Rivista Sanitas 4/18

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Novembre 2018 Numero 4 La rivista per i clienti Sanitas

Crioterapia

Come e quando aiuta

A piedi nudi sul ghiaccio

Possibile grazie all’allenamento mentale

Il potere del freddo


La mia assicurazione complementare copre i costi dei miei nuovi occhiali?

Scopritelo da voi con la verifica della copertura. Con l’app del portale Sanitas o nel portale per i clienti. sanitas.com/portaleclienti


Care lettrici, cari lettori,

Copertina: grotta nel ghiaccaio sul Titlis; foto: Hans Schürmann

questa è stata la terza estate più calda in Svizzera dall’inizio delle misurazioni, anche se le temperature non hanno raggiunto del tutto quelle da record registrate nel 2003. E ora cosa ci aspetta? Un gelido inverno? Forse. Io sono felice che le temperature stiano scendendo. Il nostro corpo passa lentamente dal raffreddare al riscaldare, il che ha un effetto benefico per un sistema cardiocircolatorio sano. Ma questo non è tutto: il freddo ha proprietà curative e lo sanno anche i bambini. Quando si scottano un dito, la prima cosa da fare è metterlo sotto l’acqua fredda. Anche la medicina sfrutta le sue proprietà curative: durante operazioni importanti al cuore o al cervello, in caso di perdita di sangue cospicua o quando una persona viene indotta in coma farmacologico, i medici riducono leggermente la temperatura corporea. Così viene ridotto il consumo di ossigeno e di energia degli organi e il corpo può rigenerarsi meglio. Scoprite di più su questo tema leggendo la nostra intervista a Erich Hohenauer, specialista di crioterapia.

Trovo sia molto interessante che si possa insegnare al corpo ad abituarsi alle temperature estreme. L’olandese Wim Hof ne è un perfetto esempio. Grazie all’allenamento mentale e alle tecniche di respirazione, riesce a restare nell’acqua ghiacciata per circa due ore o a correre una maratona a nord del circolo polare artico in Finlandia. A proposito di corsa: i nostri candidati del coaching per la corsa si trovano in dirittura d’arrivo. Da agosto si allenano diligentemente per la corsa di San Silvestro di Zurigo. Anche loro devono abituarsi alle temperature più basse. Ma sono convinto che supereranno egregiamente anche questa prova e che saranno molto soddisfatti della propria performance. A proposito di soddisfazione, stando ai sondaggi di bonus.ch e K-Tipp anche voi siete soddisfatti delle nostre prestazioni. Siamo felici che apprezziate il nostro lavoro e continueremo a dare il meglio di noi in modo che resti così anche in futuro. Vi auguro buona lettura e un bellissimo inverno!

Cordiali saluti Otto Bitterli , CEO Sanitas

Per saperne di più Un vortice oscuro: quando la depressione paralizza Ultimi preparativi per la corsa di San Silvestro di Zurigo Parkour Luzern vince la 25a edizione del Premio Challenge

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Editoriale

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Sentire freddo è contagioso: la sola visione di una persona che immerge la mano nell’acqua gelata, fa scendere la temperatura della propria mano

di 0,2 gradi Celsius.

Questo risultato è stato dimostrato da alcuni esperimenti condotti presso l’Università del Sussex in Inghilterra.

A partire da temperature di circa

–20 gradi

il nostro respiro emette un suono di scricchiolio.

L’espressione anglosassone «as cool as a cucumber», in italiano: «freddo come un cetriolo», significa che una persona mantiene la calma nonostante lo stress. Molto probabilmente l’origine del modo di dire si ritrova all’interno del cetriolo stesso, dove l’ortaggio è in grado di mantenere una temperatura fino a

La pelle delle donne è in media di quasi

3 gradi

più fredda di quella degli uomini.

6 gradi inferiore rispetto a quella dell’ambiente esterno.

Vi capita di avere la pelle d’oca?

Dove si registrano le temperature più basse, perché sentire freddo è contagioso e come mai i cetrioli sono all’interno molto freddi: 10 sorprendenti verità sul freddo. Testo: Ruth Jahn | Illustrazione: Lehel Kovacs

Il letargo per eccellenza: la rana dei boschi del Nord America, per esattezza la specie rana sylvatica, durante la stagione invernale si congela nel vero senso della parola. Un terzo dei liquidi del suo corpo si trasforma in ghiaccio. Anche il cuore e il respiro si fermano.

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Circa

60 anni

¹/³

delle precipitazioni in

Da circa La Brévine (NE) detiene il record delle temperature più fredde in Svizzera. Il 12 gennaio 1987 il termometro scese fino a meno

41,8 gradi Celsius.

Svizzera si presenta sotto forma di neve e non di pioggia.

Il luogo della terra in cui sono state registrate le temperature più basse di sempre si trova nei pressi della stazione di ricerca russa Vostok nell’Antartide Orientale. Qui il 21 luglio 1983 il termometro è arrivato a segnare

–89,2 gradi Celsius.

In Russia Nonno Gelo – Ded Moroz – non porta il grande freddo, come qui da noi, ma anche i regali di Natale, che nella tradizione ortodossa cade il 7 gennaio, proprio come il nostro Babbo Natale.

Le costruzioni in ferro si restringono quando le temperature sono molto fredde. A questo fenomeno non si sottrae nemmeno la torre Eiffel, che vanta un’altezza di 324,82 metri. Quando le temperature scendono al di sotto dello zero il segno distintivo della capitale francese arriva a misurare fino a

15 centimetri in meno.

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L’effetto del freddo sul corpo L’esperto in terapia del freddo Erich Hohenauer spiega perché le donne tendono a sentire più freddo rispetto agli uomini, cosa si nasconde dietro alla forza curativa del freddo e quali sono i vantaggi di essere temprati alle temperature gelide. Testo: Ruth Jahn | Foto: Hans Schürmann

Rivista Sanitas: Abbiamo alle spalle un’estate calda e di fronte a noi, forse, un inverno freddo. Cosa è più difficile da sopportare per il nostro corpo: il caldo o il freddo estremo? Erich Hohenauer: Il caldo grava di più su un sistema cardiocircolatorio sano. In estate il corpo deve raffreddarsi attivamente, aumentando l’irrorazione sanguigna per poter trasportare calore dall’interno del corpo verso l’esterno. Per fare ciò il cuore deve aumentare le sue prestazioni. Inoltre, a causa del sudore che produce per raffreddarsi, il corpo perde molta acqua, cosa che risulta pesante per il cuore, dato che per trasportare sangue denso c’è bisogno di maggiore spinta. Da questo punto di vista possiamo dunque essere felici che arrivi l’inverno. Ma anche le temperature gelate strapazzano il nostro organismo. Soprattutto i cardiopatici dovrebbero evitare gli sforzi fisici quando fa molto freddo. Sì, è vero. Anche il freddo comporta un affaticamento della circolazione. Sia con il gran caldo che con il gran freddo il nostro corpo fa di tutto per mantenere costante sui 37 gradi la sua temperatura interna, dove si trovano gli organi vitali. Quando fa freddo, dunque, deve conservare il calore interno.

«Dal punto di vista evolutivo, siamo più adatti al caldo.» 7

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Le risposte biologiche sono inibizione dell’irrorazione della pelle e aumento della pressione sanguigna. Il cuore si ritrova quindi a dover pompare il sangue contrastando la maggiore resistenza da parte delle vene e questo può provocare stress, appunto, al muscolo del cuore e alle pareti dei vasi. Inoltre il corpo trema per produrre calore. Con una piacevole temperatura ambientale di 27 gradi gli umani possono stare nudi e non avere né freddo né caldo. Non è che questo ci dice che siamo più adatti al caldo? Dal punto di vista evolutivo è sicuramente così, perché l’umanità si è originata a latitudini meridionali. Tuttavia, siamo fatti in modo da poterci adeguare relativamente bene non solo alle calure, ma anche alle temperature fredde. Le camminate in acqua del percorso Kneipp o le docce fredde possono favorire questo adattamento? «Sì, perché ci si può abituare al freddo. Il corpo adatta il suo metabolismo e l’irrorazione sanguigna e costituisce più tessuti adiposi sottocutanei. In particolare si forma una quantità maggiore del cosiddetto tessuto adiposo bruno all’interno del corpo. Quest’ultimo accelera la produzione di calore da parte del corpo e favorisce la regolazione della temperatura corporea. Affinché avvengano questi adattamenti, però, è necessario uno stimolo freddo ricorrente. Come quando si fa sport: la costanza è la chiave di tutto. Un singolo bagno in acque gelate non dà grandi risultati, anzi, c’è da fare molta attenzione.»

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Chi si tempra in questo modo è convinto di mettersi al sicuro dall’influenza e da altre malattie infettive. Ha ragione? L’influsso positivo sul sistema immunitario umano è attualmente oggetto di dibattito in ambito scientifico, ma non è comprovato. E questo perché il sistema immunitario è molto complesso. Può anche darsi che con lo stimolo dato dall’alternanza caldo-freddo, ad esempio con la sauna, si alleni il sistema cardiocircolatorio. I vasi sanguigni, infatti, sono costretti a dilatarsi e a contrarsi di nuovo. E questo, con buona probabilità, migliora l’irrorazione e le difese immunitarie. Le donne sono più freddolose? Sì, le donne sono più sensibili al freddo rispetto agli uomini. Ci sono tre motivi biologici per questo. In primo luogo gli uomini, grazie ai loro muscoli, sono più protetti dal freddo, perché le cellule muscolari bruciano calorie e in questo modo producono calore. In secondo luogo le donne hanno una pelle più sottile che tende al raffreddamento. In terzo luogo, il corpo femminile, anche a causa di una superficie corporea relativamente grande rispetto al volume del corpo, disperde più calore. La sensibilità soggettiva al freddo ha un influsso? «Sì, è come per il dolore: ci sono persone che percepiscono una determinata temperatura già come freddo, mentre altre la considerano ancora piacevole. La percezione della temperatura è molto individuale.» Il freddo ha anche proprietà curative. Ha la capacità di attenuare le reazioni infiammatorie di dolore, arrossamento e gonfiore. Come quando ci si brucia un dito e lo si tiene sotto all’acqua fredda oppure ci si sloga un’articolazione e la si fascia con qualcosa di freddo. Il freddo può fare ancora di più? Il raffreddamento come terapia è noto già da tempo. Ad esempio, le verruche possono essere congelate con l’azoto liquido: qui il freddo serve a far morire le cellule epiteliali in superficie. Nei trapianti di organi il freddo consente di conservare l’organo da trapiantare. E dopo un infarto o un ictus, i medici abbassano leggermente la temperatura dei tessuti, in modo da proteggere gli organi, perché così il consumo di ossigeno ed energia si riduce. Questa misura preventiva consente inoltre di frenare processi dannosi a livello cellulare. L’idea di fondo è di frenare i danni provocati da un infarto, in modo che non si espandano.

Ultimamente vanno di moda le camere del freddo, dove cerca sollievo chi soffre di dolori e reumatismi o chi ha problemi di sonno. Le camere del freddo e le cabine di crioterapia sono tornate in voga. L’obiettivo di queste cure del freddo con temperature di circa meno 100, o addirittura meno 200 gradi, è di ridurre la temperatura dei tessuti per frenare processi infiammatori o il trasferimento dello stimolo del dolore. Ma gli effetti non sono ancora chiari e provati scientificamente. Però si sa che per alcune persone affette da reumatismi il freddo elevato offre un sollievo temporaneo ai sintomi. Anche i pazienti affetti da dolori ne traggono talvolta dei benefici. Anche gli sportivi vedono nelle cure del freddo un aiuto cui ricorrere. Oggi si sa che l’allenamento intenso, soprattutto per un corpo non abituato, può provocare piccole ferite alla muscolatura. Queste causano processi infiammatori che possono impedire prestazioni sportive per diversi giorni. I dolori muscolari sono noti a tutti. Brevi bagni in acqua fredda a circa 10 gradi frenano i processi infiammatori e minimizzano il calo della prestazione sportiva. Gli sportivi sperano quindi in una ripresa più rapida. La cosa serve solo negli sport agonistici? Per ogni gara che dura più giorni una terapia del freddo può portare piccoli, ma decisivi vantaggi. Tuttavia, si dovrebbe evitare di prendere in autonomia la decisione di fare bagni freddi o impacchi freddi dopo lo sport. Conviene farlo solo sotto controllo medico o comunque di personale specializzato, in ogni caso, con metodi mirati e personalizzati. Se utilizzato in maniera sbagliata, infatti, il freddo può anche influire in modo negativo sulla prestazione.»

Il dr. Erich Hohenauer (35) è ricercatore scientifico in riabilitazione presso la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI) e docente alla scuola universitaria internazionale di fisioterapia a Landquart (THIM). La sua ricerca si concentra principalmente sugli effetti che il freddo può avere sull’organismo umano.

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Sentite freddo? I muscoli freddi favoriscono la sensazione di freddo in tutto il corpo. Ecco un consiglio per tutti coloro che soffrono il freddo e che non hanno un piumino a portata di mano o accesso a una pista d’atletica di 400 metri: la ginnastica di potenza aumenta l’irrorazione dei muscoli e produce calore. E non c’è bisogno di un abbigliamento particolare. Provateci! Testo: Robert Wildi und Clau Isenring | Illustrazioni: Franziska Neugebauer

Sumo Squat

Gambe divaricate, piedi a 45° rivolti verso l’esterno. Piegare lentamente le ginocchia abbassandosi il più possibile, attivare gli addominali e tenere la schiena dritta. Importante: nel piegamento le ginocchia non superano in asse le punte dei piedi.

Affondi indietro

Divaricare le gambe alla larghezza delle spalle, portare le mani dietro la testa. Tenere il busto eretto, e fare un grande affondo indietro alternando le gambe. Piegare il ginocchio posteriore in direzione del pavimento, il ginocchio davanti deve piegarsi fino a un massimo di 90 gradi, il ginocchio e la caviglia sono perpendicolari.

Plank

Stendersi sul pavimento, appoggiando gli avambracci e con le gambe tese. Sollevarsi sulla punta dei piedi portando il sedere in alto finché gambe, bacino e schiena formano una linea retta. Tenere la posizione il più a lungo possibile.

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Crionica, la vita dopo la morte Il basilese Patrick Burgermeister dedica il suo tempo libero alla lotta contro la morte. In quanto scienziato appassionato di crionica ha deciso di farsi congelare dopo la sua morte. Testo: Barbara Lukesch | Foto: Franziska Neugebauer

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Patrick Burgermeister non scherza quando afferma: «Il mio sogno è quello di dare la possibilità al maggior numero possibile di persone di farsi congelare dopo la morte per poi essere riportate a vita molti anni dopo.» Il 48enne basilese non è un folle, ma uno scienziato molto serio. Il biologo molecolare è abituato a lavorare con i fatti e non fantasie. Uno di questi fatti è che 50 anni fa negli USA è stato congelato il primo corpo umano a una temperatura di meno 196 gradi e conservato in una struttura speciale per la modica cifra di 200000 dollari. Il suo sangue è stato sostituito con glicerina, un antigelo collaudato, e il suo corpo è stato appeso in un serbatoio con dell’azoto liquido. Il metodo utilizzato è chiamato crionica, che deriva dal greco kryos: ghiaccio, freddo. Nel frattempo sono centinaia le persone che hanno scelto di farsi crioconservare, tra queste due Svizzeri. Il primo è uno studente 27enne di Basilea che è morto dieci anni fa di leucemia e si è fatto congelare nella speranza di essere scongelato non appena la medicina avrà trovato una cura per la sua malattia letale.

nuova possibilità poiché non riescono ad accettare la loro mortalità e la vita finora vissuta. Ma fissandosi su una vita eterna, non si sentirebbero più vivi nemmeno dopo lo scongelamento, perché non sono in grado di aprirsi al concetto del mistero della vita.» Burgermeister annuisce: «È vero che non voglio accettare la morte, la voglio combattere.» Anche se come scienziato si rende conto che la probabilità che ciò avvenga è minima, non si arrende: «La morte non è un’opzione per me.» Ulteriori informazioni al sito: cryosuisse.ch

Ciò può durare anni o anche decenni, ammette Burgermeister, ma continua a essere fiducioso visto il gran numero di malattie che l’uomo è finora riuscito a curare. La problematica più grande della crionica è che non è ancora stato trovato un processo di scongelamento adatto: «Non esiste ancora e le nostre conoscenze in merito sono molto limitate.» Bunker o ospedali per la conservazione Tre anni fa il basilese ha fondato l’associazione CryoSuisse come luogo di incontro e di scambio per esperti, e non, interessati. Finora hanno aderito 40 persone: soprattutto giovani uomini, molti provenienti dal settore dell’IT. Insieme a loro Burgermeister persegue l’obiettivo di istituire il primo deposito per corpi crioconservati in Svizzera. L’ideale sarebbero bunker militari o ospedali, il problema è che costano milioni di franchi. Domande tipo quella su cosa possa provare una persona resuscitata per esempio 100 anni dopo in un mondo completamente estraneo sono sì inquietanti, ma non determinanti: «L’alternativa, ovvero morire e restare morti, è per me ancora meno attraente.»

Patrick Burgermeister è nato nel 1969 a Basilea. Dopo il suo studio scientifico presso l’Università di San Gallo ha studiato biologia molecolare, perché questa esplora la vita e il corpo umano, sano o malato che sia. Oggi investe in neo imprese che sviluppano medicinali.

Accettare la morte La teologa e studiosa di etica zurighese Ruth Baumann-Hölzle ribatte: «I crionici che fanno di tutto per sconfiggere la morte cercano evidentemente una

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L’uomo di ghiaccio Si immerge in costume da bagno sotto alle lastre di ghiaccio, corre scalzo sulla neve e nel farlo prova soprattutto una sensazione di gioia. L’olandese Wim Hof ha imparato a rafforzare il suo sistema immunitario e a superare le soglie di dolore del suo fisico utilizzando solo la forza di volontà. Testo: Robert Wildi | Foto: Innerfire B.V.

«Ciò che faccio non ha niente a che vedere con il talento, ma con l’allenamento.» Se chi lo afferma ha collezionato ben 26 record mondiali le possibilità sono due: o si sottovaluta terribilmente oppure è riuscito a tirar fuori una caratteristica umana che è presente nel profondo di ognuno di noi. Wim Hof stesso dichiara apertamente che si tratta della seconda possibilità. Tra i primati che vanta, è riuscito a stare per due ore immerso fino alla gola nell’acqua gelata e ha scalato la sommità del Kilimangiaro in pantaloni corti e sandali. La convinzione dell’olandese celebrato dai media internazionali come «Iceman» per i suoi record estremi è chiara: «Tutti possono imparare a superare con il proprio corpo i limiti imposti dalla temperatura e dal dolore.»

Wim Hof durante un’escursione sul monte Sněžka in Polonia (in alto). L’uomo di ghiaccio medita nella neve a Inzell in Germania (in basso).

Ma come si fa? «Con un allenamento continuativo e insegnando gradualmente al proprio corpo a superare i limiti imposti nella testa», afferma Wim Hof. In un primo momento è importante formulare un obiettivo ben preciso, ad esempio fare un bagno nell’acqua gelata senza sentire dolore. Per arrivare a questo obiettivo è necessario lavorare passo dopo passo con il proprio corpo. Il modo migliore, secondo lui, è fare regolarmente docce fredde che diventano sempre un po’ più fredde e un po’ più lunghe. «Questo semplice esercizio è molto efficace.» Rafforzare il sistema immunitario con la mente Certo tra la doccia fredda e i record sfrenati di Wim Hof ce n’è di strada da fare. Lo conferma anche l’olandese stesso, che già a 17 anni scoprì il fascino per la «percezione intensa delle temperature

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estreme». Da quel momento in poi ha iniziato a considerare il freddo come «forza nobile» e canale ideale per ritrovare se stesso. E anche per influenzare positivamente il suo sistema immunitario con esercizi mentali e tecniche di respirazione speciali. Ciò che prima la scienza considerava impossibile, è stato dimostrato da Wim Hof nel 2011 in un test di laboratorio nei Paesi Bassi. In quell’occasione gli è stata somministrata endotossina, una sostanza prodotta nella fase di decomposizione dei batteri, alla quale di solito il sistema immunitario degli umani reagisce con sintomi influenzali. L’«Iceman» è riuscito a reprimere questi sintomi solo con la forza di volontà. Le sue onde cerebrali, che durante l’esperimento sono risultate eccezionali, sono state in grado di conferire al corpo un’immunità efficace. Gli esperti pensavano all’inizio che si trattasse di un risultato raggiunto per caso, cosa che poi però è stata smentita subito. In seguito, infatti, sono stati sottoposti al test soggetti, allenati da Wim Hof in prima persona, che hanno raggiunto lo stesso risultato. Conoscere e rispettare i propri limiti Quindi nella teoria «allenamento invece di talento» deve pur esserci qualcosa di vero. C’è da aspettarsi dunque che presto ci saranno frotte di jogger scalzi sul circolo polare che poi sguazzano nel mare ghiacciato? Wim Hof avverte comunque che chi non procede per gradi, e fa troppo e troppo velocemente, corre diversi rischi: problemi cardiaci e circolatori, congelamenti e altro. «Conoscere e rispettare i propri limiti è fondamentale.» Solo così si possono vivere le proprie esperienze senza pericoli e godersele a pieno. Per maggiori informazioni consultare: wimhofmethod.com

Wim Hof (59) pratica sport estremi e detiene 26 record mondiali per sopportazione di freddi estremi. L’olandese insegna le sue tecniche di respirazione speciali che secondo lui sono atte al rafforzamento del sistema immunitario e alla prevenzione di malattie come il diabete, la sclerosi multipla o il cancro utilizzando il metodo Wim Hof da lui sviluppato.

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Tosse e raffreddore: è colpa del freddo? Tutti sanno come ci si sente con il naso gocciolante. In autunno e in inverno capita spesso e, come se questo non bastasse, è accompagnato da tosse, brividi di freddo e febbre. Da sempre per tradizione popolare si è portati a pensare che sia il freddo a provocare il raffreddore. Ma è vero? Medgate: In autunno e in inverno la temperatura atmosferica esterna diminuisce e il numero di casi di raffreddore aumenta. Ma questo non significa per forza di cose che sia il freddo a generare automaticamente il raffreddore. Dietro a un raffreddore, infatti, si nascondono batteri e virus. Ad essere determinanti, quindi, sono gli agenti patogeni e non le temperature basse. Addirittura, la maggior parte degli agenti patogeni è sensibile al freddo e quindi, ad esempio, in Antartide è molto più raro prendersi il raffreddore che da noi.

utilizza il caldo disponibile nella maniera più efficiente possibile. In questo modo, tuttavia, rimangono poche le cellule immunitarie che riescono ad arrivare nelle mucose. Con ciò si conferma dunque che nelle stagioni più fredde, ad esempio, per una passeggiata lunga, è consigliabile indossare capi che tengono caldo.

Come mai, nonostante ciò, nella stagione più fredda ci sono più persone che si raffreddano? Perché gli agenti patogeni si riproducono principalmente negli ambienti interni. La maggiore permanenza negli appartamenti e nei luoghi di lavoro in queste stagioni più fredde fa sì che le persone siano esposte maggiormente agli agenti patogeni. Allo stesso tempo, in ambienti molto riscaldati e solo sporadicamente arieggiati le mucose si seccano e il rischio di ammalarsi aumenta.

Medgate: un servizio gratuito per i clienti Sanitas Medgate fornisce consulenza medica dove e quando ne avete bisogno. La teleclinica di Medgate è al vostro servizio giorno e notte durante tutto l’anno. Indipendentemente dal posto e dall’ora, oltre 70 medici esperti vi assistono al telefono e tramite videochiamata. Grazie al servizio Medgate, gli assicurati Sanitas beneficiano in qualsiasi momento di un accesso gratuito alla consulenza e alla cura medica, evitando così visite mediche inutili e risparmiando tempo e denaro. I medici Medgate sono raggiungibili al numero di telefono 0844 124 365 (7×24 h).

Quindi il freddo non ha alcuna rilevanza sul raffreddore? Non è proprio così, perché rimane vero che le temperature basse indeboliscono il sistema immunitario del corpo umano. Raffreddano infatti la superficie corporea, riducendo la circolazione sanguigna. Di conseguenza, il corpo rallenta le sue attività e

Ulteriori informazioni: medgate.ch/it-ch

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Salute

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Premio come eccellente datore di lavoro Sanitas è l’assicurazione malattia con il mindset digitale. Da noi lavorano persone intraprendenti che vogliono creare il domani. Insieme sviluppiamo nuove soluzioni affinché i nostri assicurati abbiano una vera possibilità di scelta. Poco tempo fa in un sondaggio del portale online Statista e della piattaforma di valutazione Kununu, Sanitas è stata valutata come uno dei migliori datori di lavoro in Svizzera e ha ricevuto il premio di eccellente datore di lavoro 2018. Piacerebbe anche a voi lavorare presso Sanitas? Su sanitas.com, LinkedIn e diversi portali con offerte di lavoro trovate i posti vacanti della nostra impresa. Attendiamo con interesse la vostra candidatura.

Grazie!

Buone notizie per i giovani adulti L’anno prossimo Sanitas offrirà ai giovani adulti premi particolarmente interessanti nell’assicurazione base rispetto a quelli delle altre assicurazioni malattia. Sanitas concederà ai 19-25enni nel 2019 uno sconto fino al 35% sul premio per adulti (fi-nora 10%). Anche i giovani clienti Compact di età compresa tra i 19 e i 25 anni ora beneficiano di uno sconto fino al 20% sul premio per adulti.

Nei sondaggi di bonus.ch e della rivista per i consumatori «K-Tipp» Sanitas ha ricevuto il massimo dei voti dai suoi clienti. Per Sanitas, la soddisfazione dei clienti è sempre al primo posto. I nostri clienti apprezzano il nostro impegno. Dopo il 2° posto dello scorso anno, nel sondaggio di bonus.ch di quest’anno Sanitas è riuscita ad aggiudicarsi il primo posto grazie a un ottimo 5,2. Anche nel sondaggio della rivista per i consumatori« K-Tipp» il 64,1% dei clienti Sanitas ha dichiarato di essere soddisfatto del servizio di Sanitas. Un risultato che è al di sopra della media del settore. Ringraziamo tutti i clienti per la fiducia dimostrataci!

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Novità

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« E poi all’improvviso il buio più totale» La depressione non si preannuncia, si manifesta in modo silente paralizzando le sue vittime fino a portarle, spesso, alla totale incapacità di agire. Oggi Andrea Bodmer (*) ha 55 anni e ha alle spalle tre anni di sofferenza.

Illustrazione: iStock

Testo: Robert Wildi

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Soluzioni

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La seconda fase della sua vita era appena iniziata. Quando sua figlia andò ad abitare da sola, Andrea Bodmer (*) aveva appena 46 anni. La giovane mamma era riuscita, per più di due decenni, a portare avanti famiglia, casa e lavoro (part-time), contribuendo così ad arrotondare il modesto salario del marito. Sei anni fa la coppia si separò. Da tempo, ormai, i due conducevano vite diverse. Così, Andrea Bodmer, originaria del Canton Turgovia, andò a vivere in un appartamento e riprese a lavorare a tempo pieno, godendosi la sua nuova libertà. Un giorno, all’improvviso, tutto cambiò. Il suo datore di lavoro, un’impresa del settore tecnologico, dovette licenziare, quasi su due piedi, un numero importante di impiegati a causa dello shock monetario provocato dalla Banca nazionale. Così come molti suoi colleghi, nella primavera del 2015 anche Andrea Bodmer venne licenziata. La disperazione continuava a guadagnare terreno su coraggio e motivazione «La notizia mi colpì come un fulmine a ciel sereno» ammette Andrea Bodmer. A questo punto, la sua timidezza si fa notare. Quasi sottovoce racconta la sua storia. Rievocare quei brutti momenti non è facile. Anche se spesso mancano le parole, vuole condividere la sua storia col mondo intero. «Parlarne aiuta. Per molto tempo non me ne sono resa conto, mi mancava la forza per farlo.» Andrea Bodmer temeva per la sua esistenza, aveva paura di dover lasciare il suo amato appartamento da due locali e mezzo e di ritrovarsi un giorno in mezzo alla strada. Inizialmente era decisa a non rassegnarsi, inviava candidature e aveva attivato la sua rete di conoscenze. Da qualche parte doveva pur esserci un posto per lei. Tuttavia, la vita le riservava soltanto risposte negative, e spesso nemmeno questo. Sul mercato del lavoro nessuno sta ad aspettare una donna di 52 anni con poca esperienza lavorativa. «Mi sentivo vuota dentro, non avevo fiducia in me stessa e non ero motivata.» Arrivò il mese di novembre e con lui le grigie giornate d’inverno. «E poi all’improvviso il buio più totale.» Andrea Bodmer smise di vedere amici e parenti, non usciva più di casa, comprava soltanto lo stretto necessario e quando si trovava fuori era permanentemente sopraffatta da un senso di vergogna. L’intervento della figlia «Arrivò il momento in cui non potevo più nascondere il mio stato a mia figlia, nemmeno al telefono» ci confida con le lacrime agli occhi. «Mamma, soffri di depressione e hai bisogno d’aiuto.» Queste parole hanno fatto sì che Andrea Bodmer si rendesse conto

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Soluzioni

della gravità della sua condizione e che iniziasse una terapia, anche grazie all’aiuto di una buona amica. Perché è stata necessaria una spinta da fuori per reagire? «La vergogna che cresceva giornalmente nella mia paziente di non essere all’altezza di chi apparteneva a quel mondo del lavoro che lei rincorreva da così tanto tempo aumentò in lei la paura di riconoscere la propria malattia» spiega la sua psicoterapista. Si tratta di un circolo vizioso dal quale spesso le persone che soffrono di depressione non escono più, o almeno non con le proprie forze. Le numerose sedute, accompagnate da una cura farmacologica, hanno aiutato Andrea Bodmer. Grazie all’interessamento del genero, oggi Andrea Bodmer ha un posto di lavoro in ufficio al 60 percento. Ha colto al balzo un’opportunità di trasloco, sempre nel suo condominio, in un appartamento di un locale e mezzo, decisamente più conveniente. Ora, dal punto di vista economico, riesce ad arrivare a fine mese. «Oggi posso di nuovo godermi la mia vita.» Tuttavia, la paura del futuro non è del tutto sparita. Non si sente ancora del tutto guarita. La terapia continua. (*) nome modificato dalla redazione

Programma per la salute «Equilibrio psichico» di Sanitas Con il programma per la salute «Equilibrio psichico» Sanitas offre un accesso semplice e anonimo all’aiuto concreto in situazioni di vita difficili. Per questo esistono quattro programmi individuali di web coaching adatti a diversi tipi di problemi psichici. •• •• •• ••

Deprexis: stati di afflizione e disturbi depressivi Reviga: per lo stress e il burnout Velibra: per le preoccupazioni e le paure Somnovia: per i disturbi del sonno

Chi può partecipare? Tutti i clienti Sanitas che hanno stipulato un’assicurazione base e una complementare o un’ospedaliera semiprivata o privata possono accedere gratuitamente al programma. Testate il vostro equilibrio psichico Grazie a un questionario online potete scoprire, senza alcun impegno, se uno dei nostri programmi è adatto alle vostre esigenze. Questionario (disponibile solo in tedesco): sanitas.com/questionario-online

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In dirittura d’arrivo

Christoph Banik e Nicole Abgott­spon hanno fatto il loro esordio a Sarnen.

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Coaching

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A fine luglio Nicole Abgottspon e Christoph Banik hanno iniziato il coaching della corsa con Sanitas. L’obiettivo, ovvero la corsa di San Silvestro di Zurigo, si avvicina sempre di più. Sono pronti ad affrontare questa sfida? Ecco un rapporto intermedio su come sta procedendo. Testo: Clau Isenring | Foto: Sebastian Doerk

«Avere obiettivi intermedi è la chiave del successo» aveva già sottolineato il coach Viktor Röthlin parlando con i suoi due allievi in occasione del primo incontro; «vi mostrano dove siete già arrivati e dove può esserci del potenziale di miglioramento». Un obiettivo intermedio importante per Nicole Abgottspon e Christoph Banik è stata la Switzerland Marathon light a Sarnen a inizio settembre. Correre la tratta di 4 chilometri dopo sei settimane di coaching per la corsa è stata, oltre che una bellissima esperienza di corsa, anche un primo indice di misurazione. Nicole, che sempre più spesso si allaccia le scarpe da corsa alle 4:30 del mattino o durante la notte, per fare in modo che gli allenamenti rientrino nella sua quotidianità piena zeppa di impegni, si dichiara soddisfatta del suo risultato a Sarnen: «Mi ero posta tre obiettivi e li ho raggiunti tutti e tre: non arrivare ultima, stare al di sotto dei 30 minuti e correre per tutta la tratta». Anche Christoph, che con i suoi 21:04 ha chiuso con un ottimo tempo, era entusiasta dell’atmosfera: «Poco prima dell’inizio c’era addirittura un musicista che ci ha regalato un memorabile salmo svizzero con il flauto di Pan e poi il pubblico lungo tutta la tratta è stato fantastico.»

«Non è semplice integrare l’allenamento nella routine, ma ne vale la pena! Mi sento molto più in forma e ho più energia per tutto.» Nicole Abgottspon, 34

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Coaching

Procedere per piccoli passi Dopo la gara a Sarnen c’è stata una settimana di pausa dalla corsa, ma oggi tutti e due i nostri atleti sono di nuovo in modalità allenamento. Fino a poco prima della corsa di San Silvestro tutti e due ricevono ogni settimana da Viktor Röthlin un piano di allenamento nuovo e individuale. La parola d’ordine è stringere i denti e non mollare perché le distanze diventano sempre più lunghe. «Il salto da quattro a dieci chilometri è molto più difficile» mette in chiaro il campione europeo di maratona 2010 «perché si può procedere solo per piccoli passi.» Allenamento Tabata nel «Chärwald» Domenica 23 settembre Nicole e Christoph hanno incontrato il loro coach a Kerns, Obwalden, per il secondo allenamento di corsa. Un breve riscaldamento e via: a passo di corsa Viktor Röthlin ha portato i due atleti nel suo posto preferito nel bel mezzo del faggeto a nord di Kerns. «Quando ero piccolo venivo a giocare qui» ha raccontato il fuoriclasse della maratona. Ma per Nicole e Christoph la visita non è stata proprio un gioco da ragazzi: il coach li ha sorpresi con un allenamento Tabata ad alta intensità (vedi glossario). Piegamenti sulle ginocchia statici, salti, dip, rematore, burpees e l’esercizio del nuotatore: Viktor Röthlin non ha fatto mancare niente ai due candidati, soprattutto una buona dose di sudore. «Quanto più il ‹telaio› è forte, tanto inferiore il rischio di ferirsi» con queste parole Viktor Röthlin ha motivato la durezza dell’allenamento. Introducendo un’unità di Tabata alla settimana nell’allenamento

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Piccolo glossario del fitness Allenamento Tabata Il Tabata è un allenamento di forza e resistenza ad alta intensità. Un intervallo di Tabata dura 20 secondi ed è seguito da 10 secondi di pausa. Un allenamento classico comprende serie di otto intervalli della durata di quattro minuti ciascuno. Gli esercizi che compongono l’allenamento Tabata pensato per Nicole e Christoph sono pubblicati su sanitas.com/coachingcorsa

di corsa consente di migliorare forza e resistenza. Un effetto collaterale molto piacevole, inoltre, è che l’alta intensità consente di bruciare un sacco di grassi. Per finire l’allenamento in bellezza un bel po’ di ginnastica per i piedi per la muscolatura del piede, delle dita dei piedi e della parte inferiore della gamba. «Quando inizia a bruciare e a tirare, teniamo duro ancora per 10 secondi» così il coach sprona i due candidati per la corsa «perché sono esattamente questi 10 secondi ad avere un effetto allenante in esercizi così.» Dodici minuti a tutto gas Dopo una piccola pausa per dissetarsi, il programma prevedeva di fare il punto della situazione sulla pista da 400 metri lungo il lago di Sarnen. «Complimenti, ottimo risultato!» si è congratulato Viktor Röthlin con i due candidati, quando sono giunti all’arrivo dopo dodici minuti a tutto fuoco. Nella corsa di 12 minuti (test di Cooper) Nicole è riuscita a chiudere 2000 metri, Christoph 2400 metri. Entrambi quindi, ognuno nella propria categoria, hanno superato il test con un voto «buono». Naturalmente i metri aggiuntivi macinati su pista sono stati subito salvati sull’app Sanitas Active (maggiori informazioni sull’app Sanitas Active sono disponibili su sanitas.com/activeapp-it).

«Il coaching per la corsa Sanitas è molto costruttivo, nel vero senso della parola, dal punto di vista sia fisico che mentale.» Christoph Banik, 37

È tutta una questione di testa Come sempre nella vita, anche per la corsa, è tutta una questione di testa. «Chi rafforza solo l’apparato locomotore non arriva molto lontano», Viktor Röthlin lo sa bene per esperienza personale. Proprio per questo il terzo incontro del coaching dell’11 novembre era all’insegna della forza mentale. Sono stati affrontati e chiariti paure e dubbi ed entrambi i candidati hanno elaborato con Viktor Röthlin una sorta di tanti piccoli «cassetti» con delle soluzioni e con ricordi positivi, che possono recuperare in ogni momento. «È tutta una questione di testa» aveva spiegato Röthlin ai suoi allievi già in occasione del primo allenamento. «Ho pensato spesso a questa frase, soprattutto quando mi capitava di non essere molto motivata ad andare ad allenarmi» dice ridendo Nicole Abgottspon. Sulla buona strada Adesso a novembre spesso e volentieri manca la forza di volontà. Fa buio presto, piove frequentemente, è molto più freddo e bisogna fare uno sforzo molto maggiore per portare a termine l’allenamento Mangiare e bere come si deve di corsa. Nelle ultime settimane Il coach della salute Sanitas prima della corsa di San SilveSandra Johnson fa sì che Nicole stro Nicole e Christoph hanno e Christoph si alimentino nella bisogno di un buon abbigliamaniera corretta. Cosa non rimento funzionale da indossare entra nel menù? Quali alimenti «a cipolla», molta tenacia e il possono essere un toccasana supporto del loro coach. Ma per dopo l’allenamento e prima di Viktor Röthlin è chiaro: «I due una gara? Consigli su come allievi sono sulla buona strada e mangiare e bere correttamente sono convinto che riusciranno a sono disponibili su portarsi a casa i dieci chilometri sanitas.com/coachingcorsa il 16 dicembre.»

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Christoph e Nicole alle prese con il Tabata, un allenamento ad alta intensitĂ sviluppato da uno scienziato dello sport giapponese.

Seguite il coaching per la corsa Video sul training, brevi interviste con i candidati, informazioni interessanti da parte dei coach e consigli sulla corsa: tutto questo è disponibile regolarmente sulla nostra pagina www.sanitas.com/coachingcorsa e sui nostri canali di social media. E naturalmente tramite questi stessi canali potrete scoprire anche i risultati finali dei nostri due candidati alla corsa di San Silvestro!

Potete scaricare qui l’app Sanitas Active: sanitas.com/activeapp-it

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Coaching

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Illustrazione: Michael Meister Illustration: Michael Meister

Concorso: vincita a sorpresa! Inviate la soluzione entro il 10 dicembre a redaktion@sanitas.com. Tra le risposte giuste estrarremo a sorte una sorpresa sponsorizzata da Hajk.

I vincitori saranno informati per iscritto. Non si tiene corrispondenza in merito al concorso. Sono esclusi le vie legali e il pagamento in contanti.

Quale sarà la sorpresa? Sani ed Elina preparano un calendario dell’avvento. Con un po’ di fantasia potete indovinare qual è il regalo del 20 dicembre. Avete un’idea? Sanitas 4.18

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Un obiettivo comune Zoe adora la ginnastica agli attrezzi. Si allena tre volte a settimana, ormai già da anni. Purtroppo a luglio di quest’anno si è ferita gravemente al gomito. Adesso lavora intensamente con i fisioterapisti di Medbase per ritornare come prima. Testo: Sonja Brunschwiler | Foto: Hans Schürmann

Una capriola saltata, atterraggio su un solo braccio, subito un dolore lancinante al gomito: un piccolo errore con conseguenze sul lungo termine per l’instancabile ginnasta Zoe. La diagnosi non si fa attendere: la quattordicenne si è slogata l’articolazione del gomito e un pezzo di osso è andato in frantumi. Già a sette giorni di distanza ha avuto luogo la prima operazione, seguita da una seconda dopo qualche settimana, perché il tessuto della cicatrice premeva su un nervo provocando dolore. Adesso Zoe incontra due volte a settimana la sua fisioterapista da Medbase e lavora con lei per recuperare la mobilità e la forza del braccio ferito. Sente che lì le sue necessità sono prese sul serio e grazie ai lunghi orari di apertura del Medbase Sports Medical Center alla Löwenstrasse di Zurigo riesce a far coincidere magistralmente scuola e fisioterapia.

La buona coordinazione fa risparmiare tempo e arrabbiature Dato che i genitori di Zoe hanno stipulato per lei un modello assicurativo alternativo (MAA) presso Sanitas, il vantaggio che ne trae è multiplo: grazie alla stretta collaborazione tra Sanitas e i partner, come Medbase, Zoe riceve l’assistenza medica appropriata il più velocemente possibile. Inoltre, le sue cure sono coordinate, aspetto di cui quindi non devono occuparsi Zoe o i suoi familiari. Assistenza e assicurazioni ideali Anche dal punto di vista finanziario Zoe trae vantaggio dalla sua soluzione assicurativa: come tutti i clienti che hanno stipulato uno dei quattro MAA di Sanitas, infatti, ha diritto a uno sconto sui premi per l’assicurazione base. L’assicurazione base in sé si fa carico, in linea di massima, di tutte le cure mediche, medicinali prescritti e degenze ospedaliere nel re-

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parto comune del Cantone di domicilio della persona assicurata: in altre parole Sanitas si assume i costi dell’operazione di Zoe e della fisioterapia a Zurigo. Le prestazioni preventive e di medicina alternativa, invece, sono coperte solo in parte dall’assicurazione base. Per queste può convenire ampliare la propria copertura con un’assicurazione complementare. Un MAA presso Medbase, o un altro partner di Sanitas, può essere stipulato comodamente online o tramite uno dei nostri Service Center. Se avete già un medico di famiglia, conviene controllare se è affiliato a una rete. Per saperne di più sui MAA: sanitas.com/maa-it

Medbase: partner innovativo con un’ampia offerta medica e terapeutica Con l’approccio di un’assistenza integrata e coordinata, Medbase punta a occuparsi dei pazienti rispondendo ai loro bisogni con soluzioni efficienti e appropriate. Medbase consta di oltre 40 Medical Center ambulatoriali a livello svizzero, in cui collaborano più di 300 medici di famiglia e specialisti e oltre 320 terapisti. Inoltre, Medbase Corporate Health riserva alle ditte consulenze specifiche e progetti a tutto tondo per la gestione della salute aziendale. In linea generale, l’accesso alle offerte Medbase è aperto a tutti i nostri clienti. Per maggiori informazioni consultare il sito medbase.ch

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25 anni di premio Challenge Sanitas

le n ge 20 19 – Pr em io Chal i or a! can di dars sani ta s. co m/ 20 19 can di datura Il te rm in e di il sc ad e cand id at ur a 20 19 17 fe bb raio

Da 25 anni Sanitas promuove lo sport giovanile di massa in Svizzera con il premio Challenge. Le tematiche dei progetti inviati per il premio spaziano dal calcio di strada all’arrampicata sportiva fino a programmi di integrazione per bambini con handicap. Testo: Sonja Brunschwiler | Foto: Tanja Sahli

Le basi per uno stile di vita sano vengono gettate già in gioventù. Per questo motivo Sanitas ha lanciato il premio Challenge nel 1993 con lo scopo di promuovere associazioni svizzere, organizzazioni e progetti che motivano i giovani in modo creativo all’attività sportiva. Le offerte locali per lo sport di massa meritano un’incentivazione perché sono possibili grazie al lavoro di molti volontari e accessibili a tutti indipendentemente da origine e budget.

più popolare e le cose sono cambiate presto. Ogni anno riceviamo sempre più progetti. Anche la varietà dei candidati è aumentata progressivamente: mentre in passato il calcio era spesso dominante (allora con il nuovo calcio di strada), oggi lo spettro è molto più ampio. Comprende programmi di integrazione per bambini con handicap, nonché offerte polisportive di associazioni o discipline sportive completamente nuove quali lo «Street Racket».

Pensare oltre i limiti Per il premio Challenge non si cercano progetti comuni, ma progetti che vadano oltre la normale attività sportiva. Deve essere un progetto duraturo con effetti positivi sui bambini e i giovani. All’inizio pervenivano solo pochi progetti che rispecchiavano queste condizioni. Ma il concorso è diventato sempre

È evidente che il premio Challenge è fonte di ispirazione e motivazione. Una storia di successo che vogliamo portare avanti!

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Premio Challenge

Maggiori informazioni e novità sul premio Challenge Sanitas al sito: sanitas.com/premio-challenge

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Vince l’associazione Parkour Luzern L’associazione Parkour Luzern si aggiudica il premio nazionale Challenge Sanitas 2018 e con esso la somma di 20 000 franchi per il suo impegno a favore dello sport per bambini e giovani. I partecipanti della Svizzera centrale hanno così prevalso su più di 140 concorrenti. «Siamo completamente sopraffatti dal fatto di essere riusciti a vincere questo premio», dice contento il presidente Raphael Bicker. «Naturalmente utilizzeremo i soldi per il previsto ampliamento del parco di parkour e installeremo il maggior numero possibile di elementi mobili.» Parkour Luzern ha come obiettivo di stabilire ulteriormente il parkour e le attività sportive connesse come ad esempio il free running. L’associazione gestisce dal 2014 il parco Grandstand Parkour, il primo impianto sportivo per parkour in Svizzera.

Regalo per il 25° compleanno Il secondo e terzo posto vanno alle associazioni «Turnfabrik» di Frauenfeld e «Das andere Lager» di Soletta che hanno ricevuto rispettivamente 10 000 e 5000 franchi. In occasione del 25° anniversario del premio Challenge, gli otto finalisti hanno ricevuto da Sanitas altri 2500 franchi. Maggiori informazioni: parkourluzern.ch

«Naturalmente utilizzeremo i soldi per il previsto ampliamento del parco di parkour.»

Raphael Bicker

Tanja Imboden (centro) e Raphael Bicker (busta) di Parkour Luzern festeggiano la loro vincita con il CEO di Sanitas Otto Bitterli (cravatta), il moderatore Stefan Büsser e il membro della giuria Kathrin Lehmann. (Foto: Valeriano Di Domenico)

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Premio Challenge

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Fitzi lo sa

Saldare le fatture con semplicità e rispettando i tempi Noi partiamo sempre presto per le vacanze di Natale e io preferisco preparare i miei pagamenti per tempo all’inizio di dicembre. Perché la fattura di gennaio arriva sempre così tardi e che cosa mi consiglia? Soprattutto alla luce del fatto che non ho l’e-banking.

Denise Fitzi, responsabile Consulenza ai clienti Winterthur

«Passare alla procedura di addebito diretto LSV o Direct Debit semplifica il processo di pagamento»

Ecco come raggiungerci Avete domande sulla vostra assicurazione? Desiderate una consulenza o un’offerta? I nostri consulenti sono a vostra completa disposizione. Chiamate il vostro Service Center o il numero di servizio 0844 150 150 (max. 7 ct./min.). Oppure mandate un’e-mail a: info@sanitas.com

Denise Fitzi: Mi fa piacere che si dia da fare per pagare tutto con puntualità. Grazie mille. In effetti è vero che la fattura dei premi di gennaio viene spedita un po’ più tardi rispetto a quella degli altri mesi. Il motivo è che i nostri clienti spesso adattano la loro polizza a partire dal 1° gennaio, ad esempio perché cambiano la franchigia annuale o passano al modello medico di famiglia. Per noi è molto importante che l’ammontare della fattura dei premi a gennaio tenga conto già di tutte le modifiche desiderate. Perciò posticipiamo leggermente l’invio della fattura. Naturalmente per il pagamento ha a disposizione un periodo di 30 giorni. Il mio consiglio è di passare alla procedura di addebito diretto (LSV+), se ha un conto bancario, o al Direct Debit, se ha un conto postale. In questo modo può avere la certezza che la sua fattura sarà saldata nei tempi, a prescindere dalla data di emissione. I nostri consulenti ai clienti saranno lieti, se lo desidera, di metterle a disposizione i moduli per passare a questa modalità di pagamento delle fatture. Se vuole accelerare i tempi può trovare il modulo sul sito sanitas.com, cliccando sulla funzione di ricerca in basso a sinistra e indicando il termine «LSV». •• Consiglio per i clienti con ordine permanente: ricordatevi di adeguare il vostro ordine permanente al nuovo premio 2019. Se vi risulta fastidioso adattare ogni anno l’ordine permanente, passate semplicemente al sistema LSV+ o Direct Debit. •• Consiglio per i clienti del nostro portale: la regola prevede che la scadenza sia prefissata al 1° gennaio, tuttavia, vige la proroga spiegata sopra.

(Per i clienti privati e semiprivati: rivolgetevi al vostro consulente personale o al n. 0844 170 170).

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Fit zi lo sa

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Forum

Dite la vostra! Abuso di solidarietà

La tanto elogiata solidarietà nella rivista per i clienti Sanitas 3/2018 si rivela sempre più una macchina mangiasoldi e quindi un errore nel nostro sistema sanitario ormai traboccante. Vi sono sempre più persone che traggono vantaggio dal sistema sanitario svizzero, abusandone per qualsiasi banalità, a scapito di tutti gli altri che pagano i premi. Se vogliamo arginare i costi della salute, l’attuale principio di solidarietà deve necessariamente essere ricostruito in modo da avere un effetto diretto sui premi. Va bene essere solidali, ma quando si pagano più di 10 000 franchi di premio senza mai usufruire di prestazioni mediche, la solidarietà oltrepassa ogni limite.  H. H. Risposta della redazione La solidarietà deve essere vissuta da tutta la società, è quindi importante parlarne e definirla. I limiti della solidarietà devono essere stabiliti prima dalla politica e poi dalla società. Infatti, questo argomento è costantemene all’origine di accese discussioni e dispute politiche. Due esempi in tal senso sono l’iniziativa popolare che prevede che chi abusa di alcol debba pagare di tasca pro-

pria i costi ospedalieri, e la proposta secondo la quale gli assicurati che registrano i propri passi sull’app ricevano degli sconti sul premio. Uno studio condotto dalla Fondazione Sanitas sulla digitalizzazione e sulla solidarietà giunge, tuttavia, alla conclusione che i cittadini non condividono questi due punti di vista espressi negli esempi, e che di conseguenza sono a favore della solidarietà.

Poter far affidamento su qualcuno Grazie per l’interessante servizio sulle due anziane signore. Veramente una bella storia illustrata in modo stupendo. Per fortuna esistono ancora persone solidali che offrono un po’ del proprio tempo ad altri.  T. M.

Rivista per i clienti adesso senza involucro di plastica Come comunicato nel numero di settembre, ci impegniamo a favore di una produzione ecocompatibile dei nostri prodotti stampati utilizzando carta certificata FSC proveniente da silvicultura sostenibile. La pellicola usata fino al numero scorso è composta di materiale prodotto e smaltibile in modo ecologico. Abbiamo tuttavia da sempre condiviso l’opinione di tanti nostri lettori a cui dava fastidio l’utilizzo di un involucro di plastica. È per questo che ci siamo adoperati a favore di una spedizione senza involucro. E questo con successo, come avrete notato. Da subito invieremo le nostre riviste senza un involucro di plastica.

Scriveteci!

Vi ha fatto piacere o vi ha infastidito un testo della rivista per i clienti? La vostra opinione ci interessa. E-mail: redaktion@sanitas.com Indirizzo postale: Sanitas, redazione rivista per i clienti, casella postale, 8021 Zurigo.

Colofone Editore: Sanitas, Jägergasse 3, 8021 Zurigo, sanitas.com  Contatto: redaktion@sanitas.com, tel. 0844 150 150  Caporedattore: Michael Suter  Redazione: Kaspar Trachsel, Claudia Sebald, Denise Fitzi, Stefanie Heller, Valentin Hüsser, Riccarda Schaller, Felix Steinhauer  Traduzioni: Servizio traduzioni Sanitas  Realizzazione: Franziska Neugebauer, ziska.graphics  Stampa: Swissprinters AG, swissprinters.ch  Crediti fotografici: tutte le immagini non altrimenti contrassegnate sono proprietà di Sanitas o di cui Sanitas detiene la licenza  Tiratura complessiva: ca. 460 000; 11° anno; la rivista Sanitas viene stampata su carta ecologica FSC®  Pubblicazione: 4 × l’anno in I, D, F  Anteprima: il prossimo numero uscirà a marzo 2019.

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Forum

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Le offerte sono valide fino a esaurimento delle scorte. Questa azione dura fino a fine febbraio 2019. Prezzi in CHF, IVA inclusa; spese di spedizione escluse (CHF 7.90). Tempo di consegna: ca. 14 giorni. Distribuzione tramite Careware AG. Valgono le condizioni generali di Careware AG. Tutte le riduzioni sono offerte di terzi e non causano a Sanitas alcun costo. Grazie a tutti gli interessati.

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