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GRATIS 18+ Solo per adulti. Soft Secrets viene pubblicato sei volte all’anno dalla Discover Publisher BV, Paesi Bassi

Numero 6 - 2014

Canapa medicale, canapa militare

AMSTERDAM

di Giovanna Dark CU PWIN N ER

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WWW.PARADISE-SEEDS.COM

Atomical Haze ®

Lo scorso 5 settembre il Governo italiano ha finalmente dato il via libera ad un protocollo per la produzione autonoma di canapa destinata a scopi terapeutici. L'ok definitivo è arrivato dalle ministre Beatrice Lorenzin e Roberta Pinotti, rispettivamente piazzate al ministero della Salute e al ministero della Difesa. Cosa c'entri il dicastero che si occupa di guerra con la canapa medica è presto detto: per decreto governativo, ad occuparsi della produzione e della lavorazione della canapa medicale sarà l'Esercito Italiano, nell'ex regio Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze. La notizia ha ovviamente fatto storcere il naso a molti ma, stando a quanto affermano congiuntamente le ministre in quota rosa al Governo Renzi, l'impiego delle forze armate per la coltivazione di cannabis a scopi terapeutici è da leggersi solo ed esclusivamente nell'ottica della «salvaguardia del principio attivo e della sua produzione in sicurezza».

In questo numero CLONARE È FACILE

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CANAPAIO MANTOVANO ›› 39 CBD WAVE: PRIMO DECEN NIO 2004  2014 ›› 46

Nessuna autocoltivazione dunque: l'unica autonomia da considerare in questa sicuramente storica svolta è quella dello Stato italiano che, dopo quasi vent'anni, si affrancherà dall'onere di importare a caro prezzo (35 euro al grammo circa) le infiorescenze che per decreto aveva reso fruibili ai pazienti affetti da malattie neurodegenerative o soggetti alla terapia del dolore. Il ministro della Sanità, nonché firmataria della nuova legge sulle droghe, ha definito “naïf” le proposte che prevedevano la possibilità di autocoltivare per i pazienti provvisti di regolare prescrizione e ha posto piuttosto l'accento sul risparmio di bilancio per il suo Ministero.

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Nei laboratori dello stabilimento fiorentino verranno quindi prodotti farmaci derivati dalla cannabis solo ed esclusivamente a scopo terapeutico, presumibilmente ad alto contenuto di CDB “standardizzato”. Un utilizzo su cui il ministro Lorenzin, nonostante le sue convinzioni marcatamente proibizioniste, non ha nulla da ridire: «Dal punto di vista farmacologico - ha affermato in passato non ci sono problemi all’uso terapeutico della cannabis: nessuno mette in dubbio gli effetti benefici, ma va trattato come un farmaco». I farmaci e le infiorescenze prodotti dai militari saranno comunque disponibili solo per determinate tipologie di pazienti: serviranno a lenire il dolore nei pazienti oncologici o affetti da HIV e nel trattamento dei sintomi di patologie come sclerosi multipla, SLA e glaucoma: nel 2013 solo 40 persone hanno avuto legalmente accesso a questo tipo di farmaci. 14

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Attenzione: i semi di canapa sono esclusi dalla nozione legale di Cannabis, ciò significa che essi non sono da considerarsi sostanza stupefacente. L.412 del 1974, art.1; comma 1,lett.B, convenzione unica sugli stepefacenti di New York del 1961 e tabella del decreto ministeriale 27/7/1992. In Italia la coltivazione di Canapa è vietata (artr.28 e 73 del dpr 309/90) se non si è in possesso di apposita autorizzazione (art.17 dpr 309/90). In assenza di autorizzazione i semi potranno essere utilizzati esclusivamente per altri fini (zootecnico, collezionistico, etc). I semi vengono venduti con la riserva che essi non siano usati da terze parti in conflitto con la legge.

I prodotti dello stabilimento di Firenze dovrebbero entrare in commercio già a partire dal 2015 ma, nonostante in molti abbiano salutato il nuovo provvedimento del governissimo Renzi con entusiasmo, a noi di Soft Secrets l'idea che per sdoganare la cannabis medica basti mettere la zappa in mano ai militari non convince del tutto... Era davvero necessario l'impiego dell'Esercito per coltivare qualche acro a canapa? L'abbattimento dei costi d'importazione è sul serio l'unico motivo che ha spinto il governo a siglare questo accordo bipartisan? Che senso ha rendere fruibile questo tipo di farmaco, se è la stessa classe medica ad avere ancora pochissime informazioni a riguardo? A queste e ad altre domande, cercheremo di rispondere alle pagine 18 e 19. Nel frattempo, godiamoci questa piccola seppur fondamentale vittoria: almeno su carta, ora la libertà di cura in Italia pare essere finalmente garantita.



3 EDITORIALE

Se non ora, quando? C'erano tempi, non poi così lontani, in cui il solo fatto di parlare apertamente di cannabis, del suo uso o della sua coltivazione rappresentava un marchio di stigma sociale non indifferente. Tempi in cui se ti dichiaravi favorevole alla legalizzazione della marijuana o anche solo vagamente interessato alla materia, venivi automaticamente etichettato come un tossico ( un “fattone”, per i più umani) o, alla peggio, come un militante dei Radicali plagiato dalle distribuzioni gratuite di Marco Pannella e soci. Questi tempi, se Dio vuole, sono definitivamente cessati. Il dibattito attorno alla depenalizzazione della canapa, così come sui suoi potenziali utilizzi ed applicazioni, ha scavalcato le nicchie degli appassionati e l'anonimato dei forum online, per approdare una volta per tutte nella grande arena del dibattito pubblico internazionale. Eppure... Eppure, nonostante le cronache indichino una nuova direzione, sono ancora moltissime le resistenze – spesso ideologiche – che si oppongono ad una vera e propria decisionalità orizzontale – prevista costituzionalmente sia a livello statale, che a livello europeo – in materia di regolamentazione della canapa.

La ComPassion di CBD è una varietà a predominanza sativa ricca di CBD, ottenuta incrociando una varietà nepalese con una sativa senza nome. Si tratta della prima varietà selezionata autonomamente da CBD. La varietà contiene il 14,7% di THC e l’8,5% di CBD e i livelli inferiori di THC indicano come sia una varietà utile a scopi medici e che non comporta dunque alcuni degli effetti del THC. Può essere utile per chi ricerca un’esperienza più rilassante che permetta di essere operativi durante la giornata e avere comunque i benefici medici senza un effetto troppo pesante. La cannabis prodotta da questa varietà (o gli oli e l’hashish) dovrebbe avere una proporzione di THC:CBD di 2:1. Anche se le varietà di CBD sono state sviluppate soprattutto per chi ne fa uso medico, ci sono stati dati feedback estremamente positivi da chi ne fa uso ricreativo. Dicono che la cannabis delle varietà ricche di CBD ha un forte effetto fisico, con meno impatto cerebrale. L’esperienza nel suo complesso, per molti (anche se non per tutti) di coloro che ne fanno uso ricreativo è molto positiva, piuttosto diversa da quella tradizionale, ma altrettanto piacevole. Genetica:

Nepalese x Sativa (25% Indica/75% Sativa) Coltivazione: indoor e serra Tempo di fioritura: da 8 a 9 settimane THC: 14,7 % CBD: 8,5 %

Banca di semi: Dutch Passion

ComPassion

Spesso, nel corso di questo 2014, Soft Secrets ha voluto portare all'attenzione di voi affezionatissimi lettori il progetto Weed Like To Talk, un'iniziativa partita da alcuni studenti antiproibizionisti francesi – in collaborazione con colleghi provenienti dalla Spagna, dal Belgio, dalla Germania, dall'Olanda, dalla Spagna dalla Svezia e, naturalmente, dall'Italia – ed estesa immediatamente a tutti i paesi membri dell'Unione Europea. L'obiettivo era quello di raccogliere un milione di firme per poter poi presentare a Bruxelles un'iniziativa di legge europea per depenalizzare – o perlomeno regolamentare – la cannabis, secondo criteri comuni, negli ormai 28 Paesi membri. La campagna è stata lanciata il 20 novembre dello scorso anno ed ora, a quasi un anno dal lancio dell'iniziativa, l'indicatore che segnala il raggiungimento della soglia di firme è ancora parecchio al di sotto delle aspettative. Solo la Polonia ha raggiunto la quota necessaria a validare le firme raccolte: un Paese su 28. Con ogni probabilità, dunque, la lodevole iniziativa di questi studenti universitari cadrà nel vuoto. Così come sono finite nel dimenticatoio le tonnellate di firme raccolte per i referendum e le proposte di legge popolare che negli ultimi 30 anni hanno caratterizzato il dibattito antiproibizionista. In Italia, delle 54.750 firme richieste ne sono state raccolte a malapena 6.200 e, vista la facilità con cui è possibile dare il proprio sostegno – basta una carta d'identità valida e una connessione internet –, dare questa notizia è decisamente sconfortante. Certo la copertura mediatica di questa iniziativa non è stata capillare, e certamente non tutti i consumatori di cannabis sono antiproibizionisti (si, è un paradosso ma a volte è anche la realtà) ma davvero questo disinteresse è qualcosa che sfugge alla logica. Avere una direttiva europea che dica chiaramente quali devono essere le politiche comunitarie in materia di droghe è un'opportunità per tutti i consumatori, i pazienti che si curano con cannabis medicale e, perché no, anche per i cittadini “laici” che di cannabis non ne vogliono sapere ma che beneficerebbero indirettamente di un diverso e più esteso impiego delle sue risorse a livello industriale. Ora che la cannabis è stata finalmente sdoganata a livello di opinione pubblica, ora che parlarne apertamente non è più un tabù, ora che il Capitale la vuole fagocitare per brevettarla, monopolizzarla e farne una nuova risorsa da sfruttare intensivamente: se non è ora il momento di difenderla, allora quando? Giovanna Dark @ italy@softsecrets.nl


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LETTERE DAI LETTORI

Ciao amici di Soft Secrets, questa è una delle mie bellissime 4 Original Amnesia di Dinafem, e devo dire che con loro è stato vero amore. Cresciute con una hps da 400w, in vasi da 11 litri, con fertilizzanti BioBizz, tre mesi di cure continue... per 300g circa di raccolto finale! ed essendo la mia prima coltivazione (partita in piena estate), sono più che soddisfatto! Vi ringrazio per l'ottima informazione che offrite e buon cultivo a tutti! AMNESIA130 Ciao Amnesia130! Sono bellissime le foto che ci hai mandato… soprattutto vediamo in primo piano un bel cimone che sembra denso e ben formato! Complimentoni per la tua fioritura estiva! Un saluto dalla redazione, continua così.

Ciao carissimi, vi mando le mie bellezze dell'estate 2014. Un ibrido da me creato l'anno scorso, da un'Orange Bud della Dutch Passion diventata ermafrodita e una Super Skunk autofiorente della Vision Seeds che mi ha regalato un solo seme, ma tenendo tutta la genetica della Orange. Cresciuta con 3 lampade CFL, una da 200 W vegetativa e due da 125 W agro, in un box da 100x60x60 e il solo uso di concime organico Guanokalong. Ora è in piena concia, vi farò sapere aroma ed effetti di tutte e due. Grazie di tutti i vostri consigli e complimenti alla redazione per il bel lavoro che fate. MARCO Ciao Marco, grazie mille per i complimenti, ma crediamo dovresti prenderteli tu per le piantozze bellissime che ci mandi in foto. Forse però qualcuna ha sofferto di ragni rossi o di una qualche infestazione di acari o minatori? Buone fioriture!

Ciao Amici di Soft Secret questo è uno scatto della mia prima pianta autofiorente, é una Fruit di Dinafem! Sono una coltivatrice alle prime armi, ho coltivato in outdoor in una collina, in vaso da 10 lt. Con travaso dopo 22 giorni di vita in uno da 18 lt. Terriccio con stallatico e perlite, ho usato uno stimolatore radicale e i fertilizzanti della BioBizz: Fish in vegetativa e Bloom e Top max in fioritura. Purtroppo il tempo non ha aiutato molto... con un po' di sole in più avrei avuto un risultato migliore! Penso... Grazie mille per i vostri consigli e per i corsi di cannabicoltura per principianti!Senza il vostro aiuto non avrei raccolto nulla! Spero che il prossimo anno possa triplicare piante e foto grazie ai vostri semi! Vi invierò sicuramente altre foto! Siete grandi! Continuate, cosi vi adoro!!! UNA GROWER ALLE PRIME ARMI Noi in redazione adoriamo i growers alle prime armi, specialmente quando ci mandano queste foto con questi prodotti… Perché non provi un estratto di alghe brune (Ascophyllum nodosum ad esempio) come stimolatore? Si vede che le è mancato il sole, ma non disperare… sembra stia benissimo e ti auguriamo sia buonissima! Continua così!

Salve ragazzi,quest'anno sono stato fortunato: ho piantato un solo seme in balcone di non so che varietà, trovato in mezzo a un'erba che ti faceva uscire gli occhi dalle orbite ed è uscita fuori questa bella femmina piena di fiori e resina e dall'ottimo aroma. I prodotti che le sto dando sono Top Max e Big Bloom della Biobizz e devo dire che mi sono trovato molto bene. Tra qualche giorno si raccoglie, non vedo l'ora. Un saluto a tutta la redazione di Soft Secrets, come faremmo senza di voi?ciao a tutti DANIELE Ciao Daniele e grazie per la foto! Hai coltivato proprio un bello sconosciuto, speriamo ti mandi gli occhi fuori dalle orbite! Complimenti per la fertilizzazione, probabilmente quelle cime saranno densissime!

Ciao a tutta la fantastica redazione di Soft Secrets. Queste le mie amate bambine (la moretta la più bella....) Tutte in out. Quest'anno proverò: Northern Light x Big Bud, Mazar x White Rhino, New York 47, Afghan Kush special, Skunk 47, Amnesia. Sono un amante del sole e quest'anno ho scelto un bel mix. Tutte in fioritura, chi più chi meno....Spero vi piacciano. Continuate così. RIK Ciao Rik! Che bel mix di classiconi che hai scelto! Se ti piace il sole allora non dovresti farti mancare le kush, chissà quella AK che sapore aveva! Unica pecca la NY47.. perché incrociare una NYCD con una AK? È un peccato! Ci risentiamo l’anno prossimo, quando sicuramente ci manderai altre foto di piantone spettacolari!

Attenzione lettori italiani! Volete vincere semi FEMMINIZZATI di DINAFEM? Mandateci una fotografia della vostra stanza di coltura o della vostra miglior pianta di cannabis, dove si veda chiaramente una copia di Soft Secrets. DINAFEM vi manderà una confezione da 3 semi femminizzati. Se nella fotografia dovessero figurare anche la vostra bellissima moglie o ragazza che indossano un micro bikini sexy o dell’intimo molto allettante, riceverete una confezione 2 x 3 di semi femminizzati. La fotografia del mese riceverà una confezione 3 x 3 di semi femminizzati di prima qualità! Il tutto è un omaggio di Soft Secrets Europa e DINAFEM! Mandate le vostre fotografie via e-mail a italy@softsecrets.nl o mandatele alla nostra PoBox. Fate attenzione: il materiale verrà gestito con la massima discrezione. Non pubblichiamo foto sfocate e non ci piacciono le fotografie di piante in fase vegetativa. Vogliamo vedere grosse cime e belle donne! Buona fortuna! E-mail: italy@softsecrets.nl




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FLASH PRODOTTI BIOMAGNO 2.0 - LINEA 100% BIO Dopo 7 anni di grandi risultati BIOMAGNO si rinnova perfezionandosi e ampliando la linea di fertilizzanti 100% BIO. La nuova linea BIOMAGNO 100% BIO vi propone soluzioni riformulate con nuovi ingredienti e ritrovati, frutto della ricerca scientifica in campo agronomico degli ultimi anni. Nati per soddisfare il coltivatore 100% BIO questi formulati vengono prodotti esclusivamente per fermentazione naturale, a temperatura ambiente e senza alcuna aggiunta di prodotti sintetici o minerali. L’ esclusiva bioelaborazione garantisce la vitalità del suolo per lunghi periodi garantendo risultati fantastici. La linea 100% BIO è composta da: t $3&4$*5" #*0 HBSBOUJTDF VOB SBQJEB GBTF EJ DSFTDJUB EFJ WFHFUBMJ FE VO BQQBrato fogliare più verde e rigoglioso. La sua azione previene la clorosi ferrica e riduce la stanchezza del suolo inducendo nelle piante un'elevata resistenza a stress ed elementi patogeni. t '*03*563" #*0 TUJNPMB MB GJPSJUVSB F MB GSVUUJGJDB[JPOF JOEVDFOEP MB QSPEVzione di sostanza secca e rendendo più ricchi i sapori e gli aromi. Il suo utilizzo aumenta la resistenza a stress ed elementi patogeni. t #"5."(/0 #*0 VO GFSUJMJ[[BOUF QFMMFUUBUP BE BMUP DPOUFOVUP EJ GPTGPSP

PARADISE SEEDS: AL VIA LA PRIMA PIANTAGIONE DI CANNABIS MEDICA IN AMERICA LATINA Paradise Seeds sta festeggiando la notizia che il Cile è diventato il primo Paese sudamericano ad autorizzare un programma di coltura di cannabis medica per permettere “l’utilizzo compassionevole della terapia dell’olio di cannabis per alleviare il dolore” ai pazienti oncologici. La banca di semi olandese è stata selezionata come partner del progetto, che sarà gestito da un’organizzazione di terapie alternative chiamata Fundación Daya (Fondazione Daya). Paradise Seeds fornisce i semi per far crescere le piante da cui estrarre l’olio. L’olio sarà utilizzato per sviluppare le terapie di 200 pazienti tumorali. L’autorizzazione per questo progetto è arrivata dal Servizio Agricoltura e Zootecnia del Governo del Cile, che ha annunciato il progetto l’8 settembre 2014. Il programma è un’iniziativa congiunta di Fundación Daya e il Comune di La Florida (con una popolazione di oltre 360.000 persone) e sarà rivolta ai pazienti del servizio sanitario pubblico e ai beneficiari della Fondazione Daya. La decisione fondamentale di autorizzare la coltura di marijuana medica in Cile è stata presa grazie al duro lavoro della Fundación Daya, un’organizzazione istituita dall’attrice e attivista cilena Ana Mariá Gazmuri. È stata presa in un momento in cui il tema della penalizzazione della cannabis è al centro di un dibattito crescente all’interno del Paese. Il movimento per la riforma ha molti sostenitori di alto profilo, dai VIP ai politici, compreso un ex-presidente. La Fundación Daya lavorerà con la Facoltà di Chimica e Farmacia dell’Università di Valparaiso per produrre olio di cannabis di qualità medica, estratto dalle piante di cannabis coltivate nella rispettiva piantagione. Formerà alcuni operatori del servizio sanitario pubblico su come utilizzare l’olio come terapia palliativa e per alleviare il dolore. Questa organizzazione ha scelto cinque varietà di Paradise Seeds per la piantagione. La società di semi con sede ad Amsterdam ha sempre collaborato con i coltivatori e appoggiato i progetti di coltivazione medica in Canada. Ha inoltre coltivato varietà, quali Pandora

(15%), da usare in combinazione al FIORITURA 100% BIO in quanto il fosforo nei fertilizzanti biologici liquidi è naturalmente scarso. Per avere un tenore di fosforo adeguato che garantisca allo stesso tempo una coltivazione biologica al 100% è necessario utilizzare BATMAGNO miscelandolo al terreno in prefioritura (1Kg ogni 100litri di terra). Per chi vuole risultati incredibili può abbinare alla linea 100% BIO i biostimolanti ATTIVATORE, RIZOSTIMO, FLORASTIMO e in nuovo booster BIOMASSA. Per maggiori informazioni visita www.biomagno.com

e Nebula, riconosciute per le loro qualità mediche. Queste figurano fra le varietà scelte per il programma, come anche Durga Mata 2 CBD, un ceppo sviluppato specificatamente per l’uso medico, presentato all’inizio di quest’anno. Luc Krol di Paradise Seeds ha commentato: “Si tratta di una decisione straordinaria del Governo del Cile, che dimostra molta lungimiranza su questo tema. Siamo contenti di collaborare con la Fundación Daya e di condividere le nostre conoscenze sulla cannabis medica. Siamo certi che questo progetto avrà un effetto positivo sui pazienti tumorali coinvolti”. www.paradise-seeds.com

IGROWCAN

E’ finalmente arrivato in Italia il prodotto che più radicalmente ha rivoluzionato il concetto di coltivazione indoor: IGrowCan. Facile, completo, curato nel design, IGrowCan racchiude in sé tutto il necessario per vedere crescere la propria piantina: il vaso, il coperchio che farà da sottovaso, un litro circa di terriccio biologico, un jiffy per la germinazione, il fertilizzante liquido necessario e due semi autofiorenti e femminizzati della Royal Queen Seeds. Si può scegliere tra sei varietà autofem differenti, le più conosciute e le più premiate: White widow, Ak47, Critical, Northern lights, Blueberry, Quick one. Aggiungi acqua, metti al sole e il gioco è fatto! IGrowCan, il giardino indoor racchiuso in una lattina a prezzo contenuto è ora disponibile anche in Italia. L’idea regalo che stavi aspettando!!! Per informazioni sul prodotto ed acquisti: igrowcanitalia@gmail.com – 3471556550. Su facebook: Igrowcan Italia


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FLASH PRODOTTI

SVILUPPO DI SERIOUSLY LIMITED: Serious Seeds è sempre occupata in nuovi progetti di selezione e nello sviluppo di nuovi incroci. Simon, titolare e selezionatore di Serious Seeds, mette sul mercato una nuova varietà SOLAMENTE se ne è completamente soddisfatto e se è stabile e uniforme. Prima di lanciare una nuova varietà sul mercato, vogliono che i coltivatori la testino. A questo punto regalano alcuni semi appena sviluppati in occasione delle fiere (Spannabis, Cultiva, Expogrow, Cannafest, High Times Cannabis Cup, ecc.) a chi acquista una confezione dei loro semi e chiedono loro di mandare un feedback via e-mail. Una volta verificato che i coltivatori ‘Serious’ sono soddisfatti dell’incrocio, inizieranno a produrre il nuovo ceppo in un’edizione limitata chiamata SERIOUSLY LIMITED (massimo 2.000-3.000 confezioni). In questo modo possono lavorare ulteriormente per stabilizzare la nuova varietà e allo stesso tempo, i coltivatori possono provare il nuovo ceppo. Una volta verificato che i clienti sono davvero felici della nuova varietà e che i loro risultati sono soddisfacenti, cominceranno a produrre il nuovo ceppo regolarmente e lo aggiungeranno al catalogo Serious Seeds. Il PRIMO sviluppo di questa NUOVA edizione limitata chiamata SERIOUSLY LIMITED è il nuovo incrocio chiamato SERIOUS HAPPINESS.

PLAGRON SUGAR ROYAL

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www.seriousseeds.com Aumenta il sapore e riduce il periodo di coltivazione Plagron Sugar Royal è utilizzato per aumentare il profumo e il sapore naturale del prodotto finale. Può essere utilizzato in aggiunta al tuo nutrimento base. I processi naturali della pianta durante il periodo di fioritura saranno sotto pressione e aiutati dall'utilizzo di Sugar Royal. Sugar Royal è un attivatore molto potente a base di amminoacidi. Sugar Royal richiama nella pianta l'effetto dello stress da siccità. La pianta ha la sensazione di essiccarsi e quindi inizia a focalizzarsi sulla riproduzione. I fiori, i semi e i frutti si formeranno a un ritmo accelerato. Tutto il processo di maturazione sarà velocizzato. La pianta inizia a produrre resina per proteggere se stessa dall'essiccazione. Per uno sforzo positivo delle piante in salute che hanno la possibilità di sviluppare in condizioni ottimali, il periodo totale dalla piantina fino alla raccolta potrebbe essere ridotto di una settimana tramite l'utilizzo di Sugar Royal. Vantaggi di Sugar Royal t 1SPGVNP F TBQPSF NJHMJPSF t 3JEV[JPOF EFM QFSJPEP EJ DPMUJWB[JPOF t 1VÛ FTTFSF VUJMJ[[BUP DPNF GFSUJMJ[[BOUF QFS MF SBEJDJ P GPHMJBSF * Per ottenere i migliori risultati, combinare Sugar Royal con Green Sensation. Avete delle domande? servicedesk@plagron.com Per ulteriori informazioni su Sugar Royal ed altri prodotti visitate www.plagron.com

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GROWING

Il mio piccolo indoor La scelta di autoprodursi una buona fumata è sempre la scelta migliore, anche negli Stati in cui esistono coffee shop e locali dediti alla vendita legale di cannabis e derivati. Coltivare fiori permette di avere un prodotto qualitativamente più alto, inoltre l’investimento iniziale non è mai esageratamente grande e soprattutto si ripaga da solo al primo raccolto. Per sottrarre soldi alle narcomafie servono poche centinaia di euro e del tempo da dedicare quotidianamente alle piantine, perché senza costanza non si possono seguire degli esseri viventi. L’investimento per cominciare è sempre da raffrontare alla resa. Ad esempio, un misuratore di EC andante costa circa 50 euro ma controllando l’EC si aumenta la resa anche notevolmente. Risparmiare sul set up significa, a conti fatti, raccogliere di meno. Una pompa osmotica e un misuratore pH/EC sono almeno 200 euro di spesa ma il raccolto sarà più copioso, senza paragoni. Questo significa che con 200 euro di spesa iniziale in più, è possibile arrivare a raccogliere quantitativi che, altrimenti, sarebbero costati migliaia di euro al mercato nero. Prendendo un prezzo medio di strada è facile, facendo due conti, rendersi conto di che risparmio enorme si genera produ-

cendo da soli la cannabis. Anche un novellino con pochi soldi a disposizione troverà soddisfazione nell’autoproduzione, per la qualità imparagonabile e, come abbiamo detto, anche per la quantità. Purtroppo però in Italia è illegale coltivare cannabis: mentre ci sono Paesi europei che ammettono la piccola coltivazione casalinga, qui nel belpaese per ottenere una fumata sembra obbligatorio doversi rivolgere alla malavita, rischiando il carcere, in contesti di fortissimo degrado sociale. La situazione è triste ma è questa e di certo non cambieranno le leggi dall’oggi al

domani, però a me piace credere che più saremo informati meno ci prenderanno in giro. Ovviamente una coltivazione commerciale su larga scala non è neanche da considerare nella nostra nazione, per quello ci sono altri posti nel mondo dalle idee

di CBG

ben più illuminate e dove i professionisti della coltivazione commerciale possono esercitare la loro sapienza al meglio, senza rischiare di ritrovarsi in una cella di tre metri per tre con stupratori ed assassini. Dovendo coltivare, per autoconsumo, in un Paese dove non è molto ben tollerato il nostro hobby, il compromesso da cui partire è il rischio di essere scoperti – e quindi di dover subire un procedimento penale per produzione finalizzata allo spaccio – confrontato con la resa in termini di qualità e quantità. Insomma l'equazione perfetta per l’autoproduzione deve sempre coniugare un basso rischio penale con una soddisfacente resa ma non è difficile arrivare al giusto compromesso. Quante volte capita di sentire basse rese, oppure invece di rese alte ma non per l’investimento fatto, oppure ancora si sente spesso di giovani con ottimi set up e rese qualitativamente pessime. Per non parlare di quelli che consumano kiloWatt di energia elettrica e hanno rese inferiori al grammo per Watt. Molti growers iniziano entrando in un growshop a caso e chiedendo al commesso di turno: personalmente consiglio di chiedere al negoziante se – e solo se – lo si conosce e ci si fida, altrimenti è facile ritrovarsi a seguire una

tecnica di coltivazione non desiderata. I growshop, quando non si conosce personalmente il commesso, sono e devono rimanere dei negozi dove rifornirsi ma i consigli è meglio chiederli a chi ne sa e ha già esperienza, come ad esempio sui forum su internet. In Italia abbiamo tanti ottimi growshop ma purtroppo non sempre il commesso ha il tempo da dedicare ad ogni cliente e così talvolta si trovano a dover sbolognare i clienti in maniera sbrigativa. Io conosco molti growshoppari bravissimi e preparatissimi ma se dovessero insegnare a coltivare a chiunque, allora aprirebbero una scuola e non una rivendita di articoli per il giardinaggio. Solitamente il grower alle prime armi pensa prima di tutto ai grammi e al numero di piante coltivate, ma se come risaputo non è il numero che conta, perché continuare imperterriti su questa strada? L’approccio il più tecnico-scientifico possibile è basato sul fattore limitante. Niente di nuovo, ogni cosa rende al massimo del suo fattore limitante, cioè quel parametro ambientale (chimico o fisico) la cui assenza o la cui presenza risulta determinante per lo sviluppo biologico della popolazione di un ecosistema. Ad esempio, se integrando con anidride carbonica il mio growbox la quantità di luce rimane la medesima, non avrò nette differenze rispetto a prima, in quanto la luce risulta scarsa per le mutate condizioni chimiche. La luce in questo caso funge da fattore limitante dell’utilizzo della CO2 da parte


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11 delle piante che si troveranno tanta CO2 ma poca energia per fare la fotosintesi. I fattori limitanti sono fondamentalmente tre. La disponibilità di luce: cioè quale lampada si usa, di quale potenza la si deve scegliere e di che tipologia di spettro deve essere capace. Lo spazio: se si coltiva in un case da computer difficilmente ci staranno trenta piante in Scr.O.G., ça va sans dire... Ed infine il tempo: sceglierei una indica se dovessi raccogliere entro due mesi, una sativa se invece posso prendermela comoda e darle anche 3 mesi di fioritura abbondanti.

venienti più diffuso. Non bisogna perciò dimenticare che esistono in commercio dei riflettori particolari, detti “raffreddati”, in grado di diffondere la luce e contenere il calore. Un esempio può essere il “cooltube”. Il cooltube è un tubo o spesso un riflettore chiuso da vetro pirex resistente alle alte temperature. Con uno di questi aggeg-

alla scelta della genetica più adatta, il che riveste il 70% della buona resa. L’approccio migliore è decidere come coltivare dopo aver preso una lampada adatta allo spazio scelto. Poi si possono valutare i vari metodi, a parità di efficienza luminosa si possono mettere tante piante quante ce ne stanno, in vasetti piccoli ed adiacenti, magari dei cloni e si ottiene il Sea Of Green altrimenti

colo che si sviluppino muffe, rendendo così inutilizzabile l’intero raccolto (non bisogna mai fumare cannabis ammuffita, MAI!); se invece le piante sono troppo poche la resa non sarà equiparata alla fatica e al rischio. Non si mettono quattro piante a caso sotto una 400 Watt pensando di fare un buon lavoro, come non se ne mettono 49 con una 250 Watt. Lo spazio, la sorgente luminosa e lo stretching (l’allungamento in fase di fioritura) sono ciò che contraddistingue un set up da un altro. Intelligentemente si mettono tante piante quante ce ne stanno fisicamente a stretching avvenuto, in uno spazio ben illuminato da una sorgente di luce alla distanza corretta, controllando i parametri ambientali (pH, EC, temperatura, umidità relativa dell’aria, fotoperiodo).

Nei growshops si trovano lampade HPS dai 75 Watt ai 1000, e le più comuni sono 250, 400 e 600. Questa è la tipologia di lampade più utilizzate e più redditizie quindi nella coltivazione indoor. Una lampada, a parità di tipologia tecnica, più consuma e più lumen rende. Quindi se servono tanti lumen per far fiorire questa pianta, sarà bene adeguare una giusta fonte luminosa al giusto spazio ed alla giusta distanza perché è bene ricordare che i lumen sono correlati alla distanza dal bulbo sorgente.

Al grower principiante non deve sfuggire però sempre la discrezione. Consumando pochi Watt si rimane ben nascosti, ma ciò che può rovinare tutto improvvisamente è la fuga di odori. L’aria in uscita va filtrata per evitare uscite di odore e va allontanata e raffreddata prima di esser scaricata all’aperto, non vorrete mica essere l’unico capannone a scaricare aria calda d’inverno (l’aria calda d’inverno fa condensa e sembra fumo) E anche l’aria in entrata va filtrata per evitare che i fiori si riempiano di polveri inquinanti. Chi coltiva con un filtro in entrata, sa bene ogni volta che lo pulisce quanta schifezza trattiene.

Una lampada da 250 Watt HPS copre adeguatamente e a giusta distanza dalle piante un’area di circa 60 per 60 centimetri. Una da 400 Watt è perfetta dagli 80 centimetri al metro per un metro mentre una 600 Watt si usa dal metro ai 120 cm per 120. Ecco spiegato perché i growboxes più diffusi sono il modello medio 1m x 1m, o il large da 1,2m x 1,2m di lato. Scegliete lo spazio in relazione alla giusta intensità luminosa che potete dare e viceversa scegliete la luce in base al vostro spazio. È inutile e decisamente rischioso uscire dalle proporzioni consigliate. Le piante sono esseri viventi per cui provate ad immaginare di tenere un cane o un gatto nell’angolino dove volete coltivare e chiedetevi: starebbe bene? Vivrebbe? Se si dispone di un armadio o di una stanzetta o di un bugigattolo di dimensioni e forma strane, sarà bene prendere in considerazione di comprare un growbox in tela smontabile, così da ottimizzare la resa.

gi collegato ad un estrattore è possibile raffreddare la temperatura nell’ambiente di coltivazione, anche di parecchi gradi centigradi, in quanto l’aria in transito porta il calore al di fuori dell’ambiente di lavoro e le piante, sebbene sotto una 600 Watt, non cuociono! Ho visto usare cooltube in armadi minuscoli con lampade da 250 Watt, che sono comunque bulbi HPS ad alte temperature d’esercizio ed ottenere risultati fantastici. Bisogna ricordarsi che una 250 Watt HPS in un growbox chiuso di 60x60 centimetri è una fonte troppo calda che obbliga ad allontanarla troppo dalle piante e soprattutto rischia di portare la temperatura interna oltre i 30 gradi.

conosciuto come S.O.G. e qui rimando ai forum online con tanto di guide molto ben fatte sul S.O.G.

Qualche volta può essere tutto perfetto tranne che per la temperatura raggiunta a bulbo acceso: questo è uno degli incon-

Vista la sorgente luminosa corretta in relazione al corretto spazio si passa alla scelta del metodo di coltivazione che poi porterà

Qualsiasi altra scelta va ben ponderata: se le piante risultano essere troppo fitte in uno spazio angusto, c’è il grave peri-

Altrimenti si può decidere di coprire l’intera area con una o pochissime piante a formare una rete, uno Scr.O.G. acronimo di Screen Of Green. Una pianta ad esempio ben legata a coprire lo spazio interessato, ma anche in questo caso i forum online potranno essere utili nel delucidare le idee a chi non ha mai sentito parlare di ciò. La terza scelta è quella di fare una specie di S.O.G. con piante da seme, ben distanziate, ma col risultato di coprire omogeneamente lo spazio illuminato.

Inoltre se si sospetta vi siano pollini nell’aria bisogna montare un Hepa filter, in grado di bloccare eventuali pollini in entrata e quindi garantire un raccolto sinsemilla. Senza filtro funziona soltanto coltivando in alta montagna, dove si ottengono piante pulite ed esenti da polveri inquinanti, ma in una grande città è praticamente un obbligo. Vi lascio con un augurio di buone fioriture: sta arrivando l’inverno e tutti noi sappiamo quanto siano amiche dei grower le basse temperature esteriori. Provate lo stesso clone nello stesso set up fiorito d’estate senza condizionatore e d’inverno eventualmente con una stufetta, vi renderete conto della qualità superiore dei fiori coltivati d’inverno a temperature più basse.


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STRAIN REPORT

Cenerentola, che bambola! La serra è una “Secret Jardin Dark Room II” 150x150x200 2 ventole da 125mm poste in basso per introdurre aria da esterno

hai il gambo con 3 cimoni e sembra un grosso lecca-lecca da qui il nome lollipop, si stimola la crescita solo delle prime 3 cime, sotto la pianta resta pulita e l'aria

1 aspiratore Vents 150mm con sonda di temperatura che da una parte aspira aria calda da "Cool Tube " e la convoglia nell'ambiente esterno durante fase vegatativa, mentre durante fase di fioritura la convoglia in un filtro a carboni attivi "Odor Sok" da 150 mm 1 lampada 600W Hps "AGRO" della Sylania con "Ballast Elettronico dimmerabile 400600W " Cool Tube 150 mm

del ventilatore circola meglio all'interno della serra, muovendo bene le piante irro-

nerne una mia versione. Ho coltivato una pianta femmina di Orange Bud e, mentre era in fioritura, l'ho stressata mettendola al buio quando avrebbe invece dovuto essere sotto la lampada accesa e viceversa, in modo appunto da stressarla e far sì che parte della pianta è diventata di sesso maschile. Cosi facendo ho ottenuto una Orange Bud al 80% femminile e per un 20% maschile. Questo lo si fa perché se si impollina una pianta femmina con il polline prelevato da una pianta ermafrodita come quella da me ottenuta, si otterranno semi che saranno al 90% femminizzati. Con il polline raccolto dall'Orange ermafrodita ho impollinato una C99 ed ho ottenuto una genetica molto stabile, forte, fruttata e

UNA DELLE MIE QUALITÀ PREFERITE È LA CENERENTOLA 99, UNA PIANTA DAL GUSTO MOLTO FRUTTATO E HO DECISO DI OTTENERNE UNA MIA VERSIONE Impianto Idroponico "Wilma Grow System 10x9lt" con pompa da 1200 lt/H

bustendole. La pulitura del fusto la farò la seconda settimana di vegetativa e la terza le metto in fioritura.

Terra BioBizz " Light Mix" Oltre alle 10 piante che posso coltivare in idroponica, riempio il resto dello spazio disponibile con piante coltivate in vasi da

9 litri, anche da 6 litri, se decido di usare il sistema See Of Green abbinato al sistema "Lollipop" – intendendo cioè che della pianta si tengono solo la cima apicale e il primo palco sotto la cima apicale – tutto il resto della pianta viene tolto e resta il gambo pulito. In questo modo in fioritura

Come nutrimenti, per quanto riguarda le piante in terra uso i prodotti della BioBizz: RootJuice (che ritengo esser molto efficace), BioBizz BioGrow, BioHeaven, amminoacidi che migliorano la struttura della pianta e la circolazione della linfa (aspetto che tanti grower non considerano come si dovrebbe) Super Vit della Hesi che è una bomba di energia per le piante, BioBizz BioBloom, come stimolatore finale non uso il BioBizz TopMax – che a mio avviso è il prodotto Biobizz meno efficace – ma uso il Ripen della Ghe. Come nutrimenti per idroponica uso quelli della Ghe: Ghe Flora Micro, Ghe Flora Grow, Ghe Flora Bloom, Ghe Ripen. Prima di iniziare una nuova coltivazione scelgo piante che hanno più o meno le stesse caratteristiche, tempi di maturazione e altezze. Una delle mie qualità preferite è la Cenerentola 99, una pianta dal gusto molto fruttato e ho deciso di otte-

con una percentuale di nascite femmina del 99%. Le piante ottenute sono quelle che vedete in foto; l'ultima mia pianta di C99 coltivata in idroponica aveva 6 cime di 30 centimetri l'una dolci come il miele.

di Gilix

Due trucchi che posso insegnarvi sono: i semi che voglio piantare la sera li metto in una mezza tazzina d'acqua con dentro una goccia di Hesi Super Vit e i semi subito galleggiano. La mattina dopo i semi saranno affondati questo perché per osmosi inversa una molecola d'acqua penetra nel seme andando a stimolare l'ormone presente all'interno del seme che inizia subito a scindersi e a schiudersi, così facendo si accelera il processo di dischiusura del seme, che invece di impiegare 5-7 giorni ne impiega 2-3. L'altro mio trucchetto è quello di usare un rettilario per velocizzare la germinazione del seme. Dopo aver tenuto i semi in ammollo per una notte, ne metto uno per vaso, lo copro con 4-5 millimetri di terra molto umida, copro il vasetto con della pellicola trasparente in modo da trattenere l'umidità, fermo la pellicola con un elastico o dello scotch e metto il vasetto all'interno del rettilario girato al contrario, con il led posto sotto che scalda vaso e terra. Con questo sistema i miei semi di C99+Orange dopo 2 giorni sono alti già 3 centimetri.



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MEDICAL CANNABIS

Innocente come un cerotto L’apertura alla canapa medica e ludica sta riportando alla luce vecchi rimedi come unguenti e tinture. L’applicazione di diavolerie nate dall’industrializzazione senza canapa hanno portato anche alla nascita di nuove di Davide Calabria metodologie di cura, dal bong gravitazionale al vaporizzatore. Tutto ciò perché negli Stati americani dove è legale, chi ha il thc (delta-9-tetraidrocannabinolo) ha il pallino magico tra le mani e attualmente lo vende in ogni forma possibile e immaginabile, dal succo

le ultime novità nel campo della cura con i cannabinoidi: la Mary Healing Heart, una nuova varietà di marijuana in arrivo sul mercato con il rateo CBD:THC incredibilmente 40:1, e i cerotti transdermici. La

della cura con questa pianta. Se il primo decennio del 2000 si è focalizzato sullo sviluppare piante colme del proibito THC, fino a arrivare a quote attorno al 20-24%, non senza polemiche da parte delle istitu-

UN SOLO SEMPLICE CEROTTO, TRASPORTABILE NEL PORTAFOGLIO, PER L’APICE DELLA COMODITÀ MEDICA E ALL’INSEGNA DELLA NATURALEZZA di frutta alle barrette di cioccolato, dalla crema da massaggio alle pastiglie. Con il ritorno della cannabis, tra l’altro, anche i nomi delle case farmaceutiche americane stanno divenendo pronunciabili, così come i loro prodotti. Sarà che senza lei la falsità del medicamento andava nascosta in qualche modo, mentre la veracità cannabica permette di presentare le novità che rivoluzioneranno la cura in questo secolo senza nomi incomprensibili. La casa farmaceutica americana Mary Medicinals (www.marysmedicinals.com), per esempio, ha recentemente presentato

Mary Medicinal produce anche capsule e penne gel contenenti i cannabinoidi, ma sono i cerotti e questa pianta ad aver attirato la mia attenzione. Nel caso dei cerotti perché, in un certo senso, mi aspettavo che un prodotto del genere potesse arrivare sul mercato. Una pianta con così alto CBD (cannabidiolo) è sicuramente una gran bella novità per i pazienti con Alzheimer ed epilessia, per esempio. Il CBD può essere assunto in grandi quantità perché non è psicoattivo e avere sul mercato genetiche di questo tipo arricchisce incredibilmente l’arte

zioni, questo decennio sarà probabilmente contrassegnato dall’arricchimento di CBD e di altri cannabinoidi. Ciò contribuirà sicuramente a una maggiore accettazione nei riguardi della canapa in generale. Anche perché, a differenza delle piante con THC molto alto, il CBD non da nessun tipo di menomazione fisica, in alcuni casi fastidiosa, e che a volte può alterare la percezione positiva della canapa in chi si approccia a questa pianta. Per quanto riguarda i cerotti, sono come quelli alla nociva nicotina che porta al lento suicidio, ma con i salutari cannabi-

noidi che lentamente portano alla vita. Tra l’altro si tratta di cannabinoidi naturali estratti dalla pianta, non sintetici, a garantire che il cerotto non dia effetti sgradevoli. Purtroppo, però, nonostante il sicuro desiderio di provarli da parte di molti pazienti europei, sono in vendita solo negli stati americani del Colorado e di Washington e saranno disponibili in California solamente tra un paio di anni. Un vero cerotto della salute, quindi, presentato alla prima conferenza Marijuana for Professionals (www.mmjfordoctors. com), che si è tenuta a Denver (Colorado), dal 9 al11 settembre, e che ha trovato un notevole favore da parte dei medici per facilità nel dosaggio ed efficacia. Niente fumo a infastidire i puristi del polmone e che pone in alcuni ancora qualche dubbio sulla salubrità della canapa, ma cerotti per assumere cannabis assorbendola dalla pelle, applicandoli in zone venose del corpo, per un effetto equilibrato garantito dal rilascio lento. In un solo colpo, risolto il problema delle tasche piene di cartine, accendini e filtrini, o della borsa colma e pesante per il vaporizzatore. Nulla da fumare nè tanto


15 meno da mangiare, ma un solo semplice cerotto, trasportabile nel portafoglio, per l’apice della comodità medica e all’insegna della naturalezza. Differentemente dalla marijuana inalata, l’effetto del cerotto sale gradualmente, per durare anche fino a 12 ore. Potrebbe quindi essere

l’ideale per chi soffre di disturbi cronici. A parità di dosaggio, poi, il rilascio lento di cannabinoidi del cerotto è sicuramente più gestibile dal paziente. Nel Colorado, un prodotto alimentare come la cioccolata alla marijuana contiene dosi dai 5 ai 10 milligrammi di THC e può essere venduta in confezioni da 100 milligrammi. I cerotti in questione contengono dai 10 ai 20 milligrammi di cannabis, a seconda del tipo scelto, e per farci un’idea sappiamo che in Italia lo Stato calcola una spinello medio contenga 25 miligrammi di THC ed è possibile possederne per uso personale 1000 milligrammi, circa 40 spinelli. Dobbiamo comunque tener presente che nell’assunzione come cibo l’effetto è fino a 7 volte più potente rispetto all’inalazione, per la filtrazione del fegato. Sostanzialmente, quindi, possiamo dire che il cerotto contiene la quantità di una canna, ma il suo effetto è bilanciato nell’arco di una mezza giornata, anziché agire nel giro di poco, per poi scemare nell’arco di qualche decina di minuti. Nel catalogo della Mary Medicinals esiste, per esempio, il cerotto con alto dosaggio di THC (20 milligrammi) estratto da piante Sative, per un effetto energetico a permettere di muoversi a chi ha bisogno di riprendersi da una degenza. Le sative fan sentire un’energia pura dentro di se, che alcuni consumatori, religiosamente, avvertono come la presenza di Dio. Questa energia pura, oltre a guarire dai malanni considerabili come energia impura nell’organismo, permette di risollevarsi dal letto e distrarre dai problemi con varie attività che stimola a intraprendere. È quindi possibile, per esempio, tra le altre

attività, dedicarsi alla cura del corpo o a delle sorridenti e felici camminate, per favorire ulteriormente la guarigione. Le attività da svolgere sotto la sua influenza, vista la forte azione della marijuana sul cuore (un organo ricco di recettori dei can-

nabinoidi), è meglio sceglierle in base alle proprie aspirazioni (forse ancora meglio lasciarle scegliere a lei), altrimenti tutto quel THC può sfociare in un indebolimento o in menomazioni che, per esempio, non vanno d’accorto con il lavoro o l’hobby da svolgere. Terapeuticamente, l’energia donata dalle sative può essere impiegata anche a sostituire caffè e tè, che spesso, in abuso, creano problemi di salute. La cannabis è sempre stata utile contro le dipendenze e non è detto (in realtà ne sono sicuro) che cerotti di questo tipo siano più efficaci di quelli alla nicotina anche per risolvere il tabagismo. Il cerotto al THC estratto da piante sativE, essendo energetico, è ovviamente più adatto alle 12 ore diurne. Indicativamente quindi, in caso di bisogno, per le restanti 12 ore di buio, è preferibile un cerotto con THC da piante indica. Rilassante, distendente, a mettere appetito e togliere i dolori e le contrazioni per favorire un sano riposo, o addirittura a forzarlo se necessario. La cannabis indica, poi, favorisce la meditazione e anche soli 10 minuti di questa pratica donano un incredibile benessere psicofisico. La maniera di curare della marijuana indica è quella di farti mangiare abbondantemente per poter aver le forze di reagire alla malattia. Ottima anche per socializzare allegramente, ti mette poi a riposo in modo che il fisico possa recuperare energie, e pone la mente in uno stato sognante utile a scordare i problemi di salute. Quando la mente sogna qualcosa di bello, colorato e positivo, poi, l’intero organismo ne ha olisticamente beneficio.

Dovendo compiere lavori serali, inoltre, molti tipi di canapa indica permettono di svolgerli efficientemente senza, per esempio, sentire dolori o la malattia che altrimenti avrebbero menomato l’attività.

ricordi spiacevoli, il diabete, il cancro, per le infiammazioni (per esempio la malattia di Chron), nei dolori cronici, nelle malattie neurodegenerative e regola l’umore e i deficit di attenzione.

Questa distinzione tra consumo diurno di cerotti sativa e serale di indica è utile, salvo particolari patologie, a indicare la preferibilità per l’una o l’altra varietà, piuttosto di un cerotto di quelli disponibili con pari quantità di THC e CBD, oppure uno solo al CBD, al CBN (cannabinolo) o al THCA (THC in forma acida, cioè cruda).

Altro cerotto della Mary Medicinals, quello al THCA, permette invece l’assunzione di cannabis come se fosse in forma cruda, non bruciata dalla combustione o dalla cottura. A vantaggio rispetto al THC, il THCA non è psicoattivo, come il CBD non pone invalidità nell’azione, e agisce contro il cancro, il dolore, le infiammazioni e gli spasmi muscolari.

Nei Paesi Bassi hanno svolto una ricerca su 102 pazienti in cura con la cannabis notando i differenti effetti farmacologici della marijuana a seconda del diverso rapporto tra il THC e il CBD. Secondo i risultati pubblicati sul Journal of Psychopharmacology, l’86% dei pazienti è stato soddisfatto dalla terapia. I consumatori di Bedrocan (fiori di marijuana con THC al 19%, CBD minore all’1%) e Bedrobinol (THC 12% e CBD minore all’1%) hanno mostrato un maggiore appetito rispetto chi ha assunto Bediol (THC 6%, CBD 7,5%). Allo stesso tempo, i consumatori di Bedrocan hanno mostrato una maggiore propensione all’ansia e alla depressione. Morale della favola, un erba con un così alto contenuto di THC può andar bene per particolari patologie oppure ogni tanto. Consumandola cronicamente, invece, può portare il Sistema Cannabinoide Endogeno del corpo umano in sovra tono e dare problemi di salute. In ogni caso sospendere l’assunzione è considerato sufficiente per il ritorno alla normalità salutare. Se c’è bisogno di un uso costante per motivi di salute o personali è quindi meglio preferire erbe con THC contenuto e con buona presenza di CBD. Il cerotto che assomiglia nella composizione al Bediol e ha pari quantità (1:1) di THC e CBD può quindi essere usato da chi ha bisogno di cannabis per un periodo lungo, grazie una percentuale di canna-

binoidi in grado di annullare l’effetto psicoattivo che, alla lunga, potrebbe stufare. Il cerotto al solo CBD può invece essere usato da chi non conosce la cannabis. Il CBD è in grado di modulare e annullare l’ansia e la paranoia generata dal solo THC, figuriamoci gli effetti su entrambe se nel cerotto non c’è tetraidrocannabinolo. Il CBD è inoltre ottimo nella cura dei

Il cerotto al Cannabinolo (CBN) risulta invece ideale per la cura dei disturbi del sonno, l’alleviare i dolori e le infiammazioni. Il cannabinolo deriva dalla degradazione del THC, e pur mantenendo un leggero effetto attivo sulla mente, agisce più sul fisico, allentando pure gli spasmi muscolari. È l’ideale per chi ha bisogno di una bella e lunga dormita di recupero. Il cerotto è incredibilmente funzionale e comodo, sia per i medici che per i pazienti, anche perché semplicemente tagliandolo con una forbice può essere ridotto nel dosaggio. È quindi possibile applicare più parti di diversi cerotti, per esempio, e unire l’effetto del solo CBD con quello al THC sativa, per tenere sotto controllo l’effetto psicoattivo quando si ha comunque bisogno di energia. Oppure, per fare un altro esempio, si potrebbe appiccicarsi due parti di cerotto, al THC sativa e al THC indica, per esempio, un po' come assumendo cannabis da una pianta ibrida, per un effetto che doni l’energia e la garanzia di muoversi senza dolore. A questo punto mi sorgono tutta una serie di domande e credo debba necessariamente nascere un tribunale internazionale in grado di garantire un diritto alla salute uguale per tutti sul pianeta, soprattutto ora che c’è odore globale di marijuana che giunge dagli Stati Uniti e c’è internet a connettere il mondo. Quanto tempo deve ancora passare perché un europeo o un africano, tra gli altri, possa provare a curarsi con i cerotti alla canapa? Dobbiamo star qua a guardare gli americani mentre se la spassano? Esistono cittadini del mondo di serie A e B? I politici credono non abbiamo occhi, bocche e orecchie e che le persone stiano a aspettare e ubbidire loro ciecamente? Perché in California una persona su venti ha sperimentato positivamente la cannabis medica e il 92% la ritiene valida come terapia, in Colorado e Washington hanno entrate fiscali dalla marijuana per 800 mila dollari, mentre Barroso, Draghi & C. hanno solo da pensare ai punti dello spread, dormono sonni profondi fatti di crescite impossibili e evitano di parlare di una pianta consumata da milioni di cittadini e che potrebbe alleviare la vita di molti dalle sofferenze? Dobbiamo aspettare che ce lo dicano gli americani o siamo grandi abbastanza? Non pensano gli eurodeputati che il cerotto possa servire anche a loro o a un parente e che non c’è tempo per aspettare?


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GROWING

COME OTTENERE OTTIMI CLONI CON POCHI ACCORGIMENTI

Clonare è facile La cannabis è una pianta annuale che in natura nasce dal seme. Tuttavia questa non è l'unica maniera di riproduzione, è infatti possibile moltiplicare piante di cannabis attraverso propagazione vegetativa. Clonare piante di cannabis è un'operazione abbastanza semplice e con alcuni accorgimenti possiamo ottenere degli ottimi cloni con una resa sorprendente. Le nostre piante madri a questo punto avranno due mesi di età, perfette per essere clonate. Innanzitutto, lavorare in un ambiente pulito e ordinato facilita le operazioni da condurre. Per prima cosa dobbiamo

mazione di una bolla d'aria all'interno dello stelo che provoca la morte del giovane clone. Una volta asportate le talee necessarie, passiamo alla seconda fase. Prepariamo gli steli asportati ad essere trapiantati. Innanzitutto puliamo la base

di 2L3bg

minale del rametto, mi riferisco alla coppia di foglie menzionate precedentemente. È importante tagliare la punta delle foglie perché agevola la respirazione fogliare: nei primi giorni di vita le talee si nutrono esclusivamente attraverso l'apparato fogliare. Prepariamo una soluzione contenente estratto di ortica e regoliamo il Ph ad un valore tra 5.5 e 7.0. Anche l'olio di neem è ottimo in questa fase. Imbeviamo le talee completamente nella soluzione per qualche secondo. Dopo averle tirate fuori dalla soluzione, immergiamo circa 2 o 3 cm della base dello stelo nella boccetta di Clonex o di qual-

IL CLIMA IDEALE PER FAR CRESCERE LE NUOVE PIANTE È UNA TEMPERATURA DI 25-26°C E UMIDITÀ SOPRA IL 70% procurarci il materiale da lavoro: bisturi, forbici, jiffy o cubi di lana roccia, incubatrice, tubi fluorescenti tipo T5 o T8, polverizzatore, ormoni radicanti tipo Clonex e olio di neem o piretro.

L'argilla trattiene bene l'umidità e allo stesso tempo fa circolare anche l'aria, evitando in questo modo che i cloni muoiano per asfissia radicale. Evitiamo di far stagnare l'acqua perché potrebbe far marcire le radici. Inoltre, consiglio vivamente di pulire spesso i giovani cloni da foglie marce e steli, soprattutto gli steli imputridiscono a tal punto da provocare marciume a catena, perciò eliminateli. Quando i cloni incominciano a sviluppare nuovi palchi fogliari, saranno pronti per essere trapiantati in contenitori da 0.2 litri o più grandi.

Per prima cosa prepariamo una soluzione contenente trichoderma o micorriza e vitamina B1, regoliamo il Ph entro un valore tra 5.5 e 7.0 e bagniamo i cubi di lana roccia o dischi di torba, che ospiteranno le future piantine, con la soluzione nutritiva. Questi elementi sono fondamentali nella fase di radicamento, aiutando le talee ad assorbire i nutrienti necessari. Ora possiamo incominciare ad asportare i nostri cloni, ricordando sempre di sterilizzare la lama del bisturi con alcool puro.

Immergete subito il gambo della talea in un bicchiere d'acqua, ciò evita la for-

Nei periodi più caldi fate molta attenzione, giudicate voi stessi il fabbisogno idrico. Se disponete di un tappeto termico, posizionatelo sotto la base dell'incubatrice: la base calda favorisce una rapida formazione di radici ma allo stesso tempo ci costringerà a polverizzare più spesso i cloni, che altrimenti seccheranno. Tuttavia utilizzando un piccolo umidificatore risulta facile mantenere un ambiente abbastanza umido. Ricordate, è di vitale importanza per le nostre talee, un tasso di umidità al di sopra del 70%. Polverizzare un poco di estratto di ortica ogni 4-5 giorni, aiuta le talee a mantenersi in ottima forma. In circa dieci giorni i cubi di lana roccia si riempiranno di radici: a questo punto i cloni saranno radicati. Per mantenere sane le nostre talee all'interno dell'incubatrice sono indispensabili alcuni accorgimenti. Innanzitutto le radici devono essere costantemente umide: eliminiamo il tappeto termico e sulla base dell'incubatrice, questa volta all'interno, sistemiamo uno strato di argilla espansa e bagniamola con una soluzione nutritiva leggerissima. Una soluzione contenente funghi micorriza o trichoderma è perfetta.

Personalmente, oltre al materiale elencato, per aiutare a superare la fase di shock, ad accelerare la formazione di radici e a fornire elementi essenziali al clone per sopravvivere, utilizzo vari prodotti come trichoderma e micorriza, vitamina B1 ed estratto di ortica. Consiglio di irrigare le nostre piante madri con una soluzione nutriente a basso contenuto di azoto (N), per una settimana, prima di procedere con l'operazione di taleaggio: l'azoto affatica la formazione di radici.

La talea può essere asportata da diverse parti di una pianta: nei rami inferiori della pianta risiede una concentrazione maggiore di ormoni responsabili del radicamento ma anche dagli steli superiori possiamo conseguire degli ottimi risultati. Evitiamo i rami troppo grossi perché fanno fatica a radicare. Quindi scegliamo un ramo o la parte finale di esso, lungo circa 12–15 cm, che abbia almeno una coppia di foglie e con il bisturi tagliamo nel punto deciso, con un'angolazione di 45°. Il taglio a 45° evita sulla pianta madre la formazione di plaghe intorno alla parte recisa.

miamo le future piantine all'interno di un incubatrice. Sistemiamo la coppia di tubi fluorescenti in cima all'incubatrice, ad una distanza di 2-5 cm dalle talee e impostiamo il fotoperiodo ad un regime di 24h di luce. Prima di chiudere l'incubatrice, è importante spruzzare le talee con un polverizzatore. Il clima ideale per far crescere le nuove piante è una temperatura di 25-26°C e umidità sopra il 70%. Sarà necessario polverizzare le piantine almeno due volte al giorno per mantenerle idratate.

dello stelo da eventuali foglie; se alla base dello stelo sono presenti internodi fogliari, sono i punti perfetti per far radicare le nuove piantine. Successivamente, con una forbice sterilizzata tagliamo tutte le punte delle foglie presenti sulla parte ter-

siasi ormone radicante: tiriamolo fuori e inseriamolo nell'apposito cubo di lana roccia. Ripetiamo l'operazione con tutti i cloni di cui disponiamo. Etichettiamoli e siste-

Prima di trapiantare sistemiamo uno strato di argilla espansa sul fondo del vaso, riempiamolo di terra tipo light mix e facciamo un foro che ospiterà le talee, spargiamo un pizzico di polvere di micorriza o trichoderma nel foro e trapiantiamo. Il substrato non deve essere molto pressato, altrimenti le radici soffocheranno, se necessario mescolate un poco di perlite quando preparate la terra. Non dimenticate di irrigare le piante dopo il trapianto, bagnate il terreno con una soluzione nutriente poco concentrata con Ph 6.0. Manteniamo il fotoperiodo a 24h di luce. A questo punto avviamo la fase vegetativa delle nostre piante in attesa di decidere quali piante madri hanno superato la prova di selezione.



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PUNTO LEGALE

Arruolare la cannabis medica BREVE CRONISTORIA DI COME SI È ARRIVATI A FAR PRODURRE CANAPA ALL'ESERCITO Dopo anni di politiche oscurantiste e retrograde in materia di droghe, lo Stato italiano ha finalmente deciso di dotarsi di una produzione propria di canapa medicale, da destinare alla produzione di farmaci indicati (e spesso indispensabili) nella cura di patologie neurodegenerative o nella terapia del dolore per i pazienti terminali. La scelta di designare l'Esercito quale effettivo produttore ha però sollevato non poche polemiche e ha fatto sorgere più di un dubbio sull'effettiva bontà del provvedimento bipartisan voluto dalle ministre di Salute e Difesa, rispettivamente in quota Nuovo Centro Destra e di Giovanna Dark Partito Democratico. Curarsi con la cannabis in Italia è una possibilità sancita per legge dal 2006 e praticabile dal 2007, eppure lo scorso anno solo 40 pazienti hanno avuto accesso ai farmaci necessari alle loro cure. Nonostante la richiesta sia altissima – e cresca esponenzialmente con l’aumentare di informazioni ed associazioni per la promozione della cannabis per uso terapeutico –, e nonostante ad oggi quasi la metà delle regioni italiane

(Puglia, Toscana, Veneto, Liguria, Marche, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Sicilia, Umbria) abbia adottato specifiche delibere per regolare la distribuzione e la somministrazione, mancava ancora nel nostro paese una chiara direzione istituzionale in materia di trattamenti a base di cannabis. A tentare di risolvere l'impasse parlamentare ci hanno pensato il Partito Democratico –

Perché?

nella persona del senatore Luigi Manconi – e i deputati in Commissione Difesa del Movimento 5 Stelle, attraverso un disegno di legge che permettesse di coltivare in modo autoctono la cannabis da distribuire successivamente ai pazienti con gravi patologie tramite le ASL, bypassando così gli alti costi e i tempi d'importazione dei farmaci olandesi. Una proposta di legge bipartisan che ruota sulla possibilità di affidare interamente il processo produttivo alle Forze Armate, che è piaciuta al punto tale da ottenere il plauso di maggioranza e opposizione. E, nonostante i proibizionisti convinti alla Giovanardi abbiano gridato immediatamente allo scandalo, pare che ormai la coltivazione autoctona di cannabis medicale sia orma cosa fatta nel Belpaese. Nel momento in cui ne scriviamo, non sono ancora stati pubblicati i protocolli ufficiali per l'operatività del processo. Verranno definiti entro il 31 ottobre da un gruppo di lavoro

che comprende rappresentanti dei ministeri di Salute e Difesa, dello stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, dell'AIFA (l'Agenzia Italiana del Farmaco), dell'Istituto Superiore di Sanità, del ministero delle Politiche Agricole e Forestali, e dai rappresentati di Regioni e Provincie autonome. Nel protocollo congiunto sarà definita la programmazione delle operazioni assieme alla fito-sorveglianza e al calendario delle verifiche periodiche; saranno poi definite le tariffe che i prodotti dovranno rispettare una volta messi in vendita – con tutta probabilità già dal 2015 – e, non ultimo, sarà quantificato il fabbisogno sulla base del bacino d'utenza, ovvero sul numero di pazienti effettivamente autorizzati a curarsi con cannabis medica. Una volta elaborato dal gruppo di lavoro, il protocollo sulla fase di ricerca e sviluppo del Progetto Pilota, sarà trasmesso al Consiglio Superiore di sanità per ottenere il competente parere in merito alle proposte sullo

Perché no?

Per nulla serio

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19 svolgimento delle attività, sui risultati attesi e sull’appropriatezza prescrittiva, sulle condizioni patologiche che possono essere trattate con tali medicinali, nonché sulle avvertenze e precauzioni d’uso, eventuali interazioni, controindicazioni ed effetti indesiderati.

cannabis a uso terapeutico, in particolare il ricorso ai cosiddetti farmaci cannabinoidi per lenire il dolore nei pazienti oncologici o affetti da HIV e nel trattamento dei sintomi di patologie come sclerosi multipla, SLA,

A coadiuvare i militari nell'istituto fiorentino ci dovrebbero essere poi gli esperti del CRA-CIN di Rovigo, ente pubblico già da tempo autorizzato a coltivare piante di cannabis per scopi scientifici. Da ormai un decennio la struttura rodigina è leader in Italia in questo campo, sotto la spinta del capo ricercatore Giampaolo Grassi – uno tra i primissimi pionieri ad aprire i laboratori alla ricerca sui cannabinoidi per scopi scientifico-farmaceutici –, e in molti si sono domandati: “perché non affidare proprio al centro di Rovigo il ciclo produttivo? ”. La produzione del principio attivo caratterizzato da un alto livello di salubrità può essere infatti assicurato soltanto dalla collaudata esperienza degli esperti del settore. Tanto è vero che il CRA-CIN svolge la sua attività in ambienti privi di contaminazioni esterne, attraverso apparecchiature sofisticate e, nel caso della cannabis terapeutica, operando con il solo utilizzo di cloni. Stando a quanto affermato congiuntamente dalle ministre nella conferenza stampa dello scorso 5 settembre, la produzione artificiale di cannabis ad uso medicale «deve garantire la stan-

del 31 ottobre, dal 1 novembre non partirà la produzione di cannabis. Dal 1 novembre, quello che succederà, sarà dare il via alla creazione di un protocollo che sarà successivamente valutato, per un parere, dal Consiglio Superiore di sanità. Di fronte ai recenti mutamenti a livello globale delle politiche sulla cannabis, come si esprimerà il Consiglio Superiore di sanità? Verranno considerate le tantissime voci internazionali che spingono per un cambio di rotta nelle politiche di contrasto agli stupefacenti, che valorizzino l’aspetto di salute pubblica legato al consumo di cannabis? Al fine di favorire politiche di riduzione del danno, di un puntuale monitoraggio del consumo di cannabis, si avrà davvero il coraggio di cambiare l’approccio, da poliziesco-repressivo a sanitario, attraverso una maggiore attenzione all’individuo e alla collettività?

glaucoma. Perché questo è l’obiettivo che porta alla svolta, secondo le fonti ufficiali, di affidare a una struttura militare la coltivazione della marijuana e la produzione dei farmaci derivati.

Una strada per seguire un nuovo approccio politico internazionale nei confronti della cannabis, sarà possibile tema di dibattito nella prossima Sessione Speciale dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 2016. L’ Italia, dopo la dichiarazione di incostituzionalità della Fini-Giovanardi, ha – grazie alla definizione di un protocollo istituzionale per la produzione di cannabis – uno strumento sperimentale per raggiungere un compromesso, che, senza modifiche della normativa attuale, potrebbe risolvere molti,

LA VOLONTÀ DI PRODURRE CANAPA MEDICA IN PROPRIO PARE SIA STATA DETTATA DA UN FATTORE DI RISPARMIO dardizzazione del principio attivo, possibile soltanto se si osserva una rigida operatività di tutte le fasi di coltivazione e estrazione». Ma allora perché darla in mano all'esercito? Pinotti (Pd) aveva dato da tempo il suo ok. Lorenzin (Ncd) è stata più prudente, non solo per un approccio culturale completamente diverso (la ministra si è da sempre detta contraria alla liberalizzazione della cannabis), soprattutto perché le questioni che il suo ministero deve affrontare sono diverse e molto delicate dal punto di vista tecnico. Eppure questa conclusione non sembrava così scontata: si temeva da una parte della maggioranza che si aprissero le porte alla liberalizzazione delle droghe leggere. Ma chiarito che questo (purtroppo) non è assolutamente il caso, l’accordo è decollato. Il ministro Lorenzin ha sempre detto che «dal punto di vista farmacologico, non ci sono problemi all’uso terapeutico della cannabis: nessuno mette in dubbio gli effetti benefici, ma va trattato come un farmaco». Insomma, non si tratta di fumarsi una canna, ma di coltivazione e produzione controllata e monitorata da una struttura appositamente autorizzata: e cosa c'è di meglio e più di controllabile dell'Esercito? Il ministro della Salute, che si definisce una persona «open minded» e non chiusa in preconcetti ideologici, non accetta che su questa materia si agitino battaglie culturali con l’obiettivo di liberalizzare le droghe leggere. «La mia impressione – ha spiegato – è che in questo Paese non si riesca a parlare di cannabis in termini laici e asettici, senza ricominciare a parlare di liberalizzazione». Diverso è il caso di agevolare l’uso della

Molte diffidenze nei confronti del ministro Lorenzin erano venute da ambienti Radicali e anche del Pd. Era stato detto che la responsabile della Salute frenava, rallentava questa soluzione, che invece aveva visto la sua collega Pinotti subito d’accordo. Il senatore Luigi Manconi del Pd è stato uno dei più critici: rimane ancora diffidente perché vuole vedere se si andrà fino in fondo in questa scelta. Come ricordato sopra, era stato lui a proporre una legge per consentire la coltivazione della cannabis da parte di soggetti autorizzati, come appunto lo stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze. «In condizioni, quindi, di assoluta sicurezza, ma il ministro Lorenzin ha ritardato nel dare una risposta positiva a fronte di una dichiarazione di consenso da parte del ministro Pinotti». A quanto pare, dunque, la volontà di produrre canapa medica in proprio è stata dettata solo ed esclusivamente da un fattore di risparmio: eliminare i costi di importazione, abbattere quelli del lavoro (un militare costa decisamente meno di un ricercatore) ed infine contrastare il mercato nero con un prodotto competitivo. Ad oggi, infatti, la maggior parte dei pazienti è stata costretta ad affidarsi a quello trovato per strada: vuoi la maggiore facilità di reperirla, vuoi il costo decisamente inferiore (dai 7 ai 10 euro il grammo, contro i 38 imposti dalla Bedrocan), vuoi il fatto che anche secondo la legge attuale coltivare anche solo una pianta di marijuana in autonomia corrisponde a reato penale. A tutti gli effetti, comunque, la produzione di cannabis in Italia non è una realtà così concreta come sembrava. Alla luce del termine

ma non tutti, i problemi legati alle incarcerazioni legate al consumo, la produzione e distribuzione di cannabis a scopo privato. Se il consumo di cannabis in futuro diventerà finalmente un problema di salute pubblica, più che di ordine pubblico, allora sarà necessario ridisegnare le politiche di riduzione del consumo di cannabis in una prospettiva che eviti la criminalizzazione del consumo una

volta per tutte. Ma per arrivare a questo la strada ci sembra ancora purtroppo lunga e colma di ostacoli. Di tutta questa vicenda, quello che a noi di Soft Secrets pare però il punto più critico, è quello relativo alla formazione della classe medica: che senso ha produrre canapa terapeutica se da sempre sono i pazienti stessi a chiedere di essere trattati con questo

tipo di farmaco? Le recenti dichiarazioni del professor Umberto Veronesi in merito all'efficacia della marijuana nella cura di svariate patologie ha certo aperto una breccia nel dibattito medico, ma sono ancora moltissime le resistenze che i medici pongono alla prescrizione di questo medicamento. È un dato di fatto che, nei rari casi in cui viene attualmente prescritta, la cannabis medica è vista come “ultimo tentativo” nel momento in cui tutte le altre terapie chimiche danno prova di aver fallito nella cura della patologia. Il protocollo e il parere del Consiglio Superiore di sanità, oggi, potrebbero essere lo strumento di riscatto politico dal fallimento tragico della Fini-Giovanardi e del conseguente indulto causato dall’emergenza carceri creata dalle incarcerazioni di massa che quella normativa ha prodotto. Non ci resta che aspettare e vedere se questa nuova politica darà i frutti sperati. Certo è che con questa manovra bipartisan, il governissimo Renzi è riuscito – con un colpo al cerchio e uno alla botte – a (non) risolvere un'annosa questione, uscendone al contempo lindo e pulito. Producendo canapa terapeutica in modo autonomo si accontentano le istanze “civili” in rivolta contro la preclusione all'accesso ai farmaci, una deriva proibizionista che, demonizzando una pianta, ne negava i benefici; si mantiene lo stretto controllo sulla ricerca chimica farmaceutica in campo di sostanze stupefacenti, affidata da sempre all'esercito; ci si dimostra democratici, semplicemente dando corso ad un diritto che era già in Costituzione dal 1946; si smonta la fragile costruzione della battaglia per il diritto all'autocoltivazione limitato ai malati, un assurdo politico costruito sul niente, perché il diritto, o la libera facoltà, all'autocoltivazione e all'autodeterminazione dei comportamenti privati è cosa che riguarda tutti i cittadini, e che tutti i cittadini devono combattere. Dal punto di vista della lotta antiproibizionista, questa è però una sconfitta ben mascherata, che ci rallegra solo per quei

malati che legittimamente combattevano per un farmaco standardizzato, disponibile, accessibile. L'argomento cannabis terapeutica, altamente inflazionato nei temi antiproibizionisti, non avrà più alcun valore, quando tra pochi mesi potranno andare in farmacia ed averlo, come qualunque altro farmaco. Eppure ci sarebbe ancora molta strada da fare...



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ESTRAZIONE

La nuova moda del dabbing Negli Stati Uniti d’America è una moda, un movimento che coinvolge sempre più appassionati, addirittura ci sono giovani che iniziano ad assumere THC solo tramite estrazioni o concentrati. I concentrati altro non sono che una estrazione di cannabinoidi molto concentrata. Qualsiasi sia il materiale di partenza (fiori o scarti) si può estrarre la resina dalla canapa tramite l’ausilio di un solvente, quindi dissolvendo i terpenoidi di nostro interesse, o semplicemente favorendo

Quell’acqua filtrata con setacci dal 120 al 25 (120 e 25 micron sono il range di setacci nei quali si incontrano prodotti decenti) dà l’Ice-O-Lator, il più famoso estratto di canapa da qualche anno a questa parte. A temperatura ambiente sia l’ Ice-O-Lator che il battuto secco hanno molteplici colori e forme. Tornando invece nel campo delle estrazioni con solvente arriviamo a parlare del fenomeno mondiale del dabbing, ossia

to certosino disponibile su youtube e in meno di un’ora si ottiene del vero moonrocks degno di entrare in un dispensario statunitense. A temperatura ambiente, data la purezza degli estratti, è praticamente come maneggiare del miele. Una volta estratto, il BHO grezzo è di colore giallo chiarissimo e reagisce velocemente ai cambi di temperatura. La pulizia dai solventi è ciò che infine garantisce la genuinità di un prodotto. I solventi garantiscono maggior purezza nonostante siano spesso prodotti tossici. In molti forum su internet si trovano ricette per pulire dai contaminanti il proprio estratto, in quanto non bisogna dimenticare che numerosi solventi utilizzati per estrarre i terpenoidi sono velenosi per l’uomo. Alcuni utenti postano foto e procedimento, mentre altri non svelano i loro trucchi contribuendo così a fomentare l’alone di mistero che avvolge numerose estrazioni. L’unica cosa chiara e da tenere sempre a mente è la sicurezza del proprio operato. Ad esempio le estrazioni col butano vanno eseguite da personale adulto e competente, all’esterno e lontano da possibili fonti d’innesco di scintille o fiamme che possono far esplodere il solven-

con la temperatura e la lavorazione il distaccamento dei tricomi contenenti la resina dal materiale vegetale. Ovviamente il grado di purezza d’estrazione è maggiore con un solvente selettivo. Le estrazioni, i concentrati di cui parlerò in questo articolo sono esclusivamente ottenuti con solventi. Operando con un solvente è buona pratica seguire le procedure di laboratorio rispettando la sicurezza dell’operato. Sono numerosi i feriti da estrazione con solvente che riconoscono di non aver operato in sicurezza, estraendo con solventi infiammabili o esplosivi. Solvent less (senza solvente), invece, sono estrazioni a secco o in acqua fredda che non comportano rischi di gravi ustioni o avvelenamento. Il metodo più conosciuto e semplice senza solventi è il dry hash (cioè alla marocchina) dove si percuote il materiale su un setaccio, che può essere un panno di cotone molto fino, provocando con in colpi un distaccamento delle ghiandole resinose facendole cadere attraverso il setaccio in una ciotola dove si può raccogliere un buon battuto secco. L’evoluzione di questa tecnica è il Pollinator, ossia un rullo rotante posto in orizzontale fatto interamente di una maglia da estrazione professionale come quelle da Ice-O-Lator . Produrre Ice-O-Lator significa invece favorire il distaccamento dei tricomi ponendo il materiale vegetale in acqua raffreddata tra 0° e 4° centigradi e poi centrifugare il tutto dolcemente. I cannabinoidi non si sciolgono in acqua, bensì vi fluttuano dentro finché le correnti non cessano, poi tendono ad andare a fondo.

consumare estrazioni pure o quasi in pipe di vetro. Per poter sfruttare appieno la purezza del dabbing è necessaria un’estrazione il più pura possibile. La scena è guidata dai dispensari statunitensi grazie alla loro forte presenza sui social networks e alla totale legalità del loro operato, che gli permette di mostrare i loro prodotti con foto fino a pochi anni fa impensabili. Su internet sono numerosissime le foto di estrazioni di ogni genere caricate ogni giorno da tutto il mondo. In Europa il paese dove più si estrae con solventi è sicuramente la Spagna. L’Olanda probabilmente estrae più che tutta l’Europa messa assieme ma per estensione, numero di abitanti e clima non arriva al livello estremo raggiunto nella penisola iberica. In Spagna sono ad esempio molto diffusi i seminari sulle estrazioni, i growshop tengono regolarmente in stock numerosa vetreria da laboratorio e ad ogni coppa sono sempre più i competitors nella categoria BHO. Il BHO sta per Butane Hash Oil ed è l’estrazione con solvente più diffusa e sicuramente tra le più pericolose. Il solvente utilizzato per estrarre un prodotto che nacque col nome di gas-o-lator è ovviamente un gas e generalmente si parla di butano puro. Da questo estratto nascono tutti i vari amber glass, wax, moonrocks, etc etc. che altro non sono che differenti metodi di purificazione e trattamento del BHO grezzo. Per esempio per fare il moonrocks basta purgare il gas-o-lator con una macchina del vuoto seguendo un procedimen-

di CBG

te. Oppure ad esempio il riscaldamento delle piastre d’estrazione va effettuato in ambiente aperto e ventilato a bagno maria in acqua calda, NON su fiamma viva né su piastra elettrica. Un’altra tecnica per estrarre prodotti di alta qualità e che per molto tempo è stata sottovalutata è la soluzione in solventi liquidi per macerazione. La successiva filtrazione dal materiale vegetale e l’evaporazione del solvente danno un prodotto molto oleoso, ricco di olii essenziali e cere ma anche scuro per via delle clorofille. Adesso qualcuno sta cominciando a studiare quale solvente è più affine a quali terpenoidi e soprattutto si vedono sempre più spesso pubblicate ricette di prodotti di alta qualità, segno che degli ottimi risultati ottenuti dagli appassionati. L’alcool isopropilico sembra essere uno dei migliori solventi per creare l’olio. Una parentesi, ma ancora mi sto informando è l’estrazione con gli olii essenziali come il limonene. Ma di ciò ne riparleremo tra qualche numero. Detto questo mi congedo con un avvertimento: non giocate a fare il piccolo chimico in casa! Sono numerosissime le notizie di feriti facendo estrazioni in casa.



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CANNABIS WORLD INTERVISTA AD ARILD KNUTSEN DELLA ASSOCIAZIONE NORVEGESE di Enrico Fletzer PER POLITICHE UMANE SULLE DROGHE

Cannabis alla scandinava Arrivando all'Aeroporto internazionale di Oslo si passa per uno dei più grandi ipermercati di superalcolici esistenti in Europa. Ma nel resto della Norvegia, essendo l'alcool considerato una sostanza estremamente pericolosa come in tutto l'estremo Nord, esso viene venduto con pesanti limiti di età – che si estendono ai ventitreenni – e a prezzi stratosferici. Ultima, ma non per importanza, la distribuzione degli alcolici. L'alcool non è accessibile durante i giorni festivi mentre la cannabis è vietatissima. Più che con la prigione, l'erba può costare ancora di più grazie alle salatissime multe di cui fanno ogni anno l'amara esperienza centinaia di persone.

marijuana. Anche il movimento norvegese sulla cannabis è piuttosto attivo, per lo meno sotto forma di adesione alla Global Marijuana March. Come si confrontano questi diversi mondi? Il consumo non è più ancora pesantemente penalizzato. Abbiamo assistito ad un leggero sviluppo verso la decriminalizzazione: oggi i giovani sono sempre più spinti ad una grande discussione su che cosa la società percepisce come i loro problemi quando beccati con la cannabis e loro devono farsi controllare l'urina. Ci sono poche organizzazioni che lottano

Euro. Il mondo delle politiche sulle droghe è contraddittorio per definizione

per la legalizzazione della cannabis ma abbiamo anche alcuni accademici, come Willy Pedersen, Nils August Andresen ed Ole Røgeberg. Il professor Willy Pedersen era un proibizionista molto noto che

alcool. Abbiamo un monopolio di stato. Si può solo comprare liberamente della birra a basso tasso alcolico nei mercati. Noi vogliamo dei negozi del monopolio che vendano anche cannabis, khat e foglie di

La regolazione,legalizzazione e decriminalizzazione . La cannabis come il vino o la vodka. Nella maggior parte dei paesi scandinavi a parte la Danimarca le bevande alcoliche sono controllatissime alla vendita. Ma se entri all'Aeroporto di Oslo sembra di esser intinti letteralmente nello spirito... Di nuovo il mondo delle politiche delle droghe è contraddittorio, ma la Norvegia è un paese leader quando si tratta di

Jens Stoltenberg, il primo ministro norvegese che è stato recentemente eletto segretario generale della Nato. Thorvald Stoltenberg mette in questione il proibizionismo ed è stato membro della Commissione Globale sulle Politiche sulle Droghe. Thorvald Stoltenberg è una persona stimatissima in Norvegia e il suo impegno è importantissimo. Uno dei suggerimenti di Stoltenberg riguarda la sperimentazione di un servizio di trattamento assistito con eroina. Ma anche la cannabis sta lentamente tornando ad essere al centro del dibattito politico... C'è uno sviluppo positivo in corso in Danimarca, per lo meno a Copenhagen. La maggioranza dei politici del Municipio ha votato per due volte per l'apertura dei cannabis club a Copenhagen, ma il Ministro di Grazia e Giustizia ha cassato per due volte il

La Scandinavia a prima vista sembra un universo unidimensionale dominato dalla retorica antidroga e che per me rappresenta uno dei bastioni storicamente più importante del movimento proibizionista e di associazioni come ECAD, le città europee contro la droga. Un frutto malato della vecchia lotta del movimento operaio socialdemocratico contro l'alcolismo che in questi anni unisce in questa battaglia di retroguardia oltre Silvia di Svezia, alcune strutture riabilitative di stampo repressivo operanti in Italia e nell'ex Unione Sovietica. È corretta questa impressione? Arild Knutsen: La Norvegia è il paese più dominato dalla pratica e dalla retorica antidroga della maggior parte dei paesi europei. I proibizionisti hanno delle condizioni di vita particolarmente favorevoli qui nel Nord. Esiste una condizione leggermente modificata presso il movimento laburista, ma il movimento cristiano è dogmatico quanto prima. La polizia è dipendente dalle droghe. Essi sanno che se arrestano molti consumatori di cannabis, allora aumenta la percentuale di crimini risolti. Questo porta a minori critiche e a maggiori ritrovamenti. La Norvegia confina con la Svezia per moltissimi chilometri, la Svezia sembra un normale paese dell'Europa orientale

SE L'ALCOOL È MONOPOLIO DI STATO, NOI VOGLIAMO DEI NEGOZI DEL MONOPOLIO CHE VENDANO ANCHE CANNABIS, KHAT E FOGLIE DI COCA quando si arriva al tema delle droghe ma, sfortunatamente, la tua impressione é corretta. Che si può dire sulla politica della cannabis in Norvegia? Il consumo è sempre pesantemente penalizzato. Multe orrende sono elargite per il possesso di piccole quantità ma alla televisione si possono vedere dei reportage particolarmente positivi sulla industria americana della

aveva scritto alcuni libri sui consumatori di cannabis e sugli spacciatori. In tal modo è più legittimato per avere questa opinione. È vero che la polizia somministra delle multe orrende, almeno se ti prendono con un po' di cannabis in tuo possesso nel centro della capitale Oslo. Quando stavamo marciando in città durante la Global Marijuana March, molti di quelli che avevano scelto di fumare un po' d'erba hanno avuto una multa di circa 1240

coca. Le vendite dei liquori sono oggetto di una grande discussione nei media di questi giorni. Alcuni politici norvegesi di lungo corso si sono uniti ed hanno dichiarato la loro opposizione alla guerra alle droghe. È importante? È molto importante. Thorvald Stoltenberg è stato al governo per due volte, ha lavorato come diplomatico durante la guerra dei Balcani ed è stato il presidente della Croce Rossa. Lui è anche il padre di

provvedimento. Per questo il Consiglio comunale ha invitato ad un seminario nel marzo del 2012. Essi hanno invitato degli esperti statunitensi ed europei per ottenere dei fatti oggettivi invece di un ennesimo dibattito. Tra gli esperti il professor Willy Pedersen dalla Norvegia ed alcuni dal Colorado. Dopo il seminario, uno dei proibizionisti più famosi di Copenhagen, un dirigente in pensione della polizia locale, si è dichiarato in favore della legalizzazione della cannabis. Ha finalmente capito come la legalizzazione si apre a delle regolamentazioni dello stato. Ma tuttavia, niente è ancora successo. Ci sono ancora delle retate di polizia contro il mercato della cannabis a Cristiania. Questo ha fatto diffondere le vendite di cannabis a Cristiania ed ha creato molta più violenza. Noi speriamo ancora in cambiamenti in Danimarca perché è più tollerata la presenza di una seconda opinione su questa questione.


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INTERVIEW

MISTER X VALTROMPIA, UN DIVULGATORE DI CONOSCENZE ENTUSIASTA

Grower d'alta quota Appena accenni una questione sulla coltivazione della marijuana a Mister X Valtrompia s’illuminano gli occhi. Si lancia in mille suggerimenti a raffica su come migliorare la coltivazione, spaziando dai consigli botanici sulla pianta, a quelli tecnici sull’attrezzatura outdoor e indoor e su come sfruttarla al meglio. Un divulgatore di conoscenze entusiasta, grazie a un’incredibile esperienza, e che sogna (in grande) di vedere un giorno coloro che lo desiderano con tutta l’erba per le proprie necessità. Da dove nasce questa tua passione? Ho 25 anni di esperienza nella coltivazione di marijuana e ho iniziato in Svizzera, dove ho lavorato per 6-7 anni, sia outdo-

carenze, in quanto il nutrimento è già nel terreno è può più facilmente essere assorbito. Spesso nell'indoor, poi, si sottovaluta l’importanza del riciclo d’aria e si pensa sia sufficiente mettere un ventilatore nella growbox. Se ci sono piante piccole e sono poche la cosa può essere gestibile, ma con la presenza di quattro-cinque piante grandi il ricambio d’aria, possibilmente continuo, è necessario per un buon risultato. Un altro fattore spesso sottovalutato è il range di temperatura. Durante li ciclo notturno la temperatura ideale si aggira attorno ai 18-20 gradi, altezza delle radici, quindi del vaso. A ciclo diurno la temperatura ottimale sono i 25 gradi,

di Davide Calabria

avere un’umidità intorno al 60-65% in vegetativa e attorno al 45-50% in fioritura, con una buona ventilazione. Attenzione, poi, a non commettere l’errore di puntare il ventilatore direttamente sulle piante, perché si dissipa l’acqua dalle foglie troppo velocemente e le piante si stressano. Meglio piuttosto puntarlo sulle pareti della growroom e far arrivare l'aria solo di riflesso sulle piante. I classici errori outdoor? Anche in outdoor molti sbagliano a voler correggere le carenze con troppa fretta. La cosa deriva dal fatto che osservano la pianta in modo troppo maniacale e non calcolano che possa comunque fare

UN ERRORE COMUNE: MOLTI SBAGLIANO A VOLER CORREGGERE LE CARENZE DELLA PIANTA CON TROPPA FRETTA or che indoor. Il mio maestro aveva una serra incredibile sulle Alpi, in vetro e legno, a 1.500 metri di altitudine. Tra le varie genetiche coltivavamo anche la Purpurea Ticinesis, proveniente dalla Svizzera del Nord, una pianta autoctona ereditata da 15-20 anni di selezione. Nella serra crescevano piante meravigliose e fortissime, e nel periodo di fioritura, quando si evidenziavano le piante maschio, a volte mi capitava di buttarli nel dirupo e di vederli ri-attecchire praticamente sulla roccia. In quei momenti ho capito quanto la canapa fosse impressionante. Per diversi anni sono stato anche un breeder e ho incrociato piante per ottenere semi di nuove varietà, con notevoli soddisfazioni e apprezzamenti nel vederle poi coltivate anche da altri. Quali sono gli errori più comuni che riscontri nei coltivatori indoor alle prime armi? Nella coltivazione indoor spesso gli inesperti tendono a irrigare troppo, rendendo il terreno asfittico. Si finisce probabilmente con il mettere pure troppo fertilizzante, ma ciò nonostante le piante potrebbero mostrare qualche carenza visibile sulle foglie che tendono a imbruttirsi. Ciò capita perché con il terreno troppo bagnato, la pianta non riesce a assorbile bene i nutrimenti, inducendo erroneamente il coltivatore a pensare di dover fertilizzare ancora, peggiorando la situazione. Quando pensate di esser difronte a una carenza e avete sempre avuto il terreno umido, provate invece a lasciar asciugare bene il substrato tra un irrigazione e l’altra. Quando il terreno è asciutto, molto più ossigeno arriva alle radici, migliorando la capacità di assorbimento dei nutrienti. È buona regola, quindi, alternare periodi di substrato asciutto a periodi di substrato umido. Questo potrebbe essere sufficiente alla pianta per riprendersi naturalmente dalle

mentre al massimo si può arrivare a 28. Temperature troppo basse limitano la crescita, anche se con consapevolezza questo può essere un vantaggio quando dobbiamo mantenerle piccole. Con tem-

il suo corso e riprendersi naturalmente. Nelle coltivazione all’aperto, poi, per credenza popolare, è spesso utilizzato il sangue di bue o l'urea, sia in crescita che fioritura. Trattasi di concimi molto azotati

perature troppo alte e lampade troppo vicine ai fiori, invece, evaporano pure i principi attivi più volatili e i cannabinoidi si degradano. Una buona regola è comunque quella di tenere una escursione termica di 6 gradi tra il periodo di luci accese e quello a luci spente. L’ambiente di coltivazione deve inoltre

e, a limite, possono funzionare solo come starter della pianta nelle prime fasi (non le primissime). Molto azoto può rendere la pianta troppo fogliosa, ritardare la fioritura e lasciare un sapore sgradevole nei fiori. Per quanto riguarda gli errori nel periodo di raccolta, esistono due metodi di valutazione. Nel primo si osserva la trasfor-

mazione della resina a livello del tricoma. Il secondo metodo, più semplice per gli inesperti, consiste nell'osservare il colore dei pistilli. Il mio maestro mi ha insegnato a raccogliere la marijuana quando il 90% dei pistilli è rosso. Ci sono varie scuole e c’è chi si ferma all’80% piuttosto che al 50%. Lasciando cadere i pistilli, invece, raccogliamo un erba molto narcotizzante (NdA: valida dal punto di vista medico quando si necessità di riposo), che dona un high più pesante. Per un buon raccolto basta osservare i fiori, quindi, o è necessario rivolgere uno sguardo anche al fogliame? Sia indoor che outdoor è buona regola raccogliere quando i fiori sono maturi e le foglie manifestano carenze, positive in questo caso, con colori che sfumano tra il giallo e il viola. Questo indica che la pianta ha consumato tutti i nutrimenti immagazzinati nelle foglie. Di conseguenza i fiori avranno un sapore più morbido e pulito. La manifestazione di foglie ingiallite a fine fioritura, quindi, non è da valutare come una carenza da correggere, ma come una garanzia a sapori migliori. Essendo la pianta meno verde, poi, durante l'essiccatura la clorofilla dal sapore erbaceo e sgradevole si degraderà molto più velocemente, e già dopo 20 giorni di concia si manifesteranno sapori eccellenti. Per un sapore pulito e squisito è quindi

importantissimo smettere di concimare minimo due settimane prima del raccolto, altrimenti si finisce con il fumare anche i fertilizzanti. Il mio maestro semplicemente diceva: “dipende da cosa vuoi fare respirare ai tuoi polmoni”. Vedi un po' tu! Continua su SSIT1/2015



OG Kush Autofloreciente

Foto: Dinafem Seeds


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VARIETÀ CLASSICHE un normale cambiamento di colore di molti fenotipi di Amnesia Haze.

UNA CELEBRAZIONE DELLA SATIVA

Amnesia Haze

Sativa Diva

L’Amnesia Haze e l’Amnesia dominano entrambe nelle competizioni della cannabis di tutto il mondo, ma in realtà non sono imparentate. Nome della varietà: Selezionatore: Genetica: Origini: Fioritura: Raccolto outdoor:

Amnesia Haze Soma Seeds (attualmente Sacred Seeds di Soma) 70% sativa / 30% indica Asia Sudorientale (Laos) x Giamaica x Afgana-Hawaiana da 10 a 13 settimane (indoor); da 80 a 95 giorni (outdoor) nel mese di novembre

Nome della varietà: Selezionatore: Genetica: Origini: Fioritura: Raccolto outdoor:

Amnesia Hy-Pro (attualmente Super Strains) 80% sativa / 20% indica Afgana (Enemy of the State) x Neville's Haze da 9 a 12 settimane (indoor); da 65 a 84 giorni (outdoor) dalla fine di ottobre alla fine di novembre

Contenuto genetico dell’Amnesia Haze Nata circa nel 2003, l’Amnesia Haze di Soma è una varietà che ha vinto molti riconoscimenti, che unisce sative Laotiane, Giamaicane e Hawaiane per offrire un effetto trip, diluito, per motivi di fioritura, con un’indica Afgana. Altrimenti, sarebbe quasi impossibile far fiorire questo ceppo outdoor in molte località. La genetica dell’Asia Sudorientale offre un effetto incontrollabile. Un’altra genetica sativa ricercata della stessa regione è data dalle speziate varietà Tailandese e Cambogiana. Questa discendenza è cambiata nel corso degli anni. Inizialmente, comprendeva la genetica Tailandese al posto dell’attuale Laotiana e ora comprende genetica Giamaicana, sebbene l’Amnesia Haze continui a sorprendere i fumatori e a vincere trofei e riconoscimenti in tutto il mondo. È anche una potente fonte di hashish. L’Amnesia Haze non dovrebbe essere confusa con una varietà tradizionale chiamata solo Amnesia, resa famosa dalla società olandese di nutrienti Hy-Pro nel 1996 e che ha dominato molte competizioni nei Paesi Bassi. L’Amnesia originale ha spesso più fenotipi a predominanza indica rispetto all’Amnesia Haze, soprattutto se si considerano le massicce foglie, nonostante l’effetto sia molto di sativa, con sapore agrumato, di mango e una resa più elevata dell’Amnesia Haze. Parte dell’Amnesia originale nei coffee shop deriva solo da cloni.

Amnesia Haze: coltivazione, fenotipi ed effetto Questo ibrido di sativa dalla lunga fioritura offre fenotipi di vari tipi, quindi bisogna accettare anche le note meno positive per selezionare la pianta madre perfetta. La Amnesia Haze è una pianta alta e allungata, quindi i coltivatori con poco spazio in verticale dovrebbero considerare la possibilità di mettere i cloni direttamente in fioritura per prevenire i problemi di altezza. I coltivatori che non hanno problemi di altezza possono mettere circa sedici piante per metro quadrato, lasciando dello spazio fra una e l’altra per favorire la crescita del gambo centrale,

più spesso e la formazione dei sottili rami laterali, che rappresentano questa varietà. La Amnesia Haze risponde bene alle tecniche da bonsai e alla cimatura. I coltivatori outdoor devono stare attenti: i climi più freddi dell’emisfero settentrionale potrebbero non favorire il periodo di fioritura esteso richiesto. La pianta potrebbe non finire bene nelle zone in cui i ceppi imparentati con la Skunk sono lo standard in outdoor. Mentre la Amnesia Haze può essere e spesso è coltivata in idrocoltura, l’aroma e la fragranza delicati si sviluppano meglio in una coltura in terra, organica. È possibile coltivarla in strutture commerciali, ma questa varietà è nota soprattutto per le piccole coltivazioni, create con maggior attenzione, dove la qualità supera la quantità. La Amnesia Haze viene coltivata raramente per la sua resa, ma piuttosto per l’aroma e l’effetto incredibili, dato che uniscono una botta mentale e stupefacente con un effetto tipico dell’indica, che tiene chi ne fa uso con i piedi per terra. Gli internodi sono ben distanziati, il che permette un buon passaggio d’aria. La Amnesia Haze mostra la genetica sativa con le cime dense, a forma di pallina da golf che crescono a una distanza che raggiunge i dieci centimetri ed esplodono diventando lunghi nella parte centrale. Alcune cime superiori contengono calici che fuoriescono e che somigliano al grano, forma più simile all’erba di questa varietà. Il numero maggiore di calici rispetto alle foglie agevola la cura della pianta. Molti fenotipi sembrano sative, ma crescono come indiche, il che consente di ottenere una resa moderata. Gli esemplari precoci mostrano foglie più ampie, di color verde scuro, che rispecchiano il contenuto di indica e che poi diventano più strette, il che riflette la predominanza sativa. Le cime sono di un color argenteo iridescente e le foglie superiori cristalline hanno vari pilucchi di color pesca, che ossidandosi diventano arancioni. Le cime mature spesso assumono un tono violaceo. Non preoccupatevi, non state a regolare la temperatura della stanza, perché questo è

La miscela insolita e complessa della genetica sativa, più vigorosa e della genetica indica Afgana creano un effetto stupefacente e psichedelico nei fumatori che non sono abituati a usare la Amnesia Haze. L’effetto si nota subito e l’aroma unisce toni tailandesi di erbe e spezie con una base leggermente agrumata e fiorita. Se la si fuma troppo, ci si renderà conto del perché del suo nome, anche se i fumatori più navigati potrebbero sceglierla come soluzione per tutto il giorno.

Ibridi imparentati con la Amnesia Haze I diversi fenotipi di Amnesia Haze, in particolare le cime argentee, con grandi calici e con poche foglie, ci ricordano abbastanza la Super Silver Haze. La coltura di questa pianta è inoltre simile alla SSH, come anche aroma ed effetto, anche se le talee di Amnesia Haze potrebbero dare un effetto più potente della SSH e potrebbero allungarsi di più. La vera Amnesia Haze coltivata a partire da talee selezionate è spesso difficile da trovare, anche se sono disponibili anche i semi. Per questo motivo, gli ibridi imparentati abbondano in aree come Regno Unito, Spagna, Stati Uniti, Canada, Europa dell’Est e Scandinavia. È emersa confusione nel corso degli anni a causa di una talea particolarmente particolare estremamente popolare nei coffee shop più conosciuti di Amsterdam. Mentre molti dicono di aver fumato la vera Amnesia Haze,

Amnesia originale di Dinafem (gentile concessione di Dinafem) dal 2006 al 2012, ciò che veniva venduto come Amnesia Haze era una coltura diffusa di un clone potente, dolce e speziato di Super Silver Haze. La vera Amnesia Haze dà un sapore diverso dalla SSH, ma i veri cultori che non hanno mai provato la vera Amnesia Haze non avrebbero un metro di paragone e potrebbero essere ingannati e pensare che una superba cima di SSH era in realtà una Amnesia Haze. Fra le varietà imparentate, troviamo: Amnesia Haze x G13 Haze, Amazing Haze, Kronocaine, Moonshine Haze, Memory Loss, Somango Haze, Zion, Daze and Amnesia 99. La Green Goddess è una varietà a predominanza indica che offre anche la miscela di genetica Afgana-Hawaiana. Fra le varietà imparentate all’Amnesia di Hy-Pro troviamo: Royal Haze Automatic, Lala Haze, Free World, Happy Amnesia, Orangenesia, Public Enemy e Alta.


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MEDICAL CANNBIS

ESTRARRE TINTURA DI CANNABIS A CASA PROPRIA? SI PUÒ FARE!

orale gli effetti appariranno più tardi ma di lunga durata.

Una tintura miracolosa

È possibile migliorare il processo di estrazione e più in generale ottimizzare il prodotto finale attraverso alcuni accorgimenti. Per potenziare gli effetti della tintura, possiamo decarbossilare il materiale con cui prepareremo l'estratto. Il THC e il CBD nella pianta sono presenti più esattamente sotto la forma di acido THC e acido CBD. In questa forma sono assimilati solo in parte dall'organismo umano; infatti quando fumiamo cannabis, attraverso la combustione, i cannabinoidi diventano più disponibili ad essere metabolizzati.

Introdotta in Europa e più in generale in tutto l'occidente, per la prima volta nel 1841, dal medico irlandese O'Shauhnessy, la tintura di cannabis, nel mondo contemporaneo è in voga più che mai. Per tutto il XIX° secolo, ha trovato impiego per vari scopi nel campo medicinale, infatti è stata utilizzata per curare il colera, il tetano, pazienti affetti da reumatismi e addirittura la regina Vittoria usava la tintura contro i dolori mestruali. Oggigiorno può trovare un ottimo impiego per tutte le persone che non vogliono o non possono assumere la cannabis inalandola. Il bruciare di qualsiasi materia vegetale produce sostanze tossiche che irritano l'apparato respiratorio perciò la via orale si rivela un ottima soluzione, inoltre gli effetti della marijuana inalata sono immediati, mettendo in difficoltà molti degli assuntori non abituali. La tintura di cannabis è una soluzione, molto spesso a base alcoolica, con un alto concentrato di cannabinoidi e altre sostanze vegetali, estratti da fiori e foglie di cannabis. La preparazione di una buona tintura è molto semplice, non richiede molto tempo o strumenti di lavoro parti-

colari. Innanzitutto sistemiamo il materiale da lavoro: sei barattoli di vetro da ½ litro con chiusura ermetica, un litro di alcool alimentare 95-98°, un macina caffè, un colino, 10 contenitori di vetro da 50-100 ml con dosatore/contagocce, un imbuto e infine fiori, foglie o trim di marijuana. Sebbene anche sui rami sia presente della resina, questa rappresenta però una percentuale insignificante. Per questo esperimento, utilizziamo 300 gr. di fiori e foglie di marijuana. Innanzitutto sminuzziamo il materiale di partenza con il macina caffè, però senza farlo diventare polvere, dividiamo il trim nei sei barattoli da ½ litro, quindi circa 50 gr. per contenitore e riempiamoli di alcool alimentare fino a sommergere il trim all'interno. In questo caso, è possibile utilizzare anche del rum con 75°, come il Bacardi 151, che ha una gradazione alcoolica molto più alta dei liquori in commercio; questo genere di liquori, detti high-proof, sono efficaci per fare estrazioni e conferiscono un sapore migliore al prodotto finale. È importante utilizzare contenitori di vetro perché l'alcool tende a degradare alcuni tipi di plastica.

Una volta riempiti i contenitori, chiuderli ermeticamente e lasciarli a riposo in un luogo fresco e buio per almeno quindici

Per decarbossilare si intende il processo per cui, attraverso parziale combustione, i cannabinoidi THCA e CBDA presenti nella pianta in forma di acidi carbossilici, perdono il gruppo carbossilico COOH, diventando rispettivamente THC e CBD. Attenzione però, il THC sottoposto ad alta combustione si trasforma in CBN, che è un cannabinoide dall'effetto sedativo.

giorni. Il liquido con il passare dei giorni assumerà un colore sempre più scuro, con tonalità marroni o verdi. Almeno un paio di volte a settimana scuotere per bene i barattoli, in modo che l'alcool penetri in

Per conservare le proprietà della maggior parte dei cannabinoidi, la temperatura ideale è di circa 120°C. Procediamo con l'operazione. Procuriamoci un piastra elettrica con regolatore di temperatura e una padella in pirex. Regoliamo la temperatura della piastra a 120°C, posizioniamo la padella in pirex sulla piastra e sistemiamo il trim all'interno. Facciamo cuocere il trim per 20 minuti tenendo sotto controllo la

LA TINTURA DI CANNABIS SI RIVELA ANCHE PIÙ DISCRETA E MENO SOSPETTOSA DEL TANTO CRIMINALIZZATO JOINT! tutte le parti vegetali. Nel momento in cui vi sembra che il liquido non diventi più scuro con il passare dei giorni, procediamo con la seconda fase dell'estrazione. Aiutandoci con il colino, filtriamo il liquido separandolo dalla materia vegetale e prima di gettarla via strizziamola per bene, dato che sarà intrisa della nostra futura tintura. Separarla in più contenitori di piccole dimensioni con contagocce, agevola il dosaggio. Serviamoci di un imbuto per versare la tintura nei contenitori da 50- 100 ml. A questo punto la tintura di cannabis è pronta per essere consumata. La via di assunzione consigliata è sub-linguale ma possiamo aggiungerla a qualsiasi cibo o bevanda. Le dosi di assunzione variano da tintura a tintura e da ciascun soggetto che l'assume. Infatti, per via del vastissimo patrimonio genetico della cannabis e sopratutto per le caratteristiche uniche di ciascuna marijuana è impossibile, se non previa analisi, stabilire la quantità di cannabinoidi presenti nell'estratto. Tuttavia il metodo sub-linguale è più efficace rispetto all'ingestione e permette ai pazienti di trovare da soli la giusta quantità da assumere. Infatti possiamo partire con l'assunzione di poche gocce e piano piano aumentare fino alla quantità necessaria. Attenzione però, rispetto a quando fumiamo marijuana, attraverso l'assunzione

temperatura all'interno della padella con un termometro. Questo procedimento è reso più agevole quando si prepara l'olio di cannabis, ma lo vedremo un altra volta. Dopo aver decarbossilato il materiale vegetale procediamo esattamente come descritto precedentemente. Per rendere la tintura ancora più potente o per gli assuntori a cui non piace l'alcool, possiamo renderla più concentrata eliminando parte dell'alcool presente in essa con un semplice bagnomaria. Innanzitutto, dopo aver separato il liquido dalla materia vegetale, versiamo l'estratto di nuovo nei barattoli da ½ litro; riempiamo una padella con acqua e riponiamo i barattoli all'interno senza che affoghino nell'acqua e senza chiuderli con il tappo. Riscaldate l'acqua con un fornello o meglio ancora una piastra elettrica regolando la temperatura a circa 80°C. L'alcool evapora ad una temperatura di 78°C, in questo modo concentriamo la tintura preservando l'integrità dei cannabinoidi. Anche in questo modo portiamo a termine il processo di decarbossilazione. Conservate la tintura in un luogo buio e fresco, anche in frigorifero va benissimo; i contenitori/dosatori di colore scuro sono perfetti per preservare il nostro medicamento, inoltre la base alcoolica garantisce una lunga durata.


GROWING

Cloni e clonazione

31 Durante la crescita vegetativa, le piante hanno bisogno di acqua e, spesso, anche di un fertilizzante supplementare. Giardinieri esperti di coltivazioni organiche all'aperto o in serra sono in grado di ottenere suolo organico con grandi quantità di nutrienti e integratori. I coltivatori in interno hanno più spesso bisogno di fertilizzanti supplementari. I giardini richiedono inoltre un’adeguata circolazione dell’aria e ventilazione sia di giorno sia di notte. La mancanza di nutrienti nella prima o seconda settimana di crescita in interno solitamente presenta segni visibili entro la terza o quinta settimana. La carenza di nutrienti durante la quarta o quinta settimana di crescita all’esterno o in serra mostra sintomi visibili durante la sesta od ottava settimana. Disequilibri non evidenti nella presenza di nutrienti, tuttavia, possono impiegare più tempo a manifestarsi oppure non farlo per nulla. Malattie o infestazioni di parassiti si espandono solitamente al progredire delle carenze di nutrienti. Spesso nuovi cloni da altri terreni sono già infestati con uova di tetranichide, mal bianco o malattie delle radici con pochi sintomi visibili all'esterno. Si consiglia di tenerli sempre in quarantena e immergere i nuovi cloni e le plantule in fungicidi/ insetticidi/acaricidi organici prima di piantarli nel terreno.

Una corretta crescita vegetativa è essenziale per un raccolto sano. La fase di crescita delle plantule di cannabis dura circa tre settimane, dalla germinazione dei semi alla definizione delle radici (forti). Una volta stabilito un sistema radicale adeguato, il fogliame aumenta rapidamente e le plantule entrano nella fase di crescita vegetativa. Quando la produzione di clorofilla raggiunge la massima velocità, una pianta in fase vegetativa produrrà tanto fogliame verde e radici quanto le sia fisicamente e geneticamente possibile. Ovviamente le condizioni di sviluppo (CO2, livelli di ossigeno nel terreno, nutrienti, acqua, ecc.) non devono essere limitate e devono presentare il giusto equilibrio per consentire un rapido assorbimento. Se mantenute correttamente, alcune varietà di cannabis per uso medico crescono da uno a cinque centimetri ogni giorno. Una pianta rachitica, per qualunque motivo, può impiegare settimane a riprendere il suo normale ritmo di sviluppo e una con una crescita gravemente interdetta potrebbe non recuperare mai del tutto. Carenze multiple di nutrienti, eccessi, piante infestanti e malattie diventano visibili durante la crescita vegetativa.

Dopo un periodo da uno a tre mesi di crescita vegetativa, i nutrienti hanno avuto la possibilità di raggiungere livelli tossici e le piante potrebbero mostrare segni visibili di carenze o eccessi. I contenitori percolanti consentiranno ai nutrienti tossici idrosolubili di scorrere via (vedi “Leaching” al capitolo 21, Nutrients, per ulteriori informazioni). In questa fase possono verificarsi altri problemi riguardanti, per esempio, un'irrigazione eccessiva o insufficiente, la circolazione dell’aria e la ventilazione. Vedi “Common Nutrient Problems” al capitolo 21 per ulteriori informazioni.

Far crescere piante di grandi dimensioni in contenitori troppo piccoli, in questo caso un vaso da diciannove litri, richiede un’irrigazione quotidiana con una soluzione completa di nutrienti. Uno strato di terriccio eviterà che le radici restino esposte.

Per una crescita robusta è essenziale un sistema radicale forte e senza limitazioni in una rizosfera perfetta (porzione di suolo che circonda le radici), in grado di assorbire tutti i nutrienti necessari e disponibili. Una crescita vegetativa senza restrizioni è la chiave per ottenere un raccolto sano. Il quantitativo di nutrienti e acqua assorbiti dalla pianta varia durante la crescita vegetativa e sono necessari alti livelli di azoto. Potassio, fosforo, calcio, magnesio, zolfo e oligoelementi sono utilizzati a ritmi molto più elevati. La traspirazione si svolge a velocità più sostenute e richiede quindi più acqua. Tanto più grande diventa una pianta, più esteso sarà il suo sistema di radici e più rapidamente si esaurirà il terreno. Il segreto per ottenere una crescita vegetativa forte e un raccolto sano è fornire alle piante un ambiente perfetto sia sopra sia sotto il livello del terreno.

La crescita vegetativa nella cannabis è mantenuta all’interno, all’esterno e in serra con da sedici a ventiquattro ore di luce diurna. La cannabis autofiorente (femminizzata) fiorirà secondo una specifica crescita cronologica e non è influenzata da un fotoperiodo.

La crescita vegetativa nella cannabis è mantenuta all’interno, all’esterno e in serra con da sedici a ventiquattro ore di luce diurna. La cannabis autofiorente (femminizzata) fiorirà secondo una specifica crescita cronologica e non è influenzata da un fotoperiodo. Queste piante trascorreranno un periodo breve nella fase di crescita vegetativa e saranno soggette a meno problemi.

La cannabis continuerà la crescita vegetativa per un anno o più a lungo con un fotoperiodo di diciotto ore e a clima temperato. Prima o poi, però, raggiungerà un massimo


32 genetico che ne comporterà la degenerazione. Le varietà indica e indica-dominante soffrono da stress per inverni eccessivamente freddi e tendono a fiorire a prescindere dalle ore di luce, producendo spesso più resina sulle piante rachitiche.

radici gravemente limitate nello sviluppo tendono a crescere in verticale con rami che si allungano dolorosamente oltre i lati del vaso. Quando i sintomi sono visibili, le radici della pianta sono già compromesse. Per controllare le radici, togliete la pianta dal vaso

I cloni di questo perfetto giardino di Trichome Technologies sono facili da curare.

La cannabis fiorisce con lunghe notti e giorni brevi.

In interno e in serra le fasi di crescita possono essere controllate con il ciclo luce-buio (fotoperiodo). Si tratta dello stimolo principale per indurre la fioritura. Fornendo alle piante un alternarsi di luce/buio di dodici ore si induce la fioritura. Da zero a otto ore di buio e da sedici a ventiquattro ore di luce consentono di mantenere la crescita vegetativa. Controllare il fotoperiodo permette a orticoltori in interni o serra di gestire i cicli vegetativi e di fioritura. Vedi capitolo 17, Light, Lamps, and Electricity, per ulteriori informazioni sul controllo del fotoperiodo. I coltivatori in esterni lavorano con Madre Natura e raccolgono dopo lunghe notti e giornate brevi in primavera e autunno.

e osservate se sono profondamente intrecciate sul fondo o circondano le pareti del contenitore. Quando ci occupiamo di piante piccole che possono essere innaffiate ogni giorno e raggiungono la piena maturità in settanta o novanta giorni partendo da cloni o plantule, non è necessario usare contenitori superiori a 11,4 o 19 libri. Piante più grandi o piante madri avranno invece necessità di vasi ampi, se devono rimanervi per più di tre mesi.

I cloni sono pronti per il travaso una volta iniziata una nuova fase verde di crescita.

Le piante madri e i cloni crescono tutti con lunghe giornate da diciotto ore e brevi notti da sei ore.

Prima che i cloni siano pronti per il travaso devono sviluppare delle radici sane e forti.

Una volta determinato il sesso, una pianta può diventare una madre, un clone, un maschio da breeding e può essere raccolta o persino ringiovanita (vedi “Rejuvenation” al capitolo 5). Nb: Le piante mostrano abbastanza presto dei "pre-fiori" maschili o femminili, circa alla quarta settimana di crescita vegetativa. Vedi “Pre-flowering” al capitolo 8, Flowering. Le fasi di travaso, potatura, piegatura e ingraticciamento sono tutte da iniziare quando le piante sono nella fase di crescita vegetativa. Di seguito troverete alcune informazioni sul tema.

Una fase di crescita vegetativa lunga consente alle piante di diventare abbastanza grandi per ottenere un abbondante raccolto di germogli.

Travaso Quando le piante sono cresciute troppo per il contenitore in cui sono conservate, devono essere travasate affinché possano continuare a crescere rapidamente. Un sistema radicale inibito e contratto fa sviluppare piante malate e rachitiche. Tra i segni di piante con radici costrette troviamo anche una crescita lenta e debole. Le piante con

All’aperto e in serra, le piante possono diventare molto più grandi rispetto a quelle cresciute in interno. I contenitori dovrebbero essere il più grande possibile per accomodare una notevole massa radicale. Le piante più grandi che producono 4,5 kg di germogli di cannabis per uso medico possono crescere in vasi da 757 o 1.893

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La produzione di hashish è suddivisa in due fasi. Nelle prima fase, si raccolgono le ghiandole. Tutti i metodi di raccolta rendono abbastanza, ma non si tratta ancora di hashish. Per questo ci vuole una seconda fase: comprimere il materiale raccolto in mattoncini o palline.

Cosa vi serve

L’hashish ha vari gradi di colore e pieghevolezza. La varietà di marijuana utilizzata, il metodo di produzione, la temperatura e la purezza del kief influiscono sul colore, che varia da giallo chiaro a nero carbonella e sulla consistenza, che può variare da morbida e pieghevole a dura e friabile.

Produzione a macchina Ci sono vari principi chiave alla base della produzione ad acqua di hashish di elevata qualità.

Vari tipi di hashish, come le Temple Balls Nepalesi, la Blonde Libanese e le slab Afgane. (Foto: Ed Rosenthal)

Per la compressione dell’hashish ci vogliono forza e un po’ di calore per compattare le ghiandole in una massa solida. La forma e le dimensioni dell’hashish variano a seconda del metodo di compressione. Quando lo si fa a mano, in genere l’hashish sarà a forma di pallina. L’hashish piatto potrebbe sembrare quasi pietra bituminosa sottile, con strati induriti simili a scaffali che si spezzettano lungo le pieghe. L’hashish compresso meccanicamente di solito ha una forma regolare, come di una saponetta.

Prima di tutto, i tricomi devono essere trattati con delicatezza. Lo scuotimento meccanico in un ghiaccio è necessario, ma è anche pericoloso. I miscelatori di vernice sono troppo forti per produrre hashish di primo livello. Usate un apparecchio speciale, Bubbleator. (Foto: Pollinator) come il Bubbleator (della società Pollinator), il Bubble Now o il ciclo gentile della lavatrice t MJUSJ #VCCMF /PX .BDDIJOB QFS FTUSBmodificato togliendo i filtri. zione Bubble Magic o lavatrice con carico dall’alto t #VCCMF #BH NJDSPO DPO DIJVTVSB DPO gancetto per contenere l’erba durante il lavaggio; 160, il primo filtro, elimina gli agenti contaminanti; 73 per elementi più piccoli; 25 per i più fini) t $BOOBCJT EB B HSBNNJ DPOHFlata, foglia con molti tricomi) t "DRVB GJMUSBUB QFS PUUFOFSF SJTVMUBUJ NJHMJPLavatrice a freddo trasformata piena di ri) potatura per produrre hashish. t (IJBDDJP B TVGGJDJFO[B QFS SJFNQJSF MB NBDchina al 60% e rabboccare se si scioglie In secondo luogo, il calore è estremamente t 4FDDIJP EB MJUSJ pericoloso. Può far seccare le cime e privarle t "MDPM P QFSPTTJEP E JESPHFOP di sapore e forza. Durante l’essiccatura, le t (VBOUJ alte temperature fanno evaporare il fan- t $VDDIJBJP tastico sapore dell’hashish. Immagazzinare t 4FUBDDJP DPMJOP l’hashish ad alte temperature ne peggiora t $BSUB QFSHBNFOB sapore e potenza. t $BSUPOF TQFTTP

Metodo Studiate con attenzione il luogo migliore in cui predisporre la macchina. La situazione migliore è un laboratorio sterile. L’hashish è molto appiccicoso e attira i contaminanti sospesi nell’aria, come scorie animali, peli di cane e polvere. Una stanza con filtrazione d’aira è la soluzione migliore. In outdoor, le giornate secche polverose sono un errore, ma le giornate di pioggia in cui l’aria è pulita sono accettabili. La temperatura ambiente è meglio che sia al di sotto dei 18° centigradi, con bassa umidità, compresa fra il 15% e il 50%. L’hashish si ossida e scurisce se prodotto o immagazzinato per lunghi periodi ad alte temperature, come fra i 27° e i 32°C. Ora, pensate al materiale da cui estrarre. Le foglie essiccate e curate vanno bene, ma il miglior hashish estratto ad acqua si ottiene da materiale congelato da poco. Le foglie ricche di tricomi vengono tagliate da piante mature, messe in sacchetti da freezer e congelate. Il congelamento mantiene tutti i terpeni e cannabinoidi presenti sulla pianta al momento del raccolto, cosa che non avviene durante le operazioni di essiccatura, cura della pianta e lavorazione. Disinfettate completamente la lavatrice, i tubi, i sacchetti e i secchi con perossido d’idrogeno. Ricoprite internamente il secchio da 76 litri con sacchetti con filtro, a cominciare dalla maglia più fitta da 25 micron, per finire poi con quella più larga da 160 micron. Mettete il tubo di scarico della lavatrice nel secchio con filtro. Posizionate uno strato di ghiaccio alla base della lavatrice. Mettete il sacchetto da 220 micron nella lavatrice e aggiungete il materiale. Riempite metà del sacchetto con nove parti di potatura e una di ghiaccio. Aggiungeteli in modo alternato. Chiudete il sacchetto e legatelo in alto e versate


36 altro ghiaccio sul sacchetto finché il ghiaccio stesso raggiunge i 20 cm al di sotto del bordo della lavatrice. Aggiungete poi acqua finché non arriva 10 cm al di sotto della superficie del ghiaccio. Aspettate 15 minuti in modo tale che la potatura sia immersa nell’acqua e poi aggiungete ancora ghiaccio e acqua, finché Hashish da 90 micron. l’acqua non arriva sotto alla superficie del (Foto: David Downs) ghiaccio e il ghiaccio si trova 20 cm sotto il bordo del cestello. Lasciate spazio per scuo- Tirate su il sacchetto e togliete con il cuctere bene la miscela. chiaio la pasta umida verde sulla carta pergamena posizionata su un asciugamano Accendete la lavatrice e impostate il ciclo o del cartone spesso, o qualsiasi altra cosa gentile, dopo di che tenete sotto controllo possa assorbire l’umidità. il tutto. Usate un cucchiaio di legno per riportare il sacchetto nel bagno di ghiaccio. Il sacchetto seguente raccoglie la gran quanAggiungete ghiaccio e acqua man mano tità di tricomi compresi fra i 25 e i 73 micron. che il ghiaccio si scioglie. L’acqua dovreb- Il materiale è verde, per i contaminanti e be diventare in poco tempo di color oro. color oro, per i tricomi. L’obiettivo è quello Se avete una lavatrice standard, usate il di far passare la parte verde dal setaccio e ciclo gentile. NON fate partire la centrifuga salvare la parte oro. automatica. Fate andare due cicli gentili e poi centrifugate. Tirate su il sacchetto. Sarà pesante per l’acqua e pieno di tricomi. Come se cercaste Durante il processo di scuotimento con l’oro, rimuovete un po’ la miscela schiaccianghiaccio, i tricomi friabili e congelati salte- do sui lati. Il setaccio trattiene le ghiandole, ranno via dalla foglia, passeranno attraver- mentre le fini particelle verdi cadono nell’acso il filtro da 220 micron e arriveranno al qua. Continuate a nebulizzare, ruotare e tirabagno di ghiaccio. L’acqua diventerà verde re finché la parte verde è sparita e sembra e l’olio della pianta renderà la superficie che abbiate in mano della sabbia dorata. dell’acqua spumosa. Togliete l’hashish simile ad argilla dal setacDopo la centrifuga, la lavatrice espellerà cio e posizionatelo su una superficie per l’acqua ricca di tricomi fuori dal cestello e farlo asciugare. Una volta che il fondo del questa sarà convogliata nei sacchetti con setaccio è pulito ed è stato rimosso tutto filtro, che si trovano nel secchio da 76 litri. l’hashish, usate un colino e un cucchiaio per L’interno del secchio sarà spumoso per l’olio ridistribuire e aerare l’hashish che asciuga, della cannabis. Muovete delicatamente il su una superficie più ampia. secchio per far passare l’acqua attraverso i Avrete due mucchietti a questo punto: quelfiltri e utilizzate l’acqua ghiacciata filtrata in lo da 25-73 micron, completamente sciolto un piccolo nebulizzatore per sciacquare i e adatto da fumare e quello da 73–160 tricomi dai lati del sacchetto e per farli scen- micron, ottimo da infornare. dere e attraversare il filtro da 160 micron. Lasciate il tutto ad asciugare da 12 a 24 ore. È pronto quando è completamente asciutto e Iniziate a tirar su i sacchetti uno per volta. granuloso nelle vostre mani guantate. Tirate su prima il sacchetto “dell’immondizia”. Il materiale sul fondo del sacchetto sembra Essiccatura limo verde. Sciacquate i bordi, raccogliete C’è un compromesso nell’essiccatura: cercatutto sul fondo e togliete la spazzatura. re di eliminare l’umidità dall’hashish senza far evaporare i deliziosi ma volatili olii essenTirate il secondo sacchetto, poi nebulizzate, ziali, o i terpeni. Usate un cucchiaio per spezmuovete un po’ il secchio e ripetete l’opera- zettare l’hashish umido e per distribuirlo in zione. Il materiale passato nei filtri da 73-160 modo omogeneo sulla carta pergamena o micron è un po’ verde, ma non quanto sul del cartone spesso. quello nel primo sacchetto. Continuate a L’essiccatura dovrebbe avvenire in una stantirare, nebulizzate e muovete finché non è za asciutta a una temperatura compresa convogliato tutto al centro del setaccio. I fra i 4° e i 20° centigradi. Il motivo di queste tricomi più piccoli di 70 micron passeranno basse temperature è che alcuni terpeni evaattraverso il setaccio, ma tutto il materiale da porano a 21°C. 73 a 160 micron sarà raccolto (il posto principale per i tricomi è fra i 70 e i 160 micron e Anche l’umidità va tenuta in considerazione i più sottili sono meglio per il dabbing, men- e la soluzione ottimale è che sia al di sotto tre i più spessi per i prodotti commestibili). del 30%, ma può variare da ceppo a ceppo. Sotto una lente d’ingrandimento, il prodotto finale sembrerà un ammasso irregolare di tricomi appiccicosi e oleosi. Riponetelo al buio e al fresco e non schiacciatelo finché il materiale non sarà completamente asciutto.

Bubble hash completamente sciolto. Hashish da 73 micron.

(Foto: Steep Hill Halent)

hashish è stato un metodo di raccolta difSuggerimenti t 7BSJFUË DJ TPOP WBSJFUË EJWFSTF DIF EBOOP fuso per secoli in alcune parti dell’Asia ed è tricomi di varie dimensioni e forme e quan- ancora il metodo principale seguito in altre tità variabili di olii e terpeni. Fare hashish parti del mondo. con la Blue Dream rispetto a farlo con la Bubba Kush è come passare dal giorno alla notte, a livello di micron. I tricomi della Blue Dream sono lunghi e sottili e si possono aumentare la temperatura e l’umidità durante l’essiccatura. Le ghiandole di Bubba Kush, Sour Diesel e OG Kush sono corte, compatte e oleose e devono essere lavorate a temperature il più basse possi- Raccolta della resina di hashish. bile ed essiccate a 4°C con umidità minima per mantenere le fragranze della resina. t "NCJFOUF EJ DPMUVSB MB DBOOBCJT DPMUJWBUB outdoor tende ad avere tricomi più piccoli (120 micron) rispetto a quella coltivata indoor (160 micron). t %JNFOTJPOJ F OVNFSP EFJ TBDDIFUUJ QVÛ variare da caso a caso. Potete usare sac- L’hashish è strofinato a mano per farne chetti fino a 25 e 160 micron, oltre a un una pallina. (Foto: Ed Rosenthal) sacchetto dell’immondizia da 220 micron per rendere il tutto più semplice, oppure tirare e usare un cucchiaio per togliere le Poiché non c’è bisogno di strumentazione, ghiandole e il materiale sempre più piccoli lo strofinamento a mano è un modo nuovo e spontaneo per raccogliere materiale per a 90, 73 e persino 35 micron. t 4DVPUJNFOUP J QVSJTUJ B WPMUF VTBOP TFN- l’hashish, ma questo metodo ha anche una plicemente un palo o una racchetta per serie di svantaggi. scuotere delicatamente a mano il sacchetto principale nel secchio: la differenza Prima di tutto, lo sforzo richiesto per prodursi vede poi nella resa. Un lavaggio a mac- re una quantità sostanziale è di gran lunga china da 30 minuti di 1.000 grammi di maggiore rispetto a quanto non avvenga qualità può rendere fino a 112 grammi di con altri metodo. Può essere disordinato ottimo hashish. Con uno scuotimento più e richiedere molto lavoro. Seconda cosa: delicato si ottiene hashish più puro ma l’hashish raccolto in questo modo contiene residui che provengono dalle piante e una resa inferiore. dalle mani e contiene più acqua, il che lo Preparare il kief o l’hashish racrende più esposto alle muffe. Per strofinare colto ad acqua per fare hashish a mano bisogna usare piante mature e non Mentre i metodi di raccolta kief e ad acqua potatura e foglie essiccate. A differenza degli hanno vari vantaggi, il materiale essiccato altri metodi, si può fare solo in determinati può essere pressato per produrre hashish. momenti nel ciclo di crescita della pianta e Prima di provare a pressare il kief o l’hashish non può essere fatto con materiale che è ottenuto con il metodo ad acqua, il materia- stato già raccolto e immagazzinato. Togliere le deve essere completamente asciutto. Per la resina raccolta dalle mani può essere fare in modo che l’umidità sia stata eliminata abbastanza impegnativo. prima di pressare, asciugate un’ultima volta il materiale. Mettete il kief o l’hashish raccol- Detto questo, il metodo di strofinamento to ad acqua in un disidratatore alimentare a mano può essere usato quando si vuole impostato al livello più basso, un tappetino ottenere una piccola quantità di hashish di riscaldante da orticoltura (preimpostato a qualità per un utilizzo immediato o poco 23°C), riponete il materiale nel microonde dopo averlo fatto. Soprattutto nei casi in cui con programma basso o mettetelo su un le foglie e la potatura non verranno usate, piatto aperto nel freezer, a condizione che lo strofinamento a mano è un ottimo modo non ci sia brina. Le condizioni di vuoto per salvare parte del THC prima o durante il favoriscono l’evaporazione dell’acqua, il raccolto e la cura dello stesso. che previene la formazione di muffe che potrebbero infettare e rovinare l’hashish. La quantità di materiale raccolto con queComunque sia, quando la temperatura di sto metodo dipende dal momento e dalla essiccatura è al di sopra dei 24°C, alcuni dei bontà della tecnica, ma è probabile che la terpeni evaporeranno, il che farà perdere resa sia inferiore ai 28 grammi l’ora. È meglio all’hashish una parte della sua fragranza raccogliere l’hashish quando gli stigmi delle unica e dei suoi effetti. piante hanno appena iniziato a diventare color ambra, mentre stanno raggiungendo la maturazione, ma prima che il materiale delle foglie sia diventato marrone o secco. Più è il materiale secco o morto, come le foglie della pianta, più saranno i residui che si mischieranno con l’hashish. Se le piante sono mature e hanno materiale morto o secco, togliere le foglie prima della raccolta Estratti senza solventi. (Foto: Pollinator) aumenta la qualità dell’hashish. La raccolta non si dovrebbe fare se le piante sono state Raccolta a mano: innaffiate e sono ancora umide, perché questrofinare a mano. sto aumenta il contenuto d’acqua. Ci sono molte leggende sulla raccolta a mano dell’hashish dalle piante fresche. Eliminare la resina Strofinare a mano il materiale per ottenere Strofinate le mani per eliminare il materia-


37 le raccolto dalle stesse. Potete farvi aiutare o potete farlo da soli. Usate un raschiatore a lama smussata oppure un coltello da pasto non tagliente. Se dovete raccogliere altra resina, lasciatene un po’ sulle mani. Un altro modo per raccogliere la resina è quello di strofinare le mani l’una contro l’altra come per scaldarle. La resina dovrebbe appallottolarsi. Dopo aver raschiato o strofinato il materiale dalle mani, passatelo fra le stesse fino a formare una pallina. Può essere lavorato passando un palmo contro l’altro. Lavoratelo vari minuti per scaldarlo ed eliminate così l’umidità residua.

La resina appiccicosa sulle mani viene appallottolata a mano o con due dita. L’hashish appallottolato a mano può essere pressato ulteriormente o può anche essere considerato finito dopo che se ne è fatto una pallina. È meglio usare questo hashish poco dopo l’operazione e non immagazzinarlo. Dato che contiene resina fresca, un’elevata quantità di contenuto vegetativo e acqua dalla pianta, questo tipo di hashish è più esposto al deperimento. Se lo mettete via, il posto migliore è un contenitore opaco che non sia fatto di plastica o gomma, da mettere in freezer. La carta pergamena e il silicone sono contenitori eccellenti.

parte si rompe, rilasciando gli olii appiccicosi che contengono i cannabinoidi psicoattivi, come anche i terpeni, la fonte dell’odore, del sapore e della personalità della marijuana.

istruzioni per costruirne una utilizzando un sistema idraulico.

I terpeni danno fragranza all’hashish. L’hashish può avere una fragranza e un aroma che vanno dallo speziato al pepato e fino al fiorito. Molti terpeni sono volatili a Canna di hashish (Foto: Ed Rosenthal) temperatura ambiente. Quando vengono inalati, sono broncodilatatori (ossia fattore essiccato e invecchiato ha perso parte della di tosse), e contribuiscono al sapore. Il kief collosità originale e potrebbe metterci più invecchiato ha una fragranza e un aroma più tempo a compattarsi, ma se immagazzinato delicati e induce meno tosse, perché alcuni adeguatamente, dovrebbe farlo tranquildei terpeni, non il THC, si sono persi. lamente, anche se ci potrebbe voler più Rilasciare e riscaldare i cannabinoidi li espo- tempo. Se non lo si comprime adeguatane all’aria. Questo ha l’effetto benefico di mente, l’hashish si frantuma facilmente a potenziare il THC attraverso la decarbossila- temperatura ambiente. zione. Un’esposizione continua a luce, aria, calore e umidità porta a un deterioramento Se il kief è particolarmente ostinato e non del THC. si compatta per formare una massa unica, riscaldatelo delicatamente. Avvolgetelo in SiLa puòdecarbossilazione pressare l’hashish a mano o mecca- pellicola trasparente per alimenti, facendo In una pianta che cresce, il THCfunzionano è presennicamente. I metodi manuali in modo che sia completamente sigillato e te sotto di THCA, chiamato anche bene conforma quantità minori. I metodi mec- tutta l’aria sia stata fatta uscire. Avvolgete acidoprevedono THC. Una una molecola carbonato canici pressa,diche è rapida, il tutto in vari strati di carta da giornale, (COOH) è legata a questo, il che viene conveniente ed efficace. panno o scottex ben imbevuti. Girandolo chiamato gruppo carbossile o acido. Il varie volte, riscaldatelo in una padella a THC è psicoattivo solo marginalmente fuoco bassissimo. Non deve essere scaldato se vi è legato un gruppo carbossile. come in altri metodi, perché l’unica cosa che si vuole ottenere è che il materiale si La decarbossilazione elimina la molecompatti e possa così essere lavorato fino a cola di carbonato COOH rompendo il diventare un pezzo unico. legame con la molecola di THC, il che si verifica quando il materiale è esposto Un altro metodo è quello di avvolgerlo nello a un po’ di calore. A volte questo viene stesso modo e comprimerlo alcuni secondi definito “potenziamento” del THC, persu ogni lato con un ferro da stiro a temperaché diventa psicoattivo. tura molto bassa.

Compressione meccanica Usare l’acqua per eliminare la resina è controproducente, dato che l’obiettivo è rimuoverne il più possibile. Anziché contribuire a eliminare la resina, l’acqua ne favorisce il decadimento. Se l’hashish mostra segni chiari di muffa, come odore acre o di muschio, oppure compaiono delle righine bianche all’interno dello stesso, è rovinato e non lo si dovrebbe utilizzare. Questi batteri e queste muffe non fanno affatto bene alla salute.

Compressione dell’hashish La compressione trasforma il materiale dal punto di vista sia chimico, sia fisico. Le ghiandole sono scaldate e la maggior

Compressione manuale La compressione a mano è il metodo usato per trasformare il kief in hashish qualche grammo alla volta. La resina fresca strofinata a mano spesso viene anche compressa a mano. Questo Per comprimere a mano, prendete una quantità di kief che riuscite a tenere comodamente in mano. Di solito si parla di qualche grammo al massimo. Lavorate il materiale passando una mano contro l’altra, finché non diventa solido. Strofinatelo poi fra i palmi delle mani o fra il palmo e il pollice. Dopo 10 minuti o più di lavorazione, il materiale comincia a cambiare densità. Il kief

dispositivo pressa grandi quantità di hashish. (Foto: TrimPro) Produrre hashish meccanicamente è una stupidata. Si possono usare le presse per rilegatura. Su internet si trovano anche le

Le presse idrauliche azionate a mano sono il modo più economico per ottenere una pressa. Un altro metodo a basso costo è quello di usare una morsa, anche se bisogna fare alcuni adeguamenti. Per quantità minori, una pressa da polline può essere utilizzata con un grinder portatile per kief. Il kief viene aggiunto a questo tubicino di metallo. Il morsetto della tensione viene inserito e la pressa da polline viene serrata per bene. Il giorno seguente, il kief è stato pressato per bene e ha formato un blocchetto ben definito. Molte società ora vendono presse simili, compreso un modello in acciaio inossidabile, con una maniglia a T con coppia di serraggio bassa.

Beyond Bud

Questo è un brano preso dal nuovo libro di Ed Rosenthal Beyond Buds, il primo a trattare come si è passati dal fumare cime ai vaporizzatori e al dabbing, con concentrati come shatter, cera, budder e olio. Una guida per il fai da te per produrre estratti con butano e CO2, ma anche kief, hashish, tinture, topici e prodotti commestibili. Nel libro Beyond Buds si trovano immagini a colori di concentrati che hanno vinto vari riconoscimenti e suggerimenti sui migliori prodotti da usare, da quelli per principianti fino a quelli per i professionisti. Beyond Buds è in disponibile: ordinate la vostra copia online su http://quicktrading.com/ o http://www.amazon.com/.



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CANNABUSINESS ALESSIO MANFREDINI: QUANDO LA PASSIONE FA LA DIFFERENZA

Canapaio mantovano

di Carlos Rafael Esposito

Tisane rilassanti e liquori digestivi, latte per il gelato, polenta e farina per piadine e pizza, ma anche pallet per riscaldarsi, olio per massaggi ed estratto contro il dolore. Quando la si utilizza con ragione di causa e con le dovute conoscenze, la canapa torna ad essere una pianta dalle mille e una risorse. Ed è proprio a partire da questa premessa che oggi vi raccontiamo la storia di Alessio e delle sue piante. Siamo in località Curtatone a 5 chilometri da Mantova. È qui che Alessio Manfredini,

e credere nel potenziale economico di una filiera tutta da reinventare. E il bello deve ancora arrivare: la storia di Alessio è emblematica e ci affidiamo alle sue parole per raccontarvela. Prima di tutto grazie dell’invito. Ho una curiosità da domandarti: tornare alla terra, al lavoro manuale, riacquistare la dimensione uomo-natura che ormai si è persa nella nostra società, che alchimia vive un imprenditore che decide di fare della terra e della natura la sua

Come e quando avete deciso di cominciare a seminare canapa? Abbiamo cominciato due anni fa insieme al Consorzio Bonifica Padano. Siamo partiti coltivando 1 ettaro per dimostrare agli altri imprenditori agricoli della zona come sia possibile coltivare canapa ed avere un ottimo risultato senza utilizzare acqua. Senza utilizzare acqua? Esatto. Sotto il nostro terreno infatti, la falda acquifera è a 10/15 cm di distanza dal suolo che quindi è molto umido e per questo ideale. Tra l’altro queste non sono parole mie, lo diceva già Carlo Magno che la canapa della Pianura Padana era la migliore del suo grande impero. A quello che vedono i miei occhi l’esperienza è stata positiva... Certamente! E dopo questa prima esperienza anche altri agricoltori hanno cominciato a capire che questa pianta cresce e cresce bene senza acqua e senza diserbanti. Capito ciò, abbiamo iniziato a coltivarla consapevoli delle sue caratteristiche. Ad oggi, nel mantovano, sono coltivati 4 ettari da 3 agricoltori e la cosa si sta allargando.

responsabile del canapaio mantovano, ha scelto di curare il suo ettaro di canapa. La visita è stata organizzata con anticipo. Settembre è inoltrato e il periodo del raccolto alle porte, così, quando arriviamo al campo, l’effetto ottico è sorprendente. Un mare di canapa che si muove al ritmo del vento. Piante vigorose da 2 metri e passa che dimostrano con la propria salute quanto anche nel nostro paese sia possibile diventare imprenditori agricoli

prospettiva di lavoro? Beh di mio, posso dirti che non seguo più il calendario gregoriano, oggi, ad esempio, non so nemmeno che giorno sia. Facendo questo lavoro seguo il ciclo lunare, quello legato allo sviluppo delle piante. Così, ad esempio, quando siamo vicini alla semina, sono talmente occupato a decidere (seguendo svariate variabili) il momento propizio per seminare che perdo il senso del tempo.

Cosa consigli a chi intenda cominciare a coltivare canapa come fate voi? Il mio primo ed unico consiglio è adottare un approccio preventivo e primario con pubblica amministrazione e con le forze dell’ordine. Nel particolare poi serve un contratto di prima lavorazione e l’acquisto delle semenze deve essere fatto in modo corretto e documentato. Che rapporto hai con la pubblica amministrazione? Beh, ti dico solo che l’anno scorso mi hanno fatto fare un ciclo di lezioni divulgative nelle scuole. E con le forze dell’ordine? Anche con loro nessun problema. Siamo imprenditori come altri.

Che qualità di canapa avete seminato? La qualità si chiama Futura e possiede un principio attivo di THC di 0,2 per milligrammo, ossia largamente sotto la soglia consentita dalla legge. Come hai creato questa marea di piante? Ho deciso di seminare il mio ettaro intensivamente, e questo perché per mia scelta ho deciso di puntare sulla valorizzazione delle infiorescenze che vendiamo come tisana. Quindi abbiamo seminato 50 chili di semi ed oggi, che devo cominciare a raccogliere, ho di fronte a me un oceano di un milione e passa di piante, con una produzione di circa una tonnellata di fiori. Cosa hai imparato di questa pianta in questi anni di lavoro? La canapa è una pianta dominante rispetto ai parassiti e alle piante infestanti e quindi va semplicemente seminata nel momento giusto, in concomitanza con la crescita delle piante infestanti con le quali deve entrare in concorrenza. Così, nel periodo apicale di vegetativa, quando cresce anche di 5 centimetri al giorno, le mette in ombra e può crescere rigogliosa. Quest’anno noi abbiamo seminato il 25 aprile e la raccogliamo a fine settembre.


40 Come sei attrezzato per la raccolta? Come procederete? Ci vogliono 30 persone che lavorano per una settimana per raccogliere l’ettaro intero. Mi parlavi della vostra tisana e del fatto che hai deciso di seminare intensivamente per valorizzare il fiore, cosa intendevi? Voglio dire che il nostro modo di lavorare è certosino, raccogliamo a mano fiore per fiore, perché è l’unica maniera per preservare le qualità dell’infiorescenza. Una volta raccolti, per preparare la tisana, i fiori sono lasciati per mezza giornata all’aria aperta in modo che gli insetti se ne vadano e successivamente vengono portati all’interno, in un ambiente al buio, con una ventilazione naturale ed un deumidificatore. Nel giro di 3 giorni il prodotto è pronto. E quali sono le qualità di questa bevanda? Beh, è buona ed avendo le qualità delle mie piante è molto rilassante. In negozio la consiglio anche per persone che sof-

sco, prepariamo anche liquori che sono davvero gustosi.

Da parte mia sono a favore di una canapa contadina, agricola e a misura d’uomo perché la lavorazione che ha sempre

se per questa pianta, noi siamo a disposizione per coltivare in collaborazione o semplicemente per diffondere questo

messo nell’olio di canapa sempre preparato da noi. Da quel momento è pronto per l’uso sublinguale. Per quanti mi chiedono come si possa raggiungere un benessere fisico grazie all’assunzione di questa pianta e del suo estratto per motivi curativi, io consiglio di muoversi su tre livelli e cioè a livello alimentare, infatti la canapa ed i suoi semi sono un alimento completo e ricco di qualità, a livello di assunzione diretta con la vaporizzazione o con gocce dell’estratto che prepariamo ed infine, per chi soffre ad esempio di dolori articolari, con l’olio da massaggi.

portato con sé e la ricchezza e da qui l’industria che si è storicamente sviluppata attorno a questa pianta è sempre restata in questa dimensione.

tipo di cultura tramite l’informazione e attraverso la nostra esperienza.

Quale pensi sia la maniera migliore di trarre profitto da quest’economia che una volta rappresentava un vanto ed un punto fermo della società contadina italiana?

Grazie Alessio, hai in mente progetti per il futuro? Siamo sicuri di si... Io amo questo lavoro, se serve ad altri curiosi o se persone, magari leggendo questa intervista, hanno un sano interes-

La canapa ed il suo utilizzo curativo presuppongono un approccio olistico, complessivo alla questione salute. Voi preparate un estratto di CBD, puoi parlarcene? A livello erboristico-curativo prepariamo l’olio estratto di CBD valorizzando le caratteristiche antispasmodiche e miorilassanti. Questo estratto viene preparato con il metodo dell’Ice-O-lator: per prima cosa selezioniamo le migliori cime secondo la percentuale di resina e secondo il grado di maturazione raggiunto dal pistillo. Poi puliamo le cime, togliendo le foglie e mettiamo le infiorescenze in immersione insieme al ghiaccio ad una temperatura il più possibile costante, intorno ai 5 gradi. Dopo di questo passaggio si filtra il tutto attraverso sacchetti dalle maglie sempre più fini. L’estratto così ottenuto viene adagiato sopra un foglio di carta da forno, aspettando per qualche giorno che l’umidità presente sparisca. Alla fine viene sbriciolato e

IL NOSTRO MODO DI LAVORARE È CERTOSINO, RACCOGLIAMO A MANO FIORE PER FIORE, PERCHÉ È L’UNICA MANIERA PER PRESERVARE LE QUALITÀ DELL’INFIORESCENZA frono di dolori difficilmente sopportabili. Basta far bollire l’acqua e lasciarla in infusione per circa 10 minuti. Dopo di che si può servire ed apprezzarne gli effetti. Quali altri prodotti preparate con le vostre piante? Facciamo diverse lavorazioni. Per preparare olio e farina, ad esempio, adottiamo una semplice vite elicoidale (sottoposta ad una temperatura che riscalda) ed immettiamo i semi con un imbuto. Spremendo i semi tale metodo da un lato produce olio e dall’altro, con gli scarti del seme, quello che sarà farina per le piadine e la pizza che tutti hanno gustato alla fiera di Fermo. Con il latte invece facciamo i gelati con i semi di canapa tostati [NDR. Buonissimo!]. Con il fiore invece, sia secco che fre-

Da parte di Soft Secrets quindi, ed in chiusura, un grande in bocca al lupo ad Alessio, ai suoi soci e a chi vorrà percorrere il cammino che oggi ci ha portato fin qui, ricordando sempre a tutti i nostri lettori che la canapa cresce anche da sola e che solo la passione fa sempre la differenza.




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HISTORY CANNABIS

La teoria del passaggio

di Giovanna Dark

ECCO COME IL PEGGIOR LUOGO COMUNE SULLA CANNABIS È “ENTRATO IN CIRCOLO” “Si comincia con lo spinello, si finisce con la siringa”: quante volte abbiamo sentito questa idiozia essere proferita dalle labbra di persone autorevoli o semplicemente da persone a noi vicine. La credenza che l'uso di cannabis sia strettamente correlato all'insorgere di ulteriori tossicodipendenze è purtroppo una delle leggende metropolitane sulla droga più diffuse nel mondo. E anche se oggi i tempi sono cambiati e di cannabis si parla con ben altri toni, è sempre bene ricordare “per non dimenticare”. Il variegato e composito esercito dei proibizionisti ha sempre avuto un cavallo di battaglia, un leitmotiv spesso ripetuto come un mantra: la cannabis è la droga più pericolosa in quanto funge da apripista per altre droghe come cocaina, extasy o eroina. In Italia, al 2014, sono ancora molti i politici (come i cittadini votanti, sic!) ad affermare con inquietante sicumera che non esistano differenze tra droghe leggere e droghe pesanti e che le prime costituiscano un ponte per le seconde, o a livello farmacologico o a livello psicosociale di bisogno di evasione dalla "realtà" nella "cultura della droga". In svariate occasioni ufficiali hanno (purtroppo) manifestato opinioni simili Gianfranco Fini, Carlo Giovanardi, Pier Ferdinando Casini, Girolamo Sirchia (ex Ministro della Salute!), Ignazio La Russa e molti altri volti caduti, chi più chi meno, nel dimenticatoio delle comic-cronache politiche italiane. E lo hanno fatto forti di alcune teorie che, lungi dall'essere state provate scientificamente, hanno però preso la veste di breviario istituzionale: la cosiddetta teoria del passaggio è, come si suol dire, la madre di tutte queste castronerie. La teoria del passaggio (gateway drug theory in inglese) mira a confermare l'ipotesi secondo cui l'uso di droghe "leggere" come quelle derivate dalla cannabis porterebbe necessariamente in futuro all'uso di droghe più "pesanti", ovvero di sostanze più dannose e capaci di creare dipendenza, come eroina, morfina o

cocaina. La teoria nacque negli Stati Uniti a cavallo tra le due guerre mondiali, negli anni in cui il neonato Federal Bureau of Narcotics (FBN) del famigerato Harry Jacob Anslinger aveva pianificato una massiccia campagna mediatica per giustificare il nascente proibizionismo contro la cannabis. Ma chi era Harry Jacob Anslinger? Per quanti ancora non lo sapessero, questo signore dal doppio nome è il padre putativo di tutto ciò che di più falso è stato detto negli ultimi 80 anni riguardo la nostra amatissima pianta. Abile burocrate e galoppino dei federali, seppe approfittare del proibizionismo – prima contro l'alcool e poi contro la cannabis – per distinguersi come ispettore capace, ed essere così promosso a più alte responsabilità. Assegnato inizialmente al Bureau of Prohibition, nel 1931 viene chiamato a Washington per dirigere il nuovo dipartimento per il controllo e la repressione delle sostanze stupefacenti. Orfano della "vecchia battaglia" contro gli alcolici, si rivolge contro la canapa – pianta allora diffusissima e coltivata pressoché ovunque in America – usando un espediente da manuale nelle comunicazioni di massa: dare un nome diverso ad una cosa conosciuta. Smettendo di chiamarla cannabis e cominciando a chiamarla marijuana – termine allora del tutto sconosciuto negli Stati Uniti e usato solo dalle minoranze ispaniche, prevalentemente messicane – Anslinger riesce nell'intento di stravolgere una realtà ancestrale e storicamente accettata nel Paese.

Comincia così una grande campagna per l'inserimento della marijuana nella lista degli stupefacenti e delle sostanze che creano elevata dipendenza – l'alcol, vista la sconfitta della precedente politica proibizionista, non venne neppure contemplato come sostanza dannosa dall'Ufficio narcotici. Il metodo era tanto semplice quanto efficace: si iniziò ad associare il consumo di cannabis ai più atroci fatti di cronaca nera di quel tempo, fino ad essere ribattezzata da Anslinger come: “the killer drug”, la droga che porta al piacere di uccidere senza motivo. La campagna dì Anslinger per sensibilizzare l'opinione pubblica americana sul "pericolo marijuana" avvenne attraverso un lavoro intenso e capillare sui mass media. Si trattava di campagne promozionali che verrebbero oggi considerate propaganda allarmistica e oscurantista, arbitrarie "reinterpretazioni" di notizie di cronaca nera: ad esempio, in un articolo pubblicato nel luglio del 1937 sul American Magazine, Anslinger descrive dettagliatamente il caso di un giovane, assolutamente tranquillo e di buona

famiglia, che dopo aver fumato marijuana ammazza senza pensarci due volte padre, madre, due fratelli e una sorella a colpi di scure. Si diceva poi che l'uso di marijuana provocasse nelle donne bianche un desiderio di ricerca di relazioni sessuali con uomini neri, facendo dunque leva anche sui più beceri pregiudizi di tipo razzista. Furono infine prodotte alcune pellicole palesemente faziose come Reefer Madness o Marijuana: The Devil's Weed, entrambe distribuite nel 1936 e proiettate anche nelle scuole “a scopo educativo”. Nel 1937, durante l'audizione al Congresso degli Stati Uniti, Anslinger dichiarò: «ci sono 100.000 fumatori di marijuana negli Stati Uniti, e la maggior parte sono negri, ispanici, filippini e gente dello spettacolo; la loro musica satanica, jazz e swing è il risultato dell'uso di marijuana. Il suo uso causa nelle donne bianche un desiderio di ricerca di relazioni sessuali con essi». Il 14 giugno dello stesso anno il presidente Franklin Delano Roosvelt firmò il Marijuana Tax Act, che di fatto impediva la coltivazione di qualsiasi tipo di canapa, anche a scopo medico.


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L'ipotesi portata avanti da Anslinger e dal suo Federal Bureau of Narcotics non poggiava però su alcuna base scientifica e non passò molto tempo prima che qualcuno lo facesse notare. Toccò al celeberrimo sindaco italo-americano di New York, Fiorello La Guardia, sbugiardare le deliranti teorie del padre del proibizionismo: nel 1944, venne infatti pubblicato il famoso Rapporto La Guardia (La Guardia Marijuana Committee), commissionato appositamente del primo cittadino

ti della cannabis e incaricò la American Medical Association di prepararne una che rispecchiasse la teoria del passaggio e corroborasse “scientificamente” le posizioni governative. Per dare un'idea di come la mano di Federal Bureau of Narcotics fosse lunga, vi basti sapere che se, nel 1937 la A.M.A. si era opposta al passaggio del Marijuana Tax Act, per la fine del 1939 aveva giò stipulato un accordo con Anslinger: tra il '37 e il '39 circa 3.000 membri dell'Associazione

la stessa fonte istituzionale che aveva fabbricato ad arte e diffuso tutta la serie di voci scientificamente infondate sulla cannabis (la Casa Bianca, nella figura della Commissione Nazionale) ammettesse che “quei racconti erano ampiamente falsi” e che “se si esamina accuratamente la documentazione, non si trova conferma dell'esistenza di una relazione causale tra l'uso di marijuana e l'eventuale uso di eroina”. Veniva quindi palesemente dichiarato che il bando sulla cannabis era stato attuato e continuava ad essere portato avanti “senza che nessuna ricerca seria e completa fosse stata eseguita sugli effetti della marijuana: la sostanza veniva accusata di essere stupefacente, di causare dipendenza fisica, di provocare crimini violenti e pazzia". Nixon era infatti sul punto di iniziare la stretta decisiva sulla War on Drugs, quella che ci ha portato alla situazione attuale, e sperava in un parere ampiamente negativo da parte della commissione per quanto riguardava l’uso di cannabis. Il rapporto della commissione lo colse certamente di sorpresa: al suo interno si poteva leggere chiaramente come la can-

LA TEORIA DEL PASSAGGIO VUOLE DIMOSTRARE CHE L'USO DI CANNABIS PORTA NECESSARIAMENTE ALLA DIPENDENZA DA DROGHE PESANTI per verificare le asserzioni del Federal Bureau of Narcotics riguardo ai presunti danni provocati dal consumo di marijuana per inalazione. Esso evidenziò come la Marijuana non fosse causa di alcuna violenza ma potesse addirittura essere un salubre farmaco contro le dipendenze da alcool o eroina. Per tutta risposta Harry Jacob Anslinger, denunciò il sindaco Fiorello La Guardia, la New York Academy of Medicine e i medici che per anni avevano lavorato alle ricerche per il rapporto, dichiarando che non avrebbero fatto più esperimenti e studi sulla Marijuana senza un suo permesso personale, pena l'arresto per infrazione delle leggi sugli stupefacenti. Usando il potere di Ufficiale del Governo degli Stati Uniti fece bloccare, fra il 1944 e il 1945, ogni ricerca in corso sui deriva-

vennero arrestati dagli agenti del FBN, incaricati di perseguire i dottori che prescrivevano narcotici per quelli che egli giudicava scopi illeciti: nel corso dei dieci anni successivi, dal 1939 al 1949, solo tre medici furono accusati per utilizzo di “droghe illecite”. Lo studio condotto dalla A.M.A. su richiesta personale di Anslinger, fra il 1944 e il 1945, doveva smentire quanto dichiarato precedentemente nel Rapporto La Guardia: vi si trovano asserzioni come “del gruppo sperimentale, 34 erano negri e uno era bianco; quelli che fumavano marijuana divenivano irrispettosi dei soldati bianchi e degli ufficiali durante la segregazione militare”. Si sarebbe dovuto attendere il 1972 e la presidenza di Richard Nixon affinché

nabis non potesse essere in alcun modo associata all’eroina, e anzi si suggeriva di depenalizzarla. Nixon rigettò i risultati e decise di proseguire comunque per la sua strada. Fatto sta che perfino lo US Institute of Medicine, nel 1999, ha dichiarato che “non esistono prove che l’uso di marijuana porti all’uso di droghe pesanti. Nonostante questo, la confusione diffusa e le scarse conoscenza scientifiche dell'opinione pubblica in tema di droghe fece sì che questa voce rimanesse in vita, riciclata ampiamente dai proibizionisti negli anni '80 e spesso, più o meno in buona fede, passata per verità scientifica accettata. Ronald Reagan e la moglie Nancy negli Stati Uniti, così come Bettino Craxi in Italia, furono fautori della "War on Drugs" e di un conseguente inasprimento delle leggi riguardanti la

Cannabis, usando questo assunto come principale cavallo di battaglia. Tanto che, recentemente, si è diffusa una variante più ampia della teoria, secondo cui l'uso abituale di sostanze "leggere", oltre a condurre all'uso di droghe più pericolose, porterebbe al rischio di rimanere invischiati nel mondo del crimine: in questa chiave la teoria del passaggio è applicata non solo alla cannabis, ma anche ad alcool e tabacco. Il diffondersi della consapevolezza riguardo l'innegabile infondatezza scientifica della Teoria del passaggio, è inoltre una probabile causa della diffusione della così detta "Teoria del 16 percento" – di cui abbiamo trattato qualche numero fa –, secondo la quale la marijuana in vendita "oggi" sarebbe molto più potente di quella del "passato", in base ad un contenuto medio di THC superiore di oltre il 16% che la qualificherebbe a pieno titolo come "droga pesante". Arrivati oggi al 2014, 77 anni dopo l'avvio ufficiale delle politiche proibizioniste verso la cannabis, un gran numero di dati fattuali e statistici smentisce puntualmente questa teoria. Ad esempio, la cannabis è la sostanza illegale più diffusa al mondo, al secondo posto c’è la cocaina, che risulta essere usata venti volte di meno. Per quanto riguarda l’eroina, nella maggior parte dei paesi del mondo la percentuale di persone che la provano nell’arco della propria esistenza è inferiore all’1%. In Italia, per guardare a casa nostra, più o meno il 30% degli individui dichiara di aver provato la cannabis almeno una volta, mentre quelli che hanno sperimentato l’eroina sono attorno all’1%. Quindi non solo la teoria del passaggio non è provata, ma è anche assurda. La correlazione statistica è assolutamente irrisoria: assumendo che la teoria sia valida (cosa che evidentemente non è), solo il 3% di quelli che provano la cannabis in seguito arriverebbero a provare l’eroina. In ogni caso, questo collegamento è del tutto ipotetico, perché le evidenze scientifiche al riguardo sono chiare: nessuno è mai riuscito a dimostrare questa teoria e senza il “come volevasi dimostrare” la scienza non è altro che speculazione.



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CRONACHE SULLA CBD WAVE

CBD Wave: primo decennio (2004 - 2014) NOTE DI CAMPO PER LA GENEALOGIA CBD WAVE La CBD Wave è arrivata a cambiare la nostra idea dell’utilizzo medico, ma anche ricreazionale, della marijuana. Il cannabinoide vietato solo alcuni decenni fa ha fatto il suo ritorno sulle scene ed è tornato per rimanere. La verità è che il CBD non se ne è mai andato: giaceva nascosto nella speranza che i palati esperti ne avrebbero H. Madera riconosciuto il valore. Dopo molte voci di corridoio sulle origini di questa genetica, nel 2011 Soft Secrets ha pubblicato in esclusiva un articolo su un incontro dei principali selezionatori della CBD Wave in Spagna, Jimi (Reggae Seeds) e Jaime (Resin Seeds / CBD Crew).

essere in grado di avvicinarsi a questi ceppi senza pregiudizi, come “non mi darà un buon effetto”. Il modo migliore per apprezzare i ceppi

comparsa, le piante di CBD Wave sono state apprezzate dai palati più esperti. In pratica, ogni anno, da quel momento, hanno trionfato nelle più prestigiose cerimonie di assegnazione di premi per uso ricreazionale, come High Times Cannabis Cup, Cannabis Champions Cup, Copa Catalunya de Grows, Alacannabis, Copa de Cultivadores de la Asociación de Internautas del Cannabiscafe, Copa del Garraf o Copa de Girona. Jimi e Jaime hanno lavorato bene e il loro impegno è stato ripagato. A questo punto, non c’è null’altro da provare: si parla di un pedigree che si è aggiudicato molti riconoscimenti, un vero e proprio campione con diritto.

Il CBD ha effetti medici Il lato medico del CBD è ben documentato nel mondo scientifico. All’inizio degli

La CBD Wave ha avuto i suoi esordi a Girona ed è rimasta locale nei primi anni, crescendo lentamente, ma con costanza. Ora, a distanza di qualche anno, tutto il mondo la conosce. È giunto il momento di aggiornare quei primi articoli storici

Soft Secrets ha fatto incontrare Jimi e Jaime la prima volta nel 2011.

L’area di coltura Reggae Seeds ospita la genetica che ha dato i natali alla CBD Wave. pubblicati nel 2011. Anche se si tratta degli articoli più completi a essere stati mai pubblicati, bisogna correggere alcuni errori e altri aspetti devono essere integrati. Seguono le mie modeste note di campo su ciò che io, in questo momento, ritengo che sia accaduto. Scrivo in buona fede e naturalmente sono aperto alle correzioni. A parte Jaime e Jimi, vari coltivatori e selezionatori si fanno avanti per fare luce sulla verità. Se avete informazioni da aggiungere, è giunto il momento che ve ne assumiate la responsabilità!

Ceppi vincenti per degustatori esperti Questi ceppi non sono stati creati in laboratorio e non sono certo destinati solo alle persone ammalate. Ciononostante, gli utilizzatori devono avere un buon giudizio e un palato maturo, o per lo meno

con elevati livelli di CBD è iniziare a fumare di mattina, senza aver fumato precedentemente una varietà a elevato contenuto di THC e poi continuare a fumare CBD tutto il giorno. Quando lo si degusta durante la giornata, ci si rende conto che ha un effetto più sottile, nel senso che dà la botta ma lascia molta lucidità mentale. Inoltre, non ha un effetto intenso o sedativo a livello fisico, in quanto la mente rimane attiva. Rispetto ad altri ceppi che contengono solo THC, i ceppi a elevato contenuto di CBD sono più equilibrati e più adatti alla vita quotidiana. Un altro campo di possibili applicazioni consiste negli utenti che cercano un utilizzo ricreazionale equilibrato, come i molti a cui piace bere un paio di birre o bicchieri di vino dopo il lavoro, ma non vogliono rientrare a casa devastati. Molti di coloro che sostengono che la marijuana faccia fare loro “un vero viaggio” e che preferiscono hashish commerciale, si perdono il CBD. Dovrebbero dare una possibilità a questi ceppi, piuttosto che insistere nell’utilizzare i ceppi a elevato contenuto di THC che li possono far sentire malati. Ripeto: anche se il CBD ha importanti utilizzi medici, non è necessario essere malati per apprezzarlo. È stato selezionato da due coltivatori veterani con buon senso: Jimi e Jaime. Dalla sua prima

anni Ottanta dello scorso secolo, Raphael Mechoulam e altri scienziati hanno pubblicato “Somministrazione cronica di cannabidiolo a volontari sani e pazienti epilettici”. Questo studio ha dimostrato come il CBD aiutasse i pazienti epilettici. Inoltre, che non mostrava segni di tossicità o controindicazioni importanti. Questo lavoro citava già i contributi di altri precursori del XIX secolo, come O’Shaughnessy (1842), Shaw (1843) o Reynolds (1890). Ad oggi, nel XXI secolo, sono state condotte decine di studi sugli effetti medici del CBD. Bedrocan ha iniziato di recente a commercializzare il Bediol, un farmaco a base di marijuana con livelli di 8:6 di CBD/THC, coltivata senza pesticidi o metalli pesanti. Il prodotto finale è distribuito in confezioni da 5 grammi. La varietà Bediol, con un rapporto di circa 1:1, è già stata registrata come sostanza medica, dopo aver ovviamente superato i controlli richiesti. Se non trovate il Bediol, potete cercare un rapporto 1:1 in alcuni genotipi dei ceppi che abbiamo citato in questo articolo. Naturalmente, bisognerà proseguire con gli studi e devono essere fatti ancora vari passi in avanti, ma possiamo già definire il CBD come medico. Secoli di studi scientifici possono supportare questa tesi.

confezione di New York City Diesel da Soma di Soma Seeds. La selezione comprendeva tre maschi, uno dei quali presentava una fragranza Diesel molto particolare. Ha utilizzato questo maschio per creare Juanita la Lagrimosa (Reina Madre x New York City Diesel) e Kalijah (Blue Heaven x New York City Diesel). Un amico di Jimi a Mallorca ha preso i semi dell’ibrido di Reina Madre x New York City Diesel hye ha selezionato il clone originale di Juanita la Lagrimosa. Durante una selezione di Kalijah, Jimi ha notato che uno dei maschi non era fiorito in 18 ore. “Era molto resinoso e aveva un’ottima fragranza”, ricorda. Questo maschio ha gettato le fondamenta di Reggae Seeds, con ibridi come Dancehall (Juanita la Lagrimosa x Kalijah), Session (New York City Diesel x Kalijah) o Dub (Critical Mass x Kalijah). È piuttosto ovvio che questa Diesel ha introdotto il CBD in parte della discendenza, compresa Juanita la Lagrimosa e il maschio Kalijah. Alex, genero di Soma, è andato a trovare Jimi nel 2008 e ha acquistato un lotto di semi da lui che non ha ancora pagato. Ha venduto poi questi semi a Jaime, come ibrido Mk Ultra x G13Haze. Jaime ha piantato circa 100 semi di questo lotto, dai quali ha selezionato la Cannatonic e la Cannatonic II. Freeman, un amico che collaborava con Reggae Seeds in quel periodo, ha piantato oltre 500 semi e ha selezionato la Dulce Canna e la Picantona, conosciuta ora come Dieseltonic. Jaime ha partecipato alla High Times Cannabis Cup Amsterdam 2008 con la Cannatonic, piazzandosi terzo nella cate-

Ricevuta per 2.000 semi di Dancehall e 5.000 semi di Dub.

ed by CamScanner from intsig.com

Cannatonic, Dieseltonic e Dulce Canna vengono da questo lotto. goria Sativa. È stata la prima volta in cui una banca di semi spagnola ha vinto un riconoscimento alla High Times Cannabis Cup. Alla Spannabis 2009, Jaime ha testato Cannatonic, Dulce Canna e Picantona, scoprendo i loro elevati livelli di CBD, che in quel periodo sono stati sorprendenti. Nel 2009 e 2010, Jaime ha investito tutto ciò che aveva nel diffondere nel mondo questa felice scoperta, conducendo la prima campagna di marketing per un ceppo a elevato contenuto di CBD.

Riassunto dell’articolo del 2011 Durante la prima Spannabis, nel 2004, Jimi (Reggae Seeds) ha acquistato una

Alla Spannabis 2010, Jimi ha testato Juanita la Lagrimosa, confermando così


47 Come Jimi e Jaime possono essere considerati i padri della CBD Wave, Anna è la madre che si è sempre occupata dei germogli con amore, svolgendo i compiti richiesti perché questi sopravvivessero. Le ho chiesto: “Come è stato vivere tutta questa esperienza dall’inizio?”. Ha pensato un po’ e poi mi ha detto: “Davvero entusiasmante”. Le brillavano gli occhi di gioia al vedere il suo figliolo raggiungere i dieci anni, forte e sano. Stanza di fioritura in cui Jaime seleziona la Cannatonic.

la sua intuizione che i ceppi di Reggae Seeds contenessero CBD. Alla Cannabis Champions Cup del 2010 e 2011, la Dancehall si è classificata prima nella categoria Indoor Bio. Tutti i protagonisti della CBD Wave vivevano a Girona in questa “fase gestazionale”, ecco perché possiamo dire che la CBD Wave sia arrivata da Girona.

Anna, matriarca del CBD Il miglior modo per riprendere le ricerche è quello di tornare alle origini della Wave, ossia a casa di Jimi, dove vive con la sua compagna Anna e i loro tre figli. Ci sono stato una giornata intera, perché le informazioni confluissero verso di me, circondato da campioni a elevato contenuto di CBD. Anna, membro meno noto di Reggae Seeds, è il secondo in comando della banca di semi. Durante il nostro incontro, ha parlato del giorno in cui, mentre sistemava alcuni fogli, ha incontrato il libro contabile del 2008, che specificava chiaramente i ceppi ricevuti da Alex. Entusiasta di questa notizia, le ho chiesto di mostrarmelo. Dopo aver cercato fra le varie cartelle, Anna è arrivata con il libro. La ricevuta è semplice ma chiara: a metà del 2008, Alex ha preso 5.000 semi di Dub e 2.000 semi di Dancehall. Una parte del mistero è risolta. Sono passato poi dal salotto allo studio di Anna, dove tiene tutto il materiale connesso, compresi disegni, immagini e internet. Abbiamo iniziato a dare un’occhiata a delle vecchie foto e le ho chiesto di vedere quelle del 2006… e bam! Ne abbiamo trovata una dell’edificio dove è nata Reggae Seeds.

Ibridi Reggae Seeds, 2004 2014 Nelle altre chiacchierate con Jimi, sono emerse maggiori informazioni sulla genealogia della CBD Wave. Nel 2004, una coltura indoor ha prodotto una serie d’incroci con il maschio Diesel che ha introdotto il CBD. I ceppi più noti sono Juanita la Lagrimosa (conservata come clone elite) e Kalijah (sono stati conservati il maschio che è la pietra miliare dei semi normali di Reggae Seeds e una femmina). La Naranj (Morning Glory x Diesel) è meno conosciuta ed è stata conservata una talea come base per la Naranchup (Naranj x Tropimango), offerta da Philosopher Seeds. Altri due incroci del 2004 sono conservati, anche se non sono ancora sul mercato: Funky Diesel e North Diesel. La Funky Diesel è un ibrido [(Leda x Leda) x Blue Heaven] x Diesel. La North Diesel, d’altro canto, è un incrocio fra un maschio originale di Diesel e Mandarina Diesel, una femmina Diesel dalla fragranza di mandarino che Jimi ha trovato nella stessa confezione che conteneva il maschio. Nel 2006, ha usato un maschio di Kalijah per creare una serie di ibridi in coltura outdoor, come la Dancehall, Dub o Session. Jimi ha tenuto i semi in frigorifero e li ha venduti i primi anni di Reggae Seeds, quando i test sulla germinazione hanno confermato che erano adatti. Dice Jimi: “Il raccolto di quell’anno aveva un’energia molto speciale”. Fino ad ora, Il CBD è apparso in alcuni genotipi dei ceppi di Reggae Seeds, ma non in tutti. Nel 2010, Jimi e i suoi amici di Elite Seeds hanno avviato un progetto per sviluppare una versione femminizzata di Juanita la Lagrimosa, con CBD in tutta la progenie. Questo ha richiesto un genotipo di Juanita che potesse essere considerato “puro CBD”, ossia, con un

livello elevato di CBD e un livello ridotto di THC. Sulla base dei lotti maturi di semi femminizzati di Juanita, il team Elite Seeds ha scoperto un genotipo che soddisfa i requisiti richiesti e che può quindi essere considerato “puro CBD”. Jimi ha anche scoperto di recente altri due genotipi. Uno è un ibrido di Session #22 x Juanita la Lagrimosa e l’altro è un ibrido di Dancehall #11 x Juanita la Lagrimosa. Jimi lavora da anni sulla genetica North Diesel, sperando di trovare un maschio con il quale possa offrire una versione

creare la Dub; femmina Kalijah e Juanita la Lagrimosa per creare la Dancehall.

Queste tre talee “elite” sono la base del suo lavoro con il CBD. Alla Resin Seeds, Jaime utilizza la Picantona, anche nota come Dieseltonic, come selezionatore, per creare la Cannatonic (Cannatonic x Dieseltonic) e la Dieseltonic (Dieseltonic x Dieseltonic). Queste genetiche fanno di Jaime l’unico spagnolo ad aver trionfato alla High Times Cup (2008 e 2013). CBD Crew utilizza attualmente la Dulce Canna come principale varietà di selezione.

Crew fa salire i livelli di CBD (2009 – 2014)

Dancehall normale di Juanita la Lagrimosa, con un rapporto 1:1. Jimi collabora attualmente con Elite Seeds, Philosopher Seeds, Royal Queen Seeds e Pepita Seeds.

Dancehall e Dub Nel 2008, Alex ha ordinato dei semi da Jimi, presumibilmente da mandare in Canada e ha ricevuto un lotto di Dancehall e Dub. Alex non ha ancora pagato Jimi per questi semi. Quello che ha fatto è stato affrettarsi a venderli a Jaime quello stesso anno, il 2008. Il team di Resin Seeds ha selezionato Cannatonic, Dieseltonic e Dulce Canna.

Nel 2009, durante la stessa Spannabis, in cui ha scoperto l’elevato contenuto di CBD, Jaime ha descritto la novità a Shantibaba in occasione di una cena. Ha iniziato così lo scambio che ha portato alla creazione di CBD Crew, una collaborazione fra Resin Seeds e la banca di semi Mr. Nice, il cui obiettivo è lo sviluppo di semi a elevato contenuto di CBD per uso medico. Il progetto era mirato ad aiutare le persone malate. Finora sono riusciti a malapena a coprire i costi, dato che hanno investito tutto in ricerca e sviluppo. Finora, CBD Crew ha attraversato quattro fasi, che possono essere riassunte come segue. 2009. Incrocio fra Cannatonic e un maschio di Shantibaba di Afghan/Skunk, ossia un rapporto 1/1 x THC. Hanno selezionato un genotipo che ha espresso il lato di Indica (Z6) e un altro che ha espresso il lato di Sativa (Z7). La versione normale è stata un nuovo incrocio di Z6 e Z7 con il maschio di Afghan/Skunk,

Le spiegazioni di Jimi e il mio tour nella sua area di fioritura mi hanno aiutato a capire le differenze fra i due ceppi. La Dancehall è un incrocio fra un clone di Juanita la Lagrimosa e un maschio di Kalijah; i suoi antenati sono le due selezioni più famose del lavoro di Jimi condotto nel 2004 sul maschio di Diesel. La Dancehall è generalmente un ceppo Diesel, con cime lunghe e sottili. La Dub, d’altro canto, è un incrocio fra una Critical Bilbo e una Kalijah, dove l’influenza della nonna Diesel si limita alla linea paterna, mentre la madre Critical trasmette il profilo più basso e le cime più dense.

Ceppi selezionati da Resin Seeds: Cannatonic, Dieseltonic e Dulce Canna

Coltivazione di semi Reggae Seeds nel 2006. Da sinistra a destra: Critical Bilbo per

quale la Cannatonic e la Dieseltonic sono genotipi di Dancehall, mentre la Dulce Canna è un genotipo di Dub.

Secondo Jaime, la Cannatonic e la Dieseltonic sono più simili, entrambe con una forte influenza Diesel, un profilo di Sativa e cime sottili. La Dulce Canna, d’altro canto, è più robusta, con cime spesse, che tendono ad accenni di Indica. Questi dati portano alla teoria attuale secondo la

Cannatonic mentre la versione femminizzata è stata un incrocio invertito di Z6 e Z7 con una Cannatonic come maschio. I risultati dei testi mostrano come il CBD non fosse presente in tutta la discendenza, il che ha portato alla sospensione di questo tipo di lavoro.



49 ha creato l’attuale collezione usando la Dulce Canna come varietà di selezione: CBD Critical Mass, CBD Shark Shock, CBD Mango Haze, CBD Nordle, CBD Skunk Haze, CBD Yummy, CBD Sweet, Sour Widow e CBD Medihaze. Per la prima volta nella storia, una banca di semi ha presentato una collezione in cui tutta la discendenza delle piante presentava oltre il 4% di CBD (con livelli di CBD superiori a quelli di THC), il che significa che il 100% degli esemplari può essere considerato a elevato contenuto di CBD.

Dub 2010. Incrocio fra la Cannatonic e la Dulce Canna, ossia un rapporto 1/1 x CBD. Ha dato migliori risultati rispetto al primo ibrido e alcuni campioni contenevano livelli estremamente elevati di CBD, ma non c’era garanzia che il CBD fosse presente in tutta la discendenza, per cui anche questa linea di lavoro è stata sospesa. 2011- 2012. Dopo uno studio approfondito della letteratura scientifica, hanno raggiunto la conclusione che l’unico modo per raggiungere il proprio obiettivo era quello d’incrociare un genotipo che contenesse THC con un altro genotipo, che contenesse puro CBD. Hanno cominciato incrociando la Dulce Canna con ceppi che contenevano solo THC e hanno finalmente raggiunto i risultati sperati. CBD Crew

2013 – 2014. Con un prodotto con qualità stabile, altre banche di semi hanno cominciato a mostrare interesse in queste genetiche. Sulla base del loro desiderio di diffondere la CBD Wave nel resto del mondo, CBD Crew è aperta a collaborazioni con le banche di semi più conosciute, come Dutch Passion, Positronics, Medical Seeds, Royal Queen Seeds, Grass-O-Matic o Dinafem, Paradise Seeds, Eva Seeds e Barney’s Farm. Jaime ha individuato un altro genotipo che contiene solo CBD in un ibrido di CBD Medihaze (Psychohaze x Dulce Canna): questa pianta sarebbe utilizzata per introdurre CBD nei ceppi di Sativa, rendendolo disponibile anche con i profili di terpeni di una Sativa.

La CBD Wave si diffonde nel mondo Jaime è sempre stato più bravo a coltivare che non a pubblicizzare, ma è riuscito a dare alla CBD Wave quello slancio di cui aveva bisogno per diventare internazionale, grazie a una campagna pubblicitaria efficace e alla sua volontà di condividere

liberamente la sua genetica con le associazioni di persone malate e i progetti medici di tutto il mondo. Nel suo articolo del 2011, Jaime ha sottolineato come, grazie agli sforzi fatti dagli amici, “varie confezioni di Cannatonic” abbiano raggiunto “i club della cannabis a uso medico in Canada, Stati Uniti e un progetto per la cannabis medica in Israele”. Jaime mi ha confermato il tutto quando abbiamo parlato al Resin Club: molti di coloro che avevano annunciato nuovi ceppi a elevato contenuto di CBD in Israele, gli Stati Uniti e il Canada avevano ricevuto i semi della Cannatonic (o di uno dei suoi ibridi.

Marketing mondiale nel 2012 Nel 2012, centinaia di migliaia di articoli sono comparsi in tutto il mondo, sostenendo che gli scienziati di Tikun Olam avevano sviluppato un tipo di marijuana medica, trattando le piante a elevato contenuto di CBD come un bene mondiale. Tikun Olam ha dato a questi ceppi nomi come Avi-Dekel (16,3% CBD), Midnight (12,4%), CBD9, El-Na (6,5% CBD) o Rafael (18,6% CBD). Jaime mi ha spiegato che Tikun Olam ha ricevuto circa 300 semi Z6 e Z7 femminizzati attraverso un amico in comune, in altre parole, i primi prototipi (poi scartati) di CBD Crew. Jaime è stato in Israele nel 2013 e ha visitato il dispensario di Tikun Olam, come anche le strutture di coltivazione. Durante la sua visita, le uniche piante a elevato contenuto di CBD che ha visto sono state fenotipi selezionati di Z6 e Z7, fatto confermato dai responsabili di Tikun Olam. Jaime non ha visto alcun tipo di laboratorio o di struttura scientifica e non ha trovato maschi, femmine, piante invertite, piante femmina piene di semi o altri segnali del fatto che Tikun Olam stesse lavorando per selezionare. Ho cercato di contattare le persone di Tikun Olam, per dare loro la possibilità di raccontare la loro versione della storia e spiegarmi il lavoro che avevano sviluppato con i semi di Z6 e Z7 che avevano ricevuto. Ho parlato due volte con il responsabile delle pubbliche relazioni di Tikun Olam, Ma’ayan. Secondo lei, le centinaia di migliaia di articoli che riportano che gli scienziati di Tikun Olam hanno scoperto i ceppi con CBD sono “esagerazioni giornalistiche”. Non mi ha dato informazioni sull’origine di questa genetica, così pubblicizzata dai media, o sul processo di selezione. L’ho rassicurata che, mentre altri giornalisti potevano aver pubblicato esagerazioni senza senso, io, dall’altra parte, ero interessato a pubblicare informazioni che corrispondevano alla realtà. Mi ha chiesto di mandarle un’email da trasmettere all’ufficio tecnico, che poteva fornirmi risposte più precise alle mie domande. Le ho mandato una lettera in cui spiegavo in dettaglio tutta la storia, ma sono passate varie settimane e non ho ricevuto alcuna risposta.

La Cannatonic appare nell’edizione Speciale Varietà 2010 di Soft Secrets, che riporta l’elevato contenuto di CBD.

Una fonte mi ha detto di aver chiesto a Ma’ayan come potesse sostenere Tikun Olam di aver sviluppato questi ceppi, se


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Con la Cannatonic e la Dieseltonic, Jaime è l’unico spagnolo a essersi aggiudicato due vittorie alla High Times Cannabis Cup.

non era stato svolto lavoro di selezione. La risposta è stata la stessa, piuttosto vaga, che aveva dato a me: “esagerazioni giornalistiche”. Il discorso di Tikun Olam a Expogrow 2013 è stato piuttosto breve e privo d’informazioni in merito allo sviluppo di queste genetiche. A causa della mancanza di collaborazione di Tikun Olam, ho dovuto cercare altre fonti per verificare la storia. Ho parlato con varie persone che avevano visto le strutture di Tikun Olam o che avevano lavorato con loro. Tutto corrisponde a quando mi era stato detto da Jaime: nessuno ha visto nulla che facesse pensare a un lavoro di selezione presso le strutture di Tikun Olam, come frigoriferi per conservare i lotti di semi, maschi o femmine invertite. I media sostengono che Tikun Olam abbia trascorso tre anni a sviluppare questi ceppi. Le mie fonti sostengono che nel 2009, Tikun Olam stava coltivando a livello base. Inoltre, la vendita di semi di cannabis è vietata in Israele, a differenza della Spagna e mi è stato detto che non ci sono mai stati esperti di genetica a Tikun Olam.

vano e quali sono stati i risultati, oltre alla letteratura di riferimento. Il documento è stato mandato alla Genetics Society of America il 23 aprile 2002 e la pubblicazione è stata approvata il 16 ottobre 2002. Secondo la pagina in spagnolo di Wikipedia, “Un testo scientifico, ossia, una pubblicazione o comunicazione scientifica, è una delle ultime fasi di qualsiasi studio, prima del dibattito esterno… La scienza si distingue da altre discipline non scientifiche (come l’alchimia, per esempio) per l’impegno assunto dagli scienziati a renderla pubblica, una volta ultimato il lavoro. La pseudoscienza, d’altro canto, si basa prevalentemente sulla promozione e sulle pubblicazioni, ma senza controllo scientifico preliminare o successivo”. Non ci sono ricerche scientifiche che documentino che Tikun Olam ha sviluppato ceppi a elevato contenuto di CBD e non sono stati condotti controlli scientifici preliminari o successivi, solo migliaia di articoli che ripetevano le stesse scarse dichiarazioni. Non vengono citati i ceppi usati per lo sviluppo, né la loro origine o il nome degli scienziati responsabili del lavoro o della letteratura di riferimento.

Il metodo scientifico La pubblicazione della ricerca scientifica è la procedura normalmente seguita quando si fa una scoperta. Per esempio, un testo spesso utilizzato nella selezione di CBD è “L’eredità del fenotipo chimico nella Cannabis sativa L”. Questo articolo, una collaborazione fra HorthaPharm B.V. e l’Istituto Sperimentale per le Colture Industriali, è stato scritto da Etienne P. M. de Meijer, Manuela Bagatta, Andrea Carboni, Paola Crucitti, V. M. Cristiana Moliterni, Paolo Ranalli e Giuseppe Mandolino. Aiutati da molti grafici e numerosi dettagli, gli autori illustrano i ceppi utilizzati per lo studio, da dove deri-

I selezionatori underground della CBD Wave, come Jimi e Jaime, non possono pubblicare studi scientifici, ma tutti sanno chi sono e che le loro dichiarazioni si basano su prova dopo prova: i trofei che hanno vinto, le persone che hanno assistito alla loro selezione, le fotografie delle loro aree di coltura e centinaia di analisi condotto con cromatografia su strato sottile e gas cromatografia. Tikun Olam non ha fornito alcuna evidenza a sostegno delle rispettive dichiarazioni. Lancio quindi un appello ai giornalisti di tutto il mondo: non lasciatevi usare nelle

campagne di marketing e non abbassatevi a meritare le accuse di “esagerazione”. È ora di verificare i fatti. È anche ora che gli scienziati chiedano spiegazioni, poiché Tikun Olam si aspetta di meritare l’elogio scientifico, ma non è disposto a illustrare i propri metodi o principi etici. Dichiarazioni straordinarie hanno bisogno di evidenze straordinarie.

Le persone malate hanno il diritto di sapere Sulla pagina Facebook di Tikun Olam, un padre disperato scrive: “Buongiorno, sono spagnolo e ho bisogno di trovare l’Avidekel o qualcosa di simile per mia figlia. Ho bisogno di un ceppo con un livello alto di CBD. Come posso fare? Devo venire fino da voi?”. Un’altra persona interessata protesta: “Tikun Olam sembra essere l’unico posto sul pianeta a poter fornire l’Avidekel al resto del mondo e non rispondono ai messaggi. Non capisco la loro politica”. Tikun Olam giustifica così questa situazione: “Purtroppo il nostro governo ci proibisce di spedire in altre zone del pianeta. Speriamo che questo possa cambiare. Vorremmo davvero condividere l’Avidekel con il resto del mondo”. Il padre della ragazza risponde speranzoso: “D’accordo, ma ditemi questo per favore. Se vengo a Israele, posso trovare l’Avidekel?”. Tikun Olam risponde: “Solo se riceve un trattamento come turista presso un ospedale locale. La legge qui è questa”. Un altro spagnolo ripete una domanda precedentemente formulata: “Ma si possono comprare semi in Israele?”. Nessuna risposta finora. Un’altra persona malata dalla Spagna chiede: “Vi prego, ditemi dove posso trovare questi semi in Spagna… Vi prego, ne ho davvero bisogno”. Molte altre persone malate chie-

dono stanno chiedendo altri semi in altri Paesi, come Francia, Regno Unito, Brasile o Stati Uniti. Se si viene a sapere che Tikun Olam ha solo alcuni genotipi Z6 e Z7 e nessun seme, il risultato sarà che molte persone malate, che ne hanno urgente bisogno, staranno sprecando solo tempo prezioso. Queste persone devono sapere che possono trovare decine di ceppi CBD nei centri di giardinaggio. Non c’è bisogno di viaggiare fino a Israele per una copia di Z6 o Z7, dato che CBD Crew, selezionatori originari di entrambi i ceppi, continuano il loro lavoro e offrono ora molti ceppi a elevato contenuto di CBD in tutti i loro genotipi. Le persone malate hanno il diritto di essere informate. Privarle di questo tipo di conoscenza ha conseguenze molto gravi.

Prossima fermata: Stati Uniti d’America Nel settembre 2013, il Dottor Allen Frankel ha dichiarato online: “Charlotte’s Web = ACDC in California = Altri ceppi con rapporto 24:1 di CBD in tutto il mondo”. Frankel ha dichiarato: “La Charlotte’s Web ha lo stesso rapporto 24:1 di CBD/THC di molti altri ceppi, fra cui l’Avidekel di Israele. NON sono sviluppati. Rappresentano la stessa genetica e si presentano in maniera casuale in natura. Tutti questi ceppi, per quanto io sappia, sono nati presso Resin Seeds ad Amsterdam e sono stati chiamati CEPPI DI CANNATONIC. A mio parere, dovrebbero essere chiamati Cannatonic 1:1, 2:1, 24:1, ecc…” Jaime ha mandato dei semi negli Stati Uniti e ci è andato lui stesso e vari cloni elite con elevati livelli di CBD si trovano negli Stati Uniti. Sono vere le dichiarazioni di Frankel? Lo scopriremo nel prossimo capitolo delle Cronache sulla CBD Wave.


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CRONACHE SULLA CBD WAVE

Banche di semi della CBD Wave Non bisogna andare lontani per acquistare i semi di CBD Wave. Varie banche di semi li offrono attualmente e si può fare richiesta al proprio centro di giardinaggio di fiducia oppure online. Segue un breve elenco di queste banche di semi. I semi di CBD Crew o dei loro collaboratori sono gli unici ad avere CBD in tutta la discendenza, altrimenti si può trovare semplicemente CBD in alcuni genotipi. Pubblicheremo maggiori informazioni nei prossimi articoli. Banche con ceppi a elevato contenuto di CBD CBD Crew. Progetto condiviso dalle banche di semi Resin Seeds e Mr. Nice. La prima banca nella storia a ottenere la piena presenza di CBD in tutta la discendenza delle varietà vendute. Ad oggi, CBD Crew e i suoi collaboratori sono gli unici ad assicurare che ogni seme abbia un elevato contenuto di CBD, oltre il 4% (con livelli di CBD più alti di quelli di THC). In quanto tali, questi ceppi sono i più adatti alle persone malate che vogliono cominciare a usarlo senza dover fare analisi a priori. La Dulce Canna invertita è la varietà di selezione principale di CBD Crew. La collezione attuale offre CBD Critical Mass, CBD Shark Shock, CBD Mango Haze, CBD Nordle, CBD Skunk Haze, CBD Yummy, CBD Sweet e Sour Widow e CBD Medihaze. Royal Queen Seeds. Si tratta di una banca di semi olandese, ma il principale scopritore di ceppi, Guillem, vive a Girona e ha esperienza sin da quando hanno cominciato. Attualmente, Royal Queen Seeds è l’unica banca al mondo a collaborare con le due fonti principali di CBD, dato che ha accordi sia con Reggae Seeds, sia con CBD Crew. All’inizio del 2012, Royal Queen Seeds è stata la prima banca internazionale a unirsi a questa ondata, lanciando una massiccia campagna pubblicitaria sulle varietà a elevato contenuto di CBD, con annunci a piena pagina e banner in vari siti web. In collaborazione con CBD Crew, offrono la Euphoria e la Medical Mass, entrambe a elevato contenuto di CBD. La gamma di prodotti in collaborazione con Reggae Seeds comprende Dance World, Royal Highness, Painkiller XL e Royal Medic. Royal Queen Seeds offre inoltre un olio di CBD prodotto con olio industriale, per chi ha bisogno solo di CBD. Grazie alla presenza di Royal Queen Seeds nei centri di giardinaggio e online, questa banca di semi è uno dei mezzi più rapidi per ottenere varietà a elevato contenuto di CBD. Dinafem. Attualmente offrono la Critical Mass CBD e la Shark Shock CBD, in collaborazione con CBD Crew. Hanno anche destinato una linea di lavoro separata al CBD e hanno accesso ai principali cloni a elevato contenuto di CBD sul mercato americano. Con l’evoluzione delle varietà autofiorenti, Dinafem ha dimostrato che la ricerca

e sviluppo è davvero uno dei loro assi nella manica. Sono certi di lanciare interessanti novità a medio termine.

ranno il frutto di un’altra collaborazione, la CBD Kush, come anche la Compassion, sviluppata indipendentemente.

Medical Seeds. Per il momento, hanno presentato la Y Griega CBD in collaborazione con CBD Crew. Stanno anche lavorando a una collaborazione con Reggae Seeds e hanno già ricevuto parte della loro genetica. Inoltre, il principale selezionatore della banca, Javi, lavora con una serie di progetti medici in Canada, ottenendo cloni elite con elevato contenuto di CBD che si vedono molto in giro.

Positronics. Prima di essere riaperta in Spagna, Positronics è stata una delle prime banche di semi nei Paesi Bassi, fondata da Wernard Bruining, pioniere della scena olandese. Wernard è un sostenitore entusiasta della cannabis per uso medico e ha pubblicato libri e articoli sulla questione, dopo aver trattato persone che soffrono varie affezioni, usando il suo olio. Positronics ha di recente pubblicato il libro Cannabis positivo. Aceite medicinal. Le varietà mediche offerte da Positronics in collaborazione con CBD Crew sono CBD+ Black Widow e CBD+ Critical #47.

Dutch Passion. La CBD Skunk Haze è stata la prima collaborazione esterna di CBD Crew. Questa stagione, presente-

TROVA LE 10 DIFFERENZE


53 Positronics sta inoltre lavorando su una linea indipendente di Diesel. Grass-O-Matic. La scorsa stagione, hanno presentato la Med Gom 1.0, una versione della loro Maxi Gom. La loro prima varietà autofiorente a elevato contenuto di CBD è stata creata in collaborazione con CBD Crew. Barney’s Farm: In collaborazione con CBD Crew, hanno presentato la CBD Critical Cure e la CBD Blue Shark. Paradise Seeds: In collaborazione con CBD Crew, hanno presentato la Nebula II CBD e la Durga Mata II CBD. Eva Seeds. Hanno una collaborazione in atto con CBD Crew per produrre versioni a elevato contenuto di CBD di Jamaican Dream e TNT Kush. Banche con varietà che possono produrre discendenza a elevato contenuto di CBD Reggae Seeds. Prima banca di semi nella storia ad avere un’intera collezione di semi a elevato contenuto di CBD, ha creato i primi ibridi di CBD nel 2004 e ha istituito una banca di semi nel 2006. Sono anche l’unica banca di semi a offrire semi normali, il che li

rende un punto di riferimento per altri selezionatori di CBD. Per i semi normali (Famiglia Reggae), hanno incrociato un maschio di Kalijah con diverse varietà, per creare Dancehall, Session, Dub, Root, Guayaka e Revolution. Questa collezione comprende inoltre la Respect. La loro linea di semi femminizzati, la Funky Experience, comprende: Juanita la Lagrimosa, Blackdance, O’Haze Red e Sra. Amparo. Resin Seeds. Prima banca di semi nella storia a scoprire il contenuto elevato di CBD di alcune varietà, durante i test della Cannatonic in occasione della Spannabis 2009. Sono anche la prima banca ad aver lanciato una campagna pubblicitaria sul CBD a livello mondiale, nel 2010. Al momento, i ceppi a elevato contenuto di CBD che offrono sono la Cannatonic e la Dieseltonic, entrambi vincitori della High Times Cannabis Cup. Pepita Seeds. Il selezionatore principale di Pepita, Emilio, è un ottimo amico di Jimi. Sono entrambi espositori alla Spannabis da vari anni. La linea CBD di Pepita Seeds miscela alcuni dei cloni elite di Jimi, vettori di CBD, con altre genetiche, per creare Clemenvilla Kush, La Moreneta, Chemgos e Pepiberry.

Philosopher Seeds. Sempre a Girona, sono in contatto con la genetica CBD dagli inizi, in quanto amici di Jimi. Il risultato della collaborazione di Philosopher Seeds con Jimi, la linea Golo, offre diversi ceppi vettori di CBD: Jack el Frutero, SweetLove, SugarPop, Naranchup, SuperJuani e Guayita. Elite Seeds. Collaborano da anni con Reggae Seeds. Come già detto in questo articolo, dopo un intenso lavoro, sono quasi pronti a presentare la versione femminizzata di Juanita la Lagrimosa con un rapporto di 1/1. Attualmente offrono una versione di Juanita la Lagrimosa che è un’autoimpollinazione del clone originario. CBD Seeds. Hanno presentato la One to One alla Spannabis 2014, una varietà con un rapporto 1/1 che ha permesso loro di aggiudicarsi il riconoscimento “CBD Masters” di Alpha Cat. Questo riconoscimento è stato assegnato perché la One to One aveva la concentrazione più elevata di CBD di tutte le piante testate, raggiungendo il 14% con l’utilizzo della cromatografia su strato sottile. CBD Seeds sta inoltre incrociando le talee elite con altre varietà, per produrre un’Amnesia a elevato contenuto di CBD o una Lavender a elevato contenuto di CBD. La One to One potrebbe essere collegata alla CBD Wave di Girona, di cui tratteremo nei prossimi articoli. Pure Seeds. Banca di semi orientata all’uso medico, collabora con il Dottor Mariano García de Palau, come consulente medico. Di recente hanno presentato la B3 Medical, a elevato contenuto di CBD e stanno lavorando su due nuove varietà. Hanno confermato che questi ceppi sono legati alla CBD Wave di Girona. Ne parleremo ulteriormente nei prossimi numeri. Family Ganjah. Hanno ricevuto la genetica da Jimi, attraverso amici in comune. Non compaiono ancora a catalogo, ma questa banca ha già distribuito una propria versione di Juanita la Lagrimosa (auto-impollinazione) e uno dei suoi ibridi, Juana la Loca. Genofarm. Una nuova banca di semi basca gestita da selezionatori veterani che lavorano con genetiche dalla CBD Wave di Girona per creare i propri ibridi, come la MediCritical. Attualmente stanno conducendo test dettagliati per migliorare questa varietà. Madre Naturaleza. Growshop a Burgos, non hanno lanciato ancora una propria banca di semi, ma hanno sviluppato ibridi della genetica CBD Wave che ai test hanno ottenuto eccellenti risultati e un elevato contenuto di CBD. French Touch Seeds. Hanno sviluppato la Irie, una Juanita di taglia media e un ibrido di Kasper Diesel.

Nuvola in alto a sinistra, nuvola in alto al centro, capelli rasta in basso a sinistra, riga nella canna a sinistra, smiley maglietta, tatuaggio cure, fumo dalla canna a destra, suola scarpa a sinistra, tacchi della signora, piuma nei capelli della signora.


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Traduzioni: Valefizz

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Pubblicità: Fabrizio E-mail: fabrizio@softsecrets.nl Tel: 0039 - 36 65 44 66 94 Soft Secrets Italia non intende in alcun modo incentivare condotte vietate. Tutte le informazioni contenute sono da intendersi ai fini di una più ampia cultura generale. La redazione e i collaboratori non si assumono nessuna responsabilità per un uso imporprio delle informazioni contenute nella rivista. L’editore e i distributori non sono da intendersi implicitamente d’accordo con i contenuti pubblicati. Nessun contenuto di questa pubblicazione può essere copiato o riprodotto in alcun formato senza autorizzazione degli editori. L'editore ha fatto il possibile per contattare tutti i detentori di copyright del materiale fotografico. Chi pensasse ancora di possedere tali diritti è pregato di contattare l'editore.

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