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La Fiorentina del 2015 merita solo grandi applausi Adesso servono gli acquisti promessi da Della Valle e le firme sui contratti
Appunti di viaggio
Il Natale è un sogno viola A Capodanno i botti di mercato
di Mario tenerani
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he Natale viola. Fiorentina seconda insieme al Napoli, ad un punto dall’Inter stroncata a San Siro dalla Lazio. Cercate uno che il 23 agosto fosse disposto a scommettere su questa posizione in classifica corroborata da 35 punti. Godiamoci questa Fiorentina. Ha ragione Sousa: la squadra ha giocato oltre i propri limiti. Applausi alla Fiorentina del 2015: da gennaio a maggio Montella ha fatto 40 punti, mentre gli altri per arrivare a quota 75 li ha raccolti Sousa. Una Fiorentina all’insegna della continuità del gioco. Complimenti alla società. In riva all’Arno possono sbagliare qualche acquisto, ma è difficile che Andrea Della Valle non riconoscano gli allenatori: i Della Valle hanno avuto 8 anni Prandelli e Montella, tanto per capirci. E adesso hanno scovato il portoghese che sta intrigando il campionato e trascinando i viola in testa alla classifica. Complimenti a tutti i viola, soprattutto ai giocatori. E’ vero, col Carpi hanno commesso una grande in sciocchezza. Così pesante da costringerli ora a fabbricare un campionato e una Europa League da urlo. Per la cronaca nel 2015 come punti solo la Juve con 81 ha fatto meglio dei viola che si riscattano con il primato dei gol, da condividere col Napoli: 73 reti in serie A. Un gruppo così va rinforzato per alimentare un sogno: Andrea Della Valle ha detto che arriveranno due rinforzi. Conoscendo Andrea, alla fine saranno almeno tre… Sousa vuole nuovi innesti e sarà accontentato anche perché lo merita. Però Sousa ha anche spiegato un altro concetto: “Mi preoccupano più le uscite che le entrate…”. In aggiunta ha anche sottolineato che giocatori come Alonso aiutano a crescere tutta la squadra. Un messaggio nitido per una vicenda molto complicata. La firma del rinnovo
L’editoriale
Solo un punto dalla vetta
di Alonso ancora non è arrivata e lo spagnolo dal 1 febbraio sarà libero di accasarsi, per la prossima stagione, con chi vorrà. Imperdonabile sarebbe la sua partenza, soprattutto dopo i casi Montolivo, Neto e così via. Andrea Della Valle è infuriato: ha detto ai suoi dirigenti che non sopporterà un altro caso come i precedenti. Non solo: il presidente ha anche ordinato la “chiusura” dei contratti in scadenza nel 2017 per non ritrovarsi nella prossima estate a tormentoni incredibile con nuove sorprese sgradevoli. Alonso per adesso ha scelto il muro contro muro: avrebbe rifiutato 2 milioni netti a stagione per 4 anni. Motivo? Ci sarebbero troppi bonus inseriti nel contratto. Lo spagnolo vuole una parte fissa sostanziosa, più di 2 milioni, e un’altra più piccola ma variabile. Speriamo che questo sia il regalo di Natale. Alonso ancora viola per molti anni. Buon Natale a tutti.
di Alessandro rialti
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n punto, uno soltanto e la testa della classifica sarebbe viola. Un punto dietro l’Inter che sul campo, a Milano, i viola hanno battuto nettamente. E’ questo il primo significato di questo inizio di campionato. Due gare, due sole (Palermo e poi la Lazio a Firenze) e si vedrà chi sarà il campione d’Inverno. E’ vero che il Napoli è lì, a braccetto con la squadra di Sousa, ma la Juve (grazie anche allo scontro diretto Segue in ultima
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Giuseppe Rossi può diventare una fondamentale pedina di scambio Da Muriel a Lisandro Lopez, passando per Papu Gomez: tutti i nomi al centro delle trattative
mercato
E’ Pepito l’uomo chiave
di FRANCESCA BANDINELLI
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l futuro di Giuseppe Rossi rischia di essere legato a doppio giro con buona parte del mercato della Fiorentina. Sì, perché per quanto in prestito e senza diritto di riscatto rischia di essere lui il passe-partout per arrivare ad un’altra pedina. Ormai il suo destino pare quasi scritto, per quanto debbano verificarsi delle condizioni imprescindibili. Sousa ha dato il suo benestare alla cessione: «Un tecnico cerca sempre di aiutare il singolo ha detto alla vigilia della gara col Chievo - tenendo conto prima di tutto degli interessi della squadra. Un giocatore va aiutato ad essere sempre più felice, se però lui crede che il passo migliore da fare sia quello di andare a giocare altrove allora è una questione che va affrontata». Andrea Della Valle ha rimandato di qualche giorno la «dolorosa questione», ma il destino dell’attaccante italo-americano sembra sempre più lontano dalla Fiorentina. I prossimi giorni saranno decisivi e le squadre interessate non potranno perdere tempo. Dovranno garantire due aspetti, ben consapevoli che si trat-
terà esclusivamente di un prestito secco: 1) una maglia da titolare al giocatore; 2) il pagamento degli emolumenti della restante parte di stagione. Pepito, in buona sostanza, potrebbe diventare l’uomo chiave, in chiave mercato, per permettere ai viola di puntare ad una qualificazione in Champions. Il presidente Corsi dell’Empoli, per esempio, ha detto che nessuno lascerà la sua società in gennaio, ma con la pepita viola sul piatto della bilancia potrebbero cambiare molte cose. E tra gli azzurri intrigano il centrocampista Saponara e il difensore Tonelli. In casa Sampdoria, invece, piace Luis Muriel, a lungo seguito dalla dirigenza viola in passato. E il Bologna? Il club di Pantaleo Corvino ha due difensori che piacciono e non poco alla Fiorentina: si tratta di Oikonomou, sul quale si stanno accendendo anche sirene estere, e, soprattutto, di Rossettini, che quando faceva coppia con Astori al Cagliari la dirigenza viola ha provato più volte a prendere. In questo caso, però, pare che Donadoni non voglia essere condizionato nelle scelte di formazioni da imposizioni esterne. Dunque, l’operazione già in partenza pare di difficile realizzazione. In caso di partenza di Rossi tornerebbe forte anche la candidatura di Papu Gomez dell’Atalanta che la Fiorentina aveva provato a prendere fin dai tempi del Catania, mentre si segue Fabian Castillo, dell’FC Dallas. La coperta, di certo, va allungata anche in difesa. Gino Peruzzi, 23 anni, terzino argentino con passaporto italiano ed un trascorso pure al Catania, potrebbe essere il candidato ideale. I rapporti col Boca del presidente Angelici, riconfermato nel suo incarico, sono buoni e l’investimento non andrebbe oltre i 4/5 milioni di euro. C’è poi Lisandro Lopez del Benfica anche se, come spiegato da Pedro Pereira, l’uomo che si occupa del mercato internazionale
Giuseppe Rossi
in casa Fiorentina, «c’è anche un piano B». Il brasiliano Marlon, 20 anni del Fluminense, rappresenterebbe una valida alternativa, anche se arriverebbe con l’incognita di chi ancora non conosce il calcio italiano esattamente come Balanta, colombiano del River Plate. La Fiorentina ha ancora a disposizione un posto da extracomunitario, ma qualora la scelta dovesse ricadere su uno dei due centrali sudamericani ecco che si dovrebbero aspettare sei mesi per chiudere l’altro affare sul quale si sta lavorando da tempo, quello per Walace, l’alter ego di Suarez. Attenzione poi alla candidatura di Mexes: era stato lo stesso Pradè a chiudere alla possibilità di un ritorno di fiamma, ma i soli 129 minuti in campionato - per quanto impreziositi da un gol - del francese potrebbero spingere lo stesso giocatore ad ottenere la cessione. E Zuniga? Praticamente fuori rosa al Napoli, ha un solo ostacolo, quello relativo all’ingaggio, ma la voglia di rimettersi in gioco dopo sei mesi di oblio potrebbe portarlo a ridimensionare le sue pretese. Andrea Della Valle è stato chiaro:
dovranno essere bravi i suoi uomini ad evitare le… “sole”. Stavolta più che mai servirà il tempismo: Sousa ha bisogno di uomini in più subito, magari per potersi giocare le nuove carte subito, fin dalla gara col Palermo alla ripresa della stagione.
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Il noto procuratore: “Troppi cambiamenti possono alterare gli equilibri. A Rossi consiglio di andare a giocare”
Pasqualin: “Mercato sì, ma con moderazione” che ancora può diventare trionfale». Conosce molto bene Paulo Sousa: se lo aspettava subito così incisivo o è rimasto sorpreso? «Sono rimasto assolutamente sorpreso. Lo conoscevo bene, come giocatore e come allenatore, ma così efficace e così valido non me lo aspettavo. Ha un taglio umano davvero importante, mi convince la sua misura con la quale si porge alla stampa. Non è mai banale nelle dichiarazioni, in un ambiente dove la banalità è la prima regola». Parliamo anche un po’ di mercato. Secondo lei Kalinic è stato il miglior acquisto, in rapporto tra qualità e prezzo, della scorsa sessione estiva? «Non mi ci avevano mai fatto pensare, ma adesso dico assolutamente si. E’ un fiore all’occhiello per la dirigenza della Fiorentina. Questa palma virtuale credo proprio che possa vincerla lui».
Claudio Pasqualin
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rima parte di stagione conclusa per la Fiorentina, che attendeva la pausa natalizia come una specie di toccasana. Dopo l'eliminazione in Coppa Italia nella sciagurata sfida col Carpi, è tornato il sereno grazie all'ultimo successo dell'anno sul Chievo. Adesso, però, è tempo di voltare pagina e di pensare al futuro. Mai come in questo periodo, infatti, il campo lascia spazio alle trattative del calciomercato. I dirigenti viola sono a lavoro da mesi. Hanno seminato, adesso puntano al raccolto. Gli obiettivi, almeno nei ruoli da rinforzare, sono chiarissimi a tutti. C’è già stato qualche vertice con Paulo Sousa, che attende più di un regalo dalla sua società. Anche perché l’inizio dell’anno sarà subito scoppiettante. Un gennaio di solo campionato, per riprendere la marcia, ma febbraio
glielo garantisce ed a parer mio, anche se non è una situazione che mi riguarda, farebbe meglio ad andare a giocare dove gli garantiscono la maglia ogni domenica». E di Bernardeschi cosa dice? Lo immagina a breve in Nazionale? «Mi piace tanto, anche per la sua eleganza. Devo dire la verità, ammiro il suo look anni ’50, in controtendenza alla cresta di qualche altro giocatore. Scherzi a parte, è un giocatore dotato da madre natura, se continua a seguire le indicazioni di Sousa può crescere tantissimo. Fra i giocatori italiani è quello di maggiore prospettiva».
Che consiglio si sente di dare a Giuseppe Rossi? «Ha necessità assoluta di giocare. Firenze non
sarà una specie di mese di fuoco, con le sfide al Tottenham che saranno incorniciate dai match contro Inter e Napoli. Ed è proprio lì che servirà qualcosa in più dal punto di vista numerico e qualitativo. Questa settimana, con un occhio al bilancio di quello che è stato, e l’altro puntato sul futuro, Il Brivido Sportivo ha intervistato in esclusiva il noto agente Claudio Pasqualin.
I tifosi viola si aspettano dei regali dal mercato. Che sessione sarà? «Tutto si può fare, ma spesso a gennaio si peggiora la situazione se si fanno troppe operazioni. Portare tante facce nuove all’interno dello spogliatoio è un rischio. Secondo me, nei titolarissimi, la Fiorentina non ha bisogno di niente. Magari qualche alternativa potrà arrivare, ma credo serva molta fantasia. Questo lo dico in generale, perché nel calciomercato invernale non c’è mai un euro».
Natale, il primo bilancio ormai lo si può fare. Come giudica questo primo scorcio di stagione viola? «Direi una via di mezzo tra il buono e l’ottimo. L’eliminazione in Coppa Italia pesa, perché credo che vincerla rientrasse nelle ambizioni della Fiorentina. L’idea, però, è che la squadra abbia una sua identità ed ha assorbito la mentalità vincente dell’allenatore. Qualche incidente di percorso ci può stare, all’interno di una stagione
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Il giornalista specializzato sul calciomercato: “La Fiorentina si è mossa in anticipo Arriveranno un difensore, un esterno e un centrocampista. Io non cederei Suarez”
Pedullà: “Già pronti tre colpi” centrocampista, un esterno e davanti bisognerà capire cosa faranno con Rossi. Lisandro Lopez è una pista seguita da tempo e un nome autorevole per la difesa. Wallace, invece, non è mai stata una pista concreta per il centrocampo. Credo c h e ci potranno essere delle sorprese. Blinderanno tutti i pezzi da novanta della rosa, resistendo alle proposte che sicuramente verranno fatte alla società
Il giornalista Alfredo
Pedullà
Lucia Petraroli
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come quella del Napoli per Vecino. Forse manderanno a giocare qualcuno di non fondamentale da qualche altra parte. Completeranno la squadra e la faranno ad immagine e somiglianza di Sousa. La società ha le idee chiare ed è già al lavoro da un mese abbondante”.
l mercato di gennaio è alle porte e i tifosi viola si aspettano acquisti importanti che possano consentire alla Fiorentina di restare agganciata al treno delle prime in classifica e di coltivare il Sogno Scudetto. Per fare il punto della situazione e per conoscere retroscena importanti, il Brivido Sportivo ha contattato uno dei massimi esperti in materia, il giornalista Alfredo Pedullà.
Pedullà, come si muoverà la Fiorentina sul mercato di gennaio? “Il mercato di quest’estate ha visto protagonista proprio la Fiorentina che ha condotto in porto una delle operazioni più importanti degli ultimi 5 anni: l’acquisto di Kalinic per soli 5,5 milioni di euro. Questa è la riprova che non importa spendere 20-25 milioni di euro per ingaggiare un buon attaccante. I dirigenti viola hanno semplicemente seguito le indicazioni del tecnico Sousa. Se penso al rapporto qualità-prezzo e prezzo-rendimento questa operazione è una cosa stupefacente. Per questo sono certo che la Fiorentina si muoverà in modo intelligente anche a gennaio. Avendo risparmiato sull’ingaggio di Montella e avendo dei ruoli scoperti, farà le due-tre operazioni necessarie per il salto di qualità. Arriveranno un difensore, un
Parlava di Sousa, come giudica il suo operato in questi primi mesi di Firenze? “Mi piace molto il gioco di Sousa, a livello tattico con quella difesa sempre alta e la rivalutazione del gioco sugli esterni. Colpisce molto la capacità di verticalizzare quando si deve fare gol e il possesso palla quando si cerca di
sfinire gli avversari, una volta passati in vantaggio. Se non conoscessi nulla del calcio italiano, vedendo una partita della Fiorentina per la prima volta, penserei che Sousa è a Firenze da almeno 5 anni. E’ stato bravissimo perché ha studiato il calcio italiano e ha capito come interpretarlo in poco tempo, cosa che molti allenatori in Italia non hanno ancora fatto, pur essendo nel nostro campionato da molto tempo”. Suarez e Pepito Rossi se ne andranno a gennaio? “Su Suarez dico che io non boccerei mai un’operazione fatta solo 4 mesi fa, sarebbe un grave errore. Lo spagnolo non ha dato quello che doveva dare in un centrocampo molto competitivo. Però resta un giocatore importante e lasciarlo andare a gennaio sarebbe prima di tutto un fallimento oltre che un bagno economico di cui ci si potrebbe pentire. Gli inserimenti degli spagnoli in Italia sono sempre complicati, lo aspetterei ancora. Se poi dovesse essere lui a chiedere di andare via, avendo lasciato l’Atletico per essere titolare, a quel punto la situazione cambierebbe. Su Rossi il discorso è diverso: lui vuole giocare, ma se non tornerà al top in breve tempo è difficile che Sousa gli possa concedere lo spazio che cerca. Perciò, pur rimanendo la profonda riconoscenza reciproca, si potrebbe anche arrivare a una separazione provvisoria”.
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valore di Bernardeschi potrebbe lievitare ancora negli anni. In passato sono stati “buttati” via soldi importanti anche per una giusta questione di principio: ricordo i casi Toni, Jovetic e Ljajic, con cui avrebbero potuto fare più cassa”. Campionato o Europa League, è giusto fare una scelta? “Io non sono per una scelta, sono per la competitività assoluta. Bisogna puntare a tutte le competizioni e incidere nel mercato di gennaio. La Fiorentina ha i mezzi per affrontare l’Europa League e per entrare tra le prime tre del campionato. Scegliere oggi sarebbe un errore e una prova di debolezza. Porterebbe solo a rimpianti e sarebbe frustrante”.
Bernardeschi è già pronto per giocare in una grande squadra? “Non è pronto, è prontissimo, Braida ha smentito l’interesse del Barcellona per il ragazzo perché è un grande professionista, ma non mi meraviglia il fatto che su di lui ci siano già club importanti. Anche la Juventus ci ha provato in estate, ma non c’erano i margini di rapporti fra le due società. Stiamo parlando di un calciatore che ha estro, personalità, qualità e capacità di capire all’interno di una partita come e quando colpire. E’ un predestinato e diventerà un campionissimo. Credo che in estate si presenteranno molte società dalla Fiorentina con assegni da capogiro. La filosofia viola però è quella di non mandare via i giovani. Non c’è la necessità di farlo, anche perché il Mario Suarez
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11 Il grande cantante, tifosissimo viola: “Pronto a fare un regalo ai supporter, in caso di vittoria ad aprile contro i bianconeri. Il 2016 sarà l’anno viola”
Fogli: “se battiamo la Juve, Concerto gratis ai tifosi”
L'esclusiva
Mi piace molto il gioco veloce dei viola, ma mi piace ancor di più fare gol e vincere le partite. Quando ciò non accade mi arrabbio da morire...». Come valuta l'operato di Paulo Sousa? «L'allenatore è riuscito a trasmettere ai propri giocatori carattere, grinta, mentalità, sicurezza e personalità. Cose che negli anni scorsi avevamo visto ma non così. Sousa mi piace moltissimo, ha uno stile ed una eleganza che ricordano i fratelli Della Valle. In più mi sembra un uomo preparato, intelligente e simpatico». Quali devono essere i buoni propositi per l'anno nuovo in casa viola? «Non saprei, cercare di vincere ogni partita. Posso dirle il mio: sono pronto ad offrire un concerto gratis ai tifosi viola se al ritorno battiamo la Juventus al Franchi. Deve sapere che sono un fan sfegatato circondato da tifosi di altre squadre. Persino in casa, dove mio figlio, viola dai due ai sei anni, con la partenza di Baggio ha cominciato a tifare per i bianconeri».
Riccardo Fogli
di Giacomo Cialdi
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iunti alla pausa natalizia, è il momento di bilanci in casa Fiorentina: i viola in campionato sono stati per diverse settimane primi in classifica e oggi, dopo il successo sul Chievo, sono secondi a un solo punto dalla capolista Inter. In Europa League la qualificazione ai sedicesimi di finale è stata più faticosa del previsto ed è da sottolineare una inaspettata eliminazione in Coppa Italia ad opera del Carpi. Il mercato è alle porte e tiene ancora banco il caso Rossi. Di tutti questi temi abbiamo avuto la fortuna di parlare con un eccezionale tifoso della Fiorentina, Riccardo Fogli, grande cantante toscano, prossimo a tornare a far parte anche dei Pooh in occasione del tour "Reunion" che nel 2016 festeggerà il 50esimo anno di attività del gruppo.
Da quali certezze ripartiamo nel 2016? «Dobbiamo ripartire da quanto di buono fatto vedere in questi mesi, per esempio il bellissimo gioco, le vittorie contro Milan e Inter, la sensazione di potersela giocare alla pari con Napoli e Roma. Di cose positive a cui aggrapparsi ce ne sono molte a Firenze».
Fogli, cosa ne pensa di questa prima parte di campionato dei viola? «La Fiorentina ha fatto un campionato da grande squadra, giocando su ogni campo il proprio calcio e facendo vedere bellissime cose dal punto di vista tecnico. Mi sembra che i ragazzi siano molto generosi, uniti, propensi al sacrificio: uno su tutti Bernardeschi.
Tra pochi giorni comincia il mercato. Cosa si aspetta? «I nomi in ballo sono tantissimi, onestamente non saprei dire cosa manca alla Fiorentina. Certo è che se tutti vanno al supermercato a fare provviste, vorrei andarci anche io. Vorrei essere all'altezza delle altre e in questo il mercato può dare una mano».
Il pungiglione
Un calciatore che non è ancora tornato ad essere una certezza è Rossi... «Purtroppo no! Su di lui ci sono tante speranze e incertezze, ultima quella che possa lasciare la Fiorentina per qualche mese. La domanda a mio parere è una: Giuseppe è totalmente recuperato? Se la risposta è sì, allora credo debba essere aspettato e coccolato. Sousa sa cosa fare con lui e insieme decideranno come muoversi. Per il bene della squadra e del giocatore».
Riccardo Fogli con Marco Masini e Giancarlo Antognoni
Mi sembra un'ottima notizia ma...per caso è un modo per non rispondere alla domanda? «Esattamente!». [ride]
Una vittoria più alla portata dei viola, però, c'era: la Coppa Italia. Come si spiega la brutta eliminazione per mano del Carpi? «Che amarezza! La coppa nazionale quest'anno poteva finalmente sorridere alla Fiorentina. Potevamo vincere! Gli avversari sono venuti a Firenze con più fame. In ogni settore è così: chi è più affamato va avanti».
Allora gliela rigiro: vede la Fiorentina attrezzata per vincere lo Scudetto? «Altra domanda semplice, eh?! Diciamo che se l'Inter ha un crollo verticale e la Juventus viene colpita da dissenteria per un paio di mesi, allora la Fiorentina può vincere il tricolore. Battute a parte, credo che i viola possano fare un grande campionato, ma non andare oltre il secondo o terzo posto. Sognare è bello, i tifosi fanno bene a farlo, ma oggi i ragazzi di Sousa non mi sembrano in grado vincere».
Per fortuna la Fiorentina ha ancora l'Europa League... «La competizione europea continua ad essere un obiettivo dei viola, non ci sono dubbi. Il Tottenham è una buonissima squadra ma noi siamo imprevedibili: possiamo perdere contro avversari inferiori, ma possiamo anche battere chiunque. Siamo una mina vagante, perciò possiamo arrivare in fondo al torneo!».
In questo campionato estremamente equilibrato, chi vede favorito per la vittoria finale? «Ha letto che a giugno saremo in concerto anche a Messina? Si chiama "Reunion - L’ultima notte insieme"...».
Caro presidente dimostri ai “rosiconi” che la sua famiglia non è qua per fare da comparsa e dia a Sousa i ricambi che servono
Lettera aperta ad Andrea Della Valle di Massimo Sandrelli
C
religioso rispetto del bilancio, serve che Lei impegni la società alla ricerca di quanto occorre. Non ci permettiamo di fare nomi, tra i tanti suoi collaboratori ce ne sarà pur qualcuno capace di suggerirle qualcosa di buono. Ecco, bisogna che Lei dimostri anche ai “rosiconi” di buona memoria che i Della Valle e lei in particolare non sono qua a far da comparse. Non ci aspettiamo miracoli ma la dimostrazione che si farà il possibile di restare lassù. Dicono che talvolta arrivare terzi sia meglio che vincere lo scudetto (anche se noi facciamo fatica ad accettarlo) perché si incassa di più e si spende di meno. Il calcio è soprattutto un prodotto di passione. Ebbene dia corpo ad un sogno.
aro presidente (ci permettiamo di chiamarla così in barba a tutte le alchimie burocratiche che affliggono l’organico societario secondo cui lei sarebbe solo il presidente onorario ma non possiede né l’età né il carattere per una carica da pensionato, né per lasciare ad altri il proscenio del protagonista) Caro presidente, dicevamo, ci piace l’entusiasmo con cui ha voluto sottolineare il secondo posto della Fiorentina. E’ vero, è la prima volta nella sua storia viola che chiude l’anno con la squadra tanto in alto: davanti c’è solo l’Inter a un punto, accanto il Napoli e dietro tutte le altre. Come è vero che di tutto il lotto delle protagoniste, la società viola ha il fatturato più modesto (novanta milioni). Una bella soddisfazione, non c’è che dire. Come è giusto che rivendichi il merito di aver scelto Paulo Sousa, davvero un bel colpo. Insomma tutto bene? No, ce lo consenta. Il traguardo di fine anno è un obiettivo importante ma, come ci insegna la storia, effimero come tutte la classifiche provvisorie. Allora ? E’ il momento che la famiglia Della Valle e lei in prima persona, getti la maschera. Se guarda la classifica (come lei avrà certamente fatto) si accorgerà che la squadra ha vinto molto (11 volte) ha pareggiato poco (2 volte) ma ha perso quattro volte: Torino, Roma, Napoli e Juventus. Granata a parte, i suoi hanno perso contro tre squadre vogliose di primato, piene di qualità ma soprattutto pregne di un fervore agonistico che ne fanno la differenza. Sempre considerando i numeri della classifica, la Fiorentina ha il miglior attacco ma anche la peggior difesa nel gruppo delle migliori. In più, ormai pare chiaro a tutti che al povero Sousa manca (oltre a qualche difensore) una rosa di ricambi validi per continuare Andrea Della Valle con il ds Daniele Pradè a tenere la testa del torneo. Quindi, nel
Giacchetta nera
Di Tagliavento si poteva anche fare a meno di Giancarlo Carmagnini Atalanta - Napoli 1-3 Rocchi – Prestazione, in una gara sicuramente non facile, da circoletto rosso. L’arbitro fiorentino non sbaglia praticamente niente e non fa la gara perfetta… perché la perfezione non è di questo mondo. Dispiace vederlo, per l’ennesima volta, escluso da una competizione internazionale, “Francia 2016”, solo perché Rizzoli è italiano ed esiste, purtroppo, la “geopolitica”. Ma in Russia, ai mondiali 2018, il posto sarà suo. Bologna - Empoli 2-3 Mariani – Prova discreta dell’arbitro ciociaro. Spesso è male assistito dalla sua “band”, specialmente dall’addizionale n° 2 Ripa, che non lo aiuta nel finale di gara, quando il toscano Mario Rui fa fallo netto, in area, su Masina, proprio sotto i suoi occhi. Carpi – Juventus 2-3 Giacomelli – Ero un po’ perplesso su questa designazione, però Messina ci ha visto bene e, l’arbitro friulano lo ricompensa facendo una più che discreta partita. Ora il prossimo obiettivo sarà quello di dare continuità alle proprie prestazioni. Fiorentina – Chievo 2-0 Tagliavento – Partita che poteva quasi fare a meno dell’arbitro… Niente da dire. Frosinone – Milan 2-4 Banti – Partita dai 1.000 episodi, non tutti valutati correttamente… Alla fine ne esce però discretamente, non influendo sul risultato, che del resto è una delle cose più importanti. H. Verona – Sassuolo 1-1 Guida – Continua, purtroppo per lui, l’onda lunga delle prestazioni altamente insufficiente. Ma la colpa, più che sua… è di chi lo ha fatto arrivare in un posto non suo. Inter – Lazio 1-2 Mazzoleni – Giusto il rigore e l’espulsione di Felipe Melo, ma a mio modesto avviso, sbaglia clamorosamente la valutazione del retropassaggio di Radu e il conseguente posizionamento della barriera. Da regolamento, la barriera biancoceleste avrebbe dovuto essere posizionata sulla linea di porta e non verticalmente alla riga di fondo all’altezza del palo di sinistra dell’estremo difensore laziale. Roma - Genoa 2-0 Gervasoni - Pjanic su Rincon (piede a martello sulla caviglia ) era da rosso diretto così come a Nainggolan doveva essere comminato il secondo giallo, con conseguente rosso, per aver interrotto un passaggio efficace del genoano Laxalt ad un compagno, con la mano. Penso possa bastare per giudicare la prova di Gervasoni… alla Gervasoni. Sampdoria - Palermo 2-0 Fabbri – Dopo un avvio che lasciava spazio ad interessanti aspettative… si è decisamente perso. Il direttore di gara romagnolo sta calando in maniera oltremodo vistosa, nega 2 rigori (uno per parte), fa giocare troppo duro ed in generale non convince mai. Torino – Udinese 0-1 Gavillucci – Tutto ok o quasi. In una gara decisamente spigolosa azzecca tutte le decisioni più importanti… e non è decisamente poco!
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SINI A C O I C I F I R COLO
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L’ex grande firma della nostra testata: “Sono venuto a Firenze per fare il cantante lirico Ma quando ho scoperto il giornale ho deciso di intraprendere un’altra carriera”
Ligas: “Il Brivido mi ha cambiato la vita” di Federico pettini
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itorna la rubrica "Penne da Brivido", dedicata ai giornalisti che sono cresciuti all’interno della nostra testata nel corso della sua lunga storia. In questo numero abbiamo intervistato Franco Ligas, popolare cronista con alle spalle una lunga carriera nelle reti s ga Li co Fran Mediaset e molto Il giornalista apprezzato per la capacità di raccontare, oltre al calcio, svariate discipline sportive: dall’ippica al pugilato, passando per il tennis. Una lunga chiacchierata nella quale Ligas ripercorre le sue prime esperienze giornalistiche al Brivido Sportivo dello storico direttore Paolo Melani, affrontando anche i temi dell’attualità viola.
Fiorentino dove gestivo i campi da tennis della struttura. Sono sempre stato appassionato di sport, ma è stato un bluff a trasformare la passione in un lavoro: Massimo Sandrelli disse di volermi incontrare un pomeriggio alle Cascine. Io mi recai sul posto e trovai Massimo che mi aspettava con un microfono per commentare Italia-Polonia di Coppa Davis. E' lì che è iniziato tutto. Da quel momento ho capito che la mia vocazione era parlare di sport e non raccontare drammi lirici”. Qual è stato il suo rapporto con il giornale? “Ero rimasto affascinato fin da subito dal Brivido Sportivo. A quei tempi un giornale durava molto di più. Ed era bello conoscere, informarsi. Si poteva dialogare con un giornale. Confrontarsi. Oggi le notizie si bruciano in un attimo. Si fa di tutto il Bignami del Bignami. Tra radio, siti e facebook si è perso la voglia, il coraggio di analizzare a fondo una notizia. Ho vissuto quel periodo con grande trasporto. Dialogare e discutere è la cosa più bella e importante della vita”.
Franco Ligas, come ha conosciuto Il Brivido Sportivo? “Sono arrivato a Firenze nel gennaio del '69, anno in cui la Fiorentina poi vincerà lo Scudetto, per studiare musica e canto al Conservatorio. Vicino casa mia c'era un barbiere, dove andavo spesso. Ed è lì che mi sono imbattuto per la prima volta nel giornale. Non era una realtà nazionale, ma regionale, locale. In quel modo ho potuto conoscere e apprezzare la Fiorentina nell'anno del tricolore”.
Oltre il calcio, lei ha raccontato per tanti anni anche l’ippica… “Sì, nel '78 avevo fatto nascere la prima trasmissione dedicata alla corse al Canale dei Bambini dello Sport, poi ad Elefante, che divenne nazionale con il satellite. Erano delle battaglie quelle per trasmettere le corse. Oggi l'ippica è uno sport abbandonato dalla politica. Perché lo Stato preferisce i gratta e vinci e le macchinette alle scommesse. Senza rendersi conto che l'ippica è un’industria. Abbiamo i migliori fantini e i migliori allevamenti del mondo, così come i più bravi allenatori. L'ippica ha perso due generazioni che non entreranno mai in un ippodromo. Perché in Italia i soldi non ci sono più”.
Quindi non era nei suoi programmi fare il giornalista sportivo? “Io in realtà volevo fare il cantante lirico. Poi ho conosciuto Massimo Sandrelli grazie a Marcello Melani, che veniva spesso alla Limonaia di Sesto
Passiamo all’attualità quanto l’ha stupita la Fiorentina di Sousa? “Tanto. La Fiorentina sta andando ben oltre le aspettative e forse anche la stessa società non credeva di poter arrivare così in alto. Ma le lacune ci
sono e sono convinto che non si possa reggere su questi ritmi senza interventi. E risolvere i problemi a gennaio non è mai facile”. Lei che conosce bene Astori, cosa ne pensa del suo inserimento a Firenze?
Chi era Paolo Melani il nostro storico Direttore
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aolo Melani è stato il direttore storico del Brivido Sportivo. Figlio del fondatore della testata (nata nel 1927) il giornalista fiorentino, classe 1930, ha reso grande il “Brivido” trasformandolo in un settimanale di critica e attualità molto popolare in città, tra le voci più seguite e ascoltate sulle vicende della Fiorentina. Melani, che era anche un grande tifoso della Viola, è passato alla storia per il semplice e geniale motto “Meglio secondi che ladri!” ideato nel maggio 1982, dopo il clamoroso scippo dello Scudetto da parte della Juventus nei confronti dei gigliati guidati da Giancarlo De Sisti. Autore di molti volumi sul calcio, tra i quali la collana “Fiorentina 80 anni di storia” e la “Storia della Nazionale italiana”, Melani è scomparso nel 2012 all’età di 82 anni.
La fiorentina del prof
E’ ottimista sul recupero di Giuseppe Rossi? “No. E a questo punto non penso sia solo un problema psicologico. Il problema secondo me non è neanche atletico, ma strutturale. L'infortunio con il Livorno, se lo si va ad analizzare, non è la causa della botta, ma prima del contatto il ginocchio si era già girato. Il talento c’è ancora, ma il fisico non è e non sarà più lo stesso. E mi permetto di spezzare una lancia in favore di Prandelli, che si è preso molte offese qui a Firenze per la mancata convocazione in Nazionale del ragazzo. Prandelli è stato come un padre che, anziché mandarlo in vacanza, lo ha portato per venti giorni con gli amici in ritiro per tirarlo un po’ su di morale”. Kalinic, invece, è una forza della natura… “Lo ha voluto Sousa e sa come muoversi in campo: è il primo a pressare e corre tantissimo. Se lo avessero preso prima, anziché prendere Mario Gomez, a Montella il secondo posto non glielo levava nessuno”. Cosa ne pensa del nuovo fenomeno viola Federico Bernardeschi? “E’ bravo, si applica molto e gioca in una Fiorentina che ora è al top. Ma ancora è presto per caricarlo troppo. Si è messo a disposizione del mister perché è anche lui ambizioso. E Sousa gli ha trovato un ruolo ideale. Anche per necessità. E guardate cosa ne sta venendo fuori. Bravo l'allenatore e bravissimo il giocatore”.
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Viola, sono quasi novant’anni Che emozioni quelle foto d’epoca definiti goalkeepers in rigido inglese, così come baks erano i difensori, e forwards gli attaccanti. I portieri erano Sernagiotto di Cividale del Friuli, con una nipote attrice che vive a Firenze, e Vittorio Aristide Sbrana, nato a Casciana (Pisa) nel 1904. Presidente era il marchese Luigi Ridolfi Vay da Verrrazano, la sede in Borgo degli Albizi, il campo da gioco nel Velodromo Libertas in Via Bellini, allenatore il danubiano Karoly Csdapkay. Ci fermiamo qui, i nomi da elencare sarebbero troppi. Ci sia però consentito di definire idoli, o meglio i nostri antichi idoli, il portiere Sbrana e tutti gli altri del ‘26 insieme con lui. Infine, una voluta paradossale esagerazione. Quale? Essere idealmente sulle tribune di Via Bellini a vederli giocare e a gridare alè viola, ma sì, alè viola sempre.
di Giampiero Masieri
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ta per finire il 2015 e ognuno la pensa come crede. Sta per cominciare il novantesimo anno della Fiorentina, e non siamo certamente i soli a credere che un applauso ci voglia subito. La data esatta della fusione tra la Libertas e il Club Sportivo è in agosto, e non intendiamo assolutamente anticipare i tempi. Ci limiteremo perciò a qualche accenno Lo spunto? Da un bellissimo volume ufficiale sulle origini della società viola, con foto d’epoca che a guardarle ci si emoziona. In questi nostri brevi accenni è quasi inevitabile ricordare uno dei primi portieri viola, che a quell’epoca erano
“Astori è un difensore arcigno. Ma non è un leader. Ed è per questo che a Roma ha fatto male. Ora a Firenze ha trovato in Gonzalo Rodriguez il leader che gli serviva. Non è vero che la Fiorentina ci ha perso nel cambio con Savic. Chi prenderei adesso? Ranocchia, un giocatore da rigenerare ma che credo sarebbe utile. Ho dei dubbi, invece, su Lisandro Lopez che mi dicono sia infortunato da tempo. E i problemi muscolari sono difficili da recuperare. Come quelli di Kuba ora e fermo e che, temo, si rifermerà”.
Manuel Pasqual e Matias Vecino con le antiche maglie della Fiorentina
Bernardini, Chiappella e la prima in tv Com’è bello ricordare la squadra del ’56 di RUBEN LOPES PEGNA
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i è parlato molto in questi mesi della Fiorentina di Fulvio Bernardini che nella stagione 1955/56 conquistò il primo scudetto della sua storia con un dominio assoluto. Noi vogliamo ricordare due dei protagonisti di quello splendido campionato. Da qui alla fine del 2015 ci sono, infatti, ricorrenze che nessun tifoso viola può dimenticare, anche se una è particolarmente triste. UN BRUTTO SANTO STEFANO. E’ quello del 2009. A Firenze nel pomeriggio comincia a circolare la notizia della morte di Beppe Chiappella. Aveva 85 anni ed era stato tra i protagonisti della vittoria del primo scudetto. Era un difensore centrale se vogliamo definire il ruolo che si dà adesso. Allora era un mediano, davvero molto bravo, che indossava la maglia numero quattro. In campo stava al fianco di Rosetta, l’altro centrale. Ma soprattutto Chiappella era un uomo di carattere e di temperamento, uno di quelli che non mollava mai. Conquistò lo scudetto con lo squadrone di Bernardini. E poi vinse anche da allenatore della Fiorentina una Coppa Italia ed una Mitropa Cup nel 1965/66, costruendo quella squadra che nel 1968/69 si sarebbe laureata campione d’Italia per la seconda volta. Chiappella detiene un record. E’ l’unico ad avere vinto a Firenze da giocatore e da allenatore. IL COMPLEANNO DI FULVIO BERNARDINI. Il dottore – era laureato in economia – avrebbe compito 110 anni il 28 dicembre del 2015. Per il suo cinquantesimo compleanno, quello del 1955, chiese un regalo particolare ai suoi ragazzi: una vittoria contro il Napoli il giorno di San Silvestro. E fu accontentato. Fu lui, insieme al presidente Befani, a costruire una delle squadre che hanno giocato il miglior calcio in Italia. La Fiorentina volò presto in testa alla classifica entusiasmando tutti e vinse meritatamente lo scudetto. LA PRIMA PARTITA DELLA FIORENTINA IN TELEVISIONE. Il 31 dicembre 1955 era un sabato. E la Rai aveva iniziato solo da pochi mesi a trasmettere, ogni tanto, una partita di campionato in diretta.
Beppe Chiappella
Quel giorno sarebbe toccato a Roma- Atalanta. Ma visto che il campo del Vomero, lo stadio nel quale giocava il Napoli, era squalificato, fu deciso di far giocare la partita degli azzurri sul neutro dell’Olimpico. Così in quella tredicesima giornata, successe un evento mai più ripetutosi nella storia del calcio italiano. Furono disputate nello stesso stadio due partite di serie A. Ve lo immaginate ora, con tutti i problemi di ordine pubblico, queste due partite con quattro tifoserie che si odiano cordialmente? Non sarebbe stato sicuramente possibile. Invece quel giorno di San Silvestro alle 12.45 iniziò, con la diretta della Rai, Roma- Atalanta. I giallorossi vinsero 3-2. Poi alle 14.30 scesero in campo Napoli e Fiorentina. Fu la prima partita della Fiorentina ad essere trasmessa in diretta televisiva. E fu una partita spettacolare. I viola di Bernardini, passarono in vantaggio con un gol di Montuori al 34’. Poi nella ripresa Virgili raddoppiò al 6’. Vitali, però, accorciò le distanze per gli azzurri al 19’. Ma a quel punto la Fiorentina si scatenò. Montuori al 22’ siglò la rete del 3-1 e cinque minuti dopo Virgili quella del 4-1. Il Napoli segnò poi un gol su rigore di Jeppson alla mezzora. Il match finì così con la vittoria dei viola per 4-2. All’Olimpico c’erano pochi tifosi gigliati. La maggioranza era rimasta a Firenze e vide per lo più la partita nei pochi bar che possedevano un televisore. Poi prima di mezzanotte in molti accorsero alla stazione di Santa Maria Novella ad accogliere la squadra reduce dallo strepitoso successo e che chiudeva l’anno in testa alla classifica.
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IL PUNTO SUI CAMPIONATI DI C5 FEMMINILE di Steto
Girone A Va all’Agla-San Giusto il big-match della settima giornata (ultima del girone d’andata): il Jolly Ferruccia - dopo 5 vittorie consecutive - si arrende di misura (23), ed ora è l’Agla-San Giusto a comandare il girone in solitario (18 punti). Saranno queste due squadre a contendersi la vittoria del Campionato che, con molte probabilità, si deciderà all’ultima giornata nello scontro diretto: dietro di loro c’è un divario quasi incolmabile, e le due formazioni - con appena 7 reti incassate ciascuno - hanno anche le migliori difese, con ben 13 reti in meno delle terze retroguardie del gruppo. In ogni caso è apertissima la lotta per la terza posizione, con Cral Ataf Firenze C5 e Le Bube NZ appaiate a 9 punti: alle loro spalle, a sole tre lunghezze, insegue il PGS Torregalli Fem. In ultima posizione, parimerito, troviamo Team Paddu e Le Morelline N.Z. (3 punti), che si sono comunque ben comportate nell’ultimo turno, uscendo sconfitte onorevolmente contro Cral Ataf Firenze C5 e Le Bube NZ. Girone B Nessuna formazione imbattuta alla fine del girone d’andata e tre squadre in lotta per il titolo: Gulp!, Smartists Nuova Zambra e New Aton Green. Grazie al successo nell’ultimo turno per 3-2 sul New Aton Green, il Gulp! conquista (18 punti) la vetta in solitario, precedendo le dirette rivali che vengono raggiunte al secondo posto dallo Smartists Nuova Zambra (vittorioso per 4-1 sull’Urban Cougar). La capolista, che ha il miglior reparto offensivo (27 reti, un gol in più delle due
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squadre al secondo posto), ha vinto i due scontri diretti, ma l’incertezza di questo raggruppamento rende ancora prematuro parlare di fuga. Al quarto posto troviamo l’AC Derba fem. (10 punti) che, dopo un avvio difficoltoso, ha raccolto 7 punti nelle ultime tre gare ed ora precede di una lunghezza il CS Firenze Bianco. Al sesto posto l’Urban Cougar (7 punti), nonostante il ko contro lo Smartists Nuova Zambra (1-4), mantiene due punti di distanza dalle Sagittae F.T. B. Chiude in solitario all’ultimo posto, ed alla ricerca dei primi punti in classifica, la N.Z. New Garden. Girone C Lotta a due per la vittoria del Campionato: CS Firenze Rosso e Mix Team comandano a pari AC DERBA FEM punti (19) al termine del girone d’andata. Chiuso in parità il match d’andata (1-1 all’esordio), le due squadre si affronteranno il 12 gennaio: una sfida che potrebbe già decidere le sorti del girone, col Mix Team che sta tenendo testa alla super favorita. Le due formazioni viaggiano con numeri da record: miglior attacco è quello del CS Firenze Rosso (37 reti, due in più del Mix Team), mentre è del Mix Team la miglior difesa con appena 3 gol incassati (uno in meno del CS Firenze Rosso). Per le altre squadre rimane la corsa al terzo posto: l’ASD Sancat (12 punti) chiude il girone d’andata precedendo di due lunghezze l’Ellepi (sconfitto largamente nello scontro diretto del 9 dicembre) e di tre le Sagittae F.T. A, che hanno incassato nell’ultimo turno il ko (1-3) per mano dell’Ellepi. Al sesto posto il N.A. Materasso precede di una sola lunghezza le Mad Cows, mentre il Montefiridolfi Calcio deve ancora ELLEPI sbloccare la propria classifica.
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Midland
TEMPO DI FESTE: GODIAMOCI I CAMPIONI D’INVERNO!
Autoscuola Chiti
di Federico Gennarelli
I
l campionato ha vissuto la sua nona e ultima giornata dell’anno solare 2015, prima di fermarsi per la pausa natalizia. Facciamo un focus sui campioni d’inverno, in quei gironi che hanno concluso la tornata di andata. Partiamo dal calcio a 7, girone Russia-Inghilterra, in cui sono i Milan Boyss ad arrivare al giro di boa ancora davanti a tutti. Il 5-0 sui Marò 5 ha fatto sì che i ragazzi abbiano chiuso la prima parte di stagione con 25 punti e imbattuti. Ad aggiungere prestigio a questo risultato ci sono anche il migliore attacco, con 55 reti e la miglior difesa, con sole 8 incassate. La classifica vede ora i gialloblu avanti di una lunghezza sul Gruppo Briachi secondo e di ben 6 sul Fiorenza
terzo. Anche il trofeo di capocannoniere si avvicina ai campioni in carica: Tudor ha già realizzato 19 gol. Spostiamoci alla Sales, nel gruppo Croazia, che vede in testa la corazzata Borussia Monchentampa: la matricola terribile ha confezionato un en plein senza paragoni, con 9 successi in altrettante gare, ottenendo spesso risultati roboanti. L’ultima affermazione di questi giovani ragazzi è stata il 9-1 sul CDP Settignano, sottolineato da un’altra splendida prova di bomber Pagni, che da solo segna cinque volte. Il numero 9 ha già dalla sua l’incredibile record personale di 32 reti in 9 partite. I biancoverdi, inoltre, hanno il miglior attacco del girone, con ben 62 centri e la seconda miglior difesa. Sono già 6 i punti di vantaggio sulla coppia inseguitrice, formata da All Scars e Seleçao. Passiamo al calcio a 5, girone Montecarlo, dove il Girigogol si gode il primato: 24 punti e un solo K.O. I viola stanno sorprendendo tutti e, nonostante non abbiano miglior attacco o difesa, hanno mantenuto i 2 punti di vantaggio sul PSB, in virtù del successo per 4-2 sul Rapid Garofano. Nel gruppo Italia, invece, coccarda d’inverno per il Mezzana Wellness Team, che ha conquistato un 6-3 contro il NPR. Solo una sconfitta per i gialli, che viaggiano a +2 sul Ciclone Viola e a +3 sul Puka, unica formazione in grado di strappare punti alla capolista. Girone Russia: in solitaria l’Autoscuola Chiti, che con 8 successi su 9 si ritrova a 24. Dietro c’è la sorprendente Fiorentona
con 21, insieme ai Colchonegros. Miglior attacco e miglior difesa per gli Orange: 81 gol realizzati e 28 subiti. Con le 3 reti alla Dox nell’11-2 dell’ultimo turno, Simone Torrini si avvia a un altro titolo di capocannoniere, con già 48 gol in saccoccia! Torniamo a Novoli, girone Spagna: il più equilibrato per ora, con ben 6 squadre in 2 punti! Il Giorgini resta primo nonostante il K.O. contro i C&C (5-4) a quota 17, ma vede avvicinarsi il quartetto FUK Cafè, MGS, PGS e Malele, tutte a 16. Infine, il Lussemburgo-Croazia: all’ultimo tuffo, il Cinquestelle passa sul Ciddippi grazie all’8-5 sul campo! Ora i biancorossi si trovano a 25, ancora imbattuti e con migliori attacco e difesa. Auguri di buone feste e di felice anno nuovo a tutti da parte di Midland GS!
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Segue da pag 3
con l'Inter gestito meglio da parte dei viola) sta sotto, due punti, a tre sta la Roma galattica che è alle prese di un non-amore con il suo allenatore. Staccati gli altri: il Milan dagli investimenti milionari estivi è a sette punti, la Lazio a dodici, la Samp di Montella a quindici. Solo le piccole grandi rivelazioni Sassuolo e Empoli (a meno otto) possono festeggiare. Indiscutibilmente sarà un bel Natale, viola. E’ chiaro che adesso Sousa potrà far riposare il gruppo, per concentrarlo in vista della volata per il fine girone di andata, poi per la ripartenza ricordandosi bene che a Londra poi a febbraio ci sarà davvero da divertirsi con il grande match con il Tottenham. Tutto questo sotto l’albero di Natale. E’ giusto fare festa, sapendo che in questi giorni il match più importante lo giocherà Andrea Della Valle. Due o tre acquisti. Importanti, giocatori pronti subito perché chi arriva deve essere già a scaldare il motore. Due, tre nuovi innesti, come ha chiesto il tecnico portoghese per poter poi gestire al meglio una coperta che così tornerebbe a farsi abbastanza lunga per i due obiettivi principali rimasti a disposizione della Fiorentina. Insomma un Natale fatto di certezze, quello che fin qui è stato conquistato, ma anche di sogni. Ci voleva, un grande sogno collettivo. Come il Natale. Pace e speranza viola, come forse non succedeva da un’eternità. Complimenti a tutti, ma personalmente vogliamo fare un augurio speciale a Bernardeschi. Immenso piccolo campione fatto in casa, il ragazzo che gioca bene e che è fatto di marmo, quello della sua Carrara. Il bel simbolo di questa stagione.
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Aut. Trib. Fi nr. 1947 del 26/09/1968 DIRETTORE RESPONSABILE Mario Tenerani Capo Redattore Tommaso Borghini EDITORE E PUBBLICITà Salvini Editore srl Via S. Quirico 167 50013 Campi B.zio (Fi) tel. 055.9334666 GRAFICA E IMPAGINAZIONE Rossana De Nicola Alexandra Barbieri STAMPA Rotostampa srl
HANNO COLLABORATO Alessandro Rialti, Massimo Sandrelli, Ruben Lopes Pegna, Duccio Magnelli, Alessandro Latini, Lucia Petraroli Giampiero Masieri, Francesca Bandinelli Giacomo Cialdi FOTO Massimo Sestini
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di Duccio Magnelli
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nche lo Special One è stato cacciato. Ma siccome per uno come lui non si può parlare di esonero (sarebbe lesa maestà), è stata scelta una formula del tipo “separazione consensuale”. Come si fa nei matrimoni giunti ai titoli di coda... Al presidente-padrone del Chelsea questo divorzio costerà circa 27 milioni di euro (20 milioni di sterline). Meno rispetto ai 15 milioni che Abramovic avrebbe dovuto dare ogni anno a Mourinho fino all’esaurimento del contratto, ma comunque una somma di tutto rispetto. Adesso il tecnico portoghese − che con poca umil-
UN ESONERO DAVVERO “SPECIAL” tà si faceva chiamare anche The Only One − si starà leccando le ferite. Non sarà facilissimo trovare un’altra panchina, visto che Guardiola trasloca al City e Ancellotti vola a Monaco. C’è il Real Madrid. Benitez è ormai caduto in disgrazia (pare che non stia particolarmente simpatico a CR7) ma Zidane sembra il favorito. Fra le grandi resterebbero il Psg, ma la Ligue 1 è un po’ screditata, o il Barcellona, dove però la sensazione è che i giocatori si allenino da soli. Quindi per il povero Mou si prospettano tempi difficili, da disoccupato. Del resto lui non è uno che si accontenta. Dicono che avesse chiesto come rinforzo invernale addi-
rittura Ibrahimovic per metterlo al posto di Diego Costa, con cui si dice non avesse più feeling. Immaginarlo in una squadra di piccolo cabotaggio è impensabile. Lui va solo dove si può spendere tanto. Il problema è capire se qualcuno crede ancora nel suo tocco magico, nel suo fascino (a parte il pubblico femminile, che sembra sempre ben disposto nei suoi confronti), nel suo carisma. Mourinho è stato classificato come un allenatore super, ma qualcuno nutre dubbi sulla sue vere capacità tecniche e tattiche. Molti lo considerano un istrione della panchina, un fomentatore di folle, uno bravissimo a confondere le acque e a incolpare gli
altri dei suoi insuccessi. Capace perfino, con atteggiamenti quasi mistici, di nascondere la propria non perfetta dimestichezza con la disposizione dei giocatori in campo. Probabilmente non è così, altrimenti non avrebbe vinto così tanto. Ma vedere il Chelsea in zona retrocessione fa abbastanza scalpore. Forse Mou, non abituato a certe zone della classifica, sarebbe affondato con la squadra. E allora bene ha fatto Abramovic a portarsi a casa un allenatore di grandissimo spessore come Hiddink. Certo, gli è costato un patrimonio. Ma che si è ricchi a fare se non ci si toglie qualche piccola soddisfazione?