Camminiamo Insieme settembre 2017

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CAMMINIAMO INSIEME Bollettino della Parrocchia dei Santi Bassiano e Fereolo - Lodi Settembre 2017 - n. 411 pro manuscripto

Gli eventi d’autunno:

La 24a StraOratorio L’apertura dell’anno pastorale e catechistico I Giochi senza Quartiere La Sagra


Questa lunga, calda estate, sta terminando e mentre si riprendono i ritmi quotidiani e lavorativi ci apprestiamo a ripartire anche con un nuovo anno pastorale. Che cosa lo contraddistingue? Anzitutto il ritmo dell’anno liturgico e dunque la celebrazione del mistero di Cristo in tutti i passaggi della sua vita. Può sembrarci una ripetizione sterile, in realtà è una preziosa opportunità per approfondire sempre più e per interiorizzare sempre meglio il mistero di Cristo che non si esaurisce mai. Da questo punto di vista il ritmo settimanale – domenicale è una ricchezza che dobbiamo custodire, valorizzare, apprezzare, nella celebrazione comunitaria dell’Eucarestia. Un anno pastorale si contraddistingue poi dal riferimento imprescindibile alla comunità cristiana che trova la sua esplicitazione più evidente nella parrocchia: ciò significa senso di appartenenza, sentirsi parte e dunque esserci fisicamente, affet-

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tivamente, spiritualmente con la volontà di mettersi in gioco, di creare legami di comunione, di mettersi al servizio per il bene di tutti. Ancora, un anno pastorale si contraddistingue da una serie di proposte formative – spirituali per la crescita personale e comunitaria: catechesi, momenti formativi, ritiri spirituali, proposte di preghiera … A ciascuno la sapienza e la responsabilità di valutare e discernere le occasioni propizie per il proprio cammino di fede. Un altro elemento prezioso e irrinunciabile per il cammino di un anno pastorale è il riferimento alla Parola. Quest’anno sarà il Vangelo di Marco ad accompagnarci: la Scuola di Bibbia, i Gruppi di Ascolto del Vangelo, la lettura integrale del Vangelo di Marco, i ritiri e gli Esercizi Spirituali saranno occasioni preziose per approfondire la parola evangelica e renderla significativa per la vita. Un anno pastorale si distingue anche dall’esercizio della carità, che non conosce e non può co-


Buona ripresa!

All’inizio di un nuovo anno pastorale di don Elia Croce - parroco

noscere sosta perché “i poveri li avrete sempre con voi”, come ci ricorda il Vangelo di Gesù: i poveri ci interpellano, credenti e comunità cristiana, costantemente, come la carne piagata di Cristo (immagine cara al nostro papa Francesco). Un anno pastorale si qualifica anche per il riferimento ad un tema proposto dal Vescovo per tutta la diocesi, che fa da filo conduttore per il cammino. Quest’anno il tema sarà la missione, l’apertura missionaria: “Per il mondo …” è il titolo scelto dal vescovo per l’itinerario di quest’anno. Siamo più che mai consapevoli, e vogliamo crescere ancor più nella consapevolezza, che è necessario aprirsi, uscire, incontrare, dialogare … La nostra parrocchia, “periferia” in tutti i sensi, geografico ed esistenziale, ha tanto bisogno, più che di programmi pastorali stesi a tavolino che pure sono necessari, di incontri personali, di relazioni autentiche, il bisogno di sentire la vicinanza della Chiesa fatta di volti e di gesti concreti, umani, affettivi, che sappiano accompagnare e sostenere situazioni spesso drammatiche, così da

restituire speranza al cuore delle persone. Un anno pastorale è fatto anche di occasioni di incontro e di festa che possano aiutare tutti a ritrovare il senso del tempo e della qualità della vita con il richiamo costante alla sua dimensione religiosa. Ne ricordo alcune, le prossime, che troverete descritte nei dettagli nelle pagine del Bollettino, perché possano fin da ora trovare la vostra adesione: • domenica 10 settembre: 24° StraOratorio per la Solidarietà e Processione di Maria Bambina • domenica 24 settembre: Apertura dell’Anno Pastorale e Catechistico • domenica 1 ottobre: Festa degli Anniversari di Matrimonio • domenica 8 ottobre: La Sagra di San Fereolo • domenica 26 novembre: Pomeriggio di fraternità e solidarietà e assemblea parrocchiale Nell’attesa di potervi incontrare e ritrovare tutti, personalmente, non mi resta che augurarvi: Buona ripresa! Buon anno pastorale!

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Per il mondo È il titolo della Lettera Pastorale che il Vescovo Maurizio presenterà alla comunità diocesana mercoledì 13 settembre in cattedrale e che farà da guida al cammino dell’anno pastorale che incomincia.

LA TERZA TAPPA DELL’ITINERARIO PASTORALE “NELLO SPIRITO DEL RISORTO” Dopo l’anno della “misericordia” e della “comunione” inizierà quello della “missione” e completerà il triennio tutto concentrato sulla pagina biblica della Pentecoste. L’evento che diede inizio alla missione ecclesiale era raffigurato sulla copertina del primo testo pubblicato dal vescovo Maurizio, dal titolo “Nello Spirito del Risorto” e richiamato nelle successive due lettere nella ispirata rivisitazione dell’artista Scorzelli. Egli scolpì nel bronzo la discesa dello Spirito su Maria e gli Apostoli facendone un tutt’uno con l’evento del Concilio Ecumenico Vaticano II. Lo aveva convocato e iniziato san Giovanni XXIII che lo definiva appunto una “rinnovata Pentecoste”. La scultura (foto a destra) è del 1967 ed è

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attualmente collocata nell’atrio dell’Aula intitolata a Paolo VI, il pontefice che subentrò a papa Roncalli nella guida sapiente del cammino conciliare fino alla sua conclusione. Il sottotitolo del triennio pastorale è: “Sogno una scelta missionaria”. Sono parole di papa Francesco tratte dalla esortazione apostolica Evangelii gaudium al n. 27 e hanno caratterizzato lo svolgimento delle prime due tappe giungendo ora a più compiuta espressione.


LA TERZA SCANSIONE DEL TRIENNIO PASTORALE Riprendiamo dal testo “Nello Spirito del Risorto” quanto è indicato per il prossimo anno pastorale. “2017-18 - Una Chiesa pronta alla missione con la forza dello Spirito L’invito di Gesù a prendere il largo per una pescagione che sia adeguata al dono di Dio e quello ad una semina altrettanto generosa, troveranno nella assimilazione orante del racconto della Pentecoste risposte gioiose, decise e costanti. Questo anno pastorale [è iniziato] sabato 15 luglio 2017, anniversario di nascita di Santa Francesca Cabrini, e si concluderà mercoledì 4 luglio 2018, festa di sant’Alberto. Il terzo passo è, dunque, la missione esplicita: una sorta di “cantiere” che si apre per condividere idee, esperienze, proposte e tentare vie concrete di nuova evangelizzazione. La consapevolezza che la missione non è accessoria, ma è tutt’uno col nostro essere Chiesa, darà corpo ad un rinnovato annuncio evangelico. Forse non troveremo senza fatica e sempre la giusta strategia. Potremo sperimentare il rifiuto esplicito e la contrarietà. Rimarremo decisi sul comando del Signore: “Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato”. Le comunità, e in esse i laici in modo particolare, saranno stimolati ad una testimonianza della fede, che sia autentica e credibile per il dono dello Spirito ricevuto nella Iniziazione Cristiana, e addirittura audace, nella convinzione che solo in Cristo, per la perenne effusione del Paraclito, l’uomo e la donna possono trovare pienezza di vita e di gioia. La Diocesi sarà chiamata alla riconoscente valorizzazione della Cresima nello stretto legame coi sacramenti a servizio della comunione e della missione, l’Ordine Sacro e il Matrimonio, e quindi alla massima cura perché essi siano accolti e vissuti grazie alla generosa dedizione di ciascuno alla propria vocazione. Ci aiuteranno sicuramente le commemorazioni del centenario della morte del beato Vincenzo Grossi, […] ma anche di Santa Francesca Saverio Cabrini, poiché ambedue ricorrono nel 2017”.

IL PARTICOLARE E L’UNIVERSALE Ciò che è vissuto in autenticità nel contesto ecclesiale più modesto si apre al mistero di una chiesa senza confini e aperta all’essenziale dell’umano, che è la percezione del venire tutti dal Creatore e Padre e del tornare a Lui. In Cristo si è avvicinato alla sua umanità e nello Spirito la divinizza. I santi Francesca e Vincenzo lo ricorderanno accompagnandoci nell’anno della missionarietà. Due figure di esemplare santità “locale” capaci di una apertura – per la prima – addirittura mondiale, perché andò nelle Americhe ma aveva la Cina nel cuore e solo perché papa Leone XIII le disse: “Non l’oriente ma l’occidente” cambiò direzione. Un parroco della pianura padana profonda e una ragazza che da una parrocchia padana della seconda metà dell’ottocento sente il mondo come casa sua. Andando dall’Europa all’America più volte usava dire che era come andare “… dalla casa all’orto …” mentre il buon parroco disse alle sue figlie: “… la strada è aperta; bisogna andare …”. Siamo chiamati ad essere missionari qui per esserlo ovunque. L’amore del Sacro Cuore si dilata fino ai confini della terra e Cristo può diventare il cuore del mondo. Anche grazie a ciascuno di noi. La diocesi intensifica la celebrazione dei due centenari con questa sua “tappa missionaria”.

PAROLE SAPIENTI PER IL MONDO La finalità del triennio e di questo anno in particolare è indicata nel testo citato a pag. 23: “Lo Spirito irrobustisca le nostre ginocchia vacillanti, metta sulle nostre labbra parole sapienti alle quali nessuno sia in grado di replicare. L’effusione dello Spirito ci renda cristiani capaci di contagiare il mondo con la gioia piena e vera che solo Cristo ci può donare”. Così “nell’orizzonte della chiesa universale e italiana, la nostra diocesi riceve un invito cordiale alla missione, che è vitale, la colma di gioia, ne rende instancabili i passi e prima ancora genera pensieri, desideri e propositi secondo lo Spirito”.

PARROCCHIE NEL CAMBIAMENTO D’EPOCA Le rapide trasformazioni in ambito culturale e sociale hanno coniato per il nostro tempo l’e-

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spressione “epoca di cambiamento”, non bastando l’aggettivo “epocale” che le qualificava. Ma in realtà da tempo la chiesa italiana si era impegnata ad imprimere un volto missionario alle comunità ecclesiali. Il vescovo Maurizio ha citato nell’Itinerario triennale un pronunciamento della Conferenza Episcopale Italiana che è di forte attualità: “Nella vita delle nostre comunità deve esserci un solo desiderio: che tutti conoscano Cristo, che lo scoprano per la prima volta o lo riscoprano se ne hanno perduto la memoria; per fare esperienza del suo amore nella fraternità dei suoi discepoli. Una pastorale tesa unicamente alla conservazione della fede e alla cura della comunità cristiana non basta più. E’ necessaria una pastorale missionaria, che annunci nuovamente il Vangelo, ne sostenga la trasmissione alle nuove generazioni, vada incontro agli uomini e alle donne del nostro tempo testimoniando che anche oggi è possibile, bello, buono e giusto vivere l’esperienza umana conformemente al Vangelo e, nel nome del Vangelo, contribuire a rendere nuova l’intera società”. È la missione che vorremo condividere con ogni componente della comunità ecclesiale in questo anno. La stessa visita pastorale ad altri due vicariati terrà l’intera diocesi nell’onda felice della responsabilità di portare il Vangelo a tutti perché la sua gioia mai si spenga in noi.

L’APPUNTAMENTO DEL 13 SETTEMBRE IN CATTEDRALE I rappresentanti adulti e giovani delle parrocchie, in particolare i sacerdoti e i laici di cia-

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scuna comunità dei vicariati di San Martino in Strada e di Codogno che hanno vissuto la visita pastorale, con tutti i catechisti della diocesi, sono convocati dal vescovo Maurizio in Cattedrale. Egli presenterà il nuovo anno all’insegna della missionarietà. I catechisti riceveranno il mandato del pastore della diocesi perché nel servizio che offrono alle giovani generazioni ricordino sempre di “non essere soli” e di “non dover fare da soli”: è la Chiesa unita al suo Signore a catechizzare con la vita di tutti i suoi componenti. Il singolo deve esprimere solo l’eco di questa maturazione condotta dallo Spirito. Alle parrocchie interessate sarà consegnato il decreto con le disposizioni relative alla visita compiuta dal Vescovo. All’appuntamento parteciperanno anche i sacerdoti che in questo anno saranno trasferiti ad incarichi nuovi o ad altra comunità. È pure questo un momento ecclesiale di rilievo, che non va limitato ai singoli: le comunità ringraziano il Signore per quanto ricevono nella disponibilità ecclesiale dei loro sacerdoti. A loro volta li accompagnano nella nuova tappa del ministero, insieme alle comunità dove sono destinati. Così si esperimenta che a rimanere è Gesù Pastore eterno mentre i suoi servi vanno e vengono in cammino come siamo tutti verso la Casa definitiva.

L’AFFIDAMENTO A MARIA DEI GIOVANI E DEI POVERI […] La missione è soprattutto giovane. Come fu giovane Maria Santissima nell’ardore della fede, della speranza e della carità. Il loro sinodo indetto da papa Francesco è in preparazione. Nell’anno missionario che ci sta di fronte è atteso proprio da loro un contributo speciale: quello dei loro dubbi e della fragilità che mai si danno per vinti e lasciano che a vincere siano la verità e l’amore nei quali i giovani assaporano l’autentica libertà. Potranno scambiare la testimonianza della fede con gli adulti divenendo insieme ad essi missionari nel mondo. Senza dimenticare che il Signore Gesù il Vangelo l’ha annunciato ai poveri. A chi è povero nello spirito, certamente. Ma quanti sono poveri di mezzi concreti ed opportunità, e magari insistono nel farsi accogliere a volte disturbando il nostro egoismo, ci parlano


della povertà più interiore senza la quale non saremo mai liberi. La carità e il servizio verso chi soffre e ha bisogno di tutto sono via a quella pienezza di vita che il Figlio di Dio, facendosi uno di noi, ha preparato per quanti credono alla gratuità e sul suo esempio e nella sua forza cercano umilmente di praticarla. Questa è una delle intenzioni che il vescovo Maurizio presenta alle comunità dove giunge l’effigie della Madonna di Fatima a cento anni dal messaggio di amore lasciato per una umanità, che anche oggi è attraversata dalla tribolazione della storia. Il messaggio è che il Dio vicino, con Maria e i Santi, è sempre al fianco della famiglia umana.

Almeno i più sensibili. Ma a motivo della terza tappa dell’Itinerario Diocesano, sarebbe tanto gradita a Pentecoste la presenza dei lodigiani e delle lodigiane che nel mondo testimoniano il Vangelo. Le rispettive famiglie e parrocchie, gli istituti religiosi di appartenenza, porgano fin da ora l’invito più cordiale a nome del Vescovo. Il Centro Missionario si farà latore della nostra attesa per quella data. Il gesto di attenzione sia però accompagnato dalla preghiera e dal sostegno che confermiamo ai nostri missionari nella quotidianità. Alla CDAL (Consulta Diocesana Aggregazioni Laicali) sarà affidata la preparazione e l’animazione della Veglia.

LA MENSA PER I POVERI Segno del giubileo di misericordia, ma anche per ricordare che l’Eucarestia va di pari passo con la condivisione del pane quotidiano, sarà la nuova mensa. Dalla periferia raggiunge il centro città di Lodi, collocandosi in alcuni ambienti del Seminario. Il nuovo spazio, in dialogo di accoglienza con altri ambienti gestiti dalla diocesi, attesterà il desiderio di obbedire al Signore, che disse: “date loro voi stessi da mangiare”. È un seme anche questo. Chiede paziente accoglienza da parte della città e generosa collaborazione da volontari di ogni età. Ma particolarmente benvenuti sono i giovani a cominciare dai seminaristi. La carità non conosce stagioni e categorie preferenziali. È di sempre e di tutti. Vuole regalare la gioia che si esperimenta nel dare rispetto al ricevere. Ma donando riceviamo! L’esistenza è questo scambio continuo nella reciproca appartenenza al Dio Trinitario.

LA PENTECOSTE “TUTTA LODIGIANA” DELL’ANNO 2018 Un singolare appuntamento è previsto per la Veglia di Pentecoste dell’anno 2018 (nell’immagine di questa pagina: El Greco, Pentecoste, 1597). Tradizionalmente si riuniscono in Cattedrale col Vescovo le associazioni, i movimenti e i gruppi ecclesiali, insieme a tutti i fedeli che lo desiderano. L’occasione sarà propizia per ribadire la chiamata missionaria rivolta a tutto il popolo di Dio. E forse vi potrebbero partecipare i padrini e le madrine sia del Battesimo sia della Cresima.

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Nell’anno dedicato alla Missione ci è proposta a modello la figura di santità di Francesca Cabrini, santa lodigiana, patrona degli emigranti, nel centenario della morte, avvenuta nel 1917.

Francesca degli emigranti “LA VOSTRA CINA SARANNO GLI STATI UNITI” Francesca nacque nel 1850 a Sant’Angelo Lodigiano, in una numerosa famiglia di contadini benestanti e cristianamente praticanti. Nella sua famiglia imparò non solo il fervore religioso e un certo spirito di iniziativa, ma anche un sincero amore alla patria italiana, non frequente in quei tempi. Questo giusto sentimento patriottico che cercò di risvegliare o di tenere desto nei numerosi emigranti italiani negli Stati Uniti. Conseguito il diploma magistrale e l’abilitazione, anche per accudire insieme alla sorella Rosa l’altra sorella handicappata Maddalena, accettò subito il lavoro di supplente nella scuola vicina di Vidardo. Qui insegnò due anni. Un episodio ci rivela il carattere e la determinazione di Francesca. Riuscì infatti a vincere la battaglia contro il sindaco anticlericale del paese: ottenne il permesso all’insegnamento della dottrina cristiana in classe nonostante la proibizione governativa. Lei però desiderava ardentemente diventare missionaria. Sogno che non poté realizzare subito. Fece anche i voti religiosi entrando nella Casa della Provvidenza di Codogno. Furono anni difficili, (“ho pianto molto” dirà lei stessa) che lei affrontò con coraggio e praticando la virtù dell’obbedienza. Ma la Provvidenza le venne incontro nella perso-

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na del Vescovo di Lodi che le propose di fondare un istituto religioso per l’assistenza degli emigrati italiani in America. L’America non era la Cina che lei sognava, ma l’ideale missionario si poteva concretizzare ugualmente. Fondò presto Le Missionarie del Sacro Cuore di Gesù, con case in Lombardia, ed una anche a Roma. Il secondo intervento provvidenziale arrivò con Mons. Giovanni B. Scalabrini. Questi cercava un ramo femminile al suo Istituto, e stimava molto la Cabrini. Lei però temendo di perdere l’autonomia dell’istituto, resistette alla proposta. Ma accettò subito la direzione di una scuola e di un asilo a New York. Questo significava l’addio per sempre alla Cina. D’altra parte, ed ecco il terzo intervento provvidenziale, era stato nientemeno che il Papa Leone XIII a dirle paternamente: “Non a Oriente, Cabrini, ma all’Occidente. L’Istituto è ancora giovane. Ha bisogno di mezzi. Andate negli Stati Uniti, ne troverete. E con essi un grande campo di lavoro. La vostra Cina sono gli Stati Uniti, vi sono tanti italiani emigrati che hanno bisogno di assistenza”. Francesca partì nel 1889. Destinazione l’America,


città New York. Era sicura della volontà di Dio, e del campo di lavoro missionario. Ma le difficoltà non si fecero attendere. Uno dei primi che si mise a ‘remare contro’ di lei e il suo progetto fu addirittura l’arcivescovo Corrigan. Fece la parte dell’avvocato del diavolo scoraggiando quel manipolo di suore temerarie e... italiane che sembravano avere tanta fede ma, ahimè, poco “money”. Anche per le opere del Signore, pensava lui, ci vuole molto “denaro”. Che, poverette, non avevano. Non era più saggio tornare in Italia? La Cabrini gli oppose un argomento spirituale... la benedizione del Papa, e uno materiale: l’amicizia di una ricca cattolica americana, moglie di un emigrato italiano illustre, Luigi Palma de Cesnola, direttore del Metropolitan Museum. Non si sa se il prelato fu convinto da questi due “argomenti”, ma è sicuro che la Cabrini continuò per la sua strada e il suo progetto. Le suore aprirono una prima scuola femminile in un modesto appartamento offerto dalla contessa de Cesnola, ma si impegnarono anche in un lavoro di assistenza e di insegnamento nei quartieri più degradati della città, compiendo ogni giorno chilometri di strada ed entrando senza paura in am-

bienti spaventosi per miseria e violenza. Madre Cabrini dimostrò subito di saper affiancare alla sua attività di educatrice religiosa una spiccata sensibilità per i problemi degli emigranti italiani: “Gli italiani qui sono trattati come schiavi... bisognerebbe non sentire amor di patria per non sentirsi ferita”. (L. Scaraffia). Ella lavorò tutta la vita, con innumerevoli viaggi, per aiutare ad inserire gli emigrati nella realtà sociale americana, facendone dei buoni cittadini, ma nello stesso tempo rafforzando in loro anche l’identità italiana e cattolica. In questa promozione sociale Francesca usò una tecnica il cui principio era: convincere gli italiani ricchi ad aiutare gli altri italiani meno favoriti. Ed alcuni dei suoi benefattori, convinti e incalliti anticlericali, la aiutavano trascinati dal suo carisma più che dalle motivazioni teologiche. “Si è detto che se Cristoforo Colombo ha scoperto l’America, la Cabrini ha scoperto tutti gli italiani in America. Ma pur sentendosi autentica patriota e quantunque circostanze particolari la inducessero a rendersi cittadina americana nel 1909, il suo ideale missionario rimase sempre quello genuino, senza confini di razze e di geografia” (G. Pelliccia).

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SPIRITUALITÀ E MESSAGGIO DI FRANCESCA CABRINI Continuò con coraggio nel suo lavoro di fondazioni di nuovi istituti e di rafforzamento di quelli esistenti e soprattutto nel seguire l’Istituto delle Missionarie del Sacro Cuore di Gesù, da lei fondato. E questo fino alla fine della sua vita, che si spense a Chicago, durante uno di questi viaggi, nel 1917. Lasciando dietro di sé in eredità alla chiesa tutta e al mondo un fiorente istituto religioso e la sua personale santità e testimonianza di carità apostolica a beneficio particolarmente degli emigrati italiani (ma non solo). Fu dichiarata santa da Pio XII il 7 luglio 1946 e nel 1950 proclamata “Celeste Patrona di tutti gli Emigranti”.Due anni dopo, in considerazione del suo lavoro per gli Italo-americani, il Comitato Americano per l’Emigrazione Italiana le decretava un importante riconoscimento dichiarandola “La Immigrata Italiana del Secolo”. Per gli emigrati italo-americani è semplicemente “la loro santa”: la sua opera geniale, coraggiosa la fece stimare anche in ambienti non benevoli verso il cattolicesimo, e aiutò enormemente a far cambiare idea sui nostri connazionali emigrati. Francesca Cabrini non la ricordiamo per le sue opere teologiche o per grandi rivelazioni e miracoli. Niente di tutto questo. Noi la ricordiamo per la sua santità semplice, umile, fatta non di tante ore di preghiera, ma per tutte le ore delle giornate, di tutta la sua vita, passate a “lavorare, sudare, faticare per Dio, per la sua gloria, per farlo conoscere ed amare”. Una santità fatta non di rapimenti o di rivelazioni mistiche, ma di grande impegno sociale per Dio. Non fu rapita in estasi nella contemplazione di Dio, ma consumò la vita “lavorando” per lo stesso Dio. Con gioia. Un giorno, infatti, fermò una suora che era sul punto di imbarcarsi per andare nelle missioni, solo perché salutando parenti e amici, aveva affermato che faceva volentieri “il sacrificio”. Sembrava che per lei si trattasse di una rinuncia da fare, che le mancasse la gioia di partire e “lavorare per Dio”. Madre Cabrini la fermò dicendole: “Iddio non vuole importi sacrifici così gravi”. Il Papa Pio XI esaltava il suo nome come un “poema di attività, un poema di intelligenza, un

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poema soprattutto di carità”. E prima ancora era stato lo stesso Leone XIII che già nel 1898, affermava di lei: “È una santa vera, ma così vicina a noi che diventa la testimone della santità possibile a tutti”. Una santità “accostevole” imitabile da tutti, perché consiste nel fare bene e per amore di Dio quelli che sono i nostri doveri. Questo richiama la famosa frase e programma di santità consigliato da Don Bosco a Domenico Savio, smanioso di farsi santo a forza di penitenze: bastava l’esatto adempimento dei propri doveri quotidiani. La santità e “la spiritualità intensa di madre Cabrini si realizzò soprattutto nelle opere, nella sua continua attività finalizzata ad opporre del bene al male. La preghiera stava nei fatti, non nelle parole. La sua vita è segnata da una perpetua attività” (L. Scaraffia). Fatta tutta per Dio e per correre dietro al Cristo. Diceva: “Con la tua grazia, amatissimo Gesù, io correrò dietro a Te sino alla fine della corsa, e ciò per sempre, per sempre. Aiutami o Gesù, perché voglio fare ciò ardentemente, velocemente”. Lavorare per Dio nella gioia (anche quando si pensa di avere diritto a tutt’altro). Non amava lamentarsi nelle difficoltà e raccomandava alle sue figlie non solo tanto lavoro ma anche il coraggio, fondato sulla fede, che si esprime nel sorriso: “Ci sentiamo male? Sorridiamo lo stesso”. Nelle diocesi di Milano e di Lodi la sua memoria si celebra il 13 novembre (nella foto sotto la dedica alla Santa della Stazione Centrale di Milano).


Gli scartati e lo sguardo d’Europa L’inizio dell’estate ci ha scossi con la vicenda del piccolo Charlie Gard, colpito da una grave malattia, il cui destino di morte è stato deciso, contro la volontà dei genitori, nell’aula di un tribunale. Inutili gli appelli dei grandi della terra, a partire dal Papa. Colpisce l’evidente sproporzione tra le campagne a favore degli animali maltrattati e abbandonati nel tempo estivo (cui si deve sicuramente rispetto …) e la pressoché totale indifferenza, a partire dai media, nei confronti di questa e altre simili vicende in cui in gioco è la vita di persone umane. Di seguito riportiamo l’articolo di Marina Corradi, tratto da “Avvenire” di sabato 1 luglio, perché possa essere oggetto di riflessione e possa scuotere le coscienze di chi, forse preso dai ritmi dell’estate, non si è lasciato toccare da questa vicenda (don Elia). Gli hanno concesso una proroga. Qualche ora ancora, o qualche giorno, perché i genitori abbiano

modo, come si dice, «di elaborare il distacco». Ma la strada di Charlie sembra comunque tracciata: un sentiero forzato, fra asettici protocolli medici e sentenze di alme Corti, che conduce alla morte. Sedazione profonda e sospensione dell’ossigeno a un bambino che da solo non respira. Ha una gravissima malattia genetica, è inguaribile, è la ragione addotta dai professori del Great Ormond Street Hospital di Londra. Inguaribile, forse, e però curabile. Charlie Gard, 10 mesi, è una creatura di cui finora ci si è presi cura, dandogli ossigeno, nutrendolo, idratandolo, non facendogli mancare l’affetto e la presenza dei suoi genitori. Ma adesso no, ora basta, è il verdetto in attesa di esecuzione. E non vogliamo pensare come si sentano quei giovani genitori, chini fino a oggi sulla presenza muta eppure viva del loro bambino, attenti al suo volto, ai suoi occhi. «Ci hanno abbandonati», hanno detto. Li hanno abbandonati i medici e i giudici inglesi e europei, ma, temiamo, non solo. L’attenzione

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mediatica a questo dramma è quasi solo inglese – giacché inglese è il bambino – e italiana, con un notevolissimo sollevarsi sul web di una corale protesta, e non solo da parte cattolica. Ma se ieri mattina aprivi i siti on line di “Le Monde” e “Le Figaro”, di “El Mundo” e “Die Welt”, non trovavi una parola sul destino di Charlie Gard. C’era spazio per la Giornata degli asteroidi, ma non per il bambino di Londra. Colpisce, questa indifferenza dell’Europa, incrinata qui e là da trepidanti veglie di preghiera, di fronte a due genitori che disperatamente hanno chiesto che loro figlio fosse lasciato vivere. Forse se, al contrario, quel padre e quella madre combattessero, come il padre di Eluana Englaro, perché la morte fosse data, allora il favore mediatico da Parigi a Berlino a Madrid sarebbe un altro. Perché oggi chiedere la morte per chi soffre o è in stato vegetativo suona come una affermazione di indipendenza e di libertà. Piace. Esiste, continuiamo purtroppo a doverlo annotare, un favor mortis, una preferenza al diritto di morire, in questo nostro Occidente. Invece il papà e la mamma di Charlie volevano che il loro bambino vivesse. Così come può: legato a un respiratore, senza prospettive, a oggi, di guarigione e affidato a una costosa terapia sperimentale che la solidarietà e la generosità “dal basso” di tanti avrebbe reso possibile. Volevano tenerlo con sé: lasciare semplicemente che vivesse, accompagnato da tutti i possibili ausili della medicina. Non guaribile, quasi certamente, ma curabile, ma accompagnabile, non guaribile ma oggetto di attenzione e di amore. Il no dei medici però è perentorio, e dottamente confermato dai giudici. Perché tanta unanimità su una vicenda così estrema, così dolorosa? E perché la maggior parte dei media occidentali non ritiene ciò che sta accadendo in quella stanza di ospedale interessante per i suoi lettori? Perché Charlie, agli occhi di certo Occidente, nello sguardo di quella cultura spesso denunciata dal Papa, è un condannato, o addirittura uno “scarto”. La sua vita non sarà mai quella di un bambino nato sano, ed è molto costoso mantenerlo nel suo limbo dormiente, attaccato a macchine complesse, sorvegliato da medici e infermieri. Non si può, questa è la logica, spendere tanto per un bambino che non guarirà. Ma attenzione, è una logica che anche attraverso questo caso inavvertitamente si

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farà strada nei nostri ospedali, nei nostri gerontocomi. È una selezione dei sani basata sulle leggi dell’economia. Non ci si può permettere certi lussi dispendiosi. Si comincia con un bambino con una rarissima e grave malattia genetica. Poi in società sempre più vecchie si prenderà a valutare quanto costa tenere in vita certi handicappati gravi, i pazienti in stato di minima coscienza, e quelli perduti nell’Alzheimer. Il bambino Charlie va a morire nel silenzio dei grandi media europei. Come tacitamente arresi a un’evidenza: i più malati, i più deboli possono e devono essere scartati, addirittura per legge. Si parli, dunque, della Giornata degli asteroidi, o del progresso avanzante, con i matrimoni omosessuali in Germania. Certe questioni penose conviene metterle in un angolo. Chissà, sennò, che la gente cominci a pensarci. L’Europa che non si cura di Charlie è la stessa del resto che non si occupa delle migliaia di donne, uomini e bambini che annegano nel Mediterraneo. Che chiude gli occhi. In questo l’Italia, la povera Italia, è un’eccezione. Per come salva i migranti in mare, per come si solleva sul web contro la morte di Charlie. Quasi, si direbbe, nell’eco di una memoria che, per quanto si voglia disperderla, non si annienta facilmente. Una memoria dentro la quale, da noi, ancora si trema al pensiero di quella iniezione di sedativo, di quel respiratore staccato dalla bocca di un bambino, finché non muoia per soffocamento. Al pensiero della morte legalmente comminata a un bambino tra tanta indifferenza. Si trema come un sovvertimento della natura, e del desiderio di vita che è in noi. Si trema a quell’idea, come davanti a un’aspra bestemmia.


In margine ad un fatto di cronaca avvenuto a San Fereolo

Lo zelo per la tua casa mi divora IL FATTO Martedì 1 agosto, il parroco è assente per la settimana estiva con i seminaristi… Nel tardo pomeriggio una triste sorpresa in chiesa a San Fereolo: l’ambone di bronzo, scultura di Mario Rudelli, è rovesciato pesantemente a terra, sul presbiterio, il libro lezionario poco oltre, il microfono divelto. Lo sconcerto è grande, da parte di don Roberto e delle persone che verificano l’accaduto. Per fortuna nessun danno né all’ambone, né al marmo del pavimento. Premesso che è letteralmente impossibile che un ambone di tale fattura e peso possa cadere da solo, e impossibile pure rimuoverlo per un eventuale tentativo di furto, ci viene da pensare all’azione di un balordo, forse neppure consapevole di quanto stava compiendo. L’episodio, che ci ha lasciati amareggiati perché è un grave atto di teppismo contro la sacralità che

è “la mensa della Parola”, ci offre però lo spunto per qualche riflessione. Anzitutto non vogliamo drammatizzare l’evento né enfatizzarlo: è accaduto e ci dispiace; con tutta probabilità chi l’ha commesso non era nella piena consapevolezza di sé; non si sono evidenziati danni alle strutture. Di questo ringraziamo il Signore.

UNA CASA DA AMARE Questo fatto di cronaca che ha riguardato la chiesa di San Fereolo (… e quante volte ormai è stata infranta la sacralità della Chiesa del Sacro Cuore?) diventa invece un invito forte, anche una provocazione per tutta la comunità, per tutti i credenti, per il quartiere stesso ad amare la propria chiesa parrocchiale (sia San Fereolo che il Sacro Cuore …), ad intessere un legame d’affetto, a sentirsene parte viva, come fosse la propria casa. Ce lo ricorda la sapienza dei Salmi, per esempio il salmo 83 dove preghiamo: “Meglio un giorno solo nei tuoi atri, che mille altrove. Stare sulla soglia della casa del mio Dio è meglio che abitare nelle tende degli empi. Per me un giorno nei tuoi atri vale più che mille altrove, vale più che mille altrove. Perché stare sulla soglia della tua casa è meglio che abitare nei palazzi dei potenti.” La casa del Signore è una casa da amare come la propria, dove sentirsi protetti, al sicuro, custoditi, accolti. E’ la casa tra le case a dire la vicinanza, la prossimità di Dio che, in Gesù, ha preso casa tra noi. In chiesa ciascuno di noi deve proprio “sentirsi a casa”.

UNA CASA DA CUSTODIRE Mi viene alla mente anche l’espressione del salmo 69: “Lo zelo per la tua casa mi divora …”. Anzitutto perché riconosco e apprezzo il servizio

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umile e prezioso di tanti (… per lo più anziani!) che si prendono cura della chiesa mantenendola pulita, in ordine, accogliente: è un servizio tanto prezioso quanto “raro”: le persone disponibili a questo tipo di cura diventano anziane, le forze diminuiscono e non c’è ricambio. Sarebbe bello che altri si aggregassero e offrissero la loro disponibilità per tenere pulite e in ordine le chiese di San Fereolo e del Sacro Cuore. Sono certo che tanti pensionati ancora in gamba, e altri, avrebbero tempo da offrire: fatevi avanti! Date la vostra disponibilità! Ogni giovedì alle ore 9.00 un gruppetto di fedelissimi si ritrova per le pulizie a San Fereolo, mentre al Sacro Cuore due gruppetti distinti si ritrovano ogni quindici giorni. Prendiamoci a cuore le nostre chiese!

UN “GALATEO” ANCHE IN CHIESA

Infine mi permetto, con molta semplicità e anche con un po’ di ironia, di evidenziare alcuni atteggiamenti abbastanza diffusi che mi fanno concludere sulla necessità di ricordare alcune norme basilari di galateo, da osservare anche in chiesa: • La prima riguarda la puntualità: vedo invece che l’orario delle Sante Messe (soprattutto quella delle 10.30 al Sacro Cuore e delle 11.30 a San Fereolo) hanno orari abbastanza “flessibili”. La puntualità è un indice di serietà. • La seconda riguarda la partecipazione alla celebrazione, soprattutto al canto: può essere che alcuni canti non si conoscano o non rispondano propriamente ai gusti personali, però se nemmeno si apre il libretto per avere il testo sotto’occhio è ancora più difficile … • Un terza indicazione è il silenzio che precede e accompagna la celebrazione: è bello che entrando in chiesa ci si saluti cordialmente, ma poi è necessario concentrarsi nel silenzio per prepararsi alla celebrazione. • La quarta riguarda la partecipazione dei genitori con i bambini piccoli, so-

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prattutto alla Chiesa del Sacro Cuore: sono i benvenuti e vorrei che il fatto di avere un bimbo piccolo non fosse un ostacolo alla partecipazione alla Messa domenicale, magari con qualche attenzione in più, soprattutto nella cappellina alla chiesa del Sacro Cuore, affinché non diventi una sala giochi “selvaggia” e con l’accortezza di riordinare al termine della celebrazione. • La quinta indicazione è relativa alle bacheche che stanno in fondo alle chiese, soprattutto a San Fereolo: la loro funzione è di offrire giornali e riviste (che non sono gratuite …) ai fedeli. Mi preme precisare che le bacheche non sono il luogo in cui depositare libri, libretti, immaginette, cartoline, biglietti, oggetti di devozione come coroncine del Rosario deteriorate. Perdonatemi l’espressione, ma le bacheche non sono la discarica dei vecchi oggetti sacri di casa di cui non si sa come liberarsene. • Una sesta indicazione, molto concreta riguarda i “rifiuti” in chiesa. Vi chiederete che cosa c’entrano i rifiuti con la chiesa. Mi spiego subito dicendovi che è abbastanza antipatico, al termine delle celebrazioni, dover raccogliere fazzoletti di carta (usati …) abbandonati sulle panche o per terra, carte di caramelle, copie del bollettino settimanale spiegazzato etc … Credo che non ci sia bisogno di esplicitare il da farsi, rispetto a questa situazione. Vi ringrazio per la pazienza … perdonate la schiettezza: ridiamoci anche un po’ su e al tempo stesso diamo più attenzione.


E...state in oratorio di don Roberto Abbà

Settembre è il mese della ripresa di tutte le attività. Riprendono scuola e lavoro, riprendono gli impegni sportivi e altre attività che ci tengono impegnati lungo tutto l’anno. Riprende anche il cammino formativo di educazione alla fede della catechesi. In questa ripresa rimangono sempre nel cuore i ricordi delle esperienze estive. Ricorderemo senz’altro le nostre vacanze, i nostri viaggi e i momenti di distensione e di relax, ma ricorderemo anche i momenti vissuti insieme nelle esperienze estive del nostro oratorio,

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dedicate soprattutto ai ragazzi.

IL CAMPOSCUOLA 2017 A VALTOURNENCHE Dal 3 al 9 luglio per i ragazzi delle medie delle parrocchie di San Fereolo e sant’Alberto (foto pagina 15) si è svolto il campo estivo in Valle d’Aosta a Valtournenche. È stata una settimana caratterizzata da un tempo magnifico che ci ha permesso di vivere diverse escursioni alternate a momenti di preghiera, di riflessione e di gioco. Tema delle nostre giornate è stata la scoperta del creato accompagnati da alcuni messaggi tratti dall’enciclica “Laudato si” di Papa Francesco e dietro la guida di un amico che nella sua vita ha amato intensamente il creato: San Francesco. Quest’ultimo ci ha insegnato a prenderci cura del creato, delle persone che ci sono accanto e della nostra relazione con Dio.

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Un grazie a chi ha partecipato a questa bella avventura, con il desiderio che queste esperienze siano sempre più valorizzate dalle famiglie come occasione per far vivere ai propri figli esperienze sane, belle e che li aiutino a crescere nel modo giusto. Grazie agli educatori che si sono impegnati e dati da fare per la buona riuscita del campo e ai ragazzi che con il loro entusiasmo hanno reso questa esperienza indimenticabile (foto in questa pagina).

IL GREST 2017 “Detto Fatto! Meravigliose le tue opere”. Il tema del creato ci ha guidato nelle tre settimane vissute insieme ai ragazzi in oratorio. Quest’anno abbiamo toccato quota 200 iscritti tra ragazzi delle elementari e delle medie accompagnati dal gruppo di 50 animatori. Alla guida di questa esperienza il “don” aiutato dall’educatrice Sara e da un nutrito gruppo di mamme, nonne e volontarie alle prese con laboratori e altre attività espressive. I nostri ragazzi hanno sfornato biscotti, incollato e prodotto “opere artistiche”, hanno imparato nuove tecniche di disegno, e qualcuno si è perfino dedicato a cucito e ricamo, tanto per citare alcune delle attività svolte. Il tutto unito ai balli del Grest, all’animazione e ai giochi a tema organizzati dagli animatori. Come dimenticare poi i pomeriggi dedicati ai ragazzi delle medie al campo di Robadello, i tuffi del mercoledì in piscina e la gita finale.


Il Grest si è concluso la sera di giovedì 29 giugno con la consueta serata finale del Grest dove i nostri ragazzi hanno dato il meglio con uno spettacolo divertente e ben riuscito: nemmeno qualche goccia che è caduta ha potuto rovinare la bella atmosfera. Questa esperienza estiva, come ogni anno, ha riempito di gioia il nostro oratorio. La speranza è che la stessa voglia e lo stesso impegno non si spengano durante i prossimi mesi. L’invito è rivolto a tutti per rendere l’oratorio, sempre durante tutto l’anno, un luogo a misura dei nostri

ragazzi e delle loro famiglie mettendoci tutti in gioco nelle varie altre attività che verranno proposte!

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Si corre domenica 10 settembre a favore delle popolazioni terremotate

La 24a StraOratorio per la solidarietà Corri anche tu per aiutare le popolazioni del Centro Italia! La 24° StraOratorio quest’anno si corre all’insegna della solidarietà. Grazie ad uno sponsor (la Palestra “Michelangelo” di via Lodivecchio) che ci ha offerto le magliette, possiamo infatti caratterizzare la StraOratorio con questo obiettivo: aiutare le popolazioni del Centro Italia, ad un anno dal terremoto, ed ancora in gravi difficoltà. E’ una opportunità preziosa per la parrocchia ed il quartiere: una festa di ragazzi, giovani, famiglie, adulti, anziani… Vorremmo che la presenza fosse davvero massiccia a dire la nostra partecipazione, la nostra adesione, la nostra solidarietà fattiva. Concretamente ci si potrà iscrivere in Oratorio

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dal 1° settembre, oppure sabato 2 e domenica 3 settembre e ancora sabato 9 e domenica 10 settembre, agli appositi stand: • agli adulti chiediamo una offerta minima di 5 euro; • ai ragazzi fino a 14 anni (terza media frequentata) chiediamo un’offerta minima di 1 euro. Questa modalità può incentivare le famiglie ad


Ad un anno da terremoto in centro Italia

L’impegno Caritas nel ricostruire comunità Un anno fa, a partire dalla notte del 24 agosto, una scia di eventi sismici che ha seminato morte e distruzione in intere aree dell’Appennino e dell’Italia centrale. Centri storici fantasma, la ricostruzione che non decolla, detriti e paure ancora da rimuovere: eppure le popolazioni locali sono tenaci. Molti vogliono ripartire dalla loro terra: da borghi restaurati, comunità ritessute, radici storiche rivitalizzate, agricoltura, allevamento e turismo di qualità. La realtà ecclesiale – la Conferenza episcopale italiana e i suoi organismi, tra cui Caritas Italiana – cerca di sviluppare scelte che guardano al futuro, delineando modi certi per contribuire alla ricostruzione delle comunità, fondata sull’identità di queste popolazioni, che vanno rese protagoniste delle scelte. Grazie alla colletta nazionale del 18 settembre 2016 e a numerosissime altre donazioni, sono finora pervenuti a Caritas Italiana oltre 26 milioni di euro, incluso 1 milione messo subito a disposizione dalla CEI. Secondo una consolidata esperienza, sono stati promossi gemellaggi tra località terremotate e delegazioni regionali Caritas. Contemporaneamente, Caritas Italiana si è attivata nella costruzione di luoghi polifunzionali, pensati per rendere possibili le attività religiose, culturali e aggregative delle comunità. In un anno, sono state realizzate o progettate in tutte le diocesi terremotate diver-

se tipologie di centri di comunità: container assemblati, prefabbricati metallici, strutture con fondamenta, in muratura, acciaio o legno. Nella sola diocesi di Rieti, sono stati consegnati moduli abitativi a 45 famiglie di cui 12 allevatori. Ma gli interventi per gli allevatori e le piccole attività economiche vanno oltre le strutture: dopo i monitoraggi, tramite un ascolto itinerante, si stanno delineando interventi di supporto anche finanziario (prestiti, microcrediti) a progetti imprenditoriali condivisi perché costruiti insieme. Grande rilievo hanno anche gli interventi educativi e animativi, a cominciare dai campi di solidarietà, con particolare attenzione alla condizione di ragazzi e anziani, avviati un po’ ovunque nei territori terremotati. Tutti gli interventi poggiano sul monitoraggio dei bisogni condotto da ogni diocesi, mentre è in ultimazione da parte di un’équipe universitaria l’analisi strutturale dei territori colpiti, per averne una conoscenza più completa, in modo da avviare processi mirati di ricostruzione socio-economica. Tra aiuti d’urgenza, costruzioni, progettazione sociale e sostegno alle delegazioni gemellate sono stati erogati già oltre 6 milioni di euro e quasi 13 milioni sono stati impegnati per ulteriori costruzioni e attività di progettazione sociale.

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essere tutte presenti, anche con i più piccoli, senza troppe difficoltà.

IL PROGRAMMA La StraOratorio si terrà domenica 10 settembre. L’appuntamento nel cortile dell’Oratorio alle ore 9.30 per la celebrazione dell’Eucarestia, quindi tutti al nastro di partenza. Il percorso è quello ormai conosciuto: partenza da via San Fereolo (davanti alla chiesa), via S. Fereolo, via Precacesa, via Folli, via Mancini, via Bay, via M. Lutero, via del Chiosino, via S. Fereolo, via G. Marchi, via Tavazzi-Catenago, via Tortini, via L. da Vinci, attraversamento

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viale Pavia, via Raffaello, via Bramante, cortile dell’Oratorio. Il percorso è da effettuarsi 1 volta per i 3 km e 2 volte per i 6 km.


Il G.S.O. San Fereolo non si ferma

AL VIA UNA STAGIONE SPORTIVA ELETTRIZZANTE! Lo scorso anno sportivo si era chiuso con la retrocessione della nostra squadra di pallavolo di Prima Divisione in Seconda Divisione dopo un anno in cui molto era andato storto. Ora passata l’estate ci ritroviamo una bellissima sorpresa, dopo il ripescaggio avvenuto da parte della FIPAV ci ritroviamo in Prima Divisione con un nuovo allenatore. Ancora qualche dubbio sull’iscrizione di una delle altre due squadre del settore agonistico: alla squadra Open CSI potrebbe affiancarsi o una squadra di Terza Divisione FIPAV o una Top Junior CSI. Il settore giovanile invece vedrà tutte le nostre squadre partecipare ai campionati CSI: Under 12 (dai 9 anni), Under 13 (11 e 12 anni) e Under 16 (dai 13 anni). Unica eccezione sarà il Minivolley (dai 5 anni) che svolgeranno la loro attività con la FIPAV. Tutta l’attività del volley si svolgerà presso il PalaSanFereolo. Il calcio invece vede ai nastri di partenza una Terza Categoria completamente rinnovata nello staff e nella rosa dei giocatori (nelle foto la presentazione della squadra e dello staff). Ci aspetta un campionato molto lungo (34 giornate complessive) e si spera da protagonisti. Grosse

novità per la squadra dei Giovanissimi (dai 12 ai 14 anni), nata da una collaborazione (con la benedizione dei due parroci) tra gli oratori di San Fereolo e Sant’Alberto, dove la nostra squadra si allenerà e giocherà. Il settore giovanile scolastico vedrà al via le squadre degli Esordienti (dai 10 ai 12 anni), i Primi Calci (7-8 anni) ed i Piccoli Amici (5-6 anni). Per i più piccoli come sempre al sabato ci sarà l’attività ludico motoria in collaborazione con il CSI (3-4 anni). Anche per i Pulcini (9-10 anni) si collaborerà tra gli oratori (da definire gli ultimi particolari).

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Il 24 settembre tornano i Giochi senza Quartiere

Sanfe 4 Family

Arriva la seconda edizione di “Giochi senza Quartiere”, festa delle famiglie e della gente di San Fereolo. La data di quest’anno è Domenica 24 settembre, giornata di apertura dell’Anno Pastorale e Catechistico e, per celebrare adeguatamente l’evento, tutti potranno partecipare, dai 6 a 99 anni. So-

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pra i 100 anni… è necessaria l’autorizzazione di un genitore. Il tema dell’evento è …. “Sanfe 4 Family” a sottolineare che la famiglia deve essere al centro della festa e della vita parrocchiale. I giochi, itineranti, toccheranno alcuni punti significativi del quartiere come a volere idealmente raggiungere e abbracciare ogni persona e ogni angolo della Parrocchia. A presto allora, carichi di entusiasmo e buon umore!


Alcune note tecniche:

ore 18.30 a San Fereolo.

STAND INFORMATIVO

ETÀ PARTECIPANTI

Nella mattinata di domenica 10 settembre, durante la StraOratorio sarà allestito uno stand per tutte le informazioni e per le iscrizioni delle squadre.

- dai 6 agli 11 anni (almeno 4 componenti per squadra); - ‘quote rosa’ (almeno 4 esponenti) … il resto fino ai 99 anni.

IL PERCORSO DEI GIOCHI

QUOTA DI PARTECIPAZIONE

Inizio all’Oratorio – Campo Sportivo di Robadello; piazza Martiri della Libertà; Piazza Omegna; Parco Amico; Oratorio a San Fereolo.

ORARI Ritrovo alle ore 15.30 a Robadello; conclusione

- 3,00 euro adulti - 2,00 euro minorenni

ELEMENTI DISTINTIVI DI CIASCUNA SQUADRA Foulard a ciascun partecipante; bandiera o stendardo della squadra (procurati dall’organizzazione).

DOPO I GIOCHI Al termine una gustosa merenda con la tradizionale “porchetta”.

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I rumeni ortodossi della Lombardia in festa nel nostro Oratorio

FESTIVALUL BUCURIEI 2017 Lo scorso 2 giugno chi passava nelle vicinanze dell’Oratorio non poteva non notare un movimento coloratissimo di persone, famiglie e bambini, in un clima di festa e di gioia. Erano i cristiani ortodossi delle parrocchie lombarde che si sono dati convegno a Lodi, chiedendo ospitalità al nostro Oratorio. Tempo addietro ci aveva contattato Nicola, il parroco ortodosso rumeno che ha una parrocchia qui a Lodi, in via Lago di Garda, in quella che era la chiesa di Santa Maria della Pietà. Dopo un sopralluogo agli spazi interni ed esterni dell’Oratorio, risultati perfettamente adeguati alle loro esigenze, ci è sembrato doveroso concedere gli spazi per questo incontro di festa. L’iniziativa era volta a radunare i cristiani ortodossi delle parrocchie di Lombardia, che sono accorsi molto numerosi (all’incirca 500 persone), in una festa che insieme al significato religioso tenesse insieme anche lo spirito nazionalistico: i colori delle bandiere rumene si notavano ovunque. E’ stato molto bello incontrare i fratelli ortodossi in un clima di accoglienza, fraternità, condivisione, superando pregiudizi, barriere culturali e diffidenze. Nel pomeriggio non è mancata la graditissima visita del Vescovo Maurizio che ha portato

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Vacanze a Bellaria 2017 Una settimana di sole, mare, in compagnia: anche quest’anno un bel gruppo di anziani della parrocchia ha voluto trascorrere insieme qualche giorno in relax. Gradita la presenza di don Peppino che, proprio in quel periodo, ha scelto di fare le sue


il suo saluto a tutti i presenti, confermando ancor più il clima di dialogo e di apertura con la Chiesa Cattolica. Da parte nostra, siamo stati contenti di questa possibilità che ci ha confermati nella necessità di un’apertura dialogante con tutte le realtà del quartiere che ci interpellano: anche questo è un modo per essere la “chiesa in uscita …” attenta alle “periferie …”, come ci richiama costantemente papa Francesco.

vacanze. La settimana è stata impreziosita anche dalla presenza, nella Casa San Bassiano, da un numeroso gruppo di ragazzi e adulti diversamente abili: la loro gioiosa permanenza e la tenera dedizione dei loro educatori e operatori è stata per

noi un insegnamento di vita. Alla prossima allora! Ricordando che esperienze di questo genere esigono capacità di adattamento, voglia di stare insieme, desiderio di relazionarsi con tutti e una buona dose di pazienza.

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Si prepara la “cursa dei cavai” del 1’ottobre

SANFE AL PALIO DI LODI 2017 Il 24 giugno scorso, come molti di voi ricorderanno, è stata organizzata la prima serata in onore del Palio. Lo scopo era quello di presentare il cavallo e l’evento, ma anche quello di vedere il riscontro del quartiere nei confronti di questa iniziativa. Siamo stati tutti molto contenti e soddisfatti nel vedere quante persone hanno partecipato alla serata, quante si sono mostrate entusiaste dell’iniziativa e quante sono venute personalmente a chiedere informazioni e a esprimere il loro sostegno. È stata una serata ricca di emozioni, in cui il lavoro di tanti mesi è stato più che ripagato. A partire dagli animatori del Grest, che hanno preparato salamelle e patatine per tutti, passando poi ai talentuosi ragazzi dell’Accademia delle Arti Gerundia di Lodi, che

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ci hanno intrattenuto con canzoni, esibizioni di Zumba e scene teatrali, senza dimenticare i volontari e le volontarie dell’oratorio che hanno aiutato a trasportare, decorare e allestire il cavallo. Ovviamente il grazie anche ai nostri preti che hanno messo a disposizione tempo, risorse e spazio, e infine chi lavora dietro alle quinte senza mai comparire facendo, però, tanto per il progetto. Tutti hanno contribuito a rendere splendida questa serata. Un grazie speciale anche alle nostre due damigelle, Alessandra e Marica e alla nostra sarta, Paola. In conclusione grazie di cuore a tutti e mi raccomando, segnatelo sul calendario, vi aspettiamo il 1° Ottobre, in Piazza della Vittoria a Lodi, per tifare il San Fereolo.


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LA VOSTRA GENEROSITA’

VITA PARROCCHIALE

Di seguito riportiamo la rendicontazione delle voci essenziali relative ai mesi di giugno e luglio 2017 (importi in euro)

ENTRATE (dal 31 maggio al 31 luglio 2017) Offerte settimanali

7.294,50

Per la Chiesa del Sacro Cuore

4.483,00

Battesimi, funerali, matrimoni

1.820,00

TOTALE

13.597,50

LA FESTA DELLA NATIVITÀ DI MARIA

USCITE (dal 31 maggio al 31 luglio 2017) Utenze (Enel, Gas, Acqua, Telefono …) Riparazione Cuore

finestre

Sacro

5.437,99 418,00

Tassa Rifiuti 1° rata

1.192,00

Bollettino giugno 2017

1.820,00

Sicurezza notturna

292,80

Manutenzione estintori

990,27

Imposte bancarie

111,42

Il mese di settembre si apre con la Festa della Natività di Maria, molto sentita dalla nostra comunità. La devozione a “Maria Bambina” è davvero un segno bello della pietà popolare della nostra gente.

Venerdì 8 settembre

Festa liturgica della Natività di Maria

• Ore 17.15 a San Fereolo: preghiera del Santo Rosario meditato. • Ore 18.00 a San Fereolo: Solenne Santa Messa

Rata Mutuo al 30-06–2017

10.024,13

Domenica 10 settembre

TOTALE

20.286,61

Processione di “Maria Bambina”

La prossima rata del mutuo, di € 10.024, scadrà il prossimo 30 settembre. Come sempre il grazie sentito e sincero a tutti i parrocchiani che sono attenti alle molteplici necessità della parrocchia. Il pensiero riconoscente va soprattutto alle persone semplici e senza grandi risorse che, però, non si dimenticano di sostenere la propria comunità nelle sue necessità materiali. E’ l’“obolo della vedova” che Gesù addita ad esempio nel Vangelo: la parrocchia vive di questi piccoli, ma preziosi gesti. Grazie di cuore!

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Il ritrovo e l’inizio alle ore 20.45 in fondo a via Fatebenefratelli; quindi il percorso per via Fate-


benefratelli, via Bergognone, via Manzoni, via Parini, viale Pavia, via Raffaello; la conclusione nel cortile dell’Oratorio. A presiedere la Processione sarà don Stefano Grecchi, già coadiutore a San Fereolo negli anni 1992 – 2000 e ora parroco a Montanaso, che quest’anno ricorda il 25° anniversario di sacerdozio.

Domenica 24 settembre

APERTURA DELL’ANNO PASTORALE E CATECHISTICO

Chiesa del Sacro Cuore, terremo la “Festa degli Anniversari di Matrimonio”, un appuntamento molto sentito al quale invito calorosamente tutte le coppie che ricordano un anniversario significativo (1°, 5°, 10°, 15°, 20°, 25°, 30°, 35°, 40°, 45°, 50°, 55°, 60°, 65°, ...). Sarà una bella testimonianza per la nostra comunità e per i nostri giovani. Anche il parroco, don Elia, durante la celebrazione ricorderà il 25° anniversario della sua Ordinazione Sacerdotale, avvenuta il 27 giugno 1992. In fondo alle chiese sono disponibili i moduli per l’adesione. Alle coppie di sposi ricordiamo anche che sabato 30 settembre, dalle ore 15.30, i sacerdoti saranno disponibili per le confessioni, a San Fereolo.

Domenica 8 ottobre

LA SAGRA Domenica 24 settembre terremo la solenne apertura dell’Anno Pastorale e Catechistico con la celebrazione delle ore 10.30 alla chiesa del Sacro Cuore, cui invitiamo tutti i bambini e i ragazzi con i loro genitori, ma anche tutti i collaboratori della vita parrocchiale: membri del Consiglio Pastorale e Affari Economici; catechisti; volontari Caritas e dell’Oratorio; atleti, allenatori, dirigenti del GSO San Fereolo e tutti coloro che in qualche modo collaborano alla vita parrocchiale. Nel pomeriggio appuntamento di gioia e di festa con la seconda edizione dei “Giochi senza quartiere” dal titolo: “Sanfe 4 family” (vedi l’articolo alla poagina 22).

Domenica 1° ottobre

LA FESTA DEGLI ANNIVERSARI DI MATRIMONIO Domenica 1° ottobre alle ore 10.30, presso la

Giungiamo così alla Sagra di ottobre, precisamente domenica 8 ottobre. Liturgicamente celebreremo la Solennità della Dedicazione della Chiesa. Segnaliamo alcuni appuntamenti di preparazione. Lunedì 2 ottobre

Festa dei Santi Angeli Custodi e Festa dei nonni Alle ore 15.00 a San Fereolo: Solenne Santa Messa per tutti i nonni e le nonne.  Martedì 3 ottobre

Confessioni ragazzi - ore 16.00 Confessioni per i ragazzi delle medie - ore 16.30 Confessioni per i ragazzi delle elementari Martedì 3 ottobre

Preghiera silenziosa Alle ore 21.00, a San Fereolo: preghiera silenziosa di adorazione.

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VITA PARROCCHIALE

Giovedì 5 ottobre

Giornata Eucaristica Nel pomeriggio, dalle ore 16.30: esposizione e adorazione eucaristica a San Fereolo. Venerdì 6 ottobre

Vigilia della Festa della Madonna del Rosario - ore 17.15 a San Fereolo: Santo Rosario meditato. - ore 18.00: Santa Messa Solenne nella Festa della Madonna del Rosario. Sabato 7 ottobre

Confessioni Dalle ore 9.00 alle ore 11.00 e dalle ore 15.30 alle ore 17.30 a San Fereolo: i sacerdoti sono disponibili per le Confessioni. Domenica della Sagra 8 ottobre

- ore 10.00: Ufficio dei defunti a San Fereolo - ore 17.00: Ufficio dei defunti al Sacro Cuore - ore 21.00: Ufficio dei defunti a San Fereolo

Le tradizioni della Sagra Naturalmente non mancheranno i segni della tradizione che aiutano a rendere il senso della festa: dal mercatino alle torte della Sagra; dal pomeriggio di giochi e di ritrovo in Oratorio all’esposizione dei nostri artisti … e altro ancora.

PELLEGRINAGGIO A CARAVAGGIO Come è tradizione, il giovedì dopo la Sagra (giovedì 12 ottobre) si tiene il pellegrinaggio al Santuario di Caravaggio. Partenza ore 13.50 da San Fereolo e ore 14.00 da Robadello. Arrivati al Santuario: Via Crucis sotto i portici. Alle ore 16.00 Celebrazione Eucaristica e Santo Rosario. Rientro a Lodi entro le ore 19.00.

Solennità della Dedicazione della Chiesa LA NOVENA DEI DEFUNTI Ore 11.00 a San Fereolo: Santa Messa Solenne. (Le altre celebrazioni: a San Fereolo ore 8.00 e ore 18.00; al Sacro Cuore ore 9.00 e ore 10.30)

Ci prepareremo alla Solennità di Tutti i Santi e alla Commemorazione dei Fedeli Defunti con alcuni appuntamenti di preghiera che segnaliamo.

Lunedì 9 ottobre

Martedì 24 ottobre ore 21.00: Ufficio per i genitori e parenti defunti.

Ricordo dei defunti 30 - camminiamo insieme


Alle ore 21.00, in Oratorio: preghiera del Rosario e Castagnata. Giovedì 2 novembre Commemorazione dei fedeli defunti Orario Sante Messe a San Fereolo: ore 8.30 e ore 15.00; al Sacro Cuore: ore 17.00. Alle ore 21.00 al Sacro Cuore: Celebrazione con il ricordo di tutti i defunti dell’anno, dal 2 novembre 2016 al 2 novembre 2017.

CELEBRAZIONE DEI BATTESIMI Mercoledì 25 ottobre ore 21.00: Ufficio per i giovani defunti. Giovedì 26 ottobre Ore 21.00: Ufficio per i sacerdoti e le religiose defunti. Domenica 29 ottobre Ore 15.00: Santa Messa al Cimitero Maggiore per tutti i parrocchiani defunti. Mercoledì 1 novembre Solennità di Tutti i Santi Orario domenicale delle Sante Messe a partire dalle prefestive di martedì 31 ottobre: ore 17.00 al Sacro Cuore e ore 18.00 a San Fereolo.

Le prossime celebrazioni si terranno domenica 1 ottobre e domenica 5 novembre alle ore 15.30. I genitori interessati contattino quanto prima il parroco.

CELEBRAZIONE DEI MATRIMONI Alle coppie che intendono celebrare il sacramento del matrimonio nell’anno 2018, ricordiamo che è bene prendere accordi con il parroco quanto prima. Ricordiamo anche che di domenica, tassativamente, non si celebrano matrimoni ad eccezione dei mesi di luglio e agosto (solo nel pomeriggio ore 15.30). Il sabato mattino si celebrano i matrimoni alle ore 11.00. Il sabato pomeriggio i matrimoni si celebrano alle ore 15.30. Per ogni altro giorno è possibile accordarsi con il parroco.

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IL PERCORSO DELLA VITA

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BATTESIMI • • • • • •

NAZZARI TOMMASO di Marco e Olcelli Marta (foto 3) BRAHJA CELESTE ELEONORA di Gerald e Grossi Manuela BROGGIO ELISABETTA di Gianluca e Astorri Barbara CANNAVALE MEUCCI GIANMARCO di Cannavale Gaetano e Meucci Benedetta PILLON HILARY di Mattia e Sapio Alexa YZEIRI SARA di Eraldo e Ismaili Eglantina (foto 1)

DEFUNTI

1

• DEHO’ CARLA di anni 86 • PEDRINAZZI IMOLA di anni 82 • BASLA PIERINA di anni 94 • FABBRIS GIUSEPPE di anni 88 • ANELLI ARNALDO di anni 92 • OMINI ANTONIA di anni 86 • GRANATA MARIA di anni 94 • GNOCCHI GABRIELE di anni 33 (le foto degli altri defunti sono a pagina 35)

MATRIMONI •

• • •

MAZZITELLI DAVIDE con BIANCHINI BARBARA (foto 2) ZUCCHELLI MASSIMO con BELLOCCHIO VALENTINA (foto 3 pagina 35) ZINGRINI DANIELE con SPASESKA DANIELA (foto 1 pagina 34) LUKAJ ALEKSANDER con PIZZAMIGLIO GRETA (foto 2 pagina 34)

3 camminiamo insieme - 33


IL PERCORSO DELLA VITA

1

2

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Falvella Giuseppe di anni 75

3

Negri Luigi di anni 94

Vignati Virginio di anni 80

Botti Diego di anni 50

Torchiani Annibale di anni 91

Moretti Alessandro di anni 49

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Parrocchia dei Santi Bassiano e Fereolo viale Pavia 41, Lodi ▪ tel. 0371-30658

per contattarci:

don Elia: tel. 0371-30658 don Roberto: tel. 0371-36345 don Marco: tel. 0371-438540 Caritas parrocchiale: via della Marescalca 3 ▪ tel. 0371-430885 Gruppo Sportivo Oratorio: via Salvemini 5 ▪ tel. 0371-31964 Coordinatore Sportivo: Roberto Folletti tel. 339-1452918 e-mail: doneliacroce@libero.it sito web: www.http://sanfereololodi.blogspot.it e-mail Caritas Parrocchiale: caritassanfereolo@gmail.com

i servizi della Caritas parrocchiale: Ambulatorio infermieristico

lunedì – mercoledì – venerdì dalle ore 9 alle 10

Doposcuola

martedì - giovedì dalle 17 alle 18,30 mercoledì - venerdì dalle 14,30 alle 16

Distribuzione vestiti

martedì – giovedì dalle ore 9 alle 11

Servizio anziani ammalati e infermi mercoledì – venerdì dalle ore 9 alle 11,30

Aiuto generi alimentari una volta al mese

Centro d’ascolto

Mercoledì – venerdì dalle ore 9 alle 11

Prenotazione esami e visite mediche

mercoledì dalle 9 alle 10 - venerdì dalle 9 alle 11


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