Eterno Auriga - Aprile 2013

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APRILE 2013


Eterno Auriga

Dedicato all’Elevazione Morale e Spirituale dell’Umanità verità

Aprile

rettitudine

2013

© Sri Sathya Sai Sadhana Trust, Publications Division Prasanthi Nilayam Pubblicato sul Sito Web del Movimento Srì Sathya Sai d’Italia

pace

amore

non violenza

“Voi vi illudete pensando di poter trarre felicità dagli oggetti del mondo. Non c’è felicità in questo mondo. Ogni cosa è in voi. Ogni cosa è il riflesso del vostro stato interiore. Voi siete le incarnazioni di Brahman; consideratevi come Brahman. Vivete sempre nella costante consapevolezza “Io sono Brahman, io sono Brahman”. Quando svilupperete tale consapevolezza, diverrete Brahman.” SOMMARIO 2

Tutti sono Incarnazioni di Brahman Discorso Divino del 30 luglio 1996

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Ricordate in Ogni Momento il Nome di Dio Estratto dai Discorsi Divini di Ugadi

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Sab Ko Bacha Diya Effulgenza della Gloria Divina

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Sei Decenni di Innumerevoli Benedizioni Yadalam N. Gangadhara Setty

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L’Unità delle Fedi Attraverso l’Unità dei Cuori Padre Dominic Emmanuel

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Celebrazioni a Prasanthi Nilayam Cronaca

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Notizie dai Centri Sai

Siti Web Ufficiali di Prasanthi Nilayam Sri Sathya Sai Central Trust: www.srisathyasai.org.in Fotografie online di Bhagavan: www.saireflections.org Cronache da Prasanthi Nilayam: www.theprasanthireporter.org Radio Sai Global Harmony: www.radiosai.org Sri Sathya Sai Easwaramma Women’s Welfare Trust: www.ewwt.org.in Ala Bal Vikas dell’Organizzazione Sri Sathya Sai, India: www.sssbalvikas.org

Fotografia di Copertina: Sarva Dharma Stupa

Per Rinnovi / Nuove Sottoscrizioni / Edizioni Elettroniche, siete invitati a visitarci sul sito web: www.sanathanasarathi.org



DISCORSO DIVINO DEL 30 LUGLIO 1996

FIUME D’AMORE

Tutti Sono Incarnazioni di Brahman Le stelle sono Brahman, il sole è Brahman, la luna è Brahman, l’acqua è Brahman,

il cielo è Brahman, il Vaikuntha è Brahman, la madre è Brahman, il padre è Brahman,

tutta la ricchezza è Brahman, l’amore è Brahman,

gli esseri viventi sono Brahman, l’anima individuale è Brahman, il Creatore è Brahman, il Protettore è Brahman,

il Distruttore è Brahman, la madre di famiglia è Brahman, il Karma è Brahman, Kayam (il corpo fisico) è Brahman,

Prakriti è Brahman, Prana (il principio vitale) è Brahman, ogni cosa è Brahman, questa assemblea è Brahman,

anche Sai, che sta dichiarando questa verità, è Brahman. (Poesia Telugu) Nella sua natura, un albero nato dal terreno è come il terreno.

In modo simile, la creazione nata da Brahman non è differente da Brahman, ma appare diversa all’occhio esteriore. Tale è il mistero di questo mondo.

(Poesia Telugu)

abbiate sempre sentimenti divini Incarnazioni di Brahman! n seme messo nel terreno spunta come germoglio e cresce nel tempo diventando un grande albero. In esso, i

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rami, i ramoscelli, i fiori, le foglie e i frutti sembrano essere cose distinte. Inoltre, ognuno di essi ha uno scopo preciso, ma tutti non sono che forme differenti del terreno da cui hanno avuto origine. Eterno Auriga


I rami, i ramoscelli, le foglie, i fiori e i frutti sono essenzialmente forme diverse dello stesso terreno.

Lo strumento musicale Vina ha molte corde, ognuna delle quali emette un suono particolare. Se anche una sola di esse non è accordata, la musica non è piacevole per chi ascolta. Le corde sono molte, ma la Vina è una. La musica è piacevole solamente se tutte le corde si uniscono in armonia. La nazione è come la Vina e le diverse religioni sono come le corde. Solamente quando c’è unità e armonia tra le varie religioni ci può essere pace e armonia nel Paese.

Eterno Auriga

Tutto è manifestazione di Brahman Vedendo una corda nell’oscurità e in lontananza, un uomo sospetta che si tratti di un serpente e grida di paura. Poi arriva qualcuno che lo rassicura del fatto che non si tratta di questo, ma di una corda. La paura scompare nel momento in cui egli conosce la verità: non si tratta di un serpente, ma di una corda. Era una corda prima che egli la vedesse, era una corda quando l’ha confusa con un serpente ed era una corda quando egli ha compreso la verità. La corda simboleggia Brahman che l’uomo interpreta come natura a causa della sua illusione. Egli comprende la verità quando una persona che ha la conoscenza vera gli dice che non si tratta della natura, ma della manifestazione di Brahman Stesso. Tutto ciò che si osserva nel mondo visibile non è altro che Brahman. Eppure, per ignoranza, la gente pensa: “Dov’è Brahman e dove siamo noi? Noi siamo comuni mortali, mentre Brahman è onnipotente, onnipresente e onnisciente.” Dire questo è sbagliato: voi siete realmente il Brahman onnipotente, onnipresente e onnisciente, ma, per colpa della visione terrena prodotta dall’illusione, pensate di essere dei semplici mortali. Voi aspirate a vedere Dio pensando che Egli sia diverso da voi. Tutto ciò che vedete intorno a voi, tutto quanto sperimentate è Brahman, ma, ciononostante, voi volete vederLo. Aprile 2013 3


“È sciocco vedere la realtà, ma non riconoscerla.” Che grande illusione è questa! Eppure nessuno crede facilmente a questa verità. Nell’oceano ci sono innumerevoli onde e il loro movimento genera la schiuma. Quando osserviamo la superficie liquida, le onde e la schiuma, esse appaiono differenti, ma, in realtà, tutte e tre sono la stessa cosa. L’oceano e le onde hanno le stesse caratteristiche di freschezza e umidità; tra loro c’è una relazione intima e inseparabile. Lo stesso si verifica tra il Jiva (l’anima individuale) e Brahman. Dall’oceano infinito e insondabile di SatCit-Ananda (Esistenza-ConoscenzaBeatitudine Assolute) emergono, come onde, innumerevoli esseri. Mentre Brahman è Sathyam Jnanam Anantham (Verità, Saggezza ed Eternità), l’uomo è l’incarnazione di Sat-Cit-Ananda. Colui che conosce Brahman diventa Brahman Incarnazioni dell’Atma Divino! Il colore degli occhiali che indossate determina quello delle cose che vedete intorno a voi. Similmente, se colmate d’amore la vostra visione, tutta la creazione vi apparirà divina. “Come sono i sentimenti, così sarà il risultato.” Nel mondo visibile, voi riscontrate la diversità, ma, in effetti, non c’è alcuna diversità, per cui dovreste sforzarvi di acquisire questo Principio Divino 4

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dell’Unità. Brahman e Maya sono ambedue immanenti in ogni individuo, Parvati e Paramesvara non sono diversi. Parvati simboleggia la sincerità e Isvara la fede di cui ogni uomo è dotato. Similmente, Maya e Brahman sono entrambi presenti in ogni individuo. Per questo, ogni uomo è un’incarnazione composita di Sakti e Siva. Voi dovete indagare su che cosa sia Brahman e che cosa sia Maya. L’uomo è la combinazione di Sat-Cit-Ananda, nome e forma. Sat-Cit-Ananda significa Brahman, mentre nome e forma significano Maya; questi nome e forma sono visibili all’occhio fisico e questa è la causa dell’illusione. L’acqua dell’oceano prende la forma delle onde a causa del vento; senza l’aiuto del vento non possono esserci onde. Come le onde si formano nell’oceano per la forza del vento, le onde di individui si formano nell’oceano di Satcitananda per effetto di Maya. Il vento è Maya, gli individui sono le onde dell’oceano di Satcitananda. Pertanto l’individuo, che è scaturito da Satcitananda, ne è un’incarnazione. Quando riconoscete questa verità, voi diventate divini come afferma il detto vedico: “Colui che conosce Brahman, diventa realmente Brahman.” Oggi, voi siete sviati dalla diversità dei nomi e delle forme, pensate in termini di diversità e sperimentate la diversità. Il principio di Satcitananda è legato a Maya, ma questa Maya gradualmente scompare. Lo stesso potere che distingue le onde dall’oceano le farà fondere di nuovo in esso; qualunque cosa emerga dall’oceano Eterno Auriga


è destinata a rifondervisi. Solamente il nome e la forma hanno nascita e morte, mentre Brahman non va soggetto né all’una né all’altra. Per questo Brahman significa infinito. Esso non ha fine, ed è presente dovunque guardiate. Non c’è niente che non sia Brahman nel mondo; il cosmo intero è Brahman. A causa delle limitazioni dell’intelletto e della comprensione, voi non potete comprendere questo principio eterno e infinito. Voi create la diversità tra gli esseri nell’unità di Brahman proprio come nella corda vedete un serpente, causando in tal modo la vostra sofferenza. Tutti sono incarnazioni di Brahman. Non dovreste sminuirvi dicendo di essere dei meri esseri umani basati sulle differenze di nomi e forme. Vedere la diversità nell’unità è segno di ignoranza e anche l’incapacità di comprendere la verità lo è; la conoscenza si trova nella comprensione della verità. Né la conoscenza né l’ignoranza si trovano nei libri. “Tutto nel mondo è permeato di conoscenza.” Ogni individuo e ogni società sono dotati di conoscenza e questa è proprio la forma di Dio; questa è la verità e per questo si dice: “Brahman è l’incarnazione della verità, della saggezza e dell’eternità.” Maya non vi afferra; voi afferrate Maya L’aria è onnipervadente, ma non potete vederla con gli occhi o prenderla con le mani; eppure non potete negare la sua Eterno Auriga

Se puntate una macchina fotografica su di Me e scattate, otterrete la Mia fotografia in essa. Il corpo è la macchina fotografica, la mente sono le lenti, i vostri sentimenti sono la pellicola e Buddhi (l’intelletto) è il pulsante di scatto. Se mettete a fuoco le lenti della vostra mente su Dio con tutta la concentrazione e premete il pulsante di Buddhi, Dio si manifesterà in voi; allora la vostra visione diverrà la Visione Divina e voi diverrete un Essere Divino.

esistenza solo perché non si può vedere o afferrare: senza di essa non possiamo sopravvivere. L’aria può esser paragonata a Maya: voi pensate che Maya vi sia dannosa, ma, in realtà, essa non fa danno a nessuno. Le persone criticano Maya dicendo che essa le tiene strette nella sua presa e le mette in difficoltà. Come può Maya afferrare qualcuno? Non ha mani né gambe. Voi avete mani e gambe, per cui l’avete presa, ma essa non vi ha presi. Invece di afferrare Maya, dovreste afferrare Brahman. È il vento di Maya a creare le onde dei vari esseri nell’oceano di Brahman. In effetti, Maya è responsabile di tutta la creazione. “L’uomo nasce e cresce in Maya, ma è così insensato da non comprendere che cosa essa sia. La vita è Maya, gli attaccamenti alle Aprile 2013

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cose del mondo sono Maya, lo è la famiglia e persino la morte. Sapendo benissimo che la vita è piena di Maya, l’uomo continua a cadere nella sua trappola. Che cosa strana!” L’ignoranza dell’uomo è la causa fondamentale del suo essere intrappolato da Maya. Qual è la causa prima dell’ignoranza? La causa prima dell’ignoranza sono le azioni fatte con attaccamento. Da queste azioni (Karma) l’uomo ricava la nascita (Janma) e la nascita fa sorgere l’illusione (Bhrama) che, a sua volta, porta all’ignoranza. Quindi l’azione è la base di tutto; com’è la vostra azione, così è il risultato. “O uomo, è possibile sfuggire alle conseguenze delle azioni? Tu puoi studiare le Scritture e adorare le tue divinità familiari, puoi andare nella foresta e fare intense penitenze, ma non puoi sfuggire alle conseguenze delle tue azioni. Che tu attinga a un laghetto o a un oceano immenso, potrai prendere solamente quanto il tuo recipiente può contenere.” Il bene e il male dipendono dal vostro modo di pensare. Voi siete sempre immersi in pensieri e sentimenti esteriori e terreni. Da quando vi alzate a quando vi coricate, passate tutto il tempo in attività relative al mondo. Pensare che vivere in questo modo sia naturale per un essere 6

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umano è sbagliato. Dovreste abbandonare il sentiero che si addentra nel mondo e prendere quello della spiritualità. Voi espletate vari tipi di pratiche spirituali per raggiungere Brahman, ma, in realtà, Egli non si raggiunge in tal modo; il Principio di Brahman si può comprendere solamente tramite la ricerca. Usate il vostro senso di discriminazione e svolgete la vostra indagine. In questo contesto, neppure tale termine è corretto. Si può indagare su qualcosa che non è presente, ma perché si dovrebbe cercare qualcosa che è dovunque? Brahman è presente in voi, con voi e intorno a voi; perché dovreste indagare su di Esso? Questo è un segno d’ignoranza. Tutte le pratiche spirituali sono fatte solamente per appagare la mente. La mente è come un fiore di loto; la Madhukara (grossa ape) vi entra e ne sugge il nettare. Come si sostiene il fiore di loto? Esso trae il suo sostentamento solamente dalla “Madhukara”. Come si può capire ciò? Dividete la parola Madhukara in due parti, Madhu e Kara: Madhu significa “acqua” e Kara indica i raggi del sole. I raggi del sole dall’alto e l’acqua dal basso forniscono il sostentamento al loto. Come Bhramara (Madhukara) entra nel fiore di loto, Bhrama (l’illusione) entra nel “loto” della mente. Questa illusione fa sorgere il desiderio e il desiderio è la causa della vostra contentezza e sofferenza. Non seguite i desideri della mente; se ne seguite i capricci, sarete vittime di Maya. “Chi segue le stravaganze della mente diventa peggiore di un animale e si rovina; Eterno Auriga


chi segue i consigli dell’intelletto diventa Dio in terra.” Quindi non seguite la mente; seguite l’intelletto. La mente è un misto di pensieri positivi e negativi. Essa non ha forma. (Bhagavan mostra il Suo fazzoletto – N.d.T.) Che cos’è questo? Un pezzo di stoffa. Non è una stoffa, ma una moltitudine di fili tessuti insieme; non è neppure una quantità di fili, ma cotone. Se indagate in questa direzione usando il processo di negazione, comprenderete che il desiderio non è altro che un’illusione. Studenti! Bisogna che comprendiate un principio sottile: voi dite: “Na Dehamu, Na Manasu” (il mio corpo, la mia mente). Che cosa significa? Qui “na” significa “no”; quindi Na Dehamu, Na Manasu vuol dire “Io non sono il corpo, io non sono la mente”. Nello stesso modo, se indagate profondamente, comprenderete “Io non sono l’intelletto, Io non sono i sensi, Io non sono nessuno di questi”. Allora chi sono io? Io sono Io. Ci sono quattro grandi affermazioni (Mahavakya) nei quattro Veda: Prajnanam Brahma (Brahman è Consapevolezza Suprema), Aham Brahmasmi (Io sono Brahman), Tattvamasi (Quello tu sei), Ayam Atma Brahma (Questo Sé è Brahman). Nonostante i Mahavakya rivelino la verità più elevata, parlano di dualità; in effetti, tutto il Veda rivela solamente la dualità. Allora dove si trova l’Advaita (non dualità)? Lo scopo dei Veda è quello di insegnare all’uomo ciò che si ritiene debba ottenere Eterno Auriga

in questo mondo: come ottenere la felicità, qual è la strada da seguire, come dovrebbero comportarsi i celibi, i padri di famiglia, coloro che hanno scelto di ritirarsi a vita privata e i rinuncianti. Questo è tutto ciò che i Veda insegnano; quindi essi comunicano solamente la dualità. Il Vedanta insegna il non dualismo. Le Upanishad costituiscono il Vedanta. Esse non sostengono “Io sono Brahman” quale verità suprema, in quanto questo aforisma parla di due entità, cioè Io e Brahman, e, se ci sono due entità, siamo nel dualismo. Dio è omnipervadente, ma l’uomo, incapace di comprendere questa verità per la sua ignoranza, diventa vittima di molti tipi di sofferenza. Dio soltanto è il Vero Guru Voi dite che oggi è il Guru Purnima che in verità non è il nome corretto di questa festività sacra. Alcuni falsi guru, al fine di ottenere dei favori dai loro discepoli, hanno assegnato questo nome alla ricorrenza, ma il suo nome vero è Vyasa Purnima perché è la ricorrenza del compleanno del Saggio Vyasa ed è in questo giorno che egli ha classificato i Veda in quattro parti: Rig Veda, Yajur Veda, Sama Veda e Atharva Veda. Egli è anche il compositore dei diciotto Purana. Il nome Vyasa Purnima è stato cambiato in Guru Purnima con l’andare del tempo. Il Saggio Vyasa fu un uomo di grande conoscenza; per una persona comune, studiare i Veda infiniti nel corso di una vita non è possibile, per cui egli separò i Rik e li chiamò Rig Veda. I Rik sono i Mantra la cui recitazione perseverante e devota protegge l’uomo. Manana Trana Aprile 2013

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Sammilitam Iti Mantra indica la considerazione profonda di ciò che si è udito e la sua messa in pratica. Vyasa separò tutti gli Yajus (formule o preghiere sacrificali) che sono utili per la conduzione di Yajna e Yaga (riti e rituali) e chiamò questa parte Yajur Veda, mise insieme tutti i Sama (canti sacri) chiamandoli Sama Veda. Essi sono relativi alla musica e Voi potete pensare: “Come si possono ottenere alla letteratura. Infine i poteri che ha Swami?” SeguiteMi e sarete elencò tutti i Mantra che certamente dotati di questi Poteri Divini. In effetti, riguardano le armi e le tutti i poteri sono già presenti in voi, ma non ne scienze della salute e li siete consapevoli. Tutti volete la beatitudine; se chiamò Atharva Veda. Mi seguirete, sarete sempre in beatitudine. In Per il grande bene che realtà, la beatitudine è in voi, con voi, intorno a voi, fece nel classificare i sopra e sotto di voi: voi siete l’incarnazione della Veda, egli è considerato un Guru. Nelle scuole beatitudine. Perché dovreste cercare la beatitudine ci sono molti insegnanti all’esterno quando essa è già presente in voi? di materie diverse come la chimica, la matematica, la botanica Gli Avatar non danno alcuna iniziazione ecc.; similmente, nel campo spirituale, ai Mantra; che bisogno c’è di istruzione chi impartisce insegnamento spirituale è sui Mantra quando siete già insediati considerato un Guru. Qual è il significato nel Sé? Voi stessi siete Brahman. Che profondo del termine Guru? “Colui che bisogno c’è di avere un insegnamento scaccia l’oscurità dell’ignoranza è un personale sui Mantra? Soltanto coloro che Guru”, e non solo. “Colui che è senza non comprendono questa verità danno forma e senza attributi è il vero Guru.” l’insegnamento sui Mantra. Questi Guru Solamente Brahman è oltre gli attributi ricevono lo stesso insegnamento dai loro e la forma, per cui Egli è il solo vero Guru. Guru. In effetti, un vero Guru è colui che 8

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non ha alcun Guru. Dio soltanto è il vero Guru. “Il Guru è Brahman, il Guru è Vishnu, il Guru è Mahesvara. Il Guru è veramente il Brahman Supremo; quindi rispettosi omaggi al Guru.” In questa era moderna, alle persone viene insegnato che il Guru è Brahma, il Guru è Vishnu e il Guru è Siva. No, no. Questi Guru moderni non sono Brahma, Vishnu e Mahesvara. Allora chi è il Guru? Brahma Stesso è il Guru, Vishnu Stesso è il Guru e Siva Stesso è il Guru. Brahma, Vishnu e Mahesvara rappresentano le tre qualità, cioè rispettivamente la rajasica, la satvica e la tamasica. In effetti, il mondo intero è costituito dei tre Guna e ogni essere umano è dotato di queste tre qualità. Brahma, Vishnu e Mahesvara sono presenti nel cuore di tutti nella forma di questi tre Guna; fino a oggi, nessuno ha visto Brahma, Vishnu e Maheshvara con gli occhi fisici. Chi è il vostro Guru? Voi stessi lo siete, la vostra stessa mente è il vostro Guru. Nel momento in cui comprendete questa verità, scompare la necessità di avere qualunque altro Guru. Abbandonando una via così semplice, la gente spreca la vita seguendo vie sbagliate per colpa dei suoi malintesi e dubbi. I cosiddetti Guru di oggi danno un Mantra ai loro discepoli e chiedono loro adorazione. Io non voglio criticare nessuno, ma la verità vi va detta: essi sussurrano un Mantra nelle orecchie dei discepoli e stendono la mano davanti a loro per avere denaro Eterno Auriga

come offerta al Guru (Guru Dakshina). Questo non è corretto per un Guru. Che cos’è “Guru Dakshina?” Il Guru Dakshina vero è sapere che voi stessi siete il Guru, siete Brahma, siete il Potere Divino e tutto è in voi; per questo, di quando in quando, Io vi dico il significato del Mantra della Gayatri “Om Bhur Bhuvah Suvah......” Le persone pensano che queste tre parole indichino tre mondi differenti, cioè la terra, lo spazio e il cielo. La ragione di questo pensare errato consiste nel fatto che oggi non ci sono studiosi capaci di chiarire i dubbi delle persone spiegando il loro significato. “Bhur” si riferisce al “Bhurloka”, o mondo materiale; esso rappresenta la materializzazione. “Bhuvah” è la forza vitale che fa vibrare il mondo materiale e quindi rappresenta la vibrazione. “Svah” indica la conoscenza espressa dall’affermazione vedica “Prajnanam Brahma”; esso è chiamato radiazione. Materializzazione, vibrazione e radiazione sono tutte e tre in noi e non sono presenti in alcun luogo di qualche altro mondo. SeguiteMi Se fate azioni buone e fate del bene agli altri non c’è altro da fare. Quale dovrebbe essere il vostro atteggiamento quando prestate aiuto? Dovreste sentire che colui che aiuta è Brahman e colui che riceve l’aiuto è anch’egli Brahman. Per questo in Bharat la gente usa il termine Daridra Narayana Seva riferendosi al servizio di nutrire i poveri. Il Signore Narayana ha due forme; una è quella di Daridra Narayana (il povero) e l’altra è quella di Lakshmi Narayana (il ricco). Quest’ultimo non ha Aprile 2013

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penuria di ricchezza e ha molte persone che Lo servono, mentre Daridra Narayana non ha ricchezza né gente che lo serva. Voi dovreste aiutare e potenziare queste persone in modo che anch’esse diventino delle Lakshmi Narayana. Per questo, Io dico sempre: “Aiuta sempre, non ferire mai”, il che è l’essenza dei 18 Purana. Aiutate tutti. Aiutare gli altri è come aiutare voi stessi. Qualunque cosa facciate agli altri vi tornerà moltiplicata; ecco perché i Veda dichiarano: “Il saluto reverenziale che fate a chiunque raggiunge Dio.” Qual è il significato profondo di questo? La frase significa che tutti sono Brahman: chi offre il proprio reverenziale saluto è Brahman e chi lo riceve è, egli pure, Brahman. Incarnazioni dell’Amore! Avendo camminato sulla strada sbagliata per molto tempo, la vostra vita è nello scompiglio per tutti i dubbi e le incredulità che avete. Siete incapaci di giudicare ciò che è corretto e ciò che è sbagliato e la ragione di questo è che pensate di essere un’entità separata anche se, in effetti, voi siete una parte della società. Comunque la società è una parte della creazione che non è altro che la manifestazione del Creatore, per cui voi stessi siete il Creatore e tutti sono incarnazioni di Dio. Nessuno è superiore o inferiore a un altro. Voi potete pensare: “Come si possono ottenere i poteri che ha Swami?” SeguiteMi e sarete certamente dotati di questi Poteri Divini. 10

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In effetti, tutti i poteri sono già presenti in voi, ma non ne siete consapevoli. Tutti volete la beatitudine; se Mi seguirete, sarete sempre in beatitudine. In realtà, la beatitudine è in voi, con voi, intorno a voi, sopra e sotto di voi: voi siete l’incarnazione della beatitudine. Perché dovreste cercare la beatitudine all’esterno quando essa è già presente in voi? Vi illudete di poter ottenere la felicità dagli oggetti esteriori, ma in questo mondo non c’è felicità. Tutto è in voi, tutto è il riflesso del vostro stato interiore. Voi siete l’incarnazione di Brahman; consideratevi Brahman. Vivete nella consapevolezza costante: “Io sono Brahman, io sono Brahman.” Se maturerete questa consapevolezza, diverrete Brahman. Se puntate una macchina fotografica su di Me e scattate, otterrete la Mia fotografia in essa. Il corpo è la macchina fotografica, la mente sono le lenti, i vostri sentimenti sono la pellicola e Buddhi (l’intelletto) è il pulsante di scatto. Se mettete a fuoco le lenti della vostra mente su Dio con tutta la concentrazione e premete il pulsante di Buddhi, Dio si manifesterà in voi; allora la vostra visione diverrà la Visione Divina e voi diverrete un Essere Divino. Swami vi consiglia sempre: “Mio caro, fai questo e non quello.” A che scopo? Non è per il Mio bene; è solamente per rendervi divini, solamente per insegnarvi la verità di Brahman e rendere la vostra vita ideale e divina. Tutti dovrebbero diventare persone ideali. Dovreste diventare proprio come Dio che è il Testimone Eterno. Comprendere il Mistero Divino che è nascosto dietro il velo di Maya non è possibile per nessuno. Voi vedete Eterno Auriga


solamente l’effetto; la causa è nascosta alla vostra vista. Al fine di comprendere la relazione tra causa ed effetto, dovreste seguire la via della devozione; santificate la vita acquisendo la devozione. Incarnazioni dell’Amore! Come sarà felice l’uomo se il mondo intero sarà puro, sacro e pieno di sentimenti divini! Non proverete odio per nessuno, e comprenderete che criticare gli altri è criticare Dio. “La critica rivolta a chiunque raggiunge Dio.” Considerate Dio come il vostro unico Guru. Egli è infatti il Guru di tutti i Guru. Perché dovreste preoccuparvi di qualcosa quando avete un Guru così grande? “Perché desiderate cose di nessun valore pur essendo davanti all’albero che soddisfa i desideri (Kalpavriksa)? Che bisogno c’è di comprare una mucca quando avete la mucca che soddisfa i desideri (Kamadhenu)?” Perché stendete la mano davanti agli altri e chiedete il loro aiuto pur avendo quell’albero e quella mucca con voi? Tutti sono figli di Dio, tutti sono aspetti di Dio, tutti sono incarnazioni di Dio. Il Signore Krishna espose la stessa verità nella Gita: “L’Atma eterno presente in tutti gli esseri è una parte della Mia Essenza.” In questo mondo non c’è niente che non sia Brahman; per questo la Gita dichiara: Eterno Auriga

“Le Sue Mani e i Suoi Piedi sono dovunque.” Gli scienziati dicono che tutto è fatto di atomi; non c’è alcun luogo privo di atomi. Il Vedanta comunica la stessa verità affermando: “Brahman è più sottile del più sottile e più vasto del più vasto.” Come gli atomi sono dovunque, così anche Brahman è onnipervadente. Incarnazioni dell’Amore! Non c’è bisogno di pensare a nient’altro: abbiate sempre sentimenti divini, non c’è niente più grande di questo. Otterrete tutto se avrete sentimenti divini; infine raggiungerete la Divinità. Tutti i nomi e le forme appartengono allo stesso Dio. “Un solo Dio ha molti nomi.” Ci sono molti dolci come il Mysore Pak, il Gulab Jamun, il Burfi ecc., ma in tutti è presente lo stesso zucchero che dà loro la dolcezza; le persone possono avere gusti differenti e i dolci possono avere nomi diversi, ma la dolcezza dello zucchero non varia. È soltanto l’illusione della mente a creare le differenze, ma nella Divinità non ve ne sono. L’uomo è l’incarnazione di Dio; la parola Visvam ha un significato importante in relazione a questo: Visvam significa in realtà ciò che ha innumerevoli arti e mani. Perciò si dice: “L’universo intero è l’incarnazione del Signore Vishnu.” Voi non dovete mai dare spazio alle differenze.

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Lo stesso Dio è adorato con nomi e forme diversi In questa occasione del Guru Purnima, voglio dirvi qualcosa di molto importante: a causa delle differenze, voi vi state ingannando e diventate vittime dell’ignoranza. Ecco un piccolo esempio: voi considerate Vishnu come colui che brandisce la conchiglia, il disco, la mazza e il loto. Qual è il significato recondito di questo? Ci sono otto attributi della Divinità: incarnazione del suono, mobilità e immobilità, luce, beatitudine eterna, perfezione, illusione e ricchezza. Qui, la conchiglia di Vishnu simboleggia l’incarnazione del suono, il disco indica il tempo, la mazza esprime la forza e il loto si riferisce al cuore. Pertanto Dio è il Signore del tempo, del suono, di tutti i poteri e del cuore di tutti gli esseri. Questo è il significato profondo del raffigurare il Signore Vishnu come Colui che indossa i quattro oggetti; a causa della loro ingenuità, i devoti prendono il significato letterale di questi attributi senza comprendere quello profondo. Un esempio: i Vaishnava adorano il Signore Narayana e gli Shaiva adorano il Signore Siva e recitano il Mantra di Siva Panchakshari; tutti vanno a Tirupati per avere il Darshan del Signore delle sette colline. I Vaishnaviti Lo adorano come Venkataramana e gli Shaiva come Venkatesvara. Solamente i nomi sono diversi, mentre il Signore che essi adorano è lo stesso. “Ramana” è un termine Vaisnava e significa “colui che piace”. Il termine Shaiva “Isvara” significa “Padrone di tutti i tipi di ricchezza”. Con l’immaginazione, i devoti 12

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L’acqua dell’oceano prende la forma delle onde a causa del vento; senza l’aiuto del vento non possono esserci onde. Come le onde si formano nell’oceano per la forza del vento, le onde di individui si formano nell’oceano di Satcitananda per effetto di Maya. Il vento è Maya, gli individui sono le onde dell’oceano di Satcitananda. Pertanto l’individuo, che è scaturito da Satcitananda, ne è l’incarnazione.

attribuiscono nomi come Venkataramana o Venkatesvara per loro piacere. Il Signore Isvara è descritto come Pashupati, “Padrone di tutti gli esseri viventi”. Secondo il vishnavismo, l’equivalente di Pashupati è Gopala, ma Gopala e Pashupati sono assolutamente uno. Siccome le vacche erano care al Signore Krishna, Egli è descritto come Gopala; qui sia le vacche sia i Pashu (armenti, anime individuali) sono simbolo di tutti gli esseri viventi. Si ritiene che Siva regga il tamburo (Damaru) e il tridente (Trishula) che sono simbolo rispettivamente del suono e del tempo. Come la conchiglia di Vishnu, il tamburo di Siva è simbolo del suono e, nello stesso modo, il tridente di Siva e il disco (Chakra) di Vishnu significano che Essi sono i Signori del tempo. L’unità dei tre periodi di tempo, passato, presente e futuro, è simboleggiata dal tridente di Siva. Così, lo Eterno Auriga


stesso Signore è adorato con nomi diversi da persone diverse. A questo proposito, non si devono cercare colpe in nessuno. Non andate cercando differenze tra le religioni Rispettate tutte le religioni. Ecco un piccolo esempio che gli studenti possono comprendere bene. Lo strumento musicale Vina ha molte corde, ognuna delle quali emette un suono particolare. Se anche una sola di esse non è accordata, la musica non è piacevole per chi ascolta. Le corde sono molte, ma la Vina è una. La musica è piacevole solamente se tutte le corde si uniscono in armonia. La nazione è come la Vina e le diverse religioni sono come le corde. Solamente quando c’è unità e armonia tra le varie religioni può esserci pace e armonia nel Paese. Voi dovete acquisire fede nel Principio di Unità. Shirdi Sai Baba soleva chiedere la Dakshina di due rupie ai devoti che si recavano al Suo Darshan. Qui le due rupie sono simbolo della fede e della devozione e sono anche i due getti dello stesso seme. Solamente quando due getti si uniscono il seme può diventare un alberello; quando i getti sono separati, l’alberello non può crescere. Similmente, la fede incrollabile e la devozione devono unirsi come i due getti del seme. Soltanto allora potete avere l’alberello della felicità. Non cercate mai delle differenze tra le religioni. “Le religioni sono molte, ma la meta è una. Le stoffe sono molte, ma il filo è uno. I gioielli sono molti, ma l’oro è uno. Eterno Auriga

Le mucche sono molte, ma il latte è uno. Gli esseri sono molti, ma il respiro è uno. Le caste sono molte, ma l’umanità è una. Gli esseri sono molti, ma l’Atma è uno. I fiori sono molti, ma l’adorazione è una.” Voi eseguite l’adorazione degli idoli con tipi diversi di fiori come il gelsomino, la rosa e la calendula; nell’adorazione con questi tre c’è forse differenza? L’adorazione è la stessa. Tutte le differenze sono create dall’illusione della mente; quindi abbandonate l’illusione e acquisite il Principio di Brahman. Tutti sono incarnazioni di Brahman, tutti sono incarnazioni di Dio e tutti devono infine fondersi nel Divino; acquisite questa apertura mentale. Non mettetevi a cercare le differenze come “Io sono diverso, tu sei diverso e gli altri sono tutti diversi l’uno dall’altro”. La gente parla di fratellanza degli uomini e paternità di Dio; che cosa significa questa fratellanza se un fratello lotta contro l’altro e si rivolge alla Corte Suprema per dirimere le dispute sulla proprietà? Oggi non si trova unità neppure tra fratelli di sangue; quindi dovete andare al di là dello stato di Fratellanza Umana e acquisire il sentimento di Unità. Lo stesso Atma è presente in voi, in Me e in tutti. Una volta compreso questo, non vedrete differenze di alcun tipo. Anche se questo non è facile, la pratica continua e costante vi aiuterà a continua a pagina 16... Aprile 2013

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Ricordate in ogni momento il Nome di Dio “L’Amore brilla sfolgorando in tutto il cosmo; il cosmo è permeato del Signore.

Il Signore e il cosmo sono uniti inestricabilmente: questa è la Verità dichiarata da Sai.

Non visibile nel mondo fenomenico, l’Atma, immanente in esso,

è la Consapevolezza Cosmica

che lo sostiene come il filo che passa attraverso una collana di gemme.”

(Poesia Telugu) DIO ALBERGA NEI NOSTRI CUORI

Incarnazioni dell’Amore Divino!

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e persone comuni ritengono che l’universo visibile sia come esso appare loro fisicamente; questa è l’esperienza comune. Vedere l’universo come divino, richiede un esercizio supremo nella spiritualità. Sarvam Khalvidam Brahma (in verità, tutto questo è Brahman); Sisvam Vishnu Svarupam (l’universo intero è l’incarnazione del Signore Vishnu); Isvarassarvam (il Signore è tutto). Sulla base di queste affermazioni vediche, tutto l’universo va ritenuto una manifestazione del Signore Supremo.

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Lo scopo della vita: manifestare l’Atma Nell’uomo ci sono tre livelli di potenzialità: quello animale, quello umano e quello divino. Al livello inferiore, c’è la natura animale. L’animale guarda sempre in basso, verso il suolo, il che significa che la sua natura lo spinge a seguire ciò che è basso e futile. Il livello umano è mediano e da questo l’uomo dovrebbe sforzarsi di acquisire la visione superiore; solamente allora sarà capace di comprendere la sua divinità. Sfortunatamente, egli tende oggi ad avere la visione animale rivolta in basso piuttosto che quella rivolta verso l’alto. Eterno Auriga


che l’uomo, invece di avanzare verso la meta, se ne allontana. Le Scritture hanno indicato la via che dovrebbe essere apprezzata e seguita. Le Sastra prescrivono di rispettare i meritevoli di onore e anche gli immeritevoli, ma il segno distintivo dell’era di Kali è di onorare il disonorevole e disonorare l’onorevole. Nel fare del bene a coloro che vi fanno del bene non c’è alcuna grandezza; l’essere Oggi l’uomo sta usando malamente tutte le sue superiore è colui che conoscenze, le ricchezze, le energie e le capacità restituisce il bene per a fini puramente materiali, sprecando così la vita. il male. Si potrebbe Vivere una vita terrena è inevitabile, ma, nel farlo, chiedere se far del bene la meta spirituale dovrebbe essere presente nella a chi ci fa del male non mente. La meta è spirituale, le azioni sono terrene lo incoraggi a fare di ed esse si santificano solamente quando sono peggio, ma non è così. dedicate a scopi spirituali. Sfortunatamente, oggi Se restituite danno per anche le pratiche spirituali sono macchiate di motidanno, come potete vazioni terrene. esser chiamati persone buone? Voi diventate pari al malfattore. Non riuscendo a vedere la Realtà che Solamente restituendo sottende al cangiante mondo visibile e bene per male ci si può elevare a un livello scambiando l’irreale per reale, l’uomo sta superiore. sprecando la vita. La nascita e il corpo umani gli sono stati dati per renderlo Saturate la mente con il Nome di Dio capace di manifestare l’Atma, ma ciò che Per raggiungere Dio nel tempo più breve è stato offerto a questo scopo è usato per possibile, bisogna indirizzare la richiesta cercare il cibo, dimenticando Dio. Ne risulta al luogo giusto. Una volta, Narada chiese Eterno Auriga

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al Signore Vishnu dove potesse inviare la richiesta di trovarLo e il Signore disse: “Io sono dovunque i Miei devoti cantino la Mia gloria.” Il Signore abita nei nostri cuori; essi vanno mantenuti puri e santi: allora i cuori diventano il paradiso stesso pieno di gioia. Il paradiso e l’inferno non sono altrove: quando siete felici siete in paradiso, quando siete tristi siete all’inferno. Se desiderate sperimentare la beatitudine, colmate la mente di pensieri riguardanti Dio: dove c’è Dio, c’è beatitudine. Questa beatitudine divina è descritta in molti modi, ma è sempre la stessa cosa. Similmente, Dio è chiamato con nomi diversi a seconda del contesto e del ruolo che Egli gioca, ma è sempre lo Stesso Signore Supremo che è adorato con nomi differenti. Oggi, che state celebrando l’arrivo dell’anno nuovo, dovete colmare la mente con il Nome del Signore. Non c’è gioia più grande sulla terra di quella che si trae dall’agire seguendo le ingiunzioni del Signore; tutte le difficoltà sorgono quando voi agite contrariamente ai Suoi comandi.

Dedicate tutte le azioni a scopi spirituali Incarnazioni dell’Amore! Oggi l’uomo sta usando malamente tutte le sue conoscenze, le ricchezze, le energie e le capacità a fini puramente materiali, sprecando così la vita. Vivere una vita terrena è inevitabile, ma, nel farlo, la meta spirituale dovrebbe essere presente nella mente. La meta è spirituale, le azioni sono terrene ed esse si santificano solamente quando sono dedicate a scopi spirituali. Sfortunatamente, oggi anche le pratiche spirituali sono macchiate di motivazioni terrene. Ricordate il Nome di Dio in ogni momento; nell’era di Kali, il Nome di Dio è l’unico rifugio. Senza una fede salda nel Nome del Signore, tutti gli altri studi e le adorazioni non servono a niente. Anelate all’Amore di Dio. Estratto dal Discorso di Ugadi di Bhagavan

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realizzare questa unità. Saper camminare, parlare, leggere, scrivere, mangiare, tutto si acquisisce con la pratica; similmente, voi potete portare a manifestazione il vostro vero Sé solamente con la pratica costante. Se seguite i comandi di Dio, raggiungerete certamente la Divinità. Accettate e praticate i precetti dei testi sacri come dei comandi divini; ottenete l’Amore di Dio e otterrete tutto.

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(Bhagavan ha concluso il Discorso con il Bhajan “Prema Mudita Manase Kaho...”) - Dal Discorso di Bhagavan nel Sai Kulwant Hall il 30 luglio 1996.

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Effulgenza della Gloria Divina

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Sab ko bacha diya

EL DICEMBRE DEL 1990, il destino mi portò a Riyadh, in Arabia Saudita. Avevo avuto il permesso di Baba di visitare mio figlio e la sua famiglia, specialmente per vedere il loro bambino appena nato. La tranquilla visita si trasformò in una guerra di nervi che, in tutto il mondo, divenne nota come la Guerra del Golfo. Ero lì da circa una settimana quando fu dichiarata la guerra. In poche ore, la splendida città fu trasformata in un luogo dove la paura della morte aleggiava nelle strade quando si diffuse la voce della presenza di missili Scud. Ogni ora, in TV, venivano consigliate le precauzioni da prendere per ridurre al minimo il loro effetto. Il primo giorno di guerra fu angoscioso. Gli annunci di un attacco aereo, il primo per Riyadh, ci spinsero a rifugiarci nella stanza più sicura della nostra casa. Le sirene fischiavano sulle nostre teste e il rumore degli aerei in avvicinamento riempiva l’aria come il suono di milioni di uccelli che agitano freneticamente le loro ali ed emettono, volando, acuti gridi. Nella stanza buia tenevo stretto Sai Ahmed, il mio nipotino di cinque anni. Le luci si spensero e in un buio opprimente, nero come la pece, sentivo il respiro nervoso del bimbo contro il mio petto. C’era anche un altro suono. Qualcuno stava singhiozzando. Mi ci volle un po’ per capire che il bambino appena nato non aveva la maschera a gas. Mia nuora teneva stretto il piccolo e piangeva, pregando continuamente Baba. Nell’aria si sentì il rombo di un aereo. Eravamo in attesa, sapendo che la fine era vicina.

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Il rumore si fece più forte, assordante; le mura stesse della casa rimbombavano, poi si udì il boato fragoroso di un tuono nelle vicinanze. La casa tremò. “Baba, prendi le nostre anime con Te”, fu il mio ultimo pensiero. Ma non morimmo. A poco a poco il tuono e il rombo si placarono. Sai Ahmed cominciò a singhiozzare. Mio figlio trovò una candela e, dopo aver annaspato e armeggiato, fece luce. Ci volle un po’ di tempo per capire che eravamo illesi, vivi. Ore dopo, al mattino, venimmo a sapere che la batteria antimissile “Patriot” aveva distrutto lo Scud. I rottami erano caduti sull’edificio in cui era situato un ufficio di assicurazioni, vicino a casa nostra, aprendolo come un guscio. “E se fosse caduto sulla nostra casa?”, fu il mio pensiero. Fortuna? O grazia? La nostra vita era salva. Silenziosamente, ringraziai Baba. Seguendo una cinica prassi, i mezzi d’informazione erano impegnati a fornire i dettagli dell’accaduto e a parlare della nuova era di guerra, di strategie, dell’effetto sensazionale e del trauma legato a tutto ciò. Solo alcune teste erano chine in segno di gratitudine. Quando la guerra finì, tornai a Prasanthi Nilayam. Vedere, nelle file del Darshan, scene e persone famigliari, mi riempì di un sentimento di gratitudine e appagamento. Al centro di una simile pace, fluttuava una Veste Arancione. Dovetti a fatica trattenere le lacrime, mentre, tacitamente, ringraziavo Baba per averci salvato la vita. “Siete continua a pagina 22... Aprile 2013

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SESSANT’ANNI DI INFINITE BENEDIZIONI Yadalam N. Gangadhara Setty

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’arrivo di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba nella nostra vita si può definire un progetto divino o una ricompensa per la nobile vita e le buone azioni (Satkarma) dei miei avi: di mio nonno, Yadalam Subbaiah Setty, e del mio stimato padre, Yadalam S. Nanjaiah Setty, che condussero sempre una vita pura, altruistica ed esemplare. L’amore, la grazia e le benedizioni concesse negli ultimi sessant’anni in mille modi da Bhagavan alla nostra famiglia ci hanno fatto diventare quello che siamo oggi. Nel 1944 la Prima Profusione della Sua Grazia Nel 1906 mio nonno, per ragioni di salute, venne a Bangalore da un paese chiamato Kandukuru, nell’Andhra Pradesh, ove, vedendo il suo clima salubre e promettenti prospettive commerciali, decise di stabilirsi. Era un uomo molto pio e religioso che credeva nelle tradizioni e nell’antico sapere. Mio padre, che faceva allora la seconda media (oggi è la settima classe) a Vayalpad, nel distretto di Chittoor, fu chiamato a entrare nell’attività del commercio di stoffe della famiglia, sebbene avesse appena 14 anni. In poco tempo egli mostrò la sua abilità nel commercio e conquistò la fiducia della comunità dei commercianti. Ma non gli

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bastava comprare e vendere articoli tessili: aveva il gran desiderio e l’ambizione di intraprendere una propria attività di produzione. Infatti aprì una piccola filanda a Subramanyapura nel 1932. Nel 1944 io entrai nell’azienda di famiglia quando avevo 22 anni, subito dopo il mio matrimonio. Un giorno di quell’anno Sri Shyamanna, che era uno dei nostri ingegneri elettrotecnici e che Una volta Swami doveva venire a Malleshwaram per il Darshan, per cui si fecero adeguati preparativi per questo incontro. Per l’ora in cui doveva arrivare Swami, comparirono dei nuvoloni neri in cielo, che facevano presagire una pioggia imminente. Pertanto, alcuni degli organizzatori informarono Swami che forse l’incontro avrebbe dovuto essere rimandato. Swami guardò il cielo e fece alcuni segni. Miracolosamente le nuvole se ne andarono, evidenziando così che Egli aveva il controllo sugli elementi della natura.

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viveva negli alloggi del personale, mi disse che Sai Baba di Puttaparthi era venuto in visita a casa sua. Seppi più tardi che la visita di Bhagavan a Subramanyapura era in risposta alle ardenti preghiere della moglie di Shyamanna, che era imparentata con la consorella di Karanam Subbamma, una grande devota di Baba. Avvicinandomi a Swami, che all’epoca aveva 18 anni, fui subito conquistato dalla Sua aura spirituale e dall’alone di santità che emanava in modo sottile da Lui. Istintivamente chiesi a Swami di visitare la nostra ditta e di benedirla. Bhagavan acconsentì con benevolenza e camminò tutt’intorno alla ditta con i Suoi sandali di legno, che a quell’epoca erano portati dagli uomini santi. Dietro mia richiesta, visitò la casa della mia famiglia a Basavanagudi, dove si trovava mio nonno che era sofferente per un attacco di sciatica. Bhagavan benedisse tutti i membri della nostra grande famiglia, compresi mio padre e due zii. È cominciato così un profluvio di grazia e benedizioni sulla nostra famiglia che non ha più avuto fine. Durante la visita alla nostra casa, Swami concesse delle udienze ad alcune persone e disse a mia moglie Ramaratna, che era incinta, che avrebbe dato alla luce un figlio, con queste parole “Suputrudu Janminchuthadu” (sarai benedetta dalla nascita di un figlio dall’animo nobile), e la predizione si è puntualmente avverata con la nascita del nostro primogenito Ramkumar che ha ora 67 anni. Punto di Svolta nella Mia Vita Passarono gli anni e un giorno, mentre con mio padre guidavo sulla strada Vani Vilas per tornare a casa dal lavoro per il pranzo, una persona mi fermò vicino a Vasavi Dharamsala, in prossimità della Eterno Auriga

clinica del dottor R.S. Padmanabhan, e mi disse che Bhagavan stava tenendo un Discorso nel salone. Poiché ero diretto a casa, continuai senza fermarmi. Stranamente, quella stessa notte Bhagavan mi comparve in sogno immerso in un’aura radiosa come il sole e mi disse che sarei andato da Lui dopo 25 anni. Fui poi completamente assorbito dal lavoro e impegnato con altre organizzazioni al punto che la mia vita assunse un ritmo febbrile. In quel periodo mi avvicinai e incontrai alcuni santi uomini poiché ero sempre interessato alle questioni religiose e spirituali. Ero attivo nella missione Chinmaya di Swami Chinmayananda, nell’Anand Murthy di Anand Marg, e Mahesh Yogi della Meditazione Trascendentale. Non mi legai particolarmente a nessuno di loro, ma mi piaceva stare in compagnia di persone sante. Partecipavo ai Discorsi che faceva Swami nei vari centri e visitai Brindavan per avere i Darshan. Ciò che fece un profondo effetto su di me fu il messaggio di Swami sulla trasformazione individuale e la frase “Ama tutti, servi tutti”. Swami ha ripetuto più di una volta che l’amore non dovrebbe essere limitato alla cerchia dei propri amici e parenti, ma dovrebbe essere esteso a chiunque si incontri. Quando si inizia ad amare, si cerca di interessarsi attivamente nel prestare servizio a coloro che ne hanno bisogno. Swami ha menzionato parecchie volte nei Suoi Discorsi che si può pregare ed esser devoti di molti santi, ma occorre ricordarsi che nel cuore c’è posto per uno solo. Dobbiamo tenere questo a mente se vogliamo progredire spiritualmente. Questo insegnamento mi colpì così tanto che non ho mai più avuto tentennamenti. Nel 1971, per il giorno di Ugadi, andai a Brindavan per il Darshan col Aprile 2013

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dottor Padmanabhan, ardente devoto di Bhagavan. Inspiegabilmente, il Disegno Divino del Signore si dispiegò nei pochi minuti successivi in cui stavo aspettando il Darshan vicino al cancello del Mandir. Swami uscì fuori e mi riconobbe immediatamente; ricordò perfino la Sua visita alla fabbrica di Subramanyapura e alla casa della mia famiglia avvenute 25 anni prima. Ero troppo incantato per dire una qualsiasi cosa. Fummo chiamati per l’“interview” io, mia moglie Ramaratna, e il mio figlio più giovane Subbaiah (che allora aveva 10 anni). Ci parlò e mi mise in guardia in merito alle imminenti sfide che avrei incontrato sul lavoro. Quel giorno fu, in effetti, il vero inizio del nostro viaggio con Sai. La Divina Vicinanza La mia vita cambiò dopo questo episodio. Il dottor Padmanabhan e il dottor M.B. Sunder Rau, Presidente Nazionale dell’Organizzazione Sri Sathya Sai, che conoscevo bene in quanto membri del Rotary Club, erano grandi devoti di Bhagavan. Ben presto ebbi l’opportunità di trovarmi vicino a Bhagavan in molti modi. Ricevetti poi un invito del dottor S. Bhagavantam, che mi notificava che ero stato designato membro dello Sri Sathya Sai Trust del Karnataka, appena costituito. Fu solo qualche tempo dopo che il dottor Rau mi elesse, con la benedizione di Swami, Presidente del distretto di Bangalore. Poiché ricoprivo questo incarico, avevo molte opportunità di essere chiamato da Bhagavan per ricevere consigli e istruzioni. Nel 1978, facevo parte dell’entourage di Bhagavan durante la Sua visita a Mangalore, Chikkodi, Alike (luogo di nascita di Sri Narayan Bhat) e Manipal. 20

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Feci inoltre parte del gruppo di Bhagavan quando Egli visitò il Dharmakshetra a Mumbai nel 1978. Una sera fui chiamato dal Colonnello Joga Rao che mi disse di unirmi a Bhagavan nella Sua visita a Nagarhole. Il Generale di Brigata Mehta e il Colonnello Joga Rao erano gli altri membri del gruppo. Fu il mio primo viaggio con Bhagavan in cui fui a più stretto contatto con Lui. Fu un’esperienza memorabile. Si verificò un episodio interessante mentre ci trovavamo nella locanda di Nagarhole. Bhagavan mi chiese di darGli l’anello d’oro che mi aveva materializzato qualche tempo prima. Tenendolo in mano, Egli cambiò molte volte la forma dell’anello con diamanti e mi fece indovinare ripetutamente se mi avrebbe restituito lo stesso anello oppure no. Sorrise per tutto il tempo, vedendomi confuso e in attesa. Essendo compassionevole, Bhagavan mi restituì lo stesso anello di diamanti e disse scherzosamente che io mi ero chiesto se me l’avrebbe restituito o se invece l’anello sarebbe sparito. Ho una foto di quella visita che ho incorniciato e che tengo nella mia stanza come sacro ricordo di quella visita indimenticabile. In una delle mie precedenti visite a Prasanthi Nilayam con mio padre, mentre giravamo per l’Ashram, egli commentò, guardando gli edifici come l’Auditorium Poornachandra, che quello non poteva essere opera di esseri umani normali, ma solo di un essere divino. Mio padre aveva una fede esemplare in Swami e partecipò a tutte le cerimonie di Prasanthi Nilayam fino al giorno della sua morte avvenuta nel 1982. Prima di morire, disse a tutti i membri della famiglia che non avrebbero mai dovuto allontanarsi dai Piedi di Loto di Bhagavan. Eterno Auriga


In virtù della grazia di Swami, sono stato benedetto dalla nascita di sei figli maschi e tre figlie femmine, nipoti e pronipoti. Considero mia grande fortuna il fatto che tutti loro abbiano fede in Swami e Gli siano grati anche per tutto ciò che ha portato nelle loro vite. Il Signore Sathya Sai – il Divino Protettore – ci ha salvato in tantissimi modi con la Sua benedizione. Pieno di gratitudine per tutto ciò, desidero raccontarvi alcuni episodi. Manifestazioni della Sua Divinità La protezione di Swami è evidente in un episodio che si verificò mentre stavo guidando vicino a Mayo Hall, di ritorno da Brindavan dopo il Darshan, con mio zio e mia zia in macchina con me. Stavo cercando di sorpassare un altro veicolo, ma non mi ero accorto di un’altra macchina che veniva verso di noi dalla direzione opposta. Preso dal panico, chiusi gli occhi e, quando li riaprii, mi accorsi che eravamo passati senza essere stati colpiti dall’altro veicolo. Agli inizi Swami era solito dare il Darshan verso le 9 del mattino. Una volta corsi a precipizio a Brindavan da casa mia perché ero in ritardo. Mentre entravo dal cancello del Mandir, mi accorsi che Swami stava dando il Darshan a un gruppo di devoti dell’Andra Pradesh, proprio fuori del Mandir. Nel vedermi, Egli mostrò una leggera collera per il mio ritardo. Dovetti spiegare che ero arrivato in ritardo perché mi ero avviato solo dopo aver compiuto la Puja a casa, al che Swami disse: “Devudu Ikkada Leda?” (Perché, qui non c’è Dio?), rivelando in tal modo la Sua Divinità. Una volta Swami doveva venire a Malleshwaram per il Darshan, per cui si fecero adeguati preparativi per questo Eterno Auriga

Ciò che fece un profondo effetto su di me fu il messaggio di Swami sulla trasformazione individuale e la frase “Ama tutti, servi tutti”. Swami ha ripetuto più di una volta che l’amore non dovrebbe essere limitato alla cerchia dei propri amici e parenti, ma dovrebbe essere esteso a chiunque si incontri. Quando si inizia ad amare, si cerca di interessarsi attivamente nel prestare servizio a coloro che ne hanno bisogno. Swami ha menzionato parecchie volte nei Suoi Discorsi che si può pregare ed esser devoti di molti santi, ma occorre ricordarsi che nel cuore c’è posto per uno solo. Dobbiamo tenere questo a mente se vogliamo progredire spiritualmente. Questo insegnamento mi colpì così tanto che non ho mai più avuto tentennamenti.

incontro. Per l’ora in cui doveva arrivare Swami, comparirono dei nuvoloni neri in cielo, che facevano presagire una pioggia imminente. Pertanto, alcuni degli organizzatori informarono Swami che forse l’incontro avrebbe dovuto essere rimandato. Swami guardò il cielo e fece alcuni segni. Miracolosamente le nuvole se ne andarono, evidenziando così che Egli aveva il controllo sugli elementi della natura. Io ho ora 90 anni, e di quando in quando ho sofferto di mal di schiena. Nell’agosto del 2009, ciò che era iniziato come un dolore leggero ben presto si trasformò in un dolore acuto alle gambe che mi portò in breve a una quasi totale Aprile 2013

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immobilità. Inizialmente consultammo un certo numero di ortopedici, senza però che questo apportasse alcun beneficio. Fortunatamente, nel frangente più critico, venne formulata la diagnosi corretta che prevedeva un intervento neurochirurgico immediato. Non ci sono parole per descrivere la grazia e le benedizioni di Bhagavan in quel momento così critico. Fui ricoverato all’Ospedale Apollo di Bangalore e sottoposto a un intervento alla spina dorsale di 6 ore da parte di una équipe di specialisti. I medici erano totalmente sorpresi e attribuirono con certezza il fatto a un miracolo di Swami. Se guardiamo la cosa dal punto di vista della mia età, non c’è dubbio che Bhagavan mi abbia benedetto con un’ulteriore prolungamento della vita. Non ci sono parole per esprimere la mia gratitudine per l’amore e l’interessamento ...continua da pagina 17

salvi”, Egli disse con un sorriso, leggendo i miei pensieri. “Grazie, Baba, per averci salvati”, riuscii a dire. “Sab Ko Bacha Diya” (sono stati tutti salvati), disse Baba. Le Sue parole erano enigmatiche, ma, ripensandovi molto tempo dopo, riuscii a capire un po’ della Divina Preoccupazione per la vita in generale. Compresi che, in quella notte movimentata, migliaia di persone a Riyadh dovettero aver pregato per la salvezza e le loro preghiere furono esaudite. “Io sono davvero vicino: in ogni momento ascolto la preghiera di chiunque Mi implori.” (Corano, II: 186) Tale è la saggezza dell’amore sconfinato. Non è incredibile che tutti i supplicanti si rivolgano a Lui per prendere delle decisioni?

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di Bhagavan nei miei confronti durante l’intero periodo della crisi, dal momento dell’intervento fino al lungo periodo della riabilitazione che è stata attuata in molti modi e che ha coinvolto così tante persone. Non si contano gli interventi provvidenziali che ogni membro della nostra famiglia ha ricevuto quando c’è stato bisogno. È nostra continua preghiera cercare di seguire con ardore e sincerità il sentiero tracciato dal nostro compassionevole Bhagavan. (L’autore del brano riportato è il Coordinatore dello Sri Sathya Sai Trust del Karnataka)

L’accaduto mi ha anche insegnato che i buoni pensieri aiutano a superare qualunque situazione. Quanto è assurdo pensare che le circostanze ci perseguitino! Che cosa sono le circostanze se non un metro di valutazione della nostra mente? La mente positiva nuota attraverso di esse come se attraversasse acque agitate; consideratele come prove per lo spirito. Il Corano le propone con un linguaggio diverso: “E se qualcuno ripone la sua fiducia in Allah, per lui basta Allah.” (LXV: 3) – Tratto da “Sai Baba e la Mente Mussulmana” del professor Zeba Bashiruddin

Eterno Auriga


L’unità delle fedi passa dall’unità dei cuori

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Padre Dominic Emmanuel

orrei aprire la mia presentazione con il libro del dottor Amartya Sen “The Argumentative Indian”, che ho letto con attenzione almeno due volte. Il concetto di fondo del libro è che la cultura indiana ha sempre incoraggiato punti di vista diversi, è stata la culla di alcune delle maggiori religioni del mondo e non solo ha accolto in questa terra alcune fra le grandi religioni come giudaismo, cristianesimo, islam, zoroastrismo e altre, ma ha fatto in modo che si diffondessero qui. L’India è il Fulgido Esempio dell’Unità nella Diversità L’autore cita poi come Winston Churchill, quando era primo ministro, avesse predetto che un’India indipendente non sarebbe affatto sopravvissuta come nazione, dal momento che all’interno del Paese erano presenti diverse nazioni con una varietà di lingue, culture, religioni e così via. Non solo Amartya Sen dimostra l’inesattezza, ora come allora, della previsione di Churchill, ma molti stranieri sono a dir poco strabiliati dalla diversità, dall’eterodossia – ecco l’uso del termine che Amartya Sen predilige – che questo Paese mostra a tutti i visitatori. Questo è il miracolo rappresentato dall’India e chiunque, dall’esterno o dall’interno del Eterno Auriga

Paese, tenti di rompere l’unità indiana, sarà destinato a fallire, ora o in futuro. L’India e gli indiani nascono come un tutt’uno nel Paese ed esso sarà sempre un fulgido esempio di unità nella diversità per il resto del mondo, pur con tutte le sue manchevolezze e i suoi problemi: povertà, arretratezza e analfabetismo. Tutti sono Figli di un Solo Dio Mi è stato detto che questo luogo celebra le festività di tutte le religioni, come è ben visibile in ogni spazio, a partire dal museo Chaitanya Jyoti che ho visitato stamani. Tutte le persone di fedi diverse arrivano ad avere l’unità dei cuori attraverso il principio fondamentale dell’Amore. È l’Amore a unirci ed è il Servizio che ci aiuta a esprimere il nostro amore verso fratelli e sorelle; diversamente l’amore rimane una parola astratta, una nozione astratta. Non vogliamo che sia posto in un libro ornato d’oro e d’argento. Al contrario, vogliamo che l’amore sia espresso dalla nostra fisicità, dalla nostra forza, dai nostri muscoli e da qualunque cosa abbiamo. Aprile 2013

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La poltrona che è sistemata qui, la posso vedere da questo lato, stando seduto qui. C’è una striscia argentata dal lato della poltrona che porta i simboli di tutte le maggiori religioni. E non sfugge all’attenzione di nessuno – che giunga con la mente aperta e il cuore aperto – che Swami parlava di unità nella diversità e diceva che ogni religione deve essere rispettata. Cito Sri Sathya Sai Baba. Egli dice: “Fate vivere le diverse fedi, fatele fiorire, fate sì che la gloria di Dio sia cantata in tutte le lingue e le varietà dei toni. Questo dovrebbe essere l’ideale. Rispettate le differenze tra le fedi e riconoscetene la validità finché non estinguano la fiamma dell’unità.” Unità è il motto. Egli aggiunge: “La religione è d’immenso aiuto nel favorire lo sviluppo integrale della personalità umana.” Si pone l’accento sull’unità nella diversità. Ecco le Sue parole: “La vera religione è il conseguimento della purezza di mente e cuore. Ogni religione ha precetti e princìpi. Incarnazioni del Divino, che siete qui convenuti: c’è solo una cosa, per tutti voi, essenziale da riconoscere e comprendere. Dimenticando tutte le differenze di razza, religione, casta, credo, trascurando considerazioni di classe e comunità, dovete sentire che tutti siete figli di un solo Dio.” Queste sono le parole di Swami. E, poiché il Suo Nome è Sathya, il Suo primo principio, fra i cinque da Lui trasmessi - Sathya, Dharma, Santhi, Prema e Ahimsa – è Verità (Sathya). Ed ecco che trovo qualcosa di molto interessante nella Bibbia: Gesù che parla e dice di essere la Verità. E ancora nel Vangelo di Giovanni, al capitolo 8, Gesù dice ai discepoli: “Conoscerete la Verità e la Verità vi renderà liberi.” Parole meravigliose “La Verità vi 24

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renderà liberi.” Sono strabiliato che, mentre Sri Sathya Sai Baba portava questo Nome, Gesù in certo modo impersonava la Verità. Come ben sapete, il Mahatma Gandhi ricercava la Verità e alla fine concepì il libro “La Storia dei miei Esperimenti con la Verità”. Egli diceva: “Dio è Verità e la Verità è Dio.” È meraviglioso, è bellissimo per noi scoprire come tutti questi aspetti della Verità si manifestino dal cristianesimo a Sathya Sai Baba o dal cristianesimo al Mahatma Gandhi o, sono certo, in molte altre religioni. L’Amore di Dio è Illimitato Dopo la Verità, passiamo a un punto fondamentale su cui Swami ha sempre insistito. Si tratta di “Ama tutti, servi tutti”. In effetti, semplicemente camminando in questo campus, ciò che si legge è “Ama tutti, servi tutti”. Così semplice, così bello, eppure così profondo. Amate tutti. Una frase che racchiude tutto. Ho con me un breve capitolo, tratto dalla lettera di San Paolo ai Corinzi, che vi leggerò rapidamente. È il capitolo13. Paolo dice: “Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi Amore, sarei come il bronzo che risuona o il cembalo che tintinna. E se anche avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, se anche possedessi una fede così grande da trasportare le montagne, ma non avessi Amore, io non sarei nulla. E se anche distribuissi tutti i miei averi ai poveri e offrissi il mio corpo perché fosse bruciato, ma non avessi Amore, niente di tutto ciò mi gioverebbe.” E quali sono le qualità dell’Amore? L’Amore è paziente, l’Amore è benigno. Non è invidioso l’Amore, non si vanta, non si gonfia, non scredita gli altri, Eterno Auriga


seguendo il detto di Swami “Aiuta sempre, non fare mai del male”. L’Amore non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto. L’Amore non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità. Protegge sempre, è sempre fiducioso, sempre aiuta, sempre persevera. L’Amore non avrà mai fine. Penso che troverete il riflesso di ciò, la risonanza di ciò in quello che Swami ha sempre detto. Nel cristianesimo crediamo che la fonte di tutto l’Amore sia Dio. E finché non riconosciamo all’Amore e alla Generosità di Dio il primo posto nella nostra vita, non saremo capaci di amare e servire gli altri. L’Amore di Dio si manifesta in Gesù Cristo che, sacrificandosi sulla croce, rappresenta il simbolo più alto di offerta di sé, di sacrificio di sé come atto d’Amore. San Paolo dice che è facile morire per un amico o per uno che ti è vicino, ma morire per noi, che siamo ancora peccatori, quello è Amore Supremo. Mi è capitato di vedere un sottotitolo della Bibbia così formulato: “La più grande storia d’amore mai raccontata”. La Bibbia regala la storia dell’Amore di Dio dal preciso momento della creazione fino alla dissoluzione. Questo è Amore. L’Amore è il Valore Fondamentale Non so quanto tempo ho a disposizione per il mio intervento, ma voglio raccontarvi brevemente che cosa dice Gesù sull’Amore di Dio per noi. Ci regala la meravigliosa parabola del figliol prodigo. Molti di noi dovrebbero conoscerla. Un uomo aveva due figli. Il più giovane va dal padre e gli dice: “Dammi la parte di patrimonio che mi spetta.” E il padre, essendo generoso, gliela dà. Il ragazzo batte strade cattive e pericolose, si dà al gioco d’azzardo, e Eterno Auriga

spende malamente tutto il denaro che possiede. Quando poi finisce tutto e non ha dove andare, comincia a lavorare come servo in una fattoria. Allora egli comprende, dice no, no, mio padre a casa ha da darmi molto più di quanto io non abbia qui. Così torna dal padre. La storia nel Vangelo, come Gesù ce la racconta, è che il padre aspetta ogni giorno il ritorno del figlio, di quel figlio che gli aveva preso la parte di proprietà e che se ne era andato. Ogni sera l’uomo guarda l’orizzonte, pensando che il figlio tornerà. In effetti il figlio ritorna, dopo molti e molti anni, irriconoscibile, avendo speso il denaro in modo dissoluto. Che cosa fa il padre? Il figlio arriva e gli chiede perdono: “Padre, perdonami per aver commesso tutti questi errori.” Il padre non ascolta nemmeno le sue suppliche, non se ne cura affatto. È felice che il figlio sia tornato. Ordina una grande festa per il suo ritorno e dice: “Festeggiamo. Mio figlio era perduto ed è stato ritrovato.” Si tratta di una parabola lunga, ma mi limiterò a citare le parole di Gesù: “Ecco come il Padre ci ama in modo incondizionato.” Dio ci ama incondizionatamente, ovunque ci troviamo; qualunque cosa siamo stati, a Dio andiamo bene. Permettetemi una breve digressione. Questa mattina, mentre vistavamo il Chaitanya Jyoti, il direttore del museo ha detto: “Swami era come Gesù Cristo: non faceva mai domande a nessuno. I peccatori venivano qua da ogni parte: Egli non condannava mai nessuno. Tutti erano accettati nel Suo abbraccio.” Che bellezza! L’ho sentito qui, proprio stamani. E il paragone con Gesù Cristo, che complimento! Che meraviglia diventare la Aprile 2013

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grande anima che Egli era! Gesù ce lo disse: “Se volete che le persone si trasformino, dimenticatevi del loro passato, dimenticate i loro peccati, accettateli come sono. Avrei tante storie del Nuovo Testamento sul perdono. Quando la gente chiedeva a Gesù: “Quante volte dovrò perdonare? Sette volte?” Gesù rispondeva: “No, non sette volte, settanta volte sette.” E ora una citazione di Swami: “L’Amore vive dando e perdonando, l’ego vive prendendo e dimenticando. L’Amore non può mai nutrire l’idea della vendetta, giacché vede tutti gli altri come se stesso. Quando i denti mordono la lingua, cercate la vendetta contro chi ha fatto il danno? No, poiché entrambi appartengono a voi e sono parte integrante del vostro corpo. Perciò quando qualcuno vi offende o vi procura dolore, fate in modo che la vostra saggezza vi guidi. L’amore altruistico è la fonte di felicità, pace, sacrificio, tolleranza e di tutti i più elevati valori della vita. Non c’è sicurezza e salvezza senza Prema (l’Amore), la forma pura, assoluta dell’Amore. Esso è il valore morale alla base di tutto.” Cito di nuovo Swami: “Non abbandonate mai l’Amore. L’Amore non deve essere razionato basandosi sulla casta, sul credo, sulla condizione economica o sulle capacità intellettive del destinatario. Esso deve scorrere potente e libero, incurante delle conseguenze, perché è nella sua natura amare, scovare le terre aride e desolate da irrigare e rendere fertili. L’Amore colma di gioia e pace ogni attività. L’Amore dà forza agli ultimi e a chi sta più in basso. Amate il vostro Sé per il Dio che rappresenta. Amate gli altri per l’Amore di Dio custodito in loro, Dio che parla e 26

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L’Amore è paziente, l’Amore è benigno. Non è invidioso l’Amore, non si vanta, non si gonfia, non scredita gli altri, seguendo il detto di Swami “Aiuta sempre, non fare mai del male”. L’Amore non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto. L’Amore non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità. Protegge sempre, è sempre fiducioso, sempre aiuta, sempre persevera. L’Amore non avrà mai fine. Penso che troverete il riflesso di ciò, la risonanza di ciò in quello che Swami ha sempre detto. agisce per loro tramite. L’Amore è Dio. Dio è Amore. Laddove c’è Amore, Dio è certamente manifesto.” È stupefacente come talvolta, mentre leggo Sri Sathya Sai Baba, mi sembri veramente di leggere un commento della Bibbia. Il Servizio all’Uomo è Servizio a Dio Ho detto che avrei parlato di tre dei cinque princìpi di Sri Sathya Sai Baba: Verità, Rettitudine, Pace, Amore e Non violenza. Ho scelto Verità, Amore e Servizio. Naturalmente il Seva (Servizio) deve essere svolto con Prema (Amore). Qui sono centinaia i volontari al nostro servizio, venuti da ogni parte del Paese. “Mi sono dedicato al Seva”: ecco le parole che essi usano continuamente. Seva di Swami, ma che Seva è? Seva di Swami non significa decorare il mausoleo di Swami. Il Seva si esprime nell’ospedale che abbiamo visitato oggi, il Super Speciality Hospital, Eterno Auriga


e in tutti gli altri programmi di servizio che l’Organizzazione Sathya Sai conduce in India e anche all’estero. Fondamentalmente noi cristiani crediamo che ciascuno sarà giudicato per come avrà servito l’affamato, il povero, l’ignudo, l’ammalato, il prigioniero, lo straniero. E tutto questo posso vederlo chiaramente riflesso ovunque qui; mi muovo e lo vedo con i miei occhi. Unità di Cuore tramite il Principio dell’Amore Ecco dunque che torno al punto iniziale. Non sto dibattendo sull’unità delle fedi, perché Baba Stesso aveva detto che dovremmo rispettare tutte le differenze. Ogni religione ha i suoi precetti. Perciò non aspiriamo all’uniformità di tutte le fedi e neanche ne disquisiamo. Baba non lo vuole, né penso che alcuno lo desideri. Tutte le persone di fedi diverse arrivano ad avere l’unità dei cuori attraverso il principio fondamentale dell’Amore. È l’Amore a unirci ed è il Servizio che ci aiuta a esprimere il nostro amore verso fratelli e sorelle; diversamente l’amore

rimane una parola astratta, una nozione astratta. Non vogliamo che sia posto in un libro ornato d’oro e d’argento. Al contrario, vogliamo che l’amore sia espresso dalla nostra fisicità, dalla nostra forza, dai nostri muscoli e da qualunque cosa abbiamo. Swami ci raccomanda di amare e diventare un tutt’uno a livello di cuore, mente e anima. Possa lo Spirito Divino, che dimora in tutti noi, manifestarsi per ispirarci non solo a prestare ascolto alle significative parole che grandi uomini – nelle grandi Scritture – e grandi donne hanno pronunciato e scritto, ma permettere che tali parole siano impresse nei cuori, nelle menti e nelle anime, così che diventiamo capaci di tradurre quell’Amore in azione per mezzo del Servizio. (Dal discorso tenuto da Padre Dominic Emmanuel al simposio sull’“Unità delle Fedi”, svoltosi a Prasanthi Nilayam il 2 luglio 2012. Padre Emmanuel è direttore dell’Arcidiocesi Cattolica di Delhi)

Gli studenti devono sforzarsi di risvegliare nella gente la capacità di riconoscere la propria divinità innata, la cui perdita è oggigiorno responsabile del decadimento dell’umanità. Gli studenti devono sviluppare consapevolezza sociale. Non è sufficiente acquisire conoscenza accademica e abilità tecniche, che oggi rappresentano l’unico obiettivo dell’istruzione. Se non sono presenti l’amore per Dio, la paura del peccato e la pratica dell’etica sociale, come può esserci pace nel mondo? – Baba Eterno Auriga

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PELLEGRINAGGIO DEI DEVOTI DEL DISTRETTO DI ADILABAD

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ER offrire il proprio omaggio a Bhagavan, i devoti del distretto di Adilabad, nell’Andhra Pradesh, sono giunti a Prasanthi Nilayam nel loro 7° Parthi Yatra (pellegrinaggio a Prasanthi Nilayam) e, il 23 e 24 febbraio 2013, hanno presentato programmi culturali e di musica devozionale. Il 23 febbraio, è stata messa in scena la splendida commedia “Bhakti Pravaham” (corrente di devozione), che ha illustrato il significato della devozione per l’evoluzione dell’uomo. Il secondo programma, che è stato presentato il 24 febbraio da due cantanti non vedenti, Sri Roshan Rajan e Sri Ritvik Rajan, prevedeva un concerto di musica devozionale intitolato “Sri Sai Gana Sudha” (soavi canti dedicati a Sai). Cominciando la loro esibizione con una preghiera al Signore Ganesh, i talentuosi cantanti hanno rapito l’assemblea per oltre un’ora con emozionanti canti, e hanno concluso il concerto con l’immortale Qawali “Sai Bina Raha Na Jaye” (non possiamo vivere senza Sai). Al termine, i partecipanti hanno ricevuto i complimenti.

LA DANZA SRI RUDRA VIJAYAM Il 9 marzo 2013, vigilia di Sivarathri, il 28

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Prasanthi Dance Group degli studenti ha presentato l’eccellente esibizione danzata “Sri Rudra Vijayam” (la vittoria di Rudra). La danza ha illustrato il matrimonio di Sati con Siva, Sati che pone fine alla sua vita dopo l’insulto a Siva da parte del di Lei padre Daksha Prajapati e la danza di Siva come Rudra alla morte di Sati. L’eccellente presentazione degli Strota di Siva, l’ottimo commento, la suggestiva esecuzione della danza, i costumi e il trucco appropriati hanno fatto rivivere l’antica storia. Il programma, cominciato alle 17, è terminato alle 18 con l’Arati, dopo una breve sessione di Bhajan.

CELEBRAZIONI DI SIVARATHRI Il 10 marzo 2013, la celebrazione di Sivarathri a Prasanthi Nilayam è stata caratterizzata da profondo fervore devozionale. Il luogo delle celebrazioni era il Sai Kulwant Hall, elegantemente decorato per l’occasione. Il programma è cominciato la mattina di Sivarathri alle 8 con il canto del Rudram, seguito dalla musica di Nadaswaram e Panchavadyam eseguita dagli studenti dell’Istituto. Successivamente, gli studenti hanno presentato degli Strota e canti devozionali propizianti il Signore Siva. I sacri canti, cominciati con l’esecuzione dello Stotra “Bilvashtakam”, sono terminati con un elettrizzante pezzo strumentale. Il programma del mattino è giunto a conclusione alle 9,45 con l’Arati, dopo i Eterno Auriga


Bhajan e la distribuzione del Prasadam. Il programma pomeridiano è cominciato con l’esecuzione dell’Abhishekam del Sayeeswara Linga che era stato installato su un’alta piattaforma di fronte al Samadhi di Bhagavan, per consentire ai devoti presenti nel Sai Kulwant Hall di assistere adeguatamente ai sacri rituali della Puja e dell’Abhishekam del Linga.

L’Abhishekam del Sayeeswara Linga preceduto dai Bhajan di Sivarathri.

Le procedure dell’Abhishekam sono cominciate alle 16,15 con l’esecuzione della Maha Ganapati Puja (l’adorazione del Signore Ganesh) da parte del capobramino. Quindi, l’Abhishekam del Linga è stato fatto con l’acqua di fiumi sacri, latte, curd, ghee, miele, zucchero ecc., fra i canti dei sacerdoti di Mantra vedici. L’Abhishekam è stato seguito dal canto dello Sri Sathya Sai Sahasra Namavali (recitazione dei 1008 Nomi di Sai) con l’offerta di fiori al Linga che è stato poi decorato con fiori e a cui sono stati fatti vari doni. La cerimonia si è conclusa con l’Arati del Linga fra il canto dei Veda e sacre note musicali. A beneficio dei devoti, gli avvenimenti erano proiettati nel salone su schermi giganti. L’Abhishekam del Linga si è svolto con l’obiettivo della Eterno Auriga

pace universale e dell’armonia mondiale. È seguita la proiezione di un filmato di un Discorso di Bhagavan, in cui Egli sottolinea che l’uomo deve correggere i propri errori e ignorare quelli degli altri perché guardare gli errori altrui è il peccato più grande. L’uomo, dice Bhagavan, dovrebbe cantare la gloria di Dio e santificare il proprio tempo. Bhagavan conclude il Discorso con il Bhajan “Hari Bhajan Bina Sukha Santhi Nahin” che ha segnato l’inizio dell’Akhanda Bhajan di Sivarathri di 12 ore. La vigilia di un’intera notte e i Bhajan, che sono cominciati alle 18 con questo Bhajan di Bhagavan, sono terminati alle 6 dell’11 marzo 2013, colmando l’intero ambiente di sacre vibrazioni. Un grande numero di devoti ha preso parte ai Bhajan, condotti, per tutta la notte di Sivarathri, da vari gruppi di studenti e devoti.

I devoti partecipanti ai Bhajan di Sivarathri.

Gli auspicali canti di Sivarathri sono felicemente terminati con la proiezione di due Bhajan di Bhagavan: “Prema Mudita Manase Kaho” e “Subrahmanyam Subrahmanyam”. Le celebrazioni si sono concluse con l’Arati e la distribuzione del Prasadam.

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AUSTRALIA

’87° COMPLEANNO di Bhagavan (23 novembre 2012) è stato celebrato dai devoti Sathya Sai di tutta la nazione. Dal 23 ottobre al 9 dicembre 2012, oltre 3200 devoti hanno preso parte a molti programmi devozionali e attività di servizio, compresa una campagna di raccolta di sangue a livello nazionale

Centrali dell’Organizzazione, e il Centro Sathya Sai della città di Hamilton hanno celebrato l’87° Genetliaco di Bhagavan presentando vari programmi devozionali, mostre su “Educare”, dibattiti sull’Amore di Baba e le Sue Opere, melodiosi canti devozionali e attività di servizio. Nella Regione Settentrionale, oltre 900 persone hanno partecipato al programma intitolato “AROHA: VIVI IN AMORE”, e sono state donate, dai devoti Sathya Sai, oltre 100 unità di sangue. Alle celebrazioni organizzate nella Regione Centrale, un ministro della Chiesa Anglicana ha condiviso le proprie personali esperienze con Bhagavan Baba. In un monastero, è stato offerto cibo ai monaci buddisti, agli anziani e ai senzatetto nell’ambito programma “Pasti su Ruote”.

GIAPPONE I devoti partecipanti alle celebrazioni del Compleanno di Bhagavan in Australia.

denominata “Amore Liquido 2012”. Oltre 500 devoti hanno partecipato a tale programma e sono state donate 300 unità di sangue e numerose unità di plasma. La distribuzione di cibo a lunga conservazione ai bisognosi, ai senzatetto, e l’esecuzione di vari programmi devozionali e culturali, hanno contrassegnato la celebrazione del Genetliaco di Bhagavan a Melbourne, Brisbane, Sydney e Canberra.

Nella celebrazione del Compleanno di Bhagavan, circa 150 devoti Sathya Sai di Osaka, Kyoto, Kobe e Nara hanno

NUOVA ZELANDA I devoti di molte parti del Paese, comprendenti le Regioni Settentrionali e 30

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Le celebrazioni del Compleanno di Bhagavan in Giappone. Eterno Auriga


congiuntamente organizzato, per parecchi giorni, programmi di servizio e devozione. Il 18 novembre 2012, è stato servito cibo a circa 200 senzatetto di Kobe. Il mattino del 23 novembre, il programma prevedeva preghiere, Omkaram, Suprabhatam, Sathya Sai Ashtottaram e Bhajan, seguiti da fervide preghiere dei devoti a Bhagavan per ricevere le Sue benedizioni a favore della pace nel mondo. Il programma culturale del pomeriggio, intitolato “La Sorgente della Felicità”, consisteva in due rappresentazioni sul raggiungimento della felicità nella vita e si è concluso con la lettura di un messaggio che un gruppo di devoti giapponesi aveva ricevuto da Bhagavan durante un’“interview”.

URUGUAY Il 23 novembre 2012, circa 70 persone del Centro Sathya Sai di Montevideo hanno celebrato il Compleanno di Bhagavan. Il programma comprendeva il canto del Sai Gayatri Mantra e la meditazione guidata sulla luce per la pace nel mondo. Le celebrazioni sono terminate con la proiezione di due filmati su Bhagavan, seguite da canti devozionali. Nell’ambito delle celebrazioni, è stato servito cibo a circa 40 senzatetto.

NEPAL I devoti nepalesi hanno celebrato il Compleanno di Bhagavan per cinque giorni in tutti i 195 Centri Sathya Sai del Paese, esprimendo il proprio amore e gratitudine a Bhagavan tramite lo svolgimento di attività devozionali e di servizio. Il 19 novembre, “Giornata della Donna”, i devoti Sathya Sai hanno fatto visita agli anziani nelle proprie case e anche pulito parecchi templi della Eterno Auriga

comunità. I Giovani Sathya Sai hanno svolto programmi di servizio comprendenti raccolta di sangue, piantagione di alberi e spazzatura e pulizia di strade e luoghi pubblici. Nel “Giornata dell’Educazione”, i devoti Sathya Sai hanno impartito lezioni scolastiche, distribuito abiti e oggetti di cartoleria ai bambini bisognosi e intrapreso attività di servizio nelle scuole locali. Nella “Giornata del Servizio”, i devoti hanno visitato un orfanotrofio, servito cibo ai bisognosi e distribuito abiti, cestini di cibo e coperte. Il 23 novembre, 150 Giovani Sathya Sai, provenienti da ogni parte del Paese, hanno distribuito 300 coperte ai senzatetto. L’ultimo giorno delle celebrazioni, i devoti Sathya Sai di tutti i Centri del Paese hanno fatto processioni per le strade accompagnati dal canto dei Veda e da gruppi di cantanti di Bhajan seguiti da una portantina elegantemente decorata con una grande immagine di Bhagavan.

FILIPPINE I devoti Sathya Sai hanno amorevolmente celebrato il Compleanno di Bhagavan per oltre tre settimane con programmi devozionali e di servizio. Il 4 novembre 2012, è stato inaugurato il progetto nazionale denominato “Sai SelfHelp Initiative” (Iniziativa Sai di Autoaiuto). Il progetto comprendeva un programma di sussistenza, con la distribuzione di 720 chilogrammi di scampoli di tessuto a 36 individui che vivono nella periferia di Manila, per la produzione di beni che generano reddito come zerbini, presine e altri oggetti domestici. L’11 novembre, i volontari hanno distribuito, nei pressi di Manila, una fornitura mensile di latticini e servito, presso le Missionarie della Aprile 2013

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I membri Seva Dal dell’Organizzazione di Bihar e Jharkhand l’hanno portata da Allahabad dove era stata organizzata la fiera del Maha Kumbh. La mostra è stata allestita nel salone Tulsi Bhawan, situato nel cuore della città di Jamshedpur, ed è stata inaugurata il 26 febbraio alle 18 da

La distribuzione di tessuti per la produzione, nelle Filippine, di beni che generano reddito.

Carità, un pranzo cucinato per 45 bambini abbandonati e malnutriti. Il 18 novembre, è stato servito un pasto caldo a 108 anziani e 45 bambini, oltre a 108 teli da bagno distribuiti agli anziani. Il giorno del Compleanno di Bhagavan, sono stati distribuiti, a 108 famiglie bisognose della periferia di Manila, sacchi contenenti riso, fagioli, zucchero, pasta, latte in polvere e sapone da bucato. Il 24 novembre, i devoti hanno distribuito 108 sacchi di articoli di drogheria e teli da bagno a famiglie bisognose nella Scuola Sathya Sai di Pililla. Le celebrazioni durate tre settimane sono terminate con un campo medico e odontoiatrico presso il campus dell’Istituto Educativo Sathya Sai di San Pedro Laguna, vicino a Manila. Sono stati forniti servizi pediatrici e odontoiatrici, assieme a medicinali gratuiti, a oltre 300 fra adulti e bambini. – Organizzazione Internazionale Sathya Sai

INDIA Bihar e Jharkhand – Dal 26 al 28 febbraio 2013, si è svolta, a Jamshedpur, la mostra del Giubileo d’Oro (50 anni) del Sanathana Sarathi intitolata “Viaggio con Sai”. 32

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La mostra “Viaggio con Sai” a Jamshedpur.

Sri Sudhir Mahato, ex vice Primo Ministro del Jharkhand, fra il canto dei Mantra vedici e il suono delle conchiglie da parte dei bambini Bal Vikas del Jamshedpur Samithi. La mostra ha ricevuto una risposta straordinaria da parte del pubblico di Jamshedpur, che, per tutto il giorno e tutti i giorni, è giunto in gran numero fino alla chiusura alle 21 del 28 febbraio 2013. I visitatori provenivano da tutti i settori della società e da diverse religioni. Karnataka – Il programma mensile dell’Organizzazione Sai del Karnataka “Uno con Sai” si è svolto nel Sai Ramesh Krishan Hall di Brindavan, Bangalore. Vi hanno partecipato oltre 5000 persone. L’eminente cantante di Bhajan, Sri Anup Jalota, ha presentato canti devozionali nel suo inimitabile stile e ha estasiato Eterno Auriga


l’assemblea per circa tre ore. L’artista ha anche raccontato le proprie commoventi esperienze con Bhagavan. Maharashtra – Il Progetto di Sanità Mobile nel Maharashtra e Goa, nel quale 36 furgoni servono centinaia di migliaia di persone, ha svolto una recente nuova iniziativa per produrre alcuni farmaci essenziali sotto l’egida dello Sri Sathya Sai Medicare. Il prodotto recherà il logo del Sarva Dharma di Sai e ciascuna indicazione del nome della marca sarà preceduta da SAI. Ogni prodotto sarà fabbricato su ordinazione esclusivamente per il Centro Sri Sathya Sai Medicare, e su ciascuno verranno effettuati rigorosi controlli di qualità. Odisha – Dal 18 al 23 gennaio 2013, si è svolta, a Bhubaneswar, il 37° Convegno Statale dell’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva dell’Odisha, cui hanno partecipato oltre 2500 delegati di ogni parte del Paese. Parlando loro, Sri V. Srinivasan, Presidente Panindiano delle Organizzazioni Sri Sathya Sai Seva, si è soffermato sulle future prospettive dell’Organizzazione e sui programmi comprendenti il 90° Compleanno di Bhagavan che coinciderà, nel 2015, con le celebrazioni del Giubileo d’Oro dell’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva. Successivamente, Sri Nimish Pandya, Vicepresidente Panindiano, ha parlato ai delegati e ha lodato l’Organizzazione dello Stato per aver disposto un programma tanto piacevole, mettendo a disposizione una piattaforma per tutti i membri dell’Organizzazione per la partecipazione collettiva e ha tracciato il futuro piano d’azione. Quindi, si è rivolto all’assemblea il Presidente dello Stato dell’Odisha, il quale ha detto di osservare il 2013 come Anno della Retta Condotta, in continuazione all’Anno dell’Armonia

osservato l’anno scorso. Le sessioni dei lavori del convegno si sono tenute in luoghi diversi con differenti temi, minuziosamente scelti e redatti, che riguardavano l’intera gamma delle attività. Durante lo svolgersi del convegno, sono stati anche organizzati molti programmi culturali e musicali. Uttar Pradesh e Uttarakhand – Dal 25 gennaio al 17 febbraio 2013, nella ricorrenza del Maha Kumbh, tenutosi nella santa città di Allahabad, si è svolta la mostra “Viaggio con Sai”, per il Giubileo d’Oro del Sanathana Sarathi, allestita dall’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva dell’Uttar Pradesh e dell’Uttarakhand. La mostra è stata inaugurata il 25 gennaio 2013 da Sri Ashok Singhal, del Vishwa Hindu Parishad, ardente devoto di Swami. L’esposizione ha illustrato la Vita e gli Insegnamenti di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, le Sue visite in vari luoghi del Paese e i Suoi progetti nei campi educativo, sanitario, acqua potabile ecc., e ha notevolmente impressionato le migliaia di persone giunte da ogni parte del mondo nella sacra ricorrenza del Maha Kumbh. Nella mostra erano ben visibili i messaggi di Bhagavan “Ama Tutti, Servi Tutti” e “Aiuta Sempre, Non Ferire Mai”, con l’obiettivo, in tale occasione, di diffonderNe alle masse il Messaggio. Oltre all’esposizione, era stato allestito un altare con un’immagine di Swami, dove i devoti, giunti in visita da ogni parte dello Stato, hanno eseguito Suprabhatam, Laksharchana, Bhajan e canto dei Veda.


La Religione Lega l’Uomo a Dio La religione fa emergere nell’uomo l’umanità e gli consente di vivere in Sri Rudra Vijayam.

armonia con i suoi simili. Essa fornisce il legame fra l’uomo e il Divino, e rivela l’unità che sottende alla diversità nel mondo.

Amore,

sacrificio,

servizio

e giustizia sono i quattro arti della religione. La religione sviluppa nell’uomo Bhakti Pravaham.

sentimenti sublimi e divini, e lo stimola a servire la società. Essa evoca tutto ciò che nell’uomo è grande, sublime e buono, e fa affiorare l’unità dell’umanità.

– Baba I Bhajan di Sivarathri.

Italian edition of Sanathana Sarathi


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