MARZO 2014
Eterno Auriga
Dedicato all’Elevazione Morale e Spirituale dell’Umanità verità
Marzo
RETTITUDINE
PACE
AMORE
NON VIOLENZA
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“Installate Dio nel vostro cuore e contemplateLo costantemente con amore. Da oggi in poi, recitate con continuità il benefico Mantra “Shivoham, Shivoham, Shivoham”. Custodite gelosamente nel cuore la verità “Io sono Dio, Io sono Dio”. Se vi attenete strettamente a questa verità, tutti i vostri problemi terreni svaniranno. Tutti i conflitti nascono quando fate differenze tra una persona e l’altra.”
© Sri Sathya Sai Sadhana Trust, Publications Division Prasanthi Nilayam Pubblicato sul Sito Web del Movimento Srì Sathya Sai d’Italia
SOMMARIO
Fotografia di Copertina: Statua di Hanuman
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La Divinità è il Fondamento dell’Intera Creazione Discorso di Bhagavan del 25 agosto 1996
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Celebrazioni a Prasanthi Nilayam Cronaca
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Intraprendete il Sentiero della Realizzazione di Dio Dai nostri Archivi
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Unicità di Prasanthi Nilayam G.S.R.C.V. Prasada Rao
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L’Angolo degli Studenti
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Viaggio con il Nostro Signore Sai Gen. di Div. (a riposo) Shivded Singh
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Il Semplice Tocco di Baba Guarì la Poliomelite! Effulgenza della Gloria Divina
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La Mente è la Causa del Bene e del Male Chinna Katha
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Notizie dai Centri Sai
IIII IIII IIII FIUME D’AMORE
DISCORSO DI BHAGAVAN DEL 25 AGOSTO 1996
LA DIVINITÀ È IL FONDAMENTO DELL’INTERA CREAZIONE
“I grammofoni sembrano tutti uguali, ma, quando li connettete alle casse acustiche, emettono canzoni diverse. Non necessariamente l’apparenza comunica la realtà.” (Poesia Telugu)
“Io non sono il merito né il demerito, la contentezza o la sofferenza. Io non sono neppure alcuno di questi luoghi di pellegrinaggio, di queste Scritture o sacrifici. Io non sono il cibo né colui che lo consuma o il processo del nutrirsi. Io sono l’Atman, l’Incarnazione effettiva della Divinità. Io sono Shiva Stesso.” (Verso Sanscrito) I VEDA INSEGNANO IL PRINCIPIO DELL’UNITÀ E DELL’EGUAGLIANZA
Incarnazioni dell’Amore!
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oi non siete né l’incarnazione del peccato né del merito, della contentezza o della sofferenza; non siete neppure l’incarnazione dei mantra, dei simboli o delle dottrine esoteriche. Voi siete l’incarnazione dell’EsistenzaConoscenza-Beatitudine (Sat Cit Ananda). Pensate sempre di essere Shiva e recitate continuamente Shivoham, Shivoham, Shivoham (Io sono Shiva). Solamente chi fa nel cuore tesoro della verità della propria unità con il Divino può
ottenere la grazia di Dio. Il principio dell’Io indica la vostra realtà Tutti usano la sillaba “Io” nel presentarsi, siano poveri o milionari, ignoranti totali o anime realizzate, bambini o anziani, uomini o donne. Il principio dell’Io è onnipervadente. Se chiedete a qualcuno: “Da dove viene lei, signore?”, egli può dire: “Io vengo da Bengaluru.” Egli usa per prima la parola “Io” nel dire che
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IIII IIII IIII viene da Bengaluru. Se gli chiedete “Chi è lei?”, egli può dire: “Io sono Suraiah, figlio di Ramaiah.” Qualunque risposta dia, usa la sillaba “Io”. Nessuno può dare una risposta senza usare la sillaba “Io”. Se gli chiedete di presentarsi, egli può dire: “Io sono Gopal, mio padre è Bupal e mio nonno è Nepal.” Come sarebbe facile dire “Io sono Io”, invece di dare una risposta lunga come la coda di Hanuman! Questa affermazione “Io sono Io” indica la realtà dell’essere umano. Voi unite voi stessi all’“Io” sin dalla nascita e cominciate a usare le parole “lui”, “loro” ecc.” soltanto dopo aver cominciato a usare il termine “Io”. Il Vedanta dichiara: “Aham brahmasmi” (Io sono Brahman), in cui Aham significa “Io”, quindi “Io” precede persino Brahman. Oggi, il principio dell’“Io” così potente viene usato sminuendolo. I Veda si riferiscono a questo principio come a Hridaya. Che cosa significa Hridaya? Hrid+daya; quindi ciò che è pieno di daya (compassione) è Hridaya, per cui il principio dell’“Io” è pieno di compassione e non si riferisce al corpo fisico. Compassione, Hridaya, Atma e Brahman sono sinonimi di “Io”, quindi il principio dell’“Io” è importantissimo. L’essere umano lo associa al corpo fisico dimenticando che denota l’Atma, Brahman, Hridaya o Divinità. Se qualcuno vi chiede: “Quando sei arrivato?”, voi rispondete: “Sono arrivato stamane”, ma, in realtà, che cos’è arrivato nella mattinata?
Come potrebbe esserci un albero senza le radici? In modo simile, la Divinità è la base di tutta la creazione. Solamente se innaffiate le radici nascoste l’albero crescerà e darà fiori e frutti; se invece annaffiate i fiori e i frutti, l’albero appassirà con essi. La Divinità non manifesta è presente in tutti come testimone e voi dovete alimentare la vostra devozione e il senso di affidamento affinché Essa si manifesti davanti a voi.
parole “il mio stomaco.” Un momento fa, avete detto: “Io sono arrivato stamane”, identificandovi con il corpo. Ora indicate di essere differenti dal corpo dicendo: “Il mio stomaco.” Allora chi siete? Voi dite: “Questa è la mia mano, questa è la mia testa, questo è il mio stomaco ecc., ma non vi chiedete: “Chi sono io?” Se dico: “Questo è il mio asciugamano”, significa che sono differente dal pezzo di stoffa. Similmente, se dico: “La mia mano, la mia testa e il mio stomaco”, ne consegue che sono differente da essi. Allora chi sono? Dovreste fare un’indagine di questo tipo in accordo con l’insegnamento del Vedanta. Ora dite di essere il corpo e un momento dopo dite di esserne differenti; è vero questo o quello?
IIII IIII IIII È il corpo. Questo significa che voi vi identificate col corpo e dite: “Sono arrivato stamane.” Un momento dopo dite: “Il mio stomaco è sottosopra”, pronunciando le
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Solamente l’Atma è Colui che vede
Il corpo è temporaneo, ma il principio Marzo 2014
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IIII IIII IIII dell’“Io” rimane lo stesso di vita in vita. L’essere umano dimentica questo principio eterno dell’“Io” e si identifica con il corpo transeunte. Questo corpo non è altro che un vestito. Io ho indossato questa veste; la veste è differente da Me. In modo simile, questo corpo è una veste per l’anima individuale. Gesù dichiarò: “La morte è la veste della vita.” Nessuno sa quando smetterà questa veste e ne indosserà una nuova. Il Vedanta rivela molti di questi segreti sottili.
L’essere umano dovrebbe focalizzare la sua attenzione su due entità: “Io” e “questo”. Voi dite: “Questo è un bicchiere”; come potete vedere questo bicchiere? Il bicchiere è l’oggetto visto (drishya) e l’“Io” è colui che vede (Drashta). Tutto questo mondo è semplice drishya; senza colui che vede, non può esserci alcun veduto. Alcuni possono pensare che sia l’occhio che vede, ma non è così: è il Potere Divino interiore che vede attraverso gli occhi. Voi vedete molte lampadine: possono esse brillare da sole? È la corrente elettrica a farle brillare. Possono gli occhi vedere da soli? No, anche gli occhi sono una parte del veduto; solamente l’Atma è il Vedente. Gli occhi, le orecchie e anche la mente costituiscono drishya. L’Atma è il Testimone, il Drashta; quindi il principio dell’“Io” corrisponde al Drashta. Tutto ciò che si vede, si sente e si sperimenta costituisce il drishya. Il Saggio Dakshinamurti disse: “Tutto il mondo è come una città vista allo specchio.” L’universo intero è come un riflesso nello specchio. Come ho detto
prima, ci sono due entità: “Io” e “questo”. “Questo” si riferisce al mondo, all’effetto, e “Io” indica la Divinità, la Causa. Questo mondo visibile è l’effetto e Dio è la Causa. Dio è tutto: è Colui che vede e anche il veduto, pervade ogni cosa, ma non è visibile all’occhio naturale. È Adrishya. Che cosa si intende per Adrishya? A-drishya. Ciò che non si vede con l’occhio naturale è Adrishya. Tutto il mondo costituisce il veduto. È il principio dell’“Io” a vedere, sperimentare e godere del mondo tramite i sensi, per cui non sono gli occhi che vedono: è il principio dell’“Io” a vedere attraverso gli occhi. Ecco un piccolo esempio: gli occhi di una persona sono lì anche dopo la morte; se gli occhi potessero vedere da soli, perché sono incapaci di vedere dopo la morte? Non possono vedere perché il principio dell’“Io” ha lasciato il corpo e gli occhi non possono vedere se il Drashta non c’è. Quindi voi vedete e sperimentate il veduto solamente tramite il Vedente che non è altro che il Principio Divino dell’“Io”. Da dove è venuto questo Principio Divino dell’“Io”? Da dove è emerso? Non è emerso né è venuto da niente, non ha inizio né fine, è presente dovunque in tutti gli esseri in ogni momento: è il Principio del Drashta che non viene né va. Ciò che viene e va è solamente drishya. Voi dovreste comprendere la differenza tra “Io” ed “ego” (Aham e ahamkara). Aham si riferisce al Principio Divino dell’“Io” e ahamkara indica l’ego che è come le nuvole passeggere. L’ego è ciò che viene e va, mentre Aham è il Principio Eterno che non viene né va. A causa dell’illusione, voi credete che
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IIII IIII IIII drishya sia la realtà.
La Divinità pervade tutto
Molti dicono di credere solamente nell’evidenza. Come sono sciocchi! Parlano senza buon senso. Supponete che ci sia una persona alta un metro e settanta, che pesi ottanta chili, abbia la pelle abbronzata e sia calva. Voi potete descrivere il suo aspetto fisico: significa forse che conoscete tutto di quella persona perché sapete descriverne l’apparenza? Potete descrivere le sue qualità interiori? In effetti, proprio le sue qualità non visibili costituiscono la sua personalità reale; voi non sapete quale sia la sua natura né quanto intelligente sia; non potete vederlo. Non c’è neppure bisogno di andare così lontano. Voi dite: “La mia mente.” Siete forse capaci di vederla? No. Allora come potete credere nell’esistenza di questa mente che non vedete? Non potete neppur vedere i vostri occhi; potete vederli solamente allo specchio. Voi potete vedere oggetti che sono milioni di miglia lontani nel cielo, ma non i vostri stessi occhi. Tutto ciò che vedete intorno a voi è drishya, mentre Drashta è il Testimone Eterno. Tutti coloro che sostengono di credere solamente nell’evidenza diretta sono sciocchi; in queste argomentazioni non c’è buon senso ed essi mancano persino di conoscenza generale. Voi dite di avere amore: l’amore ha qualche forma? C’è qualche forma per il dolore? Allora come potete provare l’esistenza di questi due? L’amore non ha forma, ma la madre che sparge amore ce l’ha; il profumo non ha forma, ma il
fiore che lo spande ce l’ha. Il fiore che ha una forma spande il profumo che non ne ha una. In modo simile, l’essere umano che ha una forma particolare comprova l’esistenza della Divinità senza forma. La Divinità è immanente in ogni cosa; gli scienziati hanno impiegato migliaia di anni per comprendere questa verità. Che cosa dicono oggi? Dicono che tutto è fatto di atomi. Perché hanno avuto bisogno di migliaia di anni per comprendere una verità così semplice? Anche prima del Treta Yuga, il bambino Prahlada lo comprese e quindi dichiarò:
“Non pensate che Dio sia qui e non là; Egli è dovunque Lo cerchiate.” Circa trent’anni fa, Mi capitò di visitare la casa di Suri Bhagavantam che era il Direttore dell’Istituto Indiano della Scienza a Bengaluru. In quel periodo, all’Istituto era in corso una conferenza internazionale di scienziati e Bhagavantam, allo scopo di far conoscere a Swami alcuni degli scienziati più famosi, li invitò a pranzo, durante il quale essi discussero della creazione del Sole, della Luna e della Terra e uno di essi disse: “Il Sole ora è nel fiore della gioventù.” Io gli chiesi quale fosse l’età dell’astro ed egli rispose che è di alcuni milioni di anni. Voi scrivete “uno” e proseguite mettendogli accanto degli zeri, cosicché diventa un numero che indica milioni e milioni di anni. Lo stesso è stato descritto dai Bharatiya come anadi (senza inizio). Com’è facile dir questo! Eppure gli scienziati considerano un insulto alla scienza descrivere qualcosa
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IIII IIII IIII come anadi. Quando essi dicono che l’età del Sole è di qualche milione di anni, pensano di esser diventati grandi scienziati. Invece di definirlo anadi, danno dei numeri come fossero la sua età anche se questo è oltre la comprensione umana. Gli scienziati traggono soddisfazione nel citare dei numeri, mentre le Scritture indiane
hanno fede neppure in se stessi; essi passano tutto il tempo nei laboratori a fare esperimenti, ma non hanno alcuna esperienza della Divinità. A che servono tutti questi esperimenti senza esperienza? Essi parlano di materia ed energia, ma, a Mio avviso, esse non sono diverse l’una dall’altra: la materia è energia e l’energia
Ci sono due entità: “Io” e “questo”. “Questo” si riferisce al mondo, all’effetto, e “Io” indica la Divinità, la Causa. Questo mondo visibile è l’effetto e Dio è la Causa. Dio è tutto: è Colui che vede e anche il veduto, pervade ogni cosa, ma non è visibile all’occhio naturale. È Adrishya. Che cosa si intende per Adrishya? A-drishya. Ciò che non si vede con l’occhio naturale è Adrishya. Tutto il mondo costituisce il veduto. È il principio dell’“Io” a vedere, sperimentare e godere del mondo tramite i sensi.
IIII IIII IIII spiegano questi fenomeni naturali in modo facile da comprendere e apprezzare. Di solito, gli scienziati non credono in Dio; più sono intelligenti, minore è la loro fede. Potete vedere voi stessi che coloro che si considerano intellettuali elevati non
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è materia: sono la stessa cosa. Senza materia non c’è energia e senza energia non c’è materia. Perché nasca un albero, ci vuole un seme; il seme ha due parti e può germinare solamente quando esse sono unite. Se ce n’è una sola, non può.
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IIII IIII IIII Una parte è positiva e l’altra è negativa, una è materia e l’altra è energia, ed esse si combinano per formare una vita nuova. È quindi sciocco dire che non si crede in ciò che non si vede: è il potere dell’invisibile a farvi raccogliere le conseguenze delle vostre azioni.
“O uomo, non inorgoglirti della tua bellezza, della gioventù e della forza fisica: molto presto diverrai vecchio, i capelli si faranno grigi, la pelle formerà le rughe e la vista calerà. I bambini ti prenderanno in giro chiamandoti ‘vecchia scimmia’. Non sei migliore di un pupazzo di cuoio. Cerca di comprendere il mistero che sta dietro a questo teatrino dei burattini.
In fondo, tutto questo è un semplice teatro dei burattini, e voi non dovreste innamorarvene. Il corpo subisce cambiamenti nei vari stadi della vita: ora siete dei ragazzi, dieci anni fa eravate bambini, tra vent’anni sarete adulti e tra cinquant’anni diverrete nonni. Chi era un bambino allora, un ragazzo oggi e sarà un uomo e poi un nonno? Siete sempre voi. Tra i quattro stadi, c’è solamente la differenza di tempo.
La sua fresca ombra è molto gradevole; voi lo vedete ed esclamate: “Che ombra piacevole!” Vedete l’albero e non le radici, ma dovete comprendere che è sulle radici non visibili che esso si regge. Voi annaffiate le radici nascoste perché l’albero cresca. Vedete un grande palazzo e dite: “Come sono maestose le sue colonne e com’è bello il rivestimento!” In effetti, le fondamenta sono le più importanti affinché esso stia in piedi. Come potrebbero esserci le colonne senza fondamenta? Come potrebbe esserci un albero senza le radici? In modo simile, la Divinità è la base di tutta la creazione. Solamente se innaffiate le radici nascoste l’albero crescerà e darà fiori e frutti; se invece annaffiate i fiori e i frutti, l’albero appassirà con essi.
La Divinità non manifesta è presente in tutti come testimone e voi dovete alimentare la vostra devozione e il senso di affidamento affinché Essa si manifesti davanti a voi. Tyagaraja, quando smarrì l’idolo di Rama, cantò: “O Rama! Dove devo cercarTi se sei dovunque?” Poi andò al fiume Kaveri per eseguire il Sandhya Vandanam (l’adorazione cerimoniale del Signore). Quando prese l’acqua con le mani a coppa, ecco l’idolo di Rama apparire proprio nelle sue mani. Egli andò in estasi e cantò: “Per quanto ancora Ti dovrò invocare, o Rama?! Ti prego, vieni gentilmente a salvarmi.” Egli pregò Rama con tutto il cuore in molti modi. La preghiera dovrebbe essere offerta con sentimenti di devozione, dovrebbe scaturire dal cuore e non essere recitata meccanicamente. Quando colmate il vostro cuore d’amore,
IIII IIII IIII La preghiera dovrebbe venire dal cuore
Al fine di comprendere la vostra realtà, non dovreste insistere sull’evidenza diretta. Supponete che ci sia un albero grande grande che ha molti rami e rametti. Eterno Auriga
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IIII IIII IIII Dio si manifesterà davanti a voi.
immediatamente
Comprendete la grandezza della cultura indiana
Alcuni oratori, nei loro discorsi, usano espressioni come “Devoti Sai” e “Famiglia Sai”. Tutta la gente di questo mondo appartiene alla stessa famiglia: perché dovreste usare specificamente un’espressione come “Famiglia Sai”? Tra i devoti a cui vi rivolgete potrebbero esserci dei devoti di Rama, di Krishna e così via; quindi non usate tali locuzioni. Certuni dicono parole come “Ciao” quando incontrano altri; come sarebbe bello se diceste invece “Namaste” rispettosamente! Ci sono molte parole gradevoli che riflettono la sacralità della cultura indiana. Ogni parola di questa eterna cultura vedica ha grande valore; non dovreste mai dimenticare la sacralità dei principi di questa grande cultura che è rimasta immutata nel corso delle ere.
Installate Dio nel cuore e contemplateLo costantemente con amore. Da oggi in poi, recitate il benefico mantra “Shivoham, Shivoham, Shivoham”. Custodite gelosamente nel cuore la verità “Io sono Dio, io sono Dio”. Se vi attenete strettamente a questa verità, tutti i vostri problemi terreni svaniranno. Tutti i conflitti nascono quando voi vedete differenze tra una persona e l’altra; Io e voi non siamo differenti, “Tutti sono uno, figli miei cari! Siate equanimi
con tutti”, disse Gesù. Dovreste amare tutti; questo è l’insegnamento principale della cultura indiana. I Veda insegnano il principio dell’unità e dell’eguaglianza come afferma la preghiera vedica:
“Possa il Signore proteggerci e nutrirci! Che noi possiamo crescere in intelligenza e valore lavorando insieme! Che noi possiamo vivere in amicizia senza alcun conflitto!” “Procediamo insieme, cresciamo insieme, stiamo uniti e cresciamo in intelligenza insieme; viviamo insieme in amicizia e armonia.”
Studenti! Non sprecate la vita albergando sentimenti meschini. Alimentate sentimenti aperti e decidete di diffondere il messaggio di Unità e Divinità a tutto il mondo. (Bhagavan ha concluso il Discorso con il bhajan: “Hari Bhajana Bhina Sukha Shanti Nahin….”) - Dal Discorso di Bhagavan nel Sai Kulwant Hall il 25 agosto 1996
IIII IIII IIII Alimentate l’amore, vivete nell’amore, diffondete l’amore: è questo l’esercizio spirituale che vi frutterà il massimo beneficio. - Baba
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IIII IIII IIII P NUOVO ANNO CINESE
iù di 300 devoti sono giunti da Paesi esteri, fra cui Malesia, Indonesia, Tailandia, Singapore, Nuova Zelanda, Sudafrica, Giappone e Stati Uniti d’America, per celebrare il Nuovo Anno Cinese nel sacro luogo di Prasanthi Nilayam. Nell’ambito di tali festeggiamenti, il 5 e il 6 febbraio 2014 si sono svolti numerosi programmi culturali e di musica devozionale in un Sai Kulwant Hall che, per la fausta occasione, era decorato con grande eleganza. Il tema delle celebrazioni di quest’anno era “Gli Insegnamenti di Sai Baba: il Suo Sommo Dono e la Sua Suprema Benedizione per l’Umanità”. Il programma del 5 febbraio è cominciato alle 16,50 con l’accensione della lampada sacra, cui è seguita l’offerta a Bhagavan di tradizionali prelibatezze cinesi e il canto corale del sacro Kuan Yin Mantra (Kuan Yin, Dea della misericordia, della compassione o della guarigione a seconda delle fedi) dal titolo “Om Mani Padme Hung”, per la pace universale, condotto dai devoti indonesiani.
Successivamente, Sri Billy Fong, coordinatore del Capodanno Cinese, si è rivolto ai presenti. Richiamando il tema delle celebrazioni di quest’anno, l’insigne oratore ha sottolineato che i devoti dovrebbero studiare gli Insegnamenti di Bhagavan e metterli in pratica nella vita quotidiana per guadagnarsi la Sua grazia e le Sue benedizioni. Egli ha poi
introdotto il successivo relatore, Sri Phoa Krishnaputra di Medan (Indonesia), che ha raccontato come giunse a Swami e ha inoltre approfondito il significato spirituale del Kuan Yin Mantra.
Agli interventi è seguita una sessione di musica devozionale dei giovani della Malesia, che si è aperta con la preghiera in sanscrito “Gurur Brahma Gurur Vishnu”.
Presentazione di musica devozionale da parte dei giovani della Malesia.
I cantanti hanno affascinato il pubblico con la presentazione appassionata di canti devozionali in lingua cinese, inglese e sanscrita, tra i quali “Om Sri Sathya Sai Baba”, “Happy New Year”, “Om Sri Sai Ram” e “Shambho Sankara”. Al termine della sessione i cantanti hanno ricevuto i meritati complimenti.
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Il programma del 6 febbraio è cominciato alle 16,50 con un’esibizione di musica devozionale del Coro dei Giovani della Malesia, composto di ragazzi e ragazze. Aprendo la presentazione con il canto “Akhanda Jyoti Jalao Sai Mana Mandir Marzo 2014
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IIII IIII IIII Mein” (O Signore Sai! Accendi la lampada eterna nel tempio del mio cuore), i cantanti hanno eseguito quattro pezzi melodiosi per la gioia dei devoti. Il dottor V.K. Ravindran, Presidente della Zona 4 dell’Organizzazione Internazionale Sathya Sai, si è poi rivolto ai presenti. Augurando a tutti un felice e sacro Nuovo Anno Cinese, l’insigne relatore ha evidenziato il significato del tema delle celebrazioni di quest’anno, esortando i devoti a seguire gli Insegnamenti di Bhagavan per realizzare l’obiettivo della propria vita. Il successivo oratore, il malese Sri Yong K.W., ha parlato delle analogie tra la cultura cinese e il programma sui valori umani di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba. Descrivendo i venti anni di viaggi da Sai, Sri Yong ha affermato che le esperienze di cui ha fatto tesoro sono state tutti doni di Bhagavan per la sua trasformazione spirituale. Dopo gli interventi, i Giovani Sai della Malesia hanno presentato una commedia dal titolo “Confucio: il Giusto”. Narrando alcuni episodi di rilievo della memorabile vita di Confucio, la commedia ha evidenziato la regola aurea del filosofo “Non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te”. L’opera ha anche illustrato in che modo Confucio riuscì a produrre cambiamenti radicali nella società cinese e a mostrare il sentiero della rettitudine al popolo cinese. La commedia è terminata con un balletto. Finito il programma, a tutti i partecipanti sono stati regalati abiti e oggetti ricordo. È seguita una breve sessione di Bhajan, che si è conclusa con “Ksheerabdhi Sayana Narayana” (il Signore Narayana dimora nell’oceano di latte) nell’esecuzione di Bhagavan.
Una scena della commedia “Confucio: il Giusto”.
PRESENTAZIONI DI DANZA E COMMEDIA DELLE SCUOLE VIDYA VAHINI In occasione del Secondo Convegno Annuale dei Coordinatori del Progetto Sri Sathya Sai Vidya Vahini, l’8 e il 9 febbraio 2014 cinque scuole Sathya Sai che hanno adottato il programma Sri Sathya Sai Vidya Vahini hanno presentato emozionanti balletti e una commedia nel Sai Kulwant Hall.
L’8 febbraio gli studenti di due scuole hanno presentato splendide danze dedicate al Signore Shiva. Dapprima sono state le studentesse dello Sri Sathya Sai Vidya Mandir di Moosapet, un sobborgo di Hyderabad nell’Andhra Pradesh, a descrivere la grandezza del principio di Shiva per mezzo di meravigliosi balletti. Poi gli studenti della scuola superiore Sri Sathya Sai Vidyalaya di Chennai, nello Stato del Tamil Nadu, hanno offerto una miscellanea di danze emozionanti dedicate al Signore Shiva, che lo ritraevano come Nila Kantha (dalla gola blu), che consumò il mortale veleno Halahala per salvare il mondo.
IIII IIII IIII Le celebrazioni per il Nuovo Anno Cinese sono felicemente terminate alle 18,30 con l’Arati e la distribuzione del Prasadam a tutti i presenti.
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La prima rappresentazione è stata fatta il 9 febbraio dagli studenti della Prashanti
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IIII IIII IIII English Medium New High School di Siddapura, città situata nel distretto di Uttar Kannada nel Karnataka. I ragazzi hanno eseguito danze, tra le quali Ganapati Stuti (adorazione del Signore Ganesha), Devi Mahatmyam (adorazione della Madre Divina) e Dasavatar (le dieci Incarnazioni del Signore Vishnu). La seconda esibizione è stata una vivace danza Kuchipudi degli studenti dello Sri Sathya Sai Vidya Vihar di Macherla (distretto di Guntur, nello Stato dell’Andhra Pradesh).
La commedia “Vidyanveshana” illustra il vero scopo dell’istruzione.
la commedia. Al termine di tutte le rappresentazioni, gli studenti hanno ricevuto le meritate congratulazioni oltre ad abiti in dono.
CENTRO SRI SATHYA SAI DI STUDI AVANZATI
Un’emozionante danza Kuchipudi.
Una studentessa ha incantato gli spettatori danzando su un piatto e su un vaso, mentre teneva candele accese in mano e sulla testa. L’ultima esibizione in programma è stata una commedia dal titolo “Vidyanveshana” (scoprire l’istruzione), messa in scena dagli studenti della Sri Sathya Sai Matriculation School di Kundarapalli, città situata nel distretto di Krishnagiri nel Tamil Nadu. L’opera si basava sugli Insegnamenti di Bhagavan: il fine dell’istruzione è il carattere e l’istruzione è per la vita e non per guadagnarsi da vivere.
Il 17 febbraio 2014 si è svolta al Campus di Prasanthi Nilayam dell’università la Bhumi Puja (cerimonia di rottura del terreno che, nei riti induisti, precede la costruzione di un edificio. Si chiede il permesso alla Dea Bhoomi – Madre Terra – e si cerca di propiziarsi la giusta energia e gli elementi naturali che circondano il sito – N.d.T.) per la realizzazione del Centro Sri Sathya Sai di Studi Avanzati dell’Istituto d’Istruzione Superiore Sri Sathya Sai. Il centro rappresenta quanto di più alto voluto dal Rettore Fondatore, l’idea di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba per una ricerca multidisciplinare avanzata all’università.
IIII IIII IIII L’ottima recitazione degli studenti, gli intensi dialoghi e l’eccellente coreografia hanno trasmesso in modo efficace il Messaggio di Bhagavan attraverso Eterno Auriga
La cerimonia è cominciata alle 11,45 con i canti vedici e i Bhajan. A mezzogiorno il rettore dell’università, giudice M.N. Venkatachaliah, accompagnato dal prorettore, professor J. Shashidhara Prasad, ha chiesto le benedizioni di Bhagavan, ha spaccato le noci di cocco Marzo 2014
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IIII IIII IIII e con la pala ha smosso un po’ di terra, dando così il significato della cerimonia di rottura del terreno. Hanno preso parte alla cerimonia anche gli amministratori fiduciari dello Sri Sathya Sai Central Trust e altre importanti figure dell’università. Hanno poi preso la parola il direttore amministrativo, il prorettore e il rettore dell’Università.
Nel discorso di apertura il direttore, dottor Naren Ramji, ha fatto un breve excursus sulla crescita dell’Università, spiegando che gli attuali 78 dottorandi di ricerca rappresentano il 6% della popolazione studentesca dell’ateneo, cioè otto volte la media nazionale, che è pari allo 0,7% per istituzione. Il prorettore ha dato informazioni sulla genesi del Centro di Studi Avanzati, che risale a quasi dieci anni fa, e di come Bhagavan Baba in persona abbia guidato il processo. Egli ha ricordato che numerosi ed eminenti scienziati indiani sono rimasti sbalorditi nel vedere la qualità e l’entità della ricerca scientifica e interdisciplinare condotta all’Università e all’Istituto Superiore Sri Sathya Sai di Scienze Mediche e ha riferito che la maggior parte di loro sono disponibili a prestare le loro competenze per la causa.
Parlando della promessa della scienza per il XXI secolo, che comprende il prolungamento della vita umana, i progressi in campo fisiologico per l’umanità e il dominio della tecnologia sulla vita umana, il rettore dell’Università ha messo in guardia rispetto a uno sviluppo della conoscenza cui non corrisponda uno sviluppo della saggezza e che segnerebbe certamente la strada verso la catastrofe. Egli ha dichiarato che il Centro di Studi Avanzati non si occuperà di una scienza che sia dannosa per l’umanità, perché
Baba lo impedirebbe. Il Centro aggiungerà una nuova dimensione alla rilevanza della ricerca in un mondo sempre più dipendente dalla singolarità tecnologica e dall’intelligenza artificiale – ha affermato il rettore - e promuoverà la purezza di pensiero, andando nella direzione dell’eterna ricerca spirituale dell’uomo, un ambito dove l’India ha probabilmente dato il suo maggior contributo al mondo.
PELLEGRINAGGIO DEI DEVOTI DI OOTY Più di 300 devoti sono giunti in pellegrinaggio a Prasanthi Nilayam da Ooty (Tamil Nadu) e, per l’occasione, il 21 febbraio 2014 hanno messo in scena la commedia “Nala Damayanti”. Facendo rivivere la storia mitologica di Nala e Damayanti in quattro episodi – matrimonio, separazione, stato di solitudine e ricongiungimento finale -, la rappresentazione ha evidenziato il grande esempio indiano del ruolo ideale della donna e del valore dell’armonia nella vita coniugale. L’eccellente recitazione degli attori, gli splendidi costumi e le bellissime scenografie hanno fatto dell’opera uno spettacolo di grande effetto. Sono seguiti i Bhajan, anch’essi condotti dai cantanti di Ooty. Nel frattempo gli attori hanno ricevuto i meritati complimenti. Il programma, cominciato alle 17, è finito alle 18,30 con l’Arati.
PELLEGRINAGGIO DEI DEVOTI DI ADILABAD
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Oltre 1500 devoti sono giunti in pellegrinaggio a Prasanthi Nilayam dal distretto di Adilabad nello Stato dell’Andhra Pradesh e il 22 e 23 febbraio 2014 hanno presentato programmi culturali e musicali continua a pagina 18...
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IIII IIII IIII Intraprendete il sentiero della realizzazione di Dio RIDUCETE IL PESO DEI DESIDERI
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io è l’Incarnazione del tempo. Il tempo è eterno, non ha fine, è illimitato. Paragonata a questo tempo eterno, la durata della vita umana è molto limitata e, a causa di questa durata limitata, l’uomo è legato al passaggio del tempo in termini di ore, giorni, mesi e anni. Il tempo procede veloce come un forte vento di burrasca e la vita dell’uomo si scioglie continuamente come un blocco di ghiaccio. I mesi e gli anni ruzzolano via nella ruota del tempo, le ere vengono e vanno, le epoche trascorrono, ma la mente dell’uomo rimane quella che era. Che cosa può significare l’augurio “felice anno nuovo” nel contesto di un situazione così difficile? Sembra la scena di una commedia sul palcoscenico del mondo.
è la Liberazione. L’uomo è incapace di salire spiritualmente perché accetta di essere appesantito dai carichi della possessività e dell’orgoglio; egli diventa più pesante ogni giorno, i suoi desideri diventano insaziabili, l’egoismo e l’interesse personale stanno arrivando al cielo. Come possono, una mente così appesantita e dei sensi sovraccarichi, aiutare l’uomo a liberarsi? Moksha (la Liberazione) non si trova in un luogo particolare, né è qualcosa che si possa ottenere da un precettore o da altri. Manifestare il proprio vero Sé costituisce la Liberazione. Ossessionato dal mondo esteriore, impegnato ad acquisire cose esteriori, l’uomo vive una vita sempre più pesante ogni giorno; si può sperare di salire alle altezze spirituali solamente liberandosi
IIII IIII IIII Portare il Sé a manifestazione costituisce la Liberazione Ciò che voi desiderate Eterno Auriga
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IIII IIII IIII di questi pesi. Oggi la spiritualità è associata a pratiche come ascoltare discorsi religiosi, recitare dei versi, sgranare rosari e cantare bhajan; si pensa di ottenere la Liberazione con questi mezzi, ma questa non è vera spiritualità. Per cominciare, bisogna liberarsi dell’animalità che c’è nell’uomo; egli dovrebbe iniziare il cammino verso il Divino rigettando le qualità animali ed entrando nella condizione umana. L’uomo dovrebbe essere impegnato in un’indagine perpetua L’animalità, l’umanità e la Divinità sono presenti in ogni essere umano. Ciò che accade oggi nell’uomo è la crescita delle tendenze animali, per cui qualità come la gentilezza, la compassione e la solidarietà non si trovano in alcun luogo. L’egoismo e l’interesse personale sono qualità animali. L’animale è interessato solamente agli oggetti esterni, non ha visione interiore né alcun potere di discriminazione, mentre l’uomo è dotato di visione interiore come di capacità di discriminazione. L’essere umano, diversamente dagli animali, è dotato della mente che gli dà il potere di indagare sul come e sul perché delle cose. Egli dovrebbe quindi intraprendere un’indagine su che cosa sia permanente e che cosa temporaneo, che cosa sia vero e che cosa falso, che cosa sia male e che cosa bene. L’uomo può diventare veramente umano solamente se trascende le tendenze animali; allora, con il tempo, la sua divinità si manifesta. La Divinità gli è inerente e non la si ottiene da qualcuno di esterno; deve manifestarsi dall’interno.
Moksha (la Liberazione) non si trova in un luogo particolare, né è qualcosa che si possa ottenere da un precettore o da altri. Manifestare il proprio vero Sé costituisce la Liberazione. Ossessionato dal mondo esteriore, impegnato ad acquisire cose esteriori, l’uomo vive una vita sempre più pesante ogni giorno.
La qualità inerente all’uomo è la Divinità. Essa deve essere manifestata dal suo sforzo personale. Il Principio Atmico non proviene da una forza esterna; scaturisce da una fonte interiore. Abbracciate idee e ideali nuovi Oggi, noi celebriamo Ugadi. Rallegrarsi per l’avvento dell’anno nuovo non è molto importante; voi dovreste maturare idee e ideali nuovi. Sentite la vostra unità con tutti perché lo stesso Divino alberga in tutti; non odiate nessuno e nessuna religione. Impegnatevi nell’analisi interiore per acquisire la conoscenza di voi stessi. Per rendere il cuore più dolce, la compagnia dei buoni è il requisito primario. Avete ottenuto il beneficio del Messaggio di Swami perché vi siete qui riuniti. Oltre a frequentare buone compagnie, dovete ascoltare solamente ciò che è sacro e metterlo in pratica.
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- Estratto dal Discorso di Bhagavan, pronunciato in occasione della festa di Ugadi
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IIII IIII IIII U N I C I TÀ DI P RASANT HI NILAY AM G.S.R.C.V. Prasada Rao
La vetta dell’obiettivo umano è la realizzazione del Sé. L’ambiente spirituale che predomina a Prasanthi Nilayam è favorevole ad acquisire l’Atma Jnana o realizzazione del Sé che porta a Moksha, ponendo così termine al ciclo di nascita e morte.
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econdo le leggi indiane in materia di enti locali, Prasanthi Nilayam è una cittadella e, come in qualsiasi altra area analoga, le persone vi vivono assieme alle loro famiglie con documenti elettorali, tessere annonarie, carte Aadhaar (tessere d’identità) ecc, ma sono tutte venute qui da diverse parti del mondo e da diversi Stati dell’India attratte dall’Amore di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, che è l’Avatar di Dio e non semplicemente un grande capo religioso o maestro spirituale. Una volta, allorché una persona si rivolse a Lui come a un maestro spirituale, Swami disse: “Io sono un maestro a tutto tondo, non solo un maestro spirituale.”
È un centro di attività spirituali, residenza di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, e ospita il Suo Samadhi, dove giungono pellegrini da tutto il mondo per offrirGli il proprio omaggio. Non ci sono imposizioni o sanzioni sulle persone che vengono a stare qui: l’unica cosa che viene loro richiesta è l’autodisciplina. Naturalmente, nella cittadella esiste un codice di condotta. Ci sono orari o programmi del Mandir principale, assieme ad altre attività che riflettono i princìpi e le pratiche insegnate e praticate da Swami. È il centro spirituale del mondo e non semplicemente un tempio tradizionale. Prasanthi Nilayam, luogo di Pace Suprema, fu edificata da Bhagavan Sri Sathya Sai Baba per mettere a contatto l’uomo con un centro spirituale nel quale poter fare Sadhana (pratica spirituale) al fine di realizzare la Divinità insita in lui e in tutte le cose create, animate e non animate, viventi o non viventi. La vetta
IIII IIII IIII Centro Spirituale del Mondo
Molti considerano Prasanthi Nilayam come un Ashram, ma esso non rientra fra i tradizionali Ashram indiani o in qualunque parte del mondo; è unico sotto molti aspetti. Eterno Auriga
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IIII IIII IIII dell’obiettivo umano è la realizzazione del Sé. L’ambiente spirituale che predomina a Prasanthi Nilayam è favorevole ad acquisire l’Atma Jnana o realizzazione del Sé che porta a Moksha, ponendo così termine al ciclo di nascita e morte. Prasanthi Nilayam non è un luogo in cui si raccolga denaro per farvi visita, per avere il Darshan e cose simili. In realtà, non vi è alcuna richiesta di fondi o cose materiali, ma le donazioni arrivano sempre grazie all’amore della gente per Bhagavan. Milioni di persone vi hanno fatto visita e ancora oggi si riversano a migliaia giorno dopo giorno per avere il beneficio delle vibrazioni divine e della pace mentale senza pagare nulla. I visitatori comprendono che non è semplicemente un tempio, ma un centro spirituale dove le persone di ogni fede e nazione ricevono lo stesso trattamento e ne ottengono beneficio. Significato del Seva e del Namasmarana Bhagavan Sri Sathya Sai Baba ha dichiarato di essere venuto per riportare il Sanathana Dharma al suo stato originario. Sanathana Dharma è la filosofia dell’eternità e la religione dell’umanità. A Prasanthi Nilayam, i praticanti spirituali, sebbene provengano da diversi gruppi religiosi, si augurano e pregano che tutte le religioni “prendano la laurea” in spiritualità. Allora, ovunque nel mondo, non ci saranno più conflitti religiosi. Swami ha detto molte volte di non esser venuto a stabilire una nuova religione o un nuovo ordine. La Sua unica preoccupazione era che un indù diventasse un indù migliore, un mussulmano un miglior mussulmano,
un cristiano un miglior cristiano ecc.
La vita spirituale non è complicata, ma semplice e salutare. La coscienza umana deve elevarsi in modo da essere in comunione con l’universale Coscienza Divina che pervade l’intero universo. Quando si è a proprio agio con la natura, non ci sarà malattia.
I residenti di Prasanthi Nilayam sono generalmente sani. Vivono più a lungo e sono attivamente impegnati in un Seva o nell’altro, anche in età avanzata. Sanno, attraverso Swami, che Seva (il servizio ad altri esseri e vedere Dio in ogni cosa intorno a loro e in ogni momento) e Namasmarana (il ricordo di Dio e l’attaccamento a Lui, ripetendo il Suo Nome) sono le due semplici pratiche spirituali per la redenzione dell’uomo nell’era di Kali. Si rendono conto che il Seva è il mezzo migliore per sbarazzarsi del proprio ego (la sensazione di io e mio) e il Namasmarana è un potente mezzo per acquisire l’Energia Divina universale. In tal modo, a Prasanthi Nilayam le persone sono state istruite da Swami a spiritualizzare il loro soggiorno invece che a socializzare. Come insegna Swami, non è necessario lasciare la vita famigliare o Samsara, ma si dovrebbero sviluppare i Samskara, ovvero le tendenze nobili. Non è necessario lasciare lavoro, professione o vocazione oppure guadagno di denaro, ma si dovrebbe sviluppare il distacco e porre un tetto ai desideri.
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– L’autore, Sri G.S.R.C.V. Prasada Rao, è il Segretario dello Sri Sathya Sai Central Trust di Prasanthi Nilayam.
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IIII IIII IIII L’angolo degli Studenti
Cari studenti! Siate come la stella che non si allontana mai alla luna crescente, ma è stabile nella salda fede. Quando il sole è alto sulla vostra testa, non ci sarà ombra. Così pure, quando la fede è salda nel vostro cuore non ci sarà alcuna ombra di dubbio. Non parlate male degli altri, parlate solo del bene che c’è in loro; tutti sono buoni. Se vedete del male in essi è perché c’è del male in voi. Se non vi piace qualcuno, non accompagnatevi a lui. La grazia è la luce del sole che farà maturare il frutto; la sadhana è la pianticella che cresce dalla terra. Entrambi sono necessari all’albero per produrre i frutti. Vi benedico Tratto da “Prema Dhaara”, Vol. 3 Baba
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IIII IIII IIII Consigli di Swami agli Studenti
Utilizzate al meglio l’attuale momento per affinare le vostre abilità, ampliare la vostra intelligenza, espandere il vostro cuore e padroneggiare la tecnica di affrontare le sfide della vita con coraggio ed equanimità. Sarà la ricompensa che offrite ai vostri genitori per l’amore e i sacrifici che vi hanno elargito.
Qual è esattamente il vostro dovere? PermetteteMi di sintetizzarlo. In primo luogo, prendetevi cura dei vostri genitori con amore, rispetto e gratitudine. In secondo luogo, dite la verità e agite virtuosamente. In terzo luogo, ogni volta che disponete di pochi istanti a disposizione, ripetete il nome del Signore con la Forma nella vostra mente. In quarto luogo, non indulgete mai nel parlar male degli altri, né cercate di scoprire i loro difetti, e, infine, non causate in nessun modo dolore agli altri.
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sempre nell’ambito del pellegrinaggio. Il programma del 22 febbraio prevedeva una commedia dal titolo “Sevanjali” (offerta di servizio), che ha mostrato l’importanza e la santità del servizio disinteressato ai fini della trasformazione individuale e per produrre un cambiamento nella società. La musica incantevole, le danze emozionanti dei bambini e l’interpretazione melodiosa di canti quali “Sathya Dharmamu Santhi Premalato” e “Sai Matha Biddalam Andaram” hanno accresciuto l’intensità dell’opera. Sono seguiti i Bhajan e i complimenti ai partecipanti alla commedia. Il programma è cominciato alle 17 e si è concluso alle 18,15 con l’Arati.
devozione. Aprendo la rappresentazione alle 8,30 con una preghiera al Signore Ganesh, i cantanti hanno riempito l’ambiente di profondo fervore devozionale con l’appassionata interpretazione di canti devozionali come “Tallivi Neeve Tandrivi Neeve” (Tu sei madre e padre), “Rama Rama Jaya Raja Ram” e “Sankara Sankara”. Sono seguiti i Bhajan, sempre condotti dai cantanti di Adilabad, sia donne sia uomini. Il programma è terminato alle 9,30 con l’Arati.
IIII IIII IIII Il mattino del 23 febbraio erano in programma i canti devozionali che i cantanti di Adilabad hanno interpretato con grande
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IIII IIII IIII VIAGGIO CON IL NOSTRO SIGNORE SAI Gen. di Div. (a riposo) Shivdev Singh
esperienza fu densa di felicità, emozione e, allo stesso tempo, indirizzata verso un atteggiamento inquisitivo. In seguito, nell’ambito dell’esercito, continuammo a partecipare ai Bhajan Sai nei luoghi in cui, di volta in volta, essi venivano cantati. La Mano Invisibile all’Opera
Senza che lo sapessi, il più grande “cambiamento” della nostra vita avvenne È istruttivo come Swami svolge nel 1986, quando mi dissero che ero stato destinato a Bengaluru (allora chiamata Narayana Seva, distribuendo vestiti e Bangalore). Poiché sono di Chandigarh, ero cibo a migliaia di destinatari. Mentre molto scontento della mia assegnazione al sud e feci molte rimostranze contro tale serve loro, Egli riversa l’amore di mille trasferimento perché era molto lontano da madri su tutti i Suoi figli. Questo è il Chandigarh. Non sapevo allora che i fili modo in cui ci insegna come servire con sono nelle mani del Signore, e noi siamo semplici marionette. Le mie rimostranze amore e umiltà. contro il mio trasferimento furono respinte e presi servizio a Bangalore.
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L NOSTRO VIAGGIO CON SAI È, letteralmente, un viaggio Janma dopo Janma (nascita dopo nascita), ma noi ce ne rendiamo conto solo nell’attuale nascita e se Egli solamente lo vuole; diversamente, ripiombiamo in un altro ciclo di nascite e morti. L’Inizio del Viaggio Nel caso della nostra famiglia, il nostro viaggio fisico con Sai cominciò nel 1978. A quel tempo, frequentavo il Corso per il Personale dell’Esercito presso il Defence Services Staff College a Wellington (Nilgiri Hills). Giunse la notizia che Bhagavan Sri Sathya Sai Baba stesse arrivando a Ooty, che è molto vicino a Wellington. Quella fu la prima volta che mia moglie ebbe il Darshan di Swami. In quel momento, poiché per me era una giornata lavorativa, non potei essere altrettanto fortunato. La sua
A sette giorni dal mio trasferimento ebbi l’immensa fortuna di avere il Darshan di Swami al Trayee Brindavan e di essere benedetto con il Padanamaskar. Ciò produsse l’effetto di caricarmi, e tutto il mio corpo si sentì elettrizzato. Swami, nella Sua misericordia divina, mi mise a mio agio, chiedendo: “Kya chahiye?” (che cosa vuoi?), al che riuscii appena a rispondere: “Le Tue benedizioni.” Me lo chiese altre due volte e la mia risposta fu la stessa. Poi, la Sua mano divina materializzò Vibhuti e me la diede. Rimasi sbalordito e senza parole. Per Sua grazia, nel giro dei cinque giorni successivi, fui nuovamente per due volte ai Suoi Divini Piedi di Loto al Trayee Brindavan. Swami, ancora una volta, mi chiese che cosa volevo. La terza volta mi feci coraggio e risposi: “Swami, voglio partecipare ai Bhajan la sera al Trayee
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IIII IIII IIII Brindavan.” Nel 1986 ciò era consentito solo a poche persone e agli studenti del Campus di Brindavan. Swami, nella Sua misericordia, mi posò la mano sulla spalla, mi accompagnò dentro al Trayee Brindavan Hall, e disse: “Vieni, questa è la tua casa.” In quel momento, noi (la nostra famiglia) ben poco sapevamo o immaginavamo il potere di quelle parole di Swami. Ci sono voluti quasi venti lunghi anni per afferrare e capire ciò che Egli aveva dichiarato e qual era il piano divino per noi. Ciò che Swami Vuole Deve Accadere Ciò che Swami comanda deve accadere. Come in un dispiegarsi del Suo piano divino, nel 1988 mia figlia entrò alla scuola elementare Sri Sathya Sai di Puttaparthi nella classe VII e, successivamente, ottenne la laurea al Campus di Anantapur. Il piano divino si manifestò ulteriormente con l’entrata di mio figlio, nel 1989, alla Scuola Secondaria Superiore di Puttaparthi nella classe XI, e, dopo aver completato il suo CBSE (corso di studi d’istruzione secondaria – N.d.T) nel 1991, con l’ingiunzione di Swami Stesso di fargli fare il B.E. (Elettronica) all’Università di Bangalore. Con entrambi i nostri figli sotto la Sua divina cura a Puttaparthi, eravamo la maggior parte del tempo a Puttaparthi durante le nostre brevi o lunghe vacanze. Solo nel corso di tale periodo, nel 1990/1991, Swami ci benedì con una casa a Prasanthi Nilayam. Da allora la vita ruotò attorno a Swami e ai Suoi Leela, e Puttaparthi divenne la nostra “Casa”, come da Lui affermato.
Mi balenò in mente l’episodio accaduto nel 1987 allorché, io e tutta la mia famiglia, stavamo andando in auto a Puttaparthi per il Darshan di Swami. La ruota della nostra auto fuoriuscì dal mozzo e rimanemmo su tre ruote sulla Strada Statale Bengaluru-Hyderabad. Swami mantenne l’auto sulla sinistra della carreggiata, come una ”macchinina giocattolo” fintantoché essa non si fermò al sicuro. Quando arrivammo al Darshan, completamente sotto choc, Swami mi disse: “Vedi, ho salvato tutta la famiglia.”
Swami mi disse di aspettare perché erano in arrivo altre promozioni nella mia carriera e, conformemente a ciò, Egli mi benedisse con il grado di Generale di Divisione. Personalmente e sinceramente, sono fermamente convinto che tutte le promozioni furono dovute esclusivamente alla Sua grazia.
Impaziente, come noi esseri umani siamo, in ogni occasione immaginabile chiedevo a Swami di concedermi la fortuna di servirLo e, ogni volta, sorridendo, la Sua risposta era la stessa datami nel 1987: “Il tuo nome è nella Mia lista; te lo concederò.” Questo continuò per quasi due decenni, fin quando Swami fece sì che mi occupassi del Centro Sportivo Internazionale Sri Sathya Sai. Ciò che Egli vuole deve accadere e nel momento in cui Egli lo vuole.
IIII IIII IIII Nel 1987, dissi a Swami che volevo lasciare il servizio militare e servirLo. A ciò, Egli rispose: “Non ancora. Aspetta. Resta in servizio. Sono in arrivo molte promozioni, un alto grado e poi te lo concederò.” Ero colonnello quando
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I Miracoli e la Grazia di Swami
Molto spesso, parlando di Swami, la conversazione ruota attorno ai Suoi miracoli nella materializzazione di anelli, medaglioni, catene ecc. Swami è molto di più di questo. Nella vera realizzazione della vita, e al livello più elevato, la nostra
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IIII IIII IIII creazione e la nostra l’esistenza stessa sono il Suo miracolo. A livello mondano, il Suo miracolo ci sta trasformando in buoni esseri umani ed Egli si sta prendendo cura di noi in ogni modo. Per quanto riguarda la nostra famiglia, nella Sua misericordia divina, Egli ci ha benedetti con ogni sorta di creazione. Solo per citarne alcune: anelli, medaglioni, una statuetta di Balgopala (Krishna bambino), un Japamala, penne per i nostri figli, un anello di Shirdi Baba per il mio venerato padre, la Sua veste. Ma il Suo dono più grande è come ha trasformato la famiglia e riversato la Sua grazia su tutti noi. Swami ci ha sempre guidato e anche oggi ci guida e ci protegge. Le Sue vie sono sottili e noi, esseri umani, non riusciamo a riconoscere le benedizioni che ci elargisce. D’altro canto, purtroppo, noi esseri umani teniamo in considerazione tutto ciò che non abbiamo ottenuto e ci sovraccarichiamo di rancori verso il Signore. Non ci rendiamo conto degli innumerevoli problemi e ostacoli da cui Swami ci protegge senza che lo sappiamo o che glieLo chiediamo. Egli agisce come un “Ram Kar” (cerchio di protezione del Signore Ram) intorno a noi, sorvegliandoci a ogni respiro. Onniscienza, Onnipotenza e Onnipresenza di Swami Swami una volta chiese a mio figlio: “Quando arriva tuo padre?” Mio figlio non aveva alcun indizio perché non conosceva nessun progetto del genere e rispose che suo padre non sarebbe arrivato in un prossimo futuro. Swami disse: “No, lui arriverà questo venerdì.” A quel tempo, ero stato inviato nel Ladakh e non avevo in programma una licenza. All’improvviso spuntò l’occasione quando potei prendere un volo dell’Aeronautica Indiana da Leh a Delhi e Hyderabad e poi, da Hyderabad,
imboccare la strada per Puttaparthi. Allorché incontrai nella veranda mio figlio, che si era recato al Darshan pomeridiano di Swami, lo trovai assolutamente stupefatto. Quando gliene chiesi il motivo, mi disse che Swami gli aveva detto quattro giorni prima che il padre sarebbe stato a Puttaparthi il venerdì. Swami è onnipresente, onnisciente e onnipotente.
Durante il Darshan, quando mi venne vicino, Swami ostentò un sorriso eloquente che lasciava intendere “io so tutto”, e disse: “Quando sei arrivato?”, intrappolandomi nella Sua Maha Maya, come se non fosse il Suo gioco!
La Sua onnipresenza e la Sua onniscienza vanno oltre ogni dubbio. Le distanze geografiche non sono un ostacolo per Swami. In realtà, più è la distanza, maggiore è la presenza di Swami nella Sua forma sottile. Durante il mio servizio in varie zone difficili, Egli non ha lasciato dubbi sul fatto di essere sempre con me. Con somma umiltà, narrerò uno degli episodi occorsomi.
Dal 1989 al 1992, fui di stanza a Lahaul, Spiti, Kinnaur, di fronte al confine con il Tibet come generale di brigata. Si tratta di una zona difficile, montuosa e pericolosa. La strada corre nei pressi di ripidi precipizi e gole, col fiume Sutlej che scorre sul fondo dello strapiombo. Qualsiasi errore di guida o guasto meccanico può far precipitare giù dal dirupo a una profondità di circa 600 metri. Tale errore offre poche possibilità di sopravvivenza ed è fatale nella maggior parte dei casi. Una volta, di notte, ero in viaggio sulla stessa strada e sentii un forte cigolio proveniente dal mio veicolo. Chiesi all’autista di che cosa si trattasse e ricevetti l’abituale risposta che il suono proveniva dalla scatola del cambio. Nei tratti collinari di zone remote come queste non ci sono
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IIII IIII IIII Nel 1987, dissi a Swami che volevo lasciare il servizio militare e servirLo. A ciò, Swami rispose: “Non ancora. Aspetta. Resta in servizio. Sono in arrivo molte promozioni, un alto grado e poi te lo concederò.” Ero colonnello quando Swami mi disse di aspettare perché erano in arrivo altre promozioni nella mia carriera e, conformemente a ciò, Egli mi benedisse con il grado di Generale di Divisione. Personalmente e sinceramente, sono fermamente convinto che tutte le promozioni furono dovute esclusivamente alla Sua grazia.
luci sulla strada. Dopo aver “convissuto” per circa 15 km con quell’inquietante rumore, lungo la strada raggiungemmo un tempio che aveva la corrente elettrica, e l’autista fermò il veicolo per sottoporlo a un controllo. Negli impervi terreni montagnosi, le ruote, i dadi e i bulloni delle automobili vengono rapidamente visionati nelle aree di sosta. Quando il conducente controllò la ruota posteriore, con nostro stupore essa uscì dall’assale, finendo, completamente svincolata, nella mano dell’autista. Durante tutto questo, e per tutto il percorso, Swami nella Sua misericordia ci protesse, giacché il veicolo avrebbe potuto finire nel fiume Sutlej con tutti i suoi occupanti. Come reazione immediata, pregai Swami e Lo ringraziai per averci salvato la vita.
La Mia Vita è il Mio Messaggio
Mi balenò in mente l’episodio accaduto nel 1987 allorché, io e tutta la mia famiglia, stavamo andando in auto a Puttaparthi per il Darshan di Swami. La ruota della nostra auto fuoriuscì dal mozzo e rimanemmo su tre ruote sulla Strada Statale BengaluruHyderabad. Swami mantenne l’auto sulla sinistra della carreggiata, come una ”macchinina giocattolo” fintantoché essa non si fermò al sicuro. Quando arrivammo al Darshan, completamente sotto choc, Swami mi disse: “Vedi, ho salvato tutta la famiglia.”
Egli, con quasi tre settimane di anticipo, mi disse che avrebbe visitato la nostra umile dimora e che, in tale occasione, avrei dovuto chiamare anche i miei genitori. Swami disse anche che, quando fossero giunti a Bangalore, avrei dovuti portarli a Brindavan e che Egli li avrebbe benedetti. In quel momento, i miei genitori erano a Chandigarh. Erano vecchi, con oltre settant’anni d’età. Due giorni prima che Swami venisse a benedire la nostra casa, i miei genitori arrivarono a Bengaluru da Chandigarh. Nella mia scarsa conoscenza e limitata saggezza, non li portai a Brindavan la sera, quando arrivarono, pensando che, avendomelo detto circa tre settimane prima, a causa dei Suoi numerosi impegni e del tempo trascorso, Swami avrebbe
Il giorno dopo, ripresi il viaggio da Kinnaur a Puttaparthi per essere ai Piedi di Loto di Bhagavan ed esprimerGli la mia gratitudine. Dopo un viaggio di quattro giorni consecutivi, raggiunsi Prasanthi Nilayam e fui ai Suoi Divini Piedi di Loto. Prima che parlassi con Lui, Swami disse: “Vedi, ti ho salvato.” Al mio ringraziamento per il Suo atto misericordioso, Egli replicò: “Questo non è l’unico momento in cui ti ho salvato. Ci sono state anche altre occasioni.”
Swami, nei Suoi Discorsi, ha più volte affermato: “La Mia Vita è il Mio Messaggio.” Ogni Suo gesto, ogni azione sono perfetti e un insegnamento per noi. Mi viene in mente il 1988, quando Bhagavan benedisse la nostra casa a Bengaluru con la Sua Divina Presenza.
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IIII IIII IIII potuto non ricordare. Il mattino seguente, dopo l’arrivo dei miei genitori, quando andai da solo al Trayee Brindavan per il Darshan, la prima cosa che Swami chiese fu: “Sono arrivati i tuoi genitori?” Prima che potessi rispondere alla Sua domanda, Egli disse: “Perché non li hai portati da Me ieri?” Quando cercai di farfugliare qualche sciocca spiegazione, Egli completò la risposta che stavo pensando di dare: “Sì, lo so, sono vecchi e stanchi a causa del lungo viaggio!” Immaginate la mia situazione. Non sapevo dove nascondermi e immaginate il mio cruccio per la mia poca saggezza. Non si dovrebbero mai dar per scontati nessuna parola, gesto o azione di Swami: essi hanno un significato profondo e una lezione da insegnare. Nel corso della Sua visita a casa nostra, Swami parlò così dolcemente e con tale amore ai miei genitori che fu un insegnamento per me e per tutti gli altri presenti per l’occasione. Il giorno dopo, al Trayee Brindavan, mentre li intratteneva a colloquio, Swami tenne la mano dei miei genitori con tanta amabilità che quel suo atteggiamento tenero mi fece venire le lacrime agli occhi. Egli materializzò un anello per mio padre e riempì i miei genitori di benedizioni e Vibhuti, forse considerando che era il loro ultimo pellegrinaggio ai Suoi Divini Piedi di Loto. Non ho parole per esprimere l’amore, le premure e la tenerezza che Egli riversò sui miei genitori. Queste, per noi, furono lezioni con cui Bhagavan dimostrò come prendersi cura dei genitori.
sinistra per non ingombrare l’area in cui i devoti avrebbero atteso il Darshan. Quando Swami andò dritto al Trayee Brindavan, io mi trovavo in mezzo alla folla dei devoti. Dopo cinque minuti, incontrai un devoto che aveva accompagnato Swami a casa nostra che mi stava cercando. Quando mi raggiunse, mi disse che Swami lo aveva mandato a ringraziarmi. Immaginate l’amore e l’umiltà del nostro Signore! Ero io a doverGli tutta la gratitudine per aver benedetto la nostra umile casa ed Egli mandava il Suo emissario per ringraziarmi… Che grande lezione per noi esseri umani!
È incredibile il modo in cui Swami riceve i Suoi ospiti, li accoglie, li guida e li congeda. Egli segue un meticoloso protocollo e un’etichetta che suscitano rispetto e ammirazione. È un insegnamento il modo in cui compie Narayana Seva, distribuendo vestiti e cibo a migliaia di beneficiari. Mentre serve i Suoi figli, Egli riversa l’amore di mille madri. Ecco come ci insegna a servire con amore e umiltà. – L’autore, Gen. di Div. (a riposo) Shivdev Singh, dopo il suo ritiro dall’esercito, ha prestato servizio al Centro Sportivo Internazionale Sri Sathya Sai, Prasanthi Nilayam.
IIII IIII IIII Quando lasciò la nostra casa a Bengaluru per andare a Brindavan e dare ai devoti il Darshan del pomeriggio, Lo scortavo con una macchina immediatamente dietro la Sua. Poiché eravamo vicini all’Ashram di Whitefield, rallentai e mi fermai sulla Eterno Auriga
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IIII IIII IIII N Effulgenza della Gloria Divina
IL SEMPLICE TOCCO DI BABA GUARÌ LA POLIOMIELITE!
el dicembre del 1972, mi accingevo a leggere il documento sulla mia ricerca in un congresso internazionale a Bengaluru. Amma (Smt. Jagannathan) mi disse di andare a visitare la residenza di Baba a Whitefield, Bengaluru. Il 29 dicembre 1972, era l’ultimo giorno della mia permanenza al congresso e il mattino andai con mia cognata a vedere Sri Sathya Sai Baba a Whitefield per la prima volta. Acquistai una piccola ghirlanda ed entrai nell’Ashram. Le persone erano sedute attorno a un albero molto grande, dove era posta una statua del Signore Krishna. Erano in corso i Bhajan e anch’io sedetti lì. A quel tempo, ero affetto da gonfiore a entrambe le ginocchia e da febbre alta. Vicino a me, era seduto, su una sedia a rotelle, un ragazzo di 15 anni con la madre in piedi al suo fianco. Ella mi disse che il ragazzo aveva la poliomielite fin dall’infanzia e non poteva camminare, e che ora aveva portato il figlio da Sai Baba per la guarigione. Dentro di me, la mia mente di medico pensava come fosse possibile che qualcuno potesse guarire la poliomielite. Al mio fianco, era seduta una signora americana, che mi disse che quel giorno Baba non avrebbe dato il Darshan. Sentendo ciò, un brivido attraversò il mio corpo. Restando seduto, mi girai verso la direzione dalla quale Swami solitamente appariva e rimasi con gli occhi chiusi. Cominciai a pregare Baba pensando che, se Egli era Dio, avrebbe dovuto uscire, poiché ero andato lì solo per avere il Suo
Darshan. Inoltre, continuai a pregarLo di farmi avere un lavoro nel Regno Unito, in modo da poter andare a studiare lontano da casa. Non riuscivo a trattenermi e pregai ulteriormente dicendo che, se Egli era Dio, doveva guarire le mie ginocchia. Improvvisamente, aprii gli occhi e
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IIII IIII IIII Q Chinna Katha La Mente èé la Causa del Bene e del Male
uando per uno studente si avvicinò il momento dell’esame, egli pregò Dio e fece voto di offrirGli Naivedyam (offerte di cibo) se all’esame ci fossero state le domande di cui conosceva le risposte.
Come lo studente aveva chiesto nella preghiera, le domande sui fogli d’esame erano tutte quelle di cui egli conosceva bene la risposta.
E così accadde che il questionario contenesse solo quelle domande a cui egli avrebbe potuto rispondere con facilità. Perciò, fu estremamente felice e, in un’ora e mezzo, scrisse velocemente le risposte a tutte le domande. Quindi gli rimase un’ora di tempo libero.
rupie con sé che voleva utilizzare per adempiere al suo voto. Il suo pensiero di fare l’offerta a Dio non conteneva, tuttavia, alcun sentimento di vera devozione. Mentre calcolava la spesa, la ritenne troppo elevata. Pensò, quindi, di ridurre da due a uno i generi di cibo del Naivedyam. Poiché considerazioni meschine erano entrate nella sua mente, iniziò a pensare perché offrire due tipi di cibo; solo un budino dolce di riso sarebbe stato sufficiente. Per ridurre ulteriormente la spesa, pensò: “Perché tanta uvetta e anacardi nel budino dolce?” Così facendo, continuò a ridurre il numero di elementi per abbattere ulteriormente la spesa. Successivamente, un altro cattivo pensiero entrò nella sua mente e lo indusse a pensare in questo modo distorto: “Gli anziani non hanno forse detto che Dio si compiace dell’offerta fatta con devozione di foglie, fiori, frutta e acqua? Allora, che necessità c’è di offrire un budino dolce? Se si prendono delle foglie di un albero di bilva o di una pianta di basilico, e si acquistano frutti e fiori al mercato per uno o due rupie, ciò è sufficiente. Ma perché anche questo? Dio può essere contento anche dell’offerta di sola acqua. Quindi il voto può essere soddisfatto, senza spendere neanche un naya paisa offrendo acqua alla Divinità. Questo è un piano eccellente, che può salvare l’intero importo. Con questi soldi, si può andare al cinema tante volte, in albergo si può prendere il caffè e si possono comprare tante cose al mercato.”
IIII IIII IIII Pensando alla grazia divina, cominciò a scrivere sul retro del questionario le cose necessarie per fare offerte di cibo a Dio. Accanto scrisse il costo di ciascun genere di cibo, calcolando la spesa. Aveva dieci
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IIII IIII IIII piegò il questionario al posto del foglio con le risposte, lo consegnò al professore e tornò a casa felice. Giunto a casa, il padre gli chiese: “Com’è andato il tuo esame? Quali sono state le domande?” Lo studente rispose: “Ho scritto tutte le risposte molto bene. Guarda il questionario.” Meravigliato di vedere il foglio delle risposte, il padre gridò: “Ehi, che cos’è questo!” Lo studente ammutolì. Quando si rese conto della sua stoltezza, si pentì.
Per la fretta, lo studente consegnò all’ispettore agli esami il questionario invece del foglio delle risposte.
Mentre lo studente era immerso in questi pensieri, il tempo assegnato per l’esame terminò. L’ispettore agli esami andò subito dagli studenti dicendo: “Consegnate, consegnate”, e portò via rapidamente i fogli con le risposte. Per la fretta, lo studente
Chi fu il responsabile del fatto che il questionario contenesse domande semplici e che cosa fu a far sì che il ragazzo desse all’ispettore agli esami il foglio delle domande invece dei fogli con le risposte? Fu la sua mente o Dio?
...continua da pagina 24
vidi Swami sorridente di fronte a me, molto vicino. Provai una sorta di energia magnetica attraversarmi il corpo. Egli mi guardò diritto negli occhi con amore materno e andò dal paziente poliomielitico, dicendomi: “Dottore, cerchiamo di guarirlo.” Toccò la spalla del ragazzo, lo tirò su ed esclamò: “Cammina!” Il ragazzo malato guardò impotente verso Baba, replicando: “Io non posso camminare.” Baba allora ordinò: “Puoi camminare! Cammina!”, e lo spinse. Il ragazzo cominciò a camminare lentamente e poi prese velocità. Rimasi stupito nel vedere tutto questo, sempre con la ghirlanda di fiori in mano che non avevo ancora dato a Baba. Egli venne da me, prese la mia ghirlanda da due rupie, la spezzò e cominciò a distribuirla tra il pubblico. I Bhajan raggiunsero il culmine e Baba andò verso la statua di Krishna e
si fermò fra i cantori. La madre del ragazzo cominciò a piangere di gratitudine nei confronti di Baba per aver guarito suo figlio dalla poliomielite. Baba mi aveva chiamato “dottore”; come sapeva che sono un medico? Tornai a casa, e Amma e Appa (Smt. e Sri Jagannathan) furono le anime più felici della terra ad ascoltare la mia miracolosa esperienza con Baba. Nel mese di gennaio del 1973, ricevetti una chiamata dal Regno Unito e il 9 febbraio presi l’aereo per Londra. Quando arrivai mi resi conto che le mie due preghiere a Baba erano state esaudite perché ero a studiare lontano da casa e il gonfiore alle ginocchia era scomparso. – Tratto da “Spirituality and Health” del dottor Charanjit Ghooi
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IIII IIII IIII I RUSSIA (con sei Paesi limitrofi)
l 20 ottobre 2013, oltre 310 volontari Sathya Sai della Russia e di sei Paesi limitrofi hanno amorevolmente servito cibo a oltre 1100 persone in Russia, Bielorussia, Ucraina, Kazakistan, Azerbaijan, Moldavia e Kirgizistan. Oltre ai pasti caldi, sono stati distribuiti latte caldo, alimenti freschi cucinati in casa, biscotti e dolci.
sono stati distribuiti kit per l’igiene, forniture mediche, calze, vestiti e opuscoli contenenti citazioni di Bhagavan e altre informazioni. Nella regione di Odessa, quasi 400 case sono state recentemente danneggiate o distrutte a causa delle violenti piogge. I volontari Sathya Sai hanno fornito cibo e donato vestiti, scarpe, biancheria e articoli per la casa agli sfollati. A Poltava, i volontari Sathya Sai hanno distribuito cibo assieme a bigliettini a forma di cuore fatti a mano, contenenti ciascuno una delle citazioni di Bhagavan. KENIA
Il 20 ottobre 2013, i volontari dei Centri Sathya Sai di Mombasa hanno servito curry di verdure, cavolo, riso, frutta, torte e succhi di frutta a 50 ospiti anziani e a 25 componenti il personale della Casa Little Sisters of the Poor a Tudor Nyumba ya Wazee, Tudor.
Distribuzione di cibo dei volontari Sathya Sai.
A famiglie a basso reddito e a persone con disabilità sono stati consegnati pacchi di alimenti. Sono stati anche distribuiti ai bisognosi abbigliamento, scarpe, medicinali e prodotti per la cura personale. In alcune città della Russia, i devoti Sathya Sai hanno ripulito le aree in prossimità dei luoghi di distribuzione del cibo.
IIII IIII IIII A Kiev, oltre alla distribuzione di cibo,
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Il servizio agli ospiti anziani a Mombasa.
Per intrattenere gli ospiti, sono stati organizzati canti, mimo e danze. Il 19 ottobre 2013, sono state disposte visite oculistiche per gli ospiti e distribuiti occhiali da lettura Marzo 2014
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IIII IIII IIII e farmaci. All’unità fisioterapica della Casa è stata donata una bicicletta da camera. Inoltre, sono stati distribuiti 50 completi di lenzuola con federe, 50 asciugamani e 70 paia di ciabatte di gomma. Il personale e gli abitanti della Casa Little Sisters of the Poor hanno espresso gratitudine per i servizi amorevolmente resi.
La Casa Betsaida, situata nel villaggio di Korrompoi a Kitengela, a sud di Nairobi, è una casa residenziale per donne di 85 anni e più, e per persone con disabilità fisica. Il 20 ottobre 2013, venticinque studenti, un ex studente e due insegnanti della scuola Sathya Sai di Kisaju hanno distribuito cibo e altri forniture tra cui coperte, riso, legumi, sale, olio, zucchero e farina di mais, insieme con pomodori freschi, cipolle e cavoli provenienti dalla fattorie delle scuole Sai della Casa Betsaida. NEPAL
I Centri e i Gruppi Sathya Sai di tutto il Paese hanno organizzato i Bhajan e svolto attività devozionali e di servizio per commemorare la ricorrenza del Giorno della Dichiarazione di Avatarità. Il momento culminante della circostanza è stata la posa della prima pietra di un progetto di acqua potabile per la comunità di una zona collinare per servire 335 famiglie e 355 studenti di una scuola della zona. È stato amorevolmente servito cibo a oltre 5000 persone. A 30 famiglie indigenti sono stati distribuiti speciali pacchi di soccorso, costituiti di generi alimentari per un mese e abbigliamento per tutta la famiglia. Altre attività comprendevano il servizio a più di 220 pazienti in campi medici, l’offerta di pasti nutrienti a più di 300 pazienti di un ospedale, la pulizia dei locali dell’ospedale
e dei templi e il servizio nelle case per anziani.
GUYANA
Nel mese di agosto 2012, a seguito del Convegno dei Giovani “Divine Showers”, al quale ha partecipato il presidente della Guyana, Donald Ramotar, è stata portata all’attenzione dell’Organizzazione Internazionale Sathya Sai della Guyana la necessità di interventi di chirurgia dei fibromi uterini. Sotto la sollecitazione del presidente, all’inizio del 2013, in stretta collaborazione con le autorità governative, sono stati presi accordi per organizzare i servizi di un team medico internazionale di devoti Sathya Sai provenienti dagli Stati Uniti.
Dall’8 al 23 novembre 2013, due gruppi di medici Sathya Sai degli Stati Uniti con 4-5 volontari per ogni squadra hanno eseguito 52 interventi chirurgici di fibroma uterino presso il Georgetown Hospital e il West Demerara Hospital della Guyana. Ogni intervento effettuato ha avuto successo, e non un solo paziente esaminato per l’intervento chirurgico è stato escluso. I pazienti con diagnosi di fibromi stavano aspettando da 4 a 7 anni. Di conseguenza, molti di loro avevano fibromi uterini di grandi dimensioni con aderenze multiple e lesioni, che, in molti casi, li hanno portati a interventi chirurgici complessi della durata di oltre tre ore.
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ITALIA
Il 20 ottobre 2013, 120 membri provenienti da 15 Centri Sathya Sai con numerosi altri hanno servito cibo a 650 persone bisognose in commemorazione del Giorno della Dichiarazione di Avatarità
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IIII IIII IIII (20 ottobre). Vari Centri Sathya Sai italiani hanno anche distribuito pasti e provviste alimentari a famiglie bisognose e persone senza fissa dimora di Piemonte, Lombardia, Verona, Udine, Lazio e Roma. In Emilia Romagna, il 20 ottobre, i volontari del Centro di Faenza hanno servito oltre 70 pasti e distribuito pacchi di generi alimentari. In un giornale locale è stato pubblicato un articolo su tale servizio.
profughi di altri Paesi, ha presentato una miscellanea di canti cristiani popolari, accompagnati da tamburi Djembe.
TANZANIA
Il 20 ottobre 2013, nella moschea Shariff nell’area di Kunduchi di Dar es Salaam, i volontari Sathya Sai hanno servito cibo a oltre 400 persone, compresi bambini e donne.
HONG KONG Nell’ambito dell’iniziativa “Serve the Planet”, è stato organizzato il progetto intitolato “Spegni per Accendere” durato 10 giorni, con inizio il 10 ottobre 2013, per spegnere i dispositivi elettronici e focalizzarsi sulle attività spirituali interiori. Sono state organizzate attività educative per il rispetto della Madre Terra incoraggiando l’impegno a non sprecare le risorse naturali. Il 19 ottobre, si è tenuto, al Centro Sathya Sai, un programma intitolato “Figli: il Nostro Futuro”. L’evento di 10 giorni comprendeva filmati, programmi di bambini, brevi scenette e sessione di meditazione guidata. Il mattino del 22 ottobre, a Kowloon e isola di Hong Kong, 18 volontari Sathya Sai hanno distribuito 180 Pacchi Sai Seva, costituiti di vari generi di alimenti. Lo stesso giorno, 22 volontari Sathya Sai del Centro di Tsuen Wan hanno servito 121 confezioni di cibo caldo ai bisognosi a Kowloon.
Distribuzione di cibo a bambini bisognosi in Tanzania.
L’imam della moschea ha gentilmente predisposto una sessione di preghiera cui hanno partecipato tutti i volontari Sathya Sai. Ai bambini sono stati serviti dei biscotti. A tutti i bambini e alle donne sono state distribuite calzature di gomma, e magliette ai bambini. Il 20 ottobre, nella comunità di Kondo ya Bahari, situata a 14 chilometri da Dar es Salaam, i volontari Sathya Sai hanno servito circa 400 persone, compresi 100 bambini ciechi. Sono stati distribuiti cibo caldo, abiti, calzature, bevande analcoliche, acqua e merendine. Prima della distribuzione del cibo caldo e degli altri oggetti, sono state condotte preghiere. Il Daily News della Tanzania ha pubblicato la notizia dell’evento.
IIII IIII IIII L’88° Compleanno di Bhagavan è stato celebrato in due Centri Sathya Sai di Hong Kong. Nel pomeriggio, oltre 1200 persone hanno partecipato a un programma culturale, cominciato con una commedia. L’Azione Cristiana, un NGO (Associazione Non Governativa) che offre asilo ai Eterno Auriga
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IIII IIII IIII CANADA
Il 20 ottobre 2013, i Centri Sathya Sai del Canada hanno risposto all’iniziativa Serve the Planet “Dar da mangiare agli affamati”. Al British Columbia, 30 membri del Centro Sathya Sai e i giovani adulti hanno sfamato 300 persone bisognose nella città di Vancouver centro.
Cibo per bisognosi nel Centro di Vancouver.
Nell’Ontario, i giovani adulti hanno condotto un progetto di un giorno servendo colazione, pranzo e cena ai senzatetto di Toronto. Da altre parti dell’Ontario, i volontari Sathya Sai hanno consegnato alimenti ai centri di accoglienza, a mense per i poveri e ad altre istituzioni che servono i senzatetto e persone con disabilità. A Brampton, per esempio, i volontari hanno consegnato 150 kg di cibo alla mensa per i poveri Knight’s Table. – Organizzazione Internazionale Sathya Sai
“Espansione dell’Amore in Azione”, cui hanno partecipato complessivamente 300 responsabili, nonché membri attivi. In tale convegno, Sri Arvind Balasubramanya, membro del team di Radio Sai, ha narrato la propria esperienza con Bhagavan e le lezioni da essa derivate.
I responsabili erano divisi in otto gruppi per altrettante unità di discussione sui diversi argomenti. È stata poi presentata, dal capogruppo, una sintesi e sono state prese le decisioni finali. Al termine, tutti i partecipanti hanno giurato di rispettare gli impegni presi in questo convegno.
Maharashtra e Goa - L’11 e 12 gennaio 2014, nella sacra terra di Shirdi, si è svolto il convegno dell’Organizzazione Sathya Sai Seva del Maharashtra e di Goa cui hanno partecipato circa 2000 delegati per dibattere sul tema “La Trasformazione Attraverso l’Informazione”. In apertura, Sri Ramesh Sawant, Presidente dello Stato, ha dato il benvenuto alla grande assemblea e ha spiegato la necessità di questo convegno. Sri Nimish Pandya ha esortato il pubblico a inserire incessantemente “SAI” nella propria vita quotidiana e a vivere il miracolo della trasformazione del cuore. Il discorso di Sri Pandya è stato seguito da un altro discorso tenuto da Sri Hari Ranjan Rao, segretario del Primo Ministro del Madhya Pradesh. Sri Rao ha offerto calorosissimi tributi al movimento Bal Vikas e al modo in cui ha trasformato milioni di bambini in tutto il mondo.
IIII IIII IIII INDIA
Gujarat – Il 28 e 29 dicembre 2013, a Nadiad, si è svolto l’Annuale Convegno a Livello Statale dei responsabili dell’Organizzazione Sai sul tema
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Il 12 gennaio 2014 Sri Ajit Popat, proveniente da Londra, Regno Unito, e Sri Satyajit Salian hanno condiviso con il pubblico, in particolare con i responsabili, le lezioni che hanno appreso da Bhagavan
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IIII IIII IIII Baba. I colloqui sono stati intervallati da interessanti tavole rotonde sull’Ala Educativa, sull’Ala Spirituale Ala e sull’Ala Servizio dell’Organizzazione Sai, con la partecipazione attiva dei delegati.
Rajasthan – Il 28 e 29 dicembre 2013, si è svolta, a Bhilwara, l’Annuale Convegno di Stato dell’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva del Rajasthan. Nel suo stimolante discorso, Sri Bharat Jhawar, Presidente dello Stato, ha messo in luce l’importanza dei Nove Punti del Codice di Condotta che, egli ha detto, sono stati fondamentali per
diventare un esemplare messaggero di Swami.
Il 24 dicembre si è svolta una cerimonia di felicitazione, in cui 36 membri attivi senior dell’Organizzazione hanno ricevuto i complimenti per il loro incessante contributo. Nel convegno, cui hanno partecipato oltre 400 delegati provenienti dai diversi distretti del Rajasthan, i Coordinatori di Stato e i Presidenti di Distretto hanno predisposto i Piani d’Azione per il prossimo anno.
Dichiarazione di Proprietà e altri Particolari della Rivista Intitolata SANATHANA SARATHI (in Inglese) R.No.10774/58 (Da pubblicare nel primo numero ogni anno dopo l’ultimo giorno del mese di febbraio) Modulo IV (vedi regola 8) 1. Luogo della Pubblicazione : Tipografia Sri Sathya Sai, all’interno del complesso dell’Ashram Sri Sathya Sai, Prasanthi Nilayam. 2. Periodicità della Pubblicazione: Mensile 3. Nome del Redattore : Sri K.S. Rajan È cittadino indiano? : Si Indirizzo : West II / C-22, P.O. Prasanthi Nilayam, Dist. Anantapur, A.P., 515134. 4. Editor’s Name : Sri G.L. Anand Whether citizen of India : Yes Address : Round Block V / C-3, P.O. Prasanthi Nilayam, Dist. Anantapur, A.P. 515134. 5. Nomi e indirizzi delle persone : Sri Sathya Sai Sadhana Trust, Publications Division, P.O. Prasanthi Nilayam, Dist. Anantapur, A.P., 515134. proprietarie della rivista o partner o azionisti che detengono più dell’uno per cento del totale del capitale versato al 28-02-2014.
IIII IIII IIII Io, K.S. Rajan, con la presente dichiaro che i particolari indicati sopra sono veritieri e corrispondono a quanto conosco e credo. K.S. RAJAN Data: 1.3.2014 (Firma dell’Editore)
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IIII IIII IIII Sri Sathya Sai Institute of Higher Medical Sciences
Prashantigram, Anantapur District, Andhra Pradesh Ph.: 08555-287388, Extension: 506, Fax: 08555-287544 Email: hrpg@sssihms.org.in; Website: http://psg.sssihms.org.in
Department
Minimum Requisite Qualifications
Rs15,600 39,100 & Rs 6,600/-
Rs 15,600 39,100 & Rs 7,600/-
Rs 37,400 67,000 & Rs 8,700
Additional Senior Consultant Rs 37,400 67,000 & Rs 8,900
Rs 48,165/-
Rs71,915/-
Rs 1,12,552/-
Rs 1,18,917/-
Cardiology
MBBS+ MD/DNB/DM
Should have passed MD/DNB/DM
Minimum of 4 years of experience post DM/ DNB Cardiology
Minimum 8 years of experience post DM/ DNB Cardiology
Minimum 12 years of experience post DM/ DNB Cardiology
CTVS
MBBS+ MS/DNB/+ DNB/ MCh
Should have passed MS/DNB/MCh CTVS
Minimum of 4 years of experience post MCh/DNB CTVS
Minimum of 8 years of experience post MCh/DNB CTVS
Minimum of 12 years of experience post MCh/DNB CTVS
Urology
MBBS+ MS/DNB/MCh (Genito Urology)
Should have passed MS/DNB/MCh (Genito Urology)
Minimum of 4 years of experience post MCh/DNB (Genito Urology)
Minimum of 8 years of experience post MCh/DNB (GenitoUrology)
Minimum of 12 years of experience post MCh/DNB (GenitoUrology)
Plastic Surgery
MBBS+ MS/DNB/+ DNB/MCh
Should have passed MCh Plastic Surgery
Minimum of 4 years of experience post MCh/DNB (Plastic Surgery)
Minimum of 8 years of experience post MCh/DNB (Plastic Surgery)
Minimum of 12 years of experience post MCh/DNB (Plastic Surgery)
Orthopaedics
MBBS+ MS/DNB (Orthopaedics)
Minimum 3 years of experience post MS/DNB (Orthopaedics)
Minimum of 6 years of experience post MS/DNB (Orthopaedics)
Minimum of 10 years of experience post MS/DNB (Orthopaedics)
Minimum of 14years of experience post MS/DNB (Orthopaedics).
Senior Resident
Junior Consultant
Consultant
Senior Consultant
Rs 15,600 39,100 & Rs 6,600/-
Rs 15,600 – 39,100 & Rs 7,600/-
Rs 37,400 67,000 & Rs 8,700
Additional Senior Consultant Rs 37,400 67,000 & Rs 8,900
Rs 48,165/-
Rs 71,915/-
Rs 1,12,552/-
Rs 1,18,917/-
Pay band & Grade Pay
Starting Pay with current 90% DA
Senior Resident
Junior Consultant
Consultant
Senior Consultant
Rs 37,400 67,000 & Rs 10,000
Rs 1,33,855/-
IIII IIII IIII Pay band & Grade Pay
Starting Pay with current 90% DA
Rs 37,400 67,000 & Rs 10,000
Rs 1,33,855/-
IIII IIII IIII Anaesthesiology
MBBS+ MD/DNB (Anaes.)
Microbiology
MBBS+ MD (Microbiology)
Radiology
MBBS+ MD (Radiology)
Minimum 3 years of experience post MD/DNB (Anaes.)
Minimum 6 years of experience post MD/DNB (Anaes.)
Minimum 10 years of experience post MD/DNB (Anaes.)
Minimum 14 years of experience post MD/DNB (Anaes.)
Minimum 3 years of experience post MD (Microbiology)
Minimum 6 years of experience post MD (Microbiology) Minimum 6 years of experience post MD / DNB (Radiology)
Minimum 10 years of experience post MD (Microbiology) Minimum 10 years of experience post MD / DNB (Radiology)
Minimum 14 years of experience post MD (Microbiology) Minimum 14 years of experience post MD / DNB (Radiology)
Minimum 3 years of experience post MD / DNB (Radiology)
Completed applications, along with copies of qualifying degrees and experience, Date of Birth proof and 2 passport size photographs may be sent by post to the Director, SSSIHMS-PG, Puttaparthi-515134, Anantapur District, A.P. or through e-mail at humanresourcespg@sssihms.org.in Candidates may furnish their bio-data on a white paper or in prescribed format that can be downloaded from the website: http://psg.sssihms.org.in/pages/Careers.htm). The applicants need to furnish two professional references for cross verification purposes. The institute offers 6th Pay Commission scales to its employees with current DA of 90%, at the starting basic pay, the gross salaries as mentioned in the table above. Deserving candidates may be considered for advanced increments depending on the length of experience in their respective specialisation. We accept applications throughout the year, call eligible candidates for interview and give offer of appointment depending on selection. - Director
Sri Sathya Sai Institute of Higher Medical Sciences
EPIP Area, Whitefield, Bangalore - 560066 Tel.: 080-28511500 Extn. 415 - Fax: 080-28411502 - Email: registrarblr@sssihms.org.in Sri Sathya Sai Institute of Higher Medical Sciences, Whitefield, Bangalore is offering 4 years course leading to Bachelors degree in Nursing (for Girl Students only) and 3 ½ year courses leading to Bachelors degree in Anaesthesia Technology, Cardiac Care Technology, Imaging Technology, Medical Laboratory Technology and Perfusion Technology (for Girl Students only). Applications are invited from candidates who fulfil the eligibility criteria as given below. Age: Candidates should have completed minimum 17 years and maximum 25 years of age on or before 31st of December in the year of application for admission. Qualification: 10+2, PUC or any other qualifying examination conducted by Boards / Councils / Intermediate Education established by State Governments / Central Government and recognised as equivalent to two year PreUniversity examination by the Rajiv Gandhi University of Health Sciences / Association of Indian Universities (AIU). Subjects in 10+2/ PUC: Candidates should have passed subjects of Physics, Chemistry, Biology and English (PCBE) individually and must have obtained a minimum of not less than 45% marks put together in all these subjects. For B.Sc Imaging Technology, the candidate should have passed Biology, Mathematics, Physics, Chemistry and English with an aggregate of 45%. Candidates desirous of applying can download the application form from the website and send the same by post. Incomplete applications, applications in a different format and applications not meeting the eligibility criteria will be rejected. The last date for applications will be 30th April 2014. The date of entrance exam will be intimated on hospital website. For further details log on to www.wfd.sssihms.org.in - Director
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Vivete in Amore Musica devozionale – Coro dei giovani della Malesia.
Oggi la menzogna, l’ingiustizia e la cattiveria dilagano nel mondo. L’umanità è stata ridotta in polvere. Dietro la forma umana, non ci sono qualità umane. I valori umani sono stati abbandonati, e non predomina l’amore tra uomo e uomo. Se si perde l’amore che cosa
Presentazione danzata – Nuova Scuola Media di Prasanthi in Lingua Inglese a Siddapura.
resta? L’amore è vita. Un uomo senza amore è un cadavere vivente. Pertanto, coltivare l’amore. Condividetelo. Vivete in Amore. Questa è la necessità del Kali Yuga. – Baba
Presentazione danzata – Scuola Secondaria Superiore Sri Sathya Sai Vidyalaya a Chennai.
Edizione Italiana del Sanathana Sarathi