SETTEMBRE 2015
Eterno Auriga
Dedicato all’Elevazione Morale e Spirituale dell’Umanità VERITÀ
RETTITUDINE
Settembre
PACE
AMORE
NON VIOLENZA
“Dove c’è unità c’è amore. Quando in voi si manifesta l’amore, fiorisce il loto del vostro cuore. Voi sviluppate lo spirito di distacco quando il vostro cuore fiorisce d’amore. Se una persona non ha sviluppato il distacco, significa solo che il suo cuore non è fiorito d’’amore. Priva d’amore, quella persona conduce la vita di un animale.”
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© Sri Sathya Sai Sadhana Trust, Publications Division Prasanthi Nilayam Pubblicato sul Sito Web del Movimento Srì Sathya Sai d’Italia
SOMMARIO 4 11 12 14 20 22 24 26 29 31 34
L’Atma è la Base Fondamentale di Ogni Cosa Discorso di Bhagavan del 10 settembre 1996 Il Guru Purnima a Prasanthi Nilayam Cronaca Il Sentiero Spirituale è il Sentiero della Bontà Leonardo Gutter Celebrazioni a Prasanthi Nilayam Cronaca I Miracoli di Swami Mostrano il Suo Infinito Amore per l’Umanità Dottor V. Mohan Manifestazioni della Grazia di Swami Effulgenza della Gloria Divina L’Adorazione degli Idoli Dovrebbe Portare all’Entità Spirituale Sottile Dai Nostri Archivi Convegno sull’Educazione Spirituale Sai Cronaca L’Angolo degli Studenti La Trasformazione Attraverso l’Amore Forum degli Ex Studenti Brindamrutam: Una “Compilation” di Bhajan Recensione Libro
Prossime Festività a Prasanthi Nilayam 16 ottobre - 22 ottobre ... Veda Purusha Saptaha Jnana Yajna dalle ore 18 del 14 novembre alle 18 del 15 novembre ..................Akhanda Bhajan Mondiale 18 novembre ....................................Rathotsavam 19 novembre.....................................Giornata della Donna 22 novembre.....................................34a Convocazione dell’Istituto d’Istruzione Superiore Sri Sathya Sai 23 novembre.....................................90° Genetliaco di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba 25 dicembre .....................................Natale
FIUME D’IMMORTALITÀ
DISCORSO DI BHAGAVAN DEL 10 SETTEMBRE 1996
L’ATMA E‘ LA BASE FONDAMENTALE DI OGNI COSA Quello che segue è l’ultimo della serie di Discorsi giornalieri che Bhagavan, nella Sua ......................................................................................................................... immensa compassione, tenne dal 16 giugno al 10 settembre 1996 nel Sai Kulwant Hall, ......................................................................................................................... a Prasanthi Nilayam. Questa serie di 70 Discorsi è stata pubblicata sul “Sanathana ......................................................................................................................... Sarathi” a partire dal maggio 2008. ................................................... ****
“La lingua si muove tra i denti senza subirne danno; è cosa buona che l’uomo si comporti in modo simile, con attenzione e prudenza, nel vivere in società. Non dimenticate mai queste parole di saggezza.” (Poesia Telugu) L ’ A S S E N Z A D I P A U R A S I T R O VA D O V E C ’ È I L D I S T A C C O
A
DI SHANKARA INSEGNÒ CHE il mondo è come un palcoscenico sul quale l’essere umano recita il suo ruolo, sperimenta piacere e dolore e, infine, lascia la vita. “La vita umana è precaria come una goccia d’acqua su una foglia di loto. Questo corpo è un intrico di malattie e attaccamento; il mondo
intero è tarlato dal dolore e dall’infelicità. Quindi, o uomo sciocco, canta il nome di Govinda.” La vita dell’essere umano è piena di dolore, delusione e avvilimento; ogni momento è colmo di paura, incertezza e dubbio. Nella vita non c’è niente di sicuro, e c’è paura dovunque. Come si può essere liberi dalla paura? “Questa vita è piena di paura. Il mondo è come un Padmavyuha da cui l’uomo non è capace di uscire. Le prove e le tribolazioni sono forse gli unici compagni dell’essere umano che non trova rifugio? Le lacrime di dolore sono forse la sola ricompensa per le famiglie che sono già rovinate?” Rifugiatevi nel Principio Atmico
Come si può trovare la serenità in questa vita umana piena di paura, dubbio, agitazione ed ego? Anche la contentezza che ottenete è mischiata alla paura. La mancanza di paura non
si vede nella vita; come può quindi l’essere umano liberarsi dalla paura? La libertà dalla paura si trova dove c’è il distacco. Come si può ottenere il distacco? Ciò è possibile solamente vicino a Dio. Per questo Shankara insegnava: “O uomo, al fine di eliminare la paura e raggiungere lo stato in cui se ne è liberi, prendi rifugio nel Principio dell’Atma; solamente allora potrai comprendere la realtà.” La felicità, il merito, il profitto e la luce non sono altro che, rispettivamente, assenza di dolore, di peccato, perdita e oscurità; in effetti, essi non sono separati l’uno dall’altro. L’Atma è la base fondamentale e la sorgente di tutti. Qui abbiamo un fiore con un certo numero di petali i quali appaiono differenti l’uno dall’altro, ma tutti originano dalla stessa fonte. Il fiore è uno, ma i petali, sono molti; in modo simile, onde innumerevoli originano dall’oceano infinito e nessuna di esse appare identica all’altra. Le onde sono molte, ma la loro sorgente d’origine, l’oceano, è uno. Nelle onde si trova la stessa umidità, freschezza e salinità che c’è nell’oceano. Dalle onde emerge la schiuma; le onde sono la base della schiuma e l’oceano è la base delle onde. L’acqua dell’oceano prende la forma delle onde e l’acqua delle onde si manifesta come schiuma, ma, in realtà, l’oceano, le onde e la schiuma sono la stessa cosa. Questo è Advaita. Similmente, l’essere umano risulta dalla combinazione del corpo con la mente e l’Atma; la mente è la base del corpo e l’Atma è la base della mente. In realtà, l’Atma è la base di tutto. Questo è il Principio dell’Advaita insegnato da Shankara. Le persone che non comprendono questa verità prendono la via fisica, effimera, terrena delle cose del mondo, per cui vanno incontro a molte Eterno Auriga
Il legame non viene da nessun altro; viene dai vostri desideri. Meno bagaglio, più comodità rendono il viaggio un piacere. La vita è un lungo viaggio; per sperimentare gioia e comodità in esso, riducete il bagaglio dei desideri. Più riducete i desideri delle cose del mondo, più felicità sperimenterete. Assolvete i vostri doveri scrupolosamente tenendo la mente focalizzata sulla meta della vita.
difficoltà e sofferenze prima di esser capaci di comprendere il Principio Atmico. Il distacco di Siddhartha
Il re Shuddhodana fu benedetto con un figlio dopo una lunga attesa e lo chiamò Siddhartha. Un giorno, un nobile saggio arrivò a palazzo e, nel vedere Siddhartha, fece una profezia: “O re, questo tuo figlio diverrà un rinunciante.” Nell’udire queste parole, il re fu preso dalla paura e, da quel giorno in poi, si assicurò che Siddhartha non uscisse da quel luogo in modo da non vedere la sofferenza, la malattia e l’infelicità che ci sono nel mondo. Lo fece sposare a sedici anni e lo circondò di tutte le comodità all’interno del palazzo. Ciononostante, il figlio, un giorno, uscì per vedere il mondo esterno. Mentre andava in giro con il cocchio, vide un uomo molto vecchio che camminava con difficoltà aiutandosi col bastone. Siddhartha chiese al cocchiere: “Che tipo di animale è questo? Sembra piuttosto strano”, e questi rispose: “O principe, anch’egli è un essere umano come noi. Con l’avanzare dell’età, il corpo diventa debole e deforme.” Siddhartha ne fu sorpreso e chiese ancora: “Tutti giungono 5
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a quella condizione a mano a mano che l’età avanza?” La risposta fu: “Nessuno fa eccezione; è la legge della natura.” Andando avanti, essi incontrarono una persona ammalata che tossiva, respirava a fatica e soffriva molto, al che il principe chiese di nuovo: “Che cos’è questo? Perché soffre così?” Il cocchiere rispose: “O principe, quest’uomo è malato. Questo corpo è un covo di malattie. Nessuno può dire quando e come una persona sarà colpita da una di esse.” Questo disturbò la mente di Siddhartha. Proseguendo, egli s’imbatté in quattro persone che trasportavano un cadavere e chiese di nuovo: “Che cos’è quello? Che cosa stanno trasportando?” Il cocchiere rispose: “Trasportano un cadavere.”
(cadavere). Il principe chiese ancora: “Tutti dobbiamo morire un giorno?” “Nessuno può evitare la morte”, replicò il cocchiere. A quel punto Siddhartha tornò a palazzo. Quanto aveva visto influenzò profondamente la sua mente, e, al ritorno alla Sua dimora, non riuscì né a mangiare né a dormire. Guardò con distacco la moglie Yashodhara e il figlio Rahula che dormivano profondamente e rifletté concludendo che il mondo è pieno di dolore e paura. Comprendendo che ogni cosa è effimera e irreale, maturò un profondo sentimento di rinuncia. Tutti voi incontrate molte persone malate, molte persone vecchie e dei cadaveri, ma non maturate un senso di distacco come Siddhartha. Un senso di distacco così intenso si prova solamente per grazia di Dio.
Qui c’è una serratura e la sua chiave: girate la chiave verso destra e la serratura si apre, giratela verso sinistra e la stessa si chiude. Il vostro cuore è la serratura e la mente è la chiave: volgete la mente verso Dio e otterrete la liberazione; volgetela verso il mondo e otterrete la schiavitù. Per questo si dice che “la mente è la causa della schiavitù e della liberazione dell’uomo”.
Siddhartha allora chiese: “Che cosa intendi per cadavere?” Il conduttore replicò: “Un cadavere è un corpo senza vita. Quando nel corpo c’è il principio vitale, esso è shivam (di buon auspicio) e, quando tale principio se ne va, il corpo diventa shavam 6
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Caratteristiche di un vero rinunciante
Ecco una storiella. Una volta, un principe andò a caccia nella foresta. Dopo aver girato a lungo, si sentì stanco e assetato. Giunse vicino a un ashram ove entrò a cercare dell’acqua. Il saggio che vi risiedeva Eterno Auriga
gli chiese: “Chi sei? Da dove vieni?” Quegli rispose: “Il mio nome è Jitendriya e vengo dal regno di Jitendriya. Ti prego di darmi dell’acqua per placare la sete.” Il saggio gli offrì da sedere e l’acqua da bere, mentre pensava: “Nel mondo, ci sono persone il cui nome è Dharmaraja (re del Dharma), ma si comportano in modo molto disonesto. Egli viene dal regno di Jitendriya e anche il suo nome è Jitendriya; chissà se si comporta coerentemente col suo nome. Vediamo!” Allora chiese al principe di dargli le sue vesti regali e di indossare un abito ascetico. Prese le vesti, vi versò del liquido rosso e partì per il regno suddetto. Al cancello del palazzo, la sentinella lo salutò con riverenza e gli chiese quale fosse l’oggetto della sua visita, al che il saggio gli disse che il principe era stato ucciso da una fiera nella foresta e che lui aveva riportato i suoi indumenti. Poi chiese che il messaggio fosse riferito al re. Il guardiano del cancello sorrise e chiese: “Chi è immune alla morte? Chiunque nasca deve morire; nascita e morte vanno insieme.” Nelle ferrovie, si usa stampare su ogni vagone la data in cui esso deve essere riportato in officina per la manutenzione e la verniciatura. Allo stesso modo, ognuno ha una data di ritorno anche se non la si vede. Avendo udito le parole della sentinella, il saggio andò a incontrare il re personalmente e, fingendo di piangere, gli disse che il figlio era morto. Mentre il sannyasin si lamentava, il re rise e gli disse: “Tu indossi un saio color ocra, ma le tue parole non sono adatte a un rinunciante. Perché piangi? Questa non è una ragione per addolorarsi o preoccuparsi. Al tramonto, centinaia di uccelli tornano sull’albero per riposare e il mattino dopo volano via; che relazione c’è tra di loro? Allo stesso modo, sull’albero della famiglia, Eterno Auriga
uccelli come la moglie e i figli si riposano per qualche tempo, poi ripartono. Nessuno può dire quando e come uno qualunque di loro se ne andrà. Non c’è ragione di addolorarsi per la loro partenza; è una legge della natura.” Il saggio andò allora dalla regina che, come madre, pensava si sarebbe disperata per la morte del figlio, e le disse: “Madre! Tuo figlio è morto. Ecco le sue vesti”, ma anch’ella rise: “O sadhu! Tu sei uno che ha rinunciato a tutto nel mondo. Come puoi essere coinvolto dall’effimero? La vita è come un ostello in cui i viandanti stanno per un periodo, poi se ne vanno. Ognuno ha un momento in cui partire; non c’è nessun bisogno di addolorarsi quando qualcuno lascia il mondo.” Allora il saggio andò dalla moglie del principe per vedere se, almeno lei, avrebbe reagito diversamente e le dette la notizia. Ella osservò: “Quando piove, le foglie e i rametti cadono dall’albero. Nell’inondazione, due pezzi di legno capitano vicini per un po’, poi si separano di nuovo. In quest’oceano della vita, io sono uno di quei pezzi; il principe era l’altro. Ci siamo uniti e separati: perché essere sorpresi o lamentarsi di questo? La causa di tutto questo è l’attaccamento o la possessività; gli eventi non hanno colpa: devono accadere. Perché preoccuparsi per essi?” Il saggio comprese che ciò che il principe aveva detto di quel regno era tutto vero, ma volle mettere alla prova anche lui. Quindi tornò all’eremo ed esclamò: “O principe! Il tuo regno è stato distrutto dagli invasori e i tuoi genitori sono stati fatti prigionieri. Tu devi partire immediatamente per riconquistare il regno e liberarli: preparati alla guerra.” Il principe rispose: “Tutto ciò che è accaduto è stato per Volontà di Dio. 7
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le qualità dei rinuncianti. Quanti padri e madri di famiglia vivono liberi dagli attaccamenti terreni!” Un essere umano dovrebbe manifestare qualità umane
Io non vi chiedo di diventare rinuncianti. Fate il vostro dovere e rimanete concentrati su Dio. Comprendete che c’è una base fondamentale unica per tutto. Una volta che riconoscerete questa verità, maturerete il distacco automaticamente. Ottenere il senso del distacco con la forza è impossibile. A mano a mano che maturerete l’amore per Dio, il distacco crescerà in voi automaticamente. Il segreto consiste nel volgere la mente verso Dio.
Io non ho portato con me quel regno quando sono nato; posso portarlo con me quando muoio? Perché dovrei far guerra per recuperarlo? Non è mio. Il mio regno è quello dell’Atma e io mi sforzo di raggiungerlo. Quello è il regno del cielo; quello è ciò che io cerco di ottenere. Non è con la guerra che lo si ottiene, ma solamente con l’amore. Altri regni non mi interessano.” A quel punto, il sannyasin si prostrò davanti al principe e confessò: “Noi indossiamo vesti ocra, ma non abbiamo 8
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Vi racconterò un’altra storia per mostrare che si deve essere coerenti con qualunque ruolo ci tocchi recitare nella vita. Una volta, un attore andò alla corte di un re con indosso il costume di Shankara. Egli sostenne con forza l’irrealtà di tutte le relazioni umane e la caducità dei possedimenti terreni. Poi citò i versi di Shankara: “Le relazioni come la madre, il padre, i fratelli, le sorelle e gli amici non sono reali; la casa e la ricchezza sono anch’esse illusorie. Quindi state attenti! State attenti!”
“La nascita è una sofferenza, la vecchiaia è una sofferenza, la famiglia è una sofferenza e la morte è una sofferenza terribile. Quindi state attenti! State attenti!”
L’attore fece per un’ora un’esposizione potente dell’Advaita, del Principio Atmico e dell’unità dell’umanità. Il re, soddisfatto del suo intervento, disse al ministro di offrirgli un vassoio colmo di monete d’oro, ma l’attore rifiutò con fermezza dicendo che sarebbe stato sconveniente ricevere un dono nel ruolo di Shankara. “Io mi sono presentato Eterno Auriga
indossando la veste ocra di un sannyasin e accettare delle monete d’oro non è da sannyasin. Non sono venuto per ricevere alcun compenso. In effetti, offrendomi un compenso, voi mi state disonorando.” Così dicendo, lasciò il palazzo. Il giorno seguente, lo stesso attore si presentò nel ruolo di un danzatore bellissimo e ballò in modo eccellente davanti al re che ne rimase molto colpito, per cui disse al ministro di offrirgli un vassoio di monete d’oro. Questa volta egli rifiutò ciò che gli veniva offerto considerandolo un compenso troppo piccolo per il suo spettacolo. Il ministro, avendo capito che il ballerino era la stessa persona venuta come Shankara il giorno prima, gli chiese la ragione del suo rifiuto precedente e della richiesta di un compenso maggiore quel giorno. L’attore spiegò di aver rifiutato la prima offerta per coerenza con il ruolo di rinunciante, ma che, nel ruolo di un danzatore, egli era libero di chiedere di più, essendo naturale per i danzatori ottenere più denaro possibile. Voi siete nati come esseri umani, quindi dovete comportarvi in accordo con la levatura di un essere umano. Questo è l’insegnamento di Shankara. La vostra condotta deve essere coerente con il ruolo che state recitando. O uomo! Tu sei in forma umana, quindi la tua condotta e il tuo comportamento devono manifestare le qualità umane, altrimenti sei una disgrazia per l’umanità stessa. Si dice che “lo studio che si addice all’umanità è l’essere umano.” Che cos’è il genere umano? Che cosa significa? Significa unità di pensieri, parole e azioni, il che è chiamato nel gergo vedantico trikarana shuddhi. Dove c’è unità c’è amore e, quando l’amore di manifesta in voi, il loto del vostro cuore sboccia. Voi maturate lo Eterno Auriga
spirito di distacco quando il cuore fiorisce d’amore. Se una persona non ha sviluppato il distacco, significa solamente che il suo cuore non è fiorito d’amore. Priva d’amore, quella persona vive come un animale. La stessa cosa fu insegnata dal bambino Prahlada al padre Hiranyakashipu quando gli disse: “O padre! Tu hai ottenuto tutti i tipi di conoscenza, hai studiato le Scritture e il Vedanta, ma non ne hai compresa l’essenza.” Persino gli animali selvatici hanno un po’ di gentilezza e compassione, mentre Hiranyakashipu impose a suo figlio ogni tipo di tormento senza una traccia di compassione; in effetti, egli era peggiore di un animale. Chi prova piacere nel torturare gli altri è davvero un animale. Quindi, siate buoni e fate il bene; allora avrete ogni bene nella vita. Se volete che la vostra vita sia buona, sviluppate in voi le qualità positive. Shankara viaggiò nel Paese in lungo e in largo, insegnò il principio dell’Advaita, instillò il coraggio nelle persone per sollevarle dalle sofferenze e inculcò in loro i valori umani. I suoi immortali versi nel “Bhaja Govindam” danno l’essenza dei suoi insegnamenti. Quando Shankara recitò i primi dodici shloka del suo poema, ognuno dei suoi discepoli contribuì con delle strofe proprie per impartire la conoscenza dell’Advaita all’uomo. In quei giorni, il principio dell’Advaita si affermò saldamente in Bharat, ma oggi, a causa dell’influenza dell’era moderna, la gente non lo mette in pratica nella vita quotidiana. Riducete il bagaglio dei desideri
Incarnazioni dell’Amore! Io non vi chiedo di diventare rinuncianti. Fate il vostro dovere e rimanete concentrati su Dio. Comprendete che c’è una base 9
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fondamentale unica per tutto. Una volta che riconoscerete questa verità, maturerete il distacco automaticamente. Ottenere il senso del distacco con la forza è impossibile. A mano a mano che maturerete l’amore per Dio, il distacco crescerà in voi automaticamente. Il segreto consiste nel volgere la mente verso Dio. Qui c’è una serratura e la sua chiave: girate la chiave verso destra e la serratura si apre, giratela verso sinistra e la stessa si chiude. Il vostro cuore è la serratura e la mente è la chiave: volgete la mente verso Dio e otterrete la liberazione; volgetela verso il mondo e otterrete la schiavitù. Per questo si dice che “la mente è la causa della schiavitù e della liberazione dell’essere umano.” Voi potete dubitare del fatto che, volgendo la mente verso il mondo, generate attaccamento. Ecco un esempio: ora voi avete due gambe, ma, dopo che avrete completato la vostra istruzione e ottenuto un lavoro, i genitori vi sposeranno a una ragazza. I genitori possono organizzare il vostro matrimonio o potete scegliere la ragazza voi stessi. Comunque vada, dopo il matrimonio,
avrete quattro gambe. Poi avrete dei figli e aggiungerete ancora gambe; a mano a mano che il numero di gambe aumenta, la vostra mobilità è intralciata. Quello è il legame ed esso non viene da nessun altro; viene dai vostri desideri. Meno bagaglio, più comodità rendono il viaggio un piacere. La vita è un lungo viaggio; per sperimentare gioia e comodità in esso, riducete il bagaglio dei desideri. Più riducete i desideri delle cose del mondo, più felicità sperimenterete. Assolvete i vostri doveri scrupolosamente tenendo la mente focalizzata sulla meta della vita. Bhagavan ha concluso il Discorso con il bhajan “Bhaja Govindam, Bhaja Govindam...” -
Dal Discorso di Bhagavan nel Sai Kulwant Hall a Prasanthi Nilayam il 10 settembre 1996
Swami aveva deciso fin dall’inizio di fornire tre cose di vitale importanza per le persone: cure mediche, istruzione e acqua. Credo che queste tre cose dovrebbero essere offerte gratuitamente alle persone. Oggi si deve pagare un prezzo elevato per le cure mediche e per l’istruzione. Anche l’acqua deve essere acquistata. Si deve pagare una pesante tassa procapite anche per ottenere l’ammissione in una scuola elementare. La malattia è inevitabilmente connessa con la vita umana, e i medici devono essere preparati a qualunque sacrificio per alleviare i malati. Il denaro non dovrebbe essere la preoccupazione primaria. - Baba 10
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Eterno Auriga
IL GURU PURNIMA a prasanthi nilayam
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NA GRANDE MOLTITUDINE DI devoti di tutto il mondo è convogliata a Prasanthi Nilayam per offrire un riconoscente tributo al proprio Sadguru, Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, nella sacra ricorrenza del Guru Purnima che è stato celebrato il 31 luglio 2015. Il luogo delle celebrazioni era il Sai Kulwant Hall che presentava un aspetto festoso con suggestive decorazioni di vario genere. C’erano eleganti decorazioni floreali sul Samadhi di Swami, sul lato destro del quale era stata posta per Lui una bella sedia dorata. Alle 8, i canti vedici degli studenti hanno annunciato il programma del mattino nel Sai Kulwant Hall. La banda di percussioni dell’Istituto d’Istruzione Superiore Sri Sathya Sai ha poi eseguito due musiche devozionali, opportunamente iniziate con il primo Bhajan di Baba “Manasa Bhajare Guru Charanam”. Sono seguiti incantevoli brani musicali del gruppo del Nadaswaram che ha iniziato la propria presentazione con “Sri Guru Parthivasa” (il Sadguru che risiede a Puttaparthi). A ciò ha fatto seguito l’offerta di musica devozionale vocale “Guru Vandana” (adorazione del Guru) da parte Eterno Auriga
degli studenti dell’Istituto. Cominciando la loro presentazione con “Namami Param Sadgurum Sai Natham” (offro riverenti omaggi al Sadguru Sainath), gli studenti hanno espresso tutta la loro devozione al loro Amato Sadguru con canti devozionali che comprendevano “Namo Sathya Sai Baba” (riverenti omaggi a Sai Baba), “Sai Namasmaranam... Sai Rupa Dhyanam” (cantare il Nome di Sai e meditare sulla Sua Forma), “Guru Brahma Neeve Param Jyoti Neeve” (Tu sei il Signore Supremo, Tu sei la Luce Suprema), e hanno concluso la loro offerta devozionale con il Qawali “Tere Durbar Mein Hum Aaye Hain” (siamo giunti alla Tua dimora). Dopo questa emozionante offerta musicale degli studenti, due oratori hanno parlato all’assemblea. Il primo è stato Sri Nimish Pandya, Vicepresidente Panindiano dell’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva, che ha messo in evidenza la necessità di seguire il sentiero dell’amore incondizionato come esemplificato da Bhagavan nella Sua vita. Questo solo potrebbe fornire la soluzione a tutti i problemi del mondo, egli ha detto. Il secondo oratore è stato George continua a pagina 13... 11
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Il Sentiero Spirituale è il Sentiero della Divinità Leonardo Gutter
Io sarò sempre felice perché ho compreso che quando non lo sono è perché ho paura o mi preoccupo di qualcosa: dimentico l’onnipresenza di Dio, la Sua protezione e la Sua guida divine. Dimentico che Egli è sempre con me, di fronte a me, attorno e dietro di me, specialmente nel mio cuore. Se non sono felice, significa semplicemente che L’ho dimenticato.
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EL SACRO GIORNO DEL GURU Purnima, noi diciamo nel nostro cuore: “Grazie, mio adorato Signore; io Ti amo.” Egli può risponderci: “Come sai che Mi ami veramente? Provalo!” La miglior prova del nostro amore è mettere in pratica, nella nostra vita, i Suoi Divini Insegnamenti. Questo è vero abbandono.
La spiritualità è Amore e Bontà
Spiritualità non significa i rituali, i Bhajan che cantiamo, il tempo che trascorriamo in meditazione o anche gli atti di servizio al nostro prossimo bisognoso. La vera spiritualità, afferma Swami, è sbarazzarsi delle nostre cattive qualità e colmarci di quelle buone. La spiritualità è un modo di vivere, è un modo di essere, è uno stato dell’essere! Swami ci insegna che l’Amore è la sorgente, l’Amore è il sentiero e l’Amore è la meta. Ma come possiamo vivere questo amore? Tutto inizia con il primo passo. Swami dà la Sua ricetta divina. Dobbiamo considerare i difetti degli altri come insignificanti, molto grossi i nostri e 12
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cambiarli, e, cosa più importante, dobbiamo sempre ricordare l’onnipresenza di Dio. Il vero cammino spirituale è molto facile; basta sempre ricordare Dio. Abbiate fede e fiducia in Lui. Non dobbiamo cercare di ottenere Siddhi o particolari poteri spirituali. Il cammino spirituale è la via della bontà. Dovremmo solo essere buoni esseri umani, poi migliori, quindi ancor più buoni. Poi, dobbiamo essere come Madre Teresa di Calcutta, e, successivamente, sempre più buoni, fin quando un giorno saremo Swami. Guru Dakshina
Desidero condividere con voi un modo pratico di progredire nel nostro cammino di bontà. Celebriamo il Guru Purnima esprimendo la nostra gratitudine al nostro Guru e Maestro, cercando la Sua divina guida, la Sua protezione e il Suo amore. In India, ricordo, c’è una tradizione secondo cui, quando andate a incontrare il vostro Guru, Gli offrite Dakshina (un’offerta). In questa sacra occasione, invito tutti i miei fratelli e sorelle a offrire una speciale Dakshina al nostro Amato e Supremo Guru, Eterno Auriga
Bhagavan Baba. Poniamo ai Suoi Piedi Divini tre “monete”, ognuna delle quali è, in realtà, una promessa. La prima promessa sarà che, da oggi in poi, non sarò più arrabbiato, perché mi rendo conto che tutto ciò che accade nella mia vita è ciò che doveva accadere per il mio bene, sia che stia pagando per qualche Karma, sia che si tratti di una lezione per il mio progresso. Quindi, non più ira nella mia mente o nel cuore. La seconda promessa è che, da oggi in poi, non criticherò nessun essere umano, né con la parola, col pensiero o col sentimento, perché mi rendo conto che siamo tutti uno, fratelli e sorelle; la fratellanza degli uomini sotto la paternità di Dio, e la mia critica nuoce all’altra persona. E, se critico qualcuno, non
sto seguendo il comando divino di “aiuta sempre, non ferire mai”. La terza promessa è che, da oggi in poi, sarò sempre felice, perché mi rendo conto che quando non lo sono è perché ho paura o mi preoccupo di qualcosa; dimentico l’onnipresenza di Dio, la Sua protezione e la Sua guida divine. Dimentico che Egli è sempre con me, di fronte a me, attorno e dietro di me, specialmente nel mio cuore. Se non sono felice, significa semplicemente che L’ho dimenticato. Se abbiamo paura, è perché non abbiamo fiducia e fede nel Signore. Prego che ognuno di noi diventi una migliore espressione del Suo Divino Amore. Prego il nostro Amato Sri Sathya Sai Baba che ci aiuti a diventare fari di questa nuova era, l’Era Sai dell’Amore.
– L’autore, Leonardo Gutter, è Membro del Prasanthi Council
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Bebedelis, che ha esortato tutti ad amare Dio con tutto il cuore e l’anima per trasformare l’amore in devozione. Inframmezzando il suo discorso con versi sanscriti e telugu, il talentuoso oratore ha catturato il pubblico con la sua eloquente presentazione degli insegnamenti di Bhagavan. Il programma mattutino si è concluso con il Discorso Divino di Bhagavan in cui Egli ammonisce i fedeli a non perdere tempo, a considerare il tempo come Dio, a lavorare duramente, ad affrontare le difficoltà con pazienza e a raggiungere lo scopo della vita. Bhagavan ha concluso il Discorso con il Bhajan “Prema Mudita Manase Kaho Rama Rama Ram”, che i devoti hanno seguito in coro con profonda devozione. Alle 11 l’Arati ha segnato la conclusione del programma del mattino. Il pomeriggio del 31 agosto 2015, nel Sai Kulwant Hall, i devoti hanno partecipato a un sontuoso “banchetto” di musica devozionale quando il leggendario cantante, e devoto
di lunga data di Baba, Suresh Wadkar, ha offerto il suo tributo musicale al suo Sadguru, Bhagavan Baba. Iniziando la presentazione con la canzone Marathi “Omkar Swarupa Sadguru Samartha” (il Supremo Guru è in forma di Om), il talentuoso cantante ha poi presentato la canzone che aveva cantato alla Divina Presenza di Bhagavan in occasione del Suo 70° Compleanno: “Aur Is Dil Mein Kya Rakha Hai Tera Hi Pyar Chhupa Rakha Hai” (ho riposto con cura il Tuo amore nei recessi del mio cuore). Altri esecuzioni devozionali includevano le canzoni popolari “Tu Pyaar Ka Sagar Hai” (Tu sei l’oceano dell’amore), “Itni Shakti Hamen Dena Baba” (dacci il potere della mente). Al termine del concerto, il cantante e gli artisti che gli avevano fornito il supporto musicale hanno ricevuto i complimenti. Ha fatto seguito una breve sessione di Bhajan che si è conclusa con il Bhajan di Baba “Vahe Guru Guru Vahe”. L’esibizione è terminata alle 18,45 con l’Arati.
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ASHADI EKADASI
LTRE 1500 DEVOTI, TRA I QUALI bambini Bal Vikas, sono giunti dagli Stati di Maharashtra e Goa per celebrare la sacra festività di Ashadi Ekadasi a Prasanthi Nilayam. I programmi di musica e cultura organizzati per l’occasione il 26 e il 27 luglio 2015 dall’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva dei due Stati hanno creato un’aura di devozione e letizia. Il primo programma tenutosi al mattino del 26 luglio è stato un concerto musicale del noto cantante Priyal Sathe. La sua melodiosa interpretazione di canti devozionali – tra cui il Bhajan di Mira “Payoji Mein Ne Ram Ratan Dhana Payo” (ho trovato il tesoro del Nome di Rama), il Kirtan “Vitthal Vitthal Jai Hari Vitthal” (saluti reverenziali al Signore Vitthal) e il Bhajan “Vitthala Narayana” – ha colmato tutto l’ambiente di fervore devozionale. Al termine del concerto il cantante ha ricevuto i meritati complimenti. Il secondo programma presentato il pomeriggio del 26 luglio 2015 dai bambini Bal Vikas e dai giovani di Mumbai è stato il balletto “WhatsApp”. Deplorando la moderna tendenza alla totale dipendenza dell’uomo da gadget come laptop, smart phone, smart watch e simili, lo spettacolo ha messo in luce che il miglior gadget e lo strumento più accurato è il corpo umano; ne è scaturita un’esortazione a utilizzare il chip più fidato, l’anima, e a collegarsi ad applicazioni come amore, verità, fede, preghiere e Bhajan, usando la password ‘Soham’ per condurre una vita felice, piena di pace e di beatitudine. Arricchito da canzoni tematiche e danze elettrizzanti dei bambini, questo balletto ben
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Il balletto “WhatsApp” ha messo in luce come l’uomo sia divenuto schiavo dei gadget.
diretto e ben rappresentato incitava l’uomo moderno a sviluppare la connessione con l’Atma per conseguire lo scopo della vita. Il primo numero in programma al mattino di Ashadi Ekadasi, il 27 luglio 2015, è stata la Dindi, tradizionale processione e danza dei Varkari (pellegrini che fanno almeno un viaggio l’anno a Pandharpur durante la festività di Ashadi Ekadasi), che hanno danzato allegramente cantando il Nome Divino del Signore Vitthal con profonda devozione.
La tradizionale processione Dindi.
È seguito un concerto di musica classica devozionale del famoso cantante Sri Swaradhish Bharat Balvalli. Cominciando Eterno Auriga
con il Bhajan “Sai Baba Sakala Bhuvana Ke Data” (Sai, il sostenitore dell’universo), l’artista ha incantato i devoti per quasi un’ora con canti devozionali e Abhang (forma di poesia devozionale cantata in lode del Signore Vitthala) in lingua Marathi. Al termine, mentre si tenevano i Bhajan, il cantante ha ricevuto i complimenti ed è stato distribuito il Prasadam. Il programma, cominciato alle 8 con i canti vedici, si è chiuso alle 9,45 con l’Arati. Il gran finale delle celebrazioni di Ashadi Ekadasi a Prasanthi Nilayam è stato lo spettacolo di teatro-danza sulla vita dell’illustre Janabai, presentato il 27 luglio dai bambini Bal Vikas del distretto di Kolhapur del Maharashtra.
celebrazioni di Ashadi Ekadasi a Prasanthi Nilayam.
69° ANNIVERSARIO DELL’INDIPENDENZA
Azadi Ki Talash Mein: Uno Spettacolo Teatrale. Con la commedia dal titolo “Azadi Ki Talash Mein” (alla ricerca della libertà) è emerso tutto lo spirito patriottico che si addiceva al 69° Anniversario dell’Indipendenza dell’India. Gli studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore Sri Sathya Sai l’hanno messo in scena per l’occasione il 15 agosto 2015 nel Sai Kulwant Hall.
“Azadi Ki Talash Mein”, una commedia degli studenti dell’SSSIHL sul movimento per la libertà.
Una scena dello spettacolo sulla vita di Janabai.
La storia, ambientata nel tempio del Signore Vitthal a Pandharpur, ha raccontato come Jani da bambina si strinse ai piedi di Vitthal, respirò per tutta la vita il Nome di Vitthal, che, per lei, svolse i lavori di casa, scrisse versi cantati da lei e riversò illimitatamente su di lei la Sua grazia. Lo spettacolo, interpretato e diretto magistralmente, e arricchito da canzoni incantevoli e danze sensazionali dei bambini, ha incantato il pubblico per quasi un’ora. Durante i Bhajan che sono seguiti, tutto il cast ha ricevuto i complimenti e così sono giunte felicemente al termine le Eterno Auriga
Lo spettacolo ha ripercorso gli avvenimenti più importanti della lotta indiana per l’indipendenza, tra cui l’ammutinamento di Meerut, il Sathyagraha del Mahatma Gandhi, l’Azad Hind Fauj (Esercito Nazionale Indiano) di Subhash Chandra Bose, senza tralasciare i grandi sacrifici compiuti dagli eroi del Movimento Indipendentista come Sri Aurobindo, Bhagat Singh, Raj Guru and Sukh Dev. Lo spettacolo si è concluso con la visione dell’indipendenza indiana di Bhagavan Baba, in cui Egli ravvisa non una mera libertà politica, ma la libertà dell’anima dai legami di Maya, il che può rendere l’India il faro spirituale del mondo. L’eccellente recitazione degli studenti, l’ottima esposizione dei dialoghi e l’alacre lavoro di organizzazione del palco sono riusciti a rappresentare scene struggenti degli avvenimenti storici, rendendo lo spettacolo attraente e fonte d’ispirazione. 15
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PELLEGRINAGGIO DEI DEVOTI DEGLI STATI DELL’INDIA Nella fase preparatoria delle celebrazioni del 90° Compleanno di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, i devoti di vari Stati dell’India si sono recati in pellegrinaggio a Prasanthi Nilayam e hanno messo in scena programmi musicali e culturali mettendo in luce il ricco patrimonio culturale indiano. Manipur: un gruppo di devoti del Manipur, che comprendeva anche bambini Bal Vikas, si è recato in pellegrinaggio a Prasanthi Nilayam, dove il 28 e il 29 luglio 2015 hanno eseguito una serie di danze incantevoli. Il 28 luglio i bambini, che indossavano costumi variopinti e fantasiosi copricapo, hanno messo in scena due bellissime danze che rappresentavano, rispettivamente, le celebrazioni ritualistiche nei luoghi sacri degli antichi Dei silvani e la storia della vita dell’uomo agli inizi della civiltà umana. Entrambe le danze sono state eseguite con profonda devozione, mettendo in luce il ricco patrimonio culturale e il folklore del Manipur. Anche lo spettacolo dei bambini del 29 luglio prevedeva due danze. La prima, dal titolo “Thongal Jagoi”, ha raccontato il processo della creazione e l’evoluzione dell’universo, mentre la seconda ha messo in scena, nel tipico stile del Manipur, la danza celestiale Raas Leela del Signore Krishna e delle Gopi, che simboleggia l’unione del Jivatma (anima individuale) con il Paramatma (Essere Supremo).
Raas Leela nel tipico stile del Manipur. 16
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Delhi-NCR (Territorio della Capitale Nazionale) - Un gruppo di devoti di Delhi-NCR si è recato in pellegrinaggio a Prasanthi Nilayam e ha offerto tributi musicali a Bhagavan il 5 e 6 agosto 2015. Le donne hanno per prime tenuto la loro rappresentazione musicale il 5 agosto.
Tributo musicale dei devoti di Delhi-NCR.
Aprendo il programma con la preghiera cantata “Siddhi Vinayak Jana Sukha Dayak” (il Signore Ganesha, dispensatore per tutti di buoni auspici e felicità), dedicata al Signore Ganesh, le cantanti hanno colmato l’ambiente di fervore devozionale con canti melodiosi tra cui “Aao Hum Sab Milkar Premka Deep Jalayen” (accendiamo insieme la lampada dell’amore), “Tum Aasha Viswas Hamare” (Tu sei per noi speranza e rifugio) e un medley di Bhajan. L’esibizione si è conclusa con un affascinante pezzo Sufi intitolato “Moula Mere Moula”. I cantanti di Delhi-NCR hanno presentato il loro tributo musicale il 6 agosto. Hanno cominciato il programma con il canto di gratitudine “Dhanya Huye Hum Parthi Aaye” (siamo fortunati a venire a Puttaparthi), per proseguire con un pezzo popolare “Surajki Garmi Se Jalte Huye Tanko” (il Tuo rifugio dà una gioia immensa), uno Shabad (pezzo devozionale Sikh) dal titolo “Sat Naam Sat Naam”, e un medley di Bhajan. La rappresentazione si è conclusa con un popolare Qawali. Tamil Nadu – cui bambini Bal pellegrinaggio a distretto di Erode
Circa 2500 devoti, tra Vikas, si sono recati in Prasanthi Nilayam dal nel Tamil Nadu e il 7 e l’8 Eterno Auriga
agosto 2015 hanno presentato programmi musicali e culturali. Il programma del 7 agosto è cominciato con la bellissima danza “Avatarana” (discesa di Dio sulla terra) delle studentesse della Sri Sathya Sai Matriculation Higher Secondary School di Chittoor.
Haryana e Chandigarh – Un gruppo di devoti, fra i quali bambini Bal Vikas di Haryana e Chandigarh, si è recato in pellegrinaggio a Prasanthi Nilayam dal 10 al 12 agosto 2015 e ha presentato programmi musicali e culturali in tutti e tre i giorni. Il primo programma presentato il 10 agosto è stata la commedia dal titolo “Nachiketa”, che ha raccontato la storia della vita dell’illustre Nachiketa. Egli apprese profonde verità sul segreto della vita e della morte, e acquisì l’Atma Jnana (conoscenza del Sé) direttamente da Yama, il Dio della morte, come contenuto nella Kathopanishad.
L’esibizione di danza “Avatarana”.
Poi i bambini Bal Vikas del distretto di Erode hanno offerto a Bhagavan un medley di canti devozionali in tre lingue: telugu, sanscrito e tamil. I canti sono stati “Janani Janani Jagat Karani (Madre Divina, Creatrice dell’universo), “Saieesha Charitam Ananda Bharitam” (la meravigliosa storia di Sai), “Madhura Mohana Ghanashyama Sundara Sai” (Sai, incarnazione dell’amore e della bellezza celestiali). L’intero spettacolo è stato così avvincente che ha effettivamente inondato ogni cuore di profonda devozione. L’8 agosto 2015 gli studenti della Jaycees Matric School di Erode hanno presentato una commedia sul tema dei valori umani del Ramayana basata sul “Ramakatha Rasa Vahini” di Bhagavan. Aprendo la rappresentazione con la splendida danza ‘Amore Divino’, i bambini hanno messo in scena cinque episodi dal Ramayana corrispondenti ai cinque valori umani cardinali di Sathya, Dharma, Santhi, Prema e Ahimsa insegnati da Bhagavan. La presentazione si è conclusa con l’insegnamento che l’uomo dovrebbe praticare questi valori, realizzando la sua divinità. Eterno Auriga
Una scena dalla commedia “Nachiketa”.
L’eccellente recitazione dei bambini Bal Vikas e l’ottima regia hanno messo in luce, attraverso la commedia, profonde verità spirituali. La commedia è stata preceduta da un’emozionante danza dal titolo “Hara Bhara Haryana” (prospera Haryana), eseguita dai bambini Bal Vikas di Haryana e Chandigarh. L’11 agosto, i giovani Sai di Haryana e Chandigarh hanno presentato una commedia che raccontava lo scenario attuale della gioventù moderna, che ha enormi conoscenze, ma scarsa capacità di trasformazione. La storia si dipana con la venuta sulla terra del Saggio Narada, su indicazione del Signore Vishnu, in forma di un venerabile maestro, (Swamiji), che indirizza i giovani sul sentiero della devozione e della virtù. Attraverso questa semplice storia sulla 17
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gioventù di oggi che segue caparbiamente l’ossessione per il denaro e alla fine viene recuperata per grazia di Bhagavan Baba, la commedia proietta il tema secondo cui in quest’epoca del Kali Yuga non c’è altro rifugio per l’uomo che cantare il Divino Nome di Dio.
La commedia dei Giovani Sai dell’Haryana che ha messo in evidenza come, per l’uomo, non ci sia altro rifugio che cantare il Nome Divino.
L’ottima recitazione, le straordinarie scenografie e la talentuosa regia hanno reso la commedia interessante e avvincente. La ricca cultura e il folklore popolare dell’Haryana hanno preso vita a Prasanthi Nilayam quando il 12 agosto i devoti di Haryana e Chandigarh hanno fatto una rappresentazione dal titolo “Sri Rama Bhakta Hanuman Katha”. Essa raccontava, in lingua e folclore dello Stato dell’Haryana, la storia della vita di Hanuman, l’esemplare devoto del Signore Rama. Il talentuoso narratore ha intervallato la narrazione con melodiose canzoni dell’Haryana al ritmo di strumenti musicali indigeni dello stesso Stato e ha recitato le scene descritte nella narrazione e nelle canzoni, calamitando l’attenzione degli spettatori per oltre un’ora. Al termine della rappresentazione il narratore è stato omaggiato con uno scialle, e gli artisti che avevano fornito l’accompagnamento musicale hanno ricevuto i meritati complimenti. Si è così concluso il pellegrinaggio di tre giorni a 18
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Prasanthi Nilayam dei devoti dell’Haryana.
Odisha – Più di 1200 devoti dello Stato dell’Odisha si sono recati in pellegrinaggio a Prasanthi Nilayam e, il 16 e 17 agosto 2015, hanno presentato programmi musicali e culturali. Il 16 agosto si è svolto un affascinante concerto di musica classica devozionale indostana eseguito dal noto cantante Pandit Debendra Narayan Satpathy con il suo gruppo. Il “Bhakti Pushpanjali” (miscellanea di canti devozionali) si è aperto con una composizione classica dedicata al Signore Ganesh, è proseguito con “Devadi Deva Sai Mahadeva” (il Supremo Signore Sai), “Har Har Har Mahadeva Bhaja Mana” (o mente, canta il Nome di Shiva) e si è concluso con il Bhajan “Hari Bhajan Bina Sukha Santhi Nahin” (non c’è pace né felicità senza la recitazione del Nome di Dio). Al termine del concerto di composizioni classiche indostane, che per quasi un’ora hanno rapito il pubblico, il cantante è stato omaggiato con uno scialle e i vocalist e i musicisti che lo avevano accompagnato hanno ricevuto i meritati complimenti. Il programma del 17 agosto è cominciato con la brillante danza “Dasavatar” (dieci incarnazioni del Signore), basata sull’immortale opera poetica “Geeta Govinda” di Jayadev, il famoso poeta dell’antichità dell’Odisha.
La danza Dasavatar degli studenti. Eterno Auriga
Essa è stata messa in scena dagli studenti dello Sri Sathya Sai Vidya Vihar di Brahmapur, che hanno ritratto tutte e dieci le incarnazioni del Signore attraverso la danza creando, con la loro superba esibizione, le coreografie e le scene adeguate alla storia. È seguita una danza basata sulla leggendaria storia delle origini del Tempio di Jagannath nell’Odisha. Recitata dai Giovani Sai, la commedia ha raccontato come il Signore Narayana Stesso andò in sogno a Biswabagu, re di una tribù, e gli ordinò di costruire il Suo tempio con statue intagliate nel legno. L’eccellente recitazione dei giovani, i costumi, il trucco e l’innovativo scenario per le scene del Tempio di Jagannath sullo schermo hanno reso lo spettacolo assai coinvolgente. Bengala Occidentale – Un gruppo di oltre 450 giovani del Bengala Occidentale si è recato in pellegrinaggio a Prasanthi Nilayam dal 18 al 20 agosto 2015 e ha presentato programmi musicali e culturali nell’ambito delle celebrazioni per il 90° Compleanno di Bhagavan.
secondo cui la base fondamentale di tutte le religioni è l’amore e, in assenza di altri essere umani amorevoli, l’uomo non può amare Dio. L’eccellente sceneggiatura, gli intensi dialoghi e la vivace recitazione dei giovani hanno fatto della commedia uno straordinario spettacolo. Il 20 agosto 2015 i giovani del Bengala Occidentale hanno offerto una Chhau Dance, forma d’arte popolare del loro Paese. Esibendosi in incredibili acrobazie e arti marziali, i ballerini, in costumi variopinti e trucco appropriato, hanno presentato un’affascinante danza al ritmo della tradizionale musica popolare, mettendo in scena la storia mitologica dell’annientamento del demone Mahishasura a opera della Dea Durga nella forma di Mahishasuramardhini.
Distruzione del demone Mahishasura. Una scena dalla commedia “La religione di Dio”.
Il 19 agosto i ragazzi hanno presentato una commedia dal titolo “La religione di Dio”. Attraverso la semplice storia di un giovane, seriamente impegnato nella ricerca della verità, la commedia ha potentemente trasmesso il messaggio di Bhagavan Baba
Al termine, mentre cominciavano i Bhajan, i ballerini hanno ricevuto i meritati complimenti ed è stato distribuito il Prasadam.
Ognuno dovrebbe sforzarsi di acquisire quella conoscenza attraverso la quale ci si può liberare da avidità, ira e povertà materiale e spirituale. - Baba Eterno Auriga
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I MIRACOLI DI SWAMI MOSTRANO IL SUO INFINITO AMORE PER L’UMANITÀ Dottor V. Mohan Nulla è impossibile a Swami che è onnipresente, onnisciente e onnipotente. Dovremmo davvero considerarci estremamente fortunati di essere stati, nella nostra vita, alla Divina Presenza di Bhagavan ed essere sotto la Sua costante protezione. Qualunque cosa, pur se piccola, che abbiamo raggiunto nella vita, è interamente dovuta alla grazia infinita di Swami.
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I DÀ IMMENSA GIOIA E PIACERE scrivere questo articolo circa il nostro Signore e Maestro, Bhagavan Sri Sathya Sai Baba. Anche se avevo visto Swami quando ero bambino, fu solo nel 1992 che ebbi la “chiamata” per entrare nel Suo gregge come devoto. Questa gioiosa decisiva svolta nella mia vita avvenne quasi improvvisamente, durante la prima visita che io e la mia defunta moglie, dottoressa Rema, facemmo all’Ashram di Swami a Whitefield nei pressi di Bengalaru. Swami dice sempre: “Se fate un passo verso di Me, Io ne farò cento verso di voi.” In verità, da quel memorabile giorno, le nostre vite non sono più state le stesse, poiché cominciammo a sperimentare quasi quotidianamente Swami e i Suoi miracoli o Leela, come i Suoi devoti li chiamano. Tuttavia, ci rendemmo presto conto che il più grande miracolo di Swami è come Egli trasforma le persone con la potenza del Suo infinito Amore Divino. Guarigione attraverso la Preghiera
Come medico in attività e scienziato, sono rimasto stupito e ho avuto il privilegio di assistere a veri miracoli medici compiuti da Swami come tumori che sono stati guariti, o 20
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“cancellati”, come Swami tanto amorevolmente dice. Sono stato anche tanto fortunato da vedere casi apparentemente incurabili di mieloma multiplo, sclerosi multipla, gravi malattie della pelle, casi disperati di infezioni del piede per il diabete, e numerose altre malattie, completamente guariti dalla Sua grazia, un’altra manifestazione dell’amore sconfinato di Swami.
Voglio raccontare di un paziente, un uomo di mezza età, che aveva subìto un intervento chirurgico anale presso il nostro ospedale di Chennai per diabetici e che soffriva molto per il dolore postoperatorio. Il primo giorno, gli erano stati somministrati molti potenti analgesici oppioidi come Petidina e Fortwin, ma ancora non riusciva a dormire a causa del dolore. La notte successiva, quando stavo facendo i miei giri del reparto, mi prese la mano e mi pregò di dargli sollievo dal suo dolore e di aiutarlo a ottenere un buon sonno notturno. Non sapevo che cosa fare, dato che gli avevo già dato i farmaci più potenti la notte precedente che sembravano non avere avuto alcun effetto su di lui. Gli chiesi di chiudere gli occhi e pregai Swami di alleviare il suo dolore, dicendoGli che ciò era ormai al di là delle mie possibilità, e solo il Suo intervento divino avrebbe potuto aiutare il paziente. Pochi minuti dopo aver lasciato la stanza, il paziente cadde in un sonno profondo, anche se non gli erano stati somministrati farmaci. Più tardi, l’infermiera andò in camera sua per dargli gli stessi antidolorifici che gli aveva somministrato il giorno precedente, ma, poiché il paziente dormiva, ella non dette alcun medicinale. Il paziente dormì fino alle 7,30 del giorno successivo e mi sorpresi nel sentire che non Eterno Auriga
gli era stato dato alcun farmaco! In seguito, mi domandò che cosa avessi fatto quando gli avevo chiesto di chiudere gli occhi la notte precedente. Gli confessai che avevo pregato Baba di alleviargli il dolore. Udendo questo, il paziente disse: “Dottore, Baba è Dio. In quale altro modo ha potuto Egli farmi immediatamente passare il dolore quando anche potenti stupefacenti non sono riusciti a farlo?” Amputazione scongiurata
Il prossimo episodio che voglio descrivere riguarda un paziente con un gravissimo piede diabetico che avevo fatto ricoverare in una casa di cura privata a Chennai molti anni fa. L’infezione era così grave e ostinata che, dopo diversi giorni di trattamento, io e il chirurgo decidemmo che l’unica alternativa era l’amputazione sotto il ginocchio. Il paziente, che era un devoto di Sai (cosa di cui venimmo a conoscenza più tardi), ci chiese un giorno di tempo e disse che avremmo potuto decidere il giorno successivo. L’indomani, quando lo visitammo, egli sorrideva e disse che ormai non ci sarebbe più stato bisogno dell’amputazione, e ci chiese di togliere la benda e guardare la ferita. Il chirurgo e io rimanemmo stupiti nel constatare che, dove non erano comparsi segni di guarigione fino al giorno precedente, c’era ora prova di granulazione, un chiaro segno di guarigione. La ferita, in precedenza, era apparsa pallida ed esangue, mentre ora c’era un po’ di sanguinamento in atto. Quando chiedemmo al paziente come sapesse che non era necessaria l’amputazione, egli rispose che Baba gli aveva fatto visita la notte precedente in ospedale quando tutti dormivano, si era seduto sul suo letto, gli aveva accarezzato la gamba e gli aveva detto che sarebbe stato bene e che non avrebbe dovuto subire l’amputazione! Certo dell’assicurazione di Baba, egli si rimise rapidamente e, nel giro di pochi giorni, la ferita si rimarginò completamente e non ci fu più bisogno dell’intervento chirurgico! Eterno Auriga
La Fede Ottiene la Grazia
Nulla è impossibile a Swami che è onnipresente, onnisciente e onnipotente. Dovremmo davvero considerarci estremamente fortunati di essere stati, nella nostra vita, alla Divina Presenza di Bhagavan ed essere sotto la Sua costante protezione. Qualunque cosa, pur se piccola, che abbiamo raggiunto nella vita, è interamente dovuta alla grazia infinita di Swami.
Gli scettici e i non credenti mi chiedono spesso perché, se avvengono così tanti miracoli, Baba non guarisca tutti e perché costruisca ospedali per curare i pazienti, visto anche che tutto viene fatto gratuitamente al 100%. Non ho risposte a queste domande, ma so per certo una cosa. Per essere beneficiari della Sua grazia, dobbiamo esserne degni. In secondo luogo, dobbiamo avere piena fiducia in Lui. Swami ha detto spesso che solo quando la nostra fede incontra la Sua grazia accade il miracolo. In terzo luogo, coloro che credono nella teoria del Karma sanno che alcune delle sofferenze che attraversiamo sono il risultato del Karma delle vite precedenti e che dobbiamo affrontare qualche sofferenza in questa vita per cancellare il Karma negativo. Infine, le vie del Signore sono misteriose e chi siamo noi, comuni mortali, per mettere in dubbio, e tantomeno per capire, la magnificenza del Divino, nostro Creatore e Signore dell’universo? Possiamo solo fare il nostro dovere e pregarLo di diffondere la Sua grazia su di noi. Fari di Speranza
Parlando delle istituzioni di Swami, i “templi di guarigione” che Egli ha costruito a Puttaparthi e a Whitefield sono ineguagliati in tutto il mondo e offrono avanzata chirurgia cardiaca, neurologica, ortopedica, plastica, oculistica e altra chirurgia a titolo completamente gratuito, senza nemmeno una rupia di spesa. Questo non è solo un continua a pagina 23... 21
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Effulgenza della Gloria Divina MANIFESTAZIONI DELLA GRAZIA DI SWAMI
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EL NOVEMBRE del 1978, andai a Puttaparthi. I giorni che vi trascorsi furono di splendida pace. In effetti, nella mia vita, non avevo mai provato tali pace e felicità. Al primo Darshan, mi sentii, allo stesso tempo, stregato ed estasiato. Non riuscivo a smettere di guardare Sai Baba mentre Egli procedeva lieve con grazia e potenza. Non appena arrivò vicino al nostro gruppo, mi sentii trafitto. Non fui in grado di aprire la bocca per rispondere alla Sua domanda di benvenuto: “Vieni dal Ghana?” Ogni Darshan portava una nuova beatitudine. Durante i giorni in cui alloggiai a Puttaparthi, mi sentii pieno di felicità e scoprii di avere una speciale energia che mi faceva camminare per lunghi periodi tra la folla brulicante.
Feci una notevole esperienza quando vidi cambiare la carnagione di Baba mentre dava il Darshan. Lo vidi con la carnagione chiara come un caucasico, poi blu e poi nero. Seppi poi che altri avevano sperimentato questa visione, e pertanto compresi che i miei occhi non mi avevano “ingannato”. La felicità di essere in Sua presenza, l’estasi di sentirLo cantare i Bhajan e la grande pace che avevo provato tra le mura di Prasanthi Nilayam rimasero con me per molti giorni dopo aver lasciato l’India. 22
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Nel 1979, mio fratello maggiore mi chiese di fare un viaggio di 70 km per visitare il suo vecchio suocero che era molto malato. Il quadro clinico era quasi come quello di mia madre. Egli era palesemente in uno stato di incomunicabilità da circa due o tre giorni e, a differenza di mia madre, era iperteso. Si trattava di un ictus cerebrale? All’arrivo lì con mia moglie decisi di non mandarlo in ospedale e ascoltammo una cassetta con Baba che cantava i Bhajan. Dopo questo, cantammo i Bhajan per circa mezz’ora e facemmo Namasmarana. Quando finimmo, il vecchio aprì gli occhi e mi chiese quando ero arrivato da Accra. Riuscimmo a parlare con lui per qualche minuto e poi decidemmo che era meglio lasciarlo solo a riposare. Nel giro di un’ora dal nostro ritorno ad Accra, mio fratello maggiore telefonò per dire che l’uomo era decisamente migliorato, completamente vigile, aveva insistito per raggiungere a piedi il bagno e vi era riuscito. Recuperò così bene che, qualche settimana dopo, fu in grado di andare a trovare la figlia ad Accra. Nel 1980, poco prima del Satsang, due devote vennero a casa mia per aiutarmi a decorare la puja, mentre mia moglie era
Eterno Auriga
in vacanza in Giamaica con alcuni amici. Improvvisamente, rimanemmo allibiti per la miracolosa apparizione di grossi cumuli di Vibhuti sulla testa, sulle spalle e sul grembo della statua di Shirdi Sai Baba. Allo stesso tempo, la Vibhuti era anche caduta sulle fotografie nella puja. Dopo il Satsang, vedemmo che una foto a grandezza naturale di Baba incorniciata e altre immagini incorniciate trasudavano Amrita (ambrosia) dalla bocca di Baba ed essa gocciolava lentamente dietro il vetro della cornice. Questo continuò per circa un’ora e poi cessò. Al ritorno di mia moglie dalle vacanze in Giamaica, fu organizzato in casa un altro Satsang. La Vibhuti apparve di nuovo nello stesso modo in cui si era manifestata durante la sua assenza. In seguito, nello stesso anno, durante un Satsang in casa di sole donne, nel momento dell’Arati, dal nulla cadde Vibhuti sulla sedia per Baba posta vicino all’altare. Il pomeriggio di una domenica, mia moglie, che era con me nel nostro salotto, andò in camera da letto e tornò immediatamente correndo, dicendo eccitata: “Swami è qui.” Chiesi: “Chi, dove?” Mi fece cenno indicando la camera da letto e io la sentii profumare del forte gradevole odore del gelsomino. Swami era davvero lì. Da allora, in alcune occasioni, si è potuto sentire questo intenso, pervadente
profumo di gelsomino. Il più recente si verificò durante il campo medico, mentre si svolgeva la Conferenza Panafricana sull’Educazione ai Valori Umani ad Accra nel 1986, nello studio medico di Koforidua, e durante la stessa settimana nel piccolo autobus che ci portava ai villaggi. Mentre ci avvicinavamo alla nostra base, dove eravamo alloggiati, l’odore scomparve.
Nel 1986, andammo (eravamo due medici e un infermiere) al villaggio di Pokuasi a prestare cure mediche gratuite nella Sri Sathya Sai Baba Charitable Clinic. Mentre ci stavamo avvicinando al villaggio, cominciò a piovere forte. La pioggia era così intensa che non potemmo lasciare la macchina senza esserne inzuppati. Dopo alcuni minuti di attesa in auto, decidemmo che la pioggia non doveva farci astenere dal servizio. La nostra strategia era di correre nell’edificio uno dopo l’altro. L’infermiere uscì per primo e poi i due medici. Con nostro grande stupore la pioggia cessò improvvisamente, solo per riprendere ancora intensamente dopo che la terza e ultima persona era entrata nella clinica. La grazia di Baba si era abbondantemente manifestata.
– Tratto dall’articolo del professor Kofi Oduro in “Sathya Sai Baba: God Incarnate” di Victor Kanu
...continua da pagina 21
miracolo in sé, ma un segno dell’infinito e divino Amore di Swami per l’umanità. Di questi ospedali, assieme all’università e ai “templi dell’istruzione”, hanno beneficiato migliaia di persone, ed essi si staglieranno come edifici che ispireranno milioni di persone per diverse generazioni a venire. È nostro dovere, come devoti e come membri di questa grande Organizzazione spirituale, di cui abbiamo il privilegio di essere associati, servire queste istituzioni, in modo che continuiamo a risplendere come fari di speranza e di ispirazione per tutto il mondo. Non vi è alcun dubbio che Baba continuerà
Eterno Auriga
sempre a guidare e benedire ogni nobile attività che venga intrapresa nel Suo Nome. La maggior parte di noi, nell’Organizzazione, è stata personalmente istruita da Bhagavan ed è ora nostro dovere continuare la Sua opera con rinnovato entusiasmo. La Missione di Baba non finirà mai, e potrà solo intensificarsi da qui in avanti. Preghiamo il nostro Amato Bhagavan di benedirci tutti e di continuare a diffondere il Suo infinito Amore Divino su di noi, ora e sempre.
– Il dottor V. Mohan è il Coordinatore della Comitato dei Fiduciari dello Sri Sathya Sai Trust del Tamil Nadu
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L’ADORAZIONE DEGLI IDOLI DEVE CONDURRE ALL’ENTITA‘ SPIRITUALE SOTTILE S E G U I T E I L S E N T I E R O D E L L A M E D I TA Z I O N E E D E L L’ A U S T E R I TÀ
Incarnazioni dell’Amore! A CARITÀ È l’ornamento delle mani, la Verità è l’ornamento della parola, l’ascolto delle Scritture è l’ornamento delle orecchie. Che bisogno c’è di altri ornamenti? Non identificatevi col corpo Non esiste esperienza più grande del sentire di essere l’Atma: Aham Etad. Aham (Io) è definito come Atma, il Sé; la parola etad significa “tutto questo” e comprende tutti gli oggetti fisici e sottili dell’universo, anche il sole, la luna, le stelle e i pianeti. Ciò significa che voi non siete il corpo fisico. Voi dite: “Il mio corpo”; ciò implica che voi non siete il corpo. Di che cos’è fatto questo corpo? Si tratta di una comunione dei cinque elementi, dei cinque aliti vitali e dei cinque involucri. L’universo intero è il corpo del Signore Supremo; esso comprende tutti gli oggetti mobili e immobili. Il Vedanta ritiene Saggezza Superiore (Jnana) il dire: “Io non sono il corpo.” Si deve essere estremamente
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fortunati per comprenderlo. Qualunque cosa vediate nel mondo esteriore è drishya (ciò che si vede). Il sole, la luna, le stelle, i cinque elementi che costituiscono l’universo sono tutti drishya. Voi vedete anche il vostro corpo come vedete le altre cose. Quindi, anche il corpo è drishya, ciò che viene visto da voi. Chi è, dunque, colui che vede? Colui che vede è drashta. Il corpo è l’oggetto e voi siete quelli che vedono; senza qualcuno che vede, non si pone la questione che alcunché sia visto. Alcuni parlano del vuoto o del nulla (sunya): se questo non viene visto, come possono parlare del sunya? Il messaggio di Ganapati La conoscenza di colui che vede e del veduto è il grande messaggio di Ganapati, il Cui avvento noi celebriamo oggi. Ga significa Buddhi (intelligenza), Na significa Vijnana (saggezza) e Pati indica il padrone. Pertanto Ganapati è padrone di tutta la conoscenza, dell’intelligenza e della saggezza. Questo nome ha anche un altro significato importante: Eterno Auriga
capo di tutti i Gana o esseri celesti. Egli è chiamato anche Vinayaka o Colui che non ha capi sopra di sé. Egli è il Maestro Supremo, al di là dello stato mentale. Chi ha fatto tacere la mente non può avere alcun capo. Non comprendendo questa verità, noi pensiamo al corpo fisico di Vinayaka con la testa d’elefante e il corpo d’uomo. In qualunque momento si voglia cominciare un compito o iniziare lo studio della musica, delle arti o di una branca della conoscenza, si offre adorazione a Vinayaka. Egli è chiamato anche Vighneshvara, in quanto rimuove tutti gli ostacoli che ostruiscono la strada ai devoti che Lo pregano sinceramente, ed è adorato dagli studenti affinché tutto ciò che è contenuto nei libri possa entrar loro in testa. Oggi, le persone rincorrono solamente il denaro. Qualunque livello d’istruzione si possa raggiungere, di qualunque potere o posizione si goda, non si può essere felici senza la pace della mente che si ottiene dalla devozione pura. Si può avere immensa forza fisica, seguire la via della meditazione e dell’austerità, si può acquisire conoscenza profonda, ma tutte queste conquiste non servono a niente se non si acquisisce la conoscenza dell’eterno. Sathyam jnanam anantham brahma “Brahman è l’incarnazione della Verità, della Saggezza e dell’Eternità.” Diventate maestri di voi stessi
Il significato simbolico della testa d’elefante di Ganesha deve essere compreso correttamente. L’elefante ha un’intelligenza profonda. Per esempio, ieri Sai Gita (l’elefantessa di Bhagavan) è venuta correndo quando ha udito il rumore della macchina di Swami che arrivava. Sebbene molte auto seguissero l’auto di Swami, Sai Gita ha potuto individuarla senza errore riconoscendola misteriosamente dal
suono. Per questo si dice intelligenza da elefante; una persona dal cervello acuto è detto avere l’intelligenza di un elefante. Esso possiede l’intelligenza. Inoltre, l’elefante ha orecchie grandi e può udire anche suoni flebili. L’ascolto delle glorie del Signore è il primo passo della pratica spirituale, per cui le orecchie devono essere buone. Dopo avere ascoltato, si deve riflettere e poi mettere in pratica. Queste tre fasi si chiamano sravanam, mananam e nidhidhyasanam. L’elefante prende la lode e il biasimo equanimamente; quando ode qualcosa di brutto muove il corpo di qua e di là scuotendo così le cose non volute, mentre trattiene quelle buone tranquillamente. Solamente Vinayaka impartisce le lezioni essenziali per l’umanità e voi non dovreste adorarLo solamente per pochi giorni e poi smettere di installarne l’idolo; dovreste sforzarvi di diventare dei Nayaka o Maestri di voi stessi. Studenti! Comprendete di avere una coscienza che è la vostra guida e una consapevolezza che rappresenta la vostra divinità. Ganapati, che presiede ai sensi, deve essere la vostra guida nel diventare padroni dei sensi. Nell’adorare Ganapati per dieci giorni c’è un significato profondo: l’idea è che ogni giorno dovrebbe essere dedicato ad acquisire il controllo di uno degli organi di senso. Coniugate la pratica spirituale con gli studi accademici Gli studenti e i devoti dovrebbero comprendere che il controllo dei sensi è molto semplice. Ciò che serve è non incoraggiare i sentimenti negativi quando si presentano e adottare invece comportamenti positivi. Per esempio, Buddha rispose alla rabbia di un demone con il Suo amore e lo trasformò. Oggi, molti studenti vanno continua a pagina 33...
Eterno Auriga
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Convegno sull’Educazione Spirituale Sai
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ALL’1° AL 3 AGOSTO 2015, l’Organizzazione Internazionale Sathya Sai (SSIO) ha organizzato, a Prasanthi Nilayam, un Convegno sull’Educazione Spirituale Sai (SSE), cui hanno partecipato oltre 500 delegati di circa 50 Paesi. I dirigenti senior della SSIO, i coordinatori SSE, gli insegnanti e i formatori SSE, gli educatori SSEHV e i Giovani Sathya Sai si sono riuniti nello spirito di offrire e condividere le loro competenze, le esperienze e le migliori pratiche per ottimizzare ulteriormente il programma SSE. Esso è incentrato sulla fede in Dio, sulla devozione a Swami e sulla manifestazione della nostra innata divinità attraverso i cinque valori umani cardinali di Sathya (Verità), Dharma (Rettitudine), Santhi (Pace), Ahimsa (Non violenza) e Prema (Amore). Il programma del convegno è stato arricchito da fondamentali stimolanti oratori, coinvolgenti lavori di gruppo, un’innovativa fiera del collegamento in rete e gruppi speciali d’interesse, e una stimolante canzone a tema che ha unificato le molte lingue parlate nei Paesi della SSIO. Primo Giorno, 1° agosto 2015
In apertura, Sri S.S. Naganand, Fiduciario dello Sri Sathya Sai Central Trust, si è rivolto ai delegati sottolineando l’importanza di un’educazione spirituale fin dall’infanzia che dura una vita. Nel suo discorso inaugurale, il dottor Narendranath Reddy, Presidente del Prasanthi Council, ha messo in luce gli insegnamenti fondamentali di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba sull’Educazione Sai Ideale. Egli 26
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ha anche sottolineato l’importanza dello studente ideale, del maestro ideale e dei genitori ideali. Il dottor Pal Dhall, Presidente del Comitato Educativo, ha stabilito chiaramente gli obiettivi del convegno, invitando i delegati a gettare solide basi e fissare un trampolino di lancio per la prossima fase della SSE. Il programma pomeridiano della prima giornata è stato caratterizzato da un “arazzo” ben organizzato di lavori di gruppo basati sulle aree d’interesse del convegno. I partecipanti si sono divisi in gruppi per conoscere le migliori pratiche in settori quali lo sviluppo del programma di studio, gli ex studenti SSE, l’espansione oltre il Centro Sai alla comunità, e l’amministrazione e la gestione della SSE. Secondo Giorno, 2 agosto 2015
La mattina del secondo giorno è iniziata con lo stimolante discorso programmatico di Smt. Geetha Mohan Ram. I delegati sono stati piacevolmente intrattenuti da una miscellanea di deliziosi aneddoti che descrivevano il suo cammino spirituale dalla tenera età di cinque anni, sotto la guida di Bhagavan Stesso.
Uno spaccato dei partecipanti al Convegno sull’Educazione Spirituale Sai nell’Auditorium Poornachandra. Eterno Auriga
Ella ha sottolineato il fondamento della fede in Baba e Lo ha descritto come il maestro spirituale ideale in ogni senso. La sessione pomeridiana è stata dedicata alla SSE Networking Fair che ha evidenziato l’ampiezza e la profondità del programma SSE. Lo scopo della fiera era dare ai partecipanti un “forum” per mostrare, interagire e condividere le migliori pratiche, stimolanti progetti e idee innovative. Hanno partecipato alla fiera i Fiduciari dello Sri Sathya Sai Central Trust, i Membri del Prasanthi Council, la Fondazione Mondiale Sri Sathya Sai, i dirigenti della SSIO e i delegati al convegno. Oltre 40 postazioni hanno rappresentato ciascuna delle 11 Zone della SSIO e dei Paesi di tutto il mondo, tra cui Argentina, Australia, Germania, Guyana, Hong Kong, India, Indonesia, Malesia, Mauritius, Messico, Medio Oriente, Nepal, Nuova Zelanda, Russia, Singapore, Sudafrica, Europa meridionale, Tailandia, Regno Unito e Stati Uniti. Le variopinte e ben arredate postazioni hanno presentato particolari punti salienti, lo sviluppo professionale per insegnanti SSE, la sensibilizzazione genitore/insegnante e iniziative educative, l’SSE per bambini con bisogni speciali, attività e giochi per rendere divertente l’SSE, e molto altro. C’è stata anche una presentazione speciale di Sri Satyajit Salian sul programma dello Sri Sathya Sai Vidya Vahini. Ultimo Giorno, 3 agosto 2015
Il terzo e ultimo giorno del convegno, RJ Sri Rathnakar, fiduciario dello Sri Sathya Sai Central Trust, ha tenuto un edificante discorso in cui sottolineava lo spirito di unità che tutti i devoti condividono con Baba. Egli ha distribuito doni speciali come Prasadam di Swami a tutti i delegati. La signora Berniece Mead, Coordinatrice Nazionale Educativa degli Stati Uniti, ha Eterno Auriga
condiviso il modo in cui è stata personalmente istruita da Swami per diffondere l’Educazione Sathya Sai ai Valori Umani (SSEHV) negli Stati Uniti. Altri oratori hanno condiviso le loro esperienze personali con Swami e hanno sottolineato il ruolo importante di genitori, insegnanti, coordinatori, educatori e dell’Organizzazione per lo sviluppo di un programma SSE di successo. Il programma SSE del mattino è terminato con il dottor Pal Dhall che ha delineato le risoluzioni proposte nel convegno e i passi successivi da intraprendere. I lavori sono terminati la sera del 3 agosto con una cerimonia di commiato nel Sai Kulwant Hall. Il programma ha avuto inizio con una breve panoramica del convegno. Parlando per prima, la signora Katinka van Lamsweerde, Coordinatrice Nazionale Educativa dei Paesi Bassi, ha ricordato ai delegati la potenza e la bellezza dello “strumento” spirituale chiamato Sathya Sai. Ha poi individuato le aree d’interesse e ha sottolineato l’importanza dell’amore, dell’impegno dell’insegnante, della fede in Swami e della necessità di relazionarsi con i bambini. La signora Berniece Mead ha poi parlato della sua divina esperienza e della guida costante di Baba nella condivisione dei Suoi insegnamenti attraverso il programma SSE. Programmi Musicali e Culturali
Oltre alle discussioni del Convegno tenutosi nel Poornachandra, l’Organizzazione Internazionale Sathya Sai ha organizzato, nel Sai Kulwant Hall, molti programmi musicali e culturali. La prima presentazione è stata fatta dal Coro Sathya Sai Baba della Malesia, la vigilia del convegno, 30 luglio 2015. Essa comprendeva molti Bhajan popolari: “Jai Govind Hare” (saluti reverenziali a Krishna, Protettore di tutti gli esseri), “Baba Sai Baba”, 27
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e “Yuga Yuga Ke Avatara” (l’Avatar delle Ere). In precedenza, il dottor Narendranath Reddy, Presidente del Prasanthi Council, ha parlato delle attività di servizio condotte dall’Organizzazione Internazionale Sathya Sai in diversi Paesi del mondo. Ha fatto seguito la proiezione di un video di queste attività. Il 1° agosto 2015, alcuni devoti d’oltremare hanno fatto due presentazioni.
(amore per Dio, timore del peccato, moralità nella società), la commedia danzata “Sai Mahima: Il Miracolo dell’Amore”, messa in scena il 2 agosto 2015 dai bambini SSE del Regno Unito, ha presentato, per illustrare questo tema, diverse storie della vita di persone ideali. Tra queste, le storie del Santo Thyagaraja, di James Macdonald, di Sri Krishna e di Abou Ben Adhem. La commedia si è avviata al termine con il messaggio di unità di tutte le religioni e, impreziosita da molte danze dei bambini, si è conclusa con una miscellanea di Bhajan. Il primo elemento del programma del 3 agosto 2015 è stato la presentazione di una sintesi dei lavori della tre giorni del Convegno sull’Educazione Spirituale Sai svoltasi nell’Auditorium Poornachandra dal 1° al 3 agosto 2015.
La commedia “Ponti e Muri” ha sottolineato l’importanza dei valori umani.
La prima presentazione è stata una commedia dal titolo “Ponti e Muri” che raffigurava il triste scenario dell’uomo moderno, impegolato in numerose difficoltà a causa della mancanza di valori morali, etici e spirituali. Presentata sapientemente dai membri dell’Educazione Sri Sathya Sai della Malesia, la commedia ha sottolineato l’importanza, nella vita dell’uomo, dei valori umani, attraverso i quali potrebbe esserci unità e armonia nella società e ha evidenziato che il mito dell’ego, l’arroganza e l’ignoranza si dissipano quando si porta all’interno la luce di Sai, la quale abbatte muri e costruisce ponti. È seguito un coro devozionale del gruppo U.S.A. I cantanti hanno eseguito inni comprendenti “Amore Sconfinato Amore Sconfinato”, “Adoriamo l’Eterno Dio”, “Canta la tua Gioia nel Signore, o Uomo Retto” e “Canta Alleluia al Signore”. Basata sulla massima preferita di Baba “Daiva Preeti, Papa Bheeti, Sangha Neeti” 28
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Esibizione del Coro Sarva Dharma.
Ha fatto seguito il “Coro Sarva Dharma” dei devoti di Estonia, Lituania, Polonia e Lettonia. Cominciando con il canto di preghiera dedicato al Signore Ganesh “Om Gan Ganapataye Namah”, i cantanti hanno poi eseguito la Preghiera del Sarva Dharma “Om Tatsat Sri Narayana Tu”, seguita dalla canzone che descrive la vera natura dell’uomo “Sivoham Sivoham” (io sono Siva, io sono Siva). Successivamente, i cantori hanno eseguito canti devozionali in inglese e in diverse altre lingue, e hanno portato a termine la loro presentazione con la canzone di pace “Om Santhi Om”.
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L’Angolo degli Studenti
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L’AVATAR DELL’AMORE
L MIO VIAGGIO ATTRAVERSO I Bal Vikas Sri Sathya Sai cominciò nel 2007 quando mia nonna, che è un’ardente devota di Baba, mi introdusse alle lezioni Bal Vikas condotte nella mia località. Inizialmente, non ero tanto convinto di tali lezioni, ma poi cominciai a sviluppare un attaccamento emotivo e un desiderio sconfinato per queste lezioni spirituali. Noi, nelle lezioni Bal Vikas, eseguivamo regolarmente il canto dei Bhajan e imparavamo anche preghiere e Stotra (versi). Posso elencare le differenze che ho notato nel mio stile di vita prima e dopo aver partecipato alle lezioni spirituali. Un evento molto sorprendente e sconcertante che si verificava nella mia infanzia era di fare sogni spaventosi. Avevo paura di quelle notti terribili. Ma da quando, prima di andare a letto, cominciai a recitare uno degli Sloka insegnati dal mio Guru, “Karacharana Kritam Vaak ...”, quei sogni spaventosi non si sono più presentati.
Un avvenimento che rafforzò maggiormente la mia fede nell’onnipresenza di Baba fu la misteriosa rottura, molto rumorosa, di una noce di cocco a Lui offerta. Successe durante l’Arati alla fine della sessione di Bhajan tenutasi a casa nostra. Tutti i devoti furono molto felici poiché Baba era con noi, e gradiva le nostre preghiere. Negli ultimi 3-4 anni, desideravo ottenere un diploma a livello nazionale nel nuoto, ma non riuscii a qualificarmi nelle prove di selezione a causa della mia bassa tempistica. Quest’anno ho pregato Baba di aiutarmi a qualificarmi e, per Sua grazia, sono stato selezionato come primo portiere della squadra di pallanuoto di Manipur per giocare a Calcutta nel “Campionato Nazionale Aquatico del 2014”.
Eterno Auriga
In un altro caso, Baba mi ha guarito dalla febbre. Fui colpito da febbre alta e i miei genitori, che sono entrambi medici, mi curarono per 2-3 giorni senza alcun miglioramento. Tutti a casa erano ansiosi. Mia nonna, allora, mi applicò un po’ di Vibhuti sulla fronte e me ne dette un po’ da mangiare e poi andai a dormire. Grazie al
miracolo della Vibhuti di Baba, la mattina dopo stavo assolutamente bene e andai a scuola. A me piace molto anche suonare il violino. Il programma dei Bal Vikas Sri Sathya Sai mi ha dato l’opportunità di presentare sul palco le mie esecuzioni con il violino. Credo veramente in Swami che dice: “Se fate un passo verso di Me, Io ne farò cento verso di voi.”
Bhagavan è venuto sulla terra come Avatar dell’Amore per correggere l’umanità e per stabilire la pace assoluta nel mondo, correggendo la visione della mente umana attraverso “l’Amore”, che è il primo e più importante dei cinque valori umani ed è inerente a tutti gli esseri viventi come dono di Dio.
– Medha Chirom
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Preziose Massime Leggete le sottostanti massime di Bhagavan e trovate le seguenti parole nel cruciverba sottoriportato: Meglio, abbastanza, rafforzo, sforzi, grazia, mondo, albero, vario, paesi, fiori, felicità, frutto, succo. 1.Quando avete fatto del vostro meglio e ciò non viene ritenuto abbastanza, allora rivolgetevi a Me. Io sono sempre pronto a rafforzare i vostri sforzi con la Mia grazia. 2. L’intero mondo è un unico albero. I vari Paesi sono i suoi rami. Dio è le sue radici, gli esseri umani sono i suoi fiori, la felicità è il frutto e l’autorealizzazione il sacro succo al suo interno. 3. Per l’oceano le onde sono l’ornamento, per il cielo la luna è l’ornamento e per l’uomo le virtù sono l’ornamento. 4. La vita senza carattere è misera come un tempio senza lampada, una moneta contraffatta e un aquilone con lo spago rotto.
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Consigli di Swami agli Studenti
Ogni studente deve osservare i tre princìpi di equanimità, unità e cooperazione. L’istruzione non si limita a leggere, scrivere e ascoltare. I titoli di studio non sono i veri segni dell’apprendimento. Senza saggezza e conoscenza spirituale, può esserci vera istruzione? Essa non è per guadagnarsi da vivere, ma per condurre una buona vita. Tutta l’istruzione che impartisce conoscenza mondana e sviluppa acume intellettuale, senza promuovere il carattere, è del tutto inutile. La vera istruzione deve promuovere moralità, carattere e spiritualità. La scienza e la tecnologia sono indubbiamente necessarie per una vita confortevole, ma c’è un potere invisibile che sottende al mondo fisico. Oggi gli studenti dovrebbero acquisire sia la conoscenza materiale per guadagnarsi da vivere sia la conoscenza spirituale per comprendere ciò che sostiene la vita. Le due, assieme, aiutano lo sbocciare dell’Umanità. È la moralità a conferire valore alla vita umana.
FORUM DEGLI EX STUDENTI DOTTOR SHAILESH SRIVASTAV
LA TRASFORMAZIONE ATTRAVERSO L’AMORE
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L PRIMO GIORNO CHE MI TROVAI dentro la residenza di Swami, il Trayee Brindavan, fu nel lontano 1982, come studente del primo anno del College Preuniversitario (PUC). Già allora sapevo, naturalmente, che Swami è Dio, e avevo visto che Lo adoravano in fotografia. Ero appena stato a Prasanthi Nilayam, Lo avevo visto arrivare per il Darshan e avevo anche cercato di darGli una lettera.
Alla stretta vicinanza di Swami
Ora ero lì, seduto proprio di fronte a una poltrona, quasi a toccarLo, dove Swami veniva a sedersi. Ciò accadeva nella Sua residenza assieme a tanti altri nuovi studenti. Pochi minuti dopo, Swami arrivò e si sedette proprio di fronte a me! Tutto quello che so è che, per circa tutta l’ora successiva, piansi continuamente senza nemmeno alzare lo sguardo. Swami vide sicuramente ciò, ma evitò gentilmente di farmi domande anche se chiese a molti degli studenti presenti di dov’erano, e la sessione si concluse. Qualcosa dentro di me era cambiato e non sapevo che cosa, ma non sono più stato lo stesso! Swami è Dio Onnisciente
Pochi giorni dopo, in piedi sulla soglia della Sua residenza a Brindavan, Swami ci chiese: “Chi di voi vuole venire a Parthi per le vacanze invernali prima di Dasara?” Quasi tutti alzarono la mano! Ben presto andammo a Parthi e sedetti per la prima volta nel portico del Prasanthi Mandir. Successe che Swami venne vicino a me e io mi alzai e chiesi: “Swami, è venuta mia madre: interview!” Egli rispose prontamente: “Metti Eterno Auriga
la ghirlanda!”, e mi fece sedere. Il giorno dopo, mi venne vicino e improvvisamente chiese: “Dove è tuo padre? Hai chiesto un’‘interview’ ieri!” Colto alla sprovvista, dissi: “Swami, non mio padre, mia madre è venuta!” Egli disse senza esitazione, come se non lo sapesse: “Va bene, chiamala!” Lo stesso “ingenuo” Swami diventò improvvisamente, dentro la stanza delle “interview”, il Dio onnisciente. Quella fu la prima rivelazione, quando dopo aver trascorso del tempo con molti di noi nella stanza esterna, ci chiamò tutti e due nella camera interna per un colloquio personale. Trascorse appena due o tre minuti con noi, rimanendo in piedi per tutto il tempo. Non avemmo neanche modo di reagire, poiché Egli Stesso parlò della nostra famiglia, il che ci rivelò che era veramente Dio onnisciente. Questa fu proprio la prima volta che qualcuno di noi ebbe l’“interview” e, essendo noi del Nord dell’India, non c’era modo che Egli potesse sapere tante cose sulla nostra famiglia. La sua descrizione era assolutamente perfetta e spontanea! Poco prima di uscire, mi guardò e disse: “Anche tu a volte non stai bene. Stai bene!” Così dicendo, mi dette un colpetto amorevole sulla guancia. Venni soverchiato dal Suo amore e capii anche quanto fosse delicato, poiché, a dispetto della Sua onniscienza, non aveva detto nulla dei tanti errori che avevo commesso! Aveva davvero conquistato il mio cuore e decisi di compiacerLo. L’Amorevole Signore Risponde alle nostre Preghiere
Era trascorso un anno e mezzo da 31
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quando ero entrato nell’undicesima classe e non ero tornato a Delhi. La seconda vacanza invernale era arrivata e Swami era a Parthi. Agli studenti di Brindavan fu chiesto di tornare a casa per le vacanze. Io, assieme a un altro compagno di classe di Delhi, decisi che avremmo prima chiesto le benedizioni e il permesso di Swami. Entrambi prendemmo il treno per Dharmavaram, ove giungemmo alle 2 e, infine, arrivammo a Parthi la mattina successiva alle 6. Non appena entrati nell’Ashram, un insegnante anziano ci accolse e ci avvertì che Swami aveva espressamente fatto sapere che a nessuno studente di Brindavan sarebbe stato permesso di venire a Parthi. Aggiunse che dovevamo tranquillamente tornare indietro dopo avere avuto il Darshan dall’interno della finestra di una stanza a Prasanthi Est. Non avevamo scelta e dovemmo accontentarci del Darshan a distanza. Ci augurammo che Swami non fosse dispiaciuto poiché volevamo solo le Sue benedizioni. Non appena il Darshan si concluse, vedemmo lo stesso insegnante anziano venire velocemente verso di noi. Egli ci sorprese ancora una volta dicendo che Swami lo aveva improvvisamente chiamato a colloquio e gli aveva detto: “Due studenti sono venuti da Brindavan e stanno andando a Delhi. Dai loro questa Vibhuti e di’ loro di sedersi davanti per il Darshan!” La nostra gioia non conobbe limiti, poiché capimmo quanto amorevole sia il Signore onnisciente. Potemmo sederci proprio di fronte alla sala dei Bhajan e avere il Suo Darshan! Sì, in effetti possono esserci incredibili volte e giravolte, ma l’Amorevole Signore risponde sempre alle nostre preghiere. In realtà, ci dà più di quello che chiediamo! L’Allarme che non Squillò
Fu verso la fine del mio secondo anno P.U.C. che gli studenti di Brindavan avevano organizzato una mostra scientifica 32
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nel Kalyana Mandapam, accanto alla residenza di Swami. Egli arrivò quel giorno con il governatore del Karnataka, Sri Govind Narayan. Avevamo fatto due oggetti per la mostra: uno chiamato “Sorridente Orrore”, che consisteva in un vero cranio umano preso dal laboratorio di biologia con luci lampeggianti al LED al posto degli occhi, e un altro chiamato “Casa Futura” in cui avevamo installato tre allarmi; uno antifurto all’ingresso, un allarme pioggia e uno antincendio. Stava andando tutto bene e, dato che questo era l’ultimo oggetto proprio davanti all’uscita, Swami arrivò fin dove finiva la mostra. L’allora Direttore che stava anch’egli camminando con Swami, attirò la Sua attenzione sui due oggetti e fornì le relative spiegazioni. Baba sbirciò dentro il contenitore del “Sorridente Orrore”, mi guardò e fece un bellissimo sorriso. Ero felice. Il Direttore Gli parlò poi degli allarmi e Gli chiese di mettere la mano nella porta d’ingresso della casa per far suonare l’antifurto. Swami, con aria innocente, lo fece, ma non accadde nulla. Il Direttore, guardandomi, aggrottò le sopracciglia. Controllai allora e verificai che tutto andasse bene. Egli mise la mano e l’allarme suonò. Era soddisfatto e chiese a Swami di provarlo personalmente. Swami di nuovo mise la mano e, con nostro stupore, non ci fu nessun suono d’allarme. Il Direttore verificò Eterno Auriga
nuovamente e l’allarme suonò prontamente. Un po’ imbarazzato guardò Swami che ripeté l’atto e l’allarme rimase di nuovo in silenzio. I nostri sciocchi intelletti non erano riusciti a capire il senso di ciò, che Swami Stesso ci spiegò con una risatina: “Io non sono un ladro!” La moglie del governatore, spontaneamente, aggiunse: “Swami è solo un Chitta Chora (ladro di cuori)”, ed Egli sorrise! Quasi dieci anni dopo, quando diventai insegnante a Prasanthi Nilayam, organizzammo una mostra simile e si ripeté
lo stesso episodio. Swami non fece alcun commento questa volta, ma divenne chiaro un messaggio più profondo. Per i non credenti esso è: “ricordate, Egli può entrare senza alcun preavviso”; per i devoti: “Egli è sempre dentro; perché temere?” E infine per tutti: “l’‘allarme’ suonerà solo se Egli se ne va!” – Il dottor Shailesh Srivastav è un membro del corpo docente dell’Istituto d’Istruzione Superiore Sri Sathya Sai
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soggetti a scoraggiamento e sono confusi; la ragione di questo è la debolezza che deriva dalla mancanza di fiducia in se stessi. Se c’è fede totale in Dio non c’è spazio per lo scoraggiamento. Studenti! C’è bisogno di celebrare festività come Vinayaka Chaturthi per soddisfazione esteriore, ma, quel che è più importante, è comprendere il significato profondo dell’adorazione di Vinayaka che, probabilmente, avrà un effetto duraturo. L’adorazione di idoli inanimati deve portare alla contemplazione dell’entità spirituale sottile che essi rappresentano. Questo è il processo che porta a raggiungere la realizzazione dell’Atma. Il Signore del sapere Vinayaka è il Signore di tutta la conoscenza. Apprendere significa studiare dei libri? No. Nel termine Vidya (conoscenza) è compresa ogni cosa appartenente al cosmo; camminare, parlare, ridere, sedere, mangiare, girovagare, pensare. Ogni tipo di attività è legata all’apprendimento e Vinayaka è il Maestro di ogni tipo di apprendimento. Oggi l’apprendimento viene identificato con l’acquisizione di informazioni, ma oltre alla conoscenza del mondo fisico abbiamo molti altri tipi di conoscenza legati alla chimica, Eterno Auriga
alle arti e ad altre capacità. Vinayaka è il Maestro di ogni tipo di conoscenza. L’apprendimento è legato all’intelletto, non è semplice istruzione. La familiarità con i libri non è conoscenza. Tutta la vita è un processo continuo di apprendimento; ogni processo d’indagine è legato all’apprendimento, ma fondamentalmente la nostra indagine dovrebbe riguardare la distinzione tra il transitorio e il permanente. Questa è conoscenza vera. Gli studenti adorano Vinayaka con zelo, ma Vinayaka non è colui che viene semplicemente in aiuto di coloro che leggono dei libri. Egli aiuta chiunque a ogni passo del viaggio della vita; è accessibile subito e per questo è adorato da tutti gli esseri ed è il Signore di tutti gli esseri. Egli non appartiene a un paese, a una nazione o a un periodo di tempo: si lega a tutti i luoghi e a tutti i tempi. Su Vinayaka ci sono delle storie mitologiche. Il loro significato è volgere le menti verso Dio. Se si indaga profondamente, si comprende che esiste un solo Dio che è presente in tutti; Vinayaka non è separato da noi. Il Principio che alberga nei nostri cuori è il Divino Principio Atmico. - Estratto dai Discorsi di Bhagavan in occasione del Ganesh Chaturthi
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Recensione Libro
Brindamrutam: una Compilation di Bhajan
insegnò agli altri, rispettandone scrupolosamente il ritmo e la tonalità. Nel 1950, Bhagavan si spostò nel nuovo Mandir chiamato Prasanthi Nilayam e organizzò sessioni di Bhajan sia il mattino sia la sera. In seguito, con la costituzione di istituzioni educative, gli studenti diventarono perfetti cantori di Bhajan. Con il passare del tempo, il canto dei Bhajan divenne un movimento mondiale e ora è un’attività regolare in quasi tutti i 12.000 Centri Sai dell’India e nei circa 2000 Centri Bhajan diffusi in 120 Paesi del mondo.
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BRINDAMRUTAM Brindavan Bhajan Group Sri Sathya Sai Publications Society, Sudama House, Chickpet, Bengaluru. Rs 250.00
HAGAVAN SRI SATHYA SAI Baba ha affermato che, nel Kali Yuga, il Namasmarana è il mezzo più semplice e più potente per la liberazione dell’uomo. Fin da bambino, il giovane Sathya organizzava il Gruppo di Bhajan Pandhari e si aggirava per le strade di Puttaparthi cantando Bhajan. Questa fu la Sua prima indicazione sull’importanza che attribuiva al Namasmarana. In seguito ribadì questa profonda verità quando cantò il Suo primo Bhajan “Manasa Bhajare Guru Charanam” nel giardino di un devoto a Uravakonda, dopo aver lasciato la scuola e la propria casa il 20 ottobre 1940, alla giovane età di 14 anni, dichiarando la sua Avatarità. Più tardi, nel 1946, quando iniziò a risiedere nel Patha (vecchio) Mandir, fece del canto dei Bhajan un’attività regolare. Compose Bhajan, cantò Bhajan e li
Il libro “Brindamrutam” edito dal Bhajana Brinda, un gruppo di devoti di Brindavan, Whitefield (Bengalaru), è una raccolta completa di circa 2000 Bhajan che vengono comunemente cantati nei Centri Sai in India e all’estero. Sri Sathya Sai Baba non solo ha benedetto questo libro, ma lo ha vergato con la Sua firma intitolandolo “Brindamrutam” e ha dato al gruppo organizzatore il nome di “Bhajana Brinda”. In realtà il libro è un manuale di Bhajan, vecchi e nuovi, e dei Bhajan, assieme al loro significato, indica Raga, Tala e Sruti (melodia, ritmo e tonalità). Questo non solo rende il libro prezioso per nuovi allievi, ma dà fiducia ai cantori dei Bhajan affinché li eseguano alla perfezione. I Bhajan inclusi nel libro sono riportati in ordine alfabetico. Inoltre, essi sono classificati come Ganesh Bhajan ecc., per una facile localizzazione. Il libro ha molti utili documenti allegati, vale a dire Bal Vikas Bhajan Nagar, Sankirtan Bhajan e Bhajan classici/lenti. C’è un’altra classificazione utile, alla fine, che offre i diversi Raga su cui si basano i Bhajan. Il Glossario di parole in Telugu e Hindi, usate nei Bhajan, aiuta i devoti a comprenderne il significato. Con tutte queste caratteristiche utili, il libro è senza dubbio una grande risorsa per chi impara i Bhajan, nonché per i cantori degli stessi.
Interiorizzate le Pratiche Spirituali Esibizione di danza dei bambini Bal Vikas di Manipur.
La storia della vita di Hanuman dei devoti dell’Haryana.
La gente, oggi, tende a ignorare la Divinità dentro di sé, ma spasima per molti oggetti esterni. Non è necessario andare alla ricerca del Divino. Gli uomini devono sviluppare una salda fede nella Divinità dentro di loro. Tutto ciò che occorre fare è volgere la visione verso l’interno per sperimentarvi il Divino. Le persone si impegnano in molte pratiche spirituali esterne. Esse devono essere interiorizzate. Ogni erudizione è inutile se non c’è realizzazione nel cuore. Lo studioso può esporre i testi, ma può mancare dell’esperienza interiore. Chi ha appreso i Veda può essere in grado di spiegare le parole, ma può non riconoscere il Veda Purusha, la Persona Suprema acclamata dai Veda. – Baba
Concerto di musica classica devozionale indostana di Pandit Debendra Narayan Satpathy e del suo gruppo.
E d i z i o n e I t a l i a n a d e l S a n a t h a n a S a r a t h i