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carriere: visti da una tedesca
La studentessa Johanna Hilzendeger ha scelto San Marino per il suo semestre all’estero
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25enne tedesca. Lo staff dell’Ateneo, da quanto descritto, le ha offerto un supporto concreto per affrontare “i passaggi burocratici necessari per fare questa esperienza”, per la quale la preparazione ha coinvolto, fra le altre cose, “corsi di italiano”.
“Avevo deciso di fare un semestre all’estero e l’Italia mi piaceva molto”, ha raccontato a John Bucarest, autore dell’intervista. “Così ho scritto a una quindicina di atenei della penisola. Mi hanno risposto in pochi, a dire il vero, fra cui San Marino. Alla fine sono arrivata qui e ne sono felice, perché mi trovo davvero bene. Stringere nuove amicizie è stato facilissimo, e poi è tutto alla portata e semplice, dalle faccende di tutti i giorni alla vita sociale”. Anche trovare un’abitazione? “Quando eravamo anco- ra in Germania la segreteria studenti dell’Università di San Marino ci ha inviato una lista di sistemazioni da contattare. Alla fine abbiamo deciso basandoci su tre foto viste via email, e nemmeno troppo convincenti. Era un posto piccolo e senza molta luce. Ma una volta qui l’abbiamo sistemato e ora è molto accogliente. Ci abbiamo messo molte foto, luci e così via”. E ora che sta per finire la sua esperienza, tornerà in Germania? “No! Il mio semestre da studentessa straniera sarà finito, ma andremo a fare un viaggio al Sud insieme ad alcuni amici, passando per Napoli e Bari. La vita è un viaggio e il mio prosegue!”
Di certo, il periodo sammarinese le resterà impresso nella memoria per sempre, e con esso anche l’Università di San Marino. Per quanto riguarda le attività in aula, pollice in alto soprattutto per il
“Laboratorio di Design della Comunicazione”, concentrato “in primis sul disegno. Oltre a fare tante ricerche - ha affermato Hilzendeger nell’approfondimento, nel quale parla anche della sua passione per la fotografiadovrò consegnare un sacco di schizzi e bozzetti fatti a mano, nonché parecchi lavori al computer, anche in 3D. È un progetto molto pratico, per questo mi piace”. Ma se in aula lo stile dei professori è sostanzialmente simile a quello riscontrato altrove, “le distanze più ampie probabilmente riguardano il post laurea, cioé le carriere. Penso che in Germania sia tutto più prevedibile e organizzato. Ci sono percorsi precisi e il sistema funziona. Mentre qui una persona si ritrova con più incertezze, rispetto all’ingresso nel mondo del lavoro”.
Daniele Bartolucci