AGOSTO 2010
Eterno Auriga
Dedicato all’Elevazione Morale e Spirituale dell’Umanità attraverso VERITA’ • RETTITUDINE • PACE • AMORE • NON VIOLENZA
AGOSTO
2010
“Dio è il solo vostro vero e disinteressato amico. Nell’amore di vostra madre, vostro padre e vostra moglie può esservi qualche elemento di egoismo. L’amore di Dio, invece, è privo di egoismo e interesse personale. Egli si dona a voi con amore disinteressato e totale. Perciò, dovete sviluppare amicizia con Dio.”
© Sri Sathya Sai Books and Publications Trust, Prasanthi Nilayam Pubblicato sul Sito Web della Organizzazione Srì Sathya Sai d’Italia
SOMMARIO Sentieri che Portano a Dio ....................................... 4 Discorso Divino del 29 giugno 1996
Grandiose Celebrazioni del Guru Purnima .............. 11 Cronaca
Sathya Sai Seva ........................................................ 19 Discorso Divino del 21 aprile 1967
Celebrazioni a Prasanthi Nilayam ........................... 26 Cronaca
Dio Vi Dà Ciò Che Chiedete .................................... 29 Chinna Katha
Gioiose Celebrazioni di Ashadi Ekadasi ................... 30 Cronaca
Edizione
ITALIANA
Nella foto di copertina:
una rappresentazione del Mahabharata, situata nel Bhajan Mandir di Prasanthi Nilayam
Siti Web ufficiali di Prasanthi Nilayam Sri Sathya Sai Central Trust: www.srisathyasai.org.in Sri Sathya Sai Books & Publications Trust: www.sssbpt.org Radio Sai Global Harmony: www.radiosai.org Ala Bal Vikas dell’Organizzazione Sri Sathya Sai, India: http://sssbalvikas.org/
AMRITA DHARA
DISCORSO DI BHAGAVAN 29 giugno 1996
Fate nascere in voi l’amicizia con Dio “Procedere sulla strada dell’Azione (Karma) è come andare a piedi, mentre percorrere la via della Devozione (Bhakti) è come viaggiare con un veicolo. Il sentiero della Conoscenza (Jñâna) corrisponde a un viaggio in aeroplano. La Parola di Sai è Parola di Verità.” LA REALIZZAZIONE DELL’UNITÀ È VERA CONOSCENZA
Studenti! in dai tempi antichi, la gente ha discusso e dibattuto sul merito dei tre sentieri principali che portano alla redenzione dell’uomo,
S
cioè quello dell’Azione (Karma), quello della Devozione (Bhakti) e quello della Conoscenza (Jñâna), ma discutere su quale sia più elevato degli altri è soltanto una perdita di tempo. Se indagate con mentalità aperta, troverete che la differenza si limita al nome: tutti i percorsi portano al medesimo risultato.
Vi proclamate devoti di Krishna, ma seguite i Suoi insegnamenti? No. Allora come potete definirvi devoti di Krishna? Ugualmente dite di essere devoti di Sai, ma ubbidite ai Suoi comandi? Venite qui da tanti anni e ascoltate i Discorsi di Swami. Ci sono molti che vivono qui permanentemente, ma quanto seguono gli Insegnamenti di Sai? Voi non mettete in pratica neppure un quarto di un quarto di ciò che viene insegnato; come potete diventare meritevoli della grazia di Swami? Il semplice pensare o ascoltare o dire non è importante; mettere in pratica lo è.
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Karma, Bhakti e Jñâna portano alla stessa Verità I nostri antichi predecessori consideravano Karma, Bhakti e Jñâna come la sacra confluenza dei tre fiumi: il Gange, lo Yamunâ e il Sarasvatî (Triveni Sangam). Il Karma simboleggia il Gange. Tutte le azioni che fate col corpo dovrebbero essere sacre; tali azioni sacre vi doneranno la vera conoscenza. Bhakti (la Devozione) corrisponde allo Yamunâ che significa purezza, fermezza e altruismo. Proprio come il Gange e lo Yamunâ scorrono sulla superficie della terra e il Sarasvatî è una corrente sotterranea, così Karma e Bhakti sono percepibili esteriormente, mentre Jñâna (la Conoscenza) non si vede. I primi due si manifestano chiaramente nei pensieri e nelle azioni della gente; la Conoscenza non ha forma, rimane celata come loro corrente sotterranea e origina da dentro, non da fuori. Quando si manifesta, la sua influenza si coglie in tutte le azioni dell’uomo. Karma, Bhakti e Jñâna portano alla stessa Verità e allo stesso traguardo. Sono come i fiori, i frutti acerbi e i frutti maturi di un albero; senza i fiori, non possono esserci frutti acerbi e, senza questi, i frutti maturi non compaiono. I loro nomi e forme sono differenti, ma essi sono essenzialmente la stessa cosa. Senza l’Azione non si può avere la Devozione e senza questa non si ottiene la Conoscenza. A che scopo compite le azioni? Le fate tutte per la purezza del vostro cuore. Le azioni pure portano alla purezza mentale (chittasya shuddhaye karmah). Tutte le azioni sacre che fate col corpo purificano il cuore e portano alla Devozione; quando questa raggiunge lo stato di purezza più elevato, diventa Conoscenza. Questa è la verità asserita dal Vedânta. Tale unità di pensieri, parole e azioni è chiamata trikârana shuddhi e chi ne è dotato è davvero un essere umano. L’oggetto di studio adatto all’umanità è l’uomo. Il vero senso di Umanità si trova nell’unità di pensieri, parole e azioni; le parole sono
basate sui pensieri, le azioni fondano sulle parole e l’esperienza dell’unità di queste tre indica l’Umanità vera. Oggi la gente spreca inutilmente il tempo discutendo sulla superiorità e inferiorità di Karma, Bhakti e Jñâna, senza comprendere il vero principio di Umanità. A causa dell’assenza di timore del peccato e di amore per Dio, il senso di Umanità è diminuito negli esseri umani e questo è dannoso per la pace nel mondo. Dite sempre la verità Oggi l’uomo non ha il controllo delle parole e dei pensieri, non ha consapevolezza dell’amore per Dio, del timore del peccato e della moralità nella società. Se volete la moralità nella società, dovete far sorgere in voi l’amore per Dio; se amate Dio, avrete timore del peccato. Ogni parola che l’uomo pronuncia dovrebbe essere una parola di verità. O lingua, conoscitrice del gusto! Tu sei molto sacra; dì la verità nel modo più piacevole, canta i Nomi Divini di Govinda, Mâdhava e Dâmodara incessantemente. Questo è il tuo dovere fondamentale. Dio vi ha dato la lingua per parlare dolcemente e sommessamente, e dire soltanto le parole che sono vere; se l’uomo osserva questo principio può raggiungere la Divinità tramite l’uso sacro della lingua. Anche la Bhagavad Gîtâ propugna questa stessa verità. Anudvegakaram vâkyam sathyam priya hitham cha yat Si dovrebbero dire solamente parole veritiere, gradevoli e benefiche per gli altri. Non dovreste dire neppure una sola parola che ferisca i sentimenti degli altri; ogni parola che dite dovrebbe essere soffusa di verità e far loro del bene, non risultare spiacevole né causa di scontentezza. La verità dovrebbe essere detta così: Agosto 2010 - 5
Sathyam bruyâth priyam bruyâth na bruyâth sathyamapriyam Dite la verità, parlate piacevolmente e non dite verità sgradevoli. Dite sempre la verità. Il fatto che la verità possa dispiacere agli altri non deve portarvi a dire il falso; in una situazione in cui non si può dire la verità, è meglio stare zitti che mentire. L’azione è la base di tutta la disciplina spirituale La gente non capisce che lo scopo di Karma, Bhakti e Jñâna è il medesimo; in effetti, essi sono il trampolino di lancio verso la Purezza e la Divinità. Il Karma è la base per il compimento del Dharma. Sharîramâdyam khalu dharma sâdhanam Il corpo è dato per compiere azioni rette. Ecco un piccolo esempio: può non essere così ora, ma in precedenza i treni solevano essere divisi in scompartimenti di prima, seconda e terza classe. Il viaggio in terza classe non era affatto confortevole e consigliabile; era fastidioso e noioso per il sovraffollamento dello scompartimento. In quello di seconda classe potevate sedere comodamente, ma non sdraiarvi e dormire, mentre in prima ci si poteva sdraiare e dormire comodamente. Nonostante questo, tutti e tre gli scompartimenti vi portavano a destinazione. C’è un altro esempio adatto a illustrare questo: supponete di dover andare a Hyderabad da Dharmavaram. Se volete viaggiare secondo il modo ordinario, dovete recarvi con il bagaglio a Guntakal e prendere là un altro treno che vi porti a destinazione; questo modo di viaggiare è un po’ scomodo. Il secondo modo di viaggiare è quello detto “carrozza in transito”: non si deve scendere a Guntakal, e il vagone verrà attaccato all’altro treno che vi condurrà alla meta. Il terzo modo di viaggiare è quello del “treno diretto” che vi porta dritto dove volete andare. Le vie del Karma, della Bhakti e della Agosto 2010 - 6
La vicinanza di Dio non serve a niente se non siete capaci di trarne beneficio. La rana sta nell’acqua vicino al loto, ma a che cosa le serve? Le api vengono da lontano e ne suggono il nettare. È molto importante essere vicini quanto cari a Dio; voi avete soltanto vicinanza a Dio, ma non Gli siete cari. Persone di luoghi lontani non sono vicine, ma sono molto care. Se volete sperimentare la Divinità, dovete essere vicini e cari a Dio. Jñâna sono simili a questi tre modelli di viaggio in treno. Sul sentiero del Karma si devono affrontare delle difficoltà e delle scomodità, lungo la via della Bhakti ci sono delle cose facili e delle difficoltà, mentre la strada di Jñâna è priva di problemi. Per quale ragione? Questa è la strada dell’unità. L’esperienza del non dualismo costituisce la vera conoscenza. Il sentiero dell’azione comporta diversità, quello della devozione è basato sulla dualità. Conoscenza significa unità, Devozione dualità e Azione molteplicità; comunque l’Azione, o Karma, è il fondamento vero e proprio di tutta la pratica spirituale. È soltanto attraverso l’Azione che si può acquisire la Devozione; senza Azione, nessuna adorazione è possibile, per cui l’Azione è estremamente importante. Similmente, non si ottiene la Conoscenza senza Devozione. Quindi, l’unità delle tre indica il vero Principio Atmico. Se concepite delle differenze tra di esse, perdete l’orientamento e divenite vittime di ogni sorta di dubbi. Il corpo è legato all’Azione, e il Karma è la causa prima della nascita (janma) e quindi, innanzitutto, dovete offrire i vostri riverenti omaggi all’Azione. Thasmai namah karmane Riverenti omaggi all’azione.
Questo è l’insegnamento delle Upanishad. Perché dovreste offrite i vostri omaggi all’Azione? Dovreste offrirli alla Divinità che presiede al Karma e pregare: “O Karma! Concedimi di fare soltanto azioni sacre con il corpo e tutti i suoi organi.” Il corpo è dato per compiere delle azioni. L’uomo, nel mondo, è legato all’Azione. L’umanità intera è sotto l’influenza del Karma e vi è legata. Che cosa significa effettivamente Karma? Voi pensate che esso sia qualunque cosa facciate con le mani. Non è così. Anche l’ispirazione e l’espirazione, che continuano senza alcuno sforzo da parte vostra, è Karma; voi continuate a respirare durante il sonno e, similmente, non avete bisogno di alcuno sforzo per far battere il cuore; il processo è naturale. Che sforzo fate per far circolare il sangue nel corpo? Nessuno. Tutte queste azioni avvengono senza alcuno sforzo da parte vostra. Voi non potete vivere neppure un momento senz’aria, né potete vivere se il cuore smette di battere. Non si può conservare il corpo se non c’è circolazione del sangue. Il Karma è la base di tutte queste funzioni; voi siete protetti e sostenuti dal Karma, per cui dovete dargli importanza massima e non considerarlo qualcosa di insignificante. Significato reale dello Sviluppo Rurale Integrale Il Karma è estremamente nobile e sublime, è la causa fondamentale e la base di tutto, anche del processo sottile della salita dell’energia dal plesso coccigeo (mûlâdhâra chakra) al loto dai mille petali nella testa (sahasrâra chakra). La Consapevolezza Piena e Costante (Prajñâna) si manifesta dal sahasrâra chakra e non è altro che la Conoscenza Suprema. È per questo che i Veda dichiarano: Prajñânam brahma “Brahman è la Consapevolezza Suprema.” Chi è Brahman? Egli è il Principio Divino che si automanifesta, che non è creato o sostenuto da nessun altro potere; è l’eterno, vero e impareggiabile Principio Divino. Oggi gli studenti sono interessati alla consapevolezza, ma non sanno niente
circa la Consapevolezza Piena e Costante. I nostri studenti di MBA (Master Business Administration: specializzazione postlaurea in gestione aziendale – N.d.T.) studiano lo sviluppo rurale integrale. Che cosa significa realmente “sviluppo rurale”? Se dite che sia lo sviluppo dei villaggi, allora che cosa significa “villaggio”? Non si tratta semplicemente di un gruppo di case. Anche il corpo umano è come un villaggio e tutte le sue parti, come le mani, i piedi e la testa, sono come le varie case. Le diverse membra del corpo funzionano armoniosamente sotto la direzione della mente; i piedi si muovono, le mani lavorano, gli occhi vedono e le orecchie odono soltanto quando la mente dirige, per cui essa è il capo dei sensi. Questi sono al di sopra del corpo fisico e sopra di essi c’è la mente sovrastata dall’intelligenza (buddhi) che è al di sotto dell’Âtma. Quindi buddhi è la più vicina all’Âtma ed è per questo che la Gîtâ dichiara: “L’Âtma è oltre la portata dei sensi e può essere compresa soltanto dall’intelletto.” E ancora: “La mente è la causa della schiavitù e della liberazione dell’uomo.” La mente è la causa di tutto, è la forza che dirige tutte le funzioni del corpo ed è ancora essa a sperimentare la contentezza e l’afflizione come risultato delle azioni buone o cattive dell’uomo. L’Anima individuale (Jîva) non ha niente a che fare con questo; l’Azione, la Devozione e la Conoscenza sono relative al corpo fisico; esse sono temporanee perché il corpo è temporaneo. Il Signore Krishna disse: Anityam asukham lokam imam prâpya bhajasva mâm “Poiché il mondo è transitorio e pieno di infelicità, meditate costantemente su di Me.” Perciò dovreste meditare sull’Eterno Principio Divino. Comunque il Karma è molto importante perché è la base della Devozione che porta infine alla Conoscenza. I Veda insegnano il Principio dell’Unità Al momento della nascita si è definiti Agosto 2010 - 7
“bambini”, dopo dieci anni “ragazzi”, a trent’anni “uomini” e a settantacinque “nonni”, ma questi sono nomi e forme differenti dello stesso individuo. Io vi ho detto precedentemente che l’Aham è nato dall’Âtma, la mente dall’Aham e la parola dalla mente, per cui l’Aham è il figlio dell’Âtma, la mente è il nipote e la parola il pronipote. Aham è ciò a cui vi riferite come “Io, Io, Io”; questo “Io” è il Nome primordiale di Dio: Egli non ha nessun altro nome. Esso precede persino la Om. L’Aham, la mente e la parola emersero dall’Âtma e appartengono alla famiglia dell’Âtma, per cui in tutti e tre si
di tante difficoltà a causa della divisione della famiglia dell’Âtma, dell’Aham, della mente e della parola che hanno una proprietà comune. Quale? La Consapevolezza Piena e Costante, o Prajñâna, che è presente nell’Aham, nella mente e anche nella parola. La stessa verità è presentata nelle quattro massime e profonde affermazioni dei Veda e cioè “Brahman è la Consapevolezza Suprema” (Prajñânam brahma), “Io sono Brahman” (Aham brahmâsmi), “Quello tu sei” (Tattvamasi),
Il Karma è estremamente nobile e sublime, è la causa fondamentale e la base di tutto, anche del processo sottile della salita dell’energia dal plesso coccigeo (mûlâdhâra chakra) al loto dai mille petali nella testa (sahasrâra chakra). La Consapevolezza Piena e Costante (Prajñâna) si manifesta dal sahasrâra chakra e non è altro che la Conoscenza Suprema. È per questo che i Veda dichiarano: Prajñânam brahma “Brahman è la Consapevolezza Suprema.”
riflette il Principio Atmico. Considerare differenti i membri della stessa famiglia atmica è un errore; il fatto che l’uomo li consideri tali è dovuto all’effetto dei tempi moderni. In una famiglia unita, dovrebbero esserci unità e armonia. Quando la famiglia si disintegra e perde la sua unità, diventa debole. Nello stesso modo, molti fili si uniscono per costituire una stoffa; essa non è facile da strappare perché diventa molto forte, ma, se i fili vengono separati, possono essere strappati anche con un dito. Similmente, voi siete diventati vittime Agosto 2010 - 8
“Questo Sé è Brahman” (Ayam âtmâ brahma). In questo modo, i Veda insegnano il Principio dell’Unità. La gente parla oggi della Fratellanza Umana, ma a che serve? Perfino i fratelli si fanno guerra e si rivolgono alla Corte Suprema. Tra fratelli possono esserci differenze di opinioni tali da far nascere l’odio; pertanto voi dovreste realizzare l’unità del genere umano invece di continuare semplicemente a parlare della fratellanza fra gli uomini. Lo stesso Âtma
risiede in tutti gli esseri; quando fate nascere in voi la fede in ciò, non c’è più spazio per l’odio. L’uomo è vittima della sua stessa illusione, ma continua a incolpare l’illusione (mâyâ) anche se, in effetti, mâyâ non ha esistenza. È la vostra stessa immaginazione. Voi non avete fede nel vostro Sé e nella vostra Verità; qual è la ragione? La mancanza di fiducia in se stessi ha causato la mancanza di fede. A parte questo, voi concepite le relazioni terrene e fisiche a causa dell’attaccamento al corpo. Siccome siete schiavi dell’attaccamento, voi dite: “Mia madre, mio padre, mio fratello e mia sorella.” Quando Yashodâ seppe che Krishna si era messo in bocca una zolla di argilla, Gli chiese: “Che cosa hai mangiato? Apri la bocca.” Quando Egli lo fece, ella vide in essa tutti i quattordici mondi. Essendo una donna molto semplice e ingenua, non riusciva a credere a ciò che aveva visto con i suoi stessi occhi e pensò: “Questo può essere un sogno o il Signore Vishnu può aver disteso il Suo velo di mâyâ; forse questo è reale, oppure può essere frutto della mia immaginazione. Forse io non sono Yashodâ che sta vedendo tutto questo.” Soltanto l’Amore di Dio è totalmente altruistico Oggi, l’uomo non ha fede né in se stesso né negli altri; come può dunque aver fede in Dio? È quindi necessario che egli acquisti fiducia in sé. Ciò che fa nascere in voi l’autofiducia è il vero Karma. Ogni azione ha una reazione e ogni suono ha una risonanza; questa Realtà è la base di reazione, riflesso e risonanza. Senza Realtà, non può esserci reazione né riflesso o risonanza. Questa Realtà è immutabile ed eterna: è la Divinità, è Prajñâna, e si può raggiungere soltanto tramite la Devozione, Upâsana. Che cos’è la Devozione? Ci sono nove vie di Devozione: l’ascolto delle storie e della gloria di Dio (Shravanam), il canto delle Sue lodi (Kîrtanam), la meditazione su di Lui (Vishnusmaranam), il servizio ai Suoi Piedi di loto (Pâdasevanam), l’atteggiamento di profondo rispetto verso tutte le forme di vita (Vandanam), l’adorazione rituale
(Archanam), l’atteggiamento di servo dedito e fedele verso Dio (Dâsyam), l’amicizia con Dio (Sneham) e il completo abbandono a Lui (Âtmanivedanam). Si può seguire uno qualunque di questi nove sentieri, ma, fra di essi, l’amicizia è estremamente importante e fondamentale: Dio è il vostro unico amico vero e altruista. Nell’amore della madre, del padre e della moglie può esserci qualche elemento di egoismo, mentre l’Amore di Dio è privo di qualsiasi egoismo e interesse personale. Egli si dà a voi con Amore incondizionato e totale, per cui voi dovreste acquisire amicizia con Lui. L’affidamento totale a Dio è possibile soltanto dopo l’amicizia. Solamente dopo aver coltivato l’amicizia per Râma con fede totale, Sugrîva poté riuscire nel suo impegno. Senza provare amicizia con Râma, Sugrîva non avrebbe potuto ottenere il risultato desiderato. È per questo che Râma disse: “La gente pensa che noi siamo quattro fratelli, cioè Râma, Lakshmana, Bharata e Shatrughna, ma non è così. Noi siamo sei fratelli, di cui quattro sono di Ayodhyâ, uno è Sugrîva di Kishkindha e l’altro è Vibhîshana di Lankâ; in totale noi siamo sei.” Senza l’aiuto di Sugrîva non si sarebbe saputo dove fosse Sîtâ e, ugualmente, senza l’aiuto di Vibhîshana, Râvana non avrebbe potuto essere ucciso.” Mettete in pratica ciò che studiate Il Potere Divino è immanente in tutti; tutti sono incarnazioni della Divinità. Tutto e tutti sono utili e preziosi in questo mondo; anche un ramoscello piccolo è utile e può essere usato per pulirsi i denti. Che grande utilità ha quindi un uomo che è dotato di vita! Voi non dovreste odiare nessuno. Adveshtâ sarva bhûtânâm maitrah karuna eva cha… “Chi non prova odio per nessuno ed è amichevole e compassionevole con tutti…” Voi non dovete creare divisione tra gli individui; favorite l’unità tra loro. Il Principio dell’Unità è altamente sacro ed è per questo che Io esorto gli studenti a vedere l’unità nella diversità. La stessa Divinità è immanente Agosto 2010 - 9
in tutti gli esseri umani e Karma, Upâsana e Jñâna servono alla Sua manifestazione. I bhajan, la meditazione e il canto del Nome del Signore sono alcune delle attività sacre che aiutano a raggiungere questo scopo, ma oggi voi non siete capaci di ottenere ciò che vorreste. Per quale ragione? Perché siete incapaci di mettere in pratica ciò che dite ispirati dalla devozione. Dite di essere devoti di Râma, ma seguite i Suoi ideali? Râma tenne fede alla parola di Suo padre; voi lo fate? Egli dimostrò l’unità dei fratelli; voi seguite il Suo esempio? Egli abbandonò persino il regno e andò nella foresta per dar seguito alla parola di Suo padre; c’è qualcuno che può emularLo? Vi attenete alla verità? Mantenete la parola data? No. Allora, che devoti di Râma siete? Voi siete devoti di Râma soltanto di nome, ma non partecipate alla ricchezza dei Suoi valori. Quando vi legherete a Lui? Voi avete diritto alla Sua ricchezza soltanto quando seguite i Suoi ideali e le Sue ingiunzioni. Nello stesso modo vi proclamate devoti di Krishna, ma seguite i Suoi insegnamenti? No. Allora come potete definirvi devoti di Krishna? Ugualmente dite di essere devoti di Sai, ma ubbidite ai Suoi comandi? Venite qui da tanti anni e ascoltate i Discorsi di Swami. Ci sono molti che vivono qui permanentemente, ma quanto seguono gli Insegnamenti di Sai? Voi non mettete in pratica neppure un quarto di un quarto di ciò che viene insegnato; come potete diventare meritevoli della grazia di Swami? Il semplice pensare o ascoltare o dire non è importante; mettere in pratica lo è. La gente studia il Râmâyana, il Bhâgavata e la Bhagavad Gîtâ, fa anche le letture reverenziali (Pârâyana), recita i mille e otto nomi del Signore Vishnu (Vishnu Sahasranâma), ma a che serve? Questa è mera conoscenza attinta dai libri, mentre ciò che è necessario è la conoscenza pratica; in effetti, voi dovreste mettere in pratica ciò che studiate. Anche mettere in pratica un solo insegnamento è sufficiente, ma se non mettete in pratica niente, chiamarvi devoti è vergogna pura. Compite tutte le azioni per far piacere a Dio Agosto 2010 - 10
La vicinanza di Dio non serve a niente se non siete capaci di trarne beneficio. La rana sta nell’acqua vicino al loto, ma a che cosa le serve? Le api vengono da lontano e ne suggono il nettare. È molto importante essere vicini quanto cari a Dio; voi avete soltanto vicinanza a Dio, ma non Gli siete cari. Persone di luoghi lontani non sono vicine, ma sono molto care. Se volete sperimentare la Divinità, dovete essere vicini e cari a Dio. Se recitate i testi sacri e non mettete in pratica niente, non siete migliori di un registratore; mettete in pratica almeno un insegnamento. Soltanto guardando il nastro di una cassetta non saprete che cosa ci sia dentro; anche se lo tagliate a pezzi non potete vedere che cosa contiene. Quando mettete la cassetta nel lettore e lo accendete o ci mettete le batterie, potete ascoltare tutto il testo che c’è. Collegate il cuore con Dio attraverso la corrente dell’amore: solamente allora potrete ascoltarNe la Voce. Sottomettete la vostra volontà alla Volontà di Dio; soltanto così potrete acquisire la forza di volontà (Icchâ Shakti). È Icchâ Shakti a prendere la forma dell’impulso ad agire (Kriyâ Shakti) e a condurre infine alla forza della Conoscenza (Jñâna Shakti). Icchâ Shakti, Kriyâ Shakti e Jñâna Shakti simbolizzano rispettivamente Karma, Bhakti e Jñâna. Compite qualunque azione con purezza di cuore, fate ogni lavoro con la convinzione che sia il lavoro di Dio, fate ogni azione per far piacere a Dio; questa è la via più facile per raggiungerLo. Karma, Bhakti e Jñâna sono egualmente importanti: non pensate che uno sia superiore o inferiore all’altro. Tutti e tre sono essenzialmente una cosa sola, non sono affatto differenti l’uno dall’altro. I nomi e le forme possono essere differenti, ma il Principio Atmico è uno soltanto. Sviluppare fede in questo Principio di Unità, perseguire il sentiero divino e sperimentare la Divinità è diritto e merito di ogni essere umano. (Baba ha concluso il Discorso con il bhajan, “Govinda Hare Gopâla Hare…”). Prashânti Nilayam, 29 giugno 1996, Sai Kulwant Hall
GRANDIOSE CELEBRAZIONI DEL GURU PURNIMA
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ella sacra ricorrenza del Guru Purnima una vasta moltitudine di devoti si è recata a Prasanthi Nilayam da ogni parte del mondo per offrire il reverenziale tributo al proprio Sadguru Bhagavan Sri Sathya Sai Baba. Gruppi composti di numerosi devoti sono arrivati da molti Paesi esteri, godendosi l’atmosfera carica della Divina Gloria di Bhagavan e ricevendo le Sue benedizioni e la Sua grazia. Nell’occasione sono stati organizzati molti programmi culturali e musicali sia da devoti indiani sia stranieri, durati per oltre un mese.
PELLEGRINAGGIO DEL PRIMO GRUPPO DI DEVOTI STATUNITENSI Un gruppo di circa 700 devoti è arrivato a Prasanthi Nilayam da varie parti degli Stati Uniti d’America, dal 23 giugno al 2 luglio, per ottenere la grazia e le benedizioni di Bhagavan. Il Ritorno da Te Il 29 giugno 2010 un gruppo di questi devoti ha presentato un programma musicale dal titolo “Il Ritorno da Te”, comprendente preghiere cristiane, canti ebraici e canti devozionali sul tema dell’unità del genere umano e della gloria dell’Avatar del Kali Yuga, Bhagavan Sri Sathya Sai Baba. Il programma ha avuto inizio alle 18,50 dopo il Darshan di Bhagavan nel Sai Kulwant Hall. In apertura i cantanti, donne e uomini, hanno intonato canti di preghiera in sanscrito. È seguita un’eccellente interpretazione di canti devozionali che hanno incantato i devoti per circa 40 minuti. Eseguiti con sentimenti di devozione e accompagnati da ottima musica, i canti hanno saturato l’intero ambiente di un senso di reverenza, unità e spiritualità.
Il 29 giugno 2010, nel Sai Kulwant Hall, i devoti statunitensi hanno presentato un toccante programma musicale dal titolo “Il Ritorno da Te”.
A questo toccante programma di musica devozionale sono seguiti i Bhajan, anch’essi condotti dai devoti statunitensi. Nel frattempo, è stato distribuito a tutti il Prasadam benedetto. Il programma si è concluso alle 19,50 con l’Arati a Bhagavan.
PELLEGRINAGGIO DEL SECONDO GRUPPO DI DEVOTI STATUNITENSI Circa 900 devoti, tra i quali oltre 200 bambini Bal Vikas, provenienti da varie parti degli Stati Uniti si sono recati a Prasanthi Nilayam dal 5 al 14 luglio 2010 per godersi l’atmosfera carica della Divina Gloria di Bhagavan. Si trattava del secondo gruppo di devoti statunitensi, mentre il primo, composto di circa 700 persone, era ripartito per gli Stati Uniti il 2 luglio. Durante il soggiorno a Prasanthi Nilayam il secondo gruppo ha presentato due eccellenti programmi. Il primo è stato un’offerta di musica devozionale presentata il 10 luglio dal Coro e Orchestra Nazionali Sathya Sai, mentre il secondo è stato un programma culturale allestito l’11 luglio dagli studenti Bal Vikas.
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Coro e Orchestra Nazionali Sathya Sai Il programma del 10 luglio ha avuto inizio alle 17,20, dopo il Divino Darshan di Bhagavan svoltosi nel Sai Kulwant Hall. Nella stessa sede il Coro e l’Orchestra Nazionali degli Stati Uniti, composti di donne e uomini, hanno presentato nove canti devozionali, la cui sublime sinergia di ritmo e melodia si combinava alla perfezione con la nobiltà dei sentimenti dei cantanti, riempiendo i cuori degli ascoltatori di reverenza, devozione e divinità. La rappresentazione “Tutte le Nostre Relazioni”, messa in scena dagli studenti statunitensi dell’Educazione Spirituale Sai l’11 luglio 2010, ha mostrato l’unità essenziale di tutta la creazione.
Il 10 luglio 2010 il Coro e l’Orchestra Nazionali Sathya Sai hanno offerto nel Sai Kulwant Hall una brillante rappresentazione di musica devozionale.
Questa toccante rappresentazione è stata seguita dai Bhajan, anch’essi condotti dai cantanti statunitensi, donne e uomini. Nel corso dei Bhajan, Bhagavan ha chiamato sul palco una devota del gruppo e le ha materializzato una catena d’oro, tra gli applausi spontanei dei devoti. Il programma è giunto al termine alle 18,45 con l’Arati a Bhagavan offerto dopo la distribuzione del Prasadam a tutti i presenti. Tutte le Nostre Relazioni: Una Rappresentazione Danzata Il secondo programma dei devoti statunitensi è stata una rappresentazione dal titolo “Tutte le Nostre Relazioni”, messa in scena l’11 luglio 2010 dagli studenti dell’Educazione Spirituale Sai di quel Paese. Agosto 2010 - 12
L’opera, ispirata alle tradizioni spirituali dei nativi d’America, che abitavano le terre prima dell’arrivo degli immigranti, ha messo in evidenza l’unità essenziale di tutta la creazione, esortando gli uomini a vivere in armonia con l’intero creato, si tratti della terra, delle montagne, dei fiumi, degli uccelli, degli animali o delle piante. Descrivendo i quattro stadi della vita dell’uomo che corrispondono alle quattro direzioni, la rappresentazione ha posto l’accento sull’importanza dei valori in ogni stadio. Il messaggio è stato trasmesso attraverso le danze dei bambini che rappresentavano l’aquila per l’oriente, il cervo per il meridione, l’orso per l’occidente e il bufalo per il settentrione. I canti melodiosi, la musica elettrizzante e le brillanti danze dei bambini hanno fatto dell’opera una rappresentazione memorabile sull’unità della creazione di Dio. Gli eccellenti costumi e il trucco appropriato hanno aggiunto valore a un’opera ben diretta e ben interpretata. Bhagavan è stato presente per tutta la durata della rappresentazione, ha benedetto i bambini e ha posato con loro per delle fotografie di gruppo. Il programma si è concluso alle 19,05 con l’Arati a Bhagavan.
PROGRAMMI CULTURALI PRESENTATI DAI DEVOTI DEI PAESI DI LINGUA RUSSA
Circa 400 devoti provenienti da otto Paesi di lingua russa, e cioè Russia, Bielorussia, Ucraina, Kazakistan, Azerbaigian, Moldavia, Uzbekistan e Kirghizistan, si sono recati a Prasanthi Nilayam, godendosi l’atmosfera carica della Divina Gloria di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba. Nell’ambito delle celebrazioni per l’85° Compleanno di Bhagavan, questi devoti hanno presentato due programmi culturali nel Sai Kulwant Hall, decorato con grande senso estetico: splendidi drappi in tessuto, nastri colorati, figure di animali e fiori di varie tonalità sono serviti come ornamento in questa gioiosa circostanza.
parte dei Bhajan erano in hindi e sono stati caratterizzati dalla perfezione di melodia, ritmo, intonazione e pronuncia, per la gioia di tutti i presenti. Nel corso dei Bhajan, Bhagavan ha chiamato sul palco la direttrice del coro e le ha materializzato una catena d’oro, mandando in estasi tutto il salone. Il programma, che era cominciato alle 17,45 dopo il Darshan di Bhagavan, si è concluso alle 18,50 con l’Arati. Al termine è stato distribuito a tutti i presenti il Prasadam benedetto.
Programma di Musica Devozionale
Il 13 luglio 2010 i devoti dei Paesi di lingua russa hanno presentato un altro programma che comprendeva un’opera dal titolo “Sia Santificato il Nome Tuo”, canti devozionali e Bhajan.
Il primo programma è stato presentato il 12 luglio 2010 e comprendeva canti eseguiti dal coro, canti devozionali e Bhajan.
Il 12 luglio 2010 i devoti provenienti da otto Paesi di lingua russa hanno presentato un emozionante programma di canti eseguiti in coro, canti devozionali e Bhajan.
Il coro, composto di circa 300 fra donne e uomini, ha aperto lo spettacolo eseguendo dieci canti in lingua russa sui temi della bellezza della Natura, del risveglio spirituale e della gloria di Dio. Accompagnati da una musica brillante, i canti si sono rivelati un tripudio di ritmo e melodia, conquistando tutti i presenti. A questa esibizione sono seguiti canti devozionali e Bhajan, anch’essi condotti dai cantanti russi, donne e uomini. La maggior
Sia Santificato il Nome Tuo: Una Rappresentazione Teatrale
Il 13 luglio 2010 i devoti dei Paesi di lingua russa hanno messo in scena un’opera teatrale dal titolo “Sia Santificato il Nome Tuo”, incentrata sull’unità del genere umano.
L’opera ha evidenziato l’unità del genere umano e sottolineato l’importanza di cantare la gloria di Dio attraverso la storia di un giovane ricercatore della verità, che viaggia attraverso vari Paesi, raccogliendo canti sullo splendore di Dio, e realizza la divina gloria dell’Avatar del Kali Yuga, Bhagavan Sri Sathya Sai Baba. Alternata a canti melodiosi e splendide danze dei bambini, la rappresentazione ha descritto Agosto 2010 - 13
gli Insegnamenti di Bhagavan: c’è una sola religione, la religione dell’amore; c’è una sola casta, la casta dell’umanità; c’è un solo linguaggio, il linguaggio del cuore; c’è un solo Dio ed è onnipresente. Questa esibizione è stata seguita da canti devozionali presentati dai bambini dei Paesi di lingua russa. Si trattava per la maggior parte di canti hindi che magnificavano il Nome di Dio. Nel corso del programma di canti devozionali, Bhagavan ha chiamato sul palco un cantante e gli ha materializzato un anello d’oro tra i fragorosi applausi dei devoti. Sono seguiti i Bhajan, anch’essi condotti dai cantanti russi. Nel frattempo Bhagavan ha consegnato con le Sue Divine Mani dei ricordini ai bambini che hanno eseguito i canti devozionali; inoltre ha distribuito abiti sia a loro sia agli altri cantanti e ai devoti che hanno interpretato l’opera teatrale. Uno per uno, tutti si sono recati sul palco, hanno fatto Padanamaskar e ricevuto gli abiti da Bhagavan. Il programma, cominciato alle 18,05 dopo il Darshan, si è concluso alle 19,15 con l’Arati a Bhagavan.
ALWAR BHAKTI MAHOTSAVAM (GRANDE FESTA DELLA DEVOZIONE DEGLI ALWAR)
Dal 14 al 18 luglio 2010 si è svolta a Prasanthi Nilayam una grande cerimonia per commemorare i 12 Alwar che dettero vita a un forte movimento di Bhakti e mostrarono all’umanità il cammino della devozione quale mezzo per realizzare Dio. Gli Alwar furono grandi devoti del Signore Vishnu e vissero nell’India meridionale tra il V e il IX secolo dopo Cristo. A ospitare le celebrazioni è stato il Sai Kulwant Hall, per l’occasione splendidamente decorato con grandi vessilli, stendardi colorati, bellissimi festoni e fiori freschi. Grandi ritratti dei 12 Alwar e dettagli sulla loro esistenza sono stati sistemati sul muro di cinta che circonda il Kulwant Hall per consentire ai devoti di conoscere la vita e gli insegnamenti di quei santi. Il palco era decorato in maniera particolare con splendidi disegni floreali in mezzo ai quali erano collocate una grande statua del Signore Vishnu e le statue degli Agosto 2010 - 14
Alwar. Il programma prevedeva l’adorazione quotidiana delle statue da parte dei sacerdoti e relazioni sulla vita e gli insegnamenti dei 12 Alwar dal 14 al 17 luglio 2010, il Sudarshana Homa (Yajna) il 17 luglio e lo Sri Sathya Sai Sathya Narayana Vrata da parte di 1008 coppie il giorno successivo. Bhagavan ha inaugurato le celebrazioni il 14 luglio alle 17,25 con l’accensione della lampada sacra posta sul palco, tra le note benauguranti del Nadaswaram (classico strumento a fiato del Tamil Nadu) e i canti vedici degli studenti. È seguito un discorso di sri N. Srikanta Rao di Bangalore. Al termine dell’illuminante relazione dell’eminente studioso è stato distribuito a tutti il Prasadam benedetto. Il programma del primo giorno si è concluso alle 18,55 con l’Arati a Bhagavan. Relazioni sulla Vita e gli Insegnamenti degli Alwar Nel suo discorso del 14 luglio Sri Srikanta Rao ha descritto il grandioso movimento Bhakti degli Alwar, che trasmisero all’umanità il messaggio di redimere la vita seguendo il sentiero della Bhakti. Sri Rao ha inoltre presentato a grandi linee le celebrazioni che avrebbero avuto luogo per cinque giorni a Prasanthi Nilayam. Riflettendo sulla vita e gli insegnamenti dei tre Alwar oggetto del suo intervento, e cioè sri Poigai Alwar, sri Bhoodattalwar e sri Peyalwar, l’insigne oratore non solo ha citato varie vicende della vita di questi grandi devoti del Signore, ma ha anche narrato interessanti episodi tratti dal Ramayana, che illustrano come la Bhakti possa unire un devoto al Divino. Il secondo intervento, tenuto da sri Medasani Mohan di Tirupati il 15 luglio 2010, era incentrato sulla vita e sugli insegnamenti di sri Thirumalishai Alwar, sri Kulasekhara Alwar e sri Periyalwar e arricchito di splendide poesie. L’insigne oratore ha fatto riferimento agli insegnamenti dei tre illustri devoti del Signore, fornendo preziose conoscenze per la liberazione dell’uomo attraverso Bhakti e Namasmarana, dei quali i tre Alwar furono un
esempio. Al termine dell’intervento Bhagavan ha benedetto l’oratore e gli ha inoltre materializzato una catena d’oro. L’oratore del terzo giorno è stato il dottor Samudrala Lakshmanaiah di Tirupati, che ha parlato dei tre Alwar seguenti: sri Andal, sri Thondaradippodi Alwar e sri Thiruppani Alwar. Narrando la storia della vita di sri Andal, il dottor Lakshmanaiah ha osservato che la santa perfezionò la Bhakti e realizzò Dio. Riportando citazioni dalla Gita, la dotta oratrice ha riferito che lo stesso Signore Krishna propose il sentiero della Bhakti e la sua supremazia. L’ultimo intervento del 17 luglio 2010 - su sri Thirumangai Alwar, sri Nammalwar e Sri Madhurakavialwar - è stato tenuto, come quello di apertura, da sri Srikanta Rao. Intercalando l’illuminante discorso con splendide poesie, l’insigne oratore ha narrato come tutti gli Alwar condussero un’esistenza pervasa di totale dedizione al Signore Narayana, caratteristica che li fece risplendere come tedofori del sentiero della devozione. Sri Rao ha fatto anche riferimento ai nove sentieri della devozione, osservando che qualunque di essi può condurre l’uomo alla redenzione. Il programma degli interventi si è concluso con questa illuminante relazione.
alle 10. Dopo aver riversato le benedizioni sui devoti riuniti nel salone, ha raggiunto il palco e ha seguito l’esecuzione dello Yajna da parte dei sacerdoti. Alle 10,40 si è spostato sullo Yajna Vedi (piattaforma) e ha benedetto le offerte fatte dai sacerdoti al fuoco sacro. Alle 10,45 Bhagavan ha offerto il Poornahuti (oblazioni finali) con le Sue Divine Mani gettandolo nello Yajna Kunda, accompagnato dalle gioiose note del Nadaswaram e dai potenti canti dei mantra vedici.
Consacrazione dei 18 Kalasha e il Sudarshana Homa La consacrazione dei 18 Kalasha (vasi Sai Kulwant Hall, 17 luglio 2010: Bhagavan offre il sacri) è stata fatta il mattino del 16 luglio 2010 Poornahuti nello Yajna Kunda. nel corso di una cerimonia in cui i sacerdoti hanno offerto l’adorazione intonando mantra Il sacro programma del Sudarshana Homa vedici. Una piattaforma rialzata è stata costruita si è concluso alle 11,10 con l’Arati a Bhagavan. di fronte al palco, finalizzata proprio a questa Al termine un sontuoso Prasadam è stato Puja e allo svolgimento del Sudarshana Homa servito a tutti i presenti nel salone. (Yajna) in programma per il mattino seguente. Il mattino del 17 luglio è stato acceso il Sri Sathya Sai Sathya Narayana Vrata fuoco nello Yajna Kunda (braciere per lo Yajna), mentre i sacerdoti intonavano i mantra Nel giorno conclusivo delle celebrazioni vedici. L’esecuzione dello Yajna è cominciata dello Sri Alwar Bhakti Mahotsavam, il Sai alle 8,30; contemporaneamente i sacerdoti Kulwant Hall ha ospitato il grandioso spettacolo offrivano le oblazioni al fuoco sacro cantando i dello Sri Sathya Sai Sathya Narayana Vrata sacri mantra vedici. eseguito da 1008 coppie. L’evento ha preso Bhagavan è giunto nel Sai Kulwant Hall il via alle 16 con sri Srikanta Rao, maestro Agosto 2010 - 15
di cerimonia, che ha spiegato passo dopo passo le istruzioni per lo svolgimento del Vrata (impegno, voto) da parte delle 1008 coppie designate, che erano sedute nel salone.
Il Sai Kulwant Hall ha presentato un grandioso spettacolo, quando, il 18 luglio 2010, 1008 coppie hanno eseguito lo Sri Sathya Sai Sathya Narayana Vrata.
Seguendo le istruzioni di sri Srikanta Rao, le coppie hanno condotto l’adorazione del Signore Narayana e di Bhagavan Baba. L’intero rituale si è svolto in circa un’ora, dopodiché l’intera folla raccolta nel salone ha cantato la Sai Gayatri. I sacerdoti hanno offerto a Bhagavan un’accoglienza solenne con il Poornakumbham presso la Sua residenza, prima che Egli, alle 17,50, fosse condotto nel Sai Kulwant Hall da un gruppo di suonatori di Nadaswaram e da sacerdoti che intonavano canti vedici. Entrando nel salone, Bhagavan è passato tra le file delle coppie sedute, riversando su di loro le Sue benedizioni. Dopo che Bhagavan si è seduto sul palco, un giovane oratore ha raccontato l’intera storia della vita di Bhagavan. La grande cerimonia dello Sri Alwar Bhakti Mahotsavam si è conclusa alle 18,55 con l’Arati. È stato veramente uno spettacolo grandioso, quando anche tutte le 1008 coppie hanno offerto l’Arati a Bhagavan con le lampade accese. Al termine è stato distribuito a tutti il Prasadam.
VAMOS CON SAI: UNA MISCELLANEA DI BHAJAN Agosto 2010 - 16
Oltre 200 devoti si sono recati in pellegrinaggio a Prasanthi Nilayam provenienti da 12 Paesi dell’America Latina: Argentina, Cile, Uruguay, Perù, Venezuela, Colombia, Guadalupe, Messico, El Salvador, Ecuador, Brasile e Guatemala, dal 14 al 24 luglio 2010, offrendo a Bhagavan i loro tributi amorevoli alla vigilia del Guru Purnima. Il 23 luglio un gruppo di questi devoti ha presentato il programma di Bhajan “Vamos Con Sai” (Andiamo con Sai) alla Divina Presenza di Bhagavan. Il programma si è aperto con il canto dell’Om ripetuto tre volte, seguito dalla preghiera in sanscrito al Signore Ganesh, che l’intero gruppo di cantanti ha eseguito con ritmo, intonazione e pronuncia perfetti. Poi hanno messo tutto il loro cuore nel canto di Bhajan, in lingua spagnola e portoghese, davvero toccanti.
Il 23 luglio 2010 i devoti provenienti da 12 Paesi dell’America Latina hanno presentato un programma di toccanti Bhajan in lingua spagnola e portoghese.
L’interpretazione melodiosa e l’eccellente accompagnamento musicale hanno fatto sì che i Bhajan riempissero l’intero luogo di vibrazioni sacre. Il programma, che ha preso il via alle 18,30 dopo il Darshan di Bhagavan nel Sai Kulwant Hall, si è concluso alle 19,20 con l’Arati. Bhagavan è stato presente per tutta la durata della rappresentazione e, al termine, ha benedetto i cantanti. In conclusione è stato distribuito il Prasadam a tutti i presenti.
SAI YUGAM - PREMA YUGAM: UN’OPERA TEATRALE Il 24 luglio 2010, alla vigilia della sacra festa del Guru Purnima, i bambini Bal Vikas e i giovani del Tamil Nadu hanno messo in scena una rappresentazione dal titolo “Sai Yugam – Prema Yugam” (l’era di Sai è l’era dell’Amore) alla Divina Presenza di Bhagavan.
Una scena dall’opera teatrale “Sai Yugam – Prema Yugam” messa in scena dai bambini Bal Vikas e dai giovani del Tamil Nadu.
benedetto il cast e ha posato con loro per delle fotografie di gruppo. Inoltre ha materializzato una catena d’oro per uno di loro. Dopo la distribuzione del Prasadam, il programma si è concluso alle 18,45 con l’Arati a Bhagavan.
CERIMONIA DEL GURU PURNIMA Devozione, solennità e splendore hanno contrassegnato la sacra festa del Guru Purnima, celebrata a Prasanthi Nilayam il 25 luglio 2010. Sede della cerimonia è stato il Sai Kulwant Hall, decorato con grande senso estetico utilizzando vessilli colorati, splendidi drappi in tessuto, festoni di vari colori e forma, e fiori di molteplici tonalità. Sin dal primo mattino moltitudini di devoti hanno occupato ogni centimetro all’interno del Sai Kulwant Hall. Poiché lo spazio nel salone non era sufficiente a ospitare il gran numero di devoti, è stato aperto l’adiacente Poornachandra Auditorium. Sia nell’una sia nell’altra sala sono stati allestiti schermi di grandi dimensioni, affinché i devoti potessero facilmente seguire le celebrazioni. Il pomeriggio del 25 luglio, prima di giungere al Sai Kulwant Hall, Bhagavan ha riversato la beatitudine del Suo Divino Darshan sui devoti anelanti nel Poornachandra Auditorium. Suonatori di Nadaswaram e
La rappresentazione è cominciata alle 17,35 con un canto che ne ha introdotto il tema, e cioè Sai è l’Incarnazione del Divino Amore e l’era di Sai è l’era dell’Amore. Percorrendo l’inizio dell’universo e descrivendo le incarnazioni del Signore Vishnu, l’opera ha splendidamente sintetizzato i Movimenti di Bhagavan come i Bal Vikas, Educare e il Grama Seva con le storie mitologiche del Signore Vishnu e dei quattro figli di Brahma, del Signore Narasimha e Prahlada, del Signore Dattatreya e del re Kartaveeryarjuna. Splendide scenografie, costumi e trucco fantastici, canzoni tematiche, commento adeguato Bhagavan riversa le Sue benedizioni sulla vasta e accompagnamento di ottimi moltitudine di devoti presenti nel Sai Kulwant Hall: è il video hanno reso l’opera viva e fausto giorno del Guru Purnima. coinvolgente. Al termine Baba ha
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altri di Panchavadyam (quintetto di vari strumenti composto di studenti) hanno offerto il benvenuto a Bhagavan quando, alle 16,30, Egli è giunto nel Sai Kulwant Hall indossando la Sua sgargiante veste color porpora, mentre nell’aria risuonavano i canti vedici. Mentre gli studenti dell’Università Sri Sathya Sai cantori di Bhajan intonavano musiche devozionali di benvenuto, Bhagavan procedeva lentamente verso la veranda del salone, dopo aver riempito i cuori dell’enorme folla di devoti riuniti nel salone con la beatitudine del Suo Divino Darshan in questo sacro giorno. Raggiunta la veranda alle 16,45, Egli ha acceso le candele sulla torta che vi era stata collocata, eseguendo la cerimonia del taglio. Omaggio Musicale dei Malladi Brothers Dopo che Bhagavan si è seduto sul palco, sri Sriram Prasad e sri Ravi Kumar, meglio conosciuti come Malladi Brothers, hanno porto il loro omaggio musicale a Bhagavan, offrendo con voce brillante, ai Suoi Divini Piedi di Loto, una miscellanea di canti devozionali. Aprendo il concerto alle 16,55, con un canto dedicato alla Divina Gloria del Signore di Puttaparthi, Bhagavan Baba, gli artisti hanno incantato gli spettatori con le loro toccanti composizioni, eseguite con stato d’animo di intensa devozione. Bhagavan è stato presente per tutta l’esibizione e, al termine del concerto, ha benedetto i cantanti. Il programma si è concluso alle 18,30 con l’Arati a Bhagavan. Nel frattempo il Prasadam benedetto è stato distribuito a tutti i devoti presenti. Il mattino del 26 luglio 2010 i Malladi Brothers hanno offerto un altro tributo musicale a Bhagavan. Aprendo il concerto alle 9,15 con una composizione a Lui dedicata, i talentuosi cantanti hanno affascinato i presenti per oltre un’ora con la loro eccellente esecuzione. Prima dell’esibizione Bhagavan li aveva omaggiati con scialli e abiti. Egli ha regalato vestiti anche ai musicisti che avevano accompagnato il duo. Dopo la distribuzione del Prasadam a tutti i presenti, il programma si è concluso alle 10,25 Agosto 2010 - 18
con l’Arati a Bhagavan. Un Concerto Musicale Unico Il pomeriggio del 26 luglio 2010 è stato offerto a Bhagavan un altro omaggio musicale. Il tributo è giunto da sri Siva Prasad, che possiede la straordinaria caratteristica di interpretare le composizioni musicali fischiando. Il programma ha avuto inizio alle 17,20 dopo il Divino Darshan di Bhagavan nel Sai Kulwant Hall. Il musicista ha intessuto magie nell’aria con magistrali interpretazioni di Kirtan (canti devozionali) di Thyagaraja e Bhajan di Sai, guadagnandosi l’applauso spontaneo del pubblico. Ovviamente compiaciuto del concerto, Bhagavan ha chiamato il musicista vicino a Sé, materializzandogli una catena d’oro. Bhagavan ha inoltre regalato degli abiti a lui e agli artisti che lo hanno accompagnato con gli strumenti musicali. Dopo un altro Kirtan di Thyagaraja e il Bhajan “Pibare Rama Rasam...”, il concerto si è chiuso alle 18,45 con l’offerta dell’Arati a Bhagavan.
SATHYA SAI SEVA I Veda sono Scritture divinamente ispirate: essi cercano di trasmettere all’umanità il segreto di una vita felice al presente e della liberazione in seguito. Essi rivelano all’uomo l’essenza della gloria di Dio e sono stati, nei millenni, una sorgente di conoscenza spirituale per l’umanità tutta. IL MIGLIOR PROGETTO È SEGUIRE LE MIE ISTRUZIONI
L
’intelletto, che l’uomo ha ricevuto in dono da Dio per poter separare il bene dal male, è il mezzo con cui la cultura di questa terra deve essere preservata e promossa. Se si esplora con intelligenza la casa del tesoro vedico, la natura essenziale del Sé (Âtma Tattva) si manifesta e, se la riconosce, l’uomo diventa felice e pieno di pace per sempre. Questo tesoro è stato disprezzato e
abbandonato a causa dell’infatuazione per i modi di vivere esterofili, ma, da qualche anno, il sentimento di riverenza per questa cultura e la disposizione a pentirsi degli errori passati sono apparsi tra la gente. La conferenza (di questi giorni) è un segno di rinascita. A voi è stato affidato il compito di riportare nelle case della gente il messaggio della forza e dell’unità
Il cibo è la medicina per la malattia della fame, la bevanda per quella della sete. Per la malattia del desiderio, il rimedio è la Conoscenza (Jñâna); per la malattia del dubbio, dello scoramento e dell’esitazione, che sono le malattie professionali dei sâdhaka, fare del bene agli altri (paropakâra) è il rimedio più efficace; per l’infezione primaria dell’irrequietezza (ashânti) e per la malattia dell’attaccamento al mondo, Bhagavân è la cura da seguire.
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dell’Âtma. Il solo e unico scopo a cui la vita deve essere votata è la trasformazione dell’uomo in Dio e l’esperienza della Beatitudine che ne consegue. Gli sforzi che fate nei luoghi in cui vivete sono diretti a portare questo risultato nella consapevolezza di ogni persona. Naturalmente ci sono molte organizzazioni e società che sono impegnate nel distribuire cure varie per le malattie spirituali dei loro affiliati e quindi può sorgere il dubbio sulla necessità di questa ulteriore istituzione. Il bisogno è sorto per dare risalto alla disciplina fondamentale, essenziale, pratica e universale prescritta da ere per la rivelazione del Divino nell’uomo. Promuovete la cultura bhâratiya I Veda descrivono l’universo intero come il Corpo di Vishnu; Bhârat è come l’occhio dell’universo perché ha la visione più corretta del cosmo nel contesto del tempo. La madre desidera che il figlio sia di sostegno all’onore della famiglia, che promuova il buon nome della madre e del padre; quindi ogni Indiano deve apprendere e praticare la scienza spirituale che i saggi di questa terra hanno cercato e scoperto. Purtroppo, a causa di forze ostili, di compagnie malvagie e di vacue infatuazioni, gli Indiani hanno trascurato questo dovere fondamentale. L’infezione è arrivata e si è ben radicata nell’organismo; ora deve essere espulsa. Questa conferenza e l’Organizzazione che voi rappresentate sono tentativi di guarire la malattia. Lo scopo è il medesimo qualunque sia il nome, Prashânti Vidvan Mahâsabhâ, Sathya Sai Sevâ Samiti, Sathya Sai Sevâ Dal o Sathya Sai Bhakta Mandalî. Il fine primario è quello di promuovere la cultura bhâratiya. Fate quindi in modo che la sua validità venga valutata tramite l’esperienza effettiva e la scoperta personale dei suoi valori e venga comunicata agli altri da coloro che hanno sperimentato la pace e la gioia che se ne può trarre. Io non voglio che la medicina sia lodata da persone che non ne sono state guarite; oggi, l’immoralità e la corruzione hanno distrutto la felicità e l’appagamento proprio nella terra in cui la cultura bhâratiya si è sviluppata ed è fiorita. Agosto 2010 - 20
A causa dell’influenza dovuta alle posizioni di autorità e allo scopo di acquisire e accumulare potere, gli individui parlano male degli altri e fomentano l’odio. Dal mattino alla sera e dalla sera al mattino, l’occupazione principale della gente di oggi è di trovare le colpe degli altri e renderle pubbliche. Questo stato di cose è un insulto gettato in faccia alla nostra antica cultura e scaturisce dalla smania di popolarità a buon mercato e fama passeggera.
Molti condannano queste cose, ma proprio loro commettono gli errori che deplorano. Coloro che pretendono di guidare il popolo cadono essi stessi in tentazione, per cui l’ideale veramente primario da tener presente, quando cominciate a operare in queste Organizzazioni, è di non anelare a uno status, a un’autorità o a una posizione, di non permettere alcuna vanità od ostentazione, di non competere per alcuna pubblicità, alcun riconoscimento o encomio. Il dovere è Dio: assolvetelo e siate soddisfatti. Voi potete nutrire il desiderio di magnificare voi stessi, e avere piani per soddisfare tale desiderio. Io so di alcuni che hanno già concepito piani per ottenere posizioni ufficiali, ma dovete sottomettere e distruggere questi desideri; seguire le Mie istruzioni senza esitazione costituisce il progetto migliore. Mentre si è impegnati nel servizio, è sbagliato cedere a desideri inferiori o seguire la propria impetuosità; i Veda dichiarano che l’immortalità si raggiunge soltanto tramite la rinuncia, l’affidamento totale e la sottomissione. Avrete notato come nella storia di Bhârat, tutti i movimenti e imperi importanti siano stati motivati da correnti spirituali sommerse e non da impulsi politici o economici. È stato soltanto dopo l’avvento della East India Company che la politica e la lotta per il potere politico hanno
preso il sopravvento; voi dovete porre la politica in sottordine al bisogno di promuovere e perfezionare le caratteristiche fondamentali della cultura bhâratiya. L’universo è il Corpo di Dio; nel corpo, la Consapevolezza dell’Unità è Bhârat, il Sentimento di Unità (Eka Bhâva). I Veda dichiararono, eoni addietro, che la Verità è Una (Ekam Sat); oggi questo è il battito del cuore di Bhârat. Questa è la ragione per cui saggi, santi, personaggi divini e incarnazioni di Dio si manifestano qui e comunicano il loro messaggio al genere umano da questa terra; ora il prezioso messaggio viene esportato, ma ben poco ne viene usato all’interno del Paese. Questa è la tragedia. Le Organizzazioni Sai devono promuovere la fede in Dio A causa dell’influenza dovuta alle posizioni di autorità e allo scopo di acquisire e accumulare potere, gli individui parlano male degli altri e fomentano l’odio. Dal mattino alla sera e dalla sera al mattino, l’occupazione principale della gente di oggi è di trovare le colpe degli altri e renderle pubbliche. Questo stato di cose è un insulto gettato in faccia alla nostra antica cultura e scaturisce dalla smania di popolarità a buon mercato e fama passeggera. Le vostre Organizzazioni devono impegnarsi a promuovere la fede in Dio; se tale base è assente, l’adorazione, i bhajan, le buone opere, tutto diventa un insignificante rituale fatto a seguito di una costrizione sociale. La trasformazione interiore, che è il frutto, può essere acquisita soltanto se queste cose sono fatte con fede e la fede può crescere soltanto dalle radici dell’indagine. L’indagine la rinsalda, per cui voi dovete incoraggiarla nei membri che incontrate accogliendo anche i loro sforzi di acquisire esperienza personale. L’uomo fatica a procurarsi il cibo, le vesti e una casa per il benessere del corpo; egli deve anche trovare qualcosa che mantenga la mente sana e soddisfatta. La mente condiziona il corpo: è lo strumento, il volano, il compagno più stretto con cui ci si può rovinare o salvare; regolata e controllata, canalizzata a dovere, essa ci può liberare, mentre se è
capricciosa e lasciata libera, ci può irretire e incatenare velocemente. Cercate di scoprire in quale situazione l’uomo abbia pace, pace piena e indisturbata, e vedrete che egli è in pace soltanto durante il sonno profondo (sushupti) perché allora i sensi sono inattivi, la mente è inerte e svincolata dai sensi e dai loro obiettivi. Quindi l’uomo può raggiungere la pace quando i sensi vengono disattivati dal trascinare la mente all’esterno: questa è la vera pratica spirituale, la sâdhanâ fondamentale: il ritiro dei sensi dal mondo oggettivo. È la via del distacco (nivritti mârga). Due zanne che rendono l’individuo velenoso Allenate la mente a soffermarsi sullo strumento interiore piuttosto che sulle attrazioni esterne. Usatela per purificare i sentimenti, gli impulsi, gli atteggiamenti, le tendenze e i livelli di consapevolezza; non lasciatele raccogliere sporcizia nel mondo esteriore e immagazzinarla in se stessa. Se la mente è attaccata alle azioni che fate, le loro conseguenze le si incollano: questa è la via dell’attaccamento (pravritti mârga). L’azione priva di attaccamento è la più pura; essa non ingombra la mente con l’esaltazione o il disappunto. “L’ho fatto io”, “Questo è mio”: queste sono le due zanne che rendono l’individuo velenoso. Estirpate i due denti del serpente ed esso sarà gestibile, ci si potrà giocare come con un animaletto da compagnia. Queste Organizzazioni devono vigilare acché l’egoismo, il senso di possesso personale, l’orgoglio o l’arrivismo non le invadano; questa è la meta da tenere in vista. Quando un’organizzazione viene inaugurata, deve definire per se stessa una normativa precisa, ma le nostre regole sono di natura del tutto differente; esse puntualizzano che i membri devono praticare per primi ciò che affermano. Ciò che desiderate che gli altri facciano, voi per primi dovete metterlo in atto giornalmente con onestà e fermezza. Dovete eseguire i bhajan regolarmente e sistematicamente prima di consigliare gli altri circa l’efficacia degli stessi; se volete essere rispettati dagli altri, dovete imparare a rispettarli per primi. Agosto 2010 - 21
Bhagavân è la medicina per la malattia dell’attaccamento al mondo “Servizio” è diventata una parola di uso comune, ma il suo valore si è ridotto molto per l’ipocrisia di coloro che la usano. A dire il vero, soltanto quelli che sono afflitti dall’angoscia, la stessa angoscia che nasce alla vista del dolore, della sofferenza, della miseria o della malattia, hanno il diritto di offrire servizio perché essi non servono gli altri ma se stessi, servono per eliminare più celermente e più intelligentemente possibile la loro stessa sofferenza. Il servizio agli altri è la medicina di cui si ha bisogno per alleviare il dolore che ci riempie quando vediamo soffrire un altro essere. Rendetevi conto che state servendo voi stessi, che state contenendo il vostro ego, altrimenti il servizio innalza l’autostima e genera un senso di superiorità, ambedue spiritualmente dannosi. Il cibo è la medicina per la malattia della fame, la bevanda per quella della sete. Per la malattia del desiderio, il rimedio è la Conoscenza (Jñâna); per la malattia del dubbio, dello scoramento e dell’esitazione, che sono le malattie professionali dei sâdhaka, fare del bene agli altri (paropakâra) è il rimedio più efficace; per l’infezione primaria dell’irrequietezza (ashânti) e per la malattia dell’attaccamento al mondo, Bhagavân è la cura da seguire. L’Organizzazione deve dedicarsi a procurare questi rimedi ai sofferenti. Un’organizzazione spirituale è in verità al di sopra di tutte le normative; il regno dell’Âtma è oltre i limiti dei regolamenti. In questo senso, le regole sono prive di significato o superflue nelle Organizzazioni Sathya Sai, ma, per soddisfare le leggi dello Stato che ha a che fare con associazioni di questo tipo, è necessario adottarne alcune. Per esempio, chi può essere membro di queste Organizzazioni e quali sono i suoi requisiti? 1–Naturalmente deve essere un aspirante desideroso del progresso spirituale. 2–Deve avere piena fede nel Nome che l’Organizzazione porta e, nel propagare quel Nome, seguire un comportamento che si attagli Agosto 2010 - 22
al Suo Messaggio e alla Sua Maestà. 3–Inoltre, il membro deve guadagnarsi la reputazione di persona buona. Queste sono le qualifiche necessarie; nient’altro conta. Non occorre possedere denaro, terre, istruzione, influenza, autorità o posizione ufficiale. L’impegno deve esser preso proprio nel profondo del cuore Se avete queste tre caratteristiche, vi assicuro che, anche se non fate parte di alcuna organizzazione che porti il Mio Nome, avete un posto qui (Baba indica il Suo Cuore – N.d.T.). Le Organizzazioni devono essere tali da rappresentare, per i membri, dei luoghi adatti ad approfondire la loro disciplina spirituale, a coltivare le virtù e a superare l’ego tramite il contatto con degli operatori che siano liberi dalla più piccola traccia di quel veleno mortale. Se si ottiene questo, il successo è certo. Quali sono poi i doveri dei membri e dei responsabili? Voi sapete che lo Stato vi chiede di fare un solenne giuramento quando assumete un incarico o accettate un mandato; similmente, ogni membro e ogni responsabile deve fare un giuramento che provenga dal profondo del cuore prima di impegnarsi nelle attività: “Swami! Proteggimi da ciò che potrei commettere od omettere inficiando le tre qualifiche che Tu hai stabilito. Benedicimi con la capacità, l’intelligenza e l’entusiasmo necessari all’esecuzione del compito a cui mi sto dedicando per il mio stesso progresso. Guidami sulla giusta via, spargi su di me la Tua Grazia in modo che io possa guadagnare un buon nome in questo tentativo. Difendimi dalla tentazione e dai passi falsi.” Pregate così quando vi alzate dal letto all’alba; andando a letto la sera, riflettete sulle vostre attività della giornata esaminandole per vedere se siate andati contro qualcuna delle condizioni suddette e, se qualche errore è stato commesso involontariamente, pregate affinché non accada di nuovo. Decidete di dedicarvi in questo modo e con questi ideali al lavoro futuro.
Nelle Attività Sai non diventate fanatici Un altro punto che voglio mettere in risalto è questo: in questa terra ci sono molte altre organizzazioni con obiettivi spirituali gestite sotto nomi differenti, che si riferiscono ad altri nomi e forme di Dio come Râma o Krishna. Voi sapete che la cultura indiana chiede che siamo riverenti nei confronti di tutti i Nomi e le Forme della Divinità Una. Nelle vostre Organizzazioni, ci può essere qualcuno che insiste affinché si cantino soltanto i bhajan di Sai e siano usati solamente il Nome e la Forma di Sathya Sai. Questo è un grosso errore: così
sulla regione, sul linguaggio, sulla religione o su altre motivazioni di pari inconsistenza. Per esempio, la gente che esagera queste diversità può argomentare che a Madras si debbano eseguire soltanto canti tamil o che nell’Andhra Pradesh si debbano intonare solamente canti telugu; se si cullano idee simili, esse minano la visione spirituale (âdhyâtmika), l’atteggiamento all’unità e unicità che sono la nota base dello spirito. Questo è un campo in cui la gioia, la soddisfazione e la purezza interiori sono più importanti dell’espressione esteriore. Oggi, l’immoralità e la corruzione hanno distrutto la felicità e l’appagamento proprio nella terra in cui la cultura bhâratiya si è sviluppata ed è fiorita. Molti condannano queste cose, ma proprio loro commettono gli errori che deplorano. Coloro che pretendono di guidare il popolo cadono essi stessi in tentazione, per cui l’ideale veramente primario da tener presente, quando cominciate a operare in queste Organizzazioni, è di non anelare a uno status, a un’autorità o a una posizione, di non permettere alcuna vanità od ostentazione, di non competere per alcuna pubblicità, alcun riconoscimento o encomio.
voi disonorereste Sai. Se vi attaccate a Sai e vi distaccate da Krishna, ottenete un “più” qui e un “meno” là, e il risultato è zero. In questo ambito, non generate alcun fanatismo o settarismo; gli altri possono averli, ma questa non è una ragione per seguirli nello stesso errore. Fate del vostro meglio per evitare tale infezione. Se le altre organizzazioni hanno bisogno, andate ad aiutarle; questo farà sì che si rendano conto dell’amorevole natura universale del vostro atteggiamento. Inoltre, non incoraggiate chi coltiva differenze basate
Un consiglio sulla raccolta e l’impiego di fondi A Me non piacciono le raccolte di fondi, ma, dato che certe spese sono necessarie, devo consentirle a condizioni molto precise. Ogni organizzazione ha dieci o quindici persone in qualità di membri: qualunque spesa decidano di fare per il lavoro da svolgere, esse devono fare una raccolta tra loro senza chiedere aiuto Agosto 2010 - 23
al di fuori della cerchia. Logicamente, esse devono contribuire a seconda delle possibilità e limitare il lavoro alle risorse che possono reperire tra loro. Non fate progetti superiori alle vostre capacità, né andate in giro con delle liste, di persona in persona, per trovare i fondi; in questo modo, l’istituzione si fa un nome cattivo e voi non ne sarete risparmiati. Potreste dire: “Quando Swami però viene da noi, dobbiamo spendere molto per l’organizzazione dell’accoglienza.” No, Io non ho bisogno di decorazioni grandiose, di enormi padiglioni, archi, bandiere e fronzoli simili: Io chiedo soltanto un microfono per comunicare i Miei consigli alla gente. Anche una sedia è superflua! Posso parlare stando in piedi. Spendete con parsimonia per le necessità elementari e non vi impegnate in spese lussuose. Vorrei che spendeste tutto il denaro che vi avanza per alimentare i poveri o per qualunque obiettivo benefico simile. In molti luoghi, si sta tentando di erigere dei templi per Sathya Sai, ma Sathya Sai sarà felice se sarà installato nei vostri cuori: quello è il tempio che Mi piace, non gli altri. Quando cercate di costruire l’altro mandir, dovete andare in giro a cercare delle donazioni; la religione si è deteriorata in questa terra a causa di questo cercare donazioni e concederne. A dire il vero, la donazione più preziosa è una mente pura; date questa all’Organizzazione ed essa risplenderà. Vi rivelerò un metodo con cui devono essere raccolti i fondi in più di cui potreste aver bisogno per qualunque impegno dell’Organizzazione: calcolate prima di tutto il preventivo di spesa. Supponiamo che ammonti a mille rupie; informate i quindici membri e stabilite il giorno in cui si dovranno riunire. Quel giorno, mettete in una stanza riservata una cassetta sigillata recante una fessura sul coperchio e lasciate che ognuno vada da solo e depositi lì dentro quello che può. È anche possibile venir via senza metterci niente; c’è la libertà di farlo, non c’è obbligo. Se i fondi vengono raccolti di fronte a tutti, una persona che non è in grado di dare quanto le altre può sentirsi umiliata; quindi questo è il metodo migliore. Quando Agosto 2010 - 24
tutti hanno finito il loro turno, aprite la cassetta e contate l’ammontare: se è inferiore al necessario dividete quello che manca in parti uguali tra i soli membri e completate la raccolta. Se invece avanza qualcosa, mettetelo da parte per la successiva occasione. Non tenete liste, petizioni, blocchetti di ricevute e tutto il complesso di intralci delle campagne di raccolta fondi; quella strada vi porta a stratagemmi e falsità, alla competizione e alla calunnia. Fatelo in modo sacro, adatto ai sacri obiettivi che avete. Alcuni delegati suggeriscono di formare dei sottocomitati, ma ciò farà crescere il numero degli addetti e darà quindi spazio a errori ulteriori; lasciate la responsabilità a poche persone dedite. Il presidente di distretto curi che le piccole associazioni dei villaggi ricevano la guida appropriata e l’aiuto per portare avanti gli impegni che hanno assunto e invii in quei villaggi dei rappresentanti della cultura vedica che possano istruirli e ispirarli. Bisogna anche impegnarsi a diffondere la conoscenza spirituale e instillare il desiderio di disciplina spirituale (sâdhanâ) negli studenti e nei giovani. Non ponete limiti alle celebrazioni di ricorrenze sacre Le Organizzazioni Sevâ Sathya Sai devono tenere a mente la parola “sevâ” e affrontare il lavoro di servizio con entusiasmo. Il servizio deve essere diretto alla rimozione dell’indigenza fisica, ad alleviare la sofferenza mentale e al soddisfacimento degli aneliti spirituali. Alcune regioni vanno soggette a inondazioni, altre a siccità; l’Organizzazione deve sforzarsi di portare sollievo a chi soffre per queste e per altre calamità naturali. I gruppi bhajan, i satsang e i gruppi di devoti che sono ora costituiti devono diffondere il messaggio del Nâmasmarana, dei bhajan e del Nâma Sankîrtan a ogni ora e in qualunque luogo. Jayadeva, Gauranga e Tyâgarâja andavano in giro per bazar e strade cantando bhajan e canti sulla gloria di Dio; la loro estasi riempì di fervore divino decine di migliaia di persone. Ieri, qualcuno ha letto una lista di sacre ricorrenze che le associazioni devono
celebrare; questo elenco citava Shivarâtrî, Navarâtrî, il Compleanno di Swami e il Gurupûrnimâ, ma voi dovete celebrare anche il compleanno dei Mahâtma che condussero l’uomo al Dio interiore e tutti i giorni che, per i vostri fratelli, sono sacri. Non ponete limiti a queste celebrazioni e a questi giorni; fate di ognuno di essi un giorno sacro e colmatelo del ricordo di Dio e dei Suoi Messaggeri. Prima di tutto raggiungete l’unità tra di voi, non cercate gli errori negli altri o l’eccellenza in voi stessi. Abbiate fede piena nella Paternità di Dio e nella Fratellanza fra gli uomini e colmate ogni azione di riverenza e amore; incontratevi una volta la settimana od ogni quindici giorni o almeno una volta al mese, abbiate qualcuno che tenga delle conferenze o impegnatevi nei bhajan, nello studio o nella meditazione. Sperimentate l’emozione del cameratismo spirituale. A ogni membro dell’associazione devono essere assegnati degli argomenti su cui lavorare ed egli deve esser presente ovunque questi vengano trattati, a meno che non gli sia fisicamente difficile. Vi devo parlare anche di un altro punto: dovunque siate, qualunque sia il vostro lavoro, fatelo come un atto di adorazione, un atto di offerta, un atto di glorificazione di Dio che è l’Ispiratore, il Testimone, il Maestro. Non dividete le attività come “queste sono per il mio bene” e “queste sono per Dio”. Quando lavorate, non devono esserci cose rinviate, niente deve rimanere incompiuto; considerate tutto il lavoro un intero. Affermano le Scritture: “Non dovete lasciare alcuna rimanenza o residuo nei debiti, nelle malattie, nel sentimento di vendetta contro i nemici e nel ciclo di nascita e morte.” Finite tutto, andate fino in fondo: non dovete tornarci sopra. Se offrite tutte le attività ai Piedi del Signore e le liberate da ogni traccia di attaccamento egoistico, le conseguenze non vi legheranno: sarete liberi, sarete liberati, avrete la liberazione (moksha). Discorso di Bhagavan alla Prima Conferenza delle Organizzazioni Panindiane Shrî Sathya Sai Seva, Madras (Chennai), il 21 aprile 1967.
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PELLEGRINAGGIO DEI DEVOTI DI HYDERABAD
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al 17 al 19 giugno 2010 sono giunti in pellegrinaggio a Prasanthi Nilayam un gruppo di devoti del Saroor Nagar Samithi di Hyderabad per ottenere la grazia e le benedizioni di Bhagavan. Dorakuna Ituvanti Seva: Una Commedia Musicale Il 19 giugno 2010, i bambini Bal Vikas e i Giovani Sai di questo Samithi hanno messo in scena una commedia musicale dal titolo “Dorakuna Ituvanti Seva” (si può fare Seva così?).
Una scena della commedia musicale presentata dai bambini Bal Vikas e dai Giovani Sai del Saroor Nagar Samithi di Hyderabad il 19 giugno 2010.
La commedia, che è iniziata alle 19 dopo il Divino Darshan di Bhagavan nel Sai Kulwant Hall, con un’allegra danza dei bambini Bal Vikas, racconta di come l’Organizzazione Sai di Hyderabad, Andhra Pradesh, stia incentivando i giovani delle campagne offrendo Agosto 2010 - 26
loro formazione a varie professioni per renderli autonomi e in grado di provvedere al proprio mantenimento. La musica eccellente, le dolci canzoni, le bellissime danze dei bambini Bal Vikas e dei Giovani Sai, unite alla perfetta coreografia, hanno reso la commedia uno spettacolo coinvolgente. Al termine, Bhagavan ha benedetto i partecipanti e ha posato con loro per delle fotografie di gruppo. Alla fine, i bambini Bal Vikas e i Giovani Sai hanno recitato con maestria “Aditya Hridayam” un inno sanscrito rivolto al Dio Sole, che ha allietato tutti. Poi è stato distribuito il Prasadam benedetto da Bhagavan all’intera assemblea dei devoti presenti nel Sai Kulwant Hall. Il programma è giunto a conclusione alle 20,05 con l’Arati a Bhagavan.
PELLEGRINAGGIO DEI DEVOTI DEL DISTRETTO DEL GODAVARI ORIENTALE Il 3 e 4 giugno 2010 più di 1300 devoti del distretto del Godavari orientale, nello Stato dell’Andhra Pradesh, sono giunti a Prasanthi Nilayam per esprimere la loro gratitudine a Bhagavan per aver fornito loro l’acqua potabile grazie al Progetto Acqua Sri Sathya Sai e per lo sviluppo a tutto tondo dei villaggi grazie al Programma Integrale Sri Sathya Sai per i Villaggi. Navavidha Bhakti Sumanjali: Una Commedia Musicale Il 3 giugno, un gruppo di questi devoti ha presentato una commedia musicale dal titolo “Navavidha Bhakti Sumanjali” (bouquet delle nove forme di devozione) alla Divina Presenza di Bhagavan. Basata sulla Vita e gli Insegnamenti di Baba, la commedia ha presentato i nove punti
del sentiero della devozione, cioè Sravanam (l’ascolto delle storie di Dio), Kirtanam (il canto delle Sue lodi), Vishnusmaranam (la contemplazione di Vishnu), Padasevanam (servire mettendo tutto ai Suoi Piedi di Loto), Vandanam (il profondo rispetto verso tutto e tutti), Archanam (l’adorazione rituale), Dasyam (servire fedelmente e assiduamente Dio, servendo tutti indistintamente), Sneham (l’amicizia con Dio) e Atmanivedanam (la resa di sé al Divino), con dialoghi appropriati, canzoni entusiasmanti e allegre danze dei bambini, oltre a presentare gli Insegnamenti di Bhagavan sul tema della devozione. Un’altra caratteristica della commedia, unica nel suo genere, era che tutti i bambini e i giovani partecipanti provenivano dai villaggi tribali del distretto del Godavari orientale, nei quali l’Organizzazione Sai sta portando avanti un programma di sviluppo rurale integrale. Baba ha assistito all’intero spettacolo, ha benedetto i bambini alla fine della commedia e ha concesso l’agognata opportunità di posare con loro per delle fotografie di gruppo. Il programma si è concluso alle 19,45 con l’Arati a Bhagavan dopo la distribuzione del Prasadam a tutti.
“Girijana Sambaralu” (celebrazioni tribali) con danze popolari delle tribù esistenti in questo distretto. I bambini e i giovani hanno eseguito queste danze con l’accompagnamento di canti devozionali e musiche entusiasmanti che hanno catturato l’attenzione di tutti per circa 45 minuti. A conclusione del programma, Bhagavan ha benedetto i bambini, i giovani e gli organizzatori, ha posato con loro per delle fotografie di gruppo e ha distribuito loro un Prasadam di Vibhuti. Hanno fatto seguito i Bhajan guidati dalle ragazze Bal Vikas del distretto. Il programma si è concluso alle 19,05 con l’Arati a Bhagavan.
Girijana Sambaralu: Danze Popolari Tribali Il 4 luglio 2010, i bambini Bal Vikas e i giovani del distretto del Godavari orientale hanno presentato un altro spettacolo dal titolo
La prima recita dal titolo “Maharana Pratap”, presentata l’8 luglio 2010, ha messo in luce come Maharana Pratap abbia stabilito grandi ideali di coraggio, patriottismo e sacrificio di sé e abbia mantenuto la libertà, l’onore e la dignità della sua madre terra Mewar di fronte
I bambini Bal Vikas del distretto del Godavari orientale eseguono, il 4 luglio 2010, una danza tribale tradizionale.
Una scena della recita “Maharana Pratap” presentata dai Giovani Sai del Rajasthan l’8 luglio 2010
CAMPO GIOVANI DEL RAJASTHAN Nell’ambito delle celebrazioni dell’85° Compleanno di Bhagavan, l’Organizzazione Seva Sri Sathya Sai del Rajasthan ha organizzato un campo per i giovani a Prasanthi Nilayam e ha presentato due recite nel Sai Kulwant Hall l’8 e il 9 luglio 2010. Maharana Pratap: Una Storia Patriottica
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agli attacchi del potente impero Mogul. L’eccellente regia, la buona recitazione, gli intensi dialoghi, i costumi e il trucco appropriati e i begli allestimenti hanno ritratto le varie scene di questa rappresentazione storica con vividezza e realismo. La recita, iniziata alle 17,15 dopo il Darshan di Bhagavan nel Sai Kulwant Hall, si è conclusa alle 18. Al termine della rappresentazione, Bhagavan ha benedetto gli attori e ha posato con loro per delle fotografie di gruppo. Il programma è giunto a conclusione alle 18,05 con l’Arati a Bhagavan dopo la distribuzione del Prasadam benedetto. Khwaja Garib Nawaz: Una Recita L’Organizzazione Seva Sri Sathya del Rajasthan ha presentato, il 9 luglio 2010, una seconda recita dal titolo “Khwaja Garib Nawaz” in cui si racconta la vita e gli insegnamenti del famoso santo sufi Khwaja Moin-ud-din Chisty di Ajmer, conosciuto come Khwaja Garib Nawaz (amante dei poveri) poiché amava i poveri con tutto il cuore.
La recita dal titolo “Khwaja Garib Nawaz”, presentata dal Giovani Sai del Rajasthan nel Sai Kulwant Hall il 9 luglio 2010, in cui è ritratta la vita del famoso santo sufi Moin-ud-din Chisty di Ajmer, e si sono messi in luce i suoi insegnamenti.
La recita, che è iniziata alle 18,25 dopo il Divino Darshan di Bhagavan nel Sai Kulwant Hall, ha descritto l’intera storia della vita di Agosto 2010 - 28
questo grande santo dell’India dalla nascita nel 1142 d.C. alla sua fusione col Divino nel 1236 d.C., mettendo in luce la sua semplicità, la fede e la devozione che sono state una fonte di ispirazione per l’intera umanità senza differenze di fede, paese e nazionalità. Baba ha assistito all’intera rappresentazione, ha benedetto i partecipanti a conclusione della recita, ha posato con loro per delle fotografie di gruppo e ha donato loro degli indumenti. Il programma si è concluso alle 19,15 con l’Arati a Bhagavan.
2° CONVEGNO NAZIONALE DEI REDATTORI E DEGLI EDITORI DEL SANATHANA SARATHI Il 20 luglio 2010 si è tenuto a Prasanthi Nilayam il secondo Convegno Nazionale dei Redattori e degli Editori del Sanathana Sarathi nella Sala Multimediale della Sezione Pubblicazioni dello Sri Sathya Sai Sadhana Trust. I lavori sono iniziati alle 10,30 con l’accensione della lampada sacra da parte di sri V. Srinivasan, Presidente Panindiano delle Organizzazioni Seva Sri Sathya, seguita dalla recitazione dei Veda. Sri Srinivasan ha parlato ai delegati sia nella sessione mattutina sia in quella pomeridiana e li ha esortati a migliorare la qualità dei contenuti e la veste grafica di tutte le edizioni del Sanathana Sarathi. Egli ha posto l’accento sulla necessità di far collaborare i giovani ai comitati editoriali delle riviste e di introdurre in esse nuovi servizi senza compromettere la loro cultura e i loro valori di base. Sri K.S. Rajan, Presidente della Divisione Pubblicazioni dello Sri Sathya Sai Sadhana Trust, ha dato il benvenuto ai delegati e ha espresso profonda gratitudine a sri Srinivasan per aver inaugurato il convegno e aver fornito idee valide per migliorare la qualità delle edizioni del Sanathana Sarathi. Ha anche offerto alcuni incentivi alle Organizzazioni di ciascuno Stato per aumentare le risorse finanziare da utilizzare per migliorare la qualità delle rispettive edizioni del Sanathana Sarathi. Continua a pagina 32...
Dio Vi Dà Ciò Che Chiedete
U
n ricco uomo era solito andare in vari luoghi per viaggi d’affari. Egli aveva quattro mogli. Una di esse era sempre ammalata, la seconda aveva la mania dei vestiti costosi, dei gioielli e di oggetti di piacere mondano e la terza aveva grande interesse nella lettura di libri spirituali. La sua quarta moglie era invece continuamente impegnata nel compiere i suoi doveri e nel servire il marito.
Le quattro moglie del ricco uomo rappresentano i quattro tipi di devoti di Dio: i sofferenti, gli invalidi, i ricercatori e i saggi. Ogni volta che, mentre eseguiva i suoi compiti, trovava tempo, ella lo impegnava a cantare il Nome di Dio. Una volta, il ricco uomo andò in un Paese straniero e, dopo aver terminato i suoi affari, decise di tornare a casa. Prima di ciò, scrisse una lettera alle sue mogli: “Presto tornerò a casa. Se mi scrivete che cosa ciascuna di voi vuole, io ve la porterò.” La prima moglie descrisse dettagliatamente i suoi malanni e chiese efficaci medicine che la guarissero. La seconda gli scrisse di portare vestiti all’ultima moda. La terza moglie gli chiese di comprarle qualche buon libro di spiritualità. La
Chinna Katha
quarta scrisse: “Swami, non voglio nulla. Il mio solo desiderio è che tu torni sano e salvo. Ti sto aspettando.” L’uomo tornò dopo circa una settimana, portò alle sue tre mogli, nelle rispettive abitazioni, gli articoli che avevano chiesto e andò nell’appartamento della quarta moglie, rimanendovi, al che le tre mogli andarono da lui e protestarono: “O caro, è giusto ciò che hai fatto? Sei tornato dopo aver trascorso tanto tempo in un Paese straniero. Non dovresti trascorrere un po’ di tempo con noi?”
“Ho dato ad ognuna di voi ciò che desiderava, mentre ella desidera solo me. Così, sto con lei”, disse l’uomo ricco alle altre sue tre mogli. Il marito replicò: “Guardate! Ho dato a ciascuna di voi ciò che desiderava, mentre ella desidera solo me. Perciò, io sto con lei.” Qual è il profondo significato di questa storia? L’uomo ricco descritto nel racconto sta per Dio. Le quattro mogli rappresentano i quattro tipi di devoti di Dio: Arta, Artharthi, Jijnasu e Jnani (i sofferenti, gli avidi, i ricercatori e i saggi). Dio dà a ciascuno ciò che vuole.
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GIOIOSE CELEBRAZIONI DI ASHADI EKADASI
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OME NEGLI ANNI PRECEDENTI, Ashadi Ekadasi è stato celebrato a Prasanthi Nilayam con grandi devozione e gioia. Nell’ambito di tali celebrazioni, la vigilia della sacra festività di Guru Purnima, l’Organizzazione Seva Sri Sathya Sai del Maharashtra e di Goa ha organizzato numerosi programmi musicali, culturali e di benessere sociale. L’Organizzazione Seva Sri Sathya Sai Seva del Bhagavan Benedice i Progetti di Benessere Maharashtra e di Goa ha organizzato un campo Sociale del Maharashtra e di Goa I festeggiamenti sono cominciati il 19 a Prasanthi Nilayam e fornito protesi artificiali a luglio 2010, quando Bhagavan ha benedetto 229 persone fisicamente menomate la vigilia di i due progetti di benessere sociale presentati Ashadi Ekadasi. Bhagavan ha benedetto, nel Sai Kulwant Hall, quei beneficiari. dall’Organizzazione Sai del Maharashtra e di Goa. Il primo progetto riguardava l’assistenza sanitaria in cui 29 ambulanze forniscono servizi dopo aver ricevuto protesi artificiali in un campo medici in altrettanti distretti di quegli Stati. Tali disposto dall’Organizzazione Sai del Maharashtra ambulanze erano state parcheggiate nell’Auditorio e di Goa a Prasanthi Nilayam dal 14 al 18 luglio Poornachandra per essere benedette da 2010, nell’ambito delle celebrazioni dell’85° Bhagavan. Alle 17 del 19 luglio 2010, prima di Compleanno di Bhagavan. andare nel Sai Kulwant Hall, Baba si è recato Successivamente, tali beneficiari sono stati nel Poornachandra. A Bhagavan, che è rimasto portati di fronte al palco ove Baba li ha benedetti quasi mezz’ora nell’auditorium e ha benedetto le tutti. Con piacevole stupore dei devoti presenti centinaia di professionisti sanitari impegnati in nel salone, due dei beneficiari si sono presentati tale servizio, è stato mostrato un video sui servizi sulle stampelle di fronte a Bhagavan e sono medici offerti alle persone bisognose attraverso tornati indietro camminando senza stampelle questo progetto. dopo che un arto artificiale era stato attaccato a Successivamente, Baba ha raggiunto il Sai una delle loro gambe. A ciò sono seguiti i Bhajan, Kulwant Hall in una processione guidata da un al cui termine, alle 18,40, è stato offerto l’Arati gruppo di cantori dei Veda di Giovani Sai del a Bhagavan a conclusione del programma del Maharashtra e di Goa recanti il Poornakumbham. primo giorno di Ashadi Ekadasi. Dopo la benedizione dei devoti nel salone, Bhagavan è andato sul palco e ha acceso la Gayatri Veda Mata: Una Commedia Danzata sacra lampada alle 17,50, per dare il via alle Il 21 luglio 2010, per Ashadi Ekadasi, sono celebrazioni di Ashadi Ekadasi. A ciò è seguito stati organizzati, dall’Organizzazione Sai del un breve discorso di sri Nimish Pandya che Maharashtra e di Goa, due programmi. Il primo ha espresso gratitudine a Bhagavan per il Suo era una commedia danzata dal titolo “Gayatri – amore e la Sua guida nella fausta ricorrenza di Veda Mata” (Gayatri, la Madre dei Veda), messa Ashadi Ekadasi e ha pregato per avere le Sue in scena il mattino del 21 luglio nel Sai Kulwant benedizioni per le 229 persone fisicamente Hall che era stato adeguatamente decorato per la menomate che erano sedute al centro del salone gioiosa circostanza. C’erano speciali decorazioni Agosto 2010 - 30
sul palco, al centro del quale era stata posta una splendida statua del Signore Vitthala. Alle 9,30, non appena Bhagavan è entrato nel Sai Kulwant Hall, cantori del Maharashtra e di Goa, donne e uomini, hanno cantato il Gayatri Mantra. Dopo essere giunto sul palco, Bhagavan ha acceso la sacra lampada a contrassegnare l’inizio delle celebrazioni. Per cominciare, una tradizionale processione con Dindi (portantina) è giunta nell’area dell’esibizione assieme a un gruppo di danzatori che hanno offerto i propri riverenti omaggi a Bhagavan e danzato al ritmo di un canto inneggiante al Signore Vitthala. La rappresentazione è cominciata alle 10 con una danza e una preghiera al Signore Ganesha. A ciò ha fatto seguito una magnifica presentazione illustrante il senso e il profondo significato del Gayatri Mantra, il cui canto illumina l’intelletto dell’uomo e dissipa le tenebre dell’ignoranza e le cattive tendenze. Gli episodi di Krishna e Arjuna, Vasishtha e Viswamitra e il re Trishanku hanno illustrato il tema in modo veramente illuminante. Le splendide scenografie, gli eccellenti dialoghi, le appropriate canzoni e le meravigliose danze dei bambini hanno fatto della commedia una superba
Natya Veda: Una Commedia Musicale Danzata Questa commedia è stata rappresentata dai bambini Bal Vikas di Thane, Mumbai, il pomeriggio del 21 luglio 2010, dopo il Divino Darshan di Bhagavan nel Sai Kulwant Hall. Basata sul misterioso tema della creazione dell’universo, la commedia ha avuto un brillante inizio con la briosa danza del Purusha (l’Essere Supremo) accompagnata dal canto di adeguati versi sanscriti, tratti dalle Scritture, sull’inizio della creazione. La scena successiva ha mostrato come il suono primordiale dell’Om sia stato ricevuto dalla Trinità di Brahma, Vishnu e Siva. Le scene che seguivano comprendevano una danza di Siva e Parvati che è stata semplicemente superba. Il copione ben impostato, l’eccellente scelta degli appropriati versi sanscriti per le briose musiche, la rilevante interpretazione degli attori, le elettrizzanti danze dei bambini, le favolose scenografie e la brillante regia hanno fatto della rappresentazione un pregevole momento di arte drammatica. Al termine, Bhagavan ha benedetto il cast e concesso loro l’agognata opportunità di avere delle fotografie con Lui. Il programma è terminato
La commedia “Gayatri – Veda Mata” rappresentata dal bambini Bal Vikas del Maharashtra e di Goa ha illustrato il senso e il profondo significato del Gayatri Mantra.
La commedia “Natya Veda” rappresentata dai bambini Bal Vikas di Thane, Mumbai, è stata abbellita dalle splendide danze dei bambini.
rappresentazione illustrante gli Insegnamenti di Bhagavan su questo sacro Mantra. Baba ha assistito all’intera rappresentazione e, al termine, ha benedetto i bambini. Quindi, è stato distribuito a tutti il Prasadam benedetto. Il programma è terminato alle 11 con l’Arati a Bhagavan.
alle 19,20 con l’Arati a Bhagavan, dopo la distribuzione del Prasadam all’intera assemblea di devoti presenti. Samartha Ramdas: Una Commedia Danzata Questa commedia è stata rappresentata Agosto 2010 - 31
dagli studenti dello Sri Sathya Sai Vidya Mandir, Dharmakshetra, Mumbai, il pomeriggio del 22 luglio 2010. Dopo il Divino Darshan di Bhagavan nel Sai Kulwant Hall, la rappresentazione è cominciata con un’elettrizzante danza dei bambini che ha ritratto la storia della vita di questo grande santo del Maharashtra, che rinunciò alla sua stessa fanciullezza per eseguire intense penitenze per 12 anni e ottenne la visione del Signore Rama. Shivaji, che al quel tempo governava settori del Maharashtra, offrì il suo regno a Samartha Ramdas e lo implorò di accettarlo come suo discepolo, al che Ramdas lo iniziò come discepolo e gli ordinò di governare il regno come fiduciario di Dio, considerando Manava Seva come Madhava Seva (il servizio all’uomo è servizio a Dio) e Grama Seva come Rama Seva (il servizio nei villaggi è servizio al Signore Rama). Al termine, Baba ha benedetto i bambini e distribuito loro degli abiti. Ha anche materializzato un anello d’oro per uno degli organizzatori. La commedia, che era cominciata alle 17,50, è terminata alle 19 con l’Arati a Bhagavan. Le
Shivaji mentre offre il suo regno a Samartha Ramdas nella commedia “Samartha Ramdas” rappresentata, il 22 luglio 2010, dagli studenti dello Sri Sathya Sai Vidya Mandir, Dharmakshetra. celebrazioni di Ashadi Ekadasi a Prasanthi Nilayam sono giunte a felice conclusione con questa eccellente rappresentazione.
...Continua da pagina 28 Trattando gli argomenti in agenda, sri G.L. Anand, Redattore del Sanathana Sarathi in inglese, ha osservato che non esiste benedizione più grande di partecipare al compito di diffondere il Divino Messaggio di Bhagavan all’umanità attraverso il Sanathana Sarathi che fu iniziato da Bhagavan Stesso per questo sacro obiettivo. Si è anche soffermato sulla necessità di raccogliere e preservare tutto il materiale riguardante i viaggi di Bhagavan nei diversi luoghi. Parlando in questa occasione, il professor M. Veerabhadraiah, Redattore del Sanathana Sarathi in telugu, ha spiegato come l’edizione telugu stia introducendo nuovi servizi nella rivista per migliorarne la qualità. Dopo la sessione inaugurale, i delegati si sono divisi in due gruppi per delle discussioni sui temi in agenda. Le discussioni sono continuate anche nella sessione pomeridiana, Agosto 2010 - 32
a conclusione della quale i capigruppo hanno letto le decisioni in una sessione congiunta, che si è stabilito poi, all’unanimità, di adottare. Le decisioni si sono orientate sulla qualità del miglioramento di tutte le edizioni del Sanathana Sarathi e su una più vasta diffusione del Messaggio di Bhagavan tramite esse. A conclusione del convegno, sri V.N. Prahlad ha ringraziato l’ospite d’onore e i delegati per la loro partecipazione e, in particolar modo, gli studenti di Bhagavan che lavorano nella Sezione Pubblicazioni per aver profuso tutto il loro impegno alla buona riuscita del convegno che si è concluso alle 16 con l’Arati a Bhagavan eseguito da sri Suresh Rao.
Il Direttore
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Cercate Dio e Fondetevi in Lui Anelate a Dio, e tutti i desideri minori spariranno. Nella perdita o nel guadagno, nell’onore o nel disonore, nella salute o nella malattia, nella gioia o nel dolore, mantenete
la
mente
saldamente
indirizzata verso Dio. Questo è l’obiettivo, questo è il prezzo per la gara della vita. Superate tutti gli ostacoli tramite tale fede; considerateli inefficaci e inutili. Tenete in vista quel solo obiettivo. Visualizzate Dio, cercateLo e fondetevi in Lui. Questo è il dovere dell’uomo.
– Baba
Italian edition of Sanathana Sarathi