Eterno Auriga - Novembre 2010

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Numero Speciale Viaggio con Sai

Storie Particolari di Devoti

OTTOBRE 2010

NOVEMBRE 2010


Dedicato ai Piedi di Loto di

Bhagavan Sri Sathya Sai Baba nella Fausta Ricorrenza del Suo 85째 Compleanno 23 novembre 2010


Il 17 ottobre 2010, nell’Auditorium Poornachandra, Bhagavan offre il Poornahuti (oblazione conclusiva) nello Yajna Kunda.


Eterno Auriga

Dedicato all’Elevazione Morale e Spirituale dell’Umanità VERITA’ • RETTITUDINE • PACE • AMORE • NON VIOLENZA

SOMMARIO Viaggio con Sai: Storie Personali di Devoti ....................... 5 Editoriale

“Qualunque serio problema dobbiate

affrontare, esso può essere facilmente risolto seguendo la verità. A questo mondo, non c’è nulla che la verità non possa ottenere.”

NOVEMBRE

2010

© Sri Sathya Sai Books and Publications Trust, Prasanthi Nilayam Pubblicato sul Sito Web della Organizzazione Srì Sathya Sai d’Italia

Fate della Verità la Guida Principale della Vostra Vita Discorso Divino del 2 luglio 1996 Scienza e Spiritualità si Integrano a Vicenda ................... 6 Intervista Visita di Bhagavan a Rajahmundry dal 22 al 26 gennaio 1969 ................................................... 12 B.V. Ramana Rao Celebrazioni a Prasanthi Nilayam ..................................... 19 Cronaca Amore Divino in Africa Orientale .................................... 25 Indulal Shah, Sarla Shah Sperimentare la Beatitudine di Viaggiare con Bhagavan 31 Maj. Gen. S.P. Mahadevan Portate a Manifestazione il Divino e Diventate Divini Dai Nostri Archivi I Miei Viaggi a Kodaikanal con Bhagavan .......................... 35 T.G. Krishnamurthy I Miei Viaggi con Sai ........................................................... 38 Dottor K. Bhaskar Rao Una Resurrezione ............................................................... 44 Effulgenza della Gloria Divina Visita di Bhagavan a Karur nel 1947 .................................. 46 Smt. Vijayamma Un Incantevole Mezzo Secolo di Grazia Divina ................ 52 Krishnadas Eradi, Haridas Eradi Dio Ama i Suoi Devoti ........................................................ 54 Chinna Katha Due Memorabili Viaggi a Mumbay con Bhagavan ............ 56 Dottor T. Ravikumar

Edizione

ITALIANA

Nella foto di copertina:

L’Unità delle Religioni

Uno Splendido Viaggio con Bhagavan Sri Sathya Sai Baba............................................ 59 Prema Kanakaraja Gupta Notizie dai Centri Sai ........................................................ 62


VIAGGIO CON SAI

EDITORIALE

STORIE PERSONALI DEI DEVOTI

Q

UESTA EDIZIONE SPECIALE DEL SANATHANA SARATHI su “Viaggio con Sai: Storie Personali dei Devoti” riporta le testimonianze oculari di quei fortunati devoti che, durante alcuni viaggi di Bhagavan, Lo affiancarono in macchina o fecero parte del Suo seguito, oppure ebbero intimi collegamenti con i Suoi primi spostamenti in vari luoghi. Come Bhagavan afferma, l’uomo non può comprendere Dio: può solo sperimentarLo e trarne beatitudine. Dopo aver annunciato la Sua Avatarità il 20 ottobre 1940 a Uravakonda, dove studiava alla scuola superiore, Egli intraprese la Sua Missione di offrire all’umanità l’ineffabile esperienza della Sua divinità. Compì così lunghi viaggi coprendo migliaia di chilometri, soprattutto in automobile e raggiunse anche remoti villaggi, offrendo alle masse la diretta esperienza della Sua Divinità. Affermò, senza mezzi termini, che Dio si era incarnato sulla terra per alleviare l’uomo dalle sue sofferenze, guidarlo verso il sentiero divino e redimere la sua vita. Gli abitanti dei villaggi, gente semplice e dal cuore puro, si riunirono a migliaia per ascoltarLo e sperimentarNe l’onnipresenza, l’onniscienza e l’onnipotenza come accadde alle pastorelle di Brindavan quando, nel Dvapara Yuga, trovarono il Signore Krishna fra di loro. Questi viaggi di Bhagavan evidenziano che non c’è limite al Suo Amore per i devoti e che la Sua compassione e gentilezza non conoscono confini. Nessun disagio fisico ha potuto impedirGli di raggiungerli. Non ci fu caldo torrido o sole a picco del mezzogiorno estivo o piogge torrenziali oppure viaggi estremamente disagevoli su carri trainati da buoi lungo le strade polverose dei villaggi, né camminate attraverso gli spazi aperti dei campi ove non v’era traccia di strade che poterono frapporsi fra Lui e i Suoi devoti. Al contrario, a dispetto delle difficoltà dei lunghi viaggi, che talvolta duravano dal mattino presto fino a oltre mezzanotte, chi viaggiava con Lui non scorse mai traccia di stanchezza o disagio sul Suo Volto che era sempre raggiante e fresco come una rosa in piena fioritura. Si dice che, se facciamo un passo verso Dio, Egli ne farà cento verso di noi. Tuttavia, il compassionevole Signore Sai fa migliaia e migliaia di passi verso l’uomo, anche senza che questi compia quell’importante passo. L’attuale generazione è invero estremamente fortunata ad aver trovato un Signore così compassionevole da riversare, giorno dopo giorno, il Suo amore e le Sue benedizioni su vaste moltitudini. È pertanto nostro sacrosanto dovere esprimere gratitudine a Bhagavan per la copiosa grazia che riversa su tutti noi. Forse uno dei modi migliori per farlo sarebbe di individuare tutti quei posti santificati dal tocco dei Suoi Piedi di loto e custodirli come luoghi di pellegrinaggio per le future generazioni. Ciò sarebbe, indubbiamente, il nostro miglior tributo a Bhagavan in occasione del Suo 85° Compleanno. – Il Redattore

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SCIENZA E SPIRITUALITÀ SI INTEGRANO A VICENDA Il dottor G. Venkataraman, eminente scienziato ed ex vicerettore dell’Istituto d’Istruzione Superiore Sri Sathya Sai, ha intervistato per Radio Sai Global Harmony un gran numero di autorevoli personaggi. Ora si invertono i ruoli ed è sri Ted Henry a intervistarlo.

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OTTOR VENKATARAMAN, è un vero piacere stasera sedere a questo tavolo a parlare con lei. Ma devo chiederle se avverte un po’ di stranezza, dal momento che di solito è lei a porre tutte le domande. Da parte mia è molto più facile che per lei, no? È come un esaminatore che deve dare un esame. Sono qui seduto senza sapere quali domande lei andrà a fare! Lei è uomo di scienza e da sempre sono portato a credere che scienza e spiritualità semplicemente non vadano insieme. Lei rappresenta un’anomalia? Che cosa l’ha fatta entrare nell’universo di queste due discipline? Sono lieto che mi abbia posto questa domanda, così ho l’occasione di chiarire alcuni fraintendimenti. Tralascerò l’aspetto filosofico, limitandomi unicamente a quello umano. È una moda recente che gli scienziati deridano la spiritualità. Andando a ritroso nella storia, nemmeno troppo lontano, ai tempi di Newton e Galileo, troverà che scienza e spiritualità rappresentavano una commistione perfetta. Non so se le sia noto il fatto che Newton voleva diventare sacerdote ed era un profondo credente. Egli era sempre stupito del potere di Dio. Per esempio, credeva nello spazio assoluto, un concetto relativo alla fisica. Naturalmente oggi sappiamo che non esiste uno spazio assoluto, ma solo uno spaziotempo, conoscenza che ci è pervenuta con Albert Einstein; ma questa è un’altra storia. Newton sosteneva che bisogna avere uno spazio assoluto, altrimenti non sarebbe

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coerente con la divinità. Analogamente si guardava il pollice e diceva: “Questo pollice da solo è sufficiente a provare l’esistenza di Dio.” Newton non era una singolarità isolata, come diciamo in matematica, non rappresentava affatto un’eccezione. Era quello il genere di sentimento che prevaleva. Werner Heisenberg, che nel decennio del 1920 scoprì per primo le leggi della fisica quantistica, scrisse più tardi una lettera alla sorella in cui diceva: “Mi sentivo come se stessi guardando oltre le spalle del Signore, mentre Egli era impegnato a comporre la sinfonia dell’universo”.

L’amore è assai più potente di quanto non crediamo, e direi che tutti i Suoi progetti umanitari sono dimostrazione del potere dell’Amore. Non si tratta solo dell’ospedale o del progetto acqua o di un altro progetto specifico. Ce ne sono così tanti. Egli intende mostrare che la via per risolvere i problemi passa attraverso l’Amore e non per altri metodi. Certamente non saranno i conflitti a risolvere i problemi; tutt’al più li possono accantonare, nascondere sotto il tappeto, tenerli apparentemente sotto controllo, ma il problema si manifesterà di nuovo, e, quando ciò accadrà, sarà in modo assai più violento.


E Heisenberg fu un premio Nobel. Non mi dilungherò a elencare i premi Nobel e salterò direttamente a Charles Townes, docente della Columbia e vincitore del Nobel per aver scoperto il principio del maser e del laser. Egli diceva: “La scienza spiega il ‘come’ dell’universo, mentre la filosofia spirituale e la religione spiegano il ‘perché’ dell’universo.” Quando ha preso a approfonditamente al ‘perché’?

interessarsi

Il mio caso è un po’ diverso, per la semplice ragione che conducevo una doppia vita, per così dire! Nascere in India in una famiglia di tipo tradizionale, significa trovarsi automaticamente esposti alla religione. Da bambino mi venivano dati molti libri che trattavano dei nostri poemi epici; li leggevo e li apprezzavo. Il Dio che mi piaceva veramente era il Signore Rama, che sosteneva la verità e la rettitudine. Era una persona ideale e ispirava naturalmente molta ammirazione. Quando io ero ancora un bambino, Gandhi era già un uomo di grande esperienza ed era solito adorare il Signore Rama. Infatti morì con il nome di Rama sulle labbra. Così, in particolare grazie a Gandhi, il Signore Rama mi divenne molto caro. Quando, però, cominciai la carriera scientifica, ero solito pensare a Dio in determinati momenti e alla scienza in altri. Quando crebbi e aumentarono gli anni e la saggezza, compresi che la scienza era solo una metà della storia e la spiritualità la metà mancante, come dice Bhagavan Baba. Se non si mette insieme tutto, non si avrà il quadro completo. Ora lasci che le ponga questa domanda su Baba. Che significato ha Baba nella sua vita? Glielo dico in sintesi, altrimenti avrò bisogno di un sacco di tempo per spiegarlo. Ritengo che Sathya Sai Baba non solo mi abbia trasformato, ma abbia reso la mia vita piena di significato. Mi ha fatto comprendere il vero scopo dell’esistenza umana. Per come ora lo vedo, il vero scopo della vita umana è riconoscere la divinità Novembre 2010 - 7

Baba dice sempre: “Voglio sostenere le persone nella loro fede e fare in modo che la approfondiscano. C’è un cammino particolare che avete scelto per raggiungere Dio; perché dunque dovete cercare altri sentieri? Non ce n’è necessità.” Ecco ciò che Lo rende gradito a persone di religioni diverse. In particolare dall’Iran ho visto arrivare gruppi numerosi. Vengono qui e Baba concede loro delle interview. Essi dicono: “Baba, vogliamo cantare i Bhajan.” Ed Egli fa in modo che li cantino e tutti i loro Bhajan sono su Allah. Tutti noi ascoltiamo; naturalmente non conosciamo quei Bhajan e quindi non siamo in grado di seguire. Egli non ha sentimenti che creano divisione.

nell’uomo. Ciò è stato riconosciuto da molte religioni e tutte sostengono che Dio ha fatto l’uomo a Propria immagine. Bene, se Dio è divino, allora anche l’uomo deve esserlo, essendo immagine di Dio! Lei sa come me che in tutto il pianeta ci sono persone che forse sentono il Nome di Sai Baba per la prima volta. Chi è Sai Baba? Lei personalmente è riuscito a penetrare il velo di chi è Sai Baba? Non so se riesco a rispondere interamente alla domanda, perché nella mia testa so che Egli è un’Incarnazione di Dio. Lo so anche per ragionamento logico, ma in quanto essere umano credo che non sia abbastanza. Devo sentirlo nel Cuore. Solo allora posso dire di aver penetrato il velo. Ci sono volte in cui lo sento e volte in cui non posso dire di sentirlo. Può darsi che la mente stia vagando e il Cuore non sia sintonizzato, ma nel profondo del Cuore so che Egli è un’Incarnazione di Dio e che è Amore puro e Compassione. Su ciò


non ho dubbi. È stato proprio il Suo amore puro ad averGli permesso di toccare innumerevoli cuori in innumerevoli Paesi. Da alcuni di questi Paesi - è il caso di Cuba - le persone non vengono a vederLo, eppure Egli è ben conosciuto là. Ho sentito Leonardo Gutter raccontarmi che a Cuba ci sono qualcosa come 20.000 seguaci di Sai Baba, compreso il fratello di Fidel Castro! Come vengono informate queste persone? Egli ha i Suoi metodi. Non ricordo con precisione. Qualcuno inviò là una lettera o un’immagine, e la notizia si è diffusa; qualcosa del genere. Questo è accaduto ripetutamente e le faccio un esempio classico. A mio avviso, se hai nel cuore un sentimento per Dio - non deve essere necessariamente Sai Baba -, Egli ti raggiunge. È accaduto a molti. Prenda il caso di James Sinclair, che ne è stato testimone in prima persona. Non sapeva nulla di Sai Baba ed era solito chiedersi: “Come mai vivo 2000 anni dopo? Perché non c’ero quando Cristo era sulla terra?” Aveva un desiderio profondo e Swami lo ha portato a Sé. È successo così a molte persone. Ma torniamo al punto di cui intendevo parlare. Guardi la Russia. Dieci anni fa qui non c’erano praticamente russi e oggi ce ne sono così tanti. A volte sembra che ci siano più russi che gente di qualunque altra nazione! Oggi ci sono più russi che americani, proprio in questo periodo. Esatto. Capisco che c’è in loro una grande fame di Dio. Credo che Baba abbia detto a qualcuno, proprio quando si stava manifestando la perestrojka: “Una grossa nube nera che incombeva sulla Russia si sta sollevando.” Quando si fu sollevata, rimase un vuoto e coloro che anelavano a Dio arrivarono qui. E, per uno che viene qui, ce ne sono almeno un centinaio che non ce la fanno, e lo abbiamo sentito raccontare. Se hai desiderio di Dio, Egli ti si rivelerà in un modo o nell’altro al momento giusto.

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Sembra che l’occidente si stia aprendo alla consapevolezza, soprattutto gli Stati Uniti. Non molto tempo fa, di domenica, è apparso un articolo sul New York Times. Devo ritenere che ci siano migliaia, se non milioni di persone che vedono il Suo Nome e la Sua fotografia sul giornale per la prima volta. Siete pronti ad allargare i cancelli per accogliere le moltitudini di persone che si riverseranno a vedere Sai Baba? Non dobbiamo allargarli. Le strade rischiano il collasso nel caso di tali arrivi. Già in India, quando Baba va in qualunque posto, vengono folle enormi. L’ho visto personalmente nel 1999, quando ebbi il piacere e il privilegio di andare con Lui prima a Delhi e poi a Mumbai. Era un viaggio di sette giorni. Egli doveva dare il Darshan nel più grande stadio indiano, il Nehru Stadium, costruito per i Giochi Asiatici. C’erano posti per circa 100.000 persone ed era lì che si sarebbero svolte anche le manifestazioni di atletica leggera. Le persone erano sedute sia sul campo di gara sia sulle tribune, il che dimostrava l’enorme e ardente desiderio verso di Lui. È così da molti anni. Penso che la gente di tutto il mondo sarà attratta da Lui a tempo debito. Abbiamo parlato di persone che provengono da ambienti atei, senza religione, e che ora sono attratti da Baba, come nel caso dei cubani e dei russi. E, naturalmente, ci sono anche molti indiani. Sono a conoscenza che l’ex primo ministro dell’India, un indù, era devoto, ammiratore e sostenitore di Sai Baba, e anche l’ex presidente, un musulmano, provava lo stesso sentimento. Mi parli un po’ della Sua abilità a unire persone di confessioni diverse, cosa che Lo rende unico. Baba dice sempre: “Voglio sostenere le persone nella loro fede e fare in modo che l’approfondiscano. C’è un cammino particolare che avete scelto per raggiungere Dio; perché, dunque, dovete cercare altri sentieri? Non ce n’è alcuna necessità.” Ecco ciò che Lo rende gradito a persone di religioni diverse. In particolare dall’Iran


ho visto arrivare gruppi numerosi. Vengono qui e Baba concede loro delle interview. Essi dicono: “Baba, vogliamo cantare i Bhajan.” Ed Egli fa in modo che li cantino e tutti i loro Bhajan sono su Allah. Tutti noi ascoltiamo; naturalmente non conosciamo quei Bhajan e quindi non siamo in grado di seguire. Egli non ha sentimenti che creano divisione. Infatti se uscite a vedere, c’è una moschea nel villaggio. Fu Lui a costruirla. I musulmani del villaggio dovevano recarsi a Bukkapatnam, che dista circa 6 km, ed era difficoltoso. Allora Egli disse: “Non preoccupatevi, non dovete andare così lontano”, e donò loro una moschea. Anni fa fu celebrato un matrimonio di gruppo per coloro che non potevano permettersi le spese per la cerimonia. Ero presente al rito, che si svolse durante il 70° Compleanno di Baba. Le coppie erano cristiane, musulmane e indù. L’imam celebrò i matrimoni musulmani, e analogamente fecero i sacerdoti cristiani e i bramini secondo i rispettivi culti e costumi. Swami semplicemente non si preoccupa dei dettagli procedurali. Egli dice: “La Mia lingua è la lingua del Cuore; la Mia religione è la religione dell’Amore.” Perciò Egli non ha alcun problema; siamo noi ad averli. Le persone che ho incontrato qui sono molto attaccate alla forma di Sai Baba e mi verrebbe da immaginare che lei non faccia eccezione; credo anche di capire che lei stia svolgendo il lavoro che Egli le comanda di fare. Ma che succederebbe se Egli all’improvviso le dicesse: “Vai nel mondo e riprendi a lavorare. Torna da dove sei venuto; vai a Delhi o a Mumbai”? Se Egli la volesse lontano da qui, lei ci riuscirebbe così facilmente? Mi permetta di rispondere, dividendo la domanda in due parti. Primo, spero che Egli non me lo chieda. Ma se ciò accadesse, sarei risoluto nell’obbedire al Suo comando, perché è mio dovere fare ciò che Egli dice e sperare che sia soddisfatto di ciò che faccio. Per quanto mi riguarda, non ho problemi in tal senso. Ma le varie persone sono fatte in maniera diversa. Baba dice spesso: “Dovete obbedire ai comandi divini in maniera Novembre 2010 - 9

Se hai nel cuore un sentimento per Dio - non deve essere necessariamente Sai Baba -, Egli ti raggiunge. È accaduto a molti. Prenda il caso di James Sinclair, che ne è stato testimone in prima persona. Non sapeva nulla di Sai Baba ed era solito chiedersi: “Come mai vivo 2000 anni dopo? Perché non c’ero quando Cristo era sulla terra?” Aveva un desiderio profondo e Swami lo ha portato a Sé. È successo così a molte persone.

incondizionata.” Se mi arriva come ordine, lo farò comunque. Non ho dubbi al riguardo. Forse piangerò un po’, ma questa è un’altra storia. Lei forse verserebbe qualche lacrima, perché è sicuramente nella meravigliosa posizione di trovarsi così vicino a Lui. Come Lo descrive in quanto uomo, la caratteristica umana di Sai Baba che nota spesso? Baba Stesso in precedenza ha risposto a questa domanda. Puoi esserGli molto vicino e non sentirLo, ed essere molto lontano e tuttavia molto vicino a Lui. È solo questione di come Lo guardi. Egli lo dice: se guardi Dio con occhio umano, vedi un essere umano. Se Lo guardi con occhio divino, Lo vedi divino. Voglio porle una domanda. Le eccellenti realizzazioni di Sathya Sai Baba – i meravigliosi ospedali che neanche si possono descrivere a chi non li ha visti, le scuole, il sistema educativo, i progetti di purificazione dell’acqua – mi fanno ritenere che non ci sia modo sulla terra, nemmeno per Baba, di rispondere a questi bisogni a livello universale. Lo scopo di questi progetti è di servire da modello, affinché anche altri li realizzino? E il Suo obiettivo è di mostrare agli indiani che possono farli davvero con pochi soldi e riuscirvi? È questo lo scopo della forte attenzione che Egli rivolge ai progetti? I motivi sono numerosi, ma posso


dire che ci sono chiaramente alcune lezioni da imparare. La prima è che bisogna essere disinteressati in ogni cosa che si fa, piccola o grande. Se c’è una traccia di egoismo, esistono possibilità di fallimento. Ma se si è totalmente disinteressati, allora esiste una possibilità molto grande di riuscire. Una persona disinteressata è piena d’Amore. L’Amore è assai più potente di quanto non crediamo, e direi che tutti i Suoi progetti umanitari sono dimostrazione del potere dell’Amore. Non si tratta solo dell’ospedale o del progetto acqua o di un altro progetto specifico. Ce ne sono così tanti. Egli intende mostrare che la via per risolvere i problemi passa attraverso l’Amore e non per altri metodi. Certamente non saranno i conflitti a risolvere i problemi; tutt’al più li possono accantonare, nascondere sotto il tappeto, tenerli apparentemente sotto controllo, ma il problema si manifesterà di nuovo, e quando ciò accadrà, sarà in modo assai più violento. Egli dice che la Sua religione è la Religione dell’Amore. Lo sento ripetere continuamente e trovo che “love” (“amore” in lingua inglese) sia la parola di quattro lettere più difficile da cogliere nel suo significato per la maggior parte degli esseri umani, me compreso. Lei parla di azione disinteressata, ma non so quante persone siano in grado di compierla. Vede, abbiamo perso la pratica e così pensiamo che sia impossibile. Ma in piccola misura siamo vivi proprio grazie all’amore disinteressato! Eppure non riusciamo a comprendere questo fatto. Ci ho pensato a lungo. Mettiamola così, con l’esempio di un neonato. Il neonato non può sopravvivere se la madre non è pronta ad alzarsi nel bel mezzo della notte per nutrirlo, pulirlo, prendersi cura di lui e così via. Quello è amore disinteressato in azione, quello è l’Amore di Dio per l’uomo. Io e lei non saremmo vivi, se le nostre madri non l’avessero fatto, e ogni madre sulla terra lo fa sempre, dall’inizio della razza umana. Ma non prestiamo attenzione a ciò. In qualche modo subentrano altri fattori e questo Amore viene eclissato. La vita va avanti grazie all’Amore, che non si limita agli esseri umani. Prenda una femmina di tigre o una gatta Novembre 2010 - 10

e osservi come proteggono i loro piccoli! Dio ha realizzato in tutti gli esseri viventi questo impianto di gentilezza, compassione e amore. Naturalmente appare in forme distorte, ma ciò che stiamo tentando di fare adesso è di tirarlo fuori. Questo è il problema da affrontare. Quanto ancora intende prestare servizio nel suo ruolo prima di decidersi ad andare in pensione e godersi i frutti di ciò che ha realizzato in tanti anni? Con Baba non si prendono ferie; Egli non prende ferie. Anzi, dice che riposo è cambiare lavoro. Al momento non ho oneri, sono da solo, non ho impegni personali. L’unico rimpianto è che mi abbia dato solo ventiquattro ore al giorno. Naturalmente, come dice Einstein, se si riesce a viaggiare alla velocità della luce, si può far durare di più le ventiquattro ore, ma io non ne sono capace. Devo essere coinvolto nel lavoro di Swami. Sento una forza, un piacere e una felicità enormi nel fare il Suo lavoro. Per nulla al mondo intendo cambiarlo. Direi che sono i giorni migliori della mia vita. Non esito a dire che sono gli anni più utili della mia vita. Finalmente so chi sono; so che cosa faccio e perché lo faccio. So per chi lo faccio e sono grato a Dio per avermi dato quest’opportunità. Infine mi permetta di porle un’ultima domanda, giacché sta terminando il tempo a nostra disposizione. Se questi sono veramente i giorni migliori della sua vita e se lei non cambierebbe posto con nessun altro sulla faccia della terra, qual è la cosa più importante da dire adesso per le persone che sentono parlare di questo luogo chiamato Puttaparthi o Prasanthi Nilayam e di Sathya Sai Baba, affinché comprendano per quale motivo si è verificata in lei questa trasformazione nel momento più importante della sua vita? Direi che mi è stato fatto comprendere chi sono veramente. Sono un essere umano e devo vivere come tale. Baba dice che la definizione di essere umano è uno che possiede un Cuore. Per Cuore Egli usa il termine sanscrito “Hridaya”. È Hri + Daya.


Nella mia testa so che Egli è un’Incarnazione di Dio. Lo so anche per ragionamento logico, ma in quanto essere umano, credo che non sia abbastanza. Devo sentirlo nel Cuore. Solo allora posso dire di aver penetrato il velo. Ci sono volte in cui lo sento e volte in cui non posso dire di sentirlo. Può darsi che la mente stia vagando e il Cuore non sia sintonizzato, ma nel profondo del Cuore so che è Egli un’Incarnazione di Dio e che è Amore puro e Compassione. Su ciò non ho dubbi.

Daya in sanscrito significa Compassione. Se il cuore non straripa di Compassione, non sei un essere umano. Direi che Puttaparthi sta invitando il mondo a scoprire il Cuore che è in ciascuno, a scoprire la Compassione che vi ha sede; lo sta invitando a lasciar fluire quella Compassione in tutto il corpo e fuori da esso nelle azioni di amore disinteressato. Dottor Venkataraman, ci sa fare da quella parte del microfono e penso che dovrebbe starci per qualche altro anno. Molte grazie per il tempo che ci ha dedicato. Sai Ram. Grazie a lei. Sai Ram. Per gentile concessione di: Radio Sai Global Harmony

Qual è il vantaggio, se vi limitate ad adorare il Mio Nome e la Mia Forma senza sforzarvi di coltivare la Samatwa (Amore equanime per tutti) che Io ho, la Mia Santhi (Pace imperturbabile), il Mio Prema (Amore), la Mia Sahana (Pazienza e Forza d’animo), la Mia Ananda (Beatitudine)?

– Baba

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L 21 GENNAIO 1969 telefonai a sri D.V. Rama Rao, Presidente del Distretto del Godavari Orientale, informandolo che, assieme a sri Sathya Murthy, intendevo andare a casa sua a Rajahmundry per assistere al Darshan di Bhagavan, mentre Egli si trovava là. Dopo aver ricevuto il suo consenso, andammo in auto a Rajahmundry e il 22 gennaio, alle 6,30 del mattino, eravamo alla porta della residenza di sri Rama Rao. Andammo nell’atrio, dove sei persone, che conoscevo, erano già ad attendere. Verso le 7 Bhagavan uscì dalla Sua stanza e, guardandoci con un sorriso sul volto, ci pose la consueta domanda: “Quando siete arrivati?” Dopo che tutti avemmo

alle 8,15 per il villaggio di Thamarada, situato a circa 15 km da Rajahmundry. Raggiunto il villaggio, Bhagavan scese dall’auto, pose le fondamenta di un Sai Mandir e rimase in piedi sul palco per ricevere ghirlande e l’Arati. Prima di risalire in macchina, Baba dal predellino dell’auto agitò la mano in segno di benedizione in tutte le direzioni e benedisse una folla di oltre diecimila persone. La sosta successiva fu il villaggio di Medapadu, dove Bhagavan inaugurò un Mandir di recente costruzione. Dopo aver consacrato il Prasadam per la distribuzione e aver accettato l’Arati, salì in auto. Da là procedemmo per il villaggio di Vadlamuru, famoso per le arance. Qui Bhagavan pose la prima pietra del Mandir

B.V. Ramana Rao

VISITA DI BHAGAVAN A RAJAHMUNDRY DAL 22 AL 26 GENNAIO 1969 Bhagavan era solito viaggiare per molte ore, talvolta dal mattino presto fino a tarda sera, recandosi in villaggi lontani per dare il Divino Messaggio d’Amore agli abitanti, senza farsi scoraggiare da tutti i disagi fisici. La Sua visita a Rajahmundry nel 1969 mette in evidenza l’ininterrotta intensità con cui persegue la Sua Missione di spargere compassione e amore sulle folle, al fine di redimere le loro vite. fatto Padanamaskar, Bhagavan ci chiese cordialmente di fare colazione. I Bhajan erano in piena attività nello spazioso Pandal all’esterno della zona recintata, quando Bhagavan scese dal palco, si fermò per alcuni minuti sugli scalini e prese a camminare lentamente lungo il corridoio coperto da un tappeto, raccogliendo le lettere, mentre Rama Rao Lo seguiva. Nel frattempo ci era giunta la lieta notizia che Swami ci aveva gentilmente concesso di far parte del Suo seguito e che la nostra auto sarebbe stata dietro a quella di Swami guidata da Rama Rao. 22 Gennaio: Visita ai Villaggi Dopo che tutto fu sistemato, la carovana di Bhagavan composta di quattro auto partì Novembre 2010 - 12

Sathya Sai. C’era una folla enorme in quel posto. A Bhagavan fu dato il tradizionale benvenuto che si conviene alla cerimonia sacra. Dopo aver posto le fondamenta del Mandir, Swami prese posto su una sedia, sopra una piattaforma elevata, per alcuni minuti, affinché la folla potesse contemplare la Sua Divina Forma. Gli fu mostrato il progetto del Mandir, che Egli benedisse. Prima di scendere dalla piattaforma, alzò entrambe le mani e benedisse la folla, volgendosi in tutte le direzioni. Le auto proseguirono fino alla residenza di sri Thummalepalli Ramakrishna, dove fu organizzato il pranzo. Oltre a benedire i membri della famiglia, Bhagavan pose le fondamenta della loro nuova residenza, progettata per essere costruita in prossimità dell’altra.


erano piene di gente. Il Discorso di Bhagavan durò dalle 17 alle 19. Tornammo a Rajahmundry alle 20. Sulla Strada per Ambajipet e Amalapuram Il 23 mattina partimmo alle 8 in direzione di Kothapeta, dove era in programma un incontro pubblico alle 10 in onore della visita di Bhagavan. Sulla strada c’erano parecchi villaggi dove erano stati eretti Pandal, in cui una foto di Bhagavan era stata Sri Ramakrishna e il suo nucleo famigliare assieme a Bhagavan, collocata su una sedia coperta da un sari di seta con disegno dopo che Egli ha posto le fondamenta della loro nuova simile in tutti i luoghi. In ciascuno abitazione nel villaggio di Vadlamuru il 22 gennaio 1969. erano presenti da 100 a 200 persone. Alla vista del corteo di Dopo pranzo, cui avevano partecipato oltre Swami, un uomo e una donna che tenevano cento invitati, andammo a Peddapuram. Qui in mano rispettivamente una ghirlanda e un Bhagavan visitò la residenza di sri Challa piattino per l’Arati si precipitavano verso l’auto di Apparao, ex terrorista nonché prigioniero Swami. Lui la faceva rallentare per raccogliere politico per un decennio durante la dominazione la ghirlanda, ricevere l’Arati e benedirli. britannica. L’uomo era allettato e immobile a Sebbene tutti i Pandal fossero pressoché causa di una grave malattia. Sedendo sul letto uguali, per un motivo a noi incomprensibile al suo fianco, Swami gli asciugò le lacrime di Swami chiedeva all’auto di fermarsi in certi estasi versate al Suo Darshan, gli tenne la testa posti e scendeva. Quindi invitava le persone con la mano sinistra e lentamente lo sollevò a sedersi, materializzava la Vibhuti, la dava ad fino a una posizione seduta. Poi gli strofinò alcuni anziani o disabili, li benediceva tutti e le mani con la Sua mano destra, dopodiché ritornava in macchina. Apparao fu in grado di unire le mani e di offrire A circa 3 km da Kothapeta, Swami fece Namaskar a Swami, il Quale materializzò deviare le auto verso il villaggio di Palevela, un Linga e glielo porse, con l’indicazione dove benedisse la famiglia di sri Turaga di immergerlo nell’acqua ogni mattina per Purushottam, Suo vecchio devoto. Trascorse consacrarla, e poi berla. Gli fece quindi bere circa 10 minuti in quella casa, prima di risalire un po’ di latte. Al termine Apparao espresse in macchina. Eravamo giusto giusto in orario distintamente gratitudine a Bhagavan per la quando raggiungemmo Kothapeta. L’incontro Sua gentilezza. Nel lasciare la casa, Swami gli era organizzato nell’ampio campo sportivo assicurò che sarebbe stato in grado di andare di un college, gremito da una gigantesca a Puttaparthi nel giro di un mese, cosa che si folla di devoti. Swami fu ricevuto con il verificò. L’ultimo impegno in agenda per quel Poornakumbham in mezzo a canti vedici e giorno era un incontro pubblico nel campo accompagnato verso una piattaforma eretta sportivo della locale scuola superiore. Fu un per l’occasione e decorata con gusto. Prima incontro storico, con una folla enorme che di salire sul palco, Swami trascorse circa stipava il luogo. Non solo il vasto terreno, 10 minuti camminando sul lungo sentiero ma anche le strade che conducevano là che portava proprio di fronte al palco e Novembre 2010 - 13


anche oltre il percorso coperto dal tappeto per consentire ai devoti di avere un Darshan ravvicinato. Il Discorso di Bhagavan, seguito dai Bhajan, durò fino a mezzogiorno. Al termine del programma, Egli conversò con autorità e studiosi vedici per quasi 15 minuti, benedicendo alcuni di loro con Padanamaskar e Vibhuti. Questo comportamento appariva abbastanza inusuale; sembrava che Egli stesse ritardando la partenza da quel posto per qualche ragione nota solo a Lui. Lasciammo la sede dell’incontro verso le 12,20 per dirigerci ad Ambajipet, dove era organizzato il pranzo. Ci stavamo avvicinando alla località stabilita, quando l’auto di Swami si fermò. Scendemmo tutti per capire di che si trattasse. Egli uscì dalla macchina e, indicando un gruppo composto di due donne e due bambini che attraversavano i campi quasi correndo, ci disse: “Chiamateli qui.” Due di noi corsero, li fermarono e chiesero loro di seguirli. Il gruppo sembrava così pressato dal tempo, che non aveva interesse a fermarsi. Quando sbarrammo loro la strada, furono costretti a obbedirci, sebbene riluttanti. La maggiore delle due donne doveva essere sulla sessantina, l’altra ne poteva avere circa trentacinque, con i figli di dodici e nove anni. Era chiaro che si trattava di persone poverissime. Baba chiese alla signora più anziana: “Dove state andando?” “Andiamo ad Ambajipet per vedere Sai Baba” fu la risposta della donna, visibilmente infastidita dalla fermata. “Ci sarà una folla enorme e avrete notevoli disagi con questi bambini”, disse Baba quando il gruppetto si girò per riprendere il cammino attraverso i campi. Sbarrammo loro la strada, dicendo che quello che stava parlando con loro era Sai Baba in Persona. L’anziana signora ci guardò con sospetto. “Io sono Sai Baba e mi sono fermato qui proprio per voi”, disse Swami sorridendo. “Sì, Attha! Lui è uguale a Sai Baba delle foto”, disse la donna più giovane, probabilmente la nuora vedova con due bambini. La donna più anziana restava perplessa e guardava Baba incredula. “So tutto: tuo figlio è stato ucciso per interessi economici. Non preoccuparti: il verdetto dell’Alta Corte sarà a vostro Novembre 2010 - 14

Bhagavan ammucchiava sabbia e, proprio davanti a noi, da uno dei mucchi di sabbia materializzò un Linga di opalina, dicendo che si trattava del sacro Linga che aveva collocato nel tempio di Somnath, quando lo aveva visitato l’ultima volta con i devoti. Lo tirò fuori e lo mostrò a quei fortunati che si trovavano lì. Più tardi produsse una statuetta in argento di Krishna Bambino che cammina carponi. Entrambi gli oggetti furono posti su un piatto d’argento e portati in giro, affinché i devoti potessero vederli e santificare le loro vite. favore. Mi sono fermato qui solo per dirtelo. Vieni, prendi questa.” E così dicendo, Baba prese dall’auto una mazzetta di banconote in una busta e la dette alla donna, assieme a una mela per ciascuno dei quattro. Essi afferrarono la busta e rimasero lì, sbalorditi, mentre partivamo. Nessuno di loro disse una parola di ringraziamento a Baba o Gli fece alcun atto formale di sottomissione. Quando vedemmo le folle ad Ambajipet, comprendemmo l’infinita gentilezza di Baba nei loro confronti e quanto fossero fortunati. Il motivo per cui Bhagavan era rimasto ancora 15 minuti dopo l’incontro pubblico a Kothapeta, cosa assai inusuale, ci era chiaro adesso; era proprio per sincronizzare la fermata in quel particolare luogo dove avrebbe potuto incontrare le due signore. Ad Ambajipet ci aspettava un pranzo delizioso con specialità del delta. Dopo pranzo ci spostammo ad Amalapuram, nel cuore del delta del Godavari. Il delta, conosciuto anche come “Konaseema” (dal termine telegu “Kona”, che significa “angolo”, per la sua forma) gode di un suolo molto fertile e il paesaggio


non può essere descritto a parole, tanta e tale è la vegetazione formata da coltivazioni di cocco e frutteti con alberi di jack-fruit (frutto della famiglia delle moracee), mango e plantain (varietà di banano). Ad Amalapuram scendemmo di fronte all’abitazione del dottor Saraswathi, una casa a due piani spaziosa e ben conservata. Dopo il tè ci spostammo al campo da gioco della scuola superiore, dove era stato organizzato l’incontro pubblico. C’era un affollamento mai visto e Swami salì le scale di un podio illuminato, montato per

su di Lui, con le menti acquietate e messe a tacere rispetto a qualunque altra attrazione o distrazione. Che si trattasse di una cena o di un incontro pubblico, mentre gli organizzatori erano tenuti a prestare particolare attenzione a noi, il Suo entourage, noi ci trovavamo sempre ben all’interno dei confini della Sua amorevole attenzione. Mistero della Visita Fatta da Bhagavan a un’Abitazione nel Villaggio di Kathimanda

Il 23 gennaio 1969 Bhagavan tenne un illuminante Discorso ad Amalapuram davanti a un enorme assembramento di persone.

l’occasione a un’altezza di due metri e mezzo, e addobbato con deliziose decorazioni floreali. Dopo che Bhagavan ebbe raggiunto il palco, ci fu un lungo e forte applauso, che durò fino a quando non Gli fu messa la ghirlanda ed Egli si sedette. Bhagavan parlò per un’ora e mezzo, tenendo ininterrottamente il pubblico rapito. Ci fermammo per la notte nella residenza del dottor Saraswathi, una casa assai ben arredata. Essere in compagnia di Bhagavan durante il Suo giro è un piacere e, insieme, un atto di penitenza. Ogni parola, ogni gesto, ogni momento e ogni azione di Bhagavan è un’illuminazione. Ed è una disciplina, perché tutta la nostra attenzione è focalizzata Novembre 2010 - 15

La mattina del 24 il nostro corteo partì alle 8 da Amalapuram in direzione di Razole. Sul tragitto potemmo vedere quei tipici Pandal posti lungo la strada, dove si riuniscono i fedeli. Ne erano stati allestiti a Manepalli e Thatipaka, e in molti altri villaggi. Baba non scese, ma fece fermare l’auto per alcuni momenti, agitando la mano in segno di benedizione, mentre riceveva ghirlande e l’Arati. Dovemmo fare una breve sosta a Lakkavaram. A una distanza di 3 km dal villaggio, Swami chiese all’auto di girare a destra, dove c’era una strada accidentata adatta solo a carri trainati da buoi. Sapevamo che Swami non era mai stato da nessuna


parte nei pressi del villaggio di Kathimanda, dove ci conduceva su quella che un tempo era una strada abbandonata da Dio, ma ora benedetta da Dio. Swami fece fermare la macchina all’angolo di un viottolo del villaggio. Scese dall’auto e camminò a piedi nudi per circa 30 metri, prima di girare ancora e scomparire. Tutti noi eravamo rimasti sbigottiti in attesa, senza riuscire a ipotizzare dove Swami fosse potuto andare. Nel frattempo facemmo manovra per girare le auto. Baba riapparve alla curva del viottolo e, in dieci minuti, era di nuovo alle macchine, sorridente. Prima di salire, ci svelò il mistero della visita. Tre anni prima una coppia del villaggio era andata a Prasanthi Nilayam. In passato la moglie aveva perso tre figli subito dopo il parto e adesso era di nuovo incinta. La coppia era ansiosa di avere la benedizione di Bhagavan. Bhagavan chiese al marito di ricoverarla all’ospedale di Puttaparthi, e per Sua grazia la donna partorì un figlio al settimo mese. Essi erano rimasti a Puttaparthi fino ai due mesi del bambino, per poi tornare a casa loro al villaggio. “Sono andato alla casa e ho benedetto mamma e figlio, che adesso è un bel bambino paffuto di tre anni”, spiegò Bhagavan. Mentre procedevamo verso Lakkavaram dopo essere rientrati sulla strada principale, nel villaggio di Pothumatla Swami individuò due anziane in piedi sotto un festone di foglie di mango, legato su ciascun lato a un albero di cocco, che tenevano in mano delle ghirlande. Fece fermare l’auto e invitò le signore ad avvicinarsi; aprì la portiera della macchina, chinò la testa per farsi infilare le ghirlande e, dopo che le due donne ebbero fatto Padanamaskar, riprendemmo il viaggio. Un Miracolo a Lakkavaram A Lakkavaram Swami visitò la residenza di sri M. Balaji, un uomo che operava molto attivamente nel distretto. Qui avemmo la fortuna di assistere a un miracolo. Quella mattina, quattro ore prima del nostro arrivo, era morto il cagnolino di Balaji. In attesa della visita di Swami che poteva avvenire in Novembre 2010 - 16

qualunque momento, e considerato che la strada davanti alla casa era già pienissima di devoti, Balaji non riuscì a trovare tempo e possibilità di dare al cagnolino morto una sepoltura adeguata. Così il corpo fu messo in un cesto di bambù e coperto con strati di paglia e foglie di basilico sacro (Tulsi) per evitare la decomposizione e il cattivo odore. Il cesto fu posto sotto un albero di mango nel cortile posteriore. Swami benedisse tutti gli abitanti della casa. Mentre guardava il cortile posteriore, Egli notò il cesto e volle sapere che cosa fosse. Balaji spiegò che, nonostante tutti i possibili tentativi del veterinario, il cane non aveva potuto essere guarito dalla malattia che, per oltre un mese, gli aveva fatto patire dolori terribili. Infine quella mattina era morto ed essi aspettavano di dargli una sepoltura decente. Swami chiese che il cesto fosse portato nella parte anteriore del cortile, in modo che potessimo vedere che cosa accadeva. Disse a Balaji di togliere le foglie e la paglia, materializzò della Vibhuti, la spruzzò sul corpo e lo carezzò con dei colpetti. Il cane aprì gli occhi, si sforzò lentamente di mettersi sulle zampe e cominciò a scodinzolare. Swami disse a Balaji di dare al cane del latte caldo. In seguito, quando incontrai Balaji a Puttaparthi durante la festa di Sivarathri, egli mi disse che il cane era vivo e vegeto. Una Visita al Villaggio di Kadali Riprendendo il tragitto, Swami chiese di fermare le auto sulla banchina del canale, in un posto dove c’era una strada che porta a Kadali, luogo di nascita di sri Kamavadhani, anche lui compagno di viaggio. L’auto di Swami procedeva in direzione di Sakhinetipalli, un villaggio a 1,5 km da Razole. Questo è il posto in cui era nato sri Ramalinga Raju, l’allora Ministro alle Sovvenzioni Religiose nel governo dell’Andhra Pradesh. Egli aveva pregato Swami di inaugurare il Gita Mandir da poco costruito nel villaggio. Perciò Swami vi si recò assieme a sri Rama Rao. Alcuni passanti che avevano riconosciuto sri Kamavadhani dovevano aver informato i suoi figli che egli era nella nostra


macchina. Essi arrivarono assieme ad alcuni anziani del villaggio e ci chiesero di andare a casa loro per riposarci fino al ritorno di Swami da Sakhinetipalli. Declinammo gentilmente l’invito. Allora chiesero a sri Kamavadhani di andare da loro, ma egli non rivolse loro né uno sguardo né una parola. Rimase impassibile, per ragioni note solo a lui. Nel frattempo altre persone del villaggio si erano riunite sul posto e cominciarono a ripetere la stessa tiritera d’invito. Questa “scena muta” durò quasi un’ora. Swami tornò alle 10. I familiari di sri Kamavadhani riverirono Swami, che li salutò. Scese dall’auto e chiese loro: “Perché non avete portato Kamavadhani a casa vostra?” Tutti loro risposero all’unisono che l’uomo era stato irremovibile, nonostante gli insistenti tentativi di persuasione condotti nell’ultima ora. Swami sorridendo disse loro: “Lo porterò io e mangeremo da voi.” Nel sentire la risposta di Swami, essi si precipitarono letteralmente al villaggio in estasi. Swami avvertì che sri Kamavadhani sarebbe stato in macchina con Lui. Le auto si mossero in corteo, con gli abitanti del villaggio che circondavano l’auto di Swami. L’abitazione di sri Kamavadhani a Kadali era una piccola casa rivestita di piastrelle. Sedemmo all’esterno, in una veranda aperta. Baba entrò in casa e si sedette su una sedia per cinque minuti, conversando con i familiari di sri Kamavadhani. Nel frattempo le persone avevano cominciato ad affluire e l’intera strada si era riempita. Qualcuno riuscì a portare due lampade a paraffina, un tavolo e una sedia, che furono piazzati di fronte alla casa. Quando Swami uscì e guardò la folla, l’intero posto risuonava di grida in lode di Swami, il Quale era evidentemente commosso dall’entusiasmo e dalla devozione di quella moltitudine. Prese posto sulla sedia e dette indicazione che ne fosse portata un’altra e fosse sistemata al Suo fianco per far sedere sri Kamavadhani. Sebbene non ci fosse un impianto di amplificazione, Swami tenne un Discorso, seguito da Bhajan che durarono un’ora e resero estatica la folla. Swami lodò moltissimo la cultura vedica e lo spirito di dedizione di Kamavadhani. Oltre a ciò, ondeggiando la mano, materializzò una Novembre 2010 - 17

Essere in compagnia di Bhagavan durante il Suo giro è un piacere e, insieme, un atto di penitenza. Ogni parola, ogni gesto, ogni momento e ogni azione di Bhagavan è un’illuminazione. Ed è una disciplina, perché tutta la nostra attenzione è focalizzata su Bhagavan, con le menti acquietate e messe a tacere rispetto a qualunque altra attrazione o distrazione. Che si trattasse di una cena o di un incontro pubblico, mentre gli organizzatori erano tenuti a prestare attenzione a noi, il Suo entourage, noi ci trovavamo sempre ben all’interno dei confini della Sua amorevole attenzione.

catena d’oro tempestata di pietre preziose e la mise al collo di Kamavadhani, il quale era così preso dall’emozione da non riuscire nemmeno ad aprire bocca per dire qualche parola. Fu una visione commovente. Non sappiamo dove si procurarono tutta la roba, ma dopo il Discorso di Swami fu servita una cena a dir poco deliziosa. Quando uscimmo dalla casa, sri Rama Rao ci disse che Swami aveva rifiutato l’invito a cena a casa del ministro e non aveva tenuto neanche un Discorso, sebbene i preparativi e gli addobbi fossero straordinari. Siamo sicuri di una cosa: se Kamavadhani avesse fatto visita alla sua casa prima dell’arrivo di Swami, Egli non avrebbe messo piede fuori dall’auto. Questa era una lezione pratica e un messaggio. Al Letto di Sabbia del Godavari Il 25 gennaio fu un giorno splendido, che ci resterà impresso nella memoria per


tutta la vita. A bordo di tre barche a motore, legate tra loro con corde di fibra di cocco, attraversammo il Godavari per raggiungere l’ampio letto di sabbia a una distanza di 6 km dalla sponda su cui sorge la città di Rajahmundry. Era una notte fresca, ben illuminata dalla luna. Scendemmo tutti sul letto di sabbia alle 21. Baba invitò i devoti a trovare un luogo ampio, piatto e asciutto per sedersi. Quasi tutti i 150 devoti correvano qua e là per individuarne uno adatto. Non conoscendo il posto, Sathya Murthy e io camminavamo sulla sabbia assieme a Swami e a Rama Rao, quando all’improvviso Egli annunciò: “Qui va bene; sediamoci e chiamate gli altri.” Dopo che Swami si fu seduto, ci accoccolammo proprio di fronte a Lui. Il resto del gruppo arrivò correndo e si sedette dietro di noi. Ci furono Bhajan per 30 minuti; poi Bhagavan per altri venti minuti rispose alle domande dei devoti, che riguardavano il significato del Linga come simbolo del Signore Siva e i Rasa Leela di Krishna. Bhagavan ammucchiava sabbia e, proprio davanti a noi, da uno dei mucchi di sabbia, materializzò un Linga di opalina, dicendo che si trattava del sacro Linga che aveva collocato nel tempio di Somnath quando lo aveva visitato l’ultima volta con i devoti. Lo tirò fuori e lo mostrò a quei fortunati che si trovavano lì. Più tardi produsse una statuetta in argento di Krishna Bambino che cammina carponi. Entrambi gli oggetti furono posti su un piatto d’argento e portati in giro, affinché i devoti potessero vederli e santificare le loro vite. Swami affidò il sacro Linga avvolto in un fazzoletto e la statuetta d’argento nelle mani sicure di sri N. Sathyam, segretario del locale Samithi, con la rigorosa indicazione di restituirGlieli dopo cena. Alle 22,30 ci accomodammo tutti per la cena alla presenza di Swami, per il Quale furono predisposti un tavolo pieghevole e una sedia. Dopo cena Swami chiese a Sathyam di ridarGli i due oggetti, ma nella borsa dove li aveva messi, Sathyam riuscì a trovare solo la statuetta di Krishna, ma non il Linga. Dopo averlo preso in giro per un po’, Swami disse che lo aveva rimandato nel sacro luogo da cui lo aveva Novembre 2010 - 18

preso. Verso le 23,30 tornammo alla riva del Godavari. Il volto di Swami era florido come un fiore fresco, nonostante l’intensa attività del giorno, svolta dalle 8 a mezzanotte. Il 26 mattina Swami si rivolse ai soci del Lions Club e ai loro invitati a Rajahmundry. Alle 14,30 partimmo per Vijayawada e alle 16 ci fermammo a Eluru per il tè. A Vijayawada, Swami tenne un incontro pubblico dalle 18 alle 19,30, seguito da un programma culturale degli studenti Bal Vikas. Cenammo e ci riposammo per la notte nella spaziosa residenza di sri Siva Rama Krishnaiah, Presidente del Distretto di Krishna. Il 27 mattina ci recammo in auto ad Akiripalli, circa 20 km a sud di Vijayawada, perché Swami doveva presenziare all’anniversario del Sanskrit and Vedic College. Alle 10 Bhagavan partì in auto per Madras (Chennai). Ci congedammo da Lui e tornammo a Hyderabad con le Sue benedizioni.


CAMPO GIOVANI DELL’ODISHA

D

al 25 al 27 agosto 2010 l’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva dell’Odisha ha organizzato un campo giovani a Prasanthi Nilayam, al quale hanno partecipato più di 700 giovani provenienti dall’Odisha. Durante il campo, i giovani hanno partecipato al Darshan giornaliero e alle sessioni di Bhajan e, il 26 agosto 2010, hanno presentato un programma culturale nel Sai Kulwant Hall.

strappando al pubblico applausi spontanei. Un’Inondazione d’Amore: una Rappresentazione Teatrale Il programma è poi continuato con la rappresentazione “Un’Inondazione d’Amore”. Basata sul Progetto Sri Sathya Sai per le Case

Dasavatar: una Danza Odissi Il programma culturale è iniziato con una danza odissi che è cominciata alle 19 dopo il Darshan di Bhagavan e dopo una breve sessione di Bhajan. Basata sul “Gita Govinda”, l’opera immortale del santo poeta Jayadev, la danza raccontava le dieci Incarnazioni del Signore Vishnu. Sostenuti da cantori e musicisti che hanno fornito l’accompagnamento musicale, cinque Una scena della recita “Un’Inondazione d’Amore” giovani hanno eseguito la danza con maestria, eseguita dai Giovani Sai dell’Odisha il 26 agosto 2010. nell’Odisha, la recita descriveva come l’Amore e la Compassione di Bhagavan abbiano portato nuova speranza nella vita di 699 famiglie di tre distretti dell’Odisha per le quali lo Sri Sathya Sai Central Trust ha costruito nuove case, avendole esse perdute, assieme ai loro beni, in un’alluvione devastante del 2008. La storia semplice, gli eccellenti dialoghi, la buona recitazione del cast e l’ottima coreografia hanno reso la recita molto incisiva e coinvolgente. A conclusione della rappresentazione, Bhagavan ha benedetto gli attori e i danzatori che avevano eseguito la danza odissi, ha posato per delle fotografie di gruppo e ha donato loro degli indumenti. Dopo la distribuzione del Prasadam, il I Giovani Sai dell’Odisha hanno eseguito una programma si è concluso con l’Arati a Bhagavan. splendida danza odissi il 26 agosto 2010. Novembre 2010 - 19


CAMPO GIOVANI DELL’UTTAR PRADESH E DELL’UTTARAKHAND Il 25 settembre 2010, a Prasanthi Nilayam, nel corso di un campo giovani organizzato dall’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva dell’Uttar Pradesh e dell’Uttarakhand, i giovani di questi due Stati hanno eseguito una danza nel Sai Kulwant Hall. Syan Sya Aradhana: una Commedia Musicale La commedia dal titolo “Syan Sya Aradhana” (adorazione del Supremo Signore Siva) è iniziata alle 17,35 con una canzone popolare e una danza dedicata a Siva. La commedia descriveva le sacre tradizioni della gente semplice e pura di cuore della regione del Kumaon nell’Uttarakhand, che abita le splendide valli dell’Himalaya con la

della commedia, Bhagavan ha benedetto i partecipanti, ha posato con loro per delle fotografie di gruppo e ha donato loro degli indumenti. Il programma si è concluso con l’Arati a Bhagavan alle 19,15 dopo la distribuzione del Prasadam all’intera assemblea dei devoti presenti nel Sai Kulwant Hall. CAMPO GIOVANI DEL MAHARASHTRA E DI GOA Dal 30 settembre al 2 ottobre 2010, l’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva del Maharashtra e di Goa ha organizzato un campo giovani a Prasanthi Nilayam e, il 30 settembre, ha presentato una recita dal titolo “Anjaneya Veera” (il valoroso Hanuman). Il programma è iniziato dopo la cerimonia inaugurale con l’accensione della lampada sacra, posta sul palco, da parte di Bhagavan alle 18,45. Per cominciare, l’Organizzazione Sai del Maharashtra e di Goa ha organizzato una sfilata di giovani nel Sai Kulwant Hall, durante la quale gruppi di giovani che rappresentano vari distretti dei due Stati sono passati davanti al palco e hanno offerto il loro saluto reverenziale a Bhagavan. Nel frattempo, cantanti dei due Stati hanno cantato canzoni melodiose dedicate al Signore Ganesh e a Bhagavan.

La commedia “Syan Sya Aradhana” presentata il 25 settembre 2010 descriveva le tradizioni sacre del popolo della regione del Kumaon nell’Uttarakhand. montagna Om che fa da sfondo alla strada del Kailash Mansarovar. Ritraendo Prasanthi Nilayan come il sacro Monte Kailash, la residenza del Signore Siva, la commedia raccontava alcune episodi della vita di Bhagavan che altri non è che l’Incarnazione del Signore Siva Stesso. Arricchita da due danze tradizionali dell’Uttarakhand, la commedia ha trasmesso il messaggio della purezza e della divinità e ha esemplificato l’Insegnamento di Bhagavan “Manava Seva è Madhava Seva (il servizio all’uomo è servizio a Dio). A conclusione Novembre 2010 - 20

Anjaneya Veera: Una Recita

La recita “Anjaneya Veera” è iniziata alle 19,20 con una bella danza eseguita dai bambini Bal Vikas, tutti travestiti da piccoli Hanuman. La rappresentazione raccontava l’infanzia di Hanuman che ricevette la Conoscenza di Brahma (Brahma Jnana) da Brahma Stesso, le benedizioni del Dio del sole e il Mantra del Nome di Rama (Rama Nama) dal Signore Siva. Sono stati poi illustrati vari episodi della storia della vita di Hanuman che mostravano la sua grandezza, il suo coraggio, e la sua devozione senza pari per il Signore Rama. L’eccellente scenografia, il trucco


Nelle scene successive, la recita illustrava gli elevatissimi ideali incarnati da madri esemplari come Madalasa, Sita, Draupadi e Putlibai in diverse epoche storiche. Nella scena seguente, la recita ritraeva un’ideale madre moderna che segue le tradizioni sacre indiane relativamente alla condizione femminile e gli Insegnamenti di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, correggendo quindi le sue due amiche che erano cadute nell’inganno di seguire una strada sbagliata a causa della tentazione del denaro e del sistema di vita occidentale. La scena conclusiva ritraeva le elevatissime qualità della donna, come il sacrificio di sé, la La recita “Anjaneya Veera” presentata il 30 settembre 2010 raccontava la storia della vita di Hanuman e metteva in luce la sua devozione senza pari per il Signore Rama. adeguato e i bei costumi, la perfetta coreografia, l’elettrizzante musica e le canzoni melodiose hanno reso la recita molto incisiva e coinvolgente. Al termine, Bhagavan ha benedetto il cast e ha posato con loro per delle fotografie di gruppo. Il programma è giunto a conclusione con l’Arati a Bhagavan alle 20,35 dopo la distribuzione del Prasadam a tutti. CAMPO GIOVANI DI BIHAR E JHARKHAND Dal 1° al 15 ottobre 2010, circa 2500 devoti, fra cui i giovani e i bambini Bal Vikas, sono giunti a Prashanti Nilayam dal Bihar e dal Jharkhand per prendere parte alle attività di servizio. Maa: Una Recita Il 5 ottobre 2010, i bambini Bal Vikas di questi due Stati hanno messo in scena una recita dal titolo “Maa” (madre). La recita è iniziata alle 18,05 con una canzone e una danza dei bambini che illustravano la grandezza dell’essere donna e descriveva la sacra tradizione indiana di adorare la Madre Divina e le sue cinque forme – Veda Mata, Bhu Mata, Go Mata, Desha Mata e Deha Mata (la madre nella forma dei Veda, della terra, della mucca, della madre terra e della madre fisica). Novembre 2010 - 21

Una scena della commedia “Maa” (madre) presentata dai bambini Bal Vikas di Bihar e Jharkhand il 5 ottobre 2010. tolleranza e la gentilezza esemplificati da Madre Easwaramma, quale modello da emulare per le donne odierne. La valida storia, l’eccellente recitazione dei bambini, le canzoni melodiose e le scenografie ben congegnate hanno reso la recita degna di nota. Al termine, Bhagavan ha dispensato le Sue benedizioni sui bambini, ha posato con loro per delle fotografie di gruppo e ha donato loro degli indumenti. Il programma si è concluso alle 18,55 con l’Arati a Bhagavan dopo la distribuzione del Prasadam a tutti i presenti. CAMPO GIOVANI DELL’HIMACHAL PRADESH Dal 3 all’11 ottobre 2010 l’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva dell’Himachal Pradesh ha organizzato, a Prasanthi Nilayam, un


campo giovani, al quale hanno partecipato circa 150 giovani e bambini Bal Vikas dell’Himachal Pradesh assieme agli studenti della Scuola Sri Sathya Sai, Anand Vilas, di Shimla. Danza Popolare e Recita dal Titolo “Dasavatar” Il 10 ottobre 2010, hanno presentato tutti insieme un programma culturale che comprendeva due spettacoli, una danza popolare e una recita. Il programma è iniziato alle 19,15 dopo il Darshan di Bhagavan nel Sai Kulwant Hall. Per cominciare, 25 giovani del distretto di Sirmour dell’Himachal Pradesh hanno eseguito una danza popolare di quello Stato che raccontava come, seguendo gli Insegnamenti di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, ci si possa liberare dalle pratiche immorali che predominano nella società odierna. Per la gioia di tutti, durante la danza durata 20 minuti, i giovani hanno mostrato il loro talento tenendo in equilibrio delle candele sulla testa, facendo ruotare piatti pieni di fiori sulle dita e danzando con gli archi e le frecce tradizionali. È stata una splendida esecuzione che ha strappato fragorosi applausi agli spettatori. Ha fatto seguito la recita “Dasavatar” eseguita dai bambini Bal Vikas dell’Himachal Pradesh e dagli studenti della Scuola Sri Sathya Sai di Shimla. La rappresentazione raccontava le dieci

Incarnazioni del Signore Vishnu iniziando con una introduzione collettiva delle dieci Incarnazioni e concludendo con quella di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba che si è incarnato sulla terra per ristabilire su salde basi Sathya, Dharma, Santhi, Prema e Ahimsa, e inaugurare un’era di pace e di armonia nel mondo. L’eccellente regia, le belle danze dei bambini, la brillante musica e la perfetta coreografia hanno reso la commedia affascinante e coinvolgente.

Una scena della recita “Dasavatar” presentata dai bambini Bal Vikas dell’Himachal Pradesh e dagli studenti della Scuola Sri Sathya Sai di Shimla il 10 ottobre 2010.

A conclusione della recita, Bhagavan ha dispensato le Sue benedizioni sui partecipanti ai due spettacoli, ha concesso loro l’agognata possibilità di posare con Lui per delle fotografie di gruppo e ha donato loro degli indumenti. Il programma si è concluso alle 21,10 con l’Arati a Bhagavan. GRAMA SEVA SRI SATHYA SAI 2010

Il 10 ottobre 2010, i Giovani Sai dell’Himachal Pradesh hanno eseguito un’elettrizzante danza. Novembre 2010 - 22

Negli ultimi dieci anni, il Grama Seva è diventato un’attività annuale essenziale dell’Istituto d’Istruzione Superiore Sri Sathya Sai; grazie ad esso, infatti, viene impartito agli studenti dell’Istituto un insegnamento esperienziale su come servire altruisticamente la società, specialmente le masse rurali. Molte persone di altri dipartimenti dell’Ashram di Prasanthi Nilayam si sono unite agli studenti e li hanno aiutati nel compimento del Grama Seva recandosi nei villaggi


assieme a loro. Quest’anno, il Grama Seva è iniziato il primo giorno di Navaratri (nove giorni di adorazione della Madre Divina), l’8 ottobre 2010. Circa 2000 studenti, con la supervisione degli insegnanti dell’Istituto, hanno intrapreso questa nobile avventura la mattina dopo aver girato intorno al Bhajan Mandir del Sai Kulwant Hall cantando i Bhajan. Hanno poi proceduto per i villaggi designati con 45 veicoli carichi di pacchi di cibo e di indumenti da distribuire agli abitanti dei villaggi. All’arrivo nei villaggi, hanno eseguito il Nagar Sankirtan, al quale hanno partecipato anche gli abitanti dei villaggi stessi. Dopo di ciò, si sono recati di casa in casa e hanno distribuito il Prasadam di Bhagavan agli abitanti con amore e umiltà. Il Grama Seva è continuato in questo modo per i nove sacri giorni di Navaratri, e ogni giorno gruppi di studenti, insegnanti e altri devoti si sono recati nei villaggi designati e hanno distribuito di casa in casa il Prasadam di Bhagavan agli abitanti. Questi ultimi hanno ricevuto il Prasadam con grande rispetto e hanno accolto gli studenti di Bhagavan come messaggeri di Dio che giungeva a casa loro con il Suo amore e le Sue benedizioni. In tutto, è stato distribuito Prasadam a circa 300.000 abitanti in 60.000 case di circa 150 villaggi e borghi sotto i Mandal di Puttaparthi, Kothacheruvu e Bukkapatnam. Mentre i ragazzi

dei Campus di Brindavan e di Prashanti Nilayam, assieme agli studenti dell’11a e 12a classe della Scuola Secondaria Sri Sathya Sai si sono recati nei villaggi per distribuire il Prasadam, le studentesse del Campus di Anantapur e i bambini della Scuola Elementare hanno assolto il compito di impacchettare il Prasadam con l’aiuto dei Seva Dal. Quest’anno hanno partecipato al Grama Seva anche gli studenti, maschi e femmine, dello Sri Sathya Sai Nursing College di Whitefield, Bangalore. Come negli anni precedenti, vi hanno partecipato anche giovani inglesi. Quest’anno, 19 giovani sono arrivati appositamente da Londra per prendere parte al Grama Seva e si sono recati nei villaggi per tutti i nove giorni per servire gli abitanti. Il giorno conclusivo, 17 ottobre 2010, in occasione della fausta ricorrenza di Vijaya Dasami, le studentesse del Campus di Anantapur hanno distribuito il Prasadam ai residenti di Prasanthi Nilayam. La meticolosa programmazione di questa stupenda impresa compiuta dal personale insegnante dell’Istituto e la perfetta esecuzione degli studenti sono stati luminosi esempi di come dovrebbe essere compiuto il servizio alla società, cioè con totale dedizione, umiltà e amore altruistico. VEDA PURUSHA SAPTAHA JNANA YAJNA

Quest’anno il Navaratri è cominciato l’8 ottobre; la sacra festività è iniziata a Prasanthi Nilayam con l’avvio della Kalasha Puja (l’adorazione del sacro vaso) nel Bhajan Mandir del Sai Kulwant Hall. La Puja è continuata per altri due giorni nel Bhajan Mandir con totale dedizione e sacralità. L’11 ottobre 2010, il sacro Kalasha è stato portato nell’Auditorium Poornachandra con una grande processione di Ritwik (sacerdoti vedici) che recitavano i Veda, seguiti da un gruppo di studenti vedici e un gruppo di studenti che cantavano i Bhajan. Durante lo Sri Sathya Sai Grama Seva 2010 gli Seduto nella veranda del Mandir, Bhagavan ha assistito alla processione e ha benedetto i Ritwik studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore Sri Sathya Sai si sono recati in circa 150 villaggi e e gli studenti che recitavano i Veda. Preceduta hanno distribuito il Prasadam di Bhagavan di casa dai musicisti del Nadaswaram, la processione ha raggiunto l’Auditorium Purnachandra dove in casa a circa trecentomila abitanti. Novembre 2010 - 23


era stato preparato lo Yajnashala splendidamente una ghirlanda per l’offerta al sacro Kalasha, decorato per l’inizio del Veda Purusha Saptaha dopodiché Gli è stato offerto l’Arati. Quindi, Jnana Yajna. Bhagavan è sceso dal palco e ha compiuto un All’arrivo di Veda Purusha Bhagavan giro completo dell’auditorium, riempiendo i cuori Sri Sathya Sai Baba allo Yajnashala alle 11 dei devoti di beatitudine grazie al Suo Darshan del mattino, l’auditorium ha cominciato a e alle Sue Benedizioni. Lo Yajna è continuato riecheggiare della recitazione dei Mantra vedici in questo modo dall’11 al 17 ottobre 2010, eseguita dai sacerdoti e dagli studenti. Il fuoco santificando l’atmosfera. È stata un’esperienza sacro necessario all’inizio dello Yajna era stato sublime e nobilitante per la moltitudine di devoti prodotto dagli officianti in maniera tradizionale che hanno avuto la fortuna di essere presenti strofinando due bastoncini di legno uno contro nell’Auditorium Poornachandra. l’altro. I sacerdoti l’hanno portato in un piatto a Il 17 ottobre 2010, sacro giorno del Vijaya Bhagavan che lo ha benedetto e ha dato avvio allo Dasami, Bhagavan si è recato nell’Auditorium Yajna. Il fuoco sacro benedetto da Bhagavan è Purnachandra alle 18,05 e si è seduto vicino stato poi posto nello Yajna Kunda accompagnato allo Yajna Kunda per eseguire il Poornahuti dalla recitazione dei Mantra vedici eseguita dai dello Yajna. Per prima cosa, ha santificato il sacerdoti e dagli studenti. Quattro officianti si prezioso materiale da offrire nel fuoco dello sono seduti intorno allo Yajna Kunda, poi hanno Yajna e poi ha offerto Akshata (il riso) nello Yajna iniziato lo Yajna offrendo oblazioni di ghee (burro Kunda accompagnato dalla recitazione dei sacri chiarificato) nel fuoco sacro, accompagnando Mantra vedici e dalle auspicali note della musica l’offerta con la recitazione dei Mantra vedici. del Nadaswaram, portando lo Yajna a felice Nel frattempo, un altro gruppo di sacerdoti ha conclusione con l’offerta delle oblazioni finali iniziato a recitare i Mantra del Krishna Yajur Veda nel fuoco sacro con le Sue Divine Mani. Dopo la secondo i comandamenti vedici sull’esecuzione conclusione dello Yajna, Bhagavan ha benedetto dello Yajna. Contemporaneamente, tre devoti i sacerdoti e ha spruzzato l’acqua sacra e il riso su anziani hanno iniziato il Parayana (lo studio di loro. Tutti i sacerdoti si sono poi seduti davanti cerimoniale) dei sacri testi, un sacerdote ha a Bhagavan e hanno recitato i Mantra vedici per iniziato il Surya Namaskar (l’adorazione del sole), un certo tempo. Alle 18,15, è stato offerto l’Arati un altro la recitazione della Durga Saptashati a Bhagavan, il che ha segnato il compimento del (un sacro testo dedicato alla Dea Durga), Veda Purusha Saptaha Jnana Yajna. e un altro ancora ha iniziato la Sahasra Lingarchana (l’adorazione di 1000 Lingam). Il bramino capo, assieme alla moglie, ha dato il via all’adorazione della Madre Divina con la recitazione dei Mantra vedici. Anche gli studenti hanno iniziato i canti vedici e il Parayana dei testi sacri. La recitazione dei sacri Mantra vedici, lo studio dei sacri testi, l’esecuzione dello Yajna alla Divina Presenza del Veda Purusha Bhagavan Stesso hanno creato un’aura di divinità nell’ambiente e Con l’offerta del Poornahuti nello Yajna Kunda da parte di hanno irradiato vibrazioni spirituali in Bhagavan nel fausto giorno di Vijaya Dasami, il 17 ottobre tutte le direzioni. Alle 11,25 Bhagavan 2010, il Veda Purusha Saptaha Jnana Yajna è giunto a si è spostato nel lato occidentale felice conclusione. dello Yajnashala e ha santificato Novembre 2010 - 24


Indulal Shah Sarla Shah

AMORE DIVINO IN AFRICA ORIENTALE

L

’AFRICA È, PROBABILMENTE, il continente più bello del pianeta. È benedetto da ricchi minerali: oro, diamanti, manganese, rame ecc. Inoltre, ci sono vasti territori vergini che abbondano di fiumi, laghi e cascate. Possiede anche una popolazione fatta di gente sana e forte. Ha, dunque, tutte le risorse naturali necessarie a una vita amorevole e pacifica.

1200 delegati provenienti da tutto il mondo alla Prima Conferenza Mondiale dei devoti Sai, tenutasi al Campus di Mumbai del Bharatiya Vidya Bhagavan: “Questa è la forma umana in cui ogni entità divina, ogni principio divino, vale a dire tutti i Nomi e le Forme attribuiti dall’uomo a Dio, si sono manifestati: Sarvadaivatwa Sarvarupaalanu Dharinchina Manavakarame

Bhagavan Chiede le Preghiere degli Africani Orientali Tuttavia, ironia ha voluto che questa vita amorevole e pacifica brillasse per la sua assenza. Dato che tutti gli esseri umani del pianeta hanno gli stessi semi divini, come possono esistere differenze basate su casta, credo, colore, religione, sesso e condizione sociale? Da secoli, milioni di persone nel Paese anelavano assieme a vedersi riconosciuta dignità umana, diritti umani ed eguali opportunità. Erano schiavi indifesi severamente colpiti dalla povertà e afflitti dalla sofferenza causata da diseguaglianze e abbandono. Grazie alla Sua infinita compassione, Bhagavan rispose all’ardente desiderio di milioni di Africani e riversò su di loro il Suo amore e la Sua grazia visitando l’Africa Orientale nel 1968. Il 17 maggio 1968, Bhagavan Baba fece il seguente annuncio a un’assemblea di

Sono venuto per accendere la lampada dell’Amore nei vostri cuori, per far sì che essa risplenda, giorno dopo giorno, di fulgore sempre più intenso. Non sono venuto per parlare a favore di qualche particolare Dharma (religione) come l’induismo. Non sono venuto in missione per far pubblicità a qualche setta o credo o causa particolare, né per raccogliere adepti per qualche dottrina. Non ho alcun piano per attrarre discepoli o devoti nel Mio ovile o per qualche ovile. Sono venuto per parlarvi dell’universale fede unitaria, del sentiero dell’Amore.

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Ee Akaram. Non permettete al dubbio di farvi deviare: se solo insedierete, nell’altare del vostro cuore, una salda fede nella Mia divinità, potrete ottenere la visione della Mia Realtà. Se invece oscillerete come il pendolo di un orologio, un momento devozione, un altro momento incredulità, non riuscirete mai a comprendere la verità e a ottenere beatitudine. Siete davvero fortunati ad avere la possibilità di sperimentare, ora, in questa stessa vita, la beatitudine della visione del Sarvadaivatwa Swarupam (l’Incarnazione di tutte le Componenti del seguito di Bhagavan assieme a Lui Forme di Dio).” durante la Sua visita in Africa Orientale. Parecchi delegati di nazioni straniere pregarono Bhagavan di far visita al loro Paese. Fra di essi Howard Murphet dall’Australia, Tideman Johanessan Durante il volo a 900 Km l’ora, a un’altitudine dalla Norvegia, il dottor Nallai Nathan da di 10.000 metri sopra il mare arabico, Baba fu Ceylon (Sri Lanka), Indra Devi dal Messico, avvicinato dai piloti e dall’equipaggio, da alti Charles Penn da Los Angeles (Stati Uniti ufficiali dell’Air India e dai passeggeri: tutti d’America) e il dottor C.G. Patel da Kampala, ricevettero la Sua divina grazia sotto forma di Africa Orientale. Baba rispose al fervido Vibhuti, autografi, fotografie spontaneamente desiderio degli Africani e dichiarò che avrebbe materializzate. fatto visita all’Africa Orientale il mese dopo. Gli Baba esibì anche un affascinante senso Africani fecero dunque tutti i preparativi per la dell’umorismo: tirò fuori un biglietto dalla tasca divina visita. di fronte al suo sedile e scrisse un affettuoso ammonimento dando il Suo indirizzo come Viaggio a Nairobi e Kampala Boeing 707 e facendolo poi recapitare a Bob Raymer di Los Angeles, componente del Il 30 giugno 1968, Bhagavan e il Suo seguito seguito, che sedeva nella fila proprio davanti s’imbarcarono sul Boeing 707 all’aeroporto di alla Sua. La risposta giunse, nello stesso Santa Cruz, a Mumbai, alla volta di Nairobi, spirito di cordialità, attraverso un altro biglietto in Africa Orientale. Il dottor C.G. Patel, smt. che riportava I seguenti versi: Madhubahen Patel, il dottor Atul C. Patel e altri componenti la sua famiglia sarebbero “Il cielo è azzurro, e anche l’oceano lo è. stati gli anfitrioni della visita. Il seguito di Il nostro desiderio realizzato si è. Bhagavan comprendeva sri N. Kasturi, sri Noi stiamo viaggiando assieme a Te!” Indulal Shah, smt. Sarla Shah, sri Raja Reddy, tutti provenienti dall’India, e Bob Raymer e Qualche tempo dopo, fu annunciato il monte consorte dagli Stati Uniti d’America. Swami Kenya. Vedemmo solo la sua frastagliata cima ha dichiarato che il mondo intero è la Sua azzurra stagliarsi sul mare di latte. Presto dimora e che ogni continente non è che una arrivammo all’aeroporto Embaksi di Nairobi. sala di quella dimora. La Sua visita in Africa Secondo l’orario locale mancavano 4 minuti non fu che una sbirciatina nelle sale di quella alle 12, mentre i nostri orologi indicavano le residenza. 14,24. Il dottor Patel condusse Baba in un piazzale dietro all’aeroporto, dove Swami camminò fra i devoti riuniti Novembre 2010 - 26


diversi Africani e Indiani ebbero il Divino

Dopo l’arrivo all’aeroporto di Embaksi di Nairobi, Bhagavan diede il Darshan ai devoti riuniti in un piazzale dietro all’aeroporto.

e riversò, su di essi, le Sue benedizioni. A Nairobi furono organizzati diversi programmi durante i quali Bhagavan fece il Darshan e offrì le Sue benedizioni ai devoti. Da Nairobi, Bhagavan procedette verso Kampala, la capitale dell’Uganda. Il percorso era di 650 chilometri e, mentre eravamo in viaggio, intravedemmo, 600 metri più in basso, la Rift Valley. Vedemmo il lago Soda, a Nakuru, ove

Darshan di Baba. Lo Stato ugandese aveva fornito a Baba una vettura guida da Malaba alla frontiera del Paese, come segno e simbolo del Sua onorevole posizione. In seguito, le automobili si diressero verso Jinja, dove il Nilo defluisce dal lago Vittoria. Raggiunta Kampala all’1,30, Bhagavan benedisse circa 2000 persone che Lo aspettavano e cantavano Bhajan da ore in un padiglione appositamente eretto vicino al bungalow del dottor Patel.

Il mattino del 1° luglio, Baba uscì e rimase in piedi di fronte a un’enorme folla mai vista in precedenza; poi cominciò ad aggirarsi lentamente fra le persone, riversando su di esse la Sua infinita compassione e offrendo ai bisognosi la Sua divina cura. Il generale Idi Amin, capo dell’esercito ugandese, e sri Oryema, ispettore generale della polizia ugandese, erano fra le personalità che, quel giorno, tributarono i loro omaggi a Baba. Il 2 luglio, Bhagavan concesse speciali “interview” a un gran numero di malati e persone disabili. Due di esse arrivarono sulle sedie a rotelle; poi, alzatesi, si misero a camminare speditamente per la gioia e la meraviglia di tutti. Quindi, se ne andarono con i volti raggianti dopo aver ricevuto le amorevoli premure e le miracolose cure di Bhagavan. Messaggio d’Amore di Bhagavan agli Africani Orientali

I residenti di Kampala furono estremamente felici di ricevere l’Amore e le Benedizioni di Bhagavan. Novembre 2010 - 27

Il 3 di luglio Bhagavan sorvolò, per quasi due ore, dalle 7,15 alle


9,15, il cratere del Ngorongoru in Tanzania e il lago Vittoria su un piccolo velivolo. Noi Lo seguimmo su un altro piccolo aereo. La sera, Baba parlò alla Sua prima riunione pubblica al Nairobi National Park, ove circa 20.000 persone ricevettero il Suo divino Messaggio d’Amore e Unità di tutto il genere umano. Egli dichiarò: “Sono venuto per accendere la lampada dell’Amore nei vostri cuori, per far sì che essa risplenda, giorno dopo giorno, di fulgore sempre più intenso. Non sono venuto per parlare a favore di qualche particolare Dharma (religione) come l’induismo. Non sono venuto in missione per Bhagavan con un gruppo di devoti a Kampala, in Uganda. far pubblicità a qualche setta o credo o causa particolare, né per raccogliere adepti per qualche dottrina. Non dell’infelicità e, se una persona esamina i propri ho alcun piano per attrarre discepoli o devoti desideri, può facilmente scoprire di poter vivere nel Mio ovile o per qualche ovile. Sono venuto molto più agevolmente con molto meno.” Poi per parlarvi dell’universale fede unitaria, del consigliò: “Alimentate la mente come fate con sentiero dell’Amore.” il corpo: fate regolare colazione con Dhyana (la meditazione), pranzo di Bhajan, tè di letture Il 5 luglio, il dottor Patel condusse in tratte dalle Scritture e cena di Nama Sankirtan automobile Baba e il Suo seguito a Nanyuki, (il canto della gloria di Dio).” località situata proprio sull’Equatore, a circa 200 chilometri da Nairobi, dove trascorremmo Pioggia di Benedizioni in Occasione del la notte. Era giovedì, e Bhagavan, mentre ci Guru Purnima parlava, materializzò un vaso colmo fino all’orlo di Amrita (nettare), dolce oltre ogni descrizione Il mattino del 7 luglio, Bhagavan fece il e incredibilmente profumata, distribuendola Darshan durante i Bhajan e concesse delle poi a tutti con un cucchiaio d’oro. “interview” a un gran numero di persone. La Il mattino del 6 luglio, Bhagavan si recò sera rilasciò il Suo primo Discorso pubblico a Kampala con un volo charter e concesse il a Kampala. Sottolineando l’unità di tutte le Darshan a circa 1000 devoti intenti a cantare fedi, le culture e le nazionalità, Egli affermò: i Bhajan. La sera, Egli incontrò numerose “Esattamente come il medesimo flusso personalità, medici e uomini d’affari, e rispose sanguigno scorre in tutte le membra del alle loro domande su argomenti spirituali. corpo , l’unico Principio Divino attiva l’intero Quando Gli fu chiesto: “Perché c’è tanto male universo… Ignorate le perline: meditate nel mondo?” Baba rispose: “Non c’è male nel sull’unificante, eterno filo sempre presente.” mondo: è la mente a vedere il male. Il buio non ha un’esistenza indipendente: è solo assenza Questo incoraggiante Messaggio fu di luce.” ricevuto con pari entusiastica approvazione Rispondendo a un’altra domanda, disse: da mussulmani, cristiani, buddisti, induisti e “Trishna (il desiderio) è la causa prima parsi. L’8 luglio, Bhagavan rilasciò un Novembre 2010 - 28


altro Discorso nello stesso luogo e parlò della dolcezza nettarea del Nome Divino. Il 9 di luglio, dopo i Bhajan del mattino, Bhagavan incontrò i membri delle delegazioni di Nairobi, Jinja, Mbale, Tororo, Eldoret e alcune altre città dell’Uganda e del Kenya. Egli spiegò loro l’ideale del servizio come Sadhana e disse loro di costituire gli Sri Sathya Sai Seva Samithi in Uganda, Kenya e Tanzania, con le sedi centrali a Kampala. Il 10 luglio, in occasione del fausto giorno del Guru Purnima, oltre 25.000 persone si riunirono per offrire i loro tributi a Bhagavan. Egli concesse il Darshan per quasi due ore, andando in ogni angolo a distribuire a tutti una manciata di dolci e un pacchetto di Vibhuti. La maggior parte dei contenitori svelarono, dentro i pacchetti, ritratti smaltati o di metallo di Cristo, della Croce, di Krishna o di Sai Baba Stesso. Fu davvero una scena commovente vedere devoti indiani e africani esprimere il loro amore e la loro devozione a Bhagavan.

“Il dottor Munshi non riuscì a trattenere le lacrime di gioia e gratitudine quando disse: “Ero addolorato di vedere attorno a me il rapido declino della fede in Dio e della serietà nei confronti della religione, ed ero sull’orlo della disperazione quando riflettevo sul futuro di questa antica terra. Ora, però, non appena prendo in considerazione Bhagavan Sri Sathya Sai Baba e assisto alla trasformazione che Egli sta operando nel cuore di milioni di persone, riprendo coraggio e mi sento felice. Egli farà sicuramente rivivere l’India e, tramite questo processo, diffonderà la fede e la religione nel mondo. Gli offro i miei omaggi e i miei ossequiosi saluti.”

Baba, assieme al Suo seguito, partì alle 6,30 del 12 luglio 1968 per vedere il Parco Nazionale all’una a Kampala, e qui migliaia di persone delle Cascate Murchison. I viaggiatori erano impegnate nel canto dei Bhajan. occuparono tre macchine. La seconda vettura, durante il percorso, incorse in un incidente, ma tutti gli occupanti, per grazia di Bhagavan, si salvarono. Il professor Kasturi fu quello che ebbe la peggio, ma tutti proseguirono su un taxi e raggiunsero il Para Safari Lodge, dove Bhagavan applicò a tutti della terapeutica Vibhuti, creò unguenti e compresse che premette delicatamente sulle parti dolenti e, dopo pochi minuti, tutti stavano bene. Bhagavan e il Suo seguito intrapresero poi un giro in barca sul Nilo di oltre 24 chilometri verso le Cascate Murchison, passando tra migliaia di coccodrilli e ippopotami, e trascorrendo circa tre ore in questa Migliaia di persone si affollarono a Kampala per il Darshan di gioiosa gita che fu un’esperienza Bhagavan. indimenticabile. Bhagavan arrivò Novembre 2010 - 29


Baba andò fra di loro e poi rimase in piedi, sul palco decorato, abbastanza a lungo da estinguere la loro sete di Darshan. Ritorno a Mumbai Il 13 di luglio, migliaia di persone si riversarono all’esterno del bungalow del dottor Patel per avere il Darshan. Dalle 8 alle 10 del mattino, Bhagavan andò fra di loro riversando su tutti la Sua divina grazia. Egli accettò splendidi mazzi di rose, posò per delle fotografie di gruppo e rispose alle domande che Gli venivano rivolte. Durante i Bhajan pomeridiani, Baba concesse alla gente molto più tempo per il Darshan. Numerosi malati ebbero il raro dono della terapeutica Vibhuti. Molto tempo prima dell’alba del 14 luglio, quasi metà Kampala era alla porta del dottor Patel per dare l’addio a Bhagavan. Il Suo aereo era in partenza alle 13 da Entebbe, con arrivo a Nairobi alle 14,30. Migliaia di persone erano in attesa sulla terrazza dell’aeroporto della città già dal mattino. Baba salutò la vasta folla con la mano e s’imbarcò sull’aereo diretto a Mumbai che atterrò all’aeroporto Santa Cruz alle 12,45. Qui 10.000 devoti Gli porsero il proprio caldo e affettuoso benvenuto. Il 15 luglio, Baba parlò a una gigantesca

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folla raccoltasi al Dharmakshetra, Andheri Orientale, Mumbai, che era presieduta dal dottor K.M. Munshi (fondatore del Bharatiya Vidya Bhavan), il quale non riuscì a trattenere le lacrime di gioia e gratitudine quando disse: “Ero addolorato di vedere attorno a me il rapido declino della fede in Dio e della serietà nei confronti della religione, ed ero sull’orlo della disperazione quando riflettei sul futuro di questa antica terra. Ora, però, non appena prendo in considerazione Bhagavan Sri Sathya Sai Baba e assisto alla trasformazione che Egli sta operando nel cuore di milioni di persone, riprendo coraggio e mi sento felice. Egli farà sicuramente rivivere l’India e, tramite questo processo, diffonderà la fede e la religione nel mondo. Gli offro i miei omaggi e i miei ossequiosi saluti.” Nel Suo Discorso Divino, Bhagavan parlò della Sua visita in Africa Orientale come dello spostarsi da una stanza all’altra dell’ampia Dimora Divina, l’Universo. Egli così affermò: “Non sono straniero in nessun Paese: Io sono originario di tutte le parti della terra.” Baba dichiarò che i conflitti razziali e le ostilità sorgono dalla pura ignoranza della fondamentale fratellanza degli uomini. Questo è quanto affermò: “È stata questa verità, questa unità, spesso interpretata in modo erroneo come diversità allorché viene vista attraverso le lenti dell’ego, che Io ho propagato in Africa Orientale.”


Maj. Gen. S.P. Mahadevan

I

SPERIMENTARE LA FELICITà DI VIAGGIARE CON BHAGAVAN

N

ELLA SUA IMMENSA compassione e profondo amore, Bhagavan Baba mi ha portato con Sé in molti viaggi in auto e in aereo durante i 15 anni in cui sono stato Presidente dell’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva del Tamil Nadu. Vi racconterò alcuni dei viaggi che ho avuto la fortuna di compiere con Sai. Tamil Nadu è Deva Nadu Nel 1982, Bhagavan mi ha portato con Sé a Tiruchirapalli con un volo delle Indian Airlines. A Tiruchirapalli, Swami tenne un Discorso Divino davanti a una folla di circa 10.000 devoti. Da lì, mi recai con Lui, viaggiando nella Sua auto, a Madurai dove Egli dette il Darshan a migliaia di persone che si erano riunite in uno spiazzo di fronte alla casa dell’Esattore del Distretto. Poi mi condusse con il colonnello Joga Rao e gli studenti che erano venuti assieme a lui nella casa del Maggiore Chari dove pranzammo. Swami, tuttavia, non mangiò nulla in quell’occasione. Giungendo a Kodaikanal, trovammo sri Ramakrishna Hegde, l’allora Presidente del Consiglio dei Ministri del Karnataka, che attendeva il Darshan di Swami. Swami mi chiese di prendermi cura di lui offrendogli un piccolo rinfresco in attesa del Suo arrivo. Sri Hegde rifiutò il tè, il caffè e i biscotti che gli avevo offerto. Rifiutò anche di sedersi in poltrona poiché era desideroso di Novembre 2010 - 31

sedere ai Piedi di loto di Bhagavan. Quando Swami arrivò, con un movimento della mano materializzò della Vibhuti che dette a sri Hegde dicendogli di mangiarla. Poi gliene applicò un po’ sulla gola. Con ciò, guarì in un istante il tumore alla gola di cui soffriva sri Ramakrishna Hegde. Quando l’Ingegnere Capo del PWD ( Dipartimento dei Lavori Pubblici) del Tamil Nadu giunse lì per il Darshan, Swami gli disse che c’era un problema di acqua potabile nel villaggio che Egli aveva visitato e gli chiese di risolverlo. L’Ingegnere Capo si recò a Kuppa Naicken Palayam e fece scavare un pozzo profondo a circa 3 metri dallo Sri Sathya Kali Temple e a soli 20 metri fu trovata l’acqua dolce. Fece costruire una cisterna per l’acqua che serve sia il villaggio di Kuppa Naicken Palayam sia i villaggi vicini. Questo è un grande Mahima (miracolo) del compassionevole Signore Sai.


Da Kodaikanal, mi recai con Bhagavan a Salem dove si erano riunite migliaia di persone per ricevere il Darshan Divino. Swami mi chiamò al primo piano della sede del Sai Samithi a Salem e disse: “Vedi quante migliaia di persone ci sono nelle strade, sugli alberi, sui tetti delle case? Pensa che Salem era la patria dell’ateo Ramasamy Naicker!” Da lì mi recai con Swami a Mettur Dam dove ci fermammo per la notte. Il giorno seguente, dopo aver dato il Darshan, Swami mi portò con Sé a Kaveri Poompattinam dove benedisse i pazienti e i medici dell’ambulatorio chirurgico oculistico gratuito organizzato dal Sai Samithi locale. Al Suo arrivo a Brindavan, Bhagavan disse agli studenti che era felice di aver visto così tanto buon lavoro svolto con devozione e disciplina, e quindi il Tamil Nadu (la terra dei Tamil) poteva essere chiamata “Deva Nadu” (la terra di Dio). Visita al Villaggio di Manipakkam Nel gennaio del 1983, durante la Sua visita annuale a Chennai, Bhagavan fece un annuncio storico durante un Discorso tenuto nella Music Academy Hall, alla presenza dell’allora Governatore del Tamil Nadu, sri Khurana, e dell’allora vicerettore dell’Università di Madras, il dottor Sundaresan: “Da oggi in poi, offrirò istruzione gratuita in tutte le Università Sai, nelle Scuole Sai e negli altri Istituti Sai. I rappresentanti degli studenti non saranno eletti, ma saranno scelti in base ai loro risultati scolastici.” Il giorno dopo, Swami acconsentì alla mia richiesta di visitare uno dei villaggi adottati, Manipakkam, a circa 40 km da Chennai. Viaggiò pazientemente su strade fangose attraversando le risaie. Sulla strada, Swami mi chiese dei particolari sulle varie attività compiute dagli operatori Sai nel villaggio di Manipakkam. All’entrata di quel villaggio, l’auto di Swami dovette passare davanti a un negozio di alcolici di proprietà di un musulmano; inoltre, il tempio del villaggio era in condizioni pietose. Swami mi chiese di ripararlo, specialmente il Rajagopuram (la torre) e chiedere il denaro per il restauro allo Sri Sathya Sai Central Trust. Uno dei risultati della visita di Swami in Novembre 2010 - 32

Mentre stavamo arrivando al confine meridionale di Mettupalayam, l’Onnipotente Dio Sai fermò la pioggia, ricevette la ghirlanda dall’elefante, benedisse migliaia di devoti lì riuniti, distribuì indumenti ai medici e agli infermieri, tenne un Discorso Divino e ripartì. Mentre attraversavamo il fiume Bhavani, confine settentrionale di Mettupalayam, cominciò a piovere forte. Sulla strada per Coonoor, Swami scese dall’auto sotto la pioggia intensa e camminò senza ombrello verso i cantori dei Bhajan e li benedisse. Chiesi a Swami perché camminasse sotto la pioggia senza ombrello, ed Egli rispose: “Se così tante persone sono sedute sotto la pioggia a cantare i Bhajan, perché non posso andare Io sotto la pioggia a benedirle?” quel villaggio fu che il negoziante musulmano trasformò il negozio di alcolici in una sala da tè. Nel villaggio, Swami tenne un Discorso Divino davanti a una folla di circa 5000 persone e mi concesse l’opportunità di tradurlo in Tamil. Prima di lasciare il villaggio, Swami eseguì la Bhumi Puja (consacrazione della terra) per la costruzione di un dispensario offerto dal Sai Trust. A Dharmakshetra, Mumbai, con Bhagavan Nel gennaio del 1984, Bhagavan mi portò con Sé a Mumbai con un volo dell’Indian Airlines assieme al colonnello Joga Rao e ad alcuni studenti. A Mumbai, Swami ci portò tutti a cena a casa di Navanagar di Rajmata. Il giorno dopo, quando il Presidente dello Shirdi Sai Sansthan giunse al Dharmakshetra per il Darshan, Swami gli chiese di portarmi a Shirdi per il Darshan, assieme al colonnello Joga Rao e a quattro studenti, e di riportarci


indietro. Quindi, il giorno dopo fummo condotti a Nashik in aereo e poi in auto a Shirdi, dove venimmo accolti come ospiti dello Shirdi Sai Trust. Chiesi ai nostri studenti di cantare lì dei Bhajan. Consegnammo l’assegno donato da Bhagavan allo Shirdi Sai Sansthan e a ciascuno di noi fu regalato uno scialle di cachemire. Al ritorno a Mumbai, Swami ci chiese che cosa avevamo visto a Shirdi. Quando tralasciavamo qualcosa, Swami completava il nostro elenco di piccole statue ecc. come se avesse vissuto a Shirdi a lungo. A Mumbai, Swami mi permise di risiedere nel Dharmakshetra stesso assieme a Lui, offrendomi una stanza lì. Una volta, a mezzanotte, sentii il letto muoversi. Quando aprii gli occhi, vidi Bhagavan seduto sul letto. Cercai di alzarmi, ma Swami me lo impedì e disse: “Stai giù. Tu e Joga Rao russate così forte che sembrate una fanfara militare! Come faccio a dormire nella stanza accanto?” Così dicendo, se ne andò. Swami Benedice un Tempio L’8 maggio 1989, viaggiai con Bhagavan seduto sul sedile anteriore della Sua auto. Bhagavan era partito da Kodaikanal alle 6 del mattino. Passando da Palani, Udumalpet, Pollachi, Podanur e Coimbatore, alle 3 del pomeriggio raggiungemmo un villaggio adottato, Kuppa Naicken Palayam, nel distretto di Coimbatore, viaggiando su strade sterrate e polverose per 32 chilometri. Nel villaggio, Swami fu accolto da migliaia di abitanti. Gli fu offerto il tradizionale benvenuto con il Poornakumbham e l’ombrello bianco e, mentre venivano recitati i Mantra vedici, i bambini Bal Vikas offrivano fiori (Pushpanjali) ai Suoi Piedi di loto. Nel villaggio, era stato costruito dai devoti Sai un tempio dedicato alla Madre Kali, ed era pronto per il Kumbha Abhisheka (bagno cerimoniale) e il Prana Pratishtha (energizzazione con il principio vitale). Mentre Swami stava per dirigersi verso un tendone gigante (Shamiana) per dare il Darshan a migliaia di abitanti dei villaggi lì riuniti, il bramino capo riferì a Swami che la statua della Dea Kali non era stata Novembre 2010 - 33

Swami chiese agli abitanti se avevano avuto piogge. “C’è scarsità d’acqua e la siccità finora ha prevalso in questa zona”, fu la risposta. Swami allora disse loro: “Andate di corsa a ripararvi perché fra non molto pioverà molto abbondantemente.” Poi, li benedisse. Entro cinque minuti dalla partenza di Swami, piovve a catinelle, dando agli abitanti del villaggio una grande gioia.

installata e che non era stato compiuto lo Yantrasthapanam (installazione del diagramma mistico). Immediatamente, Bhagavan, che si trovava a circa 8 metri di distanza, disse: “Vai a vedere. Ho già eseguito l’installazione della statua e lo Yantrasthapanam.” Puntò la mano destra verso il tempio, lasciando le impronte di curcuma e carminio sul vestito bianco che io, che mi trovavo alla sua destra, indossavo. Swami dette alla Dea il Nome di “Sri Sathya Kali”. Il bramino capo e gli altri sacerdoti corsero al tempio per trovare, con loro sorpresa, che la statua della Dea Sri Sathya Kali era già stata installata con foglie verdi di neem, pasta di curcuma e di sandalo. Tutti i presenti rimasero estasiati all’annuncio del miracolo di Sai. Onnipotenza e Onniscienza di Swami In seguito, Swami si recò a Shamiana dove benedisse una grande folla, assistette a uno spettacolo eseguito dai bambini Bal Vikas, distribuì degli indumenti ai poveri del villaggio e benedisse il cibo da distribuire come Narayana Seva. Chiese poi agli abitanti se avevano avuto piogge. “C’è scarsità d’acqua e la siccità finora ha prevalso in questa zona”, fu la risposta. Swami allora disse loro: “Andate di corsa a ripararvi perché fra non molto pioverà molto abbondantemente.” Poi, li benedisse. Entro cinque minuti dalla partenza di Swami, piovve a catinelle, dando agli abitanti del villaggio una grande gioia.


Sulla strada per Mettupalayam, continuava a piovere molto copiosamente. Così, chiesì a Bhagavan di fermare la pioggia perché avevo organizzato di far venire un elefante al Sai Samithi di Mettupalayam perché offrisse a Swami una ghirlanda di fiori, e migliaia di devoti stavano aspettando il Darshan, sia all’interno sia all’esterno dell’edificio del Samithi. Swami sorridendo rispose: “Aspetta e vedrai.” Mentre stavamo arrivando al confine meridionale di Mettupalayam, l’Onnipotente Dio Sai fermò la pioggia, ricevette la ghirlanda dall’elefante, benedisse migliaia di devoti lì riuniti, distribuì indumenti ai medici e agli infermieri, tenne un Discorso Divino e ripartì. Mentre attraversavamo il fiume Bhavani, confine settentrionale di Mettupalayam, cominciò a piovere forte. Sulla strada per Coonoor, Swami scese dall’auto sotto la pioggia intensa e camminò senza ombrello verso i cantori dei Bhajan e li benedisse. Chiesi a Swami perché camminasse sotto la pioggia senza ombrello, ed Egli rispose: “Se così tante persone sono sedute sotto la pioggia a cantare i Bhajan, perché non posso andare Io sotto la pioggia a benedirle?” Quella sera, Swami andò a Ooty e mi dette una stanza per stare con Lui nel Nandanavanam stesso. Il giorno dopo, quando l’Ingegnere Capo del PWD (Dipartimento dei Lavori Pubblici) del Tamil Nadu giunse lì per il Darshan, Swami gli disse che c’era un problema di acqua potabile nel villaggio che Egli aveva visitato e gli chiese di risolverlo. L’Ingegnere Capo si recò a Kuppa Naicken Palayam e fece scavare un pozzo profondo a circa 3 metri dallo Sri Sathya Kali Temple e a soli 20 metri fu trovata l’acqua dolce. Fece costruire una cisterna per l’acqua che serve sia il villaggio di Kuppa Naicken Palayam sia i villaggi vicini. Questo è un grande Mahima (miracolo) del compassionevole Signore Sai. Nel gennaio del 1990, Swami acconsentì alla mia richiesta di visitare un ambulatorio chirurgico oculistico gratuito a Chrompet a circa 25 km da Chennai. A Chrompet, Bhagavan benedisse i medici e i malati, donò occhiali ai pazienti, distribuì sari e dhoti a molte persone e benedisse il cibo del Narayana Seva. Novembre 2010 - 34

Sulla strada di ritorno per Chennai, a circa 20 km dalla città, Swami mi chiese di condurLo a casa mia per benedire mia moglie. Gli risposi: “Swami! Mia moglie è al Sundaram Sai Mandir. Non guida a Madras (Chennai). Devo andare al Sundaram e riportarla a casa.” Swami replicò: “È già tornata a casa. PortaMi a casa tua.” Quando arrivammo a casa mia, Swami disse a mia moglie: “Tuo marito, un militare, ha fatto del suo meglio per impedirMi di venire qui a benedirti.” Le chiesi come era tornata a casa. Mi rispose: “Una devota con l’autista ha avuto compassione di me che ero seduta da sola nel Sundaram e mi ha riaccompagnato a casa.” Fu un’altra prova dell’onniscienza del Signore Sai che conosceva i movimenti della Sua devota a 20 chilometri di distanza. Sono stato abbastanza fortunato da avere molte altre opportunità di viaggiare con Sai nella Sua auto, ma, a causa della mancanza di spazio nel Sanathana Sarathi, per ora è meglio che interrompa qui la mia narrazione.


IL MIEI VIAGGI A KODAIKANAL CON BHAGAVANv T.G. Krishnamurthy

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’OPPORTUNITÀ DI accompagnare su un autobus che seguiva la Sua auto. il Signore nella Sua visita alle colline Di tanto in tanto Swami ci chiedeva di di Kodai è un controllare se l’autobus fervido sogno in cui gli studenti Poiché Baba non usava il tappeto, che ogni devoto viaggiavano stesse anch’io fui spinto a camminare a piedi vorrebbe realizzare. seguendo la macchina. B h a g a v a n , Nel caso il bus non nudi sul terreno circostante. Passai nella Sua infinita fosse visibile, Egli ci un momento difficile camminando a misericordia, mi ha chiedeva di fermare piedi nudi sul terreno bollente e cercai concesso in molte l’auto e aspettavamo occasioni questa finché esso non sollievo mettendo, ogni tanto, i piedi grande fortuna. arrivava. Il viaggio ci sul tappeto! Desidero utilizzare portò attraverso una Quando tornai in macchina con Swami le brevi pagine che serie di valichi tra seguiranno per dopo il Darshan, ero dolorante e scoprii Hosur e Dharmapuri. rivivere alcuni dei Mentre stavamo di avere le vesciche sotto i piedi. Swami tanti meravigliosi passando attraverso i notò il mio turbamento e mi chiese che momenti in cui Egli mi monti, Swami volle che ha benedetto a Kodai la macchina andasse cosa avessi. Gli dissi la causa delle e durante i viaggi di piano in modo che mie preoccupazioni ed espressi la mia andata e ritorno. l’autobus fosse sempre meraviglia sul fatto che Egli sembrasse visibile. Questo è Compite completamente insensibile al calore. Mi il modo in cui Egli Meticolosamente il protegge i Suoi figli. rivelò, allora, il segreto di ciò dicendo: Vostro Dovere P r a n z a m m o “Tu sei egoista e preoccupato del tuo a Salem dove ci corpo e perciò sei stato aggredito In uno di tali viaggi fermammo per un’ora, a Kodai, ero seduto poi continuammo dal caldo. Io, al contrario, amo tutti e sul sedile anteriore per Kodai via non nutro alcuna preoccupazione per dell’automobile di Dindigul. Swami questo Corpo. Perciò, sono insensibile Swami, mentre un aveva acconsentito a altro devoto guidava. fermarsi a Dindigul in al calore.” Bhagavan era seduto risposta alle preghiere dietro con un altro dei devoti che erano devoto. Gli studenti che Baba aveva scelto là. Circa quindici giorni prima del viaggio di per accompagnarLo a Kodai viaggiavano Swami a Kodai, il presidente del distretto Novembre 2010 - 35


di Coimbatore era andato a Brindavan e aveva chiesto a Swami di dargli l’opportunità di servire Lui e i Suoi studenti a Dindigul durante il viaggio a Kodai. Swami dette il Suo consenso e gli chiese di predisporre una merenda per i ragazzi mentre essi erano fermi a Dindigul. Il presidente del distretto fu felice del cortese gesto di Swami e, più tardi, mi informò che Egli aveva acconsentito alla visita a Dindigul e gli aveva concesso di organizzare la merenda da servire ai Suoi studenti. Ne fui felice e gli chiesi di iniziare i preparativi. Un po’ prima di raggiungere Dindigul, l’aria condizionata della macchina smise di funzionare. Era estate e la temperatura esterna elevata. Il devoto che guidava la macchina e io stavamo sudando copiosamente per il caldo soffocante. Ero anche preoccupato per i disagi che la calura poteva provocare a Bhagavan. Quando, tuttavia, guardai nello specchietto retrovisore, notai, con enorme stupore, che Swami appariva fresco come una rosa. Egli guardava il panorama attraverso il finestrino con un bellissimo sorriso sul volto. Arrivammo a Dindigul dove Bhagavan e gli studenti che Lo accompagnavano ricevettero uno straordinario benvenuto dall’anelante gruppo di devoti lì riuniti per avere il Suo Darshan. Dopo un attimo, Swami mi chiamò vicino a Sé e mi chiese se fosse stata preparata la merenda per gli studenti al Suo seguito. Ritenevo che ci avesse pensato il presidente del distretto di Coimbatore e dissi a Bhagavan: “Sono sicuro che vi abbia provveduto il presidente del distretto. Andrò a controllare, Swami!” Mi avvicinai, allora, al presidente per verificare se ciò fosse stato disposto. Con mia meraviglia, egli mi disse che non era stato preparato nulla. L’unica cosa a disposizione era un po’ di fresca acqua di cocco! Col cuore che batteva forte, mi avvicinai a Swami e Lo misi al corrente della situazione. Bhagavan era contrariato da questa mia dimenticanza di servire i ragazzi che aveva portato con Sé. Atithi Devo Bhava: l’Atithi, ovvero l’ospite, deve essere servito come si servirebbe Deva, il Signore Stesso. Invece, noi, membri dell’Organizzazione, avevamo mancato nel nostro servizio agli Atithi (gli Novembre 2010 - 36

ospiti) di Deva (il Signore) Stesso! Swami mi ricordò molte volte il mio errore mentre camminava fra i devoti durante il Darshan. Io Lo seguivo tenendo le lettere che Egli prendeva dai devoti. Ogni volta che si volgeva verso di me per porgermi le lettere, mi sussurrava: “I Miei figli hanno fame” e, ogni volta che udivo ciò, mi sentivo come se il Signore Siva mi stesse perforando il petto con il Suo tridente. Pregavo Bhagavan di perdonare il mio errore, ed Egli, comunque, sorrideva sempre e così nessun altro si rendeva conto del tormento che stavo passando. Mi rimproverai di non aver controllato con scrupolo i preparativi. Nel tentativo di riparare all’errore, mobilitai subito alcuni membri dell’Organizzazione e chiesi loro di correre in città a procurarsi qualunque genere di ristoro trovassero e metterlo nell’autobus in cui viaggiavano gli studenti. Una volta fatto, mi avvicinai di nuovo a Bhagavan e Gli riferii che le merende erano state messe sull’autobus e sarebbero state servite agli studenti durante il resto del viaggio. Speravo che questo, in qualche modo, facesse piacere a Bhagavan, ma Egli fu inflessibile. Fece un mezzo assenso con il capo e ciò non fu sufficiente a convincermi di aver riottenuto il Suo favore. Dopo aver benedetto l’assemblea di devoti, Baba entrò nella Sua auto e il viaggio continuò. Dopo un po’, con nostra gradita sorpresa, l’aria condizionata in macchina, che aveva cessato di andare, ricominciò a funzionare. Quando ciò accadde, il devoto che guidava la macchina di Swami e io ci scambiammo degli sguardi e Bhagavan lo notò. Egli domandò che cosa stesse accadendo e io Gli dissi che ero contento del fatto che l’aria condizionata, che per qualche ragione si era fermata, avesse ricominciato a funzionare da sola. Egli rispose: “Non sai che non si muove neppure un filo d’erba senza il Mio consenso? Ancor prima di raggiungere Dindigul, Io sapevo che tu non avevi preparato nulla da mangiare per i ragazzi.” Poi continuò: “Avevi affidato tutti i preparativi al presidente del distretto… ma non era forse tuo dovere, come presidente dello Stato, controllare che tutto fosse a posto?” Il significato recondito delle cose


accadute nelle poche ore passate mi divenne chiaro Un po’ prima di raggiungere in un lampo. Swami, Dindigul, l’aria condizionata della nella Sua onniscienza, macchina smise di funzionare. Era conosceva in anticipo che io avrei sbagliato e, estate e la temperatura esterna probabilmente, voleva elevata. Il devoto che guidava la che l’aria condizionata macchina e io stavamo sudando smettesse di funzionare. E copiosamente per il caldo ora, che avevo rimediato con l’assicurazione soffocante. Ero anche preoccupato che i Suoi ragazzi per i disagi che la calura poteva avrebbero mangiato, provocare a Bhagavan. Quando, l’aria condizionata aveva tuttavia, guardai nello specchietto ripreso a funzionare! È detto che, quando retrovisore, notai, con enorme facciamo un passo verso stupore, che Swami appariva fresco Swami, Egli ne farà come una rosa. Egli guardava il cento verso di noi, ma, in panorama attraverso il finestrino questo caso, il Signore misericordioso sapeva con un bellissimo sorriso sul volto. del passo sbagliato che avrei fatto e vi aveva posto rimedio persino prima che io ne fossi consapevole. L’Attaccamento al Corpo Causa Dolore Una volta, tornando da Kodai, Swami decise di fare una sosta a Salem e fece lì il Darshan ai devoti presenti. Era piena estate ed era stato steso un tappeto lungo il tratto che Swami avrebbe percorso dando il Darshan. Il pomeriggio, quando Baba arrivò, il sole era a picco. Invece di seguire il percorso lungo il tappeto, Swami ci sorprese camminando a piedi nudi sul terreno durante il Darshan. Sembrava che fosse totalmente insensibile al calore. Io ero proprio dietro di Lui, seguendoLo mentre dava il Darshan. Poiché Baba non usava il tappeto, anch’io fui spinto a camminare a piedi nudi sul terreno circostante. Passai un momento difficile camminando a piedi nudi sul terreno bollente e cercai sollievo mettendo, ogni tanto, i piedi sul tappeto! Quando tornai in macchina con Swami dopo il Darshan, ero dolorante e scoprii di avere le vesciche sotto i piedi. Swami notò il mio turbamento e mi chiese che cosa Novembre 2010 - 37

avessi. Gli dissi la causa delle mie preoccupazioni ed espressi la mia meraviglia sul fatto che Egli sembrasse completamente insensibile al calore. Mi rivelò, allora, il segreto di ciò dicendo: “Tu sei egoista e preoccupato del tuo corpo e perciò sei stato aggredito dal caldo. Io, al contrario, amo tutti e non nutro alcuna preoccupazione per questo Corpo. Perciò, sono insensibile al calore.”


I Miei Viaggi con Sai Dr. K. Bhaskar Rao

chiamati a esser parte del divino movimento di cui Egli è l’Auriga. In questo soggiorno, Egli si prende cura di ciascuno, assumendo ’ONNIPOTENTE SIGNORE il ruolo di madre, padre, insegnante e Dio. In dell’universo si è incarnato come tale divino cammino, ogni Sua impronta lascia uomo fra gli uomini per elevarli. una sorgente da cui sgorga in eterno l’Amore. È una grande fortuna che Egli sia venuto in Con gratitudine verso di Lui, condividerò con i mezzo a noi a riversare Amore e Compassione lettori le mie esperienze colme di beatitudine, su noi tutti: è la nel senso letterale dimostrazione del termine, di aver Bhagavan, che stava conversando con dell’Amore di Dio per viaggiato con Sai noi seduto in macchina, improvvisamente l’umanità. Essendo durante una delle Sue ordinò all’autista di rallentare e fermarsi contemporanei del visite al distretto del Paripoorna Avatar Godavari Occidentale vicino a uno dei motociclisti, un giovane (Incarnazione di nell’Andhra Pradesh. di nome Sagar, che era uscito di strada Dio in tutta la Sua Queste esperienze e aveva urtato il fianco di un albero. Gloria), Bhagavan echeggeranno nella Egli era troppo spossato dal caldo Sri Sathya canzone che il cuore Sai Baba, che di ogni devoto canta: per notare che Baba stava andando intreccia la nostra “Il Nandabala (il Figlio da lui. Swami chiese di prendere dalla vita con la Sua di Nanda) è tornato macchina un cocco tenero e gliene fece come Anandabala Divina Missione, (Incarnazione della rappresenta bere l’acqua. Il giovane si riprese e riferì Beatitudine) a il più grande che effettivamente era svenuto mentre incontrare ancora la Tapas (esercizio guidava ad alta velocità e non si era reso propria gente!” spirituale) che possiamo compiere conto di uscire di strada, di azionare i Visita a Eluru e in questa nascita. freni e fermarsi sotto l’albero. Era Swami Akiripalli È certamente che, da lontano, controllava tutte quelle per i meriti di azioni nonostante stesse parlando con noi Fu nel molte esistenze febbraio precedenti se noi, in in macchina. d e l questa vita, siamo

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1965 che Bhagavan intraprese un giro dell’Andhra Pradesh, in particolare Rajahmundry e poi Akiripalli, un villaggio vicino a Vijayawada, a inaugurare una scuola di sanscrito edificata dal dottor Suri Bhagavantam, eminente scienziato. In viaggio, Egli attraversò il distretto del Godavari Occidentale e si fermò a Eluru, la mia città natale, a benedire i devoti. Secondo il programma di viaggio, la visita a Eluru doveva avvenire il 27 di febbraio. Come d’accordo, io ero presente a Rajahmundry per invitare e portare Swami a Eluru. Avvenne che, non appena si incamminò per mostrare, attraverso il Darshan, la Sua Forma sempre bellissima alla folla in attesa, Egli mi notò e chiese: “Per quando è prevista la visita a Eluru?” Risposi che era per il 27 febbraio. Baba con tono deciso disse: “No, no. Andremo lì il 25 stesso.” Contattai subito i devoti a Eluru e comunicai la divina decisione in modo che essi potessero provvedere adeguatamente a darGli il benvenuto il giorno della visita, ora anticipata di due giorni. Swami partì per Eluru il mattino del 25 febbraio 1965 in auto. Seduti nella Sua macchina erano sri Cherukumilli Kamavadhani, erudito vedico, il dottor Suri Bhagavantam, scienziato, e il sottoscritto. Per tutto il viaggio, Swami ci coinvolse nel Namasmarana, cantando Bhajan con la Sua melodiosa voce e con noi che seguivamo in coro. Chiedeva frequentemente di fermare l’auto per permettere alla folla che attendeva ai lati della strada di avere il Suo Darshan. Con loro grande gioia, Egli scendeva per benedirli tutti, accettava ghirlande e concedeva il Padanamaskar. Una volta, attraversando una campagna, dovemmo fermarci a un passaggio a livello. In men che non si dica, molti abitanti, uomini, donne e bambini, che stavano lavorando nei campi, arrivarono correndo e circondarono la Sua auto. Intenerito dalla loro curiosità, Swami abbassò il finestrino e li benedisse. Quelle persone semplici erano emozionate nel vedere Baba in Persona e, eccitate, cominciarono a bisbigliare fra loro: “Oh! È come in fotografia!” Swami era alquanto Novembre 2010 - 39

Mentre ci stavamo avvicinando, assistemmo a un Divino Lila di Swami. Egli fece fermare l’auto vicino a una casetta e chiese a un’anziana donna con un bimbo, che sedevano sulla soglia, dove si trovasse il Mandir. Quando essa ne indicò la direzione, Baba sorrise fra Sé e la macchina ripartì. Eravamo tutti confusi, ma, più tardi, quando scoprimmo il motivo di tale azione, rimanemmo tutti attoniti per la Sua onniscienza. I membri di quella famiglia erano andati al Mandir per vedere Bhagavan lasciandosi alle spalle la vecchia donna che non ci vedeva bene e anche il bambino a farle compagnia. Tuttavia, come poteva il Signore misericordioso andarsene senza averla benedetta?

divertito da quel commento e, mentre continuavamo a guidare, ripeté quella frase parecchie volte imitando il tono e l’accento degli abitanti del villaggio. Noi, ovviamente, ridevamo a crepapelle, mentre Baba, era rapito dall’innocenza di quei cuori puri. È la Sua Natura fuori dal comune a farLo sentire Uno con coloro che vengono faccia a faccia con Lui, di chiunque possa trattarsi. Non è forse Lui l’Abitante di tutti gli esseri? Raggiunta Eluru, Swami si riposò un po’ a casa mia. Io ebbi anche la benedizione di servire il pranzo a Lui e a tutti i devoti lì riuniti. In effetti, fu Baba ad assumere il compito di servire il cibo ai devoti, invitandoli a prenderne ancora, illustrando le peculiarità delle varie prelibatezze, riempiendo così di gioia il loro cuore. In tale occasione, era l’amore di mille madri che noi sperimentavamo. Felicemente perso nell’offrire ospitalità al Signore e ai Suoi devoti, mi dimenticai della mia fame, ma


ciò non sfuggì all’amorevole attenzione della Madre Sai, che disse: “Hai sfamato tutti, ma non te stesso.” Swami divise il Suo cibo con me. Per me non fu altro che Amritam (ambrosia), e ne gustai ogni minima parte. Era la prima volta che noi controllavamo l’organizzazione del giro di Swami. Erano i primi giorni dell’Organizzazione Sai e i volontari Seva Dal erano pochi. Così, incontrammo il Commissario della Polizia del distretto una settimana prima e richiedemmo la copertura di sicurezza. Egli acconsentì prontamente, ma, in cambio, avanzò una richiesta personale. Sua figlia era afflitta da poliomielite ed egli desiderava che noi chiedessimo a Swami della Vibhuti per lei. Provammo a fargli capire che tali raccomandazioni non erano ascoltate da Swami e solo le preghiere potevano ottenere la Sua risposta, ma egli non era convinto e continuò a insistere. Il giorno della visita di Swami, mentre stavo camminando dietro di Lui durante il Suo Divino Darshan al pubblico in un auditorium, trovai il Commissario di Polizia seduto in un prima fila, che, speranzoso, mi fece segno col capo. Guardai altrove pregando in silenzio: “O Swami, Tu sai tutto. Io non ho nulla da dirTi.” Dopo essersi aggirato fra le file dei devoti, Swami stava salendo sul palco per sedersi. Tutto a un tratto si girò, andò dritto verso la figlia del Commissario di Polizia, materializzò una manciata di Vibhuti e gliela dette. Vedendo quel Lila, eravamo tutti attoniti e la felicità del Commissario non conobbe limiti. Quant’è vero che Bhagavan è venuto per rendere tutti felici! “La vostra gioia è il Mio cibo”, Egli dice. Più tardi, fece un Discorso all’assemblea sul Principio Atmico e affermò: “In questi tempi, l’uomo viaggia verso la luna con grandi costi, ma non fa alcuno sforzo per scavare, anche solo un po’, dentro al suo cuore. Lo scopo della vita è conoscere se stessi. Tutti devono impegnarsi a raggiungere questa meta ultima della vita.” Dopo Eluru, accompagnai Swami a Vijayawada, dove, parlando alle persone in un incontro pubblico, Egli spiegò lucidamente: “L’unità fa emergere la purezza e Novembre 2010 - 40

Il campo era situato su un terreno agricolo sconnesso, ma il Signore compassionevole non esitò ad attraversarlo per giungervi. Egli si recò da ogni paziente e li consolò tutti con il Suo tenero tocco e le Sue gentili parole. Il Suo Amore spazzò via il loro dolore. Poi mi chiamò vicino e mi rimproverò: “Hai voluto che le operazioni chirurgiche si effettuassero in questi campi. Che cosa succederà se si verificheranno delle infezioni?” Risposi con la massima umiltà: “Noi abbiamo la Tua protezione per tutto, non è vero, Swami?” Egli sorrise e mi dette dei colpetti sulle spalle. Che ci crediate o no, non sopraggiunse alcuna complicazione e tutti i pazienti ebbero miglioramenti alla vista.

conduce a Dio.” La sosta successiva fu ad Akiripalli, ove Egli inaugurò la scuola di cultura sanscrita. Successivamente, tornò a Prasanthi Nilayam lasciandoci a riflettere e ad assimilare le dolcissime esperienze del Suo sconfinato Amore. Mentre ritornavo a Eluru, dopo essermi congedato da Lui nell’ultima sosta, vidi dei gruppi di agitatori bloccare il traffico e disturbare tutte le attività. Fu allora che compresi l’onniscienza del Signore che vedeva nel futuro e prevedeva avversità imminenti. Anche se non lo rivelò, Egli ci guidò ad anticipare la Sua visita di due giorni, in modo che potemmo gestirla senza ostacoli e difficoltà. Visita al Distretto del Godavari Occidentale, 1983 Nel maggio del 1983, Bhagavan benedisse il distretto del Godavari Occidentale con la Sua visita. Il 14 maggio, egli arrivò all’Aeroporto Gannavaram con un volo speciale che


atterrò alle 12. Noi ci accorgemmo che la Sua veste era tutta fradicia di sudore a causa del malfunzionamento dell’aria condizionata del velivolo. Egli, tuttavia, appariva fresco come un fiore, non toccato dai disagi del corpo. Era piena estate ed era mezzogiorno. I devoti si affrettarono a portarGli ciabatte e ombrello. Egli, gentilmente, li rifiutò e non diede importanza al caldo, dicendo: “Poiché i devoti sono stati ad aspettarMi sotto il sole cocente, come posso Io usare questi? Sto godendo la frescura della loro devozione e del loro amore. Inoltre, questo Corpo è nato e cresciuto nella calda regione del Rayalaseema!” Ciò alleviò tutta la nostra tensione e la gioia si diffuse ovunque. Baba camminò sotto il sole cocente, spargendo benedizioni sulle migliaia di persone che si erano messe in fila per accoglierLo. Baba accondiscese alla mia preghiera di visitare la mia casa a Eluru e partimmo in auto. La macchina era scortata da sei auto che facevano strada. Swami rimase colpito da loro e li benedisse offrendo l’opportunità di una fotografia con Lui. Due devoti anziani, il colonnello Joga Rao e sri Ramana Rao, facevano parte del Suo seguito. Raggiungemmo Eluru alle 14. Un’enorme folla era lì riunita sotto il sole cocente per dare il benvenuto a Baba ed Egli soddisfece la loro brama di vederLo. Individuando fra la folla due fratelli con disabilità fisica, chiese di portarGlieli vicino, creò della Vibhuti e la applicò loro personalmente su fronte e spalle. Verso le 16, uscì nuovamente per visitare il campo oculistico allestito dall’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva nel villaggio di Kovvali distante 8 km da Eluru, dove erano stati curati 98 pazienti. Il campo era situato su un terreno agricolo sconnesso, ma il Signore compassionevole non esitò ad attraversarlo per giungervi. Egli si recò da ogni paziente e li consolò tutti con il Suo tenero tocco e le Sue gentili parole. Il Suo Amore spazzò via il loro dolore. Poi mi chiamò vicino e mi rimproverò: “Hai voluto che le operazioni chirurgiche si effettuassero in questi campi. Che cosa succederà se si verificheranno delle infezioni?” Risposi con la massima umiltà: “Noi abbiamo la Tua Novembre 2010 - 41

protezione per tutto, non è vero, Swami?” Egli sorrise e mi dette dei colpetti sulle spalle. Che ci crediate o no, non sopraggiunse alcuna complicazione e tutti i pazienti ebbero miglioramenti alla vista. Questo non è che un altro esempio della forza delle Sue benedizioni che dona completa protezione ai devoti che si arrendono pienamente a Lui e ripongono in Lui una fede incrollabile. Dal campo oculistico di Kovvali procedemmo verso il villaggio di S. Muppavaram, che fu il primo a essere adottato dall’Organizzazione Sai nell’ambito del Programma Nazionale di Sviluppo Rurale. Sulla strada, scorgemmo molti laghetti e bacini di raccolta, alcuni che si estendevano per parecchi acri, che erano colmi d’acqua persino a metà estate. Compiaciuto di quella vista, Swami notò: “Splendido! C’è acqua ovunque. Siete nati fortunati!” Io, rispettosamente, dissi: “O Signore! Sei Tu che ci hai fatto nascere, e sei Tu ad averci resi felici!” Egli batté amorevolmente la mano sulle mie spalle. Con così tanto amore attorno, in nessuno di noi c’erano segni di stanchezza o affaticamento, nonostante il lungo viaggio nella calura. Raggiungemmo il villaggio alle 20,30 e, sebbene fosse buio, Swami andò in giro per un’ora a controllare il lavoro intrapreso dai Seva Dal comprendente una pensilina per l’autobus, un tempio a Rama, un enorme serbatoio per l’acqua con rampe, strade, canali di scolo ecc. Egli apprezzò il lavoro. Alle 21,30, parlò a un incontro pubblico presieduto da sri Alluri Bapineedu, un responsabile locale. Esortò poi gli abitanti dicendo: “L’onestà, la cooperazione e l’unità esistono in modo naturale nei villaggi. Fra voi, possono esservi divergenze personali o politiche, ma, quando si tratta del benessere e dello sviluppo del villaggio, tutti devono essere uniti.” Ce ne andammo da lì alle 22 di quella notte, diretti a Kovvuru per inaugurare lo Sri Sathya Sai Mandir, là edificato. Mentre ci stavamo avvicinando, assistemmo a un Divino Lila di Swami. Egli fece fermare l’auto vicino a una casetta e chiese a un’anziana donna con un bimbo, che sedevano sulla soglia, dove si trovasse il Mandir. Quando essa ne indicò la direzione, Baba sorrise fra Sé e la macchina ripartì. Eravamo tutti


confusi, ma, più tardi, quando scoprimmo il motivo di tale azione, rimanemmo tutti attoniti per la Sua onniscienza. I membri di quella famiglia erano andati al Mandir per vedere Bhagavan lasciandosi alle spalle la vecchia donna che non ci vedeva bene e anche il bambino a farle compagnia. Tuttavia, come poteva il Signore misericordioso andarsene senza averla benedetta? Proprio come Krishna rispose all’anelito del cieco Surdas, il nostro Sai Krishna ascoltò le preghiere dell’anziana donna e le concesse l’opportunità di un Darshan e di un Sambhashan esclusivi. Negli ultimi giorni della sua vita, la sola cosa che la vecchia poté chiaramente vedere fu l’effulgente Forma Divina del Signore Sai. Che anima benedetta era quella donna! Il Mandir venne inaugurato da Swami. Sebbene fossero passate le 10 di notte, Baba parlò alla vasta assemblea che Lo attendeva, con queste illuminanti parole: “Avete edificato i Mandir con mattoni e malta, ma il vero Mandir è il vostro cuore, ove Dio risiede permanentemente. I veri Mandir hanno lo scopo di sviluppare la vostra concentrazione su Dio.” Era piuttosto tardi, e gli organizzatori convinsero Swami a cenare lì. Era un Mandir costruito per Lui, che Egli inaugurò, e poi accettò personalmente il Naivedyam (l’offerta di cibo). Che fortunata coincidenza! Ci congratulammo reciprocamente con gioia. In seguito, Bhagavan partì per Rajahmundry nel distretto del Godavari Orientale, che era poco distante dal ponte sul fiume Godavari. Fin dal Suo arrivo, a mezzogiorno, all’aeroporto Gannavaram, era stata, per Lui, una giornata frenetica; cio nonostante, irradiava costantemente Amore e Beatitudine, tanto che quelli che lo circondavano poterono serbare in cuore ogni momento trascorso in Sua compagnia. Non si potrà dimenticare quell’esperienza per molte vite a venire. Visita al Distretto del Godavari Occidentale, 1984 Nel maggio del 1984, il seguito di Bhagavan attraversò nuovamente il distretto del Godavari Occidentale. Dopo aver inaugurato lo Sri Sathya Sai Mandir a Vijayawada e un Novembre 2010 - 42

Era piena estate ed era mezzogiorno. I devoti si affrettarono a portarGli ciabatte e ombrello. Egli, gentilmente, li rifiutò e non diede importanza al caldo, dicendo: “Poiché i devoti sono stati ad aspettarMi sotto il sole cocente, come posso Io usare questi? Sto godendo la frescura della loro devozione e del loro amore. Inoltre, questo Corpo è nato e cresciuto nella calda regione del Rayalaseema!” Ciò alleviò tutta la nostra tensione e la gioia si diffuse ovunque. Baba camminò sotto il sole cocente, spargendo benedizioni sulle migliaia di persone che si erano messe in fila per accoglierLo.

altro sontuoso Mandir chiamato Santhi Sudha a Guntur, Egli andò diritto a Rajahmundry il 18 maggio 1984 a istituire lì lo Sri Sathya Sai Gurukulam. Eluru si trovò nuovamente sul percorso. Viaggiavano con Swami sri H.J. Dora, l’I.P.S. (Indian Police Service), sri Sathya Murthy e il sottoscritto. Quattro motociclette scortavano l’auto di Baba. Era il periodo più caldo dell’estate indiana. Oltre al sole torrido, soffiavano venti caldi. Bhagavan, che stava conversando con noi seduto in macchina, improvvisamente ordinò all’autista di rallentare e fermarsi vicino a uno dei motociclisti, un giovane di nome Sagar, che era uscito di strada e aveva urtato il fianco di un albero. Egli era troppo spossato dal caldo per notare che Baba stava andando da lui. Swami chiese di prendere dalla macchina un cocco tenero e gliene fece bere l’acqua. Il giovane si riprese e riferì che effettivamente era svenuto mentre guidava ad alta velocità e non si era reso conto di uscire di strada, di azionare i freni e fermarsi sotto l’albero. Era Swami che, da lontano, controllava tutte quelle azioni nonostante stesse parlando con noi in macchina. Naturalmente, per l’Uno


Lo Santhi Sudha Mandir inaugurato da Bhagavan a Guntur nel 1984.

che controlla l’intero cosmo, tali atti sono di ordinaria amministrazione. A Rajahmundry, Egli fu accolto da un’enorme folla. Sri Thanneeru Bullayya, che aveva gestito il Navabharath Gurukulam (romitaggio) lo consegnò a Swami. In seguito, esso fu trasformato in una magnifica scuola residenziale, ora conosciuta come Sri Sathya Sai Gurukulam. In questa occasione, i Piedi di Swami furono solennemente lavati con le sacre acque provenienti da dodici fiumi sacri dell’India. Poi, Baba benedisse personalmente tutti i devoti aspergendoli con quell’acqua. Mentre ritornava da Rajahmundry, accettò amorevolmente la nostra ospitalità a Eluru e, in seguito, procedemmo verso l’aeroporto Gannavaram per partire alla volta di Prasanthi Nilayam. Perfino in quel momento, Egli non dimenticò di benedire i motociclisti dei veicoli guida con l’opportunità di una fotografia con Lui. Creò della Vibhuti per l’autista della Sua auto, parlò con lui per un po’ e gli permise il Padanamaskar. Il Suo viaggio lasciò nel nostro cuore il sentimento che solo per Lui è possibile essere Uno con tutti, rimanendo tuttavia Unico fra tutti!

Non circoscriveteMi entro i limiti del Nome e della Forma. Il vostro obiettivo deve essere esattamente di vedere Dio in tutte le Forme che vengono adorate, di immaginarLo in tutti i Nomi, anzi, di esser consapevole della Sua presenza come Motivatore Interiore di ogni essere vivente, in ogni particella della materia – -Baba Novembre 2010 - 43


Effulgenza della Gloria Divina

UNA RESURREZIONE

A

MADRAS (CHENNAI), SWAMI quando visita Chennai. Dopo mangiato, ci risiedeva nella casa di una godemmo tutti l’anteprima del suo ultimo film, vecchia devota, Sushilamma, ma non ne vedemmo la fine poiché Swami mentre noi eravamo alloggiati nell’ostello di un era intento a dare il Darshan alle centinaia di recente devoto, sri Sethuraman. L’ostello era persone riunite all’esterno della casa. Così, la incantevole. Nel rigoglioso giardino tropicale si visione del film fu interrotta, poiché Egli rispose muovevano liberi un cervo addomesticato e dei all’anelito del cuore dei Suoi devoti. pavoni. Un gruppo completo di inservienti era a nostra disposizione e rispondeva a ogni nostra necessità. Un eccellente cuoco ci preparava deliziosi cibi vegetariani. Io ero felice di lasciare Cristina e la bambinaia in questo bell’ambiente, mentre noi andavamo con Swami a visitare le varie case dei Suoi devoti e a partecipare alla conferenza. Il nostro anfitrione, sri Sethuraman, era un grande devoto del Signore Ganesha (la Divinità indiana con la testa d’elefante, e nota come “Colui che rimuove gli ostacoli”). Egli fece omaggio Elsie e Robert Cowan con Bhagavan dopo la a ognuno di noi, che stava resurrezione di Cowan. nella sua abitazione, del dono di una statuina di Ganesha. Negli anni Il 25 dicembre 1971, mentre teneva un successivi, egli Ne donò all’Ashram una a Discorso, Swami, all’improvviso, smise di “grandezza naturale”, che fu installata di fronte parlare, si diresse dal dottor John Hislop sul al cancello d’ingresso. A oggi, la statua è stata lato del palco e gli sussurrò qualcosa. John d’ispirazione per migliaia di visitatori e residenti se ne andò immediatamente e Swami riprese ed è adorata giornalmente dai Pandit, secondo il Discorso. Quando tornammo all’alloggio, il la tradizione. dottor Hislop ci raccontò una storia affascinante. Swami ci invitò a mangiare con Lui nella Swami gli aveva detto che Walter Cowan era casa dell’attrice indiana Anjali Devi. Lì vicino, appena deceduto e che Elsie, sua moglie, in c’era un appezzamento di terreno senza quel momento stava pregando fervidamente proprietario, sul quale, negli anni successivi, Swami e Lo chiamava. Disse a John di andare fu eretto il “Sundaram”, la residenza di Swami da Elsie e rassicurarla del fatto che Egli aveva

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udito la sua preghiera e che sarebbe presto andato all’ospedale a vedere Walter. Elsie e Walter Cowan, fondatori del Centro Americano di Libri Sathya Sai, erano arrivati da pochi giorni dagli Stati Uniti ed erano alloggiati in un albergo a Chennai. Quel mattino, Cowan era morto fra le braccia della moglie. Fu chiamata un’ambulanza e il suo corpo fu portato all’ospedale e messo all’obitorio dopo la constatazione del decesso. Swami, in seguito, andò all’ospedale e riportò in vita il corpo di Walter Cowan. Un mese dopo, a Brindavan, Walter Cowan mi raccontò della sua esperienza. Disse che, subito dopo morto, era rimasto vicino al suo corpo fisico nell’ambulanza. Poi, la scena era improvvisamente cambiata. Swami era arrivato e lo aveva portato in una grande stanza, in

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qualche luogo del cielo, dove era riunito un consiglio di giudici. Gli furono mostrate le scene di molte delle sue vite passate, ove egli stesso riconobbe esser stato, molto spesso, una persona di grande importanza storica. Egli vide, in tutte queste vite, che aveva sempre agito per il bene dell’umanità. Dopo che le vite furono apparse davanti a Walter, Swami disse al consiglio di giudici che Egli lo avrebbe riportato sulla terra perché c’era ancora molto lavoro che doveva essere svolto da Cowan. Walter mi disse che non era felice di tornare, perché, essere senza corpo, gli dava un’enorme sensazione di libertà in espansione. - Tratto dal libro

“Divini Ricordi di Sri Sathya Sai Baba” di Diana Baskin.


A

CAUSA DELLA CHIAMATA DI Bhagavan, apparso in sogno a mia madre smt. Radhamma, la nostra intera famiglia, composta di quattro fratelli e tre sorelle, assieme a mio padre sri Radhakrishnaiah, raggiungemmo Puttaparthi nella seconda metà del 1945. Tutte le difficoltà del nostro tortuoso viaggio, attraverso Penukonda, Karnatanagapalli, Kothacheruvu ecc., su treni, carri trainati da cavalli, autobus periferici e carri trainati da buoi, furono spazzate via da un solo sguardo di Bhagavan Sai. Il Suo giovane volto splendeva di divinità. I Suoi sguardi compassionevoli pieni d’amore incondizionato ci fecero abbandonare totalmente a Lui. Sebbene Murthy, mio fratello quattordicenne, avesse alcuni dubbi, anch’egli si abbandonò, in breve tempo, ai Piedi Divini dell’Incarnazione dell’Amore perfetto. Durante la prima visita, Bhagavan ci chiamò “famiglia Kuppam”.

Bhagavan durante la festività di Dasara nel Vecchio Mandir a Puttaparthi nel 1946.

Smt. Vijayamma

VISITA DI BHAGAVAN A KARUR NEL 1947 Nonostante i Suoi 19 anni, Swami appariva più giovane, come un ragazzo della nostra età di circa 13 anni. A quel tempo, Swami indossava sempre vesti bianche, ma acconsentì gentilmente alla richiesta di mia madre di indossare, in certe occasioni, vesti colorate. Inizialmente, nostro padre era fermamente deciso a restare a Puttaparthi solo per tre giorni, ma, per grazia di Swami, restammo per tre mesi e avemmo la meravigliosa opportunità di assistere alla prima festività di Dasara nel Vecchio Mandir. Krishna Kumar, Amarendra e compagni di gioco con Swami sul Chitravathi, a Puttaparthi. Novembre 2010 - 46

Un Mare di Umanità a Karur Nell’ottobre del 1947, Swami decise di fare un giro nel Sud dell’India e noi fummo


davvero fortunati a non perdere tale occasione d’oro. Swami raggiunse Karur il 25 ottobre 1947. Fu approntata una buona sistemazione per Swami al primo piano della casa di mia cugina smt. Adhilaxmi, dove erano presenti anche suo marito, sri Govinda Swami, e i figli Parvatham, Sunila e Ramalingam. Mia madre, smt. Radhamma, mio fratello Amba e io restammo lì fino a che Swami non lasciò Karur. Non ci saremmo mai aspettati di trovare un così gran numero di persone giunte per vedere Swami. La gente arrivava da luoghi come Madurai, Tiruchirapalli, Udumalpet ecc. L’intera città appariva accogliente grazie al verde delle foglie di mango che, a mo’ di bandierine, erano dappertutto. Ogni casa appariva a festa come se vi si stesse celebrando un matrimonio. La folla che sostava davanti alla casa di mia sorella era talmente tanta che non c’era spazio nemmeno per far cadere a terra un granello di sabbia. Quando Swami si presentò sul balcone, forti acclamazioni risuonarono tutt’attorno. Con le mani giunte, le persone, a migliaia, Gli offrirono con grande devozione il loro tributo. A causa dell’enorme folla, non fummo in grado di scendere, e, vedendo la profonda devozione di tutta quella gente, i nostri occhi si riempirono di lacrime. Il sole di mezzogiorno era cocente, ma le persone rimanevano lì, incuranti della calura. Swami fu veramente commosso dall’entusiasmo dei devoti e dal loro struggente desiderio di avere il Suo Darshan. Così, decise di andare tra la folla. Fu rapidamente sistemata, su un palco improvvisato, una sedia a forma di trono, decorata di fiori. Quando Egli salì sul palco, la gente cominciò ad applaudire così forte che le vibrazioni scossero letteralmente la terra e il cielo. Sollevando una mano, Baba benedisse tutti. Migliaia di devoti, con le mani giunte sopra la testa, Lo guardarono in assoluto silenzio. Inebriati ed euforici per il sacro e dolcissimo splendore del Suo Viso di loto, essi sembravano divorare avidamente quella bellezza con totale rispetto. Ogni Sua azione, ogni movimento, ogni parola, ogni gesto, sebbene apparisse semplice, conteneva sempre, radicata in sé, l’essenza della Novembre 2010 - 47

spiritualità. Egli trattava tutti con equanimità e irradiava unità con amore materno, cosa estremamente gradevole e commovente a vedersi. Non appena Swami sedette sulla sedia, migliaia di voci Gli chiesero, all’unisono, di parlare. Swami acconsentì alla loro ardente richiesta e si alzò in piedi. Il Primo Discorso Pubblico di Swami Egli disse: “Cari figlioli! Vi siete riuniti tutti qui volontariamente, sopportando tante difficoltà per avere il Mio Darshan. Dal momento che state tutti accalcati, senza che vi sia nemmeno spazio per una formica, come posso Io sedere comodamente al di sopra di tutti voi in questo spazioso palco con una piacevole brezza? Non posso sopportare di vedere i Miei figli soffrire. Col vostro consenso, anch’Io siederò a terra con voi.” “No, Swami! No! Ti potremo vedere bene se Tu siederai sul palco”, risposero. Irradiando Amore, Swami replicò: “Mi state tutti implorando di raccontare la storia della Mia Vita. Potrei non essere in grado di raccontarla bene; tuttavia ci proverò.” Mentre Swami raccontava gli episodi della Sua fanciullezza, le Sue audaci azioni a scuola e i Suoi miracoli, le persone Lo ascoltavano in assoluto silenzio, come in trance. Con il cuore colmo di meraviglia, stupore e beatitudine, esse, per la felicità del loro cuore, fissavano la sacra e auspicale figura di Swami noncuranti delle lacrime che rigavano le loro guance. È difficile crederlo, ma persino i bambini non piagnucolavano. Al termine, Swami disse: “Figli Miei! Dio è venuto in forma umana solo per Amore dei Suoi devoti. Poiché siete tutti nati in questo mondo, dovete compiere i vostri doveri terreni mentre siete qui. Dovete dedicare il vostro corpo al servizio dell’umanità e abbandonare il cuore a Dio. Con il canto del Nome di Dio e della Sua gloria, fate buon uso della grande opportunità di essere nati come esseri umani. In tal modo, rendete sacra la vostra vita. Invece di fare ciò, permettete ogni giorno a voi stessi di sprofondare nel mondo inferiore, cioè pensando di fare del male agli altri, restando schiavi dei desideri e tenendovi lontani dal sentiero della rettitudine. Così


facendo, usate male il vostro tempo. Almeno da ora in avanti cominciate a meditare su Dio e assicuratevi che lo scopo della vostra nascita umana sia pienamente raggiunto.” Quando Swami terminò il Suo Discorso, il gioioso suono di un’ovazione scosse letteralmente la terra e il cielo. Swami stava in piedi e, guardando le persone che erano dietro, disse: “Se avete qualche dubbio, vi prego di farMi delle domande.” Nessuno chiese nulla. Ritenemmo che Swami avesse valide ragioni per aver detto ciò. Più tardi, venimmo a sapere che alcune persone erano giunte con un lungo elenco di dubbi. Erano atei che volevano sfidare Swami su argomenti relativi all’esistenza di Dio e disturbare il Suo incontro con domande inutili. All’aperto invito di Swami, essi rimasero in silenzio, battendo umilmente in ritirata come capre alla vista di un leone. A che serve un lume di candela di fronte agli splendidi raggi del sole? Questa fu la prima volta che Swami parlò pubblicamente e affascinò tutti con la Sua forza oratoria. L’argomento sulle labbra di tutti era esattamente quanto Egli aveva detto. Pioggia di Doni dalle Divine Mani Molti devoti implorarono Swami di visitare le loro case, ma non c’era modo di muoversi. Quando l’assembramento per avere il Suo Darshan cominciò ad aumentare, Baba andò sul balcone, prese un microfono e cominciò a cantare. Come vitelli che ascoltavano la divina musica del flauto di Krishna, le persone apparvero presto, nell’estasi, dimentiche di se stesse e cominciarono ad agitare la testa per la gioia. Amba e io cantammo i Bhajan assieme a Lui, seduti vicino ai Suoi Piedi. Per un’ora, la folla restò come paralizzata. Con il passare dei giorni, la gente aumentava sempre più. C’erano i Bhajan tutte le mattine e tutte le sere. Noncuranti della calura, senza mai abbassare i loro volti tesi all’insù, le persone restavano lì pazientemente. Era, a perdita d’occhio, un oceano sconfinato d’umanità. Scorgendo un uomo che armeggiava per scattare un’istantanea, Swami Novembre 2010 - 48

L’intera città appariva accogliente grazie al verde delle foglie di mango che, a mo’ di bandierine, erano dappertutto. Ogni casa appariva a festa come se vi si stesse celebrando un matrimonio. La folla che sostava davanti alla casa di mia sorella era talmente tanta che non c’era spazio nemmeno per far cadere a terra un granello di sabbia. Quando Swami si presentò sul balcone, forti acclamazioni risuonarono tutt’attorno. Con le mani giunte, le persone, a migliaia, Gli offrirono con grande devozione il loro tributo. A causa dell’enorme folla, non fummo in grado di scendere, e, vedendo la profonda devozione di tutta quella gente, i nostri occhi si riempirono di lacrime.

disse: “Non c’è pellicola nella tua macchina fotografica.” “Ce l’ho la pellicola”, asserì l’uomo con sicurezza, ma essa era nella mano di Swami! Baba rise e gli lanciò il rollino. Ciò sembrò creare una strana nuova eccitazione negli spettatori e tutti cominciarono a reclamare: “Swami, per favore, dai qualcosa anche a noi.” Egli roteò la mano e fece piovere caramelle alla menta, ciondoli e talismani in grande quantità. Con urla d’eccitazione le persone si lanciarono all’impazzata ad afferrare quei doni. Chi non riusciva a prendere nulla, continuava ad affannarsi correndo qua e là. La grazia di Swami sarà sempre proporzionata all’amore dei Suoi devoti. Fino allora, non avevamo mai visto né sentito parlare di un evento simile. Un’altra particolarità relativa a questo episodio, fu che la gente ebbe il dono che desiderava veramente. Le persone con macchine fotografiche ebbero dei rollini, quelle malate dei terapeutici talismani. In tal modo, il nostro munifico Dio elargì doni a seconda delle richieste. Sommersa dalla gioia, la gente cominciò a danzare come impazzita,


e ciò, a sua volta, avvicinò più persone e il numero dei devoti andò sempre aumentando. Swami decise di benedire la casa di qualche devoto con una visita: andò a casa di sri Laxman, fratello di sri Govinda Swami, e anche in quella dei suoceri di smt. Adhilaxmi. Non poteva muoversi lungo la strada perché ogni centimetro era occupato dalla gente. In questa vecchia città, bassi muri separavano le case. Baba li superava e, andando da una casa all’altra, benediceva gli occupanti, esaudiva i loro desideri e faceva ritorno. Le persone rimanevano sbalordite di vederLo sbucare improvvisamente da un posto all’altro dalla cima dei tetti. I devoti, in estasi, si prostravano davanti a Lui e saltavano di gioia quando Egli materializzava qualche dono per loro. Semplicemente agitando la mano, Swami materializzò una statua di marmo del Signore Vighneswara grande un piede e la mostrò ai devoti. La fattezza della statua e la combinazione dei colori erano assolutamente encomiabili. Il Nome di Swami e la notizia dei Suoi poteri miracolosi si diffusero come una forte raffica di vento. Solo per avere una breve visione di Baba, le persone cominciarono a sostare tutta la notte nello spiazzo antistante la casa. Non volendo rischiare di perdere il posto, alcuni rinunciarono persino al cibo e al sonno. Si mangiava qualunque cosa disponibile, e… si attendeva. I nostri cuori si sciolsero alla vista di tanto saldo amore e incrollabile fede. La mente di quelle persone era concentrata unicamente su Swami; non avevano altro interesse. Baba dispensò il Suo infinito Amore in modo talmente intenso che esse rimasero incollate al loro posto. Visita a Tiruchi e Udumalpet I devoti accompagnarono Swami a Tiruchi e Udumalpet. Nel momento in cui Baba raggiunse i margini della città, una massa di devoti Gli offrì un cordiale benvenuto col Poornakumbham e un’auspicale musica bandistica. Furono portati dei recipienti pieni delle sacre acque del fiume Kaveri. Un Ambari (un sedile con tettoia a coprire la testa) venne disposto su un Novembre 2010 - 49

Quando Egli salì sul palco, la gente cominciò ad applaudire così forte che le vibrazioni scossero letteralmente la terra e il cielo. Sollevando una mano, Baba benedisse tutti. Migliaia di devoti, con le mani giunte sopra la testa, Lo guardarono in assoluto silenzio. Inebriati ed euforici per il sacro e dolcissimo splendore del Suo Viso di loto, essi sembravano divorare avidamente quella bellezza con totale rispetto. Ogni Sua azione, ogni movimento, ogni parola, ogni gesto, sebbene apparisse semplice, conteneva sempre, radicata in sé, l’essenza della spiritualità. Egli trattava tutti con equanimità e irradiava unità con amore materno, cosa estremamente gradevole e commovente a vedersi.

elefante, allo scopo di portare Swami in città in modo trionfale. Gli abitanti Gli misero delle ghirlande, Gli dettero un reverente benvenuto, lavarono i Suoi Piedi di loto con la sacra acqua del fiume e, facendoLo montare sull’elefante bardato, Lo portarono in città in una grandiosa processione. Splendente come il Signore Mahavishnu Stesso, mandando incantevoli sorrisi con un dolce viso, Swami li immerse in un oceano di beatitudine. Dopo un giro di due giorni nella regione, e dopo aver placato la sete spirituale di migliaia di persone, Egli tornò a Karur. Devozione Sconfinata Il giorno dopo, il Darshan fu organizzato in uno spiazzo all’aperto della locale Scuola Superiore ove si affollarono migliaia di devoti. Inoltre, differenti gruppi di devoti stazionavano davanti all’edificio ogni dieci minuti, implorando Swami di conceder


loro il Suo Darshan. Udendo quelle suppliche, “Bhaktavatsala Sai” (Sai, Colui che è pieno d’affetto per i Suoi devoti) improvvisamente piantò tutti in asso e corse a dar loro il Darshan. Oh! Che sacro amore e che intimo rapporto sono questi! Tale splendida visione fu una festa per gli occhi. Swami stava veramente dando prova dei detti “Dio è il servo dei Suoi devoti” e “Dio è il ladro del cuore dei devoti”. Il Suo grande cuore di loto è come una confortante fresca brezza che consola i devoti. Una notte, alle 24, udimmo il suono di melodiosi Bhajan che provenivano dabbasso. Nostro cognato avvicinò i devoti e disse a mani giunte: “Swami si è appena ritirato nella Sua stanza a riposare. È stanco. Per favore, tornate domani mattina.” A ciò, essi risposero seriamente: “Siamo venuti da molto lontano dopo aver affrontato numerose difficoltà solo per avere il Darshan di Swami. Non possiamo vivere senza vederLo. Per favore, abbia pietà di noi.” Incapace di decidere che cosa rispondere, l’uomo rimase perplesso. In quel momento, si udì provenire dal balcone la voce di Swami, una voce dolcissima, vibrante come la musica di un flauto. Egli colse tutti di sorpresa. Sollevando la testa, i devoti Lo videro, pieno d’Amore, l’Incarnazione dell’Amore Puro, l’Appagatore dei desideri dei devoti, che stava lì, e sorrideva felice. Non appena Lo scorsero, essi, in un impeto di devozione, Gli si prostrarono dinnanzi invocandoLo come “Harahara Maha Deva! Sambho Sankara”! Quando ripresero a cantare i Bhajan, con le lacrime che rigavano loro le guance nell’estasi della devozione, il nostro cuore sembrò sciogliersi. La fresca brezza, la notte silenziosa e la luce lunare immersero tutti in un oblio di gioia. Essi, da sotto, Lo chiamarono e Gli chiesero: “Swami, quanto resterai in piedi? Per favore, siediTi.” Ciò sembrò rendere Swami ancor più affettuoso poiché Egli, amorevolmente, rispose: “Oh, Miei cari figli! Che cosa sono le Mie scomodità di fronte a ciò che voi avete dovuto sopportare? Siete tutti molto stanchi. La gioia dei suoi amati figli è il primo pensiero di una madre. Dato che voi state in piedi, perché dovrebbe Novembre 2010 - 50

Dovete dedicare il vostro corpo al servizio dell’umanità e abbandonare il cuore a Dio. Con il canto del Nome di Dio e della Sua gloria, fate buon uso della grande opportunità di essere nati come esseri umani. In tal modo, rendete sacra la vostra via. Invece di fare ciò, permettete ogni giorno a voi stessi di sprofondare nel mondo inferiore, cioè pensando di fare del male agli altri, restando schiavi dei desideri e tenendovi lontani dal sentiero della rettitudine. Così facendo, usate male il vostro tempo. Almeno da ora in avanti cominciate a meditare su Dio e assicuratevi che lo scopo della vostra nascita umana sia pienamente raggiunto.”

importare che ci stia anch’Io? Continuate i vostri Bhajan.” Questo ininterrotto flusso d’amore fra Swami e i Suoi devoti continuò per un’ora e mezzo. I nostri cuori erano immersi nella devozione e danzavano nel mare della gioia guardando in basso la folla stipata. Non avevano forse bisogno di un po’ di riposo? Erano esseri umani o angeli? Si trattava di un sogno o un’illusione creata dal Signore Vishnu? Sommerso dalla gioia, Swami li benedisse di cuore. Questo episodio lasciò veramente un’impronta indelebile nel cuore di tutti. Era l’affetto che superava ogni confine; Swami dette in dono degli abiti a tutti loro. Col cuore gonfio di gioia, Egli rientrò, sebbene per Lui fosse veramente difficile lasciarli. Andando dentro, disse: “Come hanno cantato bene!” Era vero, i loro canti devozionali risuonavano ancora nelle nostre orecchie .


Commovente Scena della Partenza di Swami da Karur Cominciava già ad albeggiare. Come l’acqua del fiume monta quando è in piena, la folla si faceva avanti a spinte. Dimentichi di quanto li circondava, noncuranti di tutte le barriere di età e sesso, tutti versavano lacrime di gioia per la grande fortuna di avere il Darshan di Swami. Quel pomeriggio, Baba doveva partire per Parthi. All’una, la macchina arrivò e parcheggiò davanti alla casa. La spinta della folla si intensificò: la gente stava struggendosi per l’ultimo Darshan prima della partenza. Ansimava, singhiozzava e gridava: “Baba!” e “Swami!” dal profondo del cuore. Proprio prima di partire Baba chiamò ciascuno di noi per nome e ci concesse il Padanamaskar e la Vibhuti. Ci sentimmo come se ci scoppiasse il cuore, ma Egli ci consolò come una madre. Gli offrimmo l’Arati e, non appena Swami scese ed entrò in macchina, i devoti la toccarono e si premettero le mani sugli occhi in segno di rispetto. Alcuni, come impazziti, cominciarono a correre dietro l’auto. Sai Gopala, l’Oceano d’Amore, disse all’autista di fermarsi e, incredibile a dirsi, Baba stava in piedi sulla sommità della macchina. Come posso descrivere la gioia che i devoti provarono in quell’istante? Come un tesoro perduto che viene recuperato, la gente faceva grande confusione e trambusto. Grida di saluto si diffondevano in ogni dove come un grande uragano. Sollevando le mani in gesto benedicente, Swami disse: “Ciò che avete udito e visto in questi ultimi dieci giorni, mettetelo in pratica e traetene felicità. Ciò che conta è l’attuazione, non l’ostentazione pomposa. Non state in mezzo alla strada: siate disciplinati e state sul lato.” Aveva appena parlato, che centinaia di persone si fecero spontaneamente indietro come bambini che obbediscono alla madre. Dopo aver eseguito il Comando Divino, essi rimasero in silenzio. Fu davvero una visione indimenticabile. L’Amore di Swami Novembre 2010 - 51

per i Suoi devoti era unico e senza pari. La macchina di Baba partì e se ne andò; la gente, invece, non se ne andò. Guardando quelle persone, anche noi ci sentimmo molto tristi. Non appena Swami partì, tutti cominciarono a parlare delle proprie esperienze, dei poteri miracolosi di Swami e delle Sue dolci parole. Noi Lo accompagnammo per un breve tratto, poi tornammo a casa. Le strade, che fino a quel momento risplendevano di uno strano lucore, ora apparivano senza vita e smorte, come mucchi di fiori appassiti. La casa che fino allora sembrava raggiante, ora era tetra. Noi non sappiamo come esprimere la nostra profonda gratitudine al Signore Sai per la Sua immensa Compassione e preghiamo fervidamente affinché riversi per sempre su di noi il Suo Amore!


Krishnadas Eradi Haridas Eradi

UN INCANTEVOLE MEZZO SECOLO DI GRAZIA DIVINA

I

L NOSTRO PRIMO DARSHAN ALLA stretta vicinanza di Bhagavan fu al Kollengode Palace, Palakkad, Kerala, nel marzo del 1960. Swami uscì dalla Sua camera per dare il Darshan ai devoti seduti sotto il portico. L’Opportunità di Cantare i Bhajan Davanti a Swami Cominciammo a cantare il Bhajan Chittachora Yashoda Ke Bal per la prima volta alla Sua Divina Presenza. Con sorpresa di tutti, Baba rimase in piedi di fronte a noi fintantoché il nostro Bhajan non terminò. Ci chiese poi di andare a Kochi (Cochin), luogo ove Egli doveva recarsi successivamente. Seguimmo il veicolo di Swami e raggiungemmo Kochi. Lì Baba, amabilmente visitò la casa di nostro fratello, il giudice Balakrishna Eradi, dove restò alcune ore con tutti noi. La nostra successiva preziosa opportunità di cantare i Bhajan davanti a Swami fu a casa di sri Kesava Rao il 30 maggio 1964 quando Egli visitò Kozhikode (Calicut), nello Stato del Kerala. Sri Rao era il direttore del College

Bhagavan a casa di sri Kesava Rao durante la Sua visita a Kochi nel maggio del 1964. Novembre 2010 - 52

Regionale d’Ingegneria a Calicut. Nel 1967, durante Dasara, Swami informò sri Kasturi: “Tre fratelli verranno dal Kerala e dovranno cantare i Bhajan nel Mandir.” Sono trascorsi oltre 40 lunghi anni e Swami, nella Sua infinita benevolenza, ci concede ancora il privilegio di cantare davanti a Lui a Puttaparthi. Sperimentare la Divinità di Bhagavan Nel dicembre del 1967, Swami visitò ancora Kochi e restò a casa di nostro fratello per tre giorni. Egli era giudice dell’Alta Corte del Kerala. Avemmo dunque la preziosa opportunità di stare con Swami per tre giorni, il ricordo dei quali rimarrà per noi indelebile per tutta la vita. Infatti, durante quel periodo, facemmo parecchie esperienze personali. In quei tre giorni, si svolsero numerose cerimonie

Durante la Sua visita a Kochi, nel dicembre del 1967, Bhagavan diede il Darshan al Durbar Hall Ground durante i Bhajan.

pubbliche in Municipio, al Durbar Hall Ground ecc., alle quali Swami partecipò. Un particolare avvenimento è ancora fresco nella nostra memoria. Swami stava per partire da Kochi dopo la Sua sosta di tre giorni. Chiamò sri V.N. Rajan, a quel tempo Ispettore Generale di Polizia (che controllava personalmente le attività dei Seva Dal durante la visita di Bhagavan nel Kerala), e gli chiese di chiamare il poliziotto che era di guardia al cancello. Sri Rajan stesso corse a chiamarlo, e restò stupito di trovarlo con la divisa trasandata e con la barba


lunga di almeno due giorni. Rajan era molto seccato con il poliziotto, ma, poiché Swami stava aspettando, gli chiese di andare immediatamente a rapporto da Lui. Swami, con quel Suo sorriso sempre misericordioso, chiese a Rajan perché il poliziotto non fosse in ordine. Rajan era imbarazzato! Allora Swami Stesso diede la risposta: “Vedi, Rajan, questa persona è stata di guardia per 72 ore senza cambiarsi d’abito, senza sbarbarsi, fare il bagno, mangiare e dormire. La sua profonda devozione gli ha fatto dimenticare le necessità materiali e Mi fa la guardia da tre giorni. Io lo considero un grande yogi!” Così dicendo, Swami materializzò una collana d’oro e la regalò al poliziotto che era in piedi lì vicino. Questo è uno degli episodi che ricordiamo distintamente, perché Swami mostrò a tutti noi che Egli sorveglia con tutta la Sua Compassione qualunque cosa in quest’universo, ovunque e sempre. Estasi della Vicinanza Divina Il finale della visita di Swami a Kochi fu il Suo Discorso in Municipio. Subito dopo, Baba doveva partire da Kochi. Sri Muralidharan, l’allora Direttore dell’All India Radio di Calicut, stava registrando tutto il Discorso di Swami. Dopo il Discorso e i Bhajan, Swami doveva lasciare quel luogo e Kochi. Al termine dei Bhajan, cominciammo a cantare l’Arati. L’esperienza di rimanere con Swami per tre giorni, e il fatto che improvvisamente tutto stesse per finire, creò in noi un tumulto emotivo. Eravamo tutti in lacrime. Dimenticammo che il programma fosse in fase di registrazione e avvenne un’interruzione del canto. Swami, stando proprio di fronte a noi, disse: “Non piangete; Muralidharan sta registrando il programma che sarà trasmesso domani. Aspetterò a casa di tuo fratello; finite l’Arati e venite.” Con nostra grande sorpresa, quando Muralidharan trasmise la registrazione del programma, questi due momenti (le parole di Swami e il nostro pianto) erano stati cancellati dalla divina Volontà di Swami, senza che, in entrambi i casi, vi fossero interruzioni. Il 23 maggio 1976, Swami arrivò Novembre 2010 - 53

Nel 1967, durante Dasara, Swami informò sri Kasturi: “Tre fratelli verranno dal Kerala e dovranno cantare i Bhajan nel Mandir.” Sono trascorsi oltre 40 lunghi anni e Swami, nella Sua infinita benevolenza, ci concede ancora il privilegio di cantare davanti a Lui a Puttaparthi. a Kozhikode (Calicut) da Ooty per porre la prima pietra dello Sri Sathya Sai Vidyapeeth a Srisailam. Dopo la cerimonia, Egli si recò diritto al nostro Tharavad (la casa di famiglia) a Kozhikode assieme a 30-40 studenti di Brindavan e rimase lì alcune ore. Durante la visita di Swami a Delhi, nel 1999, avemmo la grande fortuna che Baba visitasse la casa di nostro fratello, il giudice Balakrishna Eradi, lo stesso primo giorno. Swami arrivò assieme al dottor Venkataraman, a sri Kulwant Rai e a sri Anil Kumar, e rimase almeno due ore con noi. Eravamo in uno stato di estasi a causa della Sua Vicinanza. Ognuno di noi, in famiglia, è perfettamente consapevole del debito che ha verso Swami: così preghiamo ai Suoi Piedi di loto di aiutarci a condurre una vita esemplare e a vivere secondo le Sue aspettative.


Dio Ama I Suoi Devoti

N

Chinna Katha

EL BENGALA OCCIDENTALE in sogno al sacerdote del tempio e gli viveva un devoto del Signore disse: “Tutti voi Mi avete offerto cibo di nome Madhav Das. Dopo la con grande devozione, ma, quando l’ho morte della moglie, si distaccò mangiato, Mi avete importunato.” Detto dal mondo materiale. Vendette pertanto ciò, scomparve. Il sacerdote, impaurito, la sua proprietà, sistemò le faccende si alzò dal letto e, in stato confusionale, famigliari, indossò la veste ocra e andò a non riusciva a comprendere se si stabilirsi a Jagannath Puri. Dedicandosi trattasse solo di un sogno o di una cosa al servizio del Signore Jagannath, egli reale. Rammentando gli avvenimenti meditava sul Suo Nome giorno e notte. del giorno, rifletté sull’intera faccenda e Dopo aver trascorso l’intera giornata nel giunse alla conclusione che Madhav Das tempio di Jagannath, la notte si recava in era un grande devoto e che il Signore spiaggia e dormiva beatamente lì, su un Jagannath in Persona gli aveva offerto letto di sabbia. Dal suo volto emanava del cibo nel piatto d’oro. Dio è veramente grande splendore e, grazie alla costante il Custode dei bisognosi, non è così? contemplazione del Signore, in lui si Giunto a tale conclusione, il sacerdote erano sviluppati poteri eccezionali. mise al corrente del fatto le autorità del Un giorno, il Signore Jagannath, tempio e fece liberare Madhav Das di assieme alla sorella Subhadra, andò prigione. Questi, però, non esultò del alla spiaggia, pose un piatto d’oro proprio rilascio. Per grazia di Dio, il suo davanti a Madhav Das e scomparve. nome, la sua fama e il suo prestigio, Tuttavia, poiché era in contemplazione come grande devoto di Dio, si diffusero del Signore, Madhav Das non si accorse dappertutto. di ciò e, quando aprì gli occhi, vide davanti a sé il piatto d’oro colmo di prelibate cibarie. Avendo raggiunto lo stato di assenza di pensiero, egli non prestò attenzione al piatto e a quanto vi era contenuto. Quando si accorse della cosa, egli si chiese come quel piatto, col suo delizioso contenuto, fosse giunto fin lì; così consumò il cibo, poi si lasciò riassorbire nello stato meditativo. Quando il sacerdote del tempio giunse di notte sul luogo per compiere l’offerta di cibo al Signore Jagannath, non trovò il piatto d’oro; allora, le autorità del tempio inviarono dei soldati per rintracciare l’autore del furto. Alcuni di essi giunsero alla spiaggia e trovarono il piatto dinnanzi a cui Madhav Das sedeva in meditazione. Quando il sacerdote del tempio si rese conto che Così lo arrestarono e lo condussero in Madhava Das era un grande devoto del Signore, lo fece scarcerare. prigione. Durante la notte, il Signore Jagannath apparve Novembre 2010 - 54


A Puri, c’erano molti noti eruditi e devoti del Signore. Accorgendosi che qualcuno che veniva dal Bengala Occidentale, cioè Madhav Das, aveva raggiunto maggior prestigio e rispetto di loro, ne divennero gelosi. Così decisero di dar prova che Madhav Das non era assai più colto di loro. Scelsero nel gruppo uno che li rappresentasse e questi, recatosi da lui, lo sfidò a un confronto dicendo: “Signore, il vostro nome e la vostra fama si sono diffusi ovunque. Si dice siate un uomo estremamente colto e un grande devoto del Signore. Desidero aprire una disputa con voi.” Udito ciò, Madhav Das rispose: “Venerabile signore, io non sono affatto una persona colta. Tuttavia, l’istruzione e la conoscenza delle Scritture che ho acquisito hanno il solo scopo di procurarmi di che vivere e di riempirmi lo stomaco. Siete molto più dotto voi di me.” Allora l’uomo gli chiese: “Signore, se dunque ritenete di non essere un grande erudito, mettetelo per iscritto. Potete farlo?” Immediatamente, senza batter ciglio, Madhav Das scrisse su di un foglio “non sono un uomo colto”, vi mise la firma e lo consegnò al gruppo di eruditi.

Era esattamente ciò che essi volevano. Sapete che accadde in seguito? Il foglio fu portato a Kasi (Varanasi) e, durante una riunione di eruditi in quella città, mostrando il foglio, il responsabile del gruppo disse: “Onorevoli studiosi, da questo istante io sono il più grande erudito del Paese. Madhav Das ha ammesso di non essere affatto un uomo colto. Ascoltate, ora vi leggerò la dichiarazione di Madhav Das in persona!

Il responsabile del gruppo degli eruditi rimase allibito e sconvolto quando si rese conto che lo scritto sul foglio era misteriosamente cambiato.

Tutti furono sorpresi quando venne loro letta, ad alta voce, la dichiarazione. Il povero responsabile degli eruditi non sapeva più che cosa fare e pensò: “Che cos’è questo, una magia?” Nel foglio era infatti scritto che Madhav Das era il più grande e il più nobile di tutti gli eruditi e in basso c’era la firma dell’uomo che stava leggendo. Questi, che si era tanto vantato della sua cultura, comprese tutto: si rese infatti conto che solo il Signore Jagannath poteva aver cambiato il contenuto del foglio. Dio è sempre in voi, con voi, sotto e sopra di voi e intorno a voi, e si In tutta umiltà, Madhav Das affermò di non es- prende gioiosamente la responsabilità sere un uomo colto e lo mise anche per iscritto al di proteggere i Suoi devoti. Egli non sopporta di vedere la sconfitta dei Suoi gruppo dei cosiddetti “eruditi”. devoti. Fedele al suo nome, Madhav Das divenne servo del Signore.

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Due Memorabili Viaggi a Mumbai con Bhagavan

L

Dr. T. Ravikumar

’ immortale poema in sanscrito “Bhaja Govindam”, composto da Adi Sankara, fu adattato per il palcoscenico in occasione di una giornata culturale presso l’ex College Sri Sathya Sai di Brindavan nel 1974. Swami Stesso assunse il compito di dirigere l’opera. Facemmo le prove ogni giorno per due mesi alla Sua Divina Presenza. Il risultato fu una superba rappresentazione che Bhagavan con gli attori della commedia intitolata “Adi Sankara” nel ripropose l’eterno Shanmukhananda Hall di Mumbai nel maggio del 1975. messaggio di Adi Sankara in un contesto relativo al tempo presente. Ne citerò solo un paio. Durante il trucco, Il messaggio era per tutti: dagli eruditi ai dovemmo toglierci tutti gli orologi e le catenine capifamiglia, dai rinuncianti ai ricchi, ai giovani d’oro, in modo da non sembrare anacronistici, e a ogni segmento della società. visti i ruoli da interpretare, e li mettemmo in un luogo sicuro. Dopo la rappresentazione Viaggio a Mumbai degli Attori della li cercammo, ma erano spariti. Eravamo Rappresentazione Teatrale: 1975 agitati, perché li aveva materializzati Swami e passammo 2-3 ore a frugare in ogni angolo. Rispondendo alle preghiere dei devoti di Tornammo delusi al Dharmakshetra. Erano Mumbai, Bhagavan permise che l’opera fosse le 15,30 quando rientrammo, e Swami ci lì rappresentata nel corso della Sua visita in aspettava. Ci chiese perché fossimo in occasione delle celebrazioni per l’anniversario ritardo e, dopo averci ascoltato, ci consolò del Dharmakshetra nel 1975. Fu il famoso dicendo: “Va bene, non importa. Lavatevi e Shanmukhananda Hall a ospitare, il 13 maggio pranzate.” Solo quando eravamo quasi alla 1975, la rappresentazione, che ricevette fine del pranzo, Swami cominciò anche Lui a critiche entusiastiche. mangiare. Al termine creò tutti gli orologi e le In quel viaggio avemmo numerose occasioni catenine che avevamo perso e ce li dette, con di contatto con Swami, che rimarranno per grande felicità da parte nostra. sempre impresse nella memoria. Fu durante questo viaggio a Mumbai che avemmo la preziosa opportunità di fare Novembre 2010 - 56


un giro turistico con Swami. Una sera, dopo i Bhajan, salimmo su un minibus dotato di aria condizionata e audioguide con la descrizione dei luoghi di interesse turistico. Eravamo eccitati vedendo Swami salire sulla macchina che precedeva il pullmino. Immaginate la nostra gioia quando, nei pressi di Juhu, Swami scese dall’auto e salì sul minibus. Nessuno di noi aveva pensato che Swami avrebbe viaggiato con noi sull’autobus! Girammo per Mumbai per quattro lunghe ore, quattro ore di pura gioia e beatitudine! Erano le 23 quando tornammo dal giro. Fu Swami Stesso a descriverci varie attrattive di Mumbai. Secondo Viaggio a Mumbai con Bhagavan: 1988 Swami decise di portare gli stessi attori di nuovo con Sé a Mumbai nel marzo del 1988. Avendo preso parte al precedente viaggio nel 1975, ero felicissimo e non vedevo l’ora di godere di questa nuova opportunità, fonte di grande eccitazione. Nella seconda settimana del mese di marzo ci avventurammo in questo meraviglioso viaggio. In quel momento Bhagavan si trovava a Brindavan; perciò la prima parte del viaggio fu da Puttaparthi a Brindavan, dove arrivammo la notte del 13 marzo 1988. La mattina successiva Swami ci chiamò e ci chiese dei preparativi dell’opera teatrale. Entrò nei dettagli, come sempre Swami fa. La sera assistette alla prova nell’auditorium del college. Al termine ci sedemmo intorno a Lui, che suggerì alcuni cambiamenti. Chiese ai cantanti di cantare e corresse la loro pronuncia. Prendemmo il treno a Bangalore il 16 marzo e, dopo un piacevole viaggio, arrivammo a Dadar il giorno successivo alle 7,15. Verso le 9 raggiungemmo il Dharmakshetra, dove eravamo ospitati. Swami giunse in aereo e fu ricevuto con canti vedici intonati dai bambini Bal Vikas e con l’Arati eseguita dai devoti adulti. Dopo l’Arati Swami ci chiamò nel Satyadeep per chiederci notizie del viaggio in treno. “È stato piacevole? Che cosa avete mangiato nel tragitto? Il cibo era buono?” ci chiese. Mentre stavamo descrivendo Novembre 2010 - 57

Quindi ci invitò a partire e rimase là sventolando il fazzoletto, finché non scomparimmo alla vista. Vedendo ciò che faceva Swami, l’intera folla, di 20.000 persone là riunite, cominciò a salutarci. La Compassione di Swami ci commosse tutti e i nostri occhi si riempirono di lacrime. Nessuno di noi pronunciò una sola parola per il resto del viaggio: i cuori erano troppo colmi di beatitudine per dire qualunque cosa. Così terminò un altro memorabile viaggio con il Divino. gli avvenimenti sul treno, Swami intervenne e ci raccontò tutto quello che era successo. Ci descrisse anche quanto ci eravamo divertiti a viaggiare su quel mezzo. Eravamo sbigottiti e comprendemmo che non c’era bisogno di “informare” l’onnisciente! Il mattino del 18 marzo l’opera “Bhaja Govindam” doveva essere presentata nel Shanmukhananda Hall. Swami arrivò abbastanza presto, entrò nella stanza verde e controllò personalmente i costumi per vedere che tutto fosse in ordine. Egli ci incoraggiò dicendo che tutto sarebbe andato bene e ci permise di fare Padanamaskar. Il salone con tremila posti era già pieno, stracolmo. Come Swami ci aveva detto all’inizio, tutto si svolse nel modo giusto e la rappresentazione terminò senza alcuna difficoltà. Subito dopo il programma Swami venne sul palco e le Sue prime parole furono: “Chala Baaga Undi” (molto, molto carino). Ci benedisse anche con fotografie di gruppo. La sera Swami venne al Satyadeep e ci disse nuovamente che la rappresentazione era andata bene. “Le domande poste dai discepoli e le risposte date da Shankara nella terza scena erano tutte chiare. L’ultima scena ha toccato tutti coloro che erano presenti. Siete stati tutti molto bravi”, dichiarò Swami con orgoglio


materno. Quella sera ci fu un incontro pubblico al Dharmakshetra, durante il quale Swami tenne un Discorso. In esso, fece risalire le malattie che affliggono la società moderna al fatto che le persone che hanno la responsabilità di gestire gli affari del Paese si sono tutte allontanate dalla disciplina loro imposta. Il mattino del 19 marzo si svolse un brillante programma Bal Vikas, ospitato nei prati che circondano il Satyadeep. Tutto il posto era colmo di bambini provenienti dai vari sobborghi di Mumbai. Il programma trattava delle 5 D, delle quali Swami aveva di recente parlato a Prasanthi Nilayam. I bambini presentarono in maniera splendida la pratica delle 5 D – Dovere, Devozione, Disciplina, Discriminazione e Determinazione – e le questioni sollevate. Il pomeriggio, Swami ci chiamò nella Sua stanza al piano superiore del Dharmakshetra. Eravamo tutti molto eccitati e anche Swami fu felice di vedere la nostra contentezza. Mentre eravamo seduti intorno a Lui, ci furono serviti tè e stuzzichini. Swami ci domandò della visita alle grotte di Elephanta e approfondì molte altre cose. Insisteva che mangiassimo a sazietà e riempì al massimo i piatti (e i nostri cuori). Ci commosse fino alle lacrime ricevere così tanto amore dalla Madre Suprema. Mentre mancava poco alla partenza del nostro treno, Swami ci permise di fare Padanamaskar e ci invitò a raggiungere la stazione ferroviaria. “Vi vedrò tutti a Brindavan. Riposatevi sul treno”, ci disse. Anche mentre discendevamo per raggiungere gli autobus, Swami scese dalla collina per dare il Darshan ai devoti. Facendoci segno che dovevamo restare sugli autobus su cui eravamo saliti, perché si stava facendo tardi, Swami Stesso girò intorno ai pullman dove eravamo seduti, salutandoci tutti. Quindi ci invitò a partire e rimase là sventolando il fazzoletto, finché non scomparimmo alla vista. Vedendo ciò che faceva Swami, l’intera folla, di 20.000 persone là riunite, cominciò a salutarci. La Compassione di Swami ci commosse tutti e i nostri occhi si riempirono di lacrime. Nessuno di noi pronunciò una sola parola per il resto del viaggio: i cuori erano troppo colmi Novembre 2010 - 58

Dopo la rappresentazione li cercammo, ma erano spariti. Eravamo agitati, perché li aveva materializzati Swami e passammo 2-3 ore a frugare in ogni angolo. Tornammo delusi al Dharmakshetra. Erano le 15,30 quando rientrammo, e Swami ci aspettava. Ci chiese perché fossimo in ritardo e, dopo averci ascoltato, ci consolò dicendo: “Va bene, non importa. Lavatevi e pranzate.” Solo quando eravamo quasi alla fine del pranzo, Swami cominciò anche Lui a mangiare. Al termine creò tutti gli orologi e le catenine che avevamo perso e ce li dette, con grande felicità da parte nostra. di beatitudine per dire qualunque cosa. Così terminò un altro memorabile viaggio con il Divino.


UNO SPLENDIDO VIAGGIO CON BHAGAVAN SRI SATHYA SAI BABA Prema Kanakaraja Gupta

Q

uando ero solo una bimbetta, poco sapevo di che cosa c’era in serbo per noi quando la nostra famiglia si inchinò a Swami nel 1945 nel Vecchio Mandir a Puttaparthi. Sebbene i componenti la mia famiglia si lamentassero dell’insidioso viaggio da Kuppam a Puttaparthi, io non mi lagnavo, poiché avevo fatto un piacevole viaggio nella rassicurante compagnia di mia madre, dei miei fratelli e delle mie sorelle. Proprio in occasione della nostra prima visita, Swami ci prese vicino a Sé e ci chiamò abbreviando i nostri nomi. Per esempio, chiamò i miei fratelli Murthy, Amba, Babu e Murali, e le mie sorelle Kumaramma, Prema e Sarala. Quando Egli parlò amorevolmente ai miei genitori chiamandoli Radhakrishnaiah e Radhamma, sentimmo di conoscerLo da anni. Allorché i membri anziani della famiglia si prostrarono reverentemente davanti a Swami, accettandoLo come Dio senza dubbi di sorta, io Lo accettai completamente come Dio senza esitazioni, senza dubbi, solo per Sua divina grazia, evitando, così, molti anni di valutazioni e ricerche. Per questo, sarò sempre grato ai miei genitori. I Giochi Fanciulleschi di Swami Durante le lunghe sessioni di Bhajan, ero solita sedere rispettosamente dietro mia madre. Per me, la parte migliore della giornata sarebbe stata dopo il pranzo. Poiché a Puttaparthi faceva veramente caldo, Swami diceva agli adulti di riposarsi, poi faceva finta di andare anch’Egli nella Sua camera, mentre, in realtà, usciva silenziosamente e chiamava tutti noi bambini con il dito indice davanti alle labbra ad avvertirci di non far rumore. Novembre 2010 - 59

Noi seguivamo Swami come scimmie ed Egli ci organizzava dei giochi. Anche se Swami era molto più vecchio di noi, a causa della freschezza del viso e del corpo assomigliava a mio fratello Murthy, che aveva quattordici anni. Egli coinvolgeva tutti, allo stesso modo, in tutti i giochi, come nascondino, costruire castelli di sabbia, saltarello, mosca cieca, arrampicarsi sugli alberi e tanti altri giochi. Il tempo volava via e noi non eravamo mai stanchi o avviliti.

Noi tutti andavamo nella stessa scuola che era di fronte alla nostra casa. A quei tempi, non era comune, per gli studenti, parlare agli insegnanti ed eravamo soliti mantenere una certa distanza dal corpo insegnante anziano e dal preside. Quando molti di loro parlarono ai miei fratelli e alle mie sorelle in modo umile, io rimasi colpita e chiesi a mia madre spiegazioni circa questo strano evento. Ella, orgogliosamente, dichiarò: “Per tutti questi anni, essi hanno criticato Swami e le nostre frequenti visite a Puttaparthi, mentre ora Lo adorano.”


A volte, Swami ci faceva sedere a terra e recitare storielle umoristiche che ci facevano ridere a crepapelle. All’improvviso interrompeva lo spettacolo e spariva nella Sua stanza. Quando gli adulti si svegliavano, pensavano che Swami stesse riposando in camera Sua e non avrebbero mai creduto che stesse giocando con noi, anche se noi avessimo sostenuto ciò. Per me, un altro grande divertimento era correre dietro a Swami sulla strada che porta al fiume Chitravathi. Egli non camminava mai lento e, tanto i giovani quanto gli adulti, Gli correvano dietro come vitellini appresso alla mucca. A quella velocità avremmo dovuto raggiungere il fiume in dieci minuti, ma ciò non succedeva mai perché, per strada, accadevano tante cose diverse e interessanti che creavano gioia ed eccitazione in tutti. Spesso, all’improvviso, Swami scompariva e noi Lo cercavamo ansiosamente dietro a cespugli, alberi, collinette ecc., poi, completamente esausti, sedevamo a terra incapaci di proseguire. Con nostra immensa sorpresa, Swami ricompariva all’improvviso dallo stesso cespuglio ove avevamo cercato. Ogni volta che dovevamo tornare da Puttaparthi a Kuppam, il nostro villaggio, eravamo molto dispiaciuti sia durante il percorso sia nei giorni successivi. Swami ci tranquillizzava come una Madre Divina. Prima di lasciare Puttaparthi, ricevere una lunga interview fu, per molti anni, una tappa obbligata riservata ai membri della nostra famiglia. Per me, il momento migliore dell’interview era la ‘Pada Puja’ (l’adorazione dei Piedi di Swami), poiché ognuno di noi ebbe l’opportunità di lavarGlieli. Swami metteva i Piedi in un catino e noi cominciavamo a lavarli con acqua e acqua di rose, Glieli asciugavamo e li cospargevamo di pasta di curcuma finché non diventavano di un giallo brillante; poi facevamo grandi punti rossi di kumkum su quei Piedi gialli. Per tutto il tempo, Swami ci osservava pazientemente sorridendo. Quando gli adulti erano impegnati a parlarGli di molte questioni, noi bambini eravamo indaffarati a raccogliere e conservare in bottiglia tutta l’acqua di rose da usare più tardi come Prasadam. Consumavamo Novembre 2010 - 60

Swami arrivò con smt. Sakamma e sri Subba Raju e rimase nella nostra casa per cinque giorni. Egli ci immerse nella gioia con il Suo Darshan e i Bhajan, che furono cantati lì. Sebbene Swami fosse giunto a tarda notte, Gli tributammo un solenne benvenuto con l’Arati e delle ghirlande. A Swami piacque indossarne di diversi tipi. Nei due giorni seguenti, Egli parlò con molte persone e visitò diversi luoghi del villaggio. Arrivavano enormi gruppi per avere il Suo Darshan e Swami, molto spesso, lo dava dalla terrazza della nostra casa.

poi per mesi piccole quantità di quest’acqua sacra come Prasadam. Visite di Swami a Kuppam Un bel giorno, nel luglio del 1947 a Puttaparthi, avemmo una notizia davvero bella. Swami onorò le preghiere della nostra famiglia e annunciò che avrebbe fatto visita a Kuppam, il nostro villaggio. La nostra gioia fu incontenibile! Questa fu la prima volta che tornammo al villaggio senza essere addolorati, e andammo con gioia a fare i preparativi per la visita di Swami. Maledicemmo il carro che si muoveva come una lumaca, imprecammo contro l’autobus che andava con la lentezza di un carro e ce la prendemmo anche col treno passeggeri che si fermava a ogni remota stazione. Alla fine arrivammo a casa nostra. Ognuno si mise con lena a compiere le


varie mansioni e io ebbi il piacere di osservarli e condividere il loro traboccante e infinito zelo. Nel giro di due giorni, forti di numerosi aiutanti, la nostra enorme casa cominciò a scintillare e il grande spazio intorno a essa fu tirato a lucido. I due giorni successivi furono dedicati alla decorazione interna e alla creazione di vari tipi di ghirlande. Swami arrivò con smt. Sakamma e sri Subba Raju e rimase nella nostra casa per cinque giorni. Egli ci immerse nella gioia con il Suo Darshan e i Bhajan che furono cantati lì. Sebbene Swami fosse giunto a tarda notte, Gli tributammo un solenne benvenuto con l’Arati e delle ghirlande. A Swami piacque indossarne diverse. Nei due giorni seguenti, Egli parlò con molte persone e visitò diversi luoghi del villaggio. Arrivavano enormi gruppi per avere il Suo Darshan e Swami, molto spesso, lo dava dalla terrazza della nostra casa. Noi tutti andavamo nella stessa scuola che era di fronte alla nostra casa. A quei tempi, non era comune, per gli studenti, parlare agli insegnanti ed eravamo soliti mantenere una certa distanza dal corpo insegnante anziano e dal preside. Quando molti di loro parlarono ai miei fratelli e alle mie sorelle in modo umile, io rimasi colpita e chiesi a mia madre spiegazioni circa questo strano evento. Ella, orgogliosamente, dichiarò: “Per tutti questi anni, essi hanno criticato Swami e le nostre frequenti visite a Puttaparthi, mentre ora Lo adorano.” Ricordo molto bene il viaggio di un’ora alla casa di famiglia di Vasanadu, attraverso una stretta via, su cui transitavano carri trainati da buoi, greggi di pecore e mandrie di bovini. La nostra famiglia, di nove membri,

occupava una parte della casa e i componenti la famiglia dei tre fratelli di mio padre, di una sessantina di persone, occupavano le altre. Sebbene ci fosse un grosso gruppo di cuochi e aiutanti a provvedere a tutte le nostre necessità, le donne partecipavano attivamente al coordinamento generale. Noi volevamo fare qualcosa di speciale per Swami e così lo tenemmo segreto. Preparammo un grandissimo letto a forma di Adisesha - con sette cappucci – dopo aver molto lavorato e sudato. (Adisesha è il grande serpente su cui giace il Signore Vishnu – N.d.T.). Non lo sapeva nessuno eccetto i membri della nostra famiglia, ma, naturalmente, Swami sapeva ciò che avveniva. Improvvisamente, Egli irruppe nella stanza e si mise sul letto molto soddisfatto. Quando Egli, gioiosamente, vi si adagiò, furono santificate parecchie ore di duro lavoro. Parlammo a lungo con Swami. La Sua permanenza di sette giorni passò come se fossero trascorsi sette minuti. L’anno successivo, il 1948, mia sorella Vijaya si sposò e Swami arrivò a Kuppam e vi rimase due giorni. Di questo matrimonio, c’è un evento che non potrò mai dimenticare. Fu organizzato, per Lui, un grande ricevimento e Gli fu allestito un bellissimo trono. Swami sorprese tutti invitando la coppia appena sposata a sedersi sul trono, mentre Egli preferì sedere sul tappeto a gambe incrociate. Poi, incantò la folla cantando Kirtan e brani classici per oltre due ore. La gente, dimentica di se stessa e del tempo, si dondolava in estasi ascoltando la Divina Voce. Anche dopo sessantadue anni non ho dimenticato quei preziosi momenti della mia vita.

L’offerta di un sincero servizio a Dio attrae la Sua grazia più che ascoltare cento conferenze o tenerle per gli altri. – Baba

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INCONTRI PREPARATORI ALLA CONFERENZA MONDIALE TENUTI IN MEDIO ORIENTE, GRAN BRETAGNA, MALESIA E AUSTRALIA

L

’ O rganizzazione Internazionale Sri Sathya Sai ha convocato in tutto il mondo gli incontri preparatori alla IX Conferenza Mondiale, svoltasi a Prasanthi Nilayam a novembre 2010. Il numero dello scorso luglio dell’Eterno Auriga aveva già riferito su otto di questi incontri, cioè quelli tenutisi in Giappone, Argentina, Messico, USA, Italia, Russia, Germania e Canada. Di seguito si riportano notizie sulle conferenze preparatorie che hanno avuto luogo nei Paesi del Medio Oriente/del Golfo, in Gran Bretagna, Malesia e Australia. L’incontro per i Paesi del Medio Oriente e dei Paesi del Golfo si è svolto il 14 marzo 2010 al Dhow Palace Hotel di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, e vi hanno preso parte i delegati dei seguenti Stati: E.A.U., Oman, Bahrain, Kuwait, Arabia Saudita, Iran e Turchia.

Sri G.B. Choithram Jethwani, Coordinatore Centrale per la Regione del Medio Oriente e del Golfo, ha inaugurato l’incontro con l’accensione della lampada sacra. Nell’occasione sri Jethwani ha sottolineato l’importanza di rivolgere la propria mente all’interno e realizzare la divinità insita in ciascuno. I delegati, suddivisi in circoli di studio, hanno discusso su come mettere in pratica gli Insegnamenti di Bhagavan nella vita quotidiana. Nelle osservazioni conclusive, sri Suresh Menon ha evidenziato il valore di un’attenta riflessione sui contenuti della conferenza per poi metterli in pratica. La conferenza preparatoria per la Gran Bretagna si è svolta nei giorni 17 e 18 luglio 2010 in una delle più belle e affascinanti scuole con sede a Londra, con i pavoni che gironzolavano sul campo da gioco della scuola. All’incontro hanno preso parte oltre 650 delegati.

La conferenza preparatoria per i Paesi del Medio Gli oltre 650 delegati che hanno preso parte a Oriente e per i Paesi del Golfo si è svolta il 14 Londra alla conferenza preparatoria per la Gran Bretagna hanno discusso sui temi dell’incontro maggio 2010 a Dubai e vi hanno preso parte i delegati dei seguenti Stati: E.A.U., Oman, Bahrain, suddividendosi in 25 workshop. La foto mostra uno dei gruppi impegnato nella discussione. Kuwait, Arabia Saudita, Iran e Turchia. Novembre 2010 - 62


Il dottor Michael Goldstein e il dottor Narendranath Reddy sono stati i principali oratori assieme al Generale d’Aviazione Nirmal Suri. Una sorpresa speciale è arrivata con la presenza di Phyllis Krystal, giunta in aereo dalla Svizzera espressamente per l’evento. All’interno di 25 workshop i delegati hanno discusso sui temi dell’incontro e sul loro significato pratico. Il programma culturale della sera ha visto le incantevoli esibizioni canore del National Youth Choir e il superbo concerto di Dana Gillespie. Circa 450 delegati provenienti da Malesia, Singapore, Tailandia, Brunei, Indonesia e Nepal hanno preso parte alla conferenza preparatoria di Zona, svoltasi a Petaling Jaya (Malesia) dal 31 luglio all’1 agosto 2010. I lavori sono cominciati con i canti vedici, l’accensione della lampada e le preghiere. Sono seguiti gli indirizzi di saluto di sri Billy Fong, Presidente del Consiglio Centrale Sathya Sai della Malesia, e del dottor V.K. Ravindran, Presidente di Zona. Il dottor William Harvey, membro del Prasanthi Council, ha poi presentato il suo intervento, sottolineando che unità, armonia, tolleranza e amore sono i pilastri dell’Organizzazione Sathya Sai.

L’ospite d’onore, dottor Narendranath Reddy, ha parlato dell’importanza della fede assoluta, della trasformazione individuale, della purificazione del cuore e dell’obiettivo dell’autorealizzazione. I venti circoli di studio hanno discusso in maniera approfondita gli Insegnamenti di Bhagavan. Australia, Papuasia Nuova Guinea, Nuova Zelanda, Fiji e Filippine hanno condotto la conferenza preparatoria durante il weekend dell’11 e 12 settembre 2010.

Oltre 530 devoti provenienti da Australia, Papuasia Nuova Guinea, Nuova Zelanda, Fiji e Filippine hanno partecipato alla conferenza preparatoria svoltasi in Australia l’11 e il 12 settembre 2010.

Oltre 530 devoti hanno partecipato all’evento svoltosi in un bellissimo auditorium posto all’interno del sereno complesso della King’s School a North Parramatta, Nuovo Galles Meridionale, Australia. La conferenza si è aperta con l’accensione della lampada da parte del dottor Michael Goldstein e del dottor Narendranath Reddy. Il programma ha preso il via con l’indirizzo di benvenuto del Coordinatore Centrale, Neville Fredericks, seguito dall’intervento del dottor Pal Dhall, Presidente di Zona. Tanto il dottor Goldstein quanto il dottor Reddy hanno condiviso le esperienze personali avute con Swami, Alla conferenza preparatoria tenutasi in Malesia sottolineando il tema della conferenza: “Dio il 31 luglio e l’1 agosto 2010 hanno preso parte è”; “Io sono Io”; “Ama Tutti, Servi Tutti”. Sono poi cominciati i workshop, dove 25 circoli di circa 450 delegati provenienti da Malesia, studio si sono impegnati in edificanti e Singapore, Tailandia, Brunei, Indonesia e Nepal. Novembre 2010 - 63


spiritualmente gratificanti discussioni sugli Insegnamenti di Swami. La conferenza ha anche presentato una stimolante esibizione dei Giovani Adulti Sai dal titolo “Energia Illimitata” e un’incantevole rappresentazione musicale sugli Insegnamenti di Swami.

giacché i volontari dell’Organizzazione Sathya Sai proseguono nel loro lavoro, incuranti del torrido caldo estivo e delle piogge torrenziali nella stagione degli uragani.

U. S. A.

HAITI

L’Ambulatorio Medico-Dentistico Gratuito Sri Sathya Sai Baba (SSSBFM&D) ha aperto al pubblico l’1 maggio 2010, al servizio di famiglie con basso reddito dei Mar Vista Gardens (periferia sudoccidentale di Los Angeles, California). L’ambulatorio opera in partenariato con il Venice Family Clinic, la più grande struttura gratuita in campo medicodentistico degli Stati Uniti. Esso fornisce servizi medici senza oneri per i pazienti ogni sabato dalle 9 alle 13, sotto gli auspici dell’Organizzazione Sri Sathya Sai Baba. Se per ulteriori cure è necessario il ricovero in ospedale, i pazienti vengono mandati al Centro Medico dell’Università della California a Los Angeles (U.C.L.A.). Il personale paramedico e i volontari non medici forniscono assistenza per i servizi medici e odontoiatrici. Quindici medici e tre dentisti fanno servizio all’ambulatorio, aiutati da sessanta volontari, tra i quali infermieri Il momento del pranzo nella tendopoli di Haiti, che diplomati, farmacisti, assistenti sanitari (figura ospita una vasta popolazione di senzatetto. di collegamento tra il paziente e il medico, che svolge funzioni di tipo sia amministrativo sia

A seguito del gravissimo terremoto che ha colpito Haiti il 12 gennaio 2010, prosegue il lavoro di ricostruzione, svolto con dedizione, entusiasmo e amore dall’Organizzazione Sathya Sai, che serve gli haitiani con cure mediche, Narayana Seva (cibo ai bisognosi), assistenza agli orfani, rifugio e servizio sociale.

Nei mesi di giugno e luglio, il dottor Michael Goldstein e il dottor Narendranath Reddy si sono recati ad Haiti per valutare i bisogni del momento e programmare i soccorsi futuri. In quel periodo tra i volontari erano presenti tre ex studenti dell’Università Sathya Sai. Ecco gli interventi attuati fino ad agosto: circa 44.000 pazienti visitati dai medici volontari Sathya Sai; circa 160.000 pasti preparati e distribuiti; quattro abitazioni costruite per persone che avevano perso la casa durante il terremoto e strade pulite con l’aiuto degli abitanti dell’isola. Ai bambini dell’orfanotrofio sono stati forniti cibo, giocattoli e libri. Un lavoro di soccorso di queste dimensioni è possibile solo grazie alla divina benedizione di Bhagavan, Novembre 2010 - 64

L’Ambulatorio Medico-Dentistico Gratuito Sri Sathya Sai Baba a Los Angeles, California, fornisce servizi medici ogni sabato.


sanitario), studenti di medicina e altri volontari non medici. Di solito sono fra trentacinque e quaranta i pazienti visitati in una giornata.

– Fondazione Mondiale Sri Sathya Sai

INDIA

Andhra Pradesh – Il distretto di Hyderabad ha costruito un deposito di acqua potabile per la comunità, avente una capacità di 10.000 litri, a Huts Colony nei pressi della fabbrica A.P. Foods a Nacharam, Hyderabad. L’impianto è stato inaugurato il 14 agosto 2010 alla presenza dei locali membri dell’Assemblea Legislativa e dei membri della corporazione e fornirà acqua potabile pura a 160 famiglie povere residenti nella colonia. Il distretto di Vizianagaram ha organizzato un controllo oculistico gratuito ad Azzadu, dove ha selezionato 70 pazienti da sottoporre a intervento di cataratta (le successive operazioni hanno avuto esito positivo). Il distretto ha distribuito Amruta Kalasam (pacchi alimentari) a 360 famiglie e servito cibo cucinato a 45 persone; l’iniziativa rientrava nel programma nazionale di Narayana Seva Sri Sathya Sai. Nell’ambito delle celebrazioni per l’85° Compleanno, il distretto di Guntur ha realizzato un Prema Ratham (carro dell’amore), disponendovi sopra, a mo’ di decorazioni, figure ritagliate di Swami, progetti di servizio e citazioni. Dal 12 agosto 2010 il carro si muove tra centinaia di villaggi, offrendo il Messaggio di Swami in maniera molto efficace. Il distretto ha distribuito 138 Amruta Kalasam (provviste di cibo) a famiglie bisognose e ha servito cibo cucinato a 35 persone (Programma Nazionale di Narayana Seva Sri Sathya Sai). Assam – Quale preludio all’85° Compleanno di Bhagavan, il 12 settembre 2010 il Samithi (associazione) di Guwahati ha organizzato il Bal Vikas Day, una stimolante manifestazione di bambini Bal Vikas. Muovendosi in modo disciplinato attraverso le ampie strade intorno al pittoresco Dighalipukhuri (lago rettangolare, che rappresenta una delle attrazioni nel Novembre 2010 - 65

Il 12 settembre 2010 il Samithi di Guwahati dell’Organizzazione Sri Sathya Sai di Assam ha condotto una manifestazione di Bal Vikas a Guwahati nell’ambito delle celebrazioni per l’85° Compleanno di Bhagavan.

centro della città), i bambini hanno mostrato manifesti con vari Messaggi di Bhagavan Baba e i simboli di tutte le fedi, con notevole effetto sugli spettatori. Infine i bambini sono stati portati al Museo Statale Assamese per un’istruttiva e illuminante visita guidata dei vari oggetti storici in esposizione. I bambini e i loro accompagnatori si sono poi riuniti allo Sri Sathya Sai Sadhana Nilayam per una sessione spirituale, in cui il Coordinatore Statale (dell’Ala Spirituale) ha spiegato loro il significato della giornata e la necessità di espandere il movimento Bal Vikas. Dopo la recitazione e i Bhajan, l’incontro si è concluso con la distribuzione del Prasadam. Gujarat – Nell’ambito delle celebrazioni per l’85° Compleanno di Bhagavan, l’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva del Gujarat ha organizzato un simposio sul tema “Il Ruolo degli Educatori nella Costruzione dell’India Attraverso Valori e Servizio”. L’incontro si è svolto il 26 settembre 2010 a Surat, nell’auditorium Rang Bhavan. Nell’introdurre il simposio, il Presidente dell’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva del Gujarat ha sottolineato il bisogno dei valori nell’odierno panorama educativo, informando anche i delegati sulle attività spirituali, educative e di servizio sociale di Swami. I successivi interventi di dotti oratori hanno spiegato come il programma di Swami “Educare”, dono inestimabile per l’educazione odierna, aiuti gli studenti ad assimilare i


farmaci. Ai figli dei guidatori di risciò sono stati anche consegnati circa 130 pacchetti di Cibo Proteico Sai. Sui veicoli erano stati sistemati manifesti di Swami con i Suoi Insegnamenti.

Il 26 settembre 2010 l’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva del Gujarat ha organizzato un simposio su “Il Ruolo degli Educatori nella Costruzione dell’India Attraverso Valori e Servizio”.

valori fin dall’infanzia, attraverso varie tecniche. Lo Sri Sathya Sai Seva Samithi di Vadodara, in collaborazione con il Baroda Medical College, ha condotto un controllo medico gratuito per le famiglie dei guidatori di risciò nell’ambito delle celebrazioni per l’85° Compleanno di Bhagavan. Il campo si è svolto domenica 26 settembre 2010 allo Sri Sathya Sai Seva Sankul, Channi a Vadodara e vi hanno prestato servizio medici di medicina generale, ginecologi, dermatologi, oftalmologi, otorinolaringoiatri, dentisti e pediatri. Complessivamente sono state visitate 202 persone e sono stati distribuiti gratuitamente

Haryana e Chandigarh – Nell’ambito delle celebrazioni per l’85° Compleanno di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, l’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva degli Stati di Haryana e Chandigarh intraprende varie attività spirituali e di Seva, tra le quali figura la mostra “Sai Sandesh – Viaggio con Sai” al Centro Sri Sathya Sai Old Age Home cum Seva, Settore 30-B a Chandigarh. La mostra è stata inaugurata l’8 ottobre 2010 da sri Pawan Kumar Bansal, Ministro dell’Unione per le Risorse Idriche e gli Affari Parlamentari, mentre i giovani di Chandigarh eseguivano Mantra vedici. La cerimonia è proseguita con la rottura delle noci di cocco, il taglio dei nastri e l’accensione della lampada. La mostra è rimasta aperta al pubblico per quattro giorni, dall’8 all’11 ottobre. Migliaia di persone, tra le quali un gran numero di autorità, hanno visitato la mostra, portando a casa i Messaggi di Bhagavan: “Ama tutti, servi tutti”; “Aiuta sempre, non fare mai del male”; “C’è una sola religione, la religione dell’Amore” ecc. Hanno visitato la mostra anche un gran numero di bambini delle scuole e di bambini Bal Vikas. Oltre alle visite di Bhagavan nei vari luoghi, la mostra ha

L’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva degli Stati di Haryana e Chandigarh ha allestito la mostra “Sai Sandesh – Viaggio con Sai” a Chandigarh dall’8 all’11 ottobre 2010 nell’ambito delle celebrazioni per l’85° Compleanno di Bhagavan.

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dato grande spazio ai tre maggiori progetti di Bhagavan, e cioè sanità, educazione e acqua potabile, nonché alle attività di Seva intraprese dall’Organizzazione Sai degli Stati di Haryana e Chandigarh. In tutti e quattro i giorni, nella sede della mostra si è tenuta, la sera, una sessione di Bhajan della durata di un’ora. Ai visitatori è stato fatto dono di calendari e fotografie di Bhagavan Baba, Vibhuti e dolci/frutta. La mostra si è conclusa l’11 ottobre con Bhajan, Arati e distribuzione del Prasadam. Di essa si sono occupati vari giornali (come Dainik Bhaskar, Aaj Samaj, Amar Ujala, Punjab Kesri, Dainik Tribune) e canali televisivi. Nell’ambito delle celebrazioni per l’85° Compleanno di Bhagavan, il 19 settembre 2010 è stato organizzato un campo per la donazione del sangue in base alle necessità. L’iniziativa, in collaborazione con la Banca del Sangue del PGI di Chandigarh, si è svolta al Centro Sri Sathya Sai Old Age Home cum Seva della città. Al campo hanno partecipato oltre 200 devoti, che hanno donato 205 unità di sangue per pazienti bisognosi. Trentacinque devoti si sono anche impegnati a donare le cornee. Jammu e Kashmir – I Samithi di Satwari, Digiana, Nanak Nagar e Gandhi Nagar

Sono stati oltre 200 i devoti che hanno donato il sangue nel corso di un campo allestito il 19 settembre 2010 dall’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva degli Stati di Haryana e Chandigarh. Novembre 2010 - 67

organizzano un programma nazionale di Narayana Seva, allestendo un Langar (cucina gratuita) comune ogni prima e terza domenica del mese, in cui viene servito cibo a 250-300 persone. Inoltre, ogni domenica, l’Udhampur Samithi fornisce cibo cucinato a 300-350 persone a Udhampur e nei villaggi vicini. Amruta Kalasam (provviste di cibo), che comprendono cibo da reidratare, sono consegnate mensilmente a circa 35 famiglie nei diversi villaggi dei distretti di Jammu e Kathua. L’individuazione e l’esame dei villaggi avviene in anticipo e quindi viene svolto il servizio, al fine di superare le difficoltà che i poveri si trovano ad affrontate in relazione al cibo e ad altre cose, tipo abiti, coperte, utensili ecc. Karnataka – Venerdì 8 ottobre 2010, nell’ambito delle celebrazioni per l’85° Compleanno di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, è stato organizzato a Bangalore un simposio sul tema “Prosperità attraverso l’Integrazione dei Valori – La Via Sai”. Gli invitati, nell’ordine di 450, erano insigni persone con diversi percorsi di vita. L’ospite d’onore era sri V. Srinivasan, presidente panindiano delle Organizzazioni Sri Sathya Sai. Sri Anil Gokak, ex prorettore dell’Istituto d’Istruzione Superiore Sri Sathya Sai, ha presieduto la cerimonia. Il dottor Devi Shetty, presidente del Narayana Hrudayalaya (ospedale cardiologico pediatrico) e N. Jayasankaran, professore emerito della MIMS University (Med India Institute of Medical Specialities), erano i relatori principali. Nell’intervento introduttivo sri V. Srinivasan ha evidenziato che il concetto rappresenta il tema del Messaggio stesso di Swami teso a portare prosperità nel mondo, e ha aggiunto che la benedizione di Swami “Samasta Lokah Sukhino Bhavantu” è un invito in tal senso. Punjab – Nell’ambito delle celebrazioni per l’85° Compleanno del nostro Amato Bhagavan, l’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva del Punjab ha organizzato un Akhanda Bhajan di 85 ore, cominciato il 22 settembre e terminato il 26 settembre 2010 con l’Arati. Vi hanno partecipato oltre 15.000 devoti. Per tutta


la durata dei Bhajan è stato in funzione un Langar (cucina gratuita). Inoltre il 26 settembre è stata organizzata una donazione di sangue, in cui sono stati raccolti 85 flaconi di sangue per pazienti bisognosi.

Sai e di come esso produca la trasformazione dell’individuo e ne sviluppi il carattere. La partecipazione dei delegati è stata intensa e attiva. I delegati comprendevano due rettori, 16 presidi e 433 docenti di 122 istituti per l’istruzione di Chennai e dintorni. Il simposio si è concluso con il canto dell’inno nazionale.

Rajasthan – Per segnare l’85° anno dell’Avvento di Bhagavan sulla terra, nel mese di settembre 2010 i devoti dell’Organizzazione Sri Sathya Sai del Rajasthan hanno condotto 85 sessioni di Akhanda Bhajan a Kota, Bikaner e Udaipur. Il Samithi di Ajmer ha distribuito agli abitanti del villaggio di Hardia 85 alberelli, mentre il Samithi di Udaipur ha piantato 85 alberi. Il Samithi di Kota ha distribuito lenzuola, assieme a frutta e fotografie di Bhagavan, a 85 persone che soffrono di lebbra e ad altri bisognosi. Le signore del Samithi di Deedwana hanno celebrato l’Hadtalika Teej Il 3 ottobre 2010 l’Organizzazione Sri Sathya Sai (in Rajasthan le signore digiunano in questo del Tamil Nadu ha organizzato un simposio sul tema “Le Sfide nell’Istruzione - Sri Sathya Sai giorno), distribuendo sari e doni a 85 donne. Il Educare: un Approccio Olistico”, cui hanno preso Samithi di Barmer ha adottato un orfanotrofio parte un gran numero di eminenti pedagogisti. a Chotan (località nei pressi del confine indopachistano), dove ogni giorno si tengono i Bhajan. I devoti Sai si prendono cura dei 18 bambini indigenti andandoli a trovare con regolarità. Articoli di cartoleria di uso quotidiano sono stati distribuiti a 85 bambini del villaggio di Nohra che vanno a scuola. Tamil Nadu - Nell’ambito delle celebrazioni per l’85° Compleanno del nostro Amato Bhagavan, l’Organizzazione Sri Sathya Sai del Tamil Nadu ha organizzato un simposio sul tema “Le Sfide nell’Istruzione – Sri Sathya Sai Educare: un Approccio Olistico”. Il simposio, che si è svolto il 3 ottobre 2010 al D.G. Vaishnava College di Chennai, è cominciato con i canti vedici seguiti dai Bhajan. Vi hanno preso parte molti eminenti pedagogisti, tra i quali il professor dottor S.V. Chittibabu, ex prorettore dell’Università di Annamalai, che ha tenuto la lectio magistralis, e il professor dottor S.P. Thyagarajan, ex prorettore dell’Università di Madras, che ha fatto il discorso di apertura. Sri Nimish Pandya, l’esperto di Educare dello Sri Sathya Sai Institute of Educare di Mumbai, nel discorso inaugurale ha fatto la presentazione del sistema educativo Sri Sathya Novembre 2010 - 68



La Religione Sai Quando una religione vuole estendere la sua influenza deve ricorrere alla denigrazione delle altre religioni ed esagerare la propria eccellenza. Ostentazione e pubblicità diventano più importanti della pratica e della fede. Sai, però, vuole che i fedeli di ogni religione alimentino fiducia nella propria eccellenza e ne realizzino la validità con l’intensa pratica. Questa è la religione Sai che alimenta e sostiene tutte le religioni e mette in luce la loro comune grandezza. Fate vostra questa religione, coraggiosamente e gioiosamente.

– Baba

Italian edition of Sanathana Sarathi


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