IT 05 2022

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Truffa JuicyFields: in fumo oltre 7 milioni di euro

Quando qualcosa è troppo bello per essere vero, è molto probabile che sia del marcio dietro. Un luogo comune che ha trovato la sua conferma nella vicenda JuicyFields.

Come si era già ampiamente sospettato, la possibilità d'investire nella "Cannabis Crowdgrowing Platform" ed avere un ritorno del 100% si è rivelata una colossale truffa e il sogno di fare soldi attraverso la "coltivazione elettronica" è stato definitivamente infranto. I vertici dell'azienda si sono eclissati a metà luglio, portando con loro più di sette milioni di euro che gli utenti avevano investito negli account della piattaforma.

La frode internazionale su larga scala è stata smascherata dopo che i rappresentanti di JuicyFields si sono presentati alla Spannabis di quest'anno con tre Lamborghini, cosa che ha indotto un giornale spagnolo a indagare più a fondo sulla questione. Ma andiamo per ordine.

Un primo segnale che a JuicyFields le cose non quadravano è arrivato il 12 luglio, quando gli investitori hanno ricevuto un'e-mail dal team di supporto, in cui venivano informati di uno sciopero dei dipendenti.

In merito alle motivazioni si leggeva che: "Abbiamo dovuto prendere

questa decisione anche a causa delle controversie in corso tra il team e la direzione".

Quattro giorni dopo arrivava la conferma: "Il team di supporto, il team di marketing e i responsabili degli uffici non hanno ricevuto alcuna istruzione dalla proprietà, nessuna comunicazione e nessuna indicazione. Sono stati causati danni a una parte del team tecnico, i cui account erano in accesso condiviso/ remoto. Non si sa come questi account vengano gestiti e come si acceda ora. Né si sa chi li gestisce".

L'ultima mail di JuicyFields è stata inviata il 19 luglio e, oltre al danno, i vertici dell'azienda hanno ben pensato di aggiungere la beffa. Nel testo si poteva leggere infatti che era possibile richiedere un risarcimento ma solo dopo aver registrato un video in cui "il coltivatore deve esibire un documento d'identità o un passaporto

davanti alla telecamera ed inviare le proprie coordinate bancarie via e-mail". Possiamo solo consigliare a tutti gli utenti danneggiati di non inviare un simile messaggio: in questo modo, infatti, saranno probabilmente esposti anche a un furto d'identità.

Alan Ganse, CEO dell'azienda fino a inizio 2022, declina ogni responsabilità e si dichiara a sua volta truffato ma le cause legali sono già in moto. Lars Olofsson, un avvocato del foro svedese, ha già raccolto più di 300 clienti e sta preparando una class action contro l'azienda; mentre secondo uno studio legale spagnolo che sta assistendo altri investitori truffati, il buco creato da JuicyFields potrebbe ammontare a oltre un miliardo di euro.

Davvero una brutta storia e soprattutto una fine ingloriosa per l'azienda nata come una delle tante startup berlinesi. Un'azienda che prometteva una rivoluzione ma ha lasciato solo terra bruciata dietro di sé.

dalla Discover Publisher BV, Paesi Bassi di Giovanna Dark
LA RIVISTA DELLA CANNABIS DAL 1985 www.softsecrets.com | Numero 5 - 2022 GRATIS18+ Solo per adulti. Soft Secrets viene pubblicato sei volte all’anno
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Speciale CBD : una molecola alla moda al di là delle infiorescenze

É noto come sul continente europeo non esista una popolazione tanto studiosa, appassionata e fervente rispetto alla coltivazione di marijuana e all’utilizzo delle sue innumerevoli virtù, quanto la comunità di lettori e lettrici di Soft Secrets. In ogni angolo di Europa, dalla Sicilia alla Germania, dall’Andalusia alla Polonia e dalla Boemia alla Bretagna, la nostra comunità rappresenta l’avanguardia botanico-culturale di una società che stiamo preparando, quella all’interno della quale la pianta di cannabis sarà dovutamente celebrata in pubblico ed alla luce del sole.

Ed è proprio sotto questa prospettiva che all’interno di questo numero troverete il primo Speciale CBD della storia editoriale del nostro giornale. Uno Speciale che celebra un cannabinoide che, al suo stato puro, viene definito dall’Organizzazione Mondiale per la Salute come sicuro e privo di rischi: una molecola importante, insomma, in quanto psicoattiva, ma senza effetti psicotropi, un alleato terapeutico dagli interessanti effetti analgesici, antinfiammatori e neuro-protettivi.

Questo Speciale, però, non celebra soltanto la molecola del CBD in quanto tale, ma descrive un’Europa in movimento, un tessuto economico costituito da imprenditori coraggiosi i quali, mentre cercano di soddisfare le aspettative del mercato odierno, si preparano ad andare incontro all’esigenze dei consumatori del domani. Se infatti volgiamo il nostro sguardo all’altro lato dell’Oceano, vedremo un’onda inarrestabile costuituita da un numero crescente di Stati che hanno scelto di legalizzare completamente produzione, vendita e consumo di cannabis.

Analizzando, quindi, le dinamiche di un mercato ormai completamente regolato, ci accorgiamo, con stupore prima e con piacere poi, che le logiche che governano la distribuzione mainstream non sono riducibili a quelle che sottendono alla distribuzione underground: il mercato legale, insomma, non sarà lo specchio di quello illegale. Questo è il dato fondamentale da tenere in conto nel prossimo futuro. Questa la variabile fondamentale e la potenzialità più dirompente incarnata, oggi nel Vecchio Continente, dal mercato del CBD. Questo, infine, il motivo principale per cui abbiamo scelto di celebrare la filiera del CBD al di là delle semplici infiorescenze.

Utilizzare cannabis attraverso la combustione, infatti, circoscrive il suo utilizzo ad un gruppo consolidato e primigenio di consumatori, quello di cui tutti noi facciamo parte. Ma quando la legalità interviene, oggi in Europa con il CBD, osserviamo declinarsi sotto i nostri occhi gli stessi processi che avvengono dall’altro lato del mondo con la cannabis nel suo complesso.

Registriamo insomma l’aprirsi del mercato all’incontro di nuovi profili e modelli di consumo.

Prendete allora in mano lo Speciale CBD e apritelo. Le sue pagine hanno il gusto della libertà, perché questo è il sapore della legalità. Passate lo Speciale a vostra madre e a vostro padre, sfogliatelo insieme ai vostri nonni e familiari: spiegate loro che la cannabis è anche questo, prodotti per la vaporizzazione, estrazioni oleose, cosmetica di alto livello, prodotti per gli animali, ma anche prodotti alimentari e bevande. Nuovi prodotti, nuovi orizzonti, nuove opportunità e nuovi traguardi.

La cannabis è nominata da molti come un’officina molecolare, un’industria di composti chimici che nel loro insieme lavorano in sinergia per migliorare la vita di chi la consuma. Piacere, benessere, salute. Il CBD è una di queste molecole, negli ultimi anni sulla bocca di tutti, un composto chimico che aiuta a dormire, a rilassarsi e a ridurre la quota di stress che la nostra società, imperativamente, ci impone. Oggi, grazie a questo molecola vediamo avvicinarsi ed incuriosirsi riguardo le proprietà benefiche di questa pianta tante persone che fino a questo momento erano rimaste lontane e preoccupate dall’etichetta di illegalità che accompagna da oltre cinquant’anni la pianta Cannabis Sativa L.

Per questo motivo suggerisco ai nostri amati lettori di ricordarsi sempre di rispettare questa pianta e di consumarla con saggezza. Una metafora di un’approccio olistico ad una società sempre più complessa e piena di contraddizioni, il ritorno ad una dimensione nella quale la Terra è misura di tutto e un nuovo mantra da incorporare nelle vostre giornate semplicemente perché: All Cannabinoids Are Beautiful!

Buona lettura!

di Fabrizio Dentini
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PRODOTTI

CANNAFLUSH

C'è un passaggio fondamentale, a cui molti growers non danno importanza, ma che influisce in maniera significativa sulla qualità del raccolto finale: la pulizia del substrato pre-raccolto.

CANNAFLUSH è un prodotto che permette di eliminare in maniera efficiente gli accumuli di sali minerali permettendoti in questo modo di ottenere un prodotto pulito e saporito.

CANNAFLUSH va utilizzato, almeno due volte, nelle due settimane prima del raccolto, mentre si sospende l'utilizzo dei fertilizzanti.

CANNAFLUSH può anche essere utilizzato:

• In caso di overfertilizzazione, infatti pulisce il substrato senza però uccidere batteri utili o funghi benefici.

• Nel caso in cui vogliate riutilizzare il vostro substrato anche per il futuro ciclo di coltivazione.

CANNAFLUSH può essere utilizzato in qualsiasi substrato di coltivazione e in qualsiasi metodo di coltivo. Disponibile in confezioni da 250 ml, 1 Litro o 5 Litri. www.canna-it.com

DOGMA ORGANICS IL SUPER SOIL MADE IN ITALY!

Andrea è il fondatore di Dogma Organics, realtà che ha preso il via dopo anni ed anni di appassionata coltivazione in giro per l'Europa. Oggi presentiamo la sua linea di fertilizzanti, il Super Soil di Dogma Organics, prodotto made in Italy, che comincia a riscuotere l’interesse di un crescente numero di growers. Dopo i primi tre anni ufficiali sul mercato europeo, Dogma Organics è convinta che sia possibile raggiungere la più alta qualità coltivando in maniera più snella per dedicare più ore di lavoro alla cura delle piante piuttosto che alla loro alimentazione. La parola ad Andrea...

SSIT: Intanto quando, dove e come nasce Dogma Organics? Dogma Organics è un progetto che si concretizza, commercialmente, nel corso del 2019. Tuttavia il progetto nasce ad Amsterdam nel corso della Hightimes Cup del 2006. Erano gli anni della Big Buddha Cheese, della Martian Mean Green e dei primi ice-o-lator ed Amsterdam era il centro indiscusso della scena cannabica europea.

SSIT: Cosa successe in quella fatidica Cup? Erano già alcuni anni che coltivavo utilizzando esclusivamente un mix di ammendanti organici di tipo solido. Già all'epoca, infatti, ci rendevamo conto che nonostante disponessimo di genetiche assolutamente non all'altezza rispetto a quelle in concorso, quasi sempre i nostri sample fuori concorso riscuotevano grande successo fra gli intenditori, risultando, a livello organolettico, molto superiori a quelli in gara. Mi resi conto che l'unica differenza stava nel tipo di fertilizzazione che utilizzavo rispetto a gli altri. Il mio obiettivo era preparare la terra includendovi tutto il nutrimento occorrente, rigorosamente di origine organica/naturale fin dall'inizio, senza ricorrere all'utilizzo di fertilizzanti liquidi durante la coltivazione come peraltro, mi sento di aggiungere, l'uomo ha fatto per migliaia di anni.

SSIT: Come si relaziona il concetto di dogma a quello di fertilizzanti? Qual'è la filosofia del vostro lavorare?

Il nostro concetto di fertilizzanti lo possiamo riassumere con lo slogan preso in prestito da Albert Einstein: "Tutto quello che puoi immaginare la natura l'ha già creato". La nostra filosofia si concentra sul continuo reperimento di materie prime di origine completamente naturale da mettere a disposizione per la dieta delle nostre amate piante. Piccolo Spoiler, per questo autunno abbiamo previsto di ampliare la nostra linea con due nuovi prodotti: abbiamo infatti avviato la produzione di Insect Frass ed abbiamo preso importanti accordi con un'azienda finlandese per reperire il miglior BioChar in circolazione.

SSIT: Perché avete scelto di lavorare con il Super Soil?

L'idea di lavorare col Supersoil arriva da ancora più lontano. Ci fece da Musa Subcool's The Dunk (R.I.P) ed erano gli ultimi anni dello scorso millennio. Scelsi questa strada perché avevo il problema di gestire delle piante in guerriglia e non era pensabile visitarle regolarmente per apportare acqua e nutrimenti. Scelsi così un luogo abbastanza umido per garantire corretto apporto idrico e, rimanendo il problema dei nutrimenti, scelsi di includerli nel terreno in stile Supersoil.

SSIT: Vuoi presentarci i tuoi prodotti?

Per permettere di condizionare il terreno trasformandolo in Supersoil il principale prodotto Dogma è il «Supersoil4Components» da miscelare con un terriccio poco fertilizzato. Poi abbiamo il «TopDress Flo» da utilizzare in semplice spargimento superficiale per apportare ulteriori nutrimenti, nel caso in cui le piante ne avessero bisogno, durante la fase di fioritura. La scorsa primavera abbiamo introdotto anche l'«Ecobiobooster» una vera e propria bomba di microvita stabilizzata in pura lolla di riso organica (siamo i primi in Europa ad utilizzarla come vettore per funghi e batteri benefici), che permette di preparare the areati di vario tipo oltre che venire utilizzata in modo molto semplice per spargimento superficiale. Infine la nostra «Zeolite Pure10» 100% italiana, prodotto consigliato per l’efficacia di una sana e potente prevenzione biologica.

SSIT: Chi sono i clienti che scelgono Dogma Organics e cosa cercano?

I clienti che scelgono i nostri prodotti sono di ogni tipo: dal neofita ai coltivatori professionisti sia italiani che europei. Il filo che li unisce è, senza ombra di dubbio, la ricerca di qualità. Molti di loro sono pazienti o gente che si occupa di loro e che pertanto hanno bisogno di garantire alti livelli di cannabinoidi oltre che uno sviluppo completo del potenziale organolettico della pianta, il quale, ci teniamo a ricordarlo sempre, rappresenta parte integrante dell'effetto terapeutico insieme ai principi attivi classici.

SSIT: Oltre i fertilizzanti che servizi offrite ai vostri clienti? Abbiamo a cuore tutti i nostri clienti e ci sentiamo di dire che non lasciamo indietro nessuno fra quanti ci contattano chiedendoci ulteriori informazioni, delucidazioni o consigli per utilizzare al meglio i nostri prodotti. L'assistenza alla clientela è una nostra priorità. www.dogmaorganics.com

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COLTIVAZIONE SU BALCONE

“AVANZATA”: FIORITURA (PARTE 2) La fioritura volge al termine

Finalmente è arrivato il momento più atteso. Entriamo nelle ultime fasi del ciclo di fioritura, in cui le nostre amate cime acquistano peso e si addensano. Nella fase precedente avevano raggiunto le dimensioni finali, ma ora è giunto il momento di tirare le somme e faremo di tutto per aumentarne peso e consistenza.

Nel precedente articolo abbiamo descrit to lo sviluppo delle piante fino alla terza fase del ciclo di fioritura, quando le cime si ispessiscono e raggiungono, più o meno, la dimensione finale.

Abbiamo insomma fatto il grosso del lavoro: per usare una metafora, è come se avessi mo attraversato l’oceano e non ci resta che approdare a un porto sicuro e sbarcare. Queste fasi finali di crescita richiedono la massima cura e fanno la differenza in termi ni di quantità e, soprattutto, di qualità.

LE ULTIME CURE

In queste fasi di fioritura, data la presenza di insetti succhiatori (ragnetti rossi, afidi o mosche bianche), non c’è compromesso che tenga: o si debellano e la pianta sarà libera di prosperare, oppure finirà per esser ne sopraffatta e dovremo cercare di salvarla nei limiti del possibile.

Confidiamo che i consigli forniti nel prece dente articolo non siano caduti nel vuoto e che quindi avrai avuto la meglio su questi infestanti. Ciò è importante perché, se non tu prendi cura delle piante usando fertiliz zanti di questo tipo, butterai al vento il tuo investimento e tutto il tempo dedicato alle tue piante.

Ammesso che sia andato tutto come auspi cato, dovrai anche affrontare due nemici

implacabili delle piante di marijuana: l'umi dità e i bruchi. All'aperto, c’è poco da fare per l'umidità e le precipitazioni.

Potrai solo scegliere piante a fioritura rapi da, da raccogliere prima delle piogge autun nali, oppure cercare varietà resistenti che non abbiano cime troppo strette, in modo da minimizzare i danni. Alcuni coltivatori hanno spazio sufficiente in casa per riparare le piante in caso di pioggia.

Se questo è il tuo caso, tieni d'occhio le pre visioni locali del tempo, in modo da non farti sorprendere dalla pioggia: questa minima attenzione potrà pesarti un po', ma salverai di sicuro il tuo raccolto.

In quanto ai bruchi, normalmente attaccano le piante nelle fasi finali di fioritura. L'unica possibilità che hai è di applicare il Bacillus Thuringiensis intervenendo sulle piante quotidianamente per eliminarne il maggior numero possibile. Alcuni coltivatori allesti scono delle vere e proprie serre o coprono il loro balcone con reti anti-insetto per evitare simili attacchi.

IL FERTILIZZANTE DI BASE DA NOI RACCOMANDATO PER IL TERMINE DEL CICLO DI FIORITURA

Durante la quarta fase del ciclo di fioritura, raccomandiamo di sospendere la sommi nistrazione del fertilizzante di base Big Bud, poiché la pianta ha già assunto la dose extra di fosforo e potassio di cui ha bisogno tra la terza e la quarta settimana di fioritura o, più precisamente, nella terza fase di fioritura. Usare piuttosto Iguana Juice Organic Bloom

come fertilizzante di base: si tratta di un prodotto organico completo, che include i tre elementi di base NPK 4-3-6. Attualmente è anche il florostimolante con la più alta percentuale di massa organica sul mercato. Il prodotto è realizzato con pesce fresco pro veniente dall'Oceano Pacifico settentrionale e contiene anche Ascophyllum Nodosum macinato, estratti di krill, lievito, erba medi ca, yucca, ormoni, enzimi, aminoacidi e vitamine.

ALTRI FERTILIZZANTI DI CUI RACCO MANDIAMO L’USO ININTERROTTO IN QUESTA FASE: Bud Candy Organic aggiunge carboidrati extra, conferendo alle piante l’energia di cui hanno bisogno in questa fase per aumen tare la fioritura e stimolare la micro-vita presente nel sostrato dei vasi; Ancient Earth Organic agisce come tampo ne e mantiene il pH del sostrato a un livello equilibrato; il raggiungimento di un adegua to livello di acidità nel sostrato è difatti molto importante per l'assorbimento dei macro e micro nutrienti somministrati alla pianta con il fertilizzante di base, permettendo alla pianta di assimilare tutti i nutrienti entro valori di pH ideali (ad esempio, per la fioritu ra delle colture in un sostrato di terra il pH dovrebbe essere pari a 6,8);

Mother Earth Super Tea Organic è un compost tea contenente NPK 3-2-5 c, e raccomandiamo di continuare ad usare come integratore fino alle ultime settimane, quando è necessaria solo un'irrigazione con acqua pura; Mother Earth Super Tea

Organic è ideale per rinvigorire la pianta e combattere lo stress e i danni causati dall’attacco di insetti. I giorni persi per lo stress causato alla pianta comporteranno una resa inferiore al momento del raccolto.

Accertati che le tue piante non stiano sof frendo per mancanza d'acqua, calore ecces sivo, attacchi di insetti, etc.

Sensizym Organic è un prodotto da utiliz zare per la coltivazione di piante in vasi su balcone o in soffitta. In prossimità della data di raccolta, il sostrato è fortemente com promesso, perché le radici hanno occupato tutto lo spazio disponibile nel terreno e si sono accartocciate su sé stesse, causando la morte di molte piccole radichette.

Il calore influisce anche sulle radici, soprat tutto sul fondo del vaso, che risente della temperatura del pavimento del balcone. Se a questo si aggiunge l'accumulo di sali durante la coltivazione... il tuo sostrato sarà pregiudicato proprio quando dovrai averlo in condizioni ottimali. Per far sì che la fiori tura si concluda nel migliore dei modi, per il tempo e gli sforzi che avrai dedicato alle tue piante, raccomandiamo una regolare appli cazione di Sensizym Organic nelle stesse proporzioni delle fasi precedenti, allo scopo di minimizzare questi problemi.

Consigliamo inoltre di irrigare con acqua pura nelle ultime due settimane o dieci giorni, in modo che la pianta consumi tutto il fertilizzante rimasto nel terreno, per poi passare a consumare quello immagazzi

Cima allungata.

Pianta non ancora matura.
6 COLTIVAZIONE ALL’APERTO Bosterix

I nutrienti sono rimossi dalle foglie.

nato nelle foglie. Questo accorgimento è essenziale per ottenere una marijuana più sana da consumare, ma anche per estrarre i migliori aromi e sapori naturali della varietà di marijuana da te coltivata.

Al termine della fioritura, le foglie della pianta di marijuana dovranno assumere un colore giallo, segno che l'azoto della pianta è stato consumato. L'azoto presente nelle foglie e nelle cime influisce infatti nega tivamente sul gusto e rende il consumo mediante combustione più dannoso per la salute.

All'aperto gli ultimi giorni prima del raccolto possono coincidere con qualche giorno di pioggia. Spesso è necessario raccogliere le piante in anticipo per evitare che le cime si inumidiscano. In questo caso, è molto utile applicare Flawless Finish nelle ultime settimane.

Flawless Finish aiuta a rimuovere i residui di nutrienti immagazzinati nelle foglie, nelle radici, etc. Il produttore sostiene che, se applicato durante l'ultima settimana prima del raccolto, Flawless Finish rimuove almeno l'80% delle sostanze nutritive imma gazzinate, il che darà alla marijuana i migliori sapori e aromi che si possano ottenere.

Il funzionamento è semplice: a differenza dei fertilizzanti contenenti sostanze nutriti ve chelate, che possono essere facilmente assorbite dalla pianta, Flawless Finish con tiene chelati vuoti, che si riempiono delle sostanze nutritive contenute nella pianta non più necessarie. In questo modo, tutti i residui di fertilizzante vengono lavati via con l'acqua che defluisce dal vaso.

In condizioni ideali, con una coltura biologi ca come quella da noi raccomandata, sarà sufficiente interrompere la concimazione nelle ultime due settimane per ottenere il miglior aroma e sapore nelle nostre piante di marijuana. Tuttavia, dal momento che è normalmente difficile raggiungere le condi zioni ideali in balcone, dovremo anticipare il raccolto di qualche giorno o addirittura di una settimana, per prevenire potenziali piogge, attacchi di bruchi, etc...

Il risultato che si ottiene con la sola irrigazio ne di acqua pura per 14 giorni può essere raggiunto con Flawless Finish in poco più di una settimana: è bene tenerlo presente nel caso in cui sia necessario anticipare il rac colto. Altrimenti, irrigando con acqua a pH

corretto, sarà possibile eliminare i nutrienti in eccesso.

ESSICCAZIONE E STAGIONATURA

Due fattori da tenere in considerazione, per valutare correttamente se i fertilizzanti hanno funzionato bene o meno, sono l'es siccazione e la stagionatura. Supponendo di aver investito in fertilizzanti di qualità e di essere giunti al momento del raccolto senza parassiti, malattie e stress nelle piante, non si può neanche fare a meno di un processo di essiccazione e stagionatura accurato per le nostre piante.

carci la vita, dato che, oltre ad avere a che fare con un numero non indifferente di vasi, dovremo combinare vari tipi di fertilizzanti in modo diverso. Molto meglio piantare la stessa varietà o cercare varietà con tempi di fioritura simili per evitare simili problemi. Se s’intendono coltivare varietà autofiorenti, occorre tenere presente che queste piante hanno un periodo di crescita molto breve, da 3 a 5 settimane, e tra le 5 e le 8 settimane di fioritura, secondo l’incrocio. È quindi necessario monitorare da vicino ogni even tuale cambio di fertilizzante.

È ben più difficile individuare il ciclo di fiori tura in un’autofiorente, perché la fioritura in questo caso inizierà prima e sarà più breve rispetto alle piante fotodipendenti. È anche importante conoscere le settima ne consigliate dalla banca dei semi o aver maturato una certa esperienza nella prece dente coltivazione di una varietà, in modo da fertilizzare in modo adeguato. Bisogna inoltre tenere presente che un terreno anche leggermente concimato coprirà quasi la metà del fabbisogno di una pianta in fase di crescita. Inoltre, si dovrà concimare in base alle dimensioni della pianta e non al numero di settimane, per evitare l’inconve niente della sovralimentazione. È sempre meglio cominciare con poco e aumentare volta per volta.

L'INVESTIMENTO

Advanced Nutrients dispone di una linea di fertilizzanti di alta qualità, ampia e molto specifica. È importante utilizzare solo la quantità necessaria di prodotti fertilizzanti e stimolatori, piuttosto che aggiungerne sempre più sperando di ottenere risultati straordinari.

È inoltre fondamentale valutare la quantità di fertilizzante da utilizzare ed acquistare vasi della giusta misura. I fertilizzanti di base, come Iguana Juice Grow and Bloom e l'addi tivo Ancient Earth Tea Organic sono dispo nibili in contenitori da un litro e da quattro litri. Gli additivi e gli stimolanti, come Big Bud Organic, Bud Candy, etc., sono disponibili in contenitori da 250 ml, 500 ml, 1l e 4l.

Ha senso investire in questo tipo di fertiliz zanti, se s’intende proteggere la pianta da parassiti e stress, in modo da apprezzarne i sapori e gli aromi finali. Se l'eccesso di temperatura, i parassiti o la scarsa cura fini scono per limitarne lo sviluppo, ogni investi mento andrà perso.

Questi fertilizzanti sono ideali per i coltiva tori esperti, o comunque per tutti coloro che intendono prendersi cura delle proprie

Rovinare il sapore con un'essiccazione rapi da è un modo sicuro per rovinare – stupida mente – un raccolto di successo. La parola d’ordine è: pazienza! In una stanza buia e ventilata a 25 gradi, con un'umidità costan te del 50%, si potranno ottenere i migliori risultati.

CONSIDERAZIONI FINALI

Si raccomanda di coltivare varietà con tempi di fioritura simili per una corretta fertilizza zione dell'intera coltura. Quando si coltivano piante fotodipendenti a 7, 10 e 14 settimane di fioritura, si troveranno sempre esemplari che non hanno nemmeno iniziato a fiorire, o che sono ancora in fase di allungamento o, addirittura, di crescita, mentre altri stanno già formando le prime cime. All’atto di concimare ciò finirà per compli

Tuttavia, non è possibile fare un calcolo esatto, poiché tutto dipende dalle dimen sioni delle piante e dal numero di settimane di crescita e fioritura. Una pianta con 7 setti mane di fioritura non si comporta come una pianta con 12 settimane di fioritura; analo gamente una pianta piantata a marzo non si comporta analogamente a una piantata a fine maggio o giugno. Ipotizzando di coltiva re piante per circa 8-9 settimane di crescita e 7-8 settimane di fioritura e irrigando con un annaffiatoio da 10 o 12 litri 4 volte a settima na, si potranno utilizzare i seguenti prodotti:

1 litro di Iguana Juice Organic

Grow

1 litro di Ancient Organic

• 1 litro di Sensizym

• 1 litro di Iguana Juice Organic Bloom

• 500 ml di Mother Earth Tea Organic

• 250 ml di Big Bud

• 500 ml di Bud Candy

piante sfruttando al meglio la qualità dei nutrienti usati per alimentarle. In questo caso, è chiaro che, per garantire un ritorno sull’investimento, è necessario usare la massima cura in ogni fase del ciclo di cresci ta e fioritura delle piante.

Ammesso che ci si dedichi con anima e corpo alla propria coltura, i prodotti Advanced Nutrients saranno un valido allea to per le piante di cannabis coltivate all’aper to. Ti auguriamo quindi buon divertimento, invitandoti a non trascurare le tue piante in questa parte finale del loro ciclo di vita!

Foglie ingiallite. Pianta che si sta riprendendo da un’infestazione. Controllo quotidiano dei bud.
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WORK HARD, PLAY HARD

A BERLINO LA CANNABIS MOSTRA I SUOI DUE (DIVERSISSIMI)

VOLTI COMMERCIALI

Tra il 15 e il 20 luglio scorsi, la capitale tedesca ha ospitato una sei giorni dedicata alla cannabis e lo ha fatto nello stile che la contraddistingue: unendo estremi opposti.

La fiera dei consumatori più nota della Germania - la Mary Jane - e la conferenza internazionale sul business della canna bis - la ICBC - si sono date appuntamento a Berlino e hanno dato vita ad un'esperienza a 360° nel mondo del cannabusiness.

Un'esperienza che, pur diversificandosi molto nell'offerta, ha saputo coinvolgere un pubblico ampissimo ed eterogeneo. Ma andiamo per ordine.

Di tutti i grandi eventi fieristici legati alla cannabis in Germania, la Mary Jane è sicu ramente il più celebrato e longevo. Dopo l'inedita versione autunnale post Covid del 2021, quest'anno la fiera è tornata a tenersi d'estate e ha potuto offrire ai suoi visitatori il suo caratteristico pacchetto completo di informazione, consumo e svago. Mentre più di 300 espositori presentavano i loro nuovi prodotti nell'area dei padiglioni, l'ampia area esterna con stand di cibo e bevande, brulicava di persone che si godevano i posti a sedere sulla Sprea o che transitavano nella spiaggia adiacente per assistere ai concerti che hanno animato tutti e 3 i giorni dell'evento.

Anche quest'anno l'offerta è stata ampia mente sfruttata e apprezzata, anche se

uno degli storici e mitici club berlinesi, e per l'occasione ha suonato breakbeat e jungle al posto della solita techno: una vera chicca!

Il programma delle conferenze alla Mary Jane ha cercato di coprire come sempre tutte le aree possibili, ma quest'anno è stato inevitabilmente dominato da due argomen ti. Venerdì 15, quasi tutto ruotava intorno alla cannabis come medicina, mentre molti altri contributi e discussioni del sabato si sono concentrati sull'attuale processo di legalizzazione della cannabis ricreativa in Germania.

Mentre la Mary Jane è più un incontro rilas sato, uno scambio libero con buona musica e buona atmosfera, l'International Cannabis Business Conference si rivolgeva a tutti colo ro che vogliono fare della cannabis il motore delle loro carriere presenti e future. Lunedì 18 luglio, il Global Investment Forum ha dato il via all'evento nel lussuosissimo Adlon Kempinski Hotel con interventi selezionati di esperti internazionali del settore della can nabis. Anche il programma della conferenza del 19 e 20 luglio ha offerto molte compe tenze sulla cannabis, sia in campo medico che ricreativo. Rispetto a Mary Jane, ovvia

nata, i discorsi e la fiera, il programma della ICBC aveva in serbo per suoi visitatori un'as soluta delizia uditiva: il DJ Rocker T, rinoma to a livello internazionale, ha proposto le più belle hit reggae e black beat, e come ospite speciale si è esibita la leggendaria band reg gae Morgan Heritage.

l'ondata di caldo che ha colpito Berlino ha avuto una breve pausa proprio durante quel fine settimana: personalmente spera vo di approfittare della scenografica piscina costruita sul fiume ma nemmeno i prover biali tedeschi hanno osato tuffarsi. Il battello che affaccia sull'area poi, l'Hoppetosse, è

mente, la prospettiva commerciale è stata più importante nelle presentazioni, poiché l'ICBC si occupa esclusivamente di affari. Tuttavia, anche se in giacca e cravatta, si è pur sempre a Berlino e dopo aver lavorato duro, si fa festa peggio: "work hard, party hard" dicono qui. Dopo le attività della gior

Dal momento che Mary Jane e ICBC sono così diverse per concetto, atmosfera e pubblico di riferimento, non ha molto senso confrontare i due eventi: a seconda dei propri legami con la pianta di canapa, si fre quenta l'uno o l'altro, o entrambi. Consumatori di cannabis, attivisti, appassio nati di canapa, consumatori di CBD o anche pazienti in terapia con la cannabis: tutte queste persone hanno potuto trovare alla Mary Jane informazioni i prodotti che posso no svolgere un ruolo per loro oggi o domani. Per chi si guadagna o vuole guadagnarsi da vivere con la canapa, invece, la visita un po' costosa alla ICBC è valsa sicuramente la pena: le opportunità di costruire e mante nere valide reti commerciali nel settore della cannabis sono ancora purtroppo troppo poche e lontane tra loro in tutto il mondo.

Quello che è stato bello osservare in questa sei giorni dedicata alla canapa, è di certo

quello che io personalmente definisco "l'effetto Berlino". Una città unica, che sa far convivere in sé due anime diversissime ma che non possono fare a meno l'una dell'al tra: quella un po' più grigia della produttività e dell'expertise, con quella coloratissima della creatività e della club culture. Unica come la nostra amata pianta, che sotto gli steli della sua iconica foglia sa far incontrare businessmen e fricchettoni.

Giovanna
8 CANNABUSINESS di
Dark

L'efficace assorbimento dei nutrienti è cruciale per ottenere il massimo rendimento dalle tue piante. Ecco perché i migliori coltivatori usano Advanced Nutrients Sensizym®, un additivo enzimatico unico che scompone il materiale organico in nutrienti solubili, rendendoli assimilabili per le piante. Il risultato? Si creano le condizioni ideali per un raccolto prezioso e lussureggiante.

CANNAFAIR 2022

Lo scorso fine settimana di agosto, i consumatori di cannabis, chi ne fa uso medico e i decisori politici hanno affollato la città tedesca di Düsseldorf, dove si è svolta la seconda edizione della fiera Cannafair. L’evento è stato rimandato due volte per via dell’epidemia di coronavirus, i visitatori sono quindi rimasti entusiasti del fatto che sia stato finalmente riproposto. Ed è valsa la pena aspettare. L’edizione di quest’anno è stata più grande e piena di gadget curiosi e interessanti sulla cannabis.

quelle grandi. Erano esposti anche fiori “low cost”. Sì, la qualità dei fiori CBD varia molto e una determinata quantità di questo tipo di cannabis sul merca to viene trattata in modo diverso per ridurne il contenuto di THC. Anche l’in tegrazione di terpeni nel fiore è diven tata una sorta di standard. Non sto dicendo che migliorare il sapore e l’a roma con terpeni naturali sia del tutto negativo, ma credo che i consumatori di questo tipo di cannabis “aggiustata” debbano essere informati in merito a qualsiasi modifica effettuata. A mio parere, questo è uno dei segnali più importanti del fatto che la legalizzazio ne della cannabis sia un passo necessa rio. Oltre a un’adeguata regolamenta zione, dovrebbe offrire ai consumatori opzioni migliori rispetto all’acquisto di cannabis contenente quantità non note di sostanze sconosciute.

produttore danese, non si tratta di un grinder, ma di una sorta di affettatrice. Mentre un normale grinder sminuzza il materiale vegetale tra mandrini di forma diversa, Klip presenta due lame e una griglia. Il sistema ricorda quello di un tritacarne, ma in questo caso le lame oscillano molto più velocemente. Di conseguenza, il fiore di cannabis dovrebbe essere preparato delicata mente per l’inalazione e nel grinder rimarrebbe meno resina. Ciò che mi è piaciuto molto è il design. Il lato nega tivo è che il grinder è piuttosto pesante e non propriamente economico. Se però volete fare colpo sui vostri amici a una festa in casa, con Klip non potete sbagliare.

SEMI

Il recente annuncio del governo tedesco di voler legalizzare la cannabis per uso ricreativo alimenta da tempo la spe ranza che sussistano opportunità com merciali notevoli per le aziende di tutto il mondo. Per esempio, a Cannafair erano presenti i rappresentanti delle banche di semi, anche se la vendita di semi di cannabis è vietata in Germania da diverso tempo. Uno di questi è Jouke Piepenbrink della banca di semi Seedstockers, che mi ha detto che la loro presenza è considerata soprattutto un investimento nel futuro. Ritiene che il governo tedesco raggiungerà il pro prio obiettivo di legalizzare la cannabis per uso ricreativo e che i clienti tede schi potranno finalmente acquistare i loro semi legalmente. Quando gli ho chiesto delle new entry del catalogo di Seedstockers, Jouke ha consigliato di provare la varietà Triton Biscotto Lime, che di recente ha vinto un premio in Colombia. I coltivatori tedeschi possono acquistare i semi nei Paesi vicini oppu

re ordinarli online. Tuttavia, questo non cambia il fatto che i semi siano considerati illegali una volta entrati in Germania. Ho incontrato anche un rap presentante di un’altra banca di semi, Paradise Seeds. Anche loro sperano che l’anno prossimo saranno in grado di vendere i loro semi in Germania, anzi ché limitarsi a regalare buoni sconto e articoli promozionali.

FIORI DI CANNABIS

Negli ultimi anni, i fiori di cannabis a basso contenuto di THC e di qualità ampiamente variabile sono diventati uno dei principali articoli in vendita alle fiere della cannabis. La cosiddetta cannabis CBD può essere paragonata alla birra analcolica. Alcune persone ne fanno uso perché ne apprezzano il gusto, ma al contempo non con sente loro di “sballarsi”. Allo stand di Weedpassion, sono stato incuriosito dalle offerte di cannabis suddivise per livelli di qualità. Dalle cime piccole a

Questo cannabinoide legale ha effetti simili al THC. L’HHC è naturalmente presente nelle piante di cannabis, ma in quantità trascurabili. Tuttavia, esiste un modo per modificare chimicamente altri cannabinoidi mediante idrogena zione e per creare l’HHC. Questo signifi ca che l’HHC può essere estratto anche dalla canapa ad alto contenuto di CBD. Grazie a ciò, l’HHC era ampiamente disponibile in diverse varianti presen tate a Cannafair. Prima di tutto sotto forma di e-liquid per le penne da svapo, sotto forma di diversi tipi di biscotti o lecca lecca, ma anche come fiori di HHC. Ovviamente, l’HHC viene applicato direttamente sul fiore e non si forma naturalmente in quantità significative. Non si sa molto sugli effetti collaterali dell’HHC, in quanto in generale si tratta di una sostanza poco studiata. Tuttavia, si può presumere che gli effetti negativi siano simili a quelli del THC. Ancora una volta, ho solo una cosa da dire: se ponessimo fine al proibizionismo della cannabis, i consumatori di cannabis potrebbero utilizzare la pianta nella sua forma naturale senza dover cercare sostituti sintetici o semisintetici.

GADGET E INNOVAZIONI INTERESSANTI

A ogni fiera il mio obiettivo è quello di trovare in un certo modo qualcosa di unico o nuovo. A volte non è facile, ma c’è sempre qualcosa - e Cannafair non ha fatto eccezione. Per esempio, mi ha incuriosito il grinder Klip. Secondo il

Ciò che ha attirato la mia attenzione è stato anche un contenitore ermetico per l’essiccazione e la concia della can nabis. Prima si mette l’erba in un sac chetto a rete, poi s’inserisce il sacchetto nel contenitore e infine si aggiunge un deumidificatore in gel (incluso nella confezione).

All’interno c’è una ventola vicino all’umi dificatore che riduce l’umidità presente nel contenitore, mentre l’altra ventola, situata nel coperchio, fa circolare l’aria all’interno. Sul coperchio è presente un igrometro che consente di conoscere con precisione l’umidità interna. È pos sibile aprire il contenitore di tanto in tanto per controllare l’essiccazione della cannabis. È sicuramente una soluzione intelligente per l’essiccazione domestica quando non si ha abbastanza spazio a disposizione. Il contenitore è a tenuta stagna, il che significa che non si sentirà l’odore delle cime dappertutto.

Un altro dispositivo particolare è stato quello di Sunflower Trimmer, un’azien da che produce trimmer per cannabis in Repubblica Ceca. A Cannafair hanno presentato un’intera linea automa tica che comprendeva un secchio, due buratti e un nastro di uscita per il controllo della qualità e l’eventuale potatura. Questa soluzione non è pen sata per il coltivatore domestico medio, ma se si raccolgono grandi quantità di materiale vegetale, i tumbler sono lo standard diffuso. I coltivatori industriali sono rimasti estremamente colpiti dallo stand di un’azienda chiamata Grow Glide, produttrice e fornitrice di sistemi di coltivazione verticale.

Questi sistemi dovrebbero essere in grado di aiutare i coltivatori a rispar miare spazio e a coltivare le piante su due o più livelli l’una sopra l’altra.

HHC José, Jos e Jouke allo stand di Seedstockers.
10 COLTIVARE CON MR. JOSÉ Mr. José / info@mrjose.eu

cemente quella di modificare lo spettro luminoso, come mi ha detto Maxe, responsabile della progettazione di sistemi d’illuminazione per le aziende di coltivazione di Sanlight. Ultimo, ma non per importanza, vorrei citare uno strumento interessante, anche se non del tutto nuovo: il frigorifero da col tivazione, ovvero lo strumento atto a mantenere il clima desiderato in piccoli spazi di coltivazione. Date un’occhiata alle immagini e fateci sapere se vi pia

cerebbe avere un frigorifero così utile a casa vostra anziché il vostro.

Il tempo a Cannafair è volato davvero in un attimo. Devo ammettere che quest’anno ho perso tutta la conferenza professionale e non ho assistito a nes suna presentazione. La prossima volta dedicherò sicuramente più tempo a questo evento e non vedo l’ora di ripetere il mio viaggio a Düsseldorf l’anno prossimo.

Sanlight serie EVO.

Anche il produttore austriaco di luci LED SanLight ha presentato nuovi prodotti. La nuova generazione di luci, denominata EVO, si dice che abbia uno spettro luminoso migliorato, adatto anche alla coltivazione ad alta intensità.

che si verifica è quindi una situazione inaspettata, in cui si utilizzano sistemi d’illuminazione a LED di potenza uguale o superiore a quella delle lampade a scarica ad alta intensità tradizionali. Tuttavia, i coltivatori non lo farebbero

Questo è uno degli aspetti relativamen te nuovi nel settore della coltivazione.

Molti coltivatori chiedono sempre più spesso un’intensità luminosa maggiore per poter ottenere la massima resa dal loro spazio di coltivazione. Ciò

se non ottenessero maggiore efficien za con i LED, cioè una maggiore resa rispetto all’energia consumata. Tuttavia, con alcuni moduli LED, la maggiore intensità provoca l’affievolimento delle cime superiori. La soluzione è sempli

Erba CBD a basso costo.
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G.B.I.

Dos Si Dos 33 Formula 6 in 1 con super poteri

caratteristica visiva di questa varietà 60:40 Indica/Sativa è il suo rivestimento zucche rino mozzafiato e le sue foglie di un colore verde lime impressionante. Inoltre, possie de un profilo terpenico potenziato, con un’e splosione di dolcezza Cookies rinfrescata da note di lime e menta. Il potentissimo sballo di questa pianta si divide in due fasi: all’inizio Dos Si Dos 33 accende un energizzante fuoco Sativa che può essere accompagnato da un’ondata di euforia, poi segue una fase di profonda calma Indica sedante che lascia il consumatore in uno stato di beatitudine mentale e con il corpo meravigliosamente rilassato.

Vigorose crescita e ramificazione nella fase vegetativa

The Doc non vedeva l’ora che arrivasse il suo appuntamento di coltivazione con le sei americane, dato che 6 in 1 era lo slogan dello strain. I soliti due semi femminizzati di prova sono stati piantati e sono germogliati alla perfezione, e dopo meno di tre giorni le piantine si ergevano dritte dal terreno. Le due piante hanno mostrato una buona dose di vigore durante le quattro settimane

di vegetativa, con molti rami laterali che si estendevano dallo stelo principale. Nel corso della fase vegetativa si sono allungate molto di più di quanto The Doc si aspettasse vista la loro leggera predominanza Indica. Quando lui le ha passate alla fioritura esse misuravano 44 e 49 cm di altezza, mostran do un modello di crescita aperto con uno spazio internodale piuttosto generoso.

La fioritura: “Un bastone di argento scintillante”!

Nella fase di fioritura le due signorine Dos Si Dos 33 hanno mostrato un altrettanto forte istinto di allungamento, più che rad doppiando l’altezza nelle prime quattro set timane. “Questa sorta di struttura più ariosa della pianta offre il vantaggio di una migliore ventilazione delle piante, con le cime che vengono ventilate in modo ottimale, il che, come tutti sappiamo, è una buona protezio ne di base contro le infestazioni di muffa”, ha commentato The Doc. Ben presto le due piante hanno iniziato a fare ciò che è il mar chio di fabbrica della genetica Dos Si Dos: produrre quantità fin troppo ricche di ghian dole di resina. Esse formavano calici abba stanza grandi che si sovrapponevano uno

Lui le ha avute quasi tutte, e le ha amate molto. Si potrebbe quasi parlare di poliga mia: OG Kush, Girl Scout Cookies, Gelato, Sunset Sherbert… Un bel po' di signorine, considerate il meglio del meglio delle geneti che USA, sono passate tra le amorevoli mani di coltivatore di The Doc, ogni volta affasci nandolo enormemente. Ovvio che fosse così entusiasta di un altro cultivar di tenden za proveniente dalla terra delle opportunità: Dos Si Dos. Più precisamente Dos Si Dos 33 della Collezione Cali di Barney’s Farm. Barney’s lo aveva recentemente provvisto di alcune stupefacenti bombe genetiche che avevano fatto diventare la sua grow room uno spettacolo.

In questa versione di Dos Si Dos degli olandesi con eccellenti connessioni negli USA, si uniscono – in maniera affascinante – numerosi nomi illustri della recente storia dei ceppi americani per creare una fusione spettacolare. Si tratta di un incrocio multiplo molto complesso: a tre delle quattro varietà menzionate all’inizio si aggiungono OG Kush Breath, Face Off OG e Thin Mint GSC,

creando così la linea genetica ([OG Kush Breath x Face Off OG] x [OG Kush x GSC]) x [Sunset Sherbet x Thin Mint GSC]. Quella che sembrerebbe l’inizio di una complicata formula matematica può essere scomposta e semplificata in Dos Si Dos (composta dai primi quattro strain) e Gelato #33 (compo sta dagli ultimi due). Ci troviamo di fronte a una gloriosissima parata di diverse varietà di punta estremamente potenti, una super formula 6 in 1 che conferisce a Dos Si Dos 33 una potenza straordinariamente eleva ta – sotto il cappuccio si cela un incredibile 22-28% di THC.

Anche dal punto di vista della resa. la sua performance può essere sbalorditiva: secondo Barney’s si possono ottenere fino a 700 grammi essiccati per metro quadro con illuminazione artificiale, con piante di circa 90 cm di altezza. Outdoor, Dos Si Dos 33 sfoggia una resa potenzialmente da record che arriva fino ai 2 chili per pianta, termi nando il ciclo di vita tra la prima e la seconda settimana di ottobre. Indoor, necessita di 60-65 giorni di fioritura per maturare. La

e immagini: Green Born Identity
12 BARNEY’S FARM STRAIN STORY Testo

sull’altro fino a unirsi a formare grosse cime paffute che tendevano chiaramente verso il lato Indica dello spettro. Si gonfiavano sempre di più producendo strati di sfarzosi tricomi fino a che, dopo nove settimane di fioritura, erano così bianche che sembrava no rimaste in mezzo a una bufera di neve. O per usare le parole di The Doc, sembravano uno “scintillante bastone di argento”. Anche le foglie a più dita delle infiorescenze erano interamente ricoperte di cristalli.

L’odore: Un potpourri enormemente dolce e variegato

Anche per quanto riguarda l’odore le due piante di Dos Si Dos 33 erano al massimo della loro espressione. Sprigionavano un’e norme dolcezza accentuata sia da una nota speziata di hashish chiaro che da un tocco fruttato e leggermente acidulo di agrumi –“un potpourri variegato e assolutamente stuzzicante in grado di evocare anticipata mente l’imminente esperienza gustativa”, ha detto The Doc in estasi. Le sue due piante erano puntualmente pronte per il raccolto dopo 65 giorni di fioritura.

La poderosa crescita in entrambe le fasi, vegetativa e fioritura, aveva permesso alle piante di raggiungere i 104 e 110 cm, e quin di si sono dimostrate anche piuttosto uni formi. Al momento del raccolto The Doc non aveva quasi nulla da fare dato che le cime

avevano solo una piccola quantità di foglioli ne ed erano talmente resinose che in realtà avrebbe potuto lasciarle così com’erano. Una sforbiciata qua e là – la manicure era così semplice…

The Doc fuma Dos Si Dos 33: “Come se un cavallo mi avesse scalciato!”

Una volta essiccate, la fragranza dolce e speziata delle pepite Dos Si Dos ricoperte di argento ricordava a The Doc l’impasto fresco dei biscotti in cui era stato grattugiato un pizzico di buccia di lime e di noce mosca ta – “è così delizioso, manda il mio naso in estasi!”, ha detto entusiasta. La resa di entrambe le piante è stata di ben 167 gram mi. Per assaggiare Dos Si Dos 33 The Doc si è preparato un bel cannone con mezzo grammo di erba che poi si è portato avida mente alle labbra e dal quale ha aspirato una grossa prima boccata. Questo primo tiro gli ha offerto un sapore così follemente dolce e appena acidulo che Dos Si Dos 33 gli è sembrata fosse come dei deliziosi boccon cini dolci.

Che fosse dovuto al fatto che quel giorno lui aveva mangiato poco o al fatto che quest’er ba era semplicemente troppo forte, o entrambe le cose, subito dopo la prima boc cata The Doc si è sentito come se “un cavallo lo avesse scalciato” – questa nuova varietà di Barney’s Farm si è presentata come una

potente campana che risuonava nella sua testa. Per rimanere sulla metafora equina, quel cavallo immaginario non lo aveva colpi to in testa, ma piuttosto sul sedere, facendo lo sobbalzare – ecco, un calcio Sativa molto energico! Altre due boccate e il suo cuore ha iniziato a battere violentemente, quindi lui non è più riuscito a stare fermo ed è saltato rapidamente giù dal divano.

Una passeggiata sotto il bel sole primaverile gli è sembrata una bella cosa da fare… il flo rido verde della vegetazione germogliante gli sembrava ora ancora più rigoglioso e vibrante, il cinguettio degli uccellini andava in crescendo fino a diventare un coro polifo nico e la vista di The Doc era così acuta come quella di un falco che poteva individuare sul terreno ogni singolo coniglio, topo o lom brico. Quando dopo circa 45 minuti è tor nato a casa e si è messo a proprio agio, un

Dati di coltivazione:

Genetiche

profondo e riposante rilassamento Indica ha pervaso il suo corpo e la sua mente gene rando una bella, duratura e confortevole sensazione di armonia ed equilibrio. Il per fetto abbinamento a questo stato d’animo era guardare la serie Netflix di documentari sulla natura “Night on Earth”, con le sue fan tastiche riprese di animali e natura.

Quando ha emesso il suo verdetto finale The Doc ha cantato un inno di lode: “Dos Si Dos 33 è una varietà assolutamente audace che mi ha totalmente sorpreso sotto molti aspetti: questo tipo di erba è estremamente zuccherina, dolce e potente! E poi ha un grande effetto bifase che prima ti eleva e poi ti fa rilassare. Evviva! La processione trion fale di Barney’s Farm nella mia grow room è proseguita in modo impressionante.”

Green Born Identity – G.B.I.

Fertilizzanti

Strumenti

Altezza

di entrambe le piante)

Säure

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Dos Si Dos 33 (Dos Si Dos x Gelato #33) Fase Vegetativa 4 settimane (dalla germinazione) Fase di fioritura 65 giorni/ 60-65 giorni totali Substrato Plagron Grow Mix soil, vasi da 11 litri pH 6.2-6.6 EC 1.2–1.8 mS Illuminazione 2x SANlight Q6W = 430 Watt Temperatura 18-27°C Umidità aria 40-60% Irrigazione Manuale
Organic Bloom Liquid di Green Buzz Liquids Additivi/stimolanti Living Organics, More Roots, Humin
Plus, Big Fruits, Fast Buds e Clean Fruits di Green Buzz Liquids
CleanLight Pro per la prevenzione della muffa
104 e 110 cm Resa 167 (somma

Università di Padova: cannabis medicinale dalla teoria alla pratica

Finalmente nel panorama accademico italiano un corso di specializzazione sulla cannabis terapeutica.

Iscrizioni aperte sino al 7 ottobre e da novembre 2022 a settembre 2023, una full immersion di perfezionamento post-universitario che si andrà a decli nare in tre diverse aree di interesse: agro-alimentare, chimico- farmaceutica e socio-sanitaria.

Docenti di altro profilo e, fra gli altri: Luigi Romano, biologo ambientale con esperienza presso la Bedrocan ed in California, Marco Ternelli, farmacista e think thank per la cannabis terapeutica, Viola Brugnatelli, neuroscienziata e cofondatrice di Cannabiscienza. E ancora, Giorgio Faggiana, master grower presso lo Stabilimento Chimico- Farmaceutico di Firenze, Livio Luongo, Professore associato di Farmacologia presso il Dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università della Campania «L. Vanvitelli», Lorenzo Calvi, Medico Chirurgo specialista in Anestesia, Rianimazione, Terapia del Dolore ed in Etnofarmacologia ed, ancora, Arno Hazekamp ricercatore per il programma olandese per la cannabis ed eminenza di calibro internazionale in materia.

Oggi, il responsabile scientifico del corso, Professor Gastone Zanette, ci ha voluto parlare di questa interessante opportunità di approfondimento acca demico.

SSIT: Perché l'esigenza di un corso di perfezionamento postuniversitario sulla cannabis medicinale e a chi si rivolge?

Il corso è stato concepito per garantire una formazione specifica sulla cannabis medicinale per tutti gli operatori sociosanitari realmente e potenzialmente

coinvolti. Tale formazione è peraltro prevista anche dalla normativa legisla tiva in vigore da molti anni e purtroppo disattesa.

SSIT: Il corso punta a creare figure professionali specializ zate nella filiera della cannabis terapeutica, crede che tale mercato andrà a superare l'attuale regime di monopolio e si aprirà finalmente alla libera concorrenza?

Non sono un esperto di corsi e ricorsi economici, ma le evidenze in tal senso sono sotto gli occhi di tutti anche se in Italia facilmente tutto si complica … anche la cannabis.

SSIT: Il corso prevede una parte generale comune e tre indirizzi specifici, li vuole presentare?

Il corso prevede una formazione teorica comune, per fornire una conoscenza di base indispensabile, uniforme e con divisa. A seguire ogni indirizzo (Agroalimentare, Chimico-farmaceutico, Socio-sanitario) approfondisce una for mazione teorica specialistica attinente al proprio percorso e ai propri obiettivi.

Nell’ambito agro-alimentare, si acqui siscono competenze per la gestione clinica e farmacologica della Cannabis sativa L. e dei suoi derivati ai fini di un utilizzo in ambito farmaceutico. Viene posta attenzione alle tecniche finalizza te all’ottenimento di un prodotto stan dardizzato e con contenuto stabile di molecole attive.

Riguardo il percorso chimico-farmaceu tico, lo studente acquisisce competen ze per la produzione di materie prime e prodotti finiti a base di cannabis. La finalità è l’inserimento in aziende di produzione di preparati a base di

cannabis, cosmetica, agricole, enti pub blici di controllo quali USL, etc. o quale formazione di completamento per pro fessionisti di aziende cosmetiche che

stanno valutando l’inclusione della can nabis nei loro prodotti. Infine, in merito della specializzazione socio-sanitaria, il corsista acquisisce competenze per la

Anno Accademico 2022—2023 CORSO DI PERFEZIONAMENTO
La cannabis medicinale: dalla teoria alla pratica
14 MEDICAL CANNABIS di Fabrizio Dentini
CAME

gestione clinica e farmacologica della Cannabis sativa L. e dei suoi derivati ai fini del suo utilizzo in ambito farma ceutico.

La finalità è il completamento delle figure professionali sanitarie italiane (medici, farmacisti, infermieri, biologi, psicologi, etc.) attraverso un apprendi mento interdisciplinare.

SSIT: Lavorare con la cannabis medica rappresenta una grande sfida per la medicina occidenta le in quanto a personalizzazione della terapia e a superamento del paradigma del triplo 1 ( 1 molecola - 1 ricettore - 1 malat tia). Cosa ne pensa?

La cannabis medicinale pretende un cambiamento di paradigma con nuovi riferimenti scientifici e culturali, una concezione olistica dell’essere umano,

mento del dolore?

Questo modo di procedere, determi nato dalla normativa vigente, dipende fondamentalmente dalla carenza di evidenze scientifiche che dimostrino l’efficacia della cannabis nei vari campi di applicazione medica.

D’altra parte, tale carenza di evidenze scientifiche riguarda moltissime altre terapie medico-chirurgiche attualmente in uso e dipende in gran parte dallo stato di illegalità della cannabis e da un pregiudizio difficile da superare nei confronti di una pianta da molto tempo considerata solamente come una droga pericolosa.

SSIT: Sotto il profilo della standarizzazione del medicamento come giudica il modus operandi dello Stabilimento di

una “slow medicine” ritagliata sui bisogni individuali, una “network -phar macology” in grado di studiare il cosid detto effetto “Entourage”, gli antipodi rispetto alla moderna medicina tecno logica. Inoltre le grandi case farmaceu tiche internazionali non sono pronte a questo cambio di paradigma e, perciò, oppongono resistenza.

SSIT: In terapia del dolore molte regioni mutuano la cannabis solo dopo che il paziente ha percorso tutte le alternative terapeutiche. Crede che questa prassi si possa invertire e la cannabis possa diventare un farmaco d'elezione nel tratta-

Firenze che titola le due genetiche prodotte con margi ni di THC che vanno dal 13% al 20% per la FM1 e dal 5% all'8% per la FM2? Non crede sia una maniera tutta nostrana di titolare la cannabis?

Non ho le conoscenze adatte ad espri mere un giudizio su questo tema, ma credo che non sia questo il problema vero per il paziente italiano che potreb be usufruire della terapia con cannabis.

I problemi da risolvere sono rappresen tati dalla carenza di preparazione pro fessionale medico-sanitaria unitamente alla incostante ed insufficiente disponi bilità di prodotto.

Add Weed - Unsplash. Sailko - Wikipedia.
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LIFESTYLE16 di sudestfam@protonmail.com

CANNADAO TRA CANNABIS

E FINANZA DECENTRALIZZATA

Da alcuni mesi l'industria della cannabis è stata animata dal lancio di CannaDAO, una piattaforma on-line dove convergono finanza decentralizzata, farming game, cannabis e metaverso.

L'idea è nata da un gruppo di imprenditori con lunga esperienza nel settore della finanza e delle blockchain, il loro obiettivo è quello di fornire un insieme di strumenti e servizi come soluzione alla maggior parte dei problemi che tormentano le attività legali del comparto cannabis e, allo stesso tempo, dare ai membri della piattaforma la possibilità di guadagnare mediante una serie di funzioni come ad esempio il collezionismo di NFT, il crowdfunding di operazioni che riguardano coltivazioni legali di marijuana nel mondo reale oppure il farming game.

Ma cosa contraddistingue CannaDAO dalle altre piattaforme di cannabis farming game?

La piattaforma possiede una caratteristica che al momento la rende unica, infatti CannaDAO è la prima che permette la governance condivisa tra i membri.

Come suggerisce il suo nome, è basata sulla DAO, acronimo di organizzazione autonoma decentralizzata, un'innovativa forma di organizzazione che utilizza la tecnologia della blockchain per garantire che il processo decisionale sia democratico, trasparente e sicuro.

Vediamo più nel dettaglio come è strutturata, i servizi che offre e come funziona.

CannaDAO si appoggia su NEAR, una blockchain di terza generazione che utilizza il protocollo Proof-ofStake per la validazione dei nuovi blocchi; questo protocollo ha bisogno di pochissima energia elettrica per completare ogni operazione rispetto a quello utilizzato dal Bitcoin, rendendo NEAR una blockchain a basso impatto ambientale, un tema a cui i fondatori di CannaDAO prestano molta attenzione.

La piattaforma è divisa in due segmenti indipendenti ma connessi tra loro, CannaDAO e CannaFarm.

Il primo funge da generatore di contenuti come notizie in tempo reale, topic di approfondimento su ogni tema relazionato con la cannabis, tendenze del settore e prezzi.

Un aspetto molto apprezzabile è la possibilità per i membri di guadagnare per la produzione di contenuti, infatti quelli più votati positivamente vengono retribuiti dalla piattaforma.

Un'altra caratteristica che rende CannaDAO molto interessante è la possibilità offerta ai membri di proporre nuove idee e progetti; le nuove proposte devono attraversare un complesso processo decisionale, trasparente e democratico, che coinvolge tutti i membri della piattaforma prima che sia approvato.

Inoltre mette a disposizione dei servizi di crowdfunding dove i singoli membri possono decidere di partecipare investendo in delle operazioni commerciali che si svolgono nel mondo reale con possibilità di realizzare grandi guadagni.

Per entrare a far parte della comunità di CannaDAO è necessario possedere il token di governance denominato $CANNA.

Questo token dà la possibilità di accedere a differenti livelli di membership e può essere utilizzato anche per il pagamento di alcuni servizi offerti dalla piattaforma oppure per creare rendimento attraverso il suo stake.

CannaFarm invece rappresenta quel segmento dedicato al farming game e alla costruzione del metaverso, ridenominato opportunamente "CannaVERSE".

Il Rolling Paper, ovvero il manifesto di CannaFarm, descrive questo mondo abitato dai Rebel Humals e dagli Stoned Banker, due popoli in perenne lotta tra loro; i Rebel Humals sono un popolo di coltivatori di marijuana organica che amano sballarsi continuamente, dovuti fuggire dal loro pianeta perché era diventato inospitale e giunti sulla Terra hanno trovato non solo un posto dove poter vivere in pace e armonia ma anche perfetto per far prosperare le loro coltivazioni.

L'unico inconveniente è rappresentato dai nativi, gli Stoned Bankers che per realizzare il massimo profitto stanno distruggendo ogni farm esistente sul pianeta con l'uso improprio di fertilizzanti e pesticidi chimici.

È compito dei Rebel Humals contrastare la devastazione del pianeta Terra.

CannaFarm è un farming game della categoria Play-to-earn, dotato di un

proprio token il $SEED; in questo caso si tratta di un token utility necessario per eseguire qualsiasi operazione sulla piattaforma, ad esempio per minare gli NFT.

Infatti CannaFarm dispone di una collezione di 4200 NFT appartenenti alla Generazione-0 con caratteri unici raffiguranti i principali personaggi del gioco, dando la possibilità di scegliere tra i Rebel Humals e gli Stoned Bankers.

È prevista l'emissione di altre collezioni di NFT fino ad arrivare alla Gen-4 che a differenza della prima generazione disporranno di minori benefici e saranno disponibili ad un prezzo più alto.

I possessori degli NFT possono piantare nel CannaVERSE e iniziare a guadagnare $SEED. Ma attenzione, è necessario prima puntare dei $SEED sugli NFT piantati per generare dei guadagni: come per lo staking di tante altre criptomonete, più $SEED vengono puntati e maggiore sarà il rendimento degli NFT piantati.

Inoltre CannaFarm permette di realizzare ulteriori guadagni attraverso la compravendita e il mint di nuovi NFT.

Entrambi gli universi di CannaDAO sono collegati con il mondo reale, un chiaro esempio è la possibilità di utilizzare il token $SEED per realizzare acquisti presso i venditori affiliati alla piattaforma.

CannaDAO è un ulteriore dimostrazione dell'enorme potenziale della cannabis e dei benefici che questa pianta può generare per gli esseri umani.

MELONADE X KONG’S KRUSH LEMON TREE X BANANA KRUMBLE
New Releases WWW.GREENHOUSESEEDS.NL
MIMOSA X KING’S KUSH SUPER LEMON HAZE X CLEMENTINE EXODUS CHEESE X SHERBERT OG LA KUSH CAKE X BUBBA SLUSH greenhouseseedco greenhouseseeds greenhouseseeds grown with

La bellissima Sweet Mimosa XL Auto ®

Ogni volta che mi prendo una pausa dalla coltivazione, sono ansioso di ricominciare tutto da capo, anche molto prima che le cime del raccolto precedente siano esaurite. Questa volta, però, le mie scorte cominciavano a scarseggiare. Del resto le autofiorenti sono sempre state, per me, l’opzione preferita quando devo ab breviare i tempi di coltura. Per coincidenza avevo ricevuto alcuni semi della nuova Sweet Mimosa XL Auto® (SWS94), un’autofiorente di quarta generazione, recentemente rilasciata da Sweet Seeds®. Siete curiosi di sapere qualcosa in più su questa varietà e su come si comporta in una coltura indoor? Continuate allora a leggere questo articolo, in cui descrivo proprio la mia dolce avventura con questa pianta!

Se avete mai sentito parlare di questa varietà o l’avete provata, saprete che Mimosa è un ibrido ottenuto dall'incrocio di Clementine (Tangie x Lemon Skunk) con Purple Punch (Larry OG x Grand Daddy Purple), una delle varietà più recenti e popolari sulla scena della cannabis statunitense. Sweet Seeds® ha introdotto i tratti autofiorenti utilizzando la squisita Cream Mandarine Auto® (SWS29). L'ibrido risultante è Sweet Mimosa XL Auto®, una pianta che conserva gli stessi aromi e sapori caratteristici della Mimosa originale.

Inizia l'avventura

Per il mio spazio di coltura di 1 m2, ho deciso di utilizzare 9 piante in vasi da 11 litri. Per stare tranquillo del risultato finale

ho usato 10 semi, tutti sono germogliati: i primi 6 in 36 ore e gli altri 4 nei due giorni successivi. Per la germinazione ho usato il classico metodo che consiste nel mettere a bagno i semi in acqua per qualche ora per ammorbidirne il guscio, avvolgendoli poi in carta da cucina.

I semi germogliati sono stati messi prima in vasi da 500 ml e, circa 20 giorni dopo la germinazione, trapiantati nei vasi definitivi da 11 litri. Tutti gli esemplari si sono sviluppati con straordinario vigore fin dai primi giorni di vita.

Per la fase di fioritura ho usato un sostrato consistente in terriccio di una famosa marca specializzata in nutrienti per la cannabis, a cui ho aggiunto il 10% di perlite, il 5% di humus di lombrico e 50

Tommy G. / Photos: Sweet Seeds
18 BANCHE DEI SEMI
UNA DELIZIA DI SWEET SEEDS® TUTTA PER TE

grammi di guano di pipistrello in polvere per pianta. Dopo aver trapiantato i miei esemplari nei vasi definitivi, ho sistemato questi ultimi sotto lampade HPS (lampade al sodio ad alta pressione) da 600w. Preferisco ancora usare l'illuminazione HPS nelle mie colture invernali, perché sono lampade in grado di produrre abbastanza calore per compensare le notti fredde e contribuiscono anche a creare un ambiente secco, che può rivelarsi molto utile se le ultime settimane di fioritura coincidono con un periodo di elevata umidità.

Le piante hanno apprezzato molto il nuovo sostrato, con più spazio per le radici. L’ambiente era poi reso ottimale da lampade in grado d’irradiare tutti i lumen necessari per una crescita rigogliosa e con uno spettro perfetto per una fioritura esplosiva.

Gli affascinanti colori e i dolci aromi della fase di fioritura

Intorno al 34° giorno dalla comparsa dei cotiledoni, i pistilli hanno iniziato a raggrupparsi per formare i primi fiori. Sweet Mimosa XL Auto® si è allungata molto nelle prime settimane di fioritura: gli esemplari sono cresciuti in altezza da 20 cm a circa 60 cm in sole due settimane.

Questa varietà Indica-Sativa ben bilanciata sviluppa normalmente una lunga cola principale e molti rami laterali forti, dove iniziano a formarsi numerosi fiori di taglia apprezzabile intorno al 40° giorno dalla germinazione. A questo punto ho potuto notare una notevole densità di fiori all'interno della mia tenda di coltura: sembrava una vera e propria giungla. In questo caso l'aspiratore RVK è stato fondamentale per un adeguato ricambio d'aria. Intorno al 45° giorno è arrivato il momento di somministrare alle piante un fertilizzante per la fioritura, dato che avevano già utilizzato la maggior parte dei nutrienti presenti nel sostrato.

Una settimana dopo ho somministrato un'altra dose di fertilizzante e di CalMag, per essere certo di garantire alle piante tutto ciò di cui avevano bisogno in questa fase critica della fioritura. Al 55° giorno dalla germinazione questa straordinaria varietà autofiorente mostrava già tutto il suo splendore.

Dobbiamo davvero apprezzare l’eccellente lavoro dei selezionatori di Sweet Seeds® per questa varietà: le piante coltivata presentavano un’omogeneità quasi totale, non solo nella struttura ma anche in termini di produzione di resina ed aromi. In questa fase 4 esemplari hanno iniziato a sviluppare toni viola nelle foglie e nei fiori.

Questa caratteristica può gratificare qualsiasi coltivatore: il contrasto tra i colori verdi e rossastri di una pianta di cannabis è un puro piacere per gli occhi. I fiori erano completamente ricoperti di resina dolce ed aromatica. Dal 52° giorno in poi le piante hanno ricevuto solo acqua, per garantire la rimozione di ogni traccia di fertilizzante dalle radici il giorno del raccolto.

Raccolto della Sweet Mimosa XL Auto®

Con la gamma XL Auto della collezione genetica Sweet Seeds®, il coltivatore potrà sicuramente ottenere raccolti abbondanti. Io ho potuto constatarlo ancora una volta con questa bella varietà. Gli esemplari si sono comportati come piante fotodipendenti nel loro ciclo vegetativo di 30 giorni prima della fioritura.

La loro altezza era di circa 90-105 cm; inoltre presentavano tutte abbondanti rami laterali con cime di peso notevole.

Peraltro ho potuto raccogliere nello stesso giorno, perché la differenza di maturità tra i 9 esemplari coltivati era minima.

Di fatti sono state recise esattamente 65 giorni dalla comparsa dei cotiledoni, con fiori grandi e compatti, completamente ricoperti di tricomi, anche sulle foglie circostanti. Durante il raccolto tutta la casa era pervasa di aromi inebrianti, con note terrose e toni agrumati di arancia e mandarino.

Tutte le piante erano molto facili da spuntare, dati i calici eccezionalmente gonfi e un rapporto calice/foglia fra i più alti che abbia mai constatato in una varietà autofiorente. In sole 3 ore tutti i fiori delle 9 piante erano stati tagliati e messi a maturare su un essiccatoio.

Sono poi stati lasciati così per 12 giorni e riposti in barattoli di vetro. Sweet Mimosa XL Auto® è molto produttiva: dalle 9 piante ho potuto infatti ottenere 35-45 g di prodotto per pianta, per un totale di 375 g di cime profumate e resinose.

Ho fatto una prima degustazione (fumo e svapo) circa una settimana dopo aver messo il mio raccolto essiccato nei barattoli di vetro.

Un gusto finale sorprendente

È davvero piacevole fumare e svapare questa deliziosa pianta. I fiori sono così compatti che quando escono dal grinder sembrano essersi magicamente espansi.

In quanto a terpeni, la Mimosa originale, da cui deriva questa nuova varietà, contiene un’elevata percentuale di mircene, oltre a pinene e cariofillene. Ho provato un paio di boccate "a secco" (cioè prima di accendere la canna) e gli aromi erano davvero fuori dal mondo.

La deliziosa Sweet Mimosa XL Auto® rivela note di frutta e arancia che provocano un'esplosione di dolce freschezza in bocca e nel naso. Appena si accende la canna, un fondo terroso prende il sopravvento.

Gli aromi agrumati restano in bocca per alcuni minuti dopo l'ultima boccata, producendo una sensazione incredibilmente fresca e difficile da dimenticare, che spesso vi lascerà desiderosi di consumarne ancora.

I livelli di THC della varietà variano dal 19% al 23%, quanto basta per uno sballo potente, che si avverte in pochi istanti dalla prima boccata. Anche i consumatori di

cannabis terapeutica possono beneficiare degli effetti di questa varietà, utile soprattutto ad alleviare i sintomi associati all'ansia e alla depressione. È indiscutibile che questo gioiello della collezione genetica Sweet Seeds® ha un

effetto vivace e gioioso, tale da stimolare l'immaginazione e la creatività. In breve, è la varietà autofiorente che ogni coltivatore di cannabis dovrebbe provare almeno una volta. Vi auguriamo una dolce esperienza di fumo o di svapo!

Giulio Vesprini
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X Indoorline

CANNABIS E

LEGALIZZAZIONE: CHE SUCCEDE IN CANADA?

Il 17 ottobre 2018 il Canada ha legalizzato interamente produzione, distribuzione e consumo di cannabis. Passati quattro anni da quella data fatidica come si è sviluppato il mercato legale? Quale sono le difficoltà che un'industria emergente incontra nel suo percorso di stabilizzazione?

Oggi svisceriamo alcuni degli aspetti più critici sperimentati durante gli ultimi 12 mesi, un'analisi per comprendere quali passi falsi non compiere e quali soluzioni percorrere quando, anche nel nostro paese, la cannabis verrà legalizzata.

Per avere un'idea di come funziona il modello canadese, possiamo riassumere la sua logica come segue: ogni maggiorenne ha diritto a detenere in pubblico sino a trenta grammi di cannabis e a coltivare sino a quattro piante per abitazione. Le leggi che riguardano la produzione e le licenze necessarie sono stabilite dal Ministero della Salute a livello federale, la distribuzione, invece, è regolata a livello provinciale, quindi le singole entità locali possono scegliere se distribuire sotto regime di monopolio pubblico o se concedere licenze ai privati. Al di fuori del mercato terapeutico, i produttori autorizzati di cannabis non possono vendere direttamente ai propri clienti finali e nemmeno ai distributori privati. Per garantire un controllo integrato della filiera, la cannabis prodotta legalmente viene venduta agli organismi pubblici provinciali che poi redistribuiscono il prodotto ai rivenditori privati.

Un importante interlocutore per comprendere le difficoltà di sviluppo di un mercato con radici nell'underground e con ambizioni mainstream è il Cannabis Council of Canada.

Il Cannabis Council of Canada, noto anche come 3C o CCC è un organismo rappresentativo che riunisce i principali produttori e trasformatori facenti parte della filiera industriale della cannabis. La missione di questo istituto

è promuovere gli standard del settore, supportare lo sviluppo, la crescita e l'integrità dell'industria regolamentata e fungere da risorsa sulle questioni relative all'uso responsabile della cannabis per scopi medici e non.

Con un occhio sempre puntato alla concorrenza del mercato nero, George Smitherman, presidente e CEO del Cannabis Council of Canada, vorrebbe che venissero autorizzati sul mercato prodotti alimentari - i cosiddetti "edibles" - dal contenuto psicoattivo maggiore. Attualmente, la legge sulla cannabis limita la potenza a 10 mg di THC per prodotto confezionato. In confronto, la California consente 100 mg di THC per confezione.

Questo limite, di fatto, facilita il mercato nero, dove non esiste alcuna limitazione, quindi, nel caso un cittadino volesse acquistare prodotti commestibili di più alta potenza, il mercato nero

resta l'unico punto di riferimento. La storia di Neil Magnuson di Vancouver è molto rappresentativa sotto questo profilo. Proprietario di un dispensario senza licenza, è sotto processo per aver distribuito prodotti edibles con un tasso di THC maggiore di quanto consentito per legge.

L'imputato, sulla falsa riga di quanto condiviso dal Cannabis Council of Canada, rivendica la necessita di questo tipo di prodotti che, per la maggiore, rivende a pazienti in cura con cannabis e soprattutto a persone che utilizzano la marijuana per modulare l'abbandono progressivo di oppiacei. Un programma lanciato in seguito alla dichiarazione delle autorità pubbliche relative alla crisi sanitaria per le molteplici overdose da oppioidi.

Per ridurre la quantità di plastica monouso utilizzata, poi, un altro cambiamento richiesto sarebbe quello di consentire ai produttori

di vendere le loro infiorescenze di cannabis in confezioni che non siano obbligatoriamente a prova di bambino. Poiché il fiore di cannabis presenta un rischio di ingestione significativamente ridotto per i bambini, rispetto ai prodotti commestibili, anche l'utilizzo di imballaggi non a prova di bambino dovrebbe essere considerato sicuro.

Tuttavia, la sfida più grande che l'industria deve affrontare in questo momento è il calo dei prezzi della cannabis in relazione all'alta tassazione prevista. Il Cannabis Council of Canada ricorda che i legislatori possono alleviare la pressione sui produttori adeguando le aliquote delle accise. Piuttosto che un tasso fisso, il governo dovrebbe cambiare l'imposta, adeguandola ad una percentuale più gestibile. Al momento le vendite di cannabis sono tassate a $4,97 al grammo.

Il problema chiave con l'accisa federale è che si tratta di un prelievo fisso pagato dai produttori autorizzati. Introdotto come dazio forfettario di $1/ grammo o del 10% del prezzo di vendita all'ingrosso sopra ai $10/grammo (a seconda di quale sia il più alto), è diventato particolarmente oneroso per i produttori più piccoli schiacciati dalla compressione dei prezzi.

In pochi anni le accise sono aumentate esponenzialmente a causa dell'aumento della concorrenza - le licenze federali sono passate da 342 nel 2020 a 856 nel 2022 -, e di un sistema fiscale che non discrimina tra aziende grandi e piccole.

Con l'attuale guerra dei prezzi, i piccoli produttori faticano a trovare un buon equilibrio fra costi di produzione, tasse e margini sostenibili. In particolare, i più sofferenti sono proprio quei piccoli produttori artigianali che coltivano in strutture indoor (comprese entro i 200 metri quadri) e che quindi producono volumi inferiori di cannabis di qualità superiore, spesso comportando maggiori costi di produzione.

Fabrizio Dentini
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WORLD CANNABIS di

COLTIVA CON JORGE CERVANTES

BOTANICA DELLA CANNABIS

I capitoli sulla Botanica della Cannabis e sul Ciclo di Vita della Cannabis sono di facile comprensione e vi offriranno una base di conoscenze essenziali prima di avviare la vostra coltivazione di cannabis. Queste conoscenze di base vi faranno risparmiare ore del vostro tempo più avanti!

La selezione dei semi di cannabis perfetti per le vostre esigenze vi aiuterà ad assicurarvi una coltivazione di successo. La germinazione e la crescita delle piantine di cannabis richiedono competenze e cure amorevoli. Il capitolo Cannabis Seeds and Seedlings (Semi e piantine di cannabis) vi guiderà passo dopo passo in questo percorso per assicuravi una coltivazione ben riuscita.

Classificazione botanica

La cannabis fa parte del Regno Vegetale. I botanici classificano il Regno Vegetale in categorie basate sulle qualità riscontrate all’interno della pianta. La cannabis, dal punto di vista botanico, è classificata come segue:

var. spontanea). La buona notizia è che le leggi sulla cannabis stanno cambiando!

Erba a fioritura annuale che completa il suo ciclo di vita in un anno. In natura, tutta la cannabis germoglia, cresce, fiorisce e produce semi in meno di un anno. Fra le piante a fioritura annuale figura una lunga lista di fiori, verdure ed erbacce annuali. Questa pianta di StinkBud si sta avvicinando alla fine del ciclo di fioritura.

È possibile coltivare a casa piante di cannabis di grandi dimensioni come questa. I contenitori di grandi dimensioni sono costosi da riempire di terra, ma offrono un terreno perfetto in caso di mancanza di terreno nativo. La scelta delle varietà di cannabis più adatte e la manutenzione regolare saranno ricompensate con un raccolto abbondante.

Comprendere le basi della botanica della cannabis migliorerà le vostre competenze di coltivazione e vi aiuterà a diventare consumatori esperti. Vi offrirà una panoramica sulle diverse specie di cannabis, tra cui la Cannabis Sativa, la C. Indica e la C. Ruderalis.

Questo capitolo offre una panoramica di base sulla classificazione botanica, ivi inclusa la nomenclatura di base e gli aspetti fisici - abitudini di crescita, ramificazione, massa radicale, ecc. L’origine geografica di queste specie fa luce su come si sono evolute e su come sono utilizzate oggi. Semplici qualità genetiche differenziano le varietà di fibre e semi ad alto contenuto di CBD, THC e industriali. I terpeni conferiscono alla cannabis fragranze e sapori distintivi. Viene esaminata anche la cannabis femminizzata.

Regno: Plantae—tutte le piante

Divisione: Magnoliopsida—classe magnolia

Ordine: Rosales—nove famiglie

Famiglia: Cannabaceae—famiglia della canapa, piante da fiore, circa 170 specie in circa 11 generi

Genere: Cannabis—tre specie

Specie: indica, sativa e ruderalis Varietà alias Cultivar: i due termini sono sinonimi. Esiste un numero infinito di varietà.

Le piante di cannabis Landrace crescono nella stessa area per anni. I geni delle piante maschio e femmina si mescolano nel corso degli anni. Le generazioni risultanti hanno geni stabili e costanti che adeguano il comportamento delle piante di cannabis al clima e alle condizioni di coltivazione locali.

Cannabis Landrace è un termine gettonato che viene utilizzato liberamente da molti appassionati della cannabis. Le piante di cannabis Landrace sono specie addomesticate localizzate che si sono adattate nel tempo all’ambiente naturale e culturale in cui vivono. La cannabis Landrace si differenzia dalle cultivar che sono state selezionate per conformarsi a un criterio specifico. La Cannabis sativa è spesso elencata botanicamente come C. sativa L. La “L” sta per Landrace.

PImpollinazione anemofila (vento). Il vento trasporta i microscopici granelli di polline prodotti dalle piante maschio per lunghe distanze. Le piante maschio non si affidano a insetti, uccelli o mammiferi per trasportare il polline e fecondare le femmine. Circa il 12% delle piante da fiore viene impollinata tramite il vento.

Nota: il termine “ceppo” è spesso usato in modo improprio per descrivere le “varietà”. Ceppo è il termine usato per classificare funghi, batteri e virus. Esistono per esempio diversi ceppi del Coronavirus.

Ecco un modo semplice per ricordare questi termini botanici:

genere = cognome

specie = nome varietà = soprannome

Il genere e la specie della cannabis sono accomunati da leggi imposte dai governi. Secondo il diritto internazionale, tutta la cannabis è classificata come Cannabis sativa (C. sativa). All’interno di questa specie, è classificata anche come: Cannabis sativa (= C. sativa var. sativa), Cannabis indica (= C. sativa var. indica), Cannabis ruderalis (= C. sativa

La cannabis si contraddistingue per una serie di qualità che la differenziano da tutte le altre piante del Regno Vegetale. I primi cinque punti che seguono riguardano aspetti culturali generali. Si tratta di punti essenziali da capire per coltivare la cannabis. Gli ultimi due punti vertono sugli aspetti terapeutici e ricreativi. Il profumo, il gusto e il profilo dei cannabinoidi sono i motivi principali per cui coltiviamo la cannabis.

Questa immagine botanica di una pianta di cannabis maschio mostra ogni parte del fiore, compresa la posizione del polline nel fiore maschio.

Questo disegno botanico di una pianta di cannabis femmina mostra ogni parte del fiore, compresa la posizione del seme fecondato all’interno della brattea del seme.

di Jorge Cervantes jorge@marijuanagrowing.com
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Pianta dioica con fiori imperfetti (maschi e femmine) su piante maschio e femmina. La cannabis femmina è la pianta più desiderabile in quanto contiene una quantità di cannabinoidi dieci volte superiore a quella delle piante maschio. Le piante femmina producono anche molta più biomassa rispetto alle piante maschio. Circa il 7% delle piante da fiore è dioica.

La C. ruderalis day-neutral, detta anche “autofiorente”, fiorisce e produce fiori a prescindere dalle ore di buio e di luce che riceve. Questa specie day neutral fiorisce in base all’età cronologica, in genere dopo la comparsa della quinta-settima coppia di internodi, tre settimane circa dopo la germinazione. La stragrande maggioranza delle piante da fiore è day neutral. Le piante di cannabis autofiorenti crescono in modo incredibilmente veloce e sono super produttive sia in climi di breve che di lunga stagione.

La cannabis produce terpenoidi in natura, composti organici che le conferiscono un aroma e un sapore terapeutico. Nella cannabis sono presenti più di 100 terpeni che conferiscono fragranza. Un breve elenco comprende il mircene (terroso), il limonene (agrumato), il pinene (pino), il beta cariofillene (dolce-speziato), ecc. Chiamati spesso “terp”, la maggior parte delle piante produce terpeni. I terpeni sono spesso raccolti da altre piante e venduti come terpeni infusi (di cannabis). È stato scritto molto su determinati terpenoidi, potete trovarlo su internet.

La cannabis produce cannabinoidi in natura. I fitocannabinoidi naturali sono prodotti dalle piante. Gli endocannabinoidi sono prodotti all’interno dell’organismo di esseri umani e animali. Alcune piante producono un numero limitato di fitocannabinoidi in grado d’interagire con almeno un recettore della cannabis (CB1 e CB2), tra cui l’Echinacea (E. purpurea ed E. angustifolia), l’Acmella oleracea, l’Elicriso (Helium italicum) e il cacao (Theobroma cacao). La cannabis è l’unica pianta che presenti una gamma completa di oltre 100 cannabinoidi. La maggior parte dei cannabinoidi, fra cui THC, CBD e CBG, si concentra nelle ghiandole di resina capitate e peduncolate che compaiono sul fogliame, soprattutto sui grappoli floreali femminili.

La cannabis short-day (a giornata breve - notte lunga), detta anche “regolare”, fiorisce in notti lunghe e giornate brevi. La C. Sativa e la C. Indica fanno parte di questa categoria. Queste piante a giornata breve si attivano per fiorire all’aperto quando le notti diventano lunghe e le giornate brevi. I coltivatori indoor e in serra danno alla cannabis regolare 12 ore di buio e 12 ore di luce per garantire l’innesco del meccanismo di fioritura. La cannabis, il cactus di Natale, il crisantemo, il cotone, le stelle di Natale, il riso, la soia e il sorgo sono esempi di questa categoria relativamente esigua di piante a ciclo breve.

I cannabinoidi sono i composti chimici presenti nella cannabis, fra cui THC, CBD, CBG, ecc. Dalla cannabis sono stati isolati più di 110 cannabinoidi diversi.

libro digitale GRATUITO di 100 pagine Teaser – Marijuana Horticulture “Bible” (6a edizione) di Jorge Cervantes. La nuova edizione digitale sarà disponibile dall’autunno 2022. Jorge è estremamente entusiasta della nuova edizione digitale perché potrete contribuire al libro digitale. © 2020, © 2021, © 2022. Scaricate la vostra copia GRATUITA del nuovo libro digitale di 100 pagine Teaser – Marijuana Horticulture “Bible” su www.Jorge-Cervantes.com. Iscrivetevi alla nostra mailing list su www.marijuanagrowing.com per ricevere aggiornamenti sulla nuova 6a edizione digitale. Questa coltivazione di cannabis in fase vegetativa in Thailandia riceve 18 ore di luce LED e 6 ore di buio al giorno. Questo programma d’illuminazione assicura che le piante rimangano nella fase di crescita vegetativa. Il mio vecchio amico spagnolo Jaime Carrion ha allestito questa coltivazione per il Golden Triangle Group Co. Ltd.
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Questo articolo è stato tratto dal nuovo

GARLIC COOKIES

In ogni numero della rivista Rich Hamilton condivide con noi un brano tratto dai suoi “bud diaries”. Questo mese abbiamo una varietà che non sembra poi così allettante, ma crediamo che, una volta provata, cambierete idea.

VARIETÀ

La Garlic Cookies, nota anche come “GMO Garlic Cookies” e “GMO Cookies”, è una varietà a forte dominanza Indica (90%/10%). È stata creata incrociando la Girl Scout Cookies con la Chemdawg, il che offre uno sballo delirante con effetti mentalmente edificanti.

Come diretta evoluzione della Girl Scout Cookies, potete aspettarvi la ricca e insolita tavolozza di sapori dalla Garlic Cookies, con un aroma simile al diesel e un sapore persistente di aglio. La Garlic Cookies favorisce un fantastico sballo fisico che lascia rilassati e allevia il dolore. In dosi massicce, questa varietà può indurre l’ “effetto divano” e farvi sentire sedati.

GENETICA

Per quanto riguarda i progenitori, non si può avere un profilo più elevato di GSC e Chemdawg. Un tiro di GSC, l’ibrido a predominanza indica, vi darà felicità, appetito e vi libererà dallo stress. Questa varietà presenta un solido livello di THC del 19%-23% ed è meglio se consumata dai più esperti conoscitori della cannabis. Questa varietà ha vinto numerosi premi, raggiungendo uno status leggendario nella comunità della cannabis.

Allo stesso modo, anche la Chemdawg si è fatta un nome negli ultimi anni. L’origine misteriosa e la genetica ambigua non le hanno impedito di produrre una serie infinita di incroci di successo. La Chemdawg è nota per il suo caratteristico aroma simile al diesel. È intenso,

pungente e potente e lo si può sentire da un miglio di distanza.

INFO SULLA COLTURA

La Garlic Cookies produce piante di medie dimensioni con rami solidi e densi, in linea con il retaggio a prevalenza indica. Questa robusta cultivar resiste alla maggior parte delle difficoltà ambientali e dei parassiti, il che la rende un’ottima scelta per i coltivatori alle prime armi e amatoriali. Fiorisce all’incirca in dieci settimane al chiuso e a metà ottobre all’aperto. In condizioni ideali, la Garlic Cookies produce rese medie di circa 400510 grammi per metro quadrato.

La Garlic Cookies offre ottimi risultati sia in coltivazioni indoor che outdoor, ma se siete abbastanza fortunati da coltivarla all’aperto, aspettatevi una sorpresa, perché è qui che prospera maggiormente. La Garlic Cookies si è fatta valere anche sulla scena dei riconoscimenti. Si è piazzata al secondo posto come miglior concentrato ibrido alla Southern California High Times Cannabis Cup 2017.

Nello stesso anno ha vinto anche la Michigan High Times Cannabis Cup.

FIORE

Questa cima presenta pepite di colore verde-giallo con pilucchi, ricoperte di tricomi cristallini color ambra. I fiori possono persino sembrare bianchi a causa della profondità dei tricomi che li ricoprono. Aspettatevi anche di vedere ricchi pistilli di un color arancione vivo. La tavolozza di colori vivaci è in linea con il gusto vivace. La Garlic Cookies non solo ha l’aspetto giusto, offre anche risultati eccellenti.

FRAGRANZA

La varietà Garlic Cookies è nota per il suo caratteristico profumo di aglio e caffè. I principali aromi della Garlic Cookies sono prugna, caffè e benzina. Ha un odore pungente, chimico e pepato. Si dice che abbia un sapore di spezie, frutta a nocciolo e caffè.

Aspettatevi un aroma di diesel e un sapore di aglio che indugia sulle papille gustative. Il terpene dominante della cannabis di Garlic Cookies è il cariofillene, che conferisce un sapore speziato ed erbaceo ed effetti antinfiammatori. Il terpene limonene fa sì che la Garlic Cookies profumi di agrumi e aiuta chi

ne fa uso a liberarsi da ansia e stress. Il mircene va a integrare gli effetti calmanti e l’aroma di erbe della varietà OGM.

CONSUMO

Ho fumato questa varietà in vari modi (spliff, bong, pipa) una sera con alcuni amici. Abbiamo trascorso la serata a guardare film di Kung-fu così brutti da essere fantastici. La fame si è fatta sentire, così abbiamo ordinato praticamente tutto quello che c’era sul menu della pizzeria. È stata una serata perfetta, trascorsa fumando erba, mangiando schifezze e ridendo come non mai.

GUSTO

Contrariamente alla sua fragranza, questa varietà di cannabis ha un sapore dolce con una nota di aglio. Un retrogusto speziato segue l’inconfondibile sapore di aglio quando la si espira. Alcuni fumatori parlano anche di una tavolozza di sapori floreali. È un mix insolito di spezie, frutta a nocciolo e caffè che non sembra essere estremamente allettante, ma credetemi, in qualche modo funziona.

EFFETTO

La Garlic Cookies offre uno sballo rapsodico completo di elevazione mentale. Andateci piano se siete nuovi a questa varietà, perché potrebbe lasciarvi bloccati sul divano se premete troppo sull’acceleratore in poco tempo.

I sostenitori della varietà dicono che la Garlic Cookies offre un fantastico sballo fisico che rilassa completamente e allontana per magia qualsiasi problema derivante da dolori. Lo sballo della Garlic Cookies dà il via a un viaggio mentale. Segue una fortissima fame chimica.

Potete quindi aspettarvi di sentirvi leggeri e rilassati completamente, a volte assonnati. Questi effetti rendono la Garlic Cookies una delle migliori varietà per chi ne fa uso medico e cerca dunque di curare sintomi di insonnia, perdita di appetito, depressione, ansia e dolori muscolari. Grazie al suo forte effetto di Indica, questa varietà è consigliata per i brividi notturni o per le giornate pigre in cui non si ha nulla da fare e nessun posto dove andare.

di Rich Hamilton THE BUD DIARIES24
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Danny Danko, curatore di articoli sulla coltivazione di High Times.

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Fabrizio Pellegrini: quando Itaca è la cannabis terapeutica

Un umanissimo sforzo empatico s’impone per comprendere la traiettoria di Fabrizio Pellegrini. Soffrire di fibromialgia dalla più giovane età. Curarsi con l’autoproduzione di cannabis e subire anni di processi e ripetute carcerazioni. Richiedere la mutuabilità della cannabis terapeutica, attraverso presentazione di regolare prescrizione medica e vedersela rifiutata per contrasti burocratici riguardanti la legge regionale (un decreto restrittivo basato su un comma mai entrato in vigore della stessa legge).

Chiedere conto all’Amministrazione pubblica della propria inadempienza e diffidare con esposti circostanziati la situazione vergognosa che rende la propria regione terra ostile per chi soffre quotidianamente. Incassare silenzio e indifferenza. Avere la colpa di essere affetto da una patologia, definita dal Direttore dell’Istituto d’Anestesia e Rianimazione dell’Università dell’Aquila come non oggettivabile la cui diagnosi, quindi, è appannaggio del medico senza poter essere corroborata da analisi empiriche e per questo motivo vedersi escluso dalla possibilità di recevere il medicamento a conto delle finanze pubbliche. Denunciare, infine, l’omissione d’atti d’ufficio da parte del potere pubblico ed essere costretto a riprendere la coltivazione di cannabis in terrazzo perché nella propria Itaca, l’Abruzzo, non esiste pace se hai diritto alla cannabis secondo i crismi della legge, ma non puoi permetterti di acquistarla con i tuoi mezzi..

SSIT: Buongiorno Fabrizio, innanzitutto come stai?

Sto male, male, male molto male. Purtroppo è da un mese che non ho a disposizione la terapia ed i problemi si sono aggravati.

SSIT: Quale sarebbe il dosaggio giornaliero di cui avresti bisogno?

Intorno ai cinque grammi che assumo per inalazione.

SSIT: In questo mese senza marijuana puoi descrivere come è peggiorata la tua vita?

Quando non assumo la terapia con continuità regredisco ad una condizione di disagio estremo. Non dormo e mangio molto, molto meno. L’insonnia è il fattore più devastante perché dormire due, massimo tre ore, per poi svegliarsi con gli occhi gonfi e la sensazione di aver bisogno di riposo e andare avanti così, per settimane, ti porta dritto all’esaurimento nervoso. Soffro di acufeni alle orecchie, dolori che divengono maggiori ed insopportabili. Sono costretto a fare le classiche trazioni yoga e restare confinato a letto. Soffro anche di grave psioriasi a livello scrotale. Ho i testicoli induriti come noci, con la pelle secca, che mi provoca

emorragia e non mi fa dormire. Mi da dolori di testa e temo possa degenerare in forma cancerosa. La situazione è veramente spiacevole e, ad essa, si aggiunge la restrizione penale alla quale sono sottoposto.

SSIT: Qual’è la tua condizione, dal punto di vista dei conti con la giustizia?

Sul piano legale sono in alto mare. Per il mese di agosto tutto è sospeso, ma in generale sono in misura alternativa alla detenzione con affidamento in prova.

SSIT: E rispetto al tuo percorso per ricevere cannabis secondo la legge?

L’anno scorso nel reparto ospedaliero in cui mi sono presentato per la redazione del piano terapeutico, durante la visita neurologica si sono rifiutati di procedere perché non preparati ad assolvere il compito di preparazione di formulazioni galeniche a base di cannabis e mi hanno reindirizzato al Centro di Terapia del dolore. Presso questo Centro mi hanno nuovamente respinto adducendo motivazioni come mancanza di preparazione nella somministrazione di questo tipo di medicamento.

SSIT: In questo momento stai coltivando cannabis per il tuo fabbisogno?

Al momento coltivo sul terrazzo cinque piante ibride indica-sativa di Greenhouse. Sono appena entrate in fioritura, seppure in ritardo. Raccoglierò a metà ottobre e se tutto va bene, contando un paio di settimane a seccare i fiori, spero di potere andare avanti, almeno fino a Natale o ad essere ottimisti, essere coperto anche il primo mese del 2023. Tra il vento, la pioggia e l’eccesso di caldo quest’anno è stata dura…A fine novembre sarò costretto a ricominciare il ciclo di produzione indoor per assicurarmi cannabis nel primo trimestre dell’anno prossimo.

SSIT: Come farai con il caro bollette?

Non ne ho idea, sono nel marasma più totale: non so nemmeno come sbarcare il lunario per mettere il pane nello stomaco.

SSIT: Non hai paura a postare le tue piante sui social media?

Perché dovrei avere paura? Se c’è un’ingerenza sanitaria, nel senso di contenzioso, che si protrae da anni ed anni a fronte di una pila di richieste regolari e legittime di accesso alla cannabis, secondo la legge, richieste rimaste sempre inevase e mai prese in carico. Pur avendo tutte le carte in regola insomma l’assistenza medica di cui ho bisogno manca. Se questa è la situazione ed è disarmante non credo di avere altra scelta.

Se prima di raggiungere Itaca l’eroe greco Ulisse navigò, fra peripezie ed avventure, per dieci lunghi anni nel mar Mediterraneo, Fabrizio Pellegrini, musicista abruzzese afflitto da fibromialgia, pena dal doppio del tempo, costretto ad affrontare vicissitudini omeriche con aggravanti kafkiane, per potersi curare grazie alla marijuana.

Se il Divino Ulisse, infatti, lottava contro il Fato, colpevole di aver ucciso uno dei figli del dio del mare, Poseidone, Pellegrini lotta contro l’Assurdo perché, pur avendone diritto e pur avendo presentato reiteratamente le carte che lo attestano, non è riuscito, in un ventennio, a ricevere l’assistenza medica che renderebbe la sua vita più semplice.

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BELPAESE di Fabrizio

CANNABIS E VIDEOGAMES: SE L'ERBA TI RENDE UN GAMER MIGLIORE

Giocare da sballati è una cosa che si fa da quando sono stati inventati i videogiochi. A seconda della vostra età, forse avete ricordi di sessioni alla PlayStation o sul Nintendo, accompagnate da una bustina di "roba davvero buona".

Cannabis e videogames sono anche accomunati dalle stigmatizzazioni che hanno subito nel corso del tempo: se la società ha sempre considerato i consumatori di cannabis come dei perdigiorno, i gamer sono stati ingiustamente classificati come gente che si "brucia il cervello".

Recenti scoperte stanno però rivelando che le previsioni funeste non riguardano nessuno dei due passatempi, e sempre più persone riconoscono che la cannabis ha un'ampia varietà di benefici per la salute, e che i videogames tendono ad avere effetti profondamente positivi sulle capacità cognitive di una persona.

Per fare un ulteriore passo avanti, molti gamer ritengono che il consumo di erba abbia un impatto positivo sulla concentrazione, sui riflessi e sulle prestazioni complessive. Ma perché? Il consumo di cannabis prima del gioco migliora effettivamente la concentrazione e l'abilità o è solo una sensazione del momento?

Non è un segreto che la cannabis possa avere un impatto profondamente positivo sugli atleti ma nonostante le ricerche disponibili e le prove aneddotiche, la maggior parte dei principali campionati sportivi continua a vietare il consumo di cannabis ai propri giocatori.

L'arena degli e-sports vive la stessa contraddizione, dato che la Electronic Sports League (ESL) ha reso obbligatori i test antidroga per i suoi giocatori, e la cannabis è presente nell'elenco delle sostanze proibite.

Per quanto frustrante sia questa restrizione per i gamer professionisti, essa dimostra anche l'effetto potenziante che

la cannabis sembra avere sul processo di gioco. Le ricerche sugli effetti della cannabis mentre si gioca ai videogames sono incredibilmente limitate e richiedono ulteriori approfondimenti. Ci sono però alcune cose che è possibile accertare sulla base dei requisiti per essere un gamer vincente e delle ricerche esistenti sugli effetti della cannabis.

Proviamo quindi a dare un'occhiata al tipo di abilità richieste per giocare e vincere con successo: concentrazione incrollabile, cognizione rapida, ritenzione della memoria muscolare e riflessi da gatto. Tenendo questo in mente, possiamo facilmente fare riferimento all'effetto della cannabis su ciascuno di questi aspetti, basandoci sulla ricerca che da anni sostiene le comunità mediche della cannabis.

1- La cannabis può aiutare a concentrarsi. Sebbene gli stereotipi classici del fumatore

ruotino attorno alla figura del pigro, affamato e smemorato, gli studi hanno rivelato che la cannabis può effettivamente avere un effetto positivo sulla capacità di concentrazione di una persona. La pianta è infatti riconosciuta per l'aumento dei livelli di dopamina nel cervello, che è direttamente correlato alla stimolazione (e all'aumento) della concentrazione mentale. È noto che il gioco d'azzardo ha lo stesso effetto di stimolo della dopamina sulla mente di una persona, quindi è lecito pensare che la potenza combinata di cannabis e gioco non faccia altro che aumentare ulteriormente tale rilascio.

2- La cannabis può aumentare le capacità cognitive.

Anche in questo caso, molte persone potrebbero pensare che la cannabis abbia un effetto negativo sulla capacità cognitiva di una persona, ma gli studi hanno

rivelato il contrario. Sebbene le prestazioni cognitive possano diminuire leggermente se si è sotto l'effetto di una quantità significativa di erba, la giusta misura di consumo può portare a un aumento delle prestazioni, dell'elaborazione, del processo decisionale e della valutazione complessiva dell'ambiente circostante.

A loro volta, diversi studi hanno rivelato che il gioco migliora le capacità cognitive e decisionali di una persona. Abbinando la cannabis a una sessione di gioco, potreste ottenere prestazioni di qualità e capacità superiori rispetto al passato, a patto che il livello di dosaggio sia giusto.

3- La cannabis può avere un effetto positivo e duraturo sulla memoria. Alcuni studi hanno rivelato che la cannabis può migliorare la memoria di lavoro, ovvero la parte della memoria a breve termine che si occupa dell'elaborazione percettiva e linguistica immediata e consapevole. Ciò significa che il consumo di cannabis può aiutare i consumatori a prendere decisioni in tempo reale, a elaborare le cose con facilità e sicurezza e a reagire all'ambiente circostante in modo più efficace del normale. Queste qualità sono tutte essenziali per giocare con successo, dato che i videogiochi spesso richiedono agli utenti di rimanere altamente impegnati, iperconsapevoli e costantemente pronti alla loro prossima mossa.

Mentre la cannabis può aiutare la memoria di lavoro, giocare ai videogiochi è riconosciuto per avere un effetto positivo a lungo termine sulla memoria generale di una persona. Quando si fondono, è molto più probabile che le due azioni abbiano un effetto benefico sulla mente piuttosto che negativo o dannoso.

4- La cannabis potrebbe avere un effetto positivo sui riflessi di una persona. Molti ricercatori ritengono che la cannabis abbia un impatto positivo sui tempi di reazione e sul controllo motorio dell'uomo, ovvero sui riflessi. La rapidità dei riflessi è essenziale per il successo nel gioco, forse più di qualsiasi altro fattore. E mentre i riflessi sono necessari per vincere, il gioco stesso sembra migliorare naturalmente l'elaborazione mentale, consentendo tempi di reazione più rapidi che non sacrificano la precisione.

Siete pronti per una partita?

di Giovanna Dark Photo credits: mahdi chaghari - Unsplash.
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SCI-TECH

COLTIVARE LE PIANTE AL BUIO!

Le luci di coltivazione sono sempre un argomento di conversazione importante fra i coltivatori indoor. La luce è fondamentale per la crescita e lo sviluppo corretto di tutte le piante, compresa la cannabis. Che luci utilizzate? Qual è il PAR? PPFD? Quando modificate il ciclo di luce? Ecc. Immaginate però se tutto questo diventasse obsoleto.

Immaginate se non aveste più bisogno di luci per coltivare le vostre piante.

Anche se potrebbe suonare ridicola, questa idea sta diventando una possibilità reale. Gli scienziati potrebbero aver scoperto un modo per coltivare nel buio più totale usando la fotosintesi artificiale.

La scienza che sta alla base di questo tipo di ricerca si concentra sul fatto che se l’umanità un giorno volesse trovare un modo per sostenere la vita su altri pianeti, la capacità di coltivare alimenti su di essi sarebbe vitale.

Una nuova ricerca pubblicata sulla rivista Nature Food descrive come i ricercatori dell’Università della California, Riverside e dell’Università del Delaware abbiano utilizzato un sistema a elettrolizzatore chimico in due fasi per convertire l’anidride carbonica, l’elettricità e l’acqua in acetato. L’acetato è un comune ingrediente domestico presente in prodotti come cosmetici, prodotti per la cura dei capelli e aceto.

In questo caso, tuttavia, è stato utilizzato per far crescere lieviti, funghi e alghe verdi fotosintetiche nel buio completo, senza bisogno di fotosintesi. Si tratta di un progresso significativo che potrebbe contribuire allo sviluppo di nuovi metodi per la coltivazione di alimenti sulla Terra e su altri pianeti come Marte.

A differenza del suolo sulla Terra, il suolo su Marte, o “regolite”, come viene chiamato, non è adatto alle colture perché privo di una quantità sostanziale di materia organica. Marte riceve inoltre molta meno luce del sole rispetto alla Terra, gli scienziati devono quindi trovare nuove tecniche per migliorare le percentuali di crescita se si vuole produrre cibo sul Pianeta Rosso. “Se escludiamo la necessità di luce solare,

possiamo coltivare più strati di colture contemporaneamente, in modo analogo a come si coltivano i funghi, creando una sorta di fabbrica del cibo” - Feng Jiao, coautore dello studio, dell’Università del Delaware. Il processo naturale della fotosintesi si è evoluto nel corso di milioni di anni, man mano che le piante hanno cercato un modo efficiente per trasformare l’acqua, l’anidride carbonica e l’energia della luce del sole in alimenti. La fotosintesi non è efficiente come si potrebbe pensare, perché solo l’1% circa dell’energia presente nella luce del sole arriva alla pianta.

D’altro canto, il sistema a elettrolizzatori chimici potrebbe non essere naturale. Tuttavia, è riuscito a convertire in modo efficiente il 57% delle molecole di carbonio presenti nell’anidride carbonica in acetato.

L’acetato può essere assorbito dalla pianta e utilizzato come alimento. È stato inoltre rilevato che questa nuova tecnologia è più efficiente nel trasformare l’energia del sole in cibo rispetto alla normale fotosintesi.

Questo studio potrebbe contribuire a rendere reale la possibilità di coltivare su Marte e a cambiare il modo in cui produciamo colture alimentari e altre piante in ambienti controllati come le serre commerciali ed, eventualmente, le stanze di coltivazione domestica!

I ricercatori hanno studiato nove piante coltivate, fra cui lattuga, pisello verde, pomodoro, colza, peperone, tabacco e riso. Nel complesso, i risultati hanno mostrato come tutte le piante testate fossero in grado di assorbire l’acetato e di digerire e utilizzare le molecole di carbonio in modo ragionevole.

La lattuga si è dimostrata in grado d’incorporare l’acetato, rivelandosi la migliore fra tutte le colture.

I ricercatori hanno osservato inoltre dove arrivava l’acetato una volta all’interno della pianta. In alcune piante, l’acetato è stato individuato negli aminoacidi della pianta. In altre, lo si è ritrovato negli zuccheri utilizzati come energia per la crescita.

L’analisi del percorso seguito dall’acetato ha dimostrato che è possibile sbloccare percorsi digestivi alternativi nelle piante,

consentendo loro di sopravvivere esclusivamente con l’acetato, se necessario. “Il nostro approccio è stato volto a identificare una nuova strategia per produrre cibo che potesse superare i limiti normalmente imposti dalla fotosintesi biologica”. – Dr. Robert Jinkerson, UC Riverside.

Alcuni potrebbero sostenere che non bisogna scherzare con la natura e io sono tendenzialmente d’accordo con loro.

Tuttavia, non possiamo negare i danni che stiamo provocando e che abbiamo già provocato al nostro pianeta e quanto lo abbiamo impoverito di risorse.

L’utilizzo di un approccio come la fotosintesi artificiale per produrre alimenti potrebbe

rappresentare un cambiamento di paradigma nel modo in cui nutriamo le persone, cosa di cui abbiamo bisogno con l’incremento demografico globale.

I terreni e i metodi di coltivazione faticano a produrre alimenti a sufficienza e a soddisfare la domanda. Se riusciamo ad aumentare l’efficienza della produzione alimentare, sarà necessaria meno terra, il che ridurrà l’impatto dell’agricoltura sull’ambiente.

Questo tipo di tecnologia ha sempre un effetto “a cascata”. Non è da escludere che in futuro si possa coltivare erba di alta qualità senza bisogno di luce.

Pensateci!

di Rich Hamilton
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OGNI COSA A SUO

TEMPO

L'autunno è una delle stagioni più amate dai growers: le coltivazioni all'aria aperta abbondano di grosse infiorescenze ormai mature, il loro odore diventa con il passare dei giorni sempre più inebriante e la resina che le ricopre completamente ci annuncia che è il momento di raccogliere. I growers più esperti riconosco in anticipo quando il tempo di tagliare le proprie piante si sta avvicinando e iniziano a prepararsi per il raccolto.

PREPARAZIONE AL RACCOLTO

Ogni varietà di cannabis impiega tempi differenti per completare la fase di fioritura affinché sia pronta per essere raccolta: le piante con predominanza indica generalmente sono più veloci rispetto a quelle con predominanza sativa che impiegano varie settimane in più. Conoscere i tempi di fioritura dello strain coltivato può essere un ottimo punto di riferimento per sapere quando è il momento di raccogliere e prepararsi a dovere. L'osservazione della pianta, dalle foglie alle infiorescenze, permette di comprendere quanto tempo manca per la sua raccolta.

Uno degli aspetti più importanti e che molti growers principianti non tengono in considerazione è il flushing delle piante prima della raccolta, che consiste nell'eliminare buona parte dei sali minerali accumulati dalla pianta durante il suo ciclo vitale. Questa operazione è necessaria per migliorare le qualità organolettiche del prodotto finale, infatti, le infiorescenze ottenute da piante ricche di sali minerali molto spesso hanno un sapore spiacevole e una cattiva combustione. Per eliminare i sali minerali dalle piante è necessario irrigare con sola acqua almeno due o tre settimane prima del raccolto, le foglie devono diventare di colore verde chiaro tendente al giallo.

Il colore delle foglie è uno dei principali indicatori da tenere in considerazione. Una buona prassi è quella di non esagerare con i fertilizzanti mantenendo una dieta equilibrata, in questo modo le piante utilizzeranno solo i nutrienti necessari senza accumularne in eccesso.

Alcuni giorni prima di raccogliere le piante, potrebbe risultare utile eliminare tutte le foglie grandi che non presentano resina

COME REALIZZARE UN RACCOLTO PERFETTO

I TRICOMI GHIANDOLARI

La pianta di cannabis, al pari di molte altre specie, possiede la capacità di secretare una resina che svolge una funzione protettiva da alcune tipologie di insetti e agenti atmosferici, infatti la cannabis che cresce in alta montagna molto spesso presenta una quantità maggiore di resina per proteggersi dai raggi UV, che aumentano notevolmente a quote più alte.

La resina della cannabis è composta da tricomi ghiandolari di tre forme diverse:

• tricomi bulbosi, sono sparsi per tutta la pianta ma difficili da individuare per via della loro dimensione molto piccola, pari a circa 10 micron.

• tricomi capitati-sessili, presentano una dimensione di circa 25-30 micron sono caratterizzati da una base molto piccola e una testa.

• tricomi capitati-peduncolati, sono la classe di tricomi più grandi e anche più ricercati, la loro dimensione può variare da 40 micron fino a quelli di 200 o anche 300 micron, si presentano con una base ben visibile e una testa abbastanza grande.

e anche le punte di quelle che ne sono piene: questa operazione agevola il futuro lavoro di manicure delle infiorescenze, soprattutto nelle coltivazioni più grandi.

IL MOMENTO GIUSTO

Per capire quando è il momento giusto di raccogliere le piante bisogna osservare lo stato dei pistilli e soprattutto la dimensione e il colore dei tricomi contenuti nella resina che ricopre le infiorescenze.

Il momento giusto per raccogliere varia in relazione a diversi fattori, come l'impiego finale o gli effetti desiderati dal consumatore. Ad esempio, alcuni coltivatori che utilizzano le infiorescenze per realizzare estratti come il water hash raccolgono le piante un paio di settimane in anticipo per ottenere degli estratti di colore bianco; altri growers invece preferiscono raccogliere le piante quando sono completamente mature, affinché sviluppino dei sapori più complessi.

Inoltre le infiorescenze ottenute da piante raccolte più tardi spesso possiedono un effetto più duraturo rispetto a quelle

raccolte in anticipo, che presentano un high rapido ma di breve durata. I pistilli sono uno dei riferimenti da considerare per decidere il momento giusto per raccogliere, quando le infiorescenze presentano il 40-50% dei pistilli di colore arancione saranno pronte per essere raccolte.

La dimensione e il colore dei tricomi che compongono la resina sono tra i fattori più importanti che vengono osservati per decidere il momento migliore per raccogliere, soprattutto dagli hashmakers; con l'ausilio di un microscopio portatile con capacità di almeno 60X di ingrandimento è facile osservare i tricomi che ricoprono le infiorescenze. La maggior parte dei coltivatori raccoglie le piante quando la maggior parte dei tricomi sono di colore ambrato.

Altri tengono in considerazione anche la loro dimensione per decidere quando è il momento di tagliare la pianta: i tricomi che presentano delle teste ben sviluppate sono i migliori. Ma non tutte le varietà di cannabis hanno gli stessi tricomi ghiandolari.

I tricomi ghiandolari più grossi, oltre a contenere i cannabinoidi, sono ricchi di terpeni, delle sostanze organiche responsabile dell'odore, del sapore e dell'effetto del prodotto finale consumato.

LA RACCOLTA

Prima di tagliare le piante è necessario prepararsi per la fase successiva in relazione all'impiego che verrà fatto delle infiorescenze. Le infiorescenze impiegate per realizzare estratti fresh frozen devono essere congelate prima del loro utilizzo, perciò è necessario disporre di uno o più congelatori a seconda delle esigenze.

Per quanto riguarda le infiorescenze che verranno consumate direttamente bisogna attrezzarsi con una dry room; la dimensione della stanza o dell'armadio da utilizzare variano in base alla quantità di marijuana che bisogna essiccare, in tutti casi è necessario creare il clima adatto per questa operazione.

Una dry room dotata di climatizzatore d'aria, estrattore con filtro ai carboni attivi e dei ventilatori, rappresenta la migliore soluzione. Il clima perfetto per seccare la marijuana è 18°C di temperatura e un tasso di umidità pari al 55%, in alcuni casi è necessario installare anche un

Infiorescenze potate dalle foglie .
GROWING30 di sudestfam@protonmail.com

deumidificatore per non avere problemi. Le piante andranno seccate con la testa rivolta verso il basso: una soluzione è quella di utilizzare uno stendino per asciugare i panni, oppure si possono installare dei fili da una parete all'altra della dry room purché mantengano il peso delle infiorescenze appese.

Un'ottima soluzione per grandi raccolti è quella di installare in verticale la rete utilizzata per lo SCROG della cannabis, sfruttando completamente lo spazio a disposizione.

maggiormente le qualità del prodotto finale. Per quanto riguarda le infiorescenze da congelare, devono essere preparate prima di essere messe in congelatore.

È necessario eliminare tutti i rami, anche i più piccoli, conservando solo le infiorescenze; con una forbice da potatura di precisione bisogna eseguire il taglio dei fiori alla loro base, le cime più grandi devono essere tagliate in parti più piccole per estrarre completamente la resina quando saranno processate.

I fiori possono essere conservati in buste di plastica ermetiche prima di riporli in congelatore. La marijuana per congelarsi completamente ha bisogno di almeno 48 ore.

Tornando alle piante poste ad essiccare nella dry room, bisogna attendere almeno due settimane prima di procedere alla manicure delle infiorescenze ma di questa operazione ne parleremo nel prossimo numero di Soft Secrets.

Quando è tutto pronto si può procedere con il taglio finale. Alcuni growers irrigano le piante fino al giorno prima di raccoglierle: nei climi più secchi potrebbe essere una buona pratica per fare essiccare più lentamente le infiorescenze.

Con l'ausilio di una cesoia eseguire un taglio netto alla base del tronco, successivamente appendere le piante nella dry room utilizzando le intersezioni tra rami e tronco. Le piante lasciate intere a seccare hanno bisogno di più tempo per completare il processo e preservano

Esemplare di Purple Punch ricco di tricomi. Forbidden Fruit pronta per essere raccolta. Esempi di Tricomi ghiandolari della cannabis.
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TACOS DI BETTY GREEN

A tutti piacciono i tacos. Inizialmente ispirati alla cucina messicana, i tacos hanno assunto una vita propria soprattutto grazie alla loro versatilità. C’è un taco per tutti i gusti: di pollo, di manzo, di maiale, di pesce, di tofu e persino dolce! Se vi viene in mente un’idea, potete realizzarla.

I tacos sono anche ottimi per essere “vestiti bene o male”. Siete a un festival e volete un cibo di strada veloce e saziante? Mangiatevi un taco. Volete uscire a mangiare qualcosa di gustoso e saziante? Mangiatevi un taco. I tacos sono un piatto delizioso apprezzato in tutto il mondo, tanto che hanno persino un giorno della settimana dedicato a loro. Il martedì!

Le mie delizie d’ispirazione messicana soddisfano la voglia di carboidrati e sono perfette per chi ama le spezie. Quando si parla di alimenti infusi, i tacos colpiscono nel segno. Per quanto riguarda il profilo gustativo, i tacos si abbinano bene all’erba, integrandone il gusto rivelatore.

Gli alimenti ricchi di olio e grassi come le salse al formaggio, il purè di patate, il formaggio al cavolfiore e i maccheroni al formaggio diventano ancora più deliziosi se si aggiunge cannabis e lo stesso vale per i tacos. Il mix di erbe, il sapore intenso delle cipolle, della panna acida e della salsa e, naturalmente, le spezie e il calore fanno la loro parte!

Come in tutte le mie ricette, questi tacos non solo sono gustosi e di facile preparazione, sono anche adatti ai vegetariani o a chi segue una dieta a base vegetale. Adoro le tortilla morbide per preparare i tacos, in quanto si possono inserire molti più ingredienti e non sono così scomode da mangiare come i gusci duri di mais.

Ho deciso di usare il pollo, ma voi potete optare per carne di manzo, tofu, verdure, ecc. Se siete vegani, potete sostituire il formaggio e la panna acida con alternative a base vegetale e utilizzare l’olio di cocco infuso al posto del burro infuso.

INGREDIENTI

• Tre petti di pollo disossati e senza pelle

• 20g di burro di cannabis

• Due cucchiaini di olio vegetale

• ½ cipolla bianca di media grandezza tritata finemente

• Due spicchi d’aglio tritati

• Un cucchiaino di cumino macinato

• Un cucchiaino di origano secco

• Un cucchiaino di peperoncino in polvere

• Un cucchiaino di sale

• 200g di formaggio cheddar grattugiato (se si desidera sostituirlo con altre varietà)

12 barchette di tortilla morbide per taco

SALSA

• Due pomodori maturi

• Un cipollotto

• Tre rametti di coriandolo fresco

• Il succo di mezzo lime

GUACAMOLE

• Due avocado maturi

• Il succo di mezzo lime

• Due cucchiai di crème fraîche

GUARNIZIONI PROPOSTE (FACOLTATIVE)

- Da servire in ciotole con cucchiai da portata

• Salsa piccante/salsa al peperoncino a scelta

• Panna acida

• 3-4 peperoncini freschi tritati

3-4 cipollotti tritati finemente

Un peperone rosso o verde tritato 250g di fagioli rifritti/fagioli rossi

• 200g di formaggio cheddar grattugiato

(o alternativa)

• Mezza lattuga iceberg sminuzzata

PREPARAZIONE

Per prima cosa, preparate i condimenti scelti e copriteli fino al momento di servirli. Potete sceglierli dall’elenco precedente o inventarne di nuovi. Prepararli ora vi farà risparmiare tempo in seguito.

Preparate le tortillas morbide. Ritengo che il modo migliore per infondere questi tacos sia il più semplice. Basta spalmare il burro alla cannabis direttamente all’interno della tortilla morbida. Questo metodo garantisce che ogni taco contenga esattamente la stessa quantità di burro alla cannabis.

Ammorbidite delicatamente il burro e dividetelo in porzioni uguali, in questo caso 5 g per porzione.

Tuttavia, a seconda della vostra tolleranza e della forza del vostro burro, potreste voler modificare questo valore. Disponete le tortillas su teglie da forno. Distribuite il burro ammorbidito in modo uniforme, in modo tale da coprire tutta la tortilla.

Tagliate il pollo a pezzetti e passatelo in padella a fuoco medio-basso. Dovrebbero bastare 10-15 minuti. Tagliatene uno a pezzetti per verificare la cottura prima di servirlo.

Preriscaldate il forno a circa 140°C per scaldare le tortillas quando richiesto.

Preparate la salsa triturando grossolanamente i pomodori, tagliando e affettando finemente il cipollotto e tritando grossolanamente le foglie di

coriandolo. Mescolate con il succo di lime e salate a piacere.

Preparate il guacamole tagliando a metà gli avocado. Schiacciate la polpa con una forchetta, aggiungete il succo di lime e la crème fraîche, condite e mescolate il tutto. Coprite e mettete in frigorifero fino al momento di servire.

In una padella, a fuoco medio, aggiungete l’olio e soffriggete la cipolla finché non diventa morbida e trasparente (3 minuti). Aggiungete l’aglio e soffriggete per 30 secondi. Aggiungete il cumino, il peperoncino in polvere e il sale: lasciate cuocere per un altro minuto.

Aggiungete circa 125 g di salsa. Aggiungete una spruzzata d’acqua se vi sembra troppo densa. Saltate per 1 minuto. Aggiungete il pollo quando è cotto e fate cuocere a fuoco lento per 2-3 minuti.

Mentre il pollo cuoce, aggiungete un po’ di formaggio grattugiato a ogni tortilla e mettetele al centro del forno per 2-3 minuti.

Togliete dal forno. Distribuite il composto di pollo in modo uniforme su ogni tortilla e completate con lattuga, ancora un po’ di formaggio, guacamole, la salsa rimanente, la salsa piccante e qualsiasi altro condimento abbiate scelto.

Servite subito mentre tutto è ben caldo e fuso!

I tacos sono perfetti per qualsiasi occasione, quindi potete sbizzarrirvi come volete con qualsiasi ingrediente usiate.

L’unico avvertimento che mi sento di darvi è di non divertirvi così tanto da dimenticare che i vostri tacos sono infusi, altrimenti potreste trovarvi nei guai.

xsAllo stesso modo, assicuratevi sempre che chi mangia le vostre ricette infuse sappia esattamente cosa contengono.

di Betty Green INGREDIENTI PREPARAZIONE
CUCINA ALLA CANNABIS CON BETTY GREEN32
DI 6 TACOS

E ALLORA SI, PROPAGANDA....

LA CANNABIS NELLE PROMESSE DELLA CAMPAGNA ELETTORALE

Il Partito democratico sottolinea che "è arrivato il momento di legalizzarne l'auto produzione per uso personale", rafforzan do al contempo le iniziative di prevenzione e informazione nelle scuole. Si chiede poi che la cannabis terapeutica, legale in Italia dal 2007, sia effettivamente garantita ai pazienti che ne hanno bisogno.

Sulla stessa lunghezza d'onda, nel pro gramma dei pentastellati si propone la regolamentazione della coltivazione per uso personale, "al fine di contrastare il business della criminalità organizzata". Inoltre viene sottolineata l'importanza di superare le criticità connesse alla produ zione limitata di cannabis per uso terapeutico.

Per entrambi i partiti si tratta di una prima volta: nella tornata elettorale del 2018, né il Partito Democratico né il Movimento 5 Stelle avevano avuto l'audacia di mettere nero su bianco questa promessa. Ora invece la situazione sembra radicalmente cambiata e, complice forse l'annunciata legalizzazione in Germania, di cannabis libera si parla non solo a sinistra (o quello che ne è rimasto) ma anche in ambianti molto più centristi.

Oltre a Pd e M5S, anche altri partiti hanno espressamente dichiarato all'interno dei loro programmi elettorali di voler norma lizzare il consumo e la produzione di can nabis per scopi non puramente medici o lucrativi (leggi autocoltivazione). L'alleanza rosso-verde di Europa Verde / Sinistra Italiana auspica una legge che regolamenti legalmente produzione, distribuzione e vendita per gli adulti, che permetta la col tivazione per uso personale e favorisca la nascita di ambiti non profit di condivisione collettiva, vale a dire i Cannabis Social Club alla spagnola. Per gli ex radicali di +Europa è invece necessario approvare al più pre sto la legge Magi.

Una legislatura, tre crisi di governo, una pandemia globale, una guerra praticamen te dietro casa e una crisi energetica senza precedenti. Eppure il tema della cannabis, nonostante lo scenario catastrofico, è riusci to a resistere nell'agenda politica italiana. La questione è chiaramente ben più seria e sentita di quanto i partiti e i loro leader pensino. Forse è per questo che parte della campagna elettorale per le prossime elezioni si gioca anche sulle promesse di legalizzazione.

La crisi di governo che ha scalzato il "tecni cissimo" Mario Draghi è arrivata proprio durante la discussione di un disegno di legge sulla coltivazione domestica di 4 piante di cannabis. Un disegno di legge nato in Commissione Giustizia su iniziativa degli onorevoli Riccardo Magi e Caterina Licatini, e spinto dalla partecipatissima raccolta firme (500.000 in meno di una settimana) lanciata solo un anno fa dalle organizzazioni della società civile impe gnate sul tema.

Su queste pagine abbiamo ribadito più e più volte quanto la politica italiana sia disconnessa dal paese reale e dai suoi bisogni ma per questa tornata elettorale pare che i partiti abbiano (finalmente) preso atto di quanto la cannabis e la sua legalizzazione possano spostare voti. Secondo un sondaggio condotto da Swg e pubblicato ad inizio campagna, il 74% degli elettori del Pd e l’81% di quelli del M5S si è dichiarato favorevole ad una legalizzazio ne diffusa della pianta e dei suoi derivati. Non sorprende dunque che tutti e due gli schieramenti abbiano inserito questa pro messa nel loro programma elettorale.

Insomma l'appello ai progressisti, a quelli che si presentano e considerano tali è que sto: Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi sulla cannabis non hanno certo dubbi. Insieme all'immigrazione, è l'argo mento con cui aprono e portano avanti la loro propaganda, con cui spaventano le persone e aumentano un sistema danno samente (e dannatamente) ingiusto. Una "guerra alla droga" puramente di facciata, che ha come bersaglio ragazzi e ragazzi ni - definiti da Meloni "devianti" (sic!) - ma che non si pone minimamente il problema della lotta alle mafie.

Nel momento in cui scriviamo la campa gna elettorale non è ancora entrata in par condicio ma quando queste pagine saran no disponibili a voi affezionatissimi lettori, l'Italia avrà già scelto il suo nuovo governo. Le previsioni per ora sono fosche (se non addirittura "nere") ed è probabile che nemmeno in questa legislatura vedremo cambiamenti significativi nelle politiche riguardanti la cannabis. Il risvolto positivo è che ci sarà ampio spazio di opposizione e chissà che anche il prossimo governo non scivoli e cada su una proposta di iniziativa popolare...

di Giovanna Dark
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COME OTTENERE LE MAGGIORI RESE INDOOR

A nessuno piace avere rese ridotte e, dopo 10-12 settimane di duro lavoro, i barattoli della concia non sono neppure pieni e si teme di rimanere pre sto a bocca asciutta. Produrre grandi raccolti in modo costante è una sensazione estremamente gratificante per un coltivatore, che dipende da mol teplici variabili. In questo articolo vi spieghiamo 8 modi diversi per incrementare le rese e vi offriamo i migliori consigli per mantenere i barattoli pieni fino all’orlo per mesi e mesi.

1. Vasi di grandi dimensioni

A meno che non stiate coltivando di proposito in vasi piccoli con una fase vegetativa breve, è consigliabile pianta re le vostre piantine o cloni di Cannabis direttamente in vasi di grandi dimen sioni. La capacità dei vasi dovrebbe essere di circa 20 litri, il che significa che le piante, una volta raccolte, avranno un’altezza di circa 125-150 cm, a secon da della cultivar.

Consiglio: Anziché utilizzare vasi in plastica, provate a lavorare con vasi in tessuto di feltro, creati in modo che le radici possano essere potate, che aumenteranno senza dubbio la resa. Potete anche realizzarli in casa e sce glierne le dimensioni.

2. Metodo Sea of Green (SOG)

Questo metodo di coltivazione prevede l’utilizzo di vasi piccoli, per esempio da 10 litri, e di concedere alle piantine o ai cloni solo 7-10 giorni di fase vegetativa.

L’idea è quella di coltivare un numero elevato di piante e non piante di grandi dimensioni. Per avere un’idea, immagi nate di avere 9 piante di piccole dimen sioni in una tenda quadrata di 1 metro, anziché 2-4 piante di grandi dimensioni.

Consiglio: Se state coltivando una varie tà a fioritura rapida, potete ruotare il vostro raccolto ogni 9-10 settimane al chiuso. Si tratta di una buona tecnica per i coltivatori commerciali, che con sente di ridurre al minimo il consumo di elettricità.

3. Screen of Green (SCROG)

Lo Screen of Green consiste in una tecnica di legatura delle piante che prevede l’alimentazione delle piante attraverso una rete e la manipolazione della struttura di crescita della chio ma. L’obiettivo finale dello SCROG è quello di far fiorire una pianta di grandi dimensioni che riempia l’intera rete con le cime. Dovrete coltivare molto più a lungo in fotoperiodo 18/6 e dovrete effettuare la potatura prima della fiori tura, il che è essenziale.

Consiglio: Alcune genetiche sono più adatte di altre alla coltivazione SCROG. Leggete attentamente le informazioni disponibili sulle varietà prima dell’ac quisto per assicurarvi che quella da voi scelta sia adatta alla tecnica SCROG.

4. Genetica ad alta resa

L’utilizzo di genetiche a resa elevata è una soluzione per avere un margine di vantaggio nella stanza di coltura. Queste varietà sono state selezionate per il valore della resa e possono sem plificare notevolmente la vita.

Iniziare con piante a bassa produzione richiede solo più tempo di coltivazione e legatura.

Consiglio: Prima di puntare tutto su una varietà a resa elevata, è bene conside rare anche il gusto, l’aroma e l’effetto. Molti selezionatori offrono oggi piante a produzione elevata che soddisfano le esigenze in tutte le altre aree.

Le genetiche a resa elevata vi offriranno sempre un margine di vantaggio.

5. Illuminazione intensa

Se non riuscite a somministrare un’a deguata illuminazione intensa alle vostre piante di cannabis indoor, sare te sempre limitati nella resa. Alcune luci possono produrre fino a 1 grammo per watt, mentre altre lo superano di gran lunga. L’intensità dell’illuminazio ne corrisponde all’efficienza con cui le piante possono effettuare la fotosin tesi, utilizzare le sostanze nutritive e l’anidride carbonica.

Consiglio: Se utilizzate fonti HPS, le lampadine da 1000w e il ballast sono la scelta migliore per ottenere grandi rac colti, dato che 400w-600w vi faranno arrivare solo fino a un certo punto. Le CFL e l’illuminazione a bassa potenza non avranno effetto in termini di resa.

6. Idroponica

Dopo anni d’irrigazione manuale, di mal di schiena e di piante poco produttive, è forse il caso di pensare all’idroponica. Una volta che avrete la fissa dell’idroponica, non tornerete più indietro, perché le rese saranno netta mente superiori a quelle delle piante di Cannabis coltivate indoor con metodi biologici. Esiste un’ampia gamma di sistemi disponibili, che vanno dai sistemi a goccia, all’alimentazione dal basso, al flood and drain, alla coltura deep water e all’acquaponica.

Consiglio: Se siete principianti, provate a iniziare con un sistema base a goccia e passate in seguito a sistemi più impe gnativi come l’aeroponica e la D.W.C.

7. Anidride carbonica

All’aperto il livello di anidride carbonica è attualmente di circa 400 ppm, ma le piante di cannabis hanno dimostrato di sostenere livelli nettamente più elevati, che arrivano fino a 1600 ppm.

L’integrazione di CO2 nella vostra stanza di coltura indoor incrementerà senza dubbio le rese, ma è bene tenere presente che sarà necessario aumen tare la temperatura e i livelli di umidità. Le piante di cannabis assorbono livelli molto più elevati di CO2 quando la tem peratura supera i 30 gradi centigradi.

Consiglio: Gli stomi di una pianta di cannabis si aprono un’ora dopo l’ac censione delle luci. Accendete quindi le bombole di CO2 solo dopo la prima ora per evitare di sprecarne.

8. Nutrienti e stimolatori

La somministrazione manuale di sola acqua a un substrato di coltivazione organico produce risultati eccellenti, ma l’uso di sostanze nutritive e stimolatori incrementa la resa.

Molti marchi offrono la loro linea e gamma di nutrienti, spesso progettati per essere usati con il rispettivo terric cio personalizzato.

Consiglio: Non esagerate con i nutrienti e gli stimolatori e utilizzate sempre la tabella di alimentazione dell’azienda come linea guida. Evitate di aggiungere troppi stimolatori in una volta sola, per ché le cime avranno un gusto aspro e bruceranno producendo cenere nera.

Le foglioline attorno alle cime possono essere utilizzate per produrre hashish ad acqua o per setacciare a secco.
36 COLTIVA CON STONEY TARK di Stoney Tark

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WOODY HARRELSON APRE

UN DISPENSARIO BOUTIQUE A WEST HOLLYWOOD

L’attore e sostenitore della cannabis Woody Harrelson di recente ha aperto un dispensario legale di cannabis a West Hollywood, completo di una sala per il consumo nel giardino sul retro.

La nuova impresa commerciale di Harrelson, “The Woods”, è stata inaugurata con una cerimonia di taglio del nastro venerdì 13 maggio, alla quale hanno partecipato, fra gli altri, il sindaco di West Hollywood e il responsabile della Camera di Commercio della città.

“Speriamo di poter aggiungere bellezza e piacevoli momenti e di poter offrire maggiore effetto ai cittadini di West Hollywood”, ha dichiarato Harrelson alla folla riunita all’esterno il giorno dell’inaugurazione. “È il giorno più bello che trascorro da molto tempo a questa parte”.

Sono previste 16 lounge per il consumo di cannabis autorizzato nella benestante West Hollywood, ivi incluso The Woods. Harrelson ha fondato “The Woods WeHo” con i co-fondatori del Dispensario ERBA Devon Wheeler e Jay Handal, il commentatore politico Bill Maher, il designer d’interni Thomas Schools e il Design Chief Executive Michael Berman.

La città, con una popolazione di 35.000 abitanti, sta diventando un paradiso

per le imprese e le sale per il consumo di erba. West Hollywood di recente è stata ribattezzata destinazione turistica con il nome di Emerald Village. Situato su Santa Monica Blvd, The Woods si trova fra ristoranti di alto livello e centri commerciali in uno spazio di circa 745 metri quadrati. Offre una risposta a qualsiasi esigenza legata all’erba, dagli strumenti per fumare, alle cime e ai prodotti commestibili, il tutto in un’atmosfera da boutique di alto livello.

Per molto tempo ho pensato: “Non sarebbe bello avere un dispensario tutto mio? Ma non mi è mai piaciuta l’idea di non poter consumare in loco, come si può fare ad Amsterdam”. Tuttavia, Harrelson ha elogiato la città di West Hollywood per la sua lungimiranza e l’accettazione dell’idea che i dispensari abbiano sale di consumo in loco.

The Woods venderà diverse marche di cannabis. Tuttavia, in linea con i gusti di Harrelson, si concentrerà su varietà biologiche californiane coltivate al sole. “Credo nella coltivazione al sole; la guerra alla droga ha spinto i coltivatori a coltivare indoor. Io la chiamo erba chimica; ha scatenato l’uso di molti fertilizzanti, luci artificiali e così via. Non ne abbiamo più bisogno. Abbiamo vinto la guerra alla droga in California.

Portiamola all’aperto, al suo posto. Vuole stare all’aperto o in una serra; lasciamole prendere la vera luce del sole. La qualità è nettamente migliore”.

“A proposito di quella che lui chiama erba chimica e della produzione di varietà che spingono i livelli di THC sempre più in alto, ha detto: “È una cosa che fa andare fuori di testa completamente. Perché dovrei averne bisogno? Un solo tiro è quello che mi basta?”.

Harrelson non è certo l’unica star di Hollywood a fare il suo ingresso sulla scena della cannabis legale negli Stati Uniti. Se le notizie sono esatte, sono previste altre due lounge per il consumo nel quartiere di West Hollywood. Si dice che dietro una di esse ci sia Jay-Z e che l’attrice Patricia Arquette abbia investito nell’altra.

Dopo che numerose celebrità, tra cui Snoop, Jay Z, Wiz Khalifa e Seth Rogen, hanno già investito nei propri marchi di cannabis, Harrelson progetta qualcosa di simile e vorrebbe anche lanciare un proprio marchio in futuro. “Il mio è un approccio particolare. Voglio fare tutto il possibile per promuovere la coltivazione dell’erba al sole”.

Quest’anno Harrelson ha ricevuto anche il Willie Nelson Lifetime Achievement

Award, un riconoscimento per il lungo attivismo portato avanti in favore della cannabis, nell’ambito della 18a edizione degli Emerald Cup Awards. L’Emerald Cup è un evento di fama mondiale che premia il meglio della cannabis e della sua coltivazione. Dai pre-rollati, alle cime, ai prodotti commestibili, ai dispensari e al design.

Nel corso degli anni, Harrelson è stato un aperto sostenitore e utilizzatore di cannabis. Nel 1996 è stato arrestato in Kentucky per aver piantato simbolicamente quattro semi di canapa per sfidare una legge statale che non faceva differenza fra la canapa industriale e la marijuana. Più di 25 anni dopo, l’attore non avrebbe mai pensato di arrivare al giorno in cui la cannabis sarebbe stata un prodotto legale e fattibile.

“Non pensavo che sarebbe mai stata permessa. Naturalmente, il governo riceve ancora la sua fetta e forse è ancora più grande che in passato. È sconvolgente perché, a essere onesti, non avrei mai pensato che si sarebbe arrivati a questo punto.

Non avrei mai pensato che sarebbe stata legale, tanto meno che si potesse acquistare in un negozio. Ecco perché ne sono entusiasta”.

di Rich Hamilton
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CANNABIS

INNAFFIARE LE PIANTE DI CANNABIS IN ESTATE

COSA TENERE IN CONSIDERAZIONE

Innaffiare le piante di cannabis può essere un compito semplice; ci sono tuttavia molti aspetti che possono andare storti. Tutti noi a un certo punto abbiamo irrigato eccessivamente le nostre piante oppure le abbiamo trascurate fino a farle mori re. In questo articolo vi spieghiamo cosa tenere in considerazione quando annaffiate le vostre piante di cannabis durante l’estate, 3 opzioni per andare in vacanza e i segni di una cattiva qualità dell’acqua.

Come usano l’acqua le piante di cannabis?

A seconda dell’ambiente in cui si trovano, le piante di cannabis prelevano l’acqua dal substrato di coltura che circonda le loro radici e ne traspirano il vapore attraverso il tessuto fogliare. In pratica, come noi sudia mo quando la nostra temperatura corporea diventa troppo alta, le piante fanno altret tanto. Sapere quanta acqua viene traspirata attraverso le foglie, oltre all’assorbimento dei nutrienti, vi darà un grande vantaggio nella vostra coltivazione.

Quando è meglio annaffiare in estate?

Che coltiviate al chiuso o all’aperto, dovrete sopportare la temperatura esterna, che può superare di gran lunga i 25 gradi centigradi nel Nord Europa e i 35 gradi nei climi più caldi come quello della Spagna meridionale. Le piante reagiscono alla temperatura e ai livelli di umidità, che incidono sulla quantità di anidride carbonica che possono utilizzare durante la fotosintesi, nonché sull’umidità o sulla secchezza.

Innaffiare nelle ore più calde della giornata, soprattutto all’aperto, non fa altro che stres sare le piante, per cui consigliamo vivamen te di somministrare l’acqua nelle prime ore del mattino e della sera. Il motivo alla base di questo è che le piante possono assorbire i nutrienti e non devono preoccuparsi di una traspirazione eccessiva quando il sole è più intenso. In questo modo, inoltre, le piante rimarranno molto più fresche al mattino e alla sera, il che le aiuterà a sopravvivere alle 4-5 ore più calde di ogni giornata.

Va usata acqua fredda?

Solo perché fuori fa un caldo fastidioso durante l’estate, innaffiare le piante con acqua fredda può sembrare una buona idea, ma non farà altro che creare uno shock nelle piante e provocare loro stress. Usare acqua più calda è di gran lunga meglio e con sente alle sostanze nutritive di essere assor bite più facilmente rispetto all’acqua fredda. Evitate di nebulizzare le piante con acqua fredda quando sono esposte al sole, perché anche in questo caso le piante subiscono uno shock e si bruciano i tessuti fogliari.

E per una coltivazione di grandi dimensioni?

Se avete avviato una coltivazione all’aperto di grandi dimensioni e trovate eccessivo l’impegno d’irrigare, potreste prendere in considerazione l’uso di una pompa e di linee di gocciolamento. Questo non significa che siate costretti a lavorare con nutrienti idroponici a base di sostanze chimiche; tut tavia, l’utilizzo di acqua ha la stessa funzione dell’irrigazione manuale.

L’aspetto più intelligente delle linee di goc ciolamento e della pompa è che le aziende agricole commerciali che coltivano ortaggi le trovano estremamente efficaci dal punto di vista dei costi, in quanto consentono di risparmiare tempo, manodopera e acqua. Collegando la pompa a un timer, è possibile impostare l’accensione dei gocciolatori per 15-30 minuti il mattino e la sera.

Se si utilizza solo acqua e una base organica come il terriccio, le linee di gocciolamento

sono fantastiche per quando si va in vacan za per periodi brevi o lunghi. Consentono di alimentare le piante in modo costante e sempre allo stesso orario.

Segnali di cattiva qualità dell’acqua

• L’acqua ha un odore strano e comincia a puzzare di uova marce.

• Le alghe crescono all’interno del serba toio dell’acqua.

La limpidezza dell’acqua è scarsa e ha un aspetto torbido.

Il pH dell’acqua risulta acido e inferiore a 5,5.

• In superficie galleggiano insetti morti.

Cosa fare per innaffiare le piante mentre si è in vacanza?

La maggior parte dei coltivatori indoor non è più andata in vacanza dal giorno in cui ha acquistato il proprio allestimento indoor.

Il pensiero di lasciare incustodita la coltiva zione e d’interrompere il rituale d’innaffia tura manuale che si è seguito per anni può risultare per molti un grosso problema.

Ci sono diversi modi per superare questa preoccupazione. Vi offriamo qui di seguito 3 possibili soluzioni che non coinvolgono l’intervento di nessun altro.

1. Si tratta di sistemi a stoppino a rilascio lento che di recente si sono diffusi e che si possono trovare nella maggior parte dei centri di giardinaggio. Funzionano facen do scorrere lentamente l’acqua da un serba toio mediante gocciolatori in pietra posti nel vaso della pianta. Grazie all’azione capillare,

il terreno si satura e il processo si ripete ogni giorno. Non richiedono batterie o elettricità e possono funzionare indipendentemente, una volta riempito il serbatoio dell’acqua.

2. L’utilizzo di un timer e di una pompa è una soluzione semplice per som ministrare acqua alle piante 15 minuti al giorno. Potete assentarvi per 5-10 giorni e finché il serbatoio dove si trova la pompa è pieno, non dovrete preoccuparvi e potrete rilassarvi su una spiaggia dall’altra parte del mondo. L’unico inconveniente è che occorre una fonte di energia elettrica a cui collegare la pompa e il timer.

3. I sistemi d’irrigazione automatica, disponibili nella maggior parte dei centri di giardinaggio, possono essere collegati a un rubinetto esterno e programmati per funzionare secondo un ciclo prestabilito. In questo modo non è necessario essere pre senti e si può contare sul fatto che il sistema faccia tutto il lavoro al posto vostro.

Si tratta in pratica della stessa cosa dell’irri gazione all’aperto con tubi a goccia e picchetti, ma utilizza le batterie invece dell’elettricità, a differenza di una pompa.

di Stoney Tark Questo sistema di gocciolamento è diventato molto utile per le vacanze.
41COLTIVA CON STONEY TARK
DLI Control Group Control Cloud EffectRamp-Up / Ramp-Down Built-In Calendar 4 Adjustable Spectrum TG & TM The Best Combination

QUAL È LA VARIETÀ DI

CANNABIS CHE FA AL CASO MIO?

GUIDA ALLA GENETICA PER PRINCIPIANTI

Non c’è mai stato momento migliore per diventare coltivatori, grazie all’ampia varietà di genetiche e selezionatori in circolazione. Se è la prima volta che coltivate indoor o all’aperto, è fondamentale che abbiate la varietà più adatta al vostro ambiente e al vostro grado di competenze. In questo articolo analizziamo le genetiche indica, sativa e ibride, descrivendo i pro e i contro di ciascuna di esse e offrendovi consigli per la legatura delle piante.

fiorita.

• Le piante di Indica sono ottime candidate per gli allestimenti Sea of Green, in quanto basse.

• Sono perfette per i coltivatori che hanno a disposizione un’altezza limitata al chiuso o all’aperto.

• Le piante di Indica sono in genere varietà a fioritura rapida, che richiedono tra le 7 e le 8 settimane di tempo.

• L’allungamento porterà le piante a raggiungere un’altezza massima doppia. Piante solide e resistenti che si comportano bene nei climi più freddi.

Contro

• Alcune foglie a ventaglio possono bloccare la luce e dovranno essere potate durante il fotoperiodo 18/6.

• I raccolti possono essere inferiori rispetto a quelli delle cultivar ibride o sativa.

• Il gusto e l’aroma delle piante di indica possono essere piuttosto limitati.

Suggerimenti per la legatura delle piante

È buona prassi eliminare le grandi foglie a ventaglio che bloccano la luce, mentre le piante sono in fase vegetativa. È inoltre consigliabile potare le piante e fare lollipopping una settimana prima della fioritura, per consentire il passaggio di un flusso d’aria migliore attorno alle piante.

Piante di cannabis sativa

offrirvi grosse ricompense.

• Le piante di sativa prosperano in climi caldi e con stagioni lunghe.

• È possibile scegliere fra un’ampia gamma di varietà di sativa landrace.

• Sono ottime per l’utilizzo con rete SCROG.

Contro

Le piante possono raggiungere un’altezza di circa 457 cm all’aperto e occorrerà pertanto una scala. L’allungamento può essere difficile da controllare per i coltivatori alle prime armi.

• La fase di fioritura può essere eccessivamente lunga per molti coltivatori indoor.

• Le piante di sativa non si comportano bene all’aperto nei climi più freddi.

• Fasi di fioritura lunghe significano più elettricità, nutrienti e spazio all’interno.

Suggerimenti per la legatura delle piante

Le piante di cannabis Sativa possono crescere molto velocemente durante la fase vegetativa, è quindi consigliabile effettuare interventi di legatura delle piante come la legatura verso il basso, la cimatura e la il supercropping. Se eseguiti al momento giusto, l’altezza finale della pianta si riduce e le rese aumentano.

Piante di cannabis ibride

• Esiste un’enorme quantità di cultivar ibride.

• Offrono uno spettro più ampio di effetti, aromi e sapori.

Contro

• Alcuni ibridi possono non avere un vigore ibrido e sono stati migliorati.

• Possono essere necessarie più generazioni di selezione per stabilizzare un ibrido.

I fenotipi possono differire notevolmente se si coltivano grandi volumi.

• La fase di fioritura può variare da 8 a 10 settimane con alcuni ibridi.

Suggerimenti per la legatura delle piante

Le piante di cannabis ibride sono in genere varietà che offrono grandi rese. Con la cimatura, l’L.S.T. e la potatura possono raggiungere grandi dimensioni durante la fase vegetativa. Una volta fiorite, alcune piante possono avere bisogno di un sostegno a causa dell’appesantimento delle cime in fase di fioritura.

Sono meglio i semi o i cloni?

Piante di cannabis indica

Le piante di cannabis indica rappresentano un lato dello spettro genetico. Crescono assumendo una struttura piccola e cespugliosa, con spaziatura internodale breve e, una volta fiorite, non si estendono molto in altezza. Producono foglie a ventaglio tozze e grasse che possono finire per bloccare la luce che non raggiunge così le parti interne della chioma.

L’effetto delle piante di Cannabis indica è uno sballo pesante, fisico, che ti attacca al divano. Alcuni esempi di indica a tutto tondo sono le genetiche Afghani che riescono a fiorire in 50-60 giorni. Pro

Pianta di facile coltivazione che non richiede grossa manutenzione una volta

Si potrebbe dire che le piante di Cannabis sativa rappresentano l’altro estremo dello spettro genetico. A differenza delle piante di Cannabis indica, le piante di sativa crescono assumendo una struttura e un aspetto, una forma e un pattern fogliare estremamente diversi.

La distanza internodale sarà molto più ampia e, una volta innescata la fioritura, le piante di sativa possono allungarsi fino a 3 volte tanto. La fase di fioritura in genere varia dalle 12 alle 14 settimane con una sativa landrace, il che significa che richiede molta più manutenzione e pazienza. Gli effetti delle piante di sativa sono edificanti, energici, concentrati ed euforici. Alcuni esempi di sativa sono la Hawaii Maui Waui e la Neville’s Haze.

Pro

Le piante di sativa danno rese enormi e producono cime lunghe e ben estese. Con la legatura delle piante, possono

Gli ibridi sono una miscela di indica e sativa e rappresentano i caratteri più auspicabili delle linee parentali. Quando vengono incrociate due piante, un ibrido dovrebbe rappresentare una versione migliorata con il meglio di entrambi i mondi. Gli ibridi possono avere un rapporto 25/75, 50/50 o 75/25 tra indica e sativa e variano in termini di fase di fioritura da 8 a 9,5 settimane.

Le rese di un ibrido possono spesso essere nettamente più elevate rispetto a quelle delle linee parentali e gli effetti associati possono essere potenti e pesanti, ben bilanciati, ma anche edificanti e portare concentrazione. Alcuni ottimi esempi di ibridi sono le cultivar Skunk e Kush.

Pro

• Gli ibridi rappresentano il meglio di entrambi i caratteri parentali. Sono più facili da coltivare rispetto alle piante di sativa e sono una buona scelta per i coltivatori alle prime armi.

Per i coltivatori alle prime armi è sempre buona prassi iniziare dai semi di cannabis. Man mano che la pianta cresce e s’impara a conoscerne meglio il ciclo di vita e le esigenze, ci si può avventurare con i cloni. Le piantine sono il miglior punto di partenza per chi deve imparare. I cloni sono pratici, ma inizia tutto con un seme!

Un esempio di ibrido che ci mette 9,5 settimane per fiorire.

di Stoney Tark Il coltivatore ha un mix di piante di Cannabis indica e ibrida.
42 COLTIVA CON STONEY TARK

SOFT SECRETS MEDIA

COSA C'È DI BUONO PER RIEMPIRE IL TEMPO E LA TESTA

LEGGI A VOLTE RITORNANOSTEPHEN KING

Forse non tutti sanno che il re indiscusso della letteratura horror ha un passato da stoner. In un'intervista rilasciata ad High Times che risale ai primi anni '80, Stephen King ha ammesso candidamente di aver fumato marijuana per anni e che molte delle sue opere - tra cui il celeberrimo "Shining" - sono state scritte mentre si definiva "dipendente" dalla cannabis. King cercava l'ispirazione nell'high e, considerando che ha pubblicato oltre 50 romanzi, possiamo tranquillamente dire che l'abbia trovata. "A volte ritornano" è la sua primissima raccolta di racconti ed è stata pubblicata in Italia nel 1981, lo stesso anno in cui uscì l'intervista ad High Times, divenuta famosa perché lo scrittore aveva affermato - con 30 anni di anticipo sui tempi - che l'erba non solo dovesse essere legalizzata, ma anche

Edito da Sonzogno e distribuito da Bompiani, lo trovate nelle migliori librerie on e offline

ASCOLTA L'ONDA VERDE

Per scoprire come e perché, dopo 60 anni di guerra alla droga, stanno prendendo forma nuovi approcci rispetto alla cannabis: dall'Uruguay agli Stati Uniti, dal Canada a Malta. Non più vietare e reprimere, ma regolamentare, informare, governare il fenomeno: in una parola, legalizzare.

"L'Onda Verde" è un podcast a cura di Leonardo Fiorentini, con la partecipazione di Stefania Andreotti e, per ammissione del suo stesso autore, è un programma in cui c'è parecchia politica e che non ha la pretesa di suonare equidistante. Ascoltando le 16 puntate che lo compongono però, non si ha certo l'impressione di stare in una echo chamber per fattoni.

Quello di Leonardo e Stefania è un dialogo a due voci in cui si trovano moltissimi spunti di riflessione e altrettante preziose informazioni riguardo la regolamentazione della cannabis.

Realizzato e prodotto dal collettivo Cumbre | Altre Frequenze e FuoriLuogo per Agenda Podcast - libertà, scienza e diritti, il canale dell'associazione

Luca Coscioni, il podcast è certamente un interessante esperimento di comunicazione.

GUARDA MALAYERBA

Sembra una telenovela, e un po' lo è. Ma decisamente sui generis. "MalaYerba" racconta la storia di Félix, Mariana e Ignacio, tre giovani imprenditori intelligenti e ambiziosi, che scommettono su un mercato appena legalizzato in Colombia: la cannabis terapeutica. La loro azienda, KannaLab, diventa rapidamente il sogno di ogni imprenditore e l'invidia della loro generazione. I suoi fondatori sono una squadra perfetta: Mariana ha la terra da coltivare, Ignacio la rete di contatti e Félix il seme perfetto e unico con cui dominare il nuovo mercato.

Tuttavia, le loro vite saranno sconvolte quando Lola, un'ambiziosa giornalista, metterà gli occhi sulla loro azienda e scoprirà che dietro il famoso seme si cela

un passato oscuro. "MalaYerba" è la prima serie originale prodotta in America Latina dal network statunitense Starz e per il momento non è stata ancora distribuita in Italia.

trasformata in un'industria. Possiamo quindi essere sicuri del fatto che le 20 storie che compongono il libro siano scaturite dalla penna di uno Stephen King "sotto l'influsso".

Per provare un brivido letterario, per esorcizzare la paura dei mostri o semplicemente per apprezzare uno dei più geniali autori del nostro tempo, "A volte ritornano" è un ottimo esempio di come, grazie alla cannabis, si possa dare libero sfogo alla propria (macabra) immaginazione.

In un momento storico in cui i problemi principali sono altri - come guerra e pandemia - le battaglie per i diritti civili e le libertà individuali non devono comunque essere trascurate: "L'Onda Verde" ce lo ricorda con dati alla mano e ci regala una favolosa cassetta degli attrezzi per continuare la battaglia per la legalizzazione in Italia.

Lo trovate su Agenda Podcast e su tutte le piattaforme di ascolto gratuito

Per chi mastica un po' di spagnolo però, questa serie di 10 episodi può essere un buon modo di ripassare la lingua svagandosi in qualche ora di binge watching. Valutata 7.4 su 10 sul sito IMDb, la serie non ambisce certo ad essere la nuova "Narcos" ma regala comunque la giusta suspance per premere play sulla puntata successiva

Il tema della legalizzazione della canapa medica è trattato con il dovuto rispetto ed è confortante vedere, una volta tanto, la Colombia senza le montagne di cocaina che l'hanno resa uno stereotipo internazionale.

Se poi vi piacciono i triangoli amorosi e quel modo di recitare squisitamente sudamericano, allora è la serie che fa per voi.

Da guardare mentre si gusta un joint di Super Lemon Haze, per apprezzare meglio l'involontaria comicità di alcune situazioni.

Disponibile in streaming su Starz

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MEDIA

MUTAZIONE, LA PERPETUA EVOLUZIONE DELLA CANNABIS

La forma della nostra pianta preferita è nota a tutti ed è persino leggendaria. Dal pacchetto di cartine da fumo al cappellino di nostro cugino, non riusciamo a immaginare un prodotto di merchandising in cui non sia presente. Ma l'aspetto di questa pianta unica è rimasto intatto per tutti questi secoli? Il nostro tanto amato fiore ha sempre avuto la forma e il colore attuale che lo rendono così riconoscibile? Dalle strane moltiplicazioni apicali, alle colorazioni originali, fino alla straordinaria forma delle foglie, ecco le diverse mutazioni nel mondo della cannabis!

Innanzitutto, un piccolo promemoria su cosa sia una mutazione: si tratta di un evento naturale casuale che influisce sulla composizione o l'organizzazione del DNA sia in termini di qualità che di quantità.

Responsabile della diversità biologica, la mutazione è motore creativo di tutte le specie che conosciamo oggi. Questo articolo tratta delle mutazioni naturali, senza alcuna influenza umana, e di quelle in cui invece l’essere umano ha svolto un ruolo.

VARIAZIONI STRUTTURALI RENDONO UNA PIANTA IRRI CONOSCIBILE NEL TEMPO

Poliploidia e fasciazione - La cannabis è una pianta diploide, cioè con due serie di cromosomi. La poliploidia, invece, significa che un soggetto è portatore di più serie di cromosomi rispetto alle due della pianta diploide.

Il fenomeno è principalmente respon sabile dell'evoluzione di molte specie vegetali, determinando nuovi corredi cromosomici. Molti ortaggi e piante col tivate sono poliploidi: la patata, il coto ne, il grano, il caffè, il limone, il cetriolo, il banano, il mandarino...

Nella cannabis, la poliploidia può espri mersi con tratti benefici, ad es. raccolti più abbondanti e semi migliori o, all'op posto, tratti chiaramente negativi: è il caso della fasciazione (deformazione anomala della pianta) in cui alcuni apici sono caratterizzati da divisione e molti plicazione dei fiori.

Questa mutazione può essere casuale e assolutamente naturale, oppure arti ficiale. Attenzione però, la fasciazione può anche derivare da una malattia trasmessa da insetti e non è sempre causata da mutazioni.

Una recente ricerca sulla poliploidia della cannabis dimostra che è ancora possibile trovare nuovi tratti. Non entreremo nei dettagli in questa sede, ma le ricerche potrebbero un giorno rivelare nuove genetiche ancora scono sciute. Continua.

Fillotassi spiralata - Tutti conosciamo la forma classica di una pianta di can nabis: a ogni nodo corrispondono due foglie e due rami. In botanica la fillotas si rappresenta la disposizione di foglie o rami sugli steli.

Ma madre natura non rispetta sempre questo schema! In ciascun nodo posso no essere presenti tre foglie e tre rami o anche più! In alcuni casi, le piante

appaiono più folte. Questo aspetto è piuttosto gradevole dal punto di vista estetico e può anche rappresentare un vantaggio dal punto di vista produttivo, se sfruttato correttamente!

Embrioni gemelli - Un tipo di mutazione che incontra i favori di diversi coltivato ri è la poliembrionia: da un solo seme,

con piacevole sorpresa, si sviluppano due germogli che, avendo ciascuno una propria radice, è possibile separare nei primi giorni di vita. Ciascuna delle due piante sarà la replica esatta della madre: è insomma un’occasione ideale per ottenere cloni! È anche possibile ottenere triplette, sebbene questo tipo di mutazione sia ancora più raro!

Da sinistra a destra, Beldia di Khalifa Genetics, Siberian Ruderalis di Khalifa Genetics, Ducksfoot di Underground Seed Collective, Subterfuge coltivata da Delicaseeds.
44 GENETICA di Hortizan

Cannabis rampicante - La cannabis rampicante o creeper cannabis è una tipologia di pianta dai particolari tratti genetici, tali da favorire lo sviluppo di rami laterali che arrivano fino a toccare il terreno.

In alcuni esemplari si sviluppano poi nuove radici da questi punti di contatto! Si tratta di un tipo di mutazione rara, principalmente presente nelle regioni tropicali, segno che piante di questo tipo prediligono un habitat particolar mente umido, il che potrebbe spiegare simili capacità.

Cannabis “filamentosa” - Questa tipo logia, detta anche “cannabis fibrosa” o “filiforme”, identifica alcune genetiche equatoriali provenienti dal Sudamerica, dal Sudest asiatico e dall’Africa in grado di produrre fiori filiformi.

Queste piante sviluppano calici su tutta la lunghezza dei rami piuttosto che infiorescenze dense; ciò comporta l'apparizione di fiori non strutturati, con una brattea (parte fogliare alla base del fiore) che cresce da un capo all'altro (esattamente come avviene nella varietà Dr. Grinspoon).

Inizialmente considerata una forma di adattamento ai climi umidi, questo tratto è presente anche in alcune varie tà al di fuori delle regioni tropicali: è il caso di alcuni fenotipi di Chefchaouen Beldia, originari del Rif marocchino.

INCREDIBILI MUTAZIONI FOGLIARI

Le mutazioni fogliari sono molto varie. Prima di entrare nel dettaglio, eccone una piuttosto comune che si verifica naturalmente su una Beldia marocchi na. (cfr. foto 1.1)

Germoglio fogliare – Un germoglio (bud) si sviluppa nell’area centrale alla base dell'estremità della foglia, sulla punta del picciolo e forma successiva mente un calice o fiore che, in alcuni casi, può anche portare semi. Tuttavia, quest’anomalia genetica rappresenta ben pochi vantaggi in termini di produ zione, generando mini cime di dimen sioni davvero trascurabili.

Foglie seghettate - Sempre naturale, questa mutazione conferisce alle foglie una seghettatura più importante. In alcuni casi definita anche "a lama di rasoio", questo tipo di mutazione è pre sente naturalmente in alcune Ruderalis siberiane (cfr. foto 1.2)

Cannabis “a piede d’anatra” o “Ducksfoot” - Detta anche “a foglie pal mate”, è un’indica autoctona (landrace) dell’Australia. Geneticamente pura, produce foglie palmate simili a zampe

d'anatra, da cui il nome. La sua forma insolita ha reso possibile la creazione di diverse nuove genetiche molto più discrete, con motivi fogliari molto strani (vedi foto 1.3).

ABC - L'Australian Bastard Cannabis, chiamata anche ABC, Cannabis Australis o Mongy weed, è una varietà australiana poco conosciuta. Le origini sono misteriose, come le sue foglie. Esistono diverse ipotesi legate alla storia dell’ABC, sebbene in contrasto tra loro.

Alcuni sostengono che questa varietà sarebbe il risultato di incroci di sativa importati da botanici inglesi, altri che sarebbe invece arrivata con i cammellieri arabi nel diciannovesimo secolo. L'ultima teoria elaborata è che si tratta di una Landrace australiana, isolata dalle altre durante la deriva continentale.

A complicare le cose si è infine scoperto che le prime tracce fossili di polline di cannabis risalgono a 28 milioni di anni fa: si tratta quindi di un antenato, un lontano parente o un misterioso ibrido?

Studi recenti di Medical Genomics supportano quest'ultima tesi, suggerendo diverse disparità nel profilo genetico dell'ABC rispetto alle varietà moderne.

Finora piuttosto complicati da reperire per il coltivatore comune, alcuni semi di ABC, la sua progenie (ad es. la varietà "Subterfuge", cfr. Foto 1.4) e i suoi ibridi sono ora disponibili in commercio.

Non si tratta ancora di varietà indicate per una coltivazione in purezza, neces sitando di un minimo di ibridazione per generare un prodotto di qualità anche con questa strana mutazione.

Freakshow, “Cannabis Lusus Monstra” - Tra le mutazioni operate dall'uomo, si può citare questa nuova linea chiamata Freakshow. È il risultato dell'incrocio tra una (Big Bud x Skunk#1) e una (Big Sur Holy Weed x Banana Kush) realizzato dal breeder Shapeshifter.

È stato necessario un lungo lavoro di stabilizzazione per fissare questo tratto unico. La linea a predominanza sativa ha permesso di creare foglie molto insolite, talvolta chiamate "foglie di felce".

Questo aspetto sorprendente la rende anche particolarmente discreta: la pianta non assomiglia a nessuna varie tà di cannabis e quindi trova facilmente posto nel giardino domestico senza essere notata.

Le mutazioni possono contribuire a produrre colori insoliti: fiori rossi, steli o rami viola, stigmi rosa o addirittura tricomi viola, ogni parte della pianta può essere influenzata in molti modi diversi.

Alcuni luoghi sembrano addirittura più adatti di altri allo sviluppo cromatico: la Wailing Valley originaria dall’Himalaya, ne è un perfetto esempio, con stigmi rosa, fiori rossi e foglie viola/nere... Piante di questo tipo sviluppano tratti colorati per motivi propri a ciascuna varietà e alle sue esigenze: resistere al freddo o al sole, attirare gli impollinato ri, endozoocoria (dispersione dei semi attraverso l'ingestione da parte di ani mali vertebrati) (cfr. foto 2.1 e 2.2)

Variegazione, un tratto piuttosto comu ne ma complicato da stabilizzare - La variegazione è l'incapacità di una pianta di fotosintetizzare su alcune foglie. Naturalmente presente nel mondo vegetale, può anche essere ricercata e lavorata da alcuni selezionatori.

Il problema principale? La stabilizzazio ne di questi geni: si tratta di tratti reces sivi, quindi più complicati da stabilizza re. Tuttavia, potrebbe comunque rap presentare un interesse ai fini estetici o di coltivazione “discreta”. È proprio que sta la ricerca che è stata realizzata sulla Pueblo Picasso, pianta che cresce con foglie bicolori. In questo caso il tratto si è stabilizzato e si è notato che anche la progenie presenta questa variegatura così distintiva (cfr. foto 2.3).

Albinismo - Questa particolare mutazio ne dipende dall'incapacità di fotosintesi di una pianta: tale caratteristica causa sistematicamente la morte repentina delle piante nella prima fase di crescita, in concomitanza con l’esaurimento delle riserve di nutrimento (cfr. foto 2.4). Trattandosi di un caso molto parti colare, la stabilizzazione dell'albinismo sembra molto improbabile.

Le mutazioni sono molto più frequenti nell'universo della botanica e della can nabis di quanto si possa immaginare: estremamente diversificate, spesso contribuiscono alla creazione di nuovi fenotipi o addirittura di nuovi genotipi. La diversità è così elevata che sarebbe impossibile fare riferimento a tutte le mutazioni in questa sede. Si rinvia pertanto al saggio di Robert C. Clarke, Cannabis Evolution and Ethnobotany per ulteriori informazioni sull'argo mento. Una cosa sembra certa: una mutazione insolita constatata oggi nel proprio giardino potrebbe convertirsi domani in una nuova varietà.

È proprio questo il vantaggio primario di queste nuove mutazioni: la costante evoluzione delle specie, la scomparsa di alcune e la creazione di nuove.

Un grande ringraziamento va ad Al di Khalifa Genetics, Cristalin di Underground Seeds, FygTree, Trident Seeds e Delicaseeds per il loro aiuto nella realizzazione di questo articolo

Da sinistra a destra, Wailing Valley pink pheno di Trident Seeds, Wailing Valley dark pheno di Trident Seeds, Pueblo Picasso F2 coltivata da Fygtree, Cambodian Albino di Khalifa Genetics.
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