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LA GERMANIA RIDIMENSIONA IL PIANO DI LEGALIZZAZIONE DELLA CANNABIS DOPO I COLLOQUI CON L'UE

I consumatori tedeschi dovranno affidarsi alla coltivazione domestica e ai cannabis social club per il loro approvvigionamento, piuttosto che ai negozi autorizzati o alle farmacie come inizialmente previsto. Questo quanto è emerso dalle parole del ministro della Sanità tedesco Karl Lauterbach che lo scorso mese ha dato conto dei progressi fatti dal Governo.

L'annuncio arriva dopo mesi di discussioni con la Commissione Europea sulla fattibilità del piano preliminare tedesco di legalizzazione della cannabis. Il risultato era molto atteso da politici, imprese e consumatori che non vedevano l'ora di sapere fino a che punto la Commissione avrebbe tollerato le ambizioni della Germania. Dopo aver parlato con la Commissione, "siamo giunti alla conclusione che la bozza di lavoro preliminare in quel momento non ci avrebbe portato lontano nel perseguire i nostri obiettivi", ha detto Lauterbach in una conferenza stampa tenuta a Berlino lo scorso 12 aprile.

Secondo il piano ridimensionato, gli adulti potranno coltivare fino a tre piante di cannabis a casa e comprare fino a 25 grammi di erba in club autorizzati con un massimo di 500 membri, che non devono avere scopo di lucro. Un clamoroso passaggio dal modello canadese - più permissivo e orientato alla vendita commerciale - a quello più defilato e oggettivamente meno redditizio di Spagna e Malta. Lauterbach ha detto che la coltivazione domestica e i cannabis club costituiscono

il primo dei due pilastri della spinta tedesca alla legalizzazione. "Il nostro obiettivo con il primo pilastro è di non dover notificare a Bruxelles [per verificare che le leggi nazionali non violino le leggi dell'UE]", ha aggiunto il ministro dell'Agricoltura tedesco Cem Özdemir.

Il secondo pilastro è costituito da progetti modello regionali per la creazione di filiere commerciali, che richiederanno cinque anni e saranno valutati costantemente. "Questo sarà accompagnato da uno sforzo concertato da parte del governo tedesco per trovare sostenitori in Europa per questa politica progressista e orientata alla prevenzione della cannabis", ha detto Lauterbach.

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha accolto con favore i progressi nell'attuazione dell'accordo di coalizione ma nella politica tede-

sca le voci sono contrastanti. Tino Sorge, dell'opposizione di centro-destra della CDU, ha detto che l'annuncio del ministro della Salute non è altro che l'ammissione che i vecchi punti chiave dell'autunno scorso non erano semplicemente realizzabili". Tuttavia, Carmen Wegge del Partito Socialdemocratico di Lauterbach ha difeso il piano, affermando che "il governo tedesco sta scegliendo la strada più sicura in termini di diritto europeo". Ed è più probabilmente questa la strada che il "governo semaforo" vuole ora percorrere per dare seguito alla sua promessa elettorale: per liberare la cannabis in Germania non occorre re-inventare i giochi o fare nostri modelli di un altro continente, basta stare nel solco già tracciato di chi è riuscito a strappare un pezzo di libertà.

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ROYAL QUEEN SEEDS CONQUISTA TIMES SQUARE PER LA CELEBRAZIONE DEL 20/4

Lo scorso 20/4 la principale banca di semi di cannabis europea ha celebrato l’espansione negli Stati Uniti con una pubblicità a Times Square, il che ha segnato l’inizio della missione dell’azienda di rivoluzionare la coltivazione della cannabis nel mercato statunitense. Royal Queen Seeds (RQS) ha fatto la storia di Times Square con la sua ultima pubblicità. L’azienda si è assicurata una posizione privilegiata nella famosa piazza di New York. Il messaggio esclusivo ha commemorato il primo 20/4 della città come mercato legale, una data storica nella cultura della cannabis e nell’uso ricreativo. Questo annuncio segna anche l’inizio dell’espansione di Royal Queen Seeds negli Stati Uniti. Con sede a Barcellona, l’azienda punta a rivoluzionare il mondo della coltivazione della cannabis e a diventare in poco tempo leader di mercato negli Stati Uniti. Lo spettacolare spot, contenente diversi fotogrammi colorati e in movimento che hanno fatto da cornice a un messaggio d’impatto, prevedeva anche un conto alla rovescia fino alle 16:20. Royal Queen Seeds si è congratulata con tutti i newyorkesi per il 20/4 con questa immagine suggestiva che sicuramente attirerà l’attenzione dei residenti e dei turisti di tutto il mondo. “Royal Queen Seeds è da sempre all’avanguardia nell’innovazione e nella creatività e questo spot di Times Square è l’ennesimo esempio del nostro impegno nel realizzare progetti unici ed entusiasmanti”, ha dichiarato Shai Ramsahai, Chief Operating Officer di Royal Queen Seeds. E ha aggiunto: “Il 20/4 è una data fondamentale nella cultura della cannabis ed è stata l’occasione perfetta per celebrare il nostro arrivo negli Stati Uniti e la nostra dedizione all’innovazione nell’industria della cannabis”. La presenza di Royal Queen Seeds a Times Square segna una tappa fondamentale nella storia dell’azienda e un passo significativo nella sua missione per instillare la passione per la selezione, l’innovazione e le genetiche della cannabis di alta qualità. Questa pubblicità è solo l’inizio del percorso che Royal Queen Seeds ha in serbo per il futuro e, insieme a Cannabis Now Media, non vede l’ora di condividere questo momento emozionante con i propri clienti e amici.

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GIANTEC: tecnologia tedesca e artigianato italico nel mondo della cannabis

di cannabis che proviene esclusivamente da aziende certificate e che viene coltivata senza l’uso di erbicidi e pesticidi, in ambiente outdoor o in green house, nel pieno rispetto dei cicli stagionali. La canapa è trasformata con alti standard qualitativi e senza l’uso di catalizzatori chimici, con procedimenti che non compromettono le molecole della cannabis. Tutti i nostri prodotti sono sottoposti a un controllo rigoroso e continuo della qualità e della stabilità, a breve e a lungo termine, utilizzando anche laboratori esterni certificati.

SSIT: Quante persone lavorano nel vostro laboratorio?

Oltre ai tre soci, io stesso come amministratore, mio fratello Fabio nella pianificazione e nel supporto tecnico delle estrazioni e l'ing. Giuliano Gianfrancesco che, oltre a occuparsi della progettazione dei nostri principali macchinari di laboratorio (distillatore in primis) è il vero deus ex machina per tutta la parte tecnica e meccanica, le principali figure chiave sono: Antonio Cappussi, responsabile tecnico e del controllo qualità delle estrazioni, Italo Risi, erborista responsabile dei fitocosmetici naturali e Luca Michellin, direttore tecnico commerciale responsabile.

Nel nostro team c’è anche il dott. Ruggero Amato, responsabile della produzione veterinaria e delle ricerche in collaborazione con la facoltà di Veterinaria dell'Università Federico II di Napoli e il dott. Costantino Kniahynicki, nostro consulente medicoscientifico.

tale aumentando la superficie di contatto col solvente ( l'etanolo).

SSIT: Nel vostro sito si parla d’estrazione e distillazione, ci date maggiori dettagli?

Per trasformare la biomassa in un estratto di qualità superiore, GianTec srl utilizza la sonificazione, tecnologia a ultrasuoni con etanolo di grado farmaceutico.

Questo estratto, detto FECO (Full Extracted Cannabis Oil) possiede un effetto entourage completissimo, amplificato dalla presenza sinergica dei cannabinoidi, terpeni e flavonoidi, e contiene tutti gli elementi rilevanti per gli effetti terapeutici della cannabis. Il processo di distillazione si basa invece sulla Short Path Distillation, tecnologia tedesca importata in Italia direttamente da noi. Questa distillazione, a percorso breve, offre elevata qualità e alta resa evitando la decomposizione termica del prodotto. La distillazione opera una separazione molecolare con cui è possibile creare prodotti altamente specifici arricchendo il Full Spectrum di proprietà cannabinoiche e terpeniche uniche.

SSIT: Oltre alla produzione e ricerca per conto vostro GIANTEC offre una serie di servizi alle imprese, quali?

Costantino Gianfrancesco, per gli amici Tino, è nato e cresciuto in Germania e sin dagli studi universitari ha sempre coltivato una grande passione per il mondo cannabico. Sindacalista e politico (candidato dei Verdi al Parlamento Europeo e Consigliere Comunale ) nel 2019, grazie all’amico chimico Marius Amereller ed insieme al fratello Fabio ed al cugino ingegnere Giuliano, lancia l’avventura di GianTec con tre scopi imprenditoriali: valorizzare le incredibili proprietà della cannabis nell'ambito della salute e benessere, riqualificare il territorio molisano ed in particolare Macchiagodena, il borgo che diede i natali alla sua famiglia e promuovere una visione del mondo GREEN attraverso prodotti naturali ed ecostenibili al 100% grazie ad una filiera etica e controllata a km zero.

SSIT: In cosa siete specializzati a GianTec?

Siamo un laboratorio di estrazione, distillazione e rettifica di cannabinoidi e terpeni. Produciamo estratti FULL SPECTRUM altamente concentrati da Cannabis Sativa L., fitocosmetici 100% naturali e offriamo anche servizi di consulenza tecnologica e manageriale.

SSIT: GIANTEC cura ogni momento della filiera dalla coltivazione all'estrazione. Che vantaggi offre questa maniera di lavorare?

Seguendo la nostra filosofia aziendale, completamente green ed ecosostenibile, abbiamo un controllo totale della filiera produttiva, a partire dalla biomassa organica

SSIT: Ci parli della vostra linea full spectrum GREEN LABS? Cosa significa estrazione ultrasuono assistita?

I prodotti Green Labs sono il fiore all'occhiello della ricerca e produzione dei nostri laboratori. Si tratta di prodotti funzionali 100% naturali, estratti e distillati di cannabis in composizioni uniche nelle quali cannabinoidi e terpeni vengono usati sulla base delle loro proprietà specifiche.

Sin dall'inizio, GianTec utilizza un'estrazione ultrasuono-assistita per garantire un reale e completo full spectrum nel prodotto finale. L'aumento dell'efficienza estrattiva è dovuta al fatto che gli ultrasuoni declusterizzano rompendo i legami delle macromolecole e possono rompere anche la parete delle cellule, facilitando l’estrazione totale del contenuto e disgregando il materiale vege-

Oltre alla produzione e commercializzazione dei prodotti a marchio Green Labs, proponiamo una serie d’importanti servizi alle imprese quali: estrazione e distillazione in lavorazione conto terzi; offerta dei nostri prodotti in White Label e Private Label e, naturalmente, consulenze per trasferimento know how. Last but not least, in un'ottica di facilitare l'imprenditoria nel mondo cannabico, offriamo anche un esclusivo e conveniente servizio di DROPSHIPPING .

SSIT: Vuoi mandare un messaggio al nostro pubblico? La canapa deve diventare sempre di più un catalizzatore per unirci e creare davvero una rete sempre più importante per diffondere la cultura e le potenzialità di questa pianta che può davvero cambiare i destini dell'umanità.

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INTERVISTA

IL PARTITO TEDESCO CDU/CSU AUSPICA UN MIGLIORE ACCESSO ALLA CANNABIS PER USO MEDICO

Il partito di centro-destra CDU/CSU, noto come fazione ‘sindacale’, ha richiesto cure più adeguate per i pazienti che fanno uso di cannabis a scopo terapeutico.

La richiesta è giunta per molti come una sorpresa, se si considera la resistenza del partito agli obiettivi della Germania di lanciare un mercato della cannabis per uso adulto. La richiesta è stata formulata come segue.

“A causa delle riserve che ancora sussistono in relazione alle scarse conoscenze specialistiche sulle modalità d’azione della cannabis come farmaco, i prodotti medici a base di cannabis non sono neppure presi in considerazione come approccio terapeutico, anche quando vengono richiesti direttamente dai pazienti”.

Il documento illustra ulteriori problemi, fra cui l’aumento degli oneri amministrativi nella procedura di approvazione per l’assicurazione sanitaria, con conseguenti periodi di attesa più lunghi per i pazienti affetti da malattie croniche.

Nella richiesta si esorta il governo ad “adottare provvedimenti atti a garantire la fornitura ai pazienti di prodotti medici altamente puri a base di cannabis” in caso di legalizzazione dell’uso per gli adulti e a introdurre un “adeguato sistema di certificazione e classificazione della cannabis per uso medico”.

Facendo un ulteriore passo avanti, il partito ha proposto l’ideazione di un ‘quadro unificato a livello nazionale per la gestione dei prodotti a base di cannabis medica’, il che contribuisce a promuovere la ricerca sulla cannabis e facilita l’iter che devono seguire gli operatori sanitari nelle prescrizioni e l’iter di autorizzazione delle prescrizioni da parte delle compagnie assicurative.

MALTA RIDURRÀ GLI ONERI PER LE ASSOCIAZIONI DELLA CANNABIS

L’ARUC, l’Autorità maltese per l’uso responsabile della cannabis, prevede di ridurre drasticamente gli oneri di licenza, economicamente proibitivi, per le Associazioni della Cannabis.

A febbraio, l’ARUC ha dichiarato le condizioni che devono rispettare le Associazioni per la Riduzione del Danno da Cannabis (CHRA) (l’unico modo per acquistare legalmente cannabis per uso personale) al fine di ottenere le licenze.

Le politiche pionieristiche sono un passo nella giusta direzione per Malta, Paese che di recente, nel 2021, ha approvato una legge storica che consente per gli adulti il possesso di cannabis per uso personale fino a una quantità di 7 grammi. Non sono mancati i timori. Tuttavia, si temeva che gli oneri di licenza potessero spingere i consumatori a tornare a rivolgersi al mercato illegale. Ciononostante, in una recente intervista, il Responsabile ARUC, Leonid McKay, ha rassicurato gli operatori del settore che questi timori sono stati presi in debita considerazione e che si stanno apportando le opportune modifiche.

“L’autorità ha compreso che le organizzazioni non profit (ONP), nella fase di avvio, avrebbero avuto problemi di flusso di

cassa, non avrebbero avuto conoscenze preliminari dei modelli di consumo dei loro membri e avrebbero riscontrato problemi a livello d’impegno finanziario a lungo termine nel corso del processo di verifica” – Responsabile di ARUC, Leonid McKay.

Nei primi due anni, le ONP, soprattutto le più piccole, stanno già affrontando problemi finanziari e hanno bisogno di aiuto. In risposta a questo, è stato deciso che gli oneri di licenza scenderanno da 8.000 euro a un minimo di 1.000 euro per i prossimi due anni.

Per ridurre ulteriormente i potenziali oneri finanziari sulle CHRA, è stato proposto che i diritti di licenza possano essere versati in via posticipata e non anticipatamente, mentre per le associazioni più piccole si prevede di ridurre a soli 500 euro la tassa di registrazione che normalmente ammonta a 1.000 euro.

AMSTERDAM VIETA IL CONSUMO IN PUBBLICO DI CANNABIS PER STRADA

Il tentativo di Amsterdam di reprimere quello che è stato descritto come ‘turismo fastidioso’ ha fatto un passo in avanti notevole, in quanto i leader della città hanno annunciato diverse strategie per vietare il consumo di cannabis per strada.

Sono stati proposti diversi nuovi provvedimenti in una dichiarazione resa pubblica dalla Giunta comunale il 9 febbraio.

L’obiettivo è quello di affrontare la ‘difficile atmosfera’ di De Wallen, meglio noto da molti come il ‘quartiere a luci rosse’ della città.

La nuova normativa prevede il divieto di fumare cannabis all’aperto ‘a partire da metà maggio’, con la possibilità di esten-

derlo alle ‘terrazze dei coffee shop’ nel caso in cui ‘il disturbo non dovesse diminuire a sufficienza’ in seguito all’applicazione della prima serie di provvedimenti.

I residenti del quartiere De Wallen, il quartiere ‘A luci rosse’ di Amsterdam, hanno promosso questi provvedimenti, descrivendo il quartiere come ‘poco sicuro e invivibile’.

I provvedimenti più recenti fanno seguito a diverse azioni intraprese l’anno scorso, fra cui l’introduzione della figura dell’host, un sistema di traffico a senso unico negli orari di maggiore affluenza e il divieto di bere alcolici per strada. Si ritiene che tali provvedimenti godano del sostegno della maggior parte della giunta comunale.

Questi interventi giungono in un momento in cui l’esperimento olandese della cannabis legale per uso adulto, progettato per contribuire a ridurre l’essenza ‘clandestina dell’attuale struttura dei coffee shop e far emergere i proventi dal mercato nero’, continua a subire ritardi.

Nel novembre 2022, è stato reso noto che i coltivatori selezionati per l’esperimento hanno riferito al governo che la tempistica proposta non è fattibile a causa della mancanza di strutture bancarie sicure, degli elevati costi dell’energia e delle materie prime e dei problemi inerenti al sistema di tracciabilità proposto.

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8 DRITTE PER COLTIVARE CIME DI CANNABIS GUSTOSISSIME

Uno dei motivi principali per cui molti coltivatori impiegano mesi e mesi per ottenere il raccolto perfetto è che vogliono ottenere cime ed estratti pieni di sapore e gusto. Un fiore ben coltivato si rivelerà un’esperienza morbida e ricca di terpeni che avvolgerà la bocca, mandando le vostre papille gustative in visibilio! In questo articolo vi illustriamo i nostri 8 consigli principali per aiutarvi a diventare coltivatori migliori e a riuscire a produrre una qualità da trofeo.

Dritta n. 4 – Guano di pipistrello

Il guano di pipistrello viene raccolto dalle grotte e trattato in modo tale da poter essere utilizzato in agricoltura ed è stato adattato anche alla Cannabis. Numerosi coltivatori amano usare il guano di pipistrello durante la fase di fioritura e confermeranno che l’aroma prodotto quando viene usato in superficie in forma power, o come tè o estratto di compost liquido, è nettamente più intenso rispetto a quando non viene utilizzato.

Il nostro consiglio principale è quello di sperimentare con il guano di pipistrello e scoprire quello che fa di più al caso vostro, facendo attenzione a non eccedere nell’utilizzo. Aggiungere ogni settimana una lieve concimazione ai vasi è un ottimo modo per mantenere un equilibrio ottimale.

Dritta n. 5 – Humus di lombrico

Si tratta sostanzialmente di escrementi dei lombrichi espulsi dopo che hanno mangiato materia organica. Le colate di lombrico prodotte sono ricche di batteri benefici una volta che hanno attraversato lo stomaco del lombrico. L’humus di lombrico è un’ottima soluzione per rilasciare lentamente le sostanze nutritive alle piante, consentendo anche i microrganismi e ai funghi benefici di prosperare.

Dritta n. 1 – Substrato organico personalizzato

Lavorare con un substrato di coltivazione organico è sempre il modo migliore per ottenere cime gustose e morbide, soprattutto se siete coltivatori alle prime armi. I terricci completi pronti per l’uso che si acquistano presso i centri di giardinaggio locali sono di qualità decente, ma il nostro consiglio principale è quello di personalizzare la miscela e aggiungere altri substrati all'interno, come cocco, compost, humus di lombrico, perlite e trucioli di legno. Questo super mix manterrà i minerali e i nutrienti delle piante sempre disponibili e pronti per essere utilizzati.

Dritta n. 2 - Enzimi

Gli enzimi sono estremamente importanti quando si tratta di decomporre un substrato organico. Così come gli enzimi sono necessari nel nostro stomaco per decomporre gli alimenti che ingeriamo, l’integrazione di enzimi nella soluzione nutritiva o

nell’acqua durante la somministrazione accelera il processo che determina la velocità con cui i nutrienti sono disponibili.

Il nostro consiglio principale è quello di utilizzarli durante l’intera fase di nutrimento e soprattutto durante la fase di flushing.

Dritta n. 3 – Solo acqua corrente

Una volta ottenuto un terriccio completo e personalizzato che soddisfi tutti i requisiti in termini di sostanze nutritive, aerazione e drenaggio, come coltivatori alle prime armi potete ottenere ottimi risultati utilizzando solo acqua. L’uso dell'acqua non solo fa risparmiare sui nutrienti liquidi, è anche il metodo più elementare e la migliore curva di apprendimento per chi è alle prime armi nella coltivazione indoor oppure outdoor.

Il nostro consiglio principale è quello di assicurarsi che la temperatura dell’acqua utilizzata non sia eccessivamente elevata o bassa e che si aggiri intorno ai 15-18 gradi centigradi.

Il nostro consiglio principale è quello di utilizzare l’humus di lombrico come concimazione superficiale e di aggiungerlo ogni settimana o due, in modo da mantenere la sana vitalità e il verde rigoglioso del fogliame.

Dritta n. 6 – Flushing per 14 giorni

Il motivo per cui è importante effettuare il flushing del substrato di coltivazione con sola acqua corrente negli ultimi 14 giorni è che i sali accumulati dai nutrienti liquidi vengono disciolti e lavati via. L’altro motivo è quello d’incoraggiare le piante a consumare le loro ultime riserve interne e a dare un'ultima spinta.

In questo modo i colori delle foglie diventano un misto di giallo, verde, viola, rosa, magenta e rosso. Il nostro consiglio principale è quello di non saltare mai il periodo di flushing, in quanto ciò si ripercuoterà solo sulla qualità del fiore durante la combustione e sulla fluidità della fumata.

Dritta n. 7 – Evitare un nutrimento eccessivo

È facile eccedere nel nutrimento, soprattutto se si è coltivatori alle prime armi. Spesso un coltivatore inesperto può avere l’impressione che più sostanze nutritive somministra fino all’ultimo giorno, più saranno grandi le cime.

Di conseguenza, la resa finale sarà di gran lunga maggiore, ma sono numerosi i lati negativi derivanti dal martellare le piante con una grande quantità di nutrienti liquidi. Il nostro consiglio principale è quello di seguire una tabella di dosaggio se si utilizza una linea di nutrienti organici o chimici di una determinata marca e, se si è alle prime armi con l'idroponica, d’investire in misuratore di conducibilità elettrica e in un misuratore del pH, che vi forniranno una lettura digitale durante la miscelazione dei nutrienti.

Dritta n. 8 - Raccolta!

È proprio questa la parte che tutti aspettiamo e il momento in cui le piante esprimeranno i loro profili terpenici, la produzione di resina e le essenze vegetali. Sapere quando raccogliere giocherà un ruolo fondamentale nel risultato in termini di gusto, di aroma e di aspetto. Il nostro consiglio principale è quello di controllare lo sviluppo e la maturità dei terpeni al microscopio e di lasciare che il calice diventi il più gonfio possibile prima di tagliare le piante.

Raccogliere troppo presto quando i terpeni non sono ancora completamente sviluppati avrà un effetto negativo sul risultato finale. Anche la resa può ridursi quando si raccoglie troppo precocemente, è quindi meglio portare pazienza ed effettuare controlli giornalieri attorno all’ultima settimana di coltivazione per assicurarsi di essere nella finestra di raccolta ideale.

8 COLTIVA CON STONEY TARK di Stoney Tark
Queste cime sono state coltivate in modo organico e hanno un profumo incredibile. Raccogliere al momento giusto è fondamentale per ottenere il gusto migliore.

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Per oltre 35 anni Dutch Passion ha creato con cura in Olanda le varietà di cannabis outdoor più resistenti. Tutti i nostri semi presenti nella collezione “Dutch Outdoor” sono specificamente progettati per prosperare all’aria aperta, garantendo la crescita di piante forti e resistenti dai raccolti abbondanti di cime di prima qualità anche dove le condizioni climatiche sono più estreme. Indipendentemente dalla vostra esperienza di coltivazione outdoor, avrete la garanzia di genetiche stabili e facili da coltivare e di raccolti di successo ripetuti. La parte più difficile sarà scegliere tra la nostra vastissima gamma di varietà Dutch Outdoor, dalle varietà fotoperiodiche più leggendarie come la Passion #1, la Frisian Dew e la Hollands Hope alle genetiche autofiorenti più moderne come l’Auto Forbidden Cherry.

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Test di coltivazione della Strawberry Banana

La varietà risulta da un incrocio tra Grandaddy Purple e Durban Poison, due piante ampiamente utilizzate come progenitrici nella creazione di nuove genetiche. Ha buone proprietà organolettiche e un alto contenuto di THC e CBG, vale a dire tra il 21% e il 25% per il THC e oltre l'1,5% per il CBG, producendo, nell’insieme un effetto molto rapido e potente. La Strawberry Banana è pronta per il raccolto dopo 55-65 giorni all’interno e a metà settembre all'aperto.

In ragione del ramo parentale Grandaddy Purple, questa pianta richiede una grande quantità di micro e macronutrienti per crescere. Il processo di fertilizzazione è quindi molto più impegnativo rispetto ad altre varietà. Ma è un requisito che si rivela un vantaggio, in quanto permette di mantene-

re i cicli naturali di crescita vegetale senza alcuna interruzione nella trasmissione e nella catalisi degli elementi all'interno della pianta stessa.

I fiori che crescono sulla Strawberry Banana della Advanced Seeds sono speciali, in considerazione dei toni fruttati e terrosi e non sono molto grandi rispetto ad altre genetiche, il che non equivale a dire che si tratta di una varietà mediocre. Al contrario, queste piccole infiorescenze sono cariche di un sottile strato di resina molto viscosa e narcotica, perfetta per la produzione di estratti senza solventi. L’effetto di questa varietà è uno sballo cerebrale molto rapido e intenso, grazie alla predominanza indica e all'effetto sinergico creato dalla grande percentuale di THC e CBG. È usata quindi per ad

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Strawberry Banana (seconda settimana di crescita). Strawberry Banana (quarta settimana di fioritura).
BANCHE DEI SEMI
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Questa pianta di Advanced Seeds, piccola e dalla struttura robusta, ha un portamento indica e produce cime molto compatte e di qualità superiore, con tricomi eccezionali. È anche resistente all'oidio e agli attacchi di insetti quali, tra gli altri, tripidi e ragni rossi.

alleviare diversi disturbi, quali l'iperattività, lo stress, l'ansia o l'insonnia, producendo un rilassamento fisico e attenuando lo stress cerebrale causato dalla routine lavorativa quotidiana.

GERMINAZIONE

A prima vista, i semi di Strawberry Banana sembrano molto uniformi, con una caratteristica forma rotonda e di colore scuro. Nel nostro test di coltivazione abbiamo fatto germinare 5 dei 10 semi presenti nella confezione; ciò normalmente ci consente di tenere sempre una scorta di semi per sopperire a quelli che, per un motivo o per l'altro, non germinano o non crescono come dovrebbero.

La germinazione è avvenuta in un ambiente ermetico, privo di spore e agenti patogeni che potrebbero interferire con il normale ciclo di germinazione della pianta. Dopo 24 ore abbiamo potuto notare l’apertura del

perianzio; quindi, nelle 24 ore successive, è apparsa la radichetta, che cercava luce con grande forza e cresceva a un ritmo sorprendente ora dopo ora. Era il momento di piantare gli esemplari in vasi da 7 litri. Dopo 72 ore le piantine si sono fatte strada nel sostrato, che in questo caso era costituito da una miscela di humus di lombrico (vermicompost), cocco, torba nera e torba bianca per garantire un buon drenaggio e ossigenazione.

CRESCITA

Nella prima settimana d’irrigazione abbiamo somministrato una soluzione di stimolante radicale disciolta in acqua osmotizzata, nella proporzione di 150-250 ml per vaso ogni tre giorni. Abbiamo inoltre utilizzato illuminazione LEC da 315W.

Abbiamo lasciato una distanza di oltre un metro tra lampade e sostrato per non stressare le piante e permettere loro di crescere

normalmente e con vigore. Dopo la prima settimana di vita i cotiledoni erano già lunghi circa 4 centimetri, data la costante ricerca di luce, vitale per lo sviluppo della pianta. Per quanto riguarda la concimazione, l'agente radicante inizialmente utilizzato è stato poi sostituito da uno stimolatore di crescita a base organica, più facile da assimilare, nonché tutti i macro e microelementi necessari allo sviluppo vegetale, aumentando nel contempo la dose di acqua e fertilizzante a 300 ml e riducendo la distanza dall’illuminazione a circa 75 cm, per favorire lo sviluppo delle foglie e rafforzare l'apparato radicale.

La terza e quarta settimana di crescita sono state decisive: abbiamo dovuto cambiare il ciclo luminoso da 18 ore a 12 ore di luce. Abbiamo anche trapiantato gli esemplari in vasi da 11 litri e aumentato la dose di fertilizzante e acqua a 0,5 litri per vaso. Per completare il ciclo di crescita, abbiamo lasciato le lampade a 50 cm dalla pianta, per irradiare un fascio di luce intenso e vigoroso.

FIORITURA

Dopo qualche settimana di adattamento al ciclo luminoso di 12 ore per la fioritura erano già visibili i segni della prefioritura. Abbiamo anche notato un’ampia produzione di pistilli molto pronunciati. All'inizio della terza settimana di fioritura sono comparsi i primi fiori dai meristemi, a cui si accompagnava un odore caratteristico. Inoltre, a metà del periodo di fioritura, è apparsa una grande quantità di tricomi, molto bianchi e lucidi, anche se piuttosto sottili.

Nelle ultime due settimane di fioritura abbiamo lavato le radici più volte. Questo processo è essenziale per rimuovere i cristalli di sale o gli accumuli di fertilizzante e vari composti che possono rimanere come residui nel sostrato. I risultati erano ben visibili sulla pianta: ciò ha permesso di raffreddarne la temperatura e indurire così i fiori, fino a ottenere il peso e la densità desiderati. In quest'ultima fase, abbiamo potuto osservare cime molto grandi, compatte e lunghe, di colore verde molto chiaro e con pistilli biondi. Allo stesso tempo, l'aroma è cambiato completamente acquisendo note di banana matura, pepe, terra umida, cannella, crema...

RACCOLTO

Questa pianta è pronta al raccolto in capo a nove settimane. Nel nostro caso le cime erano molto dense e cariche di tricomi, grazie all'aggiunta di acqua fredda durante le fasi finali della crescita. Per la prima fase di essiccazione delle cime abbiamo utilizzato una rete di plastica, su cui abbiamo sospeso le infiorescenze in posizione verticale. Trascorse due settimane abbiamo notato un leggero scolorimento e riduzione delle dimensioni, a causa dell'evaporazione dell'acqua. Infine, quando le cime hanno raggiunto un punto di essiccazione ottimale, abbiamo sistemato il tutto in barattoli da 500 g sigillati, in modo che i bud maturassero conservando tutte le loro proprietà organolettiche e il loro gusto di banana matura, vaniglia, pepe e sandalo, tra gli altri sapori.

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Strawberry Banana (fiore secco e maturo).

Testo e immagini: Green Born Identity – G.B.I.

Liberty Haze

Sentirsi liberi e volare alto: la mente in orbita

duraturo, e trasmette uno slancio di euforia. L’intrigante aroma della pianta è incentrato su un fresco gusto di limone. A livello di olfatto si mescolano note di muschio, terra e skunk, mentre il sapore presenta e mette in gioco sentori di pino e di erbe.

Potente crescita vegetativa

germogliamento

nelle prime fasi della fioritura

The Doc, un fervente appassionato di genetiche classiche di cannabis, non ci ha pensato due volte a testare Liberty Haze e si è apprestato a germinare due semi femminizzati. Proprio come tutti i semi di Barney’s Farm che lui aveva precedentemente testato, anche questi sono germinati alla perfezione generando due piantine sane e dalla crescita rapida. Sono state rinvasate in vasi da 11 litri dopo 14 giorni di vegetativa. Una settimana dopo, The Doc ha riferito: “Finora è una varietà bella e dalla crescita vigorosa con un’ottima ramificazione laterale. Ora che le ho portate in fioritura hanno raggiunto altezze di 34 e 39 cm.”

dine di prorompenti germogli in fiore che presentano innumerevoli pistilli bianchi a formare le cime più promettenti. Inoltre, un precoce e spesso rivestimento di piccole goccioline di resina brilla sui giovani calici e sulle “sugar leaves”, che sono tutte già alquanto appiccicose!”

Cime solide come granito dall’aspetto zuccherino e con un profumo dolce di limone

Libertà, libertà. Viviamo in un’epoca, perlomeno nel mondo occidentale, di libertà individuali: libertà di opinione e di parola, di scelta politica, professionale e sentimentale, libertà di muoversi e di viaggiare (ammesso che non ci sia una pandemia virale in corso…), e per quanto riguarda il consumo privato, godiamo di scelta libera e illimitata di beni disponibili via internet in tutto il mondo. Questo, da un lato. Dall’altro, ci sono molte cose in questo mondo che non sono libere o la cui libertà è pesantemente minacciata: società che sono (per quanto possibile) libere dal razzismo, dall’estremismo di destra, dal populismo, ma che allo stesso tempo sono minacciate dalle ambizioni autocratiche e antidemocratiche dei loro leader.

Non la solita Haze: un omaggio erbaceo alla libertà

In un tale contesto, e alla luce di uno strain chiamato “Liberty Haze”, sono tanti i pensieri che attraversano la mente, sia positivi che, purtroppo, negativi. Ma questi ultimi saranno ottimisticamente spazzati via, al più tardi, quando si inala il fumo o il vapore di Liberty

Haze, visto che questa varietà euforizzante di Barney’s Farm è un omaggio erbaceo alla libertà: la speranza è verde, la libertà è verde! Geneticamente parlando, questo strain non è la solita Haze, ha un pedigree che si differenzia completamente da quanto contenuto nel manuale delle varietà: Liberty Haze è una fusione Sativa dominante (60%) di G13 e ChemDawg 91, due leggende nel mondo degli strain di cannabis. Le piante raggiungono altezze medie (indoor generalmente non più di un metro) e la fioritura è abbastanza veloce, circa 8-9 settimane. Barney’s stima fino a 600 g/m2 le sue alte rese indoor.

Visto che la conclusione del suo ciclo di vita con luce naturale si colloca tra la prima e la seconda settimana di ottobre, Liberty Haze viene pubblicizzata anche come una pianta adatta alla coltivazione outdoor. Le sue numerose cime allungate prendono molto peso e spesso mostrano colori attraenti che vanno dal rosso al viola. Con percentuali confermate di THC fino al 25%, Liberty Haze rientra nella categoria delle varietà superiori alla media e altamente potenti. E naturalmente, in quanto è ricca di THC, il suo frizzante effetto rinvigorente è intenso e

Dopo 28 giorni di fioritura, ha aggiunto, “Già mi considero un fan di questo strain! Fino ad ora, ha dimostrato di essere molto stabile. Infatti, le due piante sono ancora piuttosto uniformi ed entrambe fioriscono di brutto dopo quattro settimane, con una moltitu-

La formazione delle infiorescenze ha continuato a prosperare in modo impressionante proprio come The Doc si aspettava. Dopo 62 giorni esatti di fioritura e un netto allungamento che le ha portate a 95 e 110 cm di altezza, le due piante erano del tutto mature. Il colore rosso e viola si è manifestato solamente sui rami e sul dorso delle foglie, ma ha comunque esibito una presentazione piuttosto appariscente. Dotate di un enorme rapporto calice/foglia, le cime sono diventate grosse, succose e compatte, con una solidità come di granito. Le grandi cime principali sporgevano prominenti dal centro, con intorno una formazione di maestose cime minori a caratterizzare la metà inferiore delle piante. Tutte le cime erano riccamente ricoperte di tricomi cristallini, sembrava che qualcuno le avesse generosamente cosparse con fini granelli

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FARM STRAIN STORY
BARNEY’S
e
molto vigoroso

svolgere altre faccende domestiche. Dopo circa un’ora però, mi sono stancato e ho dunque iniziato a rilassarmi, anche perché quella botta di freschezza si era esaurita lasciando spazio a una calma lucida. A quel punto mi sono sdraiato sul divano e ho alzato i piedi, iniziando a seguire un tranquillo sentiero Indica accompagnato da una sensazione di profonda soddisfazione per tutte le cose realizzate in precedenza.”

Inoltre, Liberty Haze si è rivelata tanto saporita quanto piacevolmente forte, con un tocco di limone sour che ha rinfrescato le papille gustative di The Doc, una dolcezza

Dati di coltivazione:

di zucchero. Il buon Doc ha affermato con entusiasmo, “questo aspetto meraviglioso è gloriosamente accompagnato da un chiaro profumo di limone e, per il suo aspetto zuccherino, sembra glassata con una grande cucchiaiata di dolcezza. Sullo sfondo, un pizzico di speziatura muschiata aggiunge una sottile complessità al mix.”

Formidabile raccolto e raffinatezza olfattiva

La pesatura del raccolto essiccato ha rivelato che, con 195 grammi complessivi, Liberty Haze ha solo sfiorato i 100g per pianta –“comunque sia, un risultato formidabile”, ha detto The Doc. “L’aspetto delle infiorescenze essiccate rientra senza dubbio nella categoria ‘libro di fotografia’. Io non esiterei a partecipare a qualsiasi concorso con questi autentici capolavori.”

Quella fragranza dolciastra manifestava ora un po’ di terrosità e faceva arrivare note di pepe nero al naso di Doc – una vera raffinatezza olfattiva!

Il test del fumo: Liberty Haze avvia una messa in orbita mentale

Quando ha provato le cime per la prima volta, con circa 0.75 grammi e un pizzico di tabacco avvolti in un’elegante canna, Liberty Haze, proprio come descritto, ha dato il via a un effetto tipo decollo. Dopo due boccate, un’esplosione di frizzante energia Sativa ha travolto The Doc donandogli una spinta euforica, “uno, due, tre, vai! L’effetto andava in un’unica direzione: verso l’alto!

Il mio collo era la piattaforma di lancio e la mia testa era il razzo, decollata con un big bang ed emettendo una grossa colonna di fumo dalla mia bocca! Non potevo rimanere fermo neanche un secondo in più e, spinto da una forte voglia di azione, ho iniziato a piegare un mucchio di indumenti lavati e li ho messi nell’armadio.

Tutto, fischiettando allegramente. Questo tipo di lavori casalinghi, generalmente noiosi, erano all’improvviso diventati divertenti! Dopo di che ho deciso di scrivere un’importante e-mail privata a lungo rimandata, e l’ho fatto di getto e a mio agio, senza trovare grosse difficoltà nella redazione del testo e a trovare alcune parole difficili che normalmente mi tengono impegnato più a lungo. Qualche altra boccata dalla canna di Liberty Haze ha fatto in modo che questa vivace energia non svanisse, così ho continuato a

iniziale che ha gratificato il suo palato e un prolungato retrogusto di pino terroso che rimane in bocca. “L’ennesimo strain campione di Barney’s Farm che ha dato il meglio di sé in tutti i sensi”, The Doc ha riassunto così la sua esperienza.

“Una varietà che, tanto per cambiare, non si basa sulle cosiddette genetiche di tendenza ma sulle leggendarie fondamenta della vecchia scuola – la qual cosa mi rende sempre felice”, ha detto con un sorriso il coltivatore veterano.

Green Born Identity – G.B.I.

Genetica Liberty Haze (G13 x ChemDawg 91)

Fase vegetativa Tre settimane (dalla germinazione)

Fase di fioritura 62 giorni /60-65 giorni in totale

Substrato Plagron Grow Mix soil, vasi da 11 litri

pH 6.2-6.6

EC 1.2–1.8 mS

Illuminazione Fino a 8 x SANlight Q6W = 1720 watts

Temperatura 19-28°C

Umidità aria 40-60%

Irrigazione Manuale

Fertilizzanti Organic Bloom Liquid di Green Buzz Liquids

Additivi/stimolanti Living Organics, More Roots, Humin Säure Plus, Big Fruits, Fast Buds e Clean Fruits di Green Buzz Liquids

Strumenti Plagron Grow Mix soil, vasi da 11 litri

Altezza 95 + 110 cm

Resa 195 grammi (somma di entrambe le piante)

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Marketing della cannabis: 6 trucchi per pubblicizzare al meglio sulle piattaforme social

I social media sono l'arma a doppio taglio del marketing della cannabis, una zona grigia i cui è possibile sia fare un mucchio di soldi che venire bannati a vita. Ma quali sono i trucchi per navigare al meglio queste piattaforme? Soft Secrets ne ha individuati 6 e non vede l'ora di condividerli con voi!

I social media non sono certo l'unica opzione per il marketing della cannabis ma sono di gran lunga una delle più efficaci, dopo la pubblicazione sui media specializzati.

Nella maggior parte dei paesi in cui la cannabis è stata legalizzata, la pubblicità radiofonica e televisiva per l'erba (per il momento) è assolutamente vietata - e comunque questi canali non raggiungono più i giovani da tempo. Poi c'è l'ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO), un lavoro a lungo termine che cambia a ogni aggiornamento dell'algoritmo di Google o Bing. Anche il marketing via e-mail è uno strumento potente, ma richiede la sensibilizzazione della comunità, un'attenta curatela nella scelta dei contenuti e l'impiego di scrittori specializzati, che molte aziende semplicemente non sono pronte a mettere in pratica o a finanziare.

Tutte queste barriere rendono i social media la migliore porta d'accesso per molti marchi di cannabis per raggiungere sia fan di nicchia che pubblico di massa. Inutile dire che Instagram e TikTok sono ad oggi i canali di marketing indiscussi per le generazioni future: stando agli ultimi dati pubblicati, tra il 60% e il 70% del pubblico di ciascuna piattaforma è composto da giovani tra i 18 e i 34 anni.

È interessante notare che le fasce di pubblico sui social media a volte sono parallele alla distribuzione per età che vediamo nella comunità della cannabis. Per esempio, i Millennials rappresentano

attualmente il 60% di tutti i consumatori di cannabis e, sebbene la Generazione Z (o Gen Z) rappresenti solo il 12%, essa costituisce il gruppo di età in più rapida crescita, con un numero sempre maggiore di membri che raggiungono ogni giorno l'età legale per l'acquisto. Poiché le piattaforme social continuano a dettare le regole del marketing moderno, è essenziale per i marchi di cannabis navigare in questi spazi con estrema grazia e - spesso - con molta discrezione. Che siate dei marketer o degli influencer della cannabis, ecco sei consigli per "crackare il codice" delle piattaforme social più in voga del mondo.

PIEGATE L'ALGORITMO A VOSTRO FAVORE

L'aspetto più importante su Instagram e TikTok è il concetto di scoperta o "discovery". La possibilità di scoprire nuove persone, prodotti, musica e informazioni è ciò che ha reso entrambe le piattaforme onnipresenti negli ultimi dieci anni. Le persone che stanno dietro a queste app, creano algoritmi che propongono contenuti in base agli interessi degli spettatori. Ciò significa che lo scorrimento infinito di video di gattini carini è stato progettato. E che potete usare lo stesso algoritmo per aiutare le persone a scoprire i vostri contenuti sulla cannabis. Negli ultimi cinque anni, l'algoritmo di

I SOCIAL MEDIA

RAPPRESENTANO

LA MIGLIORE OPPORTUNITÀ PER MOLTI

MARCHI DI CANNABIS PER RAGGIUNGERE SIA FAN DI NICCHIA CHE PUBBLICO DI MASSA

Instagram è diventato a pagamento, grazie ai solidi servizi pubblicitari della piattaforma. Ora è difficile far vedere i propri contenuti su Instagram senza sponsorizzarli. Ma se siete disposti a pagare, è uno dei modi più efficienti per spendere il vostro budget pubblicitario. Purtroppo, questa è un'opzione solo se il vostro marchio o i vostri prodotti possono superare il severo divieto di META sugli account

e i contenuti a tema cannabis. Un altro problema: i formati di contenuto come le foto di Instagram non guadagnano la trazione di un tempo, poiché Instagram Reels è stato spinto a competere con lo stile video breve di TikTok. Il passaggio di Instagram ai reels e agli annunci a pagamento ha permesso all'algoritmo di TikTok di prendere piede. Sull'app di video editing, gli utenti sono in grado di

ottenere una crescita esponenziale nel giro di pochi mesi o addirittura settimane, pubblicando e taggando i video in modo strategico. David Hawkesworth (@ CampCanna su TikTok), è ad oggi uno dei principali influencer della cannabis negli USA e ha fatto crescere il suo seguito su TikTok fino a 1 milione di persone dopo aver aperto la sua pagina nel gennaio 2021. L'impresa è impressionante se si tiene conto della dura censura di TikTok nei confronti della cannabis. Una censura che ha funzionato, ma fino a un certo punto: lo scorso anno il suo account è stato bloccato dalla piattaforma, costringendolo a ripartire da zero ma nel giro di qualche mese @CampCanna è tornato sopra il milione di follower.

"In sostanza - spiega David in uno dei suoi video - stai giocando un gioco senza conoscerne a fondo tutte le regole. Ora, TikTok ha un crescente afflusso di utenti

14 CANNABUSINESS di Giovanna Dark
Photo credits: Diyahna Lewis - Unsplash.

anziani che ha reso più difficile per la piattaforma destreggiarsi tra le restrizioni dei contenuti per nicchie come la cannabis".

IMPARATE L'ALGO-SPEAK

"Algo-speak" è un nuovo termine per indicare il linguaggio specifico che i creatori usano per evitare il rilevamento dell'algoritmo. Attraverso tentativi ed errori, i membri della comunità della cannabis hanno imparato le migliori pratiche per aggirare le restrizioni, tra cui abbreviazioni intelligenti e slang che possono eludere i censori.

Molti content creators hanno imparato a loro spese il pericolo di postare sul proprio account senza un'intensa autocensura. Hashtag come #cannabis, #weed, #420 o #stoner rappresentano l'equivalente di mettere un bersaglio sulla propria schiena e possono addirittura far finire il tuo profilo nelle liste delle attività illegali. TikTok costringe i creatori a usare lo slang e gli eufemismi urbani per pubblicare i loro contenuti, il che tende a creare una base di follower che conoscono il codice e "parlano la stessa lingua".

Sappiate poi che nemmeno i vostri commenti sono al sicuro. L'algoritmo si attiva se commentate qualcosa come "DM me" o "Msg me", perché è stato programmato per identificare spammer e adescatori. Questa pratica è certamente restrittiva, ma ha il buon fine di proteggere l'esperienza dell'utente e mantiene - almeno all’apparenza - la sensazione di organicità. Quindi, non lasciate che l'algoritmo di entrambe le piattaforme pensi che siate uno dei tanti account potenzialmente sgraditi che le infestano.

Pian piano si noteranno alcuni hashtag o parole che sfuggono alla censura. Così, mentre non si può cercare la parola "weed" su TikTok, si possono (per ora) vedere i video dei migliori budtender americani. Nel corso del tempo, gli algoritmi verranno aggiornati con nuovi termini censurati e da censurare. Ma la comunità si adatterà per l'ennesima volta, e così anche voi.

SIATE CREATIVI

Come abbiamo visto, su queste piattaforme non si dovrebbe nemmeno digitare la parola "cannabis”, per cui anche le foto pittoresche di succulente cime sono fuori discussione, per la maggior parte. Instagram è stato tradizionalmente più tollerante nei confronti delle foto di fiori nei contenuti, ma Sarah ElSayed, Content & Influencer Manager di Ardent Cannabis, ha imparato che le persone possono colmare le lacune se si forniscono sostituzioni simboliche alla parola o al fiore stesso.

Sarah è nota soprattutto per le ricette faida-te, ma ha avuto successo anche nella creazione di contenuti virali per TikTok.

Sarah mescola i suoi contenuti sulla cannabis a nicchie più mainstream come l'astrologia, il cibo e la musica, senza fare esplicitamente riferimento alla pianta.

Il suo consiglio: "Sostituire le immagini della cannabis con verbasco o broccoli per evitare qualsiasi divieto, cercando comunque di educare".

Anche NotPot, un marchio statunitense di CBD, ha adottato un simile approccio per lanciare l'account TikTok @NotPotDealer.

Il primo video di @NotPotDealer ha generato da solo oltre 2,3 milioni di visualizzazioni e 560 milioni di like: il tutto senza nemmeno l'ombra di una canna, una pipa o un bong.

PREPARATEVI A ESSERE BANNATI E PROCURATEVI UN ACCOUNT DI BACKUP

Prepararsi al peggio significa avere sempre pronto un account social di backup. Non correte il rischio di aprire un account social sulla cannabis senza assicurarvi anche una pagina di riserva a cui passare, nel caso in cui il vostro account venisse eliminato.

Anche se un account non viene rimosso, può essere classificato negativamente dall'algoritmo, innescando il processo comunemente noto come "shadow-

cessibile senza l'aiuto dei rappresentanti di ciascuna azienda.

Nel caso in cui riusciste effettivamente a comunicare con uno dei (pochi) agenti in carne ed ossa, ci sono discrete possibilità che il vostro account venga rimesso online. Su Instagram, ad esempio, è quasi impossibile riattivare un account personale, a meno che non si abbia attivo un account pubblicitario: in tal caso potreste riuscire a chattare con un umano che - il

la soluzione migliore: nello sventurato caso che il vostro profilo venga disattivato, potrete usare il vostro account di riserva come bacino d'utenza alternativo. L'ideale sarebbe avere un account di backup con lo stesso numero di follower dell'originale ma, molto spesso, basta lo zoccolo duro del vostro seguito a propagare la notizia per voi e ad accrescere il vostro traffico.

INVESTITE IN LINKEDIN, TWITTER, PINTEREST

Non concentrate tutti i vostri post su un'unica piattaforma. LinkedIn, Twitter e Pinterest sono tutte piattaforme di social media relativamente 420-friendly su cui vale la pena investire del tempo. Anche se non fanno numeri da capogiro come Instagram e TikTok.

Per le relazioni B2B e la creazione di reti, LinkedIn è un rifugio sicuro per la comunità della cannabis ma non offre molte opportunità di acquisire nuovi consumatori e membri della comunità per i marketer. Noterete anche che molte persone esitano ad interagire con i contenuti sulla cannabis nel contesto della piattaforma professionale per antonomasia. Ma questo non significa che non li vedano.

Twitter e Pinterest hanno i loro meriti ma non si basano sul concetto di scoperta nei modi che abbiamo descritto sopra. Il modo migliore per conoscere queste comunità è seguire gli account che sono in qualche modo simili al vostro e poi applicare le strategie che vedete funzionare per gli altri.

banning". Ciò significa che la vostra pagina non verrà visualizzata nelle pagine di scoperta o nei risultati di ricerca, a meno che un utente non sappia esattamente quale pagina sta cercando. Per ogni nuovo account sui social media, create un account di backup che possa crescere passivamente in background.

Divertitevi a lanciare giveaway attraverso i vostri account di backup, o addirittura fatevi un "finsta" (falso account Instagram o burner) per condividere contenuti che potrebbero non arrivare sulla pagina principale.

Al momento, tra gli strumenti dei content creator, non esiste una protezione contro le segnalazioni di massa. Se la piattaforma riceve un numero sufficiente di notifiche o numerose segnalazioni, l'algoritmo si limita a chiudere l'account subito e a fare domande in seguito. Ma è possibile presentare un appello. Un appello in fondo arbitrario e spesso inac-

più delle volte a discrezione - avrà il potere di resuscitarvi sulla piattaforma. Un account di riserva rimane comunque

Prima di iniziare, è comunque bene tenere presente che ogni strategia di marketing deve essere adattata alla piattaforma specifica. Non si tratta di uno scenario che si adatta a tutti. Pensate quindi a come TikTok e Twitter potrebbero reagire in modo diverso allo stesso contenuto e adattatelo di conseguenza. Tenete traccia di ciò che funziona e dove, e continuate a modificarlo lungo il percorso.

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SE
NOTIFICHE O NUMEROSE SEGNALAZIONI, L'ALGORITMO SI LIMITA A CHIUDERE L'ACCOUNT SUBITO E A FARE DOMANDE IN SEGUITO
LA PIATTAFORMA RICEVE UN NUMERO SUFFICIENTE DI
Photo credits: Karsten WinegeartUnsplash.

MONSTERBUDS UN VERO STONER GAME

Una meteora si abbatte su uno dei campi di marijuana più esclusivi che siano mai esistiti, dopo l'impatto accade qualcosa di strano, la melma della meteora ha generato una mostruosa trasformazione delle infiorescenze dando vita a MonsterBuds. Narra proprio così la leggenda che ruota attorno a quest'epico cannabis farming game, tra i primi play-to-earn dedicati alla marijuana e alla sua coltivazione.

L'idea nasce dalla mente di Greg Tumolo, un imprenditore di successo, attivo nel settore delle nuove tecnologie e delle criptovalute, alla guida di un team formato da illustratori, sviluppatori web e blockchain, esperti in AI, marketing e audiovisual.

Per essere più precisi, MonsterBuds è una collezione di NFT ispirati alla cannabis, con i quali ci si può divertire sulla piattaforma di gioco dedicata e allo stesso tempo guadagnare dalla coltivazione virtuale di marijuana. Il videogame permette di crescere, ibridare piante per la creazione di nuovi strains e battersi con altri giocatori, con una sola regola: chi viene fumato, ha perso!

L'universo MonsterBuds è formato da più collezioni di NFT, ognuna delle quali possiede specifiche utilità e vantaggi. La prima generazione di Monsterbuds è composta da 10420 NFT e fanno parte della collezione denominata Genesis, caratterizzata da grafiche molto psichedeliche; gli NFT si possono acquistare sul marketplace della piattaforma, infatti MonsterBuds possiede un proprio marketplace creato per agevolare le transazioni di compravendita abbattendo il costo delle gas fees di ethereum.

La seconda generazione di MonsterBuds nasce a partire dal breeding di piante NFT appartenenti alla collezione Genesis, questi NFT possono essere venduti anche su marketplace secondari, come opensea.io, oppure utilizzati per

giocare. Quando due piante vengono incrociate viene creata una nuova generazione che verrà identificata con il parentale di generazione più alta sommato a +1. Tutti gli NFT successivi alla generazione Genesis fanno parte delle collezione Generation.

La collezione GreenRoom invece è composta da una serie di NFT utility rappresentati da uno dei personaggi più simpatici del gioco, ovvero Jerry l'assistente del Professor Deew.

La collezione MonsterBuds Session è dedicata al finanziamento di progetti solidali e caritativi, il 90% dei profitti generati dalla vendita di questi NFT viene utilizzato per iniziative benefiche come ad esempio una raccolta fondi realizzata in favore delle donne rifugiate afghane. Il restante 10% dei profitti è invece destinato agli artisti creatori degli NFT.

Iniziare a giocare su MonsterBuds Smoke Session è abbastanza semplice, il videogame ti permette di giocare sia come ospite che come utente registrato;

battaglie tra squadre avversarie che si affrontano sferrando le proprie armi sotto forma di card; ogni squadra possiede degli attributi che possono essere modificati per rafforzare una caratteristica del Monsterbuds piuttosto che un'altra, incrementandone il livello di tolleranza dagli attacchi avversari.

Le battaglie si svolgono come nei giochi di carte, ogni card lanciata sul tavolo da gioco ha il potere di diminuire determinati attributi dell'avversario fino a consumare completamente la sua barra della salute e fumarlo fuori dal gioco.

MONSTERBUDS SESSION

per iscriversi occorre eseguire solo pochi step, basta inserire l'indirizzo email, creare un nome utente e password, connettere il proprio wallet e il gioco può avere inizio. Al pari di molti multiplayer online, anche in Smoke Session è necessario avere una squadra per giocare, cioè un team di 4 giocatori. È possibile scegliere tra squadre già esistenti nel database oppure creare la propria stringendo amicizia con altri giocatori. Il gioco prevede delle

I giocatori possono guadagnare $DANK dalle vittorie conseguite, il token utility di MonsterBuds utilizzabile per ibridare nuove piante oppure per potenziare i loro attributi.

I $DANK si possono guadagnare anche attraverso l'interazione con l'ecosistema di MonsterBuds o semplicemente possedendo un NFT appartenente alla collezione Genesis. Inoltre la piattaforma è dotata di una Leaderboard, una pagina

che ospita la classifica di gioco insieme ad altri interessanti dettagli in continuo aggiornamento. Smoke Session è disponibile anche in versione mobile sia per Android che per iOs.

L'universo MonsterBuds è molto vasto, oltre ad avere un blog personale ed essere presente sui principali social network come Instagram, Discord e Twitter contando migliaia di followers, si estende anche nel mondo reale; lo Store di Monsterbuds è un negozio online dove si possono acquistare prodotti legali a base di cannabis come edibles, e-cigarette e vario merchandising.

Non finisce qui, infatti MonsterBuds per la festa del 4/20 dello scorso anno è stato promotore di un evento, il BudFest, tenutosi ad Orange County in California, è stato un grande raduno musicale per tutti gli amanti della cannabis e degli NFT. Naturalmente, i possessori di NFT MonsterBuds avevano diritto ad un accesso esclusivo.

La piattaforma promette che saranno tantissime le utilità e i vantaggi per i titolari di questi NFT, a partire da partnership con altre imprese del settore che offrono sconti sui loro prodotti e servizi come ad esempio quella recentemente contrattata con un'azienda che svolge servizi di consegna di cannabis a domicilio.

LIFESTYLE 16
SO, SMOKE OUT OR LOSE! di sudestfam@protonmail.com
È
UNA COLLEZIONE NFT DEDICATA AL FINANZIAMENTO DI PROGETTI SOLIDALI E CARITATIVIA
calicollection barney 'sfarm nuove varieta Barney’s Souvenirs BV | Haarlemmerstraat 98, 1013 EW Amsterdam | Vendita all’ingrosso : +31 204 117 249 | info@barneysfarm.com trova il distributore e il rivenditore piu vicinI PINEAPPLE EXPRESS RUNTZ X LAYER CAKE MIMOSA X ORANGE PUNCH AUTO CHEESE AUTO GELATO GMO SOUR STRAWBERRY LEMON DRIZZLE Nuovo www.barneysfarm.IT ICE CREAM CAKE *Spedizione A PARTIRE DA SOLI 7,50€ - Semi e merce GRATIS con ogni ordine!

Coltivare Dark Devil Auto® in primavera: purezza di colore e sapore

non sembrano pronte, poiché non maturano rapidamente. La ragione di questo probabilmente è che l’eccesso di ore di luce induce le piante a tornare allo stadio vegetativo.

All’aperto, questo avviene solo in primavera: un modo per poter seminare a febbraio (anche a fine mese), ed essere sicuri che la pianta non rivegeterà quando le ore di luce aumenteranno più avanti nella stagione, è optare per varietà autofiorenti, in quanto garantiscono la

vasi di tessuto da 18 litri e seminato direttamente nel terreno, senza germinazione separata. Abbiamo iniziato con una temperatura approssimativa di 18/20° C. I semi hanno impiegato il loro tempo per germinare, più di una settimana.

Quando sono germogliati, hanno iniziato a crescere molto rapidamente, nonostante le sole 11,5 ore di luce. Le ore di luce sono aumentate gradualmente fino a 13 ore e 45 minuti alla fine di maggio, quando c’è stato il raccolto.

Genetica rossa ed esotica

Questa varietà della Sweet Seeds® Red Family deriva da genetiche selezionate di piante resistenti alle malattie e, in particolare, da una linea ad alto rendimento di Big Devil Auto®.

Dal lato “materno”, Dark Devil Auto® deriva da antenati provenienti dalla zona Kush del Pakistan e dall’Afghanistan e sviluppa sfumature viola.

Data la sua origine autofiorente, inizia a fiorire presto. Secondo quanto riportato ufficialmente, circa il 95% degli esemplari di questa varietà presenta un aspetto viola. Nel nostro raccolto, il 100% ha sviluppato sfumature viola su foglie e cime.

Primavera: la stagione propizia

Abbiamo coltivato la Dark Devil Auto® in primavera, in una zona a clima subtropicale. Normalmente, in questo tipo di clima la stagione di coltura primaverile inizia a febbraio. In questo caso, si possono ottenere ottimi risultati, nonostante le ore di luce ridotte, poiché la temperatura è ancora abbastanza favorevole in generale. Uno dei rischi di colture all’aperto in questa stagione, senza luce artificiale, è che alcune varietà impiegano più tempo a maturare di altre o sono particolarmente sensibili alla luce.

Quando si coltivano varietà fotodipendenti in climi tropicali, si può generalmente notare che a fine maggio le piante

continuità del ciclo di fioritura indipendentemente dalle ore di luce. Per questo motivo, abbiamo deciso di piantare alcuni semi di Dark Devil Auto® per il nostro raccolto primaverile esattamente il 23 febbraio. Abbiamo usato

Una crescita vigorosa e sorprendente

Questa varietà si è distinta per la sua crescita vigorosa e la presenza di un gambo

18 BANCHE DEI SEMI
yakandi.medicinal@gmail.com
Yakandi,
Fogliame abbondante in cima alla pianta all’inizio della fase di fioritura. La bella cima centrale del fenotipo rosso a metà fioritura.

forte e spesso rispetto ad altre varietà automatiche che abbiamo piantato nello stesso periodo. In effetti, i nostri esemplari di Dark Devil Auto® erano i più alti della nostra serra, con una crescita di oltre un metro; davvero sorprendente per un’autofiorente esposta solo a poche ore di luce all’inizio. Gli esemplari hanno così continuato a crescere, sebbene a un ritmo più lento, anche dopo l’inizio della fioritura.

La Dark Devil Auto® ha mostrato un buon sviluppo del fogliame nella fase di crescita e una distanza internodale abbastanza normale, né troppo ampia né troppo serrata. Alla fine della crescita, il fogliame era particolarmente folto nella parte superiore, probabilmente per l’aumento delle ore di luce.

Abbiamo usato come nutrienti la linea di Advanced Nutrients Ph Perfect, Sensi Grow e Sensi Bloom (A e B), oltre ad integratori come Rhino Skin, B52, Sensi Calmag e Bud Candy. Tuttavia, li abbiamo usati tutti in proporzioni molto ridotte. Per il terriccio abbiamo optato per Plagron Light Mix.

Fioritura con due fenotipi

All’inizio della fase di fioritura, poco dopo il primo mese, abbiamo potuto notare che si stavano sviluppando due fenotipi diversi. Uno presentava foglie verde vivo e cime rosso scuro. L’altro aveva sviluppato foglie verde scuro e viola e cime leggermente più verdastre con sfumature lilla. È stato bello vederli crescere insieme.

All’inizio di maggio c’è stata un’ondata di caldo, la temperatura è salita fino a 30°

C. Le piante hanno gradito molto questo clima e sono cresciute rapidamente. Per

il resto del periodo di coltivazione la temperatura è rimasta stabile, aumentando mediamente da febbraio a maggio a 18° C di notte e a 22-25° C di giorno.

L’umidità è stata più alta all’inizio, 73%, per poi diminuire leggermente al 60%. Ad aprile abbiamo avuto foschia, data la presenza di polvere in sospensione proveniente dal Sahara che ha soffocato un po’ le foglie, per cui abbiamo dovuto spruzzarle con acqua di tanto in tanto per pulirle.

Durante la fioritura, il loro dolce aroma di agrumi era intenso e delizioso. Il bud centrale era uno spettacolo: denso e resinoso. I rami laterali erano corti ma forti e presentavano anch’essi buone cime. La resa finale è stata esattamente quella indicata nella descrizione ufficiale: circa 50g per pianta, Questa è stata una bella sorpresa, considerando che non abbiamo mai usato luce artificiale.

Una deliziosa caramella

Dopo l’essiccazione e la stagionatura, l’aroma delle piante è diventato molto più intenso, dolce, agrumato e fruttato in generale, con una nota aspra. La nostra esperienza di svapo è stata fruttata e dolce, il tipo di aroma che vorremmo tenere a lungo in bocca e nel naso per goderlo al massimo. L’effetto è stato equilibrato, leggermente rilassante e piuttosto psicoattivo, grazie all’alto contenuto di THC (fino al 20%). È stata sicuramente un’esperienza “sativa”, con una certa pesantezza “indica” che si è manifestata gradualmente dopo qualche minuto.

È sicuramente una varietà consigliabile, da piantare in tutti i tipi di spazi, resistente alle malattie, con una buona resa per essere un’autofiorente, e molto facile da coltivare per i principianti. Avendo

bisogno di pochi nutrienti, è importante fare attenzione nell’innaffiarla, evitando eccessi. Si apprezzeranno sicuramente i suoi incredibili fiori rossi, carichi di resina e felicità. La Dark Devil Auto® dà grandi soddisfazioni dall’inizio alla fine, con i suoi bellissimi colori e dei suoi deliziosi aromi.

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Il fenotipo verde con toni lilla. Bud di entrambi i fenotipi dopo la maturazione - una delizia!

NON È SPACCIO MA CONDIVISONE: IL MERCATO SOCIALE DELLA CANNABIS

Raimondo Pavarin è un sociologo sanitario esperto in epidemiologia delle dipendenze. Direttore dell’Osservatorio Epidemiologico Dipendenze presso l'ASL di Bologna, è presidente SITD (società italiana dipendenze) per la sezione Emilia Romagna e docente all'Università di Bologna. Nel 2022 ha dato alla stampa un testo approfondito sul mercato della marijuana: "Il mercato sociale della cannabis. Edonisti, libertari e liberisti". Conosciuto a margine della fiera Canapa Mundi, abbiamo deciso di intervistarlo incuriositi dalle potenzialità divulgative della sua opera.

SSIT: Che ruolo riveste l'edonismo, in quanto ricerca del piacere, fra le motivazioni che inducono le persone a consumare cannabis?

La ricerca del piacere, assieme alla curiosità e all'autocura, riveste un ruolo centrale nei significati attribuiti dai consumatori all'uso di sostanze.

Alla fine degli anni cinquanta, Howard Becker spiegò in modo magistrale che le persone usavano marijuana non perché erano dei devianti o soffrivano di disturbi psichici, ma piuttosto perché tale uso è collegato al piacere e il consumo è un atto sociale. Va ribadito che la cannabis, come le altre droghe, è una merce: la scelta di utilizzarla si basa sul raggiungimento di un equilibrio tra aspetti soggettivi e oggettivi all'interno di un determinato ambiente sociale.

Viene assunta per la funzione rilassante e calmante, per il piacere, per curiosità, per migliorare la socialità e stare con gli altri, per divertimento e svago. Ma si consuma anche per ricercare benessere e felicità, per evasione e distacco dalla realtà, per abitudine, per gestire l'effetto di altre sostanze, come antidepressivo, per cultura o tradizione.

SSIT: Secondo lei perché la ricerca del piacere è tanto stigmatizzata nella nostra società? Non crede che non esista soluzione di

continuità fra ricerca del piacere, benessere e salute psico-fisica in senso lato?

Non mi sembra che la ricerca del piacere sia stigmatizzata, anzi... Mi sembra piuttosto che vi siano valori "ufficiali" e valori "sommersi", che vengono rappresentati in modo falsato, all'interno di un mercato che vende qualsiasi tipo di merci, sia legali che illegali. Si fa, ma non si dice.

SSIT: Ci vuole descrivere chi è il consumatore di cannabis nell'Italia del 2023?

Non esiste un profilo particolare, in quanto l'uso di marijuana è trasversale a differenze sociali, culturali, di genere e generazionali. Per cui può essere chiunque, il vicino di casa, il nonno del tuo amico, la cassiera del supermercato, il collega di lavoro, il capo del gruppo scout…

SSIT: Cosa intende per mercato sociale quando descrive quello della cannabis?

Negli ultimi anni, per i rischi dovuti ai controlli delle forze dell'ordine e all'assenza di garanzie sulla qualità delle sostanze, i mercati delle sostanze illegali si sono in larga parte trasformati da mercati aperti a qualsiasi acquirente e senza ostacoli all’accesso a mercati relativamente chiusi - non dominati dalla criminalità organizzata o caratterizzati dalla violenza, in cui venditori e acquirenti fanno affari solo se si conoscono e si fidano reciprocamente. Tali attività, che comportano la vendita di cannabis su una base non commerciale, nel 2000 sono state definite da uno studio indipendente commissionato dalla Police Foundation inglese come mercato sociale o "social supply".

SSIT: Quali elementi comprende il mercato sociale di una sostanza?

I due elementi centrali e universalmente condivisi sono uno scambio di sostanze senza o con limitato profitto ed il fatto che si verifichi tra amici o conoscenti. Il social supply è caratterizzato da piccole transazioni, regali e condivisione fanno parte di norme culturali e della costruzione amicale, opera con largo utilizzo del credito, le sostanze vengono ottenute gratuitamente, da acquisti condivisi e, soprattutto, da conoscenti, amici e amici di amici.

Acquistare da amici viene percepito come una riduzione del rischio, sia per l'acquirente che per il venditore, diminuisce i contatti con gli spacciatori e con il mondo della criminalità, favorisce un senso di rispettabilità e di sicurezza. La comunità che utilizza la marijuana mira in questo modo a proteggersi dagli impatti negativi del proibizionismo sul cliente e sul prodotto, come qualità sconosciuta e prezzi elevati, rischio di rapina, arresto e altri danni. Le attività di compravendita non vengono considerate come spaccio, ma come un atto sociale che facilita l'integrazione e la socialità. Anche i venditori ne condividono alcuni valori (non commerciale, non-profit) ed

evitano l’etichetta deviante di spacciatori definendosi come persone che aiutano gli amici, che fanno favori.

SSIT: Ha qualche elemento per circostanziare il mercato sociale della cannabis nel nostro paese? Dai risultati delle ricerche che ho condotto in Italia, emerge la separatezza del mercato della marijuana da quello delle altre sostanze illegali, il cui funzionamento sembra basarsi in larga parte su regole proprie, estranee ai valori dominanti nelle odierne società liberiste. Emerge infatti, in modo trasversale, la centralità di regole basate su condivisione, socialità e, in parte, nonricerca del profitto.

Si tratta di una realtà alternativa ai mercati gestiti dalla criminalità, che ha prodotto progetti non conformisti (Cannabis Social Club) e merita proposte innovative basate su approcci normativi differenziati per sanzionare e distinguere lo spaccio dal mercato sociale.

Per accedere alla versione integrale dell’intervista appuntamento a partire da giugno su softsecrets.com/it

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INTERVISTA
di Fabrizio Dentini

COLTIVA CON JORGE CERVANTES

PROBLEMI DI COLTIVAZIONE DIAGNOSTICATI IN MODO ERRATO, TERZA E ULTIMA PARTE

Le carenze e gli eccessi nutritivi derivano spesso da un pH sbagliato, da acqua grezza con un’elevata EC, dall’accumulo di nutrienti nel substrato, da temperature estreme ed escursioni termiche nel terreno, da un drenaggio insufficiente, ecc. Seguite le linee guida di questo capitolo per evitare problemi a livello dei nutrienti. In caso di problemi, individuateli e risolveteli singolarmente. Questa metodologia in genere risolve i problemi legati ai nutrienti.

Fra i segnali di tossicità ed eccesso di nutrienti figurano una crescita rapida, elastica e rigogliosa, fogliame fragile, bordi e punte delle foglie bruciati, foglie scolorite – di color bronzo, giallo, scuro -, crescita lenta, macchie e chiazze screziate sulle foglie e sulle foglioline. Ricordate però che questi sintomi sono comuni anche ad altri problemi che illustreremo in questo capitolo.

Una concimazione insufficiente è un fenomeno relativamente diffuso. Anche quando la cannabis è ricca di alcuni nutrienti, potrebbe essere carente di altri. Spesso le sostanze nutritive sono bloccate nel terreno e non sono

L’eccessiva concimazione è un fenomeno abbastanza diffuso nella coltivazione di cannabis in contenitore. Aggiungere troppo fertilizzante non farà crescere le piante più velocemente. L’eccesso di fertilizzante provoca un cambiamento nella chimica del terreno e blocca le sostanze nutritive rendendole indisponibili. I sali del fertilizzante raggiungono livelli tossici nel giro di poche settimane dopo un’eccessiva applicazione costante di fertilizzante (liquido). Questa condizione viene aggravata dalle basse temperature e dallo scarso drenaggio del substrato.substrat.

disponibili per l’assorbimento da parte delle radici. Una miscela di nutrienti sbagliata è un fenomeno più diffuso di quanto si possa credere. Spesso le tabelle di diluizione dei fertilizzanti specifici per cannabis a due o tre

componenti vengono interpretate in modo errato durante la miscelazione. Il più delle volte viene miscelata una formula “base” concentrata per la settimana. La miscela “base” concentrata viene diluita per formare il fertilizzante che viene effettivamente applicato sulle piante. Se il nutrimento di base è eccessivamente concentrato o diluito, l’errore viene amplificato al momento di miscelare il fertilizzante finale.

Gli squilibri nelle miscele di nutrienti si presentano quando uno o alcuni nutrienti vengono utilizzati a un ritmo più rapido rispetto al necessario per raggiungere l’equilibrio dei nutrienti. Oppure quando le temperature atmosferiche aumentano, il che porta le piante a utilizzare più acqua rispetto ai nutrienti. Oppure quando sussistono condizioni di tossicità nel suolo che comportano il blocco di alcuni nutrienti.

TERRENO/SUBSTRATO

L’intervallo del pH è leggermente diverso per le colture di cannabis nel terreno e in idroponica.

pH, EC (PPM) e umidità. L’intervallo di pH ottimale per la crescita della cannabis è 5.8-6.2. Le piante di cannabis cresceranno comunque in un intervallo di pH compreso tra 5.5 e 6.5. All’interno di questo range, i nutrienti sono chimicamente disponibili in soluzione; al di sopra o al di sotto di questo intervallo, diversi nutrienti diventano meno disponibili. I diversi substrati - cocco, lana di roccia, mix di terriccio, pellet di argilla espansahanno esigenze specifiche a livello di aria e umidità perché venga garantita la disponibilità di nutrienti.

INTERVALLO DEL PH

Terreno – il pH 5.8-6.2 (pH 5-7 tollerabile) è ottimale.

Idroponica – il pH 5.5-6.3 è ottimale. Lana di roccia – il pH 5.5-6.5 è ottimale.

Cocco/perlite – il pH 5.5-6.3 è ottimale.

Mix soilless – il pH 5.5-6.5 è ottimale. Pellet di argilla espansa – il pH 5.5-6.0 è ottimale.

Anche le malattie e i danni da parassiti possono essere confusi con carenze ed eccessi di nutrienti. Per esempio, gli acari rugginosi causano una crescita lenta e la formazione di piccoli fiori deformati sulla pianta. I coltivatori inesperti possono confondere questo fenomeno con un problema di nutrienti. Il più delle volte, le carenze e gli eccessi di sostanze nutritive derivano da un pH sbagliato, da acqua grezza con un’elevata EC, dall’accumulo di sostanze nutritive nel substrato, da oscillazioni della temperatura del terreno, da un drenaggio insufficiente, ecc.

L’ambiente nella zona radicale è quello in cui avviene l’assorbimento dei nutrienti. Tuttavia, le radici non si vedono. Per controllare l’ambiente all’interno del terreno bisogna affidarsi alle letture dei misuratori di

Nei terreni da giardino e nei terricci per vasi, un pH inferiore a 6.5 può causare una carenza di calcio, che provoca la bruciatura delle punte delle radici e la comparsa di infezioni fungine e di macchie morte sul fogliame. Un pH superiore a 7.0 potrebbe rallentare l’assorbimento di ferro da parte della pianta e comportare la formazione di foglie clorotiche con un conseguente ingiallimento delle venature. L’aggiunta di calcio e ferro non risolverà i problemi.

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Il terreno sbagliato può derivare dall’acquisto di terricci economici contenenti elevate quantità di corteccia, sabbia o altri ingredienti che non favoriscono la crescita della cannabis. Cercate terricci che riportino gli ingredienti sull’etichetta e che siano miscelati per una rapida crescita annuale delle piante. È possibile aggiungere il 10-30% di perlite per alleggerire la miscela e migliorare il drenaggio. Un drenaggio adeguato nelle coltivazioni in contenitore contribuisce a fare in modo che le sostanze nutritive non si accumulino raggiungendo livelli tossici nel substrato.

L’accumulo di sostanze nutritive tossiche può essere evitato con un corretto deflusso della soluzione nutritiva in eccesso nelle colture di cannabis in contenitore. Lasciare che il 10% della soluzione nutritiva applicata defluisca dal fondo di terreni e substrati a rapido drenaggio contribuisce a evitare l’accumulo di sostanze nutritive tossiche nella zona radicale. È un modo in più per far defluire i nutrienti in modo che non raggiungano livelli tossici. Per lisciviare i terreni e i substrati in contenitore, applicate 2-3 volte il volume di una soluzione nutritiva molto delicata. Per esempio, applicate 7-9 litri per lisciviare un contenitore da 3 litri di terreno per eliminare i sali tossici dei nutrienti.

Un drenaggio insufficiente può costituire un problema diffuso quando la cannabis viene coltivata in contenitore. La cannabis ha bisogno di un drenaggio supplementare quando viene coltivata in contenitore, in modo tale che i nutrienti applicati in soluzione non si accumulino nel substrato. Prevedete sempre dei fori di drenaggio adeguati sul fondo dei contenitori. Per migliorare il drenaggio, aggiungete della perlite o un altro ammendante a drenaggio rapido. È possibile aggiungere il 10-30% di perlite alla maggior parte dei terricci per migliorarne il drenaggio. Evitate di andare oltre il 30% nelle miscele di substrato perché tende a mescolarsi male con gli altri elementi. A me piace lavorare con la perlite perché è economica, leggera e facile da mescolare.

Un terreno umido e inzuppato ha poco ossigeno per le radici. Il terreno umido si forma per un’irrigazione eccessiva, a causa di temperature basse e di un drenaggio insufficiente. All’aperto, il terreno inzuppato può essere spesso corretto costruendo aiuole rialzate. Io utilizzo un igrometro per assicurarmi che l’intera zona radicale riceva acqua.

la pacciamatura. Un terreno caldo, con una temperatura superiore ai 32 gradi centigradi, danneggia le radici. Spesso il terreno outdoor utilizzato nei contenitori si riscalda fino a raggiungere oltre 38 gradi centigradi. Proteggete i contenitori dalla luce diretta del sole per evitare che la temperatura del terreno aumenti. Applicate la pacciamatura al terreno per raffreddare anche la superficie e gli strati inferiori.

Temperatura del terreno: la cannabis ama le temperature elevate nel terreno, fra i 18 e i 24 gradi centigradi. Cresce comunque anche in terreni più freschi e più caldi, con una temperatura compresa fra i 13 e i 30 gradi centigradi. Piantare all’aperto in aiuole rialzate riscalda il terreno in primavera e in autunno. Uno spesso strato di pacciamatura mantiene il terreno fresco durante la stagione calda.

Un terreno freddo rallenta e blocca la crescita. La crescita rallenta con l’abbassarsi delle temperature. Mettete i contenitori sollevati da terra o su tappeti isolanti per riscaldare il substrato all’interno. All’aperto, costruite aiuole rialzate alte almeno 15 cm per riscaldare il terreno un mese prima, sia in primavera che in autunno. Aspettate che il terreno si riscaldi in primavera prima di applicare

Questo articolo è stato tratto dalla versione aggiornata della “Bibbia” – Marijuana Horticulture (6a edizione) di Jorge Cervantes. La nuova edizione digitale sarà disponibile dal 2023. Jorge è estremamente entusiasta della nuova edizione digitale che aiuterà centinaia di migliaia di coltivatori a coltivare la cannabis di più e meglio! © 2020, © 2021, © 2022. Scaricate la vostra copia GRATUITA del nuovo libro digitale di 100 pagine, We Grow Cannabis! e ¡Cultivamos Cannabis! (spagnolo) qui: www.Jorge-Cervantes.com. Consultate GRATUITAMENTE la Cannabis Encyclopedia in inglese e spagnolo e iscrivetevi alla nostra mailing list su www.marijuanagrowing.com per rimanere aggiornati sulla nuova 6a edizione digitale.

La secchezza del terreno è spesso un problema all’aperto. Il terreno nudo disperde l’umidità dagli ultimi centimetri della superficie, comportando la formazione di una superficie dura e incrostata. La vita nel terreno viene inibita. Uno strato di pacciame di paglia proteggerà il terreno dalla luce calda del sole, tratterrà l’umidità e riporterà la vita nello strato superiore. Aggiungete uno strato di fieno di erba medica per incrementare i livelli di azoto e l’attività del suolo.

Effettuare un’analisi del terreno non costa molto e consente ai coltivatori di risparmiare tempo, lavoro e denaro. Le analisi del terreno misurano la quantità di ciascun nutriente e spesso il composto chimico che contiene l’elemento. Molte analisi del terreno offrono inoltre consigli per migliorarlo, comprese le percentuali di applicazione dei fertilizzanti. La maggior parte delle analisi include un grafico a colori di facile lettura. Le analisi BCSR e SLAN (Index System in Regno Unito) sono utilizzate dalla maggior parte delle università, degli agricoltori e delle grandi aziende agricole di tutto il mondo. I risultati di questo tipo di analisi forniscono i livelli di nutrienti disponibili alle piante in un intervallo ben noto, il che contribuisce a prevenire carenze ed eccessi.

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LA CALENDOLA (CALENDULA)

I fiori della calendola sono associati ai primi giorni di primavera nelle nostre regioni. Questa pianta appartiene alle Asteracee, una famiglia che comprende anche la camomilla, il dente di leone, la margherita, il cardo, il garofano indiano, la lattuga e l'arnica...

LA CALENDOLA SEMINATA IN GIARDINO EVITA GRATTACAPI:

Una volta insediata in un biotopo, la calendola produce fiori gialli o arancioni all'arrivo della primavera e si risemina di anno in anno automaticamente. I coltivatori potranno giovarsi del fatto che, grazie al lungo periodo di fioritura, la calendola offre rifugio a un gran numero di agenti disinfestanti.

Tra gli insetti che amano particolarmente questa pianta figura il sirfide (Syrphidae), un dittero (dal greco di-pteron - con due ali) lungo da 7 a 15 mm. Assomiglia vagamente a una piccola ape con le sue strisce gialle e nere, ma si distingue facilmente per il suo volo stazionario e la mancanza di pungiglione. Il sirfide adulto può nutrirsi di polline e nettare, motivo per cui trova facilmente rifugio nei fiori di calendola dove può deporre le uova. La larva di questo impollinatore, il cui colore può variare dal bianco al verde fluorescente, è afidifaga, cioè si nutre di afidi. Si raccomanda quindi di non disturbare queste strane larve presenti in prossimità di questi insetti succhiatori di linfa.

Il suo nome scientifico Calendula deriva da kǎlendae o calenda (primo giorno di ogni mese in epoca romana), perché in assenza di gelate e in un clima adatto, questa pianta può fiorire tutto l'anno. Come la sua pianta cugina, il girasole, in latino solsequia, che significa "che segue il sole", la calendola segue il percorso del sole. Questa caratteristica, nota come fototropismo, le permette di ottimizzare il tempo di esposizione e quindi di beneficiare della fotosintesi più a lungo ogni giorno. Questo fiore è di grande interesse per i nostri giardini, ma presenta anche molte qualità gastronomiche e medicinali.

LA CALENDOLA, UNA PIANTA TINTORIA E ALIMENTARE

Un tempo nota come lo "zafferano dei poveri" per le sue proprietà coloranti, in seguito è stata destinata anche ad altri usi.

… Innanzitutto come colorante tessile, perché contiene diversi principi attivi come i carotenoidi. Questi pigmenti vegetali liposolubili hanno la capacità di fissare i toni arancioni, beige, gialli, verdi o marroni sui tessuti desiderati. I cuochi utilizzano la calendola anche come colorante alimentare: i suoi pigmenti possono essere estratti per produrre un colorante giallo, molto utile per scurire il burro e alcuni formaggi. Inoltre, i petali possono essere soffritti, semplicemente aggiunti a un'insalata o anche sul riso, che sarà così abbellito dalla sua colorazione.

LE SUE NUMEROSE PROPRIETÀ MEDICINALI

Le proprietà medicinali della calendola sono ben note; i suoi effetti curativi e lenitivi contribuiscono al suo ampio utilizzo in fitoterapia. Il motivo è semplice: contiene molti principi attivi utili come il

carotene, i flavonoidi, le saponine, etc. I suoi composti triterpenici, presenti in molte piante come il chiodo di garofano (Syzygium aromaticum) o la cannabis, hanno proprietà antinfiammatorie e antisettiche. Le sue saponine, altre molecole triterpeniche, contribuiscono anche a ridurre i livelli di colesterolo nei mammiferi. Il faradiolo contenuto nei suoi fiori conferisce alla pianta un sapore particolare ed ha anche effetti antimicotici e antiedematosi.

Numerosi studi hanno inoltre dimostrato la presenza di molecole bioattive: gli acidi oleanolico, vanillico e caffeico, utili non solo per le loro qualità aromatiche, ma anche per i loro effetti antibatterici e anticancerogeni. Tinture madri, creme e altri preparati hanno effetti idratanti e curativi per la pelle irritata, permettendo anche di alleviare molti disturbi nell'uso interno.

Anche il Macrolophus della famiglia Miridae trae beneficio dalla coltivazione della calendola. Questa piccola cimice verde, lunga da 3 a 5 mm, è polifaga, ovvero riesce ad adattare la sua dieta in base alla situazione. Molto mobile, questo insetto predatore è in grado di nutrirsi di una cinquantina di larve o uova di mosca bianca al giorno. Divora qualsiasi acaro, mosca minatrice o tripide su cui riesce a mettere le zampe. Una volta scomparsa la sua preda, il Macrolophus è in grado di nutrirsi in modo diversificato anche di calendola. Infatti, questo piccolo eterottero può succhiare la linfa mordendo gli steli del fiore e allo stesso tempo nutrirsi del polline contenuto nello stesso. La disponibilità di piante ospiti come la calendola rafforza quindi l'efficacia di agenti disinfestanti nella gestione dei parassiti.

La calendola non è quindi soltanto interessante dal punto di vista estetico, ma rappresenta anche un complemento ideale nella lotta contro i parassiti. Molto facile da piantare e da mantenere in qualsiasi ecosistema, i suoi molteplici usi la rendono una pianta ideale per i giardini fioriti!

24 L'ALTRA PIANTA DEL MESE
Testo e foto: Hortizan Un fiore di Calendula Officinalis, la specie più nota del genere.
mendocino Skunk

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L'INTERNATIONAL CANNABIS BUSINESS CONFERENCE IN UN MOMENTO CRUCIALE PER LA

GERMANIA

La Germania rappresenta il più grande mercato legale europeo per la cannabis terapeutica e, se i membri dell'attuale coalizione di governo faranno a modo loro, presto diventerà anche sede del più grande mercato legale dell’interno pianeta per la cannabis destinata al consumo degli adulti.

Il ministro della Sanità tedesco Karl Lauterbach sta facendo pressioni sull'Unione Europea affinché la legalizzazione del consumo da parte degli adulti possa avere luogo in Germania. Nell’ottobre del 2022 il ministro Lauterbach ha presentato in modo informale un piano provvisorio e da allora ha proseguito il suo sforzo di lobbying a livello UE. Il ministro Lauterbach ha recentemente commentato di aver ricevuto un "ottimo feedback" e prevede introdurre formalmente una misura a breve tempo.

La legalizzazione del consumo di cannabis per gli adulti non è più una questione di "se" ma una questione di quando? A meno che gli Stati Uniti, il Giappone o la Cina non approvino una misura sul consumo di cannabis prima che lo faccia la Germania, il che sembra molto improbabile, il paese dell’Europa continentale diventerà la patria del più grande mercato legale di cannabis al mondo.

I benefici economici che ne deriveranno per la Germania saranno enormi.

I vantaggi della legalizzazione tedesca si estenderanno ben oltre i confini della nazione. La Germania condivide più confini con altre nazioni rispetto a qualsiasi altro paese d’Europa: Danimarca, Paesi Bassi, Belgio,

Lussemburgo, Francia, Svizzera, Austria, Repubblica Ceca e Polonia. Le possibilità di legalizzazione in ognuno di questi paesi miglioreranno immediatamente una volta che la Germania avrà legalizzato.

Anche gli sforzi di riforma in altri paesi di altri continenti riceveranno una spinta a causa delle dimensioni e dell'influenza dell'economia tedesca. La Germania è una potenza politico- economica internazionale, ed è molto probabile che quando altri paesi vedranno la legalizzazione funzionare all'interno dei confini tedeschi saranno ispirati a seguirne l'esempio.

Il potenziale effetto farfalla della legalizzazione tedesca non può essere sottovalutato.

È un momento molto eccitante in Germania per tutto quel che riguarda la cannabis, ed è per questo motivo che l'International Cannabis Business Conference si terrà in un momento ideale.

Leader internazionali d’ogni estrazione, responsabili politici, imprenditori, investitori e fornitori di servizi al settore, saranno a Berlino a fine giugno per l'evento B2B dell'International Cannabis Business Conference dal 29 al 30 giugno 2023. Oltre all'evento B2B, il più grande del suo genere in Europa, il 27 giugno, l'International Cannabis Business Conference terrà, sempre a Berlino, anche un Global Investment Forum.

L'International Cannabis Business Conference è la principale catena d’eventi B2B sulla cannabis a livello mondiale, con edizioni precedenti svoltesi in diversi paesi su più continenti.

La serie di eventi è organizzata da lobbysti della cannabis che credono nella celebrazione della sua cultura e nel fornire opportunità di formazione e networking all'industria della cannabis a livello mondiale.

Ottenere un vantaggio sulla concorrenza nell'emergente industria internazionale della cannabis sta diventando sempre

più difficile, per questo è vitale presentare la propria idea, prodotto o servizio al giusto pubblico nel giusto momento. Con dirigenti, imprenditori, investitori, politici e fornitori di servizi che convergono da tutto il pianeta, l'evento fieristico B2B di Berlino è il luogo perfetto per sviluppare le proprie idee sul palcoscenico globale della cannabis.

L'elenco completo dei relatori sarà annunciato a breve.

La conferenza B2B si terrà presso l'Estrel Berlin Hotel. Il programma completo dell'evento sarà annunciato presto. Se volete entrare in contatto con i migliori partner nel settore, l'International Cannabis Business Conference di Berlino è un must.

Il Global Investment Forum di Berlino vi presenterà aziende di cannabis selezionate che parteciperanno a una sessione divulgativa di fronte ai migliori investitori sul palco principale.

Si tratta di un'enorme opportunità per le aziende dell'industria emergente della cannabis per mostrare i loro prodotti / servizi di fronte a investitori esperti del settore. La sessione è aperta anche ai fornitori di servizi alla ricerca di clienti affidabili e di alta fascia.

Oltre 5.000 operatori del settore provenienti da oltre 80 paesi saranno rappresentati all'International Cannabis Business Conference di Berlino.

Partecipa all'evento per entrare in contatto con i leader globali del settore della cannabis e portare le tue attività nel settore a un livello superiore.

Assicurati subito i tuoi biglietti prima che l'evento vada esaurito!

27 CANNABIS BUSINESS CONFERENCE

MILITARI E CANNABIS TERAPEUTICA: PERCHÉ

DUE MESI DI STOP ALLA COLTIVAZIONE?

Viviamo in un paese nel quale dal 2007 qualsiasi medico può prescrivere, a pagamento, cannabis terapeutica ai propri pazienti per le patologie per le quali egli ritenga, in scienza e coscienza, questa pianta essere un rimedio efficace. Un paese nel quale, dal 2017, diverse patologie d'elezione [Ndr. terapia del dolore, dolore e spasmi da sclerosi multipla, cachessia in anoressia, HIV, chemioterapia, vomito e inappetenza da chemioterapici, glaucoma e sindrome di Tourette] sono riconosciute dalla legge come mutuabili per i pazienti che utilizzano cannabis con ricetta medica e che quindi non devono pagarla. Un paese nel quale, fra i pochi in Europa, la cannabis è prodotta dallo Stato che, sulla carta, dovrebbe garantire il fabbisogno nazionale annuale grazie al monopolio della coltivazione in carico allo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze e attraverso l'importazione da parte di imprese private straniere. Un paese nel quale, considerate le difficoltà per raggiungere un fabbisogno che si attesta, molto approssimativamente, intorno alla tonnellata e mezza per un singolo produttore autorizzato, si è deciso di promulgare una manifestazione d'interesse affinché imprese private valutassero la possibilità d'investire nella produzione di cannabis per scopi medici, alleggerendo, di fatto, le responsabilità del comparto pubblico. In teoria, insomma, l'Italia è un paese faro in Europa per quanto riguarda la sensibilità pubblica rispetto al consumo di questo medicamento, purtroppo però nella realtà, tante buone intenzioni si traducono in un sistema nazionale deficiente sotto molteplici aspetti. Alla luce dell'interruzione della produzione di cannabis da parte dei militari di Firenze, come raccontato in esclusiva dalla nostra testata lo scorso 20 aprile e come dettagliato sul nostro sito con Agenzia Industria Difesa il 28 aprile scorso, oggi cercheremo d'analizzare alcune specifiche criticità del sistema italiano con lo scopo di mettere sul tavolo i nostri dubbi.

Per quanto concerne la produzione italiana di cannabis, sappiamo che oggi - al netto della produzione delle talee e per lo meno sino a metà giugno - allo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze la calma ha soppiantato l'operosità degli addetti alla coltivazione che nel corso del 2022 erano arrivati a produrre circa 300 chili di cannabis per il pubblico nazionale.

Riportiamo nuovamente le parole proferite a Bologna lo scorso 13 aprile dal Colonnello Gabriele Picchioni durante un incontro organizzato dall'Associazione Pazienti Cannabis Medica: «La produzione di cannabis terapeutica ed in particolare di Fm2, attualmente è sospesa, a partire dallo scorso 5 aprile e sino a metà giugno, ma non a causa di carenza di personale ma perché, a causa di lavori già programmati, stiamo realizzando una nuova linea produttiva. In magazzino, comunque abbiamo le scorte che sopperiranno alle carenze momentanee, ed insieme alla cannabis d’importazione dovrebbero permetterci di non avere ripercussioni sulla continuità terapeutica. Nei primi tre mesi la produzione è andata bene ed è presumibile che, quando verrà ripresa, andrà bene come nei primi mesi. Durante l'anno in corso, comunque, vedremo se riusciremo a produrre i 400 chili richiesti dal Ministero della Salute». Analizziamo le parole del Colonnello. Innanzitutto è pacifico domandarsi: se i lavori erano programmati da tempo non era possibile ed anzi preferibile pianificare la realizzazione della nuova linea produttiva in maniera che la stessa non andasse a impattare sulla produzione complessiva di cannabis? Perché si è dovuta fermare la produzione quando i lavori riguardano una sola linea produttiva? In seconda istanza, il Colonnello Picchioni sembra rassicurato dal fatto che la mancanza di produzione verrà poi equilibrata dal medicamento presente in magazzino. Purtroppo la serenità del dirigente militare dovrebbe affievolirsi se messa in relazione ai segnali inviati dallo stesso mercato. Infatti, lo Stabilimento di Firenze non è l'unico magazzino al momento dove è possibile accertare uno stock ingente della genetica Fm2.

Secondo l'opinion maker della cannabis terapeutica nel nostro paese, Marco Ternelli dell'omonima farmacia emiliana: «Abbiamo Fm2 in stock perché in questo momento è presente sul mercato anche il Bediol [Ndr il corrispettivo prodotto in Olanda] e le prescrizioni per il medicamento prodotto in Italia sono diminuite. Come successo in passato, quando ci sono rotture di stock del farmaco olandese, cosa che capita circa una volta ogni due anni, l'unica alternativa, aldilà di utilizzare Bedica e Bedrocan [Ndr. varietà di cannabis medica prodotte in Olanda] insieme e nelle opportune proporzioni, era di utilizzare appunto la genetica italiana Fm2. Al contrario, quando il Bediol è sul mercato la genetica made in Italy non si vende perché il farmaco olandese è quello prescritto per la maggiore. Tendenzialmente la genetica Fm2 nel mercato italiano ha sempre e solo rappresentato un'alternativa al Bediol, anche perché il farmaco olandese è in Italia da dieci anni, in quantità ampie e con una disponibilità storicamente maggiore rispetto a quanto prodotto a Firenze. Al contrario, la genetica corrispettiva italiana

è in vendita dal 2017 e con disponibilità minore rispetto al farmaco concorrente. Anche quando è stato immesso sul mercato terminava velocemente ed era il Bediol che tornava ad essere prescritto. È il mercato che decide, si tratta di un puro discorso di offerta e domanda, anche perché il farmacista non sceglie, prende quanto il medico prescrive.»

Il Colonnello Picchioni, insomma, sottovaluta o non conosce, le dinamiche del mercato interno. Fuori da ogni giudizio di merito, il mercato ci dice che quando il Bediol [Ndr. THC 6.3% - CBD 8%], corrispettivo olandese di Fm2 [Ndr. THC 5% - 8% e CBD 7,5% - 12%], è presente sul mercato, la genetica made in Italy diventa una seconda scelta che viene marginalizzata sino a quando il medicamento importato non viene esaurito. Il medicamento che storicamente ha dimostrato più disponibilità sugli scaffali è quindi quello d'elezione principale. Da questo punto di vista l'Ufficio Centrale Stupefacenti, Il Ministero della Salute e Agenzia Industria Difesa dovrebbero porsi delle serie domande.

Dal punto di vista della produzione di cannabis terapeutica, sembra più che evidente, la filiera nazionale soffre terribilmente. Non dimentichiamo, inoltre, che l'art. 474 della Legge 30 dicembre 2020, n. 178, autorizzava per il 2021: «la spesa di euro 3.600.000 per provvedere alla coltivazione di cannabis per soddisfare il fabbisogno nazionale e di euro 700.000 per assicurare la disponibilità di cannabis tramite importazione». Il 5 agosto 2021, quindi, veniva ulteriormente sancita una convenzione tra la Direzione generale dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico del Ministero della salute e Agenzia Industria Difesa e, secondo quanto presentato dal Colonnello Picchioni durante l'incontro pubblico menzionato in precedenza, l'obbiettivo era quello d'allargare la produzione di cannabis ad ulteriori genetiche e di preparare un estratto di cannabis di tipo oleoso da immettere sul mercato.

La situazione prevista sulla carta è però parzialmente smentita da quanto succede nella realtà. Invece d'incrementare le genetiche prodotte, lo Stabilimento di Firenze ha prima interrotto la produzione della seconda genetica - l'Fm1 - per poi interrompere completamente la produzione della Fm2, fra aprile e giugno. A nostra domanda sul motivo per il quale Fm1 non venisse più prodotta, il responsabile Ufficio Stampa dell'Agenzia Industria Difesa, il Dott. Corrado Conta, ha risposto che tale genetica è stata accantonata perché meno richiesta della Fm2. Se però andiamo a verificare, chiedendo nuovamente l'opinione di Marco Ternelli, la dichiarazione dell'addetto stampa risulterebbe in profonda contro tendenza rispetto alla realtà del mercato: «La quota principale di mercato compresa fra il 70% e il suo 80 % (calcolato dagli

acquisti effettuati dai fornitori e dalle prescrizioni evase dalle farmacie) è detenuta da cannabis terapeutica ad alto tenore di THC. Parliamo di Bedrocan [Ndr. THC 22% - CBD <1.0%], Pedanios e Billy Buttons genetiche alte in THC». Ed è proprio a queste genetiche che la Fm1 [Ndr. THC 13,0-20,0%; CBD<1%] avrebbe dovuto fare concorrenza italica, prima di essere, inspiegabilmente, ritirata dal mercato.

Per quanto riguarda, invece la produzione dell'olio, nonostante recentemente

AID ci abbia spiegato che la nuova linea produttiva riguarderà proprio la produzione di estratti oleosi, quanto tempo servirà affinché tutte le autorizzazioni necessarie vengano ottenute previamente alla messa a disposizione del pubblico? Il finanziamento è stato deciso il 5 agosto 2021, l'olio arriverà sul mercato entro il 5 agosto 2024. Siamo molto scettici sotto questo profilo. Inoltre ci viene da domandare: esiste un profilo penalmente rilevante per la parziale attuazione di quanto specificato in Gazzetta Ufficiale?

A fronte di finanziamento pubblico le genetiche prodotte non solo non sono aumentate, ma sono diminuite. Un organismo Statale può interrompere univocamente la produzione di un medicamento fondamentale per migliaia di cittadini senza ripercussioni legali? Ha senso giustificare l'interruzione proponendo un farmaco che sugli scaffali delle farmacie trova dimora solo quando è assente il corrispettivo olandese? Il fatto che la sospensione di due mesi andrà a pesare negativamente sulla quantità di cannabis terapeutica richiesta dal Ministero della Salute per il 2023 trova responsabilità in capo a quale istituzione? È una responsabilità puramente tecnico-politica o possiamo attribuirle una dimensione legale?

Secondo l’Avvocato Lorenzo Simonetti di Tutelalegalestupefacenti, lo studio Legale romano che all'inizio della primavera ha reso pubblica la collaborazione di tutela nei confronti della nascente Federazione Italiana Medical Social Club, coordinamento che riunisce cinque associazioni di pazienti in cura con cannabis sul territorio nazionale: «Il problema c’è. Bisogna studiarlo dal punto di vista tecnico amministrativo, ma ci sono tutti i presupposti per coltivare un’azione di sollecitazione e diffida. Ovviamente, in precedenza, dobbiamo studiare bene gli accordi fra Ministero della Salute e Ministero della Difesa, in termini di quantitativi di approvvigionamento, per evitare di fare una diffida non parametrata su calcoli realistici. Alla luce di questa valutazione sapremo se convenga utilizzare uno strumento civile amministrativo per il risarcimento del danno o lo strumento penale, se si dovesse configurare l’interruzione di un servizio di pubblica necessità. Comunque sia, staremo loro addosso in ordine alla quantità prodotta rispetto a quanto autorizzato».

28 MEDICAL CANNABIS di Fabrizio Dentini

INTERVISTA CON DUTCH PASSION

Spannabis 2023 di quest’anno è stata un enorme successo e ha rappresentato alla perfezione il fiorente panorama della cannabis. Durante il fine settimana, Dutch Passion ha vinto diversi trofei, da quello per le autofiorenti alla Spannabis Champions Cup per la percentuale più elevata di CBD tra tutte le piante iscritte. Stoney Tark di SSUK ha incontrato Mahmoud Hanachi, responsabile della genetica e dei nuovi territori di Dutch Passion, per saperne di più sulle vittorie e per farsi dare qualche dritta sulla coltivazione delle autofiorenti.

SS: Ciao Mahmoud, puoi parlarci della tua esperienza di quest’anno a Spannabis?

È stata fantastica! Dopo due anni di assenza, è stato come se il Covid non fosse mai esistito. Più affollata che mai, gente felice ovunque! L’organizzazione ha persino dovuto sospendere le vendite e impedire l’ingresso in fiera il sabato perché l’affluenza era diventata eccessiva. È stato bello tornare a Barcellona.

Ho visto che di recente hai trascorso un po’ di tempo in Thailandia. Quali sono gli ultimi sviluppi in quel Paese?

La Thailandia è impazzita dopo la legalizzazione. Ci sono più di 4000 dispensari e il panorama si sta ancora espandendo. Ma anche la nuova normativa è in arrivo. Quindi, teniamo d’occhio gli sviluppi legali. Stiamo anche per aprire un dispensario Dutch Passion a Bangkok, il che è davvero entusiasmante!

Pensi che la Thailandia potrebbe diventare una protagonista nell’industria della cannabis?

La Thailandia avrà una fiorente scena locale della cannabis. Il che è fantastico. Non sono sicuro che giocherà un ruolo importante a livello internazionale. Ma la Thailandia è nota per il turismo, quindi ci sono moltissime persone nel Paese, in qualsiasi momento. La Thailandia è il primo Paese asiatico ad aver legalizzato la cannabis, mi aspetto quindi che molti turisti asiatici vadano in Thailandia per fare uso di cannabis in tranquillità. Ecco come la Thailandia avrà un ruolo importante in Asia.

Cosa hai provato quando hai scoperto di aver vinto il primo premio nella

categoria CBD di Spannabis? È stato un segno di apprezzamento molto bello! La Spannabis Cup è molto rispettata e avere la cultivar con il CBD più elevato fra tutte quelle iscritte dai professionisti è ovviamente un risultato eccezionale!

Qual è la varietà di CBD che hai presentato e che rapporto aveva?

Abbiamo iscritto la CBD Charlotte’s Angel con una percentuale di CBD del 18%. La CBD Charlotte’s Angel è una delle varietà CBD più gustose e note sul mercato e ha già vinto diversi premi. Vincere la Champions Cup è stata la ciliegina sulla torta.

Puoi spiegare ai lettori cos’è il CBD e quali sono i suoi effetti?

CBD sta per cannabidiolo e gli effetti (positivi) possono essere numerosi. Troppi per essere descritti in questa sede. Avremmo

bisogno di un’intervista dedicata solo a questo, ma per citarne alcuni, contribuisce ad alleviare i reumatismi, l’artrite, il morbo di Crohn, l’insonnia, ecc. Ha proprietà antinfiammatorie e può aiutare nel trattamento dell’ansia. Inoltre, può smussare le ‘asperità’ dell’effetto del THC.

Cosa è l’Autoflower Cup e qual è la varietà che hai inserito in gara e che si è guadagnata la 1a posizione?

L’Autoflower Cup è un premio dedicato alle autofiorenti (cultivar a fioritura automatica) e quest’anno abbiamo vinto in due categorie: il 1° premio nella categoria CBD con la CBD Auto Blackberry Kush e il 2° premio come miglior Indica con la Auto Kerosene Krash.

Che dimensioni consigli per i vasi nella coltivazione delle autofiorenti?

Ho sempre prediletto i vasi da 15 litri, sia

per le autofiorenti che per le varietà a fotoperiodo. Abbiamo notato che le autofiorenti non amano essere rinvasate troppo spesso. Meglio quindi limitarsi a un solo travaso. A causa della loro vita limitata, hanno meno tempo per riprendersi dallo stress che comporta un rinvaso.

Quali sono i migliori nutrienti per la coltivazione delle autofiorenti e puoi dare qualche consiglio a chi coltiva autofiorenti indoor?

Sì, io coltivo sempre con sostanze nutritive biologiche, quindi lo consiglio anche per le autofiorenti. Una marca come BioTabs, per esempio, ha ottimi prodotti organici. Assicuratevi di annaffiare le piante, d’investire in una fonte luminosa (LED) di qualità e di accenderla 18/20 ore al giorno per assicurarvi i migliori risultati.

Quali sono i tuoi consigli principali per chi coltiva autofiorenti outdoor quest’anno in Europa?

Poiché raggiungono la maturità in sole 10-12 settimane, assicuratevi di programmare la coltivazione in modo da sfruttare i mesi migliori nel vostro Paese, con il clima migliore e le giornate più lunghe.

Per finire, Mahmoud, Dutch Passion sarà presente ad altre fiere quest’anno: dove possono trovare maggiori informazioni i nostri lettori?

Dutch Passion sarà presente alle fiere in Brasile, Argentina, Cile, Thailandia, Repubblica Ceca e in altri Paesi. I lettori possono iscriversi alla nostra newsletter o tenere d’occhio i nostri canali social media, visto che annunciamo sempre le fiere a cui parteciperemo.

29 INTERVISTA di
Stoney Tark

CANNABIS RE-VEG

COME E PERCHÉ RIVEGETARE UNA PIANTA DI CANNABIS

crescere le piante abbastanza prima di poter prelevare dei cloni e ciò richiede del tempo, inoltre bisogna mantenere in stato di stand-by un numero esagerato di cloni che andranno buttati via al termine della selezione.

Impiegando le tecniche di rivegetazione è possibile risparmiare tempo e spazio, infatti le piante da seme potranno passare in fase di fioritura dopo solo un paio di settimane dalla loro germinazione e non sarà necessario conservare per mesi interi vassoi pieni di cloni, dedicando alla produzione di fiori tutto lo spazio che si ha a disposizione.

Affidarsi completamente alla rivegetazione delle piante per realizzare una selezione però potrebbe essere rischioso, questo metodo non funziona sempre, non tutti gli strains di marijuana reagiscono allo stesso modo alla "retromarcia" che gli si vuole far compiere, quindi non fornisce la sicurezza assoluta di mantenere in vita il ceppo desiderato.

Un altro punto a sfavore è il tempo di attesa prima di ottenere una nuova pianta madre ed entrare in piena produzione con lo strain selezionato; infatti la cannabis impiega circa due mesi per rivegetare e successivamente poter asportare dei cloni accettabili dai quali cresceranno le nuove piante madri.

Per eseguire con successo il monster cropping è consigliato asportare i cloni dalle parti inferiori della pianta perché i rami con infiorescenze più piccole presentano maggiori possibilità di radicare, inoltre i fiori più piccoli resistono maggiormente all'alto tasso di umidità all'interno delle incubatrici per cloni diminuendo in questo modo il rischio che marciscano. Una buona pratica quando si clona una pianta per la sue preservazione è quella di prelevare un minimo di 4 copie per ogni fenotipo desiderato per assicurarsi che almeno uno dei cloni realizzati rimanga in vita.

Alcuni forum dedicati alla cannabis illustrano il monster cropping come una tecnica per ottenere piante più forti e più produttive poiché presentano una struttura "mostruosa" caratterizzata da numerosi siti di fioritura, personalmente non la ritengo una tecnica seria ed affidabile sia per l'imprevedibilità di come rivegeta una pianta e soprattutto per lo stress a cui viene sottoposta.

RIVEGETAZIONE POST RACCOLTO

La rivegetazione della cannabis è una tecnica di coltivazione che permette di invertire la tendenza di una pianta che dallo stato di fioritura ritorna a quello di crescita, con la nascita di nuovi germogli.

È una tecnica da molti growers definita estrema perché bisogna considerare che la cannabis è una pianta annuale, il cui ciclo vitale si completa quando le cime sono mature e pronte per essere raccolte, negli ecosistemi naturali continua a riprodursi attraverso l'impollinazione e la successiva diffusione dei semi nel suolo prima di morire.

PERCHÉ IMPIEGARE QUESTA TECNICA?

Uno dei motivi principali è il recupero e la preservazione di strains che altrimenti andrebbero persi; infatti una

delle situazioni più ricorrenti è quella di perdere una pianta madre dopo averla clonata, ad esempio per non aver retto lo stress dopo la sua clonazione o semplicemente perché inizialmente è stato mal valutato il potenziale di una genetica e lo si è riscoperto successivamente quando ormai la pianta si trovava in piena fioritura. La rivegetazione della cannabis è impiegata anche dai phenohunters, cioè quei coltivatori che si dedicano alla selezione di nuovi strains e fenotipi, è considerata una tecnica più casalinga per eseguire una selezione, infatti i growers professionisti generalmente prelevano i cloni dalle piante da seme prima che vengano passate alla fase di fioritura, in questo modo si assicurano almeno una copia di ogni fenotipo coltivato. L'inconveniente di questo metodo sono le grandi quantità di tempo e spazio necessario per eseguire una selezione, infatti bisogna far

MONSTER CROPPING

Il metodo monster cropping consiste nel prelevare i cloni da una pianta ai primi stadi di fioritura, più esattamente dalla 2° alla 4° settimana di fioritura, le talee asportate vengono poste nuovamente in fase vegetativa ad un regime di luce di 18-24 ore.

Dopo circa due settimane i cloni dovrebbero radicare e iniziare a generare nuove foglie e germogli, inizialmente la loro crescita sarà a dir poco strana, infatti il termine monster è stato coniato per questo motivo, la struttura delle giovani piantine presenterà una forma insolita con foglie con singola punta o a tre punte, rami laterali e numerosi siti di fioritura. Per ottenere dei cloni vigorosi bisogna attendere almeno un mese a partire dalla loro radicazione.

La rivegetazione di una pianta realizzata al termine del suo ciclo vitale è una tecnica impiegata soprattutto quando si eseguono selezioni di nuovi strains. Nelle ultime settimane di fioritura è possibile individuare i fenotipi favoriti, selezionandoli tra quelli che presentano le caratteristiche ricercate, come ad esempio la tipologia e la quantità di resina che ricopre fiori e foglie, il suo profumo, la sua struttura o la velocità di maturazione. Una volta selezionate le piante con i tratti desiderati si possono prelevare i fiori più grandi per essiccarli e successivamente utilizzarli, lasciando le infiorescenze più piccole ancora vive sulla pianta insieme alle foglie più giovani.

Nella cannabis la rigenerazione di nuovi germogli avviene a partire dalle infiorescenze perciò è assolutamente necessario lasciare in vita un certo numero di fiori per realizzare la sua rivegetazione con successo. Le piante vanno poste nuovamente in stato di crescita, con un regime di 18 ore di luce e 6 ore di buio, temperatura e tasso di umidità vanno impostati come per la maggior parte delle piante madri cioè 24°C e 60% di umidità. Vanno irrigate

GROWING 30
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LA PIZZA PERFETTA DI BETTY

La pizza è perfetta come pasto senza impegno. Non richiede posate, si può portare facilmente in giro con una mano sola, è salata, versatile, al formaggio, appagante ed è buona anche mangiata fredda il giorno dopo.

Alcuni potrebbero dire che è perfetta così com’è. Allora perché preparare una pizza infusa all’erba, quando ci si può semplicemente sballare e far fare a qualcun altro tutto il lavoro per poi portarla a casa?

Alcuni preferiscono i prodotti commestibili perché non amano fumare o non possono farlo per motivi di salute. Altri non vogliono che la casa puzzi di fumo o vogliono gustarsi un piatto infuso alla cannabis in compagnia. Uno dei motivi principali, tuttavia, è che i prodotti commestibili hanno un sapore diverso. Con questi prodotti ci si può aspettare uno sballo fisico assolutamente coinvolgente che dura a lungo. Tuttavia, gli edibili possono anche essere lo sballo perfetto per un’occasione speciale, regalando un divertente e memorabile cambio di ritmo alla serata.

Una delle fasi cruciali nella preparazione degli edibili è l’infusione preliminare di grassi - solitamente olio o burro - nella cannabis. Questo perché i cannabinoidi come il THC sono liposolubili e devono essere consumati con un lubrificante affinché vengano metabolizzati al meglio dall’organismo. L’olio d’oliva e l’olio di cocco sono due delle migliori opzioni da usare per gli infusi alla cannabis. Una volta preparato il vostro olio infuso, sarete sempre pronti a preparare degli edibili favolosi. Date un’occhiata alle scorse edizioni di Soft Secrets online per una guida alla preparazione di burro o di olio infuso. Per preparare da zero la vostra pizza infusa all’erba, useremo l’olio di cottura della cannabis per l’impasto della pizza. Sembra complesso, ma non lo è. Tutto ciò che dovete fare è sostituire l’olio d’oliva nella ricetta standard dell’impasto con olio infuso alla cannabis.

La ricetta che segue vi consentirà di ottenere un impasto sufficiente per quattro pizze da 25 cm circa. Usate solo quello che vi serve e mettete il resto in freezer per la prossima volta.

INGREDIENTI:

PER L’IMPASTO:

2 cucchiaini di lievito secco attivo 540g di farina (e dell’altra farina per spolverare)

2 cucchiaini di sale

2 cucchiai di olio d’oliva o di cocco infuso alla cannabis 230ml di acqua tiepida

PER LA PIZZA:

Confezione di salsa di pomodoro (salsa per pizza)

150g di formaggio grattugiato. Il cheddar e la mozzarella sono un’ottima scelta per la pizza.

Guarnizioni a scelta come salame piccante, funghi, prosciutto, ananas

PREPARAZIONE:

Fase 1

Mettete l’acqua tiepida in una ciotola e cospargete il lievito. Lasciate sciogliere il lievito per circa due minuti.

Fase 2

Aggiungete la farina, il sale e l’olio infuso. Mescolate per cinque minuti circa fino a formare un impasto.

Fase 3

Spolverate il piano di lavoro con un po’ di farina e disponetevi l’impasto. Lavorate delicatamente l’impasto per 3-4 minuti fino a renderlo liscio e tagliatelo in quattro pezzi uguali.

Fase 4

Mettete i pezzi d’impasto in sacchetti di plastica e lasciateli in frigorifero per diverse ore o, se possibile, per tutta la notte.

Fase 5

Formate ora delle palline con l’impasto e posizionatele su una teglia infarinata o foderata di carta da forno. Coprite con pellicola trasparente e con un canovaccio e lasciate ‘lievitare’ in un luogo caldo per circa 30 minuti. Le dimensioni di ogni pallina fatta con l’impasto dovrebbero raddoppiare.

Fase 6

È giunto il momento di congelare le palline d’impasto che non utilizzate. L’impasto può essere congelato per un massimo di tre mesi. Scongelate poi in frigorifero per una notte prima di usarle e sarete pronti.

Fase 7

Torniamo alla pizza del momento. Stendete la vostra palla d’impasto fino a ottenere un diametro di circa 25 centimetri e uno spessore di 1 centimetro abbondante. Cercate di ottenere questo risultato rapidamente, perché se lavorate eccessivamente l’impasto, la base della pizza s’indurirà.

Fase 8

Aggiungete la salsa, il formaggio e i condimenti. La pizza è una cosa molto personale: la pizza dei sogni di una persona potrebbe essere l’incubo di un’altra. Quindi, fate voi e aggiungete la quantità di condimento che più vi aggrada.

Fase 9

Preriscaldate il forno e la teglia a 245°C e fate cuocere la pizza per 10-15 minuti o fino al raggiungimento della cottura desiderata.

Non avete tempo per l’impasto?

Ordinate la vostra pizza preferita e spruzzateci sopra un po’ di olio di cannabis oppure, se avete scelto di comprarla in negozio, cospargete la pizza con un po’ di olio prima di metterla in forno. Potete anche aggiungere l’olio infuso a una normale salsa per pizza o preparare la vostra salsa di pomodoro infusa, che può essere usata in molte ricette, come sformati, stufati e piatti di pasta, oltre che per la pizza. Per la mia ricetta della salsa di pomodoro al gusto di THC, date un’occhiata agli articoli precedenti di Betty Green su Soft Secrets online. Unire pane, formaggio e salsa di pomodoro potrebbe sembrare relativamente semplice. Tuttavia, il risultato è tutt’altro che tale. Come specie, siamo innatamente attratti dai cibi grassi, dolci, ricchi e complessi. La pizza soddisfa tutti questi requisiti. Con una pizza infusa, però, si aggiunge una casella in più, il che renderà l’esperienza ancora più bella.

CUCINA D’EFFETTO CON BETTY GREEN 32
di Betty Green
Giulio Vesprini X Indoorline

GROWVERSE: IL PRIMO GIOCO CHE NON È SOLO UN GIOCO

Roberto Romagnino, in arte

D.White, da circa vent’anni frequenta assiduamente il mondo della cannabis. Dopo aver studiato tutto quel che poteva, approfondito tutto quel che ha trovato e messo in pratica tutto quel che ha letto, a partire dalla sua stessa esperienza, ha deciso di rivolgersi al prossimo ed offrire, di prima mano, una maniera per approcciarsi al mondo della cannabis, senza dover informarsi nel magma del web dove si rischia di trovare tutto ed il suo contrario per ogni scibile argomento umano. Roberto crede fermamente nell’esperienza empirica e da questa certezza nasce il progetto Growverse nel quale la cannabis ed il suo amore si fondono nel metaverso.

SSIT: A chi è rivolto questo progetto futuristico?

Growverse sarà come un college dove sarà possibile seguire le lezioni, fare congressi ed eventi, oppure lavorare come traduttore o come insegnante. Inoltre sarà possibile veder crescere la propria pianta virtuale grazie ad una simulazione realistica. Che sia per una motivazione ludica o per interesse lavorativo, Growverse è rivolto al semplice consumatore e, allo stesso tempo, a tutte le figure lavorative impegnate in questo settore.

SSIT: Le varie categorie di Growverse si declinano sulle sette punte della foglia di cannabis, ci dai maggiori dettagli?

L'entrata del Growverse sarà un grow shop virtuale geolocalizzato dove gli utenti potranno comprare i prodotti esistenti nei grow shop. La prima punta della foglia virtuale sarà dedicata alla biblioteca dove si potranno leggere i testi sull'argomento cannabis dal proprio divano di casa. La seconda sarà la sala congressi ed eventi, dove chiunque potrà presentare una startup o fare un concerto.

La terza sarà l'aula magna dove si potranno seguire le lezioni con professori reali ed autorevoli. La punta centrale sarà una vera e propria fiera dove poter creare il proprio stand e vendere i propri prodotti e la quinta sarà la grow room dove coltivare virtualmente la propria pianta.

La sesta sarà una galleria d'arte, dove gli utenti potranno seguire un percorso che li porti ad imparare come creare un NTF fino ad arrivare al branding della propria arte. L'ultima foglia-categoria sarà dedicata alla ricerca e offerta di lavoro in questo settore.

SSIT: Perché coniugare il metaverso al mondo della cannabis?

L'idea nasce dalla mancanza di una reale connessione tra gli addetti del settore. Normalmente, infatti, la possibilità confronto era relegata a determinate occasioni come le fiere o le Cup.

Per questo ho pensato che creare un social network specifico fosse la via giusta. La scelta del metaverso risiede nel fatto che credo fermamente che nei prossimi dieci anni tutte le attività si sposteranno nella realtà virtuale.

SSIT: Come sei riuscito a fare diventare realtà quello che all'inizio era una tua visione?

All'inizio nella mia idea vedevo una semplice app che avrebbe potuto essere utile in ciò che credevo. Nel tempo, poi, è nato il metaverso di cui mi sono innamorato per le sue potenzialità.

Ho chiesto ai ragazzi di Dotlabs d’intraprendere questo viaggio con me, essendo loro sviluppatori di videogames, sono stati perfetti ed è anche nato un rapporto personale per cui andremo

avanti lavorando insieme. Man mano che gli NFT verranno venduti apporteremo continue migliorie per essere sempre al passo con la tecnologia che avanza giorno dopo giorno.

SSIT: Nel tuo modello di business quale ruolo spetta agli NTF?

Gli acquirenti dell'NFT otterranno il VIP access, che gli consentirà di ascoltare gratuitamente ogni lezione, workshop o semplice concerto.

In pratica potranno usufruire di tutti i servizi offerti dal Growverse gratuitamente, inoltre, ogni anno gli holders riceveranno il 30% degli introiti del metaverso, che tramite smart contract, dividerà ai 4200 NFT la propria quota.

SSIT: Come si può iscrivere su Growverse?

Proprio in questi giorni mi è stata consegnata una build per poter accedere a Growverse e poter vedere gli sviluppi che avvengono giornalmente. Dal sito www.420white.com potete scaricare il leaf paper che spiega in dettaglio tutte le funzionalità della piattaforma.

E' già possibile iscrivere la propria attività sul sito, per ricevere ogni aggiornamento e poter creare gratuitamente il proprio stand.

SSIT: Hai già in mente una data per la presentazione urbi et orbi?

Ovviamente lo abbiamo fatto lo scorso 20 aprile. E’ stata una presentazione dentro il metaverso, aperta solo per agli holders, cioè gli aquirenti del nostro NFT, disegnato da Zisto Creative Lab. Gli interlocutori sono stati i manager a capo delle sette punte: Giacomo Pintus e Silvia Papavero per quanto riguarda la Galleria d'arte; Matilde Sortino per quanto concerne la sala congressi ed eventi; Valentina Bifulco a capo dell'Aula Magna ed io che ho presentato le potenzialità del Growverse.

Voglio cogliere l’occasione per ringraziare tutta la redazione di Soft Secrets, che ormai leggo dal 2003, per l’impegno, passione e dedizione, quello che per quanto mi riguarda è importante a livello sociale, medico e culturale, essendo stati noi italiani un popolo cardinale per quello che riguarda la canapa nel mondo.

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34 INTERVISTA
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LA TECNICA BONSAI COLTIVARE IN PICCOLI SPAZI

Le piante di Cannabis di piccole dimensioni in stile bonsai possono non sembrare un granché per i coltivatori su scala commerciale, ma quando si lavora con spazi ridotti o si vuole discrezione estrema, scegliere di coltivare piante che raggiungono un’altezza finale di circa 30-45 cm è spesso la soluzione migliore. In questo articolo vi illustriamo la tecnica bonsai, quali varietà usare, quando indurre la fioritura e le diverse tecniche di training necessarie per raggiungere l’obiettivo finale.

COSA È LO STILE BONSAI?

Spesso e volentieri la coltivazione di piante gigantesche, su cui si effettua training per mesi, non è una scelta fattibile per la maggior parte dei coltivatori domestici. Per chi deve mantenere un profilo basso e ha limiti in altezza, lo stile di coltivazione bonsai è la soluzione migliore per massimizzare lo spazio interno o esterno, ottenendo al contempo i maggiori raccolti possibili nel lasso di tempo a disposizione.

L’altezza finale delle piante, una volta pronte per il raccolto, sarà di circa 30-60 cm, e la larghezza della chioma sarà circa 60 cm. Sotto la chioma si vedranno rami di legno chiaro e duro che assumono la forma di un ombrello rovesciato con le ramificazioni che si sviluppano verso l’esterno e verso l’alto.

Per quanto riguarda le dimensioni dei vasi, si possono usare vasi da 10-15 litri e il tempo che si lascia alle piante per crescere e radicare inciderà sulle dimensioni finali e sulla struttura delle piante su cui viene effettuato il training. Lavorare con vasi di piccole dimensioni può essere più pratico per chi ha poco spazio a disposizione per coltivare e diverse varietà avranno prestazioni migliori di altre.

QUALI VARIETÀ FUNZIONANO MEGLIO PER LO STILE BONSAI?

Se si coltiva una pianta corta e tozza, lo si fa principalmente per lo spazio di coltivazione ristretto o la necessità di avere piante discrete e ben nascoste se le si coltiva outdoor, nella privacy del proprio giardino o di una terrazza soleggiata. I migliori candidati per questa tipologia di contesto sono gli ibridi di indica e a predominanza indica.

Le piante di Cannabis indica tenderanno a rimanere corte, tozze e ad avere un profilo cespuglioso. Una volta fiorite, non si allungheranno molto e in molti casi raggiungeranno al massimo un’altezza doppia.

A CHE ALTEZZA VA AVVIATA LA FIORITURA?

Dovrete effettuare del training sulle piante in modo che abbiano un’altezza di 25-40 cm, per raccogliere poi quando si allungheranno e si avvicineranno ai 50-60 cm di altezza. Se il training delle piante è stato effettuato al momento giusto, se si lavora con varietà di indica corte e tozze e se la potatura è stata eseguita correttamente, si dovrebbe ottenere una pianta di cannabis bonsai di altissimo livello.

QUANDO COMINCIARE IL TRAINING

BONSAI

L’obiettivo è quello di produrre un albero in miniatura con una serie uniforme di rami laterali ben potati e legati in modo simmetrico. Il momento giusto per iniziare il training è quello in cui le piante sono abbastanza mature, cioè quando hanno superato lo stadio di piantina, in quanto saranno molto più adatte al training e si riprenderanno molto meglio.

Il fattore più importante da tenere a mente è che le piante vanno fatte fiorire quando sono basse, quindi lasciare che le piante crescano in fase vegetativa per 6-8 settimane sarà la finestra temporale ideale per il training. Le tecniche di training come la cimatura, il fimming, la legatura verso il basso, il super cropping e la potatura devono essere combinate per consentire alle piante di diventare robuste e resistenti.

Legatura verso il basso - Si tratta della parte più importante del training in stile bonsai e vi consentirà di ridurre l’altezza delle piante prima della fioritura e di assicurarvi che la chioma sia completamente uniforme e simmetrica.

Dovrete legare tutti i rami laterali intorno ai vasi e prevedere uno spazio sufficiente per ciascuno di essi, controllando che il ramo abbia una leva sufficiente per la legatura senza che si verifichi una rottura involontaria.

Cimatura - Le piante di cannabis sono a dominanza apicale, il che significa che crescono con un germoglio principale e rami laterali più bassi. Se si effettuano la cimatura e il pinching del germoglio principale di una pianta, s’interrompe la produzione dell’ormone della crescita chiamato auxina, responsabile della crescita verticale. Di conseguenza, i germogli ausiliari rimasti diventeranno i germogli principali della chioma, il che consentirà alle piante di concentrare

le proprie energie sulla ramificazione laterale e produrrà una struttura e un aspetto cespugliosi.

Potatura - Uno degli aspetti più piacevoli da vedere in un bonsai sono i rami puliti e lisci che portano alla parte superiore. La potatura consiste nella rimozione delle foglie e dei germogli che si trovano sotto la chioma. Di norma, queste sono le cime meno produttive e meno desiderabili che finiscono per essere gettate nel trimmer per la produzione di hashish ed estratti. La potatura dev’essere effettuata una sola volta, qualche giorno prima di passare al fotoperiodo 12/12.

Super Cropping - Tecnica praticata da decenni dai coltivatori e strategia per rendere le piante il più resistenti e durevoli possibile. Il super cropping o stem snapping è classificato come una tecnica ad alto stress e consiste nell’applicare pressione su un determinato ramo e nello spezzare di proposito la parete cellulare interna. Spesso si sente uno schiocco netto e una sensazione di scatto, il che significa che la tecnica è stata eseguita nel modo adeguato e che ora bisogna lasciare che le piante ricrescano formando una nocca di legno duro nel punto in cui si è verificata la rottura.

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di Stoney Tark
Questo coltivatore ha una tenda piena di piante in stile bonsai alte 45 cm. Le piante produrranno un fusto principale corposo se il training effettuato è corretto.

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HOW TO GROW in 10 episodi

Bear BushBotanical Collective

Bear Bush Brescia

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sabato dalle 11 alle 19

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Cel. 3403824505

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SILENT BOB ABBANDONA L’ERBA

Smith, noto per i classici film cult Clerks, Mallrats e Chasing Amy, sostiene la cannabis da numerosi anni. I suoi film sono pieni di riferimenti all’erba e i suoi leggendari personaggi, Jay & Silent Bob, interpretati da Smith e dall’amico di lunga data Jason Mewes, sono noti per essere accaniti fumatori. Di recente, tuttavia, Smith ha deciso di smettere di fumare mentre cercava di riprendersi da un grave problema di salute.

Il 25 febbraio 2018, Smith stava girando il reboot di Jay & Silent Bob quando è stato portato d’urgenza in ospedale dopo aver avvertito un forte dolore al petto. I medici hanno scoperto che aveva avuto un grave attacco cardiaco. L’attore è rimasto sbalordito quando gli è stato detto che la sua arteria discendente anteriore sinistra era ostruita al 100%, ostruzione che è altrimenti nota come “widow maker” (la produttrice di vedove) per il suo grado di fatalità.

Da quel giorno, Smith ha intrapreso un percorso salutista, perdendo oltre 30 chili e adottando uno stile di vita vegano. A cinque anni di distanza da quel giorno, Smith ha anche smesso di fumare erba.

Il 28 febbraio 2023, il regista di Jay & Silent Bob Strike Back ha postato sul suo profilo Instagram quanto segue.

Oggi segna la mia quinta settimana senza erba.

Mi sento meno intorpidito e più presente rispetto agli ultimi 10 anni. Non giudico gli amici green, ma è così che voglio vivere d’ora in poi.

Se siete green, state crescendo. Se siete maturi, state marcendo. E io ho smesso di essere marcio. Ogni giorno è come un giorno di scuola. E io voglio imparare.

Smith si è avvicinato tardi al mondo dell’erba ed è stato il collega Seth Rogen a trasformarlo in un fumatore di mezza età. Lavorando con lui al film “Zack & Miri – Amore a… primo sesso” nel 2008, Smith ha notato come Seth fosse una delle persone più fumate che avesse mai incontrato. Smith spiega che Rogen era sempre produttivo e anche se fumava erba, non corrispondeva al classico “stereotipo del fattone”. Al contrario, Seth ha fatto scoprire a Smith l’idea del “fattone produttivo”.

“A Hollywood siamo in tanti a fumare erba e a portare a termine i nostri progetti. Seth ha infranto lo stereotipo, così ho deciso di seguire questa strada. Sono gradatamente diventato un fumatore, il che è strano perché ho girato tutti i film di Jay & Silent Bob con così tanta erba. Solo quando sono diventato uno stoner e ho rivisto tutti i miei film, ho capito perché piacciono tanto ai fumatori”. - Kevin Smith

Smith e Jason Mewes (Jay) hanno una

propria linea di prodotti a base di cannabis associati a “Caviar Gold” dal 2019, tra cui le prerollate Snoochie Boochie, i Lunar Modules e vari prodotti a base di CBD.

Smith è stato citato in precedenza per aver detto che i loro prodotti non erano per chi aveva una tolleranza bassa.

“I marchi che produco con Caviar Gold sono pieni di distillato, ecco perché periodicamente offro una canna a qualcuno. E allora mi dicono, Cazzo, mi hai drogato?. E io, Avrei dovuto avvisarti che il contenuto di THC è piuttosto alto”.

Smith, da sempre sostenitore della marijuana, inizialmente non era convinto di voler smettere di fumare, dato che si era goduto quella droga per anni. Tuttavia, lo ha convinto un medico che gli ha detto che smettere sarebbe stato utile per la sua guarigione.

Smith ha anche rivelato di aver fumato prodotti ad alta potenza di THC prima dell’infarto e di essersi preoccupato di come questi prodotti potessero influire sulla sua mente. Da quando ha smesso, Smith ha detto di sentirsi molto meglio e di fare esercizio fisico con regolarità.

Nell’ultimo episodio del suo podcast “Fatman Beyond”, Smith ha detto che è stato il primo episodio che ha registrato senza aver fumato. Ha detto che, pur avendo intenzione di continuare a vendere la sua linea di cannabis Caviar Gold, non fumerà erba nel prossimo futuro. Oltre alle preoccupazioni per la salute, Smith ha commentato che si sentiva come se non fosse abbastanza “presente” nella sua vita quotidiana dopo 15 anni di effetti.

“L’ho fatto per 15 anni e ora voglio solo essere presente. Quando ho iniziato a fumare erba, avevo un’enorme ferita nel cuore e l’erba era una bella benda che ci mettevo sopra, ma la ferita continuava ad allargarsi. Ci ho messo poi altre bende, finché un giorno non mi sono reso conto di essere bendato come una mummia. Non riuscivo a vedere, non riuscivo ad ascoltare chiaramente e non ero più presente”.Kevin Smith.

La decisione di Smith di lasciare l’erba è una testimonianza del suo impegno verso la salute e un promemoria del fatto che tutti noi dovremmo prendere sul serio la nostra salute e ascoltare il nostro corpo, perché a volte potremmo aver bisogno di una pausa.

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CANNABIS
di Rich Hamilton
Il 47enne comico, attore, regista ed eroe del fumo Kevin Smith ha di recente smesso di fumare erba nonostante il leggendario status di stoner.
Kevin Smith nelle vesti di Silent Bob (a sinistra).

7 DRITTE SULL’HIGH STRESS TRAINING DELLE PIANTE DI CANNABIS

Può darsi che abbiate già sentito parlare di Low Stress Training (LST), ma conoscevate l’High Stress Training (HST) e i relativi vantaggi? Produrre piante giganti in stile bonsai è un’abilità che richiede pratica e molto tempo di recupero, oltre all’applicazione di una serie di metodi diversi di training accuratamente scanditi temporalmente. In questo articolo, vi offriamo le 7 dritte principali sull’HST e su cosa tenere in considerazione prima di far crescere piante mostruose che valgono mesi di training.

pale è quello di applicare una sola tecnica ogni 5-7 giorni: per esempio, ogni 5 giorni potete cimare, legare verso il basso, spezzare gli steli e potare, lasciando alle piante 3 settimane per riprendersi e reagire crescendo più forti, più cespugliose e con maggiori dimensioni e un’altezza superiore.

Dritta n. 3 – Solo durante la fase 18/6 Tutte le operazioni di potatura manuale devono essere eseguite quando le piante si trovano in fase vegetativa. È meglio aspettare la terza settimana con regime 18/6 una volta che le piantine sono maturate, prima di pianificare un programma di training di piccola o grande entità. Una volta che le piante saranno esposte a 12 o più ore di buio, inizieranno a fiorire e produrranno ormoni per prepararsi, il che le farà allungare fino alla settimana 3-4 con regime 12/12. Il nostro consiglio principale è quello di evitare qualsiasi tipo di training dopo che i timer verranno modificati per la fioritura e di lasciare che le piante crescano senza subire ulteriori traumi o stress.

Dritta n. 4 – Metodo Screen of Green

piante, è quello di prediligere un paio di forbici affilate e pulite o un bisturi nuovo di zecca, mentre quando si lavora con le mani e si esercita pressione per torcere e spezzare gli steli (super cropping), di assicurarsi che le mani siano ben lavate. Anche eventuali reti, canne di bambù, spaghi o fili metallici devono essere puliti.

Dritta n. 6 – Potatura intensa

La potatura delle parti inferiori del fogliame presenta molti vantaggi e può anche essere il momento in cui chi si cimenta per la prima volta con la potatura comincerà ad andare in panico. Se si potano con un bisturi o con le forbici tutti i germogli e le foglie al di sotto di un determinato punto della chioma, le piante concentreranno tutte le loro energie sulle cime sporgenti e di grandi dimensioni. Il nostro consiglio principale è quello di sentirsi a proprio agio nello spogliare tutto il fogliame sano e di prepararsi a spogliare fino ai due nodi superiori prima della fioritura.

Dritta n. 7 – Portate pazienza!

Dritta n. 1 – Margine e flessibilità

Uno dei fattori più importanti da tenere a mente quando si effettua training intensivo sulle piante di cannabis è assicurarsi che ci siano molto margine e flessibilità durante il lavoro. Questo significa semplicemente che le piante legate verso il basso sono flessibili e possono essere spostate senza esercitare una pressione eccessiva che provocherebbe una rottura o uno schiocco involontario e assicurandosi che il filo o la corda utilizzati non siano troppo stretti. Il nostro consiglio principale è quello di lasciare sempre molto spazio quando si legano le piante in qualsi-

asi maniera, poiché uno scatto involontario del gambo può rivelarsi traumatico.

Dritta n. 2 – Tempo di recupero

Il tempo concesso alle piante per recuperare fra una tecnica e l’altra di training, come la cimatura, la potatura, la legatura verso il basso e la rottura degli steli, è fondamentale. Applicare determinate tecniche al momento sbagliato su una pianta che non è ancora matura oppure non concedere tempo di recupero sufficiente prima di eseguire un altro metodo di training può essere molto stressante. Il nostro consiglio princi-

Lo SCROG è un metodo di coltivazione della cannabis che utilizza una rete di schermatura per legare le piante in modo sistematico, nell’arco di 6-9 settimane. I vantaggi della coltivazione che fa uso di tale schermatura consistono nel fatto che le piante hanno la capacità di diventare enormi e i coltivatori possono ottenere grandi raccolti anche soltanto da 1 a 4 piante. Il nostro consiglio principale è quello di provare lo SCROG, che consente d’incorporare tutti gli altri metodi di training e di trarre vantaggio dal proprio lavoro con un numero ridotto di piante o dall’adattamento a un determinato spazio di coltivazione.

Dritta n. 5 – Utilizzo di strumentazione pulita

A prescindere dal fatto che si tratti di una semplice potatura o di un high stress training avanzato per un lungo periodo di tempo, è molto importante lavorare sempre con strumenti e attrezzature pulite. Il nostro consiglio principale, quando si cimano le

Questo consiglio va di pari passo con il tempo di recupero, e a volte essere pazienti può risultare difficile. Fare training sulle piante senza dare loro tempo di recupero sufficiente, o pretendere troppo da una pianta che non è ancora matura, può finire con il provocare una grossa quantità di stress e portare spesso le piante a riprendersi lentamente, fino, in casi estremi, a bloccare la loro crescita. Il nostro consiglio principale è quello di aspettare che le piante abbiano superato lo stadio di plantula e che mostrino segni di flessibilità e resistenza.

Conclusione

Il training delle piante di cannabis può essere semplice come cimare una o due volte e come la fioritura, oppure come passare 60-70 giorni a manipolare le dimensioni e la forma della chioma finale. L’high stress training consentirà alle piante di diventare robuste, resistenti e di produrre i maggiori raccolti possibili. Vale la pena pianificare in anticipo le tecniche di training che si vogliono applicare e questo può dipendere dallo spazio di coltivazione a disposizione. Buona fortuna nel vostro viaggio di apprendimento dell’high stress training e delle combinazioni più efficaci per le diverse varietà e i diversi contesti!

COLTIVA CON STONEY TARK
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di Stoney Tark
Questo coltivatore utilizza l’idroponica e l’HST per ottenere la massima resa.

L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE PUÒ PREVEDERE L’IMPATTO DELLA CANNABIS SULLA

SALUTE MENTALE?

La cannabis viene descritta sempre più spesso come un valido strumento per ridurre i sintomi di ansia, insonnia e depressione. Tuttavia, poiché ogni persona reagisce ai prodotti in maniera diversa, capire se contribuiscano ad alleviare o a esacerbare i sintomi di una determinata persona può diventare difficile, quasi come indovinare.

In uno studio in corso, i ricercatori hanno esaminato se i metodi di apprendimento automatico, come l’intelligenza artificiale (AI), potessero prevedere come sarebbero cambiati i sintomi nei pazienti con problemi di salute mentale dopo l’uso di cannabis. Lo studio ha utilizzato i dati di oltre 1.300 pazienti con un’età compresa fra i 18 e i 71 anni. Il tutto è stato compilato mediante l’applicazione “Strainprint”. Strainprint consente alle persone di seguire la loro esperienza e i cambiamenti nei sintomi dopo l’uso di cannabis.

I sintomi più tipici a essere stati documentati sono ansia, insonnia e depressione. Tuttavia, l’elenco comprende anche altre emozioni, quali irritabilità, stress, PTSD, PMS e pensieri intrusivi.

L’applicazione consente ai clienti di valutare la gravità dei sintomi prima e dopo il trattamento con cannabis. Inoltre, inseriscono la potenza e la forma del prodotto che stanno utilizzando, oltre al metodo d’ingestione, cioè fumo o svapo, hashish o fiori. Dopo la compilazione dei dati, è stato usato

il software di apprendimento automatico XGBoost per generare una misura predittiva del cambiamento nei sintomi di salute mentale con l’uso di cannabis.

Le conclusioni hanno reso noto come la gravità dei sintomi prima del consumo di cannabis fosse il “fattore predittivo più forte” del cambiamento nei sintomi, seguita da età, sesso e rapporto CBD/THC. È emerso che sia i maschi che le femmine hanno vissuto esperienze contrastanti nel miglioramento dei sintomi, che sembravano essere condizionati dalla loro gravità di base.

Sebbene lo studio abbia esaminato il genere autodichiarato piuttosto che il sesso, i ricercatori ritengono che le differenze possano essere attribuite agli effetti diversi della cannabis sugli ormoni maschili e femminili e alla preponderanza di ansia, depressione e insonnia nelle donne durante la fase riproduttiva della vita.

I ricercatori hanno inoltre notato che, sebbene sia stato riferito un certo miglioramento in tutti i sintomi, gli effetti sono stati diversi.

Per esempio, per i partecipanti che hanno dichiarato meno sintomi estremi di depressione prima dell’uso di cannabis si è previsto un miglioramento dei sintomi in seguito, mentre chi ha registrato una depressione maggiore ha riferito un ‘aggravamento dei sintomi’ dopo il trattamento con la cannabis.

Per quanto riguarda l’insonnia, per chi ha riscontrato sintomi più lievi prima di fare uso di cannabis è stato previsto un ‘miglioramento minimo o nullo’ dopo il consumo. Al contrario, chi soffriva di sintomi più gravi avrebbe dovuto trarre maggiori benefici.

“Questo studio offre ulteriori motivazioni per effettuare studi futuri che analizzino i profili di sintomi specifici nell’ambito dei disturbi mentali diagnosticati. Inoltre, i risultati di questo studio forniscono preziose indicazioni sugli attuali modelli di consumo della cannabis”. – Autori dello studio. Naturalmente, il team di ricerca concorda sul fatto che i risultati di questo studio debbano essere interpretati con cautela a causa dei limiti inerenti. I sintomi, dopo tutto, sono stati autodichiarati e i dati raccolti tramite l’app sono stati limitati.

Questo è un fattore particolarmente importante se si considerano le tipologie di prodotti utilizzati e la loro reale potenza e dosaggio. Elementi aggiuntivi quali lo stile di vita, le comorbidità, i farmaci, le terapie e la frequenza d’uso possono aver influito sull’evoluzione dei sintomi riferiti, ma non sono stati documentati.

L’efficacia auto-percepita della cannabis di per sé non può precludere le argomentazioni contrarie a un uso più diffuso. Sebbene lo studio sia davvero estremamente promettente nel dimostrare alcuni possibili benefici

terapeutici derivanti dall’uso di cannabis per il controllo della salute mentale, rimane ancora oscuro il modo in cui l’uso di cannabis prolungato o di routine possa incidere a lungo termine sulla sintomatologia.

Lo studio è anche molto valido per individuare il modo in cui viene fatto uso di cannabis e per riconoscere eventuali ambiti che meritano ulteriori indagini. Mette inoltre in evidenza il ruolo che potrebbe giocare il progresso tecnologico nel gettare le fondamenta delle evidenze per l’uso della cannabis nel tratamento dei disturbi mentali. Sono necessarie ulteriori ricerche per sondare le conseguenze a lungo termine del consumo di cannabis sulla salute mentale e affrontare le conclusioni in modo più dettagliato. Tuttavia, nonostante i suoi limiti, questo studio costituisce la base per offrire informazioni di vitale importanza su come i diversi aspetti legati all’uso di cannabis possano contribuire all’evoluzione dei sintomi percepiti in coloro che si trovano ad affrontare le sfide quotidiane della salute mentale.

“L’attuale studio evidenzia la necessità di ulteriori ricerche in quest’area, con risultati che rivelano un ruolo centrale dei profili dei consumatori e della gravità di base dei sintomi percepiti negli esiti del consumo acuto di cannabis per vari problemi di salute mentale”.

HIGH SCI-TEC
di Rich Hamilton
42 HEMP - GROW - HEAD SHOP • SEMI da collezione Prodotti a base di CBD Attrezzatura per Indoor/Outdoor • Alimenti, Cosmesi, Abbigliamento NUOVA SEDE: Via della Cooperazione, 12/D Negrar di Valpolicella, Verona, Italy CONTATTI info@fiordicanapa.com www.fiordicanapa.info Tel. 328 8061762 Follow us!

SOFT SECRETS MEDIA

COSA C'È DI BUONO PER RIEMPIRE IL TEMPO E LA TESTA

LEGGI BRAVA GENTEMARGHERITA OGGERO

"Brava gente" in piemontese, sta a significare proprio il contrario di ciò che si va affermando. Si usa per indicare persone ai margini, non proprio delinquenti, ma comunque persone che operano e vivono al limite, in un nebuloso confine tra legalità ed illegalità. Ed è in questo milieu sociale che si muovono i personaggi descritti da Margherita Oggero: vivono tutti in Barriera di Milano, un quartiere torinese di periferia pieno di persone le cui vite si intrecciano, con il misto di caso e destino, di meschineria e generosità, di amori e odi che caratterizzano le vicende di tutti gli esseri umani.

Per esempio quelle di Deborah, detta Debby, quindici anni, che ha interrotto la scuola e ora fa la babysitter e la badante e che propone alla madre, Linda, un tempo erede di una discreta fortuna, di uccidere il padre, Oreste, ora camionista, e prima colui che ha bruciato la fortuna della moglie.

O quelle della vedova Caterina Mazzacurati, la donna cui Debby fa da badante (e da

che conquista, diverte e forse anche commuove chi lo legge.

Pubblicato da Harper Collins, lo trovate nelle migliori librerie on e offline

ASCOLTA TYRANNY

"Negli ultimi mesi la professione più in crescita dopo l'esperto di guerra è il tiranno: secondo Freedom House, dall'inizio della pandemia la democrazia si è deteriorata in quasi la metà dei paesi del mondo ed è sbarcata in Europa". Si apre così la descrizione di "Tyranny" - leggibile sia con accento italiano che inglese - un podcast che esula dai nostri soliti interessi cannabici ma che vale assolutamente la pena di ascoltare. Prima di tutto perché fa ridere, anche se le risate in fondo sono amare.

Will Media ha deciso di porre l'attenzione sulla democrazia violata, e per farlo ha voluto indagare sui tiranni dell'epoca moderna e recente, per spiegare come nascono e come possano essere individuati in anticipo. "Tyranny" è una guida satirica che racconta le storie poco note (e sbalorditive) dei tiranni, per capire perché l'umanità è ancora oggi sedotta dall'Uomo Forte.

1, Rai 2, Canale 5, Italia Uno, La7, Sky e i canali Discovery, contribuendo a centinaia di prime e seconde serate. La sua voce narra tre stagioni da ascoltare tutte d’un fiato, per ridere a crepapelle e, allo stesso tempo, per riflettere sul tempo che stiamo vivendo e sul futuro che ci attende.

Lo trovate su Spotify, Apple Podcast e Google Podcast

GUARDA LA PADRINAMAMA WEED

occasionale spacciatrice di cannabis), che fuma per ritrovare l'energia e la motivazione che aveva in gioventù.

Una lettura variopinta, ricca di personaggi, ognuno con la sua storia e il suo ricco potenziale narrativo. Una storia di periferia, scritta e pensata con un linguaggio fluido, elegante e preciso. "Brava gente" è un libro utile per conoscere meglio le realtà ai margini e le loro caratteristiche. Un microcosmo variegato di esistenze umane

Il podcast si articola in tre stagioni e racconta in episodi di circa 30 minuti le storie più assurde che appartengono alle mitologie dei tiranni i cui nomi si leggono nelle cronache odierne. Una satira quanto mai reale che attraverso la storia recente racconta i fatti più curiosi, inquietanti e bizzarri che hanno portato uomini comuni al potere. È così che c'è chi ha fatto la propria campagna elettorale vestito da Batman e chi ha dichiarato di aver parlato con gli animali che gli avrebbero svelato la vittoria.

Qual è il suo punto di forza? Tyranny è scritto con estrema cura e con una vena comica che solo un autore navigato come Antonio Losito può tirar fuori. Autore televisivo da 20 anni, Antonio Losito ha lavorato per Rai

Diretto da Jean-Paul Salomé da una sceneggiatura scritta insieme ad Antoine Salomé, adattando un romanzo popolare di Hannelore Cayre ("La daronne"), questo film a metà tra la denuncia sociale e la commedia, ha una narrazione che procede con la logica inesorabile delle tessere del domino che cadono. La storia è incentrata su Patience Portefeux - interpretata dall'intramontabile

più irritata dall'ingiustizia della guerra alla droga in Francia, quando Patience scopre che uno dei ragazzi - molti dei trafficanti di hashish sono poco più che adolescenti - che sta ascoltando è il figlio di una sua amica, decide che è arrivato il momento di dire basta. Vedova, con due figlie, costanti preoccupazioni economiche e una vaga storia familiare di malavita, nonché legami con le forze dell'ordine, Patience ha sia le motivazioni che le risorse per diventare, almeno temporaneamente, un boss della droga - o una regina, in questo caso.

Dopo aver messo le mani su un grosso carico di hashish e con l'aiuto di un pastore tedesco adottato che fiuta la droga, di nome DNA, Patience crea un nuovo personaggio, "La daronne", e da una svolta alla sua vita in un happy ending agrodolce, proprio perché molto poco realistico.

Isabelle Huppert - una traduttrice francoaraba sottopagata e sovraccarica di lavoro, che è incaricata di intercettare le telefonate di alcuni spacciatori magrebini per un'unità di polizia antidroga. Sempre

Eppure Isabelle Huppert infonde a Patience una franchezza così condivisibile nel suo disprezzo per un sistema che "manda i ragazzi in prigione per radicalizzarsi per tre grammi di hashish". Ed è proprio sotto questo aspetto che "La Padrina" è in fondo un film che non ci delude.

Disponibile sulle piattaforme di streaming online

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MEDIA
di Giovanna Dark

Quando a Giorgia non piace Maria…

La nuova

crociata

del

portazione e la commercializzazione delle infiorescenze ad uso ricreativo, senza che questo sia mai stato autorizzato, è un'operazione che giuridicamente non ha senso. Il secondo è che nel testo si vorrebbe rimandare al testo unico sugli stupefacenti per le eventuali violazioni, ma il TAR - ne abbiamo dato conto sullo scorso numero - ha appena messo nero su bianco che non si possono limitare gli usi della canapa ad alcune parti per un generico principio precauzionale, che va invece motivato con dati scientifici.

La proposta più pericolosa e più fortemente anti-cannabis è però la seconda e porta la firma della deputata Augusta Montaruli - già condannata per peculato dopo aver sperperato in shopping 25.000 euro di soldi pubblici quando era nella giunta regionale piemontese. Questa proposta mira a riportare in carcere chi detiene piccole quantità di sostanze psicotrope, sia in caso di uso personale sia di spaccio. Al centro dell'attacco di Fratelli d'Italia si trovano i reati di "lieve

la maggior parte per cannabis - la nuova proposta di Fratelli d'Italia sembra non tenere minimamente conto del problema di sovraffollamento che piaga i nostri istituti di detenzione. Le prigioni italiane sono già al collasso ma a Giorgia e ai suoi camerati pare importi semplicemente riportarci indietro agli anni 20 del secolo scorso.

Se ci fossero dubbi, basti guardare alla Sicilia, dove la polizia ha fatto letteralmente irruzione in un'assemblea di studenti che discutevano della legalizzazione della cannabis insieme a un esperto dell'associazione

Meglio Legale. Nonostante la preside dell'istituto avesse regolarmente autorizzato l'incontro, la polizia è entrata in forze nell’istituto e ha identificato alcuni dei presenti. Un episodio che alza inevitabilmente l'asticella della repressione: il tema della legalizzazione della cannabis è regolarmente discusso all'interno delle aule parlamentari, e non si capisce per quale motivo le forze dell'ordine possano essersi sentite in diritto di intervenire quando il medesimo dibattito

Governo Meloni contro la cannabis I

Il dibattito sulla cannabis in Italia è sempre più acceso. Fratelli d'Italia non ha mai nascosto il suo gusto proibizionista e, ora che è al governo, ha già pronta la prossima offensiva: rendere illegale il consumo a scopo ricreativo di cannabis light e riportare i trasgressori in carcere. Per farlo ha stilato un paio di proposte di legge ad hoc che, secondo Repubblica, potrebbero essere portate avanti di pari passo con la proposta, che fa molto discutere, di vietare il fumo all'aperto.

Il primo dei due ddl anti-canapa porta la firma di una dozzina di parlamentari ed è composto da due articoli: il primo prevede una modifica alla legge 242 del 2016, la legge quadro per la canapa industriale, con l'aggiunta del comma 3-bis all'articolo 1, il quale recita testualmente: «Le disposizioni di cui alla presente legge non si applicano all'importazione e alla commercializzazione delle infiorescenze della canapa per uso ricreativo».

La seconda modifica, invece, riguarda l'articolo 4, al quale verrebbe aggiunto il nuovo comma 7-bis: «In caso di violazione della disposizione di cui all'articolo 1, comma

3-bis, si applicano le disposizioni del testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309».

E tutto questo perché? Perché i legislatori di Fratelli d'Italia continuano imperterriti a sostenere che la canapa - anche quella light - sarebbe solo il primo passo verso una vita da tossicodipendenti, e che contribuisce ad avvicinare i giovani alla droga. Inutile dire che non è mai esistita alcuna prova a sostegno di questa affermazione e che la famosa "teoria del passaggio" è stata confutata da centinaia di studi specialistici in materia. Ma si sa, per il partito di Governo leggere non è cosa particolarmente gradita…

Se mai dovesse essere discussa e approvata, però, questa “legge anti-cannabis light” avrebbe sostanzialmente due problemi. Il primo riguarda il fatto che è impossibile vietare qualcosa che non sia stato precedentemente autorizzato. E quindi vietare l'im-

entità" previsti dall'articolo 73 del Testo unico sugli stupefacenti, ai commi 5, 5 bis e 5 ter. Queste disposizioni assicurano pene leggere in base alla quantità e qualità delle sostanze, a chi viene scoperto in possesso di piccole quantità di droghe o altre sostanze, come la cannabis. Ma Fratelli d'Italia vuole cancellare l'articolo 73 e la lieve entità, introducendo come pena solo il carcere fino a 5 anni.

Anche in questo caso, le forze di Governo sembrano bellamente ignorare la realtà che sono tenuti ad amministrare. Con circa il 30% della popolazione carceraria già detenuta in Italia proprio per violazione del Testo unico sugli stupefacenti - di cui

viene svolto a scuola - il luogo in cui, a norma di legge, le assemblee «costituiscono occasione di partecipazione democratica per l’approfondimento dei problemi della scuola e della società in funzione della formazione culturale e civile degli studenti» (Art. 13, DL n. 297/94).

Le proposte di legge di Fratelli d'Italia non possono quindi non sembrare solo l'ultimo capitolo di una crociata contro la cannabis che è diventata uno dei tratti distintivi del governo Meloni. Un tentativo di limitare la libertà individuale dei cittadini e di censurare il pensiero e l'iniziativa delle generazioni più giovani.

44 PUNTO LEGALE di Giovanna Dark
LEGISLATORI
CONTINUANO
A SOSTENERE CHE
CANAPA - ANCHE QUELLA
- SAREBBE SOLO IL PRIMO PASSO VERSO UNA VITA DA
DI FRATELLI D'ITALIA
IMPERTERRITI
LA
LIGHT
TOSSICODIPENDENTI

L'ALTRA PIANTA DEL MESE

IL LUPPOLO

Il luppolo, nome scientifico Humulus Lupulus, produce fiori (infiorescenze coniche) ricchi di mircene, beta pinene, alfa umulene, ecc. Questi terpeni, responsabili dell'aroma, si trovano in grandi quantità sia nel luppolo che nella cannabis. Il motivo è semplice: entrambi appartengono alla famiglia delle cannabacee.

LA STORIA

Il luppolo (Humulus Lupulus) è stato utilizzato nei secoli per le sue proprietà salutari. Già nel I secolo d.C., Plinio il Vecchio riporta la prima descrizione del luppolo con il nome di Lupus Salictarius. Già allora questa pianta era ampiamente utilizzata sia come alimento che per scopi medicinali. Veniva servita come “aperitivo o in insalata” e ancora oggi è consumata in questo modo in diversi paesi dall'Europa centrale all'Asia.

In origine, l'uomo raccoglieva il luppolo in natura. Solo nel IX secolo d.C. se ne sviluppò la coltivazione in Europa. La domesticazione della pianta ha permesso, quasi mille anni dopo, lo sviluppo di cultivar (varietà vegetali ottenute per selezione.

Nel XIX secolo, isolando alcuni tratti genetici specifici, i coltivatori crearono nuove varietà, sia pure che ibride. La selezione umana ha portato all'evoluzione del genoma del luppolo e allo sviluppo di proprietà specifiche: aroma, resa, quantità di luppolina (la resina del luppolo), amarezza, resistenza alle malattie, ecc. Alcune delle varietà sviluppate all'epoca sono utilizzate ancora oggi (Calais Goldwing, Coigneau, etc.).

DESCRIZIONE

Dei 12 generi di luppolo esistenti, due sono i più comuni:

il luppolo europeo (Humulus Lupulus, noto anche come luppolo dorato), una

varietà utilizzata per la produzione di birra che comprende quasi 80 cultivar, ognuna delle quali apporta il proprio sapore a questa gradevole bevanda; il luppolo giapponese (Humulus Japonicus), una varietà utilizzata principalmente a scopo ornamentale, ma che è anche annoverata nella farmacopea asiatica.

Considerato una liana erbacea, il luppolo è volubile: i suoi steli si arrotolano su sé stessi. Saldi e pelosi, gli permettono di arrampicarsi su qualsiasi supporto. Inoltre è rizomatoso, sviluppa cioè un apparato radicale perenne che gli permette di produrre steli aerei ogni anno.

I suoi fiori femminili, dotati di brattee, si sviluppano in infiorescenze ascellari o terminali, presenti cioè all'estremità e lungo il fusto. Questi coni, che assomigliano a pigne composte da sottili foglie verdi, contengono ghiandole che secernono la ricercata sostanza del luppolo, la luppolina. Scoperta da Ildegarda di Bingen, una monaca benedettina, nel XII secolo, questa resina dorata con proprietà conservanti e igienizzanti conferisce alla birra un'amarezza ed aroma unici.

COLTIVAZIONE

Il luppolo è una pianta annuale, che germoglia in primavera, fiorisce in estate e perde gli steli aerei in autunno. Durante l'inverno, immagazzina la sua energia nei rizomi. In alta stagione può crescere molto velocemente, fino a 50 cm a settimana. La quantità di luce giornaliera ha un impatto importante sul raccolto. La

maggior parte della produzione di luppolo avviene nell'emisfero settentrionale, tra i 35° e i 55° di latitudine, ma esemplari di luppolo sono anche presenti in Australia e Nuova Zelanda.

Il luppolo viene coltivato su corde a forma di V, alte fino a 6 metri (vedi foto 2). Le piante femmine richiedono 3 anni di crescita per produrre i primi coni.

La raccolta avviene da agosto a ottobre, secondo la varietà e l'ubicazione; i coni di luppolo vengono separati dai rami e dalle foglie, prima di essere essiccati per diversi giorni.

USI:

Utilizzato principalmente come ingrediente essenziale per la produzione di birra, possiede tuttavia molte altre qualità medicinali: depurativo, antinfiammatorio, antiossidante, fitoestrogeno, anticancerogeno, antivirale, antinfiammatorio, etc.

Il luppolo è utilizzato in tutte le sue forme anche nell'industria alimentare, in particolare nei lieviti da forno. La sua versatilità lo rende utile anche nei tessuti o nella carta grazie alla sua cellulosa, e persino nei cosmetici.

L'INCROCIO LUPPOLO-CANNABIS:

Questi lontani cugini si sono incrociati sia naturalmente che artificialmente.

La varietà Humulus Yunnanensis, ad esempio, è un luppolo endemico della regione tra Cina e India e, pur non contenendo naturalmente cannabinoidi, ha finito per incrociarsi naturalmente con una varietà locale di cannabis.

Alcuni dei suoi esemplari presentano ora tracce di CBD e altri cannabinoidi, oltre a livelli di terpeni superiori alla norma.

Questa varietà è attualmente utilizzata per la produzione di un olio di CBD che è legale in molti Paesi, poiché non deriva dalla cannabis ma dal luppolo.

Al contrario, la varietà Legitimo (foto 2) è il risultato di un incrocio umano. Anche questo ibrido, originario della Germania, presenterebbe livelli apprezzabili di CBD.

A quanto si dice è stato ottenuto innestando una pianta di cannabis Purple Star su un Humulus Japonicus.

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di Hortizan
Coni di luppolo per la produzione di birra, foto e coltivazione di Elevate. Legitimo - ibrido di luppolo e cannabis, foto e coltivazione di FygTree.

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A livello mondiale è in corso un processo di relativa liberalizzazione dell'uso della cannabis, che sia per scopi medici o ricreativi. Diversi Paesi hanno legalizzato la cannabis per separare le droghe leggere da quelle pesanti, come dimostrato in Olanda. Altri Paesi hanno legalizzato l'uso della cannabis per uso medico, ivi incluso il diritto di coltivare piante di cannabis per uso personale.

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