LA RIVISTA DELLA CANNABIS DAL 1985
GRATIS Numero 1 - 2016
8
15 Tester delle varietà
La verità sull’illuminazione LED
18 Sistemi passivi di coltivazione
61 Pre-germinazione: ragionevole o no?
18+ Solo per adulti. Soft Secrets viene pubblicato sei volte all’anno dalla Discover Publisher BV, Paesi Bassi
AMSTERDAM
Messico: la Corte Suprema permette il consumo e la coltivazione di cannabis per uso ricreativo
La Corte Suprema del Messico ha sentenziato che la coltivazione, la detenzione e il consumo di marijuana sono legali ai sensi della Costituzione nazionale, il che apre le porte alla depenalizzazione o addirittura alla legalizzazione in uno dei Paesi di narcotraffico più noti al mondo. RRY SENSI-STAR DELAHAZE PANDORA BELLADONNA WAPPA ALL
La Corte Suprema di questo Paese dell’America Latina ha decretato, con quattro quinti dei voti, che il consumo di marijuana è garantito dal diritto di libero sviluppo della personalità.
quelli che si vedono negli Stati Uniti. Ciononostante, la Corte attende di raggiungere un verdetto su cinque casi simili che potrebbero aprire le porte alla legalizzazione.
Attualmente, tale sentenza è stata approvata solo da quattro membri di un gruppo a favore della cannabis che voleva creare un club della marijuana, simile a
L’agenzia di stampa Reuters ha citato che il Giudice della Corte Suprema del Messico Arturo Zaldivar ha dichiarato che il voto non significa che la marijuana
non venga ritenuta dannosa, ma piuttosto che “proibirla è un provvedimento esagerato". In Messico, dove migliaia di persone perdono la vita ogni anno per motivi legati al narcotraffico e alla violenza da questo generata, si tratta di uno sviluppo significativo. Il Paese ha legalizzato i matrimoni gay, grazie a sentenze di tribunale simili a questa. Tuttavia, per raggiungere la piena legalizzazione, c’è ancora da combattere molto. Il Presidente del Messico Enrique Pena Nieto ha dichiarato su Twitter che il Governo spiegherà il perimetro di questa sentenza. Si è dichiarato assolutamente contrario ad ammorbidire la legislazione sulla cannabis. Le parti attrici nel processo erano ben consapevoli delle implicazioni politiche dei loro casi. La Mexican Society of Responsible and Tolerant Auto-consumption (SMART – Società Messicana del Consumo Responsabile e Tollerante) spera d’indebolire i cartelli della droga tagliando i profitti derivanti dai traffici illeciti. Uno degli avvocati ha dichiarato di non aver mai fumato una canna e di non volerlo neanche fare.
OG KUSH ®
3 EDITORIALE
Per un 2016 di battaglie Quello che si è appena chiuso è stato un anno che ha visto la cannabis protagonista sotto molti aspetti: sempre più sdoganata a livello di discorso pubblico, la nostra amata piantina ha finalmente avuto l'attenzione che si merita anche da parte delle istituzioni. Lo scorso 15 dicembre è stato finalmente ufficializzato il protocollo che porterà alla produzione e distribuzione di cannabis medica da parte dello Stato – ne parleremo in dettaglio a pagina 43 e 44 – e anche dal punto di vista della legalizzazione si stanno compiendo i primi e importanti passi verso una discussione pubblica. Certo non vogliamo illuderci che la discussione parlamentare in corso sfocerà necessariamente in un completo sdoganamento della marijuana ma, per noi “addetti ai lavori”, è già positivo il fatto che una realtà politica composita come quella dell'Intergruppo creato e promosso dal sottosegretario Benedetto Dalla Vedova, sia riuscita a far calendarizzare la discussione sull'eventuale legalizzazione – il disegno di legge n.° 3328, che ha comunque i suoi evidenti limiti – nonostante i piani del Governo Renzi non contemplassero minimamente un'eventuale “riforma delle droghe leggere” (immaginiamo che all'ex sindaco di Firenze piacerebbe chiamarla così...).
La Frisian Duck produce cime compatte con un aroma speziato di pino, agrume e bosco fresco. Il sapore è simile con risultati di buona qualità e un effetto mentale ristoratore tipico della Sativa, con una produzione media. È stata creata per la coltivazione outdoor, ma ha buoni risultati anche indoor. La Frisian Duck è una pianta di cannabis unica nascosta; difficile e facile da coltivare, perfetta per i coltivatori alle prime armi. La Frisian Duck cresce senza essere riconoscibile come pianta di cannabis per gran parte della sua vita. Genetica Indica/sativa, Frisian Dew x Ducksfoot Tempo di fioritura: 8 settimane Resa: media Raccolto outdoor: inizio ottobre Selezionatore: Dutch Passion
Certo, vista la tragicità della situazione internazionale – politica, economica e ambientale –, ci sono battaglie più urgenti e forse più importanti. Ma il dibattito sulla legalizzazione della cannabis andrebbe fatto una volta per tutte: messe da parte definitivamente le considerazioni sanitarie e sociali (ci sono molte sostanze legali ben più dannose, leggasi alcool o qualsivoglia psicofarmaco), non c’è nessunissima ragione per continuare a vietare la cannabis.
Frisian Duck
La Frisian Duck cresce sviluppando foglie dalla forma insolita, il che la rende di difficile identificazione come cannabis tradizionale e quindi ideale per la coltura outdoor e in serra in aree densamente popolate. Il nome fa riferimento alla netta forma delle foglie che somigliano alle impronte lasciate dalle anatre, soprattutto durante i primi due terzi della vita della pianta. Durante la fioritura, talvolta compaiono alcune foglie superiori con una forma più tradizionale, tipica della cannabis. La Frisian Duck proviene dall’incrocio della Frisian Dew e della DucksFoot. Questa varietà unica, robusta, furtiva è pronta per il raccolto all’inizio di ottobre (inizio di aprile nell’emisfero meridionale). Assume tinte violacee durante la fioritura e diventa simile a un albero di Natale, in outdoor fino a un’altezza di 2,5 metri, in indoor fino a un’altezza di 1,5 metri.
Dopo anni di tirannia proibizionista, rappresentati da Giovanardi e dal Dipartimento delle Politiche Antidroghe, finalmente in Italia si è ricominciato a parlare di canapa in termini quantomeno realistici e poco importa che probabilmente le sopra citate buone intenzioni dell'Intergruppo rimarranno solo chiacchiere: l'opinione pubblica del belpaese pare più che pronta al cambio e lo stigma di “droga” che ha accompagnato la nostra amata piantina negli ultimi 90 anni, sembra essere stato finalmente debellato (ci piace pensare anche grazie ad una corretta informazione).
Per questo noi di Soft Secrets vogliamo augurarvi un buon anno di battaglie. Perché se è vero che – come ha scritto Naomi Klein nel suo “This Changes Everything” – le nuove opposizioni politiche saranno sempre più basate sul concetto di “ecologia”, piuttosto che su quello di “ideologia”, allora sarà bene cominciare a pensare di ricollocare anche la battaglia antiproibizionista a sostegno della cannabis in questa direzione. Troppo spesso, nel nostro Paese come in molti altri, abbiamo visto il fronte antiproibizionista spaccato su questioni teoretiche, di simboli o di appartenenze politiche che possono rivendicare, chi più chi meno a buon diritto, la volontà di battersi per la legalizzazione e il diritto all'autocoltivazione. Dobbiamo necessariamente ripensare la canapa come un bene comune da gestire e regolare secondo un principio di decisionalità orizzontale, invece che vederla come una merce o come “la gallina dalle uova d'oro” – come si spesso si è teso a fare al fine di convincere l'opinione pubblica che una pianta così versatile non fosse unicamente una droga. Il rischio che questa nuova apertura verso la canapa sfoci esclusivamente in un business a beneficio di pochi c'è e, dal momento che le legislazioni che se ne stanno occupando sono ancora ad un livello embrionale, è assolutamente necessario fare pressione affinché il tema cannabis venga gestito sul serio nei termini del bene collettiv di Giovanna Dark
4
LETTERE DAI LETTORI / ITALY@SOFTSECRETS.NL
Attenzione lettori italiani! Volete vincere semi FEMMINIZZATI di 6:((7 6(('6" 0DQGDWHFL XQD IRWRJUDȴD della vostra stanza di coltura o della vostra miglior pianta di cannabis, dove si veda chiaramente una copia di Soft Secrets. SWEET SEEDS vi manderà una confezione GD VHPL IHPPLQL]]DWL 6H QHOOD IRWRJUDȴD GRYHVVHUR ȴJXUDUH DQFKH OD YRVWUD EHOlissima moglie o ragazza che indossano un micro bikini sexy o dell’intimo molto allettante, riceverete una confezione 2 x GL VHPL IHPPLQL]]DWL /D IRWRJUDȴD GHO mese riceverà una confezione 3 x 3 di semi femminizzati di prima qualità! Il tutto è un omaggio di Soft Secrets Europa e SWEET SEEDS! 0DQGDWH OH YRVWUH IRWRJUDȴH YLD H PDLO a italy@softsecrets.nl o mandatele alla nostra PoBox. Fate attenzione: il materiale verrà gestito con la massima discrezione. Non pubblichiamo foto sfocate e non ci SLDFFLRQR OH IRWRJUDȴH GL SLDQWH LQ IDVH vegetativa. Vogliamo vedere grosse cime e belle donne! Buona fortuna! E-mail: italy@softsecrets.nl
®
6
LETTERE DAI LETTORI
&LDR FDULVVLPL TXHVWD ª OD PLD VSOHQGLGD PRJOLH GL ȴDQFR DG XQD (DUO\ 0DURF FUHVFLXWD VXO QRVWUR WHUUD]]R LQ SURYLQFLD GL 7RULQR GD $SULOH D ȴQH 6HWWHPEUH FRQ WHUULFFLR 5R\DOPL[ IHUWLOL]]DWD SRFR H VROR GXUDQWH OD ȴRULWXUD FRQ %LR%ORRP %LR%XG H 3. *UD]LH SHU L SUH]LRVL FRQVLJOL H OH LQIRUPD]LRQL FKH FL GDWH &RQtinuate così! Fabio
Ale
Ciao ragazzi! Grazie mille per la foto che ci è piaciuta subito. Le foglie gialle saranno sicuraPHQWH GRYXWH DO IDWWR FKH KDL VFDWWDWR OD IRWR D ȴRULWXUD TXDVL XOWLPDWD &RQWLQXDWH FRV® FL garbano belle e buone!
*UD]LH SHU OD IRWR $OH QRQ FL KDL SHU´ GHWWR PROWR VXO WXR VHWXS &L SLDFFLRQR OH SLDQWH FHVSXJOLRVH FRPH OH WXH H VRSUDWWXWWR FRQ ULȵHWWRUL UDUHGGDWL H WHUULFFLR /D SURVVLPD YROWD mandaci un paio di dettagli in più...
Distribuito da
sTILL growing 3 VARIATORI
W W W. F O G L I E D E R B A . N E T
Q U A L I TÀ E
PERFORMANCE LED da 5 watt con doppio chip (la concorrenza utilizza solo chip singoli da 3 watt per LED) per una resa luminosa molto superiore ai COB COB 100% rossi per il massimo della penetrazione luminosa ed una durata di vita molto più elevata dei COB colorati.
DOPPIO CHIP
3 variazioni di colore per adattarsi al meglio alle fasi di sviluppo delle piante Dissipatori di calore di altissima qualità Enermax Twister Pressure LED Bridgelux e Epiled Protezione termica (Blocco dell’unità> 45° C) 3 anni di garanzia
COB 90 WATT
QSHIPPM TIV WYTIVǻGM da 80x80cm a 140x120cm
XMAX 4
XMAX 6
XMAX 8
W W W. H O R T I C O L E D . C O M -SVXMGSPIH ² YRE HMXXE JVERGIWI HM MPPYQMRE^MSRI 1*) WTIGMEPM^^EXE RIPPE TVSHY^MSRI HM EXXVI^^EXYVI EǽHEFMPM IH IǽGMIRXM WME TIV SVXMGSPXYVE XIGRMGE GLI LSFFMWXMGE ,Mª TVIWIRXI MR XYXXE *YVSTE ² SVE HMWTSRMFMPI ERGLI MR .XEPME HMWXVMFYMXE MR IWGPYWMZE HE +SKPMI Hƶ*VFE
LETTERE DAI LETTORI / FLASH PRODOTTI Ciao ragazzi queste sono le mie pupe.... Una é bona, l'altra no! Indovinate.... 3XUWURSSR OD SLDQWD « XQD survivor tra tante, d.n.a. sconosciuto ma profumosa! &RQȴGR LQ YRL Un saluto da noi, a presto!!!!!!!!!! Amore e gratitudine Marino Caro Marino siamo indecisi tra la cimona gigantesca e la riccia spettacolare... Facciamo che le prendiamo entrambe. Ti rinnoviamo i nostri complimenti per il cimone ben sviluppato. La prossima volta facci sapere TXDOFKH GHWWDJOLR WHFQLFR LQ più sul tuo setup. Continua FRV® H EXRQH ȴRULWXUH
7
Occhiali Method Seven per HPS e LED *OL RFFKLDOL 0HWKRG 6HYHQ ELODQFLDQR H ILOWUDQR OD OXFH HPHVVD GDOOH VRUJHQWL OXPLQRVH DUWLILFLDOL b +36 H /(' SHUPHWWHQGR GL DYHUH XQD YLVWDb LO più possibile naturale degli oggetti illuminati. Le lenti in policarbonato prodotte dalla Carl Zeiss Vision garantiscono XQD SURWH]LRQH GHO GDL UDJJL 89 $ % & H VRQR ULYHVWLWH 7UL )OHFWLRQ 0HWKDQH 6LOYHU SHU EORFFDUH L ULIOHVVL H ULGXUUH OD EULOODQWH]]D Le lenti sono compensate (asimmetriche) per evitare la distorsione dell'immagine. Disponibili nelle verVLRQL &XOWLYDWRU +36 3OXV SHU DPELHQWL LOOXPLQDWL FRQ ODPSDGH +36 H &XOWLYDWRU /(' 3OXV QHO FDVR VLb XWLOL]]LQR /(' Ζ SURGRWWL 0HWKRG 6HYHQ YHQJRQR IRUQLWL LQ XQ VDFFKHWWR FXVWRGLD H WHVsuto per la pulizia delle lenti. 3URGRWWR GLVWULEXLWR GD Ζ1'225/Ζ1( VUO
www.indoorline.com - info@indoorline.com
Ciao a tutti voi della redazione di Soft Secrets! Vi invio le foto delle nostre bellissime e primissime bimbe. Io e mio padre le abbiamo cresciute con amore e attenzione, e con O DLXWR GL XQD DPLFD GL IDPLJOLD DSSDVVLRQDWD FRPH QRL 6RQR GXH 5HG 'ZDUI XQD 6\UXS XQD 3XUSOH .XVK GXH :KLWH 'ZDUI H XQD 'HLPRV WXWWH GHOOD %XGGKD SL» WUH %XEED .XVK GHOOD 'LQDIHP SURQWH GD UDFFRJOLHUH 6RQR WXWWH LQGLFD DXWRȴRUHQWL LQ YDVL GD OLWUL 3HU OD FUHVFLWD FRQ XQD ODPSDGD GD : QRQ VRQR VWDWL XVDWL IHUWLOL]]DQWL 3HU LO VXEVWUDWR DEELDPR XWLOL]]DWR XQ PL[ GL WHUULFFLR GHOOD &DQQD H GHOOD SLHWUD YXOFDQLFD SHU LO GUHQDJJLR 0HQWUH GXUDQWH OD ȴRULWXUD FRQ XQD ODPSDGD GD : ª VWDWR XWLOL]]DWR )ORUD %ORRP GHO ROLR GL 1HHP H LO %RRVW DFFHOHUDWRU SHU LQJLJDQWLUH OH FLPH ΖO ORUR SURIXPR LQWHQVR ª FRV® DYYROJHQWH FKH QRQRVWDQWH O DVSLUD]LRQH VL GLRQGH LQ WXWWD FDVD *UD]LH SHU OH YRVWUH XWLOLVVLPH LQIRUPD]LRQL H JOL DUWLFROL FRV® LQWHUHVVDQWL 6SHUR GL DSSDULUH VXO SURVVLPR QXPHUR FKH SHU´ QDVFRQGHU´ D PLR SDGUH %DFL EDFL Sara 0D JXDUGD XQ SR TXHVWD VLJQRULQD FRVD WLHQH QDVFRVWR DO SURSULR SDGUH &RPSOLPHQWRQL VH IRVVH IXPDWRUH FRPH QRL GRYUHVWL WHQHUJOLHOH QDVFRVWH R OH IXPHUHEEH WXWWH &RQWLQXD FRV® KDL IDWWR SURSULR XQ RWWLPR ODYRUR VROR O HVSHULHQ]D SRUWHU¢ D PLJOLRUDUH /D SURVVLPD YROWD PDJDUL LQL]LD D YDOXWDUH OH YDULHW¢ QRQ DXWRȴRUHQWL XQ F ª XQ PRQGR GL JXVWR OD IXRUL 9DOXWD SRL LO ODSLOOR YXOFDQLFR FRPH WDJOLR SHU LO WHUULFFLR anziché come drenante. Un abbraccione!
8
COLTIVA CON MR. JOSE Piante sotto moduli LED da 300W con raffreddamento attivo.
LA VERITÀ SULL’ILLUMINAZIONE LED Una volta l’illuminazione LED era una novità nella coltivazione, ma si tratta di molto tempo fa. Oggigiorno, molti coltivatori hanno esperienza nell’utilizzo di diodi e non dobbiamo fare affidamento su quanto ci dicono i produttori quando fanno pubblicità. Se vi aspettate un articolo di propaganda, o di sapere quale produttore è garantito come il migliore nell’ambito dell’illuminazione, temo che vi dovrò deludere. È giunto il momento di analizzare obiettivamente l’illuminazione LED. Mr. José, info@mrjose.eu Spero che chi di voi ha conoscenze approfondite della tecnologia LED mi perdonerà, ma penso sia necessario descriverla, prima di tutto. LED è l’acronimo di Light Emitting Diode (Diodo a Emissione Luminosa). Questa tecnologia funziona sulla base del principio delle cellule semiconduttrici che trasformano l’elettricità direttamente in luce, senza un’elevata produzione di calore, il che significa che un LED trasformerà la maggior parte dell’energia che consuma in luce. Per un utente medio, questo significa che verrà utilizzata meno elettricità per ottenere la stessa quantità di luce che si ottiene da una lampadina. Per i coltivatori indoor, inoltre, questo significa che il vivaio non verrà riscaldato abbondantemente dalla fonte di luce in alcun modo e che sarà possibile spostare la fonte di luce molto più vicino alle piante. Va aggiunto che anche un LED NON converte il 100% dell’energia elettrica in luce, come pensano alcuni. Rispetto alle fonti MH e HPS, l’efficienza nella conversione di elettricità in luce è quasi doppia. Sarebbe quindi facile supporre che una fonte HPS da 600 W può essere sostituita da un modulo LED da 300W, che naturalmente non è del tutto vero, come vedremo nei prossimi paragrafi. Se volete sapere quando e dove è nata la tecnologia LED, dovete sapere che è necessario risalire agli inizi del 20° secolo, quando lo sperimentatore britannico H.J. Round ha scoperto l’elettroluminescenza nei laboratori di Marconi nel 1907. Nel 1927, il russo Oleg Losev ha annunciato la produzione del primo diodo elettroluminescente, primo nome dato ai LED. I diodi possono produrre luce in varie fasce dello spettro luminoso, da ultravioletta a infrarossa (che avete,
per esempio, nel telecomando del vostro televisore). I colori della luce, in parole semplici, dipendono dalla composizione chimica del semiconduttore. La gente dice e questo lo si troverà anche su internet, che lo sviluppo dei LED blu e bianchi, utilizzati nei moduli per la coltivazione delle piante, è stato un processo relativamente lungo. Ciò che è certo è che la possibilità si scegliere la fascia dello spettro è un vantaggio enorme dei LED. Naturalmente, la ricerca si sta concentrando soprattutto su altri ambiti e non sulla coltivazione. L’obiettivo dei ricercatori era quello di sviluppare una fonte di luce che potesse sostituire la luce naturale e che producesse luce a costi più contenuti rispetto alle lampadine e le fonti alternative d’illuminazione fluorescente esistenti (lampadine a basso consumo e lampadine fluorescenti, definizione non del tutto corretta, ma che useremo). Dato che il risparmio energetico è visto come uno dei principali vantaggi dei LED, è necessario aggiungere che affinché i diodi s’illuminino, abbiamo bisogno un modulo di controllo e di alimentazione. Di solito si usano i circuiti stampati. Uno svantaggio della tecnologia LED è la bassa tolleranza alle alte temperature, quindi è necessario raffreddare il modulo in qualche modo. L’efficienza del sistema di raffreddamento incide notevolmente sulla durata di vita del diodo, che, in condizioni ottimali, è di gran lunga superiore a quella delle lampadine tradizionali. La vita utile di un LED è anche una delle argomentazioni di vendita di chi produce questa tecnologia. Se il sistema di raffreddamento non funziona adeguatamente, può
comportare danni o interruzione nei circuiti, il che può portare a guasti totali o parziali dei dispositivi d’illuminazione. Alcuni tipi di diodo inizieranno a sfarfallare o smetteranno semplicemente a produrre luce. Il fatto che i guasti di norma non riguardano ogni sezione, il che significa che le luci potrebbero ancora funzionare, è il senz’altro un risvolto positivo. Come abbiamo già detto, si può evitare l’eccessivo surriscaldamento del modulo mediante raffreddamento, attivo o passivo. La maggior parte dei moderni moduli LED per la coltivazione delle piante ha un sistema di raffreddamento attivo continuo. In pratica, questo significa che il modulo è dotato di uno o più ventilatori, il che dissipa calore dalla fonte e dai circuiti stampati con i diodi. La quantità di calore è di gran lunga inferiore a quella emessa da fonti HPS o MH, a proposito. Un esempio di sistema di raffreddamento passivo potrebbe essere un modulo con aletta in alluminio collegato al modulo LED. Il dispositivo di raffreddamento dissipa il calore in modo passivo. Un dispositivo simile si trova nel vostro computer. Probabilmente vi è già capitato di pensare che il raffreddamento consumasse più Watt: beh, avete ragione, naturalmente. Un altro problema può essere il fatto che il raffreddamento attivo non è del tutto silenzioso. Personalmente, penso che il rumore prodotto dai ventilatori non provenga dal dispositivo più rumoroso in una stanza di coltura, ma possiamo senz’altro concordare sul fatto che il raffreddamento passivo, silenzioso ed economico, è più adatto a una stanza di coltura. Gli ultimi sviluppi nei moduli LED per la coltivazione si concentrano in questo ambito e i produttori stanno cercando di utilizzare i sistemi di raffreddamento passivo. Vediamo ora dove sono nati i moduli LED. Ufficialmente, la maggior parte dei produttori sostiene che i rispettivi moduli LED sono prodotti in Europa. Questo è vero, ma solo fino a un certo punto. I moduli vengono assemblati qui, ma la maggior parte delle componenti, fra cui diodi e connettori, è prodotta in Cina. Questo di per sé non significa che i moduli o i diodi siano di bassa qualità. Dopo tutto, la Cina produce almeno una parte delle componenti elettroniche di molti marchi famosi su scala internazionale, fra cui quelli che
vendono sulla base della loro qualità. La realtà è che i produttori scelgono le componenti con cui il modulo per la coltivazione verrà assemblato e che , sostanzialmente, è la stessa cosa. Quindi, finché il produttore sceglie le componenti più care e di miglior qualità, la qualità dell’illuminazione sarà molto elevata, anche se c’è scritto ‘Made in China’. Se seguite il mercato dell’attrezzatura per la coltivazione, avrete senz’altro notato quante nuove aziende produttrici di LED compaiono ogni anno. Nei paragrafi precedenti ho parlato di alcune informazioni di base che permettono di sapere se un modulo LED è o meno di buona qualità. Tutti questi indicatori non sono del tutto trascurabili, a meno che il modulo emetta luce nella fascia corretta dello spettro. Noi coltivatori abbiamo bisogno di moduli LED che siano ad alta efficienza energetica, che non siano rumorosi e, cosa ancora più importante, che siano moduli sotto cui le piante crescano bene e si formino abbondanti fiori. In parole semplici, abbiamo bisogno di gambi forti e di cime grandi e dure e raggiungeremo questi risultati solo se abbiamo la giusta composizione luminosa. Come già detto, la coltivazione delle piante non è certo l’interesse principale delle aziende leader nello sviluppo dell’illuminazione a livello mondiale. Le aziende come OSRAM e PHILIPS guadagnano molto di più sviluppando fonti LED per le lampade da tavolo o i lampadari della sala. E dato che è facile trovare i diodi e qualsiasi tuttofare sa come assemblare il modulo LED, molti appassionati si sono buttati nello sviluppo della giusta combinazione di luce per la coltivazione. Le informazioni di base per capire quale fascia dello spettro di luce si adatta meglio alla crescita e quale alla fioritura sono note ormai da tempo. Tuttavia, per ottenere una luce davvero funzionale è necessario creare una combinazione precisa e sulla base dell’esperienza pratica, togliere e aggiungere qua e là. I primi moduli LED per i coltivatori di marijuana avevano uno svantaggio enorme: le piante non fiorivano bene sotto queste fonti di luce. Fiorivano, ma la quantità e la durezza delle cime non erano paragonabili a quelle ottenute sotto le conti HPS. Questo problema iniziale ha danneggiato notevolmente la reputazione fra i coltivatori di questa tecnologia LED, che anche oggi si fa fatica a convincere alcuni coltivatori esperti, per non dire i novizi, sul fatto sono stati fatti in avanti in questo ambito e che si possono usare i LED per coltivare e ottenere ottimi risultati. Passiamo ora alla pratica. Con che frequenza avete sentito dire che, se si coltiva usando moduli LED, si ottiene una resa di due grammi per watt di energia consumata? In altri termini, questo significherebbe che sotto un modulo LED da 300W, si otterrebbero 600 grammi? Sì, anch’io l’ho sentito dire varie volte. Ma non l’ho mai visto e mi piacerebbe davvero che fosse così. Ho due critiche. Un modulo LED da 300W con raffreddamento attivo deve avere una potenza limitata oppure consumare molto. Il motivo è semplice. Se inserissi nel modulo 300 diodi di 1 watt ciascuno (nota dell’autore: di recente ho osservato l’avvento dei diodi di 3W), avrei naturalmente un modulo da 300W, ma avrei comunque bisogno di un dispositivo di raffreddamento attivo, che con questa potenza sarebbe comunque utilizzato di frequente. Questo significa che il consumo elettrico del modulo è in realtà varie decine di watt in più, di conseguenza, la conversione in grammi è falsata. La mia seconda critica è che la mia esperienza, e quella di altri, non possono confermare assolutamente questo risultato. Ottengo al massimo 1,40 grammi per watt se coltivo varietà e cloni classici con una fase di crescita minima di 14 giorni.
9 La domanda che viene posta più di frequente quando si parla di moduli LED per la coltivazione riguarda la potenza. Di che potenza dev’essere un modulo LED per poter sostituire una fonte HPS da 600W? In base alle conoscenze attuali, posso dire che i risultati si avvicineranno maggiormente se si sceglie un modulo LED con una potenza inferiore di circa il 30%-40% rispetto a quella di una fonte HPS che si è utilizzata fino ad ora. Dovreste quindi sostituire una fonte da 1000W con un modulo LED da 600-700W. Una fonte HPS da 600W può essere effettivamente sostituita da un modulo LED da 350-400W. Si può sostituire un modulo LED di almeno 240W con una fonte da 400W e un modulo LED da 150W con una fonte HPS da 250W. Questi valori sono stati calcolati per avere un’illuminazione adeguata in un dato spazio. La domanda relativa alla sostituzione di una fonte HPS tradizionale con LED può anche essere formulata in modo diverso. È possibile aumentare il raccolto in un dato spazio, se uso un modulo LED della stessa potenza dell’attuale fonte HPS? In parole semplici, cosa succederà se invece di una fonte HPS da 600W si appende un modulo LED da 600W nella stanza di coltura? Non esiste una risposta completamente chiara. Ci si aspetterebbe che il raccolto aumentasse del 30%-40%. In questo caso, si potrebbe comunque dire che se si illumina un’area di 1 x 1 metro con una fonte HPS da 1000W, si otterrebbe un raccolto del 40% in più. Naturalmente questo non è vero, perché dobbiamo sempre utilizzare una fonte con potenza corrispondente all’area che vogliamo illuminare. I moduli LED possono prima di tutto essere utilizzati per ottenere gli stessi risultati, riducendo al contempo il consumo di elettricità e non per aumentare la resa con lo stesso consumo. Che altro sappiamo della coltivazione sotto fonti
ventilazione. Ma cosa dovete fare se avete bisogno il calore delle fonti HPS tradizionali per la vostra coltivazione? Avete due possibilità: dotare la stanza di coltura di un dispositivo di riscaldamento, il che potrebbe comportare il vantaggio probabilmente sottovalutato del minor consumo dei moduli LED (per il riscaldamento elettrico) o utilizzare di nuovo le fonti HPS. Con questo intendo dire che la tecnologia LED per la coltivazione non si adatta a ogni situazione. Se avete un vivaio a casa nell’attico, i LED sono perfetti, perché di solito c’è più calore, non meno, in questo tipo di spazi. Se, invece, il vostro vivaio si trova in cantina, oppure in una casa non riscaldata, il problema saranno le temperature basse e quindi varrà la pena usare fonti HPS, che garantiranno calore e luce a sufficienza alle piante. Non molto tempo fa ho incontrato un produttore di moduli LED per la coltivazione. La sua è la terza generazione di una famiglia che opera nel settore dell’illuminazione artificiale per piante coltivate in serra. Mi ha detto una cosa davvero interessante a cui non avevo mai pensato e che ha davvero attirato la mia attenzione. Non c’è nulla di nuovo nel fatto che i diodi emettano luce a forma di cono. In un modulo LED per la coltivazione ci sono una serie di diodi di vari colori. Il coltivatore ha bisogno della luce di tutti i diodi da combinare in modo tale che tutte le piante ricevano la stessa quantità di luce nel range adeguato. È quindi importante che la fonte di luce non sia troppo vicina alle piante. La soluzione assolutamente perfetta sta in una fonte di luce mobile, in questo caso un modulo LED che si sposta sulle piante e garantisce la stessa la stessa somministrazione di luce dello spettro per tutte le piante. Ho dimenticato qualcosa? Sì, ecco alcune
Serie di moduli LED con raffreddamento passivo.
LED? Nella prima parte di questo articolo, ho detto che i moduli LED non emettono calore, o piuttosto che ne emettono solo un po’, rispetto alle fonti HPS. Questo offre un enorme vantaggio ai coltivatori che hanno problemi con temperature troppo elevate nel loro vivaio. Questo problema può verificarsi in case esposte al sole, in attici, stanze di coltivazione sul tetto, fra le altre, e naturalmente si verifica più di frequente e per periodi più lunghi durante l’anno nei Paesi vicini all’equatore. Per questo motivo, la richiesta di moduli LED è più alta nei Paesi con temperature diurne più elevate, rispetto ai Paesi della zona temperata: il motivo principale alla base dell’acquisto di LED è che si tratta di una soluzione economica. Ho appena dovuto fare i conti con la temperatura. Se non dovete raffreddare la stanza di coltura, non avete bisogno di aria condizionata e neanche di un ventilatore a potenza elevata. Risparmierete quindi denaro non solo nell’elettricità necessaria per l’illuminazione, ma anche nella
informazioni finali. Sotto fonti LED, le cime non raggiungeranno le stesse dimensioni di quelle coltivate sotto le fonti HPS, ma in totale ce ne saranno di più e anche quelle sul fondo saranno valide. Quando si coltiva sotto varie fonti di luce, è un vantaggio poter sostituire metà delle fonti HPS con luci LED a metà potenza. Il raccolto in ogni caso sarà lo stesso e il consumo di elettricità sarà inferiore. Naturalmente, bisogna comunque fare in modo che le temperature non salgano al di sopra dei 30°C. In conclusione, forse bisognerebbe dire che per le piccole colture domestiche, o microcolture, i moduli da 12V sono adatti. Il loro grande vantaggio è il semplice raffreddamento passivo e potenza sufficiente. L’unico e ultimo svantaggio di questa tecnologia rimane il prezzo piuttosto elevato. Questo di certo è relativo, se si considera la riduzione nella spesa elettrica, che noterete. Vi auguro molto successo nell’utilizzo pratico di LED per le vostre piante.
IL CANAPAIO
11 (20/5/2015) Il campo preparato per la semina
CANAPA INDUSTRIALE: ESPERIENZE E PROBLEMI di Franco Casalone Da sempre sono interessato alla canapa, ricercatore e sperimentatoUH GDOOD PHW¢ GHJOL DQQL ȇ QHO ho scritto i miei primi due libretti sull'argomento. Un paio d’anni dopo si è ricominciato a piantare canapa in Italia in modo legale. In realtà non era PDL VWDWD SURLELWD GHO WXWWR SHU XWLOL]zi industriali si sarebbe potuto continuare a coltivarla e ad usarla, ma una sbagliata interpretazione della legge aveva portato le forze dell’ordiQH D ȊGLVVXDGHUHȋ FKL GDJOL DQQL Ȇ LQ poi aveva cercato di continuare una coltivazione la cui tradizione durava dalla notte dei tempi (e di cui l’Italia era orgogliosa di avere il miglior prodotto del mondo). Dall’anno dopo KR YLVVXWR XQȇDOWUD YLWD LQ +LPDOD\D dove la cannabis cresce endemica ed è sacra, e dove ho imparato ad avere un’altro rispetto ed un’altra considerazione per il “regalo di Shiva al genere umano” . All’inizio dello scorso anno sono stato chiamato in Spagna, per un progetto che sembrava “grandioso”. 3XUWURSSR QHO PRQGR GHOOD FDQQDELV molti non lavorano con amore per la pianta, ma solo per profitto, e, alla fine, il progetto “grandioso” si è dimostrato inesistente. Nello stesso periodo dei ragazzi incontrati in Spagna avevano trovato
XQ SRVWR VXL 3LUHQHL FRQ XQ EHO WHUUHQR FLUFRVWDQWH FKH DVVRPLJOLD PROWR DOOH 6XL 3LUHQHL OD VHPLQD NJ KD ILOH SHQGLFL GHOOȇ+LPDOD\D H DEELDPR FRQFRUGDWR GL SURYDUH D FROWLYDUH XQ HWWDUR GLVWDQWL FP SHU SRWHU SDVVDUH LQ di canapa industriale, della varietà italiana “Carmagnola”. mezzo comodamente e per poter avere più seme possibile) è stata La coltivazione della canapa industriale è soggetta alle stesse regole in tutta fatta tardi, intorno alla metà di giu(XURSD ELVRJQD FRPSUDUH VHPHQWH FHUWLILFDWD FKH VLD GL XQD YDULHW¢ SUH- JQR 3HU IRUWXQD SHUFK« SRFKL JLRUQL sente nella lista delle varietà ammesse, e dare comunicazione dell’avvenuta prima della semina c’è stata una semina alle forze dell’ordine. Non c’è bisogno di permessi di nessun genere forte grandinata che avrebbe dan(come tanti sono ancora convinti). Si consiglia, per distinguerla da quella vie- neggiato gravemente le piantine, se tata, di seminare almeno un ettaro, ma in realtà locali di piccoli appezzamenti fossero già nate. Comunque il clima (montagna) è sufficiente sia comunque un “campo” e non poche piantine, caldo e le piogge abbondanti dello magari in vaso. scorso anno hanno fatto crescere piante forti e sane. Non molto alte P DO PDVVLPR PD SULYH GL muffe e insetti, con delle infiorescenze spettacolari. Chiunque le vedeva per la prima volta capiva che non c’è alcuna differenza fra queste e quelle ȊYLHWDWHȋ VRQR OD VWHVVD SLDQWD
(8/6/2015) Problemi alle piantine per la formazione di crosta dopo il ristagno d’acqua
La selezione genetica dovuta al proibizionismo ha fatto restringere di molto il potenziale di espressione delle varietà selezionate “clandestinamente”, ma in varietà tradizionali (landraces), dove l’impollinazione è aperta fra milioni di maschi e milioni di femmine, c’è una possibilità di espressione genetica praticamente infinita. Le piante autoctone in +LPDOD\D H OD QRVWUD YDULHW¢ UXVWLFD FROWLYDWD VXL 3LUHQHL VL DVVRPLJOLDYDno molto (anche nel contenuto e nei UDSSRUWL IUD L FDQQDELQRLGL 3HUFK« LQ grado ancora di esprimere caratteri
12 2SSXUH ª PHJOLR DYHUH PLOLRQL GL SLDQWH VDQH VRWWR LO VROH DOOȇDULD H DOOD SLRJgia, con tutta la terra ed il tempo di cui hanno bisogno, senza concimi, senza pesticidi, con un profumo inebriante che non devi nascondere, anzi, di cui puoi andare fiero davanti a tutti con la tranquillità e la gioia, finalmente, che 1(66812 SX´ SL» SRUWDUWL YLD GDOOH WXH DPDWH SLDQWH ȋ ( FUHGHWHPL VRQR OH VWHVVH SLDQWH GHOOD VWHVVD VSHFLH OD FDQDSD
(12/8/2015) Maschi in piena fioritura
diversi in ambienti diversi e il clima delle due montagne è molto simile. Il raccolto di semi, dopo la metà di settembre, è stato devastato prima dagli uccelli, prima di raccogliere D PDQR 3HU IRUWXQD HUDYDPR LQ WDQWL OH SLDQWH PDWXUH 3RL GDL WRSL in magazzino, e ne abbiamo salvato un terzo.Comunque è stata una SULPD HVSHULHQ]D HVDOWDQWH ( XQD parte è stata trasformata in prodotti salutistici di alta qualità, che sono piaciuti molto. Quest’anno sono tornato in Italia, e, con la mia famiglia, abbiamo deciso GL DIILWWDUH HWWDUL GL WHUUHQR &RQ Assocanapa abbiamo concordato di seminare seme italiano, di varietà dioiche, nel mio caso CS, Carmagnola Selezionata. In una varietà dioica sono presenti individui maschi e individui femmine, la “vera” canapa. Nelle varietà monoiche la stessa pianta produce prima fiori maschili e poi femminili. A fine stagione il campo è di sole femmine, teoricamente il racFROWR GL VHPH ª PDJJLRUH 0D D PH sembrano un giochino. VWDWR XQȇDQQR VIRUWXQDWR LO FDPSR è stato lavorato tardi, in primavera inoltrata. Il seme è arrivato tardi, e abbiamo seminato alla fine di magJLR NJ KD ILOH GLVWDQWL FP Dopo pochissimi giorni c’è stato un diluvio, e tanto è stato dilavato via. 3RL KD FRPLQFLDWR D IDU FDOGR XQ caldo mai sentito, e si è formata una crosta durissima, che ha impedito alle piantine di canapa di crescere UDSLGDPHQWH 0D QRQ DOOH HUEDFFH che, dove l’acqua aveva fatto ristagno (la canapa non sopporta i ristagni d’acqua) hanno avuto il sopravvento. Un’estate torrida e una siccità prolungata (dove si trova il campo non c’è possibilità di irrigare) hanno rallentato la crescita, e il campo alla fioritura appariva a chiazze, con pianWH PHGLH ILQR DL PHWUL SLFFROH H zone di erbacce con poche piantine in mezzo.
Avrebbe dovuto venire una mietitrebbia modificata apposta per la canapa, ma a fine settembre, quando le piante sarebbero state pronte dopo pochi giorni, ci è stato detto che la macchina era stata venduta! In quel periodo tutte le mietitrebbie sono impegnate per la raccolta del riso, del mais e della soia, tanti hanno paura di tagliare canapa (a volte è un muro di corde...), tanti non hanno la macchina adatta; e c’è voluto quasi un mese per trovare un volonteroso che, nonostante non avesse la macchina proprio migliore per la canapa, si è cimentato nel taglio e, nonostante notevoli difficoltà e rotture del mezzo, è riuscito a tagliare e a raccogliere il poco seme rimasto. Dopo un mese dalla maturazione, ormai più della metà del seme era caduta a terra. Nonostante le difficoltà l’esperienza è stata più che esaltante. Ultimamente ai convegni sulla canQDELV DL JURZHU FROWLYDWRUL XWLOL]]DWRUL IDFFLR TXHVWD GRPDQGD “é meglio coltivare poche piantine striminzite, sotto a lampade la cui luce può favorire il cancro alla pelle, con aria stantia (priva di ioni negativi), usando per irrigare acqua morta (quasi sempre filtrata con filtri ad osmosi), con la terra (quando c’è!) probabilmente derivante da compost delle città, somministrando alle piante di tutto e di più come nutrimenti e come pesticidi (l’unico prodotto che funziona contro il ragnetto rosso, un potente acaricida, si può usare in agricoltura solo una volta all’anno, solo da personale in possesso di apposito patentino per i pesticidi, almeno a JLRUQL GL GLVWDQ]D GDO UDFFROWR +R visto usarlo in coltivazioni indoor ogni settimana, senza nessuna protezione da sedicenti grower, fino a pochi giorni prima del raccolto!!!) cercando di accorciare il più possibile i tempi con la paranoia che da un momento all’altro si apra la porta e ci sia qualcuno che ci porta via le piante, se non ci mettono in galera...
Nei prossimi giorni (nel momento in cui scrivo, siamo ai primi di dicembre) ci VDU¢ QHOOD PLD ]RQD &DVDOH 0RQIHUUDWR XQ FRQYHJQR LPSRUWDQWH VXOOD FDQDpa, in cui cercheremo di promuoverne l’utilizzo e cercheremo di promuovere la costruzione di un impianto di prima trasformazione delle paglie, per far fronte alle richieste di tanti agricoltori che vorrebbero coltivare canapa, ma non saprebbero dove consegnare il volume maggiore del raccolto. É necessario, perché la canapicoltura in Italia possa veramente decollare (nel settore degli alimenti siamo già, dopo 2 anni che possiamo produrre DOLPHQWL GL FDQDSD L SULPL LQ (XURSD FKH VL IDFFLD RSHUD GL GLIIXVLRQH H SURmozione dei materiali fatti con la canapa, che si cerchino macchinari adatti FL VRQR JL¢ LQ DOWUL SDHVL Gȇ(XURSD VH QH IDFFLDQR GL QXRYL H VL DGDWWLQR DOOH esigenze della nostra canapa quelli già esistenti. Che ci sia un impianto di prima trasformazione delle paglie di canapa raggiungibile con i mezzi agricoli in ogni zona d’Italia. Che si organizzi una filiera che vada dalla formazione dell’agricoltore a quella del venditore e dell’utilizzatore del prodotto finito. Che non ci siano divisioni fra gli operatori del settore e fra tutti gli appassioQDWL LQWHUHVVDWL DOOD FDQDSD &KH QRQ FL VL YHGD FRPH FRQFRUUHQWL PD FRPH FRPSDJQL GL ODYRUR SHU XQ LPSHJQR HG XQ VRJQR FRPXQH TXHOOR GL YHGHUH rivalutata, riconsiderata e riutilizzata la pianta che è stata tanto importante per la nostra economia, per la nostra salute, per la nostra consapevolezza, per la nostra coscienza. /D FDQDSD VL VWD IDFHQGR VWUDGD DQFKH QHO QXRYR PRQGR WHFQRORJLFR XQD impresa di ragazzi siciliani ha perfezionato da poco un nuovo filo di plastica GL FDQDSD SHU OH VWDPSDQWL ' VH JOL VL GD IXRFR LQYHFH GL SX]]DUH GL GLRVVLQD ha odore di legno bruciato! ( VFXVDWH VH YL VHPEUD SRFR
(19/8/2015) Femmine in fase di maturazione
(29/8/2015) Raccolta
14
BELPAESE
LA “SUPERCANNABIS” È O NON È UN BOOMERANG PER LA CAUSA ANTIPROIBIZIONISTA?
L'erba cattiva non muore davvero mai Parlare di marijuana "dopata" può rappresentare un argomento valido per chi la vuole legalizzata? Oppure la supercannabis è e rimane uno dei cavalli di battaglia dei proibizionisti?
di Giovanna Dark
Di “supercannabis” e delle percentuali esorbitanti di THC che si troverebbero nella ganja che fumiamo ogni giorno ne abbiamo già ampiamente trattato su queste pagine. Abbiamo affrontato l'argomento sotto l'aspetto storico – con la teoria del 16% e i gli scienziati che hanno strumentalizzato i loro risultati in favore del partito proibizionista – e abbiamo provato a vedere cosa c'è realmente in quello che assumiamo trattando le sostanze da taglio rinvenute nella marijuana delle piazze italiane. Non vogliamo essere tediosi ma le cronache impongono di tornare sull'argomento. Sopratutto per rispondere ad una domanda fondamentale: la “supercannabis” è o non è un boomerang per la causa antiproibizionista? Ma andiamo per ordine. Il mese scorso la rivista dei consumatori Test, una volta conosciuta come Il Salvagente, ha pubblicato un'inchiesta in cui venivano analizzate chimicamente i campioni di ganja raccolti direttamente dai pusher di strada italiani. Sei le piazze scelte, tra i mercati illegali più fiorenti: Roma Termini, il quartiere Pigneto (sempre nella Capitale), Torino, Perugia, Monza e Milano. Il risultato? «Una varietà potente e geneticamente modificata che sta spazzando via l’erba tradizionale» così l'hanno definita i ricercatori e così l'hanno riportato le maggiori testate nostrane. «Marijuana transgenica» l’hanno definita Luigi Manconi, presidente Pd della commissione sui diritti umani e Benedetto Della Vedova, sottosegretario agli Esteri, sponsor principali del disegno di legge per la depenalizzazione della cannabis sul quale lo scorso 26 novembre è finalmente partita la discussione nelle commissioni riunite Giustizia e Affari sociali. La marijuana in circolazione sarebbe «dopata, e ha poco a che vedere con la cannabis che circolava 10 o 15 anni fa» racconta il direttore di Test, Riccardo Quintili. Anzi, nelle strade italiane starebbe dilagando un’erba frutto di un processo di industrializzazione che ha stravolto le caratteristiche originarie al punto che, secondo la dottoressa Tiziana Barillà, autrice della ricerca, «è difficile definirla una droga leggera». Il Test parla di una marijuana “più pesante, con un contenuto di THC al 10%, quando invece si attestava attorno al 2-3 per cento fino alla fine degli anni Novanta”.
Ora, sappiamo per certo che esistono varietà con percentuali di THC oltre il 20%. Sappiamo anche che non hanno mai ucciso nessuno. Quello che però il Test sottolinea, è che all'interno dei campioni esaminati è stata riscontata anche una drastica riduzione di quelle componenti naturali che l’hanno resa una medicina alternativa. Nello studio pubblicato si parla infatti della quasi totale mancanza di CBD, quel cannabidiolo che produce effetti terapeutici, antiossidanti, antiinfettivi e persino antitumorali. Ma allora avevano davvero ragione Giovanardi, Serpelloni e tutto il carrozzone del DPA? La domanda è assolutamente provocatoria ma serve a riprendere il filo del discorso, ovvero le caretteristiche da “cavallo di Troia” che un argomento come la supercannabis potrebbe apportare al dibattito attuale sulla legalizzazione. Nei suoi passati sproloqui, Giovanardi e il megafono del DPA avevano spesso sottolineato la pericolosità della cannabis presente nelle nostre strade, omettendo però di dire che la causa principale di questa “deregulation” sulla qualità del prodotto era dovuta solo ed esclusivamente al suo stato di illegalità. Dall'altro lato, quello dell'Intergruppo per la legalizzazione, le cose però sono altrettanto semplici. Come ha detto a l'Espresso il sentore democratico Manconi: «Se la cannabis fosse legalizzata, tanto per cominciare, potresti sapere che cosa ti fumi: perché non è che una marijuana che contenga il 10% di THC, invece che il 2 come in passato, diventi una sostanza letale. Solo che - e qui siamo alla banalità - si può star male perché si sono fumati degli spinelli fatti con un’erba di cui erano sconosciute le percentuali di composizione». Ma davvero vogliamo stare a sottilizzare sulle percentuali di Delta9-tetraidrocannabinolo presenti nell'erba “politically correct”? Vogliamo davvero una marijuana standardizzata? È ovvio e pacifico che con la legalizzazione il mercato nero e la criminalità varia che lo sorregge verrebbero subito meno. Ma l'eccessiva regolamentazione delle caratteristiche del prodotto finito, come appunto la percentuale di THC, potrebbe facilmente offrire il fianco alla speculazione industriale e, sebbene nella proposta di legge l'autocoltivazione sia contemplata, il rischio che vengano fissati tetti massimi per la concentrazione di principio attivo anche per l'uso ludico è tutt'altro che improbabile. Lo hanno già fatto per la canapa che si sta producendo all'Istituto Chimico Farmaceutico Militare di Firenze, niente impedisce che lo facciano anche nella felicissima ipotesi di una futura legalizzazione. E se standard è spesso sinonimo di omologazione e sfruttamento industriale, allora sia lodata la fantomatica supercannabis e il suo imprevedibile contenuto di principio attivo.
BANCHE DI SEMI
15
TESTER DELLE VARIETÀ Prima di mettere in commercio una pianta, Dinafem la testa in maniera approfondita per raggiungere le caratteristiche desiderate. J. Searcher
Stanza di coltura vista attraverso la finestra
AREA TEST
L’area test di John è davvero di primo livello e dispone infatti di tutti i dispositivi e della strumentazione necessari per raggiungere l’obiettivo primario, ossia coltivare marijuana di eccellente qualità. Questa stanza è rivestita di piastrelle, per agevolarne la pulizia e la disinfezione. Si utilizza una finestra per monitorare la coltura senza doverci entrare.
aspirazione d’aria sono dotati di filtri, per evitare la fuoriuscita di odori e per raggiungere la massima asepsi nella stanza. L’areazione della stanza è monitorata mediante dei sensori collegati a una centralina per mantenere i parametri ideali in termini di temperatura e umidità per ogni fase del ciclo di crescita. Utilizza inoltre vari termoigrometri in diverse aree della stanza per controllare se in ciascuna di esse è stato raggiunto il microclima desiderato. In ogni caso, John non usa sempre lo stesso metodo di coltivazione, dato che vuole testare come reagiscono le varietà Dinafem a seconda dell’approccio VHJXLWR 3HU HVHPSLR QHOOD QRVWUD LQWHUYLVWD KD VSLHJDWR FKH KD VHPSUH RSWDWR per uno stile di coltivazione più americano, con vasi grandi e piante ramificate che vengono potate periodicamente, mentre nel test descritto in seguito, ha preferito utilizzare vasi piccoli e piante non potate.
Nel coltivare questo prodotto, le piante vengono cimate e sostenute con paletti e reti per ottenere una struttura aperta ben esposta alla luce, con spazio a sufficienza per favorire una crescita abbondante delle file di cime. I vasi vengono disposti su delle piattaforme con ruote che possono essere dunque mosse per agevolare l’irrigazione e che permettono dunque di esporre le piante alla luce da diverse angolature. Sono poste anche delle placche adesive al di sotto Il sistema d’illuminazione compren- delle piante per intrappolare gli eventuali insetti infestanti e per prendere i de 6 fonti con ballast elettronici che provvedimenti richiesti. Delle placche simili vengono appese dal tetto in vari IXQ]LRQDQR D 9 WUDQQH XQR D punti della stanza. 9 H TXHVWR VLJQLILFD FKH OȇLQWHQVLW¢ luminosa delle fonti è di gran lunga VITA DEL SUBSTRATO superiore. I sistemi d’immissione e La parte superiore del substrato viene ricoperta di compost e canapa. Con
Interni della stanza di coltura
questo sistema d’imbottitura, i vasi vengono mantenuti umidi nello strato superiore. L’utilizzo di feltro per i vasi agevola la costante ossigenazione del substrato. Questo metodo è progettato per mantenere un ambiente di vita nel vaso. John produce da sé la maggior parte GHL IHUWLOL]]DQWL FKH XWLOL]]D 3HU HVHPpio, produce da sé il potenziatore, utiOL]]DQGR VHPL GL HUED PHGLFD 3HU OD base del substrato, dapprima utilizza 3URPL[ GL 3ODJURQ SRL FRFFR H FRPpost di lombrico. Le materie prime come guano di pipistrello e pinguino sono le sue preferite, ma anche alghe, bentonite, litotamnio, aloe vera, melassa o farina di pesce. Con questi
16 ingredienti, completa il processo di fermentazione, il che aggiunge maggior vita al substrato. Durante la coltivazione, aggiunge guano e compost di lombrico. Questo procedimento
La parte inferiore delle piante Dettaglio della rete di coltura
FKH TXHVWD YDULHW¢ VL DJJLXGLFDVVH LO ULFRQRVFLPHQWR GL ȊVDSRUH GHOOȇDQQRȋ L’effetto euforico e piacevole è garantito.
2JQL YDULHW¢ GHYH HVVHUH UDFFROWD TXDQGR OR ULFKLHGH 3HU TXHVWR 4XHVWD YDULHW¢ SUHVHQWD WXWWH OH FDUDWWHULVWLFKH GHO ODWR LQGLFD GHOOD .XVK XQD motivo, si raccoglie separatamente in delle varietà di indica più importanti ad essere mai state sviluppate da Dinafem ogni area della stanza. Tutte le piante e su cui stanno ancora lavorando, con breve distanza internodale, cime non sono curate a mano una per una particolarmente grandi e cosparsa di foglioline. Si caratterizza per il colore usando delle forbici, affinché le cime verde scuro. Alla fine del periodo di fioritura, nessuna delle piante assume i si distinguano chiaramente alla fine WLSLFL FRORUL DXWXQQDOL XQD SLDQWD PROWR SL» FRPSDWWD GHOOD 2* .XVK FKH delle operazioni. tende a formare piante di dimensioni medie ben articolate. 3HU TXDQWR ULJXDUGD LO PHWRGR GL FROWLC’è abbondante resina su tutte le parti della pianta, comprese le foglioline vazione, fra le operazioni fondamentaDWWRUQR DOOH FLPH /D VL YHGH TXDVL WUDVXGDUH UHVLQD /D %XEED .XVK ª OȇDQWHQD- li figurano un accurato controllo della ta delle varietà ricche di resina apparse negli ultimi anni. Se volete una pianta temperatura e dell’umidità nella stanricca di tricomi, provatela. È particolarmente adatta a chi ama l’hashish e gli za e una particolare attenzione è ripoestratti, grazie alla resa molto elevata. Anche le foglioline che cadono durante sta nel substrato, dalla preparazione il processo di cura della pianta producono buon hashish. Le cime hanno infio- con vari prodotti naturali fino alla fase rescenze a forma di corvo nella parte superiore. Sopporta benissimo la siccità, dell’apporto e mantenimento della vita richiede poca acqua ed è adatta agli ambienti asciutti. Il sapore ha accenti ter- mediante formulazioni particolari da rosi, di caffè e limone, con un effetto potente, rilassante e duraturo. aggiungere all’acqua d’irrigazione.
BUBBA KUSH
PURPLE AFGHAN KUSH
è volto a somministrare nutrimento probiotico alla pianta, il che è benefico per il sistema immunitario.
Questa pianta a predominanza indica unisce le caratteristiche delle due varieW¢ GȇHOLWH GL .XVK FLWDWH LQ SUHFHGHQ]D %XEED H 2* H OH FDUDWWHULVWLFKH GHOOD 3XUSOH /ȇLEULGR ILQDOH ª XQD .XVK FRQ XQ FRORUH YLRODFHR PDUFDWR FKH VL YHGH subito. Fiorisce in poco meno di 52 giorni, con foglie grandi e foglioline molto
3ULPD GHOOȇXWLOL]]R OȇDFTXD YLHQH YHUsata attraverso un filtro osmotico e immagazzinata in un serbatoio, dove viene preparata una miscela con lactobacillus e microorganismi efficaci. Le piante vengono poi irrigate a mando a seconda delle esigenze di ciascuna di esse. Nei vasi vengono poste le sonde dell’umidità, per avere un’indicazione di quali piante hanno bisogno di maggior irrigazione.
OG KUSH
6L PDQLIHVWD FKLDUDPHQWH FRPH .XVK di origine sativa, dato che si sviluppa formando lunghe ramificazioni, in cui proliferano piccole cime dense e rotonde con un aroma favoloso. Le piante hanno abbondanti foglie e ampie foglioline. La crescita non è vincolata e di conseguenza, la pianta può essere facilmente supportata e reticolata. I fini gambi possono IDFLOPHQWH SLHJDUVL 3HU RWWHQHUH XQ buon raccolto, questa varietà deve ricevere costantemente ciò di cui ha bisogno. In caso di difficoltà o insetti infestanti, potrebbe avere grossi problemi a raggiungere una buona produzione. 0HGLDQWH WHVW VXL WHUSHQL VL ULOHYD un’abbondante quantità di limonene in questa varietà. Naturalmente il limonene è ciò che porta il gusto DJUXPDWR (FFR SHUFK« DOFXQL OD GHILniscono “detersivo per pavimenti al limone”, dato il gusto ben definito che arriva al palato. Il fumo è denso e molto soddisfacente e la pianta a YROWH YLHQH FKLDPDWD ȊFUHDP\ OHPRQȋ L’ultima fantastica caratteristica è che il retrogusto rivela accenti di pino e legno. Dopo il primo tiro, si ha voglia di continuare per placare il bisogno che si sente. Queste straordinarie caratteristiche hanno fatto sì
RACCOLTO E CONCLUSIONI
Interni della stanza di coltura con filtro osmotico sullo sfondo
I test sono la fase conclusiva di questo processo produttivo di semi di qualità. Attraverso i test, le banche dei semi possono dimostrare che i batch di semi prodotti rispettano i parametri attesi. Anche le varietà di Dinafem SL» QXRYH FRPH 2* .XVK %XEED .XVK R 3XUSOH $IJKDQ .XVK VRQR VWDWH testate in varie fasi in ambienti diversi prima di essere commercializzate. Nel degustare con John i risultati del suo lavoro, la qualità delle piante è risultata straordinaria, grazie alla famiglia EHQ VYLOXSSDWD GL SURGRWWL .XVK FRQ piante potente e saporite per tutti i gusti. Queste varietà sono una vera leggenda sul mercato della cannabis statunitense, ma le talee originarie sono ormai vecchie e hanno poca HQHUJLD FRQ FUHVFLWD OHQWD 2IIUHQGR queste versioni dei semi, Dinafem è riuscita a portare nuova linfa in questa genetica e a offrire piante con rinnovato vigore.
ampie. La sua struttura robusta è piena, dalla punta alla base, con cime molto compatte e colori ben visibili, il che appare evidente soprattutto nella parte superiore. Data la rapida fioritura, è meglio farla germinare prima in outdoor per ottenere una crescita precoce corretta. Questa pianta non ha bisogno di molto fertilizzante, con le sue cime dense, non ingombranti e molto ricoperte di resina. È una varietà estremamente SRWHQWH $O SDODWR LO JXVWR GL .XVK ª PROWR FKLDUR FRQ DFFHQWL GL XYD H DQDQDV Dato l’aroma molto caratteristico e intenso, l’utilizzo di filtri antiodore è caldamente consigliato.
Moby Dick
SHARK SHOCK CBD
3LDQWD HVWUHPDPHQWH SURGXWWLYD FRQ XQD FLPD FKH VL GLVWLQJXH SHU OH HQRUPL dimensioni. Cresce con energia e ha una resa abbondante e rapida. È inoltre facile da coltivare, con rami forti e di dimensioni medie. 6YLOXSSDWD LQ FROODERUD]LRQH FRQ OD &%' &UHZ ª ULFFD GL &%' SUHVHQWH LQ TXDQWLW¢ QHWWDPHQWH VXSHULRUL DO 7+& 3HU LO SDUWLFRODUH PHWRGR DGRWWDWR SHU DXPHQWDUH LO &%' LQ TXHVWD YDULHW¢ OD VXD JHQHWLFD 6KDUN 6KRFN VL XQLVFH DOOD chiara presenza di Diesel, che si può sentire chiaramente sul palato. Un potente effetto medicinale è garantito.
Purple Afghan Kush
MOBY DICK
Una delle classiche di Dinafem, nota per il ‘comportamento’ simile a quello di una balena bianca killer per la produzione e la potenza. Unisce la genetica di :KLWH :LGRZ H +D]H VHEEHQH SUHYDOJDQR OH FDUDWWHULVWLFKH GHOOD VDWLYD FRPH OD VWUXWWXUD DPSLD H JOL DEERQGDQWL JUXSSL GL ILRUL KD DQFKH XQ ODWR :LGRZ YLVLELOH per la grande produzione di resina che le conferisce un effetto molto potente. Si sentono chiaramente delle note di pino sul palato. I risultati riflettono quanto promesso dal nome della varietà. È infatti vigorosa, produttiva e potente.
Shark Shock CBD
DUTCH PASSION Presenta AutoBlackberry Kush®
$XWR%ODFNEHUU\ .XVK q XQ LQFURFLR DXWR ¿RUHQWH IUD O¶RULJLQDOH %OXHEHUU\ GL 'XWFK 3DVVLRQ H O¶KDVKLVK .XVK GL FRORUH RVFXUR H UHVLQRVR VHOH]LRQDWR GDOOD QRVWUD EDQFD GHL JHQL $XWR%ODFNEHUU\ .XVK q XQD SURSRVWD FKH FRPELQD XQ¶,QGLFD GL TXDOLWj VXSHULRUH FRQ HIIHWWR FRUSRUDOH H DG DOWR LPSDWWR FRQ XQ JXVWR IUHVFR H IUXWWDWR ,O %OXHEHUU\ SXz OHJJHUPHQWH GRPLQDUH DQFKH VH QRQ VHPSUH OH FDUDWWHULVWLFKH GHO .XVK FRQIHUHQGR XQ¶LQÀXHQ]D SL GROFH H IUXWWDWD XQLWDPHQWH D XQ IRUWH FRQWULEXWR WHUUHR GD ,QGLFD DVFULYLELOH DO .XVK /¶$XWR%ODFNEHUU\ .XVK FUHVFH ULJRJOLRVDPHQWH FRQ SRGHURVD ¿RULWXUD SULPDULD H QXPHURVL UDPL ODWHUDOL WLSLFL GHOO¶,QGLFD DXWRIHP /D PDJJLRU SDUWH GHOOH SLDQWH SUHVHQWHUj IRJOLH H EXG FRORUDWL DO PRPHQWR GHO UDFFROWR RFFDVLRQDOPHQWH L EXG GXUL H FRPSDWWL SRWUDQQR VYLOXSSDUH FRORUD]LRQL SDUWLFRODUPHQWH VFXUH /¶$XWR%ODFNEHUU\ .XVK UDJJLXQJH QRUPDOPHQWH XQ¶DOWH]]D GL P HG q SURQWR SHU LO UDFFROWR D FLUFD VHWWLPDQH GDOOD JHUPLQD]LRQH VH FUHVFLXWR DG XQ FLFOR GL OXFH RUH GL OXFH H GL RVFXULWj DO JLRUQR /¶$XWR%ODFNEHUU\ .XVK q OD VFHOWD LGHDOH SHU LO FROWLYDWRUH FKH GHVLGHUD XQD JHQHWLFD GL SULPD TXDOLWj LQ JUDGR GL JDUDQWLUH XQ UDFFROWR ;/ UHVLQRVR GDYYHUR HFFH]LRQDOH FRQ KLJK ¿VLFR SDUWLFRODUPHQWH IRUWH 8Q .XVK DURPDWLFR EHOOR D YHGHUVL FKH SURGXFH HIIHWWL GL TXDOLWj RWWLPDOH FRQ JXVWR HG DURPD DYYLQFHQWL 8QD YDULHWj DXWR ¿RUHQWH HFFHOOHQWH FXL QRQ PDQFD QXOOD DOWDPHQWH UDFFRPDQGDWD Indica Dominante XL
Contatti: info@dutch-passion.nl
70 Giorni
€
3 X € 29 7 X € 60
0031 43 321 58 48
Trova il tuo rivenditore locale nel nostro elenco ufficiale di rivenditori oppure acquista i semi online www.dutch-passion.nl
Visita il nostro negozio: Dutch Passion Grote Gracht 40 6211 SX Maastricht The Netherlands
Sede centrale: Dutch Passion Hoogoorddreef 133 1101 BB Amsterdam The Netherlands
COLTIVA CON MR. JOSE
18
SISTEMI PASSIVI DI COLTIVAZIONE Il fondo di un vaso.
I sistemi passivi di coltivazione non sono nuovi, ma stanno acquisendo sempre maggiore popolarità. Si tratta di sistemi che non necessitano di elettricità per funzionare, ma assicurano alle piante l'apporto di acqua necessario, oltre a essere silenziosi. Sono così perfetti come farebbe pensare questo elenco di fattori positivi? Analizziamo più da vicino i sistemi passivi. Mr. José (info@mrjose.eu) +R OHWWR GL VLVWHPL SDVVLYL SHU OD prima volta molti anni fa in un libro sull'idroponica. Un'estremità di uno stoppino (sistema wick) è inserita nel vaso e l'altra estremità è immersa nell'acqua. Lo stoppino trasporta l'acqua che viene assorbita dal terreno da cui la pianta a sua volta prende la quantità necessaria. Semplicissimo. Il terreno assorbe solo l'acqua necessaria e non c'è pericolo di un'eccessiva irrigazione. In genere il serbatoio dell'acqua viene posizionato più in basso rispetto al contenitore con le piante, o al massimo allo stesso livello, e la distanza tra serbatoio e substrato non è molta. Se il serbatoio fosse più in alto, lo stoppino trasporterebbe più acqua del necessario. Quindi il solo prerequisito per un sistema correttamente funzionante sembra essere la scelta giusta dei materiali. Lo stoppino è stato inventato molto tempo fa, quindi il problema non si pone. Se però pro-
tuttora utilizzato per tutti i tipi di vaso e piante. In qualsiasi negozio di hobbistica o garden center potrete acquistare un vaso di forma allungata, di quelli che si usano sui davanzali di casa per gerani, pelargoni e altre piante, dotati di sistemi a stoppino. Anche se i sistemi passivi esistevano molto prima della diffusione della coltivazione con illuminazione artificiale, non li troverete facilmente nelle stanze dei coltivatori. Tra i coltivatori indoor, il sistema a stoppino è l'eccezione, non la regola. Un altro tipo di sistema di irrigazione passivo è quello a gravità. Si posiziona un serbatoio di acqua sopra le piante da irrigare e la gravità fa cadere l'acqua attraverso uno stretto tubo capillare. L'acqua deve gocciolare, non scorrere. È necessario essere molto attenti e controllare il sistema per garantire che non l'acqua che gocciola dai tubi non sia in quantità eccessiva.
questo modo è possibile predisporre un sistema che consenta ogni giorno la fuoriuscita parziale della soluzione di irrigazione. Tutto deve essere attentamente misurato e collaudato. Non solo la dimensione del foro per l'aria, anche quella del contenitore e la solidità delle pareti hanno un ruolo GD VYROJHUH 3HU HVHPSLR VH XVDWH XQD QRUPDOH ERWWLJOLD GD OLWUL LQ 3(7 la plastica potrebbe deformarsi in conseguenza del vuoto che si crea con la fuoriuscita dell'acqua. Il risultato potrebbe essere la fuoriuscita di una quantità maggiore del voluto di acqua, che strariperebbe dai vasi e dai sottovasi. Lo svantaggio di un sistema passivo a gravità fatto in casa, come è probabilmente evidente da quanto appena detto, è la difficoltà di stabilire la dose della soluzione di irrigazione. Il sistema a stoppino citato all'inizio risponde in modo più accurato alle esigenze delle piante. Questo significa che i livelli di umidità del mezzo di coltura saranno costanti, sia che la pianta necessiti di più acqua sia che necessiti di meno acqua. Se si coltivano diverse piante Dettaglio di una valvola meccanica automatica.
e si utilizza il sistema a stoppino, ogni pianta riceverà solo la quantità d'acqua di cui ha bisogno. Quindi due piante con esigenze idriche diverse riceveranno entrambe la quantità necessaria, anche se a una ne serYRQR PO DO JLRUQR H DOO DOWUD QH VHUYRQR PO DO JLRUQR 8Q VLVWHPD di irrigazione a gravità amatoriale
NEGLI ULTIMI ANNI IL DESIDERIO DEI COLTIVATORI DI RISPARMIARE ENERGIA È CRESCIUTO ED È DIVENTATO PIÙ EVIDENTE vate a sostituire lo stoppino con una semplice striscia di tessuto, dovete prepararvi a incontrare difficoltà che spesso fanno sì che il sistema non funzioni. Il sistema a stoppino viene
Se non avete un contenitore con un piccolo foro per l'aria sulla parte superiore, dal contenitore uscirà solo parte dell'acqua e il gocciolamento successivamente si interromperà. In
Negli ultimi anni il desiderio dei coltivatori di risparmiare energia è cresciuto ed è diventato più evidente. I coltivatori cercano il risparmio per l'illuminazione, per la ventilazione e, naturalmente, anche per l'irrigazione. Questa tendenza ha fatto in modo che la vecchia tecnologia a stoppino venisse perfezionata. Se avete mai dato un'occhiata a una fiera orticola, certamente avrete notato sistemi SDVVLYL GDOO DVSHWWR PRGHUQR 0D non avete necessariamente bisogno di andarci, perché nei negozi online e in Internet troverete di certo sezioni relativamente recenti dedicate ai sistemi di irrigazione passiva. Devo citare il nome di un produttore, perché penso che abbia risvegliato l'interesse per i sistemi di irrigazione passiva non solo nelle persone che ne ignoravano l'esistenza, ma anche in chi li considerava troppo complessi da installare nelle proprie stanze da FROWLYD]LRQH ΖO SURGXWWRUH ª $XWR3RW FKH LQ PROWL 3DHVL ª VLQRQLPR GL VLVWHmi passivi. Cosa ha fatto di diverso questa società, che ha portato a una maggior diffusione dei sistemi pas-
non riuscirà a ottenere questo effetto. Si dovrebbe realizzare una valvola collegata a un galleggiante. Forse qualcuno di voi lo sa fare, ma io non ne sono capace, purtroppo.
VLYL" +DQQR DJJLXQWR DOOR VWRSSLQR H all'irrigazione a gravità una semplice valvola con un galleggiante, grazie alla quale è possibile collegare il sistema a una o a decine di piante per poi andarsene felicemente in vacanza, sapendo che le piante riceveranno esattamente la quantità d'acqua di cui hanno bisogno. Se i sistemi passivi hanno catturato anche il vostro interesse, sul mercato troverete tipologie diverse di differenti produttori. Nella maggior parte, ruotano però attorno al sistema a stoppino abbinato alla gravità citato sopra. Questo modello è dotato della valvola descritta prima, che potete anche vedere nelle foto di questo articolo. Dovrete dotare il sistema di un serbatoio di qualsiasi dimensione per la soluzione nutriente e l’acqua, contenente la soluzione nutritiva e potrete usarla per irrigare anche un numero
19 elevato di piante, senza alcun costo per l'elettricità, naturalmente. I sistemi passivi, tuttavia, non sono solo da elogiare. Dobbiamo anche guardare l'altra faccia della medaglia e considerarne gli svantaggi. Il primo notevole svantaggio è il costo dei sistemi passivi. Un vaso con sistema dotato di valvola non vi FRVWHU¢ PHQR GL Ȝ XQD VRPPD che non tutti normalmente spenderebbero per un vaso. In generale, SHQVDWH FKH TXHL Ȝ VRQR LO FRVWR per una singola unità di coltivazione, senza considerare il numero di piante che intendete coltivare. 3DUDJRQDQGR TXHVWR VLVWHPD FRQ TXHOOR GL $WDPL :LOPD SHU HVHPSLR LQ FXL XQ YDVR FRVWD DOO LQFLUFD Ȝ è facile capire che la differenza è VLJQLILFDWLYD 0ROWL GL YRL VL VWDUDQQR FKLHGHQGR TXDQWR FL YRUU¢ SHU vedere un ritorno su un investimento così elevato per un sistema passivo? Certo, tutto dipende da quante piante intendete coltivare. Tuttavia non si può paragonare un sistema passivo con uno attivo esclusivamente sulla base dei costi di acquisto. Come già citato, un sistema passivo professionale fa qualcosa che un sistema attivo non può fare a prescindere dal SUH]]R LUULJD OH SLDQWH TXDQGR VHUYH Il risultato finale è quello di avere
piante più sane e più grandi, che danno un raccolto più abbondante e che presto vi ripagheranno per la spesa più elevata. Il secondo svantaggio dei sistemi passivi è l'acqua stagnante. Lasciate che vi spieghi come funziona la valvola nei moderni sistemi passivi. La valvola è posizionata in un piccolo serbatoio che porta all’irrigazione di un vaso o di varie piante mediante uno stoppino. Il serbatoio viene rifornito
Piante in vasi da 25 litri.
di soluzione nutriente e acqua da un tubo che collega un serbatoio principale alla valvola. La valvola si apre quando la vaschetta è piena, consentendo di erogare la quantità prefissata di soluzione. La valvola si apre
nuovamente quando è stata utilizzata tutta l'acqua della vaschetta. Nella vaschetta ci sarà sempre acqua, da quando inizia l'erogazione a quando l'acqua si esaurisce. Il tempo perché ciò accada può variare. La vaschetta non risulterà mai priva d'acqua, il che è un bene. D'altra parte, però, mi è capitato di osservare parassiti nella vaschetta. Umidità, calore e buio creano le condizioni ideali per la proliferazione di diversi organismi. Questo perché la vaschetta è bassa ed è più facile che vi si sviluppino parassiti rispetto al serbatoio di soluzione nutritiva, che è troppo profondo. Questo problema può essere evitato con regolari controlli preventivi della vaschetta. Non appena notate forme di vita sgradite, vuotate la vaschetta e pulitela a mano, magari con un po' di alcool, che evapora rapidamente. Al posto dell'alcol potete utilizzare un adeguato insetticida a base di ingredienti naturali. 3HU TXDQWR SRVVLDPR WHQHUH LQ FRQsiderazione vantaggi e svantaggi, non dovremmo mai dimenticarci GHL VLVWHPL SDVVLYL 3HUVRQDOPHQWH sono un sostenitore dell'irrigazione manuale, ma visto che non posso sempre stare con le mie piante, uso un sistema di irrigazione e l'idroponica. A parer mio, i sistemi passivi
sono ciò che più si avvicina all’irrigazione a mano e oltre a ciò, mi danno libertà di movimento, così che non sono troppo vincolato dalle piante. In generale, i sistemi passivi sono una soluzione perfetta, perché sono silenziosi, non richiedono elettricità e danno alle piante ciò di cui hanno bisogno. I sistemi passivi non vengono usati solo nelle stanze da coltivazione indoor. Il vaso intelligente che si irriga autonomamente è adatto alle serre e alla coltivazione outdoor, oltre a consentire la coltivazione di piante piuttosto grandi. Se si trova all'esterno e piove, l'irrigazione del vaso non cambierà, perché l'acqua in eccesso dopo un acquazzone defluirà attraverso la valvola e l'impianto inizierà a prendere l'acqua dal serbatoio quando sarà necessario. Che cosa ne pensate allora dei sistemi passivi? Siete tentati di provarli? 3RWUHVWH LQL]LDUH FRVWUXHQGRYHQH XQR con uno stoppino e poi condividere i risultati con noi. Anche se non li provate, non importa, l'importante è che sappiate che i sistemi passivi esistono. Forse vi saranno utili in futuro. 3HU RUD ª WXWWR 3RWUHWH OHJJHUH H saperne di più la prossima volta sulla vostra rivista preferita Soft Secrets!
20
CANNABIS BUSINESS
SIR CANAPA E CANNABISTRÒ MILANO-NAPOLI ANDATA E RITORNO. 0LODQR 1DSROL H ULWRUQR 3HU WXWWL JOL appassionati di canapa hanno aperto i battenti due negozi innovativi che presentano la nostra pianta preferita in tutte le sue dimensioni e che ce la raccontano in tutte le sue potenziaOLW¢ 4XDVL FKLORPHWUL VHSDUDQR le due realtà, ma il filo logico che li sorregge e la passione che li unisce li può far apparire molto più vicini di quanto non siano geograficamente.
GDO RWWREUH VLQR DOOD ILQH GHOOȇDQno per ogni persona che ci porta un pacchetto di sigarette integro io regalo un seme di cannabis. Al momento abbiamo delle accoppiaWH PROWR VSHFLDOL FRPH &KHVWHUILHOG &UHDP &DUDPHO FRPH &DPHO %LJ 'HYLO R 0DOERUR $XWR2SLXP /ȇLGHD di base è sottolineare il paradosso che il fumo uccide in tutta legalità, mentre la cannabis che non uccide e che anzi è una sostanza tera2JJL SDUOLDPR GLUHWWDPHQWH FRQ ORUR peutica invece continua ad essere i due fondatori, all’avanscoperta, pio- osteggiata al massimo. nieri di un mercato già florido all’estero e che in Italia aspetta solo un SSIT: Un negozio che racconta una contesto relativamente più al passo pianta? Come fai passare le inforcol tempo. mazioni fra i tuoi clienti? 2JQL PHVH RUJDQL]]LDPR XQ HYHQWR SSIT: Sir Canapa come ti è venuta un aperitivo, per creare un momento la pazza idea di aprire un negozio di incontro durante il quale posso come il tuo? presentare un nuovo prodotto, ne Lavoravo già nel settore presso un DEELDPR SL» GL D EDVH GL FDQDSD grossista, così ho deciso di scommet- Spaziamo dagli alimentari (gallette, tere su di me per far capire alle per- taralli, piadine, crostate, cioccolata, sone che la canapa non è solo grow e biscotti, pasta), ai fitocosmetici per seeds e che nonostante la canapa sia le case di cura ed i centri benessere, conosciuta perché la si fuma, questo ai tessuti ed abbigliamento, fino al utilizzo ne rappresenta lo sfrutta- materiale per la bioedilizia e a breve PHQWR PHQR XWLOH 3HUVRQDOPHQWH anche la possibilità di una stampante cerco di lavorare contro la disinfor- ' FKH SURGXFH RJJHWWL LQ SODVWLFD GL mazione – che in materia è profonda FDQDSD JUD]LH D *LRYDQQL 0LOD]]R XQ – con l’obiettivo di restituire intera- giovane imprenditore di Catania che mente la pianta alla società in tutti i ci permetterà di fare per esempio suoi aspetto meno conosciuti. grinder personalizzati per i clienti. SSIT: Sulla vostra pagina Facebook ho visto un’iniziativa molto originale, ce ne vuoi parlare? È un’iniziativa di sensibilizzazione del pubblico che si chiama “Cannabis VS fumo”, praticamente
SSIT: Allora Marco come nasce la vostra idea? Il Cannabistrò fa parte di un percorso FRPLQFLDWR QHO FRQ OD FROWLYDzione di un ettaro di canapa in provincia di Salerno. In seguito a questa esperienza nasce Sativa Alimentari che si occupa di vendere i prodotti che nascono nel nostro campo. Al momento abbiamo clienti in Italia, ma anche in Danimarca, Spagna e 2ODQGD H VLDPR DUULYDWL D FROWLYDUH HWWDUL 2OWUH DOOȇDVSHWWR GL ULYHQGLWD abbiamo cominciato ad occuparci, divertendoci, di intrattenimento e di fornire servizio catering e così Cannabistrò nasce dalla confluenza naturale di queste due attività riunite in un unico punto. SSIT: Insomma cosa trova chi vi viene a trovare? Noi proponiamo un menu semplice e di qualità dove convergono tutte OH SUHOLEDWH]]H GL 6DWLYD $OLPHQWDUL la farina, l’olio, i semi, la pasta,il caffé e grissini ed i biscotti, ma DQFKH LO EDE¢ H LO PLWLFR +HPS %XUJHU XQ KDPEXUJHU YHJDQR IDWWR con farina di ceci, semi e farina di canapa che ultimamente sta riscuotendo un bel successo.
di Carlos Rafael Esposito FRQRVFHVVH QH DEELDPR WLSL Oȇ2riginal, una birra ambrata a 7 gradi, Oȇ(DV\ +HPS OD ELRQGD FODVVLFD D 5,5 gradi preparati con lieviti del %HOJLR HG LQILQH OD 'DUN +HPS XQD stout con note di caffé e liquirizia. Insomma c’è ne per tutti i gusti, preparate con infusione di fiori di canaSD FDPSDQL QH YHQGLDPR XQ OLWUL D VHWWLPDQD SSIT: E oltre alla birra? 2OWUH DOOH ELUUH DEELDPR JOL DOFROLFL e i super alcolici che, o sono a base di canapa, o vengono aromatizzati da noi sul momento, come il rum affumicato con il fiore di canapa o il mitico Canapito. SSIT: Oltre a far bene da bere e da mangiare, svolgete altre attività? 2OWUH DOOD GLPHQVLRQH JDVWURQRPLFD siamo fieri di organizzare a cadenza settimanale degli incontri musicali e degli eventi informativi su questa pianta, come il recente work shop per cui ringraziamo le ragazze di +HPS PDGH FKH FL KDQQR SDUODWR della canapa in cosmetica o presentazione di libri sull’argomento.
Insomma abbiamo conosciuto due DPEDVFLDWRUL GL XQ PRQGR QXRYR SSIT: Questo per quel che riguarda 0DUFR D 0LODQR H 0DUFR D 1DSROL il mangiare. E per il bere? due giovani imprenditori che hanno 2YYLDPHQWH FL VRQR OH ELUUH FKH deciso di investire nella pianta da Lasciamo il nostro Lord della cana- ormai conoscono in tanti, visto che noi tanto amata, la canapa. Le sue pa e spostiamoci adesso dalla JL¢ QHO DOOD )LHUD &DQQDIHVW immense potenzialità sono adesso a Lombardia alla Campania, per ascol- GL 3UDJD VLDPR DUULYDWL VHFRQGR portata di tutti i curiosi che vorranno WDUH 0DUFR 0DQIUHGLQL DQLPD H IDFW miglior alcolico e alla Spannabis di visitare i loro negozi che hanno come totum di Cannabistrò nel centro sto- %DUFHOORQD GHOOȇDQQR VXFFHVVLYR comune denominatore proprio la rico del capoluogo campano. primi, e comunque per chi non le pianta per la quale combattiamo.
Paradise Seeds è una banca dei semi di Cannabis fondata nel 1994 ad Amsterdam, che offre la collezione di semi più bella sulla terra.
% Indica % Sativa
La potenza, il sapore e il gusto rendono le nostre varietà un prodotto per veri intenditori. Fin dall’inizio abbiamo investito nella costruzione di una solida base di ceppi, selezionando e creando solo le migliori piante dalle migliaia che abbiamo coltivato nel corso degli anni. Queste sono le basi delle nostre pluripremiate genetiche selezionate.
Tempo di fioritura in indoor
Disponiamo di una vasta gamma di semi di Cannabis che offrono grandi possibilità sia per principianti che per coltivatori professionali, ideali sia per la coltivazione interna che esterna e adatte ad ogni parte del mondo. Paradise Seeds vende semi di cannabis agli adulti, come oggetto da collezione per la conservazione genetica.
FEMMINIZZATI
% THC (tetrahydrocannabinol) % CBD (cannabidiol) Gusto Effetto n.L. s.L.
Adatto per coltivazioni all’aperto tra i gradi indicati + l’approssimato tempo di raccolto Altezza indoor e outdoor Resa grammo / m2 Resa grammo / pianta
60% Indica 40% Sativa
80% Indica 20% Sativa
20% Indica 80% Sativa Haze
I semi femminizzati garantiscono piante con fiori femminili al 100%.
65 giorni
56 / 60 giorni
63 / 70 giorni
I semi regolari producono sia piante maschili che femminili.
16% - 20%
18% - 22%
18% - 22%
Pompelmo Diesel
Dolce Muschiato
Dolce, Hazy Pungente
Potente Travolgente
Rilassamento corporeo
Superiore Acido
50° fine Ott. 50° fine Aprile
50° metà Ott. 50° metà Aprile
50° fine Ott. 50° fine Aprile
110 cm 200 cm
100 cm 175 cm
150 cm 300 cm
Solo i fiori femminili possono essere raccolti e utilizzati sia per uso terapeutico che ricreativo. Tutte le varietà Paradise Seeds contengono un certo livello di THC ma la maggior parte di loro contiene meno del 0,5% di CBD ad eccezione delle varietà ricche di CBD che contengono sia THC che CBD con livelli maggiori e superiori al 5% ciascuno. Le % di THC e CBD sono medie derivate da diversi risultati di laboratorio.
400 g/m2 700 g/pianta
26,-
40,-
75,-
450 g/m2 600 g/pianta
26,-
40,-
75,-
450 g/m2 800 g/pianta
60% Indica 40% Sativa
25% Indica 75% Sativa
70% Indica 30% Sativa
80% Indica 20% Sativa
55 / 60 giorni
60 giorni
56 / 63 giorni
56 giorni
18% - 22%
18% - 22%
17% - 21%
18% - 20%
Vaniglia, Skunk Ananas
Pompelmo
Fruttato Acido
Floreale Aromatico
Da trip
Soft e cerebrale Piacevole
Potente / Lucido Medicinale
Profondo Piacevole high
50° inizio Ott. 50° inizio Apr.
50° metà Ott. 50° metà Apr.
50° metà Ott. 50° metà Apr.
50° metà Ott. 50° metà Apr.
110 cm 200 cm
125 cm 250 cm
120 cm 200 cm
100 cm 175 cm
500 g/m2 700 g/pianta
32,-
50,-
90,-
500 g/m2 750 g/pianta
32,-
50,-
90,-
450 g/m2 700 g/pianta
23,-
35,-
65,-
400 g/m2 600 g/pianta
90% Indica 10% Sativa
90% Indica 10% Sativa
40% Indica 60% Sativa
60% Indica 40% Sativa
56 / 63 giorni
50 / 55 giorni
50 giorni
55 / 60 giorni
18% - 22%
18% - 22%
12% - 16%
16% - 20%
Limone, Metallico e Pungente
Uva terroso Metallico
Speziato Dolce
Frutta profonda, Fragola
Sballo fisico Cerebrale
Stoned Lucido
Lucido Relax fisico
Felice Energetico
50° inizio Ott. 50° inizio Apr.
50° metà Ott. 50° metà Apr.
50° fine Sett. 50° fine Marzo
50° inizio Ott. 50° inizio Apr.
100 cm 175 cm
100 cm 175 cm
120 cm 200 cm
110 cm 200 cm
400 g/m2 600 g/pianta
38,-
60,-
110,-
AUTOFIORENTI Le varietà autofiorenti cominciano a fiorire indipendentemente dalla quantità di ore di luce (solare) al giorno. Pertanto le piante autofiorenti possono essere raccolte presto all’aperto, entro 2 mesi e mezzo dopo la germinazione. L’ideale per le regioni più fredde è raccogliere in Estate, ovvero in Luglio o all’inizio di Agosto nell’emisfero settentrionale, mentre nell’emisfero meridionale in Gennaio o Febbraio (quando il sole è ancora forte). Nei climi più caldi sono possibili multeplici raccolti outdoor durante l’anno.
500 g/m2 600 g/pianta
20,-
30,-
55,-
400 g/m2 600 g/pianta
20,-
30,-
55,-
550 g/m2 700 g/pianta
40% Indica 50% Sativa 10% Ruderalis
20% Indica 70% Sativa 10% Ruderalis
30% Indica 60% Sativa 10% Ruderalis
14% - 18%
14% - 18%
14% - 18%
75 giorni dalla germinazione
65/70 giorni dalla germinazione
60 giorni dalla germinazione
Acido
Fruttato Dolce
Floreale Fruttato
Innalzante
Sballo innalzante Rilassante
Energizzante Sballo euforico
60° 80 giorni dalla 60° germinazione
60° 80 giorni dalla 60° germinazione
60° 70 giorni dalla 60° germinazione
120 cm 140 cm
125 cm 150 cm
110 cm 125 cm
400 g/m2 75 g/pianta
23,-
35,-
65,-
450 g/m2 125 g/pianta
23,-
35,-
65,-
400 g/m2 75 g/pianta
38,-
60,-
110,-
20,-
30,-
55,-
20,-
30,-
55,-
23,-
35,-
65,-
RUOTA TERAPEUTICA
QUALE VARIETÁ PUOI COLTIVARE ALL ’ESTERNO NELLA TUA ZONA
Le varietà Paradise Seeds sono qualificate per uso terapeutico. La Cannabis è sempre stata utilizzata come medicina; è stata uno dei farmaci più preziosi per l’uomo fin dall’antichità.
La coltivazione all’aperto è possibile tra i gradi indicati. Vicino all’equatore le piante termineranno il loro ciclo prima del periodo indicato e produrranno di più, mentre il tempo del raccolto può variare di oltre un mese
Al giorno d’oggi i benefici medici delle piante di Cannabis vengono riscoperti e riconosciuti come tali dai medici e dimostrati dagli scienziati.
n.L.
(Latitudine Nord)
La ruota della medicina rivela che CBD e THC, due dei principali composti della Cannabis, sono usati per trattare molti sintomi e malattie. Per maggiori maggiori informazioni sui semi autofiorenti, femminizzati e semi regolari si prega di visitare il sito web www.paradise-seeds.com.
s.L.
^
n.L 0º s^ .L
(Latitudine Sud)
Qui potrete trovare tutte le informazioni sulla nostra collezione di semi!
60º 50º 45º 45º 50º 60º
40% Indica 60% Sativa
30% Indica 70% Sativa
90% Indica 10% Sativa
25% Indica 75% Sativa
60 giorni
63 giorni
56 giorni
63 / 70 giorni
18% - 22%
17% - 21%
18% - 22%
17% - 21%
Fruttato Pungente
Mango, Citrico con gusto Haze
Profumo
Fruttato Dolce
Da trip
Sballo mentale Chiaro e attivo
Rilassamento corporeo
Sballo luminoso Effetto rilassante
55° metà Ott. 55° metà Aprile
45° inizio Nov. 45° inizio Mag.
55° inizio Ott. 55° inizio Apr.
50° metà Ott. 50° metà Apr.
130 cm 250 cm
150 cm 300 cm
100 cm 150 cm
130 cm 300 cm
450 g/m2 800 g/pianta
500 g/m2 1000 g/pianta
425 g/m2 600 g/pianta
500 g/m2 1000 g/pianta
40% Indica 60% Sativa
50% Indica 50% Sativa
50% Indica 50% Sativa
50% Indica 50% Sativa
60 / 65 giorni
60 giorni
56 giorni
56 giorni
18% - 22%
17% - 21%
16% - 20%
16% - 20%
Dolce Fruttato
Agrodolce
Cheese Skunk
Cheese Skunk
Cerebrale Da trip
Visuale Cerebrale
Fisico forte Cerebrale
Fisico forte Cerebrale
50° inizio Ott. 50° inizio Apr.
50° inizio Ott. 50° inizio Apr.
50° metà Ott. 50° metà Apr.
50° metà Ott. 50° metà Apr.
120 cm 200 cm
110 cm 200 cm
110 cm 175 cm
110 cm 175 cm
500 g/m2 750 g/pianta
32,-
50,-
90,-
32,-
450 g/m2 1000 g/pianta
26,-
50,-
40,-
90,-
75,-
CBD+
75% Indica 25% Sativa
450 g/m2 700 g/pianta
26,-
40,-
75,-
450 g/m2 700 g/pianta
40% Indica 60% Sativa
90% Indica 10% Sativa
50 giorni
Le varietà CBD sono state create appositamente per gli utenti terapeutici.
4% - 8% THC 8% - 12% CBD
5% - 9% THC 8% - 12% CBD
16% - 20%
60/65 giorni
55 giorni
Mirtillo e Pino
Il Cannabinoide (CBD) non ha le proprietà psicoattive del THC, il che significa che rilassa il corpo senza l' "effetto".
Dolce ronzio alla testa Relax fisico e mentale
Felice Lucido
In questi ceppi, le % di CBD e THC riflettono un rapporto 1:1.
Rilassamento di mente e corpo, sollievo del dolore
Miele dolce Fruttato
Hash / Profumo
50° inizio Ott. 50° inizio Apr.
50° inizio Ott. 50° inizio Apr.
120 cm 200 cm
90 cm 150 cm
50° inizio Ott. 50° inizio Apr.
Il risultato è che le varietà sono più rilassanti a livello fisico / mentale e danno un sollievo con qualità terapeutiche, dal mal di testa, dolori muscolari, convulsioni nervose, nausea e perdita di appetito nei pazienti affetti da cancro.
100 cm 175 cm 425 g/m2 450 g/pianta
32,-
50,-
90,-
450 g/m2 700 g/pianta
26,-
40,-
75,-
400 g/m2 500 g/pianta
50% Indica 40% Sativa 10% Ruderalis
80% Indica 10% Sativa 10% Ruderalis
70% Indica 20% Sativa 10% Ruderalis
60% Indica 30% Sativa 10% Ruderalis
14% - 18%
15% - 19%
15% - 19%
15% - 19%
60/65 giorni dalla germinazione
63 giorni dalla germinazione
60/65 giorni dalla germinazione
60 giorni dalla germinazione
Dolce Fruttato
Frutti di bosco Dolce / Pungente
Speziato Dolce
Intenso bouquet al limone
Sorprendentemente forte
Relax da lieve a forte
Di lunga durata Sballo intenso
Potente Pesante
60° 70 giorni dalla 60° germinazione
60° 65 giorni dalla 60° germinazione
60° 75 giorni dalla 60° germinazione
60° 70 giorni dalla 60° germinazione
90 cm 110 cm
75 cm 90 cm
110 cm 125 cm
110 cm 125 cm
400 g/m2 75 g/pianta
23,-
35,-
65,-
350 g/m2 75 g/pianta
23,-
35,-
65,-
400 g/m2 100 g/pianta
23,-
35,-
65,-
500 g/m2 75 g/pianta
23,-
35,-
65,-
32,-
50,-
90,-
26,-
40,-
75,-
23,-
35,-
65,-
24
COLTIVA CON JORGE CERVANTES
LAMPADE AL PLASMA E A INDUZIONE MAGNETICA troppo luminose con uno spettro luminoso insufficiente per coltivare piante. Attualmente, varie società stanno risolvendo i problemi tecnici e stanno rendendo lo spettro luminoso adatto alla coltivazione. Varie VROX]LRQL +(3 SODVPD DG DOWD HIILcienza) sono state lanciate sul mercato. Queste fonti, compresi alcuQL PRGHOOL GL &HUDYLVLRQ H /X[LP SURGXFRQR OXPHQ SHU ZDWW /H IRQWL /(3 LQ FRPPHUFLR VRQR GLVSRnibili in un range di watt compreso IUD L H L 3ODVPD ΖQWHUQDWLRQDO inoltre produce una fonte al plasma DOOR ]ROIR GD ZDWW FRQWUROODWD FRQ PLFURRQGH *DYLWD +ROODQG ª l’unica società di orticoltura nota ad applicare la tecnologia luminosa al plasma alla coltivazione.
Le fonti luminose utilizzano un gas nobile o una miscela di questi gas e alogenuri metallici, sodio, mercurio o zolfo. La famiglia delle fonti al plasma genera luce eccitando il plasma all’interno della lampadina utilizzando le radiofrequenze (RF). La fonte ha dimensioni inferiori ai 2,5 cm quadrati ed è posizionata in un risonatore in ceramica. Un amplificatore a transistor, con driver RF e un microcontroller sono posizionati in una fonte luminosa sigillata con elettrodi e filamenti. La fonte al plasma non ha un ballast, ma un generatore RF (magnetron) e dei semiconduttori che hanno la stesVD IXQ]LRQH +D XQȇHIILFLHQ]D GL FRQ-
Le fonti al plasma producono luce UVA e UVB. Hanno un generatore a radiofrequenza e non un ballast.
LAMPADE AL PLASMA
Le lampade al plasma sono di due WLSL ODPSDGH LQWHUQH R /(3 SODsma a emissione di luce), che utilizzano le onde radio per alimentare lo zolfo o gli alogenuri metallici in una lampadina e (2) le lampade esterne o a induzione, che utilizzano l’induzione fluorescente, con un tubo pieno di fosforo fluorescente. /D ODPSDGD /(3 ª OD IRUPD RULJLQDULD e più diffusa di lampade a induzione (interne). La radiofrequenza viene utilizzata per eccitare i gas all’interno di un piccolo rivestimento in ceramica e produrre luce molto chiara. Le lampade piccole sono grandi come una PHPRU\ FDUG GL XQD SLFFROD PDFFKLQD fotografica.
Le lampade con induttore esterno (plasma) sono tubi tondi o rettangolari con diametro simile alle fluorescenti T12. Le luci a induzione elettromagnetica (plasma) sono efficienti e producono 81 lume per watt.
LAMPADE LEP (PLASMA A EMISSIONE DI LUCE)
2JJLJLRUQR OH IRQWL OXPLQRVH SHU OD FROWLYD]LRQH GHOOH ODPSDGH /(3 sono di gran lunga diverse dalle fonti al plasma diffuse negli anni 2WWDQWD ΖQYHQWDWH GD 1LNROD 7HVOD QHJOL DQQL OH SULPH IRQWL DO plasma promettenti erano fonti allo zolfo sviluppate da Fusion Lighting. Queste luci avevano qualche difficoltà tecnica ed erano
La fonte LEP da 300 watt con attacchi Gavita-Holland Pro 300 è l’unica fonte luminosa in commercio per la coltivazione indoor. Con un CRI di 94, la temperatura di colore (spettro) di 5600 K è come la luce naturale. La fonte è fredda, così fredda che si può appoggiare la mano sul vetro protettivo senza bruciarsi. Non è possibile con una fonte HID!
25
L’unione di fonti al plasma (5500 K) e di fonti al sodio ad alta pressione in rapporto 1:4 fornisce lo spettro migliore per una crescita rapida. La luce al plasma unita alla luce HPS produce più ramificazione, aumenta il peso a secco del 30 percento e migliora la struttura della pianta nel suo complesso. Le piante più forti resistono maggiormente alle malattie e agli attacchi degli insetti infestanti. La luce al plasma extra potrebbe anche favorire uno sviluppo precoce e più prolifico delle ghiandole di resina. Alcuni coltivatori dicono che le ghiandole di resina tendono a svilupparsi qualche giorno prima e continuano a formarsi a maggior velocità se si usano fonti al plasma.
una sezione del tubo luminoso. L’energia ad alta frequenza emessa da una bobina a induzione produce un campo magnetico estremamente forte ed eccita gli atomi di mercurio nel WXER GL YHWUR *OL atomi di mercurio emettono luce UV che è convertita in luce visibile dal rivestimento in fosforo sulla parte interna del
Le fonti LEP sono piccole e molto luminose.
YHUVLRQH VXSHULRUH DO SHUFHQWR H costi annui di energia e manutenzioil driver a transistor elimina le avarie. QH VRQR ILQR DO SHUFHQWR LQIHULRUL ULVSHWWR DOOH ODPSDGLQH 0+ Il plasma a emissione di luce è l’unica Un ballast a transistor senza parti fonte luminosa ad alta intensità che mobili viene alloggiata in un’area sigilSX´ HVVHUH GLPPHUL]]DWD ILQR DO lata con una presa per la ventilazione percento della produzione luminosa, *RUH 7H[ 8Q ULIOHWWRUH FRQ IDVFLR GL con comandi analogici e digitali. La luce quadrato con un filtro in vetro dimmerizzazione aumenta inoltre la UVC convoglia la luce alla coltura. La longevità della fonte luminosa. Il prez- IRQWH *DYLWD GXUD RUH DQQL ]R VL DJJLUD DWWRUQR DL SHU XQD se accesa 18 ore al giorno). IRQWH /(3 GD ZDWW Ζ EDVVL OLYHOOL GL OXFH 89% SDVVDQR
Le fonti al plasma a emissione di luce sono l’unica fonte per queste piante madri. Le fonti LEP emettono anche luce UVA e UVB. La luce naturale emette luce UV, mentre le lampadine HID no. Fra le altre cose, la luce rende le cellule della pianta più resilienti.
Fonte al plasma di un punto vendita di oggettistica. /H IRQWL /(3 D WUDQVLVWRU XWLOL]]DQR OȇHlettricità per alimentare gli alogenuri metallici e l’argon anziché lo zolfo. Queste fonti luminose non hanno elettrodi e non hanno dunque le rispettive avarie. Nel complesso, le fonti al plasma hanno una vita lunga, FKH DUULYD ILQR D RUH DQQL se accese 18 ore al giorno) e hanno XQ PDQWHQLPHQWR OXPLQRVR GHO SHUFHQWR /ȇHIILFDFLD GHOOH IRQWL /(3 YD GD D OXPHQ SHU ZDWW La natura direzionale della fonte di luce permette di evitare perdita di luce, che non rimane intrappolata fra la fonte e il riflettore, e la luce può essere distribuita omogeneamente sull’area di coltura senza eccessi. I
tubo. Le fonti luminose non contengono elettrodi e le avarie provocate dall’erosione del filamento, dalle vibrazioni o dalla rottura del sigillo sono impossibili. Non essendoci elettrodi che si possono logorare, le attraverso uno schermo protettivo e fonti sono estremamente efficienti e OD OXFH 89& YLHQH ILOWUDWD /D OXFH 89% hanno una vita più lunga. viene prodotta dalla luce naturale del sole ed è fondamentale per una cre- Le lampadine a induzione magnetica scita sana della pianta. Lo spettro URWRQGH R UHWWDQJRODUL GD ZDWW luminoso contiene inoltre più luce hanno una temperatura di colore blu. Vedi “Luce UV” a pagina 256. GLXUQD GL . H SURGXFRQR Non cercate di raffreddare le fonti al lumen, 81 lumen per watt e hanno plasma con aria. Se viene raffreddata XQD YLWD GL RUH 8Q VLVWHPD artificialmente, la lampadina non rie- GL IRQWL D LQGX]LRQH GD ZDWW FRVWD sce a raggiungere la piena temperatu- FLUFD +DQQR XQ EDOODVW LQFOXVR R ra di funzionamento e non raggiunge D GLVWDQ]D /H IRQWL D LQGX]LRQH GD la brillantezza o lo spettro completi. watt andranno probabilmente a sostiWXLUH OH IRQWL +Ζ' GD ZDWW /H SLF-
LAMPADE A INDUZIONE MAGNETICA
Le fonti a induzione magnetica sono simili alle fonti fluorescenti, ma gli elettromagneti sono posti attorno a
FROH IRQWL D LQGX]LRQH FLUFRODUL GD watt con ballast a distanza producono OXPHQ GL OXFH FRQ XQD WHPSHUDWXUD GL FRORUH VSHWWUR GL . +DQQR XQD YLWD GL RUH Le fonti a induzione magnetica generano poco calore e i ballast hanno una YLWD GL RUH R SL» (ȇ SRVVLELOH DYHUH GLYHUVH WHPSHUDWXUH di colore modificando la composizione del fosforo all’interno delle lampade a induzione. Lo spettro del plasma contiene una quantità relativamente bassa di luce rossa. Almeno una società a sviluppato luci di coltura con doppio spettro per produrre metà della ODPSDGLQD D . H OȇDOWUD PHW¢ all’altra estremità dello spettro.
Questo è un brano tratto dal capitolo 17 “Light, Lamps & Electricity” (“Luce, fonti luminose ed elettricità) della Cannabis Encyclopedia (596 pagine, oltre 2.000 immagini a colori, formato grande A4) di Jorge Cervantes, disponibile ovunque in inglese. L’edizione in spagnolo sarà disponibile da gennaio 2017. Per maggiori informazioni, visitate il sito di Jorge, www.marijuanagrowing.com.
BELPAESE
27
Cambiando verso sulle droghe, sulle orme di Don Gallo. Si è svolta tra il 20 e 21 novembre alla sede della Camera del Lavoro di Milano una conferenza nazionale sulle droghe che ha visto coinvolti consumatori di sostanze, sindacalisti, operatori sanitari e altri. Due giorni di discussioni e circa 300 persone hanno partorito la Carta di Milano che dovrebbe orientare l'opinione pubblica e l'azione del governo italiano rispetto alla conferenza mondiale dell'Onu sulle droghe del 2016. Tra gli ospiti anche alcuni militanti antiproibizionisti provenienti dall'area dei centri sociali e l'on.Daniele Farina in rappresentanza dell'Intergruppo parlamentare. Ci siamo concentrati sulla riduzione del danno, lo stato dei servizi, le proposte di modifica legale e l'approccio da tenere in preparazione della Assemblea ONU. Con l'obbiettivo dichiarato di costituire un’alternativa praticabile anche in Italia rispetto alle fallimentari politiche proibizioniste. Secondo la dichiarazione finale “purtroppo Governo e Parlamento non hanno dato il dovuto seguito all’input offerto dalla Corte costituzionale (che ha abolito la Legge Fini-Giovanardi) e da parte del Governo non è stata presa alcuna iniziativa di riforma della legislazione sulle droghe, anzi – con un colpo di mano – si è tentato di riprodurre la normativa cassata attraverso un decreto dai dubbi requisiti di necessità e urgenza. Né il Parlamento ha messo all’ordine del giorno le molte proposte di revisione legislativa pur depositati da gruppi e singoli parlamentari. Non solo: nulla è stato fatto per interrompere l’esecuzione delle pene illegittime, comminate sulla base della legge decaduta”. Gli estensori chiedono al Governo come si pensi di superare l'attuale gestione del Dipartimento delle Politiche Antidroga, attualmente personificato da esponenti del vecchio regime e che agiscono in maniera scoordinata e confusa. “Nella prospettiva di un radicale mutamento delle politiche sulle droghe nel nostro Paese, a partire dal riconoscimento della soggettività delle persone che usano sostanze e dei loro diritti, sulla base delle indicazioni emerse nella Conferenza e, specificamente, nel lavoro dei gruppi” si propone “che siano fissate, senza ulteriori indugi, le date di svolgimento della Conferenza nazionale sulle
dipendenze prevista dal testo unico sulle sostanze stupefacenti e che essa sia la base per una posizione innovativa del Governo italiano nella ormai prossima assemblea generale delle Nazioni unite, riprendendo i contenuti della lettera delle associazioni a Matteo Renzi in vista di UNGASS 2016” e che si attui “la completa revisione delle previsioni
sanzionatorie, penali e amministrative, stabilite dal Testo unico sulle sostanze stupefacenti sulla base della proposta di legge elaborata dalle associazioni e discussa in sede di Conferenza. Le persone che usano sostanze devono essere liberate tanto dal rischio di criminalizzazione penale quanto dalla soggezione a un apparato sanzionatorio amministrativo stigmatizzante e invalidante”. Un altro punto importante emerso a Milano é la richiesta della “compiuta depenalizzazione del possesso e della cessione gratuita di piccoli
quantitativi di sostanze destinati all’uso personale, anche di gruppo, e della coltivazione domestica di piante di marijuana”. La Carta rivendica la necessità di “un confronto nella società e nel parlamento verso una compiuta regolamentazione legale della produzione e della circolazione dei derivati della cannabis e della libera coltivazione a uso personale e vede con
favore, quindi, l’iniziativa parlamentare dell’Intergruppo anti-proibizionista cui affianca la proposta elaborata dalle associazioni. Allo stesso tempo saremo a fianco delle iniziative che le associazioni di consumatori che la vorranno condividere a difesa dei diritti delle persone che usano sostanze e nel quadro dell'attuazione del patto per la salute e della revisione e definizione dei nuovi livelli essenziali di assistenza”. Non poteva poi mancare la richiesta di “rilancio dei servizi sulle dipendenze con il coinvolgimento della società civile secondo la prospettiva della riduzione del danno, quale quarto pilastro delle
di Enrico Fletzer
politiche sulle droghe, finalizzata al benessere delle persone che usano sostanze e alla prevenzione dei rischi connessi all’abuso e alla clandestinità del consumo, a partire dall’analisi delle sostanze e dalla predisposizione di forme e luoghi della loro somministrazione controllata.... In questo quadro, particolare attenzione dovrà essere dato alla dimensione della qualità della vita nelle città e all’offerta di servizi e di sostegno alle persone con problemi di dipendenza in stato di detenzione”. È un appello alla riqualificazione dei servizi che suggerisce come “la morsa del patto di stabilità interno – che sta strangolando gli enti locali e Regioni – sia derogabile nel perseguimento di politiche finalizzate alla tutela dei diritti fondamentali della persona, come sono quelle destinate a sostenere i percorsi sociali di inclusione delle persone che usano sostanze”. Vanno segnalate anche alcune criticità, come la posizione piuttosto acritica rispetto alla cosiddetta società civile rappresentata presso ONU ed Unione Europea. Nella plenaria si è tralasciato ogni riferimento alla predominanza dei settori ultra-proibizionisti in questi ambiti. Le stesse considerazioni valgono per il Forum Società Civile sulle Droghe della Unione Europea. Un organismo che generalmente finanzia e sostiene solo soggetti non conflittuali per certi versi aleggiava una sorta di compromesso storico e di accomodamento con forme più moderate di proibizionismo. Dall'altra nella discussione del seminario sull'UNGASS tutte le alternative sono state considerate irrealizzabili rispetto al sostanziale mantenimento dello status quo. Per molti si tratta di attuare una strategia realistica. Altrimenti – sbottava qualcuno – ci vorrebbe una rivoluzione. Oppure, come suggerisce Joep Oomen di Encod, l'attuazione dell' Articolo 2, capitolo 5b) della Convenzione Unica secondo il quale i Paesi devono proibire la produzione, lavorazione, esportazione ed importazione, commercio, possesso o uso di droghe solo “qualora a loro giudizio le condizioni prevalenti ne facciano i mezzi più appropriati per proteggere la salute pubblica e il benessere”. E questo non è certo più il caso della cannabis.
28
REPORT SULLA COLTIVAZIONE
Pandora (auto) Substrato: Nutrienti:
Bio Bizz All Mix Soil Hesi Root Complex, Hesi TNT, Hesi Bloom, Hesi Phosphorus Plus, Power Zyme, Hesi Boost e Super Vit Periodo di coltura: 68 giorni outdoor Resa: 454g essiccati da 6 piante femmina
Ho sempre voluto coltivare questa varietà autofiorente di Paradise Seeds. È una varietà al 70% Indica, al 20% Sativa e al 10% Ruderalis. Chi ha coltivato questa varietà parla dell’effetto potente che dà, il che le ha procurato il nome. Paradise Seeds è nota per le ottime genetiche. Non vedevo quindi l’ora di provarla. Il THC dichiarato è 15%-19%, quindi c’è una
quella della White Rhino vecchia scuola. Per essere una pianta esile, ha prodotto molti piccoli germogli che iniziano a sembrare più fitti e simili a filo. La pianta è già alta circa 25 cm e il 21° giorno le cose vanno molto bene e la crescita procede. Somministro alle mie 6 signorine una miscela di Hesi TNT Complex, Root Complex
le somministro fino alla fase di fioritura. Voglio mantenere il più possibile il sapore di terreno biologico, visto che, dopo tutto, questo è il motivo principale per cui fumo, pe sentire questo aroma delicato dei fiori. La fragranza delle piante è fruttato, come per la White Rhino, con una punta di speziato. I fiori si stanno formando per bene e sembrano fitti. Questa varietà produrrà fino al gambo, con pepite ben dure e appuntite. Ora la pianta ha raggiunto un’altezza di 65 cm circa e siamo al 35° giorno e d’ora in poi somministrerò solo acqua che acquisto. Dopo 5 settimane, le signorine sono in rapida fioritura e
Di Stoney Tark
Inizio a risciacquare le 6 piante aggiungendo 5 litri di acqua a ciascuna. Le cime stanno diventando appuntite con un calice molto alto. Si aggiungono una sull’altra e brillano per il colore bianco lucente dei tricomi. Un aroma molto dolce, unito a quello speziato di pianticella di hashish, che si nasconde da qualche parte. Le cime sono estremamente appiccicose al tatto e lasciano resina nera sulle dita dopo aver schiacciato una delle pepite. Il 56° giorno aspetto di portare questa varietà ai 60-75 giorni indicati sulla confezione. I pistilli sono ancora bianchi
LE CIME STANNO DIVENTANDO APPUNTITE CON UN CALICE MOLTO ALTO. SI AGGIUNGONO UNA SULL’ALTRA E BRILLANO PER IL COLORE BIANCO LUCENTE DEI TRICOMI. buona probabilità che si tratti di un’altra varietà potente di Luc a Paradise Seeds. Si tratterà di un progetto outdoor, in cui avvierò le pianticelle indoor. Per avere il miglior inizio possibile, le terrò sotto una Budmaster 450 XD per una settimana. Le piante rispondono molto meglio ai LED e mi permettono d’iniziare nel modo migliore (a mio parere) e di ottenere le pianticelle più sane.
ed Hesi Bloom Complex. Ciascuna in miscela di 3 ml per litro e il pH è di 5.5-5.6 a giudicare dalla tabella. Somministro nutrimento aggiuntivo e le piante fanno dei veri e propri balzi in altezza, arrivando
producono già pepite dure e dense. Ci sono molte ramificazioni laterali e quelli che sono nati come germogli esili, si sono ormai trasformati in rami solidi. Il 40° giorno, aggiungo una dose di Hesi
Ho una bella zona dove ho scavato la terra vecchia, che ho poi sostituito con 5 dei 50 litri di Bio Bizz All Mix. Il terreno è ora composto di poco più di 250 litri di terra molto buona con consistenza molto ariosa. Per ora i miei 6 semi femminizzati stanno germinando in piccoli bicchieri di plastica. Quando vedo le radici delle piante che arrivano al fondo di questi bicchieri trasparenti, allora le travaso nel substrato outdoor. Somministro alle pianticelle Super Vit e Root Complex, miscelati con una piccola quantità di Power Zyme. I nutrienti che sto utilizzando sono molto morbidi e la terra Bio Bizz è pesante e contiene tutti i nutrienti di cui ha bisogno la mia pianta. Dopo la prima settimana in cui ho tenuto i bicchierini indoor, sono felice di travasare le pianticelle in outdoor, nella loro nuova casa. Quando travaso le pianticelle, mi assicuro che abbiano tutto lo spazio di cui hanno bisogno. L’ultima cosa che voglio è che le piante siano troppo vicine le une alle altre. Lascio a ogni pianta uno spazio di circa 76 cm quadrati e altro spazio per eventuali sostegni, se necessario. Ora le pianticelle sono al sole e nel terreno e non vedo l’ora di vedere come crescono. Dopo 14 giorni e aggiungendo Super Vit e Root Complex, le piante sono piccole ed esili. La fragranza delle foglie è piuttosto dolce ma speziata, simile a
a oltre 35 cm. Le signorine crescono esattamente da 4 settimane e i colori sono bellissimi. Le foglie più sottili di sativa crescono la pianticella esile continua a crescere in altezza giorno dopo giorno. Aggiungo Hesi Bloom Complex in miscela da 5ml per litro, oltre a Power Zyme ed Hesi Boost. Questa sarà l’ultima volta che
Phosphorus Plus ed Hesi Boost, in miscela di 5ml per litro e mantenendo un pH di 5.5-5.7. Faccio la stessa cosa il 49° giorno e le piante sono in ottime condizioni. L’ampiezza è incredibile e l’altezza ha superato i 76 cm. Le piante sono molto uniformi e stabili, nonché produttive come le altre.
in molte zone dei rami inferiori. Se posso, personalmente preferisco aspettare finché i rami inferiori s’induriscono e hanno un aspetto più maturo, prima di tagliare le cime superiori. Durane quest’ultima fase di risciacquo, somministrerò acqua e poi nulla. L’idea è di lasciare che la pianta essicchi e sappia quindi che la stagione è finita! Arriva il 65° giorno e decido che è quasi ora di raccogliere. Le signorine, dopo 68 giorni, hanno lavorato molto e hanno prodotto cime grosse, compatte e ricoperte di resina. Raccolgo tutti i rami inferiori, prima di tutto, e poi le parti superiori. Sono sorpreso della resa, devo ammettere e non vedo segno di cime poco sviluppate. È tutto molto denso e pronto per il raccolto. Poto i fiori e li metto su un’ampia rete perché essicchino. Dopo 11 giorni, controllo le cime e posso dire che sono pronte per l’operazione seguente. Quando apro uno dei fiori, mi saluta una fragranza speziata con un tocco fruttato delicato. La cima incontra il grinder, mentre mi preparo a rollare la mia prima canna. La cima scricchiola mentre giro avidamente il grinder. La fragranza è molto terrosa e speziata, ma con un tocco fruttato e fragrante. Quando accendo la canna, l’aroma è muschiato e forte, mentre il sapore è molto terroso ma piacevole. Quando espiro, un sapore fruttato umido e aspro riveste le labbra. L’effetto è piuttosto immediate, molto rilassante e accomodante e posso solo chiedermi come diventerà più avanti. In totale, ho ottenuto una media di 75 g di cime essiccate da ogni pianta. Questa varietà ha davvero un effetto potente, che può essere un killer motivazionale. È quindi forse preferibile per chi ne fa uso medico o per fumare la sera.
ASK ED CONSERVARE IL POLLINE Come si conserva il polline e per quanto tempo è utilizzabile? Billy Conservando il polline, si ha la possibilità di allungare di molto l’effettivo periodo di fertilizzazione dei maschi. Perché il polline sia utilizzato per varie settimane, lo si può conservare in frigorifero in un contenitore sigillato con confezione essiccante, acquistabile online. Per una facile conservazione e applicazione, potete miscelare il polline e la farina, in egual peso, il che consente di assorbire l’umidità e aumenta il numero di fiori cui può essere applicato. Per conservare il polline a lungo termine, è meglio tenerlo congelato. Bisogna seguire un semplice processo per preparalo. Prima di tutto, miscelate polline e farina e conservate il tutto in frigorifero con una base essiccante delle dimensioni adeguate. Questo essicca il polline in un certo qual modo, facendo in modo che le pareti cellulari del polline non si rompano a causa dell’espansione del ghiaccio quando viene messo in freezer. Dopo il naturale processo di essiccatura in frigorifero, impacchettate la miscela di polline e farina in fiale in vetro chiuse con cotone e riponete le fiale in un contenitore di plastica con essiccatore. Sigillate il tutto con un rivestimento ben aderente e mettetelo in freezer. I semi tenuti in freezer 10 anni si sono rivelati ancora utilizzabili. Di solito i semi destinati a una lunga conservazione vengono tenuti a una temperatura di -34,440C. Se progettate di utilizzare solo alcuni dei semi, suddivideteli in contenitori porzionati in modo tale che gli altri semi non si scongelino. Con ogni ciclo di scongelamento, altri semi non sarebbero più utilizzabili. Per far germinare i semi congelati, immergeteli alcune ore in acqua con l’1% di perossido d’idrogeno. Immergeteli poi in una soluzione di 100 ppm di GA3 (acido gibberellico) per 24 ore prima d’iniziare la germinazione. Questo aumenta la percentuale di germinazione dei semi con fattibilità dubbia. Tenete il substrato o il panno di germinazione a circa 300C e assicuratevi che le prime due foglioline (cotiledoni) delle pianticelle in germinazione siano esposte alla luce non appena fanno la loro comparsa.
31
DI ED ROSENTHAL
AREARE UN SISTEMA DI COLTIVAZIONE IN ACQUE PROFONDE Sarebbe utile mettere degli atomizzatori nel substrato in argilla espansa in ogni sito del sistema ebb and flow bucket di Sentinel? Gli atomizzatori sarebbero attivi durante il ciclo d’inondazione di 16 minuti. Gli atomizzatori priverebbero o arricchirebbero le radici di O2? JPLXT Le radici hanno bisogno di ossigeno (O) per sopravvivere e quando l’ambiente fornisce una gran quantità di questo elemento, si sviluppano. Usare una fontanella per aumentare la circolazione d’acqua permette a una maggior quantità d’acqua di entrare a contatto con la superficie dove rilascia CO2 e scioglie O, il che è poi disponibile per le radici. Un ossigenatore è un’alternativa fattibile a una pompa ad aria e a una fontanella. Crea gas libero di O attraverso l’elettrolisi. La tecnica è quella di creare una corrente attraverso l’acqua, il che la separa nei suoi elementi costitutivi: idrogeno (H) e ossigeno (O), che salgono nell’acqua sotto forma di bollicine. L’ossigeno è così disponibile per le radici. Saturare l’acqua d’irrigazione con O creando bolle d’aria nell’acqua aumenta il vigore e la crescita delle radici.
TEMPO DI FIORITURA È rischioso per le piante utilizzare un ciclo di 14 ore di luce e 10 ore di buio? Si vedranno differenze nella densità delle cime? Jonathan Covert Ops, Mi chiedevo cosa succederebbe se cambiassi il fotoperiodo a 15 ore di luce e 12 ore di buio, durante la fioritura. In questo modo avrebbero una giornata di 27 ore, ma anziché ricevere luce solo il 50% del
tempo, come in un regime 12-12, riceverebbero la luce il 55% del tempo. Sarebbe quindi un aumento del 10% e non del 50%. EGF, La cannabis è una pianta dalla giornata breve, il che significa che il passaggio in fioritura si basa sul numero di ore di buio ininterrotto che riceve ogni giorno. Durante le prime due ore di buio, il fitocromo, ormone della pianta, sensibile soprattutto alla presenza o all’assenza della luce rossa, diventa inattivo. Quando il fitocromo è attivo quotidianamente per almeno cinque giorni, la pianta passa dalla crescita vegetativa alla fioritura. Il numero di ore in cui il fitocromo deve rimanere inattivo è diverso a seconda della varietà. Ecco perché alcune piante entrano in fioritura prima di altre in outdoor. La luce fornisce l’energia per alimentare la fotosintesi. Più luce riceve la pianta in termini d’intensità e durata, più zucchero produce. Le piante usano lo zucchero per due motivi. Il primo è che è una fonte di energia che alimenta il metabolismo, il processo vitale. Gli animali utilizzano lo zucchero nello stesso modo, per avere energia vitale. Lo zucchero in eccesso è utilizzato come mattoncino per la crescita. Vengono aggiunti altri elementi per creare aminoacidi, che sono utilizzati per la costruzione dei tessuti. Più zucchero in eccesso viene prodotto dalla pianta, più veloce sarà la sua crescita. Quando la durata del giorno è maggiore, la piante riceve più luce rispetto a quando è minore, quindi produce più zucchero e può raggiungere dimensioni maggiori. In outdoor, si può capire di quanto buio hanno bisogno le piante per avviare la fioritura controllando i primi segnali di fioritura. Vai indietro di 10 giorni e poi controlla gli orari di alba e tramonto in quel periodo per capire quanto è durato il ciclo di buio al passaggio in fioritura. La maggior parte delle piante di marijuana hanno bisogno solo di 10-11 ore. Quando le piante sono forzate in fioritura con 12 ore di buio indoor, ricevono più buio di quanto non abbiano bisogno per entrare in fioritura. Inoltre, le piante usano la durata del periodo di buio in parte per capire quando cominciare a maturare. Con l’aumento del periodo di buio, le piante sono maggiormente sotto pressione per maturare prima dell’arrivo di freddo e pioggia. Con un fotoperiodo 12-12, le piante sono già sotto pressione per la maturazione, perché normalmente sarebbero a metà fioritura in un ciclo di luce naturale. Un’indicazione di questo è il ciclo di crescita outdoor della pianta. Il 22 settembre, equinozio d’autunno, ci sono 12 ore di luce e 12 ore di buio. A questo punto, le piante sono già in fioritura. Alcune di esse hanno quasi raggiunto la maturazione. Ovviamente, la maggior parte della fioritura è iniziata all’inizio o a metà agosto quando il periodo di luce era di gran lunga più lungo del periodo di buio. Per aumentare il periodo di luce, si può forzare la fioritura utilizzando un periodo di buio più breve, come di 11 ore (13 ore di luce, per un periodo di luce del 54%), con un aumento dell’8% circa, in modo tale che le piante ricevano più energia durante le prime fasi di fioritura quando il tasso di crescita è più sostenuto. Aumenta poi il periodo di buio a 12 ore. Per una maturazione più rapida, portatelo a 14 ore. Non so come reagirebbero le piante a un ciclo di 27 ore, con 15 ore di luce e 12 ore di buio. Questo aumenterebbe nel tempo fino a circa il 55%, con un incremento del 10%. Potresti forse utilizzare un ciclo di 16-11 ore per forzare la fioritura. Le piante riceverebbero poi luce il 59% del tempo, con un incremento del 18%. Potrebbe aumentare la resa, dato che incrementa anche il periodo di maturazione. La domanda è: la resa giornaliera aumenterebbe? Si potrebbe calcolare la produttività come resa divisa per il tempo di fioritura in giorni. Ciononostante, si potrebbe trovare scomodo il metodo del giorno scaglionato perché il ciclo da 27 ore non sarebbe sincronizzato con il ciclo circadiano di 24 ore.
COLTIVAZIONE DI ALTITUDINE Avete suggerimenti per una varietà di altitudine? Coltiverò a 2.900 metri di altezza. Sto cercando qualcosa che dia fiori di qualità. Abbiamo scoperto che molte varietà hanno risultati leggeri a questa altezza. Paolo Necrosi da carenza sui bordi e poi su tutta la foglia.
TCi sono varie condizioni ambientali che dovete prendere in considerazione nello scegliere come coltivare una varietà di
WHAT’S YOUR FAVORITE? SHATTER, WAX, CO2 OIL, KIEF, WATER HASH… NEW! BEYOND BUDS ED ROSENTHAL’S NEW W BOOK PROVIDES S THE INFORMATION N YOU NEED TO MAKE KE AND ENJOY THESE E AMAZING PRODUCTS TS t Full-colorr photos off award-winning g concentrates s
English and German editions available!
t Features thee best gear to o use – from hobby to o professional equipmentt
MARIJUANA GROWER’S HANDBOOK INCREASE YIELD AND QUALITY. SEE THE NEWEST METHODS AND EQUIPMENT THAT SAVE TIME AND ENERGY. Ed Rosenthals Marijuana Growers Handbuch: Jetzt auch auf Deutsch erhältlich!
PROTECT YOUR PLANTS
Das Buch vom besten Lehrer, den ihr euch vorstellen könnt, dem Growtitan Ed Rosenthal aus den USA. Seit Jahrzehnten bekannt durch zahlreiche Publikationen zum Thema Cannabis - jetzt ist sein neuestes Werk auch auf Deutsch erhältlich. Zugreifen!
GROW WITH THE BEST
MARIJUANA MARIJUANA PEST & DISEASE GARDEN SAVER CONTROL Troubleshoot
NOW AVAILABLE IN EUROPE!
Save your garden with safe solutions for you and the environment. Full color, over 100 photos.
problems quickly
“JUST SAY NO TO PESTS” KMC Trading B.V. kmctrading.com SENSI SEEDS sensiseeds.com
GROW IN AG grow-in-berlin.com
Amsterdam Seed Center amsterdamseedcenter.com
NACHTSCHATTEN VERLAG nachtschatten.ch
AMAZON.COM amazon.com/books
VISIT ED ONLINE:
edrosenthal.com
33 altitudine. Quanto dura la stagione di coltura? A che temperature saranno esposte le piante? La coltura sarà protetta da una serra o da eventuali coperture? A 2.900 metri la coltura sarà esposta a condizioni dure, vento e tormente, rapidi cambiamenti di temperatura, notti fredde e forte sole con molti UV. Le Afghane pure e le Kush Afghane si sono evolute ai piedi dell’Himalaya ad altezze di 500-1.500 metri, quindi, queste varietà sono quelle che con maggior probabilità si adatteranno all’ambiente. Sono piccole e robuste con ramificazioni strette. Le foglie sono resistenti e riescono a produrre una cera più protettiva delle altre piante di sativa. Alcune varietà autofiorenti che sono ibridi di ruderalis e di indica hanno anche una fioritura e una maturazione rapide. Sono ottime candidate per ottenere abbondanti raccolti. Alcune società olandesi e regionali americane che vendono semi sostengono di avere varietà adatte alla coltura di altitudine. Ciononostante, inizierei la mia ricerca della varietà dai selezionatori locali che adattano varietà alle condizioni locali, che sono uniche.
bianchi. Quando invecchiano, perdono la loro freschezza, dapprima diventando giallastri e poi essiccando diventando rossi, marroni o arancione. Quando questo succede, non sono più ricettivi.
ALLATTAMENTO AL SENO Sto allattando e fumo un blunt (sigaro di marijuana) circa una volta a settimana. So che non dovrei in questo momento, ma farà male a mio figlio? O i medici dicono di no a priori? Ho bisogno di aiuto. Non ce la faccio a rinunciare all’erba. Non fumo sigarette e non bevo. Mizzndpindent
Gli studi condotti sull’esposizione prenatale alla marijuana sono stati inconcludenti. Uno studio condotto da Peter Fried, finanziato dal Governo degli Stati Uniti, ha mostrato una riduzione nella “funzione esecutiva”, ma un netto aumento dell’intelligenza. Altri studi hanno individuato un peso e un’altezza lievemente inferiori nei bambini nati da madri che facevano uso di marijuana. Questa ambiguità non sussiste quando le madri fanno uso di alcol, tabacco, cocaina e zuccheri in eccesso. Il THC e i suoi metaboliti sono trasmessi ai figli nel latte materno. Sono stati condotti pochissimi studi su questo argomento, ma non sono state individuate difficoltà nei neonati, sulla base di quanto viene riferito in letteratura medica. Inoltre, non sembrano esserci altri risultati di test che mostrino danni specifici derivanti dall’utilizzo di marijuana da parte di una madre che allatta. Nonostante ciò, gli articoli scritti per le madri che allattano, raccomandano di non fare uso di cannabis, ma non citano pericoli o danni. Sulla base di una ricerca oggettiva condotta sulla Il polline maschio cade dai cinque fiori e viene trasportato dall’aria. letteratura esistente, sono giunto alla conclusione che il pericolo Sono loro che molto probabilmente avranno principale dell’uso di marijuana per un neonato o le varietà che vi daranno ottimi risultati sin una madre è la possibile interferenza delle agenzie dall’inizio. governative come i “Servizi di Tutela Infantile”. Se potete proteggere la coltivazione, con Anche se non usi marijuana di frequente, ho una serra, per esempio, le vostre possibilità qualche dubbio sulla tua scelta, sui blunt. aumenteranno perché alcune delle condizioni L’involucro del blunt è tabacco e non fa bene peggiori potranno essere eliminate.. né al neonato, né a te. Penso che il metodo più sicuro sarebbe l’ingestione, sotto forma di tintura, che dà lo stesso effetto di una fumata, oppure di prodotti commestibili.
TROPPO TARDI PER SEMINARE?
Alle mie piante mancano poco meno di 2 settimane al raccolto. Possono ancora produrre semi? Laura Symington L’organo recettore sessuale dei fiori femmina è lo stigma. Gli stigmi della cannabis sono facilmente riconoscibili. Sono i pilucchi bianchi attaccati all’ovulo. Ogni stigma è un tubo incavo con alcune protuberanze appiccicose che lo ricoprono. Gli stigmi filtrano l’aria per il polline della cannabis. Quando un granello ricade su uno di essi, lo sperma viene estratto dallo stesso e viene spinto nel tubo incavo verso l’ovulo che aspetta d’incontrarlo e di produrre un seme con esso. Gli stigmi sono ricettivi al polline finché rimangono
PIOGGIA AL RACCOLTO Mancano tre giorni alla luna del raccolto, ma le previsioni danno pioggia. Temo la comparsa della muffa. È meglio che raccolga o che lasci le signorine ancora tre giorni? Curtis Beekman TLe piante non cresceranno o matureranno molto se fa freddo, ci sono nuvole o c’è pioggia, quindi ritardare il raccolto non sarà di grande aiuto. Tuttavia, le condizioni ambientali è probabile che portino alla comparsa di botrite e con l’aumento della temperatura, ci sono
34 possibilità d’infezione da ascomiceti. Non aspettare che cambino le condizioni astronomiche. Raccogli adesso, finché le cime sono ancora in buone condizioni.
DAI SEMI ALLA FIORITURA Vorrei descrivere un piccolo esperimento che ho fatto. Ho provato il metodo seed to flower utilizzato nel libro “Let’s Grow Pound”. L’area era di 2 metri quadrati illuminata da due fonti HPS da 400W. Ho utilizzato 12 contenitori da 2 litri in ciascuno dei quali ho seminato 3 semi di Blueberry di DJ Short, in modo tale da eliminare i maschi. I semi sono stati fatti germinare direttamente nel terreno sotto 12 ore di luce. 14 giorni dopo che i semi sono germinati, ho potuto distinguerne il sesso. Solo un terzo circa delle piante erano maschi, quindi mi sono rimaste due piante nella maggior parte dei contenitori. Durante la quarta settimana, tutte le piante hanno cominciato a fiorire abbondantemente e sono maturate fra la nona e l’undicesima settimana. La resa è stata di circa 700g, con una media di poco più di 30 grammi per pianta. La volta seguente ho utilizzato meno piante per vedere come avrebbero riempito la stanza utilizzando un incrocio di Purple Tops x Anesthesia. Questa volta ho utilizzato un’unica fonte HPS da 400W e ho seminato in quattro vasi da 2 litri, utilizzando terreno con complesso di micorrize e batteri. Ho guidato in parte le piante piegandone i gambi. Questa volta ho ottenuto poco meno di 400g sotto questa fonte HPS da 400W in 12 settimane iniziando dai semi. Quasi 100g per pianta in un contenitore da 2 litri! Mentre ho applicato questo metodo, ho notato che le infiorescenze avevano un rapporto calice-foglia più alto rispetto a quanto non si vede normalmente. Nel complesso, hanno prodotto poche foglie. Cosa ne pensate? Dominique
Le pianticelle possono essere messe direttamente in fioritura
Coltivare dai semi ai fiori con un fotoperiodo di 12 ore è una tecnica di coltivazione fattibile e i tuoi esperimenti sono tipici del successo che si è raggiunto in questo modo. Un modo per capire se la coltivazione funziona sarebbe quello di verificare la resa attraverso i watt per grammo. Diciamo che due coltivazioni hanno avuto la stessa produzione e hanno utilizzato lo stesso numero di watt al giorno, ma a una ci sono volute 8 settimane dai semi (o cloni) e all’altra 10 settimane. Ovviamente la coltivazione da 8 settimane ha avuto una produzione maggiore. Ecco come calcolarla: produzione divisa per i watt totali, ossia, produzione divisa per i watt della lampadina x il numero di ore giornaliere x il numero di giorni. Applicata al ciclo di 8 settimane: 400 (grammi)~.4 kilowatt (kw) x 12 x 56 = 268kw. 400~268 = 1.49 g per watt. La formula del ciclo di 10 settimane è la seguente: 4 x 12 x 70 = 336 kw. 400(g)~336 = 1,19 grammi per watt.
TEMPERATURA FINALE Quali dovrebbero essere la temperatura e l’umidità nelle ultime due settimane di fioritura? Matthew Thees La marijuana cresce più rapidamente quando le foglie in cima al canopo hanno una temperatura superficiale di circa -2,22 to -1,110. La crescita e la maturazione più rapide si verificano dunque in questo range. Tuttavia, questa non è l’unica considerazione. I terpeni, ossia le molecole dell’odore che conferiscono la rispettiva “personalità” alle varietà di marijuana, sono oli che diventano volatili a temperature relativamente basse. Ecco perché l’odore della marijuana è trasportato dall’aria nelle giornate calde. Le molecole più piccole evaporano quando il range di temperatura va da -6,11 a -3,33 gradi. Abbassando dunque la temperatura, il contenuto di terpeni aumenta, ma questo comporta una maturazione più lenta. Un possibile compromesso potrebbe essere quello di abbassare la temperatura solo gli ultimi 5 giorni.
Impianto HPS a doppia estremità.
REAZIONE ALLERGICA Sono una donna di una certa età che ha cercato marijuana per uso medico per riuscire a dormire (mi svegliavo da 2 a 5 volte a notte e avevo il sonno molto leggero) e l’ho provata praticamente in qualsiasi forma. Dapprima l’ho provata come commestibile, 10mg di Daydreamers Indica. Ho avuto un terribile attacco di panico/paranoia che mi ha tenuta sveglia tutta la notte. Il giorno seguente, 16 ore circa dopo averla provata, mi è venuta l’orticaria. La notte seguente ho preso Cheeba Chews non psicoattiva, che contiene davvero poco THC. La dose consigliata sulla confezione, che online si dice sia contenuta, per me è stata esagerata. La seconda notte ho diviso la dose a metà. Penso che il CBD mi aiuti col sonno e non voglio rinunciarci,
ma ho ancora l’orticaria e sta persino peggiorando. Sono molto sensibile ai farmaci e sono allergica a muffa e altro, ma ho fumato molta marijuana da giovane. Cosa dovrei fare? Sono allergica al THC o al CBD o forse a entrambi. Mi chiedo se la mia reazione possa essere diversa coi vaporizzatori o le tinture. Pensate che altre forme potrebbero andare bene e durerebbero tutta la notta? Mara M. Non penso che dovresti provare i concentrati di marijuana, almeno non senza un controllo medico, perché le tue sono reazioni allergiche a una parte della sostanza. Le tue reazioni potrebbero acuirsi con i concentrati. L’orticaria che hai avuto è stata la manifestazione esterna di un’infiammazione. I tuoi tessuti od organi interni potrebbero reagire alla sostanza, ma
36 magari non lo sai. Ascolta i segnali che ti manda il corpo. Ti sta fornendo delle prove visibili che non è felice della terapia.
INIZIARE LA PARTE CENTRALE DELLA FIORITURA CON CO2 TLe piante fioriscono da 12 giorni e non hanno ricevuto CO2. Mi assicuro di aprire la porta della stanza per circa 10 minuti al
fotosintesi, ossia il processo in cui le piante verdi utilizzano l’energia luminosa per scindere l’acqua in idrogeno e ossigeno e legare l’idrogeno alla CO2 per produrre zucchero. Attualmente la CO2 è presente in circa 400 PPM nell’atmosfera. Tuttavia, le piante possono trattarla a un ritmo maggiore quando c’è una percentuale più alta di aria e c’è luce chiara. Questo aumenta la produzione di zucchero e quindi anche il ritmo di crescita a basso prezzo, poiché costa di gran lunga meno dell’elettricità utilizzata per l’illuminazione. Una frazione di secondo dopo che la CO2 viene aggiunta all’aria, viene
FONTI HPS IN CERAMICA Conoscete la lampata a scarica in ceramica e sarà sufficiente per la fioritura? Grazie, siete i migliori. Mike C. Le lampade a scarica in ceramica non sono efficienti quanto le fonti HPS di qualità. Nei test, le fonti HPS a doppia estremità Gavita e Papillion hanno prodotto più luce al costo minore in un periodo di cinque anni. Le lampade in ceramiche sono di gran lunga meno efficienti.
DEUMIDIFICATORE Raccoglierò e essiccherò presto. Sto controllando l’umidità nella stanza senza un deumidificatore, attorno al 40% del ciclo di coltivazione, ma temo che possa influire negativamente sulle piante? Un deumidificatore ridurrebbe il tempo di essiccatura? Johnny S, Sì. Se si usa un deumidificatore in uno spazio chiudo, l’umidità viene stabilizzata a una data percentuale. Hai detto che la stavi mantenendo al 40% nella tua coltivazione. Questa si è mantenuta anche se le piante hanno prodotto più acqua, crescendo. Utilizzare quindi un deumidificatore comandato mediante umidostato ti permetterà di mantenere l’umidità adeguata per essiccatura e cura del raccolto. L’altro punto importante è la temperatura. I deumidificatori rilasciano aria calda nello spazio. I terpeni più piccoli sono altamente volatili a temperature attorno ai -6. È quindi importante tenere bassa la temperatura. Inoltre, verrà prelevata acqua dall’aria.
MACCHIE NECROTICHE SULLE FOGLIE CENTRALI/ INFERIORI Sto avendo qualche problema con un sistema idroponico NFT con un tubo in PVC da 2,5 metri con 5 piante. Ci sono macchie necrotiche molto gravi soprattutto alle estremità delle foglie medie e più vecchie, che si stanno ripiegando a metà e che sono molto rigide. Le piante crescono ancora, ma le punte delle parti nuove stanno ingiallendo leggermente. Il pH si aggira attorno 6.0 e 6.2. Perché succede questo e come posso risolvere il problema? Bobby
Raccogliete tutte le cime prima dell’arrivo del brutto tempo. giorno. Se inizio a somministrare CO2, si vedrà una differenza nella compattezza e densità delle cime? Jason B. L’anidride carbonica, CO2, è uno dei due ingredienti utilizzati nella
assorbita dalla pianta e utilizzata, aumentando immediatamente il ritmo di crescita. Anche in questa fase tardiva, a sole 6 o 7 settimane dal raccolto, vale la pena aggiungere CO2. Aumenta la produzione e riduce il tempo necessario alla pianta per maturare.
Le piante soffrono per eccessiva fertilizzazione che porta le foglie a piegarsi e a diventare rigide e dure. Le macchie necrotiche sono provocate da una mancanza di calcio. Risciacqua i contenitori. Aggiungi poi cal-mag che trovi al negozio di giardinaggio di zona.
37
Questa cima ha alcuni stigmi bianchi. Possono ancora essere impollinati.
Immagine degli stigmi al microscopio. Quelli verdi sono ancora utilizzabili. Quello giallo è vecchio e sta morendo. Le appendici sono sufficientemente appiccicose per poter intrappolare il polline.
Coltivazione a Tahoe, California, dove la privazione di luce può contribuire a raggiungere il raccolto prima, in altitudine e in altre stagioni brevi.
GROWING
39
Estratto di cannabis in glicerina ESTRATTO DI CANNABIS IN GLICERINA La tintura di cannabis in glicerina, è un concentrato di cannabinoidi, estratti a partire dalla pianta per mezzo di un solvente che nel nostro caso è la glicerina alimentare. La glicerina alimentare è un liquido denso, incolore, viscoso e dolciastro che trova numerose applicazioni, dall'industria alimentare alla cosmesi, in campo medico ma anche per la preparazione degli e-liquid o liquido per la sigaretta elettronica e risulta essere abbastanza sicura per l'organismo umano. In questo caso la glicerina, che è utilizzata per la produzione di concentrati di cannabis, svolge la funzione di eccipiente. Per eccipiente si intende qualsiasi materiale, all'interno del prepadi 2L3bg rato o farmaco, che non sia il principio attivo.
to di vetro e aiutandoci con il pestello, strizziamo per bene la materia vegetale ancora intrisa di glicerina. 3DVVLDPR DOOD VHFRQGD IDVH GHOO HVSHULPHQWR QHO YDVHWWR FRQWHQHQWH OD soluzione filtrata, aggiungiamo altri 5g di marijuana tritata, misceliamo con il mestolo e versiamo un poco di glicerina fino a coprire totalmente la superficie. Trattando la glicerina con più di un lotto di marijuana, cerchiamo di portare la soluzione alla massima VDWXUD]LRQH GL FDQQDELQRLGL 3HU RJQL lotto bisogna aggiungere nuova glicerina perché la prima una volta trattata, perde l'aggressività di solvente. Anche nella seconda fase ripetere per almeno tre volte il processo dei FLFOL WHUPLFL DOWHUQDWL DJLWLDPR FRQ LO mestolo la soluzione a bagnomaria, quando raggiunge gli 85°C, riponia-
(VLVWRQR GXH WHFQLFKH SHU RWWHQHUH OD WLQWXUD OD SULPD ª D FDOGR H SUHYHGH una preparazione giornaliera, la seconda è a freddo cioè attraverso una lunga macerazione della cannabis. Sebbene la preparazione a caldo sia più veloce, la qualità ottenuta con una preparazione a freddo è di gran lunga superiore, soprattutto perché conserva delle proprietà aromatiche che con la tecnica a caldo è impossibile salvaguardare. Infatti molti dei terpeni, cioè le molecole che conferiscono aroma e odore, sono volatili a temperatura ambiente. L'assunzione della tintura in glicerina è possibile per via orale, aggiungendo alcune gocce a cibi e bevande, sublinguale, dosando alcune gocce direttamente sotto la lingua, oppure per inalazione tramite sigaretta elettronica, ricaricando di estratto l'apposita capsula. Nel caso l'estratto non fosse consumato attraverVR O H FLJ VDU¢ QHFHVVDULR GHFDUERVVLODUH OD PDWHULD SULPD 3HU UHQGHUH OD PDULjuana immediatamente disponibile alla metabolizzazione da parte del nostro organismo è necessario decarbossilarla. I cannabinoidi in natura sono presenti sotto forma di acidi carbossilici, ad HVHPSLR QHOOD IRUPD 7+&$ H &%'$ FLRª QRQ DWWLYL RUDOPHQWH H SHUFL´ PHWDEROL]]DWL VROR LQ SDUWH GDOO RUJDQLVPR 3HU UHQGHUOL DWWLYL ª QHFHVVDULR HOLPLQDUH LO JUXSSR FDUERVVLOLFR DWWUDYHUVR O LQGX]LRQH GL FDORUH FRQYHUWHQGR LO 7+&$ H &%'$ LQ 7+& H &%' TXHVWR SURFHVVR ª GHWWR GL GHFDUERVVLOD]LRQH /D WHPSHratura adatta a questa trasformazione è di 85°C, sebbene avvenga anche a temperature più elevate, mantenersi dentro questa soglia aiuta a preservare il prodotto dalla degradazione.
Vediamo strumenti e materiale necessari per eseguire l'esperimento: ȫ ȫ ȫ ȫ ȫ ȫ ȫ ȫ ȫ ȫ ȫ ȫ
IRUQHOOR HOHWWULFR SDGHOOD WLSR FDVVHUXROD WHUPRPHWUR ODVHU R SHU DFTXDUL GXH YDVHWWL GL YHWUR GD OLWUL PHVWROR OHJQR R SODVWLFD
FROLQR FROLQR GL IODQHOOD PRUWDLR R SHVWHOOR VLULQJKH ERFFHWWH FRQ FRQWDJRFFH JOLFHULQD DOLPHQWDUH FRQRVFLXWD DQFKH FRQ OD VLJOD ( LQILRUHVFHQ]H GL PDULMXDQD R WULP
Estrazione a caldo
Nel nostro esperimento abbiamo utilizzato 15 grammi di New York Diesel ben VHFFKL ΖQQDQ]LWXWWR WULWLDPR OD PDULMXDQD DLXWDQGRFL FRQ XQ JULQGHU ª LPSRUtante che la materia vegetale sia ben sminuzzata, in questo modo la glicerina riesce a penetrare più a fondo. Tuttavia, utilizzando del materiale troppo polveroso risulterà più difficile filtrare da ogni contaminazione l'estratto finale. 3HVLDPR J GL PDULMXDQD H ULSRQLDPROL QHO SULPR YDVHWWR GL YHWUR YHUVLDPR OD glicerina fino a coprire completamente la materia prima. Riempiamo la pentola d'acqua e mettiamola a bollire sul fornello elettrico. Con il termometro laser PLVXULDPR OD WHPSHUDWXUD GHOO DFTXD H TXDQGR KD UDJJLXQWR FLUFD r& collochiamo il vasetto contenente la soluzione nella pentola e incominciamo a mescolare con il mestolo. 3HU SUHVHUYDUH OD VROX]LRQH GL PDULMXDQD H JOLFHULQD HYLWDUH LO FRQWDWWR GLUHWWR
Il banco di lavoro
GHO YDVHWWR FRQ IRQWL GL FDORUH SHU questo motivo abbiamo inserito un SLDWWHOOR LQ SLUH[ WUD LO YDVHWWR H OD SHQtola. Con il salire della temperatura la soluzione si discioglie sempre di SL» 3HU HVVHUH FHUWL FKH OD PDULMXDQD venga decarbossilata, la temperatura della soluzione deve toccare gli 85°C. Continuiamo ad agitare la soluzione FRQ LO PHVWROR SHU FLUFD PLQXWL Successivamente riponiamo il vasetto di vetro in congelatore per farlo UDIIUHGGDUH GRSR FLUFD PLQXWL ricollochiamo il vasetto nella pentola con acqua bollente e ripetiamo l'operazione precedente, riscaldiamo l'acqua, quindi la soluzione di glicerina H PHVFROLDPR SHU PLQXWL ILQR D quando la soluzione non ha raggiunto la temperatura di 85°C. Riponiamolo un altra volta in congelatore, aspettiamo che la soluzione si raffreddi e ripetiamo l'intero processo per almeno tre volte. Le forti escursioni termiche a cui sottoponiamo la soluzione, favoriscono la rottura dei legami e quindi il disciogliersi della resina, in questo caso nella glicerina. Questo tecnica è detta dei cicli termici alternati. Replicato più volte l'intero processo, passiamo alla prima fase di filtraggio. Quando la soluzione è ancora calda, versiamola attraverso il colino nel secondo vaset-
La materia prima
mola in congelatore, aspettiamo che si raffreddi e ripetiamo l'intero processo. Filtriamo la soluzione attraverso il colino sempre aiutandoci con il pestello e versiamola nel vasetto rimasto vuoto. La terza fase è identica alla prima, se non per l'operazione di filtraggio, Versando la glicerina
40 che è leggermente più laboriosa. Aggiungiamo alla soluzione i 5g di marijuana rimasti, un poco di glicerina pura e mescoliamo per bene a bagnomaria. Quando la soluzione raggiunge gli 85°C riponiamola in congelatore per trenta minuti. È importante non superare mai la temperatura sopra indicata, al fine di preservare il gusto dell'estratto finale. Una volta portato a termine il processo dei cicli termici alternati, anche per il terzo lotto di marijuana, possiamo passare alla fase di filtraggio finale.
GHFDUERVVLOD]LRQH 2SSXUH SRVVLDPR decarbossilare la marijuana previamente. Sistemiamo la cannabis tritata in una teglia di alluminio, tappiamola
Innanzitutto versiamo la soluzione, come fatto in precedenza, nel vasetto vuoto facendola passare per il colino e con il pestello assicuriamoci di spremere completamente la materia vegetale impregnata di glicerina. Sciacquiamo per bene il colino e il vasetto rimasto libero. Ripetiamo il filtraggio, versando la soluzione nel vasetto vuoto attraverso il colino pulito. La soluzione tuttavia presenta ancora impurità e piccole parti di materia vegetale; continuiamo a filtrare l'estratto, questa volta però con un colino di flanella, FKH VDU¢ LQ JUDGR GL WUDWWHQHUH PDJJLRUPHQWH OH LPSXULW¢ SUHVHQWL 3X´ GDUVL che sia necessario ripetere questa operazione un paio di volte prima di ottenere una tintura totalmente incontaminata. Come abbiamo detto in precedenza, la glicerina riscaldata si presenta in uno stato più fluido, perciò consigliamo di filtrare la soluzione quando è ancora calda, facendo attenzione a non scottarsi.
Estrazione a freddo
Riempiamo un vasetto di vetro con della marijuana previamente tritata, versiamo nel vasetto la glicerina alimentare fino a che la marijuana non è totalmente imbevuta, sigilliamo il vasetto con l'apposito coperchio e shakeriamo la soluzione per qualche minuto. Riponiamo il vasetto a macerare in un luogo IUHVFR H EXLR SHU DOPHQR JLRUQL 4XRWLGLDQDPHQWH VFXRWLDPR LO YDVHWWR per alcuni minuti in modo che la glicerina penetri a fondo nella materia vegetale. Il tempo necessario per ottenere un prodotto veramente eccezionale YDULD GDL DL JLRUQL Trascorso questo periodo, passiamo alla fase di filtraggio; per filtrare la soluzione di glicerina, che a temperatura ambiente presenta un alto grado di viscosità, sarà necessaria una pressa alimentare, questo strumento separa l'estratto dalla materia vegetale, riducendo la glicerina ad una placca gelatinosa che dovremo nuovamente lavorare, oppure un metodo più semplice prevede di riscaldare la soluzione a bagnomaria e quando il liquido è abbastanza fluido, possiamo filtrarlo attraverso un colino.
Misurazione della temperatura della soluzione
Nel caso dell'estrazione a freddo, è necessario decarbossilare la marijuana per una corretta assunzione; questa operazione possiamo portarla a termine prima o dopo le preparazione della soluzione. Infatti, quando riscaldiamo la soluzione a bagnomaria per poterla filtrare, in quel momento avviene il processo di
Uno dei filtraggi della soluzione
con un coperchio e riponiamola in IRUQR SHU FLUFD PLQXWL D r& Fate attenzione a questa operazione, rischiate di deteriorare irreversibilPHQWH OD PDWHULD SULPD (VHJXLUH questa operazione successivamente, evita di conferire un sapore tostato all'estratto finale. Una volta decarbossilata la marijuana, potete procedere con la macerazione della stessa in gli-
ga preleviamo l'estratto dal vasetto e riponiamolo negli appositi contenitori dosatori. I contenitori di colore scuro sono ottimi per conservare la tintura al riparo dalla luce; in alternativa potete foderare le boccette con carta alluminio. La somministrazione della tintura varia a seconda del soggetto, dalla sua assuefazione, dall'effetto ricercato oppure dalla qualità e potenza della tintura stessa. Iniziate con piccole dosi per capirne gli effetti e regolare il suo utilizzo.
Glicerina alimentare vs Propilenglicole
Qualora volessimo utilizzare il concentrato esclusivamente con la e-cig, in alternativa alla glicerina alimentare possiamo utilizzare il propilenglicole, un liquido incolore, inodore e meno viscoso della stessa glicerina. Anch'esso utilizzato nell'industria alimentare, presenta bassa tossicità per l'uomo. La maggior parte degli e-liquid in commercio sono a base di SURSLOHQJOLFROH SHU OH VHJXHQWL UDJLRQL è meno viscoso della glicerina e quindi più facile da maneggiare quando ricarichiamo l'e-cig, inoltre risulta più pulito a beneficio della vita utile dello strumento; il sapore è intaccato poco o niente ed ha un hit, o colpo in gola, più forte. Nel caso in cui il soggetto sia allergico al propilenglicole, la glicerina vegetale rappresenta una valida alternativa. D'altra parte la glicerina vegetale, produce una nube più densa e
La materia prima viene spremuta
cerina. La marijuana risultante come scarto della macerazione, ancora contiene una significativa quantità di cannabinoidi, perciò sarà necessario un ulteriore macerazione con nuova glicerina per beneficiare completamente del suo principio attivo. 3HU XQD FRUUHWWD FRQVHUYD]LRQH H successiva somministrazione, conserviamo la nostra tintura nelle boccette con contagocce; con una sirin-
Uno splendido prodotto finale
allo stesso tempo il fumo respirato risulta più dolce. Una formula ottima è quella di miscelare entrambi i liquidi, in modo da trarne beneficio dalle loro peculiarità.
Scoprila! Sc
www.dinafem.org Diist stri ribu ri buto bu tto ori r U Uff ffic ff ic ciali iali:
Cont Co n at nt atta taci ci su
italia@dinafem.org!
®
®
www.sweetseeds.es
UOVO ·N
UOVO ·N
UOVO ·N
UOVO ·N
UOVO ·N
UOVO ·N
UOVO ·N
UOVO ·N
Crystal Candy®
Blow Mind Auto®
Varietà SWS58 · Ingredienti Segreti Indica/Sativa: 60%/40% · Fioritura Indoor: 9 settimane Raccolta Outdoor: metà-fine settembre
Varietà SWS57 Raccolta Indoor/Outdoor: 8-9 settimane dalla germinazione Altezza: 60-120 cm
3s+1s 19,00 €
3s+1s 21,90 €
5s+2s 31,00 €
10 SEMI
Edizioni Speciale Associazioni
Pacchetti per la tua collezione 35€
Le nostre migliori varietà in pacchetti speciali da 25 e 100 semi per le associazioni cannabiche 25 SEMI
100€
5s+2s 35,90 €
Sweet Seeds ti dà l’opportunità di acquistare una piccola ma eccellente collezione di 10 tra i suoi semi 100% femminizzati ad un prezzo straordinario. Il pacchetto Sweet Mix Femminizzate contiene un mix di 10 semi scelti a caso tra tutte le varietà dipendenti dal fotoperiodo (no autofiorenti) del catalogo di Sweet Seeds. Il pacchetto Sweet Mix Auto contiene un mix di 10 semi scelti a caso tra tutte le varietà autofiorenti del catalogo di Sweet Seeds.
100 SEMI
350€ * 10 semi in un solo tubetto
Proseguono
i festeggiamenti! GRATIS
Ottieni 1 o 2 semi di qualsiasi varietà Sweet Seeds con l’acquisto di alcuni pacchetti da 3 o 5 semi rispettivamente *consulta la durata della promozione su:
www.sweetseeds.es SWEET SEEDS NON VENDE SEMI SFUSI NÉ NON CONFEZIONATI A GROW SHOP. GLI UNICI SEMI ORIGINALI E GARANTITI SONO QUELLI VENDUTI NELLA LORO CONFEZIONE ORIGINALE. C/ Dr. Nicasio Benlloch, 36-38 · 46015 · Valencia · España · +34 963 890 403 / +34 628 593 887 · Grossista: +34 963 473 730 / +34 963 404 289 · Fax: +34 961 939 618 · info@sweetseeds.es Attenzione: i semi di canapa sono esclusi dalla nozione legale di Cannabis, ciò significa che essi non sono da considerarsi sostanza stupefacente. L.412 del 1974, art.1; comma 1,lett.B, convenzione unica sugli stepefacenti di New York del 1961 e tabella del decreto ministeriale 27/7/1992. In Italia la coltivazione di Canapa è vietata (artr.28 e 73 del dpr 309/90) se non si è in possesso di apposita autorizzazione (art.17 dpr 309/90). In assenza di autorizzazione i semi potranno essere utilizzati esclusivamente per altri fini (zootecnico, collezionistico, etc). I semi vengono venduti con la riserva che essi non siano usati da terze parti in conflitto con la legge.
PUNTO LEGALE
Cannabis medica: in vigore le nuove disposizioni
In Italia la legge permette di curarsi con derivati della cannabis già dal 6H SHU´ ª YHUR FKH LQ DQQL il numero di pazienti che hanno fatto affidamento a questo tipo di cure è aumentato in modo a dir poco vertiginoso, è altrettanto vero che nello stesso lasso di tempo le istituzioni preposte a garantire il rispetWR GHOO DUWLFROR GHOOD &RVWLWX]LRQH – che sancisce il diritto inalienabile alla salute – hanno fatto poco e male. Negli anni le meritevolissime associazioni di pazienti e le Regioni hanno provato a metterci una pezza, varando misure territoriali atte a garantire l'approvvigionamento ma l'eterogeneità delle singole situazioni e lo scetticismo dei camici bianchi preposti a prescrivere, ha di fatto negato a quanti ne avessero bisogno l'accesso alle cure. Con quello che è già stato definito il Decreto “AIFA-Lorenzin” del QRYHPEUH DUULYD LQILQH OD norma per tutto il territorio nazioQDOH 3XEEOLFDWR LQ *D]]HWWD 8IILFLDOH il primo di dicembre ed entrato in YLJRUH JLRUQL GRSR OR VFDUQLVVLPR testo contiene solo sei articoli e due DOOHJDWL 3URYLDPR DG DQDOL]]DUOL QHO dettaglio.
43
militari che operano in via Reginaldo *LXOLDQL D )LUHQ]H ( WDQWL VDOXWL ai club come quello di Lapiantiamo a Racale. /D ER]]D GHO GHFUHWR GHO 0LQLVWHUR della Salute che norma le funzioQL GHOOȇ Ȋ2UJDQLVPR VWDWDOH SHU OD Cannabis” non tiene poi assolutamente conto dell’esistenza di una legge dello Stato – superiore, nella gerarchia delle fonti giuridiche, al decreto ministeriale – in particolaUH GHOOȇDUW GHO ' 3 5 Q GHO 7HVWR XQLFR GHOOH OHJJL LQ PDWHria di disciplina degli stupefacenti). Ai sensi di tale articolo, “chiunque” voglia coltivare, produrre e commerciare cannabis lo può fare previa DXWRUL]]D]LRQH GHO 0LQLVWHUR GHOOD Sanità; il ministro “nel concedere l'autorizzazione, determina, caso per COSA CAMBIA PER I PAZIENTI GRAZIE AL DECRETO LORENZIN SULLA caso, le condizioni e le garanzie alle quali essa e' subordinata, sentito il “CANAPA MEDICA DI STATO”. &RPDQGR JHQHUDOH GHOOD *XDUGLD GL finanza nonché quando trattasi di Lo scorso 1 dicembre è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decre- FROWLYD]LRQH LO 0LQLVWHUR GHOO DJULFROe delle foreste”. to attuativo per quella che può essere definita la prima riforma italiana tura Nella bozza del “decreto Lorenzin” sulla cannabis medicale. L'iter cominciato un anno e mezzo fa, con la non sono minimamente citati né la delega alle forze armate per la produzione di canapa a scopo terapeu- *XDUGLD GL )LQDQ]D Q« WDQWRPHQR LO 0LQLVWHUR GHOOȇ$JULFROWXUD 0D OD tico, è stato finalmente completato e dal 15 dicembre il Ministero della cosa più grave è che, mentre il testo Salute è diventato di fatto monopolista per quanto riguarda autoriz- del decreto parrebbe consentire a La primissima cosa che balza all'ocdebitamente autorizzato, zazioni, controllo e disciplina della coltivazione cannabis con principio “chiunque”, FKLR ª FKH LO 0LQLVWHUR GHOOD 6DOXWH VL di coltivare la cannabis, nell’ “Allegato pone come unico soggetto decisiona- attivo in tabella B, ovvero con THC superiore allo 0,2%. Andiamo a tecnico” del decreto si prevede una OH SRWU¢ LPSRUWDUH HVSRUWDUH H GLVWUL- vedere nel dettaglio di cosa si tratta. di Giovanna Dark sorta di “monopolio fiorentino”, indibuire sul territorio nazionale, ovvero viduando lo Stabilimento Chimico autorizzare l’importazione, l’esporta- L'iniziativa sarebbe anche lodevole Stabilimento Chimico Farmaceutico )DUPDFHXWLFR 0LOLWDUH GL )LUHQ]H zione, la distribuzione all’ingrosso e il se non fosse che già al Comma 2 del 0LOLWDUH GL )LUHQ]H Ȃ FKH LQGLYLGXD quale unico luogo in Italia di coltimantenimento di scorte delle piante primo articolo si scoprono molti alta- nell'istituto fiorentino l'unico sito vazione e produzione della “sostane materiale vegetale a base di can- rini. Nel testo si può leggere infatti di eventuale produzione di medi- ]D DWWLYDȋ 3HU LQFLVR LO ȊPRQRSROLR nabis, ad eccezione delle giacenze in che gli unici in grado di produrre cinali carenti sul mercato naziona- fiorentino”, disposto nell’allegato di possesso dei fabbricanti di medicinali cannabis medica saranno “I coltiva- le o europeo, oggetto di specifiche un decreto, sarebbe poi illegittimo autorizzati, oltre a provvedere alla tori autorizzati ai sensi del comma 1, convenzioni, al fine di facilitare l’ac- SHUFK« FRQWUDVWD FRQ OȇDUW GHO '35 determinazione delle quote di fabbri- lettera a)”. Detta così la cosa sembra cesso a tali medicinali da parte dei Q cazione di sostanza attiva di origine blanda ma visto l’accordo di collabo- pazienti (come citato nel decreto) –, vegetale a base di cannabis sulla base UD]LRQH VRWWRVFULWWR LQ GDWD PDU]R e visto quanto espresso nell’Allega- A conferma dell'ipotesi monopolista delle richieste delle Regioni, che devo- WUD Oȇ$JHQ]LD LWDOLDQD GHO IDUPD- to al Decreto, ci sono buonissime stanno poi le informazioni riguarQR SHUYHQLUH HQWUR H QRQ ROWUH LO FR $Ζ)$ H LO 0LQLVWHUR GHOOD 'LIHVD Ȃ probabilità che la produzione venga danti la produzione vera e propria alla quale è affidata la gestione dello delegata solo ed esclusivamente ai presenti all'interno degli allegati del maggio di ogni anno.
44 decreto. In essi viene specificato chiaramente il quantitativo di cannaELV FKH LO 0LQLVWHUR LQWHQGH SURGXUUH FLUFD NJ DOOȇDQQR GL LQIORUHVFHQ]H per quanto riguarda la produzione delegata all’Istituto Farmaceutico 0LOLWDUH GL )LUHQ]H SHU XQ QXRYR progetto pilota della durata di 2 anni solari. La produzione industriale dei preparati a base di cannabis sarà quindi effettuata in base alle richieste GHOOH 5HJLRQL H 3URYLQFH DXWRQRPH LQ relazione al numero dei pazienti trattati. Al fine di assicurare la continuità terapeutica e in mancanza di puntuali comunicazioni da parte degli istituti locali, la produzione della sostanza attiva di origine vegetale a base di cannabis sarà effettuata in base ai dati sul consumo nazionale raccolti negli ultimi due anni. 6HPSUH LO 0LQLVWHUR GHOOD 6DOXWH provvederà a farsi inviare tutto il raccolto nei tempi e modi definiti nel provvedimento di autorizzazione alla coltivazione e provvederà, entro H QRQ ROWUH PHVL GDOOD UDFFROWD D destinare il materiale alle officine farmaceutiche autorizzate per la successiva trasformazione, che dovranno, tramite una persona qualificata, FRPXQLFDUH DO 0LQLVWHUR GHOOD 6DOXWH ogni lotto di sostanza attiva o preparazione vegetale a base di cannabis rilasciato, entro trenta giorni dal rila-
scio e prima dell’avvio alla distribuzione, e solo dopo 15 giorni senza riscontri negativi, si potrà procedere DOOD GLVWULEX]LRQH 0D DQFKH TXL OH criticità sono evidenti. Stando a quanto afferma l'associa]LRQH GL IDUPDFLVWL )DUPD*DOHQLFD LO nodo del problema è una disposizione tecnica del provvedimento che impone che la titolazione del principio attivo. Nel testo leggiamo infatti che per assicurare la qualità del prodotto, “deve essere effettuata per ciascuna preparazione magistrale con metodologie sensibili e specifiche quali la cromatografia liquida o gassosa accoppiate alla spettrometria di massa ovvero il metodo di estrazione deve essere autorizzato ai sensi
QHOO DOOHJDWR ȊΖQ FRQVLGHUD]LRQH GHOOH evidenze scientifiche fino ad ora prodotte, che dovranno essere aggiornate ogni due anni, si può affermare che l’uso medico della cannabis non può essere considerato una terapia propriamente detta, bensì un trattamento sintomatico di supporto ai trattamenti standard, quando questi ultimi non hanno prodotto gli effetti desiderati, o hanno provocato effetti 3HU TXDQWR ULJXDUGD L FRVWL VSHFL- secondari non tollerabili, o necesfici, nel decreto si stima il costo di sitano di incrementi posologici che SURGX]LRQH GHOOD VRVWDQ]D LQ potrebbero determinare la compareuro al grammo, IVA esclusa. La sa di effetti collaterali”. Insomma per tariffa della cannabis per la vendita il ministero della Salute la cannabis al dettaglio sarà poi determinata medica rimane poco più che un palcon un aggiornamento del decreto liativo ma con evidenti potenzialità che stabilisce le tariffe nazionali per di profitto. la vendita al pubblico dei medicinali, In ultimo, ci preme segnalare che individuando in una cifra che sarà grazie al decreto Lorenzin, sarà fissa, a quanto sembra emergere ad impossibile guidare o svolgere lavoGHOOD QRUPDWLYD YLJHQWHȋ 3HFFDWR FKH gli strumenti necessari per rispettare la disposizione costino centinaia di migliaia di euro e il ricorso all’eventuale “service” di un laboratorio esterno è reso nei fatti impossibile per la semplice ragione che l’analisi va replicata per ogni singola preparazione, con il risultato di amplificare a dismisura non solo i costi ma anche i tempi.
IL MINISTERO DELLA SALUTE SI PONE COME UNICO SOGGETTO DECISIONALE: POTRÀ AUTORIZZARE L’IMPORTAZIONE, L’ESPORTAZIONE E LA DISTRIBUZIONE ALL’INGROSSO. una prima analisi, il prezzo finale al grammo per la cannabis. Quello che a noi di Soft Secrets è però immediatamente balzato agli occhi è stata la sistematica esclusioQH GL DOFXQH SDWRORJLH GDOOH WDEHOOH SHU L PDODWL GL 3DUNLQVRQ $O]KHLPHU epilessia, morbo di Crohn, Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) ed epatite C non c'è né possibilità di prescrizione, né di rimborso dei farmaci cannabinoidi. Un'evidente autogol che sconfessa in pieno le dichiarazioni fatte inizialmente dal ministro Lorenzin che, presentando alla stampa la sua personalissima riforma a settembre dello scorso anno, aveva assicurato un'ampia accessibilità alle cure con la cannabis. 3DUDGRVVDOPHQWH ULPDQH SRL OȇLQFUHdibile non riconoscimento del trattamento a base di cannabis come terapia valida per il trattamento di qualsivoglia patologia. Leggiamo infatti
ri che richiedono allerta mentale e FRRUGLQD]LRQH ILVLFD SHU DOPHQR ore dopo l'ultima somministrazione con cannabis per uso medico. 3HU FRQFOXGHUH LO GLFHPEUH ª stato inaugurato un sistema di semiPRQRSROLR GRYH LO 0LQLVWHUR GHOOD Salute si pone come organo unico per garantire una gestione nazionale delle forniture e della coltivazione della cannabis mediante autorizzazioni e dove l’AIFA sostanzialmente decide e controlla la produzione autorizzata della sostanza. In questi passaggi autorizzativi e nell'evidente sciatteria giuridica e noncuranza clinica con cui il testo del decreto è stato redatto, non possiamo non individuare un fallimento tout-court della tanto sospirata cannabis medica di Stato. Come sempre, provano a metterci una pezza e fanno più GDQQR GHO EXFR %HQYHQXWL LQ ΖWDOLD
Scoprilla!
www.dinafem.org D stri Di stribu bu b uto ori ri Uffic ffic ff cia ali li:
Cont ntattta t ci su
italia@dinaffem.o org!
REPORT
47
SULLE VIE DELLA CANAPA. PARTE II SOFT SECRETS SI AGGREGA ALLA CAROVANA DELLA CANAPA CHE HA ATTRAVERSATO L'ITALIA
di Davide Calabria
ΖO /XJOLR OD PLWLFD &DURYDQD GHOOD Canapa è alle porte della capitale, ad Allumiere, ospite dell’Associazione Canapa Live. È in corso un’adunanza di studiosi, professori, politici ed esperti, focalizzati sulla sperimentazione con le Università Agrarie di Allumiere e di Tolfa e l’Università La Tuscia di Viterbo, volta all’avvio di un progetto pilota per realizzare la filiera produttiva, di lavorazione e di trasformazione della canapa a livello regionale.
ve la coltivazione sperimentale di canapa e le sue proprietà fitodepuranti. /ȇLGHD ª GȇLPSLHJDUOD SHU OD ERQLILFD GHOOD 3LDQD GHO 'UDJRQH XQR GHL SL» LPSRUtanti bacini geologici d’Italia, per anni sfruttato con la coltivazione intensiva. *LXQWD VHUD WUD OH QRWH GL *LRYDQQL )RUHVWL DO FODULQHWWR 3DROD 2PRGHR =RULQL DOOD ILVDUPRQLFD H %UXQR 1DUGLHOOR XQR GHL IRQGDWRUL GHOOȇDVVRFLD]LRQH DOOH SHUFXVVLRQL VȇLQFRQWUDQR JOL DELWDQWL GL 9ROWXUDUD ΖUSLQD 0HQWUH LO JLRUQR VHJXHQWH OD YLVLWD ª D XQ FDPSR GL FDQDSD VHPLQDWR D PDQR GD %UXQR FUHVFLXWR IORULGR senza chimica e diserbo, e completamente privo d’infestanti.
“Catania e la Cannabis”. Tra i cavalieri, *LRYDQQL 0LOD]]R GL .DQHVLV OD IDPRsa startup catanese che realizza una SODVWLFD VRVWHQLELOH SHU VWDPSDQWL ' ottenuta dagli scarti della lavorazione industriale di vegetali, canapa inclusa. Dal dibattito emerge come il limite di WKF DOOR SHU OD FROWLYD]LRQH GHOOD canapa agricola sia un freno allo svi$UULYD SRL LO PRPHQWR GL IDUH XQ VDOWR LQ 3XJOLD D 5DFDOH /HFFH GRYH OȇDWWLYLVWD luppo, perché nel clima del sud Italia Andrea Trisciuoglio ha fondato Lapiantiamo, il primo e celeberrimo medical DOFXQH YDULHW¢ FRPH Oȇ(OHWWD &DPSDQD &DQQDELV 6RFLDO &OXE LWDOLDQR $ VHJXLUH XQ SDVVDJJLR D &RUDWR %DUL SHU XQ tendono a produrne di più. JHODWR DOOD FDQDSD DO &DIIª 6KDGD\ H YLD DOOD YLVWD GHOOȇLPSLDQWR GL WUDVIRUPD- Sempre in Sicilia, avviene l’incontro con Il giorno seguente la visita è invece ]LRQH UHDOL]]DWR GD 6RXWK +HPS 7HFKQR YROWR D ULSULVWLQDUH OD ILOLHUD GL GHOOD 6LFLOFDQDSD H D 3DOHUPR FRQ OD &DQD3D DO &DQDSD ΖQIR 3RLQW GL 5RPD SHU XQ canapa per ottenere prodotti alimentari e edili. Il tempo di un pranzo a base di una starup dell’Istituto Alberghiero dibattito con Canapa Live e Domenico canapa e il pomeriggio passa di fronte all’Ilva, per poi giungere alla comunità Ippsar, volta a emancipare l’arte della %HUQDUGLQL IRQGDWRUH FRQ LO IUDWHO- Archeotower di Taranto e dibattere con esperti. Si parla di vari progetti puglie- cultura culinaria canaposa. OR JHPHOOR GHO 0XVHR GHOOD &DQDSD si legati alla canapa, tra cui quello della bonifica del territorio circondante la GL 3LVRQLDQR 50 /ȇ$VVRFLD]LRQH IDEEULFD H OȇLQWHUHVVDQWLVVLPR SURJHWWR 5$: GHOOD 'RWWRUHVVD 9LROD %UXJQDWHOOL *LXQWL LQ IRQGR D TXHVWȇDYYHQWXUD QRQ *HPHOOL %HUQDUGLQL GDO JLURYD- il primo studio clinico europeo sulla cannabis cruda, assunta sotto forma di resta che visitare le realtà virtuose JD DQFKH FRQ XQ 0XVHR ΖWLQHUDQDQWH frullato di canapa, come alimento nutraceutico per trattare la sclerosi multipla. della Sardegna, dove, oltre agli aspetti della Canapa, per ricostruire un ΖO GL OXJOLR JOL DPLFL GHOOD &DURYDQD VL GLULJRQR LQ %DVLOLFDWD D 0DUVLFRWHYHUH FXOLQDUL FXUDWL GD +HPS )DUP OȇLPSLHpezzo di storia laziale lasciato alla 3= SHU LQFRQWUDUH OȇDVVRFLD]LRQH /XFDQDSD SUHVVR OȇLVWLWXWR DJUDULR Ȋ5RFFR go urgente della canapa è, secondo dimenticanza. Scotellaro”, dove professori e studenti sono impegnati nella spremitura dei una legge regionale approvata, quelsemi per ricavare olio alimentare dalla canapa appena raccolta. L’operazione è lo come fitodepurante per risolvere Il 16 Luglio è Napoli a baciare la parte di progetto regionale sulla sperimentazione della canapa e dei biocom- i danni dell’inquinamento dell’era spassosa Carovana, con la prima posti derivati. postindustriale, donando lavoro e futu$VVHPEOHD 3XEEOLFD GHOOD 1D]LRQDOH Antiproibizionisti al Caffè Arabo di SLD]]D %HOOLQL FRQ L SURPRWRUL GHOOD ILHUD FDPSDQD Ȋ&DQDSD LQ 0RVWUDȋ H LO VRWWRVHJUHWDULR %HQHGHWWR 'HOOD Vedova, promotore dell’intergruppo 3DUODPHQWDUH SHU OD OHJDOL]]D]LRQH Il tema è la proposta di legge dell’intergruppo, sulla quale la Carovana raccoglie per tutto il viaggio idee, sug- Il gerimenti e criticità. giorno seguente la punta dello stivale ospita la Carovana, a Cosenza, per un ro a queste terre. Le fabbriche dell’era LQFRQWUR FRQ $VVRFDQDSD &DODEULD &DODEULD &DQDSD H .DQ¢S &RVPHWLFL /D senza canapa hanno prima inquinato È quindi ora di distrarsi con le fiamme Calabrisella è ottima, e il discorso s’anima anche sugli aspetti psicoattivi della e poi creato disoccupazione chiudendel fachiro Attilio al Raggae Soundset canapa. GR FRPH SHU HVHPSLR D 3RUWRVFXVR )HVW SUHVVR Oȇ(UHPR GHL &DPDOGROL &Ζ GRYH OD 3RUWRYHVPH 6 U O KD ODVFLDprima di conoscere i fondatori di 3DVVDQGR WUD SHUIRUPDQFH DUWLVWLFKH H L FDPSL GL FDQDSD FDODEUHVL OD &DURYDQD to residui da metalli pesanti fino a CanapIrpina. L’associazione promuo- arriva sotto il sole della Sicilia, per partecipare a una tavola rotonda del movimento diversi chilometri di distanza.
SOPRATTUTTO NEL SUD ITALIA, L’IMPIEGO URGENTE DELLA CANAPA È QUELLO COME FITODEPURANTE, PER RISOLVERE I DANNI DELL’INQUINAMENTO DELL’ERA POSTINDUSTRIALE
GROWING
49
COLTIVARE FUORI SUOLO Le radici delle piante assorbono l'acqua dalla soluzione circolante tra le particelle di terriccio con diluiti i nutrienti di cui necessitano per vivere e compiere le loro funzioni vitali. La coltivazione fuori suolo nasce quando nasce l'esigenza di coltivare fuori dal terriccio. Il miglior substrato in cui crescere le radici delle nostre piante adorate è una soluzione fortemente ossigenata di acqua e sali minerali disciolti (idroponica) tendente a una camera oscura ricca di aria contenente di CBG prezioso ossigeno e umidità altissima (aeroponica). Nei forum delle varie comunità cannabiche, al giorno d'oggi, si vedono numerosi campanilisti delle più disparate tecniche di fuori suolo, che inoltre negli anni si sono guadagnate nomi più che fantasiosi. A parte però il tifo da stadio, non vi sono particolari sistemi migliori degli altri se non
produrre di più in idroponica in termini di grammi è scontato, bisogna effettivamente essere dei mostri della coltivazione per produrre tantissimo col terriccio. In fuori-suolo i vantaggi sono evidenti in termini di rapidità, dalla radicazione in poi sino al momento del travaso, quando in idroponica si
La coltivazione casalinga ha subito una forte professionalizzazione con l'applicazione delle tecniche di coltura fuori-suolo. Non solo fibra di cocco ed inerti, ma anche i vasconi di Deep Water Colture o DWC e i moderni tavoli NFT o Nutrient Film Technique. Le ultime due sono i sistemi più diffusi al giorno d'oggi nella coltivazione su larga scala della cannabis. Per una buona idroponica si dovrà prestare molta attenzione alla gamma e tipologia di fertilizzanti scelti. I classici sono solitamente sali minerali disciolti in acqua ma esistono anche polveri già pronte per la fioritura e addirittura per il ciclo intero. Un indubbio vantaggio dell'utilizzare i fertilizzanti in polvere è il fatto di non stare comprando acqua, col notevole risparmio di energia per spostare tanti litri di fertilizzante ora sostituito da pochi kili di polvere. Qualsiasi marca di fertilizzante minerale
L'IDROPONICA È UNA TECNICA DI COLTIVAZIONE CHE RICHIEDE INDUBBIAMENTE COSTANZA E PRECISIONE MA CHE PREMIA ELIMINANDO LA NECESSITÀ DI UN SUBSTRATO. quelli che funzionano. L'idroponica inoltre non darà mai ad un principiante un prodotto buonissimo in quanto è molto facile sbagliare nella fertirrigazione. Ciò nonostante, l'erba fuori suolo risulta sempre potentissima e molto più compatta dell'equivalente coltivata biologica.
può evitare totalmente questo stress per le piante. Certi coltivatori trapiantano appena entrano in fioritura ed ecco che devono prestare grandissima attenzione a non danneggiare le radici delle giovani piante pena dover aspettare fino ad una settimana per vedere le piante tornare a crescere.
Sfatiamo qualche mito: la differenza sta nella qualità, non della quantità. Anche una coltivazione totalmente bio può raggiungere il tanto agognato grammo/Watt e superarlo fino ad 1,3 g/W. Dire di
Molti anni fa i primi grower utilizzavano i classici vasi pieni di terriccio, al giorno d'oggi esistono differenti tecniche che permettono la coltivazione anche dove il terriccio è poco presente o nullo.
o per idroponica o per cocco in vendita presso i growshop andrà bene. Ogni marca propone linee differenti con differenti diluizioni e formulati, il trucco per i principianti è trovare quello che si adatta meglio alla mano del grower. Un coltivatore invece un poco più esperto dovrebbe scegliere attentamente la tipologia di fertilizzante che andrà a dare alle proprie creature e che si rifletterà sulla resa sia in termini di qualità che di quantità ovviamente. Per entrambi sarà indispensabile perciò un misuratore di pH, preferibilmente digitale, sempre
accompagnato da un paio di bustine di liquidi per ricalibrare lo strumento o per semplicemente comprovarne l'esattezza. Qualche coltivatore molto esperto può secondo me addentrarsi nell'affascinante campo delle colture ibride tra idroponica e suolo, ad esempio una bioponica integrata in una acquacoltura a dare una acquaponia ragionata. E se non si vuole impugnare il libro di biochimica, basta chiedere una bioponica al growshopparo di turno: con un biofiltro e del Tricoderma harzianum si possono utilizzare i fertilizzanti a base di sostanza organica (biologici) senza arrivare all'estremo tecnico di una coltivazione acquaponica dove pesci e piante vivono in un equilibrio curato. Come accennato poco sopra è la nutrizione il passo fondamentale nella conduzione di una coltivazione idroponica. L'EC è il valore da misurare e tenere sott'occhio perché è la misura della quantità di fertilizzante disciolto nella nostra acqua. Coltivando fuori suolo useremmo fertilizzanti minerali riconducibili a sali disciolti in acqua, quindi un misuratore di elettroconducibilità sarà un indicatore valido per conoscere quanto "mangiare" per le piante contiene la soluzione. La nutrizione in idroponica come in ogni fuori suolo comincia ad un determinato valore di EC e prosegue alzandosi ogni settimana di un poco fino al diminuire drasticamente le ultime due settimane durante il flush finale. I semi, i cloni non appena hanno radicato e le giovani piantine dovranno ricevere una soluzione a circa 0,5 ms/cm perché non hanno bisogno di grandi quantità di fertilizzante quanto più di creare radici per assorbire il più possibile non appena sarà richiesto dal metabolismo. La fase di crescita può
50 svolgersi sino all'arrivare a 1,5 ms/cm quando poi le piante saranno giunte alla fase di fioritura. Durante le settimane di fioritura l'EC va alzato regolarmente sino ad arrivare a 2 ms/cm. Qualche varietà può arrivare sino a 2,2 o 2,4 purché non vi siano carenze di nessun tipo sotto nessun aspetto (nutrizionale, energetico quindi luce ricevuta, disponibilità di anidride carbonica nell'aria, umidità dell'aria, ecc...) Chiaramente quanto più alto sarà il livello di EC e quanto più tempo dovremo prevedere per la fase di risciacquo finale, ossia il flushing, le ultime due
molto amato dai coltivatori hobbisti per via della semplicità d'utilizzo e della comprovata ergonomia, frutto di numerosi anni di prove e test da parte dei coltivatori di tutta europa. Il più sorprendente forse è l'Omega Garden, un marchingegno che permette la coltivazione delle piante anche a testa in giù. Sono veramente numerose le soluzioni disponibili per chi vuole un sistema già pronto chiavi in mano. Chi invece volesse costruirlo avrebbe numerosi piani tecnici e schemi di costruzione su internet, nei forum delle comunità cannabiche nel
Sulla falsa riga di questo sistema si può, con un investimento ridottissimo, costruire un vascone adatto a qualsiasi spazio. Per prima cosa si deve trovare una vasca di plastica alta una trentina di centimetri minimo. Il passo successivo è comprare una lastra di plastica scura poco più grande della vasca dell'acqua e forarlo ad intervalli regolari con una punta del trapano chiamata tazza praticando tanti buchi quante piante andremo ad impiantare. La tazza ovviamente sarà del diametro dei netopot che decideremo di usare. Sul fondo della vasca porremo delle pietre porose, avendo cura di
deve spaventare, si procede rabboccando il livello dell'acqua regolarmente con una soluzione a pH ed EC controllati. Nelle prime settimane di fioritura le piante berranno meno di quanto avverrà a nella seconda metà della fase di fioritura quando saranno molto cresciute ed avranno una notevole superficie fogliare dalla quale evaporeranno copiose quantità d'acqua. L'idroponica è una tecnica di coltivazione che richiede indubbiamente costanza e precisione ma che premia eliminando la necessità di un substrato. Non dovendo utilizzare ad esempio il terriccio si risparmia sull'acquisto di numerosi sacchi di terra, sul loro trasporto e sul loro successivo smaltimento. La logistica del substrato per i grandi coltivatori può ridursi ad una pompa ad osmosi e un grande serbatoio di acqua nel quale preparare in anticipo la soluzione per tutte le vasche. I più convinti addirittura asseriscono di poter lavorare in maniera più salubre ed igienica se non devono smuovere quantità enormi di substrato secco e polveroso ed effettivamente non è un motivo di poco conto. Una volta chiesi ad un coltivatore intensivo idroponico cosa avrebbe fatto in caso fosse mancata la luce per un lungo periodo. Innanzitutto mi fece riflettere sull'unica differenza con un coltivatore in terra e perciò nessuna: con i suoi sistemi le radici pescavano sempre nell'acqua quindi anche in caso di un arresto delle pompe d'irrigazione non sarebbero certo morte di sete. Il problema, aggiungo io, è solamente come mantenere contenuto l'odore di una fioritura in caso di black out, ma anche qui abbiamo già una soluzione e ci viene dai gruppi elettrogeni in grado di far girare per qualche ora un estrattorino per
settimane di fioritura. La fase di flushing permette di spingere la pianta ad utilizzare le ultime risorse che ha immagazzinate nei suoi tessuti senza risultare così sporca al palato al momento della fumata. Il pH della soluzione deve essere sempre mantenuto tra 5,5 e 6,0 per agevolare l'assorbimento dei fertilizzanti in ambiente acquoso. In commercio si trovano numerosi sistemi per la coltura fuori suolo della nostra amata. Vasi attivi, aeroslab automatiche, impianti di coltura verticale con lana di roccia. Esiste ad esempio un sistema chiamato NFT che funziona grazie ad un tappetino capillare che convoglia costantemente un sottile film di soluzione nutritiva mantenuta in ricircolo grazie ad una pompa da irrigazione. Un altro sistema è il classico Amazon, un cassone idroponico
L'ERBA FUORI SUOLO RISULTA SEMPRE POTENTISSIMA E MOLTO PIÙ COMPATTA DELL'EQUIVALENTE COLTIVATA BIOLOGICA mondo. Un sistema molto facile quanto effettivo me lo mostrò molti anni fa un utente di un forum ora scomparso. Tale TLB, del quale ancora ricordo l'hashish di Strawberry, mi regalò un vaso idroponico semplicissimo: un aerobubble, un DWC o meglio una vaschetta di plastica dipinta di nero con una pietra porosa sul fondo. Con quello scatolotto minuscolo da 10 litri si poteva coltivare una autofiorente con una resa spettacolare.
mantenere la medesima lunghezza di tubi dalla pompa alle pietre porose. Un buon accorgimento anti black-out sono le valvole di non ritorno da montare sui tubi dell'aria per evitare un eventuale sifonaggio inverso di acqua in seguito ad un arresto delle pompe dell'aria. Il nostro impianto è pronto. Si potrebbe definirlo il DWC più semplice della storia. La gestione non
garantire la depressione interna e quindi arginare ogni fuga di odore indesiderata. L'idroponica è una tecnica di coltivazione, da provare sicuramente, ma poi dev'esser guardata con critica perché numerose persone non consumano volentieri prodotti idroponici. Io adoro l'erba biologica ma non disdegno una buona idroponica, ben coltivata e ben pulita!
CANNABUSINESS
Il campo a San Biagio di Correggio (RE) prima della fioritura
53
Metti una biolca a canapa Intervista a Luca Zini, un giovane coltivatore diretto di canapa industriale di Giovanna Dark Stando alle entusiastiche cronache economiche, la cannabis è la nuova gallina dalle uova d'oro, se si parla di coltivazione agricola. Sul nostro territorio pare che le aziende agricole in vena di convertirsi alla foglia verde si stiano moltiplicando rapidamente ma ad oggi, per molti, non è ancora chiaro quali siano le dinamiche tecniche e legali per diventare un produttore di canapa industriale. Abbiamo perciò deciso di andare direttamente alla fonte e intervistare Luca Zini, un ragazzo di 27 anni, nato e cresciuto nella bassa padana – Correggio per l'esattezza – che ha deciso di convertire un fazzoletto delle sue terre, tentando la meravigliosa ed antica strada della canapicoltura. SSIT: Quello di quest'anno è stato il tuo primo raccolto. È stato facile, a livello burocratico, entrare nel mondo della coltivazione di canapa industriale? Quali sono stati gli step legali? Luca: Gli step legali in realtà non sono tantissimi. Noi abbiamo acquistato i semi da Assocanapa, dal sito abbiamo scaricato un paio di moduli che sono due moduli semplicissimi. Vanno entrambi ai Carabinieri o al comando di Polizia del comune dove è situato il campo: uno è l'iscrizione/associazione ad Assocanapa per una questione di tutela e di scopo, perché così sei legato ai principi dell'as-
sociazione, l'altro è un documento un po' più complesso in cui tu dichiari ai carabinieri quale particella – che è poi la frazione fondamentale del catasto – sarà destinata alla coltivazione di canapa a scopo industriale, quindi senza THC. È sempre meglio specificare che la canapa prodotta ha un contenuto di THC pari a 0, onde evitare poi problemi. Basta la fotocopia della targhetta che c'è di solito sui sacchi di semi. SSIT: Stando alle tabelle ministeriali, la canapa ad uso industriale non dovrebbe avere più dello 0,2% di THC. È mai venuto qualcuno a controllare che il tuo prodotto non fosse effettivamente “drogante”? No da me non è venuto nessuno ma so che ci sono controlli campione in cui vengono analizzate circa 50 cime prese a caso nel campo. Ma solitamente i controlli servono a capire che il coltivatore non nasconda altro all'interno, tipo una piantagione nella piantagione. So che è capitato ma dal mio punto di vista non ha molto senso logico perché vai a sputtanare dei semi: è impossibile che le femmine non vengano impollinate. Il THC ala fine c'è fin quando non viene impollinato il fiore, se comincia a far seme i livelli di THC si abbattono fortemente, si sa. Noi alla fine abbiamo raccolto circa il 45% di quello che abbiamo piantato, non era un campo molto grande ma la seconda parte
abbiamo comunque deciso di tenerla li, per vedere cosa succedeva. Parliamo della fase successiva alla fioritura perché l'infiorescenza era la parte che cercavamo. SSIT: Solitamente, quando si parla di canapa industriale, si pensa immediatamente al settore tessile e alle fibre della pianta. Si pensa più all'estrazione che non al prodotto “vivo”. A cosa è servita quella che hai coltivato? La canapa industriale alla fine è una cannabis sativa, la famiglia è la stessa. Certo di solito si utilizza il fusto ma anche il fiore, che magari è già impollinato ma i semi al suo interno non sono ancora del tutto sviluppati. SSIT: Quindi, fammi capire, quando tu consegni il materiale ad Assocanapa – o a qualsiasi altro consorzio cui si decide di appoggiarsi – gli dai la pianta quasi integra che poi loro in seguito lavorano, oppure gli consegni solo una parte, come appunto le infiorescenze? Io adesso ti parlo della mia esperienza e ad Assocanapa ho consegnato solo infiorescenze e la parte che è stata utilizzata era poi quella perché è stata destinata per produrre tisane. C'è poi da dire che qui in Emilia non c'è tutta questa filiera per la canapa tessile, Assocanapa invece ha una filiera ottima con macchine interessantissime. Ecco non è che voglio fare uno spot
per Assocanapa ma devo dire che fanno un lavoro decisamente competente ed interessante. Alla fine credo che organizzati così, in Italia, ci sia solo Assocanapa. All'inizio in realtà pensavamo di appoggiarci ad un'altra realtà, più vicina al nostro territorio, che però non voglio menzionare. Noi l'avevamo raccolta per questo primo “socio” che voleva destinarla alla distillazione. Abbiamo perciò usato un metodo in cui si divideva il fiore dalla bacchetta, ovvero con guanto si parte dalla base dalla cima e si “sfoglia” il fiore che poi viene messo in un sacco, in questo modo abbiamo raccolto circa 200 kilogrammi di prodotto secco. SSIT: Prima mi dicevi che hai raccolto circa il 45% di quello che hai seminato. Ci dai un po' di numeri sulla coltivazione? Allora noi abbiamo piantato circa 4000 metri quadri di canapa, poco più che una cosiddetta “biolca” (N.d.A. La “biolca” è un'antica forma di misurazione agraria usata quasi esclusivamente in Emilia e nella bassa padana e corrisponde alla superficie di terreno che un aratro trainato da due buoi è in grado di lavorare nel giro di una giornata. Solitamente una “biolca” in pianura è molto più vasta di una “biolca” in collina, per questo, in ogni provincia la biolca ha diversi corrispettivi). Da li abbiamo tirato fuori
54 200 kili circa di fiore secco che però in realtà sarebbero molti di più perché una volta essiccata la canapa perde circa il 40% del suo peso, spannometricamente... Alla fine una bella quantità per un “raccolto zero”. Perché devi sapere che
SSIT: Quello che hai tirato su adesso quindi è stato il tuo primissimo raccolto di canapa? Esatto, io lavoro i campi da un po' ma non avevo mai coltivato canapa. Neanche quella da fumare. Io non ho cultura per
tamente “sgamo” ma tu non hai idea di quanti – soprattutto anziani – sono venuti a vedere il coltivo, non ti dico quanti tour ho dovuto far fare perché questi volevano rivedere i fiori di canapa. SSIT: C'è stata curiosità anche da parte dei più giovani? Certo! Alla fine si fa un gran parlare di quanto coltivare canapa sia una roba ipervantaggiosa. Ma io tirerei un po' il freno a mano. Io ci provo a investir qualcosa. Il risultato totale dell'operazione è stato, a livello d'esperienza, altamente pagato. A livello monetario devo ancora vedere un euro ma confido che arriveranno.
La piantagione di canapa all'apice dello sviluppo
noi siamo partiti a fare questa cosa senza sapere praticamente niente. Non sapevamo quanto ci avrebbe messo a fiorire. Cioè no, aspetta, non è che siamo andati proprio allo sbaraglio ma di certo non avevamo tutto il bagaglio di conoscenze necessario. Questo socio che avrebbe dovuto aiutarci in realtà non ci ha seguito per niente e perciò io e mio padre abbiamo deciso di far fare alla natura il suo corso. Per farti capire, a luglio torno dopo 10 giorni di vacanza e mi trovo il campo quasi completamente fiorito, ben prima di quello che noi ci aspettavamo. SSIT: Come tempi stiamo parlando di quest'estate, giusto? Si, noi abbiamo seminato il 24 di maggio e al 25 di luglio le infiorescenze erano già tantissime. Bisognava correre e nella fretta ci è morto un quarto del seminato a causa di problemi di irrigazione, ovvero il canale d'irrigazione per il campo a vigna, straripando, ha “affogato” le radici nel campo a canapa. Meglio che sia successo quest'anno, ci ha fatto capire un po' di cose.
quanto riguarda la coltivazione di marijuana, cioè la fumo per carità, ma non mi sono mai messo a coltivarmela. Cioè, aspetta, la pianta mi è sempre interessata tantissimo ma, vuoi anche la legge, non ho mai rischiato. Il mio obiettivo, con questa coltivazione zero, era di riuscire a vedere finalmente sotto la luce del sole il processo di sviluppo botanico. Dato il fatto che comunque la specie è la stessa, ho detto sono interessato ad una perché dai, alla fine interessa a tutti i giovani. L'inizio della cosa è stata che un amico comune, tale “Luca il giardiniere”, mentre stavo decidendo cosa piantare i campi per la prossima stagione mi ha suggerito di piantare la canapa. Per farti capire, io ho sempre lavorato solo con vigne, mais e frumento. Lui ci ha fatto conoscere le associazioni che si occupavano di far “consorzio” e lui mi ha dato i semi. Ho poi capito che la cosa era valida quando mio padre, che ha 75 anni, ha deciso di darmi una mano nei campi. Per tutti questi “veci”, gente dell'altro secolo, questa pianta in realtà è un tuffo nel passato: la maggior parte ha foga di rivederla nei campi. Il campo che abbiamo piantato era assolu-
GANJAMAN E’ IN APPOSTAMENTO A SILVER SPRINGS, FLORIDA, USA.
ECCO QUA. STESSA ORA VENERDI’?
SSIT: Riesci a fare un calcolo approssimativo del tuo investimento? Quali sono stati i costi per coltivare una biolca a canapa? Non si parla di grandi cifre. Noi abbiamo un'azienda agricola che non è grandissima. Allora tieni conto che in campo eravamo 4/5 persone ma solo per la raccolta perché una volta seminata la canapa è venuta su da sola, senza bisogno di nulla. Cioè semina e raccolto, fine. C'è stata qualche volta in cui giravo a controllare e strappavo qualche erbaccia ma proprio per sport. Tranne quel lavoro li, non
c'è stato niente altro: niente irrigazione, niente antiparassitari. La lavorazione del terreno mi pare sia stata sui 200 euro di terzista. I semi anche li ho comprati, per 20 kili di semi ho speso sui 180 euro circa. A questo punto si può dire che le spese sono chiuse fino al raccolto che, se si fa a mano come l'abbiamo fatto noi, è la spesa più onerosa. Il grosso è mettere in regola i collaboratori che costano sui 105 euro l'uno al giorno, per 8 ore lavorative. Che non è poco. Per raccogliere ci abbiamo messo 9 giorni e, contando che io e mio padre non ci siamo dati lo stipendio, direi che per i due dipendenti sono partiti un 2000 euro. Alla fine, direi che per tutta l'operazione sono stati spesi circa 2500 euro. SSIT: Insomma non è che servano i miliardi per iniziare una coltivazione di canapa a livello industriale. O mi sbaglio? Guarda, questo argomento è focale. In realtà io odio parlare di economia e soldi ma ti dirò lo stesso la mia opinione. Allora, io sconsiglio vivamente alle persone che non hanno esperienza in agricoltura di farsi grandi viaggi... Conosco un sacco di gente che ha fatto riunioni su riunioni per prendere un pezzo di campo e fare
Una bella cima di Futura 75, la varietà utilizzata da Luca
SI’! POSSO PORTARE LA MIA AMICA CANDY?
HEY! QUAL E’ IL TUO GIOCO?
QUELLE RAGAZZE SONO ABBASTANZA GRANDI. LE PORTO IN UN PARADISO. TI FACCIO VEDERE
SI SBAGLIAVANO. NON C’E’ NULLA DI LOSCO IN TE
OK. NIENTE SCHERZI.
SI DICE CHE SIANO SCOMPARSE ALCUNE RAGAZZE DA QUESTE PARTI.
CERTO, PRONTA PER UN PENE, PRONTA PER UNA BOTTA
SANTI HASH BROWNIES!
FANCULO LA PROPAGANDA. DATECI DELLA BUONA GANGIA
MISTERO RISOLTO.
3 SEMI
€27
3 SEMI
€30
3 SEMI
€25,50
57 una cosa come quella che abbiamo fatto noi, ovvero affittare campi e fare questa lavorazione. Io sconsiglio di buttarsi, la via migliore è cercare qualche amico o conoscente contadino che abbia un pezzo di terra da destinare a una nuova coltura. Noi ad esempio siamo principalmente produttori di mais, frumento e vite e la canapa non è che abbia contribuito più di tanto al bilancio, perché in realtà costa tutto molto poco. Dedicare un pezzettino di campo alla canapa è fattibile quantomeno come esperimento. Anche perché, come ti dicevo prima, c'è una sorta di curiosità su questa cosa, anche da parte dei vecchi che sono poi quelli che hanno il terreno. Quindi io consiglio di andare dagli anziani, parlargli della canapa togliendo ogni riferimento alla droga. Gli anziani tra un po' manco lo sanno cos'è la droga ma hanno tantissimo interesse
anziani, molto anziani, ancora si ricordano dei campi di quando erano bambini e allora se te gli parli di canapa l'interesse scatta subito. SSIT: Com'è andata la raccolta? Abbiamo cominciato a raccoglierla nella seconda metà di agosto e l'abbiamo seminata il 24 di maggio. Noi abbiamo fatto la raccolta in modo che i fiori venissero poi selezionati per fare delle tisane. Quindi abbiamo tolto il fiore direttamente in campo, essiccandolo e poi fornendolo in sacchi di rafia. Una volta arrivata ad Assocanapa dovrebbe essere stata poi ulteriormente selezionata a mano, perché alla fine la tisana è un prodotto che “vedi”. SSIT: Puoi spiegarti meglio? Guarda ti faccio l'esempio della frutta scartata. Quando raccogli frutta solo una
volentierissimo ma per la frutta da presentare al pubblico c'è per forza un'altra selezione. SSIT: E per quanto riguarda la semina? Che tecnica avete usato? Guarda noi l'abbiamo piantata come piantiamo il frumento, ovvero interlinea molto fine e piante ovunque, alla fine sembrava una giungla. Il prossimo anno però abbiamo intenzione di piantarla a filari, come facciamo per il mais e la vigna, per avere intanto un lavoro manuale più agile perché ci sono dei passaggi predefiniti. Poi cerchiamo anche una certa regolarità nel campo, è meglio quando la coltura è ben definita perchè col sistema “giungla” è impossibile che le piante vengano più o meno tutte uguali: c'è quella più bassa, quella più alta, ce n'è ovunque praticamente. È rabbiosissima! Averla più ordina-
– perché la pianura padana è la pianura padana... Insomma la vogliamo fare come di solito si fa la marijuana. Fermo restando che quella che piantiamo noi non ha praticamente THC. SSIT: Grandi piani per il prossimo anno, quindi. Ma no, niente di speciale. Vogliamo solo provare a seminare un pochino prima e a raccogliere tramite meccanizzazione – adesso vedremo di ingegnaci nel cosiddetto “inverno contadino” – per poi fare un'ulteriore selezione a mano delle cime. Sicuramente verrà qualcosa di migliore. SSIT: Ho scordato di chiederti che varietà avete piantato. Classica Carmagnola? No, abbiamo utilizzato la Futura75. Una pianta di origine francese, fortemente aromatica e profumata. Non sono uno “sniffologo” ma ti posso dire che l'odore non era così diverso dalla marijuana. Ah, un inciso che vorrei riportassi: mai mangiare una cima di canapa fresca a secco. Non provatelo mai! Perché ha un gusto estremamente amaro, forte, in più gratta la gola – picconate alla gola – e ti da un senso di nausea persistente. Se qualcuno riuscirà a deglutirla passerà un paio d'ore molto brutte. Garantito. SSIT: Altri preziosi consigli da dare ai nostri lettori? Mah guarda, posso solo dire a chi ci vuol provare che serve pazienza, ti parlo anche di anni. In agricoltura tutto è regolato dal tempo dell'anno – che è una cosa molto romantica a mio modesto parere – e per capire come finisce una cosa ci si mette una stagione, perché non è che semini, raccogli ed è finita li. Devi aspettare l'inverno per le lavorazioni della terra. Io credo che per ogni coltura bisogni dedicarci almeno un piano quinquennale cazzo! In agricoltura per imparare a fare una cosa ci vuole il suo tempo: in passato ci volevano generazioni, adesso che c'è più comunicazione magari è più veloce ma ci vuole comunque il suo tempo.
La stanza di essiccazione
nella pianta. Anche perché, se ci pensi, in Italia la stragrande maggioranza dei prodotti agricoli sono prodotti alimentari, si produce maggiormente per il cibo. Gli
parte viene destinata alla vendita diretta, quella un po' più bruttina esteticamente la utilizzano per fare i succhi di frutta. Io l'ho vista quella scartata e la mangerei
UNO SKYLINE SBIADITO A GLASVEGAS VIENE PRESTO ILLUMINATO, QUANDO DUE EROI DELLA GANGIA SI RINCONTRANO
ta fa sicuro comodo quando devi lavorarci dentro. Poi il prossimo anno pensiamo di raccogliere la cima intera, essiccarla a filo e al buio, in un ambiente deumidificato
UN TETTO NELLE VICINANZE E’ UN BUON RITROVO PER FUMARSI UNA CANNA E PARLARE DEL LORO BELLISSIMO PRIMO INCONTRO
E’ SILVER SPLIFFER. COSA FA DI NUOVO SULLA TERRA?
SPLIFFER. SONO QUI.
GANJAMAN! MI FA PIACERE RIVEDERTI, AMICO.
L’ULTIMA VOLTA CHE TI HO VISTO, HAI PORTATO UN NEMICO DELLA GANGIA A MANGIARE IL PIANETA*.
COME SAI, GALACTAHASH HA DIVORATO IL MIO PIANETA. HO PENSATO DI VENIRE QUI AD AIUTARTI, VISTO CHE SEI TU CHE MI HAI LIBERATO
SSIT: Qual'è secondo te il segreto per avere una canapa industriale di qualità? Alla fine secondo me è il terreno che fa la vera differenza ma attenzione, parlo del terreno naturale non quello trattato. Per farti capire, io ho visto la mia pianta, la Futura75, in 4 campi diversi, tutti nella pianura padana: quella piantata a Modena POCO DOPO. COSI’ SI RAGIONA.
MI SEMBRA UNA BUONA IDEA, MA C’E’ UNA COSA…
SONO UNO SPIRITO LIBERTO ADESSO. VENGO IN PACE
COSA TI PORTA A GLASVEGAS?
E COSI’ INIZIA, O IN QUESTO CASO, FINISCE
UNA SOLA COSA IN MENTE!
GROWSTORE & SEEDS SHOP
Via Rosolino Pilo 14 - 20129 Milano -
Perché?
+39 02 365 106 46
Perché no?
Per nulla serio
Compra www.seriousseeds.com
59 mia interazione con le forze dell'ordine. Una pacchia insomma.
Il campo dopo la raccolta
era diversa da quella mia di San Biagio di Correggio, che è diversa da quella vista a Mantova, che è ancora diversa da quella vista a Reggio Emilia. SSIT: Tu hai optato per una soluzione naturale, 100% bio? Aspetta, per poter dire che una cosa è 100% biologica ci vuole una certificazione che io non ho però posso assicurarti che non ho utilizzato sostanze chimiche. Il terreno che abbiamo usato era un paio d'anni che non riceveva diserbante, il concime utilizzato era naturale (liquame e letame). In più ti devo dire che quello che abbiamo messo a canapa è sempre stato un terreno un po' sfigato, un fazzoletto di terra in un angolino, un po' dimenticato. Il che alla fine è stato un bene perché non era ben visibile dalla strada.
solo per i fiori ho consumato due paia di guanti in 9 giorni e ho avuto non so quante ferite –, insomma una volta che l'abbiamo “erpicata” (NdA. Lo sradicamento dei campi tramite l'erpice, una macchina agricola, ricevo due telefonate da un numero che non conosco. Richiamo ed erano i Carabinieri che mi fanno «Zini la chiamavamo per quel
materiale – ricordo che hanno usato esattamente questa espressione – sono venuti a controllarle il campo quelli dell'Arpa?». Io ho risposto che non era venuto nessuno e che il campo era stato tirato via proprio quel giorno. Quello che credo fosse il maresciallo ha detto solo «Va bene, volevo solo informarmi. Arrivederci». Basta. Questa è stata a
SSIT: Domandone finale: è davvero redditizio coltivare canapa industriale? Guarda io ne ho sentite tante di persone che pensavano di mettersi in proprio e venderla da privati. Io sono più “agricolo” e credo che la strada del consorzio sia la migliore: io produco, tu ritiri. Io faccio l'agricoltore, non mi piace vendere le cose. Se mi dici cosa vuoi e come lo vuoi io te lo tiro su ma poi si arrangiano quelli che la commissionano. A me piace star nei campi: faccio la vigna ma non mi prendo la responsabilità di fare anche la cantina. Questa cosa vale anche per la canapa. Tutti vogliono provarci da soli. Io dico “bravissimi”, di certo sono più coraggiosi di me. Io però credo nella parte consorziale, mi piace la filiera. Per risponderti posso dirti che la canapa è redditizia una vota che hai il metodo e lo padroneggi. Alla fine bisogna scendere in campo, non come Berlusconi, ma bisogna scendere dal trattore e toccare la terra. Non dico che bisogna far così per sempre ma almeno un po' di osservazione è necessaria. Alla fine fare i conti sulla scrivania non serve a niente, i conti vengono sempre sbagliati perché non sono realistici, non vengono prese in considerazione tante cose, tipo le ore passate ad osservare: quello è tempo che per gli altri non vale niente ma per te che coltivi vale oro. In campagna il monte ore lavorativo è enorme rispetto al lavoro da scrivania, se uno pensa che questo si possa evitare facendolo fare ad altre persone si sbaglia di grosso perché l'osservazione, il tatto, l'olfatto sono fondamentali. E non c'è niente di più redditizio che farsi una cultura.
SSIT: Allora il rischio che anche le piantagioni di canapa industriale subiscano furti non è una leggenda metropolitana! Ti hanno portato via qualcosa? Si, sono stato avvertito di questo rischio ma non ho avuto nessun fenomeno di questo genere. Nessun problema. Però si, la pianta è la stessa e magari uno può essere facilmente tratto in inganno ma fidati che appena prova a fumarsela capisce che son due robe ben diverse. Hai presente quando fumi dell'erba coi semi? Chi la prova di sicuro non torna per prenderne altra! SSIT: Come sono state invece le interazioni con le forze dell'ordine? Guarda io non voglio essere controcorrente ma devo dire che mi sono trovato benissimo perché c'è stato un disinteresse totale! Almeno fino a quando la raccolta è stata ultimata. Premesso che sradicare della canapa è una delle robe più toste al mondo perché è come tirare via un'ancora piantata nel cemento – la canapa è rabbiosissima,
Luca e la sua compagna Carlotta con il primo kilogrammo di raccolto
61
COLTIVA CON ROBERT B.
PRE-GERMINAZIONE: RAGIONEVOLE O NO?
UNA SEMINA SBAGLIATA O UNA PRE-GERMINAZIONE NON CORRETTA POTREBBERO PROVOCARE DANNI INCREDIBILI Molti coltivatori sono a favore della pregerminazione dei semi, dato che consente di prevedere se germineranno o meno. I semi
corrente utilizzata e dall’eventuale aggiunta di particolari additivi. Questo test probabilmente non si riferisce solo a ogni tipo di acqua corrente, ma anche all’acqua distillata senza additivi. Abbiamo usato acqua corrente normale per gli ambienti di coltura tedeschi e nella stanza la temperatura era di oltre 20°C, sebbene la soglia di temperatura critica di oltre 24 gradi non fosse superata. Se fosse stata inferiore, il processo sarebbe stato semi di canapa coltivati per la fibra – a sinistra, vengono coltivati più lungo. Nel nostro esperimento, i primi semi sono stati piantati su carta assorbente; a destra, vengono coltivati in acqua dopo circa tre giorni. Abbiamo usato anche della rischio quando si canapa industriale. Non pianta avevamo intenzione di coltivare canapa, ma solo di scattare delle fotografie. Tutti i semi germinati sono stati distrutti. Queste informazioni sono importanti poiché per i semi di canapa commestibile, non ci si aspetta una percentuale di germinazione superiore al 90% e potrebbe essere anche inferiore al 40%. un chicco del seme non è l’unico organismo L’idea alla base dei test di vivente in un bicchier d’acqua questo tipo è solo quella d’individuare i semi validi per fare qualcosa, piuttosto che usare tutti i semi insieme, se non si può fare assolutamente niente con tutti i semi, cosa che comunque non si è verificata nel nostro test.
I test condotti:
pre-germinati vengono posizionati in vasi dopo 4-5 giorni con del concime per vaso, quando le foglioline dei semi (cotiledoni) si aprono e hanno bisogno di luce. A questo proposito, tenete anche presente che se i semi vengono seminati male, anche la pre-germinazione non andrà a buon fine. Sembra illogico sentire coltivatori dire che possono semplicemente mettere i semi in un bicchier d’acqua e che questo funziona. A meno che non si tratti di piante da palude o di piante acquatiche, le radice devono essere ben arieggiate e si possono trovare molti più nutrienti nell’acqua. In passato, pre-germinare i semi in carta assorbente umida fra due piatti non sembrava servire e quindi in genere si seminava sempre. Per capire se è preferibile la pre-germinazione, o come farla, si può provare sia in un bicchier d’acqua che su della carta assorbente fra due piatti in un ambiente buio con acqua corrente e acqua distillata. Prima di tutto, vale la pena valutare che se i risultati dipendono ampiamente dal tipo di acqua
Sono stati condotti tre test: con acqua corrente, con acqua distillata e poi di nuovo con acqua corrente, ma in questo caso i primi due giorni in un bicchiere e poi, il 50% dei semi è stato posto in carta assorbente umida. Tutti e tre i test hanno portato allo stesso risultato: nel bicchier d’acqua non serve a nulla cambiare l’acqua ogni giorno. La torbidità che si verifica dopo due giorni, legata ai batteri, scompare in seguito, ma i semi in acqua hanno smesso di svilupparsi, mentre nella carta assorbente umida, lo sviluppo era già in fase avanzata. Questo mi ha convinto a togliere i semi dal bicchier d’acqua dopo due giorni e a metterli in carta assorbente umida fra due piatti. In tutti e tre i test, la parte intatta dei semi si è sviluppata nella carta assorbente umida fra i due piatti, con gli stessi risultati: dopo tre-cinque giorni, le pianticelle germinate devono essere piantate, poiché i cotiledoni
cuticole sulla pianticella a sinistra, non più sulla destra
aperti hanno bisogno di luce, ma le radici non dovrebbero essere esposte alla luce. Un primo gruppo di semi è stato messo in un bicchier d’acqua, mentre altri sono stati posti in una tazza di porcellana con acqua, ovviamente in una stanza buia. L’acqua intorbidisce e diventa
lattiginosa dopo due giorni e che anche cambiare l’acqua ogni giorno non influisce sullo sviluppo ulteriore dei semi. Inoltre, l’odore putrido, probabilmente simile a quello di fogna, è più forte in una tazza di porcellana. L’odore aumenta se si toglie l’acqua e si annusano i semi. Nell’acqua si trovano i batteri, mentre i semi avranno i nutrienti. Inizieranno a germinare e si cambierà l’acqua. All’inizio si tende a essere scettici, quando le radici che crescono dai semi di canapa hanno necessariamente bisogno di ossigeno. Se non è disponibile in concentrazione sufficiente, l’operazione non andrà a buon fine. I semi si spezzerebbero naturalmente dopo alcuni giorni, mentre cambiare l’acqua ogni giorno probabilmente porterebbe il tutto a durare due giorni in più. L’unica possibilità che apparentemente abbiamo per pre-germinare in acqua è l’utilizzo di additivi per l’acqua. Ad ogni modo, il problema si è presentato anche con l’acqua distillata. Infatti, dopo i primi due giorni di pre-germinazione, non abbiamo visto crescere i semi. Il maggior numero possibile di additivi, che aiutano la germinazione e rilasciano ossigeno, potrebbe far diventare l’esito del test positivo, anche se è solo un’ipotesi. Se volete, potete trovare la torre di germinazione speciale a 3 livelli “Schnitzer Sprossenturm – 3 Etagen” da Amazon o altrove: il seme viene inumidito, ma non rimane nell’acqua per giorni e per un buon motivo. Su carta assorbente umida, i semi da germinare si sviluppano molto bene. Chi intende optare per la pre-germinazione dovrebbe posizionare i semi su carta assorbente umida fra due piatti in un ambiente buio, controllare che la temperatura affinché non salga o non scenda troppo e
62 far asciugare la carta assorbente durante il periodo di germinazione.
Alcuni dettagli sulla pre-germinazione: Ciononostante, se i semi vengono messi semplicemente nel terreno in condizioni atmosferiche asciutte e germinano, possono
mais. Se potete, lasciate sempre i semi test pregerminare separatamente dai semi buoni, per verificare che sia stato fatto tutto correttamente e che, di conseguenza, l’errore sia realmente legato ai semi acquistati (per cui avete pagato un bel po’ di soldi). Un’altra strategia è quella di non lasciare i semi pre-germinare in un’unica volta o di seminarne solo una parte. Se la semina viene
primi due giorni nell’acqua, poi su carta assorbente
fertilizzare a rilascio lento, poiché viene rilasciato poco a poco, ma non incide direttamente sul valore di EC, nel suo complesso. E anche in questo caso, per le prime tre settimane, si dovrebbe utilizzare terreno da vaso non-pre-fertilizzato di elevata qualità. Si consiglia di usare vasi da 0,25 a 0,50 litri, per minimizzare l’utilizzo di spazio nella stanza di coltura, inizialmente. Oltre a ciò, meno terreno normalmente si asciugherà più in fretta, in caso di eccessiva irrigazione.
MOLTI DI QUESTI PROBLEMI SI POSSONO RISOLVERE Se le piante diventano più grandi, possono semplicemente essere travasate. In questo caso hanno bisogno di ancora più nutrienti. È ragionevole farlo solo usando terra da vaso, per essere certi di utilizzare terreno pre-fertilizzata di alta qualità. Ciononostante, si può utilizzare anche terreno non-pre-fertilizzato, in modo che sarà possibile versare soluzioni nutrienti direttamente. Molti dicono che la canapa può essere coltivata con poca acqua e pochi fertilizzanti o pesticidi in un campo. La canapa ha bisogno di poco fertilizzante, come alcune altre piante; tuttavia, chi vuole raccogliere semi, marijuana o molta biomassa, dovrebbe almeno somministrare un po’ di nutrienti alla pianta, altrimenti i risultati saranno scarsi.
Quindi, in conclusione, pre-germinazione o no?
avere un problema: con aria asciutta, il chicco del seme non riesce a penetrare il rivestimento e i cotiledoni non riescono ad aprirsi. C’è una cuticola nel rivestimento che circonda il seme e quindi, dopo la germinazione, circonda anche i cotiledoni. Se l’aria è asciutta, i cotiledoni non scivolano. Se si mette una goccia d’acqua sulla cuticola o sul rivestimento, mediante pipetta e si aspettano 15 minuti, il tutto può essere rimosso usando delle pinzette (ma bisogna fare molta attenzione). L’umidità dell’aria superiore al 60% o il fatto di versare una goccia d’acqua sui cotiledoni ogni due ore dovrebbero essere sufficienti. In natura, questo avviene grazie alla rugiada della mattina. Con la pre-germinazione, prima che inizi il processo di semina, bisognerebbe assicurarsi che il rivestimento e, cosa ancora più importante, le cuticole inferiori vengano eliminati. Se i cotiledoni non riescono ad aprirsi, il germoglio probabilmente si ritirerà o rimarrà indietro. In altri termini, il germoglio può semplicemente ripiegarsi sui cotiledoni, che rimarranno attaccati l’uno all’altro, se non sono completamente protetti dalla luce.
Provare prima:
Molti coltivatori vogliono pre-germinare, per vedere se i semi riusciranno a germinare. Altrimenti, si lamenteranno. La sostituzione dovrebbe essere garantita più a discrezione della società, più che basarsi su un vero diritto del cliente, dato che probabilmente c’era qualcosa che non andava in quello che è stato fatto. Per essere certi di non fare nulla di sbagliato, bisognerebbe testare il tutto su altri semi, come
fatta correttamente, molti semi si svilupperanno in fretta diventando pianta, come accade con una pre-germinazione corretta.
Seminare o piantare dopo la pre-germinazione:
Chi inizia da zero e non ha alcuna conoscenza sulla coltivazione di piante, deve necessariamente fare molti errori e imparare da questi. Chi è alle prime armi potrebbe anche ricevere consigli che farebbero solo più danni che altro, come, per
Questo test è necessario, poiché in precedenza si tendeva a seminare anziché pre-germinare. Con la pregerminazione, i coltivatori possono capire in anticipo se il chicco di un seme “funzionerà” o no, ma non c’è molta differenza se il processo di semina è effettuato correttamente. È quindi poco importante che il chicco del seme sia posto correttamente nel terreno, dato che la radice cresce sempre verso il basso e spinge i cotiledoni verso l’alto. È invece piuttosto importante che il terreno e l’acqua siano adeguati e che la temperatura sia favorevole. Nella semina e nella pre-germinazione vale la stessa cosa: le radici non hanno bisogno solo di umidità, ma anche di aria. Si può irrigare il terreno da vaso eccessivamente, aspettare un bel po’, ma probabilmente non si aprirà nulla. Senza l’aria necessaria, un chicco di mais si adagerà e se poi si svuota il vaso sul compost, si vedrà il chicco germogliare. Quindi, perché non pre-germinare, se funziona altrettanto bene? Perché quando le radici iniziano a crescere, probabilmente lo sviluppo dei cotiledoni viene in parte interrotto. I vasi non devono essere grandi ma, dopo circa quattro giorni, sono comunque necessari. Il fatto di aver bisogno di meno spazio, non dovrebbe dunque essere la motivazione principale. Naturalmente, un seme può essere danneggiato, se deve germinare e crescere in un vaso. Dalla temperatura di 26° C, non si otterrà alcun risultato con entrambe le tecniche. Tutto può essere zuppo d’acqua, o il vaso può essere rovesciato e saranno visibili i danni.
Mascherina, guanti e sterilizzazione
Molte persone di città, che forse sono abituate solo a irrigare le piante in vaso delle loro madri, pensano che sia tutto complicato e difficile. Questo vale sempre di più per le persone che vivono nelle aree rurali, pre-germinazione con acqua distillata che coltivano con la Playstation in mano, il che sta diventando un’abitudine. La pre-germinazione o la semina di semi di canapa non è complessa, se lo fate in modo corretto. I semi di canapa hanno un meccanismo protettivo per evitare di essere distrutti quando entrano in contatto con i primi batteri durante la germinazione. Questi batteri potrebbero essere nell’aria, sulle mani del coltivatore, sulle superfici, nell’acqua e anche sul terreno seminato. La gente comune, che coltiva la canapa in situazioni normali, otterrà qualcosa con mascherine, guanti o dispositivi di protezione simili. Naturalmente, non si deve usare il terreno della propria coltivazione, in cui si possono trovare molti ‘clandestini’. Si deve acquistare terra di alta qualità, a meno che i coltivatori non siano sufficientemente saggi e abbiano la possibilità di produrre un po’ di terra di questo tipo da soli. Oltre a ciò, le piante che vengono esempio, nel caso della pre-germinazione in un tenute outdoor non dovrebbero essere portate all’interno dove si trovano le altre piante. Il problema poi è bicchier d’acqua. Se si usa, per esempio, troppo quello di non fare entrare cani e gatti che girano all’esterno e si dovrebbero togliere alcune piante poste di fertilizzante per piantare il chicco del seme o fronte alla finestra, per far passare l’aria, a condizione che questa posso essere filtrata a sufficienza. un germoglio è davvero controproducente, dato Un problema da evitare assolutamente è quello degli insetti infestanti provenienti dal terreno, dalle piante outdoor, dalle scarpe o dagli animali domestici. Tuttavia, per pregerminare e seminare in condizioni normali, è sufficiente che un coltivatore operi con precisione in un ambiente pulito, poiché non potrebbe e non dovrebbe proteggere tutto ermeticamente. D’altro canto, per le serre in cui vengono coltivate piante che valgono milioni, il problema può essere visto da un punto di vista diverso e si possono installare costosi sistemi di controllo dell’aria, in modo che, una volta all’interno, non si debbano indossare guanti usa e getta per maneggiare i semi. Anche dopo aver trattato il tema della “pre-germinazione” in che non consente di raggiungere un valore di EC teoria, in pratica dovrete sempre lavorare con organismi viventi. Normalmente, tutto funzionerà più elevato nelle radici. Da una certa quantità bene, se operate in condizioni generali molto simili e secondo quanto programmato. Tuttavia, non di nutrienti in su, lo stimolatore radicolare non si può escludere ogni contrattempo e anche in condizioni “normali”, potrebbe non andare tutto funzionerà più. L’eccezione potrebbe essere un come da copione, ma molti di questi problemi si possono risolvere.
NON ASPETTATEVI UNA PERCENTUALE DI GERMINAZIONE SUPERIORE AL 90% semi di canapa industriale o semi di mais. È comunque possibile che in fabbrica la canapa industriale venga trattata in modo tale che non germini, mentre questo non è possibile con il
64
GROWING di Davide Calabria
Appunti di biodinamica La tecnica di coltivazione biodinamica è stata sviluppata dal filosofo ed esoterista austriaco Rudolf Steiner, a partire dal 1924, per mantenere la terra fertile, le piante in buone salute e accrescere la qualità dei prodotti. Prevede l’uso di preparati con piante, sostanze organiche e minerali, acquistabili come tutti i concimi e macerati biodinamici citati nell’articolo. Di regola l’irrorazione dei preparati avviene la sera, sul terreno, quando è la parte bassa della pianta a essere più viva, viceversa, si spruzzano sulla foglie la mattina. Per favorire la crescita segue il calendario biodinamico (scaricabile da internet, per esempio, sul sito www.labiolca.it), che prevede orari e giorni favorevoli alle lavorazioni delle piante da fiori, come la cannabis, piuttosto che da frutti, radici o foglie. In caso non si possa eseguire una qualsiasi delle lavorazioni sotto elencate in orari e giorni di fiori, è preferibile scegliere quelli da frutto. Per un approccio a questa metodo vi propongo l’estratto dal quaderno di Mr. Osiride, un coltivatore nostrano e autodidatta del nord Italia. Ha un esperienza decennale nel crescere semi recuperati viaggiando e, durante gli anni 1994-95-96, quelli appena dopo il referendum del ‘93 che sanciva il consumo personale, amava e si sentiva libero di crescerla così:
Ottobre
In questo periodo si creano le condizioni ideali per ospitare le piante nel terreno dei vasetti da semina, nelle postazioni o nei vasi, e si può iniziare a scegliere i semi migliori per la semina.
Febbraio-Marzo
Dalla metà di febbraio il terreno ricomincia a addormentarsi, e possiamo nuovamente toccarlo. Scegliere il giorno della semina: individuare sul calendario biodinamico un giorno da fiori, possibilmente in vicinanza (2 giorni prima o dopo) della luna nuova (quella nera sul calendario). Bisogna quindi dinamizzare i semi in estratto di valeriana e acqua piovana: mescolare il tutto per 5 minuti in senso orario e antiorario, fino a creare e distruggere il vortice nell’acqua. Togliere i semi dal bagno e metterli in un pezzettino di tela in iuta o cotone, avvolgerli a fagottino e porli nel terriccio da semina per tre ore. Levare i semi dal fagottino e seminarli, per esempio, in un vaso grande e rotondo, con terra, il terriccio da semina e il terriccio da concimazione, inumiditi. Seminare seguendo, per esempio, la forma d’aspirale e ponendoli alla distanza d’un dito l’un dall’altro. Dopo la semina irrorare il vaso con il corno letame, anziché con l’acqua. Ciò crea la condizione di caos cosmico, simile a quella che trova un bambino alla nascita, ideale per la germogliazione. Se la temperatura esterna è superiore a 15 gradi, la semina può avvenire all’aperto, altrimenti procedere tra le mura domestiche. Entro la settimana successiva nasceranno i semi (questo metodo ha registrato un tasso di germogliazione al 99,9%) e se la temperatura esterna è maggiore dello zero, i germogli possono esser messi in una serra outdoor: questo può servire per fermare l’eccessivo allungamento del gambo che occorre mettendo i semi in casa, per esempio, vicino a una finestra. Così facendo, si formano piantine basse, con diverse belle foglioline, che in caso di bisogno andranno bagnate possibilmente con acqua piovana. A 10 giorni dalla nascita dei germogli, effettuare una prima sarchiatura, per esempio, con un filo di ferro sottile, appositamente formato a mo’ di zappa. In guerrilla, fare un sopralluogo alle postazioni per verificare l’eventuale presenza d’impronte e decidere se procedere in quel posto. Seminare quindi dell’ortica attorno alla postazione, per aumentare la produzione di resina delle piante aromatiche, come la ganja che andremo a piantare. L’ideale è poi porre una bella pacciamatura.
In guerrilla, sopralluogo alle vecchie postazioni per verificare la presenza di passaggi umani o animali, e eventuale ricerca di nuovi angoli nascosti e soleggiati per la coltivazione.
Marzo-Aprile (secondo il momento scelto per la semina)
Novembre
Effettuare il primo trapianto, quando la piantina ha le prime tre-quattro copie di foglie vere: estrarre la piantina dal terreno, spruzzare le radici con corno letame e metterle singolarmente a dimora nei vasetti da semina estratti dall’interramento. Successivamente irrorare i vasetti con macerato ortica.
In questo mese si preparano i vasetti e il terriccio per la semina: mettere del compost ben maturo (1 anno) in vasetti di coccio e interrarli. La sera irrorare i vasetti con corno letame, un preparato generato da sterco di mucca fresco lasciato maturare sotto terra, in inverno, in un corno di mucca da latte, e successivamente mescolato in acqua piovana. È ottimo per la radicazione, il fusto e le foglie della pianta, e secondo la biodinamica favorisce il contatto tra terreno e gli impulsi cosmici d’aria, acqua, fuoco e terra. Terminata l’irrorazione, coprire i vasetti con della pacciamatura. Questo periodo è anche l’ideale per preparare il terriccio da concimazione: prelevare della terra sotto una pianta di quercia (ricca di calcio) e aggiungere cenere, polvere d’ortica, gusci d’uova e irrorare con corno letame. Smuovere quindi il terreno della postazione o del vaso e aggiungere il terriccio da concimazione. Il terreno andrebbe poi ricoperto con della pacciamatura, a meno che vi troviate in guerrilla. In quest’ultimo caso mimetizzare il posto.
Dicembre-Gennaio
Da metà dicembre a metà gennaio il terreno è più vivo che mai, quindi meglio non toccarlo.
Circa una settimana prima del trapianto nei vasetti di coccio con il terriccio da semina, spruzzare del macerato d’ortica sui germogli per rinforzare fusto e foglie, e aumentare le difese immunitarie delle piantine. Allo stesso tempo, irrorare i vasetti da semina con il preparato corno letame.
Una settimana dopo il trapianto, quando le piante si sono riprese, dare una sarchiatina alla terra dei vasetti. A questo punto le piantine avranno circa 30 giorni di vita e sono necessarie ancora due settimane nel vasetto prima di procedere al secondo trapianto, quello nella terra di crescita. Una settimana prima di quest’ultima operazione, smuovere nuovamente il terreno del vasetto, la mattina spruzzare le foglie con il macerato d’ortica e la sera irrorare la terra con il corno letame. Al momento del trapianto la piantina sarà alta circa una spanna, va posta nel terreno la sera e possibilmente coccolata con della pacciamatura. Bisogna quindi bagnare il terreno e, in caso di mancanza, piantare anche delle tale d’ortica. Una settimana dopo il secondo trapianto, la piantina si sarà ripresa e bisogna irrorare il terreno con il macerato d’ortica.
Maggio
L’ideale è lasciar crescere la pianta naturalmente, ma se c’è la necessità di nasconderla o si desidera farla rendere un po' di più, all’incirca 10 giorni dopo il trapianto in terra, è possibile fare la prima cimatura. S’interviene staccando la punta della pianta un po' sopra il terzo palco, e successivamente si spruzza del macerato d’ortica. Si sarchia quindi alla terra e si da un po' di terriccio da concime: preparato a novembre, il terriccio è pronto e assimilabile dalla pianta nel giro di tre giorni. A seconda della latitudine, questo periodo è l’ideale anche per raccogliere i fiori di Tarassaco, che hanno le sembianze di un sole, e preparare un bel macerato.
Giugno
Quando la pianta ha raggiunto i 40-50 centimetri d’altezza, in caso di necessità, possiamo procedere con una seconda potatura, per dar nuova forma alla piante. La prima cimatura dovrebbe aver generato la nascita di due cime (a volte capita ne cresca solo una, altre tre
65
o quattro), che possono a loro volta essere cimate sopra il secondo palco. Spruzzare quindi per l’ultima volta il macerato d’ortica, favorendo la crescita dei nuovi fusti e i futuri fiori.
primi peli bianchi dei fiori, sulle piante femmine, e s’iniziano i trattamenti con il corno silice: un preparato a base di cristallo di roccia polverizzato e maturato sotto terra in un corno di mucca. Va applicato solo all’inizio della fioritura, settimanalmente, per un mese, preferibilmente in giorni di fiori soleggiati. Secondo la biodinamica, il corno silice stabilisce un contatto tra la pianta e le forze cosmiche di luce.
Circa 10-15 giorni dopo la seconda cimatura, s’inizia a spruzzare sulle piante il macerato di Tarassaco, una volta a settimana, per un totale di tre applicazioni. Ciò stimola l’assorbimento dei raggi solari e di conseguenza la crescita della pianta. Verso la fine del mese possono iniziare a spuntare i primi esemplari di pianta maschio, ovviamente da togliere. Si può quindi
Agosto
cominciare a trattare le piante con l’estratto di Valeriana, lo stesso che si utilizza per il bagno dei semi prima della semina, da spruzzare per favorire la fioritura. Dare un’ultima sarchiatura al terreno prima che s’addormenti sotto il caldo estivo e aggiungere del guano.
mentre la terza sfogliatura di quelle piccole avviene solo quando la pianta è pienamente matura, stando attenti a non rovinare il fiore. Segue una tosatura finale e il raccolto della pianta quando ormai son rimasti solo i fiori. Ovviamente è preferibile raccogliere la pianta ben asciutta, durante una bella giornata. La pianta va quindi appesa a testa in giù in un luogo buio o arieggiato, come la soffitta, legata a mo' di salame. La legatura tende a aumentare il tempo d’essiccazione, ma restituisce un prodotto già stagionato, pronto da fumare.
Luglio
Un metodo casereccio, che ha registrato risultati incredibili da tutti i punti di vista, dallo sviluppo della parte radicale della pianta, al fusto, alla ramificazione, le foglie e i fiori. A detta di Mr. Osiride, poi, l’effetto era veramente sorprendente, e sicuramente non stentiamo a crederci.
Secondo la latitudine, le annate e le varietà coltivate, in questo periodo spuntano i
Da questo momento le piante han bisogno solo d’acqua, lentamente iniziano a voler perdere le prime foglie, quelle più grandi che iniziano a ingiallire, e possiamo aiutarle staccandole. Quando inizia la maturazione del fiore, invece, è possibile praticare una prima vera sfogliatura delle foglie grandi.
Settembre
Con la maturazione del fiore si esegue una seconda sfogliatura delle foglie di grandezza media,
66 2
Hemporium Cose di Canapa, Vicenza
1 Bahia Grow Shop Indoorline Point Via Castel Gomberto 143/A 10137 Torino Telefono: 011/19702645 Email: indoorlinetorino@gmail.com
S.S. 11 Padana Sup. Verso Verona, 283 36100 Vicenza presso Multicenter hemporiumvi@yahoo.it dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 19.30 sabato dalle 11 alle 19 cell. 339 61 02 455
Lunedì 15.00-19.00 Ma- Ve 10.30-13.00/ 15.00-19.00 Sa 10.30-19.00 Si riceve su appuntamento 3484734053
3 Mysticanza, Perugia
11 11 2
“Mescolanza di particolary varietà di ynsalata verde.” (Zingarelly) v. San Francesco, 7 06123 Perugia -Italytel/sms +39-338-8819198 shop +39-075-3747740 info@mysticanza.it
7 15
16
MAR-SAB dalle 11:30 alle 14:00 dalle 15:00 alle 19:30 DOM-LUN chiuso
17
1
16 16 8 8
4
Growerline, Pomezia
9 21
Sede: Viale Alessandro Manzoni 33 Pomezia (RM) 00040 Orario: Aperto dal Lunedì al Sabato dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:30 alle 19:30 www.growerline.com e di semi di canapa da collezione su www.seedsline.com Servizio assistenza skype a via mail staff@growerline.com o staff@seedsline.com Tel. 0691801148 - 3403824505
3
12
4
5 Orto Biologico Shop, Cagliari
14 19 13
Ci trovate a Cagliari in via Tigellio 60 Tel/fax 070/653170 Email: orto_biologico@hotmail.it
Website: http://www.scirarindi.org/scirarindi/?q=node/2877
5 6
6
Dream Planet Smartshop Via Bellini nº9/b - CAGLIARI tel. +39 3281689980 dream-planet@hotmail.it Da lunedí a venerdì ore: 11.00-13:00 < > 16:00-20:30
20
10
8
7 Hemp-orio, Cordenons
Foglie d'erba, Bologna
Eko Grow & Seed Shop Firenze
Via Martiri della Libertà 21, Cordenons (PN).
Growshop Via Brugnoli 17/E 40122 Bologna Tel. 051 523668 Headshop Via de Marchi 29/A 40123 Bologna Tel. 051 4847574 Rimini Viale Tripoli 150 www.fogliederba.net - www.fogliederba.it
Via della Villa Nova 13/A Firenze 50145 Telefono: 055/319478 www. www.ekogrow.it info@ekogrow.it facebook.com/ekogrowshop Orario: Da Lunedì a sabato orario continuato 9:30 - 19:30
Aperto dal martedì al sabato dalle 11:00 alle 19:00. Tel: 338-766 03 00
67 16
17 NirvanA growshop via Minghetti 28 37045 Legnago VR
New Biogroup Alessandria New Biogroup Alba
lunedì-venerdì 15:30-19:30 sabato 10:00-12:30 15:30-19:30 Tel. 0442 600720 - 389 2677018 facebook Nirvana growheadshop mail: nirvana.legnago@gmail.com sito: www.nirvana-legnago.it
Via Tortona n. 51, Alessandria (AL) 15121 - Italia Tel. 340 3181117 newbiogroup@gmail.com
Corso Bra n. 52/f, Alba (CN) - Mussotto 12051 - Italia Tel. 391 1512507 newbiogroup.alba@gmail.com
New Biogroup Vercelli Via Sempione n.5 , Vercelli (vc) 13100 - Italia Tel: 3206405561 www.newbiogroup.com
18 Devida
Hemptown Via Jacopo Castelli 5 Marghera (Venezia) Telefono: 329-9421149
Nuova Apertura Grow shop in Bari, Via dei Mille 105 (BARI) Dal lunedi a venerdi 9:00-18:00 Sabato 9:00-13:00 tel. 080.5576867 www.growshopbari.it
E-mail: nomorwar@hotmail.it Orari: Dal mercoledi al sabato dalle 10.00 alle 19.30 Facebook Hemptown
19 Amnesia shop Via Gen. Luigi Parisi, 23 - 84013 Cava de' Tirreni (SA) Tel: 089.9849189 Cell.349.8519881 www.amnesiashopitaly.it amnesiashopitaly@gmail.com Siamo aperti: lunedì/venerdì 9.30/13.00 - 16.30/20.00 sabato 10.00/13.00 - 16.30/19.00 Lunedì mattina chiusura settimanale
Legalized Via Carrozzieri a Monteoliveto, 5 80135 NAPOLI Lunedì - Sabato 10.00 - 13.30 15.30 - 20.30 Legalized Aversa Viale Kennedy 6 Aversa 81031 (Caserta) Legalized Padova Via dei Soncin 24 35100 Padova Tel: 340 4162893 www.legalized.it info@legalized.it twitter@infolegalized facebook Legalized Napoli facebook lokomotiv flegrea 2013 NON VENDERE CIO' CHE COLTIVI
20 18
15
14
13
Metamorfose Growshop 420 Italia
- sistemi di coltivazione - semi da collezione
Grow shop, hemp shop, hemp foods, hemp wear, 420 culture.
Corso Sicilia 42 93017 San Cataldo CL Tel: 327 9378760 metamorfose.shop.info@gmail.com
coming soon... Via Luigi Conforti 2/12, Salerno info@420italia.com Fb: 420 Italia Telefono: 3384411562
Facebook: Metamorfose San Cataldo
21 Campo di Canapa
APERTO la seconda e la quarta DOMENICA del mese il pomeriggio 15.30-19.30
10 Skunkatania, Giardini Naxos (ME) Via Zara 14/B 98035 Giardini Naxos (ME)
Skunkatania, Catania Skunkatania, Ortigia Skunkatania, Modica Via Vittorio Emanuele II 251 Catania Sicilia Italia CAP: 95124 Tel: 095-8264856 Catania
Via Roma 92 Siracusa Sicilia Italia CAP: 96100 Tel: 0931-1995625 Siracusa
Via Marchesa Tedeschi 33-35 Modica Sicilia Italia CAP: 97016 Tel: 0932-060641
Orari di apertura 10-13 / 16-20. Chiuso la Domenica www.skunkatania.it Tel: 340- 8703024
12
Via Cherubini, 6 San Benedetto del Tronto (AP) 63074 – ITALIA www.naturalstore.it www.agroline.it tel. 0735 650968 cell. 366 7133388 ORARIO: 10:30-12:30 / 16:00 - 20:00 domenica chiuso
Via Leopardi 4/r - Firenze tel. 0552260104 www.campodicanapa.it www.insolititessuti.com ORARIO: tutti i giorni orario continuato 10-21
9
Naturalstore Agroline San Benedetto del Tronto (AP)
Chacruna Head&Growshop NUOVA APERTURA A BOLZANO! NUOVO SITO E-COMMERCE www.chacruna.it Chacruna BOLZANO Via Cavour, 3B BOLZANO (BZ) Tel: +39 0471 975 106 Email: bolzano@chacruna.it ORARI APERTURA NEGOZIO: 10.00 – 12.30 15.00 – 19.00 DOM e LUN mattina: CHIUSO Chacruna TRENTO Corso 3 Novembre 72/2 presso “Galleria Al Corso” TRENTO (TN) Tel: +39 0461 922 896 ORARI APERTURA NEGOZIO: 9.30 – 12.00 15.30 -19.00 Domenica e Lunedì MATTINA: CHIUSO
11
INTERVISTA
68
Royal Queen Seeds
di cccp
RAGGIUNGERE IL TOP CON SEMI FEMMINIZZATI DI ELEVATA QUALITÀ Royal Queen Seeds è una delle società di semi in maggior crescita nel mondo. Fondata soltanto 7 anni fa, la società ha avuto un ottimo inizio e da quel momento è andata avanti nel miglioramento della genetica. Questa società si è già fatta un nome con i semi femminizzati di elevata qualità e figura in cima alle classifiche dei coltivatori, fianco a fianco con società più navigate, come Dutch Passion, Sensi Seeds o Greenhouse Seeds. È giunto quindi il momento che Soft Secrets li intervisti. Siamo stati invitati dunque dal direttore Europeo di Royal Queen Seeds Guillerm, per un'ottima e lunga chiacchierata.
tempo a sufficienza per crescere in vasi grandi. Dato che il tempo di coltura è limitato, il travaso non è così consigliato per le autofiorenti. I ceppi piccoli, come i ceppi nani, dovrebbero essere adatti ai vasi da 14 litri, ma le piante più grandi come la Northern Lights possono benissimo gestire un vaso da 20 litri.
SS: Royal Queen Seeds sta migliorando la sua genetica? Guillerm: Certo. Lavoriamo costantemente sulla genetica, sviluppando il nostro programma di selezione e cercando gli ultimi ibridi disponibili. Garantire ai clienti sempre i ceppi migliori e più nuovi richiede uno sforzo continuo. Come garantisce RQS la freschezza dei semi? Tutti i nostri semi sono confezionati secondo un sistema di numerazione, in modo tale che possiamo monitorare ogni lotto. Sappiamo quindi sempre da quale stock abbiamo prelevato un lotto. I semi più vecchi, naturalmente, non vengono venduti. Sono comunque felice di poter dire che succede molto raramente, dato che vendiamo la maggior parte del nostro stock. Quando un coltivatore dovrebbe decidere fra un ceppo autofiorente o normale? Gli autofiorenti sono progettati per essere facili e convenienti da utilizzare. I novizi usufruiranno della facilità nella coltivazione, mentre i coltivatori commerciali apprezzeranno il rapido tempo di fioritura. Se si ha uno spazio limitato, cattive condizioni atmosferiche o poco tempo, l’autofiorente è perfetto. Dato che vendiamo solo semi femminizzati, tutti i nostri autofiorenti sono il sogno di chi comincia. Rapidi, facili e femmina, con un raccolto decoroso. Alcuni coltivatori preferiscono i ceppi normali agli autofiorenti, perché il contenuto di THC nell’autofiorente è piuttosto basso. Cosa ne pensi? Dipende tutto dalle proprie esigenze, come già detto, i fattori come il tempo, lo spazio e la potenza dell’odore, possono portare una persona a selezionare gli autofiorenti anziché i normali. Ciononostante, se il requisito fondamentale è il forte effetto, il sapore potente e l’odore pungente, gli ibridi regolari saranno sempre i migliori. Cosa suggerisci ai coltivatori che coltivano autofiorenti, riguardo il travaso e la dimensione del vaso? In generale, le autofiorenti non diventano grandi e cominciano a fiorire in 3-4 settimane. Questo non lascia alle radici
Northern Light automatiche di Royal Queen Seeds
Cosa ci dici dei cicli luminosi per le autofiorenti? Sembra che ci sia molta discussione in proposito… Il nostro consiglio per i coltivatori di ceppi auto è questo: quando le piante sono ancora in fase vegetativa, si possono lasciare 24 ore di luce al giorno. Questo porta a piante più grandi e a un maggior raccolto alla fine. Poi, quando le piante cominciano a fiorire, si può passare a 12 ore al giorno. O anche quando le piante hanno raggiunto l’altezza desiderata, perché le incoerenze a livello di luce forzeranno le piante a fiorire. Ecco perché consigliamo 24 ore durante la fase vegetativa. È un modo ottimale per conseguire i migliori risultati a nostro avviso, ma naturalmente ogni coltivatore deve decidere da sé quando farlo. Alcuni coltivatori dicono che durante la fase vegetativa si dovrebbe lasciare alla pianta almeno un’ora di buio ogni 24 ore, in modo tale che la pianta possa ‘riposare’. Quest’ora di buio viene lasciata perché il sistema ‘riposi’, perché molti ballast non riescono a gestire un’operatività di 24 ore tutti i giorni. Oggigiorno, con i sistemi moderni disponibili sul mercato, anche questo non è più necessario. Bisogna quindi iniziare la fase vegetativa con 24 ore di luce e quando la pianta ha raggiunto l’altezza desiderata, o quando comincia a fiorire per l’età, va riportato il regime a 12 ore di buio e 12 di luce. Naturalmente sta al coltivatore decidere. Se riescono a conseguire risultati migliori con metodi diversi, devono seguire la loro strada. Quanto si stanno diffondendo i ceppi autofiorenti per RQS? Si stanno diffondendo molto! I ceppi autofiorenti si stanno accaparrando una grossa fetta del mercato, perché la genetica migliora costantemente, il contenuto di THC aumenta e la resa è maggiore. In effetti, pensandoci bene, si possono ottenere 2 raccolti outdoor in una stagione, perché no?
69
potenza e resa. Ciononostante, per la natura della Ruderalis, le autofiorenti non saranno mai tanto forti e grandi quanto gli ibridi femminizzati. RQS seleziona principalmente per contenuto elevato di THC o ci sono altri criteri? Sebbene il THC abbia dominato la scena in passato, il CBD è innegabilmente il cannabinoide che tutti vogliono. La cannabis non consiste solo nei cannabinoidi, quindi abbiamo terpeni per il sapore e struttura, odore e resa. Tutte caratteristiche da ricercare quando si seleziona. Naturalmente teniamo sotto controllo anche il tempo di fioritura e l’effetto. Le piante non solo devono crescere bene e dare una resa elevata, ma essere speciali quando le si fuma. Quindi anche il sapore e l’effetto sono criteri molto importanti.
Royal Bluematic
Come produce i ceppi autofiorenti RQS? Tutti gli autofiorenti contengono genetica Ruderalis. Nonostante ciò, le autofiorenti possono avere un contenuto di THC piuttosto alto, quasi del 20%. Selezionare con la Ruderalis è problematico, semplicemente perché non si può clonare. La selezione viene fatta su intere generazioni anziché su singoli esemplari. Ci vuole molto lavoro per incrociare con successo una Ruderalis con un’indica, in quanto richiede 5 generazioni. Una volta ottenuto un ibrido stabile di Ruderalis, tutto il resto può essere incrociato con questo. I ceppi autofiorenti hanno fatto grossi passi in avanti dai Ruderalis degli anni Novanta, con
Quale ceppo vendereste ai coltivatori novizi e quale ai professionisti? I novizi possono cominciare con qualsiasi autofiorente del nostro menù e sono un successo quasi garantito. Più coltivatori professionisti dovrebbero dedicare del tempo alla Shining Silver Haze o all’Amnesia Haze, vincitrici di vari trofei. Ci vogliono un po’ più di pazienza e amore, ma vale la pena attendere di più. Nulla batte il fumare una varietà Haze… la Haze sta diventando molto diffusa nel mondo. La gente non vuole solo della buona erba, vuole fumare erba di qualità. E abbiamo appena lanciato delle autofiorenti sensazionali portando il meglio di entrambi i mondi. Per esempio, ora abbiamo la Amnesia, la White Widow e la Jack Herer automatiche. E abbiamo appena lanciato la Haze Berry, un incrocio fra la Blueberry e la Silver Haze. La resa è incredibile quanto il suo fumo.
Consegnate in tutto il mondo? Consegniamo in tutto il mondo ma consigliamo sempre ai potenziali clienti di controllare la legislazione nazionale prima di emettere un ordine. “Abbiamo una politica di privacy molto rigida, dato che ci rendiamo conto di quanto ci sia bisogno di privacy per i nostri clienti. Abbiamo codificato i dati di tutti i clienti, in modo tale che anche se fossimo vittime di hacker, questi non riuscirebbero a leggere le informazioni relative ai nostri clienti”. RQS ha un’etichetta officinale. Puoi dire ai clienti potenziali quali ceppi usate per quale patologia? Ogni paziente ha esigenze diverse per la sua patologia… A RQS non forniamo consulenza medica, poiché non siamo formati ad hoc. I pazienti devono sempre consultare il medico curante e parlare di che tipo di ceppo può essere di maggior aiuto. Dopo tutto, alcuni pazienti traggono giovamento da elevati livelli di CBD, mentre altri da livelli superiori di THC. www.royalqueenseeds.com / Facebook.com/RQSeeds
70
CANNABIS HERO
UN RICORDO DI ERIK FROMBERG
Erik Fromberg era un amico ed un compagno olandese che ha portato un po' di vento d'Europa a Bologna dove gli attivisti del Livello 57 lo hanno adottato e dove tutti noi abbiamo per molti anni apprezzato la sua intelligenza fiammeggiante e le sua ottima cucina asiatica. Ci ha di Enrico Fletzer lasciato dopo una lunga malattia lo scorso 16 ottobre. Era stato direttore sanitario del Vondelpark, il grande giardino pubblico di Amsterdam dove all'inizio degli anni Settanta arrivavano e stazionavano durante l'estate migliaia di giovani da tutto il mondo. Circolava un po' di tutto e ad Erik era stato affidato il compito di controllare e migliorare la situazione igienico-sanitaria. Il dottor Fromberg, a differenza di molti medici che pensano subito alla droga, senza per altro capirci molto, aveva chiaro in mente come la prima cosa da salvaguardare fossero quelli che in Italia ora si chiamano i LEA, livelli essenziali di assistenza, che nel caso di grandi concentramenti di persone riguardano l'igiene, la qualità dell'acqua e l'assistenza fisica e psicologica alle persone in difficoltà. Se pensiamo ai Paesi Bassi di quel periodo bisognerebbe capire come in realtà il tema delle droghe fosse all'epoca ancora poco metabolizzato in quel paese. L'Olanda era ancora un paese estremamente conservatore, dove le donne con bambini non potevano lavorare ma dove lentamente, anche grazie ai movimenti, la società e poi il sistema della giustizia e infine la stessa polizia, assunse un atteggiamento più maturo che sfociò nella tolleranza rispetto alla cannabis e ai funghi allucinogeni e alla costituzione di un moderno servizio di riduzione del danno. Proprio Fromberg aveva iniziato un programma di distribuzione di siringhe poi istituzionalizzato. Era certamente un periodo di grande turbolenza sociale e di autonomia creativa che si espresse nel movimento delle biciclette bianche di cui Erik rivendicava con orgoglio l'eredità storica e politica. Sarà per il fatto che per gli olandesi il termine droog indica una sostanza secca e non quel qualcosa di infernale che intende la propaganda ufficiale che Erik, che proveniva dalla cultura antagonista dei 'provo', ci ha aiutato a metter in pratica. Erik è stato protagonista in Italia della Conferenza Governativa sulle Droghe di
Genova del 2000 - dove ha presentato alcuni esempi di analisi delle sostanze – e di numerose edizioni della Street Parade Antiproibizionista di Bologna. Anche per questo rapporto anfibio da gran signore ma sempre conflittuale con il potere costituito, che Erik ha rappresentato una sorta di anello di congiunzione tra la scienza e il movimento di riforma delle politiche sulle droghe nel nostro paese. Ricordo un episodio di una sua visita a Bologna, una città che allora era particolarmente tartassata dall'amministrazione comunale, che ne aveva fatto la capitale delle ordinanze e dei divieti. Con lo scopo di stigmatizzare giovani e migranti e per assicurarsi in qualche modo il consenso degli strati più retrivi della popolazione bolognese. Assieme ad un altro compagno socialdemocratico, l'allora borgomastro di Terneuzen, Jan Lonink, avevamo cercato in occasione della Fiera della Canapa di convincere il compagno Sergio Cofferati, nel suo ruolo di sindaco di Bologna, di scendere dal palco delle celebrazioni militari e di unirsi a noi. Per Lonink come per Fromberg si trattava come, per tanti suoi colleghi dei Paesi bassi, di gestire la prostituzione come la cannabis in termini logici. Per l'altro compagno la soluzione era ancora più semplice e schematica: “alla droga ci pensa la polizia”. Insomma, Erik oltre che un amico non era altro che un signore estremamente intelligente e di larghe vedute che era sbarcato in un paese bigotto ed ancora arretrato. E lo ha in parte cambiato per il meglio. Fu un tentativo non del tutto inutile quello di dialogo con l'autorità costituita, anche perché,come si diceva a Radio Alice, diecimila anni non sono troppo lunghi e non sarà certo la paura della follia a farci calare a mezz'asta la bandiera dell'immaginazione. Ma è un rapporto che va sempre ricercato se si vuole ottenere qualcosa. È quello che Erik Fromberg, con punte di estrema ironia ha sempre cercato di fare. Non peraltro anche alla Questura di Bologna lo adoravano. Sapevano di aver di fronte una persona che anche da pensionato insegnava all'Accademia della Polizia dei Paesi Bassi e che aveva un grande fascino. Fromberg vedeva tutto con occhi freschi. Come quando analizzava le prescrizioni della Questura di Bologna che prevedevano il divieto della musica techno. Una cosa veramente incredibile che solo un tipo di musica fosse ritenuta illegale ed inammissibile. E giù risate ma anche contestuali reclami ed interpellanze. Pochi giorni dopo il tentativo di far spostare Cofferati su posizioni più vicine alla realtà dei fatti e alle esperienze di tanti giovani tartassati dalla repressione come dagli spacciatori, quasi centomila persone si ripresero le strade di Bologna marciando e ballando assieme a Don Gallo, l'altro grande personaggio con cui abbiamo condiviso quelle giornate e quel percorso. Sulle orme di Erik e sulle tracce di Gallo, ma senza mai entrare in sacrestia. Fromberg non avrebbe gradito.
Indice pubblicità Nome
Pagina
420 Italia Advanced Hydroponics of Holland Amnesia Shop Atami Bio Magno Biological Seeds BioTabs.eu Botanica Urbana Buddha Seeds Budzon Bulk Seed Bank Bulldog Campo di Canapa Canapa Medica Canapa Mundi Chacruna City Jungle Cvltvs Devida Dinafem Seeds Dinafem Seeds Dream Planet Dream Planet Dutch Passion Ed Rosenthal Eko Growshop Evergreen Exotic Seed Flower Power Foglie D'Erba Foglie D'Erba Fumerò Green Country Green Passion Greenside Greentaste Greentown Greenworld Grow4passion.com Growerline Grow-Life Growrama Growshop Reggio Growtime Guerrilla Garden Happy Life Hempatia Hemp-orio Hemporium Hemptown
66-67 35 66-67 72 37 48 64 30 38 51 7 10 66-67 19 52 66-67 36 65 66-67 1 45 43 66-67 17 32 66-67 50 55 64 1 66-67 44 36 64 24 65 58 64 50 66-67 5 69 40 69 68 69 15 66-67 66-67 66-67
Hesi Horticoled Humboldt Seed Organization Idrogrow Idroponica.it Idroponica.it Indica Sativa Trade Indoorline Indoorline Indoormania Indoornova Isubria Growshop Italy Shop Jorge Cervantes Kali La Bottega del Verde Legalized Metamorfose My Grass Mycologics Mysticanza Natural Store New Biogroup New Energy Grow Piacenza Nirvana Non Solo Erba Orto Biologico Orto Biologico Shop Panoramix Genetics Paradise Seeds Paradise Seeds Parvati Growshop Pop Green Positronics Procare Pyramid Seeds Roor shop Brescia Royal Queen Seeds Secret's Garden Seedsalad Serious Seeds Skunkatania Specialized Seeds Sun Inside Sweet Seeds Sweet Seeds Tatanka Smartshop Top Crop Urban Farmer Vision Seeds
29 6 41 56 1 2 46 60 66-67 27 65 55 65 26 63 68 66-67 66-67 60 43 66-67 66-67 66-67 63 66-67 70 40 66-67 1 1 22-23 68 24 21 43 56 63 71 40 9 58 66-67 33 69 1 42 68 13 63 63
Colofon Soft Secrets Italia è pubblicato da: Discover Publisher BV P.O. Box 362, 5460 Veghel, Paesi Bassi Tel: 0031 - 73 54 98 112 Fax: 0031 - 73 54 79 732 e-mail: info@softsecrets.nl Editore: Cliff Cremer Collaboratori: Franco Casalone, Ed Rosenthal, Jorge Cervantes, Enrico Fletzer, Clod, Giovanna Dark, Davide Calabria, Hugo Madera, Carlos Rafael Esposito, Kali Mist, J. Searcher e tanti altri. Traduzioni: Valefizz Indirizzo redazione: Soft Secrets Italia E-mail: italy@softsecrets.nl Sito internet: www.softsecrets.nl Pubblicità: Fabrizio E-mail: fabrizio@softsecrets.nl Tel: 0039 - 36 65 44 66 94
Soft Secrets è pubblicato nei Paesi seguenti: Paesi Bassi (Highlife Magazine), Germania, Austria, Svizzera, Regno Unito, Francia, Spagna, Italia, Polonia, Repubblica Ceca, Cile e Argentina Soft Secrets Italia non intende in alcun modo incentivare condotte vietate. Tutte le informazioni contenute sono da intendersi ai fini di una più ampia cultura generale. La redazione e i collaboratori non si assumono nessuna responsabilità per un uso imporprio delle informazioni contenute nella rivista. L’editore e i distributori non sono da intendersi implicitamente d’accordo con i contenuti pubblicati. Nessun contenuto di questa pubblicazione può essere copiato o riprodotto in alcun formato senza autorizzazione degli editori. L'editore ha fatto il possibile per contattare tutti i detentori di copyright del materiale fotografico. Chi pensasse ancora di possedere tali diritti è pregato di contattare l'editore.
L'imperdibile SSIT1 esce il 11 Marzo 2016
ROOTBASTIC
BLOOMBASTIC
BI-BLOOMBASTIC
B’CUZZ
B’CUZZ
ATA
INFO@IDROGROW.COM T: 0039 059 692 819
ATA ORGANICS
STAFF@INDROPONICA.IT T: 0039 (0) 692 958 411
INFO@I-GROW.IT T: 0039 (0) 687 121 079
INFO@INDOORLINE.COM T: 0039 (0)121 341 186
SALES @ ATAMI.COM WWW.ATAMI.COM TEL.: 0031(0)73 522 32 56 FAX: 0031(0)73 521 32 59