Camminiamo Insieme settembre 2016

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CAMMINIAMO INSIEME Bollettino della Parrocchia dei Santi Bassiano e Fereolo - Lodi Settembre 2016 - n. 407 pro manuscripto

ovo u n l i via l a : ra o g n a n S u a t oel d’au i r i o t t n a e r rao tam t n S u a p l p A ale, r o t s a Anno P


I 30 anni dell’oratorio di San Fereolo

BUON COMPLEANNO! Settembre: la pausa estiva si chiude, si torna alle occupazioni quotidiane, al lavoro, alla scuola, ai ritmi di sempre. Per la nostra comunità parrocchiale sarà un mese intenso non solo a motivo della ripresa delle attività formative ma, quest’anno in particolare, a motivo di una ricorrenza legata al nostro Oratorio, che compie i suoi primi 30 anni. Lo celebreremo, lo festeggeremo, questo compleanno, in un clima di gioia condivisa, speriamo largamente partecipata, ma senza clamori.

Grazie! Desideriamo una festa di famiglia in cui ritrovarci tra volti amici e persone care a dire anzitutto: grazie! Grazie, perché non è scontato avere a disposizione di un quartiere come il nostro e di una parrocchia, una struttura, qual è l’Oratorio, che non è solo l’edificio, ma si compone e si arricchisce di persone, di attività, di esperienze. Grazie a chi l’ha voluto, il nostro Oratorio; a chi, negli anni, lo ha seguito; a chi, ancora oggi, ci spende tempo, energie, passione, presenza …

Tu per me sei importante! Desideriamo una festa di famiglia in cui ritro-

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varci, ancora, a dire: tu, per me, sei importante! Tu per me sei un valore irrinunciabile! Credo sia fondamentale, in un’occasione come questa, riaffermare, riconfermare il valore educativo, formativo e aggregativo del nostro Oratorio: ha le sue fatiche, ha le sue fragilità … ma ha ancora tante potenzialità da esprimere e da fare emergere, con il contributo di tutti. Riaffermiamo o, nel caso, recuperiamo la stima e l’apprezzamento nei confronti dell’Oratorio!

Io ci sono! Desideriamo una festa di famiglia in cui ciascuno e tutti, bambini, ragazzi, adolescenti e giovani, genitori, adulti, anziani, famiglie, educatori … possano dire: io ci sono! Perché l’Ora-


Il programma delle manifestazioni SABATO 24 SETTEMBRE

torio è fatto della presenza di ciascuno e della sua disponibilità e della sua passione e della sua fiducia. E’ importante esserci, anche fisicamente, perché l’Oratorio sia davvero Oratorio.

Un compagno di viaggio Desideriamo una festa di famiglia che ci consenta di tornare al cammino della vita quotidiana sapendo di avere nell’Oratorio un alleato, un compagno di viaggio, un punto di riferimento, che ci assicuri accoglienza, fraternità, amicizia ma anche una parola certa che sappia indicare la direzione, soprattutto per chi è in crescita, e proposte educative per tutte le età, perché tutti, a qualunque età della vita, abbiamo bisogno di crescere.

Presente! Non mancare, non mancate, agli appuntamenti del 30° dell’Oratorio! La tua presenza, la vostra presenza sarà motivo di gioia per voi e per tutti!

ore 18.00 nel cortile dell’Oratorio Solenne celebrazione presieduta da sua Ecc. za Mons. Giuseppe Merisi e concelebrata dai sacerdoti che hanno prestato servizio nel nostro Oratorio. Ricorderemo don Peppino Moggi, nel XXI anniversario della sua scomparsa, e i giovani defunti della nostra comunità. A seguire: aperitivo in Oratorio.

DOMENICA 25 SETTEMBRE nel pomeriggio “Giochi senza quartiere” (vedi a pagina 16)

VENERDI’ 30 SETTEMBRE ore 21.00 in Oratorio Tavola rotonda su tema educativo: per genitori, catechisti, allenatori, educatori ….

SABATO 8 OTTOBRE (SAGRA DI SAN FEREOLO) ore 21.00, Teatro Oratorio Serata di Gala

DOMENICA 9 OTTOBRE (SAGRA DI SAN FEREOLO) nel pomeriggio in Oratorio Giochi … sorpresa … estrazione della Sottoscrizione a Premi

Sottoscrizione a premi Sostieni l’Oratorio acquistando i biglietti della sottoscrizione. Fantastici premi!!! Estrazione: domenica 9 ottobre, ore 19.00 camminiamo insieme - 3


UN ANNO SULL’EUCARESTIA di don Elia Croce - parroco

Non è da molto che la nostra comunità ha posto al centro della sua attenzione e riflessione la realtà dell’Eucarestia dedicandovi un anno pastorale. Lo faremo anche quest’anno accogliendo l’invito del vescovo, in concomitanza con il Congresso Eucaristico Nazionale, che si terrà a Genova dal 15 al 18 settembre prossimi, dal tema: “L’Eucarestia sorgente della missione: nella tua misericordia a tutti sei venuto incontro”. Non sarà una sterile ripetizione perché l’Eucarestia merita di essere posta al centro sempre e non saranno mai sufficienti la riflessione e l’attenzione affinché possa maturare nei credenti una soda spiritualità eucaristica che è spiritualità di comunione, di dedizione, di apertura missionaria. Presento, pertanto, brevi linee di riflessione che possano introdurre il percorso partendo dall’icona evangelica di Luca 24, che narra la vicenda dei discepoli di Emmaus, e da un’opera artistica di un autore francese, Arcabas, (Jean Marie Pirot), dal titolo: “Ciclo di Emmaus”, custodito nella chiesa della Risurrezione di Torre de’ Roveri (BG).

L’EUCARESTIA: UN GIORNO Il primo riferimento è che l’Eucarestia si celebra in un giorno speciale: la domenica. Certo, si celebra tutti i giorni, ma la domenica, Pasqua della settimana, è per antonomasia il giorno dell’Eucarestia. “La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato …”. E’ la Pasqua e ogni Eucarestia domenicale è celebrazione della Pasqua. Non è indifferente che la nostra settimana sia

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ritmata sul ritmo domenicale e che la domenica sia il primo giorno della settimana: c’è un giorno diverso dagli altri giorni che dovrebbe aiutarci a recuperare il senso della fatica e del cammino quotidiano facendoci riscoprire e ricordandoci che c’è una dimensione religiosa della vita, una presenza, quella di Dio che ci consente di dare pienezza di significato al nostro vivere. Non a caso la domenica è chiamata anche l’”ottavo giorno”, perché, oltre il ritmo settenario del tempo, ci proietta in un tempo “ulteriore”: quello di Dio, che è già qui, presente, in mezzo a noi. Da tempo la domenica è diventata il giorno per fare tutt’altro: sembra che la celebrazione eucaristica non riesca a trovarvi collocazione … ma, senza nulla togliere alla legittimità e necessità di momenti di riposo e di svago, invito a riscoprire, a rimotivare e a scegliere nuovamente di celebrare insieme l’Eucarestia domenicale, perché i nostri giorni e il nostro lavoro, le relazioni possano beneficiarne.

L’EUCARESTIA: UN RITO Il secondo riferimento è che l’Eucarestia è un rito. Dobbiamo intenderci bene sul significato del termine perché qualcuno tende a svalutare i riti come qualcosa di sterile, noioso ed estraneo alla


vita. Il rito, invece, nella sua corretta comprensione, è qualcosa di necessario alla vita, addirittura indispensabile. Ce lo ricordano i riti della vita quotidiana: un caffè bevuto in compagnia … il bacio alla persona cara prima di andare al lavoro … la buonanotte etc. ...: gesti e parole di una semplicità disarmante, che si ripetono con regolarità per esprimere cose straordinarie: ti voglio bene, ti amo, ti ricordo, sei importante per me … Normalmente il linguaggio dell’amore passa attraverso i riti. Con le dovute distinzioni il rito per eccellenza, che è l’Eucarestia, è la ripetizione di gesti e parole, quelli di Gesù nell’Ultima Cena, che non solo ci ricordano, ma riattualizzano, rendono presente per noi il suo mistero di donazione e di amore. La logica del rito, nella ripetizione di gesti e parole, è la conferma che il Signore Gesù ci offre ogni domenica, per dirci: ti voglio bene, tu sei importante per me, tu mi interessi, mi dono a te. E di questa conferma, quanto abbiamo bisogno, tutti!

L’EUCARESTIA: UN DONO C’è un gesto particolare con il quale, fin dalle pri-

missime comunità cristiane, si definiva la celebrazione dell’Eucarestia: spezzare il pane. I due discepoli, proprio in questo gesto, riconoscono Gesù presente e vivo. Spezzare il pane ci rimanda alla vita di Gesù che si è fatto dono; è sinonimo di donare, di vita donata: lo è per Gesù e deve esserlo anche per ciascuno di noi. Celebrare l’Eucarestia, spezzando il pane, significa riconoscere e accogliere il dono che è Gesù e accettare di fare della nostra vita un dono, un pane spezzato per il bene di tutti. L’Eucarestia non è un bene solo per me; non posso celebrare l’Eucarestia senza la disposizione del cuore a divenire io stesso pane spezzato, vita donata.

L’EUCARESTIA: UN MANDATO L’ultima indicazione è quella che ci fa alzare dalla tavola eucaristica, ci fa uscire dal “cenacolo” e ci manda: agli altri, alla città degli uomini, al mondo, alla storia. L’Eucarestia è sempre un mandato: siamo convocati per essere mandati. Ci riuniamo come fratelli in assemblea per “disperderci” nella quotidianità della vita, in mille rivoli che possano portare all’umanità in attesa un po’ di quella forza, di quella gioia, di quella pace che la Parola e il Pane ci donano. Sarebbe un vero controsenso se la nostra Eucarestia si concludesse dentro le mura delle nostre chiese e non si prolungasse, invece, nei giorni della settimana, negli spazi della vita, negli incontri con le persone. L’immagine che ci accompagna ci presenta la tavola ormai deserta, le porte spalancate su un cielo stellato che accende la speranza: fuori c’è un mondo, un’umanità che attende il Pane, la Parola e gesti autentici di fraternità che possano aiutare a restituire senso e dignità al vivere. Dall’Eucarestia bisogna alzarsi e andare, come testimoni dell’amore.

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I SIMBOLI EUCARISTICI NELLE NOSTRE CHIESE di Alessandro Beltrami

C’è una strana figura sullo sportello del tabernacolo della chiesa di San Fereolo (foto a destra). Un uccello, sembrerebbe un cigno, piega il suo lungo collo verso il petto. Ai suoi piedi, forse un po’ difficili da riconoscere, ci sono i suoi piccoli. È un simbolo antico, che da secoli accompagna l’eucarestia. L’uccello in verità non è un cigno, ma un pellicano (non deve stupire che non assomigli troppo all’uccello marino: l’immagine (foto sotto) si è stereotipata in un’epoca in cui non erano molti gli artisti che potevano averne sott’occhio uno vero …). Nell’antichità, vedendo versare il cibo dal proprio becco in quello dei piccoli, gli scrittori pensavano che il pellicano nutrisse i propri figli lacerandosi e versando loro il proprio sangue. Un sacrificio che non poteva non ricordare ai cristiani quello di Gesù e il mistero del vino che si fa sangue sull’altare (nel rito tridentino il calice era posto esattamente davanti allo sportello del tabernacolo).

Lo esplicita san Tommaso d’Aquino in una strofa del suo bellissimo “Adoro te devote”, quella che comincia proprio con Pie pellicane, Jesu Domine: “Oh pio Pellicano, Signore Gesù, / purifica me, immondo, col tuo sangue, / del quale una sola goccia può salvare / il mondo intero da ogni peccato”. Il pellicano è stato uno dei simboli eucaristici più diffusi (lo troviamo anche su paramenti, vetrate, formelle di pietra), ma oggi è meno impiegato. È, insomma, un simbolo dalla storia importante ma che dice poco al presente: tutti oggi sanno che un pellicano non si feri-

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sce per nutrire i propri pulcini. Ecco allora che altri segni, ma soprattutto un altro modo di intendere il tabernacolo, si sono fatti strada. Fino alla riforma operata dal Concilio Vaticano II, altare e tabernacolo erano sempre (o quasi) una cosa sola. I vari altari disposti nella chiesa avevano al centro, come se fosse il cuore, il tabernacolo, altre volte invece arrivavano a costituire strutture torreggianti che sovrastavano gli altari stessi. La riflessione liturgica sulle nuove dinamiche del rito ha consigliato di evidenziare da una parte la celebrazione eucaristica, cioè l’altare, come il momento in cui la presenza accade all’interno della comunità, e dall’altra il tabernacolo come il segno dove la presenza è permanente ed è adorata, collocandolo spesso in cappelle dedicate (e infatti l’adeguamento liturgico della chiesa di San Fereolo ha seguito questa

logica, con lo smontaggio dell’altare ottocentesco e la sua collocazione in un vano laterale dedicato). Il tabernacolo della chiesa del Sacro Cuore a Robadello (foto sotto) è una presenza forte ma discreta nell’impaginazione del presbiterio. È collocato sotto un alto cilindro in plexiglass che da una parte riprende quello sopra l’altare e dall’altra ne garantisce l’illuminazione. Inoltre è montato su una struttura rotante così da poter essere utilizzato anche dalla cappella feriale. Il tabernacolo non è parte di qualcosa altro, come nel passato, ma ha una identità autonoma. Questo anche grazie al suo autore, lo scultore senese Massimo Lippi. La custodia è rotonda e perfetta come il pane eucaristico, evocato dal grano rappresentato sullo sportello. Sopra, come fregio, si gloria di rossi grappoli d’uva. “Un’opera – racconta lo stesso Lippi – che ho avuto la gioia di comporre nell’aria viva del mattino, nel corpo sonoro delle mie campagne. L’uva e il vino, i tralci che anelano alla vita, li ho visti crescere. Così il pane dalla spiga di grano; così il lievito, la cottura, la condivisione. il Mistero ineffabile di Dio passa per le mani del contadino che semina e raccoglie, dalla massaia che impasta e lievita, dalla fame di chi è servito a tavola”. Un tabernacolo splendente come il sole. E vivo al punto che tralci e spighe sembrano crescervi sopra. È la vitalità del creato ma anche della Chiesa che – come nell’“antico” pellicano – si nutre del corpo di Cristo.

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I Santi della misericordia

TITO BRANDSMA A tutti è nota la parabola del Padre misericordioso che accoglie il figlio prodigo, mille volte raccontata e imitata nella storia cristiana. Qui vogliamo darne una esemplificazione storicamente accaduta, in cui tale paternità è colta nell’atto di una misericordiosa “rigenerazione” della creatura perduta, che si converte proprio mentre uccide colui che la rigenera. È la storia sconvolgente di padre Tito Brandsma (18811942), carmelitano olandese, deportato e ucciso dai Nazisti nel campo di Dachau.

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Aveva allora 59 anni; era professore di Filosofia e di Storia della Mistica all’Università Cattolica di Nimega, di cui era stato anche Rettore Magnifico. Già nel 1936, quando ancora le notizie non erano così diffuse né così certe, aveva collaborato a un libro intitolato «Voci olandesi sul trattamento degli ebrei in Germania», scrivendo: «Ciò che si fa ora contro gli ebrei è un atto di vigliaccheria. I nemici e gli avversari di quel popolo sono davvero meschini se ritengono di dover agire in maniera così disumana, e se con questo pensano di manifestare o di aumentare la forza del popolo tedesco, ciò è l’illusione della debolezza». In Germania reagirono definendolo “Un professore maligno”. Ma Brandsma, consapevole della sua responsabilità di educatore, non desistette. Nell’anno scolastico 1938-39 già offriva ai suoi studenti dei corsi sulle «funeste tendenze» del nazionalsocialismo, in cui affrontava tutte le tesi nodali: valore e dignità di ogni singola persona umana (sana o malata), uguaglianza e bontà di ogni razza, valore indistruttibile e primario delle leggi naturali rispetto ad ogni


ideologia, presenza e guida di Dio nella storia umana contro ogni messianismo politico e ogni idolatria del potere. E sapeva di avere tra i suoi ascoltatori anche delle spie del partito. Nel 1941 scoppiò in Olanda la questione della pubblicazione sui quotidiani cattolici degli annunci del “Movimento Nazionalsocialista Olandese”. La circolare di Tito (Assistente ecclesiastico delle testate giornalistiche cattoliche) non si fece attendere: «Le direzioni e le redazioni sappiano che dovranno rifiutare formalmente tali comunicati, se vogliono conservare il carattere cattolico dei loro giornali; e questo anche se un tale rifiuto conducesse il giornale ad essere minacciato, ad essere multato, ad essere sospeso temporaneamente o anche definitivamente. Non c’è niente da fare. Con questo siamo giunti al limite. In caso contrario non dovranno più essere considerati cattolici... e non dovranno né potranno più contare sui lettori e sugli abbonati cattolici, e dovranno finire nel disonore». Qualche mese dopo il prof. Brandsma venne arrestato e deportato nel campo di Dachau, dove fu assoggettato ad ogni angheria e a vere torture. E quando fu necessario ricoverarlo nella sezione ospedaliera del campo, la sua sorte fu segnata. Quello che avvenne lo sappiamo oggi da una testimone di eccezione: proprio da colei che lo uccise e che si è poi convertita perché il ricordo di P. Tito non l’aveva più abbandonata. Faceva l’infermiera, ma obbediva per paura agli ordini disumani dell’ufficiale medico. È stata lei a raccontare che Tito «al suo arrivo in infermeria stava già nella lista dei morti». È stata lei a raccontare gli esperimenti che si facevano sui malati, anche su Tito, e di come le si scolpivano dentro, senza che lei lo volesse, le parole con cui egli sopportava i maltrattamenti: «Padre, sia fatta non la mia volontà, ma la tua». È stata lei a raccontare come tutti i malati la odiassero e la insultassero sempre con i titoli più infamanti, odio che lei cordialmente ricambiava; e come fosse rimasta scossa perché quell’anziano prete la trat-

tava, invece, con la delicatezza e il rispetto di un padre: «Una volta mi prese la mano e mi disse: Che povera ragazza sei, io pregherò per te!”». Ed è a lei che il prigioniero regalò la sua povera corona del rosario, fatta di rame e di legno, e quando costei irritata ribatté che quell’oggetto non le serviva perché non sapeva pregare, Tito le disse: «Non occorre che tu dica tutta l’Ave Maria, di’ soltanto: “Prega per noi peccatori”». Ed è a lei che, quel 25 luglio 1942, il medico del reparto diede l’iniezione di acido fenico perché glielo iniettasse in vena. Era un gesto di routine, l’infermiera l’aveva ormai compiuto centinaia e centinaia di volte, ma la poveretta ricorderà poi «d’essere stata male per tutta quella giornata». L’iniezione venne fatta alle due meno dieci e alle due Tito morì: «Ero presente quando spirò... Il dottore era seduto vicino al letto con uno stetoscopio per salvare le apparenze. Quando il cuore cessò di battere, mi disse: “Questo porco è morto!”». Dei suoi aguzzini, P. Tito aveva sempre detto: «Sono anch’essi figli del buon Dio, e forse rimane in loro ancora qualche cosa...». E Dio gli concesse proprio quest’ultimo miracolo. Il dottore del campo chiamava sarcasticamente quella iniezione di veleno «iniezione di grazia». Ed ecco che, mentre l’infermiera gliela iniettava, era l’intercessione di Tito che infondeva davvero in lei la grazia di Dio. E la poveretta, ai processi canonici, spiegò che il volto di quel vecchio prete gli era rimasto impresso nella memoria per sempre perché vi aveva letto qualcosa che ella non aveva mai conosciuto. Disse semplicemente: «Lui aveva compassione di me!». Come Cristo.

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STORIE DI MISERICORDIA di Alessandro D’Avenia

Alessandro D’Avenia, palermitano, insegna italiano, latino e greco al liceo. Scrive per alcuni quotidiani nazionali come editorialista e tiene un seguito “blog” (www.profduepuntozero.it). Riportiamo qui un suo scritto tratto da l’”Avvenire” del 15 giugno 2016.

«Contemplare le bellezze e i pregi di un figliuolo proprio, non con altra soddisfazione, che di aver fatta una cosa bella al mondo; sia essa o non sia conosciuta per tale da altrui». Così scriveva nel febbraio del 1828 Giacomo Leopardi riguardo ai suoi versi, per lo più disprezzati dai contemporanei. Sapeva che quei versi avrebbero reso il mondo meno immondo, più bello, indipendentemente dal successo pubblico che, in vita, quasi non arrivò. Il cristianesimo, accusato da molti di basare la sua speranza nel futuro, dimenticando l’impegno nel presente, è esattamente il contrario: è la vita di un Dio fatto uomo, che dà tale consistenza al presente e quindi al passato da farne dipendere il futuro. La garanzia che Dio offre all’uomo è che le sue (dell’uomo) opere lo accompagneranno, ciò che l’uomo porrà nel mondo sarà ciò che non gli sarà tolto, la sua eredità. Il contrario di

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una fuga consolante nel futuro. La misericordia che ci è chiesta è proprio quella di chi si prende cura del mondo e lo rende più simile a Dio. Questa è la redenzione a cui siamo chiamati a partecipare: rendere più visibile la verità in ogni angolo di questa terra, perché la verità è Cristo stesso, quindi permettere a Cristo di regnare su quell’angolo di mondo. La redenzione è la bellezza che si sprigiona, per opera della grazia, in ogni cosa, ma ciò accade attraverso di noi, che costituiamo il legame tra Dio e il mondo, la possibilità di Dio di tornare ad abitare tra gli uomini: la creazione sta aspettando, nelle doglie del parto, la rivelazione dei figli di Dio, cioè di quelli che assomigliano al Figlio. Fu Cristo stesso a dire: «Chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre» (Gv 14,12). Promessa che si realizza tutte le volte che «non sono io che vivo, ma è Cristo che vive in me». Il cristianesimo non è religione del futuro, ma al massimo del futuro anteriore, tempo verbale stranissimo e segno dell’esistenza di Dio, che si fa garante, nel futuro, del nostro passato: le nostre opere non saranno dimenticate (futuro anteriore passivo), perché quando le avremo compiute (futuro anteriore attivo), in – con - per Cristo, esse non potranno più essere cancellate. O meglio, quelle malvagie potranno esserlo se, ammesse, sono accolte nella misericordia divina e trasformate in un bene più grande. Il cristia-


nesimo è la religione che si fida così tanto delle opere dell’uomo che dà loro consistenza eterna, purché ci sia misericordia (il nome di Dio, ci dice il Papa) in quelle opere. Me lo ha ricordato recentemente un ragazzo 19enne, raccontandomi della morte di tumore di sua madre 58enne: «Amava scoprire. Andava sempre alla ricerca di cose nuove, che avrebbero potuto aiutarla. Per questo amava altrettanto viaggiare. Ha girato l’Europa intera, anche quando, da adolescente, ciò non le era possibile, economicamente parlando. Lei comunque si dava da fare, ci provava e ci riusciva. Era affascinata da tutte le meraviglie di questo mondo, nelle quali vedeva sempre cose che agli occhi normali sfuggivano. Amava insegnare. Ha cominciato come supplente e ha continuato a esserlo fino a quando siamo nati io e mio fratello. Nonostante le mille difficoltà che le si presentavano lungo il cammino, continuava e andava avanti. Era un amore talmente grande che solo una grande malattia come questa poteva impedirle di continuare a fare ciò che amava. Era una Prof. diversa dalle altre. Una Prof. con la “P” maiuscola. Non perché sia io a dirlo, ma perché sono i suoi alunni a crederlo e a riportarmelo in frasi come “sono passato da essere l’alunno

da 4 all’alunno da 8. Tua mamma era capace di risvegliare la passione in uno studente e questo è uno dei doni degli uomini grandi”. È riuscita così a unire due passioni: insegnare e viaggiare. Andava ovunque il suo fisico le permettesse di andare, ancor meglio se con i suoi alunni. Amava altrettanto leggere. Leggeva in continuazione, ne sentiva il bisogno. I libri la aiutavano, le davano consigli. L’ultimo libro che ha letto, prima che la malattia non le permettesse più di continuare a farlo, è proprio il suo: Ciò che inferno non è. Qualche giorno prima di andarsene, ne ha consigliato a molte sue amiche la lettura e soprattutto la parte delle “cinque cose che un uomo rimpiangerà quando sta per morire”. Si rispecchiava in tutte e cinque. Mia madre amava vivere. Qualche giorno prima di andarsene mi ha detto: “Non mi lamento, ho avuto comunque una vita fantastica, e ho fatto quasi tutto ciò che volevo”». Queste storie mi aiutano a capire che per essere felici non basta realizzare i propri sogni, se quei sogni non sono al servizio degli altri. Nella vita di tutti i giorni siamo chiamati a compiere non solo opere di misericordia, ma la misericordia delle opere, cioè tutte quelle che compiamo in, con e per Dio, che “salva” le nostre opere, perché “salva” attraverso le nostre opere.

I partecipanti al soggiorno marino a Bellaria

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Le Ausiliarie Sacerdotali dell’Immacolata in festa

50 ANNI DI CAMMINO Quest’anno, noi Ausiliarie Sacerdotali dell’Immacolata (ASI) rendiamo grazie al Signore per il Giubileo di fondazione della nostra Associazione. L’Associazione delle ASI nasce nella Diocesi di Lodi l’8 settembre 1966 con il riconoscimento del Vescovo di allora Mons. Tarcisio Vincenzo Benedetti, ponendosi come fine quello di vivere la Consacrazione al Signore nel mondo, sottolineando in modo particolare lo stretto legame tra sacerdozio comune dei fedeli e sacerdozio ministeriale. Fin dall’inizio si è riconosciuta nello stile di vita degli Istituti Secolari e quindi fanno parte di essa persone che vivono da sole, in famiglia o in piccoli gruppi di vita fraterna, impegnate nello svolgere quotidianamente il proprio lavoro e,

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nella comunità ecclesiale, in collaborazione ed in aiuto ai Presbiteri. La Consacrazione Secolare nasce come frutto della fantasia dello Spirito Santo perché ci siano persone che vivano la loro totale appartenenza al Signore attraverso la consacrazione di tutta la loro persona con i voti di castità, povertà ed obbedienza nelle realtà ordinarie della vita perché queste realtà professionali, sociali, politiche, pastorali, familiari vengano animate da spirito evangelico. In mezzo al mondo, facendosi carico delle domande, delle sofferenze, delle fatiche, delle gioie degli uomini e delle donne che incontrano ogni giorno sul lavoro, in parrocchia, in famiglia, nel tempo libero, i laici consacrati condividono il cammino dei loro fratelli e delle loro sorelle cercando di essere santi nella vita di ogni giorno. Tre quindi le caratteristiche fondamentali: • la consacrazione al Signore attraverso i voti di castità, povertà ed obbedienza • l’impegno di testimonianza e di apostolato • la presenza nel mondo agendo in esso per amarlo, perfezionarlo, santificarlo. Come il sale e il lievito non si riconoscono in mezzo alla farina, così i laici consacrati


non hanno nulla di esterno che li distingua dalle altre persone tra le quali vivono ed operano se non il dono grande di appartenere totalmente al Signore e di fare di questo rapporto unico con Lui ciò che anima e guida le loro scelte, le loro decisioni, i loro atteggiamenti. Anche noi Ausiliarie siamo chiamate a dare la nostra testimonianza di fede prima di tutto nel mondo attraverso l’esercizio della propria professione, qualunque essa sia. Inoltre, all’interno della comunità cristiana, per quanto possibile e secondo la disponibilità di ciascuna, offriamo la nostra collaborazione nelle attività pastorali, in aiuto all’attività dei sacerdoti. La vocazione delle ASI ha la propria radice nella preghiera di Gesù: “Per loro io consacro me stesso” (Gv 17,19); mettendo l’Eucarestia al centro della nostra esistenza, consacriamo totalmente noi stesse a Dio, rinnovando la nostra offerta, realizzando così il sacerdozio comune di ogni battezzato. Come le donne nominate nei Vangeli assistevano Gesù e i Dodici con i loro beni (Lc 8,1-3), così anche le ASI, grate per essere state guarite dalla Parola e dai Sacramenti, offrono preghiere e sofferenze per la santificazione dei sacerdoti di tutto il mondo e la fecondità del loro ministero. In questo cammino verso la santità, nostro sostegno e modello è Maria di Nazareth di cui cerchiamo di continuare l’opera e la missione, come lei è stata presente nella vita e nella missione di Gesù, noi cerchiamo di essere accanto ai sacerdoti. Nella Parrocchia dei Santi Bassiano e Fereolo, le Ausiliarie sono conosciute per la “Casa Betania” in Via Martin Lutero, 11. La Casa Betania è stata inaugurata nel 1987 ed è abitata da alcune Ausiliarie che vivono in fraternità. Oltre ad essere la sede d’incontro in cui si organizzano i momenti formativi dell’Associazione, accoglie singole persone o piccoli gruppi per momenti di preghiera e di riflessione. Grate per il dono della vocazione e per quanto abbiamo potuto condividere in questo “pezzo” di storia della nostra Chiesa di Lodi, chiediamo al Signore la grazia di una rinnovata fedeltà e uno sguardo attento ai “segni dei tempi”.

Ai tuoi piedi di R.M.

Dall’effimero corpo separata ormai anima mia vola ai Suoi piedi e con voce di supplica misericordia chiedi a Colui che misericordia ha negato mai Pietà di me Signore, miserere per quello che in vita non ho fatto per non aver saputo darti atto per aver servito più a me stesso che al tuo volere A quest’anima che adesso ai Tuoi piedi implora per aver misericordia dal Tuo amore temendo la condanna del dolore dona la luce, dona la pace della Tua dimora

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Dal diario di bordo del Grest 2016

ESTATE, TEMPO DI VIAGGIARE “PER DI QUA” Valigie pronte, biglietti timbrati, motori caldi… pronti a partire. Ogni anno attendiamo con ansia questo tempo estivo per vivere qualche giorno di relax o di divertimento nei luoghi delle nostre vacanze. A volte però non serve fare troppi chilometri per viaggiare… basta vivere un viaggio come quello dei nostri ragazzi nelle attività che li hanno coinvolti in questi mesi estivi. Viaggiare è sempre entusiasmante perché ci permette di scoprire qualcosa di nuovo, di bello ed avventuroso. Ma viaggiare può significare anche perdere, lasciare qualcosa di caro per scoprire una novità. E così “Per di qua” è stato il viaggio del Grest 2016, un’esperienza che ha coinvolto quest’anno un buon numero di ragazzi: 180 gli iscritti guidati da 40 animatori e con l’aiuto preziosissimo di alcune mamme e nonne che ci hanno condotto nel viaggio della nostra fantasia con laboratori di ogni tipo. Una bella squadra, con numeri significativi ci lascia intendere che l’esperienza del Grest è sempre gradita e ben accolta dalle famiglie. È un segno che ci auguriamo possa esprimere una fiducia nella proposta educativa dell’oratorio. È giusto ricordare che il Grest non è un’esperien-

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za a sé che si conclude a fine giugno, ma si colloca dentro ad un cammino che per tutto l’anno percorriamo con i nostri ragazzi. Il sogno di questo viaggio è di pensare l’oratorio abitato, animato, riempito dai ragazzi di tutte le età e dalle nostre famiglie in ogni momento dell’anno, che diventi veramente la casa di tutta la nostra comunità ed in particolare dei nostri ragazzi. Non so se questa esperienza ci permetterà di credere di più nel valore educativo dell’oratorio, ma certamente è stata molto bella e gradita e ci lascia ben sperare all’inizio di un nuovo anno pastorale da vivere insieme caratterizzato in particolare dal 30° anniversario dell’oratorio. Vi aspettiamo, allora, tutti nel mese di settembre per festeggiare il 30° dell’oratorio, pronti a partire insieme per un nuovo viaggio.


Dal 3 al 9 luglio 2016 con i ragazzi delle medie siamo stati a Moena in val di Fassa per il tradizionale camposcuola organizzato insieme alle parrocchie di Sant’Alberto e di BorgoMaddalena. Circa 60 ragazzi delle tre parrocchie con una decina di educatori e qualche adulto. Sono questi i numeri dell’esperienza che ci ha visto riflettere in particolare sulla vicenda di Giu-

seppe il sognatore, di cui ci racconta la Bibbia nel libro della Genesi Attività, giochi e belle passeggiate i bagagli del nostro viaggio. Speriamo che il prossimo anno possa esservi anche qualcuno in più che accolga questa proposta che lascia come sempre dei ricordi molto belli nel cuore di chi vi partecipa. L’appuntamento è al prossimo viaggio, non dimenticate di prenotarvi al più presto!

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ZA N E S I GIOCH TIERE er R me p A e i s U n Q hiamo i tro oratorio

Gioc il nos iare g g e fest

ore18,30.

Chi puo’ partecipare? Tutti, adulti e ragazzi, maschi e femmine, fino ai nati nel 2004 compresi.

Le squadre

Giochi Senza Quartiere è il titolo del grande gioco a squadre che coinvolgerà insieme grandi e piccoli per festeggiare il compleanno del nostro oratorio. Così nel pomeriggio di domenica 25 settembre il nostro quartiere si trasformerà in un’arena itinerante dove adulti e ragazzi si sfideranno in appassionanti e divertenti sfide. Giocheremo per il quartiere per permettere a tutti di partecipare e di divertirsi, spettatori e giocatori. Il gioco si snoderà in 5 prove oltre ad un ripetitivo “fil rouge” (vi ricordate i mitici giochi senza frontiere?); e naturalmente non mancherà la possibilità di giocare il “jolly” per raddoppiare il punteggio della prova. Il gioco partirà dall’oratorio di Robadello e si concluderà all’oratorio di San Fereolo facendo tappa in piazza Omegna, al parco Amico di via san Fereolo e al parcheggio della scuola Arcobaleno. Collegandovi ai social sotto indicati sarete aggiornati in tempo reale su regolamento e appuntamenti preparatori. Qui di seguito in sintesi le prime informazioni.

Quando? Domenica 25 settembre dalle ore 15,30 alle

Saranno composte da un minimo di 12 ad un massimo di 15 componenti e tra questi almeno 5 femmine e 3 ragazzi/e di età inferiore a 18 anni.

Iscrizioni Ci si può iscrivere come squadra, a gruppi, singolarmente. Gli iscritti come gruppi e singolarmente saranno poi inseriti nelle squadre. Quota partecipazione 3,00 euro a persona (2,00 euro per ragazzi/e al di sotto dei 18 anni). Per aggiornamenti informazioni e iscrizioni contattateci ai seguenti recapiti telefonici: • Paolo 335.62.38.261 • Mauro 338.36.71.496 • Maurizio 338.37.17.077 Oppure inviate una mail all’indirizzo: sanfereolo. gsf@gmail.com A partire dalla fine di agosto tutte le informazioni saranno aggiornate su internet, www.sanfereololodi.blogspot.it; su Facebook digitando “San Fereolo Giochi Senza Quartiere”, su twitter all’hastag #sanfereoloGSQ. Domenica 4 settembre in occasione della Straoratorio un punto informativo sarà a disposizione per tutte le informazioni. Vi aspettiamo numerosissimi!

GIOCHI SENZA QUARTIERE Grande gioco itinerante per il quartiere di S. Fereolo Domenica 25 settembre 2016

Modulo iscrizione squadra Nome squadra Nominativo capitano Numero partecipanti (min. 12 max. 15 persone) n. cellulare

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email


Il 2 ottobre, Festa dei Nonni

CARI NONNI... Il 2 ottobre, Festa dei santi Angeli Custodi, è anche la “Festa dei Nonni”: veri e propri “angeli” che svolgono un servizio preziosissimo di custodia e di educazione dei piccoli a cui si dedicano senza risparmio. Vogliamo farci voci di nipoti, piccoli e grandi, per esprimere loro la stima, la fiducia e la riconoscenza (testo di Valeria Braghieri, da “Il Giornale” di venerdì 5 agosto 2016).

Cari nonni, ci fidiamo ancora di voi. Perché lo sappiamo che la libertà, ogni tanto, non è un diritto ma uno sbaraglio. E i ragazzi partono a mosca cieca, dall’avvenire apparecchiato e camminano in un’insonnia dalla quale non li si sveglia. Sarebbe potuto capitare anche a noi. Specie se è capitato a voi. A voi che vi cavate i nipoti da un doppio grembo. Perché sono i nostri figli. I figli dei vostri figli. A voi che li preferite persino a noi. A voi che non li lasciate mai senza una parola, a voi che li ascoltate bene, a voi con quei ragù che sono abbracci, a voi con i regali pensati, a voi che siete zucchero e pace e vasche da bagno calde e lentezza buona e memoria. Di voi che ci telefonate in vacanza solo per sapere come stanno «loro» quasi ce li aveste prestati con poca convinzione. Lo abbiamo sempre saputo cosa fate per i nostri figli. E continuiamo a saperlo. Perché sono loro la cosa più importante della vita, e lo diciamo sempre, ma poi noi non sempre li mettiamo da-

vanti a tutto, come andrebbe fatto, come meriterebbero. Voi sì. Il vostro è (anche) sacrificio senza mai fastidio. Il vostro è Tempo, con la maiuscola, perché è dato tutto. Perché davvero non c’è nulla che valga a distrarvi, a incattivirvi, a farvi venire voglia di essere altrove. Ci fidiamo ancora di voi. Di voi che siete stanze fresche e merende ricche e compiti senza grida e mosse senza strappi. Di voi che avete sempre tutto ciò che occorre, o comunque la materializzate, di voi che vedete un’ora avanti, un inciampo avanti, una richiesta avanti. Di voi che siete il contrario della fretta, che addomesticate i nervi e la fatica, che scordate le esigenze o comunque le mettete a tacere, perché comunque vi sia andata la vita, adesso avete deciso che basta: adesso la vostra vita è loro. Di voi che guardate i nostri figli e gli ravanate somiglianze nella faccia e nei gesti e poi vi gonfiate d’orgoglio perché sì, si vede che vengono anche da voi. Che sono impastati con voi. Ci fidiamo ancora di voi. Come non potremmo?

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GEMELLI AL TRAGUARDO di Roberto Folletti

Siamo ad inizio Luglio quando ad Arco, in Trentino, si corrono i campionati Europei di corsa di montagna. Pur essendo uno sport bellissimo, se non fosse stato per i fratelli Martin e Bernard Dematteis, due gemelli cuneesi, probabilmente non ne avremmo mai sentito parlare. Grazie a loro, abbiamo scoperto che correre tra salite e discese che ti portano via il fiato, svuotano le energie, affaticano i muscoli e prosciugano il corpo, si sviluppano storie di sport, di corsa, di sacrifici, di famiglia, di sentimenti e di valori che riempiono l’anima. Ciò che ha fatto notizia per una volta non è stato il vincitore, Martin, ma il modo in cui ha vinto …: una storia da libro “Cuore”. La gara prende il via e vede immediatamente il fratello gemello Bernard andare in testa e prendere immediatamente il largo. Martin invece si trova a duellare con un avversario turco (sei volte campione europeo) che poi stacca definitivamente, partendo alla caccia del fratello in fuga. Il primo, il fratello, è lontano: 20 secondi sono un abisso da colmare, ma il sogno di arrivare primo e secondo per i due gemelli inizia a diventare realtà. È proprio in questa fase che accade ciò che meno ti aspetti. Martin, mentre affronta l’ultima salita pensa a suo figlio di undici mesi, Matteo, scomparso da poco più di anno, corre … corre forte … il sogno da realizzare è vincere per Matteo … ma anche Bernard ha un sogno... vuole arrivare a tagliare il traguardo con il fratello … ed allora nella picchiata finale rallenta … aspetta Martin … che arriva … imboccano insieme il viale del traguardo, in “parata”… Bernard a quel punto realizza il suo sogno … ma per realizzare quello di Martin ci vuole lo zampino di Bernard che giunto al traguardo realizza (in quel momento) di arrivare un passo dietro suo fratello conce-

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ViCAriAtO Di LODi Città 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7°

Martedì 11, 18, 26 Ottobre - 8, 15, 22, 29 Novembre - 6 Dicembre Sabato 8, 15, 22, 29 Ottobre - 5, 12, 19, 26 Novembre Giovedì 27 Ottobre - 3, 10, 17, 24 Novembre - 1, 15, 22 Dicembre Martedì 10, 17, 24, 31 Gennaio - 1, 8, 15, 22 Febbraio Sabato 25 Gennaio - 4, 11, 18, 25 Febbraio - 1, 8, 15, 22 Marzo Martedì 7, 15, 21, 28 Marzo - 4 , 11, 18 Aprile - 2 Maggio Giovedì 20, 27 Aprile - 4, 11, 18, 25 Maggio - 1, 8 Giugno

Le iscrizioni ai percorsi per il Vicariato di Lodi si ricevono presso il Consultorio “Centro per la famiglia” in Via Biancardi, 23 a Lodi (0371421875) dal Lunedì al Venerdì ore 10-12 e 15-18; fino ad un massimo di 18 coppie per ogni percorso. Gli incontri si svolgono presso la Casa della Gioventù in Viale Rimembranze dalle ore 21 alle 23 circa, tranne il percorso di sabato pomeriggio che si svolge dalle 15 alle ore 17,15 presso l’oratorio “Piergiorgio Frassati” in via Callisto Piazza.

ViCAriAtO Di LODi VeCChiO 1° Mercoledì 28 Settembre - 5, 12, 19, 26 Ottobre - 9, 16, 23, 30 Novembre 2° Sabato 14, 21, 28 Gennaio - 4, 11, 18, 25 Febbraio - 4, 11 Marzo 3° Martedì 4, 11, 18, 26 (mercoledì) Aprile - 2, 9, 16, 23, 30 Maggio 4° Mercoledì 6, 13, 20, 27 Settembre - 11, 18, 25, 31 (martedì) Ottobre i “COrSi” si terranno presso: • La Parrocchia di Tavazzano alle ore 21 (quello di settembre-ottobre-novembre) • la “Casa della Gioventù”, Via Madre Cabrini in Lodi Vecchio con inizio alle ore 21.00. il “Corso” del Sabato: inizierà alle 17.30 Eventuali variazioni di date o di luogo verranno concordate al primo incontro. All’iscrizione (come da modulo aggiornato e firmato…) dovrà essere unita la “Presentazione del Parroco”. L’iscrizione dovrà essere consegnata nella Sede del Vicariato non oltre una decina di giorni prima dell’inizio del “Corso”.

ViCAriAtO Di SAN MArtiNO iN StrADA 1° NELLA PARROCCHIA DI SAN MARTINO IN STRADA Mercoledì 5, 12, 19, 26 Ottobre - 2, 9, 16, 23 Novembre 2° NELLA PARROCCHIA DELLA MUZZA DI CORNEGLIANO LAUDENSE Mercoledì 1, 8, 15, 22 Febbraio - 1, 8, 15, 22 Marzo I percorsi si svolgeranno di mercoledì ed inizieranno alle ore 21,00


settembre 2016 giugno 2017

Percorsi in preparazione al matrimonio 2016-2017 Diocesi Di LoDi

ViCAriATo di CAsALPusTerLenGo

ViCAriAtO Di CODOGNO

1° 22, 29 Settembre - 6, 13, 20, 27 Ottobre - 3, 10, 17 Novembre - S. Messa 20 Novembre 2° 26 Gennaio - 2, 9, 16, 23 Febbraio - 2, 9, 16, 23 Marzo - S. Messa 26 Marzo 3° 27 Aprile - 4, 11, 18, 25 Maggio - 1, 8, 15, 22 Giugno - S. Messa 25 Giugno Sede: Casa del Giovane, Via Cesare Battisti, Casalpusterlengo alle ore 21.

1° Giovedì 8, 15, 22, 29 Settembre - 6, 13, 20, 27 Ottobre 2° Martedì 18, 25 Ottobre - 8, 15, 22, 29 Novembre - 6, 13 Dicembre 3° Giovedì 2, 9, 16, 23, 30 Marzo - 6, 20, 27 Aprile Sede degli incontri e iscrizioni: Casa Sacro Cuore (Suore Missionarie S.F. Cabrini), Via Carducci 50 - Codogno. Telefono 0377.32370. Le iscrizioni si ricevono fino ad un numero massimo di 22 coppie.

ViCAriAtO Di SANt’ANGeLO LODiGiANO A SANt’ANGeLO LODiGiANO 1° Venerdì 23, 30 Settembre - 7, 14, 21, 28 Ottobre - Giovedì 3 e Sabato 5 Novembre 2° Venerdì 20, 27 Gennaio - 3, 10, 17, 24 Febbraio - Giovedì 2 e Sabato 4 Marzo I percorsi si svolgeranno presso l’Oratorio San Luigi, a Sant’Angelo Lodigiano con inizio alle ore 21. A SAN COLOMbANO AL LAMbrO 1° Mercoledì 5, 12, 19, 26 Ottobre - 3, 9, 16, 24 Novembre 2° Mercoledì 5, 12, 19, 26 Aprile - 3, 10, 17, 24 Maggio I percorsi si terranno alle ore 21 presso l’Oratorio San Giovanni Bosco, in via Leonardo da Vinci in San Colombano. Le iscrizioni presso l’ufficio della parrocchia di San Colombano.

ViCAriATo di sPino d’AddA 1° Martedì 6, 13, 20, 27 Settembre - 4, 11, 18, 25 Ottobre 2° Martedì 7, 14, 21, 28 Febbraio - 7, 14, 21, 28 Marzo Gli incontri si terranno sempre a Spino d’Adda presso la sala San Giacomo (di fronte all’oratorio e al cinema Vittoria) alle ore 21.

ViCAriATo di PAuLLo 1° A tribiano: Martedì 6, 13, 20, 27 Settembre - 4, 11, 18, 25 Ottobre 2° A Paullo: Martedì 25 Ottobre - 8, 15, 22, 29 Novembre - 6, 13, 20 Dicembre 3° A Zelo Buon Persico: Martedì 10, 17, 24, 31 Gennaio - 7, 14, 21, 28 Febbraio 4° A Dresano: Giovedì 2, 9, 16, 23, 30 Marzo - 6, 11, 20 Aprile 5° A Paullo: Martedì 2, 9, 16, 23, 30 Maggio - 6, 13, 20 Giugno Per informazioni: Parrocchia di S. Andrea apostolo in Zelo Buon Persico. Telefono: 02.9065668 - Email: zelo@diocesi.lodi.it. Le iscrizioni si accetteranno entro 10 giorni prima dalla data di inizio del corso e fino ad un numero massimo di 16 coppie per corso.

Consultorio “Centro per la famiglia”

PerCorsi Per L’APPrendiMenTo dei MeTodi nATurALi 1. Corso: venerdì 5, 12, 19, 26 Maggio Le iscrizioni si ricevono presso il Consultorio “Centro per la famiglia” in Via Biancardi, 23 a Lodi (0371.421875) dal Lunedì al Venerdì ore 10.0012.00 e 15.00-18.00. Il corso si svolgerà presso lo stesso Consultorio, dalle ore 21.00 alle 22.30 circa e sarà guidato da insegnanti dei metodi di regolazione naturale della fertilità. 2. Colloqui personalizzati: dal mese di settembre 2016 al mese di giugno 2017 Incontri personalizzati o di coppia per apprendere i metodi naturali oppure per colloqui psicologici, mediazione familiare, visite ginecologiche. Su appuntamento telefonando allo 0371.421875 oppure recandosi di persona negli orari di apertura presso lo stesso Consultorio.

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dendogli l’onore del trionfo e del titolo europeo in memoria del piccolo Matteo, sublimando le lacrime di dolore per la prematura scomparsa del figlio, in lacrime di gioia. Lacrime e gioia che uniscono i due fratelli dopo un periodo della vita davvero buio. Come dice Bernard, alla fine ci sono cose che vanno oltre un successo, non sono un atto di generosità o altruismo, ma ci sono solo cose che vanno fatte e basta ed in quel momento è quello che si è sentito di fare.

Categoria Attività ludico-motoria Gioca Volley Under 12 Under 14 Top Junior Open Prima Divisione Categoria Attività ludico-motoria Piccoli Amici Primi Calci Pulcini Esordienti Terza Categoria

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Bernard ci ha permesso di leggere una pagina del libro “Cuore”, ci ha trasmesso emozioni vere, quelle che scuotono l’animo. Fermarsi alle sole emozioni sarebbe, però, un insulto alla nostra intelligenza. Un comportamento del genere dovrebbe insegnare a chi propone sport (le Società) ed a chi ne usufruisce (atleti e genitori) che lo sport non è mai un punto di arrivo ma solo un mezzo. Purtroppo ci ritroviamo ancora oggi con chi si spaccia per allenatore qualificato solo perché possiede un patentino o perché in grado di tenere dei corsi, ottimo venditore di fumo, capace di “adescare” i genitori che intravedono delle possibilità per i loro figli (in realtà per molti/e, quasi tutte, inesistenti). Purtroppo i risultati sono davanti a tutti quando ormai il danno è fatto: una delle cause del forte abbandono dello sport in età adolescenziale e post-adolescenziale dei giovani. Noi come G.S.O. San Fereolo abbiamo sempre cercato di proporre uno sport fatto di valori, come quelli espressi da Bernard, e vogliamo continuare a farlo.

Attività G.S.O. San Fereolo 2016/17 Pallavolo Età Riferimento 2011-2012 Pecora Virginia 2007-2008-2009-2010 Galloni Ermano 2004-2005-2006-2007-2008 Galloni Ermano 2002-2003 Botti Anna 1997-1998-1999-2000-2001 Ecobi Beatrice libera Ecobi Beatrice libera Miceli Pasquale Calcio Età Riferimento 2012-2013 Ruscitti Nicola 2010-2011 Gaeti Mauro 2008-2009 Gaeti Mauro 2006-2007 Conca Massimiliano 2004-2005 Belotti Beatrice libera Porcelli Luca

Cell. 3353557946 3337795057 3337795057 3397931018 3386493171 3386493171 3803087615 Cell. 3389903180 3383671496 3383671496 3286491510 3472650390 3209051866


In memoria di tutte le vittime del terrorismo

IL MARTIRIO DI PADRE JACQUES L’estate che sta per concludersi è stata funestata da diversi episodi di attentati terroristici in diversi paesi europei e del mondo. Sicuramente non ci ha lasciati indifferenti il brutale assassinio di padre Jacques, mentre celebrava l’Eucarestia. Lo vogliamo ricordare e con lui tutte le vittime innocenti della cieca violenza. Padre Jacques Hamel è stato ucciso nella sua parrocchia, quella dedicata a Saint-Etienne du Rouvray. Aveva 86 anni ed era nato nel 1930 a Darnétal, comune vicino a Saint-Etienne du Rouvray. Ordinato sacerdote nel 1958. Nel 2008 aveva festeggiato i 50 anni di sacerdozio. Aiutava il parroco Auguste Moanda Phauati, e di tanto in tanto celebrava qualche Messa proprio come è accaduto la mattina in cui i due attentatori hanno fatto irruzione nella chiesa vicino a Rouen e lo hanno sgozzato. «Era un prete coraggioso - lo ricorda Moanda -. I sacerdoti hanno il diritto di andare in pensione a 75 anni, ma lui si sentiva ancora forte. Diceva: “Non ci sono abbastanza preti e, siccome posso ancora essere utile, preferisco continuare a lavorare”». Di seguito l’ultimo suo scritto per i parrocchiani. La primavera è stata piuttosto fresca. Se il nostro morale è stato un po’ a terra, pazienza, alla fine l’estate arriverà. E anche il momento delle vacanze. Le vacanze sono un tempo per prendere le distanze dalle nostre occupazioni abituali. Ma non sono una semplice parentesi. Sono un momento di relax, ma anche di rigenerazione, di incontri, di condivisione, di convivialità. Un tempo di rigenerazione. Ci sarà chi si prenderà qualche giorno per un ritiro o un pellegrinaggio. Altri rileggeranno il Vangelo, da soli o

in compagnia, come una parola che fa vivere l’oggi. Altri potranno rigenerarsi nel grande libro della creazione ammirando i paesaggi tanto diversi e magnifici che ci elevano e ci parlano di Dio. L’augurio è che possiamo in quei momenti sentire l’invito di Dio a prenderci cura di questo mondo, a farne, là dove viviamo, un mondo più caloroso, più umano, più fraterno. Un tempo di incontro, con familiari e amici. Un momento per prendersi il tempo di vivere qualcosa insieme. Un momento per essere attenti agli altri, chiunque essi siano. Un tempo di condivisione. Condivisione della nostra amicizia, della nostra gioia. Condivisione del nostro aiuto ai figli, mostrando che per noi contano. Anche un tempo di preghiera. Attenti a ciò che avverrà nel nostro mondo in quel momento. Preghiamo per coloro che ne hanno più bisogno, per la pace, per un migliore vivere insieme. Sarà ancora l’anno della misericordia. Cerchiamo di avere un cuore attento alle cose belle, a ciascuno e a tutti coloro che rischiano di sentirsi un po’ più soli. Che le vacanze ci consentano di fare il pieno di gioia, di amicizia e di rigenerazione. Allora potremo, meglio provvisti, riprendere la strada insieme. Buone vacanze a tutti! Padre Jacques Hamel

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VITA PARROCCHIALE La 23° Straoratorio

Processione di “S. Maria Bambina”

Domenica 11 settembre tutti al punto di partenza per la 23° Straoratorio, quest’anno nella significativa coincidenza del 30° anniversario dell’Oratorio. Appuntamento ore 9.30 nel cortile dell’Oratorio per la celebrazione eucaristica. Al termine inizio della Straoratorio dal sagrato della chiesa, in viale Pavia, seguendo il solito percorso. Verso le 11.45 le premiazioni, in Oratorio.

Domenica 11 settembre terremo la tradizionale processione di Maria Bambina percorrendo le vie del nostro quartiere. Ritrovo alle 20.45 nel parcheggio di via Bay 26 e inizio della preghiera. La processione si snoderà poi su via Bay, via Mancini, via Martani, via M. Lutero, via Precacesa, via san Fereolo, viale Pavia, via Raffaello. La conclusione in Oratorio. Invitiamo tutti i parrocchiani, le famiglie con i bambini e i ragazzi, tutti i collaboratori a partecipare. Affideremo all’intercessione di Maria il nuovo anno pastorale, il nostro oratorio, i nostri ragazzi e le loro famiglie, gli ammalati e gli anziani. Chiediamo di ornare e illuminare il passaggio del simulacro di Maria Bambina con fiori e ceri.

Il 30° anniversario dell’Oratorio Il programma delle manifestazioni è a pagina 3.

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Apertura dell’Anno Pastorale e Catechistico Sabato 24 settembre, alle ore 18.00 terremo la celebrazione dei trent’anni del nostro Oratorio, presieduta dal Vescovo Giuseppe. In quella occasione apriremo ufficialmente l’anno pastorale e catechistico. Rivolgiamo un caloroso invito affinché tutti i collaboratori di tutti gli ambiti della parrocchia e dell’oratorio siano presenti, così come invitiamo bambini e ragazzi della catechesi con i loro genitori.

Venerdì 28 ottobre, ore 20.45: incontro genitori in Oratorio Domenica 30 ottobre, ore 10.30: rito di presentazione alla comunità (chiesa Sacro Cuore) IV elementare Venerdì 4 novembre, ore 18.30: incontro ragazzi e cena al sacco in Oratorio Venerdì 4 novembre, ore 20.45: incontro genitori in Oratorio Domenica 6 novembre, ore 10.30 Rito di presentazione alla comunità (chiesa Sacro Cuore)

Appuntamenti dell’Anno Catechistico Per tutti i bambini, ragazzi, adolescenti ed iloro genitori Sabato 24 settembre, ore 18.00: apertura dell’Anno Catechistico con la S. Messa in Oratorio Sabato 1 e domenica 2 ottobre: catechesi nei gruppi. Per i catechisti Venerdì 23 settembre, ore 20.30 in Cattedrale: Giubileo dei Catechisti e conferimento del Mandato da parte del Vescovo. Martedì 27 settembre; martedì 11 e 25 ottobre: tre sere di formazione per i catechisti. Per i ragazzi che si preparano ai sacramenti e per i loro genitori III elementare Venerdì 28 ottobre, ore 18.30: incontro ragazzi e cena al sacco in Oratorio

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VITA PARROCCHIALE V elementare Venerdì 11 novembre, ore 18.30: incontro ragazzi e cena al sacco in Oratorio Venerdì 11 novembre, ore 20.45: incontro genitori in Oratorio Domenica 13 novembre, ore 10.30: rito di presentazione alla comunità (chiesa Sacro Cuore) I media Venerdì 18 novembre, ore 18.30: incontro ragazzi e cena al sacco in Oratorio Venerdì 18 novembre, ore 20.45: incontro genitori in Oratorio Domenica 20 novembre, ore 10.30: rito di presentazione alla comunità (chiesa Sacro Cuore)

Benedizione delle case

lebrazione con il ricordo degli anniversari di matrimonio. In particolare il 1°-5°-10°-15°-20°25°-30°-35°-40°-45°-50°-55°-60°-65° ed oltre! In fondo alle chiese sono disponibili i moduli per l’iscrizione. Invitiamo le coppie di sposi che ricordano un anniversario significativo di matrimonio a partecipare: è una bella testimonianza per la comunità cristiana, per le altre coppie di sposi e per i nostri giovani.

La Sagra di ottobre Domenica 9 ottobre torna la Sagra della parrocchia, nella quale celebriamo la solennità della Dedicazione della nostra Chiesa. E’ un momento prezioso e atteso di festa, di ritrovo e di incontro per tanti. La celebrazione solenne dell’Eucarestia sarà domenica 9 ottobre alle ore 11.00, in San Fereolo (anticipata rispetto alla messa delle ore 11.30 che, ovviamente, è sospesa). Nel pomeriggio animazione in Oratorio. Nei mesi di settembre e ottobre i sacerdoti riprenderanno la visita alle famiglie e la benedizione delle case. Concluderemo la via Baggi, rimasta in sospeso nel mese di maggio e proseguiremo con le vie adiacenti. Avviseremo di volta in volta tramite bollettino settimanale.

Anniversari di matrimonio

Domenica 2 ottobre, alle ore 10.30, presso la chiesa del Sacro Cuore, terremo la solenne ce-

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Partenza ore 13.50 da San Fereolo e ore 14.00 da Robadello. Alle ore 15.00 Preghiera del S. Rosario. Alle ore 16.00 Celebrazione dell’Eucarestia Iscrizioni in parrocchia o presso Marinella. Quota di partecipazione: 10 euro. Il giovedì seguente, 20 ottobre, ore 15.00 ripresa dell’attività del gruppo adulti, anziani e pensionati con la celebrazione dell’Eucarestia, in chiesa a san Fereolo.

Il ricordo dei defunti

Nel tardo pomeriggio: estrazione della sottoscrizione a premi, a favore dell’oratorio. Vi aspettiamo tutti! Non mancate!

Pellegrinaggio a Caravaggio per adulti, anziani e pensionati Giovedì 13 ottobre terremo il tradizionale pellegrinaggio al santuario di Caravaggio.

Ci prepareremo alla Solennità di Tutti i Santi e alla Commemorazione dei Fedeli Defunti nell’ultima settimana di ottobre: • domenica 23 ottobre, ore 15.30 Santa Messa al Cimitero Maggiore per tutti i defunti della Parrocchia • da lunedì 24: Novena dei Defunti durante la Messa delle ore 18.00. Inoltre tre serate di preghiera di suffragio: • martedì 25, ore 21.00 Santa Messa per i genitori e parenti defunti • mercoledì 26, ore 21.00 Santa Messa per i sacerdoti e le religiose defunte • giovedì 27, ore 21.00 Santa Messa per i giovani defunti. Martedì 1 novembre: Solennità di Tutti i Santi. Le sante Messe seguono l’orario domenicale. Mercoledì 2 novembre: Commemorazione dei Fedeli Defunti. Orari Sante Messe: • a San Fereolo: ore 8.30 – 15.00

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VITA PARROCCHIALE

LA VOSTRA GENEROSITA’ Di seguito presentiamo le voci principali in entrata e in uscita relative al periodo dall’1 giugno all’8 agosto 2106. Entrate • Offerte settimanali: euro 7.140,98 • Per la chiesa del Sacro Cuore: euro 5.760 • Battesimi, matrimoni, funerali: euro 1.300 • Comunione anziani: euro 100 • Contributo Comune e Fondazione Comunitaria per il doposcuola Caritas: euro 1.500 • Iscrizione alle Messe perpetue: euro 375 a suffragio dei defunti Gaggiani Clelia; Resegotti Pierina; Brisighella Savino; Malusardi Attilia; Massari Giovanni. Uscite • Assicurazioni (1° semestre 2016): euro 3.300 • Rata mutuo chiesa Sacro Cuore al 30 giugno: euro 10.057 (*) • Utenze: euro 9.332,21 • Imposte bancarie: euro 207,87 (*) La prossima rata del mutuo, di euro 10.100 ca. scadrà il 30 settembre prossimo.

• al Sacro Cuore: ore 17.00 – ore 21.00 (con il ricordo dei defunti dell’anno: dal 2 novembre 2015 al 2 novembre 2016).

Assemblea parrocchiale e pomeriggio di fraternità Con ampio anticipo avvisiamo che domenica 20 novembre, solennità di Cristo Re dell’Universo, terremo l’assemblea parrocchiale e il pomeriggio di fraternità. Alle ore 17.30 accoglienza e ritrovo presso il salone teatro dell’Oratorio. Preghiera iniziale; intervento del parroco; confronto in assemblea. Alle ore 19.00 celebrazione dei vespri in chiesa, quindi cena in fraternità, presso l’Oratorio. L’invito è rivolto a tutti i parrocchiani, e in modo particolare a tutti i collaboratori e volontari della vita parrocchiale.

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Un aiuto per l’Oratorio In occasione del 30° dell’Oratorio faremo ritinteggiare la sala bar – ritrovo e l’atrio di ingresso e sostituiremo i pannelli della controsoffittatura, usurati ormai dal tempo. E’ un lavoro minimo ma necessario per rendere l’ambiente più accogliente. Al tempo stesso si sta risistemando la saletta all’ingresso, adibita un tempo a biblioteca, ma ormai inutilizzata e ingombrante; lo spazio in questione diverrà una sala polifunzionale per incontri di piccoli gruppi, laboratori e anche spazio di supporto alla piccola cucina. Il preventivo per questi lavori si aggira sui 7.000 euro. Siamo sicuri che la vostra attenzione e sensibilità non mancheranno. Sottoscrizione a premi Un modo concreto per sostenere l’oratorio e contribuire alle spese della manutenzioni è la Sottoscrizione a Premi. L’estrazione domenica 9 ottobre, giorno della Sagra, nel pomeriggio. Come sempre esprimiamo sincera riconoscenza a tutti coloro che in diversi modi sostengono la parrocchia nelle sue necessità. Sono tanti i gesti di generosità, piccoli, discreti, soprattutto da parte dei più poveri: il Signore ne renda merito.


IL PERCORSO DELLA VITA BATTESIMI • ARDIGO’ GRETA di Giuseppe e Tombini Patrizia • CAPOFERRI FONTANA NICOLO’ di Andrea e Corrù Andrea • MALDOTTI CHLOE di Marco e Petrucci Mara • ZUNO ISH di Bryan e Milar Valerie • BLASI EMANUELE di Sergio e D’Aloisi Loredana

MATRIMONI • LOCATELLI PAOLO AGOSTINO e COLLA VALENTINA (foto sopra) • MASTROLEMBO BARNA’ ALESSIO e BALLARINI DANIELA (foto sotto)

DEFUNTI • PASSERINI LAURA di anni 88 • MAESTRI GIOVANNI di anni 63 • INZADI LODOVICA di anni 92 • MALUSARDI ATTILIA di anni 88 • STUCCHI ROMOLO di anni 94 • ALOISIO EGIDIO di anni 89 • FOINA ERMANNO di anni 93 • ROZZA MADDALENA di anni 87

Zecca Mario di anni 90

Valcarenghi Tranquilla

di anni 86

camminiamo insieme - 27


Parrocchia dei Santi Bassiano e Fereolo viale Pavia 41, Lodi ▪ tel. 0371-30658

per contattarci:

don Elia: tel. 0371-30658 don Roberto: tel. 0371-36345 don Marco: tel. 0371-438540 Caritas parrocchiale: via della Marescalca 3 ▪ tel. 0371-430885 Gruppo Sportivo Oratorio: via Salvemini 5 ▪ tel. 0371-31964 Coordinatore Sportivo: Roberto Folletti tel. 339-1452918 e-mail: doneliacroce@libero.it sito web: www.sanfereolo.it e-mail Caritas Parrocchiale: caritassanfereolo@gmail.com

i servizi della Caritas parrocchiale: Ambulatorio infermieristico

lunedì – mercoledì – venerdì dalle ore 9 alle 10

Doposcuola

martedì - giovedì dalle 17 alle 18,30 mercoledì - venerdì dalle 14,30 alle 16

Distribuzione vestiti

martedì – giovedì dalle ore 9 alle 11

Servizio anziani ammalati e infermi mercoledì – venerdì dalle ore 9 alle 11,30

Aiuto generi alimentari una volta al mese

Centro d’ascolto

Mercoledì – venerdì dalle ore 9 alle 11

Servizio pratiche A.C.L.I.

Secondo e quarto mercoledì del mese dalle 9,30 alle 11

Prenotazione esami e visite mediche

mercoledì dalle 9 alle 10 - venerdì dalle 9 alle 11


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