CAMMINIAMO INSIEME Bollettino della Parrocchia dei Santi Bassiano e Fereolo - Lodi Luglio-Agosto 2015 - n. 401 pro manuscripto
Buo
! e z n a c a v e n
LA SPERANZA E’ IL NOSTRO MOTORE di don Giuseppe Raimondi - parroco
Di questa verità siamo tutti convinti. Per confermare questa consapevolezza, la sapienza popolare ha inventato anche un proverbio che spesso diciamo anche noi: “La speranza è l’ultima a morire”. Se non avessimo un po’ di speranza nel cuore, non saremmo in grado di vivere dignitosamente la battaglia della vita. Infatti più andiamo avanti, maggiormente abbiamo tutti bisogno di aiuti e quindi soprattutto di speranza.
MA CHE COS’E’ LA SPERANZA? Ci piace definirla con semplici parole. E’ il motore. Noi sappiamo infatti che una macchina non si muove, non va avanti e non serve a nulla se non ha un motore. Questi può essere potente o debole, nuovo o vecchio, bello o brutto, silenzioso o rumoroso. Quello che importa è che ci sia e che compia il suo dovere. Se mancasse, la macchina sarebbe da buttare, anche se bella
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e nuova. Se tutto questo lo riferiamo alla vita dell’uomo, dobbiamo dire che la speranza è il motore della vita dell’uomo, della donna, di una famiglia, di un prete, di un’azienda, della stessa umanità. Se questo è vero, ed è verissimo almeno per noi, dobbiamo allora dire con estrema certezza che senza la speranza non possiamo vivere. Questa virtù può essere debole, può essere fragile, faccia pure fatica ad esserci, ma ci vuole. Nessuno può farne senza. Constatiamo infatti che, oggi in modo particolare, quando viene meno questo motore, spesso volontariamente distrutto con le proprie mani, ci si chiude ad ogni futuro.
NOI VOGLIAMO AVERE SPERANZA Dobbiamo però dire subito che la virtù della speranza non si compera. Non c’è infatti nessun negozio che possa venderla, non ci sono nemmeno dei prodotti per caricare il nostro animo di speranza. Questa virtù è inserita nel nostro essere, nel nostro cuore. La possediamo infatti con la nostra nascita. E’ Dio stesso che l’ha impressa nel nostro corpo quando ci ha dato di incominciare ad esistere. Basti pensare alla tensione in avanti con la quale il nostro corpo, animato e
temente in profonda comunione con il Risorto, l’uomo possiede lo stesso sguardo e la medesima forza della vittoria di Cristo. Per possedere questa speranza cristiana occorre però vivere e crescere continuamente nella fede cristiana, ma anche testimoniarla con convinzione e gioia. Dopo tutto questo dobbiamo anche dire che se il cristiano non si impegna a maturare nella vita cristiana, si affievolisce non solo la speranza, ma anche la stessa fede.
ABBIAMO BISOGNO DI QUESTA SPERANZA
sostenuto dallo spirito, si proietta in avanti, sospira il meglio, tende sempre a un qualcosa. Comprendiamo molto bene allora che il primo impegno a favore dell’uomo, ma anche nei nostri confronti, è quello di “non uccidere” mai la speranza che abita in noi e nell’uomo che ci sta accanto e che ovunque incontriamo. “Uccidere la speranza” vuol dire infatti annientare il futuro di un uomo, togliergli quel motore che lo sostiene in vita.
Se è la speranza umana che ci dà la forza per la battaglia della vita, noi diciamo che è quella cristiana che ci dà la capacità di guardare sempre avanti nonostante tutto e di avere continuamente in noi la certezza che aggrappati a Cristo risorto vinceremo anche la stessa morte. Chi vive la fede in Cristo e di conseguenza la speranza cristiana e la carità fraterna, è sempre proteso verso un “meglio” che deve senz’altro venire. Un “meglio” che racchiude la soddisfazione piena di tutte quelle aspettative che il suo cuore ha portato e nutrito per tutta la sua vita. Anzi troverà anche molto di più, perché ha sperato in un Dio così amante dell’uomo che per la sua gioia ha sacrificato il suo amato Figlio, per averlo con sé in una piena ed eterna soddisfazione nella comunione trinitaria.
C’E’ PERO’ SPERANZA E SPERANZA Abbiamo detto che la speranza è il motore che tiene in vita e che ci fa camminare in avanti con serenità. Questa speranza può avere due volti. Si tratta in primo luogo della speranza umana, che tutti inevitabilmente abbiamo ricevuto in dono dal Signore, sia che si accetti o si accantoni Dio nella propria esistenza. L’altra è quella cristiana. Non si tratta di un’altra speranza, è la medesima, che però ha accolto in sé la luce del Signore Risorto. Il dono della fede in Cristo Risorto imprime infatti nella speranza umana la forza e lo slancio della vittoria di Cristo sulla morte. Viene arricchita di una luce nuova e di una forza divina. Se poi questa speranza è vissuta costan-
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CHIUSO UN ALTRO ANNO PASTORALE E così, adagio adagio, abbiamo chiuso un altro anno di vita pastorale della nostra parrocchia. Ne abbiamo vissuti tanti insieme. Non sappiamo ciò che il Signore ci riserva per il futuro. Una cosa è certa: se abbiamo nel cuore la vera speranza cristiana come abbiamo scritto sopra, noi dobbiamo guardare avanti con fiducia perché il futuro è nelle mani di Dio. Se è nelle sue mani, allora anche se tutto dovesse cambiare, il suo amore non verrà mai meno. Ed è questo ciò che importa. Senza il suo amore tutto diventa vano, superficiale, momentaneo. Anzi, se vogliamo essere sinceri e decisi, dobbiamo dire che senza l’amore del Signore tutto presto o tardi crolla, va in fumo.
APRIAMO GLI OCCHI E’ bello e doveroso guardare a quanto con l’aiuto del Signore abbiamo fatto in questo anno. Se guardiamo non è per gloriarci, come se quanto
è stato fatto fosse tutto e solo opera nostra. Se qualcosa di buono abbiamo fatto è perché il Signore ci ha illuminato su ciò che dovevamo fare e poi ci ha sostenuto nel realizzare ciò che ora vediamo con un certo senso di soddisfazione. Se ci fosse mancato il suo apporto di luce e di forza, noi avremmo fatto sì qualcosa, ma soprattutto avremmo costruito su noi stessi, cioè sulla sabbia. Siamo più che mai convinti che una vera comunità parrocchiale deve sempre essere in docile ascolto della volontà del Signore. E’ Lui infatti il Signore della Chiesa e quindi della nostra comunità parrocchiale. Chi tiene in mano le redini della comunità non è certo il parroco anche se è qui a rappresentarlo. Siamo più che mai convinti che questo ascolto della volontà del Signore nei confronti della parrocchia non sia facile. Occorre ricercarla, invocarla e poi lasciarsi istruire. Se abbiamo vissuto e realizzato qualcosa di buono e di bello è perché Lui ci è venuto incontro e noi ci siamo lasciati ammaestrare.
IN QUESTO ANNO Quante cose belle ci ha dato di realizzare il Signore per la nostra parrocchia! Siamo infatti più che mai convinti che è stato lui ad illuminarci e a darci la forza per attuare quanto abbiamo fatto. Se ne facciamo un elenco è per poter dirgli coralmente grazie. Siamo però convinti che c’è stato anche tanto altro bene che non è possibile elencare perché si è realizzato nel cuore di tante persone. E questo solo Lui lo può vedere. A noi sembra di dovergli dire grazie in primo luogo
PER L’ANNO DELLO SPIRITO SANTO Guardando a quanto il Signore ci ha dato di realizzare, possiamo dire che il punto focale è stato l’impegno circa la riflessione, la preghie-
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ra, i gesti, i diversi momenti, sia celebrativi che fraterni, sul dono dello Spirito Santo. Dai cartelli appesi nelle nostre chiese ai diversi momenti celebrativi e formativi possiamo dire che lo Spirito Santo è stato non solo maggiormente conosciuto, ma anche invocato. Quante adorazioni abbiamo vissuto: tutte ben partecipate. Gli articoli di don Marco sul bollettino sono stati letti e graditi anche fuori parrocchia. Le serate di evangelizzazione durante il mese di maggio, sull’opera dello Spirito nei Sacramenti, sono risultate molto significative.
PER LA NOSTRA CARITAS PARROCCHIALE Dopo momenti di perplessità, ci siamo messi in rete con tutta la diocesi. Per realizzare quest’opera il Signore ci ha dato un aiuto prezioso mediante l’opera di un nuovo volontario che - insieme ad altri generosi volontari - ora conduce molto bene questo nostro servizio ai poveri del quartiere. L’iniziativa “famiglia x famiglia” è andata ancora avanti nel più profondo silenzio. Un silenzio che costruisce con la generosità nascosta di tante singole persone e di gruppi. Il nostro doposcuola si è concluso anche ricevendo un bellissimo biglietto di ringraziamento da parte di una famiglia per aver aiutato una loro figlia a vivere serenamente l’anno scolastico. Ci fermiamo qui. Ci sarebbe ancora molto da dire per questo ringraziamento. Pensiamo soltanto al bene hanno fatto i nostri infermieri, i volontari per la distribuzione dei vestiti e dei generi alimentari, ma anche chi segue i casi estremi per i quali è richiesto non solo l’aiuto concreto, ma anche tanta pazienza.
PER IL NOSTRO ORATORIO Dopo anni di fatiche, stiamo vedendo fiorire qualcosa. L’opera dei nostri sacerdoti che in questi ultimi anni hanno lavorato nel nostro oratorio, sta dando i suoi frutti. Basti vedere il numero di adolescenti che frequentano l’oratorio. Il gruppo che ha fatto la professione di fede in terza media e quello che l’ha professata a 18 anni. La loro presenza al Grest di quest’anno è numerosa. Si sono impegnati subito di buona volontà: hanno lavorato per preparare tutto
l’ambiente e l’hanno gestito poi con impegno e buona serietà.
PER IL NOSTRO G.S.O Abbiamo iniziato l’anno pastorale e quindi quello sportivo con qualche sofferenza nel cuore. La scelta che abbiamo fatto, della quale già abbiamo riportato il contenuto sui bollettini di giugno e settembre 2014, è stata dura, ma l’abbiamo fatta per il bene del nostro oratorio, e soprattutto per il bene della nostra piccola e grande gioventù. Il Signore ci ha dato la grazia di andare avanti con serenità e di condurre la nostra attività sportiva mettendo decisamente i valori umani e cristiani al primo posto nella formazione e nell’educazione della nostra gioventù. Siamo più che mai convinti che a noi non compete di sfornare dei campioni dai nostri ambienti, ma dei veri cristiani.
PER TUTTO IL BENE NASCOSTO Come abbiamo già detto tante volte, il bene non fa rumore, il male fa invece baccano fino stordire e a volte anche a nauseare. Quanto bene è stato fatto anche quest’anno! Forse non l’abbiamo visto. Ma c’è stato. Il parroco, proprio perché vede e sente tante confidenze, può fare questa affermazione con sincerità e fermezza. Basti pensare a chi pulisce le chiese, l’oratorio. Chi si fa servo per aiutare il parroco in tante cose sia negli uffici parrocchiali che per la pratica burocratica e per la manutenzione delle nostre strutture. Chi ha gestito e dato la possibilità a tanti sanfereolini di vivere un mese di maggio molto significativo. L’elenco potrebbe continuare.
E ALLORA GRAZIE AL SIGNORE E A TUTTI Dopo aver ringraziato il Signore durante la conclusione dell’anno pastorale il 31 maggio ai piedi della Madonnina, ora sentiamo vivamente il dovere di dire il nostro grazie a tutti. La comunità non è proprietà del parroco, ma è di tutti. Il parroco passa, la comunità resta. E allora andiamo avanti con fiducia. Il Signore ama e benedice tutti coloro che si spendono generosamente e gratuitamente per la sua amata Chiesa, che per noi è la nostra amatissima comunità di S. Fereolo.
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VENTIDUE ANNI, MA NON LI DIMOSTRA Sono da poco iniziate le vacanze ed è iniziato quel gran bel periodo che i ragazzi sognano tutto l’anno. Il Grest si è da poco concluso. Si parte per le vacanze. Qualcuno però sta già lavorando per il mese di settembre. E in questo mese della ripresa ecco la ormai tradizionale “Straoratorio”. L’organizzazione predisporrà tutto il necessario e verrà esposto lo striscione dell’avvenimento principe della nuova stagione dell’Oratorio di San Fereolo e del suo G.S.O.. E’ un appuntamento molto importante perché rimette in cammino, dopo la pausa estiva, un organo sempre in movimento, sempre alla ricerca di nuove iniziative di aggregazione per tutte le persone del popoloso quartiere di San Fereolo.
Tutta la popolazione è caldamente invitata, proprio per meglio testimoniare il grande ruolo che riveste l’oratorio all’interno della parrocchia, all’interno del quartiere. Noi tutti insieme saremo i giudici: dimostriamo pertanto la nostra fermezza nell’essere presenti massicciamente; anche così dimostreremo ancor di più il valore di questo nostro bene.
Percorso, Iscrizione E PROGRAMMA Il percorso della camminata sarà il tradizionale
Non e’ una corsa da quattro soldi degli scorsi anni: 1 giro di circa 3 km (chi desiLo spirito della Straoratorio non è solamente rappresentato da una bella scampagnata per le vie del quartiere, oppure da una bella mattinata da vivere allegramente tutti assieme. La corsa vuole segnalare prima di tutto la viva presenza dell’oratorio in un quartiere sempre più in via di espansione. Oratorio come punto di riferimento per una vita comunitaria volta alla più ampia aggregazione, luogo antico (non nelle strutture) ma sempre attuale, sempre pronto ad offrire attività, punto di incontro, fonte viva per far lievitare la voglia di relazionarsi con gli altri e fonte alla quale bere per rinfrescare la propria fede. La Straoratorio deve testimoniare, ogni volta di più, questo cuore pulsante al centro del quartiere.
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dera ripeterlo due volte percorrerà 6 km) Sul foglietto di presentazione che sarà rilasciato all’atto dell’iscrizione è ben evidenziato il percorso.
L’iscrizione potrà essere fatta in oratorio, oppure ai punti vendita davanti alle chiese di S. Fereolo e S. Cuore dopo le Sante Messe di tutta la setti-
mana precedente la Straoratorio. Con il contributo corrispondente (esposto sulle locandine di presentazione) si riceverà la maglietta colorata ed un cartellino di riconoscimento, da utilizzare durante la marcia e che sarà ritirato al termine, così permetterà di essere classificati ed inoltre partecipare ad eventuali premi ad estrazione. Questo il programma - ore 09,30 Raduno nel cortile dell’oratorio - ore 09,45 S. Messa - ore 10,45 Partenza - ore 11,45 Premiazioni Auguriamo a tutti una buona e felice Straoratorio!
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La scomparsa di Manuela Cremaschini Zanelli
SEI STATA UNA PAGINA DI VANGELO Non è nostra abitudine, ma questa volta desideriamo riportare l’omelia che don Peppino ha fatto nel giorno del saluto a Manuela nella chiesa del S. Cuore. Ci spingeva questo il pensiero che ha espresso al momento del saluto finale. E’ un messaggio ed un impegno per tutti. Ha detto: “in questi anni ci siamo tutti abbeverati alla vita di Manuela, è stata infatti una fonte di bene e di generosità, oggi ci siamo abbeverati come popolo. Siamo qui veramente in tanti. Continuiamo a dissetarci in tutti i giorni della nostra vita. Lei dal cielo ci aiuterà a diventare anche noi una pagina di Vangelo come è stata lei”. Se prendo la parola è per amore del Signore che
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mi chiede di manifestare il suo pensiero, è per essere obbediente alla Chiesa, nostra madre, che mi invita a parlare per il bene di tutti. Davanti al mistero della morte, e soprattutto della morte della nostra carissima Manuela, vi confesso sinceramente che non ho parole. Che cosa possiamo dire? Che cosa posso dire? Anche se sono prete vi dico sinceramente che non ho parole. Se guardiamo a come abbiamo vissuto questi mesi, sia noi che la famiglia di Manuela, non possiamo far altro che constatare che ci siamo posti tante domande, abbiamo vissuto tanta sofferenza, abbiamo coltivato nel nostro cuore una grande speranza. In questi mesi ci ha accompagnato e sostenuto la forza della preghiera. Abbiamo avuto sentimenti e gesti di carità, di condivisione. Possiamo dire che la vita, la sofferenza, la speranza di Manuela erano entrate nella nostra vita sia personale che familiare. Abbiamo vissuto questi mesi in profonda comunione. La parola che ci dicevamo era: speriamo. E dicevamo questa parola “speriamo” aggrappandoci a tante cose, a mille motivi con la ferma certezza che non sarebbe accaduto ciò che purtroppo si è avverato. In questi mesi di sofferenza abbiamo posto anche al Signore delle domande. Quante domande abbiamo innalzato al Signore! Erano domande di implorazione di aiuto. Erano domande di chiarimento. Erano domande che volevano e imploravano una risposta concreta positiva per la vita di Manuela. A questa lunga serie di domande il cielo non si è aperto, le domande non hanno avuto risposte. Il dolore ha soffocato la vita, i nostri cuori hanno tremato, i nostri occhi hanno versato lacrime in abbondanza. Ora siamo qui con le spoglie della nostra cara
Manuela a celebrare l’amore del Signore, quell’amore che porta salvezza, che spalanca i cieli e dona la vita eterna. E se anche qui le domande rimangono e ci trafiggono ancora il cuore, noi siamo chiamati tuttavia a rinsaldare la nostra fede, a ravvivare la nostra speranza, a credere nell’amore del Signore. Ma che motivi abbiamo in questa situazione di profonda sofferenza per rinsaldare la nostra fede, per ravvivare la nostra speranza, e credere nell’amore del Signore? I motivi ce li dà il Signore stesso. Leggiamo infatti nella Bibbia “La morte è comune eredità di tutti gli uomini”; e così purtroppo tutti presto o tardi ne dobbiamo fare esperienza. E la nostra Manuela purtroppo ha fatto in fretta questa esperienza. Ma c’è la domanda che maggiormente in questi giorni abbiamo pronunciato: ma perché proprio a Manuela che non ha fatto nulla di male? Ha dato una stupenda testimonianza di vita cristiana sia personale che familiare, di amore ai suoi figli, ad Alessandro in particolare. E’ stata con Claudio una coppia esemplare. Ma perché? La Parola di Dio ci risponde dicendoci che anche Gesù, dopo aver fatto tanto bene, è stato ucciso ed è morto pur senza avere fatto nulla di male. Carissimi, il cristiano per il fatto che sia cristiano, che viva bene, che vada in chiesa, che faccia carità, non ha nulla di scontato. La sofferenza è di tutti ed è per tutti. Non c’è sconto per nessuno. Ancora, Gesù nel Vangelo ci dice: “Pregate, bussate e sarete ascoltati, vi sarà aperto, chiedete ed otterrete.” Noi non solo abbiamo chiesto, non solo abbiamo pregato, abbiamo pure versato lacrime in abbondanza, ci siamo perfino sostituiti alla nostra Manuela. Ma non abbiamo attenuto nulla. Almeno apparentemente. Ma perché o Signore? Perché questo silenzio? E’ la domanda che molti hanno pronunciato in questi giorni. Vi dico che anch’io come vostro parroco mi sono domandato: perché Signore non intervieni? Perché non sei intervenuto?
Ma Gesù dice a voi, dice anche a me: i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le mie vie non sono le vostre vie. Io scrivo diritto su righe storte. Abbiate fiducia in me. Io compio sempre opere di bene. E allora dove trovare conforto, dove trovare quella serenità per continuare a vivere, perché dobbiamo continuare a vivere. La risposta ci è data ancora dalla Parola di Dio che abbiamo appena ascoltato. Abbiamo sentito: “I giusti vivono nel Signore.” La nostra Manuela proprio perché ha vissuto concretamente il Vangelo, in particolare le beatitudini, proprio perché ha amato la sua famiglia, ha assistito e accompagnato per anni il suo Alessandro, ha gioito santamente per i suoi altri due tesori, vive ancora. Vive presso il Signore. Vive nella gioia pura. Vive per sempre. Quella serenità e quella gioia che trasparivano continuamente dal suo volto, ora sono trasfigurate pienamente e per sempre nel Signore. Se vive ancora, allora siamo profondamente convinti, per fede, che ci guarda ancora, ancora ci accompagna, è ancora presente in mezzo a noi. Ma soprattutto guarda ancora alla sua famiglia, al suo Claudio, ai suoi figli. Li accompagna ancora, li ama di un amore ancora più grande. La Parola di Dio ci ha detto ancora: “Agli occhi degli stolti parve che morissero, la loro fine fu considerata una sciagura, ma essi sono nella pace. In cambio di una breve pena riceveranno grandi benefici.” Se la nostra Manuela ora è ormai arrivata a casa in paradiso; vive e riceve grandi benefici da parte del Signore. Noi invece dobbiamo continuare la battaglia della vita. Poiché siamo ora arricchiti più che mai della sua significativa e santa testimonianza umana e cristiana, dobbiamo essere tutti impegnati a portare avanti la sua testimonianza di fede, di amore di serenità. Poiché è stata la fede in Cristo che l’ha sostenuta, facciamo sì che la fede che abbiamo ricevuto in dono sia anche per noi la roccia della nostra vita. Sia roccia per quando tutto va bene e per
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quando la croce potrà pesare sulle nostre spalle. Portiamo avanti la sua testimonianza d’amore. Quale amore aveva per la sua famiglia, per il suo Claudio, per i suoi figli, con quale amore ha portato avanti e soprattutto curato e assistito con amorevolezza il suo Alessandro! Anche voi amate la vostra famiglia, amate i vostri figli, amateli sia che rispondano o no alle vostre attese. Accogliamo e facciamo nostra anche la sua testimonianza di serenità. Il suo volto era sempre sereno, gioioso, solare. Sempre sorridente pur essendo sotto la croce. Era felice di essere donna, di essere sposa e di essere mamma. Anche noi, voi ed io, impariamo ad essere sempre sereni, anche quando costa. Un volto sereno è segno di un cuore imbevuto di pace. E allora concludendo dico a noi tutti: Manuela, sei stata veramente una pagina di Vangelo, la pagina delle beatitudini. Anche se il Signore in questi giorni non ci ha ascoltato, ora tu sei accanto a Lui e allora vedi e conosci il perché non ci ha ascoltato. Gioisci in Lui e dal cielo aiutaci tutti, ma in modo particolare aiuta e sostieni i tuoi cari. Amen. Apro un quotidiano e cerco la pagina sportiva e cosa trovo? Lotito, presidente della Lazio, indagato! Calcio scommesse! Arrestato il tifoso (che coraggio chiamarlo così) juventino che ha tirato la bomba carta nel derby della Mole! È vero il campionato di calcio è finito e le pagine vanno riempite, ma le notizie che vorrei leggere sono altre. Mi piacerebbe leggere articoli come quello di pagina 30 de “Il Cittadino” di martedì 9 Giugno dove si parla di un torneo giovanile, il nostro: la prima SanFe Cup, organizzata dalla società della nostra Parrocchia, il G.S.O. San Fereolo. Alla nostra SanFe Cup hanno partecipato più di 300 bambini (28 squadre), suddivisi, a seconda dell’età, in tre categorie: Piccoli Amici, Pulcini puri 2005 e Pulcini puri 2006. Per tre settimane li abbiamo visti scorrazzare sul campo di Robadello in partite intense e bellissime. Senza dubbio chi ha avuto il piacere di gustarsele, può dire di aver visto un grandissimo spettacolo sportivo
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GRANDE SUCCESSO PER LA PRIMA SANFE CUP ed umano. Vederli giocare rasserena gli animi e apre ai sorrisi, alla gioia. Lo spettacolo non è stato limitato al campo. Il servizio ristoro posizionato nel cortiletto antistante gli spogliatoi ha fatto il resto. Diciamo al nutrizionista di saltare le prossime quattro righe quando racconteremo che nel cortiletto i panini con le salamelle, le patatine fritte, la bibita gassata per eccellenza hanno fatto da contorno al terzo tempo. Accomodate su tavolini e sedie, le due squadre avversarie, che fino a poco prima avevano diviso il terreno di gioco, ora insieme affrontavano gli avversari più ostici: colesterolo e grassi! Alla loro età ovviamente non si badava ad alcun conteggio di calorie, anzi maionese e ketchup rendevano il tutto più appetitoso e la vittoria era assicurata! Qualcuno di noi invece, non abituato a maratone culinarie di questo genere, qualche volta cedeva al volere del nutrizionista ed ecco allora apparire un contenitore con l’insalatina, ma il giorno dopo la tentazione della gola prendeva nuovamente il sopravvento: panino con la salamella e patatine fritte, ovviamente senza ketchup e ma-
ionese perché quelle fanno ingrassare. Alla fine dobbiamo dire che sono state tre settimane di spettacolo, di gioia, di divertimento, sia dentro che fuori dal campo, e per qualcuno di un chilogrammo in più di peso. Chi ha vinto? Il nutrizionista direi di no! Secondo me è arrivato ultimo! Tra i pulcini 2004, il San Bernardo ha battuto i nostri ragazzi del G.S.O. San Fereolo 2-1 resistendo fino all’ultimo al forcing operato dai nostri per tutto il secondo tempo. Tra i pulcini 2005 invece ha prevalso alla grande il San Colombano che ha surclassato il Borghetto per 7-1. Tra i piccoli amici non abbiamo fatto classifiche visto il carattere ludico della categoria. Direi che alla fine i vincitori sono stati i bambini… tutti! Tutti sono stati premiati, nessuno escluso! Tutti hanno ricevuto una medaglia che forse terranno a ricordo di una bella esperienza perché alla fine, comunque sia andata, è stata una bella esperienza. Il mio cervello e soprattutto il mio cuore, ma non il mio fegato, uscito provato dalle tre settimane di patatine fritte e salamelle, ringraziano tutti quelli che hanno permesso di realizzare tutto questo a partire dagli organizzatori (hanno fatto un lavoro immenso), dai collaboratori (sempre pronti a scattare ad ogni evenienza), per arrivare ai nostri sponsor ufficiali: “Il panificio Volpi”, “La boutique della carne” e “La Moderna” e a quelli istituzionali: Comune di Lodi e Provincia, senza i quali non saremmo riusciti a realizzare il torneo. Un ringraziamento a particolare va all’assessore allo sport, Tommaso Premoli, che è stato presente alle premiazioni e in almeno un paio di altre occasioni durante il torneo.
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I NUMERI DEL MEMORIAL MARCO TORCHIA “Dare i numeri”. Un’espressione utilizzata per contraddistinguere colui che è andato in escandescenza, oppure per contrassegnare uno di quei “giochi a premi” in cui si spera di vincere qualche euro. Più raramente, espressione utilizzata per elencare risultati raggiunti. E da raggiungere. Undici, il numero delle edizioni del Memorial Marco Torchia che hanno accompagnato le estati sanfereoline e che in questo periodo stanno riscaldando il terreno di gioco antistante la chiesa di Robadello. Quando abbiamo iniziato questa avventura negli anni passati, il raggiungimento di questo obbiettivo era ambizioso. Una volta raggiunto, è giusto ora continuare sulla strada segnata Tredici, come il numero delle serate previste dalla manifestazione ma anche il numero delle persone che tutte le sere sono al campo ad organizzare il campo e a tenere compagnia durante le partite di gioco. Quattordici, il numero delle squadre partecipanti a questa edizione: un record, che si spera di superare nelle prossime edizioni. Un limite cui si è arrivati con l’impegno ed il sudore di chi scrive queste righe ma soprattutto di coloro che tutte le sere si rimboccano le maniche per far sì che la “macchina organizzativa” funzioni a dovere. Non tutti hanno avuto il piacere di conoscere Marco (come chi scrive queste righe) e di certo l’utopia di farlo a beneficio di chi legge non è nelle ambizioni di queste righe. Se il lettore avesse l’opportunità di “fare un salto al campo”, si troverebbe di fronte ad una meraviglia della natura: numeri importanti quanto “freddini” non possono racchiudere il significato più bello di questo Memorial, vale a dire il senso di appartenenza. Per gli organizzatori, il cui lavoro incomincia
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a febbraio con le prime riunioni ed ogni volta è una splendida opportunità per ritrovarsi, discutere, confrontarsi e trovare soluzioni comuni. Ma anche per rafforzare l’appartenenza ad una parrocchia che continua a supportarci nel nostro lavoro, e di cui possiamo solo essere grati. Lo spunto forse più sorprendente è il senso di appartenenza al torneo delle squadre partecipanti: capitani che settimane prima del fischio d’inizio ci contattano trepidanti per avere informazioni sullo sviluppo del torneo, e che loro stessi aiutano nel recuperare giocatori e squadre nuove che possano assaporare lo spirito di aggregazione e sana sportività che si respira ogni sera all’interno di quel campo e di quel cortile. Quel cortile che ha ospitato molti amici, conoscenti o spettatori occasionali accorsi a sostenere i propri cari durante la competizione. E che continuerà a farlo, con quello spirito e quei sorrisi che ci accompagnano ogni sera.
LA VOSTRA GENEROSITA’ Anche se l’estate sembra che arrivi e poi quasi ritorna ancora un certo fresco primaverile, la generosità dei sanfereolini si mantiene sempre sulla stessa linea. E di questo dobbiamo ringraziare il cielo: le temperature variano, ma il cuore rimane fermo e sempre caldo per fare il bene alla comunità parrocchiale. La carità non deve avere soste, dice il Signore. Questo deriva dal fatto che Dio è amore, ed è Amore sempre in ogni momento, in ogni stagione e soprattutto con tutti, sia con i buoni che con i cattivi. Lui infatti - come dice il Vangelo - fa piovere sui giusti e sui peccatori, fa sorgere il sole sui buoni e sui cattivi. Ecco allora la carità dei sanfereolini come si è espressa in questo mese di giugno.
OFFERTE DEL MESE (Importi in euro) 30 per l’oratorio; 200 per l’oratorio; 60 per l’oratorio; 30 per l’oratorio; 10 per documento; 145 per foto Lourdes; 35; 10; 100 per l’oratorio; 50 per documento; 50 per l’oratorio; 100 per l’oratorio; 200 per il teatro; 25; 20; 25 dalla comunione anziani.
PER I DEFUNTI Le ex colleghe della defunta Benedetti Paola hanno offerto 80 euro. La defunta è stata iscritta alle Messe perpetue.
S. CUORE (Importi in euro) 150; 50; 50; 100; 30; 30; 1215 dalla raccolta mensile.
AD ONORE DELLA VERGINE MARIA In occasione degli incontri di preghiera del mese di maggio in alcuni luoghi abbiamo raccolto queste offerte (importi in euro): 100; 100; 100
50; 120; da singole persone 25; 20.
GRAZIE Con la speranza di non aver tralasciato nessuna offerta, dico a tutti grazie. Grazie per chi offre per i defunti, grazie a coloro che in occasione del Mese di maggio hanno offerto in segno di riconoscenza alla Madonna. E’ una tradizione che si ripete in alcune zone della nostra parrocchia. Con queste piccole grandi offerte noi andiamo avanti. Sappiamo per esperienza che gli aiuti ci vogliono e cerchiamo di accoglierli ben volentieri, ma sappiamo che è il Signore che ci sostiene con la sua mano provvidente. Se non ci fosse Lui, non saremmo qui ora con una situazione che se da una parte rimane sempre critica perché dobbiamo portare avanti ancora il peso del mutuo (10.000 euro ogni tre mesi fino all’anno 2025), dall’altra parte siamo fiduciosi perché siamo andati avanti in questi cinque anni con dignità, facendo anche dei lavori di risanamento. Ecco allora i nostri due punti fermi: fiducia nel Signore e nella generosità dei sanfereolini, ma anche speranza nell’amore del Signore e nella benevolenza dei sanfereolini. Dopo tutto questo diciamo che siamo convinti che il Signore non ci abbandonerà perché abbiamo fatto tutto per Lui, e nello stesso tempo confidiamo che anche i sanfereolini comprendano che ciò che è stato fatto in tutti questi anni rimane a loro gloria e per il bene delle loro anime.
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ORATORIO, CHE PASSIONE! L’oratorio, che passione! Questa breve espressione, carica di amore e di forza, ma anche di entusiasmo e di gioia, era stata lo slogan di qualche anno fa del nostro oratorio. Erano gli anni splendidi della sua vita. Era nato da pochi anni. Viveva la sua fanciullezza, e come tutti i bambini era proteso in avanti, era frequentato da piccoli e da grandi. I giovani erano, se così si può dire, una “valanga”. Eravamo ancora negli anni nei quali non esisteva il computer, non c’era nemmeno il cellulare, i centri di aggregazioni giovanili erano pochi e spesso non ancora così attraenti. E così l’oratorio, sia in città che nei paesi, era un vero luogo di aggregazione per tutti i ragazzi, per gli adolescenti e per i giovani. Nel giro di pochi anni, gli oratori hanno smesso di essere luogo di TUTTO E’ richiamo per la gioventù piccola e grande. Ora queste CAMBIATO nostre speranze giovanili si trovano immerse in svariate proposte di svago, di passatenpo. E così l’oratorio è passato nel dimenticatoio. Quante volte, con una certa sofferenza nel cuore, mi tocca sentire: ma dove sono i giovani? E i ragazzi? E così spesso si -dà la colpa a insieme questo o a quell’altro... E 14 camminiamo
nessuno si prende la propria responsabilità. Non vogliamo qui trovare capri espiatori. A noi compete far riflettere perché ognuno si assuma le sue responsabilità. L’oratorio è e resta un grande dono che la comunità fa continuamente alla propria gioventù con una finalità più che mai attuale, cioè la loro formazione. A nostro avviso non deve cadere nel dimenticatoio, non deve essere sottovalutata, oggi più che mai. L’oratorio è e resta un luogo di aggregazione per la gioventù piccola e grande. Il suo scopo è la forA CHE mazione umana e cristiana delle nostre giovani speranSERVE? ze. La parrocchia non solo si preoccupa di mantenerlo in sicurezza e in ordine, ma anche versa diversi soldi perché sia sempre accogliente. I sacerdoti da parte loro non mancano di spendersi per offrire sempre nuove e valide iniziative. Se anche tutto questo esiste nel nostro oratorio, tuttavia dobbiamo dire che si potrebbe fare molto di più se ci fossero maggior interesse, concreta collaborazione, più assidua partecipazione delle famiglie. Mi chiedo sempre: perché al Grest ogni anno e quest’anno ancora di più, abbiamo una fiumana di ragazzi, mentre in altri mo-
menti, specie alla domenica, il nostro oratorio, ma anche gli altri oratori, sono spesso vuoti o solo con quattro ragazzi? Non mi si dica che i figli amano stare con i genitori, e anche che è giusto che almeno alla domenica i figli stiano con loro in giro per i supermercati o per le strade della città o in altri luoghi. Oggi a noi sembra che ai ragazzi manchi la possibilità di giocare, di giocare liberamente, di giocare esprimendo se stessi e le proprie capacità. E tutto questo in uno spazio libero, anche se controllati da persone che vogliono loro bene e cercano solo ed unicamente la loro armoniosa crescita nei valori. Se ad una certa età i figli, crescendo, si staccano I GENITORI E e cercano di L’ORATORIO c a m m i n a r e con le proprie gambe e frequentare altri ambienti di loro gradimento, è più che naturale. Tuttavia l’oratorio resterà sempre nel loro cuore in forza delle belle esperienze vissute, delle gioiose amicizie fatte, soprattutto avranno sempre con loro la formazione umana e cristiana ricevuta in questo loro ambiente. Ma perché questo avvenga è necessario che da ragazzi e nella loro prima adolescenza frequentino con una certa assiduità questo loro ambiente. Siamo più che mai convinti che questa abitudine alla frequenza si potrà realizzare se i genitori si assumono l’impegno di parlar bene dell’oratorio, di far amare l’oratorio e in modo particolare di favorirne la frequenza e la partecipazione alle sue diverse attività. Se l’oratorio non entra nel cuore dei ra-
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In questa carrellata di foto, ecco la vitalità del nostro oratorio. Una vitalità che come abbiamo scritto sopra ha trovato coinvolgimento sia da parte dei genitori con il mandare i propri figli all’esperienza del Grest, sia degli adolescenti e dei giovani come animatori, sia di alcune mamme come collaboratrici. Nelle foto le varie squadre.
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gazzi, non lo frequenteranno mai. Se non si capisce e non ci si impegna nella sua opera educativa, l’oratorio non serve. Ancora, se non si ha fiducia in questa struttura, non si permetterà mai ai propri figli di frequentarla con amore e di viverne la proposta. Qui allora si fa viva l’opera dei genitori. Senza l’apporto dei genitori l’oratorio non può esistere.
Le occasioni quindi per un coinvolgimento dei genitori nell’oratorio sono infinite. Non si tratta di assumere ruoli di protagonismo, ma di vero servizio. Il protagonismo deve essere sempre degli adolescenti che, maturando, si pongono al servizio dei più giovani. E’ quanto abbiamo visto in questi mesi e soprattutto nella preparazione del Grest 2015.
Stiamo constatando da qualche tempo che alcuni genitori portano volentieri i propri figli non QUALCOSA solo alla catechesi, ma anSI MUOVE che a giocare liberamente con i loro amici. E’ un buon inizio. Se poi i genitori restano qualche momento in oratorio oppure si mettono a giocare con i loro figli e i loro amici, diciamo sinceramente che in tutto questo vediamo che la nostra speranza si fa forte e ci fa sorridere di gioia. Non si tratta di rubare il posto ai ragazzi, ma di favorirne la frequenza, di aiutarli ad inserirsi, a rendersi protagonisti nel loro ambiente oratoriano.Abbiamo visto con piacere che alcune mamme si sono impegnate accanto a numerosi animatori per il Grest.
Un vero oratorio non può non avere dei punti fermi sui quali costruire tutta la sua vita. Si trattata in primo luogo della I PILASTRI catechesi. E’ infatti la Parola di Dio che illumina e indirizza la vita dei nostri ragazzi. Di conseguenza viene subito la preghiera. Pensiamo in modo particolare alla Messa domenicale, ai sacramenti, alle diverse esperienze in preparazione ai sacramenti della Prima Comunione, della Confessione e della Cresima. Parola e preghiera per un’esperienza forte del Signore. In questo ambiente, pur essendo caratterizzato dalla Parola di Dio e dalla preghiera, non devono mancare l’aspetto ricreativo e lo sport organizzato.
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Tutto questo fa parte della vivacità dei ragazzi e degli adolescenti. Ecco perché in ogni oratorio, oltre alle aule della catechesi, vi è sempre un campetto e a volte anche una palestra. Noi abbiamo tutto. Dobbiamo sempre ringraziare chi si è impegnato affinché la parrocchia avesse questo degno ambiente per le sue nuove generazioni. Dopo tutto questo non possiamo far altro che augurare al nostro oraUN AUGURIO torio di continuare la sua missione per la nostra gioventù piccola e grande. E perchè questo augurio possa realizzarsi invitiamo i genitori ad aiutare i propri figli, sia quando sono piccoli, ma anche durante la loro crescita, a frequentare e a stare in oratorio fino a far-
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lo diventare la loro secondo casa. Se questo avviene, sarà gioia grande per loro e l’oratorio non sarà stato costruito inutilmente. Complimenti. A tutti. Ai ragazzi che hanno calpestato PER FINIRE... con gioia il cortile dei sogni che è il nostro oratorio. Calpestatelo sempre. Un giorno, se il Signore vorrà, diventerà ancora più bello. Agli animatori. Che gioia vedervi impegnati a far giocare i ragazzi. Giocavano loro, e voi eravate contenti. Continuate così. La vera gioia sta nello spendersi per gli altri e più vi spenderete gratuitamente anche quando diventerete adulti, più la vostra gioia sarà grande. Lo ha detto Gesù: “non c’è gioia più grande che spendersi per gli altri”. Complimenti anche alle mamme che hanno aiutato sia nell’organizzazione che nei momenti dei pasti e nella pulizia degli ambienti. Amate l’oratorio: è la seconda casa dei vostri figli. E infine un grazie a don Roberto che si è speso con tanta pazienza, con buona volontà e con tanta resistenza per i suoi ragazzi di S. Fereolo. Continua così! I ragazzi stancano, ma non fanno mai invecchiare. Ed infine diciamo anche grazie a tutte le famiglie di S. Fereolo che hanno scelto il loro oratorio dove mandare quest’anno i loro figli per il Grest. Sappiate questo genitori: i vostri figli, abituandosi a venire al loro oratorio, verranno sempre anche con il passare degli anni. E’ il nostro augurio e la nostra speranza. insieme 18 - camminiamo
Gli animatori hanno fatto centro. Hanno preparato l’ambiente e poi si sono posti come veri organizzatori dei numerosi momenti ricreativi. Nelle foto sotto, l’incontro con il Vescovo mons. Malvestiti, durante la giornata animata dalle suore Paoline sul tema del “sogno”.
Il GSgOazzi a r i r e p Nel promuovere lo sport un vero oratorio, come abbiamo già detto e scritto tante volte, deve puntare sui ragazzi e sulle ragazze. Di questo siamo pienamente convinti. E infatti quest’anno è stato organizzato dal nostro G.S.O. un grande torneo di calcio coinvolgendo numerose squadre sportive del nostro territorio. Lo stile e l’impostazione, come pure il modo di giudicare e valorizzare i ragazzi e le squadre sono stati proprio quelli adatti a dei ragazzi. Se l’educazione alla vita sportiva non parte dai nostri oratori, non avremo mai uomini e dirigenti ai grandi livelli con la coscienza pulita che sappiano fare sport e promuoverlo come un vero valore della vita e non sfruttandolo per interessi egoistici che non hanno nulla a che fare con il vero sport. Ecco allora le foto di alcune squadre. Auguriamo al nostro G.S.O. di promuovere sempre il vero sport mettendo in ogni occasione al primo posto la persona. Se la persona farà e vivrà uno sport ricco di valori, sarà già per se stessa un campione anche se non andrà mai in seria A. Il pallone gonfiato, con le modalità che sappiamo molto bene, sia per il calcio che per la pallavolo, va sempre in fumo, svanisce, il pallone ricco di valori rimane sempre e fa sempre gioire chi lo guarda saltare tra le mani o tra i piedi.
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L’Associazione Amici di San Fereolo
DIARIO DEL MESE di Marinella Molinari
Il mese di Maggio si è concluso con due iniziative interessanti, ma anche piacevoli. Il giovedì 21 maggio il Sig. Cappella Pietro è venuto a parlarci di Papa Giovanni XXIII ed ha posto l’accento soprattutto sull’azione dello Spirito Santo nella sua vita. Ormai tutti sappiamo molte cose su questo grande Pontefice, ma le informazioni che il relatore ci ha dato sono state molto utili per conoscere alcuni aspetti del suo carattere e della sua spiritualità. Giovedì 28 poi siamo andati in pellegrinaggio a Sotto il Monte, per vedere da vicino i luoghi in cui è vissuto Roncalli. Appena giunti, Don Peppino ha celebrato la Santa Messa nella cappella del PIME, l’associazione per le missioni molto amata dal Papa. Più tardi abbiamo partecipato alla visita guidata della casa natale. In questo luogo si avverte fortemente la presenza di Gio-
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vanni XXIII e l’esperienza che abbiamo vissuto tutti insieme ci ha dato grandi emozioni, che ci hanno scaldato il cuore. Sul pullman, al ritorno, ci siamo sentiti più uniti e ci siamo resi conto che il nostro piccolo gruppo è una bella realtà della comunità parrocchiale di San Fereolo. Don Peppino ed io, con tantissimo affetto, vi auguriamo buone vacanze!
VITA PARROCCHIALE LA PREGHIERA SILENZIOSA DEL MARTEDI’ SERA
LA PREGHIERA DI ADORAZIONE DEL VENERDI’
Come già abbiamo fatto lo scorso anno, la preghiera silenziosa del martedì sera continuerà anche durante i mesi estivi. Non vogliamo strafare, ma solo dire al Signore che abbiamo bisogno di Lui e noi confidiamo nella sua potenza anche nei mesi estivi. Noi quindi non vogliamo mandare in vacanza la preghiera. Se è Lui che converte concretamente i cuori, se è Lui che fa il vero bene, se è Lui la nostra autentica forza per la battaglia della vita, noi, proprio perché ci crediamo non solo a parole, vogliamo dirglielo pregando anche d’estate. Quindi tutti i martedì sera la Chiesa di S. Fereolo sarà aperta dalle ore 21 alle 22 per un momento di adorazione. Per favorire questa preghiera saranno messi a disposizione dei piccoli sussidi. Diciamo allora a tutti coloro che durante l’estate escono per una passeggiata o per una boccata d’aria fresca, di non dimenticare questa opportunità di stare qualche momento davanti al Signore.
Verrà sospesa a S. Fereolo in quanto la Messa delle ore 18 è anche lei sospesa. Rimane però l’adorazione alla chiesa del S. Cuore. A S. Fereolo riprenderà a settembre.
LE VACANZE A BELLARIA Un folto gruppo (foto sotto) di sanfereolini ha partecipato alla settimana di vacanza a Bellaria organizzata dalla parrocchia presso la struttura diocesana.
LA COMUNIONE AGLI AMMALATI ED ANZIANI INFERMI Già lo abbiamo detto e non ci stanchiamo di ripeterlo: noi desideriamo che i nostri ammalati e anziani infermi ricevano il Signore nelle loro case. E’ così grande la nostra convinzione del bene che può fare ad un anziano ammalato o infermo che non esce più di casa, il ricevere il
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VITA PARROCCHIALE Signore, che non ci stancheremo mai di invogliare a ricevere questo dono. In questi anni il Vescovo ha dato il mandato a otto nostri fedeli per questo servizio e sono Arfani Giuseppe, Bernunzo Giuseppe, Costa Sergio, Sangalli Giovanni, Tacconi Tina, Zilli Ester, Zanelli Claudio. Oltre a questi è disponibile anche il nostro diacono Consolandi Umberto. Sono infatti uomini e donne che si rendono disponibili a portare Gesù nelle case. Compiono questo servizio da alcuni anni. Sappiamo che coloro che ricevono la Comunione da questi ministri straordinari si dimostrano molto contenti. Noi aspettiamo che tanti altri chiedano al parroco o ai sacerdoti di affidare loro un ministro straordinario della Comunione. E’ un servizio che viene svolto gratuitamente. Nessuna preoccupazione quindi. Per la prima volta la persona incaricata viene accompagnata dal parroco in modo che venga conosciuta e con lei si prendano insieme gli accordi per i giorni e l’ora. Non perdiamo un’occasione così grande, quella cioè di fare in modo che i nostri ammalati ricevano il conforto da parte del Signore e facciano anche tanto bene a tutta la loro famiglia, alla comunità parrocchiale e allo stesso quartiere. Se si offrirà loro questa possibilità si sentiranno di nuovo utili perché faranno ancora tanto bene, quello che è maggiormente necessario per la loro e la nostra vita. In attesa che venga richiesto questo servizio, noi non ci stancheremo di pregare perché il Signore converta l’indifferenza di tanti adulti nei confronti non solo del Signore che aspetta di andare dai malati così cari al suo cuore, ma anche nei confronti dei loro anziani che sono ancora nelle loro case.
RINGRAZIAMENTI Dopo il restauro alla recinzione alla Madonnina di via Raffaello, si ringraziano i titolari della Ceramica Artistica Pisati per l’omaggio della “targa” e dei portavasi in ceramica. Al signor Alfredo Angelini (Pulinet) un grazie
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per la pulizia della stata e della colonna. Si ringrazia pure l’amministratore del condominio il geometra Cavallo, ma anche il fabbro e il muratore per la qualità dei lavori.
BATTESIMI La prossima celebrazione si terrà domenica 19 luglio alle ore 16. Si riprenderà poi domenica 6 settembre alle ore 16. I genitori che intendono far battezzare i propri figli sono pregati di passare dalla casa parrocchiale per iscrivere il figlio e per ritirare i moduli necessari per la celebrazione. Le celebrazioni in agosto sono sospese.
FIDANZATI I prossimi corsi per la preparazione al matrimonio cristiano iniziano a settembre. Chi vuole iscriversi, è pregato di passare dalla casa parrocchiale per il foglio di presentazione al corso.
IL PERCORSO DELLA VITA BATTESIMI
• SCHIAVI REBECCA di Cristiano e Rebughi• • •
ni Alessandra AGUILAR TINEO MARELYM di Aguilara Felipe e Tineo Alejandra IANNUZZI NATALIE di Giovanni e Rizzuto Irene BERTOLAZZI FRANCESCO di Roberto e Boschetti Monica
MATRIMONI
• BORSATTI RICCARDO ANSELMO con FUSAR IMPERATORE CECILIA
DEFUNTI
• CREMASCHINI EMANUELA di anni 46 • TUMULO ROSA di anni 58 • ARTUSI DAMIANO di anni 78
MESSE PERPETUE Sono stati iscritte: Benedetti Paola, Camarri Osalda.
Coppini Giovanna di anni 69
Naranci Armando di anni 76
Camarri Osalda di anni 92
Rossetti Oreste di anni 67
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LE S. MESSE DEI MESI DI LUGLIO ED AGOSTO LUGLIO A SAN FEREOLO mercoledì 1 ore 8,30 giovedì 2 ore 8,30 venerdì 3 ore 8,30 sabato 4 ore 8,30 Fam. Occhiato ore 18,00 Asaro Vito domenica 5 ore 8,00 Crespi Franco - Giovanni - Maria ore 11,30 Giovanni - Franca ore 18,00 Coppi Lucio lunedì 6 ore 8,30 Allavelli Renzo martedì 7 ore 8,30 mercoledì 8 ore 8,30 Fusari Agostina giovedì 9 ore 8,30 venerdì 10 ore 8,30 Mauriello Carmine sabato 11 ore 8,30 ore 18,00 Susani Rosa - Tumolo Rosa domenica 12 ore 8,00 Farina Bassiano ore 11,30 Ferrari Tino - Ernesto ore 18,00 Tassi Carla lunedì 13 ore 8,30 martedì 14 ore 8,30 Per tutti gli iscritti alle Messe Perpetue mercoledì 15 ore 8,30 giovedì 16 ore 8,30 Fam. Bignamini - Boni venerdì 17 ore 8,30 Luigia - Eurosio - Mario
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sabato 18 ore 8,30 ore 18,00 Ferrari Renzo domenica 19 ore 8,00 ore 11,30 Benedetti Paola ore 18,00 Fam. Sala lunedì 20 ore 8,30 martedì 21 ore 8,30 Balconi Maria mercoledì 22 ore 8,30 Cernuschi Antonio - Piero Elvira - Anna giovedì 23 ore 8,30 Getilli Vanda venerdì 24 ore 8,30 Guarnieri Antonio sabato 25 ore 8,30 Fam. Callegari - Schellini ore 18,00 Fam. Mantegazza - Dedè domenica 26 ore 8,00 ore 11,30 Invernizzi Pietro - Maria ore 18,00 lunedì 27 ore 8,30 Fam. Ussi - Degradi martedì 28 ore 8,30 Anime del Purgatorio mercoledì 29 ore 8,30 giovedì 30 ore 8,30 Buschi Pietro venerdì 31 ore 8,30
A ROBADELLO mercoledì 1 ore 18,00 giovedì 2 ore 18,00 Padre Francesco Bruni Carla - Costanza - Pietro
venerdì 3 ore 18,00 Fam. Zilli - Ghidoni sabato 4 ore 17,00 Scotti Guido - Bruno - Teresita domenica 5 ore 10,30 Cremaschini Emanuela lunedì 6 ore 18,00 Comizzoli Celestina martedì 7 ore 18,00 Fam. Chiesa Felice mercoledì 8 ore 18,00 Palazzo Piera giovedì 9 ore 18,00 Callegari Carlo - Maria venerdì 10 ore 18,00 Per tutti gli iscritti alle Messe Perpetue sabato 11 ore 17,00 Piermario domenica 12 ore 10,30 Fulchiato Gabriella lunedì 13 ore 18,00 Perondi Enrico Gialdini Enrico martedì 14 ore 18,00 Callegari Piero mercoledì 15 ore 18,00 Maria - Pasquale - Franca giovedì 16 ore 18,00 Angelo - Giovanni - Eugenio Palladini Marco e papà venerdì 17 ore 18,00 sabato 18 ore 17,00 Moroni Angelo De Franceschi Costanza domenica 19 ore 10,30 Per la comunità lunedì 20 ore 18,00 Maria - Pasquale - Franca martedì 21 ore 18,00 Per le anime abbandonate mercoledì 22 ore 18,00 Angelo Giovanni Eugenio
Palladini Marco e papà giovedì 23 ore 18,00 Cernuschi Luigia venerdì 24 ore 18,00 Lorisi Regio - Lina sabato 25 ore 17,00 Anelli Mario Baroni Virginio - Giuditta domenica 26 ore 10,30 Per la comunità lunedì 27 ore 18,00 Fam. Bosia Dante martedì 28 ore 18,00 Grecchi Rosa mercoledì 29 ore 18,00 Anime abbandonate giovedì 30 ore 18,00 venerdì 31 ore 18,00
AGOSTO A SAN FEREOLO sabato 1 ore 8,30 ore 18,00 domenica 2 ore 8,00 ore 11,30 ore 18,00 lunedì 3 ore 8,30 martedì 4 ore 8,30 mercoledì 5 ore 8,30 giovedì 6 ore 8,30 venerdì 7 ore 8,30 sabato 8
Maria - Costante
Asaro Vito Fam. Molti - Colombo
Francesco
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LE S. MESSE DEI MESI DI LUGLIO ED AGOSTO ore 8,30 Bertoletti Enrico - Emilia ore 18,00 Ferrari Piero domenica 9 ore 8,00 ore 11,30 ore 18,00 Bruschi Sandro lunedì 10 ore 8,30 martedì 11 ore 8,30 Fam. Ussi - Ventura mercoledì 12 ore 8,30 giovedì 13 ore 8,30 Per tutti gli iscritti alle Messe Perpetue venerdì 14 ore 8,30 sabato 15 Solennità dell’Assunta ore 8,00 Lombardi Mario - Rosa ore 11,30 Messa Solenne ore 18,00 Fam. Alcesi - Mancini domenica 16 ore 8,00 ore 11,30 ore 18,00 lunedì 17 ore 8,30 Cernuschi Elvira - Antonio Piero - Anna martedì 18 ore 8,30 Anime del Purgatorio mercoledì 19 ore 8,30 Galletta Luigi giovedì 20 ore 8,30 Patrini Andrea venerdì 21 ore 8,30 Viotti Massimo sabato 22 ore 8,30 Lombardi Luigi - Pina ore 18,00 Formenti Elena - Miragoli Paolo domenica 23 ore 8,00 Getilli Vanda ore 11,30 Fam. Riboni - Trezzi ore 18,00 Raimondi Carlo -Teresa lunedì 24
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ore 8,30 martedì 25 ore 8,30 mercoledì 26 ore 8,30 Moroni Giovanni giovedì 27 ore 8,30 Fam. Mantegazza - Dedè venerdì 28 ore 8,30 sabato 29 ore 8,30 Buschi Pietro ore 18,00 Zaneletti Gianni Potenzano Enzo - Carlo domenica 30 ore 8,00 ore 11,30 ore 18,00 lunedì 31 ore 8,30 Boni Rosa
A ROBADELLO sabato 1 ore 17,00 domenica 2 ore 10,30 lunedì 3 ore 18,00 martedì 4 ore 18,00 mercoledì 5 ore 10,30 giovedì 6 ore 18,00 venerdì 7 ore 18,00 sabato 8 ore 17,00 domenica 9 ore 10,30 lunedì 10 ore 18,00 martedì 11
Mongis Regina Per la comunità
Int. Offerente -Tentori Carlo Vaccari Gabriella Nicola Fam. Colnaghi - Rocca Andena Paolo
ore 18,00 mercoledì 12 ore 10,30 Per tutti gli iscritti alle Messe Perpetue giovedì 13 ore 18,00 venerdì 14 ore 18,00 sabato 15 Solennità dell’Assunta ore 10,30 Per tutte le famiglie domenica 16 ore 10,30 Per la comunità lunedì 17 ore 18,00 martedì 18 ore 18,00 mercoledì 19 ore 10,30 giovedì 20 ore 18,00 venerdì 21 ore 18,00 sabato 22 ore 17,00 Vacchini Margherita Guarnieri Gaetano domenica 23 ore 10,30 Per la comunità lunedì 24 ore 18,00 Lorisi Piera martedì 25 ore 18,00 Giglio Juri mercoledì 26 ore 18,00 giovedì 27 ore 18,00 Silvana - Marina Bravi Monica - Agostino venerdì 28 ore 18,00 sabato 29 ore 17,00 Ciserani Maddalena domenica 30 ore 10,30 lunedì 31 ore 18,00
IN LUGLIO E AGOSTO CAMBIANO GLI ORARI DELLE MESSE Come abbiamo fatto lo scorso anno, dopo il rinnovamento della Chiesa del S. Cuore, le Messe sia feriali che festive nei mesi di luglio e di agosto hanno un leggero cambiamento di orari. Ci sembra giusto, sia per la diminuzione dei fedeli che in questi mesi estivi in buona parte vanno in vacanza, ma anche per non pesare eccessivamente sui sacerdoti della parrocchia. Ecco allora gli orari dei mesi di luglio e di agosto: Giorni feriali - ore 8,30 a S. Fereolo - è sospesa quella delle ore 18 - ore 18,00 al S. Cuore Giorni prefestivi - ore 18 a S. Fereolo - ore 17 al S. Cuore Giorni festivi S. Fereolo: - ore 8,00 - ore 11,30 - ore 18,00 S. Cuore: ore 10,30 Questi orari estivi inizieranno con il primo di luglio e con il primo di settembre si ritornerà ai soliti orari.
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Parrocchia dei Santi Bassiano e Fereolo viale Pavia 41, Lodi ▪ tel. 0371-30658
per contattarci:
don Peppino: tel. 0371-30658 don Roberto: tel. 0371-36345 don Marco: tel. 0371-438540 Caritas parrocchiale: via della Marescalca 3 ▪ tel. 0371-430885 Gruppo Sportivo Oratorio: via Salvemini 5 ▪ tel. 0371-31964 Coordinatore Sportivo: Roberto Folletti ▪ 339-1452918 e-mail: dongraimondi@libero.it sito web: www. sanfereolo.it e-mail Caritas Parrocchiale: caritassanfereolo@gmail.com
i servizi della Caritas parrocchiale: Ambulatorio infermieristico
lunedì – mercoledì – venerdì dalle ore 9 alle 10
Doposcuola
martedì - giovedì dalle 17 alle 18,30 mercoledì - venerdì dalle 14,30 alle 16
Distribuzione vestiti
martedì – giovedì dalle ore 9 alle 11
Servizio anziani ammalati e infermi mercoledì – venerdì dalle ore 9 alle 11,30
Aiuto generi alimentari una volta al mese
Centro d’ascolto
Mercoledì – venerdì dalle ore 9 alle 11
Servizio pratiche A.C.L.I.
Secondo e quarto mercoledì del mese dalle 9,30 alle 11
Prenotazione esami e visite mediche
mercoledì dalle 9 alle 10 - venerdì dalle 9 alle 11