se vado a vedere la classifica di dicembre, oggi valuto che la Fiorentina si sia sgonfiata. Ma bisogna essere obbiettivi e sinceri: a inizio anno qualunque tifoso viola avrebbe messo la fir-

ma sul quinto posto e io sono uno di questi. La nostra dimensione è tra il quarto e il quinto posto. Lo è oggi, ma anche storicamente, se si eccettuano i picchi dei due Scudetti, oppure le più numerose stagioni di basso profilo”. Pensa che il mancato arrivo di rinforzi all’altezza a gennaio possa aver contribuito al clamoroso calo del girone di ritorno? “Il mercato di gennaio non è mai facile, chi ha i giocatori bravi è difficile che li dia via a gennaio. Certo che se fossero arrivati un paio di innesti importanti, forse le cose sarebbero andate meglio, ma in tutta sincerità non penso che il mercato sia stata la causa principale del calo viola. Purtroppo la squadra non ha retto mentalmente alle pressioni dell’alta classifica”. Vede ancora un futuro fiorentino per Sousa? “Mi auguro di sì perché darebbe continuità al lavoro di quest’anno. Da tifoso spero resti, ma sentendo le ultime voci sembra che le cose possano prendere una piega diversa”. Lo stesso allenatore ha ammesso di aver accusato un calo mentale. Questo può aver influito sull’ultimo rendimento negativo della squadra? “Se dice di averlo avuto, e bisogna credergli, certamente avrà tolto qualcosa alla squadra. In campo però non va lui. Le responsabilità vanno cercate

anche altrove”. I Della Valle sono molto criticati da una parte della tifoseria. Cosa ne pensa? “Bisogna essere obbiettivi, la Fiorentina ha una sua dimensione e può anche accadere che un anno lotti per il terzo posto, ma in condizioni normali si colloca fra il quarto e il settimo posto. Gli introiti e, di conseguenza le risorse, sono limitate rispetto ai cosiddetti top club e i Della Valle stanno facendo bene perché spesso arrivano davanti a squadre come Milan e Inter che hanno molta più capacità di spesa. Dunque non penso che meritino critiche feroci, anche se, come in tutte le cose, si può sempre migliorare”. Da ex portiere, cosa pensa di Tatarusanu, punterebbe ancora su di lui? “Tata non è bellissimo a vedersi, ma è un portiere efficace. Ha fatto un buon campionando, dimostrando di essere da Fiorentina. Prima di lasciarlo andare dovresti trovare un portiere migliore, come, ad esempio, Sirigu. Se arrivasse lui, allora la situazione migliorerebbe notevolmente”. Cosa pensa degli altri portieri della rosa viola? “Sepe è bravo. Lo seguivo a Empoli e ha buone capacità. La sua esclusione è stata dovuta a motivi disciplinari e in questo preferisco non entrare. Il giovane Satalino deve ancora crescere, ma è normale, visto che è un classe 1999. Bisogna

lasciarlo tranquillo, non mettergli fretta perché il ruolo di portiere è delicato e spesso la maturazione è più lenta che in altre zone del campo”. Parliamo del Palermo: Ballardini è l’uomo giusto per centrare la salvezza? “Mi auguro di sì, ma per me l’uomo giusto era Iachini, ci ho giocato insieme e conosco bene la sua grande grinta, in questo momento avrebbe fatto molto comodo”. Cosa pensa del futuro del Palermo? “Si parla da tempo di una cessione della società da parte di Zamparini. Forse è arrivato anche il momento, visto che il presidente non è più giovanissimo e sembra che voglia lasciare davvero”. Chiudiamo con i suoi ricordi di Firenze e Palermo… “A Firenze ho giocato un solo anno, anzi una sola partita. Purtroppo mi feci male subito e persi la possibilità di lottare per una maglia da titolare. Ma ho ugualmente coronato il sogno della mia vita, giocando per la squadra per cui facevo il tifo fin da bambino. A Palermo ho trascorso stagioni bellissime. Quando venimmo in A, la squadra era fortissima: c’erano Toni e Corini e altri elementi di categoria superiore. Ho avuto la fortuna di vedere la festa di una città, anzi di un’intera isola e non lo dimenticherò mai”.

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Il Brivido Sportivo STADIO - 8 maggio 2016 -

Fiorentina - Palermo

L’ex attaccante viola: “Nessuno fa la voce grossa. Sousa? Ha ancora tanto da imparare”

Parola all’esperto

Desolati: “Alla Fiorentina servono leader” con grande interesse le vicende della Fiorentina di oggi.

Claudio Desolati in maglia viola

Claudio Desolati, cosa pensa della Fiorentina? “Ha mostrato un gioco bellissimo, ma molto dispendioso. Le energie fisiche dovevano essere amministrate meglio. I problemi della squadra si imputano sempre alla società, ma in campo ci vanno i giocatori e il primo responsabile è sempre l’allenatore. Per vincere non bastano le qualità tecniche, ci vuole anche la giusta mentalità. Comunque la stagione resta positiva perché l’obiettivo iniziale, che era l’Europa League, è ormai a un passo”.

Cosa è mancato alla Fiorentina nelle ultime gare di campionato? “La voglia di vincere. Certe gare, come di Francesca Landi quella di Empoli o di Udine, sono lo specchio di una squadra che ha sbaieci stagioni in maglia viola con gliato completamente approccio, an152 presenze in serie A e 47 dando incontro a brutte figure”. gol all’attivo. Claudio Desolati, figlio di emigranti italiani in Belgio, Da attaccante, come spiega la crisi arrivò a Firenze nel 1971, via Genoa. del gol? A soli 16 anni l’esordio in viola con un “Con l’assenza di palle giocabili per gli grande avvenire davanti sé, frenato attaccanti. Arrivano pochi cross dalle da 4 infortuni alla stessa gamba che fasce e se dovessi giocare nella Fionon gli hanno impedito di ritagliarsi i rentina di oggi io non toccherei palla suoi momenti di gloria: il gol vittoria (ride ndr). Inoltre, nelle partite recenti, alla Juve, realizzato a 6’ dalla fine o la ho visto poca coralità e molti giocatori famosa tripletta contro l’Inter. E anche cercano di risolvere le cose da soli, che qualche momento di crisi, come con esiti fallimentari”. quando fu rincorso sul viale dei Mille, insieme a Speggiorin, da un gruppo di Tra i viola più in difficoltà c’è Bertifosi esasperati dal rendimento nega- nardeschi, che a inizio campionato tivo della Fiorentina di allora. Ricordi sembrava un fenomeno. Cosa gli è di un calcio lontano, vissuto da uno successo? dei tanti ex viola innamorato di Firen- “Si dice che sia stanco, ma come si può DALLE ORE 17.00 ze, città dove vive tuttora, seguendo

essere stanchi a 22 anni? Io alla sua età non lo ero mai. Ha un buon piede ed è un buon giocatore, ma deve ancora dimostrare tutto. Altro che top player. Ultimamente gli ho visto perdere palla e non rincorrere gli avversari. Questo è imperdonabile per un ragazzo che gioca il suo primo campionato di serie A”. Secondo lei manca un leader a questa squadra? “Eccome se manca. In campo non parla nessuno e non vedo giocatori che abbiano la personalità per scuotere la squadra nei momenti difficili. Neppure Borja Valero che è bravo, ma non ha il carattere del leader”.

Dunque non mi sembra ancora pronto per il salto in un top club europeo. Deve lasciare da parte le scuse e cercare di migliorarsi nella Fiorentina, con quello che gli metterà a disposizione la società. Come fanno i veri grandi allenatori”. Un’ultima cosa: che farebbe con Pepito Rossi nella prossima stagione? “Mamma mia… piangevo quando ho visto tutto il dispiacere che ha provato quel ragazzo. Io ho avuto quattro fratture alla tibia e capisco cosa vogliono dire gli infortuni importanti. Merita un’altra possibilità a Firenze e bisogna giudicarlo dopo 4-5 partite giocate fino alla fine e non dopo mezz’ora ogni tanto. Non vedo l’ora di rivederlo all’opera in maglia viola. Con lui la Fiorentina sarebbe più italiana e questa è la strada giusta da seguire per il futuro”.

Crede che Paulo Sousa rimarrà a Firenze? “Perché non dovrebbe farlo? Ha un contratto per altri due anni e se volesse andarsene, per me, dovrebbe pagare una penale. E’ un buon allenatore, ma deve ringraziare solo la Fiorentina se ha avuto la possibilità di mettersi in mostra ad alti livelli. Ha ancora molto da imparare e quest’anno ha lasciato a desiognoni e Roggi derare quando Desolati a cena con Ant ani) Mel lo sono arrivate le Pao ivio arch (Foto difficoltà.

29 MARZO 2015

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Il Brivido Sportivo STADIO - 8 maggio 2016 -

Fuorigioco

Fiorentina - Palermo

Dalla partenza a razzo al tracollo, sono troppe le cose su cui rimuginare

TRISTE E SOLITARIO IL FINALE di Duccio Magnelli

Borja Valero

eno male che si tratta di calcio. Perché se non fosse solo un gioco ma una cosa più seria, ci sarebbe da arrabbiarsi per davvero. Abbiamo dovuto parafrasare il titolo di un romanzo di Osvaldo Soriano per provare a descrivere l’odierno pomeriggio calcistico al Franchi. Triste, innegabilmente, e solitario. Perché c’è il rischio che oggi la squadra e il tecnico si ritrovino quasi da soli a rimuginare sul bel tempo che fu. Pensandoci bene, sarebbe stato meglio partire più lenti e poi finire in crescendo. Così i tifosi si sarebbero convinti che questa è la posizione che la Viola, con il suo organico e la sua organizzazione, si merita e che l’obbiettivo stagionale, l’Europa League, è stato rispettato. Del resto, Firenze, con il suo bacino d’utenza, non può chiedere di più (ma che diavolo di bacino d’utenza hanno, per esempio, Leicester e Siviglia?). Con una partenza più soft forse oggi ci sarebbe stato il tutto esaurito e una bella festa, anche con gli stessi punti in classifica. Come fece l’anno scorso Montella, con cinque vittorie nelle ultime partite e il quarto posto conquistato all’ultima giornata. E come hanno fatto Roma, Napoli e, soprattutto la Juventus, tutte partite in sordina. Mentre Fiorentina e Inter, in testa alla fine del girone d’andata, adesso si giocano i posti utili per l’Europa più piccola, dopo un girone di ritorno davvero di basso livello.

Certo, quella partenza a razzo non se la dimenticheranno tanto facilmente i tifosi viola. Come però non dimenticheranno nemmeno quel tracollo, improvviso e dolorosissimo, che rappresenta il vero mistero di questa stagione della Fiorentina. Tracollo che, come in un giallo irrisolto, non sembra avere colpevoli. O meglio, che ha troppi colpevoli per poterci capire qualcosa e poter arrivare a una spiegazione soddisfacente. Il dubbio è che nemmeno i diretti interessati abbiano capito bene come è andata. La partita di oggi, per questo, qualcuno la eviterebbe volentieri. Giocarla alla morte non avrebbe senso. Sembrerebbe una presa per i fondelli verso il pubblico. Giocarla molle sarebbe ben poco dignitoso (e partirebbe anche qualche fischio). Probabilmente sarà il Palermo a gestirla, visto che è l’unico interessato al risultato finale. E gli ex undici leoni che andarono a sbancare San Siro giocando un calcio d’eccellenza (“salutate la capolista!”) proveranno a meditare su dove hanno sbagliato. In attesa del fischio finale liberatorio. Che dire? Buona partita, come sempre, a tutti.

Gonzalo Rodriguez

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