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interventi per lo sviluppo delle imprese”

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sindacati e Segreteria su lavoro temporaneo, interinale e distacchi: “Benissimo la deroga ottenuta per la liberalizzazione alle assunzioni, ma quella che per noi è stata una conquista, all’esterno è la normalità. Chiediamo solo di fornire al sistema gli stessi strumenti di flessibilità che hanno tutti gli altri Paesi. Solo così le imprese potranno continuare ad operare in maniera efficace e sviluppare tutto il loro potenziale, attirando anche nuovi investimenti e nuove imprese”. Competitività e gli stessi strumenti e condizioni degli altri Paesi che operano sul mercato unico, hanno ribadito gli Industriali, ricordando che “tra questi c’è ovviamente anche l’IVA: è fondamentale il passaggio a questo sistema di imposte indirette sia per la finanza pubblica, sia per utilizzare lo stesso linguaggio degli altri Paesi e, fondamentalmente, anche per superare l’annosa questione del T2”. Anche su questo tema c’è consapevolezza da parte del Governo e condivisione della necessità del passaggio dalla monofase all’IVA, per cui il “cantiere” dovrebbe rientrare nell’agenda di governo di questo anno, anno e mezzo che lo separa dalle prossime elezioni.

“Energia: fine monopolio e cogenerazione”

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L’altra priorità per le imprese era ed è a maggior ragione dopo quanto accaduto nei mesi scorsi, l’energia: un tema, hanno ribadito i rappresentanti di ANIS, che nonostante i tavoli aperti, le rassicurazioni e gli incarichi agli esperti, non ha ancora prodotto “una soluzione strutturale, prova ne sono i Decreti per calmierare le tariffe, come quello in corso di pubblicazione, che però hanno una scadenza a brevissimo termine e lasciano le imprese nella difficoltà di pianificare la produzione, senza la certezza di quanto costerà l’energia e senza strumenti di azione che invece hanno i loro competitor, visto che il nostro sistema è vincolato al monopolio dell’Azienda dei Servizi”. Un altro tema legato anche all’Unione Europea, di fatto, dove vige la liberalizzazione di questi servizi. Per ANIS da tempo serve “una riflessione sul superamento di questo monopolio, così come serve un piano nazionale per aumentare l’autonomia energetica, sia per quanto riguarda l’elettricità che le altre fonti, come il gas e l’acqua”. Senza dimenticare i rifiuti, tema caldissimo a tutti i livelli e anch’esso succube di una dipendenza totale dall’esterno che pone a rischio l’intero sistema, nel momento in cui le singole Regioni con cui ci si è convenzionati come Stato dovessero non rinnovare gli accordi o alzassero a dismisura il prezzo. Piano energetico che per il Governo passa ora dalla Comunità energetica (pubblicato già l’avviso per le manifestazioni di interesse sul fotovoltaico da installare su edifici e spazi pubblici), ma che per ANIS necessita di molto altro, a partire da quella cogenerazione industriale che potrebbe dar vita a un virtuoso ciclo di investimenti in diverse aziende manifatturiere (e non solo, se si pensa solo all’Ospedale di Stato): sul tema c’è stata una apertura palese da parte del Congresso di Stato, tanto che più Segretari hanno ammesso che “il Decreto è pronto da mesi, da anni anzi, e se c’è la volontà di tutti, lo possiamo portare in votazione anche domani”. Meno convinti, ma comunque consapevoli che una riflessione sia urgente, sul tema dei rifiuti e degli impianti di smaltimento in territorio: per ANIS le tecnologie green e quindi a impatto bassissimo se non azzerato (e comunque sempre meglio del sistema attuale) esistono e occorre rendere San Marino un Paese autonomo e moderno anche da quel punto di vista. Modernità che riguar- da anche le altre infrastrutture, come le telecomunicazioni: richiesta perorata da ANIS da anni per colmare il gap che c’è tra San Marino e l’Italia, ma anche con il resto del mondo. Su questo il Go- verno ha rassicurato gli Industriali che un progetto è in arrivo a breve, con l’intervento di TIM, mentre entro la fine dell’anno sarà conclusa la posa della fibra ottica dell’AASS.

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