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La rivista della cannabis dal 1985

www.softsecrets.com/it/ | Numero 4 - 2020 18+ Solo per adulti. Soft Secrets viene pubblicato sei volte all’anno dalla Discover Publisher BV, Paesi Bassi

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Autodenunciamoci! AMSTERDAM

Lo scorso 25 giugno, di fronte a Montecitorio, si è svolta una manifestazione di protesta per chiedere la legalizzazione "d'urgenza" e tout court della cannabis in Italia. Centinaia di persone, decine di associazioni e una ventina di parlamentari di diversi schieramenti politici hanno trasportato piantine di cannabis dentro un sacco nero, per "liberarle" ed esporle davanti alla sede del Parlamento chiedendo rispetto della senwhite berry • sensi-star • delahaze • pandora • belladonna • wappa • allkushitaliano, • atomical haze • ice cream • il nebula tenza della Cassazione. La Corte Costituzionale - lo vedremo in dettaglio a pagina 27 - si è infatti espressa favorevolmente sulla coltivazione domestica di piccole quantità di cannabis, aprendo di fatto alla depenalizzazione dell'autocoltivazione fino a 2-3 piantine. C R E S C I TA NTE STUPEFACE

di più a proposito Vuoi saperne di i a pagina fertilizzanti? Va

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L'intento primario del progetto Meglio Legale e della campagna #IoColtivo - l'iniziativa di disobbedienza civile che ha organizzato la manifestazione e che, a oggi, ha raccolto l’adesione di duemila persone, tra cui 16 parlamentari, che stanno coltivando cannabis presso la propria abitazione, autodenunciandosi e pubblicando le foto delle proprie piante sui social - è quello di aprire un dibattito politico onesto sulla legalizzazione, al di fuori delle logiche oppositive (droga leggera Vs droga pesante) che lo hanno viziato finora e lontano da quegli schemi semplicistici che ripropongono sempre la stessa narrazione demonizzante. “In un momento di fragilità economica come quello che stiamo attraversando non possiamo permetterci di ignorare i benefici che la legalizzazione porterebbe al nostro Paese - dice Antonella Soldo, coordinatrice della campagna Meglio Legale - con migliaia di posti di lavoro, entrate per lo Stato e la

fine della persecuzione giudiziaria per chi coltiva per uso personale". “A chi dice che ora ci sono altre urgenze a cui pensare bisogna rispondere che è proprio ora che vanno fatte le riforme su cui il nostro Paese. Qui non stiamo parlando del capriccio di coltivare la piantina sul proprio balcone - spiega Riccardo Magi, deputato di Radicali +Europa - qui si tratta di mettere in discussione l'effetto disastroso delle politiche proibizioniste del nostro Paese. Le violazioni del testo unico sulle droghe sono la principale causa di ingresso in carcere e nonostante ciò il mercato illegale continua a crescere". L'annuale "Libro bianco sulle droghe" presentato proprio il 25 giugno alla Camera, dice infatti che, solo nel 2019, il 30% dei detenuti entrati in carcere è stato condannato sulla base dell'articolo 73. Dal 1990

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THCbd, in collaborazione con Dinafem Seeds, presenta il suo catalogo di fiori di CBD puro.

Sweet Zkittlez® SWS84

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ad oggi, poi, 1.312.180 persone sono state segnalate per possesso di sostanze stupefacenti ad uso personale, quasi un milione di questi per derivati della cannabis: inutile dire che le politiche repressive si sono rivelate un fallimento per lo Stato e un accanimento sui cittadini. Per questo l'appello di Meglio Legale ed #IoColtivo è tremendamente importante. In un contesto di aperta repressione, lo strumento giuridico dell'autodenuncia rappresenta un segnale forte sia per l'opinione pubblica che per il sistema penale, che proprio non può permettersi di aggiungere altro carico al suo devastante backlog. Piantiamo allora il nostro singolo seme, facciamoci un bel selfie e inondiamo i social e la rete con le nostre piante. Sarà retorico, ma davvero: se non ora quando? di Giovanna Dark


@CANNAItaly

canna.official

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Gorilla Girl F1 Fast Version®

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Cannabis e piante consociate

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Le origini delle banche dei semi in Spagna

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L’importanza economica della cannabis

Orange Juice Dinafem Seeds www.dinafem.org

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Coltivare all’interno con kit di lampade a LED ampliabile


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Il CBD Full spectrum viene estratto tramite Co2 da canapa coltivata biologicamente.

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L’olio di CBD Gold di Crystalweed contiene il 20% di CBD Full spectrum in 10 ml di olio MCT (grassi saturi ottenuti dall’olio di cocco che facilitano l’assorbimento del CBD Full spectrum nel corpo).

L'estrazione mediante Co2 aiuta a conservare tutti i cannabinoidi, oltre che terpeni, flavonoidi, vitamine, minerali, acidi grassi essenziali, nutrienti e antiossidanti, per un’azione efficace ed un effetto entourage. Non possiede alcuna proprietà psicoattiva. È 100% naturale, sicuro e privo di glutine.

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Ti presentiamo un metodo semplice ed efficace per fare le tue talee di cannabis. Clone capsule contiene otto capsule per fare talee di una pianta di cannabis mediante innesto aereo. È una tecnica di riproduzione che consiste nell'incapsulare un segmento di ramo per promuovere lo sviluppo delle radici. In questo modo, si ottengono talee sane senza dover controllare la disidratazione. La funzione principale di queste capsule è di mantenere l'umidità e le condizioni di luce ideali durante la durata della talea. Grazie a questo metodo sarai in grado di preservare la genetica della tua pianta madre ottenendo una pianta robusta, vigorosa e sana, senza stressare la talea o la pianta madre.

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THCbd commercializza sul mercato italiano tre varietà Critical di CBD puro di Dinafem Seeds Critical Plus, Critical Kush e Sour Orange sono arrivate per conferire nuovi sapori e aromi alla scena italiana del CBD (in piena conformità alla Legge 242/2016). Grazie a loro, potremo finalmente gustare fiori densi, stretti e puzzolenti come quelli della leggendaria Critical +. Dopo un lungo processo di breeding eseguito dai breeder e dalla squadra tecnica di Dinafem Seeds, i terpeni così caratteristici delle genetiche Critical sono finalmente stati fissati nel lignaggio CBD, noto tra l’altro per il suo contenuto di THC inferiore allo 0,5%. La coltivazione di queste tre nuove varietà è stata realizzata nelle serre di Padova dell’azienda italiana THCbd, partner di Dinafem Seeds che aveva precedentemente coltivato e commercializzato la Dinamed Kush e che adesso include pure queste tre nuove genetiche nel suo catalogo di cannabis light. È passato un anno dall’inizio della collaborazione tra Dinafem Seeds e THCbd Italia, e quest’estate ne vedremo i frutti. I fiori di queste varietà solo già disponibili sul sito di THCbd Italia

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Banche dei semi di Jaypp

Il lato più selvaggio di Sweet Seeds®: Gorilla Girl F1 Fast Version® Silenzio! Nella giungla di Sweet Seeds® si sente un ringhio in lontananza. Sembra provenire da qualcosa di grande e molto potente che si muove a grande velocità: è già qui e ci colpisce con il suo 25% di THC! Pochi minuti dopo: risate, relax, creatività e tanta fame.

Sono questi gli effetti, sulla mente e sul corpo, che può causare qualche boccata di una varietà così potente come questa meravigliosa novità del 2020 di cui parliamo oggi: Gorilla Girl F1 Fast Version® (SWS86) di Sweet Seeds®.

Genetica: 60% Sativa, 40% Indica. Cannabinoidi: THC: 18/25% · CBD: 0,1% Resa all’interno: 400-550 g/m2 Resa all’esterno: 350-600 g/pianta Fioritura all’interno: 7 settimane Raccolta all’esterno: inizio settembre

Una pianta che non delude, per il suo gusto piacevolmente ricco e particolare e per il suo effetto che, quando ti prende, ‘ti stende’ nel vero senso della parola. Una bestia selvaggia che richiede qualche giorno per essere domata… e che i tuoi amici passeranno giorni a ricordare. Ha tutto ciò che un consumatore di cannabis può desiderare. Per stuzzicare il tuo appetito, leggi qui la scheda tecnica:

Questa potente e selvaggia campionessa ha circa il 25% di THC. È anche molto rapida: come varietà fotodipendente, può essere raccolta dopo sole 7 settimane di fioritura. È per questo che si è guadagnata una reputazione di tutto rispetto tra le varietà Super Strong e Super Fast.

famosa Gorilla Girl® (SWS74), una varietà che ha suscitato tanto entusiasmo fra gli appassionati del ‘gene americano’ (con THC fino al 31%), e la Sweet Gelato Auto®

Alla fine, dopo due anni di lavoro, si è ottenuta una nuova varietà stabile F1 Fast Version®, per il piacere dei consumatori di ogni angolo del pianeta, compresi quelli più lontani dall’Equatore: i cannabicoltori nordeuropei potranno infatti coltivarla all’aperto e raccogliere esemplari di alta qualità in tempi record. Sono anche sicuro che sarà tra le novità più ricercate nelle fiere di cannabis di tutta Europa.

Ancora una volta, la famiglia F1 Fast Version® si sta facendo strada sulla scena della cannabis, perché tutti possano apprezzarne le qualità davvero straordinarie. Sono sicuro che anche questa nuova varietà sarà premiata nelle coppe di cannabis e acclamata dai coltivatori. È una pianta semplice da coltivare, non produce molto odore nella sala di coltura e sviluppa fiori molto compatti. Lo stesso dicasi per i fiori che crescono nelle parti inferiori della pianta e si possono utilizzare per produrre estratti. Dimensioni e qualità ne fanno un prodotto di eccellenza fra i consumatori. Il colore bianco prevale sulle infiorescenze, per la quantità e la qualità di resina emanata… Ma non potrebbe essere altrimenti, data l’alta produzione di tricomi che caratterizza le sue progenitrici. Questa bestia ibrida è stata ottenuta dall’incrocio fra la

C’è stato un lungo lavoro di selezione, mediante test preliminari, per determinare gli esemplari più adatti alla coltivazione indoor, senza trascurare la resa e la velocità ricercate dai coltivatori outdoor, che di solito optano per una genetica prematura per evitare le piogge autunnali.

La bestia domata: note di coltivazione e degustazione

(SWS76), pianta ad alta resa, entrambe della linea USA STRAIN di Sweet Seeds®. Attenzione però. Non tutto ciò che viene dagli Stati Uniti è adatto ai gusti europei. Il vecchio continente ama sapori pieni e potenti al palato. Ma, in questo caso, i breeder e il team I+D+i hanno fatto un ottimo lavoro di selezione delle piante madri, privilegiando l’omogeneità e riuscendo a combinare perfettamente la potenza dell’effetto con quella dei terpeni.

Anche questa volta cercherò di semplificare il più possibile le mie spiegazioni, dato che fra i lettori ci sono alcuni che si accingono a coltivare per la prima volta. Per questo motivo mi concentrerò sugli aspetti più basic, che sono poi anche quelli che danno buoni risultati. Le mie piante le coltivo sempre all’interno, sotto un’illuminazione artificiale, perché non ho spazio sufficiente all’esterno. Questo non significa però che i miei consigli non valgano anche per chi coltiva all’aperto, basta solo adattare la proce-


7 coltura, rimuovendo eventuali residui di foglie secche. Un buon substrato e fertilizzanti? Certo! Zero cibo, zero salute. Senza esagerare però e, comunque, prediligi un’alimentazione organica: i fertilizzanti organici sono più semplici da usare e il risultato di qualità superiore rispetto a quello che otterresti con prodotti di origine minerale. Se usi un sostrato ben preparato, dovrai preoccuparti di nutrire le tue bimbe solo a partire dalla quarta o quinta settimana. Anche gli stimolatori delle radici, le micorrize e i microrganismi benefici ti saranno utili. Nel caso di Gorilla Girl F1 Fast Version®, ho notato che può giovare un’alimentazione leggermente azotata, perché permette di produrre un maggior numero di fiori più compatti.

dura alla propria modalità di coltivazione. Ma bando alle ciance! Gorilla Girl F1 Fast Version® ha fretta e non voglio farla aspettare. Procediamo.

un po’ più ramificate e sane. Le piante svilupperanno anche più resina sulle gemme (i c.d. ‘bud’), con un apprezzabile incremento del contenuto di terpene.

È innanzi tutto necessario uno spazio chiuso, come quello di una tenda da coltura (o una stanza sigillata), con un ingresso e un’uscita d’aria. Il collegamento all’esterno è assicurato da due tubazioni e due estrattori d’aria, uno installato all’ingresso (presa d’aria) e l’altro, di maggiore potenza, all’uscita (scarico). Sarà così possibile rinnovare l’aria viziata e immettere più CO2 proveniente dalla strada. Se lo spazio di coltivazione è limitato, si potrà anche fare a meno dell’estrattore in ingresso, perché sarà quello di scarico ad aspirare l’aria immessa dall’esterno, attraverso la tubazione di entrata, creando così un’aspirazione ‘passiva’. Inoltre è indispensabile posizionare all’interno almeno un ventilatore rivolto verso piante (o meglio ancora due), per evitare che si generino sacche d’aria o spazi morti, permettere la produzione di cellulosa (con il movimento passivo della pianta) e bilanciare la temperatura.

È infine richiesto un generatore di calore nelle stagioni fredde e un condizionatore in quelle calde. Di norma, è importante mantenere la temperatura sempre tra i 18 e i 28 ºC e non scendere mai al di sotto del livello minimo, per non compromettere lo sviluppo della pianta. Se invece la temperatura aumenta troppo, potranno comparire parassiti, come il ragno rosso, che di solito ama i climi secchi e molto caldi. Contemporaneamente, in fioritura, è consigliabile che l’umidità non superi il 60%, per evitare la crescita di funghi all’interno dei bud, mentre nella fase vegetativa il livello può essere più elevato. Per controllare temperatura e umidità è necessario procurarsi uno strumento, economico ma essenziale, chiamato termoigrometro, che misura valori minimi e massimi. Se ancora non ne hai uno, compralo perché è indispensabile!

L’illuminazione è un altro aspetto fondamentale: si possono scegliere lampade speciali al sodio, luci LED o LEC, oppure optare per lampade a basso consumo. Maggiore sarà la potenza, maggiore sarà il raccolto, ma lieviteranno anche i costi. Corpi illuminanti a basso consumo sono indicati solo per i primi giorni.

Gorilla Girl F1 Fast Version® è una varietà con bud molto compatti e duri, quindi fai attenzione al livello di umidità alla fine del ciclo di crescita e lascia asciugare bene il sostrato prima di innaffiarlo di nuovo, per evitare che aumenti l’umidità e stimolare la pianta a generare più zuccheri, che potrai apprezzare quando degusterai questa soave delizia.

Per le fasi successive e, in particolare, la fioritura, è opportuno orientarsi su una delle altre opzioni. Se si è disposti a investire in qualcosa che duri nel tempo, utilizzare LED di qualità, come i chip CREE o simili. Si tratta di unità di illuminazione ad ampio spettro, utilizzabili per le fasi vegetativa e di fioritura, generano pochissimo calore, non stressano molto le piante e le rendono

La prevenzione è la chiave del successo. Per questo motivo non è sufficiente curare soltanto i fattori climatici. Applica dei repellenti per tenere lontani parassiti e funghi. Io consiglio sempre di spruzzare sulle piante olio di neem, zolfo o sapone di potassio per tutto il periodo di crescita. Sii rigoroso con le applicazioni e, soprattutto, mantieni pulita la sala di

Bisogna essere morigerati con i fertilizzanti, perché questa pianta ha un ciclo di fioritura molto breve e potrebbe non avere il tempo di assimilarli. I fertilizzanti organici vengono rilasciati lentamente ed è proprio per questo che non si deve esagerare. La pianta nella foto ha già smaltito e assimilato i nutrienti ed è pronta per essere gustata, senza sapori strani e - sicuramente - con il vantaggio di essere più sana. È una varietà che si coltiva perfettamente con i metodi SOG, SCROG o main-lining. Anche la tecnica del LowStress Training (LTS) le permette di allungarsi un po’ di più durante la fioritura.

Porta pazienza e aspetta che la pianta maturi correttamente. Se non hai una lente d’ingrandimento, per osservare i suoi tricomi e cominciare il raccolto quando iniziano a diventare ambrati, puoi accontentarti di guardare i pistilli (quei piccoli peli bianchi) e procedere al raccolto quando circa l’80% di questi sono maturi e di color marrone. Vedrai che Gorilla Girl F1 Fast Version® ha calici gonfi, molto grossi e pieni di tricomi. Traboccherà di resina sui fiori e sulle foglie, le stesse foglie che poi userai per ricavare estratti e preparare ricette gustose. <<streamer>> I bud essiccati sono di ottima qualità, molto duri e cristallizzati. La nostra degustazione è stata fatta di sabato con gli amici. Tutti concordavamo sul potere travolgente di questa pianta. I bud essiccati sono di ottima qualità, molto duri e cristallizzati. Quando li macinerai, sarai avvolto da sentori fruttati e dolci, molto intensi. Fin dalle prime boccate, si possono apprezzare anche note di legno, con accenni di terra e agrumi che completano il grande profilo terpenico di questa meravigliosa Gorilla Girl F1 Fast Version®. L’effetto è molto rapido, intenso e davvero psicoattivo, ma con moderazione e senza paranoie. Sweet Seeds® è riuscita a farmi innamorare ancora una volta del suo nuovo Gorilla selvaggio, che consiglio vivamente!


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Cannabusiness di Giovanna Dark

Assicurare la canapa Come proteggere i raccolti, sperando di non incappare nei ladri

L'unica nozione che ricordo del mio esame di Economia all'università è quella di esternalità, ovvero dell'impatto che un soggetto economico ha sull'ambiente circostante. L'esternalità è negativa quando il soggetto arreca danno ed è positiva quando invece porta ulteriore sviluppo o miglioramento al sistema che lo circonda. Il business della canapa legale cade ovviamente in questo secondo caso e in questo articolo voglio evidenziare un'esternalità di cui forse si è discusso ancora poco: quella sulle compagnie assicurative. Con il boom della cannabis light e del moltiplicarsi dei terreni adibiti a cannabis, le compagnie assicurative hanno cominciato a ricevere sempre più richieste per occuparsi di queste "nuove" colture. Moltissime si sono trovate impreparate - complice, purtroppo la solita poca informazione - ma una volta confermata la legge 242/2016, gli assicuratori hanno cominciato a studiare nuove polizze per tutelare anche i coltivatori di cannabis light. Non avendo la più pallida idea di come potesse essere strutturata una polizza assicurativa per dei campi di cannabis, mi sono rivolta ad un agente di Generali - una delle maggiori compagnie assicurative italiane - che, in forma anonima, ha gentilmente accettato di parlare con Soft Secrets.

SSIT: Quali eventi atmosferici notoriamente danneggiano la cannabis light e la canapa da seme, ma vi si può porre rimedio stipulando una polizza assicurativa?

La cannabis light e la canapa da seme, come la stragrande maggioranza delle colture agricole, possono risentire di molteplici eventi atmosferici, grandinate comprese, che possono avere, come effetto, quello di decimare il raccolto, danneggiarlo o, in alcuni casi, distruggerlo completamente. Generalmente, le polizze che si occupano di colture assicurano i raccolti contro: · Eccesso di nevicate; · Prolungati periodi di siccità; · Forti calori; · Fenomeni di gelate; · Inondazioni di intere zone o straripamento di corsi d'acqua; · Raffiche di vento a velocità sostenuta (almeno 50Km/h); · Repentine variazioni di temperatura; · Venti caldi · Fenomeni di grandine; · Piogge torrenziali e tali da danneggiare il raccolto e/o le piante a causa dell'eccessiva umidità; · Galaverna.

SSIT: In tutta Italia si moltiplicano senza sosta le storie di canapicoltori che subiscono furti: da poche piante rubate, magari frutto di una ragazzata, ad interi campi tagliati e razziati da ladri organizzati e meticolosi. Oltre che contro gli agenti atmosferici, è possibile assicurare i propri campi di canapa anche contro i ladri? Allo stato attuale - che io sappia - non esistono ancora polizze assicurative specifiche contro il furto delle colture. Il

motivo è banale quanto cruciale: i campi sono all'aperto e molto difficilmente possono essere protetti in maniera efficace a livello perimetrale. La compagni assicurativa non ritiene perciò "conveniente" assicurare. È un po' come per le auto di lusso: se l'auto dispone di un garage avrà condizioni assicurative migliori dell'auto che invece sosta in strada.

SSIT: I danni, però, possono essere milionari se si pensa che le infiorescenze di canapa coltivate in outdoor hanno un prezzo al chilo che va dai 200 agli 800 euro e ci sono aziende che si sono viste portare via migliaia di piante. Crede che in futuro prossimo i nostri canapicoltori potranno essere più tutelati in questo senso? Tra i miei clienti c'è chi si sta attrezzando con recinzioni elettriche, fotocamere e videocamere sensibili al movimento, cani da guardia e, addirittura, c'è anche chi fa personalmente la guardia senza sosta in campo! Ma purtroppo, a livello assicurativo, non c’è ancora una vera e propria soluzione al problema dei furti nelle piantagioni di canapa. Personalmente mi auguro che i vari Consorzi di Difesa dei Produttori Agricoli (CoDiPrA) aggiungano questo problema alla loro agenda e possano in un futuro negoziare con le compagnie assicurative anche sulla possibilità di stipulare polizze contro il furto nei campi.

SSIT: Quali varietà di cannabis e canapa

da seme si possono assicurare? È possibile assicurare tutti i tipi di cannabis legale la cui coltura è stata autorizzata in visione della legge 242/2016. Le nostre polizze contemplano quindi tutte le varietà cosiddette "bio", che non superino lo 0,5% di principio attivo "drogante". Assicuriamo la canapa da seme e quella tessile, allo stesso modo in cui assicuriamo la cannabis light ad alto contenuto di CBD.

SSIT: Quanto può costare all'azienda agricola una polizza per assicurare al meglio i propri raccolti di canapa? La polizza contro eventi atmosferici e grandinate per cannabis light e canapa da seme ha, logicamente, un suo costo. Questo viene parametrizzato in funzione, principalmente, di tre fattori: zona in cui si trova il raccolto da assicurare (a seconda che sia più o meno soggetta a fenomeni catastrofici), quantità di raccolto da assicurare e varietà di prodotto. Il costo così determinato può, però, essere abbattuto grazie alla possibilità, per le aziende agricole, di presentare il PAI (Ndr: Piano Assicurativo Individuale, la cui compilazione è considerata indispensabile dal DM 12 gennaio 2015, n.162, onde accedere agli incentivi assicurativi previsti dalle politiche agricole comunitarie) e la domanda di contributo nell’ambito del PSRN, Misura 17.1 per la gestione del rischio, con cui richiedere un rimborso parziale del premio sostenuto per assicurare il prodotto. Il rimborso può arrivare fino al 65% del premio pagato, pertanto può essere estremamente conveniente.



Fast F low e ring gre e n Cr aCk Humboldt Seed Organization www.humboldtseeds.net


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Growing di sudestfam@protonmail.com

All together

Cannabis e piante consociate pensare che negli ecosistemi naturali non esiste la monocoltura. Esaminiamo i principali vantaggi e la loro funzione all'interno di un giardino. La consociazione di piante di vario genere aumenta la fertilità del terreno dove sono coltivate, la biodiversità favorisce la vita nel suolo, i microrganismi fortificano la struttura del substrato e provvedono al fabbisogno delle piante trasformando le sostanze nutritive presenti nel suolo in forme assimilabili e prontamente disponibili. Alcune specie vegetali sono dette azotofissatrici, queste piante catturano l'azoto presente nell'atmosfera e lo immagazzinano nel suolo a disposizione delle altre consociate. Altre varietà hanno effetti repellenti per alcuni insetti, tenendo lontano dal giardino plaghe di vario tipo. Alcune piante sono dette trappola per via della loro capacità di catturare e trattenere insetti nocivi a differenza di altre che invece attirano insetti benefici che aiutano a creare e mantenere degli equilibri tipici degli ecosistemi naturali. Nelle coltivazioni all'aperto alcune piante svolgono una funzione di protezione delle altre consociate, come in caso di pioggia o vento forte, mentre altre possono fare da sostegno per piante più fragili. Nei paesi più proibizionisti, la consociazione può essere utile anche per camuffare le piante di cannabis.

Piante ed erbe di diverso genere come aromatiche, medicinali e ornamentali, sono coltivate nello stesso spazio o giardino in modo da aiutarsi reciprocamente. Le relazioni che si stabiliscono tra loro variano rispetto alle piante prese in considerazione; ad esempio alcune piante stimolano lo

Basi della consociazione Per realizzare una coltivazione di consociate è necessario conoscere le caratteristiche delle piante che si vogliono coltivare, come crescono e la loro ipotetica funzione all'interno dell'ecosistema. Osservare e valutare sono imprescindibili per il buon esito

Perché consociare? Sono molteplici i motivi per cui conviene consociare piante diverse tra loro, basti

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Calendula preservare la vita nel suolo è importante non utilizzare fertilizzanti di origine artificiale; riciclo delle risorse, le consociate possono essere utilizzate per creare compost vegetale, per realizzare estratti naturali da impiegare come fertilizzanti e per la pacciamatura del terreno. La consociazione di piante ha esito migliore se viene realizzata in letti di terra rialzati o in un terreno all'aperto. I letti di terra rialzati sono un'ottima

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Come funziona

sviluppo di oli essenziali e resina da parte di altre piante che crescono vicino, altre hanno effetto repellente contro gli insetti, alcune varietà forniscono nutrienti al suolo favorendo la crescita delle altre consociate. Uno dei principali meccanismi che regola la consociazione tra piante è l'allelopatia, un fenomeno biologico in cui la pianta produce dei composti biochimici che influiscono sulla crescita e la sopravvivenza di altri organismi. L'allelopatia può essere positiva, quando ha degli effetti benefici per gli altri individui, oppure negativa quando inibisce la crescita pregiudicando la loro sopravvivenza.

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La consociazione di piante è un'antica pratica agricola ripresa in epoca contemporanea dalla permacultura, dove differenti tipi di colture sono coltivate in prossimità l'una dell'altra con il fine di creare un ecosistema indipendente in cui le piante vivono in simbiosi tra loro. La cannabis prospera quando viene coltivata insieme ad altre piante, avvantaggiandosi di tutti i benefici apportati dalle altre consociate.

realizzare la coltivazione su un suolo vivo, è importante che il terreno sia ricco di microrganismi per favorire i meccanismi di scambio tra le consociate; libero da pesticidi, evitare completamente l'impiego di pesticidi per proteggere la biodiversità del giardino, questi prodotti eliminano sia gli organismi benefici che quelli nocivi; coltivare con tecniche organiche, per

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Un giardino di piante consociate

di questa tecnica. Alcune piante sono benefiche ma allo stesso tempo infestanti, non lasciano spazio alla crescita di altre varietà, altre invece potrebbero entrare in competizione per impossessarsi dei nutrienti disponibili nel suolo, oppure piante che crescendo troppo esuberanti impediscono lo sviluppo delle altre piante vicino. La cannabis è una pianta molto sensibile, ha bisogno di molto spazio e nutrienti per crescere vigorosa, è importante valutare molto bene quali piante consociare. Le condizioni principali per realizzare un giardino di piante consociate sono le seguenti:

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12 soluzione per agevolare le relazioni mutualistiche, inoltre consentono di accedere comodamente ad ogni angolo della coltivazione. Sicuramente questa tecnica si presta più facilmente nelle coltivazioni sviluppate all'aperto, ma con un po' di pazienza è possibile realizzare un giardino di piante consociate anche all'interno.

Realizzare un letto di terra Nel gergo della permacultura i letti di terra sono definiti con il nome di bancale; sono abbastanza facili da realizzare, generalmente sono costruiti con

Achillea millefoglie materiali legnosi, le dimensioni variano in relazione allo spazio disponibile. È importante che la larghezza di un bancale non superi i 120 centimetri per assicurarsi l'accesso a tutti punti della coltivazione, inoltre è necessario creare dei corridoi di passaggio per poter svolgere le operazioni di manutenzione del giardino.

piante che sono benefiche da associare con la cannabis: piante che apportano nutrienti al terreno e aumentano produzione e qualità; piante repellenti per gli insetti; piante che attraggono insetti benefici; piante che svolgono funzioni di protezione; Gruppo1. L'ortica è una pianta che apporta al terreno grandi quantità di micro e macro nutrienti, principalmente ferro, fosforo e zolfo, inoltre coltivata in prossimità della cannabis ne stimola la produzione di resina ed oli essenziali. L'ortica si può utilizzare per la preparazione del tè di compost o di infusioni e fermentati. Il trifoglio è uno dei migliori azotofissatori, cattura l'azoto presente nell'atmosfera e lo rende disponibile nel suolo, inoltre è un'ottima coltura di copertura per tenere a bada le erbe infestanti e proteggere il terreno dall'erosione. La camomilla fornisce al suolo calcio e potassio, elementi che favoriscono lo sviluppo di piante robuste. Anche il trifoglio stimola la produzione di oli essenziali delle sue consociate. La consolida è la regina delle consociazioni, apporta al terreno una vasta gamma di nutrienti essenziali, è dotata di un apparato radicale che riesce a penetrare in profondità nel suolo prelevandone i nutrienti e rendendoli disponibili per le altre piante. La consolida è una pianta dalla crescita esuberante perciò è necessario potarla spesso per mantenerla sotto controllo. L'erba alfalfa è un eccellente azotofissatore, inoltre fornisce il substrato di ferro, magnesio,

Girasole

I bancali possono essere lunghi quanto si desidera, nelle coltivazioni indoor se i letti di terra sono disposti su ruote per muoversi è consigliato non superare i 2 metri di lunghezza. L'altezza delle pareti varia da 30 a 50 centimetri.

Cannabis e soci Possiamo dividere in diversi gruppi le

una vasta gamma di insetti come afidi, mosca bianca e moscerini dei funghi. Anche il basilico stimola la produzione di oli essenziali da parte delle piante coltivate nelle sue vicinanze, la marijuana coltivata in consociazione possiede elevate qualità

Gruppo 2. Il basilico svolge ottimamente la funzione di agente repellente, mantenendo lontani dal giardino

Gruppo 3. Il girasole è una pianta ornamentale che attira insetti benefici come gli impollinatori, utili per mantenere sotto controllo la

Crisantemo organolettiche. La menta piperita è una pianta repellente che agisce efficacemente contro afidi e formiche. La calendula è una pianta ben nota per la bellezza dei suoi fiori e per le proprietà terapeutiche, questa pianta è molto utile per mantenere sotto controllo le popolazioni di nematodi presenti nel suolo. Il tabacco è molto

Amaranto

fosforo e potassio, aumenta la capacità di ritenzione idrica del suolo ed è utile anche per la sua pacciamatura. Anche piselli e fagiolini sono degli ottimi azotofissatori, la cannabis consuma elevate quantità di azoto durante il suo ciclo di vita.

anch'essa come la calendula appartiene alla famiglia delle Asteraceae.

utile per respingere la presenza di ragnetto rosso. Il coriandolo piantato ai bordi delle coltivazioni, protegge la cannabis da afidi e coleotteri. Alcune varietà di crisantemo producono piretrine naturali che agiscono come insetticida contro mosca bianca, acari e afidi. Il tagete è una pianta ornamentale estremamente efficace contro l'azione dei minatori fogliari e di scarafaggi,

proliferazione di altri microrganismi. La lavanda grazie al forte odore che emana attira a sé diversi tipi di insetti che si nutrono di parassiti. L'achillea milleforme svolge un ruolo simile al girasole, è una pianta molto attraente per coccinelle e vespe parassitoidi. Gruppo 4. L'amaranto può essere coltivato come ortaggio, per la produzione di pseudocereali o come pianta ornamentale, la sua struttura è molto simile a quella della cannabis, quando fiorisce le infiorescenze sono di colore viola, perfetta per camuffare una coltivazione all'aperto. La senape bianca è ottima per nascondere le piante di cannabis, le sue grandi foglie offrono uno scudo eccellente. Anche il girasole e l'alfalfa, precedentemente menzionate per altre funzioni da loro svolte, sono perfette per la protezione del giardino, l'alfalfa cresce fino a 4-5 metri di altezza creando una barriera per gli occhi indiscreti. Il girasole offre un'ottima copertura grazie alle foglie e ai fiori di grandi dimensioni. Il basilico, la menta e la lavanda sono ottime per camuffare il profumo emanato dalle piante di marijuana. Tutte le piante elencate oltre a fornire supporto alla coltivazione di cannabis, sono una risorsa per sé e la propria comunità. La consociazione della cannabis con altre piante è un ottimo esempio di agricoltura organica ed ecosostenibile, fertilizzanti e pesticidi vengono forniti dalla natura stessa. La cannabis coltivata in consociazione ha rese più alte e soprattutto di maggiore qualità. Coltiva cannabis ed espandi la tua conoscenza!



Topic sui fertilizzanti Hai qualche domanda riguardo i fertilizzanti in generale o su come fertilizzare le tue piante? Invia le tue domande a francesco@bionova.nl. In ogni edizione di Soft Secrets verranno pubblicate le risposte a molte dei vostri quesiti. Tutte le altre domande possono essere trovate su bionova.nl & softsecrets.com

IN QUESTO TERZO TOPIC RICHIAMEREMO I CONCETTI ESPRESSI NEI PRECEDENTI DUE NUMERI DI SOFTSECRETS E SPIEGHEREMO COME PREPARARE AL MEGLIO IL SUBSTRATO E LE PIANTINE PIMA DEL TRAPIANTO. Le piante sono degli organismi autotrofi cioè in grado di sintetizzare tutti i composti di cui necessitano per il loro sviluppo attraverso l’utilizzo di luce solare, biossido di carbonio (CO2), acqua ed elementi inorganici. Per la vita delle piante sono necessari alcuni elementi quali • l’azoto (N) • il fosforo (P) • il potassio (K) • il calcio (Ca) • il magnesio (Mg) • il ferro (Fe) per citare i più importanti. Questi elementi sono classificati come macro-elementi o macro-nutrienti, micro-elementi e meso-elementi in relazione alle quantità richieste di ciascuno di essi.

Quando una pianta è carente di uno o più elementi si verificano scompensi nutrizionali con successivi sintomi di carenza. Questi scompensi avvengono poiché gli elementi essenziali ricoprono un ruolo chiave nel metabolismo vegetale. Questi sono impiegati come costituenti di composti organici, nell’accumulo di energia e per il mantenimento delle strutture vegetali. L’analisi del suolo come anche quella dei tessuti vegetali ci fornisce importanti informazioni riguardo lo stato nutrizionale del sistema suolo-pianta e consente al coltivatore di intervenire in modo mirato per evitare carenze o fitotossicità.

Coltivando le piante con le moderne tecnologie di cui disponiamo portiamo il loro metabolismo e quindi la richiesta di elementi nutritivi a livelli molto elevati. Dai substrati di coltivazione vengono asportate enormi quantità di elementi nutrizionali soprattutto N-P-K, per prevenire e scongiurare carenze nutritive vengono più o meno costantemente somministrati fertilizzanti prontamente assimilabili, liquidi o idrosolubili, per via radicale e fogliare. I fertilizzanti che apportano elementi in forma inorganica sono chiamati “minerali”, quelli che invece derivano da estratti vegetali e residui animali sono chiamati “organici”. Che venga somministrato del fertilizzante organico o minerale le piante assorbono gli elementi della fertilità soprattutto in forma inorganica.

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Il un complesso si manifestano sul mente meglio e per colt ministrare i macro del secondo i giovani seme che in I fertilizz coltivazione sono le concen coltivatore nutrim Riguardo e micro 2-3 fert ivazioni formazione diffeè fuo – biologiche sità. Per definizione piena ant ent rso la ilizz elem ri traz mo in terra i org suolo. i azioni la dopo il disco dulare ioni di enti in al loro attività acqua o miscele genei al Per i cloni settima modo interno anici (i compos con varia intenici quelli prodotti da vanno interven la nutrizione tale da radicati pront la di terr na inte di foglie vere. ) dovend ti essere ben nio qua un filtr ire in ma nza d cloni re o mineral concimi organ contengono carbo o tratten e poiché il terr rvallate da sola a riscont niere mir ndo richiesto rente. In prese amo e dobbiamo inizia re izzati da prima e/o mic che rato. Se endo e iccio fun ento della tempo. o ata sul aiuta rorganis piante biologica e rilas si hanno ad un elem lizzanti Inve zion (P) pot problem di trapianto possi stessa giornata per mi dell rilascian icamente assi carenze strati iner ce per coltivaz ciando gli elem a come a tra i ferti nella a rizosfer materie prime te lo legato chim o di fosforo a nistrare o (K) o zolfo (S) ti “Differenz nutrizione ano solo da rapidamen a tement lentamente I concimi dobbiam o in NFT in DWioni in fibra di enti nel solo la e costan recuperare e nel tem fertilità e deriv animale o mista. lli solidi?” to in un compon possiamo som cocco, via fog o assicur C o altr le piante a ale, nutritiv spostamen sub liare i ottenuti ente B, costan miliquidi e que i are un i e meglio po gli element origine veget invece sono quelli te di nut causato dallo anche a carenze . Se invece ci nto. Se le radic rifornim sistemi idropon nelle stress trapia i colt mi ono per erali dal rien si i e trov ento gior fertilizz ivazioni add conci risied ici di azoto ti in solu iamo di nuovo organomin principali uno o più anti Bio (Mg) o lità di in substra icono a si può preve (N) calc ambiente fronte terricci lazione di qualche nova tota zione. Tuttavia naliero mente sviluppate Le differenze io (Ca) tti, nelle moda ti come mi minerali. per via o, molto ne dalla misce prodo mix conci assi cloni, mic app sono dei ma lme più d’azio esse sui di torb milabili o, non ro elem ità gnesio licare alla nte solu cocco, uno o ndo apporta i forma fisica e e fibr nella veloc trattament ento pos nella pre bili e o chimici sono coltura organici con re costan da parte dell molti i fattor a di prodotti e forma dere il primo siamo mi minerali parazio super-s solo la e piante, direttarali, usati substra utilizzo dei e quelli in no comunque ità della compon ne oil e del Mentre i conci da giacimenti mine ti organic temente i nut possiam solui. Solitament fogliare. Resta ente A. living-so del zando sulla rapid con riment uti terricci o i compos degli stess gas liquefatti, enquindi no influire trialmente il, utilizquelli otten o. no essere ti prevale i anche in solida ità dell’emerg meno che posso nel lun o trattati indus di trasformazione, i in forma liquida posso fertilizz nteme go per ne, sulla veloc cloni. L’inizio tali e quali eo nsioni. Quell anti nte da o poliodo. germinazio raffinazion trattain cristalli zioni o sospe himento dei “Le pia processi di e granulari, sintetica dal la loro za o dell’attecc ne è molto influenzato di di nte si son uti per via determina possono esser inorganici gia zzazio quelli otten o blocca di prodotti La forma fisica in acqua e quindi Ogni tipolo della fertili no mienti. triale rato. mi n verul indus cresco del subst te, differenti o ai conci mento e di solubilità piante. Tra i fer“Perch no più teristiche dalla scelta atore gica. Il ricors percentual e é esisto e stann ingiall presenta carat o assenza in “Non po origine biolo esso in passato al coltiv ed magà per le nostr substrato endo an , no i fer o ntano una disponibilit sso fer Cosa son alla presenza troviamo a nerali ha perm tilizzanti che se mai viste primaente i che prese sono tilizzare ci in relazione fertilizza produzioni piante o ?” le sto tilizzanti quell e prontezza d’azione ivi. Quindi vegan le o della di ottenere o ne fu fortem se ndo, pe costan ta loro ilità i? elementi nutrit rati organici l’inizi agronomic é: I fertilizz liquidi. Ques giore solub rché? cos temen ato faccio?” subst il progresso anti cos cosa po capire il perch di colio i formulati una maggior te, coltivare in e programm a ì detti veg della nut to. È facile senza dubb sso far ce in ne può esser dalla piena gercondiziona le produzioni con rizione che e?” ica si tradu fertilizzazio vegetal ani rappresen e materi Se le pian a confronto i nutritivi, sia caratterist e settimane quelle e Non ment due azion ico e, tan mettiamo e circa tratta coltiv poic potend o il futu dei dopo con organ hé caso di e manuale, non dan prime natura stanno te hanno sme ici (NPK) o gar efficienza piante l’irrigazion , invece nel li, rinnova prodotti con riso ro ture fertilizzate di elementi chim sso di cres ingialle nose per un’alime antire alle substrati inerti minazione è azione e praticando in o ndo o nte org parità nut bili coltiv rse a l’am cere stiam di anic ioni ralme non cocco riment e sopratt nta di potrest biente. e gene ostante i classici minerale i il pro più avanzate ri. i pensare zione costan utto idire con soluz Molti dei in sola fibra to o che il dato l’uso di dot con monte o tecniche menti foglia te nzali substra gati ad inum di prepar fertilizz . Diverse blema potreb seconde. Ques ci accorgiam ilità conti di origine animtengono pro ne, o tratta to enza i seme siamo obbli anti be esse sinsono le dotti o una solub essere a favore delle fertirrigazio trollate ale pro ne o molta frequ per sost con tutto il nec are il re a zato il caso sottopr causato ipotesi, sbilanciato presentano amen- o venient nelle qua germinazio ene diluite e con essario opotreb da un’i che ha se viene analiz me i da filie Le forme solidendo molte volte scars e di lungo dopo la loro e rigoglio re una cres be rrigazio asfissia è vero solo una vision re poco controorm no di determ li non viene gar cita velo o i cloni poco ne ecc sa ed una to la sta iniz e e non in inati pro inferiore rende i nutritivi. Di antito l’uti ce essiva oni di vari siva sen ento. iando a l’apparato rad periodo, con golarment fioritur dotti qua i trattament a quelli liquidi que za attecchim lizzo o genere i, nel lungo icale e ma a esploossigen te efficienti to sto mo lì impegn dover essere e altri farm li antibiotici, o nel sub rcire per care periodo. Infatt ne minerale otteniamo do i solidi rispet logica di fertiliz-colt sempre ato a pre nza di piante strato. di anno aci in gen i fertilizzant ura e tutt l’agricoltore/co una ma ad sme par In sola fertilizzazio te ma incostanti e gich ano ata que are ere. ttono di ltivatore e in fret con con eleva di SO meglio si adatt , ovvero la prima pratic verso la cate i questi compos assorbir sti casi le ta e furi pozioni li applica In migliore ardo seguen produzioni dotazione or e i nutrim a. La fondo ande rigu è quella veriamo la te bloc succes fertiazione outdo tavole. I fert na trofica fino ti passano quin alla zazione di substra enti co della di miscela cosa sivo vostre dom in anno impo coltivazione. Con la a giunge ilizzant di attraente per coltiv recupero del son to come cres ere di Inviate le è dovuta ingiallimento i come il principalm o sem re sulle organic dell’ottimo fert re al erale e/o su amo ad otten . Un’altr cita ed del substrato a razione ed nostre o in pell ilizzant nti in gen gine esc plicemente dei Veganics Gro a ipotesi nelle sett dosi troppo enenorganica riusci o per la prepa et, ad ese e ProfiM w & Blo elevate I fertilizza lusivam lizzazione fertilizz tempo mant imane te a vasi. ix, e uno mpio om di ente veg estratti ant preced indotto costanti nel terriccio dei o più com micorri le vostre pian enti che nutrienti di la pian in SO nel suolo o. etale. Pos i organici di produzioni ze va.nl plessi di ta orihanno e micro alghe marine fertilizzare dei sali a dotazione stess MicroLi e batteri della mineral a bloccare l’ass o di acq sono derivar alghe, do una buon caratteristiche dello cesco@biono fe in mo rizosfer fran e pian i ue da tich ridu in le ets: o dolc ecc te e. Il van a, cendo do tale e microrg terrestr esso altr orbimento i, fitoplan Soft Secr preservand taggio quindi che pian i ed altr prova.nl cton fisiologi nell’util al minimo esì tossici, e piante te porti sim anismi instaur www.bionodotti risie ca. izza In de acq la re queste ino rap que biotici sua nel fatt stessa. uaad utili e mutua loro. L’un o che la tipologi Le rients zzare gli sto caso la pian attività listi bionovanut ica cos e di nat element vegetal piante riconos cellule ta inizia a che rim ci tra fare è gar i come e tessuti cono mo ura ama la nat i accum rients ane mo antire un ulat mo vario gen ura lecole org vanut lme bionofaci acqua nte e con lecole “amiche rifornim da ere o altr strando ingialli i nelle aniche ed i mo giunta nutrizio ” assi meno disp menti i sintom di per farlo ento di se non gli estr nali. La di endio di milandole più si è pre atti anche cosa mig i da scompens in com sare le sen energia e molto posti qua di origine veg piante, liore da i , in agsemplic ti sono svariati se etale son precur li fitormo fare è trav nuovo i. sori e più dre possibile, in un o ni, anante. si in loco degli stessi che flavonoidi ant ricchissimi per una sub strato Dopodic , con il settima ociani ne stim hé, ese vantag regalan na solo con pro Inviate guire gio di otte olano la neo e o colori, trat dot le vostre -sinteodo comples nere pro X-cel, per ti fitostimolan tamenti fog liari si da pot ri, profumi e duzioni domand ti riguardo sap bagnar somministrare quali BN-Roo , che erli qua e I fertiliz e uniform si mastic ori così pien ts i nutrim zanti in ie coltivaz are. enti. 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Le piante per ricavare nutrienti dal substrato di coltivazione sviluppano un esteso sistema radicale con accrescimento radiale. La struttura delle radici è relativamente semplice, presentano sulla loro superficie numerosi peli radicali deputati all’assorbimento dell’acqua e degli elementi nutritivi che vengono estratti continuamente dalle zone nell’immediata vicinanza dei loro tessuti.

Le radici delle piante formano spesso delle associazioni con funghi micorrizici i quali con le loro sottili ife (strutture filiformi) amplificano l’estensione e la capacita di esplorazione del sistema radicale facilitando l’assimilazione di acqua e di elementi minerali, fosforo in particolare ed altri che sono relativamente immobili. In cambio le piante forniscono carboidrati ai funghi micorrizici. L’effetto maggiore di queste associazioni pianta-micorriza sono particolarmente visibili in substrati carenti di tali elementi. Somministrando fertilizzante minerale alla coltivazione le piante tendono a sopprimere l’associazione, i funghi micorrizici smettono di rifornire le piante di elementi minerali ma spesso continuano ad assorbire carboidrati dall’ospite vegetale.

Inviate le vostre domande riguardo I fertilizzanti in generale e/o su come fertilizzare le vostre piante a Soft Secrets: francesco@bionova.nl

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Preparazione dei vasi e delle piantine prima del trapianto: Mescolare con cura100g di PROFIMIX e/o 20g di MICROLIFE con 10 litri di terriccio BIO SOILMIX (11 litri per vaso) e riempire i vasi senza pressarlo per garantire un perfetto drenaggio nella parte basale. Preparare una soluzione con 2.5 ml/L ROOTS e 0.5 ml/L BN-ZYM, inumidire bene il substrato dentro ogni vaso e lasciarlo drenare prima del trapianto. (Se avanza soluzione nutritiva metterla in una bacinella e immergere le radici dei cloni per circa 5-10 min nella soluzione per prevenire ulteriormente un eventuale stress da trapianto/trasporto). Se non avanza soluzione ripreparane un quantitativo limitato con le suddette dosi per immergervi i semenzali o i cloni. In alternativa eseguire una fertilizzazione fogliare con le piantine ancora nei vassoi di semina come di seguito indicato: mescolare come prima cosa il SILUTION 1.5-2 ml/L di acqua, attendere almeno mezz’ora per far stabilizzare la soluzione nutritiva, poi aggiungere ROOTS 1.5 ml/L e The Missing Link 0.5 ml/L.

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Growing di CBG

Debunking 2020 Breve lista di affermazioni false o fuorvianti sul mondo dei growers Arriva il caldo e dalle finestre spalancate per la calura se ne sentono sempre di più. Il numero degli appassionati di canapa cresce ma l'informazione di qualità, no. Ho quindi voluto raccogliere una breve lista di affermazioni false o fuorvianti sul mondo dei growers e le ho commentate. Buona lettura. vatore esperto avrà già l'occhio alla forma della pianta per stabilire se è troppo lontana (gli steli allungano verso la luce) o troppo vicina (l'apice ingiallisce come se stesse bruciando per la troppa luce) alla lampada.

"La canapa va fertilizzata tanto/poco" Tanto quanto? Poco in che senso? La canapa va fertilizzata secondo necessità, è una pianta notoriamente vorace in media, ma un bravo coltivatore sa valutare la forma e il colore delle foglie per stabilire le eventuali carenze o i sovradosaggi accidentali. Un grower principiante dovrebbe stare indietro con le dosi, perché è meglio sottofertilizzata rispetto a overfertilizzata. Inoltre si fa sempre in tempo ad aumentare la dose di fertilizzante, per rimuoverne gli eccessi bisogna faticare e sperare!

"Il flushing è obbligatorio sempre, per risciacquare le radici durante la fioritura"

"Le piante con lungo periodo di fioritura sono sconsigliate ai principianti perché offrono una finestra di tempo maggiore agli attacchi dei patogeni (muffe, parassiti...)" Ciò è falso, la prevenzione contro gli agenti patogeni si effettua sempre anche con le varietà da otto settimane di fioritura, figurarsi con varietà che fioriscono in 14 settimane (c'è ancora qualcuno che le coltiva?) dove si ha tutto il tempo di rispettare l'intervallo di sicurezza di certi prodotti fitosanitari. Inoltre le piante con un periodo di fioritura così lungo sono molto facilmente di forma sativa, con fiori che si sono evoluti naturalmente, più diradati per resistere meglio alle muffe. Ma se anche non fosse così: la miglior cura è la prevenzione, lo sa anche la tua vicina di casa di ottant'anni.

"Non serve accanirsi troppo, l'erba cresce ovunque e comunque senza troppe cure perché è una infestante"

"Le piante autofiorenti non hanno bisogno di tanto fertilizzante perché sono più piccole e vivono di meno"

Non del tutto corretto, la rusticità della canapa permette di coltivarla senza troppe cure, ma per ottenere alta qualità e quantità, servono conoscenza e pratica.

Questo è falso, sono piante come le altre con la differenza che entrano in fioritura anche con 24 ore di luce, dopo 3/4 settimane dalla germinazione. Serve un occhio di riguardo con le dosi di fertilizzante per non esagerare con l'azoto durante la fase vegetativa, che è importantissima per avere una fioritura abbondante.

"La coltivazione col metodo biologico produce di meno ma di qualità più alta" Falso, un bravo coltivatore produce quantità e qualità assieme anche col metodo biologico. Possiamo dire che col metodo minerale si può produrre più massa ma è anche più complicato produrre fiori di qualità. Se si coltiva in campo aperto il biologico diventa d'obbligo per migliorare e mantenere la fertilità del suolo.

Falso, il flushing si effettua sempre a fine fioritura prima del raccolto oppure durante la fioritura ma solo se necessario. Un bravo coltivatore dà quel che serve alle piante e non esagera col fertilizzante di modo da non averne troppo residuo. Quindici giorni di sola acqua alla fine del raccolto servono ad alleggerire il carico di nutrienti nelle piante, non dovrebbe servire molto di più se si è stati accorti con le dosi.

"Quando i pistilli sono quasi tutti arancioni/ marroni la pianta è pronta"

"Usando una lampada da 600 Watt si produce di più rispetto ad una da 400 Watt"

Falso, la pianta coi pistilli senescenti potrebbe anche essere stata impollinata. I pistilli non sono un indicatore di maturità affidabile. Molto meglio guardare con una lente se i tricomi sono ambrati. Se possibile si soppesa il vaso e si considera pronta una pianta che ha diminuito l'assorbimento di acqua.

Falso, si produce di più in senso assoluto perché si illumina una superficie più grande. Consiglio a tutti di scaricare una app luxometro per testare l'effettiva potenza della sorgente luminosa utilizzata. Un colti-

"In terra e in idroponica è indispensabile misurare il pH e l'EC"

Non proprio, se si utilizza un substrato a


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pH subacido 5-6 e fertilizzanti organici con acqua potabile del rubinetto, allora non è indispensabile misurare ogni volta i parametri della soluzione irrigua. Un buon coltivatore controlla ogni due mesi la propria acqua ma solo per conoscere eventuali cambiamenti nella fornitura idrica e poi vi aggiunge i fertilizzanti organici. Se si lavora fuori suolo diventa indispensabile controllare pH ed EC per meglio adattare la soluzione al substrato e per arginare la mancanza dell'effetto tampone dato dalla sostanza organica contenuta nel suolo, ma ricordiamoci ancora una volta che fuori suolo NON è in terra.

"Il miglior fertilizzante è quello prodotto in casa, almeno sai cosa c'è dentro ed è tutto organico" Falso, se non si è esperti coltivatori non si possono valutare le risposte delle piante ad un determinato piano di fertilizzazione. La domanda che vorrei fare ai principianti è: come pretendere di diventare esperti se non si conosce il titolo di ciò che si sta dando alle piante? I migliori fertilizzanti organici sono stati analizzati in laboratorio per permettere all'utilizzatore finale di conoscere esattamente cosa sta versando nella propria soluzione irrigua.

"Il fertilizzante biologico costa meno perché sono prodotti di scarto" Nulla di più falso, se si vogliono utilizzare prodotti di buona qualità ci si trova

a spendere soldi sia col biologico che col minerale. Che poi diciamocelo, i fertilizzanti minerali sono spesso scarti di produzione dell'industria chimica.

"Ho letto su internet questo e quell'altro, ho letto un libro alternativo sulla canapa, quindi sono esperto" Decisamente no! La poca informazione di qualità sulla cannabis non sta su internet né nei libri scritti da pseudo esperti. D'altronde un coltivatore è una persona che coltiva, non è per forza uno studioso. L'informazione cannabica

40 anni sul balcone. Solo la tua curiosità e la sete di sapere possono aiutarti in mezzo a tanta confusione.

"I semi migliori vengono dalla California o dall'Olanda" Falso, i semi migliori provengono da chi ha ottimi riproduttori e sa come incrociarli. Ci sono breeders capaci ovunque, purtroppo non vivono tutti in paesi dove è legale produrre cannabis, quindi bisogna cercare a fondo tra gli appassionati. Ricordandosi che tanta passione vale poco senza intelligenza. Questo mito dell'Olanda e della California è

Possiamo e dobbiamo abbandonare le leggende e i falsi miti creatisi attorno a questa pianta merita credibilità solo se riporta le fonti o se espone dati di fatto. Le informazioni possono provenire da internet, ma bisogna cercare le fonti e chiedere le prove per motivare le conclusioni di qualsiasi scritto, con metodo scientifico. Al coltivatore principiante direi: chiediti il perché di qualsiasi nozione ed esigi risposte dimostrate da chi si vende come esperto. Aver fumato per cinquant'anni non fa di nessuno un esperto, come mia madre non è floricoltrice esperta di gerani solo per averli coltivati

ormai decaduto, i buoni breeders sono ovunque. Il tuo vicino o il tuo medico potrebbero essere dei capaci selezionatori di nuove varietà.

"L'erba light è canapa mentre la ganja è la cannabis" Per pietà basta con le falsità! Sono entrambe varietà di Cannabis sativa, popolarmente conosciuta come canapa. La differenza sta nel contenuto di THC

prodotto. Inoltre non va scordato che l'erba light non è stata incrociata per 55 anni selezionandone il buon sapore come invece è successo per la sua omologa ad alto contenuto di THC. Basta attendere qualche anno e i bravi breeders presenteranno varietà più gustose (spero) anche di erba light. Voglio poi aggiungere che di light proprio non c'è nulla: molti fumatori cronici quasi si addormentano consumando erba light. Con questo articolo ho voluto fare debunking di una serie falsi miti sulla canapa. Personalmente mi viene la pelle d'oca ogni volta che leggo falsità sulla canapa, specialmente quando provengono da cosiddetti antiproibizionisti che in realtà così facendo alimentano la confusione, gettando benzina sul fuoco proibizionista. Per molti anni la cannabis è stato un tema sottotraccia, nascosto e molto poco scientifico. Al giorno d'oggi l'umanità non può permettersi di ignorare gli usi formidabili di questa pianta e men che meno possiamo tutti noi permetterci di non trattare l'argomento con la dovuta serietà. Possiamo e dobbiamo abbandonare le leggende e i falsi miti creatisi attorno a questa pianta e dobbiamo, perdonate se insisto nel ribadirlo, normalizzare la cultura cannabica. Il metodo scientifico dev'essere, come in ogni altra disciplina, guidare la nostra conoscenza cannabica. È ora di dire basta ai guru delle esperienze personali, bisogna aprire la strada allo studio scientifico della canapa e dei suoi utilizzi. Meno santoni e più professori. Buone fioriture a tutti!


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MEDICO con Rich Hamilton di Rich Hamilton

CBG Il cannabinoide madre La cannabis è una pianta estremamente complessa che contiene oltre 400 composti, oltre un centinaio dei quali sono classificati come cannabinoidi. I due più presenti sono naturalmente il CBD (cannabidiolo) e il THC (tetraidrocannabinolo). Ci sono comunque alcuni cannabinoidi minori estremamente interessanti che presentano le caratteristiche necessarie per essere riconosciuti a pieno titolo per il loro potenziale unico e il CBG è uno dei

madre’, ‘progenitore’ o ‘cellula staminale’ sia del CBD che del THC, che semplicemente non esisterebbero senza di esso. Il CBG è il fondamento da cui dipendono diversi cannabinoidi e que-

riscaldati o ‘decarbossilati’, i principi attivi prendono vita e diventano CBD, THC (e CBG), come li conosciamo meglio. Il THC naturalmente è responsabile degli effetti psicoattivi e inebrianti che può avere la cannabis, mentre il CBD e il CBG possono contribuire alla salute, senza ALCUNO ‘sballo’. Ciononostante, nella maggior parte dei casi il CBGA viene immediatamente trasformato in THCA o CBDA, il che significa che più THC o CBD si ha nel prodotto finale, meno CBG sarà presente

più ricercati nelle estrazioni grazie al crescente numero di consumatori di cannabis che ne riconoscono il potenziale. Finora la ricerca ha riportato come il CBG possa agire su specifiche condizioni fisiologiche e problemi e come il suo potenziale d’utilizzo medicinale sia promettente. Si ritiene che il CBG sia particolarmente efficace nel trattamento di patologie alla vista come il glaucoma, poiché può ridurre la pressione dei fluidi all’interno dell’occhio. Si pensa che il CBG sia un potente vasodilatatore, il che comporta il fatto che dilati i vasi sanguigni, permettendo dunque al sangue di fluire molto più liberamente e facilmente. Si ritiene che il CBG abbia anche effetti neuroprotettivi e uno studio del 2015 ha dimostrato come protegga i neuroni nei topi affetti dal morbo di Huntington, che si caratterizza per la degenerazione delle cellule nervose nel cervello. Ulteriori esperimenti condotti su animali, nella fattispecie topi, hanno dimostrato inoltre che il CBG è stato efficace nel ridurre l’infiammazione in coloro che soffrono di malattie infiammatorie intestinali. Se si parla di cura dei tumori, il CBG sembra anche essere un’arma promettente in questo senso, in quanto alcuni studi hanno dimostrato come blocchi i recettori che provocano la crescita delle cellule tumorali. In uno studio in particolare, condotto sui topi, è stato dimostrato che inibisce la crescita delle cellule tumorali legate al tumore al colon.

THE

mother cannabinoid By Rich Hamilton

più promettenti. Sebbene si ritrovi in percentuali di meno dell'1% in molte varietà, il CBG riveste una funzione importante all’interno delle piante di cannabis e offre molti benefici per il benessere. Il tutto di per sé. CBG sta per Cannabigerolo ed è in realtà classificato come ‘cannabinoide

sto accade poiché tutti i cannabinoidi iniziano come CBGA (la forma acida e inattiva del CBG). Man mano che la pianta di cannabis matura, il CBGA viene scomposto e trasformato in CBDA e THCA, le forme inattive o ‘grezze’ di CBD e THC. Una volta

a causa di come vengono sintetizzati questi composti. Nonostante la quantità minima di CBG disponibile nella maggior parte delle varietà di cannabis più diffuse, il CBG sta davvero cominciando a diventare popolare ed è uno dei cannabinoidi

Le formulazioni topiche della cannabis sono note per essere efficaci contro le infezioni cutanee sin dagli anni Cinquanta, ma i ricercatori di allora non erano a conoscenza della composizione chimica della pianta. La ricerca europea, tuttavia, ha ora fornito la prova che il CBG funziona come efficace antibatterico, in particolare contro l’MRSA, che è un ceppo microbico notoriamente resistente a diversi tipi di farmaci moderni. Nel 2017 i ricercatori sono stati in grado di dimostrare che una forma di CBG che era stata purificata per eliminare il delta-9 THC ha agito come eccellente stimolante dell’appetito nei ratti, il che potrebbe rivelarsi potenzialmente benefico per i sintomi di logorio muscolare e grave perdita di peso che si riscontrano comunemente nei tumori in stadio avanzato e in altre patologie. Un altro studio che ha esaminato gli effetti dei cannabinoidi sulle contrazioni della vescica ha scoperto come il CBG abbia dato i risultati migliori fra i


19 5 cannabinoidi scelti per essere testati, inibendo le contrazioni muscolari, il che significa che potrebbe essere una soluzione per alleviare o prevenire i disturbi della vescica. Analogamente al CBD, si ritiene che le proprietà non psicoattive del CGB abbiano ancora più benefici possibili di

getti per fare passi in avanti in questa direzione. La società “Hemp Trading”, in collaborazione con l’Università Politecnica di Valencia, in Spagna, ha già selezionato con successo una varietà di cannabis a elevato contenuto di CBG che è priva di THC psicoattivo. È davvero sorprendente pensare che siano anche riusciti ad aumentare la

Le prime scoperte e le prime ricerche hanno suscitato la curiosità e le speranze del mondo della scienza, della medicina e della selezione della canapa sul grande potenziale che potrebbero avere l’estratto di CBG e le varietà a elevato contenuto di CBD. Sono infatti in corso ulteriori percorsi di ricerca riguardanti le applicazioni del CBG da solo e anche in associazione con altri cannabinoidi. quelli già menzionati, tra cui l’uso come analgesico in generale, come trattamento per i problemi cutanei diffusi come la psoriasi e come antidepressivo. Quando si può vantare una vasta gamma di possibili benefici per la salute come quelli elencati in precedenza, è difficile capire perché il CBG non sia stato ancora sfruttato a livello commerciale su larga scala come è avvenuto per il ben più noto figlio CBD. Ebbene, uno dei motivi principali potrebbe essere perché ottenere l’estratto di CBG dalla pianta di cannabis è un processo molto oneroso. Tanto che si è guadagnato la reputazione di essere la “Rolls Royce dei cannabinoidi”. Il prezzo del CBG è 5 volte (o più) superiore a quello del CBD, soprattutto a causa delle migliaia di chili di materiale vegetale necessari per estrarre piccole quantità isolate di CBG. Per esempio, se il contenuto di CBG di un lotto di cannabis è dell’1%, allora si dovrebbe estrarre 20 volte la quantità di biomassa per ottenere la stessa concentrazione di CBG. L’estrazione di CBG è ancora relativamente nuova e quindi i processi sono tuttora in fase di sviluppo e attualmente richiedono strumentazione altamente specializzata e costosa. Tenendo presente questo aspetto, l’unico altro modo possibile per rendere il CBG più accessibile e conveniente è quello di manipolare la genetica delle piante per produrre varietà contenenti un livello dominante di CBG rispetto al THC o al CBD. Sono lieto di comunicare che al momento sono in corso alcuni pro-

concentrazione di CBG tra il 15% e il 18% rispetto allo standard di 0,1-1%. Una varietà di cannabis priva di THC non è dunque solo una grandissima novità per chi è interessato a esplorare gli effetti medicinali non psicoattivi del CBD o del CBG, ma è anche un grande passo in avanti per i coltivatori di canapa a livello industriale. Le linee guida attuali negli Stati Uniti stabiliscono che la canapa coltivata industrialmente non deve contenere più dello 0,3% di THC. Si tratta di una linea guida, che ha portato molti coltivatori di canapa a dover distruggere intere colture al momento del raccolto dopo averle testate e aver scoperto che la varietà scelta che avevano piantato aveva prodotto naturalmente più THC del previsto. Il frutto di questa impresa di ingegneria genetica è una genetica a elevato contenuto di CBG chiamata Panakeia che sarà distribuita attraverso società specializzate in varietà a elevato contenuto di CBD e aziende che forniscono tecnologia per la produzione di nuove varietà di canapa. Non è solo in Europa che la produzione di varietà a elevato contenuto di CBG sta iniziando a decollare, negli Stati Uniti, “Oregon CBD” ha in programma di lanciare quest’anno le prime varietà a elevato contenuto di CBG, chiamate “Stem Cell” e “White CBG”, dopo tre anni di test che hanno dimostrato di poter conseguire una resa finale contenente oltre il 20% di CBG e meno dello 0,3% di THC. Ci sono inoltre diverse altre multinazionali legali negli Stati Uniti che lavorano su varietà a elevato contenuto di CBG.

In breve, è facile capire perché l’industria della cannabis (e quella della canapa) sia così entusiasta del meno noto cannabinoide CBG. È ora importante puntare i riflettori sul CBG, tuttavia, poiché c’è ancora un gran numero di consumatori di cannabis che non hanno sentito parlare del CBG o delle sue incredibili potenzialità, e stando così le cose è difficile sviluppare presenza e domanda sul mercato.


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Fai da te Testo: Cesar/ C-Result Hollande / Fotografie: TWC The Water Company

Come si prepara un contenitore di alimentazione?

Se volete fare un contenitore di alimentazione, riempite d’acqua un contenitore e munitelo di una pompa dell’acqua. Mettete in funzione la pompa e aggiungete le sostanze nutritive. In seguito regolateil valore del pH per innaffiare subito dopo le piante. Vorreste aver finito prima possibile questo lavoretto, vero? Ma la fretta è cattiva consigliera. Perché è meglio dedicare più tempo e attenzione? Soft Secrets ve lo spiega. Provateci nel modo seguente: Riempite d’acqua un contenitore e munitelo di un elemento riscaldante (20 gradi) e lasciatelo scoperto per 24 ore. Dopo 24 ore inserite nel contenitore una pompa dell’acqua e azionatela. In seguito aggiungete il fertilizzante A e mescolate per 5 minuti. Poi aggiungete la stessa quantità di fertilizzante B e mescolatelo per 5 minuti. Poi versate gli additivi e mescolate ancora per 5 minuti. Prima di irrigare il pH dell’acqua deve essere regolato. Dopo averlo fatto mescolare ancora l’acqua per 10 minuti. Lasciate riposare il contenitore per 20 minuti. Dopo il tempo trascorso, controllate ancora il valore del pH e regolatelo di nuovo se necessario. Mescolate ancora per gli ultimi 5 minuti. Avrete così un contenitore di alimentazione che piacerà molto alle vostre piante!

Perché è una buona idea lasciare scoperto il contenitore per 24 ore? Generalmente nell’acqua di rubinetto non è presente il cloro. Tuttavia, il cloro viene applicato spesso quando si fanno riparazioni urgenti alla rete di distribuzione idrica. Per esempio in caso di una perdita, sostituzione di vecchi tubi o quando vengono collocati nuovi tubi sulla superficie stradale. Si aggiunge cloro per contrastare la diffusione di legionella e dei batteri escherichia coli. Tuttavia un eccesso di cloro è dannoso per le piante. Per questo motivo lasciate il contenitore di alimentazione scoperto per 24 ore dopo averlo riempito. In tal modo il cloro può evaporare dall’acqua. Non è necessario fare altro, l’evaporazione avviene da sola.

Pompa sommersa

Contenitore di alimentazione

Fra l’altro le società di depurazione delle acque comunicano anche sempre più spesso che fanno più fatica a depurare l’acqua. Vengono rilevate concentrazioni sempre più elevate di pesticidi e insetticidi nella falda freatica, ma anche sostanze chimiche come sostanze poli- e perfluoroalchiliche (GenX, PFOS, PFOA). Si tratta di sostanze create dall’uomo che non sono presenti naturalmente nell’ambiente e che evaporano ugualmente dall’acqua riscaldata nell’arco delle 24 ore.

la temperatura ideale per poter misurare accuratamente il pH. Azionate la pompa dell’acqua ed assicurarsi che la pompa stia sul fondo e che pompi l’acqua verso l’alto. Preparate le bottiglie dei vostri fertilizzanti A e B e un misurino per liquidi e mettete il vostro misuratore di EC nel contenitore prima di dosare i fertilizzanti nel contenitore. Preferite un misuratore di EC con un cavo lungo e un elettrodo all’estremità. Non accontentatevi di uno strumento a basso costo. Prima o poi fluttuerà nell’acqua come una boa. Investite in un buon misuratore di EC! Con o senza misuratore integrato di pH. Utilizzate sempre la stessa proporzione per il dosaggio dei fertilizzanti A e B. Se usate 100 ml di fertilizzante A, allora usate anche 100 ml di fertilizzante B. In questo modo le proporzioni fra i fertilizzanti rimangono equilibrate. Perché non si può semplicemente aggiungere insieme il fertilizzante A e quello B? In caso di aggiunta contemporanea dei fertilizzanti, ci sono alcuni elementi dei fertilizzanti che reagiscono insieme. Questo è anche il motivo per cui gli elementi sono separati in una bottiglia A e una bottiglia B. Si tratta principalmente dell’elemento calcio. Quest’ultimo non si combina bene con gli elementi zolfo (solfato) e fosforo (fosfato) in concentrazioni elevate. Questi elementi precipitano nel contenitore di alimentazione e quindi sono difficilmente assimilabili dalle piante. Tuttavia il calcio è un

Tutto quel mescolare è proprio necessario? La maggior parte dei coltivatori utilizza fertilizzanti a 2 componenti (A e B). Alcuni coltivatori usano anche fertilizzanti a un solo componente. Una pianta ha sempre bisogno di 12 elementi (NPK, Ca, Mg, S, Bo, Co, Mn, Fe, Zn e Mo) per poter crescere e fiorire in modo ottimale. E se mancasse uno di questi 12 elementi? Allora la vostra pianta prima o poi mostrerà dei difetti. Un fertilizzante a 2 componenti (A e B) è composto da 12 elementi mentre un fertilizzante a un componente è composto da 10 elementi. Un fertilizzante ad un componente viene usato più spesso nei substrati di terra. Questi substrati di terra (Light Mix, Full Mix, Pro Mix, ecc.) sono stati spesso già premiscelati con fertilizzanti (in polvere), per cui con l’uso di un ulteriore fertilizzante ad un componente i difetti saranno assenti più a lungo. Infine, torniamo al contenitore di alimentazione. La temperatura ideale dell’acqua per aggiungere i fertilizzanti è compresa fra 16 e 20 gradi centigradi. Questa è anche

elemento importante per le piante, che ha un grosso influsso sulla resa finale nonché sul peso a secco. E così comprendiamo anche il motivo per cui è necessario mescolare proprio per 5 minuti prima di poter aggiungere una nuova dose di fertilizzante. In questo modo la concentrazione elevata di fertilizzante viene mescolata bene con l’acqua e non si verificano precipitazioni! Vale lo stesso principio per tutti gli additivi (stimolatori di fioritura, stimolatori della crescita, enzimi, stimolatori delle radici, ecc.) che vengono aggiunti. Dopo aver mescolato i fertilizzanti A e B, aggiungete uno per uno gli additivi e mescolate per altri 5 minuti dopo ciascuna aggiunta. Una volta aggiunti tutti i fertilizzanti additivi prodigiosi si può regolare il valore del pH. Consiglio: quando si utilizza un misuratore di EC durante l’aggiunta del fertilizzante e degli additivi, collocate il suo elettrodo il più lontano possibile dal punto in cui i fertilizzanti sono aggiunti nell’acqua. In questo modo non vi sono concentrazioni elevate di fertilizzanti in prossimità del misuratore e potrebbero danneggiare l’elettrodo.

Regolazione del valore del pH La regolazione dell’acidità nel contenitore di alimentazione generalmente non è così difficile. Dopo aver mescolato tutti i fertilizzanti e gli additivi, lasciate continuare la pompa dell’acqua a pompare e mescolare. Quindi prendete un regolatore di pH liquido che normalmente è venduto in 2 flaconi diversi, pH meno e pH più. Utilizzate un buon misuratore calibrato con sufficiente carica della batteria. Appendete dall’altra parte del contenitore il misuratore di pH nell’acqua e cominciate ad aggiungere il pH meno o il pH più goccia a goccia finché si raggiunge il corretto valore di pH. Anche in questo caso è importante che le sostanze non vengano aggiunte rasente il misuratore di pH perché può distruggere il misuratore. Perfino i modelli più costosi non sono resistenti. Per ottenere un contenuto ottimale del contenitore di alimentazione misurate ancora una volta il valore del pH dopo 20 minuti. Perché 20 minuti? Tutte le sostanze presenti e aggiunte nell’acqua, come i fertilizzanti, gli additivi, gli innalzatori o gli abbassatori del pH e l’ossigeno reagiranno fra loro. Si verificano ancora legami chimici dopo la prima misurazione del valore del pH, per cui lo stesso può fluttuare.

Misuratore di pH ed EC

Consiglio: calibrate una volta alla settimana il misuratore di pH che utilizzate. Pulite l’elettrodo del pH dopo ogni uso sciacquandolo con acqua demineralizzata. In seguito soffiate sull’elettrodo per pulirlo, immergete l’elettrodo in KCL liquido e collocate nuovamente il tappo di copertura sull’elettrodo. È pronto per essere usato la prossima volta! Il vostro contenitore di alimentazione adesso è perfettamente a posto. Le piante possono essere finalmente innaffiate.


Advanced Hydroponics of Holland since 1993

Come grow with us

www.advancedhydro.com


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Banche dei semi

anche cannabis di prima qualità: bud gustosi senza semi, una vera delizia per il palato. Dopo aver comprato tutto l’occorrente per coltivare, Yon e suo fratello tornano in Spagna con un furgone carico di sacchi di terra, una lampada da coltivazione e fertilizzanti organici. Semplici prodotti, come nutrienti organici per coltivare la cannabis reperibili oggi in qualsiasi grow-shop, non esistevano ancora in Spagna. Questo intrepido coltivatore era un visionario, molto avanti coi tempi, perché già allora si rese conto di qualcosa che ha impiegato decenni per radicarsi nella coscienza di molti cannabicoltori: coltivare cannabis organicamente è più vantaggioso per la pianta e i consumatori stessi, perché il prodotto finale è di qualità superiore e privo di sostanze tossiche.

Le origini delle banche dei semi in Spagna

Così si creavano le prime varietà Quest’anno Dinafem compie 15 anni di vita. Tuttavia, per capire come è nata questa banca dei semi è necessario andare molto più indietro nel tempo. La sua storia, in realtà, inizia alla fine degli anni 80, nel nord della Spagna post-franchista, quando la coltivazione della cannabis era ancora un’attività sconosciuta che coinvolgeva ben pochi coltivatori. Le prime coltivazioni all’esterno Tra quei pochi c'erano Capitan Ozone e il Professor OG, a quel tempo due adolescenti incuriositi dalla pianta di cannabis, che nel 1988 cominciavano a coltivarla all'aperto. Il Professor OG, 16 anni, desideroso di imparare, coltivava semi di cannabis provenienti dall’Olanda. Il vantaggio a quei tempi era che, essendo la cannabis sconosciuta alla maggior parte degli spagnoli, nessuno si doveva preoccupare che un malintenzionato venisse a rubare il proprio raccolto. I nostri pionieri cominciano così le loro prime coltivazioni guerrilla nella periferia di San Sebastian e anche nei giardini delle loro case, provando tutte le varietà disponibili in quel momento.

Yon e i suoi esordi nella coltivazione indoor Dal canto suo, Yon, che aveva poco più di vent'anni, stava muovendo i primi passi nella coltivazione della cannabis, non sapendo che in seguito sarebbe diventato uno dei protagonisti della fondazione di Dinafem e dello suo successivo sviluppo. Negli anni '80, questo giovane basco, affascinato dalle proprietà della pianta di marijuana, ancora prima di incontrare il professor OG e il capitano Ozone, inizia i suoi esperimenti di coltivazione indoor. Essendo vissuto in Germania, parlava il tedesco in modo

impeccabile e aveva così facile accesso a tutto ciò che stava accadendo in Olanda. All’epoca l'Olanda era in prima linea sulla scena mondiale della cannabis; alcuni dei più autorevoli manuali di coltivazione in uso nel paese erano scritti in tedesco, lingua di uno stato confinante decisamente più diffusa. È qui che, negli anni '80, è iniziata la rivoluzione degli ibridi e sono state gettate le basi dell'industria della cannabis che conosciamo oggi. In Spagna, invece, le pubblicazioni sulla cannabis erano praticamente inesistenti e quel poco che era disponibile verteva su concetti molto basilari. Yon decise così che, se non era la montagna ad andare da Maometto, Maometto sarebbe andato alla montagna. Amsterdam divenne una delle sue mete preferite e, anno dopo anno, andò in pellegrinaggio nella capitale olandese. In uno di questi viaggi, nell'estate del 1987, decise di far visita a un club che un amico gli aveva raccomandato, una sorta di associazione di coltivatori, chiamata Positronics, nel centro storico di Amsterdam. Fu una vera scoperta, perché lì comprò la sua prima attrezzatura professionale per la coltivazione indoor, imparò molto e incontrò persone che condividevano le sue stesse idee; persone come Mila Jensen, che stava testando i primi estratti che aveva prodotto con il "sistema di estrazione con acqua e ghiaccio”, come lo chiamiamo oggi. Provò

Grazie alla sua visita a Positronics, Yon riuscì a realizzare la sua prima coltura semiorganica indoor. Da quel momento in poi, decise di dedicarsi anima e corpo alla sua passione: abbandonò il suo lavoro nel settore alberghiero e iniziò a coltivare marijuana. Era convinto che un giorno la cultura della cannabis e dei suoi usi medici avrebbe smesso di essere un argomento tabù, relegato a circoli clandestini.

Il Regno Unito, una scuola per il Professor OG

Quanto al Professor OG, anche lui, che viveva nella stessa città di Yon, nel nord della Spagna (sebbene i due non si conoscessero ancora), capì anche che era giunto il momento di andare a scoprire il mondo. Nel 1991, già ventenne, decise di trasferirsi a Londra, dove incontrò un commerciante dell'East End che gli fornì bud di alta qualità e gli spiegò che a Londra c'erano diversi coltivatori che ne producevano di buoni,… e che se voleva saperne di più doveva andare alla libreria Compendium a Candem Town. Fu così che il Professor OG scoprì una ricca biblioteca di manuali sulla genetica, sulla coltivazione della cannabis, e su ogni aspetto che ogni coltivatore avrebbe voluto conoscere e la sua vita cambiò. Fra questi si ricordano Marijuana Botany di Robert Clark, Marijuana Chemistry di Michael Stark; Marijuana Grower's Handbook di Ed Rosenthal. A forza di leggerli e rileggerli, divenne, senza rendersene

conto, un esperto in materia. Nel 1991 la cultura della cannabis era, in generale, ancora molto precaria o praticamente inesistente. In una di queste pubblicazioni trovò un'informazione che avrebbe dato una svolta alla sua carriera: il primo riferimento a semi femminizzati. Si rese così conto, per la prima volta, che forse c’era la possibilità di produrre semi che avrebbero generato discendenti di sesso femminile.

Amsterdam: benvenuti al futuro Dopo l'esperienza londinese, il Professor OG decise di trasferirsi ad Amsterdam, nel 1992, e gli si aprì davanti un nuovo mondo. A quel tempo imperversava la febbre dei Coffee Shop. L'Olanda aveva creato un quadro giuridico rivoluzionario per la cannabis e si era trasformata in terra promessa per breeder, cannabicoltori e consumatori. Così, quando il professor OG arrivò nella capitale olandese, trovò lo stesso scenario che aveva affascinato Yon: una neonata industria che aveva professionalizzato la produzione e la distribuzione della cannabis concentrandosi, soprattutto, nella creazione di nuovi ibridi. Wernard Bruining e alcuni selezionatori californiani, come Old Ed, si erano appositamente trasferiti là per lavorare alla creazione e alla stabilizzazione di varietà come Haze. Il suo soggiorno in Olanda gli consentì di approfondire le sue conoscenze sui metodi di produzione indoor. C'erano dei growshop dove si potevano acquistare tutti i materiali necessari per la coltivazione, come lampade al sodio, sistemi idroponici, metodi ad alta densità, lampade fluorescenti per la produzione di cloni, sistemi di climatizzazione, fertilizzanti organici, etc. Riuscì anche a procurarsi cannabis di buona qualità. Proprio come aveva fatto Yon, il professor OG visitò il Positronics, all'epoca uno shop pionieristico, che lo fece sentire come un bambino a Disneyland. Qui i coltivatori potevano acquistare cloni, visionare le piante madri e assaggiare il prodotto finale. Insomma era possibile fare l’esperienza dell'intero ciclo di produzione. Inoltre erano in vendita tutti i tipi di prodotti per la coltivazione professionale e venivano fabbricati in proprio e venduti al pubblico degli impianti di illuminazione, con lampade da 400 W, da 600 W e persino da 1000 W. Insomma, il futuro che il professor OG scopre nel 1992 ad Amsterdam è fatto di professionalità, qualità, trasparenza e coltivazione legale. Capisce così che la passione che lo aveva stimolato a esplorare un settore ancora nell'ombra nel resto del mondo poteva diventare una vera e propria industria. Chiaramente a quel tempo in Olanda non esistevano ancora semi femminizzati, né era possibile immaginarne la futura introduzione. Le varietà non venivano nemmeno coltivate a partire dai semi; la grande innovazione nella produzione era l'uso di cloni, che garantivano stabilità, coerenza e qualità.


23 Di ritorno a casa: i Paesi Baschi, il giardino della Spagna

Nel 1993, quando il Professor OG torna in Spagna, inizia ad applicare ciò che aveva imparato nei suoi viaggi: realizza varie colture all'aperto, tra cui molte coltivazioni guerrilla alla periferia della sua città, che gestisce con l'aiuto dei suoi amici. Si dedica anima e corpo alla sua passione, dalla primavera all'autunno. Usa sempre semi d'alta qualità provenienti dall'Olanda, coltivati con fertilizzanti organici specifici per la cannabis. I suoi raccolti sono qualcosa di mai visto prima in Spagna: bud di alta qualità, senza semi, con un aroma e una potenza per nulla inferiori a quelli dei Paesi Bassi, con la sola differenza che le piante sono coltivate all'aperto. Grazie alle genetiche molto potenti impiegate (che avevano contribuito a creare e stabilizzare gli ibridi olandesi) e agli insegnamenti appresi sulla coltivazione della cannabis, produce bud che danno inizio a una vera e propria rivoluzione della cannabis. “Ho coltivato tutte le varietà disponibili nei cataloghi di quel periodo - molte serie di ibridi Skunk#1 e Skunk, predecessori di Critical. Si trattava di piante economiche, potenti, veloci e ad alto rendimento, con un aroma intenso. Ricordo varietà come Early Skunk e Shiva Skunk, un incrocio tra Northern Lights x Skunk. Abbiamo anche iniziato a usare le sative: Northern Lights#5 x Haze...”, ricorda il Professor OG. A loro volta, altri coltivatori cominciano ad interessarsi a questo nuovo metodo di produzione. Il professor OG insegna loro concetti di base per iniziare con piccole coltivazioni, e così, poco a poco, una piccola cerchia di esperti cannabicoltori comincia a formarsi nella città di San Sebastian. Questi anni sono caratterizzati dalle prime colture domestiche in Spagna: un movimento che in seguito acquista forza e cambia per sempre la scena locale della cannabis. Il paese, da essere importatore di hashish proveniente dal Marocco, destinato al consumo nazionale, diventa così il principale ‘giardino’ di marihuana d’Europa.

Yon e il Professor OG: amore per la cannabis a prima vista

A sua volta, anche Yon era tornato da Amsterdam e si era messo all’opera con le sue colture indoor. A differenza del Professor OG, che coltivava in montagna e all'interno di case occupate, Yon lo faceva direttamente a casa sua. Viveva con le piante che coltivava e, quindi, poteva dedicare loro

I primi ibridi ‘made in Euskadi’ Nel 1995 questo team di coltivatori, già molto specializzati, inizia a realizzare i propri incroci. Le varietà stavolta non sono create a partire soltanto da genetiche olandesi, ma anche da semi Landrace provenienti da tutto il mondo. tutta la sua attenzione. Il suo spazio di coltura domestico era all’epoca davvero senza precedenti: 6 lampade da 400W e circa 226 piante in totale. Nelle sue tende di coltivazione faceva crescere solo varietà di alta qualità, tra cui la G13, Shiva e la California Orange, una pianta molto dolce, fra le sue preferite. Yon dedicava molto tempo alle proprie selezioni e, soprattutto, le trattava con tanto amore. Sceglieva le madri e ne ricavava talee per utilizzarle in modo sistematico. Come in Olanda, preferiva la tecnica SOG con i cloni. Le prime varietà prodotte erano molto uniformi, con raccolti di qualità superiore, poiché utilizzava solo concimi organici. Le piante erano la sua vita e viveva per loro. “Tutto ciò che alcuni di noi avevano visto solo al Positronics di Amsterdam, Yon lo aveva riprodotto nel suo giardino di casa a San Sebastian. Gli esemplari coltivati erano impeccabili e perfetti. Tutti erano stupiti dalla qualità dei suoi bud. Era il miglior giardino indoor di tutti i Paesi Baschi”, ricorda il Professor OG. In questo preciso momento, nel 1993, il Professor OG e Yon si conoscono tramite un’amica in comune. Ognuno dei due resta molto stupito delle conoscenze approfondite e senza pari nella regione che l’altro ha della cannabis. Così, cominciano presto a collaborare e a intraprendere lunghe conversazioni, in cui si scambiano tutte le informazioni e nozioni che avevano appreso autonomamente. L’esperienza di Yon era davvero impareggiabile in Spagna a quel tempo. Aveva creato una metodologia di coltivazione che tutti volevano imitare: casa sua era ormai una destinazione fissa per i coltivatori di tutto il mondo, che venivano ad ammirare il suo lavoro e ad imparare da lui. I futuri fondatori dei principali grow-shop dei Paesi Baschi erano tutti andati a trovarlo. Il suo giardino indoor era talmente insolito, che qualcosa di simile si poteva vedere solo ad Amsterdam. Chiunque venisse nella sua umile dimora poteva ammirare l’intero ciclo (madri, cloni, bud essiccati) e persino degustare il prodotto finale. Insomma fu questo un periodo molto importante per questi due pionieri, perché appresero molto l'uno dall'altro. Yon imparò a coltivare all’aperto e in stile guerrilla e il Professor OG affinò le tecniche di coltura indoor. Cominciarono quindi a sperimentare e a contaminare fra loro queste due realtà, realizzando coltivazioni all'aperto a partire dai cloni delle varietà selezionate da Yon, piuttosto che usare semi regolari.

Ricevono semi non solo dal Marocco, da alcuni amici che avevano deciso, per così dire, di “rivolgersi ai Mori”, ma anche dall’India e dal Nepal, approfittando del tragitto percorso da alcuni appassionati baschi di alpinismo, che si recavano in questi paesi per le loro escursioni. “Abbiamo fatto anche alcuni incroci con le sative del Brasile”, ricorda il Professor OG. “Abbiamo incrociato una varietà brasiliana con una Skunk, riscuotendo un notevole successo in quella comunità di coltivatori alle prime armi. L’abbiamo coltivata all’aperto con ottimi risultati. La Skunk era così dominante che, pur essendo stata incrociata con una sativa brasiliana (tardiva per natura), continuava ad avere un periodo di fioritura breve. Questa caratteristica è davvero molto utile nel nostro clima nordico, perché le piogge autunnali tendono a rovinare molti raccolti”. La Landrace di Bahia, chiamata “Cabeza de Negro”, è stata poi utilizzata dal Professor OG, insieme ad altri coltivatori, per vari “esperimenti di selezione”. Questa cerchia di grower, formata da circa 30 membri attivi, condividevano conoscenze e le stesse varietà di marijuana sotto forma di talee. Da questi esperimenti con le Landrace si rendono conto che gli ibridi olandesi sono molto più stabili, essendo passati attraverso vari processi di selezione. Il Professor OG, che già conosceva le basi della genetica mendeliana, si convince dell’importanza di stabilizzare le varietà di cannabis attraverso processi di selezione, per aumentarne la prevedibilità ed ottenere migliori raccolti. In questo stesso anno, uno dei principali obiettivi del Professor OG con questi "esperimenti" è di ottenere varietà resistenti al clima nordico di San Sebastian. A tale scopo, dalla Early Pearl selecta (una sativa precoce) seleziona un maschio, con cui impollina diverse varietà: Skunk, Shiva Skunk e la stessa Early Pearl. Fra i risultati di questi incroci ricava una Early Skunk, che gli torna molto utile per accorciare il periodo di fioritura della famiglia Skunk, in considerazione del clima della zona. Realizza anche incroci con varietà Landrace provenienti da Marocco, Nepal, Brasile e

Colombia. Tra queste prime selezioni ci sono anche la California Orange, la Power Plant e la White Widow. A quel tempo comincia a prendere forma anche l’idea di creare semi femminizzati. “Avevamo cominciato ad osservare che, nelle coltivazioni indoor dove utilizzavamo solo cloni di piante femminili, cominciavano a comparire semi all’interno dei bud. All'inizio pensavamo che fosse polline entrato dall'esterno. Ma poi ci siamo resi conto che questo accadeva anche in inverno, quando non si coltiva all’aperto e la presenza di polline arrivato da fuori è impossibile”. Da un’analisi più accurata si rendono conto che questi cloni di progenitrici femmine producono "banane" di polline quando sono esposti a temperature più elevate del normale. È stato quindi il caso a volere che questi giovani cannabicoltori riuscissero a produrre i primi semi femminizzati in grado, a loro volta, di generare piante molto simili alle

progenitrici. Il loro sogno era ormai realtà: piante molto affini al clone originale e che, pertanto, replicavano tutti i loro attributi speciali, ma con il vigore tipico dei semi. Bella scoperta davvero! Grazie alla possibilità di creare semi di alta qualità, per di più di sesso femminile, il Professor OG riprende un’idea che gli era balenata per la prima volta a Londra: invertire il genere delle piante femminili con l'acido gibberellico e creare semi femminizzati. Determinato a dimostrare la sua teoria, il giovane breeder si procura l'acido e, insieme a Yon, fa un primo test. L’acido, dopo essere stato diluito, viene spruzzato sui cloni di Master Kush e California Orange, selezionati da Yon, che vengono poi messi a fiorire. Così facendo, scoprono che il prodotto stimola la crescita vegetale (e quindi anche la taglia delle piante), ma dell’inversione di genere non c’è traccia. Scoraggiati dal risultato, decidono di non dedicare più tempo ed energie a questo progetto. C’è voluto qualche anno in più perché i semi femminizzati potessero vedere la luce. Tuttavia, vale la pena ricordare che questo esperimento è avvenuto nel 1996, sette anni prima della fondazione della Dinafem Seeds. Pur non avendo raggiunto il loro obiettivo in quell’occasione, il loro esperimento, in sé, è stato significativo, perché ha preannunciato qualcosa di molto importante che stava per accadere. Ma questa, insieme a tante altre avventure, è un’altra storia che un giorno avremo modo di raccontare.


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Cannabis Culture di Giovanna Dark

forme di trasgressione durante i Gay Pride. Ogni forma di comunicazione individualistica ed autoreferenziale allontana il raggiungimento del risultato. Ancor di più se riguarda battaglie che dovrebbero essere sociali e quindi collettive. La fine del proibizionismo della cannabis è una battaglia sociale, oggi ancor di più, e va fatta in modo laico e razionale". Con quest'uscita infelice, fatta a margine della manifestazione per la legalizzazione del 25 giugno - di cui abbiamo dato conto in copertina -, Dibba ha preso i due proverbiali piccioni con una fava, facendo incazzare buona parte del suo stesso partito e tutta la comunità LGBTQ+ italiana. Oltre al fatto di dimostrare quanto poco lui stesso sappia in tema di diritti civili, libertà personali e più banalmente di storia. La comunità cannabica e quella arcobaleno hanno infatti molto più in comune di quanto si possa pensare, e le loro strade si sono spesso felicemente incrociate nel corso degli anni.

Cannabis Pride La comunità LGBT è amica di Maria e lo rivendica con orgoglio La battuta infelice che il grillino Alessandro Di Battista ha pronunciato in merito ad antiproibizionisti e attivisti LGBTQ+, ci da lo spunto per parlare di due movimenti che hanno molto più in comune di quanto si possa pensare. In quello che è universalmente riconosciuto come il mese del Pride LGBTQ+, Alessandro Di Battista aka Dibba, ha pensato bene di vestire, nel peggiore dei modi, i panni del moralizzatore populista, con un post che ha sollevato reazioni concitate e critiche violente da parte non

solo di esponenti del Movimento 5 Stelle ma anche di parlamentari di altre forze politiche e, soprattutto, di esponenti del mondo LGBTQ+. "Volete la regolamentazione della produzione e della vendita della cannabis?

Allora evitate di farvi i selfie con una canna in mano - ha tuonato Di Battista sul suo profilo Facebook -. Si tratta di gesti infantili ed altamente controproducenti. Ricordano coloro che pretendono di ottenere un miglioramento dei diritti civili per gli omosessuali esibendosi in volgari

In primo luogo, c'è una lunga storia di coinvolgimento della comunità LGBTQ+ nel movimento per la legalizzazione della cannabis e si potrebbe dire, soprattutto per quanto riguarda gli States, che la legalizzazione della cannabis non sarebbe stata possibile senza l'aiuto della comunità LGBTQ+. L'epidemia di HIV / AIDS è stata un fattore determinante nella legalizzazione della cannabis per uso medico e le battaglie legali come quelle di Dennis Peron per il diritto alla cura delle persone sieropositive, hanno rappresentato una svolta nel movimento per la legalizzazione negli USA, aiutando ad aprire gli occhi della gente e a diffondere il messaggio che la cannabis poteva avere effetti positivi sui malati terminali. Dennis Peron, apertamente gay e convinto antiproibizionista, ha effettivamente combattuto per legalizzare la cannabis ben prima dell'epidemia di AIDS, ma quando la malattia ha iniziato a devastare la comunità gay, ha deciso di aprire un club semi-clandestino, dove gli individui malati di AIDS e altre complicanze potevano acquistare can-


25 non conoscete il reality per antonomasia delle drag queen, correte a guardarlo e non ve ne pentirete!). La celeberrima "weed queen" ha parlato apertamente della sua battaglia personale, riferendosi a come aveva lottato contro il bullismo online dopo la messa in onda della sua stagione: "Dopo RuPaul's Drag Race, ho sofferto davvero di PTSD. È stato terrificante e la cannabis mi ha sicuramente aiutato a superare con serenità un momento terribile della mia vita”. Jay Jackson - vero nome di Laganja e chiaramente il concentrato di tutto quello che Dibba ha detto di non sopportare - ha creato la sua "drag persona" attorno all'immagine di una straordinaria ballerina (Jay è diplomato in danza classica ed un coreografo professionista) che "medica" la sua personalità extra e un tantino isterica con la cannabis. È anche grazie ai "drag brunch" da lei organizzati che gli antiproibizionisti californiani hanno potuto raccogliere fondi e vedere passare l'emen-

soldi" è in gran parte ciò che rende autentici i marchi, non solo di cannabis. "Una cosa è cooptare gli arcobaleni - afferma Laganja - e un altro è mettere i tuoi soldi dove conta. Se un marchio vuole davvero aiutare una causa, crea una collaborazione più autentica e aiuta ulteriormente il supporto LGBTQ+ al di fuori del mese del Pride". Insomma, le grandi aziende dovrebbero prendere esempio dalle piccole aziende di cannabis e lavorare direttamente con la comunità queer tutto l'anno. Appiccicare la bandiera arcobaleno sul proprio marchio o la propria merce non basta. Un altro modo è lavorare con le voci LGBTQ nelle campagne. Mentre alcune grandi aziende come H&M hanno inserito voci queer nelle loro campagne Pride, c'è stata molta meno presenza nella grande industria della cannabis: non abbastanza influencer LGBTQ+ coinvolti in campagne e presenti nei profili. Anche in Italia i mar-

L'uso di cannabis tra le persone queer è significativamente più alto di quanto non lo sia tra le persone eterosessuali

Laganja Estranja, drag queen e cannabis advocate, Instagram: @laganjaestranja

nabis per aiutare a mitigare il dolore, la nausea, il mal di testa, la sindrome da deperimento, l'ansia, la depressione e altri sintomi associati all'HIV. Più tardi, nel 1996, Peron è stato co-autore della Proposition 215, che legalizzava la cannabis per uso medicinale in California ed è ad oggi considerato uno dei padrini del movimento per la cannabis legale. Due decenni dopo, l'uso di cannabis tra le persone queer è significativamente più alto di quanto non lo sia tra le persone eterosessuali: non a causa dell'HIV, ma a causa della miriade di malattie mentali e

recenti - del 2015 - che interessano gli Stati Uniti, dicono chiaramente che gli adulti delle minoranze sessuali hanno più del doppio delle probabilità di usare cannabis rispetto agli adulti eterosessuali: quasi un terzo degli adulti appartenenti alla comunità LGBTQ+ americana (30,7%) ha riferito di usare cannabis nell'ultimo anno, rispetto al 12,9% degli adulti eterosessuali. Questi più alti tassi di consumo coesistono con più alti tassi di depressione, ansia, stress da disordine post traumatico (PTSD), disturbi alimentari, tendenze suicide e dolore fisico che le persone LGBTQ+ sperimentano a causa dell'emarginazione

La legalizzazione della cannabis non sarebbe stata possibile senza l'aiuto della comunità LGBTQ+ fisiche che le persone queer sperimentano purtroppo con più frequenza dei cis. Secondo gli ultimi (del 2009, sic!) dati statistici disponibili, in Italia, il 67% dei gay e il 64% delle lesbiche dichiarava di aver fatto uso di cannabis più di una volta. Dati più

e dell'oppressione sociale. Una dei testimonial più prominenti di questo problema è - nomen omen - Laganja Estranja, drag queen californiana e attivista per la cannabis legale, nota per aver partecipato allo show tv RuPaul's Drag Race (se ancora

damento che nel 2016 ha reso legale tutta l'erba californiana. Ed ora che il cannabusiness fiorisce negli States, la comunità cannabica ha deciso che è il momento di ringraziare quella arcobaleno.

chi di cannabis dovrebbero amplificare il loro impegno, lavorando con talenti come Laganja, finanziando le lotte per i diritti omosessuali e aiutando a condividere il loro messaggio con più persone.

Con la marijuana completamente legale in un numero crescente di Stati e i prodotti a base di CBD che diventano effettivamente legali in tutto il paese, decine di aziende di cannabis stanno supportando sempre di più l'orgoglio LGBTQ+. A prima vista, può sembrare che le aziende del cannabusiness stiano seguendo le orme delle aziende di alcolici, abbigliamento e industrie bancarie, saltando sul carro del Pride nella speranza di accaparrarsi una fetta di mercato. Dopotutto, se la comunità LGBTQ+ fosse uno stato, sarebbe la quarta economia del mondo, con un PIL di 4,6 trilioni di dollari.

Il semplice riconoscimento della storia condivisa tra attivisti per i diritti gay e il movimento legale per la cannabis non è infatti purtroppo sufficiente; e mentre le comunità cannabica e quella arcobaleno condividono ancora lo stigma sociale e subiscono le angherie dell'opinione pubblica, riconoscendosi come "outisider", questo non garantisce purtroppo un allineamento autentico quando si tratta di combattere le battaglie per le libertà individuali. Dibba, come abbiamo visto, è forse il nostro esempio lampante più recente.

Se forse il becero capitalismo può essere il motivo per cui alcune compagnie di cannabis USA mostrano supporto alla comunità LGBTQ+ durante il mese del Pride, la maggior parte di esse si sente più autenticamente allineata con la comunità queer e garantisce il proprio supporto durante tutto l'anno. Il motivo è semplice: spirito di condivisione. Sia la comunità queer che quella stoner ha subito e subisce purtroppo tuttora una vasta stigmatizzazione sociale e sembra chiaro che la comunità LGBTQ+ è in grado di riconoscere e distinguere i marchi che stanno solo cercando di fare soldi da quelli che invece stanno restituendo alla comunità LGBTQ+ in maniera significativa. Questo perché "dove vanno i

Le sinergie tra i movimenti sono la linfa della democrazia e della partecipazione attiva e in Italia, come non mai, è auspicabile una collaborazione sempre più stretta tra gli antiproibizionisti, il business della cannabis light e la comunità LGBTQ+. E ben vengano le manifestazioni chiassose, colorate, anche sguaiate. Ben vengano i selfie con le proprie piantine o con una canna in mano. Servono a dichiarare al mondo che non siamo "outsider", servono ad urlare che esistiamo anche noi e siamo membri effettivi della società, servono a pretendere di poter godere tutti degli stessi diritti. E - ripetiamolo come un mantra ai vari Dibba che incontreremo sulla nostra strada - non c'è proprio niente di volgare nel rivendicare con orgoglio il rispetto dei propri diritti.


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Intervista di Fabrizio Dentini

Regolare la cannabis come le zucchine Quattro chiacchiere con Richard Rose, pioniere dell'hemp food negli States Ho avuto la fortuna di conoscere Richard e sua moglie, Regina, nell’estate del 2018 in quel di Vasto, Abruzzo, durante una presentazione del libro "Canapa medica. Frammenti di resistenza sanitaria". Grazie al nostro breve e piacevole incontro ho pensato di sviluppare l'intervista che segue: un documento importante per chi volesse addentrarsi nelle dinamiche scaturite dalla legalizzazione americana e per chi volesse comprendere come riprodurre tale percorso in Italia, senza sottostimare le problematiche che potrebbero emergere come conseguenza di un processo tanto complesso. medico e per alta potenzialità di dipendenza] quindi il mercato non è libero, ma solamente altamente regolamentato. Ogni anno molte persone sono ancora arrestate, 5.000 in Colorado e 6.000 in California. Le tasse sulla marijuana sono utilizzate anche per finanziare raid contro la concorrenza, includendo i pazienti che coltivano. In Colorado, ad esempio, hanno usato le tasse sulla marijuana per finanziare l'eradicazione di coltivazioni senza licenza, finanche quelle mediche che dovrebbero essere protette dalla Costituzione. Parallelamente, e ovviamente, il mercato nero, in questa situazione, cresce.

SSIT: Quindi c'è ancora tanta strada da percorrere? SSIT: Caro Richard, ti presenti al pubblico italiano?

Ho sessant'anni, sono in pensione, e sono arrivato in Italia 4 anni fa insieme a mia moglie Regina, brasiliana di origine italiana. Per noi l'Italia è il paradiso, la gente, il cibo, il clima, la cultura, la storia. Gli italiani sono sempre stati molto gentili, davvero come fratelli e sorelle. Attualmente mi dedico alla supervisione del Richard Rose Report (www.therichardrosereport.com in 10 lingue), ed offro consulenza sulla canapa e nel marketing.

SSIT: Cosa ti ha resto tanto curioso della canapa? Come hai sviluppato l'interesse per le applicazioni di questa pianta? L'ho usata come medicina a partire dal 1971 e grazie ad essa sono ancora vivo. In California, nel 1972, mi sono battuto durante la prima campagna per la legalizzazione. Successivamente, dopo essere stato premiato, nel 1980, come sviluppa-

tore alimentare e consulente marketing per il consumo di soia, ho puntato la mia attenzione sulla canapa. A partire dal 1994, negli otto anni successivi, ho investito 2,5 milioni di dollari con lo scopo di creare la moderna industria alimentare della canapa fra gli Stati Uniti ed il Canada. Oggi parliamo di un'industria che ha raggiunto il suo primo miliardo di dollari.

SSIT: Potresti raccontarci cosa succede dall’altra parte dell'oceano? Negli Stati Uniti diversi Stati hanno legalizzato la cannabis, che conseguenze ha avuto questa decisione sulla società americana? Quarantasei Stati su 50 hanno attuato una qualche riforma sulla cannabis, ma nonostante ciò, al momento, la cannabis non è legale in nessuno di essi. A livello federale, infatti, la cannabis, come le sostanze psichedeliche, si trova ancora nella Scheda 1 [Ndr. la categoria più restrittiva per mancanza di valore

A Denver, capitale del Colorado, coltivare anche solo una pianta outdoor, in uno spazio chiuso e recintato, può farti perdere la casa per confisca dei beni. Al momento, quindi, non è veramente legale, ma solo "legale" con le virgolette. Ricchi uomini d'affari bianchi stanno facendo milioni per la stessa cosa per la quale la gente di colore finisce ancora in galera. Le tasse sono alte e gli ingenti risparmi nei costi di vigilanza e repressione delle coltivazioni vengono ignorati, mai discussi o dati per scontati. Squadre di polizia SWAT pesantemente armate, vigilano su questo tipo di violazioni ed in California si arrivano a raccogliere 30 mila dollari di multe al giorno.

SSIT: Puoi spiegarci meglio questo discorso sul risparmio nelle operazioni di polizia? Storicamente, il costo per far rispettare le leggi sulla marijuana (polizia, tribunali e carceri) equivaleva alle dimensioni del mercato nero. Per ogni dollaro speso per comprare marijuana, lo Stato spendeva un dollaro per prevenirne l'acquisto.

Quando però, uno Stato passa alla marijuana "legale", tutti i sostenitori di questo processo si concentrano esclusivamente proprio sulle nuove tasse provenienti dal nuovo mercato ormai legale. Nessuno parla del fatto che adesso le imposte sul reddito saranno finalmente pagate mentre non lo erano quando si trovavano nel mercato nero. Nessuno parla dei notevoli risparmi nei costi di repressione di qualcosa che non è più illegale. I bilanci non diminuiscono, anzi, in molti casi aumentano, per l'assunzione di nuovi "cannapoliziotti" utili per vigilare sulle numerose nuove fattispecie di reato create dalla "legalizzazione". Lo Stato sta risparmiando maggiormente, sta ottenendo nuove tasse sulla marijuana e sta ottenendo un'imposta sul reddito che non aveva mai ottenuto prima. La cannabis è una mucca da soldi tutta da mungere.

SSIT: E nonostante tutto, che tipo di impatto ha avuto la legalizzazione della cannabis dal punto di vista economico e sociale? Per primo ha avuto il merito di estendere il dibattito a livello pubblico. Stigmatizzata solo fino a qualche anno fa, oggi, sulla marijuana ci sono film e programmi in televisione e non solamente quelli alla "Cheech and Chong", ma anche programmi per il pubblico generalista. Anche le mamme del ceto medio urbano la utilizzano e sembra che ormai tutti posseggano un vaporizzatore portatile per il THC.

SSIT: Quali consigli ti senti di condividere con gli attivisti italiani? Bisogna puntare ad una regolarizzazione minima per permettere ai pazienti ed agli adulti di poter coltivare qualche pianta per uso personale senza timore. Non c'è alcun bisogno di un sistema altamente regolamentato, quello servirebbe solo per favorire la creazione di un modello: "Amazon della Marijuana" dove le grandi imprese venderebbero ai privati. Anche la DEA ha definito la cannabis come "la sostanza terapeutica più sicura conosciuta dall’uomo". Non si tratta dunque di una pianta pericolosa o con un utilizzo rischioso, quindi non dovrebbe essere trattata come tale. Regolare la cannabis come le zucchine, questo dovrebbe essere il primo traguardo.

SSIT: Da questo punto di vista, cosa pensi del fenomeno cannabis light? Il fenomeno cannabis light è profondamente utile alla causa. Grazie alle insegne che proclamano orgogliosamente "CANNABIS" in tutta la penisola, si è normalizzata la parola e l'immagine della pianta. Quello che abbiamo notato negli Stati Uniti, negli Stati più conservatori, è che con il CBD, per la prima volta, veniva accettata una forma qualsiasi di cannabis. Anche il Senatore ultra conservatore


28 Orrin Hatch della religione mormone nello Stato dello Utah, ha fatto una dichiarazione molto positiva sul CBD. Un bambino in sedia a rotelle e con le crisi epilettiche ha fatto più delle ragioni e del buon senso di migliaia di attivisti. La cannabis light è la punta acuminata della lancia per la legalizzazione e per questo motivo alcuni procuratori si ostinano ancora a reprimerla nonostante sia legale.

SSIT: La legalizzazione ha un valore positivo in assoluto o cela degli effetti secondari negativi? Sicuramente il valore è positivo, anche se a causa della natura umana, e non a causa della pianta, sussistono degli aspetti negativi. In Colorado, dopo la legalizzazione, sono stati registrati meno suicidi, meno multe per guida in stato di ebbrezza, 20% in meno di morti sul luogo di lavoro e una generale accresciuta feli-

un'altra categoria rispetto alla Scheda 1 o veramente legalizzata, poiché ciò aumenterebbe la concorrenza.

SSIT: Quindi sei molto critico rispetto alla piega che ha preso questo processo storico? Quella che voi chiamate legalizzazione io la chiamo "Proibizionismo 2.0": la ricerca scientifica è ancora molto difficile, le aziende non possono affidarsi alle banche, le tasse sono più alte che negli altri settori, centinaia di migliaia di persone vanno ancora in carcere per coltivazione o per possesso, e ci sono ancora persone in carcere all'ergastolo per la stessa attività per la quale, negli stessi Stati, altre persone fatturano milioni. A livello nazionale, gli arresti non sono diminuiti, ce ne sono ancora 750.000 all'anno, e per la maggior parte riguardano persone di colore. Nonostante infatti, i tassi di consumo siano simili, i neri vengono arrestati 4 volte di più rispetto ai bianchi. Solo la vera legalizzazione avrà pochissime conseguenze negative.

uno studio ha scoperto che cannabis light ha portato a "una riduzione dell'1,5% del numero di prescrizioni antiepilettiche, antidepressive, oppiacee e antiemicrania. Le prescrizioni per i pazienti psicotici sono diminuite di circa il 4-5% e questo è solo il risparmio relativo ai farmaci con prescrizione. Ci saranno anche enormi risparmi per il sistema sanitario a causa della riduzione di infiammazioni e tumori, tentativi di suicidio, guida in stato di ebbrezza e infortuni, demenza, epilessia, morbo di Alzheimer e Parkinson e simili.

SSIT: Non credi che l'Italia sia troppo bigotta per questo passaggio? Alcuni sostengono che l'Italia sia troppo conservatrice, ma in realtà non lo è. In Italia si riscontrano alcuni dei tassi più alti di utilizzo di cocaina in Europa, avete avuto una porno star in Parlamento, molti usano la cannabis qui come in America e ormai pochi cittadini frequentano la

cità. Da un lato è cresciuto il consumo da parte degli anziani, a causa delle qualità medicinali, mentre, al contrario, il consumo degli adolescenti è diminuito. Un risultato perfetto insomma.

SSIT: Ma non è tutto oro quel che luccica... Il rovescio della medaglia di questo processo è l'avidità, ma ciò è dovuto alla legge e non alla pianta. A causa dei soldi coinvolti, c'è stato un aumento della corruzione tra polizia, politici e autorità di regolamentazione. Questo perché il modo in cui hanno "legalizzato", conferisce un'importanza maggiore agli avvocati, alla polizia, ai consulenti, ai lobbisti e, in ultimo, alle aziende che vendono e che non vogliono accrescere la concorrenza. Ciò significa che, mai come oggi, dopo questa "legalizzazione", non ci sono mai stati così tanti avversi alla vera legalizzazione. Le associazioni di attivisti, infatti, subiscono un disincentivo perverso nel raggiungere la vera legalizzazione, quello di dover mantenere il proprio posto di lavoro. La pesante regolamentazione ha corrotto molti politici e regolatori. E le aziende che dispongono già di una licenza non hanno fretta di vedere la cannabis in

SSIT: Che tipo di risparmio comporta la legalizzazione della cannabis dal punto di vista della spesa medica? Negli Stati Uniti, la legalizzazione comporterà un risparmio sui costi dei farmaci soggetti a prescrizione di quasi $ 4 miliardi all'anno, l'1,1% di tutte le spese relative ai farmaci soggetti a prescrizione. In Italia,

La canapa non sarà mai libera finché ci saranno leggi sulla marijuana. Lo vediamo anche negli Stati Uniti dove, nel 2018, hanno legalizzato esplicitamente la canapa: alcuni Stati la trattano ancora come se fosse marijuana, nonostante sia canapa conforme. L'arresto di un fratello come Casalone e di altri che coltivano canapa è un vergognoso spreco di risorse pubbliche e deve essere condannato nei termini più forti possibili. Tutti dovrebbero partecipare alle udienze in tribunale, vestiti di verde, per inviare il messaggio che il suo lavoro è importante ed ha il sostegno del pubblico.

SSIT: Il divieto di consumare cannabis è sempre stato collegato al razzismo da quando Anslinger ha deciso di criminalizzare una pianta per criminalizzare parte della popolazione americana. Considerando questo, cosa ne pensi del movimento #BlackLivesMatter?

SSIT: Quali sono i principali ostacoli sul cammino della legalizzazione in Italia? La convinzione che non sia possibile è l’ostacolo più grande perché può diventare una profezia che si auto avvera. Bisogna lasciare spazio a chi pensa che sia realizzabile. Nessuno è più pessimista rispetto alla politica italiana che un italiano. Solo perché è sempre stato così non significa che lo sarà sempre in futuro. Dobbiamo creare ciò che vogliamo, non accettare ciò che non vogliamo. Per l'Italia, dovrebbe essere una decisione profondamente facile, gli avversari storici giocano sopra un ghiaccio sempre più sottile. Pensando alla polizia, il loro lavoro sarebbe più semplice perché potrebbero concentrarsi su crimini reali, anziché sull'agricoltura illegale. Per i religiosi, la cannabis è menzionata spesso nella Bibbia perché si sa che Dio non commette errori. Anche l'agenzia antimafia italiana vuole che la cannabis venga legalizzata in modo da rimuovere una grossa parte dei profitti della criminalità organizzata: in un'intercettazione è stato sentito un capo mafioso che diceva "se legalizzano la cannabis siamo rovinati". I medici con una cannabis veramente legale potrebbero trattare meglio i propri pazienti. I contribuenti dovrebbero essere sulla stessa linea, poiché la legalizzazione ridurrà significativamente i costi medici e d'applicazione.

SSIT: Qui da noi, frequentemente, si può vedere un contadino come Franco Casalone arrestato a causa della canapa. Come è possibile creare un'industria sana se la polizia si concentra ancora sulla repressione?

Chiesa. Nonostante tutto l'Italia rimane un paese dove la compassione per il prossimo esiste ed è radicata e la cannabis è fondamentalmente una questione di compassione per i pazienti che ne hanno bisogno. Non è una droga di passaggio per droghe pesanti, ma al contrario, in realtà, è una droga di uscita per quelle pesanti.

SSIT: Al momento gli italiani non possono coltivare per sé stessi e, se vogliono curarsi, o comprano quella prodotta dai militari o quella importata da Olanda e Canada, che ne pensi? Che non c'è alcun motivo per importarla dal Canada o dai Paesi Bassi o di far coltivare l'esercito come se si trattasse di qualcosa di pericoloso. Il Portogallo, paese più conservatore dell'Italia, ha depenalizzato tutte le droghe. Alcuni degli Stati americani più conservatori l'hanno legalizzata, così come un altro paese fortemente cattolico, l'Uruguay. Persino in Thailandia, con la sua lunga storia di esecuzioni per i consumatori di marijuana, è stata legalizzata.

Tutte le leggi sulla droga sono state progettate per criminalizzare quelle diffuse fra le minoranze, a cominciare dalle leggi anti-oppio per i cinesi, che hanno costruito l'Occidente americano. Il proibizionismo sull'alcol in America, ha preso di mira la droga scelta dagli irlandesi e dagli italiani. Le leggi sulla marijuana del 1937 hanno preso di mira neri e messicani. Quando ciò fu dichiarato incostituzionale nel 1969, Nixon scrisse il Controlled Substances Act per colpire i neri e i manifestanti contro la guerra. Il rapporto della Commissione Shafer, che egli ignorò, raccomandava la depenalizzazione. Questo modello di razzismo sistematico è incorporato alla società americana e nel suo sistema giudiziario progettato per sostituire la schiavitù con la prigione. Molte carceri sono di proprietà privata quindi hanno bisogno di un numero crescente di detenuti per rimanere redditizie. Le leggi sulla droga sono questo strumento, il 60% è in prigione anche a vita per piccoli crimini di droga non violenti. Le attuali proteste sono l'inevitabile contraccolpo contro quel razzismo istituzionalizzato, che permea ogni aspetto della società americana. Come disse John F. Kennedy: "Coloro che rendono impossibile la rivoluzione pacifica renderanno inevitabile la rivoluzione violenta". Il padre fondatore Benjamin Franklin diceva: "Abbiamo bisogno di una rivoluzione ogni 200 anni, perché tutti i governi diventano stantii e corrotti". Il tempo atteso è arrivato.


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Background

Par Rich Hamilton

LA CANNABIS NEL COVID-19 All’inizio di aprile 2020, è stato confermato oltre un milione di casi di coronavirus in tutto il mondo. Il COVID-19 sta provocando chiusure senza precedenti in tutto il mondo e nessuno sa esattamente quando l’epidemia raggiungerà il suo picco e quando si ridurranno gli effetti collaterali. L’impatto dell’epidemia si sta facendo sentire in tutti gli angoli dell’industria e del settore a partire da multinazionali, imprese locali, sistemi educativi, ricettività, viaggi, turismo, grandi eventi pubblici e l’industria della cannabis, che non fa eccezione. C’è da chiedersi dunque come questa crisi di salute pubblica internazionale senza precedenti abbia cambiato e cambierà il volto dell’industria legale della cannabis, in peggio e in alcuni casi in meglio! La maggior parte dei consumatori di cannabis ne hanno mantenuto o aumentato l’utilizzo durante l’isolamento. Una ricerca condotta su consumatori adulti di cannabis di età compresa tra i 16 e i 65 anni negli Stati Uniti, in Canada e nel Regno Unito, ha dimostrato come i consumatori di cannabis per uso medico fossero più propensi a mantenere i consueti livelli di consumo, mentre i consumatori per uso ricreativo fossero più propensi ad aumentarne il consumo nel tentativo di rendere l’isolamento meno noioso o stressante. Tale aumento della domanda ha portato a vendite da record in ambito legale, nonché a un aumento dei prezzi sul mercato nero sia in Nord America che in Europa. È giunta notizia da Spagna e Francia che il prezzo della cannabis e dell’hashish sia raddoppiato o triplicato rispetto al livello abituale, semplicemente a causa della domanda. I governi di aree come il Quebec e i Paesi Bassi hanno deciso di tenere aperti i negozi di cannabis durante il lockdown per mantenere non solo le prescrizioni mediche, ma anche, almeno nel caso dei Paesi Bassi, per evitare simili aumenti dell’attività del mercato nero e dei prezzi.

I dispensari legali di cannabis negli Stati Uniti e in Canada hanno registrato un boom di vendite dopo essere stati classificati come attività “essenziali” ed essere stati autorizzati a rimanere aperti. Questo, già di per sé, è stato visto come un importante momento di progresso e di riconoscimento da parte dell’industria della cannabis. Il fatto che i dispensari della cannabis siano stati classificati come “essenziali” accanto a farmacie generiche e negozi di alimentari dimostra quanto sia cambiata in meglio la visione generale della cannabis. Non c’è dubbio che questo nuovo status elevato contribuirà a rafforzare gli appelli e le campagne in favore di un incremento della legalità. Alcuni Stati legali tra cui California, Colorado, Illinois, Maryland, Michigan, New Jersey, Nuovo Mexico, New York, Ohio, Oregon, Washington Chicago, Denver e San Francisco, hanno registrato una ripresa delle vendite. Per darvi un’idea dell’aumento della domanda, le vendite a Denver il 23 marzo sono aumentate del 392% rispetto allo stesso giorno della settimana prima che venisse “ordinato di stare a casa”. Non è stata comunque una buona notizia per tutti, perché mentre in alcuni Stati si è verificato un aumento le vendite, altri Stati in cui le vendite di cannabis sono strettamente legate al turismo ne hanno risentito. Mercati come quello di Las Vegas hanno infatti pagato un caro prezzo per la situazione. Laddove le aziende sono rimaste operative, tuttavia, molte si sono adattate per soddisfare la domanda offrendo servizi come il take-away e la consegna e adeguando le applicazioni

di telemedicina per ridurre al minimo le interazioni interpersonali. Persino il gigante della cannabis “Leafly” è entrato in azione e ha lanciato un servizio di consegna di cannabis per

Arizona, Florida, Maryland, Michigan, Nevada, New York e Oregon. Nonostante ciò, i proventi possono andare perduti a causa di fattori quali


30 le filiere perturbate, la chiusura dei negozi, la limitazione dei movimenti e il rallentamento dell’economia. Il “Lockdown” può anche essere considerato un momento d’innovazione per le aziende della cannabis, con la creazione di nuovi sistemi operativi che potrebbero migliorare l’operatività futura. I servizi di consegna sono un perfetto esempio di questo. Anche se al momento i dispensari devono effettuare i propri servizi di consegna, potremmo continuare a vedere questo modello di business diventare “la regola” nello stesso modo in cui avviene per i servizi di consegna di alimenti come Deliveroo.

nella maggior parte delle regioni sia eccessivamente complicato, inadeguato e vulnerabile a shock come l’attuale epidemia e debba dunque essere sostituito da sistemi di accesso ai farmaci completi in grado di garantire un soddisfacimento completo della domanda. Il COVID-19 ha messo in ginocchio l’economia mondiale e gli analisti del FMI e dell’ONU prevedono che è praticamente inevitabile una recessione globale. Di conseguenza, alla luce di tale incertezza, come possiamo aspettarci che sia il futuro dell’industria della cannabis? Per rispondere a questa domanda è utile guardare alla crisi finanziaria

Questo si addice alla vita al di fuori dell’isolamento e va a beneficio di chi ha una mobilità limitata o vive in zone più isolate e con scarso o nessun accesso ai trasporti.

di lusso per optare per alternative più economiche, soprattutto visto che l’acquisto in massa è ancora diffuso a causa delle misure di distanziamento sociale in corso e dell’autoisolamento. Una forte recessione a seguito della crisi del COVID-19 implica un rallentamento dell’attività economica a livello internazionale e una diffusa perdita di posti di lavoro. La risposta dei governi di Stati Uniti, Australia e Regno Unito è stata quella di rilasciare massicci pacchetti di assistenza economica a tutta la popolazione, il che è straordinario, ma molto probabilmente tornerà a morderci in futuro sotto forma di aumento dell’imposizione fiscale. La possibile legalizzazione della cannabis

La filiera è un’altra area che si sta rivelando una sfida per continuare a muoversi in questi tempi incerti. Le risorse mediche, ivi inclusi il tempo e le ure degli operatori sanitari, sono limitate e si stanno concentrando sulla lotta contro il virus. Anche le regioni che dipendono dalle importazioni si trovano ad affrontare difficoltà, poiché le restrizioni alle frontiere si fanno sempre più severe e il personale addetto alla logistica non è più disponibile. I regolatori si sono dovuti adattare per garantire che le linee di fornitura fossero aperte e che i distributori potessero soddisfare la domanda. In Pennsylvania, per esempio, i pazienti possono ora ottenere ricette online valide per 90 giorni anziché 30. Anche nel Regno Unito, un gruppo del settore della cannabis medica con sede nel Regno Unito ha concordato misure d’emergenza con il Ministero dell’Interno per importare per la prima volta farmaci sublinguali a base di cannabis. Senza dubbio il COVID-19 sta comportando alcuni colli di bottiglia nella fornitura, provocati dai complessi processi legati all’ottenimento delle ricette, alle farmacie che distribuiscono cannabis e ai distributori che la forniscono. In Spagna, circa 200.000 pazienti che normalmente otterrebbero i farmaci da club semilegali della cannabis, ora non riescono ad accedere ad alcun prodotto. Questa crisi della salute pubblica ha senza dubbio messo in evidenza come l’attuale sistema di fornitura di cannabis medica

interessante per il ‘fast tracking’ per molti Stati del mondo sviluppato. Sarebbe una mossa assolutamente realizzabile, considerando che abbiamo già visto i governi, i sistemi sanitari e il commercio globale cambiare radicalmente il loro modo di operare e di adattarsi rapidamente di fronte al COVID-19. Le regioni legali pioniere come il Canada e gli Stati Uniti hanno già gettato le fondamenta di un sistema responsabile di controllo della cannabis e sanno cosa funziona e cosa non funziona a livello di sistemi di licenze, conformità, standardizzazione e logistica al dettaglio. Tutto ciò potrebbe essere utilizzato come progetto e applicato rapidamente in altre regioni. Il COVID-19 ha inoltre aperto ancora una volta l’argomentazione legata alla penalizzazione della cannabis a causa dell’elevato numero di decessi dovuti al COVID-19 nelle carceri di tutto il mondo dove i detenuti con imputazioni legate alla cannabis, che possono avere condizioni di salute sottostanti, si trovano in realtà ora ad affrontare una potenziale ‘pena di morte’ derivante dalla diffusione del virus nel sistema carcerario. Il divieto della cannabis criminalizza milioni di persone comuni. Per esempio, negli Stati Uniti, nel 2018 sono state arrestate più di 609.000 persone per semplice ‘detenzione’, mentre nell'UE, nel 2017, sono stati registrati più di 840.000 reati di detenzione. La necessità di cancellare queste pene è rafforzata dalla contraddizione secondo cui i dispensari di cannabis sono stati ampiamente autorizzati dai governi come “servizi essenziali” che devono rimanere aperti durante l’epidemia, tuttavia quegli stessi governi stanno tenendo le persone rinchiuse per attività “criminali” legate alla cannabis che potrebbero finire per costar loro la vita!

del 2008, che non solo ha cambiato il panorama economico globale, ma ha anche visto modificarsi i comportamenti dei consumatori in maniera tale che non erano più riconoscibili. C’è stato un allontanamento dai servizi professionali in quanto i consumatori hanno adottato un atteggiamento ‘fai da te’, abbandonando l’iscrizione in palestra e le visite dal parrucchiere, per tingersi i capelli e allenarsi a casa. Allo stesso modo, i consumatori hanno smesso di acquistare prodotti nei negozi di marca premium e si sono orientati verso un maggior numero di discount. Questo potrebbe verificarsi anche nel settore della cannabis man mano che i consumatori si allontanano dalle marche di cannabis

rappresenta ora più che mai un’opportunità per questi governi per recuperare parte della spesa che il COVID-19 ha imposto loro senza dover applicare aumenti impopolari di tasse obbligatorie come l’imposta sul reddito e la tassa comunale. La prova è visibile nei Paesi e negli Stati che già beneficiano della riscossione delle imposte sul mercato legale della cannabis. Per esempio, Colorado e Washington riferiscono di 303 milioni di dollari e 400 milioni di dollari rispettivamente, in imposte sulle vendite di cannabis nel 2019. Considerando questi dati e la stima secondo cui un’industria della cannabis ‘legale’ potrebbe valere fino a 3 miliardi di sterline per il Regno Unito entro il 2024, sembra che i benefici fiscali potrebbero rendere la legalizzazione un’opzione molto

Al di là dell’elemento dell’ingiustizia umana, c’è il fattore finanziario! 7,7 miliardi di dollari dei contribuenti vengono sprecati ogni anno nell’applicazione di leggi antidroga obsolete, solo negli Stati Uniti. Nel contesto del rallentamento dell’economia e dell’enorme spesa pubblica sulla scia del COVID-19, la riduzione di questo onere per il sistema giudiziario sbloccherebbe più fondi per rimpinguare il piatto che ha dovuto salvare interi Paesi dalla miseria finanziaria. Anche se si spera sia finalmente giunto il picco di questo terribile virus, gli effetti derivanti si faranno sentire ancora per molto tempo e il mondo a cui eravamo abituati e il modo in cui abbiamo condotto la nostra vita saranno considerevolmente diversi. Per qualche verso in peggio, ma speriamo anche per qualche verso in meglio!


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Storia delle varietà di Barney’s Farm Testo e immagini: Green Born Identity – G.B.I

Gorilla Zkittlez: A King Kong piacciono le caramelle!

Se la ‘King Kong’ GG4 mastica una caramella Zkittlez, accadono cose spettacolari! I selezionatori di Barney’s Farm hanno riunito due delle migliori e più ricercate genetiche degli ultimi anni per un’entusiasmante resa dei conti. La nuova varietà Gorilla Zkittlez, la GG4, la Gorilla da 100 libbre fra le varietà di cannabis, è partita a caccia, ingoiando ‘super caramelle’ Zkittlez e abbiamo trovato un partner di selezione molto efficace, che ha assicurato che questa costellazione di selezione tutta californiana desse rapidamente i suoi frutti. Vale a dire, un mega ibrido con una lieve predominanza indica (60%) e un contenuto di THC molto elevato del 24%, che garantisce sia una forte psicoattività sia effetti medicinali relax totale in questo caso. La Gorilla Zkittlez ha lo stesso incredibile rivestimento di resina della GG4, un vero e proprio oceano di tricomi che si riversa sulle piante. Ma lascia un’impressione duratura sui coltivatori anche grazie alla resa al di sopra alla media: un carico da nave mercantile! Fino a 500-700g/m2 li rendono potenzialmente dei pesi massimi.

E tutto questo in sole 8-9 settimane di fioritura - questo sì che è sport! Le specifiche outdoor di questa varietà suonano altrettanto sensazionali, con un’altezza di soli 1,7 metri, le piante di Gorilla Zkittlez outdoor dovrebbero essere in grado di produrre fino a 2,5 chili. Questo tipo di resa, naturalmente, è possibile solo in un perfetto scenario outdoor con molto sole e caldo. Le mega cime che ne derivano sono armate di una buona resistenza alla muffa e su una scala da 1 a 5, Barney la valuta a 4. Sotto la luce naturale, la maturazione sopraggiunge fra la prima e la seconda settimana di ottobre.

Premiere della Stanza di coltura: The Doc mette alla prova per la prima volta la genetica di Barney’s Farm Nel giro di sole 72 ore, i due semi femminizzati piantati hanno fatto capolino dalla superficie. La crescita cespugliosa e lussureggiante è cominciata in poco tempo, con foglie dall’aspetto insolitamente lucido e oleoso di colore verde scuro. Le due piante hanno trascorso tre settimane in fase vegetativa prima che The Doc le passasse in fioritura con un fotoperiodo 12/12. Hanno mostrato un modello di crescita che ricordava più quello un’indica classica rispetto a quanto si aspettasse in considerazione di un semplice 60% di questa specie: molto densa e solida, con brevi spazi internodali e un’altezza di 25 e 27 cm.

Le fontane di resina hanno cominciato a sfrigolare molto presto Dopo essere entrate in fase di fioritura, le due piante hanno manifestato un forte istinto di allungamento, i geni di sativa della Gorilla Zkittlez si sono ovviamente messi al lavoro. Le foglie appena formate sono diventate più sottili, presentando ancora tutta la loro lucentezza oleosa. Dopo quattro settimane in fioritura, l’allungamento del gambo e del ramo si è concluso, portando le due piante a un’altezza di circa 60 cm.

Resa gigantesca da King Kong La struttura delle cime era chiaramente tipica di una pianta a predominanza indica, con la formazione di spessi boccioli bulbosi che alla fine, dopo 58 e 60 giorni di fioritura (assolutamente nei tempi previsti), si sono gonfiati notevolmente e si sono ricoperti di densi strati di opulenta resina, con

anche le foglie più alte ricoperte di cristalli nel loro insieme. The Doc ha detto entusiasta: “sono diventate super-zuccherine come mi aspettavo, la Gorilla Zkittlez è davvero inzuppata in una grande quantità di dolce sudore di scimmia, è davvero una fantastica festa di resina!”. È lodevole anche la grande uniformità di questi due esemplari. Il loro odore intenso era un insolito mélange di note di frutta tropicale dolce e accenti di hashish nero speziato, più un pizzico di muschio, assolutamente perfetto. Alla fine del loro ciclo di vita, le due piante avevano una forma rotonda e maneggevole con un’altezza di 60 e 67 cm rispettivamente. “Mi hanno stupito!” The Doc ha gridato di gioia, quando dopo tre settimane ha messo sulla bilancia le sue cime di Gorilla Zkittlez - dure come il petto di un gorilla, con un rivestimento di tricomi incredibilmente ricco. La fenomenale resa totale delle due piante è stata di 225 grammi – “dimensioni davvero gigantesche stile King Kong e ancora di più se si tengono in considerazioni le dimensioni piuttosto ridotte di queste piante. Hanno reso quasi il doppio dei grammi rispetto a quanto risultava in centimetri, il che è davvero incredibile”, ha dichiarato un sbalordito Doc.

sofisticata fragranza in due fasi si è insinuata nelle sue narici: all’inizio ha sentito una dolcezza esotica e fruttata che ricordava il mango che, dopo un secondo, ha lasciato posto a un persistente e duraturo profumo di hashish. Quando ha vaporizzato la cima nel suo vaporizzatore “Mighty”, si è verificato questo insolito effetto: quando il vapore è passato attraverso la sua bocca, aveva un sapore fruttato e dolce, ma l’impressione duratura è stata poi di nuovo speziata e di hashish. The Doc ha fatto tre tiri profondi prima di aspettare che l’effetto si facesse sentire del tutto. Dopo il secondo, ha percepito una lieve pressione attorno agli occhi e alle tempie e un forte effetto che si è fatto strano dal profondo, e dopo il terzo, è stato come se King Kong si mettesse in mezzo al vapore e lo afferrasse con forza. “Il gorilla sta flettendo i suoi muscoli del THC, iniziando ad ammorbidirmi la testa e il corpo! L’effetto profondamente rilassato è proseguito per più di due ore e lo ha lasciato un po’ trasognante, ma non sonnolento – davvero da brividi. The Doc ha concluso:

Vaporizzare la Gorilla Zkittlez: “Come se King Kong mi avesse ammorbidito la testa e il corpo”

“Questo mega ibrido ha tenuto fede a tutte le sue promesse, ha dimostrato di essere un campione della resa e la produzione di resina ha colpito con una potenza e un aroma stupefacenti, se si pensa poi al periodo di fioritura moderato e alla comoda dimensione indoor - è tutto semplicemente perfetto con questa varietà. Una vera paladina della genetica della West Coast americana!”

Quando ha aperto una cima per la sua prima sessione di test con il vaporizzatore, una

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Dati sulla coltivazione: Genetica

Gorilla Zkittlez (GG4 x Zkittlez)

Fase vegetativa

Tre settimane (dopo la germinazione)

Fase di fioritura

58 + 60 giorni / 56-63 in generale

Substrato

Terra Plagron Grow Mix, vasi da 11 litri

pH

6.2-6.6

EC

1.2–1.8 mS

Luce

Fino a 12 x SANlight S4W = 1680 watt

Temperatura

19-28°C

Umidità dell’aria

40-60%

Irrigazione

A mano

Fertilizzanti

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Additivi/ stimolatori

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Strumentazione

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Altezza

60 + 67 cm

Resa

226 grammi in totale


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Coltiva con Jorge Cervantes

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Di Jorge Cervantes jorge@marijuanagrowing.com

Importanza economica canapa

Cedar Gray, proprietario di Siskiyou Sungrown Farms nell’Oregon meridionale, ispeziona una cima a elevato contenuto di CBD. È un imprenditore e ha un entomologo fra i suoi collaboratori.

Se siete nel business della cannabis, cercate di guadagnare il più possibile nei prossimi anni. La legalizzazione ha aperto le porte a tutti. Prima eravamo in pochi noi autodidatti che credevamo nella cannabis, nell’avventura e nel divertimento. Bisognava essere forti, credere in se stessi per lavorare nell’industria della cannabis. Ok, c’erano anche i sognatori, i disadattati della società e i veri e propri criminali. In quale di queste categorie ricadevate? Io ero a metà fra sognatore e disadattato. Come nel mio caso, la società probabilmente vi avrebbe definiti dei criminali. Oggi siamo dei visionari che sono stati in grado di vedere nel futuro! Oggi l’industria della cannabis è più legittimata rispetto al passato. Ha ingrossato le nostre fila un gruppo completamente nuovo di esperti di colture, fra cui medici, infermieri, botanici laureati, coltivatori, scienziati e imprenditori. Si tratta di professionisti seri e la maggior parte di loro è ben finanziata. Non è come mettere insieme una grande coltivazione o spostare un carico di droga come si faceva in passato. La corsa al verde della cannabis ha anche generato un nuovo gruppo di esperti opportunisti, truffatori mangiasoldi e impostori comuni. Molti di loro indossano abiti e cravatte. Attenzione! Quella che segue è una breve storia della cannabis dal punto di vista economico. Vi prego di fare molta attenzione a come la legalizzazione ha generato un “mondo

nuovo” pieno di nuovi imprenditori. Voi, in quanto coltivatori, vi trovate sul gradino più basso della scala e ne pagate lo scotto. La canapa industriale è stata piantata in tutti i principali porti marittimi del mondo. Questa fibra veniva utilizzata per realizzare vele di tela, corda di canapa e altri prodotti. Questo è uno dei motivi principali per cui le piante di cannabis si sono diffuse così ampiamente nel mondo. Prima che il cotone si facesse strada e il nylon e altre fibre sintetiche venissero inventati, la canapa industriale era la fonte principale per produrre corda, tela, carta, ecc. Tuttavia, nel 1933, l’editore William Randolf Hurst decise di far bandire la canapa per i propri interessi economici. Guardate il film del 1936 “Reefer Madness” su YouTube, anch’esso un prodotto della macchina propagandistica del governo statunitense, appoggiato da Hurst. Dall’oggi al domani la canapa non era più una droga consumata dai degenerati, secondo il governo statunitense. Fu richiesto ai coltivatori di piantare la canapa industriale per vincere la Seconda Guerra Mondiale. Sempre su YouTube, potete vedere il film del 1942 “Canapa per la vittoria”, in cui si chiedeva ai coltivatori patriottici di piantare la canapa per contribuire a vincere la guerra. Il periodo di massimo splendore della canapa si ridusse dopo la Guerra, quando il governo degli Stati Uniti reintrodusse la proibizione della cannabis.

I politici ritenevano più redditizio l’uso della cannabis come strumento per denigrare i lavoratori messicani, i neri, i musicisti e altri che consideravano potessero creare problemi. La cannabis non era più canapa, si trasformò bensì in una droga asociale. Venne adottato un nuovo termine, “marihuana” (marijuana), la parola messicana che in gergo significa cannabis. La droga cannabis, la marijuana, ritrovò la sua popolarità negli anni Sessanta, quando venne scelta da persone orientate al cambiamento. La marijuana divenne presto un simbolo internazionale di ribellione. Con la crescita dell’uso di marijuana, crebbe anche il mercato. A metà degli anni Settanta, il prezzo dei fiori femmina iniziò ad avere una tendenza al rialzo che prosegue ancora oggi. Crebbe una grande economia sommersa che attirò una vasta gamma di coltivatori e venditori. Vennero coniati termini come “Sinsemilla-airs” e “Oro verde”, indicativi delle fortune ottenute. Il mercato illegale divenne molto redditizio e venne contrastato da un sistema drastico dal punto di vista politico, giudiziario, di applicazione della legge e del sistema carcerario, con fondi illimitati. Venne approvata una serie di leggi anti-cannabis negli Stati Uniti e a livello internazionale per implementare tale divieto.

Questa è una delle serre gestite da Jimmy Sadeji, di Original Breeders League. Ha organizzato molti selezionatori di cannabis per sviluppare varietà per il presente e per il futuro. Le prove scientifiche e la moltitudine di “tossicodipendenti da marijuana” che riguardava circa il 10 per cento della socie-


36 no essere affittati o acquistati. Il campo deve essere irrigato, concimato e diserbato. Se si aggiunge la raccolta, l’essiccazione e la lavorazione del raccolto, le spese arrivano a 75.000 dollari per ettaro, 750.000 dollari per 10 ettari. E non abbiamo preso in considerazione il maltempo, le patologie e i problemi legati a parassiti o elementi a sorpresa, come un’epidemia mondiale, vedi Covid-19!

Steve Rogers, di Sing Pig Farm, coltivatore biologico professionista, ha deciso di condurre un test e di coltivare solo 0,5 ettari il primo anno. Anni di esperienza nella coltivazione hanno insegnato a Rogers a essere prudente quando si fa il proprio ingresso in un nuovo mercato.

tà a tutti i livelli socio-economici ebbe la meglio sulla macchina esecutiva drastica guidata dalla politica. I politici decisero che era più redditizio legalizzare la cannabis e non mantenere la marijuana illegale. Purtroppo, alcuni dissenzienti credono ancora alle stronzate retoriche su come la cannabis danneggi i giovani della società. Chi nega i benefici della cannabis di solito ha un’agenda che comprende aspirazioni politiche e, naturalmente, denaro. Ironia della sorte, le proprietà della cannabis hanno fatto germogliare un nuovo ramo della medicina, gran parte del quale aiuta i bambini.

scientifica dell’esistenza di un nuovo ramo della medicina.

Cannabis medica

Coltivare la cannabis medica

Le scoperte mediche moderne sono cominciate nel XIX secolo. Saltando al 1963, l’isolamento del CBD e al 1964,

L’educatore Farmer Tom Lauereman tiene in mano il suo libro, US Federal Cannabis Workplance Health and Safety Standards. Farmer Tom ha letteralmente “scritto il libro” sulla coltivazione legale della cannabis negli Stati Uniti. con il THC, scoperto dal Dr. Mechoulam. I recettori dei cannabinoidi sono stati clonati nel 1990 (CB1) e nel 1993 (CB2), il che dimostra come i mammiferi (umani) si siano evoluti con la cannabis. Tutte queste scoperte hanno rivelato il sistema endocannabinoide, fornendo la prova

Nel 1996, la California ha approvato la Proposta 215, Iniziativa per l’Uso Medico della Marijuana, per consentire l’uso medico della cannabis. Dodici anni dopo, in California c’erano più di 200.000 pazienti medici. Nel 2010 è stato approvato per la vendita Sativex, il primo prodotto a base di cannabis botanica ad essere stato approvato dal governo. Il produttore, GW Pharmaceuticals, società quotata, è la prima multinazionale a entrare nell’arena della cannabis.

Negli Stati Uniti, l’Hemp Farming Act è diventato legge nel 2018, aprendo così le porte alla coltivazione della cannabis a elevato contenuto di CBD. L’anno successivo sono stati “segnalati” più di 20.000 ettari coltivati. Ma non è tutto oro ciò che luccica. La realtà è molto diversa quando si guarda alla quantità di cannabis raccolta e a chi ne ha tratto profitto. Per esempio, i coltivatori dell’Arkansas, Stato americano a vocazione agricola, hanno raccolto meno della metà della cannabis a elevato contenuto di CBD piantata e il 94% di loro ha perso denaro!

A giugno, la biomassa (l’intera pianta) con un 10 per cento di CBD è stata venduta a 100,50 dollari CBD al kg. A ottobre il prezzo è sceso del 67%, arrivando a $50,80 al kg! Nello stesso periodo i fiori sono stati venduti a 872 dollari al kg e il prezzo è sceso del 35% arrivando a 566,80 dollari entro ottobre. Gli stessi principi e le stesse cifre possono essere applicati alla cannabis a elevato contenuto di THC. Questa ondata di legalizzazione e produzione di cannabis sta solo cominciando ad arrivare in Europa. Finora molte aziende statunitensi hanno cercato di entrare nel mercato europeo. Ma nel loro Paese

hanno trovato un numero più che sufficiente di grandi creduloni. Per esempio, un coltivatore statunitense, Bruce Perlowin, è stato citato in un articolo del Medical Marijuana Daily per aver raggiunto “l’incredibile traguardo di 1.000.000 di dollari nel giro di pochi giorni” per i suoi fiori di canapa di alta qualità. Se si scava un po’ più a fondo, si può scoprire come la sua società quotata, la Hemp Inc., abbia perso 8.302.992 dollari per quell’anno. Alcune società quotate offrono azioni che sono un buon affare se ci si sente fortunati, ma tutte le società quotate nell’ambito del settore della cannabis sono un rischio, un grosso rischio. Nella loro letteratura si leggono sempre cose del tipo: “il mercato della cannabis raggiungerà i 70.000.000.000.000 dollari entro il 2027”. Per favore, fate bene i calcoli! Considerate chi siete quando affrontate il nuovo e coraggioso mondo della cannabis. Siete diventati ricercatori e imprenditori legittimi dopo un passato di disadattati, sognatori o truffatori?

Ryan Doran e Dave Feichko di Thailand Organic Cannabis sono due pionieristici coltivatoriimprenditori californiani che si sono espansi ai tropici dove le conoscenze sono poche e i costi di produzione sono bassi.

La dinamica della coltivazione di 10 ettari di cannabis è molto diversa rispetto alla coltivazione di una serra di 100 m2 piena di cannabis. Negli Stati Uniti, nel 2019, il prezzo medio di un clone CBD era 4 dollari e i semi con un tasso di germinazione dell’85% costavano circa 4.400 dollari al kg. Il costo per piantare semi femminizzati in un ettaro è 6.500 dollari, supponendo una germinazione del 100%. Piantare 4.250 cloni per ettaro costa 17.000 dollari. Il costo per piantare 10 ettari di cloni è $170.000 e di semi $65.000. Questo non consente la germinazione e piante morte che devono essere ripiantate. Dopo aver richiesto e ricevuto i permessi, processo piuttosto oneroso, i terreni devo-

Il coltivatore di THC, Craig Johnson, proprietario di Alpenglow Farms, in una delle sue serre nella contea di Southern Humboldt, in California, mantiene i costi contenuti e i margini di profitto elevati.

Jorge Cervantes è l’autore della Cannabis Encyclopedia (596 pagine, oltre 2.000 immagini a colori, in formato A4) e di Marijuana Horticulture (ossia la Bibbia). Entrambi sono disponibili in vendita su Amazon a livello internazionale. La Cannabis Encyclopedia contiene un ottimo capitolo sull’acqua. Contattate Jorge su www.marijuanagrowing.com.


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Coltivazione indoor Druida. Foto: MesMais

Coltivare all’interno con kit di lampade a LED ampliabile Un esperimento riuscito con la Do-Sweet-Dos

Abbiamo intervistato MesMais, già da molti anni coltivatore domestico indoor, noto per le sue esperienze di coltivazione nel forum cannabiscafe.net. Stavolta l’esperimento riguardava un impianto di illuminazione a LED prodotto da Photosystem. Indubbiamente l’impianto dà ottimi risultati, è disponibile a un prezzo molto economico ed è altamente modulare: permette infatti di coltivare inizialmente con un’unica lampada a LED, a cui si aggiungono poi altre secondo necessità. L’illuminazione a LED di qualità non è mai stata così conveniente prima d’ora. Le foto di questo reportage documentano un esperimento indoor da lui realizzato con la varietà Do-Sweet-Dos di Sweet Seeds.

Do-Sweet-Dos sotto lampade fluorescenti

MesMais è un forista veterano di Cannabiscafé, iscritto già dal 2003: “Come consumatore di hashish ero molto interessato alla cannabis, sicché, a un certo punto, ho deciso di smettere di foraggiare il commercio illegale di droga. Volevo prendermi cura della mia salute. Ricordo che è stato mio fratello a parlarmi per la prima volta del forum cannabiscafe.net e non ho esitato un attimo a iscrivermi, constatando la bella ‘atmosfera’ che si respirava. Cannabiscafé era già allora la più completa enciclopedia online della cannabis, una fonte ricchissima di informazioni: i migliori cannabicoltori, attivisti impegnati nella legalizzazione… tanta voglia di approfondire e condividere conoscenze”.

Illuminazione

Dopo anni di esperienza con lampade di varie tecnologie, prima HPS e poi LEC, MesMais non era disposto a cambiare; fra l’altro l’acquisto dei LED rappresentava un investimento importante. Seguendo però i consigli di altri foristi di Cannabiscafé e constatando i risultati ottenuti con i LED di Photosystem, ha aperto gli occhi. Dopo tutto, l’investimento non è stato poi così oneroso; i vantaggi sicuramente sono tanti: più punti luce, temperatura interna più bassa, minori spese e maggiore durata. Nella stanza virtuale aperta da Photosystem su Cannabiscafe.net, ha potuto informarsi sulle lampade LED in catalogo, decidendo alla fine di acquistare un kit molto facile da montare, che ha successivamente ampliato. Di solito, secondo la fase di crescita e la taglia raggiunta dagli esemplari, MesMais comincia ad usare LED da 4000K, posizionati a una certa distanza. Al cambio di fotoperiodo, aggiunge poi 2700K, variando anche

un po’ lo spettro luminoso. In questo esperimento, ha cominciato con 4 CRI 97 4000K da 50W. Quindi, cambiando il fotoperiodo, ha potenziato l’illuminazione con un altro CRI 97 2700K da 50W. Dopo alcuni giorni, all’inizio della fioritura, ha aggiunto altri 4 CRI 97 da 30W ciascuno. Anche se, nel caso dei LED, è preferibile misurare le micromoli (μmol) piuttosto che i lumen, MesMais preferisce usare sempre un luxmetro come riferimento utile. In questa coltura di prova si è verificato un caso di falso albinismo: una pianta, al centro della tenda di coltura, presentava l’estremità superiore bianca, senza essere effettivamente albina. Ma si è trattato di un unico esemplare che, per la posizione centrale, riceveva luce da tutti i lati. Inoltre, per un paio di giorni, è stato utilizzato un LED da 50W a brevissima distanza (e ha quindi pensato che il fenomeno fosse dovuto ad un eccesso di radiazioni luminose). Il problema è stato risolto con un’unità di controllo regolabile, con cui ha potuto ridurre la potenza a 30W, evitando così l’eccesso di luce.

Do-Sweet-Dos

In questa prova di coltivazione ha utilizzato la Do-Sweet-Dos di Sweet Seeds. Questa varietà proviene da una discendente di Girl Scout Cookies, la OG Kush Breath, incrociata con la Face-Off OG. L’ibrido ottenuto presenta molti tratti OG in comune con le progenitrici, con un sapore spiccatamente americano e un’alta produzione di tricomi dall’effetto potente. È facile da coltivare e produce bud molto densi. La pianta cresce a forma di abete, è rapida e presenta un bel portamento; la predominanza dell’Indica si nota fin dall’inizio. Dagli esemplari in fiore sono germogliati dei bei bastoni allungati, compatti e resinosi. Secondo MesMais la pianta è “facile da coltivare, stabile, per nulla esigente, generosa e dà grosse soddisfazioni al raccolto. Direi anche che resiste bene al mal bianco e alla botrite”.

Installazione

Seguendo la sua originale filosofia, MesMais ha sempre cercato di raggiungere l’autosufficienza, in modo pulito ed ecologico, con colture il più possibile sane e senza molte complicazioni. Generalmente utilizza un paio di tende da coltivazione,

Crescita con una lampada fluorescente e una striscia di LED in una mini-tenda. alcuni LED, due ventilatori, stufe, un deumidificatore, un estrattore e un sistema di estrazione passiva dell’aria. Nei primi 15/30 giorni, le piante vengono sistemate in una tenda di dimensioni 50x50x50 cm, con due luci fluorescenti da 55W. All’occorrenza, aggiunge un paio di strisce di LED. Questo rende più facile la prima fase di crescita della pianta: gli esemplari possono continuare a crescere, mentre la tenda più grande è occupata dalle piante in fase di maturazione. Quest’ultima tenda - utilizzata per gli ultimi giorni di crescita e per l’intero stadio di fioritura – misura 80x80x160 cm ed è illuminata a LED. Qui MesMais coltiva nove piante all’interno di vasi di tessuto.

Clima

Le tende da coltivazione sono collocate all’esterno, nel cortile di casa, in una zona con condizioni climatiche estreme, per cui è molto difficile mantenere stabili temperatura e umidità. Alcuni giorni il termometro può raggiungere un minimo di 5º C e altri un massimo di 34º C, mentre l’umidità può variare tra il 40% e l’80%. Pertanto, che sia autunno, inverno o primavera, le sue coltivazioni sono sempre influenzate dal clima locale ed è quindi costretto a modulare opportunamente l’estrazione dell’aria, l’intensità delle stufe, l’umidità e la ventilazione, per mantenere condizioni ambientali adeguate.

Potatura e uso di reti di protezione

Durante la coltivazione, MesMais elimina più volte germogli e rami bassi. La potatura dei rami bassi facilita l’irrigazione o qualsiasi altra azione richiesta nel sostrato, come la concimazione o la pulizia. La potatura

dei rami può anche aiutare la pianta a germogliare meglio nella parte superiore. In ambiente interno, le parti inferiori non fioriscono con la stessa forza e sono spesso utilizzate per gli estratti. Per evitare perdite importanti di resa, MesMais rimuove anche i bud della parte inferiore. Questa operazione ha lo stesso scopo della potatura: la pianta non ‘perderà tempo’ e concentrerà sua energia sui rami e sulle gemme migliori, proprio perché la penetrazione di luce è inferiore rispetto a una coltivazione all’aperto. “Una volta che s’intuisce la taglia che la pianta raggiungerà, tutto ciò che cresce sotto comporta una perdita di tempo e produzione”, osserva MesMais. Utilizza inoltre un semplice ed efficace sistema di reti rimovibili, munite all’estremità di elastici e linguette di lattine. Lo scopo di questa protezione è evitare d’inserire stecche nel sostrato, che potrebbero accidentalmente tagliare alcune radici. Ci racconta: “Ho avuto l’idea di qualcosa di simile a una rete rimovibile, per rendere più facile il mio lavoro quando rimuovo le piante dalla tenda di coltivazione. Ho pensato che le linguette delle lattine potevano tornare utili per assicurare i rami a un elastico, in modo da non farli piegare sotto il peso e tenere l’elastico in posizione. La rete può così essere sistemata e tolta velocemente, senza danneggiare nulla”.

Fertilizzazione e precauzioni

In coerenza con il suo obiettivo di coltivare la marijuana nel modo più naturale possibile, MesMais utilizza pochi fertilizzanti ecologici. Oltre ad aggiungere un fertilizzante all’acqua di irrigazione, arricchisce il substrato con Nitroguano e Superguano di Top Crop, due prodotti a base di guano di pipistrello a rilascio lento. In particolare, Nitroguano è guano fresco che apporta azoto al terreno e Superguano è guano maturo con un’elevata concentrazione di fosforo. In generale, la sua concimazione è leggera, non eccessiva e comporta una quantità ragionevole di fertilizzanti e tanta osservazione. È terrorizzato da eventuali eccessi di fertilizzazione: “Ho la sensazione che tutto gira per il meglio quando si evitano gli abusi. Sono le piante stesse a mostrarci come stanno e, in base al loro aspetto, decido se aumentare o diminuire le quantità”. Le piante fanno un uso migliore di questa concimazione delicata con l’aggiunta di Bactohemp, un integratore a base di bacilli, batteri e un estratto di alga Ascophyllum Nodosum. Questo integratore, a suo dire, “migliora la vita del suolo e delle radici e rafforza le piante contro possibili funghi”. Lo usa una volta per coltura, durante la fase vegetativa, al momento dell’ultimo trapianto prima del cambio di fotoperiodo. Bactohemp aumenta la massa delle radici, protegge dai funghi, fissa l’azoto atmosferico e rende il fosforo e il potassio più assimilabili. Inoltre è totalmente ecologico. Per la variabilità del clima (con basse temperature in inverno) e per i parassiti associati alla coltivazione delle piante nel suo cortile, utilizza terra diatomacea, olio di neem e


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Fase vegetativa sotto i LED Photosystem.

Vista di una tenda di coltivazione con LED Photosystem.

Do-Sweet-Dos in crescita.

Do-Sweet-Dos alla fine della fioritura.

Potatura dei rami inferiori.

Rami inferiori potati.

Terra diatomacea per la coltivazione indoor.

Potatura di gemme minori.

Fioritura con LED Photosystem.

sapone di potassio. Con queste precauzioni ecologiche è possibile infatti prevenire lo sviluppo di parassiti e infezioni fungine.

Essiccazione

L’essiccazione in inverno avviene di solito all’interno della stessa tenda di coltivazione, almeno per i primi giorni, dove MesMais ha sistemato un ventilatore, delle stufe e degli estrattori, per mantenere un ambiente più secco e stabile, senza molta umidità. Le piante possono così essiccarsi senza correre tanti rischi. Come ci spiega:

“Bud resinosi e ben compatti, con l’effetto dell’umidità, sono esposti alla botrite, che noi tutti vogliamo evitare”. Quando le piante sono abbastanza asciutte, le porta fuori dalla grow-tent e le sistema al buio, in una scatola di cartone aperta, per completarne l’essiccazione; da ultimo, le sposta in contenitori ermetici per la maturazione finale.

Conclusioni

I risultati del test sulla Do-Sweet-Dos sono

stati eccellenti. Al consumo, il suo aroma è terroso e floreale, dolce al palato: al fondo terroso si accompagnano note speziate e agrumate. L’effetto, molto piacevole e non eccessivamente psicoattivo, distende il corpo e la mente. MesMais ci assicura: “Vorrei poter fare una seconda coltivazione, ma finché questi di Sweet Seeds continuano a sfornare ibridi, è molto difficile. Ci sono altre due o tre varietà che non ho ancora provato e non vedo l’ora di farlo. Purtroppo non ho né spazio né anni di vita sufficienti per provarle tutte.”

Oggi MesMais, estremamente soddisfatto della sua esperienza di coltivazione con i LED, continua a cercare ciò che meglio si confà alle sue esigenze e a quelle delle sue piante. Il suo commento finale sui LED di Photosystem è positivo: “Ho utilizzato i LED per un breve periodo di tempo e ho ancora molto da imparare, ma il risultato è soddisfacente. Sono contento e penso che valga la pena mettere da parte gli altri sistemi d’illuminazione”.


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Medical Cannabis di Giovanna Dark

La cannabis può aiutare contro il Coronavirus? Una ricerca canadese avrebbe individuato uno strain anti-Covid_19 Nei mesi che ci hanno visto chiusi in casa causa Coronavirus, abbiamo seguito con apprensione le numerose ricerche mediche che tentavano di individuare strumenti utili a combattere il terribile Covid_19. Tutti abbiamo letto delle cure al plasma e dei respiratori fatti con maschere da sub modificate e, con un probabile sospiro di sollievo, abbiamo appreso di come i fumatori di cannabis potessero forse avere una chance in più di passare questa pandemia indenni.

licenza di ricerca di Health Canada, abbiamo sviluppato oltre 800 nuove linee ed estratti di cannabis sativa e abbiamo ipotizzato che gli estratti ad alto contenuto di CBD possano essere utilizzati per modulare l'espressione di ACE2 nei tessuti target del Covid_19". In questo momento lo studio dei Kovalchuck è ancora una teoria e avrà bisogno di un'estesa serie di dati per essere comprovata; tuttavia, offre qualche speranza per il futuro. Se l'intuizione dei ricercatori canadesi dovesse rivelarsi esatta, il prossimo passo sarebbe quello di cominciare a produrre varietà di cannabis ad hoc che potrebbero essere utilizzate per la prevenzione e il trattamento di specifiche patologie. Ciò significa che in un futuro non troppo lontano, i dispensari potrebbero trasformarsi in vere e proprie farmacie. Ma la coppia di ricercatori tiene anche a sottolineare che, proprio come con l'high, non tutte le varietà di cannabis agiscono sul corpo allo stesso modo. Mentre è possibile che i canadesi riescano a trovare un ceppo che possa aiutare a prevenire o curare il Covid_19, è altrettanto possibile che ci siamo altri strain che potrebbero potenzialmente peggiorare la situazione. Pare non esistere, quindi, una soluzione valida per tutti.

La notizia è arrivata dal Canada - nuovo Eldorado della cannabis legalizzata - dove due ricercatori ritengono di aver identificato uno strain che potrebbe potenzialmente rappresentare uno strumento prezioso nella lotta contro il Covid_19. Secondo quanto riportato da Forbes, i ricercatori Olga e Igor Kovalchuck hanno sviluppato e testato per anni un nuovo ceppo di cannabis, con l'obiettivo di creare uno strain che aiuti a combattere il cancro e l'infiammazione. Ma quando la pandemia ha colpito, il duo ha deciso di concentrare i propri sforzi su come questa nuova varietà potesse essere utilizzata per aiutare a combattere e debellare il SARS-CoV2. Il lavoro della coppia di ricercatori è stato pubblicato sul numero di aprile della rivista medica online Preprints ed è consultabile gratuitamente all'indirizzo https://www.preprints.org/ manuscript/202004.0315/v1.

"Simile ad altri patogeni respiratori, SARS-CoV2 viene trasmesso attraverso muco e saliva e usa l'ingresso mediato dal recettore nell'ospite umano attraverso l'enzima II di conversione dell'angiotensina (ACE2) che viene espresso nel tessuto polmonare, nonché nella mucosa orale e nasale, nei reni, nei testicoli e nel tratto gastrointestinale", si legge nello studio. "La modulazione dei livelli di ACE2 in questi tessuti può quindi rivelarsi una strategia possibile per ridurre la suscettibilità alla malattia". Dopo aver esaminato la ricerca condotta su cannabis e COVID da altri scienziati, Olga e Igor Kovalchuck sono stati in grado di determinare che la cannabis, una varietà speciale in particolare, potrebbe potenzialmente impedire al virus Covid_19 di entrare nel corpo di una persona. Arrivando a concludere che "L'inibizione dell'ingresso virale e

quindi la sua diffusione, costituiscono vie terapeutiche plausibili." Tutto dipenderebbe dai recettori ACE2 del nostro corpo che, per il virus, funzionano in qualche modo come le porte nei nostri corpi. Nel caso del lavoro dei Kovalchuck, la cannabis verrebbe utilizzata per ridurre il livello di espressione del gene ACE2, essenzialmente chiudendo temporaneamente le porte al virus. Oltre a ciò, è anche possibile che lo strain possa essere usato per impedire al virus di propagarsi una volta che è già entrato nel sistema di qualcuno. "La cannabis sativa, in particolare quella con alte percentuali di cannabidiolo (il cannabinoide antinfiammatorio CBD), è già stata proposta per modulare l'espressione genica e l'infiammazione ed ha comprovate proprietà anticancro ed antinfiammatorie", afferma lo studio. "Lavorando sotto la

“Mentre i nostri estratti più efficaci richiedono un'ulteriore validazione su larga scala, il nostro studio è cruciale per la futura analisi degli effetti della cannabis medica su Covid_19. Gli estratti delle nostre linee di sativa ad alto contenuto di CBD, in attesa di ulteriori indagini, possono diventare uno strumento utile e sicuro al trattamento di Covid_19 come terapia aggiuntiva", afferma lo studio. “Possono essere utilizzati per sviluppare trattamenti preventivi di facile utilizzo sotto forma di prodotti per gargarismi con collutorio e gola, per uso sia clinico che a domicilio. Tali prodotti dovrebbero essere testati per il loro potenziale di ridurre l'ingresso virale attraverso la mucosa orale. Data l'attuale situazione epidemiologica disastrosa e in rapida evoluzione, è necessario prendere in considerazione ogni possibile opportunità e via terapeutica". Dalla ricerca emerge infine un dato chiaro: gli strain ad alto contenuto di THC tendono ad avere effetti negativi sul sistema respiratorio (infiammazioni, bronchiti, deterioramento dei parametri spirometrici) e possono causare sintomi confondenti che renderebbero più difficile un'eventuale diagnosi del virus Covid-19.


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Il Canapaio a cura di Franco Casalone

Considerazioni pratiche nella somministrazione e nel dosaggio della cannabis terapeutica. Parte I

Questo è il titolo di un articolo del dr. Russo (International Cannabis and Cannabinoid Institute) e della dottoressa McCallum pubblicato sul Giornale Europeo di Medicina Interna (n. 49, 2018, pagg.12-19). Penso possa essere utile a tutti quelli che hanno a che fare con la cannabis terapeutica, dai medici agli operatori sanitari, ai pazienti soprattutto e ai politici e alle associazioni che si occupano di cannabis terapeutica. È ora che la cannabis sia finalmente accessibile a tutti, e che soprattutto chi ne ha bisogno sia tutelato nel potersela produrre liberamente per il proprio fabbisogno, trovandosi le varietà e le quantità che più soddisfano i propri bisogni individuali. Ci si deve rendere conto che in ogni varietà di cannabis esiste una sinergia di effetti diversi, data da un mix di più di 400 sostanze attive, e che ognuno ha un metabolismo diverso. Solo il paziente, sperimentando su sé stesso, può trovare il suo mix, e il ruolo del medico dovrebbe essere quello di aiutarlo nella ricerca. Invece di facilitarne l'accesso, il sistema sanitario impone una burocrazia che per un paziente bisognoso spesso porta tempi e spostamenti lunghi e gravosi per ottenere la medicina, che conducono ad aggravamenti dei sintomi. L'importazione è spesso bloccata, e la produzione interna, monopolizzata dall'istituto farmaceutico militare di Firenze è di bassa qualità, limitata a due sole varietà e costosissima (2 milioni di euro per 80 kg di prodotto...). Il prezzo in farmacia è, per chi usa cannabis da lunghi periodi, proibitivo e i sistemi sanitari delle regioni la concedono gratuitamente per poche patologie e con grandi difficoltà. L'unica soluzione, se i nostri politici avessero veramente a cuore la salute dei cittadini, sarebbe potersela coltivare liberamente, escludendo la cannabis dalla nozione di “droga” e dalle tabelle delle “droghe”. E sarebbe da fare in fretta, per evitare tante sofferenze e per non dover aspettare e lottare ancora per anni... Eccovi la traduzione dell'introduzione. L'articolo è lungo, seguirà nei prossimi numeri:

Introduzione

Probabilmente la cannabis ha una sto-

ria di utilizzi in campo medico datata da prima dell'invenzione della scrittura, fino all'uso fra i principali medicamenti in Europa e Nord America per un secolo fra il 1840 ed il 1940. È soltanto nell'ultimo secolo che, per questioni di controlli di qualità, la mancanza di una classificazione chimica definita,

e soprattutto la proibizione politica e motivata ideologicamente, la cannabis è stata relegata come "planta non grata". La scoperta e la spiegazione del sistema endocannabinoide, insieme ad una grande quantità di aneddoti e la rinascita di studi clinici rendono lo status quo (della cannabis) insostenibile. Una preparazione, Sativex, uno spray uromucosale a base di cannabis con 2,7 mg di THC e 2,5 mg di CBD più terpenoidi, ha ottenuto una regolare approvazione per il trattamento della spasticità nella sclerosi multipla in 29 Stati, avendo superato gli standard richiesti per sicurezza, efficacia, e uniformità, necessari per ogni farmaco. Per i medici comunque il trattamento con la cannabis rimane

un bel problema: come può la persona responsabile della salute e scienziato di medicina avvicinarsi al paziente disperato, per il quale la medicina tradizionale ha fallito, e sperare che entrambi possano avvalersi di un'erba probabilmente curativa ma che è stata fuorilegge a livello internazionale per decadi? La risposta è semplice:

l'applicazione, alla controversia sulla cannabis, di standard educazionali e scientifici nello stesso modo di ogni altra terapia alternativa. Sfortunatamente i medici in tutto il mondo rimangono profondamente senza istruzioni rispetto alla cannabis ed al sistema endocannabinoide che mantiene sconosciuta molta della sua attività. Uno studio recente negli US documenta che l'89,5% degli intervistati si sente impreparato a prescrivere mentre solo il 35.3% si sente pronto a rispondere a questioni sulla cannabis. In più, solo il 9% delle scuole di medicina documentano nei loro programmi contenuti pertinenti alla cannabis clinica. Mentre il fatto che le terapie a base di cannabis manchino di adeguata documentazio-

ne, in accordo ad una pubblicazione recente, gli scienziati ed i ricercatori stanno riconoscendo la limitazione di studi randomizzati controllati fatti per la popolazione in generale, contro l'utilizzo delle pratiche basate sulle migliori evidenze per pazienti singoli. La medicina basata sulla evidenza individuale può essere somministrata ad un paziente usando un N-to-1, un singolo studio clinico dove il paziente è la sola unità di osservazione per l'efficacia e gli effetti collaterali dei vari trattamenti. Questo metodo può essere applicato a pazienti che usano cannabis medica per trovare un'efficacia ottimale (“sweet spot”) con una combinazione di varietà di piante e forme e quantità di dosaggio che diano il migliore controllo dei sintomi. In questo articolo due medici esperti, un internista e un neurologo rispettivamente, ci offrono la loro raccolta di letteratura e le loro osservazioni personali che possono servire come guida iniziale per le cosidette “Good Clinical Practice” (GCP), applicate alla cannabis. Questo include la nostra opinione che la cannabis medicinale, sia su prescrizione sia venduta al banco, dovrebbe idealmente essere coltivata in modo organico, seguendo le tecniche di selezione Mendeliane, senza la necessità di modificazioni genetiche o tecnologie CRISPR (tecnologia per modificare il DNA), rispettando le Buone Pratiche Agricole (GAP), ed essere estratta o preparata secondo le Buone Pratiche di Manufattura (GMP), e resa disponibile ai consumatori con la completa informazione, con i profili dei cannabinoidi e dei terpenoidi, e con la certificazione che il materiale sia esente da pesticidi, batteri (e muffe) e contaminazioni da metalli pesanti. Continua sul prossimo numero.


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Cannabis Lifestyle di Giovanna Dark

Canna-Binge-Watching

Le 5 migliori serie TV per gli stoner in perenne lockdown La fase dell' #iorestoacasa è finita con l'esplodere dell'estate e, almeno nel Belpaese, la pandemia sembra già un ricordo. Eppure, per molti di noi stoner, il lockdown rappresenta più che altro un modo di vivere e la prospettiva di rimanere chiusi in casa è ben allettante anche senza il pericolo Coronavirus. Per questo - e nel caso scellerato in cui ci rimettano in quarantena a causa della temutissima "seconda ondata" - noi di Soft Secrets abbiamo stilato la nostra personalissima classifica dei 5 migliori show in cui la cannabis è una delle protagoniste. Serie tv da guardare d'un fiato, possibilmente con joint alla mano. 1. The Midnight Gospel

3. Wilfred

Lanciata su Netflix - non a caso - lo scorso 20 Aprile, questa serie animata discute di grandi argomenti filosofici con una trama accattivante e delle illustrazioni psichedeliche. Ogni episodio è piuttosto breve ma decisamente denso. Preparati a mettere in pausa per prendere appunti o a discuterne con un amico mentre lo guardi. Il primo episodio parla della crisi

Se ti è piaciuto il film "Ted", allora non potrai non amare "Wilfred". Questa serie in 4 stagioni segue la vita di Ryan Newman un giovane avvocato, depresso dopo il fallimento della sua carriera, che tenta il suicidio mentre la vicina di casa, Jenna, bussa alla sua porta chiedendogli di badare al suo cane Wilfred per la giornata. Ryan è preso alla sprovvista, perché lui vede Wilfred come

Per molti di noi stoner, il lockdown rappresenta più che altro un modo di vivere e la prospettiva di rimanere chiusi in casa è ben allettante anche senza il pericolo Coronavirus degli oppiacei in America e spinge l'idea che la cannabis potrebbe essere la chiave per risolverlo, il tutto mentre il protagonista - uno "spacecaster", curatore di podcast spaziali - combatte gli zombie alla Casa Bianca. Se sei un fine pensatore o un appassionato di discussioni sui massimi sistemi mentre sei sballato, questa serie sarà la tua epifania.

2. That '70s show L'America degli anni '70 non è mai stata così bella. Ambientata nel Wisconsin e intrisa di riferimenti hippy, la serie culto che ha lanciato Mila Kunis e Hashton Kutcher, segue un gruppo di amici durante gli anni del liceo. Gli amori, i drammi e le situazioni comicissime che ne scaturiscono hanno la colonna sonora fantastica dell'America della Summero of Love e la rendono inevitabilmente la "Dawson's Creek" degli stoner. Iconiche e presenti in ogni episodio sono le scene "in cerchio", in cui i ragazzi si siedono lungo la circonferenza di una bobina per cavi elettrici usata come tavolo, con la telecamera, situata nel mezzo, che li riprende uno a uno, ruotando a 360 gradi, mentre espongono pensieri più o meno strampalati dopo essersi passati il joint. Un classico che ti terrà impegnato per 8 stagioni.

un essere umano travestito da cane: irriverente, manipolatore, dedito a qualunque vizio e senza freni inibitori; mentre tutti gli altri lo vedono semplicemente come un normalissimo cane. Nonostante Ryan sia il prototipo di tutte le nevrosi moderne, Wilfred saprà comunque offrirgli un'interessante amicizia. Se sei pronto per qualcosa di originale e sei un'amante dei cani, allora "Wilfred" è la scelta più azzeccata per svuotare il bong.

4. Broad City "Broad City" è probabilmente la prima serie ad aver portato due donne stoner in prima serata. Interpretando versioni esagerate di sé stesse, Abbi Jacobson e Ilana Glazer ci raccontano cosa significa godersi l'erba a New York. Dal perdersi nel buco nero dei post social, fino a perdersi (letteralmente) dentro Whole Foods, le ragazze mettono in scena la vita dei millennials amici di Maria. Condividono anche alcuni suggerimenti per i professionisti: l'episodio "Pu $$ y Weed" è praticamente una lezione sul contrabbando. In realtà, la maggior parte dei personaggi principali dello show fuma e sono tutti circondati da colleghi e vicini decisamente liberal. Ridicola e sincera allo stesso tempo, "Broad City"

parla dell'amicizia femminile e del tentativo di sopravvivere ai propri vent'anni. Mai trasmessa in Italia, si può trovare facilmente in streaming, con i sottotitoli per chi mastica poco l'inglese.

5. Arrested Development Ti presento i miei Con un cast stellare esilarante e gli scrittori più divertenti di Hollywood, "Arrested Development" doveva essere la sitcom del nuovo millennio ma venne cancellata per il basso rating nel 2006. Resuscitata da Netflix per una quarta

stagione e per la gioia dei fan, la serie racconta le vicende di una famiglia americana super-disfunzionale. I Bluth fanno la satira di quelle ricche famiglie in cui i figli crescono completamente all'oscuro del mondo reale (indimenticabile il momento in cui la figlia scopre che si deve andare a lavorare tutti i giorni), ma in realtà fanno anche la satira di qualsiasi famiglia normale. E diciamolo: sono fantastici! Soprattutto lo zio Oscar, incarnazione dello zio sballone che tutti in adolescenza abbiamo avuto, o avremmo voluto avere. 5 stagioni di umorismo caustico e risate ignoranti: praticamente un must!


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QUIZ SULLA FIORITURA 8. Qual è il metodo “low stress training” (LST) utilizzato durante la fioritura? A. Non somministrare acqua/nutrimento alle piante. B. Ridurre la temperatura nell’ambiente di coltura. C. Non somministrare luce alle piante. D. Piegare/legare verso il basso i gambi per ottenere un canopo omogeneo.

1. Quando è pronta la pianta per entrare in fioritura? A. Fra il 14° e 30° giorno di vegetativa. B. Dopo 30 giorni di vegetativa. C. Prima del 14° giorno di vegetativa. D. Non appena si sono formate le radici. 2. A quale ciclo di luce bisognerebbe passare in fioritura? A. 16 luce / 8 buio. B. 8 luce / 16 buio. C. 24 ore di luce. D. 12 luce / 12 buio. 3. Di quale temperatura e umidità c’è bisogno durante la fioritura? A. 50% UR, 24°C durante la fioritura. B. All’inizio della fioritura 40-55% UR, 20-26°C. Alla fine della fioritura 30-40% UR, 18-24°C. C. 45-50% UR, 18-24°C durante la fioritura. D. Invariate rispetto alla fase vegetativa. 4. Quanto dura in media la fase vegetativa? A. Più di 8 settimane. B. Meno di 8 settimane. C. Più di 16 settimane. D. Quando si comincia a sentire l’odore della pianta. 5. Qual è la fase di “allungamento/ transizione” della fioritura? A. Le piante crescono velocemente, pensando che sta arrivando l’inverno. B. Le piante si avvizziscono quando vengono messe in fioritura. C. I rami inferiori crescono lateralmente alla ricerca di più luce. D. Le foglie si arricciano e assumono un colore più chiaro quando vengono messe in fioritura. 6. Quanto dura in media la fase di “allungamento/transizione”? A. Dalla 1a alla 2a settimana di fioritura. B. Dalla 1a alla 4a settimana di fioritura. C. Le prime 3 settimane di fioritura. D. Dalla 1a alla 6a settimana di fioritura. 7. Le piante hanno un fabbisogno nutrizionale diverso nella fase di “allungamento/ transizione”? A. Sì, hanno ancora bisogno di nutrienti di “crescita”. B. No, bisogna passare direttamente al nutrimento di fioritura. C. Bisogna alternare il nutrimento di “crescita” e di “fioritura” nel corso delle prime 2 settimane. D. Si deve ridurre la diluzione di nutrimento di “fioritura” nel corso della prima settimana.

9. Che tipo di cambiamenti dovrebbero vedersi nelle piante femmina nelle prime due settimane di fioritura? A. Piccole sacche di polline che cominciano a formarsi dove le foglie a ventaglio si attaccano al gambo. B. Le prime cime iniziano a crescere. C. Si formano piccoli pilucchi bianchi a ciuffetti chiamati pistilli dove le foglie a ventaglio si attaccano al gambo. D. Fiorellini gialli a forma di banana. 10. Come si riconosce una pianta maschio? A. Le foglie diventano di color verde molto scuro. B. Non ci sono affatto cambiamenti, la pianta continua semplicemente a svilupparsi in altezza. C. Ci sono piccoli pilucchi bianchi a ciuffetti chiamati pistilli dove le foglie a ventaglio si attaccano al gambo. D. Si formano piccole sacche di polline dove le foglie a ventaglio si attaccano al gambo. 11. Che tipo di cambiamenti dovrebbero vedersi nella 3a e 4a settimana di fioritura? A. La crescita in altezza si ferma, le cime cominciano a crescere dove si trovano i pistilli. B. I pistilli diventano molto più lunghi. C. Le piante assorbono meno acqua/nutrimento. D. Le piante assorbono più acqua/nutrimento. 12. Quali sono i migliori Potenziatori di Fioritura per l’inizio della fase di fioritura? A. Nutrimento fogliare. B. Quelli che contengono elevati livelli di fosforo. C. Quelli che contengono elevati livelli di azoto. D. PK13/14. 13. C osa si dovrebbe vedere la 5a e 6a settimana di fioritura? A. Cime più grosse. Forte odore. I pistilli diventano più scuri. B. Nessun cambiamento se non nell’altezza della pianta. C. Le foglie cominciano a seccare e cadere. D. Le cime assumono un colore più chiaro. 14. Per cosa è utilizzato il PK13/14? A. Come fertilizzante completo per le piante. B. Contiene elevati livelli di potassio e di fosforo. C. Ripulisce le piante dai nutrienti inutilizzati. D. Allontana parassiti e patologie.

15. Quando si dovrebbe utilizzare il PK13/14? A. Durante la fioritura a ogni somministrazione di nutrimento. B. Le ultime 4 settimane di fioritura a ogni somministrazione di nutrimento. C. 3 settimane prima del raccolto. D. Le ultime 4 settimane di fioritura.

16. Per cosa è utilizzato il Potenziatore di fine fioritura? A. Non andrebbe usato un Potenziatore nell’ultima fase di fioritura. B. Contiene fosforo, potassio, azoto, magnesio e ormoni. C. Per ridurre l’odore della pianta. D. Per fermare la crescita.

17. Le piante possono essere soggette a “bruciature da nutrienti” durante la fioritura. Cosa le provoca? A. Il calore dovuto alla vicinanza alle luci di coltura. B. Scarso nutrimento. C. Eccessivo nutrimento. D. Maggiore attacco di parassiti man mano che si sviluppano i frutti.

18. Cosa è il Flushing? A. Somministrazione alle piante di acqua solo per “risciacquare” i nutrienti immagazzinati. B. Aumento delle proporzioni di nutrimento per dare una spinta finale alle piante. C. Mantenimento delle piante al buio per produrre più fragranze e oli. D. Mantenimento delle piante sotto luce costante.

19. Quando si capisce che le piante sono pronte per il flushing? A. Dopo 6 settimane. B. Tutti i pistilli sono di color arancione scuro, i tricomi di color latte/opaco. C. Dopo almeno 8 settimane. D. Più o meno dopo 6 settimane.

20. Per quanto tempo è consigliato fare flushing? A. 24 ore. B. Le piante non hanno bisogno di flushing. C. Fra la 1a e 2a settimana. D. Più di 4 settimane.

Risposte a pagina 54


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Preparare la

coltivazione outdoor per la fioritura

A questo punto, le vostre piante dovrebbero essere già in fase vegetativa inoltrata del ciclo di crescita. Alcune varietà potrebbero aver già cominciato a fiorire. Questo è un momento molto importante per la vostra coltivazione e l'utilizzo delle tecniche più appropriate può ora aumentare notevolmente la resa finale delle vostre piante. Utilizzando le sostanze nutritive giuste, al momento giusto e applicando tecniche come il “Low Stress Training” per consentire alla vostra pianta di ricevere più luce, le permetterete di crescere più velocemente e di diventare più forte per tutto il periodo di fioritura.

Preparare adeguatamente le piante per la fioritura non solo aumenterà la resa e la qualità della vostra coltura di cannabis, ma manterrà anche le piante felici e sane per il resto del ciclo di crescita. Una pianta sana sarà in grado di combattere gli insetti e soffrirà meno stress in condizioni

difficili, entrambi potenziali problemi quando si coltiva all’aperto.

Cimatura ed LST

Quando la cannabis viene coltivata indoor, i coltivatori tendono a “cimare” le piante per assicurarsi che non diventino troppo alte. Quando si coltiva all’aperto, l’altezza non sempre è un problema, ma questo non significa che non si debbano “cimare le piante”. La cimatura consente nel tagliare la punta della pianta in corrispondenza del gambo principale. Lo si fa per diversi motivi. Uno di queste è ovviamente quello di ridurre l’altezza della pianta, per assicurarsi che non cresca troppo.

Un altro motivo è che gli ormoni nella pianta cambieranno e indirizzeranno più energia ai germogli laterali anziché alla cima principale. Questo può essere vantaggioso sotto diversi punti di vista. Non solo otterrete cime di dimensioni più uniformi anziché una cima enorme e molte cime laterali, ma poiché la pianta non avrà quella cima enorme, sarà molto meno soggetta a muffe e marciume. Se una cima è troppo grande, l’aria stantia e l’umidità possono rimanere intrappolate al suo interno, e questo farà germinare le spore della muffa provocando il marciume delle cime. Per prevenire questo problema, è bene effettuare la cimatura, ma è anche possibile sostenere


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le piante a basso stress per consentire il passaggio di più aria intorno alle stesse. Questo può essere molto utile se la pianta è cespugliosa. L’LST (Low Stress Training) consiste nel fatto che il coltivatore leghi la pianta in posizione per controllare la direzione della crescita. Man mano che i rami crescono verso l’alto, possono facilmente ostacolare i siti delle cime e le altre foglie che non assorbono più, in questo caso, quanto più sole possibile. Più la vostra pianta riesce ad assorbire la luce del sole attraverso le foglie, più può compiere fotosintesi. Di conseguenza, più luce arriva alla vostra pianta, più sarà il nutrimento che può ricevere e più diventerà grande. Legando i germogli laterali verso il basso e mantenendoli il più possibile verticali, non solo si lascia arrivare più luce alla pianta, si permette anche che fluisca più aria intorno ad essa quando soffia il vento. Questo ridurrà notevolmente la possibilità che si formino muffe sulle vostre piante. Tutto questo dovrebbe essere fatto in vegetazione tardiva o nella prima fase di fioritura della pianta. Man mano che iniziano a formarsi i fiori, i rami diventano molto più rigidi e possono spezzarsi facilmente. Eliminate quindi i sostegni quando vedete che iniziano a crescere le cime.

Maschio o femmina?

Se non avete acquistato semi femminizzati, dovrete controllare il sesso della vostra pianta di cannabis. A meno che non stiate selezionando cannabis, le piante maschio non vi servono a nulla e impollinano solo le femmine. Si tratta di un aspetto da evitare, perché le vostre cime altrimenti saranno piene di semi. Se trovate una pianta maschio, eliminatela subito dalla vostra area di coltivazione! Un fiore maschio assomiglia

a una palla su un piccolo stelo e cresce fino a diventare qualcosa che assomiglia a un grappolo d’uva. Un fiore femmina ha un pilucco bianco che sporge da una punta appuntita. In alcuni casi, potreste ritrovare un “ermafrodita”, ovvero una pianta che ha sia le parti maschili che quelle femminili. Anche queste piante andrebbero distrutte, perché impollinano se stesse e le altre piante. Se volete cime senza semi, eliminate qualsiasi pianta maschio o ermafrodita dall’area di coltivazione non appena le vedete.

Nutrimento e irrigazione delle piante outdoor

Quando una pianta di cannabis fiorisce, il suo fabbisogno di potassio e fosforo aumenta drasticamente. La pianta utilizza queste sostanze nutritive per costruire i fiori e produrre l’energia necessaria per formarli. In questa fase, la maggior parte dei coltivatori aumenta la quantità di “PK” somministrato alle piante. Se il terreno viene modificato in modo adeguato, potrebbe non essere necessario integrare PK. Tuttavia, se la vostra pianta inizia a dare segni di carenza di fosforo o di PK, dovreste aggiungerne un po’ al terreno. Usate farina d’ossa liquida, guano di pipistrello o anche compost per aggiungere al terreno alcune sostanze nutritive biologiche in più. Oppure, se state coltivando con nutrienti a base di sale, ci sono molti potenziatori del PK tra cui scegliere. State attenti a non eccedere però! Si può facilmente eccedere nel nutrimento della pianta e danneggiarne le radici. Qualsiasi aumento delle sostanze nutritive dev’essere fatto gradualmente. Quando crescono all’aperto, le vostre piante riceveranno l’acqua piovana. Tuttavia, se passano più di 7

giorni senza pioggia, le vostre piante potrebbero aver bisogno di acqua. Se la vostra pianta è disidratata, inizierà ad appassire e le foglie si avvizziranno notevolmente. C’è un sacco di acqua sotto terra che possono raggiungere le piante, anche dopo qualche giorno in cui non è piovuto. Se coltivate in vaso, dovreste innaffiare le vostre piante quando il terreno si asciuga un po’, ma senza esagerare. È buona prassi assicurarsi che i primi due centimetri di terreno si siano asciugati prima d’innaffiare le piante. Oppure, sollevate i vasi e controllate quanto sono leggeri. Se il vaso è pesante, c’è molta acqua all’interno, se invece è leggero, dovreste innaffiare la pianta.

Se avete problemi o domande

Ci sono molte situazioni che potrebbero verificarsi durante la coltivazione e potreste aver bisogno di aiuto e di consigli su come superarle. Vi consiglio d’iscrivervi al nostro forum dei coltivatori di cannabis. Non solo troverete il forum più amichevole di internet, troverete anche molti coltivatori che sono sempre desiderosi e felici di aiutarvi. Non fate tutto da soli, venite a condividere il vostro amore per la coltivazione con noi, su Percysgrowroom.com In bocca al lupo con il vostro ciclo di fioritura! Ci vediamo nel prossimo numero, quando vi illustreremo i modi migliori per assicurarvi che la vostra pianta sia pronta per il raccolto e per prevenire il marciume delle cime.


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Growing

El Dorado OG Grow Report La Bomba di Tricomi Centra il Bersaglio! El Dorado OG è un'indica corposa che si distingue dalla massa grazie all'intenso bouquet dei suoi terpeni e all'eccezionale produzione di resina dei suoi boccioli, che le ha già fatto guadagnare il soprannome di "The Trichome Bomb". C'è una OG Kush originale che scorre tra le fondamenta di questa genetica che si è dimostrata un esempio di stabilità e uniformità, generando gemme "bombe di tricomi" così resinose come se fossero coperte doppiamente di tricomi. Una sofisticata indica (con Thin Mint GSC nel suo mix), Paradise Seeds ha progettato una pianta per uso sia diurno che notturno, con impressionanti livelli di aroma e gusto.

Germinazione e Vegetativa

Ai fini di questo report di coltivazione, sono stati dati due semi al coltivatore esperto, The Doc. Sono stati entrambi germinati e piantati in un mix di terreno, rompendo la superficie in 3 giorni. Durante la fase vegetativa, entrambe le piante crescevano in modo così uniforme che il Doc annotò nel suo diario che assomigliavano a una coppia di cloni. La crescita è sempre stata vigorosa, la genetica indica ha indotto piante tozze e folte nella loro crescita, con un solido

ponteggio di rami, coperto da foglie verde scuro di media ampiezza. Alla fine della fase veg, le altezze delle due piante erano 32 cm e 34 cm.

Fioritura

El Dorado OG ha risposto al passaggio in fioritura con una rapida crescita e in sei giorni ci sono manifestati segni di pre-fioritura. In due settimane un allungamento accelerato ha visto le piante raddoppiare in altezza con un modello di crescita simile; lo stelo principale si innalza nel mezzo, circondato da un altopiano con numerosi rami laterali Questa tendenza continuò e, dopo quattro settimane di fioritura, i rami laterali distribuiti uniformemente hanno mostrato una moltitudine di calici su cui si ammassavano densi grappoli di fiori. C'era già un'indicazione della natura molto produttiva di questa pianta, in relazione alla produzione di resina, con una sana esposizione di tricomi. "Super resinosa", ha scritto The Doc nel suo diario di coltivazione. "Molto presto i fiori hanno iniziato a trasudare molta resina." Mentre le piante si avvicinavano al raccolto, lo sviluppo delle cime era impressionante, con le ghiandole di resina che pompavano così tanto da far sembrare i fiori coperti di ghiaccio.

Poco prima del culmine, questo effetto visivo è stato arricchito da pistilli arancioni e dalla trasformazione delle foglie dal verde al viola. Questi cambiamenti erano accompagnati da un profumo così forte che è stato descritto come penetrante. Il profumo altamente intenso era un magnifico vortice di legni, terra e pino con un pizzico di limone dolce - le piante hanno mostrato sicuramente il loro lignaggio Kush. Raccolte dopo nove settimane di fioritura, le piante erano alte 74 cm e 85 cm.

Raccolto

La resa asciutta complessiva delle due piante è stata un impressionante 193 grammi.

Aromi ed Effetti

La caratteristica distintiva di El Dorado OG sono le gemme "bombe di tricomi" e The Doc ha notato come il processo di essiccazione e polimerizzazione abbia accentuato i loro già esagerati rivestimenti di resina. Per quanto riguarda il profumo, ha conservato il suo tono incredibilmente potente, con il carattere terra-pinolimone ora infuso con una nota di carburante.

Nel test del palato El Dorado OG, confermò quella combinazione di sapori con un gusto speziato di pino concentrato e limone. Una debole nota amara, non spiacevole, ha aggiunto una dimensione in più al gusto già di per sè complesso. "Un sogno di un vero sapore potente in tutta la bocca per gli appassionati di piccantezza Kush", ha scritto The Doc di questa sensazione gustativa. Paradise Seeds descrive questa varietà come una indica per l'uso diurno e notturno e l'effetto sembra certamente confermare questo fatto. Non si tratta di un blocco da divano, di un colpo indica da KO, ma di un flow lento ben equilibrato, rilassante ma anche deciso. “Sì, è stato facile perdere qualche ora davanti allo schermo della TV guardando alcuni episodi dell'ultima serie, ma quando c’erano compiti da svolgere, allora non era un problema eseguirli”, con The Doc che aggiunge, "Mi ha fatto trascorrere tutta la giornata con un sorriso!"

Verdetto

El Dorado OG ha il suo carattere - intensamente aromatico e intensamente resinoso. Un'aggiunta eccellente alla scuderia Paradise Seeds, questa è un'Indica di lusso che si adatta bene a questo trio di nuove genetiche.

Cultivation data: Genetics

El Dorado OG (indica) Thin Mint GSC x OG Kush

Vegetative stage

our weeks (after germination)

Flowering stage

63 days / 60 days in general

Medium

Plagron Grow Mix soil, 11 litre pots

pH

6.2-6.6

EC

1.2–1.8 mS

Light

up to 12 x SANlight S4W = 1680 watts

Temperature

19-28°C

Air humidity

40-60%

Watering

by hand

Fertilisation

Organic Bloom Liquid + Organic More PK from Green Buzz Liquids

Additives/ stimulants

Living Organics, More Roots, HuminSäure Plus, Big Fruits, Fast Buds and CleanFruits from Green Buzz Liquids

Tools

CleanLight Pro for mould prevention

Height

74and 85 cm

Yield

together, 193 grams


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Punto Legale di Giovanna Dark

Autocoltivazione: liberi tutti? La Cassazione conferma la non perseguibilità penale per la condotta di coltivazione domestica

Lo scorso 16 aprile la Corte di Cassazione ha emanato una sentenza storica sulla cannabis e il suo utilizzo per fini puramente personali. I giudici ritengono che la coltivazione domestica non costituisca reato di spaccio, ma che "per le rudimentali tecniche utilizzate" configuri solo un illecito amministrativo. E questa è davvero una bella notizia. La notizia è arrivata nel pieno della quarantena e ci ha colto decisamente di sorpresa: la coltivazione domestica di quantità minime di cannabis non può costituire reato penale. Ad affermarlo i giudici supremi della Cassazione che, pronunciando una sentenza relativa al caso di un cittadino campano portato in giudizio nel 2013 con l'accusa di coltivazione ai fini di spaccio, hanno di fatto depenalizzato l'autocoltivazione. In Italia pare sarà quindi possibile coltivare quantità minime di cannabis, massimo due o tre piantine, senza più dover incorrere in provvedimenti penali. Il pronunciamento, tanto atteso dai consumatori e da quanti si battono per una cannabis libera, potrebbe aprire un nuovo spiraglio nel dibattuto tema della legalizzazione e rianimare la discussione politica sulla cannabis ricreativa. Le motivazioni della sentenza recitano che "il reato di coltivazione di stupefacenti è configurabile indipendente-

mente dalla quantità di principio attivo ricavabile nell'immediatezza" ma che a fare la differenza sono "le attività di coltivazione di minime dimensioni svolte in forma domestica, che, per le rudimentali tecniche utilizzate, lo scarso numero di piante, il modestissimo quantitativo di prodotto ricavabile, la

Questo vuol dire che le sanzioni amministrative, previste dal Testo unico sulle droghe (Dpr 309/1990), non si applicheranno all'individuo "come coltivatore", quindi come persona che contribuisce allo spaccio, ma solo "come detentore di sostanza stupefacente destinata a uso personale". Quindi, a fare la differenza

Il pronunciamento potrebbe aprire un nuovo spiraglio nel dibattuto tema della legalizzazione e rianimare la discussione politica mancanza di ulteriori indici di un loro inserimento nell'ambito del mercato degli stupefacenti, appaiono destinate in via esclusiva all'uso personale del coltivatore".

nell'orientamento della Corte è proprio la modesta quantità ricavata dalla coltivazione domestica: dal momento che il prodotto ottenuto non può che coprire un consumo di tipo personale, è impossi-

bile che venga impiegato per lo spaccio. La Corte di Cassazione, con la sentenza 12348/2020, ha quindi confermato quando già emesso in una nota provvisoria del 19 dicembre 2019 deliberando di fatto la depenalizzazione della condotta di coltivazione domestica a fini personali. Bisogna però specificare che la coltivazione, seppur minima, non è legale e costituisce ancora una violazione della legge punibile con una sanzione amministrativa ed una relativa multa. Nel caso in cui, continua infatti la Cassazione, "la coltivazione domestica a fini di autoconsumo produca effettivamente una sostanza stupefacente dotata di efficacia drogante, le sanzioni amministrative potranno essere applicate al soggetto agente considerato non come coltivatore, ma come detentore di sostanza destinata a uso personale". Per i supremi giudici, dunque, nel momento in cui si dovesse appurare la non perseguibilità penale della condotta di coltivazione, subentrerebbe in modo automatico la disposizione voluta dall'articolo 73 del Dpr 309/1990, secondo cui la detenzione ai fini di consumo personale, anche se di modica quantità, è sanzionabile come illecito amministrativo. Come abbiamo più volte ricordato su questa rubrica, le sentenze della Cassazione - vincolanti solo per i procedimenti giudiziari per le quali vengono emesse costituiscono una sorta di linea guida in ambito giuridico. Come successo diverse volte - anche riguardo la cannabis -, i pareri dei giudici aiutano a dare una visione interpretativa alla legge in vigore e, spesso, fanno da orientamento per sentenze di grado inferiore sullo stesso argomento. E questa sentenza arriva sicuramente a confermare un trend positivo, che vede la giurisprudenza italiana sempre più propensa a condonare le condotte individuali quando si tratta di cannabis, rigettando l'impianto ultraproibizionista che aveva regnato nei tribunali durante gli anni bui della Fini-Giovanardi, e che aveva avuto un breve "revival" durante la gestione leghista del Ministero dell'Interno e del Dipartimento per le Politiche Antidroga. Pur avendo fatto un piccolo passo avanti, il problema rimane purtroppo in tutta la sua interezza: in Italia oltre 6 milioni di persone consumano cannabis e l'approvvigionamento non avviene quasi mai domesticamente. Occorre quindi affrontare questa diseguaglianza di trattamento e la sproporzionalità delle pene ancora prevista per una condotta che non crea vittime. Questa riforma strutturale appartiene però non tanto ai giudici, quanto alla politica. Tra le varie proposte davanti alla Camere ce n'è anche una di iniziativa popolare, depositata già nel 2016, che articola norme per la regolamentazione legale della produzione (anche domestica), il consumo e il commercio della cannabis. Che sia la volta buona per riprenderla da dimenticatoio e finalmente discuterne in aula?


50 1 Bahia Grow Shop Torino

19 19

2 Hemporium Cose di Canapa, Vicenza

10 16 1

16

9

2 13

16

14 11

15 12 3

10

18

3 Mysticanza, Perugia

4

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4

Growerline, Pomezia

56

7

5

Orto Biologico Shop, Cagliari Via Tigello 60 Cagliari Orari di apertura: 09:00 - 13:00, 16:00 - 20:00 Tel. 070-653170 orto_biologico@hotmail.it Sabato sera chiuso

8 8

Orto Biologico Shop

8

Yerba Santa

Via Eleonora d'Arborea 65 Cagliari Orari di apertura: 10:30 - 13:00, 16:30 - 20:30 Tel. 070-65990 yerba.santa@hotmail.com Lunedi mattina chiuso

6

Dream Planet Smartshop

Do.Is. Growshop Via Pignatelli Aragona, 15 90141 Palermo Telefono: 0916124536 www.doisgrowshop.it info@doisgrowshop.it Orari: dal lunedì al sabato 9:00-13:00 16:00-19:45 facebook: @Doisgrowshoppalermo

7


51 14

13

Natural Mystic Seeds Grow Hemp

Via Santa Chiara 7 - Carpi (MO) Tel. 059 /654312 www.naturalmystic.it info@naturalmystic.it

Domani Smetto Grow & Seeds Shop

Facebook : Natural Mystic Grow Shop - Carpi

Via Aurelia Nord, 111 - 55045 Pietrasanta (LU) Tel. 0584-1942877 - domanismetto.versilia@gmail.com Dal Martedì al venerdì: 10.00-13.30 e 16.00- 19.30 Sabato 10.00-19.30 - Chiuso Domenica e Lunedì

Instagram : naturalmysticit

12

15 Canapajò

Head Grow Seeds Shop

Shop & Wholesale Cattolica

Via Pascoli, 60 Tel. 0541 950533 Info: www.canapajo.it - info@canapajo.it

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16

Organic-Farm

10

Via Gentileschi 3 56123 Pisa Organic-Farm quando hai bisogno di risultati è la chiave del tuo successo, una scelta chiara sicura come il Sole. Nuovo show room. Orari : tutti i giorni dalle 15 alle 20 chiuso la domenica , mattina solo appuntamento Tel: 350-1104613 www.organic-farm.it Instagram : marcoarmillei12@gmail.com #organicfarmpisa

New Biogroup Alessandria

10 Bear Bush Botanical Collective Via Cardassi 77 BARI bari@bearbush.it +39 0805536618 +39 3405445453 Via Aurelio Saffi 7 BRESCIA brescia@bearbush.it +39 3939659751 Viale della Rep. 153 CECINA cecina@bearbush.it +39 3421261029

17

Legalized

www.bearbush.it facebook: Bear Bush Botanical Instagram: bearbushbari

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8 W W W. N AT U R A L S T O R E . I T

You Hemp

Naturalstore

Indirizzo: Via Poscolle, 32, 33100 Udine E-commerce: www.youhemp.it Email: info@youhemp.it Telefono: +39 345 908 1200

Via Cherubini, 6 63074 San Benedetto del Tronto (AP) info@naturalstore.it telefono: 0735 650968

8 Skunkatania, Favara

Skunkatania, Catania Skunkatania, Ortigia Skunkatania, Modica

CHACRUNA Hemp & Growshop Chacruna TRENTO dal 2003 Corso 3 Novembre 72 – Galleria Al Corso Tel: 0461 922896 Chacruna BOLZANO dal 2013 Via Cavour 3B – Tel. 0471 975106 Chacruna Dispensary e Info Point - dal 2019 Corso 3 Novembre 72 – Galleria Al Corso email: shop@chacruna.it Website: www.chacruna.it FB-INST: ChacrunaShop

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Growing di CBG

I terpeni interessanti Il mircene o meglio beta-mircene è contenuto in numerosi frutti e in grandi quantità nel mango. Si trova abbondantemente nella mircia da cui prende il nome, nella citronella, nel luppolo, nella verbena tra le più conosciute e molto meno nella menta e nei gerani, in quanto è un precursore per altri terpenoidi. Ha proprietà antimicrobiche, antidepressive, antiossidanti, antitumorali, antisettiche, analgesiche, antinfiammatorie e miorilassanti. Il beta-mircene inoltre rende maggiormente permeabile la barriera ematoencefalica al THC, per questo suggeriscono di mangiare un paio di frutti di mango mezz'ora prima di fumare un cannone. Il suo profumo è un fruttato esotico molto gradevole con toni di terra e vegetale, questo lo rende uno dei più utilizzati in profumeria.

Il sapore, l'aroma e l'effetto della canapa sono dovuti a delle molecole organiche sintetizzate dalle piante, diversamente da varietà a varietà. Vi sono piante dal sapore e profumo di resina di abete, altre che sanno di fragolina di bosco, altre ancora ad esempio che sanno di buccia di arancia. Delle piante sono fortemente sedative, altre sono ansiogene o meglio definite euforizzanti. Sono tutte varietà di canapa ma presentano caratteristiche organolettiche e di effetto differenti tra loro. In questo articolo tratterò delle molecole terpenoidi contenute nella canapa, quelle deputate a caratterizzarne l'odore e il sapore. I terpeni sono molecole sintetizzate dagli esseri viventi, dalle molteplici funzionalità. Alcune agiscono come repellente per gli animali erbivori, altre ancora hanno una marcata funzione antimicotica, di tutte quelle prodotte dalla canapa non abbiamo un preciso quadro di che funzione assolvano nella vita della pianta. Conosciamo qualcosa di più del loro effetto in sinergia con i cannabinoidi, se assunti assieme. Ma eviterò di andare su questo argomento, l'effetto entourage, perché proprio recentemente è sotto analisi e verrà presto dibattuto nelle

aule di studio. Prontamente ne sapremo di più e più chiaramente, per ora vi sono ipotesi che lo avvalorano e studi in vitro che contrastano con queste ipotesi. I terpenoidi sono gli stessi che troviamo nell'olio essenziale comprato in erboristeria, ad esempio l'olio essenziale di timo altro non è che il distillato a vapore dei terpeni contenuti nella pianta di timo. Ogni varietà di canapa possiede un suo profilo di terpeni che ne caratterizza il sapore e l'aroma. I terpeni possono anche venir comprati dai rivenditori diffusi su internet ed esser aggiunti alla canapa o agli estratti, ma un purista come me storcerà il naso: se un fiore sa di rosa è perché nella sua genetica è scritto che deve contenere quei determinati terpeni. Nessuna aggiunta ad un prodotto già pronto è da considerarsi genuina, perciò possiamo solo aspettare che la natura ci dia un determinato profilo organolettico mediante un qualche incrocio ben riuscito. Nei prossimi anni di sicuro avremo varietà di fiori dai sapori nuovi e inimmaginabili, i breeders saranno così bravi (e fortunati) da proporci gamme di profumi nuovi. Il bello di queste

sostanze aromatiche è che hanno anche effetti terapeutici sull'uomo, come per esempio il tea tree oil, capace di chiudere le ferite della pelle in men che non si dica, agendo come antisettico, antimicotico e antivirale sino in profondità. Le azioni terapeutiche vanno dall'antimicotico all'antiossidante, per non citare l'azione ansiolitica e antidepressiva per esempio. Avrei bisogno di due numeri di questo giornale per elencare esaustivamente le numerose funzioni benefiche che ci regala la natura per mezzo degli oli essenziali. Anche dalla canapa può venir estratto l'olio essenziale in corrente di vapore, e ne troveremmo dentro fino a un centinaio di terpenoidi diversi. Di alcuni se ne troverebbero solo tracce mentre di altri un discreto quantitativo. Un fiore saporito conterrà un buon quantitativo di terpeni in un equilibrio caratteristico a seconda della varietà a cui appartiene. Un Super Lemon Haze ben coltivata eccellerà in limonene, una Gelato esprimerà tanto beta-mircene. Ma ora approfondiamo un poco di che tipo sono e che proprietà hanno questi terpeni che incontriamo nella canapa diffusa nella comunità cannabica.

Dopo il mircene troviamo sempre spesso l'Alfa-pinene e il Beta-pinene, due forme isomeriche del pinene. Il pinene si trova in natura nei pini, nella salvia, nell'eucalipto e nel rosmarino. Le sue proprietà sono note da millenni, è uno dei migliori espettoranti e disinfettanti delle vie aeree superiori, inoltre agisce come broncodilatatore dando quell'effetto di apertura polmonare tipico di numerosi strain. Nell'aromaterapia è usato come aiuto per la concentrazione e nel ripristino della lucidità mentale. Un'ulteriore funzione sembra essere uno dei maggiori aiuti al mantenimento di un alto livello di acetilcolina, molecola implicata nel trasferimento e nello stoccaggio di informazioni nel nostro cervello, contribuendo probabilmente a mitigare gli effetti del THC sulla memoria a breve termine. Il profumo del pinene è quello tipico della resina di pino. Analogo al pinene troviamo il pulegone, il re degli insetticidi insieme all'azadiractina, presente nella menta, nella canfora e nel rosmarino. Le sue proprietà sono come il pinene legate alla sua capacità di preservare e mantenere attiva la nostra memoria. Molte erbe con pinene contengono anche pulegone. Il suo odore è fortemente vicino alla menta e alla canfora. A seguire viene una sostanza molto interessante, il delta-3-carene, un componente della resina di pino, presente nel rosmarino, in varie parti epigee del


53 cipresso e in buone quantità in qualche agrume tipo l’arancio dolce. Il delta-3-carene presenta proprietà drenanti e antispasmodiche nonché è un ottimo rilassante per l'intestino. Quando, fumando un buon torcione del vostro raccolto, vi ritrovate la bocca secca e magari vi guardate allo specchio ed avete gli occhi rossi perché improvvisamente le vostre mucose si sono seccate sapete a chi dare la colpa. Un asmatico troverà forte un'erba con alto pinene e alto delta-3-carene allo stesso momento. Il suo profumo è vicino all'a-

rancia, tra il dolce e il pungente, a molti piace e ad altri può risultare fastidioso. Secondo alcune fonti era utilizzato per sofisticare i prodotti relativi agli agrumi. Il Limonene, volendo parlare di terpenoidi degli agrumi, si trova nell'arancia, nel mandarino e in generale in tutti gli agrumi del genere citrus, lo si trova anche nel rosmarino, nel ginepro e nella menta. Ha proprietà antibatteriche, antimicotiche, antidepressive e antitumorali. Per il fumatore è uno degli alleati migliori, contribuendo a combattere le sostan-

ze cancerogene presenti nel fumo della canapa ed inoltre sembra avere una spiccata attività stimolante dell'umore. Il suo profumo è quello tipico del limone appena tagliato, oppure può sapere di arance, oppure ancora di trementina. Un altro costituente dell'olio essenziale di canapa e che possiamo riscontrare nelle infiorescenze di canapa raccolte e dovutamente conciate è il cariofillene, e i suoi isomeri. Il cariofillene si trova nel pepe nero, nella cananga, nella fitolacca, nella melissa. Ha proprietà antinfiammatorie ed analgesiche nel trattamento

delle affezioni del cavo orale, inoltre è un cardiotonico e regolatore della pressione arteriosa. Non sempre è bene fumare canapa in piedi, meglio sedersi ed evitare scompensi dovuti alla sua azione. Il suo profumo ricorda il pepe, le spezie, il sandalo e anche la canfora. Il seguente terpenoide è il terpineolo, presente in tracce in varie nell'olio essenziale di pino e nell'olio essenziale di arancio dolce. In profumeria è uno degli ingredienti più largamente usati. Il suo profumo è dolce, come un bou-

quet di fioriture miste di limone, lime, mela e arancio. L'umulene è l’ultimo grande terpenoide che affronteremo in questo articolo, non che gli altri siano meno importanti, ma come ripeto mi servirebbero pagine e pagine per elencarli tutti con tutte le loro forme isomeriche. L'umulene ha spiccate proprietà antinfiammatorie e buone proprietà antitumorali, non è una molecola con azione psicoattiva però contribuisce fortemente al gusto della canapa. Il suo profumo è di luppolo, birra, canapa fresca. Essendo un

isomero del beta-cariofillene quindi si trovano spesso assieme in grandi quantità nella stessa pianta. Per esser breve concludo citando il borneolo e la sua azione sedativa e sinergica con altri terpenoidi, l'eucaliptolo con la sua azione broncodilatatoria, il linalolo molto diffuso e non so perché ho elencato solo qui in fondo, il sabinene, il beta-farnesene ed infine l'alfa ed il beta-ocimene. Chissà che qualche utilizzatore tera-

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peutico non trovi giovamento nell'utilizzare strain con diversi contenuti di terpenoidi. Un utilizzatore ricreativo troverà sapori e aromi sempre nuovi grazie al continuo incrociare operato dai breeders e soprattutto alle innumerevoli possibilità di combinazioni offerteci dalle oltre cento diverse molecole. Sarebbe interessante saperne di più, ma questo richiede macchinari per l'analisi e lo studio della composizione organolettica dei campioni prelevati. Non dubito arriveremo in un futuro nel quale avremo in casa qualcosa come un mini-gascromatografo che possa aiutare chiunque a stabilire il grado terapeutico della sua erba o del suo estratto in base al contenuto in olii essenziali. O ancora meglio avere dei cataloghi di case del seme con i profili terpenoici attesi in determinate condizioni di produzione. Perché va ricordato la produzione di questi principi attivi dipende oltreché dalla genetica anche dall'ambiente in cui viene cresciuta la pianta, dal clima, dal terreno, dall’insolazione diretta, dagli agenti atmosferici avversi presenti durante il ciclo. Anche la maniera di coltivarla, se è fuori suolo o in terra, influirà sulla composizione finale del vostro prodotto. Negli estratti si ritrovano, più concentrati, gli stessi terpenoidi presenti nell'erba di partenza; talvolta subiscono reazioni per esempio di ciclizzazione o isomerizzazione dovute ai metodi estrattivi (che devono essere il più delicato possibile) e alla conservazione (al riparo quindi da fonti di ossidazione come luce ed ossigeno). Per chi fosse incuriosito consiglio di andare a cercare l'hashishene, un terpenoide che si forma nell'hashish per via della degradazione del betamircene presente nell'erba di partenza ad opera dei raggi del sole sotto cui si lascia seccare l'erba. Concludo con un consiglio: i terpenoidi sono sensibili all'ossidazione, quindi conservate al riparo dall'aria i vostri prodotti. Buone fioriture a tutti!


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Growing di CBG

Conoscenza analitica Analizzare la canapa senza dover affidarsi ai laboratori Come posso sapere cosa contiene la canapa che consumo? Vorrei saperne di più sui fiori che ho appena raccolto, a chi devo rivolgermi? Queste domande sono tipiche degli appassionati più curiosi che vogliono conoscere meglio i prodotti che hanno tra le mani. Purtroppo non tutti hanno accesso ad un laboratorio di analisi, o perché mancano i contatti giusti o perché vivono in un paese dove è illegale compiere questo genere di analisi se si è privati cittadini. Il rischio di venir denunciati perché si pretende di analizzare un'infiorescenza ad alto contenuto di THC è alto. Andiamo ad esplorare quali sono le possibili metodologie di analisi praticabili in casa da quasi tutti, con una spesa modesta. Sia che si voglia approfondire la conoscenza delle proprie piante, sia che si voglia sapere meglio che tipo se ne sta consumando, vi sono delle analisi praticabili in casa senza dover comprare macchinari da laboratorio. Premetto che i laboratori continueranno ad esistere, per fortuna, per garantire standard analitici migliori di quelli raggiungibili in casa a livello hobbistico, che comunque danno risultati affidabili. Una volta si consigliava, tra i vari forum, di far assaggiare al maggior numero di persone i propri prodotti. Qualche consumatore più esperto avrebbe di sicuro dato un parere migliore comparando con la sua vasta esperienza. Al giorno d'oggi però ha guadagnato maggiormente importanza l'oggettività dei dati. Per esempio una varietà al CBD verrà avvertita leggera da un consumatore esperto, ma è una valutazione soggettiva che non permette ulteriori indagini. Fortunatamente la tecnologia è entrata sempre più nelle case e possiamo ora analizzare con una piccola spesa il chemiotipo, il genere e la presenza di eventuali patogeni, solo da un pezzo di una foglia. Si tratta di analisi colorimetriche, spettroscopiche e del DNA. Tutto fattibile in casa con risultati affidabili. L'analisi colorimetrica ci dice molto su un campione in base ai cambiamenti di colore del soluto analizzato. Una tra le più interessanti secondo me è la TLC (Thin Layer Cromatography cioè cromatografia a strato sottile) come quella offerta in kit da Alphacat. Non ho nessun interesse a promuovere questa azienda, ma è la prima e più famosa ad offrire kit a basso costo per analizzare qualitativamente, in casa, i campioni di canapa. Tramite un minuscolo campione di resina possiamo conoscere la presenza dei principali cannabinoidi, anche in forma acida, sfruttando la cromatografia a strato sottile.

Se invece vogliamo semplificare un poco le cose e spendere meno possiamo procurarci della potassa e dell'etanolo e praticare un CBD beam's test, ossia un test colorimetrico e valutare la presenza di CBD o CBG in base al cambiamento di colore del nostro estratto. Il CBD beam's test non analizza il THC, ma ci può dare indicazioni ad esempio sull'erba light che stiamo consumando. Volendo analizzare qualitativamente per via colorimetrica il THC possiamo cercare su google il Duquenois test e sbizzarrirci nelle varie metodologie proposte. Si tratta sempre di colorimetria, quindi osserveremo il liquido nella nostra provetta cambiare colore. Sul tipo di colore e sulla sua intensità ne dedurremo la presenza e la concentrazione del cannabinoide ricercato. Personalmente mi sono sempre affidato alla TLC anziché ai test colorimetrici semplici, ma devo ammettere, non ho analizzato solo canapa light.

Indice pubblicità Nome Pagina

Happy Life

Advanced Hydroponics

53

of Holland

21

Hemphilia 37

Amare Technologies

32

Hemporium 50-51

Atami 31

Humboldt Seed Organization 26

Bahia 45

Hydrorobic 53

Bahia 50-51

Idroponica.it 1

Barney's Farm

17

Indoorline 31

Bear Bush

29

Jorge Cervantes

40

Bear Bush

50-51

Kana Rescue

24

Bio Nova

1

La Bottega del Verde

53

Bio Nova

14

Legalized 50-51

Campo di Canapa

50-51

Linea - Herba

19

Canapajo 50-51

Mycologics 45

Canna 2

Mysticanza 50-51

Chacruna 35

Natural Mystic

50-51

Chacruna 50-51

Natural Store

50-51

City Jungle

45

Near Dark

37

Crystal Weed

32

New Biogroup

50-51

Se invece siamo disposti a spendere un poco di più entrano in gioco i macchinari di analisi semi professionali a spettrometria NIR, dall'inglese "near infra red", in italiano infrarosso vicino. Sono degli analizzatori di spettro che utilizzano le bande di infrarosso più vicino al campo del visibile per dedurre il contenuto di cannabinoidi del campione inserito nella macchina. Questi macchinari richiedono un investimento un poco maggiore rispetto alle TLC ma hanno il vantaggio di essere rapidi e richiedono meno manualità. Ho provato di recente il PurplPro di FabYo, non mi è dispiaciuto nonostante avesse solo la capacità di analizzare THC e CBD.

Cvltvs 45

Organic Farm

50-51

Dinafem Seeds

1

Orto Biologico Shop

50-51

Dinafem Seeds

55

Paradise Seeds

1

Do.Is. 50-51

Paradise Seeds

11

Domani Smetto

50-51

Procare 45

Dream Planet

45

Sanlight 37

Dream Planet

50-51

Secret's Garden

Dutch Passion

5

Skunkatania 50-51

Dutch Trimming Company

45

Sweet Seeds

1

Fior di Canapa

45

Sweet Seeds

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Se infine vi fosse un interesse più da coltivatore di analizzare le nostre piante ancora vive si possono effettuare analisi casalinghe del DNA delle piante. Analizzando il DNA delle piante si può scoprire, da un pezzettino di una foglia, il genere (se maschio o femmina), si può sapere il chemiotipo (la presenza o meno dei principali cannabinoidi, THC e CBD) e si può anche scoprire in anticipo la presenza di eventuali patogeni. Su internet si trovano kit già pronti che con una piccola spesa permettono di cominciare ad analizzare le proprie piante e soddisfare la propria curiosità.

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Credo di esser stato esaustivo, su google si trovano numerosi risultati di ricerca inserendo le parole chiave che ho fornito nell'articolo. Buone analisi e buone fioriture!

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Colofon Soft Secrets Italia è pubblicato da: Discover Publisher BV P.O. Box 362, 5460 Veghel, Paesi Bassi Tel: 0031 - 73 54 98 112 e-mail: info@softsecrets.nl Sito internet: www.softsecrets.com/it/ Editore: Cliff Cremer Collaboratori: Franco Casalone, Jorge Cervantes, Clod, Giovanna Dark, Carlos Rafael Esposito, Stoney Tark, Jim Stewart, e tanti altri. Traduzioni: Valefizz

ANTWORTEN ZUM QUIZ AUF SEITE 44

1. A 2. D 3. B 4. C 5. A 6. A 7. C 8. D 9. C 10. D

11. A 12. B 13. A 14. B 15. C 16. B 17. C 18. A 19. D 20. B

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Indirizzo redazione: Soft Secrets Italia E-mail: readers@softsecrets.nl Pubblicità: Fabrizio E-mail: fabrizio@softsecrets.nl Tel: 0039 - 36 65 44 66 94 La voce dell’editore: Soft Secrets è una rivista bimestrale gratuita pubblicata nei Paesi Bassi (con il nome di Highlife), Germania, Francia, Italia, Spagna, Regno Unito, Polonia, Repubblica Ceca e Cile. A livello mondiale è in corso un processo di relativa liberalizzazione dell'uso della cannabis, che sia per scopi medici o ricreativi. Diversi Paesi hanno legalizzato la cannabis per separare le droghe leggere da quelle pesanti, come dimostrato in Olanda. Altri Paesi hanno legalizzato l'uso della cannabis per uso medico, ivi incluso il diritto di coltivare piante di cannabis per uso personale. L'editore si propone di mettere in luce

il processo di normalizzazione dell'uso della cannabis. Questo presuppone che l'editore non sia necessariamente d'accordo su tutto ciò che figura negli articoli e nelle pubblicità che appaiono sulla rivista. L'editore si discosta quindi in modo esplicito da dichiarazioni o immagini pubblicate che potrebbero dare adito a pensare che siano stati approvati l'uso e/o la produzione di cannabis. Nulla della presente pubblicazione potrà essere copiato o riprodotto in qualsiasi formato senza previa autorizzazione dell'editore e di altri titolari del copyright. L'editore non assume alcuna responsabilità in merito al contenuto e/o al punto di vista degli annunci pubblicitari. L'editore non assume alcuna responsabilità per eventuali documenti presentati indesiderati. L'editore ha cercato di contattare tutti i titolari del copyright di fotografie e/o immagini. Coloro che ritengono ancora di avere diritto ai suddetti diritti sono pregati di contattare l'editore.

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