Sanitas La Rivista 4/19

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Che piacere! Festeggiare è un’arte

Pag. 22 __ Pelle in laboratorio: cresce la speranza Pag. 24 __ Sauna: relax o tortura? Pag. 26 __ Rimedi contro il mal di gola


SENZA MEZZI TERMINI

«Ricorrenze e festività. Siamo sinceri, con tutto lo stress dei regali, le mangiate pantagrueliche e le dispute familiari, la gioia va a farsi benedire!» R. S. da Losanna

Una lunga vita, ottima salute, il giro del mondo, tanti nipoti, il grande amore o l’indipendenza economica? Cosa chiedete alla vita? Scriveteci! redaktion@sanitas.com

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Avete quasi un mese di tempo. No, non per i regali di Natale, ma per apprendere le tecniche di rilassamento. Meditazione, yoga, rilassamento muscolare progressivo. Oppure comprate un sacco da boxe. Se siete troppo stressati non riuscite neppure a godervi le feste. Il piacere ha a che fare con il lasciarsi andare. Avete rimorsi di coscienza perché avete bevuto un bicchiere di troppo, mangiato una fetta di torta o dormito troppo breve? Se mettete sempre in dubbio le vostre azioni, sicuramente non riuscirete più a godervele. Parafrasando il filosofo Robert Pfaller, non dobbiamo temere la morte, ma una vita vissuta male. Lo stress degli acquisti può essere evitato facilmente: non comprate più regali. Non potete, perché...? Certo che potete. Parlatene in famiglia e decidete per esempio di donare soldi in beneficenza. Oppure lasciate la decisione al caso: ogni persona fa un regalo solo. Così tutto diventa più semplice da gestire. Ed è fattibile. Lo zio è attaccabrighe e la sorella critica tutto e tutti? Quando ci sono i ritrovi di famiglia, spesso si scatenano le tensioni. È una cosa che accade. Con la giusta disposizione dei posti a sedere eviterete le litigate. E tenete occupati gli ospiti: apparecchiare la tavola, occuparsi dei bambini, versare il vino. Resistete all’impulso di voler risolvere i conflitti familiari. Glissate sulle dispute e usate il respiro profondo che avete appena appreso, poi passate a un altro tema.

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EDITORIALE / INDICE

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14 Care lettrici, cari lettori, Natale e San Silvestro sono alle porte. Per molti questo è sinonimo di cene gustose, riunioni di famiglia, aria di festa. Anche a me piace passare le feste insieme alla famiglia e agli amici, a casa o in montagna. Non per tutti, però, questo è un periodo di particolare gioia. Alcuni si sentono soli o vivono più intensamente i conflitti familiari. È un bene, allora, che ci siano persone come il monaco cappuccino Adrian Müller del convento di Rapperswil. Egli accoglie a braccia aperte anche coloro che non se la sentono di festeggiare. Per chi invece le feste se le gode appieno c’è Marcel Brauchli. L’autista di Nez Rouge accompagna a casa i festaioli che hanno alzato un po’ il gomito o che non se la sentono di guidare. È un’attività di volontariato che svolge con piacere. È importante che ci siano persone che si occupano del proprio prossimo. Lo facciamo anche noi da Sanitas: ogni giorno ci impegniamo con passione a favore della salute dei nostri assicurati.

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Senza mezzi termini L’angolo della notizia

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DOSSIER FESTEGGIARE CON PIACERE Ognuno di noi ha un’idea diversa di cosa significhi festeggiare. Tre persone ci raccontano cos’è per loro godersi la vita e le feste. Santo Natale: una festa piena di insidie Come vive le festività un monaco cappuccino. Guida quando gli altri sono in vena di feste Marcel Brauchli accompagna a casa chi non è più in grado di guidare. Il vero lusso è la comunità La bolognese di Anja Schlauri è molto apprezzata alla mensa dei poveri. Festeggiare a livello avanzato: tre consigli degli esperti. «Non c’è gusto in una foglia di insalata!» Un filosofo spiega perché è meglio mangiare con più consapevolezza. Infografica: Questione di gusti!

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Un oggetto, una storia: Di chi è questa raccolta di elefanti? Sani ed Elina: Movember La pelle «made in Switzerland»: Cutiss ricrea la pelle Fate come i Finlandesi: Il culto della sauna Rimedi fai da te: Mal di gola addio Assicurabolario: T come tariffario

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Copertina: Yves Bachmann

Dr. Andreas Schönenberger CEO, Sanitas

COLOFONE Editore Sanitas Assicurazione malattia, Jägergasse 3, 8021 Zurigo, sanitas.com/larivista | Contatto redaktion@sanitas.com, telefono 0844 150 150 | Responsabile generale Claudia Sebald | Redazione Michael Suter (caporedattore), Helwi Braunmiller, Julie Freudiger, Ruth Jahn, Janine Radlingmayr, Katharina Rilling, Robert Wildi | Traduzioni Servizio traduzioni Sanitas | Art Direction Franziska Neugebauer, ziska.graphics | Litografia nc ag | Stampa Swissprinters, swissprinters.ch | Crediti fotografici Tutte le immagini non altrimenti contrassegnate sono proprietà di Sanitas o di cui Sanitas detiene la licenza | Tiratura complessiva ca. 460 000; 11° anno; la rivista viene stampata su carta ecologica FSC | Pubblicazione 4 × l’anno in I, D, F | Il prossimo numero uscirà a febbraio 2020.

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Fitness mentale —

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Escursioni invernali —

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Pagare in modo sicuro e rapido

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L’ANGOLO DELLA NOTIZIA

Premio Challenge 2019

La cifra —

Circa

200

Davanti, d.s.: Vanessa Maruccia, Annina Largo, Sabine Schwarzwälder (tutte Sportegration). Dietro, d.s.: Andreas Schönenberger (CEO Sanitas), Karim Maizar (Sportegration), Daniela Milanese (membro della giuria), Annina Campell (moderatrice). Foto: Michael Calabrò

Sportegration si aggiudica il premio Sanitas Challenge 2019 Con la vittoria riceve in totale 25 000 franchi per lo sviluppo del suo progetto. Il suo impegno nella promozione dello sport giovanile di massa ha particolarmente colpito la giuria. sanitas.com/premio-challenge

Premi interessanti —

Chi è giovane risparmia di più Troppo giovani per premi alti? Sanitas offre ai giovani adulti possibilità di risparmio veramente interessanti: con noi beneficiate di uno sconto sui premi fino al 35 percento.

Premio Challenge 2020: candidatevi subito! sanitas.com/ candidatura2020

milioni di franchi

A tanto ammonta il risparmio annuo di Sanitas grazie al regolare controllo delle fatture per le prestazioni delle assicurazioni base e complementari. Questi risparmi hanno un effetto positivo sui premi degli assicurati.

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DOSSIER FESTEGGIARE CON PIACERE

Un sondaggio* in Svizzera ha dimostrato che per il 60 percento delle persone il piacere è importante. Ma cos’è il piacere? Un menù di 5 portate, un vino costoso o un viaggio intorno al mondo? Ballare tutta la notte e ammirare il sorgere del sole? Il piacere è individuale come le impronte digitali, è condizionato dalle nostre esperienze e abitudini.

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*Fonte: sondaggio del Forum svizzero dei consumatori kf, 2016

Cos’è il piacere?

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Adrian Mßller indossa il saio solo in occasioni speciali. Di solito è in jeans e camicia.


DOSSIER FESTEGGIARE CON PIACERE

Per il frate cappuccino Adrian Müller, Natale è un periodo stressante, in quanto molti ospiti cercano rifugio nel silenzio del convento a Rapperswil. Qui non si trovano regali sotto l’albero, ma molto tempo da passare insieme. Testo Katharina Rilling

Foto Kostas Maros

Natale: una festa con qualche insidia I

primi Natali sono stati difficili. Il profumo dei biscotti di Natale, le risate dei bambini, le canzoni stonate davanti all’albero: improvvisamente era tutto un lontano ricordo. La prima volta che Adrian Müller, 22 anni fa, passò la vigilia di Natale come frate cappuccino tra le mura di un convento a Roma, lontano dalla sua famiglia di un sobborgo bernese, dei 150 fratelli solo 18 erano seduti a tavola. La cena natalizia durò mezz’ora, poi anche i pochi rimasti andarono ad aiutare nelle altre comunità. «Nei primi anni da frate cappuccino questo è stato frustrante. Per le persone di chiesa il periodo natalizio è stressante.»

Tutti sono benvenuti Adrian Müller ha una voce chiara, una corporatura robusta e il viso incorniciato da una fitta barba. Sembra sicuro di sé e di quello che fa. Ogni parola è pesata. Solo i jeans, la sua tenuta quotidiana, non rientrano nell’immagine che si ha di un frate. «Ah, ma questo è un cliché», afferma scuotendo la testa. «Indosso raramente il saio». Nel frattempo vive nuovamente la festa con piacere e questo grazie al fatto che a Rapperswil ha trovato un compito: 30 settimane all’anno il convento al lago apre i battenti agli ospiti; e alla fine dell’anno lo fa anche per festeggiare insieme. Alcuni ospiti vogliono allontanarsi dalla confusione, concentrarsi sull’essenziale e apprezzano l’alternarsi di melodie e storie. Altri vengono da famiglie distrutte. Il frate sa che: «Proprio a Natale i problemi di famiglia pesano di più.» Adrian Müller accompagna gli ospiti e prepara loro una cena festiva con vino, raclette e dolci natalizi. «Non si tratta di gozzovigliare, ma del piacere consapevole dopo la sobrietà dell’avvento. Di prendersi tempo per gli altri.» Nel convento non esiste il momento di aprire

i regali. I frati cappuccini si orientano a San Francesco d’Assisi che rinunciò a tutti i suoi beni per vivere nella povertà.

Un Natale diverso: gli itinerari più belli sanitas.com/ festeggiare

Festa dell’incarnazione «Qui nessuno può restare a letto e lasciarsi andare. Ma ognuno può essere se stesso, far vedere come si sente e non deve far finta di godersi l’atmosfera.» Ci racconta di un uomo che si era sentito del tutto perso: separato dalla moglie, senza lavoro. Nel convento cercava un’altra visione del mondo. Tornò anni dopo e questa volta con la moglie con cui si era riappacificato. «Per me vale tanto quando le persone si rivelano», afferma Müller. «Natale in fondo è la festa dell’incarnazione. Siamo più consapevoli del fatto che siamo voluti con tutte le nostre peculiarità.» Fino al 25 dicembre il frate è a disposizione degli ospiti. Poi può tirare un sospiro di sollievo: «Mi piace il Natale. Ma il momento che preferisco è quando la sera del primo giorno di festa meditiamo e preghiamo davanti all’albero di Natale. Mi godo questo momento! La pressione è svanita.» E il giorno seguente va a trovare la propria famiglia, dove c’è spazio per i ricordi del Natale da bambino. «In seguito ci godiamo il periodo tranquillo nel convento e non riceviamo ospiti. In questo periodo voglio ripensare a quello che è accaduto a Natale.» Equilibrio psichico

Psiche in equilibrio Lo stress sul lavoro, un problema familiare o di altro tipo: molte cose possono metterci sotto stress psicologico. Grazie al nostro programma per la salute online «Equilibro psichico» (solo in tedesco) vi offriamo un aiuto efficace. sanitas.com/questionario-online

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DOSSIER FESTEGGIARE CON PIACERE

Da dieci anni Marcel Brauchli di Zurigo offre un servizio alla comunità: come autista di Nez Rouge accompagna i festaioli a casa con la loro macchina. Testo Julie Freudiger

Foto Kostas Maros

Guida quando gli altri festeggiano È venerdì prima di Natale. Una notte fredda di dicembre cala lentamente sulla città di Zurigo. Le luci brillano, la neve cade silenziosa: c’è aria di festa in città. Marcel Brauchli si prepara per il suo turno di autista. «Spesso c’è una leggera tensione nell’aria, o meglio: senso di attesa e curiosità. Chi accompagnerò oggi a casa e con quale macchina?», racconta Marcel Brauchli. Da dieci anni fa volontariato per Nez Rouge, un servizio di autisti conosciuto da molte persone a cui piace festeggiare e godersi le serate. A dicembre molti si fanno accompagnare a casa con la propria macchina quando hanno bevuto un bicchiere di troppo. Oppure chiedono il suo aiuto se non si sentono in grado di guidare, ad esempio se le strade sono coperte di neve e ghiaccio. Ognuno paga ciò che ritiene appropriato per il servizio e il ricavato viene devoluto a un’associazione benefica. Una notte in cui non ci si annoia Sarà una lunga notte quella di Marcel Brauchli, piena di incontri diversi: giovani e anziani, persone loquaci e altre timide. «La maggior parte delle persone è di buon umore e racconta della festa. Alcuni raccontano addirittura la storia della loro vita.» Di aneddoti Marcel Brauchli ne ha a centinaia. Come quando mentre stava accompagnando due giovani donne a casa, la macchina si fermò in mezzo al tunnel. La proprietaria dell’auto confessò riluttante di aver avuto un incidente poco tempo prima. Fortunatamente Marcel Brauchli riuscì a rimettere in moto l’auto. Un paio di giorni dopo il cognato gli parlò dell’accaduto: le due ragazze erano le sue coinquiline. «Che incredibile coincidenza», dice Brauchli ridendo. Gli piace anche ripensare al momento

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in cui salì su un’auto normalissima di un cliente, e dopo averlo accompagnato a casa vide parcheggiati nel garage quattro bolidi, tra cui anche una McLaren P1, una delle macchine più veloci su strada. Ancora oggi gli occhi di questo appassionato di automobili si illuminano al solo ricordo.

Angel Guirao, responsabile delle assicurazioni veicoli a motore per i clienti privati di Helvetia «In linea di massima sono assicurati tutti i danni che Nez Rouge subisce nell’ambito della propria attività. Sia il veicolo privato del collaboratore, sia quello del cliente. Se il veicolo danneggiato è assicurato presso un’altra impresa, Helvetia si assume i costi di un’eventuale perdita di bonus e la partecipazione ai costi. L’utente può quindi affidare il proprio veicolo a Nez Rouge per rientrare a casa. Helvetia sostiene da quasi 10 anni le sezioni Svizzera tedesca e Ticino di Nez Rouge. La Svizzera occidentale è coperta dalla Zurigo Assicurazioni.»

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«Ho visto troppo spesso persone che non avrebbero dovuto mettersi al volante.» Marcel Brauchli

Il perché di questo suo impegno si trova nel passato, quando lavorava come cuoco nella ristorazione: «Ho visto troppo spesso persone che non avrebbero dovuto mettersi al volante.» Considera il suo lavoro come un servizio per la comunità, affinché gli altri possano festeggiare spensierati. Giudicare i suoi clienti per la voglia di festeggiare appieno non gli verrebbe mai in mente: «Una festa è bella se ci si può godere il momento senza pensieri. Con la tranquillità di tornare a casa sicuri.»


DOSSIER FESTEGGIARE CON PIACERE

Volti sconosciuti e macchine diverse, una notte non è mai uguale all’altra. A Marcel Brauchli piace la varietà di Nez Rouge.

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Il piacere non ha a che fare per forza con caviale e champagne. Per gli ospiti di Speakout a Zurigo il vero piacere è gustarsi gli spaghetti alla bolognese di Anja Schlauri e soprattutto stare in compagnia. Testo: Helwi Braunmiller Foto: Kostas Maros

Il vero lusso è la comunità

Quando Anja Schlauri entra, mestolo alla mano, nella cucina di Speakout, una mensa dei poveri nel quartiere Niederdorf di Zurigo, pensa innanzitutto: quanto è stretto. Lo spazio è scarso nella cucina dell’appartamento urbano, dove quattro sere a settimana 40 persone ricevono una cena calda gratuita, in inverno anche cinque. Da dieci anni la responsabile Marketing Services fa volontariato una volta al mese in cucina, e prepara la pasta alla bolognese. Il budget è di appena 120 franchi per insalata, piatto principale e dolce. «La prima volta che ho fatto la spesa per la mensa dei poveri, la mia accompagnatrice mi consigliò di acquistare semplicemente della verdura conveniente. Dovetti ammettere di non avere la più pallida idea di cosa fosse conveniente», ricorda la 49enne. «Ho avuto sempre la fortuna di poter comprare quello che desideravo.» Le diverse portate a cui sono abituati gli amici di Anja Schlauri non sono realizzabili per la mensa dei poveri, ma presto ha realizzato che per gli ospiti non si tratta solo di un pasto caldo preparato per loro. Molti vengono da anni e tutti si conoscono. «È come tornare a casa e trovare la cena pronta di mamma. Sei qui, giri il mestolo in un grande pentolone e gli ospiti chiedono cosa c’è da mangiare. Magari qualcuno aiuta a mondare la verdura o a lavare i piatti, come in una famiglia», afferma Anja Schlauri. Nel periodo prima di Natale l’atmosfera diventa più dolce e malinconica. Sopratutto in questo periodo il tempo in compagnia e il lusso di non dover mangiare da soli è il piacere più grande. Anche Anja Schlauri ne trae vantaggio: «Dalle persone che vengono allo Speakout ho imparato molto. Spesso diamo troppa importanza a chi siamo e cosa abbiamo. È bello invece restare con i piedi per terra e vedere che si possono avere dei bei momenti anche quando la vita è dura.»

Anche con un budget limitato prepara una deliziosa cena per 40 persone: Anja Schlauri.

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Scuola di vita: mensa dei poveri Maggiori informazioni sul volontariato presso Speakout sanitas.com/speakout-it

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DOSSIER FESTEGGIARE CON PIACERE

Consiglio #1: festeggiare serenamente in famiglia Klaus Heer, terapista di coppia: «Meno esagerata è la voglia di armonia a Natale, meglio è. Se per 364 giorni all’anno i vostri rapporti sono all’insegna della sobrietà, un’ingordigia di emozioni a Natale non vi farà bene. Vicinanza e stress conducono a frizioni e litigi. Sotto le feste natalizie concordate dei momenti di distacco dal vostro partner. Questo favorisce l’armonia a Natale. Parlare del rapporto di coppia proprio nei giorni di festa non è una buona idea. È meglio volgere insieme uno sguardo critico ai Natali passati e stabilire almeno una nuova regola di gioco per la coppia per l’intera durata delle feste natalizie».

Consiglio #2: decorazioni per chi va di fretta e per chi è poco portato Tatjana Glemser, stilista di interni: «Una fantasiosa decorazione di Natale non è complicata. Al posto di un’elaborata corona dell’Avvento, mettete alcuni ramoscelli di abete su un piatto e aggiungete agrifoglio, vischio e vasetti per conserve con dentro delle candele. Oppure convertite in candelabri i bicchieri da vino: riempite i bicchieri con decorazioni di Natale, capovolgeteli e metteteci sopra una candela. Non avete tempo per comprare un albero di Natale? Con Washi Tape (nastro adesivo decorativo) potete creare sulla vostra parete un albero di Natale astratto. Inoltre, il nastro adesivo evoca, come per magia, un’atmosfera di festa: le strisce dorate e argentate intorno a lumini scaldavivande, telai delle porte e su pareti danno un tocco di festa.

Festeggiare a livello avanzato Stress invece della tanto agognata armonia. Come si esce indenni dalle feste? Consigli per tutti coloro che hanno poco tempo, ma che vogliono trascorrere le feste in tranquillità. Testo Julie Freudiger

Commensali vegetariani? I consigli dello chef Sebastian Rösch e di altri “professionisti” delle feste sanitas.com/ consiglifeste

Illustrazione Illumueller

Consiglio #3: le candele e il rischio delle polveri sottili Andrea Adam, Lega polmonare Svizzera: «Usate candele di cera di qualità poiché producono meno nerofumo. Anche il posto è importante: la candela non dev’essere posizionata dove c’è corrente d’aria, vicino alla ventilazione oppure accanto a finestre permeabili all’aria. Inoltre, lo stoppino non dovrebbe superare i 15 millimetri di lunghezza in modo che la fiamma non si sfilacci. Non spegnete le candele soffiando, ma usate uno spegnicandele. Dulcis in fundo: arieggiate in modo che non rimangano polveri sottili. Se amate i profumi: usate i rami di abete al posto delle candele profumate.» RIVISTA SANITAS

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«Non c’è gusto in una foglia di insalata!» Il filosofo Markus Huppenbauer trova che sia importante mangiare con piacere! Ma questo è difficile se siamo fissati con le calorie. Testo: Ruth Jahn Foto: Filipa Peixeiro

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DOSSIER FESTEGGIARE CON PIACERE

Signor Huppenbauer, il piacere è necessario per una vita appagante? È certamente una parte fondamentale! Chi si gode la vita, nel complesso è più appagato. Piacere significa immergersi e vivere totalmente qualcosa e quindi essere in pace con la vita. Anche se intorno abbiamo dolore e difficoltà.

bevo troppo alcol, mangio sbagliato e faccio poco movimento sono un candidato al sovrappeso, al diabete e ai problemi cardiocircolatori. Ma i piaceri influiscono positivamente sulla nostra qualità di vita. Per questo sono a favore di godersi la vita con moderazione. Mangiare sano corrisponde allo spirito di oggi. Contiamo calorie, facciamo attenzione alle vitamine e rinunciamo a determinati alimenti. Molte persone sono fissate sull’alimentazione apparentemente corretta. I motivi sono due: da un lato oggi ci concentriamo di meno sull’aldilà e più sulla vita terrena. Così, la prima cosa alla quale pensiamo è quello che abbiamo: il nostro corpo. Dall’altro, con una dieta posso ottenere dei risultati, mentre per altri problemi forse sono del tutto impotente. Posso dimagrire, migliorare i valori del sangue, ridurre il grasso. Chi è magro dimostra che tiene se stesso sotto controllo. Inoltre alcuni influencer danno l’impressione che se vuoi qualcosa veramente, la ottieni. Ma questa è solo un’illusione. Un bulldog non può diventare un levriero.

Oggigiorno riusciamo a goderci la vita di più rispetto al passato? Sono restio a dire di sì. Rispetto al passato avremmo la possibilità di goderci di più la vita. Il piacere oggi è per molti e non solo per un’élite come in passato. Tuttavia, viviamo nella morsa del tempo, fin dalla scuola dell’infanzia è tutto scandito da ritmi: mangiamo di fretta, siamo spinti al consumo; tutto ciò non è veramente piacevole. Dovremmo quindi imparare di nuovo cos’è il piacere, per esempio del cibo? Esatto. Non nasciamo gourmet. Le nostre caratteristiche biologiche ci condizionano: abbiamo davanti zucchero, grasso, proteine? Automaticamente li mangiamo! Ma questo non è piacere. Il piacere ha a che fare con la raffinatezza. Non intendo una tavola con cinque posate e tre bicchieri diversi. Ma di gustare con attenzione il cibo, conoscere le culture e le tradizioni culinarie, di mangiare con calma e in compagnia. Per questo serve dedizione. E dobbiamo cancellare la fretta. Chi si siede a tavola con la preoccupazione, non può godersi il cibo.

Meno frustrazione Con quali semplici trucchi ci si può godere di più la vita. sanitas.com/piacere

Non mangiamo semplicemente quello che ci piace, ma pensiamo anche alla nostra salute, all’ambiente, alla tutela degli animali ecc. Ciò intralcia il vero piacere? Piacere e morale fanno parte della vita. Vogliamo goderci la vita, ma allo stesso tempo agire in modo responsabile. Ciò può essere una contraddizione: mi gusto l’arrosto di vitello, ma sono consapevole che l’allevamento influisce sull’effetto serra. Mi gusto un bicchiere di vino, ma so che può far male al fegato. Per queste questioni ognuno deve fare un bilancio.

Cosa succede se squadriamo continuamente il piatto in modo critico? Ciò può innervosirci. Perciò bisogna chiedersi: quando mi torturo inutilmente? Quali benefici ne trae la mia salute. Serve una certa dose di rilassatezza. Questa è una condizione del piacere: non c’è gusto in una foglia di insalata! Serve un pizzico di sale, pepe, un po’ di succo di limone e del buon olio di oliva! Signor Huppenbauer, lei è una persona che si gode la vita? Solo in parte. La mia vita è troppo influenzata e disciplinata dal mio lavoro. Faccio attenzione al peso. Ma il piacere è una parte enormemente importante della mia vita. Mi piace cucinare e mangiare. Inoltre mi piacciono le danze latino-americane e quelle standard.

Anche i medici sottolineano che mangiare con piacere e in compagnia è molto importante, tra l’altro perché così mangiamo di meno. Gustare il cibo vuol dire mangiare automaticamente di meno e in modo più sano. Ma il piacere è esso stesso un valore! A volte i medici lo dimenticano. Il vino o l’arrosto possono avere conseguenze negative. Se

Markus Huppenbauer (61) è filosofo ed eticista. È responsabile del centro di religione, economia e politica dell’università di Zurigo. Tra l’altro gli interessa come prendiamo le decisioni e cosa significa condurre una vita etica. Vive con sua moglie a Baden.

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DOSSIER FESTEGGIARE CON PIACERE

I gusti sono gusti! Il gusto fine e burroso della treccia della nonna, il profumo delle salsicce alla griglia: il nostro senso del gusto è legato strettamente ai nostri ricordi. È per questo che le nostre preferenze sono così individuali. Testo Helwi Braunmiller

Infografica Franziska Neugebauer

Naso chiuso? L’olfatto rafforza il gusto e gli conferisce una nota particolarmente fine; infatti siamo in grado di distinguere centinaia di aromi diversi. Ecco perché con un raffreddore il cibo ha all’improvviso un sapore insipido.

Il dolce va di moda Il dolce è l’unico gusto innato e piace a tutti i neonati che ne vengono in contatto; p.es. con il latte materno.

Più passa il tempo, più si ha voglia di dolce Con il passar degli anni cambia anche il proprio gusto: le persone anziane hanno più voglia di qualcosa di dolce o di salato. Diminuisce, invece, il loro interesse per il sapido umami.

I neonati hanno

10 000 calici gustativi

I migliori amici dell’uomo I cani hanno solo ca. 1700 calici gustativi; un sesto di quelli dell’uomo. I gatti devono accontentarsi di 500 calici gustativi; e non sono in grado di riconoscere il dolce. I cavalli, invece, sono dei veri buongustai. Grazie ai 35 000 calici gustativi riescono a distinguere benissimo i vari tipi di erba.

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sulla lingua,

80enne

un ne ha in media soltanto

2000.

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DOSSIER FESTEGGIARE CON PIACERE

I gusti fondamentali Dolce, aspro, salato, amaro, umami: i cinque gusti fondamentali sono percepibili ovunque sulla lingua. Tuttavia, l’amaro viene riconosciuto in modo più pronunciato sulla parte posteriore della lingua. Questo ci stimola a riconoscere ed espellere immediatamente cibo velenoso.

Cellula basale Tessuto connettivo

Nervo gustativo afferente

5%

Nel delle persone il senso del gusto è distorto o ridotto. Il termine usato in questi casi è

disgeusia.

Il gusto nei geni Circa 50 geni diversi determinano il gusto individuale, poiché non sono ugualmente attivi in ogni essere umano. Per questo motivo, ad esempio, una persona percepisce il sapore amaro in modo diverso da un’altra.

Sempre allo stesso modo Questo vale soprattutto per i bambini: in media devono aver provato un cibo tra le otto alle dieci volte prima che gli piaccia.

L’occhio vuole la sua parte I colori influiscono sul senso del gusto. Evidentemente è risaputo o scritto nel nostro DNA che i frutti verdi sono velenosi o possono causare dolori addominali. È per questo che le caramelle rosse sono, apparentemente, più gustose di quelle verdi.

Già

14 settimane dopo la fecondazione degli ovuli, l’embrione sviluppa un

senso del gusto identico a quello di un adulto.

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Solo per poco tempo!

Insieme per la vostra salute Insieme possiamo arrivare lontano, di questo ne siamo certi. Perciò Sanitas collabora con partner forti e reinterpreta insieme a loro la tematica della promozione della salute. Con i nostri momenti di salute a prezzi esclusivi prendervi cura della vostra salute sarà un gioco da ragazzi. Perché la vita è ancora più bella se ci si sente bene.

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UN OGGETTO, UNA STORIA

Quale collaboratore Sanitas ama questi pachidermi? La soluzione alla pagina seguente.

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UN OGGETTO, UNA STORIA

Ha giocato a calcio con la leggenda svizzera «Chappi» nelle giovanili e colleziona tutto ciò che ha a che vedere con gli elefanti: da oltre 10 anni, Christian Kuhn è il portavoce stampa di Sanitas. Testo Michael Suter Foto Karin Heer

Un custode di segreti comunicativo

Viaggiare è una delle passioni di Christian Kuhn. La porta del frigorifero è piena di ricordi. Ha già visitato 67 Paesi.

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Dopo il morso di un serpente velenoso bisogna reagire in fretta. Quando ogni secondo conta, non bisogna farsi prendere dal panico. Fortunatamente le richieste dei media anche se urgenti non sono così drammatiche. Nonostante ciò, anche in questi casi bisogna agire in modo razionale e coordinato, poiché un’informazione sbagliata potrebbe avere conseguenze incresciose per l’intera azienda. Christian Kuhn, portavoce stampa presso Sanitas da oltre dieci anni, conosce alla perfezione entrambe le situazioni. Nel 2007 sua moglie viene morsa da un cobra mentre sono in viaggio in Namibia; sopravvive solo per miracolo ma trascorre settimane in ospedale. Questa esperienza gli ha cambiato la vita. «Da quel momento vivo la mia vita con più consapevolezza. Invece di pianificare all’infinito, p.es. il prossimo Paese o luogo da visitare, passo direttamente all’azione, senza se e senza ma», racconta il 51enne zurighese. Prima di specializzarsi nelle relazioni con i media, Christian aveva ben altri obiettivi: una carriera da calciatore professionista. Come portiere della nazionale svizzera juniores si allenava con Stéphane Chapuisat, «Chappi», e altre leggende del calcio svizzero. Quello che gli mancava, però, era quel pizzico di grinta in più. Dopo vari tentennamenti, Christian ha appeso gli scarpini al chiodo e ha intrapreso un’altra strada che lo ha portato a studiare storia, pubblicistica e diritto pubblico. «Ancora oggi mi capita di chiedermi se sia stata la decisione giusta», ammette Christian Kuhn. Ma il pallone continua a ricoprire un ruolo importante nella sua vita. Insieme agli ex amici di tante avventure calcistiche e a sua moglie si diverte a guardare le partite in TV e negli stadi di tutta Europa. «Fa sempre piacere rivedere gli amici di una volta. Prima mi chiamavano “Goalie” (portiere), oggi invece semplicemente “Ex”», afferma sorridendo. Davanti alla TV non riesce sempre a trattenere il suo temperamento. «Ovviamente, nel mio lavoro di portavoce stampa non posso sempre dare sfogo al mio lato impulsivo ed estroverso. Determinate informazioni non possono essere divulgate prima di essere state comunicate ufficialmente», commenta. Oltre a coltivare una passione per la comunicazione, Christian è appassionato di elefanti. «I proboscidati semplicemente mi affascinano. Ho iniziato a collezionare tutto ciò che ha a che vedere con loro da quando ho iniziato a studiare. E, ovviamente, questi animali sono stati uno dei motivi per cui nel 2007 con mia moglie abbiamo scelto la Namibia come meta delle nostre vacanze.» RIVISTA SANITAS 4 / 2019


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SANI ED ELINA

Baffi per una buona causa Sani vuole raccogliere dei soldi per gli uomini malati e per questo si fa crescere i baffi. Elina, da buona amica, partecipa anche lei all’azione. Quali ti piacciono di più?

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Campagna Movember

Invia il numero dell’immagine che preferisci a redaktion@sanitas.com. Oppure mandaci l’immagine per posta in una busta a: Sanitas, redazione rivista per i clienti, Jägergasse 3, casella postale 8021 Zurigo. L’immagine che ottiene più punti vince. Per ogni punto doniamo 10 franchi alla fondazione Movember. Il termine di spedizione è il 16 dicembre 2019. Non si tiene corrispondenza in merito alla campagna di sensibilizzazione. Siamo curiosi di sapere se riusciremo a raccogliere la somma di 5000 franchi.

Immagine Michael Meister

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SVILUPPARE IL DOMANI

I trapianti cutanei personalizzati possono in futuro migliorare tangibilmente il processo di guarigione e ridurre la sofferenza.

La pelle «made in Switzerland» Ben 1,7 metri quadri di pelle rivestono il nostro corpo. Se questa protezione viene a mancare, p.es. in seguito a un’ustione cutanea di ampia portata, il corpo ha bisogno di una pelle di riserva in breve tempo. Questa viene coltivata dalla start up zurighese Cutiss grazie a un nuovo metodo. Testo Janine Radlingmayr

Foto Marco Rosasco, Frank Brüderli

«È bastato un momento per cambiare tutto. Nell’ospedale pediatrico di Zurigo ho assistito come ricercatrice a un intervento di sette ore su un bambino ustionato che si è salvato solo per miracolo. In quel momento ho realizzato che i frutti del nostro studio dovevano essere messi a disposizione dei pazienti il prima possibile», ricorda la dottoressa Daniela Marino, CEO della start up zurighese Cutiss. Oggi, la 38enne raccoglie fondi per milioni di franchi per realizzare il suo sogno: regalare alle vittime di ustioni una seconda pelle. Cutiss è specializzata nella coltura di trapianti cutanei personalizzati. Secondo Marino a livello mondiale sarebbero circa 50 milioni le persone con gravi lesioni della pelle dovute a ustioni, malattie o operazioni. Il 30 percento di questi pazienti sono bambini. Le procedure applicate oggi spesso comportano cicatrici perma-

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nenti, dolorose, deformanti e limitative. Possono, inoltre, ostacolare la mobilità e la crescita. Le conseguenze sono ulteriori operazioni, un’assistenza domiciliare intensiva e la riabilitazione psicosociale. Un sogno diventato realtà La biotecnologa Daniela Marino e la biologa nonché Chief Clinical Officer di Cutiss, Fabienne Hartmann-Fritsch, conoscono alla perfezione questo calvario. «Per la nostra ricerca e il nostro primo studio abbiamo osservato pazienti per un periodo di tempo prolungato. L’aver visto le lesioni è lo sprone necessario a portare avanti il nostro lavoro», afferma Marino. Le due si sono conosciute nel 2009 durante un progetto di ricerca dei professori Ernst Reichmann e Martin Meuli condotto presso l’ospedale pediatrico

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SVILUPPARE IL DOMANI

La Cutiss è stata fondata nel 2017 come spin-off dell’università di Zurigo. Attualmente occupa 18 dipendenti provenienti da diversi settori che lavorano insieme allo sviluppo della pelle artificiale.

Da sinistra a destra due dei cinque fondatori: la dottoressa Daniela Marino (38), CEO, e la dottoressa Fabienne Hartmann-Fritsch (35), Chief Clinical Officer, di Cutiss.

di Zurigo. «Dopo aver letto dell’esistenza di questo progetto, ne ho voluto far parte a ogni costo. Anche se all’epoca non avrei mai pensato di essere, un giorno, la CEO di un’impresa che produce pelle in laboratorio», afferma Marino. Dopo 15 anni di ricerca, Cutiss è in grado di creare con l’ausilio della biotecnologia trapianti cutanei personalizzati di grandi dimensioni. Il principio «denovoSkin» è semplice: «Al paziente viene prelevato un piccolo frammento di pelle della grandezza di un francobollo. Entro un mese la pelle prelevata verrà fatta ingrandire fino a raggiungere 70 volte le sue dimensioni originali», così Hartmann-Fritsch. La ferita in seguito alla biopsia cutanea assomiglia a una scalfittura e si rimarginerà in breve tempo. «Nel laboratorio, il frammento di pelle viene diviso nei singoli strati e i vari tipi di cellule vengono moltiplicati separatamente. Quando ne abbiamo a sufficienza li ricombiniamo in un frammento di pelle più grande», spiega Hartmann-Fritsch. Sono state molte le domande a cui il gruppo di ricercatori ha dovuto trovare risposta, fin quando la pelle creata in laboratorio non sia stata pronta al trapianto, senza rigetto da parte del paziente e con cicatrici minime: quali tipi di cellule usare? Quale matrice applicare affinché il chirurgo riceva il pezzo di pelle giusta? Quale bendaggio applicare sulla ferita? La fase 1 dello studio clinico sulla sicurezza di «denovoSkin» è conclusa ed è stata pubblicata poco tempo fa; adesso vengono condotti studi successivi sull’efficacia. «Vedere il prodotto in uso è un’importante traguardo. Per noi i buoni risultati dopo anni e anni di ricerche sono un sogno che è diventato realtà», ammette Marino.

Aiuto a livello mondiale Come, grazie a un macchinario, Cutiss intende aiutare persone in tutto il mondo. sanitas.com/cutiss-it

«Dopo aver letto dell’esistenza di questo progetto, ne ho voluto far parte a ogni costo. » Dr. Daniela Marino

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ESSERE ATTIVI

Fare la sauna è un toccasana. Tuttavia, chi soffre di problemi di salute deve prima consultare un medico.

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ESSERE ATTIVI

È considerata rilassante, purificante e un toccasana per corpo e mente. Nessuno mette in dubbio le caratteristiche positive della sauna. Ma cosa succede al nostro corpo quando lo esponiamo a quasi 100 gradi di temperatura? Testo Robert Wildi

Foto Emilia Hoisko / varjola.com

Sentirsi meglio sudando

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ei paesi del nord, il calore è un bene culturale. Quando le gelide giornate d’inverno prendono in ostaggio l’intero Paese, i finlandesi si asserragliano nelle loro saune. La maggior parte dei 5,5 milioni d’abitanti ne ha una nella propria casa, spesso al posto della stanza da bagno. La parola finlandese «sauna», difatti, può essere tradotta con «stanza da bagno». Documenti risalenti a più di 2000 anni fa attestano come questo metodo di fare il bagno sia apparso per la prima volta in Asia orientale e che successivamente sia stato introdotto con i primi insediamenti finlandesi nell’Europa del nord. E da lì, notoriamente, in tutto il mondo.

Riposo e rilassamento Nonostante la sauna sia rilassante, il corpo lavora a pieno regime. Il calore fa aumentare di quasi dieci gradi la temperatura della pelle, quella all’interno del corpo da uno a due gradi. Il corpo reagisce come se si trattasse di febbre e attiva gli anticorpi. I vasi sanguigni si dilatano, il polso e la respirazione aumentano. Per breve tempo, il corpo lo percepisce come uno sforzo e produce ormoni dello stress. Perciò è importante concedere al nostro corpo dei momenti di riposo tra una sauna e l’altra. Tuttavia, nel tempo (questo almeno è quanto emerge da studi condotti, ovviamente, in Finlandia) fare regolarmente la sauna riduce la pressione e aumenta l’elasticità dei vasi sanguigni. Migliora, inoltre, la costituzione fisica, rilassa i muscoli e favorisce la rivitalizzazione della pelle. E, infine, fa aumentare il benessere. I pazienti con problemi di cuore devono fare attenzione Non esiste un modo giusto e uno sbagliato per fare la sauna. L’importante è ascoltare il proprio corpo. Prima di entrare nella sauna è

consigliabile bere acqua e non restare al caldo estremo per più di 15 minuti. Secondo i consigli del cardiologo dell’ospedale universitario di Zurigo, Christian Schmied, i pazienti che soffrono di problemi di cuore non dovrebbero restarci per più di 12 minuti. Inoltre, devono fare attenzione e ad esempio non raffreddare bruscamente il corpo caldo con l’acqua fredda. «La cosa migliore è raffreddare i piedi lentamente.» Molti medici sconsigliano di fare la sauna ai pazienti che mostrano difficoltà respiratorie o disturbi cardiaci anche in condizioni di basso stress. In linea di massima si può dire che chi vuole fare la sauna nonostante una malattia, deve prima consultare il medico. Questo vale per i pazienti con asma, diabete, problemi renali, ipertiroidismo o sclerosi multipla. Anche chi assume determinati farmaci deve fare attenzione. I medicinali per la pressione disidratano il corpo e amplificano l’effetto della sauna. Tuttavia, Christian Schmied non fa di tutte le erbe un fascio: «Sconsigliare in generale la sauna a pazienti che soffrono di pressione alta o di disturbi cardiaci sarebbe eccessivo.»

Consigli per fare la sauna – Prendersi almeno mezza giornata di tempo quando si vuole fare la sauna. – Portare con sé un telo, due asciugamani e scarpe da bagno. – Fare la doccia e asciugarsi bene prima e dopo la sauna. – Non fare la sauna a stomaco vuoto o subito dopo aver mangiato tanto. – Nella sauna bisogna sdraiarsi sul telo (in modo che il sudore non finisca sul legno). – Si consiglia di non restare più di 15 minuti per sauna. – Sedersi in posizione eretta per gli ultimi due minuti prima di uscire dalla sauna per consentire al sangue di fluire lentamente e uniformemente di nuovo nelle gambe. – Dopo la sauna, rinfrescarsi sotto la doccia o immergendosi nella vasca con acqua fredda. – Respirare aria fresca per raffreddare i polmoni. – Dopodiché tenere i piedi al caldo (pediluvio in acqua calda). – Importante: riposarsi tra una sauna e l’altra (da due a tre cicli).

Le nostre perle Scoprite le saune più belle in Svizzera sanitas.com/ sauna-it

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RIMEDI FAI DA TE

Mal di gola addio Testo Michael Suter

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Illustrazione Franziska Neugebauer

i solito il mal di gola non è tragico e passa dopo un paio di giorni, tuttavia è fastidioso. I rimedi fai da te possono alleviare il dolore e far guarire più in fretta. La maggior parte degli ingredienti li trovate nella vostra dispensa. Impacchi di patate e quark Desiderate un po’ di calore? Allora bollite delle patate e schiacciatele. Mettetele poi in un panno pulito e asciutto e fissatelo alla gola con una sciarpa. Se preferite il fresco, nel panno mettete il quark. Tè Salvia e camomilla hanno proprietà antinfiammatorie e decongestionano le mucose. Il timo favorisce il movimento delle ciglia vibratili e calma la tosse. Miele Il tè è ancora più buono con il miele. Oppure potete bere semplicemente un bicchiere di acqua calda con del miele. Già nell’antichità questo prodotto era utilizzato come un rimedio fai da te per guarire le ferite.

Dr. med. Markus Kessler, medico presso Medgate «Un’infezione batterica può manifestarsi da sola o provenire da un’infezione virale. Se dovessero insorgere gravi disturbi unilaterali, disturbi di deglutizione, brividi o altri sintomi generali come dolori addominali, è necessaria una visita medica immediata.»

Zenzero Riscalda dall’interno. Il gingerolo contenuto nello zenzero aiuta contro le infiammazioni della gola e può sciogliere il muco dei bronchi e dei seni paranasali. Inalazioni Mettete alcune gocce di oli essenziali in acqua calda e piegate per alcuni minuti la testa coperta da un panno sopra il recipiente. La respirazione profonda durante l'inalazione libera le vie respiratorie.

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Calore Combattere gli agenti patogeni priva il corpo di molta energia. Per questo quando ci raffreddiamo abbiamo i brividi. Calzini spessi, abbigliamento caldo e una bella coperta stimolano la circolazione sanguigna e ci aiutano a liberarci più velocemente da batteri e virus. Brodo di pollo Per il mal di gola un consiglio collaudato. Il brodo di pollo contiene un amminoacido antinfiammatorio chiamato cisteina. Inoltre riequilibra la quantità di liquidi e sali minerali nell’organismo. Gargarismi La gola è irritata? Fate dei gargarismi con salvia, camomilla o timo. Prevenire Parlare ad alta voce, cantare o tifare per la squadra preferita sforza le corde vocali e può causare raucedine e dolori alla gola tanto quanto virus, batteri, polline o fumo. Se si desidera prevenire il mal di gola, ci si dovrebbe prendere cura della voce e bere molta acqua in modo da non seccare le mucose. Un’infezione da batteri e virus può essere prevenuta lavando regolarmente le mani. Contro il polline può aiutare un’iposensibilizzazione, contro il fumo solo smettere di fumare.


L’ASSICURABOLARIO

Tarmed Tutti i medici (tranne i dentisti) in Svizzera fatturano le loro prestazioni secondo una tariffa uniforme: il Tarmed (deriva da tarif médical, o tariffario medico). Tarmed è valido in tutto il territorio della Svizzera per le cure ambulatoriali erogate in uno studio medico o in ospedale. Comprende più di 4000 posizioni, dalla fasciatura di una ferita, al prelievo di sangue fino alle lastre con i raggi X. Nel Tarmed, a ogni singola prestazione medica è stato assegnato un certo numero di punti tariffari. Più oneroso è un tipo di cura, più punti tariffari avrà.

Tariffario (valore del punto tariffario) Il valore del punto tariffario determina il prezzo di una prestazione medica. È diverso da Cantone a Cantone. Più è alto il valore del punto tariffario, più costosa è la prestazione. Per calcolare quanto costa una prestazione, i punti tariffari vengono moltiplicati per il valore del punto tariffario.

Tiers payant Tiers payant, o terzo pagante, è l’opposto del Tiers garant: un medico o un altro fornitore di prestazioni fattura direttamente all’assicuratore malattia. Questo, a sua volta, richiederà un’eventuale partecipazione ai costi alla persona assicurata.

Tiers garant Il Tiers garant, o terzo garante, definisce un sistema di rimborso delle prestazioni da parte dall’assicuratore malattia: il paziente paga la fattura del medico o di un altro fornitore di prestazioni e invia il giustificativo per il rimborso all’assicurazione malattia. Questa, a sua volta, verifica la fattura e restituisce l’importo, una volta detratta la partecipazione ai costi del paziente.

Verifica della copertura Sanitas contribuisce ai costi degli occhiali o dei massaggi? Trovare la risposta è semplice: sul portale per i clienti o nell’app del portale Sanitas richiamate la Verifica della copertura. Immettete semplicemente quello che cercate. Il motore di ricerca verifica automaticamente se la prestazione è coperta dalle vostre assicurazioni. Ecco come funziona 1) Selezionate una persona: se in una polizza sono assicurati più membri della famiglia. 2) Immettete il termine di ricerca: inserite la prestazione che volete verificare. 3) Il risultato viene visualizzato: cosa paga Sanitas? Da quali assicurazioni? sanitas.com/verifica-c

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