Eterno Auriga - Ottobre 2011

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OTTOBRE 2011


Eterno Auriga Dedicato all’Elevazione Morale e Spirituale dell’Umanità VERITà

RETTITUDINE

OTTOBRE

PACE

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© Sri Sathya Sai Sadhana Trust, Publications Division Prasanthi Nilayam Pubblicato sul Sito Web della Organizzazione Srì Sahtya Sai d’Italia

AMORE

NON VIOLENZA

“In questo Kali Yuga, il Namasmarana è il sentiero più facile per la liberazione. Quindi, le persone nate il questo Yuga sono più fortunate di quelle nate negli altri tre Yuga. Sfortunatamente, però, oggi la gente non è in grado di seguire un sentiero tanto facile. Voi non siete capaci di star seduti fermi neppure per un paio di minuti; che tipo di penitenza potete dunque fare? È impossibile. Prendete quindi rifugio nel Namasmarana: non c’è Sadhana più grande di questa.” SOMMARIO

Il Namasmarana è la più Grande Sadhana nel Kali Yuga Discorso Divino del 12 luglio 1996

4 Celebrazioni a Prasanthi Nilayam Cronaca 10

Eseguite i Riti per la Pace e la Prosperità Unioversali Estratto del Discorso Divino tenuto nello Srì Sathya Sai Veda Vani

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La Speciale Medicina di Swami Effulgenza della Gloria Divina L’Adorazione delle Immagini Sacre Chinna Katha

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Notizie dai Centri Sai

Prossime Festività a Prasanthi Nilayam

Fotografia di copertina: Unità delle Fedi

30 settembre - 6 ottobre ..Veda Purusha Saptaha Jnana Yajna dalle 18 del 12 novembre alle 18 del 13 novembre ...... Akhanda Bhajan Mondiale 19 novembre ........................ Giorno della Donna 22 novembre ........................ 30a Convocazione dell’Istituto d’Istruzione Superiore Srì Sathya Sai 23 novembre ........................ 86° Compleanno di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba



YUGAVATAR SAI: UNA RAPPRESENTAZIONE CON LA TECNICA DEL BURRA KATHA

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a forma d’arte popolare del “Burra Katha”, proveniente dall’Andhra Pradesh, è stata fatta rivivere a Prasanthi Nilayam, quando il 27 agosto 2011 tre ex studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore Sri Sathya Sai hanno messo in scena nel Sai Kulwant Hall una bellissima rappresentazione di questo genere d’arte. L’elevato tema trattato dal Burra Katha era “Yugavatar Sai”. Il programma ha preso il via alle 17 con un canto devozionale dedicato al Signore Ganesha, seguito da una composizione dedicata a Bhagavan Sri Sathya Sai Baba. Il Burra Katha si è poi soffermato sull’Avvento dell’Avatar del Kali Yuga, la Cui grandezza e il Cui splendore sono senza uguali; la rappresentazione ha messo in evidenza i Suoi Insegnamenti attraverso poesia, musica, canto e danza, incantando gli spettatori per quasi un’ora. I tre studenti che hanno interpretato, secondo la tradizione del Burra Katha, i ruoli del narratore, del commentatore e del burlone, hanno recitato ottimamente e raccontato la storia con chiarezza e giuste modalità, con un’interpretazione avveduta, interludi comici e canti melodiosi accompagnati da musica elettrizzante. La presentazione si è conclusa alle 18 ed è stata seguita dai Bhajan e dalla distribuzione del Prasadam. Il programma è terminato alle 18,10 con l’Arati.

LA CERIMONIA DI ID UL FITR Il 31 agosto 2011 è stata celebrata con grande devozione a Prasanthi Nilayam la sacra e gioiosa festività di Id Ul Fitr. Nell’occasione gli studenti dell’Istituto 4

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d’Istruzione Superiore Sri Sathya Sai hanno presentato nel Sai Kulwant Hall un programma speciale, cominciato alle 17 con il canto di versi sacri del Corano intonati da un gruppo dei ragazzi. Contemporaneamente hanno eseguito il Namaz, come fanno i devoti musulmani nella moschea.

In occasione dell’Id Ul Fitr gli studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore Sri Sathya Sai hanno messo in scena una rappresentazione musicale sugli insegnamenti dell’Islam e le sue pratiche religiose.

Poi gli studenti hanno presentato canti devozionali e alcuni Qawali, alternati a interessanti commenti che hanno evidenziato i princìpi fondamentali dell’islam e il significato di sacrificio, preghiera, carità, fede e digiuno durante il sacro mese del Ramadan. Dialoghi ben strutturati e canti attentamente selezionati, assieme a Qawali adatti all’occasione, hanno espresso il significato profondo degli insegnamenti islamici e delle sue pratiche religiose. Al termine dell’eccellente rappresentazione c’è stata una breve sessione di Bhajan e la distribuzione del Prasadam. Il programma è finito alle 18,05 con l’Arati.

FESTIVITÀ DI GANESH CHATURTHI Fervore devozionale e allegria hanno


caratterizzato a Prasanthi Nilayam le celebrazioni del Ganesha Chaturthi (Compleanno di Ganesha). Le tre giornate di celebrazione sono cominciate nel sacro giorno del Ganesh Chaturthi (1° settembre 2011) e sono terminate il pomeriggio del 3 settembre con l’immersione delle statue di Ganesha. Il mattino del 1° settembre il programma è cominciato alle 8,30, nel Sai Kulwant Hall, dopo mezz’ora di canti vedici. In apertura gli studenti del Campus di Prasanthi Nilayam dell’Istituto d’Istruzione Superiore Sri Sathya Sai hanno fatto una rappresentazione di musica devozionale che comprendeva canti devozionali e Stotra (canti di lode) dedicati al Signore Ganesha.

circa 15 minuti dedicati al Signore Ganesha e condotti dagli studenti del Campus di Prasanthi Nilayam e di Anantapur. Il programma del mattino si è concluso alle 9,30 con l’Arati. L’adorazione degli idoli del Signore Ganesha, installati nelle varie sedi dei college, delle scuole e degli uffici, è proseguita per tre giorni e ha visto protagonisti i rispettivi gruppi di studenti e il personale. Anche il pomeriggio del 1° settembre 2011 gli studenti di Prasanthi Nilayam hanno tenuto una rappresentazione di canti devozionali, tra i quali alcuni splendidi pezzi classici dedicati al Signore Ganesha. Ciascun canto è stato preceduto da un commento attentamente formulato, che ha aggiunto valore e ricchezza al programma. L’esibizione, cominciata alle 17 dopo i canti vedici nel Sai Kulwant Hall, è terminata alle 17,50. Sono seguite una breve sessione di Bhajan e la distribuzione del Prasadam. Il programma del giorno si è concluso alle 18 con l’Arati. Il pomeriggio del 3 settembre, terzo giorno del Ganesh Chaturthi, studenti e personale delle sedi dove si era svolta l’adorazione hanno portato le statue del Signore Ganesha al Sai Kulwant Il 1° settembre 2011 gli studenti dell’Istituto d’Istruzione Hall con una processone dai Superiore Sri Sathya Sai hanno realizzato un’eccellente mille colori. Posti su veicoli rappresentazione di musica devozionale in occasione del dalle forme e decorazioni Ganesh Chaturthi. affascinanti, tutti gli idoli sono Interpretati con grande devozione, i canti stati allineati nel Sai Kulwant Hall: un grande comprendevano un paio di affascinanti spettacolo per i presenti, che ha mostrato classici di musica carnatica, mentre fra gli la creatività e la capacità innovativa degli Stotra sono stati eseguiti il Ganeshashtakam, studenti e del personale che li ha progettati. il Ganapati Stotram e il Ganesh Pancharatna L’attrattività di alcuni veicoli, a forma di Kirtanam. Il programma ha proposto, per tutti elicottero, farfalla, Garuda (aquila), cigno, i 45 minuti della durata, splendidi commenti andava ad aggiungersi alla varietà di forme che hanno esaltato la divina grandezza del e dimensioni di carri e templi. Signore Ganesha. Alla rappresentazione In totale erano 25 i veicoli condotti dai musicale è seguita una sessione Bhajan di gruppi di studenti e del personale. Mentre Ottobre 2011

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Gli idoli di Ganesha, splendidamente decorati, sono stati allineati nel Sai Kulwant Hall, da dove sono stati portati fuori per l’immersione dopo la tradizionale cerimonia del 3 settembre 2011.

i carri venivano sistemati nel salone senza dimenticare l’estetica, il gruppo di studenti responsabili dei canti vedici ha cominciato a intonare i sacri inni. Nel frattempo gli studenti e il personale che accompagnavano i vari veicoli hanno preso a girare intorno al Bhajan Mandir. Poi gli studenti della scuola secondaria superiore Sri Sathya Sai di Prasanthi Nilayam hanno eseguito una bellissima danza dedicata al Signore Ganesha. Al termine dell’affascinante ballo, gli studenti e il personale si sono recati uno alla volta di fronte al Samadhi di Bhagavan, offrendoGli i loro riverenti omaggi. Contemporaneamente si è avuta la distribuzione del Prasadam. Dopo che il sacerdote del Mandir ha offerto l’Arati alle statue del Signore Ganesha, queste sono state portate fuori del salone per l’immersione. La variopinta cerimonia, che ha preso il via alle 16,50, è terminata alle 17,20, dopodiché sono cominciati i Bhajan nel salone. Il programma si è concluso alle 18 con l’Arati e con esso le grandi celebrazioni per il Ganesh Chaturthi a Prasanthi Nilayam.

CELEBRAZIONI PER IL “SAI SANNIDHI” Il 4 settembre 2011, in occasione dei 39 anni dello Sri Sathya Sai Central Trust, oltre 200 studenti di Bhagavan che lavorano nelle Sue varie istituzioni, hanno organizzato il programma “Sai Sannidhi” (vicinanza a Sai), che è cominciato alle 17 con un intervento 6

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introduttivo di sri Shashank Shah, docente del Campus di Prasanthi Nilayam dell’Istituto d’Istruzione Superiore Sri Sathya Sai. Sri Shah ha raccontato in che modo Bhagavan era personalmente coinvolto in tutte le attività del Mandir, del college e dell’ostello per colmare i Suoi studenti d’Amore e Benedizioni. Esprimendo profonda gratitudine a Bhagavan per il Suo Amore illimitato e per aver scelto i Suoi studenti quali strumenti della Missione Divina, sri Shah ha introdotto i due relatori scelti per l’occasione. Il primo è stato sri Veda Narayanan, studioso di testi vedici e insegnante di sanscrito presso la scuola secondaria superiore Sri Sathya Sai di Prasanthi Nilayam. Citando un Messaggio di Bhagavan, sri Veda Narayanan ha dichiarato che Bhagavan si è incarnato sulla terra per proteggere tutto il genere umano e dargli gioia. Lo Sri Sathya Sai Central Trust, che Bhagavan Stesso istituì il 2 settembre 1972, svolge fin dall’inizio un servizio di grande utilità per il genere umano, seguendo l’ideale di Bhagavan “Manava Seva è Madhava Seva” (il servizio all’uomo è servizio a Dio) – ha aggiunto l’erudito relatore. Parlando del rapporto davvero unico che esisteva tra Bhagavan e i Suoi studenti, sri Veda Narayanan ha fatto osservare che proprio gli studenti hanno la sacra responsabilità di portare avanti la Sua Divina Missione. Il secondo oratore dell’incontro è stato sri B. Arvind, del Prasanthi Digital Studio di


foglie di banano, ombrellini colorati e stendardi. Nel corso delle celebrazioni di Onam, il Sai Kulwant Hall riverberava delle dolci note di musica Panchavadyam (orchestra di cinque strumenti, di cui quattro a percussione e uno a fiato) eseguita da un gruppo del Kerala. In una cerimonia svoltasi il 6 settembre Una rappresentazione di musica devozionale si è tenuta nell’ambito del programma “Sai Sannidhi”, svoltosi il 4 settembre 2011, circa 400 pazienti 2011 in occasione dei 39 anni dello Sri Sathya Sai Central Trust. e relative famiglie si sono riuniti nel Sai Kulwant Prasanthi Nilayam. Raccontando uno dei Hall per esprimere gratitudine a Bhagavan meravigliosi scambi avuti con Bhagavan, per gli interventi gratuiti di cardiochirurgia sri Arvind ha dichiarato che, in risposta alla cui sono stati sottoposti negli ospedali di sua richiesta a Bhagavan di tenergli la mano, alta specializzazione di Prasanthigram e Egli gli chiese di tenerGli la Sua, con ciò Whitefield, e per l’assistenza postoperatoria intendendo che l’uomo deve affidarsi a Dio ricevuta dall’Organizzazione Sai del Kerala per la sua liberazione. Narrando un’altra nell’ambito del Programma di Riabilitazione esperienza, sri Arvind ha detto che la resa a Sri Sathya Sai. La cerimonia si è aperta alle Dio è la chiave della felicità dell’uomo. 17 con un discorso introduttivo del professor Agli interventi è seguito un bellissimo E. Mukundan, Presidente Nazionale programma di musica con cinque canti che dell’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva erano cari a Bhagavan. Le canzoni sono del Kerala; egli ha descritto come le cure state precedute da esperienze raccontate amorevoli di medici e volontari Sai ricevute dagli studenti e accompagnate da video a dai pazienti operati abbiano profondamente tema, cosa che ha reso il programma ancor toccato le vite di questi pazienti e delle loro più vivo e interessante. A seguire i Bhajan e famiglie, producendo la loro trasformazione. la distribuzione del Prasadam. Il programma Il presidente ha comunicato ai presenti che si è concluso alle 18,45 con l’Arati. l’Organizzazione Sai è riuscita a coprire il 95% dei pazienti operati e mira a raggiungere l’obiettivo del 100%. Il professor Mukundan FESTIVITÀ DI ONAM ha anche presentato i due beneficiari che La sacra festività di Onam è stata celebrata hanno parlato dopo di lui. Si trattava della a Prasanthi Nilayam con grande impegno e smt. Zeenath Ashraf di Kondodi (distretto di devozione. Circa 4000 devoti Sai, tra i quali Mallapuram) e di sri Chandran di Kozhikode. insegnanti e bambini Bal Vikas, sono giunti da Esprimendo la profonda gratitudine a varie parti del Kerala per celebrarla nei sacri Bhagavan e all’Organizzazione Sai per spazi di Prasanthi Nilayam. Per l’occasione, l’intervento chirurgico gratuito e le cure dal 6 al 9 settembre, l’Organizzazione Sri postoperatorie anch’esse gratuite, i due Sathya Sai Seva del Kerala ha organizzato testimoni si sono detti sicuri che non esista vari programmi culturali e musicali in un Sai altro ospedale al mondo come gli ospedali Kulwant Hall decorato con grande senso Sai e altro personale dedito alla propria estetico per mezzo di fiori, foglie di cocco, attività come chi lavora per l’Organizzazione Ottobre 2011

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Sai. Al termine di questi interventi il dottor Anand Mohan, Coordinatore Nazionale del Programma di Riabilitazione, ne ha descritto le caratteristiche principali e gli effetti significativi sulle famiglie di chi ne ha beneficiato. Alle 17,30 sono cominciati i Bhajan e il programma si è concluso alle 18 con l’Arati. Il secondo programma allestito dall’Organizzazione Sai del Kerala, nell’ambito delle celebrazioni di Onam, è stato “Sampradaya Bhajans” (Bhajan nello stile tradizionale del Kerala), tenuto dal noto cantante sri Vinaya Chandran il 7 settembre 2011. L’artista ha aperto la rappresentazione di musica devozionale alle 17 con la composizione dedicata a Bhagavan Sri Sathya Sai Baba “Jai Jai Sai Namo, Jai Jagadisha Namo” (saluti reverenziali a Sai, Signore Supremo dell’universo) e ha proseguito il canto di splendidi Bhajan eseguiti con voce dolcissima. Il concerto, durato quasi un’ora, si è concluso con il popolare Bhajan “Rama Lakshmana Janaki Jai Bolo Hanuman Ki” (salve Rama, Lakshmana, Sita e Hanuman). Lo spettacolo di canti Tamil e Nilayalam e di Bhajan di Prasanthi ha davvero rapito il pubblico, riempendo il cuore di ciascuno di grande fervore. Al termine il cantante e gli artisti che hanno effettuato l’accompagnamento musicale hanno ricevuto le congratulazioni e abiti in regalo. Dopo una breve sessione di Bhajan degli studenti e la distribuzione del Prasadam, il programma è terminato alle 18 con l’Arati. L’8 settembre 2011 si è tenuto un concerto di musica carnatica di Master Mahadevan, che ha rapito i devoti per quasi 45 minuti, elevando lo spirito. Cominciando alle 17 con un canto d’invocazione dedicato al Signore Ganesha dal titolo “Ekadantam Bhaje” (adoro Ganesha che ha una sola zanna), questo bambino prodigio di 12 anni ha presentato alcune composizioni di musica carnatica; l’interpretazione di ciascun pezzo ha dimostrato la sua padronanza della musica carnatica al pari di un artista consumato. A questa esibizione è seguito 8

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un canto devozionale del noto direttore musicale sri T.S. Radhakrishnan, che ha offerto il suo tributo in musica a Bhagavan con la composizione “Namami Sadgurum Sainatham” (Offro riverenti omaggi al Signore Sai, il vero Guru). Al termine delle rappresentazioni musicali sono stati offerti abiti agli artisti. Il programma si è concluso alle 18,10 con l’Arati, dopo una breve sessione di Bhajan e la distribuzione del Prasadam. Nel sacro giorno di Onam, il 9 settembre 2011, il Kerala Bhajan Group ha condotto i Bhajan mattutini. Lo stesso gruppo li aveva condotti il mattino precedente. Gli artisti hanno eseguito con grande devozione Bhajan di Prasanthi e nuove composizioni, facendo immergere nella beatitudine i devoti che seguivano i canti in coro. Il pomeriggio, il canto dei Veda effettuato dagli studenti dell’Istituto, ha dato inizio, alle 16,30, al programma, che è stato seguito dal canto dei Veda eseguito dai bambini Bal Vikas del Kerala. Al termine ha parlato sri K. Jayakumar, segretario aggiunto del Governo del Kerala. Soffermandosi sulla Vita e gli Insegnamenti di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, l’insigne oratore ha dichiarato che Bhagavan ha mostrato con la Sua Vita ciò che può essere fatto con una nascita umana, e ha esortato tutti i presenti a ottenere la purezza di cuore e a lavorare in modo disinteressato per il bene degli altri, come insegnato da Bhagavan. Questo risultato, ha aggiunto, è il miglior tributo a Bhagavan, che ha inondato d’Amore e Compassione l’intero genere umano. Dopo questo stimolante intervento di sri Jayakumar, gli studenti dello Sri Sathya Sai Vidyapeeth e i bambini Bal Vikas del Kerala hanno presentato una bellissima recita dal titolo “Krishna Kripa Sagaram” (Krishna, Oceano di Compassione). L’opera, cominciata alle 17,40, ha narrato vari episodi tratti dalla vita del Signore Krishna, mostrando i Suoi giochi divini dell’infanzia e la Sua grandezza divina in giovane età.


Una scena della rappresentazione teatrale “Krishna Kripa Sagaram” messa in scena dagli studenti dello Sri Sathya Sai Vidyapeeth di Srisailam e dai bambini Bal Vikas del Kerala, in occasione di Onam, il 9 settembre 2011.

La maggior parte degli episodi sono stati tratti dai Discorsi di Bhagavan. L’eccellente recitazione dei bambini, le canzoni e la musica di ottima qualità, le bellissime scene, così come i costumi, il trucco e la perfetta coreografia, hanno accresciuto l’impatto e il valore dell’opera. Quando alle 18,40 la recita è terminata, ai bambini che vi hanno preso parte sono stati distribuiti abiti. Sono seguiti i Bhajan e la distribuzione del Prasadam. Il programma si è concluso alle 19 con l’Arati.

Dio è immanente nel mondo. Perciò trattate il mondo amorevolmente, come trattereste il vostro maestro. Krishna servì i Pandava e condusse il carro di Arjuna. Sebbene non fosse un re, Egli divenne molto di più, un “creatore di re”. Servite, qualunque sia l’ostacolo che si frappone; servite, anche a costo di attirarvi commenti cinici e il ridicolo. Tali reazioni sono inevitabili quando si è impegnati a fare il bene. Prendete il Mio esempio. Lode e calunnia Mi hanno accompagnato attraverso le ere. L’opposizione e gli ostacoli servono solo a evidenziare il bene e a rafforzare i propositi. – Baba Ottobre 2011

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Eseguite i riti per la pace e la prosperità universali LA GRAZIA DI DIO DONA BEATITUDINE ETERNA

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rishi (saggi) che prescrissero i riti e le cerimonie sacrificali non li destinarono all’uso di una comunità o di un Paese o periodo particolari. Essi sono validi per ogni Paese, ogni persona e ogni tempo. La benedizione che si dà alla fine di uno yajña è Samastâ Lokah Sukhino Bhavantu (Che gli esseri di tutti i mondi siano felici).

L’essere costantemente consapevoli della Divinità è un atto di adorazione Ciò che viene raccomandato è il sacrificio della mente instabile, dedicandola a Dio in modo che diventi stabile e calma. Sacrificio non significa prendere un animale e ucciderlo; questo è attenersi al significato letterale ed esteriore dell’ingiunzione, non al suo senso vero e profondo. Date ascolto al significato degli aforismi e dei rituali vedici e alle raccomandazioni delle Scritture con concentrazione pura, gioiosa e priva di egoismo; custoditele gelosamente nel cuore per praticarle giornalmente e dividerle con altre anime volenterose.

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L’uomo non può stare senza commettere azioni (karma) neppure per un momento; per tutte le ventiquattro ore del giorno, per trecentosessantacinque giorni l’anno, egli deve fare un’azione o l’altra. In effetti, anche inalare ed esalare il respiro è karma. I Veda hanno chiamato quest’incessante attività nishtâ (perseguimento continuo) ed essa, quando viene fortificata da una grande determinazione, assume la forma di consacrazione (dîkshâ). Offrire a Dio questo sforzo dedicato è rito (yajña). Il rito non è un’attività separata: quando l’inalazione e l’esalazione del respiro sono regolati e si sperimenta la consapevolezza di “Io sono Quello” (Soham Tattva, ovvero


Brahman), quell’attività stessa diventa un rito; se ci si attiene all’assioma Yajño Vai Vishnu “Il rito è, in verità, l’incarnazione del Signore Vishnu”, il respiro assume la Sua forma. Non considerate il processo della respirazione un’attività casuale consistente di un inalare e un esalare di routine; quando inspirate, pronunciate la parola “So”, e dite “Ham” nell’espirare. Il Soham non è altro che il ricordare costantemente di essere un’incarnazione della Divinità. La respirazione, se viene attuata in questo modo con continua consapevolezza della Divinità, diventa rito. I riti sono di due specie: interiori ed esteriori. Il rito interiore è lo sforzo di raggiungere la Divinità all’interno di se stessi. Il Divino è in tutti e può essere raggiunto solamente tramite la meditazione. La mente è l’altare sacrificale sul quale ognuno deve offrire tutte le proprie qualità negative.

Officiate i riti secondo le direttive dei Veda In questo mondo, tutti i compiti devono essere eseguiti secondo regole e regolamenti determinati, violando i quali è impossibile ottenere il successo. Un ingegnere che si pone alla costruzione di un edificio decide il tipo di fondazione da gettare seguendo certe regole; il numero dei piani da costruire dipende dal tipo di terreno e dalle fondamenta gettate. Similmente, per officiare un rito, devono essere approntati nel modo prescritto dalle Scritture un luogo per il fuoco sacrificale e un altare; l’altare va costruito esattamente secondo misure predeterminate altrimenti lo stesso scopo del rito viene vanificato. Il fuoco (agni) è di tre tipi: dakshinâgni, garhapatyam e âhavanîya. Quello usato da un capofamiglia in concomitanza con i suoi rituali giornalieri è chiamato garhapatyam, quello che si usa per propiziare le Divinità con i mantra vedici si indica con âhavanîya e l’altro tipo, che viene usato durante le cerimonie mensili e annuali per i defunti, è

Gli yajña hanno anche un altro significato: offrire al Signore ciò che Egli ha dato all’uomo è un dovere primario per l’aspirante spirituale e l’offerta non deve esser considerata come il sacrificio di qualcosa, ma come un atto d’amore e gratitudine di cui si gioisce. Il significato profondo del sacrificio rituale è la rinuncia, il sacrificio o l’abbandono. Per chi? Per il Divino. “Signore! Ti offro il cuore che Tu mi hai dato” è lo spirito di quella rinuncia. Il cuore che Egli ha dato, i sentimenti che evoca, la ricchezza che ha donato, la fama che ha conferito devono essere offerti volentieri in restituzione a Dio il dakshinâgni. A questo proposito, potrebbe sorgere la domanda sul perché debbano esserci tre tipi di agni quando la sua natura è la stessa dovunque. La risposta è semplice davvero: non classifichiamo forse agni in pâkâgni (fuoco usato per cucinare) e shmashânâgni (fuoco usato per cremare i corpi)? Noi non offriamo il nostro tributo a questi due tipi di fuoco; presentiamo le nostre oblazioni cantando i mantra vedici e invitando le relative Divinità soltanto al fuoco sacrificale (homâgni). Come c’è differenza tra una cassetta postale collocata dal Ministero delle Poste e una cassetta di casa nostra, che serve per riporre oggetti, c’è una notevole differenza tra il fuoco acceso nel caminetto di casa e il fuoco sacrificale che si accende con l’arani (strumento di legno con cui si accende il fuoco in modo tradizionale) mentre si cantano i mantra vedici. Come il fuoco, cui non si presta la dovuta attenzione, può causarci del danno, così una qualunque noncuranza o disattenzione, mentre si Ottobre 2011

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in cui un particolare mantra deve essere cantato. Anche la più piccola deviazione nel tono e nel contenuto dei mantra porta a errori notevoli; la persona che si trova nella posizione di capo sacerdote (advaryu) subirà le conseguenze di questi errori, poiché ne è responsabile, ed è per questo che si sottopone a una pratica di purificazione personale dopo il completamento del rito. L’advaryu ha la responsabilità di controllare costantemente i vari rituali come le oblazioni (homa), l’offerta di tributi al Dio Sole (Sûrya Namaskâr), la recitazione del Râmâyana, del Bhâgavata o del Durgâ Saptâshatî durante il rito. Egli deve assicurare che nessun errore si verifichi durante l’esecuzione del rito. Se In questo mondo, tutti i compiti devono siamo a conoscenza del mantra essere eseguiti secondo regole e regolamenti e del suo significato, potremo determinati, violando i quali è impossibile visualizzare la forma dietro quel mantra particolare. Recitare ottenere il successo. Un ingegnere che si pone “Rudrascha Mey” o “Bhadrascha alla costruzione di un edificio decide il tipo di Mey” meccanicamente non serve fondazione da gettare seguendo certe regole; a niente; diventa un recitare i il numero dei piani da costruire dipende dal mantra solo come suono e non si otterrà alcun risultato. I mantra tipo di terreno e dalle fondamenta gettate. vedici vanno recitati conoscendo Similmente, per officiare un rito, devono essere almeno un poco del loro approntati nel modo prescritto dalle Scritture significato. I saggi del passato non erano sciocchi ignoranti, e i un luogo per il fuoco sacrificale e un altare; mantra e i riti che strutturavano l’altare va costruito esattamente secondo e prescrivevano non erano nati misure predeterminate altrimenti lo stesso dall’entusiasmo amatoriale; essi scopo del rito viene vanificato. sono il risultato della saggezza e dell’esperienza effettiva. Coloro che non hanno consapevolezza di questa verità pronunceranno gli inni e i mantra in modo casuale; cantano i mantra durante i riti, causerebbero quelli che riflettono sul significato, e provano danni seri alle persone coinvolte; per questo, l’emozione dell’esaltazione e della supplica, i sacerdoti vedici devono porre la necessaria possono trarne gioia. Recitarli senza attenzione nel cantare i mantra vedici, con comprendere il loro significato può dare una consapevolezza piena del modo e del tono piccola soddisfazione superficiale, ma l’inno 12

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può sgorgare dal cuore solamente quando il significato è sentito profondamente.

I sacrifici rituali portano pace e prosperità Nei sacrifici rituali, le offerte vengono compiute pronunciando Rudrâya Namah, Varunâya Namah, Indrâya Namah, Vâyâve Namah (mi inchino a Te, o Rudra; mi inchino a Te, o Varuna; mi inchino a Te, o Indra; mi inchino a Te, o Vâyu) e vengono poste nel fuoco per Rudra, Varuna, Indra e Vâyu. I saggi visualizzavano Dio in queste forme. Dopo che i campi sono stati arati e il seme sparso, noi vogliamo la pioggia per ottenere un raccolto abbondante; così la preghiera è diretta a Varuna (il Dio del cielo e delle acque), all’indirizzo di Varuna. Se desiderate che venga Kasturi, ma chiamate Kutumba Rao, come potete raggiungere lo scopo? Per la pioggia dovete chiamare Varuna e non Agni (il Dio del fuoco)! Questo significa che si deve pronunciare il mantra appropriato e la sua recitazione deve sgorgare dal cuore. Dietro il fuoco sacrificale c’è un piccolo mistero che deve essere svelato in modo che voi possiate comprendere come l’offerta, indirizzata alla Deità che viene invocata dal mantra pronunciato mentre la si mette nel fuoco, possa raggiungere proprio quella Deità. Nel momento in cui l’offerta viene posta nel fuoco nel nome di Dio, si devono pronunciare il nome e l’indirizzo giusti. È come la cassetta postale: una lettera, se è indirizzata correttamente e posta nella cassetta a Prashânti Nilayam, raggiunge qualunque luogo anche lontano come il Giappone o la Russia; se l’indirizzo indica Prashânti Nilayam, verrà recapitata alla persona che vive lì. Bisogna che l’indirizzo sia completo e corretto, e il francobollo del valore adeguato. Questo è tutto.

Le offerte fatte nei sacrifici rituali portano varie ricompense Ci sono persone che guardano soltanto

le azioni esteriori del rituale e rimproverano ai bramini di versare il ghî nel fuoco mentre gli uomini sono malnutriti e affamati, e li accusano di spendere scioccamente del denaro in attività infruttuose; anche persone colte si uniscono a questa condanna ignorante. Il contadino ara il campo, prepara gli appezzamenti, li annaffia e li rende adatti a ricevere i semi; poi sparge quattro sacche di riso sul terreno. Un ignorante che non conosce le pratiche colturali ride di lui: “Tu sei diventato matto. La gente ha fame e tu getti in terra il riso che essa mangerebbe volentieri!” Ma quell’“uomo pazzo”, in cambio delle quattro sacche di seme perdute, porterà a casa quaranta sacche di riso dopo la raccolta. Se si versano ritualmente nel fuoco sacro due scatole di ghî, il mondo guadagnerà duecento scatole di ghî. Qualunque cosa si dedichi e si offra a Dio non può mai essere perduta. Le persone possono ottenere benefìci immensi offrendo anche poco a Dio. Una foglia, un fiore, un frutto o un po’ d’acqua sono sufficienti se offerti con devozione. Draupadî dette a Krishna un pezzetto di foglia che era rimasta appiccicata dentro la pentola e Dio le concesse la buona sorte eterna; Kucela dette una manciata di riso essiccato e ricevette da Dio la consapevolezza della Sua gloria infinita. Il rito sacrificale testimonia questo significato profondo.

Il rito rappresenta il sacrificio I riti sacrificali vengono eseguiti allo scopo di ottenere qualcosa o di liberarsi di ciò che non si desidera, ma il significato reale dello yajña è il sacrificio; questo richiede a sua volta di sacrificare le qualità malvagie come la gelosia, l’ostentazione, la sottomissione ai desideri e l’ego. I Veda propongono all’essere umano di sacrificare le qualità animali. L’ira, il rancore, la gelosia e la presunzione sono qualità animali. Fintantoché esse permangono nell’uomo, lo fanno considerare un animale. La malattia del legame con il mondo (bhavaroga) si aggrava concedendo alla persona ogni cosa che Ottobre 2011

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desidera; in questo modo essa non guarirà mai. È per questo che Dio non concede tutto ciò che un essere umano desideri. In effetti, la maggioranza della gente non chiede ciò che è desiderabile. Se pregate Dio di spargere la Sua grazia che può concedere la beatitudine eterna, Egli certamente ve la darà. Noi pensiamo che Dio sia duro di cuore e senza compassione; se c’è unità tra pensieri, parole e azioni, l’uomo diventa autentico e Dio gli concede sicuramente la grazia per il suo progresso nelle cose del mondo come in quelle spirituali. Egli dona la felicità ora e sempre. I riti sacrificali si fanno per invocare le benedizioni del Divino per la pace e il benessere dell’universo; quando Egli risponde con la grazia, il benessere di tutti è assicurato. Gli yajña hanno anche un altro significato: offrire al Signore ciò che Egli ha dato all’uomo è un dovere primario per l’aspirante spirituale e l’offerta non deve esser considerata come il sacrificio di qualcosa, ma come un atto d’amore e gratitudine di cui si gioisce. Il significato profondo del sacrificio rituale è la rinuncia, il sacrificio o l’abbandono. Per chi? Per il Divino. “Signore! Ti offro il cuore che Tu mi hai dato” è lo spirito di quella rinuncia. Il cuore che Egli ha dato, i sentimenti che evoca, la ricchezza che ha donato, la fama che ha conferito devono essere offerti volentieri in restituzione a Dio. Ciò che viene raccomandato è il sacrificio della mente instabile, dedicandola a Dio in modo che diventi stabile e calma. Sacrificio non significa prendere un animale e ucciderlo; questo è attenersi al significato letterale ed esteriore dell’ingiunzione, non al suo senso vero e profondo. Date ascolto al significato degli aforismi e dei rituali vedici e alle raccomandazioni delle Scritture con concentrazione pura, gioiosa e priva di egoismo; custoditele gelosamente nel cuore per praticarle giornalmente e dividerle con altre anime volenterose. Le idee errate riguardo lo scopo dei riti sacrificali hanno portato a dimenticare il loro vero fine e a sacrificare degli esseri viventi. Yajña è 14

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L’uomo non può stare senza commettere azioni (karma) neppure per un momento; per tutte le ventiquattro ore del giorno, per trecentosessantacinque giorni l’anno, egli deve fare un’azione o l’altra. In effetti, anche inalare ed esalare il respiro è karma. I Veda hanno chiamato quest’incessante attività nishtâ (perseguimento continuo) ed essa, quando viene fortificata da una grande determinazione, assume la forma di consacrazione (dîkshâ). Offrire a Dio questo sforzo dedicato è rito (yajña). detto anche adhvaram; dhvaram significa “uccisione”, per cui a-dhvaram ha il significato di “non uccisione”. Yajña è dunque qualcosa in cui non c’è violenza. Tutti i mantra usati nei riti devono condurre alla beatitudine e all’autorealizzazione; questa giunge solamente quando la rilevanza dei mantra viene compresa e sperimentata pienamente.

Usate la conoscenza, la ricchezza e il potere per il bene degli altri Il significato essenziale dei riti sacrificali consiste nello spirito di sacrificio. La conoscenza, il potere o la ricchezza che non sono usati per il bene degli altri sono inutili. L’obiettivo degli yajña è di far comprendere all’uomo che tutti i poteri che gli sono stati dati dovrebbero essere offerti al Divino per l’elevazione della sua vita. Il mondo ha innumerevoli persone facoltose, studiosi profondi e scienziati valenti, ma, se essi non hanno compassione e gentilezza, la loro ricchezza o conoscenza non servono a niente. Solamente quando decidiamo di offrire tutto ciò che abbiamo per favorire il benessere del mondo e il bene della società


ci dedichiamo allo yajña effettivo; senza fede in Dio e spirito di sacrificio, tutte le azioni produrranno soltanto il male. Oggi l’uomo ha fatto progressi considerevoli nella scienza. Egli lavora per acquisire ricchezza, istruzione e abilità di vario tipo; a che serve acquisire tutto questo se non se ne fa un uso corretto? L’uso di queste cose dipende dal carattere della persona che le possiede: saranno usate per il bene se questa è buona e saranno sprecate se è cattiva. Se la ricchezza, la conoscenza e la specializzazione scientifica sono possedute da persone caratterizzate dal rajo guna (qualità della passione), saranno usate per fini sbagliati; se le hanno persone che soggiacciono al tamo guna (qualità dell’accidia), saranno usate solamente per fini egoistici. A volte, le persone contraddistinte dal rajo guna possono correggersi, ma quelle che sono nel tamo guna useranno le loro capacità ed energie in modo dannoso e antisociale. L’uomo deve quindi coltivare primariamente la capacità di discriminazione tra il giusto e l’errato. Il Gâyatrî mantra dichiara: Dhiyo yo nah prachodayât che è una preghiera rivolta alla Dea Gâyatrî affinché illumini la mente. La preghiera preferita dal caro Gandhi era Sab ko sanmathi de bhagavân (Signore, dona il buonsenso a tutti). Dato che oggi uomini dalla mente malvagia sono attivi ovunque, il mondo soffre di violenza, disordine e confusione. Troppe persone ricche, oggigiorno, preferiscono accumulare le loro ricchezze invece di utilizzarle per il bene della società e per alleviare la sofferenza dei poveri; così si comportano come cani nelle mangiatoie. È giunto il tempo in cui ogni persona che desideri vivere onestamente e proficuamente decida di impegnarsi nel servizio alla società e dedichi tutta la sua ricchezza ed energia a spandere gioia nella comunità. L’uomo deve capire che la rinuncia è la fonte più grande della vera beatitudine. - Estratto dai Discorsi di Bhagavân compilati nello “Shrî Sathya Sai Veda Vânî” (Da “SANÂTANA SÂRATHI”, ottobre 2011)

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Effulgenza della Gloria Divina LA SPECIALE MEDICINA DI SWAMI

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LI ALLOGGI disponibili nell’Ashram erano sempre molto scarsi. Noi eravamo soliti prendere posto nel capannone vicino alla mensa per trascorrere la notte, ma molti devoti dormivano sotto gli alberi. Accadde così che l’eminente magistrato, sri Ramachandran, e sua moglie, provenienti da Pollachi, occupassero l’ultimo residuo di spazio nel capannone dove io mi ero sistemato. Mi accorsi che la signora Ramachandran era molto disidratata a causa della diarrea e del vomito. Mentre mi parlava, sri Ramachandran chiese se avessi qualche medicina che potesse aiutare sua moglie. Io risposi: “Ho medicine che arrestano i sintomi, ma, poiché sono ancora uno studente di medicina, vorrei prima portare sua moglie dal dottor Brahmam, che dirige il piccolo ospedale proprio dietro a Prasanthi Nilayam.” Quest’ospedale aveva solo due stanze, con cinque letti ciascuna per pazienti uomini e donne e, in mezzo, una sala operatoria. Non c’era esigenza di più letti poiché l’Amato Swami era la Forza Divina e il miglior Medico e Chirurgo! Assicurai sri Ramachandran che avrei fatto tutto il possibile se il medico all’ospedale avesse approvato. In ospedale, il dottor Brahmam fu soddisfatto del mio comportamento molto etico di portare la paziente direttamente in ospedale prima di somministrare qualunque farmaco. Egli mi fece diverse domande concernenti le condizioni della paziente, per capire quanto tempo ci sarebbe più o meno voluto perché la donna si riprendesse ecc. Io gli dissi che, essendo molto disidratata, la paziente aveva bisogno di tre o quattro giorni per recuperare dopo il trattamento endovenoso con flebo e le medicine per via orale. 16

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Il dottor Brahmam, allora, si confidò con me, dicendo: “Vorrei metterla al corrente di un segreto molto importante. L’Amato Swami mi ha dato qualcosa da usare soltanto durante la Sua assenza e solamente quando le condizioni del paziente sono serie.

Bhagavan visita lo Sri Sathya Sai General Hospital di Prasanthi Nilayam nel 1956.

Non sono tenuto a mostrarlo a tutti. Ora vado a prendere una semplice mistura di bismuto e caolino che aiuta ad arrestare la diarrea e aggiungerò a essa la medicina segreta di Swami. La dia alla paziente, un cucchiaino ogni otto ore, e controlli lei stesso il risultato.” Con mia grande meraviglia, nel giro di otto ore, la signora si era rimessa completamente e, la sera stessa, camminava attorno al tempio (Pradakshina). Questa, per me, è stata un’esperienza incantevole e una rivelazione della Divina Benedizione di Swami su medici e pazienti!

– Tratto da “Sai Smaran” del dottor D.J. Gadhia


Chinna Katha

L’Adorazione delle Immagini Sacre

U

NA VOLTA, il re di Alwar invitò Swami Vivekananda a essere suo ospite. Quando Swami Vivekananda ebbe un momento di tempo libero, il re cominciò a parlare con lui. Durante la conversazione, il re espresse il suo dissenso per il culto degli idoli e descrisse ciò come una pratica insulsa. Improvvisamente, Swami Vivekananda disse a uno dei servitori: “Senti un po’! Tira giù dalla parete l’immagine del re.”

Vivekananda per devozione e reverenza nei suoi confronti, e restò silenzioso non sapendo che cosa fare in una simile situazione. Allora Swami Vivekananda, in tono estremamente dolce ma serio, disse: “Perché non volete sputare sull’immagine del re? Vi è dunque il re in essa?

Swami Vivekananda disse al re che la forma di Dio diventa percettibile ai devoti vedendo il ritratto o la statua che Lo rappresentano. Quando il servitore tirò giù l’immagine del re, Swami Vivekananda chiese: “Qualcuno di voi vuole sputarci sopra?”

Nessuno comprese lo scopo del gesto di Swami Vivekananda; tuttavia il servitore tirò giù il quadro come gli era stato indicato. Allora Vivekananda chiese: “Qualcuno di voi vuole sputarci sopra?” Tutti ammutolirono, considerando che un gesto simile sarebbe stato non meno grave di un sacrilegio. Gli occhi del re si arrossarono d’ira. Egli si morse le labbra per contenerla, ma non disse nulla a

Si tratta di un pezzo di carta o di stoffa? Poiché questa è l’immagine del re, voi, vedendola, lo ricordate e gli mostrate rispetto. Allo stesso modo, quando vediamo gli idoli di pietra o metallo, oppure le immagini di Dio, la nostra mente percepisce la Sua forma. Quando i devoti adorano le statue o le immagini di Dio, lo fanno con la certezza che Egli sia presente in esse. Ho fatto tutto questo per farvi capire questa verità.”

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INDONESIA

D

AL 30 giugno al 2 luglio 2011, è stata organizzata, al Werdhapura Village Centre di Sanur, una conferenza dei leader dei Giovani Sri Sathya Sai. Vi hanno preso parte circa 300 giovani, provenienti da Indonesia, Malesia, Singapore, Tailandia e Laos. Il tema della conferenza era “Essere è Servire”. Il programma è stato inaugurato con una rappresentazione culturale dei Giovani Sathya Sai. Sri Sanjay Sahni, Direttore dell’Istituto d’Istruzione Superiore Sri Sathya Sai del Campus di Brindavan, ha parlato sui temi “La Mia Vita è il Mio Messaggio”, “Chi è Sai? La Forma Contrapposta al Senzaforma” e “Guru Seva Bina Nirvana Nahin”, seguiti da sri Vijay Menon, del Kerala, che ha parlato sul tema della conferenza. Il professor Suresh Govind, Presidente del Consiglio Sri Sathya Sai della Malesia, ha parlato relativamente all’argomento “Coinvolgere per Evolvere” e sri Wayan Gede Yudiana, Vicepresidente del Consiglio Sri Sathya Sai d’Indonesia, ha parlato su “I Valori Balinesi: lo Spirito di Servizio”. La conferenza era intervallata da gruppi di lavoro sui temi “Il Forum dell’Ideale Leadership Sai,” “L’Esigenza del Momento” e “Valori per l’Umanità: l’Aumento della Consapevolezza Umana”. Nel pomeriggio del 1° luglio, secondo giorno della conferenza, i Giovani Sathya Sai hanno offerto una rappresentazione musicale. Il 2 luglio, la conferenza si è conclusa con progetti di servizio condotti nell’isola Serangan, nota anche come “Isola delle Tartarughe”, dove le tartarughe di mare sono protette dai disastri ambientali. I progetti di servizio comprendevano la liberazione di alcuni piccoli di tartaruga di mare nell’oceano e la pulizia della spiaggia e delle vicine mangrovie. I Giovani Sathya Sai hanno anche preso 18

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parte alla fornitura di servizi medici a oltre 125 villaggi. Tali servizi includevano controlli sanitari di base, consulti e distribuzione di 77 paia di occhiali da vista.

I Giovani Sathya Sai impegnati in un grande dimostrazione di capacità e talenti nel fornire ricerca e soccorso.

Le attività di servizio sono terminate con una grande dimostrazione di capacità e talenti nel fornire ricerca e soccorso, da parte dei Giovani Sathya Sai, durante una sciagura marina. La conferenza è finita con i Giovani Sathya Sai che offrivano a Bhagavan una promessa di impegno che stabiliva che i giovani avrebbero lavorato assieme come un’unica solida forza di Giovani Sai, con reciproca cooperazione e rispetto. I Giovani Sathya Sai continueranno i loro progetti in corso che prevedono programmi di miglioramento di villaggi e iniziative di sviluppo rurale.

REGNO UNITO Il 30 maggio 2011, è stato organizzato nel De Montfort, a Leicester, un Tributo e una Commemorazione Nazionale per celebrare


la Vita di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba.

Centri e dei Gruppi Sathya Sai hanno preso parte al progetto “Grama Seva: un Dono d’Amore ai Piedi di Loto del Nostro Amato Bhagavan”.

Il 30 maggio 2011, circa 4000 persone, provenienti da ogni parte del Regno Unito, hanno partecipato a un incontro svoltosi a Leicester per offrire tributi a Bhagavan.

Il programma è cominciato con una processione dei bambini dell’Educazione Spirituale Sai (SSE), seguita da preghiere multireligiose offerte da persone di fedi diverse. Hanno parlato, condividendo il loro amore per Bhagavan, i bambini SSE, gli studenti della Scuola Sathya Sai e parecchi devoti. Successivamente, il 23 luglio 2011, a Stoneleigh Park, nel Warwickshire, Inghilterra del Nord, hanno avuto luogo le celebrazioni del Guru Purnima Nazionale a cui hanno preso parte 1400 devoti provenienti da ogni parte del Paese. Il programma consisteva in canti universali delle diverse fedi, discorsi di ospiti speciali e un concerto di musica classica eseguito dalla famosa e applaudita sitarista inglese smt. Roopa Panesar. Sono stati organizzati progetti di servizio comunitari per gli anziani e anche offerta di cibo ai bisognosi.

ITALIA Nell’ambito delle attività di servizio nazionali, il 26 maggio 2011, i volontari dei 19

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Il 26 maggio 2011, i volontari italiani Sathya Sai si sono impegnati nella distribuzione di pacchi di cibo a famiglie bisognose.

I volontari hanno servito 127 pasti caldi presso il Centro Sathya Sai di Faenza, dove, nel 1998, fu istituita una mensa per i poveri (amorevolmente chiamata Mensa Sai). Inoltre, sono stati serviti 150 pacchi di cibo a famiglie bisognose. Hanno preso parte a tali attività di servizio oltre 25 volontari Sathya Sai. Il Dipartimento dei Servizi Sociali del Comune di Faenza ha molto apprezzato il servizio disinteressato dei volontari Sathya Sai.

OLANDA Dal 3 al 7 maggio 2011, è stato organizzato, in Olanda, un campo di servizio di cinque giorni a cui hanno partecipato circa 32 volontari Sathya Sai di città diverse. Sono stati intrapresi molti progetti di servizio. I volontari Sathya Sai hanno servito gli ospiti di case per anziani, i disabili mentali e fisici, come pure giovani madri e i loro


Il 26 giugno 2011, i volontari Sathya Sai hanno visitato un ospedale psichiatrico e offerto oggetti di prima necessità agli ospiti. Dal 3 al 7 maggio 2011, in Olanda, sono state compiute, dai volontari Sathya Sai, varie attività di servizio in un campo di cinque giorni.

figli. Sono stati ripuliti i locali di un tempio di Ganesha, eseguiti lavori di giardinaggio in un agriturismo per poveri, e puliti due giardini. Al termine della giornata, i volontari Sathya Sai si sono riuniti per condividere le loro esperienze durante il servizio al campo, a cui ha fatto seguito una speciale sessione di Bhajan. La giornata si è conclusa con un programma culturale presentato a circa 300 persone bisognose di asilo che sono anche state invitate a presentare qualcosa delle loro rispettive culture. Tutti i partecipanti erano pieni di gioia e hanno espresso la loro sentita gratitudine a Bhagavan per l’opportunità di servire la comunità.

TAILANDIA Il 26 giugno 2011, oltre 30 volontari Sathya Sai provenienti da tre Centri Sathya Sai hanno fatto visita ai pazienti del Somdej Chaophraya Mental Hospital di Bangkok. I volontari Sathya Sai, comprendenti giovani e bambini, hanno parlato con amore 20

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ai pazienti e servito loro dolci e latte. Sono stati anche donati parecchi oggetti utili ai pazienti. È stata una magnifica esperienza che ha portato ai volontari un sentimento di unità.

SLOVENIA Il 21 maggio 2011, i volontari Sathya Sai hanno offerto il loro servizio a persone a basso reddito e disabili fisici residenti nella città di Črnomelj e nel villaggio di Griblje pulendo i loro appartamenti e pitturando pareti, porte e finestre. I beneficiari sono stati felici e grati, ed è stata una esperienza appagante per tutti i volontari Sathya Sai.

BIELORUSSIA Il 6 e 7 marzo 2011, nei pittoreschi dintorni di Vitebsk (Lyotsy) si è svolta la 13a Conferenza Nazionale di Bielorussia. La conferenza aveva per tema “L’Ideale Vita Umana Sai – l’Organizzazione Ideale Sai” e anche adottato il motto “Aiuta Sempre, Non Ferire Mai”. I partecipanti comprendevano 38 devoti Sathya Sai e 15 ospiti.


I delegati alla 13a Conferenza Nazionale di Bielorussia svoltasi il 6 e 7 marzo 2011.

Tutti sono stati stimolati dai discorsi e dalle presentazioni fatte da sri Valery Voshchinin, Coordinatore Centrale dei Paesi di lingua russa, da sri Victor Lavrov, Coordinatore dell’Ala Spirituale, e da sri Damir Sibagatullin, Coordinatore dell’Ala Servizio. I seminari, condotti nell’Attività Spirituale dalla signora Marina Makurina e nell’Attività Educativa dalla signora Natasha Tsedrik, hanno aperto nuove possibilità di espansione di lavoro in queste Ali.

CANADA Il 12 marzo 2011, a Vancouver, Columbia Britannica, la Vancouver Satsang Cultural Society ha organizzato l’incontro annuale interreligioso. Il tema era “Come la Religione Svolge un Ruolo nello Sviluppo delle Comunità”. Hanno partecipato circa 100 persone. C’erano sei oratori a rappresentare l’Organizzazione Sri Sathya Sai Baba Canadese, la Chiesa Unitaria, l’induismo, l’islam, il buddismo e il cristianesimo. Un rappresentante proveniente dal Centro Sai di Vancouver ha presentato gli Insegnamenti di Bhagavan riguardo alla vita basata sui Valori Umani, il servizio disinteressato e l’importanza della trasformazione personale per una comunità sana e armoniosa. I partecipanti hanno convenuto che i Valori Umani sono la corrente sotterranea di tutte 21

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I delegati partecipanti all’incontro annuale interreligioso svoltosi a Vancouver il 12 marzo 2011.

le fedi e che la vita basata sui Valori Umani universali non solo conduce a una sana crescita delle comunità, ma anche alla loro sostenibilità. I presenti hanno mostrato un vivo interesse ad apprendere di più circa l’Organizzazione Sri Sathya Sai.

POLONIA Cominciando da marzo 2010 sino alla fine dell’estate 2011, un gruppo di volontari Sathya Sai ha visitato famiglie colpite da alluvioni quando forti cicloni e piogge hanno devastato le regioni centrali della Polonia. I volontari Sathya Sai hanno parlato alle vittime, ascoltato le loro pene e individuato le loro necessità primarie. Ciò ha avuto un significativo effetto curativo sui colpiti dall’alluvione che spesso, durante questa tragedia, si erano sentiti soli e impotenti. Alle famiglie bisognose sono stati forniti mobilio e altre necessità. I volontari Sathya Sai hanno guadagnato la fiducia della gente locale, poiché le loro regolari visite settimanali sono diventate una fonte di luce e gioia per tali famiglie. I volontari Sathya Sai hanno sperimentato, in molte circostanze, la Mano invisibile di Bhagavan.

GRECIA Il 2 aprile 2011, i volontari Sathya Sai


hanno riparato il tetto di una casa, che era danneggiato e lasciava filtrare acqua, dove vive una giovane coppia con un figlio di due anni e uno appena nato.

pazienti con malattie croniche a Skaramanga e a Santa Barbara, e disabili fisici a Kallithea. – Fondazione Mondiale Sri Sathya Sai

INDIA

Il 2 aprile 2011, in Grecia, i devoti Sai hanno riparato la casa di una famiglia bisognosa.

La casa era situata a 100 metri lungo una strada sterrata in salita e tutto il materiale è stato portato su a mano. Alla famiglia, sono stati anche donati una carrozzina e mobilio. Il 2 e l’11 aprile 2011, un gruppo di devoti Sathya Sai dei Centri Sai di Atene, Pireo e Salonicco ha ancora una volta visitato le case per famiglie bisognose da essi adottate e distribuito 40 sacchi di cibo. In entrambe le occasioni, ha fatto parte della squadra un pediatra che si è occupato di tutti i bisogni sanitari di tali famiglie. Il 2 e 3 aprile 2011, a Chandia e Heraklion, due importanti città dell’isola di Creta, si è svolto un incontro pubblico, il cui tema era “Sathya Sai Baba: la Sua Vita è Messaggio e Ispirazione per l’Umanità”. A Salonicco, capitale del Nord della Grecia, un gruppo di volontari continua a fare visite regolari all’Orfanotrofio San Stylianos e all’Istituto Agios Panteleimon. Essi accompagnano i pazienti all’ospedale ogni volta si renda necessario e forniscono servizi di consulenza. Inoltre, visitano regolarmente 22

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Andhra Pradesh – Il 5 settembre 2011, l’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva dell’Andhra Pradesh ha dato il via al progetto Sri Sathya Sai Digital Village nello sperduto villaggio di Buttayagudem nel distretto del Godavari occidentale. Il progetto era stato inaugurato da sri S.G. Chalam, Presidente dello Stato dell’Andhra Pradesh, con l’obiettivo di diffondere nei villaggi il Messaggio d’Amore e di Servizio di Bhagavan e raggiungere anche quelli più lontani, attraverso videoconferenze che trattano programmi su salute, agricoltura, Bal Vikas e Valori Umani. L’Organizzazione Sai del distretto di Visakhapatnam ha condotto un campo medico in un quartiere povero di Simhadripuram e dato medicinali a 161 pazienti. Il campo è stato organizzato sotto l’egida del Seethammadhara Bhajan Mandali del Seva Samithi cittadino. Il Simhachalam Samithi ha organizzato per cinque giorni, dal 12 al 15 agosto 2011, una mostra Bal Vikas con esposizioni relative alla scienza, all’eredità e alla cultura indiane. La mostra è stata educativa e informativa ed è stata visitata da numerosi studenti, insegnanti e genitori di varie scuole. Il Gajuwaka Samithi ha organizzato un campo di retinopatia diabetica in collaborazione con la Sankar Eye Foundation e offerto trattamento e medicine a 80 pazienti diabetici. Assam – Il 27 agosto 2011, la vigilia dell’Id Ul Fitr, il Sathya Sai Samithi di Guwahati, nell’ambito del Programma Nazionale di Narayana Seva, ha visitato i locali del Burra Masjid, situati nel centro città e distribuito panieri di cibo consistenti in riso, dal, verdure, frutta secca e qualche altro alimento a 210


poveri, compresi molti fratelli mussulmani disabili mentali. 32 membri Seva Dal, uomini e donne, sono andati in giro per i locali della moschea e hanno distribuito alimenti.

Il 27 agosto 2011, vigilia dell’Id Ul Fitr, i membri Seva Dal hanno distribuito alimenti nei locali del Burra Masjid a Guwahati.

Le autorità del Masjid hanno profondamente apprezzato il lodevole impegno del Sai Samithi a costruire ponti d’amore nelle comunità sotto l’egida di Sathya Sai. Gujarat – Giovedì 25 agosto 2011, al Prashanti Hall Sri Sathya Sai Seva Sankul, Althan, Surat, lo Sri Sathya Sai Seva Samithi di Surat e del Prashanti Charitable Trust, hanno organizzato la “Gara Interuniversitaria di Eloquio Sri Sathya Sai” per studenti di college. L’argomento era “I Valori Umani sono Necessari nella Vita?” La gara è cominciata con il canto di tre Omkar, seguito dall’accensione della lampada al canto dei Veda, eseguito dagli studenti della scuola Sri Sathya Sai di Surat. Complessivamente, hanno partecipato alla gara di eloquio 31 studenti, 15 ragazze e 16 ragazzi, provenienti da 31 college della città di Surat. Tutti i partecipanti hanno espresso, in modo garbato, i loro punti di vista sui Valori Umani. I vincitori hanno ricevuto premi, diplomi e libri di Swami. A tutti i partecipanti sono stati dati attestati e fotografie di Swami. Il Presidente dello Stato, sri Manohar G. Trikannad, ha invitato tutti i partecipanti per la domenica successiva, 28 agosto 2011, per seguire un’interazione 23

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spirituale d’aggiornamento.

Complessivamente, 31 studenti, rappresentanti molti college, hanno partecipato al concorso di eloquio organizzato il 25 agosto 2011 dallo Sri Sathya Sai Seva Samithi, Surat, e dal Prashanti Charitable Trust.

Nel programma d’aggiornamento, i partecipanti hanno mostrato vivo interesse per le attività Sai. Tutti i partecipanti saranno informati circa le attività regolari in modo da poter prenderne parte. L’Organizzazione Sai del Gujarat ha deciso di spedire il Sanathana Sarathi in inglese a tutti i partecipanti. Karnataka – Gli ex studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore Sri Sathya Sai, provenienti da Bangalore, conducono un programma mensile “Samarpan” (resa), la terza domenica di ogni mese, a cui partecipano eminenti oratori che parlano ai giovani. Progettato come un programma di consapevolezza per i giovani, esso è stato condotto il 15 maggio, il 19 giugno e il 17 luglio 2011 a Brindavan, dove ai giovani hanno parlato, rispettivamente, sri B.N. Narasimha Murthy, sri K. Anil Kumar e sri Nimish Pandya. L’incontro a livello statale di tutti i Coordinatori nazionali, dei Presidenti di distretto e dei Responsabili di distretto si è svolto il 25 luglio 2011 allo Sri Sathya Sai Seva Kshetra, Mandya. Il 30 e 31 luglio 2011, a Bhadravathi, è stato condotto il programma Vidya Vahini per insegnanti selezionati di Karnataka, Tamil Nadu e Kerala.


Dal 6 al 7 agosto 2011, a Shimoga, si è svolto un corso di formazione al canto dei Veda per insegnanti della Scuola Sri Sathya Sai del Karnataka. Dal 13 al 14 agosto 2011, a Brindavan, ha avuto luogo un programma di formazione panindiano per creare consapevolezza dell’Organizzazione Sri Sathya Sai e programmare la conduzione di corsi sulla cultura e la spiritualità indiane per studenti di college. Ha svolto tale programma il dottor N. Anjanaiah, Coordinatore panindiano del programma ed Ex Presidente dell’Andhra Pradesh, e vi hanno preso parte 72 persone esperte, selezionate nei differenti distretti dello Stato. Il 17 agosto 2011, è stato condotto un programma di un giorno su Educare per studenti del college Mahila Sri Sathya Sai di Dharwar. Manipur – Il 31 luglio 2011, il Thangmeiband Samithi ha organizzato un Narayana Seva al Samithi Mandir, a Thangmeiband, per 41 bambini di due orfanotrofi e 13 pazienti affetti da lebbra. Il programma è cominciato alle 10 con l’accensione della lampada fra i canti vedici. Successivamente, i devoti e i bambini presenti hanno offerto a Swami dodici melodiosi Bhajan. Quindi, il Presidente dell’Organizzazione Sri Sathya Sai dello Stato di Manipur ha parlato circa il Messaggio di Swami relativo al “Manava Seva Madhava Seva,” e ha posto l’accento sul servizio disinteressato fatto con piena devozione e dedizione al fine di ottenere le benedizioni di Swami. Alle 11,25 è stato offerto l’Arati a Bhagavan. Al termine, è stato fatto il Narayana Seva e servito cibo ai bambini e ai malati di lebbra. Il programma è terminato alle 12,35. Odisha – Dal 10 al 12 giugno 2011, a Kala Vikas Kendra, Cuttak, si è svolto un Corso Estivo con Congresso Giovani a livello statale. Hanno partecipato a questo congresso di tre giorni oltre 200 giovani dell’Odisha. Il meeting aveva lo scopo di intensificare il movimento giovani nello Stato 24

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Il 31 luglio 2011, il Thangmeiband Samithi di Manipur ha organizzato un Narayana Seva e offerto cibo ai bambini di due orfanotrofi e a pazienti con lebbra.

e fornire loro una piattaforma necessaria a diffondere il Messaggio di Sai attraverso l’Amore in azione. Il dottor V. Srinivas (cardiologo pediatra che ha lavorato presso l’SSSIHMS), proveniente da Vizag, sri Bibekananda Sahoo e sri Madhusudan Rao, ex studenti dell’Istituto di Bhagavan, hanno parlato delle loro intime esperienze con Baba e riempito l’intero auditorium d’Amore Divino. Ha parlato ai giovani anche il Presidente dello Stato dell’Odisha, sri P. Jagannath Prasad Rao, e li ha incoraggiati a diventare tedofori della Missione Sai. Si sono esaurientemente dibattute molte pertinenti problematiche a tema relative ai tempi attuali attraverso discussioni di gruppo a cui i giovani hanno partecipato con entusiasmo e fatto emergere molte utili soluzioni per affrontare le sfide che avrà l’Organizzazione Sai. Si è tenuta un’intensa sessione intitolata “Noi Ti amiamo, Swami”, in cui i giovani hanno espresso il loro amore per Bhagavan attraverso poesie, musica, video, monologhi ecc. Il programma è giunto al termine con i delegati che, tanto dal punto di vista intellettuale quanto emozionale, ritornavano, con rinnovato vigore, a dedicarsi alla Missione di Bhagavan. Punjab – Il 15 agosto 2011, giorno del 65° anniversario dell’indipendenza dell’India, lo


L’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva dell’Odisha ha organizzato un Corso Estivo con Congresso Giovani a livello statale a Cuttack dal 10 al 12 giugno 2011.

Sri Sathya Sai Seva Samithi di Patiala ha organizzato un campo di controllo medico oculistico gratuito per i cittadini anziani residenti nel Sai Birdh Ashram (Casa Sai per Anziani), Villaggio Chaura, e per gli abitanti dei quartieri poveri. Dagli specialisti, sono stati esaminati complessivamente 20 uomini e 34 donne e anche distribuite medicine gratuite. Sikkim – Il 14 aprile 2011, a Melli Dara, è stato organizzato, dal Melli Samithi del distretto Sud di Melli, un programma di un giorno su “Educare” e “Genitorialità”. In tale occasione, il Presidente dello Stato, sri Ratan Pradhan, ha messo in luce gli Insegnamenti di Bhagavan Baba su Educare e Genitorialità e anche posto l’accento sulla

necessità di seguire i Suoi Insegnamenti nella vita quotidiana. Due eminenti oratori, il dottor M.P. Kharel, Preside del Collegio Statale del Sikkim e sri Keshar Raj Pradhan, Coordinatore dello Stato per la Genitorialità, sono intervenuti circa l’educazione sui doveri e le responsabilità dei genitori e li hanno esortati a guidare i propri figli sulla giusta strada da seguire. Hanno parlato all’assemblea anche due ex studenti Sai, Bindhya Rani Thapa e Ashish Thapa. Hanno partecipato all’intero programma della giornata circa 200 devoti, compresi i responsabili dell’Organizzazione Sai, gli insegnanti Bal Vikas e i giovani. Tamil Nadu – I distretti del Tamil Nadu di Krishnagiri e Dharmapuri hanno organizzato un Akhanda Bhajan di 86 ore da venerdì 12 a lunedì 15 agosto 2011. In effetti, è stata una quattrogiorni di festa dell’Amore Divino. L’Akhanda Bhajan, organizzato da 9 anni consecutivi, è stato condotto alla vigilia dell’86° Compleanno di Bhagavan per la pace e la prosperità del mondo. Il luogo dell’Akhanda Bhajan è stato l’Hosur Sri Sathya Sai Samithi locale che era splendidamente decorato. È stato servito a tutti cibo prelibato tre volte a giorno, oltre a tè e merende per tutti i quattro giorni. Ogni giorno, attorno e dentro all’Hosur, è stato organizzato il Narayana Seva. La grande festa di quattro giorni della Bhajan Sadhana è giunta al termine alle 19 di lunedì 15 agosto 2011 con il Mangala Arati.

SANATHANA SARATHI Gennaio - Dicembre 2010 (12 pubblicazioni) AUDIO LIBRO mp3 DVD

Prezzo: Rs. 100 L’importo di rupie 161 è pagabile in Rupie Indiane per la spedizione a mezzo raccomandata postale in India di un DVD (costo+imballaggio+spese postali). Per tutti gli altri Paesi, Rupie 260 a mezzo posta aerea. Inviare cortesemente ordine di pagamento/assegno pagabile a favore di Sri Sathya Sai Sadhana Trust, Publications Division, Prasanthi Nilayam - 515134, Andhra Pradesh, India.


La Gloria di Dio è Illimitata Alimentate l’amore, vivete in amore, diffondete l’amore: questo è l’esercizio spirituale che produrrà il massimo beneficio. Quando recitate il Nome di Dio, ricordando anche la Sua maestà, la Sua compassione, la Sua gloria, il Suo splendore, la Sua presenza, l’amore crescerà in voi, le sue radici andranno sempre più in profondità e i suoi rami si estenderanno sempre più offrendo un fresco riparo all’amico e al nemico, al connazionale e allo straniero. Dio ha milioni di Nomi. I saggi e i santi Lo hanno visto in milioni di forme; essi Lo hanno visto stando a occhi chiusi e occhi aperti. Lo hanno lodato in tutte le lingue e i dialetti dell’uomo, ma la Sua gloria non si è ancora esaurita.

– Baba

Italian edition of Sanathana Sarathi


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