Eterno Auriga - Giugno 2013

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GIUGNO 2013


Eterno Auriga

Dedicato all’Elevazione Morale e Spirituale dell’Umanità verità

Giugno

rettitudine

pace

amore

non violenza

“L’uomo non può mai dire di esser privo di beatitudine. Essa è, a tutti gli effetti, diritto dell’uomo. L’uomo desidera essere imperituro, eterno: è la natura di Chit (Prajnana) presente in lui. Pertanto, all’uomo non occorre andare a cercare Satchidananda. Egli stesso Ne è l’incarnazione e soffre perché ignora questa verità.”

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© Sri Sathya Sai Sadhana Trust, Publications Division Prasanthi Nilayam Pubblicato sul Sito Web del Movimento Srì Sathya Sai d’Italia

SOMMARIO 2

La Beatitudine è la Vostra Vera Forma Discorso Divino 1° Agosto 1996

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Celebrazioni a Prasanthi Nilayam Cronaca

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Bhagavan Baba, Così come L’ho conosciuto Ajit Popat

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Ricordate Sempre Dio Estratto Discorso del 26.10 1963

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Il Messaggio di Servizio di Buddha all’Umanità Dottor B.V. Rajaram

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Grazia Divina a una Ragazza Cieca Effulgenza della Gloria Divina

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Miracolosa Fuga dal Disastro Comandante di Gruppo V. Mehta

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L’Ira è il Fantasma, l’Odio è lo Spirito Maligno Chinna Katha

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Notizie dai Centri Sai

Siti Web Ufficiali di Prasanthi Nilayam Sri Sathya Sai Central Trust: www.srisathyasai.org.in Fotografie online di Bhagavan: www.saireflections.org Cronache da Prasanthi Nilayam: www.theprasanthireporter.org Radio Sai Global Harmony: www.radiosai.org Sri Sathya Sai Easwaramma Women’s Welfare Trust: www.ewwt.org.in Bal Vikas dell’Organizzazione Sri Sathya Sai, India: www.sssbalvikas.org Fotografia di Copertina: Stupa del Sarva Dharma



DISCORSO DIVINO 1° AGOSTO 1996

FIUME D’AMORE

La beatitudine è la vostra vera forma I Bramini che diffondono le verità affermate nei Veda e nelle Sastra; i re, che sono pronti a sacrificare il loro corpo per la salvezza e la sicurezza della nazione; gli uomini d’affari, che negoziano con etica e moralità;

i contadini nobili, che conducono una vita serena lavorando i campi per far crescere il raccolto, dovrebbero tutti meditare sul Nome Divino senza sprecare tempo e santificare così le loro vite.

(PoesiaTelugu)

TUTTO È EMERSO DALL’OCEANO DI SATCHIDANANDA Studenti!

C

ome Tarakam, Sankhyam e Amanaskam costituiscono i tre tipi principali di yoga come afferma il Vedanta, allo stesso modo ci sono tre concetti principali relativi a ciò che costituisce la Verità, cioè Paramarthika (l’assolutamente reale), Vyavaharika (l’empirico) e Pratibhasika (l’illusorio). L’assolutamente reale si può paragonare a un oceano, l’empirico alle onde e l’illusorio alla schiuma che esse generano. Senza l’oceano, non possono esserci le onde e, senza queste, non c’è alcuna schiuma. L’analisi

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finale mostra che l’acqua costituisce la base per tutti e tre, l’oceano, le onde e la schiuma, per cui non dovete considerare l’assolutamente reale, l’empirico e l’illusorio separati; essi sono strettamente uniti l’uno all’altro come la Trinità Divina, come i tre attributi di Sattva, Rajas e Tamas e i tre periodi di tempo. Tridalam Trigunakaram Trinetram Cha Triyayudham; Trijanma Papa Samharam Eka Bilvam Sivarpanam.

(Una foglia di Bilva e tre petali offerti al Signore Siva dai tre occhi, che è Eterno Auriga


reale) indica l’Atma e Vyavaharika (la realtà empirica/fenomenica) indica l’Aham. Per ignoranza, alcuni pensano che l’Atma e Aham siano separati, ma, in effetti, l’Atma è come l’oceano e Aham come le onde; se rivolgete la visione all’interno e indagate, comprenderete che essi sono una cosa sola: le onde non sono differenti dall’oceano. Come c’è I devoti attribuiscono forme e nomi vari a Dio il fuoco nel legno, l’olio secondo i loro gusti e sentimenti, ma Dio è uno. nel seme di sesamo, A seconda dei loro gusti, le persone desiderano il lo zucchero nella Burfi, il Jilebi o il Mysore Pak; in tutte queste forme canna, Vyavaharika è di dolci, lo zucchero è lo stesso. Ekam Sath Viprah parte di Paramarthika. Bahudha Vadanti (la Verità è una, ma i saggi le si Senza l’oceano non riferiscono con nomi vari). Voi potete attribuire possono esserci onde qualunque nome e forma a Dio, ma Egli è uno, e senza un padre non l’obiettivo è uno. Perciò, non criticate le persone di possono esserci figli; qualunque fede. Non c’è differenza fra un credo e allo stesso modo, senza l’altro. Tutti sono uno. Paramarthika non può esserci Vyavaharika. Dio viene lodato con l’espressione Bhavaya l’Incarnazione dei tre Guna (attributi) e ha il tridente in mano, distrugge i peccati Namah; che cosa significa Bhava nel linguaggio vedantico? Bhava significa accumulati in tre incarnazioni.) l’Essere Supremo, la Cui forma effettiva Brahman è immanente in tutta la è questo mondo visibile. Il Signore Vishnu Creazione è la Causa e il mondo è l’effetto; tutta la Braman esprime l’unità di questi tre princìpi. creazione è il gioco di causa ed effetto. Paramarthika (la Realtà assolutamente Dio si incarna in forme diverse in questo Eterno Auriga

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mondo per dimostrare l’unità di tutti i nomi e di tutte le forme. Come il pavone appare così bello per il suo piumaggio colorato, il Principio Divino di Vishnu appare bellissimo per le miriadi di forme in tutta la creazione. Questo è affermato dal detto vedico Sahasra Seersha Purusha Sahasraksha Sahasra Pad (l’Essere Cosmico ha migliaia di teste, occhi e piedi). La forma cosmica del Signore consiste di migliaia di teste e migliaia di occhi. Ciò significa che ognuno è l’incarnazione di Vishnu. Dio ha anche il nome Kutastha, che significa che Egli permea ogni essere della creazione. Come le onde, la schiuma e l’oceano sono la stessa cosa, la creazione, la conservazione e la dissoluzione sono tre aspetti inseparabili della Divinità. Tutto è emerso dall’oceano di Satchidananda; quando comprenderete questa verità, la fonte della beatitudine zampillerà dal lago della vostra mente (Manasarovar). La beatitudine si manifesta quando Sat e Chit si uniscono. Sat significa “Verità” e Chit “Conoscenza”; quando si combinano, danno l’esperienza della beatitudine. Sat è come lo zucchero che addolcisce qualunque cosa con cui lo si mischi; il caffè diventa dolce se ve lo aggiungete, il tè altrettanto e l’acqua diventa sciroppo; quindi la dolcezza è permanente. Per questo è definito Sat, o Essere, che significa immutabile ed eterno. Chit significa Prajnana o Consapevolezza e Costante che, nel Vedanta, è descritta con l’espressione Prajnanam Brahma (Brahman è Consapevolezza Suprema). Prajnana è la vita di ogni essere e l’acqua 4

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è la base della vita; quindi Chit viene paragonato all’acqua. Quando lo zucchero e l’acqua sono separati, lo zucchero è zucchero e l’acqua è acqua; se li mischiate, ottenete lo sciroppo. In modo simile, quando Sat e Chit si uniscono, il risultato è la beatitudine. La beatitudine è la vostra forma reale. Sat non è altro che il Principio dell’Atma, che è eterno; senza di esso, il mondo non esiste. La fede ha un grande significato nel Vedanta Voi scrivete una deliziosa poesia con grafia molto bella e su carta speciale, la mettete in una busta patinata e la impostate. La carta è di grande valore, i caratteri sono bellissimi, la poesia sublime, la busta è invitante e l’indirizzo è scritto correttamente, ma la lettera non raggiunge il destinatario. Perché? La ragione è che non l’avete affrancata. Voi cantate i Bhajan con Raga e Tala (tonalità e ritmo). La tonalità e la musica possono essere piacevoli, ma non raggiungono Dio né Lo compiacciono se mancate di fiducia in voi stessi. Fiducia in voi stessi, fiducia in Dio: questo è il segreto della grandezza. Questo è ciò che dovete sapere oggi. A che serve spedire una busta con una bellissima poesia scritta con caratteri splendidi se non vi appiccicate il francobollo della fiducia? Per questo il Vedanta dà importanza massima a Visvas (fede) e a Sraddha (salda fede). L’amore è la base di ambedue. Se avete amore, avete Sraddha; se avete Sraddha, avete Visvas. Come la schiuma, le onde e l’oceano non differiscono fra di loro, Sraddha, Visvas e Prema sono inseparabili e interdipendenti; Eterno Auriga


essi costituiscono la base fondamentale del Vedanta. Il Vedanta parla anche dei tre princìpi: Svechchha, Parechchha e Daivechchha. Che cosa significa Svechchha? Gli studenti pensano che significhi parlare, muoversi e comportarsi in modo arbitrario, ma questo non è il significato profondo del termine. Sva + Ichchha forma Svechchha; Sva significa Sé (Atma) e Ichchha indica il desiderio. Il vero Svechchha consiste nel seguire i comandi del Sé. Anche la Bhagavad Gita spiega due tipi di Dharma: lo Svadharma e il Paradharma. Che cos’è lo Svadharma? Le persone pensano che sia relativo alla loro casta o religione come il Dharma dello Kshatriya, il Dharma del Bramino, il Dharma del Vaisya ecc., ma questo non è il significato reale di Svadharma. Sva significa Atma; quindi l’Atmadharma è Svadharma e il Dehadharma è Paradharma. In modo simile, c’è la lettera singola “I” e il termine di tre lettere “eye”. La lettera singola “I” rappresenta l’Atma e il termine di tre lettere “eye” si riferisce al corpo. Senza il corpo non si può portare a manifestazione l’Atma e senza l’Atma il corpo non può esistere; quindi l’unità di Atma, anima individuale e corpo è definita Triputi o Trikuta (l’unione di tre aspetti). In questo modo, il Vedanta spiega le verità più profonde in termini semplici e sottili. Svechchha significa pensare, decidere e fare un’azione con fiducia piena, da soli, ed essere pronti ad affrontarne le conseguenze di buon grado, sia che diano piacere, felicità o rammarico. Parechchha significa fare un’azione con l’incoraggiamento o dietro la costrizione di altri. Eterno Auriga

Chi realizza l’unità dei tre periodi di tempo è un Jivan Mukta (liberato in vita). Egli è equanime nella felicità e nel dolore, nella lode e nella riprovazione, nella prosperità e nell’avversità. Sa che tutto è temporaneo come nuvole passeggere e che niente è permanente; non ha assolutamente alcuna preoccupazione perché la sua mente è focalizzata sul principio dell’unità. Solamente una persona simile è considerata un Jivan Mukta. Non è qualcosa che fate per iniziativa vostra; lo fate influenzati da altri, ma, quando dovete affrontarne le conseguenze, non dovete rammaricarvi dicendo: “Questo non l’ho fatto volutamente; ero forzato a farlo.” Gli altri non possono forzarvi a fare qualcosa se non siete voi stessi inclini a farlo. Come possono gli altri influenzarvi, incoraggiarvi o forzarvi a farlo? Il loro incoraggiamento non fa altro che rafforzare la vostra propensione; quindi dovete essere pronti ad affrontarne le conseguenza senza rammaricarvi e senza incolpare gli altri. Il terzo è Daivechchha, che significa affidarsi alla volontà di Dio e compiere azioni lodevoli senza alcuna aspettativa dei loro frutti. Questo non è il risultato delle azioni che avete fatto di vostra iniziativa o che sono dovute Giugno 2013

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all’incoraggiamento o all’influenza degli altri. Dovreste accettare qualunque cosa accada come Volontà Divina; infatti, tutto ciò che accade in armonia con la Volontà Divina vi fa solamente del bene. Ogni azione che fate affidandovi alla Volontà Divina vi dà pace, felicità, appagamento e vittoria. Oggi, però, l’uomo non comprende il significato di abbandonarsi alla Volontà Divina. Punyasya Phalamichchanthi, Punyam Nechchanthi Manava, Na Papa Phalamichchanthi, Papam Kurvanthu Yathnatha. (Le persone non vogliono fare azioni meritorie, ma vogliono goderne i frutti; indulgono in attività disoneste, ma vogliono evitarne le conseguenze.) L’uomo è Satchidananda

l’incarnazione

di

Le persone non sono pronte ad affrontare le conseguenze delle loro azioni deplorevoli, ma sono sempre in prima linea per farne. Perché compiere azioni malvagie se non volete subirne le conseguenze? Non c’è alcun dubbio sul fatto che, se fate azioni malvagie, il loro risultato non potrà che essere negativo. La gente vuol godere i frutti delle azioni meritorie, ma non è pronta a farle; vuole una cosa e agisce esattamente al contrario. Tutte le vostre azioni dovrebbero essere in armonia con ciò che desiderate. Avendo fatto un’azione malvagia, dovreste essere pronti ad affrontarne le conseguenze. Il fuoco vi brucia che lo tocchiate consapevolmente 6

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o meno; può accadere che lo tocchiate involontariamente, ma non per questo esso ha pietà di voi o vi risparmia. Similmente, che vi piaccia o no, dovete raccogliere le conseguenze delle vostre azioni; questa è verità Vyavaharika. Quella Paramarthika è diversa: quando si raggiunge il livello Paramarthika, non si viene bruciati neppure toccando il fuoco. Come può essere? Accade per grazia di Dio. A volte, Dio Stesso vi avverte e vi impedisce di toccare il fuoco. Il fuoco è uno dei cinque elementi ed è un aspetto della Divinità. Ognuno usa il termine Aham (io) riferendosi a se stesso; dovreste cercar di scoprire da dove origini questo Aham. Aham nasce dall’Atma, il pensiero da Aham e la parola dal pensiero. Pertanto, Aham è figlio dell’Atma, il pensiero il nipote e la parola il pronipote. Quindi l’Atma, il pensiero e la parola appartengono alla stessa famiglia, per cui Aham, il pensiero e la parola hanno gli stessi diritti sulla proprietà dell’Atma. Che cos’è questa proprietà? Questa proprietà è Sat Chit Ananda, che è ugualmente accessibile al figlio, al nipote e al pronipote. In effetti, permea completamente tutti e tre. L’uomo non può mai dire di esser privo di beatitudine; in verità essa è suo diritto. L’uomo desidera essere permanente ed eterno: questa è la natura di Chit, che è presente in lui, per cui egli non ha bisogno di andar cercando Satchidananda altrove: egli stesso è l’incarnazione di Satchidananda, ma soffre perché ignora questa verità.

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Studenti! Acquisite la conoscenza pratica e disperdete Maya Ecco una storiella per illustrare questo. Supponete che si stia celebrando un matrimonio. La festa della sposa e quella dello sposo avvengono in due case differenti e un intruso comincia ad agire da intermediario tra le due feste. Egli va alla festa della sposa e comincia a rimproverare tutti: “Che cos’è questo? Non state neppure servendo, di tanto in tanto, caffè e spuntini. Pensavamo che voleste celebrare questo matrimonio in grande stile, ma ci state deludendo, non mostrate il rispetto dovuto agli invitati.” Dopo un po’, va alla festa dello sposo e comincia a chiedere: “Che cos’è questo? Non state venendo a prendere il cibo a dispetto delle nostre sollecitazioni; il cibo si sta freddando: venite subito.” Il gruppo dello sposo pensa che sia qualche persona anziana del gruppo della sposa, mentre questi pensano che sia un parente stretto dello sposo. Ambedue i gruppi sopportano il suo comportamento scorretto per un po’, ma, quando la cosa passa il limite, cominciano a chiedersi a vicenda chi sia questa persona. Quando qualcuno del gruppo dello sposo va alla festa della sposa e chiede la sua identità, si sente rispondere che non lo conoscono; lo stesso accade se una persona del gruppo della sposa va a Eterno Auriga

chiedere alla festa dello sposo. Come questo accade, l’intruso comprende di esser stato scoperto e se ne va alla chetichella. Similmente, Maya sta a volte dalla parte dell’Atma e a volte con la natura, confondendo così l’uomo. Se cominciate a indagare sulla relazione tra l’Atma e l’Anatma, usando il potere della discriminazione, l’illusione provocata da Maya scompare. L’uomo oggi non si chiede che cosa siano l’Atma e l’Anatma, che cosa appartenga al mondo e che cosa all’altro mondo; ecco perché egli è vittima dell’illusione. Per condurre questa indagine, bisogna avere il giusto tipo di conoscenza. La conoscenza è di quattro tipi. Tutte le persone istruite sanno che ciò che si ottiene dallo studio dei libri è solamente conoscenza teorica che, col tempo, diventa conoscenza superficiale. Assieme alla conoscenza teorica, dovreste acquisire quella pratica e quella della discriminazione. Inoltre, non dovreste limitarvi alla discriminazione individuale: dovreste applicare la discriminazione fondamentale. Solamente se avete la conoscenza della discriminazione avete la conoscenza pratica e questa è la vera conoscenza. Dovreste impegnarvi ad acquisire questa conoscenza vera. Se continuate a indagare in questo modo, giungerete infine alla verità. Il Vedanta parla di due tipi di liberazione: la Jivan Mukti e la Videha Mukti. Un Jivan Mukta è uno che Giugno 2013

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considera tutto come manifestazione di Dio e sperimenta l’unità di passato, presente e futuro. Il passato è l’albero da cui otteniamo il seme del presente che, a sua volta, diventa poi l’albero del futuro; quindi il passato è l’albero, il futuro è l’albero, il presente è il seme. In effetti, i tre sono la stessa cosa. Senza l’albero del passato, non potete ottenere il seme del presente e, senza di questo, non potete avere l’albero del futuro. Chi realizza l’unità dei tre periodi di tempo è un Jivan Mukta; egli è equanime nella felicità e nel dolore, nella lode e nella riprovazione, nella prosperità e nell’avversità, sa che tutto è temporaneo come nuvole passeggere e che niente è permanente. Egli non ha assolutamente alcuna preoccupazione perché la sua mente è focalizzata sul principio dell’unità. Solamente una persona simile è considerata un Jivan Mukta. Allora chi è un Videha Mukta? Tutte le qualità presenti nel Jivan Mukta sono anche nel Videha Mukta. Qual è la differenza? Il Jivan Mukta ha la consapevolezza del corpo, mentre il Videha Mukta non ne ha. Egli non sente i morsi della fame o della sete. Re Janaka non aveva consapevolezza del corpo, per cui era chiamato anche “Videha”. Finché si ha la consapevolezza del corpo si sperimenta ancora la contentezza e la mestizia; colui che non ha attaccamento al corpo è libero da tutti i tipi di attaccamento. Quello è lo stato di Amanaska, uno stato di assenza 8

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della mente. Come possono esservi dei pensieri quando non c’è mente? Ecco un pezzo di stoffa; è fatto di fili di cotone. Senza cotone, non possono esserci fili e, senza di essi, non può esserci alcuna stoffa. Così, i pensieri sono come il cotone, i desideri sono i fili e la mente è la stoffa. La mente non è altro che un fascio di desideri; se non ci sono desideri, non può esserci mente. Quello è lo stato di Amanaska. L’uomo è diventato vittima di Maya, che consiste di venticinque aspetti; quando scoprirete il mistero di questi venticinque aspetti, Maya sparirà. Quali sono questi aspetti? I cinque organi di percezione, i cinque organi d’azione, i cinque princìpi vitali e i cinque involucri dell’Atma fanno venti aspetti; se vi aggiungete Manas, Buddhi, Chitta, Ahamkara e l’anima individuale, il totale arriva a venticinque. Ciò che è costituito di questi venticinque è chiamato Pinda. Che cosa significa Pinda? Questo corpo stesso è Pinda. Il Vedanta parla di Anda, Pinda e Brahmanda. Gli esseri che nascono dall’uovo sono detti Andaja e quelli che nascono dal ventre della madre sono chiamati Pindaja. Il cosmo, che pervade ogni luogo, è chiamato Brahmanda, ma, tra Anda, Pinda e Brahmanda, c’è un’unità di base. Similmente, c’è unità tra l’anima individuale, Dio e la natura. Immergete la mente nell’Atma Anche il Principio di Rama significa Eterno Auriga


questa unità. “Ra” significa Atma e “Ma” indica Maya; quando Maya e Atma si combinano, formano il Principio di Rama. La gente ripete il nome di Rama dicendo Ram, Ram, Ram, ma non si dovrebbe farlo meccanicamente: la mente dovrebbe essere assorbita nella contemplazione di Rama. Questo significa che la mente dovrebbe essere immersa nel Principio dell’Atma. Questa è la vera ripetizione del Nome di Rama, questo è il principio reale del Tarakam.

Le persone non sono pronte ad affrontare le conseguenze delle loro azioni deplorevoli, ma sono sempre in prima linea per farne; perché compiere azioni malvagie se non volete subirne le conseguenze? Non c’è alcun dubbio sul fatto che, se fate azioni malvagie, il loro risultato non potrà che essere negativo. La gente vuol godere i frutti delle azioni meritorie, ma non è pronta a farle; vuole una cosa e agisce esattamente al contrario. Tutte le vostre azioni dovrebbero essere in armonia con ciò che desiderate. Avendo fatto un’azione malvagia, dovreste essere pronti ad affrontarne le conseguenze.

Senza cadere sotto il velo della dimenticanza, negli stati di veglia, di sogno e di sonno profondo, si dovrebbe essere sempre consapevoli del Mantra Soham. Questo permette di realizzare l’Atma Tattva. Tarakam significa l’unità dei tre stati, cioè la veglia, il sogno e il sonno profondo; Eterno Auriga

cantare semplicemente Ram, Ram, Ram, senza comprendere il principio di Tarakam, non è sufficiente: dovreste immergere la Giugno 2013

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mente nell’Atma. Nel bicchiere c’è l’acqua e voi avete dello zucchero in mano; mettetelo nell’acqua e mischiate bene: lo zucchero scompare. Lo zucchero che avete portato con la vostra stessa mano non è più lì; lo zucchero che avete visto con i vostri stessi occhi è diventato invisibile. Dov’è andato? Se mettete una goccia sulla lingua saprete che lo zucchero è presente in ogni goccia di quell’acqua. Qui c’è una tazza e supponiamo che ci abbiate messo del succo di frutta. La tazza è piena di succo fino all’orlo, ma non conosce il suo sapore. Voi mettete una cannuccia nella tazza e bevete il succo. Esso vi entra in bocca attraverso la cannuccia che, però, non ne conosce il sapore. Solamente quando il succo raggiunge la lingua noi possiamo conoscerne il sapore. Il corpo è la tazza, la Divinità è il succo che essa contiene. Raso Vai Sah (Dio è in forma di essenza). Dio permea il corpo sotto forma di essenza, ma il corpo non ne è consapevole. I sensi sono come la cannuccia: anch’essa non può sperimentare la Divinità. La Buddhi è come la lingua che Ne sperimenta il sapore; essa gode del sapore del succo, ma non lo tiene per sé: lo invia al sistema digestivo. Neppure questo ne sperimenta la dolcezza, separa i rifiuti dal succo e distribuisce la sua essenza sacra a tutte le parti del corpo. Prima di consumare il cibo, voi lo offrite a Dio cantando il “Brahmarpanam” ed Egli risponde da dentro: Aham Vaishvanaro Bhutva Praninam Dehamasrita 10

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Chit significa Prajnana o Consapevolezza e Costante che, nel Vedanta, è descritta con “Brahman è Consapevolezza Suprema.” Prajnana è la vita di ogni essere e l’acqua è la base della vita. Quindi Chit viene paragonato all’acqua. Quando lo zucchero e l’acqua sono separati, lo zucchero è zucchero e l’acqua è acqua; se li mischiate, ottenete lo sciroppo. In modo simile, quando Sat e Chit si uniscono, il risultato è la beatitudine. La beatitudine è la vostra forma reale. Sat non è altro che il Principio dell’Atma che è eterno; senza di esso, il mondo non esiste. Pranapana Samayukta Pachamyannam Chaturvidham. (Io sono presente in tutti gli esseri sotto forma del fuoco digestivo. Insieme con il Prana e l’Apana (inalazione ed esalazione), sono Io che consumo i quattro tipi di alimenti). Dio è uno, la Meta è una Dio dice: “O sempliciotto! Io sono nel tuo stomaco sotto forma di Vaishvanara a digerire il cibo che mangi e a distribuirne l’essenza a tutto il corpo.” Se esaminate gli insegnamenti del Vedanta, comprenderete che nella creazione intera c’è solamente unità: “Dio è uno senza un secondo”. Il Vedanta afferma con enfasi che la Divinità è una e non due; non dice blandamente Eterno Auriga


che la Divinità è una; dice con enfasi che la Divinità è solamente una e non due. Esso predica e propaga questa verità al mondo intero in termini inequivocabili. Dio, Allah, Gesù, Rama, Easwara, Vishnu sono tutti uno. I Persiani dicono che Zaratustra è il supremo, i Sikh danno il primo posto a Guru Nanak, i devoti di Rama e di Krishna Li esaltano come i più grandi; in questo modo, i devoti attribuiscono forme e nomi vari a Dio secondo i loro gusti e sentimenti, ma Dio è uno. A seconda dei loro gusti, le persone desiderano il Burfi, il Jilebi o il Mysore Pak; in tutte queste forme di dolci, lo zucchero è lo stesso. Ekam Sath Viprah Bahudha Vadanti (la Verità è una, ma i saggi le si riferiscono con nomi vari). Voi potete attribuire qualunque nome e forma a Dio, ma Egli è uno, l’obiettivo è uno. Perciò, non criticate le persone di qualunque fede. Non c’è differenza fra un credo e l’altro. Tutti sono uno. Soltanto quando comprendete quest’unità nella diversità, potrete sperimentare la beatitudine. Gli esseri sono molti, il respiro è uno. Le stelle sono numerose, il cielo è uno. Le nazioni sono molte, la terra è una. I gioielli sono molti, l’oro è uno.

Dovreste comprendere questa verità chiaramente. Non provocate divisioni basate sulle vostre simpatie e antipatie per una religione particolare; se riconoscete l’unità e la mettete in pratica, sperimenterete certamente l’unità. Se fate ogni lavoro con il sentimento “Io sono Dio, io sono Dio “, diverrete alla fine Dio. Voi Eterno Auriga

diventate ciò che pensate; quindi, non alimentate pensieri non necessari e non indulgete in chiacchiere non desiderabili. Non ferite i sentimenti degli altri, e non siate causa di difficoltà per nessuno. Studenti! Dal giorno 5 avrete gli esami. Io voglio interrompere questi Discorsi quotidiani per un po’ di tempo, in modo da darvi maggior libertà per prepararvi. Lo scopo effettivo della vostra venuta qui è lo studio; non siete venuti per imparare il Vedanta. Quindi concentratevi sullo studio; solamente allora potrete portare a termine il compito per cui siete venuti. I vostri genitori vi hanno mandati qui con grandi aspettative, per cui è vostro dovere soddisfarli. Essi sono la forma effettiva di Dio. Matru Devo Bhava, Pitru Devo Bhava (Onora la madre e il padre come Dio). Concentrate la mente sullo scopo del vostro stare qui; se studiate bene, anche Swami ne sarà contento. Non andate nelle stanze degli altri a chiacchierare inutilmente; concentratevi sullo studio e ottenete degli ottimi voti. Portate un buon nome all’Istituto e fate contenti i vostri genitori. Completate il compito per cui siete venuti e tornate felicemente a casa. (Bhagavan ha concluso il Discorso con il Bhajan: “Hari Bhajan Bina Sukha Santhi Nahi…”) - Dal Discorso di Bhagavan del 1° agosto 1996 nel Sai Kulwant Hal Giugno 2013

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CELEBRAZIONE DELLA GIORNATA DI EASWARAMMA

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EVOZIONE e solennità hanno contrassegnato la celebrazione della Giornata di Easwaramma a Prasanthi Nilayam. In tale occasione è stato condotto un programma di due giorni: il 5 maggio 2013 si sono svolti programmi musicali e culturali e il 6 maggio è stata offerta al Samadhi Mandir l’adorazione ai Divini Genitori, Madre Easwaramma e Sri Pedda Venkama Raju. Programmi Culturali Il programma del 5 maggio è cominciato alle 17,20 dopo la consueta sessione di canto dei Veda nel Sai Kulwant Hall, che era adeguatamente addobbato per questo importante evento. La prima esibizione del

Vestiti con i costumi tradizionali dei ballerini di Garhwal, essi, attraverso la danza, hanno messo in luce il retaggio culturale di questa sacra terra che ospita i famosi luoghi sacri di Badrinath e Kedarnath. È seguita una splendida danza di un gruppo di studentesse dello Sri Sathya Sai Vidya Vihar di Nuova Delhi, che hanno offerto il loro omaggio a Bhagavan e illustrato il significato dello Sri Sathya Sai Vidya Vahini nella diffusione dell’istruzione basata sui valori ai bambini delle zone rurali. Matru Bhakti: Una Toccante Commedia L’ultima rappresentazione del programma è stata la toccante commedia “Matru Bhakti” (devozione alla madre), messa in scena dalle studentesse dello Sri Sathya Sai Vidya Vihar di Nuova Delhi. Presentata la vigilia della Giornata di Easwaramma, la commedia ha dipinto la sacralità dell’amore alla madre attraverso

La danza Garhwali eseguita dagli studenti dello Sri Sathya Sai Vidya Vihar, Rishikesh.

programma è stata una danza popolare della regione del Garhwal nell’Uttarakhand, che è stata presentata dagli studenti dello Sri Sathya Sai Vidya Vihar di Rishikesh. 12

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Una scena della commedia “Matru Bhakti” presentata dalle studentesse dello Sri Sathya Sai Vidya Vihar, Nuova Delhi. Eterno Auriga


la storia di una ragazza che considerava sua madre come la migliore del mondo e voleva cantare una canzone per compiacerla, in quanto malata di cancro. Il culmine della storia è stato raggiunto quando la ragazza, contro ogni previsione, vince il primo premio in un concorso di musica, ma, tragicamente, perde la madre la mattina stessa. Nel salone, tutti gli occhi erano bagnati di lacrime quando, alla fine, la studentessa che rappresentava la ragazza ha eseguito il canto “Oh Maa, Oh Maa, Tu Kitni Achchhi Hai” (O madre, quanto sei buona!) in memoria dell’amata madre scomparsa. La storia semplice, il nobile tema e la superba recitazione delle studentesse hanno fatto della commedia un’incisiva rappresentazione. Sono seguiti i Bhajan e la distribuzione del Prasadam. Nel frattempo, i partecipanti al programma hanno ricevuto i complimenti. I canti sono terminati con il Bhajan di Bhagavan “Hare Rama, Hare Rama”. Il programma si è concluso alle 18,40 con l’Arati. Offerte al Easwaramma

Samadhi

di

Madre

Offerte alle statue dei Divini Genitori, Madre Easwaramma e Sri Pedda Venkama Raju. Eterno Auriga

Nel 41° anniversario della scomparsa di Madre Easwaramma, per offrirle adorazione, si è svolta una solenne cerimonia al Samadhi Mandir, cui hanno partecipato numerosi devoti e offerto i loro omaggi alla Divina Madre. Per tale occasione, il Samadhi Mandir era stato splendidamente decorato con fiori. Il programma, cominciato alle 7,30, comprendeva il canto dei Veda e dei Bhajan. Nel frattempo, alle statue dei Divini Genitori, Madre Easwaramma e Pedda Venkama Raju, sono stati offerti abiti e ghirlande di fiori. Inoltre, i membri della famiglia e molte autorità hanno eseguito una Puja. Il programma si è concluso alle 8,30 con l’offerta dell’Arati, dopo aver svolto il Narayana Seva e servito cibo a tutte le persone riunite nel Samadhi Mandir. Discorso Divino Il programma pomeridiano è cominciato alle 17,30 nel Sai Kulwant Hall, dopo il consueto canto dei Veda. In apertura, Sri K.M. Ganesh, ricercatore dell’Istituto d’Istruzione Superiore Sri Sathya Sai, ha tenuto un discorso d’introduzione e parlato della divina grandezza di Madre Easwaramma, che è stata scelta, come Madre, dall’Avatar del Kali Yuga Bhagavan Sri Sathya Sai Baba. È seguito il filmato di un Discorso di Bhagavan in cui Egli afferma che un figlio che non soddisfa i desideri di sua madre non è affatto un figlio. Se rispettiamo e riveriamo i nostri genitori, i nostri figli faranno altrettanto con noi, ha proseguito Bhagavan e ha terminato il Discorso con il Bhajan: “Sathyam Jnanam Anantham Brahma”.

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Ama Tutti, Servi Tutti: Una Commedia Danzata L’ultima esibizione del programma è stata una commedia danzata intitolata “Love All, Serve All”, presentata dalle studentesse dello Sri Sathya Sai Jagriti Mandir, Darwa, Yamuna Nagar (Haryana). La commedia metteva in luce gli Insegnamenti di Bhagavan, secondo cui una nobile vita dedicata al servizio dell’umanità è superiore a una vita incentrata su risultati mondani e

La commedia “Love All, Serve All” ha messo in luce gli Insegnamenti di Bhagavan.

professionali. Il tema è stato illustrato attraverso la storia della vita di due amiche, Sudha e Chitra, nell’ambito scolastico, universitario e di vita professionale. La prima proviene da una famiglia ricca e raggiunge il massimo livello nello I.A.S. (Istituto di Studi Avanzati), mentre la seconda appartiene a una casa di diseredati e diventa pittrice e insegnante Bal Vikas, dedicando la propria vita al servizio del prossimo. Il culmine viene raggiunto quando la pittrice riceve un premio per una mostra di quadri, il che ispira la sua ricca amica a seguire il suo

esempio e a condurre una vita al servizio dell’umanità. Sono seguiti i Bhajan e la distribuzione del Prasadam. Nel frattempo, i partecipanti alla commedia hanno ricevuto le congratulazioni e sono stati offerti loro degli abiti. Il programma è terminato alle 18,45 con l’Arati.

CONCERTI DI MUSICA CLASSICA

Il Sai Kulwant Hall ha assistito a due coinvolgenti esecuzioni di musica classica carnatica quando due celebri musicisti hanno presentato concerti di musica classica strumentale di sarod e chitra veena. Il rinomato esponente di sarod, Pandit Narendra Nath Dhar, il 24 aprile 2013, ha intrattenuto i devoti per circa un’ora con un’elegante esecuzione di composizioni classiche di sarod, mentre, il 12 maggio 2013, la celebre musicista Smt. Emani Krishna ha presentato un coinvolgente concerto di musica classica su chitra veena, intitolato “Sanathana Vaibhavam” (gloria del Sanathana Dharma), mettendo in primo piano la ricchezza della musica classica carnatica. Al termine, ella ha splendidamente suonato il Bhajan “Govinda Krishna Jai Gopala Krishna Jai”. Ha fatto seguito una presentazione di musica vocale, comprendente tre canti devozionali in Telugu eseguiti da Sri Sai Pavan, ex studente dello Sathya Sai Mirpuri College of Music. Ha contrassegnato la conclusione del programma un’esibizione di flauto da parte di un altro ex studente, Sri Ramakrishna, che ha eseguito due Bhajan con elegante chiarezza musicale.

Per le colpe e i peccati commessi a causa dell’ignoranza, pentitevi sinceramente e cercate di non ripeterli. Pregate Dio di benedirvi con la forza e il coraggio necessari ad aderire al giusto sentiero. – Baba


BHAGAVAN BABA, COSÌ COME L’HO CONOSCIUTO Ajit Popat Swami mi disse “Tu sei Mio e Io sono tuo. Tu appartieni a questo posto. Non provieni dal Regno Unito, ma provieni da Me. Dio non sta lavorando per te, ma con te.” Poi aggiunse: “Fai morire la mente”, e, facendo ondeggiare la mano, materializzò un orologio di diamanti. Mettendomelo al polso, mi disse: “Ogni volta che consulti questo orologio, ricordati che Io sono il Signore del Tempo.”

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E DESIDERI VEDERMI, VIENI da Me.” Questa fu la divina chiamata che ricevetti in sogno un bel giorno dell’agosto 1983. Non seppi resistervi e l’indomani stesso mi misi in viaggio, per la prima volta, per Prasanthi Nilayam . Amore a Prima Vista Sin dal primo Darshan ho provato amore per Lui: sono arrivato, ho visto e sono rimasto conquistato. Ho perso il conto di quante visite ho fatto a questo luogo divino negli ultimi 30 anni. Sono venuto ogni volta che ho sentito la divina chiamata - così amorevole e nello stesso tempo così insistente - e tutte le volte che tornavo qui, l’esperienza era unica e intima. In quell’occasione rimasi a Puttaparthi per tre giorni e, prima di tornare a Londra, Eterno Auriga

ebbi il privilegio di incontrare il professor Kasturi nella sua abitazione. Ricordo ancora quello che mi disse quel giorno: “Swami è il padrone del tempo. Ricordati questo finché vivrai.”

Mi sono ricordato di queste parole e ho continuato a venire ai Suoi Piedi di Loto ogni volta che Lui lo ha desiderato. Lo amo. Non ho altro modo per esprimere ciò che provo per Lui; non riesco a esprimerlo in un modo più semplice o comprensibile: Lo amo dal profondo del cuore. Diventa come Me

Nel dicembre 1989 un giovane inglese aveva deciso di condurre un gruppo di devoti del Regno Unito a Prasanthi Nilayam. Mi aggregai al gruppo con mia moglie e mia figlia. Il Natale a Prasanthi Nilayam – allora come adesso – era pittoresco, pieno di animazione e di gioia divina. Durante il Darshan del mattino del 21 dicembre, Swami pronunciò la parola magica “go” (andate), che noi tutti avevamo desiderato sentire: era il segnale per noi di entrare nella stanza delle “interview”. Una volta entrati ci incoraggiò a fare delle domande di natura spirituale. Non seppi resistere e chiesi: “Tu sei sempre in una beatitudine suprema. Non hai idea di Giugno 2013

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che cosa sia il dolore. Come puoi allora capire e sperimentare il mio?” Egli sorrise semplicemente e disse: “Vuoi veramente che Io sperimenti il tuo dolore?”. “Sì” gli risposi. “Allora diventa come Me, puro e privo di egoismo. L’olio non si mescola con l’acqua, ma l’acqua si mescola con l’acqua”, disse. Tu sei Mio, Io sono tuo Nel dicembre 1990 volle che andassi ai Suoi Piedi di Loto a capo di un gruppo del Regno Unito. Dopo i riti del Natale, ci chiamò amabilmente per una “interview” di gruppo, durante la quale mi guardò intensamente negli occhi ed esclamò: “Fai il Mio lavoro.” “Lo farò”, gli risposi. E così fu: detti un nuovo significato alla mia vita. Ebbi il mio primo vero lavoro e, dopo tutti questi anni, lo sto ancora facendo: non c’è pensionamento per me! Ero al settimo cielo per questo amore ritrovato e il nuovo lavoro. Swami mi disse “Tu sei Mio e Io sono tuo. Tu appartieni a questo posto. Non provieni dal Regno Unito, ma provieni da Me. Dio non sta lavorando per te, ma con te.” Poi aggiunse: “Fai morire la mente”, e, facendo ondeggiare la mano, materializzò un orologio di diamanti. Mettendomelo al polso, mi disse: “Ogni volta che consulti questo orologio, ricordati che Io sono il Signore del Tempo.” Un’altra volta mi aveva materializzato un anello con due diamanti a forma di cuore, dicendomi: “Il nostro rapporto è da cuore a cuore: questa è la verità.”

Questo divino idillio sta continuando tuttora. Molto amorevolmente mi ha fatto comprendere che lavorare con Dio e per Dio non è facile e nello stesso tempo è così semplice. Basta diventare privi di egoismo 16

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e servire Dio diventa la cosa più semplice del mondo. Primo Volo Charter per Compleanno di Bhagavan

il

70°

Nel 1994, durante una “interview” di gruppo, chiesi il permesso di portare il primo volo charter di devoti del Regno Unito per il Suo 70° compleanno. Sorrise semplicemente e disse: “Tu vieni. Mi incarico Io di portarli qui.”

In quel periodo non c’erano telefoni cellulari e neppure Internet, per cui non avevo idea da dove cominciare a organizzare il volo charter. “Mi incarico Io di portarli qui.” Questo è quanto Egli aveva detto ed è ciò che fece. Se ne incaricò completamente come organizzatore dell’evento e come agente di viaggio! Benedisse in sogno vari devoti del Regno Unito, chiedendo loro di andare da Lui. Si assicurò che il volo fosse completo e che tutto fosse stato predisposto. Diede il permesso affinché il volo atterrasse all’aeroporto Sri Sathya Sai. Il nostro Amato Bhagavan predispose ogni cosa per il gruppo, pur con tutto il trambusto che c’era intorno, con tutti i VIP e centinaia di migliaia di devoti. Ci concesse di cantare i Bhajan nel Mandir e per il Suo compleanno tagliò la torta che avevamo portato dal Regno Unito. Il 24 novembre benedisse il gruppo con il Padanamaskar. Il giorno della nostra partenza, chiese: “Sei felice?” Io dissi: “Sì, Swami, molto felice!” Mi spiegò poi il profondo significato della parola “felice” (“happy” in inglese): “H – sii santo; A – sii consapevole; P – sii paziente; P – sii una persona pacifica; Y – sii uno yogi. Allora sarai sempre felice. Io sono tua madre, sempre pronta a insegnarti.” Eterno Auriga


La divina avventura dei voli charter continua ancora. L’ultimo è stato nell’ottobre 2011. Ogni viaggio mi insegna qualcosa di nuovo. Fintantoché uno vive, impara, e fintantoché uno impara, vive. Tetto ai Desideri Una volta mi chiese di chiudere la porta interna della stanza delle “interview”. Mi protesi tutto e chiusi la porta con tutta la mia forza. Reagì subito e disse: “Pupazzo, perché tanta forza? Una forza eccessiva è violenza. Non trattare questa come se fosse una porta: non è altro che consapevolezza. Ricorda: l’energia, il cibo, il denaro e il tempo sono Dio. Devi imparare a rispettarli.”

a Dio?” Ricordando la Sua citazione, risposi prontamente: “Ama tutti, Servi tutti.” Sorrise ed esclamò: “Ma tu ami tutti? Servi tutti?”. Prima che potessi dire una parola, disse: “Tu ami solo quelli che ti sono graditi. Il tuo amore è condizionato, mentre il Mio è incondizionato.” Dov’è Dio? In un’altra occasione, durante un colloquio di gruppo, mi chiese: “Pupazzo, dov’è Dio?” Io risposi: “È dappertutto.” “E tu come lo sai?” Replicai: “Lo so.”

Subito il mio Amato Signore ribatté: “No, no; per prima cosa, sentilo, poi lo saprai. Fanne esperienza e poi lo comprenderai. Saperlo soltanto non è sufficiente.”

Non ha mai perso l’occasione di Vedere Dio in Azione insegnarmi e guidarmi. Parlando del tetto Un pomeriggio, Swami venne da me ai desideri, una volta mi disse: “Quando durante il Darshan vedi una cosa e mi chiese: “Vuoi con l’intenzione fregandomi la mano mi disse: “Pupazzo, vedere Dio in di comprarla, azione?” Risposi ciò che deve succedere, succederà. Ciò chiediti: ‘Mi serve?’ affermativamente. che occorre sia fatto, deve essere fatto.” Se la risposta è “Domani mattina, Era come se stesse alludendo a ciò che affermativa, chiediti inizia il Grama sarebbe accaduto il 24 aprile 2011. In di nuovo: ‘Me la Seva: vai con i virtù della Sua grazia, il 24 aprile 2011 posso permettere?’ ragazzi e vedrai Dio Se la risposta è di mi fece comprendere che ciò che doveva in azione.” È stato nuovo affermativa, accadere era accaduto, come conseguenza il mio primo Grama chiediti ancora: della Sua Divina Volontà. Ora spetta Seva. Grazie al Suo ‘Posso vivere a me fare ciò che deve essere fatto. La amore e alla Sua senza questa domanda da un milione di dollari è: che immensa grazia, cosa?’ Se la cos’è che deve essere fatto? Ho rimuginato mi ha permesso, risposta è ‘sì’, non dopo quella volta, a lungo su questa domanda e alla fine ho comprarla.” trovato la risposta. Non me lo aveva forse di parteciparvi ogni Ami tutti? anno. detto il 21 dicembre 1989 durante la mia Una volta. L’Esibizione del prima “interview”? “Diventa come Me: durante una Burattino puro, privo di egoismo e pieno d’amore “interview”, mi incondizionato.” Questo idillio chiese: “Qual è il divino ha avuto una sentiero che porta

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svolta significativa quando, una volta, ero a Trayee Brindavan e mi aveva chiesto di parlare del Sai Kutir (la residenza di Swami nel Regno Unito). “Devi solo stare in piedi e cercare di non cadere: Io farò il resto.” Non solo ha fatto sempre tutto Lui ogni volta, ma si è pure assicurato che non cadessi. “Consentimi di sostenerti e non cadrai. Coloro i quali camminano con Dio raggiungono sempre la loro destinazione”, aveva detto con enfasi. Non Dar loro troppo Tempo libero Concedendomi la benedizione di essere ai Suoi piedi di Loto, una volta, quando ero lì con un gruppo di 430 persone, mi disse: “Tienili occupati: non concedere loro troppo tempo libero. Voi siete qui per la Sadhana. Ogni momento è prezioso. Vivete pienamente e godetevi il gioco divino. Sii d’esempio. Sii semplice. Non lasciare questa stanza con dei dubbi. Se proprio non puoi fare a meno di dubitare, dubita del dubbio.” Una volta, guardandomi dritto negli occhi, disse: “Non usarMi come fermacarte. Qui c’è un diamante di inestimabile valore. Non cercare da Me ciò che ti può dare il mondo. Cerca solo quelle cose che il mondo non ti può dare. E sai quali sono queste cose? La pace e la beatitudine supreme.” Ultima interview: 15 gennaio 2011 Nonostante non stesse bene fisicamente, dopo l’Arati del pomeriggio nello Yajur Mandir, mi concesse la

benedizione di essere ai Suoi Piedi di Loto. Mi ricoprì d’immenso amore come solo Lui può fare, perché è il più puro dei puri ed è completamente privo d’egoismo.

Mi presi la libertà di dirGli: “Tutta la grazia che hai riversato su di me, tutte le divine benedizioni e i meravigliosi momenti che ho trascorso ai Tuoi Piedi di Loto sono diventati parte di me.” Il mio Amato Signore mi corresse immediatamente e disse: “Non sono diventati parte di te, ma sono diventati te!” Sfregandomi la mano mi disse: “Pupazzo, ciò che deve succedere, succederà. Ciò che occorre sia fatto, deve essere fatto.” Era come se stesse alludendo a ciò che sarebbe accaduto il 24 aprile 2011. In virtù della Sua grazia, il 24 aprile 2011 mi fece comprendere che ciò che doveva accadere era accaduto, come conseguenza della Sua Divina Volontà. Ora spetta a me fare ciò che deve essere fatto. La domanda da un milione di dollari è: che cos’è che deve essere fatto? Ho rimuginato a lungo su questa domanda e alla fine ho trovato la risposta. Non me lo aveva forse detto il 21 dicembre 1989 durante la mia prima “interview”? “Diventa come Me: puro, privo di egoismo e pieno d’amore incondizionato.” Bene, è ciò che deve essere fatto. Deve essere fatto prima che ciò che deve accadere accada, un giorno, per Suo Volere, quando questo burattino incontrerà il suo amato Burattinaio. (L’autore ospita un Centro Sai “Sai Kutir” nella sua abitazione di Londra)

Avere semplicemente fede nelle parole dei saggi è più proficuo di anni di studi e discussioni. Meditate su un Mahavakya come Tattwamasi (Quello tu sei) e, mentre lo rimuginate dentro di voi, vi renderete conto del significato senza che ci sia bisogno di qualcuno che ve lo commenti. – Baba


Ricordate sempre Dio LE AZIONI PRIVE DI EGO SONO UTILI PER DOMARE I SENSI

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A MERAVIGLIA PIÙ GRANDE sta nel fatto che nessuno conosce se stesso, nessuno si sforza di apprendere su se stesso, neppure tra coloro che passano la vita ad apprendere sugli altri. Il vostro Sé è qualcosa di più sottile dell’acqua, dell’aria e persino dell’Akasha (lo spazio). Deve essere nell’occhio affinché possiate

vedere, deve entrare nella mano se volete afferrare, deve esser presente nel piede perché camminiate. I sensi sono inerti; l’Io deve operare per farli funzionare e quell’Io è Brahman, creduto erroneamente separato!

Dovete vivere nel pensiero costante di Dio come di un’altra cosa: la morte. Il corpo è l’auto in cui state viaggiando verso la morte. Mentre guidate, la potete incontrare in qualunque momento: un albero, un camion, un fosso o del fango potrebbero causarla. Ricordate la morte, ricordate che il tempo se ne va in ogni momento. Se fate così, non sarete tentati di sprecare il tempo in discorsi inutili, in perseguimenti vani, in atti licenziosi o passatempi volgari.

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Voi siete in questo mondo a seguito di una condanna Assumere la vita nel mondo è un dovere che vi è imposto. Voi ora siete in prigione, condannati per i delitti commessi in una vita precedente. Il Sovrintendente vi assegna doveri vari, come cucinare, raccogliere acqua, spaccar legna ecc., e dovete fare il lavoro assegnatovi meglio che potete, senza aspettarvi alcun compenso; se vi comportate bene, non create problemi e fate il vostro dovere senza mugugnare, vi potrà esser fatto uno sconto di pena e potrete esser liberati in anticipo con un certificato di affidabilità e bontà. Comportandovi così acquisirete pratica nell’agire senza ego (Nishkama Karma) che è molto prezioso per domare i sensi. 
Quando parlate di Dio alle persone, alcuni dicono: “Crederò in Dio solamente se Lo vedrò.” Quando gli eruditi vanno nei villaggi per la loro missione di diffondere le verità dei Veda, questa affermazione viene fuori; allora voi dovete rispondere: “Io non crederò che tu soffra finché non vedrò quel dolore con i miei occhi.” Dio è beatitudine: come si può vederla con gli occhi? Che la gente ci creda o no, due più due fa quattro; si può essere o non essere d’accordo, ma questo è un fatto provato dall’esperienza di tutti coloro che lo sostengono. Lo stesso accade in materia di Dio. Vivete nel pensiero costante di Dio Dovete vivere nel pensiero costante di Dio come di un’altra cosa: la morte. Il corpo è l’auto in cui state viaggiando verso la 20

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morte. Mentre guidate, la potete incontrare in qualunque momento: un albero, un camion, un fosso o del fango potrebbero causarla. Ricordate la morte, ricordate che il tempo se ne va in ogni momento. Se fate così, non sarete tentati di sprecare il tempo in discorsi inutili, in perseguimenti vani, in atti licenziosi o passatempi volgari. Viaggiate in macchina con prudenza, piano, con l’attenzione dovuta alle necessità degli altri sulla strada; non cercate di superare il prossimo egoisticamente o competere in velocità. Tenete presenti i limiti del mezzo e della strada! In questo modo non farete incidenti e il viaggio sarà un’esperienza piacevole per voi e per gli altri. 
Jonnalagadda Sathyanarayana Murthy vi ha esortato, nel suo discorso, a insegnare, a riformare, a ricostruire e a fare molte altre cose, ma non tutti possono affrontare impegni simili; prima se stessi, poi l’aiuto. Miglioratevi, ammaestratevi, ricostruitevi e poi cercate di risolvere i problemi degli altri. La ricostruzione è molto facile se si esamina con calma la propria personalità: “Io sono il corpo, i sensi, la mente, l’intelletto ecc.?” Avete udito il Burra Katha (racconto popolare) su Shivaji, su come la deità Bhavani gli dette la spada; questa SivaSakti vi darà le spade della conoscenza spirituale e della comprensione che distruggeranno l’ignoranza: prendetele e diventate saggi e felici. -
Estratto dal Discorso di Bhagavan del 26 ottobre 1963 a Prasanthi Nilayam
 Eterno Auriga


IL MESSAGGIO DI SERVIZIO DI BUDDHA ALL’UMANITÁ Dr. B.V. Rajaram Nei 45 anni che seguirono la Sua illuminazione, Buddha dette amore e compassione a tutti. I Suoi quattro assorbimenti meditativi sono chiamati Metta, Karuna, Mudita, Upekkha (gentilezza amorevole, compassione, gioia simpatetica, equanimità). Essi rappresentano le quattro qualità elevate dell’amore. Buddha ha lasciato molti Sutta (discorsi). Nel Karaniya Metta Sutta. Egli sostiene che ciascuno dovrebbe fare Maitri (sinonimo di Metta), così come una madre ama il figlio. Ella darà persino la vita per suo figlio. Allo stesso modo dovremmo dare gentilezza, Maitri, amore e prestare servizio a ogni altro essere, ai nostri simili.

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eniamo da ogni parte del mondo e oggi siamo qui ad ascoltare le parole di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, l’Incarnazione di Amore, Verità e Servizio all’umanità. Ecco il motivo per cui ciascuno è qui presente. Ho avuto il privilegio di venire a Puttaparthi e ricevere il Darshan di Bhagavan in numerose occasioni. Perciò sono benedetto a essere qui oggi. Stare qui è una grande benedizione. Questo è ciò che penso. È come quando, guardando una statua o un ritratto o un quadro del Signore Buddha, semplicemente ci si inchina in segno di reverenza, visualizzando l’Amore e la Compassione del Buddha. Buddha era Compassione

l’Incarnazione

della

Buddha venne come essere umano per servire l’umanità. Vi racconto solo una storia su come opera la compassione di Buddha. Penso che tutti voi abbiate sentito Eterno Auriga

la storia di Kisagotami. La donna aveva un figlio, che era un vero amore. Un giorno, mentre giocava, il suo respiro s’interruppe e il bambino morì. Kisagotami non riusciva a controllare il dolore, la pena e i lamenti; piangeva continuamente. Andava a casa delle persone e chiedeva: “Per favore, datemi la vita di mio figlio.” Non faceva altro che piangere, ovunque e per giorni e giorni. Poi un vecchio le disse: “Ti prego, vai dal Signore Buddha. È proprio qua. Tu Glielo chiedi ed Egli ti ridarà il bambino.” La donna fu molto felice di sentire quelle parole. Si recò da Buddha, si inchinò davanti a Lui e disse: “O Signore, ho perso mio figlio. Per favore, rendimelo. Buddha comprese che la donna non era in sé e disse: “Sì, ti darò la sua vita. Portami una manciata di semi di senape provenienti da una casa dove la morte non sia entrata.” Essa andò in ogni dove, nelle abitazioni di ogni luogo, ma ovunque andasse le Giugno 2013

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persone rispondevano che la morte si era presentata in quella casa il giorno o il mese o l’anno precedente. La donna tornò da Buddha dicendo: “La morte è entrata in ogni casa.” E allora comprese. Buddha le disse: “Amma, questo è il mondo; chiunque nasca, deve morire.” Ecco come Buddha dette conforto a una donna addolorata per il lutto. Noi ci rivolgiamo sempre a Buddha, dicendo: “Buddham Saranam Gachchhami, Dhammam Saranam Gachchhami, Sangham Saranam Gachchhami.” Perché ci rivolgiamo a Buddha? Perché ci rivolgiamo al Dhamma? Perché ci rivolgiamo al Sangha? Buddha è il predicatore, è l’insegnante. Dhamma è l’essenza della vita; è Verità, Amore, Sacrifico, Compassione, Metta, Karuna, Mudita, Upekkha. Sangha segue gli insegnamenti del Buddha. Guru Purnima: quando Buddha Mise in Moto la Ruota del Dharma Domani è Ashada Purnima, celebrato da tutti come Guru Purnima. Come sapete, Buddha non si dedicò mai alla costruzione di edifici; Egli fece solo esseri umani. Sessantuno Arhat (chi ha raggiunto la perfezione) furono inviati a beneficio dei molti. Buddha disse loro: “Le persone non sono cieche; c’è solo della polvere sui loro occhi che voi dovete rimuovere. La gente verrà da voi. Datele Dhamma, datele umanità.” Egli mandò fra la gente gli ambasciatori d’amore, gli ambasciatori di verità. Il logo dell’Organizzazione Sai contiene anche la ruota della verità. Il giorno del Guru Purnima è il giorno del Dhamma Cakka Pavattana (messa in moto della ruota del Dharma). 22

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Buddha dice che può solo orientarvi, può solo darvi la luce; Egli non può portarvi alla meta. Se volete avere il Darshan di Baba, se volete ascoltare Baba, dovete venire a Puttaparthi, dovete sottoporvi a qualche sforzo. Buddha dice che dovete esercitarvi, dovete lavorare, altrimenti non otterrete nulla. Così c’è un compito speciale dato da Lui. Ciascuno deve adoperarsi per la propria liberazione, per la propria felicità, per la propria Ananda (beatitudine). In questo giorno, Buddha mise in moto la ruota della verità. Chiunque dia la verità, la luce, chi porta la fiaccola è il Guru. In tutta l’India ci sono migliaia di saggi, migliaia di persone che ci danno buoni consigli, discorsi, insegnamenti e fanno servizio, come modelli di vita. Nel giorno di Guru Purnima rivolgiamo a loro le nostre preghiere. Nella sua illuminazione Buddha realizzò quattro verità. C’è Dukha (sofferenza) nel mondo. Causa di tale sofferenza è la bramosia dell’uomo. Desideriamo ardentemente molte cose: felicità, lusso, denaro, nome e fama. Così prende avvio la ruota della sofferenza. La sofferenza cessa quando l’uomo controlla i desideri. Tutte le religioni esortano a essere buoni, fare il bene, avere buoni pensieri. Questi sono i tre princìpi che dobbiamo seguire. La quintessenza del buddhismo Eterno Auriga


è evitare ogni il male, coltivare il bene e ripulire la mente. Ecco l’insegnamento di Buddha. Se si analizza qualunque religione, si troverà che ognuna insegna a non fare il male. Il buddismo è la religione della mente. Tanto il Dhammapada (opera in versi di insegnamenti concernenti il Dhamma) quanto i Gatha (inni che si fanno risalire a Zaratustra) affermano che, se si agisce con mente impura, se si albergano pensieri cattivi, proprio quei pensieri impuri ci seguiranno. Al contrario, se si compiono azioni buone, se si è provvisti d’amore, fede, spirito di servizio per l’umanità, a seguirci sarà solo la gentilezza, come un’ombra destinata a non lasciarci mai. Da molti decenni qui vediamo che Bhagavan Sri Sathya Sai Baba ha fondato istituzioni educative, istituzioni di servizio. Questo tipo d’amore è il più elevato. Come possiamo amare gli altri se non abbiamo amore dentro di noi? Ecco ciò che Buddha ha insegnato. Se dentro di noi non c’è amore, ma odio, cupidigia, gelosia, nella vita si riceverà altrettanto. Con la negatività si creano cattive abitudini. Analogamente, se si mettono in pratica cose buone, se si hanno buoni pensieri, allora si coltivano buone abitudini. Ecco perché Buddha dice che, coltivando buone abitudini, si ottiene una buona condizione. Seguite il Panchasheela e Nobilitate la Vostra Vita Buddha dice di fare sempre il bene. Egli ha dato delle verità molto semplici. Sono meravigliose, ma assai difficili da praticare, perché la nostra tendenza è di allontanarci dalla verità. Egli afferma che esistono lobha (cupidigia), moha (illusione) e dosha (difetto). Sono qualità indesiderabili e Eterno Auriga

difficili da controllare. Buddha ha impartito cinque precetti: non uccidere, non rubare, non commettere adulterio, non mentire, non fare uso di sostanze o bevande inebrianti. I cinque precetti sono detti Panchasheela. Il Panchasheela non è diretto a qualcun altro, ma è per la comunità, è per la società, è per la nazione, è per il mondo. Siamo in una situazione in cui le nazioni si odiano, le persone si odiano. Anche nella nostra famiglia madre, padre, fratello, sorella, figlio, figlia, moglie, marito, ciascuno odia l’altro. Se non si vuole odiare, bisogna possedere Ahimsa (non violenza). Non uccidete, proteggete tutti gli esseri. Date sempre con generosità, non desiderate la roba d’altri. Niente adulterio, niente calunnie, niente maldicenze, niente agitazioni mentali per fini sbagliati. Troppo spesso la frenesia ci porta a frequentare parchi dei divertimenti, corse di cavalli, e ci avvicina ad alcol, droga ecc. Recatevi ai Satsang (buona compagnia), ai Bhajan, agli incontri di preghiera, dove potete sviluppare pensieri positivi. Sono questi i cinque precetti dati da Buddha per tenere sotto controllo le qualità negative e sviluppare virtù positive. Aderite sempre alla verità; solo la verità può salvarvi, diceva Buddha. Buddha ci dà tre linee guida per condurre una vita nobile: Sila (condotta morale), Samadhi (concentrazione) e Panna (saggezza). Sila serve a coltivare la gentilezza nella vita quotidiana, Samadhi conduce alla spiritualità e Panna ci dà la discriminazione. Egli dice di pensare semplicemente che c’è un recipiente d’acqua. La nostra mente è come un recipiente colmo di cupidigia, illusione e odio. Se pensate che ci sia odio, allora Giugno 2013

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in cima al recipiente c’è odio, nel mezzo c’è odio e sul fondo c’è odio. Se uno dice di voler eliminare l’odio solo in cima, ciò non sarà sufficiente. L’eliminazione deve essere completa, fino in fondo. Con Panna si rimuove la causa prima di lobha, dosha e moha; in tal modo emergerà solo ciò che è insito in noi. Per questo Buddha dice che si deve praticare Sila, Samadhi e Panna. Ciascuno Deve Adoperarsi Propria Liberazione

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Buddha dice che può solo orientarvi, può solo darvi la luce; Egli non può portarvi alla meta. Se volete avere il Darshan di Baba, se volete ascoltare Baba, dovete venire a Puttaparthi, dovete sottoporvi a qualche sforzo. Buddha dice che dovete esercitarvi, dovete lavorare, altrimenti non otterrete nulla. Così c’è un compito speciale dato da Lui. Ciascuno deve adoperarsi per la propria liberazione, per la propria felicità, per la propria Ananda (beatitudine). Non potete rendere felici gli altri con la vostra Ananda. Dovete servire, ma la persona servita deve essere felice. Ogni essere umano dovrebbe condurre una vita nobile. È questo lo scopo del buddismo o di qualunque religione. Ci sono molte storie, Gatha, narrazioni, scritture che risalgono a Buddha. Non c’è bisogno di raccontare in dettaglio la storia della Sua vita, perché l’avete letta nei libri. Nei 45 anni che seguirono la Sua illuminazione, Buddha dette amore e compassione a tutti. I Suoi quattro assorbimenti meditativi sono chiamati Metta, Karuna, Mudita, Upekkha. Essi rappresentano le quattro qualità

La quintessenza del buddismo è evitare ogni il male, coltivare il bene e ripulire la mente. Ecco l’insegnamento di Buddha. Se si analizza qualunque religione, si troverà che ognuna insegna a non fare il male. Il buddismo è la religione della mente. Tanto il Dhammapada quanto i Gatha affermano che, se si agisce con mente impura, se si albergano pensieri cattivi, proprio quei pensieri impuri ci seguiranno. Al contrario, se si compiono azioni buone, se si è provvisti d’amore, fede, spirito di servizio per l’umanità, a seguirci sarà solo la gentilezza, come un’ombra destinata a non lasciarci mai. elevate dell’amore. Buddha ha lasciato molti Sutta. Nel Karaniya Metta Sutta, Egli sostiene che ciascuno dovrebbe fare Maitri, così come una madre ama il figlio. Ella darà persino la vita per suo figlio. Allo stesso modo dovremmo dare gentilezza, Maitri, amore e prestare servizio a ogni altro essere, ai nostri simili. Possano tutti essere felici.

(Tratto dal discorso tenuto dal dottor B.V. Rajaram al simposio sul tema dell’“Unità delle Fedi” svoltosi il 2 luglio 2012 a Prasanthi Nilayam. Il dottor Rajaram è l’Upasaka - laico che ha preso voti - della Maha Bodhi Society di Bangalore).

L’uomo tanto preso dai figli e dal bestiame, la cui mente agogna e persegue i piaceri sensuali, è colto dalla morte così come una grande alluvione coglie un villaggio nel sonno.

– Dhammapada, verso 287


Effulgenza della Gloria Divina GRAZIA DIVINA A UNA RAGAZZA CIECA

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icevetti una lettera dal padre di Asha Joshipura, proveniente da Junagadh, nel Gujarat, in cui egli aveva scritto: “Ho una figlia di 16 anni di nome Asha. Ella è molto bella, ma completamente cieca. Gli specialisti dicono che soffre di atrofia del nervo ottico e non potrà mai vedere. Qualcuno mi ha indicato il suo nome, dicendo che lei sta diffondendo il Messaggio di Bhagavan Sri Sathya Sai. Può dirmi se Baba è in grado di dare la vista ad Asha? Le sarò molto grato se mi risponderà urgentemente.” Io risposi: “Sì, il Signore si è incarnato in forma umana come Bhagavan Sri Sathya Sai Baba. Invece di chiedere a me, facciamoci solo una domanda: Che cosa non può Egli fare su questa terra? Portate cortesemente vostra figlia all’indirizzo allegato, a Puttaparthi, nell’Andhra Pradesh.” Essi andarono a Prasanthi Nilayam e Swami concesse loro un colloquio privato. L’Amato Swami dette loro un po’ di bustine di Vibhuti e disse ad Asha di prenderne un pizzico ogni giorno per un mese. Dopo tale periodo essi tornarono a Puttaparthi e, nella stanza delle “interview”, l’Amato Swami strofinò entrambi i pollici sulle palpebre di Asha... ed ecco che ella acquistò una vista normale!

Eterno Auriga

Il dottor D.J. Gadhia con Swami.

L’intera popolazione di Junagadh venne a conoscenza di questo grande miracolo e volle saperne di più su Swami. Così, andai lì per diffondere il Messaggio Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba. Il programma fu ospitato in un piazzale chiamato Nichibari e tutti coloro che parteciparono trassero grande soddisfazione dal Messaggio Divino. In seguito, molti di loro andarono da Baba e divennero Suoi devoti. – Tratto da “Sai Smaran” del dottor D.J. Gadhia Giugno 2013

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Miracolosa Fuga dal Disastro Comandante di Gruppo V. Mehta

Swami mi salvò in aria mentre Egli Stesso in forma fisica era a Puttaparthi. Quindi, non ha barriere ed è onnipresente. Oggi Egli non è nel Suo corpo fisico, ma continua, nella Sua forma onnipresente, a essere con tutti i Suoi devoti, aiutandoli, guidandoli, proteggendoli.

C

OME EX STUDENTE dell’accademia nazionale della Difesa di Pune, India, uno dei migliori istituti di formazione di difesa del mondo, divenni, alla giovane età di 20 anni, pilota di caccia dell’Aeronautica Militare Indiana. Nel 1975, ricevetti un “biglietto da visita” di Sri Sathya Sai Baba e da allora sono stato guidato e protetto da Lui che si è preso totale cura non solo di me, ma di tutta la mia famiglia. Nel Gregge di Swami Nel 1974-75, fui inviato come istruttore all’Accademia Nazionale della Difesa. Mia sorella e mio cognato, con i figli gemelli. erano anch’essi là. Mio cognato, il professor Basant Sibal, ha insegnato chimica in Accademia per molti decenni. Uno dei gemelli, Sanjay, non stava bene, poiché aveva un “buco nel cuore” (soffio sistolico). Questo tipo di problema non è raro nei neonati, ma il buco normalmente si chiude da solo e non è richiesto alcun trattamento. Tuttavia, il caso di Sanjay non era così. Egli, quindi, era stato preso in cura da ogni tipo di medico, ma non c’era

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giovamento. I medici erano del parere che avrebbe dovuto sottoporsi a un intervento chirurgico a cuore aperto. I genitori, naturalmente, consideravano quella come ultima scelta. Poiché qualcuno li aveva informati circa i poteri sovrannaturali di Sri Sathya Sai Baba, essi acconsentirono a svolgere una sessione di Bhajan a casa loro per ottenere le benedizioni di Baba per la guarigione di Sanjay. Il giorno dei Bhajan, ricevetti una telefonata da mio cognato per unirmi a loro nelle preghiere in programma per Baba. Sebbene riluttante, in quanto ero un fedele seguace di Arya Samaj, andai con la mia famiglia poiché la chiamata giungeva dal marito di mia sorella. I Bhajan cominciarono e tutti seduti in silenzio li ascoltavamo. Durante i Bhajan, una delle cantanti disse di aver visto Sai Baba camminare nella casa. Tutti i membri della famiglia si scambiarono subito dei sorrisi e tutti pensarono che l’Onnipotente è Onnipresente e che ella non ci aveva detto nulla di strano. E, meraviglia delle meraviglie, ognuno fu presto testimone dell’apparizione, su una Eterno Auriga


fotografia di Sai Baba, della Vibhuti che cominciò ad aumentare in quantità. È stata sicuramente per tutti un’esperienza da far rizzare i capelli. Tuttavia, mia moglie Nandini non la prese troppo sul serio e disse che si trattava di Siddhi (poteri yogici) e che si potevano ottenere seguendo alcune pratiche spirituali. Sanjay non guarì con questa sessione di preghiere e venne portato a Puttaparthi, dove Swami lo benedisse e, successivamente, fu sottoposto all’intervento chirurgico a cuore aperto e recuperò pienamente. Per me, l’uscita della Vibhuti dalla fotografia di Swami in quel pomeriggio del mese di novembre del 1975 fu il biglietto da visita di Swami e mi convinsi pienamente dei Suoi poteri sovrannaturali. Tuttavia non fu la stessa cosa per Nandini. Ogni volta che parlavo con lei dell’accaduto nella casa del professor Sibal, l’argomento si chiudeva bruscamente e, a volte, in totale disaccordo, in casa si perdevano la pace e l’armonia. Nell’ottobre del 1977, andai a Coimbatore per un corso. Poiché avevo un forte desiderio di ricevere il Darshan di Sai Baba, presi una licenza durante Dasara e proseguii per Puttaparthi. Lì mi beai del Darshan di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba e tornai felice a Coimbatore per completare il corso. Continuai a pregare il Signore di fare qualcosa in merito alla mancanza di fede in Lui di Nandini. Bhagavan Sri Sathya Sai Baba rispose amorevolmente alle mie preghiere e trasformò Nandini in un modo meraviglioso. Quando, dopo il corso, tornai a Bareilly, Nandini era un’altra persona. Sai Baba aveva cominciato a venirle in sogno ogni Eterno Auriga

Quella velocità di discesa dell’aereo lasciava solo circa 30 secondi prima di scavare un buco nel terreno. L’unica salvezza, in una tale situazione, era il sedile eiettabile del velivolo. Tuttavia, prima di compiere l’azione di espulsione dall’aereo, chiesi aiuto con tutto il cuore a Sai Baba. Ed ecco che l’aiuto del Signore arrivò istantaneamente. Si pensò che qualche “Mano Ignota” si fosse fatta carico del velivolo ed esso cominciò a uscire dall’avvitamento.

notte ed ella, in questi sogni, era anche stata a Puttaparthi. Ella disse che non saremmo dovuti andare in altri posti per i Bhajan, ma cominciare a tenere regolarmente le sessioni in casa nostra. Che grande miracolo! Più tardi, quando andò a Puttaparthi, ella confermò che quelli erano gli stessi luoghi che aveva visto nei sogni. Da allora ha una fede incrollabile in Sai Baba e Lo adora con tutto il cuore. È interessante notare che nel 1983, Swami, in un’“interview”, materializzò dal nulla uno splendido anello e me lo mise all’anulare della mano destra, affermando che esso era per la mia protezione. Inoltre, Sai Baba disse: “Tu sei un pilota. Io sarò il Pilota della tua vita.” Aiuto Istantaneo Emergenza Nel

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caccia da combattimento supersonici, fui assegnato in carico all’Iraq, per un periodo di due anni, per istruire i loro piloti al combattimento aereo. Durante il mio soggiorno in Iraq, mentre, il 1° marzo 1987, ero in volo con un allievo pilota su uno dei 7 Sukhoi, aerei da caccia supersonici, andai inavvertitamente in avvitamento a causa di un cattivo funzionamento dei controlli di volo. Questo velivolo aveva solo un motore, ma tanto potente da far raggiungere all’aereo oltre due volte la velocità del suono. Sfortunatamente, anche il motore smise di funzionare. Ciò aggravò l’emergenza poiché la quota era solo di 10.000 piedi e l’aereo stava scendendo a 300 piedi al secondo. Quella velocità di discesa dell’aereo lasciava solo circa 30 secondi prima di scavare un buco nel terreno. L’unica salvezza, in una tale situazione, era il sedile eiettabile del velivolo. Tuttavia, prima di compiere l’azione di espulsione dall’aereo, chiesi aiuto con tutto il cuore a Sai Baba. Ed ecco che l’aiuto del Signore arrivò istantaneamente. Si pensò che qualche “Mano Ignota” si fosse fatta carico del velivolo ed esso cominciò a uscire dall’avvitamento. A quel punto, era il momento di riavviare il motore che, a terra, comporta più di 60 secondi a partire. Tuttavia, ci vollero solo 25 secondi! In quel frangente, l’aereo era sceso a soli 100 piedi, ma uscì dall’emergenza multipla con sicurezza. Totalmente scosso, riportai indietro l’aereo senza alcun ulteriore problema, ringraziando continuamente il Signore. Inutile dire che l’aereo fu tenuto a terra a lungo e che fu controllato e riparato prima di tornare in volo. Le autorità irachene mi 28

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inviarono una lettera di apprezzamento. L’Onnipotente Salvatore Al termine della giornata in cui avvenne quest’episodio, tornai a casa e raccontai l’accaduto a mia moglie. Entrambi ringraziammo Swami per la Sua protezione, ma la storia non finisce qui.. Il mio incarico in Iraq terminò nell’ottobre del 1988 e mi fu assegnato il compito di Comandante di una Base dell’Aeronautica Militare vicino a Lucknow. Nel gennaio del 1989, Sai Baba concesse a me e a mia moglie un colloquio privato a Puttaparthi. Nella stanza delle “interview” mi prostrai davanti a Lui e Lo ringraziai per avermi salvato da morte sicura il 1° marzo 1987. Swami, con molta dolcezza, cominciò a narrare l’intero episodio; poi, improvvisamente, si fermò e disse: “Il passato è passato.” Dopo il colloquio, mia moglie disse che, sebbene ne sapesse abbastanza in fatto di volo, essendo da vent’anni la moglie di un pilota, aveva capito meglio quella gravissima emergenza quando Sai Baba l’aveva raccontata. È saggio imparare da quanto narrato che Swami mi salvò in aria mentre Egli Stesso in forma fisica era a Puttaparthi. . Quindi, non ha barriere ed è onnipresente. Oggi Egli non è nel Suo corpo fisico, ma continua, nella Sua forma onnipresente, a essere con tutti i Suoi devoti, aiutandoli, guidandoli, proteggendoli. (Attualmente, l’autore svolge servizio come Ufficiale Anziano dell’Aeroporto Sri Sathya Sai, Prasanthi Nilayam)

Eterno Auriga


L’Ira è il Fantasma, l’Odio è lo Spirito Maligno

D

URANTE IL PERIODO d’esilio dei Pandava nella foresta, Krishna, una volta, andò da loro per sapere della loro sicurezza e del loro benessere, e vi rimase per una notte. Per motivi di sicurezza, i Pandava pattugliavano la zona di notte; ognuno di loro faceva il proprio turno di un’ora. Quella notte, anche Krishna espresse il desiderio di controllare la zona per un’ora.

Mentre i Pandava svolgevano il turno di guardia, di fronte a loro apparve un fantasma, che crebbe diventando un gigante. I Pandava non poterono fare nulla. Quando giunse il turno di Krishna, Yudhishthira Lo avvertì: “C’è un fantasma gigante in questa foresta. Pertanto, Ti consiglio di non fare il turno di guardia perché, in qualche modo, rischi di farTi del male.” Krishna, allora, rispose a Yudhishthira: “Se davvero hai fede nella Mia Divinità, come puoi avere un simile dubbio? Questa è la tua debolezza. Questo fantasma non può farMi del male. Mi occuperò Io di lui.” Krishna completò il turno di guardia dalle 2 alle 3 di notte. Poi fu la volta di Arjuna. Quando questi entrò nel posto di guardia, vide Krishna sorridente, seduto su una roccia e Gli chiese: “Hai ucciso

Chinna Katha

quel fantasma?” Egli rispose: “Non c’era bisogno di uccidere il fantasma perché fantasmi e spiriti maligni non esistono affatto. Questi sono, infatti, i riflessi delle illusioni causate dalla tua mente.

I sentimenti negativi dell’uomo come ira e odio gli appaiono come fantasmi e spiriti maligni, disse il Signore Krishna ad Arjuna.

La tua ira ti appare come un fantasma. Quando la tua ira aumenta, anche il fantasma assume una dimensione gigante. Il tuo odio ti appare sotto forma di spirito maligno. Io non ho né ira né odio. Pertanto, non vedo fantasmi e spiriti maligni.”

In realtà, non ci sono né fantasmi né spiriti maligni. Sono i riflessi dei pensieri creati dalla mente.

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GRECIA

I

L 20 febbraio 2013, i membri del Centro Sathya Sai di Filothei hanno condotto un programma di donazione del sangue del quale sono stati raccolti 12 flaconi. Il 27 febbraio, sotto la guida di un medico, i devoti Sai hanno organizzato a KAPI, una residenza per anziani, un incontro intitolato “Come rialzarsi se si cade”. Sono state date istruzioni a 30 di loro su come prevenire cadute e possibili ferite, specialmente se vivono soli. La mattina del 2 marzo 2013, i volontari Sathya Sai hanno fatto visita a numerose famiglie a Perama, Pireo, e distribuito 38 confezioni di cibo. Il 3 marzo, una pediatra e un assistente hanno visitato 14 famiglie e controllato 27 bambini, di cui 15 sono stati vaccinati. Sono state date istruzioni ai genitori su come gestire le necessità sanitarie dei propri figli. Il 9 marzo, un gruppo Sathya Sai, comprendente 10 adulti e 2 giovani, hanno visitato ‘KAAPAA’, il Centro di Recupero e Riabilitazione dei Bambini a Voula Attiki. I bambini, alcuni su sedie a rotelle, sono stati accompagnati in un’escursione dove i volontari Sathya Sai hanno giocato a pallacanestro e fatto altri giochi con loro.

Un gruppo di Giovani Sathya Sai ha fornito, alla scuola primaria dell’area di Grava, ad Atene, 24 confezioni di cibo e 6 scatole di latte in polvere da distribuire a famiglie bisognose. L’otto per cento dei bambini di questa zona sono immigranti. 30

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Inoltre, è stato dato cibo ai genitori bisognosi in una vicina scuola media.

LAOS Il 21 marzo 2013, la Fondazione Sathya Sai del Laos ha organizzato la Festa dei Valori Umani, cui hanno partecipato 300 persone, fra le quali 50 monaci buddisti, ministri e funzionari anziani del Governo. Sri Phongsavath Boupha, Ministro all’Ufficio di Presidenza, e il dottor Narendranath Reddy, Presidente del Prasanthi Council, hanno inaugurato

Convegno sui Valori Umani nel Laos.

l’evento accendendo candele simboleggianti i cinque valori umani di Verità, Retta Azione, Pace, Amore e Non violenza. I bambini che frequentano le lezioni pomeridiane di Educazione Sathya Sai ai Valori Umani (SSEHV), hanno presentato un variopinto programma di danza tradizionale, recita e canti del Laos. Oltre 350 bambini frequentano le lezioni pomeridiane giornaliere in due Centri Sathya Sai del Laos. Il dottor Reddy ha Eterno Auriga


parlato del significato dei valori umani all’assemblea di ospiti e ha espresso apprezzamento per il grande numero di esibizioni presentate dai bambini.

condiviso spontaneamente le proprie esperienze con Bhagavan. Gli interventi sono stati stimolanti, incoraggianti e pratici.

KUWAIT UCRAINA Il 15 e 16 dicembre 2012, a Kiev, si è tenuto il Convegno Ucraino 2012 dei Giovani Sathya Sai, cui hanno partecipato 45 persone, tra le quali sette provenienti dalla Bielorussia, due dall’Azerbaigian e due dalla Russia.

I partecipanti al Convegno Giovani Sathya Sai svoltosi a Kiev, Ucraina.

Il tema era “La Vostra Vita è il Mio Messaggio”. Un ospite speciale, proveniente dalla città di Ufa, in Russia, ha espresso le proprie considerazioni e parlato delle esperienze spirituali personali e dell’importanza di mantenersi in un costante stato di intima felicità, evidenziando anche la necessità di un’attiva partecipazione nell’Organizzazione Sathya Sai. Si sono discussi gli Insegnamenti di Bhagavan, usando esempi e pratiche personali, sottolineando l’importanza dello sviluppo del pensiero positivo. Dodici oratori hanno Eterno Auriga

Il 7 dicembre 2012, si è svolto un campo medico alla Scuola Modello Indiana Salmiya del Kuwait. Un vasto numero di persone a basso reddito, esuli nel Kuwait, soffrono di varie malattie come ipertensione e diabete, ma non ricevono idonee cure mediche per la mancata di ciò, di una guida appropriata, per la povertà e altri motivi. Trentaquattro medici, specializzandi in molti campi come cardiologia, ENT, nefrologia, neurologia, diabetologia, ginecologia, oftalmologia, dermatologia, medicina generale ecc., nonché un gruppo di 30 paramedici, hanno fornito servizi medici a oltre 700 esuli a basso reddito provenienti da India, Pakistan, Bangladesh, Sri Lanka ed Egitto. In questo campo, hanno reso servizio volontario circa 120 devoti del Centro Sai del Kuwait. Sri Satish C. Mehta, Ambasciatore dell’India in Kuwait, e il dottor Mohomad Al Mutairi, Presidente dell’Associazione Medica del Kuwait, hanno visitato il campo. I servizi offerti comprendevano controlli per l’ipertensione e disturbi agli

I pazienti nel campo medico in Kuwait. Giugno 2013

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occhi, assieme a esami del colesterolo, ultrasuoni, ECG ecc. Questo è stato il sesto campo organizzato congiuntamente dal Centro Sai del Kuwait (Associazione Shanti del Kuwait), dall’Associazione di Medici Indiani (Indian Doctors Forum IDF), dall’Associazione Medica del Kuwait e dalla Fondazione di Cardiologia del Kuwait.

La regione dell’Emilia, Italia, è stata colpita da un terremoto. Dal 5 al 7 ottobre 2012, l’Organizzazione Sathya Sai Italiana ha ospitato 36 persone disabili che erano state colpite dalla calamità.

OMAN Il 30 novembre 2012, nella Scuola Indiana di Al Bhubra, a Muscat, un Gruppo Particolare di Bambini (Special Children Group - SCG) dell’Organizzazione Sai dell’Oman ha celebrato la Festa dello Sport e del Divertimento. L’evento è stato organizzato per i bambini autistici allo scopo di favorire la pazienza, la perseveranza, il coraggio e la determinazione. Al programma hanno partecipato alcune autorità dell’Oman e circa 125 volontari e bambini SCG. Dopo la registrazione e i cerimoniali d’apertura, i volontari SCG hanno amorevolmente accompagnato 24 dei bambini in varie “case” chiamate con i nomi dei valori umani di Verità, Retta Condotta, Amore e Pace. I bambini sono stati radunati per partecipare ad attività come i giochi degli acquisti, corse a ostacoli, staffette e salto della rana, tutti ideati per migliorare le loro capacità motorie, cognitive e altre. Alle autorità presenti, sono stati regalati dipinti fatti da uno dei bambini come segno d’amore. Al termine, sono state consegnate medaglie ai bambini e alle famiglie cesti di doni e vari strumenti d’apprendimento per i bambini autistici.

ITALIA 32

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I volontari Sathya Sai con le persone disabili colpite dal terremoto in Italia.

L’evento si è tenuto nel complesso “Mother Sai” a Varallo Pombia (NO), dove oltre 20 volontari, tra cui numerosi Giovani Sai, hanno provveduto a tutti i bisogni degli ospiti. La tre giorni di festa ha avuto l’intento di stare assieme per condividere le esperienze con coloro che avevano vissuto la tragedia del terremoto e perso un amico, un parente o una persona amata. Sono state organizzate numerose escursioni, tra le quali una gita in battello sul lago Maggiore e una visita al locale zoo safari. La sera, è stato presentato un gioioso e divertente spettacolo musicale, con canti e danze che illustravano “L’Amore in Azione”, come insegnato da Bhagavan. – Organizzazione Sathya Sai

Internazionale

INDIA Gujarat – Il 4 maggio 2013, l’Organizzazione Sri Sathya Sai, distretto di Ahmedabad, ha ospitato un Upanayanam (cerimonia del Eterno Auriga


cordino sacro) collettivo gratuito, cui hanno partecipato14 ragazzi assieme ai loro parenti e invitati. La cerimonia è cominciata alle 9 ed è terminata alle 17. I rituali sono stati celebrati da cinque sacerdoti in modo ben organizzato. Durante la cerimonia, a tutti i ragazzi sono stati dati tre abiti, una moneta d’argento assieme ad altri regali. Complessivamente, hanno partecipato circa 900 persone. Il 19 aprile 2013, sono state organizzate riunioni in tutto il Gujarat per celebrare lo Sri Rama Navami, cui hanno partecipato devoti, giovani, studenti Bal Vikas e alunni della scuola Sathya Sai.

Gli incontri svolti in tutto il Gujarat per celebrare lo Sri Rama Navami.

Ogni incontro prevedeva carri allegorici raffiguranti immagini del Ramayana, di grandi capi dell’India, cartelloni con i Messaggi di Bhagavan, un carro con fotografia di Bhagavan, i Paduka (sandali) di Bhagavan ecc. Tutti i partecipanti hanno cantato, senza sosta, Bhajan e Veda. In tutto il Gujarat, gli incontri sono cominciati alle 9 e terminati alle 12. A chiudere gli incontri, sono state invitate eminenti personalità, consiglieri comunali ecc. D’ora in poi, ogni anno ci sarà un programma dell’Organizzazione Sai. Eterno Auriga

Maharashtra – Nell’ambito del progetto “Borsa di Studio Madre Easwaramma”, il 4 maggio 2013, in una cerimonia organizzata al Shanmukhananda Hall, Matunga, Mumbai, 194 studentesse hanno ricevuto una borsa di studio in denaro. L’ospite d’onore, signora Smita Jayakar, eminente artista teatrale e cinematografica, ha tenuto il 13° Convegno in Memoria di Easwaramma, intitolato “Dite Sì alla Bambina”. Al termine, il noto cantante Sri Hariharan ha eseguito toccanti canti devozionali. Rajasthan – Il 15 e 16 dicembre 2012, presso lo Sri Sathya Sai College Femminile di Jaipur, si è tenuto il Convegno Annuale a Livello Statale dell’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva del Rajasthan, cui hanno partecipato circa 450 devoti e responsabili dello Stato. Nel suo discorso di benvenuto, il dottor. Jaisingh Shaktawat, Presidente dello Stato del Rajasthan, ha invitato tutti i membri a mettere in pratica nella vita gli Insegnamenti di Bhagavan. Egli ha sottolineato la necessità di adottare i villaggi da parte di tutti i Samithi nell’ambito del Programma Integrale Sri Sathya Sai per i Villaggi (SSSVIP), di svolgere Rashtriya Narayana Seva e Bal Vikas. Sri Nimish Pandya ha fatto un discorso davvero stimolante sul Messaggio di Bhagavan all’umanità e sulla Sua Missione. Sri K. Anil Kumar, nei suoi due entusiasmanti interventi, ha condiviso le proprie esperienze di vita con Bhagavan Baba quale membro dell’Organizzazione e successivamente traduttore dei Discorsi di Bhagavan.

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Conoscete la vostra Vera Natura Narayana Seva: Giornata di Easwaramma.

Matru Bhakti: Una Commedia.

Voi dovete aver notato che Io non mi rivolgo mai a voi come Bhaktulara (devoti), poiché come si può essere solo quello? Voi siete Bhagavan: lo diventate abbandonando Avidya (l’ignoranza) che vi fa immaginare di essere limitati. È per questo che Mi rivolgo a voi come Premaswarupalara o Anandaswarupalara, oppure Divyatmaswarupalara (incarnazioni dell’amore o della beatitudine o della divinità). Quella è la vostra vera natura, ma non vi viene nemmeno detto chi siete. La vostra infelicità è riconducibile a questa incapacità di riconoscere voi stessi.

– Baba Ama Tutti, Servi Tutti: Una Commedia in Danza.

Edizione Italiana del Sanathana Sarathi


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