AGOSTO 2015
EDedicato t eall’Elevazione r n o Morale A ue Spirituale r i g dell’Umanità a VERITÀ
Agosto
RETTITUDINE
2015
© Sri Sathya Sai Sadhana Trust, Publications Division Prasanthi Nilayam Pubblicato sul Sito Web del Movimento Srì Sathya Sai d’Italia
PACE
AMORE
NON VIOLENZA
“Non è la conoscenza dei Veda, delle Scritture e dei Purana a essere importante. Qualunque cosa facciate con purezza di cuore è buona, pura, sacra e divina. Non compite alcuna azione con il desiderio del frutto. Amate tutti con il sentimento che lo stesso Atma è presente in voi e in loro. Questo è il principio del vero amore. Prendendo ad esempio l’amore come base dei suoi insegnamenti, Shankara propagò la filosofia dell’Advaita nel mondo intero.”
SOMMARIO 4 L’Attaccamento al Sé è Vero Amore Discorso Divino del 9 settembre 1996 13 Celebrazioni a Prasanthi Nilayam Cronaca 15 Il Mio Divino Salvatore Cap. (a riposo) C.L. Pradhan 19 Manifestate un Ideale Divino nella Vita Dai nostri Archivi 21 Il Tempio di Guarigione: Palazzo per i Poveri Sunita Ratan Kanal 24 Ostentazione Chinna Katha 26 Il Grembo di Madre Sathya Sai Forum degli Ex Studenti 28 La Grazia sulla Soglia della Porta di Dio Effulgenza della Gloria Divina 30 Notizie dai Centri Sai 33 Il Sentiero verso la Pace (Prasanthi) Recensione Libro
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FIUME D’IMMORTALITÀ
DISCORSO DI BHAGAVAN DEL 9 SETTEMBRE 1996
L’ATTACCAMENTO AL SE‘ E‘ VERO AMORE “Le anime nobili sono toccate ben poco dalla critica e dal ridicolo degli altri. L’elefante perde forse la sua grandezza e maestà perché i cani gli abbaiano contro?” (Poesia Telugu) R I M A N E T E S A L D A M E N T E L E G AT I A D I O
Incarnazioni dell’Atma Divino! U T T I g l i oggetti di questa creazione appaiono colorati e voi pensate che questi colori facciano parte della loro natura, ma non è così; il loro colore particolare è soltanto
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apparente. Per esempio, il cielo sembra essere blu e così l’oceano, per cui voi dite che il cielo è blu, l’oceano è blu, ma questo non è corretto; né il cielo né l’oceano sono di colore blu. Il cielo, essendo molto lontano, appare blu ai nostri occhi e, in modo simile, l’oceano appare blu a causa della sua grandissima profondità. Quando andate sull’oceano e prendete dell’acqua con le mani, vedete che essa non ha colore. Shankara mantenne la promessa fatta alla madre Il bene e il male che voi sperimentate nel mondo dipendono dai vostri sentimenti, dai pensieri e dalle credenze. Voi non potete vedere la forma e il colore veri. L’elettricità è prodotta dall’acqua e usata in molti modi, ma non può esser vista a occhio nudo; in modo simile, tutti gli esseri viventi originano dal Principio Divino dell’Atma che non si può vedere; si può solamente constatare il comportamento buono o cattivo degli Eterno Auriga
esseri viventi che Ne originano. La filosofia dell’Advaita di Shankara divenne popolare tra gli studiosi. Una volta, mentre egli presiedeva una folta congregazione di eruditi, chiuse gli occhi e vide sua madre angosciata. Il cuore delle anime nobili è come uno specchio. Sospese allora immediatamente l’assemblea e andò a Kalady. Si accostò alla madre e le versò in bocca l’acqua santificata di tulasi prima che spirasse. Mantenne così la promessa che le aveva fatto. La gente di Kalady era generalmente contraria al fatto che qualunque sannyasin (rinunciante) officiasse i riti funebri dei parenti perché credeva che questo fosse contro la tradizione. Si suppone che chi si fa rinunciante abbia abbandonato tutte le sue relazioni terrene, ma Shankara, sebbene fosse un rinunciante, andò a compiere i riti finali per la madre al fine di mantenere la promessa. Nessuno del villaggio si prestò ad aiutarlo in questo compito e i Bramini Nambudiri obiettarono con forza. Secondo loro, Shankara stava agendo contrariamente al Dharma. Non avendo altra possibilità, egli portò il corpo della madre sulle spalle e lo cremò nel giardino posteriore della sua casa. Nel Kerala, la stessa pratica è seguita persino oggi: se muore qualcuno della famiglia, essi ne cremano il corpo nel giardino dietro la casa. Se andate nel Kerala, vedrete che le case hanno dei giardini spaziosi sul retro. Spiego questo con qualche dettaglio in più affinché gli studenti lo comprendano: prima di farsi sannyasin, si deve compiere il Viraja Homa. Che cos’è? Eterno Auriga
Nel Viraja Homa, la persona compie i suoi riti funebri abbandonando tutte le relazioni terrene e il proprio nome; da quel momento, assume un nome nuovo e indossa la veste arancione. Quelli che prendono la via della rinuncia assumono nomi tipo Satcitananda, Nityananda ecc., ma, in molti di loro, non si vede neppure una traccia di Ananda (Beatitudine). Uno che compie i suoi riti funebri nel Viraja Homa inizia una vita nuova; che bisogno c’è allora di avere relazioni terrene? Per questo è prescritto che un rinunciante non prenda parte agli atti cerimoniali e ai riti sacrificali. Ora vorrei darvi un piccolo esempio. Quando andammo a Rishikesh, Burgula Ramakrishna Rao si occupò della sistemazione dei devoti in pensioni o in case private. Quel giorno Swami Shivananda e i suoi discepoli Mi chiesero di partecipare alle celebrazioni del suo settantacinquesimo compleanno. Io dissi loro che era il settantacinquesimo compleanno di Kuppuswami e non di Shivananda. Kuppusvami era il suo nome prima che si facesse sannyasin, dopodiché Kuppuswami non esisteva più; il suo nome e stato erano cambiati. Shivananda era il nome che gli era stato dato nel momento in cui aveva preso il Sannyasa. Da allora erano passati trentasette anni; quindi quello era il trentasettesimo compleanno di Shivananda e non il settantacinquesimo. Shivananda disse che non aveva mai incontrato nessuno che gli impartisse una lezione spirituale in modo così convincente. Oggi le persone si basano solamente sul nome e sullo stato fisico, ma 5
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non riconoscono la base fondamentale. Solamente le Incarnazioni Divine possono mantenere lo stesso nome e stato dalla nascita alla morte. Molti commettono l’errore di identificarsi e rimanere attaccati ai loro nomi e stati precedenti anche dopo esser diventati rinuncianti. La devozione di Burgula Ramakrishna Rao Burgula Ramakrishna Rao era un grande devoto e un linguista rimarchevole conoscendo dodici lingue; era molto intelligente. Egli desiderava fare un pellegrinaggio a Badrinath, Kedarnath, con l’Avatar Stesso. Quando era Governatore dell’Uttar Pradesh, chiese di fare questo pellegrinaggio sacro con Swami, per cui, avendo saputo di questo viaggio, circa duecento devoti, provenienti da tutte le parti dell’India, si unirono a noi per far parte del gruppo. Burgula Ramakrishna Rao e sua moglie avevano un cuore sacro; essi avevano l’abitudine di mangiare solamente dopo aver servito cibo e acqua a quei devoti. Tale era il loro spirito di sacrificio. Quando il suo attendente gli disse: “Signore, mangiate anche voi; serviremo noi l’acqua ai devoti”, egli replicò: “Ora io non sono il Governatore; sono il servitore di Swami.” In un’altra occasione, quando era Primo Ministro dello Stato di Hyderabad di prima, Swami andò a Malakpet a Hyderabad. Migliaia di devoti erano in fila per avere il darshan di Swami; essi dovevano passare davanti a Swami uno dietro l’altro senza soffermarsi. I volontari li stavano facendo scorrere come si fa nel sancta santorum 6
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di Tirupati. Ora gli studenti devono comprendere quale fosse la purezza di cuore di Ramakrishna Rao. Anch’egli si mise in fila per il darshan di Swami, per cui l’Ispettore Generale della Polizia gli disse: “Signore, lei è il Primo Ministro, quindi non deve stare in fila. La prego di venire davanti.” Al che Ramakrishna Rao rispose: “Io posso essere il Primo Ministro dal punto di vista politico, ma sono un devoto comune dal punto di vista spirituale. Non sono un devoto così grande da avere il darshan del Signore personalmente.” Tale era la sua nobiltà. La bellezza fisica è caduca Dopo aver mantenuto la promessa fatta alla madre, Shankara andò a Kashi assieme ai discepoli. Per la via, vide alcuni giovani che camminavano con delle ragazze e mise in guardia i discepoli dall’attrazione fisica, dicendo: “Oggigiorno questi giovani, uomini e donne, sono attratti dal corpo fisico che è colmo di ogni sorta di sporcizia ed emette cattivo odore. Sono trascinati dalla bellezza fisica, mentre non vedono la bellezza dell’Atma interiore; questo non si addice a un essere umano. Perché tanta infatuazione per il corpo che cambia di momento in momento?” Il corpo fisico è destinato a disintegrarsi ed essere ridotto in cenere. In questa nascita umana, la gioventù è come le nuvole passeggere cha vanno e vengono. Descrivendo la natura effimera del corpo, Shankara cercò di far nascere un senso di distacco nel cuore delle persone. A questo proposito, i giovani uomini e donne dovrebbero stare molto attenti; non dovrebbero provare Eterno Auriga
attrazione per il corpo fisico che è fatto di carne, sangue e ossa ed emette cattivo odore. Come si può parlare di bellezza in un corpo simile? È solamente un’illusione e non la realtà. (A questo punto, Swami racconta la storia di un principe che voleva sposare la figlia di un mercante per la sua bellezza. La ragazza, che era devota a Dio e voleva rimanere nubile, pensò un modo per liberarlo dalla sua infatuazione. Ella mandò a dire che avrebbe acconsentito a sposarlo se egli fosse stato ancora dell’avviso dopo una settimana. Intanto prese una serie di purganti, raccolse tutte le feci in un recipiente e andò a incontrare il principe. A quel punto, era molto emaciata e tutto il suo fascino giovanile era svanito. Ella disse al principe che la bellezza che egli aveva visto in lei era tutta contenuta nel recipiente. Il principe comprese la lezione, decise anche lui di rimanere scapolo e si consacrò al servizio di Dio.) Il corpo è come una bolla nell’acqua, la mente è come una scimmia pazza e il corpo la segue. Adi Shankara insegnò ai giovani a non subire l’attrazione per i piaceri dei sensi. “Il corpo che è fatto dei cinque elementi è debole e destinato a disintegrarsi. Sebbene siano assegnati un centinaio di anni di vita, nessuno può ritenerli garantiti; si possono lasciare le spoglie mortali in qualunque momento, da bambini, da giovani o da vecchi. La morte è certa; quindi, prima che il corpo perisca, l’essere umano dovrebbe Eterno Auriga
sforzarsi di conoscere la propria natura reale.” Contemporaneamente, egli non sostenne mai che tutti i giovani dovessero farsi rinuncianti, ma li consigliò di compiere i loro doveri scrupolosamente e di passare il tempo in contemplazione di Dio. Shankara insegnava ciò che egli stesso praticava. I giovani di oggi son diventati schiavi dei sensi e vivono come animali. Per questo Adi Shankara insegnò ai giovani la filosofia dell’Advaita in modo a essi comprensibile. Brahman è il Principio Fondamentale della creazione Bambini, ragazzi e ragazze! Voi avrete visto al cinema dei film. L’Advaita si può imparare anche dal cinema. Quando entrate nella sala, da principio vedete soltanto lo schermo bianco, ma non sareste soddisfatti nel vederlo tale per tutto il tempo e aspettate ansiosamente che le immagini vi vengano proiettate; quando le figure appaiono sulla tela, siete contenti di guardare. È sempre la stessa figura che appare sullo schermo? No, le figure vanno e vengono, ma lo schermo non viene né va: è sempre lì. Lo schermo è permanente, mentre l’immagine è temporanea. In modo simile, il mondo (jagat) che viene e va è temporaneo, mentre Brahman, che non viene né va, è eterno. Per questo Adi Shankara dichiarò: “Solamente Brahman è reale; il mondo è irreale.” Nella parola “jagat”, “ja” significa “venire” e “gat” sta per “andare”. Come le immagini appaiono e scompaiono sulla tela, il mondo viene e va sullo schermo di Brahman che è la Verità come lo schermo 7
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bianco, ma nessuno ama vedere sempre solamente lo schermo. Esso si guarda solo quando appaiono le immagini. Shankara disse anche: “Vishnu pervade l’intero universo.”
terrena è molto difficile. Ti prego, portami al di là di questo oceano e concedimi la liberazione.”
Qual è l’insegnamento essenziale dell’Advaita? Nel portare avanti la vita in questo effimero mondo fisico, si deve prendere come base il principio fondamentale: lo schermo di Brahman. Questo mondo irreale è proiettato sullo schermo di Brahman. Tutta la creazione è basata su questo Principio Fondamentale. Voi potete sperimentare il principio dell’unità solo quando comprendete la base fondamentale della creazione.
Udendo ciò, gli studiosi erano confusi, in quanto egli aveva detto precedentemente che il mondo è irreale e poi che il mondo intero è pervaso da Vishnu. Essi si chiedevano quale di queste affermazioni fosse vera, ma Shankara affermò: “Entrambe sono vere.” Le immagini vanno e vengono. “O Signore! Io sono prigioniero di questo ciclo di nascita e morte; sperimento ripetutamente l’angoscia di essere nel ventre della madre. Attraversare l’oceano della vita 8
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Tutto è irreale eccetto Brahman. Ecco un esempio: voi guardate le immagini sulla tela del cinema; vedete solamente le immagini e non la tela. Dov’è la tela quando le immagini vengono proiettate? Essa diventa una parte delle immagini. Senza la tela, le immagini non si possono vedere; quindi la tela è il sottofondo. Similmente, il Principio Eterno della Divinità permea l’universo intero. Su questa base si dice che Vishnu permea tutto l’universo. La stessa verità è affermata dai Veda: “Il mondo intero è permeato di Dio.” Lo stesso Atma è presente in tutti i nomi e tutte le forme; Eterno Auriga
senza lo schermo dell’Atma, l’immagine del mondo non si può vedere. Questo è il modo in cui Shankara comunicò il principio dell’Advaita al mondo. Qual è l’insegnamento essenziale dell’Advaita? Nel portare avanti la vita in questo effimero mondo fisico, si deve prendere come base il principio fondamentale: lo schermo di Brahman. Questo mondo irreale è proiettato sullo schermo di Brahman. Tutta la creazione è basata su questo Principio Fondamentale. Voi potete sperimentare il principio dell’unità solo quando comprendete la base fondamentale della creazione. Questa unità, detta Atma, è presente in ognuno nella forma della coscienza. A questo Principio Atmico vengono dati vari nomi come Rama, Krishna, Buddha, Gesù, Nanak ecc. Tutti questi nomi e forme sono attribuiti alla Divinità dall’essere umano. Essi hanno nascita e morte, ma la Divinità no. La Divinità è onnipervadente. Shankara insegnò il principio dell’Advaita agli studiosi in modo elaborato, ma comprendere questa filosofia advaitica non è facile per tutti perché ogni individuo appare diverso dall’altro anche se il potere fondamentale è lo stesso in tutti ed è la forza vitale chiamata anche Aham. Che cos’è questa forza vitale? Il processo di inalazione ed esalazione è definito Principio del Soham e questa è la nostra forza vitale. Il corpo esiste grazie alla presenza del Principio del Soham di cui “So” indica “Quello” e “Ham” significa “Io”. “Quello tu sei” è l’insegnamento del Principio del Soham, chiamato anche Hamsa Gayatri. Eterno Auriga
Nel corpo umano ci sono tre canali sottili, cioè Ida, Pingala e Sushumna, che sono legati alla forza vitale. L’inalazione è chiamata puraka, l’esalazione rechaka e la ritenzione kumbhaka. Queste tre formano l’aspetto essenziale del Pranayama che è uno dei passi dello yoga diffuso dal Saggio Patanjali. Esso consiste di otto passi: Yama, Niyama, Asana, Pranayama, Pratyahara, Dharana, Dhyana, Samadhi. Il processo di inalazione è indicato con “So” e quello di esalazione con “Ham”. Tra l’inalazione e l’esalazione c’è la ritenzione del respiro al centro delle sopracciglia. È qui che gli yogin si concentrano durante la meditazione e questa è la fonte della Saggezza Atmica. Gli antichi yogin esortarono l’essere umano a concentrarsi sulla base fondamentale di ogni cosa: l’Atma. La confluenza del Gange, dello Yamuna e del Sarasvati è chiamata Prayag nel senso terreno, ma il vero Prayag si trova dove i canali nervosi sottili Ida, Pingala e Sushumna si incontrano. Quello è il centro tra le sopracciglia. Adi Shankara paragonò la via del lavoro sacro e altruistico al Gange, la via dell’adorazione allo Yamuna e quella della saggezza al Sarasvati. Sarasvati è Antar Vahini (invisibile). Allo stesso modo, la saggezza è l’Antar Vahini del lavoro e dell’adorazione. Noi viaggiamo in treno o in automobile per raggiungere Prayag, ma la vera Prayag non si può raggiungere con questi mezzi di trasporto. La stessa cosa fu dichiarata da Mira quando fu costretta a lasciare la sua casa. Ella cantò: “O mente! Vai sulle sponde del Gange e dello 9
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Yamuna. La loro acqua è pura e farà in modo che il corpo sia fresco e sereno.” Il Signore Krishna risiede alla confluenza del Gange con lo Yamuna nella forma dell’Atma. Come appare Krishna? “Egli indossa una veste di seta gialla ed è ornato di una corona di penne di pavone e di orecchini luccicanti.” Tali sono i sacri sentimenti dei devoti dal cuore puro. Mira sperimentò l’unità con Krishna per mezzo della sua devozione profonda. Tale principio di unità fu insegnato da Shankara nello stesso modo ai giovani e ai vecchi; in questo modo, la filosofia Advaita fu gradualmente accettata da tutti. L’espiazione di Shankara Quando Mandana Mishra fu sconfitto nel confronto, Shankara insistette a che egli diventasse rinunciante in ossequio alle condizioni stipulate. Ubhayabharati, moglie di Mandana, era un’insigne studiosa. Ella disse a Shankara: “Tu conosci completamente tutte le Scritture. Io sono ardhangini, la ‘dolce’ metà di mio marito, il che significa che sono metà del suo corpo. Quindi solamente quando avrai sconfitto anche me nel dibattito potrai chiedergli di farsi sannyasin.” Shankara acconsentì e iniziò il dibattito con lei, nel corso del quale ella gli pose una domanda inerente al Dharma del capofamiglia secondo quanto affermato dal Kama Shastra (trattato sull’amore maritale). Egli non conosceva quella Scrittura, per cui le chiese un mese per trovare la risposta. In quel periodo, un re di nome Amaruka 10
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era morto e il suo corpo giaceva nel palazzo reale; Shankara, approfittando dell’occasione, entrò in quel corpo per mezzo del potere dello yoga. Vedendo il re resuscitato, la gente del regno fu piena di gioia e lo acclamò, ma, in effetti, quello non era il re, bensì Shankara in quel corpo. Egli cominciò la vita da capofamiglia proprio come il re, ma, ben presto, si rese conto di aver fatto un’azione non sacra che la sua coscienza non accettava. Pertanto, lasciò immediatamente quel corpo, tornò da Ubhayabharati e rispose alla sua domanda, dopodiché partì per il Kashmir. In quel periodo, anche Shrinagar, nel Kashmir, era un luogo di studiosi e intellettuali insigni e il re era il loro mecenate. Nel momento in cui Shankara entrò nella città, le porte del tempio della Madre Divina si chiusero. La gente tentò invano di aprirle. Molti studiosi dei Veda andarono lì a cantare inni di lode alla deità e a pregarLa di aprire le porte, per cui la Dea fu mossa dalla loro devozione e udì la sua voce eterica dire: “Shankara è un grande studioso e un acharya (uno che fa quello che predica), ma ora si è macchiato. Solamente quando avrà espiato l’errore che ha commesso e che ha causato la colpa, le porte del tempio si apriranno.” Shankara cominciò allora a pregare intensamente la Madre Divina, ammise che entrare nel corpo del re e vivere da capofamiglia nel palazzo reale era stato un errore e, al fine di espiare, si sottopose a una dura penitenza per undici giorni rinunciando a mangiare e dormire. Il dodicesimo giorno, le porte del tempio si aprirono da sole. Tale era la determinazione di Shankara. Eterno Auriga
L’oratore che ha parlato prima ha detto: “Tutti dovrebbero amare Swami: solamente tramite l’amore si è santificati.” Quale tipo d’amore si dovrebbe provare? Non l’amore terreno. Shankara si macchiò a causa di questo amore terreno, senza però farlo con alcuna intenzione malvagia.
Il suo intento era solamente quello di dare una risposta a Ubhayabharati. Se il vostro amore è legato a sentimenti atmici, non vi macchierete. Il vero Amore è relativo all’Atma e non al corpo. L’attaccamento al Sé è vero Amore. L’Amore è Dio; vivete nell’Amore. Questo Amore vi darà la purezza di cuore. Ieri vi ho detto: “Si può essere maestri dei Veda e dei Vedanga; si può esser esperti nel comporre Eterno Auriga
prosa e poesia, ma se si manca di cuore puro ci si rovinerà. Non dimenticate mai queste parole di saggezza.” Aggrappatevi a Dio con forza: Egli è il vostro vero ed eterno salvatore. Dovete avere la forte determinazione di stare attaccati a Lui: solamente allora la vostra vita sarà redenta. Esercitare il distacco per qualche tempo e tornare ad attaccarvi alle cose del mondo non serve a niente. Una volta abbandonati i desideri terreni, gettateli via per sempre. La Divinità si manifesterà in voi quando avrete questo senso di distacco supremo; questa è la verità e nient’altro che la verità. Gli insegnamenti di Shankara sul distacco hanno fatto un gran bene all’umanità.
Non è la conoscenza dei Veda, delle Scritture e dei Purana a essere importante. L’importante è che qualunque cosa compiate con purezza di cuore sia buona, pura, sacra e divina. Non fate alcuna azione con il desiderio dei frutti; amate con il sentimento che l’Atma è presente in voi e in loro: questo è il principio dell’Amore vero. Prendendo questo Amore come base del suo insegnamento, Shankara trasmise la filosofia dell’Advaita a tutto il mondo. Nel dare questo insegnamento, egli ebbe 11
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attenzione speciale per giovani e bambini, ma voi dovete essere consapevoli del fatto che lo spirito di distacco non si può maturare semplicemente ascoltando dei discorsi spirituali. Un importante uomo d’affari soleva andare ad ascoltare un sant’uomo colto che teneva dei discorsi sui testi mitologici, il quale un giorno disse: “Tutti voi dovete ascoltare questi discorsi per tutti i giorni della settimana; ciò vi darà pieno merito.” L’uomo d’affari fece così per cinque giorni regolarmente, ma il sesto giorno dovette assentarsi per un lavoro urgente, per cui chiamò il figlio e gli disse: “Il sant’uomo mi ha detto che avrei guadagnato molto merito nell’assistere ai suoi discorsi per sette giorni, ma domani è necessario che io mi assenti. Quindi dovresti andare tu ad ascoltare la sua lezione al mio posto perché non voglio perdere quel merito non partecipando…” Poco dopo andò nella sua stanza e cominciò a pensare: “Quel sant’uomo impartisce l’insegnamento vedico secondo cui l’essere umano deve rinunciare al mondo e concentrarsi solamente su Dio ed esorta tutti a non essere attaccati al corpo rimanendo così intrappolati nel samsara. Che cosa accadrà se mio figlio diverrà un rinunciante ascoltando i suoi insegnamenti?” Pertanto andò immediatamente dall’uomo e gli disse rispettosamente: “Domani verrà mio figlio ad assistere al vostro discorso. Vi prego di non sottolineare troppo l’importanza del valore della rinuncia. Parlate piuttosto del significato dell’amore per il mondo.” Il sant’uomo replicò: “Tu hai ascoltato i miei 12
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discorsi per cinque giorni. Quanto distacco e quanta rinuncia hai maturato? Com’è allora possibile che tuo figlio maturi lo spirito di rinuncia ascoltandomi un giorno solo? Non è possibile.” Il vero significato della rinuncia Liberarsi delle montagne di colpe accumulate nel corso di innumerevoli vite è molto difficile. Quindi Shankara era deciso a stimolare il senso del distacco nei bambini del circondario, mondando i loro cuori ed esponendoli ripetutamente al suo insegnamento. I recipienti che si usano per i matrimoni possono esser puliti una volta ogni tanto, ma il bicchiere che viene usato tutti i giorni deve essere pulito quotidianamente. In modo simile, i giovani devono sottoporsi ripetutamente a questo processo di pulizia per maturare il distacco. In questo modo, Shankara stimolò lo spirito di vairagya (distacco) nei giovani. Che cosa s’intende per vairagya? Ve l’ho detto altre volte: vorrebbe qualcuno mangiare il cibo che ha vomitato? Dovreste acquisire tanta avversione per i piaceri terreni quanta ne avete per il cibo vomitato. Non dite: “Tenterò.” Tentare è una cosa arida. Lo dovete fare, lo dovete fare; è solamente per il vostro bene. Nelle cose e nelle relazioni terrene non c’è felicità; qualunque sia il vostro guadagno, qualunque sia la felicità che sperimentate in questo mondo, da esso dovete comunque andar via e lasciarli. Quindi aggrappatevi a Dio con forza: Egli è il vostro vero ed eterno salvatore. Dovete avere la forte determinazione di stare attaccati a Lui: continua a pagina 18... Eterno Auriga
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IL RAMAYANA NEL BURRA KATHA
’11 LUGLIO 2015, TRE STUDENTI dell’Istituto hanno messo in scena la storia del Ramayana attraverso la forma d’arte popolare del Burra Katha. Cominciando la loro presentazione alle 17, hanno intrattenuto i devoti nel Sai Kulwant Hall per oltre un’ora, illustrando l’intera storia del Ramayana attraverso narrazioni, dialoghi e canti devozionali. L’eccellente svolgersi dei dialoghi, le melodiose esecuzioni dei canti, la perfetta coreografia e la dolce musica hanno reso viva e avvincente la presentazione e deliziato gli ascoltatori.
PELLEGRINAGGIO DEI DEVOTI DELL’ASSAM
Il 13 e 14 luglio 2015, un gruppo di devoti dell’Assam, compresi i bambini Bal Vikas di tale Stato, è giunto a Prasanthi Nilayam per un pellegrinaggio di due giorni e ha presentato splendidi programmi culturali in entrambe le giornate. Il primo programma era “Usha’s Dream and Raas Leela” che è stato presentato dai bambini Bal Vikas dell’Assam il 13 luglio. Cominciando la loro presentazione alle 17, i bambini hanno prima eseguito eccellenti danze comprendenti il Raas Leela di Krishna e le Gopika, e poi presentato una commedia danzata che illustrava la mitologica storia del matrimonio di Usha, figlia del re demone Bana, sovrano di Sonitpur (la moderna Tezpur), e Aniruddha, nipote del Signore Krishna. Eterno Auriga
La scena della commedia che mostra il matrimonio di Usha con Aniruddha.
La recitazione e i dialoghi eccellenti, assieme alle emozionanti danze dei bambini, hanno avuto un effetto coinvolgente sugli spettatori che, al termine della commedia, hanno manifestato la propria gioia con fragorosi applausi. Sono seguiti i Bhajan mentre gli attori ricevevano i complimenti. Il 14 luglio, il secondo programma dei bambini Bal Vikas dell’Assam è stato anch’esso una commedia danzata. Cominciando con una danza e un canto dedicato al Signore Ganesh, i bambini
Una danza a tema dei Bambini Bal Vikas dell’Assam. 13
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hanno fatto seguire il canto di preghiera al Signore Siva “Om Namah Sivaya”, accompagnato da un’estasiante danza. In seguito, i bambini hanno danzato al ritmo del canto patriottico “Vande Mataram” (offro riverenti omaggi alla Madre India). Sono seguite tre emozionanti danze dei bambini al ritmo di tre immortali canti del maestro di musica dottor Bhupen Hazarika sui temi del controllo della mente, dell’aiuto agli oppressi e dell’empatia con gli sfruttati. Gli agili passi di danza e l’espressiva gestualità dei bambini, oltre alla perfetta esecuzione dei canti, hanno ampiamente trasmesso i valori contenuti nei canti. Il programma, cominciato alle 17, è terminato alle 18,15 dopo una breve sessione di Bhajan e la distribuzione del Prasadam.
CELEBRAZIONE DELL’ID UL FITR
Il 18 luglio 2015, nella sacra ricorrenza dell’Id Ul Fitr, gli studenti del Campus di Prasanthi Nilayam dell’Istituto d’Istruzione Superiore Sri Sathya Sai hanno messo in scena una commedia intitolata “Sathyam Sivam Sundaram”.
Gli studenti compiono il Nazam in una scena della commedia “Sathyam Sivam Sundaram”
Basata sui “Chinna Katha” di Bhagavan, la commedia ha scavato nei significati più intimi di queste storie per rivelare le profonde verità in esse contenute. L’eccellente recitazione degli studenti e l’abile regia hanno dimostrato i valori della vera devozione, della carità e della fratellanza dell’uomo, come illustrato nelle storie.
L’istruzione senza saggezza, la mera conoscenza priva di discriminazione, l’azione senza discrezione, l’erudizione mancante di sagacia, il potere non giustificato da credenziali, le dichiarazioni non basate sulla verità, la musica che manchi di melodia, l’adorazione non sostenuta dalla devozione, una persona priva di buon senso e di carattere, uno studente non dotato di umiltà e un discorso che non riesca a ispirare: tutti questi sono di assoluta inutilità. - Baba 14
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IL MIO DIVINO SALVATORE Capitano (a riposo) C.L. Pradhan
Swami mi assegnò il compito di occuparmi della sicurezza nell’Ashram. Con la Sua grazia e guida, assunsi l’incarico con calma e serietà. Credo che la fede in Dio sia la sicurezza più appropriata negli alti e bassi della vita. Dio è onnipotente e noi siamo solo strumenti nelle Sue mani.
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ENNI A SAPERE DI SAI Baba nel 1967 attraverso la rivista “Blitz”, ma, data la mia ignoranza, non cercai mai di scoprire qualcosa di più su di Lui. Avevo un vicino cristiano di nome dottor Ghosh, che viveva con la sua famiglia nello stesso quartiere governativo dell’Odisha in cui stavo io. Ero solito accompagnarlo saltuariamente per le preghiere in una vicina chiesetta. C’era una buona congregazione di persone in quel luogo, ove venivano tenuti sermoni spirituali e offerte preghiere per il benessere di tutti. Al termine, il parroco della chiesa evidenziava sempre: “Il Signore Gesù, secondo la credenza comune, è il solo Salvatore.” Nel Gregge di Swami
La parola “Salvatore” era latente nella mia mente come riflessa in una miniera d’oro, ma non v’era alcuna ulteriore discussione o commento su di essa. Un giorno, uno dei membri del mio staff mi salutò e mi informò che ogni giovedì, vicino al nostro complesso residenziale, Eterno Auriga
si svolgevano con regolarità i Bhajan Sai. Mi chiese poi di trovare un po’ di tempo per andarvi. Il giovedì successivo visitai quella casa e partecipai ai Bhajan Sai. C’era un silenzio assoluto e i devoti erano ben disciplinati. La stanza era satura della dolce fragranza dei bastoncini d’incenso. Cominciando con l’Omkaram, i devoti cantarono i Bhajan dedicati alle divinità di tutte le fedi, cosa molto piacevole. Ruotò poi la mano in aria e materializzò qualcosa come il burro. Massaggiò quindi il mio corpo su e giù con la punta delle dita, mi materializzò della Vibhuti, mi benedisse e mi rassicurò con queste parole: “Io sono sempre vicino a te e ti proteggo.” Ero emozionato per il Suo amore e le Sue benedizioni di cui avevo bisogno per la mia carriera di pilota aeronautico. Agosto 2015
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sulla sabbia in prima fila con le mie due figlie e attendevo con il cuore palpitante l’arrivo di Sai Baba. E finalmente… eccoLo, “fluttuante” sopra il terreno con passi agili. Ogni Suo movimento era ritmico, e sfiorava soavemente il suolo, come una delicata cascata di petali di fiori. Non appena mi venne vicino, ebbi un contatto visivo con Lui. Egli mi benedisse con l’Abhaya Hasta Mudra (il segno gestuale di benedizione) e mi toccò dolcemente la guancia, purificandomi il corpo e la mente con potenti vibrazioni. Un brivido mi attraversò il corpo e avvertii di esser stato santificato dal Suo santo e amorevole tocco. Capii allora che il Dio vivente si muoveva in mezzo a noi. Dopo questa visita a Puttaparthi, cominciai a prender parte alle attività Sai che mi trasformarono e rafforzarono la mia fede in Sai Baba.
Le melodie permeavano il mio processo di inspirazione ed espirazione e il mio cuore era profondamente assorto nei Bhajan. Calde lacrime cominciarono a fluire dai miei occhi e la lingua danzava al ritmo del battito delle mani che accompagnava i Bhajan. Il corpo era immobile e la mente concentrata su Sai Baba che mi invitava e mi benediceva. Io vi Proteggo Sempre
Due settimane dopo, mi precipitai a Puttaparthi senza prenotazione ferroviaria con mia moglie e due bambini piccoli, Mamta e Raksha, poiché la mia mente era eccitata e bramava di vedere Sai Baba. La festività dello Sri Krishna Janmashtami, nel mese di agosto del 1975, era in corso. Ero seduto all’esterno del Mandir per terra 16
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Visitai ancora Puttaparthi nel 1977. Una mattina presto, ero seduto in prima fila e riflettevo sul nome “Sai Ram”. Presto fu diffusa una musica devozionale di sottofondo e Baba apparve uscendo dalla Sua stanza. Dopo qualche tempo, venne direttamente verso di me e mi concesse un colloquio privato. In quella stanza c’erano circa 12 persone, donne e uomini, a cui Swami materializzò orologi, anelli d’oro e Vibhuti. Confortò i malati ed elargì benedizioni su tutti. Alla fine, si volse verso la direzione in cui mi trovavo e disse: “Swami non ti ha dimenticato.” Mi accompagnò dentro la stanza piccola e mise a nudo le mie mancanze e le abitudini sbagliate. Ruotò poi la mano in aria e materializzò qualcosa come il burro. Massaggiò quindi il mio corpo su e giù con la punta delle dita, mi materializzò della Vibhuti, mi benedisse e mi a rassicurò con queste parole: “Io sono sempre vicino Eterno Auriga
a te e ti proteggo.” Ero emozionato per il Suo amore e le Sue benedizioni di cui avevo bisogno per la mia carriera di pilota aeronautico. Il Mio Divino Salvatore Viene in mio Soccorso Il 22 gennaio 1998, mi fu assegnato il compito di portare un aereo della Super King Air all’aeroporto di Juhu. In precedenza, avevo pilotato questo aereo tante volte ed ero atterrato spesso all’aeroporto di Juhu. L’atterraggio in tale aeroporto è sempre stato complicato in quanto vi erano alti edifici e alberi sul sentiero di avvicinamento alla pista. Dovevo infine atterrare alle 13 circa. Il vento era a raffiche e concentrato in coda (il vento contrario è favorevole per l’atterraggio sulla pista). Il mio aereo attraversò metà della pista galleggiando a causa del vento in coda e infine atterrò. Usai la piena potenza inversa per rallentare l’aereo, così come i freni a pedale con leggere pressioni, ma non era sufficiente. Anche il mio copilota utilizzò i freni, ma essi non tenevano poiché gridò: “Signore, la frenata non è riuscita.” Io, tuttavia, ero calmo e composto, memore delle benedizioni di Swami. Per me erano disponibili ora solo 20 metri di pista. Con il timone di destra, feci curvare l’aereo verso il lato destro all’interno della pista. Nella mia ultima azione, detti piena potenza al motore destro e bloccai quella inversa del sinistro, con il risultato che l’aereo si girò di scatto verso sinistra su una ruota sulla pista come desiderato. Ma, a causa dell’apertura della piena potenza del motore, la polvere a terra si alzò così fitta e salì tanto in alto che, per l’ATC (Controllore del Traffico Aereo), la visibilità della pista e del velivolo fu ridotta a zero. Non riuscendo a vedere bene, il controllore Eterno Auriga
trasmise, all’aeroporto di Santa Cruz, il messaggio SOS di incidente, affermando che l’aereo aveva oltrepassato la pista e, attraversandola, si stava dirigendo verso il Kutcha (terreno accidentato) che si trova a lato della spiaggia di Juhu. Mentre stavo lentamente rullando indietro, vidi che tre, quattro mezzi dei vigili del fuoco stavano velocemente venendo verso di noi sulla pista principale. Quando l’ATC avvistò il nostro aereo, gridò: “Come diavolo potete essere sulla pista? Il vostro aereo l’aveva attraversata andando verso il Kutcha.” In realtà, il mio aereo non era andato fuori pista, come le tracce dei pneumatici dell’aeromobile indicavano lì sul bordo pista, e, alla fine, il controllore dovette prenderne atto. Dopo qualche indagine ufficiale e rapporto sull’accaduto, la questione venne definitivamente risolta. Il mio copilota, capitano Thomas, che era cristiano, esclamò: “Signore, oggi, il vostro Sai Baba ci ha salvato.” Entrambi eravamo molto felici. Ci sistemammo in un albergo vicino al mare e ci riposammo pienamente dopo tutta la tensione che avevamo accumulato. Quel giorno era il mio compleanno e visitai il vicino tempio di Sai Baba per offrirGli la mia gratitudine per avermi salvato la vita. L’Incarico per la Sicurezza nell’Ashram
Nel 1999, mi dimisi dall’attività di volo e mi stabilii a Puttaparthi vicino al Gokulam. Swami mi assegnò il compito di occuparmi della sicurezza nell’Ashram. Con la Sua grazia e guida assunsi l’incarico con calma e serietà. Credo che la fede in Dio sia la sicurezza più appropriata negli alti e bassi della vita. Dio è onnipotente e noi siamo solo strumenti nelle Sue mani.
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Un giorno, Swami mi chiese: “Come va la salute?” Mi limitai a fare un cenno col capo a mani giunte. Mi guardò dritto con i Suoi occhi penetranti per circa 10 minuti come a esaminare il mio corpo e annuì con la testa: “Va tutto bene.” Dopo una settimana, verso le 12,30, mentre procedevo molto lentamente con il mio motorino sulla strada principale in direzione del Gokulam, dove soggiornavo, nel momento in cui transitavo vicino al capannone di Sai Geeta, il grosso ramo di un albero mi rovinò addosso, facendomi cadere privo di sensi. Alcuni studenti del college di Swami che passavano di lì mi portarono al General Hospital. Dopo pochi minuti, ripresi conoscenza e fui mandato all’ospedale SSSIHMS per un controllo
e altri esami. Il risultato fu di assoluta normalità, ma mi tennero in ospedale in osservazione per due giorni e infine fui dimesso. Ringraziai Dio dal profondo del cuore per avermi concesso una nuova vita. La parola “Salvatore”, che era latente nella mia mente, come riflessa in una miniera d’oro, mi illuminò e mi fece comprendere chi fosse il mio Salvatore. Oggi posso salire sulla cima dell’Himalaya e dichiarare ad alta voce: “Sri Sathya Sai Baba è il mio Salvatore.” – Il Capitano (a riposo) C.L. Pradhan svolge servizio nell’Ashram di Prasanthi Nilayam come Responsabile della Sicurezza.
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solamente allora la vostra vita sarà redenta. Esercitare il distacco per qualche tempo e tornare ad attaccarvi alle cose del mondo non serve a niente. Una volta abbandonati i desideri terreni, gettateli via per sempre. La Divinità si manifesterà in voi quando avrete questo senso di distacco supremo; questa è la verità e nient’altro che la verità. Gli insegnamenti di Shankara sul distacco hanno fatto un gran bene all’umanità. Oggi, molti studiosi diffondono il principio dell’Advaita, ma non lo mettono in pratica. Insegnare semplicemente non è sufficiente; dovete praticare. La mente deve immergersi nei sentimenti di Advaita e il corpo deve tradurli in azione. Questo è il vero senso del distacco e solamente allora potete raggiungere Brahman che è 18
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Verità, Saggezza e Infinità. Soltanto Dio è reale; tutto il resto è irreale. Bhagavan ha concluso il Discorso con il bhajan: “Satyam jnanam anantam brahma…” - Discorso di Bhagavan tenuto nel Sai Kulwant Hall a Prasanthi Nilayam il 9 settembre 1996
Eterno Auriga
MANIFESTATE UN IDEALE DIVINO NELLA VITA R E N D E T E D I V I N I T U T T I I VO S T R I P E N S I E R I
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L COSMO È creazione del Divino. Esso è sovraccarico di energia e questa non è localizzata in un punto particolare dello spazio o del tempo. Sebbene questa energia sia onnipervadente, l’essere umano non sa riconoscerne la natura divina, per cui presume che non esista. L’energia elettrica è sempre presente (negli impianti elettrici), ma la sua presenza viene riconosciuta solamente quando si accende una lampadina. In modo simile, nonostante Dio sia onnipresente, il Suo Fulgore Divino splende solamente in coloro che Lo adorano con cuore puro. Realizzate lo scopo della vita Oggi, l’essere umano non è capace di comprendere che cosa sia la vita, quale ne sia lo scopo, quale il dovere che egli deve compiere e a che cosa dovrebbe mirare. Il tempo corre veloce come un turbine di vento, e il periodo di vita assegnato all’uomo si assottiglia di momento in momento come un blocco di ghiaccio; la vita finisce ancor prima che si diventi consapevoli del proprio dovere. Qual è il dovere dell’essere umano? Ogni individuo ha Eterno Auriga
delle aspirazioni, degli ideali da realizzare e certe vie sacre da percorrere, ma non si impegna a perseguire questi scopi. Qual è la meta e lo scopo della vita, quale il suo segreto? Difficilmente egli si pone queste domande, ma illude se stesso pensando che lo scopo della vita sia di godere dei piaceri dei sensi. Non è questo ciò che dovrebbe fare, non è questo lo scopo dell’esistenza. Nel vivere, tutti dovrebbero manifestare un ideale divino ed esso dovrebbe assorbire tutta la vita e tutte le attività. Che Agosto 2015
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peccato che oggi questo sentiero sacro non venga seguito! La devozione totale delle gopi Qualunque cosa facciate per compiacere Dio deve essere in armonia con la perfezione del Divino: le parole devono essere la verità assoluta, le azioni orientate totalmente verso Dio, tutti i pensieri divinizzati. Si deve comprendere che Dio risiede in tutti gli esseri. L’uomo conduce una doppia vita ed è preda di difficoltà e preoccupazioni perché non è riuscito a comprendere questa verità. Egli può redimersi solamente conducendo una vita pia. Le gopi (mandriane) sono perfetti esempi di devozione totale e pura. Erano assorbite totalmente in Krishna e ignorarono il messaggio che Uddhava portò loro dicendogli che erano così immerse nell’adorazione di Krishna da non aver il tempo o il desiderio di fare altro. Si erano identificate totalmente con Lui. La vita umana è preziosa L’Incarnazione di Krishna proclamò la dottrina dell’Amore Divino come fu manifestato dalle gopi. Oggi l’essere umano è come un vaso di terracotta colmo di nettare: il suo corpo può essere fatto di argilla, ma il suo spirito è eterno. Il Divino deve essere sperimentato tramite il corpo; quindi la nascita umana non deve essere trattata come cosa priva di valore. La vita umana è degna di esser vissuta e deve essere custodita gelosamente come qualcosa di prezioso. Eppure oggi questo dono inestimabile è trattato come ciarpame. È essenziale che si comprenda il valore dell’esistenza umana. E quale ne è lo scopo? È tornare alla fonte da cui siamo venuti. Tornare alla casa primordiale, originale è nostro dovere. 20
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Tutti voi che siete qui venite da parti differenti dell’India e del mondo e, dopo essere rimasti un po’, dovete tornare ai vostri luoghi natii; in modo simile, gli esseri umani sono venuti sul pianeta terra come pellegrini e devono tornare alla loro casa originaria. Voi siete venuti dall’Atma e dovete tornare all’Atma. Siete venuti da Brahman e dovete fondervi in Brahman. Vi siete incarnati come scintille di Brahman e dovete diventare Brahman. Nel contempo possono esserci molti impedimenti. Dovete ignorarli. Abbiate fede incrollabile: questa è vera devozione. Tenete in gran conto la consapevolezza di Krishna in ogni momento Tenete presente l’onnipresenza del Divino qualunque cosa stiate facendo. Fate ogni azione per far piacere a Dio, per amore e non per costrizione. Rendete divina ogni azione. Nella Gita, il Signore dichiara: “Essendo nati in questo mondo transitorio e infelice, adorateMi.” Il grande insegnamento della Gita è: “Abbiate fiducia in Dio, compite i vostri doveri, siate d’aiuto a tutti e santificate la vita.” Dedicate tutte le azioni a Dio; questo è il modo per sperimentare l’unità con Lui. Dio è in voi, voi siete Dio: questa unità è la verità fondamentale. Cantate il Nome di Dio e fate servizio sociale in spirito di altruismo e devozione al Signore. Nel Treta Yuga, Rama venne proprio come incarnazione della Verità e della Rettitudine; nel Dvapara Yuga, il Signore si manifestò come Krishna, incarnazione della Pace e dell’Amore. Oggi l’Avatar è venuto come incarnazione di tutti e quattro: Verità, Rettitudine, Pace e Amore. continua a pagina 23... Eterno Auriga
IL TEMPIO DI GUARIGIONE: PALAZZO PER I POVERI
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Sunita Ratan Kanal
URANTE L’INAUGURAZIONE nel 2001 dell’Istituto Superiore Sri Sathya Sai di Scienze Mediche di Whitefield, Bengaluru, Sri Atal Behari Vajpayee, l’allora Primo Ministro indiano, definì questo ospedale “un palazzo per i poveri e tempio di guarigione”. Questo ospedale è del tutto gratuito, non tiene conto della casta, del colore della pelle, del credo, della religione; in breve, prescinde da tutto. In esso non esiste una sezione dei conti, un banco cassa o un ufficio donazioni. Ha una magnifica architettura di 115.000 metri quadrati, 333 letti all’Ospedale di Alta Specializzazione con splendidi giardini. È dotato di attrezzature all’avanguardia e di medici che affinano le loro abilità con un continuo aggiornamento sugli ultimi sviluppi in campo medico. L’Amorevole Cura dei Pazienti Due importanti parti del corpo del paziente di cui ci si occupa in questo ospedale sono il cuore e il cervello, cioè l’ospedale è specializzato in Scienze Cardiache e Neuroscienze. Ciò che si può vedere qui in ospedale sono le più recenti attrezzature importate da tutto il mondo. Ma, ciò che non è così evidente, è la dedizione, la devozione e la disciplina che è la corrente sotterranea del suo funzionamento quotidiano. L’ospedale non ha spazi ristretti e non è claustrofobico. Non ha il solito odore d’ospedale, ma, al contrario, ha il
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dolce profumo dei bastoncini d’incenso. Ha pavimenti in granito che sono mantenuti pulitissimi 365 giorni l’anno. La sala d’ingresso, con il suo imponente lampadario, è di gran lunga superiore a quella di un lussuoso albergo a cinque stelle. Ci sono mense linde che servono cibo anche agli inservienti che accompagnano i pazienti. Questo perché Sai dice: “Manava Seva è Madhava Seva” (il servizio all’uomo è servizio a Dio). Tutto questo avviene solo grazie all’Amato Bhagavan. Egli ha donato molto in termini di tempo, infinito amore, grazia e benedizioni a tutto il personale dell’ospedale. Il personale, da parte sua, si impegna a servire i pazienti con amore, scrupolo, compassione e affetto. Distribuendo la Sua Divina Benedizione sul personale ospedaliero e sui medici, Bhagavan Sri Sathya Sai Baba ha amorevolmente consigliato loro: “Vi invito a trattare i Miei pazienti con amore, premure e affetto. Non fate credere che state facendo loro un favore. Parlate loro a bassa voce, con amore, e trattateli con compassione. Sono poveri e vengono con tanta speranza da luoghi lontani. Trattateli bene.” Il personale, gli infermieri, i tecnici, i medici e i paramedici seguono questo principio guida. L’attenzione al minimo dettaglio è il segno distintivo di questo Divino Tempio di Guarigione. Questo è il luogo in cui i medici traducono le parole del proprio giuramento 21
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in azione. La passione per la perfezione in tutto ciò che fanno e l’eccellenza in ogni ambito di attività è un’abitudine quotidiana per l’intera squadra. I rigorosi servizi di controllo della qualità e quelli esterni della sua certificazione vengono utilizzati per garantire accurati rapporti di test di laboratorio. I casi in cui solo un miracolo potrebbe salvare il paziente sono trattati con amore e la Sua grazia divina assicura che possono verificarsi tali miracoli. Una ragazza di 18 anni, costretta alla sedia a rotelle e paralizzata dal collo in giù, giunse in questo ospedale dopo che più medici avevano rinunciato a curarla. Uno dei nostri dediti neurochirurghi prese a cuore il suo caso, la operò e la sottopose a fisioterapia. Ella fu nuovamente in piedi dopo quattro mesi. Attrezzature Pazienti
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Agevolazioni
per
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Il personale tratta ogni caso col massimo amore, attenzione e affetto. Prendiamo il caso di un tecnico di laboratorio che deve fare un esame del sangue. La puntura dell’ago è così delicata che il paziente non si accorge nemmeno che il prelievo è 22
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finito. I medici rassicurano i pazienti, con la massima compassione, che i loro disturbi saranno curati. Questo di per sé solleva per metà i pazienti dalle loro preoccupazioni. La prova di ciò può essere riscontrata negli occhi di coloro che arrivano con lacrime di dolore, pena e sofferenza per essere curati in questo Istituto, e tornano a casa con lacrime di gioia, felicità e gratitudine. Il reparto consulenza dell’ospedale è, di fatto, la spina dorsale dell’Istituto. A tutti i pazienti che arrivano per un intervento viene offerta consulenza per dissipare i loro timori in merito alla chirurgia. Anche dopo l’intervento chirurgico, viene offerta consulenza per quanto riguarda ciò che è bene fare o non fare al fine di prendersi cura di loro in modo globale. L’ospedale ha un reparto di Telemedicina, che offre servizi di consulenza, con l’aiuto di connessione satellitare fornita da ISRO. I nostri centri basilari a Barrackpore, Calcutta e Bhubaneshwar in Odisha consentono una diagnosi tempestiva e una rapida prassi operativa. Le successive procedure sono quindi semplificate e potenziate nei loro tempi d’attuazione, rendendo l’operatività Eterno Auriga
e il recupero più mirati, regolati ed efficaci. Viaggi e altre spese sono quindi evitati e al paziente, in tali regioni, vengono fornite agevolazioni più vicine al suo paese d’origine. La comunicazione in tempo reale porta a una profonda soddisfazione del paziente. Il servizio fornito attraverso questi centri è anch’esso assolutamente gratuito. Tutte le documentazioni sono completamente computerizzate in modo che il flusso di informazioni sia istantaneo. Questo facilita i medici nell’essere aggiornati circa i risultati più recenti dei vari test dei pazienti interni e OPD. Tutti i pazienti OPD vengono dimessi con copia delle cartelle cliniche per facilitare una documentazione adeguata. Questo aiuta
anche il medico locale delle rispettive aree a conoscere l’anamnesi del paziente e a facilitarne la diagnosi. L’Istituto ha un college di Infermieristica che impartisce istruzione gratuita a studenti in infermeria e paramedicina. L’Istituto ha anche un programma chiamato “Diplomate of National Board” (DNB) in Cardiologia, Chirurgia Cardiaca, Radiologia, Anestesia e Neurochirurgia. L’umanità sarà eternamente grata al nostro Amato Signore Bhagavan Sri Sathya Sai Baba per la creazione di questo Tempio di Guarigione nel mondo medico, emulando il quale i posteri potranno servire l’umanità. “Ama Tutti, Servi Tutti”
...continua da pagina 20
Incarnazioni del Divino! Non pensate che la celebrazione della nascita di Krishna si riferisca a ciò che accadde alcuni millenni fa nel Dvapara Yuga. Ognuno deve cullare nel cuore la consapevolezza di Krishna in ogni momento, ininterrottamente. Sfortunatamente, è segno del Kali Yuga il fatto che le persone desiderino ascoltare dei racconti malevoli sugli altri e non prestino orecchio al santo Nome del Signore. Vi sono stati dati gli occhi affinché cerchiate la visione del Signore del Kailasa, vi sono stati dati i piedi affinché andiate al tempio del Signore e non a bighellonare per vicoli e vicoletti. Tutti gli organi e le membra sono stati dati all’essere umano per adorare il Signore. Ogni Avatar è un fenomeno meraviglioso. Non riconoscere l’Avatar Eterno Auriga
è ugualmente ragione di meraviglia, e ancora più sorprendente è l’incapacità di sperimentare la presenza dell’Avatar. Comunque, la cosa più stupefacente di tutte è il fatto che ci si trovi in presenza del Signore e ci si senta infelici. Essere vicini all’Avatar, andare in giro con l’Avatar, cantare e giocare con l’Avatar, eppure non riuscire a comprendere la verità dell’Avatar è certamente un fenomeno notevole. Se si comprende il principio dell’Avatar, si sperimenta la vera beatitudine. Se si ha fede nel Divino, la vita diventa un viaggio vittorioso. - Estratto dai Discorsi di Bhagavan in occasione della celebrazione dello Sri Krishna Janmashtami
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Ostentazione
Chinna Katha
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N UN VILLAGGIO VIVEVA un’anziana donna povera che in qualche modo aveva risparmiato un po’ di denaro sottoponendosi a molti disagi. Con la somma faticosamente ottenuta, si lasciò tentare dal desiderio di acquistare dei braccialetti d’oro che indossò su entrambe le braccia. Nutrì poi l’ardente desiderio di far vedere a tutti i suoi braccialetti e ne tessé le lodi, ma nessuno vi fece caso. Nel disperato tentativo di attirare l’attenzione degli altri, un giorno dette stupidamente fuoco alla sua capanna. Quando questa
Nessuno notò i braccialetti d’oro della vecchia donna.
fu avvolta dalle fiamme, si sedette in strada, alzò entrambe le braccia in modo che altri potessero vedere i braccialetti e gridò: “Ahimè, la mia casa è bruciata.” Sentendola gridare, i vicini accorsero. Tuttavia, tutti guardavano la capanna che bruciava, e nessuno guardava i braccialetti che portava alle braccia alzate. La vecchia, allora, iniziò a lamentarsi ad alta voce: “Oh! Che tragedia! Tutto si è trasformato in cenere, tranne questi braccialetti.” La sua unica preoccupazione era di mostrare i braccialetti a tutti; aveva poco interesse per la capanna che era Quando i vicini accorsero, la vecchia si stata ridotta in cenere. Le azioni fatte lamentava ad alta voce, mostrando i suoi solo per attirare l’attenzione degli altri braccialetti: “Tutto è trasformato in cenere, tranne possono causare la propria rovina. questi braccialetti.“ 24 Agosto 2015 Eterno Auriga
Nel cruciverba sottoindicato, rintracciate dieci parole che sono state usate nel “Chinna Katha” proposto.
A P D I R T G M A V B R K I
S R E D I S A G I E R O A U
T E F P A U F A T T A T I V
R O O A L N A B U E C O R E
E C R Z Y A F B T R C C O N
M C N T T R I A A A I A T I
Nota: vedere le risposte a pagina 32.
O U I U Y D A R E N A P I L
N P T T E V M E V I L A A I
G A O T D O M N B M E N V T
L Z S O E L E A I A T N E E
V I C I N I N R U L T A N S
O O E O A N D I L I I S T O
L N M B R D A O S T P Z R R
I E I V O V I L L A G G I O
Per quanto a lungo viviate, qualunque conoscenza scientifica possiate acquisire, qualunque posizione riusciate a ottenere, prima o poi dovrete conoscere la verità sul vostro Sé. Iniziate a saperlo da ora. Occorre sempre stare all’erta. Non potete mai sapere quando la grazia del Signore, il Suo amore e la Sua benedizione saranno riversati su di voi, a che ora, in quale luogo e in quali circostanze. Non potete vedere ciò che avviene nel mondo spirituale, né potete comprendere i meccanismi dello Spirito. Se continuate a compiere il vostro dovere e vi rallegrate di quello che fate, ciò stesso vi conferirà beatitudine.
- Baba
Articolo da Tavolo (a spirale) Sri Sathya Sai Nitya Vagvibhuti (Telugu). Messaggio di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba con foto multicolori per ogni giorno dell’anno. Prezzo di vendita: rupie 95 (Codice 13455). – Il Coordinatore Eterno Auriga
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FORUM DEGLI EX STUDENTI
G. V I D Y A N A T H
IL GREMBO DI MADRE SATHYA SAI
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GNI ANNO, GLI EX STUDENTI delle istituzioni Sri Sathya Sai si impegnano a raggiungere Prasanthi Nilayam, il Divino Grembo di Madre Sathya Sai, per le benedizioni del Nuovo Anno. Mi recai a Puttaparthi il 29 dicembre 2007 per ottenere le benedizioni di Bhagavan per il 2008. Quando mi rivolsi a uno dei componenti la squadra di coordinamento dei vecchi studenti, mi fu detto che Bhagavan non aveva ancora fornito alcuna indicazione circa l’alloggio per i vecchi studenti e le loro famiglie. Mi fu perciò consigliato di restare all’esterno fintantoché Bhagavan non avesse dato direttive. Cercare il Divino Grembo della Madre Sathya Sai Con molta riluttanza mi misi in cerca di un posto disponibile all’esterno in Gopuram Gate road. Sbrigai velocemente le mie pratiche mattutine e mi precipitai nel Mandir per il Darshan di Bhagavan. Prima di entrare nel Sai Kulwant Hall, andai al Tempio di Ganesh e pregai Bhagavan di elargire le Sue benedizioni per l’imminente Nuovo Anno e di permetterci di soggiornare dentro l’Ashram. Dopo il Darshan, andai al fabbricato a due piani per registrarmi e assistetti all’impacchettamento del Prasadam. Poi, lo stesso vecchio studente che mi aveva consigliato di alloggiare
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all’esterno venne verso di me e disse che Bhagavan aveva dato istruzioni circa la sistemazione dei vecchi studenti all’interno di Prasanthi Nilayam. Coloro che erano arrivati da soli dovevano stare in un ostello adiacente al Gopuram Gate (normalmente assegnato agli studenti del Campus di Brindavan ogni volta che giungevano a Puttaparthi), mentre agli studenti che erano arrivati con le proprie famiglie, sarebbero state date camere separate. Poiché io ero arrivato da solo, corsi a portare i miei bagagli all’ostello. Allora ricordai i giorni da studente e avvertii che Madre Sathya Sai mi aveva riportato nel Suo Grembo Divino. Il compito di trasformare l’intera umanità è suddiviso fra tre Avatar Sai, Sri Shirdi Sai, Sri Sathya Sai e Sri Prema Sai. Questi Avatar Sai sono dotati dell’Amore materno. L’Avatar Sri Shirdi Sai è descritto come la Madre che prepara il cibo, l’Avatar Sri Sathya Sai come la Madre che serve il cibo e si suppone che Sri Prema Sai sia la Madre che darà da mangiare amorevolmente il cibo. Noi siamo fortunati a essere contemporanei dell’Avatar Sri Sathya Sai. Le Prove Divine Il Grembo Divino di Madre Sathya Sai è talmente vasto da poter accogliere tutte le creature dell’universo. Eterno Auriga
Gli ex studenti di Bhagavan, il 1° gennaio 2008, in attesa delle Sue benedizioni. Chiunque si rivolga a Madre Sathya Sai, sarà accolto, nessuno escluso, nel Suo Grembo Divino. Tutti coloro che sono giunti nel gregge di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba hanno trovato la pace e un ruolo da svolgere nel Grembo Divino, naturalmente a seconda delle buone azioni compiute nelle vite precedenti. Per ogni spazio in quel Grembo, le persone devono aspettare per entrarvi. La permanenza in Esso si rinnova periodicamente, per la qual cosa tutti devono superare differenti prove divine. A mano a mano che superiamo una prova dopo l’altra, Madre Sathya Sai ci attira o ci stringe sempre più vicino a Sé nel Suo Grembo. Le prove divine ruotano attorno ai sei nemici interiori dell’uomo, cioè Kama (il desiderio), Krodha (l’ira), Lobha (l’avidità), Moha (l’illusione), Mada (l’orgoglio) e Matsarya (la gelosia). Chiunque ne venga infettato rimarrà nell’inquietudine e non potrà stare nel Grembo Divino. Ogniqualvolta non superiamo una prova, rimaniamo allo stesso livello fin quando non la superiamo. Conseguire Moksha significa superare tutte le prove e fondersi nel Grembo Divino. Eterno Auriga
Le Tentazioni Terrene Sono Causa di Illusione Il nostro problema è che, quando guardiamo dalla prospettiva del Grembo Divino, sentiamo che il mondo esterno è più agevole, e anch’io sono stato fra quelli che, trascinati dal mondo esterno, hanno cercato di uscirNe e andarsene. Dopo aver raggiunto il mondo esterno, mi accorsi che il Grembo Divino era più compassionevole, più sacro, più accogliente, più morbido e più sicuro. Allora mi pentii e cercai di tornare nel Grembo Divino, ma scoprii che il mio posto e il mio ruolo precedenti erano stati assegnati a chi era in fila dopo di me. Il rientro nel Grembo Divino dipende anche dall’intensità delle preghiere a Madre Sathya Sai: alcuni sono riusciti a tornarVi e alcuni sono ancora in cammino, mentre altri devono ancora iniziare il viaggio di ritorno. Tra coloro che sono tornati, alcuni sono tanto fortunati da averlo fatto in pochi giorni o settimane o mesi. Per altri ci sono voluti alcuni anni e a me ci sono voluti quasi 15 anni per tornare e 22 per ottenere continua a pagina 29... 27
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Effulgenza della Gloria Divina LA GRAZIA SULLA SOGLIA DELLA
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PORTA DI DIO
EDITARE NELLA VERANDA del Mandir è un’esperienza che non ha paragoni in nessun altro posto consacrato di cui ho avuto la fortuna di godere. Vi è una dolce beatitudine che permea ogni respiro.
Per me, quei magnifici giorni di introspezione che precedettero e seguirono il 55° Compleanno di Baba, furono davvero molto speciali, poiché ebbi modo di adorare il Signore davanti alla porta della Sua casa e anche nel Mandir durante i Bhajan.
È qui che il miracolo della Dimora della Pace Suprema si insedia sempre più nel profondo del cuore, mentre il tempo senza fine diventa nostro. Sapete che siete arrivati nel luogo a cui avete sempre anelato. Sì, la veranda del Mandir di Prasanthi Nilayam è un posto estremamente sacro.
Fu durante una di quelle bellissime mattinate che trovai un posto nella veranda accanto al settore occupato dai ragazzi del college che apparivano tutti così freschi e puliti nelle loro bianchissime giacchecamicie, impeccabili e dal collo aperto.
Inoltre si vive la felicità suprema, sapendo che si è proprio sulla soglia della porta del Signore. E quando si riesce a scorgere Sri Sathya Sai Baba, che si prende amorevolmente cura del Suo gregge, la vista dalla veranda assume una prospettiva eterea.
Ci si può chiedere quali eventi straordinari avvengano in un luogo dove i Piedi di Loto del Signore lasciano un’impronta così divina, dove i devoti, in un elevato stato di beatitudine, vedono realizzarsi i loro sogni.
Credo che su questa veranda santificata il più dolce dei miracoli accada giorno dopo giorno, giacché il nostro Signore conosce ogni desiderio che nutriamo e, per nostra somma gioia, sovente, con la Sua amorevole grazia, silenziosamente li esaudisce.
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Baba riversò la Sua grazia su di me concedendomi molti doni o esaudendomi dei desideri durante quei preziosi giorni di novembre del 1980, quando il mondo intero inviò dei rappresentanti per partecipare agli eventi del Terzo Congresso Mondiale e del Compleanno Divino.
Ho sempre saputo che Baba si trova nel mio cuore. Questa dolce consapevolezza, ne sono certo, l’hai anche tu, caro ricercatore. Ero stato lontano dalla Sua Divina Presenza fisica per troppo tempo, dal Suo 50° Compleanno. Quella particolare mattina di tiepido sole, sbirciai il mio orologio digitale da polso e notai che segnava le 10,04. Quasi inconsapevolmente Mi piegai in avanti e, con gli indici, disegnai sul pavimento la forma di un cuore. Lo spazio davanti a me era stretto, ma abbastanza largo da essere usato come passaggio verso l’area in cui i ragazzi del college sedevano silenziosamente in fila.
Eterno Auriga
Forse mi stavo rendendo conto di come, per anni, mi fossi accontentato del mio Amato con pensieri e sogni a occhi aperti, quando guardai l’ora ed espressi un desiderio molto auspicale. Sussurrai a me stesso: “Swami, sul mio orologio da polso leggo le 10,04. 10,08 è un numero tanto prezioso. Come mi piacerebbe che Tu entrassi nel mio cuore!” Stavo pensando al cuore immaginario che avevo “disegnato” poco prima sul pavimento della veranda. La mia preghiera interiore continuò: “Swami, se Tu entrassi nel mio cuore, ciò mi darebbe tanta felicità.” Quella mattina presto, nella mia mente si diffuse il dolce pensiero del Padanamaskar.
In quel momento, Baba non si vedeva. Non sapevo neanche se Egli fosse vicino alla Mandir o se stesse dando il Darshan nei pressi del Purnachandra. Momentaneamente, la mia fantasiosa, ma amorevole preghiera, svanì dalla mia mente. Poi sentii un brivido di eccitazione fra i devoti e colsi un breve apparizione
della veste rossa di Bhagavan mentre procedeva verso il Mandir. In fondo alla veranda, Egli si fermò vicino alla bellissima porta intarsiata.
Silenziosamente si voltò e cominciò a camminare tra le due file di devoti, avvicinandosi sempre più. I miei occhi caddero sul “cuore” invisibile che avevo disegnato. Un istante dopo, i Suoi Piedi di Loto erano lì, esattamente al centro del cuore. Ebbi quell’attimo prezioso per toccare i Suoi Piedi e permettere alle mie dita di sfiorarGli la veste. Ero colmo del Suo Amore quando Egli avanzò in direzione dei ragazzi del college. Detti una rapida occhiata al mio orologio e lessi 10,08. Baba ha detto: “Alle preghiere viene sempre data risposta; questa è la regola.” Non ho mai dubitato di ciò, soprattutto dopo l’amore e la grazia che mi diede quella mattina di novembre.
– Tratto da “Mio Amato” di Charles Penn
...continua da pagina 27
il Padanamaskar di Bhagavan. Quando tornai nel Grembo Divino per la prima volta nel 2001, dopo 15 anni, fu Madre Sai a versare lacrime di felicità per me. Tuttavia, non potei tornare al mio posto e ruolo precedenti; eppure mi resi conto di essere più fortunato di coloro per i quali ci sarebbero volute alcune rinascite per tornare nel Grembo Divino. Durante un arco di quasi 25 anni, ho capito che ogni volta che scivolavo via, solo Madre Sathya Sai cercava di tenermi in Esso. Anche se ero andato fisicamente lontano da Bhagavan, Egli era l’unico a Eterno Auriga
preoccuparsi per me e a dispiacersi per il mio cedere a ogni sorta di illusione. Anche dopo essere andato via, finché mi sentivo di Sai, Egli mi proteggeva dalle forze del male, da incidenti ecc., mantenendo la Sua promessa: “Ovunque siate, siete Miei. Io non rinuncerò a voi e per Me non sarete mai irraggiungibili.” – Sri G. Vidyanath è un ex studente del corso di laurea in Economia e Commercio (1978-81) dell’Istituto d’Istruzione Superiore Sri Sathya Sai
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U. S. A.
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AL 17 AL 19 APRILE 2015, oltre 400 devoti Sathya Sai di Canada, Israele, Indie Occidentali e U.S.A. hanno gioiosamente partecipato al Precongresso Mondiale a Orlando, Florida. I dirigenti senior della SSIO hanno discusso degli insegnamenti di Bhagavan sull’amore e sul servizio disinteressato, che era il tema del congresso.
Precongresso Mondiale negli U.S.A.
Il dottor Narendranath Reddy ha fatto una panoramica delle iniziative globali intraprese dalla SSIO nel 2014 e nel 2015. I Giovani Sathya Sai hanno presentato i punti salienti delle loro iniziative e del prossimo Festival Internazionale dei Giovani che si svolgerà a Prasanthi Nilayam nel luglio del 2016. Uno dei momenti centrali è stato la mostra sulla storia dell’Organizzazione Sathya Sai della Zona 1, presentata dai giovani. La mostra comprendeva oggetti ricordo, immagini e citazioni commemorative con le date di riferimento, cominciando dalla fondazione del primo Centro ufficiale Sathya Sai degli U.S.A. negli anni ’60. I Giovani Sathya Sai hanno anche presentato un 30
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variegato programma culturale che ha miscelato umorismo e musica assieme agli insegnamenti di Bhagavan.
LAOS PDR Nel 2014, la SSIO del Laos PDR ha cominciato un programma di miglioramento per tre villaggi della provincia di Dakchung. Questi villaggi si trovano in una zona remota e sono abitati dalla popolazione più povera del Paese. In collaborazione con il Governo del Laos PDR, i capi della comunità e altri, dal 19 al 21 marzo 2015, la SSIO ha organizzato campi di controlli sanitari e fornito istruzione ai formatori per migliorare le condizioni sanitarie nei villaggi. Sono stati condotti tre campi medici nei villaggi di Ban Dakvor, Ban Dakvang e Ban Nongdone da parte di sei medici, tre infermieri, due farmacisti e da volontari Sathya Sai, comprendenti due medici di Singapore e della Malesia. Sono state visitate complessivamente 841 persone e i medici hanno visitato i pazienti allettati nelle loro case. I pazienti in condizioni critiche sono stati trasportati all’ospedale del distretto e la SSIO ha organizzato i controlli successivi nei casi in cui erano richiesti trattamenti specialistici presso gli ospedali provinciali o terziari del Laos. Nei campi d’assistenza sanitaria è stato distribuito materiale educativo basato sui Valori Umani circa la qualità dell’acqua e l’igiene. È stato servito il pranzo a 1220 persone. Il programma è cominciato con l’istruzione dei formatori su come costruire salubri bagni e latrine. Sono stati istruiti gli Eterno Auriga
artigiani dei tre villaggi, ed è stato installato un bagno in meno di mezza giornata, come primo passo verso l’eliminazione dell’insorgenza di malattie dovute alle feci.
Opuscoli sull’igiene per migliorare le condizioni dei villaggi.
La SSIO del Laos PDR ha programmato di fornire bagni a tutti e tre i villaggi per 1200 persone.
EL SALVADOR Nell’aprile del 2015, il Centro Sathya Sai dell’El Salvador ha svolto un seminario di tre giorni a San Salvador, incentrato su Gesù Cristo e Sathya Sai Baba.
lavori di gruppo. Le attività sono state organizzate giornalmente per i Giovani Sathya Sai e gli studenti SSE. L’evento è stato anche trasmesso dal vivo sul web. Su richiesta del Ministro dell’Istruzione, l’Istituto Sathya Sai dei Valori Umani dell’El Salvador verrà aiutato dal Governo nella formazione di tutti gli insegnanti del Paese. Questa richiesta è stata fatta dopo che l’Istituto ha formato circa 30 insegnanti a Santa Tecla, San Salvador. In apprezzamento dei notevoli risultati ottenuti, il Governo ha poi chiesto all’istituto di collaborare alla formazione sui valori umani degli insegnanti dell’intera nazione.
COLOMBIA In Colombia, il Governo ha concesso l’autorizzazione per l’istruzione elementare alla Scuola Sathya Sai di Funza, Colombia. Il 26 aprile 2015, ha avuto luogo la cerimonia per commemorare tale risultato e per porre la prima pietra della nuova sede della Scuola Sathya Sai che sarà costruita su un’area di 1600 metri quadrati e ospiterà 200 studenti, cominciando all’inizio del 2016. Gli studenti, i genitori, gli insegnanti e il personale scolastico si sono uniti ai devoti Sathya Sai per condividere la propria gratitudine e scambiarsi idee. La
Il pubblico al seminario nell’El Salvador.
I partecipanti hanno cominciato la giornata con canti devozionali e la recita del Gayatri Mantra sotto gli alberi, seguito dalla meditazione sulla luce, discorsi e Eterno Auriga
Cerimonia di gratitudine alla Scuola Sathya Sai. 31
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prima pietra della costruzione scolastica contiene di fatto alcuni pezzi del materiale consacrato proveniente dal Sai Kulwant Hall di Prasanthi Nilayam. Con la prima pietra, come offerta simbolica, i volontari Sathya Sai hanno anche seppellito una scatola contenente gioielli e altre offerte. Il programma è terminato con il canto dell’inno della scuola scritto pochi anni fa da un devoto Sathya Sai.
RUSSIA Dal 4 al 7 maggio 2015, vicino a San Pietroburgo, Russia, si sono svolti il Precongresso Mondiale della Zona 8 e l’annuale incontro dei Paesi della Zona, cui hanno preso parte oltre 200 membri della SSIO di 57 Centri e Gruppi Sathya Sai di Azerbaigian, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan, Moldavia, Russia, Ucraina e Uzbekistan. È stato fatto uno speciale annuncio circa la creazione di una filiale dell’Istituto Europeo di Educazione Sathya Sai. Il 5 e 6 maggio, sono stati eseguiti due magnifici concerti, è stata messa in scena una commedia sulla vita di san Procopio di Ustyug, ed è stato presentato uno spettacolo di burattini. Organizzazione Sathya Sai
INDIA
Internazionale
Gujarat – Il 7 giugno 2015, l’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva del Gujarat ha organizzato una grandiosa funzione per celebrare il Bheema Ratha Santhi (matrimonio spirituale) di 35 coppie di
anziani. Sono stati fatti elaborati preparativi per far sedere comodamente le coppie sulle sedie di una sala con aria condizionata che era stata meravigliosamente decorata per l’occasione. A ogni coppia sono stati forniti due sedie e un tavolino per porvi gli oggetti della Puja in un luogo appartato della sala, il che ha creato un aspetto festoso e una gioiosa atmosfera. Quando è giunto il fausto momento in cui il Mangal Sutra doveva esser posto attorno al collo della sposa, c’è stata la diffusione del suono del Nadaswaram e sono stati intonati i Mantra vedici. Le coppie hanno rinnovato i reciproci voti e si sono scambiate le ghirlande. Il capobramino ha sparso sulle coppie chicchi di riso consacrato santificando così il loro matrimonio. Dopo la cerimonia, è stata offerta una festa alle coppie, assieme ai loro familiari, agli amici, ai parenti e a tutti i devoti che avevano avuto la fortuna di partecipare a questa grandiosa cerimonia. Jammu e Kashmir – Nel giugno del 2015, l’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva di Jammu e Kashmir ha allestito un campo veterinario nel villaggio di Tikri Khani, in cui qualificati veterinari hanno esaminato e trattato 150 capi di bestiame. Sono stati anche forniti medicinali e alimenti al bestiame per consentire agli abitanti del villaggio di mantenerlo in salute. Questo villaggio, ai confini con il Pakistan, è abitato da 38 famiglie ed è stato adottato dall’Organizzazione Sai per migliorarne le condizioni.
Risposte al cruciverba a pagine 25: villaggio, capanna, braccialetti, vicini, fiamme, disagi, oro, denaro, tutto, preoccupazione. 32
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Eterno Auriga
Recensione Libro
Il Sentiero verso la Pace (Prasanthi) il retto sentiero. Solo coloro che hanno realizzato la verità, e coloro che nutrono puro amore nel cuore saranno in grado di guidarlo sulla giusta strada regale per Prasanthi, verso la pace e la beatitudine eterne, dice la Gita.
IL SENTIERO VERSO LA PACE (PRASANTHI) Prof. N. Kasturi Sri Sathya Sai Sadhana Trust, Publications Division, Prasanthi Nilayam. Rs 19.00
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NA VOLTA O L’ALTRA, CIOÈ dopo aver faticosamente camminato miglio dopo miglio, anno dopo anno, l’uomo, in piena libertà, cerca di avere un solido punto d’appoggio sulla coscienza apparentemente fluida del proprio essere, e inizia a cercare la strada per Prasanthi, ovvero la pace duratura. Ma, con la testa gonfia del velenoso vapore dell’ego, tanto da essere sul punto di scoppiare, e con gli occhi offuscati dall’eccitazione del mondo, finto e illusorio, è pressoché impossibile imboccare Eterno Auriga
Rifacendosi a un solo Sloka (strofa) del quarto capitolo della Bhagavadgita, l’autore, il professor N. Kasturi, che ha avuto una lunga e stretta vicinanza con Baba, ha abilmente intessuto una bellissima rete di ragionamenti e ideologia basati su indicazioni metafisiche indiane raffrontate con la pratica filosofia spirituale di Baba sull’argomento in questione. Utilizzando una vivace miscela di espressioni poetiche, incisive massime delle Upanishad e un ragionare filosofico occidentale, l’autore conduce il lettore sul sentiero divino mostrato da Sri Sathya Sai Baba nei confronti della meta della vita. Questa libro in brossura è scritto in quattro capitoli, a partire da una breve e pertinente descrizione dell’avvento e della missione di Swami, ed è seguito da metodi logici graduali, che indirizzano verso il percorso interiore e che sono essenziali per raggiungere la meta di Prasanthi. La torcia fiammeggiante della saggezza upanishadica, riaccesa da Swami, è stata presentata dal professor Kasturi in una forma molto succinta. I principali temi trattati in questo libro sotto vari sottotitoli possono essere riassunti come segue: (1) l’avvento dell’Avatar; (2) l’efficacia del Namasmarana e del Sankirtan; (3) Japa e Dhyana; (4) la natura di Maya (l’illusione); (5) il dialogo con i devoti; (6) l’aspetto del Seva (servizio) da varie angolazioni; (7) l’ottimizzazione della mente per l’illuminazione ecc. – P.P.S. Sarma Agosto 2015 33
Portale Ufficiale per il commercio elettronico www.srisathyasaipublications.com
Lo Sri Sathya Sai Sadhana Trust, Divisione delle Pubblicazioni, Prasanthi Nilayam, annuncia l’avvio del suo portale ufficiale per il commercio elettronico disponibile all’URL www. srisathyasaipublications. com. Il nuovo sito fornisce vantaggi ai devoti del mondo per navigare attraverso l’ampia gamma degli elenchi della Divisione Pubblicazioni, facilitando l’acquisto online dei nostri prodotti. Le nostre pubblicazioni sono costituite da una serie di libri scritti da Bhagavan Stesso e libri scritti da altri su Baba, dal Sanathana Sarathi, rivista mensile dedicata all’elevazione morale e spirituale dell’umanità, prodotti audiovisivi di cerimonie ed eventi organizzati alla Presenza Divina, video di Darshan di Bhagavan, agenda e calendario. Aggiorneremo costantemente i contenuti con le ultime novità e chiediamo ai devoti di avvalersi di questa possibilità offerta da Prasanthi Nilayam. – Il Coordinatore
Il Segreto della Vittoria
Programma culturale dei devoti dell’Assam.
Danza Raas Leela dei devoti dell’Assam.
Qual è la causa principale del dolore e della malattia dell’uomo? Non essendo contento di ciò che ha e lamentandosi di ciò che non ha, l’uomo perde la pace della mente. Non c’è bisogno di indagare su ciò che è passato o ciò che è in serbo per il futuro. Quello che è più importante è il presente, che contiene sia il passato sia il futuro. Quindi, fate il miglior uso del presente e conducete una vita ideale. Sviluppate fiducia in voi stessi. Con la fiducia in se stessi, si può realizzare qualsiasi cosa e garantirsi la gioia. Sarete in grado di affrontare qualunque difficoltà e superarla. – Baba
Commedia degli studenti dello SSSIHL – “Sathyam Sivam Sundaram”.
E d i z i o n e I t a l i a n a d e l S a n a t h a n a S a r a t h i