Camminiamo Insieme Natale 2017

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camminiamo insieme

Bollettino della Parrocchia dei Santi Bassiano e Fereolo - Lodi Dicembre - Natale 2017 - n. 412 pro manuscripto


don Elia Croce - parroco

Un Natale “...per il mondo”

Celebriamo il Natale nell’anno pastorale in cui il vescovo ci invita alla missione, all’apertura al mondo, all’annuncio del vangelo con una vita coerente. “… Per il mondo”: così suona il titolo della lettera pastorale che il vescovo Maurizio ha inviato a tutte le comunità cristiane della diocesi.

Gesù, Figlio di Dio venuto nel mondo

Il Natale del Signore non è privo di riferimenti al tema, a partire dal “festeggiato”: Gesù Cristo è il Figlio di Dio che assume la nostra umanità entrando nel mondo per annunciare che il tempo è compiu-

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to, che Dio è vicino, che la salvezza è operata, che questa è l’occasione della conversione, che tutte le genti sono parte di questo disegno di salvezza e di felicità, nessuno escluso. Natale è Dio nel mondo e nella storia, è Dio nella nostra umanità più concreta e travagliata. La missione della chiesa e dei credenti ha senso solo a partire da questa certezza: che Dio in Gesù Cristo si è fatto carne, è entrato nel tempo e nella storia, ha condiviso in tutto e per tutto la nostra umanità, ha dato la sua vita per noi, per la nostra salvezza.

Gli angeli, primi annunciatori della gioia che è Cristo

Nei vangeli del Natale incontreremo anche quest’anno la figura degli angeli che, a Betlemme, nella notte che ha cambiato il corso della storia, annunciano ai pastori “una grande gioia …”.


L’identità degli angeli è questa: annunciatori. Il loro compito è questo: annunciare. Ci riconosciamo anche noi come destinatari di questa gioia che è il Dio con noi e al tempo stesso riconosciamo che nella nostra vita, nella storia della nostra fede ci sono stati “angeli” che ci hanno annunciato la gioia del Signore e ci hanno condotti verso Betlemme, verso il Dio bambino.

I “verbi” dei pastori

Incontrare e narrare

Il Natale è la storia di questo incontro tra Dio e l’uomo di ogni tempo, di ogni luogo. E’ la storia di un incontro per cui possiamo dire: egli è qui, è qui come il primo giorno; è qui, nelle pieghe della mia vita ordinaria, complessa, tribolata, ma anche ricca di opportunità, di doni, di gioie quotidiane. Il nostro mondo, la nostra storia, il nostro quartiere, la nostra casa, ma anche il nostro cuore, hanno bisogno di questo annuncio: non un annuncio “asettico” o “dogmatico” o “intellettualistico”, ma il racconto di una esperienza, di un incontro, che mi ha scaldato il cuore, che me lo ha cambiato.

Se ci risulta difficile identificarci nella figura degli angeli come annunciatori di lieti eventi, ci riuscirà più semplice riconoscerci nella figura dei pastori: persone umili, ordinarie, quotidiane … Al tempo di Gesù, forse, persone poco raccomandabili o Auguri! che, comunque, non godevano certo la stima della Vi auguriamo e ci auguriamo che il Natale possa gente “per bene”. Il Signore ripone la sua fiducia essere celebrato così: un incontro vero con Gesù nei pastori, primi destinatari dell’annuncio della ma anche un incontro autentico tra di noi, al di là nascita del Messia da parte degli angeli, ma anche, delle vuote formalità che rischiano di lasciare l’aessi stessi, i primi “annunciatori”. maro in bocca. Un incontro vero, un’esperienza Di essi si dice che “andarono, senza indugio e tro- vissuta, da raccontare “… per il mondo”. varono Maria e Giuseppe e il bambino”. E’ necessario smuoversi, alzarsi, e mettersi in cammino per incontrare il Signore. La fede è un cammino, è decisione che chiede di superare stanchezze, paure, incertezze: “Senza indugio!”. E quindi si aggiunge che “riferirono ciò che del bambino era stato detto loro”: non si dice che partirono per qualche paese lontano come missionari. I pastori tornarono alla loro quotidianità “raccontando”: se la fede è incontro con il Signore, se la fede è a voi e a tutte esperienza del SignoBuon Natale la parrocchia! re Gesù e relazione le famiglie del , don Elia, oco forte con lui, allora la Il vostro parr ngelo posso narrare, racconMarco e don A n o d , o rt be o R con don tare.

Auguri!

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Le iniziative per il Tempo di Avvento e di Natale TEMPO DI AVVENTO yy yy yy yy yy yy yy

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Preghiera silenziosa del martedì: 12 e 19 dicembre ore 21.00 a San Fereolo. Preghiera delle Lodi mattutine: ogni mercoledì ore 8.00 a San Fereolo Preghiera del mattino per i ragazzi delle medie: ogni mercoledì ore 7.45 alla chiesa del Sacro Cuore Preghiera del mattino per gli adolescenti: venerdì 15 e venerdì 22 ore 7.30 in Oratorio. Novena del Santo Natale: da lunedì 18 a sabato 23 a San Fereolo. Ritiro gruppo adulti, anziani e pensionati: giovedì 14 dicembre ore 15.00 a San Fereolo. Ritiro per le famiglie e coppie di sposi: (invitati in particolare gli sposi del 2016 2017 e i fidanzati che celebreranno le nozze nel 2018): domenica 17 dicembre ore 17.30 Settimana della Carità: terza settimana di Avvento: (17-24 dicembre): raccolta generi alimentari a lunga scadenza per la Caritas parrocchiale

TEMPO DI NATALE yy

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Confessioni in preparazione al Natale: - Venerdì 15, ore 19.00: per II e III media - Sabato 16, ore 10.00: IV elementare - Domenica 17, ore 14.30: V elem. e I media - Da lunedì 18 a venerdì 22, dopo la Messa delle ore 8.30 don Marco è disponibile per le Confessioni - Mercoledì 20, dalle ore 9.00 alle ore 10.30 - Venerdì 22, ore 19.00 per gli adolescenti - Venerdì 22, ore 21.00 per giovani e adulti - Sabato 23 dalle ore 9.00 alle ore 11.30 - Sabato 23 dalle ore 15.00 alle 19.00 (anche durante la Messa delle ore 18.00) a San Fereolo - Sabato 23 dalle ore 15.00 alle ore 16.45 alla chiesa del Sacro Cuore - Domenica 24 dalle ore 15.00 alle ore 18.30

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a San Fereolo Celebrazioni Natalizie Domenica 24 dicembre Alle ore 22.00 Veglia e Santa Messa nella Notte di Natale alla chiesa del Sacro Cuore Lunedì 25 dicembre Solennità del Natale del Signore Orario domenicale delle S. Messe Martedì 26 dicembre Festa di Santo Stefano Orario S. Messe a San Fereolo: ore 8.00; ore 11.30; ore 18.00 Orario S. Messe al Sacro Cuore: ore 10.30 Domenica 31 dicembre Festa della Santa Famiglia Orario S. Messe a San Fereolo: ore 8.00; ore 11.30 Orario S. Messe al Sacro Cuore: ore 10.30 ore 18.00: Santa Messa di Ringraziamento di fine anno e canto del Te Deum Lunedì 1 gennaio 2018 Solennità di Maria Ss.ma Madre di Dio e Giornata Mondiale per la Pace Orario S. Messe a San Fereolo: ore 8.00; ore 11.30 Orario S. Messe al Sacro Cuore: ore 10.30 ore 18.00: Santa Messa per la Pace alla chiesa del Sacro Cuore Sabato 6 gennaio 2018 Solennità dell’Epifania del Signore Orario S. Messe a San Fereolo: ore 8.00; ore 11.30; ore 18.00. La Messa delle ore 18.00 è della Solennità dell’Epifania (non è la prefestiva della domenica) Orario S. Messe al Sacro Cuore: ore 9.00; ore 10.30. Non si celebra la Messa delle ore 17.00 Rito della benedizione dei bambini: ore 16.00 in chiesa parrocchiale a San Fereolo Domenica 7 gennaio 2018 Festa del Battesimo di Gesù Orario domenicale delle S. Messe Ore 15.30, Celebrazione dei Battesimi


Alessandro Beltrami

Gesù, vera luce del mondo L’adorazione dei pastori di Rubens

Quando nel 1927 Roberto Longhi, il più grande degli storici dell’arte italiani, si trovava in visita a Fermo, deliziosa cittadina nelle Marche ma non proprio centralissima nella geografia artistica italiana, si trovò davanti a questa magnifica tela fece un salto. Il suo sguardo acuto non si era sbagliato: era un’opera di Pieter Paul Rubens. Una Adorazione dei pastori. Ma Longhi la “battezzò” anche con un altro nome, “La notte”. E si capisce bene il perché. La scena è avvolta in un buio profondo, rotto da esplosioni di luce e bagliori lontani. Qui Rubens omaggia un grande artista del Cinquecento, Correggio, che aveva dipinto una celebre Adorazione dei pastori. Ma se vi ricorda anche Caravaggio, non sbagliate: Rubens dipinse il quadro nel 1608 a Roma, su incarico dei padri oratoriani di Fermo. Caravaggio era molto vicino alla spiritualità di san Filippo Neri e lo stesso Rubens aveva realizzato dei capolavori per i filippini di Chiesa Nuova. Questo è l’omaggio più alto di Rubens alla pittura di Caravaggio: il buio, la luce, i volti veri dei contadini e dei pastori. Ma soprattutto Rubens dipinge la scena del Natale come un racconto in cui mistero e quotidiano non sono in contraddizione. Tutto gravita verso il

bambino Gesù, che dorme pacifico sulla paglia in una capanna. Attorno gli si stringono persone semplici, cariche di stupore: il giovane avvolto in un abito di un rosso magnifico indica il bambino con uno sguardo quasi sconvolto; la donna anziana alza le mani come a dire la tenera fragilità di questa vita appena iniziata mentre con il volto cerca la Vergine per ringraziarla e dirsi compartecipe. Giuseppe alza lo sguardo: stretto sotto il tetto della capanna irrompe un gruppo di angeli. Non sono presenze eteree, tale è la concitazione che sembrano perfino spintonarsi: anche loro vogliono vedere il bambino! Lontano nel cielo la luce della luna serpeggia tra le nubi e rischiara a sprazzi il paesaggio. Ma non è lei a illuminare la scena, non è lei a vincere le tenebre. È il bambino. La Vergine scoprendolo libera un’energia incandescente. La stessa pelle di Maria sembra scomparire nella luce. Il pastore in piedi, a sinistra, è costretto a farsi schermo con la mano. Dal piccolo esplode una luce che è insieme fisica e spirituale: è Gesù “vera luce del mondo”. È la notte di Natale, ma la grotta di Betlemme risplende già della luce della Pasqua. Se il velo bianco in cui il piccolo è avvolto è preludio del lenzuolo della sepoltura, il corpo di Gesù è promessa della resurrezione. E allora la migliore “didascalia” del dipinto non sembra essere più il Vangelo del Natale, ma l’Exsultet pasquale: “Exsultet iam angelica turba caelorum / (...) / Gaudeat et tellus tantis irradiata fulgoribus: / et, aeterni Regis splendore illustrata, / totius orbis se sentiat amisisse caliginem / (…) / Quapropter astantes vos, fratres carissimi, / ad tam miram huius sancti luminis claritatem, / una mecum, quaeso, / Dei omnipotentis misericordiam invocate”: “Esulti il coro degli angeli, / (…) / Gioisca la terra inondata da così grande splendore; / la luce del Re eterno ha vinto le tenebre del mondo / (…) / E voi, fratelli carissimi, / qui radunati nella solare chiarezza di questa nuova luce, / invocate con me la misericordia di Dio onnipotente”.

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dall’intervento di don Andrea Tenca

Non amiamo con le parole ma con i fatti La carità prima forma di annuncio?

Domenica 19 novembre abbiamo vissuto una intensa “Assemblea parrocchiale”, nel contesto della Prima Giornata Mondiale dei Poveri, voluta da Papa Francesco. Nella sua introduzione il parroco ha richiamato il senso della convocazione: fraternità e condivisione sul tema dell’anno pastorale, nella preghiera, nella convivialità, nella solidarietà. Le coordinate di fondo sono state la Lettera pastorale del vescovo Maurizio: “ … per il mondo” e il Messaggio del papa Francesco in occasione della prima Giornata Mondiale dei Poveri: “Non amiamo a parole ma nei fatti”. Il cuore del pomeriggio è stato l’intervento di don Andrea Tenca, direttore della Caritas diocesana che ci ha offerto alcune linee di riflessione spirituale e qualche indicazione pastorale. Una relazione molto articolata, profonda, che ci ha anche provocati e interpellati.

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L’AMORE DEI FATTI

La riflessione si è mossa, anzitutto, dal riferimento al tema della Giornata Mondiale dei Poveri che altro non è se non una citazione della Prima Lettera di San Giovanni, dove si legge: “Fratelli, non amiamo a parole, ma con i fatti e nella verità”. E don Andrea ci ha aiutati a riflettere proprio sull’amore dei fatti, un amore che, cito alla lettera don Andrea “ … si fa carne. Tocca le carni, tocca le persone, si lascia toccare. Ha dunque uno spessore relazionale, fisico, combatte la lontananza della prossimità, segue la strada dell’incarnazione, del farsi come loro, dello stare vicino. Amare con i fatti è un amore che si fa storia. I fatti costruiscono storie; amare con i fatti significa costruire storie di amore, storie di compagnia, storie di amicizia, di relazione. Amare con i fatti è un amore che accetta la storia. Significa saper discernere la storia e cosa lo storia ci chiede. Dove ci chiede di essere presente,

senza fuggire la storia o pensarla/sperarla differente”. Quindi ci ha ricordato che l’amore dei fatti si esprime anche con i gesti del corpo. Con lo sguardo, che ci faccia accorgere dell’altro senza temerlo, senza rassegnarci all’impotenza: “Lo sguardo con cui guardare i poveri è dunque quello che non si rassegna alla presenza del povero. Non rinuncia a guardare e non guarda semplicemente una mano tesa, come parte del panorama. Non rinuncia a provarci. Non si sente rassegnato, né si affida ad una spiritualità intimistica”. Quindi con le mani: per agire bene, per benedire, per accogliere l’altro ed aprirsi all’altro. “Benedette le mani che si aprono ad accogliere i poveri e a soccorrerli: sono mani che portano la speranza”. E infine con le gambe che mettono in cammino per incontrare l’altro, per uscire verso l’altro in un incontro autentico, superando “la cultura dello scarto e dello spreco”.

LA CARITÀ FORMA DELL’ANNUNCIO

Nella seconda parte del suo intervento don Andrea ha sottolineato il fatto che la Parola e non la carità è la prima forma dell’annuncio, anche se “la carità continua l’opera di inaugurazione del regno fatta da Gesù. La carità è prima forma dell’annuncio nel senso che fa crescere il regno e così continua l’opera di Gesù”. Il modello è proprio Gesù il quale fa una carità “ di inclusione”, cioè una carità non fine a sé stessa, ma che ha di mira l’altro. “La carità di Gesù non è passeggera, ma è ricostruzione dell’esistenza, modalità con la quale una persona ricomincia a vedere, ricomincia a camminare, ricomincia a stare dritta. …. fa uscire dall’e-

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sclusione sociale”. E, ancora, la carità di Gesù opera attraverso segni che diventano appello, che provocano le coscienze, che muovono il cuore, che interpellano la vita.

PROMUOVERE COMUNITÀ SOLIDALI

vita capace di apertura verso gli altri, soprattutto i più piccoli, rintracciando nella vita di ciascuno i possibili spazi di apertura ed accoglienza”. Infine la terza attenzione: progettare città accoglienti. “Le città nelle quali viviamo avranno un volto attraente se saranno ricche di umanità, ospitali, accoglienti; se tutti noi saremo attenti e generosi verso chi è in difficoltà; se sapremo collaborare con spirito costruttivo e solidale, per il bene di tutti”.

La terza parte della riflessione è stata una proposta di indicazioni più “pastorali” ovvero una serie di attenzioni da avere ben presenti per maturare come comunità solidali. La prima attenzione: educare a sentirsi parte di un LA CENA DI SOLIDARIETÀ destino comune. “La prima idea dunque è che la soli- La serata è proseguita con la celebrazione dei vedarietà nasce se ci riconosciamo famigliari di una casa spri ed una cena di solidarietà il cui ricavato è stato comune in cui tutti abitiamo. Questa consapevolezza devoluto a favore della micro realizzazione Caritas porta ad un impegno reciprocamente solidale”. E’ il sen- “Come fiori tra le macerie”, a favore della ricostrutirci “casa”, il sentirci responsabili e corresponsa- zione in Siria. bili del mondo, della terra, della storia in cui viviamo. La seconda attenzione: lavorare per creare reti di famiglie solidali e accoglienti. “L’idea centrale che non si tratta di promuovere santi della carità, ma famiglie sante. Famiglie che si aprono all’accoglienza ben consapevoli che la famiglia è il Voci soliste e coro Free Voice vero luogo dove si può imparare la della scuola di canto MD Voice di Lodivecchio convivenza, dove si impara la fraterIngresso e offerta libera nità. La famiglia è la scuola di sociaRicavato devoluto all’Associazione Onlus “Matita e Nuvole” lità ed un opera autentica è un opera Sabato 23 dicembre, ore 21.00 che cerca di far sì che la solidarietà si realizzi lì. Non tanto individui soliTeatro - Oratorio San Fereolo dali, ma famiglie solidali. Non un volontariato eroico, ma una

Tradizioni Natalizie

Concerto di Natale

Benedizione dei bambini Tombolata per piccoli e grandi

Sabato 6 gennaio, ore 16.00 Solennità dell’Epifania in chiesa a San Fereolo Rito della Benedizione dei Bambini a seguire, in oratorio: “Tombola!” 8


Il bilancio parrocchiale

La vostra generosità La Sagra 2017

yy Vendita torte: yy Pesca di Beneficenza: yy Sottoscrizione a Premi: yy Stand gastronomico: yy Giochi dei bambini: yy Vendita dei libri San Fereolo: Per un totale di

€ 3.320 € 3.352 € 2.813 € 550 € 100 € 100 € 10.235

Rinnoviamo ancora il grazie sentito a tutti coloro che hanno dato la loro collaborazione e impegno per la realizzazione e la buona riuscita di tutte le iniziative.

Un grazie sentito La prossima rata del mutuo, di € 10.023, scadrà il 31 dicembre prossimo. Ad oggi (20 novembre 2017) la quota rimanente del mutuo da pagare ammonta ad € 318.000.

A tutti i parrocchiani che dimostrano sensibilità e attenzione ai problemi economici della Parrocchia il pensiero riconoscente e grato: il Signore ve ne renda merito.

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Alda e Vanni Bravi

Chi è Gesù di Nazareth?

I Centri di Ascolto leggono il Vangelo di Marco Avevo appena terminato di ripassare l’incontro del Centro di Ascolto del Vangelo che si sarebbe tenuto nella mia abitazione qualche giorno dopo. C’era già stata in precedenza, in Parrocchia, la riunione di preparazione degli animatori con don Elia (nelle foto la consegna dei Vangeli agli Animatori). Nei Testi del Vangelo di Marco presi in considerazione, Gesù insegna con parabole, guarisce i malati (nel caso specifico si tratta di una donna che soffriva di una emorragia inarrestabile), scaccia i demoni (che a frotte avevano preso possesso di un pover’uomo), risuscita i morti (una ragazzina di dodici anni, figlia di un notabile della sinagoga). Insomma, Gesù fa le cose più straordinarie che un uomo (se ci limitiamo a guardare a lui in quanto tale!) abbia compiuto da sempre sulla terra, mi dicevo riponendo la Bibbia e la documentazione dell’incontro. Poco dopo ho acceso il televisore, in vista dei programmi serali, mentre veniva mandato in onda il “suggerimento” pubblicitario di una nota multinazionale proprietaria di tante emittenti televisive: sullo schermo apparivano immagini in rapida successione. Vi erano rappresentate persone di entrambi i sessi e di ogni età ed etnia, i volti pieni di estatica meraviglia, la bocca significativamente spalancata e gli occhi ben sbarrati, in atteggiamenti quasi … mistici! Contemporaneamente, nella parte inferiore dello schermo, correva la striscia orizzontale con la didascalia: “Ci sono emozioni che non hanno ancora un nome: provale su xxx!” Ovviamente xxx era il nome di quell’azienda dispensatrice a pagamento di cinema, spettacolo, partite

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di calcio, gare di automobilismo e motociclismo e ogni genere di intrattenimento. Quel filmato pubblicitario rendeva evidente il tentativo dell’azienda di vendere, ancor più che i suoi servizi, lo “stupore” perché aveva compreso che si trattava di merce molto rara, quasi introvabile nell’epoca nella quale i mass-media sottopongono l’utente a una specie di overdose d’informazioni, lasciandolo poi in una specie di anestesia (ben preparato per l’intervento commerciale di vendita del prodotto televisivo). Ma più nulla ormai è in grado di emozionarlo! Ma noi, discepoli di Gesù, siamo ancora capaci di emozio-


narci quando veniamo a contatto con la Parola? Temo che molti di noi si limitino ad acquisire una conoscenza delle Sacre Scritture quasi soltanto “per episodi staccati”, così come ci vengono offerti dalla Liturgia (quella festiva e quella quotidiana) e riproposti pure dallo schema tradizionale dei Gruppi di Ascolto e delle Scuole di Bibbia, senza integrarla con un pur piccolo sforzo di carattere personale. La suddetta conoscenza del Vangelo a mio avviso difficilmente può essere ritenuta sufficiente, ma permette ugualmente che, riconosciuto un Testo già dalle prime parole (avendolo in precedenza sentito decine di volte), lo si dia per acquisito e... si passi superficialmente oltre, incapaci di stupirsi, quasi impermeabili a interiorizzare quello che Gesù dice e fa. Che c’è dunque di eccezionale se Gesù … risuscita un morto? Nell’intento di aiutarci a fare un piccolo passo avanti, la Parrocchia di San Fereolo, operando una piccola rivoluzione per l’entrante Anno Liturgico, ha preparato alcune proposte che prendono in considerazione un Vangelo, non per brani staccati, ma per intero: sarà naturalmente quello di Marco che ci accompagnerà dalla 1a Domenica d’Avvento, il 3 dicembre. In questo quadro d’insieme, anche i Centri di Ascolto stanno leggendo per intero il Vangelo di Marco, che è il più breve, quello che gli studiosi ritengono essere stato redatto per primo utilizzando le memorie dell’Apostolo Pietro. Probabilmente Marco è anche il più vicino alla figura storica di Gesù, meno rielaborato, rispetto a Matteo, Luca e Giovanni, dalla riflessione teologica. Marco ha il pregio di porci ogni poco la domanda, tutt’altro che scontata: “Chi è Gesù di Nazareth?”. È come se Gesù stesso chiedesse ad ognuno di noi, e non soltanto a Pietro: “Tu, proprio tu, chi dici che io sia?”. È pure, a mio parere, il Vangelo più adatto a farci recuperare la capacità, che abbiamo parzialmente perduto, di provare stupore per Gesù e per la sua Parola.

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Don Egidio Miragoli

“Don Egidio”

Vescovo eletto di Mondovì è tornato a San Fereolo Domenica 26 novembre, nella Solennità di Cristo, Re dell’Universo, il vescovo eletto di Mondovì, Mons. Egidio Miragoli (per tutti “don Egidio”) ha celebrato solennemente l’Eucarestia nella chiesa del Sacro Cuore, gremita di fedeli e amici, in un clima di preghiera intenso, festoso e anche colmo di emozione. Di seguito riportiamo l’indirizzo di saluto che il parroco ha rivolto al Vescovo, all’inizio della celebrazione e l’omelia che Mons. Egidio ha rivolto ai fedeli.

Il saluto del parroco, don Elia Il vescovo Egidio mi perdonerà e ci perdonerà il tono confidenziale del nostro indirizzo di saluto, che non vuole mancare di rispetto alla dignità episcopale conferitagli con la pienezza del sacerdozio, nell’ordinazione episcopale, lo scorso 11 novembre. Pertanto ti diamo un caloroso benvenuto, carissimo don Egidio, vescovo. La tua presenza ci onora e ci colma di gioia in questa domenica in cui celebriamo la regalità di Cristo e preghiamo per il nostro Seminario. Per te è come un ritorno a casa. A San Fereolo, infatti, hai prestato la tua preziosa collaborazione per ben 12 anni, senza contare i due anni che, ancora seminarista, ti hanno visto presente in questa comunità. Erano i tuoi primi anni di vita sacerdotale e, dopo gli studi a Roma, la parrocchia di San Fereolo è stata, di fatto, la tua prima esperienza di cura pastorale “sul campo”. Se gli inizi di ogni esperienza sono sempre delicati, promettenti e determinanti per il prosieguo del cammino, voglio pensare che gli anni di San Fere-

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olo abbiano inciso positivamente sulla formazione della tua identità di pastore di anime (anche per la condivisione e l’amicizia sacerdotale con don Peppino Moggi prima, e con don Peppino Raimondi poi …) e ora, ne sono certo, saranno parte di un bagaglio, ben più ampio, cui attingere anche nel ministero episcopale che ti appresti ad iniziare nella chiesa di Mondovì. La nostra comunità cristiana vuole farti dono di questa Croce pettorale (nella foto nella pagina seguente in alto): siamo contenti che tu abbia voluto portarla proprio nel giorno della tua ordinazione episcopale. Ora te la consegniamo ufficialmente, tutti insieme. In rilievo, vi è incisa l’immagine del Cristo Buon Pastore: sia di augurio a te, perché possa essere pastore secondo il Cuore di Cristo e possa ricordarti l’affetto, la riconoscenza e la preghiera di questo gregge, la parrocchia di San Fereolo, che ti por-


terà sempre nel cuore.

L’omelia del Vescovo Egidio San Fereolo, palestra di umanità Anzitutto, grazie a don Elia, a don Roberto e a don Marco per l’invito a celebrare in questa chiesa che, come molti di voi sanno, per me è carica di ricordi: i ricordi che provengono dal tempo trascorso e dalle amicizie condivise. Ho avuto San Fereolo nei miei giorni prima da seminarista, fra il 1976

e il 1978; poi, come sacerdote dal 1982 al 1994, quando ho collaborato con i parroci don Peppino Moggi prima e don Peppino Raimondi poi. Fu una collaborazione libera e spontanea, senza un mandato, scaturita da subito, dal desiderio di avere un ambito pastorale di riferimento appena cominciai a fare il segretario di Mons. Magnani. In realtà, grazie anche alla sua benevolenza, si tramutò subito in una presenza costante, da parte mia, quasi quotidiana, specialmente in oratorio. Anni belli, tutti. Nei quali ho compiuto un’esperienza di fraternità con i sacerdoti che qui si sono avvicendati, parroci e coadiutori, e un’esperienza di comunità con il popolo di Dio che qui viveva. Si era in tanti in quegli anni, quando il quartiere stava crescendo di giorno in giorno e lentamente scomparivano i prati che separavano le due chiese. Di quell’esperienza, che mi è tanto cara, vorrei sottolineare un aspetto solo, ma importante. Della formazione del prete si è soliti porre in rilievo gli aspetti intellettuali, culturali e spirituali. Che sono importanti, certo. Ma c’è dell’altro, che conta non meno e che io ho ricevuto proprio a San Fereolo. Alludo all’incontro con l’umano, con la gente, con le menti e con i cuori. Questa parrocchia per me è stata palestra di umanità e di rapporti umani. Ero timido, venivo da un’esperienza di paese. Qui era tutto diverso; soprattutto, c’erano tanti adulti e tanti ragazzi, di ogni estrazione, di ogni sensibilità. Bisognava conoscere, dialogare, accostare. In apparenza, secondo qualcuno, “perdere tempo”. Ma non è stata affatto una perdita di tempo: era il passaggio obbligato per arrivare alla vera conoscenza, per arrivare al cuore, e poi all’amicizia e alla confidenza. San Fereolo è stato il libro di umanità in cui mi

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sono formato e meglio preparato per il successivo incarico di parroco. E sono certo che quanto mi ha insegnato mi servirà anche dove cercherò di essere vescovo.

Costruire il regno di Dio Oggi, ultima giornata dell’anno liturgico, la Chiesa celebra la solennità di Cristo Re dell’Universo. Il Vangelo ci ha presentato il celebre discorso di Matteo che ha fatto da sfondo all’anno giubilare, l’anno delle opere di misericordia.

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Colgo lo spunto per una riflessone, partendo da una domanda. Come si costruisce il regno di Dio, o come vi si entra? La pagina evangelica è di una concretezza impressionante: dare da mangiare, dare da bere, visitare, agire, esserci. Cristo non è re di un regno di parole, di apparenze o di bei ragionamenti. E’ il re di un regno in cui contano le azioni quotidiane, a tutti possibili nelle situazioni nelle quali ci imbattiamo, e a cui possiamo rispondere. Verrebbe da dire: tutto qui? Ma è domanda ingannevole. Perché, mentre può esistere una fede fatta di parole e di pensieri, ma senza opere, non possono esistere opere di carità e di misericordia non sostenute da un’idea di bene che, se non è fede consapevole, è comunque adesione al disegno di amore del Dio che si è incarnato e ci ha amato in Cristo. Così, se iniziamo a costruire il regno di Dio nei fatti e nei gesti, certamente ci garantiremo il regno di Dio nell’eternità. Perché ci porremo dentro la sua linea d’azione: quella di amare il mondo. Visto che Lui lo ha amato tanto da crearlo e poi redimerlo con il sacrificio del suo Figlio, cioè di sé stesso.

Giornata per il seminario

Tradizionalmente in questa domenica si celebra la


Giornata per il seminario, ovvero l’istituzione che promuove le vocazioni, le coltiva, offre gli strumenti per formare al ministero di domani nelle parrocchie. Ritorno agli anni della mia presenza a San Fereolo. Dedicai una lettera aperta a don Peppino Moggi dal titolo Abbiamo faticato invano? Alludevo a quanta attenzione ponevamo al tema delle vocazioni e lamentavo i risultati ottenuti, nulli. Concludevo così: “Sì, come gli apostoli, anche a me, pensando alla predica della prossima dome-

nica, verrebbe spontaneo dire: Signore, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla (Lc 5,5). Per fortuna tuttavia, conosciamo anche il seguito di quel fatto e specialmente il finale: però, se lo dici Tu, getterò di nuovo la rete. E presero una quantità enorme di pesci…. Anche quest’anno quindi ci dovremo riprovare, fidandoci della sua parola: non solo perché essere e avere preti è necessario per l’esistenza e la crescita dell’intera comunità ecclesiale, ma anche perché (segue alla pagina successiva)

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Voi chi dite che io sia? Quaresima 2017

Esercizi Spirituali Parrocchiali Martedì 27 febbraio, ore 21.00

Il volto di Gesù nel vangelo di Marco

Relatore: don Marco D'Agostino. Biblista, rettore del Seminario di Cremona Mercoledì 28 febbraio, ore 21.00

Il volto di Gesù nell'arte e nella letteratura

Relatore: don Flaminio Fonte Responsabile ufficio Arte Sacra della diocesi di Lodi Giovedì 1 marzo, ore 21.00

Il volto di Cristo nel volto dei poveri

Relatori: don Chino Pezzoli e don Mario Sozzi Comunità Incontro, San Giuliano Milanese

Incontri in chiesa parrocchiale

Martedì 27 febbraio, mercoledì 28 febbraio, giovedì 1 marzo ore 15.00

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essere prete è veramente bello. Anche questo dobbiamo, sempre più far capire ai nostri giovani”. Così scrivevo nel 1990 sul Bollettino parrocchiale. Ma lo sottoscrivo anche oggi: se vissuta in pienezza, la vita del sacerdote è donazione, è dimenticanza di sé in nome di Cristo e per servire i fratelli, è, come già ho detto, condivisione, amicizia, cammino insieme a tanta gente (lasciatemelo dire, tutte cose bellissime, provare per credere!), è adesione a un progetto che ci supera ma che ha un Garante che è il Re dell’Universo e il Signore della Storia. È, davvero, un dare la vita per viverla e salvarla più di chiunque, e soprattutto più di chi, gelosamente tenendola per sé, finisce per perderla nell’egocentrismo e nell’egoismo. Il segreto, sempre, è amare. E poche condizioni di vita consentono di farlo come quella del sacerdote, del pastore che vive, o dovrebbe vivere, non per sé ma per le sue pecore.


Assemblea parrocchiale Domenica 11 marzo 2018

Ore 17.30 Ritrovo in salone teatro dell’Oratorio - Introduzione del Parroco Ore 17.45 Proposta di riflessione teatrale

TESTIMONI OCULARI

La versione originale della Sacra Rappresentazione scandita sulle stazioni della Via Crucis Interamente scritta, realizzata e interpretata da Angelo Franchini “… un classico del teatro sacro che tutti dovrebbero conoscere … totalmente innovativo … certamente un capolavoro … Se dopo oltre 400 repliche in tutta Italia, l’autore/regista, e unico interprete, Angelo Franchini, riesce ancora a commuovere con il suo “Testimoni oculari”, forse la parola capolavoro può essere spesa. Scandito sulle stazioni della Via Crucis, lo spettacolo ne vede in ognuna un personaggio diverso rivivere l’incontro/rapporto con il Cristo. Pilato, Giuseppe, Erode, Giuda, il ladrone, il cieco, sino a quel Giovanni Zuccone il quale, tirato un sasso all’immagine di Maria, che l’ha fatta sanguinare, si vede da lei accolto... Franchini interpreta tutte le parti, mutando fogge, voce e sentimenti sull’ala di una poesia scabra e semplice, aderente ai personaggi tratteggiati senza retorica, mirati a rendere un avvertimento di speranza riflessiva e di segreta gioia. Luci soffuse, più buio che clamore di riflettori, accompagnate le parole da una colonna musicale pertinente e da candele che, come nella Resurrezione, suggeriscono di celare nel silenzio il mistero che attende tutti, sulla traccia del deposto crocifisso … Lo chiamano e lo richiamano, per vedere e sentire, come è accaduto a noi, qualcosa che a teatro non si ascolta mai...” (Roberto Zago, Avvenire)

Ore 19.00 Celebrazione dei vespri in chiesa parrocchiale Ore 19.30 “Cena povera” di solidarietà

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percorso per la famiglia comunità Santi Bassiano e Fereolo - Lodi

Domenica 5 novembre, ore 17.30

“La casa luogo di incontro”

Domenica 19 novembre - Giornata Mondiale dei Poveri, 17.45 Assemblea parrocchiale intervento don Andrea Tenca -Direttore 19.00 preghiera del vespro 19.30 Cena solidale

Caritas Lodigiana

Domenica 17 dicembre: momento di spiritualità di Avvento (invitate le coppie di sposi 2016/2017 e i futuri sposi 2018 ) ore 18.00 proposta di riflessione, tempo di silenzio e di preghiera ore 19.30 aperiCENA all’Oratorio san Fereolo

Capodanno alla Casa

festa in Oratorio

Domenica 28 gennaio:

Festa di San Giovanni Bosco primo incontro a tema per i genitori in collaborazione con l’Istituto Lodi terzo (secondo incontro in via di definizione)

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domenica 4 febbraio: Giornata per la Vita: Ore 10.30 Celebrazione Sacro Cuore (invitati i genitori con i bambini battezzati nel 2017 e le mamme in attesa di un bimbo…)

domenica 11 febbraio: festa di san Valentino (invitate

le coppie di sposi 2016/2017 e futuri sposi 2018 ) ore 18.00 S. Messa nella chiesa parrocchiale ore 19.30 aperiCENA c/o oratorio

Domenica 11 marzo: Pomeriggio di fraternità ore 17.30 proposta di riflessione con la rappresentazione teatrale "TESTIMONI OCULARI" di Angelo Franchini. 19.00 preghiera del vespro 19.30 Cena solidale

domenica 22 aprile

: incontro di gruppo sul tema dell’anno

mese di maggio: data da stabilire

preghiera del rosario

domenica 27 maggio: fuori casa l’incontro:

Gita

PROPOSTE DIOCESANE domenica 10 dicembre Pomeriggio di spiritualità di Avvento - Seminario Vescovile Lodi domenica 25 febbraio Pomeriggio di spiritualità di Quaresima - Seminario Vescovile Lodi 16-17-18 marzo Esercizi spirituali per le famiglie domenica 15 aprile: Festa pellegrinaggio diocesana

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Vittoria Stangoni

L’Associazione Amici di San Fereolo

Diario del mese

Il giovedì dopo la Sagra sono riprese le attività del Gruppo con il tradizionale pellegrinaggio a Caravaggio, che ha visto una sentita e numerosa partecipazione dei parrocchiani.

gazione delle Figlie di San Paolo, ha illustrato le origini e le motivazioni del loro ordine che per volontà del loro fondatore, don Giacomo Alberione, diffonde la Parola di Dio attraverso i mezzi della comunicazione sociale. Successivamente la signora Silvana Tansini, cooperatrice laica, ha permesso di completare la conoscenza illustrando la sua attività sul campo. Giovedì 16 novembre i presenti all’incontro sono stati allietati dall’intervento di due figure professionali quali il dottor Valerio Migliorini (peraltro nostro parrocchiano) e l’insegnante Antonella Boriani, che si sono trasformate in simpaticissimi animatori che hanno fatto rivivere con racconti, aneddoti e canzoni la storia più recente di Lodi, coincidente con la vita vissuta da molti dei presenti. La storia si è così trasformata in una piacevole rievocazione. Giovedì 23 novembre, infine, la catechesi del parroco ha ripreso il Messaggio del Papa Francesco sulla Giornata Mondiale dei Poveri.

yy Il giovedì successivo è stata celebrata nella Chiesa di San Fereolo la Santa Messa di inizio dell’anno associativo e poi in oratorio ha avuto luogo la presentazione del programma autunnale (ottobre - dicembre 2017). Nel mese di ottobre e di novembre il Parroco, don Elia, ha tenuto le catechesi attesissime e frequentate da più amici dell’Associazione. Il tema da lui scelto è stato la presentazione della lettera pastorale del Vescovo Maurizio, per l’anno 2017/2018: “…Per il mondo”. Con due incontri nel mese di novembre l’Associazione ha prima potuto approfondire la conoscenza del mondo delle “Paoline” che gestiscono la libreria di via Cavour. Inizialmente Suor Chiara Colombo, che appartiene alla congre-

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yy

Gli impegni del mese di dicembre prevedono: giovedì 14 dicembre ore 15.00 Ritiro Spirituale in preparazione del Santo Natale, in chiesa parrocchiale giovedì 21 dicembre ore 15.00 Festa di Natale in oratorio


Roberto Folletti

Calcio Attività ludico-motoria

Un gruppetto di una decina di bambini di 4 e 5 anni che muovono i primi passi nel mondo del calcio… I piccoli calciatori crescono…

Piccoli Amici

Un gruppo che bisogna venire a vedere! Sono uno spettacolo! In ogni allenamento ed in ogni partita il divertimento è assicurato.

Esordienti

Un gruppo che cresce e che sta cogliendo degli ottimi risultati anche con società più blasonate. Fanno dell’unione la loro forza, non disdegnano il bel gioco maturando oltre all’aspetto sportivo anche quello umano (foto sotto).

Giovanissimi

Una squadra che nasce dalla collaborazione con l’oratorio di Sant’Alberto. Un gruppo eterogeneo

GSO news che sta cercando l’amalgama. Partecipano ad un campionato in cui sono la squadra più giovane pagando la differenza di età e di stazza. Alternano ottime prestazioni purtroppo non accompagnate dal risultato, a prove opache. Il 10 dicembre parteciperanno ad un torneo a Vigevano. Work in progress…

Terza Categoria Navigano nelle parti alte della classifica senza riuscire a fare il salto di qualità. Troppi i punti persi contro le squadre di bassa classifica. Qualche infortunio di troppo ha tarpato le ali. Il campionato è lungo e difficile, con molti risultati a sorpresa, si deciderà a primavera!

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Pallavolo Gioca Volley

Un inizio vibrante per le nostre piccole pallavoliste (e qualche piccolo pallavolista). Non solo giocano e si divertono sotto la guida di due giocatrici delle squadre superiori ma domenica 19 Novembre hanno vissuto un’esperienza emozionante accompagnando in campo le squadre

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di Gi Group Monza e dei detentori di scudetto e della coppa Italia della Cucina Lube Civitanova che si affrontavano per l’ottava giornata del massimo campionato maschile di volley, la SuperLega. I piccoli pallavolisti hanno potuto incontrare i campioni del volley nello spogliatoio ed assistere al riscaldamento pre partita emozionandosi, ma anche toccando con mano l’impegno e lo spirito di squadra che da sempre caratterizza i valori che il Gruppo Sportivo Oratorio San Fereolo trasmette agli atleti che animano le nostre squadre. Un’esperienza che ricorderanno per tutta la vita. Da brividi… (nella foto sopra la squadra nella nostra


Natale del GSO

Lunedì 18 dicembre - ore 20.45 Nel Palasanfereolo sarà celebrata la Santa Messa per il GSO in preparazione al Natale. Dopo la S. Messa, il tradizionale scambio di

palestra e in quella sotto all’’ncontro di Monza)

Under 12

Affrontano un campionato difficile ma i miglioramenti li vediamo giorno dopo giorno ed infatti

auguri. Sono invitati atleti e genitori, dirigenti e allenatori, soci e simpatizzanti.

proprio sabato 18 Novembre hanno vinto la loro prima gara con un roboante 3-0, in casa, contro la Boffalorese. Un gruppo che cresce sotto ogni punto di vista…

Under 13

Una squadra che è un rullo compressore! Ogni gara è una vittoria! Nelle loro gare non c’è mai storia!

Open e Terza divisione

Due squadre ma un unico gruppo. I risultati sono alterni. Divertimento è la loro parola d’ordine. Tra queste ragazze, con alcune della prima divisione, abbiamo le allenatrici del settore giovanile. Cosa ci può essere di meglio?

Prima Divisione

Ripescate in prima divisione dopo la retrocessione dello scorso anno e con una rosa in parte rinnovata, subiscono un avvio di campionato assai difficile ma venerdì 17 Novembre è arrivata la prima vittoria che ci fa ben sperare…

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Cronaca di vita parrocchiale La 24a StraOratorio per la solidarietà Una StraOratorio “graziata e bagnata” dalla pioggia, quella del 10 settembre scorso. Pur senza riuscire a celebrare la Messa nel cortile dell’Oratorio, come è tradizione, siamo riusciti comunque a compiere “all’asciutto” il percorso per le vie del quartiere. Solo al momento delle premiazioni la pioggia è scesa abbondante, ma ormai eravamo al riparo. Nota positiva che ha contraddistinto la 24° StraOratorio è stata l’iniziativa di solidarietà che, grazie alla sponsorizzazione della Palestra Michelangelo, siamo riusciti a realizzare, a favore della ricostruzione delle zone terremotate del Centro Italia. Abbiamo versato alla Caritas diocesana € 1.900. Rinnoviamo ancora il grazie a tutti coloro che hanno preparato e sostenuto l’iniziativa, a coloro che hanno partecipato e alla palestra Michelangelo, che ha creduto in questa possibilità. L’anno prossimo, 25a edizione, ci riserverà qualche sorpresa?

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Cronaca di vita parrocchiale I Giochi senza Quartiere Valerio Migliorini

Gli occhi spenti della porchetta e 200 panini divorati in pochi minuti fra commenti, pacche sulle spalle e parole in amicizia. In un cortile dell’oratorio decorato a festa da 250 strisce di nastro variopinto, a formare come una tenda sotto cui, idealmente, si raccoglie tutta la Parrocchia. Questo lo spettacolare scenario che si poteva ammirare nel tardo pomeriggio di domenica 24 settembre, al termine della 2° edizione de Giochi senza Quartiere, intitolata: “Sanfe 4 family”. Ed è stata davvero una bella festa di famiglia: donne, uomini e tantissimi ragazzi e bambini hanno corso, saltato, riso ed esultato. La giornata iniziata alle 15.30 nel campetto di Robadello dove il parroco don Elia ha solennemente proclamato aperti i giochi, mentre l’urlo di battaglia di ciascuna delle 10 squadre ha dato davvero l’idea dell’entusiasmo e della tensione agonistica dei partecipanti. La staffetta dei bambini ha deciso l’assegnazione dei colori alle squadre e la prima tappa è continuata con il gioco delle tavolette su cui appoggiare un piede dopo l’altro – passo, passo - fino al traguardo e con il fil-rouge, una tavola rotonda da tenere in equilibrio, con un buco centrale in cui far cadere palline di varie dimensioni. Quindi seconda tappa in piazza Martiri della Libertà col gioco dell’”Hula hop” e terza tappa in piazza Omegna dove, per celebrare il 2° scudetto nazionale di hockey a rotelle conquistato dall’Amatori Wasken Lodi nell’ultimo campionato, si è

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svolto un maxitorneo di hockey con mazze e palline “fai da te”. Grande agonismo, pregevoli giocate, errori clamorosi ma soprattutto tifo da stadio da parte del pubblico. Arbitri attenti e inflessibili – secondo il motto: “L’arbitro ha sempre ragione”hanno garantito la regolarità delle gare. Ma il tempo corre in fretta … e il 4° gioco al parco Amico non si è potuto svolgere: tutti allora direttamente al “Gran Finale” nel cortile dell’oratorio di San Fereolo dove, in una staffetta gigante, quasi 200 concorrenti hanno corso a perdifiato per intessere la grande tenda colorata. Colpo d’occhio magnifico! Quindi abbracci e complimenti reciproci, qualche velata contestazione che non può mai mancare e, alla presenza anche di molti nonni arrivati nel frattempo, premiazione dei vincitori con la corona di alloro. Visto l’orario, intanto, la gustosa porchetta dettava legge. Infine un breve e inaspettato scroscio di pioggia ha benedetto e chiuso la giornata. Ce ne fossero di domeniche così, dove gli adulti tornano per qualche ora un po’ bambini e i più piccoli gareggiano orgogliosamente spalla a spalla con i grandi …. e tutti si divertono “semplicemente stando insieme”. Grazie a tutti, organizzatori, concorrenti, spettatori, ma soprattutto … arrivederci alla terza edizione con nuovi giochi e sorprese. Save the date! GSQ 2018 non è poi così lontano.


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Cronaca di vita parrocchiale

“All over the world”

La festa diocesana dei 14 enni “All over the world” era il titolo della Festa diocesana 14enni che si è tenuta a Codogno lo scorso 29 ottobre e che ha avuto come protagonisti i ragazzi che si stanno preparando a fare la Professione di fede 14enni. Guidati dalle figure di San Vincenzo Grossi e di Santa Francesca Cabrini, nel corso della festa, attraverso giochi e attività i ragazzi hanno cercato di scoprire come si può portare frutto in tutto il mondo: “All over the world” appunto! Ad ospitare circa 200 ragazzi da tutta la diocesi sono state dapprima le suore Figlie dell’Oratoio nel loro istituto dove si sono svolte tutte le attività e i giochi incentrati sulle figure dei due santi lodigiani. Poi ci siamo spostati alla Chiesa del Tabor dell’Istituto delle suore Cabriniane dove il Vescovo Maurizio ha presieduto il momento di preghiera conclusivo ricordando ai ragazzi che la fede è anzitutto un dono da custodire, ma è anche e soprattutto una libertà da accogliere, a cui essere fedeli. È un “voglio” seguire Gesù che si conquista con la fedeltà quotidiana al Signore. L’esempio ci viene dai santi Vincenzo Grossi e Francesca Cabrini che – il vescovo ha ricordato – ci hanno aperto la via da seguire… per tutto il mondo. Un bel pomeriggio che ha dato ai nostri ragazzi la carica giusta per iniziare questo nuovo anno di cammino insieme.

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Un “SĂŹâ€? rinnovato Domenica 1 ottobre, in una celebrazione festosa e partecipata, molte coppie di sposi (foto in basso) hanno ricordato il loro anniversario di matrimonio e anche il parroco, don Elia, ha ricordato il 25° anniversario della sua ordinazione sacerdotale, avvenuta il 27 giugno 1992.

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Cronaca di vita parrocchiale

Tutti i colori della Sagra

Non c’era il tradizionale luna park (per problemi tecnici): tantissimi parrocchiani hanno però affollato l’oratorio per il consueto appuntamento con le iniziative per festeggiare la Sagra del quartiere.

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Cronaca di vita parrocchiale San Fereolo è tornato al Palio Erik Fechino e Alessandra Gatti

1 Ottobre 2017: era finalmente arrivato il gran giorno, il giorno del Palio. L’emozione era fortissima fin dal mattino, durante la Messa con tutti i Rioni, nella Cattedrale: era tutto vero, il San Fereolo era tornato al Palio di Lodi. Quell’emozione, già forte la mattina, si è trasformata nel pomeriggio, prima in un po’ di tensione e poi in puro orgoglio durante la sfilata in piazza prima della gara: i nostri

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amici, parenti, compagni di quartiere erano lì a sostenerci, e per noi è stato subito chiaro come quella fosse già la nostra vittoria: esserci. Comincia la gara. La sfida con i nostri puledrini, la gara con gli anelli e le qualificazioni: un po’ della nostra inesperienza si è fatta sentire, facendoci partire con uno svantaggio di qualche metro nella vera e proprio “cursa dei cavai”. Ma il San Fereolo non si è scoraggiato. Sulla linea di partenza, gli altri cavalli schierati davanti a noi, tutto tace, tutto si ferma; si sentono solo i respiri sospesi e i cuori emozionati di tutta la piazza e poi il colpo di pistola. Si parte! Ha inizio una gara talmente combattuta, piena di sorpassi, intoppi, testa-coda che sarebbe impossibile riportare, e infine la gioia, le grida e i sorrisi quando il cavallo del San Fereolo taglia il traguardo al 3º posto, guadagnandosi così un 4º posto nella classifica generale. Un’emozione indescrivibile, nessuno immaginava che tutto questo avrebbe risvegliato così tante emozioni, solidarietà e senso di appartenenza ad un quartiere a cui tutti ci sentiamo in qualche modo legati. Quindi grazie di cuore, a chi organizza ogni anno il Palio, a chi ha partecipato, corso, assistito e applaudito e a chi ha letto questo articolo emozionandosi con noi. A metterci il cuore si è sempre vincitori!


Il percorso della vita MATRIMONI yy yy

DISTASO GIACINTO con FORTE SERENA (foto sopra) CAPPELLETTI EMANUELE con MARELLI DENISE (foto sotto)

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Il percorso della vita BATTESIMI

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3 settembre 2017 (foto 1 a sinistra) yy BERGOMI ADA di Alessandro e Giandini Valentina yy CARUSO CHRISTIAN di Giuseppe e Starnari Mia 1 ottobre 2017 (foto 2 a sinistra) yy FUSCO SAMUELE di Daniele e Crocco Patrizia yy CASTO EDOARDO di Giuseppe e Lusardi Giuditta yy GALLETTI TAO GIACOMO di Cristiano e Fraschini Maria yy PESATORI MATTIA di Simone e Capuzzi Valentina 5 novembre 2017 (foto 3 a sinistra) yy GANDINI GIORGIA di Andrea e De Monti Paola yy GORLA JASMINE di Alessandro e Esposito Marianna yy REEDA SILVIA di Ghirmai e Matarozzi Anna

BILLECI MARTA di Mariano e Farina Giada

DEFUNTI yy yy

UGGERI CARLO di anni 77 TRUZZI ELENA di anni 53

Zoccolanti Amelia di anni 91

Zazzaro Antonio di anni 68

Cantoni Caterina di anni 80

Conca Pierluigi di anni 75

Fabbris Giuseppe di anni 89

Forletto Vittorio di anni 72

Fuso Donato Aldo di anni 74

Greco Francescantonio

La Rosa Giovanni di anni 81

Tognon Iolanda di anni 94

di anni 89

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Parrocchia dei Santi Bassiano e Fereolo viale Pavia 41, Lodi - tel. 0371-30658

Per contattarci:

don Elia: tel. 0371-30658 don Roberto: tel. 0371-36345 don Marco: tel. 0371-438540 Caritas parrocchiale: via della Marescalca 3 - tel. 0371-430885 Gruppo Sportivo Oratorio: via Salvemini 5 - tel. 0371-31964 Coordinatore Sportivo: Roberto Folletti tel. 339-1452918 e-mail: doneliacroce@libero.it sito web: www.http://sanfereololodi.blogspot.it e-mail Caritas Parrocchiale: caritassanfereolo@gmail.com

Gli orari delle S. Messe: Feriali

San Fereolo: ore 8.30; ore 18.00 Sacro Cuore: ore 17.00

Festive

San Ferolo: ore 8,00; ore 11.30; ore 18.00 Sacro Cuore: ore 9.00; ore 10.30

I servizi della Caritas parrocchiale: Ambulatorio infermieristico

lunedì – mercoledì – venerdì dalle ore 9 alle 10

Doposcuola

martedì - giovedì dalle 17 alle 18,30 mercoledì - venerdì dalle 14,30 alle 16

Distribuzione vestiti

martedì – giovedì dalle ore 9 alle 11

Servizio anziani ammalati e infermi mercoledì – venerdì dalle ore 9 alle 11,30

Aiuto generi alimentari una volta al mese

Centro d’ascolto

Mercoledì – venerdì dalle ore 9 alle 11

Prenotazione esami e visite mediche

mercoledì dalle 9 alle 10 - venerdì dalle 9 alle 11


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